“Montessori per i genitori: proposte pratiche per applicare il metodo a casa – Bambini da 0 a 3 anni” è un libro che fa parte della collana “Libri in tasca” di EPC Editore. In questa raccolta vengono pubblicati tascabili e ebook che trattano tematiche quali educazione,  alimentazione, valorizzazione del sé e self help con un taglio operativo, per insegnare a mettere in pratica i consigli degli esperti.

Nel caso di “Montessori per i genitori” le esperte che ci insegnano a mettere in pratica i loro consigli sono Nicoletta Cola e Antonella Di Marco. Nicoletta Cola è insegnante di nido montessoriana e formatrice nei corsi organizzati dall’Opera Nazionale Montessori e nel corso universitario Montessori 0-3 anni  attivato dall’Università LUMSA di Roma.
Antonella Di Marco, recentemente venuta a mancare,  è stata Psicologa della relazione educativa, coordinatrice didattica e docente formatrice nei Corsi per la prima infanzia dell’Opera Nazionale Montessori.

La grandezza di questo piccolo libro sta nel fatto che le due autrici riescono ad essere concise ma esaustive e precise, pratiche ma senza svilire la profondità delle motivazioni, capaci di mettere a fuoco i veri bisogni dei genitori di bambini piccoli, fornire chiavi di comprensione e suggerire veri atti pratici, ma senza pontificare.
Non posso non notare che concisione, chiarezza e precisione sono proprio la norma della “lezione” montessoriana, come l’identificazione dei veri bisogni cui l’educazione deve rispondere è la chiave di tutta la didattica montessoriana.
E’ inoltre un testo piacevole e di facile lettura, e può essere un valido aiuto nella gestione quotidiana dei propri bambini, soprattutto perchè porta a riflettere sul nostro rapporto con loro, anche senza conoscere nulla della pedagogia montessoriana.

Il testo è suddiviso in cinque capitoli:
– La felicità del bambino
– L’ambiente del bambino
– Come affrontare al meglio il periodo sensitivo legato al divezzamento
– Il bambino si muove verso il mondo
– La libertà del bambino,
ma non è necessario leggerlo tutto di seguito: i numerosi esempi pratici, accompagnati da numerose immagini di vita reale, lo rendono una valida giuda da consultare quando se ne presenta il bisogno.

Ogni capitolo è strutturato in modo da suggerirci una domanda iniziale, a cui le autrici rispondono dandoci spunti di riflessione che riguardano la loro esperienza professionale e personale, nella quale ogni genitore può immedesimarsi. Questi spunti di riflessione sono rafforzati da puntuali citazioni dai testi di Maria Montessori, e in questo modo il libro è davvero leggibile anche da chi entra in contatto la prima volta con questa pedagogia.

Nel primo capitolo, dopo aver dato spunti di riflessione su ciò che si può intendere come “felicità del bambino”, si propongono attività-esempio (mobile per i neonati, cestino dei tesori, oggetti da trasportare, gioco euristico, attività di vita pratica) e a conclusione si offrono delle schede di approfondimento sul cestino dei tesori e sul gioco euristico.

Nel secondo capitolo riflettiamo sull’influenza dell’ambiente naturale, biologico e umano: intrauterino, extrauterino e supernaturale (la casa, la cameretta, ecc.), per comprendere come preparare un ambiente adeguato ad accogliere il bambino e come rispondere al suo bisogno di ordine.

Nel terzo capitolo troviamo una guida pratica attenta e precisa per gestire il periodo del divezzamento e una chiave di comprensione che può essere sintetizzata in questa semplice frase “la bocca è un organo di confine con il mondo esterno e niente deve entrarvi senza la piena volontà del bambino”. I consigli riguardano la scelta di consumare il pasto sempre nello stesso posto; il predisporre tavolo e seggiolina adatti; la scelta migliore per tovaglia, vasellame, posate e bavaglino tenendo presente il fatto che tutto ciò che viene scelto può diventare oggetto di attività per il bambino; l’atteggiamento che l’adulto tiene verso il bambino in fase di divezzamento.

