Quest’anno per Pasqua abbiamo sperimentato la tintura naturale delle uova, e questa esperienza ci ha stimolati poi a fare ricerche nel campo dell’estrazione di pigmenti vegetali naturali per realizzare pigmenti in polvere, pastelli a cera ed acquerelli. Ne parleremo nei prossimi giorni…
… ma torniamo alle uova.
La prima cosa da fare è lavare i gusci delle uova con dell’aceto.
Poi prepariamo i pentolini per i bagni di tintura: noi abbiamo bollito bucce di cipolla dorata, succo di mirtillo, foglie d’acero e cavolo viola. Non servono proporzioni e ricette: tutto dipende dall’intensità del colore che si vuole ottenere e dal numero di uova che desideriamo tingere.
Scegliamo foglioline tenere e petali leggeri di fiori da mettere a disposizione dei bambini insieme a delle ciotoline d’acqua: le foglie e i fiori aderiranno semplicemente al guscio con poca acqua
Se i bambini sono piccoli, consiglio di utilizzare uova già sode, per limitare rotture e altri incidenti
Quando i bambini hanno completato il loro lavoro, dovremo avvolgere ogni uovo in un rettangolo ritagliato da una calza di nylon e chiuderlo “a caramella”
Immergiamo delicatamente le uova nel bagno di tintura e facciamo bollire per almeno 10 minuti
Dopo la bollitura togliamo le uova dalla pentola e lasciamole raffreddare.
A questo punto i bambini possono rimuovere il nylon, pulire le uova da foglie e fiori e lucidarle con l’olio di oliva
Area: movimenti elementari, cura dell’ambiente, cura di sé
Età: dai 4 anni
Materiale: un vassoio contenente un pezzo di tessuto, un telaio da ricamo, rocchetti di filo colorato (lana o filo da ricamo), forbici, ago sul puntaspilli, infila ago, ditale. Un tavolo e due sedie
Presentazione
Preparazione indiretta
Mettere a disposizione dei bambini su uno scaffale: pezzi di tessuto assortito (iuta, lino, cotone, ecc.) senza disegni; pezzi di tessuto assortito con delle sagome da ricamare disegnate col pennarello; telai da ricamo; rocchetti di filo colorato; aghi; infilaaghi; forbici; ditali
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come usare il telaio da ricamo”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
. selezionare l’occorrente e metterlo sul vassoio
. trasportare il vassoio su di un tavolo
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. aprire il telaio svitando la vite apposita
. estrarre la cornice mobile
. posare il tessuto sulla cornice fissa
. incastrarlo tra la cornice fissa e quella mobile
. riavvitare
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
. tagliare una misura di filo
. infilare l’ago
. fare il nodo al filo
. tenere il telaio con la mano sinistra e l’ago con la mano destra
. cucire dei punti
. prima di tagliare il filo girare il telaio sul rovescio, prendere con l’ago alcune fibre di tessuto con l’ago e passare l’ago senza tirare del tutto il filo
. passare l’ago nell’asola di filo creata e tirare
. tagliare il filo in eccesso
. cambiare colore di filo
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino
. riportare il vassoio allo scaffale
. scrivere il nome sul lavoro ultimato e metterlo nella cartellina dei lavori completati
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per usare il telaio da ricamo
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri
Il braccialetto del racconto di Natale rappresenta, attraverso il colore delle sue perle, la storia della natività. Realizzarlo coi bambini è un lavoro molto piacevole che rientra tra le attività di vita pratica dell’infilare perle, stimola la coordinazione occhio-mano, la capacità di memorizzare sequenze, la capacità di attenzione e concentrazione, e la sensibilità verso bellezza e gratitudine particolarmente connessi al Natale.
Oltre al braccialetto della natività, propongo per i più piccoli e per chi preferisce evitare i riferimenti ai Vangeli, il braccialetto dell’omino di panpepato.
I braccialetti natalizi sono anche una fantastica idea regalo che i bambini possono preparare facilmente per parenti ed amici, anche all’ultimo minuto.
Il braccialetto del racconto di Natale
Braccialetto della storia della natività
Materiale: – perle assortite di vario colore, forma e dimensione – scovolino o filo per infilare le perle – racconto della natività da usare durante l’attività – racconto da aggiungere al braccialetto da dare ad ogni bambino dopo l’attività, o da aggiungere alla confezione regalo.
Il materiale pronto per la stampa e il download è a disposizione degli abbonati:
Le perle rappresentano: – perla trasparente luccicante: l’angelo che annuncia a Maria la nascita del bambino – perla blu: Maria – perla verde scuro: Giuseppe – perla rossa piccola: Erode – perla grigia: l’asinello che porta a Betlemme Maria e Giuseppe – perla beige: il viaggio attraverso il deserto – perla marrone grande: la stalla di Betlemme col bue – perla rosa: Gesù bambino – due perle bianche (o trasparenti più piccole di quella per il primo angelo): gli angeli che appaiono ai pastori – tre perle marroni piccole: i pastori – due perle bianche: le pecorelle – perla gialla: la stella cometa che guida i Re Magi – perle viola, rossa, verde: i tre Re Magi – perla bianca piccola: l’agnellino donato dai pastori – perla oro: i doni dei Re Magi.
Il racconto
Molto tempo fa, in una piccola città chiamata Nazareth, vivevano Maria e Giuseppe.
Un giorno l’angelo Gabriele ( trasparente luccicante) andò da Maria (blu) e le disse che avrebbe avuto un bambino, un bambino molto speciale. Maria si meravigliò tantissimo per questo incontro e raccontò a Giuseppe (verde scuro) tutto ciò che l’angelo le aveva detto. Le parole dell’angelo si avverarono, e Maria si accorse presto di aspettare un bambino.
Passarono i mesi, e proprio quando la nascita del bambino era vicina, il re Erode (rosso) ordinò a tutti i sudditi di tornare ognuno nel paese in cui era nato per fare un documento.
