Il giorno più lungo dell’anno (o se preferite la notte più corta), cioè il giorno del solstizio d’estate che quest’anno si è verificato il 21 giugno, è da sempre considerato un giorno magico.
Il Sole è il corpo celeste che più di ogni altro ha influenzato la vita dell’uomo e le sue abitudini. In particolare, fin dall’antichità. in corrispondenza del solstizio d’estate si organizzavano feste e cerimonie per celebrare questo avvenimento che coincide con l’inizio dell’estate.
Il solstizio d’estate corrisponde al momento in cui il Sole raggiunge la massima declinazione positiva nel nostro emisfero, e in questa posizione i suoi raggi, a mezzogiorno, sono allo Zenith del Tropico del Cancro e il Sole si trova nel punto più alto della volta celeste.
Il termine solstizio deriva dal latino solstitium, che significa “il fermarsi del sole”. Gli antichi infatti erano convinti che in questo giorno il sole si fermasse, e il 24 giugno cambiasse direzione per tornare indietro.
Le tradizioni e i rituali precristiani legati al solstizio d’estate sono moltissimi, e tutti sono stati assorbiti dal Cristianesimo nella sua liturgia, associandoli a un santo e a un particolare giorno dell’anno.
Secondo un’antica leggenda pagana, nel giorno del solstizio il Sole si ferma per sposarsi con la Luna, così è facile comprendere come l’acqua ed il fuoco sono da sempre i simboli del solstizio e perchè acqua e fuoco entrino in gioco in tutti i rituali dedicati a questo giorno.
I più importanti tra questi rituali sono l’acqua di fiori che deve essere bagnata dalla rugiada e dalla luce della luna, i falò, il salto del fuoco, l’albume nell’acqua, la preparazione dell’olio di iperico e del nocino.
San Giovanni, che cade il 24 giugno, è il giorno più vicino al solstizio e nella maggior parte delle regioni italiane tutti questi riti sono “di San Giovanni”.
Amo festeggiare questo giorno con i bambini, perchè trovo sia un’occasione importante per creare una connessione con i fenomeni astronomici, col nostro pianeta, con le trasformazioni della natura e con la vita dei nostri antenati. Sono anche momenti di condivisione tra i bambini a scuola, e tra i bambini e le loro famiglie. Maria Montessori parla di questo intrecciarsi di saperi come di educazione cosmica.
Quest’anno il giorno di san Giovanni è caduto di sabato, quindi per fare in modo di viverlo comunque anche a scuola ho modificato un po’ le regole che detta la tradizione.
Così siamo riusciti a preparare la nostra acqua di San Giovanni, la nostra barca di San Giovanni, il nostro olio di San Giovanni… e abbiamo inventato anche una nuova tradizione tutta nostra: l’acquerello botanico coi fiori dell’erba di San Giovanni, l’iperico.
L’acqua di san Giovanni
La tradizione vuole che si raccolgano fiori ed erbe il 23 giugno, dopo il tramonto, facendoli galleggiare in un contenitore pieno d’acqua. Il contenitore va poi esposto all’aperto perchè possa accogliere la rugiada della notte e la luce della luna. Al mattino la famiglia si raccoglie attorno a questa acqua profumata per bagnarsi il viso e le mani. Si tratta di un antichissimo rituale propiziatorio che prometteva ai nostri antenati di ottenere salute, serenità e fortuna.
Nella tradizione cristiana assume anche un significato di rinascita e purificazione, in quanto ricorda il battesimo del santo.
Poichè la notte tra il 23 e il 24 è nella tradizione anche la “notte delle streghe”, che proprio in questa notte si mettevano in viaggio per il loro raduno sotto il grande noce di Benevento, esiste anche un’altra tradizione legata alla raccolta delle erbe: farne mazzetti legati con una cordicella a sette nodi, da appendere sulla porta di casa per difendersi dagli incantesimi delle streghe di passaggio.
Non esiste una “ricetta” per la scelta delle erbe e dei fiori da usare per preparare l’acqua di San Giovanni, ma solitamente non possono mancare l’iperico, l’artemisia, la salvia e il rosmarino.
Come dicevo, noi abbiamo un po’ modificato le regole da seguire per la preparazione, e abbiamo iniziato a raccogliere i fiori e le erbe qualche giorno prima, nei prati e nel nostro giardino, anche per imparare a riconoscerle.
La mattina del 23 abbiamo allestito un tavolo per classificarle insieme
Non abbiamo trovato l’iperico, ma ne ho una pianta nel mio orto tintorio, e visto che è anche chiamato “erba di San Giovanni” gli abbiamo dedicato più attenzione, arricchendo anche la nostra collezione di storie delle piante con la sua scheda
Abbiamo poi iniziato a mettere i fiori e le erbe nella nostra bacinella, con delicatezza, come per realizzare un quadro galleggiante. Dal giardino abbiamo preso anche rose, rosmarino, salvia, viole e gelsomino
Prima di andare a casa, per riuscire a condividere coi bambini anche il momento della profumazione, ci siamo seduti in cerchio e abbiamo parlato di nuovo di solstizi ed equinozi, delle antiche usanze di San Giovanni, delle piante e dei fiori e dei loro nomi così affascinanti, e abbiamo deciso di fare una “prova generale” del rito che ognuno avrebbe poi ripetuto in famiglia, la mattina di sabato, con la vera acqua di San Giovanni bagnata dalla rugiada e dalla luna.
Per donarsi fortuna e coccole, prima i bambini si sono bagnati mani e viso (ma anche gambe, piedini, braccia, ecc.)
poi si sono fatti dono di coccole e fortuna anche tra di loro, pregustando il momento in cui avrebbero potuto farlo a genitori e fratelli
Infine abbiamo diviso l’acqua in vaschette, da portare a casa
L’olio di San Giovanni
All’iperico sono attribuite numerose proprietà terapeutiche. L’olio di iperico è da sempre utilizzato come cicatrizzante per curare scottature, punture di insetto e ferite, ma anche come cosmetico. Già nel Medioevo veniva usato per curare le ferite da spada. Questa pianta viene utilizzata anche per uso interno perchè contiene principi attivi espettoranti, utili nella cura dell’asma e perfino della depressione e del diabete, ma per questo è meglio rivolgersi a un medico, un farmacista, un erborista.
Noi abbiamo preparato il nostro vasetto di olio di san Giovanni per avere a scuola un rimedio miracoloso rilasciatore di endorfine in caso di piccoli incidenti: è fatto da noi, carico di ricordi e legato ad un giorno speciale, ma anche impreziosito da una lunga attesa durante la quale i bambini osservano l’olio diventare da giallo a rosso.
E’ un oleolito, cioè un infuso macerato di fiori in olio vegetale. La preparazione è semplicissima.
Servono fiori e foglie di iperico appena colti, olio di oliva o di girasole, un vasetto di vetro con coperchio, il sole dell’estate e 30 giorni. L’ingrediente segreto è sempre la partecipazione di simpatiche affascinate/affascinanti menti assorbenti.
Avrete già capito: riempite il vasetto con fiori e foglie di iperico, coprite con olio, chiudete il vasetto ed esponetelo al sole per 30 giorni. Avrete catturato per almeno un anno un momento speciale! Ed avrete per almeno un anno un alleato salvacrisi!
Nell’attesa, si può sempre fare un assaggio
Altro fatto importante: l’iperico fiorisce da giugno ad agosto, non è necessario prepararlo proprio il giorno di San Giovanni… anche se prepararlo il 24 è un po’ più magico, se non l’avete già fatto, siete sempre in tempo!
Questo è un esempio di olio al giusto grado di macerazione:
Per l’evoluzione del nostro olio, seguici sui nostri canali social o vieni a trovarci!
Questo è il nostro olio dopo tre giorni:
La barca di San Giovanni
Si tratta, come dicevo, di uno dei molti rituali di origine pagana legati al solstizio d’estate. In alcune regioni italiane si prepara la notte tra il 23 e il 24 (San Giovanni), in altre la notte tra il 28 e il 29 (San Pietro). Se non l’avete ancora fatta, scegliete san Pietro e siete ancora in tempo!
Servono solo un contenitore di vetro trasparente (bottiglia, vaso, caraffa), acqua del rubinetto e un albume d’uovo.
Semplicemente, dopo cena, riempi il contenitore scelto con acqua e fai cadere nell’acqua un albume, senza mescolare.
Prima di andare a dormire, metti il contenitore in giardino, meglio se appoggiato a terra. Se non disponi di un giardino, può funzionare anche il balcone o il davanzale della finestra.
La mattina seguente, il giorno di San Giovanni (o di San Pietro) osserva coi tuoi bambini la magia!
Secondo la tradizione contadina cristiana San Giovanni (o San Pietro) hanno soffiato nell’acqua per dar forma alla struttura e parlarci. Infatti, interpretando queste forme, i nostri antenati traevano previsioni sulla loro sorte, sul raccolto, e in alcune regioni italiane anche sulla riuscita dei matrimoni.
Cosa può dirne la scienza?
In questo periodo dell’anno le variazioni termiche tra il giorno e la notte sono particolarmente accentuate.
Il freddo-umido della notte fa aumentare la densità dell’albume e lo fa cadere sul fondo del contenitore.
Il fondo, a sua volta, a contatto con il calore del suolo, fa risalire le molecole dell’albume con dei piccoli moti convettivi, creando le vele.
Poi, al mattino, l’albume si riscalda nuovamente e sale verso l’alto, facendo aprire le vele.
Acquerello botanico ai fiori di iperico
Il procedimento è molto semplice. In un mortaio formiamo una pasta con fiori di iperico e acqua distillata o acqua piovana
Filtriamo
e il nostro acquerello è pronto. Non si conserva a lungo, per cui è bene tenerlo in un contenitore di vetro con coperchio ermetico, in frigorifero o in luogo fresco con l’aggiunta di chiodi di garofano o di una punta di miele.
Per lavorare con questi acquerelli botanici con i bambini preparo per loro un vassoio da tenere nell’area di vita pratica, con tutto l’occorrente per sperimentare le variazioni di colore modificando il pH. Questo è quello che ho preparato per lavorare con l’acquerello al mallo di noce:
E questo è il quaderno dove conservo le sperimentazioni. Ogni bambino ha il suo:
Pigmento lacca in polvere di fiori di iperico
Per conservare a lungo i colori botanici, un metodo che può dare grandi soddisfazioni è quello di estrarre il pigmento per ricavarne una polvere
Per farlo versiamo l’acquerello in un pentolino, quindi aggiungiamo della polvere di allume
e scaldiamo per farlo sciogliere bene. Versiamo il liquido caldo in un recipiente
e aggiungiamo polvere di carbonato di calcio (o guscio d’uovo polverizzato)
Se tutto funziona, nel recipiente si genera un’intensa effervescenza
lasciamo riposare, quindi filtriamo
sempre se tutto funziona nel filtro rimarrà il nostro pigmento in polvere, mentre nel vaso colerà acqua pulita.
Non resta che lavare il pigmento ottenuto con acqua distillata e far asciugare bene. Questa polvere non è idrosolubile, quindi per poterla utilizzare come acquerello è necessario lavorarla con gomma arabica, aggiungendo glicerina vegetale e miele, che funziona da conservante
Il tutto va lavorato con spatole e muller di vetro, possibilmente su un tagliere di vetro
io conservo i colori nei gusci di vongola, e una volta pronti li uso come normali acquerelli solidi.
Anche se sembra un gioco semplice, il mancala non è un gioco di fortuna, ma piuttosto di pianificazione strategica, stima e calcolo delle quantità. Nelle versioni di mancala più complesse si inserisce anche l’elemento della velocità, dando un vantaggio a chi ha mente e dita abbastanza agili da superare l’avversario.
Mancala in realtà non è un gioco, ma piuttosto una famiglia di giochi che condividono alcune regole di base che possono variare notevolmente per complessità, tanto da poter essere paragonabili al go asiatico o agli scacchi. In questo articolo parlo del mancala giocato con le regole del kalah (o kalaha), il più adatto ai bambini.
Il mancala è uno dei giochi da tavolo per due giocatori più antichi al mondo. Le tavole mancala più antiche sono state trovate in Giordania in un insediamento neolitico e risalgono al 6000 aC circa, epoca in cui gli uomini stavano iniziando a padroneggiare l’agricoltura e l’allevamento. Antichissime tavole mancala sono state rinvenute in tutta l’Africa e in Iran. La rara scoperta di queste tavole dimostra che il mancala è uno dei giochi più antichi, se non il più antico conosciuto dall’umanità, ma non chiarisce dove e quando abbia avuto origine, considerando che può essere giocato semplicemente scavando buche temporanee nel terreno e utilizzando semi deperibili che non lasciano tracce archeologiche.
Qualunque variante si giochi, due giocatori, distribuiscono le “pedine” (sassi, conchiglie, semi o perfino palline di sterco animale) all’interno di file di fori (case o pozzi) disposti parallelamente, e in qualunque cultura si giochi, queste pedine sono chiamate “semi” e il loro movimento da un foro all’altro viene definito “semina”. Questo suggerisce quali potrebbero essere le origini del gioco: piantare semi nel terreno.
Oltre ad essere uno dei giochi più antichi del mondo, è probabilmente anche uno dei più giocati: anche se in Europa è poco conosciuto, è diffusissimo in tutto il continente africano, in Asia e nelle Americhe. In Africa pare ci siano tante varianti di regole di gioco quanti sono i gruppi etnici o addirittura le città.
Il mancala assume in Africa anche significati magici e metaforici. Spesso il tavoliere rappresenta il villaggio, dove ogni buca è una capanna. I semi singoli vengono chiamati donne o vedove, due semi vengono chamati sposi, poi ci possono essere i capi, i bambini, il bestiame, ecc.
Perchè proporre il mancala ai bambini
affina la motricità fine e la coordinazione occhio-mano, impegnando i muscoli di tutta la mano
permette di esercitare le abilità di conteggio in modo divertente, raccogliendo e distribuendo i semi
insegna ad attendere e rispettare i turni
permette di esercitare l’abilità di stima di quantità
aiuta a sviluppare la capacità di fare previsioni, mettere in atto strategie, il ragionamento astratto ipotetico-deduttivo. Giocare a mancala richiede il conteggio mentale e la previsione del movimento dei semi sul tavoliere
stimola le capacità di attenzione e concentrazione
porta all’intuizione delle proprietà della moltiplicazione.
Giochiamo a mancala
Come dicevo, la variante di mancala che propongo ai bambini è quella giocata con le regole del kalah.
Il tavoliere può essere acquistato, o meglio può essere costruito con i bambini. E’ composto da due file di sei buche disposte parallelamente. A destra e a sinistra si trovano due buche più grandi, i granai. Il nostro è fatto con fondi di bicchierini di plastica e ciotoline incollate su un rettangolo di cartone. I semi sono soia.
Preparazione I giocatori siedono uno di fronte all’altro davanti al tavoliere. La fila di buche davanti ad ogni giocatore è la sua, e il suo granaio è quello alla sua destra. In ogni buca si mettono 4 semi, mentre i granai restano vuoti.
Scopo del gioco Vince chi al termine della partita ha collezionato il maggior numero di semi nel suo granaio.
Gioco
Il gioco procede in senso antiorario e si gioca a turno.
Semina
Quando è il suo turno, il giocatore prende in mano tutti i semi di una delle sue buche e li distribuisce in senso antiorario nelle buche successive, uno per buca. Se dopo aver distribuito i semi nelle sue buche e nel suo granaio avanzano semi, può continuare a distribuire i semi nelle buche dell’avversario, uno per buca. Se dopo aver distribuito i semi nelle sue buche, nel suo granaio e nelle buche dell’avversario avanzano semi, il giocatore continua la distribuzione tornando alle sue buche, ma non può mettere semi nel granaio dell’avversario. In altre parole la distribuzione continua finchè i semi non sono terminati, eventualmente saltando il granaio dell’avversario.
Tocca ancora a te
Se il giocatore riesce a depositare l’ultimo seme nel suo granaio, ha diritto ad un altro turno, può quindi prendere in mano tutti i semi di un’altra delle sue buche e distribuirli in senso antiorario nelle buche successive, uno per buca. Così tutte le volte che riuscirà a mettere l’ultimo seme di un mucchietto nel suo granaio.
Cattura
Se il giocatore riesce a mettere l’ultimo seme del suo mucchietto in una buca vuota della sua fila di buche, catturerà tutte le pietre dell’avversario che si trovano nella buca direttamente di fronte. Metterà quindi nel suo granaio i semi dell’avversario e il suo seme, e il turno passerà all’avversario.
Conclusione
Il gioco termina quando tutte le buche di uno dei due giocatori risultano vuote. Se l’altro giocatore ha ancora dei semi nelle sue buche, restano sue: può quindi prenderle e metterle nel suo granaio.
Modello di colonna vertebrale realizzato con cartoni delle uova, cartoncino colorato e filo di lana.
Per preparare il lavoro abbiamo prima di tutto toccato la nostra colonna vertebrale e quella dei compagni, cercando di seguirne il percorso dal collo fino al coccige.
Abbiamo poi osservato insieme dei disegni anatomici della colonna vertebrale e delle singole vertebre e abbiamo affrontato la nomenclatura osservando il modello che ho preparato io :
colonna vertebrale
vertebra
disco intervertebrale
midollo spinale
nervo motorio
nervo sensoriale
Nel mio modello ho inserito ai lati di ogni vertebra anche due nervi, mentre i bambini hanno realizzato la loro colonna vertebrale omettendo questo particolare.
Le vertebre del corpo umano sono 33 o 34, ed ognuna è separata dall’altra da un disco intervetebrale. Abbiamo quindi ritagliato 33 portauovo:
e 32 dischi:
I portauovo di cartone si forano facilmente con una penna o una matita:
Mentre per forare i dischi servirà un sottomano e un punteruolo.
Preparati tutti gli elementi ogni bambino forma la sua colonna vertebrale con ago e filo di lana, alternando una vertebra e un disco:
Le principali funzioni della colonna vertebrale sono:
sostegno
movimento
protezione del midollo spinale.
Con i bambini della scuola dell’infanzia è possibile dare informazioni corrette senza indugiare troppo nei particolari e riportando i fatti alla loro esperienza.
Per la funzione di sostegno è facile tornare alla classificazione tra vertebrati ed invertebrati, e paragonarci al lombrico, ad esempio.
Per la funzione di movimento basterà cercare tutti i movimenti che possono compiere la nostra schiena e il nostro collo.
Per la funzione di protezione del midollo spinale, prima di tutto facciamo sentire ai bambini quanto sia importante e fragile il nostro sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale), e quanto la natura sia meravigliosa: ha fatto in modo di proteggere il nostro cervello con le ossa del cranio, e il nostro midollo spinale con le vertebre, che sono come scatoline resistentissime.
Ma cos’è il midollo spinale? Diciamo ai bambini che il nostro cervello è come un supercomputer, ma molto più potente di qualsiasi computer che sia stato inventato.
Come i computer, anche il nostro cervello è collegato ad ogni parte del corpo attraverso dei fili.
Pieghiamo ad esempio il nostro pollice e chiediamo: “Come fa il nostro cervello a dire al pollice di piegarsi?”. I bambini faranno le loro ipotesi, molti diranno che succede attraverso gli occhi. Facciamo notare che se guardo il pollice, non si piega. Neanche se dico: “Pollice piegati!”…
Il pollice si piega perchè c’è un filo che dal cervello passa nella nostra colonna vertebrale e arriva al nostro pollice! Tutti i fili che partono dal cervello, scorrono nella colonna vertebrale (midollo spinale), e a un certo punto escono da una vertebra e si collegano ad una parte del nostro corpo (nervi).
Ecco perchè è importante che le vertebre, delle ossa molto dure e resistenti, proteggano il midollo spinale!
Se i bambini sono interessati, possiamo continuare la presentazione facendo una distinzione tra nervi motori e nervi sensitivi.
Diciamo che i nervi che ci fanno muovere il pollice vanno dal cervello al nostro pollice e si chiamano nervi motori, perchè muovono.
Ma non solo il nostro cervello può dire qualcosa al nostro pollice, anche il nostro pollice può dire qualcosa al nostro cervello. Cosa potrebbe dire, secondo voi? Ad esempio può dirgli che un oggetto è molto caldo. I nervi che dal nostro pollice vanno al nostro cervello si chiamano nervi sensitivi, perchè sentono.
Possiamo quindi far capire quanto sia importante sentire caldo, freddo, dolore ecc… dando un accenno ai riflessi involontari: quando tocchiamo qualcosa che è molto caldo cosa succede?
Con i bambini spezzettiamo grossolanamente della carta di scarto (cartone e carta da imballaggio, cartoni delle uova, ecc.) e aggiungiamo della carta igienica. Mettiamo il tutto in una ciotola con dell’acqua. Per rendere l’impasto più duro si può aggiungere all’acqua della colla vinilica
Dopo aver lasciato macerare il composto per un giorno, frulliamo ed eliminiamo l’acqua in eccesso
Aggiungiamo alla pasta ottenuta fiorellini e foglie
Ora i bambini possono utilizzare la pasta di carta per rivestire delle ciotole:
Dopo averle fatte asciugare le nostre ciotole sono pronte!
Quest’anno per Pasqua abbiamo sperimentato la tintura naturale delle uova, e questa esperienza ci ha stimolati poi a fare ricerche nel campo dell’estrazione di pigmenti vegetali naturali per realizzare pigmenti in polvere, pastelli a cera ed acquerelli. Ne parleremo nei prossimi giorni…
… ma torniamo alle uova.
La prima cosa da fare è lavare i gusci delle uova con dell’aceto.
Poi prepariamo i pentolini per i bagni di tintura: noi abbiamo bollito bucce di cipolla dorata, succo di mirtillo, foglie d’acero e cavolo viola. Non servono proporzioni e ricette: tutto dipende dall’intensità del colore che si vuole ottenere e dal numero di uova che desideriamo tingere.
