BAMBOLE WALDORF TUTORIAL – Manuale per realizzare le bambole Waldorf. Questo manuale illustrato è il frutto della mia esperienza di mamma e insegnante.
Le fotografie sono state scattate durante la preparazione delle bambole regalate ai bambini di una prima classe per il Natale 2010. Spero sarà utile non soltanto ad altre mamme, che vorranno fare un regalo ai loro bambini, ma anche agli insegnanti della scuola d’infanzia e primaria…
Per anni ho tenuto corsi per mamme ed insegnanti della scuola d’infanzia sulla costruzione di giocattoli, ma l’esperienza sicuramente più interessante per me è stata quella di seguire i laboratori per bambini di quinta, proprio facendo costruire la bambola di pezza.
Se preferisci trovi gli stessi contenuti dell’ebook gratuiti e in formato articolo qui:
Waldorf dolls – eBook – This Illustrated Handbook is the result of my experience as mother and teacher. I hope it will be useful not only to other mothers and teachers of kindergarten who want to make a gift to their children, but also for primary school teachers who want to teach their students to make dolls.
For many years I taught mothers and teachers of kindergarten how to build Waldorf and Montessori toys on their own, but the experience more interesting for me was to follow the workshops on the construction of the rag doll for children attending primary school …
… for this reason you will find instructions in the manual a little too detailed for an adult, and with stages that have not directly to do with the success of “handicraft”, but having an educational value when you working with children.
A special attention is also given to aspects of quality in relation to the small child who will play with the doll.
Bambole Waldorf CARTAMODELLI – Manuale per realizzare le bambole Waldorf. Essenzialmente il cartamodello per le bambole waldorf è un rettangolo.
Posate la testa della bambola su un foglio di carta, segnate la larghezza e la lunghezza e misurate. La larghezza del cartamodello del corpo sarà uguale alla larghezza della testa, la lunghezza sarà la lunghezza della testa moltiplicata per tre volte.
Nell’esempio la testa misura 7 cm di larghezza e 8 cm di lunghezza, quindi il modello misurerà 7×24 cm
Ora dividete il rettangolo a metà e tracciate una linea
Dividete la linea a metà e poi a destra e a sinistra marcate mezzo centimetro. Segnare la metà anche del lato inferiore del rettangolo e segnare 1cm per parte.
Congiungere tra loro i punti trovati, poi disegnare due arrotondamenti in fondo, proporzionati alla larghezza della caviglia, per il piede.
Per il braccio il polso passa per il centro del rettangolo, il pollice si trova sulla linea mediana, e la larghezza corrisponde a metà busto.
Come vedete è molto semplice, e se lavorate con i ragazzi darà molta soddisfazione e renderà ogni bambola assolutamente unica.
Bambole Waldorf CARTAMODELLI – Manuale per realizzare le bambole Waldorf
Qui puoi scaricare e/o stampare i cartamodelli già pronti, per le bambole presenti nel manuale, in formato pdf. Tutti i cartamodelli sono a grandezza naturale. Solo per la bambola grande, il cartamodello del corpo necessita di essere ritagliato e incollato seguendo le istruzioni:
Il materiale comprende: – bambola Waldorf media – bambola Waldorf grande – bambola con arti snodati – bambola con vestito e berretto fissi.
Se preferisci, trovi i cartamodelli stampabili in formato pdf nelle misure originali anche nell’ebook, insieme al tutorial completo per realizzare le bambole
Fare occhi e bocca alla bambola Waldorf – Siamo arrivati alla fase più delicata della realizzazione della bambola, cioè quella degli occhi e della bocca, che daranno alla bambola la sua “personalità”…
Per prima cosa abbozzare un po’ di guance con del gessetto rosa da lavagna, sfumando con un batuffolo di lana.
Poi prendere tre spilli, e fare varie prove per la collocazione di occhi e bocca.
Gli occhi devono cadere sulla legatura, e devono formare insieme alla bocca un triangolo equilatero.
Tenere presente il triangolo equilatero vi eviterà di fare occhi troppo vicini o troppo distanti, e di ricamare la bocca troppo in alto o troppo in basso.
Spostare anche più volte gli spilli, e osservare il viso anche da lontano, con calma, finchè non saremo davvero soddisfatti, e potremo passare al ricamo.
Infilare l’ago da bambola col filo di cotone dello stesso colore della maglina, e fissare con piccoli punti la maglina stessa all’imbottitura in corrispondenza degli spilli
Poi finalmente ricamare del colore desiderato occhi e bocca. Per gli occhi si possono fare dei semplici nodini, soprattutto sulle bambole più piccole.
Se si ricamano occhi più grandi, contare bene le maglie per riuscire a farli grandi uguali e della stessa forma.
La bocca può essere fatta come un puntino rosa o rosso, oppure a forma di mezzaluna sorridente.
Se la bambola è destinata al vostro bambino, consiglio di caratterizzarla il meno possibile, per poi risistemarla eventualmente in base alle richieste del bimbo.
Forse vorrà gli occhi più grandi o di un altro colore, la bocca in un altro modo, è il bello di fare i giocattoli in casa…
Trovi il tutorial completo per realizzare le bambole in formato ebook qui:
Bambola Waldorf con corpo in spugna e berretto fisso – Il tutorial prosegue con le istruzioni per realizzare bamboline per i più piccoli, con vestito fisso e berretto…
Tracciare i contorni del cartamodello sulla spugna messa a doppio col diritto all’interno e il rovescio all’esterno, per il corpo.
Per il berretto non mettere la maglina a doppio se si usa il cartamodello intero; usarla a doppio se si piega il cartamodello a metà.
Cucire lungo i segni, rifilare con le forbici lasciando un margine di circa 0,5cm e rovesciare sul diritto.
Iniziare ad imbottire le gambe, seguendo i consigli dati per l’imbottitura della bambola Waldorf.
Arrivati con l’imbottitura all’inguine, con del filo da ricamo fermare con una bella cucitura simmetrica. Questa cucitura permetterà alla bambola di stare ben seduta.
Tirando bene il filo da ricamo, e facendo piccoli punti, la cucitura sparirà da sola nella spugnetta, e non serviranno ulteriori rifiniture.
Ora prendiamo due strisce di lana da imbottitura, facciamo un nodo al centro, poi portiamo verso il basso la lana e chiudiamo con dell’altra lana girando attorno al nodo, così.
Questi due nodi, rivestiti di maglina, diventeranno le manine della bambola.
Prestate attenzione a che siano il più possibile uguali tra loro.
Per le dimensioni, regolatevi a occhio.
Fissiamo le manine alle braccia.
Poi imbottiamo le braccia, inseriamo la testa e continuiamo ad imbottire il pancino.
Facciamo in modo che sul davanti la bambola risulti più tondeggiate, e sul dietro più piatta.
Fissiamo la testa cucendo bene la spugnetta intorno al collo.
Mettiamo la frangetta di capelli, come spiegato sopra, infiliamo il berretto e cuciamolo sia intorno al collo, sia intorno alla testa (viso e nuca).
I capelli delle bambole Waldorf – varie possibilità per realizzare i capelli delle bambole in modo che risultino non sono belli, ma anche resistenti e pettinabili…
Per prima cosa, sia che si vogliano fare capelli corti, sia che si vogliano fare lunghi, bisogna tracciare sulla testa della bambola dei segni di questo tipo.
