Quest’anno per Pasqua abbiamo sperimentato la tintura naturale delle uova, e questa esperienza ci ha stimolati poi a fare ricerche nel campo dell’estrazione di pigmenti vegetali naturali per realizzare pigmenti in polvere, pastelli a cera ed acquerelli. Ne parleremo nei prossimi giorni…
… ma torniamo alle uova.
La prima cosa da fare è lavare i gusci delle uova con dell’aceto.
Poi prepariamo i pentolini per i bagni di tintura: noi abbiamo bollito bucce di cipolla dorata, succo di mirtillo, foglie d’acero e cavolo viola. Non servono proporzioni e ricette: tutto dipende dall’intensità del colore che si vuole ottenere e dal numero di uova che desideriamo tingere.
Scegliamo foglioline tenere e petali leggeri di fiori da mettere a disposizione dei bambini insieme a delle ciotoline d’acqua: le foglie e i fiori aderiranno semplicemente al guscio con poca acqua
Se i bambini sono piccoli, consiglio di utilizzare uova già sode, per limitare rotture e altri incidenti
Quando i bambini hanno completato il loro lavoro, dovremo avvolgere ogni uovo in un rettangolo ritagliato da una calza di nylon e chiuderlo “a caramella”
Immergiamo delicatamente le uova nel bagno di tintura e facciamo bollire per almeno 10 minuti
Dopo la bollitura togliamo le uova dalla pentola e lasciamole raffreddare.
A questo punto i bambini possono rimuovere il nylon, pulire le uova da foglie e fiori e lucidarle con l’olio di oliva
Area: esercizi preliminari, movimenti elementari, rotazione del polso, presa a C delle dita, travasi
Età: dai 3 anni
Materiale: un grande vassoio contenente un portaposate ed un cesto con forchette, coltelli, cucchiai e cucchiaini. Un tavolo e due sedie
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come suddividere le posate”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
. trasportare il vassoio su di un tavolo
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. prendere dal cesto una forchetta, per il manico
. metterla nel primo scompartimento a sinistra nel portaposate, facendo meno rumore possibile
. prendere dal cesto un cucchiaio, per il manico
. metterlo nello scompartimento centrale del portaposate, facendo meno rumore possibile
. prendere dal cesto un coltello, per il manico
. metterlo nello scompartimento a destra nel portaposate, facendo meno rumore possibile
. prendere dal cesto cucchiaino, per il manico
. metterlo nel piccolo scompartimento trasversale, facendo meno rumore possibile
. rimuovere allo stesso modo tutte le altre posate una ad una prendendole
. prendere le posate dal cestello in modo casuale, e metterle nel portaposate nel giusto scompartimento
. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
. una volta che il cestino è vuoto, togliere tutte le posate dal portaposate e rimetterle nel cestino
3. Conclusione
. riportare il vassoio allo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per riporre le posate ordinatamente
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri
Nomenclatura: portaposate, posate, manico, coltello, forchetta, cucchiaio, cucchiaino, ecc.
Punti di interesse: fare il minor rumore possibile
Controllo dell’errore: le posate non sono riposte in ordine
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Nome dell’esercizio in inglese: scrubbing potatoes
Area: cura dell’ambiente, preparazione del cibo
Età: dai 2 anni e mezzo
Materiale: un vassoio contenente uno spazzolino su un piattino, una ciotola contenente due o tre patate, una ciotola vuota, un panno o un guanto di spugna, un asciugamani. Grembiuli. Un tavolo e due sedie
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come spazzolare le patate”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. indossare i grembiuli
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
. trasportare il vassoio su di un tavolo, e posarlo davanti a noi
. mettere la ciotola vuota sul tavolo, dietro al vassoio
. portare la ciotola con le patate al lavandino e riempirla a metà con acqua tiepida
. riportare la ciotola al tavolo e metterla al centro del vassoio
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
. aprire l’asciugamani e posarlo sulle nostre gambe
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. prendere una patata e tenerla sollevata sulla ciotola con la mano sinistra
. prendere lo spazzolino con la mano destra
. immergere la punta dello spazzolino nell’acqua e iniziare a spazzolare la patata per eliminare la terra presente sulla buccia
. seguire la forma della patata con movimenti orizzontali o circolari a seconda del caso
. immergere lo spazzolino nell’acqua tutte le volte che serve
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
. quando tutta la patata è spazzolata, posarla nella ciotola vuota
. asciugarsi le mani nell’asciugamani
. prendere un’altra patata
3. Conclusione
al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino
. asciugarsi le mani e mettere l’asciugamani piegato sul tavolo
. svuotare la ciotola nel lavandino, lavarla, asciugarla e rimetterla sul tavolo
. portare la ciotola con le patate spazzolate sullo scaffale delle cose da portare in cucina
. asciugare il vassoio col panno o il guanto
. rimettere tutti gli oggetti sul vassoio
. riportare il vassoio allo scaffale
. mettere asciugamani e panno (o guanto) nel cesto dei panni da lavare
. ripristinare il vassoio con patate, panno (o guanto) e asciugamani
. togliersi i grembiuli
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per spazzolare le patate o altre radici
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri, sviluppare la capacità di cooperazione, stimolare il senso di solidarietà
Nomenclatura: patata, terra, spazzolino, tiepido, ecc.
