VITA PRATICA MONTESSORI Spazzare le foglie

Nome dell’esercizio in inglese: sweeping leaves

Area: cura dell’ambiente,

Età: dai 3 anni

Materiale: una scopa di saggina a misura di bambino (con un giro di nastro isolante a segnare la metà della lunghezza del bastone) e una paletta con scopino in un luogo fisso in giardino. Un bidone per i rifiuti organici. Lavandino per lavarsi le mani

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ci sono delle foglie secche sul vialetto. Ti mostro come spazzarle”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. accompagnare il bambino al luogo da spazzare

. accompagnare il bambino al luogo dove è conservato il materiale

. trasportare il materiale nel luogo da spazzare, ricordando che la scopa va trasportata in verticale

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. prendere una foglia secca tra quelle da spazzare e posarla a sinistra delle altre

. mostrare al bambino come impugnare la scopa

. tenere la scopa in verticale con la mano destra, impugnando l’estremità del bastone (pollice rivolto verso l’esterno, le altre dita rivolte verso di noi)

. chiudere la mano sinistra sul segno della metà del bastone (pollice rivolto verso di noi, le altre dita rivolte all’esterno)

. tenendo la scopa inclinata iniziare a spazzare il materiale, con movimenti lenti e brevi, per avvicinare le foglie secche alla foglia che abbiamo messo a destra delle altre

. raggiunta la foglia “guida” sollevare la scopa e rimuovere con mani eventuali pezzetti di foglie rimasti intrappolati tra la saggina

 . ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

. quando il mucchietto è formato, posare la scopa

. prendere paletta e scopino e iniziare a raccogliere le foglie

. ogni volta che la paletta è piena, sollevarla tenendola inclinata per evitare fuoriuscite e andare a gettare le foglie nel bidone

. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ammirare il proprio lavoro

3. Conclusione

. riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. andare al lavandino a lavarsi le mani

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Libertà del bambino

dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per spazzare le foglie secche in giardino

Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, 

preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente, stimolare la capacità di concentrazione e attenzione, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri, stabilire una relazione di fiducia tra bambino e adulto, imparare ad agire nel rispetto degli altri, sviluppare la capacità di cooperazione, stimolare il senso di solidarietà, gioia che deriva dalla sensazione di pulito

Nomenclatura: foglie secche, scopa di saggina, paletta, scopino, guida, spazzare, raccogliere, ecc.

Punti di interesse: raccogliere tutte le foglie, portare tutte le foglie verso un unico punto, raccogliere con scopino e paletta, verificare che non ci siano pezzetti di foglie impigliati tra la saggina o le setole dello scopino, il modo corretto di tenere la scopa, trasportare la scopa in verticale

Controllo dell’errore: il bambino non è in grado di portare a termine l’esercizio, il bambino non è in grado di eseguire correttamente l’esercizio, delle foglie rimangono a terra, la scopa cade, la scopa urta qualcosa o qualcuno

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VITA PRATICA MONTESSORI Rastrellare le foglie

Nome dell’esercizio in inglese: raking leaves

Area: cura dell’ambiente

Età: dai 2 anni e mezzo

Materiale: un rastrello a misura di bambino (con un giro di nastro isolante a marcare la metà della lunghezza del bastone) e guanti da giardinaggio. Bidone per i rifiuti organici. Lavandino per lavarsi le mani

Presentazione

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come rastrellare le foglie”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. uscire in giardino

. accompagnare il bambino dove si trova il bidone vuoto

. trasportare il bidone sul prato da rastrellare

. indossare i guanti da giardinaggio

. trasportare il rastrello con due mani, tenendolo in verticale

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. impugnare il rastrello tenendo la mano sinistra sul segno della metà e la mano destra sull’estremità superiore del manico

. tenere i denti del rastrello rivolti verso il basso

. trascinare il rastrello sul prato mettendosi in punto distante dal bidone ed avvicinandosi ad esso

. arrivati davanti al bidone fermarsi

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino, formando un mucchio di foglie davanti al bidone

. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

. andare a portare il rastrello al suo posto

. con entrambe le mani, raccogliere una manciata di foglie rastrellate e metterle nel bidone

. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

. quando tutte le foglie sono state raccolte, fermarsi ad ammirare il proprio lavoro

3. Conclusione

. portare il bidone al suo posto

. togliersi i guanti e rimetterli al loro posto

. tornare in classe

. andare al lavandino a lavarsi le mani

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Libertà del bambino

dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per rastrellare le foglie

Obiettivi indiretti: favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, stimolare la capacità di concentrazione e attenzione, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri, stabilire una relazione di fiducia tra bambino e adulto, imparare ad agire nel rispetto degli altri, sviluppare la capacità di cooperazione, stimolare il senso di solidarietà, gioia che deriva dalla sensazione di pulito

Nomenclatura: rastrello, foglie, cadute, secche, trascinare, guanti, raccogliere, bidone, ecc.   

Punti di interesse: indossare i guanti da giardinaggio, trasportare il rastrello verticalmente, fare un mucchio di foglie davanti al bidone, raccogliere tutte le foglie

Controllo dell’errore: il bambino non è in grado di portare a termine l’esercizio, il bambino non è in grado di eseguire correttamente l’esercizio, ci sono ancora foglie sul prato, il rastrello cade o urta cose o persone

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Ruota della leggenda di San Martino

Condivido gratuitamente questa ruota che ho preparato per i miei bambini per raccontare la leggenda di San Martino e animare iil cerchio del mattino. Il testo è molto semplificato e adatto in particolare alla scuola d’infanzia.

MARTINO CAVALCA: In una gelida giornata di novembre, il soldato Martino attraversa la città a cavallo.

IL POVERELLO: un povero uomo sta seduto nella neve vestito con pochi stracci: a freddo e fame.

LA SPADA DI MARTINO: Martino vede il poverello e afferra la sua spada.

LA DIVISIONE DEL MANTELLO: con la spada Martino divide a metà il suo mantello.

IL DONO: Martino dona al poverello una metà del suo mantello e si allontana.

IL MEZZO MANTELLO: il poverello è contento per il mantello ricevuto che gli scalda il corpo e il cuore.

L’ESTATE DI SAN MARTINO: il gesto di Martino ha reso il mondo un posto migliore, e il mondo gli dice grazie con tre giorni di sole.

IL SOGNO: Martino sogna di aiutare tutti i poverelli del mondo e smette di fare il soldato.

IL RECINTO DELLE OCHE: Martino era un uomo saggio e generoso. Tutti volevano che diventasse il loro capo, così lui si nascose.

LA RICERCA: tutti si misero a cercarlo con le lanterne accese, e lo trovarono perchè le oche iniziarono a starnazzare fortissimo.

VESCOVO DI TOURS: alla fine Martino accetta l’incarico.

LA FESTA: ogni anno l’11 novembre prepariamo i biscotti, sfiliamo con le lanterne, cantiamo e recitiamo la leggenda di San Martino.

Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween

Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween. Una raccolta di 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween: mollette pipistrello, decorazioni paurose, ragni e ragnatele, scheletri e fantasmi, giochi da stampare e giochi di gruppo per animare la festa, idee per merende a tema, streghe, cappelli, scope, gufi, tramezzini e dolci da paura, pozioni, zucche, lanterne e molto altro ancora…

1. Halloween: mollette pipistrello in plastica, in vendita qui:  artlebedev.com ma semplici da realizzare con mollette di legno e cartoncino

2. Halloween: festoni in cartoncino nero, non c’è tutorial ma sono di semplice realizzazione; di fortytworoads.blogspot


3.  Halloween: gatto di strega, anche questo senza tutorial ma bellissimo; di etsy.com

4.  Halloween: tutorial per realizzare la ragnatela incrociando 3 stecchi da gelato e filo bianco di lana. I ragnetti si fanno semplicemente con 4 scovolini da pipa; di crafts.preschoolrock.com

5.  Halloween: biscotti della sfortuna, in cartoncino nero, senza tutorial; di www.etsy.com


6.  Halloween: skeletoff skeleton, decorazione, senza tutorial; via http://birdstehword.tumblr.com/

7.  Halloween: fantasmi da appendere, tutorial. Sono realizzati rivestendo un palloncino con garza inamidata (anche acqua e zucchero va benissimo, come facevano le nonne coi centrini all’uncinetto); di http://www.countryliving.com/

8.  Halloween:  mummia snodabile, tutorial. Si realizza modellando del fil di ferro e poi rivestendo con garza o striscette di tessuto bianco tipo lino; di http://cfabbridesigns.com/

9. Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween: gioco del tiro al bersaglio coi palloncini (nei palloncini possono essere nascosti dei dolcetti o piccoli regalini a tema); di http://www.marthastewart.com/

10.  Halloween: bottigliette di succo di frutta travestite da mummia, tutorial; di http://onecharmingparty.com/

11. Halloween:  gufo realizzato con due piattini di carta, tutorial; di http://craftsbyamanda.com/

12.  Halloween:    contenitore per i dolcetti da dare ai bambini che suonano il campanello, realizzato a forma di ragno utilizzando due piatti di carta e del cartoncino per le zampe, non c’è tutorial; di http://uniquecraft.info/

13.  Halloween:  tramezzini mostruosi; via http://liveontape-tv.blogspot.com/

14.  Halloween:  pizzette-mummia; di http://www.parents.com/

15.  Halloween:  cioccolata calda mostruosa, gli occhi sono fatti con due marshmallows e due caramelline scure; di http://www.tasteofhome.com/

16.  Halloween:   dolcetti-teschio glassati su bastoncino da leccalecca. La ricetta consiglia di ritagliare le forme da una torta al cioccolato, e poi decorare con glassa bianca e cioccolato, di http://www.redtedart.com/

17.  Halloween:  salatini-ragno di http://meetthedubiens.blogspot.com/

18.  Halloween:  ragni decorativi realizzati con tappi di plastica e scovolini da pipa, tutorial di http://kidsactivitiesblog.com/

19.  Halloween:   lanterne realizzate incollando  alle pareti di un vasetto di vetro carta velina arancione e decorando con carta nera, tutorial di http://www.skiptomylou.org/

20. Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween:  percorso a ostacoli da superare senza toccare i nastri  di http://chickenbabies.blogspot.com/

21.   Halloween:  bowling con rotoli di carta igienica e una zucca  di http://www.jeanetics.net/

22.  Halloween:   Festoni con fantasmini, è possibile scaricare gratuitamente il modello per il taglio della carta  di http://www.skiptomylou.org/2008/

23.  Halloween:  cappello da strega dolce, realizzato con cono da gelato, biscotti tondi e caramelline, ricetta  di http://www.bhg.com/recipe/

24.  Halloween:  Pipistrello realizzato coi cartoni delle uova, tutorial  di http://thinkcrafts.com/blog/

25.  Halloween:  tutte le maestre credo conoscano il gioco della coda dell’asino: qui una versione “gatto da strega”. I bambini bendati devono cercare di mettere la coda al gatto a turno… istruzioni  di http://www.bhg.com/halloween/

26. Halloween:   pipistrello realizzato con le impronte delle mani, su sagoma ritagliata  di http://www.walkingbytheway.com/

27.  Halloween:  cappello di strega realizzato con un piatto di carta e un cono di cartoncino, tutorial  di http://www.allfreeholidaycrafts.com/

28.  Halloween:  questo è un gioco che mi piace molto, e che può essere anche un gioco scientifico nella parte che riguarda lo studio della costruzione della ragnatela. Per la festina di Halloween, l’aspetto ludico consiste nel costruire una ragnatela con del nastro adesivo, in modo che la parte appiccicosa si trovi tutta da un lato. I bambini lanciano batuffoli di cotone che resteranno impigliati nella rete, di http://almostunschoolers.blogspot.com/

29.  Halloween:  un memory dei colori realizzato con sagome di ragnetti. Il video di un memory dei colori è un po’ eccessivo, ma lo inserisco per segnalare il canale childcareland, ricco di idee soprattutto per la scuola d’infanzia… http://www.youtube.com/

30. Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween:  collage positivo-negativo. Non c’è tutorial, di http://www.teachingblogaddict.com/

31.  Halloween:   biscottini mummia, ricetta di http://www.bettycrocker.com/

32.  Halloween:  Le tredici notti di Halloween. Si tratta di 13 schede scaricabili gratuitamente per contare alla rovescia l’arrivo della festa, a cominciare dalla notte del 19 ottobre, di http://www.oopseydaisyblog.com/

33.  Halloween:  ragno decorativo realizzato con colla a caldo e fil di ferro, tutorial di http://www.thesweetestoccasion.com/

34.  Halloween:  quadretto, senza tutorial, proposto come biglietto d’invito di http://papillon-sur-la-branche.blogspot.com/

35.  Halloween:   zucca decorativa realizzata con nastri colorati, senza tutorial, di http://www.etsy.com/listing/

36.  Halloween:  dentiera realizzata con fettine di mela rossa e marshmallows, ricetta via http://family.go.com/

37.  Halloween:   ragnatela. decorazione per finestra realizzata con filo di lana nero, tutorial di http://diyandfyi.wordpress.com/

38.  Halloween:  borsette porta dolcetto, idea di http://www.purlbee.com/

39.  Halloween:  scheletri di pasta per biglietti d’invito, festoni e quadretti decorativi, di http://jerseyshorejournal.blogspot.com/

40. Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween:  casetta di strega, idea di http://www.flickr.com/photos/craftfancy/

41. Lavoretti per Halloween: budini al cioccolato con pietra tombale, ricetta di http://www.myrecipes.com/

42.  Lavoretti per  Halloween:altro fantasmino realizzato con garza inamidata, tutorial di http://www.everydayisacraftingday.com/

43.  Lavoretti per  Halloween: torta a forma di zucca, idea e ricetta di http://amerrierworld.com/

44. Lavoretti per  Halloween: biglietti di invito alla festa, modello stampabile gratuitamente di http://www.marthastewart.com/

45.  Halloween: un gioco per tirare al bersaglio, idea e modello stampabile gratuitamente di http://www.bhg.com/halloween/

46. Lavoretti per Halloween: altro tiro al bersaglio, col cappello da strega, tutorial di http://www.chicaandjo.com/

47. Lavoretti per  Halloween: decorazione per le gambe del tavolo, idea di http://bubblegumandducttape.blogspot.com

48.  Lavoretti per Halloween: finalmente del cibo sano… scheletro realizzato con verdure fresche, idea di http://feedingfourlittlemonkeys.blogspot.com/

49. Lavoretti per  Halloween: gioco mostruoso per esercitarsi con l’addizione. Ogni bambino pesca tre bulbi oculari (palline da ping pong decorate come nell’immagine) e somma i tre numeri sorteggiati, tutorial di http://www.classroomfreebies.com/

50.Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloweensemplici vetrofanie realizzate con colla vinilica, coloranti e materiali vari, tutorial di http://letkidscreate.blogspot.com/

51. Lavoretti per  Halloween: ragnatele commestibili, ricetta di http://www.momendeavors.com/

52.  Lavoretti per Halloween: zucche travestite da pipistrello, tutorial di http://familyfun.go.com/

53.  Lavoretti per Halloween: a questo gufo trovate voi uno scopo, io l’ho trovato irresistibile… via http://noms.icanhascheezburger.com/ (blog simpatico)

54.  Lavoretti per Halloween: etichette per bibite stampabili gratuitamente, di http://www.marthastewart.com/270731/

55.  Lavoretti per Halloween: succhi di frutta travestiti da mummia, di http://www.parents.com/holiday/

56. Lavoretti per  Halloween: tramezzini strega, idea e ricetta di http://www.ziggityzoom.com/

57. Lavoretti per  Halloween: fragole fantasma: fragole fresche, cioccolato bianco e nero, ricetta di http://www.tasteofhome.com/

58. Lavoretti per  Halloween: bento di Halloween, idea di http://www.anotherlunch.com/

59. Lavoretti per  Halloween: altri fantasmi da appendere, per realizzare questi oltre alla garza e ai palloncini, occorrono quelle cannucce braccialetto che diventano fosforescenti quando piegate (si trovano di solito nei bazar cinesi) di http://simplycreativeinsanity.blogspot.com/

60. Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween: mele mostruose travestite con caramelle gommose e altro, idea di http://www.parents.com/holiday/halloween/

61.  Halloween: tutorial molto dettagliati per ritagliare ragnatele decorative, di http://afancifultwist.typepad.com/

62.  Halloween:  venti etichette, festoni e altre decorazioni a tema stampabili gratuitamente, di http://www.tipjunkie.com/

63.  Halloween: una collezione di illustrazioni vintage a tema, di http://www.flickr.com/

64.  Halloween: altro set di etichette stampabili gratuitamente, di http://suaviloquy.blogspot.com/

65.  Halloween: ragnatela realizzata con piatto di carta e filo di lana, di http://www.mypreschool-crafts.com/ (insieme a molte altre idee per i più piccoli)

66.  Halloween: fantasmi decorativi da appendere, realizzati con carta bianca stropicciata su palloncino e colla vinilica, tutorial di http://www.marthastewart.com/

67.  Halloween: ragnatele da ritagliare, con modello pdf gratuito per il taglio, di http://www.marthastewart.com/

68.  Halloween: altre etichette e materiali stampabili vari, gratuiti, di http://blog.catchmyparty.com/  (molte altre proposte gratuite nel blog)

69.  Halloween: sagome mostruose, stampa dei modelli gratuita, di http://www.marthastewart.com/

70.  Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween: e queste, paurosissime, sempre per la stampa gratuita di http://www.marthastewart.com/

71.  Halloween:qui un bel gioco per contare. Nell’immagine ci sono le corone da re, ma seguendo il link di  seguito arriverete alla tabella con le zucche di Halloween, stampabile gratuitamente. Il dado dovrete invece prepararlo voi, utilizzando una seconda copia della tabella per ritagliare le zucche… di http://mama-jenn.blogspot.com/

72.  salatini a forma d’osso realizzati con pasta sfoglia surgelata, ricetta di http://familyfun.go.com/

73. puzzle realizzato su stecchi di gelato, via http://www.thefrugalfamily.org/

74.  un dettagliatissimo tutorial illustrato per realizzare un mobile di Halloween, di http://eighteen25.blogspot.com/

75.  biscotti fantasma realizzati con cioccolata bianca, idea di  http://www.wanelo.com/

76.  tutorial per realizzare lanterne paurose: fondo di gelatina colorata col t+, candela e decorazione con ragnetti di plastica o realizzati a mano di http://www.marthastewart.com/

77.  lanterne molto carine, realizzate con piccole zucche e scovolini neri da pipa, via http://yourdecoratinghotline.com/

78.  biscottini gufo al cioccolato, ricetta di http://onecharmingparty.com/, via http://kimmccrary.blogspot.com

79.   contenitori per stuzzicchini realizzati travestendo da mummia contenitori vari e bottiglie di plastica tagliate, via http://www.parents.com/

80.   Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween: ghirlanda realizzata con lana filata grigia e sagome di pannolenci, senza tutorial, in vendita qui http://www.etsy.com/listing/

81.   altra versione, via http://adventuresofamomof2.blogspot.com/

82.   Una galleria di pitture a tema realizzate con l’impronta delle dita, di http://www.squidoo.com/

83.   semplice costume da pipistrello, con tutorial e cartamodello gratuito di http://alphamom.com/

84.   dalla stessa fonte, un costume da gufo, sempre con tutorial e cartamodello gratuito qui http://alphamom.com/

85.    decorazione realizzata inamidando (o usando acqua e colla vinilica) del filo grosso nero su un palloncino, tutorial di http://www.bhg.com/halloween/

86.  Halloween: budini Frankenstein, realizzati decorando prima i bicchieri trasparenti con la cioccolata, e poi versando il budino (in questa ricetta budino alla vaniglia colorato con colorante alimentare verde) di http://princessandthefrogblog.blogspot.com/

87.  Halloween: ma che belli questi mandarini! Ancora di http://princessandthefrogblog.blogspot.com

88.  Halloween: scheletro componibile, può essere realizzato con calamite, nastro biadesivo oppure velcro, modello stampabile gratuitamente, di http://www.bhg.com/halloween/

89.  Halloween: dalla stessa fonte, gli occhi di gatto qui http://www.bhg.com/halloween/

90. Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween: ragno lecca lecca, idea di http://www.houseofbabypiranha.com/

91.  Halloween: e dalla stessa fonte un tutorial per realizzare un cappello da ragno, qui: http://www.houseofbabypiranha.com/

92.  Halloween: scopette porta dolci realizzate tagliuzzando i sacchetti del pane, di http://www.marthastewart.com/

93.  Halloween: ragno decorativo realizzato con un palloncino nero e dei nastri, via http://www.flickr.com/photos/

94.  Halloween: wc pauroso? Via http://vinilosdecorativos.net/

95.  Halloween: tutorial corredato da modello stampabile gratuitamente, per realizzare scatolette a forma di gufo, di http://www.domestifluff.com/

96.  Halloween: maglietta teschio, via http://www.bedifferentactnormal.com/

97.  Halloween: graziosi spettri da giardino realizzati con rete metallica argentata, via http://www.chroniclingkunder.com/

98.  Halloween: altra ricca collezione di etichette stampabili gratuitamente di http://www.lilluna.com/

99. Halloween:  paurosissima manina di ghiaccio (ghiacciate dell’acqua all’interno di un guanto…) di http://simplystated.realsimple.com/

100.  Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween: può essere usata come ciotola o come portaghiaccio, di http://www.marthastewart.com/

101. spiedini mostruosi di frutta e marshmallows, di http://littlenummies.net/

102. scatole mostruose (anche per un tiro al bersaglio) di http://gigglesgalorenmore.blogspot.com/

103. decorazione da strega, via http://curioussofa.blogspot.com/

104. ancora una decorazione da strega, di http://www.parents.com/

105. sagome decorative, modelli stampabili gratuitamente di http://www.nobiggie.net/

106. sacchetto di carta gufo, tutorial di http://www.dltk-kids.com/

107. ancora streghe a gambe all’aria di http://www.bhg.com/halloween/

108. gufo, idea per un collage, in vendita qui http://www.etsy.com/listing/

109. zucche palloncino, di http://www.marthastewart.com/

110. Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween: ghirlanda in carta o strisce di tessuto, semplice da proporre anche ai bimbi più piccoli di http://agapelovedesigns.blogspot.com/

111. sacchetti mostruosi, tutorial di http://craftsbyamanda.com/2009/

112. scopa di strega commestibile realizzata con un salatino e una gelatina alla frutta ritagliata, ricetta di http://familyfun.go.com/

113. semplicissima mano di scheletro realizzata riempendo di pop corn un guanto trasparente, di http://makingmemorieswithyourkids.blogspot.com/

114. vaso di terracotta zucca, idea di http://blogs.babble.com/

115. tombola di Halloween, stampa gratuita, di http://familycrafts.about.com/

116. macedonia di frutta , ricetta di http://familyfun.go.com/

117. pasticcino gufo alla frutta, ricetta di http://www.bhg.com/halloween/

118. semplice decorazione a scopa di  strega, idea di http://www.craftaholicsanonymous.net/

119. un’idea bellissima: decorazione per il soffitto “pipistrello” realizzata ritagliando la sagoma delle mani dei bambini, di http://readingconfetti.blogspot.com/

120. Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween pdf gratuito di un grande scheletro (utile anche per lo studio del corpo umano) qui: http://www.spelloutloud.com/ 

121. pittura realizzata con l’impronta dei piedi, di http://funhandprintart.blogspot.com/

122. bellissimo tutorial, con modello pdf da scaricare gratuitamente, per realizzare una casetta di strega in cartoncino, di http://www.sarahjanestudios.com/

123. alberello di halloween: i mostriciattoli porta dolci sono realizzati coi rotoli di carta igienica, tutorial di http://eighteen25.blogspot.it/

124. una raccolta di 40 idee didattiche, creative e di gioco con le zucche, di http://www.handsonaswegrow.com/

125. ciotole porta caramelle con carta di giornale, carta colorata e colla, di http://thelongthread.com/

126. tutorial per ritagliare il ragno nella ragnatela, di http://greenbabyguide.com/2009/10/13/

127. zucche da dito, di http://mycreativefamily.blogspot.com/2011/10/five-little-pumpkins.html


128. rafia, spiedini di bamboo e una castagna, idea di http://www.theimaginationtree.com/


129. gioco che consiste nel comporre la faccia della zucca, può essere fatto anche coi bambini bendati, di http://littlefamilyfun.blogspot.com/2011/10/pin-face-on-pumpkin.html

130. Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween per nulla paurosa la casetta di fata ricavata da una zucca, idea di http://www.flickr.com/photos/tinyfroglet/2990741426/

131. varie stampe mostruose a doppio, con le macchie di inchiostro, tutorial di http://unschoolme.blogspot.com/2011/10/inkblot-halloween.html

132. omini di panpepato vampiro, idea http://www.flickr.com/photos/glasseye/5161297476/


133. tutorial per realizzare un fantasmino pop up, di http://littlefamilyfun.blogspot.com/2011/10/pop-out-ghost-halloween-card.html

134. tutorial per realizzare queste marionette utilizzando un palloncino, carta e colla vinilica, una bacchetta e dei ritagli di stoffa, di http://mermag.blogspot.com/2011/10/getting-frightfully-festive-this.html

135. sempre per mani abilissime, mostriciattoli da dito in feltro, in vendita da http://www.etsy.com/shop/babus


136. mostro a uncinetto, per mani abilissime, o in vendita qui http://www.etsy.com/listing/56772330/murray-reserved-for-naomi

137. tutorial per realizzare questo bel mostro marionetta di cartoncino, di http://nurturestore.co.uk/scary-monster-craft-halloween

138. altre lanterne mostruose realizzate con vasetti di vetro, carta velina e colla vinilica, con applicazioni di cartoncino nero, di http://www.gleefulthings.com/blog/?p=3031

139. nove progetti di mostri realizzati con rotoli di carta igienica, carta colorata e colla vinilica, di http://craftsandartforchildren.blogspot.com/2011/10/9-toilet-paper-tube-halloween

140. Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween ragnetti colorati realizzati con cartoni delle uova e scovolini da pipa, di http://krokotak.com/2011/10/payatcheta-ot-kori-za-ytsa/

141. zucche di pasta colorata e fagiolini, una bella attività per i più piccoli, di http://momto2poshlildivas.blogspot.com/2011/10/

142. gioco del tris mostruoso realizzato con pompom e stecchi da gelato, di http://www.busybeekidscrafts.com/Halloween-TicTacToe.html

143. lanterna – mummia realizzata con un vasetto di vetro, garza e occhietti, di http://starshinechic.blogspot.com/2010/10/fast-cheap-easy-halloween-decor.html

144. preziose lanterne con ragnatela, ma non sembrano difficili da realizzare coi bambini, di http://www.atwestend.com/Catalogue/fall-halloween/glass-wire-spider-web-votive-cup

145. gufo mobile, modello stampabile gratuitamente, di http://madebyjoel.com/2010/09/paper-owl-mobile.html

Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 6

Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 6 con modelli scaricabili e stampabili in formato pdf. Il quadretto può essere messo alla finestra, davanti ad una candelina, oppure può essere inserito in una lanterna di cartone.

Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 6

Questo è il disegno a contorni, se preferite ritagliare il quadro dal cartoncino nero (le parti tratteggiate sono indicazioni per il ritaglio e lo strappo delle veline colorate):

trasparente 6

Questa è la sagoma in nero, già pronta per la stampa e il ritaglio:

trasparente nero 6

Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 6
come si fa

Dopo aver ritagliato il quadro, potete utilizzare lo schema a tratteggio per le veline:

Io ho preparato prima le lanterne, e poi i tre cerchi concentrici della luce:

poi ho preparato le stelle e la luna:

e infine il cielo, prima con veline ritagliate:

e poi con striscioline strappate:

Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 6

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Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 5

Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 5 con modelli scaricabili e stampabili in formato pdf. Il quadretto può essere messo alla finestra, davanti ad una candelina, oppure può essere inserito in una lanterna di cartone.

Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 5
materiale

Questo è il disegno a contorni, se preferite ritagliare il quadro dal cartonicino nero (le parti tratteggiate sono indicazioni per il ritaglio e lo strappo delle veline colorate):

Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 5 – trasparente solo contorni

Questa è la sagoma in nero, già pronta per la stampa e il ritaglio:

Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 5 –  nero

Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 5
come si fa:

Dopo aver ritagliato il quadro, potete utilizzare lo schema a tratteggio per le veline.

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

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Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 4

Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 4 con modelli scaricabili e stampabili in formato pdf. Il quadretto può essere messo alla finestra, davanti ad una candelina, oppure può essere inserito in una lanterna di cartone.

Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 4
modelli:

Questo è il disegno a contorni, se preferite ritagliare il quadro dal cartonicino nero (le parti tratteggiate sono indicazioni per il ritaglio e lo strappo delle veline colorate):

Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 4 – solo contorni

Questa è la sagoma in nero, già pronta per la stampa e il ritaglio:

Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 4 – nero


Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 4
come si fa

Dopo aver ritagliato il quadro, potete utilizzare lo schema a tratteggio per le veline.

Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 4

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Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 3

Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 3 con modelli scaricabili e stampabili gratuitamente in formato pdf. Il quadretto può essere messo alla finestra, davanti ad una candelina, oppure può essere inserito in una lanterna di cartone.

Questo è il disegno a contorni, se preferite ritagliare il quadro dal cartonicino nero (le parti tratteggiate sono indicazioni per il ritaglio e lo strappo delle veline colorate):

Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 3
modello solo contorni

Questa è la sagoma in nero, già pronta per la stampa e il ritaglio:

Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 3
modello nero

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Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 2

Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 2 con modelli scaricabili e stampabili gratuitamente in formato pdf. Il quadretto può essere messo alla finestra, davanti ad una candelina, oppure può essere inserito in una lanterna di cartone.

Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 2
modelli

Questo è il disegno a contorni, se preferite ritagliare il quadro dal cartonicino nero (le parti tratteggiate sono indicazioni per il ritaglio e lo strappo delle veline colorate):

solo contorni

Questa è la sagoma in nero, già pronta per la stampa e il ritaglio:

nero

Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 2
come si fa

Dopo aver ritagliato il quadro, potete utilizzare lo schema a tratteggio per le veline.

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

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Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 1

Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 1 con modelli scaricabili e stampabili in formato pdf. Il quadretto può essere messo alla finestra, davanti ad una candelina, oppure può essere inserito in una lanterna di cartone.

Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 1
modelli

Questo è il disegno a contorni, se preferite ritagliare il quadro dal cartoncino nero (le parti tratteggiate sono indicazioni per il ritaglio e lo strappo delle veline colorate):

solo contorni

Questa è la sagoma in nero, già pronta per la stampa e il ritaglio:

nero

Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 1
come si fa

Dopo aver ritagliato il quadro, potete utilizzare lo schema a tratteggio per le veline:

la procedura più semplice è ricavare per prime la luna e la luce per la lanterna, e le due nuvolette bianche intorno ai due elementi:

quindi incollarle tra loro, e poi nel quadretto:

completando con le veline azzurre e marroni stappate a striscioline irregolari:

Lavoretti per San Martino QUADRO TRASPARENTE 1

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Acquarello steineriano LE ZUCCHE

Acquarello steineriano LE ZUCCHE tutorial per realizzare coi bambini della scuola d’infanzia e primaria due versioni diverse di zucca, tipico frutto autunnale, e simbolo della festa di Halloween. Una terza versione, adatta anche ai bambini più piccoli, qui 

Se sei alle prime esperienze con questa tecnica di pittura, qui puoi trovare tutte le indicazioni di base:

Acquarello steineriano LE ZUCCHE
Prima versione

Acquarello steineriano LE ZUCCHE – Materiale occorrente
– una bacinella d’acqua e una spugna per stendere il foglio bagnato sul tavolo
– pennello
– un vaso d’acqua e uno straccetto (o una spugna)
– colori ad acquarello: giallo oro, blu oltremare, rosso vermiglio.

Acquarello steineriano LE ZUCCHE – Presentazione

Dopo aver immerso il foglio nell’acqua, stendetelo sul tavolo, evitando bolle e ondulazioni:

Iniziate dipingendo un punto giallo limone al centro del foglio:

ingrandite il punto finchè riesce a stare comodo sul foglio, non  troppo schiacciato dai bordi inferiore e superiore:

Quando il punto non può più crescere mantenendo la sua forma circolare, iniziamo ad espanderlo a destra:

e a sinistra, sempre lasciandogli un margine interno per non essere schiacciato:

Riempiamo ora la cornice attorno al giallo col blu oltremare, seguendo la forma del punto giallo e stando molto attenti a che i due colori non si tocchino tra loro:

 Con gesti morbidi, dal basso verso l’altro e rispettando il gesto del giallo, trasformiamolo in arancione utilizzando il rosso vermiglio, stando attenti a lasciare in altro una zona gialla:

Col blu oltremare trasformiamo la zona gialla in alto in verde:

e facciamo crescere verso il picciolo della zucca:

riprendiamo poco giallo limone per illuminare il blu oltremare della cornice, trasformandolo in un verde leggero leggero:

Questa è la pittura asciutta:

Acquarello steineriano LE ZUCCHE
Seconda versione

Acquarello steineriano LE ZUCCHE – Materiale occorrente
– una bacinella d’acqua e una spugna per stendere il foglio bagnato sul tavolo
– pennello
– un vaso d’acqua e uno straccetto (o una spugna)
– colori ad acquarello: giallo limone, giallo oro, blu oltremare, rosso vermiglio.

Acquarello steineriano LE ZUCCHE – Presentazione

Dopo aver preparato il foglio bagnato come spiegato sopra, riempiamolo di giallo limone, seguendo il gesto di luce che più ci piace:

Col blu oltremare creiamo in basso una base ondulata verde, adatta a sostenere qualcosa di grande e tondo:

col giallo oro facciamo un punto circa al centro del foglio:

e facciamolo crescere:

Quando il punto comincia ad avere poco spazio sopra e sotto, continuiamo a farlo crescere ancora un po’ a destra e a sinistra:

Col rosso vermiglio trasformiamo il giallo oro in arancione, lasciando uno spazio giallo in alto, che trasformeremo in verde col blu oltremare:

dipingendo anche il picciolo della  zucca:

Questa è la pittura asciutta:

Acquarello steineriano LE ZUCCHE

Racconti per Halloween

Racconti per Halloween alcuni dolci e scherzosi, altri più paurosi, da scegliere a seconda dell’età e del temperamento dei bambini: la storia di Stingy Jack, barzellette su cimiteri, scheletri e altro, storie di streghe e streghette, rane e ranocchi, gatti neri, alcune fiabe classiche tra quelle raccolte dai fratelli Grimm e da Italo Calvino, e molto altro ancora.

La storia di Stingy Jack

Le zucche intagliate con facce macabre o buffe e illuminate da candele sono il simbolo principale dei giorni di Halloween. Queste zucche intagliate vengono chiamate “Jack O’Lantern”, nome che deriva da un racconto popolare irlandese che ha per protagonista Stingy Jack. La pratica di intagliare le zucche deriva proprio da questo racconto, anche se in Irlanda le zucche non venivano coltivate. Le antiche culture celtiche in Irlanda intagliavano infatti non zucche, ma rape, la vigilia di All Hallow, e ponevano un tizzone al loro interno per allontanare gli spiriti maligni. Gli immigrati irlandesi portarono la tradizione in America, e presto divenne parte integrante dei festeggiamenti di Halloween.

Tanto tanto tempo fa viveva in Irlanda un uomo: il suo nome era Stingy Jack. Stingy Jack non era solo un imbroglione, ma anche un bugiardo e un ladro, e aveva la cattiva abitudine di bere troppo.
Una notte  Stingy Jack si trovava svenuto per il troppo bere in aperta campagna, e mentre la sua anima fluttuava libera, il Diavolo venne a reclamarla. Stingy Jack, che si considerava più furbo anche del Diavolo, non si spaventò per nulla, e divertito gli disse:  “Ti darò la mia anima, ma perchè prima non ci concediamo un ultimo bicchierino insieme?”
Ora, siccome anche al diavolo piace farsi un bicchierino ogni tanto, non se la sentì proprio di rifiutare l’ultimo desiderio della sua vittima.  Andarono al pub preferito di Jack e bevvero insieme, ma Jack alla fine non aveva i soldi per pagare, e disse al Diavolo: “Perché non ti trasformi in una moneta, visto che sei il Diavolo, così possiamo pagare e finalmente il barista ci permetterà di uscire dal pub… Pensa che divertimento sarà poi vedere questo buon barista litigare col buon popolo cristiano di questa città quando vedrà la moneta sparire… “
L’idea di provocare dei buoni cristiani e farli litigare tra loro per niente, naturalmente al diavolo piacque molto, così si trasformò davvero in moneta. Appena l’ebbe fatto, però, Jack afferrò la moneta e immediatamente se la mise in tasca insieme al piccolo crocefisso che teneva sempre con sè.
Il Diavolo si trovò così intrappolato e impotente nella tasca di Jack, ed era davvero infuriato. Però Jack sapeva che non c’è modo di sfuggire al diavolo, e che il suo vantaggio non sarebbe durato a lungo, così gli propose un affare: “Ti libererò se tu accetti di non tornare a prendere la mia anima prima di dieci anni”. Il Diavolo, non avendo altra scelta, naturalmente accettò.
Passarono i dieci anni, e il Diavolo si ripresentò a Jack per reclamare la sua anima, ma ancora lui si considerava il più furbo tra i due. “Va bene”, disse “ma prima di morire desidero tantissimo mangiare una di queste mele profumate. Saliresti sull’albero a cogliermene una?”
Ora, siccome anche al diavolo ogni tanto piace addentare una mela profumata appena colta dall’albero, non se la sentì proprio di rifiutare l’ultimo desiderio della sua vittima.
Ma una volta sopra, Jack incise sulla corteccia dell’albero delle croci tutto intorno: ancora una volta Jack era riuscito a farlo prigioniero!
Jack gli propose un nuovo affare: ” Ti libererò se prometti di lasciarmi in pace per sempre!”
E il Diavolo, che ne aveva ormai davvero abbastanza di questo vecchio imbroglione, accettò.
Passarono così molti anni, e quando Stingy Jack morì, salì alle porte del Paradiso, ma lì venne rifiutato per la sua vita di inganni e cattiverie. Non sapendo dove altro andare, andò dunque alle porte dell’Inferno. Ma anche il Diavolo, ricordandosi di avergli promesso che mai avrebbe preso la sua anima, gli negò di entrare.
Jack si spaventò: non aveva nessun posto dove andare, e si vedeva condannato a vagare per sempre nel buio e nel vuoto tra Paradiso e Inferno. Non potendo andare ne in un posto ne nell’altro, chiese al diavolo dove doveva andare. Il diavolo gli rispose soltanto: “Torna da dove sei venuto”.
Così Jack fu costretto a tornare sulla terra, ma la via del ritorno era molto buia… allora il diavolo ebbe pietà di lui e, anche se non lo accolse nel suo regno, gli regalò uno dei tizzoni ardenti dell’Inferno, perchè potesse servigli ad illuminargli la via.
Jack intagliò una rapa, che era il suo cibo preferito, vi mise il tizzone dentro, e portò la lanterna sempre con sè.
Se il diavolo non ti vuole e il Cielo ti allontana, sei condannato a vagare nelle tenebre, con una rapa soltanto ad illuminare la tua via…

Nel folklore irlandese Jack Stingy divenne presto “Jack della Lanterna” prima, e poi semplicemente “Jack O’Lantern”.
In Irlanda ed in Scozia, la gente credeva che gli spiriti e i fantasmi possono entrare nel mondo dei vivi una volta l’anno: il giorno di Halloween. Spiriti e fantasmi, infatti, sono molto attratti dalla bellezza della vita terrena. Secondo le loro credenze, chi non voleva essere visitato da queste entità, doveva mettere del cibo fuori dalla porta, per placarle. In seguito si cominciò ad intagliare questo cibo (rape, patate, barbabietole) facendo delle proprie versioni della lanterna di Jack e mettendole sui davanzali delle finestre o davanti alla porta, per allontanare Stingy Jack e gli altri spiriti.
In Inghilterra si usano ancora grandi barbabietole.
Gli immigrati provenienti da questi paesi, e che hanno portato la tradizione della Jack O’ Lantern negli Stati Uniti, scoprirono che le zucche, tipico frutto autunnale americano, erano perfette per le lanterne: più morbide e facili da intagliare delle rape della loro patria. 

