Il plastico delle regioni. Con un semplicissimo plastico polimaterico (carta e colla vinilica dipinta, pasta di sale, ecc…) potremo vedere concretamente come è fatta la nostra regione, osservarne i confini, individuarne i rilievi, le pianure, le coste, i fiumi, ecc.
A seconda delle dimensioni del lavoro, potremo usare un supporto di cartone (per superfici piccole) o di compensato. Per un plastico di dimensione media può andare più che bene, ad esempio, un cartone da pizza. Questa soluzione, grazie al coperchio, ha il vantaggio di poter aggiungere al lavoro schede di ricerca e immagini, e diventa una sorta di libro diorama, facile da riporre, anche per creare una “biblioteca” delle regioni.
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Disegniamo sul supporto solo un semplice contorno, il profilo della regione, ricavandolo da una carta geografica fisica.
Ora segniamo la posizione dei rilievi (catene montuose e collinari) con un simbolo facilmente riconoscibile per ognuna. Fatto questo cerchiamo di individuare le montagne di maggiore importanza. Se c’è, segniamo anche la costa. Il un secondo momento penseremo ai fiumi, alle pianure, ecc.
Abbiamo finora approntato il progetto del lavoro. Ora quindi possiamo iniziare la costruzione del plastico: – stendiamo con un pennello abbondante colla vinilica su di un foglio di carta da giornale. In alternativa possiamo utilizzare carta di giornale e colla di farina fatta in casa (qui la ricetta:
– prendiamo la carta per il margine (come se fosse un panno bagnato da mettere ad asciugare) e sistemiamola sul supporto. In quale posto? Nello spazio riservato al rilievo che abbiamo segnato – mentre la colla è ancora fresca, cerchiamo di modellare la carta di giornale in maniera da imitare un rilievo. – per costruire le cime più alte possiamo incollare sulla carta sottostante un altro pezzo di giornale.
se volete evitare invece carta e colla e utilizzare invece paste da modellare, in alternativa alla classica pasta di sale che spesso crea bruciore sulle mani dei bambini, potete trovare ricette utili qui:
– coi bambini più grandi i rilievi possono essere realizzati sovrapponendo strati di cartone alternati a qualcosa che faccia spessore (palline di carta, pasta piccola tipo pennette, ecc.)
– creati i rilievi (nel modo che preferiamo) osserviamo il lavoro: ora sarà immediato riconoscere le zone destinate alle pianure. Per realizzarle stendiamo un’abbondante mano di colla sul supporto: quindi lasciamo cadere sulla colla segatura piuttosto grossa. Quella per la lettiera dei criceti, ad esempio, si trova facilmente ed è molto economica. In alternativa possiamo usare farina da polenta, cous cous, pastina da minestrina, bulgur, crusca…
– prima che la colla asciughi completamente, togliamo la segatura (o altro materiale scelto) in eccedenza. Quindi scaviamo il letto dei fiumi, la superficie del lago o del mare, togliendo dal supporto ogni traccia di materiale e colla – attendiamo che la colla asciughi completamente, quindi completiamo il lavoro con della pittura a tempera o acrilica. Per le pianure schiacciamo un pennello a punta rotonda su del colore verde. Poi, usando il pennello come tampone, dipingiamo la pianura e i versanti della montagna. Ben presto la segatura (o altro materiale) assorbirà il verde e con la sua superficie ruvida, imiterà l’erba dei prati – ora schiacciamo il pennello, ancora sporco di verde, sul colore marrone e tamponiamo il lavoro partendo dalla pianura e su, su verso la sommità del rilievo. Laviamo il pennello e tamponiamolo sulla tempera bianca e quindi sulle vette: la spruzzata di bianco abbellirà il lavoro e darà la sensazione della neve. – attendiamo che il colore asciughi. Infine, con un pennello piuttosto piccolo, dipingiamo in azzurro il mare, il fiume e il lago stendendo il colore nelle zone concave del plastico. – per perfezionare il lavoro potremo incollarvi sassolini, ghiaia sottile, sabbia, barchette, ecc.
Una variante Disegnati i contorni della regione o dello stato su di un foglio, incolliamolo ad un cartone, coloriamo di verde (la pianura) e quindi applichiamo in base ad una legenda stabilita i vari elementi: – montagne: – colline – pianura: verde – deserto – oceano – fiumi – laghi associando ad ogni elemento un dato materiale.
Geografia col metodo Montessori L’INCASTRO DEGLI OCEANI. Si tratta di un materiale di ispirazione montessoriana ma non tradizionale ideato e realizzato da Montessori3D, che si aggiunge agli incastri della geografia tradizionalmente in uso nelle Casa dei Bambini e nella Scuola Primaria.
L’incastro degli oceani crea un collegamento tra il globo smerigliato e l’incastro del planisfero. Come nel globo smerigliato le terre emerse sono marroni (ad eccezione dell’Antartide, che è in bianco) e gli oceani sono blu. A differenza dell’incastro del planisfero, in questo incastro i continenti sono fissi, e gli oceani sono parti mobili munite di pomoli per la presa a tre dita.
Completa il materiale il planisfero di controllo muto. In entrambe le tavole compare inoltre la linea dell’Equatore.
Per la presentazione possiamo seguire i principi usati per la presentazione dell’incastro del planisfero, utilizzando la lezione in tre tempi per la nomenclatura.
Geografia col metodo Montessori L’INCASTRO DEGLI OCEANI Presentazione nella scuola d’infanzia
Materiali:
– incastro del planisfero Montessori – incastro degli oceani – globo colorato – tappeto – un mappamondo gonfiabile o una pallina di creta, plastilina o pasta di sale, possibilmente blu – planisfero degli oceani di controllo muto.
