La pratica della lettura secondo il metodo Montessori I COMANDI: lettura meccanica, interpretativa, a voce alta. Nell’articolo puoi trovare vario materiale pronto per il download e la stampa, in formato pdf. Tra questo materiale:
– primi esercizi di lettura: scatole degli oggetti, scatole delle illustrazioni, schede delle sei immagini, cartellini di parole da abbinare ad oggetti, gioco di lettura di parole con gli oggetti, cartellini di lettura di parole, gioco alla lavagna per la lettura di frasi, cartellini dei comandi per la lettura di frasi (cinque serie)
– esercizi di lettura successivi: la lettura ad alta voce, il primo libro di lettura, comandi per la lettura interpretata (7 serie), comandi per la lettura di poesie, le audizioni.
La lettura comincia, nella scuola d’infanzia, fin da quando i bambini rileggono le prime parole che hanno composto con l’alfabeto mobile, anche se non si tratta di lettura vera e propria, perché manca l’elemento della comprensione: i bambini infatti conoscono già il significato della parola, avendola scritta loro stessi. In questa fase, comunque, l’attenzione del bambino è rivolta alla pronuncia dei suoni della parola scritta, ma questa attenzione lo porterà poi a voler riconoscere le parole scritte da altri.
La buona pronuncia della parola letta ha un grande valore: si può dire che sia lo scopo principale della lettura nella scuola d’infanzia. Tuttavia è difficile raggiunger questo obiettivo, se nel suo sviluppo il bambino ha sviluppato difetti di pronuncia nella lingua orale. Quando l’intelligenza vuole volare, le sue ali devono essere pronte. Immaginate se il pittore, nel momento in cui giunge l’ispirazione, dovesse mettersi a fabbricare i pennelli!
Secondo Maria Montessori nella lettura intervengono due fatti diversi: l’interpretazione del senso, e la pronuncia ad alta voce della parola scritta. L’osservazione dimostra che i bambini interpretano il senso leggendo mentalmente: l’interpretazione richiede raccoglimento, perché è l’intelligenza che legge.
Durante l’apprendimento della lettura nella scuola d’infanzia, bisogna distinguere tra scrittura e lettura, perché o due atti non sono contemporanei e la scrittura precede la lettura:nella scrittura prevale il meccanismo psico-motorio, mentre la lettura è un lavoro puramente intellettuale. Quando il bambino che sa scrivere si trova davanti ad una parola che deve interpretare leggendo, tace a lungo, e legge i suoni con la stessa lentezza con cui la scriverebbe. Ma il senso della parola diventa evidente solo quando essa è pronunciata in modo chiaro e con l’accento corretto. Ora, per trovare l’accento corretto, il bambino deve riconoscere la parola, cioè deve riconoscere l’idea che la parola rappresenta.
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La pratica della lettura secondo il metodo Montessori I COMANDI
Primi esercizi di lettura
- Scatole degli oggetti
- Scatole delle illustrazioni
- Schede delle sei immagini
- Cartellini di parole da abbinare ad oggetti
- Gioco di lettura di parole con gli oggetti
- Cartellini di lettura di parole
- Gioco alla lavagna per la lettura di frasi
- Cartellini dei comandi per la lettura di frasi (cinque serie)
La composizione deve precedere la lettura logica, come la scrittura deve precedere la lettura della parola. Inoltre la lettura, se ha il significato di recepire un‘idea, deve essere mentale e non vocale. Come spiegheremo meglio dopo, la lettura ad alta voce è un compito complesso. Anche una persona adulta che deve leggere un documento in pubblico si prepara per impadronirsi prima del contenuto. Nel bambino che comincia a leggere, la lingua scritta deve essere isolata dall’articolazione dei suoni. La scrittura rappresenta lo strumento per trasmettere il pensiero a distanza, mentre i sensi e il meccanismo muscolare tacciono.
Per la maggior parte dei bambini, la lettura si sviluppa spontaneamente attraverso la pratica nella costruzione delle parole. Ma ogni bambino è diverso. Alcuni hanno bisogno di molti esercizi di composizione di parole, mentre altri abbastanza presto leggono i suoni scritti. Per questa ragione l’insegnante dovrà osservare ogni bambino e giudicare quando è pronto per la presentazione della lettura. Si devono preparare molti materiali in grande varietà, per permettere ai bambini di fare molta pratica tenendo sempre vivo l’interesse con materiale nuovo. Tutti questi materiali possono essere usati in una prima fase per comporre le parole con gli alfabeti mobili, mentre in una seconda fase possono essere usati per la sola lettura.
Non smorzate l’entusiasmo del bambino per l’esercizio correggendo ogni errore. Se un bambino lavora con interesse e capisce quello che sta facendo, è meglio non interferire: migliorerà rapidamente con la pratica. Se invece non capisce quello che sta facendo, ripetere la lezione il giorno successivo, prima che lui abbia il tempo di prendere il materiale da solo. Se sbaglia ripetutamente l’ortografia di una stessa parola, gli può essere mostrata con delicatezza la composizione corretta della parola. Non bisogna chiedere al bambino di leggere le parole che ha composto, anche se sono scritte correttamente, perché quello del leggere è un processo completamente diverso rispetto a quello del comporre le parole.
La pratica della lettura secondo il metodo Montessori I COMANDI – Scatole degli oggetti
Si tratta di scatole che contengono oggetti attraenti. Le parole corrispondenti agli oggetti devono essere scritte su cartellini, sempre conservati in scatoline.
il cartellino della parola letta viene posto sotto l’oggetto cui corrisponde, e si continua così tutti gli altri cartellini. L’insegnante continua ad aiutare il bambino finché capisce bene l’esercizio, poi lo lascia libero di lavorare da solo. Una volta che ha completato il lavoro con una scatola di oggetti, può scegliere di continuare con un’altra scatola.
La pratica della lettura secondo il metodo Montessori I COMANDI – Scatole delle illustrazioni
Sono scatole che contengono schede di illustrazioni, e altre scatole per i nomi corrispondenti, sempre scritti su cartellini.
