I complementi indiretti col metodo Montessori – quinta presentazione. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.
Materiale: – strisce di carta bianca – penna nera
dalla scatola dei simboli per per l’analisi logica Montessori C1a:
– cerchi rossi con la scritta PREDICATO – cerchi neri grandi (per il soggetto) – cerchi neri medi (per il complemento oggetto o diretto) – cerchi arancio piccoli (per i complementi indiretti)
– frecce nere con le domande chi è che?… che cosa è che?… (per il soggetto) – frecce nere con le domande chi? che cosa? (per il complemento oggetto o diretto)
– frecce arancio con le domande: – …chi? … che cosa? (per i complementi indiretti in generale) – a chi? a che cosa? (per il complemento di termine) – di chi? di che cosa? (per il complemento di specificazione) – per mezzo di chi? per mezzo di che cosa? (per il complemento di mezzo o strumento) – come? in che modo? in che maniera? (per il complemento di modo o maniera) – dove? (per il complemento di luogo) – quando? (per il complemento di tempo) – perchè? per quale motivo? per quale causa? (per il complemento di causa) – con chi? con che cosa? (per il complemento di compagnia e unione) – da chi? da che cosa? (per il complemento di agente e causa efficiente) – per quale fine? per quale scopo? (per il complemento di fine o scopo) – da chi? da che cosa? da dove? (per il complemento di origine o separazione) – fatto di che cosa? di quale materia? (per il complemento di materia)
Trovi il materiale pronto per la stampa qui:
Note: – nelle presentazioni successive si consiglia di introdurre un solo simbolo e una sola freccia alla volta; – per i complementi indiretti (frecce arancio) le frecce pronte riguardano i complementi più importanti, ma può succedere che i bambini incontrino complementi indiretti diversi. In questo caso i bambini stessi potranno creare delle nuove frecce con le domande che servono. Nel mio materiale ho cercato di preparare quanti più complementi possibile, prevedendo di introdurre sempre un complemento alla volta.
Complementi indiretti col metodo Montessori Presentazione
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase. Abbiamo imparato a riconoscere il soggetto, il predicato, il complemento oggetto e i complementi indiretti. Vi ricordate cosa abbiamo detto dei complementi indiretti?”. Ricapitoliamo insieme quello che sappiamo – scriviamo su una striscia di carta una frase, ad esempio ALMA PREPARA I BISCOTTI ed analizziamola insieme dicendo: “ALMA è il soggetto, PREPARA il predicato e I BISCOTTI il complemento oggetto o diretto”
– diciamo: “Abbiamo detto che i complementi indiretti completano la frase in vari modi e non ricevono l’azione direttamente. Proviamo a completare la frase” – aggiungiamo: ALMA PREPARA I BISCOTTI CON LA NONNA NELLA SUA CUCINA QUESTO POMERIGGIO
– chiediamo: “Cos’è CON LA NONNA?”. I bambini rispondono: “Un complemento indiretto” – mettiamo la freccia arancio che abbiamo usato per i complementi indiretti in generale con le domande ‘…chi? …che cosa?’ sul piano di lavoro, sotto alla frase, a sinistra
– diciamo: “Nei giorni scorsi abbiamo usato questa freccia per i complementi indiretti ed i simbolo del cerchio piccolo arancio” – diciamo: “nei prossimi giorni impareremo ad usare queste frecce arancio per i complementi indiretti, che contengono domande più specifiche, e per ogni complemento indiretto useremo un cerchio piccolo arancio”. Mostriamo in questa fase solo le frecce che rientrano nella stella logica che useremo nei seguenti esercizi:
– “per il complemento indiretto della nostra frase, ad esempio, la domanda corretta sarebbe ‘con chi? con che cosa?’ – mettiamo sotto alla frase, a sinistra, la freccia arancio con le domande ‘con chi? con che cosa?’ – tagliamo dalla frase CON LA NONNA e mettiamo le parole a fianco del simbolo arancio
– diciamo: “Anche NELLA SUA CUCINA è un complemento diretto, ma richiede una domanda diversa” – mettiamo la freccia arancio con la domanda ‘dove?’ e il simbolo arancio piccolo in colonna sotto al primo. Tagliamo le parole NELLA SUA CUCINA e mettiamole a fianco del simbolo
– diciamo: “Anche QUESTO POMERIGGIO è un complemento indiretto, ma risponde alla domanda ‘quando?’ – mettiamo la freccia arancio con la domanda ‘quando?’ e il simbolo arancio in colonna sotto agli altri. Mettiamo al fianco del simbolo le parole QUESTO POMERIGGIO
– diciamo: “Su ognuna di queste frecce arancio c’è una domanda per un complemento indiretto che possiamo incontrare in una frase” – incolonniamo le restanti frecce arancio affiancandole ad un cerchio piccolo arancio – indichiamo la freccia arancio per i complementi indiretti in generale, e poi indichiamo le frecce arancio per i singoli complementi indiretti e leggiamole
– diciamo: “Nei prossimi giorni conosceremo più da vicino ogni complemento indiretto” – non serve registrare l’attività sui quaderni di grammatica.
Complementi indiretti col metodo Montessori Scopo
– comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti – introdurre le nuova frecce arancio per i complementi indiretti da usare al posto della freccia arancio con la scritta COMPLEMENTI INDIRETTI o le domande …chi? … che cosa?
Note:
– dopo questa presentazione si consiglia di introdurre un solo cerchio arancio e una sola freccia arancio nuova alla volta. – ci sono tre presentazioni per ogni complemento: prima: si usa la freccia con scritta soltanto la domanda (simboli C1a) seconda: si usa la freccia con la domanda scritta su una facciata e il nome del complemento sull’altra (simboli C1b) terza: si usano le frecce con scritto soltanto il nome del complemento (simboli C1c)
ANALISI LOGICA – materiale stampabile e stella logica Montessori, per conoscere i complementi indiretti e analizzare la frase semplice e complessa.