Punti di interesse: immergere solo la punta dello spazzolino, seguire la forma della patata
Controllo dell’errore: il bambino non è in grado di portare a termine l’esercizio, il bambino non è in grado di eseguire correttamente l’esercizio, c’è acqua sul tavolo o sul pavimento
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Materiale: la stazione di lavaggio dei piatti oppure il seguente materiale su un tavolo: una spazzola per piatti, una spugna per piatti su un piattino, un flacone di detersivo per i piatti, due bacinelle con un segno per il livello dell’acqua, una brocca, uno scolapiatti, un portaposate, un secchio vuoto, un secchio pieno di acqua pulita, asciugamani, strofinacci. Tre piatti da lavare (o un piatto, un bicchiere e un cucchiaio). Grembiuli
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come lavare i piatti”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. indossare i grembiuli
. accompagnare il bambino al tavolo dei piatti da lavare
. se non usiamo la stazione per il lavaggio disponiamo il materiale in questo modo, da sinistra a destra: piatti da lavare, le due bacinelle, scolapiatti, strofinacci, asciugamani davanti a noi; brocca, detersivo, spugna, spazzolino dietro alle bacinelle
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. riempire la bacinella di sinistra con la brocca fino al segno, prelevando l’acqua dal secchio
. ripetere con la seconda bacinella
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
. mettere due gocce di detersivo nella vaschetta a sinistra
. agitare l’acqua con la mano destra per formare una bella schiuma
. prendere il primo piatto e immergerlo nell’acqua saponata
. mettere nella bacinella anche la spugna e lo spazzolino
. prendere il piatto con la mano sinistra e lo spazzolino nella destra e spazzolare il piatto sul davanti e sul retro
. rimettere lo spazzolino nell’acqua e prendere la spugna
. passare la spugna sul piatto davanti e dietro
. rimettere la spugna nell’acqua
. tenere sollevato il piatto finché non smette di gocciolare, quindi passarlo nella bacinella di destra
. sciacquare il piatto
. tenere sollevato il piatto finché non smette di gocciolare
. mettere il piatti nello scolapiatti
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere con gli altri piatti a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino
. svuotare la bacinella di sinistra nel secchio
. svuotare il secchio nel lavandino
. sciacquare la spugna e lo spazzolino nella bacinella di destra e rimetterli al loro posto
. svuotare la bacinella di destra nel secchio
. svuotare il secchio nel lavandino
. ripristinare il livello dell’acqua nel secchio andando a prendere l’acqua al lavandino con la brocca
. se serve fare più viaggi
. togliersi i grembiuli
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per lavare i piatti
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri, stabilire una relazione di fiducia tra bambino e adulto, sostenere l’acquisizione delle competenze sociali di base, imparare ad agire nel rispetto degli altri, favorire l’integrazione del bambino nel gruppo sociale, sviluppare la capacità di cooperazione, stimolare il senso di solidarietà, gioia che deriva dalla sensazione di pulito
Punti di interesse: riempire d’acqua le bacinelle, usare poco sapone, risciacquare, mettere nello scolapiatti, attendere che gli oggetti smettano di gocciolare prima di spostarli
Controllo dell’errore: il bambino non è in grado di portare a termine l’esercizio, il bambino non è in grado di eseguire correttamente l’esercizio
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Area: esercizi preliminari, preparazione al taglio con le forbici, prendersi cura degli altri, trasferimenti
Età: dai 2 anni e mezzo
Materiale: un vassoio contenente una ciotola di lattuga scondita (una decina di foglie), una ciotolina, pinze per insalata a misura di bambino, una tovaglietta arrotolata. Un tavolo e due sedie
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come servire l’insalata”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
. trasportare il vassoio e metterlo sul tavolo, lungo il margine sinistro
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
. srotolare la tovaglietta di fronte a noi
. prendere la ciotola della lattuga e metterla sulla tovaglietta, a sinistra
. prendere la ciotolina e metterla a destra della ciotola
. prendere le pinze per insalata e metterle davanti alla ciotolina, con l’impugnatura rivolta a destra
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. impugnare le pinze tenendo il palmo rivolto verso di noi, mettendo il pollice nel foro superiore dell’impugnatura, e indice medio anulare nel foro inferiore
. aprire le pinze allontanando tra loro i due anelli (cioè aprendo la mano)
. raccogliere una foglia di lattuga riavvicinando gli anelli (cioè chiudendo la mano)
. spostare le pinze sulla ciotolina a sinistra e rilasciare la foglia aprendo la mano
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
. quando tutte le foglie di lattuga sono stare trasferite dalla ciotola alla ciotolina, fermarsi ad ammirare il proprio lavoro
. utilizzando la stessa procedura, trasferire le foglie di lattuga dalla ciotolina alla ciotola
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino
. rimettere uno ad uno i materiali sul vassoio
. arrotolare la tovaglietta e rimetterla sul vassoio
. riportare il vassoio sullo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per usare le pinze da insalata
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, favorire l’integrazione del bambino nel gruppo sociale, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri
Nomenclatura: insalata, lattuga, pinze per insalata, foglie, ecc.
Punti di interesse: usare le pinze diventa sempre più facile
Controllo dell’errore: le foglie di lattuga cadono sul tavolo o sul pavimento. Le pinze per insalata cadono sul tavolo o sul pavimento.
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Nome dell’esercizio in inglese: using boiled egg tongs
Area: esercizi preliminari, preparazione al taglio con le forbici, prendersi cura degli altri, trasferimenti
Età: dai 2 anni e mezzo
Materiale: un vassoio contenente quattro uova sode in un cestino (a sinistra), quattro portauovo disposti a destra del cestino e una pinza per uova. Un tavolo e due sedie
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come servire le uova sode”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
. trasportare il vassoio e metterlo sul tavolo, davanti a noi
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. impugnare le pinze per uova con la mano destra, col palmo rivolto verso il basso e opponendo il pollice alle altre dita. Provarne il funzionamento chiudendo la mano (per aprire) e aprendo la mano (per chiudere)
. tenendo le pinze aperte raccogliere un uovo dal cestino, chiudere e spostare la pinza sul primo portauovo
. rilasciare delicatamente l’uovo
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere con le altre uova
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
. ammirare il proprio lavoro
. tenendo le pinze aperte raccogliere l’uovo dal primo portauovo, chiudere e spostare le pinze sul cestino
. rilasciare delicatamente l’uovo
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere con le altre uova
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
. ammirare il proprio lavoro
3. Conclusione
. riportare il vassoio sullo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per trasferire uova sode con l’apposita pinza
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, favorire l’integrazione del bambino nel gruppo sociale, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri
Nomenclatura: uova, uovo sodo, pinza per uova, portauovo, ecc.
Punti di interesse: il funzionamento delle pinze per uova
Controllo dell’errore: le uova cadono sul tavolo o sul pavimento. Le pinze per uova cadono sul tavolo o sul pavimento. Il bambino usa le mani invece di usare le pinze
Variazioni ed estensioni: utilizzare le uova sode per preparare uno spuntino
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Materiale: un vassoio contenente un sacchetto di popcorn per microonde, un contaminuti da cucina, un paio di forbici, una ciotola, un piatto da portata e una pila di bicchieri di plastica. Un forno a microonde
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come preparare i popcorn col forno a microonde”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
. trasportare il vassoio e metterlo sul piano di lavoro a fianco del forno a microonde
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. aprire il forno, prendere il sacchetto di popcorn e, seguendo le istruzioni confezione, posizionarlo nel microonde
. avviare il forno a microonde alla potenza e per i minuti richiesti
. dopo il segnale acustico di stop, aprire la porta del microonde ma non toccare il sacchetto di popcorn
. impostare il contaminuti da cucina su 3 minuti
. quando il contaminuti suona, tirare fuori la busta di popcorn dal forno
. aprire la busta con le forbici
. usando entrambe le mani, trasferire i popcorn nella ciotola
. smaltire la busta nel cesto per i rifiuti appropriato e rimettere forbici e contaminuti sul vassoio
. riempire i bicchieri di carta con i popcorn e metterli sul piatto da portata
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino
. dopo aver servito i popcorn, raccogliere tutto il materiale sul vassoio, ripristinando busta di popcorn e bicchieri
. riportare il vassoio sullo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per cucinare popcorn al microonde autonomamente
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, favorire l’integrazione del bambino nel gruppo sociale, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri
Nomenclatura: popcorn, microonde, borsa, tazze, timer, ecc.