Il bambino prende una scatola di schede illustrate, legge le parole dei cartellini, e le abbina. Fatto ciò, può scegliere di continuare con un’altra scatola.
pdf qui:
La pratica della lettura secondo il metodo Montessori I COMANDI
Scatole delle illustrazioni e CARTELLINI
La pratica della lettura secondo il metodo Montessori I COMANDI – Schede delle sei immagini
Sono schede che contengono una raccolta di sei immagini ciascuna. I nomi corrispondenti sono scritti su foglietti inseriti in una busta. Sotto ogni immagine c’è lo spazio per inserire il cartellino del nome.
Il bambino prende una grande busta contenente sei foto. Poi prende la busta con le parole, le legge e le abbina alle foto.
L’insegnante mostra al bambino ogni esercizio dedicandogli tutti il tempo necessario, se occorre dando il suo aiuto. L’obiettivo è quello di dare al bambino una varietà di attività dello stesso tipo, mantenendo vivo il suo interesse. Se un bambino ha difficoltà con la lettura, l’insegnante dà ogni giorno un aiuto supplementare, facendo tutto il possibile per suscitare il suo interesse e dargli la sensazione che lui è in grado di leggere. Dopo che i bambini hanno lavorato per un po’ con un dato materiale, nell’aula viene portato materiale nuovo.
pdf qui: La pratica della lettura secondo il metodo Montessori Schede delle sei immagini
La pratica della lettura secondo il metodo Montessori I COMANDI – Cartellini di parole da abbinare ad oggetti
Prepariamo una serie di foglietti realizzati con comune carta da scrivere. Su ciascuno di questi scriviamo in caratteri grandi e chiari alcune parole di uso frequente, che il bambino conosce di certo. Se la parola si riferisce ad un oggetto, poniamolo sul tavolo del bambino facilitare la sua interpretazione della parola.
Gli oggetti utilizzati in questi giochi possono essere pezzi dell’arredamento della casa delle bambole, palloni, bambole, alberi, greggi di pecore o altri animali, soldatini, ferrovie, e altre figure semplici.
Cominciamo con la lettura dei nomi di oggetti ben noti e presenti. Non importa distinguere tra parole facili e difficili, perché il bambino sa già leggere qualsiasi parola, cioè sa leggere i suoni che la compongono. Lasciamo quindi che il bambino traduca pure la parola scritta in suoni lentamente, e se l’interpretazione è esatta, limitiamoci a dire, “più veloce”. Di solito Il bambino legge più in fretta la seconda volta, ma spesso ancora senza capire. Ripetiamo: “Più veloce, più veloce.”
Questo è tutto per quanto riguarda l’esercizio di lettura.
Quando il bambino ha letto la parola, egli abbina il foglietto all’oggetto corrispondente, e l’esercizio è finito.
La pratica della lettura secondo il metodo Montessori I COMANDI – Gioco di lettura di parole con gli oggetti
Su un grande tavolo disponiamo in ordine sparso una grande varietà di giocattoli. Scriviamo i foglietti coi nomi corrispondenti, pieghiamoli a metà e mettiamoli in un cesto. I bambini a turno pescano dal cesto un foglietto, e vanno al proprio tavolo. Quando un bambino legge e comprende il contenuto del suo foglietto, lo consegna alla maestra, e questo diventa la piccola moneta corrente con la quale acquistare il giocattolo nominato.
Quando tutti i bambini partecipanti al gioco hanno conquistato un giocattolo, prepariamo un altro cestino, nel quale invece di oggetti ci saranno i nomi dei compagni che non sanno ancora leggere, e che per questo motivo non hanno ricevuto il giocattolo. I bambini che leggono correttamente il nome, offrono il loro giocattolo all’amico più piccolo.
La pratica della lettura secondo il metodo Montessori I COMANDI – Cartellini di lettura di parole
Prepariamo centinaia di foglietti scritti, contenenti i nomi dei bambini, nomi di città, di oggetti, di colori e anche di qualità conosciute attraverso gli esercizi sensoriali, e poniamole in scatole aperte che i bambini possono utilizzare liberamente. Vedremo i bambini rapiti da questi foglietti, e presto stimolati a leggere anche insegne dei negozi, scritte sui calendari, ecc… anche senza che sia stato presentato loro lo stampato minuscolo.
Dopo aver ottenuto coi bambini più piccoli che essi riuscissero a leggere, comprendendoli, cartellini contenenti parole e frasi, Maria Montessori pensò che non rimanesse che proporre ai bambini un libro, ma non ne trovò di adatti al suo metodo. Grazie ai risultati raggiunti nelle sue case dei bambini, le furono regalati molti libri illustrati, che furono dati ai bambini: essi sembravano molto interessati a questi libri, ma la Montessori fece degli esperimenti per comprendere meglio la cosa.
Innanzitutto chiese ad un’insegnante di raccontare una delle storie ai bambini, mentre lei osservava fino a che punto essi erano spontaneamente interessati, e vide che l’attenzione dei bambini calava dopo poche parole. Era evidente che i bambini, che sembravano leggere questi libri con tanto piacere, non traevano piacere dal senso, ma soltanto dall’abilità meccanica che avevano acquisito di tradurre i segni grafici in suoni e quindi di riconoscere le singole parole. Inoltre i bambini non avevano nella lettura dei libri la stessa costanza che avevano dimostrato verso i foglietti scritti, perché nei libri incontravano troppe parole a loro sconosciute. Come seconda prova chiese ai bambini di leggere un libro per lei. Diede un libro a un bambino, si sedette accanto a lui, e il bambino cominciò a leggere. Ad un certo punto chiese: “Hai capito quello che stavi leggendo?”, e il bambino rispose: “No.”, mentre l’espressione del suo viso sembrava chiedere una spiegazione della sua domanda.
In realtà, l’idea che la lettura di una serie di parole possa comunicarci i pensieri di altre persone, era una conquista che ancora non poteva essere raggiunta dai bambini, e che si sarebbe realizzata sicuramente nel futuro.
Tra il saper leggere le parole ed il comprendere il senso di un libro, c’è la stessa distanza che esiste tra il saper pronunciare una parola e fare un discorso. Interruppe quindi la lettura di libri ed attese.
Maria Montessori osservò che i bambini, che si sono esercitati ogni giorno a comporre e leggere parole, ad un certo punto arrivano spontaneamente alla composizione di frasi.
