VITA PRATICA MONTESSORI Spalare la neve

Nome dell’esercizio in inglese: snow shoveling

Area: esercizi preliminari, movimenti elementari, rotazione del polso, presa a C delle dita, travasi

Età: dai 2 anni e mezzo

Materiale: una pala da neve a misura di bambino, guanti

Presentazione

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come spalare la neve”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. uscire in giardino

. indossare i guanti da lavoro

. trasportare la pala da neve tenendola in verticale

. portare la pala nell’area da spalare

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. impugnare la pala tenendo la mano sinistra a metà del bastone e la destra sull’estremità superiore

. tenere la pala inclinata con la parte concava rivolta verso l’alto

. mettere la pala in verticale e spingerla nella neve, se serve aiutandosi spingendola col piede destro

. inclinare la pala

. sollevarla

. rovesciare la neve spalata a sinistra

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

3. Conclusione

al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Libertà del bambino

dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per spalare la neve

Obiettivi indiretti: favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, stimolare lo sviluppo della volontà, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri, stabilire una relazione di fiducia tra bambino e adulto, sviluppare la capacità di cooperazione

Nomenclatura: neve, spalare, spingere, sollevare, verticale, inclinato, ecc.

Punti di interesse: spingere la pala nella neve in verticale, inclinare la pala, sollevare la pala, vuotare la pala a sinistra dell’area spalata

Controllo dell’errore: il bambino non è in grado di portare a termine l’esercizio, il bambino non è in grado di eseguire correttamente l’esercizio, la pala cade a terra

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

acquarello steineriano natalizio con stella

Acquarello steineriano natalizio con stella – tutorial per realizzare questo quadretto, che può essere utilizzato per decorare la casa, come dono per una persona cara, o per decorare un biglietto d’auguri.

La tecnica dell’acquarello steineriano prevede l’utilizzo del foglio bagnato, e l’uso dei soli colori primari. Una caratteristica di questa tecnica è inoltre quella di lavorare per superfici di colore e non per contorni. Se è la prima volta che vi cimentate, vi consiglio di leggere questa presentazione:

Acquarello steineriano natalizio con stella – Materiale occorrente:
– un foglio di carta da acquarello
– una spugna
– acquarello blu di Prussia, rosso carminio e giallo limone
– un barattolo di acqua
– pennello

Acquarello steineriano natalizio con stella – Come si fa:

ritagliate una stellina di carta e fissatela con poco nastro adesivo facile da rimuovere nella parte in alto del foglio tenuto in verticale:

E iniziate a dipingere intorno alla stella col giallo. Continuate con movimenti circolari intorno al giallo, facendo giocare tra loro vari colori a vostra scelta:

Giocando invece con blu e rosso create in basso tante casette.

Fate incontrare il cielo con le casette, e quando il foglio si sarà asciugato, togliete la stellina di carta che avevate applicato prima di iniziare, e il vostro quadretto è pronto:

 

Natale 60 e più modelli di stelle natalizie

Natale: 60 e più modelli di stelle natalizie. Una raccolta di tutorial e immagini da cui trarre ispirazione per realizzare stelle natalizie di carta, materiale riciclato, legno, cartone, perline, pasta e molto altro. Stelle per addobbare l’albero, per decorare le finestre, da regalare, da realizzare coi bambini…

1

1. stelle natalizie di carta decorata di http://jennibowlinstudioinspiration.blogspot.com

2

2. tutorial per realizzare questa bellissima stella di carta, di http://asubtlerevelry.com

3

3. stelle natalizie di spezie, tutorial di http://www.wholeliving.com/

4

4. tutorial per realizzare questa stella con pagine di vecchi libri piegate e tessute di http://houserevivals.blogspot.com/

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5. tutorial per realizzare questa stella con pagine di vecchi libri piegate e tessute di http://houserevivals.blogspot.com/

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6. tutorial per realizzare questa stella con pagine di vecchi libri piegate e tessute di http://houserevivals.blogspot.com/

7

7. video tutorial della stella tridimensionale di carta a 8 punte, di http://gratefulprayerthankfulheart.blogspot.com/

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8. stelle natalizie di perline, tutorial di http://www.thecraftjunkieblog.com/

9

9. stelle natalizie di legnetti, tutorial di http://www.littlethingsbringsmiles.com/

10

10. tutorial per realizzare questa stella con strisce di carta arricciata, di http://www.simplymodernmom.com/

11

11. altro modello di stella con carta arricciata, tutorial di http://www.simplymodernmom.com/

12

12. stelle natalizie di cartoncino tridimensionali,  semplicissime anche per i bambini, tutorial di http://strawberry-chic.blogspot.com/

13

13. stelle natalizie tridimensionali a 5 punte realizzate riciclando le scatole dei cereali, tutorial di http://greylustergirl.blogspot.com/

14

14. istruzioni di base per realizzare stelle ritagliate, di http://howaboutorange.blogspot.com/

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15. tutorial molto dettagliato per realizzare questa stella con strisce di cartoncino di http://www.homemade-gifts-made-easy.com/

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16. tutorial molto dettagliato per realizzare questa stella di carta velina a 8 punte di http://www.homemade-gifts-made-easy.com/

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17. tutorial molto dettagliato, con modello stampabile gratuitamente, per realizzare questa stella tridimensionale a 5 punte che può essere utilizzata anche come lanterna, di http://www.homemade-gifts-made-easy.com/

18

18. stella con strisce di cartoncino, molto semplice, tutorial di http://hinzpired.wordpress.com/

19

19. stella di carta velina a 16 punte, tutorial di http://de.etsy.com/blog/

20

20. stella di spezie e bacche, tutorial di http://rosinahuber.blogspot.com/

21

21. stella da realizzare in cartoncino o legno, di http://ballardbunch.blogspot.com/

22

22. tre modelli diversi, con tutorial, per realizzare stelle con stecchini di legno o strisce di cartone, di http://www.craftynest.com/

23

23. stellina di lana da fissare con lacca per capelli o colla spray, tutorial di http://www.craftideas.info/

24

24. stelle natalizie ritagliate e piegate, tutorial e modelli gratuiti per la stampa di http://www.craftideas.info/

25

25. stelle natalizie a otto punte ritagliate e piegate, tutorial e modelli gratuiti per la stampa di http://www.craftideas.info/

26

26. stelle di pasta, tutorial di http://www.katyelliott.com/

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27. stella di bacchette di zucchero, tutorial  di http://www.beverlys.com/

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28. stelle natalizie di corda e colla vinilica, tutorial di http://www.marthastewart.com/

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29. stelle natalizie coi fondi di bottiglie di plastica, via http://www.i-do-it-yourself.com/ (non c’è tutorial, ma le idee proposte sono molto belle e sembrano semplici da realizzare)

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30. stelle natalizie di nastro, tutorial di http://www.marthastewart.com/

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31. un tutorial per realizzare elementi tipo “ghiacciolo” utilizzando le bottiglie di plastica… potrebbero essere utilizzati per realizzare una stella, di http://www.cutoutandkeep.net/

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32. tutorial per realizzare queste stelle ritagliate di http://bontempsbeignet.blogspot.com/

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33. tutorial molto dettagliato per realizzare questa stella tridimensionale con strisce di carta di http://www.craftideas.info/

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34. mobile di stelle, senza tutorial, di http://www.etsy.com/

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35. tutorial per realizzare tutte queste stelle di carta, di http://kerliandanimals.blogspot.com/

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36. tutorial per realizzare questa stella con rotolini e strisce di carta di http://www-en-rhed-ando.blogspot.com/

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37. tutorial per realizzare questa stella di carta che è anche una pallina per l’albero di Natale, di http://howaboutorange.blogspot.com/

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38. tutorial per realizzare questa stella con cartone e filo di lana di http://gingerbreadsnowflakes.com/

39

39. modelli stampabili gratuitamente di http://www.minieco.co.uk/

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40. stella di strisce di carta piegata e arricciata, tutorial di http://www.marthastewart.com

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41. moltissimi modelli stampabili gratuitamente per realizzare stelle natalizie ritagliate nella carta di http://www.marcels-kid-crafts.com

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42. tutorial per realizzare vari modelli di stella in panno, con modelli stampabili gratuitamente, di http://www.purlbee.com

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43. videotutorial di http://www.highhopes.com

44

44. videotutorial di http://www.highhopes.com

45

45. stella di frutta secca, via http://misscutiepiegoes80s.blogspot.com

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46. altra stella origami, tutorial di http://www.instructables.com

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47. stella di legnetti, di http://houseofphilia.blogspot.com

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48. altre stelle natalizie da ritagliare con modello gratuito di http://adamandhaleykjar.blogspot.com

49

49. tutorial per realizzare queste semplici stelle di carta colorata di http://ing-things.blogspot.com

50

50. stella di cotton fioc, tutorial di http://brassyapple.blogspot.com/

51

51. tutorial per realizzare questa bellissima stella con carta stagnola, cartone, fili colorati, carta velina e colla vinilica, di http://www.dillydaliart.com

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52. mobile realizzato con stelle di carta bianca ritagliata (non c’è tutorial) di http://www.potterybarnkids.com

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53. tutorial per realizzare questa variante di stella di carta di http://themagiconions.blogspot.com

54. tutorial per realizzare una stella in cartoncino e carta velina di http://www.basteln-gestalten.de

55

55. tutorial per realizzare 4 diverse sagome per stelle di carta velina di http://www.basteln-gestalten.de/faltsterne

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56. tutorial per realizzare una stella origami a 6 punte di http://www.basteln-gestalten.de/stern-anhaenger

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57. stelline semplici di carta velina, tutorial di http://www.craftideas.info

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58. stella di carta velina a 6 punte, tutorial di http://www.craftideas.info

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59. stella di carta velina a 8 punte, tutorial di http://www.craftideas.info/

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60. stella di carta velina a 8 punte, tutorial di http://www.craftideas.info

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61. stella di carta velina a 8 punte, tutorial di http://www.craftideas.info

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62. stelline a uncinetto (non c’è tutorial, ma mi sembrano semplici da realizzare) di http://www.etsy.com

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la collezione continua qui:

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60 and more models to make stars. A collection of tutorials and images for inspiration to create stars with paper, recycled materials, wood, cardboard, beads, pasta and more. Stars to decorate the tree, to decorate the windows, to give as gifts, to build with the children …

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1.  http://jennibowlinstudioinspiration.blogspot.com

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2. tutorial by http://asubtlerevelry.com

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3. tutorial by http://www.wholeliving.com/

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4. tutorial here: http://houserevivals.blogspot.com/

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7. video tutorial here:  http://gratefulprayerthankfulheart.blogspot.com/

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19. stella di carta velina a 16 punte, tutorial di http://de.etsy.com/blog/

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20. stella di spezie e bacche, tutorial di http://rosinahuber.blogspot.com/

21

21. stella da realizzare in cartoncino o legno, di http://ballardbunch.blogspot.com/

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24. stelle natalizie ritragliate e piegate, tutorial e modelli gratuiti per la stampa di http://www.craftideas.info/

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47. http://houseofphilia.blogspot.com

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60 and more models to make stars 

The collection continues here:

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Palla di vischio per baci di Capodanno

Palla di vischio per baci di Capodanno di carta, con tutorial e cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf.

Baciarsi sotto il vischio è una tradizione legata a tutto il periodo natalizio; in Italia e Francia, in particolare, i baci sotto il vischio si scambiano a Capodanno. Se vuoi saperne di più di questa tradizione, puoi leggere qui: 

Rametto di vischio di carta – materiale occorrente:
carta colorata in vari toni diversi di verde
carta bianca
una pallina dell’albero di Natale
forbici
colla
cartamodello.

Rametto di vischio di carta – cartamodello:
Questo è il cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf:

Rametto di vischio di carta – come si fa:

Ritagliate le varie parti del cartamodello e riportate sulla carta colorata: le foglie e i rametti per le bacche, in bianco i grappolini di bacche:

La quantità di elementi dipende dalla grandezza della pallina che avete scelto; io ho ritagliato 25 rametti piccoli, 20 rametti grandi e 20 bacche (ritagliando insieme più foglietti sovrapposti, il lavoro diventa molto veloce):

Per le bacche incollate i rametti verdi sul mazzolino bianco, così:

e poi forate le bacche per ottenere un aspetto più realistico:

Piegate le foglioline verdi lungo la metà:

Quindi iniziate ad incollare i rametti lunghi partendo dal fondo della pallina a salire:

E completate aggiungendo i rametti piccoli e le bacche:

Questo è il lavoro finito, pronto per essere appeso sullo stipite di una porta, o per essere donato ai vostri ospiti durante la festa di Capodanno:

Mazzolino di vischio di carta tutorial

Mazzolino di vischio di carta tutorial con cartamodello scaricabile e stampabile in formato pdf.