Punti di interesse: il rumore dei popcorn che scoppiano, notare quanto è piccolo un seme di mais e quanto grande diventa quando viene scoppiato
Controllo dell’errore: i chicchi di mais non sono scoppiati, ci sono chicchi o popcorn sul piano di lavoro o sul pavimento
Varianti ed estensioni: usare una macchina per fare i popcorn
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Area: prendersi cura degli altri, cucinare, grazia e cortesia
Età: dai 4 anni
Materiale:
. un ripiano dello scaffale dedicato all’attività su cui si trovano tisane o tè deteinato in bustina e una fonte di acqua calda (macchinetta o termos)
. un vassoio contenente una teiera (a destra), una tazza meglio se con piattino (a sinistra), un cucchiaino posato su un piccolo piattino (tra tazza e teiera) una ciotolina di miele o zucchero e un timer da cucina o clessidra impostabile a tre minuti (dietro alla tazzina).
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come preparare una tisana”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. scegliere una bustina di tisana o tè deteinato e metterla sul vassoio
. prendere la teiera per il manico e portarla alla fonte di acqua calda
. togliere il coperchio (svitando fino a portare il perno di fissaggio sull’apposito incavo, e poi tirando)
. riempire la teiera per ¾ di acqua calda e rimettere il coperchio
. rimettere la teiera sul vassoio, tenendola per il manico con la mano destra e per beccuccio con la sinistra (non mettere la sinistra sul fondo perché potrebbe scottare) e trasportare il vassoio su di un tavolo
. togliere il coperchio della teiera e posarlo sul vassoio, dietro alla teiera
. togliere la bustina dalla sua confezione, strappando la carta lungo il margine superiore. Prendere la bustina dal cartoncino all’estremità del filo, sollevarla e inserirla nella teiera
. rimettere il coperchio sulla teiera, lasciando pendere il filo a lato della teiera
. impostare il timer a tre minuti, o girare la clessidra e attendere
. al termine versare il tè o la tisana dalla teiera alla tazzina e posare nuovamente la teiera sul piattino
. col cucchiaino prendere lo zucchero o il miele e metterlo nella tazzina
. mescolare per sciogliere lo zucchero o il miele e raffreddare la tisana, quindi sorseggiare
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino
. portare il vassoio al lavandino
. gettare la bustina usata nella pattumiera apposita e fare lo stesso con la confezione di carta
. lavare e asciugare teiera, tazzina, cucchiaino e piattino e rimetterli sul vassoio
. riportare il vassoio sullo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per preparare una tisana autonomamente
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, favorire l’integrazione del bambino nel gruppo sociale, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri, stabilire una relazione di fiducia tra bambino e adulto
Nomenclatura: teiera, tazzina, piattino, acqua calda, bustina, tè, tisana, ecc.
Punti di interesse: la bellezza del materiale usato, il sapore della bevanda
Controllo dell’errore: il bambino non segue la sequenza corretta di azioni, si rovescia dell’acqua o della tisana sul vassoio o sul tavolo
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Nome dell’esercizio in inglese: serving and eating snacks, snack area, snack station
Area: cura di sé, prendersi cura degli altri, grazia e cortesia, cucinare
Età: dai 3 anni
Materiale: un tavolo per la merenda con due o più sedie e una composizione floreale al centro (la qualità di sedie indica quanti bambini possono fare uno spuntino insieme). Scopa, scopino e paletta. Una pattumiera. Uno scaffale contenente un dispenser d’acqua o una brocca, tovaglioli, panni, tovagliette o vassoi, spugne, posate, ciotole, piatti, bicchieri, tazze con piattino, tagliere e coltello, ingredienti scelti per fare una merenda (contenitori con coperchio per crackers, grissini, gallette, pane, ecc.; ciotola di frutta fresca; una caraffa di latte; una caraffa di succo di frutta; un contenitore chiuso di yogurt; contenitori per muesli, fiocchi di mais, ecc.; preparati da spalmare in vasetti chiusi (formaggio cremoso, marmellata, ecc.); qualsiasi altro cibo riteniamo idoneo per la merenda dei bambini
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come preparare la merenda e condividerla con un amico”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino all’area merenda
. verificare che il tavolo della merenda non sia già occupato da altri bambini
. se l’area è libera, andare insieme a lavarsi le mani
. tornare allo scaffale della merenda
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. coinvolgendo il bambino in ogni fase della procedura, scegliere quale cibo vogliamo consumare insieme a merenda
. in base a quello che scegliamo sbucciare, affettare, spalmare, mescolare ecc. e mettere con grazia il cibo sui piattini o su piatti da portata
. ripulire l’area di lavoro e gettare gli scarti nella pattumiera
. utilizzando un vassoio a testa, trasportare il cibo preparato e le bevande al tavolo
. sedersi a tavola
. consumare la merenda insieme passandosi e offrendosi a vicenda il cibo e le bevande, e tenendo una piacevole conversazione
3. Conclusione
al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino
. trasportare le stoviglie usate al tavolo per il lavaggio dei piatti
. portare i tovaglioli e i panni usati nel cesto dei panni da lavare
. ripulire dalle briciole il tavolo e il pavimento
. andare a lavare le stoviglie usate, asciugarle e riportarle al loro posto
. verificare che tutto sia pronto per essere utilizzato da altri bambini
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per preparare uno spuntino e condividerlo con uno o più amici. In particolare, il bambino sarà in grado di decidere quando fare la merenda, quale cibo consumare e in compagnia di chi, e al termine ripulire in modo che tutto sia pronto per gli altri bambini
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, stimolare lo sviluppo della volontà, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri, stabilire una relazione di fiducia tra bambino e adulto, sostenere l’acquisizione delle competenze sociali di base, imparare ad agire nel rispetto degli altri, favorire l’integrazione del bambino nel gruppo sociale, sviluppare la capacità di cooperazione, stimolare il senso di solidarietà
Nomenclatura: il nome del cibo e delle bevande a disposizione per la merenda, affettare, sbucciare, servire, porgere, versare, apparecchiare, trasportare, trasferire, ecc.
Punti di interesse: godere della compagnia degli altri in una situazione sociale naturale e rilassata, scegliere quando consumare la merenda, scegliere cosa mangiare, scegliere con chi condividere il momento
Controllo dell’errore: il bambino non è in grado di portare a termine l’esercizio, il bambino non è in grado di eseguire correttamente l’esercizio
Note: prima di poter preparare e condividere uno spuntino il bambino deve essere in grado versare, trasferire, travasare, apparecchiare la tavola, affettare, sbucciare, spazzare un tavolo e il pavimento, lavare i piatti, trasportare un vassoio, lavarsi le mani.
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Conoscere i processi coinvolti nella produzione della ricotta.
Età
Dai 6 anni.
Materiali
2 parti di kefir 1 parte di latte intero.
Si può utilizzare kefir pronto oppure prepararlo con i granuli di fungo tibetano per kefir
Note di sicurezza
Spiegare ai bambini come evitare i pericoli legati uso dei fornelli e di materiali molto caldi.
