Schede per i primi esercizi di composizione in prosa

Schede per i primi esercizi di composizione in prosa scaricabili e stampabili gratuitamente in formato pdf. Le schede comprendono:

  • Gioco di gruppo di scrittura di un paragrafo
  • Questionario per valutare un testo
  • Osservo la mia scrittura
  • Schede per la scrittura di didascalie
  • Cartellini delle frasi da completare
  • Cartellini delle similitudini da completare
  • Schede questionario per la composizione di storie
  • Cartellini di idee per comporre storie
  • Scheda per scrivere dialoghi tra due persone
  • Cartellini di idee per scrivere dialoghi

Schede per i primi esercizi di composizione in prosa

Gioco di gruppo di scrittura di un paragrafo

Riuniamo un gruppo di bambini e spieghiamo loro che scriveremo un paragrafo insieme. Un paragrafo è un gruppo di frasi che sviluppano un’idea principale.

Scegliamo un argomento e scriviamolo nella casella del titolo. Poi chiediamo ai bambini di mettere insieme le loro idee sull’argomento, e riempiamo il primo schema.

A questo punto scegliamo cosa vogliamo usare come frase iniziale, cosa per ognuna delle tre frasi centrali, e cosa come frase finale, e riempiamo il secondo schema.

Infine scriviamo il nostro paragrafo.

Il processo di scrittura di un racconto consta di quattro fasi principali:

  1. Fase preparatoria: si generano le idee. E’ la fase dell’esplorazione delle proprie idee e dei propri sentimenti. Senza abusarne, possiamo preparare per i bambini degli incipit che i bambini devono poi completare.
  2. Composizione: è l’attuazione delle idee. I bambini hanno bisogno di tempo, e molti racconti non vanno oltre questa fase.
  3. Rilettura e correzione: durante questa fase il bambino toglie, aggiunge, cambia e corregge. Questa fase non si attua in genere prima degli 8 anni, e non è bene affrettare il processo.
  4. Pubblicazione: si rende pubblico il racconto. La pubblicazione può avvenire in vari formati: libro, libro illustrato, cartellone, rotolo, presentazione video, ecc…

Si possono organizzare delle riunioni tra l’insegnante e un bambino o un gruppo di bambini, per parlare insieme del loro lavoro. Queste riunioni sono parte integrante del processo di scrittura, se il bambino decide di pubblicare il suo scritto. Queste riunioni possono essere di quattro tipi:

  • Riunioni sul contenuto: hanno lo scopo di aiutare lo scrittore a fare chiarezza, discutendo su cosa è davvero importante nella storia.
  • Riunioni sul processo: hanno lo scopo di aiutare il bambino a porsi domande. L’insegnante chiede al bambino di spiegare i perché delle sue scelte; la riunione si conclude con la domanda: “Cosa dovrai fare dopo?”
  • Riunioni sulla redazione: queste riunioni si fanno quando il contenuto è già pronto e non ha bisogno di modifiche.
  • Riunioni di valutazione: queste riunioni hanno lo scopo di aiutare il bambino a comprendere cosa rende buono un testo scritto. I bambini imparano gradualmente a scegliere i propri lavori migliori per la pubblicazione.

Per la valutazione di un testo scritto, può essere di grande aiuto usare un questionario, come questo:

Schede per i primi esercizi di composizione in prosa

Osservo la mia scrittura

Questo secondo questionario può essere utile per tutti i tipi di testo, come strumento per l’autocorrezione:

Schede per i primi esercizi di composizione in prosa

Schede per la scrittura di didascalie

I bambini scrivono una didascalia in riferimento all’immagine che trovano sulla scheda. Al termine, chiediamo loro di condividere quello che hanno scritto con gli altri, di modo che tutti possano ascoltare anche ciò che hanno scritto i compagni.

Ho preparato una scheda bianca, su cui potete disegnare o incollare le immagini che vi sembrano più indicate per i vostri bambini, ed una serie si schede complete di immagini, pronte.

Schede per i primi esercizi di composizione in prosa

Cartellini delle frasi da completare

Il bambino sceglie una carta da copiare, e completa la frase. I bambini possono usare il dizionario, o chiedere a un amico di aiutarli con l’ortografia.

Schede per i primi esercizi di composizione in prosa

Cartellini delle similitudini da completare

Questo esercizio è indicato per bambini dopo i 9 anni. Il bambino sceglie un cartellino e completa la similitudine. E’ un esercizio molto utile anche come preparazione alla scrittura di poesie.

Schede per i primi esercizi di composizione in prosa

Schede questionario per la composizione di storie

Due bambini scelgono una scheda della serie, entrambi contribuiscono alla creazione della storia, a solo uno è lo “scriba”.