Geografia col metodo Montessori L’INCASTRO DEGLI OCEANI Presentazione
– invitiamo i bambini a venire a lavorare con noi e diciamo che per farlo avremo bisogno di un tappeto – i bambini prendono un tappeto e lo srotolano – accompagniamo i bambini allo scaffale della geografia e diciamo: “Oggi lavoreremo con la mappa degli oceani” – mostriamo ai bambini come trasportare l’incastro per gli oceani e posizioniamolo sul tappeto, in basso a destra – torniamo allo scaffale della geografia e chiediamo al bambino di portare sul tappeto il globo colorato, e di metterlo sul tappeto, a sinistra – torniamo allo scaffale della geografia e chiediamo al bambino di portare sul tappeto anche l’incastro del planisfero, che mettiamo accanto al globo – chiediamo ai bambini di mettersi alla nostra sinistra – indichiamo il globo colorato e ripetiamo insieme i nomi dei continenti. Indichiamo l’incastro dei continenti e ripetiamo i nomi dei continenti. Per farlo possiamo utilizzare delle canzoncine (si possono inventare facilmente, ad esempio, sulla melodia di Fra Martino Campanaro); nei video in fondo all’articolo ci sono degli esempi in inglese. – indicando il globo diciamo: “Questo è il modo in cui vediamo la terra dal cielo. Questa è la terraferma. Questa è l’acqua” – “Noi viviamo sulla Terra. La Terra è una sfera. Ma per rappresentarla usiamo anche delle mappe, che invece di essere sfere, sono piatte. Infatti è più facile usare mappe piatte, e non a forma di sfera, ad esempio se stiamo facendo un viaggio” – “Per fare una mappa praticamente dobbiamo appiattire il globo” – se abbiamo a disposizione il mappamondo gonfiabile sgonfiamolo dicendo : “Guardate. Questa è la terra. Si tratta di una sfera. Ora la abbiamo appiattita” – se usiamo creta, plastilina o pasta di sale facciamo una pallina, tagliamola in due metà e appiattiamole. Portiamo l’attenzione del bambino alla somiglianza tra il globo e il planisfero. Diciamo: “Vedete? Adesso il nostro mappamondo è piatto, come una mappa o una cartina geografica” – indichiamo l’incastro del planisfero e confrontiamolo con mappamondo sgonfio o con i due dischi di creta o pasta – indicando l’incastro del planisfero chiediamo ai bambini: “Ricordate cosa indica la parte blu del planisfero?”. Sì, la parte blu indica gli oceani – mostriamo l’incastro degli oceani e chiediamo ai bambini quali differenze notano tra l’incastro del planisfero e questo (i continenti sono marroni, i pomoli si trovano nella zona blu, si vede la linea dell’Equatore, ecc…) – diciamo: “Con questa nuova tavola ci concentreremo sugli oceani” – togliamo dal tavolo l’incastro del planisfero e il globo colorato e mettiamo sotto all’incastro degli oceani la mappa di controllo – con la mano dominante e utilizzando la presa a 3 dita, afferriamo il pomolo e solleviamo il primo incastro – mettiamo l’incastro sulla mappa di controllo
– ripetiamo con gli altri oceani – quando tutti gli incastri si trovano sulla mappa di controllo, rimettiamoli nella tavola. Questo primo esercizio serve a conoscere la composizione dell’incastro
– passiamo poi ad insegnare i nomi degli oceani utilizzando la solita lezione in tre tempi. Utilizzando i pomoli, togliamo due incastri e nominandoli, ad esempio dicendo: “Oceano Indiano, Oceano Atlantico”
– ripetiamo i nomi: “Oceano Indiano, Oceano Atlantico” e mettiamo gli incastri sulla mappa di controllo muta
– chiediamo ai bambini di rimetterli al loro posto, nominandoli, cioè dicendo: “Per favore, rimetteresti a posto l’Oceano Indiano?” – quando tutti gli incastri sono di nuovo al loro posto, chiediamo a un bambino di prendere gli stessi due pezzi, uno per uno, nominandoli, ad esempio dicendo: “Per favore, toglieresti l’incastro dell’Oceano Indiano?” – quando i due incastri sono fuori chiediamo: “Quale oceano vorresti rimettere al suo posto?”. Il bambino risponderà col nome di un oceano e rimetterà l’incastro corrispondente al suo posto – ripetiamo questa lezione in tre tempi con gli altri oceani, finché il bambino ne conoscerà i nomi.
Geografia col metodo Montessori L’INCASTRO DEGLI OCEANI Varianti:
– gioco del “Quale manca?”. Togliamo un oceano dal planisfero e chiediamo al bambino quale manca. Oppure togliamo tre oceani, mettiamoli sul tappeto, poi chiediamo al bambino di girarsi e togliamone uno
Geografia col metodo Montessori L’INCASTRO DEGLI OCEANI Nomenclatura utilizzata: Equatore, i nomi degli oceani, i nomi dei continenti.
Geografia col metodo Montessori L’INCASTRO DEGLI OCEANI Controllo dell’errore: – gli incastri (controllo insito nel materiale) – la cartina muta di controllo.
Età alla presentazione: dai 3 anni e mezzo, dopo il globo colorato e l’incastro del planisfero.
Geografia col metodo Montessori L’INCASTRO DEGLI OCEANI
Scopo: – preparare allo studio della geografia attraverso un’attività sensoriale – stimolare un interesse verso lo studio dei continenti, dei Paesi e degli oceani del mondo – riconoscere le forme e i nomi dei continenti, degli oceani, degli emisferi e delle relazioni esistenti fra di essi – utilizzando il planisfero il bambino può vedere e toccare tutta la terra.
Geografia col metodo Montessori L’INCASTRO DEGLI OCEANI Attività con l’incastro degli oceani nella scuola d’infanzia – cercare gli incastri degli oceani sul globo colorato – lavorare con gli incastri e il planisfero muto – tracciare la forma di ogni oceano: è una buonissima attività che sviluppa la motricità fine e aiuta a memorizzare i nomi degli oceani – ricalcare la cartina muta con l’ausilio di una light box – dopo aver tracciato ogni oceano, ritagliare le forme – dopo aver ritagliato le forme, tagliarle a metà per ottenere un puzzle da ricostruire e incollare magari su un foglio bianco – tracciare da soli una mappa di controllo muta o parlata – tracciare da soli una mappa di controllo e poi colorarla con acquarelli, matite, pastelli a cera o gessi colorati – buste per ogni oceano, contenenti immagini relative ad ognuno (animali, coste, paesaggi, imbarcazioni ecc…). Il bambino sceglie una busta, mette le illustrazioni sul tappeto e poi prende l’incastro dell’oceano relativo e lo aggiunge. Fatto questo si osservano e discutono le immagini – carte delle nomenclature in tre parti degli oceani (immagine e nome, solo immagine, solo nome).
Geografia col metodo Montessori L’INCASTRO DEGLI OCEANI Attività aggiuntive con l’incastro degli oceani nella scuola primaria (o per bambini che sanno già leggere e scrivere) – abbinare i cartellini agli oceani e ai continenti sul planisfero – disegnare i continenti su cartoncini colorati seguendo i contorni degli incastri con la matita e ritagliarli. Mettere i continenti su cerchi di carta disegnati usando il cerchio di cartoncino ed etichettare continenti e oceani – è importante predisporre sullo scaffale della geografia o nella biblioteca una buona selezione di libri ricchi di illustrazioni ed informazioni sugli oceani ed i continenti. Questi libri devono essere periodicamente rinnovati e sarebbe bene che comprendessero degli atlanti – nomenclature in tre parti (solo immagine, solo nome, solo descrizione) con informazioni sugli oceani – questionari o carte (simili ai cartellini dei comandi) con domande sugli oceani, ad esempio: qual è il nome dell’oceano che separa l’America dall’Europa? ecc. – costruire un libretto degli oceani usando per i disegni gli incastri e ricercando informazioni varie – aggiungere alle mappe i punti cardinali – discutere coi bambini del come gli oceani soddisfano i bisogni dell’uomo – dopo aver presentato le forme della terra e dell’acqua e gli incastri dei continenti e degli oceani, possiamo passare dall’astrazione alla realtà, collegando le forme della terra e dell’acqua alle forme presenti sugli incastri. Così il bambino potrà individuare isole, arcipelaghi, penisole, golfi ecc. e impararne gradualmente i nomi (penisola italiana, golfo del Messico, arcipelago delle Filippine, ecc.).
Forme della terra e dell’acqua per i contrasti geografici Montessori: presentazioni fatte utilizzando le cornici pronte offerte da Boboto:
Il materiale pronto per questo genere di presentazioni è composto di solito da 3 coppie di forme contrastanti: lago-isola, golfo – penisola, stretto-istmo. Esistono anche set che prevedono 4 coppie, con l’aggiunta delle forme contrastanti baia-capo; oppure 5 coppie, con l’aggiunta ulteriore della coppia arcipelago-rete di laghi.
Come vedremo nei prossimi articoli, questo materiale è ampiamente utilizzato nel primo approccio alla geografia fisica sia nella scuola d’infanzia sia nella scuola primaria, ma esistono alternative didattiche che non ne prevedono l’uso con buone motivazioni.
Forme della terra e dell’acqua per i contrasti geografici Montessori Presentazione 1
Materiali: – forme dei contrasti terra-acqua: lago-isola, golfo – penisola, stretto-istmo, baia-capo, arcipelago-rete di laghi – un vassoio con una piccola brocca d’acqua (se volete colorata di blu), una ciotola vuota, un contenitore per la terra, una spugnetta.