Presentazione
. Questo esperimento può essere presentato ad un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe
. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo
. spieghiamo ai bambini che questo esperimento ci aiuterà a conoscere i processi coinvolti nella produzione della ricotta
. portiamo il latte a ebollizione, quindi versiamo il kefir e mescoliamo. Il coagulo dovrebbe iniziare ad apparire dopo pochi secondi
. mescoliamo delicatamente tenendo il fuoco basso
. i grumi diventano sempre più grandi e il siero di latte si separa dai grumi
. mettiamo una garza o un panno di lino o un pezzo di collant in un colino e scoliamo il nostro composto
. facciamo gocciolare bene il siero
. quindi mettiamo la ricotta in un piatto
. condiamo con sale e se vogliamo aggiungiamo spezie a piacere e olio
. dopo la produzione di ricotta avremo come avanzo di produzione il siero di latte. Il siero di latte contiene molto calcio e altri sali minerali. Sfortunatamente, non ha un buon sapore. Puoi provarlo a bere, oppure darlo ai tuoi animali domestici (ai miei gatti piace) o usarlo per innaffiare le piante.
Osservazioni e conclusioni
Il latte è costituito da acqua, zuccheri, proteine (tra le quali la caseina), grassi e sali minerali uniti in una miscela chiamata colloide.
Un colloide è una miscela che non si separa col passare del tempo (come l’acqua e la sabbia) e nemmeno può essere separata con un normale filtraggio.
Normalmente le molecole di caseina si respingono a vicenda, ma se il pH del latte diminuisce, le molecole di caseina si attraggono improvvisamente l’una con l’altra. Questo le fa aggregare tra loro a forme una sostanza che non è latte, ma cagliata.
Questo processo è detto coagulazione.
Il liquido che rimane dopo la coagulazione è il serio di latte.
Il pH del latte può essere abbassato in diversi modi. Nella nostra ricetta abbiamo abbassato il pH aggiungendo il kefir, che è acido.
Il kefir avvia il processo di coagulazione e il calore accelera la reazione.
Comprendere che lo yogurt è il sottoprodotto di batteri che digeriscono il lattosio nel latte.
Materiali
Un litro di latte 4 cucchiai colmi di yogurt con fermenti lattici attivi bagno di acqua calda o sole estivo normale attrezzatura da cucina garza termometro da cucina (opzionale).
Note di sicurezza
Spiegare ai bambini come evitare i pericoli legati uso dei fornelli e materiali molto caldi.
Presentazione
. Questo esperimento può essere presentato in un piccolo gruppo di bambini o nell’intera classe
. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo
. spieghiamo ai bambini che questo esperimento dimostra che lo yogurt è il sottoprodotto di batteri che digeriscono il lattosio nel latte
. riscaldiamo il latte a fuoco molto basso senza portarlo a ebollizione (dovrebbe essere intorno agli 80° C)
. togliamo il latte dal fuoco e lasciamolo raffreddare (fino a 45 ° C)
. aggiungiamo lo yogurt al latte e mescoliamo bene
. prepariamo una vaschetta di plastica con acqua calda (45°), versiamo il composto in più vasetti di vetro e immergiamoli nell’acqua calda
. in estate mettiamo la vaschetta al sole, in inverno teniamola su di un termosifone per 8-12 ore
. in estate possiamo anche semplicemente versare il composto in un vaso di vetro e metterlo in un luogo caldo e in ombra per 12 ore
. filtriamo con una garza se vogliamo uno yogurt più denso prima di gustare in nostro yogurt, teniamolo un paio d’ore in frigorifero
. mangiamolo al naturale o aggiungendo i nostri frutti preferiti
. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.
Osservazioni e conclusioni
I batteri che “producono” yogurt più conosciuti sono: Lactobacillus acidophilus, Bifido bacterium, Lactobacillus bulgaricus e Lactobacillus casei. Grazie all’azione di questi batteri il latte cambia la sua composizione e diventa più digeribile. Questi batteri partecipano anche alla produzione di alcune vitamine nel tratto digestivo, formano una barriera protettiva contro i microrganismi patogeni, possono essere mangiati anche da persone allergiche al latte vaccino. Lo yogurt è il prodotto che deriva dalla fermentazione batterica del latte. Quando acquisti yogurt che contiene “fermenti lattici attivi”, significa che in quello yogurt sono ancora presenti batteri viventi. Alimentando questi batteri e mantenendoli alla loro temperatura ottimale, essi mangeranno, si moltiplicheranno e trasformeranno il latte in yogurt. I batteri utilizzati nella produzione dello yogurt metabolizzano il lattosio, uno zucchero presente nel latte, per produrre energia e creare acido lattico come prodotto di scarto. Questo acido aiuta a dare allo yogurt la tipica consistenza e il sapore che conosciamo. Quando riscaldiamo il latte le catene che formano le sue proteine si rilasciano. Raffreddando il intorno ai 45 gradi, arriviamo alla temperatura ottimale affinché i batteri dello yogurt subiscano il metabolismo. Poichè i batteri producono gradualmente acido lattico, le proteine si trasformano gradualmente in solidi e si coagulano delicatamente in una rete di catene. Questa rete è in grado di intrappolare il liquido all’interno e il prodotto finale è un gel liscio che si rafforza nel tempo. Tempi di fermentazione più lunghi produrranno uno yogurt più acido e più forte. Filtrando il prodotto si ottiene uno yogurt più denso perché la filtrazione separa fisicamente la cagliata solida dal siero di latte liquido. Il grasso del latte non partecipa a questo processo, ma influenza la consistenza e il sapore del prodotto finale. Se abbiamo accesso a un microscopio a luce composta, possiamo osservare i batteri dello yogurt ad alto ingrandimento. Per preparare il vetrino usare lo stuzzicadenti per spalmare una piccola quntità di yogurt sul vetrino, aggiungere una goccia d’acqua e fermare col vetrino coprioggetto. In generale, questi batteri si presentano in due forme principali: a forma di stelo oblungo (Lactobacillus) o a forma di piccola sfera (Streptococco).
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Conoscere i processi coinvolti nella produzione del burro.
Età
Dai 4 anni.
Facciamo il burro coi bambini Materiali
. panna (la più grassa che trovi) . un vaso di vetro o plastica con coperchio a tenuta grande 3 volte almeno la quantità di panna . una bottiglia di plastica (facoltativa) . una ciotola . acqua corrente.
Note di sicurezza
Finché usiamo ragionevolmente i materiali questa è un’attività molto sicura.
