Questo modello di grembiule per bambini è molto usato nelle scuole Montessori perchè semplice da indossare senza aiuto. Ha un lato in cotone ed uno in tessuto impermeabile, così da poter essere utilizzato per le attività di cucina, giardinaggio e tutti gli esercizi che prevedono l’uso di acqua (pulizia, travasi, cura di sè, ecc.)
Materiale
. mezzo metro di tessuto, preferibilmente impermeabile
. mezzo metro di un tessuto diverso
. un pezzo di elastico alto 2 centimetri e lungo 40 centimetri
. velcro
. macchina da cucire, filo
. forbici
. spilli
. gesso da sarta
Come si fa
. creare il cartamodello (quello seguente è adatto a bambini dai 3 ai 6 anni):
Tagliare
. piegare a metà il primo tessuto, col dritto all’interno, riportare il cartamodello e tagliare
. aprire il tessuto tagliato
. stendere sul tavolo il secondo tessuto, senza piegarlo a metà, col dritto del tessuto contro il tavolo e il rovescio rivolto verso l’alto
. stendere il primo tessuto tagliato sul primo tessuto, col dritto rivolto verso l’alto
. fissare i due tessuti insieme con degli spilli
. ritagliare il secondo tessuto
. per il cinturino del collo ritagliare una striscia di tessuto 62 cm x 8 cm
. per il cinturino per la vita ritagliare una striscia di tessuto 48 cm x 8 cm
. ritagliare 38 cm di elastico
Confezionare
. piegare a metà il cinturino per il collo nel senso della lunghezza (col rovescio del tessuto all’esterno) e cucire il lato aperto lasciando un margine di circa 1 cm
. aiutandosi con una spilla di sicurezza ribaltare il cinturino portando la cucitura all’interno
. infilare all’interno del cinturino l’elastico, aiutandosi con una spilla da balia
. ripiegare le due estremità aperte del centurino verso l’interno per circa 1 cm e fissare il bordo di ogni estremità del cinturino insieme all’estremità dell’elastico con uno spillo; cucire lungo il bordo
. piegare a metà il cinturino per la vita nel senso della lunghezza (col rovescio del tessuto all’esterno) e cucire il lato aperto lasciando un margine di circa 1 cm
. aiutandosi con una spilla di sicurezza ribaltare il cinturino portando la cucitura all’interno
. ripiegare le due estremità aperte del centurino verso l’interno per circa 1 cm e cucire lungo il bordo
. aprire i due tessuti tagliati per il grembiule. Posare il primo tessuto sul tavolo col dritto rivolto verso l’alto
. con degli spilli fissare le due estremità del cinturino per il collo al tessuto che poggia sul tavolo (bordo del cinturino contro il bordo della pettorina, col cinturino che pende a U all’interno), a circa 1 centimetro dagli angoli della pettorina)
. sovrapporre il secondo tessuto col dritto rivolto verso il basso e fissare le due pettorine insieme con altri spilli
. aprire leggermente i due tessuti a lato, sotto la pettorina, a circa 2 centimetri dall’arco
. posare il cinturino per la vita bordo contro bordo del tessuti inferiore e fissare con uno spillo
. riposizionare il tessuto superiore del grembiule
. cucire lungo tutti i margini del grembiule, ad eccezione dell’orlo in basso. Stare attenti a non cucire i cinturini dove non devono essere cuciti
. ribaltare il grembiule
. ripiegare gli orli inferiori dei due tessuti
. stirare lungo tutte le cuciture e l’orlo inferiore
. fare una cucitura lungo tutto il margine del grembiule, compreso l’orlo inferiore, a circa 1 cm dal bordo
. cucire un rettangolo di velcro sul grembiule e sul cinturino della vita
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
La parola “topponcino” deriva da “toppone”, un rivestimento protettivo di più strati di tela sovrapposti e cuciti insieme, di notevole spessore, che si metteva tra il lenzuolo e il materasso nel letto dei bambini o dei malati.
Il topponcino montessoriano, infatti, può essere realizzato alternando strati di ovatta di cotone a strati di mussola, come vedremo nel tutorial. Si tratta di un ausilio usato nel passato dalle madri di molte parti del mondo, e Maria Montessori ha probabilmente avuto modo di osservarne l’uso coi neonati durante il suo soggiorno in India.
Consigliatissimo nei centri per l’infanzia montessoriani, il topponcino ha oggi una grande diffusione ed è particolarmente amato, ad esempio, dalle neo-mamme giapponesi.
Nei Paesi di lingua inglese è anche chiamato “security pillow” o “security wrap”, nome che enfatizza una delle tante caratteristiche del topponcino. In Italia è anche chiamato “materassino mobile”.
Cos’è il topponcino Montessori Il topponcino è un materassino ovale volutamente di piccole dimensioni con un’imbottitura che lo rende morbido e flessibile (non soffice) di spessore da 1 cm a 2,5 cm massimo (l’ideale è 2 cm). I topponcini in commercio misurano 67 cm x 37 cm, ma molti testi italiani consigliano come dimensione ideale 62 x 40 cm.
Purtroppo molti dei topponcini in commercio hanno uno spessore eccessivo.
Il topponcino è rivestito da una federa in cotone o lino. Come si consiglia per tutti i materiali che entrano a diretto contatto con la pelle del bambino, se si confeziona in casa è preferibile usare, per la federa, tessuti biologici non sbiancati o tessuti “già usati” (ad esempio ricavandoli da un vecchio lenzuolo): questo assicura la massima morbidezza e l’assenza degli additivi con cui spesso sono trattati i tessuti nuovi.
Età consigliata Il topponcino è consigliato dalla nascita fino ai 3 mesi circa, o comunque fino a quando il neonato non acquisisce il controllo muscolare che gli permette di sostenere autonomamente la testa.
“Subito dopo la nascita il bambino deve restare il più possibile con la madre, e l’ambiente non deve presentare ostacoli al suo adattamento: tali ostacoli sono soprattutto la differenza di temperatura, in confronto a quella cui era abituato nel periodo prenatale, l’eccesso di luce e l’eccesso di rumore… …Deve essere mosso e maneggiato con ogni cura, non abbassato di colpo per essere immerso nel bagno, né vestito con gesti rapidi e ruvidi – si ricordi che ogni gesto di chi maneggia un neonato è rozzo, data la sua estrema delicatezza, tanto fisica che psichica. La cosa migliore sarebbe non vestire il neonato, ma tenerlo in una stanza abbastanza calda e senza correnti d’aria, e trasportarlo su un materassino morbido, in modo che resti in una posizione simile a quella prenatale”. Maria Montessori , da “Educazione per un mondo nuovo“
“…un altro problema è quello di muovere e di trasportare il bambino, riducendo al minimo la necessità di toccarlo con le mani. Il bambino dovrebbe essere preso a mezzo di un sostegno leggero e cedevole, come un’amaca di rete delicatamente imbottita, la quale sostenga tutto il corpo del bambino, raccolto in una posizione simile a quella dell’attitudine prenatale. Questi sostegni vanno maneggiati con delicatezza e lentezza, da mani leggere e fatte abili per minuziosa preparazione… …v’è una tecnica speciale per sollevare il malato e trasportarlo orizzontalmente e lentamente, ed è la tecnica più elementare dell’assistenza. Nessuno solleva più un malato verticalmente a braccia: ma lo muove a mezzo di un sostegno cedevole, delicatamente introdotto sotto il corpo: e con questo mezzo lo sposta in modo che la sua posizione orizzontale non venga alterata… …Ma il neonato non si può neppure confondere con un malato adulto. La necessità sua non è quella di un infermo, ma di chi fa un inconcepibile sforzo di adattamento, accompagnato dalle prime impressioni psichiche, di un essere che viene dal nulla, ma che è sensibile. Il sentimento verso il neonato non è di compassione, ma di venerazione per il mistero della creazione, per il segreto di un infinito che si compone entro limiti a noi sensibili”. Maria Montessori, Il segreto dell’infanzia
Durante il primo anno di vita si possono distinguere vari periodi che richiedono cure speciali. Il primo periodo, breve, è l’ingresso nel mondo con le sue drammatiche circostanze. Senza entrare in particolari possiamo enunciare alcuni principi. Il bambino dovrebbe rimanere, nei primi giorni dopo la nascita, quanto è più possibile, a contatto di sua madre e in ambiente che non contrasti per differenze troppo forti, per esempio di temperatura, con quello in cui egli si è formato prima della nascita: non troppa luce, non troppo rumore, poiché il bambino giunge da un luogo di tepore, di perfetto silenzio, di oscurità… …Occorrono anche cure per il modo come il bambino vien maneggiato e spostato… il neonato deve essere toccato il meno possibile e nemmeno dovrebbe essere vestito, ma tenuto in una stanza dalla temperatura sufficiente a mantenere caldo il bambino e libero da correnti di aria fredda. Si è cambiato il modo di trasportare il bambino, usando ora un soffice materassino, simile a un’amaca, su cui viene adagiato; si evita di sollevare e abbassare rapidamente il neonato e si vuole sia maneggiato con le stesse precauzioni con cui vengono rimossi i feriti. Maria Montessori, La mente del bambino: Mente assorbente
Contemplando la delicatezza dei neonati e le loro forti reazioni a qualsiasi movimento brusco, è nato il tapponcino. In tutta la sua semplicità, questo materassino mobile svolge diverse funzioni:
– previene il riflesso di Moro (o riflesso di trasalimento), che si manifesta nel neonato al verificarsi di stimoli come un rumore improvviso o quando si appoggia il neonato supino in modo troppo brusco o rapido. In questi casi il neonato fa un sobbalzo, estende le braccia allargando mani e dita e successivamente le piega, scoppiando in pianto. Grazie al topponcino il neonato non prova questa sensazione di vuoto intorno a sé che tanto può spaventarlo;
– offre una superficie d’appoggio più estesa al corpo del neonato rispetto a quella che possono offrire le braccia;
– rispetta il corpo del neonato come prima della nascita faceva l’utero materno, offrendo un sostegno sicuro senza impedire il movimento del corpo e soprattutto delle mani;
– permette di accogliere il neonato dolcemente cercando di ricreare nel miglior modo possibile un’atmosfera vicina a quella che ha sperimentato nel grembo materno, e così facilita l’adattamento del neonato al nuovo ambiente senza ostacolare la sua esplorazione sensoriale;
– permette all’adulto di tenere in braccio il neonato in tutta sicurezza e con maggiore facilità, soprattutto perché il topponcino offre sostegno alla testa del piccolo. Permette anche al fratellino o al nonno di tenere in braccio il bambino in sicurezza e comodamente: con l’ausilio del topponcino, il neonato è tenuto in una posizione naturale e in modo sicuro da chiunque. Chi tiene il piccolo non prova quella sgradevole sensazione che gli fa pensare di tenere male il bambino o che lui possa scivolare da un momento all’altro dalle sue braccia;
– il neonato può addormentarsi sul tapponcino, fra le nostre braccia, ed essere poi facilmente posato nella sua cesta senza risvegliarsi. Lo stesso può avvenire quando si addormenta nel letto con noi;
– quando il neonato si risveglia sul suo topponcino è libero di esercitare il proprio corpo nel modo più naturale;
– il topponcino offre sostegno a tutto il corpo e in particolare alla testa, che il piccolo non è ancora in grado di controllare;
– il tapponcino acquista con l’uso un odore che il neonato riconosce come familiare, e questo odore diventa per lui un punto di riferimento sicuro nell’ambiente che lo circonda, anche quando si trova in un luogo nuovo o tra le braccia di una persona che non conosce;
– il topponcino offre al neonato una superficie a temperatura costante: sotto di lui ci sarà sempre lo stesso calore, indipendentemente da dove si trovi;
– l’uso del tapponcino non riduce il contatto fisico con il bambino, al contrario favorisce un contatto fisico rispettoso del corpo del neonato;
– per le sue dimensioni il topponcino può essere usato per trasferire il bambino nell’ovetto, nel seggiolone dell’auto, e in tutti gli ausili che si utilizzano per portare il piccolo fuori casa;
– grazie al topponcino ci si può muovere col neonato all’interno dell’ambiente domestico garantendogli sicurezza fisica ed emotiva, ma senza interferire con la sua esplorazione sensoriale. Questo non avviene, ad esempio, utilizzando la fascia o il marsupio;
– sostiene il bambino durante l’allattamento offrendo una posizione comoda al neonato e alla mamma;
– quando si allatta in pubblico protegge mamma e bambino da sguardi indiscreti: basta sollevare un lembo del topponcino;
– quando parenti e amici vengono a far visita al neonato, è quasi inevitabile che ci venga chiesto di poterlo prendere in braccio. Il topponcino, in questi casi, offre al neonato una barriera tra lui e gli abiti degli ospiti, proteggendo in questo modo da possibili batteri e virus;
– protegge il neonato non solo da ciò che gli ospiti possono portare dall’esterno, ma anche dalle loro mani fredde, da orologi anelli e bracciali, dalla loro rigidità muscolare;
– offre un supporto che ha sempre lo stesso calore, lo stesso odore, le stesse caratteristiche tattili, indipendentemente da chi lo sta tenendo tra le braccia o da dove si trovi. Questo è estremamente rassicurante per il piccolo. Quando il bambino nasce, il suo ambiente diventa improvvisamente del tutto sconosciuto per lui, ad eccezione del suono della voce della madre e del battito del cuore. Il topponcino assorbe il suo odore e l’odore della madre e fornisce un calore costante diventando per il piccolo un punto di riferimento nell’ambiente ed alimentando il suo delicato senso di sicurezza. Lo scopo primario del topponcino è proprio questo: assistere il bambino nella sua transizione dall’utero al suo nuovo mondo.
– rassicurante per il neonato: sostenuto da un materiale piacevole al tatto, senza variazioni di temperatura sotto di lui e circondato da un odore familiare, il bambino si sente al sicuro; – rispettoso del neonato: il topponcino non limita il contatto col neonato, ma favorisce un contatto rispettoso col suo corpo; – adeguato ai bisogni del neonato: il topponcino non fascia il neonato e quindi gli offre un sostegno che non è di alcun ostacolo alla sua esplorazione sensoriale e al suo movimento, così aiuta l’adattamento del neonato al suo nuovo ambiente; – sicuro per l’adulto: grazie al topponcino gli adulti inesperti hanno meno paura di tenere male il neonato o di farlo cadere; – igienico: ovunque il neonato si trovi, il topponcino gli offre una superficie d’appoggio pulita, anche perché le federe possono essere facilmente cambiate; – pratico: il topponcino permette di spostare il bambino ovunque, che sia sveglio o addormentato, senza che egli debba soffrire di bruschi cambiamenti degli stimoli sensoriali che riceve (temperatura, odore, consistenza ecc,). Il topponcino si adatta perfettamente al corpo del bambino sostenendo la testa, e perfettamente si adatta al suo letto, alla sua carrozzina, al suo tappeto, alle braccia di papà…
– alcuni testi consigliano che la mamma dorma con topponcino accanto per qualche settimana prima del parto, di modo che il materassino possa trattenere il suo odore ed accogliere meglio il neonato
– è importante usare il topponcino regolarmente, ogni giorno, in modo che il bambino possa farne un punto di riferimento nell’ambiente, riconoscendone l’odore e la consistenza;
– anche se l’odore del tapponcino persiste anche al cambio delle federe, non bisognerebbe sostituirle più di quanto non sia realmente necessario, soprattutto nelle prime settimane di vita del bambino
– il materassino può essere in casi estremi lavato, a seconda del tipo di imbottitura, a mano o in lavatrice. Per eliminare gli acari, eventualmente, non serve lavarlo: basta metterlo in un sacchetto e tenerlo una notte nel freezer. Naturalmente, fatto questo, bisognerà aspettare che raggiunga la temperatura ambiente prima di utilizzarlo;
– il materassino non va mai stirato, mentre possono esserlo le federe;
– si consiglia di predisporre per il bambino un topponcino ed almeno tre federe.
“Due notti fa verso mezzanotte (il piccolo aveva circa 3 settimane), dopo due ore di “latte – ruttino – addormentamento -trasferimento nella culla – sveglia – pianto a ridotto” e via così, mi sono ricordata del topponcino in fondo all’armadio e del suggerimento dei miei amici di usarlo per trasferire il bambino nel suo lettino. Ho preso il topponcino, ho posato su di esso il mio bambino disperato ed esausto e gli ho offerto il seno, guardandolo calmarsi e cedere al sonno. L’ho messo delicatamente sulla sua culla con il topponcino, molto lentamente e delicatamente ho tolto le mie mani da sotto, e ho trattenuto il respiro in previsione di una nuova esplosione di pianto. Non è successo niente. Il bambino ha continuato a dormire. Lui non aveva bisogno di sentire le mie braccia sotto di lui; aveva bisogno di sentire una superficie che non cambiava temperatura, consistenza o odore durante quei fragili momenti del primo sonno.” Pilar di The full Montessori
Come realizzare il topponcino in proprio e con poca spesa: tutorial
Anche se non si è esperti nel cucito, confezionare un topponcino non richiede più di 3 ore.
Materiale necessario per confezionare un topponcino: Per l’imbottitura interna possiamo alternare strati di ovatta o di mollettone a strati di mussola di cotone (preferibilmente biologico),: Ovatta di cotone biologica oppure mollettone di cotone Mussola di cotone biologica naturale
Scegliendo questa soluzione si dovranno alternare 4 strati di mussola a 5 strati di mollettone (naturalmente faremo meno strati con l’ovatta, che ha uno spessore maggiore)
Per ogni strato occorre tessuto (mussola e ovatta o mollettone) per 70 x 40 cm. Alcuni topponcini in commercio utilizzano per l’imbottitura altri materiali, quali ad esempio tessuto di cotone trapuntato:
mentre è sconsigliato l’uso di ovatta sintetica, lattice o gommapiuma.
Per confezionare il materassino servono inoltre: – forbici, – ago e filo (o macchina da cucire) – filo robusto da ricamo – mussola morbida di cotone per il rivestimento 140 x 80 cm, possibilmente biologica e non sbiancata – cartamodello, spilli, gessetto da sarta.
