Il giorno più lungo dell’anno (o se preferite la notte più corta), cioè il giorno del solstizio d’estate che quest’anno si è verificato il 21 giugno, è da sempre considerato un giorno magico.
Il Sole è il corpo celeste che più di ogni altro ha influenzato la vita dell’uomo e le sue abitudini. In particolare, fin dall’antichità. in corrispondenza del solstizio d’estate si organizzavano feste e cerimonie per celebrare questo avvenimento che coincide con l’inizio dell’estate.
Il solstizio d’estate corrisponde al momento in cui il Sole raggiunge la massima declinazione positiva nel nostro emisfero, e in questa posizione i suoi raggi, a mezzogiorno, sono allo Zenith del Tropico del Cancro e il Sole si trova nel punto più alto della volta celeste.
Il termine solstizio deriva dal latino solstitium, che significa “il fermarsi del sole”. Gli antichi infatti erano convinti che in questo giorno il sole si fermasse, e il 24 giugno cambiasse direzione per tornare indietro.
Le tradizioni e i rituali precristiani legati al solstizio d’estate sono moltissimi, e tutti sono stati assorbiti dal Cristianesimo nella sua liturgia, associandoli a un santo e a un particolare giorno dell’anno.
Secondo un’antica leggenda pagana, nel giorno del solstizio il Sole si ferma per sposarsi con la Luna, così è facile comprendere come l’acqua ed il fuoco sono da sempre i simboli del solstizio e perchè acqua e fuoco entrino in gioco in tutti i rituali dedicati a questo giorno.
I più importanti tra questi rituali sono l’acqua di fiori che deve essere bagnata dalla rugiada e dalla luce della luna, i falò, il salto del fuoco, l’albume nell’acqua, la preparazione dell’olio di iperico e del nocino.
San Giovanni, che cade il 24 giugno, è il giorno più vicino al solstizio e nella maggior parte delle regioni italiane tutti questi riti sono “di San Giovanni”.
Amo festeggiare questo giorno con i bambini, perchè trovo sia un’occasione importante per creare una connessione con i fenomeni astronomici, col nostro pianeta, con le trasformazioni della natura e con la vita dei nostri antenati. Sono anche momenti di condivisione tra i bambini a scuola, e tra i bambini e le loro famiglie. Maria Montessori parla di questo intrecciarsi di saperi come di educazione cosmica.
Quest’anno il giorno di san Giovanni è caduto di sabato, quindi per fare in modo di viverlo comunque anche a scuola ho modificato un po’ le regole che detta la tradizione.
Così siamo riusciti a preparare la nostra acqua di San Giovanni, la nostra barca di San Giovanni, il nostro olio di San Giovanni… e abbiamo inventato anche una nuova tradizione tutta nostra: l’acquerello botanico coi fiori dell’erba di San Giovanni, l’iperico.
L’acqua di san Giovanni
La tradizione vuole che si raccolgano fiori ed erbe il 23 giugno, dopo il tramonto, facendoli galleggiare in un contenitore pieno d’acqua. Il contenitore va poi esposto all’aperto perchè possa accogliere la rugiada della notte e la luce della luna. Al mattino la famiglia si raccoglie attorno a questa acqua profumata per bagnarsi il viso e le mani. Si tratta di un antichissimo rituale propiziatorio che prometteva ai nostri antenati di ottenere salute, serenità e fortuna.
Nella tradizione cristiana assume anche un significato di rinascita e purificazione, in quanto ricorda il battesimo del santo.
Poichè la notte tra il 23 e il 24 è nella tradizione anche la “notte delle streghe”, che proprio in questa notte si mettevano in viaggio per il loro raduno sotto il grande noce di Benevento, esiste anche un’altra tradizione legata alla raccolta delle erbe: farne mazzetti legati con una cordicella a sette nodi, da appendere sulla porta di casa per difendersi dagli incantesimi delle streghe di passaggio.
Non esiste una “ricetta” per la scelta delle erbe e dei fiori da usare per preparare l’acqua di San Giovanni, ma solitamente non possono mancare l’iperico, l’artemisia, la salvia e il rosmarino.
Come dicevo, noi abbiamo un po’ modificato le regole da seguire per la preparazione, e abbiamo iniziato a raccogliere i fiori e le erbe qualche giorno prima, nei prati e nel nostro giardino, anche per imparare a riconoscerle.
La mattina del 23 abbiamo allestito un tavolo per classificarle insieme
Non abbiamo trovato l’iperico, ma ne ho una pianta nel mio orto tintorio, e visto che è anche chiamato “erba di San Giovanni” gli abbiamo dedicato più attenzione, arricchendo anche la nostra collezione di storie delle piante con la sua scheda
Abbiamo poi iniziato a mettere i fiori e le erbe nella nostra bacinella, con delicatezza, come per realizzare un quadro galleggiante. Dal giardino abbiamo preso anche rose, rosmarino, salvia, viole e gelsomino
Prima di andare a casa, per riuscire a condividere coi bambini anche il momento della profumazione, ci siamo seduti in cerchio e abbiamo parlato di nuovo di solstizi ed equinozi, delle antiche usanze di San Giovanni, delle piante e dei fiori e dei loro nomi così affascinanti, e abbiamo deciso di fare una “prova generale” del rito che ognuno avrebbe poi ripetuto in famiglia, la mattina di sabato, con la vera acqua di San Giovanni bagnata dalla rugiada e dalla luna.
Per donarsi fortuna e coccole, prima i bambini si sono bagnati mani e viso (ma anche gambe, piedini, braccia, ecc.)
poi si sono fatti dono di coccole e fortuna anche tra di loro, pregustando il momento in cui avrebbero potuto farlo a genitori e fratelli
Infine abbiamo diviso l’acqua in vaschette, da portare a casa
L’olio di San Giovanni
All’iperico sono attribuite numerose proprietà terapeutiche. L’olio di iperico è da sempre utilizzato come cicatrizzante per curare scottature, punture di insetto e ferite, ma anche come cosmetico. Già nel Medioevo veniva usato per curare le ferite da spada. Questa pianta viene utilizzata anche per uso interno perchè contiene principi attivi espettoranti, utili nella cura dell’asma e perfino della depressione e del diabete, ma per questo è meglio rivolgersi a un medico, un farmacista, un erborista.
Noi abbiamo preparato il nostro vasetto di olio di san Giovanni per avere a scuola un rimedio miracoloso rilasciatore di endorfine in caso di piccoli incidenti: è fatto da noi, carico di ricordi e legato ad un giorno speciale, ma anche impreziosito da una lunga attesa durante la quale i bambini osservano l’olio diventare da giallo a rosso.
E’ un oleolito, cioè un infuso macerato di fiori in olio vegetale. La preparazione è semplicissima.
Servono fiori e foglie di iperico appena colti, olio di oliva o di girasole, un vasetto di vetro con coperchio, il sole dell’estate e 30 giorni. L’ingrediente segreto è sempre la partecipazione di simpatiche affascinate/affascinanti menti assorbenti.
Avrete già capito: riempite il vasetto con fiori e foglie di iperico, coprite con olio, chiudete il vasetto ed esponetelo al sole per 30 giorni. Avrete catturato per almeno un anno un momento speciale! Ed avrete per almeno un anno un alleato salvacrisi!
Nell’attesa, si può sempre fare un assaggio
Altro fatto importante: l’iperico fiorisce da giugno ad agosto, non è necessario prepararlo proprio il giorno di San Giovanni… anche se prepararlo il 24 è un po’ più magico, se non l’avete già fatto, siete sempre in tempo!
Questo è un esempio di olio al giusto grado di macerazione:
Per l’evoluzione del nostro olio, seguici sui nostri canali social o vieni a trovarci!
Questo è il nostro olio dopo tre giorni:
La barca di San Giovanni
Si tratta, come dicevo, di uno dei molti rituali di origine pagana legati al solstizio d’estate. In alcune regioni italiane si prepara la notte tra il 23 e il 24 (San Giovanni), in altre la notte tra il 28 e il 29 (San Pietro). Se non l’avete ancora fatta, scegliete san Pietro e siete ancora in tempo!
Servono solo un contenitore di vetro trasparente (bottiglia, vaso, caraffa), acqua del rubinetto e un albume d’uovo.
Semplicemente, dopo cena, riempi il contenitore scelto con acqua e fai cadere nell’acqua un albume, senza mescolare.
Prima di andare a dormire, metti il contenitore in giardino, meglio se appoggiato a terra. Se non disponi di un giardino, può funzionare anche il balcone o il davanzale della finestra.
La mattina seguente, il giorno di San Giovanni (o di San Pietro) osserva coi tuoi bambini la magia!
Secondo la tradizione contadina cristiana San Giovanni (o San Pietro) hanno soffiato nell’acqua per dar forma alla struttura e parlarci. Infatti, interpretando queste forme, i nostri antenati traevano previsioni sulla loro sorte, sul raccolto, e in alcune regioni italiane anche sulla riuscita dei matrimoni.
Cosa può dirne la scienza?
In questo periodo dell’anno le variazioni termiche tra il giorno e la notte sono particolarmente accentuate.
Il freddo-umido della notte fa aumentare la densità dell’albume e lo fa cadere sul fondo del contenitore.
Il fondo, a sua volta, a contatto con il calore del suolo, fa risalire le molecole dell’albume con dei piccoli moti convettivi, creando le vele.
Poi, al mattino, l’albume si riscalda nuovamente e sale verso l’alto, facendo aprire le vele.
Acquerello botanico ai fiori di iperico
Il procedimento è molto semplice. In un mortaio formiamo una pasta con fiori di iperico e acqua distillata o acqua piovana
Filtriamo
e il nostro acquerello è pronto. Non si conserva a lungo, per cui è bene tenerlo in un contenitore di vetro con coperchio ermetico, in frigorifero o in luogo fresco con l’aggiunta di chiodi di garofano o di una punta di miele.
Per lavorare con questi acquerelli botanici con i bambini preparo per loro un vassoio da tenere nell’area di vita pratica, con tutto l’occorrente per sperimentare le variazioni di colore modificando il pH. Questo è quello che ho preparato per lavorare con l’acquerello al mallo di noce:
E questo è il quaderno dove conservo le sperimentazioni. Ogni bambino ha il suo:
Pigmento lacca in polvere di fiori di iperico
Per conservare a lungo i colori botanici, un metodo che può dare grandi soddisfazioni è quello di estrarre il pigmento per ricavarne una polvere
Per farlo versiamo l’acquerello in un pentolino, quindi aggiungiamo della polvere di allume
e scaldiamo per farlo sciogliere bene. Versiamo il liquido caldo in un recipiente
e aggiungiamo polvere di carbonato di calcio (o guscio d’uovo polverizzato)
Se tutto funziona, nel recipiente si genera un’intensa effervescenza
lasciamo riposare, quindi filtriamo
sempre se tutto funziona nel filtro rimarrà il nostro pigmento in polvere, mentre nel vaso colerà acqua pulita.
Non resta che lavare il pigmento ottenuto con acqua distillata e far asciugare bene. Questa polvere non è idrosolubile, quindi per poterla utilizzare come acquerello è necessario lavorarla con gomma arabica, aggiungendo glicerina vegetale e miele, che funziona da conservante
Il tutto va lavorato con spatole e muller di vetro, possibilmente su un tagliere di vetro
io conservo i colori nei gusci di vongola, e una volta pronti li uso come normali acquerelli solidi.
Cos’è il cubismo? Un corto animato di grande qualità di Tate Kids. In Inglese, ma è possibile guardarlo con i sottotitoli in Italiano con Youtube. Parla in particolare delle figure di Pablo Picasso e Georges Braque. La mia prima scelta perchè i bambini ne sono stati davvero catturati
Cos’è il cubismo? Della National Gallery of Scotland (Inglese con sottotitoli)
Abbiamo parlato del cubismo guardando e commentando insieme il video prodotto da Tate kids.
In preparazione all’uscita didattica al Museo Guggenheim di Venezia abbiamo osservato e commentato insieme le opere presenti nella collezione.
Abbiamo realizzato il nostro autoritratto cubista ispirato al cubismo analitico
Abbiamo realizzato il nostro autoritratto ispirato al cubismo sintetico
Contenuti per l’insegnante
Parigi, 1908. Tutti gli artisti sono impegnati ad inviare le loro opere ai giudici che stanno allestendo un’importante mostra. Uno di questi giudici è Henri Matisse, un pittore molto rispettato e che all’epoca era uno degli artisti più famosi al mondo.
Ecco che arriva un giovane artista, con sei opere che spera impressioneranno il comitato della mostra. Si chiama Georges Braque ed ha 26 anni. Colleziona manifesti. Di notte li stacca dai muri di Parigi. Oltre ad essere un artista, è molto bravo negli sport.
Quando Matisse vede i quadri di Braque li trova assurdi. “Sono fatti di piccoli cubi!”, dice… un critico d’arte lo sente e nomina questa nuova arte cubismo.
Il cubismo è stato ideato da due grandi amici: George Braque e Pablo Picasso. Avevano la stessa età, ma erano molto diversi. Georges lavorava molto lentamente ed aveva un carattere introverso e solitario; Pablo lavorava molto velocemente ed aveva un carattere aperto e socievole.
Ma sai chi erano i loro eroi? I fratelli Wright, che avevano da poco inventato una macchina volante, Picasso e Braque misero perfino dei riferimenti al volo nei loro quadri, ed anche loro volevano essere degli inventori: volevano inventare una nuova arte che stupisse le persone.
Si ispirarono all’arte di tutto il mondo: le sculture africane, le stampe giapponesi, le pitture rupestri.
Notarono che quando guardiamo qualcosa, possiamo vederla solo da un punto di vista, ad esempio solo di fronte, o solo di lato, o solo dall’alto… quindi, invece di provare a dipingere le cose come le vedevano, iniziarono a dipingere le cose come le potevano immaginare.
Per questo hanno dipinto oggetti visti da molti lati contemporaneamente ed hanno quindi appiattito tutte queste visioni in un’unica immagine. In questo modo potevano rivelare in un’unica immagine diversi lati delle cose: potevano rivelare diversi lati delle cose nello stesso momento.
Ci sono molti tipi di cubismo; i più importanti sono: . il cubismo analitico, che rompe la forma in forme geometriche. Nel cubismo analitico gli artisti sentono il colore come un elemento di distrazione, e per questo utilizzano solo i grigi ed i marroni . il cubismo sintetico, che è più creativo e si basa sull’immaginazione dell’artista. Torna il colore.
Diamo un’occhiata a un esempio di cubismo analitico.
Georges Braque-Glass on a table.