Presentazione: – mostriamo al bambino come trovare e portare le forme al tavolo o al tappeto – mettiamo le forme scelte sul piano di lavoro, distanti dal bambino – avviciniamo la prima forma e versiamo l’acqua e la terra al suo interno
– con delicatezza rimettiamo la forma riempita accanto alle altre – proseguiamo così con le altre forme – quando tutte le forme sono state riempite, mostriamo ai bambini la parte della forma occupata dalla terra e diciamo: “Questa è terra”. Poi indichiamo la parte occupata dall’acqua e diciamo: “Questa è acqua”. Infine indichiamole insieme e diciamo: “Questa è terra, questa è acqua” – prendiamo il globo smerigliato e mettiamolo sul piano di lavoro. Mostriamo ai bambini le terre sul globo. Diciamo: “Questa è terra”. Indichiamo la terra nelle forme e diciamo: “Anche questa è terra”. Facciamo lo stesso con l’acqua
– prendiamo il globo colorato, e indichiamo anche su questo la terra e l’acqua; confrontiamole con le forme della terra e dell’acqua
– prendiamo l’incastro del planisfero e indichiamo la terra e l’acqua; confrontiamole con le forme della terra e dell’acqua.
_________________ Forme della terra e dell’acqua per i contrasti geografici Montessori Presentazione 2
Materiale: – forme pronte per i contrasti geografici – materiale di riempimento per la terra (riso venere, terriccio, sabbia) – acqua limpida o colorata di blu
Presentazione: – diciamo ai bambini: “Abbiamo parlato di altipiani, montagne, torrenti, fiumi, laghi e stagni. Anche i continenti sono forme che si creano tra terra e acqua” – mostriamo le forme lago-isola e diciamo: “Un lago è uno specchio d’acqua circondato da terra. Un’isola è una terra circondata da acqua” – “possiamo osservare queste due forme della terra e dell’acqua versando dell’acqua e della terra in questi stampi” – versiamo l’acqua al centro dello stampo e la terra intorno, e avremo il lago – versiamo nel secondo stampo la terra al centro e l’acqua intorno, e avremo l’isola
– indichiamo il lago e diciamo: “Il lago è una massa d’acqua circondata da terra” – indichiamo l’isola e diciamo: “L’isola è una massa di terra circondata da acqua” – ripetiamo con la coppia contrastante golfo-penisola:
e infine con la coppia stretto-istmo:
____________________ Forme della terra e dell’acqua per i contrasti geografici Montessori Presentazione 3
I materiali per la geografia che vengono in genere presentati prima di questo materiale sono: – il globo smerigliato (terra e acqua) – il globo a due colori (continenti e oceani) – il globo colorato (nomi di continenti e oceani) – l’incastro del planisfero (nomi dei continenti e degli oceani) – incastro dell’Europa, cioè del continente in cui vivono i bambini (nomi dei Paesi Europei, dei mari e degli oceani).
Presentazione: – mostriamo ai bambini il globo smerigliato e ricordiamo insieme ciò che abbiamo imparato. Chiediamo ai bambini di mostrarci i continenti e gli oceani, osserviamo le penisole, le isole, gli stretti e gli istmi, gli arcipelaghi… Discutiamo le definizione coi bambini
– mostriamo ai bambini le figure delle forme terra e acqua:
penisola: è la terra che si protende verso l’oceano. stretto: un corpo sottile di acqua che collega due corpi più grandi di acqua. capo: una terra che è in parte circondata dal mare golfo: una zona d’acqua che penetra nella terra. baia: una zona d’acqua in parte circondata da terra. istmo : una stretta lingua di terra che collega due corpi più grandi di terra. sistema di laghi: un gruppo di laghi vicini tra loro. arcipelago: un gruppo di isole vicine tra loro.
– presentiamo le forme a due a due, per opposti, e diamone una breve definizione. Per iniziare presentiamo le tre coppie lago-isola, golfo-penisola, stretto-istmo – mostriamo ai bambini gli stampi per i contrasti terra-acqua di questi tre primi opposti e riempiamoli insieme di terra e acqua
– abbiniamo le figure alle forme riempite e lasciamo i bambini liberi di toccare ed esplorare.
____________________ Forme della terra e dell’acqua per i contrasti geografici Montessori Presentazione 4
Materiali: – forme della terra e dell’acqua: lago, isola, baia, penisola, istmo e stretto – una brocca con acqua leggermente colorata di blu – una ciotola di terra o sabbia o riso venere – un panno e una spugna per pulire e asciugare – un piccolo contenitore con oggetti in miniatura (pesci, barche, persone e animali).
Presentazione – invitiamo un piccolo gruppo di bambini attorno a un tavolo, dove avremo già messo i materiali – indichiamo ai bambini le forme – attiriamo la loro attenzione su una coppia di contrasti alla volta – invitiamo un bambino a versare l’acqua blu nella prima forma e un altro bambino a versarla nella forma contrastante – invitiamo un bambino a versare la terra nella prima forma e un altro bambino a versarla nella forma contrastante – diciamo, ad esempio: “Questo è lo stretto”, e “Questo è l’istmo”. – prendiamo gli oggetti in miniatura, uno alla volta, e chiediamo ai bambini se appartengono all’ambiente terrestre o all’ambiente acquatico, e mettiamoli nelle forme
– al termine mostriamo ai bambini come riordinare il materiale.
_____________________ Presentazione 5
Materiali: – modelli per isola e lago, penisola e del golfo, istmo e stretto – una ciotola vuota – un contenitore per la terra – una brocca d’acqua colorata di blu – uno strofinaccio – un cucchiaio – una spugna.
Presentazione: – portiamo due modelli di forme contrastanti sul tavolo – versiamo l’acqua nel primo stampo e discutiamo la forma – versiamo l’acqua nel secondo e discutiamo la forma – fare lo stesso con la terra – diamo la nomenclatura e la definizione – quando il bambino è pronto passiamo ad una nuova coppia di opposti.
Scopo: – aumentare la consapevolezza del bambino rispetto alle forme che assumono la terra e l’acqua sul pianeta
Età: dai 3 anni e mezzo
__________________________ Presentazione 6
I materiali per la geografia Montessori forniscono ai bambini un modo pratico per esplorare il mondo. Il globo smerigliato:
presenta i continenti formati da una texture ruvida, in contrasto con gli oceani blu e lisci. I bambini imparano così a distinguere terra e acqua.
Il concetto può essere rafforzato con l’utilizzo delle forme contrastanti della terra e dell’acqua, che sono la rappresentazione tridimensionale del concetto:
Il bambino sperimenta e impara i nomi e le definizioni per le forme contrastanti di isola, lago, istmo, stretto, ecc.
Le figure delle forme terra e acqua sono invece la rappresentazione bidimensionale dello stesso concetto:
Infine vengono presentate le carte delle nomenclature.
________________________ Presentazione 7
Materiale: – cinque coppie contrastanti delle forme della terra e dell’acqua – una brocca d’acqua – un contenitore per la terra – una piccola spugna – un asciugamano – una ciotola vuota – una raccolta di piccoli oggetti
Presentazione – invitiamo un piccolo gruppo di bambini – mostriamo lo scaffale dove si trovano le forme della terra e dell’acqua e prendiamo la prima coppia contrastante, ad esempio stretto ed istmo – chiediamo a un bambino di portarle al tavolo, mentre un altro bambino porta una brocca d’acqua e se il materiale lo richiede la ciotola per la terra e il cucchiaio – diciamo: “Ora verseremo l’acqua negli stampi per vedere diverse forme che può assumere in relazione alla terra” e versiamo l’acqua per rendere visibile appunto la zona occupata dalle acque – facciamo lo stesso con le zone occupate dalla terra – indichiamo il primo stampo e diciamo: “Questo è un…” i bambini completano la frase – indichiamo lo stampo contrastante e diciamo: “Questo è un…” – diamo una breve definizione e cerchiamo esempi reali nel globo o nel planisfero – mostriamo altre coppie contrastanti – al termine mostriamo come pulire ed asciugare il materiale utilizzato.