Il cartamodello: In realtà non è necessario un cartamodello, in quanto basta realizzare una forma ovale che misuri 67 x 37 cm. Questo si può fare molto facilmente ritagliando un rettangolo 67 x 37 cm ( o se si preferisce 62 x 40) da un foglio di giornale, ed arrotondando gli angoli per dargli una forma ovale. La soluzione più scientifica è quella di disegnare un rettangolo largo 30 cm ed alto 37 cm, quindi puntare il compasso a metà di uno dei lati e tracciare un semicerchio di raggio 18,5 cm (la metà di 37), ripetendo poi sull’altro lato:
Se può essere utile allego un cartamodello pronto (stampato misura 63 x 33) che può essere usato per il materasso, la fodera del materasso e la federa, aggiungendo lungo il bordo 2 cm per la linea di cucitura, e un altro centimetro per la linea di taglio.
Il materiale pronto per la stampa e il download è a disposizione degli abbonati:
Come confezionare il materassino (photo credit: cliccare sull’immagine)
Utilizzando il cartamodello, ritagliamo l’imbottitura, senza lasciare margini di cucitura.
I vari strati di ovatta e mussola possono essere rifiniti lungo il bordo utilizzando il punto festone, per rendere l’imbottitura compatta e ridurne lo spessore
Riportiamo il cartamodello sul tessuto che abbiamo scelto di usare per il rivestimento fisso del materassino (due volte o una volta utilizzando tessuto doppio), e aggiungiamo almeno 1 cm di cucitura. Cuciamo lungo i margini, lasciando un’apertura di lato o sul fondo per l’inserimento dell’imbottitura.
Rivoltiamo
e inseriamo l’imbottitura.
Chiudiamo l’apertura che abbiamo usato per inserire l’imbottitura.
Per fissare l’imbottitura al rivestimento, cuciamo da 5 a 7 punti passando dall’alto verso il basso con ago e filo robusto, e prendendo insieme rivestimento superiore, imbottitura e rivestimento inferiore.
Un metodo alternativo, molto più veloce, è quello di preparare gli strati di ovatta e mussola e mettere in cima alla pila le due forme ritagliate per il rivestimento. Cucire quindi tutto insieme, ma lasciando sempre uno spazio aperto. A questo punto separare i due tessuti di rivestimento e ribaltare il lavoro.
Come realizzare la federa
Per la federa si consiglia di utilizzare un tessuto bianco di cotone o di lino. Per una federa occorrono circa 120 x 90 cm di tessuto. Anche la federa si può ricavare dal cartamodello.
Per la parte anteriore della federa usiamo il cartamodello intero; per la parte posteriore dividiamo il modello a circa 3/4 della lunghezza, aggiungendo al pezzo corto un margine per fare l’orlo, e al pezzo lungo almeno 15 centimetri, di cui qualche centimetro per l’orlo ed i restanti perché le due parti possano sormontarsi. Per ottenere una federa perfetta la cosa migliore è usare il materassino come modello. Basterà posare il topponcino sul tessuto e tracciare la forma lasciando un margine di cucitura di almeno 1 cm.
Orliamo le due parti della federa posteriore
Disponiamo sul tavolo la federa anteriore (col dritto sopra), poi copriamola col pezzo corto (col dritto sotto) e poi col pezzo lungo (sempre col dritto sotto)
Tutorial per costruire gli incastri delle frazioni (o settori circolari delle frazioni) Montessori con cartamodelli e istruzioni. Gli incastri delle frazioni sono dieci piastrelle quadrate identiche (bianche o verdi) nelle quali si incastra un identico cerchio rosso. L’incastro rosso è suddiviso dall’intero ai 10/10. Il materiale classico è in legno o in metallo, ma può essere facilmente realizzato utilizzando cartoncino o gomma Eva.
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Tutorial per costruire gli incastri delle frazioni Montessori
Materiale occorrente: – cartoncino colorato – gomma Eva o cartone colorato (o compensato) – forbici e taglierino – colla stick – colla a caldo – perle di legno o plastica per i pomoli – matita – cartamodelli (oppure compasso e goniometro)
Cartamodello:
Tutorial per costruire gli incastri delle frazioni Montessori pdf qui:
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Tutorial per costruire gli incastri delle frazioni Montessori – Come si fa:
stampiamo e ritagliamo i modelli:
riportiamo il modello del cerchio sul foglio rosso di gomma Eva, ritagliamo il contorno e gli spicchi, ma non completamente, di modo che rimangano uniti al centro:
incolliamo con la colla a caldo le perle che serviranno da pomoli per la presa a tre dita degli incastri:
ritagliamo la cornice, poniamo al centro il cerchio rosso e segniamo i contorni con la matita:
ritagliamo la sagoma del cerchio nella cornice, poi incolliamo con la colla stick il fondo di cartoncino:
e l’incastro è pronto:
Questi sono i dieci incastri pronti:
_________________________________ Tutorial per costruire gli incastri delle frazioni Montessori
Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori con cartamodelli e istruzioni. Gli incastri della zoologia comprendono la rana, il cavallo, l’uccello e il pesce.
Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori
Materiali: – cartamodelli – gomma eva – forbici e taglierino – pennarelli colorati – perline di media grandezza – colla a caldo – colla vinilica.
_____________________ Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori Incastro del pesce
Stampiamo il cartamodello e riportiamolo sul foglio di gomma con la carta carbone o facendo pressione con una penna o con la punta del taglierino:
decoriamo il pesce senza separarne le parti:
riportiamo i contorni del pesce completo sullo sfondo:
ritagliamo lo sfondo, incolliamo sul retro un cartoncino o un secondo foglio di gomma non ritagliato e inseriamo il pesce. Quindi dividiamo il pesce nelle sue parti: – testa – corpo – pinna caudale – pinna anale – pinna pettorale – pinna dorsale – pinna pelvica e incolliamo una perla con la colla a caldo, per permettere la presa a tre dita:
E l’incastro del pesce è pronto:
_________________________ Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori Incastro del cavallo
Procediamo come già mostrato per l’incastro del pesce:
Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori Le parti in cui dividere il cavallo sono: – testa – collo – criniera – fianco – zampe anteriori – zampe posteriori – coda.
Questo e’ l’incastro del cavallo completo:
_______________________________ Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori Incastro dell’uccello
Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori Le parti dell’uccello sono: – testa – corpo – ala – coda – zampe
Questo e’ l’incastro completo:
____________________________ Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori Incastro della rana
Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori Le parti della rana sono: – testa – zampa anteriore – zampa posteriore – zampa posteriore – corpo
Questo e’ l’incastro completo:
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Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori in formato pdf, che comprendono: cartellini dei continenti, cartellini degli oceani, nomenclature in tre parti dei continenti, libretto dei continenti, nomenclature degli oceani in tre parti, libretto degli oceani, questionario sul mondo, questionari sui continenti (uno per continente), planisferi di controllo e planisfero muto, cerchio per disegnare gli emisferi…
Trovi tutto il materiale qui:
Questo è il contenuto:
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Cartellini dei continenti colorati con immagine del continente
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Cartellini dei continenti colorati, degli oceani e dei punti cardinali
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Nomenclature in 3 parti dei continenti colorate (immagine, titolo, definizione)
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Nomenclature in 3 parti dei continenti in bianco e nero (immagine, titolo, definizione)
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Nomenclature in tre parti dei continenti colorate (immagine, planisfero e titolo)
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Nomenclature in tre parti degli oceani colorate (planisfero titolo e definizione) in due versioni
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori incastro del planisfero stampabile per realizzare il materiale in proprio e per i planisferi di controllo (parlati, muti, bianco e nero e colorati)
– Planisfero di controllo I: una mappa con i continenti colorati e della stessa dimensione dell’incastro del planisfero – Planisfero di controllo II: negli stessi colori e delle stesse dimensioni del primo planisfero, ed ha in più i nomi dei continenti e degli oceani. Completa la tavola un set di cartellini (colorati o in bianco e nero) da usare per etichettare l’incastro del planisfero – Planisfero di controllo III: Un planisfero in bianco e nero. I continenti sono della stessa dimensione dell’incastro del planisfero – Planisfero di controllo IV: uguale al planisfero III ma con l’aggiunta dei nomi. Completa la tavola un set di cartellini da usare con l’incastro del planisfero. (I planisferi di controllo vengono presentati al bisogno. In seguito possiamo preparare planisferi simili ma di dimensioni ridotte da usare per colorare ed etichettare).
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Cartellini autocorrettivi (questionario sui continenti) e comandi per attività parallele
Qual è il continente il più piccolo del mondo? Qual è il continente più grande del mondo? Quali oceani bagnano l’Africa? Qual è l’oceano più piccolo? Quale oceano tocca sia l’America del Nord sia l’Africa? Attraverso quali continenti passa l’equatore? Quale continente si trova al polo sud? Quanti continenti ci sono al mondo? Quanti oceani ci sono al mondo? Qual è l’oceano più grande del mondo? Quali oceani bagnano l’Oceania? In quale continente viviamo? Qual è l’oceano più vicino al polo nord? In quali due luoghi del mondo fa molto freddo tutto l’anno? Quali continenti bagna l’Oceano Indiano? Quale oceano tocca sia l’America del Nord sia l’Australia? Quali oceani bagnano il Sud America? Quali oceani bagnano l’Europa?
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Cartellini questionario sui singoli continenti (tre livelli) e comandi per attività parallele
Questionario per ogni continente: Qual è il nome del continente? In quale emisfero si trova? Quali mari o oceani bagnano il continente? Quali continenti confinano con questo continente? Quanti paesi ci sono in questo continente? Quali sono i nomi di questi paesi? Progetti: Disegna la mappa del continente, poi scrivi i nomi dei paesi, degli oceani e dei mari. Fai un libretto dei paesi del continente. Fai un libretto delle bandiere dei paesi del continente.
Questionario per ogni continente II Qual è lo stato più grande del continente? E il più piccolo? Quali stati di questo continente sono isole? Qual è lo stato più a sud? E quello più a nord? Quali stati si trovano lungo la costa dell’oceano? Quali stati non sono bagnati da oceani o mari? Qual è lo stato più popolato? progetti II Cerca dei francobolli provenienti dagli stati di questo continente. Cerca immagini o articoli che parlino degli stati di questo continente su giornali o riviste. Individua su una cartina geografica del continente le capitali di ogni stato. Cerca la bandiera per ogni paese del continente.
Questionario per ogni continente III Quali sono i principali fiumi e laghi del continente? Quali sono le catene montuose principali? Qual è il punto più alto del continente? Quali animali si trovano nel continente? Che tipo di vegetazione si trova nel continente? progetti III Disegna una cartina del continente che mostri montagne, fiumi e laghi più importanti del continente. Disegna una cartina del continente che mostri i diversi animali che vi vivono. Disegna una cartina che mostri la vegetazione che si trova nel continente.
Gioco della fattoria Montessori: la mia versione stampabile completa di tutti gli elementi (attrezzi, personaggi, animali, elementi architettonici,…) e dei cartellini per gli esercizi coi simboli grammaticali.
Gioco della fattoria Montessori
La fattoria Montessori tradizionale è un materiale piuttosto costoso, ma così versatile ed utile che non bisogna farsi scoraggiare. Naturalmente la versione originale è davvero molto bella, ma ci si può ingegnare in tantissimi modi per allestire una bellissima fattoria. In rete molte mamme blogger si sono cimentate nell’impresa (consiglio la ricerca nel web per “Montessori grammar farm”).
Set di animali della fattoria di plastica o legno si trovano facilmente, a varie fasce di prezzo. Per gli elementi architettonici si trovano delle bellissime soluzioni in cartone, molto economiche, ad esempio:
Non proprio economici, ma si possono collezionare un po’ alla volta, ci sono gli elementi della serie “Vita nella fattoria” Schleich, con vari accessori.
La difficoltà, preparando la fattoria in proprio, è quella di dover preparare il materiale di accompagnamento (cartellini dei nomi e delle altre parti del discorso e frasi per l’analisi logica e grammaticale) in base agli elementi presenti nella nostra fattoria.
Per questo ho preparato una fattoria stampabile, da colorare e allestire praticamente a costo zero, con il materiale di accompagnamento pronto.
Basta stampare gli elementi:
Ritagliare lasciando un margine e una base diritta:
Colorare e poi scegliere se incollarli su mattoncini da costruzione di legno o plastica, oppure aggiungere una linguetta in cartone o cartoncino:
Gioco della fattoria Montessori
Il lavoro con la fattoria si abbina all’uso dei simboli grammaticali, per questo la prima serie di cartellini segue i colori dei simboli grammaticali, e non quelli delle scatole grammaticali:
Col metodo Montessori abbiamo a disposizione una vastissima gamma di attività diverse per presentare ai bambini le parti discorso. Alcuni possono essere sorprendenti, e la fattoria è uno di questi.
La fattoria può essere usata nella Casa dei Bambini per il lavoro sull’arricchimento del linguaggio orale, sulla scrittura e la lettura; è utilissima per presentare le parti del discorso sia nella fascia d’età 3-6, sia in quella 6-9 anni; consente di esercitare l’analisi logica e grammaticale.
Userò la fattoria nei prossimi articoli per fare esempi di presentazioni delle parti del discorso, aggiungendo frasi e cartellini per l’analisi logica e grammaticale.
INTERIEZIONI Psicogrammatica Montessori scatola grammaticale VIII (cartellini) con la presentazione del materiale di lavoro e tutti i cartellini di riempimento pronti per il download e la stampa. Con questa scatola i bambini approfondiscono lo studio delle interiezioni.
Il materiale per l’analisi delle parole è costituito da varie serie di cartellini della frase di colore azzurro e da varie serie di cartellini delle parole di diverso colore: – azzurro per le interiezioni – giallo per le congiunzioni – verde per i pronomi – rosa per gli avverbi – viola per le preposizioni – rosso per i verbi – marrone chiaro per gli articoli – nero per i nomi – marrone scuro per gli aggettivi che si scelgono a seconda dell’esercizio che si vuole proporre e si collocano nella scatola grammaticale VIII.
Il primo esercizio è anche qui quello della composizione di frasi, analizzate coi cartellini colorati. La scatola grammaticale ha nove caselle del colore corrispondente alla parte grammaticale. Nella casella più grande (la decima) si collocano i cartellini delle frasi.
Ad ogni parola scritta nei cartellini della frase corrisponde un cartellino della parola, e ad ogni parola scritta, corrisponde un cartellino nel casellario, ad eccezione delle parole ripetute all’interno di ogni cartellino della frase.
Come per le altre scatole grammaticali, i cartellini colorati delle parole non corrispondono esattamente alle parole delle frasi che dovranno ricomporre, perchè le parole comuni nelle frasi di uno stesso biglietto non sono ripetute. E’ solo l’interiezione che, sostituita, cambia la frase.
Le varie serie di cartellini si trovano ognuna in una scatolina azzurra, e i gruppi di frasi relativi ad ogni serie sono separati con degli elastici.
Essendo questa l’ultima parte del discorso rimasta da studiare, i bambini sono giunti a riconoscere tutte le parti del discorso. Non è dunque più necessario comporre artificialmente delle monche frasi che contengono solo le parti del discorso note al bambino. Per questo sono state scelte delle frasi da autori classici (quasi tutte dal Manzoni).
Siccome l’interiezione è un’espressione abbreviata in una sola parola, essa si presta molto all’interpretazione drammatica; i bambini quindi sulle medesime frasi fanno il doppio lavoro di una analisi generale e della « lettura espressiva « o recitazione delle frasi da essi scelte e studiate (in sostituzione dei comandi).
Inoltre sarà presentata una tabella contenente la classificazione completa delle interiezioni; ed i bambini potranno leggerla, dando ad una ad una la interpretazione espressiva della voce e del gesto. Questa sarà la prima tavola di classificazione presentata. In seguito tutte le parti del discorso verranno ripresentate con la definizione e la classificazione.
Questi sono i cartellini pronti, rivisitati sostituendo i vocaboli caduti in disuso e tenendo conto di chi non ha la fortuna di disporre del materiale sensoriale in uso nella Casa dei bambini:
MATERIALI PREVISTI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE VIII
(con la codifica che ho utilizzato io per la preparazione dei cartellini)
– scatola grammaticale VIII (qui il tutorial per costruirla: Costruire le scatole grammaticali) – 3scatoline di riempimento di colore verde contrassegnate VIIIA, VIIIB, VIIIC. – una scatolina aperta AZZURRA per il libretto degli elenchi e per il libretto delle regole
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
rilegate. Io ho usato la foratrice per spirali:
MATERIALI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE VIII
Si tratta di un materiale rivisitato e attualizzato ai mutamenti che la lingua ha subito e ai vocaboli che più appartengono alla realtà dei bambino oggi. L’organizzazione originale del materiale non cambia, ho aggiunto però dei set che isolano ulteriori aspetti delle regole grammaticali. Ciascuna parte del discorso ha un suo codice colore, che è diverso da quello dei simboli grammaticali (ad eccezione del nome e del verbo).
I simboli grammaticali possono entrare a far parte degli esercizi con le scatole grammaticali: i bambini possono porre i simboli mobili sulle parole scritte nei cartellini della frase, o anche possono copiare le frasi e disegnare i simboli (anche utilizzando gli stencil).
USO DEL MATERIALE
Avere a disposizione le scatole grammaticali di legno è sicuramente la situazione ideale, ma considerando il costo, non è la situazione alla portata di tutti. Si possono preparare delle bellissimealternative in cartoneo anche sostituire alle scatole delle “tovagliette stampate“. Si può anche decidere di non utilizzare nulla, e di mettere semplicemente i cartellini sul tavolo, divisi in base al loro codice colore e ponendo sopra di essi dei cartellini-titolo (per la prima scatola ‘ARTICOLO’ e ‘NOME’). Lo stesso discorso vale per le scatole di riempimento e per le scatole dei comandi, che possono essere acquistate in legno, o possono essere facilmente realizzate in cartoncino. Si può anche optare per qualsiasi altra soluzione alternativa: buste di carta colorata, sacchetti di plastica trasparente, cestini, ecc.