Maria e Giuseppe erano nati a Betlemme, e così si misero in viaggio con il loro fidato asinello (grigio). Il viaggio fu molto lungo e attraverso il deserto (beige) arrivarono a Betlemme che era notte.
Il paese era molto affollato perché tutti, obbedendo alla legge di Erode, si erano messi in viaggio come loro. Maria e Giuseppe cercarono un posto per dormire, ma tutte le locande erano piene di ospiti. Solo un locandiere, molto gentile, offrì loro ospitalità nella stalla del suo bue (marrone), insieme agli altri animali.
Quella notte nacque Gesù bambino(rosa), e per tenerlo al caldo i suoi genitori lo misero nella mangiatoia, accanto agli animali che lo riscaldavano col loro respiro.
I pastori ( marroni piccole) in quel momento si trovavano sulle colline a pascolare il gregge, e improvvisamente furono abbagliati da una luce bellissima. Di cosa si trattava? Era la luce degli angeli (bianche) che erano andati da loro per avvisarli che era nato il bambino, e li invitava ad andare da lui seguendo la stella cometa (gialla)
Anche i tre Re Magi (viola, rossa, verde) videro quella stella, capirono che il bambino era nato e si misero in viaggio per incontrarlo.
Quando giunsero alla capanna, i pastori donarono al bambino un agnellino (bianca) ed i Re Magi oro incenso e mirra (oro).
Tutti erano riuniti intorno al bambino circondati dalle stelle, i canti degli angeli, gli animali, e perfino le piante e i sassi, e tutti sapevano che quello era un momento davvero molto speciale.
Il braccialetto del racconto di Natale
Braccialetto dell’omino di panpepato
A dicembre l’Omino di Panpepato esce dal forno tutto decorato: le guance ricoperte di granella colorata gli occhi, il naso e la bocca di cioccolata…
sul corpo un po’ di zucchero bianco e tanti canditi in fila su un fianco: “Così sono proprio un omino speciale pronto per ornare l’albero di Natale!” (Giunti scuola)
Materiale: – perle assortite di vario colore, forma e dimensione – scovolino o filo per infilare le perle – racconto da usare durante l’attività – racconto da aggiungere al braccialetto da dare ad ogni bambino dopo l’attività, o da aggiungere alla confezione regalo.
Il materiale pronto per la stampa e il download è a disposizione degli abbonati:
Il racconto
Un uomo piccino e una donna piccina vivevano insieme in una casa piccina. Un giorno la donna piccina impastò e mise in forno un omino di panpepato ma quando aprì lo sportello del forno, l’omino saltò fuori dalla teglia, fuori dalla porta e via per i campi. La donna piccina e l’uomo piccino gli corsero di dietro più in fretta che potevano, ma l’omino rideva e gridava: “Correte, correte, ma è fiato sprecato, io sono l’Omino di Panpepato!” E non riuscirono ad acchiapparlo. Dopo un po’ l’omino sorpassò una mucca che gli gridò: “Fermati, fermati e fatti mangiare!” “Corri, corri ma è fiato sprecato io sono l’Omino di Panpepato!” gridò l’omino scappando via. E la mucca non riuscì ad acchiapparlo. Continuò a correre e sorpassò un cavallo che gli gridò: “Fermati, fermati e fatti mangiare!” “Corri, corri ma è fiato sprecato io sono l’Omino di Panpepato!” gridò l’omino scappando via. E il cavallo non riuscì ad acchiapparlo. In fondo al campo l’omino sorpassò dei contadini che gli gridarono “fermati, fermati e fatti mangiare”. “Correte, correte ma è fiato sprecato io sono l’Omino di Panpepato!” gridò l’omino scappando via. E i contadini non riuscirono ad acchiapparlo. Ormai l’omino credeva di essere il più furbo biscotto mai uscito da una teglia. “Nessuno potrà mai acchiapparmi” pensava. Una volpe gli venne incontro correndo. L’omino corse via dicendo: “Corri, corri, ma è fiato sprecato io sono l’Omino di Panpepato!”. “Ma io non voglio acchiapparti!” disse la volpe, “anch’io sto fuggendo dai cacciatori, ma se riusciamo ad attraversare il fiume saremo salvi entrambi. Salta sulla mia coda e ti porterò dall’altra parte”. L’omino saltò sulla coda della volpe che s’immerse nell’acqua. Allora la volpe disse: “Sei troppo pesante per la mia coda, montami sulla schiena, così non ti bagnerai!”. “Sulla mia schiena sei troppo vicino all’acqua, salta sulla mia spalla”. Quando furono in mezzo al fiume, la volpe gridò: “Aiuto! Sto affogando! Salta sul mio naso!” L’omino saltò sul naso della volpe ed entrambi attraversarono il fiume. Ma appena toccò terra, la volpe scosse forte la testa, scaraventò in aria l’omino di panpepato e … gnam!” “Povero me! Un pezzetto l’ha già mangiato!” gridò l’Omino di Panpepato
I braccialetti dei racconti
I braccialetti dei racconti, come questi a tema natalizio, sono molto usati nelle scuole d’infanzia dopo la lettura degli albi illustrati o il racconto delle fiabe.