Scegliamo foglioline tenere e petali leggeri di fiori da mettere a disposizione dei bambini insieme a delle ciotoline d’acqua: le foglie e i fiori aderiranno semplicemente al guscio con poca acqua
Se i bambini sono piccoli, consiglio di utilizzare uova già sode, per limitare rotture e altri incidenti
Quando i bambini hanno completato il loro lavoro, dovremo avvolgere ogni uovo in un rettangolo ritagliato da una calza di nylon e chiuderlo “a caramella”
Immergiamo delicatamente le uova nel bagno di tintura e facciamo bollire per almeno 10 minuti
Dopo la bollitura togliamo le uova dalla pentola e lasciamole raffreddare.
A questo punto i bambini possono rimuovere il nylon, pulire le uova da foglie e fiori e lucidarle con l’olio di oliva
Area: movimenti elementari, cura dell’ambiente, cura di sé
Età: dai 4 anni
Materiale: un vassoio contenente un pezzo di tessuto, un telaio da ricamo, rocchetti di filo colorato (lana o filo da ricamo), forbici, ago sul puntaspilli, infila ago, ditale. Un tavolo e due sedie
Presentazione
Preparazione indiretta
Mettere a disposizione dei bambini su uno scaffale: pezzi di tessuto assortito (iuta, lino, cotone, ecc.) senza disegni; pezzi di tessuto assortito con delle sagome da ricamare disegnate col pennarello; telai da ricamo; rocchetti di filo colorato; aghi; infilaaghi; forbici; ditali
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come usare il telaio da ricamo”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
. selezionare l’occorrente e metterlo sul vassoio
. trasportare il vassoio su di un tavolo
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. aprire il telaio svitando la vite apposita
. estrarre la cornice mobile
. posare il tessuto sulla cornice fissa
. incastrarlo tra la cornice fissa e quella mobile
. riavvitare
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
. tagliare una misura di filo
. infilare l’ago
. fare il nodo al filo
. tenere il telaio con la mano sinistra e l’ago con la mano destra
. cucire dei punti
. prima di tagliare il filo girare il telaio sul rovescio, prendere con l’ago alcune fibre di tessuto con l’ago e passare l’ago senza tirare del tutto il filo
. passare l’ago nell’asola di filo creata e tirare
. tagliare il filo in eccesso
. cambiare colore di filo
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino
. riportare il vassoio allo scaffale
. scrivere il nome sul lavoro ultimato e metterlo nella cartellina dei lavori completati
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per usare il telaio da ricamo
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri
Questo modello di grembiule per bambini è molto usato nelle scuole Montessori perchè semplice da indossare senza aiuto. Ha un lato in cotone ed uno in tessuto impermeabile, così da poter essere utilizzato per le attività di cucina, giardinaggio e tutti gli esercizi che prevedono l’uso di acqua (pulizia, travasi, cura di sè, ecc.)
Materiale
. mezzo metro di tessuto, preferibilmente impermeabile
. mezzo metro di un tessuto diverso
. un pezzo di elastico alto 2 centimetri e lungo 40 centimetri
. velcro
. macchina da cucire, filo
. forbici
. spilli
. gesso da sarta
Come si fa
. creare il cartamodello (quello seguente è adatto a bambini dai 3 ai 6 anni):
Tagliare
. piegare a metà il primo tessuto, col dritto all’interno, riportare il cartamodello e tagliare
. aprire il tessuto tagliato
. stendere sul tavolo il secondo tessuto, senza piegarlo a metà, col dritto del tessuto contro il tavolo e il rovescio rivolto verso l’alto
. stendere il primo tessuto tagliato sul primo tessuto, col dritto rivolto verso l’alto
. fissare i due tessuti insieme con degli spilli
. ritagliare il secondo tessuto
. per il cinturino del collo ritagliare una striscia di tessuto 62 cm x 8 cm
. per il cinturino per la vita ritagliare una striscia di tessuto 48 cm x 8 cm
. ritagliare 38 cm di elastico
Confezionare
. piegare a metà il cinturino per il collo nel senso della lunghezza (col rovescio del tessuto all’esterno) e cucire il lato aperto lasciando un margine di circa 1 cm
. aiutandosi con una spilla di sicurezza ribaltare il cinturino portando la cucitura all’interno
. infilare all’interno del cinturino l’elastico, aiutandosi con una spilla da balia
. ripiegare le due estremità aperte del centurino verso l’interno per circa 1 cm e fissare il bordo di ogni estremità del cinturino insieme all’estremità dell’elastico con uno spillo; cucire lungo il bordo
. piegare a metà il cinturino per la vita nel senso della lunghezza (col rovescio del tessuto all’esterno) e cucire il lato aperto lasciando un margine di circa 1 cm
. aiutandosi con una spilla di sicurezza ribaltare il cinturino portando la cucitura all’interno
. ripiegare le due estremità aperte del centurino verso l’interno per circa 1 cm e cucire lungo il bordo
. aprire i due tessuti tagliati per il grembiule. Posare il primo tessuto sul tavolo col dritto rivolto verso l’alto
. con degli spilli fissare le due estremità del cinturino per il collo al tessuto che poggia sul tavolo (bordo del cinturino contro il bordo della pettorina, col cinturino che pende a U all’interno), a circa 1 centimetro dagli angoli della pettorina)
. sovrapporre il secondo tessuto col dritto rivolto verso il basso e fissare le due pettorine insieme con altri spilli
. aprire leggermente i due tessuti a lato, sotto la pettorina, a circa 2 centimetri dall’arco
. posare il cinturino per la vita bordo contro bordo del tessuti inferiore e fissare con uno spillo
. riposizionare il tessuto superiore del grembiule
. cucire lungo tutti i margini del grembiule, ad eccezione dell’orlo in basso. Stare attenti a non cucire i cinturini dove non devono essere cuciti
. ribaltare il grembiule
. ripiegare gli orli inferiori dei due tessuti
. stirare lungo tutte le cuciture e l’orlo inferiore
. fare una cucitura lungo tutto il margine del grembiule, compreso l’orlo inferiore, a circa 1 cm dal bordo
. cucire un rettangolo di velcro sul grembiule e sul cinturino della vita
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
le strisce di carta possono essere stampate o disegnate a mano su cartoncini colorati. E’ consigliabile usare un colore diverso di cartoncino per ogni motivo. Le linee, nei primi esercizi, devono essere piuttosto spesse, poi si assottigliano man mano che si progredisce.
Il mio materiale pronto è disponibile per il download e la stampa solo per gli abbonati:
Lo schema di progressione è questo:
1. linee rette . linee rette orizzontali ben distanziate tra loro (strisce molto strette – linee grosse) . linee rette orizzontali ben distanziate tra loro (strisce strette – linee grosse) . linee rette orizzontali ben distanziate tra loro (strisce larghe – linee grosse) . una linea retta verticale (strisce strette – linee grosse) . una linea retta verticale (strisce strette – linee fini) . due linee rette verticali (strisce strette – linee fini) . linee rette orizzontali ravvicinate (strisce molto strette – linee fini) . linee rette orizzontali ravvicinate (strisce strette – linee fini) . linee rette orizzontali ravvicinate (strisce larghe – linee fini)
2. linee retteoblique . linee rette oblique ben distanziate tra loro (strisce molto strette – linee grosse) . linee rette oblique ben distanziate tra loro (strisce strette – linee grosse) . linee rette oblique ben distanziate tra loro (strisce larghe – linee grosse) . linee rette oblique ravvicinate (strisce molto strette – linee fini) . linee rette oblique ravvicinate (strisce strette – linee fini) . linee rette oblique ravvicinate (strisce larghe – linee fini) . linee rette oblique ravvicinate (rettangoli di carta – linee fini)
3. angoli . linee a V ben distanziate tra loro (strisce strette – linee grosse) . linee a V ben distanziate tra loro (strisce larghe – linee grosse) . linee a V ravvicinate (strisce strette – linee fini) . linee a V ravvicinate (strisce larghe – linee fini) . una linea a zig-zag verticale (strisce strette – linee grosse) . una linea a zig-zag verticale (strisce strette – linee fini)
4. linee curve (più difficili perché richiedono che la carta venga spostata continuamente) . linee curve ben distanziate tra loro (strisce larghe – linee grosse) . linee curve ben distanziate tra loro (strisce larghe – linee fini) . linee curve ravvicinate (strisce strette – linee grosse)
5. linee ondulate . linee ondulate ben distanziate tra loro (strisce strette – linee grosse) . linee ondulate ben distanziate tra loro (strisce larghe – linee fini) . una linea ondulata verticale (strisce strette – linee grosse) . una linea ondulata verticale (strisce larghe – linee fine) . una linea ondulata verticale (strisce strette – linee fine)
6. merli . linea a merli (strisce strette, linea fine)
7. linee miste . linea mista (strisce strette, linea grossa) . linea mista (strisce strette, linea fine)
Questa è un’interessante variante dell’esercizio 7:
8. forme geometriche . linee grosse . linee sottili . forme assortite (strisce strette, linea fine)
9. ritaglio di fogli piegati a metà . forme geometriche simmetriche . disegni simmetrici
Successivamente i bambini ritagliano contorni di immagini complesse e immagini da riviste.
L’assortimento va conservato ordinatamente su di un vassoio o in una scatola divisa in scomparti, o in scatoline sul ripiano di uno scaffale.
Presentazione generale
Con questi esercizi il bambino deve tagliare il cartoncino guidando il percorso delle forbici sulle linee. Ogni striscia e quadrato va presentato al bambino individualmente per evidenziare il procedimento da seguire, soprattutto quando l’esercizio comporta lo spostamento del cartoncino tra le mani.
Materiali
l’assortimento di strisce e quadrati, un vassoio contenente un paio di forbici a misura di bambino (fornire forbici apposite per i bambini mancini), una scatola o ciotola per i ritagli, una busta (se il bambino vuole portare i ritagli a casa)
Presentazione
invitare il bambino e dare il nome dell’attività “Ti mostro come tagliare lungo le linee”
cercare il consenso del bambino con lo sguardo
accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
rifornire il vassoio con una delle strisce
trasportare il vassoio e posarlo al centro del tavolo
prendere il cartoncino e metterlo davanti a noi, a destra
con indice e medio uniti, tracciare una delle linee lentamente
invitare il bambino a tracciare una delle linee con le sue dita
prendere le forbici dal vassoio e impugnarle correttamente per ricordare la lezione preliminare sul taglio della carta
prendere la ciotola dei ritagli e metterla davanti a noi (cioè a sinistra del cartoncino)
prendere nuovamente le forbici, come spiegato, con la mano destra
con la sinistra prendere una striscia di cartoncino e tenerla con pollice e indice a circa quattro centimetri dalla prima linea da tagliare (con il pollice in alto per fermare meglio la striscia durante il taglio). Piegare nel palmo medio indice e mignolo, a pugno, per evitare di tagliare le dita insieme al cartoncino
tenendo le mani sopra alla ciotola, aprire le forbici quanto basta in base alla lunghezza e la forma della linea da tagliare e inserire il cartoncino tra le lame (nella V delle forbici sulla linea da tagliare). Non usare l’intera lunghezza delle lame, ma soltanto la parte dalla punta a quanto occorre per tagliare
non distogliere mai l’occhio dalla linea da tagliare
chiudere le lame per tagliare lungo la linea
quando necessario, in base alla forma della linea sul cartoncino, chiudere le forbici sul cartoncino con delicatezza, in modo tale da non tagliare la carta, ma soltanto trattenerla tra le lame
tenendo la striscia con le lame delle forbici, spostare il cartoncino nella direzione che può permettere di continuare il taglio sulla linea. Spostare sempre il cartoncino in modo che la linea da tagliare si trovi davanti a noi: quando gli occhi si concentrano sulla linea a tagliare, il cervello muove correttamente le mani
con l’ultimo taglio far cadere il ritaglio nella ciotola
invitare il bambino a ripetere l’esercizio tagliando le linee successiva, fino a tagliare completamente il cartoncino seguendo tutte le linee
se necessario, ricordare al bambino di tenere il gomito del braccio che tiene le forbici accosto al corpo
al termine il bambino rimette le forbici e la ciotola sul vassoio
il bambino mette i ritagli nella busta (se vuole portarli a casa)
se lo si ritiene necessario, ricordare insieme al bambino le regole di sicurezza per l’uso delle forbici
riportare il vassoio sullo scaffale
Obiettivi diretti
isolare le abilità necessarie per tagliare e manipolare le forbici seguendo un percorso specifico
Obiettivi indiretti
raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri, stabilire una relazione di fiducia tra bambino e adulto
Nomenclatura
forbici, lame, impugnatura, manici, anelli, punte, alto, basso, gomito, ecc.
Controllo dell’errore
il bambino non riesce a tagliare il cartoncino, il bambino non rispetta le regole di sicurezza previste per l’uso delle forbici
Punti di interesse
il modo corretto di tenere le forbici, spostare indietro le dita che tengono il cartoncino, usare solo la lunghezza della lama che serve, i diversi modelli da ritagliare, il rumore della carta e delle forbici, la precisione di taglio, non distogliere mai gli occhi di modo che il cervello possa dire alla mano dove tagliare
Note
i ritagli possono trovare molti impieghi, ad esempio possono essere raccolti nel vassoio per il collage, essere usati per lavori di smistamento (per colore, per grandezza, per forma, ecc.), essere usati per l’esercizio con scopino e paletta, e anche essere portati a casa in una busta
Varianti ed estensioni
usare carta sempre più sottile, usare gli stessi modelli rimpiccioliti, usare altri materiali per tagliare (tessuto, nastro, ecc.), fare fiocchi di neve, girandole, lanterne cinesi, ecc. Man mano che i bambini sviluppano la loro destrezza nell’uso delle forbici, sperimentano la soddisfazione di padroneggiare un’importante abilità nella vita di ogni giorno.
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
un vassoio contenente un paio di forbici a misura di bambino (predisporne di apposite per i bambini mancini), strisce di cartoncino colorato (larghe circa 2 cm e lunghe dai 15 ai 20 cm), una ciotola per i ritagli e una busta se il bambino desidera portare a casa alcuni dei suoi ritagli
Presentazione
. invitare il bambino e dare il nome dell’attività “Ti mostro come usare le forbici”
. cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
. trasportare il vassoio su di un tavolo
. mostrare al bambino come impugnare correttamente le forbici
. se le forbici hanno anelli grandi infilare il pollice nell’anello superiore, medio anulare e mignolo nell’anello inferiore, e l’indice appoggiato all’esterno dell’impugnatura
. se le forbici hanno anelli piccoli, infilare il pollice nell’anello superiore, il medio nell’anello inferiore, l’indice appoggiato all’esterno dell’impugnatura, e anulare e mignolo chiusi verso il palmo
. se le forbici hanno anelli di misure diverse, l’anello piccolo sta in alto ed è per il pollice
. le forbici stanno in orizzontale con le punte delle lame rivolte all’esterno (non verso di noi)
. il gomito del braccio che tiene le forbici deve stare accosto al corpo: in questo modo sarà la mano del bambino a lavorare e rafforzarsi, senza l’aiuto del busto
. mostrare al bambino come aprire e chiudere le forbici, allontanando e riavvicinando gli anelli dell’impugnatura
. per ricordare che il pollice sta sopra e le altre dita sotto, possiamo dire che il pollice è l’autista, e sta davanti, mentre le altre dita sono i passeggeri che stanno insieme dietro
. posare le forbici sul vassoio
. invitare il bambino a impugnarle, aprirle e chiuderle, quindi a rimetterle sul vassoio
. prendere la ciotola dei ritagli e metterla davanti a noi
. prendere nuovamente le forbici, come spiegato, con la mano destra
. con la sinistra prendere una striscia di cartoncino e tenerla con pollice e indice a circa quattro centimetri dalla fine (con il pollice in alto per fermare meglio la striscia durante il taglio). Piegare nel palmo medio indice e mignolo, a pugno, per evitare di tagliare le dita insieme al cartoncino
. tenendo le mani sopra alla ciotola, aprire le forbici quanto basta in base alla larghezza della striscia e inserire il cartoncino tra le lame (non usare l’intera lunghezza delle lame, ma soltanto la parte dalla punta a quanto occorre per tagliare)
. chiudere le lame per tagliare un pezzo di cartoncino, facendo cadere il ritaglio nella ciotola
. continuare a tagliare fino a quando le forbici raggiungono le dita che tengono il cartoncino
. a questo punto chiudere le forbici sul cartoncino con delicatezza, in modo tale da non tagliare la carta, ma soltanto trattenerla tra le lame
. tenendo la striscia con le lame delle forbici, spostare le dita indietro, all’estremità finale della striscia
. riprendere il taglio della striscia fino a tagliarla completamente in piccoli pezzetti
. rimettere le forbici e la ciotola nel vassoio
. invitare il bambino a ripetere l’esercizio
. al termine rimettere tutto il materiale sul vassoio
. parlare delle regole di sicurezza per l’uso delle forbici (ripetere nel corso dell’anno)
. riportare il vassoio sullo scaffale
. invitare il bambino a ripetere l’esercizio tutte le volte che lo desidera
Regole di sicurezza per l’uso delle forbici
. ricordare insieme la lezione sul traporto delle forbici (tenendole con le punte rivolte verso il basso e l’impugnatura verso l’alto, con le mani chiuse sulle lame e vicine al corpo)
. appoggiare sempre le forbici, se non si stanno usando per tagliare
. non sedersi vicino ad altre persone quando si lavora con le forbici
. usare le forbici solo per tagliare
. non correre mentre si tengono le forbici in mano
. per passare le forbici a un’altra persona tenere le forbici per le lame unite e porgerle con l’impugnatura rivolta verso l’altra persona
. ricordare che le forbici sono appuntite e taglienti e possono creare incidenti a se stessi e agli altri
Obiettivi diretti
isolare le abilità necessarie per usare le forbici in sicurezza
Obiettivi indiretti
raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri, stabilire una relazione di fiducia tra bambino e adulto
Nomenclatura
forbici, lame, impugnatura, manici, anelli, punte, alto, basso, gomito, ecc.
Punti di interesse
il modo corretto di tenere le forbici, spostare indietro le dita che tengono il cartoncino, usare solo la lunghezza della lama che serve
Controllo dell’errore
il bambino non riesce a tagliare il cartoncino, il bambino non rispetta le regole di sicurezza previste per l’uso delle forbici
Variazioni ed estensioni
tagliare strisce di carta sempre più sottile, tagliare strisce di carta sempre più larghe, tagliare carta con motivi fantasia
Note
i ritagli possono trovare molti impieghi, ad esempio possono essere raccolti nel vassoio per il collage, essere usati per lavori di smistamento (per colore, per grandezza, per forma, ecc.), essere usati per l’esercizio con scopino e paletta, e anche essere portati a casa in una busta
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Esperimenti scientifici per bambini – OOBLECK. Un esempio di fluido non-newtoniano davvero economico e semplicissimo da ottenere è l’oobleck, una sospensione di amido di mais e acqua.
Esperimenti scientifici per bambini Oobleck
Scopo
Esplorare le proprietà di un fluido non newtoniano.
Età
Dai 4 anni.
Materiali
2 parti di amido di mais 1 parte di acqua Colorante alimentare (se vuoi) Una teglia di alluminio e un contenitore di plastica Una traccia audio da 40 50 o 63 Hz (cerca su YouTube) Il miglior altoparlante che riesci a trovare.
Note di sicurezza
Finché usiamo ragionevolmente i materiali questa è un’attività molto sicura.
Presentazione
. Questo esperimento può essere presentato ad un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe
. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo
. spieghiamo ai bambini che con questo esperimento esploreremo le proprietà di un fluido non newtoniano
. in una contenitore di plastica uniamo una parte di acqua a due parti di amido di mais. Se lo desideriamo aggiungiamo del colorante alimentare
. mescoliamo con cura
. dopo aver preparato il composto teniamo a portata di mano dell’acqua perché l’oobleck tende ad asciugarsi assumendo l’aspetto del fango secco: per mantenerlo fluido basta aggiungere ogni tanto un po’ d’acqua
. immergiamo una mano e cerchiamo di toglierla più velocemente che possiamo: sentiremo una forte resistenza
. prendiamo in mano un po’ di fluido e schiacciamolo: sembrerà diventare solido, ma diminuita la pressione il composto tornerà fluido
. proviamo a colpire con forza il fluido: la mano rimarrà incastrata
. maneggiamo il nostro fluido liberamente per sentirlo passare da fluido a solido e viceversa
. versiamo il nostro oobleck in una teglia di alluminio
. scarichiamo tracce audio con diversi toni: quelli che funzionano meglio sono 40 HZ, 50 e 63
. mettiamo la teglia sull’altoparlante mentre trasmette la traccia scelta, ed esercitiamo con le dita una certa pressione lungo il bordo della teglia. Il nostro oobleck comincerà a danzare
Osservazioni e conclusioni
L’oobleck è un esempio di fluido non-newtoniano davvero economico e semplicissimo da ottenere. È una sospensione di amido di mais e acqua. Il nome “oobleck” deriva dal libro per bambini Bartholomew and the Oobleck del Dr Seuss (che non è stato tradotto in Italiano).
