Nomi di genere maschile e femminile: esercizi per la classe quarta, pronti per il download e la stampa in formato pdf.
I nomi di persona, di animale e di cosa possono essere di genere maschile o di genere femminile. Sono di solito maschili i nomi che si riferiscono a persona o animali maschi (bambino, gatto,…). Sono di solito femminili i nomi che si riferiscono a persone e ad animali femmine (bambina, gatta,…). Alcuni nomi di persona si adattano al genere maschile e al genere femminile (nipote, insegnante, custode, ciclista, artista, pianista,…).
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Questo è il contenuto:
Distingui i nomi di genere maschile, di genere femminile, di genere comune per il maschio e la femmina: lepre, pappagallo, violinista, fiorista, scoiattolo, omicida, erede, scimmia, cantante, colera, eco, dinamo, radio, consorte, falco, sire, rondine, fiume, scorpione, bidente, corvo, parente, zebra, ciclista, pianista, custode, nipote, insegnante, atleta, mosca, pulcino, Enea, lumaca, guardia, Piave, Senna, bagnante, Milano, oca, balena, pettirosso, studente.
Indica il diverso significato dei seguenti nomi: – l’arco – l’arca – il baleno – la balena – il banco – la banca – il buco – la buca – il colpo – la colpa – il fosso – la fossa – il lotto – la lotta – il mento – la menta – il mostro – la mostra – il pasto – la pasta – il pianto – la pianta – il porto – la porta.
Nomi di genere maschile e femminile: esercizi per la classe quarta
Il braccialetto del racconto di Natale rappresenta, attraverso il colore delle sue perle, la storia della natività. Realizzarlo coi bambini è un lavoro molto piacevole che rientra tra le attività di vita pratica dell’infilare perle, stimola la coordinazione occhio-mano, la capacità di memorizzare sequenze, la capacità di attenzione e concentrazione, e la sensibilità verso bellezza e gratitudine particolarmente connessi al Natale.
Oltre al braccialetto della natività, propongo per i più piccoli e per chi preferisce evitare i riferimenti ai Vangeli, il braccialetto dell’omino di panpepato.
I braccialetti natalizi sono anche una fantastica idea regalo che i bambini possono preparare facilmente per parenti ed amici, anche all’ultimo minuto.
Il braccialetto del racconto di Natale
Braccialetto della storia della natività
Materiale: – perle assortite di vario colore, forma e dimensione – scovolino o filo per infilare le perle – racconto della natività da usare durante l’attività – racconto da aggiungere al braccialetto da dare ad ogni bambino dopo l’attività, o da aggiungere alla confezione regalo.
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Le perle rappresentano: – perla trasparente luccicante: l’angelo che annuncia a Maria la nascita del bambino – perla blu: Maria – perla verde scuro: Giuseppe – perla rossa piccola: Erode – perla grigia: l’asinello che porta a Betlemme Maria e Giuseppe – perla beige: il viaggio attraverso il deserto – perla marrone grande: la stalla di Betlemme col bue – perla rosa: Gesù bambino – due perle bianche (o trasparenti più piccole di quella per il primo angelo): gli angeli che appaiono ai pastori – tre perle marroni piccole: i pastori – due perle bianche: le pecorelle – perla gialla: la stella cometa che guida i Re Magi – perle viola, rossa, verde: i tre Re Magi – perla bianca piccola: l’agnellino donato dai pastori – perla oro: i doni dei Re Magi.
Il racconto
Molto tempo fa, in una piccola città chiamata Nazareth, vivevano Maria e Giuseppe.
Un giorno l’angelo Gabriele ( trasparente luccicante) andò da Maria (blu) e le disse che avrebbe avuto un bambino, un bambino molto speciale. Maria si meravigliò tantissimo per questo incontro e raccontò a Giuseppe (verde scuro) tutto ciò che l’angelo le aveva detto. Le parole dell’angelo si avverarono, e Maria si accorse presto di aspettare un bambino.
Passarono i mesi, e proprio quando la nascita del bambino era vicina, il re Erode (rosso) ordinò a tutti i sudditi di tornare ognuno nel paese in cui era nato per fare un documento.
Maria e Giuseppe erano nati a Betlemme, e così si misero in viaggio con il loro fidato asinello (grigio). Il viaggio fu molto lungo e attraverso il deserto (beige) arrivarono a Betlemme che era notte.
Il paese era molto affollato perché tutti, obbedendo alla legge di Erode, si erano messi in viaggio come loro. Maria e Giuseppe cercarono un posto per dormire, ma tutte le locande erano piene di ospiti. Solo un locandiere, molto gentile, offrì loro ospitalità nella stalla del suo bue (marrone), insieme agli altri animali.
Quella notte nacque Gesù bambino(rosa), e per tenerlo al caldo i suoi genitori lo misero nella mangiatoia, accanto agli animali che lo riscaldavano col loro respiro.
I pastori ( marroni piccole) in quel momento si trovavano sulle colline a pascolare il gregge, e improvvisamente furono abbagliati da una luce bellissima. Di cosa si trattava? Era la luce degli angeli (bianche) che erano andati da loro per avvisarli che era nato il bambino, e li invitava ad andare da lui seguendo la stella cometa (gialla)
Anche i tre Re Magi (viola, rossa, verde) videro quella stella, capirono che il bambino era nato e si misero in viaggio per incontrarlo.
Quando giunsero alla capanna, i pastori donarono al bambino un agnellino (bianca) ed i Re Magi oro incenso e mirra (oro).
Tutti erano riuniti intorno al bambino circondati dalle stelle, i canti degli angeli, gli animali, e perfino le piante e i sassi, e tutti sapevano che quello era un momento davvero molto speciale.
Il braccialetto del racconto di Natale
Braccialetto dell’omino di panpepato
A dicembre l’Omino di Panpepato esce dal forno tutto decorato: le guance ricoperte di granella colorata gli occhi, il naso e la bocca di cioccolata…
sul corpo un po’ di zucchero bianco e tanti canditi in fila su un fianco: “Così sono proprio un omino speciale pronto per ornare l’albero di Natale!” (Giunti scuola)
Materiale: – perle assortite di vario colore, forma e dimensione – scovolino o filo per infilare le perle – racconto da usare durante l’attività – racconto da aggiungere al braccialetto da dare ad ogni bambino dopo l’attività, o da aggiungere alla confezione regalo.
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Il racconto
Un uomo piccino e una donna piccina vivevano insieme in una casa piccina. Un giorno la donna piccina impastò e mise in forno un omino di panpepato ma quando aprì lo sportello del forno, l’omino saltò fuori dalla teglia, fuori dalla porta e via per i campi. La donna piccina e l’uomo piccino gli corsero di dietro più in fretta che potevano, ma l’omino rideva e gridava: “Correte, correte, ma è fiato sprecato, io sono l’Omino di Panpepato!” E non riuscirono ad acchiapparlo. Dopo un po’ l’omino sorpassò una mucca che gli gridò: “Fermati, fermati e fatti mangiare!” “Corri, corri ma è fiato sprecato io sono l’Omino di Panpepato!” gridò l’omino scappando via. E la mucca non riuscì ad acchiapparlo. Continuò a correre e sorpassò un cavallo che gli gridò: “Fermati, fermati e fatti mangiare!” “Corri, corri ma è fiato sprecato io sono l’Omino di Panpepato!” gridò l’omino scappando via. E il cavallo non riuscì ad acchiapparlo. In fondo al campo l’omino sorpassò dei contadini che gli gridarono “fermati, fermati e fatti mangiare”. “Correte, correte ma è fiato sprecato io sono l’Omino di Panpepato!” gridò l’omino scappando via. E i contadini non riuscirono ad acchiapparlo. Ormai l’omino credeva di essere il più furbo biscotto mai uscito da una teglia. “Nessuno potrà mai acchiapparmi” pensava. Una volpe gli venne incontro correndo. L’omino corse via dicendo: “Corri, corri, ma è fiato sprecato io sono l’Omino di Panpepato!”. “Ma io non voglio acchiapparti!” disse la volpe, “anch’io sto fuggendo dai cacciatori, ma se riusciamo ad attraversare il fiume saremo salvi entrambi. Salta sulla mia coda e ti porterò dall’altra parte”. L’omino saltò sulla coda della volpe che s’immerse nell’acqua. Allora la volpe disse: “Sei troppo pesante per la mia coda, montami sulla schiena, così non ti bagnerai!”. “Sulla mia schiena sei troppo vicino all’acqua, salta sulla mia spalla”. Quando furono in mezzo al fiume, la volpe gridò: “Aiuto! Sto affogando! Salta sul mio naso!” L’omino saltò sul naso della volpe ed entrambi attraversarono il fiume. Ma appena toccò terra, la volpe scosse forte la testa, scaraventò in aria l’omino di panpepato e … gnam!” “Povero me! Un pezzetto l’ha già mangiato!” gridò l’Omino di Panpepato
I braccialetti dei racconti
I braccialetti dei racconti, come questi a tema natalizio, sono molto usati nelle scuole d’infanzia dopo la lettura degli albi illustrati o il racconto delle fiabe.
La quarta serie di spolette dei colori Montessori è una selezione supplementare di 64 spolette (32 coppie) in 8 colori, conservate in una scatola con coperchio. I colori sono: – rosso – giallo – blu – verde – viola – rosa – marrone – grigio. Per ogni colore ci sono 4 coppie di spolette (due per gradazione). Ogni colore ha 4 gradazioni dalla più scura alla più chiara. Si tratta di un materiale che unisce l’esercizio della scatola II (formazione di coppie di colori identici) con quello della scatola III (formazione di gradazioni di colori)
Spolette dei colori Montessori QUARTA SERIE Presentazione
Materiale: – scatola delle spolette dei colori IV (o scatola supplementare) – tappeto o tavolo.
Presentazione: – invitiamo il bambino (o un gruppo di bambini) a lavorare con noi con la “Scatola degli abbinamenti di tonalità” e chiediamo di srotolare un tappeto – andiamo allo scaffale del materiale sensoriale, mostriamo al bambino dove si trova la scatola sullo scaffale, indichiamola e diciamo: “Questa è la scatola degli abbinamenti di tonalità” – se necessario, per memorizzare il nome del materiale usiamo una breve lezione in tre tempi – mostriamo al bambino come trasportare il materiale: teniamo una mano ad ogni lato della scatola, con i pollici sul coperchio e le altre dita sul fondo – chiediamo al bambino di portare la scatola sul tappeto – spostiamo la scatola lungo il margine superiore sinistro del tappeto – togliamo il coperchio e mettiamolo sotto alla scatola – togliamo tutte le spolette di un colore scelto prendendole dal bordo, una alla volta, e mettiamole in ordine sparso sul piano di lavoro, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore – scegliamo la prima spoletta e mettiamola sul margine sinistro del piano del lavoro, sotto alla scatola – scegliamo tra le spolette sparse, la spoletta corrispondente a quella scelta, e mettiamola a destra della prima – proseguiamo allo stesso modo con le spolette rimanenti, formando una colonna di coppie di spolette a sinistra del piano di lavoro – quando le 8 spolette sono state accoppiate, scegliamo la coppia più scura e spostiamola a destra sul piano di lavoro – proseguiamo scegliendo sempre dalla colonna di sinistra la coppia più scura e spostandola nella colonna di destra – quando la fila è completata, facciamo scorrere un dito dall’alto al basso per far notare la scala di colore – rimettiamo le spolette una ad una nella scatola, prendendole sempre dal bordo esterno e procedendo sempre da sinistra a destra e dall’alto al basso, cioè dalla coppia di spolette più scure fino a quella di spolette più chiare – chiudiamo la scatola col coperchio e riponiamola sullo scaffale, trasportandola come illustrato all’inizio – riavvolgiamo il tappeto e riponiamolo nel suo cesto.
Note: – nei giorni successivi il bambino metterà in gradazione anche gli altri colori, ma sempre scegliendone uno alla volta.
____________________ Spolette dei colori Montessori QUARTA SERIE Memory
Materiali: – spolette dei colori Montessori scatola IV (scatola delle gradazioni di colore) – due tappeti (o tavoli).
Presentazione: – stendiamo due tappeti a una certa distanza l’uno dall’altro – togliamo le spolette di una gradazione di colore a scelta prendendole dal bordo, una alla volta, e mettiamole in ordine sparso sul piano di lavoro, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore – richiudiamo la scatola col coperchio – scegliamo la prima spoletta e andiamo a metterla sul secondo tappeto – torniamo al primo tappeto, scegliamo tra le spolette sparse la spoletta corrispondente a quella scelta, e portiamola al secondo tappeto. Mettiamola a destra della prima spoletta – proseguiamo allo stesso modo con le spolette rimanenti, formando una colonna di coppie di spolette a sinistra del secondo tappeto – quando le 8 spolette sono state accoppiate, scegliamo la coppia più scura e spostiamola sul primo tappeto – proseguiamo scegliendo sempre dalla colonna di sinistra la coppia più scura e spostandola sul primo tappeto – quando la fila è completata, facciamo scorrere un dito dall’alto al basso per far notare la scala di colore – rimettiamo le spolette una ad una nella scatola, prendendole sempre dal bordo esterno e procedendo sempre da sinistra a destra e dall’alto al basso, cioè dalla coppia di spolette più scure fino a quella di spolette più chiare – chiudiamo la scatola col coperchio e riponiamola sullo scaffale, trasportandola come illustrato all’inizio. – quando la fila è completata, facciamo scorrere un dito da sinistra a destra per far notare la scala di colore
_______________________ Spolette dei colori Montessori QUARTA SERIE Ricerca dei colori nella classe
Materiali: – spolette dei colori Montessori scatola IV (scatola delle gradazioni di colore) – tavolo o tappeto.
Presentazione: Dopo aver ordinato per coppie e per tonalità le spolette, diamo al bambino una spoletta e chiediamogli di cercare tra gli oggetti presenti nella stanza un oggetto dello stesso colore, e di portarcelo. Poniamo l’oggetto accanto alla coppia di spolette.
____________________ Spolette dei colori Montessori QUARTA SERIE Spolette dei colori scatola IV
Età: – dai 4 anni
Scopo: – aiutare il bambino ad identificare i colori e discriminare visivamente diverse tonalità dello stesso colore – sviluppare e affinare il senso della vista, in particolare in relazione ai colori – coltivare nel bambino il senso artistico.
Nomenclatura usata: – il nome di tutti i colori – parole descrittive come chiaro, scuro, più chiaro, più scuro, chiarissimo, scurissimo, meno chiaro, meno scuro, tonalità, gradazione, sfumatura, scala cromatica.
Controllo dell’errore: – visivo.
Estensioni e lavori paralleli: – presentiamo ai bambini le carte delle nomenclature in tre parti per i colori (in italiano o anche in inglese)
pdf qui:
pdf qui:
________________________________________ Spolette dei colori Montessori QUARTA SERIE
La terza serie di spolette dei colori Montessori comprende 63 spolette in 7 tonalità per ogni colore. I colori sono: – rosso – giallo – blu – verde – viola – arancio – rosa – marrone – grigio conservate in una scatola con coperchio.
Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE Presentazione del materiale
Materiali: – spolette dei colori scatola III – un tappeto (o tavolo)
Presentazione: – estraiamo dalla scatola una scala di tonalità (sette spolette dello stesso colore ma di tonalità diverse), e disponiamole sul tavolo in ordine casuale – diciamo al bambino: “Vorrei trovare tra queste spolette le due che sono le più diverse tra loro” – col bambino sempre al nostro fianco, confrontiamo tra loro le spolette fino a trovare la più scura e la più chiara, e poniamole lontane dal gruppo delle altre, in linea ma distanziate tra loro. La spoletta più scura va messa a sinistra – ora indichiamo la spoletta più scura e diciamo al bambino: “Ora vorrei trovare la spoletta appena un po’ diversa da questa”, la cerchiamo, e poi la posizioniamo direttamente a destra della spoletta più scura – indichiamo questa ultima spoletta scelta e chiediamo al bambino: “Mi troveresti la spoletta che è solo di poco diversa da questa?”, e continuiamo così finché il bambino non avrà posizionato correttamente tutte le spolette in ordine decrescente di tonalità
– chiediamo al bambino di chiudere gli occhi, mescoliamo le spolette, e chiediamo al bambino di ripetere da solo l’esercizio – nei giorni successivi l’esercizio verrà ripetuto aggiungendo via via nuovi colori, fino ad utilizzarli tutti e nove.
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Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE Presentazione alternativa
Materiali: – spolette dei colori Montessori scatola III (scatola delle gradazioni di colore) – tavolo o tappeto.
Presentazione: – invitiamo il bambino (o un gruppo di bambini) a lavorare con noi con la “Scatola delle gradazioni di colore” – chiediamo al bambino di srotolare un tappeto – andiamo allo scaffale del materiale sensoriale e mostriamo al bambino dove si trova la scatola, indichiamola e diciamo: “Questa è la scatola delle gradazioni di colori” – mostriamo al bambino come trasportare il materiale: teniamo una mano ad ogni lato della scatola, con i pollici sul coperchio e le altre dita sul fondo – invitiamo il bambino a portare la scatola sul tappeto – spostiamo la scatola lungo il margine superiore sinistro del tappeto – togliamo il coperchio e mettiamolo sotto alla scatola – togliamo le sette spolette dalla gradazione dei blu prendendole dal bordo, una alla volta, e mettiamole in ordine sparso sul piano di lavoro, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore – scegliamo la spoletta della tonalità più scura dal gruppo sparso e mettiamola sul margine sinistro del piano del lavoro, sotto alla scatola – scegliamo di nuovo, tra le spolette sparse, la spoletta più scura, e mettiamola a destra della prima. Proseguiamo finché tutte le spolette blu non saranno disposte in fila per gradazione, dalla più scura alla più chiara – quando la fila è completata, facciamo scorrere un dito da sinistra a destra per far notare la scala di colore – rimettiamo le spolette una ad una nella scatola, prendendole sempre dal bordo esterno e procedendo sempre da sinistra a destra, cioè dalla spoletta più scura fino a quella più chiara – chiudiamo la scatola col coperchio e riponiamola sullo scaffale, trasportandola come illustrato all’inizio – riponiamo il tappeto.
Note: – se un bambino mostra difficoltà a lavorare con tutte e sette le spolette, possiamo fare la stessa presentazione ma riducendo il numero a tre e scegliendo solo la spoletta più chiara, la più scura e una intermedia. In questo modo la differenza tra le spolette risulterà accentuata.
___________________ Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE Presentazione 3
Materiale: – spolette dei colori scatola III – un cestino vuoto – tappeto o tavolo.
Note: – per poter lavorare con questo materiale è necessario che il bambino comprenda i concetti di chiaro, scuro, più chiaro, più scuro.
Presentazione: – scegliamo un set di colori, facendo attenzione a scegliere un colore che abbia un ampio spettro di variazioni, ad esempio il blu, e mettiamole nel cesto – chiudiamo la scatola – una ad una mettiamo le spolette scelte sul piano di lavoro, in ordine sparso – mettiamo la spoletta più scura a sinistra e la più chiara a destra, ad una distanza che permetta di completare la sequenza – dal più scuro al più chiaro (cioè da sinistra verso destra) completiamo la sequenza di gradazione di colore con le spolette rimanenti, chiedendo ai bambini ogni volta di scegliere la spoletta che è un po’ più chiara dell’ultima posizionata – assistere il bambino nella classificazione delle spolette, suggerendogli di scegliere sempre la spoletta che sia “solo un po’ più chiara” – invitiamo il bambino a rimettere le spolette nella scatola e procedere con un altro colore.
Quando il bambino è pronto porteremo una presentazione come quelle precedenti, ma utilizzando tutti i set contemporaneamente. I set verranno composti in file orizzontali o verticali, o anche a stella (ruota dei colori), cominciando dalla spoletta più scura al centro. Si consiglia di mettere un piattino bianco al centro per fare da guida.
photo credit: Montessori teacher training ____________________ Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE Memory
Materiali: – spolette dei colori Montessori scatola III (scatola delle gradazioni di colore) – due tappeti (o tavoli).
Presentazione: – stendiamo due tappeti a una certa distanza l’uno dall’altro – invitiamo il bambino a lavorare con noi con la “Scatola delle gradazioni di colore” – mostriamo al bambino dove si trova la scatola sullo scaffale – posiamo la scatola su uno dei due tappeti, lungo il margine superiore sinistro – togliamo il coperchio e mettiamolo a destra della scatola – diciamo: “Oggi ordineremo le spolette di colori per tonalità” – togliamo le spolette di una gradazione di colore a scelta prendendole dal bordo, una alla volta, e mettiamole in ordine sparso sul piano di lavoro, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore – richiudiamo la scatola col coperchio – scegliamo la spoletta della tonalità più scura dal gruppo sparso e andiamo a metterla sul secondo tappeto – torniamo al primo tappeto, scegliamo tra le spolette sparse, la spoletta più scura, portiamola al secondo tappeto e mettiamola a destra della prima spoletta. Proseguiamo finché tutte le spolette non saranno disposte in fila per gradazione, dalla più scura alla più chiara – quando la fila è completata, facciamo scorrere un dito da sinistra a destra per far notare la scala di colore
_______________________ Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE Ricerca dei colori nella classe
Materiali: – spolette dei colori Montessori scatola III (scatola delle gradazioni di colore) – tavolo o tappeto.
Presentazione: – invitiamo il bambino a lavorare con noi con la “Scatola delle gradazioni di colore” – per trasportare il materiale teniamo una mano ad ogni lato della scatola, con i pollici sul coperchio e le altre dita sul fondo – posiamo la scatola sul piano di lavoro lungo il margine superiore sinistro – togliamo il coperchio e mettiamolo a destra della scatola – diciamo: “Oggi ordineremo le spolette di colori per tonalità” – togliamo le spolette dalla gradazione dei blu prendendole dal bordo, una alla volta, e mettiamole in ordine sparso sul piano di lavoro, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore – richiudiamo la scatola col coperchio – scegliamo la spoletta della tonalità più scura dal gruppo sparso e diamola a un bambino perchè vada in giro per la stanza a cercare un oggetto che abbia lo stesso colore – quando il bambino ritorna mettiamo la spoletta sul margine sinistro del piano del lavoro, sotto alla scatola, e alla sua destra mettiamo l’oggetto scelto – scegliamo di nuovo, tra le spolette sparse, la spoletta più scura, e diamola a un bambino perchè vada a cercare un oggetto dello stesso colore – quando il bambino ritorna mettiamo la spoletta sotto alla prima e alla sua destra mettiamo l’oggetto scelto – proseguiamo finché tutte le spolette non saranno disposte in fila per gradazione, dalla più scura alla più chiara
____________________ Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE
Età: – dai 3 anni ai 5 anni
Punti di interesse: – i colori sono preziosi – i colori si trovano ovunque attorno a noi.