Le scatole grammaticali servono all’esercizio del bambino, dopo le presentazioni e le lezioni chiave relative alle parti del discorso che vogliamo esercitare.
Con le scatole grammaticali si possono svolgere vari esercizi.
Psicogrammatica Montessori: scatola grammaticale VII con la presentazione del materiale di lavoro e tutti i cartellini di riempimento pronti per il download e la stampa. Con questa scatola i bambini approfondiscono lo studio delle congiunzioni.
Il materiale per l’analisi delle parole è costituito da varie serie di cartellini della frase di colore giallo e da varie serie di cartellini delle parole di diverso colore: – giallo per le congiunzioni – verde per i pronomi – rosa per gli avverbi – viola per le preposizioni – rosso per i verbi – marrone chiaro per gli articoli – nero per i nomi – marrone scuro per gli aggettivi che si scelgono a seconda dell’esercizio che si vuole proporre e si collocano nella scatola grammaticale VII.
Il primo esercizio è anche qui quello della composizione di frasi, analizzate coi cartellini colorati. La scatola grammaticale ha otto caselle del colore corrispondente alla parte grammaticale. Nella casella più grande (la nona) si collocano i cartellini delle frasi.
Ad ogni parola scritta nei cartellini della frase corrisponde un cartellino della parola, e ad ogni parola scritta, corrisponde un cartellino nel casellario, ad eccezione delle parole ripetute all’interno di ogni cartellino della frase.
Come per le altre scatole grammaticali, i cartellini colorati delle parole non corrispondono esattamente alle parole delle frasi che dovranno ricomporre, perchè le parole comuni nelle frasi di uno stesso biglietto non sono ripetute. E’ solo la congiunzione, che, sostituita, cambia la frase.
Le varie serie di cartellini si trovano ognuna in una scatolina gialla, e i gruppi di frasi relativi ad ogni serie sono separati con degli elastici.
Questi sono i cartellini pronti, rivisitati sostituendo i vocaboli caduti in disuso e tenendo conto di chi non ha la fortuna di disporre del materiale sensoriale in uso nella Casa dei bambini:
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MATERIALI PREVISTI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE VII (con la codifica che ho utilizzato io per la preparazione dei cartellini)
– scatola grammaticale VII (qui il tutorial per costruirla: Costruire le scatole grammaticali) – 3scatoline di riempimento di colore verde contrassegnate VIIA, VIIB, VIIC. – una scatolina aperta GIALLA per il libretto degli elenchi e per il libretto delle regole
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
rilegate. Io ho usato la foratrice per spirali:
MATERIALI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE VII
Si tratta di un materiale rivisitato e attualizzato ai mutamenti che la lingua ha subito e ai vocaboli che più appartengono alla realtà dei bambino oggi. L’organizzazione originale del materiale non cambia, ho aggiunto però dei set che isolano ulteriori aspetti delle regole grammaticali. Ciascuna parte del discorso ha un suo codice colore, che è diverso da quello dei simboli grammaticali (ad eccezione del nome e del verbo).
I simboli grammaticali possono entrare a far parte degli esercizi con le scatole grammaticali: i bambini possono porre i simboli mobili sulle parole scritte nei cartellini della frase, o anche possono copiare le frasi e disegnare i simboli (anche utilizzando gli stencil).
USO DEL MATERIALE
Avere a disposizione le scatole grammaticali di legno è sicuramente la situazione ideale, ma considerando il costo, non è la situazione alla portata di tutti. Si possono preparare delle bellissimealternative in cartoneo anche sostituire alle scatole delle “tovagliette stampate“. Si può anche decidere di non utilizzare nulla, e di mettere semplicemente i cartellini sul tavolo, divisi in base al loro codice colore e ponendo sopra di essi dei cartellini-titolo (per la prima scatola ‘ARTICOLO’ e ‘NOME’). Lo stesso discorso vale per le scatole di riempimento e per le scatole dei comandi, che possono essere acquistate in legno, o possono essere facilmente realizzate in cartoncino. Si può anche optare per qualsiasi altra soluzione alternativa: buste di carta colorata, sacchetti di plastica trasparente, cestini, ecc.
Le scatole grammaticali servono all’esercizio del bambino, dopo le presentazioni e le lezioni chiave relative alle parti del discorso che vogliamo esercitare.
Psicogrammatica Montessori: scatola grammaticale VI con la presentazione del materiale di lavoro e tutti i cartellini di riempimento pronti per il download e la stampa. Con questa scatola i bambini approfondiscono lo studio dei pronomi.
Il materiale per l’analisi delle parole è costituito da varie serie di cartellini della frase di colore verde e da varie serie di cartellini delle parole di diverso colore: – verde per i pronomi – rosa per gli avverbi – viola per le preposizioni – rosso per i verbi – marrone chiaro per gli articoli – nero per i nomi – marrone scuro per gli aggettivi che si scelgono a seconda dell’esercizio che si vuole proporre e si collocano nella scatola grammaticale VI.
Il primo esercizio è anche qui quello della composizione di frasi, analizzate coi cartellini colorati. La scatola grammaticale ha sette caselle del colore corrispondente alla parte grammaticale. Nella casella più grande si collocano i cartellini delle frasi.
Ad ogni parola scritta nei cartellini della frase corrisponde un cartellino della parola, e ad ogni parola scritta, corrisponde un cartellino nel casellario, ad eccezione delle parole ripetute all’interno di ogni cartellino della frase.
Come per le altre scatole grammaticali, i cartellini colorati delle parole non corrispondono esattamente alle parole delle frasi che dovranno ricomporre, perchè le parole comuni nelle frasi di uno stesso biglietto non sono ripetute. E’ solo il pronome, che, sostituito, cambia la frase.
Le varie serie di cartellini si trovano ognuna in una scatolina verde, e i gruppi di frasi relativi ad ogni serie sono separati con degli elastici:
Questi sono i cartellini pronti, rivisitati sostituendo i vocaboli caduti in disuso e tenendo conto di chi non ha la fortuna di disporre del materiale sensoriale in uso nella Casa dei bambini:
MATERIALI PREVISTI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE VI – pronomi (con la codifica che ho utilizzato io per la preparazione dei cartellini)
– scatola grammaticale VI (qui il tutorial per costruirla: Costruire le scatole grammaticali) – 3scatoline di riempimento di colore verde contrassegnate VIA, VIB, VIC. – una scatolina aperta rossa per il libretto degli elenchi e per il libretto delle regole
Questo è il materiale pronto
ISTRUZIONI per confezionare i libretti (nell’esempio un libretto delle nomenclature)
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
rilegate. Io ho usato la foratrice per spirali:
MATERIALI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE VI
Si tratta di un materiale rivisitato e attualizzato ai mutamenti che la lingua ha subito e ai vocaboli che più appartengono alla realtà dei bambino oggi. L’organizzazione originale del materiale non cambia, ho aggiunto però dei set che isolano ulteriori aspetti delle regole grammaticali. Ciascuna parte del discorso ha un suo codice colore, che è diverso da quello dei simboli grammaticali (ad eccezione del nome e del verbo).
I simboli grammaticali possono entrare a far parte degli esercizi con le scatole grammaticali: i bambini possono porre i simboli mobili sulle parole scritte nei cartellini della frase, o anche possono copiare le frasi e disegnare i simboli (anche utilizzando gli stencil).
USO DEL MATERIALE
Avere a disposizione le scatole grammaticali di legno è sicuramente la situazione ideale, ma considerando il costo, non è la situazione alla portata di tutti. Si possono preparare delle bellissimealternative in cartoneo anche sostituire alle scatole delle “tovagliette stampate“. Si può anche decidere di non utilizzare nulla, e di mettere semplicemente i cartellini sul tavolo, divisi in base al loro codice colore e ponendo sopra di essi dei cartellini-titolo (per la prima scatola ‘ARTICOLO’ e ‘NOME’). Lo stesso discorso vale per le scatole di riempimento e per le scatole dei comandi, che possono essere acquistate in legno, o possono essere facilmente realizzate in cartoncino. Si può anche optare per qualsiasi altra soluzione alternativa: buste di carta colorata, sacchetti di plastica trasparente, cestini, ecc.
Le scatole grammaticali servono all’esercizio del bambino, dopo le presentazioni e le lezioni chiave relative alle parti del discorso che vogliamo esercitare.
Psicogrammatica Montessori: scatola grammaticale V idee per le presentazioni e gli esercizi, e i cartellini di riempimento pronti per il download e la stampa. Con questa scatola i bambini approfondiscono lo studio degli avverbi.
Il materiale per l’analisi delle parole è costituito da varie serie di cartellini della frase di colore rosa e da varie serie di cartellini delle parole di diverso colore: – rosa per gli avverbi – viola per le preposizioni – rosso per i verbi – marrone chiaro per gli articoli – nero per i nomi – marrone scuro per gli aggettivi che si scelgono a seconda dell’esercizio che si vuole proporre e si collocano nella scatola grammaticale V.
Il primo esercizio è anche qui quello della composizione di frasi, analizzate coi cartellini colorati. La scatola grammaticale ha sei caselle del colore corrispondente alla parte grammaticale. Nella casella più grande si collocano sei cartellini delle frasi.
Ad ogni parola scritta nei cartellini della frase corrisponde un cartellino della parola, e ad ogni parola scritta, corrisponde un cartellino nel casellario, ad eccezione delle parole ripetute all’interno di ogni cartellino della frase.
Come per le altre scatole grammaticali, i cartellini colorati delle parole non corrispondono esattamente alle parole delle frasi che dovranno ricomporre, perchè le parole comuni nelle frasi di uno stesso biglietto non sono ripetute. E’ solo l’avverbio, che, sostituito, cambia la frase.
Le varie serie di cartellini si trova ognuna in una scatolina rosa, e i gruppi di frasi relativi ad ogni serie sono separati con degli elastici:
Questi sono i cartellini pronti, rivisitati sostituendo i vocaboli caduti in disuso e tenendo conto di chi non ha la fortuna di disporre del materiale sensoriale in uso nella Casa dei bambini:
MATERIALI PREVISTI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE V
(con la codifica che ho utilizzato io per la preparazione dei cartellini)
– scatola grammaticale V (qui il tutorial per costruirla: Costruire le scatole grammaticali) – 3 scatoline di riempimento di colore rosso contrassegnate IVA, IVB, IVC. – una scatolina aperta rossa per il libretto degli elenchi e per il libretto delle regole
Contenuto delle scatole di riempimento
– scatola VA: scheda della definizione e cartellini (i 4 gruppi di cartellini stanno nella scatola VA separati tra loro per mezzo di elastici)
cartellini VA-1: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
cartellini VA-2: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
cartellini VA-3: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
cartellini VA-4: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
– scatola VB: scheda della definizione e cartellini (i 4 gruppi di cartellini stanno nella scatola VB separati tra loro per mezzo di elastici)
cartellini VB-1: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
cartellini VB-2: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
cartellini VB-3: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
cartellini VB-4: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
– scatola VC: scheda della definizione e cartellini ( i 5 gruppi di cartellini stanno nella scatola IVC separati tra loro per mezzo di elastici)
cartellini VC-1: (cartellini delle parole + 7 cartellini frase)
cartellini VC-2: (cartellini delle parole + 7 cartellini frase)
cartellini VC-3: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
cartellini VC-4: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
cartellini VC-5: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
– scatolina aperta ROSA:
libretto degli elenchi per l’avverbio (facoltativo)
libretto delle regole grammaticali per l’avverbio.
Questo è il materiale pronto:
ISTRUZIONI per confezionare i libretti (nell’esempio un libretto delle nomenclature)
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
rilegate. Io ho usato la foratrice per spirali:
MATERIALI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE V
Si tratta di un materiale rivisitato e attualizzato ai mutamenti che la lingua ha subito e ai vocaboli che più appartengono alla realtà dei bambino oggi. L’organizzazione originale del materiale non cambia, ho aggiunto però dei set che isolano ulteriori aspetti delle regole grammaticali. Ciascuna parte del discorso ha un suo codice colore, che è diverso da quello dei simboli grammaticali (ad eccezione del nome e del verbo).
I simboli grammaticali possono entrare a far parte degli esercizi con le scatole grammaticali: i bambini possono porre i simboli mobili sulle parole scritte nei cartellini della frase, o anche possono copiare le frasi e disegnare i simboli (anche utilizzando gli stencil).
USO DEL MATERIALE
Avere a disposizione le scatole grammaticali di legno è sicuramente la situazione ideale, ma considerando il costo, non è la situazione alla portata di tutti. Si possono preparare delle bellissimealternative in cartoneo anche sostituire alle scatole delle “tovagliette stampate“. Si può anche decidere di non utilizzare nulla, e di mettere semplicemente i cartellini sul tavolo, divisi in base al loro codice colore e ponendo sopra di essi dei cartellini-titolo (per la prima scatola ‘ARTICOLO’ e ‘NOME’). Lo stesso discorso vale per le scatole di riempimento e per le scatole dei comandi, che possono essere acquistate in legno, o possono essere facilmente realizzate in cartoncino. Si può anche optare per qualsiasi altra soluzione alternativa: buste di carta colorata, sacchetti di plastica trasparente, cestini, ecc.
Le scatole grammaticali servono all’esercizio del bambino, dopo le presentazioni e le lezioni chiave relative alle parti del discorso che vogliamo esercitare.
Gli avverbi testuali rientrano nella categoria grammaticale dei connettivi, che sono parole (parti del discorso varie, non solo avverbi) o espressioni che fanno da raccordo tra le varie parti della frase.
Psicogrammatica Montessori: scatola grammaticale V (cartellini)
Psicogrammatica Montessori: scatola grammaticale II AGGETTIVI – presentazione del materiale, e i cartellini di riempimento pronti per il download e la stampa. Con questa scatola i bambini approfondiscono lo studio dell’aggettivo in relazione al nome e all’articolo.
Il materiale per l’analisi delle parole è costituito da varie serie di cartellini della frase di colore marrone scuro e da varie serie di cartellini delle parole di diverso colore: – marrone chiaro per gli articoli – nero per i nomi – marrone scuro per gli aggettivi che si scelgono a seconda dell’esercizio che si vuole proporre e si collocano nella scatola grammaticale II.
Secondo le indicazioni di Maria Montessori il bambino legge una frase, prende gli oggetti che vi sono indicati, e poi compone la frase coi cartellini delle parole. Ad esempio, se il cartellino della frase contiene questa indicazione: ‘il colore verde – il colore turchino – il colore rosso’, il bambino prende tre spolette (verde, turchina e rossa) dalla scatola delle spolette dei colori, e le mette sul tavolo. Poi compone la frase la frase ‘il colore verde‘ e pone la spoletta verde accanto alla frase.
Quindi, lasciando sul tavolo i due primi cartellini, cambia solo quello relativo all’aggettivo, e sostituisce ‘verde’ con ‘turchino’, e infine cambia la spoletta verde con quella turchina.
In ultimo ripete la procedura con il colore rosso.
(Nel mio esempio ho utilizzato dei pennarelli al posto delle spolette dei colori. Per realizzarle in proprio trovate il tutorial qui: Costruire le spolette dei colori Montessori).
Le frasi originali proposte da Maria Montessori si riferiscono tutte ai materiali sensoriali che si utilizzano nella Casa dei Bambini. Nella scatola grammaticale II si pongono un certo numero cartellini della frase alla volta (di solito sei), e i relativi cartellini delle parole, che corrispondono alle necessità dell’esercizio e non alle frasi, nel senso che gli articoli ed i nomi non sono ripetuti).
MATERIALI PREVISTI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE II AGGETTIVI (con la codifica che ho utilizzato io per la preparazione dei cartellini)
– scatola grammaticale II (qui il tutorial per costruirla: Costruire le scatole grammaticali) – 6 scatoline di riempimento color marrone chiaro contrassegnate IIA, IIB, IIC, IID, IIE, IIF. – una scatolina aperta marrone chiaro per il libretto degli elenchi e per il libretto delle regole
scatola grammaticale II AGGETTIVI – Contenuto delle scatole di riempimento
– scatola IIA: scheda della definizione e cartellini (i tre gruppi di cartellini stanno nella scatola IIA separati tra loro per mezzo di elastici)
– scatola IIC: scheda della definizione e cartellini scheda della definizione e cartellini( i quattro gruppi di cartellini stanno nella scatola IIC separati tra loro per mezzo di elastici)
cartellini IIC-1: forma e quantità (cartellini articoli, nomi, aggettivi + cartellini frase)
– scatola IIF: scheda della definizione e cartellini ( i sei gruppi di cartellini stanno nella scatola IIF separati tra loro per mezzo di elastici)
cartellini IIF-1: concordanza nome/aggettivo (cartellini nome e aggettivo + cartellini frase)
cartellini IIF-2: concordanza nome/aggettivo (cartellini nome e aggettivo + cartellini frase)
cartellini IIF-3: concordanza nome/aggettivo (cartellini nome e aggettivo + cartellini frase)
cartellini IIF-4: concordanza nome/aggettivo (cartellini nome e aggettivo + cartellini frase).
– scatolina aperta marrone scuro:
libretto degli elenchi per l’aggettivo (facoltativo)
libretto delle regole per l’aggettivo.
Questo è il materiale pronto:
PDF QUI
scatola grammaticale II AGGETTIVI – ISTRUZIONI per confezionare i libretti (nell’esempio un libretto delle nomenclature)
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
rilegate. Io ho usato la foratrice per spirali:
scatola grammaticale II AGGETTIVI
MATERIALI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE II
Si tratta di un materiale rivisitato e attualizzato ai mutamenti che la lingua ha subito e ai vocaboli che più appartengono alla realtà dei bambino oggi. L’organizzazione originale del materiale non cambia, ho aggiunto però dei set che isolano ulteriori aspetti delle regole grammaticali. Ciascuna parte del discorso ha un suo codice colore, che è diverso da quello dei simboli grammaticali (ad eccezione del nome e del verbo). I simboli grammaticali possono entrare a far parte degli esercizi con le scatole grammaticali: i bambini possono porre i simboli mobili sulle parole scritte nei cartellini della frase, o anche possono copiare le frasi e disegnare i simboli (anche utilizzando gli stencil).