Braque ha dipinto un bicchiere su un tavolo, ma è difficile da individuare perchè il bicchiere e il tavolo sono mostrati da molte angolazioni diverse. Possiamo vedere la parte anteriore, posteriore e laterale del bicchiere, tutto allo stesso tempo. E’ come se fosse in una stanza degli specchi, o come se lo stessimo guardando con una vista ai Raggi X.
Ora ecco un esempio di cubismo sintetico, un collage di Pablo Picasso.
Bottle of Vieux Marc, Glass, Guitar and Newspaper 1913 Pablo Picasso 1881-1973 Purchased 1961 http://www.tate.org.uk/art/work/T00414
Quali oggetti possiamo individuare? Un giornale, una bottiglia, un bicchiere, una chitarra. Dove potremmo trovare tutte queste cose in un unico luogo? In un bar! E’ come un puzzle o un indovinello, Picasso si diverte. Ti dà indizi riguardo all’immagine che stai guardando. Osserva la chitarra: è davvero una chitarra? O sono parti di una chitarra? Picasso vuole che il tuo cervello metta insieme lo strumento.
In molti hanno provato a decifrare il cubismo nel corso degli anni, ma Picasso e Braque si sono sempre rifiutati di spiegarlo.
Altri artisti, oltre a Braque e Picasso, hanno iniziato a realizzare opere d’arte cubiste.
Questa, ad esempio, è una scultura di Henri Laurens:
Head of a Young Girl 1920 Henri Laurens 1885-1954 Presented by Gustav and Elly Kahnweiler 1974, accessioned 1994 http://www.tate.org.uk/art/work/T06807
E questo è un dipinto di Juan Gris:
Bottle of Rum and Newspaper 1913-4 Juan Gris 1887-1927 Presented by Gustav and Elly Kahnweiler 1974, accessioned 1994 http://www.tate.org.uk/art/work/T06808
Sonia e Robert Delaunay hanno inventato una versiona colorata del cubismo chiamata orfismo. Questo dipinto di Sonia Delaunay illustra una poesia che descrive un viaggio attraverso la Russia sull’Espresso Transiberiano. Hai presente quando guardi fuori dal finestrino di un treno in corsa? Quando il paesaggio si offusca e diventa di tanti colori diversi? Questo è ciò che Delaunay ti mostra nel suo dipinto.
Anche musicisti e scrittori sono stati ispirati dal cubismo.
Alla gente piaceva l’ottimismo del cubismo, il modo in cui offriva un nuovo modo di vedere le cose e di celebrare la vita moderna.
Poi, nel 1915, il cubismo si interruppe bruscamente con lo scoppio della prima guerra mondiale. Braque prestò servizio come soldato e fu ferito sul fronte occidentale. Picasso, nel frattempo, continuò a lavorare a Parigi e si interessò ad altre idee rivoluzionarie come il surrealismo.
Dopo la guerra Picasso e Braque si separarono, ma per sei entusiasmanti anni, dal 1908 al 1914, questi due artisti hanno creato qualcosa di rivoluzionario, un modo completamente nuovo di guardare il mondo.
Autoritratto secondo il cubismo analitico
Per ogni bambino scattiamo tre primi piani del volto: uno frontale, uno di profilo e uno dall’alto. Stampiamo le immagini
Dividiamo le tre immagini in tante forme diverse, cercando di mantenere intatti gli elementi principali del volto (occhi, nasi, orecchie, bocche)
Incolliamo gli elementi ritagliati su un cartoncino bianco, accostando le varie parti dei volti nel modo che più ci piace
Osserviamo la nostra composizione: noteremo che nel nostro collage si sono create delle linee che possiamo marcare con l’aiuto di un pennarello nero e un righello. Evidenziamo anche nasi, occhi, bocche e orecchie
quindi riempiamo gli spazi bianchi utilizzando tempera esclusivamente nei colori bianco, marrone e nero
Autoritratto secondo il cubismo sintetico
Per ogni bambino scattiamo tre primi piani del volto: uno frontale, uno di profilo e uno dall’alto. Stampiamo le immagini
Mettiamo un foglio di carta da lucido su ogni immagine e utilizzando un pennarello nero tracciamo i tre ritratti
Dividiamo le tre immagini in tante forme diverse, cercando di mantenere intatti gli elementi principali del volto (occhi, nasi, orecchie, bocche).
Tracciamo delle linee guida su un foglio bianco, quindi Incolliamo gli elementi ritagliati accostando le varie parti dei volti nel modo che più ci piace, tenendo come punto di riferimento le linee tracciate
Dipingiamo il nostro collage con i colori a tempera
Con i bambini spezzettiamo grossolanamente della carta di scarto (cartone e carta da imballaggio, cartoni delle uova, ecc.) e aggiungiamo della carta igienica. Mettiamo il tutto in una ciotola con dell’acqua. Per rendere l’impasto più duro si può aggiungere all’acqua della colla vinilica
Dopo aver lasciato macerare il composto per un giorno, frulliamo ed eliminiamo l’acqua in eccesso
Aggiungiamo alla pasta ottenuta fiorellini e foglie
Ora i bambini possono utilizzare la pasta di carta per rivestire delle ciotole:
Dopo averle fatte asciugare le nostre ciotole sono pronte!
Quest’anno per Pasqua abbiamo sperimentato la tintura naturale delle uova, e questa esperienza ci ha stimolati poi a fare ricerche nel campo dell’estrazione di pigmenti vegetali naturali per realizzare pigmenti in polvere, pastelli a cera ed acquerelli. Ne parleremo nei prossimi giorni…
… ma torniamo alle uova.
La prima cosa da fare è lavare i gusci delle uova con dell’aceto.
Poi prepariamo i pentolini per i bagni di tintura: noi abbiamo bollito bucce di cipolla dorata, succo di mirtillo, foglie d’acero e cavolo viola. Non servono proporzioni e ricette: tutto dipende dall’intensità del colore che si vuole ottenere e dal numero di uova che desideriamo tingere.
Scegliamo foglioline tenere e petali leggeri di fiori da mettere a disposizione dei bambini insieme a delle ciotoline d’acqua: le foglie e i fiori aderiranno semplicemente al guscio con poca acqua
Se i bambini sono piccoli, consiglio di utilizzare uova già sode, per limitare rotture e altri incidenti
Quando i bambini hanno completato il loro lavoro, dovremo avvolgere ogni uovo in un rettangolo ritagliato da una calza di nylon e chiuderlo “a caramella”
Immergiamo delicatamente le uova nel bagno di tintura e facciamo bollire per almeno 10 minuti
Dopo la bollitura togliamo le uova dalla pentola e lasciamole raffreddare.
A questo punto i bambini possono rimuovere il nylon, pulire le uova da foglie e fiori e lucidarle con l’olio di oliva
Nome dell’esercizio in inglese: paint on the easel
Area: esercizi preliminari, cura dell’ambiente
Età: dai 3 anni
Materiale: un cavalletto, un foglio di carta da pittura, colori, pennelli, una spugna, un secchio d’acqua, un luogo dover far asciugare la pittura finita, un vassoio per la pittura finita, un grembiule.
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come dipingere al cavalletto”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. indossare il grembiule
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. prendere un foglio di carta da pittura
. scrivere il nome e la data sul foglio
. agganciare la carta al cavalletto
. mettere un pennello in ognuno dei vasetti di colore
. impugnare il pennello del colore scelto utilizzando la presa a tre dita
. dipingere
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino
. togliere il foglio dal cavalletto e portarlo ad asciugare
. pulire il cavalletto con l’acqua utilizzando la spugna
. portare il secchio al lavandino, svuotare il secchio nel lavandino, lavare la spugna e cambiare l’acqua
. riportare secchio e spugna al cavalletto
. togliersi il grembiule
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per usare il cavalletto da pittura
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente
Nomenclatura: colore, dipingere, cavalletto, pennelli, ecc.
Punti di interesse: il cavalletto, fissare il foglio, usare un pennello per ogni colore, lavare la postazione
Controllo dell’errore: la postazione è sporca o in disordine
Note: questa può essere una presentazione di gruppo
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Con semplici ingredienti (curcuma, alcool denaturato e bicarbonato di sodio) realizza dei fantastici progetti artistici o scrivi i tuoi messaggi segreti! Qui applichiamo la “ricetta” ad un’attività per Halloween
Inchiostro invisibile: come si fa
sciogli del bicarbonato di sodio in acqua calda
2. usa la miscela per realizzare il tuo disegno o scrivere il tuo messaggio segreto:
3. fai asciugare bene
4. sciogli della polvere di curcuma nell’alcool denaturato
un flacone contagocce riempito con acqua e colorante alimentare rosso,
un flacone contagocce riempito con acqua e colorante alimentare blu,
un flacone contagocce riempito con acqua e colorante alimentare giallo,
la ruota dei colori plastificata,
stuzzicadenti o puntine su di un piattino,
un piattino vuoto per gli stuzzicadenti o le puntine usati,
una spugnetta (circa 5 centimetri),
1 foglio di carta casa priva di decorazioni o carta assorbente bianca,
un pennarello per scrivere il proprio nome sulla carta.
Un tavolo e due sedie
Il mio materiale pronto è disponibile per il download e la stampa solo per gli abbonati:
Presentazione
1. Preparazione diretta
invitare il bambino in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro la ruota dei colori”
il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
trasportare il vassoio e posarlo sul tavolo lungo il margine superiore, al centro
sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
allentare i tappi dei tre flaconi contagocce lasciandoli sui rispettivi flaconi, in modo che siano pronti per l’uso
scrivere il proprio nome sul foglio di carta assorbente e metterlo sul tavolo, a sinistra
mettere davanti a noi la ruota dei colori plastificata scelta, con i quattro punti blu in alto
2. Analisi dei movimenti
ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
prendere il flacone del blu dal vassoio e posarlo a destra della ruota in alto (per evitare rovesciamenti)
prelevare il liquido col contagocce e mettere una goccia di blu sul primo pallino blu della ruota. La punta del contagocce deve essere tenuta molto vicina alla sagoma, ma senza toccarla
ripetere col secondo pallino
far notare che la mano che tiene il contagocce non tocca mai toccare la ruota, per non danneggiare le gocce colorate già spremute
ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
dopo aver completato il lavoro con i punti blu, riavvitare il tappo al flacone e rimetterlo sul vassoio
prendere il flacone del rosso dal vassoio e posarlo a destra della ruota in alto (per evitare rovesciamenti)
prelevare il liquido col contagocce e mettere una goccia di rosso sul primo pallino rosso della ruota. La punta del contagocce deve essere tenuta molto vicina alla sagoma, ma senza toccarla
ripetere col secondo pallino
far notare che la mano che tiene il contagocce non tocca mai toccare la ruota, per non danneggiare le gocce colorate già spremute
ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
dopo aver completato il lavoro con i punti rossi, riavvitare il tappo al flacone e rimetterlo sul vassoio
prendere il flacone del giallo dal vassoio e posarlo a destra della ruota in alto (per evitare rovesciamenti)
prelevare il liquido col contagocce e mettere una goccia di giallo sul primo pallino giallo della ruota. La punta del contagocce deve essere tenuta molto vicina alla sagoma, ma senza toccarla
ripetere col secondo pallino
far notare che la mano che tiene il contagocce non tocca mai toccare la ruota, per non danneggiare le gocce colorate già spremute
ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
dopo aver completato il lavoro con i punti gialli, riavvitare il tappo al flacone e rimetterlo sul vassoio
dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
prendere dal vassoio il piattino degli stuzzicadenti e il piattino vuoto, e posizionarli a destra della ruota dei colori
prendere il primo stuzzicadenti per un’estremità, tenerlo in verticale e usarlo per mescolare le gocce di colore sui quattro punti blu in alto, per formare un’unica macchia. Non oltrepassare i confini esterni dei quattro punti per non invadere quelli vicini. Non toccare mai la ruota con la mano
mettere lo stuzzicadenti usato sul secondo piattino
ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino, procedendo in senso orario e usando per ogni gruppo uno stuzzicadenti diverso
se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
quando tutti i gruppi di punti sono stati mescolati, rimettere i piattini sul vassoio
prendere il foglio di carta assorbente
posizionare lentamente e con molta cautela il foglio sulla ruota dei colori e premere delicatamente
attendere
quando le macchie di colore sono completamente passate sulla carta assorbente, rimuoverla lentamente
ammirare il proprio lavoro
3. Conclusione
al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino
appendere ad asciugare il foglio di carta assorbente
con la spugna asciugare eventuali tracce di colore rimaste sulla ruota dei colori e rimetterla sul vassoio
andare al lavandino, lavare la spugna e riportarla sul vassoio
rifornire il vassoio con un foglio di carta assorbente pulita
riportare il vassoio allo scaffale
ringraziare il bambino per il suo lavoro
congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti
isolare le abilità necessarie per usare un contagocce facendo cadere una goccia sola alla volta, esplorare i colori primari, secondari e terziari
Obiettivi indiretti
raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente
Nomenclatura
contagocce, tettarella, stuzzicadenti, il nome dei colori, ecc.
Punti di interesse
l’acqua colorata che viene risucchiata e soffiata fuori dal contagocce una goccia alla volta, i quattro punti blu in alto, non toccare mai la ruota con la mano quando si usa il contagocce o lo stuzzicadenti, attendere che la carta assorba i colori, assistere alla formazione dei colori secondari e terziari
Controllo dell’errore
il bambino non riesce ad utilizzare il contagocce, preme troppo o troppo poco, non cambia stuzzicadenti o puntine ad ogni mescolamento sporcando i colori
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Il plastico delle regioni. Con un semplicissimo plastico polimaterico (carta e colla vinilica dipinta, pasta di sale, ecc…) potremo vedere concretamente come è fatta la nostra regione, osservarne i confini, individuarne i rilievi, le pianure, le coste, i fiumi, ecc.
A seconda delle dimensioni del lavoro, potremo usare un supporto di cartone (per superfici piccole) o di compensato. Per un plastico di dimensione media può andare più che bene, ad esempio, un cartone da pizza. Questa soluzione, grazie al coperchio, ha il vantaggio di poter aggiungere al lavoro schede di ricerca e immagini, e diventa una sorta di libro diorama, facile da riporre, anche per creare una “biblioteca” delle regioni.
Photo credit
Disegniamo sul supporto solo un semplice contorno, il profilo della regione, ricavandolo da una carta geografica fisica.
Ora segniamo la posizione dei rilievi (catene montuose e collinari) con un simbolo facilmente riconoscibile per ognuna. Fatto questo cerchiamo di individuare le montagne di maggiore importanza. Se c’è, segniamo anche la costa. Il un secondo momento penseremo ai fiumi, alle pianure, ecc.