Baciarsi sotto il vischio è una tradizione legata a tutto il periodo natalizio; in Italia e Francia, in particolare, i baci sotto il vischio si scambiano a Capodanno. Se vuoi saperne di più di questa tradizione, puoi leggere qui: 

Mazzolino di vischio di carta tutorial
Materiale occorrente:

carta in vari toni di verde
perline bianche
un nastro
forbici
colla a caldo per fissare le perline
pinzatrice
cartamodello

Mazzolino di vischio di carta tutorial
Cartamodello:

Mazzolino di vischio di carta tutorial – come si fa:

ritagliate le tre parti del cartamodello, riportele su su sei fogli di carta verde e riitagliate, in modo da ottenere sei rametti di vischio. Con la pinzatrice fissate i tre elementi che compongono ogni rametto, così:

Prendete il nastro, formate un’asola in alto e pinzate lungo il nastro i sei rametti:

Con degli altri nastri fate un fiocco in alto:

Piegate le foglioline di vischio lungo la metà, così:

Incollate le perline bianche, possibilmente raggruppate a tre a tre, come nel vischio vero, e il vostro mazzolino è pronto per essere appeso sullo stipite di una porta, o per essere donato ai vostri ospiti durante la festa di Capodanno:

Tanti baci!

 Mazzolino di vischio di carta tutorial

Rametto di vischio di carta tutorial

Rametto di vischio di carta tutorial con cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf.

Baciarsi sotto il vischio è una tradizione legata a tutto il periodo natalizio; in Italia e Francia, in particolare, i baci sotto il vischio si scambiano a Capodanno. Se vuoi saperne di più di questa tradizione, puoi leggere qui: 

Rametto di vischio di carta – materiale occorrente:
carta colorata in due toni diversi di verde
perline bianche o pasta modellabile bianca
un nastrino
forbici
colla
cartamodello.

Rametto di vischio di carta – cartamodello:
Questo è il cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf:

Rametto di vischio di carta – come si fa:

Ritagliate il cartamodello e riportatelo sul primo foglio di carta verde scelto. Decorate con un nastro in alto:

Piegate le foglie del vostro vischio lungo la metà, così:

Applicate le bacche bianche (o le perline)

Riportate il cartamodello anche sul secondo foglio verde e ritagliate:

incollate il secondo rametto sul retro,  il vostro vischio è pronto per essere appeso sullo stipite di una porta, o per essere donato ai vostri ospiti durante la festa di Capodanno:

Tanti baci!

 

Rametto di vischio per baci tutorial e pdf

Rametto di vischio per baci tutorial con cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf.

Baciarsi sotto il vischio è una tradizione legata a tutto il periodo natalizio; in Italia e Francia, in particolare, i baci sotto il vischio si scambiano a Capodanno. Se vuoi saperne di più di questa tradizione, puoi leggere qui:

Rametto di vischio per baci – materiale occorrente:
carta seta o pannolenci verde
perline bianche
un nastrino rosso
forbici
pinzatrice
colla a caldo (o altra colla, per fissare le perline)
cartamodello.

Rametto di vischio per baci – cartamodello:
Questo è il cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf:

Rametto di vischio per baci – come si fa:

Ritagliate le tre parti del cartamodello e riportatele sulla carta o sul pannolenci scelto:

e ritagliate i tre elementi:

Appoggiateli sul tavolo incorciandoli tra loro in modo da formare una bella composizione, e ponete sotto di essa il nastro:

fermate il tutto con un punto di spillatrice:

con un altro punto di spillatrice fissate sul retro un’asola fatta sempre col nastro rosso, e fate un bel fiocco sul primo nastro fissato, così:

Con la colla a caldo incollate le perline bianche (all’incirca raggruppandole a tre a tre, come si dispongono nel vischio vero):

E il vostro rametto è pronto per essere appeso sullo stipite di una porta, o per essere donato ai vostri ospiti durante la festa di Capodanno:

 

Biglietto di auguri per l’anno nuovo

Biglietto di auguri per l’anno nuovo con rametti di vischio: tutorial e modello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf.

Baciarsi sotto il vischio è una tradizione legata a tutto il periodo natalizio; in Italia e Francia, in particolare, i baci sotto il vischio si scambiano a Capodanno. Se vuoi saperne di più di questa tradizione, puoi leggere qui: 

Materiale occorrente:
– cartoncino o carta colorata verde e bianca
– matita verde scuro e nera
– carta a scelta per lo sfondo e il biglietto
– un nastrino rosso o del colore che preferite
– forbici, colla da carta, eventualmente pinzatrice
– cartamodello

Cartamodello:

Questo è il cartamodello per i rametti di vischio da ritagliare:

Come si fa:

Scegliete la carta che desiderate usare per lo sfondo e ritagliate nel cartoncino verde i due rametti di vischio, seguendo il cartamodello:

Incollate sulla carta scelta i due rametti, incrociandoli così:

Aggiungete il nastro (con la colla o con la spillatrice) e fate un fiocchetto:

ritagliate un po’ di bacche bianche e disegnate un puntino con la matita nera. Con la matita verde, invece, ripassate i contorni dei rametti che avete incollato:

Incollate le bacche ai rametti:

Quindi incollate il tutto su un cartoncino piegato a metà, e il vostro biglietto d’auguri per l’anno nuovo è pronto:

Se volete cercate gli articoli sul Capodanno già pubblicati, tra i quali una raccolta di poesie e filastrocche che potrà esservi utile per completare il biglietto…

Perchè ci si bacia sotto il vischio?

Perchè ci si bacia sotto il vischio? Baciarsi sotto il vischio è una tradizione legata a tutto il periodo natalizio; in Italia e Francia, in particolare, i baci sotto il vischio si scambiano a Capodanno.
La storia del vischio è antichissima e piena di contraddizioni; il vischio è una delle piante più magiche, misteriose e sacre del folklore europeo.

tutorial e pdf qui: 

Perchè ci si bacia sotto il vischio? Un po’ di botanica

photo credit: http://en.wikipedia.org/

La botanica può spiegare perchè il vischio abbia tanto colpito gli antichi e perchè sia tanto presente nei miti e nelle leggende: pur non essendo radicata nel terreno, la pianta del vischio rimane verde per tutto l’inverno, mentre gli alberi su cui cresce e di cui si è alimentata sono secchi. Il fascino che questo fatto ha esercitato sui popoli pre-scientifici è comprensibile.

Si tratta di una pianta semi parassitaria, parente del sandalo, che si attacca su altri alberi (soprattutto salici e meli) per sottrarre al suo ospite acqua e sostanze nutritive. Non è un parassita completo perchè è capace di fotosintesi. A differenza del sandalo, i semi del vischio vengono propagati attraverso gli uccelli e per questo la pianta cresce sui rami più alti degli alberi. Anche se il vischio è considerato la pianta dell’amore, il suo nome inglese “mistletoe” deriva dal fatto che si credeva che il vischio crescesse non da semi, ma direttamente dagli escrementi degli uccelli. “Mistel” è la parola anglosassone per sterco”, e “tan” è la parola per ramoscello, così mistletoe in realtà significa “sterco sul ramoscello”. Vari tipi di vischio crescono in tutto il mondo. Il nome scientifico del vischio americano è “Phoradendron” che significa “ladro dell’albero”. Il vischio europeo è invece classificato come “Viscum album”.

Perchè ci si bacia sotto il vischio? Un po’ di storia

Alcune varietà di vischio  sono velenose, altre varietà sono considerate medicinali; in ogni caso anche le varietà velenose per gli uomini non lo sono per gli uccelli.
Ippocrate considerò il vischio una piante medicinale. I greci lo usavano come una cura per tutti i mali, dai crampi mestruali ai disturbi della milza.
I Druidi celtici (1 ° secolo dC), probabilmente avendo osservato che il vischio prospera anche durante l’inverno più rigido, lo vedevano come un simbolo sacro di vitalità, e lo somministravano agli esseri umani ed agli animali nella speranza di ripristinare la fertilità. Lo consideravano una pianta sacra, e credevano avesse anche altri poteri miracolosi e che potesse guarire da varie malattie, servire come antidoto contro i veleni, garantire la protezione contro gli effetti negativi della stregoneria. Credevano che il vischio contenesse in sè lo spirito dell’albero su cui era cresciuto, perchè il vischio era l’unica parte che rimaneva verde per tutto l’inverno.
Il naturalista romano Plinio il Vecchio riportò che i sacerdoti dei Galli, i Druidi, quando trovavano del vischio su una quercia, lo raccoglievano con una particolare cerimonia: “… dopo aver preparato tutto per il sacrificio sotto la quercia, portano là due tori bianchi. Un druido vestito di bianco si arrampica sulla quercia e con un falcetto d’oro taglia il vischio, che viene raccolto in un mantello bianco. Poi sacrificano i tori, pregando il dio che ha dato loro il vischio come un dono“.
Nel corso dei secoli il vischio è stato usato per combattere la lebbra, la sterilità, l’epilessia, e persino il cancro.

Perchè ci si bacia sotto il vischio? Il vischio nella letteratura

Come ci si può aspettare da una pianta che ha affascinato gli uomini da tanto tempo, la pianta del vischio si è ritagliata anche una nicchia di fama negli annali della letteratura: parliamo del “ramo d’oro”.
Nell’Eneide di Virgilio, l’eroe romano Enea si avvale di questo “ramo d’oro” in un momento critico del libro. Il “ramo d’oro” si trovava su un albero speciale nel Bosco Sacro di Diana, a Nemi. La profetessa Sibilla aveva detto ad Enea di cogliere questo ramo magico prima di tentare la sua discesa agli inferi. Sibilla sapeva che, con l’aiuto di tale magia, Enea sarebbe stato in grado di intraprendere l’avventura pericolosa con fiducia.
Il titolo del classico dell’antropologia di Sir James G. Frazer, “Il ramo d’oro” (1922), deriva da questa scena di Virgilio. Ma come può qualcosa di verde, come il vischio, essere associato con il colore dell’oro? Secondo Frazer, il vischio è diventato “ramo d’oro”, perché mentre tutte le piante quando muoiono appassiscono, il vischio morto acquista una tonalità dorata. Nel folklore europeo, infatti, si pensava che il vischio secco fosse portato sugli alberi dai fulmini.

Perchè ci si bacia sotto il vischio? Leggende e tradizioni

Il vischio è anche un simbolo sessuale e di virilità, perchè i suoi semi sono rivestiti da una sostanza lattiginosa simile allo sperma che consente loro di aderire ai rami degli alberi, una volta dispersi dagli uccelli.  Poichè il vischio rimane verde tutto l’anno, molti popoli antichi hanno attribuito a queste piante poteri curativi magici per la fertilità, e alcune culture l’hanno visto come un afrodisiaco a causa della disposizione suggestiva dei suoi acini. Si è anche ritenuto che il vischio avesse qualità abortive, il che aiuterebbe a spiegare la sua associazione con la sessualità disinibita.

Da queste credenze deriva probabilmente l’usanza di appendere una palla di vischio al soffitto e di scambiarsi baci sotto di essa. In realtà la tradizione dei baci sotto il vischio può derivare da miti e leggende presenti in diverse culture.
Ad esempio, lo scambio di baci sotto il vischio era una tradizione presente nelle feste greche e nelle cerimonie matrimoniali. Se una coppia si scambiava un bacio sotto il vischio, questo veniva interpretato come una promessa di matrimonio e una previsione di felicità e lunga vita.