Prestiamo attenzione all’attaccatura : seguiamo la traccia della legatura fino all’incrocio con la legatura degli occhi, poi avviciniamoci un po’ di più al viso con un tratto simmetrico, ma restiamo piuttosto indietro perché poi i capelli tendono a coprire parte del viso.
Ora, seguendo le linee tracciate, ricamiamo la cute con la lana scelta per i capelli.
Quando arriviamo in corrispondenza dell’attaccatura, nascondiamo i segni fatti puntando l’ago leggermente più avanti.
I capelli delle bambole Waldorf – Capelli lunghi
Preparare una matassa , poi tagliare due volte (la lunghezza dei fili che si ottiene è il doppio della lunghezza effettiva dei capelli, cioè con un filo si ottengono due capelli)
Con un uncinetto da cotone (come già detto deve essere abbastanza grande da poter prendere comunque il filo di lana, ma abbastanza piccolo da entrare nella maglina senza far danni) puntare sotto il ricamo, prendendo un po’ di maglina. Si può anche decidere di usare un uncinetto più grosso e prendere solo il ricamo,
è meno faticoso, ma considerate che poi ai bambini piace molto pettinare le bambole, e in fase di gioco la differenza di sente…
Poi prendete un filo di lana tra quelli preparati, piegato in due e preso nella sua metà e tirare con l’uncinetto fino a formare un cappio.
Prendere con l’uncinetto i due fili che sporgeranno a monte, come per fare il punto catenella, ma poi farli passare completamente attraverso il cappio e tirare… Due capelli sono fatti !
Proseguire così per tutta la testa. Consiglio di cominciare dall’attaccatura, dove è bello che siano più fitti, e poi via via possiamo diradare, anche perché se mettiamo troppi capelli, poi il bambini farà molta fatica a giocarci.
Ecco fatto. Ai bambini di solito piace molto la frangetta, ma il problema è che nelle bambole tende ad alzarsi a mo’ di crestina. Consiglio di proporre la bambola senza, poi il bambino potrà fare il parrucchiere, se lo desidera…
I capelli delle bambole Waldorf – Capelli corti
Preparare i capelli per doppia lunghezza, ma invece di avvolgere intorno allo schienale della sedia, usate indice medio e anulare e tagliate una volta soltanto. Otterrete tanti ciuffetti come questo.
La testa della bambola deve essere ricamata come mostrato prima.
Inserire l’uncinetto, prendendo anche un po’ di maglina, poi prendere il primo capello così:
Prendere il cappio con l’uncinetto e tirare fino al formarsi di un’asola, quindi inserire l’uncinetto nell’asola (come per fare il punto catenella), prendere i fili sporgenti dall’altro lato e tirarli fuori del tutto. Stringere bene.
Proseguire così per tutta la testa del bambolotto.
I capelli delle bambole Waldorf – Frangetta
(per bambole con berretto fisso)
Segnare una linea simmetrica al viso, ma piuttosto alta.
Con la lana scelta per i capelli ricamare dei punti lunghi in corrispondenza del segno tracciato, prendendo anche un po’ di imbottitura.
Poi fissare i capelli con l’uncinetto a due a due, come spiegato per i capelli corti. Non serve in questo caso prendere anche la maglina con l’uncinetto.
Trovi il tutorial completo per realizzare le bambole in formato ebook qui:
Corpo della bambola Waldorf con arti snodati – Qui propongo una variante meno “Waldorf” per il corpo della bambola, utilizzando per braccia e gambe gli snodi da bambola o orso (cartamodello per testa di 25 cm di diametro)
Posare il cartamodello sulla maglina messa a doppio, tracciare e ritagliare una volta il corpo e due volte braccia e gambe. Cucire seguendo le istruzioni presenti sul cartamodello.
Preparare quattro snodi per bambole o orsi.
Rivoltare il corpo della bambola sul diritto, attraverso l’apertura del collo.
Per rivoltare gli arti, invece, è necessario praticare con le forbici un foro, come mostrato nelle immagini. Il foro servirà poi ad inserire imbottitura e snodo.
Imbottire come spiegato per la bambola Waldorf, aiutandosi con una bacchetta cinese.
Inserire nel foro lo snodo, come mostrato nella foto, e cucire tutto intorno.
Praticare con un uncinetto un foro in corrispondenza dei segni presenti sul cartamodello, sul davanti del corpo.
Inserire nel foro la parte sporgente dello snodo della gamba, e dall’interno inserire il disco grande e poi il dischetto bianco di bloccaggio.
Procedere allo stesso modo per tutti gli arti
Poi imbottire un po’ e quindi inserire la testa.
Continuare con l’imbottitura
Quindi cucire la maglina del corpo intorno al collo della bambola, con piccoli punti invisibili.
BAMBOLA WALDORF CORPO E ASSEMBLAGGIO – Realizzata la testa, procediamo col corpo della bambola e assembliamo tra loro le varie parti.
Preparare con cura la maglina sul tavolo, messa a doppio col rovescio verso l’esterno e le costine in verticale (drittofilo), posizionare il cartamodello, tracciare i contorni e ritagliare.
Cucire lungo le linee tracciate il corpo e le braccia, con la macchina da cucire o a mano. Se la maglina è di buona qualità non occorre passare i contorni ritagliati col punto zigzag.
Quindi con le forbici seguire i contorni lasciando un margine non superiore ad 1 cm, ed effettuare di piccoli taglietti aggiuntivi in corrispondenza del cavallo e del pollice della mano.
Rivoltare e procedere all’imbottitura.
Per imbottire dobbiamo tenere sempre presente che vogliamo che la bambola abbia una consistenza tonica e non flaccida, e che abbia un aspetto liscio e senza bozzi.
Il modo più semplice per ottenere questo, è quello di inserire una piccola falda di lana alla volta e spingerla sempre al centro con l’aiuto di una bacchetta cinese, così se anche al centro della falda di lana restano i segni della pressione, all’esterno l’imbottitura risulterà bella liscia.
Cominciamo con l’imbottire i piedi e le gambe.
Arrivati all’altezza del cavallo con l’imbottitura della prima gamba fermiamoci, puntiamo uno spillo per tenere fermo il tutto, e passiamo alla seconda gamba. Se vogliamo che la bambola, una volta ultimata, possa stare ben seduta, è molto importante che non saliamo troppo con l’imbottitura.
Poi, con del filo forte di cotone, facciamo due cuciture simmetriche, che verranno nascoste successivamente, in fase di rifinitura.
Seguendo gli stessi principi, passiamo ad imbottire mani e braccia:
Poi passiamo ad unire le braccia alla “cassa toracica” realizzando la spalla. Prima di cucire, occorre osservare attentamente la bambola, fare varie prove e una volta raggiunta una buona simmetria, fissare con degli spilli e quindi cucire.
Possiamo ora unire le due parti della bambola, inserendo la “colonna vertebrale” nella pancia e continuando ad imbottire, ma senza premere eccessivamente questa volta, e cercando di dare un bel aspetto tondeggiante al pancino, e più piatto alla schiena. Ogni tanto fate delle prove per verificare che la bambola riesce a stare ben seduta.
Se risulta irrigidita, significa che state imbottendo troppo all’altezza della cucitura tra gambe e pancia.
Arrivati con l’imbottitura all’altezza delle ascelle, bisogna fermarsi. Siamo arrivati ad un altro punto delicato della lavorazione: le spalle.
Per prima cosa, per verificare la simmetria delle braccia, legare le manine della bambola tra loro sul davanti, tenere la bambola seduta, e osservarla nel suo insieme, e in particolare le spalle.