Barzelletta: il cimitero
Una mattina una venditrice porta a porta di prodotti per la casa bussò alla casa di un un signore, e gli chiese di vedere sua moglie. L’uomo, che era una persona tranquilla e di poche parole, rispose che la moglie non era in casa.
“Beh” continuò la venditrice, “posso aspettarla qui?”.
Il signore la fece accomodare in salotto e lei attese lì per più di tre ore. Un po’ preoccupata richiamò l’uomo  e gli chiese: “Ma potrei sapere dov’è andata, sua moglie?”
“E’ andata al cimitero”
“E quando pensa che tornerà?”
“Non lo so” rispose l’uomo, “E’ lì da undici anni, ormai”.

La leggenda del ponte della testa della sposa
C’è un ponte ad Hannover, in Germania chiamato ‘Der Kopf der Braut’, che significa “ponte della testa della sposa”.
Una leggenda del XV secolo narra che, nel giorno delle loro nozze, il Conte von Kesselstatt e la sua sposa Gretchen dovevano imboccare il ponte con la loro carrozza a cavalli, seguiti dal corteo nuziale. Ma la strada era bloccata da una vecchia.
Il Conte ordinò alla vecchia di sgombrare il  ponte immediatamente, per farli passare.
E poiché la vecchia non si muoveva, il Conte von Kesselstatt fu preso dall’ira e la colpì con la frusta. La vecchia, che in realtà era una strega, si rannicchio di lato e lanciò una maledizione sulla carrozza.
Così, quando finalmente il corteo della festa nuziale riuscì a salire sul ponte, i cavalli che tiravano la carrozza degli sposa si impennarono, e la giovane Gretchen fu sbalzata fuori dalla carrozza e finì nel fiume sottostante.
Sembra certo che annegò nel fiume, ma i resti di Gretchen non furono mai ritrovati.
Tuttavia, si dice che capita ad Halloween di vedere una sposa senza testa, in piedi sulle rocce in mezzo al fiume. Alcuni dicono che sta cercando ancora la sua testa perduta.

Bertie la rana e la notte di Halloween
Era il giorno della vigilia di Halloween. Bertie la rana e i suoi amici sguazzavano nell’acqua, proprio come fanno in qualsiasi giorno dell’anno, ma quello non era affatto un giorno qualunque, e certamente la notte non sarebbe stata una notte come tutte le altre. Ma per il momento tutto normale: Sadie il cigno ammirava tranquillamente il suo riflesso nello stagno, Colin la carpa fischiettava, Bartie la rana e Tim il girino giocavano. Mentre stavano giocando, Tim vide la principessa Beatrice e i bambini del palazzo che stavano raccogliendo zucche giganti dall’orto.
“Che cosa sono quelle grandi cose, Bertie?” chiese.
“Quelle? Sono ortaggi.”
“Oh, non sapevo che gli ortaggi fossero così spaventosi!”
“Caro il mio piccolo amico” disse Bertie “E’ perchè sono le zucche, e sono state scelte per essere spaventose. I bambini le hanno raccolte per intagliarle e mettere candele al loro interno, in modo che diventino le lanterne di Halloween e che sembrino mostri spaventosi”.
“Oh” disse Tim “Che paura!”. Perchè Tim era un girino davvero molto piccolo, anche per la media dei girini, e si spaventava molto facilmente.

Proprio in quel momento Colin la carpa, che era un pesce molto scontroso, fece un guizzo molto rumoroso alle spalle di Tim, così forte che Tim lanciò un urlo e si nascose sott’acqua. E Colin disse: “Halloween è proprio il giorno giusto per spaventare le piccole e stupide creature!”
Quando Tim tornò timidamente alla superficie, Bartie continuò a spiegargli tutto su Halloween: “E’ il giorno più allegro dell’anno. Quando ero un principe andavo sempre per le case a fare Dolcetto o Scherzetto! Bussavo alle porte e dicevo: “Dolcetto o scherzetto?”, e se le persone  non mi davano caramelle o cioccolata, potevo far loro uno scherzo o un piccolo dispetto. Ma la maggior parte delle persone avevano un po’ paura degli scherzi, e mi davano una qualche delizia. Così ogni Halloween è stato un giorno goloso.”
“Fantastico!” disse il piccolo Tim, “Posso fare anch’io dolcetto o scherzetto, Bartie? Prometto che sarò davvero, davvero spaventoso, e la gente ci darà un sacco di melma verde e altre cose deliziose!”
E così Bertie decretò che quell’anno tutti gli abitanti dello stagno avrebbero festeggiato la notte di Halloween. Sadie, Bertie e Tim pensarono a lungo a che costume indossare. Poi Tim ebbe una brillante idea (cosa molto insolita per lui).

“Perché non andiamo come un cigno, una rana e un girino?” disse.
E così fecero. Sadie camminava davanti, e Bartie dietro, con Tim sulla schiena. Sadie bussava alle porte con il suo becco, e alla fine della serata avevano raccolto una valanga di dolci: orsetti di gomma, e caramelle e biscotti, e cioccolata… solo a pensarci mi viene l’acquolina in bocca. Quando ne ebbero così tanti che Sadie non riusciva più a portarne sulle sue ali e Berti nella sua grande bocca di rana, decisero di far ritorno allo stagno. Una fitta nebbia si era alzata sull’acqua e tutto intorno, e si intravvedevano tre sagome muoversi nel buio. Sembravano tre esseri umani, ma… lo erano davvero? Dopo tutto, era Halloween.
“Ohhh!” disse Tim, “Cosa sono quelle strane creature? Sono … sono mostri spaventosi? “
“Vediamo…” disse Bertie, “Direi che, in base alle mie grandi conoscenze in fatto di magia e mistero… direi che… ehm… quelli dovrebbero essere una strega adulta e due streghette bambine…”
“Ooooooooh!”

Improvvisamente una delle due streghette gridò, “Dolcetto o scherzetto?” In quello stesso istante, Colin la carpa balzò fuori dall’acqua con una mosca morta in bocca, proprio davanti alla figura più alta che, come si scoprì poi,  era la bella principessa Beatrice, che si era travestita da strega per la festa.
“Ecco il tuo regalo!” disse Colin, e depositò la mosca ai suoi piedi.
La principessa Beatrice, che oltre ad essere molto bella e dolce, era anche molto sensibile e paurosa, e per di più non aveva mai sentito una carpa parlare, fece un salto e gridò: “Aaahhh! Ahhhh! “
E prese a correre più veloce che poteva verso il palazzo, con le due streghette che la seguivano a ruota.
“Ah! Così impara a venire qui a chiedermi dolcetti!”, borbottò Colin.

Rifletté Bertie: “Ah, magari fosse stata una strega vera! Allora sì che gli avrebbe lanciato un bell’incantesimo…”
Ma Bertie non sapeva che, proprio in quel momento, una strega malvagia stava volando sulla sua scopa, davanti alla luna piena, e che quella strega cattiva altri non era che la matrigna della principessa Beatrice.
Dal momento che per lei era stato un Halloween piuttosto noioso, e che ancora non aveva trovato nessuno da trasformare in rana o in rospo, fu molto felice di sentire Bertie chiedere i servigi di una strega malvagia vera, di primo grado, ufficiale e certificata!
“Whooooosh!” Planò radente la superficie dello stagno, lasciando dietro di sè un’enorme scia di melma verde, e strillò: “Ah ah ah haaaa! Che quelli che si lamentano diventino di pietra!”, poi risalì con la sua scopa verso il cielo notturno.

Quando se ne fu andata, e tutto fu di nuovo tranquillo, il piccolo Tim disse: “Che cosa spaventosa!”
“Sciocchezze,” rispose Bertie, quindi tutti gli abitanti dello stagno andarono a dormire felici, e nessuno di loro fece incubi. Solo Bertie si sentiva un po’ male, perchè aveva mangiato troppe caramelle.
Quando la mattina seguente il sole cominciò a salire sul palazzo, e allungare i suoi raggi caldi autunnali sopra lo stagno, Sadie il cigno stava ammirando una nuova fontana, che non aveva notato prima.
“Oddio,” disse, “il pesce di pietra con l’acqua che gli esce dalla bocca somiglia tale e quale a Colin. Ma chi può aver costruito una fontana in suo onore?”
“Sì,” disse Bertie, “Riconoscerei quel brutto muso ovunque… ma aspetta…. sai cosa? Penso che sia davvero Colin!”
“Non essere sciocco,” disse Sadie in un primo momento, ma poi ci ripensò: “Oh, penso che tu abbia ragione. Non pensate che la strega malvagia di ieri notte forse ha trasformato davvero Colin in pietra? “
“Suppongo di sì”, disse Bertie. “Guardate quello che ha fatto a me. Mi ha fatto diventare un bel principe. “
Anche se i piccoli girini e tutti gli abitanti dello stagno avevano trascorso una bella giornata, libera dai dispetti di Colin e dalle sue continue lamentele, Bertie cominciò a sentirsi un po’ in colpa. Dopo tutto, era stato lui ad aver chiesto l’aiuto della strega malvagia. Ma non intendeva certo questo… Noi tutti diciamo cose che non intendiamo dire veramente, quando siamo un po’ irritati.
Così pensò ad un piano, e quella notte decise di andare a far visita alla strega. Era un po’ spaventato, perchè dopo tutto la strega era molto malvagia davvero. Attese a lungo davanti alla sua porta, sentendosi piuttosto nervoso. Alla fine chiamò: “Dolcetto o scherzetto?” La strega cattiva venne fuori, e prima che potesse rispondere, Bartie fece un gran salto e le riempì la bocca di melma verde, poi corse via più veloce che poteva.
“Grrrrr! Bertie!” gridò la strega.

Bertie si nascose e stette ad aspettere un po’ di tempo, poi si avvicinò di nuovo alla casa della strega, bussò forte, e di nuovo gridò; “Dolcetto o scherzetto?”. Poi spinse uno skateboard sullo zerbino, la strega uscì, scivolò rovinosamente, cadde per terra e battè la testa. Bartie corse via come un fulmine.
“Grrr! Adesso basta! Ti prendo, Bertie. Sei andato troppo oltre, piccola sporca rana! “
La strega, che era anche la matrigna di Beatrice, aspettava ogni sera il re che veniva da lei per darle la buonanotte. E anche quella sera, il re arrivò e bussò alla porta. Ma quella notte la regina aprì la porta e si sporse gridando: Ti trasformerò in un verme, stupido pezzo di melma verde!”
Subito si accorse di avere davanti suo marito, e cercò di scusarsi in ogni modo: “Oh, scusate Vostra Altezza Reale… Non volevo… “
Il re camminava nervosamente, avanti e indietro, lungo il corridoio, borbottando tra sè e chiedendosi come fosse possibile che sua moglie si fosse mostrata così diversa da come lui la conosceva, come avesse potuto essere così maleducata e volgare con lui. Si meritava che le venisse tagliata la testa per questo affronto.
La cattiva matrigna aveva davvero paura, ma proprio in quel momento, Bartie rispuntò fuori e disse dolcemente: “Ehm… dolcetto o scherzetto?”. E disse alla strega che avrebbe spiegato lui tutto al re, se lei accettava di tornare allo stagno e sistemare la faccenda di Colin.
La cattiva matrigna si rese conto di essere stata sconfitta, e accettò. Bartie la cavò dagli impicci con suo marito,  e lei tornò allo stagno e trasformò Colin di nuovo in un pesce.
Tutti gli abitanti dello stagno furono molto contenti di vedere Colin nuotare di nuovo intorno a loro, perchè anche se era un po’ burbero, era pur sempre loro amico, e gli amici sono importanti.

La luce azzurra
C’era una volta un re che aveva un soldato al suo servizio, e quando questi invecchiò e non potè più lavorare, lo mandò via senza dargli nulla. Il soldato non sapeva come campare; se ne andò tutto triste e camminò per tutto il giorno, finché‚ a sera giunse in un bosco.

Vi entrò e poco dopo vide una luce che lo guidò, e giunse a una casa dove abitava una strega. Egli la pregò di dargli un giaciglio per la notte, qualcosa da mangiare e da bere; ella rifiutò, ma poi disse: -Ti ospiterò per misericordia, però tu domani devi vangare il mio giardino-. Il soldato promise di farlo e così fu alloggiato.
Il giorno dopo vangò il giardino della strega e lavorò fino a sera. Ella voleva mandarlo via, ma egli disse: -Sono tanto stanco, lasciami rimanere ancora una notte!-. La strega non voleva, ma poi finì coll’accettare: il giorno dopo, però, il soldato doveva spaccarle un carro pieno di legna.

Così il secondo giorno il soldato spaccò la legna, e alla sera aveva lavorato tanto che non se la sentì nuovamente di andarsene e le chiese asilo per la terza volta. Il giorno dopo egli doveva, però, ripescare dal pozzo la luce azzurra. La strega lo portò così al pozzo, lo legò a una lunga corda, ed egli vi si calò.
Quando fu sul fondo, trovò la luce azzurra e fece segno alla vecchia per risalire. La strega lo tirò su, ma quando egli fu vicino all’orlo, così vicino che poteva toccarlo con la mano, ella volle prendergli la luce azzurra per poi lasciarlo ricadere sul fondo. Ma egli si accorse delle sue cattive intenzioni e disse: -No, non ti do la luce azzurra se prima non ho toccato terra con tutti e due i piedi-. Allora la strega s’infuriò, lo lasciò cadere nel pozzo con la luce e se ne andò.

Il soldato era tutto triste, là sotto in quel pantano umido al buio, e pensava già alla sua fine. Per caso gli venne fra le mani la sua pipa, ancora mezzo piena, e pensò: “Sarà il tuo ultimo piacere!.” L’accese alla luce azzurra e si mise a fumare. Quando il fumo si sparse un poco nel pozzo, apparve d’un tratto un omino nero che gli chiese: -Padrone, cosa comandi?-. Il soldato rispose: -Cosa devo comandarti?-. L’omino replicò: -Devo fare tutto quello che vuoi-. -Allora, prima di tutto, aiutami a uscire dal pozzo!- L’omino nero lo prese per mano e lo condusse fuori, portando con sè la luce azzurra. Poi il soldato disse: -Adesso ammazzami la strega-. Dopo aver fatto anche questo, l’omino gli mostrò l’oro e i tesori della vecchia, e il soldato li prese caricandoseli sulle spalle. Poi l’omino disse: -Se hai bisogno di me, non hai che da accendere la pipa alla luce azzurra-.
Il soldato si recò quindi in città, nella migliore locanda, si fece fare bei vestiti, e ordinò all’oste di arredargli una camera il più sfarzosamente possibile. Quando fu pronta, il soldato chiamò l’omino nero e disse: -Il re mi ha cacciato facendomi patire la fame, poiché‚ non potevo più servirlo; questa sera portami qui la principessa: mi farà da serva ed eseguirà i miei ordini-. L’omino disse: -E’ cosa rischiosa-. Tuttavia andò a prendere la principessa; la sollevò dal suo letto mentre dormiva, la portò al soldato, ed ella dovette obbedirgli e fare ciò che egli le ordinava.

Al mattino, prima che il gallo cantasse, l’omino la riportò indietro. Quando la principessa si alzò, disse al padre: -Questa notte ho fatto un sogno strano: mi è parso di esser stata portata via e di aver servito un soldato, cui dovevo fare da serva-. Allora il re disse: -Fa’ un buchino nella tasca e riempila di ceci: il sogno potrebbe essere vero, e in questo caso i ceci usciranno e lasceranno una traccia sulla strada-. La fanciulla seguì il consiglio, ma l’omino aveva udito le parole del re e, quando si fece sera e il soldato gli ordinò di andare a prendere di nuovo la principessa, egli sparse ceci per tutta la città, e quei pochi che caddero dalla tasca della principessa non lasciarono nessun segno. L’indomani, la gente mondò ceci per tutto il giorno.

La principessa tornò a raccontare al padre ciò che le era successo, e il re disse: -Tieni con te una scarpa, e nascondila là dove ti trovi-. L’omino nero udì ogni cosa e, quando il soldato gli ordinò di andare a prendere di nuovo la principessa, gli disse: -Questa volta non posso più esserti di aiuto: ti andrà male se ti scoprono-. Ma il soldato non sentì ragione. -Allora domani mattino presto dovrai fuggire, quando l’avrò riportata a casa- disse l’omino. La principessa tenne con sè una scarpa e la nascose nel letto del soldato.

La mattina seguente, quand’ella si trovò nuovamente presso il padre, questi fece cercare la scarpa di sua figlia per tutta la città, e la trovarono dal soldato. Egli, benché‚ avesse lasciato la stanza, fu presto raggiunto e gettato in prigione. Così ora giaceva in catene e, per giunta, nella fuga precipitosa aveva dimenticato il meglio, la luce azzurra e l’oro, e non aveva in tasca che un ducato. Mentre, tutto triste, se ne stava alla finestra della prigione, vide passare uno dei suoi camerati, lo chiamò e disse: -Se mi vai a prendere il fagottino che ho lasciato alla locanda, ti darò un ducato-. Quello andò e in cambio di un ducato gli portò la luce azzurra e l’oro. Il prigioniero accese la sua pipa e chiamò l’omino nero che disse: -Non temere! Va’ tranquillamente dal giudice, e accada quello che vuole; bada solo di prendere con te la luce azzurra-.

Il soldato fu sottoposto a giudizio e condannato a morte. Quando lo condussero fuori, chiese al re un’ultima grazia. -Quale?- domandò il re. -Di fare ancora una pipata per via.- -Puoi farne anche tre se vuoi- rispose il re. Allora il soldato tirò fuori la sua pipa e l’accese alla luce azzurra, ed ecco subito comparire l’omino nero. -Uccidi tutti quanti- disse il soldato -e il re fallo in tre pezzi.- Allora l’omino incominciò a far fuori la gente intorno, sicché‚ il re chiese grazia e per avere salva la vita diede al soldato il regno e sua figlia in sposa.

Un omicidio ad Halloween
C’era stato un omicidio in Texas, a Halloween, e vennero chiamati  gli agenti dell’FBI ad investigare sul caso.
Hitchcock, uno degli ufficiali, vide che c’era qualcosa scritto col sangue, sul muro. Sembrava il numero ‘7734’, ma non ne era sicuro, quindi scattò molte foto.
Quando Hitchcock tornò al laboratorio sviluppò la pellicola della scena del crimine, ma non riusciva a fare alcun progresso per decifrare il significato di quel numero. Nella speranza di trovare finalmente l’ispirazione, prese le fotografie e le portò a casa. Si sedette in soggiorno e le sparpagliò sul tavolo. Proprio in quel momento sua moglie entrò nella stanza e, dalla parte opposta del tavolo chiese: “Perchè hai fotografato tante volte la parola HELL (inferno)?)
Così Hitchcock vide che capovolgendo i numeri 7734 si legge la parola HELL.

Lo scheletro dal dottore – barzelletta
Un famoso medico manda un suo assistente a ritirare uno scheletro in un negozio specializzato, dove lo aveva ordinato perchè gli serviva per le sue lezioni ai praticanti.
Quando l’assistente fa ritorno con lo scheletro tenuto goffamente tra le mani, la sala d’aspetto del medico si è già riempita di pazienti. Appena varca la porta, si accorge che tutti lo guardano con aria interrogativa.
“Lo sto portando dal medico” dice con un sorriso.
E un’anziana signora gli risponde con simpatia: “Ma caro, non ti sembra troppo tardi per lui, per il medico?”.

La zucca
C’era una volta una zucca che viveva in una fattoria, con un agricoltore molto gentile e tantissime altre zucche come lei.
Il contadino era un buon uomo che amava molto le sue zucche: parlava sempre gentilmente, se ne prendeva cura, ed insegnava loro tutto quello che serve per essere buone. Ogni mattino cantava una dolce canzone alle sue zucche, e dopo pranzo le invitava a prendere il sole con lui. Quando il sole cominciava a calare, ogni sera il contadino distribuiva ad ognuna della buona acqua  e loro bevevano, molto lentamente (per le zucche bere l’acqua con le loro radici è come per noi bere con la cannuccia). Poi, quando arrivava il momento di andare a dormire, dava loro la buonanotte e augurava loro di dormire bene per crescere grandi e forti.

La nostra zucca aveva sempre fatto tutto quello che il contadino le aveva detto: quando era il momento di prendere il sole, l’aveva fatto; quando era il momento di bere l’acqua, l’aveva succhiata lentamente come lui aveva detto, e quando calava la notte la zucca sorrideva e lasciava che il suo corpo si rilassasse dolcemente, fino ad addormentarsi.
Era una bella vita, e la zucca era molto felice, perchè l’agricoltore la amava molto. E fu davvero felice quando lui le disse che era una zucca buona, speciale e bella.

Finchè le zucche erano piccine, erano molto buone e si volevano bene tra loro: era tutto perfetto. Ma quando le zucche cominciarono a crescere, le cose cambiarono: ognuna di loro cominciò a gareggiare con le altre per chi fosse la più grande, la più arancione, la più forte. Tutte, tranne la nostra zucca, che invece rimase piccola e verde; e quando le altre zucche cominciarono a rimanere sveglie fino a tardi, a non voler più passare il pomeriggio a prendere il sole e a rifiutarsi di bere lentamente l’acqua la sera,  la nostra piccola zucca verde continuava a essere buona. Lei obbediva sempre al contadino, anche quando tutte le altre non lo facevano, e presto esse cominciarono a prenderla in giro.

“‘Ooh, c’è la piccola bimba buona! Lei non fa mai nulla di male … lei è così buoooona!”, dicevano.
Quando era stato l’agricoltore a dirle che era buona, le era sembrato così bello. Ma ora glielo stavano dicendo in un modo molto diverso, e lei non si sentiva affatto orgogliosa… provava imbarazzo e tristezza. Ma perchè se la prendevano così con lei? Nei giorni che seguirono, la vita della nostra zucca fu molto dura. Tutte le altre zucche ridevano di lei mentre se ne stava immobile e silenziosa a prendere il sole e loro invece saltavano di qual e di là e non la smettevano di parlare tra loro. E quando era il momento di bere l’acqua, lei continuava a bere lentamente come le aveva consigliato il contadino, mentre le altre trangugiavano la loro il più velocemente possibile, per avere più tempo per giocare.

Giorno dopo giorno le zucche continuavano a crescere. Il contadino le guardava e diceva: “Avremo delle torte deliziose quest’anno…”, e le zucche erano molto orgogliose, ed erano molto contente di diventare torte squisite, anche se sapevano che per una di loro poteva esserci un destino ancora migliore.
Tutte loro avevano sentito la storia della zucca seme: ogni anno l’agricoltore sceglieva una zucca molto speciale, l’unica zucca che non cucinava. Questa zucca era sempre la più grande  e la più bella.  L’agricoltore la sceglieva, prendeva da lei tutti i semi e li piantava nel terreno per il raccolto dell’anno successivo.
Il più grande sogno della nostra zucca era di essere scelta, ma in fondo sapeva che non sarebbe mai successo. Dopo tutto quello che aveva fatto per essere buona, dopo aver lavorato così duramente facendo tutto per bene, era ancora la zucca più piccola di tutte. Ed era anche l’unica ad essere rimasta verde: tutte le altre zucche erano ormai arancioni, mentre lei sembrava ancora una zucca bambina e acerba.

Un giorno il contadino le si avvicinò e le disse: “Mi ricordi tanto tua madre… è sorprendente…”. La piccola zucca non capiva, ma sentiva che il contadino la amava, e questo la rendeva felice. La piccola zucca verde sorrise e decise che anche se lei non era per nulla speciale, era contenta così, perchè comunque era stata buona ed il contadino era contento di lei.
Proprio in questo periodo, finalmente anche lei cominciò a colorarsi di arancione. Fu un gran bel cambiamento: le piaceva molto il nuovo colore! E finalmente le altre  zucche smisero di prenderla in giro… a dire il vero adesso erano tutte di nuovo sue amiche ed erano gentili con lei. La zucca era davvero molto contenta, ma non smise mai di esser buona, e anche quando le altre zucche la invitavano a giocare con loro durante il tempo da dedicare a prendere il sole, lei rispondeva “No, grazie, io devo fare quelle che dice il contadino”, le zucche non ridevano più di lei.

Si chiese il perchè…
Passò del tempo, e finalmente giunse il giorno della festa del raccolto: quel giorno la zucca seme sarebbe stata scelta.
“Sappiamo tutte chi sarà la zucca seme di quest’anno” dicevano le zucche, ed erano tutte d’accordo.
“Chi? Chi?” chiese la nostra zucca. Ma nessuno le rispose. Erano tutte impegnate a bere a più non posso, in modo da diventare più dolci e succose possibile per le torte del contadino.
Finalmente il contadino uscì di casa, seguito dagli altri raccoglitori. Sorridendo si avvicinò alla nostra zucca, la liberò dalle radici e la prese in braccio dicendo: “E’ arrivato il tuo momento, piccola mia”. La zucca si sentiva molto felice. Pensò che il contadino desiderava fare la prima torta proprio con lei, e ne era orgogliosa.

Il contadino la portò a casa, e la zucca si guardò intorno e ripensò a sua madre, che l’anno prima era stata la zucca seme: “Lei è stata qui, proprio come me adesso. Vorrei tanto che fosse ancora qui con me…” E pensando alla sua mamma, le venne da piangere. “Oh mamma, mi dispiace non averti resa orgogliosa di me… mi dispiace di non essere stata scelta come zucca seme”. Il contadino camminava davanti ad un muro pieno di immagini di tutte le zucche seme scelte anno dopo anno. La zucca vide tutti i suoi antenati, fino a sua nonna, e poi sua madre, e poi… ancora sua madre? Ma no, quella non era una foto, era uno specchio! Lei era proprio tale e quale alla sua mamma, e improvvisamente le venne un nuovo pensiero…

Il contadino la portò in cucina e la mise sul tavolo. Sorridendo le disse: ” Sei stata scelta perchè sei stata buona e obbediente. Sapevo che saresti cresciuta più grande e splendente di tutte le altre, perchè eri buona dentro, e quando una zucca è buona dentro, un giorno porterà tutto il suo bene anche fuori da sè.”

Il diletto Orlando
C’era una volta una donna che era una strega e aveva due figlie: una, brutta e cattiva, era la sua figlia; l’altra, buona e bella, era la figliastra. Ed ella tanto amava la prima, quanto odiava la seconda.
Un giorno la figliastra aveva un bel grembiule che piaceva all’altra, tanto che quest’ultima, invidiosa, andò dalla madre e disse: -Quel grembiule deve essere mio-. -Sta’ tranquilla, bimba mia, lo avrai- disse la vecchia. -La tua sorellastra ha meritato la morte da un pezzo, e questa notte, mentre dorme, verrò a tagliarle la testa. Bada solo di coricarti dietro e spingila ben bene sul davanti.-

La povera fanciulla sarebbe stata perduta se, per caso, non si fosse trovata in un angolo da cui potè sentire tutto. Quando fu l’ora di andare a dormire, lasciò che si coricasse prima la sorella cattiva, e che si mettesse dietro, come desiderava; ma non appena questa fu addormentata, la sollevò e la mise sul davanti vicino al bordo del letto, prendendo il suo posto dall’altra parte. Durante la notte entrò quatta quatta la vecchia: nella mano destra aveva una scure, mentre con la sinistra tastava se c’era qualcuno sul davanti; poi afferrò la scure con ambo le mani e spiccò la testa alla propria figlia.

Quando se ne fu andata, la figliastra si alzò, corse dal suo innamorato, che si chiamava Orlando, e bussò alla sua porta. Quand’egli uscì, gli disse: -Ascolta, mio diletto, dobbiamo fuggire più in fretta possibile: la matrigna voleva uccidermi, ma ha colpito sua figlia. Quando si fa giorno e vede ciò che ha fatto, siamo perduti-. Orlando disse: -Però dobbiamo portarle via la bacchetta magica, altrimenti, se c’insegue, non possiamo salvarci-.
La fanciulla prese la bacchetta magica, poi afferrò la testa della morta e lasciò cadere a terra tre gocce di sangue, una davanti al letto, una in cucina, una sulla scala. E fuggì con l’innamorato.

Al mattino, quando la strega si alzò, chiamò sua figlia per darle il grembiule, ma quella non venne. Allora gridò: -Dove sei?-. -Qui sulla scala che spazzo!- rispose una goccia di sangue. La vecchia uscì ma non vide nessuno sulla scala e gridò di nuovo: -Dove sei?-. -Qui in cucina che mi scaldo!- rispose la seconda goccia di sangue. La vecchia andò in cucina, ma non trovò nessuno; allora gridò per la terza volta: -Dove sei?-. -Ah, sono qui nel letto che dormo!- disse la terza goccia di sangue.

Ella entrò nella camera e si accostò al letto. E cosa vide? Sua figlia era immersa in una pozza di sangue e lei stessa le aveva tagliato la testa. La strega andò su tutte le furie, si precipitò alla finestra e, poiché‚ vedeva assai lontano, scorse la fanciulla che fuggiva con il suo diletto. -Avete già fatto un bel pezzo di strada- gridò -ma non servirà a nulla: vi raggiungerò lo stesso!-
Infilò i suoi stivali delle sette leghe e, dopo aver fatto un paio di passi, li aveva già raggiunti. Ma la fanciulla, ben sapendo che li avrebbe inseguiti, con la bacchetta magica trasformò il suo diletto Orlando in un lago e se stessa in un’anitra che nuotava in mezzo al lago. La strega si fermò sulla riva e cercò di attirare l’anitra gettandole briciole di pane; ma essa non si lasciò sedurre e, alla sera, la vecchia dovette tornarsene a casa senza avere concluso nulla.

La fanciulla e il suo innamorato ripresero il loro aspetto umano e camminarono tutta la notte, fino allo spuntar del giorno. Allora ella si trasformò in un bel fiore in mezzo a una siepe di spine, e il diletto Orlando in un violinista. Dopo poco tempo giunse la strega a grandi passi e disse al violinista: -Caro violinista, posso cogliere quel bel fiore?-. -Certamente- egli rispose -intanto io suonerò.- E mentre la vecchia si introduceva di furia fra le spine cercando di raggiungere il fiore, che ben conosceva, il violinista si mise a suonare ed ella, volente o nolente, dovette ballare, poiché‚ era una danza incantata. Egli continuò a suonare, e la strega fu costretta a ballare senza posa; le spine le strapparono le vesti di dosso, la punsero e la scorticarono, finché‚ alla fine ella giacque a terra morta.

Liberatisi della strega, Orlando disse: -Ora andrò da mio padre a preparare le nozze-. -Intanto io resterò qui ad aspettarti- rispose la fanciulla -e perché‚ nessuno mi riconosca, mi voglio tramutare in una pietra rossa.- Così Orlando se ne andò, e la fanciulla rimase nel campo ad aspettarlo, trasformata in pietra rossa.
Ma quando Orlando arrivò a casa, fu ammaliato da un’altra e scordò la sua vera fidanzata. La poverina attese a lungo, ma vedendo che non tornava, divenne triste e si tramutò in un fiore pensando che qualcuno l’avrebbe calpestata. Ma avvenne che un pastore pascolasse con le sue pecore in quel campo; scorse il fiore e, poiché‚ era tanto bello, lo colse, lo portò con sè e lo mise nel suo armadio dicendo: -Non ho mai trovato un fiore così bello-.
Ma da quel giorno ne capitarono delle belle in casa del pastore! Quando si alzava al mattino, tutte le faccende di casa erano già sbrigate: la stanza era spazzata e spolverata, il fuoco acceso, il secchio riempito al suo posto; e a mezzogiorno, quando rincasava, in tavola era già servito un bel pranzetto. Egli non capiva come fosse possibile, poiché‚ non vedeva mai anima viva; e anche se gli piaceva essere servito così bene, finì coll’impaurirsi e andò a chiedere consiglio a un’indovina. Ella disse: -C’è sotto una magia: domani mattina, all’alba, guarda bene se non si muove nulla nella stanza; se vedi qualcosa, buttaci sopra in fretta un panno bianco: l’incanto si romperà-.

Il pastore fece come gli era stato detto, e il mattino seguente vide aprirsi l’armadio e uscirne il fiore. D’un balzo egli vi gettò sopra un panno bianco. Subito cessò la magia: davanti a lui c’era una bella fanciulla, colei che si era presa cura della sua casa. Ed era tanto bella che il pastore le domandò se voleva diventare la sua sposa, ma ella rifiutò perché‚ voleva rimanere fedele al diletto Orlando; tuttavia promise di non andar via e di continuare a occuparsi della casa.
Intanto si avvicinava il giorno in cui Orlando doveva maritarsi e, secondo un’antica usanza, furono avvertite tutte le ragazze del paese, perché si presentassero a cantare in onore degli sposi.
La fedele fanciulla, quando udì che il suo diletto Orlando stava per sposare un’altra, si rattristò tanto che credette le si spezzasse il cuore, e non voleva andarci; ma alla fine vi fu costretta. Quando toccò a lei cantare, si tirò indietro, finché‚ si trovò a essere l’ultima; allora non potè più sottrarsi e cantò.

Ma all’udirla Orlando saltò in piedi e gridò: -Questa è la vera sposa e non ne voglio altra!-.
Egli l’aveva riconosciuta dalla voce, e tutto ciò che aveva dimenticato gli era ritornato in cuore. Così la fanciulla fedele sposò il suo diletto Orlando, e il dolore si mutò in gioia.

Katie la strega
C’era una volta una bambina di nome Katie. Katie aveva sette anni, e viveva in una bella casa con la sua mamma e il suo papà, il suo fratellino piccolo Joey e un cane chiamato Muffin. Fin qui tutto normale, tranne una cosa: erano streghe… beh, ad eccezione del papà e del fratellino, che non erano streghe, ma maghi. E del cane Muffin, che non era una strega, ma una Cstrega, che sarebbe un cane che lancia incantesimi. Comunque essere una strega non era così male. Alla mamma bastava fare una smorfia col naso, e tutta la casa era in ordine. A papà bastava un gesto del bastone, e il prato si tagliava da sè. A Muffin bastava battere un zampa per riempire la ciotola e far piovere dal cielo un cane con cui giocare. Avevano insegnato qualche magia anche a Katie. Sapeva come fare per ottenere che i compiti si facessero da soli, e riordinava la sua stanza semplicemente toccandosi un orecchio.

C’era solo una cosa che a Katie proprio non piaceva: Halloween.
Una volta all’anno, quando le foglie cadevano dagli alberi, e le notti si facevano più lunghe, tutti i bambini della sua scuola cominciavano a sentirsi eccitati e non parlare d’altro che dei preparativi per la festa. E si preparavano costumi da strega davvero orribili, con nasi storti, verruche, capelli neri e manici di scopa.
Katie aveva provato a spiegare a scuola che si sbagliavano: “Le streghe non sono così! La mia mamma ad esempio è molto bella…”, ma tutti  i bambini si erano messi a ridere. E quando Katie tornò a casa quel giorno, era davvero molto triste. Piangeva e piangeva e piangeva. E quando la mamma le chiese cosa fosse successo, disse: “Tutti odiano le streghe. E soprattutto le odiano a Halloween. “

La mamma cercò di spiegarle che anche se ad alcune persone le streghe non piacciono, era molto bello esserlo, soprattutto quando il detersivo faceva tutto da solo le pulizie di casa.
“Io non voglio più avere niente a che fare con la stregoneria!”, gridò Katie arrabbiata.
La notte di Halloween, tutti i bambini della sua scuola si erano dati appuntamento per il Dolcetto o Scherzetto, ma Katie non voleva andare con loro. Lei aveva deciso che non voleva avere niente a che fare con la stregoneria. Mai, mai, e poi mai ….

Fu la sua mamma a convincerla ad andare, perchè è molto difficile per una strega restare fuori dalla notte di Halloween. Per convincerla le sussurrò qualcosa all’orecchio. Volete sapere cosa? Lo saprete molto presto…
Katie andò a raggiungere gli altri bambini, e alcuni di loro cominciarono a ridere di lei dicendo: “Katie non ha bisogno di travestirsi, perchè lei è già una strega!”. Katie ci restava molto male e si sentiva tanto imbarazzata, ma decise di non dire nulla.
Alla prima casa ricevettero tantissimi dolcetti al limone. Alla seconda, una confezione gigante di caramelle, alla terza pacchi e pacchi di patatine. E alla quarta un pacco gigante di biscotti al cioccolato.
Ma nella quinta casa viveva un uomo chiamato Mister Bones. E a Mister Bones non piacevano i bambini. Certamente non vedeva perchè dovesse essere gentile con loro e regalare dolcetti. “Andate via, stupidi bambini!” urlò quando loro bussarono alla sua porta. “Dolcetto o scherzetto?” gridarono i bambini. “Beh, se per voi è lo stesso, credo che prenderò lo scherzetto” disse Mister Bones, e un sorriso orribile gli si dipinse sul volto “Perchè voi siete soltanto degli stupidi bambini e non mi fate certo paura”.

“Ma uno di noi è una vera strega” disse Amelia, la più grande del gruppo.
“Sì! Sì! Katie è una vera strega” gridarono tutti insieme.
Ma Mister Bones cominciò a ridere senza riuscire a fermarsi. “Questa è la cosa più stupida che abbia mai sentito!”, disse.
Allora Katie fece un passo avanti.
“Non sei così spaventosa” disse il signore “Sei solo una stupida bambina”.
Katie ricordò quello che la mamma le aveva sussurrato all’orecchio: era un incantesimo speciale. Quindi in quel momento, Katie pronunciò le parole magiche toccandosi contemporaneamente un orecchio.
Tutti i bambini rimasero senza fiato per lo stupore: improvvisamente Mr Bones non era più Mr Bones, ma un soffice criceto marroncino, chiuso nella sua gabbietta, e che girava come un matto sulla ruota.