Abbiamo finora approntato il progetto del lavoro. Ora quindi possiamo iniziare la costruzione del plastico: – stendiamo con un pennello abbondante colla vinilica su di un foglio di carta da giornale. In alternativa possiamo utilizzare carta di giornale e colla di farina fatta in casa (qui la ricetta:
– prendiamo la carta per il margine (come se fosse un panno bagnato da mettere ad asciugare) e sistemiamola sul supporto. In quale posto? Nello spazio riservato al rilievo che abbiamo segnato – mentre la colla è ancora fresca, cerchiamo di modellare la carta di giornale in maniera da imitare un rilievo. – per costruire le cime più alte possiamo incollare sulla carta sottostante un altro pezzo di giornale.
se volete evitare invece carta e colla e utilizzare invece paste da modellare, in alternativa alla classica pasta di sale che spesso crea bruciore sulle mani dei bambini, potete trovare ricette utili qui:
– coi bambini più grandi i rilievi possono essere realizzati sovrapponendo strati di cartone alternati a qualcosa che faccia spessore (palline di carta, pasta piccola tipo pennette, ecc.)
– creati i rilievi (nel modo che preferiamo) osserviamo il lavoro: ora sarà immediato riconoscere le zone destinate alle pianure. Per realizzarle stendiamo un’abbondante mano di colla sul supporto: quindi lasciamo cadere sulla colla segatura piuttosto grossa. Quella per la lettiera dei criceti, ad esempio, si trova facilmente ed è molto economica. In alternativa possiamo usare farina da polenta, cous cous, pastina da minestrina, bulgur, crusca…
– prima che la colla asciughi completamente, togliamo la segatura (o altro materiale scelto) in eccedenza. Quindi scaviamo il letto dei fiumi, la superficie del lago o del mare, togliendo dal supporto ogni traccia di materiale e colla – attendiamo che la colla asciughi completamente, quindi completiamo il lavoro con della pittura a tempera o acrilica. Per le pianure schiacciamo un pennello a punta rotonda su del colore verde. Poi, usando il pennello come tampone, dipingiamo la pianura e i versanti della montagna. Ben presto la segatura (o altro materiale) assorbirà il verde e con la sua superficie ruvida, imiterà l’erba dei prati – ora schiacciamo il pennello, ancora sporco di verde, sul colore marrone e tamponiamo il lavoro partendo dalla pianura e su, su verso la sommità del rilievo. Laviamo il pennello e tamponiamolo sulla tempera bianca e quindi sulle vette: la spruzzata di bianco abbellirà il lavoro e darà la sensazione della neve. – attendiamo che il colore asciughi. Infine, con un pennello piuttosto piccolo, dipingiamo in azzurro il mare, il fiume e il lago stendendo il colore nelle zone concave del plastico. – per perfezionare il lavoro potremo incollarvi sassolini, ghiaia sottile, sabbia, barchette, ecc.
Una variante Disegnati i contorni della regione o dello stato su di un foglio, incolliamolo ad un cartone, coloriamo di verde (la pianura) e quindi applichiamo in base ad una legenda stabilita i vari elementi: – montagne: – colline – pianura: verde – deserto – oceano – fiumi – laghi associando ad ogni elemento un dato materiale.
Acquarello Waldorf con blu e giallo: come e perchè. Per il primo incontro dei bambini col mondo dei colori, Rudolf Steiner consiglia le esperienze col giallo e il blu e poi col giallo e il verde. Il bambino dovrebbe così confrontare i due abbinamenti, e sentire la maggior bellezza del primo.
Giallo e blu rappresentano la polarità luce-buio, e come dice Goethe “Il giallo è una luce che è stata attenuata dalle tenebre; il blu è un’oscurità indebolita dalla luce.”
Per presentare questo lavoro ai bambini possiamo utilizzare questo racconto:
“C’era una volta un giardino, dove tutto era fatto di luce: piante, fiori, alberi e cespugli. Le fate raccoglievano la luce da una fontana che si trovava proprio al centro del giardino, e la riversavano con amore sulle piante, per aiutarle a crescere. Solo una fata non svolgeva il suo compito, e teneva la luce che raccoglieva tutta per se, perchè non le bastava essere bellissima, voleva anche essere luminosa come un fiore. Questa fata si proclamò regina del giardino e costrinse le altre fate a portarle ogni giorno un po’ della luce che raccoglievano. Il giardino divenne un po’ meno chiaro e luminoso e per primo apparve il giallo, che trasformò anche la fontana. L’ombra invase più o meno leggera tutto il giardino, e oltre al giallo apparvero il rosso e il blu, che si mescolarono tra loro: non era più un giardino di luce, ma era diventato un giardino di colori, e la fata che si era proclamata regina perchè voleva tutta la luce per sé venne avvolta da una nube blu. Finalmente le altre fate ebbero il coraggio di ribellarsi, e costrinsero la fata blu ad andare ad abitare nel luogo del giardino più lontano dalla fontana. Da quel momento in poi, quando le fate guardavano la fontana vedevano una luce gialla luminosissima, e quando guardavano lontano, dove si trovava la fata ribelle, vedevano una luce blu profondissima.”
Procediamo poi con quattro esercizi di colore: – il giallo circondato dal blu – il blu circondato dal giallo – il giallo circondato dal verde – il verde circondato dal giallo.
Possiamo svolgerli lo stesso giorno, o in due.
Acquarello Waldorf con blu e giallo – Primo esercizio
Colori: giallo limone e blu di Prussia
Indicazioni verbali:
il giallo arriva sul foglio e si espande lasciando attorno a sé spazio per un altro amico
il blu avvolge il giallo con grande rispetto, senza toccarlo
Acquarello Waldorf con blu e giallo – Secondo esercizio
Colori: giallo limone e blu di Prussia
Indicazioni verbali:
il blu arriva sul foglio e si espande lasciando attorno a sé spazio per un altro amico
il giallo avvolge il blu con grande rispetto, senza toccarlo
Acquarello Waldorf con blu e giallo – Terzo esercizio
Colori: giallo limone e blu di Prussia
Indicazioni verbali:
facciamo entrare il giallo sul foglio da tutti i lati, occupando sempre più spazio, ma lasciando un vuoto per accogliere un altro amico
nello spazio libero entra il blu, lo occupa tutto e poi si mescola un po’ anche col suo amico giallo
Acquarello Waldorf con blu e giallo – Quarto esercizio
Colori: giallo limone e blu di Prussia
Indicazioni verbali:
facciamo entrare il blu sul foglio da tutti i lati, occupando sempre più spazio, ma lasciando un vuoto per accogliere un altro amico
nello spazio libero entra il giallo, lo occupa tutto e poi si mescola col suo amico blu trasformandolo completamente
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Acquarello Waldorf con blu e giallo
Dopo aver lavorato con le quattro variazioni, selezioniamo quattro acquarelli e mostriamoli ai bambini uno accanto all’altro:
Discutiamo coi bambini, ad esempio chiedendo: “Secondo voi il giallo brilla di più accanto al blu o accanto al verde?”
__________________________
Se sei interessato alla pittura ad acquarello steineriana (o Waldorf) trovi molti esercizi qui: ACQUARELLO.
Come già spiegato in altri articoli, i materiali da procurarsi per questa tecnica sono:
acquarelli di qualsiasi marca in tubetto o flaconcino (non in pastiglia) nei colori: giallo limone, giallo oro, blu oltremare, blu di Prussia, rosso vermiglio e rosso carminio. I colori vanno diluiti nei vasetti, in modo che il colore risulti non denso e non carico: diciamo una diluizione abbastanza decisa;
un pennello a punta piatta largo e con setole di qualsiasi genere, purché morbide (altrimenti il bambino rischia di graffiare il foglio e noi rischiamo che l’esperienza non venga vissuta come un pieno successo)
una bacinella e un vasetto d’acqua
una spugna che servirà per stendere bene il foglio bagnato sul tavolo, e poi per asciugare il pennello (molto meglio degli straccetti o della carta)
un foglio di carta robusta, meglio se da acquarello (le carte scadenti bagnate possono fare i “pallini”).
Nelle scuole steineriane si utilizzano esclusivamente i colori Stockmar:
Acquarello steineriano: preparazione della lezione
Immergere il foglio nella bacinella,
quindi stenderlo con cura sul tavolo con l’aiuto della spugna.
Bisogna evitare che si formino bolle d’aria, perchè altrimenti la carta rischia di arricciarsi.
Poi si dispone il materiale, se volete così:
è il modo migliore per evitare incidenti. E si può iniziare…
Acquarello steineriano : qualche consiglio aggiuntivo per homeschooler
In testa ai consigli va quello di prepararsi bene prima di presentare un’attività ai vostri bambini. Se non avete esperienza di pittura ad acquarello, la sera prima, di nascosto, fate voi l’esercizio che volete proporre il giorno dopo.
Altro consiglio è di tenere sempre presente che coi bambini più importante di tutto è che al termine di qualsiasi attività loro si devono sentire più ricchi e più abili, che l’esperienza insomma rappresenti per loro un successo. Non perchè noi diciamo “Ma che bello!”, ma perchè loro stessi si possono stupire della bellezza che possono creare.
Infine ricordate lo scopo dell’attività che volete proporre: nella pittura ad acquarello, ad esempio, uscite dalla logica del voler ottenere un bel prodotto finito. Pensate invece che lo scopo è il processo che ha portato, quasi come effetto collaterale, alla sua realizzazione. Per questo, e anche per “non rovinare la sorpresa” è importante non mostrare ai bambini lavori già fatti prima della lezione.
Preparare con cura il materiale significa anche mettere in tavola solo quello che serve, se ad esempio vogliamo fare un esercizio di rosso e giallo, non mettiamo in tavola anche il blu…
Coi bambini più piccoli, come potrete leggere dagli esempi, è bello guidare l’esperienza facendo in modo che il dipingere sia la storia dei colori che, come veri e propri personaggi, agiscono sul foglio. Questo, naturalmente, se parliamo di bambini piccoli che sanno già seguire lo svolgersi di un racconto.
Se volete invece sperimentare anche prima del raggiungimento di questa tappa evolutiva, vale il principio dell’apprendere per imitazione: si invitano altri bambini a dipingere con lui, oppure ci si siede a dipingere anche noi… parlando pochissimo, e curando tantissimo la preparazione del materiale e la bellezza e precisione dei nostri gesti.
Se preferisci, trovi tutti gli esercizi di colore raccolti in formato ebook qui:
Acquarello steineriano natalizio con stella – tutorial per realizzare questo quadretto, che può essere utilizzato per decorare la casa, come dono per una persona cara, o per decorare un biglietto d’auguri.
La tecnica dell’acquarello steineriano prevede l’utilizzo del foglio bagnato, e l’uso dei soli colori primari. Una caratteristica di questa tecnica è inoltre quella di lavorare per superfici di colore e non per contorni. Se è la prima volta che vi cimentate, vi consiglio di leggere questa presentazione:
Acquarello steineriano natalizio con stella – Materiale occorrente: – un foglio di carta da acquarello – una spugna – acquarello blu di Prussia, rosso carminio e giallo limone – un barattolo di acqua – pennello
Acquarello steineriano natalizio con stella – Come si fa:
ritagliate una stellina di carta e fissatela con poco nastro adesivo facile da rimuovere nella parte in alto del foglio tenuto in verticale:
E iniziate a dipingere intorno alla stella col giallo. Continuate con movimenti circolari intorno al giallo, facendo giocare tra loro vari colori a vostra scelta:
Giocando invece con blu e rosso create in basso tante casette.
Fate incontrare il cielo con le casette, e quando il foglio si sarà asciugato, togliete la stellina di carta che avevate applicato prima di iniziare, e il vostro quadretto è pronto:
Acquarello steineriano ESERCIZIO DI COLORE 23 Acquarello steineriano – esercizio con giallo oro, giallo limone, blu oltremare, rosso carminio e blu di prussia
1. il giallo oro dall’eserno verso il centro crea una cornice, lasciando uno spazio bianco al centro
2. il giallo limone prosegue da dove ha lasciato il giallo oro, per un altro tratto
3. allo stesso modo il blu oltremare prosegue il cammino verso il centro del giallo limone
4. il carminio va ad occupare il centro bianco
5 il blu di prussia va prima a trasformare il rosso carminio in viola, e poi il giallo limone in verde.
Acquarello steineriano ESERCIZIO DI COLORE 23 Acquarello steineriano – scopo di questi esercizi
Lo scopo di questi esercizi è quello di far fare ai bambini esperienze guidate del colore, svincolato quanto più possibile dall’elemento della forma.
Per questo si utilizzano acquarelli molto diluiti e si lavora sul foglio di carta bagnato.
Con l’acquarello steineriano l’esperienza procede rispettando una data sequenza di azioni, che porta il bambino ad affinare la sua sensibilità di percezione del colore e ad acquisire attraverso la pratica le nozioni di colori primari, complementari e secondari. Molto importante è non presentare ai bambini lavori già fatti: vi accorgerete così che proprio chiedendo ai bambini di rispettare una certa sequenza, verrà fuori la personalità di ognuno di loro, e non potranno esserci due pitture uguali, o due verdi uguali, o due marroni uguali ecc…
Importante
La conclusione della lezione viene rimandata al giorno successivo, quando le pitture sono asciutte e vengono esposte una accanto all’altra per essere osservate insieme. L’osservazione, parte integrante della lezione di pittura, può inizialmente essere guidata, poi i bambini saranno in grado di cogliere molti più particolari di quanto non sappiamo fare noi. Si può ad esempio chiedere: “Secondo voi il giallo è più chiaro (più caldo, più freddo, più luminoso, più felice, ecc…) quando è grande o quando è piccolo? Quando è vicino al rosso o quando è vicino al blu?” ecc… E’ importante non solo che imparino ad osservare, ma anche che imparino a descrivere i colori verbalmente. Via via si possono così introdurre i termini tecnici relativi alla teoria dei colori e la nomenclatura appropriata. E’ un lavoro che può cominciare nella scuola d’infanzia, e proseguire in tutti gli anni successivi. Parallelamente, è chiaro, i bambini sperimenteranno anche tutte le altre tecniche (tempera, acrilici, ecc…), con scopi diversi.
Acquarello steineriano ESERCIZIO DI COLORE 23 materiale occorrente:
acquarelli di qualsiasi marca in tubetto o flaconcino (non in pastiglia) nei colori: giallo limone, giallo oro, blu oltremare, blu di prussia, rosso vermiglio e rosso carminio. I colori vanno diluiti nei vasetti, in modo che il colore risulti non denso e non carico: diciamo una diluizione abbastanza decisa.