Natale: 60 e più modelli di stelle natalizie. Una raccolta di tutorial e immagini da cui trarre ispirazione per realizzare stelle natalizie di carta, materiale riciclato, legno, cartone, perline, pasta e molto altro. Stelle per addobbare l’albero, per decorare le finestre, da regalare, da realizzare coi bambini…
17. tutorial molto dettagliato, con modello stampabile gratuitamente, per realizzare questa stella tridimensionale a 5 punte che può essere utilizzata anche come lanterna, di http://www.homemade-gifts-made-easy.com/
29. stelle natalizie coi fondi di bottiglie di plastica, via http://www.i-do-it-yourself.com/ (non c’è tutorial, ma le idee proposte sono molto belle e sembrano semplici da realizzare)
31. un tutorial per realizzare elementi tipo “ghiacciolo” utilizzando le bottiglie di plastica… potrebbero essere utilizzati per realizzare una stella, di http://www.cutoutandkeep.net/
51. tutorial per realizzare questa bellissima stella con carta stagnola, cartone, fili colorati, carta velina e colla vinilica, di http://www.dillydaliart.com
62. stelline a uncinetto (non c’è tutorial, ma mi sembrano semplici da realizzare) di http://www.etsy.com
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la collezione continua qui:
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60 and more models to make stars. A collection of tutorials and images for inspiration to create stars with paper, recycled materials, wood, cardboard, beads, pasta and more. Stars to decorate the tree, to decorate the windows, to give as gifts, to build with the children …
Mele caramellate Spiderman per la festa di Halloween – la ricetta classica per caramellare le mele, e le istruzioni per decorarle come la maschera dell’Uomo Ragno. I bambini le apprezzeranno moltissimo, e possono collaborare partecipare alla preparazione del dolce.
Ingredienti e materiale occorrente:
– mele: di forma simmetrica e regolare, meglio piccole e rosse (soprattutto se si vuole evitare l’uso del colorante alimentare)
– bastoncini di legno: potete usare per ogni mela una bacchetta cinese, oppure un mazzetto di almeno quattro stecchini per spiedini
una tavoletta di cioccolata da sciogliere a bagnomaria in una siringa per dolci
– per il caramello: 500 g di zucchero, un cucchiaino di miele, 100 ml di acqua tiepida, 1 bustina di vanillina, colorante alimentare rosso, una piccola stecca di cannella e 4 chiodi di garofano. Può essere molto utile un termometro da cucina, ma non è indispensabile.
Come si fa Per prima cosa laviamo e asciughiamo le mele scelte, togliamo il picciolo e inseriamo in ognuna il bastoncino di legno. Mettiamo in una pentola dai bordi alti lo zucchero e il miele. Aggiungiamo l’acqua tiepida, mescolando con cura. Aggiungiamo il colorante rosso (se vogliamo), e le spezie.
Mettiamo la pentola sul fuoco e continuiamo a cuocere, sempre mescolando. Se avete a disposizione un termometro, la ricetta classica indica di far raggiungere al caramello una temperatura di 150 gradi. Se non avete il termometro, continuate a cuocere fino ad ottenere un composto molto denso, lucido e trasparente. Quando vi sembra di aver ottenuto una buona consistenza, togliete il pentolino dal fuoco, eliminate cannella e chiodi di garofano, e immergete le mele nel caramello, una alla volta, facendole sgocciolare con movimenti rotatori.
Lo strato del caramello non dovrebbe essere troppo spesso. Se presenta imperfezioni o vi sembra troppo sottile, potete ripetere l’operazione una seconda volta.
Mentre le mele raffreddano e il caramello solidifica, sminuzzate la tavoletta di cioccolata, riempite una siringa da dolci e immergetela a bagnomaria per sciogliere la cioccolata.
Quando il caramello si è ben rappreso, ritagliate da una mela avanzata gli occhi dell’Uomo Ragno e posizionateli in questo modo, fissandoli con una goccia di cioccolata fusa:
E procedete con la decorazione, fino a completare la maschera:
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Tutorial pop up 28 – modello pdf scaricabile e stampabile gratuitamente e istruzioni per realizzare pagine pop up coi bambini. Si tratta delle figure di base, da personalizzare a piacere aggiungendo elementi e decorazioni.
Per realizzare i modelli io ho usato la nostra carta marmorizzata, ma per tutti i pop up la carta migliore è il cartoncino lucido, che è resistente e scivola bene.
carta cartamodello, da ingrandire a piacere (se volete) forbici e taglierino colla da carta matita
COME SI FA
Riportate il modello sulla carta scelta (salvo diversa indicazione, sul diritto) e ritagliate i vari elementi. Procedete con le piegature “a monte” e “a valle” come indicato nel modello.
incollare il centro della spirale A sul segno A presente sulla pagina di sinistra:
e l’estemità della spirale B sul segno B della pagina di destra, così:
Tutorial pop up 24 – modello pdf scaricabile e stampabile gratuitamente e istruzioni per realizzare pagine pop up coi bambini. Si tratta delle figure di base, da personalizzare a piacere aggiungendo elementi e decorazioni.
Per realizzare i modelli io ho usato la nostra carta marmorizzata, ma per tutti i pop up la carta migliore è il cartoncino lucido, che è resistente e scivola bene.
carta cartamodello, da ingrandire a piacere (se volete) forbici e taglierino colla da carta matita
COME SI FA
Riportate il modello sulla carta scelta (salvo diversa indicazione, sul diritto) e ritagliate i vari elementi. Procedete con le piegature “a monte” e “a valle” come indicato nel modello.
così:
Ripiegate più volte su se stesso l’elemento per verificarne la chiusura e l’apertura:
Quindi incollate la linguetta D sul segno D (sul retro):
incollate poi il triangolo B sul segno B presente sulla pagina di destra:
mettiamo della colla sul triangolo C, quindi infiliamo la linguetta A nel taglio A praticato sulla pagina di sinistra; premiamo sul triangolo C quindi incolliamo anche la linguetta A sul retro della pagina:
Ed è fatta!
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Tutorial pop up 22 – modello pdf scaricabile e stampabile gratuitamente e istruzioni per realizzare pagine pop up coi bambini. Si tratta delle figure di base, da personalizzare a piacere aggiungendo elementi e decorazioni.
Per realizzare i modelli io ho usato la nostra carta marmorizzata, ma per tutti i pop up la carta migliore è il cartoncino lucido, che è resistente e scivola bene.
carta cartamodello, da ingrandire a piacere (se volete) forbici e taglierino colla da carta matita
COME SI FA
Riportate il modello sulla carta scelta (salvo diversa indicazione, sul diritto) e ritagliate i vari elementi. Procedete con le piegature “a monte” e “a valle” come indicato nel modello.