Quando questo avviene, è il momento per procedere con la lettura di frasi.
La pratica della lettura secondo il metodo Montessori I COMANDI – Gioco alla lavagna per la lettura di frasi
La Montessori scrisse alla lavagna: “Mi volete bene?” I bambini stettero in silenzio per un attimo, poi gridarono: “Sì, sì!”. Quindi scrisse: “Allora fate silenzio, e guardatemi. “. I bambini lessero, e fecero silenzio.
Iniziò così tra loro una comunicazione per mezzo del linguaggio scritto.
La pratica della lettura secondo il metodo Montessori I COMANDI – Cartellini dei comandi per la lettura di frasi
Prepariamo un buon numero di cartellini nei quali scriveremo frasi lunghe che descrivono azioni che i bambini devono svolgere, ad esempio chiudere le tapparelle; aprire la porta d’ingresso; chiedere a otto compagni di lasciare le loro sedie, mettersi in doppia fila al centro della stanza e marciare avanti e indietro in punta di piedi, senza fare rumore; chiedere a tre compagni che cantano bene di andare al centro della stanza, mettersi in fila e cantare con loro una canzone ; ecc…
Per prima cosa stabiliamo un profondo silenzio, poi presentiamo un cesto contenente i vari cartellini piegati a metà. Tutti i bambini che sanno leggere possono prendere un cartellino e leggerlo, poi consegnano il cartellino alla maestra ed eseguono l’azione descritta. Dal momento che molte di queste azioni richiedono l’aiuto degli altri bambini che non sanno leggere, e dal momento che molti richiedono l’uso di oggetti e materiali, si crea un clima di generale attività e di disciplina spontanea.
Il materiale consiste in un set progressivo di carte che invitano il bambino a creare una scena, o che promuovono un’attività osservabile dall’insegnante.
Per la presentazione mostriamo ai bambini dove trovare le carte e spieghiamo che possono lavorare in gruppo o da soli. Diciamo ai bambini che dovranno tenere il cartellino in mano mentre eseguono l’azione.
Il bambino poi sceglie una carta ed esegue l’azione.
Queste sono le serie dei cartellini dei comandi pronte:
- Prima serie
- Seconda serie
- Terza serie
- Quarta serie
- Quinta serie
Puoi scaricarle tutte insieme qui:
COMANDI DI LETTURA CINQUE SERIE
La pratica della lettura secondo il metodo Montessori I COMANDI – Comandi di lettura: prima serie
- bevi dell’acqua,
- portami una matita rossa,
- guarda fuori dalla finestra,
- chiudi gli occhi,
- tempera una matita,
- apri la porta più vicina molto lentamente,
- indica l’orologio,
- stai vicino alla finestra,
- prendi una provetta di vetro,
- tempera tre matite colorate,
- respira profondamente,
- strofinati il naso,
- solleva la tua matita,
- indica il tappeto,
- vai in punta di piedi alla porta,
- soffiati il naso,
- baciati una mano,
- incrocia le braccia,
- intreccia le dita delle mani tra loro,
- siediti,
- riempi il portamatite,
- passeggia per la stanza,
- stirati le gambe,
- vai con calma verso la porta,
- muovi le dita,
- stai in punta di piedi,
- apri la bocca e sbadiglia,
- inchinati educatamente al tuo vicino di banco,
- alza la mano sinistra,
- stendi un tappeto,
- prendi la tua scarpa destra,
- apri un libro con attenzione,
- pulisciti le scarpe,
- fai girare lentamente il grande mappamondo,
- siediti sul pavimento,
- vai al tuo banco,
- apri una porta.
La pratica della lettura secondo il metodo Montessori I COMANDI – Comandi di lettura: seconda serie
- Toccati il gomito destro con il pollice sinistro,
- bagna una spugna e strizzala dell’acqua in eccesso,
- apri la bocca e tira fuori la lingua,
- accovacciati lentamente,
- toccati il naso col ginocchio sinistro,
- incrocia gli occhi,
- salta sul piede sinistro,
- sbatti cinque volte le palpebre,
- tappati le orecchie,
- zoppica intorno alla stanza,
- fai roteare gli occhi,
- salta sul piede destro,
- toccati il ginocchio sinistro col pollice destro,
- toccati il gomito destro con la mano sinistra,
- toccati il gomito sinistro con la mano destra,
- pulisci il tuo banco,
- toccati il gomito destro col ginocchio sinistro,
- pulisci la tua sedia,
- tira fuori la lingua,
- vai dritto dall’insegnante tenendo la lingua di fuori,
- vai dimenandoti dall’insegnante tenendo la lingua di fuori,
- zoppica fino alla porta.
La pratica della lettura secondo il metodo Montessori I COMANDI – Comandi di lettura: terza serie
- Cavalca il manico della scopa, tenendolo con una mano davanti e una mano dietro. Metti il manico di scopa tra le gambe senza spostare le mani da dove sono
- Scegli una corda per saltare che sia della lunghezza giusta per te. Esercitati a saltare all’indietro sul posto.
- Piega un largo foglio di carta a metà. Piegalo un’altra volta a metà. Piegalo a metà una terza volta. Con le tue forbici, taglia quattro forme dalla carta piegata. Apri il foglio.
- Chiedi a un amico di tenerti le gambe mentre fai la carriola girando in tondo nella stanza.
- Scegli una corda per saltare della lunghezza giusta per te. Esercitati a saltare la corda sul posto.
- Stai fermo e concentrato. Fai venti galoppi tenendo le mani dietro la testa Sdraiati supino sul pavimento.
- Fai dieci volte l’angelo nella neve (porta le braccia tese dai fianchi ai lati della testa e poi torna sui fianchi)
- Scegli una corda per saltare che sia della lunghezza giusta per te. Esercitati a saltare correndo.
- Prendi un bastone in giardino. Esercitati a tenerlo in equilibrio sul palmo della mano e conta. Quanto a lungo puoi contare prima che il bastone cada?
La pratica della lettura secondo il metodo Montessori I COMANDI – Comandi di lettura: quarta serie
- Conta fino a cinquanta per unità mentre stai seduto bendato sulla tua sedia
- Chiedi a un compagno di classe il permesso di slacciargli e riallacciargli le scarpe
- Risciacqua due spugne al rubinetto e poi rimettile al loro posto.
