Questo modello di grembiule per bambini è molto usato nelle scuole Montessori perchè semplice da indossare senza aiuto. Ha un lato in cotone ed uno in tessuto impermeabile, così da poter essere utilizzato per le attività di cucina, giardinaggio e tutti gli esercizi che prevedono l’uso di acqua (pulizia, travasi, cura di sè, ecc.)
Materiale
. mezzo metro di tessuto, preferibilmente impermeabile
. mezzo metro di un tessuto diverso
. un pezzo di elastico alto 2 centimetri e lungo 40 centimetri
. velcro
. macchina da cucire, filo
. forbici
. spilli
. gesso da sarta
Come si fa
. creare il cartamodello (quello seguente è adatto a bambini dai 3 ai 6 anni):
Tagliare
. piegare a metà il primo tessuto, col dritto all’interno, riportare il cartamodello e tagliare
. aprire il tessuto tagliato
. stendere sul tavolo il secondo tessuto, senza piegarlo a metà, col dritto del tessuto contro il tavolo e il rovescio rivolto verso l’alto
. stendere il primo tessuto tagliato sul primo tessuto, col dritto rivolto verso l’alto
. fissare i due tessuti insieme con degli spilli
. ritagliare il secondo tessuto
. per il cinturino del collo ritagliare una striscia di tessuto 62 cm x 8 cm
. per il cinturino per la vita ritagliare una striscia di tessuto 48 cm x 8 cm
. ritagliare 38 cm di elastico
Confezionare
. piegare a metà il cinturino per il collo nel senso della lunghezza (col rovescio del tessuto all’esterno) e cucire il lato aperto lasciando un margine di circa 1 cm
. aiutandosi con una spilla di sicurezza ribaltare il cinturino portando la cucitura all’interno
. infilare all’interno del cinturino l’elastico, aiutandosi con una spilla da balia
. ripiegare le due estremità aperte del centurino verso l’interno per circa 1 cm e fissare il bordo di ogni estremità del cinturino insieme all’estremità dell’elastico con uno spillo; cucire lungo il bordo
. piegare a metà il cinturino per la vita nel senso della lunghezza (col rovescio del tessuto all’esterno) e cucire il lato aperto lasciando un margine di circa 1 cm
. aiutandosi con una spilla di sicurezza ribaltare il cinturino portando la cucitura all’interno
. ripiegare le due estremità aperte del centurino verso l’interno per circa 1 cm e cucire lungo il bordo
. aprire i due tessuti tagliati per il grembiule. Posare il primo tessuto sul tavolo col dritto rivolto verso l’alto
. con degli spilli fissare le due estremità del cinturino per il collo al tessuto che poggia sul tavolo (bordo del cinturino contro il bordo della pettorina, col cinturino che pende a U all’interno), a circa 1 centimetro dagli angoli della pettorina)
. sovrapporre il secondo tessuto col dritto rivolto verso il basso e fissare le due pettorine insieme con altri spilli
. aprire leggermente i due tessuti a lato, sotto la pettorina, a circa 2 centimetri dall’arco
. posare il cinturino per la vita bordo contro bordo del tessuti inferiore e fissare con uno spillo
. riposizionare il tessuto superiore del grembiule
. cucire lungo tutti i margini del grembiule, ad eccezione dell’orlo in basso. Stare attenti a non cucire i cinturini dove non devono essere cuciti
. ribaltare il grembiule
. ripiegare gli orli inferiori dei due tessuti
. stirare lungo tutte le cuciture e l’orlo inferiore
. fare una cucitura lungo tutto il margine del grembiule, compreso l’orlo inferiore, a circa 1 cm dal bordo
. cucire un rettangolo di velcro sul grembiule e sul cinturino della vita
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
La parola “topponcino” deriva da “toppone”, un rivestimento protettivo di più strati di tela sovrapposti e cuciti insieme, di notevole spessore, che si metteva tra il lenzuolo e il materasso nel letto dei bambini o dei malati.
Il topponcino montessoriano, infatti, può essere realizzato alternando strati di ovatta di cotone a strati di mussola, come vedremo nel tutorial. Si tratta di un ausilio usato nel passato dalle madri di molte parti del mondo, e Maria Montessori ha probabilmente avuto modo di osservarne l’uso coi neonati durante il suo soggiorno in India.
Consigliatissimo nei centri per l’infanzia montessoriani, il topponcino ha oggi una grande diffusione ed è particolarmente amato, ad esempio, dalle neo-mamme giapponesi.
Nei Paesi di lingua inglese è anche chiamato “security pillow” o “security wrap”, nome che enfatizza una delle tante caratteristiche del topponcino. In Italia è anche chiamato “materassino mobile”.
Cos’è il topponcino Montessori Il topponcino è un materassino ovale volutamente di piccole dimensioni con un’imbottitura che lo rende morbido e flessibile (non soffice) di spessore da 1 cm a 2,5 cm massimo (l’ideale è 2 cm). I topponcini in commercio misurano 67 cm x 37 cm, ma molti testi italiani consigliano come dimensione ideale 62 x 40 cm.
Purtroppo molti dei topponcini in commercio hanno uno spessore eccessivo.
Il topponcino è rivestito da una federa in cotone o lino. Come si consiglia per tutti i materiali che entrano a diretto contatto con la pelle del bambino, se si confeziona in casa è preferibile usare, per la federa, tessuti biologici non sbiancati o tessuti “già usati” (ad esempio ricavandoli da un vecchio lenzuolo): questo assicura la massima morbidezza e l’assenza degli additivi con cui spesso sono trattati i tessuti nuovi.
Età consigliata Il topponcino è consigliato dalla nascita fino ai 3 mesi circa, o comunque fino a quando il neonato non acquisisce il controllo muscolare che gli permette di sostenere autonomamente la testa.
“Subito dopo la nascita il bambino deve restare il più possibile con la madre, e l’ambiente non deve presentare ostacoli al suo adattamento: tali ostacoli sono soprattutto la differenza di temperatura, in confronto a quella cui era abituato nel periodo prenatale, l’eccesso di luce e l’eccesso di rumore… …Deve essere mosso e maneggiato con ogni cura, non abbassato di colpo per essere immerso nel bagno, né vestito con gesti rapidi e ruvidi – si ricordi che ogni gesto di chi maneggia un neonato è rozzo, data la sua estrema delicatezza, tanto fisica che psichica. La cosa migliore sarebbe non vestire il neonato, ma tenerlo in una stanza abbastanza calda e senza correnti d’aria, e trasportarlo su un materassino morbido, in modo che resti in una posizione simile a quella prenatale”. Maria Montessori , da “Educazione per un mondo nuovo“
“…un altro problema è quello di muovere e di trasportare il bambino, riducendo al minimo la necessità di toccarlo con le mani. Il bambino dovrebbe essere preso a mezzo di un sostegno leggero e cedevole, come un’amaca di rete delicatamente imbottita, la quale sostenga tutto il corpo del bambino, raccolto in una posizione simile a quella dell’attitudine prenatale. Questi sostegni vanno maneggiati con delicatezza e lentezza, da mani leggere e fatte abili per minuziosa preparazione… …v’è una tecnica speciale per sollevare il malato e trasportarlo orizzontalmente e lentamente, ed è la tecnica più elementare dell’assistenza. Nessuno solleva più un malato verticalmente a braccia: ma lo muove a mezzo di un sostegno cedevole, delicatamente introdotto sotto il corpo: e con questo mezzo lo sposta in modo che la sua posizione orizzontale non venga alterata… …Ma il neonato non si può neppure confondere con un malato adulto. La necessità sua non è quella di un infermo, ma di chi fa un inconcepibile sforzo di adattamento, accompagnato dalle prime impressioni psichiche, di un essere che viene dal nulla, ma che è sensibile. Il sentimento verso il neonato non è di compassione, ma di venerazione per il mistero della creazione, per il segreto di un infinito che si compone entro limiti a noi sensibili”. Maria Montessori, Il segreto dell’infanzia
Durante il primo anno di vita si possono distinguere vari periodi che richiedono cure speciali. Il primo periodo, breve, è l’ingresso nel mondo con le sue drammatiche circostanze. Senza entrare in particolari possiamo enunciare alcuni principi. Il bambino dovrebbe rimanere, nei primi giorni dopo la nascita, quanto è più possibile, a contatto di sua madre e in ambiente che non contrasti per differenze troppo forti, per esempio di temperatura, con quello in cui egli si è formato prima della nascita: non troppa luce, non troppo rumore, poiché il bambino giunge da un luogo di tepore, di perfetto silenzio, di oscurità… …Occorrono anche cure per il modo come il bambino vien maneggiato e spostato… il neonato deve essere toccato il meno possibile e nemmeno dovrebbe essere vestito, ma tenuto in una stanza dalla temperatura sufficiente a mantenere caldo il bambino e libero da correnti di aria fredda. Si è cambiato il modo di trasportare il bambino, usando ora un soffice materassino, simile a un’amaca, su cui viene adagiato; si evita di sollevare e abbassare rapidamente il neonato e si vuole sia maneggiato con le stesse precauzioni con cui vengono rimossi i feriti. Maria Montessori, La mente del bambino: Mente assorbente
Contemplando la delicatezza dei neonati e le loro forti reazioni a qualsiasi movimento brusco, è nato il tapponcino. In tutta la sua semplicità, questo materassino mobile svolge diverse funzioni:
– previene il riflesso di Moro (o riflesso di trasalimento), che si manifesta nel neonato al verificarsi di stimoli come un rumore improvviso o quando si appoggia il neonato supino in modo troppo brusco o rapido. In questi casi il neonato fa un sobbalzo, estende le braccia allargando mani e dita e successivamente le piega, scoppiando in pianto. Grazie al topponcino il neonato non prova questa sensazione di vuoto intorno a sé che tanto può spaventarlo;