Scopo: – aiutare il bambino ad identificare i colori e discriminare visivamente diverse tonalità dello stesso colore – imparare i nomi dei colori – sviluppare la capacità di concentrazione, il senso dell’ordine, il senso di indipendenza – sviluppare e affinare il senso della vista, in particolare in relazione ai colori – coltivare nel bambino il senso artistico.
Nomenclatura usata: – il nome di tutti i colori – parole descrittive come chiaro, scuro, più chiaro, più scuro, chiarissimo, scurissimo, meno chiaro, meno scuro, tonalità, gradazione, sfumatura, scala cromatica.
Controllo dell’errore: – visivo.
Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE
Estensioni e lavori paralleli: – presentiamo ai bambini le carte delle nomenclature in tre parti per i colori (in italiano o anche in inglese)
pdf qui: nomenclature in tre parti per i colori ITALIANO
pdf qui: nomenclature in tre parti per i colori INGLESE
– presentiamo ai bambini i colori secondari e terziari in arte con gli acquarelli. Tornano utili in questa fase, come per la scatola II, gli esercizi di colore largamente utilizzati nella Scuola steineriana o Waldorf:
La stella: su un grande tappeto posizionare al centro un piatto (che può anche essere decorato con spicchi di colore a fare da guida, e i bambini compongono la stella a partire dal più scuro al più chiaro o anche viceversa.
La varietà di giochi possibili con le spolette dei colori è limitata solo dalla fantasia dell’insegnante: si possono fare piccole cacce al tesoro, mostrando al bambino una o più spolette e chiedendo di trovare le corrispondenti nella stanza o in giardino; si possono abbinare le spolette al colore dei cibi; si possono cercare i colori corrispondenti alle spolette nei libri, nei vestiti e nei giocattoli; si può cercare di riprodurre le sfumature delle spolette con tempere, acquarelli o altro…
E questa può essere considerata un’estensione delle spolette dei colori: se le state preparando, fatene una terza a parte e praticate un forellino, ed è fatta! Si potrebbero anche “inventare i colori” coi bambini dipingendo, e costruire con lui le carte http://www.frugalfamilyfunblog.com/2011/05/outdoor-color-match.html
Naturalmente un gioco molto importante è il memory proposto da Maria Montessori, che consiste nel formare coppie di spolette identiche, ma in due punti diversi della stanza, in modo tale che il bambino debba trattenere il colore nella sua mente.
Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE
Un gioco di gruppo
Otto bambini siedono attorno a un tavolo, ed ognuno sceglie il nome di un colore. Sul tavolo si mettono tutte le 64 spolette, in ordine sparso.
Un bambino (il più grande, o quello scelto a sorte) distribuisce una ad una le spolette agli altri bambini, in senso antiorario, su loro richesta. Ad esempio il bambino che ha scelto di chiamarsi rosso chiederà il rosso, il bambino che ha scelto di chiamarsi blu chiederà una spoletta blu ecc…
Se il bambino che distribuisce le spolette commette un errore, il suo compito passa al bambino alla sua destra.
Ultimata la distribuzione delle spolette, tutti i bambini devono metterle in ordine di gradazione di tonalità.
Vince il bambino che ci riuscirà per primo, e sarà lui a distribuire le spolette nella mano successiva.
Le spolette dei colori usate per le presentazioni sono prodotte da Montessori 3D di Boboto.
La seconda serie di spolette dei colori Montessori comprende 22 spolette: – una coppia di rossi – una coppia di gialli – una coppia di blu – una coppia di verde – una coppia di viola – una coppia di arancio – una coppia di rosa – una coppia di marrone – una coppia di nero – una coppia di grigio – una coppia di bianco conservate in una scatola con coperchio.
______________ Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE Presentazione 1
Materiali: – spolette dei colori Montessori scatola II – tavolo o tappeto.
Presentazione: – invitiamo il bambino (o un gruppo di bambini) a lavorare con noi con la “seconda scatola delle spolette dei colori” – mostriamo al bambino dove si trova la scatola sullo scaffale, indichiamola e diciamo:”Questa è la seconda scatola delle spolette dei colori” – mostriamo al bambino come trasportare il materiale: con due mani, con i pollici sul coperchio e le altre dita sul fondo. Invitiamolo a portare la scatola sul tavolo – chiediamogli di srotolare un tappeto – posiamo la scatola sul tappeto lungo il margine superiore sinistro – togliamo il coperchio e mettiamolo sotto alla scatola
– togliamo le spolette dalla scatola prendendole dal bordo e mettiamole in ordine sparso sul piano di lavoro, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore. Procediamo sempre seguendo il senso della scrittura (da sinistra a destra, a scendere)
– scegliamo la prima spoletta e mettiamola sotto alla scatola – scegliamo la spoletta del colore corrispondente e mettiamola alla sua destra
– continuiamo allo stesso modo con tutte le altre spolette
– rimettiamo le spolette una ad una nella scatola, prendendole sempre dal bordo esterno e procedendo sempre da sinistra a destra a scendere – chiudiamo la scatola col coperchio e riponiamola sullo scaffale, trasportandola come illustrato all’inizio – riponiamo il tappeto.
Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE Nota: con i bambini più piccoli è meglio scegliere la sequenza in questo modo: – togliamo le spolette dalla scatola prendendole dal bordo e mettiamole in ordine sparso sul piano di lavoro, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore – scegliamo la spoletta rossa e mettiamola sul tappeto, sotto alla scatola – scegliamo la seconda spoletta rossa e mettiamola a destra della prima – continuiamo allo stesso modo con le spolette gialle e blu – proseguiamo l’esercizio con gli altri colori, facendo attenzione a scegliere in sequenza sempre colori contrastanti tra loro.
______________ Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE Presentazione 2
Materiali: – spolette dei colori scatola II – un tappeto (o tavolo)
Presentazione: – estraiamo dalla scatola le coppie di spolette di colore rosso, giallo, blu, verde, arancione e viola e disponiamole sul tavolo in ordine casuale
– prendiamo una delle due spolette rosse e poniamola sul piano di lavoro, isolata rispetto alle altre spolette ancora da scegliere, e chiediamo al bambino: “Mi prendi la spoletta da metterle a fianco?” – fatto l’abbinamento, chiediamo al bambino di scegliere lui stesso un colore, di metterlo sotto al rosso e di fare il secondo abbinamento. Così fino a formare tutte le coppie. Se serve mostriamo al bambino dove mettere le spolette prima di formare una nuova coppia
– fatti tutti gli abbinamenti chiediamo al bambino di chiudere gli occhi e diciamo: “Ora sto mescolando le spolette”, quindi disponiamole tutte sulla parte destra del tavolo
chiediamo al bambino di aprire gli occhi e ripetere da solo l’esercizio – al termine del lavoro, mescoliamo nuovamente le spolette, e aggiungiamo ad esse tutti gli altri colori
– il bambino esegue l’esercizio con tutte le 22 spolette.
______________ Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE Presentazione 3 imparare i nomi dei colori con lezioni in tre tempi
Materiale: – scatola II delle spolette dei colori – tavolo o tappeto.
Presentazione: – 1 tempo: scegliamo una spoletta di un colore primario, pronunciano il nome del colore in modo chiaro e ripetendolo almeno quattro volte. Poi aggiungiamo via via gli altri colori primari: giallo, rosso, blu. Fatto questo chiediamo al bambino di chiudere gli occhi e mescoliamo le spolette
2 tempo: chiediamo al bambino di indicarci via via la spoletta corrispondente al nome del colore che pronunciamo, poi chiediamo al bambino di darci la spoletta di un certo colore o anche gli chiediamo di mettere una data spoletta di un dato colore in un certo posto.
3 tempo: chiediamo al bambino: “Che colore è questo?”, e procediamo così per tutti i colori primari.
Allo stesso modo si presenteranno poi i colori secondari.
______________ Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE Presentazione 4 – Memory
Materiali: – spolette dei colori scatola II – due tappeti (o tavoli).
Presentazione: – invitiamo il bambino a lavorare con la scatola II – mostriamo al bambino come trasportare il materiale: una mano su ogni lato della scatola, coi pollici sul coperchio e le altre dita sotto la scatola – diciamo: “Ora faremo degli abbinamenti con le spolette” – estraiamo le spolette dalla scatola prendendole dai bordi, e mettiamole sui due tappeti, che si troveranno in due zone distanti della classe, facendo in modo che su ogni tappeto ci sia una copia di ogni colore – scegliamo la prima spoletta sul primo tappeto – chiediamo al bambino di andare a prendere la spoletta da abbinare, che si trova sul secondo tappeto, e mettiamola a destra della prima
– scegliamo la seconda spoletta e cominciamo una nuova fila sotto alla prima – chiediamo al bambino di andare a prendere la spoletta da abbinare e mettiamola a fianco – continuiamo così con le spolette rimanenti
– al termine dell’esercizio rimettiamo le spolette nella scatola, prendendole sempre dai bordi esterni e cominciando dall’alto e da sinistra verso destra – riportiamo la scatola sullo scaffale, trasportandola nel modo che abbiamo mostrato all’inizio.
________________ Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE Ricerca dei colori in classe
Materiali: – spolette dei colori scatola II – tappeto (o tavolo)
Esercizio: – dopo aver composto tutti gli abbinamenti sul tappeto, prendiamo una spoletta e andiamo in giro per la classe cercando di abbinarla a un oggetto che abbia lo stesso colore – quando abbiamo trovato l’oggetto, portiamo l’oggetto sul tappeto e mettiamolo a destra delle due spolette accoppiate.
________________ Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE Ricerca a memoria di oggetti nella classe
Materiali: – spolette dei colori scatola II – tappeto (o tavolo)
Esercizio: – dopo aver composto tutti gli abbinamenti sul tappeto, indichiamo una spoletta e chiediamo a un bambino di ricordare il colore e andare in giro per la classe cercando di abbinarla a un oggetto che abbia lo stesso colore – quando ha trovato l’oggetto, chiediamogli di portarlo sul tappeto e metterlo a destra delle due spolette accoppiate.
________________ Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE Ricerca a memoria di oggetti in classe
Materiali: – spolette dei colori scatola II – tappeto (o tavolo)
Esercizio: – dopo aver composto tutti gli abbinamenti sul tappeto, copriamo le spolette – nominiamo un colore tra quelli delle spolette – chiediamo a un bambino di andare in giro per la classe cercando un oggetto di quel colore.
________________ Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE Gioco alla cieca
Materiali: – spolette dei colori scatola II – tappeto (o tavolo)
Esercizio: – dopo aver composto tutti gli abbinamenti sul tappeto, copriamo una coppia di spolette – chiediamo al bambino quale colore abbiamo coperto.
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Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE
Età: – dai 2 anni e mezzo ai 4 anni
Scopo: – imparare i nomi dei colori – sviluppare e affinare il senso della vista, in particolare in relazione ai colori – coltivare nel bambino apprezzamento per la bellezza dei colori – coltivare nel bambino il senso artistico.
Estensioni e lavori paralleli per la scuola d’infanzia: – presentiamo ai bambini le carte delle nomenclature in tre parti per i colori (in italiano o anche in inglese)
– nelle lezioni di arte presentiamo ai bambini i colori secondari con esercizi di acquarello: giallo + rosso = arancione giallo + blu = verde rosso + blu = viola. Tornano utili in questa fase gli esercizi di colore largamente utilizzati nella Scuola steineriana o Waldorf:
– nelle lezioni di scienze possiamo sperimentare i colori secondari mescolando in vasi trasparenti acque colorate coi colori primari oppure mescolando tra loro palline di play dough preparate nei colori primari:
ANALISI LOGICA – materiale stampabile e stella logica Montessori, per conoscere i complementi indiretti e analizzare la frase semplice e complessa.
Scatola C1a per l’analisi logica
Le frecce riportano soltanto le domande che i bambini usano per analizzare la frase. Per comporre la stella logica 1 (su foglio A 3) basta ritagliare gli elementi e incollarli sul foglio seguendo il modello:
Le stelle logiche in commercio per il livello 1 sono così:
simboli muti:
– cerchi rossi con la scritta PREDICATO – cerchi neri grandi (per il soggetto) – cerchi neri medi (per il complemento oggetto o diretto) – cerchi arancio piccoli (per i complementi indiretti) – cerchi azzurri piccoli (per il complemento di specificazione) – triangoli azzurri (per l’attributo e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un aggettivo) – triangoli neri (per l’apposizione e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un sostantivo)
frecce nere:
– chi è che?… che cosa è che?… (per il soggetto) – chi? che cosa? (per il complemento oggetto o diretto) – con quale caratteristica? (per apposizione e per il complemento predicativo e il nome del predicato nominale quando sono rappresentati da un sostantivo)
– per i complementi più importanti, frecce arancio con le domande:
– …chi? … che cosa? (per i complementi indiretti in generale) – a chi? a che cosa? (per il complemento di termine) – per mezzo di chi? per mezzo di che cosa? (per il complemento di mezzo o strumento) – come? in che modo? in che maniera? (per il complemento di modo o maniera) – dove? (per il complemento di luogo) – quando? (per il complemento di tempo) – perchè? per quale motivo? per quale causa? (per il complemento di causa) – con chi? con che cosa? (per il complemento di compagnia e unione) – da chi? da che cosa? (per il complemento di agente e causa efficiente) – per quale fine? per quale scopo? (per il complemento di fine o scopo) – da chi? da che cosa? da dove? (per il complemento di origine o separazione) – fatto di che cosa? di quale materia? (per il complemento di materia)
– per gli altri complementi indiretti frecce arancio con le domande:
– dove? in quale luogo? (per il complemento di stato in luogo) – dove? verso dove? (per il complemento di moto a luogo) – da dove? da quale luogo? (per il complemento di moto da luogo) – per dove? attraverso quale luogo? (per il complemento di moto per luogo) – quando? a quando? per quando? in quale periodo? (per il complemento di tempo determinato) – per quanto tempo? in quanto tempo? da quanto tempo? (per il complemento di tempo continuato) – di chi? di che cosa? (per il complemento di abbondanza o privazione) – di chi? di che cosa? a proposito di chi? a proposito di che cosa? (per il complemento di argomento) – di che cosa? per che cosa? a che cosa? con che cosa? (per il complemento di colpa e pena) – nonostante chi? nonostante che cosa? (per il complemento concessivo) – di chi? di che cosa? di quale nome? (per il complemento di denominazione) – quanto? a che distanza? (per il complemento di distanza) – ogni quanto? in quale proporzione o distribuzione? (per il complemento distributivo) – senza chi? senza che cosa? eccetto chi? eccetto che cosa? (per il complemento di esclusione) – a quanti anni? di quanti anni? (per il complemento d’età) – per che cosa? limitatamente a che cosa? (per il complemento di limitazione) – di chi? di che cosa? quanto chi? quanto che cosa? come chi? come che cosa? (per il complemento di paragone) – tra chi? tra che cosa? (per il complemento partitivo) – di che qualità? come? (per il complemento di qualità) – quanto? di quanto? per quanto? (per il complemento di quantità o misura) – tra chi? tra quali cose? (per il complemento di rapporto o relazione) – al posto di chi? al posto di cosa? invece di chi? invece di che cosa? (per il complemento di sostituzione o scambio) – quanto? a quanto? (per il complemento di stima e prezzo) – per chi? per che cosa? a vantaggio o a danno di chi? a vantaggio o a danno di che cosa? (per il complemento di vantaggio e svantaggio)
frecce azzurre:
– – di chi? di che cosa? (per il complemento di specificazione) – con quale caratteristica? (per l’attributo e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un aggettivo)
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Scatola C1b per l’analisi logica
E’ anche detta scatola ponte perchè le frecce riportano le domande che i bambini usano per analizzare la frase da un lato e il nome dell’elemento della frase dall’altro. Per comporre la stella logica 2 (su foglio A3) basta ritagliare gli elementi e incollarli sul foglio seguendo il modello:
simboli muti:
– cerchi rossi con la scritta PREDICATO – cerchi neri grandi (per il soggetto) – cerchi neri medi (per il complemento oggetto o diretto) – cerchi arancio piccoli (per i complementi indiretti) – cerchi azzurri piccoli (per il complemento di specificazione) – triangoli azzurri (per l’attributo e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un aggettivo) – triangoli neri (per l’apposizione e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un sostantivo)
frecce nere (stampate fronte e retro):
– chi è che?… che cosa è che? /soggetto – chi? che cosa? / complemento oggetto – con quale caratteristica?/ apposizione – con quale caratteristica?/ complemento predicativo (quando è un sostantivo) – con quale caratteristica?/ nome del predicato (quando è un sostantivo)
– per i complementi più importanti, frecce arancio stampate fronte e retro:
– …chi? … che cosa? /complementi indiretti – a chi? a che cosa? / complemento di termine – per mezzo di chi? per mezzo di che cosa? / complemento di mezzo o strumento – come? in che modo? in che maniera? / complemento di modo o maniera – dove? / complemento di luogo – quando? /complemento di tempo – perchè? per quale motivo? per quale causa? / complemento di causa – con chi? con che cosa? / complemento di compagnia e unione – da chi? da che cosa? / complemento di agente e causa efficiente – per quale fine? per quale scopo? / complemento di fine o scopo – da chi? da che cosa? da dove? / complemento di origine o separazione – fatto di che cosa? di quale materia? / complemento di materia
– per gli altri complementi indiretti frecce arancio stampate fronte e retro:
– dove? in quale luogo? / complemento di stato in luogo – dove? verso dove? / complemento di moto a luogo – da dove? da quale luogo? / complemento di moto da luogo – per dove? attraverso quale luogo? / complemento di moto per luogo – quando? a quando? per quando? in quale periodo? / complemento di tempo determinato – per quanto tempo? in quanto tempo? da quanto tempo? / complemento di tempo continuato – di chi? di che cosa? / complemento di abbondanza o privazione – di chi? di che cosa? a proposito di chi? a proposito di che cosa? / complemento di argomento – di che cosa? per che cosa? a che cosa? con che cosa? /complemento di colpa e pena – nonostante chi? nonostante che cosa? / complemento concessivo – di chi? di che cosa? di quale nome? / complemento di denominazione – quanto? a che distanza? / complemento di distanza – ogni quanto? in quale proporzione o distribuzione? / complemento distributivo – senza chi? senza che cosa? eccetto chi? eccetto che cosa? / complemento di esclusione – a quanti anni? di quanti anni? / complemento d’età – per che cosa? limitatamente a che cosa? / complemento di limitazione – di chi? di che cosa? quanto chi? quanto che cosa? come chi? come che cosa? / complemento di paragone – tra chi? tra che cosa? / complemento partitivo – di che qualità? come? / complemento di qualità – quanto? di quanto? per quanto? / complemento di quantità o misura – tra chi? tra quali cose? / complemento di rapporto o relazione – al posto di chi? al posto di cosa? invece di chi? invece di che cosa? / complemento di sostituzione o scambio – quanto? a quanto? / complemento di stima e prezzo – per chi? per che cosa? a vantaggio o a danno di chi? a vantaggio o a danno di che cosa? / complemento di vantaggio e svantaggio
frecce azzurre stampate fronte e retro:
– con quale caratteristica? / attributo – con quale caratteristica? / complemento predicativo (quando è un aggettivo) – con quale caratteristica? / parte nominale del predicato (quando è un aggettivo) – di chi? di che cosa? / per il complemento di specificazione
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Scatola C1c per l’analisi logica col metodo Montessori
Le frecce riportano soltanto i nomi degli elementi della frase. Per comporre la stella logica 3 (su foglio A3) basta ritagliare gli elementi e incollarli sul foglio seguendo il modello:
simboli:
– cerchi rossi con la scritta PREDICATO – cerchi neri grandi (per il soggetto) – cerchi neri medi (per il complemento oggetto o diretto) – cerchi arancio piccoli (per i complementi indiretti) – cerchi azzurri piccoli (per il complemento di specificazione) – triangoli azzurri (per l’attributo e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un aggettivo) – triangoli neri (per l’apposizione e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un sostantivo)
frecce nere:
– soggetto – complemento oggetto – apposizione – complemento predicativo (quando è un sostantivo) – nome del predicato (quando è un sostantivo)
– per i complementi più importanti, frecce arancio:
– complementi indiretti – complemento di termine – complemento di mezzo o strumento – complemento di modo o maniera – complemento di luogo – complemento di tempo – complemento di causa – complemento di compagnia e unione – complemento di agente e causa efficiente – complemento di fine o scopo – complemento di origine o separazione – complemento di materia
– per gli altri complementi indiretti frecce arancio:
– complemento di stato in luogo – complemento di moto a luogo – complemento di moto da luogo – complemento di moto per luogo – complemento di tempo determinato – complemento di tempo continuato – complemento di abbondanza o privazione – complemento di argomento – complemento di colpa e pena – complemento concessivo – complemento di denominazione – complemento di distanza – complemento distributivo – complemento di esclusione – complemento d’età – complemento di limitazione – complemento di paragone – complemento partitivo – complemento di qualità – complemento di quantità o misura – complemento di rapporto o relazione – complemento di sostituzione o scambio – complemento di stima e prezzo – complemento di vantaggio e svantaggio
frecce azzurre:
– attributo – complemento di specificazione – complemento predicativo (quando è un aggettivo) – parte nominale del predicato (quando è un aggettivo).
Analisi logica Montessori: quarta presentazione dei complementi indiretti. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.
Analisi logica Montessori: quarta presentazione dei complementi indiretti
Materiale: – frasi preparate – Scatola per l’analisi logica Montessori B1d un cerchio rosso con la scritta PREDICATO un cerchio nero grande (per il soggetto) un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto) un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti) una freccia nera con la scritta: SOGGETTO una freccia nera con la scritta: COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO una freccia arancio con la scritta: COMPLEMENTI INDIRETTI.
Analisi logica Montessori: quarta presentazione dei complementi indiretti pdf qui:
Analisi logica Montessori: quarta presentazione dei complementi indiretti Presentazione: – invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi” – mettiamo sul piano di lavoro il materiale elencato sopra – scegliamo una frase, ad esempio MARTA INDOSSA LA SCIARPA COL BERRETTO – chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro – chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Indossa” – chiediamo a un bambino di ritagliare la parola dalla frase – mettiamo il cerchio rosso al centro del piano di lavoro e mettiamo il verbo INDOSSA sul cerchio rosso
– diciamo: “Chi è che indossa?”. I bambini rispondono: “Marta”. Diciamo: “Marta è il soggetto” – diciamo: “Ora metteremo la parola MARTA sul simbolo del soggetto, il cerchio nero grande” – mettiamo il cerchio grande nero a sinistra del cerchio rosso. Mettiamo la freccia nera SOGGETTO tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio nero
– chiediamo: “Marta indossa cosa?”. I bambini rispondono: “La sciarpa” – diciamo: “Ora metteremo le parole LA SCIARPA sul simbolo del complemento oggetto o diretto, cioè sul cerchio nero medio” – mettiamo il cerchio nero medio a destra del cerchio rosso e mettiamo il complemento oggetto LA SCIARPA sul cerchio medio nero – mettiamo la freccia nera COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio medio nero
– chiediamo: “Marta indossa la sciarpa con che cosa?”. I bambini rispondono: “COL BERRETTO” – diciamo “COL BERRETTO è il complemento indiretto” – mettiamo le parole COL BERRETTO sul simbolo che rappresenta i complementi indiretti, cioè il cerchio arancio piccolo” – mettiamo il cerchio arancio piccolo un po’ più in alto rispetto al cerchio rosso e a destra – mettiamo la freccia arancio COMPLEMENTI INDIRETTI tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo in modo che punti verso il cerchio arancio
– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto – ricostruiamo la frase – i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione – i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica – nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.