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scatola grammaticale II AGGETTIVI
USO DEL MATERIALE
Avere a disposizione le scatole grammaticali di legno è sicuramente la situazione ideale, ma considerando il costo, non è la situazione alla portata di tutti. Si possono preparare delle bellissimealternative in cartoneo anche sostituire alle scatole delle “tovagliette stampate“. Si può anche decidere di non utilizzare nulla, e di mettere semplicemente i cartellini sul tavolo, divisi in base al loro codice colore e ponendo sopra di essi dei cartellini-titolo (per la prima scatola ‘ARTICOLO’ e ‘NOME’). Lo stesso discorso vale per le scatole di riempimento e per le scatole dei comandi, che possono essere acquistate in legno, o possono essere facilmente realizzate in cartoncino. Si può anche optare per qualsiasi altra soluzione alternativa: buste di carta colorata, sacchetti di plastica trasparente, cestini, ecc.
Le scatole grammaticali servono all’esercizio del bambino, dopo le presentazioni e le lezioni chiave relative alle parti del discorso che vogliamo esercitare.
Nomenclature Montessori LE BEVANDE disponibili nella versione per bambini dal 3 ai 6 anni, e per bambini dai 6 ai 9, con libretto di accompagnamento, scaricabili e stampabili in formato pdf.
Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 3-6 sono formate da: – illustrazione con titolo – illustrazione – titolo. Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 6-9 sono formate da: – illustrazione – titolo – testo descrittivo e sono accompagnate da un libretto con gli stessi contenuti delle carte, che può essere arricchito dal bambino ed essere usato per approfondire attraverso il lavoro di ricerca. Per saperne di più puoi leggere qui: nomenclature per la scuola primaria.
Nomenclature Montessori LE BEVANDE
Per la scelta degli oggetti, ho tenuto conto di quelli che possono essere quelli più conosciuti dai bambini, quelli che possono stimolare ulteriori lavori di ricerca e, per tutte le nomenclature attinenti al cibo, ho anche scelto di inserire prodotti di altre culture. Per le bevande ho preparato questo elenco:
bibite gassate
birra
caffè
cappuccino
succo di carota
frappé di frutta
tè in bustina
tè verde
vino
latte
succo di mandarino
camomilla
centrifugati di verdure
spremuta di arance
succhi di frutta 100%
acqua frizzante
frullato di frutta
succo di pomodoro
acqua naturale
Nomenclature Montessori LE BEVANDE
NOMENCLATURE IN TRE PARTI – BEVANDE – 3-6 anni
Nomenclature Montessori LE BEVANDE
Nomenclature Montessori in tre parti e libretto per le BEVANDE – 6-9 anni
Nomenclature Montessori LE BEVANDE
ISTRUZIONI
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
Tutorial per costruire le scatole grammaticali Montessori in modo semplice e con pochissima spesa.
Avevo presentato il materiale in questo articolo: LE SCATOLE GRAMMATICALI MONTESSORI, e prima di pubblicare i vari articoli che tratteranno dell’uso di ogni scatola ho preparato qualche versione facilmente riproducibile delle scatole grammaticali e delle scatole per i cartellini dei comandi e per i cartellini di riempimento. C’è anche una versione stampabile.
Come dicevo nella presentazione dell’articolo, se per qualcuno risultasse troppo complicato realizzare il materiale, c’è la possibilità di far esercitare i bambini, con i cartellini, su “tovagliette” stampabili al posto che con le scatole. Questo è il materiale pronto, da stampare ed eventualmente plastificare:
Tutorial per costruire le scatole grammaticali
COSTRUIRE LE SCATOLE GRAMMATICALI
Materiale occorrente: – del cartoncino abbastanza robusto, anche di recupero – carta o cartoncino di medio spessore nei colori: marrone chiaro, nero, marrone scuro, rosso, viola, rosa, verde, giallo ed azzurro – forbici, taglierino, matita e righello, colla vinilica e colla stick, mollette da bucato – cartamodelli per i moduli che si ripetono in ogni scatola, tutti delle stesse dimensioni. Ne ho preparati in due versioni, come spiegherò meglio di seguito:
e infine le etichette da incollare nei vari scompartimenti delle scatole grammaticali; a me piacciono quelli in corsivo, ma ne ho preparate tre versioni tra le quali potete scegliere a vostro gusto:
Tutorial per costruire le scatole grammaticali – Pdf di cartamodelli e etichette qui:
Tutorial per costruire le scatole grammaticali
TUTORIAL
La SCATOLA GRAMMATICALE 1 presenta due scomparti piccoli (che ospiteranno i cartellini delle parti del discorso) ed uno scomparto più grande, che ospiterà i cartellini della frase. La SCATOLA GRAMMATICALE 2 ha due scomparti piccoli (articolo, nome, aggettivo) ed uno scomparto più grande. I cartellini delle parti del discorso che ho preparato io misurano 5 cm x 2,5 (anche se Maria Montessori indicava una misura 5 x 3,5); per questo i miei scomparti piccoli misurano 7 x 4 cm.
Per offrire varie opzioni nella realizzazione delle scatole grammaticali, ho preparato la prima sul modello delle scatole originali proposte da Maria Montessori, e la seconda con il fondo degli scomparti obliquo, come oggi si trovano in commercio.
Nel cartamodello trovate tutte e due le versioni, potete scegliere quella che preferite ed utilizzarla per realizzare tutte le vostre otto scatole grammaticali.
Tutorial per costruire le scatole grammaticali
COME SI FA
Fatta la prima scatola, le altre si costruiscono nello stesso modo: cambia soltanto il numero di elementi da combinare.
Per prima cosa riportate il modello scelto sul cartone e ritagliate (per la prima scatola 2 elementi identici):
Il trucco per ottenere pieghe perfette del cartone e del cartoncino, è sempre quello di tracciare le linee di piegatura col taglierino, tenuto naturalmente molto leggero:
Dopo aver piegato i due elementi, incollateli tra loro con la colla vinilica e fate asciugare con l’aiuto di una molletta (da carta o anche da bucato). Poi incollate il fondo su una base di cartoncino, ritagliate a filo intorno alle scatoline, e sul retro prevedete un’aggiunta di 4 cm + 2 cm per il bordo, da piegare verso l’alto:
Ritagliate una lunga striscia alta 2 cm ed incollatela come bordo tutto intorno alla vostra scatola:
Quando asciutta, non resterà che ritagliare le etichette ed applicarle con la colla da carta:
Potete lasciare la vostra scatola grammaticale 1 così, oppure rivestire il fondo dei vari scompartimenti con carta o cartoncino del colore corrispondente.
Questa è la scatola grammaticale 1 con il suo materiale di corredo:
Se avete optato per la versione con fondi obliqui, scegliete il modello, riportatelo sul cartoncino e ritagliate.
Tutorial per costruire le scatole grammaticali – SCATOLA GRAMMATICALE 2
Procedete come spiegato per la scatola grammaticale 1, incollando tra loro gli elementi, poi disegnando in fondo su cui incollarli (sempre prevedendo uno spazio di 5 centimetri di larghezza dietro + 2 cm per il bordo. Potete aggiungere altri 2 cm di bordo anche a destra e sinistra, per dare maggiore solidità alle scatole più grandi:
Infine ritagliate una lunga striscia larga 2 cm ed incollatela lungo tutto il perimetro della scatola:
A questo punto potete usare il modello che ho preparato, oppure usare i ritagli di cartone e misurare direttamente sulla scatola i fondi obliqui:
aggiungendo sempre dietro al rettangolo 2 cm di bordo, da ripiegare questa volta verso il basso:
Incollate le etichette, e se volete rivestite il fondo dello scomparto grande del colore dell’aggettivo:
SCATOLE GRANDE E PICCOLA PER I MATERIALI DI RIEMPIMENTO (cartellini delle parti del discorso)
Per le scatoline che servono a contenere i cartellini ho preparato il modello in due misure, a vostra scelta.
Tutorial per costruire le scatole grammaticali
Dopo aver riportato il modello sul cartoncino ed averlo ritagliato e piegato, l’assemblaggio è molto semplice:
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Tutorial per costruire le scatole grammaticali
SCATOLINE PER I CARTELLINI DEI COMANDI
Questo è invece il cartamodello che ho preparato per costruire le scatoline aperte per i comandi.
DIY Montessori grammar boxes – tutorial. I made some easily reproducible version of grammar boxes, of the boxes for the command cards command, anfd for the filling boxes. There is also a printable version of the grammar boxes.
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As I said in the presentation of the post, if is too complicated for you to realize the material, there is the option that children practice, with the cards, on printable “placemats” instead of boxes. This is the material IN ENGLISH ready to be printed and possibly laminate:
MAKE THE GRAMMAR BOXES
Required materials – sturdy cardboard, also recycled – paper or cardboard of medium thickness in the colors: brown, black, dark brown, red, purple, pink, green, yellow and blue – scissors, cutter, pencil and ruler, white glue and glue sticks, clothes pegs – patterns for forms that are repeated in every box, all of the same size. I have prepared two versions, as I will explain below:
and finally the labels to be glued in the various compartments of the grammar boxes; I like the ones in cursive, but I’ve prepared three different versions, so you can choose what you prefer:
TUTORIAL
(In the pictures of the tutorial labels are in Italian)
The GRAMMAR BOX 1 has two small compartments (which will host the cards of parts of speech) and a larger compartment, which will host the cards of the sentence. The GRAMMAR BOX 2 has three small compartments (article, noun, adjective) and a larger compartment. The cards of the parts of the speech that I made measuring 5 cm x 2.5 (although Maria Montessori indicated a measure 5 x 3.5); for this my small compartments measuring 7 x 4 cm.
To offer variations in the construction of the grammar boxes, I made the first on the model of the original boxes proposed by Maria Montessori:
and the second with the bottom of the compartments obliquely, as now found on the market:
In the pattern you will find both versions, and you can choose the one you like and use it to make all your eight grammar boxes.
HOW TO DO IT
Made the first box, the others are in the same way: it only changes the number of elements to be combined.
First you copy the model chosen on the cardboard and cut out (for the first box 2 identical elements):
The trick to getting perfect pleats of cartonboard and carton, is always to trace the fold lines with a cutter, taking it very light:
After folding the two elements, glued them together using PVA glue and then dry with the aid of a clip (for paper or even Clothespin). Then glue the bottom on a base of cardboard, cut around the boxes, and on the back you expect an addition of 4 cm + 2 cm for the edge, to fold upward:
Cut a long strip 2 cm high and paste it as a border all around your box:
When dry, cut out the labels and apply them with glue:
You can leave your grammar box 1 so, or coat the bottom of the various compartments with paper or cardstock of the corresponding color.
This is the grammar box 1 with its kit:
If you have opted for the version with oblique bottom, choose the model, copy it on the cardboard and cut. This is the material ready for the GRAMMAR BOX 2:
Proceed as explained for the grammar box 1: glue between their elements, then drawing the ground on which you paste them (always providing a space of 5 cm width behind + 2 cm for the edge. You can add another 2 cm board also on the right and left, to give more strength to the larger boxes:
Finally cut a long strip 2 cm wide and glue along the perimeter of the box:
At this point you can use the model that I have prepared, or use cardboard cutouts and measure directly on the box the oblique bottom :
adding always behind the rectangle 2 cm of the edge, this time to fold downwards:
Glue the labels, and if you want coat the bottom of the large compartment with the color of the adjective:
Cartelli dei numeri Montessori. Per i vari utilizzi dei cartelli dei numeri, consulta il materiale presente sito.
Questi cartelli esistono in vari formati:
– i primi cartelli grandi dei numeri da 1 a 10
– cartelli grandi, colorati, da 0 a 9000. Seguendo le indicazioni Montessori avremo le unità verdi, le decine blu, le centinaia rosse e le migliaia di nuovo verdi.
Costruire gli alfabeti tattili Montessori (o lettere smerigliate) è davvero semplice. I colori raccomandati sono l’azzurro per le consonanti ed il rosa per le vocali.
Si tratta semplicemente di stampare i caratteri, riportarli sulla carta vetrata, ritagliarli ed incollarli alle schede. Le schede devono essere abbastanza grandi, per rendere agevole la tracciatura del tratto con indice e medio insieme (circa 16x13cm).
Possono essere aggiunte delle freccette per indicare il punto di partenza del percorso da tracciare.
Costruire gli alfabeti smerigliati Montessori per lo stampato minuscolo – Tutorial
Qui trovi le lettere cartamodello che ho preparato ed usato io per costruire l’alfabeto smerigliato:
Stampate, riportate sulla carta vetrata, ritagliate e incollate ai cartoncini: solitamente si incollano le vocali su cartoncino rosa e le consonanti su cartoncino azzurro.
A queste schede ho aggiunto le frecce che indicano la direzione di partenza del movimento di scrittura:
per ulteriori istruzioni sulla costruzione degli alfabeti con le lettere smerigliate vai qui:
Costruire l’alfabeto smerigliato Montessori per il corsivo – tutorial.
Per prima cosa ho preparato le strisce di carta bianca leggera, (normali fogli A4 da stampante o anche carta da quaderno) piegandola in tre per marcare due righe. Così possiamo essere sicuri che le lettere siano proporzionate tra loro e che si possano congiungere, come avviene con la scrittura.
Poi con pennello e tempera rossa ho disegnato le lettere. Ho usato il rosso perchè poi queste sagome non si buttano, ma possono diventare un super economico alfabeto mobile…
Ritagliate le lettere, le ho posizionate a rovescio sul rovescio della carta vetrata, e ho tracciato i contorni.
Quindi ho ritagliato le lettere dalla carta vetrata e le ho incollate su cartoncino rosa per le vocali e azzurro per le consonanti.
Con la matita bianca ho aggiunto le indicazioni del percorso, e per aiutare i bambini a riconoscere le lettere “che salgono” e le lettere che “scendono”, ho anche tracciato a matita la linea di base.
Se preferite usare modelli di lettera stampati invece di scrivere a mano, qui trovate un primo modello, in stampato minuscolo:
e qui l’alfabeto corsivo minuscolo che potete utilizzare sia per l’alfabeto tattile, sia per quello mobile:
Coi modelli di carta avanzati dalla costruzione dell’alfabeto tattile, si può costruire un semplice alfabeto mobile:
Alfabeti mobili Montessori per la scuola primaria pronti per la stampa, in formato pdf.
Nella scuola primaria cominciamo col presentare un alfabeto mobile, con le lettere molto più piccole di quelle usate nella Casa dei bambini, e in corsivo.
In questo alfabeto, tradizionalmente, ci sono 20 esemplari di ogni lettera, mentre prima ce ne erano 4; inoltre ci sono tre alfabeti completi: uno bianco (gesso), uno nero (inchiostro nero), uno rosso (inchiostro rosso). Quindi abbiamo 60 esemplari per ogni lettera dell’alfabeto. Sono inclusi anche tutti i segni di interpunzione: punto, punto e virgola, virgola, accento, apostrofo, punto esclamativo e punto interrogativo. Le lettere sono fatte di cartoncino rigido. Altri esemplari portano invece lettere dell’alfabeto secondo la forma dello stampato, e sono disposte nel casellario secondo l’ordine in cui sono le lettere dell’alfabeto nelle macchine da scrivere.
Gli usi di questo alfabeto nella scuola primaria sono molteplici.
Gli alfabeti mobili usati nella Casa dei bambini sono qui:
Qui di seguito trovi gli alfabeti che ho preparato. Ho scelto i colori nero, rosso e verde (al posto del bianco). Le lettere sono in una copia per alfabeto, di modo che possiate stamparli nelle 20 copie richieste, o nel numero che preferite. Potete scegliere di ritagliare le lettere, oppure di dividerle in caselline. Plastificandole otterrete un materiale più resistente e facile da manipolare.
LINEE DEL TEMPO PER LA COMPARSA DEI VIVENTI Ho preparato una serie di tutorial per preparare delle linee del tempo che possono essere utili per la presentazione della seconda lezione cosmica montessoriana,
sia per gli esercizi dei bambini nel periodo successivo.
Come sempre ho ricercato le soluzioni più pratiche ed economiche, in modo che il lavoro possa essere facilmente presentato a casa o nelle scuole che non dispongono di tutte le risorse necessarie per accedere ai materiali Montessori ‘firmati’.
Una linea del tempo della vita, molto economica, può essere facilmente realizzata con una corda (acquistabile in tutti i negozi di ferramenta e di fai da te a meno di 50 centesimi al metro). Prese le dovute misurazioni, la corda viene separata da mollette da bucato per distinguere le ere geologiche. La corda, che misura nel tutorial che ho preparato 4,6 metri, avrà così funzione di guida nello svolgersi del racconto, e potrà essere usata dai bambini per lo studio nei giorni successivi:
La corda o il nastro possono essere distesi direttamente sul pavimento, oppure su un lungo foglio di carta bianca. Possiamo anche preparare una lunga striscia di tessuto nero, o un lungo ‘tappeto’ formato da pezze di colore diverso a seconda dell’era geologica che rappresenta.
Si può poi optare per la preparazione di un lungo cartellone, che terremo disteso sul pavimento per narrare la storia e posizionare le illustrazioni, e che poi potremo appendere ad una parete: sarà molto utile ai bambini per il loro lavoro di studio e ricerca dei giorni seguenti:
Il materiale consiste di una linea del tempo disegnata (completa) ed una seconda linea del tempo muta. La linea del tempo completa potrà essere utilizzata per la narrazione della storia, e poi servirà da controllo per il lavoro dei bambini sulla linea del tempo muta: possiamo stenderle entrambe sul pavimento, oppure appendere la linea illustrata ad una parete, per la consultazione.
Ognuna di queste linee del tempo della vita, dalla corda ai cartelloni, saranno accompagnate da vario materiale che tratta una specifica era geologica, e un set di immagini da posizionare correttamente lungo la linea:
Le linee del tempo possono essere realizzate utilizzando diverse scale. Possono anche essere costruite dai bambini, individualmente o in gruppo. In ogni tutorial troverete la scala utilizzata e i dati necessari, se volete realizzarle in classe.