– offre una superficie d’appoggio più estesa al corpo del neonato rispetto a quella che possono offrire le braccia;
– rispetta il corpo del neonato come prima della nascita faceva l’utero materno, offrendo un sostegno sicuro senza impedire il movimento del corpo e soprattutto delle mani;
– permette di accogliere il neonato dolcemente cercando di ricreare nel miglior modo possibile un’atmosfera vicina a quella che ha sperimentato nel grembo materno, e così facilita l’adattamento del neonato al nuovo ambiente senza ostacolare la sua esplorazione sensoriale;
– permette all’adulto di tenere in braccio il neonato in tutta sicurezza e con maggiore facilità, soprattutto perché il topponcino offre sostegno alla testa del piccolo. Permette anche al fratellino o al nonno di tenere in braccio il bambino in sicurezza e comodamente: con l’ausilio del topponcino, il neonato è tenuto in una posizione naturale e in modo sicuro da chiunque. Chi tiene il piccolo non prova quella sgradevole sensazione che gli fa pensare di tenere male il bambino o che lui possa scivolare da un momento all’altro dalle sue braccia;
– il neonato può addormentarsi sul tapponcino, fra le nostre braccia, ed essere poi facilmente posato nella sua cesta senza risvegliarsi. Lo stesso può avvenire quando si addormenta nel letto con noi;
– quando il neonato si risveglia sul suo topponcino è libero di esercitare il proprio corpo nel modo più naturale;
– il topponcino offre sostegno a tutto il corpo e in particolare alla testa, che il piccolo non è ancora in grado di controllare;
– il tapponcino acquista con l’uso un odore che il neonato riconosce come familiare, e questo odore diventa per lui un punto di riferimento sicuro nell’ambiente che lo circonda, anche quando si trova in un luogo nuovo o tra le braccia di una persona che non conosce;
– il topponcino offre al neonato una superficie a temperatura costante: sotto di lui ci sarà sempre lo stesso calore, indipendentemente da dove si trovi;
– l’uso del tapponcino non riduce il contatto fisico con il bambino, al contrario favorisce un contatto fisico rispettoso del corpo del neonato;
– per le sue dimensioni il topponcino può essere usato per trasferire il bambino nell’ovetto, nel seggiolone dell’auto, e in tutti gli ausili che si utilizzano per portare il piccolo fuori casa;
– grazie al topponcino ci si può muovere col neonato all’interno dell’ambiente domestico garantendogli sicurezza fisica ed emotiva, ma senza interferire con la sua esplorazione sensoriale. Questo non avviene, ad esempio, utilizzando la fascia o il marsupio;
– sostiene il bambino durante l’allattamento offrendo una posizione comoda al neonato e alla mamma;
– quando si allatta in pubblico protegge mamma e bambino da sguardi indiscreti: basta sollevare un lembo del topponcino;
– quando parenti e amici vengono a far visita al neonato, è quasi inevitabile che ci venga chiesto di poterlo prendere in braccio. Il topponcino, in questi casi, offre al neonato una barriera tra lui e gli abiti degli ospiti, proteggendo in questo modo da possibili batteri e virus;
– protegge il neonato non solo da ciò che gli ospiti possono portare dall’esterno, ma anche dalle loro mani fredde, da orologi anelli e bracciali, dalla loro rigidità muscolare;
– offre un supporto che ha sempre lo stesso calore, lo stesso odore, le stesse caratteristiche tattili, indipendentemente da chi lo sta tenendo tra le braccia o da dove si trovi. Questo è estremamente rassicurante per il piccolo. Quando il bambino nasce, il suo ambiente diventa improvvisamente del tutto sconosciuto per lui, ad eccezione del suono della voce della madre e del battito del cuore. Il topponcino assorbe il suo odore e l’odore della madre e fornisce un calore costante diventando per il piccolo un punto di riferimento nell’ambiente ed alimentando il suo delicato senso di sicurezza. Lo scopo primario del topponcino è proprio questo: assistere il bambino nella sua transizione dall’utero al suo nuovo mondo.
– rassicurante per il neonato: sostenuto da un materiale piacevole al tatto, senza variazioni di temperatura sotto di lui e circondato da un odore familiare, il bambino si sente al sicuro; – rispettoso del neonato: il topponcino non limita il contatto col neonato, ma favorisce un contatto rispettoso col suo corpo; – adeguato ai bisogni del neonato: il topponcino non fascia il neonato e quindi gli offre un sostegno che non è di alcun ostacolo alla sua esplorazione sensoriale e al suo movimento, così aiuta l’adattamento del neonato al suo nuovo ambiente; – sicuro per l’adulto: grazie al topponcino gli adulti inesperti hanno meno paura di tenere male il neonato o di farlo cadere; – igienico: ovunque il neonato si trovi, il topponcino gli offre una superficie d’appoggio pulita, anche perché le federe possono essere facilmente cambiate; – pratico: il topponcino permette di spostare il bambino ovunque, che sia sveglio o addormentato, senza che egli debba soffrire di bruschi cambiamenti degli stimoli sensoriali che riceve (temperatura, odore, consistenza ecc,). Il topponcino si adatta perfettamente al corpo del bambino sostenendo la testa, e perfettamente si adatta al suo letto, alla sua carrozzina, al suo tappeto, alle braccia di papà…
– alcuni testi consigliano che la mamma dorma con topponcino accanto per qualche settimana prima del parto, di modo che il materassino possa trattenere il suo odore ed accogliere meglio il neonato
– è importante usare il topponcino regolarmente, ogni giorno, in modo che il bambino possa farne un punto di riferimento nell’ambiente, riconoscendone l’odore e la consistenza;
– anche se l’odore del tapponcino persiste anche al cambio delle federe, non bisognerebbe sostituirle più di quanto non sia realmente necessario, soprattutto nelle prime settimane di vita del bambino
– il materassino può essere in casi estremi lavato, a seconda del tipo di imbottitura, a mano o in lavatrice. Per eliminare gli acari, eventualmente, non serve lavarlo: basta metterlo in un sacchetto e tenerlo una notte nel freezer. Naturalmente, fatto questo, bisognerà aspettare che raggiunga la temperatura ambiente prima di utilizzarlo;
– il materassino non va mai stirato, mentre possono esserlo le federe;
– si consiglia di predisporre per il bambino un topponcino ed almeno tre federe.
“Due notti fa verso mezzanotte (il piccolo aveva circa 3 settimane), dopo due ore di “latte – ruttino – addormentamento -trasferimento nella culla – sveglia – pianto a ridotto” e via così, mi sono ricordata del topponcino in fondo all’armadio e del suggerimento dei miei amici di usarlo per trasferire il bambino nel suo lettino. Ho preso il topponcino, ho posato su di esso il mio bambino disperato ed esausto e gli ho offerto il seno, guardandolo calmarsi e cedere al sonno. L’ho messo delicatamente sulla sua culla con il topponcino, molto lentamente e delicatamente ho tolto le mie mani da sotto, e ho trattenuto il respiro in previsione di una nuova esplosione di pianto. Non è successo niente. Il bambino ha continuato a dormire. Lui non aveva bisogno di sentire le mie braccia sotto di lui; aveva bisogno di sentire una superficie che non cambiava temperatura, consistenza o odore durante quei fragili momenti del primo sonno.” Pilar di The full Montessori
Come realizzare il topponcino in proprio e con poca spesa: tutorial
Anche se non si è esperti nel cucito, confezionare un topponcino non richiede più di 3 ore.
Materiale necessario per confezionare un topponcino: Per l’imbottitura interna possiamo alternare strati di ovatta o di mollettone a strati di mussola di cotone (preferibilmente biologico),: Ovatta di cotone biologica oppure mollettone di cotone Mussola di cotone biologica naturale
Scegliendo questa soluzione si dovranno alternare 4 strati di mussola a 5 strati di mollettone (naturalmente faremo meno strati con l’ovatta, che ha uno spessore maggiore)
Per ogni strato occorre tessuto (mussola e ovatta o mollettone) per 70 x 40 cm. Alcuni topponcini in commercio utilizzano per l’imbottitura altri materiali, quali ad esempio tessuto di cotone trapuntato:
mentre è sconsigliato l’uso di ovatta sintetica, lattice o gommapiuma.
Per confezionare il materassino servono inoltre: – forbici, – ago e filo (o macchina da cucire) – filo robusto da ricamo – mussola morbida di cotone per il rivestimento 140 x 80 cm, possibilmente biologica e non sbiancata – cartamodello, spilli, gessetto da sarta.
Il cartamodello: In realtà non è necessario un cartamodello, in quanto basta realizzare una forma ovale che misuri 67 x 37 cm. Questo si può fare molto facilmente ritagliando un rettangolo 67 x 37 cm ( o se si preferisce 62 x 40) da un foglio di giornale, ed arrotondando gli angoli per dargli una forma ovale. La soluzione più scientifica è quella di disegnare un rettangolo largo 30 cm ed alto 37 cm, quindi puntare il compasso a metà di uno dei lati e tracciare un semicerchio di raggio 18,5 cm (la metà di 37), ripetendo poi sull’altro lato:
Se può essere utile allego un cartamodello pronto (stampato misura 63 x 33) che può essere usato per il materasso, la fodera del materasso e la federa, aggiungendo lungo il bordo 2 cm per la linea di cucitura, e un altro centimetro per la linea di taglio.
Il materiale pronto per la stampa e il download è a disposizione degli abbonati:
Come confezionare il materassino (photo credit: cliccare sull’immagine)
Utilizzando il cartamodello, ritagliamo l’imbottitura, senza lasciare margini di cucitura.