Analisi logica Montessori: quarta presentazione dei complementi indiretti Scopo: – comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti. – introdurre la nuova freccia con la scritta COMPLEMENTI INDIRETTI.
Dalla scatola ci serviranno: un cerchio rosso con la scritta PREDICATO un cerchio nero grande (per il soggetto) un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto) un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti) una freccia nera con la scritta: “chi è che?… che cosa è che?…” su una facciata e la scritta SOGGETTO sull’altra una freccia nera con la scritta: “chi? che cosa?” su una facciata e la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO sull’altra una freccia arancio con la scritta: “…chi? …che cosa?” su una facciata e la scritta COMPLEMENTI INDIRETTI sull’altra.
Presentazione: – invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi” – mettiamo sul piano di lavoro il materiale elencato sopra – scegliamo una frase, ad esempio ANTONIO HA PREPARATO UNA TORTA PER CARLOTTA
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro – chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Ha preparato” – chiediamo a un bambino di ritagliare la parola dalla frase – mettiamo il cerchio rosso al centro del piano di lavoro e mettiamo il verbo HA PREPARATO sul cerchio rosso
– diciamo: “Chi è che ha preparato?”. I bambini rispondono: “Antonio” – diciamo: “Ora metteremo la parola ANTONIO sul simbolo del soggetto, il cerchio nero grande” – mettiamo il cerchio grande nero a sinistra del cerchio rosso. Mettiamo la freccia nera con le domande ‘chi è che?… che cosa è che?…’ tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio nero e voltiamola dalla parte in cui è scritto SOGGETTO
– chiediamo: “Antonio ha preparato cosa?”. I bambini rispondono: “Una torta” – diciamo: “Ora metteremo le parole UNA TORTA sul simbolo del complemento oggetto o diretto, cioè sul cerchio nero medio” – mettiamo il cerchio nero medio a destra del cerchio rosso e mettiamo il complemento oggetto UNA TORTA sul cerchio medio nero – mettiamo la freccia nera con le domande ‘chi? che cosa?’ tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio medio nero e voltiamola dalla parte in cui è scritto COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO
– chiediamo: “Antonio ha preparato una torta per chi?”. I bambini rispondono: “Per Carlotta” – diciamo “PER CARLOTTA è un complemento indiretto” – mettiamo le parole PER CARLOTTA sul simbolo che rappresenta i complementi indiretti, cioè il cerchio arancio piccolo” – mettiamo il cerchio arancio piccolo un po’ più in alto rispetto al cerchio rosso e a destra – mettiamo la freccia arancio con le domande ‘…chi? …che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo in modo che punti verso il cerchio arancio, poi voltiamo la freccia dal lato che porta la scritta COMPLEMENTO INDIRETTO
– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto – ricostruiamo la frase – i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione – i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica – nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.
Analisi logica Montessori: terza presentazione dei complementi indiretti Scopo: – comprendere la costruzione della frase – comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti. – introdurre la nuova freccia con la scritta COMPLEMENTI INDIRETTI.
Analisi logica Montessori: terza presentazione dei complementi indiretti Età: – dai 9 ai 12 anni.
_________________ Analisi logica Montessori: terza presentazione dei complementi indiretti
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO un cerchio nero grande (per il soggetto) un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto) un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti) una freccia nera con la scritta: “chi è che?… che cosa è che?…” una freccia nera con la scritta: “chi? che cosa?” una freccia arancio con la scritta: “…chi? …che cosa?”
Analisi logica Montessori: seconda presentazione dei complementi indiretti Presentazione: – invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi” – mettiamo sul piano di lavoro il materiale elencato sopra – scegliamo una frase, ad esempio LA NONNA HA REGALATO UNA PALLA A GAIA
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro – chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Ha regalato” – chiediamo a un bambino di ritagliare la parola dalla frase – mettiamo il cerchio rosso al centro del piano di lavoro e mettiamo il verbo HA REGALATO sul cerchio rosso
– diciamo: “Chi è che ha regalato?”. I bambini rispondono: “La nonna” – diciamo: “Ora metteremo le parole LA NONNA sul simbolo del nome che rappresenta la persona che esegue l’azione, il cerchio nero grande” – mettiamo il cerchio grande nero a sinistra del cerchio rosso. Mettiamo la freccia nera con le domande ‘chi è che?… che cosa è che?…’ tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio nero
– chiediamo: “La nonna ha regalato cosa?”. I bambini rispondono: “Una palla” – diciamo: “Ora metteremo le parole UNA PALLA sul simbolo del nome che rappresenta la cosa che riceve l’azione, cioè sul cerchio nero medio” – mettiamo il cerchio nero medio fino a destra del cerchio rosso e mettiamo il complemento oggetto UNA PALLA sul cerchio medio nero – mettiamo la freccia nera con le domande ‘chi? che cosa?’ tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio medio nero
– chiediamo: “La nonna ha regalato una palla a chi?”. I bambini rispondono: “A Gaia” – diciamo: “GAIA è un complemento indiretto. Il complemento oggetto è diretto perchè riceve l’azione direttamente. I complementi indiretti completano la frase in vari modi e non ricevono l’azione direttamente. I complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto. La prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione. Il simbolo per i complementi indiretti è un piccolo cerchio arancio” – diciamo: “Ora metteremo il cerchio arancio piccolo un po’ più in alto rispetto al cerchio rosso e a destra” – mettiamo il cerchio arancio piccolo come abbiamo indicato e mettiamo la freccia arancio con le domande ‘…chi? …che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo in modo che punti verso il cerchio arancio
– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto – ricostruiamo la frase – i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione – i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica – nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.
Analisi logica Montessori: seconda presentazione dei complementi indiretti Scopo: – comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti. – introdurre le nuove domande da usare per i complementi indiretti.
Età: – dai 9 ai 12 anni.
________________________________________ Analisi logica Montessori: seconda presentazione dei complementi indiretti
Analisi logica Montessori: prima presentazione dei complementi indiretti. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.
Materiale: – Scatola per l’analisi logica Montessori B1a:
Dalla scatola useremo: un cerchio rosso con la scritta VERBO un cerchio nero grande (per il soggetto) un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto) un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti) due frecce nere mute una freccia arancio muta – frasi pronte.
Analisi logica Montessori: prima presentazione dei complementi indiretti Presentazione: – invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi” – mettiamo sul piano di lavoro il materiale elencato sopra – scegliamo una frase, ad esempio ALICE MOSTRA UN DISEGNO A FRANCESCA
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro – chiediamo: “Qual è il verbo?”. I bambini rispondono: “Mostra” – chiediamo a un bambino di ritagliare la parola dalla frase – facciamo scivolare il cerchio rosso verso il centro del piano di lavoro e mettiamo il verbo MOSTRA sul cerchio rosso
– diciamo: “Chi è che mostra?”. I bambini rispondono: “Alice” – diciamo: “Ora metteremo la parola ALICE sul simbolo del nome che rappresenta la persona che esegue l’azione, il cerchio nero grande” – facciamo scivolare il cerchio grande nero fino a posizionarlo a sinistra del cerchio rosso. Mettiamo una freccia nera tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio nero
– chiediamo: “Alice mostra cosa?”. I bambini rispondono: “Un disegno” – diciamo: “Ora metteremo le parole UN DISEGNO sul simbolo del nome che rappresenta la cosa che riceve l’azione, cioè sul cerchio nero medio” – mettiamo il cerchio nero medio a destra del cerchio rosso e mettiamo il complemento oggetto UN DISEGNO sul cerchio medio nero. Mettiamo una freccia nera tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio medio nero
– chiediamo: “Alice mostra un disegno a chi?”. I bambini rispondono: “A Francesca” – diciamo: “Il cerchio nero piccolo è il simbolo che rappresenta la persona che riceve l’azione indirettamente. Francesca è un complemento indiretto. Il complemento oggetto è diretto perché riceve l’azione direttamente. I complementi indiretti completano la frase in vari modi e non ricevono l’azione direttamente. I complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto. La prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione. Il simbolo per i complementi indiretti è un piccolo cerchio nero” – diciamo: “Ora metteremo il cerchio arancio piccolo un po’ più in alto rispetto al cerchio rosso e a destra” – mettiamo il cerchio arancio piccolo come abbiamo indicato e mettiamo una freccia arancio tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo in modo che punti verso il cerchio arancio
– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto – ricostruiamo la frase – i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione – i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica – nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.
Analisi logica Montessori: prima presentazione dei complementi indiretti – Scopo: – comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti. – introdurre i complementi indiretti.
Età: – dai 9 ai 12 anni.
_____________________ Analisi logica Montessori: prima presentazione dei complementi indiretti
Analisi logica Montessori: tavola A2 per la costruzione di frasi. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.
Materiali: – tavola A2 – strisce di carta bianca – penna nera – dai simboli della scatola per l’analisi logica Montessori A2:
un cerchio rosso con la scritta VERBO su una facciata e la scritta PREDICATO sull’altra
un cerchio grande nero un cerchio medio nero una freccia nera con la scritta “chi è che?… che cosa è che?…” su una facciata e la scritta SOGGETTO sull’altra
una freccia nera con la scritta “chi? che cosa?” su una facciata e la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO sull’altra
Per la TAVOLA A2 possiamo stampare questa su foglio A4:
o, meglio, incollare i simboli mobili a grandezza normale su un foglio più grande, aggiungendo le parole SOGGETTO e COMPLEMENTO OGGETTO o DIRETTO
Analisi logica Montessori: tavola A2
Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato ad analizzare le frasi”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi svolgeremo insieme una nuova attività con le frasi” – mostriamo la tavola A2 e discutiamone coi bambini. La tavola mostra il cerchio grande nero del soggetto a sinistra, la prima freccia nera con la scritta “chi è che?… che cosa è che?…” che punta verso il soggetto, il cerchio rosso con la scritta “verbo”, la seconda freccia nera con la scritta “chi? che cosa?” che punta verso il complemento oggetto, e il cerchio nero medio per il complemento oggetto. Lungo il margine sinistro della tavola si trova la scritta SOGGETTO e lungo il margine destro la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO – scriviamo una frase su una striscia di carta bianca con la penna nera, ad esempio FRANCESCA CUOCE LA FRITTATA – diciamo: “Ora lavoreremo con la scatola A2”. Chiediamo a un bambino di prendere dalla scatola i simboli che si trovano stampati nella Tavola A2 – chiediamo: “Qual è la prima domanda?”. I bambini rispondono: “Qual è il verbo?” – diciamo: “La parte della frase che risponde alla domanda ‘Qual è il verbo?’ è chiamata predicato”. Mostriamo il cerchio rosso dal lato della scritta VERBO
– giriamo il cerchio rosso dal lato con la scritta PREDICATO
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Cuoce”. Chiediamo a un bambino di ritagliare la parola dalla frase e di metterla sul simbolo che rappresenta il verbo, il cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è la seconda domanda?”. I bambini rispondono: “Chi è che cuoce?” – diciamo: “La parte della frase che risponde alla domanda ‘chi è che cuoce?’ è chiamata SOGGETTO. Il soggetto è la persona, cosa, animale che esegue l’azione – mostriamo la prima freccia nera dalla parte delle domande ‘chi è che?… che cosa è che?…’.
Giriamo la freccia dalla parte della scritta SOGGETTO – chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “Francesca” – mettiamo la parola sul simbolo che rappresenta il soggetto, cioè il cerchio nero grande – mettiamo la parola sul cerchio nero grande
– chiediamo: “Qual è la terza domanda?”. I bambini rispondono: “Francesca cuoce cosa?” – diciamo: “La parte della frase che risponde alla domanda ‘Francesca cuoce cosa?’ è chiamata COMPLEMENTO OGGETTO. Il complemento oggetto è la persona, cosa, animale che riceve l’azione” – mostriamo la freccia nera dalla parte delle domande ‘chi? che cosa?’e giriamola dalla parte della scritta COMPLEMENTO OGGETTO
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “La frittata” – mettiamo le parole sul simbolo che rappresenta il complemento oggetto, cioè il cerchio nero medio – analizziamo la frase utilizzando la Tavola A2 al posto dei simboli mobili
– ripetiamo la procedura con altre frasi, e quando i bambini sono in grado di farlo potranno usare la tavola senza analizzare prima la frase con i simboli mobili – i bambini continuano ad esercitarsi da soli con altre frasi – l’attività sarà registrata sui quaderni di grammatica dopo aver presentato anche la Tabella A2, il giorno seguente
Analisi logica Montessori: tavola A2 Scopo: – comprendere la costruzione della frase – comprendere la relazione tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome che rappresentano il soggetto e il complemento oggetto – introdurre la Tavola A2.
Analisi logica Montessori: tavola A2 Età: – dai 7 ai 9 anni.
Analisi logica Montessori: scatola A2 – domande e simboli ponte. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.
Analisi logica Montessori: scatola A2 Materiale:
– strisce di carta bianca – penna nera – tavola A2 per l’analisi logica Montessori – dalla scatola A2 i seguenti simboli: un cerchio rosso con la scritta VERBO su una facciata e la scritta PREDICATO sull’altra
un cerchio grande nero un cerchio medio nero una freccia nera con la scritta “chi è che?… che cosa è che?…” su una facciata e la scritta SOGGETTO sull’altra
una freccia nera con la scritta “chi? che cosa?” su una facciata e la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO sull’altra
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato ad analizzare le frasi”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi svolgeremo insieme una nuova attività con le frasi” – mettiamo sul piano di lavoro il materiale elencato – scriviamo una frase su una striscia di carta bianca, ad esempio IL PARRUCCHIERE TAGLIA I CAPELLI – diciamo: “Nei giorni scorsi abbiamo lavorato con la scatola A1. Il materiale di questa nuova scatola è simile, ma ha qualcosa in più” – chiediamo: “Qual è la prima domanda?”. I bambini rispondono: “Qual è il verbo?” – diciamo: “La parte di questa frase che risponde alla domanda ‘Qual è il verbo?’ è chiamata PREDICATO”. Mostriamo il cerchio rosso dalla parte della scritta VERBO
diciamo: “La parola predicato viene dalla parola latina praedicare, che significa predicare – giriamo il cerchio rosso per mostrare la parola PREDICATO scritta sulla facciata opposta a VERBO
– chiediamo ai bambini: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Taglia”. Chiediamo a un bambino di ritagliare la parola TAGLIA dalla frase. Mettiamo il predicato sul simbolo che rappresenta il verbo, cioè il cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è la seconda domanda?”. I bambini rispondono: “Chi è che taglia?” – diciamo: “La parte della frase che risponde alla domanda “Chi è che taglia” si chiama SOGGETTO. Il soggetto è la persona, l’animale o la cosa che esegue l’azione” – mostriamo la prima freccia nera che mostra le domande “chi è che?… che cosa è che?…”. Giriamo la freccia rendendo visibile ai bambini la facciata che porta la scritta SOGGETTO
– diciamo: “La parola SOGGETTO viene dal latino subicere che significa mettere sotto la propria autorità.” – chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “Il parrucchiere.” – chiediamo a un bambino di mettere il soggetto sul simbolo che lo rappresenta, cioè il cerchio grande nero – facciamo scivolare il cerchio nero grande fino a portarlo a sinistra del cerchio rosso e mettiamo le parole IL PARRUCCHIERE sopra di esso. Poi mettiamo la freccia nera tra il cerchio rosso e quello nero in modo che punti verso il cerchio nero; la scritta visibile è SOGGETTO – chiediamo: “Qual è la terza domanda?”. I bambini rispondono: “Il parrucchiere taglia che cosa?” – diciamo: “La parte della frase che risponde alla domanda ‘Il parrucchiere taglia che cosa?’ è chiamata COMPLEMENTO OGGETTO o COMPLEMENTO DIRETTO”. Il complemento oggetto o diretto è la persona o la cosa che ricevono l’azione” – mostriamo la seconda freccia nera che reca la domanda ‘chi? che cosa?’ sulla facciata visibile.
Giriamo e mostriamo l’altra facciata, con la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “I capelli.”
– mettiamo le parole I CAPELLI sul simbolo che rappresenta l’oggetto diretto, cioè il cerchio nero medio – facciamo strisciare il cerchio nero medio fino ad arrivare a destra del cerchio rosso e mettiamo le parole I CAPELLI sul cerchio. Mettiamo poi la freccia nera tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio nero, con la facciata con la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO visibile
– diciamo: “Il verbo o predicato è rappresentato dal simbolo del cerchio rosso, che è lo stesso simbolo che usiamo per il verbo quando facciamo l’analisi grammaticale. Il cerchio rosso rappresenta il sole, perchè il predicato è pieno di energia. Il cerchio che rappresenta il predicato è il cerchio più grande di tutti. Il predicato è la parte più importante nella frase perchè dà azione al soggetto. Il predicato è la sola parte di una frase che può anche stare da solo, se il soggetto è sottinteso” – diciamo: “Il cerchio che fa da simbolo per il soggetto è nero come il simbolo del nome che usiamo nell’analisi grammaticale. Il simbolo del soggetto è un cerchio perchè il soggetto può essere una famiglia del nome, o una parte di una famiglia del nome, o un pronome, o anche un’altra parte del discorso. Il cerchio che rappresenta il soggetto è più piccolo di quello che rappresenta il predicato perchè non può mai stare da solo. Il soggetto è un cerchio perchè è come un satellite del sole (il predicato). Il soggetto ha bisogno del predicato.” – diciamo: “Il simbolo del complemento oggetto o diretto è nero come il simbolo del nome in analisi grammaticale. Il simbolo del complemento oggetto è un cerchio perchè il complemento oggetto può essere una famiglia del nome, o una parte di una famiglia del nome, o un pronome, o anche un’altra parte del discorso. Il cerchio che rappresenta il complemento oggetto è più piccolo di quello che rappresenta il soggetto perchè è meno importante del soggetto. Le frasi non hanno necessariamente bisogno di un complemento oggetto.”
– ripetiamo la procedura con altre frasi – il bambino continuerà ad esercitarsi con questo materiale individualmente – l’attività verrà registrata sui quaderni di grammatica quando presenteremo anche la tavola A2 e del questionario A2.
Analisi logica Montessori: scatola A2 Scopo: – comprendere la costruzione della frase – comprendere la relazione tra il predicato con la famiglia del nome del soggetto e del complemento oggetto o diretto nella frase – introdurre i termini di predicato, soggetto e complemento oggetto o diretto per nominare le parti della frase
Possiamo stampare la Tavola A1 in formato A4, o meglio, per avere la tavola con i simboli nelle stesse dimensioni di quelli usati nell’analisi logica con la scatola A1, incollare secondo lo schema i simboli mobili su un cartoncino più grande.
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Presentazione della Tavola A1: Dopo che i bambini si sono esercitati con i simboli mobili della scatola A1 analizzando un gran numero di frasi, possiamo introdurre la Tavola A1. La prima presentazione consisterà nella comparazione tra lo schema che i bambini creano con i simboli mobili con quello presente sulla tavola. In seguito potremo fornire ai bambini delle frasi. I bambini separano le parti della frase isolando prima il verbo e ponendolo sul simbolo presente sulla tavola, poi il soggetto e il complemento oggetto, rispondendo alle domande.
Presentazione della tavola e del questionario A1: – invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato ad analizzare le frasi”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi faremo con le frasi una nuova attività” – diciamo: “Sto per mostrarvi come registrare il vostro lavoro nei vostri quaderni di grammatica” – diamo ad ogni bambino un foglio a righe e chiediamo di segnare la metà piegando il foglio e poi tracciare la linea verticale con la matita
– diciamo: “Scrivete la parola DOMANDA in alto nella colonna di sinistra” – diciamo: “Scrivete la parola RISPOSTA in alto nella colonna di destra”
– diciamo: “Abbiamo una tavola e una tabella che ci possono aiutare a ricordare le domande”. Mostriamo la tavola e la tabella ai bambini
– scriviamo GIOVANNI CAMMINA su una striscia di carta con la penna nera
– chiediamo: “Qual è la prima domanda?”. I bambini rispondono: “Qual è il verbo?”. Invitiamo i bambini a scrivere questa domanda nella colonna di sinistra, in questo modo: 1. Qual è il verbo? – chiediamo: “Qual è la risposta per questa domanda?”. I bambini rispondono: “Cammina”. Invitiamo i bambini a scrivere la risposta nella colonna di destra, in questo modo: 1. cammina – chiediamo: “Qual è la seconda domanda?”. I bambini rispondono: “Chi è che cammina?”. Invitiamo i bambini a scrivere la domanda nella colonna di sinistra, in questo modo: 2. Chi è che cammina? – Chiediamo: “Qual è la risposta a questa domanda?”. I bambini rispondono: “Giovanni”. Invitiamo i bambini a scrivere la risposta nella colonna di destra, in questo modo: 2. Giovanni
– ripetiamo la procedura con altre frasi, includendo anche frasi che contengono un oggetto, ad esempio LA BAMBINA BIONDA STA CHIUDENDO LA FINESTRA, tagliando la frase nelle sue parti per posarle sulla tavola e scrivendo le domande e le risposte sul foglio di carta a righe
– al termine della presentazione i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica – i bambini continueranno ad esercitarsi nei giorni successivi ad analizzare frasi utilizzando i simboli mobili oppure la tavola e la tabella, prima guidati e poi in modo indipendente.
Analisi della lettura Montessori – Scopo: – comprendere la costruzione della frase – comprendere le relazioni che ci sono tra verbo e famiglie del nome del soggetto e dell’oggetto nella frase – introdurre un nuovo metodo per registrare l’attività, cioè imparare ad usare il questionario – introdurre la tavola A1
Analisi della lettura Montessori – Età: – dai 7 ai 9 anni
____________________________________ Analisi della lettura Montessori
Analisi della lettura Montessori sesto caso: un soggetto, un’azione e due o più oggetti. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.
Materiali: – simboli per l’analisi logica: un cerchio nero grande, due cerchi neri medi, un cerchio rosso, tre frecce nere – frasi pronte.