Schede per i primi esercizi di composizione in prosa

Cartellini di idee per comporre storie

Schede per i primi esercizi di composizione in prosa

Scheda per scrivere dialoghi tra due persone

Schede per i primi esercizi di composizione in prosa

Cartellini di idee per scrivere dialoghi

GIOCO GRAMMATICALE SUL NOME per la classe quarta

GIOCO GRAMMATICALE SUL NOME per la classe quarta della scuola  primaria su nomi comuni, propri, primitivi, derivati, alterati, maschili, femminili, singolari, plurali e collettivi.

Il gioco può essere preparato agevolmente a mano, ma se preferite ho preparato una versione pronta, scaricabile e stampabile in formato pdf.

Preparare dieci buste, su ciascuna delle quali i bambini scriveranno, oltre al proprio nome, le indicazioni seguenti:

  1. NOMI COMUNI
  2. NOMI PROPRI
  3. NOMI PRIMITIVI
  4. NOMI DERIVATI
  5. NOMI ALTERATI
  6. NOMI MASCHILI
  7. NOMI FEMMINILI
  8. NOMI SINGOLARI
  9. NOMI PLURALI
  10.  NOMI COLLETTIVI

(se volete potete stampare le buste già pronte da ritagliare e incollare)

Predisporre poi le striscioline di carta, sulle quali sono scritte i gruppi di parole per ciascun gioco (anche queste, se volete, già pronte per la stampa).

Gioco 1 – buste 1 e 2 (nomi comuni e propri) – Gruppi di parole
CICLISTA BALDINI
MONTE CERVINO
ETTORE CALZOLAIO
LAGO TRASIMENO
VIALE CARDUCCI
PASCOLI POETA
MANZONI SCRITTORE
NAZIONE FRANCIA
PAPA GIOVANNI
RE GUSTAVO ADOLFO
CARLO ALBERTO PRINCIPE
FIUMI ADDA TEVERE ARNO
EMILIA SARDEGNA UMBRIA REGIONI

Gioco 2 – buste 3, 4 e 5 (nomi primitivi, derivati e alterati) – Gruppi di parole:
RAGAZZINO RAGAZZETTO RAGAZZATA
OMETTO OMACCIO OMINO
BASTONE BASTONCINO BASTONATA BASTONATURA
COLTELLO FORCHETTA CUCCHIAIO CUCCHIAINO
CANNELLA CANNONE CANNUCCIA
CAVALCATURA CAVALIERE CAVALLETTO CAVALLONE
PEDATA PEDONE PIEDINO
MANIGLIA MANINA MANONE MANUBRIO

Gioco 3 – buste 6 e 7 (nomi maschili e femminili) – Gruppi di parole:
LIMONE ARANCIO ARANCIA DATTERO CILIEGIA
QUERCIA ABETE LARICE ONTANO VITE
LOMBARDIA ABRUZZO UMBRIA CAMPANIA ROMAGNA LAZIO FRIULI
ITALIA FRANCIA BELGIO OLANDA CILE PORTOGALLO GERMANIA SVIZZERA
ATENE FERRARA BRINDISI ASTI ACQUI PIREO TARANTO CAGLIARI AGRIGENTO CAIRO
PROBLEMA OPERAZIONE TEMA RISOLUZIONE SVOLGIMENTO RISPOSTA
GUIDA SENTINELLA SOLDATO RECLUTA AVIATORE GUARDIA

Gioco 4 – buste 8, 9 e 10 (nomi singolari, plurali e collettivi) – Gruppi di parole:
CESPUGLIO PIANTA ALBERI PINETA BOSCO FRUTTETO
SUONATORE BANDA MUSICISTI FANFARA
SOLDATO SENTINELLA GUARDIA PLOTONE SQUADRA BATTAGLIONE TENENTE UFFICIALE
API VESPA SCIAME MIELE ARNIA.

Al via dell’insegnante, i bambini dividono, tagliandole con le forbici, parola per parola, le striscioline di carta, e inseriranno ogni bigliettino con una parola sola nella busta voluta.

L’insegnante potrà poi ritirare le buste di tutti i bambini e controllato il contenuto potrà proclamare il campione di grammatica della classe.

Naturalmente il gioco può essere condotto anche in modo non competitivo, conducendo la correzione con tutta la classe insieme.

Giochi di parole: Le frasi matte

Giochi di parole: Le frasi matte. Di seguito trovate il gioco; se vi piace potete scaricarlo e stamparlo cliccando sul link in fondo alla pagina.

Provate a leggere le seguenti frasi, direte: “Ma non hanno senso, sono matte!”. Invece no. Leggetele e rileggetele attentamente: in ognuna troverete un proverbio più o meno famoso.

1. Non basta tirare le ruote se si vuole arrivare al carretto bisogna ungere anche il mercato.

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2. Quando tutti sono capaci il ciliegio è carico di lodare di fiori.

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3. Il ragazzo mangia lavora quando di quindici anni è un bambino e quando un uomo.

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4. Chi non va prende contro selvaggina a caccia voglia.