Scatola C1a per l’analisi logica
Le frecce riportano soltanto le domande che i bambini usano per analizzare la frase. Per comporre la stella logica 1 (su foglio A 3) basta ritagliare gli elementi e incollarli sul foglio seguendo il modello:
Le stelle logiche in commercio per il livello 1 sono così:
simboli muti:
– cerchi rossi con la scritta PREDICATO – cerchi neri grandi (per il soggetto) – cerchi neri medi (per il complemento oggetto o diretto) – cerchi arancio piccoli (per i complementi indiretti) – cerchi azzurri piccoli (per il complemento di specificazione) – triangoli azzurri (per l’attributo e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un aggettivo) – triangoli neri (per l’apposizione e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un sostantivo)
frecce nere:
– chi è che?… che cosa è che?… (per il soggetto) – chi? che cosa? (per il complemento oggetto o diretto) – con quale caratteristica? (per apposizione e per il complemento predicativo e il nome del predicato nominale quando sono rappresentati da un sostantivo)
– per i complementi più importanti, frecce arancio con le domande:
– …chi? … che cosa? (per i complementi indiretti in generale) – a chi? a che cosa? (per il complemento di termine) – per mezzo di chi? per mezzo di che cosa? (per il complemento di mezzo o strumento) – come? in che modo? in che maniera? (per il complemento di modo o maniera) – dove? (per il complemento di luogo) – quando? (per il complemento di tempo) – perchè? per quale motivo? per quale causa? (per il complemento di causa) – con chi? con che cosa? (per il complemento di compagnia e unione) – da chi? da che cosa? (per il complemento di agente e causa efficiente) – per quale fine? per quale scopo? (per il complemento di fine o scopo) – da chi? da che cosa? da dove? (per il complemento di origine o separazione) – fatto di che cosa? di quale materia? (per il complemento di materia)
– per gli altri complementi indiretti frecce arancio con le domande:
– dove? in quale luogo? (per il complemento di stato in luogo) – dove? verso dove? (per il complemento di moto a luogo) – da dove? da quale luogo? (per il complemento di moto da luogo) – per dove? attraverso quale luogo? (per il complemento di moto per luogo) – quando? a quando? per quando? in quale periodo? (per il complemento di tempo determinato) – per quanto tempo? in quanto tempo? da quanto tempo? (per il complemento di tempo continuato) – di chi? di che cosa? (per il complemento di abbondanza o privazione) – di chi? di che cosa? a proposito di chi? a proposito di che cosa? (per il complemento di argomento) – di che cosa? per che cosa? a che cosa? con che cosa? (per il complemento di colpa e pena) – nonostante chi? nonostante che cosa? (per il complemento concessivo) – di chi? di che cosa? di quale nome? (per il complemento di denominazione) – quanto? a che distanza? (per il complemento di distanza) – ogni quanto? in quale proporzione o distribuzione? (per il complemento distributivo) – senza chi? senza che cosa? eccetto chi? eccetto che cosa? (per il complemento di esclusione) – a quanti anni? di quanti anni? (per il complemento d’età) – per che cosa? limitatamente a che cosa? (per il complemento di limitazione) – di chi? di che cosa? quanto chi? quanto che cosa? come chi? come che cosa? (per il complemento di paragone) – tra chi? tra che cosa? (per il complemento partitivo) – di che qualità? come? (per il complemento di qualità) – quanto? di quanto? per quanto? (per il complemento di quantità o misura) – tra chi? tra quali cose? (per il complemento di rapporto o relazione) – al posto di chi? al posto di cosa? invece di chi? invece di che cosa? (per il complemento di sostituzione o scambio) – quanto? a quanto? (per il complemento di stima e prezzo) – per chi? per che cosa? a vantaggio o a danno di chi? a vantaggio o a danno di che cosa? (per il complemento di vantaggio e svantaggio)
frecce azzurre:
– – di chi? di che cosa? (per il complemento di specificazione) – con quale caratteristica? (per l’attributo e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un aggettivo)
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Scatola C1b per l’analisi logica
E’ anche detta scatola ponte perchè le frecce riportano le domande che i bambini usano per analizzare la frase da un lato e il nome dell’elemento della frase dall’altro. Per comporre la stella logica 2 (su foglio A3) basta ritagliare gli elementi e incollarli sul foglio seguendo il modello:
simboli muti:
– cerchi rossi con la scritta PREDICATO – cerchi neri grandi (per il soggetto) – cerchi neri medi (per il complemento oggetto o diretto) – cerchi arancio piccoli (per i complementi indiretti) – cerchi azzurri piccoli (per il complemento di specificazione) – triangoli azzurri (per l’attributo e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un aggettivo) – triangoli neri (per l’apposizione e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un sostantivo)
frecce nere (stampate fronte e retro):
– chi è che?… che cosa è che? /soggetto – chi? che cosa? / complemento oggetto – con quale caratteristica?/ apposizione – con quale caratteristica?/ complemento predicativo (quando è un sostantivo) – con quale caratteristica?/ nome del predicato (quando è un sostantivo)
– per i complementi più importanti, frecce arancio stampate fronte e retro:
– …chi? … che cosa? /complementi indiretti – a chi? a che cosa? / complemento di termine – per mezzo di chi? per mezzo di che cosa? / complemento di mezzo o strumento – come? in che modo? in che maniera? / complemento di modo o maniera – dove? / complemento di luogo – quando? /complemento di tempo – perchè? per quale motivo? per quale causa? / complemento di causa – con chi? con che cosa? / complemento di compagnia e unione – da chi? da che cosa? / complemento di agente e causa efficiente – per quale fine? per quale scopo? / complemento di fine o scopo – da chi? da che cosa? da dove? / complemento di origine o separazione – fatto di che cosa? di quale materia? / complemento di materia
– per gli altri complementi indiretti frecce arancio stampate fronte e retro:
– dove? in quale luogo? / complemento di stato in luogo – dove? verso dove? / complemento di moto a luogo – da dove? da quale luogo? / complemento di moto da luogo – per dove? attraverso quale luogo? / complemento di moto per luogo – quando? a quando? per quando? in quale periodo? / complemento di tempo determinato – per quanto tempo? in quanto tempo? da quanto tempo? / complemento di tempo continuato – di chi? di che cosa? / complemento di abbondanza o privazione – di chi? di che cosa? a proposito di chi? a proposito di che cosa? / complemento di argomento – di che cosa? per che cosa? a che cosa? con che cosa? /complemento di colpa e pena – nonostante chi? nonostante che cosa? / complemento concessivo – di chi? di che cosa? di quale nome? / complemento di denominazione – quanto? a che distanza? / complemento di distanza – ogni quanto? in quale proporzione o distribuzione? / complemento distributivo – senza chi? senza che cosa? eccetto chi? eccetto che cosa? / complemento di esclusione – a quanti anni? di quanti anni? / complemento d’età – per che cosa? limitatamente a che cosa? / complemento di limitazione – di chi? di che cosa? quanto chi? quanto che cosa? come chi? come che cosa? / complemento di paragone – tra chi? tra che cosa? / complemento partitivo – di che qualità? come? / complemento di qualità – quanto? di quanto? per quanto? / complemento di quantità o misura – tra chi? tra quali cose? / complemento di rapporto o relazione – al posto di chi? al posto di cosa? invece di chi? invece di che cosa? / complemento di sostituzione o scambio – quanto? a quanto? / complemento di stima e prezzo – per chi? per che cosa? a vantaggio o a danno di chi? a vantaggio o a danno di che cosa? / complemento di vantaggio e svantaggio
frecce azzurre stampate fronte e retro:
– con quale caratteristica? / attributo – con quale caratteristica? / complemento predicativo (quando è un aggettivo) – con quale caratteristica? / parte nominale del predicato (quando è un aggettivo) – di chi? di che cosa? / per il complemento di specificazione
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Scatola C1c per l’analisi logica col metodo Montessori
Le frecce riportano soltanto i nomi degli elementi della frase. Per comporre la stella logica 3 (su foglio A3) basta ritagliare gli elementi e incollarli sul foglio seguendo il modello:
simboli:
– cerchi rossi con la scritta PREDICATO – cerchi neri grandi (per il soggetto) – cerchi neri medi (per il complemento oggetto o diretto) – cerchi arancio piccoli (per i complementi indiretti) – cerchi azzurri piccoli (per il complemento di specificazione) – triangoli azzurri (per l’attributo e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un aggettivo) – triangoli neri (per l’apposizione e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un sostantivo)
frecce nere:
– soggetto – complemento oggetto – apposizione – complemento predicativo (quando è un sostantivo) – nome del predicato (quando è un sostantivo)
– per i complementi più importanti, frecce arancio:
– complementi indiretti – complemento di termine – complemento di mezzo o strumento – complemento di modo o maniera – complemento di luogo – complemento di tempo – complemento di causa – complemento di compagnia e unione – complemento di agente e causa efficiente – complemento di fine o scopo – complemento di origine o separazione – complemento di materia
– per gli altri complementi indiretti frecce arancio:
– complemento di stato in luogo – complemento di moto a luogo – complemento di moto da luogo – complemento di moto per luogo – complemento di tempo determinato – complemento di tempo continuato – complemento di abbondanza o privazione – complemento di argomento – complemento di colpa e pena – complemento concessivo – complemento di denominazione – complemento di distanza – complemento distributivo – complemento di esclusione – complemento d’età – complemento di limitazione – complemento di paragone – complemento partitivo – complemento di qualità – complemento di quantità o misura – complemento di rapporto o relazione – complemento di sostituzione o scambio – complemento di stima e prezzo – complemento di vantaggio e svantaggio
frecce azzurre:
– attributo – complemento di specificazione – complemento predicativo (quando è un aggettivo) – parte nominale del predicato (quando è un aggettivo).
L’analisi delle proposizione e del periodo col metodo Montessori si realizza con materiali che seguono lo stesso principio dei casellari usati per l’analisi grammaticale. Nelle presentazioni troverete via via tutto il materiale Lapappadolce pronto per il download e la stampa . Se preferite acquistare il materiale in legno, in italiano è in vendita da Montessori 3D di Boboto.
Con l’analisi grammaticale i bambini imparano a riconoscere le nove parti del discorso e quale funzione specifica ognuna di queste parti ricopre all’interno del discorso.
Con l’analisi logica il bambino impara a riconoscere le componenti sintattiche presenti nella frase semplice, cioè il soggetto, il predicato, i complementi, l’attributo e l’apposizione, distinguendo le parti principali (soggetto e verbo) e tutti gli elementi secondari. Ma lo studio dell’analisi logica non serve solo ad identificare i componenti della frase, serve soprattutto a comprendere le relazioni che esistono tra di essi. Il bambino comincerà a chiedersi: “Le parole seguono un ordine logico?” “Qual è il modo più chiaro per esprimere quel pensiero?”.
Con l’analisi sintattica della frase complessa (analisi del periodo) il bambino impara infine a identificare le varie specie di proposizioni che compongono la frase complessa (proposizione principale, coordinata, subordinata, ecc.)
Per l’analisi della proposizione e del periodo al posto dei cartellini si utilizzano strisce di carta nelle quali sono scritti i periodi e le proposizioni da analizzare, e che Maria Montessori ha creato in serie determinate. La proposizione si divide in parti, e ciascuna di queste parti si pone in spazi appositi, sulla guida delle domande o delle specificazioni scritte negli spazi stessi.
L’analisi della proposizione e del periodo si focalizza sulle relazioni che le parole hanno tra loro quando sono inserite in una frase. Le parole hanno un loro significato, quando prese singolarmente, e una loro particolare funzione come parte del discorso. Inserite in una frase le relazioni che si creano tra le parole influenzano il loro significato. Attraverso l’analisi della proposizione e del periodo si esaminano queste relazioni.
Grazie agli esercizi di analisi logica il bambino interiorizza con precisione i concetti base della grammatica:
una frase è un’unità di senso compiuto inserita in una situazione comunicativa
una frase è composta da una o più proposizioni
la frase composta da una sola proposizione è detta frase semplice
una proposizione è un’unità sintattica di base costituita almeno da un soggetto e un predicato
unendo due o più proposizioni si ottiene una frase complessa o periodo.
Lavorando col materiale dell’analisi logica e del periodo, i bambini imparano come riconoscere e formare frasi e periodi.
Come sempre avviene nello studio nell’area linguistica col metodo Montessori, una struttura che è già assorbita dai bambini in forma inconsapevole e spontanea attraverso la lingua parlata, diventa consapevole ed esplicita.