- Incrocia le mani dietro la schiena e osserva il lavoro di qualcuno senza far rumore
- Vai davanti all’orologio e conta da uno a cento a dieci a dieci sussurrando
- Con una mano sul banco, apri il cassetto molto lentamente e poi richiudilo rapidamente
- Guardati intorno e conta i bambini che calzano scarpe nere
- Conta quanti bambini ci sono in classe senza dimenticare di includere te stesso
- Controlla le tue matite colorate per vedere se ne hai dodici in tutto
- Ispeziona le tue forbici per trovare tracce di colla secca e rimuovile quando le trovi con un panno umido
- Pulisci tutta la polvere che si è accumulata sul fondo dei quattro incastri metallici con un panno umido
- Prima di sederti toccati l’orecchio sinistro e tossisci due volte
- Apri un libro qualsiasi a pagina dieci e leggi una frase a voce alta, molto lentamente
- Chiedi al tuo amico di scrivere il nome di suo padre alla lavagna
La pratica della lettura secondo il metodo Montessori I COMANDI – Comandi di lettura: quinta serie
- Imita i movimenti di un uomo anziano che si infila una maglietta e un paio di pantaloni
- Immagina di essere un bambino piccolo che sta mangiando un cono gelato in una giornata molto calda
- Imita i movimenti di un paracadutista che sta saltando da un aeroplano e si sta paracadutando sulla terra
- Trova un amico che voglia giocare con te usando una palla immaginaria di 60 cm di diametro e che pesa due chili
- Imita i movimenti di un insetto che striscia sul pavimento. Appallottolati quando qualcosa ti tocca
- Fai dieci piegamenti come se tu fossi un giocatore di calcio che si sta allenando per una partita importante
- Trova un amico per giocare a tiro alla fune con una corda immaginaria
- Trova due compagni di classe che ti aiutino a remare su una canoa immaginaria attraverso delle rapide pericolosissime
- Immagina che il tuo criceto sia morto. Porta il suo corpicino in giardino, scava una buca e sotterralo.
- Imita i movimenti di una persona che sta lavando una grande finestra di un alto grattacielo
- Cammina per la stanza come se tu avessi un grande pallone riempito di elio legata ad un filo. Il pallone può quasi scapparti via.
- Siedi sul pavimento e stringiti i piedi tra le mani. Imita i movimenti di una noce di cocco che galleggia nell’oceano, e che infine arriva ad un’isola.
- Siediti sul pavimento. Immagina di essere una pianta che cresce sempre più in alto alla ricerca del sole.
- Immagina una persona che sta facendo la doccia. Non dimenticare di lavarti i capelli.
- Immagina che tu stia provando a spostare una pietra molto pesante. Per quanto tu possa impegnarti, non riesci a muoverla di un centimetro
- Muoviti come una scimmia chiusa in una gabbia quadrata di un metro di lato
- Trova tre amici che ti aiutino ad imitare un branco di pesci che nuota nella barriera corallina
- Imita i movimenti di un soldato che sta scavando con estrema concentrazione per estrarre una mina dal terreno
- Attraversa la stanza come se tu fossi un elefante che sta trasportando un pesante fardello sulla schiena.
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La pratica della lettura secondo il metodo Montessori I COMANDI
Esercizi di lettura successivi
– la lettura ad alta voce
– il primo libro di lettura
– comandi per la lettura interpretata (7 serie)
– comandi per la lettura di poesie
– le audizioni (letture a voce alta dell’insegnante).
La lettura ad alta voce è una cosa diversa dalla lettura mentale. Mentre la lingua orale è legata alla capacità di udire, la lettura è legata alla scrittura. Nella scrittura, in un certo senso, non ci sono suoni da udire o da pronunciare. E’ la persona, sola con se stessa, che entra in contatto con tutti gli uomini del passato, del presente e del futuro in tutti gli angoli della Terra. Non i suoni, ma la scrittura, è ciò che permette questo tipo di comunicazione. La mente, silenziosamente, riceve i messaggi muti contenuti nei testi scritti.
La lettura ad alta voce, quindi, è una mescolanza di due linguaggi, ed è più complessa sia del solo linguaggio orale, sia della sola scrittura.
Per fare in modo che la lettura ad alta voce sia per lo meno comprensibile, è necessario che la mente e l’occhio facciano rapidamente il lavoro di scorrere l’intera frase, mentre la voce ne riproduce i suoni, dando l’espressione che è necessaria a comprenderne il senso. Quando chiediamo ad un bambino nel primo anno della scuola primaria di raggiungere questo risultato, non è difficile capire perché la lettura sia uno degli scogli più ardui da superare.
Questo schema mostra l’insieme dei fatti che riguardano la lettura:
La vera lettura è solo quella interpretativa. La lettura ad alta voce, invece, è un insieme di lettura ed espressione verbale. La lettura ad alta voce permette ad un gruppo di persone di condividere un’esperienza di lettura, ma non è uguale al lavoro mentale che richiede l’ascoltare la viva voce di una persona che racconta qualcosa in prima persona. Sappiamo tutti quanto sia difficile seguire una lettura fatta da altri, e che il saper leggere è un rarissimo pregio. E’ un’arte. Per insegnare la lettura a voce alta, non è particolarmente utile parlare di tono di voce, pause, gesto: ciò che è davvero importante nell’arte di leggere è l’interpretazione viva ed intensa, che porta ad immedesimarsi nella cosa letta. Il bambino deve, mentre legge a voce alta, comprendere profondamente il testo. Per provarci che hanno capito ciò che hanno letto a voce alta, dovremo chiedere loro di ripeterne il contenuto con parole proprie.
Il bambino che è in grado di esprimere col suo racconto, sia pure imperfetto, quello che ha capito della lettura, si trova in uno stadio più avanzato rispetto a chi non è in grado di farlo. Tuttavia anche questi bambini, ascoltandolo, non si tratterranno dal correggerlo per le sue imprecisioni.
