E la piccola D non fu certo più fortunata! Sua sorella D maiuscola la trovò sul dorso di una mucca, proprio vicino alla coda…L’animale sentiva la sua presenza e, scambiandola per una mosca, continuava a colpirla con la sua coda.
Ormai la poverina aveva la nausea, e tremava tutta ogni volta che vedeva arrivare la coda su di lei. Era irriconoscibile: la sua panciona era andata del tutto in dentro e le era spuntato un bernoccolo dall’altra parte, diventando d.
Quasi non poteva più muoversi, e D maiuscola dovette arrampicarsi sulla coda della mucca per portarla in salvo.
E maiuscola intanto aveva appena trovato la sorellina E piccola tra l’edera che cresceva rigogliosa su un alto muretto di mattoni rossi.
La poverina aveva preso una bella botta cadendo dalla montagna, ed era diventata e.
Per di più era bagnata fradicia, perchè una bambina aveva appena finito di dar da bere alla pianta, e lei si era presa anche un bel raffreddore.
F maiuscola stava camminando nel prato a valle, e non era ancora entrata in paese quando sentì soffiare e starnutire, ed il lamentarsi di una debole vocina.
Un contadino con cappello di paglia e forcone stava raccogliendo il fieno che aveva appena tagliato con la sua falce.
F maiuscola si avvicinò di soppiatto ad un covone e vi trovò la piccola F trasformata ormai in f perchè cadendo nel prato aveva preso una gran botta, e per poco non si era tagliata con la falce del contadino e punta col suo forcone.
F maiuscola la prese con sè ed ebbe cura di darle una medicina per l’allergia da fieno, così almeno smise di starnutire.
G maiuscola girovagava nel secondo paese, quando vide nell’aia di una piccola fattoria un povero gallo che sembrava ubriaco.
Il povero animale agitava nervosamente il capo, ed ogni tre passi andava a sbattere contro qualcosa. G maiuscola si accorse che il gallo aveva la cresta stranamente piegata in avanti, che gli copriva completamente gli occhi. Si avvicinò ed allora udì distintamente la vocina disperata della piccola G, che era rimasta impigliata proprio nella cresta del galletto.
A furia di sbattere di qua e di là la poverina era irriconoscibile. La trasse in salvo e, trasformata in g, la portò al ruscello per medicarla.
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