Una linea del tempo davvero economica e che farà grande impressione nella mente dei bambini, è questa linea del tempo, lunga più di 200 strappi, da realizzare con la carta igienica, seguendo le tabelle scaricabili nel tutorial:
Linee del tempo per la comparsa dei viventi stampabili in formato pdf. Questo materiale può essere utile durante la presentazione della seconda grande lezione Montessori,
e può essere poi appeso come cartellone nella stanza.
Ho preparato due linee, ed ognuna comprende: – la linea del tempo completa di immagini e didascalie – una linea del tempo muta, da far completare ai bambini – i cartellini delle immagini con le didascalie da inserire nella linea del tempo muta.
Linee del tempo per la comparsa dei viventi PRIMA LINEA DEL TEMPO
Linee del tempo per la comparsa dei viventi
– linea del tempo con immagini – linea del tempo bianca – immagini per la linea del tempo.
Linee del tempo per la comparsa dei viventi SECONDA LINEA DEL TEMPO
Linee del tempo per la comparsa dei viventi
– linea del tempo 2 con immagini – linea del tempo 2 muta – linea del tempo 2 immagini.
Linea del tempo di carta igienica per la comparsa dei viventi, impressionante per la sua lunghezza, ma estremamente economica e semplice da realizzare, anche coi bambini. Può stimolare il lavoro di approfondimento e ricerca dopo la seconda grande lezione Montessori.
Linea del tempo di carta igienica per la comparsa dei viventi – Scopo del lavoro : dare una dimostrazione grafica dell’enorme estensione del tempo geologico rispetto ai tempi recenti.
Linea del tempo di carta igienica per la comparsa dei viventi – Materiale occorrente: – un rotolo di carta igienica (231 strappi o più) – penne a gel (a differenza dei pennarelli non spandono e restano leggibili) – nastro adesivo trasparente per le eventuali riparazioni riparazioni – un righello (solo per tracciare le linee, non per misurare) – tabelle 1 e 2. Le tabelle stampabili in formato pdf sono qui:
Linea del tempo di carta igienica per la comparsa dei viventi – TABELLE
Linea del tempo di carta igienica per la comparsa dei viventi – Direttive generali
Prima di iniziare, fare delle prove sul primo strappo del rotolo con la penna gel, per assicurarsi che il tratto risulti ben leggibile. Il lavoro consisterà nell’utilizzare le perforazioni tra gli strappi come un righello, segnando le date e i nomi elencati nelle tabelle che seguono. Se la carta si strappa, riparare con nastro adesivo.
Linea del tempo di carta igienica per la comparsa dei viventi – Come si fa Mettere il rotolo a destra e iniziare a srotolarlo. Segnare il primo strappo (OGGI) e consultando la tabella 1 proseguire contando gli strappi e segnando le informazioni presenti nella tabella (da oggi all’Adeano). Numerare gli strappi, per facilitare la seconda fase del lavoro.
Arrivati all’Adeano, riavvolgere la carta dal Neogene (oggi) all’Adeano e posizionare il rotolo alla nostra sinistra.
Utilizzando la TABELLA ” segnare all’interno delle varie ere geologiche le informazioni richieste:
Se volete potete via via riavvolgere la carta attorno a un secondo rotolo, da tenere alla vostra destra:
Srotolando sul pavimento di un lungo corridoio la nostra linea del tempo, l’impressione è davvero notevole:
E’ un lavoro davvero economico e semplice, e mi permetto di consigliarlo, sia nell’ambito della seconda lezione cosmica, sia per stimolare lo studio della Preistoria e della Storia della Terra e dell’uomo…
Linea del tempo di carta igienica per la comparsa dei viventi
Linee del tempo per la comparsa dei viventi tutorial: con strisce di carta colorata. Le linee del tempo possono essere usate durante la narrazione della seconda fiaba cosmica, o per lo studio. I tutorial e le tabelle che seguono servono a realizzare linee del tempo per la comparsa dei viventi sulla Terra (dall’Adeano al Cenozoico) lunghe 1,8 metri, 4,6 metri, 9,24 metri o 60 metri. Possono essere preparate dai bambini.
ma soprattutto i bambini più piccoli possono trovare difficile fare il collegamento tra durata delle ere e quadrante. Un sistema di visualizzazione più efficace è quello di costuire un nastro (o una corda) del tempo utilizzando le proporzioni ere/ore per dividerlo. Ne ricaveremo una striscia lunga 60 metri.
Questo grafico mostra la stessa scala presentata nell’orologio delle ere:
Potete realizzare questa linea del tempo utilizzando del nastro, oppure incollando tra loro strisce di carta colorata, come ho fatto io:
Linee del tempo di carta per la comparsa dei viventi Corda del tempo lunga 9,24 metri
La scala è 1 cm = 5 milioni di anni. La linea del tempo comincia 4.600.000.000 di anni fa.
In questa tabella trovate le indicazioni di lunghezza e colore per ogni era geologica:
Linee del tempo di carta per la comparsa dei viventi Linea del tempo lunga 4,6 metri
Scala: 1 cm = 10 milioni anni.
In questa tabella trovate le indicazioni di lunghezza e colore per ogni era geologica:
Linee del tempo di carta per la comparsa dei viventi Corda del tempo lunga 4,6 metri
Questa linea del tempo è simile alla precedente, ma più dettagliata. Questa è la tabella con le indicazioni di lunghezza e colore per ogni era geologica:
Linee del tempo di carta per la comparsa dei viventi Corda del tempo lunga 1,771 m + 14 m facoltativi per il Precambriano
Scala: 1 miliardo di anni = 3 m 100 milioni di anni = 30 cm 10 milioni di anni = 3 cm 1 milione di anni = 3 mm
Seguire la seguente tabella:
Linee del tempo di carta per la comparsa dei viventi
– la TABELLA 1 è abbastanza dettagliata, contiene l’indicazione di Eone, Era, Periodo, tempo espresso in milioni di anni fa, e gli eventi biologici più importanti. L’ordine seguito è dal più recente al più antico. E’ scaricabile in bianco e nero, e a colori;
– la TABELLA 2 mostra eoni, ere e periodi dai più recenti ai più antichi. Ogni rettangolo, numero o lettera rappresenta 1 milione di anni;
– la TABELLA 3 mostra le ere geologiche, il tempo espresso in milioni di anni fa, gli eventi più significativi, e il tempo espresso su scala del calendario e delle ore del giorno. E’ una tabella utile sia per preparare carte in tre parti, sia per preparare linee del tempo e orologi delle ere geologiche;
– la TABELLA 4 mostra alcuni degli eventi più significati della comparsa della vita sulla Terra, e il tempo espresso su scala delle ore del giorno (con quadranti);
– la TABELLA 5 mostra alcuni degli eventi più significativi della storia della comparsa dei viventi sulla Terra, e il tempo espresso su scala dei giorni dell’anno (con fogli di calendario);
– la TABELLA 6 è la tabella più dettagliata, ed è molto utile per preparare le carte in tre parti per la linea del tempo e altri cartelloni murali.
– la TABELLA 7 è un riassunto della tabella 6.
Tutte le tabelle sono preparate nei colori usati per l’OROLOGIO DELLE ERE GEOLOGICHE, e cioè: – Nero: assenza di vita (Archeano) – Giallo: comparsa della vita (Adeano) – Blu: l’acqua (Proterozoico) – Marrone: la terra (Proteozoico) – Verde: la vegetazione e la vita (Mesozoico) – Rosso: il giungere di qualcosa di nuovo (Cenozoico).
Questo è un esempio di carte delle nomenclature usate coi bambini da 3 a 6 anni.
Le carte delle nomenclature, dunque, servono ad assegnare i nomi alle cose, e sono spesso utilizzate per la costruzione del vocabolario comune e del vocabolario tecnico relativo alle varie aree disciplinari. La semplicità di questo materiale è evidente; resta da sottolineare che contengono la possibilità di autocontrollo dell’errore, che permette al bambino di lavorare senza interferenze da parte dell’insegnante.
Le nomenclature Montessori per bambini dopo i sei anni
Tradizionalmente, per creare le schede delle nomenclature si utilizzavano esclusivamente disegni fatti a mano. Oggi invece, si preferisce usare disegni semplici e stilizzati nelle carte che servono a nominare le parti di un oggetto (ad esempio le parti del vulcano), mentre si utilizzano sempre più fotografie a colori o in bianco e nero per altri tipi di nomenclature, ad esempio per classificare i tipi di piante da fiore. Le fotografie aiutano i bambini a riconoscere gli oggetti studiati nell’ambiente circostante, mentre le immagini stilizzate rendono più facile ai bambini isolare le parti importanti dell’immagine, senza essere distratti da sfondi e altri particolari.
Ci sono poi le carte dei comandi, che sono carte che servono a dar seguito e ad approfondire i contenuti presentati durante le lezioni. I bambini lavorano con questo tipo di carte per mettere in pratica ciò che hanno imparato: come suggerisce il nome stesso, le carte dei comandi invitano i bambini a fare qualcosa usando quello che hanno imparato, dimostrando così di avere padronanza di determinati concetti. Le carte dei comandi, per i bambini fino ai 6 anni, vengono usate come esercizi di lettura: il bambino legge una carta che gli indica di fare una certa cosa, ed il fatto che la faccia ci mostra che ha compreso ciò che ha letto. Esempi di carte dei comandi per la scuola d’infanzia possono essere di questo tipo:
portami una matita rossa
soffiati il naso
stendi un tappeto
toccati il gomito destro con il pollice sinistro.
Le carte Montessori in tre parti per i bambini dopo i 6 anni, sono invece composte da:
Una carta che contiene un’immagine
Un cartellino che contiene la parola o le parole che nominano l’immagine
Una carta che contiene la definizione di ciò che è mostrato nell’immagine
Per il controllo dell’errore e la guida, si possono utilizzare o una carta che contiene immagine, nome e definizione, oppure un libretto che raccoglie nomi, immagini e definizioni di tutto il set di carte con cui si lavora.
Il lavoro con questo tipo di carte non è quello di abbinare semplicemente le parole alle immagini, ma è di imparare e cercare le informazioni, padroneggiarle, e trarne stimolo per approfondimenti e ricerche.
Quello dell’abbinare le carte tra loro è solo un obiettivo intermedio.
Con queste carte si possono organizzare anche giochi tipo memory, dove lo scopo però non sarà quello di ricordare la posizione delle carte voltate, ma quello di stimolare l’interesse dei bambini verso il materiale.
Quando si preparano le carte delle nomenclature, si lavora per set, cioè attorno ad argomenti specifici, preparando le carte in tre parti ed il libretto guida. Questo libretto è anche il modello che il bambino userà per creare il proprio quaderno delle definizioni.
Alle elementari, le carte delle nomenclature vengono usate dopo che il bambino ha seguito una lezione su un concetto particolare. Ad esempio, dopo la prima grande lezione, il bambino vorrà saperne di più sui vulcani; quindi metteremo, tra i materiali per la geografia, le carte delle nomenclature sulle parti del vulcano.
Le carte in tre parti sono uno tra i materiali di lavoro che più caratterizzano una scuola elementare montessoriana, e che più la differenziano dalle altre scuole. Invece di utilizzare libri di testo e schede fisse da compilare, i bambini che utilizzano le carte in tre parti devono impegnarsi attivamente nel materiale. Sono esteticamente belle, ed incoraggiano l’apprendimento dei concetti, piuttosto che dirigere le energie verso il correre dietro ad un risultato, come avviene con l’uso delle schede.
Le carte dei comandi dopo i sei anni servono a promuovere le capacità di pensiero e di applicazione dei contenuti appresi.
Ad esempio, le carte dei comandi per la zoologia possono contenere comandi di questo genere:
Confronta un animale col cuore con tre camere con uno col cuore con quattro camere
Etichetta i diversi tipi di sistemi digestivi.
Oppure, per la geografia:
Prevedi cosa accadrebbe se la calotta polare si sciogliesse.
Le carte dei comandi, dunque, offrono ai bambini un modo di applicare e ampliare le loro conoscenze in modi sempre nuovi ed interessanti, che consente loro di interiorizzare le conoscenze e memorizzarle nella memoria a lungo termine. Le proposte possono essere varie e individualizzate in base agli interessi dei bambini, e questo rende l’apprendimento più significativo per ogni bambino.
Nel preparare queste carte, tenete a mente tutta la gamma di argomenti che è possibile includere. Le carte dei comandi incoraggiano i bambini ad esplorare liberamente il piano di studi ed il mondo circostante.
Trovi tutte le carte Montessori delle nomenclature e dei comandi pubblicate, e pronte per il download e la stampa qui.
Metodo Montessori schede delle nomenclature per le difficoltà ortografiche CUO QUO. Come già detto per le schede delle nomenclature per parole di tre lettere
una volta che il bambino ha fatto molti esercizi di composizione di parole per dettatura con l’alfabeto mobile, è pronto per gli esercizi di autodettatura, cioè per comporre autonomamente parole che egli stesso ha pensato, senza averle sentite dalla voce di altri.
Nomenclature per le difficoltà ortografiche CUO QUO
Esistono molte possibilità per favorire questo genere di esercizio, una può essere quella di preparare delle schede illustrate, che possono anche fornire un aiuto all’arricchimento del lessico.
Classicamente le schede delle nomenclature, a questo secondo scopo, sono organizzate per aree tematiche (animali domestici, casa, abbigliamento, mezzi di trasporto, ecc…).
Qui propongo una classificazione diversa, in funzione dell’apprendimento delle varie difficoltà ortografiche presenti nella nostra lingua occupandoci ora del suono CUO QUO.
Questa è una selezione di parole italiane che presentano appunto il suono CUO QUO, con diversi gradi di difficoltà; non tutte si prestano ad essere illustrate e le parole presenti nelle schede delle nomenclature sono in grassetto.
parole contenenti CUO QUO di 4 lettere cuor – equo
parole contenenti CUO QUO di 5 letterecuoco cuoia cuoio cuore vacuo – aequo quotaquoto
parolecontenenti CUO QUO di 6 lettere cuoche cuocia cuocio scuoce scuola – iniquo liquor quorum
parole contenenti CUO QUO di 7 lettere cuocere cuoiaio cuoiame innocuo vacuolo – antiquo liquore obliquo quotare quotato sequoia
parole contenenti CUO QUO di 8 lettere cospicuo cuocendo cuocersi cuociano cuociono proficuo scuocere scuoceva scuoiare scuoiato scuotere – aliquota quotando quotista
una volta che il bambino ha fatto molti esercizi di composizione di parole per dettatura con l’alfabeto mobile, è pronto per gli esercizi di autodettatura, cioè per comporre autonomamente parole che egli stesso ha pensato, senza averle sentite dalla voce di altri.
Esistono molte possibilità per favorire questo genere di esercizio, una può essere quella di preparare delle schede illustrate, che possono anche fornire un aiuto all’arricchimento del lessico.
Classicamente le schede delle nomenclature, a questo secondo scopo, sono organizzate per aree tematiche (animali domestici, casa, abbigliamento, mezzi di trasporto, ecc…).
Qui propongo una classificazione diversa, in funzione dell’apprendimento delle varie difficoltà ortografiche presenti nella nostra lingua occupandoci ora del suono CUA QUA.
Metodo Montessori schede delle nomenclature per le difficoltà ortografiche CUA QUA
Questa è una selezione di parole italiane che presentano appunto il suono CUA QUA, con diversi gradi di difficoltà; non tutte si prestano ad essere illustrate e le parole presenti nelle schede delle nomenclature sono in grassetto.
parole contenenti CUA QUA di 4 lettere equa equo quai qual
parole contenenti CUA QUA di 5 lettere arquà quale quare quark squaw
parolecontenenti CUA QUA di 6 lettere iniqua Pasqua quadre quadro quando quanto quartoquarzoquasar quassù quatto serqua squalosquame squash
parole contenenti CUA QUA di 7 lettere arcuare arcuato Ecuador innocua lacuale – liquame loquace obliqua quadrio quaggiù quaglia qualche qualcun qualità qualora qualsia quantum quarrie quassio quattro siliqua squadra
Parole contenenti CUA QUA di 15 lettere capisquadriglia caposquadriglia cinquantaduenne cinquantottenne inqualificabile quadrigemellare quadripartitico quantificazione quantomeccanica quarantanovenne quarantaseienne quarantatreenne quarantottesimo quattordicesimo quattordicimila quattrocentesco quattrocentista sconquassamento squalificazione ventiquattrenne
Parole contenenti CUA QUA di 16 lettere cinquantanovenne cinquantaseienne cinquantatreenne dequalificazione duecentoquaranta quadrimensionale quadrisdrucciolo quadruplicazione quarantasettenne quattrocentomila riqualificazione trentaquattrenne ventiquattresima ventiquattresimo
Parole contenenti CUA QUA di 17 lettere cinquantasettenne duecentocinquanta millequattrocento novantaquattrenne ottantaquattrenne quantificazionale quarantacinquenne quattrocentistico trentaquattresima
Parole contenenti CUA QUA di 18 lettere centocinquantamila cinquantacinquenne ottocentocinquanta quadridimensionale quadrimensionalità quarantaquattrenne sessantaquattrenne settantaquattrenne
Parole contenenti CUA QUA di 19 lettere cinquantaquattrenne sessantaquattresimo
Parole contenenti CUA QUA di 20 lettere quadridimensionalità
Parole contenenti CUA QUA di 21 lettere duecentocinquantamila seicentocinquantamila trecentocinquantamila
Parole contenenti CUA QUA di 22 lettere novecentocinquantamila ottocentocinquantamila
Parole contenenti CUA QUA di 23 ettere settecentocinquantamila
Parole contenenti CUA QUA di 24 lettere cinquecentocinquantamila
Parole contenenti CUA QUA di 25 lettere quattrocentocinquantamila
Metodo Montessori schede delle nomenclature per le difficoltà ortografiche GI. Come già detto per le schede delle nomenclature per parole di tre lettere
una volta che il bambino ha fatto molti esercizi di composizione di parole per dettatura con l’alfabeto mobile, è pronto per gli esercizi di autodettatura, cioè per comporre autonomamente parole che egli stesso ha pensato, senza averle sentite dalla voce di altri.