Presentazione: – invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi” – “Oggi faremo una nuova attività con le frasi” – mettiamo sul piano di lavoro il cerchio rosso, il cerchio nero grande, una freccia che punta ad esso a destra, due cerchi neri medi, due frecce nere che puntano ad essi a sinistra – scegliamo una frase pronta, ad esempio MARIA MANGIA UNA MELA E UN PANINO.
Chiediamo ai bambini di leggere la frase e poniamola al centro del piano di lavoro – chiediamo: “Qual è l’azione?”. I bambini rispondono: “Mangia” – facciamo scivolare il cerchio rosso verso il centro del piano di lavoro senza sollevarlo – chiediamo ad un bambino di tagliare la parola che indica l’azione, MANGIA, dalla frase. Diciamo al bambino: “Ora metti la parola che indica l’azione, MANGIA, sul simbolo che indica l’azione, il cerchio rosso” – diciamo: “Il cerchio rosso è il simbolo dell’azione. Le parole che indicano azioni sono il centro della frase”.
– chiediamo: “Chi è che mangia?”. I bambini rispondono: “Maria” – facciamo scivolare il cerchio nero grande a sinistra del cerchio rosso – diciamo: “Ora mettiamo la parola MARIA sul simbolo che rappresenta il nome di chi esegue l’azione” – diciamo: “Il cerchio nero grande rappresenta la persona che esegue l’azione”
– chiediamo: “Cosa mangia Maria?”. I bambini rispondono: “Una mela e un panino” – facciamo scivolare i due cerchi neri medi fino a posizionarli a destra del cerchio rosso, in colonna
– diciamo: “Ora metteremo le parole UNA MELA sul primo simbolo del nome che riceve l’azione e le parole UN PANINO sul secondo simbolo del nome che riceve l’azione. Ci sono due cose che ricevono l’azione. Mettiamo la parola E tra i primo ed il secondo cerchio nero medio
– diciamo: “Il cerchio nero medio è il simbolo della cosa che riceve l’azione. Abbiamo usato il cerchio nero medio per UNA MELA e per UN PANINO perchè non sono importanti come MARIA, infatti potremmo anche dire soltanto MARIA MANGIA per comunicare il concetto, ma se diciamo solo MANGIA UNA MELA o MANGIA UN PANINO la frase ha un altro significato – mostriamo le frecce nere ai bambini. Mostriamo la relazione che c’è tra il verbo e il soggetto e tra il verbo e i due oggetti. Prima mettiamo la freccia che dall’azione punta al soggetto, MARIA.
Poi mettiamo le frecce che dall’azione puntano verso i due oggetti diretti, UNA MELA e UN PANINO
– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le combinazioni possibili. Chiediamo: “Queste frasi suonano bene?”. No. Ricostruiamo la frase nell’ordine corretto – ripetiamo la procedura con altre frasi che contengano un soggetto, un verbo ed due o più oggetti – diciamo: “Oggi abbiamo analizzato le frasi in base alla relazione che c’è tra il verbo ed i nomi. Abbiamo diviso le frasi in tre parti: la parte che contiene l’azione, la parte che contiene la persona, animale, cosa, luogo che esegue quell’azione la parte che contiene la persona, animale, cosa, luogo che riceve l’azione. Abbiamo poi indicato la relazione tra le tre parti con le frecce nere”
– i bambini registrano questa presentazione sui loro quaderni di grammatica, usando la matita rossa per il simbolo dell’azione, la matita nera per i simboli di chi esegue l’azione e di chi riceve l’azione e per le frecce che indicano le relazioni tra azione e nomi. I simboli possono essere disegnati a mano libera o con l’aiuto di stencil
Analisi della lettura Montessori sesto caso: un soggetto, un’azione e due o più oggetti Scopo: – comprendere la costruzione delle frasi – comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione), famiglia del nome soggetto e la famiglia del nome oggetto in una frase.
Analisi della lettura Montessori sesto caso: un soggetto, un’azione e due o più oggetti Età: – dai 7 ai 9 anni.
Analisi della lettura Montessori sesto caso: un soggetto, un’azione e due o più oggetti Note: – evitiamo frasi con il verbo essere.
Analisi logica col metodo Montessori – azioni illustrate. Si tratta di una presentazione molto consigliata in preparazione al lavoro di analisi logica e del periodo.
Materiale: – simboli dell’analisi logica: cerchio grande nero, cerchio grande rosso, freccia nera – penna nera – strisce di carta bianca – un’ampia selezione di immagini che contengano azioni.
Analisi logica col metodo Montessori – azioni illustrate
Presentazione: – invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi” – “Oggi faremo una nuova attività con le frasi” – mettiamo sul piano di lavoro il cerchio rosso, il cerchio nero grande e una freccia nera – diciamo: “Ora facciamo un gioco con le azioni illustrate, il gioco della caccia all’azione” – invitiamo un bambino a prendere una carta immagine. Invitiamo il bambino a comporre una frase per descrivere l’immagine, ad esempio IL BAMBINO CORRE
– usando la penna nera, scriviamo IL BAMBINO CORRE su una striscia di carta bianca
– chiediamo: “Qual è l’azione?”. Il bambino risponde: “Corre”. Mettiamo il cerchio rosso grande sotto al verbo CORRE e diciamo: “Il cerchio rosso rappresenta la parola che indica l’azione, cioè la parola CORRE” – chiediamo: “Chi è che corre?”. Il bambino risponde: “Il bambino”. Mettiamo il cerchio nero grande sotto a IL BAMBINO e diciamo: “Il cerchio nero grande rappresenta la persona, IL BAMBINO, che esegue l’azione, CORRE”
– mostriamo la freccia nera e diciamo: “La parola CORRE mette in azione la persona, IL BAMBINO. Noi metteremo la freccia nera tra il simbolo dell’azione, il cerchio rosso, e il simbolo della persona che esegue l’azione, il cerchio nero grande. La freccia punta verso il cerchio nero. La freccia indica che è IL BAMBINO colui che CORRE. La freccia indica la relazione esistente tra l’azione e il nome”
– ripetiamo l’esercizio con altre frasi che contengano solo un nome e un verbo
– diciamo: “Abbiamo analizzato le frasi in base alla relazione che si crea tra verbo e nome. Abbiamo suddiviso queste frasi in due parti: la parte che contiene l’azione e la parte che contiene la persona, il luogo o la cosa che eseguono l’azione. Abbiamo poi indicato la relazione tra le due parti usando la freccia nera – i bambino continueranno a lavorare con questo materiale scegliendo una carta immagine, scrivendo una frase ed analizzandola – se lo reputiamo utile per alcuni bambini, invece di chiedere di comporre la frase, possiamo fornire insieme alle immagini delle frasi pronte:
Analisi logica col metodo Montessori – azioni illustrate Scopo diretto: – comprendere la costruzione della frase – comprendere la relazione che c’è tra verbo e famiglia del nome nella frase.
Analisi logica col metodo Montessori – azioni illustrate Età: – dai 7 ai 9 anni.
Esercizi di grammatica per la CLASSE SECONDA in scheda pronti per il download e la stampa in formato pdf. Gli esercizi comprendono la frase, la frase minima, il gruppo del soggetto, il gruppo verbale, espansioni e riduzioni. Il materiale è composto da 20 pagine:
Il materiale pronto si trova qui:
_________________________ Esercizi di grammatica per la CLASSE SECONDA
Esercizi per le difficoltà ortografiche per la classe seconda in scheda, scaricabili e stampabili gratuitamente in formato pdf. Le schede comprendono cu e ccu, cu e qu, cqu, apostrofo:
Classificazione delle preposizioni – Psicogrammatica Montessori.
Al momento opportuno (non c’è una regola per questa presentazione, ma è comunque un lavoro parallelo) si presenta ai bambini la tavola delle preposizioni semplici e degli articoli per la formazione delle preposizioni articolate. Questa tavola rappresenta un punto di arrivo al termine di tutto il lavoro svolto sulle preposizioni con le scatole grammaticali e i comandi.
PDF qui:
In realtà le tavole sono due: – una muta, corredata da cartellini mobili; – una parlata, che serve come controllo.
Il principio base è sempre quello di rendere autonomo il bambino nel suo lavoro, dopo avergli data una corretta presentazione del materiale che desidera usare.
In aggiunta alla tabella delle preposizioni semplici e articolate possiamo preparare la tabella della classificazione delle preposizioni che comprende: – preposizioni semplici – preposizioni articolate – preposizioni improprie – locuzioni preposizionali (o preposizioni composte).
PDF qui:
I lavori paralleli sono molto importanti e permettono al bambino di arrivare facilmente e in modo autonomo a stabilire connessioni e relazioni logiche. Ad esempio lo studio analitico sulle preposizioni precede e conduce alla scoperta dell’analisi logica. Il segno funzionale della preposizione è ricchissimo di significati che si scoprono a poco a poco: possesso, materia, qualità, compagnia, unione, mezzo, misura, specificazione e apre quindi la strada ai complementi che dipendono, come si sa, quasi tutti dal verbo tramite preposizioni (nella nuova grammatica vengono chiamati espansioni).
Gli esercizi sull’ingranaggio delle parti possono ora essere diretti a far conoscere e ad usare forme grammaticali che lo studio delle singole parole prima non permetteva. Così si scopre ad esempio che le forme verbali o alcuni pronomi possono essere usati come complemento oggetto o di termine; che una proposizione introduce a un complemento oppure che privata del nome cui si accompagna diventa avverbio.
Comandi per le preposizioni – Psicogrammatica Montessori. Agli esercizi individuali di analisi, eseguiti con l’aiuto delle scatole grammaticali, seguono (o possono essere svolte parallelamente) le lezioni e i comandi sulle preposizioni.
Questi esercizi vengono proposti dall’insegnante a un gruppo di bambini alla volta. Il tema è espresso da due o tre preposizioni scritte su cartellini di colore viola e da un comando scritto. I comandi sono testi che contengono due o tre proposizioni particolarmente espressive.
Prima di distribuire i comandi, l’insegnante può dare piccole lezioni sulla preposizione per spiegarne il significato, scegliendo se possibile due o tre preposizioni ogni volta. Le lezioni dovrebbero sempre essere attive e pratiche e piene di azione. Il bambino capirà così la relazione che si stabilisce grazie a questa o quella preposizione tra gli oggetti (nomi) e le azioni (verbi) che vengono eseguite.
Date queste spiegazioni, l’insegnante distribuisce i comandi ai bambini che li eseguono.
Quando si propongono i comandi, si notano da parte dei bambini grande partecipazione, movimento, desiderio di interpretare la consegna il meglio possibile. Sembra di assistere a una piccola drammatizzazione. Tutto questo accende l’immaginazione al punto che i bambini stessi cominciano a scambiarsi comandi tra loro e a inventarne.
Il materiale è formato da 15 buste, ognuna delle quali contiene una o più carte del comando e cartellini viola sui quali sono scritte le preposizioni usate nel comando. Il bambino legge ed esegue il comando. Alcuni comandi richiedono la cooperazione tra due o più bambini, mentre altri possono eseguiti in modo indipendente.
Qui il mio modello per confezionare le buste:
Comandi per le preposizioni – Psicogrammatica Montessori Presentazione
Materiale: – buste dei comandi per la preposizione
Presentazione: – invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto – prendiamo la prima busta dei comandi ed estraiamo il comando e i cartellini delle preposizioni – leggiamo il comando ed eseguiamo l’azione, enfatizzando i nostri movimenti, ad esempio “Vai a prendere una scatola piena di perle. Vai a prendere un bicchiere di acqua. Tocca un pezzo di velluto.” – il bambino prende i cartellini delle preposizioni e ripete ogni azione – al termine della presentazione i bambini possono registrare l’attività sui loro quaderni di grammatica, usando le matite colorate per disegnare i simboli grammaticali su ogni parola, a mano libera o utilizzando gli stencil. – dopo la presentazione i bambini possono lavorare con i comandi in modo autonomo.
Scopo: – comprendere la funzione della preposizione.
Età: dai 6-7 anni
Comandi per le preposizioni – Psicogrammatica Montessori
Questo è il materiale originale, proposto da Maria Montessori (prima serie di comandi per la preposizione): Tema 1: vicino, accosto, lontano. – Uno di voi venga in mezzo alla sala. Gli altri gli vadano pian piano vicino;aspettino un poco e poi gli vadano accosto; ancora un poco e poi fuggano lontano dalui. Tema 2: in, dentro, fuori. – Alzatevi, andate nella sala vicina e tornate subito al posto. Poi alzatevi ancora e andate a chiudervi dentro lasala vicina; aspettate alquanto e poi uscite fuori dalla sala in punta di piedi. Tema 3: di là da, di qua da, oltre. – Lasciate il posto e formate circolo di là dalla porta che mette nell’altra sala; dopo un poco rientrate e formate circolo di qua dalla porta. – Tutti i bambini vadano a disporsi in fila oltre la porta che mette nel salone. Tema 4: tranne, eccetto. – Tutti i bambini, tranne due, si alzino e girino tra i tavolini in punta di piedi. – Tutti i bambini, eccetto due, si alzino e girino intorno ai tavolini in punta di piedi. Tema 5: di fianco, di fronte, avanti. – Disponetevi l’uno di fronte all’altro. – Disponetevi l’uno di fianco all’altro. – Disponetevi l’uno avanti l’altro, col viso rivolto dalla stessa parte. Tema 6: dirimpetto, dietro. – Formate due file nella sala grande, l’una dirimpetto all’altra; e dopo l’una si disponga dietro all’altra. Tema 7: su, secondo, lungo. – Uscite dal posto, formate una fila e camminate sul filo segnato in terra; tornate indietro camminando secondo il filo. – Uscite dal posto, formate una fila, e disponetevi lungo la parete. Tema 8: fra,in mezzo a. – Girate fra i tavoli; poi raccoglietevi e continuate a girare in mezzo alla sala. Tema 9: da,a, fino a. – Alzatevi, uscite dal posto e appressatevi alla finestra; aspettate un momento e poi tutti insieme tornate dalla finestra al posto. – Disponetevi in fila e poi chinatevi in avanti fino a toccare il pavimento con la punta delle dita. Tema 10: attorno, intorno. – Fate un giro attorno alla sala; poi disponetevi intorno al tavolo più grande. Tema 11: verso, contro. – Alzatevi e andate con la seggiola verso la parete più libera; sedete alquanto, poi alzatevi di nuovo e mettete la sedia contro la parete. Tema 12: attraverso, per. – Uscite per la porta che dà nel corridoio, e rientrate per quella che dà nel salone. – Formate quattro gruppi uguali, agli angoli del salone; poi i gruppi degli angoli si scambino i posti passando attraverso la sala. Tema 13: di. – Scambiatevi i posti in gran silenzio; Luigi prenda il posto di Carlo, Carlo il posto di Gino e così via. Poi tornate ciascuno al vostro posto senza far rumore. Tema 14: con, senza. – Fate un giro sul filo con i bicchieri pieni di acqua colorata: e fate un secondo giro senza i bicchieri pieni di acqua colorata. Tema 15: per. – Afferrate un oggetto ad occhi chiusi e toccatelo per riconoscerlo. – Preparatevi per lavorare.
comandi per la preposizioni
PDF QUI:
Comandi per le preposizioni – Psicogrammatica Montessori
Questa è una seconda serie di comandi rivisitati: Tema 1:di. Vai a prendere una scatola piena di perle. Vai a prendere un bicchiere di acqua. Tocca un pezzo di velluto. Tema 2: vicino a, accanto, lontano da – Cammina e mettiti fermo al centro della stanza. Chiama due bambini e chiedi loro di mettersi vicino a te. Poi chiedi a uno di loro di mettersi accanto a te a destra, e all’altro accanto a te a sinistra. Infine chiedi ai due bambini di andare lontano da te. Tema 3: in, dentro, fuori Alzati dalla sedia e vai nella stanza accanto. Resta in quella stanza un attimo e poi torna in questa. Vai in punta di piedi nellastanza vicina. Resta dentro la stanza per un po’. Infine vai fuori dalla stanza e torna in questa. Tema 4: a destra di, a sinistra di, al di là di Metti una sedia a destra della libreria. Ora sposta la sedia a sinistra della libreria. Infine vai dove vuoi al di là della porta. Tema 5: tranne, eccetto Tutti i bambinitranne due camminano in punta di piedi intorno alla stanza. Tutti i bambini eccettodue tornano a sedere ai loro posti. Tema 6: con, a fianco, di fronte a, davanti a Chiedi a un amico di venire con te. Camminate e poi fermatevi stando uno di fianco all’altro. Camminate e poi fermatevi stando uno di fronte all’altro. Camminate e poi fermatevi davantialla finestra. Tema 7: davanti a, dietro di Chiedi a due bambini di camminare e fermarsi davanti a te. Chiedi agli altri bambini di camminare e fermarsi dietro di te. Tema 8: su, verso, lungo Metti una matita sul tavolo. Metti cinque matite lungo il bordo del tavolo. Ora disperdi le matite verso il centro del tavolo. Tema 9: tra, in mezzo a Mettiti in piedi tra due tavoli. Mettiti in piedi in mezzo ai tuoi compagni di classe. Tema 10: da, a, fino a Alzati e cammina dal tuo posto alla finestra; attendi un momento poi continua fino al muro. Tema 11: intorno Cammina intornoal tavolo per due volte. Poi fai un giro intorno alla sedia una volta prima di sederti. Tema 12: verso, contro Prendi la tua sedia e spostala di tre passi verso il muro. Metti tre sedie in fila contro il muro. Tema 13: attraverso, per Lancia una gomma per la stanza. Raccoglila da dove è caduta e cerca di lanciarla attraverso la porta in corridoio. Tema 14: con, senza Cammina per la stanza con la tua sedia in mano. Cammina per la stanza senza la sedia. Tema 15: per, in modo da, Lava le mani per non sporcare il panno. Poi chiudi gli occhi e senti il panno in modo da poterlo riconoscere.
Comandi per le preposizioni – Psicogrammatica Montessori
La posizione della preposizione nella frase PSICOGRAMMATICA MONTESSORI: presentazioni ed esercizi. I miei cartellini disponibili per il download e la stampa, in stampato minuscolo e in corsivo, sono qui:
La posizione della preposizione nella frase PSICOGRAMMATICA MONTESSORI
Gioco 1
Prerequisiti: – lezione introduttiva sulla preposizione
Materiale: – cartellini pronti con preposizioni e oggetti delle preposizioni (composti da nome e aggettivo, e articolo se non sono da abbinare a preposizioni articolate)
Presentazione: – invitiamo un piccolo gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – formiamo una colonna verticale con i cartellini delle preposizioni – distribuiamo i cartellini degli oggetti tra tutti i bambini – leggiamo la prima preposizione, ad esempio SOTTO e chiediamo: “Chi ha un cartellino che può andare bene per preposizione SOTTO?” – un bambino risponde, ad esempio dicendo IL LETTO GIALLO – mettiamo il cartellino a fianco della preposizione, leggiamo e aggiungiamo i simboli grammaticali – continuiamo finché non avremo usato tutti i cartellini – al termine dell’esercizio i bambini potranno registrare l’attività sui loro quaderni di grammatica, disegnando con le matite colorate i simboli grammaticali, a mano libera o con l’aiuto degli stencil.
Frasi: sotto il letto giallo nel secondo cassetto sopra la sedia rossa sul tavolino basso in un barattolo piccolo lungo il viale alberato dietro la casetta rossa sulla mensola larga nel portamatite giallo davanti alla stazione ferroviaria.
La posizione della preposizione nella frase PSICOGRAMMATICA MONTESSORI
Gioco 2
Materiale: – strisce di carta bianca – pennarello nero e verde – scatola dei simboli grammaticali.
Presentazione: – invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto e diciamo: “Oggi scopriremo più da vicino come le preposizioni sono messe all’interno delle frasi” – su una striscia scriviamo la solita frase IL FIORE ROSSO NEL VASO TRASPARENTE (scrivendo in nero tutte le parole tranne NEL che scriveremo in verde) – con le forbici tagliamo la frase in tre parti, in modo tale da isolare la preposizione – chiediamo a un bambino di spostare i cartellini cercando tutte le combinazioni possibili tra di essi, e chiediamo se la frase mantiene il suo senso: NEL VASO TRASPARENTE IL FIORE ROSSO IL FIORE ROSSO VASO TRASPARENTE NEL VASO TRASPARENTE NEL IL FIORE ROSSO NEL IL FIORE ROSSO VASO TRASPARENTE – chiediamo a un altro bambino di rimettere i cartellini nell’ordine originale e di aggiungere ad ogni parola il simbolo grammaticale appropriato – continuiamo l’attività nello stesso modo con frasi diverse – discutiamo coi bambini il fatto che anche quando le parole compaiono in ordine diverso, a volte la frase ha senso, mentre altre volte questo non succede. A volte la frase ha senso, ma il suo significato cambia rispetto alla frase originale – chiediamo ai bambini di copiare le frasi sui loro quaderni di grammatica, disegnando su ogni parola il simbolo grammaticale corrispondente con le matite colorate, a mano libera o con l’aiuto degli stencil.
Scopo: comprendere la posizione delle preposizioni nelle frasi.
Età: dai 6 anni.
La posizione della preposizione nella frase PSICOGRAMMATICA MONTESSORI
Gioco 3
Materiali: – una palla
Presentazione: – invitiamo un gruppo di bambini a partecipare al gioco – prendiamo la palla e mettiamola sul tavolo – chiediamo ai bambini: “Dove si trova la palla?” – i bambini rispondono: “La palla è sul tavolo” – chiediamo a un bambino di scrivere la frase e mettiamola sul piano di lavoro – continuiamo così spostando la palla e componendo nuove frasi, ad esempio: la palla è sotto la sedia, la palla è sulla testa di Antonio, la palla è nell’armadio, la palla è fuori dalla porta, la sedia è tra Gaia e Alma, la palla è davanti alla lavagna, ecc. – quando tutti i bambini del gruppo hanno avuto la possibilità di comporre una frase possiamo chiedere loro di registrare l’esercizio sui loro quaderni di grammatica.
La posizione della preposizione nella frase PSICOGRAMMATICA MONTESSORI
Gioco 4
Materiale: – cartellini pronti contenenti la famiglia del nome-soggetto (articolo e nome) e la famiglia del nome-oggetto (preposizione, articolo, nome, aggettivo) – cartellini in bianco – penna rossa – simboli grammaticali.
Presentazione: – invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto – formiamo una colonna con i cartellini- soggetto – mettiamo i cartellino-oggetto in ordine sparso lungo il margine inferiore del piano di lavoro – chiediamo a un bambino di leggere il primo cartellino- soggetto e di scegliere un oggetto da abbinare – leggiamo i due cartellini insieme e chiediamo al bambino di dirci un verbo che può completare la frase – scriviamo il verbo in rosso su un cartellino bianco e mettiamolo tra i due cartellini, ad esempio formando la frase: IL BAMBINO E’ NASCOSTO SOTTO IL TAVOLO MARRONE – chiediamo: “Cosa abbiamo costruito?”. Una frase – mettiamo insieme ai bambini i simboli grammaticali appropriati su ogni parola – continuiamo con gli altri cartellini
Prerequisiti: – lezioni di introduzione alla preposizione – lezioni introduttive alla composizione di frasi con preposizioni.