____________________ Presentazione 8
Materiali: – quattro coppie di modelli (strutture opposte): isola-lago, istmo-stretto, capo-baia, golfo-penisola – acqua – terra – brocca – spugna – colorante blu (facoltativo) – carte delle nomenclature (immagine, titolo, definizione) – secchio.
Presentazione: – mettiamo il vassoio sul tavolo e chiediamo a un bambino di versare l’acqua colorata e la terra nei modelli – nominiamo ogni forma e diamo la definizione – chiediamo a un bambino di formare le coppie di forme opposte chiedendo: “Cosa rende queste due forme l’una l’opposta dell’altra?” – dopo la lezione, versiamo con attenzione l’acqua nel secchio e asciughiamo il modello con la spugna che si trova sul vassoio.
______________________________ Presentazione delle forme della terra e dell’acqua
Scopo: – sperimentare concretamente in forma tridimensionale molte delle forme assunte dalla terra e dell’acqua sul pianeta, – imparare le definizioni delle varie morfologie – dare un’impressione sensoriale delle forme che assumono la terra e l’acqua sul pianeta – arricchire il vocabolario relativo allo studio della geografia – osservare le forme della terra e dell’acqua come esistono nella realtà.
Età: dai 3 ai 6 anni circa.
Estensioni: – i bambini possono realizzare i loro modelli con plastilina, playdoug o pasta di sale, mettendo a loro disposizione un vassoio preparato con tutto il materiale necessario.
________________________ Forme della terra e dell’acqua per i contrasti geografici Montessori
Incastro del planisfero Montessori con presentazioni ed esercizi per bambini a partire della scuola d’infanzia e primaria.
L’incastro del planisfero utilizzato è offerto da Boboto:
Dai 3 ai 6 anni facciamo leva sulle caratteristiche della mente assorbente e della caratteristica sensibilità per il linguaggio per stimolare l’interesse del bambino verso la geografia, gettando le basi per la costruzione di un linguaggio tecnico connesso alla materia di studio. In questo periodo i bambini interiorizzano molte informazioni sulla geografia facilmente e in modo gioioso, ad esempio i termini per indicare le zone di terraferma e quelle d’acqua, i nomi dei continenti, dei paesi, ecc. Così, quando il bambino avrà bisogno di utilizzare questi termini per i suoi studi, nella scuola primaria, avrà già grande familiarità con essi. Questi termini saranno inoltre legati ad esperienze di successo e verranno visti dal bambino con simpatia e non con ostilità. Sarà sufficiente un breve riassunto perchè il bambino recuperi ciò che ha imparato quando era più piccolo. E’ quindi bene che i bambini nella scuola d’infanzia entrino in contatto con i termini geografici: Equatore, Tropico del Cancro e del Capricorno, fasce climatiche, caratteristiche fisiche della terra e dell’acqua, nomi di continenti, paesi, stati, province e città, tipi di abitazioni, cibo, costume, movimenti delle persone, flora, fauna, produzioni tipiche, trasporti… Nella scuola primaria questo lavoro verrà approfondito aggiungendo sempre più dettagli. Possiamo dire che mentre nella scuola d’infanzia il bambino entra in contatto con i fatti, nella scuola primaria esplora le ragioni che stanno dietro i fatti e le relazioni tra i fatti.
Nella scuola d’infanzia l’apprendimento quindi si realizza attraverso esercizi pratici (ad esempio con le forme della terra e dell’acqua) ed esercizi sensoriali (ad esempio con gli incastri del planisfero, dei continenti, dei paesi ecc…).
La geografia col metodo Montessori viene presentata, come tutte le altre materie d’insegnamento, in risposta a un bisogno del bambino: in questo caso si tratta del bisogno di comprendere la loro posizione nel mondo in relazione alle loro storie personali e di viaggio.
La didattica Montessori dà molta importanza all’insegnamento della geografia, a partire da un’età molto precoce. Questo può sorprendere gli osservatori, soprattutto perchè la maggior parte dei programmi in età prescolare non comprendono la geografia. Nella didatta Montessori la geografia rappresenta un auto dato ai bambini per sviluppare una comprensione profonda del loro posto nell’universo. Il concetto chiave è quello di “educazione cosmica”.
Incastro del planisfero Montessori Presentazione 1
Materiali: – incastro del planisfero Montessori – globo colorato – tappeto – un mappamondo gonfiabile o una pallina di creta, plastilina o pasta di sale – planisfero di controllo muto.
Presentazione: – mostriamo ai bambini il globo colorato e ripetiamo insieme i nomi dei continenti. Per farlo possiamo cantarne i nomi, ad esempio, seguendo la melodia di “Fra Martino”, così: (Fra Martino) – Europa (campanaro) – Europa (dormi tu) – Asia Africa (dormi tu) – Asia Africa (suona le campane) – America del Nord (suona le campane) – America del Sud (din don dan) – Antartide Oceania (din don dan) – Antartide Oceania cantando indichiamo i continenti nominati
– mostriamo l’incastro del planisfero, mettendolo sul tappeto accanto al globo colorato – indicando il globo diciamo: “Questo è il modo in cui vediamo la terra dal cielo. Questa è la terraferma. Questa è l’acqua” – “Noi viviamo sulla Terra. La Terra è una sfera. Ma per rappresentarla usiamo anche delle mappe, che invece di essere sfere, sono piatte. Infatti è più facile usare mappe piatte, e non a forma di sfera, ad esempio se stiamo facendo un viaggio” – “Per fare una mappa praticamente dobbiamo appiattire il globo” – se abbiamo a disposizione il mappamondo gonfiabile sgonfiamolo dicendo : “Guardate. Questa è la terra. Si tratta di una sfera. Ora la abbiamo appiattita” – se usiamo creta, plastilina o pasta di sale facciamo una pallina, tagliamola in due metà e appiattiamole – indichiamo l’incastro del planisfero e confrontiamolo con mappamondo sgonfio o con i due dischi di creta o pasta – con la mano dominante e utilizzando la presa a 3 dita, afferriamo il pomolo e solleviamo l’Europa dicendo: “Questa è l’Europa, dove viviamo noi.”
– mettiamo l’incastro sul tappeto, lungo il margine superiore della tavola
– con l’indice seguiamo il contorno dell’Europa sul planisfero
– prendiamo di nuovo in mano l’incastro dell’Europa e tracciamone i contorni con l’indice – fatto questo, rimettiamo l’incastro al suo posto nel planisfero – ripetiamo con gli altri continenti – mostriamo ai bambini il planisfero di controllo muto – spostiamo gli incastri dalla tavola al planisfero di controllo, quindi rimettiamoli nella tavola.
Incastro del planisfero Montessori Presentazione 2
Gli esercizi di geografia e di botanica sono anche esercizi sensoriali, e materiali come il il globo smerigliato e il globo colorato servono a dare un’introduzione concreta e tattile ai principi astratti della Geografia. Continenti e stati sono rappresentati con mappe colorate a incastri mobili. Queste mappe puzzle aiutano il bambino a sentire una connessione diretta tra loro e il mondo che li circonda.