Un pennello a punta piatta largo e con setole di qualsiasi genere, purchè morbide (altrimenti il bambino rischia di graffiare il foglio e noi rischiamo che l’esperienza non venga vissuta come un pieno successo)
una bacinella e un vasetto d’acqua
una spugna che servirà per stendere bene il foglio bagnato sul tavolo, e poi per asciugare il pennello (molto meglio degli straccetti o della carta)
un foglio di carta robusta, meglio se da acquarello (le carte scadenti bagnate possono fare i “pallini”)
Acquarello steineriano ESERCIZIO DI COLORE 23 Preparazione della lezione
Immergere il foglio nella bacinella,
quindi stenderlo con cura sul tavolo con l’aiuto della spugna.
Bisogna evitare che si formino bolle d’aria, perchè altrimenti la carta rischia di arricciarsi.
Poi si dispone il materiale, se volete così:
è il modo migliore per evitare incidenti. E si può iniziare…
Acquarello steineriano ESERCIZIO DI COLORE 23 : qualche consiglio aggiuntivo per homeschooler
In testa ai consigli va quello di prepararsi bene prima di presentare un’attività ai vostri bambini. Se non avete esperienza di pittura ad acquarello, la sera prima, di nascosto, fate voi l’esercizio che volete proporre il giorno dopo.
Altro consiglio è di tenere sempre presente che coi bambini più importante di tutto è che al termine di qualsiasi attività loro si devono sentire più ricchi e più abili, che l’esperienza insomma rappresenti per loro un successo. Non perchè noi diciamo “Ma che bello!”, ma perchè loro stessi si possono stupire della bellezza che possono creare.
Infine ricordate lo scopo dell’attività che volete proporre: nella pittura ad acquarello, ad esempio, uscite dalla logica del voler ottenere un bel prodotto finito. Pensate invece che lo scopo è il processo che ha portato, quasi come effetto collaterale, alla sua realizzazione. Per questo, e anche per “non rovinare la sorpresa” è importante non mostrare ai bambini lavori già fatti prima della lezione.
Preparare con cura il materiale significa anche mettere in tavola solo quello che serve, se ad esempio vogliamo fare un esercizio di rosso e giallo, non mettiamo in tavola anche il blu…
Coi bambini più piccoli, come potrete leggere dagli esempi, è bello guidare l’esperienza facendo in modo che il dipingere sia la storia dei colori che, come veri e propri personaggi, agiscono sul foglio. Questo, naturalmente, se parliamo di bambini piccoli che sanno già seguire lo svolgersi di un racconto.
Se volete invece sperimentare anche prima del raggiungimento di questa tappa evolutiva, vale il principio dell’apprendere per imitazione: si invitano altri bambini a dipingere con lui, oppure ci si siede a dipingere anche noi… parlando pochissimo, e curando tantissimo la preparazione del materiale e la bellezza e precisione dei nostri gesti.
Se preferisci, trovi tutti gli esercizi di colore raccolti in formato ebook qui:
Acquarello esercizi di colore ebook. Lo scopo di questi esercizi è quello di far provare ai bambini esperienze guidate del colore, svincolato quanto più possibile dall’elemento della forma. Per questo si utilizzano colori molto diluiti e si lavora sul foglio di carta bagnato…
Acquarello esercizi di colore ebook
Acquarello esercizi di colore ebook
Il contenuto del libro è disponibile inoltre in formato post (consultabile, scaricabile e stampabile) qui:
Watercolor painting in the Waldorf School – ebook. We propose these watercolor painting exercises to the children, so that they can experience the color in its essence, without ties, as far as possible, with the element of form. For this reason, we use very diluted watercolors, and paint on wet sheets….
In the Waldorf school we use Stockmar watercolor, which are beautiful, but it is not essential.
The content of the book is also available in post format (available for downloading and printing) here:
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine, pittura ad acquarello. La storia segue la vita dell’albero dalla primavera al suo nuovo risveglio sul finire dell’inverno; le pitture vengono realizzate dai bambini…
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine Qui in formato ebook:
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine
C’era una volta un giovane piccolo albero: era nato in primavera, tra il tepore dell’aria e il canto degli uccelli. Viveva felice: aveva foglie bellissime, e fiori colorati che si trasformavano in grandi frutti dolci e tondi.
Acquarello steineriano – tutorial per l’albero in primavera
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine
Ma d’un tratto cominciò a sentirsi stanco: era settembre.
I frutti si staccarono, le foglie cominciarono a perdere il loro colore e addirittura, di tanto in tanto, il vento se ne portava via qualcuna.
Venne la pioggia, e poi l’aria fredda: l’albero si sentiva sempre peggio. Non capiva cosa gli stesse succedendo. Nel giro di pochi giorni si trovò spoglio, solo, infreddolito.
Decise di andare per il mondo a cercare tutto quello che aveva perduto.
Acquarello steineriano – Tutorial per l’albero in autunno
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine
Corse dagli alberi, ma quelli gli risposero: <<Noi le foglie non le perdiamo, non sappiamo cosa dirti. Prova a chiedere a quelli uguali a te!>>
Il giovane albero cercò allora dei rami spogli simili a lui, ma anche loro erano soli e infreddoliti, proprio come lui, e non avevano risposte da dargli.
“Se mai risolverò il mistero, tornerò ad aiutarvi”, pensò, e riprese il suo viaggio.
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine
Andò dal Vento. <<Io le foglie le porto solo via, è la Pioggia che le fa crescere>>.
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine
Andò dalla pioggia. <<Le farò crescere solo a suo Tempo>>.
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine
Andò dal Tempo. <<Io so tante cose>> gli disse <<il Tempo aggiusta tutto. Non ti preoccupare, occorrono solo tanti giorni e tante notti…>>
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine
Andò dalla Notte, ma la notte era silenziosa, e l’albero molto stanco…
Sul punto di addormentarsi, vide una fata avvicinarsi a lui. Portava dei piccoli occhiali d’oro sul naso. Lui le raccontò la sua storia, e lei lo capì. Sorrise, si tolse gli occhiali, e glieli diede: <<Sono occhiali magici, con questi potrai guardarti dentro…>>.
E il giovane albero vide… Dentro di lui c’era movimento e musica. Linfa. <<Vedi caro?>> disse la fata <<Le tue foglie ricresceranno: le hai già dentro di te…>>
Acquarello steineriano la fioritura degli alberi da frutto. Una proposta di lavoro sul tema “la fioritura degli alberi a inizio primavera”.
L’esperienza procede rispettando una data sequenza di azioni, che porta il bambino a riflettere sulla condizione dell’albero in questa stagione.
Molto importante è non presentare ai bambini lavori già fatti: vi accorgerete così che proprio chiedendo ai bambini di rispettare una certa sequenza, verrà fuori la personalità di ognuno di loro, e non potranno esserci due alberi uguali, o due verdi uguali, o due marroni uguali ecc…
Acquarello steineriano la fioritura degli alberi da frutto Acquarello steineriano – Materiale occorrente
acquarelli di qualsiasi marca in tubetto o flaconcino (non in pastiglia) nei colori: giallo limone, blu di prussia rosso carminio bianco (facoltativo)
I colori vanno diluiti nei vasetti, in modo che il colore risulti non denso e non carico: diciamo una diluizione abbastanza decisa.
Un pennello a punta piatta largo e con setole di qualsiasi genere, purchè morbide (altrimenti il bambino rischia di graffiare il foglio e noi rischiamo che l’esperienza non venga vissuta come un pieno successo)
una bacinella e un vasetto d’acqua
una spugna che servirà per stendere bene il foglio bagnato sul tavolo, e poi per asciugare il pennello (molto meglio degli straccetti o della carta)
un foglio di carta robusta, meglio se da acquarello (le carte scadenti bagnate possono fare i “pallini”)
Immergere il foglio nella bacinella, quindi stenderlo con cura sul tavolo con l’aiuto della spugna. Bisogna evitare che si formino bolle d’aria, perchè altrimenti la carta rischia di arricciarsi.
Poi si dispone il materiale…
Acquarello steineriano la fioritura degli alberi da frutto Acquarello steineriano – come si fa
Al bambino possiamo dire che stiamo dipingendo un albero fiorito prima, oppure possiamo semplicemente dire che faremo una “pittura” e sarà lui a scoprirlo facendo.
Per prima cosa realizziamo “l’aria profumata di primavera” col rosso carminio molto diluito e il giallo. L’aria profumata è soffice e leggera, allegra…
intensifichiamo il giallo in basso, di modo che poi con poco blu di Prussia otterremo un bel verde giovane, nel quale piantare il seme del nostro albero (rosso carminio)
A partire da questo seme, senza lavare il pennello o prendere altro colore, far scendere le radici verso il basso e il primo abbozzo di tronco verso l’alto.
E’ molto importante non lavare mai il pennello, e non prendere altro rosso: si usa solo il rosso del seme, che si mescola agli altri colori sul foglio.
Il seme nella terra incontra calore, luce e acqua, e così si apre: una parte va verso il basso (le radici), quindi si mette il pennello sul seme e si scende, sempre staccando e senza mai tornare indietro; una parte comincia ad andare verso l’alto (sempre dal seme in su, senza tornare indietro).
Naturalmente mescolandosi rosso blu e giallo si forma il marrone, e non ci saranno due marroni uguali…
Ora possiamo sviluppare l’albero, utilizzando alternativamente rosso, giallo e blu, prendendoli dalle ciotoline quando serve.
Infine lavare benissimo il pennello e con giallo, rosso carminio molto diluito e, se volete, bianco, creare nel profumo di primavera la fioritura dell’albero:
Acquarello steineriano la fioritura degli alberi da frutto
Acquarello steineriano Le pratoline: “Ogni filo d’erba che spunta è una risposta della terra a un raggio di sole…”. Tutorial per realizzare con i bambini una pittura ad acquarello secondo le indicazioni date nella scuola Waldorf.
Acquarello steineriano Le pratoline Colori utilizzati:
giallo limone blu di Prussia giallo oro bianco (se non siete troppo “steineriani”)
Acquarello steineriano Le pratoline Come si fa:
dopo aver predisposto il materiale e bagnato il foglio, cominciare col giallo limone, creando tanti raggi di sole che dall’alto scendono verso il basso incrociandosi tra loro
Col blu di Prussia sentire come la terra risponda coi fili d’erba ai raggi del sole:
continuare questo gioco prendendo altro giallo limone che va dall’alto verso il basso e altro blu di prussia che andando dal basso verso l’alto incontra il giallo.
Quando siamo soddisfatti del nostro prato, fermiamoci ad osservarlo. Sicuramente tra i fili d’erba noteremo dei punti di luce: evidenziamoli con del giallo oro:
Per realizzare le corolle prendiamo un pennello più piccolo, lo bagniamo
e lo usiamo per togliere il colore, così:
poi asciughiamo il pennello sulla spugna, prendiamo altra acqua, e ripetiamo così
Ora, se il bambino è soddisfatto del profumo delle sue pratoline, ci si può fermare così:
Altrimenti, se il bambino lo desidera e se la cosa non viola i vostri principi, potete definire meglio le corolle con del bianco:
Acquarello steineriano poesia illustrata Dal seme al seme : una poesia di Maddalena Peccarisio, illustrata con la tecnica dell’acquarello su foglio bagnato…
Acquarello steineriano poesia illustrata Dal seme al seme Dopo il seme, cosa avviene?
raggia il sole luce d’oro sulla terra e dona vita s’apre il seme, fa radice, lento cresce ed esce in stelo spinge dritto e infin si rizza
gonfia un nodo ed esce in foglia
nel colore nasce il fiore sboccia il frutto dal calore
e dal frutto spunta un seme scende in terra, cerca pace alla luce della luna il risveglio aspetta e tace…
… dopo il seme cosa avviene?
Acquarello steineriano poesia illustrata Dal seme al seme Dopo il seme, cosa avviene?
raggia il sole luce d’oro sulla terra e dona vita s’apre il seme, fa radice,
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lento cresce ed esce in stelo spinge dritto e infin si rizza
gonfia un nodo ed esce in foglia
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nel colore nasce il fiore sboccia il frutto dal calore
e dal frutto spunta un seme
scende in terra, cerca pace alla luce della luna il risveglio aspetta e tace…
… dopo il seme cosa avviene?
Acquarello steineriano poesia illustrata Dal seme al seme
Acquarello steineriano – Un racconto sul mare di Barbara Costalunga, adatto in particolare al periodo estivo, illustrato con la tecnica dell’acquarello su foglio bagnato…
Un giorno di tanto tempo fa, un Raggio di Sole, appena sorto sul mare, si innamorò di Piccola Onda.
Si staccò allora dalla palla infuocata e si mise a serpeggiare nel cielo, libero e felice, come un uccello di fuoco.
Raggio di Sole si avvicinò a Piccola Onda, e cominciò a chiamarla, come fanno gli innamorati: <<Ondina, Ondina bella, fermati un attimo che ti voglio baciare…>>.
Piccola Onda emozionata rispose: <<Se mi baci mi potresti scottare, e poi io non mi posso fermare, la mia vita è seguire la danza del mare…>>.
Raggio di Sole non si fece scoraggiare, e decise di tuffarsi. Per un attimo ebbe paura: e se nel mare avesse perso tutto il suo splendore?
Ma non accadde, perchè era l’amore per Piccola Onda a farlo brillare. E brillò così tanto che, chi avesse sorvolato in quel momento il mare, avrebbe visto un serpentello davvero insolito muoversi là sotto…
Poi, finalmente, Raggio di Sole raggiunse Piccola Onda, e seguendo il ritmo dolce della corrente, la circondò della sua luce… tutto il mare danzava la loro danza.
E tra fondali di sabbia chiara ed alghe verdi, nacque Pesce Sole, che ancora oggi vanta nobili discendenze.
Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla
Il racconto
C’era una volta il bruco Raimondo, che pensava solo a mangiare.
E così mangiava: mangiava, mangiava… mangiava sempre.
E mangiando mangiando arrivò ad una pianta di limoni, e pensò che era un buon posto per continuare a mangiare…
Mangiando mangiando si trovò a passare per una bella pianta di arance, e anche quella era un buon posto per continuare a mangiare.
Ma mangia oggi, mangia domani, adesso era proprio stanco…
Si addormentò nel suo bozzolo, e tutto intorno a lui era buio e silenzio… si sentiva solo il dolce battere del suo piccolo cuore.
Che sorpresa al suo risveglio! Era diventato una splendida farfalla…
Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla Come si fa
Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla – Il bruco Raimondo
L’esperienza procede rispettando una data sequenza di azioni, che porta il bambino a sperimentare il colore e la luce, e la formazione dei colori a partire dai colori primari.
Molto importante è non presentare ai bambini lavori già fatti: vi accorgerete così che proprio chiedendo ai bambini di rispettare una certa sequenza, verrà fuori la personalità di ognuno di loro, e non potranno esserci due verdi uguali, o due marroni uguali ecc…
Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla – Materiale occorrente
– acquarelli di qualsiasi marca in tubetto o flaconcino (non in pastiglia) nei colori: giallo limone, blu di prussia, rosso vermiglio e blu oltremare. I colori vanno diluiti nei vasetti, in modo che il colore risulti non denso e non carico: diciamo una diluizione abbastanza decisa.