Facciamo il burro coi bambini Presentazione
. Questo esperimento può essere presentato a un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe
. almeno cinque ore prima di eseguire l’esperimento tiriamo la panna fuori dal frigo, in modo che al momento di utilizzarla sia a temperatura ambiente
. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo
. versiamo la panna nel barattolo e avvitiamo il coperchio con cura. Per iniziare si può usare una bottiglia di plastica, e poi travasare la panna in un vaso
. iniziamo a scuotere il barattolo (o la bottiglia) avanti e indietro, finché non si forma il burro: questa operazione potrebbe richiedere da 5 a 20 minuti
. scegliendo una colonna sonora per questa fase, e passandosi il barattolo a turno tra più bambini, scuotere il barattolo sarà più divertente
. di tanto in tanto chiediamo ai bambini di guardare all’interno del barattolo
. la panna si ispessisce gradualmente man mano che scuotiamo il barattolo. Ad un certo punto diventerà così densa che si muoverà molto meno mentre scuotiamo: la panna sarà diventata panna montata. In questa fase la panna potrebbe rivestire le pareti del barattolo, e può essere il momento di travasare la panna dalla bottiglia al barattolo
. continuiamo a scuotere il barattolo, finché non sentiremo come uno sciabordio. A questo punto infatti il burro si sarà separato dal siero. Questo cambiamento avviene all’improvviso, in pochi secondi
. il burro sarà di un colore giallo pallido, mentre il liquido sarà chiaro e lattiginoso. Il contenuto del barattolo sarà ben visibile adesso perché agitando il siero laverà le pareti del barattolo mentre il grumo solido di burro sbatterà di qua e di là
. apriamo il barattolo, vuotiamolo del liquido e rimettiamo il coperchio. Scuotiamo nuovamente per separare altro liquido dal burro. Ripetiamo l’operazione più volte
. togliamo il pezzo di burro dal barattolo e mettiamolo in una ciotola di acqua fredda
. laviamoci le mani e impastiamo delicatamente il burro per rimuovere eventuale altro siero presente
. ripetiamo più volte, usando ogni volta acqua fredda pulita. Questa operazione è molto importante, perché se non rimuoviamo accuratamente il liquido dal burro, questo non potrà conservarsi molto a lungo e diventerà presto rancido
. mettiamo il burro in un contenitore e poniamolo una decina di minuti in frigorifero
. spalmiamo un po’ del nostro burro su dei cracker o sul pane, così i bambini potranno assaggiarlo
. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.
Osservazioni e conclusioni
Quando scuotiamo la panna abbastanza a lungo, i piccoli globuli di grasso che contiene si legano tra loro e inglobano le proteine, formando una sostanza solidificata: il burro. Il liquido residuo è il siero. Il latte di mucca appena munto è composto da panna e latte insieme. La panna è meno densa del latte, quindi galleggia sulla superficie e può essere rimossa. Il latte scremato è il latte rimasto dopo la rimozione della panna.
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Conoscere i processi coinvolti nella produzione di una cagliata di latte.
Materiali
2 tazze di latte fresco intero (non a lunga conservazione) 1/4 di cucchiaino di sale da tavola 2 cucchiai di aceto bianco carta casa normale attrezzatura da cucina (pentole, ciotole, misurini, mestoli, ecc.) scolapasta.
Note di sicurezza
Spiegare ai bambini come evitare i pericoli legati uso dei fornelli e di materiali molto caldi.
Presentazione
Questa attività può essere mostrata a un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe.
. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo
. spieghiamo ai bambini che con questo esperimento faremo una cagliata e scopriremo i processi chimici che la provocano
. versiamo il latte in una pentola
. riscaldiamo a fuoco lento, mescolando
. togliamo dal fuoco appena sembra che il latte stia per iniziare a sobbollire, cioè quando ha una temperatura di 80 gradi centigradi
. aggiungiamo al latte il sale e l’aceto e mescoliamo molto delicatamente per 5 secondi: il latte comincerà a separarsi in granuli bianchi e un liquido leggermente giallastro
. abbiamo ottenuto la cagliata e il siero di latte
. utilizzando un mestolo forato o un setaccio fine, trasferiamo delicatamente la cagliata in uno scolapasta foderato di carta assorbente
. la cagliata è un formaggio molto semplice. Puoi mangiarlo col cucchiaino o spalmarlo sul pane
. si conserva qualche giorno in frigorifero.
Osservazioni e conclusioni
Il latte è costituito da acqua, zuccheri, proteine (tra le quali la caseina), grassi e sali minerali uniti in una miscela chiamata colloide. Un colloide è una miscela che non si separa col passare del tempo nel tempo (come l’acqua e la sabbia) e nemmeno può essere separata con un normale filtraggio. Normalmente le molecole di caseina si respingono a vicenda, ma se il pH del latte diminuisce, le molecole di caseina si attraggono improvvisamente l’una con l’altra. Questo le fa aggregare tra loro a forme una sostanza che non è latte, ma cagliata. Questo processo è detto coagulazione. Il liquido che rimane dopo la coagulazione è il serio di latte. Il pH del latte può essere abbassato in diversi modi. Nella nostra ricetta abbiamo abbassato il pH aggiungendo l’aceto, che è un acido. L’aceto avvia il processo di coagulazione e il calore accelera la reazione.
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Mele caramellate Spiderman per la festa di Halloween – la ricetta classica per caramellare le mele, e le istruzioni per decorarle come la maschera dell’Uomo Ragno. I bambini le apprezzeranno moltissimo, e possono collaborare partecipare alla preparazione del dolce.
Ingredienti e materiale occorrente:
– mele: di forma simmetrica e regolare, meglio piccole e rosse (soprattutto se si vuole evitare l’uso del colorante alimentare)
– bastoncini di legno: potete usare per ogni mela una bacchetta cinese, oppure un mazzetto di almeno quattro stecchini per spiedini
una tavoletta di cioccolata da sciogliere a bagnomaria in una siringa per dolci
– per il caramello: 500 g di zucchero, un cucchiaino di miele, 100 ml di acqua tiepida, 1 bustina di vanillina, colorante alimentare rosso, una piccola stecca di cannella e 4 chiodi di garofano. Può essere molto utile un termometro da cucina, ma non è indispensabile.
Come si fa Per prima cosa laviamo e asciughiamo le mele scelte, togliamo il picciolo e inseriamo in ognuna il bastoncino di legno. Mettiamo in una pentola dai bordi alti lo zucchero e il miele. Aggiungiamo l’acqua tiepida, mescolando con cura. Aggiungiamo il colorante rosso (se vogliamo), e le spezie.
Mettiamo la pentola sul fuoco e continuiamo a cuocere, sempre mescolando. Se avete a disposizione un termometro, la ricetta classica indica di far raggiungere al caramello una temperatura di 150 gradi. Se non avete il termometro, continuate a cuocere fino ad ottenere un composto molto denso, lucido e trasparente. Quando vi sembra di aver ottenuto una buona consistenza, togliete il pentolino dal fuoco, eliminate cannella e chiodi di garofano, e immergete le mele nel caramello, una alla volta, facendole sgocciolare con movimenti rotatori.
Lo strato del caramello non dovrebbe essere troppo spesso. Se presenta imperfezioni o vi sembra troppo sottile, potete ripetere l’operazione una seconda volta.
Mentre le mele raffreddano e il caramello solidifica, sminuzzate la tavoletta di cioccolata, riempite una siringa da dolci e immergetela a bagnomaria per sciogliere la cioccolata.
Quando il caramello si è ben rappreso, ritagliate da una mela avanzata gli occhi dell’Uomo Ragno e posizionateli in questo modo, fissandoli con una goccia di cioccolata fusa:
E procedete con la decorazione, fino a completare la maschera:
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Del cibo che mi mettono nel piatto sempre ne do una parte al mio gattino e come va che in lui diventa gatto mentre dentro di me divien bambino?