Materiale:
– globo colorato – incastro del planisfero (i continenti sono negli stessi colori usati per il globo colorato, ognuno con un pomolo. Gli oceani sono blu e fissati al telaio) – una pallina di creta o pasta di sale
Presentazione del materiale: – invitiamo un gruppo di bambini – portiamo il materiale al tappeto – prendiamo il globo colorato e chiediamo a un bambino di indicarci un continente o un oceano – mostriamo l’incastro del planisfero e diciamo: “Anche questa tavola rappresenta la nostra Terra, qui però la vediamo divisa in due metà e appiattita” – possiamo dimostrare la cosa prendendo una pallina di creta o pasta di sale, tagliandola a metà e appiattendola in due cerchi
Incastro del planisfero Montessori – Presentazione: – indichiamo un continente sul globo colorato e chiediamo al bambino di mostrarcelo sul planisfero – invitiamo il bambino a tracciare il contorno del continente sul globo e sul planisfero – chiediamo al bambino di togliere l’incastro e metterlo sul tappeto – dopo che il bambino ha lavorato con l’intera mappa possiamo introdurre i nomi degli oceani con delle lezioni in tre tempi
Nomenclatura utilizzata: I nomi dei continenti
Controllo dell’errore: – gli incastri
Scopo: – preparazione allo studio della geografia fisica
Età alla presentazione: dai 3 anni e mezzo ai 4 anni, dopo il globo colorato
Incastro del planisfero Montessori Presentazione 3 (imparare i nomi dei continenti con la lezione in tre tempi)
Gli incastri della geografia rappresentano il materiale che introduce il bambino alla conoscenza del mondo in cui vive. Partendo dall’incastro del planisfero e progredendo attraverso gli incastri dei vari continenti e poi dei paesi, il bambino apprende una notevole quantità di informazioni che gli saranno utili negli anni successivi, e sviluppa interesse verso la geografia. La sua curiosità è costantemente stimolata. Gli incastri della geografia hanno anche uno scopo secondario, che è quello di perfezionare il controllo motorio in previsione dell’utilizzo degli strumenti di scrittura, la motricità fine e la coordinazione occhio-mano.
Incastro del planisfero Montessori – Materiale – l’incastro del planisfero – il globo colorato
Incastro del planisfero Montessori – Presentazione: – inviamo i bambini a partecipare alla presentazione e portiamo il materiale sul tappeto – mettiamo il globo colorato a sinistra del planisfero – ripetiamo le nomenclature apprese sul globo colorato – portiamo l’attenzione del bambino su un continente specifico sul globo e poi mostriamolo sul planisfero – diciamo: “Anche questa tavola rappresenta la nostra Terra, qui però la vediamo divisa in due metà e appiattita” – lentamente, utilizzando i pomoli, togliamo tre incastri, cioè tre continenti diversi – mettiamo gli incastri a fianco della tavola – reinseriamoli al loro posto, uno ad uno – togliamo altri tre incastri, mettiamoli a fianco della tavola e chiediamo a un bambino alla volta di reinserirli in modo corretto – ripetiamo togliendo quattro incastri – ripetiamo togliendo tutti gli incastri – ora togliamo tre incastri e nominiamoli, ad esempi dicendo: “Nord America, Oceania, Africa” – ripetere i nomi: “Nord America, Oceania, Africa”
– chiediamo ai bambini di rimetterli al loro posto, nominandoli, cioè dicendo: “Per favore, rimetteresti a posto l’Africa?” – quando tutti gli incastri sono di nuovo al loro posto, chiediamo a un bambino di prendere gli stessi tre pezzi, uno per uno, nominandoli, ad esempio dicendo: “Per favore, toglieresti l’incastro dell’Europa?” – quando i tre incastri sono fuori chiediamo: “Quale continente vorresti rimettere al suo posto?”. Il bambino risponderà col nome di un continente e rimetterà l’incastro corrispondente al suo posto – ripetiamo questa lezione in tre tempi con gli altri continenti, finché il bambino conoscerà i nomi di tutti e sette.
Incastro del planisfero Montessori – Estensioni
– il bambino può costruire il planisfero all’esterno del bordo della tavola
Incastro del planisfero Montessori – Nomenclatura usata: Continenti, Nord America, Sud America, Europa, Africa, Asia, Oceania, Antartide.
Incastro del planisfero Montessori – Scopo: – riconoscimento visivo delle forme dei continenti – riconoscimento di continenti , oceani, emisferi e della loro relazione gli uni agli altri – nomenclatura.
Incastro del planisfero Montessori – Controllo dell’errore Gli incastri.
Incastro del planisfero Montessori – Età Dai 3 anni e mezzo ai 4 anni
Incastro del planisfero Montessori – Nota Possiamo presentare anche i nomi degli oceani, ma ricordando che è più importante per i bambini che conoscano i nomi dei continenti.
Incastro del planisfero Montessori Presentazione 4
Materiali: – incastro del planisfero – planisfero muto di controllo – globo colorato – plastilina, creta o pasta di sale
Scopo: – introdurre il bambino alla rappresentazione piana del nostro mondo – preparare il bambino per il lavoro sulla geografia successivo – condurre il bambino verso l’astrazione – comprendere il passaggio dal tridimensionale al bidimensionale – discriminare visivamente le forme dei continenti e degli oceani – rafforzare la mano in preparazione della scrittura.
Età: a partire dai 3 anni
Incastro del planisfero Montessori – Presentazione individuale – portiamo sul tappeto il globo colorato, l’incastro del planisfero e il planisfero di controllo muto – diciamo al bambino: “Oggi vedremo insieme come trasformare la mappa della terra, che è una sfera, in una mappa piatta” – continuiamo dicendo: “E’ importante per gli uomini avere a disposizione una rappresentazione piatta della terra. Intanto è più facile disegnare le cose su un foglio che non su una sfera. Inoltre disegnando la terra su un foglio possiamo vederla tutta intera, mentre se la osserviamo nel globo possiamo vedere soltanto la parte che abbiamo di fronte, mentre l’altra parte rimane nascosta” – formiamo una pallina con la creta, la plastilina o la pasta di sale. Con uno strumento appuntito (anche una matita) punteggiamo il contorno dell’Africa e mostriamola al bambino confrontandola col globo colorato – tagliamo la sfera a metà, e appiattiamo le due metà cercando di non rovinare il disegno dell’Africa – confrontiamo i dischi con gli emisferi sull’incastro del planisfero e diciamo: “Questo è il modo con cui possiamo ottenere una rappresentazione piatta del nostro mondo” – “Quando abbiamo tagliato la sfera a metà abbiamo ottenuto i due emisferi: orientale e occidentale” – mostriamo i due emisferi sull’incastro del planisfero e sul planisfero di controllo – rimuoviamo gli incastri uno alla volta dalla tavola e mettiamoli nella posizione corrispondente sul planisfero di controllo
– al termine rimetterli nell’incastro.
Incastro del planisfero Montessori Presentazione 5 (planisferi di controllo e cartellini)
Materiali: – incastro del planisfero – planisfero di controllo muto – planisfero di controllo parlato.
Presentazione iniziale: – mostriamo al bambino come prendere l’incastro dal mobiletto e portarlo sul tappeto o sul tavolo. Il piano di lavoro scelto dovrebbe essere parallelo alla parete nord della stanza. Mettiamo l’incastro nell’angolo in altro a destra del piano di lavoro – con movimenti lenti e curati togliamo gli incastri dal planisfero e mettiamoli in ordine lungo il margine inferiore della tavola
– quando tutti gli incastri sono stati rimossi, rimettiamoli al loro posto con altrettanta lentezza e cura – invitiamo il bambino a ripetere l’esercizio – togliamo nuovamente tutti gli incastri e mescoliamoli. Chiediamo al bambino di riposizionarli sul planisfero – possiamo mostrare al bambino come seguire i contorni dell’incastro tra le mani e poi quello dello spazio vuoto sul planisfero. Il pezzo va tenuto con la mano non dominante e i contorni vanno tracciati con la mano dominante – nominiamo i continenti quando prendiamo gli incastri.