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5. Non viaggiare con un asino sciocco. Se il bambino cade il suo asino piange. Se cade il bambino il tuo bambino ride.

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6. Nel termine prudente e tenace sii nel cominciare a portare.

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7. E’ meglio mangiare un nemico arrosto con un amico che con pane secco.

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8. Il buon giudice giudica ma capisce in fretta adagio.

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9. A comprare il cane mandare non salsicce.

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10. Il cammello sciacallo aggredisce lo quando lo è morto.

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11. Difettosa nave tutti alla sono i venti contrari.

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12. Molto poso, chi mantiene promette.

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13. Tutti ma pochi pensano parlano.

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14. Lascian cani l’uscio e sempre aperto villani.

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15. Invano vecchio non abbaia cane.

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16. Un cesto ne guasta marcia una mela.

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17. Chi non vorrebbe quando fa, non quando può fare può.

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18. Il fuoco non acqua spegne lontana.

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19. Dice “non so” colui che è ignorante non mai il peggiore.

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20. Lo secco abbandonano quando il fiore è gli insetti.

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21. Parlare la migliore maniera di a uno sciocco è di lasciarlo rispondere.

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22. Tre giorni una settimana pane fame a di dì.

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23. Verità e bugia, la la punge unge.

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24. Gli occhi, la bocca il ragazzo apre goloso prima, poi.

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25. Non invidioso mangia cane mangiare lascia e non.

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26. Sincero falso nemico amico un meglio che un.

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27. Manca manca molto tutto, all’avaro al povero.

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28. Sono in padella i pesci quelli che finiscono più ingordi.

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29. E nessuno nessuno niente tutto sa fare sa fare.

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30. Un vicino del fagiano pare la gallina.

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Soluzioni
1. Non basta ungere le ruote, bisogna anche tirare il carretto se si vuole arrivare al mercato.
2. Tutti sono capaci di lodare il ciliegio quando è carico di fiori.
3. Il ragazzo di quindici anni è un uomo quando mangia e un bambino quando lavora.
4. Chi va a caccia contro voglia non prende selvaggina.
5. Non viaggiare con un bambino sciocco. Se il suo asino cade il bambino piange. Se cade il tuo asino il bambino ride.
6. Sii prudente nel cominciare e tenace nel portare a termine.
7. E’ meglio mangiare pane secco con un amico che arrosto con un nemico.
8. Il buon giudice capisce in fretta ma giudica adagio.
9. Non mandare il cane a comperare le salsicce.
10. Quando il cammello è morto, lo sciacallo lo aggredisce.
11. Alla nave difettosa tutti i venti sono contrari.
12. Chi molto promette, poco mantiene.
13. Tutti parlano, ma pochi pensano.
14. Cani e villani lascian sempre l’uscio aperto.
15. Cane vecchio non abbaia invano.
16. Una mela marcia ne guasta un cesto.
17. Chi non fa quando può, non può fare quando vorrebbe.
18. Acqua lontana non spegne il fuoco.
19. Il peggiore ignorante è colui che non dice mai “non so”.
20. Quando il fiore è secco gli insetti lo abbandonano.
21. La migliore maniera di rispondere a uno sciocco è di lasciarlo parlare.
22. A pane di tre giorni, fame di una settimana.
23. La verità punge e la bugia unge.
24. Il ragazzo goloso prima apre la bocca e poi gli occhi.
25. Cane invidioso non mangia e non lascia mangiare.
26. Meglio un nemico sincero che un falso amico.
27. Al povero manca molto, all’avaro manca tutto.
28. I pesci più ingordi sono quelli che finiscono in padella.
29. Nessuno sa fare niente e nessuno sa fare tutto.
30. La gallina del vicino pare un fagiano.

(adattamento da “Piccolo quiz”, Ermanno Libenzi, Mursia 1962)

Puoi scaricare l’esercizio qui:

Giochi di parole: Le frasi matte

Giochi di parole: dov’è l’errore?

Giochi di parole: dov’è l’errore? Ti piace giocare a fare il maestro? Leggi le frasi qui di seguito: ognuna contiene, in qualsiasi forma, un errore. Trovalo, sottolinealo e scrivi di che errore si tratta, poi controlla le risposte in fondo alla pagina.