Tutti ridevano a crepapelle. Katie si avvicinò alla gabbia e disse: “E’ divertente essere un criceto, Mr Bones?” La piccola creatura scosse la testa, e Katie diede qualche colpetto alla ruota, per farla muovere ancora più velocemente. Poi recitò le parole magiche e Mr Bones si trasformò di nuovo in essere umano.
“Vado subito a prendervi dei dolcetti” disse, molto velocemente e nervoso. E tornò con tonnellate di barrette di cioccolata, bibite gassate, biscotti…
“E mi raccomando, tornate anche l’anno prossimo: avrò cose ancora più buone per voi.” Quindi tornò dentro casa, spaventatissimo.
Mentre percorrevano il resto della strada, tutti i bambini della città avevano saputo che quella notte c’era con loro una strega vera, e quella notte ricevettero ancora più dolci e biscotti del solito, e anche qualche giocattolo.
Katie divenne la ragazza più popolare della sua classe.
“Sai, forse non è poi così male essere una strega, dopotutto”, disse quando tornò a casa. “E penso che d’ora in poi festeggerò sempre Halloween”.

In viaggio verso il Monte Brocken, Germania
C’era una volta c’era un giovane che si era impegnato a sposare una bella ragazza. Ma presto egli si fece sospettoso sia verso la sua fidanzata, sia verso la madre di lei. E in effetti erano entrambe streghe. Arrivò il giorno in cui tutte le streghe si radunano sul monte Brocken, e le due donne salirono sul fienile, presero una piccola ampolla di vetro, ne bevvero un sorso ognuna, e scomparvero.

Lo sposo, che le aveva seguite nel fienile e si era nascosto a spiarle, fu tentato di bere anche lui dall’ampolla. La raccolse, ne bevve un sorso, e improvvisamente si trovò sul monte Brocken, dove vide la sua fidanzata e sua madre con tutte le altre streghe, che ballavano attorno al diavolo, che stava al centro. Quando la danza si concluse, il diavolo ordinò a tutti di prendere un bicchiere e di bere, e immediatamente tutti volarono via, nelle quatto direzioni del vento.

Lo sposo si ritrovò solo sull’alta vetta, e rischiava di morire congelato, perchè era una notte molto fredda. Non aveva portato l’ampolla con sè, quindi non restava altro da fare che scendere dal monte a piedi. La discesa fu lunga e faticosa, ma finalmente riuscì a tornare dalla fidanzata.
Appena tornato, la sua fidanzata era molto arrabbiata con lui, ed anche la madre lo rimproverò severamente per aver bevuto dall’ampolla. Così madre e figlia decisero insieme di trasformare il giovane in asino.
Il povero sposo ora era un asino, e si trascinava infelice da una casa all’altra del villaggio, piangendo il suo triste: “Ih ohhh, Ih ohhh”…

Un uomo ebbe molta pena di lui, lo portò nella sua stalla, e gli offrì un po’ di fieno, ma naturalmente l’asino non voleva mangiare fieno, e fu così cacciato a calci.
Girovagò ancora a lungo, e un giorno decise di tornare alla casa della sua fidanzata, la strega. Arrivò davanti alla porta, e si mise a ragliare lamentosamente. La fidanzata, comprendendo che si trattava del suo ex sposo, e vedendolo così mal ridotto, con la testa bassa e le orecchie in giù, si pentì di quello che aveva fatto e disse: “Io ti aiuterò, ma tu devi fare esattamente come ti dico. Appena ci sarà al villaggio il battesimo di un bambino, tu devi fare in modo che un po’ dell’acqua battesimale ti bagni la schiena e così sarai di nuovo trasformato da asino ad essere umano”.

L’asino seguì le indicazioni della fidanzata. La domenica successiva, c’era un battesimo. L’asino si mise davanti alla porta della chiesa e aspettò. Quando la cerimonia terminò, il sagrestano si fece sulla porta per gettare l’acqua avanzata, ma c’era l’asino a sbarrargli la strada. “Vattene, vecchio asino!” gridò il sagrestano, ma l’asino non si mosse. Allora il sagrestano si arrabbiò e versò l’acqua sulla schiena della bestia.
Immediatamente l’asino tornò un essere umano. Corse dalla sua fidanzata, la sposò, e visse con lei per sempre, felice e contento.

Una storia di fantasmi dell’Alabama
Il vecchio agricoltore Sam Gibb non credeva ai fantasmi. Neanche un po ‘. Tutti in città parlavano di una vecchia casetta nel bosco e ne erano ossessionati, dicevano fosse stregata, ma Sam Gibb si limitava a ridere ogni volta che la gente ne parlava.
Così un giorno il fabbro sfidò Sam Gibb a passare una notte da solo nella casetta stregata: se fosse rimasto lì fino all’alba, il fabbro gli avrebbe comprato un intero carro di angurie.

Sam era felice: l’anguria era il  suo frutto preferito, e ne era golosissimo. Così accettò, si armò di coraggio, di tabacco e di pipa, e si diresse verso la casetta nel bosco, per trascorrervi la notte.
Entrò in quella che era null’altro che una vecchia capanna di legno, accese il fuoco nel camino, sì accese la pipa, e si accomodò su di una vecchia sedia a dondolo, con il giornale del giorno prima.

Mentre leggeva, sentì uno scricchiolio… alzò lo sguardo dal giornale e vide che una piccola creatura scura e ruvida, con gli occhi rossi incandescenti, stava seduta su una sedia accanto a lui. Aveva una lunga coda biforcuta, due corna sulla sua testa, artigli al posto delle unghie, e denti aguzzi che spuntavano attraverso le sue grandi labbra.
“Non c’è nessuno qui stasera, tranne te e me,” disse la creatura al vecchio Sam Gibb. Aveva una voce simile al sibilo delle fiamme.

Il cuore di Sam quasi smise di battere dalla paura.
Balzò in piedi e rispose: “Tra un minuto qui non ci sarà più nessuno!” e si gettò sulla prima apertura della stanza che potesse portare all’esterno: la finestra. Così nella foga di scappare pestò la coda della creatura. Sam Gibb correva così veloce che superò due conigli inseguiti da un coyote. Ma nonostante questo, non passò molto tempo prima di sentire il battere di piccoli zoccoli sul terreno, e la creatura scura con gli occhi rossi lo aveva già catturato.
“Per essere un vecchio, hai una buona velocità nella corsa” disse la creatura.
“Oh, ma posso correre molto più veloce di così!” gli rispose Sam Gibb. E dicendolo si divincolò e riprese a correre come un fulmine, lasciando la creatura nella polvere.
Correndo passò davanti alla fucina. Il fabbro era venuto fuori per vedere da dove venisse quello strano rumore che si sentiva. “Non importa per i cocomeriiiiii” gridò Sam Gibb senza rallentare la sua corsa folle.
Il vecchio Sam Gibb corse fino a casa e si nascose sotto il letto per il resto della notte. Dopo di che, divenne un convinto sostenitore dell’esistenza dei fantasmi, e si rifiutò di andare da qualunque parte si trovasse vicina alla vecchia casa nel bosco.

Il mostro di Bear Lake
Se andate a Bear Lake, nello Utah, in una giornata tranquilla, vi potrà capitare di  intravedere il mostro. Questo essere si presenta come un enorme serpente marrone, ed è lungo quasi 90 metri. Ha le orecchie che sporgono ai due lati della testa magra, e una bocca abbastanza grande da mangiare un uomo.
Secondo alcuni, ha piccole gambe che si muovono velocissime quando si avventura sul terreno. Ma in acqua, attenzione! Può nuotare più veloce di un cavallo al galoppo:  fa un miglio al minuto, nelle giornate buone.
A volte il mostro si diverte nascondersi vicino ai nuotatori e a soffiare acqua contro di loro, e quelli che non corrono al più presto a riva, li mangia.

Ho sentito un taglialegna raccontare di aver avvistato il mostro una sera, mentre camminava lungo le rive del lago, e di aver provato a sparargli col suo fucile. L’uomo era un ottimo tiratore, ma non uno dei suoi proiettili ha toccato quel mostro.
Spaventato si è dato a correre come un fulmine ed è arrivato a casa più veloce che poteva. Nella cosa perse il fucile, e l’uomo sostiene di aver visto il mostro mangiarglielo.
A volte, dopo che il mostro è rimasto tranquillo per un periodo abbastanza lungo, la gente comincia a dire che se ne è andato via per sempre.

Alcune persone, anche, ripescano un vecchio racconto che narra di come Pecos Bill, dopo aver sentito parlare del mostro di Bear Lake, scommise con alcuni mandriani che lo avrebbe sconfitto. Secondo le dicerie popolari, la lotta durò per giorni,  e tutto intorno a Bear Lake si generò un uragano. Alla fine, Bill si gettò il mostro su una spalla e volò via alla ricerca del posto più lontano che poteva trovare al mondo, gettandolo infine a Loch Ness, dove il mostro vive ancora oggi.

Il messaggio del gatto nero
Sono tornato a casa tardi la sera dopo il lavoro e ho trovato mia moglie Ethel in cucina con una grossa gatta gialla alle calcagna.
“E chi è questa?” chiesi gioviale. “Questa è la nostra nuova gatta,” disse Ethel, dandomi un abbraccio e un bacio per darmi il benvenuto a casa.
“E’ apparsa davanti alla porta della cucina e voleva entrare. Nessuno dei vicini sapeva da dove veniva, quindi credo che sia nostra. Sarà bello avere un po ‘di compagnia in casa. “
Mi chinai e diedi una grattatina sotto il mento alla gattina gialla, che fece le fusa e si stirò. “Beh, credo che il nostro reddito può bastare anche per sfamare una bocca in più”,” dissi.

Mio figlio aveva ormai ereditato il mio lavoro, e mia moglie ed io ci stavamo godendo una piacevole vecchiaia. Però mi piaceva tenermi occupato, e così dedicavo un paio d’ore al giorno al taglio e al trasporto della legna che serviva al mulino.
Sono andato a mungere la mucca, e quando sono tornato, Ethel aveva dato alla gatta un po’ di panna in un piattino.
Ci siamo seduti sulla veranda dopo cena, e la gatta si è seduta con noi. “Sei una bella gattina,” dissi. E lei fece le fusa.
“Donald…”, disse Ethel: sembrava preoccupata. Mi voltai a guardarla. “I vicini hanno reagito in modo piuttosto strano quando ho detto loro della gatta. Loro pensano che si tratti di un fantasma o una strega, o un essere del genere trasformato in un gatto e mi hanno detto di sbarazzarsi di lei.”

“Una strega?” chiesi, e risi di cuore. “Sei una strega, gattina?” La gatta sbadigliò e si stirò. E non del tutto convinta, anche Ethel si mise a ridere con me. Siamo rimasti seduti a guardare il tramonto, poi abbiamo deciso di andare a dormire.
La gatta è diventata rapidamente una membro della nostra famiglia. Ogni mattina, appena svegli, ci faceva le fusa e ogni volta che tornavo dalla stalla supplicava un po’ di panna. Durante il giorno seguiva Ethel per tutta la casa, come a supervisionare il suo lavoro, e di notte sedeva accanto al fuoco, mentre noi leggevamo ad alta voce.
I giorni cominciarono ad accorciarsi, man mano che l’autunno si avvicinava, e spesso capitava che io restassi fuori fino al tramonto per il taglio e il trasporto della legna al mulino.
Una notte nel mese di ottobre, non avevo terminato di caricare la legna che già si stava scendendo buio. Quindi mi affrettai come potei e iniziai a prendere la via del ritorno, nella speranza di tornare a casa prima che calasse del tutto la notte, perchè non avevo portato con me la lanterna.

Dietro una curva vidi un gruppo di gatti neri in piedi in mezzo alla strada. Erano quasi invisibili nella crescente oscurità. Mentre mi avvicinavo, mi accorsi che portavano una barella. Mi fermai e mi strofinai gli occhi. Era impossibile. Quando guardai di nuovo, però,  la barella era ancora lì, e c’era un gatto morto sopra.
Rimasi sbalordito. “Deve essere uno scherzo della luce”, pensai tra me e me.
Poi uno dei gatti gridò: “Signore, informi zia Kan che Polly Grundy è morta.”
La bocca mi si spalancò, ero in stato di shock. Scossi la testa non potendo credere alle mie orecchie. “Che cosa ridicola!”, pensai, “I gatti non parlano”.

Mi affrettai e passai oltre l’incredibile corteo funebre, facendo attenzione a guardare da un’altra parte. “Devo essere lavorato troppo”, mi dissi. Ma non potevo fare a meno di chiedermi: “Ma chi è la zia Kan? E perché quel gatto vuole che io dica a questa zia Kan che Polly Grundy è morta? Polly Grundy è forse il gatto sulla barella?”
Improvvisamente, mi trovai di fronte un piccolo gatto nero. Era lì, dritto di fronte a me. Mi fermai lo guardai, e anche lui mi guardava con i suoi  grandi occhi verdi che sembravano brillare nella luce morente.
“Ho un messaggio per la zia Kan,” disse il gatto. “Dille che Polly Grundy è morta.”

Detto questo, il gatto tornò indietro, a raggiungere il corteo che avevo superato.
Ero completamente sconcertato. Era una cosa inquietante: gatti parlanti e una Polly Grundy morta. E chi era la zia Kan?
Mi affrettai, camminando più veloce che potevo. Intorno a me, il bosco era sempre più buio. Non volevo restare in quel posto buio, per di più con dei gatti parlanti! Non che io credessi davvero che i gatti avevano parlato. “E ‘stato tutto uno strano sogno a occhi aperti causato dal troppo lavoro”, mi dicevo ancora.
Dietro di me, però, sentii distintamente i gatti gridarmi in coro: “Vecchio! Ricordati di dire alla zia Kan che Polly Grundy è morta! “
Non ne potevo più. Accelerai ancor di più il passo, e non mi fermai fino a quando non raggiunsi la sicurezza della mia veranda. E solo lì mi fermai a riprendere fiato. Non volevo spiegare a Ethel che vedendo e sentivo cose impossibili: di sicuro avrebbe chiamato il medico.

Quando mi fui  sufficientemente ricomposto, entrai in casa e cercai di agire normalmente, anche se avrei dovuto sapere che non avrebbe funzionato. Ethel e io eravamo sposati da 30 anni, e mi conosceva dentro e fuori. Lei non disse nulla fino a che non terminai tutte le mie solite faccende serali. Poi portò in tavola la cena, e ci sedemmo a mangiare davanti al fuoco acceso.  Dopo qualche boccone mi disse: “Dimmi tutto, Donald.”
“Non voglio preoccuparti,” risposi io, riluttante a parlare di ciò che avevo visto e sentito sulla via del ritorno, poco prima.
La gatta gialla se ne stava sdraiata accanto al fuoco. Alzò lo sguardo quando sentì la mia voce, e venne a sedersi accanto alla mia sedia. Io le offrii un boccone di cibo, che lei accettò con grazia.
“Mi preoccupo di più se non mi dici nulla,” disse Ethel.
“Penso che forse c’è qualcosa di sbagliato nel mio cervello,” risposi io, lentamente. “Mentre stavo tornando a casa, mi è sembrato di vedere un gruppo di gatti neri che trasportavano una barella con un gatto morto sopra. Poi ho creduto di sentire i gatti parlare con me. Mi hanno chiesto di dire a zia Kan che Polly Grundy è morta. “
La gatta gialla balzò sul davanzale della finestra gridando: “Polly Grundy è morta? Allora io sono la Regina delle Streghe!”

Rizzò la coda, e la finestra si spalancò di botto, poi spiccò un salto e scomparve nella notte, per non tornare mai più.
Svenni dalla paura, ed Ethel ha dovuto rovesciarmi un intero secchio d’acqua sulla testa per farmi riprendere.
‘La buona notizia “, mi ha detto quando rinvenni, ” è che non c’è niente di sbagliato nel tuo cervello. La cattiva notizia è che il nostro gatto ci ha appena lasciati per diventare la Regina delle Streghe. Dovremo trovare un altro gatto. “
“Oh no,” dissi subito. “Ne ho abbastanza dei gatti.”
Abbiamo preso un cane. 

Ucceltrovato
C’era una volta un guardaboschi che andò a caccia nella foresta e, come vi giunse, gli sembrò di sentir gridare un bambino piccolo. Seguì la direzione delle grida e giunse infine a un grande albero sul quale vi era un piccino. La madre si era addormentata con il bambino in grembo ai piedi dell’albero e un uccello rapace l’aveva visto, gli era piombato addosso e, presolo nel becco, l’aveva portato sull’albero.
Il guardaboschi salì a prenderlo e pensò: “Porterai il bambino a casa e lo alleverai insieme alla tua Lena-. Lo portò a casa e i due bambini crebbero insieme. Ma quello che avevano trovato sull’albero e che era stato rapito da un uccello fu chiamato Ucceltrovato. Ucceltrovato e Lena si volevano bene, tanto ma tanto che, se non si vedevano, diventavano tristi.

Ma il guardaboschi aveva una vecchia cuoca che una sera prese due secchi e incominciò a recarsi alla fonte; ma non ci andò una volta sola, bensì più volte. Lena la vide e disse: -Senti un po’, vecchia, perché‚ porti tanta acqua?-. -Se non lo dici a nessuno, te lo dirò.- E quando Lena promise che non l’avrebbe detto a nessuno, la cuoca rispose: -Domattina presto, quando il guardaboschi sarà a caccia, scalderò l’acqua; e quando bollirà ci butterò dentro Ucceltrovato per farlo cuocere-.

La mattina dopo il guardaboschi si alzò di buon’ora per andare a caccia. Quando fu uscito i bambini erano ancora a letto, e Lena disse a Ucceltrovato: -Se non mi lasci, neppure io ti lascerò-. Ucceltrovato rispose: -Ne ora ne mai-. Allora Lena disse: -Ti dirò che ieri sera la vecchia portava in casa tanti secchi d’acqua; allora le chiesi perché‚ e lei mi rispose che me l’avrebbe detto se io non l’avessi rivelato a nessuno. Io promisi che non avrei fiatato con nessuno, allora ella disse che questa mattina, dopo che il babbo fosse partito per la caccia, intendeva far bollire il paiolo, buttarti dentro e cuocerti. Alziamoci, presto, vestiamoci e scappiamo insieme-. Così i due bambini si alzarono, si vestirono in fretta e scapparono.

Quando l’acqua bollì in pentola, la cuoca andò nella camera da letto per prendere Ucceltrovato e buttarvelo dentro. Ma quando entrò e si avvicinò ai letti, i bambini non c’erano più; allora le venne una gran paura e disse fra sè: -Cosa dirò mai, quando il guardaboschi torna a casa e vede che non ci sono più i bambini? Presto, bisogna rincorrerli e riacciuffarli!-.
La cuoca mandò tre servi a inseguire di corsa i bambini. Ma questi erano seduti al margine del bosco e, quando videro i tre servi venire di corsa da lontano, Lena disse a Ucceltrovato: -Se non mi lasci, neppure io ti lascerò-. E Ucceltrovato rispose: -Ne ora ne mai-. Allora Lena disse: -Diventa un rosaio e io una rosellina!-. E quando i tre servi arrivarono davanti al bosco, non c’era che un rosaio con una rosellina, ma di bambini neanche l’ombra. Allora dissero: -Qui non c’è niente da fare- e se ne ritornarono a casa dicendo alla cuoca che non avevano visto nient’altro che un rosaio e una rosellina.

Allora la vecchia li rimproverò aspramente e disse: -Babbei! Avreste dovuto spezzare il rosaio, cogliere la rosellina e portarla a casa: sbrigatevi a farlo!-.
Così, per la seconda volta, i servi dovettero andare a cercarli. Ma i bambini li videro venir da lontano e Lena disse: -Ucceltrovato, se non mi lasci, neppure io ti lascerò!-. E Ucceltrovato rispose: -Ne ora ne mai!-. Allora Lena disse: -Diventa una chiesa, e io la lumiera!-. Quando giunsero i tre servi, non c’era altro che una chiesa e, dentro, una lumiera. Dissero fra loro: -Cosa stiamo a fare qui? Torniamocene a casa!-.
Quando furono a casa la cuoca domandò se non avessero trovato nulla, ed essi risposero che no, null’altro che una chiesa con dentro una lumiera. -Stupidi!- urlò la cuoca -Perché non avete distrutto la chiesa e portato a casa la lumiera?-

Questa volta la vecchia cuoca si mise lei stessa in cammino e andò alla ricerca dei bambini con i tre servi. Ma i bambini videro venire di lontano i tre servi con la cuoca che barcollava dietro a loro. Allora Lena disse: -Ucceltrovato, se non mi lasci, neppure io ti lascerò!-. E Ucceltrovato rispose: -Ne ora ne mai!-. Disse Lena: -Diventa uno stagno e io l’anitra nello stagno-. Quando la cuoca arrivò e vide lo stagno, si distese sulla riva e voleva berlo tutto. Ma l’anitra accorse a nuoto, la prese con il becco per la testa e la tirò in acqua: e così la vecchia strega dovette annegare.
Poi i bimbi se ne tornarono a casa tutti contenti e, se non sono morti, sono ancora viventi.

Un Halloween australiano
Questa storia è accaduta qualche anno fa, il 31 ottobre, a Brisbane. E anche se sembra un racconto di Alfred Hitchcock, è una storia vera.
John Bradford, uno studente dell’Università di Sydney, stava facendo un’escursione a piedi, quando fu sorpreso da un temporale improvviso. Si stava facendo anche buio, quindi decise di spostarsi sulla strada principale sperando di trovare un passaggio. Camminava faticosamente, ma non passava nemmeno un’auto, e il temporale era così forte che non riusciva a vedere a pochi metri da sè. Finalmente vide una macchina venire lentamente verso di lui. L’auto fortunatamente si fermò subito, e John vi montò dentro, senza nemmeno pensarci. Salì, chiuse la portiera, e solo allora si rese conto che non c’era nessuno al volante e l’auto si muoveva, ma il motore era spento!

L’auto si muoveva lentamente. John guardò la strada, e vide che si stava avvicinando una curva. Spaventato,iniziò a pregare, implorando per la propria vita. Poi, poco prima della curva, una mano sbucò dal finestrino e girò il volante.
John, paralizzato dal terrore, osservava come la mano apparisse ogni volta c’era una curva, per poi sparire nel nulla.
Quando vide in lontananza le luci di un pub brillare nella notte, raccolse tutte le sue forze, aprì la portiera e si gettò fuori dall’auto. Bagnato fino alle ossa e senza fiato, arrivò al pub, vi si gettò dentro e chiese due bicchieri di tequila. Poi iniziò a raccontare la terribile avventura che gli era capitata.
Si fece il silenzio più totale, quando tutti nel pub si resero conto che il ragazzo stava piangendo… e non era ubriaco.
Circa 15 minuti più tardi, altri due ragazzi entrarono nel pub, anch’essi fradici di pioggia e senza fiato.
Si guardarono intorno, videro John Bradford che ancora stava singhiozzando, e uno disse all’altro: ‘Guarda, Bruce. C’è l’idiota che ci è salito in macchina mentre la stavamo spingendo!”.

I musicanti di Brema
Un uomo aveva un asino che lo aveva servito assiduamente per molti anni; ma ora le forze lo abbandonavano e di giorno in giorno diveniva sempre più incapace di lavorare. Allora il padrone pensò di toglierlo di mezzo, ma l’asino si accorse che non tirava buon vento, scappò e prese la via di Brema: là, pensava, avrebbe potuto fare parte della banda municipale.

Dopo aver camminato un po’, trovò un cane da caccia che giaceva sulla strada, ansando come uno sfinito dalla corsa. “Perché‚ soffi così?” domandò l’asino. “Ah,” rispose il cane, “siccome sono vecchio e divento ogni giorno più debole e non posso più andare a caccia, il mio padrone voleva accopparmi, e allora me la sono data a gambe; ma adesso come farò a guadagnarmi il pane?” – “Sai?” disse l’asino. “Io vado a Brema a fare il musicante, vieni anche tu e fatti assumere nella banda.” Il cane era d’accordo e andarono avanti.

Poco dopo trovarono per strada un gatto dall’aspetto molto afflitto. “Ti è andato storto qualcosa?” domandò l’asino. “Come si fa a essere allegri se ne va di mezzo la pelle? Dato che invecchio, i miei denti si smussano e preferisco starmene a fare le fusa accanto alla stufa invece di dare la caccia ai topi, la mia padrona ha tentato di annegarmi; l’ho scampata, è vero, ma adesso è un bel pasticcio: dove andrò?” – “Vieni con noi a Brema: ti intendi di serenate, puoi entrare nella banda municipale.” Il gatto acconsentì e andò con loro.

Poi i tre fuggiaschi passarono davanti a un cortile; sul portone c’era il gallo del pollaio che strillava a più non posso. “Strilli da rompere i timpani,” disse l’asino, “che ti piglia?” – “Ho annunciato il bel tempo,” rispose il gallo, “perché‚ è il giorno in cui la Madonna ha lavato le camicine a Gesù Bambino e vuol farle asciugare; ma domani, che è festa, verranno ospiti, e la padrona di casa, senza nessuna pietà, ha detto alla cuoca che vuole mangiarmi lesso, così questa sera devo lasciarmi tagliare il collo. E io grido a squarciagola finché‚ posso.” – “Macché‚ Cresta rossa,” disse l’asino, “vieni piuttosto con noi, andiamo a Brema; qualcosa meglio della morte lo trovi dappertutto; tu hai una bella voce e, se faremo della musica tutti insieme, sarà una bellezza!” Al gallo piacque la proposta e se ne andarono tutti e quattro.

Ma non potevano raggiungere Brema in un giorno e la sera giunsero in un bosco dove si apprestarono a passare la notte. L’asino e il cane si sdraiarono sotto un albero alto, mentre il gatto e il gallo salirono sui rami, ma il gallo volò fino in cima, dov’egli era più al sicuro. Prima di addormentarsi guardò ancora una volta in tutte le direzioni, e gli parve di vedere in lontananza una piccola luce, così gridò ai compagni che, non molto distante, doveva esserci una casa poiché‚ splendeva un lume. Allora l’asino disse: “Mettiamoci in cammino e andiamo, perché‚ qui l’alloggio è cattivo.” E il cane aggiunse: “Sì, un paio d’ossa e un po’ di carne mi andrebbero anche bene!” Perciò si avviarono verso la zona da cui proveniva la luce e, ben presto, la videro brillare più chiara e sempre più grande, finché‚ giunsero davanti a una casa bene illuminata dove abitavano i briganti.

L’asino, che era il più alto, si avvicinò alla finestra e guardò dentro. “Cosa vedi, testa grigia?” domandò il gallo. “Cosa vedo?” rispose l’asino. “Una tavola apparecchiata con ogni ben di Dio e attorno i briganti che se la spassano.” – “Farebbe proprio al caso nostro,” disse il gallo. “Sì, sì; ah, se fossimo là dentro!” esclamò l’asino. Allora gli animali tennero consiglio sul modo di cacciar fuori i briganti, e alla fine trovarono il sistema. L’asino dovette appoggiarsi alla finestra con le zampe davanti, il cane saltare sul dorso dell’asino, il gatto arrampicarsi sul cane, e infine il gallo si alzò in volo e si posò sulla testa del gatto. Fatto questo, a un dato segnale incominciarono tutti insieme il loro concerto: l’asino ragliava, il cane abbaiava, il gatto miagolava e il gallo cantava; poi dalla finestra piombarono nella stanza facendo andare in pezzi i vetri. I briganti, spaventati da quell’orrendo schiamazzo, credettero che fosse entrato uno spettro e fuggirono atterriti nel bosco. I quattro compagni sedettero a tavola, si accontentarono di quello che era rimasto e mangiarono come se dovessero patir la fame per un mese.

Quando ebbero finito, i quattro musicisti spensero la luce e si cercarono un posto per dormire comodamente, ciascuno secondo la propria natura. L’asino si sdraiò sul letamaio, il cane dietro la porta, il gatto sulla cenere calda del camino e il gallo si posò sulla trave maestra; e poiché‚ erano tanto stanchi per il lungo cammino, si addormentarono subito. Passata la mezzanotte, i briganti videro da lontano che in casa non ardeva più nessun lume e tutto sembrava tranquillo; allora il capo disse: “Non avremmo dovuto lasciarci impaurire” e mandò uno a ispezionare la casa. Costui trovò tutto tranquillo andò in cucina ad accendere un lume e, scambiando gli occhi sfavillanti del gatto per carboni ardenti, vi accostò uno zolfanello perché‚ prendesse fuoco. Ma il gatto se n’ebbe a male e gli saltò in faccia, sputando e graffiando. Il brigante si spaventò a morte e tentò di fuggire dalla porta sul retro, ma là era sdraiato il cane che saltò su e lo morse a una gamba; e quando attraversò dl corsa il cortile, passando davanti al letamaio, l’asino gli diede un bel calcio con la zampa di dietro; e il gallo, che si era svegliato per il baccano, strillò tutto arzillo dalla sua trave: “Chicchiricchì!” Allora il brigante tornò dal suo capo correndo a più non posso e disse: “Ah, in casa c’è un’orribile strega che mi ha soffiato addosso e mi ha graffiato la faccia con le sue unghiacce e sulla porta c’è un uomo con un coltello che mi ha ferito alla gamba; e nel cortile c’è un mostro nero che mi si è scagliato contro con una mazza di legno; e in cima al tetto il giudice gridava: ‘Portatemi quel furfante!’ Allora me la sono data a gambe!” Da quel giorno i briganti non si arrischiarono più a ritornare nella casa, ma i quattro musicanti di Brema ci stavano così bene che non vollero andarsene. E a chi per ultimo l’ha raccontata ancor la bocca non s’è freddata.

La figlia del sole
A un Re e a una Regina, finalmente, dopo averlo tanto aspettato, stava per nascere un bambino. Chiamarono gli astrologhi per sapere se sarebbe nato un maschio o una femmina, e qual era il so pianeta. Gli astrologhi guardarono le stelle e dissero che nascerebbe una bambina, e che era destinata a far innamorare di sè il Sole prima di compiere i vent’anni, e ad avere dal Sole una figlia. Il Re e la Regina, a sapere che la loro figlia avrebbe avuto una figlia dal Sole, che sta in cielo e non si può sposare, ci rimasero male. E per trovare un rimedio a quella sorte, fecero costruire una torre con finestre così alte che il Sole stesso non potesse arrivare fino in fondo. La bambina fu chiusa lì dentro con la balia, perchè stesse fino ai vent’anni senza vedere il Sole nè esser da lui vista.

La balia aveva una figlia della stessa età della figlia del Re, e le due bambine crebbero insieme nella torre. Avevano quasi vent’anni quando un giorno, parlando delle belle cose che dovevano esserci al mondo fuori da quella torre, la figlia della balia disse: “E se cercassimo di arrampicarci alle finestre mettendo una sedia sopra l’altra? Vedremmo un po’ cosa c’è fuori!”

Detto fatto, fecero una catasta di sedie così alta che riuscirono ad arrivare alla finestra. S’affacciarono e videro gli alberi e il fiume e gli aironi in volo, e lassù le nuvole, e il Sole. Il Sole vide la figlia del Re se ne innamorò e le mandò un suo raggio. Dal momento in cui quel raggio la toccò, la ragazza attese di dare alla luce la figlia del Sole.
La figlia del Sole nacque nella torre, e la balia, che temeva la collera del Re, la avvolse ben bene con fasce d’oro da regina, la portò in un campo di fave e ve l’abbandonò. Di lì a poco la figlia del Re compì i vent’anni, e il padre la fece uscire dalla torre, pensando che il pericolo fosse passato. E non sapeva che tutto era già successo, e la bambina del Sole e di sua figlia in quel momento stava piangendo, abbandonata in un campo di fave.

Da quel campo passò un altro Re che andava a caccia: sentì i vagiti, e si impietosì di quella bella creaturina lasciata tra le fave. La prese con sè e la portò da sua moglie. Le trovarono una balia e la bambina fu allevata a palazzo come fosse figlia di quel Re e di quella Regina, insieme al loro figlio, più grandetto di lei ma di poco.
Il ragazzo e la ragazza crebbero insieme e, divenuti grandi, finirono per innamorarsi. Il figlio del Re voleva a tutti i costi averla in sposa, ma il Re non voleva che suo figlio sposasse una ragazza abbandonata e la fece andar via da palazzo confinandola in una casa lontana e solitaria, con la speranza che suo figlio la scordasse. Non s’immaginava nemmeno che quella ragazza era la figlia del Sole, ed era fatata e sapeva tutte le arti che gli uomini non sanno.

Appena la ragazza fu lontana, il Re cercò una fidanzata di famiglia reale per il figlio e combinarono le nozze.
Il giorno delle nozze, furono mandati i confetti a tutti i parenti, amici e familiari, e siccome nell’elenco dei parenti, amici e familiari c’era anche quella ragazza trovata nel campo delle fave, andarono gli Ambasciatori a portare i confetti anche a lei.
Gli Ambasciatori bussarono. La figlia del Sole scese ad aprire, ma era senza testa. “Oh, scusate” disse, “mi pettinavo, e ho dimenticato la testa sulla toletta. Vado a prenderla”. Andò su con gli Ambasciatori, si rimise la testa sul collo e sorrise.

“Cosa vi do, per regalo di nozze?” disse; e portò gli Ambasciatori in cucina. “Forno, apriti!” disse, e il forno s’aprì. La figlia del Sole fece un sorriso agli Ambasciatori. “Legna, va’ nel forno!” e la legna prese e andò nel forno. La figlia del Sole sorrise ancora agli Ambasciatori, poi disse: “Forno accenditi a quando sei caldo chiamami!” Si voltò agli Ambasciatori e disse: “Allora, cosa mi raccontate di bello?”
Gli Ambasciatori, coi capelli ritti sul capo, pallidi come morti, stavano cercando di ritrovar parola, quando il forno gridò: “Sora padrona!”

La figlia del Sole disse: “Aspettate,” ed entrò nel forno rovente con tutto il corpo, ci si voltò dentro, tornò fuori e aveva in mano un bel pasticcio ben cotto e dorato. “Portatelo al Re per il pranzo di nozze”.
Quando gli Ambasciatori giunsero a palazzo, con gli occhi fuor dalle orbite, e raccontarono con un fil di voce le cose che avevano viste, nessuno ci voleva credere. Ma la sposa, ingelosita di quella ragazza (tutti sapevano che era stata l’innamorata del suo sposo) disse: “Oh, sono cose che facevo sempre anch’io, quand’ero a casa”.
“Bene,” disse lo sposo, “allora le farai anche qui per noi”.

“Eh, sì, certo, vedremo,” cercava di dire la sposa, ma lui la condusse subito in cucina.
“Legna, va’ nel forno,” diceva la sposa, ma la legna non si muoveva. “Fuoco, accenditi,” ma il forno restava spento. Lo accesero i servitori, e quando fu caldo, questa sposa era tanto orgogliosa che volle entrarci dentro. Non d’era ancora entrata che era già morta bruciata.

Dopo un po’ di tempo, il figlio del Re si lasciò convincere a prendere un’altra moglie. Il giorno delle nozze, gli Ambasciatori tornarono dalla figlia del Sole a portarle i confetti. Bussarono, e la figlia del Sole, invece d’aprire la porta, passò attraverso il muro e venne fuori. “Scusate,” disse, “c’è la porta che non s’apre dal di dentro. Mi tocca sempre passare attraverso il muro e aprirla da fuori. Ecco, ora potete entrare”.
Li portò in cucina e disse: “Allora, che cosa preparo di bello, al figlio del Re che si sposa? Su, su, legna, va’ nel fuoco! Fuoco, accenditi!” E tutto fu fatto in un attimo, davanti agli Ambasciatori che sudavano freddo.
“Padella, va’ sul fuoco! Olio, va’ nella padella! E quando friggi chiamami!”

Dopo poco l’olio chiamò: “Sora padrona, friggo!”
“Eccomi,” fece sorridendo la figlia del Sole, mise le dita nell’olio bollente e le dita si trasformarono in pesci: dieci dita, dieci pesci fritti bellissimi, che la figlia del Sole incartò lei stessa perchè intanto le dita le erano ricresciute, e diede agli Ambasciatori sorridendo.
La nuova sposa, quando intese il racconto degli Ambasciatori stupefatti, anche lei gelosa e ambiziosa, cominciò a dire: “Uh, bella roba, vedeste io, che pesci faccio!”
Lo sposo la prese in parola e fece preparare la padella con l’olio bollente. Quella superba ci cacciò le dita e si scotto così forte che le venne male e morì.
La Regina madre se la prese con gli Ambasciatori: “Ma che storie venite a raccontare! Fate morire tutte le spose!”
Comunque, trovarono una terza sposa al figlio e il giorno delle nozze tornarono gli Ambasciatori a portare i confetti.

“Uh, uh, sono qui!” disse la figlia del Sole quando bussarono. Si guardarono intorno e la videro per aria. “Facevo quatto passi su una tela di ragno. Ora scendo,” e scese giù per la tela d’un ragno a prendere i confetti.
“Stavolta, davvero, non so che regalo fare,” disse. Ci pensò su, poi chiamò: “Coltello, vieni qui!” Venne il coltella, lei lo prese e si tagliò un orecchio. Attaccata all’orecchio c’era una trina d’oro che le veniva fuori dalla testa, come fosse aggomitolata nel cervello e lei continuava a cavarla fuori che sembrava non finisse mai. Finì la trina, e lei si rimise a posto l’orecchio, gli diede un colpettino col dito e tornò come prima.
La trina era tanto bella che a Corte tutti volevano sapere da dove veniva, e gli Ambasciatori, nonostante il divieto della Regina madre, finirono per raccontare la storia dell’orecchio.
“Uh,” fece la nuova sposa, “io ho guarnito tutti i miei vestiti di trine che mi facevo a quella maniera”.
“Te’ il coltello, prova un po’!” le fece lo sposo.

E quella scriteriata si tagliò un orecchio: invece della trina le venne fuori un lago di sangue, tanto che morì.
Il figlio del Re continuava a perdere mogli, ma era sempre più innamorato di quella ragazza. Finì per ammalarsi, e non rideva più nè mangiava; non si sapeva come farlo vivere.
Mandarono a chiamare una vecchia maga che disse: “Bisogna fargli prendere una pappa d’orzo, ma d’un orzo che in un’ora sia seminato, nasca, sia colto e se ne faccia la pappa.
Il Re era disperato perchè orzo così non ne n’era mai visto. Allora pensarono a quella ragazza che sapeva fare tante cose meravigliose e la mandarono a chiamare.
“Sì, sì, orzo così e così, ho capito,” disse lei, e detto fatto, seminò l’orzo, l’orzo nacque, crebbe, lo colse, e ne fece una papa prima ancora che fosse passata un’ora.

Volle andare lei in persona a porgere la pappa al figlio del Re che se ne stava a letto a occhi chiusi. Ma era una pappa cattiva, e appena lui ne ebbe inghiottito un cucchiaio lo sputò e finì in un occhio della ragazza.
“Come? A me sputi in un occhio la pappa d’orzo, a me figlia del Sole, a me nipote di Re?”
“Ma tu sei la figlia del sole?” disse il Re che era lì vicino.
“Io sì”
“E sei nipote di Re?”
“Io sì”
“E noi che ti credevamo trovatella! Allora puoi sposare nostro figlio!”
“Certo che posso!”
Il figlio del Re guarì all’istante e sposò la figlia del Sole che da quel giorno diventò una donna come tutte le altre e non fece più cose strane.