Nel quarto capitolo viene trattato lo sviluppo del movimento del bambino, innanzitutto sfatando il falso mito secondo cui il bambino comincia a camminare perchè è l’adulto, ad un certo punto, ad insegnarglielo: impariamo a riconoscere e ad ammirare il grande lavoro del bambino, che si muove da subito, anche dentro il grembo materno, e col tempo e l’esercizio spontaneo rende i suoi movimenti sempre più volontari.  L’unica cosa che può fare l’adulto quindi, è favorire il movimento che il bambino stesso ha conquistato.  Seguono attività-esempio per favorire il movimento in posizione supina,  sul fianco, prona, seduta, eretta. Allenatore o genitore? Genitore che comprende l’esigenza del bambino ad essere aiutato a fare da sé.

Il quinto capitolo tratta infine il tema che è forse il più difficile per ogni genitore: la libertà del bambino e il dare limiti. Viene citata Maria Montessori “Un vigoroso e fermo richiamo è solo è vero atto di bontà… non temete di distruggere il male: soltanto il bene dobbiamo temere di distruggere“, e posta la domanda cruciale: quanti sanno essere vigorosi e fermi, senza diventare aggressivi?
Per rispondere a questa domanda le autrici analizzano alcuni degli errori comunicativi più comuni che gli adulti commettono rivolgendosi ai bambini piccoli, accompagnandoci a porci delle domande e fornendoci preziosi consigli: sussurro o  strillo? Parlo facile o difficile? Sono sicuro di quello che sto dicendo? Uso poche ma sentite parole? Da dove ti parlo?
Infine si danno consigli e spunti di riflessione per arrivare alla giusta via di mezzo senza cadere nei due opposti che sono tirannia e lassismo. La prima è magnificamente descritta da Maria Montessori “Il peccato mortale che ci domina e ci impedisce di comprendere il bambino è l’ira… all’ira si associa l’orgoglio che presta all’ira una maschera seducente, la toga della dignità, che arriva perfino a esigere rispetto facendo assumere all’ira la forma della tirannia. Una tirannia spacciata per il bene del bambino“. Il secondo si manifesta con l’incapacità dell’adulto a dire no ed è legata ad una serie di paure (del conflitto, del giudizio, del distacco, ecc.). Tra questi due opposti si possono realizzare diversi stili educativi: qual è il tuo?
Conclude il capitolo una serie di consigli che riguardano il dare regole con successo, e il modo di affrontare il rifiuto dei limiti da parte dei bambini, quello che conosciamo come “capriccio”.

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Sono davvero felice di notare che oggi finalmente anche i genitori italiani comincino ad avere a disposizione testi divulgativi sul metodo Montessori, oltre che materiali sempre più vari, a prezzi sempre più accessibili e nella nostra lingua.
Quando le mie figlie erano piccole il panorama era totalmente diverso, e l’unica via praticabile per trovare strumenti utili per applicare la pedagogia montessoriana in casa era rivolgersi alle risorse in lingua inglese.
Penso che qualsiasi nuova iniziativa di carattere divulgativo sul metodo Montessori è da accogliere come il segno, finalmente, di un mutamento culturale nel nostro Paese, mutamento che vede rinnovata curiosità verso il lavoro di Maria Montessori per qualcuno, ma scoperta ancora per molti. E sono abbastanza certa del fatto che il web abbia avuto un ruolo non da poco in questo mutamento.
Mi sembra di poter dire che questa visione del bambino e quindi dell’uomo, che è la pedagogia montessoriana, stia uscendo dalla sua “nicchia” proprio grazie al fiorire di iniziative editoriali e imprenditoriali in cui soprattutto i genitori (come autori, blogger, imprenditori, semplici cittadini) sono i soggetti attivi.
La qualità di queste produzioni può essere notevole, oppure può trattarsi di puro interesse per “cavalcare l’onda”, ma resta il fatto che è un bene che stia succedendo anche da noi.
Si è creata un’offerta che comprende cose belle, cose pessime e cose così e così, e questo dà a noi genitori la libertà e la responsabilità di scegliere.
Detto questo, quando incontro un testo chiaro, profondo e pratico come “Montessori per i genitori: proposte pratiche per applicare il metodo a casa – Bambini da 0 a 3 anni”, sento davvero di poterlo consigliare a tutte le persone che hanno la fortuna di condividere la propria vita con dei bambini.

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