Esistono molte possibilità per favorire questo genere di esercizio, una può essere quella di preparare delle schede illustrate, che possono anche fornire un aiuto all’arricchimento del lessico.
Classicamente le schede delle nomenclature, a questo secondo scopo, sono organizzate per aree tematiche (animali domestici, casa, abbigliamento, mezzi di trasporto, ecc…).
Qui propongo una classificazione diversa, in funzione dell’apprendimento delle varie difficoltà ortografiche presenti nella nostra lingua occupandoci ora del suono GI.
Metodo Montessori schede delle nomenclature per le difficoltà ortografiche GI
pdf qui:
Il materiale comprende tutti i seguenti file:
Metodo Montessori schede delle nomenclature per le difficoltà ortografiche GI Carte mute (solo immagini)
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Metodo Montessori schede delle nomenclature per le difficoltà ortografiche GI Cartellini in stampato maiuscolo
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Metodo Montessori schede delle nomenclature per le difficoltà ortografiche GI Cartellini in stampato minuscolo
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Metodo Montessori schede delle nomenclature per le difficoltà ortografiche GI Cartellini in corsivo
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Metodo Montessori schede delle nomenclature per le difficoltà ortografiche GI Nomenclature in stampato maiuscolo
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Metodo Montessori schede delle nomenclature per le difficoltà ortografiche GI Nomenclature in stampato minuscolo
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Metodo Montessori schede delle nomenclature per le difficoltà ortografiche GI Nomenclature in corsivo
________________________________________ Metodo Montessori schede delle nomenclature per le difficoltà ortografiche GI
Questa è una selezione di parole italiane che presentano appunto il suono GI, con diversi gradi di difficoltà; non tutte si prestano ad essere illustrate e le parole presenti nelle schede delle nomenclature sono in grassetto:
parole contenenti GI di 3 lettere già gin gip giù
parole di 4 lettere agio dogi Gian giga gilè Gina Gino gita oggi
parole contenenti GI di 5 lettere aggio agile agire Angiò bigie brugi bugia bugie egida egira giadaGiano giara Giava gibbo Gilda Gildo gilio giogo gioia Giona Giove gipso girio girlo giuba Giuda giure giurì giuso Igino ingiù leggi Liegi ligio logia login Luigi lungi magia mingi mogio mugic ogiva orgia ragie regio tiggi uggia
Metodo Montessori schede delle nomenclature per le difficoltà ortografiche GHI. Come già detto per le schede delle nomenclature per parole di tre lettere
una volta che il bambino ha fatto molti esercizi di composizione di parole per dettatura con l’alfabeto mobile, è pronto per gli esercizi di autodettatura, cioè per comporre autonomamente parole che egli stesso ha pensato, senza averle sentite dalla voce di altri.
Esistono molte possibilità per favorire questo genere di esercizio, una può essere quella di preparare delle schede illustrate, che possono anche fornire un aiuto all’arricchimento del lessico.
Classicamente le schede delle nomenclature, a questo secondo scopo, sono organizzate per aree tematiche (animali domestici, casa, abbigliamento, mezzi di trasporto, ecc…).
Qui propongo una classificazione diversa, in funzione dell’apprendimento delle varie difficoltà ortografiche presenti nella nostra lingua occupandoci ora del suono GHI.
Metodo Montessori schede delle nomenclature per le difficoltà ortografiche GHI
Questa è una selezione di parole italiane che presentano appunto il suono “ghi”, con diversi gradi di difficoltà; non tutte si prestano ad essere illustrate e le parole presenti nelle schede delle nomenclature sono in grassetto:
Parole di 5 lettere: ghiro, ghisa.
Parole di 6 lettere: draghi, fanghi, funghi, ghiado, ghiaia, ghibli, ghiera, ghigne, ghinea, ghirba, sorghi, terghi, unghia, volghi.
Parole di 7 lettere: aurighi, beghino, cinghia, cinghio, ghiacce, ghianda, ghiotto, ghiozzo, righine, rugghio .
Il grande cubo del trinomio Montessori è un cubo costituito da 27 singole parti, della grandezza complessiva di cm 31x31x31. Il cubo originale Montessori ha una grandezza di 9x9x9. Di seguito le misure e l’elenco dei colori da utilizzare per costruirlo in proprio.
Per costruirlo servono tavolette di compensato di 1cm di spessore con le seguenti misure: 4 tavolette cm 9×8 14 tavolette cm 10×10 4 tavolette cm 14×13 14 tavolette cm 15×15 4 tavolette cm 24×23 14 tavolette cm 25×25 12 tavolette cm 13×24 12 tavolette cm 8×24 24 tavolette cm 14×23 12 tavolette cm 8×14 24 tavolette cm 9×23 12 tavolette cm 9×13 12 tavolette cm 10×15
Con queste tavolette si costruiscono le 27 parti del cubo del trinomio come segue: 1 CUBO GIALLO: 4 tavolette 9×8 e 2 tavolette 10×10 1 CUBO BLU: 4 tavolette 14×13 e due tavolette 15×15 1 CUBO ROSSO: 4 tavolette 24×23 e 2 tavolette 25×25 3 PARALLELEPIPEDI (FACCE LUNGHE ROSSE, FACCE CORTE BLU): 6 tavolette 25×25 e 12 tavolette 13×24 3 PARALLELEPIPEDI (FACCE LUNGHE ROSSE, FACCE CORTE GIALLE): 6 tavolette 25×25 e 12 tavolette 8×24 3 PARALLELEPIPEDI (FACCE LUNGHE ROSSE, FACCE CORTE BLU): 6 tavolette 15×15 e 12 tavolette 14×23 3 PARALLELEPIPEDI (FACCE LUNGHE BLU, FACCE CORTE GIALLE): 6 tavolette 15×15 e 12 tavolette 8×14 3 PARALLELEPIPEDI (FACCE LUNGHE ROSSE, FACCE CORTE GIALLE): 6 tavolette 10×10 e 12 tavolette 9×23 3 PARALLELEPIPEDI (FACCE LUNGHE GIALLE, FACCE CORTE BLU): 6 tavolette 10×10 e 12 tavolette 9×13 6 PARALLELEPIPEDI (in cui i lati corti corrispondenti ai lati del cubo piccolo e di quello medio, verranno verniciati in giallo e in blu, sul coperchio e sul fondo, e i lati lunghi, corrispondenti ai lati del cubo grande, in rosso): 12 tavolette 10×15, 12 tavolette 14×23 e dodici tavolette 9×23.
tutte le facce 4×4 sono rosse tutte le facce 3×3 sono blu tutte le facce 2×2 sono rosse tutte le facce non quadrate sono nere.
Questo materiale offre ai bambini un’ ampia gamma di sperimentazioni possibili: si può costruire un’alta torre grazie al particolare rapporto di grandezza tra loro; le singole parti possono essere ordinate secondo grandezza e colore, su di una base, e formare alla fine un cubo; alle varie parti possono venir associati cartoncini fino ad arrivare a sperimentare la formula del trinomio (a+b+c) x (a+b+c) x (a+b+c); le singole parti possono formare una strada o un cerchio su cui i bambini possono camminare, tenendosi in equilibrio.
Noi adulti abbiamo molte idee astratte su ciò che il bambino può o non può imparare e questo avviene anche con il grande cubo del trinomio. E’ essenziale piuttosto prenderci sufficiente tempo per osservarli giocare e imparare da loro, invece di pretendere sempre che raggiungano i nostri obiettivi e soddisfino le nostre aspettative. Ciò significa che dovremmo vedere i bambini come sono e non come vorremmo che fossero. La capacità di osservare diventa un’arte vera e propria. Dovremmo riuscire a reprimere l’impulso di intrometterci nei processi infantili o addirittura cercare di accelerarli. La Montessori chiama tutto ciò “Attendere osservando”. I bambini imparano attraverso attività spontanee, durante le quali sviluppano un’enorme energia. “Lo studio dello sviluppo del bambino è intimamente connesso con lo studio dello sviluppo del movimento della mano. Ci si dimostra chiaramente che lo sviluppo del bambino è legato alla mano, la quale ne rivela lo stimolo psichico. Possiamo esprimerci in questo modo: l’intelligenza del bambino raggiunge un certo livello, senza far uso della mano; con l’attività manuale egli raggiunge un livello più alto, ed il bimbo che si è servito delle proprie mani ha un carattere più forte.” (Maria Montessori, La mente del bambino).
Tavola con asticine dell’addizione e tavole di controllo stampabili. Il lavoro necessario a calcolare qualsiasi addizione si incentra sempre intorno al 10. Le addizioni parziali dei gruppi possono rimanere al di sotto della decina, raggiungerla o superarla. Per completare l’esercizio col tavoliere delle asticine, si offre un materiale scritto che conduce il bambino alla memorizzazione necessaria per il calcolo rapido.
In questo articolo trovi la descrizione dettagliata di tutte le tavole per l’addizione predisposte dalla Montessori, la tombola delle addizioni, i cartellini ed i moduli da compilare; mentre trovi tutto il materiale pronto per la stampa qui:
Il tavoliere delle asticine è in due versioni: – piccola – grande.
Oltre al tavoliere il materiale comprende tutte le tavole di controllo previste da Maria Montessori, compresa la tombola dell’addizione:
– moduli per l’esercizio scritto – cartelli delle operazioni per le addizioni – tavola I: questa tavola rappresenta tutte le combinazioni che si possono effettuare con i moduli per l’esercizio scritto – tavola per il passaggio dalla Tavola I alla Tavola II – tavola II: in questa tavola dell’addizione i riquadri sono disposti in modo che tutti i 10 risultino sulla stessa linea – tavola per il passaggio dalla Tavola II alla tavola III – tavola III, che si legge come la tavola pitagorica. Le due linee direttrici della cornice ricalcano la successione della serie naturale dei numeri da 0 a 9 – tavola IV – tavola V – tavola VI: la tombola dell’addizione.
Questa è la tavola con asticine per l’addizione:
Moduli per l’esercizio scritto
Nei moduli per l’esercizio scritto avremo sulla colonna di sinistra (primo addendo) sempre lo stesso numero (da 1 a 9), che viene sommato successivamente coi numeri da 1 a 9 (secondo addendo, nella colonna centrale). A destra si scrivono i numeri che rappresentano i totali. Dopo la stampa ritagliate i moduli lungo le linee verticali.
Questo materiale per gli esercizi scritti conduce il bambino ad impadronirsi di tutte le possibili combinazioni intorno al 10, necessarie e sufficienti da memorizzare. Stampatene tutte le copie che il bambino desidera.
Esercizi per l’addizione
Questi cartellini contengono tutte le combinazioni possibili, che rientrano nelle tavole dell’addizione, ed a parte, tutti i risultati corrispondenti:
cartelli delle operazioni
Prima tavola dell’addizione – Tavola I
Questa tavola rappresenta tutte le combinazioni che si possono effettuare con i moduli per l’esercizio scritto.
In essa ogni numero da 1 a 9 risulta addizionato con la serie dei numeri da 1 a 9.
Osservando la tavola, si vede che in ogni colonna è sempre presente un 10 come totale. Nella prima colonna (quella dell’1) il 10 è l’ultimo totale ottenuto, il penultimo nella colonna del 2, il terzultimo nella colonna del 3 ecc.. , mentre occupa la prima posizione nella colonna del 9.
Passaggio dalla tavola I alla tavola II
Il 10, nella tavola I, risulta sempre composto dall’unione di quegli stessi gruppi che il bambino ha avuto modo di conoscere fin da quando lavorava con le aste numeriche, quando, attraverso vari spostamenti, formava aste tutte di lunghezza 10 così:
9+1=10
8+2=10
7+3=10
6+4=10.
Sappiamo che 5+5=10 non è possibile con le aste numeriche per la presenza nella serie di una sola asta del 5: in realtà potremmo eseguire l’operazione 5×2, facendo ruotare l’asta di 180° gradi.
Le rimanenti combinazioni
4+6=10
3+7=10
2+8=10
1+9=10
sono semplicemente l’inverso delle combinazioni precedenti.
Disporre di aste rigide che si possono spostare per formare aste di valore 10 chiarisce il fatto che le successive combinazioni si rifanno alle precedenti e fa risaltare la differenza che esiste tra le nove combinazioni considerate nel loro complesso e la necessità di dislocare gli elementi che costituiscono le prime quattro combinazioni per poter concretizzare le ultime quattro.
Le combinazioni rappresentano il fatto più importante. Prendiamo ad esempio la combinazione 3+7=10. Se su questa combinazione si interviene con il dislocamento dei pezzi componenti cambiandoli in 7+3=10, risulta sempre la stessa combinazione, anche se sotto un altro aspetto, quasi come succede per una stessa moneta vista nel suo dritto e nel suo rovescio.
Ciò che occorre memorizzare, quindi, è la combinazione, ed ogni combinazione di gruppi diseguali di presenta doppia, dal punto di vista della posizione dei termini che la compone. Questo “duplicato inverso” può essere eliminato in una tavola semplificata, nella quale siano presenti tutte le possibili combinazioni, dove il necessario è ciò che è sufficiente:
Per il passaggio dalla Tavola I alla Tavola II nelle scuole Montessori si utilizzano oggi dei rettangoli di cartoncino che vengono utilizzati per coprire via via le combinazioni ripetute sulla Tavola I: ne risulta che la tavola si presenta suddivisa in due parti triangolari. Soltanto in quella in basso a sinistra si possono leggere le 45 combinazioni rimaste. Tuttavia, per ottenere la Tavola II, dovremo idealmente tagliare in strisce verticali le combinazioni rimaste, per riallinearle in modo che tutte le addizioni con 10 per totale si trovino sulla stessa riga.
Seconda tavola dell’addizione – Tavola II
Nella seconda tavola dell’addizione i riquadri sono disposti in modo che tutti i 10 risultino sulla stessa linea.
In questa tavola si trovano tutte le combinazioni dei gruppi che non raggiungono la decina, che si trovano al di sopra della linea in cui i risultati sono uguali a 10; tutte le combinazioni dei gruppi che superano la decina si trovano invece al di sotto della linea.
Nella Tavola II i riquadri organizzati secondo la linea del 10 offrono questo schema generale: in ogni riga sono presenti le combinazioni i cui totali risultano uguali.
Possiamo contrassegnare con colori meno accesi o con un carattere tipografico più piccolo, i duplicati delle combinazioni che è possibile eliminare alla scopo di ottenere quelle fondamentali. Le scomposizioni si verificano più volte ripetute con termini invertiti e, siccome si distinguono le ripetizioni, contrassegnandole con un colore più chiaro (ad esempio), si vede che esse vanno aumentando di numero dalla seconda colonna in avanti; vale a dire che ci si imbatte in un doppione nella colonna del 2, in due in quella del 3, ecc… e in otto nella colonna del 9.
Nella Tavola II, ogni colonna ha inizio con la combinazione in cui i due addendi sono fra loro uguali: 1+1 2+2 3+3 ecc…, e le altre combinazioni si svolgono (ma il 9+9 inizia e conclude la colonna) verso il basso.
Tutte le combinazioni della Tavola I si trovano nella Tavola II, procedendo a ritroso obliquamente e passando, in tal modo, attraverso tutte le colonne, fino alla prima.
Al di sopra della diagonale, cioè sopra la linea degli addendi uguali, si ritroverebbero le combinazioni ripetute in senso inverso (contrassegnate con colore pallido).
Se dalla Tavola I si eliminano dunque i duplicati, otteniamo una tavola semplificata contenente tutte le possibili combinazioni: questa Tavola II si può leggere e studiare come la tavola pitagorica per la moltiplicazione.
Leggendo le addizioni rimaste in ciascuna colonna, si vede che esse cominciano sempre con un numero addizionato a se stesso.
C0sì, ad esempio, considerando la colonna col 4+4:
– troviamo poi 3+4=7 (che si può leggere anche 4+3=7) nella colonna precedente e nella sua riga immediatamente superiore (salendo di una posizione in diagonale, insomma)
– nella colonna ancora più a sinistra (quella del 2) e nella riga ancora più in alto (salendo cioè in diagonale di un’altra posizione), troviamo 2+4=6 (che si può leggere anche 4+2=6).
– avvalendosi della proprietà commutativa dell’addizione, il bambino che lavora alle combinazioni del 4 troverà quelle non presenti (perchè già eliminate) rispettivamente nelle colonne del 3 del 2 e dell’1, dove il 4 è presente come secondo addendo.
La stessa cosa si osserva per tutti i numeri, procedendo obliquamente da destra a sinistra.
Per eseguire tutte le combinazioni di un dato numero partendo dalla minore, ad esempio tutte le addizioni relative al 3:
– partiamo da 1+3 della prima colonna
– proseguiamo in obliquo verso destra, di colonna in colonna, scendendo sempre di una riga: 2+3 3+3
– giunti a 3+3 si prosegue verticalmente sulla stessa colonna.
Terza tavola dell’addizione – Tavola III
Trascriviamo, uno sotto l’altro, colonna dopo colonna, i totali delle addizioni presenti nella Tavola I:
Costruiamo poi una cornice contenente la serie dei numeri da 1 a 9, prendendo lo zero per angolo. Si ottiene così questa tavola:
La Tavola III si legge come la tavola pitagorica: per esempio 8+5=13. Le due linee direttrici della cornice ricalcano la successione della serie naturale dei numeri da 0 a 9.
Lungo la diagonale si incontrano via via i doppi dei numeri presenti nella cornice, e fuori della diagonale non c’è altro che la ripetizione simmetrica delle addizioni presenti in ciascuna delle due metà. Per questo motivo basta imparare a memoria soltanto metà della tavola, cioè 45 combinazioni.