I vari strati di ovatta e mussola possono essere rifiniti lungo il bordo utilizzando il punto festone, per rendere l’imbottitura compatta e ridurne lo spessore
Riportiamo il cartamodello sul tessuto che abbiamo scelto di usare per il rivestimento fisso del materassino (due volte o una volta utilizzando tessuto doppio), e aggiungiamo almeno 1 cm di cucitura. Cuciamo lungo i margini, lasciando un’apertura di lato o sul fondo per l’inserimento dell’imbottitura.
Rivoltiamo
e inseriamo l’imbottitura.
Chiudiamo l’apertura che abbiamo usato per inserire l’imbottitura.
Per fissare l’imbottitura al rivestimento, cuciamo da 5 a 7 punti passando dall’alto verso il basso con ago e filo robusto, e prendendo insieme rivestimento superiore, imbottitura e rivestimento inferiore.
Un metodo alternativo, molto più veloce, è quello di preparare gli strati di ovatta e mussola e mettere in cima alla pila le due forme ritagliate per il rivestimento. Cucire quindi tutto insieme, ma lasciando sempre uno spazio aperto. A questo punto separare i due tessuti di rivestimento e ribaltare il lavoro.
Come realizzare la federa
Per la federa si consiglia di utilizzare un tessuto bianco di cotone o di lino. Per una federa occorrono circa 120 x 90 cm di tessuto. Anche la federa si può ricavare dal cartamodello.
Per la parte anteriore della federa usiamo il cartamodello intero; per la parte posteriore dividiamo il modello a circa 3/4 della lunghezza, aggiungendo al pezzo corto un margine per fare l’orlo, e al pezzo lungo almeno 15 centimetri, di cui qualche centimetro per l’orlo ed i restanti perché le due parti possano sormontarsi. Per ottenere una federa perfetta la cosa migliore è usare il materassino come modello. Basterà posare il topponcino sul tessuto e tracciare la forma lasciando un margine di cucitura di almeno 1 cm.
Orliamo le due parti della federa posteriore
Disponiamo sul tavolo la federa anteriore (col dritto sopra), poi copriamola col pezzo corto (col dritto sotto) e poi col pezzo lungo (sempre col dritto sotto)
BAMBOLE WALDORF TUTORIAL – Manuale per realizzare le bambole Waldorf. Questo manuale illustrato è il frutto della mia esperienza di mamma e insegnante.
Le fotografie sono state scattate durante la preparazione delle bambole regalate ai bambini di una prima classe per il Natale 2010. Spero sarà utile non soltanto ad altre mamme, che vorranno fare un regalo ai loro bambini, ma anche agli insegnanti della scuola d’infanzia e primaria…
Per anni ho tenuto corsi per mamme ed insegnanti della scuola d’infanzia sulla costruzione di giocattoli, ma l’esperienza sicuramente più interessante per me è stata quella di seguire i laboratori per bambini di quinta, proprio facendo costruire la bambola di pezza.
Se preferisci trovi gli stessi contenuti dell’ebook gratuiti e in formato articolo qui:
Waldorf dolls – eBook – This Illustrated Handbook is the result of my experience as mother and teacher. I hope it will be useful not only to other mothers and teachers of kindergarten who want to make a gift to their children, but also for primary school teachers who want to teach their students to make dolls.
For many years I taught mothers and teachers of kindergarten how to build Waldorf and Montessori toys on their own, but the experience more interesting for me was to follow the workshops on the construction of the rag doll for children attending primary school …
… for this reason you will find instructions in the manual a little too detailed for an adult, and with stages that have not directly to do with the success of “handicraft”, but having an educational value when you working with children.
A special attention is also given to aspects of quality in relation to the small child who will play with the doll.
Bambole Waldorf CARTAMODELLI – Manuale per realizzare le bambole Waldorf. Essenzialmente il cartamodello per le bambole waldorf è un rettangolo.
Posate la testa della bambola su un foglio di carta, segnate la larghezza e la lunghezza e misurate. La larghezza del cartamodello del corpo sarà uguale alla larghezza della testa, la lunghezza sarà la lunghezza della testa moltiplicata per tre volte.
Nell’esempio la testa misura 7 cm di larghezza e 8 cm di lunghezza, quindi il modello misurerà 7×24 cm
Ora dividete il rettangolo a metà e tracciate una linea
Dividete la linea a metà e poi a destra e a sinistra marcate mezzo centimetro. Segnare la metà anche del lato inferiore del rettangolo e segnare 1cm per parte.
Congiungere tra loro i punti trovati, poi disegnare due arrotondamenti in fondo, proporzionati alla larghezza della caviglia, per il piede.
Per il braccio il polso passa per il centro del rettangolo, il pollice si trova sulla linea mediana, e la larghezza corrisponde a metà busto.
Come vedete è molto semplice, e se lavorate con i ragazzi darà molta soddisfazione e renderà ogni bambola assolutamente unica.
Bambole Waldorf CARTAMODELLI – Manuale per realizzare le bambole Waldorf
Qui puoi scaricare e/o stampare i cartamodelli già pronti, per le bambole presenti nel manuale, in formato pdf. Tutti i cartamodelli sono a grandezza naturale. Solo per la bambola grande, il cartamodello del corpo necessita di essere ritagliato e incollato seguendo le istruzioni:
Il materiale comprende: – bambola Waldorf media – bambola Waldorf grande – bambola con arti snodati – bambola con vestito e berretto fissi.
Se preferisci, trovi i cartamodelli stampabili in formato pdf nelle misure originali anche nell’ebook, insieme al tutorial completo per realizzare le bambole
Fare occhi e bocca alla bambola Waldorf – Siamo arrivati alla fase più delicata della realizzazione della bambola, cioè quella degli occhi e della bocca, che daranno alla bambola la sua “personalità”…
Per prima cosa abbozzare un po’ di guance con del gessetto rosa da lavagna, sfumando con un batuffolo di lana.
Poi prendere tre spilli, e fare varie prove per la collocazione di occhi e bocca.
Gli occhi devono cadere sulla legatura, e devono formare insieme alla bocca un triangolo equilatero.
Tenere presente il triangolo equilatero vi eviterà di fare occhi troppo vicini o troppo distanti, e di ricamare la bocca troppo in alto o troppo in basso.
Spostare anche più volte gli spilli, e osservare il viso anche da lontano, con calma, finchè non saremo davvero soddisfatti, e potremo passare al ricamo.
Infilare l’ago da bambola col filo di cotone dello stesso colore della maglina, e fissare con piccoli punti la maglina stessa all’imbottitura in corrispondenza degli spilli
Poi finalmente ricamare del colore desiderato occhi e bocca. Per gli occhi si possono fare dei semplici nodini, soprattutto sulle bambole più piccole.
Se si ricamano occhi più grandi, contare bene le maglie per riuscire a farli grandi uguali e della stessa forma.
La bocca può essere fatta come un puntino rosa o rosso, oppure a forma di mezzaluna sorridente.
Se la bambola è destinata al vostro bambino, consiglio di caratterizzarla il meno possibile, per poi risistemarla eventualmente in base alle richieste del bimbo.
Forse vorrà gli occhi più grandi o di un altro colore, la bocca in un altro modo, è il bello di fare i giocattoli in casa…
Trovi il tutorial completo per realizzare le bambole in formato ebook qui:
Bambola Waldorf con corpo in spugna e berretto fisso – Il tutorial prosegue con le istruzioni per realizzare bamboline per i più piccoli, con vestito fisso e berretto…
Tracciare i contorni del cartamodello sulla spugna messa a doppio col diritto all’interno e il rovescio all’esterno, per il corpo.
Per il berretto non mettere la maglina a doppio se si usa il cartamodello intero; usarla a doppio se si piega il cartamodello a metà.
Cucire lungo i segni, rifilare con le forbici lasciando un margine di circa 0,5cm e rovesciare sul diritto.
Iniziare ad imbottire le gambe, seguendo i consigli dati per l’imbottitura della bambola Waldorf.
Arrivati con l’imbottitura all’inguine, con del filo da ricamo fermare con una bella cucitura simmetrica. Questa cucitura permetterà alla bambola di stare ben seduta.
Tirando bene il filo da ricamo, e facendo piccoli punti, la cucitura sparirà da sola nella spugnetta, e non serviranno ulteriori rifiniture.
Ora prendiamo due strisce di lana da imbottitura, facciamo un nodo al centro, poi portiamo verso il basso la lana e chiudiamo con dell’altra lana girando attorno al nodo, così.
Questi due nodi, rivestiti di maglina, diventeranno le manine della bambola.
Prestate attenzione a che siano il più possibile uguali tra loro.
Per le dimensioni, regolatevi a occhio.
Fissiamo le manine alle braccia.
Poi imbottiamo le braccia, inseriamo la testa e continuiamo ad imbottire il pancino.
Facciamo in modo che sul davanti la bambola risulti più tondeggiate, e sul dietro più piatta.
Fissiamo la testa cucendo bene la spugnetta intorno al collo.
Mettiamo la frangetta di capelli, come spiegato sopra, infiliamo il berretto e cuciamolo sia intorno al collo, sia intorno alla testa (viso e nuca).
I capelli delle bambole Waldorf – varie possibilità per realizzare i capelli delle bambole in modo che risultino non sono belli, ma anche resistenti e pettinabili…
Per prima cosa, sia che si vogliano fare capelli corti, sia che si vogliano fare lunghi, bisogna tracciare sulla testa della bambola dei segni di questo tipo.
Prestiamo attenzione all’attaccatura : seguiamo la traccia della legatura fino all’incrocio con la legatura degli occhi, poi avviciniamoci un po’ di più al viso con un tratto simmetrico, ma restiamo piuttosto indietro perché poi i capelli tendono a coprire parte del viso.