– un pennello a punta piatta largo e con setole di qualsiasi genere, purché morbide (altrimenti il bambino rischia di graffiare il foglio e noi rischiamo che l’esperienza non venga vissuta come un pieno successo)
– una bacinella e un vasetto d’acqua
– una spugna che servirà per stendere bene il foglio bagnato sul tavolo, e poi per asciugare il pennello (molto meglio degli straccetti o della carta)
– un foglio di carta robusta, meglio se da acquarello (le carte scadenti bagnate possono fare i “pallini”)
Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla – Come si fa
Immergere il foglio nella bacinella, quindi stenderlo con cura sul tavolo con l’aiuto della spugna.
Bisogna evitare che si formino bolle d’aria, perchè altrimenti la carta rischia di arricciarsi.
Poi si dispone il materiale, se volete così:
E’ il modo migliore per evitare incidenti.
Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla Pagina 1 – Copertina
Preparate per i bambini solo giallo limone e rosso vermiglio.
Creiamo col rosso una cornice che chiude al suo interno un grande spazio vuoto:
Nello spazio vuoto facciamo entrare il giallo limone:
A partire dal centro verso la periferia, facciamo espandere il giallo sul foglio:
E lasciamo che i due colori giochino insieme per far nascere l’arancione:
Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla Pagina 2 – I limoni
Preparate per i bambini blu di Prussia e giallo limone.
Prepariamo col blu tante piccole tane tonde per un colore nuovo che sta per arrivare:
Eccolo: è il giallo limone:
Dopo aver riempito ognuno la propria tana, i gialli vanno a giocare col blu, e intorno ai limoni nasce il verde:
Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla Pagina 3 – le arance
Preparate per i bambini blu di Prussia, giallo limone e rosso vermiglio.
Come per i limoni, prepariamo tante tane bianche:
per far stare ben comodo il giallo limone:
Poi il giallo limone gioca col blu per far nascere il verde:
e infine il rosso va a giocare nelle tane del giallo:
Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla Pagina 4 – Il bozzolo
Servono blu di Prussia, giallo limone e rosso vermiglio.
Creiamo una tana piccola piccola al centro del foglio, col blu di Prussia tutto intorno, come un uovo:
fuori dall’uovo c’è una bella luce (giallo limone):
e il blu ci gioca un po’ (nasce il verde):
Il rosso vermiglio, il calore della vita, prende il suo posticino nella tana, e intorno a lui è tutto molto silenzioso e calmo:
Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla Pagina 5 – La farfalla
Acquarello steineriano – esercizio con blu di prussia, blu oltremare, rosso carminio e giallo limone
usare il foglio in verticale.
1. dall’esterno verso il centro entra il blu di prussia, lasciando al centro uno spazio bianco
2. con altro prussia si rende il colore più intenso nella parte inferiore del foglio
3. dall’alto arriva il blu oltremare, e va a trasformare il blu di prussia per circa metà del foglio, lo spazio bianco al centro resta ancora intatto
4. ora nella parte superiore dello spazio bianco entra il rosso carminio, che mescolandosi con l’oltremare crea il viola
5 infine entra il giallo limone, che scendendo verso il blu di prussia crea il verde
Acquarello steineriano – scopo di questi esercizi
Lo scopo di questi esercizi è quello di far fare ai bambini esperienze guidate del colore, svincolato quanto più possibile dall’elemento della forma.
Per questo si utilizzano acquarelli molto diluiti e si lavora sul foglio di carta bagnato.
Con l’acquarello steineriano l’esperienza procede rispettando una data sequenza di azioni, che porta il bambino ad affinare la sua sensibilità di percezione del colore e ad acquisire attraverso la pratica le nozioni di colori primari, complementari e secondari. Molto importante è non presentare ai bambini lavori già fatti: vi accorgerete così che proprio chiedendo ai bambini di rispettare una certa sequenza, verrà fuori la personalità di ognuno di loro, e non potranno esserci due pitture uguali, o due verdi uguali, o due marroni uguali ecc…
Importante
La conclusione della lezione viene rimandata al giorno successivo, quando le pitture sono asciutte e vengono esposte una accanto all’altra per essere osservate insieme. L’osservazione, parte integrante della lezione di pittura, può inizialmente essere guidata, poi i bambini saranno in grado di cogliere molti più particolari di quanto non sappiamo fare noi. Si può ad esempio chiedere: “Secondo voi il giallo è più chiaro (più caldo, più freddo, più luminoso, più felice, ecc…) quando è grande o quando è piccolo? Quando è vicino al rosso o quando è vicino al blu?” ecc… E’ importante non solo che imparino ad osservare, ma anche che imparino a descrivere i colori verbalmente. Via via si possono così introdurre i termini tecnici relativi alla teoria dei colori e la nomenclatura appropriata. E’ un lavoro che può cominciare nella scuola d’infanzia, e proseguire in tutti gli anni successivi. Parallelamente, è chiaro, i bambini sperimenteranno anche tutte le altre tecniche (tempera, acrilici, ecc…), con scopi diversi.
Acquarello steineriano: materiale occorrente:
acquarelli di qualsiasi marca in tubetto o flaconcino (non in pastiglia) nei colori: giallo limone, giallo oro, blu oltremare, blu di prussia, rosso vermiglio e rosso carminio. I colori vanno diluiti nei vasetti, in modo che il colore risulti non denso e non carico: diciamo una diluizione abbastanza decisa.
Un pennello a punta piatta largo e con setole di qualsiasi genere, purchè morbide (altrimenti il bambino rischia di graffiare il foglio e noi rischiamo che l’esperienza non venga vissuta come un pieno successo)
una bacinella e un vasetto d’acqua
una spugna che servirà per stendere bene il foglio bagnato sul tavolo, e poi per asciugare il pennello (molto meglio degli straccetti o della carta)
un foglio di carta robusta, meglio se da acquarello (le carte scadenti bagnate possono fare i “pallini”)
Acquarello steineriano: preparazione della lezione
Immergere il foglio nella bacinella,
quindi stenderlo con cura sul tavolo con l’aiuto della spugna.
Bisogna evitare che si formino bolle d’aria, perchè altrimenti la carta rischia di arricciarsi.
Poi si dispone il materiale, se volete così:
è il modo migliore per evitare incidenti. E si può iniziare…
Acquarello steineriano : qualche consiglio aggiuntivo per homeschooler
In testa ai consigli va quello di prepararsi bene prima di presentare un’attività ai vostri bambini. Se non avete esperienza di pittura ad acquarello, la sera prima, di nascosto, fate voi l’esercizio che volete proporre il giorno dopo.
Altro consiglio è di tenere sempre presente che coi bambini più importante di tutto è che al termine di qualsiasi attività loro si devono sentire più ricchi e più abili, che l’esperienza insomma rappresenti per loro un successo. Non perchè noi diciamo “Ma che bello!”, ma perchè loro stessi si possono stupire della bellezza che possono creare.
Infine ricordate lo scopo dell’attività che volete proporre: nella pittura ad acquarello, ad esempio, uscite dalla logica del voler ottenere un bel prodotto finito. Pensate invece che lo scopo è il processo che ha portato, quasi come effetto collaterale, alla sua realizzazione. Per questo, e anche per “non rovinare la sorpresa” è importante non mostrare ai bambini lavori già fatti prima della lezione.
Preparare con cura il materiale significa anche mettere in tavola solo quello che serve, se ad esempio vogliamo fare un esercizio di rosso e giallo, non mettiamo in tavola anche il blu…
Coi bambini più piccoli, come potrete leggere dagli esempi, è bello guidare l’esperienza facendo in modo che il dipingere sia la storia dei colori che, come veri e propri personaggi, agiscono sul foglio. Questo, naturalmente, se parliamo di bambini piccoli che sanno già seguire lo svolgersi di un racconto.
Se volete invece sperimentare anche prima del raggiungimento di questa tappa evolutiva, vale il principio dell’apprendere per imitazione: si invitano altri bambini a dipingere con lui, oppure ci si siede a dipingere anche noi… parlando pochissimo, e curando tantissimo la preparazione del materiale e la bellezza e precisione dei nostri gesti.
Se preferisci, trovi tutti gli esercizi di colore raccolti in formato ebook.
Acquarello steineriano – esercizio con giallo limone, rosso vermiglio, blu oltremare e rosso carminio
1. il giallo limone entra piano a fiocchetti da tutti i lati del foglio, e lascia un bello spazio al centro
2. il rosso vermiglio fa dei fiocchetti sui fiocchetti gialli, ma anche lui rispetta lo spazio al centro
3. il blu oltremare va al centro del foglio, con gran calma, e girando su se stesso piano piano occupa bene il suo spazio, senza toccare ne il giallo limone ne il rosso; piuttosto preferisce lasciare un po’ di spazio bianco
4. il rosso carminio danza come il fuoco sul blu e anche un po’ sull’arancio; va dal basso verso l’alto come una fiammella. (ehm, ho inserito l’immagine a rovescio…)
Acquarello steineriano – scopo di questi esercizi
Lo scopo di questi esercizi è quello di far fare ai bambini esperienze guidate del colore, svincolato quanto più possibile dall’elemento della forma.
Per questo si utilizzano acquarelli molto diluiti e si lavora sul foglio di carta bagnato.
Con l’acquarello steineriano l’esperienza procede rispettando una data sequenza di azioni, che porta il bambino ad affinare la sua sensibilità di percezione del colore e ad acquisire attraverso la pratica le nozioni di colori primari, complementari e secondari. Molto importante è non presentare ai bambini lavori già fatti: vi accorgerete così che proprio chiedendo ai bambini di rispettare una certa sequenza, verrà fuori la personalità di ognuno di loro, e non potranno esserci due pitture uguali, o due verdi uguali, o due marroni uguali ecc…
Importante
La conclusione della lezione viene rimandata al giorno successivo, quando le pitture sono asciutte e vengono esposte una accanto all’altra per essere osservate insieme. L’osservazione, parte integrante della lezione di pittura, può inizialmente essere guidata, poi i bambini saranno in grado di cogliere molti più particolari di quanto non sappiamo fare noi. Si può ad esempio chiedere: “Secondo voi il giallo è più chiaro (più caldo, più freddo, più luminoso, più felice, ecc…) quando è grande o quando è piccolo? Quando è vicino al rosso o quando è vicino al blu?” ecc… E’ importante non solo che imparino ad osservare, ma anche che imparino a descrivere i colori verbalmente. Via via si possono così introdurre i termini tecnici relativi alla teoria dei colori e la nomenclatura appropriata. E’ un lavoro che può cominciare nella scuola d’infanzia, e proseguire in tutti gli anni successivi. Parallelamente, è chiaro, i bambini sperimenteranno anche tutte le altre tecniche (tempera, acrilici, ecc…), con scopi diversi.
Acquarello steineriano: materiale occorrente:
acquarelli di qualsiasi marca in tubetto o flaconcino (non in pastiglia) nei colori: giallo limone, giallo oro, blu oltremare, blu di prussia, rosso vermiglio e rosso carminio. I colori vanno diluiti nei vasetti, in modo che il colore risulti non denso e non carico: diciamo una diluizione abbastanza decisa.
Un pennello a punta piatta largo e con setole di qualsiasi genere, purchè morbide (altrimenti il bambino rischia di graffiare il foglio e noi rischiamo che l’esperienza non venga vissuta come un pieno successo)
una bacinella e un vasetto d’acqua
una spugna che servirà per stendere bene il foglio bagnato sul tavolo, e poi per asciugare il pennello (molto meglio degli straccetti o della carta)
un foglio di carta robusta, meglio se da acquarello (le carte scadenti bagnate possono fare i “pallini”)
Acquarello steineriano: preparazione della lezione
Immergere il foglio nella bacinella,
quindi stenderlo con cura sul tavolo con l’aiuto della spugna.
Bisogna evitare che si formino bolle d’aria, perchè altrimenti la carta rischia di arricciarsi.
Poi si dispone il materiale, se volete così:
è il modo migliore per evitare incidenti. E si può iniziare…
Acquarello steineriano : qualche consiglio aggiuntivo per homeschooler
In testa ai consigli va quello di prepararsi bene prima di presentare un’attività ai vostri bambini. Se non avete esperienza di pittura ad acquarello, la sera prima, di nascosto, fate voi l’esercizio che volete proporre il giorno dopo.
Altro consiglio è di tenere sempre presente che coi bambini più importante di tutto è che al termine di qualsiasi attività loro si devono sentire più ricchi e più abili, che l’esperienza insomma rappresenti per loro un successo. Non perchè noi diciamo “Ma che bello!”, ma perchè loro stessi si possono stupire della bellezza che possono creare.
Infine ricordate lo scopo dell’attività che volete proporre: nella pittura ad acquarello, ad esempio, uscite dalla logica del voler ottenere un bel prodotto finito. Pensate invece che lo scopo è il processo che ha portato, quasi come effetto collaterale, alla sua realizzazione. Per questo, e anche per “non rovinare la sorpresa” è importante non mostrare ai bambini lavori già fatti prima della lezione.
Preparare con cura il materiale significa anche mettere in tavola solo quello che serve, se ad esempio vogliamo fare un esercizio di rosso e giallo, non mettiamo in tavola anche il blu…
Coi bambini più piccoli, come potrete leggere dagli esempi, è bello guidare l’esperienza facendo in modo che il dipingere sia la storia dei colori che, come veri e propri personaggi, agiscono sul foglio. Questo, naturalmente, se parliamo di bambini piccoli che sanno già seguire lo svolgersi di un racconto.
Se volete invece sperimentare anche prima del raggiungimento di questa tappa evolutiva, vale il principio dell’apprendere per imitazione: si invitano altri bambini a dipingere con lui, oppure ci si siede a dipingere anche noi… parlando pochissimo, e curando tantissimo la preparazione del materiale e la bellezza e precisione dei nostri gesti.
Se preferisci, trovi tutti gli esercizi di colore raccolti in formato ebook
Acquarello steineriano – esercizio con blu di prussia e giallo limone
Il blu di prussia entra sul foglio dall’esterno verso il centro, poi il giallo limone riempie lo spazio muovendosi dal centro verso il blu:
Infine il giallo limone entra nel blu di prussia trasformandolo in verde:
Acquarello steineriano – scopo di questi esercizi
Lo scopo di questi esercizi è quello di far fare ai bambini esperienze guidate del colore, svincolato quanto più possibile dall’elemento della forma.
Per questo si utilizzano acquarelli molto diluiti e si lavora sul foglio di carta bagnato.