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Fonti:

Fiabe italiane, raccolte da Italo Calvino, 3 volumi, edizioni Oscar Mondadori

http://www.grimmstories.com

http://www.bellaonline.com

http://www.history.com

http://www.pumpkinnook.com

http://www.hauntedbay.com

http://www.guy-sports.com

http://americanfolklore.net

http://www.storynory.com

Acquarello steineriano LA ZUCCA DI HALLOWEEN

Acquarello steineriano LA ZUCCA DI HALLOWEEN Si tratta di un’attività di pittura guidata, accompagnata da un semplice racconto che serve a presentare i colori. E’ un’attività adatta anche ai bambini più piccoli. Se non mostrerete loro esempi, e non direte che dipingeranno proprio una zucca, per loro sarà davvero una sorpresa vederla apparire sul foglio.

Se sei alle prime esperienze con questa tecnica di pittura, qui puoi trovare tutte le indicazioni di base:

Materiale occorrente:
una bacinella d’acqua e una spugna
pennello
un vaso d’acqua per pulire il pennello ed una spugnetta per asciugarlo
colori ad acquarello giallo oro, rosso vermiglio e blu oltremare

Queste sono le indicazioni da dare ai bambini:

fai un bel punto luminoso al centro del foglio:

e fallo crescere, ma stai attento a lasciargli un po’ di spazio sopra e sotto, per non farlo sentire stretto stretto:

adesso sopra e sotto non più crescere, ma possiamo ingrandirlo ancora un po’ a destra.

e un po’ a sinistra:

Ma che bello questo giallo! Per farlo brillare ancora di più, ora possiamo costruirgli attorno una casetta leggera leggera col blu:

Partiamo dai bordi del foglio e pian piano ci avviciniamo alla luce gialla, ma stiamo molto attenti a non far toccare tra loro i colori:

Dalla sua ciotolina, il rosso vermiglio guarda il foglio e dice alla luce gialla: “Mi piacerebbe venire a scaldarti un po’!”

(ora molti bambini avranno capito che si tratta di una zucca)

Allora il giallo dice: “Caro rosso, ma adesso ho troppo caldo! E poi non mi si vede più! fatemi qualche porticina e qualche finestra!”

L’arancione naturalmente è d’accordo, e lascia al giallo qualche forellino per uscire…

(Mostrate ai bambini come rimuovere l’arancione dalla zucca usando il pennello pulito e asciutto, per disegnare occhi e bocca della zucca di Halloween. L’operazione è molto semplice: usare il pennello pulito e ascuitto per iniziare a rimuovere il colore nella zona scelta,  e lavarlo e asciugarlo ogni volta che occorre per proseguire)

Racconto illustrato LA STELLA MELA

Racconto illustrato LA STELLA MELA con quattro proposte di esercizi di acquarello steineriano guidato per accompagnare il racconto, con tutorial. E’ un racconto adatto sia all’autunno, sia alla seconda settimana di avvento.

LA MELA STELLA

C’era una volta un giovane, piccolo melo, che ogni notte alzava il suo sguardo verso il cielo , innamorato della bellezza delle stelle. E ogni notte cantava per loro il suo canto d’amore.

tutorial 1

Oh, come desiderava salire lassù, come desiderava toccare una stella, come sognava prenderne una e tenerla sempre con sè! Una sola piccola stella era tutto ciò che sognava, una piccola stella da proteggere, abbracciare, ammirare ed amare dentro di sè…

Una notte che sembrava uguale a tutte le altre notti, successe una cosa straordinaria. Una dolce fatina dei boschi, intenerita dal canto del giovane albero innamorato delle stelle, prese a volare tra le sue fronde piccine e gli sussurrò parole leggere come il vento: “Se saprai crescere forte e generoso, senza dimenticare il tuo sogno,  il tuo desiderio si avvererà…”

tutorial 2

Passarono gli anni, e l’albero crebbe e crebbe ancora. Ogni notte cantava il suo canto d’amore alle stelle, e si faceva sempre più forte e bello. Le stagioni passavano, e ogni anno, dopo una fioritura spettacolare, si caricava di mele lucide e rosse come il suo amore per le stelle, profumate, dolci e golose.

tutorial 3

L’albero ricordava la promessa della bella fata dei boschi, e nemmeno per un attimo dubitò di lei: anche se l’aveva vista una sola volta, la sentiva vicina. Non perse mai la speranza che un giorno l’avrebbe rivista, e che quel giorno avrebbe avuto la sua stella.
Quando la fata finalmente apparve, l’albero si scosse tutto di gioia e disse: “Cara fata, ho fatto tutto ciò che mi hai chiesto, crescere forte e generoso mi ha reso felice, guarda le mie mele! Ma non capisco davvero perchè il mio desiderio non sia ancora stato esaudito… perchè ancora non ho la mia piccola stella che è tutto ciò che sogno… una piccola stella da proteggere, abbracciare, ammirare ed amare dentro di me…”
E la fata rispose: “Oh, caro, ma è da tanto che ho esaudito il tuo desiderio. Guarda dentro di te, nelle tue mele… Senza saperlo sei sempre stato pieno di stelle, non una, ma tante luminosissime bellissime stelle, fatte come le stelle fatte dal cielo”.

Ognuno nasconde dentro di sè la sua piccola stella. Ognuno ha il suo luminosissimo segreto.

Se sei alle prime esperienze con questa tecnica di pittura, qui puoi trovare tutte le indicazioni di base:

tutorial 1

Il piccolo melo che canta alle stelle

Materiale occorrente: un foglio da acquarello, una bacinella d’acqua, una spugnetta, un pennello, acquarelli possibilmente non in pastiglia nei colori blu oltremare, giallo limone e blu di prussia.

Come si fa

Per prima cosa immergete il foglio nella bacinella d’acqua, e con l’aiuto della spugna stendetelo sul tavolo, evitando bolle ed ondulazioni:

Col blu oltremare fate una bella macchia di colore che rappresenta i desideri dell’albero,  in un punto del foglio:

Ora col giallo limone punteggiate tutto intorno con la luce delle stelle. Un po’ di luce va ad abbracciare i desideri dell’albero:

E i desideri dell’albero (blu oltremare) abbracciano una ad una le stelle:

La notte (il blu di prussia) avvolge tutti, e la luce delle stelle (giallo limone) penetra nell’albero, trasformandolo in verde:

Questa è la pittura asciutta:

Tutorial 2

L’incontro con la fata dei boschi

Materiale occorrente: un foglio da acquarello, una bacinella d’acqua, una spugnetta, un pennello, acquarelli possibilmente non in pastiglia nei colori blu oltremare, giallo limone e rosso vermiglio.

Come si fa

Dopo aver preparato il foglio come spiegato sopra, punteggiate di luce di stelle (giallo limone), lasciando uno spazio libero, dove più desiderate e ampio quanto lo desiderate:

Nello spazio libero inserite la macchia di blu oltremare che è l’anima del piccolo melo:

E al suo fianco aggiungete la magia della bella fatina dei boschi (rosso vermiglio):

l’anima del giovane albero (blu oltremare) abbraccia tutte le stelle, fino a riempire il cielo:

E la luce delle stelle (giallo limone) abbraccia l’albero e la fata:

Poi questa stessa luce (sempre giallo limone) entra nell’albero e nella fata, trasformandoli in verde e arancione:

Questa è la pittura asciutta:

Tutorial 3

L’albero cresce forte e generoso

Materiale occorrente: un foglio da acquarello, una bacinella d’acqua, una spugnetta, un pennello, acquarelli possibilmente non in pastiglia nei colori blu oltremare, giallo limone e rosso vermiglio.

Come si fa

dopo aver preparato il foglio come spiegato sopra, create una cornice tonda e accogliente intorno ai bordi del foglio, col giallo limone,  e portate un po’ della sua luce all’interno del foglio, creando tante piccole macchie:

il blu oltremare, l’anima e i desideri dell’albero, abbraccia una ad una le macchie luminose, fatte della stessa luce di cui sono fatte le stelle:

Il rosso della promessa della fata dei boschi (rosso vermiglio) entra in ogni spazio di luce, e la luce si diffonde in tutto il blu oltremare, trasformandolo il verde:

Infine i desideri dell’albero (blu oltremare) si vanno a fondere con le luce delle stelle della cornice, trasformandola in una luce verde:

Questa è la pittura asciutta:

Tutorial 4

La stella mela

Materiale occorrente: un foglio da acquarello, una bacinella d’acqua, una spugnetta, un pennello, acquarelli possibilmente non in pastiglia nei colori blu oltremare, blu di prussia, giallo limone e rosso vermiglio.

Come si fa

Dopo aver tagliato inseme ai bambini una bella mela rossa, per ammirare la stella che contiene, prepariamo il foglio sul tavolo, come già spiegato sopra.

Col giallo limone creiamo al centro del foglio i cinque punti di luce di stelle che abbiamo visto nella mela:

Al centro di ogni punto di luce gettiamo un semino (blu di Prussia):

Congiungiamo tra loro i punti di luce (stando attenti a non toccare i semini) per disegnare la stella, poi prendendo altro giallo limone abbracciamo la stella con un bel tondo:

Che richiudiamo poi in un bel tondo rosso vermiglio:

Intorno alla mela creiamo un bello sfondo col blu oltremare:

E infine illuminiamolo con del giallo limone, trasformando il blu oltremare in verde:

Questa è la pittura asciutta:

Lavoretti per Halloween ZUCCA DI CARTONCINO

Lavoretti per Halloween ZUCCA DI CARTONCINO molto semplice da realizzare e di grande effetto. Può essere utilizzata per realizzare festoni (facendone tante piccole piccole possono ad esempio essere inserite nel filo delle lucette natalizie), oppure può essere riempita di biscotti o di caramelle.

Lavoretti per Halloween ZUCCA DI CARTONCINO – Materiale occorrente

– 15 strisce di cartoncino arancione

– 2 ovali di cartoncino verde

– qualche strisciolina sottile di carta verde e un pezzetto di fil di ferro (oppure uno scovolino verde)

– forbici e colla

Lavoretti per Halloween ZUCCA DI CARTONCINO – Come si fa

Preparate le strisce arancioni, se non avete lo scovolino verde potete rivestire un pezzetto di fil di ferro con della carta verde. L’unico accorgimento è fare un taglio obliquo all’inizio della strisciolina per facilitare l’avvolgimento attorno al fil di ferro:

una alla volta infilate le strisce arancioni nello scovolino (o nel fil di ferro rivestito), in questo modo. Per facilitare il lavoro ai bambini, le strisce arancioni possono essere precedentemente forate in alto e in basso:

infilate tutte le strisce, fissate in questo modo:

Posate il lavoro sul tavolo:

e procedete infilando una ad una le strisce arancioni all’altro capo del fil di ferro:

stabilite a misura (che corrisponderà all’altezza della vostra zucca), eventualmente accorciate il fil di ferro e fermate il lavoro così:

Ora allargate le strisce e vedrete comparire la zucca, praticamente da sola:

fissate con della colla:

Applicate i due ovali verdi uno sopra e uno sotto la zucca:

E il lavoro è terminato:

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

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Attività per Halloween QUADRETTI CON SAGOME DI CARTONCINO

Attività per Halloween QUADRETTI CON SAGOME DI CARTONCINO un progetto molto semplice e che darà grande soddisfazione ai bambini, abbinando il disegno, l’attività di ritaglio della carta, e la pittura.

Le sagome possono essere preparate a partire da un disegno vostro o del bambino. Se non vi sentite abbastanza abili nel disegno, in rete trovate tantissime immagini già pronte; se può esservi utile ho raccolto qui un po’ di links a risorse gratuite.

Se anche voi avete a cuore il risparmio delle cartucce di inchiostro della stampante, sia per motivi economici che ecologici, un modo semplice di ricavare le sagome che vi servono può essere questo:

Mentre per i ritagli più complicati e che richiedono l’uso di sottomano e taglierino possiamo rivolgerci solo ai bambini più grandi, possiamo invece preparare il lavoro anche per i bambini più piccoli, facendoli lavorare al ricalco delle sagome sul cartoncino ed al ritaglio dei contorni esterni con le forbici…

Come si fa

Scelta e disegnata su carta leggera (anche vecchi fogli da stampante) la sagoma che vogliamo realizzare, i bambini possono riportarla sul cartoncino scuro, semplicemente pressando i contorni con una penna a sfera:

e poi passare al ritaglio dei contorni esterni con le forbici:

I bambini più grandi possono provvedere da soli al ritaglio col taglierino anche dei particolari interni della sagoma, per i più piccoli dovrà intervenire l’adulto:

Prepariamo una bella pittura di sfondo, qualcosa di notturno e un po’ magico…

incolliamo la sagoma ritagliata:

completiamo con un po’ di brillantini stampati col dito, ed il quadro è pronto:

Lavoretti per Halloween TUBI LUMINOSI

Lavoretti per Halloween TUBI LUMINOSI che possono essere realizzati con fogli di cartoncino, oppure riciclando rotoli di carta igienica o carta da cucina.

Avevo visto questa decorazione qui e qui.

Troverai molte altre idee sul tema Halloween nel sito, utilizzando le caselle di ricerca.

Lavoretti per Halloween TUBI LUMINOSI – Materiale occorrente

cartoncino o rotoli di carta igienica o di carta da cucina

matita e taglierino

colla

braccialetti fluorescenti (si acquistano facilmente in rete)

Lavoretti per Halloween TUBI LUMINOSI – Come si fa

Semplicemente disegnate gli occhi sul cartoncino o sul tubo di cartone scelto, e ritagliateli con il taglierino

formate eventualmente il tubo utilizzando la colla

inserite i braccialetti all’interno fissandoli con la colla o con del nastro adesivo (ne serviranno almeno 6)

ed è fatta

qui alcuni altri esempi

Lavoretti per Halloween TUBI LUMINOSI

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

Lavoretti per Halloween GHIRLANDE ritagliate

Lavoretti per Halloween GHIRLANDE ritagliate – qui abbiamo fatto una ghirlanda ritagliata di ragni, ma ci si può sbizzarrire, seguendo lo stesso principio, con qualsiasi altro soggetto, purchè presenti una simmetria destra-sinistra…

Se non vi sentite abbastanza abili nel disegno, in rete trovate tantissime immagini già pronte; se può esservi utile ho raccolto qui un po’ di links a risorse gratuite.

Se anche voi avete a cuore il risparmio delle cartucce di inchiostro della stampante, sia per motivi economici che ecologici, un modo semplice di ricavare le sagome che vi servono può essere questo:

Sappiamo quanta importanza rivesta, ad esempio nella didattica montessoriana, coinvolgere i bambini piccoli in attività di vita pratica, tra i quali c’è appunto l’uso delle forbici e il ritaglio della carta.  Il vero scopo degli esercizi di vita pratica è aiutare i bambini a sviluppare le loro abilità motorie e la coordinazione occhio-mano: abilità fondamentali per lo sviluppo cognitivo. Anche le attività di vita pratica vanno presentate, proprio come si fa con qualsiasi altro esercizio, e le attrezzature devono essere accessibili al bambino, in modo tale che lui possa scegliere di dedicarvisi liberamente quando lo desidera. Per la presentazione le regole d’oro sono sempre chiarezza, semplicità e concisione… spesso basta solo mostrare l’esempio in silenzio… (Per approfondire: Gli esercizi di vita pratica nella didattica Montessori).

Materiale occorrente

– sagoma del ragno o di qualsiasi altro soggetto scelto, divisa esattamente a metà

– fogli di carta bianca da stampante (benissimo anche pagine di quotidiano)

– colla da carta

– pastelli a cera

– forbici

Come si fa

riportate la mezza sagoma sul primo foglio, quindi piegatelo a fisarmonica in corrispondenza della metà del disegno, così:

aggiungete in questo modo il secondo foglio ed i successivi, a piacere:

Con le cerette colorate passate su tutti i fogli, in modo da colorarli e nello stesso tempo dare più robustezza alla carta:

ritagliate:

e aprite la fisarmonica:

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

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Lavoretti per Halloween TEATRINO DELLE OMBRE

Lavoretti per Halloween TEATRINO DELLE OMBRE da realizzare coi bambini, per inventare infinite storie divertenti e di paura… Attività adatta a bambini del nido, della scuola materna e primaria. Combina all’attività di recitazione, narrazione ed invenzione di storie, l’attività manuale di ritaglio della carta e il disegno e può essere arricchito e variato senza mai stancare. Non da ultimo, è un progetto davvero economico.

 

Materiale occorrente:

cartoncino scuro (meglio nero) non troppo spesso, per facilitare il lavoro di ritaglio da parte dei bambini

stecchini da spiedino

colla

forbici e taglierino

una penna a sfera.

Se non vi sentite abbastanza abili nel disegno, in rete trovate tantissime immagini già pronte; se può esservi utile ho raccolto qui un po’ di links a risorse gratuite.

Se anche voi avete a cuore il risparmio delle cartucce di inchiostro della stampante, sia per motivi economici che ecologici, un modo semplice di ricavare le sagome che vi servono può essere questo:

Mentre per i ritagli più complicati e che richiedono l’uso di sottomano e taglierino possiamo rivolgerci solo ai bambini più grandi, possiamo invece preparare il lavoro anche per i bambini più piccoli, facendoli lavorare al ricalco delle sagome sul cartoncino ed al ritaglio dei contorni esterni con le forbici…

Come si fa

Scelte e disegnate su carta leggera (anche vecchi fogli da stampante) le sagome che vogliamo realizzare, i bambini possono riportarle sul cartoncino scuro, semplicemente pressando i contorni con una penna a sfera:

e poi passare al ritaglio dei contorni esterni con le forbici:

I bambini più grandi possono provvedere da soli al ritaglio col taglierino anche dei particolari interni della sagoma, per i più piccoli dovrà intervenire l’adulto:

Ritagliati tutti gli elementi desiderati, sarà sufficiente incollare sul retro delle sagome un bastoncino da spiedino:

Per l’allestimento bastano un telo e una lampada, ma è molto divertente anche mettere una tovaglia lunga su un tavolo e far semplicemente “spuntare” i personaggi davanti agli spettatori, magari coprendo con un secondo telo l’eventuale libreria di sfondo…

Attività per Halloween QUADRO DI PIPISTRELLI

Attività per Halloween QUADRO DI PIPISTRELLI – questa attività può essere svolta timbrando il colore con la gomma posteriore di una matita, o con le dita, a seconda dell’età dei bambini. Se scegliete di timbrare, tenete conto che il lavoro richiederà molto più tempo e concentrazione.

Materiale occorrente:

un foglio di carta bianca da pittura

pittura a tempera o acrilico (assortimento a scelta)

un piatto

una matita con gomma posteriore (oppure l’indice della mano…)

sagome di cartoncino a scelta (noi abbiamo ritagliato dei pipistrelli, ma ci si può sbizzarrire con fantasmi, zucche, gufi, streghe, ecc…)

una piccola pallina di gommapane, plastilina, playdough o simili

Le sagome

Le sagome possono essere preparate a partire da un disegno vostro o del bambino, oppure potete trovare una vastissima scelta di soggetti a tema in rete. Se può esservi utile, ho raccolto un po’ di links qui.

Se anche voi avete a cuore il risparmio delle cartucce di inchiostro della stampante, sia per motivi economici che ecologici, un modo semplice di ricavare le sagome che vi servono può essere questo:

Come si fa

dopo aver ritagliato le sagome, mettete sul retro di ognuna una pallina della pasta scelta

e fissatele sul foglio creando la composizione desiderata:

preparate i colori su di un piatto, senza diluirli

e procedete con l’attività intingendo la gomma della matita nel colore

e stampando tanti punti intorno alle sagome

in alternativa, come già detto, potete sostituire il dito alla matita:

continuate a timbrare il foglio fino a riempirlo di colore:

quando il colore è abbastanza asciutto, staccate delicatamente le sagome, ed il quadro è pronto:

Sagome Halloween – una raccolta di 100 e più modelli gratuiti

Sagome Halloween – una raccolta di 100 e più modelli gratuiti da stampare, scaricare, o ricalcare direttamente da monitor con un pastello a cera e carta bianca. Le sagome sono molto utili per realizzare decorazioni per la casa e la scuola, per confezionare dolci e merende, per predisporre coi bambini attività di ritaglio della carta e progetti artistici di collage, pittura, per allestire spettacoli col teatrino delle ombre, ecc…

Questi sono alcuni esempi di utilizzo presenti nel sito. Puoi trovare molto altro dando un’occhiata ai links in fondo alla pagina. Se vuoi, puoi aggiungere il tuo link o la tua idea, mi farà molto piacere.

Mentre per i ritagli più complicati e che richiedono l’uso di sottomano e taglierino possiamo rivolgerci solo ai bambini più grandi, possiamo invece preparare il lavoro anche per i bambini più piccoli, facendoli lavorare al ricalco delle sagome sul cartoncino, al ritaglio dei contorni esterni con le forbici, e naturalmente per tutti gli utilizzi che vorranno fare delle sagome ritagliate.

Sappiamo quanta importanza rivesta, ad esempio nella didattica montessoriana, coinvolgere i bambini piccoli in attività di vita pratica, tra i quali c’è appunto l’uso delle forbici e il ritaglio della carta.  Il vero scopo degli esercizi di vita pratica è aiutare i bambini a sviluppare le loro abilità motorie e la coordinazione occhio-mano: abilità fondamentali per lo sviluppo cognitivo. Anche le attività di vita pratica vanno presentate, proprio come si fa con qualsiasi altro esercizio, e le attrezzature devono essere accessibili al bambino, in modo tale che lui possa scegliere di dedicarvisi liberamente quando lo desidera. Per la presentazione le regole d’oro sono sempre chiarezza, semplicità e concisione… spesso basta solo mostrare l’esempio in silenzio… (Per approfondire: Gli esercizi di vita pratica nella didattica Montessori).

Se anche voi avete a cuore il risparmio delle cartucce di inchiostro della stampante, sia per motivi economici che ecologici, un modo semplice di ricavare le sagome che vi servono può essere questo:

Ed ecco la raccolta

Sagome Halloween – una raccolta di 100 e più modelli gratuiti

1

 1. gatto di strega, qui  (apri il link e clicca su silhouette templates)

2

2. zucca, qui  (apri il link e clicca su silhouette templates)

3

3. topi, qui  (apri il link e clicca su silhouette templates)

4

4. gufo, qui  (apri il link e clicca su silhouette templates)

5

5. pipistrello,  qui

6

6. bosco e pipistrelli,  qui

7

7. batto nel bosco,  qui

8

8. albero e luna piena,  qui

9

9. teschio,  qui

10

10. zucca,  qui

11

11. pipistrello,  qui

12

12. castello stregato, qui

13

13. ragno, qui (apri il link e clicca su spider templates)

14

14. femori incrociati, qui (apri il link e clicca su bones templates)

15

15. teschio stilizzato, qui (apri il link e clicca su Skull & Crossbones)

16

16. castello, qui (apri il link e clicca su Haunted houses)

17

17. castello, qui (apri il link e clicca su Haunted houses)

18

18. castello, qui (apri il link e clicca su Haunted houses)

19

19. teschio, qui (apri il link e clicca su Halloween Garland Silhouette Cutouts)

20

20. gufo e zucca,  qui (apri il link e clicca su Halloween Garland Silhouette Cutouts)

21

21. pipistrello, qui (apri il link e clicca su Halloween Garland Silhouette Cutouts)

22

22. gattino, qui (apri il link e clicca su Get the pdf here)

23

23. fantasma, qui (apri il link e clicca su Get the pdf here)

24

24. zucca, qui (apri il link e clicca su Get the pdf here)

25

25. ragno, qui (apri il link e clicca su Get the pdf here)

26

26. castello delle streghe, qui

27

27. mostro, qui

28

28. mostro, qui

29

29. mostro, qui

30

30. mostro, qui

31

31. mostro, qui

32

32. albero e pipistrello, qui

33

33. castello di streghe e pipistrello, qui

34

34. teschio con femori incrociati, qui

35

35. la morte, qui (apri il link e clicca su pumpkin carving templates)

36

36. la strega, qui (apri il link e clicca su pumpkin carving templates)

37

37. corvo, qui (apri il link e clicca su pumpkin carving templates)

38

38.gufo, qui (apri il link e clicca su pumpkin carving template)

39

39. pipistrelli, qui (apri il link e clicca su pumpkin carving templates)

40

40. gatto arrabbiato, qui (apri il link e clicca su pumpkin carving templates)

41

41. fantasmi, qui (apri il link e clicca su Halloween pumpkin carving templates)

42

42.mostro, qui (apri il link e clicca su Halloween pumpkin carving templates)

43

43. mostro, qui (apri il link e clicca su Halloween pumpkin carving templates)

44

44.mostro, qui (apri il link e clicca su Halloween pumpkin carving templates)

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45. varie sagome e personaggi, anche per un teatrino delle ombre, qui

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46.strega sulla scopa, qui

47

47.strega sulla scopa, qui

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48. teschio, qui

49

49. teschio, qui

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50. fantasma, qui

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51. ragno, qui

52

52. gufo, qui

53

53. strega, qui

54

54. streghe, qui

55

55. castelli, qui

56

56. albero rinsecchito, qui

57

57. gatto, qui

58

58. bara, qui

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59. cappello di strega, qui

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60. pentolone, qui

61

61. sangue, qui

62

62. castello, qui

63

63. castello, qui

64

64. tombe, qui

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qui

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66. strega, qui

67

67. cimitero con gatto e strega, qui

68

68. strega  volante, qui

69

69. castello, qui

70

70. mano con pugnale, qui

71

71. castello, qui

72

72. Frankenstein, qui

73

73. gatto con zucca e pipistrelli, qui

74

74. luna e pipistrelli, qui

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75. paesaggio pauroso, qui 

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76. bosco pauroso, qui

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77. zucca, qui

78

78. paesaggio pauroso, qui 

79

79. pipistrello, qui

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gatto, qui

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81. pipistrelli, qui (apri il link e clicca su  Druckvorlage Halloween Mini)

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82. strega sulla scopa, qui (apri il link e clicca su  Druckvorlage Halloween Mini)

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83. zucca,  qui (apri il link e clicca su  Druckvorlage Halloween Mini)

84

84. fantasma, qui (apri il link e clicca su  Druckvorlage Halloween Mini)

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85. pipistrelli, qui

86

86. cappello di strega, qui

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87, piede di strega, qui

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88. varie sagome, anche per teatrino delle ombre, qui

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89. corvo, qui

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90. gatto, qui

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91. gufo sull’albero, qui

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92. pipistrello, qui

93

93. cimitero, qui

94

94. gatto, qui

95

95. zombie, qui

96

96. zucca, qui

97

97. chiesa con cimitero, qui

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98. staccionata, qui

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99. sagome varie, anche per teatrino delle ombre, qui

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100. ragno, qui (molti altri ragni seguendo il link)

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101. castello, qui

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102. sagome varie, qui

103

103. sagome varie, qui

104

104. paesaggio pauroso, qui

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105. gatto, qui

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106. teschi, qui

107

107. zucca, qui

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108. quattro quadretti da ritagliare, qui

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109. mostri simpatici, qui

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110. ancora mostri simpatici, qui

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Mele caramellate Spiderman


Mele caramellate Spiderman per la festa di Halloween 
– la ricetta classica per caramellare le mele, e le istruzioni per decorarle come la maschera dell’Uomo Ragno. I bambini le apprezzeranno moltissimo, e possono collaborare partecipare alla preparazione del dolce.

Ingredienti e materiale occorrente:

– mele: di forma simmetrica e regolare, meglio piccole e rosse (soprattutto se si vuole evitare l’uso del colorante alimentare)

– bastoncini di legno: potete usare per ogni mela una bacchetta cinese, oppure un mazzetto di almeno quattro stecchini per spiedini

una tavoletta di cioccolata da sciogliere a bagnomaria in una siringa per dolci

 – per il caramello:  500 g di zucchero, un cucchiaino di miele, 100 ml di acqua tiepida, 1 bustina di vanillina, colorante alimentare rosso,  una piccola stecca di cannella e 4 chiodi di garofano. Può essere molto utile un termometro da cucina, ma non è indispensabile.

Come si fa
Per prima cosa laviamo e asciughiamo le mele scelte, togliamo il picciolo e inseriamo in ognuna il bastoncino di legno.
Mettiamo in una pentola dai bordi alti lo zucchero e il miele. Aggiungiamo l’acqua tiepida, mescolando con cura. Aggiungiamo il colorante rosso (se vogliamo), e le spezie.


Mettiamo la pentola sul fuoco e continuiamo a cuocere, sempre mescolando. Se avete a disposizione un termometro, la ricetta classica indica di far raggiungere al caramello una temperatura di 150 gradi. Se non avete il termometro, continuate a cuocere fino ad ottenere un composto molto denso, lucido e trasparente.
Quando vi sembra di aver ottenuto una buona consistenza, togliete il pentolino dal fuoco, eliminate cannella e chiodi di garofano, e immergete le mele nel caramello, una alla volta, facendole sgocciolare con movimenti rotatori.

Lo strato del caramello non dovrebbe essere troppo spesso. Se presenta imperfezioni o vi sembra troppo sottile, potete ripetere l’operazione una seconda volta.

Mentre le mele raffreddano e il caramello solidifica, sminuzzate la tavoletta di cioccolata, riempite una siringa da dolci e immergetela a bagnomaria per sciogliere la cioccolata.

Quando il caramello si è ben rappreso, ritagliate da una mela avanzata gli occhi dell’Uomo Ragno e posizionateli in questo modo, fissandoli con una goccia di cioccolata fusa:

E procedete con la decorazione, fino a completare la maschera:

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Recite sull’autunno

Recite sull’autunno per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Piccola accademia

Ecco un dialogo molto vivace tra un gruppo di bambini e l’autunno, rappresentato come un ometto brontolone, mezzo contento e mezzo rabbuiato. 

La voce: Non avete mai visto un ometto sbarbato, giallo, raffreddato, un po’ contento e un po’ rabbuiato?

Bambini: Signor Autunno, aspetti un momentino! O, ma che fretta! Sieda! Si riposi! Lo vuole aprire dunque il suo sacchettino? Uh, che provvista…

Autunno: Ditemi, noiosi, e il vostro naso dove lo metto?

Un bambino: Via, via, sia buono! Dica, che cosa se ne fa di questo mare di fogliacce gialle?  E’ forse uno spazzino?

Autunno: Ma… chissà… Non bastano le foglie e le farfalle, i fiori e gli uccellini: tutto prendo! Sapeste come pesa sulle spalle il mio sacchetto, ma a nessuno lo vendo!

Un bambino: Le rondinelle hai fatto scappare, solo a vederti sono scappate via…

Autunno: Oh, mi dispiace, ma che posso fare? Credete, bimbi, non è colpa mia! Io faccio come tutti il mio dovere; per questo ho fretta e ne me devo andare, le castagne sono pronte da bacchiare: queste, credete, vi faran piacere e darà gioia alla gente il vino buono, che nel tino ribolle, e alla terra il nuovo seme che nel cuor rinserra. Vedete, dunque, lascio anch’io il mio dono…

Un bambino: Ma quel velo di nebbia, perchè mai stendi suoi campi e sopra la città? Sapessi quante noie e quanti guai combina. Oh, proprio, credi, non ci va!

Autunno: (in tono scherzoso e leggermente ironico) Eh, cari bimbi, a certe cose strane non saprei dar che una risposta sola… vi do un consiglio buono come il pane: se volete saper correte a scuola! Là imparerete tutto e, al mio ritorno, potrete darmi qualche spiegazione… Ora vi lascio, amici miei, buongiorno!

Bambini in coro: Caro Autunno, sei proprio un gran briccone!

(L. Nason)

Buon viaggio, rondine

Rondine: Addio, addio, amico mio.

Bambino: Perchè parti?

Rondine: Comincia ad esser freddo.

Bambino: Rintanati nel tuo nido.

Rondine: Il mio nido di fango non è troppo caldo.

Bambino: Mettici un po’ di lana.

Rondine: E per mangiare come faccio?

Bambino: Ti darò briciole di pane.

Rondine: Grazie, ma io mi nutro di insetti e, durante l’inverno, gli insetti spariscono. Bisogna che parta!

Bambino: Dunque vuoi proprio lasciarmi! E dove andrai?

Rondine: Andrò di là dal mare, dov’è ancora caldo e ci sono tanti insetti nell’aria.

Bambino: Mi dispiace non vederti più…

Rondine: Tornerò, non dubitare.

Bambino: Quando tornerai?

Rondine: Tornerò a primavera.

Bambino: Ci diamo un appuntamento?

Rondine: Volentieri. Il 21 marzo sarò di nuovo qui.

Bambino: Va bene, lo segno sul calendario.

Rondine: Prima di partire, ho da chiederti un piacere.

Bambino: Di’ pure…

Rondine: Ti prego di guardare il mio nido: che nessuno rovini la mia casa.

Bambino: Sta’ tranquilla, rondinella; farò buona guardia.

Rondine: Grazie, amico mio.

Bambino: Buon viaggio, rondinella bella.

P. Bargellini

Cadono le foglie

Era un gigantesco platano e stava ritto in mezzo al prato come un signore del paese. Le foglie cominciavano a cadere.

Foglie: Noi ti lasciamo, babbo.

Albero: (come ridestandosi da un sopore) Come, come? E’ già tempo di distaccarsi, figliole care?

Foglie: Tu lo vedi, non abbiamo più linfa, siamo secche e inaridite. E stamani, per giunta, sono arrivate nebbia e brina che ci hanno tolto gli ultimi resti di vigore.

Albero: (implorando) Oh, restate ancora un poco… Guardate che cielo delizioso abbiamo oggi. Restate ancora un poco a godere quest’ultima soavità dell’anno.

Foglie: Babbo, la nostra ora è suonata. Ce ne andiamo.

Albero: Ingrate! Voi dimenticate che io vi ho nutrite col suo sangue, che vi ho dato voce, splendore e bellezza per sei mesi di seguito.

Un gruppo di foglie: Noi formeremo sotto di te un vasto letto, o babbo grande, dove, riposando insieme, ragioneremo delle tue grandi virtù.

Altro gruppo: Rievocheremo le gioie che abbiamo godute con te, o babbo grande, i piccoli nostri passatempi estivi.

Altro gruppo: Ricorderemo gli scrosci gloriosi dietro le orchestre dei venti, quando tutte insieme ci scagliavamo e tu scricchiolavi come un vascello in burrasca.

Primo gruppo: Tempi allegri e beati!

Secondo gruppo: Bei rischi e splendori!

Terzo gruppo: Magnifiche avventure estive!

Tutte: Finchè, ohimè, la neve ci coprirà.

L’albero, a sentir parlare di neve, ha un lungo brivido per tutti i rami. Altre foglie cadono e i rami si scoprono sempre più lividi e nudi tra gli squarci della veste.

Albero: Ahimè, tutte se ne vanno, tutte se ne vanno… Quanta malinconia in questi distacchi! E tutti gli anni è la stessa pena, tutti gli anni le stesse lacrime.

Foglie: (in coro) Non ti disperare, babbo grande! Tu devi sopravviverci e riavere altre figliole che vestiranno a festa le tue braccia forti. Il nostro turno è finito. Addio… Addio…

E ad una ad una cadevano sul prato. Ma tutte a dire il vero, avevano un modo così delicato di lasciare l’albero! Lo lasciavano pian piano, alla chetichella, quasi direi in punta di piedi, come si lascia la camera di un malato grave. Brave figliole! E le più brave stavano con lui finchè potevano, finchè erano quasi secche, quasi bruciate; poi sfinite si lasciavano andare perdutamente, gettando un piccolo grido d’angoscia quando passavano in mezzo ai rami.
Frrrsch… crè… crè…
Era come l’addio di tutte le cose che se ne vanno, la tristezza infinita delle separazioni.
Frrrsch… crè… crè…

(Carlo Linati)

Recite sull’autunno Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Lavoretti per l’autunno – Collage di foglie

Lavoretti per l’autunno – Collage di foglie

Lavoretti per l’autunno – Collage di foglie: un semplice lavoretto adatto anche ai bambini più piccoli, per conservare le più belle foglie raccolte…

Lavoretti per l’autunno – Collage di foglie – MATERIALE OCCORRENTE
un foglio di carta o cartoncino
foglie autunnali
colla fatta in casa con maizena, aceto e zucchero, ricetta qui

per la cornice due fogli di cartone di recupero, carta velina o tessuto, forbici o taglierino, cucitrice e colla.

Lavoretti per l’autunno – Collage di foglie – COME SI FA

Stendere sul foglio uno strato spesso di colla fatta in casa.

I bambini creeranno sulla colla la loro composizione di foglie:

Quando il tutto sarà asciugato (possono servire più giorni), il collage può essere valorizzato inserendolo in una bella cornice.

Segnare sul cartone scelto le dimensioni del foglio:

Quindi ritagliare due rettangoli che siano più grandi di almeno 4 centimetri rispetto alle dimensioni del collage; lasciare uno dei due cartoni interi, e ritagliare all’interno dell’altro un rettangolo più piccolo di almeno 1 centimetro rispetto alle dimensioni del collage:

Pinziamo il rivestimento scelto per la cornice sul retro, così:

fissare il collage al centro del secondo cartone, poi sovrapporre la cornice e pinzare tra loro i due cartoni, così:

Prima di fissare il rivestimento, potete inserire un’asola per appendere il quadretto:

Ora incollate sul retro del quadretto il rivestimento:

E il quadretto è pronto:

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Collage of leaves: a simple craft suitable for younger children, to preserve the most beautiful leaves collected.

Collage of leaves

What do you need?

a sheet of paper or cardboard
autumn leaves
glue homemade with cornstarch, vinegar and sugar (recipe here

for the frame two sheets of recycled cardboard, tissue paper or fabric, scissors or cutter, stapler and glue.Collage of leaves

What to do?

Spread on the sheet a layer of homemade glue.

Children will make on the glue their composition of leaves:

When everything is dry (may serve more than one day), the collage can be enhanced by inserting it in a nice frame.

