S piccola, scivolando rovinosamente giù dalla montagna, era invece atterrata su una strada di sassi che collegava i paesi della valle tra loro.
La poverina veniva calpestata da tutti, e non aveva nemmeno più la forza di muoversi. S maiuscola si trovò a passare da quelle parti quando sentì un bambino gridare: -Guardate, un serpentello morto!-.
Lei intuì che poteva trattarsi della piccola s e così, mentre il bambino correva a chiamare i suoi amichetti, lei la prese e la portò con sè nella piazza del terzo paese, luogo dell’appuntamento con le altre sorelle.
T maiuscola aveva già cercato nel bosco, nel prato, nel primo paese, ed ora era arrivata al secondo… ma niente!
Si nascose all’ombra del bel pergolato di una graziosa casetta gialla, sotto il tavolo da giardino, cercando di raccogliere le forze e le idee, quando la sua attenzione venne richiamata da uno strano uccellino posato sul tetto della casetta: il suo canto era davvero insolito, sembrava più che altro un lamento… ma non era affatto un uccellino!
Era la piccola T che, rimbalzata sul pergolato, aveva preso un gran botta ed era finita sul tetto della casa, e proprio vicino al camino. Trasformata in t, tutta avvolta nel fumo, tossiva disperatamente.
Quando Q e q tornarono alla quercia dove stava dormendo la sorella U grande, la trovarono sveglia e per di più felicissima per aver anche lei ritrovato U piccola, trasformata in u. U grande raccontò la vicenda: stava dormendo quando, senza far nulla, la piccola u le cadde dritta in testa.
Su di un ramo della quercia, infatti, c’era un nido di usignoli e u piccola c’era finita dentro cadendo dalla montagna, proprio nel momento in cui si stavano schiudendo le uova, e rimanendo incastrata proprio in un guscio di uovo.
Mamma usignolo, spaventatissima, aveva buttato fuori dal nido l’intruso, e così u piccola si era ritrovata in testa a sua sorella.
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