Libretto a stella Arte preistorica – fare libretti coi bambini. Seguendo il modello del libretto a stella (trovi il tutorial qui),

ho realizzato un libro artigianale sull’arte preistorica:

che si compone di due parti: la stella che mostra una galleria di pitture rupestri, ed un libretto inserito nella tasca realizzata all’interno della copertina, che contiene un estratto di un bellissimo racconto di Fabrizio Silei, “Solo una macchia” pubblicato all’interno della rivista di Artebambini Dada, anno VI n°24 (se non la conoscete, la consiglio di cuore 🙂 ), e appunti di storia dell’arte sull’arte preistorica.

Per realizzarlo ho utilizzato, come spiegato nel tutorial del libretto a stella, 18 strisce di carta suddivise a 6 a 6 in tre lunghezze diverse:

– strisce lunghe: cartoncino beige

– strisce medie: carta “artigianale” (Ikea)

– strisce corte: della carta “sperimentale” fatta in casa, dall’aspetto molto “roccioso” che si è rivelata l’ideale per riprodurre l’arte preistorica.

Per la “carta roccia” in particolare ho fatto macerare:

cartoni delle uova, come ingrediente principale 

altra carta di scarto (carta di stampante, sacchetti del pane e altra carta da pacco marrone),

altro materiale di scarto: fiocchi di riso, bucce di melanzana e cipolla (non bolliti), fili vari, cocco tritato, spezie varie per colorare, peperoncini secchi, semi (per rendere la superficie più ruvida)

legante: farina di riso e di mais e aceto bianco (in alternativa potete usare colla vinilica o colla in polvere per carta da parati).

Preparata la pasta di carta con i vostri ingredienti preferiti, diluite nella vaschetta in proporzione 1 parte di pasta per 3 parti di acqua, per ottenere fogli di un certo spessore (per la carta normale si diluisce di solito in un rapporto 1 a 4)

Per tutti i passaggi fai riferimento al  

Per realizzare il libretto, per prima cosa ho fatto una ricerca di immagini su testi e nel web, poi le ho riprodotte in questo modo:

Cueva de las Manos photo credit: http://en.wikipedia.org/wiki/

Cueva de las manos (grotta delle mani), 9.330 anni aC, Valle del rio Pinturas, Patagonia, Argentina. Queste pitture rupestri mostrano delle mani rosse, gialle, nere e bianche, negative e positive, realizzate con la tecnica della mascherina mediante aspersione di coloranti  naturali.

Per realizzare sul mio libretto questo genere di “pittura rupestre” ho preparato delle mascherine positivo e negativo, e ho colorato spruzzando colore e utilizzando tamponcini di cotone, pennellini, lo spazzolino da denti…

 Prima pagina:

Lascaux – scena di caccia – riproduzione di Asok Mukhopadhyay

This is a derivative image of the stag hunting has been found in Lascaux Cave 15,000-13,000 B.C.

http://fineartamerica.com/featured/lascaux-stag-hunting-asok-mukhopadhyay.html

Per questa e le altre “pitture rupestri” ho stampato l’immagine, ho ritagliato approssimativamente i contorni ed ho incollato l’immagine alla mia carta-sasso.

Poi ho bagnato il foglio e pressato in modo tale che la carta fatta a mano ha inglobato la carta stampata, ho ripassato la figura a penna, e seguito la colorazione dell’originale con acquarelli, carboncino, pastelli e gessetti.

Lascaux Cave Paintings, ca. 15,000 BC

http://vistaartprojects.blogspot.it/2012/08/lascaux-cave-paintingsstories.html

Seconda pagina:

Lascaux Cave Paintings, ca. 15,000 BC

http://oklahoma4h.okstate.edu/aitc/lessons/extras/art/lascaux.html

(pagina a destra) Figure antropomorfe stilizzate in gruppi che evocano miti o cerimonie. Sembra una lunga processione di figure tutte senza faccia, con maschere o capigliature che nascondono la fisionomia. Tanzania, presso Kondoa. Fonte: Rivista Dada – Artebambini anno VI n°24