Mark on the cardboard chosen paper size:

Then cut two rectangles that are larger than at least 4 cm compared to the size of the collage; leave one of the two pieces of cardboard full, and cut inside the other a smaller rectangle of at least 1 cm compared to the size of the collage:

Fix the chosen upholstery to the frame on the back, like this:

fix the collage in the middle of the second box, then overlay the frame and staple together the two pieces of cardboard, so:

Before attaching the cover, you can insert a loop to hang the picture:

Now paste the picture on the back cover:

And the picture is ready:

Poesie e filastrocche su SAN FRANCESCO

Poesie e filastrocche su SAN FRANCESCO – una collezione di poesie e filastrocche su San Francesco, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

San Francesco
A quei che avean sol cenci, ai poverelli
parlava come a teneri fratelli:
Dicea: “Se fame vi rimorde e sete,
vostro è il mio pan, vostro è il mio vin, prendete”.
E il bianco pan, l’alfore colme, i vari
panni, le fibbie, i nitidi calzoni,
la morbida e sottil giubba di seta,
tutto ei donava con faccia lieta,
fin la cintura pallida d’argento…
E più donava e più vivea contento! (A. S. Novaro)

San Francesco
Parlava alle cicale,
predicava agli uccelli,
e l’albero e l’arbusto
erano suoi fratelli.
Le agnelle al suo passare
accorrevano liete,
le tortore selvagge
rendeva mansuete.
Ai lupi furiosi
donava la dolcezza,
tanta virtù gentile
avea nella carezza. (G. Salvatori)

L’amore di San Francesco per le creature
Agli uomini con elmo e con corazza,
con la spada al fianco e la ferrata mazza,
diceva: “Il cielo nessuna guerra vuole,
vuol che vi amiate sotto il dolce sole.
La tortorella mai non piange sola:
presso ha il compagno che la racconsola;
le piccole api fanno le cellette
concordi, e ognuna un po’ di miele mette,
le rondinelle vanno per miglia e miglia,
concordi, e ognuna un chicco solo piglia.
Amatevi anche voi, dunque! Lasciate
il ferro e l’ira! Amatevi e cantate!”
E a quei che aveano solo cenci, ai poverelli,
parlava come a teneri fratelli.
Diceva: “Se fame vi morde, o sete,
vostro è il mio pane, vostro il mio vin: prendete!”
E il bianco pan, l’anfore colme, i rari
panni, le fibbie, i nitidi calzari,
la morbida e sottil giubba di seta;
tutto donava egli con faccia lieta:
fin la cintura di forbito argento:
e più donava, e più ridea, contento.
Ma quando nulla gli rimase addosso
fuor che un bigello assai ruvido e grosso,
a mo’ d’uccel che frulla, in un giocondo
impeto, uscì cantando in mezzo al mondo:
Lodato sia il Signore
a tutte l’ore!
Lodato sia che alzò i turchini cieli,
che dai notturni veli
delle tenebre oscure
cavò le palpitanti creature.
Cavò dal buio il sole,
il mio fratello sole!
Grande lo fe’, magnifico, raggiante,
a sè somigliante.
Lodato sia con mia sorella luna.
Bianca la fece il mio signor come una
perla del mare,
e di gemmette rare
la volle incoronare!
Lodato sia col mio fratello fuoco.
Egli è robusto, allegro, ardimentoso:
veglia nell’ombra e non ha mai riposo;
monta ostinato e non si stanca al gioco.
Lodato sia con mia sorella acqua.
Pura la volle Iddio, semplice e casta;
serve all’uomo preziosa,
bacia i fioretti, e fugge vergognosa.
Lodato sia col mio fratello vento,
col nuvolo e il sereno ad ogni tempo
onde ha ogni vita il suo sostentamento.
Lodato sia con la mia madre terra:
assai tesori ella nel grembo serra,
e porta i frutti e la foresta acerba,
i fior, gli uccelli coloriti, e l’erba.
Mettete le ali al cuore
e lodate il Signore.
Così cantava; e su gli eretti steli
rideano i fiori, e gli uomini crudeli
sentiano il cuor puro e leggero farsi;
e i ruscelletti alla campagna sparsi
muovevan lesti ad abbracciargli il piede
come un fanciul che a un tratto il babbo vede:
e le irrequiete rondini dai tetti
facean silenzio; e più, pe’ chiari e schietti
azzurri, a volo discendevano calme
a passeggiargli su le aperte palme.
Così cantava da mattina a sera;
e quando il buio intorno al capo gli era,
sul nudo suol che gli facea da cuna
dormia sognando la sorella luna.

(A. S. Novaro)

La predica agli uccelli
Francesco, andando con la compagnia,
alberi vide ai lati della via
ed una moltitudine di uccelli
che piegavano col peso i ramoscelli.
“Fratelli miei, voi grati esser dovete
a chi vi fece creature liete”.
Mentre Francesco così stava a dire,
loro battevan l’ali quasi ad applaudire,
e abbassavano le brune testoline
e allegrezza mostravan senza fine.
Poi disse loro “Andate!”
e a quella dolce voce
in aria si levarono festanti
e si sentivano meravigliosi canti. (F. Salvatori)

San Francesco e il lupo

Viveva un dì, narra un’antica voce,
intorno a Gubbio un lupo assai feroce
che aveva denti più acuti dei mastini
e divorava uomini e bambini.
Dentro le mura piccole di Gubbio
stavan chiusi i cittadini e in dubbio
ciascuno della vita. La paura
non li faceva uscire dalle mura.
E San Francesco venne a Gubbio e intese
del lupo, delle stragi, delle offese;
ed ebbe un riso luminoso e fresco,
e disse: “O frati, incontro al lupo io esco!”
Le donne aveano lacrime così
grosse, ma il santo ilare e ardito uscì.
E a mezzo il bosco ritrovò il feroce
ispido lupo, e con amica voce
gli disse: “o lupo, o mio fratello lupo,
perchè mi guardi così ombroso e cupo?
Perchè mi mostri quegli aguzzi denti?
Vieni un po’ qua, siedimi accanto, senti:
io so che tu fai molto male a Gubbio
e tieni ogni della vita in dubbio,
e so che rubi e uccidi e non perdoni
nemmeno ai bimbi, e mangi i tristi e i buoni;
orbene, ascolta: com’è vero il sole
cioè che tu fai è male. Il ciel non vuole.
Ma tu sei buono, e forse ti ha costretto
a ciò la fame. Ebbene, io ti prometto
che in Gubbio avrai d’ora in avanti il vitto:
ma tu prometti essere onesto e dritto
e non dare la minima molestia:
essere, insomma, una tranquilla bestia.
Prometti, dunque tutto questo, di’?”
E il lupo abbassò il capo, e fece: “Sì”
“Davanti a Dio tu lo prometti?” E in fede
il lupo alzò molto umilmente il piede.
Allora il santo volse allegro il passo
a Gubbio; e il lupo dietro, a capo basso.
Il Gubbio fu grande festa, immensi evviva:
scoppiò la gioia e fino al ciel saliva.
E domestico il lupo entro rimase
le chiuse mura e andava per le case
in mezzo ai bimbi come un vero agnello
e leccava la gota a questo e a quello.
E poi morì. E fu da tutti pianto
e seppellito presso il camposanto.

(A. S. Novaro)

 La leggenda di Fra Cipresso

Per il cielo, pianametne
(era un tuo mattino, aprile),
ascendea benedicente
San Franscesco tutto umile
ne la dolce chiarità.
Lunga ed aspra era la via
in fra i rovi e fra le spine.
Quante spine! Egli via via
le mutava in roselline
che spiccavano qua e là.
Pianamente il Santo andava,
ch’era a fin del suo viaggio:
ogni arbusto si inchinava
reverente al suo passaggio,
domandando: “Chi sarà?”
Proseguiva il Santo, ed ecco
s’impigliò la veste un poco:
c’era un ramo rotto, secco.
Pensò allora “Frate fuoco
per sua preda oggi l’avrà”.
Era un ramo di cipresso:
lo raccolse il poverello,
si servì, contento, d’esso
qual di forte bastoncello,
fido amico per chi va.
Ma su fuoco del convento
no, non arse il vecchio ramo;
si contorse, quasi il vento
gli fischiasse un suo richiamo
da le azzurre immensità.
E le foglie gialle e trite
non s’accesero, no, d’oro:
si piegarono, stecchite,
scricchiolando, quasi in coro,
domandassero pietà…
Passò allora ne gli azzurri
occhi del santo una visione:
udì canti, udì sussurri,
vide tante cose buone
per un atto di bontà,
e da fuoco trasse il ramo.
Disse: “Vuol vivere, e anch’esso
vegetare, il ramo gramo!
crescerai, frate cipresso,
ne la mia comunità!”.
E, ne l’orto mite e breve,
lo piantò con le sue mani;
ed il ramo secco, lieve,
mise rami, rami, rami…
fu un colosso: e ancora è là.
Là si culla ne l’azzurro;
ogni ramo ci ha il suo nido,
ogni ramo ha il suo sussurro,
ogni nido ci ha il suo grido
di bellezza e di bontà.
Là, nel quieto orto dimesso
dolce e vigile cantore,
vive ancor, frate cipresso;
ed è il frate che non muore
nella pia comunità. (Giuseppe Nanni)

San Francesco
Dolce era l’aria e limpido il mattino
e passava nel ciel più d’un uccello,
e allegramente si mise in cammino
per la Marca d’Ancona un fraticello.
Egli cantava una canzon gioconda,
quella che aveva fatto da se stesso
mentre, nascosto in una verde fronda,
qualche usignol gli rispondea sommesso.
E il venticello gli girava attorno
e gli portava il buon profumo fresco
tolto un po’ prima che facesse giorno
al bosco e all’orticello, al pino e al pesco.
E le cincie calando alla campagna,
seguendo i raggi rapidi del sole;
“Non sei per caso quello che a Bevagna
ci disse tante tenere parole?”
E i fiorellini si volgeano verso
i piedi suoi che non facean già male,
quasi essi pure ad ascoltare il verso
che uscia dai labbri armonioso e uguale.
E il sole che avea il santo odor del cielo,
e il sol che avea il buon odor del bosco,
gli facea dire da un suo raggio anelo:
“Sei tu quel di San Damiano, ti conosco”.
L’altro diceva: “Sì, sono quello”,
con un accento semplicetto e gaio,
e palpitava il cuor del fraticello,
il dolce cuore dentro il rozzo saio.
Tutte le cose dal buon Dio create
cantava con inchini e con sorrisi
il fraticello che avea nome Frate
Francesco, ed era di lassù, d’Assisi. (M. Moretti)

Il cantico delle creature
Laudato sii, mio Signore, con tutte le tue creature,
specialmente il fratello Sole,
che reca il giorno: Tu per suo mezzo ci illumini
ed egli è bello e raggiante con grande splendore,
di Te Altissimo porta significazione.
Laudato sìì, mio Signore, per sora Luna e le stelle:
Tu le hai formate in cielo, chiare preziose e belle.
Laudato sii mio Signore, per frate Vento
e per l’aria e il nuvolo e il sereno ed ogni tempo
col quale alle tue creature dai sostentamento.
Laudato sii, mio Signore, per frate Foco
con il quale tu illumini la notte:
egli è bello, e giocondo e robusto e forte.
Laudato sii per nostra madre Terra,
la quale ne sostenta e ne governa,
e produce diversi frutti con coloriti fiori ed erba.
Laudato sii per quelli che perdonano pel tuo amore
e sostengono infermità e tribolazione.
Beati quelli che le sosterranno in pace,
che da Te, Altissimo, saranno incoronati. (San Francesco)

Poesie e filastrocche su San Francesco – Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Lanterna di foglie – tutorial

Lanterna di foglie – variamo la classica lanterna realizzata con pezzetti di carta velina e colla vinilica su palloncino (il tutorial qui),

sostituendo alla carta le foglie autunnali.

Lanterna di foglie – materiale occorrente: foglie secche, un palloncino, un vaso vuoto, nastro adesivo, colla vinilica diluita con poca acqua, un pennello.

Lanterna di foglie – come si fa

Gonfiate il palloncino, annodatelo e fissatelo con del nastro adesivo al vasetto.

Applicate vari strati di foglie (o petali) sul palloncino, con la soluzione di acqua e colla vinilica

Fate asciugare perfettamente, quindi bucate il palloncino e rimuovetelo con delicatezza.

Le foglie sono molto più delicate della carta velina: se doveste accidentalmente strappare la lanterna, però, il danno è facilmente rimediabile con la colla a caldo.

Incollate al fondo un lumino con la colla a caldo, e accendete:

Le lanterne di foglie illuminate sono davvero molto belle:

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Leaves lantern tutorial

We vary the classic lantern made with pieces of tissue paper and white glue on the balloon (the tutorial here), replacing the paper with autumn leaves.

Leaves lantern tutorial

What do you need?

dried leaves
a balloon,
an empty jar,
adhesive tape ,
white glue diluted with a little water,
a brush.

Leaves lantern tutorial

What to do?

Inflate the balloon, tie it and secure it with adhesive tape on the jar.

Apply various layers of leaves (or petals) on the balloon, with the solution of water and white glue

Let dry completely, then punctured the balloon and remove it gently.

The leaves are more delicate of tissue paper: If you accidentally tear the lantern, though, the damage is easily remedied with hot glue.

Glued to the bottom of the lantern a candle with hot glue, and light the candle:

Leave lanterns  illuminated are really beautiful:

Canti per San Martino – Il poverello

Canti per San Martino – Il poverello: un canto molto semplice da cantare e anche da suonare col flauto dolce, per arricchire il repertorio di canzoncine che accompagnano la festa delle lanterne.

Di seguito puoi trovare lo spartito da stampare, il testo ed il file mp3 della melodia.

Canti per San Martino – Il poverello – spartito

Canti per San Martino – Il poverello – testo

Chi pensa al poverello?

Soccorso chi gli dà?

La carità, signori,

fate la carità….

Il poverello – Spartito  e traccia mp3 qui:

Lavoretti per l’autunno – stampe a fumo

Lavoretti per l’autunno – stampe a fumo

 

Lavoretti per l’autunno – stampe a fumo
Materiale occorrente

– foglie seccate tra le pagine di un libro

– un piatto da cucina

– una goccia d’olio

– una candela

– un foglio di carta da disegno o cartoncino

– dei fogli di carta da giornale.

Lavoretti per l’autunno – stampe a fumo
Come si fa

Ungere leggermente il fondo del piattino, capovolgerlo e tenerlo sulla fiamma di una candela fino a che l’olio sia diventato nero.

Appoggiare la foglia dalla parte delle nervature sopra la superficie del piatto.

Sollevare delicatamente la foglia e applicare la sua parte tinteggiata sul foglio di carta da disegno.

Ricoprire il tutto col foglio di giornale e con l’unghia o col retro di un cucchiaino pressare bene per pochi minuti ciò che sta sotto.

Avrete ottenuto una bella riproduzione della vostra foglia, della quale si vedranno riprodotte tutte le venature come un delicato disegno a mano. Potrete farvi una ricca collezione di stampe a fumo.

Lavoretti per l’autunno – stampe a fumo

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Smoking stamping  leaves tutorial

What do you need?

– Leaves, dried between the pages of a book

– a plate

– A drop of oil

– a candle

– A sheet of drawing paper or cardboard

– sheets of newspaper.

Smoking stamping  leaves tutorial

What to do?

Lightly grease the bottom of the dish with oil, turn it over and keep it on a candle flame until the oil has turned black:

Place the leaf on the side of the ribs above the surface of the plate.

Gently lift the leaf and apply his hand painted on the sheet of drawing paper.

Cover everything with a sheet of newspaper and with your fingernail or with the back of a teaspoon press well for a few minutes what lies beneath.

You will get a beautiful reproduction of your leaf, which you see reproduced all the veins like a delicate hand drawing. You can do a rich collection of smoking stampings.

Lavoretti per Halloween – fantasmini da ritagliare

Lavoretti per Halloween – fantasmini da ritagliare

Ho preparato un tutorial con modello scaricabile gratuitamente, per proporre ai bambini più piccoli un’attività di ritaglio della carta.

Per le maestre d’asilo che amano questa attività, il modello è adatto anche ad essere ritagliato col punteruolo, invece che con le forbici.

Il risultato è molto simpatico:

Lavoretti per Halloween – fantasmini da ritagliare
Trovi istruzioni e modello stampabile qui:

http://www.genitorichannel.it/In-famiglia/Creare-con-i-bimbi.html

Lavoretti per Halloween – fantasmini da ritagliare

Lavoretti per l’autunno – una nuova raccolta di 100 e più idee

Una nuova collezione di lavoretti per l’autunno, adatti a bambini del nido, della scuola d’infanzia e primaria: nomenclature Montessori delle foglie e altre attività montessoriane sul tema “autunno”, pittura a dito per i più piccoli, sensory tubs, vari lavoretti con le foglie autunnali, attività artistiche e manuali per tutte le età, …

lavoretti per l’autunno : sempre per i più piccoli, l’autunno è una delle stagioni più ricche per la preparazione delle vaschette sensoriali (sensory tub)  http://www.pre-schoolplay.blogspot.it/2011/09/autumn-sensory-play.html

lavoretti per l’autunno: alberi realizzati con le impronte delle mani, ritagliate o stampate con la tempera  http://www.readingconfetti.com/2011/10/fall-print-trees-2-ways.html

per stampare le foglie autunnali in negativo, incollate le foglie su foglio bianco e preparate della tempera diluiti all’interno di vari spruzzini. Quando asciutto staccate le foglie e la stampa è pronta. Attività molto adatta anche ai più piccoli. http://www.creativeplayhouse.mumsinjersey.co.uk/2012/01/spray-painting-leaves.html

raccogliete coi bambini delle belle foglie autunnali, ripassate il contorno su cartoncino bianco, ritagliate. I bambini decorano con la tecnica del collage. Linked to:
http://www.creativeplayhouse.mumsinjersey.co.uk/2011/11/we-loved-rainbow-collage-much-that-i.html

 lavoretti per l’autunno: attività per la motricità fine per i più piccoli: servono cappucci di ghianda, una pinza, un vasetto col coperchio. L’autunno offre molti materiali per questo genere di attività.
Linked to: http://www.teachpreschool.org/2012/08/fine-motor-acorn-play/

12. acchiappasogni realizzato ritagliando e forando un piatto di carta. Il bambino prima tesse una trama a suo gusto con dei fili di lana, poi si incollano le foglie autunnali raccolte.
Linked to: http://www.momto2poshlildivas.com/2011/11/kid-craft-fall-leaf-dream-catchers.html

con rametti, foglie, pigne, ecc… tenuti insieme con degli elastici, possiamo preparare pennelli e altri attrezzi per dipingere. Pensato per i più piccoli.
Linked to: http://www.pret/2011/09/make-your-own-autumn-brushes.html

telai per tessere coi lacci (sopra sotto, dentro fuori) per la motricità fine, a forma di  foglie autunnali
Linked to: http://www.happyhooligans.wordpress.com/2012/09/24/leaf-lacing/

altri telai per tessere coi lacci; questi sono in legno, ma possono essere realizzati facilmente con cartone di recupero. Linked to:   http://www.etsy.com/listing/80303390/leaves-sewing-card-cherry-wood-maple-or

ancora per i più piccoli, foglie di carta decorate prima mettendole nella centrifuga da insalata con della tempera colorata, poi applicando brillantini o altri materiali a scelta.
Linked to: http://www.theimaginationtree.com/2012/09/autumn-leaf-spin-art-garland.html

lavoretti per l’autunno: decorazione per finestra, semplice e bella (non c’è tutorial)
Linked to: http://www.bixi-and-goxi.blogspot.it/2010/11/der-herbst-der-herbst-der-herbst-ist-da.html

molto bella anche l’idea di creare libretti a mano per la collezione delle più belle foglie d’autunno (non c’è tutorial) Linked to: http://www.rachelwhiting.co.uk/photo_2652478.html

sporcate di colore ad acquarello le foglie dalla parte delle venature, applicate sul foglio creando una bella composizione, con le spugnette colorate intorno, poi togliete le foglie e ripassate con inchiostro nero contorni e venature a piacere. Linked to: http://www.susieshort.net/leavesdemo.html

farfallina realizzata con scovolini e una foglia autunnale
Linked to: http://www.obsessionwithbutterflies.com/crafts.html

gioco per contare realizzato preparando cartellini dei numeri e foglie messe nella plastificatrice e ritagliate
Linked to: http://www.sunhatsandwellieboots.com/2011/09/10-things-to-make-create-with-laminated.html

una bella attività di cucito per i bambini: festoni realizzati ritagliando delle foglie nel pannolenci e poi cucendoli a punti larghi tra loro
Linked to: http://www.abeautifulmess.typepad.com/my_weblog/2011/09/fall-leaves-garland-diy-project-.html

medaglioni di pasta di sale su cui vengono stampate le foglie autunnali. Quando i medaglioni sono asciutti possono essere colorati con colori autunnali.
Linked to: http://www.thatartistwoman.org/2009/09/salt-dough-leaf-prints.html

lavoretti per l’autunno : quadretto realizzato incollando sul foglio carta da pacco attorcigliata per il tronco e i rami, e palline di carta velina colorata per le foglie.
Linked to: http://www.ourartlately.blogspot.it/2010/10/totally-twisted-trees.html

mobile realizzato con foglie di carta colorate con la tecnica delle cerette fuse. Si grattugiano su un foglio di carta le cerette, quindi si sciolgono col ferro da stiro, ma meglio ancora con un asciugacapelli (più semplice e divertente per i bambini). Quindi si ritagliano le foglie e si monta il mobile.
Linked to: http://www.vanessachristenson.com/2010/09/how-to-wax-paper-and-crayon-fall-leaves.html

quadretto gioco realizzato all’interno di una busta di plastica trasparente: mentre gli alberi sono fissi, le foglie si muovono muovendo il sacchetto
Linked to: http://www.busybeekidscrafts.com/Falling-Leaves.html

uccellini con le foglie autunnali Linked to: http://www.thecraftycrow.net/2010/11/autumn-leaf-birds.html

albero autunnale con la tana dello scoiattolo realizzato con un rotolo di carta da cucina e carta velina colorata
Linked to: http://www.easypreschoolcraft.blogspot.it/2012/02/paper-towel-roll-spring-fall-summer.html

una bella attività per i più piccoli, con un bellissimo risultato finale: i bambini infilano nel fil di ferro le foglie autunnali raccolte, poi si chiude e volendo si modella (a cerchio, a cuore, ecc…).
Linked to: http://www.lilla-a-design.blogspot.it/2010/10/krans-av-hostlov.html

esperimento scientifico molto semplice e adatto anche ai più piccoli. Andate presso un albero, ad inizio autunno, prima che le sue foglie cambino colore. Applicate ad alcune foglie (senza staccarle, naturalmente) degli adesivi di carta stagnola o di carta scura e aspettate il progredire dell’autunno. Quando le foglie hanno cambiato colore raccoglietele e togliete l’adesivo: magia!
http://www.5orangepotatoes.com/blog/2009/10/25/polka-dot-trees/#utm_source=feed&utm_medium=feed&utm_campaign=feed

si possono ottenere bellissime pitture autunnali, da ritagliare poi a forma di foglia, spruzzando su un foglio tempera un po’ densa in colori vari, e pressandola poi con un foglio di carta da forno.
Linked to: http://www.momentsofmommyhood.com/2011/09/oldie-but-goodie-no-mess-fingerpainted.html

si disegnano le foglie su cartone, poi si dividono in due parti e da una parte si scrive la cifra, dall’altra si disegna un numero di pallini corrispondenti alla cifra (oppure da una parte una lettera maiuscola, dall’altra la minuscola corrispondente. Si mescolano le tessere e si gioca.
Linked to: http://www.notimeforflashcards.com/2012/08/leaf-matching-number-recognition-puzzles.html

lavoretti per l’autunno : coroncina di foglie autunnali in feltro
Linked to: http://www.5orangepotatoes.com/blog/2009/10/08/split-stitched-felt-leaves/ 

ghirlanda autunnale di foglie con brillantini; questa è montata su una corona di polistirolo.
Linked to: http://www.homemadebyjill.blogspot.it/2009/12/glitter-wreath-tutorial.html

collage di foglie autunnali tutte della stessa dimensione, organizzate per sfumature e tonalità di colore.
Linked to: http://www.dishfunctionaldesigns.blogspot.se/2012/09/crafts-to-make-with-autumn-leaves.html

collage albero autunnale realizzato con le forme geometriche al posto delle foglie.
Linked to: http://www.nurturingyoungminds.com/archives/118

 foglie disegnate su carta vetrata colorate coi pastelli a cera. Linked to: http://www.pinkandgreenmama.blogspot.it/2011/10/sandpaper-leaves.html

ghirlanda quadrata di foglie secche incollate su sagoma di cartone.
Linked to: http://www.simplythesweetlife.com/2010/11/creating-autumn-leaf-wreath.html

ghirlanda di foglie secche infilate nel fil di ferro. Linked to:
http://www.bhg.com/decorating/seasonal/fall/wreaths-for-fall/#page=1

 ghirlanda di foglie secche. Linked to: http://www.watkissonline.co.uk/wordpress/?p=2114

coroncina con le antenne. Linked to: http://www.dltk-holidays.com/fall/mfallcrown.htm

 arte su foglie secche autunnali con colori a tempera o acrilici
Linked to: http://www.bicocacolors.blogspot.it/2011/07/hojas-pintadas.html

altra ghirlanda di foglie autunnali, realizzata spillando i rametti su una sagoma di paglia
Linked to: http://www.sunset.com/home/weekend-projects/decorate-fall-leaves-00400000047575/

alberelli realizzati preparando un rametto su pallina di plastilina. Sulla pallina si incollano pompom preparati con colori autunnali. Linked to: http://www.oneartsymama.com/2011/09/trees-pom-poms-and-playdohoh-my.html

lavoretti per l’autunno : borsette a forma di foglia autunnale in pannolenci
Linked to: http://www.charrisart.blogspot.it/2010/11/easy-kids-craft-autumn-leaf-party.html

casetta a forma di fungo realizzata con cartone e fogli di carta di giornata
Linked to: http://www.activityvillage.co.uk/toadstool_house.htm

spilla di pannolenci a forma di foglia autunnale, a tre strati. Con cartamodello.
Linked to: http://www.activityvillage.co.uk/leaf_brooch.htm

 ghirlanda autunnale realizzata ritagliando le foglie in una pittura ad acquarello, montate su corona in cartoncino
Linked to: http://www.rhythmofthehome.com/2012/09/autumn-watercolor-crafts/

stampa realizzata utilizzando i cappucci delle ghiande
Linked to: http://www.csupamoka2.blogspot.hu/2011/10/festes-makkal.html

alberello di play dough; le foglie sono realizzate colorando delle orecchiette con colorante alimentare o tempera.
Linked to: http://www.nurturestore.co.uk/autumn-play-dough-recipe-trees-with-pasta-leaves

alberello autunnale per contare le mele realizzato con cartoncino colorato, porta muffins di carta e meline di play dough Linked to: http://www.learningtobeamom.com/2012/10/apple-tree-counting.html

attività per la motricità fine organizzata con castagne, uno schiaccianoci e lo stampo da forno per muffuns
Linked to: http://www.makingboysmen.blogspot.co.uk/2012/10/things-to-do-with-chestnuts-and-kids.html

serpente di castagne: le castagne possono essere precedentemente forate da un adulto e infilate anche dai più piccoli. Linked to: http://www.csupamoka2.blogspot.hu/2012/10/iden-az-elso-alkotasunk-gesztenyebol.html

buona idea per il nido e la scuola d’infanzia: preparate dei tabelloni di varie forme, all’interno disegnate dei cerchi che possano contenere le castagne e preparate per ogni “scheda” il numero necessario a completarla, su vassoio. Linked to: http://www.csupamoka2.blogspot.it/2011/10/gesztenye-formak.html

mobile autunnale realizzato con elementi naturali montati su legnetti tenuti con fili di lana colorata.
Linked to: http://www.redtedart.com/2012/09/05/kids-crafts-fall-mobile/

sassi decorati con foglie autunnali applicate con modge podge (o anche colla vinilica diluita con acqua, oppure colla fatta in casa facendo bollire acqua farina e aceto, oppure con vernicetta trasparente….)
Linked to: http://www.artfulparent.com/2011/10/autumn-leaf-rocks-why-i-love-mod-podge.html

ciotoline di creta (o pasta di sale o play dough) a forma di foglia, in colori autunnali.
Linked to: http://www.redtedart.com/2010/10/01/how-to-make-autumn-leaf-bowls-guest-post/

gioco sensoriale con play dough e materiali autunnali
Linked to: http://www.pre-schoolplay.blogspot.it/2011/09/playdough-and-autumn-resources.html

foglie origami tutorial Linked to: http://www.bloomize.com/origami-leaf-with-or-without-veins/

foglia da stampare e colorare seguendo i disegni, per i più grandi
Linked to: http://www.artprojectsforkids.org/2009/09/line-pattern-leaf.html

alberi autunnali, le foglie sono realizzate con i gusci d’uovo. Preparate i gusci dipingendoli a parte e poi frantumandoli. Linked to: http://www.thatartistwoman.org/2009/09/mixed-media-fall.html

zucca di cartone porta oggetti, con modello e tutorial Linked to: http://www.extremecards.blogspot.it/2011/09/pumpkin-sliceform.html

lavori artistici autunnali in giardino. Linked to: http://www.landartforkids.blogspot.it/

decorazioni di carta con ghiande e foglie di quercia, con modello. Linked to:
http://www.blog.amyatlas.com/2009/09/diy-project-acorn-garland-template/

Il signor Foglia con braccia e gambe a fisarmonica Linked to:
http://www.kreativeinkinder.blogspot.it/2011/10/new-literacy-centers.html

bamboline pigna Linked to: http://www.redtedart.com/2011/10/21/christmas-pine-cones-gumnut-craft/

foglia di cartone o play dough decorata con legumi secchi Linked to:
http://www.allkidsnetwork.com/crafts/fall/bean-leaf-craft.asp

lanterna decorata con foglie autunnali applicate a un vasetto di vetro con colla vinilica diluita o modge podge, per la tavola in autunno e volendo per San Martino
Linked to: http://www.twigandtoadstool.blogspot.it/2010/10/luminous-leaf-lanterns.html

telaio per tessitura circolare con castagna e rafia Linked to:
http://www.theimaginationtree.com/2011/10/conker-spiderwebs.html?showComment=1319205801466#c6657623653693717135

riccio di cartoncino realizzato con impronte delle mani ritagliate nel cartoncino colorato. Linked to:
http://www.makedoandfriend.com/2011/10/look-what-we-made-squashed-hedgehogs.html

ghirlanda realizzata con scarti di pannocchie di mais Linked to:
http://www.thesepeastastefunny.blogspot.it/2011/09/corn-husk-wreath.html

foglie realizzate con ritagli di bottiglie di plastica modellate (volendo) col pirografo Linked to:
http://www.nextot.com/pic-4201.html

scheletri di foglia con bicarbonato e. . . Nel tutorial cui arrivate seguendo il link si utilizza “Washing soda”, che non credo sia in vendita da noi. Io ho fatto queste foglie seguendo lo stesso procedimento descritto, ma sostituendo a questo prodotto un cucchiaio di bicarbonato e 1 cucchiaino di cremor tartaro (o 2 di aceto) per litro d’acqua. In pratica fate bollire l’acqua con bicarbonato e cremor tartaro (o aceto), poi aggiungete le foglie e fate bollire per circa 30 minuti. Scolate, fate raffreddare, poi pulite delicatamente con un pennellino. Linked to: http://www.theidearoom.net/2010/10/how-to-make-leaf-skeletons.html

pittura con spaghetti, ottima tecnica per ottenere colori autunnali. Il “pennello” di spaghetti si prepara ammorbidendo in acqua la punta degli spaghetti legati con un elastico. http://www.makingboysmen.blogspot.co.uk/2012/09/spaghetti-painting-our-week-outdoors.html

riccio di play dough e semi di zucca Linked to: http://www.playfullearners.co.uk/2012/09/how-to-make-hedgehog-sculpture.html


seminare la zucca nella zucca, da trapiantare a primavera Linked to: http://www.growinginprek.com/pumpkins.htm


foglie decorate con colla e sale colorato Linked to: http://www.teachpreschool.org/2011/09/we-made-colored-sand-and-fall-leaves-in-preschool/

collage e pittura autunnale (non cè tutorial) Linked to: http://www.easelyamused.com/adult-classes/


collage di foglie disegnate e dipinte a parte, poi ritagliate e incollate su pittura acquarello Linked to: http://www.colorandcollage.blogspot.it/2010/06/trees.html


pittura autunnale coi tappi di sughero Linked to: http://www.thepickyapple.com/blog/2011/10/13/autumn-cork-painting/

offrite ai bambini perline e materiali autunnali forati pronti da infilare Linked to: http://www.picklebums.com/2012/05/15/autumn-leaf-threading/


foglie stampate nella schiuma da barba colorata con tempera. Preparate su un vassoio la schiuma da barba, spruzzate abbondanti gocce di tempera in vari colori, mescolate leggermente con uno stecchino. I bambini appoggiano le foglie di carta sulla schiuma colorata, premono un po’, poi tolgono la foglia e la mettono ad asciugare. L’effetto è molto bello. Linked to: http://www.littlewondersdays.blogspot.it/2011/08/back-to-school-fall-friday-fun.html


stampa con tempera e piccole zucche decorative Linked to: http://www.the-little-people-place.blogspot.it/2011/09/fall-stamping.html


foglie che cadono (montate su carta ritagliata a spirale). I bambini dipingono due fogli in colori autunnali. Un foglio viene ritagliato a spirale, nell’altro vengono ritagliate le foglie. Si incollano le foglie alla spirale e prendendola ad un’estremità si vedranno “cadere” le foglie. E’ anche una bella decorazione per la casa o la classe. Linked to: http://www.notimeforflashcards.com/2008/09/a-is-for-autumn.html

foglie appoggiate a carta colorata esposta al sole – stampa. Appoggiate delle foglie a un foglio di carta colorata (non incollate). Esponete il foglio al sole per qualche giorno, poi togliete le foglie. Il foglio si sarà schiarito e avrà lasciato impresse, più scure, le sagome delle foglie. Linked to: http://www.crafts.slides.kaboose.com/310-quick-and-easy-fall-crafts/4

albero autunnale per riciclare vecchi pezzi di puzzle Linked to:
http://www.iheartcraftythings.blogspot.it/2012/09/fall-tree-craft.html

teatrino di foglie autunnali. Incollate una foglia a uno stecco da gelato, caratterizzatela con occhi e bocca, ed è fatta. Linked to: http://www.themotherhuddle.com/leaf-creatures-leafin-the-fun-to-the-kids/

pannocchia in cartoncino con chicchi stampati con cotton fioc. Arricciate un po’ il cartoncino verde per rendere più realistica la vostra pannocchia. Linked to: http://www.teachyourtot.blogspot.it/2011/11/corn-activity.html

decorazione per porta con foglie autunnali di carta dipinta appese a un rametto. Linked to: http://www.crafts.kaboose.com/leafy-door-hanger.html


personaggi foglia, questa volta plastificati Linked to: http://www.4herreras.blogspot.it/2010/10/meet-leaf.html
stampa con tempera bianca su foglio nero e spugne colorate; il link porta al tutorial completo. Si tratta di stampare su foglio nero le foglie dipinte di tempera bianca dalla parte delle venature, e di completare poi la composizione con tempere colorate date con delle spugnette. Ripetendo più volte si creano bellissime composizioni autunnali. Linked to: http://www.deepspacesparkle.com/2007/11/07/fall-leaves/

foglie autunnali decorate con palline di carta velina: uno dei lavoretti per l’autunno più conosciuti dalle maestre d’asilo… Linked to: http://www.freekidscrafts.com/tissue_paper_fall_leaves-e498.html

foglie autunnali plastificate con calamita sul retro: proprio una bella idea Linked to:
http://www.filthwizardry.com/2011/11/laminated-autumn-leaf-magnets.html

albero autunnale: collage con fili di lana colorati Linked to:
http://www.3dinosaurs.com/wordpress/index.php/red-leaf-yellow-leaf-yarn-tree/

zucca decorata con semi di zucca colorati Linked to: http://www.allkidsnetwork.com/crafts/fall/pumpkin-seed-pumpkin.asp

funghi di cartapesta con carta di giornale, molto belli. Il link porta ad un pdf in vendita, ma esaurito… Le immagini però sono molto chiare e rappresentano un’ottima fonte di ispirazione per cimentarsi in questo lavoretto coi bambini Linked to: http://www.folksy.com/items/58402-PDF-TUTORIAL-Mushroom-Paper-Sculptures

funghi origami, tutorial Linked to: http://www.howaboutorange.blogspot.it/2011/02/origami-mushrooms.html

collana fragola fatta con una noce Linked to: http://www.parents.com/fun/arts-crafts/kid/nature-inspired-crafts-ideas-for-kids/?rb=Y#page=8

funghetti coi sassi colorati Linked to: http://www.parents.com/fun/arts-crafts/kid/nature-inspired-crafts-ideas-for-kids/?rb=Y#page=10

albero autunnale con fili di lana e stoffa intrecciata. La forma può essere preparata da un adulto, se si vuole proporre l’attività di tessitura ai bambini più piccoli. Si può realizzare con rametti freschi (che sono flessibili) o anche con fil di ferro: in entrambi i casi si rivestirà con il filo di lana marrone. Linked to: http://www.familyfun.go.com/crafts/weave-an-autumn-tree-931020/


foglie autunnali di carta pieghettata tutorial, con tutorial Linked to:
http://www.bhg.com/thanksgiving/crafts/fan-folded-leaves-for-kids-to-craft-for-thanksgiving/

ghirlanda autunnale di ghiande Linked to: http://www.craftideas.info/html/acorn_wreath_c.html

funghi con tappi di sughero e palline di polistirolo tagliate a metà Linked to:
http://www.craftideas.info/html/cork_mushrooms_b.html

LAPAPPADOLCE – 110+ lavoretti per l’autunno: la raccolta che ho preparato lo scorso anno 


LAPAPPADOLCE – 120+ idee per Halloween 


LAPAPPADOLCE – 40+ progetti per realizzare lanterne di San Martino, ma adatte anche alla tavola autunnale 

lavoretti per l’autunno: 110 e più progetti creativi da realizzare coi bambini

Materiale didattico e lavoretti per l’autunno – una raccolta di lavoretti, materiale didattico, attività artistiche e manuali sul tema autunno per i bambini della scuola d’infanzia e primaria.