1. Da un racconto di caccia: “Era l’epoca delle migrazioni degli uccelli: nei cieli dell’Africa passavano, volando alti, stormi di cicogne e di passeri”.
Dov’è l’errore?
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2. Da un giornale sportivo: “La partita di pallacanestro era cominciata appena da dieci minuti, quando il portiere Zambelli fu ferito in uno scontro e portato fuori dal campo”.
Dov’è l’errore?
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3. Da una storia di viaggi: “Sorvegliato dalla madre, il piccolo canguro saltellava allegramente sulle sabbie del Sahara.
Dov’è l’errore?
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4. Da un compito in classe: “L’estate mi piace molto, però, quando il calore non è molto forte. Se non avrebbe fatto così caldo, mi sarei divertito di più”.
Dov’è l’errore?
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5. “Papà” domanda Giovanni, “Come si chiamava quel tale che combatteva contro i mulini a vento?” “Tarantino di Tarascona” risponde il babbo, distratto. “Ma no,” dice Pierino “si chiamava Sancio Pancia”.
Dov’è l’errore?
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6. “Dimmi i monumenti più caratteristici di alcune città” dice il maestro a Francesco. E Francesco risponde: “Il Duomo di Milano, il Vesuvio di Napoli, la torre pendente di Pisa, San Marco a Venezia”
Dov’è l’errore?
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7. Fra bambini. “Domenica scorsa sono andato a fare una gita in campagna. Avessi visto che bello! In un laghetto c’erano le rane che pigolavano, sugli alberi gli uccellini saltellavano. Mi sarebbe piaciuto restare ancora una settimana”.
Dov’è l’errore?
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8. Fra bambini: “Se tu avresti venti euro tutti tuoi” domanda Carlo a Giorgio “che cosa ne faresti?”. “Ne metterei un quarto nel salvadanaio” risponde Giorgio, “comprerei cinque euro di caramelle e con i rimanenti dieci me ne andrei al cinema”.
Dov’è l’errore?
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9. Da un racconto di viaggi: “Dopo due giorni di vagabondaggio nel Sahara, l’esploratore raggiunse finalmente un’oasi. Si dissetò al laghetto e subito si stese a riposare all’ombra di un platano”.
Dov’è l’errore?
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10. Dialogo tra bambini. Luca dice: “Io ho uno zio che è più giovane di me”. “Questo è niente” dice Giovanni, “io ho un fratello che è più vecchio dei miei genitori.”
Dov’è l’errore?
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11. Da un racconto storico: “L’imperatore Carlo Magno accolse freddamente l’inviato dei Sassoni. Quando lo vide, alzò appena gli occhi dal giornale che stava leggendo”.
Dov’è l’errore?
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12. Dialogo tra bambini. “Non vado mai al circo perchè non mi piace”, dice Lisa. “Non ci credo”, risponde Carlo, “non ci vai perchè la tua mamma non vuole”. “E invece no.” ribatte Lisa, “Se mi piacerebbe ci andrei. Anzi, la mamma voleva portarmici, ma ho rifiutato”.
Dov’è l’errore?
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13. Fra bambini. “Io leggo volentieri le poesie di Gianni Rodari”, dice Giovanni. “Io invece preferisco quelle di Alessandro Volta”, ribatte Michele.
Dov’è l’errore?
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14. Da un racconto di avventura. “Era una notte buia e senza luna. Il cacciatore strisciava sull’erba della prateria. Ad un tratto gli parve che qualcuno lo seguisse. Si voltò: era soltanto la sua ombra”.
Dov’è l’errore?
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15. Da un compito in classe. “Fra l’Italia e la Francia il confine è segnato dalle Alpi. Anche tra l’Italia e la Germania il confine è segnato dalle Alpi.”
Dov’è l’errore?
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16. Piero racconta: “Al giardino zoologico ho visto una pantera nera, un orso bruno, un giaguaro grigio e un cigno bianco.
Dov’è l’errore?
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17. Da un compito di storia. “La nave ammiraglia della flotta cartaginese ad un certo punto non potè più manovrare perchè l’elica si era spezzata.
Dov’è l’errore?
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Soluzioni:
1. I passeri non sono uccelli migratori.
2. Nel gioco della pallacanestro non c’è il portiere.
3. Nel Sahara non ci sono canguri; sono in Australia.
4. Non si dice “se non avrebbe”, ma “se non avesse”.
5. L’uomo che lottava contro i mulini a vento si chiamava Don Chisciotte.
6. Il Vesuvio non è un monumento.
7. Le rane non pigolano, gracidano.
8. Non si dice “se tu avresti”, ma “se tu avessi”.
9. Nelle oasi del deserto non crescono platani.
10. Luca può avere uno zio più giovane di lui, ma è impossibile che il fratello di Giovanni sia più vecchio dei suoi genitori.
11. All’epoca di Carlo Magno non c’erano i giornali.
12. Non si dice “se mi piacerebbe”, ma “se mi piacesse”.
13. Alessandro Volta non è un poeta, ma uno scienziato.
14. In una notte buia senza luna, i corpi non fanno ombra.
15. L’Italia e la Germania non confinano tra loro.
16. Non esistono i giaguari grigi.
17. Le navi cartaginesi non avevano eliche.

(adattamento da “Piccolo quiz”, Ermanno Libenzi, Mursia 1962)

Giochi di parole: Sulla punta della lingua

Giochi di parole: Sulla punta della lingua. Di seguito trovate il gioco; se vi piace potete scaricarlo e stamparlo cliccando sul link in fondo alla pagina.