In Scandinavia, il vischio era considerato una pianta di pace, e veniva usata dai nemici per dichiarare una tregua: ogni volta che due gruppi avversari si incontravano sotto il vischio nella foresta, dovevano deporre le armi e rispettare una tregua fino al giorno successivo, e questa antica usanza scandinava potrebbe aver portato alla tradizione di baciarsi sotto il vischio. Ma questa tradizione, in realtà, va di pari passo con uno dei miti nordici più affascinanti che si trovano nell’Edda: il mito di Baldur.
“Baldur era il secondo figlio di Odino. Era il dio della verità e della luce, ed era così amato da tutti gli altri dei che essi facevano di tutto per proteggerlo dai pericoli del mondo.
Sua madre, la dea Frigg, che era la dea della bellezza e dell’amore,  riuscì addirittura a farsi giurare dal fuoco e dall’acqua, dal ferro e da tutti i metalli, dalle pietre e dalla terra, dagli alberi, dalle malattie e dai veleni, e da tutte le bestie (quadrupedi, uccelli e rettili) che mai avrebbero fatto del male a Baldur.
Tutti fecero la loro promessa, e per questo Baldur venne considerato invulnerabile, tanto che gli altri dei si divertivano a metterlo in mezzo a loro, e alcuni lo colpivano, altri lo ferivano, altri gli lanciavano pietre, ma nulla poteva fargli male, e tutti erano contenti. Tutti coloro che avevano fatto giuramento, inoltre, mostravano a Frigg e agli altri dei la loro fedeltà scagliando contro Baldur le loro armi, e in effetti egli rimaneva illeso.
Solo Loki, il creatore del male, era geloso dei poteri del dio, e decise di cercare una cosa sulla terra che non avesse aderito alla promessa e che quindi poteva essere in grado di far del male a Baldur. Loki non riuscì a trovare nulla, così decise di trasformarsi in una vecchia e di andare dalla dea Frigg. La dea, confidandosi con la vecchia, le raccontò che nulla poteva fare del male a suo figlio perchè tutti avevano promesso di essere innocui con lui. La vecchia chiese: “Ma hanno promesso proprio tutti?”. E Frigg rispose: “Tutti hanno giurato, tranne una pianta che cresce a est del Valhalla chiamata vischio; a lei non ho chiesto di promettere perchè è troppo delicata per poter far del male a Baldur”.
Così Loki andò a est e prese un ramoscello di vischio. Tornò quindi dagli dei, che si stavano tutti divertendo a provare l’invincibilità del dio. Si avvicinò al dio Hother, che era cieco, e stava un po’ in disparte ai margini del cerchio, e gli chiese: “Perchè tu non colpisci Baldur?”. Hother rispose: “Perchè non vedo dove sta, e inoltre non ho armi”. Allora Loki disse: “Mi dispiace molto che tu non possa partecipare al divertimento. Se vuoi ti indicherò io dove si trova, e potrai lanciarli contro questo ramoscello”.
Così Hothler prese il vischio e, seguendo le indicazioni di Loki, lo lanciò contro Baldur. Il vischio trafisse il dio e lo uccise, davanti a tutti gli altri dei che tanto lo amavano.
Gli dei rimasero a lungo senza parole, poi si levò in un’unica voce un pianto amaro. La dea Frigg era distrutta dal dolore, e le sue lacrime si trasformarono nelle bacche bianche del vischio. Frigg non riusciva a darsi pace, e riuscì a convincere gli altri dei a riportare Baldur in vita. Lei li avrebbe ricompensati per la loro magia donando per sempre i suoi servigi e i suoi baci. Gli dei riportarono in vita Baldur, e stabilirono che da allora in poi il vischio sarebbe diventata la pianta consacrata agli atti di felicità ed utilità, e diedero a Frigg l’autorità di rendere il vischio all’altezza di questo suo nuovo compito. La dea avrebbe dato un bacio a chiunque passasse sotto di essa.”

In tutta l’Europa, i rami di vischio venivano appesi al soffitto per allontanare gli spiriti maligni. In alcuni paesi rami di vischio venivano posti sulle porte di ingresso delle case per evitare l’ingresso delle streghe. Nei tempi più antichi, era uso baciare la mano dell’ospite sotto il vischio prima di entrare nella sua casa.

L’associazione tra vischio e fertilità, o tra vischio e vitalità, è continuata per tutto il Medioevo, e già nel 18° secolo il vischio era parte integrante delle celebrazioni natalizie in Inghilterra. Come sia avvenuto il passaggio da pianta sacra a decorazione natalizia, non è chiaro, ma pare che la tradizione del bacio prese piede prima tra i servi per poi diffondersi alle classi medie. Gli uomini erano  autorizzati a rubare un bacio a una donna sorpresa in piedi sotto il vischio, e un eventuale rifiuto le avrebbe portato sfortuna. In epoca vittoriana, se una ragazza rifiutava un bacio mentre stava in piedi sotto il vischio, si diceva che lei poi non avrebbe ricevuto alcuna proposta di matrimonio durante l’anno successivo.
Un’altra tradizione prevedeva che il vischio venisse appeso nei casali e nelle cucine a Natale, e che i giovani avessero il privilegio di baciare le ragazze sotto di esso, strappando ogni volta una bacca dal ramo. Quando le bacche erano tutte colte, il privilegio cessava.

In Francia e in Italia, l’usanza legata al vischio era riservata al Capodanno.

Nella tradizione moderna, nella case europee ed americane si appende un rametto di vischio, di solito sullo stipite di una porta, e se una donna si trova sotto di essa, un uomo può baciarla. L’usanza di strappare una bacca prima del bacio non si è conservata.

Perchè ci si bacia sotto il vischio? Altre fonti dal web:

http://mentalfloss.com/article/
http://www.coolquiz.com/
http://wonderopolis.org/
http://www.whychristmas.com/
http://www.theguardian.com/science/
http://www.history.com/
http://landscaping.about.com/
http://www.livescience.com/

VETROFANIA NATALIZIA I re magi

VETROFANIA NATALIZIA I re magi che viaggiano verso Betlemme, con tutorial e cartamodello scaricabile e stampabile in formato pdf.

VETROFANIA NATALIZIA I re magi
Materiale occorrente:

cartoncino scuro per la sagoma
carta velina colorata
forbici e taglierino
colla da carta
cartamodello

VETROFANIA NATALIZIA I re magi
Cartamodello:

VETROFANIA NATALIZIA I re magi

Come si fa:

ritagliate la sagoma nel cartoncino, seguendo il cartamodello:

quindi, sempre seguendo il cartamodello e se volete l’immagine del lavoro finito, incollare sul retro della sagoma le varie veline colorate, così:

io ho preparato prima il cielo, e poi il deserto:

dopo aver ritagliato le stelle nel cielo, ho incollato sul retro un foglio di velina bianca:

Con questo risultato:

addobbi fai da te natalizi – telai a stella

addobbi fai da te natalizi – telai a stella semplicissimi, decorativi e adatti anche ai più piccoli, con modello pdf scaricabile e stampabile gratuitamente.

Materiale occorrente:
– cartoncino colorato
– cartamodello e matita
– forbici
– avanzi di lana o cotone
– nastro adesivo

Cartamodello:

Come si fa:

riportate il cartamodello sul cartoncino colorato e ritagliate le stelle:

Mostrate al bambino come fissare i fili di lana sul retro e della stella con del nastro adesivo, e mettete a sua disposizione vari fili, anche già tagliati

lasciandolo libero di utilizzarli come desidera per decorare le sue stelle:

Questo è il risultato finale:

Altri addobbi simili, ricamati, sono questi:

Lavoretto natalizio collage a strappo

Lavoretto natalizio collage a strappo di carta acquarellata. Con questa tecnica abbiamo preparato dei biglietti d’auguri, ma il quadretto può essere anche una decorazione per la casa o un dono per una persona cara.

Questi sono alcuni esempi, che possono essere utili come modello:

                         

Lavoretto natalizio “collage a strappo” – Materiale occorrente:

– fogli dipinti ad acquarello per lo sfondo (una luce chiara al centro del foglio tenuto in verticale) di colori a scelta
– fogli dipinti ad acquarello nei toni del giallo, del rosso, del verde e del blu
– colla da carta

Noi utilizziamo la tecnica dell’acquarello steineriano su carta bagnata, per dare al nostro collage un effetto delicato e ricco di sfumature. Per saperne di più, consulta i link che trovi in fondo all’articolo.
Il lavoretto avrà comunque un’ottima riuscita anche utilizzando altre tecniche di pittura, se preferisci.

Lavoretto natalizio “collage a strappo” – Come si fa:
Strappate a mano il verde in striscioline, il blu in un rettangolo (per la candela), il giallo a forma di luce della fiammella, il rosso a forma di fiammella

Lavorando insieme ai bambini, vi imiteranno molto facilmente:

Quindi incollate le varie parti sull’acquarello che avete preparato per lo sfondo:

Ritagliate arrotondando gli angoli, e incollate su una cornice o su un biglietto d’auguri:

Decorazioni natalizie di carta tessuta

Decorazioni natalizie di carta tessuta per l’albero di Natale e per realizzare biglietti d’auguri. E’ un’attività adatta anche ai bambini della scuola d’infanzia, e permette di riciclare i ritagli di carta decorata utilizzata per altri lavoretti ed attività manuali.

Ci sono varie possibilità. Innanzitutto potrete preparare il telaio incollando su una prima strisciolina verticale, una serie di altre striscioline orizzontali:

Il bambino inserirà via via le altre striscioline, creando il suo tessuto:

terminato il lavoro, basterà incollare sul retro:

ritagliare nelle forme che più desiderate, ed incollare un nastrino:

Una seconda possibilità consiste nel praticare dei taglietti con il taglierino su una forma di cartoncino, e tessere le striscioline così:

Con le decorazioni ottenute possiamo anche realizzare biglietti d’auguri:

Carta regalo natalizia fai da te stampata con le patate

Carta regalo natalizia fai da te stampata con le patate – un classico nella scuola d’infanzia. Le patate possono essere tagliate a metà dai bambini, poi l’adulto provvederà a scavarle con un coltello o un taglierino. La carta ottenuta è molto bella e adatta a rivestire i doni natalizi, ma può anche essere ritagliata per decorare biglietti di auguri.

Materiale occorrente:

– patate (sceglietele di forma regolare e di dimensioni adatte alla presa della manina del bambino)
– coltello, tagliere, un pennarello, taglierino
– colori densi a tempera o acrilici
– carta da pacco o altra carta in tinta unita
– un piattino e un pennello per ogni colore che intendiamo usare

Come si fa:

– ponete una alla volta le patate sul tagliere, e mostrate al bambino come fare per tagliarla a metà, quindi lasciarlo operare. Non lavate la buccia della patata: perchè togliere la possibilità di toccare la terra e di ricollegare il tubero alla sua natura?

Una volta che le patate sono tagliate a metà, scavate col taglierino delle tracce (semplici solchi per dividerla in strisce, o anche qualche semplice decorazione a onde o a zig zig)

Con la prima patata mostrate al bambino come stendere sulla patata i vari colori coi pennelli, e come stamparla sulla carta:

Quindi lasciarlo libero di sperimentare. Anche se le stampe non sono perfette, il risultato finale è bellissimo, quindi evitate di interferire. Quando il foglio è ricco di palline natalizie, con uno o più colori a scelta, mostrate come aggiungere a ciascuna il tocco finale, quindi lasciatelo fare:

La vostra bellissima carta regalo è pronta:

Altre carte regalo natalizie:

 

Carta da regalo fai da te stampata coi palloncini

Carta da regalo fai da te stampata coi palloncini – un gioco d’arte adatto anche ai più piccoli che porta a creare una bellissima carta da regalo natalizia. La carta può anche essere ritagliata per preparare biglietti d’auguri.

Materiale occorrente:

– carta da pacco o altra carta in tinta unita
– palloncini (poco gonfiati)
– colori densi (a tempera  o acrilici)
– piattini

Come si fa:

preparate in ogni piattino un colore diverso, e dare ad ogni bambino un palloncino poco gonfiato. Mostrare al bambino come premere il palloncino in uno o più piattini (più si gioca, più i colori si mescoleranno tra loro creando nuovi effetti) e poi premerlo sulla carta per stampare il colore:

 

Come vedete è semplicissimo! Questo è il risultato finale:

Come già detto prima, la carta può essere usata per confezionare pacchi dono per amici o parenti, oppure può essere ritagliata per realizzare originalissimi biglietti d’auguri. Noi abbiamo aggiunto un pezzetto di cartoncino in alto e un filo dorato, prima di incollare le palline sul cartoncino:

Altre carte regalo da preparare giocando coi bambini:

Stampata con le patate:

Decorata con pastelli a cera, acquarelli e sale grosso: 

preparata con la stampa a colla: 

 

Acquarello steineriano natalizio tutorial

Acquarello steineriano natalizio – tutorial passo passo per realizzare un quadretto in tema natalizio, adatto a bambini  a partire dalla classe terza della scuola primaria. Può essere una bella decorazione della casa, un bel regalo per una persona cara, un meraviglioso biglietto di auguri…

La tecnica dell’acquarello steineriano prevede l’utilizzo del foglio bagnato, e l’uso dei soli colori primari. Una caratteristica di questa tecnica è inoltre quella di lavorare per superfici di colore e non per contorni. Se è la prima volta che vi cimentate, vi consiglio di leggere questa presentazione:

Acquarello steineriano natalizio – Materiale occorrente:
– un foglio di carta da acquarello
– una spugna
– acquarello blu di prussia, rosso carminio e giallo limone
– un barattolo di acqua
– pennello

Acquarello steineriano natalizio – Come si fa:

Preparate un bello sfondo col blu di prussia, partendo dai margini del foglio col colore più concentrato, e sfumandolo con pennellate tondeggianti e dolci verso il centro:

col rosso carminio definite la linea che separa cielo e terra (il rosso e il blu, mescolandosi, formeranno un bel viola):

Sfumate il rosso nel blu creando in basso un paesaggio notturno e in alto un bel cielo, seguendo la direzione delle pennellate precedenti:

riprendete il blu di Prussia, e scurite ulteriormente il paesaggio, creando colline, nella valle, con poche pennellate fate sorgere un villaggio visto in lontananza:

Ora lavate bene il pennello, asciugatelo, e schiarite il punto più chiaro del cielo, asportando il colore del foglio. Procedete così più volte: lavate il pennello, asciugatelo, asportate del colore dal foglio, rilavate il pennello, asciugatelo, e togliete altro colore:

con la stessa tecnica schiarite dei raggi che partendo dal punto chiaro che avete creato si diramino in tutte le direzioni:

Sempre asportando il colore, create nel paesaggio una stradina serpeggiante che porti al villaggio:

e delle finestrelle nelle casette. Col blu di prussia, abbozzate delle figure nella stradina che si stanno avviando per via, infine col pennello pulito e pochissimo giallo limone illuminate la stella.
Questa è la pittura bagnata:

E questa la pittura asciutta:

Stelle di mollette da bucato

Stelle di mollette da bucato: un classico tra i lavoretti natalizi per i bambini della scuola d’infanzia e primaria. Si possono realizzare anche stelline molto originali con le molle metalliche, invece di gettarle

Dividete le mollette, e preparate la composizione, prima di incollare:

poi incollate a due due le mollette di legno:

e incastrate una nell’altra le molle metalliche (dieci), così:

date la forma di stella, e inserite un filo dorato o rosso:

Stelle di mollette da bucato

la stella di legno può essere colorata di bianco, oro, o brillantini:

Stelle di mollette da bucato

Carta regalo fai da te con fiocchi di neve

Carta regalo fai da te con fiocchi di neve – un’attività che piacerà molto anche ai più piccoli, e che darà grande soddisfazione. La carta ottenuta è una bellissima carta da regalo, ma può anche essere ritagliata per realizzare biglietti d’auguri natalizi.