La pratica della lettura secondo il metodo Montessori I COMANDI – Il primo libro di lettura
Anche se consideriamo della massima importanza la lettura interpretata, offriamo al bambino anche un libretto di lettura che può leggere da sì a voce bassa e poi, quando lo ha capito, anche a voce alta, pronunciando le parole con espressione e chiarezza.
Il primo libretto ideato da Maria Montessori era formato estremamente semplice. Le pagine scritte erano solo quelle che si offrivano ad apertura del libro, cioè le facciate si sinistra erano bianche. Le pagine inoltre, venti in tutto, non sempre riempivano la pagina, che sopra e sotto il testo era adornata da cornicette.
Il libretto conteneva frasi di questo tipo:
- La mia scuola si chiama “Casa dei Bambini”.
- Nella “Casa dei Bambini” ci sono per noi tante seggioline e piccoli tavolini.
- Ci sono pure graziose credenzine: ogni bambino ha il suo cassetto.
- Piante verdi e mazzolini di fiori sono dappertutto nella nostra bella scuola.
- Io mi fermo spesso a guardare i quadri appesi alle pareti.
- Noi facciamo tutto: ci laviamo, mettiamo in ordine gli oggetti, puliamo i mobili, studiamo e impariamo le cose.
- Sapete come abbiamo imparato a vestirci? Lavorando molto con le nostre dita sui telai per allacciare, slacciare, agganciare, sganciare, abbottonare, sbottonare, annodar, snodare.
- I cubi della torretta sono dieci e sono di diversa grandezza: io li spargo prima su un tappeto e poi mi diverto a metterli uno sull’altro, scegliendo sempre il più grande.
- La torretta serve anche a fare un bell’esercizio di equilibrio: si porta in giro per la sala senza farla comporre. Ma spesso non ci si riesce!
- Anche le aste lunghe mi piacciono: si devono mettere vicino le aste in gradazione, badando a che i pezzi turchini stiano vicini ai pezzi turchini e i pezzi rossi vicini ai rossi. Così si forma una scala a strisce rosse e turchine.
- Ma una vera scala io la formo con i prismi marrone. Questi prismi sono di grossezza diversa. Io li metto l’uno accanto all’altro, per ordine di grossezza: ed ecco una bella scala di dieci gradini.
La pratica della lettura secondo il metodo Montessori – Comandi per la lettura interpretata
Le letture interpretate si fanno, come i primi esercizi di lettura, con dei cartellini. Il bambino sceglie un cartellino, lo legge mentalmente, e poi esegue l’azione indicata.
Di questi cartellini esistono varie serie, di complessità crescente: frasi con un’azione, frasi con due o più azioni, molte frasi, frasi con una o più subordinate, dialoghi e scene che richiedono la collaborazione di due o più bambini. I testi provengono per la maggior parte da opere letterarie.
Insieme ai cartellini dei comandi possiamo offrire un assortimento di semplici travestimenti: mantelli, cappelli, ecc…
Distribuiamo le carte del primo set ad un piccolo gruppo di bambini. Chiediamo a un bambino di leggere in silenzio e poi di eseguire l’azione, come se fosse un attore sul palcoscenico. Quando il bambino ha eseguito l’azione, gli altri bambini provano a indovinare cosa c’era scritto nel cartellino. Il bambino legge il cartellino, e si continua così per tutti gli altri cartellini.
I bambini eseguono le azioni indicate, ma non con freddezza: mettono una cura artistica nell’espressione del sentimento. Interpretano l’azione e la studiano, provando e riprovando, come per una rappresentazione teatrale, e cogliendo tutte le sfumature delle parole. Per esempio la frase ‘stava a capo chino’ non indica ‘piegò il capo’. Se il bambino ha compreso, resterà a capo chino, con un’espressione più o meno viva, a seconda del sentimento che deve esprimere.
Trovi tutte le sette serie insieme qui:
COMANDI PER LA LETTURA INTERPRETATA SETTE SERIE
La pratica della lettura secondo il metodo Montessori I COMANDI – Comandi per la lettura interpretata – Serie 1
- Diede un’occhiata in giro.
- Li guardò con la coda dell’occhio.
- Il ragazzo scappò via.
- Gli si buttò in ginocchio davanti.
- Egli passeggiava lentamente su e giù.
- Stava a capo basso.
- Fece di sì col capo.
- Mise le braccia in croce sul petto.
- Si mosse rapidamente verso l’uscio.
- Si mise a camminare avanti e indietro per la stanza
- Gli accarezzava il capo con la mano tremante.
- Gli fece cenno di stare indietro.
- Gli parlò all’orecchio.
- Gli posò una mano sulla spalla.
- Bussò alla porta.
- La fanciulla aggrottò le ciglia.
- Sedette a terra ad aspettare che arrivasse una barca (A. Norris Baldwin)
- Gli uccelli sedettero sulle loro uova per tenerle al caldo. (G. Darby)
- Pierre scosse lentamente la testa (E. Curie)
- Là nella notte, a un centinaio di piedi d’altezza, il gabbiano Jonathan Livingston sbatté le palpebre. (R. Bach)
- Cominciai a strisciare all’indietro verso la zona più aperta del bosco (R. L. Stevenson)
- Verso mezzogiorno mi fermai davanti alla porta del capitano con bevande fresche e medicinali. (R. L. Stevenson)
- Lei era seduta per terra con la testa ed un braccio appoggiati ad una sedia (C. Dickens)
La pratica della lettura secondo il metodo Montessori I COMANDI – Comandi per la lettura interpretata – Serie 2
In questa serie abbiamo periodi di due proposizioni coordinate: i bambini eseguono due azioni consecutive, invece di una sola.
- Aprì la porta ed entrò.
- Uscì dalla camera e chiuse la porta a chiave.
- Si affacciò alla porta e la spalancò di colpo.
- Egli gettò un grido di gioia e affrettò il passo.
- Si coprì il viso con le mani e scoppiò in un pianto a dirotto.
- Scoppiò in una risata e batté le mani.
- Si tolse il berretto e si inchinò profondamente.
- Egli scosse la testa e sorrise.
- Spalancò la finestra e guardò nel giardino.
- Corse ad un tavolino e scosse un campanello.
- Si era sdraiato con un sospiro di soddisfazione sui morbidi cuscini… e là giaceva con gli occhi fissi e la bocca semiaperta.