Quando non ci ricordiamo una parola diciamo: “Ce l’ho sulla punta della lingua!” Qui trovate una serie di definizioni, per ognuna provate a trovare la parola adatta. Per aiutare un po’, diamo l’iniziale della parola da trovare.

1. Come si chiama la chioma del leone? C…………………

2. Come si chiama l’involucro della noce? G…………………

3. Come si chiamano i chicchi dell’uva? A………………..

4. Come si chiama l’oggetto che serve a disegnare i cerchi? C………………………

5. Il materiale più usato dai calzolai si chiama C……………………

6. Come si chiamano quegli oggetti sui quali girano porte e finestre? C………………

7. Il piccolo congegno per spegnere e accendere la luce elettrica si chiama I…………………..

8. Come si chiama il buchino che c’è all’estremità dell’ago? C………………..

9. Come si chiama quella specie di porta di lamiera ondulata che chiude i negozi? S…………………

10. Come si chiama un insieme di musicisti? O………………….

11. Come si chiamano le famose barche di Venezia? G……………..

12. Come si chiama la bicicletta a due posti? T…………………….

13. Come si chiamano i lacci delle scarpe? S……………….

14. Come si chiama il luogo dove si possono vedere le corse di cavalli? I………………………

15. L’uomo che cammina sul filo si chiama E………………….

1. criniera, 2. guscio, 3. acini, 4.compasso, 5. cuoio, 6. cardini, 7. interruttore, 8. cruna, 9. saracinesca, 10.orchestra, 11. gondole, 12. tandem, 13. stringhe, 14. ippodromo, 15. equilibrista

(adattamento da “Piccolo quiz”, Ermanno Libenzi, Mursia 1962)

Puoi scaricare l’esercizio qui:

Giochi con le parole: E’ arrivato un bastimento carico carico di…

Giochi con le parole: E’ arrivato un bastimento carico carico di… Per giocare bisogna leggere attentamente ogni frase: in ognuna viene descritta una certa cosa, una cosa qualsiasi che può essere la luna, o un fiammifero, o una bambola… e può essere anche una cosa viva. Però questa cosa non viene mai nominata. Dovrete indovinare voi di cosa si tratta.

1. Ha un bel nome. E’ alto e robusto. Si trova in campagna e raramente in qualche giardino di città. Non si mangiano nè le radici nè le foglie, nè i frutti, ma soltanto i semi. I suoi petali sono simili a quelli di un’enorme margherita. Il fusto sta fermo, piantato in terra, le foglie stanno ferme, ma la sua testa si muove e il suo nome deriva appunto da questo movimento.
Che cos’è?

2. Può essere grossa come la tua testa e anche di più. A molti animali non piace. In primavera non c’è. D’inverno nemmmeno. Non si cuoce. La buccia si getta via. E’ prodotto da una pianta, però cresce al suolo, perchè il fusto non potrebbe reggerne il peso. E’ verde, bianco e rosso, e i suoi semi sono quasi sempre neri. Quando la mangi, si dice che “mangi, bevi e ti lavi la faccia”.
Che cos’è?

3. Ce ne sono in ogni casa, in ogni strada. Ce ne sono di forti e di deboli, di grosse e di piccole. Possono essere di ogni colore. Non si mangiano. Ce le hanno le automobili, gli autobus e le biciclette. Anche i treni. Se cadono a terra si rompono, tante volte si guastano da sole. Si usano soprattutto di sera e di notte.
Che cosa sono?

4. Vanno a due a due, ma sono una cosa sola. Non si mangiano, di solito li portano le persone anziane. Qualche volta li portano anche i bambini. D’estate ne fanno uso quasi tutti, giovani e vecchi, uomini e donne. Sono piuttosto fragili, possono essere colorati. Quando non si usano si mettono in tasca. Quando si usano non si tengono in mano.
Che cosa sono?

5. E’ molto grossa e di solito è tonda, ma può essere anche piccola oppure di forma allungata come un serpente o anche simile a un grosso uovo. Si mangia, ma cotta. Cruda mai. Anche i suoi semi bianchi si mangiano. Cresce al suolo perchè è troppo pesante. Con la sua polpa si possono fare piatti squisiti e ottime minestre. Si mangia anche cotta al forno. Talvolta, se si vuole offendere qualcuno, si dice che la sua non è una testa, ma una…
Che cos’è?

6. Ce ne sono in ogni casa. Non si mangiano. Possono essere grandi o piccoli, quadrati, rotondi, ovali o di altra forma. Sono lisci, lucidi e fragili. Alcuni tipi più piccoli si portano in tasca o nella borsetta. Il papà ne fa uso per farsi la barba, la mamma per truccarsi. Raddoppiano quello che vedono.
Che cosa sono?