Presentazione col planisfero di controllo: – mettiamo l’incastro del planisfero nell’angolo in alto a sinistra del piano di lavoro, col margine parallelo al muro nord della stanza – mettiamo il planisfero di controllo a destra della tavola dell’incastro – rimuoviamo un pezzo e spostiamolo nello spazio corrispondente sul planisfero di controllo – continuiamo con gli altri pezzi
– rimettiamo i pezzi negli incastri originali – nominiamo i pezzi.
Incastro del planisfero Montessori – Presentazione con i cartellini: – mettiamo l’incastro del planisfero nell’angolo in alto a sinistra del piano di lavoro, a destra mettiamo il planisfero di controllo parlato – disponiamo i cartellini sul piano di lavoro, sotto all’incastro del planisfero
– prendiamo un cartellino e mostriamo al bambino come trovare la parola corrispondente sul planisfero di controllo – mettiamo il cartellino sul pezzo corrispondente nell’incastro – continuiamo allo stesso modo con gli altri cartellini
– possiamo usare cartellini colorati negli stessi colori dei continenti al posto della mappa di controllo parlata
Incastro del planisfero Montessori (schede delle nomenclature e cartellini)
Materiale: – l’incastro del planisfero – un cerchio di cartoncino da usare come modello per disegnare gli emisferi – il globo terrestre III (globo colorato nei colori) – una pallina di creta – una mappa di controllo dei continenti – una mappa dei continenti muta – cartellini con i nomi dei continenti – cartellini con i nomi degli oceani – carte delle nomenclature dei continenti in tre parti (immagine, titolo, definizione) – libretti dei continenti – planisfero da parete
I colori usati per i continenti nel globo e negli incastri sono gli stessi. In commercio esistono in due versioni: – Europa rosa, Asia giallo, America del nord rosso, America del sud rosso, Oceania arancio, Africa marrone, Antartide bianco; – Europa rosso, Asia giallo, America del nord arancio, America del sud rosa, Oceania marrone, Africa verde, Antartide bianco.
Presentazione – indichiamo il globo III (globo colorato) – diciamo: “Se riuscissimo a tagliare questo globo a metà e appiattire le due metà, otterremmo una rappresentazione della terra come un quadro piatto. – prendiamo la pallina, tagliamola a metà e appiattiamola – confrontiamo la pallina appiattita al planisfero – mettiamo in relazione gli incastri del planisfero con i continenti globo colorato, togliendo gli incastri e verificando la congruenza con i continenti che si trovano sul globo – ripetiamo i nomi dei continenti indicandoli sul globo – ripetiamo i nomi degli oceani indicandoli sul globo – correliamo i nomi dei continenti e degli oceani del globo con gli incastri dei continenti e gli oceani sul planisfero – distribuiamo tra i bambini gli incastri del planisfero – ogni bambino inserisce il suo incastro nel planisfero nominando il continente rappresentato – distribuiamo i cartellini dei nomi dei continenti (i cartellini dell’Asia e dell’Antartide sono doppi perché presenti in entrambi gli emisferi)
– ogni bambino legge il suo cartellino e lo abbina al continente appropriato – togliamo i cartellini dei continenti ed esaminiamo i nomi degli oceani – mettiamo in relazione i nomi degli oceani sul globo ai nomi degli oceani sul planisfero – distribuiamo i cartellini degli oceani (i cartellini per l’oceano Atlantico, Pacifico e Artico sono doppi perchè presenti in entrambi gli emisferi) – ogni bambino legge il suo cartellino e lo abbina all’oceano corrispondente sul planisfero – togliamo dal planisfero i cartellini degli oceani – distribuiamo i cartellini di continenti ed oceani insieme
– ogni bambino legge il suo cartellino e lo pone sul continente o sull’oceano corrispondente – togliamo tutti i cartellini dal planisfero – mettiamo sul piano di lavoro planisfero muto – abbiniamo i cartellini dei continenti e degli oceani agli elementi presenti sul planisfero muto – trasferiamo gli incastri dei continenti dalla tavola al planisfero muto per verificarne l’esattezza – prendiamo le carte delle nomenclature dei continenti e disponiamo le immagini dei continenti da sinistra a destra – distribuiamo i titoli tra i bambini e chiediamo loro di abbinarli alle immagini
– leggiamo le definizioni di ogni continente – distribuiamo le definizioni e chiediamo ai bambini di abbinarle alle immagini dei continenti. – osserviamo insieme ai bambini il planisfero che abbiamo appeso al muro – mostriamo ai bambini dove mettiamo il libretto dei continenti e le nomenclature nello scaffale della geografia – prendiamo le carte delle nomenclature per gli oceani e disponiamo le immagini da sinistra a destra. – distribuiamo i cartellini dei titoli tra i bambini e chiediamo loro di abbinarle alle immagini
– leggiamo le definizioni di ogni oceano. – distribuiamo le definizioni e permettere ai bambini di abbinare le definizioni alle immagini – osserviamo insieme il planisfero appeso alla parete – mettiamo il libretto degli oceani e le nomenclature nello scaffale della geografia mostrandolo ai bambini
Scopo: passare da una rappresentazione tridimensionale dei continenti e degli oceani ad una rappresentazione bidimensionale.
Età: dai sei anni
Incastro del planisfero Montessori Attività con l’incastro del planisfero
– mettiamo i continenti dell’incastro del planisfero in un sacchetto del mistero: il bambino cercherà di identificarli al tatto
– abbinare i continenti degli incastri del planisfero ai continenti presenti sul globo colorato – abbinare gli incastri del planisfero al planisfero muto – abbinare i cartellini ai continenti sul planisfero – abbinare i cartellini agli oceani sul planisfero – usare il modello di cerchio per disegnare i due cerchi che rappresentano i due emisferi e tracciare i continenti utilizzando gli incastri del planisfero. Etichettare i continenti e gli oceani. – disegnare i continenti su cartoncini colorati seguendo i contorni degli incastri con la matita e ritagliarli. Mettere i continenti su cerchi di carta disegnati usando il cerchio di cartoncino ed etichettare continenti e oceani
– punteggiare i contorni degli incastri dei continenti su cartoncini colorati
– siccome ritagliare i continenti con le forbici può essere difficile per alcuni bambini, perchè i contorni sono molto irregolari, scegliere di punteggiarli può essere una soluzione migliore. Si può anche optare per una tecnica mista, punteggiando cioè i contorni dei continenti con punti distanziati di circa 0,5 cm e poi usare i fori come guida per le forbici. Mettere i continenti su cerchi di carta disegnati usando il cerchio di cartoncino ed etichettare continenti e oceani
– costruire un libretto dei continenti e degli oceani usando per i disegni gli incastri del planisfero e ricercando informazioni varie
– costruire da soli un planisfero di controllo, colorare i continenti (matite colorate, tempera o acquarello, gessi colorati) – tracciare i contorni degli emisferi e dei continenti con una matita bianca su un cartoncino di colore scuro. Punteggiare i contorni. Mettere il lavoro sul vetro di una finestra per fare in modo che la luce passi attraverso la punteggiatura
– i planisferi realizzati dai bambino possono essere etichettati con cartellini prestampati, cartellini preparati dai bambini, oppure i nomi possono essere scritti direttamente sul planisfero.
– attività con le nomenclature e i libretti
– questionario sul mondo
Livello III – questionari sui continenti (uno per ogni continente).