Quarta tavola dell’addizione – Tavola IV
Possiamo ridurre la Tavola III in questo modo:
– nella tavola, ogni numero da 1 a 9 si conclude, al termine delle rispettive righe, con il suo doppio.
– si vedono inoltre i numeri uguali incasellati in allineamenti ascendenti e discendenti tra loro paralleli e perpendicolari alla diagonale principale
Per poter leggere la Tavola IV si procede verso destra fino a raggiungere il doppio del numero di partenza; se il totale dell’addizione è superiore a quel doppio (e questo accade quando il secondo addendo è maggiore del primo), si scende verticalmente fino alla riga che indica il livello del secondo addendo.
Prendiamo ad esempio l’addizione 4+7:
– si procede fino al doppio del 4 (4 x 2=8)
– si scende verticalmente fino alla riga del 7: il totale è 11.
Se desideriamo addizionare 5+8, partiamo allo stesso modo dal doppio del 5 (10) e poi scendiamo verticalmente fino alla riga dell’8, e troveremo il 13.
E’ evidente che, per eseguire ad esempio la somma 8+5, per la proprietà commutativa, opereremo in maniera che il primo addendo sia quello minore, cioè il 5.
Bisogna però dire che il bambino trova molto facilmente il totale in questo modo: punta i due addendi sulla striscia verticale, sposta poi le due dita orizzontalmente verso destra finchè un dito raggiunge la diagonale che limita la tavola, e a questo punto scende verticalmente fino ad incontrare la riga orizzontale indicata dall’altro dito.
Quinta tavola dell’addizione – Tavola V
Eseguendo parecchie di queste addizioni sulla Tavola IV si osserva che i risultati incontrati lungo la diagonale principale sono sempre numeri pari, e che quelli lungo la diagonale immediatamente al di sotto e parallela sono dispari. Perciò, queste due serie di numeri bastano ad indicare ogni possibile totale di addizioni entro il 18. Possiamo quindi ridurre la Tavola IV in questo modo:
ottenendo la Tavola V.
Prendiamo come esempio l’addizione 5+8
– si procede orizzontalmente fino ad incontrare i rispettivi doppi, cioè 10 e 16
– si percorre la diagonale con direzione convergente, raggiungendo il 12 nello scendere, e il 14 nel salire
– il risultato si trova nella casella che sta tra il 12 ed il 14, sulla diagonale dei numeri dispari: 13
Prendiamo ora ad esempio l’addizione 3+7:
– arrivati al doppio 6+14 si procede in senso contrario
– sulla diagonale troviamo la casella del 10: questa volta il totale, essendo pari, si trova proprio sulla diagonale principale.
Prendiamo poi ad esempio l’addizione 3+9:
– avanziamo tra il 6 e il 18
– le dita si incontrano su un numero comune che si trova sulla diagonale: 12.
L’uso di due bastoncini per parte, che vengono opportunamente separati, dà a questo esercizio l’aspetto di gioco.
Dopo molti esercizi, il bambino potrà arrivare ad alcuni interessanti punti di coscienza:
– la somma di due numeri pari è un numero pari
– la somma di un numero pari e di un numero dispari è un numero dispari
– la somma di due numeri dispari è un numero pari.
Inoltre, la somma di due numeri è uguale alla media dei loro doppi. Infatti, intendendo per media aritmetica “la somma di due o più numeri divisa per il numero di essi” avremo ad esempio:
4+6= (4×2) + (6×2) x 1/2 = [2 x (4+6)] :2 = 10
Tavola dell’Addizione VI – Tombola dell’addizione (o Tavola con tombolini)
Oltre a queste cinque tavole di confronto, viene usata poi una sesta tavola con 81 totali mobili: è la Tombola dell’addizione.
Le catene di perle sono serie di barrette (di perle colorate per i numeri da 1 a 9) e di perle dorate per la decina, che rappresentano in forma lineare il quadrato ed il cubo di ogni numero. Coi bambini più piccoli si prestano ad esercizi legati al contare ed all’esplorazione del numero e del sistema decimale, coi più grandi supporta lo studio delle potenze e dell’algebra.
Qui trovi qualche suggerimento per la costruzione in proprio del materiale, o in alternativa la versione stampabile.
Se desiderate realizzare il materiale con perle vere, dopo aver preparato le 10 barrette da dieci perle, congiungetele tra loro preparando degli anellini di fil di ferro:
Se non avete la possibilità di realizzare il materiale con perle vere, potete considerare l’idea di stampare e comporre sempre con anellini di fil di ferro o graffette queste catene pronte per la stampa:
Sia che usiate perle vere, sia che vogliate ricorrere alla versione stampabile, completano il materiale le frecce per contare (blu per le decine, rosse per le centinaia):
Catene di perle Montessori TUTORIAL E DOWNLOAD
Le altre catene dei quadrati, oltre a quella del 100 (quadrato del 10) si preparano allo stesso modo, utilizzando le barrette di perle colorate
per i numeri da 2 a 9 (il quadrato di 1 è 1), congiungendo attraverso gli anellini di fil di ferro (o le graffette): – 2 barrette del 2 – 3 barrette del 3 – 4 barrette del 4 – 5 barrette del 5 – 6 barrette del 6 – 7 barrette del 7 – 8 barrette dell’8 – 9 barrette del 9
è un materiale che, una volta preparato, si presta poi ad essere utilizzato anche per giochi con le tabelline e successivamente allo studio delle potenze dei numeri.
Questa è, se può essere utile, la versione stampabile:
E anche in questo caso, completano il materiale le frecce per contare.
Ho preparato una versione colorata (nei colori utilizzati per preparare il materiale stampabile) e una versione bianco e nero se utilizzate barrette di colori diversi (da colorare o da stampare su fogli colorati):
Catene di perle Montessori TUTORIAL E DOWNLOAD
La catena del 1000 e le altre catene dei cubi dei numeri
Per la catena del 1000, dopo aver preparato le 10 catene del 100 necessarie, congiungetele tra loro con un ulteriore anellino, in modo tale che la catena presenti un anello a congiungere le decine tra loro, e due anelli a congiungere tra loro le centinaia.
Allo stesso modo potete congiungere tra loro, se preferite, il materiale stampabile proposto più sopra, insieme alla catena del 100.
Sia che usiate perle vere sia che usiate il materiale stampabile, completano il materiale le frecce per contare.
Catene di perle Montessori TUTORIAL E DOWNLOAD
Per i cubi dei numeri da 1 a 9 congiungete tra loro:
– 4 barrette del 2
– 9 barrette del 3
– 16 barrette del 4
– 25 barrette del 5
– 36 barrette del 6
– 49 barrette del 7
– 64 barrette dell’8
– 81 barrette del 9
Questo è il materiale in versione stampabile:
Anche in questo caso, il materiale è completato dalle frecce per contare, compreso nelle frecce per contare le catene delle potenze:
Soprattutto pensando alle insegnanti che sentono quanto la psicoartimetica Montessori potrebbe essere d’aiuto nella scuola, non solo per il sostegno, ho anche preparato del materiale “virtuale” stampabile:
Versione stampabile delle perle dorate Montessori
materiale pronto per download e stampa qui:
Dopo aver stampato, consiglio di plastificare, o almeno di incollare ad un cartoncino per rendere il materiale più resistente e facile da maneggiare.
Potete utilizzare le barrette semplicemente ritagliate, ma sarebbe meglio completarle inserendo alle due estremità di ogni barretta una graffetta:
o un anellino di fil di ferro (basta attorcigliarlo attorno alla pinza e tagliare):
Questo accorgimento vi permetterà poi di utilizzare il materiale anche per altri giochi ed attività interessanti come il serpente dell’addizione e le catene di 100 e di 1000.
Costruire le tavolette di Séguin. Le tavolette a cifre mobili, chiamate tavolette di Seguin dal nome dell’ideatore, sono delle assi di legno nelle quali le cifre sono separate da piccole assi orizzontali.
Eduard Séguin (1812-1880), collaboratore di Itard, fu l’iniziatore della pedagogia ortofrenica e promotore della creazione di istituzioni speciali per insufficienti mentali. Egli definì l’idiozia un’infermità del sistema nervoso che aveva per effetto la sottrazione di alcuni organi alla volontà, abbandonando il soggetto agli istinti. Il suo metodo consisteva nel provocare, attraverso opportuni esercizi e materiali didattici, l’attivazione dell’apparato muscolare e dei sensi per giungere a risvegliare l’intelligenza e ad esercitare la volontà. L’obiettivo era di rendere l’insufficiente mentale più adeguato ad affrontare le situazioni esistenziali quotidiane.
Qui trovi esempi di utilizzo delle tavole con la lezione in tre tempi:
Misurano indicativamente 31 cm x 12, le tessere dei numeri mobili 6 cm x 7 cm. Le tessere coi numeri da 1 a 9 devono essere della misura giusta per scivolare negli spazi tra le assicelle orizzontali.
Ne esistono di due tipi: col 10 ripetuto nove volte e le tessere da 1 a 9 (prima tavola di Seguin) con la sequenza dal 10 al 90 e le tessere da 1 a 9 (seconda tavola di Seguin).
Quelle in commercio costano circa 50 euro l’una, ma costruirle è molto semplice. Io le ho realizzate con Word e le ho poi incollate su del cartone spesso:
Ne ho fatta anche una versione più piccola, per chi ha problemi di spazio, o per permettere ai bambini di portare le tavolette a casa.
Costruire le tavolette di Séguin – tavole di Seguin piccole
Costruire le tavolette di Séguin – tavole di Seguin grandi
Soprattutto pensando alle insegnanti che sentono quanto la psicoaritmetica Montessori potrebbe essere d’aiuto nella scuola, non solo per il sostegno, ho anche preparato del materiale “virtuale” stampabile:
Dopo aver stampato, consiglio di plastificare, o almeno di incollare ad un cartoncino per rendere il materiale più resistente e facile da maneggiare.
Potete utilizzare le barrette semplicemente ritagliate,
ma sarebbe meglio completarle inserendo alle due estremità di ogni barretta una graffetta:
o un anellino di fil di ferro (basta attorcigliarlo attorno alla pinza e tagliare):
Questo accorgimento vi permetterà poi di utilizzare il materiale anche per altri giochi ed attività interessanti come il serpente dell’addizione…
Costruire il materiale delle perle colorate Montessori – queste sono le barrette delle perle colorate:
un po’ noioso forse, ma vale la pena farsele visto che un set di barrette (10 per tipo) costa circa 40 euro…
Avevo preparando questo primo set sfilando delle collane molto economiche trovate al mercato. Non serve un tutorial per prepararle:
scegliete un colore diverso per ogni numero, e perline delle stesse dimensioni. I colori indicati dalla Montessori sono: uno rosso due verde tre rosa quattro giallo cinque azzurro sei marrone sette bianco otto celeste (o grigio) nove blu dieci oro (la bacchetta del 10 del materiale delle perle dorate)
Per usarle per una vasta gamma di esercizi, preparatene almeno dieci per tipo (per le barrette dall’1 all’8), e undici per le barrette del 9. Per quelle del 10 invece l’ideale è averne almeno 54. L’ideale sarebbe scegliere perle colorate delle stesse dimensioni di quelle usate per costruire le perle dorate.
Successivamente ho utilizzato le perle avanzate dalla costruzione delle perle dorate
(erano le perle di legno di una tenda), colorandole con acrilici spray, per avere il materiale completo delle perle colorate.
Soprattutto pensando alle insegnanti che sentono quanto la psicoartimetica Montessori potrebbe essere d’aiuto nella scuola, non solo per il sostegno, ho anche preparato del materiale “virtuale” stampabile:
Tornando al materiale “reale”, se prevedete di utilizzare le perle colorate anche per esercizi quali il serpente dell’addizione e tutti gli esercizi relativi al quadrato e al cubo dei numeri, vi occorreranno molte più perle di quelle che servono per i primi esercizi.
– per le barrette dell’1 possono bastare 45 pezzi
– per le barrette del 2 occorreranno: 45 barrette, un quadrato formato da 2 barrette, una catena formata sempre da 2 barrette, un cubo formato da 4 barrette e una catena sempre formata da 4 barrette:
– per le barrette del 3 occorreranno 45 barrette, un quadrato formato da 3 barrette e una catena sempre formata da 3 barrette; un cubo formato da 9 barrette e una catena sempre di 9 barrette:
– per le barrette del 4 servono 45 barrette, un quadrato formato da 4 barrette e una catena sempre di 4 barrette, un cubo formato da 16 barrette e una catena sempre formata da 16 barrette
e così via… … per il 5 serviranno 45 barrette; un quadrato formato da 5 barrette e una catena formata da 5 barrette; un cubo formato da 5×5=25 barrette e una catena sempre di 25 barrette … per il 6, 45 barrette; un quadrato formato da 6 barrette e una catena sempre di 6 barrette; un cubo formato da 6×6= 36 barrette e una catena sempre di 36 barrette … per il 7, 45 barrette; un quadrato formato da 7 barrette e una catena sempre di 7 barrette; un cubo formato da 7×7= 49 barrette e una catena sempre di 49 barrette … per il 8, 45 barrette; un quadrato formato da 8 barrette e una catena sempre di 8 barrette; un cubo formato da 8×8= 64 barrette e una catena sempre di 64barrette … per il 9, 45 barrette; un quadrato formato da 9 barrette e una catena sempre di 9 barrette; un cubo formato da 9×9= 81 barrette e una catena sempre di 81 barrette … per le perle dorate del 10, oltre alle perle dorate che occorrono per il sistema decimale, occorreranno 45 barrette del 10, un quadrato formato da 10 barrette e una catena sempre formata da 10 barrette (la catena del 100); un cubo formato da 10×10=100 barrette e una catena sempre formata da 100 barrette (la catena del 1000).
Per costruire i quadrati e i cubi potete fare riferimento al tutorial per la preparazione delle perle dorate:
Per le catene potete agganciare le barrette tra loro attraverso i ganci terminali, oppure congiungere le barrette tra loro con degli anellini fatti arrotolando il fil di ferro attorno alla pinza, così:
gli anellini sono più resistenti ed io li preferisco.
Per ogni catena, come avete potuto vedere nelle immagini, preparate prima i gruppi di barrette al quadrato (due barrette per il due, 3 per il 3… 8 per l’8… ecc…) mettendo sempre un anellino anche all’inizio ed alla fine, e poi formate la catena del “cubo” in modo che tra un gruppo e l’altro ci siano 2 anellini consecutivi:
Tutto questo materiale nelle scuole montessoriane è organizzato in uno scaffale fatto in questo modo:
abbiamo un terzo materiale, che consiste in dieci cartoncini separati, su ciascuno dei quali è scritto un numero: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10, e 55 piccoli oggetti separati che possono essere gettoni colorati, giocattolini uguali, palline, monetine, tappi delle bottiglie di plastica, ecc…
Trovi le indicazioni per la presentazione del materiale e gli esercizi qui:
Casellario dei fuselli Montessori – come costruirlo. Il casellario dei fuselli è un materiale che, come le aste numeriche, ripete la situazione del contare le unità relative ai vari gruppi della serie numerica da 1 a 10, o più esattamente da 1 a 9. Qui trovate il tutorial per costruirlo secondo il modello originale,
Materiale occorrente: – un foglio di cartone o plastica ondulata – colla da carta o colla a caldo – tempere colorate – carta bianca e pennarelli per scrivere i numeri – 10 rotoli di carta igienica – 45 bastoncini (io ho usato della pasta secca)
Come si fa
decorate col bambino i rotoli di carta igienica e i bastoncini
quando i rotoli sono asciutti, incollateli al foglio di plastica o cartone con la colla a caldo. Prevedete un margine tutto intorno, e uno spazio sul davanti per conservare i bastoncini.
Potete coinvolgere il bambino nella scrittura dei cartellini dei numeri, da incollare sul davanti di ogni rotolo:
incollate i numeri sui rotoli, ed il vostro casellario dei fuselli è pronto:
Scala marrone e torre rosa: estensioni – I set della torre rosa e della scala marrone possono essere usati insieme per creare costruzioni sia verticali sia orizzontali. I bambini possono essere lasciati liberi di sperimentare, oppure si possono seguire ad esempio questi modelli.
Le figure che si creano sono molto belle, e alcune non sono affatto semplici da realizzare…
Qui puoi scaricare le schede in formato pdf da utilizzare coi bambini per copiare gli schemi (quattro immagini per foglio, da ritagliare e plastificare). Conservate in una scatolina vicino al materiale, i bambini possono sceglierle liberamente per il loro lavoro individuale :
Scatola origami con coperchio, nella versione più semplice che conosco. Le scatoline, soprattutto coi bambini (e soprattutto se si simpatizza per il metodo Montessori), non bastano mai… Queste scatoline quadrate, con coperchio, possono essere realizzate nella misura che si desidera, e anche utilizzando carta o cartoncino di recupero. Si preparano in pochi minuti.
Materiale occorrente
due fogli di carta quadrata, (uno per la scatola e uno per il coperchio); uno dei due quadrati deve essere circa mezzo centimetro più piccolo dell’altro. Io ho usato i fogli delle Pagine Bianche. Per ottenere il quadrato ho piegato in diagonale e tagliato i margini eccedenti:
Se disponete di un foglio già quadrato, piegate comunque la diagonale:
aprite:
piegate l’altra diagonale:
aprite:
ora piegate i quattro angoli (punta che cade all’incrocio delle diagonali, al centro del foglio), così:
Piegate il quadrato ottenuto dal margine esterno al centro così:
e fate lo stesso col margine opposto:
aprite:
e fate le stesse piegature anche agli altri due lati del quadrato:
quindi aprite nuovamente:
E continuate ad aprire il foglio, lasciando soltanto due triangoli opposti piegati, così:
Ogni triangolo presenta già un piega sulla punta; rivoltate il triangolino verso l’interno, poi ripiegate un’altra volta tutto il lato verso il centro:
Fate la stessa cosa sull’altro lato:
ripiegate il triangolino sotto al foglio (insomma nascondetelo sotto):
così:
ora piegate portando il lato corto a sinistra sul lato lungo in alto:
Aprite, e ripetete portando il lato corto sul lato in basso:
Aprite e ripetete anche col margine destro; alla fine aprite:
A questo punto tutte le piegature necessarie sono fatte, e non resta che dare forma alla scatolina; noterete che le piegature hanno formato al centro un quadrato: quello è il fondo della vostra scatola origami. Facendo leva su questi margini, i lati della scatola si solleveranno molto facilmente:
e vi troverete con della carta che sporge, così:
Ripiegatela verso l’interno, poi distendete il triangolino sul fondo:
Rigirate la vostra scatola origami e fate la stessa cosa sull’altro lato:
La vostra scatola origami è pronta!
preparate col secondo foglio il coperchio, seguendo naturalmente lo stesso procedimento:
Se volete aggiungete del cartoncino al fondo:
e chiudete:
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Origami box with lid tutorial, in the simplest version I know. The boxes, especially with the kids (and especially if you sympathize with the Montessori method), there is never enough … These square boxes, with lid, can be realized to the extent that you want, and also using recycled paper or cardboard. They may be prepared in a few minutes.