Se tutto va bene, possiamo tirare un po’ la maglina della pancia verso il mento della bambola, slegare le manine, e cominciare a cucire col filo dello stesso colore della maglina e con punti piccolissimi e invisibili, per qualche centimetro intorno al mento, e poi dietro per qualche centimetro al centro della nuca.
Lasciare libere le spalle.
Tocchiamo un po’ le nostre spalle: sono dure e tondeggianti. Procediamo con l’imbottitura della bambola da davanti e da dietro.
Imbottendo dietro, stiamo bene attenti a non esagerare, altrimenti rischiamo di fare una bambola con la gobba…
Leghiamo di nuovo le manine sul davanti della bambola.
Se serve aggiungiamo le ultime faldine di lana per imbottire. Di solito a questo punto ce n’è sempre da aggiungere un po’ sotto le ascelle, ma non è detto. A questo punto possiamo completare la cucitura della maglina intorno al collo della bambola, tirandola molto, e facendo in modo che avanzino un paio di centimetri per rivestire la spalla.
Se serve aggiungere altra imbottitura, poi portare la maglina verso il braccio, fissarla con degli spilli, magari facendo in modo che combaci con la linea di cucitura del braccio, e cucire.
Ripiegare appena appena gli orli e cucire anche intorno al braccio.
Terminate le due spalle, modelliamo le manine. Per prima cosa avvolgiamo del cordoncino per creare i polsi, stringendo e annodando bene.
Controlliamo che dopo la legatura le manine appaiano di uguale grandezza, quindi con dei piccoli punti cuciamo per nascondere la legatura, usando il filo dello stesso colore della maglina.
Per i piedi stringere solo la metà davanti, infilando l’ago da bambola in questo modo e tirando forte
Poi modellare il piede premendo e facendo in modo che sporga in avanti, così
Quindi cucire, come fatto per le manine.
Infine nascondere le cuciture fatte per l’articolazione delle gambe con piccoli punti invisibili, come fatto per le mani e i piedi.
Ora mancano soltanto i capelli, gli occhi e la bocca…
Trovi il tutorial completo per realizzare le bambole in formato ebook qui:
LA TESTA DELLE BAMBOLE WALDORF – Queste sono le istruzioni per realizzare la testa di qualsiasi tipo di bambola; solo le misure, in particolare, si riferiscono alla creazione della bambola waldorf media, ma il procedimento non cambia per le altre…
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LA TESTA DELLE BAMBOLE WALDORF
(per tutti i modelli di bambola)
Prima di iniziare a lavorare alla testa della bambola, ricordiamo che una volta terminata deve presentare delle caratteristiche fondamentali:
– deve essere il più dura possibile
– deve essere tonda, liscia, simmetrica
– deve essere ben ferma sul collo e non dondolare.
Tenendo presenti queste caratteristiche, possiamo cominciare…
Scegliete una falda di lana cardata del vostro colore preferito: sarà la luce nascosta che darà avvio a tutto il lavoro.
Formate un nodo e poi avvolgetevi intorno la lana eccedente, come per fare un gomitolo:
Nascondete poi il vostro segreto avvolgendo altra lana bianca, stringendo forte più che potete,
e fino ad ottenere una pallina del diametro di circa 7cm.
Poi preparate con dell’altra lana per imbottire una bellissima stella sul tavolo, ed al centro della stella posare la pallina.
Bella, vero? Ora prendiamo i raggi della stella a due a due ed usiamoli per formare proprio la testa e il collo della nostra bambola. Una volta iniziato il procedimento non dobbiamo mai lasciare la presa, fino alla legatura finale.
Quindi con del cordoncino molto resistente stringiamo intorno al collo più forte che possiamo, e annodiamo.
Ora possiamo lasciare la presa, e con dell’altro cordoncino possiamo rinforzare il collo per una certa lunghezza, non superiore alla lunghezza della testa stessa, ed eventualmente tagliamo la lana eccedente.
Il nostro collo è molto duro: possiamo proprio chiedere ai bambini di toccarsi il collo, e anche di seguire con le dita come continua lungo la schiena con la colonna vertebrale: una colonna ci tiene la testa, appunto.
Per quanto riguarda le dimensioni della testa in questa fase, bisogna tenere presente che durante le successive fasi si ridurrà di diametro di almeno 5 cm (anche di più se non avete avvolto abbastanza stretto): ora misura 30 cm, dopo le legature arriverà a circa 25 cm.
Ora stendiamo sul tavolo la maglina per bambole. Osservandola vedrete che ha un diritto e un rovescio, e un certo andamento delle maglie.
E’ molto importante che le costine risultino verticali sul viso della bambola e ben diritte. Per la testa non serve un cartamodello, ma bisogna appunto stare molto attenti nella preparazione del tessuto prima del taglio.
Con del filo forte di cotone cominciare a cucire la maglina con dei punti che permettano di tirare un po’ la maglina.
Iniziamo a cucire dall’apice della nuca verso il basso, poi torneremo indietro per rifinire in prossimità della fronte: diciamo che lasciamo aperta la fontanella.
Per cucire e tirare bene io uso questo punto:
Avvicinandosi al collo, tenere la maglina ben tesa tirando sia verso la nuca, sia anche verso il basso: in questo modo limiteremo il formarsi di brutte rughe sotto il mento.
Poi torniamo verso l’alto, se serve tirando la maglina ancora un po’.
E proseguiamo come mostrato nelle foto.
Dobbiamo essenzialmente evitare che compaiano rughe evidenti sulla fronte della bambola, quindi dobbiamo fare in modo che rughe, pieghe e cuciture cadano il più in alto possibile, dove verranno nascoste dai capelli.
Ora tiriamo bene la maglina verso il basso, prima di legarla ben stretta intorno al collo.
Noterete che già prima delle legature che ci apprestiamo a fare, la testa si è ridotta di almeno 2 cm.
Tagliamo un altro pezzo di cordoncino in modo da averne un bel po’ a disposizione, e per prima cosa lo annodiamo esattamente sotto al mento della bambola, lasciando che ai due lati sporgano due cordoncini di uguale lunghezza, e belli abbondanti.
Ora usiamo il cordoncino per fare la legatura che serve a delimitare il volto della bambola, dividendo a metà la testa nel senso della lunghezza, così:
Stringiamo molto bene, poi annodiamo saldamente, e usiamo il cordoncino avanzato per rinforzare ulteriormente il collo.
Siamo ora arrivati alla fase più delicata: la legatura per gli occhi. Per prima cosa osserviamo bene il volto della bambola, controlliamo che non presenti rughe e che la maglina sia ben tesa e con le costine perpendicolari.
Poi tagliamo un lungo pezzo di cordoncino e posiamolo sul volto in modo che risulti perfettamente orizzontale e che cada circa a metà del viso.
Facciamo varie prove, poi passiamo alla legatura, controllando sempre che il cordoncino cada a metà del volto e che non si storti.
Ora bisogna fissare bene il cordoncino alla testa, in corrispondenza degli incroci, usando l’ago per bambole e altro cordoncino, e prendendo con l’ago un po’ di imbottitura, così :
E’ molto importante fissare bene perché adesso dobbiamo spingere il filo che divide a metà la nuca verso il basso, senza però alterare la posizione del cordoncino dalla parte del viso.
Per farlo può essere utile far leva con le forbici, cercando di spingere anche l’imbottitura tutta a formare una bella nuca tonda, e evitando il formarsi di rigonfiamenti ai lati del collo.