Lavoretti per l’autunno: collage di foglie, idee per utilizzare le raccolte di foglie e frutti autunnali per progetti artistici e didattici, piccole sculture, tecniche varie per la conservazione delle foglie autunnali, idee per decorare la scuola e la casa, ecc…


1. Lavoretti per l’autunno: bellissimi esempi di composizioni, li ho stampati in formato scheda e messi sullo scaffale delle raccolte di materiali naturali, vicino alle foglie pressate. Fanno parte di un libro,  Leaves, dell’iraniano Mehdi Mo’eeni,  digitalizzato e consultabile gratuitamente qui: Childrens library

2. Lavoretti per l’autunno: altri bellissimi spunti, anche per l’esposizione dei lavori… di Be*mused (flickr album, Children’s artwork exhibit, Mie Museum, Japan 2006)

3. Lavoretti per l’autunno: qui solo un riccio, ma molto carino di Nature store 

4. Lavoretti per l’autunno: e qui solo una volpe di Страну Мастеров

5. Lavoretti per l’autunno: per realizzare meravigliose stampe botaniche basta carta da acquarello spessa di buona qualità, carta da cucina e un martello. Posate la foglia sulla carta da acquarello, coprite con qualche foglio di carta da cucina, martellate a lungo tutta la superficie della foglia, quindi rimuovete delicatamente la carta assorbente, e poi la foglia pestata: ecco che la stampa si sarà impressa sul foglio di carta da acquarello. Di Buid make craft bake

6. Lavoretti per l’autunno: con la stessa tecnica le foglie possono essere stampate anche su tessuto; di Morning sun rae

7. Lavoretti per l’autunno:  un gioco semplicissimo e bellissimo. Prendete una grossa castagna, foratela, incollate saldamente nel foro delle belle striscioline di carta velina colorata. Asciugata la colla il gioco è pronto: lanciando la castagna assisteremo a bellissimi “fuochi d’artificio” in aria, di Red Ted art’s blog

8. Lavoretti per l’autunno: (per tutti i lavori con le foglie, ricordate che si conservano belle a lungo se prima di utilizzarle le immergete in un pentolino di cera fusa) di Patch O’ Dirt farm

9. Lavoretti per l’autunno: oppure si può usare la plastificatrice, idea di Sun hats & wellie boots

10. Lavoretti per l’autunno: quadretto di gesso per i tesori dell’autunno. Serve del gesso in polvere a presa rapida (molto economico, si trova nei negozi di edilizia e bricolage), acqua, tesori e un “telaietto” realizzato con cartone di recupero per dare forma al quadro, di Ordinary life magic

11. Lavoretti per l’autunno: con le foglie raccolte durante le passeggiate si può esercitare il  disegno delle simmetrie; di ВРАБЧО


12. Lavoretti per l’autunno: disegno da realizzare con pastelli a cera e matite colorate di alberi autunnali che si specchiano nell’acqua; di Kids artists

13. Lavoretti per l’autunno: una bellissima tombola gratuita utile per imparare ad identificare le foglie degli alberi più comuni; di Ellen McHenry

14. Lavoretti per l’autunno: kirigami delle foglie d’autunno, istruzioni per la piegatura della carta e il taglio di Zaffa life

15. Lavoretti per l’autunno: barchette realizzate con un guscio di noce, una pallina di plastilina, un rametto e una foglia di Family fun

16. Lavoretti per l’autunno: tutorial per realizzare una semplicissima bambolina-ghianda. Si tratta di separare la ghianda dalla parte superiore, incollare al frutto un dischetto di feltro e una pallina di legno, poi la parte superiore della ghianda, e decorare, di Vlijtig

17. Lavoretti per l’autunno: albero autunnale delle impronte digitali. E’ disponibile anche la sagoma per la stampa gratuita. Proposta come attività prematrimoniale… da Style unveiled

18. Lavoretti per l’autunno: creare un mosaico di foglie è un progetto molto interessante coi bambini più grandi, di Land art for kids


19. Lavoretti per l’autunno: l’autunno è la stagione dei colori e anche del ritorno a scuola. Predisponiamo un lunghissimo rotolo di carta nella stanza delle attività, perchè i bambini possano dipingere insieme (ispirazione Reggio children) di North American Reggio Emilia Alliance

20. Lavoretti per l’autunno: rastrellare le foglie, oltre ad essere una tipica attività di vita pratica montessoriana, è una straordinaria occasione per realizzare percorsi e labirinti sul prato, di Happy hooligans

21. Lavoretti per l’autunno:  con carta di giornale e pastelli a cera o matite colorate si possono realizzare tante foglie autunnali da ritagliare e utilizzare per decorare la classe, di Life with little ones

22. Lavoretti per l’autunno:  bellissime carte autunnali da ritagliare a forma di foglia si possono realizzare spruzzando tempera densa all’interno di un cartone dai bordi bassi e poi rullando col tubo interno di un rotolo di carta da cucina. Nel cartone possono essere posizionati fogli di carta, volendo, di Casa Maria’s creative learning zone


23.Lavoretti per l’autunno:  oppure andate al parco giochi, stendete sullo scivolo un lungo foglio di carta, sedetevi in alto con delle ciotoline di colore e delle palline: rotolando creeranno bellissimi disegni e sfumature, di Putti Prapancha

24.Lavoretti per l’autunno: oppure ancora mettete un foglio di carta sul fondo della centrifuga da insalata, spruzzate della tempera di vari colori, mettete il coperchio e centrifugate…ancora di Putti Prapancha, un blog che mi piace molto…


25.Lavoretti per l’autunno: o anche, foderate con un foglio di carta la parete verticale di un tubo cilindrico largo, versate sul fondo del colore a tempera o acrilico, inserite qualche frutto autunnale (ghiande, castagne, nocciole, …), mettete il coperchio e agitate, di Teach preschool

26.Lavoretti per l’autunno:  tutorial per realizzare rose con le foglie d’acero in autunno (non seccate)… di Kate Hust via Design Sponge

27.Lavoretti per l’autunno:  preparate per i bambini le sagome di due o tre foglie di forma diversa in cartoncino. I bambini ne tracciano il contorno sul loro foglio, quindi disegnano le venature interne, in modo che il tutto risulti diviso in sezioni. Ad ogni sezione il bambino abbinerà una decorazione e un colore diverso… di Art ptojects for kids

28. Lavoretti per l’autunno: arricchite l’atelier creativo autunnale dei vostri bambini dividendo le foglie raccolte per colore, di Branches atelier

29. Lavoretti per l’autunno: questo lavoro non ha tutorial, ma proviene da una galleria fotografica. L’idea mi piace molto e non è difficile da realizzare, di Land art – female photography site 

30. Lavoretti per l’autunno: si dispongono delle foglie autunnali su di un foglio di carta leggera, si grattugia sopra di esse qualche pastello a cera, poi si stira… Il foglio, che diventa traslucido e molto autunnale,  viene incollato su un cartoncino fustellato (qui a forma di ghianda) e si appende alla finestra, di Toddler  approved


31. Lavoretti per l’autunno: macchinine e altro ritagliando le foglie autunnali, di The art room plant

32. Lavoretti per l’autunno: una mela in cartone con vermetto di Fem manuals

33. Lavoretti per l’autunno: qui alcune idee per riconoscere personaggi ed animali nella forma delle foglie di Family fun

34.Lavoretti per l’autunno: in questo progetto si crea la sagoma dell’albero e delle foglie che cadono con del nastro adesivo, quindi si procede con la coloritura con tempera e spugnette, infine si rimuove il nastro adesivo, di No time for flash cards

35. Lavoretti per l’autunno: si ritagliano le foglie da pitture ad acquarello fatte dai bambini con colori autunnali, si fa con carta leggera da pacco la sagoma dell’albero e si applica alla finestra, di Frugal family fun blog

36. Lavoretti per l’autunno:  perchè non decorare i tronchi degli alberi?  JRT Pickle

37. Lavoretti per l’autunno: un memory per il download gratuito e la stampa basato sulle qualità forma geometrica-colore, di Country fun

38.Lavoretti per l’autunno: l’unico trucco per infilare le collane di chicchi di mais o altri semi, è quello di tenere a mollo in acqua il materiale per almeno un giorno. Si infilano con normale ago e filo.  Paint cut paste

39. Lavoretti per l’autunno: acquarello spray. Posate le vostre foglie su dei pezzetti di carta da acquarello. Diluite ogni colore in un contenitore spray (basta non buttare gli spray per pulizie di casa per un po’) e procedete.  Artful adventures

40. Lavoretti per l’autunno:  insetti immaginari in habitat immaginario utilizzando materiali vari e stuzzicadenti… di Schiller-Grundschule im Sternfeld

41. Lavoretti per l’autunno: animali pigna immaginari, gli elementi possono essere assemblati con colla a caldo o con piccole palline di plastilina. Make Learning Fun

42. Lavoretti per l’autunno: ad ogni passeggiata raccogliamo una foglia, possibilmente da uno stesso albero, numeriamola e mettiamola a seccare tra le pagine di un libro. Dopo un mesetto avremo una collezione di foglie numerate che ci permetterà di osservare il progredire dell’autunno; di Chasing the goose


43. Lavoretti per l’autunno: tutorial per realizzare una mangiatoia per uccellini da una zucca di Martha Stewart; Qui la mia raccolta di 50 e più mangiatorie per uccelli e ricette: https://www.lapappadolce.net/mangiatoie-per-uccelli-50-e-piu-progetti-e-ricette-per-realizzarle-coi-bambini/

44. Lavoretti per l’autunno: per i più piccoli, la tecnica classica di inserire una bella foglia all’interno di un foglio piegato a metà (come una cartellina) e poi passare sulla facciata esterna con cerette di vario colore… si può fare anche su tessuto, ed eventualmente stirare per creare un effetto sfumato ed evanescente; di Rhythm of the home

45. Lavoretti per l’autunno: mandala realizzati con semi, chicchi e legumi secchi, di Martha Stewart

46. Lavoretti per l’autunno: pressare le foglie per un paio di giorni (che non siano troppo secche), poi incollarle su una sagoma di cartoncino e spennellare con colla vinilica e acqua. Le foglie si conservano molto bene anche immergendole nella cera fusa di 5 orange potatoes

47. Lavoretti per l’autunno: Il gioco delle ghiande, per aiutare i più piccoli nell’apprendimento dei numeri, download e stampa gratuita di Kidsparkz via littlewondersdays.blogspot.com

48.  Lavoretti per l’autunno: decorazioni per finestra realizzate incollando la carta velina colorata sul retro di cartoncini fustellati a forma di foglia; di Making friends

49. Lavoretti per l’autunno: si utilizza il tappo trasparente di un vaso di yogurt da 500g. Si incollano i semi al centro, un rametto con delle foglie in alto per fare il picciolo, e poi si decora con carta velina e una soluzione di colla vinilica e acqua. Appeso alla finestra è di grande effetto, di 4 crazy kings

50.  Lavoretti per l’autunno: problemi col disegno? Qui un bell’assortimento di foglie (solo contorni) per la stampa gratuita o il download. Crayola

51.  Lavoretti per l’autunno:   qui foglie e non solo, a colori.  Learning treasures

52.  Lavoretti per l’autunno: una cornice fatta con la parte superiore delle ghiande, di Better homes and gardens

53. Lavoretti per l’autunno: albero autunnale realizzato stampando le foglie con i cartoni delle uova. Bellissima idea per i più piccoli di Teach preschool

54. Lavoretti per l’autunno: con le foglie si può realizzare una pinata, ed è molto semplice. Gonfiate un palloncino, rivestitelo con carta e colla vinilica, quando asciutto bucate il palloncino, praticate un’apertura per nascondere i regalini e poi decorate nascondendo il foro con le foglie.  Daily Danny

55. Lavoretti per l’autunno: servono un foglio di cartoncino nero, colla vinilica, gessi colorati da artista, eventualmente vernice oro o argento. Si disegna la foglia, poi si tracciano i segni con la colla vinilica e si lascia asciugare. Si procede a colorare con i gessetti, sfumando un colore nell’altro, e se si vuole si colora la colla con oro o argento. Mrs Picasso’s art room

56. Lavoretti per l’autunno: simile al progetto precedente, qui tracciamo i contorni con la colla vinilica, lasciamo asciugare, poi col pennarello nero seguiamo i contorni delle tracce di colla, quindi coloriamo con acquarelli o tempere, di A faithful attempt

57.  Lavoretti per l’autunno:  ghirlanda realizzata con foglie autunnali e frutta secca di Better homes and gardens. Qui una raccolta di 110 e più progetti per realizzare ghirlande natalizie https://www.lapappadolce.net/101-progetti-per-ghirlande-natalizie/

58. Lavoretti per l’autunno: la famiglia “Foglia”: mamma, papà, bambini. Personaggi realizzati con foglie autunnali pressate, di Meet the Dubiens

59.Lavoretti per l’autunno: altra immagine (senza tutorial) ma molto semplice da realizzare, di ispirazione Reggio Children: fissati dei rami al soffitto aggiungere con filo di rame elementi naturali e altre creazioni artistiche dei bambini; di St. Louis Reggio Collaborative

60. Lavoretti per l’autunno: foglietti per creare un calendario autunnale, disponibili per la stampa gratuitamente; di Counting coconuts

61.Lavoretti per l’autunno: collage realizzato con pezzetti di carta velina incollati con la colla stick, rifiniture con acquarelli e contorni con vernice o pennarello oro di Art projects for kids

62. Lavoretti per l’autunno: le ghiande possono essere utilizzate come perle da infalare, ma occorre che i fori siano preparati da un adulto… di Better homes and gardens

63.Lavoretti per l’autunno: collage autunnale realizzato con un rametto e i bottoni; di Craft gossip

64.Lavoretti per l’autunno: semplici ghirlande autunnali realizzate su sagoma di cartone, incollando materiali naturali. L’unica difficoltà è che l’incollaggio dei pezzi pesanti può richiedere l’utilizzo della colla a caldo; di Little birdie secrets

65.Lavoretti per l’autunno: altre sculture realizzate con i tesori dell’autunno assemblati attraverso fori e stecchini (tecnica un po’ laboriosa…) di leukvoorkids.nl

66.Lavoretti per l’autunno: qui invece (bellissimo), con la plastilina; di krokotak

67.Lavoretti per l’autunno: tutorial per realizzare piccole zucche di cartoncino incollando a stella tra loro 12 strisce e poi fissandole anche in alto; di Craftaholics Anonymous. Ancora zucche e molti progetti in tema Halloween qui https://www.lapappadolce.net/category/feste/halloween/

68. Lavoretti per l’autunno: mettiamo a disposizione dei bambini grandi raccolte di materiali naturali collezionate durante le passeggiate autunnali, perchè possano realizzare composizioni e grandi  scenari di gioco; di St. Louis Reggio Collaborative

69.Lavoretti per l’autunno:  acchiappasogni autunnale di Maureclaire (Flickr album)

70. Lavoretti per l’autunno: trottole realizzate con la parte superiore delle ghiande. Riempite lo spazio vuoto con una pallina di plastilina e infilate al suo interno un fiammifero. Il gioco è fatto; di Matzo ball soup

71.Lavoretti per l’autunno: dividiamo i materiali piccoli in vassoi ordinati per oggetto, colore e dimensione: questo stimolerà i bambini alla realizzazione delle loro composizioni, e aggiungiamo anche tessere (tipo scarabeo): potrebbero voler scrivere… di Little preschool on the prairie

72.Lavoretti per l’autunno: se per ragioni vostre avete un libro inutilizzabile, riciclatelo seguendo questo semplice tutorial per realizzare mele e zucche tridimensionali; di Creations by Kara

73. Lavoretti per l’autunno: foglie d’acero 3D. Serve ritagliare dieci foglie da carta decorata su una sola facciata (da incollare a coppie per avere la decorazione fronte e retro), oppure cinque se utilizziamo carta già decorata su entrambe le facciate. Cucire lungo la linea centrale le foglie tra loro e appendere; di Craft ideas

74.Lavoretti per l’autunno: la sagoma dell’albero si realizza con inchiostro o tempera nera tracciando il tronco e i rami principali, e soffiando con una cannuccia per i rametti piccoli. Asciugato il lavoro, si mette la colla dove si desiderano le foglie, quindi si versano sul foglio foglie secche predecentemente sminuzzate, si soffia via e si lascia asciugare.  Full circle

75. Lavoretti per l’autunno: dividiamo in grandi cesti i materiali grandi, da utilizzare in giardino di Let the children play

76.Lavoretti per l’autunno: ritagliate delle foglie da una pittura con colori autunnali e poi incollatele a dei bei rami per decorare la classe o la casa; di Dirt Patch O’ Farm

77.Lavoretti per l’autunno: le tradizionali bambole della nonna realizzate con le foglie di mais. Tutorial di Family fun

78.Lavoretti per l’autunno: altro bellissimo tutorial qui (solo disegni, in Inglese): Native American

79. Lavoretti per l’autunno: e un tutorial in formato video (sempre in Inglese) qui

80.Lavoretti per l’autunno: semplice ghirlanda di foglie e nastri incollati su un piatto di carta di Crafts for all seasons

81.Lavoretti per l’autunno: le raccolte di materiali naturali trovati in giardino o nel  bosco in autunno, possono anche servire per composizioni verticali su “telaio”. Nella foto la composizione è estiva, ma l’idea resta validissima. Basta praticare dei fori lungo una cornice di legno, inserire strisce di tessuto vecchio o nastri in verticale, poi in orizzontale, intrecciandoli ai predecenti:  i  bambini potranno inserirvi i materiali raccolti.  My mommy makes it

82.Lavoretti per l’autunno: altra idea per la tessitura dei tesori raccolti in autunno di Activity village

83. Lavoretti per l’autunno: e qui un’altra, di Bread and buttons

84.Lavoretti per l’autunno: il bambino dipinge su tela con colori densi (tempera o acrilici), poi usando colla vinilica densa e infine dispone i suoi tesori. Lasciar asciugare un paio di giorni.  Sun hat & wellie boots

85.Lavoretti per l’autunno: possiamo inserire nella parte superiore della ghianda biglie di vetro e realizzare mobiles o gioielli luccicanti… di  WhysperFairy (Etsy shop)

86.Lavoretti per l’autunno: oppure delle palline di feltro, di stitchcrafts (Etsy shop)

87.Lavoretti per l’autunno: un pacchetto gratuito di schede illustrate per la prima classe per matematica, inglese, altro… di Homeschool creations

88.Lavoretti per l’autunno: prepariamo tavolozze di materiali sbriciolati, spezzettati, setacciati, polverizzati, per cogliere l’essenza della materia, dei colori, dei profumi. La tavolozza dei materiali preparati serve ai bambini per realizzare delle composizioni, che portano il segno di ricerche individuali molto diverse tra loro. Reggio Children, la mostra Dialoghi con i materiali

89. Lavoretti per l’autunno: sgranate una pannocchia di mais alle due estremità e lasciando i chicchi in tutta la parte centrale, se serve create due impugnature e utilizzate come uno stampino a rullo con tempera o acrilici. Fun 4 kids

90.Lavoretti per l’autunno: collage di alberi autunnali di carta stilizzati di psitsinthedetails (Etsy shop)

91. Lavoretti per l’autunno: inventiamo coi materiali naturali delle belle rilegature per libretti sul tema dell’autunno… di Elizabeth Bunsen. Se sei interessato alla creazione di libretti con e per i bambini, puoi dare un occhio anche qui: https://www.lapappadolce.net/creare-libri-a-mano/

92.  Lavoretti per l’autunno: questa è una mini mangiatoia per uccellini realizzata con una ghianda, per giocare al giardino delle fate in miniatura; di FairyPatch (Etsy shop)

93.  Lavoretti per l’autunno: questo è un esempio di giardino delle fate (o degli gnomi) realizzato all’interno di un sottovaso tondo. E’ un’attività autunnale bellissima… di Kleas 

94. Lavoretti per l’autunno:  collage con rametti e popcorn colorato. Scoppiate i chicchi di mais (vanno benissimo anche un po’ unti), poi distribuiteli in vari sacchetti di plastica trasparente. In ogni sacchetto versate un colore diverso (meglio se colorante alimentare in polvere), chiudete e agitate per colorare il materiale. Procedete col collage. Happy hooligans

95.  Lavoretti per l’autunno: straordinario pacchetto gratuito di materiale didattico, giochi da fare coi bambini, stampabili e indicazioni di altre attività di Nature detectives

96.  Lavoretti per l’autunno: disegnate un albero spoglio su un cartoncino, ritagliate a parte tante foglioline autunnali, poi posate le foglie sull’albero e incollateci sopra il coperchio di plastica trasparente di un vasetto di yogurt; di Craft elf

97. Lavoretti per l’autunno:  grandi costruzioni – composizioni all’aperto, qui un nido… di Let the children play

98.  Lavoretti per l’autunno:  foglie realizzate disegnando le venature con la colla vinilica e colorando con acquarelli; di Having fun at home

99. Lavoretti per l’autunno:  attività di ispirazione montessoriana con le foglie autunnali di A to Z teacher stuff

100. Lavoretti per l’autunno:  grandi ritratti realizzati con le raccolte d’autunno. Un bambino si distende e gli altri seguono la sua sagoma tracciandola, poi tutti insieme si completa… di Extraordinary Classroom

101.  Lavoretti per l’autunno: mela di “cartapesta”. Fate una palla con carta di giornale, modellate approssimativamente a forma di mela, poi spennellate tutto con acqua e farina, date forma, inserite in alto un rametto con qualche foglia e lasciate asciugare per qualche giorno. Colorate la mela a piacere.  Blessings and simplicity

102.  Lavoretti per l’autunno: candeline galleggianti realizzate colando la cera all’interno della parte superiore delle ghiande.  Green baboon designs (Etsy shop). Qui un tutorial per realizzarle anche coi gusci delle noci: https://www.lapappadolce.net/santa-lucia-le-candeline-galleggianti-nella-noce/

103.   Lavoretti per l’autunno: collage realizzato con semi di zucca dipinti, di Smiling like sunshine

104.  Lavoretti per l’autunno:  ispirato a Fall Leaves di Jill Ethridge un lavoro sulle foglie autunnali in chiave euclidea. Ritagliate una sagoma di foglia e riproducete come mostrato, colorate. Di Almost unschoolers

105.  Lavoretti per l’autunno:  elfo-pigna con scovolini, plastilina, una biglia di legno e dei ritagli di feltro di Martha Stewart

106.   Lavoretti per l’autunno:  con i materiali dell’autunno raccolti si può giocare a costruire in giardino una torre alta coi blocchi da costruzione, poi a riempire tutta la sua ombra con materiali autunnali, e dopo un po’ vedere che l’ombra non combacia più con la composizione di Extraordinary Classroom

107.   Lavoretti per l’autunno: alberi autunnali modellati con carta da pacco e chioma realizzata con un pompom di lana, di Matsutake

108.  Lavoretti per l’autunno:  un bellissimo quadro. Fissate con del nastro carta un lungo foglio al pavimento, disponetevi sopra le foglie, quindi coprite con un secondo foglio di carta, e fissate anche questo. Con cerette di vario colore passate sopra le foglie, quindi procedete a colorare il tutto con gli acquarelli o con le tempere: dove c’è la cera il colore non farà presa. Il risultato finale è di grande effetto, di Filth wizardry

109.   Lavoretti per l’autunno: un bellissimo ecoprogetto per riciclare la carta usata e conservare le foglie autunnali. Sminuzzate la carta, mettetela a mollo in acqua e tritate col frullatore da cucina. Lasciate macerare qualche giorno, frullate di nuovo. Preparate dei telai economici utilizzando bacchette di legno e tulle o rete metallica molto fitta o un vecchio collant, (come telaio potete utilizzare anche i telaietti circolari da ricamo), versatevi la poltiglia ottenuta e aggungete sopra le foglie. Lasciate rapprendere il tutto ed eventualmente pressate il lavoro, di Consumption rebellion

110.   Lavoretti per l’autunno: un bel gioco di ispirazione Montessori per esercitare il contare e la conoscenza dei colori. Ritagliate un albero e un certo numero di foglie di uguale forma e dimensione, ma di colori diversi. Preparate due dadi: uno tradizionale e uno con un colore diverso per faccia. Naturalmente i colori devono corrispondere a quelli delle foglie. Tirando i due dadi il bambino spoglia l’albero togliendo il numero di foglie del colore indicato dai dadi lanciati, di A happy wanderer

111.  Lavoretti per l’autunno:  stampare con foglie secche e tempere o acrilici è una bella attività anche per i bambini più piccoli: i risultati dipendono dalla preparazione di una bella tavolozza di colori vari e brillanti nella quale intingere la foglia, di Kleas

112.  Lavoretti per l’autunno:  decorazioni autunnali per finestre realizzate con piatti di carta e foglie incollate su carta trasparente di The artful parent

113.   Lavoretti per l’autunno: albero autunnale realizzato con le impronte di polpastrelli e mani di A little tipsy

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

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Crafts for kids for fall: 110 and more creative projects. A collection of craft for kids, educational materials, arts and crafts activities on autumn, for children of kindergarten and primary school.


Crafts for kids for fall: 110 and more creative projects. Collage of leaves, ideas to use collections of leaves and autumn fruits for art projects and teaching, small sculptures, various techniques for the conservation of the autumn leaves, ideas for decorating school and home, etc …


1. beautiful examples of compositions, I have them printed in cards and put on the shelf collections of natural materials, next to pressed leaves. They are part of a book, Leaves, by Iranian Mehdi Mo’eeni, digitized and freely available here: Childrens library

2. by Be*mused (flickr album, Children’s artwork exhibit, Mie Museum, Japan 2006)

3. a hedgehog by Nature store 

4. a fox, by Страну Мастеров

5. to realize some wonderful botanical prints serve only watercolor paper thick good quality, paper towels and a hammer. Lay the leaf on watercolor paper, cover with a few sheets of kitchen paper, hammered along the leaf surface, then gently remove the paper towels, and then crushed the leaf: here is that printing will will be imprinted on the sheet of watercolor paper. Buid make craft bake

6. with the same technique leaves can also be printed on the fabric Morning sun rae

7. a simple and beautiful game. Take a big chestnut, drilled it, stuck firmly in the hole some fine strips of colored tissue paper. When the glue has dried the game is ready: launching the chestnut will see beautiful “fireworks” in the air, Red Ted art’s blog

8.(for all crafts with leaves, remember that they are preserved pretty long though before using  immerse them in a pot of melted wax) Patch O’ Dirt farm

9. or you can use the laminator Sun hats & wellie boots

10.picture of chalk for the treasures of autumn. Serve: gypsum powder quick-setting (very cheap, is located in the building and DIY stores), water, treasures and a “frame” made of cardboard Ordinary life magic

11. the leaves collected during the walks you can exercise the drawing of symmetries, by ВРАБЧО


12. drawing to achieve with crayons and colored pencils of autumn trees reflected in the water Kids artists

13. a beautiful free bingo useful to learn to identify the leaves of the  most common trees Ellen McHenry

14. kirigami tutorial  Zaffa life

15. boats made with a nut shell, a ball of clay, a stick and a leaf Family fun

16. tutorial to make a simple doll-acorn Vlijtig

17.  Style unveiled

18. mosaic of leaves Land art for kids


19. Autumn is the season of colors and also the season of the returning to school. We develop a long roll of paper in the room of activities, because children can paint together (Reggio-inspired children) North American Reggio Emilia Alliance

20. raking leaves, as well as being a typical activity of practical life Montessori, it is an extraordinary opportunity to create paths and mazes on the grass, Happy hooligans

21. with paper and crayons or colored pencils you can be made so many autumn leaves to cut out and use to decorate the classroom Life with little ones

22. beautiful autumn cards to cut out shaped leaf can be achieved by spraying
thick paint inside a cardboard by low edges and then taxiing with the inner tube of a roll of kitchen paper. In the cardboard you may be positioned sheets of paper, if desired, Casa Maria’s creative learning zone


23.or go to the playground, spread on the slide a long sheet of paper, sit high with bowls of color and balls: rolling them will create beautiful patterns and shades Putti Prapancha

24. or even put a sheet of paper on the bottom of the centrifuge salad, spray painting of various colors, put the lid and centrifuged Putti Prapancha


25. or even, lined with a sheet of paper the vertical wall of a large cylindrical tube, pour on the bottom of the color tempera or acrylic, enter a few autumn fruit (acorns, chestnuts, hazelnuts, …), put the lid on and shake Teach preschool

26. roses made with maple leaves in autumn (not dried) by Kate Hust via Design Sponge

27. prepare for the children the outlines of two or three leaves of different shape in cardboard. The children they trace the contour on their paper, then draw the internal veins, so that everything can be divided into sections. For each section the child will match a decoration and a different color… Art ptojects for kids

28. enriched the autumn creative atelier  of your children dividend leaves collected by color,Branches atelier

29.  Land art – female photography site 

30. you put the autumn leaves on a sheet of thin paper, grate above them some wax crayon, then iron … The sheet, which becomes translucent and very autumnal, is pasted on a card blank (here acorn-shaped) and hangs at the window Toddler  approved


31.  The art room plant

32.  Fem manuals

33. Family fun

34. tutorial by  No time for flash cards

35. tutorial by  Frugal family fun blog

36.   JRT Pickle

37. memory (free download)  Country fun

38. the only trick to tuck the necklaces of corn kernels or other seeds, is to hold to soak the material in water for at least a day. Then use regular needle and thread.  Paint cut paste

39. watercolor spray. Put your leaves on pieces of watercolor paper. Dilute each color in a spray container and proceed.  Artful adventures

40.  Schiller-Grundschule im Sternfeld

41.  Make Learning Fun

42. every walk collect a leaf, possibly from the same tree, we number it and put it to dry between the pages of a book. After a month we will have a numbered collection of leaves that will allow us to observe the progress of autumn; Chasing the goose


43. bird feeder from a pumpkin by Martha Stewart; Here is my collection of 50 and more birds fiders and recipes: https://www.lapappadolce.net/

44. for the little ones, the classic technique to insert a beautiful leaf inside a sheet folded in half (like a folder) and then switch on the outside wall with crayons of various colors … you can do it on fabric, and possibly iron to create an effect gradient and evanescent Rhythm of the home

45. mandala with seeds Martha Stewart

46.  5 orange potatoes

47. free printable by Kidsparkz via littlewondersdays.blogspot.com

48.   Making friends

49. 4 crazy kings

50.   Crayola

51.  free printables  Learning treasures

52.   Better homes and gardens

53. Teach preschool

54. autumnal Piñata  Daily Danny

55. Need a sheet of black construction paper, white glue, colored chalks by artist, possibly gold or silver paint. You draw the leaf, then wipe the signs with white glue and let it dry. Color with crayons,  Mrs Picasso’s art room

56.  A faithful attempt

57.   di Better homes and gardens. Here a collection of 110 and more projects to make Christmas wreaths https://www.lapappadolce.net/

58.  Meet the Dubiens

59.  St. Louis Reggio Collaborative

60. Free printable by Counting coconuts

61. collage by i Art projects for kids

62. Better homes and gardens

63. Craft gossip

64.  Little birdie secrets

65. leukvoorkids.nl

66.  krokotak

67.by Craftaholics Anonymous. Still pumpkins and many projects in theme Halloween here  https://www.lapappadolce.net/

68. we provide children large collections of natural materials collected during the autumn walks, so they can create compositions and big game scenarios St. Louis Reggio Collaborative

69. Maureclaire (Flickr album)

70. spinning tops made from the top of acorns. Fill the empty space with a ball of modeling clay and tucked inside a match. The game is over Matzo ball soup

71. divide the materials into small trays sorted by subject, color and size: this will stimulate children to the realization of their compositions, and also add cards as they may want to write… Little preschool on the prairie

72.  Creations by Kara

73. tutorial by Craft ideas

74. lthe shape of the tree is made with black ink or paint tracing the trunk and main branches, and blowing through a straw for small twigs. Dried out the work, he puts the glue where you want the leaves, then pour on the sheet dry leaves chopped, blowing off and let it dry.  Full circle

75.  Let the children play

76. Dirt Patch O’ Farm

77. Tutorial by Family fun

78. tutorial by: Native American

79. video tutorial  here

80.  Crafts for all seasons

81.   My mommy makes it

82. Activity village

83.  Bread and buttons

84.  Sun hat & wellie boots

85.   WhysperFairy (Etsy shop)

86. stitchcrafts (Etsy shop)

87. free printables Homeschool creations

88.  Reggio Children, la mostra Dialoghi con i materiali

89.  Fun 4 kids

90.  collage psitsinthedetails (Etsy shop)

91. bindings for booklets on the theme of autumn … Elizabeth Bunsen. If you are interested in creating booklets with and for children, you can take a look here: https://www.lapappadolce.net/creare-libri-a-mano/

92.  FairyPatch (Etsy shop)

93.   Kleas 

94. collage and popcorn  Happy hooligans

95.  free Nature detectives

96.   Craft elf

97. nest Let the children play

98. Having fun at home

99.  A to Z teacher stuff

100.  Extraordinary Classroom

101.   Blessings and simplicity

102.  tutorialhttps://www.lapappadolce.net/

103.    Smiling like sunshine

104.   Almost unschoolers

105.  Martha Stewart

106.   with the materials of autumn collected you can play in the garden to build a tower with building blocks, then fill all his shadow with autumn materials, and after a while ‘see that the shadow does not fit more with the composition  Extraordinary Classroom

107.    Matsutake

108.  Filth wizardry

109.   Consumption rebellion

110.   A happy wanderer

111.  Kleas

112.   The artful parent

113.   A little tipsy

San Martino: 40 e più progetti per lanterne

San Martino: 40 e più progetti per lanterne… trovi tutto il materiale preparato per la festa di San Martino qui:


1. In questo sito semplici istruzioni (da copiare con misure e decorazioni a piacere, senza download) per realizzare una lanterna in cartone a base quadrata, di http://www.paper-source.com/

2. Altra versione (da copiare con decorazioni a piacere, senza download) per realizzare una lanterna in cartone, con i quattro lati aperti. La base misura 15x15cm finita (si ricava da un quadrato 19×19), i lati sono alti 15cm, di http://www.heiliger-martin.de/

3. Altra variante con istruzioni (da copiare con decorazioni a piacere, senza download) per realizzare una lanterna in cartone a base quadrata con un numero di finestrelle a scelta. La lanterna misura 14x14cm di base e 14×32 di altezza, di http://www.heiliger-martin.de/

4. Dallo stesso sito è possibile stampare, per i bambini più grandi, disegni per realizzare le finestre intagliate e completate con la carta velina qui http://www.heiliger-martin.de/

5. tutorial per questa lanterna a forma di stella a 6 punte, realizzata piegando un rettangolo di carta decorata dodici volte e montandola su una stella di cartone a sei punte; materiale già fustellato e tutorial, di http://shop.labbe.de/info/

6. lanterna a tamburo, istruzioni di base. Serve una striscia di cartoncino per lo spessore, e due tondi nei quali si realizza a piacere la decorazione. La parte in altro della lanterna naturalmente deve avere un’apertura; materiale già fustellato e tutorial, qui http://shop.labbe.de/

7. lanterna con sagoma a piacere (pesce, nuvola, città, animali vari…). Lo spessore può essere realizzato con cartone ondulato oppure con questo materiale fustellato: http://shop.labbe.de/info/

8. lanterna tonda realizzata unendo tra loro vari cerchi di cartoncino nei quali è disegnato un triangolo, tutorial di http://shop.labbe.de/info/

9. qui un altro tutorial simile al precedente di http://www.selbst.de/

10. I laboratori di feltro coi bambini danno sempre molta soddisfazione. Se sapete infeltrire la lana cardata con acqua calda e sapone, queste lanterne con base di legno sono una bellissima idea… purtroppo non so se troverò il tempo per un tutorial. Foto di http://fionaduthie.blogspot.com/

11. bellissimo portalanterna realizzato con legnetti del bosco, idea di http://tenaciouslace.blogspot.com/

12. lanterna cavallino, idea e tutorial di http://www.maminetz.de/familie/

13. con le perline di plastica da fissare col ferro da stiro (Ikea) e dei pezzetti di carta velina è possibile realizzare bellissime lanternine come questa di http://www.kikisweb.de/

14. lanterna realizzata coi tubi dei rotoli di carta da cucina, idea e tutorial di http://www.kikisweb.de/crafting/cardboardtubes/lantern.htm

14. lanterna realizzata coi cartoni delle uova e pezzetti di carta velina, idea e tutorial di http://www.kikisweb.de/

15. lantena cuore in cartoncino e carta velina di http://www.kikisweb.de/

16. lanterna costruita coi Lego di http://www.kikisweb.de/

17. lanterna casetta, idea e tutorial di http://www.selbst.de/

18. Lanterna bianca con sagome nere che narrano la storia di san Martino, il download delle sagome è a pagamento ma non è difficile realizzarle coi bambini, il tutorial è di http://www.grundschulmarkt.com/

19. con l’aggiunta di parti in cartoncino, lana e altri materiali, le lanterne realizzate col palloncino velina e colla possono diventare personaggi fantastici e animali; foto di http://www.sauerlaender-kleinbahn.de/

20. tutorial per realizzare questa lanterna gufo, con modelli in pdf da stampare gratuitamente di http://www.familie.de/

21. tutorial per realizzare questa lanterna mucca, con modelli in pdf da stampare gratuitamente

di http://www.familie.de/laterne-basteln/

22. tutorial per realizzare questa lanterna gatto con due piattini di carta e una striscia di cartone ondulato, tutorial

di http://www.familie.de/spielen-basteln/

23. lanterna decorata con foglie autunnali di carta velina, foto

di http://www.deutscheschule.ru/

24. lanterna passerotto, idea e tutorial (senza modello)

di http://blog.wanaba.de/

25. lanterne gocciolina, caramella, oca, sole, casetta e molte altre in questa galleria fotografica

http://www.vohwinkel.net/feste/

26. lanterna giraffa con modello pdf stampabile gratuitamente e tutorial

di http://www.familie.de/spielen-basteln/

27. tutorial per realizzare lanterne con le vecchie lattine per alimenti, utilizzando un grosso chiodo e il martello,

di http://untangling-knots.com/

28. tutorial per lanterna di carta giapponese, molto semplice e d’effetto,

di http://niftythriftythings.blogspot.com/

29. una bella idea che può essere riprodotta anche utilizzando una mezza bottiglia di plastica invece del vaso di vetro, di http://blog.fossil.com/2011/04/d-i-y-candle-holder/

30. lanterne realizzate con corteccia d’albero, foto di http://www.4bildcasa.it/2011/08/shopping-da-primrose.html

31. vasetti di vetro decorati con colla e carta velina, tutorial di http://homemadeserenity.blogspot.com/

32. vasetti decorati con stecche di cannella e nastri, tutorial di http://www.jonathanfongstyle.com/

33. vasetti o mezze bottiglie di plastica decorate con foglie autunnali, di http://www.marthastewart.com/

34. non potevano mancare le lanterne realizzate a partire da una pittura ad acquarello, tutorial di http://uncommongrace.typepad.com/uncommongrace/

35. non perdetevi questo dettagliatissimo tutorial per creare meravigliose lanterne origami a stella, utilizzando una pittura ad acquarello, di http://www.homebakedonline.com/2010/11/

36. qui una variante delle lanternine giapponesi realizzata con pannolenci o feltro, di http://rhythmofthehome.com/

37. altre lanterne realizzate utilizzando una pittura ad acquarello e carta velina, tutorial di http://lusaorganics.typepad.com/clean/

38. variante colorata delle lattine da alimenti forate con chiodo e martello, tutorial di http://www.lowescreativeideas.com/idea-library/

39. deliziosa vetrofania della festa delle lanterne, foto di http://www.flickr.com/photos/crunchyfamilyrising/

40. intrecciando strisce di cartoncino intorno a una mezza bottiglia di plastica di può ottenere una lanterna molto economica e di grande effetto, foto da http://lillysartcreationandcrafts.blogspot.com/

41. carta velina, colla, e aggiungendo contorni neri l’effetto cambia… tutorial di http://www.frugalfamilyfunblog.com/

42. lanterna in tessuto, tutorial di http://daisyjanie.typepad.com/daisyjanie/

43. lanterna con legnetti del bosco, foto di http://www.shelterness.com/

44. una lanterna… di ghiaccio, tutorial di http://chezlarsson.com/

45. lanterna cilindrica di carta con code di carta velina, tutorial di http://www.lawteedah.com/2010/

lanterna di foglie https://www.lapappadolce.net/lanterna-di-foglie-tutorial/

Lanterne realizzate con sacchetti di carta decorati:

photo credit: http://www.laufstall.de/forum/viewtopic.php?f=15&t=2308

vedi anche qui: http://silexzeitung.de/page/2/

lanterne realizzate con la tecnica del papercutting (lanterna giapponese)

photo credit: http://housewife.splinder.com/archive/2007-03

lanterne realizzate coi vasetti di vetro:

photo credit: http://motherbabyearth.com/blog/?p=898

lanterne realizzate con la tecnica del paperfolding:

istruzioni (in Inglese) qui: http://www.pacon.com/projects/PaperLanterns.htm

Altre idee per realizzare semplici lanterne coi bambini qui:

photo credit: http://www.etsy.com/listing/30929318/lantern-walkmartinmas-guide-for-waldorf

photo credit: http://maehegirl.blogspot.com/2009/11/martinmas.html

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

St. Martin: 40 and more projects for lanterns:


1. On this site simple instructions (to copy sizes and decorations as desired, without download) to create a lantern in
cardboard square based, http://www.paper-source.com/

2. Another version (to copy with decorations   at will, without download) to make a lantern in cardboard, with four sides open. The base measures 15x15cm finished (is obtained from a square 19×19), the sides are 15cm high, http://www.heiliger-martin.de/

3. Another variant with instructions (to copy with decorations as desired, without download) to achieve a lantern in cardboard square based with a number of windows to be chosen. The lantern measuring 14x14cm base and 14×32 in height, http://www.heiliger-martin.de/

4. From the same website you can print, for older children, drawings for making window carved and finished with tissue paper here: http://www.heiliger-martin.de/

5. tutorial for this lantern shaped 6-pointed star, made by bending twelve times   a rectangle decorated paper
and mounting it on a cardboard star with six points; material already punched and tutorials, http://shop.labbe.de/info/

6. lantern drum, basic instructions. It serves a strip of cardboard to the thickness, and two rounds in which the decoration is realized at will. The upper part of the lantern naturally must have an opening; material already punched and tutorials, here: http://shop.labbe.de/

7. lantern with various shapes (fish, cloud, city, various animals …). The thickness can be made with corrugated cardboard or
with this material blank: http://shop.labbe.de/info/

8. tutorial by http://shop.labbe.de/info/

9. tutorial by: http://www.selbst.de/

10. felt lantern: http://fionaduthie.blogspot.com/

11.  idea byhttp://tenaciouslace.blogspot.com/

12. tutorial by http://www.maminetz.de/familie/

13. http://www.kikisweb.de/

14. tutorial by http://www.kikisweb.de/crafting/cardboardtubes/lantern.htm

14.carton eggs, tutorial by http://www.kikisweb.de/

15.  http://www.kikisweb.de/

16.  Lego, by http://www.kikisweb.de/

17.tutorial by http://www.selbst.de/

18.tutorial by http://www.grundschulmarkt.com/

19.  http://www.sauerlaender-kleinbahn.de/

20. tutorial to make this lantern owl, with models in pdf to print for free http://www.familie.de/

21. tutorial to make this lantern cow, with models in pdf to print for free

di http://www.familie.de/laterne-basteln/

22.  tutorialby  http://www.familie.de/spielen-basteln/

23.  http://www.deutscheschule.ru/

24. tutorial by http://blog.wanaba.de/

25. http://www.vohwinkel.net/feste/

26. tutorial to make this lantern giraffe, with models in pdf to print for free  http://www.familie.de/spielen-basteln/

27. tutorial by  http://untangling-knots.com/

28. http://niftythriftythings.blogspot.com/

29.  http://blog.fossil.com/2011/04/d-i-y-candle-holder/

30.  http://www.4bildcasa.it/2011/08/shopping-da-primrose.html

31. tutorial by http://homemadeserenity.blogspot.com/

32. tutorial by http://www.jonathanfongstyle.com/

33. jars or half plastic bottles decorated with autumn leaves, here:  http://www.marthastewart.com/

34. tutorial by http://uncommongrace.typepad.com/uncommongrace/

35. tutorial by http://www.homebakedonline.com/2010/11/

36.  http://rhythmofthehome.com/

37. tutorial by http://lusaorganics.typepad.com/clean/

38. tutorial by http://www.lowescreativeideas.com/idea-library/

39.  http://www.flickr.com/photos/crunchyfamilyrising/

40.  http://lillysartcreationandcrafts.blogspot.com/

41. tutorial di http://www.frugalfamilyfunblog.com/

42. lantern in fabric, tutorial http://daisyjanie.typepad.com/daisyjanie/

43.  http://www.shelterness.com/

44. ice lantern, tutorial by http://chezlarsson.com/

45. cylindrical lantern of paper with queues of tissue paper, tutorial here: http://www.lawteedah.com/2010/

Lanterns made with paper bags decorated, photo credit: http://www.laufstall.de/forum/viewtopic.php?f=15&t=2308

and here: http://silexzeitung.de/page/2/

photo credit: http://housewife.splinder.com/archive/2007-03

photo credit: http://motherbabyearth.com/blog/?p=898

paperfolding lantern, tutorial here:  http://www.pacon.com/projects/PaperLanterns.htm

Other lanterns:

photo credit: http://www.etsy.com/listing/30929318/lantern-walkmartinmas-guide-for-waldorf

photo credit: http://maehegirl.blogspot.com/2009/11/martinmas.html

Dettati ortografici LA FESTA DEGLI ALBERI – 21 novembre

Dettati ortografici LA FESTA DEGLI ALBERI – 21 novembre. Una raccolta di dettati ortografici di autori vari per la scuola primaria. Difficoltà ortografiche miste.