L’oobleck è davvero sorprendente: si comporta come un liquido se lasciato a riposo, come un solido non appena lo si maneggia, e colpendolo diventa tanto più duro quanta più forza si applica al colpo. Un fluido non–newtoniano è un fluido la cui viscosità varia a seconda della velocità con cui lo si misura. I fluidi non newtoniani si dividono in due classi: 1. fluidi pseudoplastici: la viscosità diminuisce all’aumentare della velocità 2. fluidi dilatanti: la viscosità aumenta all’aumentare della velocità. L’Oobleck fa parte di questa classe: sollecitazioni rapide lo rendono più viscoso rispetto allo stato di riposo. I fluidi non newtoniani oppongono una resistenza maggiore all’aumentare della pressione esercitata. Nel nostro esperimento, la maizena non si scioglie nell’acqua, ma le sue particelle rimangono in sospensione. Quando si esercita una forte pressione, le particelle si ammassano e non fanno penetrare l’oggetto. Se invece l’oggetto viene immerso lentamente, le particelle hanno il tempo di separarsi. Anche il fango e le sabbie mobili sono fluidi non newtoniani: se vi si affonda, bisogna sollevare le gambe molto lentamente, altrimenti si resta sempre più intrappolati perché facendo movimenti veloci si esercita una pressione maggiore e le sabbie mobili si oppongono con maggior resistenza.
Il braccialetto del racconto di Natale rappresenta, attraverso il colore delle sue perle, la storia della natività. Realizzarlo coi bambini è un lavoro molto piacevole che rientra tra le attività di vita pratica dell’infilare perle, stimola la coordinazione occhio-mano, la capacità di memorizzare sequenze, la capacità di attenzione e concentrazione, e la sensibilità verso bellezza e gratitudine particolarmente connessi al Natale.
Oltre al braccialetto della natività, propongo per i più piccoli e per chi preferisce evitare i riferimenti ai Vangeli, il braccialetto dell’omino di panpepato.
I braccialetti natalizi sono anche una fantastica idea regalo che i bambini possono preparare facilmente per parenti ed amici, anche all’ultimo minuto.
Il braccialetto del racconto di Natale
Braccialetto della storia della natività
Materiale: – perle assortite di vario colore, forma e dimensione – scovolino o filo per infilare le perle – racconto della natività da usare durante l’attività – racconto da aggiungere al braccialetto da dare ad ogni bambino dopo l’attività, o da aggiungere alla confezione regalo.
Il materiale pronto per la stampa e il download è a disposizione degli abbonati:
Le perle rappresentano: – perla trasparente luccicante: l’angelo che annuncia a Maria la nascita del bambino – perla blu: Maria – perla verde scuro: Giuseppe – perla rossa piccola: Erode – perla grigia: l’asinello che porta a Betlemme Maria e Giuseppe – perla beige: il viaggio attraverso il deserto – perla marrone grande: la stalla di Betlemme col bue – perla rosa: Gesù bambino – due perle bianche (o trasparenti più piccole di quella per il primo angelo): gli angeli che appaiono ai pastori – tre perle marroni piccole: i pastori – due perle bianche: le pecorelle – perla gialla: la stella cometa che guida i Re Magi – perle viola, rossa, verde: i tre Re Magi – perla bianca piccola: l’agnellino donato dai pastori – perla oro: i doni dei Re Magi.
Il racconto
Molto tempo fa, in una piccola città chiamata Nazareth, vivevano Maria e Giuseppe.
Un giorno l’angelo Gabriele ( trasparente luccicante) andò da Maria (blu) e le disse che avrebbe avuto un bambino, un bambino molto speciale. Maria si meravigliò tantissimo per questo incontro e raccontò a Giuseppe (verde scuro) tutto ciò che l’angelo le aveva detto. Le parole dell’angelo si avverarono, e Maria si accorse presto di aspettare un bambino.
Passarono i mesi, e proprio quando la nascita del bambino era vicina, il re Erode (rosso) ordinò a tutti i sudditi di tornare ognuno nel paese in cui era nato per fare un documento.
Maria e Giuseppe erano nati a Betlemme, e così si misero in viaggio con il loro fidato asinello (grigio). Il viaggio fu molto lungo e attraverso il deserto (beige) arrivarono a Betlemme che era notte.
Il paese era molto affollato perché tutti, obbedendo alla legge di Erode, si erano messi in viaggio come loro. Maria e Giuseppe cercarono un posto per dormire, ma tutte le locande erano piene di ospiti. Solo un locandiere, molto gentile, offrì loro ospitalità nella stalla del suo bue (marrone), insieme agli altri animali.
Quella notte nacque Gesù bambino(rosa), e per tenerlo al caldo i suoi genitori lo misero nella mangiatoia, accanto agli animali che lo riscaldavano col loro respiro.
I pastori ( marroni piccole) in quel momento si trovavano sulle colline a pascolare il gregge, e improvvisamente furono abbagliati da una luce bellissima. Di cosa si trattava? Era la luce degli angeli (bianche) che erano andati da loro per avvisarli che era nato il bambino, e li invitava ad andare da lui seguendo la stella cometa (gialla)
Anche i tre Re Magi (viola, rossa, verde) videro quella stella, capirono che il bambino era nato e si misero in viaggio per incontrarlo.
Quando giunsero alla capanna, i pastori donarono al bambino un agnellino (bianca) ed i Re Magi oro incenso e mirra (oro).
Tutti erano riuniti intorno al bambino circondati dalle stelle, i canti degli angeli, gli animali, e perfino le piante e i sassi, e tutti sapevano che quello era un momento davvero molto speciale.
Il braccialetto del racconto di Natale
Braccialetto dell’omino di panpepato
A dicembre l’Omino di Panpepato esce dal forno tutto decorato: le guance ricoperte di granella colorata gli occhi, il naso e la bocca di cioccolata…
sul corpo un po’ di zucchero bianco e tanti canditi in fila su un fianco: “Così sono proprio un omino speciale pronto per ornare l’albero di Natale!” (Giunti scuola)
Materiale: – perle assortite di vario colore, forma e dimensione – scovolino o filo per infilare le perle – racconto da usare durante l’attività – racconto da aggiungere al braccialetto da dare ad ogni bambino dopo l’attività, o da aggiungere alla confezione regalo.
Il materiale pronto per la stampa e il download è a disposizione degli abbonati:
Il racconto
Un uomo piccino e una donna piccina vivevano insieme in una casa piccina. Un giorno la donna piccina impastò e mise in forno un omino di panpepato ma quando aprì lo sportello del forno, l’omino saltò fuori dalla teglia, fuori dalla porta e via per i campi. La donna piccina e l’uomo piccino gli corsero di dietro più in fretta che potevano, ma l’omino rideva e gridava: “Correte, correte, ma è fiato sprecato, io sono l’Omino di Panpepato!” E non riuscirono ad acchiapparlo. Dopo un po’ l’omino sorpassò una mucca che gli gridò: “Fermati, fermati e fatti mangiare!” “Corri, corri ma è fiato sprecato io sono l’Omino di Panpepato!” gridò l’omino scappando via. E la mucca non riuscì ad acchiapparlo. Continuò a correre e sorpassò un cavallo che gli gridò: “Fermati, fermati e fatti mangiare!” “Corri, corri ma è fiato sprecato io sono l’Omino di Panpepato!” gridò l’omino scappando via. E il cavallo non riuscì ad acchiapparlo. In fondo al campo l’omino sorpassò dei contadini che gli gridarono “fermati, fermati e fatti mangiare”. “Correte, correte ma è fiato sprecato io sono l’Omino di Panpepato!” gridò l’omino scappando via. E i contadini non riuscirono ad acchiapparlo. Ormai l’omino credeva di essere il più furbo biscotto mai uscito da una teglia. “Nessuno potrà mai acchiapparmi” pensava. Una volpe gli venne incontro correndo. L’omino corse via dicendo: “Corri, corri, ma è fiato sprecato io sono l’Omino di Panpepato!”. “Ma io non voglio acchiapparti!” disse la volpe, “anch’io sto fuggendo dai cacciatori, ma se riusciamo ad attraversare il fiume saremo salvi entrambi. Salta sulla mia coda e ti porterò dall’altra parte”. L’omino saltò sulla coda della volpe che s’immerse nell’acqua. Allora la volpe disse: “Sei troppo pesante per la mia coda, montami sulla schiena, così non ti bagnerai!”. “Sulla mia schiena sei troppo vicino all’acqua, salta sulla mia spalla”. Quando furono in mezzo al fiume, la volpe gridò: “Aiuto! Sto affogando! Salta sul mio naso!” L’omino saltò sul naso della volpe ed entrambi attraversarono il fiume. Ma appena toccò terra, la volpe scosse forte la testa, scaraventò in aria l’omino di panpepato e … gnam!” “Povero me! Un pezzetto l’ha già mangiato!” gridò l’Omino di Panpepato
I braccialetti dei racconti
I braccialetti dei racconti, come questi a tema natalizio, sono molto usati nelle scuole d’infanzia dopo la lettura degli albi illustrati o il racconto delle fiabe.
La parola “topponcino” deriva da “toppone”, un rivestimento protettivo di più strati di tela sovrapposti e cuciti insieme, di notevole spessore, che si metteva tra il lenzuolo e il materasso nel letto dei bambini o dei malati.
Il topponcino montessoriano, infatti, può essere realizzato alternando strati di ovatta di cotone a strati di mussola, come vedremo nel tutorial. Si tratta di un ausilio usato nel passato dalle madri di molte parti del mondo, e Maria Montessori ha probabilmente avuto modo di osservarne l’uso coi neonati durante il suo soggiorno in India.
Consigliatissimo nei centri per l’infanzia montessoriani, il topponcino ha oggi una grande diffusione ed è particolarmente amato, ad esempio, dalle neo-mamme giapponesi.
Nei Paesi di lingua inglese è anche chiamato “security pillow” o “security wrap”, nome che enfatizza una delle tante caratteristiche del topponcino. In Italia è anche chiamato “materassino mobile”.
Cos’è il topponcino Montessori Il topponcino è un materassino ovale volutamente di piccole dimensioni con un’imbottitura che lo rende morbido e flessibile (non soffice) di spessore da 1 cm a 2,5 cm massimo (l’ideale è 2 cm). I topponcini in commercio misurano 67 cm x 37 cm, ma molti testi italiani consigliano come dimensione ideale 62 x 40 cm.
Purtroppo molti dei topponcini in commercio hanno uno spessore eccessivo.
Il topponcino è rivestito da una federa in cotone o lino. Come si consiglia per tutti i materiali che entrano a diretto contatto con la pelle del bambino, se si confeziona in casa è preferibile usare, per la federa, tessuti biologici non sbiancati o tessuti “già usati” (ad esempio ricavandoli da un vecchio lenzuolo): questo assicura la massima morbidezza e l’assenza degli additivi con cui spesso sono trattati i tessuti nuovi.
Età consigliata Il topponcino è consigliato dalla nascita fino ai 3 mesi circa, o comunque fino a quando il neonato non acquisisce il controllo muscolare che gli permette di sostenere autonomamente la testa.
“Subito dopo la nascita il bambino deve restare il più possibile con la madre, e l’ambiente non deve presentare ostacoli al suo adattamento: tali ostacoli sono soprattutto la differenza di temperatura, in confronto a quella cui era abituato nel periodo prenatale, l’eccesso di luce e l’eccesso di rumore… …Deve essere mosso e maneggiato con ogni cura, non abbassato di colpo per essere immerso nel bagno, né vestito con gesti rapidi e ruvidi – si ricordi che ogni gesto di chi maneggia un neonato è rozzo, data la sua estrema delicatezza, tanto fisica che psichica. La cosa migliore sarebbe non vestire il neonato, ma tenerlo in una stanza abbastanza calda e senza correnti d’aria, e trasportarlo su un materassino morbido, in modo che resti in una posizione simile a quella prenatale”. Maria Montessori , da “Educazione per un mondo nuovo“
“…un altro problema è quello di muovere e di trasportare il bambino, riducendo al minimo la necessità di toccarlo con le mani. Il bambino dovrebbe essere preso a mezzo di un sostegno leggero e cedevole, come un’amaca di rete delicatamente imbottita, la quale sostenga tutto il corpo del bambino, raccolto in una posizione simile a quella dell’attitudine prenatale. Questi sostegni vanno maneggiati con delicatezza e lentezza, da mani leggere e fatte abili per minuziosa preparazione… …v’è una tecnica speciale per sollevare il malato e trasportarlo orizzontalmente e lentamente, ed è la tecnica più elementare dell’assistenza. Nessuno solleva più un malato verticalmente a braccia: ma lo muove a mezzo di un sostegno cedevole, delicatamente introdotto sotto il corpo: e con questo mezzo lo sposta in modo che la sua posizione orizzontale non venga alterata… …Ma il neonato non si può neppure confondere con un malato adulto. La necessità sua non è quella di un infermo, ma di chi fa un inconcepibile sforzo di adattamento, accompagnato dalle prime impressioni psichiche, di un essere che viene dal nulla, ma che è sensibile. Il sentimento verso il neonato non è di compassione, ma di venerazione per il mistero della creazione, per il segreto di un infinito che si compone entro limiti a noi sensibili”. Maria Montessori, Il segreto dell’infanzia
Durante il primo anno di vita si possono distinguere vari periodi che richiedono cure speciali. Il primo periodo, breve, è l’ingresso nel mondo con le sue drammatiche circostanze. Senza entrare in particolari possiamo enunciare alcuni principi. Il bambino dovrebbe rimanere, nei primi giorni dopo la nascita, quanto è più possibile, a contatto di sua madre e in ambiente che non contrasti per differenze troppo forti, per esempio di temperatura, con quello in cui egli si è formato prima della nascita: non troppa luce, non troppo rumore, poiché il bambino giunge da un luogo di tepore, di perfetto silenzio, di oscurità… …Occorrono anche cure per il modo come il bambino vien maneggiato e spostato… il neonato deve essere toccato il meno possibile e nemmeno dovrebbe essere vestito, ma tenuto in una stanza dalla temperatura sufficiente a mantenere caldo il bambino e libero da correnti di aria fredda. Si è cambiato il modo di trasportare il bambino, usando ora un soffice materassino, simile a un’amaca, su cui viene adagiato; si evita di sollevare e abbassare rapidamente il neonato e si vuole sia maneggiato con le stesse precauzioni con cui vengono rimossi i feriti. Maria Montessori, La mente del bambino: Mente assorbente
Contemplando la delicatezza dei neonati e le loro forti reazioni a qualsiasi movimento brusco, è nato il tapponcino. In tutta la sua semplicità, questo materassino mobile svolge diverse funzioni:
– previene il riflesso di Moro (o riflesso di trasalimento), che si manifesta nel neonato al verificarsi di stimoli come un rumore improvviso o quando si appoggia il neonato supino in modo troppo brusco o rapido. In questi casi il neonato fa un sobbalzo, estende le braccia allargando mani e dita e successivamente le piega, scoppiando in pianto. Grazie al topponcino il neonato non prova questa sensazione di vuoto intorno a sé che tanto può spaventarlo;
– offre una superficie d’appoggio più estesa al corpo del neonato rispetto a quella che possono offrire le braccia;
– rispetta il corpo del neonato come prima della nascita faceva l’utero materno, offrendo un sostegno sicuro senza impedire il movimento del corpo e soprattutto delle mani;
– permette di accogliere il neonato dolcemente cercando di ricreare nel miglior modo possibile un’atmosfera vicina a quella che ha sperimentato nel grembo materno, e così facilita l’adattamento del neonato al nuovo ambiente senza ostacolare la sua esplorazione sensoriale;
– permette all’adulto di tenere in braccio il neonato in tutta sicurezza e con maggiore facilità, soprattutto perché il topponcino offre sostegno alla testa del piccolo. Permette anche al fratellino o al nonno di tenere in braccio il bambino in sicurezza e comodamente: con l’ausilio del topponcino, il neonato è tenuto in una posizione naturale e in modo sicuro da chiunque. Chi tiene il piccolo non prova quella sgradevole sensazione che gli fa pensare di tenere male il bambino o che lui possa scivolare da un momento all’altro dalle sue braccia;
– il neonato può addormentarsi sul tapponcino, fra le nostre braccia, ed essere poi facilmente posato nella sua cesta senza risvegliarsi. Lo stesso può avvenire quando si addormenta nel letto con noi;
– quando il neonato si risveglia sul suo topponcino è libero di esercitare il proprio corpo nel modo più naturale;
– il topponcino offre sostegno a tutto il corpo e in particolare alla testa, che il piccolo non è ancora in grado di controllare;
– il tapponcino acquista con l’uso un odore che il neonato riconosce come familiare, e questo odore diventa per lui un punto di riferimento sicuro nell’ambiente che lo circonda, anche quando si trova in un luogo nuovo o tra le braccia di una persona che non conosce;
– il topponcino offre al neonato una superficie a temperatura costante: sotto di lui ci sarà sempre lo stesso calore, indipendentemente da dove si trovi;
– l’uso del tapponcino non riduce il contatto fisico con il bambino, al contrario favorisce un contatto fisico rispettoso del corpo del neonato;
– per le sue dimensioni il topponcino può essere usato per trasferire il bambino nell’ovetto, nel seggiolone dell’auto, e in tutti gli ausili che si utilizzano per portare il piccolo fuori casa;
– grazie al topponcino ci si può muovere col neonato all’interno dell’ambiente domestico garantendogli sicurezza fisica ed emotiva, ma senza interferire con la sua esplorazione sensoriale. Questo non avviene, ad esempio, utilizzando la fascia o il marsupio;
– sostiene il bambino durante l’allattamento offrendo una posizione comoda al neonato e alla mamma;
– quando si allatta in pubblico protegge mamma e bambino da sguardi indiscreti: basta sollevare un lembo del topponcino;
– quando parenti e amici vengono a far visita al neonato, è quasi inevitabile che ci venga chiesto di poterlo prendere in braccio. Il topponcino, in questi casi, offre al neonato una barriera tra lui e gli abiti degli ospiti, proteggendo in questo modo da possibili batteri e virus;
– protegge il neonato non solo da ciò che gli ospiti possono portare dall’esterno, ma anche dalle loro mani fredde, da orologi anelli e bracciali, dalla loro rigidità muscolare;
– offre un supporto che ha sempre lo stesso calore, lo stesso odore, le stesse caratteristiche tattili, indipendentemente da chi lo sta tenendo tra le braccia o da dove si trovi. Questo è estremamente rassicurante per il piccolo. Quando il bambino nasce, il suo ambiente diventa improvvisamente del tutto sconosciuto per lui, ad eccezione del suono della voce della madre e del battito del cuore. Il topponcino assorbe il suo odore e l’odore della madre e fornisce un calore costante diventando per il piccolo un punto di riferimento nell’ambiente ed alimentando il suo delicato senso di sicurezza. Lo scopo primario del topponcino è proprio questo: assistere il bambino nella sua transizione dall’utero al suo nuovo mondo.
– rassicurante per il neonato: sostenuto da un materiale piacevole al tatto, senza variazioni di temperatura sotto di lui e circondato da un odore familiare, il bambino si sente al sicuro; – rispettoso del neonato: il topponcino non limita il contatto col neonato, ma favorisce un contatto rispettoso col suo corpo; – adeguato ai bisogni del neonato: il topponcino non fascia il neonato e quindi gli offre un sostegno che non è di alcun ostacolo alla sua esplorazione sensoriale e al suo movimento, così aiuta l’adattamento del neonato al suo nuovo ambiente; – sicuro per l’adulto: grazie al topponcino gli adulti inesperti hanno meno paura di tenere male il neonato o di farlo cadere; – igienico: ovunque il neonato si trovi, il topponcino gli offre una superficie d’appoggio pulita, anche perché le federe possono essere facilmente cambiate; – pratico: il topponcino permette di spostare il bambino ovunque, che sia sveglio o addormentato, senza che egli debba soffrire di bruschi cambiamenti degli stimoli sensoriali che riceve (temperatura, odore, consistenza ecc,). Il topponcino si adatta perfettamente al corpo del bambino sostenendo la testa, e perfettamente si adatta al suo letto, alla sua carrozzina, al suo tappeto, alle braccia di papà…
– alcuni testi consigliano che la mamma dorma con topponcino accanto per qualche settimana prima del parto, di modo che il materassino possa trattenere il suo odore ed accogliere meglio il neonato
– è importante usare il topponcino regolarmente, ogni giorno, in modo che il bambino possa farne un punto di riferimento nell’ambiente, riconoscendone l’odore e la consistenza;
– anche se l’odore del tapponcino persiste anche al cambio delle federe, non bisognerebbe sostituirle più di quanto non sia realmente necessario, soprattutto nelle prime settimane di vita del bambino
– il materassino può essere in casi estremi lavato, a seconda del tipo di imbottitura, a mano o in lavatrice. Per eliminare gli acari, eventualmente, non serve lavarlo: basta metterlo in un sacchetto e tenerlo una notte nel freezer. Naturalmente, fatto questo, bisognerà aspettare che raggiunga la temperatura ambiente prima di utilizzarlo;
– il materassino non va mai stirato, mentre possono esserlo le federe;
– si consiglia di predisporre per il bambino un topponcino ed almeno tre federe.
“Due notti fa verso mezzanotte (il piccolo aveva circa 3 settimane), dopo due ore di “latte – ruttino – addormentamento -trasferimento nella culla – sveglia – pianto a ridotto” e via così, mi sono ricordata del topponcino in fondo all’armadio e del suggerimento dei miei amici di usarlo per trasferire il bambino nel suo lettino. Ho preso il topponcino, ho posato su di esso il mio bambino disperato ed esausto e gli ho offerto il seno, guardandolo calmarsi e cedere al sonno. L’ho messo delicatamente sulla sua culla con il topponcino, molto lentamente e delicatamente ho tolto le mie mani da sotto, e ho trattenuto il respiro in previsione di una nuova esplosione di pianto. Non è successo niente. Il bambino ha continuato a dormire. Lui non aveva bisogno di sentire le mie braccia sotto di lui; aveva bisogno di sentire una superficie che non cambiava temperatura, consistenza o odore durante quei fragili momenti del primo sonno.” Pilar di The full Montessori
Come realizzare il topponcino in proprio e con poca spesa: tutorial
Anche se non si è esperti nel cucito, confezionare un topponcino non richiede più di 3 ore.