Con l’acquarello steineriano l’esperienza procede rispettando una data sequenza di azioni, che porta il bambino ad affinare la sua sensibilità di percezione del colore e ad acquisire attraverso la pratica le nozioni di colori primari, complementari e secondari. Molto importante è non presentare ai bambini lavori già fatti: vi accorgerete così che proprio chiedendo ai bambini di rispettare una certa sequenza, verrà fuori la personalità di ognuno di loro, e non potranno esserci due pitture uguali, o due verdi uguali, o due marroni uguali ecc…
Importante
La conclusione della lezione viene rimandata al giorno successivo, quando le pitture sono asciutte e vengono esposte una accanto all’altra per essere osservate insieme. L’osservazione, parte integrante della lezione di pittura, può inizialmente essere guidata, poi i bambini saranno in grado di cogliere molti più particolari di quanto non sappiamo fare noi. Si può ad esempio chiedere: “Secondo voi il giallo è più chiaro (più caldo, più freddo, più luminoso, più felice, ecc…) quando è grande o quando è piccolo? Quando è vicino al rosso o quando è vicino al blu?” ecc… E’ importante non solo che imparino ad osservare, ma anche che imparino a descrivere i colori verbalmente. Via via si possono così introdurre i termini tecnici relativi alla teoria dei colori e la nomenclatura appropriata. E’ un lavoro che può cominciare nella scuola d’infanzia, e proseguire in tutti gli anni successivi. Parallelamente, è chiaro, i bambini sperimenteranno anche tutte le altre tecniche (tempera, acrilici, ecc…), con scopi diversi.
Acquarello steineriano: materiale occorrente:
acquarelli di qualsiasi marca in tubetto o flaconcino (non in pastiglia) nei colori: giallo limone, giallo oro, blu oltremare, blu di prussia, rosso vermiglio e rosso carminio. I colori vanno diluiti nei vasetti, in modo che il colore risulti non denso e non carico: diciamo una diluizione abbastanza decisa.
Un pennello a punta piatta largo e con setole di qualsiasi genere, purchè morbide (altrimenti il bambino rischia di graffiare il foglio e noi rischiamo che l’esperienza non venga vissuta come un pieno successo)
una bacinella e un vasetto d’acqua
una spugna che servirà per stendere bene il foglio bagnato sul tavolo, e poi per asciugare il pennello (molto meglio degli straccetti o della carta)
un foglio di carta robusta, meglio se da acquarello (le carte scadenti bagnate possono fare i “pallini”)
Acquarello steineriano: preparazione della lezione
Immergere il foglio nella bacinella,
quindi stenderlo con cura sul tavolo con l’aiuto della spugna.
Bisogna evitare che si formino bolle d’aria, perchè altrimenti la carta rischia di arricciarsi.
Poi si dispone il materiale, se volete così:
è il modo migliore per evitare incidenti. E si può iniziare…
Acquarello steineriano : qualche consiglio aggiuntivo per homeschooler
In testa ai consigli va quello di prepararsi bene prima di presentare un’attività ai vostri bambini. Se non avete esperienza di pittura ad acquarello, la sera prima, di nascosto, fate voi l’esercizio che volete proporre il giorno dopo.
Altro consiglio è di tenere sempre presente che coi bambini più importante di tutto è che al termine di qualsiasi attività loro si devono sentire più ricchi e più abili, che l’esperienza insomma rappresenti per loro un successo. Non perchè noi diciamo “Ma che bello!”, ma perchè loro stessi si possono stupire della bellezza che possono creare.
Infine ricordate lo scopo dell’attività che volete proporre: nella pittura ad acquarello, ad esempio, uscite dalla logica del voler ottenere un bel prodotto finito. Pensate invece che lo scopo è il processo che ha portato, quasi come effetto collaterale, alla sua realizzazione. Per questo, e anche per “non rovinare la sorpresa” è importante non mostrare ai bambini lavori già fatti prima della lezione.
Preparare con cura il materiale significa anche mettere in tavola solo quello che serve, se ad esempio vogliamo fare un esercizio di rosso e giallo, non mettiamo in tavola anche il blu…
Coi bambini più piccoli, come potrete leggere dagli esempi, è bello guidare l’esperienza facendo in modo che il dipingere sia la storia dei colori che, come veri e propri personaggi, agiscono sul foglio. Questo, naturalmente, se parliamo di bambini piccoli che sanno già seguire lo svolgersi di un racconto.
Se volete invece sperimentare anche prima del raggiungimento di questa tappa evolutiva, vale il principio dell’apprendere per imitazione: si invitano altri bambini a dipingere con lui, oppure ci si siede a dipingere anche noi… parlando pochissimo, e curando tantissimo la preparazione del materiale e la bellezza e precisione dei nostri gesti.
Se preferisci, trovi tutti gli esercizi di colore raccolti in formato ebook
Natale: 60 e più modelli di stelle natalizie. Una raccolta di tutorial e immagini da cui trarre ispirazione per realizzare stelle natalizie di carta, materiale riciclato, legno, cartone, perline, pasta e molto altro. Stelle per addobbare l’albero, per decorare le finestre, da regalare, da realizzare coi bambini…
17. tutorial molto dettagliato, con modello stampabile gratuitamente, per realizzare questa stella tridimensionale a 5 punte che può essere utilizzata anche come lanterna, di http://www.homemade-gifts-made-easy.com/
29. stelle natalizie coi fondi di bottiglie di plastica, via http://www.i-do-it-yourself.com/ (non c’è tutorial, ma le idee proposte sono molto belle e sembrano semplici da realizzare)
31. un tutorial per realizzare elementi tipo “ghiacciolo” utilizzando le bottiglie di plastica… potrebbero essere utilizzati per realizzare una stella, di http://www.cutoutandkeep.net/
51. tutorial per realizzare questa bellissima stella con carta stagnola, cartone, fili colorati, carta velina e colla vinilica, di http://www.dillydaliart.com
62. stelline a uncinetto (non c’è tutorial, ma mi sembrano semplici da realizzare) di http://www.etsy.com
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la collezione continua qui:
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60 and more models to make stars. A collection of tutorials and images for inspiration to create stars with paper, recycled materials, wood, cardboard, beads, pasta and more. Stars to decorate the tree, to decorate the windows, to give as gifts, to build with the children …
La leggenda di Attila e Leone I in recita – Questa leggenda misteriosa nella sua semplicità, ha ispirato molti artisti che la hanno immortalata su tela e nel marmo: tra queste opere è celebre l’affresco di Raffaello in Vaticano.
La leggenda di Attila e Leone I in recita Scena I (In una piazza della città di Aquileia, assediata dagli Unni)
Personaggi: Primo cittadino Secondo cittadino Terzo cittadino Quarto cittadino Altri cittadini intorno
Primo cittadino: Amici! Cittadini! Conviene ancora resistere alle forza di Attila? Da settimane lottiamo contro la forza che ci serra, ma è inutile: la fine della nostra città è vicina. C’è una sola speranza di salvezza…
Secondo cittadino: Quale?
Primo cittadino: Quella riposta nelle trattative con Attila. Offriamo al re degli Unni la nostra amicizia. I barbari sono clementi quando sperano di avere una nuova amicizia.
Secondo cittadino: Di quale speranza vaneggi? Quale follia ti spinge a proporre tali trattative? Il re degli Unni non vuole parole, non vuole amici, e nemmeno traditori: desidera solo per i suoi nemici morte, rovina, fuoco.
Terzo cittadino: Il nome di Attila vuol dire ferro. Egli è di ferro. Soprattutto il suo cuore è di ferro.
Quarto cittadino: Attila è il flagello di dio. Dovunque le sue orde sono passate, è rimasta la desolazione. Donne, vecchi, fanciulli non sono risparmiati dalla sua ferocia. Se una speranza c’è, questa è riposta nella resistenza delle nostre mura e dei nostri petti.
Primo cittadino: Guardate lassù! Una cicogna sfugge dalla nostra città spingendo davanti a sé i suoi piccoli. Oh, potessi fare altrettanto io! Potessi mettere in salvo i miei figlioli!
La leggenda di Attila e Leone I in recita Scena II (E’ la visione della futura Venezia. La scena si svolge in una qualsiasi città del Veneto, dopo che Aquileia è caduta).
Personaggi: Primo cittadino Secondo cittadino Vescovo Altri cittadini
Primo cittadino: Amici! Una terribile notizia. Aquileia è caduta in mano degli Unni. La porta l’Italia è aperta al più crudele dei barbari.
Cittadini: Che facciamo? Decidiamo di resistere?
Primo cittadino: E’ inutile. Non abbiamo armi sufficienti e poi… da quando l’Italia consce il piede dei Barbari, la virtù romana è spenta!
Secondo cittadino: Ecco ciò che faremo: aspetteremo Attila ed i suoi Unni con le porte della città aperte, lo accoglieremo con onori, lo blandiremo con gli elogi. I barbari, quando ricevono buona accoglienza, entrano da una parte ed escono dall’altra.
Primo cittadino: E’ un consiglio vile e pericoloso!
Secondo cittadino: E che altro si può fare? Vorresti forse che le nostre case fossero bruciate, le nostre donne uccise, i nostri fanciulli rapiti?
Cittadini: Ha ragione!
Vescovo: Calma, figlioli! La paura del pericolo non vi mostra la via più chiara. Io, insieme con la benedizione di dio, sono pronto a darvi un consiglio.
Cittadini: Quale?
Vescovo: Lasciamo le nostre terre e trasferiamoci al di là del mare, sulle isole della laguna. Che Attila trovi le nostre città deserte. Che Attila trovi il silenzio. Là, sulle isole, non verrà. Là, sulle isole, noi costruiremo le nostre case.
Primo cittadino: Le nostre case! Forse vi troveremo la salvezza, ma non un solido avvenire. La terra è sabbiosa, il mare è minaccioso. Come costruire una nuova città?
Vescovo: Oh cittadini! Oh figlioli! Sulla sabbia, dove lavorino uomini animati da speranza e fiducia, possono sorgere case solide e serene. Ecco, io la vedo, la nostra nuova città. E’ tutta di marmo, si innalza al cielo con cupole e campanili, e si specchia nel mare. Il sole vi batte sopra radioso.
La leggenda di Attila e Leone I in recita Scena III (Nella tenda di Attila)
Personaggi: Attila Generale Servo
Generale: Oh re, quale cruccio ti rende inquieto?
Attila: Ho trovato città abbandonate, campagne silenziose e morte. Non questa Italia sognavo. Mi aspettavo un’Italia verde e ricca da saccheggiare con profitto.
Generale: Oh re, ma noi andiamo avanti!
Attila: Sì, andremo avanti, finché non troveremo…
Servo (entrando): Oh mio re, ambasciatori romani sono arrivati per parlarti.
Attila: Ambasciatori? Immagino quello che mi vogliono dire. Mi vorranno fermare, offrendomi denaro. Io lo rifiuterò! O forse mi offriranno il possesso di una provincia. Che sciocca proposta sarebbe! Perché dovrei accontentarmi di una provincia, quando posso prendermele tutte? (esce).
Generale: Sperano di fermare il nostro re, ma è inutile…
Servo: Non so.
Generale: Noi Unni continueremo la nostra marcia.
Servo: Non so.
Generale: Niente può resistere alla nostra furia.
Servo: Non so.
Generale: Ma che vuol dire questo “non so”?
Servo: Ecco, rientra il nostro re!
Attila (entrando): Ufficiale, ordina a tutti di tornare indietro!
Generale (meravigliato): Ma come?
Attila (sconvolto) Non sono chiaro? Con me si paga ogni discussione. Suvvia, torneremo indietro, lasceremo l’Italia!
La leggenda di Attila e Leone I in recita Scena IV (Nella tenda di Attila, lontano dall’Italia)
Personaggi: Attila Generale
Generale: Oh re, ora che i nostri eserciti sono rientrati nella steppa tranquilla, dimmi, se è possibile: perchè lasciasti improvvisamente l’Italia?
Attila: Quel giorno mi incontrai col papa Leone Magno. Fu lui che mi convinse di tornare indietro.
Generale: Perchè? Quante legioni aveva il papa?
Attila: Nessuna. Neppure un uomo armato!
Generale: E allora? Che accadde?
Attila: Dietro alla sua figura ho avuto la visione di una spada di fuoco. Io, che fin da bambino avevo adorato la forza materiale, capii quel giorno che esiste una potenza d’altro genere. Una potenza contro la quale è inutile afferrare le spade e preparare guerre. E sarà sempre inutile.
(Rodolfo Botticelli, adattamento da “Recitiamo la Storia”, editrice La Scuola 1967)
MODELLI DI SISTEMA SOLARE possono essere realizzati dai bambini in modo semplice e abbastanza preciso. L’attività può essere proposta dopo la prima fiaba cosmica montessoriana,
o per avviare lo studio dell’Astonomia. Possiamo considerare separatamente: – la dimensione dei pianeti – la distanza tra i pianeti.
In seguito possiamo unire in un unico modello la corretta dimensione di ogni pianeta e la corretta distanza tra ognuno di essi, sperimentando che questo lavoro richiede davvero grandi spazi, anche riducendo al minimo possibile la grandezza dei corpi celesti.
MODELLI DI SISTEMA SOLARE
Dimensione dei pianeti
Per prima cosa stabiliamo la scala. Io, considerando che non desideravo il pianeta più piccolo (Plutone) di misure inferiori ai millimetri, ho scelto questa:
Per il Sole, che ha un diametro di 140 cm, ho ritagliato e appeso alla parete un cerchio giallo. Per i pianeti ho preparato la pasta di sale, miscelando due parti di farina bianca con una parte di sale fino, ed aggiungendo all’impasto colla vinilica e acqua:
Per i pianeti più grandi ho preparato una pallina di carta:
rivestita poi di carta stagnola:
controlliamo che il diametro della palla sia inferiore di qualche centimetro rispetto alla misura che vogliamo ottenere:
e rivestiamo con la pasta di sale:
MODELLI DI SISTEMA SOLARE
Nota: utilizzando questa scala i bambini sperimentano praticamente le relazioni di grandezza che intercorrono tra i pianeti del sistema solare ed il sole, ma se poi volessimo posizionare correttamente nello spazio i nostri pianeti, ci occorrerà organizzare una passeggiata di circa 6 km (perchè dopo aver posizionato il sole come punto di partenza, il pianeta più distante da esso, Plutone, si troverà a 5900 metri. Se vogliamo considerare anche Eris, arriviamo invece a 10 km):
Io trovo che una passeggiata di 6 km sia del tutto fattibile coi bambini più grandi, e che possa lasciare una forte impressione in loro sulle grandezze dell’Universo, e su quanto sia piccola la Terra. Troverete in seguito, comunque, un progetto che prevede un percorso dal Sole a Plutone della lunghezza di poco meno di un chilometro, utilizzando “pianeti” più piccoli.