Incollate la linguetta C sul retro C, e la linguetta D sul retro D:
Infilate la linguetta A sul taglio A praticato sulla pagina di sinistra, ed incollatela sul retro, quindi incollate la linguetta B sul segno B tracciato sulla pagina di destra, ed è fatta!
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Tutorial pop up 20 – modello pdf scaricabile e stampabile gratuitamente e istruzioni per realizzare pagine pop up coi bambini. Si tratta delle figure di base, da personalizzare a piacere aggiungendo elementi e decorazioni.
Per realizzare i modelli io ho usato la nostra carta marmorizzata, ma per tutti i pop up la carta migliore è il cartoncino lucido, che è resistente e scivola bene.
carta cartamodello, da ingrandire a piacere (se volete) forbici e taglierino colla da carta matita
COME SI FA
Riportate il modello sulla carta scelta (salvo diversa indicazione, sul diritto) e ritagliate i vari elementi:
Procedete con le piegature “a monte” e “a valle” come indicato nel modello; così:
Inserite la linguetta C nel taglio C praticato sulla pagina di sinistra, ed incollatela sul retro della pagina:
mettete della colla sui segni E ed F tracciati sulla pagina di destra:
ed incollate le linguette E ed F dell’elemento 1:
infilate la linguetta B dell’elemento 1 attraverso il foro H dell’elemento 2, così:
Incollate quindi anche la linguetta D in corrispondenza del segno D presente sulla pagina destra:
distendete le pieghe fatte per far passare l’elemento attraverso il foro e mettete della colla sull’estremità B:
quindi fissate la linguetta B dell’elemento 1 sul segno B presente sulla pagina di destra, e la linguetta D dell’elemento 2 sul segno D presente anch’esso sulla pagina di destra :
Ora infilate l’elemento 3 attraverso il foro G praticato sull’elemento 1, così:
ed incollate la linguetta A dell’elemento 3 sul segno A tracciato sulla pagina di sinistra, così:
Ed è fatta!
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
CARTA MARMORIZZATA tutorial per realizzarla facilmente coi bambini. E’ una classica attività manuale, semplice e di grande effetto. La carta ottenuta si presta a vari utilizzi, soprattutto perchè oltre al grande impatto decorativo, questa carta assume la robustezza della carta oleata. Particolarmente interessante è, coi bambini anche piccoli, giocare a interpretare le macchie.
Coi bambini più grandi possiamo parlare di peso specifico per spiegare come si crea l’effetto marmorizzato sulla carta: l’olio è più leggero dell’acqua; inoltre mentre il colore è solubile con l’essenza di trementina e con l’olio di semi, è insolubile in acqua.
Dopo aver realizzato i primi fogli, si apre la sperimentazione: è molto interessante verificare come i differenti colori si accostano tra loro, e come, in una certa misura, è possibile dominare la casualità con la quale le macchie si imprimono sulla carta, sia creando una certa tavolozza galleggiante prima di appoggiare il foglio, sia muovendo le macchie creando vortici, zig zag, ecc…
colori ad olio essenza di trementina eventualmente olio di semi contenitori di vetro o anche coperchi di vasetti pennelli o bastoncini ovattati (cotton fioc) una bacinella con acqua fogli di carta, di vario tipo (possiamo usare carta da stampante, da acquarello, carta da disegno, ecc… a seconda della qualità della carta, l’effetto finale può variare.
CARTA MARMORIZZATA tutorial – COME SI FA
Per prima cosa prepariamo i colori, diluendoli con l’essenza di trementina. Potete sperimentare vari tipi di diluizione a seconda dell’effetto che preferite. Potete anche provare ad aggiungere ai colori, oltre all’essenza di trementina, anche dell’olio di semi.
Allestiamo quindi il tavolino in modo tale che il bambino sia autonomo nel prendere i colori che preferisce e, quando lo desidera, i fogli di carta. Per i bambini più piccoli è meglio non usare fogli troppo grandi (ad esempio io ho diviso a metà dei fogli A4 sia da stampante, sia da pittura):
Utilizzando i bastoncini cotonati, il bambino comincia a schizzare le macchie di colore sull’acqua:
Quando lo desidera, posa il foglio di carta sulla superficie dell’acqua:
e quando il foglio è bagnato lo estrae:
Il foglio avrà catturato tutte le macchie:
Ed è pronto per essere steso ad asciugare:
Questo è il risultato, una volta asciutto:
Dopo varie esperienze, si può giocare a creare effetti diversi:
Dopo aver schizzato il colore nell’acqua, il bambino può provare a muovere il colore con un bastoncino cotonato:
quindi immergere il foglio:
Questo è il risultato una volta asciugato:
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
MARBLED PAPER tutorial to achieve it easily with the children. It is a classic manual activity, simple and highly effective.
The paper obtained lends itself to various uses, mainly because besides the great decorative impact, this paper assumes the robustness of greaseproof paper.
Is particularly interesting, with even small children, play to interpret stains.
With the older children we can speak of specific gravity to explain how you create the marbled effect on the paper: the oil is lighter than water, and the color is also soluble in turpentine and oil seeds , is insoluble in water.
After scoring the first sheet, opens the experimentation: it is very interesting to see how the different colors are combined with each other, and how, to a certain extent, it is possible to dominate the randomness with which the spots are printed on paper, or by creating some floating palette before placing the sheet, either by moving the spots, creating swirls, zig zag, etc…
MARBLED PAPER tutorial – ATERIALS REQUIRED
oil colors
turpentine
possibly seed oil
glass containers or lids of jars
brushes or cotton sticks
a tray with water
sheets of paper, of various types (we can use printer paper, for watercolor, drawing paper, etc … depending on the quality of the paper, the final effect may vary).
MARBLED PAPER tutorial – HOW TO DO
First prepare the colors, diluting with turpentine. You can experiment with different types of dilution depending on the effect you want. You can also try adding to the colors, as well as the essence of turpentine, even seed oil.