In molte parti del mondo, sia i grandi che i bambini, piantano gli alberi in un giorno speciale chiamato “Festa degli alberi”. Essa cade in giorni diversi nei vari paesi del mondo. Se tu fossi un bambino indiano o una bambina messicana, avresti un albero tutto tuo! In quei paesi ogni volta che nasce un bimbo, i genitori piantano un albero dandogli il nome del bambino. In Israele, gli scolari piantano gli alberi in un giorno chiamato Tu B’ Shebat. Molto tempo fa infatti, in quel giardino, gli Ebrei piantavano un albero per ciascun bimbo nato in quell’anno, un cedro per i maschi e un cipresso per le bambine.

Dettati ortografici LA FESTA DEGLI ALBERI
Il 21 novembre si celebra la festa degli alberi. Perchè amiamo gli alberi? Perchè la loro funzione è benefica. Gli alberi purificano l’aria; sentite che buon odore quando attraversiamo un bosco? Gli alberi trattengono le acque che altrimenti irromperebbero a valle, trascinando terra, piante, e purtroppo anche case. Gli alberi fanno da riparo ai venti. Danno bellezza al paesaggio: osservate la diversità fra una zona alberata e una zona brulla. Gli alberi ci danno il legno, materiale prezioso per costruire… che cosa? Guardiamoci intorno e cerchiamo tutto quello che è fatto di legno. Legno di quali alberi? Abete, castagno, pino, noce. E ancora, gli alberi ci danno la frutta. Ricordiamo gli alberi più noti: il castagno, l’olivo, il pero, il melo, il susino, il noce…

Dettati ortografici LA FESTA DEGLI ALBERI

Se l’albero è così utile e benefico, cosa possiamo fare noi per lui? Innanzitutto piantarli: sui margini dei fiumi, sulle pendici scoscese, nelle zone brulle, nei luoghi frequentati dai bambini. Un albero viene danneggiato se lo si lega stretto, se vi si piantano chiodi, se si strappa la corteccia, se si spezzano i rami, se il tronco viene ferito. Cerchiamo di proteggere questi giganti buoni. Sembrano potenti, ma anche un bambino può far loro del male.

Dettati ortografici LA FESTA DEGLI ALBERI
Il 21 novembre è la festa degli alberi. In questa data si vogliono ricordare a tutti, ma soprattutto ai bambini, le grandi virtù di questi giganti della foresta, e insieme richiamare l’attenzione sull’importanza che essi hanno per tutti noi. Vuol far presente anche i gravi danni arrecati dal disboscamento, dovuti ad incuria e speculazioni disoneste. In questi casi è necessario il rimboschimento. E a questo rimboschimento partecipano i bambini con la festa degli alberi.

Dettati ortografici LA FESTA DEGLI ALBERI
Un albero è tutto un vario, singolare, molteplice mondo. Eccone uno, tacito, solitario, immobile, gigantesco, sul ciglio dell’aspra strada di campagna. Sembra un essere dormiente, sembra serrato in non si sa quale suo cruccio, ed allarga, sul terreno diseguale, la sua ombra fresca e ferma. Si passa, di solit, vicino ad un albero, lo si sfiora, ci si appoggia a lui, si gode della sua ombra, quasi sempre senza pensare che vive come noi. (C. Allori)

Dettati ortografici LA FESTA DEGLI ALBERI – Rispettate gli alberi
Rispettate gli alberi per il verde delle loro foglie, per il profumo dei loro fiori, per la bontà della loro frutta, per la delizia della loro ombra. Rispettateli perchè sono amici dell’uomo, perchè rendono più bella la campagna, perchè proteggono gli uccellini.

Dettati ortografici LA FESTA DEGLI ALBERI – L’albero
Quando in un lontano giorno il seme cadde in terra e germogliò, la radice era soltanto un filo che succhiava; guarda che cosa è diventato quel filo: braccia nerborute di gigante che non mollano la presa. Guarda il tronco: era uno stelo sottile, verde, debole. Si piegava ad ogni soffio di vento. Ora è diventato una colonna, bella, diritta, solida.

Dettati ortografici LA FESTA DEGLI ALBERI 

Gli alberi, oltre ad essere belli e a rendere suggestivo il paesaggio, sono utili all’uomo. Tutti conoscono i prodotti degli alberi da frutto, necessari alla nostra alimetazione, tutti sanno che dall’albero si ricava il legname così utilizzato dalle industrie, ma bisogna anche sapere che l’albero ci è utile con la sua sola presenza perchè difende il terreno dalle alluvioni, perchè modifica il clima rendendolo più fresco e più salubre, perchè bonifica l’aria.

L’albero nella storia
Gli antichi amavano molto gli alberi. I Greci adoravano il dio Pan, nume dei boschi; i Romani il dio Silvano, simile, nell’aspetto, al dio dei Greci. Tutti i popoli germanici ritenevano sacri gli alberi e compivano i loro sacrifici e i riti religiosi nelle foreste, presso una quercia.

L’albero
L’albero si incontra in ogni regione del mondo nelle sue diverse specie e varietà, ed è prezioso per i suoi prodotti e per l’influenza che esso ha sulla temperatura dell’ambiente e sulla vita stessa dell’uomo. Vi sono alberi da frutto, peschi, peri, meli, susini, ciliegi; alberi che danno ottimo legname utilizzato nelle industrie, alberi che, come l’olivo, ci forniscono un ottimo condimento per i nostri cibi.

Parla l’albero
Sono nato da un piccolo seme, che un vecchio piantò nella terra; l’uomo sapeva che non mi avrebbe visto crescere, ma pensò ai figli dei suoi figli. Crebbi esile pianticella prima, poi tronco robusto e vigoroso. Invano il vento si accanì contro di me. Opposi alla sua forza la mia chioma rigogliosa e, con i miei fratelli, difesi dal turbine il paesello che stava sotto la mia protezione.

I boschi
I boschi abbelliscono il paesaggio e lo rendono più suggestivo. Ma soprattutto, influiscono sul clima mitigandone il calore. Inoltre, gli alberi si oppongono efficacemente alla violenza dei venti e, trattenendo le acque, alimentano le sorgenti. Le radici impediscono lo scoscendamento del terreno ed evitano le frane. Gli alberi sono altresì di ostacolo alle valanghe a cui oppongono la resistenza dei loro tronchi proteggendo la zona anche dalle inondazioni.

Il culto degli alberi
Fin dalla più remota antichità, gli alberi sono sempre stati sacri all’uomo e i grandi poemi, testimonianze delle prime civiltà, lo provano. Gli antichi Romani avevano il fico ruminale, perchè la leggenda diceva che sotto ad esso erano stati trovati Romolo e Remo. La pianta più cara ai Latini era la quercia, anche perchè si cibavano delle sue ghiande. La palma era l’albero sacro dei Fenici e dei Cartaginesi, l’olivo dei Greci, il tiglio dei popoli germanici, la vite degli Indo-Persiani. (A. Beltramelli)

I nemici dell’albero
L’albero va curato come tutti gli esseri viventi. Le intemperie, gli insetti ed altri animali possono essere i suoi nemici. Gli insetti ne bucherellano la corteccia, vi scavano delle lunghe gallerie e ne divorano le foglie, i frutti e anche l’interno dei tronchi. Le intemperie possono spezzare rami, strappare foglie, schiantare tronchi. Anche le capre possono essere dannose agli alberi. Esse possono arrampicarsi sui dirupi arrivando così a brucare i giovanissimi arbusti di cui divorano le gemme.

L’albero
L’albero giovane è come un bambino. Quando il sole lo riscalda, nella tiepida primavera, apre le gemme, mette le prime foglie e diffonde intorno a sè la stessa dolcezza che viene dagli occhi dei bambini. In seguito, l’albero acquista vigore, e spande i suoi rami, si riveste di foglie e mormora e freme, e canta quando il vento soffia. (F. Ciarlantini)

Gli alberi
Come sono belli, alti e fronzuti, diritti contro il vento che li scuote! Gli alberi danno la bellezza ai luoghi dove crescono, danno la salute perchè purificano l’aria, proteggono il paese perchè trattengono le acque dirompenti che porterebbero la rovina. Rispettiamo gli alberi, i giganti della montagna, che ci danno soltanto bene.

Rispetta l’albero
L’albero si può danneggiare incidendo la sua corteccia, troncando i rami, legandolo troppo stretto e piantando chiodi nel suo tronco. Si difende curando le sue ferite, e cioè otturando le cavità con gesso o altro, sostenendolo con pali durante la crescita, proteggendolo dall’opera nefasta degli insetti. Proteggi l’albero e l’albero ricambierà le tue cure dandoti ombra, i suoi frutti e il suo legno.

Il bosco
Le piante crescono invadendo il regno dell’aria coi robusti polloni e penetrando la terra con le grosse radici: i rami si dividono, si moltiplicano, scendono, fanno capolino dappertutto: sono brune in cima, pallide in basso, e offrono tutte le più delicate tinte al verde da quello opalino, trasparente, pallido, sino al vigoroso e forte che quasi sembra nero. Il sole manda negli interstizi certi raggi sottili che paiono capelli biondi luminosi, getta in terra tanti cerchietti lucidi che sono la sua piccola e ridente immagine; la luce è buona e dolce nel bosco. (M. Serao)

Rispetta gli alberi
Gli alberi rendono l’aria pura e balsamica; le radici, affondando nel terreno, impediscono che l’acqua trascini con sè la terra fertile. Se tu trovi una fresca sorgente nel bosco, lo devi in parte, anche agli alberi che con le loro radici trattengono il terreno e con questo l’acqua. Invece del torrente rovinoso, hai lo zampillo che dà origine al limpido ruscello.

L’albero e gli uccelli
All’uscita del campo e della foresta, che era autunnalmente spoglia e aperta alla vista, come se fosse stato spalancato un portone per dare accesso alla sua vacuità, cresceva bella e solitaria, unica, fra gli alberi, ad aver conservato il fogliame intatto, una rugginosa, fulva pianta di sorbe. Cresceva su un rialzo fangoso del terreno e protendeva verso l’alto, fino al cielo, nella plumbea oscurità delle intemperie che precedono l’inverno, i piatti corimbi delle bacche indurite. Gli uccelli invernali dalle penne chiare come le aurore del gelo, fringuelli e cinciarelle, venivano a posarsi sul sorbo, beccavano lentamente , scegliendole, le bacche più grosse e, sollevando i capini, allungando il collo, le inghiottivano faticosamente. Fra gli uccelli e l’albero s’era stabilita una sorta di viva intimità. Come se il sorbo capisse e , dopo aver resistito a lungo, si arrendesse, cedendo impietosito: “Che posso fare per voi! Ma sì, mangiatemi, mangiatemi pure. Nutritevi.”. E sorrideva. (B. L. Pasternak)

Conoscere le piante
Avete mai pensato solo per un momento a quello che gli alberi rappresentano ancora oggi per noi?
Guardate, ecco, ho una matita in mano: la grafite è chiusa nel legno. Di quale legno? Si sa tutti che il legno è fornito dagli alberi, ma qual è l’albero che ha fornito questo particolare legno di grana fine, senza fibre, facile da essere tagliato, adatto, insomma, a fare matite? Forse nessuno di voi immagina che sia un ginepro della Virginia, il Red Cedar degli Americani, importato in Inghilterra nel 1600 e oggi coltivato proprio per questo uso industriale.
Per matite meno costose si adoperano anche il legno di ontano e di tiglio, che sono alberi caratteristici del nostro paese.
Scrivo su della carta, naturalmente, come su della carta fate ogni giorno i compiti di scuola. La carta di che cosa è fatta? Di stracci. Sì, anche, ma soprattutto di legno, preparati convenientemente, ridotto in pasta e poi steso. I migliori legni per fare ciò sono quelli di abete e di pioppo.
Un albero così simpatico, dalle foglie che si agitano al vento sui lunghi peduncoli, dai tronchi chiari e di così rapida crescita.
Oltre alla cellulosa per la carta, il legno per i fiammiferi, quante ne sono le utilizzazioni: pali, imballaggi, tutto ciò che richiede un legno leggero, unito, facile da lavorare e, naturalmente, anche i mobili. Tutti sappiamo che tavoli, armadi, sedie, poltrone sono di legno di vari tipi, lucidati o verniciati, oltre che di pioppo sono fatti di abete, di quercia, di noce, di castagno. Il mio tavolo, per esempio, ha il piano in compensato di quercia.
Che cos’è il compensato? E’ un procedimento moderno per cui si ottengono fogli di vari spessori di sottilissimi strati di legno pressati e incollati insieme, e che offrono il vantaggio di essere leggeri, resistenti, e possono essere utilizzati nei modi più vari.
Mentre il grande scrittoio giù a casa di mio nonno è un solido pesante tavolo di noce massiccio, ben levigato e costruito a regola d’arte, come si faceva cento anni fa, e che ha la durata di parecchie generazioni. Un mobile signore, dunque, benchè di forma che noi può non piacere più.
E la seggiola su cui siedo? E’ di acero chiaro, fresco, leggero, piacevole alla vista e al tatto.
Sicuramente sarete stati a sentire un concerto. Ebbene, davanti a quella massa di lucenti violini, vi siete domandati qual è il legno sonoro, meraviglioso, che diede la possibilità ai liutai di Cremona di costruire i loro famosi strumenti ricercati in tutto il mondo? Anch’esso è l’acero.
Ogni giorno si adoperano tanti oggetti e utensili comuni, anche esteticamente così poco interessanti, ma così utili, ormai fissati nelle loro semplici forme, perchè le migliori, da generazione a generazione, e tutti di legno o in parte di legno. Mestoli per esempio, e ciotole per la cucina, e s manici di martelli o di cacciavite, e casse nelle quali vengono spedite le merci, dalla frutta alle conserve. Oggetti rozzi, eppure son fatti di faggio, uno degli alberi più belli delle nostre montagne, che da tempo immemorabile vive sul nostro suolo.

Dettati ortografici LA FESTA DEGLI ALBERI

Tutte le opere  contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. 

Canto LA FESTA DEGLI ALBERI – spartito e file mp3

Festa degli alberi : una canzoncina per festeggiare gli alberi, nel loro giorno: testo, spartito stampabile e file mp3

Canto LA FESTA DEGLI ALBERI
Testo

I bambini stanno in mezzo al bosco.
Le piantine han visto festeggiare;
poi le han sistemate al loro posto,
dicendosi: “Cresceranno come noi”.
Alberi, tra i vostri rami cantano,
e i nidi si preparano, a mille gli uccellini.
Alberi, all’ombra vostra posino,
e in pace si ristorino a mille i bimbi belli,
a mille i bimbi belli.

Canto LA FESTA DEGLI ALBERI
Spartito stampabile e mp3 qui:

Poesie e filastrocche per san Martino

Poesie e filastrocche per San Martino per bambini della scuola materna e primaria.

San Martino
Umido e freddo spunta il mattino,
ed a cavallo va San Martino
Quand’ecco appare un mendicante,
lacero e scalzo vecchio e tremante
Il cavaliere mosso a pietà,
vorrebbe fargli la carità
Ma nella borsa non ha un quattrino,
e allora dice Oh poverino
Mi spiace nulla io posso darti,
ma tieni questo per riscaldarti
Divide in due il suo mantello,
metà ne dona al poverello
Il sole spunta e brilla in cielo,
caccia la nebbia con il suo velo
E San Martino continua il viaggio,
sempre allietato dal caldo raggio.

San Martino
Nero il cielo era;
la pioggia fitta al suol precipitava
nè una casa nè una roggia
al meschin si presentava
avanza sconfortato,
le sue gambe eran tremanti
ecco un giovane soldato
si presenta a lui davanti
snello biondo ardito e bello,
ei sta ritto sul cavallo
guarda e subito il mantello
svelto taglia senza fallo
ne dà mezzo al poveretto,
che l’indossa, e il donatore
fissa. Dice ” Benedetto,
sia per sempre il tuo buon cuore.”
Il meschino era Gesù,
e Martin si prosternava
ora non pioveva più,
ecco il cielo rischiarava
riapparì smagliante il sole,
s’udì dolce un’armonia
gelsomini, rose, viole,
infioravano la via. (N. Giustino)

San Martino
La nebbia agl’irti colli
piovigginando sale
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir dei tini
va l’aspro odor de i vini
l’anime a rallegrar.
Gira su ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
su l’uscio a rimirar.
Tra le rossastre nubi
stormi d’uccelli neri
com’esuli pensieri
nel vespero migrar. (G. Carducci)

San Martino
Lampioncini colorati
che sfilate lungo i prati
stan le stelle ad osservare
per vedervi scintillare
voi fiorite nei giardini
come lieti fiorellini
stan le stelle ad osservare
per vedervi scintillare
siete come le farfalle,
bianche rosse verdi e gialle
stan le stelle ad osservare
per vedervi scintillare.

San Martino
Chi passa al gran galoppo
su quel cavallo bianco?
Un prode cavaliere
con la sua spada al fianco.
Poi torna al suo castello
e per il bosco va
gli uccelli lievemente
gorgheggiano qua e là.

San Martino
Se passa un cavaliere con un pennacchio rosso
sull’elmo è san Martino, senza mantello indosso.
Il sole novembrino che stacca foglie gialle,
pelliccia bionda e soffice gli cade sulle spalle  (R. Pezzani)

La leggenda di San Martino
San Martino sul destiero
galoppava, galoppava,
tutto avvolto nel mantello,
tutto assorto nel pensiero.
Nero il cielo, freddo il vento
ed un turbine di foglie…
Era autunno. San Martino
galoppando udì un lamento.
“Muoio”, un poverello
ripeteva irrigidito.
San Martino con la spada
tagliò a mezzo il suo mantello.
Che tepore! Al poverino
gli ritorna sangue e vita,
or ch’è avvolto nel mantello
del pietoso San Martino.
Ricomincia a galoppare
nel grigiore il cavaliere
quando tiepido il bel sole,
per prodigio, ecco riappare!
D’un azzurro intenerito
che ricorda primavera
si sinnova tutto il cielo,
pare il mondo rifiorito.  (Olga Siniscalchi)

Poesie e filastrocche per san Martino – tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere.

I biscotti di San Martino

I biscotti di San Martino con ricetta, modello e spunti per preparare la festa coi bambini.

Aspettando la festa delle lanterne, si imparano coi bambini le canzoncine di San Martino (le trovi qui https://www.lapappadolce.net/category/musica/canti-per-san-martino/ )

si preparano le lanterne, e si decorano i tradizionali biscotti di san Martino.

La mamma prepara le basi con la pastafrolla: qui un modello, che potete scaricare e stampare gratuitamente  modello per biscotto di San Martino e i bambini li decorano con caramelle, cioccolata, marzapane e altro.

Come ho già raccontato qui,

nella tradizione di Venezia e della sua terraferma, per san Martino si regala un biscotto di pasta frolla, raffigurante il santo a cavallo sempre con mantello e spada, decorato con glassa o cioccolato (ma questa è una tradizione già più moderna!) e con confettini colorati o altri dolciumi.

Questa usanza nasce dal regalo che si scambiavano i fidanzati (i morosi), poiché proprio nel periodo dei contratti legati al mondo agricolo, spesso si scambiavano promesse di matrimonio e si dava inizio al fidanzamento ufficiale. La tradizione si è poi evoluta passando dai fidanzati ai bambini.

I biscotti di san Martino venivano consumati l’11 novembre, chiaramente, ma questa data era detta “san Martino dei ricchi”, perchè i più abbienti potevano permettersi di comprare i biscotti e la bottiglia di moscato per inzupparli, nel giorno stesso della ricorrenza.
I poveri, invece, dovevano aspettare di ricevere il salario (simanata), che veniva corrisposto il sabato e quindi mangiavano i biscotti col moscato la domenica successiva all’11 novembre, che si chiamava “san Martino dei poveri”.

Ecco i biscotti di San Martino :

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

https://shop.lapappadolce.net/prodotto/acquarello-steineriano-esercizi-di-colore-ebook/
https://shop.lapappadolce.net/prodotto/manuale-per-realizzare-le-bambole-waldorf/
https://shop.lapappadolce.net/prodotto/il-presepe-steineriano-in-lana-cardata/
https://shop.lapappadolce.net/prodotto/le-quattro-settimane-dellavvento/

The biscuits of St. Martin. Waiting for the festival of St. Martin we prepare lanterns, and the traditional biscuits.

Mom prepares the bases with the pastry (here a model, that you can download and print for free), and children decorate them with candy, chocolate, marzipan and more.

https://shop.lapappadolce.net/prodotto/modello-per-biscotti-di-san-martino/

In the tradition of Venice and its mainland, for St. Martin is offering a shortbread, depicting the saint on horseback always with cape and sword, decorated with icing or chocolate (but this is a tradition already more modern!), and with colored candies or other sweets.

This custom comes from the present that engaged couples exchanged, because in the period of the contracts related to the agricultural world, often they exchanged wedding vows and began the official engagement. The tradition has since moved  going from boyfriends to the children.

Cookies of St. Martin were eaten on 11 November, of course, but this date was called “St. Martin of the rich”, because the wealthy could afford to buy the biscuits and a bottle of muscat for soak them, on the day of the recurrence. The poor, on the other hand, had to wait to be paid their salary, which was paid on Saturday and then ate the biscuits with Muscat next Sunday 11 November, which was called “St. Martin of the poor”.

Here are the biscuits of San Martin:

Dettati ortografici NOVEMBRE

Dettati ortografici NOVEMBRE – Una raccolta di dettati ortografici, con vari livelli di difficoltà, sul mese di novembre, per bambini della scuola primaria.

Novembre
E’ un mese freddo, nebbioso, umido. Gli alberi sono spogli e alzano, verso il cielo grigio, le loro braccia stecchite. I prati sono umidi di nebbia, la siepe è nuda e mostra l’intrigo dei suoi rami spinosi. Si sente l’inverno vicino.

Fa freddo
Le belle giornate di sole ormai se ne sono andate. Il cielo, quasi sempre grigio, nebbioso, lascia cadere una pioggerellina minuta e fredda. Gli animali si sono rifugiati sotto terra, nelle loro tane tiepide e sicure, i rettili sono nascosti nel profondo dei crepacci, i pipistrelli, a testa in giù, si sono appesi sotto la volta delle grotte oscure. Si sveglieranno a primavera.

I doni di novembre
Novembre porta la pioggia, la nebbia, la brina. Il cieso è sempre grigio, cade una pioggerella minuta e fredda, i prati sono zuppi di umidità, sopra ogni filo d’erba brilla una goccia. Se questa umidità si gela, avremo la brina, la fredda sorella della neve.

L’estate di San Martino
Nei primi giorni di novembre, talvolta il cielo si rischiara. Il sole appare tra la nuvolaglia grigia, i fioretti si schiudono, le erbe raddrizzano i loro steli. Sembra tornata la primavera. Ma è soltanto l’estate di San Martino.

L’estate di san Martino
Il cielo è nebbioso; i rami secchi degli alberri, ormai privi di foglie, lasciano cadere lente gocce di umidità rappresa. Ma ecco che, un bel giorno, il cielo si rasserena, il sole torna a scaldare, tiepido, la terra, i passeri cinguettano, qualche fiore sboccia pensando che sia primavera: è l’estate di San Martino, breve, dolce stagione, piena di tepore e di bellezza.

Novembre
Il cielo non ha più il suo bel colore azzurro. Ora è bigio e coperto di nuvole dense. Gli alberi hanno perduto le foglie. Erano così belli, vestiti di verde! Sono rimasti nudi e stecchiti e rabbrividiscono al vento freddo che scuote i rami con triste fruscio.

Freddo
Il freddo è arrivato. Gli alberi hanno ormai perso tutte le foglie, e scheletriti e nudi, rabbrividiscono al vento che soffia, violento, fra i rami. Lucertole, bisce, insetti, sono tutti giù, sottoterra, immersi nel letargo. Si sveglieranno a primavera. I prati sono senza erba; sulle zolle si forma la brina e sui cespugli secchi si posano i passeri infreddoliti alla ricerca di un granellino per sfamarsi.

Novembre
Una nebbia leggera leggera ingombra l’orizzonte. E’ una nebbia uguale, soffice, trasparente, quasi un velo che non nasconde, ma dà bellezza nuova al paesaggio. Tutto tace nella campagna. Di tratto in tratto, a voli brevi, i passeri si slanciano, dai comignoli al piano, e lo scricciolo dal cespuglio alla macchia. (A. Stoppani)

Novembre
Al tempo degli antichi Romani, che furono quelli a dar il nome ai mesi, l’anno cominciava con marzo, ed ecco che novembre era, appunto il nono mese. Mutò il calendario, ma il nome restò, così come sono restati quelli di settembre, di ottobre e di dicembre.

Giorno di nebbia
La nebbia, fitta, umida, silenziosa, bianca, al mattino avvolge in un velo leggero le persone, le automobili, i contorni delle case. Sembra di vivere in un mondo sconosciuto, in mezzo ad ombre. Perfino i suoni sembrano avere un tono più lieve. Verso mezzogiorno la nebbia si dirada e il sole appare in cielo.

Nebbia
Leggera e silenziosa è calata la nebbia. Nasconde col suo velo la luce pallida del sole, i colori degli ultimi fiori dell’autunno. Le case, gli alberi, le persone sembrano ombre. Io cammino adagio, stretto alla mano della mamma. Forse tra poco un raggio di sole riuscirà a sciogliere il velo fitto della nebbia. Allora guarderò lassù per rivedere il cielo.

Pioggia
Il cielo è grigio, pare che un velo lo ricopra tutto. Piove piano, piano. Le gocce si rincorrono in un gioco scherzoso. Ecco, ora una goccia leggera batte ai vetri della finestra. Toc, tic, tac. La pioggia canta la sua canzone. Io l’ascolto in silenzio e osservo nella pozzanghera del cortile il cielo che si riflette.

Arriva il gelo
Viene nelle notti serene, quasi all’improvviso. Si stende tacito sulla terra che si irrigidisce e diventa dura come la pietra. Al mattino un’aria tagliente ci sferza il viso. Tutte le pozzanghere e i fossi sono ricoperti di uno strato di ghiaccio.

 Novembre

Un uomo vestito di grigio, magro e palliduccio, avanza a gran passi. Porta con sè un sacchetto, poche foglie ingiallite e molti crisantemi bianchi. Ma che cosa perde da quel sacchetto? Chicchi di grano? Si capisce, è Novembre, il seminatore.

L’autunno intorno a noi

Guarda: ogni stagione ha la sua poesia di giorni e di cose. Se la primavera inventa i colori, l’autunno li cancella. La terra ha lavorato a dar fieni e biade, ed ecco l’autunno coprirla di foglie cadute, velarla di nebbie sottili, perchè s’addormenti e dolcemente riposi. Gli alberi fino a ieri così folti di chiome, così beati d’ombre e popolati di nidi, ingialliscono e si spogliano. E dove sono gli uccelli?

Nel mese di novembre continua la semina del frumento, delle fave, dell’orzo e della segale. Da per tutto, negli orti e nei giardini, fioriscono i crisantemi. Le giornate sono sempre più brevi. Nel calendario romano novembre era il nono mese dell’anno ed era dedicato a Diana, la dea della caccia. Il mese di novembre è consacrato al culto dei defunti.

Dice la terra: “Ho maturato il grano e l’uva, ho dato il pane agli uomini e alle formiche; dopo tanta fatica, devo riposare. Datemi il seme, che io lo chiuda dentro di me, perchè appena tornerà il sole maturerò ancora le piante che devono darvi il pane”.

Un uomo vestito di grigio, magro e palliduccio, avanza a gran passi. Porta con sè un sacchetto, poche foglie ingiallite e molti crisantemi bianchi. Ma che cosa perde da quel sacchetto? Chicchi di grano? Si capisce, è Novembre, il seminatore.

 

Novembre

Ottime, per la semina, queste giornate di novembre brumose, nebbiose, piovigginose; così la terra è molliccia e le formiche non rubano i chicchi, e i passerotti non li beccano e i polli, razzolando, non li trovano. E intanto, si colgono gli ultimi frutti: no, gli ultimi frutti sono, veramente, le olive. Or che la campagna si addormenta nel riposo invernale, le olive rimangono alla pioggia e al gelido vento sui rami fronzuti. (T. Pellizzari)

L’ultimo raccolto di novembre

Quando la campagna si addormenta nel riposo invernale, le olive rimangono alla pioggia e al gelido vento, nei rami fronzuti. E si gonfiano. E si annerano. E si colmano di olio odoroso. E il contadino comincia a coglierle. E le frangerà sotto la macina. E le torchierà nel pressoio. E dal pressoio, fluiranno taciti rivi d’oro. (T. Pellizzari)

Novembre in campagna

Una nebbia leggera leggera ingombra l’orizzonte. E’ una nebbia uguale, soffice, trasparente, quasi un velo che non nasconde, ma dà bellezza nuova al paesaggio. Tutto tace nella campagna… Di tratto in tratto, a voli brevi e furtivi, i passeri si slanciano dai comignoli al piano e lo scricciolo dal cespuglio alla macchia. (A. Stoppani)

Fiori di novembre

I giardini non hanno più fiori: soltanto i crisantemi fanno nei cespugli una macchia rossastra, gialla, bianca. Sono fiori grandi, rotondi, fitti di petali, oppure semplici e piccoli come margherite. La gente li coglie per portarli alle tombe dei morti e il cimitero, in quei giorni, sembra un grande, magnifico giardino. Ma non c’è allegria come negli altri giardini.

Novembre

Novembre è un mese triste. Porta la brina, la nebbia, la pioggia. Il cielo è quasi sempre nuvoloso. I rami degli alberi sono stecchiti perchè hanno perdute tutte le foglie. In questo mese si ricordano le persone care che non ci sono più. Sulle loro tombe si portano i crisantemi che fanno, nel cimitero, un grande giardino. Pure, qualche cosa di allegro c’è anche a novembre. Si raccolgono le castagne che piacciono molto ai bambini. Nei campi il contadino semina. I chicchi affondano nel terreno lavorato. A primavera la terra sarà tutta verde e fresca.

Estate di san Martino

Novembre è un mese triste: nebbia, freddo, cielo nuvoloso, alberi che si spogliano. Passano gli ultimi stormi di uccelli migratori che si dirigono verso i paesi caldi. Sui rami degli alberi, ormai privi di foglie, si formano grosse gocce di umidità rappresa. Gli insetti sono spariti, la natura è brulla e silenziosa. Ma ecco che un giorno il cielo si rasserena, il sole torna a scaldare tiepido, la terra, i passeri cinguettano, qualche fiore sboccia illudendosi che sia tornata la primavera. Non è primavera: è l’estate di san Martino, breve dolce stagione piena di tepore e di bellezza.

E’ novembre
Presto, cogliamo questi ultimi lampi di bellezza della terra esausta che si prepara a morire. Quante volte avremmo voluto fissare sulla carta l’emozione, il nostro amore per la zolla grassa, bollente, coperta di verde, per la spiga pesante che il sole abbrustolisce, per il grappolo azzurro, lustro, per il ramo curvo carico di frutta! Non abbiamo saputo! Non perdiamo questi splendori estremi. Riempiamoci gli occhi del vermiglione, della porpora, dell’arancione dei pampini agonizzanti; del giallo e del bianco dei fiori ritardatari. L’erba fresca inzuppata di rugiada, le foglie scintillanti nelle mattine ancora soleggiate, i campi e le prode fumanti come la groppa di un bue che ha lavorato troppo. Domani il sipario della nebbia calerà su tutto e sul nostro cuore. Non vedremo, non ameremo più nulla che i nostri ricordi. (A. Soffici)

Giornate novembrine
In questi giorni d’autunno, solo la natura ha colori smaglianti, più festosi di quelli di primavera. Le foglie delle viti e dei boschi vanno dal giallo canarino al rosso carabiniere, passando attraverso ogni sfumatura; l’oro grezzo, il bronzo nuovo, il cuoio vecchio, il pane. La gente in ogni villaggio, la mattina dei Santi, quando ci sono passato, andava al cimitero a portare fiori. Avevano tutti l’abito buono. I giovani o quasi giovani vestiti come in città, i vecchi contadini ancora con il fazzoletto di seta bianca legato al collo, il cappello di feltro tondo con qualche buffetto, il sigaro toscano o la pipa tra i denti, la carnagione arrossata dal sole e dai buoni vini.
La gente andava a piedi, in motoretta, con le donne aggrappate al sellino posteriore, o in automobile. C’erano automobili a centinaia da tutte le parti, vecchie rabberciate e ridipinte, quasi nuove ben lucidate, e nuovissime appena uscite dal negozio. Si allineavano in bell’ordine, all’ingresso del cimitero, dove il vigile, vestito a nuovo, faceva autorevoli segni. Le donne portavano grandi mazzi, tenuti stretti al petto come un bambino, per lo più crisantemi color d’oro, grandissimi, certamente molto più grandi di quelli che si usavano prima della guerra, rinchiusi in sacchi di plastica, perchè non si sciupassero. L’ordine era nelle cose ma anche nei sentimenti, nell’obbedienza ai precetti e alle tradizioni, nella pietà per i defunti. (L. Barzini J un)

Colore di novembre
Novembre: mese delle prime brinate, delle prime nebbie, delle uggiose piogge. Qualche volta fa la sua apparizione la neve; sovente accade già di trovare, il mattino, fontane e ruscelli gelati. Nelle case, sui focolari scoppiettanti, o sulle stufe che brontolano, c’è quasi sempre una pentola che fuma. I bimbi disegnano casine, barche ed alberi sui vetri appannati.
In questo mese, l’acqua è davvero presente in quasi tutti i suoi travestimenti.