Ora per modellare bene la nuca e delimitare meglio il volto con le sue guance più lisce e morbide dalla nuca più dura e tonda, lavoriamo con ago e cordoncino come mostrato nella foto.
Il lavoro non deve essere meccanico, ma proprio di modellaggio; per questo si può dire ai ragazzi di toccarsi sotto le orecchie e poi sulla nuca.
La testa ora è quasi pronta, non ci resta che rivestirla con cura con dell’altra maglina, seguendo lo stesso procedimento utilizzato prima delle legature.
Da ultimo fissare il rivestimento intorno al collo con del cordoncino. Ora la testa è pronta, e misura circa 25 cm di diametro.
Trovi il tutorial completo per realizzare le bambole in formato ebook qui:
BAMBOLE WALDORF : presentazione del manuale e links vari per l’acquisto dei materiali. Questo manuale illustrato è il frutto della mia esperienza di mamma e insegnante. Le fotografie sono state scattate durante la preparazione delle bambole regalate ai bambini di una prima classe per il Natale 2010.
Spero sarà utile non soltanto ad altre mamme, che vorranno fare un regalo ai loro bambini, ma anche agli insegnanti della scuola d’infanzia e primaria.
Per anni ho tenuto corsi per mamme ed insegnanti della scuola d’infanzia sulla costruzione di giocattoli, ma l’esperienza sicuramente più interessante per me è stata quella di seguire i laboratori per bambini di quinta classe della scuola primaria, proprio facendo costruire la bambola di pezza…
…per questo nel manuale è dato un occhio di riguardo agli aspetti che riguardano la qualità in relazione al bambino piccolo che giocherà con la bambola. Troverete poi indicazioni un po’ troppo dettagliate per un adulto, e con delle fasi che non hanno direttamente a che fare con la riuscita del “prodotto artigianale”, ma hanno un valore didattico nel momento in cui si lavora coi ragazzi.
BAMBOLE WALDORF – Materiale occorrente
– lana bianca per imbottire di buona qualità, soprattutto se si lavora coi ragazzi o se è la prima bambola. Usando lana ricca di lanolina, diventerà molto più semplice lavorare soprattutto la testa, e l’imbottitura risulterà più facilmente omogenea e senza bozzi.
Ma non dimentichiamo che questo tipo di bambola non è stata inventata nelle scuole steineriane: è stata da sempre la bambola dei poveri, quindi si può imbottire anche con altri materiali più scadenti, facendo più fatica.
A meno che la bambola non sia destinata a un bambino allergico alla lana, inoltre, sconsiglio le imbottiture sintetiche: la bambola in apparenza sembra uguale, ma a prenderla in braccio perde una delle sue caratteristiche più importanti: risulta troppo leggera.
– lana cardata del vostro colore preferito (facoltativa)
– maglina per bambole. Un’alternativa economica alla maglina può essere quella di tingere una vecchia maglietta della salute con del caffè
– filo di cotone o cordoncino molto resistente per le legature (va benissimo quello per gli aquiloni, ad esempio)
– filo di cotone grosso (del tipo da uncinetto) per le cuciture nascoste
– filo da cucito del colore della maglina per tutte le cuciture a mano di rifinitura
– aghi da cucito sia da lana, sia da cotone
– un ago da bambola: si tratta di un ago molto lungo, ma con la cruna sottile (gli aghi da materasso non vanno bene perché avendo la cruna larga possono bucare la maglina, magari proprio mentre si lavora agli occhi…). Si trova facilmente nelle mercerie, ma se avete difficoltà potere consultare i link in fondo alla guida
– macchina da cucire, se non volete fare le cuciture del corpo a mano
– snodi per bambole o per orsi (solo se volete realizzare il secondo modello)
– spugnetta di cotone (solo se volete realizzare il terzo modello)
– lana filata per i capelli
– uncinetto abbastanza sottile da entrare nella maglina, ma capace di prendere la lana che avete scelto per i capelli
– forbici
– una bacchetta cinese o qualcosa di simile, aiuta molto in fase di imbottitura
– filo da ricamo per occhi e bocca
– gessetto da lavagna rosa
BAMBOLE WALDORF – Iniziare dal corpo o dalla testa?
La risposta dipende dal tipo di esperienza che si vuole fare mentre si realizza la bambola.
Se quel che più vi interessa è la riuscita “artigianale” del prodotto finito, forse è meglio cominciare dal corpo: Questo perché avendo il corpo già imbottito e modellato, è più semplice realizzare una testa delle proporzioni adatte.
La bambola finita, infatti, dovrebbe avere le seguenti proporzioni: il corpo dovrebbe corrispondere alla lunghezza della testa moltiplicata per tre (diciamo che dal collo all’incirca all’ombelico è una testa, per questo si può mettere un spillino provvisorio per marcarlo).
Un’ulteriore prova che si può fare per controllare le proporzioni della bambola finita, è quella di verificare che il piede possa toccare il naso della bambola.
Le braccia dovrebbero invece potersi congiungere agevolmente poco al di sotto del pancino.
Detto questo, però, iniziare a lavorare dalla testa è molto più bello e significativo (l’embione infatti si sviluppa dalla testa) soprattutto se si realizza la bambola a scuola coi ragazzi, e l’ostacolo dell’ottenere un corpo ben proporzionato si supera facilmente seguendo le indicazioni per le misure della testa date nella guida ed utilizzando il cartamodello relativo.
Meglio ancora, sentirsi liberi di modellare una testa delle dimensioni che più si desiderano, ed in base al risultato ottenuto realizzare da soli il cartamodello, che è molto semplice seguendo le istruzioni date nell’apposito capitolo.
Questo renderà il lavoro sicuramente più stimolante e l’esperienza sarà non solo di taglio e cucito, ma di percezione delle forme e delle proporzioni, di osservazione, e di stimolo a ricercare il bello nel modellare questa semplice e modesta immagine dell’essere umano, che è la bambola.
BAMBOLE WALDORF – Link per l’acquisto dei materiali
Hanno praticamente tutto, il catalogo online è in Tedesco, ma è riccamente illustrato, ed inoltre si può telefonare (al mattino) per parlare con una gentilissima impiegata che parla Italiano.
Dal sito è possibile richiedere l’invio del catalogo cartaceo.
BAMBOLE WALDORF – Questi sono i loro materiali che uso io per le bambole:
lana per imbottire, molto ricca di lanolina, rende facilissima la realizzazione delle testine, perché praticamente si blocca da sola. Però profuma parecchio di pecora…
L’assortimento completo di magline per bambole si trova a questa pagina ; i colori del catalogo non rendono moltissimo l’idea, ma sono tutte molto belle.
La spugnetta di cotone (Nickistoff) , quella delle tutine da neonato, per capirsi, è difficile da trovare, e si può comprare qui, scegliendo tra tantissimi colori
Bambola di carta – è uno dei giochi più diffusi vestire e animare le bambole di carta. I bambini, giocando, hanno la possibilità di esercitarsi col ritaglio, il disegno, e di utilizzare la propria abilità di progettazione.
Questa è la bambola:
potete scegliere la sagoma da far completare dal bambino, oppure la bambolina pronta. Sono in pdf e pronti per la stampa nella dimensione corretta:
Prima di ritagliarle, consiglio di incollarle ad un cartoncino.