Materiale necessario per confezionare un topponcino: Per l’imbottitura interna possiamo alternare strati di ovatta o di mollettone a strati di mussola di cotone (preferibilmente biologico),: Ovatta di cotone biologica oppure mollettone di cotone Mussola di cotone biologica naturale
Scegliendo questa soluzione si dovranno alternare 4 strati di mussola a 5 strati di mollettone (naturalmente faremo meno strati con l’ovatta, che ha uno spessore maggiore)
Per ogni strato occorre tessuto (mussola e ovatta o mollettone) per 70 x 40 cm. Alcuni topponcini in commercio utilizzano per l’imbottitura altri materiali, quali ad esempio tessuto di cotone trapuntato:
mentre è sconsigliato l’uso di ovatta sintetica, lattice o gommapiuma.
Per confezionare il materassino servono inoltre: – forbici, – ago e filo (o macchina da cucire) – filo robusto da ricamo – mussola morbida di cotone per il rivestimento 140 x 80 cm, possibilmente biologica e non sbiancata – cartamodello, spilli, gessetto da sarta.
Il cartamodello: In realtà non è necessario un cartamodello, in quanto basta realizzare una forma ovale che misuri 67 x 37 cm. Questo si può fare molto facilmente ritagliando un rettangolo 67 x 37 cm ( o se si preferisce 62 x 40) da un foglio di giornale, ed arrotondando gli angoli per dargli una forma ovale. La soluzione più scientifica è quella di disegnare un rettangolo largo 30 cm ed alto 37 cm, quindi puntare il compasso a metà di uno dei lati e tracciare un semicerchio di raggio 18,5 cm (la metà di 37), ripetendo poi sull’altro lato:
Se può essere utile allego un cartamodello pronto (stampato misura 63 x 33) che può essere usato per il materasso, la fodera del materasso e la federa, aggiungendo lungo il bordo 2 cm per la linea di cucitura, e un altro centimetro per la linea di taglio.
Il materiale pronto per la stampa e il download è a disposizione degli abbonati:
Come confezionare il materassino (photo credit: cliccare sull’immagine)
Utilizzando il cartamodello, ritagliamo l’imbottitura, senza lasciare margini di cucitura.
I vari strati di ovatta e mussola possono essere rifiniti lungo il bordo utilizzando il punto festone, per rendere l’imbottitura compatta e ridurne lo spessore
Riportiamo il cartamodello sul tessuto che abbiamo scelto di usare per il rivestimento fisso del materassino (due volte o una volta utilizzando tessuto doppio), e aggiungiamo almeno 1 cm di cucitura. Cuciamo lungo i margini, lasciando un’apertura di lato o sul fondo per l’inserimento dell’imbottitura.
Rivoltiamo
e inseriamo l’imbottitura.
Chiudiamo l’apertura che abbiamo usato per inserire l’imbottitura.
Per fissare l’imbottitura al rivestimento, cuciamo da 5 a 7 punti passando dall’alto verso il basso con ago e filo robusto, e prendendo insieme rivestimento superiore, imbottitura e rivestimento inferiore.
Un metodo alternativo, molto più veloce, è quello di preparare gli strati di ovatta e mussola e mettere in cima alla pila le due forme ritagliate per il rivestimento. Cucire quindi tutto insieme, ma lasciando sempre uno spazio aperto. A questo punto separare i due tessuti di rivestimento e ribaltare il lavoro.
Come realizzare la federa
Per la federa si consiglia di utilizzare un tessuto bianco di cotone o di lino. Per una federa occorrono circa 120 x 90 cm di tessuto. Anche la federa si può ricavare dal cartamodello.
Per la parte anteriore della federa usiamo il cartamodello intero; per la parte posteriore dividiamo il modello a circa 3/4 della lunghezza, aggiungendo al pezzo corto un margine per fare l’orlo, e al pezzo lungo almeno 15 centimetri, di cui qualche centimetro per l’orlo ed i restanti perché le due parti possano sormontarsi. Per ottenere una federa perfetta la cosa migliore è usare il materassino come modello. Basterà posare il topponcino sul tessuto e tracciare la forma lasciando un margine di cucitura di almeno 1 cm.
Orliamo le due parti della federa posteriore
Disponiamo sul tavolo la federa anteriore (col dritto sopra), poi copriamola col pezzo corto (col dritto sotto) e poi col pezzo lungo (sempre col dritto sotto)
Tutorial per costruire gli incastri delle frazioni (o settori circolari delle frazioni) Montessori con cartamodelli e istruzioni. Gli incastri delle frazioni sono dieci piastrelle quadrate identiche (bianche o verdi) nelle quali si incastra un identico cerchio rosso. L’incastro rosso è suddiviso dall’intero ai 10/10. Il materiale classico è in legno o in metallo, ma può essere facilmente realizzato utilizzando cartoncino o gomma Eva.
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Tutorial per costruire gli incastri delle frazioni Montessori
Materiale occorrente: – cartoncino colorato – gomma Eva o cartone colorato (o compensato) – forbici e taglierino – colla stick – colla a caldo – perle di legno o plastica per i pomoli – matita – cartamodelli (oppure compasso e goniometro)
Cartamodello:
Tutorial per costruire gli incastri delle frazioni Montessori pdf qui:
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Tutorial per costruire gli incastri delle frazioni Montessori – Come si fa:
stampiamo e ritagliamo i modelli:
riportiamo il modello del cerchio sul foglio rosso di gomma Eva, ritagliamo il contorno e gli spicchi, ma non completamente, di modo che rimangano uniti al centro:
incolliamo con la colla a caldo le perle che serviranno da pomoli per la presa a tre dita degli incastri:
ritagliamo la cornice, poniamo al centro il cerchio rosso e segniamo i contorni con la matita:
ritagliamo la sagoma del cerchio nella cornice, poi incolliamo con la colla stick il fondo di cartoncino:
e l’incastro è pronto:
Questi sono i dieci incastri pronti:
_________________________________ Tutorial per costruire gli incastri delle frazioni Montessori
Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori con cartamodelli e istruzioni. Gli incastri della zoologia comprendono la rana, il cavallo, l’uccello e il pesce.
Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori
Materiali: – cartamodelli – gomma eva – forbici e taglierino – pennarelli colorati – perline di media grandezza – colla a caldo – colla vinilica.
_____________________ Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori Incastro del pesce
Stampiamo il cartamodello e riportiamolo sul foglio di gomma con la carta carbone o facendo pressione con una penna o con la punta del taglierino:
decoriamo il pesce senza separarne le parti:
riportiamo i contorni del pesce completo sullo sfondo:
ritagliamo lo sfondo, incolliamo sul retro un cartoncino o un secondo foglio di gomma non ritagliato e inseriamo il pesce. Quindi dividiamo il pesce nelle sue parti: – testa – corpo – pinna caudale – pinna anale – pinna pettorale – pinna dorsale – pinna pelvica e incolliamo una perla con la colla a caldo, per permettere la presa a tre dita:
E l’incastro del pesce è pronto:
_________________________ Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori Incastro del cavallo
Procediamo come già mostrato per l’incastro del pesce:
Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori Le parti in cui dividere il cavallo sono: – testa – collo – criniera – fianco – zampe anteriori – zampe posteriori – coda.
Questo e’ l’incastro del cavallo completo:
_______________________________ Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori Incastro dell’uccello
Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori Le parti dell’uccello sono: – testa – corpo – ala – coda – zampe
Questo e’ l’incastro completo:
____________________________ Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori Incastro della rana
Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori Le parti della rana sono: – testa – zampa anteriore – zampa posteriore – zampa posteriore – corpo
Questo e’ l’incastro completo:
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Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori in formato pdf, che comprendono: cartellini dei continenti, cartellini degli oceani, nomenclature in tre parti dei continenti, libretto dei continenti, nomenclature degli oceani in tre parti, libretto degli oceani, questionario sul mondo, questionari sui continenti (uno per continente), planisferi di controllo e planisfero muto, cerchio per disegnare gli emisferi…
Trovi tutto il materiale qui:
Questo è il contenuto:
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Cartellini dei continenti colorati con immagine del continente
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Cartellini dei continenti colorati, degli oceani e dei punti cardinali
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Nomenclature in 3 parti dei continenti colorate (immagine, titolo, definizione)
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Nomenclature in 3 parti dei continenti in bianco e nero (immagine, titolo, definizione)
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Nomenclature in tre parti dei continenti colorate (immagine, planisfero e titolo)
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Nomenclature in tre parti degli oceani colorate (planisfero titolo e definizione) in due versioni
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori incastro del planisfero stampabile per realizzare il materiale in proprio e per i planisferi di controllo (parlati, muti, bianco e nero e colorati)
– Planisfero di controllo I: una mappa con i continenti colorati e della stessa dimensione dell’incastro del planisfero – Planisfero di controllo II: negli stessi colori e delle stesse dimensioni del primo planisfero, ed ha in più i nomi dei continenti e degli oceani. Completa la tavola un set di cartellini (colorati o in bianco e nero) da usare per etichettare l’incastro del planisfero – Planisfero di controllo III: Un planisfero in bianco e nero. I continenti sono della stessa dimensione dell’incastro del planisfero – Planisfero di controllo IV: uguale al planisfero III ma con l’aggiunta dei nomi. Completa la tavola un set di cartellini da usare con l’incastro del planisfero. (I planisferi di controllo vengono presentati al bisogno. In seguito possiamo preparare planisferi simili ma di dimensioni ridotte da usare per colorare ed etichettare).
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Cartellini autocorrettivi (questionario sui continenti) e comandi per attività parallele
Qual è il continente il più piccolo del mondo? Qual è il continente più grande del mondo? Quali oceani bagnano l’Africa? Qual è l’oceano più piccolo? Quale oceano tocca sia l’America del Nord sia l’Africa? Attraverso quali continenti passa l’equatore? Quale continente si trova al polo sud? Quanti continenti ci sono al mondo? Quanti oceani ci sono al mondo? Qual è l’oceano più grande del mondo? Quali oceani bagnano l’Oceania? In quale continente viviamo? Qual è l’oceano più vicino al polo nord? In quali due luoghi del mondo fa molto freddo tutto l’anno? Quali continenti bagna l’Oceano Indiano? Quale oceano tocca sia l’America del Nord sia l’Australia? Quali oceani bagnano il Sud America? Quali oceani bagnano l’Europa?
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Cartellini questionario sui singoli continenti (tre livelli) e comandi per attività parallele
Questionario per ogni continente: Qual è il nome del continente? In quale emisfero si trova? Quali mari o oceani bagnano il continente? Quali continenti confinano con questo continente? Quanti paesi ci sono in questo continente? Quali sono i nomi di questi paesi? Progetti: Disegna la mappa del continente, poi scrivi i nomi dei paesi, degli oceani e dei mari. Fai un libretto dei paesi del continente. Fai un libretto delle bandiere dei paesi del continente.
Questionario per ogni continente II Qual è lo stato più grande del continente? E il più piccolo? Quali stati di questo continente sono isole? Qual è lo stato più a sud? E quello più a nord? Quali stati si trovano lungo la costa dell’oceano? Quali stati non sono bagnati da oceani o mari? Qual è lo stato più popolato? progetti II Cerca dei francobolli provenienti dagli stati di questo continente. Cerca immagini o articoli che parlino degli stati di questo continente su giornali o riviste. Individua su una cartina geografica del continente le capitali di ogni stato. Cerca la bandiera per ogni paese del continente.
Questionario per ogni continente III Quali sono i principali fiumi e laghi del continente? Quali sono le catene montuose principali? Qual è il punto più alto del continente? Quali animali si trovano nel continente? Che tipo di vegetazione si trova nel continente? progetti III Disegna una cartina del continente che mostri montagne, fiumi e laghi più importanti del continente. Disegna una cartina del continente che mostri i diversi animali che vi vivono. Disegna una cartina che mostri la vegetazione che si trova nel continente.
101 e più lettini montessoriani – MONTESSORI DA ZERO A 3 ANNI da realizzare in proprio o da acquistare, con idee per arredare la stanza del bambino piccolo e tutorial.
Essenzialmente il famoso “lettino montessoriano” è un letto molto basso e decisamente più spazioso di quelli che vengono in media preparati per i bambini a partire dai 7 mesi d’età, e che ancora troppo sono rappresentati dai lettini con le sbarre. Nella pratica esistono soluzioni a centinaia che rispondono ai principi pedagogici che stanno dietro al lettino montessoriano, e possiamo raggrupparle così: – un materasso o futon posato sul pavimento, su di un tappeto o su un pezzo di moquette o su dei tatami; – un materasso posato su una tavola di legno rialzata di non più di 8 cm da terra (semplice soluzione fai da te, con innumerevoli varianti di costruzione) – un letto montessoriano acquistato pronto – una struttura ricavata da altri mobili: segare le gambe di un economico letto Ikea è la soluzione più praticata, almeno nel web, ma si può anche rovesciare un tavolo, usare la struttura di una vecchia libreria, ecc… – una struttura auto-costruita, che naturalmente richiede qualche nozione di falegnameria, ma non è impossibile. Per tutte queste varianti, poi, è sempre possibile sbizzarrirsi con tendine, paracolpi, baldacchini, ecc…
__________________ 101 e più lettini montessoriani – MONTESSORI DA ZERO A 3 ANNI
1.101 e più lettini montessoriani – Lettino Kidkraft a slitta, misura 157 x 73 x 55 cm e costa € 148,98 su Amazon:
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2. 101 e più lettini montessoriani – Dal sito Instructablesquesto telaio solleva il materasso di circa 4 cm, cioè per un’altezza sufficiente ad assicurare il flusso d’aria e isolarlo dal pavimento. E una soluzione davvero economica e può essere realizzata velocemente e facilmente. Con tutorial fotografico:
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3. Idea di allestimento per chi sceglie il solo materasso, qui:
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4. idea semplicissima (fonte originale sconosciuta): se temete che il bimbo rotoli nel sonno fuori dal materasso, forse basterà mettere un noodle di schiuma galleggiante tra materasso e lenzuolo…
10. Il lettino Woodlycosta € 785, senza materasso, e misura 126 x 66 x 30 cm:viene consigliato per bambini da 7 mesi fino al metro di altezza, in seguito propongono letti bassi come questo (misure 200 x 120 cm, € 1.290 con futon:
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11. struttura realizzata con quattro pallet, tutorial qui:
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12. i lussuosi lettini Flowerssoricomponibili (questo costa €1.940,00):
13. 101 e più lettini montessoriani – Il famoso letto Ikea Kura senza piedini,
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14. e con tutorial di Ikea Hackersper la trasformazione:
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15. Lettino Mamakids, misura 120 x 60 cm, è alto da terra 30 cm e costa € 229,00 senza materasso:
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16. Tutorial per struttura molto economica e semplice da realizzare qui:
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17.101 e più lettini montessoriani – Il tutorialper realizzare questo lettino non è chiarissimo. La struttura è stata realizzata in legno e rivestita di tessuto, ha una testata sempre rivestita, ed è stata completata con un baldacchino Ikea con zanzariera.
Un letto così, se non si è falegnami provetti, è facilmente ottenibile segando le gambe (possibilmente prima del montaggio), ad esempio di un letto Ikea FJELLSE (€ 54,49):
18. altra trasformazione da Ikea Hackers del letto Kura:
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19. 101 e più lettini montessoriani – Lettino con alberi (solo immagine, fuori produzione, era in vendita qui):
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20.101 e più lettini montessoriani – Lettino impilabile Weber Industries, misura 193 x 95 x 20 cm e costa € 80,31
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21. 101 e più lettini montessoriani – Altra variante di pedana per il materasso; non c’è tutorial e non sono riuscita a risalire al sito originale, ma l’idea mi sembra molto semplice e utile:
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22. Bellissimo lettino con struttura adatta a sospendere i mobiles (solo immagine) qui:
24. 101 e più lettini montessoriani – Lettino montessoriano su pedana di legno, con tenda (solo immagine) qui:
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25. Lettino Bio-Kinder in legno di pino bio, misura 70 x 140 ed è alto 18 cm e costa € 159,95 (senza materasso):
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26. 101 e più lettini montessoriani – Cameretta montessoriana con letto su pedana, qui:
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27. schema per la realizzazione del lettino montessoriano (in pollici); 38 pollici = circa 1 metro; 26 pollici = circa 70 cm; 4 pollici = circa 10 cm. Qui:
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28. 101 e più lettini montessoriani – Semplice allestimento, qui:
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29. In vendita qui il lettino di ispirazione montessoriana “Tutti giù per terra”:
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30. Lettino Tmobilier in faggio, misura 129,2 x 65,7 cm ed è alto 11 cm. Costa € 197,00:
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31. Progetto e tutorial per realizzare il lettino montessoriano a casetta qui:
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32. Cameretta con materasso sul pavimento (solo immagine) qui:
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33. 101 e più lettini montessoriani – Semplice allestimento trovata in rete (non sono riuscita a risalire alla fonte):
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34. In vendita su Dawandamisura 190 x 90 cm e costa € 175,00
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35. Altra rivisitazione del letto Kura di Ikea (solo immagine) qui:
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36. 101 e più lettini montessoriani – Per questasemplice soluzione comprate una base per letti Ikea (la Lönset90 x 200 cm costa 32 €), aggiungete dei corti piedini di legno, ed è fatta:
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37. letto su pedana e tappeto (solo immagine) qui:
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38.101 e più lettini montessoriani – Tutorial dettagliato per il lettino montessoriano con sponde, qui:
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39. Lettino montessoriano Bonnesoeurs. Misura 90 x 140 cm, è alto 12 cm e costa € 748,00 (materasso incluso):
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40. Cameretta con materasso su pedana in legno (solo immagine) qui:
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41. letto montessoriano fai da te, senza tutorial ma intuitivo, qui:
77. cameretta con lettino montessoriano (solo immagine) qui:
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78. La Die Möbelschmiede – Naturmöbel tedesca produce mobili in stile Montessori e Waldorf, tra i quali i letti Pippo, impilabili, in varie misure e in vendita a partire da € 200
80. Questo lettino montessoriano è stato realizzato da una coppia di artisti per la loro figlia seguendo le indicazioni del libro How To Build Your Own Living Structures (1974) dell’architetto Ken Isaacs.
Il libro, che si trova in rete facilmente in rete in pdf, è una guida pratica e filosofica su come realizzare una varietà notevole di strutture e pezzi d’arredamento utilizzando un sistema economico e molto flessibile, fondato sull’uso di assi forate e bulloni (un po’ il principio del Meccano o degli scaffali HEJNEdi Ikea, per capirsi). E in effetti le sue pagine somigliano un po’ alle istruzioni Ikea, ma i testi che accompagnano i progetti sono molto hippy e parlano di bellezza di lavorare all’aperto e di critica al consumismo. Qui:
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81. cameretta con lettino (con aggiunta di sponda laterale), solo immagine, qui:
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82. Letto con struttura in legno, solo immagine, qui:
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83. Cameretta con lettino e tappeto per le attività (solo immagine) qui:
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84. Cameretta per piccolissimi utilizzando prodotti Ikea, qui:
ed evoluzione:
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85. Letto e idee per la cameretta, solo immagini, qui:
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86. Questa interpretazione del lettino montessoriano è di Kam-Kamaggiunge al classico lettino Montessori una parte superiore di tessuto pesante e modellabile in vari modi. Il lettino può offrire così i vantaggi della cesta (per i primi mesi) e quelli del lettino con protezioni sempre minori, fino ad essere rimosse:
97. A questi lettini è stata aggiunta una sponda trasparente… è vero che questa soluzione non ostacola l’osservazione dell’ambiente, ma comunque limita l’autonomia del bambino, cioè la libera fruizione del letto e la libera esplorazione dello spazio preparato circostante. Solo immagine, qui:
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98. Cameretta per i più piccoli, solo immagine, qui:
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99. Lettino impilabile in moltissimi colori Stacking bed, misura 70 x 140 cm ed è alto 24 cm. Costa € 483
Gioco della fattoria Montessori: la mia versione stampabile completa di tutti gli elementi (attrezzi, personaggi, animali, elementi architettonici,…) e dei cartellini per gli esercizi coi simboli grammaticali.
Gioco della fattoria Montessori
La fattoria Montessori tradizionale è un materiale piuttosto costoso, ma così versatile ed utile che non bisogna farsi scoraggiare. Naturalmente la versione originale è davvero molto bella, ma ci si può ingegnare in tantissimi modi per allestire una bellissima fattoria. In rete molte mamme blogger si sono cimentate nell’impresa (consiglio la ricerca nel web per “Montessori grammar farm”).
Set di animali della fattoria di plastica o legno si trovano facilmente, a varie fasce di prezzo. Per gli elementi architettonici si trovano delle bellissime soluzioni in cartone, molto economiche, ad esempio:
Non proprio economici, ma si possono collezionare un po’ alla volta, ci sono gli elementi della serie “Vita nella fattoria” Schleich, con vari accessori.
La difficoltà, preparando la fattoria in proprio, è quella di dover preparare il materiale di accompagnamento (cartellini dei nomi e delle altre parti del discorso e frasi per l’analisi logica e grammaticale) in base agli elementi presenti nella nostra fattoria.
Per questo ho preparato una fattoria stampabile, da colorare e allestire praticamente a costo zero, con il materiale di accompagnamento pronto.
Basta stampare gli elementi:
Ritagliare lasciando un margine e una base diritta:
Colorare e poi scegliere se incollarli su mattoncini da costruzione di legno o plastica, oppure aggiungere una linguetta in cartone o cartoncino:
Gioco della fattoria Montessori
Il lavoro con la fattoria si abbina all’uso dei simboli grammaticali, per questo la prima serie di cartellini segue i colori dei simboli grammaticali, e non quelli delle scatole grammaticali:
Col metodo Montessori abbiamo a disposizione una vastissima gamma di attività diverse per presentare ai bambini le parti discorso. Alcuni possono essere sorprendenti, e la fattoria è uno di questi.