Il mese di novembre
La campagna lentamente si spoglia. I campi arati fumano, e la prima nebbia li fascia; e gli alberi nudi levano come scheletri le braccia. Cadono pioggerelle fini, e intanto i solchi e le zolle si vanno riempendo di semi che danno frutti alla nuova stagione.
I contadini piantano nuovi vigneti e nuovi filari di alberi.
Si raccolgono le prime olive da mangiare dolci; sulle bancarelle dei fruttivendoli fanno spicco i vivaci colori delle mele, delle pere, dei cachi, mentre le caldarroste spandono all’intorno un gradevole profumo.
Nei giardini sbocciano gli ultimi fiori: i crisantemi, bianchi, viola, gialli, dal profumo amaro.

 

Tempo di caccia
Il primo sole del novembre si affaccia malinconico alle ultime cime della montagna, già biancheggianti per la neve caduta di fresco, e, mandando i suoi languidi raggi attraversi ai rami brulli dei castagneti, tinge di rosa la croce di ferro del campanile.

Qualche nuvola bianca sta fissa sui monti più lontani, uno strato bigio di nebbia allaga la pianura, e il villaggio dorme ancora sotto un freddo e splendido sereno d’autunno.

I cacciatori son già tutti partiti, dopo che ha suonato la campana dell’alba; vi è stato allora un breve segno di vita, qualche latrato, qualche fischio, qualche colpo alle porte per destare i compagni addormentati, e poi deserto e silenzio turbato soltanto ad intervalli dal fruscio delle foglie secche dei platani della piazzetta, che bisbigliano lievi lievi, portate in giro sul lastrico da radi sbuffi di tramontana. (R. Fucini)

San Martino

Nacque nel 316 in Ungheria. Suo padre era un ufficiale romano. Ancora ragazzo fu avviato alla carriera delle armi che più tardi, divenuto prete, abbandonò. Fu eletto vescovo di Tours. Morì nel 397. La leggenda narra che San Martino, il santo della carità, divise il proprio mantello con un povero incontrato in una rigida giornata autunnale. Come premio a questo suo atto generoso, Dio mutò la temperatura di quella giornata in un clima di primavera. Da quel giorno quel periodo venne chiamato “l’estate di San Martino”. San Martino è considerato anche il simbolo dell’abbondanza.

San Martino

Nacque in Pannonia. Suo padre, tribuno romano, fece di lui un soldato. Ebbe innato il senso della carità. E’ particolarmente noto l’episodio di cui fu protagonista in una fredda giornata di novembre. Mentre a cavallo percorreva un solitario sentiero, si imbatté in un poveretto tremante. Non esitò a dividere con lui il suo mantello. Nella notte, in sogno, gli apparve un giovane uomo rivestito del drappo che aveva donato al poveretto e lo ringraziò.
Commosso da questo strano sogno, non esitò a convertirsi al Cristianesimo. Fondò poi alcuni monasteri ed ebbe grande popolarità.
La sua tomba divenne meta di numerosi pellegrinaggi, cosicché in quel luogo sorse una stupenda Basilica.

Dettati ortografici su NOVEMBRE – tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Poesie e filastrocche su NOVEMBRE

Poesie e filastrocche su NOVEMBRE – Una collezione di poesie e filastrocche sul mese di Novembre per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Novembre
Il novembre sta alla porta
freddoloso e intabarrato,
poggia in terra la sua sporta
ed un sacco ben legato.
Scioglie il sacco: nebbia, neve…
La va mal pei poverini!
Ma la sporta è colma e greve
di castagne pei bambini. (Ferraresi)

Novembre
Io son novembre: i buoi
conduco all’aratura
e nella terra scura
nascondo i semi d’or.
Cadon le foglie, i rovi
splendon di bacche rosse,
s’empion rivi e fosse
e a me si stringe il cor. (D. Valeri)

Nenia di novembre
Al contadino, nel novembre, piace
la terra che riposa
contemplare in pace.
Al contadino, nel novembre, piace
pensare alla semente
che nei solchi giace.
Al contadino, nel novembre, piace
pei campi lavorati
camminare in pace. (V. Masselli)

Novembre
E’ triste questo mese!
Nella campagna spoglia
trema sui rami, appesa,
qualche ingiallita foglia!
Nei prati brulli e arsicci
lassù sulle montagne,
sgusciano fuor dai ricci
le lucide castagne. (Bruno Grella)

Novembre
Sferza, fischiando, il vento
gli alberi nudi, ch’alzan verso il cielo
gli scheletrici rami
e tutto, intorno, dice
che presto arriverà la neve, il gelo.
Non più frutti negli orti,
non c’è quasi più un fiore nei giardini,
è questa la stagione
del crisantemo, il triste fior dei morti.
A mazzi, od in corone,
tra i salici ed i neri
cipressi dei solinghi cimiteri
or tutte se ne infiorano le tombe,
perchè nella lor casa ultima e mesta
abbiano pur gli estinti
un pio giorno di festa. (U. Ghiron)

Novembre
La donnetta nello scialle
si rannicchia intirizzita,
piovon foglie e foglie gialle
sulla terra insonnolita.
Nubi fosche, nubi nere,
van pel cielo a stormi, a frotte,
calan rapide le sere,
scende rapida la notte. (A. Ferraresi)

Novembre
Un velo d’acqua trema
al calore d’un raggio
una foglia di faggio
si distacca e non cade.
Lembi di nebbie rade
fumano a fior di terra
dal leggio di una serra
piovon gocce iridate.
Sulle cose create
che sembravano morte
che sembravano assorte
in un sonno dolente
ecco!
vola il sole d’oriente
con la chioma di nubi (R. Mucci)

Chi lo sa?
Ora dormono tutti i prati,
senza l’erbe, senza i fiori;
dove mai son rimpiattati
i grillini saltatori?
Dove mai saranno andate
le graziose farfalline?
Perchè mai si son chetate
le cicale canterine?
Chi lo sa? (B. L. Pistamiglio)

Galline
Al cader delle foglie, alla massaia
non piange il vecchio cor, come a noi grami:
chè d’arguti galletti ha piena l’aia;
e spessi nella pace del mattino
delle utili galline ode i richiami:
zeppo, il granaio, il vin canta nel tino.
Cantano a sera intorno a lei stornelli
le fiorenti ragazze, occhi pensosi,
mentre il granoturco sfogliano e i monelli
ruzzano nei cartocci strepitosi. (G. Pascoli)

La foglia nella pozzanghera
Sullo specchio appannato
d’una pozzanghera
ho visto cadere una foglia.
Tremava nell’acqua limacciosa
portando con sè l’ultimo brivido
del vento di novembre.
Girava lentamente
lungo le sponde
del livido lago
senza approdare mai.
Nel silenzio
si udì cadere qualche goccia
e la fragile foglia
rovesciò l’oro di tutte le stagioni
nell’acqua fangosa. (M. Altieri)

Novembre
San Martino cavaliere
trova un cielo di nuvole nere:
ogni nuvola un mantello
che regala al poverello.
Dolce tepore  si scioglie
nell’aria rifattasi celeste;
splendono le foglie
nell’effimero oro della veste. (Ignazio Drago)

Canzoncina di novembre
Schiarita di novembre,
al tuo breve sereno
già il camposanto di fioretti è pieno.
Di solingo giardino
quasi marmoree panche,
aspettano le tombe, al sole, bianche.
L’erba, che ai sonni invita,
come d’aprile è folta;
gonfiano le radici un’altra volta.
Come aprile sia tornato
e l’amoroso affanno,
dentro la terra i morti crederanno.
Schiarita di novembre,
al pallido sereno
il camposanto di fioretti è pieno. (U. Betti)

Novembre
Gemmea l’aria, il sole così chiaro
che tu ricerchi gli albicocchi in fiore
e nel prunalbo l’odorino amaro senti nel cuore.
Ma secco è il pruno e le stecchite piante
di nere trame segnano il sereno;
e vuoto è il cielo e cavo al piè sonante sembra il terreno.
Silenzio intorno. Solo alle ventate
di lontano, da giardini e orti,
di foglie è un cader fragile. E’ l’estate fredda dei morti. (G. Pascoli)

Gemmea: limpida e fredda come una gemma.
che tu ricerchi: tanto chiaro è il sole che vien quasi da ricercare gli albicocchi fioriti, come se fosse già primavera.

del prunalbo… nel cuore: l’atmosfera fa quasi sentire quell’odore amarognolo proprio del biancospino (prunalbo).
Ma secco: è un’illusione, quel presentimento di primavera: gli alberi sono secchi.
le stecchite… il sereno: rami stecchiti tracciano disegni oscuri contro il fondo sereno del cielo.
cavo… il terreno: in quell’atmosfera  secca e cristallina il terreno risuona sotto i passi, come fosse vuoto.
alle ventate: ad ogni folata di vento.
fragile: le foglie morte battono al suolo col rumore secco e breve delle cose che si rompono.
l’estate: la cosiddetta “estate di San Martino”. Ma è un’estate senza calore, appropriata alla ricorrenza dei defunti.

Novembre
Io son novembre: i bovi
conduco all’aratura
e nella terra scura
nascondo i semi d’or.
Cadon le foglie, i rovi
splendon di bacche rosse,
s’empiono e rivi e fosse,
e a me si stringe il cuor. (Diego Valeri)

Canzoncina di novembre
Schiarita di novembre,
al tuo breve sereno
il camposanto di fioretti è pieno.
Di solingo giardino
quasi marmoree panche,
aspettano le tombe, al sole, bianche.
L’erba,  che ai sonni invita,
come d’aprile è folta:
gonfiano le radici un’altra volta.
Che aprile sia tornato
e l’amoroso affanno,
dentro la terra, i morti crederanno.
Schiarita di novembre,
al tuo breve sereno
il camposanto di fioretti è pieno. (Ugo Betti)

Novembre
Al monte e alla pianura
ecco novembre toglie
anche l’ultimo verde,
e morte, al suol, marciscono le foglie.
Sferza, fischiando, il vento
gli alberi nudi, ch’alzan verso il cielo
gli scheletriti rami
e, tutto, intorno, dice
che presto arriverà la neve, il gelo.
Non più frutti negli orti,
non c’è quasi più un fiore nei giardini;
é queste la stagione del crisantemo;
il triste fior dei morti. (Ugo Ghiron)

Novembre
Oh, quei fanali come s’inseguono
accidiosi là dietro gli alberi,
tra i rami stillanti di pioggia
sbadigliando la luce sul fango.
Oh, qual caduta di foglie, gelida,
continua, muta, greve, sull’anima!
Io credo che solo, che eterno,
che per tutto il mondo è novembre. (G. Carducci)

 Inverno vicino

Oh, come piove! …Da più giorni, il cielo,
tutto il suo pianto, inconsolabilmente
versa alla terra… D’ogni intorno un velo,
grigio, si stende sull’immensità,
Oh, come piove! … Son le vie, veloci
torrenti, e laghi immensi le campagne.
Che grigiore! … Non s’odono più voci:
squallida, desolata è la città.
Ma dove, i poverelli, senza tetto
e senza pane, dove, nel rigore
di sì cruda stagione hanno ricetto?
Qual è il rifugio della povertà?
Pietoso concedi agli indigenti
un poco del tuo pane e un po’ di sole:
accogli gli infelici, i sofferenti,
tra le grandi braccia di pietà. (Gaetano Corrado)

Novembre

Dicon le siepi brulle: “O dolce sole
di marzo, quando ci darai di nuovo
il verde delle foglie, le viole?”
Dice sotto la gronda il nido vuoto:
“Quando ritornerà la rondinina,
che mi ha lasciato per un lido ignoto?”
Dicono i morti nella terra greve:
“Siamo più tristi e desolati qui,
sotto il bianco mantello della neve!”
Dicono i poverelli, che la sera
han per coperta il cielo senza stelle:
“Torna per noi, sorella primavera!” (Zietta Liù)

 Fuochi di novembre
Bruciano nella gramigna
Nei campi,
Un’allegra fiamma suscitano
E un fumo brontolone.
La bianca nebbia si rifugia
Fra le gaggie,
Ma il fumo lento si avvicina.
Non la lascia stare.
I ragazzi corrono intorno
Al fuoco
Colle mani nelle mani,
Smemorati,
Come se avessero bevuto
Del vino
Per lungo tempo si ricorderanno
Con gioia
Dei fuochi accesi in novembre
Al limitare del campo. (A. Bertolucci)

Paesaggio
Nell’autunno sereno la pianura
non offre al sol che bacche aspre di arbusti
e tra un grigiore argenteo di fusti
riposa, stanca d’ogni genitura.
Uomini attendon gravi all’aratura
spingendo i bovi sotto il giogo angusti,
altri già spargon, d’una sacca onusti,
il seme biondo sulla zolla oscura.
Raggiano i monti vigilando eccelsi
l’opere agresti, e nel loro grembo giace
qualche nuvola, e qualche fumo impigra.
A tratti un volo da spogliati gelsi
si leva e, come a non turbar la pace
laboriosa, tacito, trasmigra. (F. Pastonchi)

Poesie e filastrocche su NOVEMBRE – Tutte le opere  contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. 

Racconti per San Martino

Racconti per San Martino: racconti adatti a bambini della scuola d’infanzia e primaria su San Martino

San Martino
San Martino era un bel soldato, giovane e forte. Se ne andava, in un giorno di novembre, lungo una strada di campagna e si riparava dalla pioggia con un pesante martello che l’avvolgeva tutto.
“Che brutta stagione!” disse guardandoci attorno.

Gli alberi avevano perduto le loro foglie e alzavano i rami stecchiti e nudi verso il cielo grigio, tutto uguale, che prometteva pioggia per chissà quanto tempo. Non c’era un fiore nei prati; quella poca erba era tutta inzuppata d’acqua e in mezzo vi saltavano le rane e facevano gre gre.

La strada era deserta, tutti stavano riparati dentro le case. Soltanto un mendicante se ne stava seduto sopra un paracarro, al margine della strada e tremava sotto la pioggia, cercando di ripararsi sotto pochi cenci che ormai erano intrisi d’acqua e non servivano più a nulla.

“Poveretto!” disse Martino, fermandosi davanti a lui… “Vorrei tanto aiutarti, ma i soldati sono poveri e ti dico la verità che in tasca non ho neppure una moneta per farti bere qualcosa che ti scaldi”.
“Non importa” rispose il poveretto rannicchiato sotto l’acqua. “Mi hai detto una buona parola. Anche questa è carità. Non capita spesso…”

“Aspetta!” disse ad un tratto Martino “Qualcosa ce l’ho”. Trasse la spada e tagliò il mantello in due parti.
“Ecco qua” disse contento “Mezzo per uno e staremo abbastanza caldi tutti e due”. Posò il mantello sulle spalle del vecchio che lo guardava con riconoscenza e proseguì lietamente il suo cammino.

Poco dopo incontrò un altro mendicante, anche questi lacero e tremante sotto la pioggia gelida che veniva giù.
“Quanti poveri ci sono al mondo!” disse fra sè Martino e la sua bella contentezza era svanita. Lo spettacolo della miseria gli aveva rattristato il cuore. Senza neppure pensarci su un momento, si tolse la metà del mantello che si era gettato sulle spalle e lo regalò al mendicante.

Martino camminava e pregava Dio per la povera gente e si sentiva il cuore pieno di amore e di pietà. Era così assorto nei suoi pensieri che non si era neppure accorto che aveva smesso di piovere. Guardandosi attorno pensò di sognare. Il cielo si era schiarito e le pozzanghere erano piene di riflessi azzurri. All’orizzonte era apparso un bellissimo arcobaleno e il sole era caldo e luminoso. Le siepi erano tutte fiorite e gli uccellini, sugli alberi, cantavano lietamente. Non pareva più autunno, ma la dolce e tiepida primavera.

Dio aveva voluto ricompensare l’atto generoso di Martino e gli aveva mandato un segno della sua benevolenza.
Da allora, nel pieno dell’autunno, s’è sempre qualche giornata tiepida, il sole splende e i rami spogli provano anche a mettere qualche gemma. Gli uomini dicono che quella è l’estate di San Martino che il cielo, ogni anno, manda sulla terra per ricordare l’atto pietoso del Santo che regalò il suo mantello ai poveri.
M. Menicucci

Il cavaliere della luce
Questo è un racconto che si usa nelle scuole steineriane, che ho un po’ alleggerito (nei limiti del possibile) degli elementi che a mio parere calcano troppo la mano sulle simbologie religiose e morali. In effetti la storia di san Martino è un racconto semplice formato da due quadri soltanto: il taglio del mantello, e l’apparire del sole.

In un regno lontano lontano viveva tanto tempo fa un ragazzo, Martino. Questo ragazzo era molto stimato dal Re, per i suoi modi gentili e per il suo cuore coraggioso. Presto Martino imparò a cavalcare, a tirare di scherma e con la fionda. Non usciva mai dal castello, se non per qualche battuta di caccia, durante la quale il re lo voleva sempre al suo fianco. E Martino cresceva sempre più bello, e forte, e intelligente.

Così, quando venne il momento, il re lo mandò a chiamare, perchè già da tempo aveva pensato di fare di lui il suo consigliere. Quando Martino si trovò al cospetto del re, messo al corrente delle sue intenzioni (intenzioni che avrebbero certo lusingato cavalieri, nobili e principi di tutto il mondo), lui rimase un attimo in silenzio, poi chiese al re tre giorni di tempo per riflettere sulla proposta. Il re fu molto stupito, ma siccome aveva grande fiducia in Martino e lo stimava moltissimo, non si offese per nulla e accettò la sua richiesta.

Martino trascorse la prima notte nella torre del castello, e di notte, uscendo a guardare le stelle, sentì quanto piccolo era il regno in cui viveva e quanto grande era il cielo.

Il secondo giornò cavalcò a lungo, poi trascorse la notte in una grotta che conosceva bene, perchè era quella dove andava a giocare da bambino.

Lì fece un sogno: era a palazzo, durante una festa, al fianco del suo re. Tutti sorridevano, tutto era bello e ricco. Poi improvvisamente si alzava una nebbia grigia e lui si ritrovava solo, in una strada stretta mai vista prima. C’erano persone tristi, povere e affamate, e ogni volta che lui cercava di aiutarle, nel sogno rimaneva come immobilizzato. E più andava avanti per quella strada, più anche lui si trasformava: i suoi bei vestiti diventavano stracci, e lui sentiva fame e sete e freddo.

Si svegliò di colpo, senza sapere come finisse il sogno.

Il terzo giorno decise di andare in riva al mare, e la sera si addormentò su di una zattera ormeggiata agli scogli. E fu un sonno senza sogni. Quando si svegliò, si sentiva forte e sereno, e tornò dal  re, che lo stava aspettando. “Caro re, ho pensato a lungo e mi sento onorato dalla vostra proposta, ma sento che il mio destino non è quello di restare a palazzo. Datemi il permesso di partire. E vi prometto  che tornerò, non appena avrò trovato quello che cerco”. Di fronte a tanta fermezza, il re accettò la decisione di Martino, e sguainata la spada, lo nominò cavaliere dicendo: “Ora sei un cavaliere, avrai un cavallo, questo mantello rosso e la mia spada.”

Martino partì al galoppo su uno splendido cavallo bianco, col suo bellissimo mantello rosso  e la spada dono del re. Compì molti atti eroici lungo la sua strada, e con la sua spada combattè ingiustizie e bugie. E passarono molti anni. Un giorno, era autunno inoltrato, Martino cavalcava pensando a quanto tempo era passato da quando aveva lasciato il suo regno. Era novembre. Le giornate si facevano sempre più fredde, e una fittissima nebbia avvolgeva tutte le cose. Si strinse nel suo mantello rosso. L’umidità dell’aria si sentiva fin nelle ossa. Ad un certo punto il cavallo si fermò, come se avesse sentito qualcosa.

Allora Martino scese dalla sella e vide, seduto sul ciglio della strada, un povero mendicante. Il freddo era insopportabile. Martino guardò tra le sue cose se c’era qualcosa che poteva essere utile per soccorre l’uomo, ma non aveva nulla. Allora, senza nemmeno pensarci un attimo, si tolse il mantello, lo alzò in aria, e impugnata la sua spada lo divise in due parti uguali. Poi con una metà andò a coprire il mendicante, e lui si accontentò dell’altra metà.

Quindi, senza dire una parola, rimontò in sella e si allontanò nella nebbia, sotto lo sguardo riconoscente dell’uomo. Subito dopo avvenne una cosa davvero incredibile: la nebbia sparì di colpo per lasciar filtrare i raggi del sole, ed erano raggi caldi come in estate, capaci di scaldare tutto il paese. Martino si tolse anche il pezzo di mantello rimasto, tanto faceva caldo. E capì che era il momento di tornare nel suo regno.

San Martino

Nacque nel 316 in Ungheria. Suo padre era un ufficiale romano. Ancora ragazzo fu avviato alla carriera delle armi che più tardi, divenuto prete, abbandonò. Fu eletto vescovo di Tours. Morì nel 397. La leggenda narra che San Martino, il santo della carità, divise il proprio mantello con un povero incontrato in una rigida giornata autunnale. Come premio a questo suo atto generoso, Dio mutò la temperatura di quella giornata in un clima di primavera. Da quel giorno quel periodo venne chiamato “l’estate di San Martino”. San Martino è considerato anche il simbolo dell’abbondanza.

San Martino

Nacque in Pannonia. Suo padre, tribuno romano, fece di lui un soldato. Ebbe innato il senso della carità. E’ particolarmente noto l’episodio di cui fu protagonista in una fredda giornata di novembre. Mentre a cavallo percorreva un solitario sentiero, si imbatté in un poveretto tremante. Non esitò a dividere con lui il suo mantello. Nella notte, in sogno, gli apparve un giovane uomo rivestito del drappo che aveva donato al poveretto e lo ringraziò.
Commosso da questo strano sogno, non esitò a convertirsi al Cristianesimo. Fondò poi alcuni monasteri ed ebbe grande popolarità.
La sua tomba divenne meta di numerosi pellegrinaggi, cosicché in quel luogo sorse una stupenda Basilica.

Racconti per San Martino – tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. 

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San Martino nella tradizione

San Martino nella tradizione: ci sono molte leggende che riguardano San Martino, e le sue gesta sono note a tutti i bambini in Germania, Austria e Svizzera. San Martino è festeggiato anche in tutt’Italia, con tradizioni popolari diverse che vanno dai falò al sud (simili alle feste delle lanterne), ai sammartinelli o sama di Venezia.

In effetti l’origine della tanto amata processione delle lanterne non è chiara.  Però è molto accreditata l’ipotesi che si tratti di  un’elaborazione più “cittadina” dei falò di San Martino, che  ancora oggi vengono accesi nelle campagne in tutta Europa.

Per quanto riguarda le tradizioni gastronomiche, per San Martino si preparano dolci tipici e l’oca.  Al ritorno dai festeggiamenti all’aperto si consumano insieme al vino caldo.

Pur essendo morto l’8, San Martino viene ricordato il giorno in cui la sua salma venne tumulata, l’11 novembre appunto.

Questa data probabilmente non venne scelta a caso, poiché è una data fondamentale sia nella tradizione cristiana e cattolica sia nel mondo rurale e nelle sue tradizioni: nella tradizione cristiana e cattolica questa data rappresentava infatti il penultimo giorno prima dell’inizio del periodo di penitenze e digiuni che precedevano il Santo Natale, mentre per il mondo contadino rappresentava la fine dell’anno agricolo, nonché la data della svinatura e l’inizio del ciclo invernale.

In questo periodo si spillava il vino novello dalle botti e si festeggiava accompagnando il vino con i frutti della stagione, quali ad esempio le castagne. Ecco perché ancora oggi in tale ricorrenza si servono caldarroste e vin brulé (http://www.restoredtraditions.com/)

Oltre ad essere l’inizio del ciclo invernale, l’11 Novembre segnava anche la fine dei contratti agricoli. Infatti in tale data i mezzadri preparavano le loro masserizie e lasciavano la loro mezzadria al signore del podere; se questi decideva di rinnovare il contratto, ritornavano nella loro casa a festeggiare con i prodotti di stagione, altrimenti dovevano traslocare.

Ed ecco come è nata l’espressione “Faxemo San Martin” ovvero “Fare San Martino”, che indicava appunto il trasloco dei mezzadri.

Dai traslochi del mondo rurale, anche nelle città divenne consuetudine cambiare casa nel periodo di San Martino e l’utilizzo dell’espressione “Fare San Martino” dalle campagne arrivò nelle città.

Molti dei detti popolari hanno origine da queste usanze. Tra questi ricordiamo “Oca, castagne e vino, tieni tutto per San Martino” ed il veneto “Chi no magna oca a San Martin no’l fa el beco de un quatrin”.

http://www.terminartors.com/

Va però anche ricordato che sempre in questo periodo, soprattutto nel Veneziano, i popolani più poveri andavano in giro di casa in casa e, porgendo il grembiule vuoto, cantavano: “In sta casa ghe xe de tuto, del salame e del parsuto, del formagio piasentin viva viva San Martin!” (In questa casa c’è di tutto, del salame e del prosciutto, del formaggio piacentino viva viva San Martino), con la speranza di ricevere qualcosa, ricordando il gesto caritatevole di San Martino verso il Mendicante.

Inoltre, i festeggiamenti per i nuovi affari o per il rinnovo del contratto avvenivano spesso per le strade ed erano accompagnati, oltre che dall’oca arrosto, da bicchieri di buon vino novello e da castagne arrosto, anche da canti, spesso anche a squarciagola viste le abbondanti libagioni.

Spesso, coloro che festeggiavano in strada non si limitavano a cantare, ma facevano ogni sorta di rumore pur di convincere chi era in casa a donare loro altro vino e altre castagne.

E chi era in casa, sia per gesto di bontà sia perché non ne poteva più del baccano, donava!

Ed ecco perché si dice “battere il San Martino” e tale usanza è rimasta ancora oggi a Venezia e nella laguna.

http://en.wikipedia.org/

Ancora oggi a Venezia l’11 novembre i bambini girano con pentoloni e campanacci per i negozi chiedendo qualcosa in dono e cantando, oltre al ritornello di S.Martino campanaro, anche filastrocche più complesse, sul genere di “In sta casa ghe xe de tuto, del salame e del parsuto, del formagio piasentin viva viva San Martin!”:

Oh che odori de pignata!
Se magnè bon pro ve fazza,
Se ne de del bon vin
cantaremo S.Martin

Oh, che odori di cucina, se state mangiando vi faccia bene, se ci date del buon vin, canteremo san Martin.

S.Martin n’à manda qua
Perché ne fe la carità
Anca lu, co’l ghe n’aveva
Carità ghe ne faceva.

San Martino ci ha mandati qua perchè ci facciate la carità. Anche lui, con quel che aveva, la carità lui la faceva.

Fe atenzzion che semo tanti
E fame gavemo tuti quanti
Stè atenti a no darne poco
Perché se no stemo qua un toco!

Fate attenzione che siamo in tanti, e fame l’abbiamo tutti quanti. State attenti a non darne poco, perchè sennò staremo qua un bel po’

Due poi erano le conclusioni della filastrocca a seconda che i bambini avessero ricevuto in dono qualcosa, caramelle, soldi, cibo:

E con questo la ringraziemo
Del bon animo e del bon cuor
Un altro ano ritornaremo
Se ghe piase al bon Signor
E col nostro sachetin
Viva, viva S.Martin.

E con questo la ringraziamo del buon animo e del buon cuore. L’anno prossimo ritorneremo, se piacerà al buon Signor. E col nostro sacchettino, viva viva san Martino.

O, non avessero ricevuto niente:

Tanti ciodi gh’è in sta porta
Tanti diavoli che ve porta
Tanti ciodi gh’è in sto muro
Tanti bruschi ve vegna sul culo.

Tanti chiodi ha questa porta, tanti diavoli che vi portano. Tanti chiodi ha questo muro, tanti foruncoli vi vengano al culo

Si parla anche di “Estate di san Martino” per i giorni intorno all’11 novembre, riconducendoli all’episodio del mantello; in effetti spesso è proprio in questo periodo che si osservavano pochi giorni di tempo bello e tiepido, subito dopo le brume autunnali e poco prima delle gelate invernali.

E’ perciò probabile che l’osservazione dei fenomeni naturali nel mondo agricolo e le consuetudini contadine si siano integrate profondamente nella costruzione della leggenda sul santo.

I biscotti di san Martino

I “Weckmänner” sono biscottoni tedeschi a forma di omino, con la pipa in bocca, che si preparano per san Martino. Per il tradizionale Weckmann, la pasta è modellata a mano a forma di omino, e con l’uvetta o i mirtilli secchi si fanno occhi e bottoni della giacca. In Germania si trovano facilmente le pipe in terracotta per decorarli, ma è molto difficile trovarle altrove…

Anche in Italia c’è qualcosa di simile, a Venezia. Nella tradizione di Venezia e della sua terraferma, per san Martino si regala un biscotto di pasta frolla, raffigurante il santo a cavallo sempre con mantello e spada, decorato con glassa o cioccolato (ma questa è una tradizione già più moderna!) e con confettini colorati o altri dolciumi.

Questa usanza nasce dal regalo che si scambiavano i fidanzati (i morosi), poiché proprio nel periodo dei contratti legati al mondo agricolo, spesso si scambiavano promesse di matrimonio e si dava inizio al fidanzamento ufficiale. La tradizione si è poi evoluta passando dai fidanzati ai bambini.

I biscotti di san Martino venivano consumati l’11 novembre, chiaramente, ma questa data era detta “san Martino dei ricchi”, perchè i più abbienti potevano permettersi di comprare i biscotti e la bottiglia di moscato per inzupparli, nel giorno stesso della ricorrenza.

I poveri, invece, dovevano aspettare di ricevere il salario (simanata), che veniva corrisposto il sabato e quindi mangiavano i biscotti col moscato la domenica successiva all’11 novembre, che si chiamava “san Martino dei poveri”.

Ora, non ci restano che le oche…

Quella dell’11 novembre,  abbiamo visto,  era una festa pagana di origine antichissima , già della tradizione celtica, ed entrata a far parte delle feste cristiane grazie a S. Martino.

La leggenda racconta infatti che il Papa volesse a tutti i costi nominare vescovo Martino, il quale invece molto umilmente non desiderava occupare posizioni importanti, poiché voleva dedicare la sua vita alla preghiera, all’evangelizzazione e all’aiuto dei poveri.

Allora Martino si nascose in un convento sperando che nessuno lo potesse scovare. C’erano però delle oche, che si sa sono animali molto chiassosi. Le oche fecero un tale baccano con i loro “qua qua”, che alla fine Martino venne scoperto. E divenne vescovo.

Da allora ogni anno, a ricordare il “tradimento” delle oche, un’oca veniva arrostita.

Nella tradizione contadina, come già detto, l’11 novembre si chiudevano i vecchi contratti agricoli, ma se ne aprivano anche di nuovi. E va detto che l’oca rappresentava, assieme al maiale, la riserva di grassi e proteine durante il periodo invernale del povero contadino, il quale si cibava quasi esclusiamente solo di cereali e di grandi polente.

Nel Medioevo, inoltre, l’oca veniva allevata anche nei conventi e nei monasteri, come aveva decretato Carlo Magno. L’oca divenne perciò una preziosa e fondamentale merce di scambio. I fittavoli ed i mezzadri spesso pagavano la pigione al nobile possidente con un’oca; i contadini portavano alle fiere, che venivano organizzate in tale periodo, le loro oche per barattarle con altre merci, quali ad esempio capi di vestiario.

A tale proposito, famosa è la “Fiera delle oche e degli stivali”, che si svolge a S. Andrea di Portogruaro e che conserva la memoria dei baratti tra contadini e mercanti. Inoltre, considerato che in questo periodo aveva inizio il ciclo invernale, gli uccelli migratori, come le oche selvatiche muovevano verso sud e nelle zone di passo, come appunto la Laguna di Venezia, era più facile cacciarli proprio in questo periodo.

E per finire una ricetta tedesca

Oca di San Martino con mele, castagne e gnocchi di pane (Martinsgans mit Rothkohl und Schmoräpfel)

È un piatto che richiede molto tempo. La cottura dell’oca è di per sé semplice. La preparazione dei contorni richiede però pazienza.

Ingredienti per 6 persone: 1 oca di circa 5 kg, 30 g di ambrosia (favorisce la digestione), 2 cipolle, 2 mele, sale e pepe.

Eliminare la parte più grassa all’oca e porla in una pentola a fuoco basso con un bicchiere di acqua. Eliminare il collo e le ali (serviranno nella preparazione del condimento). Tagliare a tocchetti la cipolla e le mele. Insaporirle con ambrosia, buccia di arancia, sale e pepe. Salare internamente l’oca e riempirla con le mele e la cipolla appena preparate. Salare e pepare poi l’oca esternamente e porla a cuocere sopra una teglia da forno, con un po’ di acqua (leggermente profonda per poter raccogliere tutto il grasso che si scioglierà durante la cottura) in forno preriscaldato a 180° C. Non appena l’oca inizia ad assumere colore diminuire la temperatura a 160° e continuare la cottura in forno per 90 minuti. Ogni 15 minuti irrorare l’oca con il grasso di cottura.

Mele al forno

Ingredienti: 6 piccole mele (Cox Orange), 200 g di marzapane (naturale), 90 g di uvetta sultanina

Eliminare con l’apposito coltellino il torso delle mele. Mischiare l’uvetta sultanina con il marzapane e riempire la parte centrale delle mele svuotate. Porre le mele su una teglia da forno ed infornarle a 160° C sino a quando non si ammorbidiscono.

Cavolo

Ingredienti: 90 g di grasso di oca, 100 g di cipolla tagliata a fettine sottilissime, 1 kg di cavolo rosso tagliato a fettine sottilissime, 50 g di gelatina di mirtilli rossi, 2 piccole mele tagliate a fettine sottilissime, un sacchettino aromatico con: 4 chiodi di garofano, 2 foglie di alloro, 3 bacche di ginepro, 1 dl di aceto di vino rosso, sale, zucchero, 1/2 l di vino rosso

Porre il cavolo con la cipolla a rosolare in una capiente pentola ove si sarà messo a sciogliere un po’ di grasso d’oca. Dopo circa venti minuti aggiungere l’aceto e il vino rosso. A pentola coperta lasciare stufare per ulteriori venti minuti. Aggiungere quindi il sacchetto aromatico e le fettine di mela e continuare la cottura. Poco prima di terminare la cottura aggiungere la gelatina di mirtilli rossi. Riscaldare al momento di servire.

Marroni

Ingredienti: 200 g di zucchero, 1 bicchiere di vino bianco, un po’ di brodo di oca (i cosiddetti “fondi”si trovano in commercio presso i negozi specializzati e sono di ottima qualità), 7 fette di sedano sottilissime, 40 castagne (tipo marroni), 3 stecche di cannella

Incidere la buccia dei marroni e porli in forno preriscaldato a 180° C per circa 15 minuti, indi sbucciarli. In una padella fare caramellare lo zucchero. Aggiungere il vino bianco e il fondo di cottura d’oca per sciogliere il caramello, versate i marroni. Appoggiare le sottili fette di sedano sui marroni, aggiungere le stecche di cannella e continuare la cottura dolcemente sino a quando le castagne saranno morbide ma compatte.

Gnocchi di pane

Ingredienti: 400 g di pane bianco del giorno prima, 100 g di burro, 0,7 L di latte caldo, 4 uova, 60 g di cipolla imbiondita in un po’ di burro, 4 cucchiai di prezzemolo tritato finemente, sale, noce moscata

Tagliare i panini in piccoli pezzi e abbrustolirne 100 g in una padellina con un po’ di burro. Prendere una ciotola e mettervi i pezzettti di pane (anche quelli abbrustoliti) e coprirli con il latte tiepido. Sbattere le uova e aggiungerle, assieme agli altri restanti ingredienti (cipolla rosolata e prezzemolo tritato), alla mollica di pane. Salare e pepare, corregggere con un po’ di noce moscata e lasciare riposare per circa 45 minuti. L’impasto risultante dovrà essere morbido ma compatto. Con tale impasto formare delle piccole “palle” (Knödel) del diametro di circa 5 cm. Per la cottura: riempire una capiente pentola con acqua. Salarla. Portarla ad ebollizione e diminuire immediatamente la fiamma. Gli gnocchi si dovranno infatti cuocere solo attraverso il calore moderato. Non appena vengono in superfice, sono pronti per essere serviti.
Questi gnocchi si possono preparare per tempo. Si possono cuocere e, al momento di servire, si posson versare per 1-2 minuti nell’acqua bollente per essere riscaldati

Per il ripieno

Ingredienti: fegato e cuore dell’oca, 60 g di pane a dadini, 70 g di timo e maggiorana freschi tritati, 80 g di patate a dadini, 60 g di cipolla a dadini, 2 uova, buccia grattugiata di un’arancia e di un limone, carta stagnola per avvolgere il ripieno

Tagliare il fegato e il cuore dell’oca a pezzetti. Rosolarli in un po’ di grasso d’oca assieme alla cipolla. Aggiungervi quindi le patate, le erbe aromatiche e il pane. Lasciare insaporire il tutto per circa dieci minuti. Lasciare raffreddare e aggiungere le due uova, la buccia grattugiata dell’arancia e del limone e amalgamare bene il tutto. Lasciare riposare per circa venti minuti. Prender della carta argentata. Ungerla con del grasso d’oca e porvi l’impasto dando una forma allungata. Chiudere il “salamino” avvolgendo su se stessa la carta e appoggiarlo sulla teglia dove cuoce l’oca lasciandolo cuocere per 20 minuti. Quando l’oca sarà cotta, porzionarla, ponendo le porzioni su una teglia da forno, irrorarle col grasso di cottura e coprirle con un foglio di carta argentata. Dieci minuti prima di servire rimettere in forno a 200° C per riscaldare. Le parti restanti della carcassa verranno aggiunte al condimento preparato con il collo e le ali, le verdure, la salsa di pomodoro ed il brodo di volatile (dovrà cuocere per 2 ore). Per addensarlo, utilizzare all’occorrenza un cucchiaio di fecola di patate. Prima di servirlo, filtrarlo con un colino.

Per la salsa: collo, ali e scarti di cottura dell’oca, 150 g di verdure (cipolla, carota, sedano), 30 g di salsa al pomodoro, 1 bicchiere di vino bianco, brodo di pollo o altro volatile

Per servire: riscaldare i piatti. Assicurarsi che tutte le componenti (marroni, mele, verza, oca, ripieno, salsa) siano caldi, quindi, su ogni piatto porre: 1 pezzo d’oca; 2-3 fette di ripieno; al centro la verza; la mela; i marroni; irrorare con abbondante salsa.

Ecco spiegato perchè i Tedeschi prenotano i ristoranti per mangiare l’oca di san Martino anche con molti mesi d’anticipo…

riferimenti nel web:

http://www.venessia.com/sanmartin.htm

http://www.universocucina.com/

http://www.giocodelloca.it/s_martino.asp

http://www.mangiarebene.com/

https://shop.lapappadolce.net/prodotto/acquarello-steineriano-esercizi-di-colore-ebook/
https://shop.lapappadolce.net/prodotto/manuale-per-realizzare-le-bambole-waldorf/
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