Ora, seguendo le linee tracciate, ricamiamo la cute con la lana scelta per i capelli.
Quando arriviamo in corrispondenza dell’attaccatura, nascondiamo i segni fatti puntando l’ago leggermente più avanti.
I capelli delle bambole Waldorf – Capelli lunghi
Preparare una matassa , poi tagliare due volte (la lunghezza dei fili che si ottiene è il doppio della lunghezza effettiva dei capelli, cioè con un filo si ottengono due capelli)
Con un uncinetto da cotone (come già detto deve essere abbastanza grande da poter prendere comunque il filo di lana, ma abbastanza piccolo da entrare nella maglina senza far danni) puntare sotto il ricamo, prendendo un po’ di maglina. Si può anche decidere di usare un uncinetto più grosso e prendere solo il ricamo,
è meno faticoso, ma considerate che poi ai bambini piace molto pettinare le bambole, e in fase di gioco la differenza di sente…
Poi prendete un filo di lana tra quelli preparati, piegato in due e preso nella sua metà e tirare con l’uncinetto fino a formare un cappio.
Prendere con l’uncinetto i due fili che sporgeranno a monte, come per fare il punto catenella, ma poi farli passare completamente attraverso il cappio e tirare… Due capelli sono fatti !
Proseguire così per tutta la testa. Consiglio di cominciare dall’attaccatura, dove è bello che siano più fitti, e poi via via possiamo diradare, anche perché se mettiamo troppi capelli, poi il bambini farà molta fatica a giocarci.
Ecco fatto. Ai bambini di solito piace molto la frangetta, ma il problema è che nelle bambole tende ad alzarsi a mo’ di crestina. Consiglio di proporre la bambola senza, poi il bambino potrà fare il parrucchiere, se lo desidera…
I capelli delle bambole Waldorf – Capelli corti
Preparare i capelli per doppia lunghezza, ma invece di avvolgere intorno allo schienale della sedia, usate indice medio e anulare e tagliate una volta soltanto. Otterrete tanti ciuffetti come questo.
La testa della bambola deve essere ricamata come mostrato prima.
Inserire l’uncinetto, prendendo anche un po’ di maglina, poi prendere il primo capello così:
Prendere il cappio con l’uncinetto e tirare fino al formarsi di un’asola, quindi inserire l’uncinetto nell’asola (come per fare il punto catenella), prendere i fili sporgenti dall’altro lato e tirarli fuori del tutto. Stringere bene.
Proseguire così per tutta la testa del bambolotto.
I capelli delle bambole Waldorf – Frangetta
(per bambole con berretto fisso)
Segnare una linea simmetrica al viso, ma piuttosto alta.
Con la lana scelta per i capelli ricamare dei punti lunghi in corrispondenza del segno tracciato, prendendo anche un po’ di imbottitura.
Poi fissare i capelli con l’uncinetto a due a due, come spiegato per i capelli corti. Non serve in questo caso prendere anche la maglina con l’uncinetto.
Trovi il tutorial completo per realizzare le bambole in formato ebook qui:
Corpo della bambola Waldorf con arti snodati – Qui propongo una variante meno “Waldorf” per il corpo della bambola, utilizzando per braccia e gambe gli snodi da bambola o orso (cartamodello per testa di 25 cm di diametro)
Posare il cartamodello sulla maglina messa a doppio, tracciare e ritagliare una volta il corpo e due volte braccia e gambe. Cucire seguendo le istruzioni presenti sul cartamodello.
Preparare quattro snodi per bambole o orsi.
Rivoltare il corpo della bambola sul diritto, attraverso l’apertura del collo.
Per rivoltare gli arti, invece, è necessario praticare con le forbici un foro, come mostrato nelle immagini. Il foro servirà poi ad inserire imbottitura e snodo.
Imbottire come spiegato per la bambola Waldorf, aiutandosi con una bacchetta cinese.
Inserire nel foro lo snodo, come mostrato nella foto, e cucire tutto intorno.
Praticare con un uncinetto un foro in corrispondenza dei segni presenti sul cartamodello, sul davanti del corpo.
Inserire nel foro la parte sporgente dello snodo della gamba, e dall’interno inserire il disco grande e poi il dischetto bianco di bloccaggio.
Procedere allo stesso modo per tutti gli arti
Poi imbottire un po’ e quindi inserire la testa.
Continuare con l’imbottitura
Quindi cucire la maglina del corpo intorno al collo della bambola, con piccoli punti invisibili.
BAMBOLA WALDORF CORPO E ASSEMBLAGGIO – Realizzata la testa, procediamo col corpo della bambola e assembliamo tra loro le varie parti.
Preparare con cura la maglina sul tavolo, messa a doppio col rovescio verso l’esterno e le costine in verticale (drittofilo), posizionare il cartamodello, tracciare i contorni e ritagliare.
Cucire lungo le linee tracciate il corpo e le braccia, con la macchina da cucire o a mano. Se la maglina è di buona qualità non occorre passare i contorni ritagliati col punto zigzag.
Quindi con le forbici seguire i contorni lasciando un margine non superiore ad 1 cm, ed effettuare di piccoli taglietti aggiuntivi in corrispondenza del cavallo e del pollice della mano.
Rivoltare e procedere all’imbottitura.
Per imbottire dobbiamo tenere sempre presente che vogliamo che la bambola abbia una consistenza tonica e non flaccida, e che abbia un aspetto liscio e senza bozzi.
Il modo più semplice per ottenere questo, è quello di inserire una piccola falda di lana alla volta e spingerla sempre al centro con l’aiuto di una bacchetta cinese, così se anche al centro della falda di lana restano i segni della pressione, all’esterno l’imbottitura risulterà bella liscia.
Cominciamo con l’imbottire i piedi e le gambe.
Arrivati all’altezza del cavallo con l’imbottitura della prima gamba fermiamoci, puntiamo uno spillo per tenere fermo il tutto, e passiamo alla seconda gamba. Se vogliamo che la bambola, una volta ultimata, possa stare ben seduta, è molto importante che non saliamo troppo con l’imbottitura.
Poi, con del filo forte di cotone, facciamo due cuciture simmetriche, che verranno nascoste successivamente, in fase di rifinitura.
Seguendo gli stessi principi, passiamo ad imbottire mani e braccia:
Poi passiamo ad unire le braccia alla “cassa toracica” realizzando la spalla. Prima di cucire, occorre osservare attentamente la bambola, fare varie prove e una volta raggiunta una buona simmetria, fissare con degli spilli e quindi cucire.
Possiamo ora unire le due parti della bambola, inserendo la “colonna vertebrale” nella pancia e continuando ad imbottire, ma senza premere eccessivamente questa volta, e cercando di dare un bel aspetto tondeggiante al pancino, e più piatto alla schiena. Ogni tanto fate delle prove per verificare che la bambola riesce a stare ben seduta.
Se risulta irrigidita, significa che state imbottendo troppo all’altezza della cucitura tra gambe e pancia.
Arrivati con l’imbottitura all’altezza delle ascelle, bisogna fermarsi. Siamo arrivati ad un altro punto delicato della lavorazione: le spalle.
Per prima cosa, per verificare la simmetria delle braccia, legare le manine della bambola tra loro sul davanti, tenere la bambola seduta, e osservarla nel suo insieme, e in particolare le spalle.
Se tutto va bene, possiamo tirare un po’ la maglina della pancia verso il mento della bambola, slegare le manine, e cominciare a cucire col filo dello stesso colore della maglina e con punti piccolissimi e invisibili, per qualche centimetro intorno al mento, e poi dietro per qualche centimetro al centro della nuca.
Lasciare libere le spalle.
Tocchiamo un po’ le nostre spalle: sono dure e tondeggianti. Procediamo con l’imbottitura della bambola da davanti e da dietro.
Imbottendo dietro, stiamo bene attenti a non esagerare, altrimenti rischiamo di fare una bambola con la gobba…
Leghiamo di nuovo le manine sul davanti della bambola.
Se serve aggiungiamo le ultime faldine di lana per imbottire. Di solito a questo punto ce n’è sempre da aggiungere un po’ sotto le ascelle, ma non è detto. A questo punto possiamo completare la cucitura della maglina intorno al collo della bambola, tirandola molto, e facendo in modo che avanzino un paio di centimetri per rivestire la spalla.
Se serve aggiungere altra imbottitura, poi portare la maglina verso il braccio, fissarla con degli spilli, magari facendo in modo che combaci con la linea di cucitura del braccio, e cucire.
Ripiegare appena appena gli orli e cucire anche intorno al braccio.
Terminate le due spalle, modelliamo le manine. Per prima cosa avvolgiamo del cordoncino per creare i polsi, stringendo e annodando bene.
Controlliamo che dopo la legatura le manine appaiano di uguale grandezza, quindi con dei piccoli punti cuciamo per nascondere la legatura, usando il filo dello stesso colore della maglina.
Per i piedi stringere solo la metà davanti, infilando l’ago da bambola in questo modo e tirando forte
Poi modellare il piede premendo e facendo in modo che sporga in avanti, così
Quindi cucire, come fatto per le manine.
Infine nascondere le cuciture fatte per l’articolazione delle gambe con piccoli punti invisibili, come fatto per le mani e i piedi.
Ora mancano soltanto i capelli, gli occhi e la bocca…
Trovi il tutorial completo per realizzare le bambole in formato ebook qui:
LA TESTA DELLE BAMBOLE WALDORF – Queste sono le istruzioni per realizzare la testa di qualsiasi tipo di bambola; solo le misure, in particolare, si riferiscono alla creazione della bambola waldorf media, ma il procedimento non cambia per le altre…
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LA TESTA DELLE BAMBOLE WALDORF
(per tutti i modelli di bambola)
Prima di iniziare a lavorare alla testa della bambola, ricordiamo che una volta terminata deve presentare delle caratteristiche fondamentali:
– deve essere il più dura possibile
– deve essere tonda, liscia, simmetrica
– deve essere ben ferma sul collo e non dondolare.