Then we set up the table in such a way that the child is autonomous in taking the colors that he prefers and, when he wishes, the sheets of paper. For younger children it is best not to use too large sheets (for example, I divided in half sheets A4):
Using cotton sticks, the child begins to squirt the spots of color on the water:
When he wishes, he puts the sheet of paper on the surface of the water:
and when the paper is wet, he takes it out:
The sheet will have captured all of the spots:
And it is ready to be hung out to dry:
This is the result, when dry:
After several experiences, you can play in creating different effects:
After the color splashed in the water, the child may try to move the color with a cotton swab:
then soak the paper:
This is the result after dried:
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Questa corona dell’Avvento a spirale può essere realizzata insieme ai bambini durante la prima settimana dell’avvento, e sarà un lavoro particolarmente sentito soprattutto se domenica hanno potuto fare l’esperienza della camminata nella spirale di rami di pino.
La corona è divisa in blocchetti di due e tre candeline per essere più facile da conservare negli anni, e per essere composta in vari modi; può essere anche utilizzata, ad esempio, come base per l’allestimento del presepe sul tavolo delle stagioni.
Per realizzarla ho usato una pasta da modellare fatta in casa; trovi la mia ricetta qui
La corona dell’Avvento accompagnerà il bambino nell’attesa del Natale creando l’immagine di una luce che, giorno dopo giorno, si fa sempre più intensa…
La corona dell’Avvento, a quattro candele o a spirale, è un simbolo natalizio tradizionale ed è molto presente nel web: qui una raccolta di esempi dai quali ho tratto ispirazione:
Corona dell’Avvento – materiale occorrente – pasta da modellare che indurisce all’aria (fatta in casa o acquistata) – una sagoma circolare per aiutare il modellaggio della spirale – un piccolo pezzo di fil di ferro per tagliare i segmenti – acqua per lisciare e rifinire – carta vetrata – colori a scelta – candeline (io ho scelto le candeline scaldavivande, che sono le più economiche e facili da sostituire)
Corona dell’Avvento – come si fa
modellate la spirale sul vostro disco (io avevo un vassoio girevole Ikea)
Inserite le 28 candeline cercando di mantenere la stessa distanza:
Bagnandovi le mani lisciate bene la spirale
anche aiutandovi con un pennellino:
Con un pezzetto di fil di ferro, di volta in volta sagomato in modo diverso, dividete la spirale in segmenti:
e metteteli ad asciugare all’aria
togliendo le candeline. Prima che i pezzi asciughino totalmente, è possibile eliminare le sbavature fatte coi tagli con della carta vetrata; smussando un po’ anche gli angoli otterrete le tipiche forme “Waldorf”
Dipingete i pezzi:
E una volta asciutta, la vostra corona dell’avvento è pronta:
I spy Halloween – si tratta di un gioco sensoriale che stimola la capacità visiva e l’attenzione, adatto anche ai bambini più piccoli, semplice ed economico da realizzare.
I spy Halloween – materiale occorrente per la VERSIONE 1
– cartone (io ho usato un contenitore per pizza)
– pannolenci (o altro tessuto)
– riso
– plastica trasparente (io ho usato un ritaglio di un sacco da spazzatura)
– colla a caldo
– forbici e taglierino
– l’ideale sarebbe avere a disposizione piccoli oggettini tridimensionali, ma in alternativa si possono usare anche delle immagini a tema, come ho fatto io
– carta per preparare le schede da allegare (se volete) al gioco
I spy Halloween – come si fa – VERSIONE 1
Ritagliate due forme identiche nel cartone:
In una delle due incidete l’interno, in modo tale che rimanga soltanto una cornice, e preparate anche delle striscioline:
Incollate vari strati di striscioline intorno alla forma di cartone, per creare un certo spessore:
Foderate l’interno e la cornice col pannolenci, fissandolo sempre con la colla a caldo:
Incollate un pezzo di pannolenci anche alla cornice:
Poi incidete la parte centrale lasciando un margine che, rigirato, possa bastare a rivestire il cartone lungo lo spessore e l’altro lato della cornice:
Sul rovescio della cornice incollate la plastica trasparente:
Riempite di riso il primo cartone preparato, aggiungete gli elementi che il bambino si divertirà poi a cercare e chiudete sovrapponendo il secondo elemento (quello con la plastica), quindi chiudete con la colla a caldo:
Rivestite il retro con altro pannolenci:
Girate sul davanti e rifinite i bordi con la colla a caldo:
O se preferite con ago e filo:
I spy Halloween – materiale occorrente per la VERSIONE 2
– riso
– colla a caldo
– pannolenci
– elementi da inserire a tema Halloween
– una custodia da cd
I spy Halloween – come si fa – VERSIONE 2
Smontate la custodia, eliminate la parte centrale e rimontate (rimangono dei fori e un’apertura a lato, che chiuderemo poi col pannolenci):
Se utilizzate immagini e non elementi tridimensionali, incollateli su del cartoncino da una parte e dall’altra; il mio cartoncino aveva una facciata verde e una rossa:
Mettete nella custodia del cd del riso e gli elementi scelti:
Chiudete con del pannolenci fissato con la colla a caldo lungo i quattro lati:
I spy Halloween – il gioco può essere utilizzato così, soprattutto per i più piccoli, oppure può essere accompagnato da un elenco (illustrato o scritto),
o anche da carte (simili alle carte delle nomenclature Montessori) che possono contenere solo l’immagine,
oppure anche il nome (se il bambino sa già leggere):
Potete anche pensare di utilizzare il gioco per aiutare la memorizzazione dei nomi in Inglese:
Questo è il materiale che ho utilizzato io (immagini, carte scritte in Italiano, carte scritte in Inglese) disponibile per gli abbonati
…idee per realizzare delle sensory tubs preistoriche che, seguendo i corretti principi scientifici, riproducono uno scavo archeologico in forma di gioco didattico…
Queste due sensory tubs preistoriche sono nate da un’idea di Enza (vedi qui)…
io mi sono solo prestata a fare il “braccio”, cercando di interpretare nel modo più corretto possibile il suo progetto (le parti in grassetto).