L’analisi della proposizione e del periodo col metodo Montessori
L’analisi della proposizione e del periodo consta di tre fasi: – analisi della lettura: forniamo al bambino delle frasi da leggere ed analizzare nelle sue componenti e relazioni. Si comincia con l’analisi di frasi semplici, e la terminologia “soggetto”, “predicato verbale” e “oggetto diretto” non viene data; il bambino impara tuttavia a riconoscere questi elementi attraverso domande quali: “Qual è l’azione?”, “Da chi è svolta l’azione?” – costruzione di frasi: il bambino compone delle frasi e poi le analizza mettendo le varie parti in relazione tra loro – analisi logica e del periodo: si analizzano la frase semplice e il periodo, utilizzando la terminologia corretta (predicato, soggetto, complemento oggetto, ecc.). In questa fase l’analisi diventa più astratta e si arriva, al termine del lavoro, a determinare le relazioni esistenti fra i diversi componenti della frase e del periodo.
L’analisi della lettura e la costruzione di frasi conducono all’analisi logica attraverso un processo fatto di tappe successive. Solo quando il bambino si muove con sicurezza con la frase semplice potremo introdurre gradualmente i complementi. Il processo di comprensione dell’analisi della proposizione e del periodo avviene attraverso due livelli principali: – al primo livello, dai 6 ai 9 anni, il bambino acquisisce una comprensione intuitiva del significato di soggetto, predicato verbale e complemento oggetto e della loro posizione nella frase semplice. Le presentazioni iniziano con frasi molto semplici, composte soltanto da nome e verbo, fino a frasi più articolate composte da una famiglia del nome (soggetto), verbo e complemento oggetto. Ogni componente è analizzata in base alla sua funzione all’interno della frase; – al secondo livello, dai 9 ai 12 anni, la conoscenza di soggetto, predicato verbale e complemento oggetto viene approfondita attraverso molti esercizi pratici. Si introducono i complementi indiretti, il complemento predicativo, l’attributo, l’apposizione… Il bambino analizza frasi sempre più complesse. Ogni parte della frase è analizzata in base alla funzione che svolge.
L’analisi della proposizione e del periodo col metodo Montessori
L’analisi della proposizione e del periodo si introduce durante lo studio del verbo in analisi grammaticale, perchè l’analisi grammaticale del verbo e l’analisi logica trovano un perfetto accordo. A partire da questo momento, l’analisi grammaticale e l’analisi logica vengono condotte parallelamente. L’analisi logica e del periodo condotta parallelamente all’analisi grammaticale aiuta a comprendere meglio la funzione delle parole, ad esempio a capire come un verbo all’infinito può avere funzione di soggetto, un pronome personale può avere la funzione di oggetto diretto, e così via.
Il bambino avrà bisogno di molto esercizio prima di muoversi con sicurezza nell’analisi logica.
Lo studio della grammatica aiuta il bambino a migliorare le proprie abilità di scrittura, lettura e verbalizzazione. La capacità di lettura e di comprensione di testi scritti dipende dalla precisa interpretazione delle parole, e lo studio dell’analisi logica e del periodo forniscono un grandissimo aiuto in questa direzione.
I complementi vengono introdotti, come già detto, dopo i 9 anni. Il bambino deve aver raggiunto una buona capacità di comprensione delle relazioni grammaticali tra le parole e conoscere bene soggetto, predicato verbale e complemento oggetto prima di iniziare a lavorare con frasi complesse e complementi, al secondo livello.
L’analisi della proposizione e del periodo col metodo Montessori Materiale Montessori per l’analisi logica e del periodo
Il materiale Montessori, come vedremo in dettaglio nelle presentazioni, si compone di frasi pronte, tabelle, simboli e tavole.
Per quanto riguarda simboli e tavole, le principali sono:
– simboli della scatola 1 che comprendono: cerchi grandi neri muti per il soggetto cerchi medi neri muti per il complemento oggetto cerchi grandi rossi muti per il predicato verbale cerchi grandi rossi con la dicitura VERBO per il predicato verbale frecce nere mute per le presentazioni frecce nere mute su una facciata e parlate sull’altro con la dicitura chi è che…? che cosa è che…? per il soggetto frecce nere mute su una facciata e parlate sull’altro con la dicitura chi?… che cosa…? per il complemento oggetto
– tavola 1
– simboli della scatola 2 che comprendono: cerchi grandi neri muti per il soggetto cerchi medi neri muti per il complemento oggetto cerchi grandi rossi muti per il predicato verbale cerchi grandi rossi con la dicitura VERBO PREDICATO per il predicato verbale frecce nere mute per le presentazioni frecce nere con la dicitura chi è che…? che cosa è che…? su una facciata e la dicitura SOGGETTO sull’altra, per il soggetto frecce nere con la dicitura chi?… che cosa…? su una facciata e la dicitura COMPLEMENTO OGGETTO sull’altra, per il complemento oggetto
– tavola 2
– simboli della scatola 3 cerchi grandi neri muti per il soggetto cerchi medi neri muti per il complemento oggetto cerchi grandi rossi con la dicitura PREDICATO per il predicato verbale frecce nere mute su un lato e con la dicitura SOGGETTO sull’altra, per il soggetto frecce nere mute su una facciata e la dicitura COMPLEMENTO OGGETTO sull’altra, per il complemento oggetto
– tavola 3
Seguono le scatole per l’analisi logica avanzata e le varie versioni della stella logica:
La stella logica evolve via via fino ad una versione avanzata, dove al posto delle domande si trovano le denominazioni.
Il materiale per l’analisi logica avanzata si compone di: – cerchi rossi per il predicato – cerchi neri grandi per il soggetto – cerchi neri medi per il complemento oggetto o diretto – cerchi neri piccoli per i complementi indiretti in generale – cerchi arancio piccoli per i complementi indiretti – triangoli azzurri per attributo e apposizione – frecce nere per il soggetto, il complemento oggetto o diretto e i complementi indiretti in generale – frecce azzurre per attributo e apposizione – frecce arancio per i complementi indiretti
Nelle presentazioni troverete via via tutto il materiale pronto per il download e la stampa.
Se preferite acquistare il materiale in legno, in italiano è in vendita da Montessori 3D di Boboto.
Gioco della fattoria Montessori: la mia versione stampabile completa di tutti gli elementi (attrezzi, personaggi, animali, elementi architettonici,…) e dei cartellini per gli esercizi coi simboli grammaticali.
Gioco della fattoria Montessori
La fattoria Montessori tradizionale è un materiale piuttosto costoso, ma così versatile ed utile che non bisogna farsi scoraggiare. Naturalmente la versione originale è davvero molto bella, ma ci si può ingegnare in tantissimi modi per allestire una bellissima fattoria. In rete molte mamme blogger si sono cimentate nell’impresa (consiglio la ricerca nel web per “Montessori grammar farm”).