Tenendo presenti queste caratteristiche, possiamo cominciare…
Scegliete una falda di lana cardata del vostro colore preferito: sarà la luce nascosta che darà avvio a tutto il lavoro.
Formate un nodo e poi avvolgetevi intorno la lana eccedente, come per fare un gomitolo:
Nascondete poi il vostro segreto avvolgendo altra lana bianca, stringendo forte più che potete,
e fino ad ottenere una pallina del diametro di circa 7cm.
Poi preparate con dell’altra lana per imbottire una bellissima stella sul tavolo, ed al centro della stella posare la pallina.
Bella, vero? Ora prendiamo i raggi della stella a due a due ed usiamoli per formare proprio la testa e il collo della nostra bambola. Una volta iniziato il procedimento non dobbiamo mai lasciare la presa, fino alla legatura finale.
Quindi con del cordoncino molto resistente stringiamo intorno al collo più forte che possiamo, e annodiamo.
Ora possiamo lasciare la presa, e con dell’altro cordoncino possiamo rinforzare il collo per una certa lunghezza, non superiore alla lunghezza della testa stessa, ed eventualmente tagliamo la lana eccedente.
Il nostro collo è molto duro: possiamo proprio chiedere ai bambini di toccarsi il collo, e anche di seguire con le dita come continua lungo la schiena con la colonna vertebrale: una colonna ci tiene la testa, appunto.
Per quanto riguarda le dimensioni della testa in questa fase, bisogna tenere presente che durante le successive fasi si ridurrà di diametro di almeno 5 cm (anche di più se non avete avvolto abbastanza stretto): ora misura 30 cm, dopo le legature arriverà a circa 25 cm.
Ora stendiamo sul tavolo la maglina per bambole. Osservandola vedrete che ha un diritto e un rovescio, e un certo andamento delle maglie.
E’ molto importante che le costine risultino verticali sul viso della bambola e ben diritte. Per la testa non serve un cartamodello, ma bisogna appunto stare molto attenti nella preparazione del tessuto prima del taglio.
Con del filo forte di cotone cominciare a cucire la maglina con dei punti che permettano di tirare un po’ la maglina.
Iniziamo a cucire dall’apice della nuca verso il basso, poi torneremo indietro per rifinire in prossimità della fronte: diciamo che lasciamo aperta la fontanella.
Per cucire e tirare bene io uso questo punto:
Avvicinandosi al collo, tenere la maglina ben tesa tirando sia verso la nuca, sia anche verso il basso: in questo modo limiteremo il formarsi di brutte rughe sotto il mento.
Poi torniamo verso l’alto, se serve tirando la maglina ancora un po’.
E proseguiamo come mostrato nelle foto.
Dobbiamo essenzialmente evitare che compaiano rughe evidenti sulla fronte della bambola, quindi dobbiamo fare in modo che rughe, pieghe e cuciture cadano il più in alto possibile, dove verranno nascoste dai capelli.
Ora tiriamo bene la maglina verso il basso, prima di legarla ben stretta intorno al collo.
Noterete che già prima delle legature che ci apprestiamo a fare, la testa si è ridotta di almeno 2 cm.
Tagliamo un altro pezzo di cordoncino in modo da averne un bel po’ a disposizione, e per prima cosa lo annodiamo esattamente sotto al mento della bambola, lasciando che ai due lati sporgano due cordoncini di uguale lunghezza, e belli abbondanti.
Ora usiamo il cordoncino per fare la legatura che serve a delimitare il volto della bambola, dividendo a metà la testa nel senso della lunghezza, così:
Stringiamo molto bene, poi annodiamo saldamente, e usiamo il cordoncino avanzato per rinforzare ulteriormente il collo.
Siamo ora arrivati alla fase più delicata: la legatura per gli occhi. Per prima cosa osserviamo bene il volto della bambola, controlliamo che non presenti rughe e che la maglina sia ben tesa e con le costine perpendicolari.
Poi tagliamo un lungo pezzo di cordoncino e posiamolo sul volto in modo che risulti perfettamente orizzontale e che cada circa a metà del viso.
Facciamo varie prove, poi passiamo alla legatura, controllando sempre che il cordoncino cada a metà del volto e che non si storti.
Ora bisogna fissare bene il cordoncino alla testa, in corrispondenza degli incroci, usando l’ago per bambole e altro cordoncino, e prendendo con l’ago un po’ di imbottitura, così :
E’ molto importante fissare bene perché adesso dobbiamo spingere il filo che divide a metà la nuca verso il basso, senza però alterare la posizione del cordoncino dalla parte del viso.
Per farlo può essere utile far leva con le forbici, cercando di spingere anche l’imbottitura tutta a formare una bella nuca tonda, e evitando il formarsi di rigonfiamenti ai lati del collo.
Ora per modellare bene la nuca e delimitare meglio il volto con le sue guance più lisce e morbide dalla nuca più dura e tonda, lavoriamo con ago e cordoncino come mostrato nella foto.
Il lavoro non deve essere meccanico, ma proprio di modellaggio; per questo si può dire ai ragazzi di toccarsi sotto le orecchie e poi sulla nuca.
La testa ora è quasi pronta, non ci resta che rivestirla con cura con dell’altra maglina, seguendo lo stesso procedimento utilizzato prima delle legature.
Da ultimo fissare il rivestimento intorno al collo con del cordoncino. Ora la testa è pronta, e misura circa 25 cm di diametro.
Trovi il tutorial completo per realizzare le bambole in formato ebook qui:
BAMBOLE WALDORF : presentazione del manuale e links vari per l’acquisto dei materiali. Questo manuale illustrato è il frutto della mia esperienza di mamma e insegnante. Le fotografie sono state scattate durante la preparazione delle bambole regalate ai bambini di una prima classe per il Natale 2010.
Spero sarà utile non soltanto ad altre mamme, che vorranno fare un regalo ai loro bambini, ma anche agli insegnanti della scuola d’infanzia e primaria.
Per anni ho tenuto corsi per mamme ed insegnanti della scuola d’infanzia sulla costruzione di giocattoli, ma l’esperienza sicuramente più interessante per me è stata quella di seguire i laboratori per bambini di quinta classe della scuola primaria, proprio facendo costruire la bambola di pezza…
…per questo nel manuale è dato un occhio di riguardo agli aspetti che riguardano la qualità in relazione al bambino piccolo che giocherà con la bambola. Troverete poi indicazioni un po’ troppo dettagliate per un adulto, e con delle fasi che non hanno direttamente a che fare con la riuscita del “prodotto artigianale”, ma hanno un valore didattico nel momento in cui si lavora coi ragazzi.
BAMBOLE WALDORF – Materiale occorrente
– lana bianca per imbottire di buona qualità, soprattutto se si lavora coi ragazzi o se è la prima bambola. Usando lana ricca di lanolina, diventerà molto più semplice lavorare soprattutto la testa, e l’imbottitura risulterà più facilmente omogenea e senza bozzi.
Ma non dimentichiamo che questo tipo di bambola non è stata inventata nelle scuole steineriane: è stata da sempre la bambola dei poveri, quindi si può imbottire anche con altri materiali più scadenti, facendo più fatica.
A meno che la bambola non sia destinata a un bambino allergico alla lana, inoltre, sconsiglio le imbottiture sintetiche: la bambola in apparenza sembra uguale, ma a prenderla in braccio perde una delle sue caratteristiche più importanti: risulta troppo leggera.
– lana cardata del vostro colore preferito (facoltativa)
– maglina per bambole. Un’alternativa economica alla maglina può essere quella di tingere una vecchia maglietta della salute con del caffè
– filo di cotone o cordoncino molto resistente per le legature (va benissimo quello per gli aquiloni, ad esempio)
– filo di cotone grosso (del tipo da uncinetto) per le cuciture nascoste
– filo da cucito del colore della maglina per tutte le cuciture a mano di rifinitura
– aghi da cucito sia da lana, sia da cotone
– un ago da bambola: si tratta di un ago molto lungo, ma con la cruna sottile (gli aghi da materasso non vanno bene perché avendo la cruna larga possono bucare la maglina, magari proprio mentre si lavora agli occhi…). Si trova facilmente nelle mercerie, ma se avete difficoltà potere consultare i link in fondo alla guida
– macchina da cucire, se non volete fare le cuciture del corpo a mano
– snodi per bambole o per orsi (solo se volete realizzare il secondo modello)
– spugnetta di cotone (solo se volete realizzare il terzo modello)
– lana filata per i capelli
– uncinetto abbastanza sottile da entrare nella maglina, ma capace di prendere la lana che avete scelto per i capelli
– forbici
– una bacchetta cinese o qualcosa di simile, aiuta molto in fase di imbottitura
– filo da ricamo per occhi e bocca
– gessetto da lavagna rosa
BAMBOLE WALDORF – Iniziare dal corpo o dalla testa?
La risposta dipende dal tipo di esperienza che si vuole fare mentre si realizza la bambola.
Se quel che più vi interessa è la riuscita “artigianale” del prodotto finito, forse è meglio cominciare dal corpo: Questo perché avendo il corpo già imbottito e modellato, è più semplice realizzare una testa delle proporzioni adatte.
La bambola finita, infatti, dovrebbe avere le seguenti proporzioni: il corpo dovrebbe corrispondere alla lunghezza della testa moltiplicata per tre (diciamo che dal collo all’incirca all’ombelico è una testa, per questo si può mettere un spillino provvisorio per marcarlo).