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori in formato pdf, che comprendono: cartellini dei continenti, cartellini degli oceani, nomenclature in tre parti dei continenti, libretto dei continenti, nomenclature degli oceani in tre parti, libretto degli oceani, questionario sul mondo, questionari sui continenti (uno per continente), planisferi di controllo e planisfero muto, cerchio per disegnare gli emisferi…
Trovi tutto il materiale qui:
Questo è il contenuto:
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Cartellini dei continenti colorati con immagine del continente
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Cartellini dei continenti colorati, degli oceani e dei punti cardinali
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Nomenclature in 3 parti dei continenti colorate (immagine, titolo, definizione)
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Nomenclature in 3 parti dei continenti in bianco e nero (immagine, titolo, definizione)
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Nomenclature in tre parti dei continenti colorate (immagine, planisfero e titolo)
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Nomenclature in tre parti degli oceani colorate (planisfero titolo e definizione) in due versioni
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori incastro del planisfero stampabile per realizzare il materiale in proprio e per i planisferi di controllo (parlati, muti, bianco e nero e colorati)
– Planisfero di controllo I: una mappa con i continenti colorati e della stessa dimensione dell’incastro del planisfero – Planisfero di controllo II: negli stessi colori e delle stesse dimensioni del primo planisfero, ed ha in più i nomi dei continenti e degli oceani. Completa la tavola un set di cartellini (colorati o in bianco e nero) da usare per etichettare l’incastro del planisfero – Planisfero di controllo III: Un planisfero in bianco e nero. I continenti sono della stessa dimensione dell’incastro del planisfero – Planisfero di controllo IV: uguale al planisfero III ma con l’aggiunta dei nomi. Completa la tavola un set di cartellini da usare con l’incastro del planisfero. (I planisferi di controllo vengono presentati al bisogno. In seguito possiamo preparare planisferi simili ma di dimensioni ridotte da usare per colorare ed etichettare).
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Cartellini autocorrettivi (questionario sui continenti) e comandi per attività parallele
Qual è il continente il più piccolo del mondo? Qual è il continente più grande del mondo? Quali oceani bagnano l’Africa? Qual è l’oceano più piccolo? Quale oceano tocca sia l’America del Nord sia l’Africa? Attraverso quali continenti passa l’equatore? Quale continente si trova al polo sud? Quanti continenti ci sono al mondo? Quanti oceani ci sono al mondo? Qual è l’oceano più grande del mondo? Quali oceani bagnano l’Oceania? In quale continente viviamo? Qual è l’oceano più vicino al polo nord? In quali due luoghi del mondo fa molto freddo tutto l’anno? Quali continenti bagna l’Oceano Indiano? Quale oceano tocca sia l’America del Nord sia l’Australia? Quali oceani bagnano il Sud America? Quali oceani bagnano l’Europa?
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Cartellini questionario sui singoli continenti (tre livelli) e comandi per attività parallele
Questionario per ogni continente: Qual è il nome del continente? In quale emisfero si trova? Quali mari o oceani bagnano il continente? Quali continenti confinano con questo continente? Quanti paesi ci sono in questo continente? Quali sono i nomi di questi paesi? Progetti: Disegna la mappa del continente, poi scrivi i nomi dei paesi, degli oceani e dei mari. Fai un libretto dei paesi del continente. Fai un libretto delle bandiere dei paesi del continente.
Questionario per ogni continente II Qual è lo stato più grande del continente? E il più piccolo? Quali stati di questo continente sono isole? Qual è lo stato più a sud? E quello più a nord? Quali stati si trovano lungo la costa dell’oceano? Quali stati non sono bagnati da oceani o mari? Qual è lo stato più popolato? progetti II Cerca dei francobolli provenienti dagli stati di questo continente. Cerca immagini o articoli che parlino degli stati di questo continente su giornali o riviste. Individua su una cartina geografica del continente le capitali di ogni stato. Cerca la bandiera per ogni paese del continente.
Questionario per ogni continente III Quali sono i principali fiumi e laghi del continente? Quali sono le catene montuose principali? Qual è il punto più alto del continente? Quali animali si trovano nel continente? Che tipo di vegetazione si trova nel continente? progetti III Disegna una cartina del continente che mostri montagne, fiumi e laghi più importanti del continente. Disegna una cartina del continente che mostri i diversi animali che vi vivono. Disegna una cartina che mostri la vegetazione che si trova nel continente.
I laghi: dettato e disegno – una breve descrizione e l’esempio di un disegno alla lavagna per introdurre i bambini di seconda e terza classe allo studio degli ambienti naturali.
Geografia I LAGHI
Qualche volta il fiume, lungo il suo corso, si è trovato sbarrata la strada da qualche grande frana che gli ha impedito di proseguire il viaggio. L’acqua si è fermata, ha riempito la conca naturale che si è formata, e poi lentamente ha scavato per aprirsi un nuovo varco. Ma la conca è rimasta.
Altri laghi, invece, sono stati formati dall’acqua piovana che si è raccolta nelle grandi conche naturali di vulcani spenti. Questi sono i laghi vulcanici.
Altri ancora sono nati dallo scioglimento delle nevi e dall’opera esercitata dai ghiacciai sulle montagne. Questi sono i laghi glaciali.
I laghi alpini, sparsi in tutta la catena alpina, abbelliscono il paesaggio di alta montagna. Nelle loro acque fredde e limpide si specchiano spesso le alte cime rocciose, il verde cupo degli abeti, e il cielo azzurro. I più pittoreschi sono i laghi di Ledro, di Carezza, di Caldonazzo, di Braies, di Misurina.
I laghi artificiali sono sorti in questo modo: gli uomini hanno sbarrato il corso di un fiume con una robusta diga, e l’acqua ha riempito la valle. Alcuni di questi laghi, e precisamente quelli che si trovano numerosi sulle Alpi, servono solo per alimentare le centrali elettriche; altri invece, come quello del Tirso in Sardegna, servono anche per l’irrigazione dei campi. In questi casi il lago artificiale raccoglie nei mesi piovosi l’acqua, che restituisce nei mesi di siccità. Prima, nei periodi di piena, il fiume straripava ed era perciò causa di distruzione e di rovina; ora invece il suo corso viene regolato e le sue acque sono fonte di prosperità per il paese, perchè rendono più fertili i campi. Inoltre l’acqua mette in moto le turbine e queste azionano i generatori di energia elettrica, che viene distribuita agli stabilimenti ed alle abitazioni.
Il lago
Gli stessi ghiacciai che, in anni lontanissimi, segnarono il corso delle valli e innalzarono barriere di colline, scavarono conche profonde, riempite poi dalle acque dei torrenti e dei fiumi: si formarono così molti laghi.
Allo sbocco delle nostre valli prealpine, incontriamo grandi laghi, circondati dai monti che li riparano dai venti freddi. Lungo le rive, dove sorgono cittadine e paesi pittoreschi, la vegetazione è molto simile a quella che alligna sulle coste del mare.
Il clima, eccezionalmente mite, favorisce le colture di viti, ulivi, cedri, limoni. Nei giardini fioriscono le azalee, le magnolie, le acacie, le palme. Le popolazioni rivierasche solcano con le loro barche le acque tranquille del lago, ricche di lucci, di trote, di anguille.
Sulle Alpi, piccoli laghi dalle acque fredde e limpide rispecchiano le cime dei monti e gli scuri abeti che fanno loro corona.
Infine, alcuni laghi dell’Italia centrale occupano con le loro acque il cratere di antichi vulcani spenti. La loro forma è quasi sempre circolare.
I laghi alpini
Come sono belli i nostri laghi alpini!
Sembrano specchi azzurri che si stendono nel fondo delle valli a riflettere le cime candide delle Alpi e le verdi foreste. In ognuno di essi si va a perdere un fiume turchino che scende dal monte; un altro fiume esce dalle loro acque incantate e riprende il suo corso verso il mare lontano.
Le rive sono pittoresche: alcune si gettano a picco nelle acque, dando al lago un aspetto selvaggio e imponente; altre digradano dolcemente verso le spiagge, ricche di vegetazione. (G. Giacosa)
Sul lago di notte
Non tirava un alito di vento; il lago giaceva liscio e piano, e sarebbe parso immobile, se non fosse stato il tremore e l’ondeggiare leggero della luna, che si specchiava da mezzo il cielo. Si udiva soltanto il fiotto morto e lento frangersi sulle ghiaie del lido; il gorgoglio più lontano dell’acqua rotta tra le pile del ponte, e il tonfo misurato di quei due remi, che tagliavano la superficie azzurra del lago, uscivano a un colpo grondanti e si rituffavano.