Scopo: – esercitarsi con le frasi e le preposizioni – ricordare che per creare una frase è necessario un verbo – fare pratica di scrittura, lettura e composizione.
Controllo dell’errore: – il materiale è preparato in modo che ci sia solo una disposizione che ha senso.
Varianti: – creare disposizioni illogiche.
Estensioni: – lavorare con lettere maiuscole e punto fermo.
Frasi: molti giocatori di tennis – si sfidano – sul campo da gioco mio padre – giuda – lungo l’autostrada il giardiniere – lavora – nella serra la piccola pallina colorata – rotola – sul pavimento l’insegnante – gioca – con i bambini piccoli il pagliaccio – recita – per divertire gli invitati il passeggero – viaggia – in seconda classe l’acqua – scorre – attraverso le tubature molta pioggia fredda – cade – dal cielo grigio un uomo anziano – cammina – col bastone gli uccelli migratori – si radunano – tra le querce maestose l’aeroplano – vola – tra le nuvole quattro abili fantini – trottano – sui loro cavalli i soldati – marciano – verso la vecchia caserma quaranta noccioline tostate – si trovano – nel barattolo il mio migliore amico – legge – con i suoi fratelli.
La posizione della preposizione nella frase PSICOGRAMMATICA MONTESSORI
Gioco 5
Materiali: – cestino con una serie di oggetti preparati – cartellini di frasi preparate con preposizioni
Esercizio: – i bambini leggono i cartellini e abbinano i cartellini agli oggetti secondo le indicazioni date nelle frasi.
La posizione della preposizione nella frase PSICOGRAMMATICA MONTESSORI
Psicogrammatica Montessori: l’espressione corretta (i versi degli animali). Esercizi e presentazioni sugli animali e i loro versi per bambini della scuola primaria.
Materiali:
– cartellini preparati con versi di animali scritti in rosso – cartellini preparati con nomi di animali scritti in nero – cartellini di controllo con le frasi composte da articolo, nome e verbo – cartellini dei titoli: ANIMALE (scritto in nero) e VERSO (scritto in rosso)
Presentazione:
– raduna un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Conosciamo già molte cose sugli articoli, i nomi, gli aggettivi, i nomi e i verbi. Oggi faremo un nuovo esercizio coi verbi” – mettiamo i due cartellini dei titoli lungo il margine superiore del piano di lavoro (animali a sinistra e versi a destra)
– formiamo una colonna verticale con i cartellini dei nomi di animale, invitando i bambini a leggere i cartellini man mano che li mettiamo sul piano di lavoro – distribuiamo i cartellini dei versi tra tutti i bambini – rileggiamo il primo cartellino del nome e chiediamo: “Chi di voi ha il verbo del verso che fa questo animale?” – il bambino che ha il cartellino corretto lo posa accanto al nome dell’animale, formando così la colonna dei versi – ripetere con tutti gli altri cartellini – al termine posizionare accanto ad ogni coppia il cartellino di controllo, a destra – invitiamo i bambini a rileggere i nomi degli animali, i versi e i cartellini di controllo – i bambini registrano l’esercizio sui loro quaderni di grammatica – i bambini possono poi svolgere l’attività in modo autonomo.
Psicogrammatica Montessori: l’espressione corretta – Scopo diretto: – comprendere la funzione del verbo – comprendere la relazione tra verbo e nome.
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo : “Ora scriverò per voi delle cose che dovrete fare” – scriviamo su un cartellino un verbo intransitivo, ad esempio SALTELLA, diamolo a un bambino e chiediamogli di eseguire l’azione. Quando il bambino si ferma, diciamo che non gli abbiamo chiesto di fermarsi – scriviamo su un altro cartellino un verbo transitivo e un oggetto, ad esempio APRI LA FINESTRA, diamolo a un altro bambino e chiediamo di eseguire l’azione – per un altro bambino scriviamo, ad esempio SCRIVI IL TUO NOME – chiediamo al primo bambino di fermarsi e di tornare da noi. Chiediamogli di leggere il suo comando – chiediamo anche agli altri bambini di leggere il loro comando – diciamo: “Nei cartellini c’è scritto solo che azione svolgere, ma non c’è scritto quando tempo deve durare il movimento” – “Sappiamo solo che l’azione di aprire la finestra finisce quando la finestra è aperta, e l’azione dello scrivere il nome finisce quando il nome è scritto, ma non sappiamo quando finisce il camminare” – raccogliamo tutti i cartellini e scriviamone di nuovi – diamo a un bambino un verbo intransitivo, ad esempio CAMMINA, e ad un altro bambino un altro verbo intransitivo, ad esempio ZOPPICA
– diamo a un bambino un verbo transitivo, ma senza oggetto, ad esempio LAVA e diciamo: “Oh, scusa, hai bisogno di più informazioni per eseguire l’azione…” – scriviamo su un altro cartellino LA MELA e mettiamo il cartellino davanti al verbo: LA MELA LAVA. Chiediamo: “Ha senso?”
– discutiamo l’ordine corretto delle parole coi bambini e risistemiamo la frase: LAVA LA MELA
– diamo ai bambini il tempo di continuare la loro azione per un determinato periodo di tempo, quindi chiamare i bambini e discutere le azioni che hanno eseguito ed il tempo impiegato per svolgerle – chiediamo ai bambini di mettere sui verbi il simbolo grammaticale del cerchio rosso – coi bambini più grandi possiamo introdurre i termini transitivo e intransitivo e i simboli grammaticali di secondo livello
___________________ Psicogrammatica Montessori VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI Presentazione 2
Materiali: – cartellini in bianco – penna nera e rossa
Presentazione: – scriviamo e diamo a un bambino una frase composta da soggetto, predicato e complemento oggetto, ad esempio GAIA MANGIA IL GELATO usando il nero per la famiglia del nome e il rosso per il verbo – mettiamo i simboli grammaticali su ogni parola per analizzare la frase – diciamo ai bambini che usiamo un nome speciale per il verbo, quando l’azione si svolge su un oggetto. Nella nostra frase c’è un movimento che attraversa il gelato. Questi verbi che ricadono su un oggetto si chiamano VERBI TRANSITIVI – scriviamo su un cartellino VERBO e su un altro cartellino TRANSITIVO e usiamo questi cartellini come titoli della presentazione – spieghiamo l’etimologia: “Transitivo deriva dal latino TRANSIRE che significa passare, andare verso”. Scriviamo il cartello dell’etimologia ed aggiungiamolo al titolo – scriviamo una frase senza oggetto, ad esempio ALMA BALLA
– chiediamo ai bambini se l’azione della frase passa su un oggetto – BALLA non passa su un oggetto. – scriviamo un altro esempio: GIOVANNI PASSEGGIA – notiamo coi bambini che questi verbi non sono transitivi, perchè non transitano, cioè non passano dal soggetto all’oggetto. Per questo motivo si chiamano INTRANSITIVI – scriviamo il titolo INTRANSITIVO
– i bambini possono a turno dettare delle frasi per decidere insieme se contengono verbi transitivi o intransitivi
Psicogrammatica Montessori VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI Presentazione 3
Psicogrammatica Montessori VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI – Materiali: – cartellini in bianco – penna nera e rossa
Psicogrammatica Montessori VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI – Presentazione: – scriviamo alcuni comandi, alcuni usando verbi transitivi ed altri intransitivi e distribuiamoli tra i bambini (scrivi una parola, apri la porta, resta fermo, cammina, salta, ecc.) – chiediamo ai bambini di eseguire i comandi tutti insieme, così si potrà osservare che mentre alcuni termineranno la loro azione, altri continueranno ad eseguirla – diciamo: “Un’azione senza un oggetto può durare per sempre. Un’azione con un oggetto ha un punto specifico di completamento. Il verbo rappresenta un’azione. Quando l’azione è conclusa, scompare. Un verbo può essere intransitivo o transitivo. E’ intransitivo quando non richiede un oggetto. E’ transitivo quando richiede un oggetto.”
Psicogrammatica Montessori VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI Presentazione 4
Psicogrammatica Montessori VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI – Materiali: – cartellini in bianco – – matita – simboli grammaticali – cartellini dei verbi intransitivi e intransitivi (serie IT da 1 a 8)
Psicogrammatica Montessori VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI – Presentazione: – invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – scriviamo sui cartellini in bianco alcuni verbi intransitivi (azioni che non richiedono oggetto) ad esempio PASSEGGIA, TOSSISCI, SALTA – chiediamo ad ogni bambino di leggere il cartellino e fare ciò che viene richiesto – quando l’azione è completa, chiediamo ai bambini, ad esempio: “Dov’è il salto?”. Il salto non si vede più, è scomparso. “Dove sono i tuoi piedi?”. Sul pavimento. – scriviamo sui cartellini in bianco alcuni comandi con verbi transitivi, ad esempio PRENDI UN QUADERNO, LANCIA UNA PALLINA, APRI IL LIBRO – diciamo ai bambini di eseguire le azioni indicate e di tornare quando le hanno completate – chiediamo: “Dov’è prendi?”. Prendi non si vede più, e così anche lancia e apri
– scriviamo su altri cartellini comandi quali CANTA, RIDI, SALTA, APRI LA PORTA, PORTAMI UN LIBRO, CHIUDI IL VASO, assicurandosi di avere a disposizione sia verbi transitivi sia intransitivi in modo che quando tale da avere bambini che continuano ad eseguire l’azione e bambini che la portano a termine – mostriamo ai bambini i cartellini pronti ed i simboli grammaticali (livello avanzato) per i verbi transitivi e intransitivi
– usiamo i simboli adatti per ogni verbo usato – mostriamo ai bambini i cartellini pronti di modo che possano continuare l’esercizio in modo autonomo
Psicogrammatica Montessori VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI Presentazione 5 verbi intransitivi
– scriviamo un comando senza oggetti, ad esempio CAMMINA su un cartellino; scriviamo su un altro cartellino un comando con un oggetto, ad esempio TEMPERA UNA MATITA – diamo i cartellini a due diversi bambini e chiediamo loro di eseguire le azioni – il bambino che deve camminare dovrebbe continuare a camminare; l’altro bambino dovrebbe terminare la sua azione del temperare la matita quando la matita avrà la punta – diamo a un altro bambino un altro comando, ad esempio PIEGA UN FOGLIO – diciamo al bambino che cammina di fermarsi. Sottolineiamo che gli altri due comandi sono già stati completati. Alcune azioni hanno una fine, e altri verbi non hanno una fine definita – ai bambini più grandi possiamo insegnare i termini transitivo e intransitivo. I verbi transitivi hanno una fine e i verbi intransitivi non hanno una fine. I verbi transitivi hanno un oggetto e i verbi intransitivi non hanno un oggetto.
Psicogrammatica Montessori VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI Verbi intransitivi – esercizio
Materiale: – cartellini di verbi intransitivi (sorridi, applaudi, salta, piangi, ridi, sbadiglia…)
Esercizio: – il bambino legge l’azione, la esegue, mette il simbolo grammaticale e infine copia l’esercizio sul suo quaderno di grammatica, disegnando i simboli.
Estensioni: – il bambino cerca sinonimi o contrari dei verbi usati nell’esercizio nel vocabolario e li registra sul suo quaderno di grammatica.
Psicogrammatica Montessori VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI Verbi transitivi – esercizio
Materiale: – cartellini di verbi transitivi e azioni relative(innaffia la pianta, chiudi la porta, saluta un amico, stropiccia un foglio, indica la lavagna…)
Esercizio: – il bambino legge l’azione, la esegue, mette i simboli grammaticali su ogni parola e infine copia l’esercizio sul suo quaderno di grammatica, disegnando i simboli.
Estensioni: – il bambino cerca sinonimi o contrari dei verbi usati nell’esercizio nel vocabolario e li registra sul suo quaderno di grammatica.
Psicogrammatica Montessori VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI
Psicogrammatica Montessori VERBI SINONIMI (sfumature di significato). Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.
Dopo aver presentato ai bambini il verbo, e dopo i primi esercizi con le scatole grammaticali e i comandi sui verbi, possiamo introdurre un nuovo materiale: i cartellini dei sinonimi.
Prepariamo una serie di verbi e gruppi di altri verbi che rappresentano una loro sfumatura di significato. Mettiamo i cartellini in una scatola rossa, separati per mezzo di elastici.
Esercitandosi con questo materiale i bambini sviluppano consapevolezza rispetto alle sottili differenze che possono esserci tra parole simili, e arricchiscono il proprio linguaggio.
Il materiale può essere presentato con lezioni individuali o di gruppo.
Presenteremo prima un set alla volta, poi due, poi sempre di più. E’ un lavoro che aiuta molto a costruire un lessico ricco e migliora le capacità espressive sia verbali sia scritte.
Gli esercizi con i sinonimi rappresentano anche un buon momento per introdurre l’uso del dizionario e la costruzione di una rubrica personale di parole nuove.
Materiale
Psicogrammatica Montessori VERBI SINONIMI (sfumature di significato)
Psicogrammatica Montessori VERBI SINONIMI (sfumature di significato)
Psicogrammatica Montessori: giochi logici per la concordanza nome – aggettivo per la scuola primaria col materiale pronto per il download e la stampa in formato pdf.
Presentazione 1 il gioco logico per l’aggettivo
Materiali
– 10 cartellini neri del nome e 10 cartellini marrone scuro degli aggettivi (set 1) – simboli grammaticali – stencil dei simboli grammaticali (facoltativi).
Presentazione
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Oggi lavoreremo coi nomi e gli aggettivi. Faremo qualcosa di nuovo coi nomi e gli aggettivi” – invitiamo un bambino a leggere un cartellino del nome – distribuiamo i cartellini degli aggettivi tra tutti i bambini – leggiamo il primo cartellino del nome, ad esempio FIORI e chiediamo: “Chi ha un aggettivo che descrive i fiori?”. Un bambino risponderà, ad esempio, PROFUMATI e metterà il cartellino a destra del nome FIORI
– ripetiamo l’esercizio con gli altri cartellini e invitiamo i bambini a mettere su ogni parola il simbolo grammaticale corrispondente
– invitiamo i bambini a rileggere le coppie di parole – raccogliamo nuovamente i cartellini degli aggettivi e chiediamo ai bambini: “Chi ricorda quale aggettivo descrive i fiori?”. Ripetere la domanda per ogni altro nome – i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica, usando le matite colorate per disegnare i simboli grammaticali sopra le parole, a mano libera o utilizzando gli stencil – in seguito il bambino potrà svolgere l’attività in modo indipendente con nuovi cartellini appositamente preparati.
Scopo diretto
– comprendere la funzione dell’aggettivo.
Età
dai 6 anni.
Presentazione 2 il gioco logico per l’aggettivo
Il gioco logico per l’aggettivo (anche conosciuto come gioco della concordanza logica nome – aggettivo) si definisce così perché il bambino usa la logica per abbinare i cartellini tra loro.
Presentazione
– formiamo sul piano di lavoro una colonna con i cartellini dei nomi – senza prestare attenzione alla concordanza col nome, formiamo accanto alla colonna dei nomi quella degli aggettivi – chiediamo, un bambino alla volta, di leggere le combinazioni a voce alta
– a questo punto ci saranno coppie che funzionano ed altre buffe, ad esempio la matita dolce o il cane verde – per le coppie che non funzionano chiediamo ai bambini suggerimenti per sistemare al meglio la cosa.
Presentazione 3 il gioco logico per l’aggettivo
Materiali
– 10 cartellini neri del nome e 10 cartellini marrone scuro degli aggettivi (set 1 o 5) – simboli grammaticali – stencil dei simboli grammaticali (facoltativi).
Presentazione
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Oggi lavoreremo con nomi e aggettivi, facendo qualcosa di nuovo” – invitiamo i bambini a formare una colonna verticale con i cartellini dei nomi – distribuiamo tutti i cartellini degli aggettivi tra i bambini – invitiamo i bambini a posizionare gli aggettivi accanto ai nomi in ordine casuale, anche formando coppie insensate come POMPIERE ELETTRONICO
– invitiamo i bambini a leggere le coppie. Notiamo coi bambini quanto gli abbinamenti possono essere buffi se i nomi e gli aggettivi vengono abbinati senza pensare
Scopo:
– comprendere la concordanza logica degli aggettivi coi nomi
Età
dai 6 anni
Presentazione 4 il gioco logico per l’aggettivo
Materiale
– scatola o cesto contenente 20 cartellini del nome in nero e 20 cartellini dell’aggettivo in marrone scuro (corrispondenti ai nomi e scelti tra il set 2, 3 o 4) – simboli grammaticali
Presentazione
– prendiamo uno alla volta i cartellini dei nomi e lasciamo che il bambino li legga, formando con essi una o due colonne sul piano di lavoro
– prendiamo un cartellino dell’aggettivo a caso, ad esempio FANGOSA, lasciamo che il bambino lo legga e chiediamo: “Dove possiamo mettere questo aggettivo? Proviamo…” Leggiamo in ordine, a partire dal primo cartellino, i nomi aggiungendo l’aggettivo pescato “SORELLA FANGOSA”. No. “MANIGLIA FANGOSA”. No. “COMPITO FANGOSA”. No. “MOTORE FANGOSA”. No. “STRADA FANGOSA”. Sì!
– mettiamo l’aggettivo accanto al nome formando la coppia STRADA FANGOSA
– procediamo allo stesso modo con tutti gli altri cartellini – dopo aver abbinato tutti i cartellini, rileggiamo le coppie. Se qualcosa non suona bene, cerchiamo di fare qualche scambio di cartellini per migliorare la situazione.
Presentazione 5 Il gioco delle qualità
Materiali
– comandi scritti contenenti articolo nome e aggettivi (ad esempio: il foglio bianco, il foglio rosa, il foglio accartocciato, il foglio strappato, il foglio scritto) – simboli grammaticali.
Presentazione
– dopo aver preparato i comandi, distribuiamo per la stanza i vari oggetti descritti. Come mostrato nell’esempio, gli oggetti devono differire solo in termini di qualità – chiediamo a ogni bambino di leggere un comando e di andare alla ricerca dell’oggetto indicato. Quando l’avrà trovato lo metterà sul piano di lavoro – il bambino mette il comando accanto all’oggetto ed aggiunge sopra ad ogni parola il simbolo grammaticale corretto.
Presentazione 6 Concordanza logica nome – aggettivo un nome, tanti aggettivi
Materiali
– un cartellino del nome scritto in nero – 45 cartellini degli aggettivi scritti in marrone chiaro (serie 2, 3 o 4) – stencil dei simboli grammaticali (facoltativi).
Presentazione
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Oggi lavoreremo coi nomi e gli aggettivi, facendo qualcosa di nuovo” – invitiamo un bambino a posizionare il cartellino del nome lungo il margine superiore del piano di lavoro – distribuiamo tutti i cartellini degli aggettivi tra i bambini
– leggiamo il cartellino del nome, ad esempio AMICO. Chiediamo: “Chi ha un aggettivo che può descrivere l’amico?”.
– un bambino risponde ad esempio SIMPATICO. Il bambino posiziona l’aggettivo sotto al cartellino del nome
– ripetere la domanda aggiungendo tutti gli altri aggettivi che possono descrivere l’amico, scartando tutti gli aggettivi non adatti – invitiamo i bambini a leggere il nome coi suoi aggettivi – i bambini possono registrare l’attività sui loro quaderni di grammatica usando le matite colorate per disegnare i simboli grammaticali a mano libera o utilizzando gli stencil
Estensioni
– i bambini possono ripetere l’esercizio in modo autonomo con nuovi cartellini appositamente selezionati – i bambini possono ripetere l’esercizio usando 3 nomi e 45 aggettivi – i bambini possono scrivere delle frasi utilizzando i nomi e gli aggettivi usati durante gli esercizi, disegnando i simboli grammaticali sulle parole – i bambini possono scrivere una storia utilizzando i nomi e gli aggettivi usati durante gli esercizi.
Scopo
– imparare che alcuni nomi possono avere tanti aggettivi mentre altri nomi hanno meno qualità.
Età
dai 6 anni.
Presentazione 7 Concordanza logica nome – aggettivo
Materiali
– un contenitore contrassegnato dal simbolo aggettivo contenente due serie di 12 cartellini dell’aggettivo in marrone scuro, un set di 12 cartellini dei nomi in nero e un set di 12 cartellini dell’articolo in marrone chiaro divisi con degli elastici. Per ogni nome deve esserci almeno un aggettivo che abbia senso – simboli grammaticali
Presentazione
– invitiamo un gruppo di bambini a partecipare all’esercizio – chiediamo a un bambino alla volta di leggere un cartellino e metterlo sul piano di lavoro formando tre colonne distinte per i nomi, gli aggettivi e gli articoli
– spieghiamo il significato delle parole che eventualmente il bambino non conosce – prendiamo un cartellino del nome, leggiamolo e mettiamolo al centro del piano di lavoro – chiediamo al bambino di scegliere un aggettivo e un articolo appropriati per quel nome e mettiamoli a fianco del nome seguendo l’ordine logico delle parole
– fare così tutte le coppie, leggendole di volta in volta, per vedere se le parole messe insieme hanno un senso
– una volta fatto, chiediamo al bambino quali parole ci dicono il nome dell’oggetto e posizioniamo su di esse il simbolo del nome – poi chiediamo al bambino quali parole di dicono qualcosa di com’è l’oggetto, ricordiamo che queste parole si chiamano aggettivi e posizioniamo su di esse il simbolo dell’aggettivo – infine chiediamo quali parole accompagnano il nome per dirci che sta arrivando. Ricordiamo che queste parole si chiamano articoli e posizioniamo su di esse il simbolo dell’articolo.
Esercizio
– dopo la presentazione, il bambino può lavorare col materiale in modo autonomo.
Presentazione 8 Concordanza logica nome – aggettivo
Materiali
– cartellini dell’aggettivo in marrone scuro e cartellini dei nomi in nero, divisi con degli elastici. Per ogni nome deve esserci almeno un aggettivo che abbia senso – simboli grammaticali.