Per queste bamboline, che sono le prime che pubblico, ho scelto la soluzione più classica: vestiti e accessori si applicano piegando le linguette. Esistono però tantissime altre possibilità quali utilizzare piccoli magneti, velcro, incastri di cartone, ecc…
Se desiderate la bambolina può stare anche “in piedi”: basterà disegnare una liguetta intorno ai piedi la base, da ripiegare poi sul retro. Trovate un po’ di idee e links in fondo all’articolo.
Bambola di carta – free download e tutorial
Per iniziare questi elementi:
Potete stamparli sia nella versione senza linguette e scollo, sia nella versione già pronta, qui. La dimensione è quella adatta alle misure della mia bambola:
(da far elaborare al bambino e pronti). Nell’ultima pagina di stampa trovate i links ai modelli originali, se può servire.
Io consiglio di stampare la versione da elaborare: la risoluzione delle immagini è leggermente migliore, ma soprattutto il bambino ha la possibilità di progettare e realizzare le linguette perchè possano effettivamente sostenere gli elementi, e adattare ad esempio, lo scollo delle giacche.
(Aprendo entrambi i file, è molto semplice capire come muoversi)
Bambola di carta – free download e tutorial
Seguendo questo semplice tutorial, poi, potrete arricchire il guardaroba della bambola non soltanto con nuovi vestitini disegnati dal bambino, ma anche attingendo a vostra volta al materiale presente in rete.
Per prima cosa dovete disporre di una bambolina già ritagliata. Andate quindi al vostro sito preferito:
e fate la vostra scelta:
I cataloghi online non permettono di solito di salvare le immagini sul computer utilizzando il pulsante destro del mouse, e questo è il caso. Il problema si risolve utilizzando un programma “cattura schermate” (io utilizzo Screen Hunter, gratuito, ma ne esistono moltissimi altri):
Una volta salvata l’immagine, apriamo Word
e, molto importante per il raffronto con la bambolina che ho preparato io, selezionate in basso a destra uno zoom al 90%
Ora posizionate la bambolina ritagliata sullo schermo, e riducete l’immagine in modo che si adatti il più possibile alle sue dimensioni (basta trascinare i margini col mouse):
ed è fatta… non resta che stampare, aggiungere linguette e altri eventuali accorgimenti, ritagliare e giocare:
Nei prossimi giorni prepareremo insieme una casetta-libro per la bambolina e tutti i suoi vestitini.
Bambola di carta – free download e tutorial
Come detto all’inizio, la bambola di carta può essere ritagliata e montata in vari modi, qui alcuni links ad altri articoli che parlano di bambole di carta nel web:
Tutorial BAMBOLINE IN FELTRO – Riordinando casa oggi abbiamo ritrovato questa bambolina, che ha ormai più di dieci anni… è uno dei miei primi esperimenti col feltro e le mie ragazze ci hanno giocato davvero tanto:
così ho pensato di cimentarmi di nuovo…
… ed ecco il tutorial.
Materiale occorrente
lana cardata color incarnato e un assortimento di colori a scelta
sapone di marsiglia meglio se all’olio d’oliva (ma si può usare anche detersivo per piatti) e acqua bollente
una stuoietta (tipo quelle da sushi, ma si può usare anche un pezzo di arella rotta o simili, o in alternativa anche un pezzo di plastica a bolle) e un asciugamano
filo da ricamo e aghi da cucito. Gli aghetti da feltro possono essere utili ma non sono indispensabili
forbici o taglierino
un pezzo di cartone di recupero per i modelli. Se usate come ho fatto io un cartone da pizza, avete a disposizione davvero l’ideale perchè è resistente ed abbastanza impermeabile. Se non comprate pizza da asporto potete usare il cartone di una scatola qualsiasi, ma dovrete rivestire il modello con della pellicola da cucina per renderlo più resistente. Se il modello si disfa prima del tempo, infatti, c’è il rischio che la lana infeltrendosi faccia presa all’interno, e non è poi più possibile aprire il lavoro.
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Come si fa
Scelto il modello che desiderate realizzare, riportatelo sul cartone e ritagliate. Qui potete scaricare e stampare quelli che ho usato io, ma si tratta di forme davvero elementari che possono benissimo essere disegnate ad occhio:
Per la bambolina rosa e quella bianca vi servirà la forma ovale per la culla e la forma piccola per il corpo della bambola; per la bambolina verde la forma grande, quella piccola e quella per il cappello da gnomo.
Ora impariamo la tecnica base per infeltrire la lana con acqua e sapone. La preparazione a secco della lana è molto importante. L’infeltrimento infatti è un processo irreversibile che porta le fibre della lana prima ad aprirsi (grazie all’azione dell’acqua e del calore, facilitata dal sapone) e poi a richiudersi saldandosi tra loro (grazie all’azione meccanica del “maltrattamento”, cioè del movimento e della pressione). L’unico vero ingrediente “segreto” è il tempo: più tempo si dedica a massaggiare, premere, strapazzare la lana, più la qualità del nostro feltro risulterà buona. Per essere più tecnica, la fase di “maltrattamento” è detta follatura. Per capire meglio, questa è una fibra di lana vista al microscopio:
photo credit: www. edym.com
La tecnica è la stessa che permette di realizzare pantofole, cappelli, borse, ecc… cambia solo il modello. Anche se sembra difficile, ho tenuto corsi di feltro con bambini a partire dai 5 anni, ed hanno realizzato davvero pantofole, borsette e quadri di buona qualità.
Prendiamo il modello, e procediamo con la lana asciutta rivestendolo in questo modo: una volta in senso verticale, una volta orizzontale, un’altra volta verticale ed un’ultima orizzontale:
Io ho preparato così tutti modelli, prima di bagnare il piano di lavoro; questa è una buona pratica da seguire soprattutto se si lavora coi bambini…
Versate poi dell’acqua bollente in una ciotolina e immergete la saponetta. Se usate detersivo liquido versate in una ciotola più grande l’acqua bollente e una ciotolina più piccola il detersivo.
Insaponate i polpastrelli, poi bagnateli nell’acqua e cominciate a massaggiare la lana con movimenti piccoli, rotatori e leggeri.
La sensazione sulle dita è molto piacevole, e procedete con pazienza senza mai esagerare col bagnare, finchè non vi sarete accorti che siete arrivati a bagnare ed insaponare fino al cartone, da entrambi i lati.
Tenere la stuoietta sopra l’asciugamano è un buon trucco per evitare di bagnare troppo la lana, perchè soprattutto ai bambini piace esagerare con l’acqua, e con la stuoietta l’eccesso viene filtrato lasciando asciutta la superficie di lavoro.
Continuate a massaggiare coi polpastrelli, aggiungendo acqua o sapone solo se sentite che facilita il lavoro di massaggio, e man mano che procedete aumentate gradualmente la pressione.
Ora infatti le scaglie delle fibre si stanno aprendo, ed aumentando la pressione eliminiamo non solo l’eccesso d’acqua, ma anche l’aria tra fibra e fibra. Come ho già detto, più tempo dedicherete all’operazione, migliore sarà il risultato. Tecnicamente al termine di questa operazione avrete ottenuto il “prefeltro”.
Ora si possono proporre due strade. Soprattutto se lavorate coi bambini, a questo punto della lavorazione possono essere stanchi, e molto probabilmente sarà anche finito il tempo a disposizione… ho sperimentato come buona mediazione chiudere ogni pezzo singolo in un sacchetto di stoffa o uno strofinaccio da cucina, chiudendolo ognuno con un elastico, e mettere il tutto in lavatrice scegliendo un programma a 60 gradi almeno con centrifuga finale (ma non è il sistema più “ortodosso”):
Chiudendo bene la lana nella stoffa la lavatrice non subirà danni, ed inoltre possiamo approfittare per aggiungere al carico tovaglie e altri resistenti…
Il procedimento manuale prevede invece la follatura, che porta ad eliminare aria e acqua tra le scaglie e fare in modo che esse si saldino tra di loro come se fossero tanti uncini.