Set di animali della fattoria di plastica o legno si trovano facilmente, a varie fasce di prezzo. Per gli elementi architettonici si trovano delle bellissime soluzioni in cartone, molto economiche, ad esempio:
Non proprio economici, ma si possono collezionare un po’ alla volta, ci sono gli elementi della serie “Vita nella fattoria” Schleich, con vari accessori.
La difficoltà, preparando la fattoria in proprio, è quella di dover preparare il materiale di accompagnamento (cartellini dei nomi e delle altre parti del discorso e frasi per l’analisi logica e grammaticale) in base agli elementi presenti nella nostra fattoria.
Per questo ho preparato una fattoria stampabile, da colorare e allestire praticamente a costo zero, con il materiale di accompagnamento pronto.
Basta stampare gli elementi:
Ritagliare lasciando un margine e una base diritta:
Colorare e poi scegliere se incollarli su mattoncini da costruzione di legno o plastica, oppure aggiungere una linguetta in cartone o cartoncino:
Gioco della fattoria Montessori
Il lavoro con la fattoria si abbina all’uso dei simboli grammaticali, per questo la prima serie di cartellini segue i colori dei simboli grammaticali, e non quelli delle scatole grammaticali:
Col metodo Montessori abbiamo a disposizione una vastissima gamma di attività diverse per presentare ai bambini le parti discorso. Alcuni possono essere sorprendenti, e la fattoria è uno di questi.
La fattoria può essere usata nella Casa dei Bambini per il lavoro sull’arricchimento del linguaggio orale, sulla scrittura e la lettura; è utilissima per presentare le parti del discorso sia nella fascia d’età 3-6, sia in quella 6-9 anni; consente di esercitare l’analisi logica e grammaticale.
Userò la fattoria nei prossimi articoli per fare esempi di presentazioni delle parti del discorso, aggiungendo frasi e cartellini per l’analisi logica e grammaticale.
Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria
Lo studio della lingua nella scuola primaria Montessori comprende: 1. Storia della scrittura e del linguaggio orale (quarta grande lezione) 2. Grammatica e sintassi 3. Composizione scritta 4. Linguaggio parlato 5. Letteratura 6. Attività di ricerca
Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria
Nella scuola d’infanzia, il bambino è stato coinvolto nei fatti della lingua, che ha potuto esplorare sensorialmente. Ma poiché adesso le caratteristiche psicologiche sono cambiate, non possiamo mantenere lo stesso approccio. Il nostro compito, ora, è quello di aiutare il bambino ad esplorare le cause che stanno dietro ai fatti. Nello studio della lingua, cominciamo con le grandi storie cosmiche, per fare appello alla fantasia del bambino. Egli è già in grado di leggere e scrivere, e noi possiamo usare il linguaggio per l’esplorazione delle origini e dello sviluppo del linguaggio, nonché della vita dell’uomo nel nostro universo. L’arricchimento del vocabolario, la scrittura, la lettura, l’analisi grammaticale e l’analisi logica sono già state presentate, in germe, nel periodo della scuola d’infanzia, ma nella scuola primaria verranno trattate in modo diverso, diventando elementi inseriti nella storia dell’uomo. Quando il bambino entra nella scuola primaria, psicologicamente si distacca dai suoi primi ambienti (casa, scuola d’infanzia) e si rivolge alla società al fuori di essi. E’ lo sviluppo di questa società che ha reso possibile lo sviluppo della lingua. La quarta grande lezione ha per oggetto le origini della scrittura (pitture rupestri, scritture prealfabetiche, alfabetiche, sviluppo dei simboli scritti, calligrafia), le origini del linguaggio, e le origini della lingua italiana, con particolare attenzione all’etimologia delle parole. Grazie alla sua fantasia, il bambino segue con interesse la storia delle origini della lingua, in particolare della sua. Apprezzerà molto anche la storia della scrittura, dei supporti usati nel corso del tempo dai vari popoli, l’evoluzione della scrittura dai pittogrammi al computer, l’invenzione della carta e della stampa.
Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria
2. Grammatica e sintassi Per parlare e scrivere in modo chiaro, il bambino deve capire le regole della grammatica e della sintassi, ma queste regole non devono essere fornite come un esercizio noioso. Dovrebbero essere date come arte della storia che si è sviluppata nel tempo. In questo modo, le ragioni storiche diventano una risposta alle difficoltà di ortografia, alle parole irregolari, e alle eccezioni alle regole. Il bambino, guidato in questo percorso, si renderà conto di quanto il linguaggio sia interessante, perché noi la applichiamo alla vita e non agli esercizi che stanno in un libro di grammatica.
Gli argomenti di grammatica e sintassi trattati nella scuola primaria sono:
Studio della parola
Studio delle parti del discorso
Analisi logica e del periodo.
Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria
Nello studio della grammatica nella scuola primaria riconosciamo tre stadi o livelli:
1° stadio: esercizi con i simboli grammaticali;
2° stadio 2: esercizi con i cartellini dei comandi;
Lo studio della lingua è anche esercizio di lettura. Se il bambino desidera analizzare le parti del discorso, infatti, avrà bisogno di leggere. Questo è ciò che Maria Montessori chiama lettura totale. Per tutti i materiali strutturati per lo studio della lingua, facciamo leva sul senso sociale del bambino, stimolando il lavoro in coppie o gruppi, soprattutto con le scatole grammaticali e i cartellini dei comandi. La lingua deve essere presentata con fantasia, se vogliamo interessare il bambino. Egli non deve subire regole di grammatica, sintassi e ortografia, ma piuttosto deve comprendere le ragioni di queste regole particolari, ed acquisire, applicando queste regole, le abilità di scrittura indispensabili a registrare e notificare. Il bambino deve scoprire tutto ciò che si può fare con linguaggio. La proposta di Maria Montessori riconosce al bambino la capacità di cogliere visioni di insieme, sia pure non troppo vaste. Nella Psicogrammatica (grammatica come aiuto allo sviluppo psichico) si comincia con la famiglia del nome (articolo, nome, aggettivo: sintagma nominale), per passare poi alla famiglia del verbo (sintagma verbale) composta da verbo, avverbio, pronome. I legami dinamici tra le due famiglie avvengono grazie ai tre aiutanti (preposizione, congiunzione, interiezione). È evidente in Maria Montessori la scelta consapevole di termini come famiglia o aiutante, direttamente comprensibili al bambino, termini vicini al suo mondo affettivo e tuttavia aderenti alla funzione linguistica esatta. Nella scuola d’infanzia presentiamo i simboli per mostrare che le parole hanno delle funzioni diverse all’interno della frase, mostriamo cioè che le parole cambiano, ma i modelli di funzionamento rimangono gli stessi. Nella scuola primaria, i simboli grammaticali servono a rendere concreto ciò che è astratto, aiutano i bambini a scoprire la funzione delle parole e a classificarle. La scoperta della funzione avviene in modo spontaneo, e questa preparazione indiretta all’analisi grammaticale è una base forte, a cui aggiungiamo gradualmente nuove scoperte, arrivando a gradi superiori di conoscenza della grammatica.
Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria
3. Composizione scritta Dal momento che una gran parte del lavoro nella scuola primaria consiste nel notificare e registrare, abbiamo bisogno di aiutare il bambino a scrivere in modo chiaro e preciso. Dobbiamo aiutarlo a prendere appunti e a scrivere queste note in modo immaginativo. Se il bambino non è abituato a illustrare il suo lavoro con immagini o disegni, o non è abituato alla decorazione, dovremo mostrargli come svolgere il suo lavoro in modo che sia piacevole dal punto di vista artistico, per far sì che ne sia soddisfatto. In questo modo il lavoro scritto non diventa solo un compito, ma un’opera d’arte.
La composizione scritta riguarda: – libera espressione: immaginativa e fattuale – esercitazioni pratiche: forma e contenuto, segni di interpunzione, divisione in sillabe, scrittura a mano, illustrazione e decorazione – relazioni scritte – scrittura di lettere – poesia – teatro – dialoghi – studio ed esercizi di stile.
Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria
4, Linguaggio parlato I bambini dovrebbero essere incoraggiati a parlare e conversare tra loro. Bisogna inoltre coltivare l’abilità di parlare in pubblico, riportare le proprie osservazioni, presentare il proprio lavoro agli altri. Le abilità linguistiche si esercitano con: – discorsi – discussioni e dibattiti – rapporti – recitazione – dialoghi – teatro.
Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria
5. Letteratura Nella scuola d’infanzia i racconti letti ai bambini vertono preferibilmente su storie relative alla vita quotidiana. Nella scuola primaria bisogna invece offrire una grande varietà di racconti, e non soltanto storie vere. I bambini, a questa età, cominciano ad apprezzare miti e storie d’avventura. La biblioteca di classe non deve però essere troppo ricca, perché i bambini deve essere stimolato a ricercare al di fuori della scuola il materiale di lettura. E’ importante che i libri siano letti per il piacere di leggere, e non per essere analizzati. Gli studenti dovrebbero avere la possibilità di leggere molto e di discutere delle loro letture, esprimendo piacere o antipatia. Gli scrittori possono essere inseriti nel loro contesto storico e sociale.
Le attività di lettura riguardano: – libri letti dai bambini (libreria di classe e biblioteca pubblica) – storie e poesie lette dall’insegnante – lettura interpretata – biografie di scrittori – linee del tempo della letteratura – storia della letteratura italiana.
Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria
6. Attività di ricerca Le attività di ricerca sono una costante nella scuola primaria, e si intensificano verso la fine, dai 9 ai 12 anni.
In questa presentazione schematica del lavoro sulla lingua nella scuola elementare, consideriamo che tutti gli argomenti elencati si sviluppano non uno dopo l’altro, ma in parallelo. Non ci sono età fisse per ogni lavoro. Quando si presenta un argomento nuovo ad un bambino, egli può andare avanti, se vuole, ma non è tenuto a farlo. L’insegnante deve assicurarsi di presentare alcuni argomenti chiave relativi allo studio della lingua, argomenti che forniscono la base per il progredire delle conoscenze. Fatto questo, un gruppo di bambini può seguirne un aspetto, un altro gruppo un altro. L’insegnante deve osservare questo lavoro, ed inserire le presentazioni dei materiali ai quali la classe non sta lavorando. Dopo le presentazioni, dovrebbe dare suggerimenti per sostenere il lavoro dei bambini, fino a quando essi non avranno le idee chiare su cosa fare.
Nella scuola d’infanzia i bambini raggiungono un grado di sviluppo in cui scrivono parole e frasi, e leggono cartellini dove sono descritte azioni che essi interpretano praticamente, mostrando così di averle comprese. Il materiale per l’apprendimento della scrittura e della lettura consiste in due alfabeti mobili: uno più grande, con le vocali e le consonanti di due colori diversi, ed uno più piccolo in un colore unico. Tuttavia il grado di sviluppo non è ancora ben determinato: si potrebbe dire che i bambini hanno fissato i meccanismi della scrittura e della lettura, e si avviano verso uno sviluppo intellettuale di queste conquiste. E’ una via aperta al progresso che si realizzerà nella scuola primaria, quando la mente può servirsi dei meccanismi della lettura e della scrittura.
Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria
Nella scuola primaria cominciamo col presentare un terzo alfabeto mobile, con le lettere molto più piccole, e in corsivo. In questo alfabeto ci sono 20 esemplari di ogni lettera, mentre prima ce ne erano 4; inoltre ci sono tre alfabeti completi: uno bianco (gesso), uno nero(inchiostro nero), uno rosso(inchiostro rosso). Quindi abbiamo 60 esemplari per ogni lettera dell’alfabeto. Sono inclusi anche tutti i segni di interpunzione: punto, punto e virgola, virgola, accento, apostrofo, punto esclamativo e punto interrogativo. Le lettere sono fatte di cartoncino rigido.
Altri esemplari portano invece lettere dell’alfabeto secondo la forma dello stampato, e sono disposte nel casellario secondo l’ordine in cui sono le lettere dell’alfabeto nelle macchine da scrivere.
Gli usi di questo alfabeto sono molteplici. L’esercizio è noto, perché gli alfabeti mobili sono già stati usati nella Casa dei Bambini. In relazione all’apprendimento dei nomi, usiamo quindi un metodo già usato, il metodo oggettivo, con esercizi pratici. Ma perché dovremmo limitarci al nome? Il nome non è che una delle parti del discorso, come l’aggettivo, il verbo, ecc. Se c’è un metodo che ci permette di imparare in modo semplice cos’è un nome, possiamo utilizzarlo anche per le altre parti del discorso.