Terza pagina:

grotte di Altamira

http://www.spain.info/it/reportajes/espana_arte_y_cultura.html

Lescaux

http://www.artisticamente.biz/storia-dell-arte/periodi/arte-preistorica/

Quarta pagina:

South African rock-art from the Drakensberg and Cederberg Mountains

http://www.archaeostuff.com/

Fremont rock painting from San Raphael Swell, 2000-1000 BC

http://www.jessicaldesign.com/blog/?p=333

Quinta pagina:

Altamira

http://worldimages.nirudia.com/2184

Rhinoceroses from Chauvet Cave, c. 30,000 BCE

http://www.cavetocanvas.com/post/24609722312/rhinoceroses-from-chauvet-cave-c-30-000-bce

Sesta pagina:

Ho assemblato gli elementi:

e questa è la “stella” montata, prima delle rifiniture:

Con uno scarto di lino marrone ho preparato un rinforzo per il dorso del libretto, l’ho incollato e sfilacciato con l’aiuto di un taglierino: 

Per la copertina ho preparato ed applicato una tasca, che dovrà contenere il libretto di storia dell’arte:

Ho fissato un cordoncino sulla tasca, e rivestito la parte anteriore del libretto così:

arte-preistorica66

Ho applicato un cordoncino anche sul retro (senza aggiungere tasche) e l’ho rivestito:

Ho messo ad asciugare il mio libretto con delle mollette da bucato a tenere la rilegatura, e dei sassi:

Per il libricino di storia dell’arte ho piegato a metà dei foglietti A3 e li ho rilegati (presto qualche tutorial sulle tecniche di rilegatura a mano)…

Poi ho decorato la copertina ed inserito i testi:

(per acquistare la rivista http://www.artebambini.it/abbonamenti.html)

Questo è il contenuto della parte più “nozionistica” del libretto:

La Preistoria viene suddivisa in periodi, individuati in base alla conquista di nuove abilità nella lavorazione delle materie prime e ai conseguenti mutamenti economici e sociali. Il passaggio da uno stadio all’altro non è avvenuto ovunque nello stesso periodo; le tappe qui riportate appartengono all’evoluzione culturale europea.

650.000 – 10.000 aC: Paleolitico. L’uomo è nomade e cacciatore. Vive in caverne e si serve della pietra, scheggiandola per ricavare rudimentali strumenti per la caccia e la difesa. Solo intorno al 35.000 aC, con l’HOMO SAPIENS, la specie umana raggiunge capacità artigianali e tecniche tali da far parlare di espressioni artistiche. Nell’arte pittorica del paleolitico prevalgono figure di grandi dimensioni dipinte nella gamma delle ocre e dei bruni, con il nero. I fini magici e rituali portano alla creazione di immagini realistiche e ricche di azione.    I cavalli, i bisonti, i mammut rappresentati diventavano un modo per appropriarsi in maniera magica di animali che erano  essenziali per la sopravvivenza. Si praticano pitture rupestri e graffiti. Per ottenere i colori si impastavano terre e pietre polverizzate con acqua o con grasso animale. Il nero del carbone era impiegato come gli attuali carboncini. Le terre davano l’ocra, l’ematite per il rosso, la limonite per il giallo, il caolino per il bianco. Ossa svuotate servivano come recipienti, e i colori venivano applicati direttamente con le dita, o utilizzando pelli animali erano spruzzati con la bocca sulle pareti delle rocce. I colori venivano inoltre applicati con tamponi di materiale vegetale, ciuffi di peli o bastoncini pestati che fungevano da pennelli. L’autore si sforza di dare realismo alle immagini: nelle scene di caccia dipinge gli animali di grandi proporzioni e in alcuni casi addirittura sfrutta la sporgenza delle rocce per rafforzarne il volume. In tutto il Paleolitico la figura umana è poco rappresentata. Fanno eccezione le cosiddette veneri, scolpite in pietra, in osso o in avorio e rappresentanti figure femminili. In queste statuette, che possono essere alte da due o tre, fino a quindici centimetri, le forme femminili sono molto accentuate.

10.000 – 6.000 aC: Mesolitico.  L’uomo impara ad addomesticare gli animali e abbandona le caverne.