Per ottenere questo passiamo col mattarello premendo forte su ogni pezzo, sempre alternando le direzioni e le facce, poi arrotoliamo sempre in tutte le direzioni nella stuoietta e rulliamo con energia, infine stropicciamo come una polpetta ruotando tra le mani, poi riapriamo, tiriamo forte in tutte le direzioni, poi ancora mattarello e così via…
Infeltrire richiede fiducia: per un bel po’ di tempo vi sembrerà di affannarvi inutilmente, ma ad un certo punto vi accorgerete che il vostro pezzo si sarà ridotto notevolmente di dimensioni e apparirà molto compatto: si sarà davvero infeltrito!
Quando sarete arrivati a questo punto, stirate il modello bene, tirando un po’ in tutte le direzioni, o anche aiutandovi col mattarello, tagliate dove serve ed estraete quel che resta del modello di cartone (se avete scelto di servirvi della lavatrice, togliete ogni pezzo dalla stoffa, stirate e procedete poi come mostrato da qui in poi. Nella foto a sinistra ci sono i miei modelli appena usciti appunto dalla lavatrice):
Serve altra acqua calda e altro sapone, in entrambi i casi.
Dobbiamo modellare e dare ulteriore stabilità al nostro feltro soprattutto nella parte interna: infiliamo un dito insaponato e bagnato nell’apertura e dall’interno e dall’esterno massaggiamo premendo abbastanza forte, poi rulliamo sulla stuoietta, appallottoliamo il lavoro, ristiriamolo e così via, finchè non siamo soddisfatti:
La fase finale, e l’ultimo “maltrattamento” consiste nel risciacquare per eliminare tutto il sapone. Prima con acqua molto calda, poi strizziamo, poi con acqua molto fredda e strizziamo e così via. Meglio se l’ultimo risciacquo è con acqua fredda. Stiriamo bene tirando e facciamo asciugare.
Confezione e rifiniture:
Testina e manine possono essere realizzate o in feltro (ormai lo sappiamo fare) oppure con la maglina da bambole:
( Testa: fate un nodo in una striscia di lana color incarnato, avvolgete la lana che avanza sul nodo come per fare un gomitolo, bagnate con acqua molto calda e sapone e ruotate tra le mani prima con pressione leggera leggera, poi sempre più forte. Risciacquate come spiegato sopra. Manine: preparate una striscetta di lana sulla stuioia, rullate con le mani bagnate e insaponate come spiegato, stropicciate, sciacquate…)
Bambolina rosa
Per la bambolina rosa ho preparato a parte, sempre con la tecnica dell’infeltrimento, una pezzetta rosa per la cuffietta, e un cordoncino per poter portare la cullina al collo:
poi ho assemblato e decorato così:
Bambolina bianca
La testa e le manine sono in feltro come quelle della bambolina rosa, ma cambiano le decorazioni:
Bamboline in lana cardata – Con questo tutorial di base potete imparare a realizzare figure in lana cardata, senza l’uso di scovolini o fil di ferro, per realizzare in proprio il presepe e qualsiasi altro personaggio per il teatrino, il gioco, la decorazione.
Bamboline in lana cardata
Questa tecnica consente di modellare la lana nella massima libertà tecnica.
Soprattutto per i bambini è importante vedere crescere l’oggetto senza “prendere misure” e lasciare che le proporzioni si sviluppino tra le mani a partire dalla forma e dalla grandezza della testa. Naturalmente è una bellissima esperienza anche per gli adulti.
Lavorare con la lana cardata ha più a che fare col modellaggio e la scultura, che non col taglio e il cucito.
La testa, come per l’angelo, si forma a partire da un nodo. La testa delle figure umane, delle “bambole”, deve avere tre caratteristiche fondamentali:
deve apparire DURA deve apparire TONDA deve essere l’apice di una linea VERTICALE. Il nodo è inoltre un bellissimo simbolo del pensare.
La lana cardata si può acquistare ad esempio qui.
Bamboline in lana cardata Come si fanno
Prendere una striscia di lana cardata color rosa incarnato e fare un semplice nodo che cada a metà della striscia stessa, stringere il nodo accompagnando bene la lana:
Separare in due metà uno del due ciuffi all’estremità del nodo fatto, ed usarle per rivestire il nodo, quindi con una piccola striscia di lana fissarle formando il collo:
Posare il lavoro sul tavolo, e ai lati del collo prendere due strisce uguali di lana, ricavandola da quella che si trova sotto.
Immaginare, in base alle dimensioni della testa, la lunghezza delle braccia e fare due nodini, che saranno le manine.
La lana che esce dai nodini viene ripiegata all’indietro e si fissano i polsi, come fatto per il collo:
Bamboline in lana cardata
Utilizzando della lana bianca formare le braccia e di seguito il tronco e la tunica della statuina. La lana va aggiunta con pazienza, piccole strisce alla volta, e girata molto strettamente.
Più si riesce a stringere arrotolando, e più la figura diventa poi plasmabile, le braccia possono essere atteggiate come si desidera e così anche la figura nel suo insieme…
Bamboline in lana cardata
Immaginare in base alle proporzioni della testa e delle braccia la lunghezza della statuina, e procedere all’avvolgimento della lana bianca.
Non utilizzando fil di ferro o altro materiale del genere, ogni correzione è possibile: se le braccia non risultano della stessa lunghezza, ad esempio, basterà tirare un po’ il braccio corto, ed è fatta.
Lo stesso se la figura nel suo insieme risultasse troppo tozza e corta:
Fare una prova di stabilità e se la statuina non sta bene in piedi da sola, lavorare con l’aghetto di feltro la base. Se non avete l’aghetto da feltro, si può ricorrere con lo stesso risultato all’uso di ago e filo tradizionali. Prima dell’arrivo sul mercato di questo “aghi magici” si faceva così, anche per fissare i capelli ed ogni altro particolare dell’abito:
Bamboline in lana cardata
Questa è la tecnica base per realizzare figure umane in lana cardata “senza piedi”.
Si possono anche fare con gambe e piedi, come racconterò poi…
Bamboline in lana cardata
Bamboline in lana cardata
Se cerchi idee per attività in stile steineriano per il periodo dell’avvento, puoi trovarle raccolte qui:
E qui trovi le istruzioni per realizzare il tradizionale presepe in lana cardata:
Dolls in carded wool tutorial. With this basic tutorial you can learn how to make figures in carded wool, without the use of pipe cleaners or wire, to create their own nativity scene and any other character for puppet theater, play, decoration.
This technique allows you to model the wool with complete freedom technique.
Especially for children it is important to see grow the object without “taking measures” and let the proportions develop between the hands from the shape and size of the head. Of course it is a wonderful experience for adults too.
Working with carded wool has more to do with modeling and sculpture, not with the cutting and sewing.
The head, as with the angel, is formed from a knot. The head of the human figures, the “dolls”, must have three basic features: It must appear HARD, it must appear ROUND, it must be the culmination of a line VERTICAL. The knot is also a beautiful symbol of thinking.
Dolls in carded wool tutorial
What do you need ?
White carded wool pink incarnate carded wool felting needle.
Dolls in carded wool tutorial
How is it done?