Lina Schwarz
Merenda merendine ed educazione alimentare. Alimentazione ed educazione alimentare sono di centrale importanza in pedagogia. Soprattutto l’argomento merenda e merendine, poi, è fonte di grande dibattito tra educatori e tra genitori, e naturalmente anche il web offre i più svariati punti di vista, che vanno dalle posizioni più intransigenti a quelle più aperte a mediazioni consapevoli. Certo che, per le innumerevoli implicazioni emotive che ha il “dar da mangiare al proprio bambino”, nessuno affronta la questione con superficialità.
La mia personale posizione in tema di alimentazione si può riassumere nel motto: ” educazione, non privazione”.
Da genitore prima che da insegnante, poi, credo non porti bene sentirsi in colpa (anche) per non essere la mamma capace di sfornare una torta casalinga al giorno. E che quando è possibile è meraviglioso cucinare biscottini coi bambini e preparare insieme una buona macedonia, la marmellata fatta in casa e altre squisitezze, ma è anche possibile offrire, all’interno di una vasta varietà, anche una merendina confezionata. Magari ci dà il tempo per una passeggiata all’aperto, o per far visita a un amico, o per ascoltare una fiaba.
L’educazione alimentare dovrebbe essere tutt’altra cosa che creare divieti, proibizioni e sensi di colpa.
Rispetto al tema dell’educazione alimentare, mi sento molto vicina alle considerazioni che provengono dall’ambito montessoriano:
– non è possibile forzare un bambino a mangiare, così come non lo si può costringere a parlare o camminare. Ogni bambino si sviluppa al suo ritmo e se si segue questo ritmo, potrà collezionare solo esperienze positive che saranno la base del suo apprendimento.
– il bambino è un naturale imitatore, e sappiamo quanto la cura dell’ambiente sia importante nella pedagogia montessoriana. Per quanto riguarda l’alimentazione, i consigli sono sempre: creare un ambiente tranquillo e armonioso (quando tutta la famiglia va a tavola è un momento speciale). Se il bambino sta mangiando, non è necessario complimentarsi con lui (soprattutto se sta mangiando una cosa che noi consideriamo particolarmente “sana” o particolarmente buona perchè fatta dalle nostre manine…), nè incoraggiarlo a mangiare di più. E questo vale anche se il bambino non mangia. E’ abbastanza normale essere orgogliosi del proprio bambino che impara l’arte di mangiare, ma è importante evitare di creare l’associazione mangiare=compiacere i genitori.
– a seconda dell’età del bambino, l’attenzione dovrebbe essere posta su ciò che si mangia e non su quanto mangia, ad esempio prendiamo l’abitudine di dire sempre al bambino quello che mangerà, da dove viene il cibo, in quale stagione si trova il tal prodotto in natura, e poi via via aggiungiamo a questo anche nozioni scientifiche sulla sua composizione, ecc… Possiamo parlare dei nutrienti anche ai bambini più piccoli; ad esempio, a tavola possiamo chiedere: “Mi passi il prosciutto?” e poi dire ” Il prosciutto ha tantissime proteine, che servono ai nostri muscoli per diventare forti”, “Tu hai bisogno di muscoli forti?”, “Perchè?”, ecc…
– non dovrebbe esserci alcuna posizione definitiva su ciò che i bambini dovrebbero mangiare o non mangiare, ma piuttosto dovremmo tenere presenti alcuni principi base:
siccome crediamo nel diritto del bambino a sviluppare il suo massimo potenziale, lo facciamo anche in relazione al cibo e al suo valore nutrizionale. Incoraggiamo il bambino a consumare, accanto agli alimenti trasformati, alimenti che siano il più vicino possibile al loro stato naturale.
inseriamo l’educazione alimentare nell’ampio ambito dell’educazione alla salute e dell’ “Educazione Cosmica”. Maria Montessori credeva che mente corpo e spirito sani sono gli elementi essenziali per il successo sulla via universale del progresso e dello sviluppo. Se corpo mente e spirito sono sani, un essere umano ha una maggiore possibilità di dare il suo contributo positivo al mondo.
un ambiente preparato significa che prendiamo in considerazione tutto ciò che il bambino incontra, compresi i cibi che mangia. Assicuriamoci di fornire il più possibile cibi di qualità; in altri termini, quando insegniamo ai bambini a rispettare se stessi, dobbiamo includere in questo rispetto la scelta del cibo.
coinvolgere il bambino nelle attività di cucina, nella preparazione dei cibi e della tavola, è fondamentale. Le attività manuali e di vita pratica relative alla cucina e al pasto permettono ai bambini di imparare a conoscere i nutrienti presenti nel cibo e il loro rapporto con la sana alimentazione.
per un sano sviluppo sensoriale, offriamo una vasta gamma di cibi, diversificati per colore, consistenza, odore, sapore. E parliamone coi bambini: che aspetto ha? che odore ha? cosa sentiamo nella nostra bocca e nella pancia?
Come genitori vorremmo avere il controllo su ciò che i nostri bambini mangiano, ma ciò che essi realmente immettono nel proprio corpo rappresenta, se ci pensiamo, una delle poche aree nelle quali invece è il bambino ad avere il controllo: è piuttosto difficile, infatti, costringere qualcuno a mangiare.
E’ facile incolpare il bambino per le sue scelte alimentari, ma in realtà la vera responsabilità risiede nel modo di comunicargli il cibo, e le opzioni che offriamo: è questo a determinare la relazione del bambino con il cibo.
Cerchiamo quindi di comunicare al bambino che il cibo è qualcosa che nutre il nostro corpo; che serve a darci l’energia che ci serve per correre, giocare, studiare; che serve a far crescere il corpo; che ce n’è sempre quando ce n’è bisogno; che ci insegna ad ascoltare il nostro corpo, perchè infatti è lui a sapere quando abbiamo bisogno di cibo; che esiste cibo di tutte le forme, dimensioni, colori, sapori…
Ricordiamo a noi stessi, e i nostri bambini lo impareranno, che non si mangia quando non se ne sente il bisogno; che il cibo non è una ricompensa e non è una punizione; non è una lotta di potere; non è amore.
Aiutare i bambini a sviluppare un sano rapporto con il cibo è semplice. Il primo passo, forse, è quello di capire il rapporto che noi stessi abbiamo col cibo.
Il problema dei disturbi alimentari è estremamente serio e complesso; le cause sono innumerevoli, ma tra queste ci sono anche da citare le esperienze avute col cibo durante l’infanzia: modelli di adulti ossessionati dalla dieta, il peso e il conteggio di calorie; il cibo usato come ricompensa o come punizione o come strumento di manipolazione emotiva in genere; divieto estremo ed assoluto di intere categorie di alimenti (ad esempio, assoluto no ai dolci, sempre, indipendentemente dagli ingredienti contenuti o dalla frequenza di assunzione).
Una corretta educazione alimentare dovrebbe essere fatta di scelte razionali e ragionate sugli alimenti; dovrebbe portare alla consapevolezza di come queste scelte influenzano il nostro corpo; dovrebbe portare i bambini a sviluppare il pensiero critico e non a sottostare a divieti e proibizioni.