Materiale occorrente:

– carta da pacco
– un pastello a cera o ad olio bianco
– acquarelli (noi abbiamo usato il blu, ma ci si può sbizzarrire
– sale grosso (facoltativo)

Come si fa:

Disegnate (se il bambino è troppo piccolo per farlo da sè) dei fiocchi di neve stilizzati (potete copiare il modello che ho usato io, oppure in rete si trovano esempi all’infinito), col pastello bianco:

Ora il bambino può dipingere su tutta la superficie, anche sui fiocchi, liberamente:

Se volete ottenere un effetto punteggiato, potete dire al bambino di cospargere con del sale grosso il foglio ancora bagnato (lo troverà molto divertente, e richiamerà alla sua fantasia una bella nevicata):

Quando il foglio è asciutto, eliminare il sale, e la vostra carta sarà pronta per incartare i regali da donare ad amici e parenti:

Alcuni fiocchi possono essere ritagliati ed applicati a cartoncini colorati piegati a metà, per preparare biglietti d’auguri:

Lo scorso anno, se può interessare, avevamo preparato della carta da regalo anche con la pittura a colla:

Racconto per il solstizio di inverno – L’elfo dell’albero della cera

Racconto per il solstizio di inverno – L’elfo dell’albero della cera

Conoscete l’albero della cera?

Si tratta di un arbusto originario del Nord America usato, oltre che a scopo ornamentale, anche per la produzione di candele e come pianta medicinale. Le bacche dell’albero della cera (candleberry o bayberry) sono la materia prima delle candele natalizie tradizionali. La cera viene estratta dalle bacche mediante bollitura: la cera in esse contenuta galleggia e viene così estratta dal residuo liquido che di deposita più in basso. La cera ottenuta viene usata per produrre candele con la tecnica dell’immersione o con l’uso di stampi.

Le candele erano una fonte luminosa importantissima nella vita quotidiana del diciottesimo secolo. Le più pregiate nel periodo coloniale in America erano proprio le candele ricavate dalle bacche dell’albero della cera, perchè diffondevano una bella luce chiara e un gradevole profumo simile a quello dell’incenso. Tradizionalmente venivano regalate la vigilia di Natale e la notte di Capodanno, come portafortuna.

 Racconto per il solstizio di inverno – L’elfo dell’albero della cera

Nel cortile di una vecchia casa colonica, tra un bogolaro e un caprifoglio, c’era un piccolo alberello della cera.
Era stato stato piantato anni prima dalla vecchia donna che viveva lì con suo marito, come dono per gli uccelli: a questi animali, infatti, piacciono molto le bacche dell’albero della cera, e alla donna piacevano molto gli uccelli, e sperava così che essi avrebbero visitato numerosi il suo giardino. E così fu.
Tantissimi uccelli venivano a mangiare e bere dal bagolaro e dal caprifoglio, e da tutti gli altri fiori ed arbusti che aveva piantato. Stranamente, però, non mangiavano le bacche dell’albero della cera.

Anno dopo anno le bacche si accumulavano sulla pianta, intatte. E ogni anno, durante una notte di luna piena,  sparivano di colpo, tutte insieme.
La vecchia signora aveva notato questo strano fatto, e si chiedeva quale creatura facesse sparire così, puntualmente ogni anno, tutte le bacche.
Non lo scoprì mai, ma la sparizione delle bacche divenne per lei un segno dello scorrere del tempo: quando le bacche dell’albero della cera scomparivano, significava che l’autunno volgeva al termine e che la notte più lunga dell’anno sarebbe arrivata due settimane dopo.
La vecchia signora e suo marito presero così a festeggiare l’evento, accendendo candele e raccontandosi storie. Raccoglievano rami di abete e di pino, preparavano una grande corona, e la decoravano con molte candele, che dopo il tramonto accendevano per illuminare la notte più lunga e buia dell’anno. Mettevano la corona vicino alla finestra, e la sua luce brillava sul giardino che sembrava addormentato, ma forse non lo era del tutto.

Le piante di certo si erano ritirate nel grembo della terra, gli alberi avevano lasciato cadere le foglie, e i frutti erano stati colti. Ma un’attività incessante si svolgeva segretamente nel giardino e nel bosco vicino: fate, gnomi, folletti ed elfi si affaccendavano senza posa, e tutti questi esseri amano lavorare di notte. Per questo la notte più lunga e buia dell’anno era per loro estremamente importante.

Le fate dei fiori entravano danzando nei sogni dei bambini, gli elfi bisbigliavano storie ai rami spogli dei loro amati alberi, e sottoterra gli gnomi creavano col loro lavoro magico meravigliose pietre colorate. Ogni essere aveva il suo compito da svolgere, e solo uno di loro notò la luce delle candele che la vecchia signora e suo marito accendevano alla finestra di casa: l’elfo dell’albero della cera.
Se ne stava seduto nel suo laboratorio, nascosto tra due grosse radici del suo albero, e guardava la casa. Anno dopo anno prese ad aspettare il momento in cui la coppia avrebbe acceso le candele alla finestra, per poi accendere le sue. Infatti questo era il suo compito: fabbricare le candele con le bacche del suo albero e accenderle nella notte più lunga e buia dell’anno. Tutte le fate, gli gnomi, i folletti e gli altri elfi aspettavano che lui accendesse le candele e ogni anno, e quando questo accadeva, interrompevano i loro innumerevoli lavori (sorvegliare i loro protetti, lavorare le pietre, ballare nei sogni e cavalcare il vento), e si fermavano ad ammirare la luce. Durante questa lunga notte, la notte più buia dell’anno, condividevano qualcosa di speciale: la gratitudine per la luce.

Ma quell’anno avvenne qualcosa di straordinario.
Tutto cominciò come al solito. Gli uccelli e tutti gli altri animali del bosco avevano evitato di mangiare le bacche dell’albero della cera, e l’arbusto, come sempre, era rimasto carico di frutti, anche dopo che le sue foglie erano diventate color ruggine ed erano poi cadute. L’elfo, come sempre, aveva atteso l’ultima notte di luna piena dell’autunno e aveva cominciato il raccolto. L’elfo aveva trasportato tutte le bacche nel suo laboratorio sotterraneo, nascosto tra le radici dell’albero. Lì, le aveva messe nel grande pentolone di ferro, scaldato da magiche fiamme blu. Aveva fatto cuocere bene le bacche, e quando la cera aveva cominciato a galleggiare, aveva spento il fuoco e aveva atteso che la cera si indurisse in superficie, mentre la polpa delle bacche rimaneva in basso. Poi, come al solito, aveva estratto dalla pentola il disco di cera che si era indurito, e con la polpa rimasta aveva preparato una deliziosa marmellata, che aveva messo in tante scodelline e aveva portato fuori per la colazione degli uccelli.
Aveva quindi preparato gli stoppini con le fibre di pioppo, e aveva cominciato ad immergerli nella cera, per fare le candele. Era un lavoro lento, ma lui era un elfo molto paziente. Raramente si concedeva una pausa dal suo lavoro, e continuò ad immergere le candele nella cera, facendole ingrossare strato su strato, finchè non utilizzò ogni goccia di cera a disposizione.
Come al solito, riuscì a terminare il suo lavoro qualche ora prima dell’inizio della notte più lunga dell’anno, e come al solito si mise a guardare alla finestra, aspettando di vedere accendersi le candele della vecchia signora e di suo marito: in quel momento l’elfo avrebbe acceso le sue, e tutti gli esseri magici si sarebbero fermati ad ammirarle, e i loro occhi avrebbero riflesso la luce come tante piccole stelle, in tutto il giardino.
L’elfo se ne stava lì seduto, guardando verso la casa. Vedeva il fumo uscire dal camino. Il sole iniziava a tramontare, il cielo si faceva sempre più buio, e l’elfo pensava che presto le candele si sarebbero accese alla finestra della casa, per dare inizio alla festa delle luci. Attese. Si fece sempre più buio. Attese ancora. Nessuna candela…
In realtà le luci dei normali lampadari erano accese, per cui i due vecchi dovevano essere in casa, ma non si vedeva nessun movimento attraverso le finestre.

Ormai era buio. Gli elfi delle betulle vennero a chiedere se ci fosse qualcosa che non andava con le candele, quell’anno. Le fate del ghiaccio vennero a chiedergli se dovessero oppure no cominciare a gelare il ruscello. L’elfo dell’albero della cera rispondeva che tutto era pronto, che non c’era nulla di cui preoccuparsi, e così cercava di prendere tempo e sperava di vedere accendersi le candele alla finestra della casa degli esseri umani. Niente.
Sospirando, si rassegnò, ma proprio mentre stava per accendere le sue candele, guardò un’altra volta verso la casa, e gli venne un’idea.
Fece un fascio di tutte le candele che aveva fabbricato, senza accenderne nemmeno una, si mise il fascio sulle spalle e si diresse verso la casa. Si arrampicò sui rami del  glicine che cresceva sulla casa fino ad una finestra, e guardò dentro.

In un primo momento non vide nulla, poi notò il letto accanto al caminetto. Le fiamme si agitavano, e vide qualcuno sdraiato nel letto: era il vecchio. Seduta al suo fianco c’era la vecchia, che gli asciugava teneramente la fronte con un panno. Il suo viso sembrava triste e preoccupato.
L’elfo dell’albero della cera capì: l’uomo era malato, e la donna era stata così impegnata a prendersi cura di lui, che aveva dimenticato le candele.
Adesso sapeva cosa fare.
Si intrufolò nella casa attraverso la porticina per il gatto. La stanza era calda e brillava della luce dorata del fuoco nel caminetto. Si sentiva lo scoppiettare della legna e la voce sommessa della donna: non riusciva a capire le sue parole, ma sapeva che erano parole di rassicurazione.
L’elfo mise una candela vicino ad una finestra e la accese, e così continuò, mettendo una candela accesa ad ogni finestra, e tante candele accese intorno ala casa. Poi, facendo il massimo silenzio, fece un cerchi di candele accese anche attorno al letto del vecchio. La vecchia era così concentrata a curarlo che non si accorse di nulla.
Terminato il suo lavoro, l’elfo si arrampicò sul caminetto, scalandolo mattone dopo mattone: voleva mettere una candela accesa anche lì, in modo che anche l’uomo potesse vedere un po’ di luce dal suo letto. Giunto sulla mensola di legno, guardò verso di loro: il vecchio sembrava molto stanco, respirava lentamente. Rimase a guardarli a lungo. Poi sistemò la candela e la accese.
In quel momento sentì un rumore, una specie di strano soffio. Si guardò intorno, e si accorse che era stato il vecchio a fare quel rumore. Era sveglio ora, e stava guardando proprio verso di lui, e rideva. Il rumore era la sua risata, una risata dolce.

Allora anche la vecchia alzò lo sguardo e si accorse della candela accesa sulla mensola del caminetto, ma non vide l’elfo accanto ad essa: sembrava che solo il vecchio fosse in grado di vederlo. La donna prese la candela e la studiò a lungo. Era piccola e bellissima. E che buon odore… sapeva di bosco in inverno, di menta, e aveva anche qualcosa di piccante. La porse a suo marito. Lui fece un respiro profondo, poi tornò a guardare l’elfo. Si guardarono l’un l’altro per un po’, e il vecchio gli fece l’occhiolino. L’elfo sorrise e  scese dal caminetto.
Non appena l’elfo dell’albero della cera fu fuori dalla casa, si rese conto di aver usato tutte le candele: non ce ne era più nemmeno una per la festa delle luci. Cosa avrebbe potuto dire alle fate per scusarsi?
Man mano che si addentrava nel giardino, però, davanti ai suoi occhi si faceva vivido uno spettacolo straordinario. Scie di luce percorrevano il terreno, e una miriade di piccole luci scintillanti brillavano dai rami degli alberi e dagli steli secchi delle piante, come mille e mille piccole candeline accese.