Presentazione
– mettiamo le due pile di cartellini sul piano di lavoro
– chiediamo a un bambino di prendere il primo nome della pila di cartellini dei nomi e di metterlo lungo il margine superiore del piano di lavoro – chiediamo al bambino di prendere il primo aggettivo della pila dei cartellini degli aggettivi e di metterlo accanto al nome scelto
– chiediamo al bambino di leggere le due carte – se l’abbinamento ha senso lasciamo la coppia dove si trova, e prendiamo un nuovo nome per formare un nuovo abbinamento – se l’abbinamento non ha senso, prendiamo l’aggettivo e mettiamolo sul piano di lavoro a sinistra – prendiamo un altro cartellino dell’aggettivo, mettiamolo accanto al nome e leggiamolo, e continuiamo così finché troviamo un abbinamento sensato
– ripetiamo in questo modo per tutti i cartellini dei nomi
– ricordiamo coi bambini la funzione dei nomi e degli aggettivi, e aggiungiamo in alto, su ogni colonna, il simbolo grammaticale corrispondente.
Esercizio 1
– dopo la presentazione, il bambino può lavorare col materiale in modo autonomo.
Esercizio 2
– il bambino trascrive un nome sul proprio quaderno, e per ogni nome scrive tutti gli aggettivi che possono riguardarlo.
Scopo
– aiutare il bambino a comprendere l’accordo logico tra nome e aggettivo.
Età
dai 6 anni.
Presentazione 9 Concordanza logica nome – aggettivo un oggetto e una qualità
Materiali
– 20 cartellini del nome in nero e 20 cartellini degli aggettivi scritti in marrone scuro
Presentazione
– distribuiamo i cartellini dei nomi tra tutti i bambini. A turno ogni bambino legge i suoi e li pone davanti a sé sul piano di lavoro – leggiamo il primo cartellino dell’aggettivo e chiediamo ai bambini: “Chi di voi ha il nome di qualcosa con questa qualità?” – i bambini rispondono e via via si formano sul piano di lavoro gli abbinamenti nome – aggettivo – dopo che tutti gli aggettivi sono stati abbinati, possiamo rileggere e poi raccogliere nuovamente tutti i cartellini, formando due pile separate per nomi e aggettivi – chiediamo a un bambino di mescolare i cartellini e procediamo con abbinamenti nome – aggettivo casuali, leggendoli via via che li formiamo. Per i bambini può essere molto divertente – fatto questo possiamo notare coi bambini che alcuni aggettivi possono andar bene per più nomi, mentre altri aggettivi descrivono qualità che appartengono a un solo oggetto – raccogliamo di nuovo i cartellini – selezioniamo solo tre nomi e mettiamoli sul piano di lavoro formando una fila orizzontale – mettiamo tutti gli aggettivi sul piano di lavoro in ordine sparso – i bambini selezioneranno per ogni nome quanti più aggettivi possibili
Psicogrammatica Montessori: giochi logici per la concordanza nome – aggettivo
Psicogrammatica Montessori: aggettivi derivati da nomi propri. Presentazione ed esercizi per la scuola primaria.
Presentazione 1 – aggettivi di nazionalità
Aggettivi derivati da nomi propri – Prerequisiti:
– lezioni introduttive all’aggettivo, – lezione sui nomi comuni e nomi propri, – lezione sui suffissi.
Materiali
– set di cartellini dei nomi propri (carte di controllo); – set di aggettivi da essi derivati; – cartellini titolo: nome proprio, aggettivo qualificativo – simboli grammaticali per nome e aggettivo.
Presentazione
– invitiamo un piccolo gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – ripassiamo insieme quello che sappiamo sui nomi propri – chiediamo ai bambini: “Come chiamiamo una persona che proviene dall’America? Americano. La parola americano è un aggettivo se si trova accanto a un nome (ad esempio caffè americano). Americano è un aggettivo perché descrive il nome, ci dice un particolare importante sulla cosa o la persona nominata. Gli aggettivi di nazionalità si formano in genere aggiungendo un suffisso al nome proprio della nazione” – posizioniamo i cartellini dei titoli lungo il margine superiore del piano di lavoro e aggiungiamo il simbolo grammaticale per il nome e l’aggettivo – formiamo con i cartellini di controllo una colonna, sotto al titolo NOMI PROPRI
– mettiamo i cartellini degli aggettivi in ordine sparso sul piano di lavoro – leggiamo il primo nome proprio. Chiediamo a un bambino di trovare l’aggettivo corrispondente e poniamolo accanto al nome – continuiamo allo stesso modo finché tutte le carte sono state abbinate
– i bambini possono registrare l’esercizio sui loro quaderni di grammatica.
Scopo diretto
– capire come si formano gli aggettivi di nazionalità – sperimentare l’uso dei suffissi – arricchire il vocabolario.
Controllo dell’errore
il set di controllo.
Varianti
– aggettivi derivati da personaggi famosi; – aggettivi derivati da toponimi.
Estensioni
– usare gli aggettivi propri nello studio della geografia – lavorare sulle iniziali maiuscole.
Aggettivi derivati da nomi propri Presentazione 2 – aggettivi derivati da personaggi famosi
Aggettivi derivati da nomi propri Presentazione 3 – aggettivi derivati da toponimi
Psicogrammatica Montessori: classificazione degli aggettivi per bambini della scuola primaria.
Carta della classificazione degli aggettivi Quando i bambini hanno lavorato con tutti i tipi di aggettivo, possono classificare una selezione dei cartellini usati inserendoli all’interno della tabella per gli aggettivi:
Tipi di aggettivo – QUALIFICATIVO (descrittivo): proprietà e qualità delle cose e degli esseri viventi (largo, morbido, rosso…) – QUANTITATIVO DETERMINATIVO (NUMERALE): risponde alla domanda “Quanti?”. Può essere: CARDINALE (uno, quattro, tre, quattro, ecc.); MOLTIPLICATIVO (doppio, triplo, quadruplo, ecc.); FRAZIONARIO (mezzo); distributivi (nessuno, altri, ogni) – QUANTITATIVO INDETERMINATIVO: (alcuno, alquanto, tanto, altrettanto, quanto, molto, poco, del, qualche, parecchio, assai, ogni, tutto, nessuno, punto, ciascuno, qualunque, certo, altro, troppo) – DIMOSTRATIVO: indicano un particolare posizione nello spazio (questo, codesto, quello, tale, cotale, quale, altro, stesso, medesimo) – ORDINATIVO: indicano posizione reciproca (primo, secondo, terzo, ecc., ultimo, penultimo, ecc.) – POSSESSIVO: indicano appartenenza (mio, tuo, suo, nostro, vostro, loro, proprio, altrui).
______________________
I set di cartellini per la scatola grammaticale II (articolo, nome, aggettivo) includono i seguenti tipi di aggettivo: – IIA aggettivi qualificativi – IIB aggettivi qualificativi e loro opposti – IIC aggettivi quantitativi – IID aggettivi qualificativi (qualità sensoriali) – IIE gradi dell’aggettivo – IIF accordo logico nome/aggettivo.
_____________________________
Le buste dei comandi per gli aggettivi includono i seguenti tipi di aggettivo: – da 1 a 6: qualificativi – 7: quantitativi cardinali – 8: quantitativi indeterminativi – 9 : quantitativi moltiplicativi e frazionari – da 10 a 12: ordinativi – 13 a 16: dimostrativi – da 17 a 20: possessivi.
Esercizio 1 (coi cartellini delle scatole grammaticali)
Materiali
– tabella per la classificazione dell’aggettivo – cartellini scelti tra quelli presenti nelle scatoline di riempimento per la scatola grammaticale II
Esercizio
– mettiamo i cartellini scelti in un cestino e mescoliamoli – mostriamo la tabella per la classificazione dell’aggettivo, leggiamo i tipi di aggettivo e spieghiamo che cosa sono – peschiamo un aggettivo dal cesto, ad esempio GRANDE e chiediamo a un bambino: “Che tipo di aggettivo è?”. Il bambino risponderà che si tratta di una qualità, quindi posizioneremo il cartellino nella colonna corretta – continuiamo allo stesso modo con gli altri aggettivi presenti nel cestino, ad esempio mettendo nella colonna dei QUALIFICATIVI gli aggettivi GRANDE, LISCIO; nella colonna dei QUANTITATIVI gli aggettivi OTTO (numerale), TANTO (indeterminativo); nella colonna dei DIMOSTRATIVI questo, quello; nella colonna degli ORDINATIVI gli aggettivi ULTIMO, SECONDO, NONO; nella colonna dei POSSESSIVI gli aggettivi NOSTRO, MIO.
Obiettivo: – classificazione degli aggettivi.
Controllo dell’errore: – non vi è alcun controllo dell’errore nel materiale.
classificazione degli aggettivi – Estensioni: – i bambini possono continuare questo tipo di attività con altri cartellini degli aggettivi; – i bambini possono scrivere liste di aggettivi di vario tipo.
Esercizio 2 (coi cartellini dei comandi)
Materiali
– tabella per la classificazione dell’aggettivo – cartellini dei comandi per l’aggettivo.
Prerequisiti
– presentazione e uso dei cartellini dei comandi per l’aggettivo.
Esercizio
– invitiamo un piccolo gruppo di bambini al tavolo o al tappeto – mostriamo le buste dei comandi per l’aggettivo e diciamo: “Abbiamo già letto queste schede, ma oggi cercheremo di fare qualcosa di diverso” – invitiamo un bambino a leggere un comando e ad eseguirlo – mettiamo la scheda del comando e gli aggettivi sul piano di lavoro e parliamo coi bambini per decidere di che tipo sono gli aggettivi usati – mostriamo la tabella per la classificazione degli aggettivi, leggiamo insieme i titoli delle colonne e posizioniamo gli aggettivi nella colonna corretta
– continuiamo allo stesso modo con gli altri aggettivi presenti nelle buste dei comandi, ad esempio mettendo nella colonna dei QUALIFICATIVI gli aggettivi MORBIDO, CHIARO; nella colonna dei QUANTITATIVI gli aggettivi CINQUE, TRE (numerale), TANTO (indeterminativo); nella colonna dei DIMOSTRATIVI QUEL, QUESTO; nella colonna degli ORDINATIVI gli aggettivi QUARTO, DECIMO; nella colonna dei POSSESSIVI gli aggettivi SUO, VOSTRI.
Estensioni
– scrivere le proprie liste di aggettivi e classificarli – creare delle proprie tabelle di aggettivi classificati.
Psicogrammatica Montessori: flessione dell’aggettivo per bambini della scuola primaria. Gli esercizi per la flessione portano i bambini a conoscere una notevole quantità di aggettivi. Il materiale comprende due serie di venti aggettivi maschili (20 + 20) e di venti femminili (20 + 20) nei due numeri singolare e plurale (per un totale di 80 cartellini, 40 singolari e 40 plurali).
Una metà dei cartellini, legata a parte, serve a dirigere la collocazione dell’altra metà.
Con questi cartellini si fanno esercizi individuali e collettivi.
Ad esempio si distribuiscono tra tutti i bambini le forme plurali degli aggettivi, mentre un bambino legge uno ad uno gli aggettivi singolari, attendendo per ciascuno la risposta del bambino che ha l’aggettivo corrispondente.
Psicogrammatica Montessori: giochi logici per l’aggettivo per bambini della scuola primaria. Il gioco del detective coi triangoli (indovina l’aggettivo) con tutto il materiale scaricabile e stampabile in formato pdf.
__________________ Psicogrammatica Montessori: giochi logici per l’aggettivo
Presentazione 1 Il gioco del detective coi triangoli
Materiali: – cartellini in bianco (o cartellini pronti) – penna nera. – i 63 triangoli per il gioco del detective e i 63 cartelli dei comandi (puoi scaricarli qui: cartelli per il gioco del detective)
I triangoli hanno: – tre colori: rosso blu e giallo – tre dimensioni: grande medio e piccolo – tre tipi di angolo: rettangolo, acuto e ottuso – tre tipi di lati: equilatero, isoscele e scaleno.
Questi sono i miei cartellini pronti per il download e la stampa, comprensivi dei 63 cartelli dei comandi, in stampato minuscolo o corsivo:
Presentazione
– mettiamo tutti i triangoli in ordine sparso sul piano di lavoro
– diciamo ai bambini: “Io tra tutti questi voglio solo un triangolo specifico. Riuscirete ad indovinare quale voglio?”
– un primo bambino sceglie un triangolo e ce lo porge. Diciamo: “No, mi dispiace. Il triangolo che voglio io non è di questo colore”.
– grazie all’indizio del colore, il bambino riuscirà a scartare tutti i colori sbagliati, nell’esempio dopo il rosso il blu:
– e a conservare tutti i triangoli del colore corretto. Se ad esempio il colore corretto è GIALLO, scriviamo su un cartellino l’aggettivo GIALLO (oppure usiamo il cartellino pronto)
– a questo punto la caccia va avanti, eliminando via via alcuni triangoli che non presentano gli aggettivi richiesti:
– ogni volta che il bambino individua una qualità corretta, scriviamo un cartellino (oppure usiamo i cartellini pronti) e aggiungiamolo agli altri:
– alla fine, quando rimane soltanto un triangolo, gli aggettivi coprono tutte le sue caratteristiche: IL TRIANGOLO GIALLO ISOSCELE PICCOLO ACUTANGOLO
– chiediamo ai bambini di porre il simbolo grammaticale corretto sopra ogni cartellino:
Nota: ogni volta che viene dato un nuovo indizio i triangoli che non rispondono alla descrizione vengono rimossi dal piano di lavoro. Il bambino può misurare i lati dei triangoli col righello e gli angoli col goniometro.
Scopo: – comprendere la funzione dell’aggettivo – comprendere l’uso degli articoli qualificativi.
Età: dai 7 ai 9 anni. Il bambino deve conoscere la classificazione geometrica dei triangoli in base ai lati e agli angoli.
Presentazione 2 Il gioco del detective coi triangoli
Materiali
– i 63 triangoli per il gioco del detective – cartellini pronti per il gioco del detective) – 63 carte dei comandi per il gioco del detective – simboli grammaticali – strisce bianche di carta e matite colorate – stencil dei simboli grammaticali (facoltativo) – una lente di ingrandimento – righello e goniometro (facoltativi).
Presentazione
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Oggi lavoreremo con gli articoli i nomi e gli aggettivi, facendo qualcosa di nuovo” – ricordiamo l’ordine delle parole, che di solito è formato da articolo, nome e aggettivo e poniamo in quest’ordine i simboli grammaticali lungo il margine superiore del piano di lavoro – diamo la lente di ingrandimento a un bambino e diciamo: “Userai la lente di ingrandimento per risolvere il mistero del triangolo perduto. Come un detective, seguirai gli indizi per risolvere il mistero”
– mettiamo sul piano di lavoro tutti i triangoli in ordine sparso. Diciamo: “Da qualche parte in questo mucchio di 63 triangoli si nasconde il triangolo perduto”
– scriviamo il primo indizio, cioè IL TRIANGOLO sulla striscia di carta. Il bambino con la lente di ingrandimento sceglie un triangolo. Diciamo: “Grazie, questo è un triangolo, ma non è il triangolo perduto”
– diamo al bambino un altro indizio aggiungendo l’aggettivo ROSSO
– rimuoviamo dal piano di lavoro tutti i triangoli che non sono rossi, e il bambino sceglierà un triangolo tra questi. Quando ce lo porge diciamo: “Grazie, questo è un triangolo rosso, ma non è il triangolo perduto” – aggiungiamo un nuovo indizio: IL TRIANGOLO ROSSO GRANDE – rimuoviamo dal piano di lavoro tutti i triangoli che non sono grandi
– aggiungiamo un nuovo indizio: IL TRIANGOLO ROSSO GRANDE RETTANGOLO – rimuoviamo tutti i triangoli che non sono rettangoli
– aggiungiamo l’ultimo indizio: IL TRIANGOLO ROSSO GRANDE RETTANGOLO SCALENO. Finalmente avremo trovato il triangolo perduto
– quando il bambino ha individuato il triangolo perduto, come tutti i detective, dovrà scrivere un rapporto. Ogni bambino, quindi, registrerà la descrizione del triangolo perduto sul suo quaderno di grammatica, usando le matite colorate per disegnare i simboli grammaticali, a mano libera o utilizzando gli stencil.
Psicogrammatica Montessori: giochi logici per l’aggettivo – Nota: ogni volta che viene dato un nuovo indizio i triangoli che non rispondono alla descrizione vengono rimossi dal piano di lavoro. Il bambino può misurare i lati dei triangoli col righello e gli angoli col goniometro.
Psicogrammatica Montessori: giochi logici per l’aggettivo – Scopo: – comprendere la funzione dell’aggettivo – comprendere l’uso degli articoli qualificativi.
Psicogrammatica Montessori: giochi logici per l’aggettivo – Età: dai 7 ai 9 anni. Il bambino deve conoscere la classificazione geometrica dei triangoli in base ai lati e agli angoli.
Esercizio 3 Il gioco del detective coi triangoli – esercizio individuale
Materiali
– i 63 triangoli del gioco del detective – i comandi per il gioco del detective – i cartellini preparati per nome, articolo, aggettivo – simboli grammaticali.
Esercizio
– si mettono i triangoli in ordine sparso sul piano di lavoro – il bambino sceglie un comando, lo legge e lo pone sul piano di lavoro:
– a questo punto compone la frase con i cartellini, ponendo sotto al comando articolo e nome e in seguito un aggettivo alla volta:
– per ogni aggettivo compie una selezione tra i triangoli, eliminando di volta in volta quelli che non rispondono all’aggettivo scritto sul cartellino:
– al termine il bambino aggiungerà su ogni cartellino il simbolo grammaticale appropriato
– il bambino può registrare l’esercizio sul suo quaderno di grammatica.
Nota
ogni volta che viene dato un nuovo indizio i triangoli che non rispondono alla descrizione vengono rimossi dal piano di lavoro. Il bambino può misurare i lati dei triangoli col righello e gli angoli col goniometro.
Scopo
– comprendere la funzione dell’aggettivo – comprendere l’uso degli articoli qualificativi.
Età
dai 7 ai 9 anni. Il bambino deve conoscere la classificazione geometrica dei triangoli in base ai lati e agli angoli.
Esercizio 4 Il gioco del detective coi triangoli – esercizio collettivo
Materiali
– i 63 triangoli del gioco del detective – i 63 comandi per il gioco del detective.
Esercizio
– mettiamo tutti i triangoli in ordine sparso su un ampio piano di lavoro – distribuiamo tutti i comandi tra tutti i bambini (ogni bambino può avere più di un comando) – ogni bambino dovrà individuare i propri triangoli e toglierli dal tavolo – al termine dell’esercizio non dovrebbe rimanere nessun triangolo sul piano di lavoro.
Nota
ogni volta che viene dato un nuovo indizio i triangoli che non rispondono alla descrizione vengono rimossi dal piano di lavoro. Il bambino può misurare i lati dei triangoli col righello e gli angoli col goniometro.
Scopo
– comprendere la funzione dell’aggettivo – comprendere l’uso degli articoli qualificativi.
Età
dai 7 ai 9 anni. Il bambino deve conoscere la classificazione geometrica dei triangoli in base ai lati e agli angoli.
Psicogrammatica MontesPresentazione 5 Il gioco del detective coi triangoli
Prerequisiti
– lezioni sull’aggettivo, – lezioni di geometria sui tipi di triangoli.
Materiali
– 63 cartellini che descrivono ogni triangolo (comandi per il gioco del detective); – simboli grammaticali; – la scatola dei triangoli per il gioco del detective.
Presentazione
– invitiamo un piccolo gruppo di bambini e stendiamo il tappeto – mettiamo i triangoli sul tappeto e spieghiamo ai bambini che dovranno cercare i triangoli perduti – leggiamo la prima carta, ad esempio TROVA IL TRIANGOLO EQUILATERO BLU PICCOLO – formiamo un gruppo di tutti i triangoli equilateri eliminando gli altri
– poi facciamo un gruppo di tutti i triangoli equilateri blu eliminando gli altri
– infine teniamo solo quello piccolo – mettiamo il comando sotto al triangolo – aggiungiamo su ogni parola il simbolo grammaticale corrispondente – i bambini possono disegnare il triangolo sui loro quaderni di grammatica, scrivere la didascalia ed aggiungere i simboli grammaticali.
Punti di interesse
– conoscere i vari attributi dei triangoli, – classificare i triangoli in base agli attributi, – giocare ad essere un detective.
Controllo dell’errore
ogni triangolo ha una suo cartellino.
Varianti
– il bambino può tracciare e ritagliare dei triangoli aggiuntivi in cartoncino.
Nota
ogni volta che viene dato un nuovo indizio i triangoli che non rispondono alla descrizione vengono rimossi dal piano di lavoro. Il bambino può misurare i lati dei triangoli col righello e gli angoli col goniometro.
Scopo
– comprendere la funzione dell’aggettivo – comprendere l’uso degli articoli qualificativi – fare pratica con gli aggettivi – fare pratica con i concetti geometrici.
Età
dai 7 ai 9 anni. Il bambino deve conoscere la classificazione geometrica dei triangoli in base ai lati e agli angoli.
Presentazione 6 Il gioco del detective coi triangoli
Materiali
– i 63 triangoli del gioco del detective – i cartellini dei nomi, degli articoli e degli aggettivi per il gioco del detective
Esercizio
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Oggi lavoreremo con gli articoli, i nomi e gli aggettivi, facendo una nuova attività” – mettiamo tutti i triangoli e i cartellini sul piano di lavoro – invitiamo i bambini a classificare i cartellini in sei colonne, come segue:
– invitiamo il bambino a prendere un cartellino da ogni colonna e a formare con questi cartellini una riga
– invitiamo il bambino a cercare il triangolo che corrisponde alle qualità indicate dai cartellini
– il bambino troverà il triangolo giusto come ha fatto col gioco del triangolo perduto fatto nelle presentazioni precedenti: se il triangolo è rosso, eliminerà dal mucchio tutti i triangoli non rossi; se è grande eliminerà tutti i triangoli che non lo sono, ecc.
– al termine il bambino rimetterà i cartellini al loro posto e un altro bambino potrà svolgere lo stesso esercizio, scegliendo i cartellini che preferisce.
Scopo
– comprendere la funzione dell’aggettivo – comprendere l’uso degli articoli qualificativi – fare pratica con gli aggettivi – fare pratica con i concetti geometrici.
Età
dai 7 ai 9 anni. Il bambino deve conoscere la classificazione geometrica dei triangoli in base ai lati e agli angoli.
Presentazione 7 Il gioco del detective coi triangoli
Materiali
– i 63 triangoli del gioco del detective – i 63 cartelli dei comandi per il gioco del detective – matite colorate – stencil dei simboli grammaticali (facoltativo).
Presentazione
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Oggi lavoreremo con gli articoli, i nomi e gli aggettivi, facendo una nuova attività” – disponiamo tutti i triangoli in ordine sparso sul piano di lavoro – distribuiamo i comandi tra i bambini – invitiamo ogni bambino a leggere il suo comando e a trovare il triangolo indicato – i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica, disegnando sulle parole i simboli grammaticali a mano libera o usando gli stencil.
Scopo
– comprendere la funzione dell’aggettivo – comprendere l’uso degli articoli qualificativi – fare pratica con gli aggettivi – fare pratica con i concetti geometrici.