MODELLI DI SISTEMA SOLARE
Distanza tra i pianeti
Consideriamo di voler sperimentare con i bambini le distanze che intercorrono tra i pianeti del sistema solare, senza riprodurre in scala le rispettive dimensioni, ma rappresentandoli come punti.
Per farlo ci servirà: – righello e metro – una striscia di carta lunga 4 metri formata incollando tra loro vari fogli A4 tagliati a metà nel senso della lunghezza – pennarello nero e rosso.
Utilizziamo questa scala, ottenuta moltiplicando per 10 le unità astronomiche:
E procediamo indicando per prima cosa il Sole, disegnando un punto rosso. Indichiamo poi il punto con una freccia verticale e scriviamo il nome del pianeta, e proseguiamo così fino a Plutone.
MODELLI DI SISTEMA SOLARE
Dimensione e distanza tra i pianeti
Come i bambini avranno appurato con gli esercizi precedenti, è molto difficile creare un modello di piccole dimensioni che rappresenti tutti i pianeti, anche i più lontani, rispettando sia le dimensioni di ogni pianeta, sia la loro distanza dal Sole. Il modo migliore di farlo è quello di uscire all’aperto per un esercizio – passeggiata. Per i pianeti in scala possiamo usare: SOLE: una palla (diametro 22 cm) MERCURIO: una capocchia di spillo (diametro o,8 mm) VENERE: un granello di pepe (diametro 1,9 mm) TERRA: un granello di pepe (diametro 2 mm) MARTE: una capocchia di spillo (diametro 1,1 mm) GIOVE: una castagna o una noce (diametro 2,3 cm) SATURNO: una nocciola o una ghianda (diametro 1,9 cm) URANO: un chicco di caffè (diametro 8,1 mm) NETTUNO: un chicco di caffè (diametro 7,8 mm) PLUTONE una capocchia di spillo (diametro 0,4 mm o meno, perchè è il pianeta più piccolo).
Mettendo ogni oggetto su un pezzo di carta colorata, sarà più semplice visualizzarli e non perderli. Si può anche pensare di etichettare ognuno col nome del pianeta corrispondente.
Mettiamo tutti i “Pianeti” su di un tavolo, e ricordiamo coi bambini i loro nomi nell’ordine: Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno, Plutone. Spesso le immagini del Sistema Solare mostrano i pianeti più o meno equidistanti tra loro, come sono ora sul tavolo, ma in realtà gli intervalli sono molto diseguali. Possiamo osservare che le distanze aumentano sempre di più, ma non seguendo una progressione aritmetica. I primi tre pianeti non sono abbastanza vicini tra loro, poi le distanze si fanno sempre più importanti.
Dopo aver definito gli oggetti chiediamo ai bambini: “Secondo voi quanto spazio ci serve per posizionare i pianeti rispettando le giuste distanze dal Sole?”. I più piccoli potranno pensare che sia sufficiente il tavolo, i più grandi forse diranno che occorrerà occupare tutta la stanza, oppure il corridoio. Per arrivare alla risposta, dobbiamo introdurre il concetto di scala. Indichiamo la Terra: “Questo granello di pepe è il pianeta su cui viviamo, che misura in realtà quasi 13.000 chilometri, mentre il granello di pepe misura soltanto 2 millimetri. Nel nostro modello un cm rappresenta circa 6.000 chilometri. Questo significa che un metro equivale a 6 milioni di chilometri.
MODELLI DI SISTEMA SOLARE
Consideriamo di camminare, e di fare un passo: ogni passo è un lunghissimo viaggio spaziale. Ogni metro contiene tre passi, ed è uguale a un viaggio spaziale di 6 milioni di chilometri. La distanza dal Sole alla Terra è di circa 1.400.000 chilometri, che nel modello significa 24 metri, cioè 72 passi. Proviamo.
In questo modo i bambini si renderanno conto che la stanza non è sufficiente, e che occorre uscire all’aperto.
MODELLI DI SISTEMA SOLARE
Distribuiamo i pianeti tra i bambini, ed affidiamo ad ognuno una tabella dei passi da percorrere tra un pianeta e l’altro, e usciamo. Anche se la cosa migliore sarebbe poter seguire un percorso rettilineo, non è indispensabile, e per facilitare il rientro possiamo anche pensare di riavvicinarci alla partenza, magari non proprio ritornando sui nostri passi, invertendo la direzione a circa metà percorso (dopo essere arrivati ad Urano).
Dopo aver contato insieme i passi che separano i primi pianeti, possiamo nominare degli “astronauti” incaricati a rotazione di contare i passi, così gli altri sono liberi di chiacchierare tra loro durante la passeggiata e di osservare ciò che si incontra (alberi, paesaggio, oppure strade, palazzi, ecc…). I bambini più grandi possono anche prendere appunti per realizzare poi una mappa, oppure disegnarla al momento.
Arrivati a Plutone, se abbiamo seguito un percorso più o meno rettilineo, possiamo pensare di ricontare alla rovescia per tornare al punto di partenza, e avviare una piccola “caccia al tesoro” per ritrovare uno ad uno i nostri pianeti. Se vogliamo farlo, consideriamo che sarà necessario mettere dei segnali sui piccoli oggetti, altrimenti sarà molto difficile ritrovare gli spilli! C’è poi la possibilità che tornando alla palla, qualche passante se ne sia già appropriato prima di noi…
La nostra passeggiata scientifica, di circa un chilometro, darà ai bambini l’idea di vuoto, perchè i pianeti sono molto distanti tra loro, e stimolerà lo studio dell’Astronomia per tutto il periodo successivo.
Lavoretto natalizio collage a strappo di carta acquarellata. Con questa tecnica abbiamo preparato dei biglietti d’auguri, ma il quadretto può essere anche una decorazione per la casa o un dono per una persona cara.
Questi sono alcuni esempi, che possono essere utili come modello:
Lavoretto natalizio “collage a strappo” – Materiale occorrente:
– fogli dipinti ad acquarello per lo sfondo (una luce chiara al centro del foglio tenuto in verticale) di colori a scelta – fogli dipinti ad acquarello nei toni del giallo, del rosso, del verde e del blu – colla da carta
Noi utilizziamo la tecnica dell’acquarello steineriano su carta bagnata, per dare al nostro collage un effetto delicato e ricco di sfumature. Per saperne di più, consulta i link che trovi in fondo all’articolo. Il lavoretto avrà comunque un’ottima riuscita anche utilizzando altre tecniche di pittura, se preferisci.
Lavoretto natalizio “collage a strappo” – Come si fa: Strappate a mano il verde in striscioline, il blu in un rettangolo (per la candela), il giallo a forma di luce della fiammella, il rosso a forma di fiammella
Lavorando insieme ai bambini, vi imiteranno molto facilmente:
Quindi incollate le varie parti sull’acquarello che avete preparato per lo sfondo:
Ritagliate arrotondando gli angoli, e incollate su una cornice o su un biglietto d’auguri:
Acquarello steineriano tutorial : candele. Qui propongo tre varianti per dipingere la candela accesa coi bambini.
I quadretti possono essere una bella decorazione della casa, un bel regalo per una persona cara, un meraviglioso biglietto di auguri…
La tecnica dell’acquarello steineriano prevede l’utilizzo del foglio bagnato, e l’uso dei soli colori primari. Una caratteristica di questa tecnica è inoltre quella di lavorare per superfici di colore e non per contorni. Se è la prima volta che vi cimentate, vi consiglio di leggere questa presentazione:
Materiale occorrente: – un foglio di carta da acquarello – una spugna – acquarello blu oltremare, rosso vermiglio e giallo oro – un barattolo di acqua – pennello
Come si fa:
Col blu oltremare creiamo una base accogliente in basso:
e sfumiamo il colore con pennellate tondeggianti dai margini del foglio verso il centro:
Il rosso si appoggia sulla base blu e sale verso l’alto, verso il punto più chiaro del foglio:
Il giallo porta una bella luce senza toccare il rosso:
Col giallo portare un po’ di raggi di luce nella base, per far crescere i rami di abete:
Laviamo bene il pennello, e con altro giallo limone diffondiamo la luce intorno alla fiamma:
Materiale occorrente: – un foglio di carta da acquarello – una spugna – acquarello blu oltremare, rosso vermiglio e giallo oro – un barattolo di acqua – pennello
Come si fa:
Col giallo oro creiamo un bello spazio tondeggiante che occupa quasi tutto il foglio, ma lasciando un po’ di posto per gli altri colori che desiderano entrare:
Il primo è il rosso, che abbraccia il giallo senza invaderlo:
Quindi arriva il blu ad avvolgerli entrambi:
dal rosso sale una colonnina:
sulla colonnina si posa un filo di blu:, mentre sotto di essa il blu gli dona una base sicura:
arriva con delicatezza il rosso ad accendere una lucina sul filo e a scaldare piano piano il giallo:
Materiale occorrente: – un foglio di carta da acquarello – una spugna – acquarello blu oltremare, rosso carminio e giallo oro – un barattolo di acqua – pennello
Come si fa:
Col blu oltremare creiamo una cornice accogliente intorno al foglio:
In basso, senza toccare il blu, poniamo una bella macchia rossa:
Una seconda macchiolina più piccola e gialla, la guarda dall’alto:
Delicatamente il blu si fa aria ed abbraccia la macchia rossa e la macchiolina gialla:
Poi il blu si fa solido ed unisce come una colonna le due macchie; un po’ di giallo lo aiuta, e la colonna diventa verde:
Riprendiamo il rosso e facciamo crescere la macchia un po’ a destra e un po’ a sinistra. Poi riprendiamo il giallo e facciamo nascere in basso i rami di abete:
Carta regalo natalizia fai da te stampata con le patate – un classico nella scuola d’infanzia. Le patate possono essere tagliate a metà dai bambini, poi l’adulto provvederà a scavarle con un coltello o un taglierino. La carta ottenuta è molto bella e adatta a rivestire i doni natalizi, ma può anche essere ritagliata per decorare biglietti di auguri.
Materiale occorrente:
– patate (sceglietele di forma regolare e di dimensioni adatte alla presa della manina del bambino) – coltello, tagliere, un pennarello, taglierino – colori densi a tempera o acrilici – carta da pacco o altra carta in tinta unita – un piattino e un pennello per ogni colore che intendiamo usare
Come si fa:
– ponete una alla volta le patate sul tagliere, e mostrate al bambino come fare per tagliarla a metà, quindi lasciarlo operare. Non lavate la buccia della patata: perchè togliere la possibilità di toccare la terra e di ricollegare il tubero alla sua natura?
Una volta che le patate sono tagliate a metà, scavate col taglierino delle tracce (semplici solchi per dividerla in strisce, o anche qualche semplice decorazione a onde o a zig zig)
Con la prima patata mostrate al bambino come stendere sulla patata i vari colori coi pennelli, e come stamparla sulla carta:
Quindi lasciarlo libero di sperimentare. Anche se le stampe non sono perfette, il risultato finale è bellissimo, quindi evitate di interferire. Quando il foglio è ricco di palline natalizie, con uno o più colori a scelta, mostrate come aggiungere a ciascuna il tocco finale, quindi lasciatelo fare:
Carta da regalo fai da te stampata coi palloncini – un gioco d’arte adatto anche ai più piccoli che porta a creare una bellissima carta da regalo natalizia. La carta può anche essere ritagliata per preparare biglietti d’auguri.
Materiale occorrente:
– carta da pacco o altra carta in tinta unita – palloncini (poco gonfiati) – colori densi (a tempera o acrilici) – piattini
Come si fa:
preparate in ogni piattino un colore diverso, e dare ad ogni bambino un palloncino poco gonfiato. Mostrare al bambino come premere il palloncino in uno o più piattini (più si gioca, più i colori si mescoleranno tra loro creando nuovi effetti) e poi premerlo sulla carta per stampare il colore:
Come vedete è semplicissimo! Questo è il risultato finale:
Come già detto prima, la carta può essere usata per confezionare pacchi dono per amici o parenti, oppure può essere ritagliata per realizzare originalissimi biglietti d’auguri. Noi abbiamo aggiunto un pezzetto di cartoncino in alto e un filo dorato, prima di incollare le palline sul cartoncino:
Altre carte regalo da preparare giocando coi bambini:
Acquarello steineriano natalizio – tutorial passo passo per realizzare un quadretto in tema natalizio, adatto a bambini a partire dalla classe terza della scuola primaria. Può essere una bella decorazione della casa, un bel regalo per una persona cara, un meraviglioso biglietto di auguri…
La tecnica dell’acquarello steineriano prevede l’utilizzo del foglio bagnato, e l’uso dei soli colori primari. Una caratteristica di questa tecnica è inoltre quella di lavorare per superfici di colore e non per contorni. Se è la prima volta che vi cimentate, vi consiglio di leggere questa presentazione:
Acquarello steineriano natalizio – Materiale occorrente: – un foglio di carta da acquarello – una spugna – acquarello blu di prussia, rosso carminio e giallo limone – un barattolo di acqua – pennello
Acquarello steineriano natalizio – Come si fa:
Preparate un bello sfondo col blu di prussia, partendo dai margini del foglio col colore più concentrato, e sfumandolo con pennellate tondeggianti e dolci verso il centro:
col rosso carminio definite la linea che separa cielo e terra (il rosso e il blu, mescolandosi, formeranno un bel viola):
Sfumate il rosso nel blu creando in basso un paesaggio notturno e in alto un bel cielo, seguendo la direzione delle pennellate precedenti:
riprendete il blu di Prussia, e scurite ulteriormente il paesaggio, creando colline, nella valle, con poche pennellate fate sorgere un villaggio visto in lontananza:
Ora lavate bene il pennello, asciugatelo, e schiarite il punto più chiaro del cielo, asportando il colore del foglio. Procedete così più volte: lavate il pennello, asciugatelo, asportate del colore dal foglio, rilavate il pennello, asciugatelo, e togliete altro colore:
con la stessa tecnica schiarite dei raggi che partendo dal punto chiaro che avete creato si diramino in tutte le direzioni:
Sempre asportando il colore, create nel paesaggio una stradina serpeggiante che porti al villaggio:
e delle finestrelle nelle casette. Col blu di prussia, abbozzate delle figure nella stradina che si stanno avviando per via, infine col pennello pulito e pochissimo giallo limone illuminate la stella. Questa è la pittura bagnata:
Carta regalo fai da te con fiocchi di neve – un’attività che piacerà molto anche ai più piccoli, e che darà grande soddisfazione. La carta ottenuta è una bellissima carta da regalo, ma può anche essere ritagliata per realizzare biglietti d’auguri natalizi.