Tutti i suoi amici erano lì: sapevano dove era stato e ciò che aveva fatto. E avevano deciso che per quell’anno sarebbero stati loro ad accendere le luci per lui.
E ancora una volta, esseri umani ed esseri magici insieme, in silenzio, guardarono lo scintillare delle candele provando immensa gratitudine per la luce, e per gli amici che la donano.

Racconto per il solstizio di inverno – L’elfo dell’albero della cera (Adattamento da: http://www.sparklestories.com/)

Recite per bambini INVERNO

Recite per bambini INVERNO – una raccolta di recite e brevi dialoghi sul tema dell’inverno, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Oggi è il 21 dicembre

L’Autunno e l’Inverno si incontrano. Il primo si ritira, mentre l’altro giunge con un pesante ramo di abete.

Autunno:  Finalmente arrivi! Credevo che ti fossi smarrito.
Inverno: Hai fretta, forse? Lo sai che non posso correre: sono vecchio e pieno di malanni.
Autunno: Lo so, lo so. Ma io sono così stanco! Non vedo l’ora di riposarmi un poco…
Inverno:

Autunno: Sì. I campi sono seminati e le foglie sono cadute. L’uva ha dato il vino, e io ne ho ancora qualche corbellino di quella scelta. Le castagne sono sempre la gioia dei bambini. Ecco tutto.
Inverno: E i poveri? Sono sempre tanti?
Autunno: Purtroppo sì. Se tu sapessi con che spavento ti vedono arrivare!
Inverno:  Cercherò di non trattarli male. Guarda che cosa porto per loro: giornate di tiepido sole. Non sono molte, ma di più non ho potuto avere. In questa scatolina, indovina che cosa c’è? La carità: la regalerò ai ricchi perchè imparino a donare ai poveri.
Autunno: Bravo. Ma sarai ugualmente una stagione molto triste.
Inverno: Se ci si vuol bene, mio caro, nessuna stagione è triste. E poi guarda che cosa spunta dall’orlo del mio sacco: la festa di Natale, tanto cara agli uomini. E andandomene guarda laggiù che cosa lascerò: teneri germogli di grano, e pratoline, e violette… ti sembro proprio tanto triste?
Inverno:  e a te, buon riposo!
(G. Fanciulli)

(In costruzione)

Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Vetrofania natalizia PASTORI che seguono la stella

Vetrofania natalizia PASTORI che seguono la stella in cartoncino e carta velina colorata, con tutorial e cartamodello scaricabile e stampabile in formato pdf.

Vetrofania natalizia PASTORI che seguono la stella
Materiale occorrente:

carta velina colorata
cartoncino scuro per la sagoma
colla da carta
forbici e taglierino
cartamodello.

Vetrofania natalizia PASTORI che seguono la stella
Cartamodello:

Il cartamodello contiene le indicazioni per la forma e il colore delle veline da ritagliare ed incollare alla sagoma:

Questo è il risultato finale:

Vetrofania natalizia PASTORI che seguono la stella

ADDOBBI NATALIZI palline ricamate per l’albero

ADDOBBI NATALIZI palline ricamate per l’albero, molto belle, e realizzate interamente dai bambini. L’attività di ricamo del cartoncino è una classica attività di pre-scrittura e favorisce la coordinazione occhio-mano e l’orientamento spaziale. Rientra tra i più classici esercizi di vita pratica nella didattica Montessori.

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

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Ritagliate nel cartoncino varie forme, disegnate all’interno a matite leggera delle figure geometriche oppure lasciate che il bambino ricami a suo gusto facendo semplicemente dei fori sul cartoncino lungo il perimetro; per forare il cartoncino io ho usato prima n punteruolo da carta:

poi ho allargato i fori ruotando al loro interno uno stecco da spiedini:

Il bambino può ricamare con un ago da lana senza punta:

oppure possiamo indurire l’estremità del filo di lana immergendola nella cera fusa:

e facendo raffreddare:

ADDOBBI NATALIZI palline ricamate per l’albero

Qui trovate un po’ di addobbi, se può essere utile:

ADDOBBI NATALIZI palline ricamate per l’albero

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addobbi natalizi fai da te – pallina diamante di carta

Addobbi natalizi fai da te – pallina diamante di carta per decorare l’albero di Natale, molto semplice e veloce da realizzare e di grande effetto.

Materiale occorrente:

– due fogli di carta quadrati
– forbici
– matita
– colla da carta

Come si fa:

Piegare il foglio lungo una diagonale, aprire, piegare lungo l’altra diagonale, aprire:

Voltare il foglio e piegarlo a metà lungo la linea orizzontale, aprire, piegarlo lungo la linea verticale, aprire:

Voltare di nuovo il foglio, impugnarlo come mostrato nelle foto, e chiuderlo su se stesso seguendo le pieghe:

Posare il foglio piegato sul tavolo, piegare due triangoli a destra e a sinistra, facendo combaciare il lato esterno con la piega della metà, come mostrato nelle foto, poi aprire:

allargare la parte a destra, aprirla, e richiuderla tenendo i due triangoli che si sono formati all’interno della piega, così:

Ripetere la stessa piega a sinistra, voltare e fare altre due pieghe identiche anche dall’altro lato. Quindi tagliare la parte eccedente in fondo al foglio piegato, così:

posare il triangolo piegato sul tavolo:

e piegarlo un’ultima volta a metà, così:

disegnare queste semplici tracce con la matita:

e ritagliare:

aprire:

preparare due elementi identici:

piegare su ciascun elemento le linguette, così:

e incollare tramite le linguette piegate i due elementi tra loro:

Questo è il risultato finale:

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

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Stella natalizia facilissima 2

Stella natalizia facilissima 2 – tutorial. Potete usare qualsiasi tipo di carta, anche una pagina di un vecchio libro o della rubrica telefonica danno ottimi risultati. A seconda delle dimensioni scelte, possono decorare una finestra, oppure essere usate per addobbare l’albero di Natale.

Stella natalizia facilissima 2 – tutorial
Materiale occorrente:
– uno foglio quadrato di carta
– forbici
– una matita

Stella natalizia facilissima 2 – tutorial
Come si fa:

per prima cosa piegate il foglio lungo una diagonale, poi aprite e piegate anche lungo la seconda diagonale, quindi posate il triangolo ottenuto sul tavolo; sollevate l’ala destra e quella sinistra tenendo come punto di riferimento la linea della metà:

fate scorrere fino ad avere proporzione tra le due ali:

e piegate:

girate il lavoro:

e tracciate queste semplici linee:

praticate un taglio con le forbici lungo tutte le linee tracciate:

e aprite:

ora piegate verso l’alto tutte le “foglioline”, così:

e verso il basso le punte interne della stella:

Questo è il risultato finale:

Stella natalizia facilissima 2 – tutorial

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Stella natalizia facilissima 1

Stella natalizia facilissima 1 – tutorial. Potete usare qualsiasi tipo di carta, anche una pagina di un vecchio libro o della rubrica telefonica danno ottimi risultati. A seconda delle dimensioni scelte, possono decorare una finestra, oppure essere usate per addobbare l’albero di Natale.

Materiale occorrente:
– uno foglio quadrato di carta
– forbici
– una matita

Come si fa:

per prima cosa piegate il foglio lungo una diagonale, poi aprite e piegate anche lungo la seconda diagonale, quindi posate il triangolo ottenuto sul tavolo,poi sollevate l’ala destra e quella sinistra tenendo come punto di riferimento la linea della metà:

fate scorrere fino ad avere proporzione tra le due ali:

e piegate:

girate il lavoro:

e tracciate queste semplici linee:

praticate un taglio con le forbici lungo tutte le linee tracciate:

e aprite:

ora piegate verso l’alto tutte le “foglioline”, così:

e verso il basso le punte interne della stella:

così:

Questo è il risultato finale:

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Racconto per Santa Lucia

Racconto per Santa Lucia – Una luce fuori dalla foresta

Io ho illustrato il racconto con la lana cardata.

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C’era una volta una famiglia che viveva in una piccola fattoria ai margini di una grande foresta. Avevano un piccolo frutteto con vecchi alberi di mele, e un orto da coltivare nella bella stagione. Davanti alla casa c’era una grande quercia, con un’altalena per i due bambini. Pietro aveva dieci anni, e la piccola Sofia cinque.


A Pietro e Sofia piaceva tanto il loro cortile, l’altalena, gli alberi di mele su cui arrampicarsi, e la foresta intorno. A volte vi andavano insieme, senza allontanarsi mai troppo, a raccogliere sassi e legnetti per giocare, e anche foglie e altri tesori della natura con i quali inventano ogni giorno nuovi giochi.
Poi c’era anche il loro cane, Rex, a tener loro compagnia e a farli divertire.

Col tempo Pietro prese ad andare nella foresta anche senza la sua sorellina, e spesso portava con sè anche Rex, e Sofia rimaneva spesso da sola.


La cosa non le piaceva per nulla, così cominciò a chiedere ai suoi genitori di regalarle un cane che fosse tutto suo. I genitori dissero che un altro cane non era possibile, ma forse potevano prendere in considerazione di regalarle un gatto. “Però” disse la mamma, “ad una condizione. Dovrai stare attenta a che il gattino rimanga sempre in casa, perchè i gatti domestici e i gatti selvatici che vivono nella foresta non vanno d’accordo tra loro, e sono molti i pericoli che un gattino potrebbe incontrare fuori di casa. Senza contare che poi il gatto potrebbe disturbare i nostri scoiattoli e i nostri uccellini, e questo mi dispiacerebbe molto”.
Sofia scoppiava di felicità all’idea che avrebbe presto avuto un gattino, e promise alla mamma che sarebbe stata molto attenta a non farlo uscire. Così, dopo un paio di settimane, in piena estate, il gattino arrivò. Era una gattina, che chiamarono Stella, per via di un ciuffetto di pelo bianchissimo a forma di stella che aveva proprio in mezzo alla fronte. Appena arrivata, tutta la famiglia la coprì di coccole e di attenzioni. Rex si mostrò in principio un po’ geloso e infastidito, ma presto anche lui fece amicizia con Stella, e dopo pochi giorni i due animali già dormivano insieme sul tappeto di Rex.


Stella era molto felice: amava le attenzioni, amava il cibo, amava la casa. Una cosa soltanto non le piaceva affatto: quando tutti uscivano e la lasciavano sola in casa. Allora saltava vicino alla finestra chiusa, e da lì guardava come giocavano tutti insieme, lavoravano, correvano, anche Rex…
Stella non riusciva a capire perchè lei non avesse il permesso di uscire, così cominciava a grattare il vetro con la zampina e a miagolare. Sofia, appena se ne accorgeva, correva da lei, e tutte le volte chiedeva alla mamma il permesso di portarla fuori, ma la mamma le rispondeva sempre ricordandole il loro accordo: “Il gatto deve rimanere dentro. E poi se si abitua a stare in casa, presto smetterà di chiedere di uscire”.
Ma Stella non smise… Ogni giorno, ogni volta che qualcuno usciva di casa, si metteva alla finestra e iniziava a miagolare pietosamente e incessantemente, e chi rimaneva in casa era costretto ad ascoltare il suo pianto. Era una situazione davvero difficile.

Così, sul finire dell’estate, visto che Stella era un po’ cresciuta, decisero di fare un esperimento e di provare a portarla fuori. Le insegnarono quali fossero i confini del loro cortile, e sperarono che li avrebbe rispettati, come faceva Rex. Era una gioia guardare come la dolce gattina bianca e nera si muoveva all’aperto, annusando il prato e l’aria.
“E’ così felice!” disse Sofia, seguendo la gattina da vicino.
Questa prima uscita di Stella fu breve, ma la gattina ora sembrava contenta. Ma il giorno dopo, appena il papà uscì di casa, subito si mise alla finestra a miagolare perchè voleva andare fuori anche lei. Appena la accontentarono, si mise a correre dietro a Rex, e Sofia rideva a crepapelle a questa scena.


Continuarono a portarla fuori con loro anche per tutto l’autunno. Le uscite divennero sempre più lunghe, e pian piano cominciarono a farla uscire anche da sola. Però stavano sempre attenti a riportarla a casa prima che facesse buio, perchè i pericoli della foresta erano maggiori di notte: linci, gufi ed altri predatori erano tutti cacciatori notturni.
Arrivò l’inverno, e la prima nevicata portò un soffice manto bianco su tutte le cose. Pietro e Sofia si coprirono bene, e portarono fuori con loro anche Rex e Stella.