7. Hanno le gambe ma non camminano. Hanno la schiena ma non hanno la testa. Qualche volta zoppican. Non si mangiano. Possono essere di legno o di metallo. Possono essere povere o di lusso. Piacciono ai gatti e ai cani, ma gli altri animali non sanno che cosa farsene. Ce ne sono in ogni casa. Quando è ora di pranzo stanno intorno alla tavola, ma non mangiano.
Che cosa sono?

8. E’ un liquido utilissimo, di cui tutti fanno uso, ma che si beve soltanto di rado. Dove tocca lascia la macchia. Si ricava dai frutti di una pianta che cresce nei climi caldi. In certe regioni d’Italia se ne produce moltissimo. In altre niente. E’ quasi sempre dello stesso colore, salvo quando fa molto freddo. Allora questo liquido gela e cambia colore. Quando fa molto caldo, invece, può diventare rancido.
Che cos’è?

9. Tutti lo usano. Serve qualche volta anche per gli animali. Ha i denti ma non morde. Può essere di diversi materiali, anche di metallo. Ve ne sono anche di legno. Non è fragile, ma spesso si rompe. Spesso i bambini non lo vogliono usare. E’ nemico dei nodi.
Che cos’è?

10. Sono grandi come biglie. Sono rosse oppure rosa. Si mangiano. I gatti non ne vogliono. I bambini ne fanno perfino indigestione. Crescono su un albero. Molti bambini per gioco se le appendono alle orecchie.
Che cosa sono?

11. Ha quattro gambe, ma non è un tavolino. Ha le orecchie lunghe, ma non è un asino. Ha paura di tutti, ma non è un coniglio. Corre veloce, ma non è un ciclista. Mangia l’erba, ma non è una mucca. Vive nelle tane, ma non è un orso. I cacciatori la cercano spesso. I cuochi la cucinano in salmì, ma lei non vorrebbe…
Che cos’è?

12. Di solito sono lunghe e strette. Qualche volta però sono anche corte corte. Hanno l’anima nera, ma possono averla anche rosso o blu o di altro colore. Le adoperano tutti, anche tu. Qualcuno, quando è distratto, le mette in bocca, ma non dovrebbe farlo perchè non sono cose che si mangiano. Gli animali non sanno che farsene. Si usano dappertutto, anche a scuola. Le vende il cartolaio.
Che cosa sono?

13. Possono essere grandi o piccole, belle o brutte. Hanno gambe, ma non camminano. Hanno mani, ma non afferrano. Hanno occhi, ma non vedono. Hanno capelli, ma non sanno pettinarsi.
Che cosa sono?

14. Ce ne sono di tutte le misure, e un po’ di tutti i colori. Ognuno ne possiede. Non si mangiano. Agli animali non servono. Camminano a due a due, ma soltanto se qualcuno le accompagna. Si trovano sempre in basso. Non devono essere nè larghe nè strette, nè lunghe nè corte.
Che cosa sono?

15. Volano, ma non sono aeroplani. Hanno le ali, ma non sono uccelli. Pungono, ma non sono spilli. Hanno la regina, ma non il re. Fanno colazione in un fiore. Sono molto utili, ma non conviene stuzzicarle.
Che cosa sono?

16. Sono tanti fratelli che hanno la testa, ma non sanno pensare. Stanno tutti insieme in una scatolina ed escono ad uno ad uno. Non si mangiano. I bambini non dovebbero toccarli. La mamma li usa in cucina, però si possono usare anche fuori, anche per la via; a scuola di solito no. Sono piuttosto piccoli, possono esser di legno o di altra sostanza. Si irritano facilmente, e allora guai.
Che cosa sono?

17. Sono rotonde e paffute. Sono rosse oppure verdi, o anche gialle. I gatti non le vogliono, i bambini sì. Si mangiano crude o cotte. Si conservano a lungo e si mettono anche in scatola. In Italia ce ne sono molte e diverse qualità. Una cadde in testa a Newton.
Che cosa sono?

18. Ha una grande bocca, ma non ha occhi. Divora pane, torte, dolci e altri cibi, ma poi li restituisce e in buono stato. Quando è freddo non serve a niente.
Che cos’è?

19. Possono essere gialli, rossi, turchini, bianchi o di un altro colore. Possono essere profumati, o anche no. Qualcuno si può addirittura mangiare. Si possono mettere dappertutto. Bevono, ma non mangiano. Piacciono a tutti.
Che cosa sono?

20. Sono due, ma sono una cosa sola. Non sono mai di legno. Non di mangiano. Tutti le usano. Hanno due anelli, ma non hanno le dita. Ce ne sono di dritte e di curve, di grandi e di piccole.
Che cosa sono?

21. Di solito sono bianche, ma possono essere anche di altro colore. Ce ne sono di vere e di finte. Uno solo è maschile, due o più sono femminili. Si mangiano e si bevono. Si rompono sempre, ma qualche volte rompendole sono guai. Se non sono fresche non sono buone.
Che cosa sono?