La fattoria può essere usata nella Casa dei Bambini per il lavoro sull’arricchimento del linguaggio orale, sulla scrittura e la lettura; è utilissima per presentare le parti del discorso sia nella fascia d’età 3-6, sia in quella 6-9 anni; consente di esercitare l’analisi logica e grammaticale.
Userò la fattoria nei prossimi articoli per fare esempi di presentazioni delle parti del discorso, aggiungendo frasi e cartellini per l’analisi logica e grammaticale.
INTERIEZIONI Psicogrammatica Montessori scatola grammaticale VIII (cartellini) con la presentazione del materiale di lavoro e tutti i cartellini di riempimento pronti per il download e la stampa. Con questa scatola i bambini approfondiscono lo studio delle interiezioni.
Il materiale per l’analisi delle parole è costituito da varie serie di cartellini della frase di colore azzurro e da varie serie di cartellini delle parole di diverso colore: – azzurro per le interiezioni – giallo per le congiunzioni – verde per i pronomi – rosa per gli avverbi – viola per le preposizioni – rosso per i verbi – marrone chiaro per gli articoli – nero per i nomi – marrone scuro per gli aggettivi che si scelgono a seconda dell’esercizio che si vuole proporre e si collocano nella scatola grammaticale VIII.
Il primo esercizio è anche qui quello della composizione di frasi, analizzate coi cartellini colorati. La scatola grammaticale ha nove caselle del colore corrispondente alla parte grammaticale. Nella casella più grande (la decima) si collocano i cartellini delle frasi.
Ad ogni parola scritta nei cartellini della frase corrisponde un cartellino della parola, e ad ogni parola scritta, corrisponde un cartellino nel casellario, ad eccezione delle parole ripetute all’interno di ogni cartellino della frase.
Come per le altre scatole grammaticali, i cartellini colorati delle parole non corrispondono esattamente alle parole delle frasi che dovranno ricomporre, perchè le parole comuni nelle frasi di uno stesso biglietto non sono ripetute. E’ solo l’interiezione che, sostituita, cambia la frase.
Le varie serie di cartellini si trovano ognuna in una scatolina azzurra, e i gruppi di frasi relativi ad ogni serie sono separati con degli elastici.
Essendo questa l’ultima parte del discorso rimasta da studiare, i bambini sono giunti a riconoscere tutte le parti del discorso. Non è dunque più necessario comporre artificialmente delle monche frasi che contengono solo le parti del discorso note al bambino. Per questo sono state scelte delle frasi da autori classici (quasi tutte dal Manzoni).
Siccome l’interiezione è un’espressione abbreviata in una sola parola, essa si presta molto all’interpretazione drammatica; i bambini quindi sulle medesime frasi fanno il doppio lavoro di una analisi generale e della « lettura espressiva « o recitazione delle frasi da essi scelte e studiate (in sostituzione dei comandi).
Inoltre sarà presentata una tabella contenente la classificazione completa delle interiezioni; ed i bambini potranno leggerla, dando ad una ad una la interpretazione espressiva della voce e del gesto. Questa sarà la prima tavola di classificazione presentata. In seguito tutte le parti del discorso verranno ripresentate con la definizione e la classificazione.
Questi sono i cartellini pronti, rivisitati sostituendo i vocaboli caduti in disuso e tenendo conto di chi non ha la fortuna di disporre del materiale sensoriale in uso nella Casa dei bambini:
MATERIALI PREVISTI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE VIII
(con la codifica che ho utilizzato io per la preparazione dei cartellini)
– scatola grammaticale VIII (qui il tutorial per costruirla: Costruire le scatole grammaticali) – 3scatoline di riempimento di colore verde contrassegnate VIIIA, VIIIB, VIIIC. – una scatolina aperta AZZURRA per il libretto degli elenchi e per il libretto delle regole
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
rilegate. Io ho usato la foratrice per spirali:
MATERIALI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE VIII
Si tratta di un materiale rivisitato e attualizzato ai mutamenti che la lingua ha subito e ai vocaboli che più appartengono alla realtà dei bambino oggi. L’organizzazione originale del materiale non cambia, ho aggiunto però dei set che isolano ulteriori aspetti delle regole grammaticali. Ciascuna parte del discorso ha un suo codice colore, che è diverso da quello dei simboli grammaticali (ad eccezione del nome e del verbo).
I simboli grammaticali possono entrare a far parte degli esercizi con le scatole grammaticali: i bambini possono porre i simboli mobili sulle parole scritte nei cartellini della frase, o anche possono copiare le frasi e disegnare i simboli (anche utilizzando gli stencil).
USO DEL MATERIALE
Avere a disposizione le scatole grammaticali di legno è sicuramente la situazione ideale, ma considerando il costo, non è la situazione alla portata di tutti. Si possono preparare delle bellissimealternative in cartoneo anche sostituire alle scatole delle “tovagliette stampate“. Si può anche decidere di non utilizzare nulla, e di mettere semplicemente i cartellini sul tavolo, divisi in base al loro codice colore e ponendo sopra di essi dei cartellini-titolo (per la prima scatola ‘ARTICOLO’ e ‘NOME’). Lo stesso discorso vale per le scatole di riempimento e per le scatole dei comandi, che possono essere acquistate in legno, o possono essere facilmente realizzate in cartoncino. Si può anche optare per qualsiasi altra soluzione alternativa: buste di carta colorata, sacchetti di plastica trasparente, cestini, ecc.
Le scatole grammaticali servono all’esercizio del bambino, dopo le presentazioni e le lezioni chiave relative alle parti del discorso che vogliamo esercitare.
Con le scatole grammaticali si possono svolgere vari esercizi.
Psicogrammatica Montessori: scatola grammaticale VII con la presentazione del materiale di lavoro e tutti i cartellini di riempimento pronti per il download e la stampa. Con questa scatola i bambini approfondiscono lo studio delle congiunzioni.
Il materiale per l’analisi delle parole è costituito da varie serie di cartellini della frase di colore giallo e da varie serie di cartellini delle parole di diverso colore: – giallo per le congiunzioni – verde per i pronomi – rosa per gli avverbi – viola per le preposizioni – rosso per i verbi – marrone chiaro per gli articoli – nero per i nomi – marrone scuro per gli aggettivi che si scelgono a seconda dell’esercizio che si vuole proporre e si collocano nella scatola grammaticale VII.
Il primo esercizio è anche qui quello della composizione di frasi, analizzate coi cartellini colorati. La scatola grammaticale ha otto caselle del colore corrispondente alla parte grammaticale. Nella casella più grande (la nona) si collocano i cartellini delle frasi.
Ad ogni parola scritta nei cartellini della frase corrisponde un cartellino della parola, e ad ogni parola scritta, corrisponde un cartellino nel casellario, ad eccezione delle parole ripetute all’interno di ogni cartellino della frase.
Come per le altre scatole grammaticali, i cartellini colorati delle parole non corrispondono esattamente alle parole delle frasi che dovranno ricomporre, perchè le parole comuni nelle frasi di uno stesso biglietto non sono ripetute. E’ solo la congiunzione, che, sostituita, cambia la frase.
Le varie serie di cartellini si trovano ognuna in una scatolina gialla, e i gruppi di frasi relativi ad ogni serie sono separati con degli elastici.
Questi sono i cartellini pronti, rivisitati sostituendo i vocaboli caduti in disuso e tenendo conto di chi non ha la fortuna di disporre del materiale sensoriale in uso nella Casa dei bambini:
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MATERIALI PREVISTI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE VII (con la codifica che ho utilizzato io per la preparazione dei cartellini)
– scatola grammaticale VII (qui il tutorial per costruirla: Costruire le scatole grammaticali) – 3scatoline di riempimento di colore verde contrassegnate VIIA, VIIB, VIIC. – una scatolina aperta GIALLA per il libretto degli elenchi e per il libretto delle regole
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
rilegate. Io ho usato la foratrice per spirali:
MATERIALI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE VII
Si tratta di un materiale rivisitato e attualizzato ai mutamenti che la lingua ha subito e ai vocaboli che più appartengono alla realtà dei bambino oggi. L’organizzazione originale del materiale non cambia, ho aggiunto però dei set che isolano ulteriori aspetti delle regole grammaticali. Ciascuna parte del discorso ha un suo codice colore, che è diverso da quello dei simboli grammaticali (ad eccezione del nome e del verbo).
I simboli grammaticali possono entrare a far parte degli esercizi con le scatole grammaticali: i bambini possono porre i simboli mobili sulle parole scritte nei cartellini della frase, o anche possono copiare le frasi e disegnare i simboli (anche utilizzando gli stencil).
USO DEL MATERIALE
Avere a disposizione le scatole grammaticali di legno è sicuramente la situazione ideale, ma considerando il costo, non è la situazione alla portata di tutti. Si possono preparare delle bellissimealternative in cartoneo anche sostituire alle scatole delle “tovagliette stampate“. Si può anche decidere di non utilizzare nulla, e di mettere semplicemente i cartellini sul tavolo, divisi in base al loro codice colore e ponendo sopra di essi dei cartellini-titolo (per la prima scatola ‘ARTICOLO’ e ‘NOME’). Lo stesso discorso vale per le scatole di riempimento e per le scatole dei comandi, che possono essere acquistate in legno, o possono essere facilmente realizzate in cartoncino. Si può anche optare per qualsiasi altra soluzione alternativa: buste di carta colorata, sacchetti di plastica trasparente, cestini, ecc.
Le scatole grammaticali servono all’esercizio del bambino, dopo le presentazioni e le lezioni chiave relative alle parti del discorso che vogliamo esercitare.
Psicogrammatica Montessori: scatola grammaticale VI con la presentazione del materiale di lavoro e tutti i cartellini di riempimento pronti per il download e la stampa. Con questa scatola i bambini approfondiscono lo studio dei pronomi.
Il materiale per l’analisi delle parole è costituito da varie serie di cartellini della frase di colore verde e da varie serie di cartellini delle parole di diverso colore: – verde per i pronomi – rosa per gli avverbi – viola per le preposizioni – rosso per i verbi – marrone chiaro per gli articoli – nero per i nomi – marrone scuro per gli aggettivi che si scelgono a seconda dell’esercizio che si vuole proporre e si collocano nella scatola grammaticale VI.
Il primo esercizio è anche qui quello della composizione di frasi, analizzate coi cartellini colorati. La scatola grammaticale ha sette caselle del colore corrispondente alla parte grammaticale. Nella casella più grande si collocano i cartellini delle frasi.
Ad ogni parola scritta nei cartellini della frase corrisponde un cartellino della parola, e ad ogni parola scritta, corrisponde un cartellino nel casellario, ad eccezione delle parole ripetute all’interno di ogni cartellino della frase.
Come per le altre scatole grammaticali, i cartellini colorati delle parole non corrispondono esattamente alle parole delle frasi che dovranno ricomporre, perchè le parole comuni nelle frasi di uno stesso biglietto non sono ripetute. E’ solo il pronome, che, sostituito, cambia la frase.
Le varie serie di cartellini si trovano ognuna in una scatolina verde, e i gruppi di frasi relativi ad ogni serie sono separati con degli elastici:
Questi sono i cartellini pronti, rivisitati sostituendo i vocaboli caduti in disuso e tenendo conto di chi non ha la fortuna di disporre del materiale sensoriale in uso nella Casa dei bambini:
MATERIALI PREVISTI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE VI – pronomi (con la codifica che ho utilizzato io per la preparazione dei cartellini)
– scatola grammaticale VI (qui il tutorial per costruirla: Costruire le scatole grammaticali) – 3scatoline di riempimento di colore verde contrassegnate VIA, VIB, VIC. – una scatolina aperta rossa per il libretto degli elenchi e per il libretto delle regole
Questo è il materiale pronto
ISTRUZIONI per confezionare i libretti (nell’esempio un libretto delle nomenclature)
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
rilegate. Io ho usato la foratrice per spirali:
MATERIALI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE VI
Si tratta di un materiale rivisitato e attualizzato ai mutamenti che la lingua ha subito e ai vocaboli che più appartengono alla realtà dei bambino oggi. L’organizzazione originale del materiale non cambia, ho aggiunto però dei set che isolano ulteriori aspetti delle regole grammaticali. Ciascuna parte del discorso ha un suo codice colore, che è diverso da quello dei simboli grammaticali (ad eccezione del nome e del verbo).
I simboli grammaticali possono entrare a far parte degli esercizi con le scatole grammaticali: i bambini possono porre i simboli mobili sulle parole scritte nei cartellini della frase, o anche possono copiare le frasi e disegnare i simboli (anche utilizzando gli stencil).
USO DEL MATERIALE
Avere a disposizione le scatole grammaticali di legno è sicuramente la situazione ideale, ma considerando il costo, non è la situazione alla portata di tutti. Si possono preparare delle bellissimealternative in cartoneo anche sostituire alle scatole delle “tovagliette stampate“. Si può anche decidere di non utilizzare nulla, e di mettere semplicemente i cartellini sul tavolo, divisi in base al loro codice colore e ponendo sopra di essi dei cartellini-titolo (per la prima scatola ‘ARTICOLO’ e ‘NOME’). Lo stesso discorso vale per le scatole di riempimento e per le scatole dei comandi, che possono essere acquistate in legno, o possono essere facilmente realizzate in cartoncino. Si può anche optare per qualsiasi altra soluzione alternativa: buste di carta colorata, sacchetti di plastica trasparente, cestini, ecc.
Le scatole grammaticali servono all’esercizio del bambino, dopo le presentazioni e le lezioni chiave relative alle parti del discorso che vogliamo esercitare.
Psicogrammatica Montessori: scatola grammaticale V idee per le presentazioni e gli esercizi, e i cartellini di riempimento pronti per il download e la stampa. Con questa scatola i bambini approfondiscono lo studio degli avverbi.
Il materiale per l’analisi delle parole è costituito da varie serie di cartellini della frase di colore rosa e da varie serie di cartellini delle parole di diverso colore: – rosa per gli avverbi – viola per le preposizioni – rosso per i verbi – marrone chiaro per gli articoli – nero per i nomi – marrone scuro per gli aggettivi che si scelgono a seconda dell’esercizio che si vuole proporre e si collocano nella scatola grammaticale V.
Il primo esercizio è anche qui quello della composizione di frasi, analizzate coi cartellini colorati. La scatola grammaticale ha sei caselle del colore corrispondente alla parte grammaticale. Nella casella più grande si collocano sei cartellini delle frasi.
Ad ogni parola scritta nei cartellini della frase corrisponde un cartellino della parola, e ad ogni parola scritta, corrisponde un cartellino nel casellario, ad eccezione delle parole ripetute all’interno di ogni cartellino della frase.
Come per le altre scatole grammaticali, i cartellini colorati delle parole non corrispondono esattamente alle parole delle frasi che dovranno ricomporre, perchè le parole comuni nelle frasi di uno stesso biglietto non sono ripetute. E’ solo l’avverbio, che, sostituito, cambia la frase.
Le varie serie di cartellini si trova ognuna in una scatolina rosa, e i gruppi di frasi relativi ad ogni serie sono separati con degli elastici:
Questi sono i cartellini pronti, rivisitati sostituendo i vocaboli caduti in disuso e tenendo conto di chi non ha la fortuna di disporre del materiale sensoriale in uso nella Casa dei bambini:
MATERIALI PREVISTI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE V
(con la codifica che ho utilizzato io per la preparazione dei cartellini)
– scatola grammaticale V (qui il tutorial per costruirla: Costruire le scatole grammaticali) – 3 scatoline di riempimento di colore rosso contrassegnate IVA, IVB, IVC. – una scatolina aperta rossa per il libretto degli elenchi e per il libretto delle regole
Contenuto delle scatole di riempimento
– scatola VA: scheda della definizione e cartellini (i 4 gruppi di cartellini stanno nella scatola VA separati tra loro per mezzo di elastici)
cartellini VA-1: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
cartellini VA-2: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
cartellini VA-3: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
cartellini VA-4: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
– scatola VB: scheda della definizione e cartellini (i 4 gruppi di cartellini stanno nella scatola VB separati tra loro per mezzo di elastici)
cartellini VB-1: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
cartellini VB-2: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
cartellini VB-3: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
cartellini VB-4: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
– scatola VC: scheda della definizione e cartellini ( i 5 gruppi di cartellini stanno nella scatola IVC separati tra loro per mezzo di elastici)
cartellini VC-1: (cartellini delle parole + 7 cartellini frase)
cartellini VC-2: (cartellini delle parole + 7 cartellini frase)
cartellini VC-3: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
cartellini VC-4: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
cartellini VC-5: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
– scatolina aperta ROSA:
libretto degli elenchi per l’avverbio (facoltativo)
libretto delle regole grammaticali per l’avverbio.
Questo è il materiale pronto:
ISTRUZIONI per confezionare i libretti (nell’esempio un libretto delle nomenclature)
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
rilegate. Io ho usato la foratrice per spirali:
MATERIALI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE V
Si tratta di un materiale rivisitato e attualizzato ai mutamenti che la lingua ha subito e ai vocaboli che più appartengono alla realtà dei bambino oggi. L’organizzazione originale del materiale non cambia, ho aggiunto però dei set che isolano ulteriori aspetti delle regole grammaticali. Ciascuna parte del discorso ha un suo codice colore, che è diverso da quello dei simboli grammaticali (ad eccezione del nome e del verbo).
I simboli grammaticali possono entrare a far parte degli esercizi con le scatole grammaticali: i bambini possono porre i simboli mobili sulle parole scritte nei cartellini della frase, o anche possono copiare le frasi e disegnare i simboli (anche utilizzando gli stencil).
USO DEL MATERIALE
Avere a disposizione le scatole grammaticali di legno è sicuramente la situazione ideale, ma considerando il costo, non è la situazione alla portata di tutti. Si possono preparare delle bellissimealternative in cartoneo anche sostituire alle scatole delle “tovagliette stampate“. Si può anche decidere di non utilizzare nulla, e di mettere semplicemente i cartellini sul tavolo, divisi in base al loro codice colore e ponendo sopra di essi dei cartellini-titolo (per la prima scatola ‘ARTICOLO’ e ‘NOME’). Lo stesso discorso vale per le scatole di riempimento e per le scatole dei comandi, che possono essere acquistate in legno, o possono essere facilmente realizzate in cartoncino. Si può anche optare per qualsiasi altra soluzione alternativa: buste di carta colorata, sacchetti di plastica trasparente, cestini, ecc.
Le scatole grammaticali servono all’esercizio del bambino, dopo le presentazioni e le lezioni chiave relative alle parti del discorso che vogliamo esercitare.
Gli avverbi testuali rientrano nella categoria grammaticale dei connettivi, che sono parole (parti del discorso varie, non solo avverbi) o espressioni che fanno da raccordo tra le varie parti della frase.
Psicogrammatica Montessori: scatola grammaticale V (cartellini)
Psicogrammatica Montessori: scatola grammaticale II AGGETTIVI – presentazione del materiale, e i cartellini di riempimento pronti per il download e la stampa. Con questa scatola i bambini approfondiscono lo studio dell’aggettivo in relazione al nome e all’articolo.
Il materiale per l’analisi delle parole è costituito da varie serie di cartellini della frase di colore marrone scuro e da varie serie di cartellini delle parole di diverso colore: – marrone chiaro per gli articoli – nero per i nomi – marrone scuro per gli aggettivi che si scelgono a seconda dell’esercizio che si vuole proporre e si collocano nella scatola grammaticale II.
Secondo le indicazioni di Maria Montessori il bambino legge una frase, prende gli oggetti che vi sono indicati, e poi compone la frase coi cartellini delle parole. Ad esempio, se il cartellino della frase contiene questa indicazione: ‘il colore verde – il colore turchino – il colore rosso’, il bambino prende tre spolette (verde, turchina e rossa) dalla scatola delle spolette dei colori, e le mette sul tavolo. Poi compone la frase la frase ‘il colore verde‘ e pone la spoletta verde accanto alla frase.
Quindi, lasciando sul tavolo i due primi cartellini, cambia solo quello relativo all’aggettivo, e sostituisce ‘verde’ con ‘turchino’, e infine cambia la spoletta verde con quella turchina.
In ultimo ripete la procedura con il colore rosso.
(Nel mio esempio ho utilizzato dei pennarelli al posto delle spolette dei colori. Per realizzarle in proprio trovate il tutorial qui: Costruire le spolette dei colori Montessori).
Le frasi originali proposte da Maria Montessori si riferiscono tutte ai materiali sensoriali che si utilizzano nella Casa dei Bambini. Nella scatola grammaticale II si pongono un certo numero cartellini della frase alla volta (di solito sei), e i relativi cartellini delle parole, che corrispondono alle necessità dell’esercizio e non alle frasi, nel senso che gli articoli ed i nomi non sono ripetuti).
MATERIALI PREVISTI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE II AGGETTIVI (con la codifica che ho utilizzato io per la preparazione dei cartellini)
– scatola grammaticale II (qui il tutorial per costruirla: Costruire le scatole grammaticali) – 6 scatoline di riempimento color marrone chiaro contrassegnate IIA, IIB, IIC, IID, IIE, IIF. – una scatolina aperta marrone chiaro per il libretto degli elenchi e per il libretto delle regole
scatola grammaticale II AGGETTIVI – Contenuto delle scatole di riempimento
– scatola IIA: scheda della definizione e cartellini (i tre gruppi di cartellini stanno nella scatola IIA separati tra loro per mezzo di elastici)
– scatola IIC: scheda della definizione e cartellini scheda della definizione e cartellini( i quattro gruppi di cartellini stanno nella scatola IIC separati tra loro per mezzo di elastici)
cartellini IIC-1: forma e quantità (cartellini articoli, nomi, aggettivi + cartellini frase)
– scatola IIF: scheda della definizione e cartellini ( i sei gruppi di cartellini stanno nella scatola IIF separati tra loro per mezzo di elastici)
cartellini IIF-1: concordanza nome/aggettivo (cartellini nome e aggettivo + cartellini frase)
cartellini IIF-2: concordanza nome/aggettivo (cartellini nome e aggettivo + cartellini frase)
cartellini IIF-3: concordanza nome/aggettivo (cartellini nome e aggettivo + cartellini frase)
cartellini IIF-4: concordanza nome/aggettivo (cartellini nome e aggettivo + cartellini frase).