Realizzate le vaschette, Enza ha potuto aggiungere le sue note (le parti in corsivo), che penso potranno davvero essere utili per chi vuole presentare questa attività ai bambini .
Le due proposte si rivolgono, con finalità un po’ diverse:
– ai bambini più piccoli
– ai bambini più grandi, considerando che i programmi scolastici collocano lo studio della Preistoria in terza classe di scuola primaria.
Coi bambini più piccoli, teniamo presenti tutti gli obiettivi del gioco sensoriale.
Inoltre, facendo anche leva sul periodo nel quale più o meno tutti i bimbi amano il mondo dei dinosauri, senza dare particolari informazioni verbali, ma semplicemente presentando il materiale e gli strumenti, possiamo fare una grande cosa che si rivelerà vantaggiosa in seguito: creiamo un’immagine e un ricordo di uno scavo archeologico, che potrà essere la base per un interesse vivo e attivo verso lo studio della Storia.
Naturalmente sta tutto nell’abilità dell’adulto preparare la vaschetta pensando al bambino reale che ne godrà, e dirigere ed osservare l’attività facendo in modo che possa svolgersi in modo piacevole e magico: non essere rigidi, osservare se subentra stanchezza, valutare quanti reperti inserire, quanto nasconderli, ecc… sono alcuni aspetti importanti. Come sempre la preparazione dell’ambiente è tutto.
Considerate anche che l’attività può essere preparata e presentata, ma poi la vaschetta può essere lasciata a disposizione del bambino per più giorni, in modo che possa dedicarsi allo scavo quando è lui a desiderarlo. Se l’esperienza invece di essere stimolante diventa noiosa, non avremo certo fatto un buon lavoro: altro modo per dire “la felicità del bambino è la prova della correttezza dell’agire educativo”.
Sarebbe importante creare un angolo dedicato alla Preistoria, dove mettere a disposizione del bambino, accanto alla vaschetta, dei bei libri illustrati, dinosauri giocattolo, memory e carte tematiche a tema, ecc…
Coi bambini più grandi, e sarà meraviglioso se da piccoli hanno potuto fare esperienze più ludiche di scavo, possiamo creare una situazione che riproduce con un certo grado di esattezza scientifica il lavoro dell’archeologo.
L’elemento della sensorialità (stimolazione visiva, olfattiva, tattile, ecc…) rimane importante e va tutta a beneficio dell’apprendimento, ma possono essere aggiunte informazioni scientifiche in merito alla procedura di scavo, all’analisi degli strati, alla corretta cronologia, ai metodi di archiviazione e classificazione dei reperti, ecc…
L’esperienza, e questo a maggior ragione vale coi bambini più grandi, non esaurisce tutto quello che c’è da dire sul lavoro dell’archeologo e sugli scavi, e iniziando la studio della storia parlando di documentazione e fonti, dopo l’esperienza pratica sarebbe importante organizzare schede, lezioni, carte delle nomenclature, esercitazioni di compilazione di schede reperto, ecc… Per tutto questo Enza ci darà nei prossimi appuntamenti nuovi spunti.
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Sostrato
Una sensory tub preistorica dovrebbe prima di tutto avere due o più livelli, perché’ uno dei principi dello scavo e’ proprio la stratigrafia, la capacita di distinguere i diversi livelli che (generalmente ma non per forza) si susseguono in ordine cronologico: in alto il più recente, in basso, mano a mano che si scava, il più antico. L’ideale è trovare materiali ben distinti, per colore e per consistenza.
Io ho pensato di realizzare entrambe le sensory tubs preistoriche con tre strati: sul fondo argilla espansa, poi terriccio bagnato e in superficie sabbia. Per creare un legame visivo con lo scavare davvero sotto di noi, ho aggiunto una “siepe” di crescione.
I reperti
Enza ci consiglia:
– ciottoli di fiume, di qualche centimetro, di calcare o selce, in tutti e tre gli strati
– per il primo strato (più recente), dei frammenti di ceramica smaltata (basta rompere una tazza della nonna) ed aggiungere frammenti di ceramica, mattoni e mattonelle: sono la costante di qualunque scavo! Si può arricchire con qualche perla (meglio se di vetro soffiato, pasta di vetro o pietre dure) e qualche moneta
– per il secondo strato, postulando che sia preistorico, servono strumenti di selce o altra pietra. La selce si trova lungo le sponde di fiumi e ruscelli, ma una qualunque pietra rotta in modo appuntito, o affilato, può andare bene. Per trovare ispirazione si può fare una ricerca immagini nel web inserendo “flint tools”
– per non schizzinosi l’ideale sarebbe aggiungere ossa, anche solo un paio di cosce di pollo (basta far bollire le ossa per pulirle perfettamente). In alternativa, nei negozi si trovano scheletri di plastica di vario tipo…
– in entrambi gli strati si possono aggiungere conchiglie di terra e di mare
– un terzo strato potrebbe essere quello precedente alla comparsa dell’uomo, e potrebbe contenere ossa e fossili (ma non conchiglie)
Il tutto verrà spiegato meglio in seguito…
Seguendo le indicazioni, questi sono i reperti che sono riuscita a produrre:
– la tazza della nonna, naturalmente, e un po’ di cocci rossi per completare il sostrato superficiale (non avevo mattoni a disposizione):
– sassolini vari e conchiglie
– perle e qualche yen giapponese
– gli strumenti di pietra, che ho realizzato spaccando qualche sasso col martello e rifinendo col Dremel (in modo molto poco preistorico!):
– alcuni “fossili”, che potete realizzare così:
versate un po’ di sabbia in un cartone per uova, bagnate bene, poi premete bene le conchiglie. Se avete a disposizione una sabbia molto fine (o conchiglie più belle), potete rimuovere la conchiglia, io ho dovuto lasciarle:
preparate in un bicchiere un po’ di cemento o di gesso aggiungendo dell’acqua, versate e fate asciugare:
Una volta asciutti, togliete la sabbia con un pennello:
– le ossa: non sono schizzinosa, per cui ho bollito le ossa di pollo:
Se le ossa vengono messe nello strato più profondo insieme ai fossili, potrebbero anche essere ossa di dinosauro; se vengono messe insieme ai sassi scheggiati, possiamo immaginare altri animali preistorici, come il mammut o il rinoceronte lanoso! (vedi il terzo strato per la vaschetta per grandi).