22. Ce n’è di tutti i colori. E’ infiammabile. E’ utilissima. Si usa in mille modi. Non si mangia. Si mette in tasca, sui muri, nella cartella, sul banco. Ce n’è di robusta e di sottile. Non è fragile, ma si rompe facilmente. Ce l’hai sotto gli occhi.
Che cos’è?

Giochi con le parole: E’ arrivato un bastimento carico carico di…
Soluzioni

1.  girasole
2.  anguria
3.  lampadine
4.  occhiali
5.  zucca
6.  specchio
7.  sedie
8.  olio
9.  pettine
10.ciliegia
11. lepre
12. penna biro
13. bambola
14. scarpe
15. api
16. fiammiferi
17. mele
18. forno
19. fiori
20. forbici
21. uova
22. carta

(adattamento da “Piccolo quiz”, Ermanno Libenzi, Mursia 1962)

Giochi con le parole: Il pescatore di perle

Giochi con le parole: Il pescatore di perle. Tu sei il pescatore, e le perle sono parole che, per un errore di stampa, acquistano un significato tutto diverso da quello che si intendeva esprimere, ad esempio “tonto” invece di “tondo”. Leggi attentamente, e in ogni frase sottilinea la perla, e scrivi la parola giusta sulla riga di puntini.

 1. Pierino ha un brutto vizio: scrivendo si balocca, guarda volar le mosche, mette la panna in bocca.

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 2. Diede un pugno a Carletto il barbaro Gasone, Carletto glielo rese: la legge del maglione.

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 3. E’ entusiasta di Verdi, il giovane Luigini, da quando ha visto un’opera: La forza del cestino.

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 4. “Un quattro in aritmetica!”, grida lo zio Tommaso. “Francesco, questa goccia fa traboccare il naso!”

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 5. Il discolo Carletto con un martello in mano, batteva a più non posso tutti i basti del piano.

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 6. Il capitan Burrasca esclama: “Qui fra breve bisogna gettar l’ancora e fermare la neve!”

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 7. “A me piace il formaggio”, dice la zia Carlotta, “Ma più di tutto adoro mangiare la ridotta.”

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 8. “Non voglio andare a scuola!” piagnucola Graziella. “Ho paura dei voti che avrò sulla padella”.

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 9. Il cacciatore Massimo dice: “Che cosa strana! Ho visto sette volpi uscire da una rana”

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10. Per non studiare musica, il discolo Pierino, tagliava con le forbici sorde del violino.

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11. Il giovane Albertino è buono ma distratto; ieri, nel camminare, pestò la coda a un matto.

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12. L’esploratore Ignazio esclama: “E’ molto bello attraversare l’Africa a dorso di carrello!”

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13. Nella burrasca grida il capitan Simone: “Presto, mollate l’ancora! S’è spezzato il limone!”

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14. “Oggi è assai bello il mare!”, dice la zia Carmela. “Vorrei fare una gita sopra una barba a vela”.

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15. Ha vinto in bicicletta il corridor Siviero. E della sua vittoria si sente tutto Piero.

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16. Il prode Sigisberto dice: “Non c’è rimedio, a quel vecchio mastello bisogna dar l’assedio!”

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17. Ha fatto indigestione, mangiando troppo lesso, l’ingordo Giovannino…Salterà i tasti adesso.

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18. “Ho caldo, sudo, scoppio”, dice Gigi al compagno, “Se vuoi venir con me, andiamo a farci un ragno”

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19. A letto senza cena va il povero Leone, che ha rotto la vetrata giocando col tallone.

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20. Il cacciatore Asdrubale esclama: “Che balordo! Ho tirato ad un merlo, e invece ho preso un sordo!”

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21. “Ho trovato due perle, vieni a vedere” dice Gigi alla mamma, “Guarda, saranno pere?”

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22. Per tutta la lezione, il professor Micragna, con un pezzo di lesso scrive sulla lavagna.

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23. L’ortolano Archimede strilla: “Per tutti i diavoli! Ho seminato rape, e invece spuntan tavoli!”

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24. Tutta contenta Gaia, poichè è giorno di festa, mette il vestito nuovo ed il carrello in testa.

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25. “Per il mio compleanno”, dice Giulietta a Piera, “Ho fatto una scorpacciata. Pensa: una porta intera!”

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26. Nei lavori di casa Margherita e Carletto aiutano la mamma: le fanno sempre il tetto.

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27. Per poco con un calcio, non vola in aria Arturo. “E’ imprudente, ragazzo, tirar la corda al muro!”

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28. Seduto su un muretto Camillo, bimbo saggio, faceva la merenda con rane e con formaggio.

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29. “Durante le vacanze” dice Carlo al professore, “Ho letto un grosso libro di un fumoso scrittore”.

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30. Correndo come un matto , giunse in casa Isidoro, e grida: “Guarda mamma, il gatto ha preso un toro!”