– scatolina aperta marrone scuro:
libretto degli elenchi per l’aggettivo (facoltativo)
libretto delle regole per l’aggettivo.
Questo è il materiale pronto:
PDF QUI
scatola grammaticale II AGGETTIVI – ISTRUZIONI per confezionare i libretti (nell’esempio un libretto delle nomenclature)
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
rilegate. Io ho usato la foratrice per spirali:
scatola grammaticale II AGGETTIVI
MATERIALI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE II
Si tratta di un materiale rivisitato e attualizzato ai mutamenti che la lingua ha subito e ai vocaboli che più appartengono alla realtà dei bambino oggi. L’organizzazione originale del materiale non cambia, ho aggiunto però dei set che isolano ulteriori aspetti delle regole grammaticali. Ciascuna parte del discorso ha un suo codice colore, che è diverso da quello dei simboli grammaticali (ad eccezione del nome e del verbo). I simboli grammaticali possono entrare a far parte degli esercizi con le scatole grammaticali: i bambini possono porre i simboli mobili sulle parole scritte nei cartellini della frase, o anche possono copiare le frasi e disegnare i simboli (anche utilizzando gli stencil).
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scatola grammaticale II AGGETTIVI
USO DEL MATERIALE
Avere a disposizione le scatole grammaticali di legno è sicuramente la situazione ideale, ma considerando il costo, non è la situazione alla portata di tutti. Si possono preparare delle bellissimealternative in cartoneo anche sostituire alle scatole delle “tovagliette stampate“. Si può anche decidere di non utilizzare nulla, e di mettere semplicemente i cartellini sul tavolo, divisi in base al loro codice colore e ponendo sopra di essi dei cartellini-titolo (per la prima scatola ‘ARTICOLO’ e ‘NOME’). Lo stesso discorso vale per le scatole di riempimento e per le scatole dei comandi, che possono essere acquistate in legno, o possono essere facilmente realizzate in cartoncino. Si può anche optare per qualsiasi altra soluzione alternativa: buste di carta colorata, sacchetti di plastica trasparente, cestini, ecc.
Le scatole grammaticali servono all’esercizio del bambino, dopo le presentazioni e le lezioni chiave relative alle parti del discorso che vogliamo esercitare.
Nomenclature Montessori LE BEVANDE disponibili nella versione per bambini dal 3 ai 6 anni, e per bambini dai 6 ai 9, con libretto di accompagnamento, scaricabili e stampabili in formato pdf.
Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 3-6 sono formate da: – illustrazione con titolo – illustrazione – titolo. Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 6-9 sono formate da: – illustrazione – titolo – testo descrittivo e sono accompagnate da un libretto con gli stessi contenuti delle carte, che può essere arricchito dal bambino ed essere usato per approfondire attraverso il lavoro di ricerca. Per saperne di più puoi leggere qui: nomenclature per la scuola primaria.
Nomenclature Montessori LE BEVANDE
Per la scelta degli oggetti, ho tenuto conto di quelli che possono essere quelli più conosciuti dai bambini, quelli che possono stimolare ulteriori lavori di ricerca e, per tutte le nomenclature attinenti al cibo, ho anche scelto di inserire prodotti di altre culture. Per le bevande ho preparato questo elenco:
bibite gassate
birra
caffè
cappuccino
succo di carota
frappé di frutta
tè in bustina
tè verde
vino
latte
succo di mandarino
camomilla
centrifugati di verdure
spremuta di arance
succhi di frutta 100%
acqua frizzante
frullato di frutta
succo di pomodoro
acqua naturale
Nomenclature Montessori LE BEVANDE
NOMENCLATURE IN TRE PARTI – BEVANDE – 3-6 anni
Nomenclature Montessori LE BEVANDE
Nomenclature Montessori in tre parti e libretto per le BEVANDE – 6-9 anni
Nomenclature Montessori LE BEVANDE
ISTRUZIONI
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
Tutorial per costruire le scatole grammaticali Montessori in modo semplice e con pochissima spesa.
Avevo presentato il materiale in questo articolo: LE SCATOLE GRAMMATICALI MONTESSORI, e prima di pubblicare i vari articoli che tratteranno dell’uso di ogni scatola ho preparato qualche versione facilmente riproducibile delle scatole grammaticali e delle scatole per i cartellini dei comandi e per i cartellini di riempimento. C’è anche una versione stampabile.
Come dicevo nella presentazione dell’articolo, se per qualcuno risultasse troppo complicato realizzare il materiale, c’è la possibilità di far esercitare i bambini, con i cartellini, su “tovagliette” stampabili al posto che con le scatole. Questo è il materiale pronto, da stampare ed eventualmente plastificare:
Tutorial per costruire le scatole grammaticali
COSTRUIRE LE SCATOLE GRAMMATICALI
Materiale occorrente: – del cartoncino abbastanza robusto, anche di recupero – carta o cartoncino di medio spessore nei colori: marrone chiaro, nero, marrone scuro, rosso, viola, rosa, verde, giallo ed azzurro – forbici, taglierino, matita e righello, colla vinilica e colla stick, mollette da bucato – cartamodelli per i moduli che si ripetono in ogni scatola, tutti delle stesse dimensioni. Ne ho preparati in due versioni, come spiegherò meglio di seguito:
e infine le etichette da incollare nei vari scompartimenti delle scatole grammaticali; a me piacciono quelli in corsivo, ma ne ho preparate tre versioni tra le quali potete scegliere a vostro gusto:
Tutorial per costruire le scatole grammaticali – Pdf di cartamodelli e etichette qui:
Tutorial per costruire le scatole grammaticali
TUTORIAL
La SCATOLA GRAMMATICALE 1 presenta due scomparti piccoli (che ospiteranno i cartellini delle parti del discorso) ed uno scomparto più grande, che ospiterà i cartellini della frase. La SCATOLA GRAMMATICALE 2 ha due scomparti piccoli (articolo, nome, aggettivo) ed uno scomparto più grande. I cartellini delle parti del discorso che ho preparato io misurano 5 cm x 2,5 (anche se Maria Montessori indicava una misura 5 x 3,5); per questo i miei scomparti piccoli misurano 7 x 4 cm.
Per offrire varie opzioni nella realizzazione delle scatole grammaticali, ho preparato la prima sul modello delle scatole originali proposte da Maria Montessori, e la seconda con il fondo degli scomparti obliquo, come oggi si trovano in commercio.
Nel cartamodello trovate tutte e due le versioni, potete scegliere quella che preferite ed utilizzarla per realizzare tutte le vostre otto scatole grammaticali.
Tutorial per costruire le scatole grammaticali
COME SI FA
Fatta la prima scatola, le altre si costruiscono nello stesso modo: cambia soltanto il numero di elementi da combinare.
Per prima cosa riportate il modello scelto sul cartone e ritagliate (per la prima scatola 2 elementi identici):
Il trucco per ottenere pieghe perfette del cartone e del cartoncino, è sempre quello di tracciare le linee di piegatura col taglierino, tenuto naturalmente molto leggero:
Dopo aver piegato i due elementi, incollateli tra loro con la colla vinilica e fate asciugare con l’aiuto di una molletta (da carta o anche da bucato). Poi incollate il fondo su una base di cartoncino, ritagliate a filo intorno alle scatoline, e sul retro prevedete un’aggiunta di 4 cm + 2 cm per il bordo, da piegare verso l’alto:
Ritagliate una lunga striscia alta 2 cm ed incollatela come bordo tutto intorno alla vostra scatola:
Quando asciutta, non resterà che ritagliare le etichette ed applicarle con la colla da carta:
Potete lasciare la vostra scatola grammaticale 1 così, oppure rivestire il fondo dei vari scompartimenti con carta o cartoncino del colore corrispondente.
Questa è la scatola grammaticale 1 con il suo materiale di corredo:
Se avete optato per la versione con fondi obliqui, scegliete il modello, riportatelo sul cartoncino e ritagliate.
Tutorial per costruire le scatole grammaticali – SCATOLA GRAMMATICALE 2
Procedete come spiegato per la scatola grammaticale 1, incollando tra loro gli elementi, poi disegnando in fondo su cui incollarli (sempre prevedendo uno spazio di 5 centimetri di larghezza dietro + 2 cm per il bordo. Potete aggiungere altri 2 cm di bordo anche a destra e sinistra, per dare maggiore solidità alle scatole più grandi:
Infine ritagliate una lunga striscia larga 2 cm ed incollatela lungo tutto il perimetro della scatola:
A questo punto potete usare il modello che ho preparato, oppure usare i ritagli di cartone e misurare direttamente sulla scatola i fondi obliqui:
aggiungendo sempre dietro al rettangolo 2 cm di bordo, da ripiegare questa volta verso il basso:
Incollate le etichette, e se volete rivestite il fondo dello scomparto grande del colore dell’aggettivo:
SCATOLE GRANDE E PICCOLA PER I MATERIALI DI RIEMPIMENTO (cartellini delle parti del discorso)
Per le scatoline che servono a contenere i cartellini ho preparato il modello in due misure, a vostra scelta.
Tutorial per costruire le scatole grammaticali
Dopo aver riportato il modello sul cartoncino ed averlo ritagliato e piegato, l’assemblaggio è molto semplice:
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Tutorial per costruire le scatole grammaticali
SCATOLINE PER I CARTELLINI DEI COMANDI
Questo è invece il cartamodello che ho preparato per costruire le scatoline aperte per i comandi.
DIY Montessori grammar boxes – tutorial. I made some easily reproducible version of grammar boxes, of the boxes for the command cards command, anfd for the filling boxes. There is also a printable version of the grammar boxes.
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As I said in the presentation of the post, if is too complicated for you to realize the material, there is the option that children practice, with the cards, on printable “placemats” instead of boxes. This is the material IN ENGLISH ready to be printed and possibly laminate:
MAKE THE GRAMMAR BOXES
Required materials – sturdy cardboard, also recycled – paper or cardboard of medium thickness in the colors: brown, black, dark brown, red, purple, pink, green, yellow and blue – scissors, cutter, pencil and ruler, white glue and glue sticks, clothes pegs – patterns for forms that are repeated in every box, all of the same size. I have prepared two versions, as I will explain below:
and finally the labels to be glued in the various compartments of the grammar boxes; I like the ones in cursive, but I’ve prepared three different versions, so you can choose what you prefer:
TUTORIAL
(In the pictures of the tutorial labels are in Italian)
The GRAMMAR BOX 1 has two small compartments (which will host the cards of parts of speech) and a larger compartment, which will host the cards of the sentence. The GRAMMAR BOX 2 has three small compartments (article, noun, adjective) and a larger compartment. The cards of the parts of the speech that I made measuring 5 cm x 2.5 (although Maria Montessori indicated a measure 5 x 3.5); for this my small compartments measuring 7 x 4 cm.
To offer variations in the construction of the grammar boxes, I made the first on the model of the original boxes proposed by Maria Montessori:
and the second with the bottom of the compartments obliquely, as now found on the market:
In the pattern you will find both versions, and you can choose the one you like and use it to make all your eight grammar boxes.
HOW TO DO IT
Made the first box, the others are in the same way: it only changes the number of elements to be combined.
First you copy the model chosen on the cardboard and cut out (for the first box 2 identical elements):
The trick to getting perfect pleats of cartonboard and carton, is always to trace the fold lines with a cutter, taking it very light:
After folding the two elements, glued them together using PVA glue and then dry with the aid of a clip (for paper or even Clothespin). Then glue the bottom on a base of cardboard, cut around the boxes, and on the back you expect an addition of 4 cm + 2 cm for the edge, to fold upward:
Cut a long strip 2 cm high and paste it as a border all around your box:
When dry, cut out the labels and apply them with glue:
You can leave your grammar box 1 so, or coat the bottom of the various compartments with paper or cardstock of the corresponding color.
This is the grammar box 1 with its kit:
If you have opted for the version with oblique bottom, choose the model, copy it on the cardboard and cut. This is the material ready for the GRAMMAR BOX 2:
Proceed as explained for the grammar box 1: glue between their elements, then drawing the ground on which you paste them (always providing a space of 5 cm width behind + 2 cm for the edge. You can add another 2 cm board also on the right and left, to give more strength to the larger boxes:
Finally cut a long strip 2 cm wide and glue along the perimeter of the box:
At this point you can use the model that I have prepared, or use cardboard cutouts and measure directly on the box the oblique bottom :
adding always behind the rectangle 2 cm of the edge, this time to fold downwards:
Glue the labels, and if you want coat the bottom of the large compartment with the color of the adjective:
Natale – una raccolta di 80 e più idee creative proposte sul sito nel corso degli anni: stelle, presepi, angioletti, addobbi natalizi, candele, biglietti d’auguri, carta da regalo, mobiles, lanterne, idee regalo e molto altro ancora…
Una raccolta di tutorial e immagini da cui trarre ispirazione per realizzare stelle natalizie di carta, materiale riciclato, legno, cartone, perline, pasta e molto altro. Stelle per addobbare l’albero, per decorare le finestre, da regalare, da realizzare coi bambini…
Con questa tecnica abbiamo preparato dei biglietti d’auguri, ma il quadretto può essere anche una decorazione per la casa o un dono per una persona cara.
Natale – una raccolta di 80 e più idee creative4. Acquarello steineriano tutorial : candeleQui propongo tre varianti per dipingere la candela accesa coi bambini. I quadretti possono essere una bella decorazione della casa, un bel regalo per una persona cara, un meraviglioso biglietto di auguri…
tutorial per realizzare questo quadretto, che può essere utilizzato per decorare la casa, come dono per una persona cara, o per decorare un biglietto d’auguri.
Nel tutorial sono mostrati tutti i passaggi per realizzarlo cui bambini.
Decorazioni natalizie di carta tessuta per l’albero di Natale e per realizzare biglietti d’auguri. E’ un’attività adatta anche ai bambini della scuola d’infanzia, e permette di riciclare i ritagli di carta decorata utilizzata per altri lavoretti ed attività manuali.
Carta regalo natalizia fai da te stampata con le patate – un classico nella scuola d’infanzia. Le patate possono essere tagliate a metà dai bambini, poi l’adulto provvederà a scavarle con un coltello o un taglierino. La carta ottenuta è molto bella e adatta a rivestire i doni natalizi, ma può anche essere ritagliata per decorare biglietti di auguri.
Carta da regalo fai da te stampata coi palloncini – un gioco d’arte adatto anche ai più piccoli che porta a creare una bellissima carta da regalo natalizia.
La carta può anche essere ritagliata per preparare biglietti d’auguri.
Stelle di mollette da bucato: un classico tra i lavoretti natalizi per i bambini della scuola d’infanzia e primaria. Si possono realizzare anche stelline molto originali con le molle metalliche, invece di gettarle.
un’attività che piacerà molto anche ai più piccoli, e che darà grande soddisfazione. La carta ottenuta è una bellissima carta da regalo, ma può anche essere ritagliata per realizzare biglietti d’auguri natalizi.
Vetrofania natalizia – PASTORI che seguono la stella in cartoncino e carta velina colorata, con tutorial e cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf.
ADDOBBI NATALIZI palline ricamate per l’albero, molto belle, e realizzate interamente dai bambini. L’attività di ricamo del cartoncino è una classica attività di pre-scrittura e favorisce la coordinazione occhio-mano e l’orientamento spaziale. Rientra tra i più classici esercizi di vita pratica nella didattica Montessori.
Pallina di carta per l’albero di Natale fai da te, con tutorial fotografico.
E’ un progetto adatto anche a bambini della scuola primaria. Io l’ho realizzata utilizzando pagine di un vecchio libro, ma si può usare anche carta da origami o cartoncino.
Stella natalizia facilissima 2 – tutorial. Potete usare qualsiasi tipo di carta, anche una pagina di un vecchio libro o della rubrica telefonica danno ottimi risultati. A seconda delle dimensioni scelte, possono decorare una finestra, oppure essere usate per addobbare l’albero di Natale.
Stella natalizia facilissima 1 – tutorial. Potete usare qualsiasi tipo di carta, anche una pagina di un vecchio libro o della rubrica telefonica danno ottimi risultati. A seconda delle dimensioni scelte, possono decorare una finestra, oppure essere usate per addobbare l’albero di Natale.
con tutorial e cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf. Il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, nelle scuole steineriane c’è la bellissima tradizione di fare coi bambini le candele di cera d’api. Anche in famiglia si possono svolgere varie attività che ricordino la luce nel buio dell’inverno, e l’avvicinarsi della grande festa del Natale.
Addobbi natalizi fai da te – alberello origami con tutorial fotografico e video.
Adatto a decorare l’albero di Natale, a realizzare festoni e composizioni per la tavola. E’ molto semplice e veloce da realizzare, anche per i bambini della scuola primaria.
Vetrofania natalizia PRESEPE trasparente realizzato con cartoncino e carta velina. Con tutorial e cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf.
Addobbi natalizi fai da te – STELLINA realizzata con cartoncino colorato e carta velina: tutorial e cartamodello scaricabile e stampabili gratuitamente in formato pdf.
Vetrofania natalizia – SAN NICOLA, con tutorial e cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf. San Nicola si festeggia il 6 dicembre, e per tradizione porta piccole merende e regalini nelle scarpe dei bambini.
Qui puoi trovare racconti, canti, informazioni varie, tutorial per realizzare un san Nicola in lana cardata, vetrofanie e molto altro ancora…
Con tutorial passo passo e modello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf.
Natale – una raccolta di 80 e più idee creative 29 fiocchi di neve
Fiocchi di neve presentati in chiave montessoriana, per bambini a partire dai quattro anni d’età. Il risultato finale è molto bello, e si ottiene attraverso un esercizio guidato di ritaglio della carta che ne fa un’interessante attività di preparazione alla scrittura.
Una rassegna di 24 modelli per realizzare i fiocchi di neve di carta con la tecnica del paper cutting. L’attività è adatta a bambini di quarta, quinta classe. Trovate di seguito, se può essere utile, il modello pdf stampabile gratuitamente, di tutti i fiocchi proposti.
che può essere realizzato dai bambini a partire dai 4 anni d’età. Il risultato finale è molto bello, e si ottiene attraverso un esercizio guidato di ritaglio della carta che ne fa un’interessante attività di preparazione alla scrittura.
Lavoretti per Natale BABBO NATALE ORIGAMI semplicissimo e molto grazioso, adatto ai bambini della scuola primaria, può essere usato come decorazione per l’albero di Natale, essere incollato all’interno di un biglietto d’auguri oppure per comporre festoni e mobiles per decorare la casa.
molto semplici e veloci da realizzare, possono essere utilizzare per decorare l’albero di Natale o per realizzare mobiles e festoni natalizi, per decorare i pacchetti regalo, ecc..
CARTA MARMORIZZATA tutorial per realizzarla facilmente coi bambini. E’ una classica attività manuale, semplice e di grande effetto. La carta ottenuta si presta a vari utilizzi, soprattutto perchè oltre al grande impatto decorativo, questa carta assume la robustezza della carta oleata.
Natale – una raccolta di 80 e più idee creative 40. presepe in materiali riciclatitutorial Presepe fai da te riciclato: per realizzare le statuine del presepe (Maria, Giuseppe, i pastori…), gli animali, la capanna, cespugli e altri elementi scenografici.
La tecnica è molto semplice, e il materiale economico e facile da reperire in casa…
insieme alla lanterna di stelle. Crea una bella atmosfera, decora la tavola, può essere un bellissimo regalino fatto a mano, può essere utilizzata come lanterna di San Martino, sta molto bene nel presepe… Non è facilissima da realizzare, però nemmeno così difficile come sembra… Trovi il tutorial fotografico, ed anche un tutorial video per facilitare le piegature.
Le corone dell’avvento, oltre ad essere una bellissima decorazione per la casa e la scuola, scandiscono il trascorrere delle settimane aiutando a coltivare nei bambini la capacità di aspettare e dando una bellissima immagine di una luce che via via diventa sempre più grande e intensa.
durante la prima settimana dell’avvento, e sarà un lavoro particolarmente sentito soprattutto se domenica hanno potuto fare l’esperienza della camminata nella spirale di rami di pino
queste scatoline sono molto semplici e possono essere usate come addobbi per l’albero di Natale, per costruire un calendario dell’avvento e come confezioni regalo.
Con tutorial e cartamodelli gratuiti in formato pdf.
una raccolta di biglietti d’auguri per Natale, con più di 140 progetti e lavori cui ispirarsi per lavorare coi bambini del nido, della scuola d’infanzia e primaria.
biglietti natalizi – biglietto a stella – un’idea davvero molto semplice da realizzare. Il tutorial mostra lo schema di base. I vostri bambini possono completare il biglietto con disegni, decorazioni, collage, i loro messaggi d’auguri, le loro fotografie, una poesia…
Biscotti facili a forma di bustina da tè: con le ragazze avevamo trovato tempo fa questa bellissima idea, e finalmente, arrivato il compleanno giusto, ci siamo cimentate…
Ricetta, tutorial ed etichette stampabili gratuitamente in formato pdf.
Una raccolta di tutorial e immagini di decorazioni per la casa, e addobbi per l’albero di Natale: festoni, lucette, lanterne, palline, ecc… in carta, materiale riciclato, panno, tessuto, lana cardata, maglia, uncinetto e molto altro.