Quando poniamo un cartellino con una parola su un oggetto corrispondente, il bambino sa già distinguere il nome da ogni altra parte del discorso. Ha imparato a farlo in modo intuitivo. Il primo passo verso la grammatica è stato fatto.
Il bambino ha costruito tutte le sue parole con l’alfabeto mobile, ed ha inoltre scritto queste parole. Si è così esercitato in due attività preparatore: si è preparato all’analisi dei suoni, e si è preparato all’analisi delle parole nel loro significato (il processo di apprendimento della lettura è spiegato in dettaglio nel libro “Il Metodo Montessori”).
Procedendo alla classificazione delle parole distinguendo il nome da tutte le altre parole, faremo un grande passo verso la comprensione dell’analisi grammaticale, come l’alfabeto tattile è stato il primo passo verso l’analisi della parola. Dobbiamo solo portare il processo un passo avanti, e forse arriveremo al “discorso analizzato per intero”.
E’ una semplice questione di continuità all’interno di un processo unitario. L’impresa può sembrare azzardata. Non importa. Quell’orribile grammatica, quell’orribile spauracchio, non è così terribile se diventa un appassionante esercizio, e se è accompagnata da una guida amorevole che porta il bambino lungo piacevoli sentieri alla scoperta di cose che ha effettivamente svolto.
Quanto diversa sembrerà la grammatica ai nostri piccoli studenti, se invece di essere un crudele assassino che spezza la frase in pezzetti, diventa un’amorevole ed indispensabile aiuto nella costruzione e nel collegamento delle parole tra loro nel discorso.
L’analisi dei suoni, che nel nostro metodo porta alla scrittura spontanea, non è adatto per tutte le età. Si applica quando il bambino ha quattro anni, quattro anni e mezzo. Allo stesso modo lo studio analitico delle parti del discorso, non è adatto a bambini di qualsiasi età. E’ il bambino tra i cinque ed i sette anni che è un amante delle parole, ed a questa età mostra una predisposizione per questo studio.
L’idea che l’analisi deve essere preceduta dalla composizione è un pregiudizio. Solo le cose prodotte dalla natura devono essere analizzate prima di poter essere comprese. La violetta, ad esempio. Si trova perfetta in natura. Noi per studiarla dobbiamo strappare i petali, sezionare il fiore, osservare la sua crescita. Ma volendo creare una violetta artificiale, dobbiamo fare l’opposto. Dobbiamo preparare gli steli uno ad uno, quindi lavorare ai petali, ritagliarli, colorarli e stirarli uno ad uno. E si prova un grande piacere in ognuna di queste singole operazioni, che convergono infine nella creazione di un grazioso fiorellino artificiale. La costruzione di una casa è un processo analitico. La persona che costruisce la casa la conosce nei più piccoli dettagli ed ha un’idea precisa della sua costruzione, idea che non ha chi la demolisce. Questo perchè, prima di tutto, il processo di costruzione richiede molto più tempo della demolizione. Ma, oltre a questo, il costruttore ha un punto di vista diverso del demolitore.
Il periodo sensibile per la lingua si presenta tra i 6 e gli 8 anni di età. In questa fase il bambino è interessato a capire il linguaggio e le sue componenti: le parole, il loro significato, la loro funzione, e le loro relazioni reciproche.
I materiali montessoriani applicano il principio dell’isolare le difficoltà, per esplorare singolarmente gli elementi del linguaggio.
Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria
L’obiettivo dello studio della grammatica, nella scuola primaria, è quello di arricchire il linguaggio del bambino, sviluppare l’arte della comunicazione e stimolare il suo interesse verso la lingua, per soddisfare il suo bisogno di inserirsi in modo sempre più pieno nella società. Lo studio della grammatica lo aiuta a prendere coscienza degli aspetti della lingua che già conosce, in particolare l’ordine, la struttura e la composizione .
La grammatica montessoriana mira a presentare la struttura del linguaggio in modo semplice e coerente, senza regole rigide. Si offrono al bambino esperienze molto variegate, che si espandono come una spirale toccando e approfondendo via via i vari argomenti, in modo che egli possa fare esperienze pratiche su argomenti selezionati ed isolati. Questo porta a gettare le basi esperienziali che poi affluiranno allo studio della grammatica svolto sui libri di testo, ad un’età successiva.
La grammatica dovrebbe sempre essere presentata attraverso metodi che sono la risposta ad un bisogno del bambino e che tengono conto delle sue abilità reali. Questo è il significato della parola Psicogrammatica: grammatica che si accorda ai bisogni di crescita del bambino.
Il bambino, prima di arrivare alla scuola primaria, ha già sviluppato il proprio linguaggio grazie alla sua mente assorbente, interagendo con l’ambiente. Ha già iniziato, anche, ad utilizzare la grammatica e la sintassi, anche se nessuno gliene ha mai parlato, ma come elemento che fa parte della sua lingua.
Quando arriva alla scuola primaria, noi abbiamo il compito di aiutare questo suo linguaggio a crescere e perfezionarsi.
All’età di circa 4 anni, 4 anni e mezzo, il bambino è uno studioso di suoni: impara a pronunciare con molta abilità moltissime parole, ed è capace di riconoscerne moltissime, nei discorsi che sente intorno a sé. Prova gioia nel seguire con le dita l’andamento delle lettere dell’alfabeto tattile, e poi scrive parole da sé sulla carta o con l’alfabeto mobile. In questa fase non è detto che scriva correttamente: si esercita a rappresentare i suoni delle parole, senza che questo rappresenti un rispetto di regole ortografiche.
Dopo i cinque anni si avvia allo studio delle parole: l’impressione che ne riceve, cioè l’idea che esistono diversi tipi di parole, lo apre allo studio della grammatica e della sintassi.
Il bambino, in questo stadio del suo sviluppo, non è un creatore prolifico di idee complesse, e può non trarre piacere dallo studio di concetti grammaticali. E’ quando comincia ad usare il linguaggio per rappresentare le sue proprie idee, che Maria Montessori pensa che sia pronto per il programma della scuola primaria.