Età
dai 7 ai 9 anni. Il bambino deve conoscere la classificazione geometrica dei triangoli in base ai lati e agli angoli.
Psicogrammatica Montessori: giochi logici per l’aggettivo
– invitiamo un gruppo di bambini e chiediamo loro di allestire la fattoria
– mostriamo le scatole dei simboli grammaticali e mettiamole aperte sul piano di lavoro
– formiamo sotto ad ogni scatola una colonna di cartellini che intendiamo usare con gli oggetti della fattoria, corrispondenti alle parti del discorso indicate dai simboli grammaticali
– chiediamo ai bambini di scegliere un cartellino del nome e di posizionarlo accanto all’oggetto corrispondente
– scegliamo il cartellino dell’articolo corretto da abbinare al nome e posizioniamolo accanto al nome
– scegliamo il cartellino l’aggettivo più adatto ed aggiungiamolo al nome
– quando si tratterà di scegliere l’aggettivo, tra i bambini potranno sorgere disaccordi, e spesso entrambi i bambini avranno ragione. Ad esempio un bambino sceglie “un uomo forte”, mentre un altro preferisce “un uomo alto”. In questi casi metteremo accanto all’uomo i cartellini “il forte alto uomo”.
Scopo
– esercitarsi nell’uso degli aggettivi – arricchimento del vocabolario – esercitarsi con la lettura.
Psicogrammatica Montessori: il gioco della fattoria per l’aggettivo
Psicogrammatica Montessori: aggettivi quantitativi. Presentazioni ed esercizi per la scuola primaria, con i cartellini pronti per il download e la stampa.
Esercizio 1 Cartellini degli aggettivi numerali cardinali e ordinativi
Materiale
– cartellini degli aggettivi numerali cardinali ed ordinativi.
Esercizio
– selezioniamo i cartellini che intendiamo usare coi bambini e separiamoli per mezzo di elastici, dividendo i cartellini degli aggettivi numerali cardinali dagli aggettivi ordinativi
– formiamo sul piano di lavoro una colonna per gli aggettivi numerali cardinali – mettiamo i cartellini degli aggettivi ordinativi in ordine sparso
– invitiamo i bambini a fare gli abbinamenti corretti.
Esercizio 2 Comandi degli aggettivi numerali cardinali e ordinativi
Esercizio 3 Cartellini degli aggettivi numerali cardinali e dei numeri romani
Materiale
– cartellini degli aggettivi numerali cardinali e dei numeri romani
Esercizio
– selezioniamo i cartellini che intendiamo usare coi bambini e separiamoli per mezzo di elastici, dividendo i cartellini degli aggettivi numerali cardinali dai numeri romani – formiamo sul piano di lavoro una colonna per gli aggettivi numerali cardinali – mettiamo i cartellini dei numeri romani in ordine sparso – invitiamo i bambini a fare gli abbinamenti corretti.
Esercizio 4 Cartellini degli aggettivi ordinativi e dei numeri romani
Materiale
– cartellini degli aggettivi ordinativi e dei numeri romani
Esercizio
– selezioniamo i cartellini che intendiamo usare coi bambini e separiamoli per mezzo di elastici, dividendo i cartellini degli aggettivi ordinativi dai numeri romani – formiamo sul piano di lavoro una colonna per gli aggettivi ordinativi – mettiamo i cartellini dei numeri romani in ordine sparso – invitiamo i bambini a fare gli abbinamenti corretti.
Psicogrammatica Montessori: aggettivi ed esperimenti per bambini della scuola primaria.
Maria Montessori indicò lo studio degli aggettivi come un’opportunità per presentare ai bambini alcune proprietà fisiche dei corpi. I bambini leggono i comandi, eseguono dei semplici esperimenti, e scrivono le loro osservazioni. Come per le buste dei comandi, le schede degli esperimenti sono accompagnate da cartellini marroni sui quali sono scritti gli aggettivi usati nella scheda. I materiali necessari per gli esperimenti devono essere preparati in anticipo dall’insegnante.
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Psicogrammatica Montessori: aggettivi ed esperimenti
Busta 1 Riempire una brocca graduata con acqua fino al limite. Riempire di acqua una seconda brocca, ma non fino al limite. Osservare la forma che assume la superficie dell’acqua nelle due brocche e mettere l’aggettivo più appropriato scelto tra: concavo, convesso.
Busta 2 Prendere un filtro di carta, un pezzo di tessuto, una spugna e vedere se l’acqua può passare attraverso di essi. Scegliere l’aggettivo appropriato per ogni oggetto tra questi: permeabile,impermeabile, poroso.
Busta 3 Prendere un pezzo di vetro trasparente, un foglio di carta nera, un foglio di carta oleata; guardare la luce che passa attraverso di essi e scegliere per ognuno l’aggettivo più appropriato tra questi: trasparente, opaco, traslucido.
Busta 4 Confronta il peso dell’acqua col peso dell’alcool colorato; poi confronta il peso dell’acqua e dell’olio; dell’acqua e del sughero; dell’acqua e del piombo. Dire per ogni caso qual è l’elemento più pesante e quello più leggero.
Psicogrammatica Montessori: aggettivi ed esperimenti
Il bambino come risposta deve produrre un piccolo lavoro scritto, ad esempio: “L’acqua è più pesante dell’olio”.
I bambini eseguiranno i piccoli esperimenti indicati nei comandi ed impareranno a maneggiare brocche, filtri, imbuti, ecc; a versare delicatamente le ultime gocce d’acqua per la preparazione della superficie concava e convessa; a versare delicatamente l’alcol colorato o l’olio sull’acqua, ecc.
In questo modo fanno un primo passo pratico nello studio delle scienze.
Psicogrammatica Montessori: aggettivi ed esperimenti
Psicogrammatica Montessori COMANDI PER GLI AGGETTIVI per la scuola primaria.
Il materiale dei comandi per gli aggettivi è formato da 20 buste, ognuna delle quali contiene una scheda per i comandi e cartellini marroni per gli aggettivi contenuti nella scheda.
Il bambino legge ed esegue il comando.
Questo gioco può essere fatto in gruppo, con un bambino che legge a voce alta e un altro che esegue l’azione descritta. I comandi si riferiscono ai materiali sensoriali ed a quelli per la matematica, ma se non si hanno a disposizione possiamo riscriverne altri che implichino l’uso degli oggetti che abbiamo a disposizione.
Psicogrammatica Montessori COMANDI PER GLI AGGETTIVI
Esempio di busta:
Psicogrammatica Montessori COMANDI PER GLI AGGETTIVI Materiale pronto
Questi sono i cartellini pronti.
Presentazione
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo – mostriamo le buste dei comandi per l’aggettivo. Spieghiamo che si tratta di 20 buste chiamate “Comandi per l’aggettivo”, numerate da 1 a 20″.
– apriamo la prima busta, mostriamo la scheda del comando e facciamola leggere a un bambino – poniamo la scheda sul tavolo – mostriamo i cartellini degli aggettivi e diciamo che questi cartellini servono a ricordare gli aggettivi contenuti nella scheda. Diciamo: “Queste parole, gli aggettivi, ci dicono come sono gli oggetti, il loro colore, la trama, la dimensione, la quantità o l’appartenenza” – poniamo i cartellini accanto alla scheda
– chiediamo a un bambino di leggere ed eseguire il comando – discutiamo ciò che il bambino ha fatto e poniamo l’attenzione sui cartellini degli aggettivi – mostriamo al bambino come rimettere le carte nella busta – invitiamo i bambini a ripetere da soli l’esercizio con un’altra busta, restando a disposizione per eventuali parole sconosciute.
Prerequisiti:
– lezione sugli aggettivi – presentazione del materiale.
Materiali
– comandi sugli aggettivi – simboli grammaticali.
Esercizio
– invitare un piccolo gruppo di bambini e chiedere a un bambino di leggere un comando ed eseguirlo (o farlo eseguire da un compagno) – posizionare i cartellini degli aggettivi corrispondenti sul tavolo – posizionare i simboli grammaticali sugli aggettivi – il bambino può registrare gli aggettivi ed i simboli sul proprio quaderno di grammatica.
Scopo
– esercitarsi con gli aggettivi – sviluppare il vocabolario – comprendere i testi scritti ed seguire i comandi
Varianti
i bambini posso scrivere dei loro comandi da far eseguire agli altri bambini.
vostri posti e voi andrete ai loro posti. Nel frattempo loro si alzeranno e poi verranno qui a prendere i nostri posti.
Psicogrammatica Montessori COMANDI PER GLI AGGETTIVI
Psicogrammatica Montessori: nomi di animale. Presentazione ai bambini, esercizi e i cartellini pronti per il download e la stampa.
Scopo diretto
– arricchire il vocabolario riguardo ai nomi di animali per genere e numero – approfondire la conoscenza dei nomi collettivi – arricchire il vocabolario relativo ai nomi dei cuccioli.
Scopi indiretti
– migliorare le competenze di lettura di semplici parole – offrire un’ampia scelta di suoni e digrammi, e fonogrammi – sviluppare la capacità di cercare le parole nel dizionario.
Prerequisiti
– lezioni di presentazione del nome – lezioni sui nomi collettivi, sul genere del nome e sul numero del nome.
Controllo dell’errore
tavola di controllo
Materiali
– cartellini dei titoli: nomi di animale, maschi, femmine, cuccioli, gruppi – cartellini dei nomi preparati (vari set di 10 animali sviluppati nelle cinque categorie, cioè 50 cartellini per set) – dizionario – tavola di controllo.
Presentazione
Invitiamo il bambino al tavolo o al tappeto per iniziare insieme una nuova attività.
Mostriamo al bambino la scatola dei cartellini e la tavola di controllo e diciamo:”Questi cartellini contengono i nomi di alcuni animali, che possono essere maschi, femmine, cuccioli e gruppi di animali. Possiamo usare il dizionario per cercare quelli che non conosciamo. Per verificare se abbiamo svolto correttamente l’esercizio, potremo confrontare il nostro lavoro con la tavola di controllo”.
Disponiamo ordinatamente lungo il margine superiore del nostro spazio di lavoro i cinque cartellini dei titoli e facciamoli leggere al bambino.
Offriamo al bambino un cartellino di un nome. Se il bambino lo conosce, lo posiziona sotto al cartellino dei titolo corrispondente. Se il bambino non conosce il nome usiamo il dizionario per cercarne il significato, quindi inseriamo il cartellino nello schema.
Dopo aver posizionato un cartellino lungo una colonna, lasciamo sempre liberi gli spazi in orizzontale per le altre colonne, in modo tale da poter completare lo schema correttamente.
Quando il bambino ha posizionato correttamente i 50 cartellini del set, mostriamogli come utilizzare la tavola di controllo per verificare il suo lavoro.
Estensioni
– al termine dell’esercizio il bambino può copiare lo schema sul suo quaderno di grammatica – nei giorni seguenti il bambino potrà lavorare col materiale autonomamente, utilizzando anche gli altri set preparati – il bambino può scrivere frasi e storie utilizzando i nomi di animali presentati nei set, o anche nomi di animali scelti da lui – l’insegnante o il bambino possono creare parole crociate o altri giochi di parole che utilizzino nomi di animali.
Per l’insegnante
Esistono numerosi termini specifici che si riferiscono a gruppi di animali di particolari tipi. Per esempio: – un gruppo di uccelli in volo viene in genere chiamato stormo; – un gruppo di pesci è generalmente detto banco. Il termine branco viene usato per gli animali di grosse dimensioni, domestici o meno. Frequentemente è usato in riferimento a gruppi di carnivori (per esempio un branco di lupi); – un branco di mammiferi erbivori è detto mandria; – gregge è iltermine più usato per indicare gruppi di ovini da allevamento; – un gruppo stanziale di animali viene spesso detto una colonia; – armento (dal latino armentum) è un branco di grossi animali domestici; – torma indica un insieme disordinato di animali (o persone).
Psicogrammatica Montessori: nomi di persona, cosa, luogo. Presentazione ai bambini, esercizi e i cartellini pronti per il download e la stampa.
Prerequisiti
lezioni di presentazione del nome
Scopo diretto
comprendere la funzione del nome; conoscere le classificazione dei nomi in nomi di persona, di luogo e di cosa.
Scopo indiretto
stimolare l’interesse dei bambini sull’analisi grammaticale e sul nome.
Punti di interesse
– classificare il nome – imparare che ci sono diversi tipi di nome.
Controllo dell’errore
ogni set contiene un numero dato di cartellini.
Età
6 anni.
Materiali
– cartellini dei nomi di persona, di luogo, di cosa – cartellini dei nomi da compilare – cartellini dei titoli: nomi, di persona, di luogo, di cosa – penna nera.
Presentazione
Raccogliamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto.
Diciamo loro: “Ormai conosciamo molte cose sulle parole che servono a chiamare gli oggetti. Queste parole come sono chiamate? Sì, sono i nomi.”
“Oggi diremo qualcosa di nuovo sui nomi”.
Presentiamo ai bambini le categorie di “persona”, “luogo” e “cosa” ai bambini dicendo: “Persone, luoghi e cose sono nomi, perchè servono a nominare qualcosa o qualcuno”.
Mettiamo sul tavolo o sul tappeto i cartellini dei titoli, in alto.
Invitiamo i bambini a leggere i nomi dei cartellini preparati e posizionarli ognuno sotto il titolo corrispondente, formando tre colonne.
Invitare i bambini a cercare altri nomi di persona, luogo e cosa. Scrivere i nomi sui cartellini in bianco e darli ai bambini, perchè possano classificarli.
Rileggere i nomi presenti in ogni colonna.
I bambini possono registrare gli elenchi dei nomi presentati sul loro quaderno di grammatica.
Nei giorni seguenti i bambini potranno svolgere l’esercizio autonomamente.
Estensioni
– i bambini possono compilare propri elenchi di nomi di cosa, luogo, persona; – classificare ulteriormente i nomi, ad esempio per i nomi di cosa stilare elenchi di nomi di vestiario, di mobili, di attrezzi ecc.
Psicogrammatica Montessori: nomi di persona, cosa, luogo
Gioco della fattoria Montessori: la mia versione stampabile completa di tutti gli elementi (attrezzi, personaggi, animali, elementi architettonici,…) e dei cartellini per gli esercizi coi simboli grammaticali.
Gioco della fattoria Montessori
La fattoria Montessori tradizionale è un materiale piuttosto costoso, ma così versatile ed utile che non bisogna farsi scoraggiare. Naturalmente la versione originale è davvero molto bella, ma ci si può ingegnare in tantissimi modi per allestire una bellissima fattoria. In rete molte mamme blogger si sono cimentate nell’impresa (consiglio la ricerca nel web per “Montessori grammar farm”).
Set di animali della fattoria di plastica o legno si trovano facilmente, a varie fasce di prezzo. Per gli elementi architettonici si trovano delle bellissime soluzioni in cartone, molto economiche, ad esempio:
Non proprio economici, ma si possono collezionare un po’ alla volta, ci sono gli elementi della serie “Vita nella fattoria” Schleich, con vari accessori.
La difficoltà, preparando la fattoria in proprio, è quella di dover preparare il materiale di accompagnamento (cartellini dei nomi e delle altre parti del discorso e frasi per l’analisi logica e grammaticale) in base agli elementi presenti nella nostra fattoria.
Per questo ho preparato una fattoria stampabile, da colorare e allestire praticamente a costo zero, con il materiale di accompagnamento pronto.
Basta stampare gli elementi:
Ritagliare lasciando un margine e una base diritta:
Colorare e poi scegliere se incollarli su mattoncini da costruzione di legno o plastica, oppure aggiungere una linguetta in cartone o cartoncino:
Gioco della fattoria Montessori
Il lavoro con la fattoria si abbina all’uso dei simboli grammaticali, per questo la prima serie di cartellini segue i colori dei simboli grammaticali, e non quelli delle scatole grammaticali:
Col metodo Montessori abbiamo a disposizione una vastissima gamma di attività diverse per presentare ai bambini le parti discorso. Alcuni possono essere sorprendenti, e la fattoria è uno di questi.
La fattoria può essere usata nella Casa dei Bambini per il lavoro sull’arricchimento del linguaggio orale, sulla scrittura e la lettura; è utilissima per presentare le parti del discorso sia nella fascia d’età 3-6, sia in quella 6-9 anni; consente di esercitare l’analisi logica e grammaticale.
Userò la fattoria nei prossimi articoli per fare esempi di presentazioni delle parti del discorso, aggiungendo frasi e cartellini per l’analisi logica e grammaticale.
Psicogrammatica Montessori: nomi astratti e concreti. Presentazioni (varie versioni) ed esercizi per bambini della scuola primaria, coi cartellini pronti per il download e la stampa.
Scopo diretto
comprendere la funzione del nome, comprendere la differenza tra nomi concreti e nomi astratti.
Scopo indiretto
stimolare l’interesse sui vari tipi di nome.
Prerequisiti
lezione di presentazione del nome; lezione di presentazione dei nomi di cosa, persona e luogo.
Punti di interesse
classificare correttamente i cartellini; imparare che ci sono tipi diversi di nomi.
Controllo dell’errore
ogni set contiene un numero determinato di coppie di nomi; si possono preparare dei colori di controllo dietro ai cartellini o predisporre i cartellini in due colori differenti.
Età
dai sei anni
Presentazione – versione 1
Materiali
– cartellini da compilare (dieci coppie) – cartellini dei titoli: nome concreto, nome astratto – penna nera.
Presentazione
Raduniamo un gruppo di bambini intorno al tavolo o al tappeto.
Diciamo ai bambini: “Abbiamo detto che tutti gli oggetti vengono nominati utilizzando parole speciali. Vi ricordate come si chiamano le parole che servono ad indicare gli oggetti? Sì, si tratta dei nomi. I nomi sono parole che si usano per nominare le cose che ci circondano”. “Oggi diremo qualcosa di più di questi nomi”.
Con la penna nera scriviamo su di un cartellino il nome di un oggetto presente in classe, ad esempio “dizionario”. Invitiamo i bambini a leggere il cartellino, quindi chiediamo a un bambino di portarci la cosa nominata e di metterla accanto al cartellino. Ripetiamo con altri oggetti, ad esempio “righello”, “cubo”, “pennarello”, “libro”.
Scriviamo poi altri nomi, ad esempio: “amicizia”. Invitiamo i bambini a leggere il cartellino, quindi chiediamo a un bambino di portarci la cosa nominata e di metterla accanto al cartellino. Non si può portare “amicizia” sul tavolo. Ripetiamo con altri nomi astratti, ad esempio “gentilezza”, “libertà”, “pace”, “cattiveria”.
Diciamo ai bambini: “Queste parole sono nomi di cose che esistono, non è vero?”. “
“I nomi sono le parole che usiamo per nominare tutto ciò che ci circonda: indicano le cose, i luoghi, gli oggetti, le persone, i pensieri, le idee e le emozioni. Tutti queste parole sono nomi. Possiamo dare un nome anche a cose che non possiamo toccare. Anche le parole che diamo alle cose che non si toccano sono nomi. I nomi che usiamo per nominare le che non si possono toccare si chiamano NOMI ASTRATTI. I nomi che usiamo per nominare le cose che si possono toccare si chiamano NOMI CONCRETI.”
Disponiamo i cartellini in due colonne. Poniamo in alto i due cartellini del titoli: “NOMI CONCRETI” e “NOMI ASTRATTI”.
Chiediamo ai bambini di farci altri esempi di nomi concreti e di nomi astratti e scriviamoli su dei nuovi cartellini.
Rileggiamo i nomi delle due colonne.
Al termine della presentazione i bambini possono copiare lo schema sui loro quaderni di grammatica. Nei giorni successivi possono lavorare individualmente coi i set di cartellini dei nomi concreti e astratti preparati.
Presentazione – versione 2
Materiali
– cartellini di nomi concreti e astratti – cartellini dei titoli: nome concreto, nome astratto
Presentazione
Iniziamo a comporre lo schema a due colonne coi cartellini preparati. Dopo i primi abbinamenti, diciamo ai bambini che ci sono nomi che indicano idee, sentimenti, emozioni e tutte le cose esistono ma che non possono essere udite, viste, toccate, assaggiate o annusate. Questi nomi si chiamano NOMI ASTRATTI, mentre i nomi delle cose che possono essere udite, viste, toccate, assaggiate o annusate si chiamano NOMI CONCRETI.
Poniamo in alto i due cartellini dei titoli e continuiamo a comporre lo schema, con l’aiuto dei bambini.
Presentazione – versione 3
Introduzione orale
Invitiamo un piccolo gruppo di cinque bambini. Chiediamo ad ognuno, uno alla volta, di portarci un determinato oggetto che possa essere percepito con l’udito, la vista, il tatto, l’olfatto e il gusto. Ogni volta che un bambino porterà l’oggetto, chiediamogli: “Cosa hai portato?” e mostriamo apprezzamento per ogni oggetto. Chiediamo poi ai bambini di rimettere gli oggetti presi al loro posto e di tornare da noi. Ora chiediamo ad ognuno, uno alla volta, di portarci una cosa nominata da un nome astratto, ad esempio bellezza, paura, bontà, giustizia, felicità. Probabilmente i bambini rimarranno dove si trovano, quindi possiamo chiedere loro di andare a cercare la cosa nominata in giro per la classe. Se un bambino ci porta qualcosa, ad esempio un oggetto che gli appare bello per la parola “bellezza”, diciamo: “Ci hai portato un fiore. Questo è un fiore, non è una bellezza!”. Dopo aver giocato un po’ in questo modo, confrontiamo con i bambini il primo gruppo di nomi proposti col secondo. Diciamo ai bambini che le cose del primo gruppo potevano essere toccate, viste, udite, annusate o assaggiate. I nomi che usiamo per nominare questo genere di cose si dicono nomi concreti. Le cose del secondo gruppo non possono essere ascoltate, viste, toccate, annusate o assaggiate, ma sappiamo con certezza che sono cose che esistono. I nomi che usiamo per nominare le cose che non percepiamo coi cinque sensi, ma che sentiamo nel cuore o nella mente, si dicono nomi astratti.
Facciamo quindi vari esempi a voce e chiediamo ai bambini di partecipare.
Presentazione – versione 4
Materiali
– cartellini di nomi concreti e nomi astratti – cartellini dei titoli: nome concreto, nome astratto
Presentazione
Leggiamo ai bambini i cartellini dei titoli e poniamoli sul tappeto, in alto.
Mescoliamo i cartellini dei nomi concreti e astratti, e cominciamo a comporre lo schema con l’aiuto dei bambini, scegliendo per ogni cartellino la colonna appropriata e favorendo la discussione.
Presentazione – versione 5
Materiali
– cartellini di nomi concreti e astratti – cartellini dei titoli stampati fronte/retro: cose che posso toccare/nomi concreti; cose che non posso toccare/nomi astratti
Presentazione
Accogliamo intorno a noi un piccolo gruppo di bambini.