Una raccolta di tutorial e immagini da cui trarre ispirazione per realizzare angeli di carta, di legno, di lana, di feltro, utilizzando materiale riciclato (piatti di carta, lattine, tappi…). Angeli da appendere all’albero, da regalare, angeli per decorare la tavola, angeli per giocare coi bambini, …
Il giorno di Santa Lucia è tradizione dedicarsi alla produzione di candele. Quest’anno, con le mie ragazze, dopo aver visto qui abbiamo fatto delle candeline galleggianti utilizzando cera d’api, filo di cotone, e gusci di noce e di ghianda.
da stampare, in tessuto, con le mollette da bucato, con buste di carta, a forma di orologio, di stivaletto di Babbo Natale, di abaco, di spirale, di stella cometa, coi rotoli di carta igienica, in carta o cartone, e molto altro ancora…
L’aspetto educativo di questa attività sta nell’esercizio di movimento delle mani che porta ad un affinamento della motricità fine, soprattutto per la gestione dei chiodi di garofano.
un classico lavoretto natalizio da fare con gli avanzi di lana cardata, molto adatto per la prima settimana di avvento. La tecnica, una volta imparata, è la stessa che porta alla realizzazione di perle e palline per realizzare orecchini, collane e braccialetti di feltro per ogni occasione
con tutti i tutorial per realizzare la capanna, la stella cometa, i personaggi (Maria, Giuseppe, i pastori, Gesù bambino), gli animali (bue, asinello, pecore, ecc…) i Re magi e altri elementi scenografici.
Le foto sono di un “prototipo” che ho usato a scuola. L’idea, semplicissima, è di ricavare delle finestrelle (palline e una stella) attraverso le quali si legge “Buon Natale”, mentre gli avanzi diventano nell’ultima pagina le palline e la stella dell’albero.
tutorial e consigli per preparare le candele con la cera d’api coi bambini.
Le candele possono essere usate per illuminare la tavola di Natale, per preparare la corona dell’Avvento, per confezionare regali speciali per gli amici, o anche essere conservate ed usate durante l’anno a scuola o in famiglia.
Questa bellissima lanterna di carta è un classico della scuola Waldorf: viene utilizzata non solo per San Martino, ma anche per accompagnare il periodo dell’avvento e il Natale. Le stelle si formano grazie alla sovrapposizione dei pentagoni di carta, e la realizzazione è davvero molto semplice…
Esperimenti scientifici per bambini – Candele commestibili. Il nostro corpo utilizza l’energia chimica immagazzinata attraverso il cibo che mangiamo. Parte di questa energia viene utilizzata per le funzioni del corpo e il suo lavoro (saltare, correre, giocare, ecc…) e parte si trasforma in calore.
Esperimenti scientifici per bambini – I cristalli di borace – Cosa serve: scovolini, forbici, filo di cotone, matite o bastoncini corti, barattoli di vetro, acqua, borace in polvere, coloranti alimentari.
Lavoretti per la festa della mamma: altre 30 e più idee creative. Una collezione di tutorial per realizzare coi bambini della scuola d’infanzia e primaria vari lavoretti e biglietti d’auguri per festeggiare la mamma…
…lavoretti per la festa della mamma realizzati con origami, pittura, paper cutting, progetti di riciclo di vari materiali, pop up, stampa, collage, mollette da bucato e altro ancora…
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1. biglietto d’auguri pop up con modello pronto per la stampa gratuita e istruzioni di montaggio dettagliatamente illustrate (basta cliccare sull’immagine). Per i più piccoli si può pensare di far colorare le parti e poi montarle, per i medi colorare e ritagliare. Molto bello, di http://www.freekidscrafts.com
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2. libretto a cuore, può essere usato per scrivere una bella poesia, di http://familyfun.go.com/
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3. 70 e più progetti creativi per la festa della mamma sul tema “fiori”, qui LAPAPPADOLCE
5. biglietto d’auguri a forma di tulipano di http://crafts.kaboose.com. Molto semplice da realizzare stampando il modello gratuito (clicca su “pattern”)
7. coppa realizzata con cartone di recupero, pasta secca, spray dorato e applicazioni varie, nell’immagine in versione papà, di http://elementaryartfun.blogspot.it/
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8. biglietti d’auguri a stampa. Si crea col nastro adesivo la cornice su una tavoletta plastificata, quindi si passa all’interno il colore a tempera. Il bambino disegna il motivo che desidera eliminando la tempera con un cotton fioc e quindi si stampa appoggiando un foglietto della stessa misura della cornice di nastro adesivo, pressandolo sulla tavoletta. Di http://lets-explore.net/
12. biglietto d’auguri a forma di cuore con interno di fiorellini pop up. E’ disponibile il modello stampabile gratuitamente, ed è possibile quindi modificare il testo una volta che si riporta il modello su cartoncino, di http://www.michaels.com/
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13. le sagome delle manine formano un cuore, biglietto d’auguri. Di http://krokotak.com/
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14. Ancora da http://krokotak.com, quattro cuoricini per un biglietto d’auguri pop up da decorare e completare a piacere
16. fiori e farfalle pop up, nonostante l’apparenza è un lavoretto molto semplice da realizzare coi bambini, seguendo il tutorial fotografico molto ben fatto, di http://krokotak.com/
23. coccarde con cuore, possono essere realizzate con i porta biscotti di carta, decorandoli coi bambini, ed essere donate così oppure per realizzare biglietti d’auguri. Di http://charlottesfancy.com/
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24. le pittura dei più piccole possono diventare un bellissimo biglietto d’auguri per la mamma, di http://www.smallfriendly.com
BAMBOLE WALDORF TUTORIAL – Manuale per realizzare le bambole Waldorf. Questo manuale illustrato è il frutto della mia esperienza di mamma e insegnante.
Le fotografie sono state scattate durante la preparazione delle bambole regalate ai bambini di una prima classe per il Natale 2010. Spero sarà utile non soltanto ad altre mamme, che vorranno fare un regalo ai loro bambini, ma anche agli insegnanti della scuola d’infanzia e primaria…
Per anni ho tenuto corsi per mamme ed insegnanti della scuola d’infanzia sulla costruzione di giocattoli, ma l’esperienza sicuramente più interessante per me è stata quella di seguire i laboratori per bambini di quinta, proprio facendo costruire la bambola di pezza.
Se preferisci trovi gli stessi contenuti dell’ebook gratuiti e in formato articolo qui:
Waldorf dolls – eBook – This Illustrated Handbook is the result of my experience as mother and teacher. I hope it will be useful not only to other mothers and teachers of kindergarten who want to make a gift to their children, but also for primary school teachers who want to teach their students to make dolls.
For many years I taught mothers and teachers of kindergarten how to build Waldorf and Montessori toys on their own, but the experience more interesting for me was to follow the workshops on the construction of the rag doll for children attending primary school …
… for this reason you will find instructions in the manual a little too detailed for an adult, and with stages that have not directly to do with the success of “handicraft”, but having an educational value when you working with children.
A special attention is also given to aspects of quality in relation to the small child who will play with the doll.
Acquarello steineriano la fioritura degli alberi da frutto. Una proposta di lavoro sul tema “la fioritura degli alberi a inizio primavera”.
L’esperienza procede rispettando una data sequenza di azioni, che porta il bambino a riflettere sulla condizione dell’albero in questa stagione.
Molto importante è non presentare ai bambini lavori già fatti: vi accorgerete così che proprio chiedendo ai bambini di rispettare una certa sequenza, verrà fuori la personalità di ognuno di loro, e non potranno esserci due alberi uguali, o due verdi uguali, o due marroni uguali ecc…
Acquarello steineriano la fioritura degli alberi da frutto Acquarello steineriano – Materiale occorrente
acquarelli di qualsiasi marca in tubetto o flaconcino (non in pastiglia) nei colori: giallo limone, blu di prussia rosso carminio bianco (facoltativo)
I colori vanno diluiti nei vasetti, in modo che il colore risulti non denso e non carico: diciamo una diluizione abbastanza decisa.
Un pennello a punta piatta largo e con setole di qualsiasi genere, purchè morbide (altrimenti il bambino rischia di graffiare il foglio e noi rischiamo che l’esperienza non venga vissuta come un pieno successo)
una bacinella e un vasetto d’acqua
una spugna che servirà per stendere bene il foglio bagnato sul tavolo, e poi per asciugare il pennello (molto meglio degli straccetti o della carta)
un foglio di carta robusta, meglio se da acquarello (le carte scadenti bagnate possono fare i “pallini”)
Immergere il foglio nella bacinella, quindi stenderlo con cura sul tavolo con l’aiuto della spugna. Bisogna evitare che si formino bolle d’aria, perchè altrimenti la carta rischia di arricciarsi.
Poi si dispone il materiale…
Acquarello steineriano la fioritura degli alberi da frutto Acquarello steineriano – come si fa
Al bambino possiamo dire che stiamo dipingendo un albero fiorito prima, oppure possiamo semplicemente dire che faremo una “pittura” e sarà lui a scoprirlo facendo.
Per prima cosa realizziamo “l’aria profumata di primavera” col rosso carminio molto diluito e il giallo. L’aria profumata è soffice e leggera, allegra…
intensifichiamo il giallo in basso, di modo che poi con poco blu di Prussia otterremo un bel verde giovane, nel quale piantare il seme del nostro albero (rosso carminio)
A partire da questo seme, senza lavare il pennello o prendere altro colore, far scendere le radici verso il basso e il primo abbozzo di tronco verso l’alto.
E’ molto importante non lavare mai il pennello, e non prendere altro rosso: si usa solo il rosso del seme, che si mescola agli altri colori sul foglio.
Il seme nella terra incontra calore, luce e acqua, e così si apre: una parte va verso il basso (le radici), quindi si mette il pennello sul seme e si scende, sempre staccando e senza mai tornare indietro; una parte comincia ad andare verso l’alto (sempre dal seme in su, senza tornare indietro).
Naturalmente mescolandosi rosso blu e giallo si forma il marrone, e non ci saranno due marroni uguali…
Ora possiamo sviluppare l’albero, utilizzando alternativamente rosso, giallo e blu, prendendoli dalle ciotoline quando serve.
Infine lavare benissimo il pennello e con giallo, rosso carminio molto diluito e, se volete, bianco, creare nel profumo di primavera la fioritura dell’albero:
Acquarello steineriano la fioritura degli alberi da frutto
Acquarello steineriano Le pratoline: “Ogni filo d’erba che spunta è una risposta della terra a un raggio di sole…”. Tutorial per realizzare con i bambini una pittura ad acquarello secondo le indicazioni date nella scuola Waldorf.
Acquarello steineriano Le pratoline Colori utilizzati:
giallo limone blu di Prussia giallo oro bianco (se non siete troppo “steineriani”)
Acquarello steineriano Le pratoline Come si fa:
dopo aver predisposto il materiale e bagnato il foglio, cominciare col giallo limone, creando tanti raggi di sole che dall’alto scendono verso il basso incrociandosi tra loro
Col blu di Prussia sentire come la terra risponda coi fili d’erba ai raggi del sole:
continuare questo gioco prendendo altro giallo limone che va dall’alto verso il basso e altro blu di prussia che andando dal basso verso l’alto incontra il giallo.
Quando siamo soddisfatti del nostro prato, fermiamoci ad osservarlo. Sicuramente tra i fili d’erba noteremo dei punti di luce: evidenziamoli con del giallo oro:
Per realizzare le corolle prendiamo un pennello più piccolo, lo bagniamo
e lo usiamo per togliere il colore, così:
poi asciughiamo il pennello sulla spugna, prendiamo altra acqua, e ripetiamo così
Ora, se il bambino è soddisfatto del profumo delle sue pratoline, ci si può fermare così:
Altrimenti, se il bambino lo desidera e se la cosa non viola i vostri principi, potete definire meglio le corolle con del bianco:
Lavoretti per Pasqua: uova decorate – 30 e più progetti. Una collezione di progetti sul tema “uovo di Pasqua” per la scuola d’infanzia e primaria: tecniche per tingere con ingredienti naturali, coi coloranti alimentari, uova trasformate in personaggi, in biglietti d’auguri, in decorazioni per la scuola e la casa; idee per la merenda, e molto altro…
1
1. Uova decorate con colori alimentari e colla a caldo.
Bisogna bollire le uova, quindi farle raffreddare e applicare la colla a caldo creando disegni a piacere. Per evitare di scottarsi è utile mettere le uova nella loro confezione di cartone.
Quando la colla si è rappresa, immergere le uova nel primo colorante per il tempo necessario, quindi far asciugare, rimuovere la colla a caldo, applicare un secondo disegno di colla a caldo ed immergere in un secondo colorante, e via così.
Giallo oro: (deep gold) far bollire le uova in soluzione di curcuma e due cucchiai di aceto per 30 minuti.
Terra di Siena: (Sienna) far bollire le uova in soluzione di cipolle rosse e due cucchiai di aceto per 30 minuti.
Marrone scuro: (dark rich brown) far bollire le uova nel caffè nero e due cucchiai di aceto per 30 minuti.
Giallo chiaro: (pale yellow) mettere a bagno le uova in soluzione a temperatura ambiente di curcuma e due cucchiai di aceto per 30 minuti.
Arancio: (orange) immergere le uova in soluzione a temperatura ambiente di cipolla rossa e due cucchiai di aceto per 30 minuti.
Marrone chiaro: (light brown) immergere le uova nel caffè nero e due cucchiai di aceto per 30 minuti
Rosa chiaro: (light pink) immergere le uova in soluzione a temperatura ambiente di barbabietola e due cucchiai di aceto per 30 minuti.
Azzurro: (light blue) immergere le uova in soluzione a temperatura ambiente di cavolo rosso e due cucchiai di aceto per 30 minuti.
Blu: (royal blue) immergere le uova in soluzione a temperatura ambiente di cavolo rosso e due cucchiai di aceto per una notte.
Lilla: (lavender) immergere le uova in soluzione a temperatura ambiente di barbabietola e due cucchiai di aceto per 30 minuti, quindi immergerle per altri 30 secondi in soluzione di cavolo rosso.
Verdino: (chartreuse) immergere le uova in soluzione a temperatura ambiente di curcuma e due cucchiai di aceto per 30 minuti, quindi immergerle per altri 5 secondi in soluzione di cavolo rosso.
Rosa salmone: (salmon) immergere le uova in soluzione a temperatura ambiente di curcuma e due cucchiai di aceto per 30 minuti, quindi immergerle per altri 30 minuti in soluzione di cipolla rossa.
In una prima ciotola versare 3 tazze d’acqua tiepida, 2 cucchiai di aceto, e del colorante alimentare, e immergere l’uovo fino ad ottenere il colore desiderato.
Togliere l’uovo dalla soluzione ed asciugarlo un po’.
In una seconda ciotola, poco profonda, preparare una soluzione di colorante aceto e acqua, scegliendo un colore più scuro, e aggiungere un cucchiaio di olio di oliva.
Con una forchetta creare dei vortici di olio sulla superficie della soluzione, ed appoggiare l’uovo facendolo un po’ rotolare.
Tamponare con carta da cucina e lasciar asciugare.
14. uovo di cartoncino forato lungo il bordo per il gioco dentro-fuori, di http://go.tipjunkie.com
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15. uova a strisce. Avvolgere le uova sode con fasce elastiche di gomma, immergere nel primo colorante, rimuovere alcuni elastici ed immergere nel secondo colorante, poi rimuoverne altri, e così via.
Si tagliano tre sagome di uovo, si piegano a metà nel senso della lunghezza e si incollano tra loro, quindi si decorano con strisce colorate.
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21. Uovo di cartoncino. Ritagliate l’uovo, posatelo su una tovaglia di plastica o un pezzo di carta forno, e per prima cosa fate disegnare o scrivere sull’uovo con un pastello a cera bianco.
Il bambino poi spruzzerà qualche goccia di colorante alimentare e si divertirà a vedere come il colore si diffonde spruzzandovi sopra dell’acqua con un normale spruzzino, senza esagerare…
31. uova decorate scrivendo o disegnando prima con pastello a cera bianco, ed immergendo poi nel colorante. Di http://www.marthastewart.com
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32. bellissimo progetto. Raccogliete foglie e fiori e, ancora freschi appoggiateli ai gusci delle uova, eventualmente aiutandovi con un goccio di colla da carta.
Fissate avvolgendo l’uovo in un pezzo di calza di nylon e chiudendo con uno spago.
Fate bollire nel colorante naturale o artificiale scelto, fate raffreddare, togliete la calza, le foglie ed i fiori.
Bambole Waldorf CARTAMODELLI – Manuale per realizzare le bambole Waldorf. Essenzialmente il cartamodello per le bambole waldorf è un rettangolo.
Posate la testa della bambola su un foglio di carta, segnate la larghezza e la lunghezza e misurate. La larghezza del cartamodello del corpo sarà uguale alla larghezza della testa, la lunghezza sarà la lunghezza della testa moltiplicata per tre volte.
Nell’esempio la testa misura 7 cm di larghezza e 8 cm di lunghezza, quindi il modello misurerà 7×24 cm
Ora dividete il rettangolo a metà e tracciate una linea
Dividete la linea a metà e poi a destra e a sinistra marcate mezzo centimetro. Segnare la metà anche del lato inferiore del rettangolo e segnare 1cm per parte.
Congiungere tra loro i punti trovati, poi disegnare due arrotondamenti in fondo, proporzionati alla larghezza della caviglia, per il piede.
Per il braccio il polso passa per il centro del rettangolo, il pollice si trova sulla linea mediana, e la larghezza corrisponde a metà busto.
Come vedete è molto semplice, e se lavorate con i ragazzi darà molta soddisfazione e renderà ogni bambola assolutamente unica.
Bambole Waldorf CARTAMODELLI – Manuale per realizzare le bambole Waldorf
Qui puoi scaricare e/o stampare i cartamodelli già pronti, per le bambole presenti nel manuale, in formato pdf. Tutti i cartamodelli sono a grandezza naturale. Solo per la bambola grande, il cartamodello del corpo necessita di essere ritagliato e incollato seguendo le istruzioni:
Il materiale comprende: – bambola Waldorf media – bambola Waldorf grande – bambola con arti snodati – bambola con vestito e berretto fissi.
Se preferisci, trovi i cartamodelli stampabili in formato pdf nelle misure originali anche nell’ebook, insieme al tutorial completo per realizzare le bambole
Fare occhi e bocca alla bambola Waldorf – Siamo arrivati alla fase più delicata della realizzazione della bambola, cioè quella degli occhi e della bocca, che daranno alla bambola la sua “personalità”…
Per prima cosa abbozzare un po’ di guance con del gessetto rosa da lavagna, sfumando con un batuffolo di lana.
Poi prendere tre spilli, e fare varie prove per la collocazione di occhi e bocca.
Gli occhi devono cadere sulla legatura, e devono formare insieme alla bocca un triangolo equilatero.
Tenere presente il triangolo equilatero vi eviterà di fare occhi troppo vicini o troppo distanti, e di ricamare la bocca troppo in alto o troppo in basso.
Spostare anche più volte gli spilli, e osservare il viso anche da lontano, con calma, finchè non saremo davvero soddisfatti, e potremo passare al ricamo.
Infilare l’ago da bambola col filo di cotone dello stesso colore della maglina, e fissare con piccoli punti la maglina stessa all’imbottitura in corrispondenza degli spilli
Poi finalmente ricamare del colore desiderato occhi e bocca. Per gli occhi si possono fare dei semplici nodini, soprattutto sulle bambole più piccole.
Se si ricamano occhi più grandi, contare bene le maglie per riuscire a farli grandi uguali e della stessa forma.
La bocca può essere fatta come un puntino rosa o rosso, oppure a forma di mezzaluna sorridente.
Se la bambola è destinata al vostro bambino, consiglio di caratterizzarla il meno possibile, per poi risistemarla eventualmente in base alle richieste del bimbo.
Forse vorrà gli occhi più grandi o di un altro colore, la bocca in un altro modo, è il bello di fare i giocattoli in casa…
Trovi il tutorial completo per realizzare le bambole in formato ebook qui:
Bambola Waldorf con corpo in spugna e berretto fisso – Il tutorial prosegue con le istruzioni per realizzare bamboline per i più piccoli, con vestito fisso e berretto…
Tracciare i contorni del cartamodello sulla spugna messa a doppio col diritto all’interno e il rovescio all’esterno, per il corpo.
Per il berretto non mettere la maglina a doppio se si usa il cartamodello intero; usarla a doppio se si piega il cartamodello a metà.
Cucire lungo i segni, rifilare con le forbici lasciando un margine di circa 0,5cm e rovesciare sul diritto.
Iniziare ad imbottire le gambe, seguendo i consigli dati per l’imbottitura della bambola Waldorf.
Arrivati con l’imbottitura all’inguine, con del filo da ricamo fermare con una bella cucitura simmetrica. Questa cucitura permetterà alla bambola di stare ben seduta.
Tirando bene il filo da ricamo, e facendo piccoli punti, la cucitura sparirà da sola nella spugnetta, e non serviranno ulteriori rifiniture.
Ora prendiamo due strisce di lana da imbottitura, facciamo un nodo al centro, poi portiamo verso il basso la lana e chiudiamo con dell’altra lana girando attorno al nodo, così.
Questi due nodi, rivestiti di maglina, diventeranno le manine della bambola.
Prestate attenzione a che siano il più possibile uguali tra loro.
Per le dimensioni, regolatevi a occhio.
Fissiamo le manine alle braccia.
Poi imbottiamo le braccia, inseriamo la testa e continuiamo ad imbottire il pancino.
Facciamo in modo che sul davanti la bambola risulti più tondeggiate, e sul dietro più piatta.
Fissiamo la testa cucendo bene la spugnetta intorno al collo.
Mettiamo la frangetta di capelli, come spiegato sopra, infiliamo il berretto e cuciamolo sia intorno al collo, sia intorno alla testa (viso e nuca).