Take a strip of carded wool pink incarnate, and make a simple knot in the middle of the strip itself, tighten the knot accompanying well the wool:
Separate into two halves one of the two tufts of the end knot, and use it to coat the knot, then with a small strip of wool fix forming the neck:
Lay the work on the table, and to the sides of the neck to take two equal strips of wool, deriving it from the one that is located below.
Imagine, based on the size of the head, the length of the arms and make two knots, which will be hands.
The wool that comes out of the knots is folded backwards. Fix the wrists, as done for the neck:
Using the white wool form the arms and then the trunk and tunic doll. The wool must be added patiently, small strips at a time, and turn very closely.
The more you can tighten, and more the figure becomes malleable, arms can be atteggiate as you want and so the figure as a whole …
Imagine according to the proportions of the head and arms length of the doll, and proceed, wrapping the white wool.
If we create the doll without wire or other material of this kind, any correction is possible: if the arms are not of the same length, for example, you need only pull a bit on the short arm, and it is done.
The same if the figure as a whole is too short and squat:
Do a test of stability and if the doll is not comfortable standing alone, work with the felting needle the base. If you have not felting needle, may be used with the same result traditional needle and thread. Before the arrival on the market of this “magic needle” it it was so, even to fix the hair and every other detail of the apparel:
This is the basic technique to create human figures in carded wool “without feet”.
You can even make them with legs and feet, then tell you how …
La “bambola Waldorf” è molto presente nel web e in molte delle nostre case, e forse è interessante leggere cosa ne dice l’antroposofia…
Il mio personale parere è brevemente riassunto qui http://www.lapappadolce.net. Trovo però utile la pubblicazione di questi due articoli intanto per chi crede (perchè di credo si tratta, come vedrete) nell’antroposofia, perchè sono articoli abbastanza rari, e poi per le persone che magari sono affascinate dall’indubbia bellezza degli ambienti e dei materiali delle scuole steineriane, ma non ne conoscono i presupposti… Conoscere è importante…
Questo genere di bambola non è stato inventato da Rudolf Steiner: sono le bambole dei bambini poveri, che sempre le mamme hanno confezionato per i loro bambini prima dell’avvento della produzione in serie, della plastica, e dell’estetica e dei bisogni indotti dal marketing.
I bambini ricchi avevano la bambola di porcellana, i bambini poveri giocavano con la bambola fatta con le foglie del mais (da cui la famosa bambola annodata), o con figure intagliate approssimativamente nel legno, o con uno straccio annodato, appunto… Oppure le mamme e le nonne facevano le bambole di pezza ai loro bambini. Quello che ha fatto Steiner è stato “canonizzare” il modello e inserirlo all’interno di un complesso impianto filosofico-teologico, cosa che ha fatto praticamente con ogni possibile aspetto della vita (dall’agricoltura all’arredamento all’abbigliamento a tutte le arti e non mi dilungo). Ma così oggi ha senso parlare della bambola di pezza, come della “bambola Waldorf”, e in questo modo un’importantissima tradizione continua a vivere.
Come sempre dico, io credo che la bambola fatta a mano sia un giocattolo bellissimo, qui c’è in mio manuale se può esservi d’aiuto:
bellissimo farla e bellissimo giocarci, ma mi sento libera di non credere a quanto ci si vuole mettere dietro; pure rispetto chi lo crede, se è consapevole e altrettanto rispettoso.
Questi articoli sono comparsi in Von der Wurde des Kindes intorno agli anni ’70, il primo (Pensieri aforistici sulle bambole) a firma di Anne Schnell, il secondo (Bambole e animali nella stanza dei bambini) di Johanna Veronica Picht. Li ho rimaneggiati parecchio nel tentativo di renderli il più comprensibili possibile a tutti. Le parti in grassetto sono quelle che più direttamente fanno riferimento alla confezione della bambola…
Bambole e animali nella stanza dei bambini
Secondo Steiner tutto ciò che il bambino vive nel suo ambiente, lascia in lui profonde impressioni, e non solo immagini-ricordo. Il bambino infatti non imita soltanto le persone, ma anche il colori, le forme, e la qualità degli oggetti che lo circondano, e imitando tutto muove in lui sentimenti, e questi sentimenti poi sono gli stessi che si trovano implicati nella costruzione dei suoi organi interni: le impronte lasciate dalle immagini divengono un ricordo indelebile scritto nel corpo del bambino.
In altre parole il corpo trattiene le esperienze dell’infanzia.
Chiediamoci dunque quale significato possono rivestire la prima bambola o il primo animale giocattolo del bambino, visto che si tratta dei due oggetti più frequentemente proposti.
Consideriamo la bambola. Ce ne sono di tutti i tipi: grandi e piccole, dure e morbide, vestite sfarzosamente o avvolte in semplici stoffe, con occhi che di aprono e si chiudono, con un meccanismo parlante; sono fabbricate in serie oppure cucite a mano, avvolte con un panno, annodate, legate o intagliate nel legno.
Eppure nessuna di queste bambole può competere con ciò che il bambino stesso, con la sua fantasia creatrice, eleva al ruolo di bambola. Spesso è un pezzo di legno a trasformarsi in bambola, oppure un paio di pagliuzze legate fra loro, oppure una borsa dell’acqua calda avvolta in un panno. Con un vecchio pannolino si possono svolgere, la sera a letto, interessanti discussioni; oppure una palla colorata con la sua coda di strisce colorate, di quelle che si preparano per giocare in estate, può essere portata a passeggio nella carrozzina.
E’ un bisogno primario del bambino quello di possedere una bambola, amarla, curarla e portarla in giro con sè. La bambola dà al bambino la possibilità di trasferire su di lei ciò che lui stesso sperimenta nel suo rapporto con la mamma, di confidare le proprie gioie e le proprie preoccupazioni, come si trattasse di una parte di sè, a volte dandole addirittura il proprio nome.
Il bambino secondo Steiner sta ancora compiendo il suo cammino di incarnazione ed è al tempo stesso molto aperto, con dedizione, al mondo esteriore. In lui interno ed esterno non sono ancora divisi. Così nel gioco il bambino si trova in un elemento creativo di libertà, e che offre possibilità molteplici.
Il bambino piccolo non sperimenta la bellezza esteriore della bambola, ma ciò che egli stesso ha messo della sua interiorità in ciò che per lui assume il ruolo di bambola. Se la bambola è vecchia, sporca e lacera, la mamma deve avere grande sensibilità per cogliere il giusto momento per rinnovarla o ripararla senza ferire il bambino, magari con piccole modifiche graduali.
La separazione da una bambola dovrebbe essere sempre lasciata alla decisione del bambino. Spesso la primissima bambola viene conservata per lunghissimo tempo dai bambini: la farfalla non è ancora volata via da questa bambola… Esiste un’identità di termine, nella lingua tedesca, per indicare la bambola e il bozzolo da cui si libererà poi la farfalla. La parola è Puppe per entrambi, quasi che la bambola contenesse in sè anche una farfalla che attende di volare via, come il bambino che esce dalla sua infanzia.
La bambola è un’accompagnatrice, una confidente, un’amica capace di consolare, un aiuto nel cammino del divenire dell’uomo e un sostegno a trovare se stessi. Come immagine dell’uomo il bambino esercita con lei le qualità sociali di base.
Come deve essere una bambola, perchè possa rispondere al meglio alla sua funzione?