6.000 – 3.000 Ac: Neolitico. L’uomo impara a levigare la pietra in modo più raffinato, produce ciotole e vasi in ceramica, si dedica alla tessitura. Ormai vive in insediamenti stanziali e si dedica all’allevamento e all’agricoltura. Nell’arte pittorica del Neolitico prevalgono figure schematizzate, segni geometrici ed astratti. Si descrivono elementi della quotidianità: persone, animali, ruote, utensili. Si utilizzano segni convenzionali, simbolici. L’uomo osserva a lungo l’ambiente e impara a conoscerlo meglio. Le cose rappresentate assumono così contorni più definiti. Il bisonte ora vive accanto all’uomo, nel recinto. Rappresentarlo può essere un gesto pensato e voluto. In alcuni casi è raffigurato con pochi tratti riconoscibili: bastano le corna, le zampe, una linea per il corpo. I segni geometrici e quasi astratti che compaiono nell’arte del neolitico evidenziano ciò che gli animali hanno in comune. Lo stesso vale per raffigurare gli elementi naturali, ad esempio il sole, o l’uomo e i suoi oggetti: armi, ruote, carri, l’aratro. Le immagini ora servono per documentare un avvenimento, per trasmettere informazioni. I disegni schematici formano un codice espressivo e anticipano, quasi, la prima forma di scrittura. L’arte neolitica ci ha lasciato svariati documenti graffiti. Ricordiamo quelli dei Camuni della Valcamonica, presso Brescia, o gli splendidi esempi realizzati dalle popolazioni sahariane. Questa tecnica consiste semplicemente nel graffiare ripetutamente la roccia con una pietra dura e appuntita. Il segno poteva essere poi colorato in varie sfumature con terre. L’arte delle incisioni è spesso legata all’attività religiosa. Forse si trasmetteva di sacerdote in sacerdote, o da maestro in allievo.

3.000 – 1.800 aC: Eneolitico. L’uomo utilizza il bronzo, e costruisce grandi edifici in pietra : i megaliti. Tra i megaliti ricordiamo il menhir (dal bretone men “pietra”, e hir “lunga”), costituito da una possente pietra conficcata nel terreno (alcuni sfiorano i 20 metri di altezza) e il dolmen (dal bretone doul “tavola” e men “pietra”) che caratterizza luoghi sacri o sepolcri collettivi. In questo caso è formato da più blocchi portanti, e talvolta presenta un corridoio di accesso. L’insieme è interamente ricoperto di terra. Si compone di due o più pietre verticali conficcate nel terreno, cui è sovrapposta una lastra orizzontale. Questo sistema costruttivo è il primo utilizzato dall’uomo e prende il nome di trilitico perché composto da tre pietre: due verticali (piedritti) che sostengono una terza orizzontale, l’architrave. Applicazione monumentale del sistema trilitico è il cromlech (dal bretone crom “rotondo” e lech “pietra”). Si tratta di una serie di dolmen disposti in modo da formare figure circolari concentriche. Il cromlech più noto  è quello di Stonehenge, in Gran Bretagna, costruito tra il 2.500 e il 1.500 aC.

(fonti: Storia delle arti visuali, Gillo Dorfles, Cristina Dalla Costa, Marcello Ragazzi – Atlas; Rivista Artebambini Dada, anno IV n°24)


Questo è il libretto chiuso; fronte: retro:

E questo è il libretto aperto, con il suo libricino inserito nella tasca anteriore:

E questa è la galleria aperta:

Prehistoric art star book tutorial. Following the model of the star book (you can find the tutorial here), I made a handmade book on prehistoric art:

which it consists of two parts: the star that shows a gallery of rock paintings, and a booklet inserted into the pocket made inside the cover, which contains an extract of a beautiful story of Fabrizio Silei, “Only a stain”, and notes of art history.

To make it I used, as explained in the tutorial of the book Star 18 strips of paper divided in 6 to 6 in three different lengths:

– Long strips: beige cardboard
– Strips medium: “craft” paper
– Short strips: “experimental” paper, homemade, looking very “rocky” which proved ideal to Reproduce the prehistoric art.