Reperti – variante per i più piccoli
Coi bambini più piccoli, se pensate che le perline siano troppo piccole per loro, o se i frammenti di tazza risultano troppo taglienti, oppure se temete che i vostri utensili di pietra scheggiata preistorica possano passare per “normali sassi”, si può preparare un play dough che una volta asciutto si sbricioli molto facilmente; basterà mescolare 4 cucchiai di farina, 4 di fondi di caffè (o terra), 2 di sale e 3 di acqua; dimezzando la farina risulterà ancora più friabile.
E’ la ricetta classica che tutte le maestre conoscono per preparare il gioco delle “uova di dinosauro”, nelle quali di solito si nascondono dinosauri di plastica che il bambino deve aprire col martello… In questo caso lo useremo con la funzione di “incrostazione di terra” attorno agli oggetti, con il vantaggio per i piccoli di poter usare con tutta tranquillità le mani per cercarli ed estrarli: sabbia e terra sono un richiamo irresistibile per le loro manine.
Per la tazza, le perline e le monete, appartenendo allo strato “più recente” potete lasciare l’oggetto in evidenza:
Per gli oggetti appartenenti agli strati più antichi potete nascondere completamente l’oggetto. Qui ho decorato con conchiglie i “sassi” contenenti gli strumenti di pietra, e con pietre preziose i “sassi” contenti le ossa.
Per rendere lo scavo ancora più interessante, possiamo fotografare i reperti prima di inserirli nel play dough, preparare delle schede tipo memory o bingo, plastificarle, e proporle ai bambini in fase di rottura dei “sassi”. Il bambino metterà sui tabelloni i reperti corrispondenti alle immagini.
Queste sono ad esempio le mie schede:
scheda memory per sensory tub preistoria – pietre scheggiate pdf
scheda memory per sensory tub preistoria – fossili pdf
scheda memory per sensory tub preistoria – ossa pdf
Reperti – variante per i bambini più grandi
Coi bambini più grandi il play dough non serve:
– le perline, proprio perchè molto piccole, si possono raccogliere con la pinzetta, oppure setacciando la terra con lo scolapasta
– per quanto riguarda la tazza, se si raccolgono i reperti all’aperto, questi saranno naturalmente smussati e non ci sarà il rischio di tagliarsi; inoltre si possono semplicemente levigare le parti taglienti oppure spiegare ai bambini che in uno scavo archeologico è importante utilizzare gli strumenti e non le mani.
Per i bambini più grandi Enza ha preparato una scheda modello, da utilizzare in fase di scavo, che potete scaricare e stampare qui:
(i diritti appartengono all’autrice)
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Materiali per scavare e altre cose da archeologi:
1. Per rimuovere la sabbia, si può usare praticamente tutto, anche le mani, però si può rendere la cosa più complicata e divertente usando per esempio una peretta, che gonfiata e sgonfiata soffia via i granelli (vedi qui: http://www.veneziando.it).
Va anche benissimo aggiungere uno spazzolino da denti per far emergere il reperto un po’ più velocemente.
2. Per lo scavo della parte più compatta, si potrebbero usare:
– un bastoncino di legno appuntito del diametro di un dito più o meno, e lungo una ventina di centimetri (vedi qui: http://www.archtools.eu/)
– una pinzetta per le sopracciglia usata
– una paletta da giardinaggio di metallo con manico di legno, in alternativa alla trowel (cazzuola con punta) che usiamo noi
– un kit paletta/scopetta.
3. Per bambini piu’ grandi, si possono aggiungere:
– una macchina fotografica per fotografare i reperti prima di tirarli fuori
– un metro (da sarto o a stecca) per prendere le misure
– una lavagnetta piccola con i gessetti: noi le usiamo per scriverci sopra la data e il nome dello strato quando facciamo le foto.
– un quaderno “Diario di scavo”
– penne, matite, blocchi da disegno, eventualmente puntine da disegno, spago
– 3 schede di scavo, una per ogni strato (vedi sopra)
4. Per tutti gli strati la sensory tub dovrebbe essere corredata da:
– paletta o una bottiglia di plastica tagliata a metà che funga da paletta
– uno scolapasta e un secchiello, e uno o più secchi dove buttare il sostrato setacciato (si possono inserire sacchetti di plastica in un’insalatiera o secchio, così non servono troppi contenitori e il piano di lavoro dei bambini resta più ordinato)
5. Per il recupero dei reperti servono:
– delle bustine di plastica trasparente da frigo, meglio se con chiusura incorporata e possibilmente adatte alle dimensioni dei reperti
– un pennarello ed un rotolo di scotch carta, da usare per etichettare quello che si trova (noi facciamo veramente cosi!). In alternativa si può scrivere direttamente sulla bustina.
Per avere un’idea dei materiali che si usano comunemente durante uno scavo si può consultare questo sito: http://www.archtools.eu/.
Per i più piccoli, se usate il play dough, possono servire (se volete) un piccolo martello e un tagliere, ed eventualmente le schede memory – bingo. Potete anche aggiungere strumenti interessanti per i piccoli, come un rullino da pittura, uno spruzzino d’acqua, ecc…
Come si possono preparare le sensory tubs preistoriche
(per i bambini più piccoli e per quelli più grandi)
Per questa vaschetta sensoriale ho preferito in entrambi i casi la trasparenza della plastica, pensando che fosse importante dare un’impressione visiva degli strati.