Giocarono a palle di neve, andarono in slitta, fecero un pupazzo di neve. Quando arrivò il momento di rientrare, cominciarono a chiamare Stella, ma non venne. Cominciarono a cercarla facendo tutto il giro intorno alla casa, poi la cercarono nell’orto, nel frutteto, nel cortile: nessuna traccia del gattino. Cercarono per più di un’ora, ma si era fatto buio, e anche il papà venne ad aiutarli portando la torcia. Non riuscendo a trovarla, tornarono a casa, sperando tutti che presto Stella sarebbe tornata.
Dovete sapere che la nostra gattina non era stata presa da una lince o da un gufo. Non le era capitato nulla di male, ma si era persa. La neve copriva le cose e lei non riusciva a capire come fare per tornare a casa, e così senza rendersene conto si inoltrava sempre più nella foresta, allontanandosi sempre più.


Quello che ancora non vi ho raccontato, è che insieme a Sofia e alla sua famiglia, nella piccola fattoria ai margini della foresta, viveva anche la fata Scintillina.
Scintillina era una brownie, un particolare tipo di fata che ha il compito di vegliare sugli animali, soprattutto sugli animali domestici: le brownie amano i cani, i gatti, i cavalli, le mucche e le pecore, e pensano che essi occupino un posto molto speciale nel mondo. Infatti questi animali sono modelli e maestri per gli uomini, che senza di loro si allontanerebbero dal mondo della natura. Orsi, leoni e lupi possono certamente emozionare le persone, ma è con i cani e con i gatti che gli uomini imparano a godere della brezza estiva, a sentire la bellezza dell’erba rotolandosi, a sentire la danza silenziosa della neve che cade dal cielo. Per questo le brownie hanno tanto a cuore gli animali domestici, e li aiutano in tutti i modi, sussurrando loro alle orecchie qualcosa per impedire che si mettano in pericolo, o per guidarli a trovare le cose perdute (una pantofola o un orecchino) e così, aiutando gli animali, aiutano anche le persone che vivono con loro.
Scintillina viveva nella foresta da molto tempo, e lì aiutava gli scoiattoli, che anche se non sono animali domestici, stanno comunque vicino agli esseri umani, e appena la famiglia di Sofia accolse il cane Rex, cominciò ad occuparsi anche di lui.
Così, quando la piccola Stella giunse nella foresta, Scintillina provò una grande emozione. Vedeva in Stella un grande amore per la natura, per il vento, la pioggia, la neve, gli alberi… ma anche un grande amore per la sua famiglia, soprattutto per Sofia e Pietro. Scintillina capì subito che Stella sarebbe diventata un modello e una grande maestra per la sua famiglia, e che tutti i suoi membri avrebbero imparato molto da questa piccola gattina. Ma vide anche qualcosa di diverso in Stella, qualcosa  di molto comune tra i gatti domestici, ma che avrebbe potuto metterla nei guai: aveva in sè anche un lato selvatico che le faceva desiderare di vagare nella foresta e cacciare per procurarsi il cibo, proprio come facevano i gatti selvatici e le linci.
Scintillina sapeva che avrebbe potuto aiutarla in queste occasioni, sussurrandole all’orecchio buoni consigli, e sapeva che Stella la maggior parte delle volte l’avrebbe ascoltata. Ma sapeva anche se Stella avesse seguito troppo i suoi impulsi selvatici, avrebbe smesso di ascoltare questi consigli, e lei non sarebbe più stata in grado di ascoltarla.
Quella notte, sola nella foresta, Stella sentiva molto forte il richiamo alla natura selvaggia. Non era la prima volta. Era già successo che la gattina avesse sentito l’impulso di saltare addosso a uno scoiattolo nel cortile della fattoria, o afferrare un uccellino coi suoi artigli. Ma questa volta era tutto molto diverso: la neve aveva confuso tutto nel mondo naturale. Gli odori era cambiati, le tracce di scoiattoli e uccelli erano coperte dalla neve. E si era trovata sola in quel luogo proprio inseguendo uno scoiattolo…
Per tutto il tempo della caccia folle di Stella allo scoiattolo, Scintillina aveva cercato di sussurrare alla gattina: “Stai per perderti, torna indietro… torna indietro…”, ma lei non la sentiva. Si era persa nel suo lato selvatico, e tutto quello che poteva vedere e sentire era lo scoiattolo che stava inseguendo, la sola cosa che poteva pensare era di riuscire a raggiungerlo.
E così  Stella si trovò così lontana da casa, che non riusciva più a sentire le voci di Pietro e Sofia che la chiamavano. Era così concentrata nella caccia allo scoiattolo, che non si accorse che il sole stava tramontando e si stava facendo buio.
E improvvisamente lo vide, lo scoiattolo. Si trovava ai piedi di un albero maestoso, senza neve intorno. Ma un istante prima che Stella potesse avventarsi su di lui, apparve in cielo una stella luminosissima che la abbagliò, riverberando sulla neve che si era accumulata tutto intorno. In quel momento in cui Stella era in preda allo stupore e alla confusione, Scintillina riuscì a sussurrare alle sue orecchie: “Guardati intorno, qui c’è solo solitudine… questo è il luogo dove vivono le creature selvagge…”
Stella si guardò intorno: la luce della luna le mostrava un bosco che non aveva mai visto. Si  rese conto di essersi persa, e di non sapere in che direzione si trovasse la sua casa. Poi una nuvola coprì la luna, il buio divenne fittissimo, e la gattina non sapeva cosa fare. Sentì un rumore, e si chiese se non si trattasse dello scoiattolo che stava cacciando, ma ora non aveva più nessuna voglia di continuare l’inseguimento. La natura selvaggia era scomparsa, e era stata sostituita dalla nostalgia di casa.
Scintillina le sussurro: “Seguila…”.
Allora Stella si sentì impaurita, e pensò se non fosse meglio cercare un posto sicuro in cui potersi nascondere.
Ma Scintillina le disse di nuovo: “Seguila…”.
Stella sentì di nuovo un rumore, come se qualcuno stesse correndo davanti a lei. La neve era fredda e il vento faceva rabbrividire. Alzò la testolina, e vide alcune tracce nella neve. Prese a seguirle, trotterellando stretta nelle spalle. Le tracce di tanto in tanto scomparivano nella neve, ma poi riapparivano un po’ più avanti, in modo che Stella potesse continuare a seguirle. Stella saltellava tra alberi e rami caduti, seguendo le tracce, e strada facendo vide una luce in lontananza, davanti a lei. Sembrava qualcosa di magico, un faro, una luce messa lì apposta per aiutare i viaggiatori a trovare la strada. Sembrava una stella.


La gattina smise allora di cercare le tracce nella neve, e si mise a correre in direzione della luce. Presto riuscì a distinguere la forma di una casa, e il colore della porta di ingresso. La luce proveniva dalla veranda, e là in piedi, sotto la luce, c’era Sofia, tutta infagottata e che, tenendo tra le mani una piccola torcia, chiamava: “Stella! Stella! Torna a casa!”.
La sua voce era così triste, così disperata, che Stella si mise a correre e a miagolare più forte che poteva. Sofia la sentì e le corse incontro, la prese tra le braccia e, tenendola stretta a sè, la riportò a casa.
“Stella! Sei tornata! Ho avuto tanta paura. Ti sei fatta male?”


Stella improvvisamente ripensò allo scoiattolo, ed a come l’avesse quasi catturato. Ricordò a come era stata tratta in salvo, a come la voce e le tracce sulla neve l’avessero riportata a casa, e si girò per vedere se riusciva a vedere qualcosa nella foresta. Sperava di riuscire a vedere qualcosa, lo scoiattolo o qualsiasi altra cosa a cui poter gridare “Grazie!”, ma vide solo buio, e sulla neve c’erano solo le impronte delle sue zampine.
Sofia la portò in casa e lei si sentì invadere di tepore e dolci odori. Le diedero da mangiare, la coccolarono, e Sofia la portò a dormire in camera sua, sul suo letto. Sofia si rannicchiò stanca e felice sotto le coperte, e Stella fece le fusa. La gattina provava tantissime sensazioni, in quel momento: si sentiva felice, sentiva il caldo della casa, si sentiva al sicuro. Ma più di tutto, provava una grande gratitudine. Ed emise un miagolio tenero di ringraziamento. Ringraziò le piccole tracce dello scoiattolo che la portarono nella solitudine della foresta, ringraziò la vocina che la aveva incoraggiata a seguirle per uscire dalla foresta, e ringraziò la bambina che la aveva aspettata per tutto il tempo.

(Adattamento da http://www.sparklestories.com/)

SANTA LUCIA coroncina con candele

SANTA LUCIA coroncina con candele in cartoncino colorato, con tutorial e cartamodello scaricabile e stampabile in formato pdf.

Il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, nelle scuole steineriane c’è la bellissima tradizione di fare coi bambini le candele di cera d’api. Anche in famiglia si possono svolgere varie attività che ricordino la luce nel buio dell’inverno, e l’avvicinarsi della grande festa del Natale. Si possono fare o decorare le candele, preparare un centrotavola speciale, confezionare corone di Santa Lucia… Su questa e altre tradizioni puoi leggere qui.

Santa Lucia

Materiale occorrente:

cartoncino bianco, verde, rosso, arancio e giallo
matita
forbici
colla da carta o pinzatrice
cartamodello (se volete)

Cartamodello:

Come si fa:

preparate una striscia col cartoncino verde (eventualmente unendo più strisce tra loro) e chiudetela ad anello sulla misura della testa del bambino:

ritagliate le varie parti nel cartoncino fino ad avere 6 candele e un numero a piacere di foglie e bacche:

distribuite le foglie sulla corona (io ho usato la spillatrice):

e poi decorate con le bacche rosse (io le ho incollate a coprire i punti metallici):

questo è il risultato finale:

La corona può essere usata per il gioco durante tutto il periodo natalizio, ma è anche una bella decorazione per la casa e la tavola…

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Addobbi natalizi fai da te – alberello origami

Addobbi natalizi fai da te – alberello origami con tutorial fotografico e video. Adatto a decorare l’albero di Natale, a realizzare festoni e composizioni per la tavola. E’ molto semplice e veloce da realizzare, anche per i bambini della scuola primaria.

Addobbi natalizi fai da te – alberello origami
Materiale occorrente:

– un foglio di carta quadrato
– forbici

Addobbi natalizi fai da te – alberello origami
Come si fa:

Piegare il foglio lungo una diagonale, aprire, piegare lungo l’altra diagonale, aprire:

Voltare il foglio e piegarlo a metà lungo la linea orizzontale, aprire, piegarlo lungo la linea verticale, aprire:

Voltare di nuovo il foglio, impugnarlo come mostrato nelle foto, e chiuderlo su se stesso seguendo le pieghe:

Posare il foglio piegato sul tavolo, piegare due triangoli a destra e a sinistra, facendo combaciare il lato esterno con la piega della metà, come mostrato nelle foto, poi aprire:

allargare la parte a destra, aprirla, e richiuderla tenendo i due triangoli che si sono formati all’interno della piega, così:

Ripetere la stessa piega a sinistra, voltare e fare altre due pieghe identiche anche dall’altro lato. Quindi tagliare la parte eccedente in fondo al foglio piegato e praticare dei taglietti orizzontali lungo il margine destro e sinistro, così:

Partendo dal taglio più in basso, piegare verso il basso ogni linguetta tagliata, stando attenti a piegare solo una faccia, formando tanti triangolini:

sfogliare fino ad avere altre due facce da piegare, e procedere così per tutti le facce:

Questo è il risultato finale:

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Teatrino di Natale IL PASTORELLO

Teatrino di Natale IL PASTORELLO con testo ed un esempio di realizzazione con personaggi e scenografia in lana cardata. E’ un racconto molto semplice e particolarmente adatto ai più piccoli.
Questo modo di presentare i racconti è molto utilizzato nelle scuole steineriane: mentre si racconta si muovono i personaggi davanti ai bambini, facendoli via via apparire dalla scenografia stessa. Alcuni punti del racconto possono essere sottolineati dal suono di campanelli, metallofoni, legnetti, bastoni della pioggia, ecc…

Realizzare personaggi ed animaletti in lana cardata è molto più semplice di quello che può sembrare, e per incantare i bambini non è affatto necessaria la perfezione… Se volete, potere trovare vari tutorial che ho preparato negli anni scorsi, cercando qui

Personaggi:

– il pastorello
– la pecorella Biancaneve
– un uccellino
– uno scoiattolo
– una lepre
– un gufo
– un nano

C’era una volta un pastorello che possedeva un’unica pecora. E poichè era bianca come la neve, la chiamò Biancaneve.

Ogni giorno il pastorello andava con Biancaneve al pascolo, dove si potevano trovare erbe succose ed aromatiche.

Per poterla udire anche da lontano,  le appese al collo un campanello d’oro.

Un giorno se ne andarono al pascolo già al levare del sole, e siccome aveva cominciato a fare caldo, erano entrambi assetati. Udirono venire, dal bosco vicino, un lieve sussurrare. Era proprio acqua? Appena si avvicinarono, videro una sorgente zampillare dalla roccia. Il pastorello si chinò, attinse l’acqua chiara con tutte e due le mani, e bevve, bevve a volontà.

Poi anche la pecorella bevve l’acqua che scorreva sui sassi come un ruscello.