Intanto la bambola deve lasciare libera la fantasia infantile, quella fantasia infantile che anima la bambola (le dà un’anima): la bambola deve poter piangere o ridere, star sveglia o dormire. Deve anche poter diventare facilmente un principe o una principessa, un bambino o una bambina. Ma non solo.
continua nelle pagine seguenti (segui i numeri delle pagine):
In qualità di adulti o di giovani in cammino di crescita, dovremmo essere in grado di vivere come il bambino vive nei suoi processi di fantasia mentre gioca con la sua bambola. Per poter comprendere questa affermazione però, dobbiamo fare riferimento a quanto esposto da Rudolf Steiner proprio in relazione alla bambola, ed ai nessi esistenti tra la bambola, l’estetica, la spiritualità e la pedagogia.
La “bambola Waldorf” è molto presente nel web e in molte delle nostre case, e forse è interessante leggere cosa ne dice l’antroposofia… Il mio personale parere è brevemente riassunto qui http://www.lapappadolce.net. Trovo però utile la pubblicazione di questi due articoli intanto per chi crede (perchè di credo si tratta, come vedrete) nell’antroposofia, perchè sono articoli abbastanza rari, e poi per le persone che magari sono affascinate dall’indubbia bellezza degli ambienti e dei materiali delle scuole steineriane, ma non ne conoscono i presupposti… Conoscere è importante…
Questo genere di bambola non è stato inventato da Rudolf Steiner: sono le bambole dei bambini poveri, che sempre le mamme hanno confezionato per i loro bambini prima dell’avvento della produzione in serie, della plastica, e dell’estetica e dei bisogni indotti dal marketing. I bambini ricchi avevano la bambola di porcellana, i bambini poveri giocavano con la bambola fatta con le foglie del mais (da cui la famosa bambola annodata), o con figure intagliate approssimativamente nel legno, o con uno straccio annodato, appunto… Oppure le mamme e le nonne facevano le bambole di pezza ai loro bambini. Quello che ha fatto Steiner è stato “canonizzare” il modello e inserirlo all’interno di un complesso impianto filosofico-teologico, cosa che ha fatto praticamente con ogni possibile aspetto della vita (dall’agricoltura all’arredamento all’abbigliamento a tutte le arti e non mi dilungo). Ma così oggi ha senso parlare della bambola di pezza, come della “bambola Waldorf”, e in questo modo un’importantissima tradizione continua a vivere.
bellissimo farla e bellissimo giocarci, ma mi sento libera di non credere a quanto ci si vuole mettere dietro; pure rispetto chi lo crede, se è consapevole e altrettanto rispettoso.
Questi articoli sono comparsi in Von der Wurde des Kindes intorno agli anni ’70, il primo (Pensieri aforistici sulle bambole) a firma di Anne Schnell, il secondo (Bambole e animali nella stanza dei bambini) di Johanna Veronica Picht. Li ho rimaneggiati parecchio nel tentativo di renderli il più comprensibili possibile a tutti. Le parti in grassetto sono quelle che più direttamente fanno riferimento alla confezione della bambola…
Pensieri aforistici sulle bambole
In qualità di adulti o di giovani in cammino di crescita, dovremmo essere in grado di vivere come il bambino vive nei suoi processi di fantasia mentre gioca con la sua bambola. Per poter comprendere questa affermazione però, dobbiamo fare riferimento a quanto esposto da Rudolf Steiner proprio in relazione alla bambola, ed ai nessi esistenti tra la bambola, l’estetica, la spiritualità e la pedagogia.
Nella delicata relazione che si sviluppa giorno dopo giorno tra adulto e bambino, tutto ciò che si crea attorno a una bambola che la mamma stessa ha realizzato, può diventare una vera scuola di amore umano e amore di vita, e donare al bambino gioia nei rapporti e gioia di vita; nutre inoltre le sue forze vitali favorendo lo sviluppo sano del suo corpo, della sua anima e del suo Io.
Per meglio esporre il suo pensiero, Steiner porta un confronto tra la “cosiddetta bella bambola” e una “bambola veramente bella“. La prima, che ai suoi tempi sapeva solo parlare e muovere gli occhi, e che oggi sa fare molto di più, ha avuto origine dall’idea che ha prodotto anche i robot.
La bambola veramente bella, che ci viene descritta da Steiner, può essere semplicemente costituita da un pezzo di stoffa annodato o legato, in modo tale che nella parte superiore si formi la testa, con occhi naso e bocca, di cui gli ultimi due non sono indispensabili. Se poi si annodano i due angoli superiori e quelli inferiori, questa bambola avrà anche braccia e gambe.
Rudolf Steiner parla in modo esteso ed approfondito della bambola, mettendola in relazione al bambino dai due anni e mezzo fino ai cinque anni, e illustrando ciò che caratterizza questo periodo della vita: una particolare fantasia che si sviluppa proprio in questa età, una fantasia viva e ricca di stimoli, ma anche meravigliosamente delicata in questo suo primo attivarsi.
Secondo l’antroposofia prima della nascita si verificano tutta una serie di eventi sovrasensibili, cioè di carattere spirituale, difficili da cogliere col nostro pensare moderno, ma secondo Steiner da considerarsi come scientifici, seppure nel nostro linguaggio manchino perfino i termini per definirli. E’ secondo lui necessario, quindi, introdurre un altro concetto nella nostra moderna immagine del mondo. E senza credere in questa realtà spirituale, non si può comprendere il concetto di fantasia infantile, nè come questa rappresenti una forza salutare che rappresenterà una risorsa dell’uomo per tutto l’arco della sua vita.
In un breve testo, “Educazione del bambino e preparazione degli educatori”, Rudolf Steiner parla della nascita del bambino come costituita in realtà da una sequenza di varie nascite, poichè considera l’uomo formato non solo dal corpo fisico, ma da altri tre corpi: il corpo delle forze vitali o di crescita (che chiama corpo eterico), il corpo delle forze dell’anima (che chiama corpo astrale o senziente) e il corpo dell’Io. Avvengono più nascite, appunto perchè questi corpi non nascono contemporanemente.
L’antroposofia crede fermamente nella reincarnazione e nell’esistenza di una gerarchia molto dettagliatamente classificata di “entità spirituali” (angeli, arcangeli, serafini, cherubini ecc…). Tra queste entità le più alte, in armonia con il cammino che l’individualità umana ha compiuto sulla terra di incarnazione in incarnazione, prima della nascita del bambino lavorano con l’aiuto della corrente ereditaria alla costruzione del corpo fisico dell’essere che vuole nascere, e questo rispettando anche il destino di tale individualità. Le forze eteriche materne che lo avvolgono, attive nella corrente ereditaria, collaborano a questo lavoro per formare nel nascituro le sue funzioni vitali, e naturalmente anche il padre del bambino collabora in questo lavoro di costruzione.
Via via viene descritta la nascita dei vari corpi.
In particolare si afferma che l’Io del bambino resta inizialmente avvolto nella sua anima, come una meravigliosa immagine. Per questo, in questo periodo della vita che comincia col periodo embrionale e termina circa col terzo anno di età, è possibile leggere nei sentimenti innati di un bambino quale sia il suo destino individuale. Io e corpo dell’anima costruiscono insieme il corpo delle forze vitali, e questo fa crescere il corpo fisico del bambino. Quindi Io, anima e forze vitali insiemi agiscono insieme nel corpo fisico, costruiscono gli organi interni, e sono forze attivissime come detto fino ai tre anni, anche se permangono con intensità minore fino al cambio dei denti.
continua nelle pagine seguenti (segui i numeri delle pagine):
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