- Chiuse gli occhi e si addormentò placidamente.
La pratica della lettura secondo il metodo Montessori I COMANDI – Comandi per la lettura interpretata – Serie 3
Nella terza serie di letture ci sono periodi con più proposizioni coordinate.
- Aprì la porta, si ravvivò lentamente i capelli ed entrò.
- Va alla finestra, apre un poco, fa capolino.
- Il medico si chinò sul malato, gli tastò il polso, gli toccò la fronte.
- Spalancò la bocca e gli occhi e guardò.
- Si levò una chiave di tasca, aprì la porta, entrò.
- Si ritirò, chiuse la finestra e si mise a passeggiare su e giù per la stanza, con un passo da viaggiatore frettoloso.
- Un grido di gioia proruppe dalla sua gola: corse dalla madre, si inginocchiò davanti a lei.
- Appoggiò il gomito sinistro sul ginocchio, chinò la fronte nel palmo della mano e con la destra strinse la barba e il mento.
- Si appoggiò alla sedia, si coprì gli occhi con una mano e pianse.
- Si avvicinò al tavolino, vide il ritratto e lo afferrò con gioia.
- Aveva sonno, appoggiò le braccia sul tavolino e si addormentò.
- Trasse di tasca il fazzoletto, lo spiegò e ci si asciugò gli occhi pieni di lacrime.
La pratica della lettura secondo il metodo Montessori – Comandi per la lettura interpretata – Serie 4
le letture consistono in periodi di due proposizioni, una principale ed una subordinata.
- Mentre disegnava, guardava attorno i compagni attentamente.
- Si mise le mani sugli occhi, per stare più raccolto nel silenzio.
- Egli sorrise loro amorevolmente, dopo averli ammoniti per un’altra volta, quei birichini!
- Socchiuse gli occhi per sentir meglio la morbidezza di quel velluto.
- Seguì con lo sguardo carezzevole quella bambina, finché non fu sparita.
- Quando ebbe girato la maniglia, spinse l’uscio.
- Giorgio si asciugò gli occhi per non farsi scorgere.
- Andava lentamente, con la testa china, come fosse in gran pena.
- Si fermò in atto di stare a sentire.
- – Che cosa c’è?- domandò ansiosamente la madre.
- Sorridendo il nonno carezzò con la mano la testa del nipote.
- Federico gli andò incontro con un volto premuroso e sereno, come a una persona desiderata.
- Il capitano mi offrì una tazza d late, che era ancora caldo (J. Verne)
- Egli si fermò dov’ero io, leggermente appoggiato alla sua stampella, guardando il suo compagno come un serpente a primavera.(R. L. Stevenson)
- Poi egli si stese, si tirò la pensante trapunta sulle spalle e fece finta di dormire. Ma non stava dormendo. Giaceva immobile ed ogni nervo del suo corpo era sveglio. (P. S. Buck)
- Il cavaliere si inchinò profondamente e con eleganza. Si mosse con delicatezza verso una sedia. Le sue ginocchia si piegarono sotto il suo peso. Lei impose il silenzio appoggiando il dito sottile sulle labbra color rubino. (Sir W. Scott)
- Lei sentì il principe Bumpo russare nella sua camera da letto sul retro del palazzo. Poi in punta di piedi salì le scale fino alla camera da letto del re. Aprì la porta dolcemente e sbirciò all’interno. (H. Lofting)
La pratica della lettura secondo il metodo Montessori I COMANDI – Comandi per la lettura interpretata – Serie 5
In questa serie prevalgono periodi di più proposizioni subordinate e coordinate. La lettura contiene delle descrizioni più complesse, e l’interpretazione deve corrisponderle in ogni minimo particolare.
- La bambina si alzò, tenendosi con le due mani il fazzoletto sugli occhi è andò lenta, curva verso la finestra.
- Abbandonato il corpo sulla spalliera della poltroncina, teneva il viso un po’ chino al petto e le braccia strette alla vita, come se avesse freddo.
- Sedette stanco, appoggiato il gomito destro al ginocchio e il viso sul palo della mano, guardava sul pavimento.
- Teneva il corpo eretto, le mani sul parapetto della finestra e respirava a pieni polmoni l’aria fresca del di fuori.
- Il ragazzo piegò il viso, e si portò la mano alla fronte, come se volesse raccogliere i propri pensieri.
- Era là, in ginocchio e con il corpo abbandonato mollemente, come stanca; e, lasciandolo cadere sul grembo le mani intrecciate, rivolgeva al cielo la faccia.
- Giunto alla porta di casa sua, mise in fretta nella toppa la chiave, che già teneva in mano; aprì, entrò, richiuse diligentemente; e, ansioso di trovarsi in una compagnia fidata, chiamò subito: -Perpetua! Perpetua!-
- Si alzò, mentre le lacrime gli scorrevano per le guance, andò alla parete dov’era appeso il vestito, ci posò sopra orizzontalmente il braccio sinistro, e su quello la testa.
- Seduto all’ombra di un albero, con le spalle appoggiate al tronco, rimase lì, con la testa in seno e le braccia incrociate, e non si mosse neanche quando gli altri ripresero il lavoro.
- Quando entrai, lui scriveva. Mi disse che avessi pazienza un momento, mi pregò di sedere e continuò a scrivere; io approfittai di quel momento per dare un’occhiata alla stanza.
- Sedeva in un cantuccio una vecchierella, con un caldano tra i piedi pieno di braci smorzate, sopra le quali tendeva le palme appoggiando i polsi sulle estremità delle ginocchia.
- Lucia andò a sedere o piuttosto si lasciò cadere in terra, accanto al lettuccio: e appoggiata a quello la testa, continuò a piangere a dirotto.
- – Capisco – disse Renzo; e stette con gli occhi fissi a terra e con le braccia incrociate sul petto.
- Si voltò, guardò dietro l’uscio e disse ridendo: – Oh! Ci sei! –
- Corse da Alessandra, le mise il foglio sotto gli occhi e le disse: – Avevo ragione? –
- Si affacciò al parapetto e si mise a guardare facendosi schermo con la mano per proteggersi dal sole.