Un’ulteriore prova che si può fare per controllare le proporzioni della bambola finita, è quella di verificare che il piede possa toccare il naso della bambola.
Le braccia dovrebbero invece potersi congiungere agevolmente poco al di sotto del pancino.
Detto questo, però, iniziare a lavorare dalla testa è molto più bello e significativo (l’embione infatti si sviluppa dalla testa) soprattutto se si realizza la bambola a scuola coi ragazzi, e l’ostacolo dell’ottenere un corpo ben proporzionato si supera facilmente seguendo le indicazioni per le misure della testa date nella guida ed utilizzando il cartamodello relativo.
Meglio ancora, sentirsi liberi di modellare una testa delle dimensioni che più si desiderano, ed in base al risultato ottenuto realizzare da soli il cartamodello, che è molto semplice seguendo le istruzioni date nell’apposito capitolo.
Questo renderà il lavoro sicuramente più stimolante e l’esperienza sarà non solo di taglio e cucito, ma di percezione delle forme e delle proporzioni, di osservazione, e di stimolo a ricercare il bello nel modellare questa semplice e modesta immagine dell’essere umano, che è la bambola.
BAMBOLE WALDORF – Link per l’acquisto dei materiali
Hanno praticamente tutto, il catalogo online è in Tedesco, ma è riccamente illustrato, ed inoltre si può telefonare (al mattino) per parlare con una gentilissima impiegata che parla Italiano.
Dal sito è possibile richiedere l’invio del catalogo cartaceo.
BAMBOLE WALDORF – Questi sono i loro materiali che uso io per le bambole:
lana per imbottire, molto ricca di lanolina, rende facilissima la realizzazione delle testine, perché praticamente si blocca da sola. Però profuma parecchio di pecora…
L’assortimento completo di magline per bambole si trova a questa pagina ; i colori del catalogo non rendono moltissimo l’idea, ma sono tutte molto belle.
La spugnetta di cotone (Nickistoff) , quella delle tutine da neonato, per capirsi, è difficile da trovare, e si può comprare qui, scegliendo tra tantissimi colori
Gnometti sabbiolini TUTORIAL con cartamodello stampabile gratuitamente in formato pdf e RACCONTO. Il tutorial può essere utile anche per realizzare gli Gnomi della Matematica Waldorf (verde, rosso, giallo e blu).
L’omino del sonno C’è un omino piccino piccino che va in giro soltanto di sera e cammina pianino pianino con un sacco di polvere nera. E’ l’omino inventor del dormire che nel lungo serale cammino senza farsi veder ne’ sentire porta il sonno per ogni bambino. Non si sa se sia bello o sia brutto se sia vecchio più o meno del nonno si sa solo che va dappertutto e che lascia, passando, un gran sonno. Quando stanchi si senton gli occhietti è perché sta passando l’omino ed è l’ora in cui tutti i bimbetti fan la nanna nel loro lettino! (J. Colombini Monti)
Materiale occorrente:
– tessuto (io ho usato la manica di una vecchia maglia) – maglina per bambole – lana bianca per imbottire e per barba e capelli – ago, filo, forbici – semi di lino e fiori di lavanda
Come si fa: Riportate il cartamodello sul tessuto e tagliate:
Poi fate la prima cucitura così (a mano o con la macchina da cucire):
Sovrapponete così il dietro (quello che avete parzialmente cucito) al davanti e cucite; cucite anche il berretto:
Quindi rivoltate sul dritto:
Ora prepariamo la testina. Facciamo un nodo, poi usiamo i ciuffi che avanzano per formare una pallina, tipo gomitolo:
Rivestiamo la pallina con una falda di lana, chiudiamo sul collo, poi facciamo una legatura per dividere volto da cranio, e sul volto passiamo lungo la metà un filo, tiriamolo bene e fermiamo, per formare la linea degli occhi:
Arrotoliamo del filo intorno al collo:
Rivestiamo con la maglina e aggiungiamo una pallina per il naso:
Con un cucchiaino riempiamo il corpo dello gnomo di semi di lino e fiori di lavanda:
Quindi cuciamo intorno al collo, ricamiamo occhi e bocca, aggiungiamo barba e capelli, e se vogliamo un sacchettino di stoffa pieno di semini, e lo Gnomo Sabbiolino è pronto:
Ma chi è lo Gnomo Sabbiolino?
Si tratta di un personaggio che fa parte della cultura popolare di molti paesi; presente anche in alcune regioni italiane, è molto celebrato in particolare in Germania come “Sandmann” .
L’omino del sonno Ha un lume sul cuore, ma fioco fioco, Appena un chiarore. L’omino del sonno Ha scarpe di panno, Quando cammina Rumore non fanno. L’omino del sonno Ha in testa un berretto, Di lana calda, Per stare a letto. L’omino del sonno Va in giro in vestaglia, Tutta rossa, Fatta a maglia. L’omino del sonno Ha in mano un sacchetto Con due cordelle Legato stretto. Dentro il sacchetto Ha una polverina Che non si vede, leggera fina Butta la polvere lesto l’omino: Già dorme il bimbo, lui spegne il lumino. (M.Martini)
Ha molti nomi, è anche Mago Sabbiolino e Orco Sabbiolino (se porta sogni brutti), Ole-Luk-Oie, Sandmann, Ole Chiudigliocchi, Serralocchi, ecc…
La storia tradizionale è all’incirca questa:
“Sabbiolino è un nano che porta un grosso sacco sulle spalle. Tutte le sere, al crepuscolo, si toglie le scarpe per non fare rumore e viene da noi, nel mondo degli umani. E ‘così piccolo e così bravo a nascondersi, che nessuno riesce a vederlo e nessuno saprebbe riconoscerlo. Questo è un gran bene, perchè se per disgrazia capitasse ad un umano di vederlo, il povero Sabbiolino svanirebbe nel nulla…
Sabbiolino ha molto, molto lavoro da fare ogni sera! Deve far visita a tutti i bambini che devono addormentarsi nei loro caldi lettini… e così saltella e svolazza per tutta la notte. Prima va dai bambini più piccoli. Aspetta che nelle camerette ci sia buio, per non farsi vedere, si mette davanti al lettino, apre il suo sacco e prende due chicchi di sabbia.
Appena il bambino chiude gli occhi, posa delicatamente i granelli uno sull’occhio destro e uno sull’occhio sinistro, e comincia a raccontare una storia nell’orecchio del piccolo: “C’era una volta un bambino che partì per il deserto, in cerca di fiabe. Il suo villaggio le aveva perse tutte, insieme alla fantasia, e il bambino, anche se piccolo, era determinato e coraggioso, e voleva ritrovarle e riportarle al villaggio. Cammina cammina, arrivò ad una foresta di pietra, e lì trovò uno scrigno con scritto il suo nome. Meravigliato lo aprì e vi trovò…”
Arrivato a questo punto della storia Sabbiolino si ferma, il bambino si è ormai addormentato dolcemente, a volte ha anche iniziato a russare, e può sognare il seguito della storia. Silenziosamente il nano esce dalla cameretta e va a trovare un altro bambino.
Quando ha terminato il suo lavoro coi più piccoli, Sabbiolino va a far visita anche ai bambini più grandi, ma per farli addormentare invece della sabbia, usa chicchi di mais, che soffia sui loro occhi, e anche loro si addormentano felici.
Il suo è un lavoro molto importante, perchè se per caso si dimenticasse di un bambino, il poverino non potrebbe dormire per tutta la notte…
Nessuno, nemmeno i bambini possono vedere Sabbiolino, ma almeno i bambini possono vedere, al mattino, una piccola traccia che il nano lascia per loro: la sabbiolina negli occhi…”
Esistono innumerevoli varianti, a volte Sabbiolino si serve di un’asina per compiere il suo lavoro, altre volte spruzza latte negli occhi, o polvere di stelle, ecc…
Dalla tradizione alla letteratura, esistono due famosi racconti che hanno per protagonista Sabbiolino. Il primo é Ole-Luk-Oie, di Hans Christian Andersen:
“In tutto il mondo non c’è nessuno che sappia tante storie quante ne sa Ole Chiudigliocchi. E come le sa raccontare! Verso sera, quando i bambini sono ancora seduti a tavola, o sulle loro seggiole, arriva Ole Chiudigliocchi, sale le scale silenziosamente, perché cammina senza scarpe, apre lentamente la porta e plaff! spruzza un po’ di latte negli occhietti dei bambini, poco, poco, ma comunque abbastanza perché loro non riescano più a tenere gli occhi aperti e perciò non lo vedano; sguscia dietro di loro, gli soffia dolcemente sul collo e subito sentono la testa pesante, ma non tanto da far male; perché Ole Chiudigliocchi vuole il bene dei bambini, desidera soltanto che stiano tranquilli, e loro sono davvero tranquilli solo quando finalmente vanno a letto e devono stare zitti perché lui possa raccontare le sue storie. Quando i bambini finalmente dormono, Ole Chiudigliocchi si siede sul loro letto; ha un bel vestito, un mantello di seta, ma è impossibile dire di che colore è perché a ogni suo movimento ha riflessi ora verdi, ora rossi, ora blu. Tiene sotto le braccia due ombrelli, uno pieno di figure, e lo apre sopra i bambini buoni che così sognano per tutta la notte le storie più belle, l’altro invece non ha niente e viene aperto sui bambini cattivi che così dormono in modo strano e quando si svegliano la mattina, non hanno sognato niente. Ora ascoltiamo come Ole Chiudigliocchi per tutta una settimana si è recato da un bambino di nome Hjalmar, e sentiamo che cosa gli ha raccontato. Sono sette storie in tutto, perché ci sono sette giorni in una settimana…”
Il secondo è Der Sandmann, L’Uomo della Sabbia, di E.T.A. Hoffmann, che se volete potete leggere qui. In questo caso l’uomo di sabbia è una sorta di uomo nero, inserito in un racconto gotico che ha avuto grande successo, e che è stato anche analizzato da Freud.