I capelli delle bambole Waldorf – varie possibilità per realizzare i capelli delle bambole in modo che risultino non sono belli, ma anche resistenti e pettinabili…
Per prima cosa, sia che si vogliano fare capelli corti, sia che si vogliano fare lunghi, bisogna tracciare sulla testa della bambola dei segni di questo tipo.
Prestiamo attenzione all’attaccatura : seguiamo la traccia della legatura fino all’incrocio con la legatura degli occhi, poi avviciniamoci un po’ di più al viso con un tratto simmetrico, ma restiamo piuttosto indietro perché poi i capelli tendono a coprire parte del viso.
Ora, seguendo le linee tracciate, ricamiamo la cute con la lana scelta per i capelli.
Quando arriviamo in corrispondenza dell’attaccatura, nascondiamo i segni fatti puntando l’ago leggermente più avanti.
I capelli delle bambole Waldorf – Capelli lunghi
Preparare una matassa , poi tagliare due volte (la lunghezza dei fili che si ottiene è il doppio della lunghezza effettiva dei capelli, cioè con un filo si ottengono due capelli)
Con un uncinetto da cotone (come già detto deve essere abbastanza grande da poter prendere comunque il filo di lana, ma abbastanza piccolo da entrare nella maglina senza far danni) puntare sotto il ricamo, prendendo un po’ di maglina. Si può anche decidere di usare un uncinetto più grosso e prendere solo il ricamo,
è meno faticoso, ma considerate che poi ai bambini piace molto pettinare le bambole, e in fase di gioco la differenza di sente…
Poi prendete un filo di lana tra quelli preparati, piegato in due e preso nella sua metà e tirare con l’uncinetto fino a formare un cappio.
Prendere con l’uncinetto i due fili che sporgeranno a monte, come per fare il punto catenella, ma poi farli passare completamente attraverso il cappio e tirare… Due capelli sono fatti !
Proseguire così per tutta la testa. Consiglio di cominciare dall’attaccatura, dove è bello che siano più fitti, e poi via via possiamo diradare, anche perché se mettiamo troppi capelli, poi il bambini farà molta fatica a giocarci.
Ecco fatto. Ai bambini di solito piace molto la frangetta, ma il problema è che nelle bambole tende ad alzarsi a mo’ di crestina. Consiglio di proporre la bambola senza, poi il bambino potrà fare il parrucchiere, se lo desidera…
I capelli delle bambole Waldorf – Capelli corti
Preparare i capelli per doppia lunghezza, ma invece di avvolgere intorno allo schienale della sedia, usate indice medio e anulare e tagliate una volta soltanto. Otterrete tanti ciuffetti come questo.
La testa della bambola deve essere ricamata come mostrato prima.
Inserire l’uncinetto, prendendo anche un po’ di maglina, poi prendere il primo capello così:
Prendere il cappio con l’uncinetto e tirare fino al formarsi di un’asola, quindi inserire l’uncinetto nell’asola (come per fare il punto catenella), prendere i fili sporgenti dall’altro lato e tirarli fuori del tutto. Stringere bene.
Proseguire così per tutta la testa del bambolotto.
I capelli delle bambole Waldorf – Frangetta
(per bambole con berretto fisso)
Segnare una linea simmetrica al viso, ma piuttosto alta.
Con la lana scelta per i capelli ricamare dei punti lunghi in corrispondenza del segno tracciato, prendendo anche un po’ di imbottitura.
Poi fissare i capelli con l’uncinetto a due a due, come spiegato per i capelli corti. Non serve in questo caso prendere anche la maglina con l’uncinetto.
Trovi il tutorial completo per realizzare le bambole in formato ebook qui:
Corpo della bambola Waldorf con arti snodati – Qui propongo una variante meno “Waldorf” per il corpo della bambola, utilizzando per braccia e gambe gli snodi da bambola o orso (cartamodello per testa di 25 cm di diametro)
Posare il cartamodello sulla maglina messa a doppio, tracciare e ritagliare una volta il corpo e due volte braccia e gambe. Cucire seguendo le istruzioni presenti sul cartamodello.
Preparare quattro snodi per bambole o orsi.
Rivoltare il corpo della bambola sul diritto, attraverso l’apertura del collo.
Per rivoltare gli arti, invece, è necessario praticare con le forbici un foro, come mostrato nelle immagini. Il foro servirà poi ad inserire imbottitura e snodo.
Imbottire come spiegato per la bambola Waldorf, aiutandosi con una bacchetta cinese.
Inserire nel foro lo snodo, come mostrato nella foto, e cucire tutto intorno.
Praticare con un uncinetto un foro in corrispondenza dei segni presenti sul cartamodello, sul davanti del corpo.
Inserire nel foro la parte sporgente dello snodo della gamba, e dall’interno inserire il disco grande e poi il dischetto bianco di bloccaggio.
Procedere allo stesso modo per tutti gli arti
Poi imbottire un po’ e quindi inserire la testa.
Continuare con l’imbottitura
Quindi cucire la maglina del corpo intorno al collo della bambola, con piccoli punti invisibili.
BAMBOLA WALDORF CORPO E ASSEMBLAGGIO – Realizzata la testa, procediamo col corpo della bambola e assembliamo tra loro le varie parti.
Preparare con cura la maglina sul tavolo, messa a doppio col rovescio verso l’esterno e le costine in verticale (drittofilo), posizionare il cartamodello, tracciare i contorni e ritagliare.
Cucire lungo le linee tracciate il corpo e le braccia, con la macchina da cucire o a mano. Se la maglina è di buona qualità non occorre passare i contorni ritagliati col punto zigzag.
Quindi con le forbici seguire i contorni lasciando un margine non superiore ad 1 cm, ed effettuare di piccoli taglietti aggiuntivi in corrispondenza del cavallo e del pollice della mano.
Rivoltare e procedere all’imbottitura.
Per imbottire dobbiamo tenere sempre presente che vogliamo che la bambola abbia una consistenza tonica e non flaccida, e che abbia un aspetto liscio e senza bozzi.
Il modo più semplice per ottenere questo, è quello di inserire una piccola falda di lana alla volta e spingerla sempre al centro con l’aiuto di una bacchetta cinese, così se anche al centro della falda di lana restano i segni della pressione, all’esterno l’imbottitura risulterà bella liscia.
Cominciamo con l’imbottire i piedi e le gambe.
Arrivati all’altezza del cavallo con l’imbottitura della prima gamba fermiamoci, puntiamo uno spillo per tenere fermo il tutto, e passiamo alla seconda gamba. Se vogliamo che la bambola, una volta ultimata, possa stare ben seduta, è molto importante che non saliamo troppo con l’imbottitura.
Poi, con del filo forte di cotone, facciamo due cuciture simmetriche, che verranno nascoste successivamente, in fase di rifinitura.
Seguendo gli stessi principi, passiamo ad imbottire mani e braccia:
Poi passiamo ad unire le braccia alla “cassa toracica” realizzando la spalla. Prima di cucire, occorre osservare attentamente la bambola, fare varie prove e una volta raggiunta una buona simmetria, fissare con degli spilli e quindi cucire.
Possiamo ora unire le due parti della bambola, inserendo la “colonna vertebrale” nella pancia e continuando ad imbottire, ma senza premere eccessivamente questa volta, e cercando di dare un bel aspetto tondeggiante al pancino, e più piatto alla schiena. Ogni tanto fate delle prove per verificare che la bambola riesce a stare ben seduta.
Se risulta irrigidita, significa che state imbottendo troppo all’altezza della cucitura tra gambe e pancia.
Arrivati con l’imbottitura all’altezza delle ascelle, bisogna fermarsi. Siamo arrivati ad un altro punto delicato della lavorazione: le spalle.
Per prima cosa, per verificare la simmetria delle braccia, legare le manine della bambola tra loro sul davanti, tenere la bambola seduta, e osservarla nel suo insieme, e in particolare le spalle.
Se tutto va bene, possiamo tirare un po’ la maglina della pancia verso il mento della bambola, slegare le manine, e cominciare a cucire col filo dello stesso colore della maglina e con punti piccolissimi e invisibili, per qualche centimetro intorno al mento, e poi dietro per qualche centimetro al centro della nuca.
Lasciare libere le spalle.
Tocchiamo un po’ le nostre spalle: sono dure e tondeggianti. Procediamo con l’imbottitura della bambola da davanti e da dietro.
Imbottendo dietro, stiamo bene attenti a non esagerare, altrimenti rischiamo di fare una bambola con la gobba…
Leghiamo di nuovo le manine sul davanti della bambola.
Se serve aggiungiamo le ultime faldine di lana per imbottire. Di solito a questo punto ce n’è sempre da aggiungere un po’ sotto le ascelle, ma non è detto. A questo punto possiamo completare la cucitura della maglina intorno al collo della bambola, tirandola molto, e facendo in modo che avanzino un paio di centimetri per rivestire la spalla.
Se serve aggiungere altra imbottitura, poi portare la maglina verso il braccio, fissarla con degli spilli, magari facendo in modo che combaci con la linea di cucitura del braccio, e cucire.
Ripiegare appena appena gli orli e cucire anche intorno al braccio.
Terminate le due spalle, modelliamo le manine. Per prima cosa avvolgiamo del cordoncino per creare i polsi, stringendo e annodando bene.
Controlliamo che dopo la legatura le manine appaiano di uguale grandezza, quindi con dei piccoli punti cuciamo per nascondere la legatura, usando il filo dello stesso colore della maglina.
Per i piedi stringere solo la metà davanti, infilando l’ago da bambola in questo modo e tirando forte
Poi modellare il piede premendo e facendo in modo che sporga in avanti, così
Quindi cucire, come fatto per le manine.
Infine nascondere le cuciture fatte per l’articolazione delle gambe con piccoli punti invisibili, come fatto per le mani e i piedi.
Ora mancano soltanto i capelli, gli occhi e la bocca…
Trovi il tutorial completo per realizzare le bambole in formato ebook qui:
LA TESTA DELLE BAMBOLE WALDORF – Queste sono le istruzioni per realizzare la testa di qualsiasi tipo di bambola; solo le misure, in particolare, si riferiscono alla creazione della bambola waldorf media, ma il procedimento non cambia per le altre…
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LA TESTA DELLE BAMBOLE WALDORF
(per tutti i modelli di bambola)
Prima di iniziare a lavorare alla testa della bambola, ricordiamo che una volta terminata deve presentare delle caratteristiche fondamentali:
– deve essere il più dura possibile
– deve essere tonda, liscia, simmetrica
– deve essere ben ferma sul collo e non dondolare.
Tenendo presenti queste caratteristiche, possiamo cominciare…
Scegliete una falda di lana cardata del vostro colore preferito: sarà la luce nascosta che darà avvio a tutto il lavoro.
Formate un nodo e poi avvolgetevi intorno la lana eccedente, come per fare un gomitolo:
Nascondete poi il vostro segreto avvolgendo altra lana bianca, stringendo forte più che potete,
e fino ad ottenere una pallina del diametro di circa 7cm.
Poi preparate con dell’altra lana per imbottire una bellissima stella sul tavolo, ed al centro della stella posare la pallina.
Bella, vero? Ora prendiamo i raggi della stella a due a due ed usiamoli per formare proprio la testa e il collo della nostra bambola. Una volta iniziato il procedimento non dobbiamo mai lasciare la presa, fino alla legatura finale.
Quindi con del cordoncino molto resistente stringiamo intorno al collo più forte che possiamo, e annodiamo.
Ora possiamo lasciare la presa, e con dell’altro cordoncino possiamo rinforzare il collo per una certa lunghezza, non superiore alla lunghezza della testa stessa, ed eventualmente tagliamo la lana eccedente.
Il nostro collo è molto duro: possiamo proprio chiedere ai bambini di toccarsi il collo, e anche di seguire con le dita come continua lungo la schiena con la colonna vertebrale: una colonna ci tiene la testa, appunto.
Per quanto riguarda le dimensioni della testa in questa fase, bisogna tenere presente che durante le successive fasi si ridurrà di diametro di almeno 5 cm (anche di più se non avete avvolto abbastanza stretto): ora misura 30 cm, dopo le legature arriverà a circa 25 cm.
Ora stendiamo sul tavolo la maglina per bambole. Osservandola vedrete che ha un diritto e un rovescio, e un certo andamento delle maglie.
E’ molto importante che le costine risultino verticali sul viso della bambola e ben diritte. Per la testa non serve un cartamodello, ma bisogna appunto stare molto attenti nella preparazione del tessuto prima del taglio.
Con del filo forte di cotone cominciare a cucire la maglina con dei punti che permettano di tirare un po’ la maglina.
Iniziamo a cucire dall’apice della nuca verso il basso, poi torneremo indietro per rifinire in prossimità della fronte: diciamo che lasciamo aperta la fontanella.
Per cucire e tirare bene io uso questo punto:
Avvicinandosi al collo, tenere la maglina ben tesa tirando sia verso la nuca, sia anche verso il basso: in questo modo limiteremo il formarsi di brutte rughe sotto il mento.
Poi torniamo verso l’alto, se serve tirando la maglina ancora un po’.
E proseguiamo come mostrato nelle foto.
Dobbiamo essenzialmente evitare che compaiano rughe evidenti sulla fronte della bambola, quindi dobbiamo fare in modo che rughe, pieghe e cuciture cadano il più in alto possibile, dove verranno nascoste dai capelli.
Ora tiriamo bene la maglina verso il basso, prima di legarla ben stretta intorno al collo.
Noterete che già prima delle legature che ci apprestiamo a fare, la testa si è ridotta di almeno 2 cm.
Tagliamo un altro pezzo di cordoncino in modo da averne un bel po’ a disposizione, e per prima cosa lo annodiamo esattamente sotto al mento della bambola, lasciando che ai due lati sporgano due cordoncini di uguale lunghezza, e belli abbondanti.
Ora usiamo il cordoncino per fare la legatura che serve a delimitare il volto della bambola, dividendo a metà la testa nel senso della lunghezza, così:
Stringiamo molto bene, poi annodiamo saldamente, e usiamo il cordoncino avanzato per rinforzare ulteriormente il collo.
Siamo ora arrivati alla fase più delicata: la legatura per gli occhi. Per prima cosa osserviamo bene il volto della bambola, controlliamo che non presenti rughe e che la maglina sia ben tesa e con le costine perpendicolari.
Poi tagliamo un lungo pezzo di cordoncino e posiamolo sul volto in modo che risulti perfettamente orizzontale e che cada circa a metà del viso.
Facciamo varie prove, poi passiamo alla legatura, controllando sempre che il cordoncino cada a metà del volto e che non si storti.
Ora bisogna fissare bene il cordoncino alla testa, in corrispondenza degli incroci, usando l’ago per bambole e altro cordoncino, e prendendo con l’ago un po’ di imbottitura, così :
E’ molto importante fissare bene perché adesso dobbiamo spingere il filo che divide a metà la nuca verso il basso, senza però alterare la posizione del cordoncino dalla parte del viso.
Per farlo può essere utile far leva con le forbici, cercando di spingere anche l’imbottitura tutta a formare una bella nuca tonda, e evitando il formarsi di rigonfiamenti ai lati del collo.
Ora per modellare bene la nuca e delimitare meglio il volto con le sue guance più lisce e morbide dalla nuca più dura e tonda, lavoriamo con ago e cordoncino come mostrato nella foto.
Il lavoro non deve essere meccanico, ma proprio di modellaggio; per questo si può dire ai ragazzi di toccarsi sotto le orecchie e poi sulla nuca.
La testa ora è quasi pronta, non ci resta che rivestirla con cura con dell’altra maglina, seguendo lo stesso procedimento utilizzato prima delle legature.
Da ultimo fissare il rivestimento intorno al collo con del cordoncino. Ora la testa è pronta, e misura circa 25 cm di diametro.
Trovi il tutorial completo per realizzare le bambole in formato ebook qui:
BAMBOLE WALDORF : presentazione del manuale e links vari per l’acquisto dei materiali. Questo manuale illustrato è il frutto della mia esperienza di mamma e insegnante. Le fotografie sono state scattate durante la preparazione delle bambole regalate ai bambini di una prima classe per il Natale 2010.
Spero sarà utile non soltanto ad altre mamme, che vorranno fare un regalo ai loro bambini, ma anche agli insegnanti della scuola d’infanzia e primaria.
Per anni ho tenuto corsi per mamme ed insegnanti della scuola d’infanzia sulla costruzione di giocattoli, ma l’esperienza sicuramente più interessante per me è stata quella di seguire i laboratori per bambini di quinta classe della scuola primaria, proprio facendo costruire la bambola di pezza…
…per questo nel manuale è dato un occhio di riguardo agli aspetti che riguardano la qualità in relazione al bambino piccolo che giocherà con la bambola. Troverete poi indicazioni un po’ troppo dettagliate per un adulto, e con delle fasi che non hanno direttamente a che fare con la riuscita del “prodotto artigianale”, ma hanno un valore didattico nel momento in cui si lavora coi ragazzi.
BAMBOLE WALDORF – Materiale occorrente
– lana bianca per imbottire di buona qualità, soprattutto se si lavora coi ragazzi o se è la prima bambola. Usando lana ricca di lanolina, diventerà molto più semplice lavorare soprattutto la testa, e l’imbottitura risulterà più facilmente omogenea e senza bozzi.
Ma non dimentichiamo che questo tipo di bambola non è stata inventata nelle scuole steineriane: è stata da sempre la bambola dei poveri, quindi si può imbottire anche con altri materiali più scadenti, facendo più fatica.
A meno che la bambola non sia destinata a un bambino allergico alla lana, inoltre, sconsiglio le imbottiture sintetiche: la bambola in apparenza sembra uguale, ma a prenderla in braccio perde una delle sue caratteristiche più importanti: risulta troppo leggera.
– lana cardata del vostro colore preferito (facoltativa)
– maglina per bambole. Un’alternativa economica alla maglina può essere quella di tingere una vecchia maglietta della salute con del caffè
– filo di cotone o cordoncino molto resistente per le legature (va benissimo quello per gli aquiloni, ad esempio)
– filo di cotone grosso (del tipo da uncinetto) per le cuciture nascoste
– filo da cucito del colore della maglina per tutte le cuciture a mano di rifinitura
– aghi da cucito sia da lana, sia da cotone
– un ago da bambola: si tratta di un ago molto lungo, ma con la cruna sottile (gli aghi da materasso non vanno bene perché avendo la cruna larga possono bucare la maglina, magari proprio mentre si lavora agli occhi…). Si trova facilmente nelle mercerie, ma se avete difficoltà potere consultare i link in fondo alla guida
– macchina da cucire, se non volete fare le cuciture del corpo a mano
– snodi per bambole o per orsi (solo se volete realizzare il secondo modello)
– spugnetta di cotone (solo se volete realizzare il terzo modello)
– lana filata per i capelli
– uncinetto abbastanza sottile da entrare nella maglina, ma capace di prendere la lana che avete scelto per i capelli
– forbici
– una bacchetta cinese o qualcosa di simile, aiuta molto in fase di imbottitura
– filo da ricamo per occhi e bocca
– gessetto da lavagna rosa
BAMBOLE WALDORF – Iniziare dal corpo o dalla testa?
La risposta dipende dal tipo di esperienza che si vuole fare mentre si realizza la bambola.
Se quel che più vi interessa è la riuscita “artigianale” del prodotto finito, forse è meglio cominciare dal corpo: Questo perché avendo il corpo già imbottito e modellato, è più semplice realizzare una testa delle proporzioni adatte.
La bambola finita, infatti, dovrebbe avere le seguenti proporzioni: il corpo dovrebbe corrispondere alla lunghezza della testa moltiplicata per tre (diciamo che dal collo all’incirca all’ombelico è una testa, per questo si può mettere un spillino provvisorio per marcarlo).
Un’ulteriore prova che si può fare per controllare le proporzioni della bambola finita, è quella di verificare che il piede possa toccare il naso della bambola.
Le braccia dovrebbero invece potersi congiungere agevolmente poco al di sotto del pancino.
Detto questo, però, iniziare a lavorare dalla testa è molto più bello e significativo (l’embione infatti si sviluppa dalla testa) soprattutto se si realizza la bambola a scuola coi ragazzi, e l’ostacolo dell’ottenere un corpo ben proporzionato si supera facilmente seguendo le indicazioni per le misure della testa date nella guida ed utilizzando il cartamodello relativo.
Meglio ancora, sentirsi liberi di modellare una testa delle dimensioni che più si desiderano, ed in base al risultato ottenuto realizzare da soli il cartamodello, che è molto semplice seguendo le istruzioni date nell’apposito capitolo.
Questo renderà il lavoro sicuramente più stimolante e l’esperienza sarà non solo di taglio e cucito, ma di percezione delle forme e delle proporzioni, di osservazione, e di stimolo a ricercare il bello nel modellare questa semplice e modesta immagine dell’essere umano, che è la bambola.
BAMBOLE WALDORF – Link per l’acquisto dei materiali
Hanno praticamente tutto, il catalogo online è in Tedesco, ma è riccamente illustrato, ed inoltre si può telefonare (al mattino) per parlare con una gentilissima impiegata che parla Italiano.
Dal sito è possibile richiedere l’invio del catalogo cartaceo.
BAMBOLE WALDORF – Questi sono i loro materiali che uso io per le bambole:
lana per imbottire, molto ricca di lanolina, rende facilissima la realizzazione delle testine, perché praticamente si blocca da sola. Però profuma parecchio di pecora…
L’assortimento completo di magline per bambole si trova a questa pagina ; i colori del catalogo non rendono moltissimo l’idea, ma sono tutte molto belle.
La spugnetta di cotone (Nickistoff) , quella delle tutine da neonato, per capirsi, è difficile da trovare, e si può comprare qui, scegliendo tra tantissimi colori
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