Non proibiamo o demonizziamo intere categorie di alimenti, piuttosto cerchiamo di scegliere sulla base degli ingredienti che li compongono, sul loro gusto, e su come ci fanno sentire. Alcuni cibi sono “cattivi”? Il dolce è il male? No, non è il tal cibo ad essere cattivo in sé, quanto gli ingredienti di cui è fatto.
Ci sono eccezioni? Certo. E ci sono gli estremi, anche.
e finalmente, arrivato il compleanno giusto, ci siamo cimentate…
Materiale occorrente
– pasta frolla (surgelata o preparata al momento, è molto semplice da fare anche per me che non so cucinare; di seguito la mia “ricetta”) – una tavoletta di cioccolata – filo di cotone – cartellini da bustina da tè ( si possono togliere dalle bustine di tè vere, stamparle gratuitamente ad esempio qui http://www.accenttheparty.com/ oppure fare come hanno fatto le ragazze, se vi può servire qui il pdf
Se li preparate coi bambini, è bellissimo pensare di decorare i cartellini con i loro disegni… – una scatola da tè vuota – carta colorata
Pasta frolla
Non so se sia proprio una pasta frolla, ma per fare i biscotti coi bambini io di solito faccio così, e il risultato non è male…
Servono: 4 tuorli d’uovo 500 g di farina bianca 150 g di zucchero 200 g di burro freddo a dadini un goccio di latte (se la pasta si briciola troppo) mezza bustina scarsa di lievito per dolci (aromi a scelta)
In una ciotola schiaccio con la forchetta il burro con lo zucchero, aggiungo la farina, mescolo, aggiungo il lievito, e sempre mescolando con la forchetta, i tuorli d’uovo. Poi comincio ad impastare con le mani, aggiungendo solo se serve poche gocce di latte. Metto la pasta in un sacchetto per alimenti e la tengo un’ora in frigo.
Stendiamo la pasta col mattarello e ritagliamola col coltello seguendo i contorni di una bustina da tè vera:
Ricordiamoci di fare un foro (con la cottura si chiude un po’, ma siccome i biscotti caldi sono ancora abbastanza morbidi, si può poi allargare con la punta di un coltello prima che raffreddino):
Mentre i biscotti vanno nel forno (io per evitare di bruciacchiarli lo tengo a 200 gradi e imposto 10 minuti, poi controllo e casomai aggiungo),
si può cominciare a lavorare ai cartellini
ed a rivestire la scatola:
Quando i biscotti sono pronti se serve rifiniamo i fori:
poi sciogliamo a bagnomaria la tavoletta di cioccolata ed immergiamo l’estremità dei biscotti
Quando la cioccolata si sarà solidificata aggiungiamo i cartellini:
E mettiamo i nostri biscotti nella scatola:
Trovo sia un bel regalino per tutti gli amanti del tè, e può essere un’idea da tenere a mente anche per il prossimo Natale…
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Cucinare coi bambini i biscotti è sicuramente una delle attività più praticate in tutte le case e in tutte le scuole. Ed è davvero un bene perchè permette di esercitare una vastissima gamma di abilità nel bambino piccolo, oltre a dargli grande soddisfazione. Per le attività montessoriane di vita pratica in cucina puoi continuare a leggere qui.
Come per tutte le attività di questo genere, ma direi soprattutto per cucinare coi bambini , la preparazione dell’ambiente è fondamentale, e tutto deve essere predisposto in modo tale da garantire al bambino anche piccolo la massima autonomia possibile.
Fare i biscotti offre il pretesto per esercitarsi con travasi misurati (nel nostro caso sulla bilancia):
seguire i vari passi di una procedura (qui vedete tutti gli ingredienti misurati e disposti in ordine di utilizzo):
disegnare 🙂 …pensate che la lavagna di sabbia Montessori è nata proprio così:
Per questi biscotti ho pensato di offrire comunque i classici stampini, che però so che presto stancano… in effetti non sono uno strumento particolarmente artistico e creativo. Abbiamo così diviso la pasta in due, e in una abbiamo aggiunto del cacao
Mentre terminavo la preparazione della pasta scura, la bimba si è dedicata liberamente a tutta una serie di esperimenti con una parte della pasta chiara (compresi, appunto, gli stampini):
poi abbiamo steso le due paste, le abbiamo sovrapposte ed arrotolate, e la bimba ha affettato i rotoli:
mentre faceva un ottimo esercizio col coltello, era molto contenta dei suoi biscotti che uscivano a sorpresa dal rotolo, e non ce n’era uno uguale all’altro:
I disegni poi diventavano ancora più belli appiattendo un po’ i biscotti col mattarello:
Belli e buoni!
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Bicolor cookies. Cooking with children cookies is definitely one of the most popular activities in every home and in every school. And it is really good because it allows you to exercise a wide range of skills in young children, as well as give him great satisfaction. For activities of Montessori practical life in the kitchen can keep reading here.
As with all activities of this kind, but I would say especially for cooking with children, the preparation of the environment is essential, and everything must be arranged so as to ensure the child even small maximum possible autonomy.
Make cookies provides the pretext to practice with decanting and weight measurements:
follow the steps of a procedure (see here all the ingredients measured and arranged in order of use):
For these cookies I thought of offering the classic molds however, But they soon get bored children … in fact they are not a tool particularly artistic and creative. We have so divided the dough into two, and in one we added the cocoa:
While I finished the preparation of the dark paste, the child has devoted freely to a whole series of experiments with a part of the clear paste (including, precisely, the molds):
Then we stretched the two preparations, we have overlapped and rolled, and the child has sliced the roll:
while doing a good exercise with a knife, she was very glad of her cookies that came surprisingly from the roll, and there was not one equal to another:
The drawings then became even more beautiful flattening a bit biscuits with a rolling pin:
Tutorial: uova sode colorate. Preparare uova decorate è molto piacevole ed interessante per i bambini piccoli. Anche se le uova decorate sono tipicamente pasquali, le uova sode si mangiano volentieri in estate, con l’insalata o la pasta fredda… e prepararle coi bambini è sempre divertente e permettere di esercitare la motricità fine e la coordinazione occhio mano, di imparare a dosare la propria forza, e molto altro.
Cosa serve:
– uova sode non sbucciate
– un piccolo martello
– coloranti alimentari
Come si fa:
– si prendono le uova sode, si posano su uno strofinaccio da cucina sul tavolo, e si mostra al bambino come crepare in più punti possibile il guscio col martello, senza toglierlo.
– le uova col guscio crepato si rimettono poi nel pentolino, con acqua e colorante alimentare, si fanno bollire ancora qualche minuto, quindi si aspetta che siano abbastanza fredde per poterle sbucciare, ed è fatta.
– i gusci delle uova, che all’interno sono colorati, possono essere ulteriormente sminuzzati e servire per realizzare bellissimi collage.
