Recite di Natale – L’asino e il bue. Una recita natalizia che si rifà alla tradizione per la quale nella notte di Natale gli animali per una breve ora possono parlare con voce umana. I bambini ne sono incantati. (Potete inserire a vostro piacere canti natalizi per i cambi di scena, l’introduzione e il finale). Purtroppo non conosco la fonte.
Narratore: Quando nella stalla di Betlemme nacque Gesù, Dio fece un dono a tutti gli animali: che nella notte di Natale potessero salutare il Bambino con voce umana.
Narratore: Dall’alta rastrelliera, pian pianino, il bue strappò del fieno profumato, si avvicinò alla greppia del bambino, e disse:
Per coprirti l’ho portato. Presso i piedini poi mi fermerò, e col mio fiato li riscalderò.
Narratore: L’asinello pazzerello saltò un po’ per allegria, e poi disse:
Amico bello, guardà là, guarda Maria, che sorride dolcemente, non starò senza far niente. Fammi un po’ di posto, su, voglio anch’io scaldar Gesù.
Narratore: Lassù, nel vano di una finestrella, un ragno stava intento al suo lavoro. Disse:
perchè la tela sia più bella, dal sole prenderò tre fili d’oro, e tre fili d’argento dalla luna. Dalle stelle, una perla per ciascuna.
Narratore: Da un angolino un topo sussurrò:
sono il topino, nel mio buco sto. Ma quando tutti saranno andati via, verrò a tenerti un po’ di compagnia. E ti porterò il mio piccolo tesoro: un bel chicco di grano tutto d’oro.
Narratore: lasciata la tranquilla prateria, le pecore si misero in cammino, in cerca di Giuseppe e di Maria, della capanna e di Gesù bambino. Dissero:
una bella stella ci conduce, là dove splende la divina luce
Narratore: il cane abbaiava e correva intorno alle sue pecorelle
Avanti, venite! La notte è splendente di stelle. Non fatemi tanto aspettare, c’è un bimbo che debbo vegliare.
Narratore: anche in Betlemme tutti gli animali apriron gli occhi sventolando l’ali, e allungando le orecchie, ed il galletto diede la sveglia ritto in cima al tetto:
Amici, amici, in questa notte bella s’è accesa in terra una divina stella. In una mangiatoia un bimbo c’è. Povero e nudo, eppure Re dei Re. Gli angeli in cielo van cantando osanna. Venite amici, andiamo alla capanna!
Narratore: la mucca mormorò:
tiepido e bianco, io porto il latte sotto l’ampio fianco. Maria ne mungerà un secchiellino, che l’aiuti a nutrire il suo bambino.
Narratore: l’oca il collo allungò di qua e di là chiamando la massaia:
qua qua qua. Eccomi pronta a dare il mio piumino, per fare un letto morbido al bambino.
Narratore: venne nitrendo il cavallino:
cosa darò a Gesù bambino? So solo galoppare, che potrò mai regalare? Il mio cuore e niente più, posso offrirti o buon Gesù
Narratore: dietro al fieno stava un riccio bruno. Disse:
Sto qui nascosto, chè nessuno mi veda, però ci sono anch’io a salutar Gesù, figlio di Dio. Tengo bassi gli aculei miei pungenti, chè il bambino di me non si spaventi.
Narratore: da una fessura usciron le farfalle, movendo l’ali con palpiti di gioia:
un giardino è nato in questa stalla, e il più bel fiore è nella mangiatoia. Intorno a quel bel fiore voleremo e un diadema di voli gli faremo
Narratore: nel bosco nero un orso si destò. Scosse la testa, e cupo brontolò:
mi sembra di sentire che un bambino si disceso dal cielo, qui vicino
Narratore: l’orsa fiutò nell’aria
è un bimbo biondo come il miele, e profuma tutto il mondo
Narratore: dissero in coro gli orsacchiotti
è buono il miele, e noi ne siamo ghiotti. Andiamo dunque a far le capriole intorno al bimbo biondo come il sole
Narratore: lo scoiattolo allegro e saltellante, scese di ramo in ramo fra le piante
porto una pigna di quel grosso pino e la depongo ai piedi del bambino
Narratore: la lepre aveva udito da lontano con le sue lunghe orecchie la notizia. Venne correndo per il bosco e il piano, col cuoricino pieno di letizia.
E’ Natale, e non ho più paura, presso al bambino posso star sicura
Narratore: nella boscaglia i lupi eran nascosti, e stavan quieti e buoni, e ben composti.
le zampe vogliamo un po’ incrociare, per mostrare che anche noi sappiam pregare
Narratore: la volpe di mostrarsi non osava, era fuori dall’uscio e mormorava
là dentro c’è una luce che mi abbaglia, eppure è solo un bimbo nella paglia
Narratore: il capriolo levò al cielo i suoi occhi, e vide mille stelle scintillare
con umiltà piego i ginocchi, perchè è nato un bimbo da adorare
Narratore: gli uccelli tutti in coro si misero a cantare
c’è una cometa d’oro, c’è un bimbo da cullare. Cantiamo in lieto stuolo, seguendo l’usignolo
Narratore: l’usignolo mandò due note chiare poi disse
Vedo il bosco verdeggiare, sento odore di rose nella serra, come se tornasse primavera. Ogni ramo di pianta porta un fiore: è nato in terra il nostro salvatore. Ogni uccello gli canti il suo saluto. Figlio di Dio, sìì nostro benvenuto
Narratore: e da quel momento, ogni volta che torna la notte di Natale, gli animali possono parlare per un’ora con voce umana.