Sulla storia Der Sandmann è basato anche il balletto Coppelia.
Servono dei ritagli di feltro o pannolenci (ma va bene anche qualsiasi altro tessuto se abbastanza consistente), della lana bianca (oppure ovatta), e filo da ricamo.
Per prima cosa ritaglia il tessuto, tenuto a doppio, seguendo il cartamodello:
Poi cuci il cappuccio a doppio, così:
Per spiegare ai bambini il punto festone, mostra che l’ago fa infilato da dietro verso il davanti:
poi bisogna tirare il filo ma non completamente, in modo che resti un piccolo cappio:
poi, sempre da dietro verso il davanti si infila l’ago nel cappio:
e si tira, così:
Dopo aver cucito il cappuccio, si passa a fare un’arricciatura come mostrato nelle foto (ai bambini si può tracciare il percorso con del gesso):
Ora prendiamo una falda di lana e facciamo un nodo al centro:
Dividiamo in due una delle estremità e rivoltiamole sul nodo, in modo da rivestirlo, quindi stringiamo con un po’ di lana intorno al “collo”, e inseriamo la testina nel cappuccio:
Utilizzando il filo rimasto libero arricciamo e facciamo un bel fiocchetto, quindi tagliamo la lana eccedente:
Se vogliamo che il nostro gnomo abbia la barba, basta sollevare un ciuffetto di lana lasciandola fuori dall’arricciatura, così:
Con questi gnometti di panno si può decorare l’albero, si possono preparare dei mobiles o dei festoni colorati, e naturalmente giocare…
Qui ho trovato anche una bella idea per un regalo da fare a mano:
Si preparano due tappetini neri con dei cerchietti colorati: i colori corrispondono a quelli segnati dal dado e naturalmente per ogni colore ci saranno due gnometti. I bambini lanciano il dado e posizionano lo gnomo del colore indicato sul loro tappetino, a turno. Se esce il colore di uno gnomo che era già uscito, il dado passa all’altro bambino e vince chi per primo riesce a completare il tappetino.
ora un tutorial per principianti, come al solito anche troppo dettagliato.
Il “problema” dei sacchetti di noccioli di ciliegia è che riscaldando il cuscino si può danneggiare il tessuto. Per questo preferisco prepararli con la federa estraibile.
Altro problema è l’utilizzo per chi non ha il forno a microonde, per questo oltre alla versione con sacchetto interno chiuso, ne ho preparata un’altra che permette di estrarre i noccioli per riscaldarli in padella, forno tradizionale o stufa. Altro vantaggio è la maggior facilità di lavaggio.
Sacchetto interno chiuso
Tagliate a doppio un pezzo di stoffa (io ho scelto il lino) nelle misure 26x30cm,
cucite con un punto dritto e stretto lasciando un lato corto aperto, poi rifilate i bordi con le forbici a circa 0,5cm dalla cucitura e fate una cucitura a punto zigzag fitto:
Rivoltate il lavoro, stirate e inserite i noccioli di ciliegia (per questa misura di cuscino circa 600 grammi):
Stirate una doppia piega girando due volte verso l’interno del sacchetto l’orlo aperto:
poi chiudete scegliendo un punto dritto e stretto:
Sacchetto interno aperto
Tagliate a doppio un rettangolo di stoffa sempre largo circa 26cm, ma lungo il doppio del sacchetto chiuso (circa 60cm)
Procedete come sopra: cucite a rovescio con punto dritto lasciando un lato corto aperto, rifinite col punto a zigzag e rivoltate il lavoro.
Orlate il bordo aperto stirando un risvolto doppio e rifinite cucendo questa volta non a doppio, ma lasciando il lato completamente aperto.
Inserire i noccioli di ciliegia e poi ripiegate su se stesso il sacchetto.
In questo modo i noccioli caldi non potranno uscire e metterli e toglierli sarà molto semplice (anche in caso di lavaggio).
Oltre che coi noccioli di ciliegia, un sacchetto aperto consente di utilizzare altri materiali naturali scaldati, ma deperibili: miglio, riso, pastina da minestra, e soprattutto (consigliatissimo contro i dolori muscolari) il sale grosso:
scaldato in padella e applicato all’interno del sacchetto è un rimedio economico e davvero efficace, che molti fisioterapisti consigliano… naturalmente dovrete aver cura di non lasciare il sale nel sacchetto dopo l’uso.
Mettete il sacchetto ripiegato all’interno della federa:
Federa (per sacchetti chiusi o aperti)
Tagliate una striscia di tessuto (non a doppio) nelle misure 70 x 28 cm
Girate il tessuto a rovescio e stirate i due bordi: uno largo 4cm e l’altro 12cm. Marcate bene queste due pieghe:
Rispettando le pieghe fatte, rivoltate il tessuto eccedente per circa 1cm e stirate nuovamente, quindi cucite con un punto dritto stretto per orlare il tessuto. Così per il bordo più stretto:
e così per il bordo più largo:
Ora ripiegate la striscia su se stessa, con davanti della stoffa esterno, lungo la metà e stirate.
quindi, sempre con la stoffa a dritto, fate le due cuciture laterali:
Rifilate i bordi con le forbici il più vicino possibile alla linea delle cuciture, ma senza esagerare:
Rivoltate la vostra federa a rovescio e stirate:
Fate una seconda cucitura sempre con un punto dritto e corto ad almeno 1cm dal bordo. In questo modo la federa sarà bella anche vista dall’interno e la cucitura sarà molto resistente:
Rivoltate la federa sul dritto, e inserite il sacchetto.
Tutorial: cherry stone thermal pillows. The “problem” of the cherry stone thermal pillows is that heating the cushion may damage the fabric. This is why I prefer to prepare them with removable pillowcase. Another problem is the use for those without the microwave, so in addition to the version with inner bag closed, I have prepared another that allows you to extract the stones for heat them in a pan, oven or stove. Another advantage is the ease of washing.
Tutorial: cherry stone thermal pillows
Inner bag closed
Cut twice a piece of cloth (I chose the linen) in sizes 26x30cm,
sewn with a straight and narrow stitch sewing, leaving one short side open, then trimmed the edges with scissors to about 0.5 cm from the seam and make a zigzag stitch sewing:
Turned over the job, ironed and insert the cherry stones (for this measure of pillow approximately 600 grams):
Ironing a double fold by turning twice towards the interior of the bag the open edge:
then sewn:
Tutorial: cherry stone thermal pillows
Inner bag open
Cut a rectangle of fabric always double width of about 26cm, but double the length of the closed bag (approximately 60cm):
Proceed as above: sewn backward with straight stitch, leaving one short side open, finished with zigzag stitch and turned the job.
Edged the open edge ironing a double lapel and finished stitching this time not double, but leaving the side completely open.
Insert the cherry stones and then folded on itself the bag.
In this way the hot stones can not get out, and put them and remove them will be very simple (even in case of washing).
In addition to the cherry stones, an open bag allows you to use other natural materials heated, but perishable: millet, rice, and especially (highly recommended for muscle pain) the coarse salt:
heated in a pan and applied inside the bag is a really cheap and effective remedy, which many physiotherapists recommend … of course you’ll have to take care not to leave the salt in the bag after use.
Put the bag folded inside the pillowcase:
Tutorial: cherry stone thermal pillows
Pillowcase (for bags closed or open)
Cut a strip of fabric (not double) in the measurements 70 x 28 cm
Turn the fabric inside out and iron the two edges: one 4cm wide and the other 12cm. Mark well these two folds:
Respecting the folds made, turned over excess tissue for about 1cm and ironed again, then sewn with a straight stitch to hem the fabric. So for the narrower edge:
and so for the wide edge:
Now fold the strip on itself, along the middle with the right side of the fabric outside, and iron:
therefore, always with the fabric on the right side, do the two side seams:
Cut the edges with scissors as close as possible to the line of stitching, but do not overdo it:
Turned over your pillowcase inside out and ironed:
Make a second seam always with a straight stitch at least 1cm from the edge. In this way the pillowcase will be beautiful also seen from the inside and the seam will be very resistant:
Turned over the pillowcase right side out, and insert the bag.
Noccioli di ciliegia, pula di farro e semi di lino. I noccioli di ciliegia sono da sempre utilizzati per le loro proprietà curative, grazie alla capacità di accumulare il caldo o il freddo e di rilasciarli molto lentamente, poiché ogni nocciolo ha al suo interno una naturale camera d’aria.
Il legno dei noccioli di ciliegia è così un ottimo conduttore termico e mantiene la temperatura a lungo senza però trattenere umidità.
Quindi sia il caldo sia il freddo rilasciati sono assolutamente secchi.
Un’antica tradizione che vive ancora oggi per curarsi in modo semplice ed in armonia con la natura.
Questi cuscini consentono una distribuzione uniforme del calore e del freddo.
Sono prodotti con materiali naturali al 100% e sono biodegradabili.
Sono molto adatti anche ai bambini.
Sono prodotti naturali, che si impongono per la loro geniale semplicità e durano molti anni.
I cuscini di noccioli di ciliegia sono inoltre un ottimo supporto che esercita funzione di massaggio.
La loro semplicità d’uso permette di utilizzarli in vari momenti della giornata: possiamo approfittare del loro calore mentre guardiamo la tv, stiamo al computer, leggiamo un libro o mentre siamo comodamente sdraiati.