- Cercò con cura nel cassetto, e poi disse con dolore: – Non c’è più -.
- Prese il fazzoletto, lo guardò e disse: -Non è mio-
- Si chinò, raccolse la matita e disse: – E’ spuntata –
- La donna, andatale vicino, si chinò sopra di lei, e, guardandola pietosamente, pendendole le mani come per accarezzarla e alzarla al tempo stesso, le disse: – Oh, poverina! Vieni, vieni con noi! –
- Il babbo si affaccia alla finestra, guarda giù, guarda il cielo: – Bel tempo! – esclama; e, voltatosi alla famiglia che gli sta dietro aspettando un cenno: – Usciamo! – dice allegramente.
- – Lui – disse il cardinale con un viso animato, chiudendo il libro e alzandosi da sedere: -Venga! Venga subito!-
- Giunte le mani, piegò il viso sopra di esse e pregò.
- Dopo aver accostato la porta e data un’occhiata alla stanza, avanzò con passo sicuro.
- Pensò di fare uno scherzo; e, calatosi il berretto sugli occhi, si avventò improvvisamente su un bambino.
- Federico gli prese la mano, gliela strinse e disse: – La prego di venire a pranzo da noi. La aspettiamo -.
- Il cardinale partì dicendo: – La benedizione del Signore sia sopra questa casa -.
- – Povera mamma! – esclamò Lucia gettandole un braccio al collo e nascondendo il viso nel seno di lei.
La pratica della lettura secondo il metodo Montessori I COMANDI – Comandi per la lettura interpretata – Serie 6
in queste letture c’è un’azione drammatica più difficile da interpretare. Spesso occorre pronunciare qualche frase.
- Lucia stava immobile in quel cantuccio, tutta in un gomitolo, con le ginocchia alzate, con le mani appoggiate sulle ginocchia e col viso nascosto nelle mani.
- E un bambino tutto imbacuccato in un cappotto da uomo si affaccia sull’uscio… facendo il saluto militare con la mano destra e dandosi con l’altra una strusciata al naso, che conserva ancora qualche traccia del raffreddore avuto.
- Sdraiato sulla poltrona, con le mani in tasca e una gamba accavallata all’altra, guardava, dondolando il piede, gli alberi del vicino giardino.
- – Oh! – disse lui buttandosi a sedere con le gambe accavallate e le mani dietro la nuca – Finalmente non ci sono più seccatori -.
- – Sss! – fece il ragazzo aggrottando le sopracciglia e scuotendo la mano destra distesa verso il compagno.
- Sedette al tavolino, vi incrociò su le braccia, e appoggiò alle braccia la fronte. Ma le rialzò subito, avventò in alto i pugni stretti e li scosse rabbiosamente.
- – Vuole dunque che io sia costretta a chiedere di qua e di là cosa sia successo al mio padrone? – chiese Perpetua, ritta davanti a lui, con le mani sui fianchi e i gomiti in avanti, guardandolo fisso, quasi volesse succhiargli dagli occhi il segreto.
- Egli camminava avanti e indietro. Ogni tanto si fermava, tendeva l’orecchio, guardava dalle fessure delle imposte.
- Di fronte alla porta della scuola, dall’altra parte della via, stava con un braccio appoggiato al muro e con la fronte contro il braccio, uno spazzacamino, molto piccolo, tutto nero in viso, col suo sacco ed il suo raschiatoio, e piangeva a dirotto, singhiozzando.
La pratica della lettura secondo il metodo Montessori I COMANDI – Comandi per la lettura interpretata – Serie 7
Letture che richiedono l’interpretazione di due o più persone (scenette, dialoghi,…)
- – Si metta a sedere e finiamola! -. Questo “finiamola” il sindaco lo disse con un tono di voce così grosso, che Verdiani non ebbe il coraggio di replicare. Si levò il cappello e andò a sedere tutto rannuvolato su di una sedia in disparte.
- – Non si sente bene oggi, Domenico? – . – Non mi sento bene .- . E si asciugava il sudore e si sollevava impettito per respirare, a bocca spalancata.
- – Quanto costa? – domandai all’uomo.
– Nulla –
– Come nulla? –
– Nulla –
– Va bene, farò così… –
E tirata fuori dalla borsa una moneta: – Tieni, ragazzo – dissi. – Dalla alla mamma. – Non l’avessi mai detto. L’uomo poggiò le mani alle tempie, strinse e scosse la testa; poi, piegandola sul petto, si alzò lentamente e mormorò: – Non ce l’hanno la mamma -. - – Chi è? –
– Apri –
A quella voce la vecchia fece tre salti; e subito si sentì il paletto negli anelli, e la porta si spalancò. L’Innominato, dalla soglia, diede un’occhiata in giro; e, alla luce di una lanterna che ardeva sul tavolino, vide Lucia rannicchiata in terra, nell’angolo più lontano dalla porta - Due uomini stavano l’uno davanti all’altro: uno di loro, cavalcioni sul muretto basso, con una gamba che penzolava di fuori e l’altro piede posato sul terreno della strada; il compagno, in piedi, appoggiato al muro, con le braccia incrociate sul petto.
- – Ora – disse Tonio – mettiamo nero su bianco…-
– Bene bene – interruppe don Abbondio brontolando; tirò a sé un cassetto del tavolino, tirò fuori la carta, la penna e il calamaio, e si mise a scrivere, ripetendo a viva voce le parole a mano a mano che gli uscivano dalla penna -. - – Ora, signor curato – disse Tonio – mi darà la collana della mia Tecla -.
– E’ giusto – rispose don Abbondio; poi andò ad un armadio, tolse una chiave dalla tasca, e, guardandosi intorno come per tener lontani gli spettatori, aprì una parte di sportello, riempì l’apertura con la sua persona, mise dentro la testa per guardare, e un braccio per prendere la collana, la prese, e, chiuso l’armadio, la consegnò a Tonio dicendo: – Va bene. -. - Per una di quelle stradine tornava bel bello verso casa don Abbondio. Diceva tranquillamente le sue preghiere,e, talvolta, tra un salmo e l’altro, chiudeva il breviario, tenendovi dentro, per segno l’indice della mano destra, e, messa poi questa nell’altra dietro la schiena, proseguiva il suo cammino guardando a terra e buttando con un piede verso il muro i ciottoli che facevano inciampo nel sentiero.