Materiale occorrente:
– carta da pacco – un pastello a cera o ad olio bianco – acquarelli (noi abbiamo usato il blu, ma ci si può sbizzarrire – sale grosso (facoltativo)
Come si fa:
Disegnate (se il bambino è troppo piccolo per farlo da sè) dei fiocchi di neve stilizzati (potete copiare il modello che ho usato io, oppure in rete si trovano esempi all’infinito), col pastello bianco:
Ora il bambino può dipingere su tutta la superficie, anche sui fiocchi, liberamente:
Se volete ottenere un effetto punteggiato, potete dire al bambino di cospargere con del sale grosso il foglio ancora bagnato (lo troverà molto divertente, e richiamerà alla sua fantasia una bella nevicata):
Quando il foglio è asciutto, eliminare il sale, e la vostra carta sarà pronta per incartare i regali da donare ad amici e parenti:
Alcuni fiocchi possono essere ritagliati ed applicati a cartoncini colorati piegati a metà, per preparare biglietti d’auguri:
Lo scorso anno, se può interessare, avevamo preparato della carta da regalo anche con la pittura a colla:
Racconto per il solstizio di inverno – La piccola casa senza porte e senza finestre Un breve racconto adatto anche ai più piccoli, che può essere una bella introduzione per una pittura ad acquarello,
per la preparazione di una torta di mele o della marmellata, oppure, soprattutto coi più piccoli, per attività di stampa su carta o tessuto… La carta stampata può essere usata come carta regalo per i doni natalizi.
La piccola Gaia aveva giocato tutto il giorno con tutti i giochi che aveva nella sua cameretta, e aveva fatto tutti gli altri giochi che conosceva, e ora si stava proprio annoiando. Così andò dalla mamma e le chiese: “E adesso cosa posso fare?” La mamma le rispose: “Ho sentito parlare di una piccola casa rossa senza porte e senza finestre, con una stella dentro. Potresti andare a cercarla…”.
Gaia uscì di casa e in cortile incontrò il suo amico Giovanni. Gli chiese: “Tu per caso sai dove si può trovare una piccola casa rossa senza porta e senza finestre, e con una stella dentro?” Il bambino rispose: “No, non so proprio dove si trovi questa casa che dici, però potremmo andare a chiederlo al mio papà. Lui è un agricoltore, e conosce un sacco di cose. Adesso è nella stalla, andiamo!”. Così, Gaia e il suo amico andarono nella stalla, e chiesero al contadino: “Sai dove possiamo trovare una piccola casa rossa senza porta e senza finestre e con una stella dentro?” “No…” rispose il papà del bambino, “ma potreste provare a chiedere alla nonna. Adesso è nella sua casa sulla collina. E’ molto saggia, sapete, e sa molte cose. Forse vi potrà aiutare”. Così Gaia e Giovanni si incamminarono su per la collina, e chiesero alla nonna: “Sai dove possiamo trovare una piccola casa rossa senza porta e senza finestre e con una stella dentro?” “No,” rispose la nonna, “io non lo so, però potreste provare a chiederlo al vento… Lui va dappertutto e vede tante cose. Sono sicura che potrà aiutarvi”. Allora Gaia e Giovanni uscirono dalla casa della nonna, e chiesero al vento: “Sai dove possiamo trovare una piccola casa rossa senza porta e senza finestre e con una stella dentro?” Il vento rispose: “Certo, seguitemi!”. E si mise a soffiare e fischiare. I due bambini cominciarono a corrergli dietro. Il vento guidò i due bambini attraverso la campagna, fino ad un bellissimo frutteto. Si fermò ai piedi di un albero, e disse ai bambini: “Eccola!”. I bambini ringraziarono il vento, raccolsero la piccola casa rossa senza porta e senza finestre e con una stella dentro e corsero a mostrarla alla mamma di Gaia. La mamma era in cucina in quel momento, e Gaia entrò dicendo: “Guarda mamma, abbiamo trovato la piccola casa rossa senza porta e senza finestre, però non riusciamo a trovare la stella…” La mamma sorrise, prese un coltello e tagliò a metà la casa, scoperchiando il tetto. “Sì!” gridarono felici i bambini, “La stella! Che bella!”
(Autore sconosciuto, ne esistono varie versioni anche in rete).
ACQUARELLO STEINERIANO – La visita del raggio di sole. Un tutorial per proporre ai bambini un’esperienza di pittura alla scoperta dello spettro luminoso, giocando coi colori primari per ricavare i secondari. Il racconto accompagna la realizzazione del quadro e, come spesso dico, il processo è molto più interessante del risultato finale, che pure è notevole. Questo percorso è particolarmente adatto a questo periodo dell’anno, in particolare intorno al giorno di Santa Lucia e del Solstizio di inverno, essendo una semplice base meditativa sulla luce.
A seconda dell’età del bambino, otterremo composizioni più semplici, o più elaborate, e vedremo nascere per ogni colore infinite tonalità e sfumature. E’ adatto anche agli adulti. Se è la prima volta che vi cimentate con questa tecnica di pittura ad acquarello, vi consiglio prima di cominciare di leggere qui:
ACQUARELLO STEINERIANO – La visita del raggio di sole
Una mattina di un giorno molto speciale, mentre il sole stava per sorgere offrendo al mondo il suo “Buongiorno!”, uno dei suoi raggi decise di andare a portare agli uomini il suo personale saluto prima di tutti gli altri raggi. Questo raggio era formato, come lo sono tutti i raggi del sole, da sei raggi più piccoli di colore diverso, ma poichè ognuno indossava un mantello bianco, e si muovevano tutti insieme per mano, sembravano un unico raggio bianco.
Era l’alba, e non appena il raggio prese a scendere dal sole, per portare il suo messaggio d’amore al mondo più in fretta che poteva, attraversò una fessura delle persiane di una finestra: era la finestra della cameretta di Antonio, che se ne stava a dormire al canduccio del suo letto. Entrando nella stanza, il raggio andò a posarsi proprio su un vaso di cristallo che si trovava sulla scrivania, e non appena attraversò quel materiale così puro, sfaccettato e trasparente, tutti i piccoli raggi colorati che lo formavano si tolsero i loro mantelli bianchi e andarono a posarsi sul soffitto della stanza, mano nella mano, formando bellissimo girotondo che danzava coloratissimo proprio sopra al letto di Antonio. Dei sei piccoli raggi, i tre maggiori si prendevano cura dei tre minori, e li aiutavano in ogni occasione a brillare della loro luce particolare, li aiutavano ad essere se stessi. I tre fratelli maggiori erano il rosso, il giallo e il blu.
(i bambini stendono i tre colori sul foglio, a loro gusto, facendo in modo di riempirlo, ma evitando che i colori si tocchino tra loro):
Il rosso e il giallo tenevano per mano insieme il piccolo arancio. E il piccolo arancio condivideva il calore del rosso e la luminosità del giallo, stando tra loro, ed era molto felice.
(i bambini lavano bene il pennello, e senza prendere altro colore, portano un po’ di rosso sul giallo e un po’ di giallo sul rosso):
Con l’altra mano il giallo teneva accanto a sè il piccolo verde, aiutato dal blu. E il piccolo verde condivideva la luminosità del giallo e il fresco del blu, stando tra loro, ed era molto felice.
(i bambini, dopo aver lavato bene il pennello e senza aggiungere altro colore portano un po’ di blu sul giallo e un po’ di giallo sul blu):
Con l’altra mano il blu teneva accanto a sè il piccolo viola, aiutato dal rosso. E il piccolo viola condivideva il calore del rosso e il fresco del blu, ed era molto felice.
(Infine i bambini, come per gli altri colore, fanno incontrare tra loro blu e rosso)
Così rosso, arancio, giallo, verde, blu e viola facevano il loro girotondo luminoso guardando dall’alto il bambino, e non passò molto tempo che Antonio sentì la loro luce sulle palpebre chiuse, e aprì gli occhi per vedere cosa stesse succedendo. Si svegliò pensando: “Ma c’è della luce, deve essere già mattino!”.
Si alzò dal letto, si lavò il viso e le mani, e si vestì. Prima di andare in cucina per la colazione, aprì le persiane della sua cameretta, per far entrare più luce. Non appena lo fece, i sei raggi colorati scesero velocissimi dal soffitto, attraversarono di nuovo il cristallo del vaso, si rimisero i loro mantelli bianchi, e felici corsero verso il sole, per riunirsi agli altri raggi e aiutarli a rendere luminoso il giorno. E Antonio guardò fuori e disse “Buongiorno, sole!”, e lo ringraziò per avergli inviato quel raggio a fargli visita nella sua stanza. Era molto contento.
(Adattamento da un racconto di Cornelia Fulton Crary)
Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 6 con modelli scaricabili e stampabili in formato pdf. Il quadretto può essere messo alla finestra, davanti ad una candelina, oppure può essere inserito in una lanterna di cartone.
Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 6
Questo è il disegno a contorni, se preferite ritagliare il quadro dal cartoncino nero (le parti tratteggiate sono indicazioni per il ritaglio e lo strappo delle veline colorate):
trasparente 6
Questa è la sagoma in nero, già pronta per la stampa e il ritaglio:
trasparente nero 6
Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 6 come si fa
Dopo aver ritagliato il quadro, potete utilizzare lo schema a tratteggio per le veline:
Io ho preparato prima le lanterne, e poi i tre cerchi concentrici della luce:
poi ho preparato le stelle e la luna:
e infine il cielo, prima con veline ritagliate:
e poi con striscioline strappate:
Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 6
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Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 5 con modelli scaricabili e stampabili in formato pdf. Il quadretto può essere messo alla finestra, davanti ad una candelina, oppure può essere inserito in una lanterna di cartone.
Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 5 materiale
Questo è il disegno a contorni, se preferite ritagliare il quadro dal cartonicino nero (le parti tratteggiate sono indicazioni per il ritaglio e lo strappo delle veline colorate):
Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 5 – trasparente solo contorni
Questa è la sagoma in nero, già pronta per la stampa e il ritaglio:
Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 5 – nero
Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 5 come si fa:
Dopo aver ritagliato il quadro, potete utilizzare lo schema a tratteggio per le veline.
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Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 4 modelli:
Questo è il disegno a contorni, se preferite ritagliare il quadro dal cartonicino nero (le parti tratteggiate sono indicazioni per il ritaglio e lo strappo delle veline colorate):
Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 4 – solo contorni
Questa è la sagoma in nero, già pronta per la stampa e il ritaglio:
Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 4 – nero
Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 4 come si fa
Dopo aver ritagliato il quadro, potete utilizzare lo schema a tratteggio per le veline.
Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 4
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Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 3 modello solo contorni
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Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 3 modello nero
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Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 2 modelli
Questo è il disegno a contorni, se preferite ritagliare il quadro dal cartonicino nero (le parti tratteggiate sono indicazioni per il ritaglio e lo strappo delle veline colorate):
solo contorni
Questa è la sagoma in nero, già pronta per la stampa e il ritaglio:
nero
Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 2 come si fa
Dopo aver ritagliato il quadro, potete utilizzare lo schema a tratteggio per le veline.
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Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 1 con modelli scaricabili e stampabili in formato pdf. Il quadretto può essere messo alla finestra, davanti ad una candelina, oppure può essere inserito in una lanterna di cartone.
Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 1 modelli
Questo è il disegno a contorni, se preferite ritagliare il quadro dal cartoncino nero (le parti tratteggiate sono indicazioni per il ritaglio e lo strappo delle veline colorate):
solo contorni
Questa è la sagoma in nero, già pronta per la stampa e il ritaglio:
nero
Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 1 come si fa
Dopo aver ritagliato il quadro, potete utilizzare lo schema a tratteggio per le veline:
la procedura più semplice è ricavare per prime la luna e la luce per la lanterna, e le due nuvolette bianche intorno ai due elementi:
quindi incollarle tra loro, e poi nel quadretto:
completando con le veline azzurre e marroni stappate a striscioline irregolari:
Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 1
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Acquarello steineriano LE ZUCCHE tutorial per realizzare coi bambini della scuola d’infanzia e primaria due versioni diverse di zucca, tipico frutto autunnale, e simbolo della festa di Halloween. Una terza versione, adatta anche ai bambini più piccoli, qui
Acquarello steineriano LE ZUCCHE – Materiale occorrente – una bacinella d’acqua e una spugna per stendere il foglio bagnato sul tavolo – pennello – un vaso d’acqua e uno straccetto (o una spugna) – colori ad acquarello: giallo oro, blu oltremare, rosso vermiglio.
Acquarello steineriano LE ZUCCHE – Presentazione
Dopo aver immerso il foglio nell’acqua, stendetelo sul tavolo, evitando bolle e ondulazioni:
Iniziate dipingendo un punto giallo limone al centro del foglio:
ingrandite il punto finchè riesce a stare comodo sul foglio, non troppo schiacciato dai bordi inferiore e superiore:
Quando il punto non può più crescere mantenendo la sua forma circolare, iniziamo ad espanderlo a destra:
e a sinistra, sempre lasciandogli un margine interno per non essere schiacciato:
Riempiamo ora la cornice attorno al giallo col blu oltremare, seguendo la forma del punto giallo e stando molto attenti a che i due colori non si tocchino tra loro:
Con gesti morbidi, dal basso verso l’altro e rispettando il gesto del giallo, trasformiamolo in arancione utilizzando il rosso vermiglio, stando attenti a lasciare in altro una zona gialla:
Col blu oltremare trasformiamo la zona gialla in alto in verde:
e facciamo crescere verso il picciolo della zucca:
riprendiamo poco giallo limone per illuminare il blu oltremare della cornice, trasformandolo in un verde leggero leggero:
Questa è la pittura asciutta:
Acquarello steineriano LE ZUCCHE Seconda versione
Acquarello steineriano LE ZUCCHE – Materiale occorrente – una bacinella d’acqua e una spugna per stendere il foglio bagnato sul tavolo – pennello – un vaso d’acqua e uno straccetto (o una spugna) – colori ad acquarello: giallo limone, giallo oro, blu oltremare, rosso vermiglio.
Acquarello steineriano LE ZUCCHE – Presentazione
Dopo aver preparato il foglio bagnato come spiegato sopra, riempiamolo di giallo limone, seguendo il gesto di luce che più ci piace:
Col blu oltremare creiamo in basso una base ondulata verde, adatta a sostenere qualcosa di grande e tondo:
col giallo oro facciamo un punto circa al centro del foglio:
e facciamolo crescere:
Quando il punto comincia ad avere poco spazio sopra e sotto, continuiamo a farlo crescere ancora un po’ a destra e a sinistra:
Col rosso vermiglio trasformiamo il giallo oro in arancione, lasciando uno spazio giallo in alto, che trasformeremo in verde col blu oltremare:
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