For “rock paper” in particular I macerated:

egg cartons, as the main ingredient

other scrap paper (printer paper, bread bags and other wrapping paper brown)

other waste materials: rice flakes, peels of eggplant and onions (not boiled), various threads, shredded coconut, spices to color, dried chillies, seeds (to make the surface rougher)

Binder: rice flour and corn and white vinegar (or you can use glue or adhesive powder for wallpaper).

Prepared paper pulp with your favorite ingredients, diluted in the pan in proportion 1 part of dough to 3 parts water, to obtain sheets of a certain thickness (for normal paper, it dilutes usually in a ratio of 1 to 4)

For all the steps refer to the TUTORIAL: MAKING PAPER WITH CHILDREN

To realize the book, the first thing I did a search for images, on texts and on the web, then I replayed them in this way:

Cueva de las Manos

photo credit: http://en.wikipedia.org/wiki/

Cueva de las Manos (Cave of the Hands), 9330 years BC, the Valley of the Rio Pinturas, Patagonia, Argentina. These cave paintings show many hands red, yellow, black and white, negative and positive, made with the technique of the mask by sprinkling of natural dyes.

To achieve on my book this kind of “cave painting” I prepared masks positive and negative, and I colored spraying color and using cotton swabs, brushes, toothbrush…

 First page:

Lascaux – scena di caccia – riproduzione di Asok Mukhopadhyay

This is a derivative image of the stag hunting has been found in Lascaux Cave 15,000-13,000 B.C.

http://fineartamerica.com/featured/lascaux-stag-hunting-asok-mukhopadhyay.html

For this and other “cave paintings” I printed the image, I cut approximately the contours and pasted the image to my paper-rock.

Then I wet the paper and pressed so that the handmade paper has incorporated the press, I rehearsed the figure in pen, and followed the original coloring with watercolors, charcoal, pastels and crayons.

Lascaux Cave Paintings, ca. 15,000 BC

http://vistaartprojects.blogspot.it/2012/08/lascaux-cave-paintingsstories.html

Second page:

Lascaux Cave Paintings, ca. 15,000 BC

http://oklahoma4h.okstate.edu/aitc/lessons/extras/art/lascaux.html

(page right) stylized anthropomorphic figures in groups that evoke myths or ceremonies. It seems a long procession of figures all faceless, with masks that hide the appearance or hairstyles. Tanzania, from Kondoa. Source: Journal Dada – Artebambini year VI No. 24

Third page:

Altamira caves

http://www.spain.info/it/reportajes/espana_arte_y_cultura.html

Lescaux caves

http://www.artisticamente.biz/storia-dell-arte/periodi/arte-preistorica/

Fourth page:

South African rock-art from the Drakensberg and Cederberg Mountains

http://www.archaeostuff.com/

Fremont rock painting from San Raphael Swell, 2000-1000 BC

http://www.jessicaldesign.com/blog/?p=333

Fifth page:

Altamira caves

http://worldimages.nirudia.com/2184

Rhinoceroses from Chauvet Cave, c. 30,000 BCE

http://www.cavetocanvas.com/post/24609722312/rhinoceroses-from-chauvet-cave-c-30-000-bce

Sixth page:

I assembled the elements:

and this is the “star” before finishing:

With a scrap of brown linen I prepared a reinforcement for the back of the book, I glued and frayed with the help of a knife:

For the cover I made and applied a pocket, which will contain the book of history of art:

I fixed a cord on the pocket, and covered the front of the book as well:

I applied a cord on the back (without adding pockets) and I covered:

I put it to dry it with the clothes pegs to hold the binding, and stones:

For the little book of art history I folded in half sheets of A3 and I’ve bound…

Then I decorated the cover and included texts:


This is the book closed; front:

back sides:

And this is the book open, with his booklet inserted in the front pocket:

And this is the open gallery:

Di Maria Marino

Sono Maria Marino. Mi occupo di pedagogia, didattica, arte e manualità. Lapappadolce è il sito che scrivo come insegnante e mamma, per contribuire nel mio piccolo a rendere più accessibili a tutti i bambini, a scuola o a casa, la didattica Montessori, la pedagogia Waldorf, e tutte le pratiche educative che ho imparato con loro e in cui credo.

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