Queste sono le nostre uova decorate, con un bell’effetto marmorizzato… a volte si creano dei disegni molto simili a ragnatele, e potrebbero anche essere utilizzate per una festa di Halloween.
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Laboratorio di cucina per bambini: una collezione di spuntini artistici a base frutta e verdure, tramezzini e merende salate, vassoietti divertenti, e anche qualcosa di più trasgressivo…
Molti progetti hanno lo scopo di rendere più gradevole la frutta e la verdura, quasi tutti sono un’ottima fonte di ispirazione per realizzare un laboratorio di cucina artistica coi bambini, e per organizzare feste speciali. Consiglio di seguire i link: spesso arriverete ad interi blog e siti interamente dedicati al tema…
1
1. se vi sentite davvero artisti, oppure volete coinvolgere i vostri bambini in un’attività di trasformazione da frutto ad animale, a partire dalla forma del frutto, questo è ad esempio un bassotto – banana, qui http://www.artglass-pottery.com/. Si tratta di oggetti realizzati in resina; se volete traslare l’idea su frutta vera, qui molti altri modelli: http://www.artglass-pottery.com
46. mela puzzle: oltre a poter diventare un gioco, se si porta la mela a scuola per merenda, preparata in questo modo, le fette non si anneriranno. Di http://athomewithrealfood.blogspot.it/
The art of the snack: 101 good ideas: a collection of artistic snacks based on fruits and vegetables, sandwiches and savory snacks, fun trays, and even something more transgressive. Many projects are intended to make it more palatable fruits and vegetables, almost all of them are a great source of inspiration to create a laboratory of artistic kitchen with kids. I suggest you follow the links: often you will come to entire blogs and sites devoted entirely to the topic.
si preparano le lanterne, e si decorano i tradizionali biscotti di san Martino.
La mamma prepara le basi con la pastafrolla: qui un modello, che potete scaricare e stampare gratuitamente modello per biscotto di San Martino e i bambini li decorano con caramelle, cioccolata, marzapane e altro.
nella tradizione di Venezia e della sua terraferma, per san Martino si regala un biscotto di pasta frolla, raffigurante il santo a cavallo sempre con mantello e spada, decorato con glassa o cioccolato (ma questa è una tradizione già più moderna!) e con confettini colorati o altri dolciumi.
Questa usanza nasce dal regalo che si scambiavano i fidanzati (i morosi), poiché proprio nel periodo dei contratti legati al mondo agricolo, spesso si scambiavano promesse di matrimonio e si dava inizio al fidanzamento ufficiale. La tradizione si è poi evoluta passando dai fidanzati ai bambini.
I biscotti di san Martino venivano consumati l’11 novembre, chiaramente, ma questa data era detta “san Martino dei ricchi”, perchè i più abbienti potevano permettersi di comprare i biscotti e la bottiglia di moscato per inzupparli, nel giorno stesso della ricorrenza. I poveri, invece, dovevano aspettare di ricevere il salario (simanata), che veniva corrisposto il sabato e quindi mangiavano i biscotti col moscato la domenica successiva all’11 novembre, che si chiamava “san Martino dei poveri”.
Ecco i biscotti di San Martino :
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
The biscuits of St. Martin. Waiting for the festival of St. Martin we prepare lanterns, and the traditional biscuits.
Mom prepares the bases with the pastry (here a model, that you can download and print for free), and children decorate them with candy, chocolate, marzipan and more.
In the tradition of Venice and its mainland, for St. Martin is offering a shortbread, depicting the saint on horseback always with cape and sword, decorated with icing or chocolate (but this is a tradition already more modern!), and with colored candies or other sweets.
This custom comes from the present that engaged couples exchanged, because in the period of the contracts related to the agricultural world, often they exchanged wedding vows and began the official engagement. The tradition has since moved going from boyfriends to the children.
Cookies of St. Martin were eaten on 11 November, of course, but this date was called “St. Martin of the rich”, because the wealthy could afford to buy the biscuits and a bottle of muscat for soak them, on the day of the recurrence. The poor, on the other hand, had to wait to be paid their salary, which was paid on Saturday and then ate the biscuits with Muscat next Sunday 11 November, which was called “St. Martin of the poor”.
Attività di vita pratica Montessori – cucinare. Per i bambini più piccoli, i cibi che richiedono pochi ingredienti e piccoli passaggi per ottenere il pieno successo della ricetta, rappresentano sempre la proposta migliore.
Naturalmente parliamo di progetti che il bambino, una volta preparato l’ambiente, realizza in modo indipendente, e non del semplice aiutare la mamma in cucina.
Si può cominciare sicuramente con la preparazione delle merende, predispondendo uno scaffale basso in cucina, oppure preparando sequenze illustrate per realizzare spuntini freddi:
E’ sempre possibile inserire nell’attività una serie di proposte collegate: ad esempio si può chiedere al bambino di suddividere gli ingredienti necessari per fare i biscotti in secchi e umidi, prima di procedere con la realizzazione della ricetta.
Se il bambino sa leggere, lavorare con ricette scritte o posizionare cartellini sulle ciotole degli ingredienti è un bellissimo modo per praticare la lettura.
Un’idea davvero bellissima è questa dell’ “Inventaricetta” di I can teach my child: andando sul blog trovate le schede pdf (in Inglese) e tutte le istruzioni.
Il bambino sceglie gli ingredienti (tutti gli ingredienti base, massimo due ingredienti liquidi, il resto è libero ma è meglio ricordare al bambino che poi la torta la deve anche mangiare…).
C’è il problema delle misure, che deve essere risolto in questa proposta dall’insegnante, quindi si miscelano tra loro in una ciotola tutti gli ingredienti secchi e in un’altra tutti quelli liquidi, poi si uniscono e si procede.
Qualche video sulla preparazione del cibo in chiave montessoriana:
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Disclaimer: “Per redigere questa mia presentazione ho utilizzato i miei album e appunti personali e consultato vari album di altri autori e articoli nel web. Per leggere online o acquistare le copie legali di tali opere consultate segui i link:
– Practical life album di Infomontessori.com
– Practical life album di montessoriteacherscollective (Moteaco)
– Practical life album di Montessorialbum.com – Introduction to the exercises of practical life di montessoricommons
– Come liberare il potenziale del vostro bambino di Daniela Valente
– Teaching Montessori in the home di Elizabeth G. Hainstock
– The joyfull child di Susan Mayclin Stephenson (part two, age 1-3)
– MANUAL 2: MONTESSORI EXERCISES OF PRACTICAL LIFE di Montitute.com
– PRACTICAL LIFE teacher manual di khtmontessori
– MONTESSORI PRACTICAL LIFE MANUAL di montessoritraining.net
– PRACTICAL LIFE MANUAL EARLY CHILDHOOD.PDC di themontessoriparent.com, che ha suggerito l’aggiunta di questo disclaimer in accordo con la sua politica di copyright. Ho inoltre consultato i testi di riferimento di Maria Montessori per le attività di vita pratica: Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle case dei bambini La scoperta del bambino.
Per una bibliografia completa delle opere di Maria Montessori vai qui.
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