Il platano spoglio
La chioma del platano ondeggia
un po’ scompigliata dal vento
che passa e, tra i rami, folleggia
col suo persistente lamento.
Le foglie son tute malate
alcune son gialle, altre rosse,
alcune son già disseccate
dall’arido freddo percosse.
E cadono tutte: il male
le vede tremare nell’aria:
ne vede qualcuna che sale,
qualcuna che, in alto si svaria;
ma cadono tutte; le arsicce
frammiste alle verdi, alle gialle,
a quelle che sono rossicce.
Ai rami non restan che galle.
E l’albero è nudo, deserto,
sferzato da un vento di gelo:
ha già tante volte, sofferto,
spogliato così, sotto il cielo;
ma sa che le gemme novelle
son chiuse nei rami ora spogli,
e che, a primavera, le stelle
vedranno i suoi folti germogli. (E. Pesce Gorini)
Foglie d’autunno
“Foglie d’autunno, che volate al suolo
ad una ad una, come stanche siete!
Lasciate il vostro ramo solo solo,
accanto ai nidi più non tornerete…”.
E’ legge, dolce è il vostro volo breve,
dolce il riposo sulla zolla; il ramo
dormirà dormirà sotto la neve
sin che torni l’aprile e il suo richiamo.
E s’ornerà di fresche foglie; ai nidi
darà asilo e frescura d’ombra nuova.
Se cade la speranza cui sorridi
oh non temere: aspetta, e si rinnova. (D. Mc Arthur Rebucci)
Son partite le rondini
Dove saranno le rondinelle
partite a frotte questa mattina?
Saran lontane, saranno stanche,
certo, e gli occhietti vispi sul mare
ricercheranno dove posare:
su scogli neri, su vele bianche.
Ripenseranno le nostre gronde
dov’è ancor l’eco del cinguettio,
esse, che in fretta ci han detto addio,
tosto ingiallite le prime fronde.
Le prime foglie avranno detto
loro, frullando al vento: “Moriamo!”
Ed esse in coro: “Ci rivediamo
quando ritorna San Benedetto”. (Dante Dini)
Le rondini
Nel roseo cielo della fresca sera
s’alzan gli stormi e si perdon laggiù.
Le rondinelle della primavera
vanno a svernar lontano, nel Bornù.
O rondini, è pur dolce ai nostri cuori
questa vostra partenza agile e gaia,
che ci rammenta i piccoli rumori
che facevate sotto la grondaia.
S’alzan nel cielo della rosea sera
le rondinelle a stormi ed a tribù.
Ritorneranno tutte a primavera?
Forse qualcuna resterà laggiù. (M. Moretti)
Malinconia d’autunno
Gli alberi
che hanno cinta l’estate
d’un diadema di verde,
malinconici abbandonano
al primo soffio d’autunno
l’oro delle foglie.
Non sanno
che le aspetta il tepore
tranquillo della stalla
e un desiderio di sonno
del placido armento. (V. Bosari)
Autunno
Siamo in autunno e già sono partite
tutte le rondini verso il piano;
le foglie dei castagni già ingiallite
cadono sulla terra piano piano.
Calano qua e là, sole e smarrite,
raminghe passerette, e più lontano
urla un pastore, ciondola un campano
e il gregge bela per le vie romite.
Il bifolco coi buoi la terra ara
pel nuovo grano: e già qualche castagna
non troppo fatta ruzzola le strade.
La legna per l’inverno ognun prepara;
e squallida e nebbiosa è la campagna
e una pioggia sottil dal cielo cade. (G. Geri di Gavinana)
Sera d’autunno
Lungo la strada vedi su la siepe
ridere a mazzi le vermiglie bacche
nei campi arati tornano al presepe
tarde le vacche.
Vien per la strada un povero che il lento
passo tra foglie stridule trascina:
nei campi intona una fanciulla al vento:
“Fiore di spina… (G. Pascoli)
Autunno
Dicono che d’autunno
tutto intristisce e muore.
Ha chiesto l’oro al sole
e s’è vestito a festa.
Non dite che d’autunno
la campagna è più mesta.
Il vento s’avvicina
sorpreso e par che dica:
“Io non ti riconosco:
sei tu, mia verde amica?”
Dice l’amica al vento:
“Ho mutato colore:
stanca d’essere foglia
son diventata fiore”. (Milly Dandolo)
Autunno
Autunno!… Nell’aria sbiadita
già sosta un odor di cotogne;
nei ciel del nord le cicogne
si lagnan con voce affiochita.
L’estate serena declina,
stremata dal grande lavoro;
i tigli si vestono d’oro
al par di un’antica regina;
e intorno ai bei colli, le viti
fan pompa di grappoli e foglie
nei quali l’autunno discioglie
i gialli e i cinabri più arditi. (G. Striuli)
Autunno
Autunno. Già lo sentimmo venire
nel vento d’agosto,
nelle piogge di settembre
torrenziali e piangenti,
e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
accoglie un sole smarrito. (V. Cardarelli)
L’autunno è la stagione che spoglia e inaridisce la terra suscitando anche in noi immagini e sensazioni dolenti; e il poeta ne sente la tristezza già nel vento di fine agosto nelle prime piogge di settembre che fanno rabbrividire la terra rischiarata da un sole sbiadito. Insieme all’autunno, che avanza con lentezza infinita, passa il tempo migliore della nostra vita, quello della maturità, e pare che da noi si allontani a malincuore…
continua nelle pagine seguenti (segui i numeri delle pagine):