Il pastorello però, tutto ad un tratto si sentì così stanco che non volle più proseguire. Si tolse il berretto ed anche la bisaccia. Si sdraiò lì vicino e si  addormentò.

La pecorella, invece, corse via seguendo il ruscello, lontano,

sempre più lontano…

Quando il ragazzo si svegliò, si guardò intorno e cominciò a gridare, chiamando la sua pecora: “Biancaneve! Biancaneve!”, ma nessuno rispose.

Poi si mise a tracolla la sua bisaccia e si mise in cammino per cercare Biancaneve.

Per tutto il giorno continuò a cercare, fino a sera. Mancava poco al tramonto, e il pastorello  si sedette su una pietra e si mise a piangere.

E mentre così piangeva, udì all’improvviso il canto meraviglioso di un uccellino che cantava la sua canzone della sera, e sembrava volesse consolare il suo pianto.

Appena l’uccellino tacque, il pastorello disse: “Ah, mio piccolo uccellino, io cerco Biancaneve, la mia pecorella”. L’uccellino fece cenno col capo e indicò con il becco la direzione del bosco. Di sicuro voleva dire: “E’ andata di là!” e poi se ne volò via.

Il ragazzo si alzò e riprese il cammino a grandi passi attraverso il bosco, sul muschio tenero e sulle pietre dure, ma ad un tratto sentì scricchiolare qualcosa in un cespuglio.

Era forse una volpe? O addirittura un lupo? Ma no, era un piccolo scoiattolo, che stava cercando una nocciola per la cena.

“Buonasera caro scoiattolo, hai forse visto Biancaneve, la mia pecorella?”

Lo scoiattolo scosse il capo e disse: “No, non so dove sia la tua pecora, ma ti voglio accompagnare dalla lepre. Ha le gambe lunghe e sa arrivare lontano”.

Insieme andarono verso la casa della lepre

La lepre si era trovata, per dormire, un buon rifugio tra i rami di un cespuglio. Lo scoiattolo ritornò nel bosco a cercare nocciole.

Il pastorello salutò la lepre e le chiese: Caro leprotto, non sai dove è andata a finire Biancaneve, la mia cara pecora?”

Anche il leprotto non lo sapeva, però gli disse: “Ti accompagnerò dal gufo che ha grandi occhi e vede anche di notte. Forse saprà consigliarti.

Si inoltrarono nel bosco.  “Questo è il gufo” disse la lepre. Il gufo era appollaiato su un albero alto e con i suoi grandi occhi guardava il pastorello là sotto. La lepre ritornò nel suo nascondiglio.

Il pastorello si fece coraggio e gridò: “Buona sera gufo. Hai forse visto Biancaneve, la mia pecora?”

“No” disse il gufo “Non so dov’è la tua pecora, ma laggiù tra le radici abita un nano del bosco, forse lui ti può aiutare”.

Il pastorello si avvicinò e cercò la porticina tra le radici, bussò e gridò:

“Nano nanetto, stammi a sentire, la porticina vieni ad aprire”.  La porticina si aprì e comparve un omino con una lunga barba.

Teneva in mano una piccola lanterna. “Non so dove sia la tua pecora, però ti voglio accompagnare e farti luce”.

Cammina cammina giunsero ad una buca profonda. Si fermarono ed udirono un tintinnio. Era forse il campanellino d’oro di Biancaneve?

“Beeeh… beeeh… ” faceva la pecorella. “Din din din…” faceva il campanellino.

Il nano del bosco fece luce con la sua lanterna: Biancaneve era giù in fondo, nella buca. Era caduta laggiù, e non sapeva più risalire.

“Aspetta, vengo a prenderti!” disse il pastorello, e scese nella buca.

“Beeeh… beeeh… ” faceva la pecorella. “Din din din…” faceva il campanellino.  Che gioia quando il pastorello, arrampicandosi, vide Biancaneve! La prese e la tenne stretta tra le braccia. Tremava tutta.

Il nano del bosco, con la sua lanterna,  si mise davanti a loro e li accompagnò finchè giunsero a casa.

Finalmente erano arrivati al sicuro e al caldo.

Il pastorello ringraziò il nano per l’aiuto ricevuto, ed il nano potè far ritorno nella sua casa tra le radici del bosco.

_______________________________

E terminato il racconto, può cominciare il gioco…

 

Racconto per il solstizio di inverno

Racconto per il solstizio di inverno  – La piccola casa senza porte e senza finestre
Un breve racconto adatto anche ai più piccoli, che può essere una bella introduzione per una pittura ad acquarello,

per la preparazione di una torta di mele o della marmellata, oppure, soprattutto coi più piccoli, per attività di stampa su carta o tessuto… La carta stampata può essere usata come carta regalo per i doni natalizi.

La piccola Gaia aveva giocato tutto il giorno con tutti i giochi che aveva nella sua cameretta, e aveva fatto tutti gli altri giochi che conosceva, e ora si stava proprio annoiando.
Così andò dalla mamma e le chiese: “E adesso cosa posso fare?”
La mamma le rispose:  “Ho sentito parlare di una piccola casa rossa senza porte e senza finestre, con una stella dentro. Potresti andare a cercarla…”.

Gaia uscì di casa e in cortile incontrò il suo amico Giovanni. Gli chiese: “Tu per caso sai dove si può trovare una piccola casa rossa senza porta e senza finestre, e con una stella dentro?”
Il bambino rispose: “No, non so proprio dove si trovi questa casa che dici, però potremmo andare a chiederlo al mio papà. Lui è un agricoltore, e conosce un sacco di cose. Adesso è nella stalla, andiamo!”.
Così, Gaia e il suo amico andarono nella stalla, e chiesero al contadino: “Sai dove possiamo trovare una piccola casa rossa senza porta e senza finestre e con una stella dentro?”
“No…” rispose il papà del bambino, “ma potreste provare a chiedere alla nonna. Adesso è nella sua casa sulla collina. E’ molto saggia, sapete, e sa molte cose. Forse vi potrà aiutare”.
Così Gaia e Giovanni si incamminarono su per la collina, e chiesero alla nonna: “Sai dove possiamo trovare una piccola casa rossa senza porta e senza finestre e con una stella dentro?”
“No,” rispose la nonna, “io non lo so, però potreste provare a chiederlo al vento… Lui va dappertutto e vede tante cose. Sono sicura che potrà aiutarvi”.
Allora Gaia e Giovanni uscirono dalla casa della nonna, e chiesero al vento: “Sai dove possiamo trovare una piccola casa rossa senza porta e senza finestre e con una stella dentro?”
Il vento rispose: “Certo, seguitemi!”.
E si mise a soffiare e fischiare. I due bambini cominciarono a corrergli dietro. Il vento guidò i due bambini attraverso la campagna, fino ad un bellissimo frutteto. Si fermò ai piedi di un albero, e disse ai bambini: “Eccola!”.
I bambini ringraziarono il vento, raccolsero la piccola casa rossa senza porta e senza finestre e con una stella dentro e corsero a mostrarla alla mamma di Gaia.
La mamma era in cucina in quel momento, e Gaia entrò dicendo: “Guarda mamma, abbiamo trovato la piccola casa rossa senza porta e senza finestre, però non riusciamo a trovare la stella…”
La mamma sorrise, prese un coltello e tagliò a metà la casa, scoperchiando il tetto.
“Sì!” gridarono felici i bambini, “La stella! Che bella!”

 

(Autore sconosciuto, ne esistono varie versioni anche in rete).

Addobbi natalizi fai da te NATIVITÀ STILIZZATA

Addobbi natalizi fai da te NATIVITÀ STILIZZATA per decorare l’albero di Natale o per le finestre, con tutorial e cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf.

Addobbi natalizi fai da te NATIVITÀ STILIZZATA
Materiale occorrente:

cartoncino colorato
carta velina colorata
forbici e taglierino
colla da carta
cartamodello

Addobbi natalizi fai da te NATIVITÀ STILIZZATA
Cartamodello:

Addobbi natalizi fai da te NATIVITÀ STILIZZATA
Come si fa:

è molto semplice. Ritagliate la sagoma nel cartoncino:

riportate e ritagliate nella carta veline le varie parti della sagoma da riempire:

ed incollate sul retro della sagoma:

con questo risultato:

 Addobbi natalizi fai da te NATIVITA’ STILIZZATA

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

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ACQUARELLO STEINERIANO – La visita del raggio di sole

ACQUARELLO STEINERIANO – La visita del raggio di sole. Un tutorial per proporre ai bambini un’esperienza di pittura alla scoperta dello spettro luminoso, giocando coi colori primari per ricavare i secondari. Il racconto accompagna la realizzazione del quadro e, come spesso dico, il processo è molto più interessante del risultato finale, che pure è notevole.
Questo percorso è particolarmente adatto a questo periodo dell’anno, in particolare intorno al giorno di Santa Lucia e del Solstizio di inverno, essendo una semplice base meditativa sulla luce.


A seconda dell’età del bambino, otterremo composizioni più semplici, o più elaborate, e vedremo nascere per ogni colore infinite tonalità e sfumature.
E’ adatto anche agli adulti.
Se è la prima volta che vi cimentate con questa tecnica di pittura ad acquarello, vi consiglio prima di cominciare di leggere qui: 

ACQUARELLO STEINERIANO – La visita del raggio di sole

Una mattina di un giorno molto speciale, mentre il sole stava per sorgere offrendo al mondo il suo “Buongiorno!”, uno dei suoi raggi decise di andare  a portare agli uomini il suo personale saluto prima di tutti gli altri raggi.
Questo raggio era formato, come lo sono tutti i raggi del sole, da sei raggi più piccoli di colore diverso, ma poichè ognuno indossava un mantello bianco, e si muovevano tutti insieme per mano, sembravano un unico raggio bianco.

Era l’alba, e non appena il raggio prese a scendere dal sole, per portare il suo messaggio d’amore al mondo più in fretta che poteva, attraversò una fessura delle persiane di una finestra: era la finestra della cameretta di Antonio, che se ne stava a dormire al canduccio del suo letto. Entrando nella stanza, il raggio andò a posarsi proprio su un vaso di cristallo che si trovava sulla scrivania, e non appena attraversò quel materiale così puro, sfaccettato e trasparente, tutti i piccoli raggi colorati che lo formavano si tolsero i loro mantelli bianchi e andarono a posarsi sul soffitto della stanza, mano nella mano, formando bellissimo girotondo che danzava coloratissimo proprio sopra al letto di Antonio.
Dei sei piccoli raggi, i tre maggiori si prendevano cura dei tre minori, e li aiutavano in ogni occasione a brillare della loro luce particolare, li aiutavano ad essere se stessi. I tre fratelli maggiori erano il rosso, il giallo e il blu.

(i bambini stendono i tre colori sul foglio, a loro gusto, facendo in modo di  riempirlo, ma evitando che i colori si tocchino tra loro):

Il rosso e il giallo tenevano per mano insieme il piccolo arancio. E il piccolo arancio condivideva il calore del rosso e la luminosità del giallo, stando tra loro, ed era molto felice.

 (i bambini lavano bene il pennello, e senza prendere altro colore, portano un po’ di rosso sul giallo e un po’ di giallo sul rosso):

Con l’altra mano il giallo teneva accanto a sè il piccolo verde, aiutato dal blu. E il piccolo verde condivideva la luminosità del giallo e il fresco del blu, stando tra loro, ed era molto felice.

(i bambini, dopo aver lavato bene il pennello e senza aggiungere altro colore portano un po’ di blu sul giallo e un po’ di giallo sul blu):

Con l’altra mano il blu teneva accanto a sè il piccolo viola, aiutato dal rosso. E il piccolo viola condivideva il calore del rosso e il fresco del blu, ed era molto felice.

(Infine i bambini, come per gli altri colore, fanno incontrare tra loro blu e rosso)

Così rosso, arancio, giallo, verde, blu e viola facevano il loro girotondo luminoso guardando dall’alto il bambino, e non passò molto tempo che Antonio sentì la loro luce sulle palpebre chiuse, e aprì gli occhi per vedere cosa stesse succedendo. Si svegliò pensando: “Ma c’è della luce, deve essere già mattino!”.


Si alzò dal letto, si lavò il viso e le mani, e si vestì. Prima di andare in cucina per la colazione, aprì le persiane della sua cameretta, per far entrare più luce.
Non appena lo fece, i sei raggi colorati scesero velocissimi dal soffitto, attraversarono di nuovo il cristallo del vaso, si rimisero i loro mantelli bianchi, e felici corsero verso il sole, per riunirsi agli altri raggi e aiutarli a rendere luminoso il giorno.
E Antonio guardò fuori e disse “Buongiorno, sole!”, e lo ringraziò per avergli inviato quel raggio a fargli visita nella sua stanza. Era molto contento.

(Adattamento da un racconto di Cornelia Fulton Crary)

Addobbi natalizi fai da te PALLINA PER L’ALBERO DI NATALE

Addobbi natalizi fai da te PALLINA PER L’ALBERO DI NATALE realizzata in cartoncino colorato e carta velina, con tutorial e cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf.