- – Ci sapreste indicare la strada per Monza? –
– Andando di lì, fate la strada opposta – rispose la poverina. – Monza è di qua – e si voltava per indicare col dito; quando l’altro compagno, afferrandola all’improvviso per la vita, la alzò da terra. Lucia girò la testa all’indietro atterrita, e lanciò un urlo. - – A proposito, come stai d’appetito?-
- – Ho mangiato poco fa in viaggio –
– E a soldi come stiamo? –
Renzo stese una mano, la avvicinò alla bocca, e vi fece scorrere sopra un piccolo soffio.
– Non importa – disse Bartolo: – ne ho io e non ci pensare, che presto, cambiando le cose, se Dio vorrà, me li renderai, e ne avanzerà anche per te -.
– Ho qualcosina a casa e me li farò mandare -.
– Va bene e intanto fai conto su di me. Dio mi ha dato del bene, perché faccia del bene; e se non ne faccio ai parenti e agli amici, a chi ne farò? –
– L’ho detto io, della Provvidenza! – esclamò Renzo, stringendo affettuosamente la mano del buon cugino. - – Dio sa quant’è che non avete mangiato! –
– Non me ne ricordo più… Da un pezzo. – .
– Poverina! Avrete bisogno di ristorarvi. -.
– Sì – rispose con voce fioca.
– A casa mia, grazie a Dio, troveremo subito qualcosa. Fatevi coraggio. -.
La pratica della lettura secondo il metodo Montessori I COMANDI – Comandi per la lettura di poesie
I bambini non si limitano solo a riprodurre le scene, ma in un secondo tempo leggono ad alta voce tutti i brani che hanno rappresentato, con espressione. I bambini tendono a leggere e rileggere moltissime volte i brani, e ne imparano molti a memoria. Per questo possiamo mettere insieme alcune poesie, facendone un libretto. I bambini le leggono mentalmente e ad alta voce, o le imparano a memoria e le recitano.
Possiamo anche preparare dei cartellini di poesie.
La pratica della lettura secondo il metodo Montessori I COMANDI – Le audizioni
Dopo questo lavoro preparatorio con i cartellini dei comandi per la lettura interpretata, i bambini sono in grado di capire ciò che leggono. Hanno infatti superato tutte le difficoltà di comprensione dei periodi, legate alle loro costruzioni, conoscono il significato di moltissime parole, e nel frattempo hanno iniziato lo studio dell’analisi grammaticale. Questo lavoro si trasforma in una forza che porterà ad un movimento intenso e spontaneo.
Ad un certo punto, infatti, esploderà in classe la passione per la lettura. I bambini sentiranno il desiderio di leggere, leggere, leggere. I libri che riusciremo a raccogliere nella biblioteca di classe sembreranno sempre pochi e sarà necessaria qualche visita alle biblioteche pubbliche.
L’insegnante può dedicare del tempo alla lettura a voce alta per i bambini, ad esempio durante le ore di disegno.
Le letture fatte nella prima scuola Montessori sono state: le favole di Andersen, alcune novelle del Capuana, il Cuore di De Amicis, episodi della vita di Gesù, Fabiola, I promessi sposi, La capanna dello zio Tom, la storia del risorgimento italiano, L’educazione del selvaggio dell’Aveyron di Itard.
Il libro della storia del risorgimento non era di quelli che si credono adatti ai bambini, al contrario: era l’opera di Pasquale De Luca, I liberatori. Ciò che caratterizza questo libro sono i documenti del tempo riportati in fac simile e attestanti l’autenticità dei fatti. Ci sono brani di giornali dell’epoca, sentenze di morte, lettere autografate di Pio IX, di Garibaldi, alcuni documenti riprodotti (nota per la somministrazione di colpi di bastoni, stampe allegoriche affisse nei muri alla vigilia delle sommosse, dispacci telegrafici), e poi medaglie commemorative, inni patriottici dei quali è riportata anche la musica, e ricche illustrazioni.
Questa lettura documentata era così appassionante che i bambini discorrevano animatamente su vari argomenti, giudicando e discutendo; erano indignati di un editto del re di Napoli che ingannava il popolo, fremevano delle ingiustizie e delle persecuzioni, si entusiasmavano degli eroismi, e infine si mettevano d’accordo in tre o quattro e rappresentavano degli episodi con grande drammaticità.
La lettura del libro del De Luca, fu una rivelazione per Maria Montessori, sia per quanto riguarda la lettura, sia per quanto riguarda l’insegnamento della storia. Capì che per insegnare la storia ai bambini, basta dare una verità vivente e documentata.
Un altro libro che fece grande impressione fu la lettura del Selvaggio dell’Aveyron di Itard. Tutti i particolari psicologici dei tentativi educativi, sembravano toccare l’anima dei bambini. Maria Montessori pensò di portare i bambini più grandi in una Casa dei Bambini, e di spiegare loro il metodo pedagogico. Si accorse di come i bambini più grandi erano in grado di seguire lo sviluppo infantile con una sensibilità a prima vista sorprendente. Riflettendo meglio, però, sappiamo che i migliori maestri dei bambini sono i bambini stessi.
Spesso abbiamo dei bambini un’idea fantastica, e li releghiamo ad una specie umana diversa dalla nostra, mentre invece sono i nostri figli, più puri di noi. L’amore, il bello, il vero, li affascina intensamente e rappresentano per loro delle vere necessità della vita.
Queste esperienza dimostrarono a Maria Montessori di aver trovato un metodo per insegnare ai bambini la storia e perfino la pedagogia, attraverso le letture, ma esistono letture di ogni genere, quindi si può insegnare la geografia attraverso i racconti di viaggio, le scienze naturali attraverso racconti sulla vita degli insetti, e così via.
L’insegnante, attraverso le letture che propone ai bambini, può farli entrare in vari campi del sapere. I bambini, così stimolati, potranno poi entrarvi liberamente, dando sfogo alla loro passione per la lettura.
Il bambino ama molto la lettura, e preferisce la lettura di storie vere. Molti studi dimostrano questo fatto.