Origami box with lid tutorial
What do you need?
two sheets of square paper, (one for the box and one for the cover); one of the two square must be about half a centimeter smaller than the other.
I used sheets of the phonebook
Origami box with lid tutorial
What to do?
To get the square I folded the paper diagonally and I cut margins in excess:
If you have a sheet already squared, still fold diagonal:
open:
fold the other diagonal:
open:
Now fold the four corners (tip that falls at the intersection of the diagonals, at the center of the sheet), so:
Fold the square obtained from outer edge to the center, as well:
and do the same with the opposite edge:
open:
and do the same folds to the other two sides of the square:
then open again:
And continue to open the sheet, leaving only two triangles opposing folded:
Each triangle has already a fold at the tip; turn the triangle to the inside, then fold again all the side to the center:
Do the same thing on the other side:
fold the triangle under the sheet (in short hide it below):
in this way:
Now fold bringing the short side to the left on the long side at the top:
Open, and repeat taking the short side on the side bottom:
Open and repeat even with the right edge; at the end open:
At this point all the folds necessary are made, and it just has to give shape to the box; you will notice that the folds formed at the center a square: that is the bottom of your origami box. Leveraging on these margins, the sides of the box will rise up very easily:
and you will find yourself with some paper sticking out, like this:
Fold it inward, then straighten the triangle on the bottom:
turn over your origami box and do the same thing on the other side:
Your origami box is ready!
prepare with the second sheet the lid, following naturally the same procedure:
If you want add a piece of cardboard to the bottom:
Le perle dorate Montessori: tutorial per costruirle in proprio con poca spesa, indicazioni didattiche generali e lezione in tre tempi per la presentazione del materiale ai bambini…
Con le perle dorate Montessori il bambino scopre l’aritmetica nell’ambito del Sistema Decimale:
l’uno (unità) è un punto
la decina è un allinearsi di dieci punti su una linea
il centinaio una successione di dieci linee (di dieci perle ciascuna) su di un quadrato pari a 100
il migliaio è composto da dieci quadrati messi insieme che costituiscono un cubo di 1000, che è nuovamente un grosso punto
diecimila si forma mettendo uno accanto all’altro dieci cubi che danno come risultato nuovamente una lunga linea.
Per dare ai bambini la possibilità di occuparsi concretamente di grandi spazi numerici, insieme al materiale delle perle dorate Montessori vengono offerti loro, da subito, anche i simboli numerici per le unità, la decina, il centinaio ed il migliaio in forma di scheda stampata – download gratuiti qui:
I bambini mettono le cifre in relazione con il materiale concreto e imparano che hanno bisogno di soli dieci simboli: 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 , per potersi muovere e orientare nel gigantesco mondo dei numeri.
L’1 e lo 0 sono come una cornice per il tutto.
Hans Magnus Enzenberger lo ha raccontato in modo meraviglioso nel suo romanzo Il mago dei numeri:
“Sulla grande scala apparve un cinese in abiti di seta e prese posto sul trono d’oro. -Chi è mai costui?- chiese Roberto. -E’ l’inventore dello zero- sussurrò Teplotaxl. -Allora è il più potente?- -Il secondo-, disse il suo accompagnatore -il più potente di tutti abita là sopra, dove finisce la scala, nelle nuvole- -Anche lui è un cinese?- -Ah, se lo sapessi! Quello non l’abbiamo visto nemmeno una volta, ma noi tutti lo onoriamo. Egli è il capo di tutti i maghi dei numeri perchè ha inventato l’uno. Chissà, forse non è nemmeno un uomo, forse è una donna!- Roberto era così impressionato che non aprì bocca per un pezzo. Intanto i servitori avevano iniziato a servire la cena. -Ma queste sono tutte torte!- esclamò Roberto. -Sss, non così forte, ragazzo mio. Qui noi mangiamo solo torte, perchè le torte sono rotonde, e il cerchio è la più completa di tutte le figure. Assaggia…-“
L’uno è l’inizio, la prima perla, cui seguono la seconda, la terza, la quarta, la quinta, la sesta, la settima, l’ottava, la nona e la decima. Arrivati alla decima, si cambiano tutte le perle sciolte con una nuova unità: la decina o 10. E si continua a contare, e per farlo abbiamo bisogno di altre nove decine; arriviamo al decimo bastoncino e siamo arrivati a 100. ll bambino capisce in questo modo che ci spostiamo continuamente in una nuova unità; lo zero aiuta a immaginare quanto spazio i numeri si siano appena presi.
Si può intuire facilmente come la dimestichezza con tale materiale comunichi un profondo messaggio psicologico al bambino: egli sperimenta l’estensione dell’aritmetica, ma allo stesso modo può immaginare il proprio sviluppo: cominciando da un punto (l’ovulo) l’essere umano cresce e occupa sempre più posto.
Perle dorate Montessori: presentazione e tutorial Costruire in proprio il materiale
Ricapitolando, per materiale delle perle dorate intendiamo una dotazione di perline dorate tutte della stessa misura. Ce ne devono essere di sfuse per le unità e infilate in file di 10 per le decine, le centinaia e il migliaio. Un’unità è una perlina (punto) Una decina sono 10 perline infilate il linea verticale su un fil di ferro o uno stecchino (linea) Un centinaio sono 10 file di decine disposte una a fianco all’altra (quadrato) il migliaio è formato da dieci centinaia sistemate insieme a formare un cubo 10x10x10 (punto) Questo modello punto / linea / punto / linea si ripete in tutte le numerazioni del sistema decimale.
Il fornitore più economico che ho trovato offre questo materiale:
Ma prepararsi il materiale da sè è estremamente semplice, se non si è troppo perfezionisti (troppo montessoriani?) e se si coinvolgono nella costruzione del materiale i genitori.
Aggiungo, per chi pensa di non poter affrontare la costruzione del materiale, una versione stampabile:
che non ha sicuramente lo stesso valore dal punto di vista sensoriale, ma che può permettere di eseguire coi bambini una vasta gamma di esercizi sul sistema decimale:
Io, per avere a disposizione una grande quantità di perle tutte uguali per costruire il materiale in proprio ho usato una vecchia tenda:
e ho fatto come mostrato nelle immagini seguenti. Il lavoro richiede sicuramente del tempo, ma ne vale la pena ed è molto semplice. L’unico consiglio è quello di scegliere un fil di ferro non troppo rigido…
Barrette della decina:
infilate dieci perline nel fil di ferro,
ripiegate il primo estremo
tagliate dall’altra parte e ripiegate:
Quadrato del centinaio:
preparate 10 barrette della decina
tagliate un pezzo di fil di ferro e ripiegatelo a U, in modo che ripiegato risulti lungo circa il doppio del quadrato di perline
Inserite la curva della vostra U tra la prima e la seconda perlina della prima barretta e modellate come nell’immagine
avvicinate la seconda barretta e modellate nuovamente il fil di ferro, come fatto attorno alla prima barretta
procedete così per tutte le altre barrette
Ora tagliate una seconda U di fil di ferro e procedete allo stesso modo a fissare il secondo lato del vostro quadrato del cento
alla fine attorcigliate il fil di ferro rimasto
tagliate e ripiegate verso l’interno, nascondendo la chiusura:
Cubo del migliaio:
Preparate dieci quadrati del cento
Prima possibilità: il modo più semplice di formare il cubo del mille è quello di utilizzare degli elastici. Questa opzione consente di smontare il cubo, e ha il vantaggio di permettere l’esperienza di vedere davvero che 1000 è dieci volte cento, però il cubo risulterà meno stabile mentre si gioca alla banca, ad esempio:
Se invece volete dei cubi più solidi, i quadrati vanno legati col fil di ferro, così:
preparate quattro U di fil di ferro
ed inseritele nel primo quadrato come mostrato nell’immagine.
modellate il fil di ferro
ed inserite il secondo quadrato:
al termine attorcigliate il fil di ferro che avanza,
tagliate
e nascondete all’interno del cubo.
Perle dorate Montessori: presentazione e tutorial Presentazione dell’unità, la decina e il centinaio: lezione in tre tempi
Ci sono moltissimi esercizi che utilizzano il materiale delle perle dorate; questo è il primo e serve ad introdurre i nomi uno, dieci e cento.
Perle dorate Montessori: presentazione e tutorial Materiale necessario: una tabella a colonne per migliaia, centinaia, decine e unità perle dorate: una unità, una barra della decina, un quadrato delle centinaia un vassoio un tappeto
Perle dorate Montessori: presentazione e tutorial Primo tempo:
1. invitiamo bambino ad unirsi a noi in questo esercizio 2. il bambino può prendere il tappeto e srotolarlo sul pavimento 3. portiamo sul tappeto il materiale, poi ci sediamo accanto al bambino per la presentazione 4. con la presa a tre dita (indice e medio contro pollice) prendiamo l’unità dicendo: “Questa è una unità”. 5. Poi chiediamo al bambino: “Ti piacerebbe tenermi l’unità?” 6. Mettere la perla delle unità nel palmo della mano del bambino, e lasciare che la esamini. 7. quando il bambino ha terminato, rimetterà l’unità nella vostra mano 8. e voi la posizionerete nella tabella, nel riquadro verde delle unità. 9. Prendete ora la barra della decina dicendo: “.Questa è la barra del dieci Ha dieci perle”. 10. Poi chiedete al bambino “Ti piacerebbe tenere in mano la barra del dieci?” 11. Dare la barra al bambino; 12. Il bambino la esamina, conta le perline, e quindi ve la restituisce. 13. posizionate la barra sulla colonna blu delle decine. 14. Ora prendete il quadrato del cento dicendo: “E’ il quadrato del 100, infatti ha 100 perle” 15. poi chiedetegli “Ti piacerebbe tenerla in mano?” 16. e dare il materiale al bambino. 17. Lui la esamina, quindi ve la restituisce, 18. quindi voi la posizionate sulla tabella, nella colonna rossa delle centinaia.
Perle dorate Montessori: presentazione e tutorial Secondo tempo:
1. Chiedete al bambino “Puoi mostrarmi l’unità?” 2. Ringraziatelo, poi ripetere il processo con la barra di dieci e col quadrato del cento
Perle dorate Montessori: presentazione e tutorial Terzo tempo:
1. Indicate l’unità e chiedete al bambino “Che cos’è questo?” 2. Ripetete il processo con la barra del dieci e il quadrato del cento.
Se il bambino indica l’oggetto sbagliato o dà il nome sbagliato, chiedetegli di contare le perline. Se poi non corregge il suo errore, è possibile con delicatezza ripetergli il nome dell’oggetto. Per esempio, se il bambino ha detto che la barra del dieci è il quadrato del cento, gli diremo: “Contiamo le perle…”. Quando arriva a dieci, diremo: “Ha dieci perle. E ‘ la barra del dieci”.
Perle dorate Montessori: presentazione e tutorial
Montessori golden beads DIY and presentation. The tutorial to build them on their own with little expense, print version, educational indications and the three period lesson for the presentation of the material to children.
With Montessori golden beads children discover arithmetic as part of the Decimal System:
one (unit) is a point:
the ten is an alignment of ten points on a line:
the hundred is a succession of ten lines (ten beads each) on a square of 100:
the thousand is composed of ten squares put together, which constitute a cube of 1000, which again is a big point:
Ten thousand is formed juxtaposing ten cubes forming, such as ten, a line..
Children receive, with the Montessori golden beads, an authentic orientation in the context of the great mathematical relationships which for them is very important. Often already in the Casa dei Bambini they speak of great numbers and in the Primary school, with the help of this material and their ability to imagine, they can penetrate in broader numerical spaces and eventually find themselves with their concrete unity, that is to say with themselves.
To give children the chance to deal concretely of large numerical spaces, along with the material of Montessori golden beads are offered them, immediately, also numeric symbols for the units, tens, the hundred and thousand in the form of card Printed (free downloads here: Montessori number cards)
Children put the numbers in connection with the concrete material and learn that they need to just ten symbols: 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9, to be able to move and orient in the gigantic world of numbers.
The 1 and 0 are as a frame for the whole.
Hans Magnus Enzensberger has told it so as wonderful in his novel The Number Devil: A Mathematical Adventure:
On the large scale it appeared a Chinese in silk robes and took his seat on the throne of gold. – Who Is this man? – Robert asked. – He is the inventor of the zero – whispered Teplotaxl. – So he is the most powerful? – – The second -, said his companion – the most powerful of all lives up there, where It ends the staircase, in the clouds – – Although he is a Chinese? – – Ah, if I knew! Him, we have not seen even once, but we all honor he. He is the chief of all the devils of the numbers because he invented one. Who knows, maybe it is not even a man, maybe it’s a woman! – Robert was so impressed that he did not speak for a while. Meanwhile the servants had started serving dinner. – But these are all cakes! – Said Robert. – Ssh, not so loud, my boy. Here we only eat cakes, because the cakes are round, and the circle is the most complete of all the figures. Taste –
The one is the beginning, the first bead, followed by the second, the third, the fourth, the fifth, the sixth, the seventh, the eighth, the ninth and the tenth. Arriving at the tenth, they change all loose pearls with a new one: the ten or 10. And we continue to rely, and to do that we need another nine tens; we come to the tenth stick and we arrived at 100. The child understands in this way that we move continuously in a new unit; zero helps to imagine how much space the numbers have just taken.
You can easily guess how the familiarity with the material communicate a profound psychological message to the child: he experiences the extension of arithmetic, but likewise can imagine its development: starting with a point (the egg) the human beingIt grows and occupies more and more space.
Montessori golden beads DIY and presentation
Building on his own material
In summary, for material of Montessori golden beads we mean an allocation of golden beads all the same size. There must be loose for units and strung in the rows of 10 for the tens, the hundreds and a thousands: 1 unit is a bead (point) 1 ten are 10 beads strung a vertical line on a piece of wire or a stick (line) 1 hundred are 10 rows of tens arranged side by side (square) 1 thousand consists of ten hundreds arranged together to form a cube 10x10x10 (point).
This model point / line / point / line is repeated in all the numbers of the decimal system.
It is a rather expensive material, but prepare it on its own is extremely simple, if you are not too perfectionist and if you involve parents in the construction of the material.
I add, for those who think that they can not deal with the construction of the material, a printable version:
which has not definitely the same value from sensory point of view, but which can afford to run with the children a wide range of exercises on the decimal system: golden beads printable.
To have available a large amount of beads all equal to build the material in own I used an old curtain:
and I did as shown in the following images. The work certainly takes time, but it’s worth it and it is very simple. The only advice is to choose a wire not too hard …
Bars of ten:
put ten beads in the wire,
folded the first endpoint
cut the other side and folded:
Square hundred:
prepare 10 bars of ten
cut a piece of wire and fold it to U, so that, folded, it appears along about twice the square of beads:
Place the curve of your U between the first and the second bead of the first bar and modeled like in the image:
approached the second bar and molded again the wire, as done around the first bar:
Proceed the same way for all the other bars:
Now cut a second U of wire and proceed the same way to attach the second side of your square of hundred:
at the end twist the wire left:
cut and fold inward, hiding the closure:
Cube of thousand: prepare ten squares of the hundred
First possibility: the easiest way to form the cube of the thousand is to use rubber bands. This option allows you to disassemble the cube, and has the advantage of allowing the experience to really see that 1000 is ten times hundred, but the cube will be less stable while playing at the bank, for example:
If you want more solid cubes, squares are tied with wire, so:
Montessori golden beads DIY and presentation
Presentation of the unit, the ten and the hundred: three period lesson
There are many exercises that use Montessori golden beads; This is the first and serves to introduce the names of one, ten hundred.
What do you need?
– a table with columns for thousands, hundreds, tens and units – golden pearls: a unit, a bar of ten, a square of hundreds – a tray – a mat
First period:
1. invite children to join us in this exercise 2. the child can take the rug and roll it on the floor 3. carry on the mat material, then we sit next to the child for the presentation 4. with taking three fingers (index and middle fingers against thumb) take the unit saying: “This is a unity.” 5. Then ask the child: “Would you like to keep the unit?” 6. Put the pearl of the units in the palm of the hand of the child, and let him examine it. 7. When your child has finished, it will refer the unit in your hand 8. and you’ll place in the table, in the green box of the unit. 9. Now take the bar of ten saying: “.This is the bar of the ten. It has ten beads.” 10. Then ask the child, “Would you like to hold in your hand the bar of ten? “ 11. Give the bar to the child; 12. The child examines it, count the beads, and then returns it to you. 13. place the bar on the blue column of tens. 14. Now take the square of 100, saying: “It ‘s the square of the hundred, it has 100 beads” 15. Then ask “Would you like to hold it?” 16. and give the material to the child. 17. He examines it, then returns it to you, 18. you placed it on the table, in the red column of hundreds.
Second period
1. Ask the child, “Can you show me the unity?” 2. Thank him, then repeat the process with the bar and with the square
Third period
1. Indicate to the child unit and ask “What is this?” 2. Repeat the process with the bar and the square.
If your child shows the wrong item or give the wrong name, ask them to count the beads. If he does not correct his mistake, you can gently repeating the name of the object.
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