Diamo a un bambino il cartellino di un nome concreto. Leggiamo il cartellino e chiediamo al bambino di rileggerlo. Chiediamo al bambino di portarci l’oggetto nominato. Quando il bambino avrà posto l’oggetto sul tappeto (o sul tavolo), posizioniamo il cartellino corrispondente accanto ad esso.
Ripetiamo con gli altri bambini.
Ora proseguiamo nella nostra presentazione proponendo i nomi astratti, chiedendo sempre ai bambini di portarci l’oggetto corrispondente.
Naturalmente i bambini non potranno portarci le cose nominate, quindi chiediamo loro perchè non vi riescono. Ascoltiamo le loro ipotesi, quindi diciamo loro che alcune parole servono a nominare cose che non possono essere toccate, ma che esistono.
Queste parole che nominano cose che esistono anche se non possono essere toccate, sono nomi. Anche le cose che non possono essere toccate hanno un nome, come succede per tutte le cose che possono essere toccate.
Estensione 1 Origine dei nomi astratti
Materiali
– cartellini preparati di nomi astratti di qualità, di stato e d’azione e di aggettivi e verbi corrispondenti – cartellini dei titoli: nomi astratti; aggettivi; verbi
Questo esercizio serve ad approfondire lo studio e la classificazione dei nomi astratti, e può essere presentato in seconda e terza classe.
Presentiamo l’esercizio coi cartellini nel solito modo. Successivamente i bambini potranno eseguire i loro esercizi individuali col materiale preparato.
Estensione 2 Classificazione dei nomi astratti
Materiali
– cartellini preparati di nomi astratti di qualità, di stato e d’azione – cartellini dei titoli: nomi astratti; qualità; stato; azione.
Prerequisiti
dopo aver classificato i nomi concreti (di cosa e luogo, di persona, di animale). Questo esercizio può essere molto difficile e può essere proposto in seconda o terza classe.
Presentazione
Ricordiamo coi bambini la classificazione dei nomi concreti e diciamo che anche i nomi astratti possono essere classificati.
Introduciamo i cartellini dei titoli e favoriamo la discussione: i nomi astratti che nominano un’azione si riferiscono a un movimento, un aumento, uno sviluppo, una nascita; i nomi astratti che nominano una qualità si riferiscono a una caratteristica posseduta da qualcosa o qualcuno; i nomi astratti che nominano uno stato si riferiscono alla condizione o alla circostanza in cui si trova qualcosa o qualcuno.
Disponiamo in alto i cartellini dei titoli.
Mescoliamo i cartellini dei nomi e invita i bambini a leggerli, uno alla volta, e a decidere in quale colonna posizionarlo.
Psicogrammatica Montessori: nomi astratti e concreti
Nei giorni successivi
– i bambini possono ripetere individualmente l’esercizio coi cartellini preparati; – possono preparare altri cartellini; – possono scrivere elenchi sui propri quaderni; – si possono organizzare dettati di nomi concreti e astratti (con l’insegnante o tra due bambini) – possiamo chiedere ai bambini di mimare i nomi astratti – i bambini possono stilare elenchi di nomi astratti.
Psicogrammatica Montessori: nomi astratti e concreti
Psicogrammatica Montessori: nomi astratti e concreti
INTERIEZIONI Psicogrammatica Montessori scatola grammaticale VIII (cartellini) con la presentazione del materiale di lavoro e tutti i cartellini di riempimento pronti per il download e la stampa. Con questa scatola i bambini approfondiscono lo studio delle interiezioni.
Il materiale per l’analisi delle parole è costituito da varie serie di cartellini della frase di colore azzurro e da varie serie di cartellini delle parole di diverso colore: – azzurro per le interiezioni – giallo per le congiunzioni – verde per i pronomi – rosa per gli avverbi – viola per le preposizioni – rosso per i verbi – marrone chiaro per gli articoli – nero per i nomi – marrone scuro per gli aggettivi che si scelgono a seconda dell’esercizio che si vuole proporre e si collocano nella scatola grammaticale VIII.
Il primo esercizio è anche qui quello della composizione di frasi, analizzate coi cartellini colorati. La scatola grammaticale ha nove caselle del colore corrispondente alla parte grammaticale. Nella casella più grande (la decima) si collocano i cartellini delle frasi.
Ad ogni parola scritta nei cartellini della frase corrisponde un cartellino della parola, e ad ogni parola scritta, corrisponde un cartellino nel casellario, ad eccezione delle parole ripetute all’interno di ogni cartellino della frase.
Come per le altre scatole grammaticali, i cartellini colorati delle parole non corrispondono esattamente alle parole delle frasi che dovranno ricomporre, perchè le parole comuni nelle frasi di uno stesso biglietto non sono ripetute. E’ solo l’interiezione che, sostituita, cambia la frase.
Le varie serie di cartellini si trovano ognuna in una scatolina azzurra, e i gruppi di frasi relativi ad ogni serie sono separati con degli elastici.
Essendo questa l’ultima parte del discorso rimasta da studiare, i bambini sono giunti a riconoscere tutte le parti del discorso. Non è dunque più necessario comporre artificialmente delle monche frasi che contengono solo le parti del discorso note al bambino. Per questo sono state scelte delle frasi da autori classici (quasi tutte dal Manzoni).
Siccome l’interiezione è un’espressione abbreviata in una sola parola, essa si presta molto all’interpretazione drammatica; i bambini quindi sulle medesime frasi fanno il doppio lavoro di una analisi generale e della « lettura espressiva « o recitazione delle frasi da essi scelte e studiate (in sostituzione dei comandi).
Inoltre sarà presentata una tabella contenente la classificazione completa delle interiezioni; ed i bambini potranno leggerla, dando ad una ad una la interpretazione espressiva della voce e del gesto. Questa sarà la prima tavola di classificazione presentata. In seguito tutte le parti del discorso verranno ripresentate con la definizione e la classificazione.
Questi sono i cartellini pronti, rivisitati sostituendo i vocaboli caduti in disuso e tenendo conto di chi non ha la fortuna di disporre del materiale sensoriale in uso nella Casa dei bambini:
MATERIALI PREVISTI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE VIII
(con la codifica che ho utilizzato io per la preparazione dei cartellini)
– scatola grammaticale VIII (qui il tutorial per costruirla: Costruire le scatole grammaticali) – 3scatoline di riempimento di colore verde contrassegnate VIIIA, VIIIB, VIIIC. – una scatolina aperta AZZURRA per il libretto degli elenchi e per il libretto delle regole
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
rilegate. Io ho usato la foratrice per spirali:
MATERIALI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE VIII
Si tratta di un materiale rivisitato e attualizzato ai mutamenti che la lingua ha subito e ai vocaboli che più appartengono alla realtà dei bambino oggi. L’organizzazione originale del materiale non cambia, ho aggiunto però dei set che isolano ulteriori aspetti delle regole grammaticali. Ciascuna parte del discorso ha un suo codice colore, che è diverso da quello dei simboli grammaticali (ad eccezione del nome e del verbo).
I simboli grammaticali possono entrare a far parte degli esercizi con le scatole grammaticali: i bambini possono porre i simboli mobili sulle parole scritte nei cartellini della frase, o anche possono copiare le frasi e disegnare i simboli (anche utilizzando gli stencil).
USO DEL MATERIALE
Avere a disposizione le scatole grammaticali di legno è sicuramente la situazione ideale, ma considerando il costo, non è la situazione alla portata di tutti. Si possono preparare delle bellissimealternative in cartoneo anche sostituire alle scatole delle “tovagliette stampate“. Si può anche decidere di non utilizzare nulla, e di mettere semplicemente i cartellini sul tavolo, divisi in base al loro codice colore e ponendo sopra di essi dei cartellini-titolo (per la prima scatola ‘ARTICOLO’ e ‘NOME’). Lo stesso discorso vale per le scatole di riempimento e per le scatole dei comandi, che possono essere acquistate in legno, o possono essere facilmente realizzate in cartoncino. Si può anche optare per qualsiasi altra soluzione alternativa: buste di carta colorata, sacchetti di plastica trasparente, cestini, ecc.
Le scatole grammaticali servono all’esercizio del bambino, dopo le presentazioni e le lezioni chiave relative alle parti del discorso che vogliamo esercitare.
Con le scatole grammaticali si possono svolgere vari esercizi.
Psicogrammatica Montessori: scatola grammaticale VII con la presentazione del materiale di lavoro e tutti i cartellini di riempimento pronti per il download e la stampa. Con questa scatola i bambini approfondiscono lo studio delle congiunzioni.
Il materiale per l’analisi delle parole è costituito da varie serie di cartellini della frase di colore giallo e da varie serie di cartellini delle parole di diverso colore: – giallo per le congiunzioni – verde per i pronomi – rosa per gli avverbi – viola per le preposizioni – rosso per i verbi – marrone chiaro per gli articoli – nero per i nomi – marrone scuro per gli aggettivi che si scelgono a seconda dell’esercizio che si vuole proporre e si collocano nella scatola grammaticale VII.
Il primo esercizio è anche qui quello della composizione di frasi, analizzate coi cartellini colorati. La scatola grammaticale ha otto caselle del colore corrispondente alla parte grammaticale. Nella casella più grande (la nona) si collocano i cartellini delle frasi.
Ad ogni parola scritta nei cartellini della frase corrisponde un cartellino della parola, e ad ogni parola scritta, corrisponde un cartellino nel casellario, ad eccezione delle parole ripetute all’interno di ogni cartellino della frase.
Come per le altre scatole grammaticali, i cartellini colorati delle parole non corrispondono esattamente alle parole delle frasi che dovranno ricomporre, perchè le parole comuni nelle frasi di uno stesso biglietto non sono ripetute. E’ solo la congiunzione, che, sostituita, cambia la frase.
Le varie serie di cartellini si trovano ognuna in una scatolina gialla, e i gruppi di frasi relativi ad ogni serie sono separati con degli elastici.
Questi sono i cartellini pronti, rivisitati sostituendo i vocaboli caduti in disuso e tenendo conto di chi non ha la fortuna di disporre del materiale sensoriale in uso nella Casa dei bambini:
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MATERIALI PREVISTI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE VII (con la codifica che ho utilizzato io per la preparazione dei cartellini)
– scatola grammaticale VII (qui il tutorial per costruirla: Costruire le scatole grammaticali) – 3scatoline di riempimento di colore verde contrassegnate VIIA, VIIB, VIIC. – una scatolina aperta GIALLA per il libretto degli elenchi e per il libretto delle regole
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
rilegate. Io ho usato la foratrice per spirali:
MATERIALI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE VII
Si tratta di un materiale rivisitato e attualizzato ai mutamenti che la lingua ha subito e ai vocaboli che più appartengono alla realtà dei bambino oggi. L’organizzazione originale del materiale non cambia, ho aggiunto però dei set che isolano ulteriori aspetti delle regole grammaticali. Ciascuna parte del discorso ha un suo codice colore, che è diverso da quello dei simboli grammaticali (ad eccezione del nome e del verbo).
I simboli grammaticali possono entrare a far parte degli esercizi con le scatole grammaticali: i bambini possono porre i simboli mobili sulle parole scritte nei cartellini della frase, o anche possono copiare le frasi e disegnare i simboli (anche utilizzando gli stencil).
USO DEL MATERIALE
Avere a disposizione le scatole grammaticali di legno è sicuramente la situazione ideale, ma considerando il costo, non è la situazione alla portata di tutti. Si possono preparare delle bellissimealternative in cartoneo anche sostituire alle scatole delle “tovagliette stampate“. Si può anche decidere di non utilizzare nulla, e di mettere semplicemente i cartellini sul tavolo, divisi in base al loro codice colore e ponendo sopra di essi dei cartellini-titolo (per la prima scatola ‘ARTICOLO’ e ‘NOME’). Lo stesso discorso vale per le scatole di riempimento e per le scatole dei comandi, che possono essere acquistate in legno, o possono essere facilmente realizzate in cartoncino. Si può anche optare per qualsiasi altra soluzione alternativa: buste di carta colorata, sacchetti di plastica trasparente, cestini, ecc.
Le scatole grammaticali servono all’esercizio del bambino, dopo le presentazioni e le lezioni chiave relative alle parti del discorso che vogliamo esercitare.
Psicogrammatica Montessori: scatola grammaticale V idee per le presentazioni e gli esercizi, e i cartellini di riempimento pronti per il download e la stampa. Con questa scatola i bambini approfondiscono lo studio degli avverbi.
Il materiale per l’analisi delle parole è costituito da varie serie di cartellini della frase di colore rosa e da varie serie di cartellini delle parole di diverso colore: – rosa per gli avverbi – viola per le preposizioni – rosso per i verbi – marrone chiaro per gli articoli – nero per i nomi – marrone scuro per gli aggettivi che si scelgono a seconda dell’esercizio che si vuole proporre e si collocano nella scatola grammaticale V.
Il primo esercizio è anche qui quello della composizione di frasi, analizzate coi cartellini colorati. La scatola grammaticale ha sei caselle del colore corrispondente alla parte grammaticale. Nella casella più grande si collocano sei cartellini delle frasi.
Ad ogni parola scritta nei cartellini della frase corrisponde un cartellino della parola, e ad ogni parola scritta, corrisponde un cartellino nel casellario, ad eccezione delle parole ripetute all’interno di ogni cartellino della frase.
Come per le altre scatole grammaticali, i cartellini colorati delle parole non corrispondono esattamente alle parole delle frasi che dovranno ricomporre, perchè le parole comuni nelle frasi di uno stesso biglietto non sono ripetute. E’ solo l’avverbio, che, sostituito, cambia la frase.
Le varie serie di cartellini si trova ognuna in una scatolina rosa, e i gruppi di frasi relativi ad ogni serie sono separati con degli elastici:
Questi sono i cartellini pronti, rivisitati sostituendo i vocaboli caduti in disuso e tenendo conto di chi non ha la fortuna di disporre del materiale sensoriale in uso nella Casa dei bambini:
MATERIALI PREVISTI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE V
(con la codifica che ho utilizzato io per la preparazione dei cartellini)
– scatola grammaticale V (qui il tutorial per costruirla: Costruire le scatole grammaticali) – 3 scatoline di riempimento di colore rosso contrassegnate IVA, IVB, IVC. – una scatolina aperta rossa per il libretto degli elenchi e per il libretto delle regole
Contenuto delle scatole di riempimento
– scatola VA: scheda della definizione e cartellini (i 4 gruppi di cartellini stanno nella scatola VA separati tra loro per mezzo di elastici)
cartellini VA-1: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
cartellini VA-2: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
cartellini VA-3: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
cartellini VA-4: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
– scatola VB: scheda della definizione e cartellini (i 4 gruppi di cartellini stanno nella scatola VB separati tra loro per mezzo di elastici)
cartellini VB-1: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
cartellini VB-2: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
cartellini VB-3: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
cartellini VB-4: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
– scatola VC: scheda della definizione e cartellini ( i 5 gruppi di cartellini stanno nella scatola IVC separati tra loro per mezzo di elastici)
cartellini VC-1: (cartellini delle parole + 7 cartellini frase)
cartellini VC-2: (cartellini delle parole + 7 cartellini frase)
cartellini VC-3: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
cartellini VC-4: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
cartellini VC-5: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
– scatolina aperta ROSA:
libretto degli elenchi per l’avverbio (facoltativo)
libretto delle regole grammaticali per l’avverbio.
Questo è il materiale pronto:
ISTRUZIONI per confezionare i libretti (nell’esempio un libretto delle nomenclature)
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
rilegate. Io ho usato la foratrice per spirali:
MATERIALI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE V
Si tratta di un materiale rivisitato e attualizzato ai mutamenti che la lingua ha subito e ai vocaboli che più appartengono alla realtà dei bambino oggi. L’organizzazione originale del materiale non cambia, ho aggiunto però dei set che isolano ulteriori aspetti delle regole grammaticali. Ciascuna parte del discorso ha un suo codice colore, che è diverso da quello dei simboli grammaticali (ad eccezione del nome e del verbo).
I simboli grammaticali possono entrare a far parte degli esercizi con le scatole grammaticali: i bambini possono porre i simboli mobili sulle parole scritte nei cartellini della frase, o anche possono copiare le frasi e disegnare i simboli (anche utilizzando gli stencil).
USO DEL MATERIALE
Avere a disposizione le scatole grammaticali di legno è sicuramente la situazione ideale, ma considerando il costo, non è la situazione alla portata di tutti. Si possono preparare delle bellissimealternative in cartoneo anche sostituire alle scatole delle “tovagliette stampate“. Si può anche decidere di non utilizzare nulla, e di mettere semplicemente i cartellini sul tavolo, divisi in base al loro codice colore e ponendo sopra di essi dei cartellini-titolo (per la prima scatola ‘ARTICOLO’ e ‘NOME’). Lo stesso discorso vale per le scatole di riempimento e per le scatole dei comandi, che possono essere acquistate in legno, o possono essere facilmente realizzate in cartoncino. Si può anche optare per qualsiasi altra soluzione alternativa: buste di carta colorata, sacchetti di plastica trasparente, cestini, ecc.
Le scatole grammaticali servono all’esercizio del bambino, dopo le presentazioni e le lezioni chiave relative alle parti del discorso che vogliamo esercitare.
Gli avverbi testuali rientrano nella categoria grammaticale dei connettivi, che sono parole (parti del discorso varie, non solo avverbi) o espressioni che fanno da raccordo tra le varie parti della frase.
Psicogrammatica Montessori: scatola grammaticale V (cartellini)
Psicogrammatica Montessori: scatola grammaticale IV – presentazione del materiale, e i cartellini di riempimento pronti per il download e la stampa. Con questa scatola i bambini approfondiscono lo studio della preposizione.
Il materiale per l’analisi delle parole è costituito da varie serie di cartellini della frase di colore viola e da varie serie di cartellini delle parole di diverso colore: – viola per le preposizioni – rosso per i verbi – marrone chiaro per gli articoli – nero per i nomi – marrone scuro per gli aggettivi che si scelgono a seconda dell’esercizio che si vuole proporre e si collocano nella scatola grammaticale IV.
Il primo esercizio è anche qui quello della composizione di frasi, analizzate coi cartellini colorati.
La scatola grammaticale ha cinque caselle del colore corrispondente alla parte grammaticale. Nella casella più grande si collocano sei cartellini delle frasi.
Ad ogni parola scritta nei cartellini della frase corrisponde un cartellino della parola, e ad ogni parola scritta, corrisponde un cartellino nel casellario, ad eccezione delle parole ripetute all’interno di ogni cartellino della frase.
Come per le altre scatole grammaticali, i cartellini colorati delle parole non corrispondono esattamente alle parole delle frasi che dovranno ricomporre, perchè le parole comuni nelle frasi di uno stesso biglietto non sono ripetute. E’ solo la preposizione, che, sostituita, cambia la frase.
Le varie serie di cartellini ognuna in una scatolina viola, e il gruppi di frasi relativi ad ogni serie sono separati con degli elastici:
Questi sono i cartellini pronti, rivisitati sostituendo i vocaboli caduti in disuso e tenendo conto di chi non ha la fortuna di disporre del materiale sensoriale in uso nella Casa dei bambini:
MATERIALI PREVISTI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE IV PREPOSIZIONE (con la codifica che ho utilizzato io per la preparazione dei cartellini)
– 4 scatoline di riempimento di colore rosso contrassegnate IVA, IVB, IVC, IVD. – una scatolina aperta rossa per il libretto degli elenchi e per il libretto delle regole
PREPOSIZIONE
Contenuto delle scatole di riempimento
– scatola IVA: scheda della definizione e cartellini (i 4 gruppi di cartellini stanno nella scatola IVA separati tra loro per mezzo di elastici)
cartellini IVA-1: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
cartellini IVA-2: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
cartellini IVA-3: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
cartellini IVA-4: (cartellini delle parole + 4 cartellini frase)
– scatola IVB: scheda della definizione e cartellini (i 4 gruppi di cartellini stanno nella scatola IVB separati tra loro per mezzo di elastici)
cartellini IVB-1: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
cartellini IVB-2: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
cartellini IVB-3: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
cartellini IVB-4: (cartellini delle parole + 4 cartellini frase)
– scatola IVC: scheda della definizione e cartellini ( i 3 gruppi di cartellini stanno nella scatola IVC separati tra loro per mezzo di elastici)
cartellini IVC-1: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
cartellini IVC-2: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
cartellini IVC-3: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
– scatola IVD: scheda della definizione e cartellini ( i 3 gruppi di cartellini stanno nella scatola IVD separati tra loro per mezzo di elastici)
cartellini IVD-1: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
cartellini IVD-2: (cartellini delle parole + 7 cartellini frase)
cartellini IVD-3: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
– scatolina aperta VIOLA:
libretto degli elenchi per la preposizione (facoltativo)
libretto delle regole grammaticali per la preposizione.
Questo è il materiale pronto:
ISTRUZIONI per confezionare i libretti (nell’esempio un libretto delle nomenclature)
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
rilegate. Io ho usato la foratrice per spirali:
_________________________
MATERIALI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE IV
Si tratta di un materiale rivisitato e attualizzato ai mutamenti che la lingua ha subito e ai vocaboli che più appartengono alla realtà dei bambino oggi. L’organizzazione originale del materiale non cambia, ho aggiunto però dei set che isolano ulteriori aspetti delle regole grammaticali. Ciascuna parte del discorso ha un suo codice colore, che è diverso da quello dei simboli grammaticali (ad eccezione del nome e del verbo).
I simboli grammaticali possono entrare a far parte degli esercizi con le scatole grammaticali: i bambini possono porre i simboli mobili sulle parole scritte nei cartellini della frase, o anche possono copiare le frasi e disegnare i simboli (anche utilizzando gli stencil).
USO DEL MATERIALE
Avere a disposizione le scatole grammaticali di legno è sicuramente la situazione ideale, ma considerando il costo, non è la situazione alla portata di tutti. Si possono preparare delle bellissimealternative in cartoneo anche sostituire alle scatole delle “tovagliette stampate“. Si può anche decidere di non utilizzare nulla, e di mettere semplicemente i cartellini sul tavolo, divisi in base al loro codice colore e ponendo sopra di essi dei cartellini-titolo (per la prima scatola ‘ARTICOLO’ e ‘NOME’). Lo stesso discorso vale per le scatole di riempimento e per le scatole dei comandi, che possono essere acquistate in legno, o possono essere facilmente realizzate in cartoncino. Si può anche optare per qualsiasi altra soluzione alternativa: buste di carta colorata, sacchetti di plastica trasparente, cestini, ecc.
Le scatole grammaticali servono all’esercizio del bambino, dopo le presentazioni e le lezioni chiave relative alle parti del discorso che vogliamo esercitare.
Con le scatole grammaticali si possono svolgere vari esercizi.
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