Cuscino con noccioli di ciliegia: uso caldo
Introdurre il cuscino per 10 o 15 minuti nel forno preriscaldato a 100°,se si vuole salvaguardare la stoffa da eventuali bruciature, lo si può avvolgere in un foglio di carta alluminio.
Utilizzando il forno a microonde sono sufficienti 2 o 3 minuti a temperatura media, ponendo il cuscino nel forno così com’è…
Si può anche utilizzare un termosifone.
Se si utilizza una stufa, porre il cuscino in una pirofila coperta per il tempo desiderato.
In ogni caso controllare la temperatura prima di usare con i bambini.
Ha un effetto rilassante in caso di tensioni, dolori cervicali, mal di schiena, crampi addominali, nervosismo e stress, disturbi del sonno, dolori mestruali, cefalee da tensione, colpo della strega, sciatalgie, dolori dovuti a stress, traumi, stanchezza, cattiva postura, o più semplicemente in sostituzione della borsa di acqua calda.
Ottimo nel trattamento dei dolori cervicali causati da raffreddamenti da aria condizionata.
Si usa in sostituzione della borsa per l’acqua calda, per riscaldare mani e piedi.
Utile per il riscaldamento dei muscoli prima dei massaggi. Ottimo per riscaldare la carrozzina o il lettino dei bambini.
Aromaterapia: le qualità dei noccioli di ciliegia caldi si associano stupendamente alle virtù dell’aromaterapia.
Porre l’olio essenziale scelto sul cuscino già riscaldato.
Cuscino con noccioli di ciliegia: uso freddo. Introdurre il cuscino per almeno 2 ore nel congelatore, avendo cura di proteggerlo all’interno di un sacchetto di nylon per evitare che il tessuto si bagni.
È utile in caso di emicrania, vene varicose, punture di insetti, infiammazioni, stiramenti, distorsioni, slogature, contusioni, gonfiore, mal di denti.
Ottimo in caso di febbre in sostituzione della borsa del ghiaccio. Utile contro i colpi di calore e molto piacevole per regalarsi un po’ di refrigerio durante i caldi giorni d’estate.
Conservazione e lavaggio dei cuscini.
I cuscini ai noccioli di ciliegie sono prodotti puramente naturali.
Conservateli perciò in un luogo fresco e asciutto. Pulite i cuscini di tanto in tanto riscaldandoli per 3 minuti nel forno a microonde oppure per 15 minuti nel forno preriscaldato a 100° C.
Possono essere lavati anche immergendo il cuscino per un’ora in acqua fredda, quindi procedendo col lavaggio a mano o in lavatrice a 40° con sapone neutro.
Bisogna che poi vengano asciugati molto bene.
Esempi di applicazione della termoterapia con noccioli di ciliegia
Dolori della colonna vertebrale Luogo di applicazione: zona sacrale
Indicazioni terapeutiche: tensioni muscolari e dolori nella zona sacrale
Obiettivo della terapia: rilassamento della muscolatura e alleviamento dei dolori
Metodo di trattamento: applicare il cuscino ai noccioli di ciliegie caldo, da 1 a 3 volte al giorno, per 10 minuti in posizione comoda e rilassata supina o addominale.
Tensioni della zona cervicale Luogo di applicazione: zona cervicale e muscoli adiacenti
Indicazioni terapeutiche: tensioni muscolari in caso di sovraccarico e postura errata
Obiettivo della terapia: rilassare e allentare la muscolatura
Metodo di trattamento: applicare il cuscino ai noccioli di ciliegie caldo, da 1 a 3 volte al giorno per 10 minuti in posizione comoda e rilassata.
Distorsioni e contusioni Luogo di applicazione: parte del corpo lesa.
Indicazioni terapeutiche: lesioni tipo distorsioni, contusioni e strappi muscolari, nella fase acuta (da 0 a 3 giorni)
Obiettivo della terapia: diminuzione del dolore, evitare il gonfiore delle parti molli
Metodo di trattamento: applicare il cuscino ai noccioli di ciliegie freddo per 10 minuti. Ripetere l’applicazione in caso di forte gonfiore.
Si consiglia di tenere contemporaneamente la parte interessata in posizione elevata e immobilizzata.
Crampi addominali Luogo dell’applicazione: regione addominale
Indicazioni terapeutiche: crampi addominali in assenza di febbre e vomito
Metodo di trattamento: applicare il cuscino ai noccioli di ciliegie caldo, da 1 a 3 volte al giorno, per 10 minuti sulla pancia in posizione comoda, semiseduta e rilassata con le gambe piegate verso l’addome.
Per il trattamento di neonati o bambini piccoli è consigliato un periodo d’applicazione massimo di 5 minuti.
È possibile ripetere più volte l’applicazione.
Per procurarsi i noccioli di ciliegia, la via più semplice è l’acquisto online da cherrystones.it
Per la quantità di noccioli in relazione alle dimensioni, considerate che se imbottite troppo, il cuscino risulterà troppo rigido e perderà la sua caratteristica di adattabilità al corpo e la sua funzione di massaggio; indicativamente:
un sacchetto di noccioli di ciliegia 25x25cm pesa circa 700g;
un sacchetto di noccioli di ciliegia 33x28cm, 1kg;
una fascia imbottita con noccioli di ciliegia, 20x65cm, pesa 800g;
se preferite confezionarla in maglina, senza cuciture per distribuire in modo fisso i noccioli, un tubo lungo 150cm pesa 900g: l’elasticità del tessuto consente di legarsela a tutte le parti del corpo che necessitano di applicazioni calde o fredde.
Piccoli sacchettini imbottiti con noccioli di ciliegia (15x15cm), sono particolarmente comodi per essere usati in sostituzione del ghiaccio nei piccoli incidenti domestici e per abbassare la febbre: basta tenerne qualcuno sempre pronto nella ghiacciaia, all’interno di un sacchetto di plastica. Consigliatissimo se avete bambini in casa…
Pula di farro – pula di farro e fiori di lavanda
Il cuscino in pula di farro è consigliato a tutti, in particolare è indicato per emicranie e mal di testa, mal di schiena, disturbi del sonno, della gravidanza, dolori mestruali, reumatismi, terapia del dolore della cervicale, contrazioni muscolari in genere, problemi di irrorazione sanguigna, disturbi della colonna vertebrale ed infiammazioni.
Il cuscino non è soggetto alla formazione di acari per via della composizione stessa della pula, consentedone l’utilizzo anche a chi soffre di allergie.
La pula di farro per imbottire viene utilizzata intera: nel processo di estrazione del chicco non viene battuta e rotta.
Questo permette di avere un cuscino morbido e molto resistente nel tempo.
La pula intera produce un effetto cuscinetto ed è come avere tante molle massaggianti. Infatti, dopo la lavorazione, la pula rimane integra e vuota al suo interno formando una miriade di piccolissimi cuscini d’aria con elevate caratteristiche di elasticità, che assecondano ogni movimento, consentendo alla muscolatura di distendersi ed al sangue di irrorare meglio i tessuti.
Per l’elevata porosità dell’imbottitura il cuscino in pula di farro non causa sudorazione, lasciando inalterata la temperatura corporea. Quando l’imbottitura è arricchita coi fiori di lavanda, favorisce ancora di più il rilassamento.
Come i noccioli di ciliegia, anche i cuscini di pula di farro possono essere riscaldati o refrigerati.
Grazie alla natura di cui è composta, la pula di farro è in grado di assorbire e trattenere il calore e di rilasciarlo lentamente.
Possono essere posti nel forno a microonde a media temperatura (1-2 minuti), oppure sul calorifero o vicino ad una fonte di calore.
I cuscini devono essere periodicamente sprimacciati per riattivare le fibre della pula e gli aromi.
Non vanno lavati, ma devono essere esposti al sole o messi periodicamente qualche minuto nel forno a microonde.
Questi cuscini sono molto utili anche a casa, ad esempio per migliorare la seduta dei divani o appoggiati al guanciale per leggere comodamente a letto.
Sono particolarmente indicati come sostegno posturale, anche perchè con la pressione si adattano alla forma del corpo e consentono di trovare facilmente la posizione ideale.
Per questo sono particolarmente apprezzati da chi pratica lo yoga, sia in forma di neckroll per il rilassamento e il massaggio, sia in forma di cuscino mezzaluna per sostenere il coccice ed abbassare il livello delle caviglie, che possono essere portate vicino al corpo mantenendo la colonna vertebrale in posizione eretta.
Per acquistare:
– la pula di farro e i fiori di lavanda www.cherrystones.it
I semi di lino, confezionati in piccoli sacchetti rettangolari, possono essere usati come maschere per gli occhi: col loro peso calmante riposano gli occhi, soprattutto se usati freddi e abbinati ai fiori di lavanda.
Il lino è conosciuto da tempi antichissimi e da sempre viene impiegato anche per scopi curativi, per l’applicazione sia interna sia esterna: i semi di lino erano utilizzati già dagli antichi medici che seguivano la dottrina di Ippocrate.
L’applicazione dei cuscini con semi di lino caldi risulta particolarmente utile in caso di bronchiti, raucedini ed eccesso di catarro.
I semi di lino però non vanno mai riscaldati eccessivamente, perchè rischiano di perdere il loro preziosissimo olio.Nel caso di piccole coliche nei neonati, possono essere applicati tiepidi sul pancino per dare sollievo.
Le applicazioni calde con semi di lino sono da sempre usate anche per risolvere più velocemente ascessi, foruncoli ed infiammazioni cutanee.
Come i noccioli di ciliegia possono essere utilizzati in sostituzione della borsa dell’acqua calda o del ghiaccio.
Per acquistare i semi di lino biologici www.tibiona.it .
Altre idee per confezionare cuscini con noccioli di cilegia, pula di farro e semi di lino:
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