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31. Dice il babbo a Giorgetto: “Oggi non sono in vena. Non mangi la finestra? A letto senza cena!”

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32. Diceva al giornalaio, Pippo ragazzo lesto: “Le ho dato quattro euro, e adesso voglio il pesto!”

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33. Un otto in aritmetica s’è meritato Ernesto. Mormora ancora incredulo: “Ma sogno oppur son pesto?”

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34. Col suo vestito nuovo, allegro, anzi raggiante, affermava Cirillo: “Sono proprio elefante!”

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Giochi con le parole: Il pescatore di perle
Soluzioni

1. penna-panna
2. taglione-maglione
3. destino-cestino
4. vaso-naso
5. tasti-basti
6. nave-neve
7. ricotta-ridotta
8. pagella-padella
9. tana-rana
10. corde-sorde
11. gatto-matto
12. cammello-carrello
13. timone-limone
14. barca-barba
15. fiero-Piero
16. castello-mastello
17. pasti-tasti
18. bagno-ragno
19. pallone-tallone
20. tordo-sordo
21. vere-pere
22. gesso-lesso
23. cavoli-tavoli
24. cappello-carrello
25. torta-porta
26. letto-tetto
27. mulo-muro
28. pane-rane
29. famoso-fumoso
30. topo-toro
31. minestra-finestra
32. resto-pesto
33. desto-pesto
34. elegante-elefante.

(adattamento da “Piccolo quiz”, Ermanno Libenzi, Mursia 1962)

Puoi scaricare l’esercizio in formato pdf qui:

Giochi con le parole: Il pescatore di perle

Giochi con le parole

Giochi con le parole. Qualche gioco di gruppo per bambini della scuola primaria per divertirsi con le parole. Possono essere usati anche per esercitare la scrittura per autodettatura.

La parola proibita
Il bambino che sta sotto esce dalla stanza, mentre gli altri bambini si accordano in segreto sulla parola proibita.
Chi sta sotto rientra, e i bambini gli fanno delle domande, cercando di fargli usare la parola proibita, mentre un bambino conta quante volte il bambino che sta sotto dice la parola proibita.
Fino alla fine nessuno rivela la parola proibita, e chi sta sotto deve cercare di indovinarla.
Se pensa di aver capito la annuncia, e il suo turno è finito.

Sei parole proibite
Ogni bambino scrive sei parole proibite su sei pezzetti di carta, e li capovolge sul banco.
A turno si fanno domande per costringere gli avversari ad usare una delle sei parole proibite scritte sui suoi foglietti.
Quando un bambino avversario usa una parola proibita, il bambino volta il suo foglietto con quella parola e lo fa vedere a tutti.
Vince chi riesce per primo a scoprire tutti e sei i suoi foglietti.

Le sillabe finali
Esempio: “Quale -ANA ha la pelle verde e la voce gracidante?”. “La r-ANA”.
“Quale -ANA zampilla e disseta?”. “La font-ANA”.

L’ABC degli aggettivi
Esempio:
primo bambino: “Questa è un’automobile Avveniristica”
secondo bambino: “Questa è un’automobile Biposto”
terzo bambino: “Questa è un’automobile Costosa”
quarto bambino: “Questa è un’automobile Difettosa”
e così via.
Quando due bambini sono eliminati, ricominciano il gioco tra di loro con un’altro nome, mentre gli altri vanno avanti finchè rimane il vincitore.
Quelli eliminati via via si aggregano al secondo gruppo.

Variante:
“Io ho un’Arancia”
“Io ho un’Arancia nella Bisaccia”
“Io ho un’Arancia nella Bisaccia per il Cuoco”
ecc…

Cosa piace a Pierino?
Si devono scegliere parole che abbiano una caratteristica comune per differenziare ciò che piace da ciò che non piace a Pierino. I bambini devono capire qual è questa caratteristica (nell’esempio le parole che contengono delle doppie). Esempio:
primo bambino: “A Pierino piace il burro, ma non gli piace il pane. Cosa piace a Pierino?”
Se il secondo bambino non sa rispondere, il primo bambino si rivolge al terzo: “A Pierino piacciono le cravatte, ma non le cinture. Cosa piace a Pierino?”
I giocatori che rispondono con frasi che hanno nomi appropriati di cose che piacciono a Pierino, escono dal gioco. L’ultimo bambino che non riesce a dire cosa piace a Pierino perde.

Associazioni di parole
Il primo bambino dice un nome qualsiasi. Il secondo deve dire un altro nome che abbia una qualsiasi associazione col primo. Ogni bambino può contestare la risposta di un altro:
– chi impugna la risposta con successo guadagna due punti;
– chi non riesce a giustificare la propria risposta perde due punti;
– se la risposta viene giustificata con successo il bambino guadagna due punti e chi l’aveva impugnata ne perde due.

Giochi con le parole

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