L’onda segata dalla barca, riunendosi dietro la poppa, segnava una striscia increspata , che si andava allontanando dal lido. I passeggeri silenziosi, con la testa voltata indietro guardavano i monti e il paese, rischiarato dalla luna, e variato qua e là di grandi ombre. Si distinguevano i villaggi, le case, le capanne. (A. Manzoni)
Visione del lago
Com’è tranquillo il lago! Raramente le onde si agitano, i battelli e perfino le barche tracciano nell’attraversarlo una lieve scia bianca che subito scompare.
Le sue rive hanno olivi e viti, qualche volta anche aranci e limoni, anche se sulle montagne vicine brillano le nevi. Infatti il lago conserva a lungo il calore del sole e lo diffonde attorno. Per questo si vedono intorno al lago, oltre che ridenti cittadine e paesini di pescatori, anche alberghi e ville con magnifici parchi colmi di fiori. Ogni anno vi sono persone che dalla città vengono sulle rive dei laghi a trascorrere un periodo di riposo e di svago.
Anche d’inverno la temperatura non è mai troppo bassa e il paesaggio è sempre meraviglioso.
Come si formano i laghi
Qualche volta il fiume, lungo il suo corso, si è trovato sbarrata la strada da una grande frana che gli ha impedito di proseguire il viaggio. L’acqua si è fermata, e poi, lentamente ha scavato per aprirsi un nuovo varco. Ma la conca è rimasta. Altri laghi invece sono stati formati dall’acqua piovana che si è raccolta nelle grandi conche naturali di vulcani spenti. Altri ancora sono nati dallo scioglimento delle nevi e dall’opera esercitata dai ghiacciai delle montagne.
I laghi alpini
Questi piccoli laghi, sparsi in tutta la catena alpina, abbelliscono il paesaggio d’alta montagna. Nelle loro acque fredde e limpide si specchiano spesso le alte cime rocciose, il verde cupo degli abeti e il cielo azzurro. I più pittoreschi sono il laghi di Ledro, di Carezza, di Caldonazzo, di Braies, di Misurina.
I laghi vulcanici
Questi laghi riempiono con le loro acque il cratere di antichi vulcani spenti. Perciò la loro forma è generalmente circolare. I principali sono i laghi di Bolsena, di Bracciano, di Albano e di Nemi, nel Lazio; il lago d’Averno in Campania; i laghi di Monticchio, in Basilicata.
I laghi prealpini
Il lago Maggiore o Verbano ha per immissario ed emissario il fiume Ticino. Il lago di Como o Lario è formato dall’Adda che di biforca in due rami: di Como e di Lecco. E’ il più profondo tra i laghi prealpini (410m).
Il lago d’Iseo o Sebino riceve le acque del fiume Oglio.
Il lago di Garda o Benaco è il più esteso d’Italia. E’ formato dal fiume Sarca il quale, uscendone, prende il nome di Mincio.
A cosa servono i laghi artificiali
I laghi artificiali sono sorti in questo modo: gli uomini hanno sbarrato il corso di un fiume con una robusta diga, e l’acqua ha riempito la valle.
Alcuni di questi laghi, e precisamente quelli che si trovano numerosi sulle Alpi, servono solo per alimentare le centrali elettriche; altri invece, come quello del Tirso in Sardegna, servono anche per l’irrigazione dei campi. In questi casi il lago artificiale raccoglie nei mesi piovosi l’acqua, che restituisce nei periodi di siccità. Prima, nei periodi di pena, il fiume straripava ed era perciò causa di distruzione e di rovina; ora invece il suo corso viene regolato e le sue acque sono fonte di prosperità per il paese perchè rendono più fertili i campi.
Inoltre l’acqua mette in moto le turbine, e queste azionano i generatori di energia elettrica che viene distribuita agli stabilimenti ed alle abitazioni.
Dice il lago
“Io rifletto nelle mie acque il cielo, i monti, i colli, i piccoli fiori, le cose grandi e le umili cose. Io accolgo sulla mia superficie i battelli che trasportano gli uomini e le cose necessarie alla vita. Accolgo le barchette dei pescatori che trovano, frugando nel mio grembo, piccoli tesori vivi. Accolgo sulle mie rive incantevoli mille e mille persone malate alle quali ridono la salute e la gioia.” A. Rovetta
Laghetti alpini
Talvolta appare un tranquillo laghetto solitario dalle acque limpide e fresche che riflettono l’azzurro intenso del cielo. Spesso, se guardi intorno a quel solitario laghetto, gli trovi a lato un lago gemello; poi altri attorno, ed altri ancora: una intera famiglia di laghetti, che da buoni fratelli si dividono l’acqua delle nevi e dei ghiacciai. A. Stoppani
Intuizione dello spazio per la preparazione allo studio della Geografia in prima classe della scuola primaria, secondo il metodo globale. Andiamo spesso all’aperto coi nostri bambini, ma non soltanto per fare una passeggiata. Impariamo a leggere nel gran libro della natura, a guardare le piante, il fiore, l’insetto, il cielo, il panorama.
Che cosa si vede stando al livello del terreno? I prati, il cielo, gli alberi. Ma se saliamo più in alto, ad esempio su una terrazza, o in cima ad una collinetta, che cosa vediamo? Ancora prati, ancora alberi, ancora cielo, ma in un panorama più vasto. E se salissimo sul campanile? E se andassimo in aeroplano?
In fondo al nostro panorama vediamo una linea dove pare che il cielo tocchi l’estremo limite della terra o del mare. Quella linea si chiama orizzonte.
Vogliamo riprodurre alla lavagna la scuola, la casa vicina, gli alberi, proprio come se li vedessimo dall’aeroplano? Questo quadrato è la scuola, questa è la casa vicina, questo è l’albero della scuola. Ecco che i bambini imparano schematizzare elementi noti in quadratini e cerchietti, e la piccola zona che ci è familiare viene riprodotta in una prima rudimentale pianta.
Gradualmente da questa pianta semplice potremo passare a una zona più vasta che disegneremo o che potremo controllare su una pianta già esistente.
Ecco, la nostra scuola sta qui, questa è la casa di Maria, questa è la via che percorre per andare da scuola a casa.
E così, passando man mano ad una zona sempre più vasta, arriveremo addirittura alla carta geografica che esporremo, un bel giorno, in aula.
Ecco, il nostro paese sta qui, rappresentato da questo puntino. Questi colorati in marrone sono i monti, questo è il fiume, questo è il mare.
Ai bambini piace molto guardare le carte geografiche, specie se noi riusciamo a renderle parlanti e significative. Impareranno prestissimo anche i particolari simboli.
Riprendiamo poi la nostra rozza ma familiare mappa. Abbiamo detto che questa è la scuola. Poco lontano c’è la casa di Luigino.
Chi sa disegnare, sulla carta, la strada che Luigino percorre per venire da casa a scuola?
Questi esercizi divertono molto i bambini che, piano piano, impareranno a tracciare i loro itinerari, anche se approssimativi.
E per disegnarli, dovranno osservare la strada e scopriranno quello che non avevano notato: la casa che la strada deve costeggiare, l’albero che deve aggirare, il fiume che deve scavalcare.
Se l’itinerario da casa a scuola è troppo difficile, cominciamo da uno più semplice, il percorso che porta dalla scuola al cancello, dalla classe alla mensa, dalla classe al cortile, ecc…
Altro interessantissimo lavoro è la realizzazione della pianta della classe:
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