Nella scuola d’infanzia, le lezioni hanno lo scopo di aiutare i bambini ad apprezzare la lingua che stanno cominciando a dominare attraverso la lettura e la scrittura, e il piano di lavoro per la scuola primaria è la naturale continuazione di questo lavoro.
Tutto il lavoro svolto nella scuola d’infanzia con le carte delle nomenclature, i simboli grammaticali e delle parti della frase, in realtà serve principalmente allo sviluppo delle abilità di lettura. Con l’analisi logica e grammaticale, nella scuola d’infanzia, vogliamo dare ai bambini una prima impressione, che serve solo come introduzione per tutto il lavoro che verrà sviluppato nella scuola primaria. Nella scuola primaria, l’approccio allo studio del linguaggio è diverso, perché non facciamo più appello alle percezioni sensoriali, ma alle capacità di pensiero ed all’immaginazione dei bambini.
Dopo i 6 anni, infatti, ci impegneremo a cercare le ragioni che ci portano ad usare le parole, ed a scoprire i come ed i perché del linguaggio che utilizziamo. I simboli grammaticali, che vengono presentati già nella scuola d’infanzia, aiutano i bambini a classificare le parole. Già in questa fase, dunque, lavoriamo alla grammatica, ma lo scopo di questo lavoro è il perfezionamento della lettura.
Perchè si insegna la grammatica?
Abbiamo già detto che presentiamo la grammatica solo quando il bambino può esprimere qualcosa che si crea nella sua mente, perchè la costruzione (la sintesi) deve precedere l’analisi.
Il lavoro sulla lingua, nella scuola primaria, comincia con la Quarta grande lezione, seguita da una serie di storie sull’alfabeto, il linguaggio e le origini della sua lingua. Segue il lavoro sulla grammatica, che si compone di tre parti: lo studio della parola, l’analisi grammatica, e l’analisi logica.
Questo non significa affatto che il bambino debba completare lo studio della parola, prima di iniziare l’analisi grammaticale. Il nostro scopo è quello di guidare il bambino all’interno di un processo, non di forzarlo per rispettare un piano di studi.
Con lo studio della parola, esaminiamo le singole parole e le loro possibili modificazioni per mezzo di suffissi o prefissi. Lavoriamo con nomi maschili e femminili, singolari e plurali, nomi alterati, composti, collettivi, ecc…
L’analisi grammaticale consiste nella presentazione delle nove parti del discorso, cioè sull’analisi delle parole in base alla loro funzione. I bambini imparano così che ogni parola ha un suo ruolo nella frase e deve essere collocata in un certo ordine, se vogliamo che le nostre frasi abbiamo senso. Sentono dunque che il linguaggio ha una struttura invisibile lo regge. Nella scuola primaria, utilizziamo ancora i simboli grammaticali, e sarà molto utile farlo perché creerà un collegamento importante col lavoro svolto nella scuola d’infanzia, ma soprattutto faremo uso delle scatole grammaticali. Le scatole grammaticali hanno prima di tutto lo scopo di rendere comprensibile ai bambini la grammatica della loro lingua, e solo secondariamente servono ad insegnare le specifiche regole grammaticali. Servono a stimolare l’interesse dei bambini verso la grammatica, prima di tutto. Questo interesse potrà condurli poi ad utilizzare testi di grammatica veri e propri, per ricavarne maggiori informazioni. Le scatole grammaticali sono uno strumento che serve ad isolare e sottolineare le diverse parti del discorso.
L’uso delle scatole grammaticali ha radici nel lavoro svolto nella scuola d’infanzia. Quando il bambino stava imparando a leggere, posizionava una parola scritta su un cartellino accanto all’oggetto corrispondente. Già mentre svolgeva questo lavoro, finalizzato all’apprendimento della lettura, il bambino stava distinguendo i nomi da tutte le altre parti del discorso. Anche senza esserne del tutto cosciente, dunque, stava imparando la funzione del sostantivo.
Nella scuola primaria si usa molto materiale già stampato, e non scritto al momento dall’insegnante o dai bambini, come avviene nella scuola d’infanzia. Ci sono i cartellini delle parole e delle frasi per le scatole grammaticali, e ci sono le carte dei comandi. Le carte dei comandi richiedono un lavoro collaborativo: due o tre bambini devono lavorare insieme per realizzare in pratica ciò che la carta richiede loro.
Un altro materiale di cui si fa uso nella scuola primaria sono le tabelle ed i grafici, che si usano per le classificazioni, ad esempio per quanto riguarda le coniugazioni verbali.
La terza parte del lavoro sulla grammatica nella scuola primaria riguarda l’analisi logica e del periodo. Parliamo in questo caso anche di analisi della lettura. Naturalmente cominciamo con la frase semplice, per affrontare poi complessità maggiori. Anche per l’analisi logica utilizziamo i materiali che sono stati già presentati nella scuola d’infanzia, approfondendo gradualmente le conoscenze.
Il lavoro sul linguaggio corre parallelo al lavoro sulla grammatica. Il linguaggio è collegato al pensiero, è lo strumento dell’intelligenza. I bambini hanno bisogno di un linguaggio sempre più preciso, man mano che aumentano i loro bisogni comunicativi. Durante gli anni della scuola primaria, essi vengono in contatto con diversi ambiti della conoscenza e della cultura, e questo li porta a voler migliorare ed approfondire il proprio vocabolario, per il bisogno di termini utili a descrivere ciò che sanno agli altri.
Un aspetto caratteristico della didattica Montessori è il passaggio dal concreto all’astratto, la progressione dall’esperienza manipolativa (sensoriale) all’interpretazione o astrazione (mentale). Lo studio della grammatica non fa eccezione, infatti, abbiamo detto che il bambino incontra i simboli delle parti del discorso nella scuola d’infanzia, a livello sensoriale, e li riaffronta nella scuola primaria, a livello analitico.
Anche per quanto riguarda l’analisi logica, il bambino comincia a farne esperienza già mentre sta imparando a padroneggiare la lettura, nella scuola d’infanzia. In questa fase gioca a trovare l’azione, a trovare chi sta ricevendo l’azione, ecc… Nella scuola primaria il bambino, seguendo i modelli di frase, le analizza: è il momento dell’analisi logica vera e propria. Il bambino impara che le parti del discorso si influenzano a vicenda, a seconda dei rapporti che legano le una alle altre nella frase.
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