Addobbi natalizi fai da te PALLINA PER L’ALBERO DI NATALE
Materiale occorrente:

cartoncino colorato
carta velina colorata
forbici e taglierino
colla da carta
cartamodello

Addobbi natalizi fai da te PALLINA PER L’ALBERO DI NATALE
Cartamodello:

Addobbi natalizi fai da te PALLINA PER L’ALBERO DI NATALE

Come si fa:

riportate il cartamodello sul cartoncino:

e ritagliate. Iniziate poi ad incollare sul retro la carta velina colorata, così:

Questo è il risultato finale:

Se avete bambini più piccoli, mentre vi dedicate a questi addobbi, potete preparare per loro delle semplici sagome di cartoncino (cuori, stelline, alberelli, ecc…), incollare sul retro della carta velina bianca o carta da lucido trasparente, e poi i bambini potranno decorarla incollandovi sopra gli avanzi di carta velina colorata che lascerete sul tavolo a loro disposizione:

Il lavoretto è semplicissimo, ma il risultato bellissimo:

Addobbi natalizi fai da te PALLINA PER L’ALBERO DI NATALE

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Pallina per l’albero di Natale

Pallina per l’albero di Natale realizzata in cartoncino colorato e carta velina, con tutorial e cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf.

Pallina per l’albero di Natale
Materiale occorrente:

cartoncino colorato
carta velina colorata
colla da carta
forbici e taglierino
cartamodello

Pallina per l’albero di Natale
Cartamodello:

Pallina per l’albero di Natale

Come si fa:

riportate il cartamodello sul cartoncino colorato:

e ritagliatelo:

incollate sul retro la carta velina colorata:

con questo risultato:

Pallina per l’albero di Natale

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Vetrofania natalizia PRESEPE

Vetrofania natalizia PRESEPE trasparente realizzato con cartoncino e carta velina, con tutorial e cartamodello scaricabile e stampabile  in formato pdf.

Vetrofania natalizia PRESEPE trasparente
Materiale occorrente:

cartoncino scuro
carta velina colorata
forbici e taglierino
colla da carta
cartamodello

Vetrofania natalizia PRESEPE trasparente
Cartamodello:

Vetrofania natalizia PRESEPE trasparente
Come si fa:

ritagliate la sagoma nel cartoncino:

poi procedete ritagliando la carta velina colorata ed incollandola alla sagoma. Io ho iniziato con l’azzurro, così:

poi con le due strisce turchesi in alto:

terminato il cielo, ho ritagliato col taglierino le stelle:

poi ho completato la parte della capanna, incollando le veline sul retro del quadro:

infine ho applicato, incollandolo sul retro, un foglio di carta velina bianca, così:

con questo risultato:

Vetrofania natalizia PRESEPE trasparente

Addobbi natalizi fai da te STELLINA TRASPARENTE

Addobbi natalizi fai da te STELLINA TRASPARENTE realizzata con cartoncino colorato e carta velina: tutorial e cartamodello scaricabile e stampabili in formato pdf.

Addobbi natalizi fai da te STELLINA TRASPARENTE
Materiale occorrente:

carta velina colorata
cartoncino colorato
forbici e taglierino
colla da carta
cartamodello

Addobbi natalizi fai da te STELLINA TRASPARENTE

Cartamodello:

Addobbi natalizi fai da te STELLINA TRASPARENTE

Come si fa:

ritagliate la sagoma della stella, eventualmente ingrandendo o rendendo più piccolo il cartamodello, nel cartoncino colorato:

e incollate le veline colorate seguendo il vostro gusto personale, evitando soltanto che le varie veline si sovrappongano tra loro:

Questo è il risultato finale:

Le stelle possono essere appese all’albero di Natale, applicate alle finestre, oppure unite tra loro a formare un festone:

Addobbi natalizi fai da te STELLINA TRASPARENTE

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Vetrofania natalizia SAN NICOLA

Vetrofania natalizia – SAN NICOLA, con tutorial e cartamodello scaricabile e stampabile in formato pdf. San Nicola si festeggia il 6 dicembre, e per tradizione porta piccole merende e regalini nelle scarpe dei bambini. Qui puoi trovare racconti, canti, informazioni varie, tutorial per realizzare un san Nicola in lana cardata, vetrofanie e molto altro ancora…

Vetrofania natalizia SAN NICOLA
Materiale occorrente:

carta velina rossa e bianca
carta colorata rossa, arancio e gialla
un foglio di carta da lucido trasparente
colla da carta
forbici e taglierino
cartamodello

Cartamodello:

Vetrofania natalizia SAN NICOLA

Come si fa:

Fermate sul cartamodello il foglio di carta da lucido:

Ritagliare e incollare sul foglio trasparente la parte in carta rossa:

la parte in carta arancio:

e la parte in carta gialla:

coprire il tutto con un foglio di carta velina rossa, incollare,  e ritagliare le parti bianche, gialle e rosa del cartamodello. Quindi ritagliare le parti del cartamodello nella velina gialla, rosa e bianca e incollare negli spazi ritagliati nella velina rossa:

per scurire il rosso di alcune parti del modello, ritagliare e incollare sulla vetrofania un unlteriore sagoma ritagliata nella forma che serve nel rosso, così:

Questo è il risultato finale:

Vetrofania natalizia SAN NICOLA

Fiocchi di neve

Fiocchi di neve presentati in chiave montessoriana, per bambini a partire dai quattro anni d’età. Il risultato finale è molto bello, e si ottiene attraverso un esercizio guidato di ritaglio della carta che ne fa un’interessante attività di preparazione alla scrittura.

Secondo il metodo Montessori “Il vero scopo degli esercizi di vita pratica è aiutare i bambini a sviluppare le loro abilità motorie e la coordinazione occhio-mano: abilità fondamentali per lo sviluppo cognitivo”. Rientrano tra queste attività i travasi, le pulizie domestiche, l’igiene personale,  l’uso delle forbici, la piegatura della carta, ecc…

Per quanto riguarda in particolare l’uso delle forbici, per insegnare ai bambini ad usarle nel modo più semplice e naturale, la cosa migliore è preparare un vassoio per la libera attività, contenente un paio di forbici e della carta colorata da tagliare, dei fogli bianchi e colla da carta. Non occorre presentare un progetto, anzi, lasciando l’attività libera il bambino utilizza tutta la sua immaginazione e la sua capacità di concentrazione. E’ un’attività divertente e al tempo stesso rilassante per il bambino, e gli consente di affinare la motilità fine e la coordinazione occhio-mano.
Quando il bambino sa usare le forbici con destrezza, nel vassoio possono essere aggiunti altri materiali da tagliare quali fili, nastri, carta velina, carta di giornale, plastica a bolle, tessuti, ecc…
Successivamente nel vassoio vengono inseriti fogli con tracce da ritagliare, prima senza margini, poi inserendo un’ulteriore difficoltà, che consiste nel fermarsi con le forbici prima di arrivare al margine del foglio:

Fiocchi di neve – presentazioni

Materiale occorrente:

fogli quadrati di carta colorata, preferibilmente da origami
forbici
matita (se si desidera)
colla (se si desidera)

Realizzare questi fiocchi di neve è un’attività che permette ai bambini di sperimentare il concetto di simmetria.

Fiocchi di neve – simmetrie a due

Mostrare ai bambini come piegare a metà il foglio quadrato di carta. Si può scegliere di piegarlo lungo l’altezza:

o lungo la diagonale:

I bambini possono iniziare a ritagliare a mano libera, oppure possono prima disegnare il motivo a matita. E’ importante spiegare in modo chiaro che alcune delle parti di carta, ritagliando, si staccano dal foglio, mentre altre no.

Terminato il lavoro di ritaglio, mostrare bene come aprire il lavoro e distendere la carta. Se lo si desidera, i lavori possono essere applicati su fogli di carta dai colori contrastanti.

Fiocchi di neve – simmetrie a quattro

Mostrare ai bambini come piegare il foglio di carta quadrato in quattro parti, piegando prima lungo una delle diagonali e poi lungo l’altezza del triangolo ottenuto, per ottenere 4 spicchi:


I bambini possono iniziare a ritagliare a mano libera, o preparando prima il disegno con la matita. E’ importante ricordare di lasciare degli spazi non tagliati lungo le piegature.

Quando il ritaglio della carta piegata è terminato,

mostrare ai bambini con chiarezza come aprire i vari “sportellini”, stirando bene con le mani le pieghe.

Fiocchi di neve – simmetrie a sei

Mostrare ai bambini come piegare il foglio quadrato di carta in modo da ottenere 6 spicchi. Con questa piegatura si ottengono bellissimi fiocchi di neve, ne avevo pubblicati una serie qui:

Per la piegatura a sei spicchi, procedere così; pieghiamo il quadrato lungo una delle diagonali, poi pieghiamo in modo da sovrapporre l’angolo A sull’angolo B:

Pieghiamo il triangolo ottenuto in tre, così:

Teniamo presente qual è la piega principale, cioè quella non sfogliabile:

Come sempre, il bambino può scegliere di eseguire dei tagli a mano libera, oppure disegnare delle tracce da seguire:

Fiocchi di neve – simmetrie a otto

Piegare il foglietto quadrato lungo una delle due diagonali:

poi piegare lungo l’altezza del triangolo ottenuto:

ripetere, piegando lungo l’altezza del nuovo triangolo ottenuto:

praticare i tagli a mano libera, o disegnando prima delle tracce da seguire:

aprire:

Fiocchi di neve – simmetrie a dodici

Si ottengo aggiungendo alla piegatura della simmetria a sei, questa ulteriore piegatura:

e procedere come spiegato per gli altri fiocchi di neve:

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DECORAZIONI NATALIZIE stella di strisce di carta

DECORAZIONI NATALIZIE stella tridimensionale di strisce di carta, che vi darà grande soddisfazione a costo praticamente zero. Realizzarla è molto più semplice di quello che può sembrare.

Materiale occorrente:

un foglio A4 da stampante

colla da carta o cucitrice

forbici.

Come si fa

Preparate 20 strisce di carta alte 1 cm, utilizzando l’altezza massima del foglio A4 per la lunghezza

tessete le prime 10 strisce così, fissando gli intrecci con della colla:

preparate due elementi uguali:

sovrapponeteli poi uno sull’altro, senza incollare:

disposti a stella:

Per facilitare la spiegazione, io ho marcato e strisce con numeri e lettere, ma non è affatto necessario.

Cominceremo ad intrecciare sulla striscia 1 le strisce A e poi B:

sul dietro della striscia 1 in alto le due strisce A:

subito sotto a questo intreccio, sempre sul retro della striscia 1, intrecciamo le due strisce B:

Ora passiamo allo stesso modo sulla striscia 3 le strisce C e D:

proseguiamo in modo identico con le altre strisce dispari (la 5 e la 7):

Ora passiamo alle strisce pari. Intrecciamo sulla striscia 2 le strisce A e B:

Fissando prima la A più in alto (e questa volta, a differenza delle strisce dispari, non sul retro ma sul davanti della striscia), così:

e facciamo lo stesso con le altre strisce pari (4, 6 e 8):

Con le forbici eliminiamo i pezzetti in eccedenza, in corrispondenza delle punte delle stelle:

e la vostra stella è pronta:

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

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Lavoretti per Natale BABBO NATALE ORIGAMI

Lavoretti per Natale BABBO NATALE ORIGAMI semplicissimo e molto grazioso, adatto ai bambini della scuola primaria, può essere usato come decorazione per l’albero di Natale, essere incollato all’interno di un biglietto d’auguri oppure per comporre festoni e mobiles per decorare la casa.

Materiale occorrente:

due fogli quadrati di carta da origami rossa con retro bianco (misure a piacere; io ho diviso in quattro un foglio 15 x 15

colla da carta

Come si fa:

prendete il primo foglio, tenetelo dalla parte colorata e fate due piccoli risvolti (a occhio) lungo il margine sinistro e quello inferiore, così:

voltate il foglio e piegate in questo modo:

a sinistra e poi a destra:

voltate il foglio:

piegate la punta che si trova in basso così:

quindi ripiegatela di nuovo verso il basso, lasciando una distanza di circa 1 cm, così:

voltate, e il primo elemento è già pronto:

prendete ora il secondo foglio, posatelo sul tavolo dalla parte rossa e fate questi due risvolti, questa volta lungo i margini superiore ed inferiore:

voltate dalla parte bianca:

e piegate a metà, così:

aprite:

e tenendo come punto di riferimento la piega della metà, fate una piegatura a sinistra:

e una a destra, così:

poi piegate due triangoli a destra ed a sinistra, così:

infine ripiegate la parte superiore dell’elemento (a occhio):

sulla parte inferiore; ed anche il secondo elemento è completato:

Incollate il primo elemento (testa) sul secondo (corpo), se volete piegate il cappuccio del vostro Babbo Natale verso il basso, e la vostra decorazione è pronta:

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

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