Terzo strato – per i piccoli:
Sul fondo ho messo argilla espansa, conchiglie e sassi; come leggerete poi, sarebbe più corretto non mettere in questo strato le conchiglie, ma casomai i fossili. Ho pensato che per i più piccoli, che arrivati a questo strato avranno ormai lavorato tantissimo, potesse essere meglio per loro mettere molte decorazioni colorate e attraenti e pochi reperti…
e ho aggiunto i “sassi” che nascondono le ossa, decorati con pietre preziose…
… in alternativa alle ossa vere, meno scientifico ma con un grande impatto visivo, nei sassi di play dough potrebbero essere inseriti dinosauri di plastica e magari anche ossa finte:
Terzo strato – per i più grandi:
Per i più grandi si può invece preparare un vero “strato dinosauri” con argilla espansa, sassi, ossa (le più grandi) e fossili:
Secondo strato – terra
Terminato lo strato di argilla espansa, ho ricoperto tutto, per entrambe le vaschette, con uno strato di terra (avevo terriccio per cactus), ho bagnato un po’ con lo spruzzino e pressato con la cazzuola.
Secondo strato – per i piccoli
in questo strato ho messo i “sassi” che nascondono gli strumenti di pietra preistorici, ed i fossili. Uno strato che contiene insomma molti reperti, alcuni da aprire, altri già pronti…
Secondo strato – per i grandi
Come accennato sopra, è più corretto da un punto di vista scientifico mettere i fossili con le ossa: i fossili stanno bene nello strato più antico, quello dove non c’e’ l’uomo, per intenderci, e quindi ci sono i dinosauri. Quando noi troviamo conchiglie nei nostri scavi, non sono fossili. Quindi conchiglie fossili di preferenza sotto e conchiglie normali in entrambi gli strati superiori (quello di sabbia, cioè il primo e quello di terra, cioè il secondo).
Le ossa fossili stanno bene coi dinosauri, ma anche negli scavi paleolitici si trovano tantissime ossa, piu o meno fossilizzate (perchè la parte organica si mineralizza col passare del tempo). Volendo quindi si possono mettere delle ossa in entrambi gli strati.
Quindi, ipotizzando una sensory tub per bambini più grandi, il secondo strato potrebbe essere preparato così: pietre scheggiate preistoriche, conchiglie ed ossa (le più piccole)
Primo strato – sabbia
Preparato anche il secondo strato, ho coperto con altro terriccio e pressato con la cazzuola dopo aver bagnato un po’ con lo spruzzino.
Ho poi preparato lo strato di sabbia, e ho posato la tazza rotta, le monete e le perle, e aggiunto cocci di terracotta, pietre e conchiglie.
Primo strato – per i piccoli
Primo strato – per i grandi
Infine, per entrambe le vaschette, ho nascosto tutti i reperti con un altro po’ di sabbia e ho aggiunto il crescione.
Attività con questa sensory tub coi bambini più piccoli
Attività con questa sensory tub coi bambini più grandi
(L’attività di scavo può essere organizzata per gruppi di bambini, o si può anche svolgere in più giorni successivi)
Procedere nello scavo cercando di togliere la terra molto piano e senza fare buchi: si deve togliere uno strato per volta.
Individuare dolcemente il reperto, scoprirlo il più possibile con il pennello o la peretta.
Scrivere la scheda di scavo, fare le eventuali fotografie ed infine toglierlo.
Metterlo su una superficie pulita dove si può liberare della terra rimasta, molto lentamente, usando il bastoncino di legno e le mani. Lo stesso vale per eventuali reperti che possono trovarsi nello scolapasta dopo il setacciamento.
Una volta finito, riporre il reperto nella bustina e segnare cos’e’ e il numero. Se possibile usare due numerazioni: una continua per tutti i reperti, ed una per ogni tipo di reperto. Esempio: trovati due frammenti di tazza, una perla ed un osso. Saranno 1-tazza 1; 2-tazza 2; 3- perla 1; 4- osso 1 eccetera.
Lo scavo archeologico non e’ una caccia al tesoro, ma un’attività scientifica organizzata!
Nei prossimi giorni la generosa attività di divulgazione di Enza ci aiuterà a realizzare:
– vere schede reperto da archeologa
– la ricostruzione della tazza della nonna, che al momento si presenta così:
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Enza Spinapolice e’ un’archeologa del Paleolitico e lavora all’Istituto di Antropologia Evoluzionista Max Planck, di Leipzig. Ha studiato Preistoria a Roma, poi ha conseguito un dottorato Europeo tra Roma e Bordeaux, e da tre anni fa ricerca in Germania. Si interessa in particolare all’origine biologica e culturale della nostra specie, all’estinzione dei neandertaliani ed alle società di cacciatori raccoglitori passate e presenti. Oltre a girare il mondo e studiare il passato, Enza ha una famiglia multiculturale, ed un bimbo di due anni e mezzo, a cui spera di insegnare molto presto la preistoria.
Fare in casa vernici lavagna – ricette dal web. Preparare in casa la pittura (vernice, colore, o il termine che più preferite) ad effetto lavagna, cioè scrivibile coi gessi e lavabile, è semplice ed economico. Di seguito un po’ di ricette, tutte tratte da siti e blog esterni e molto più autorevoli della mia modestissima “Lapappadolce”; ricette alcune adatte ad essere usate sul muro, altre per piccoli progetti. Le lavagne possono essere realizzate non solo in nero, ma in qualsiasi altro colore, e c’è anche la variante “magnetica”…
… tutte le ricette proposte provengono dal web, con precisa indicazione, per ogni ricetta, della fonte cui fare riferimento. La precisazione è noiosa e me ne rendo conto, ma doverosa…
Le foto non corredate da link sono proprio di casa mia; volevamo, le ragazze ed io, una parete lavagna e una magnetica, e abbiamo usato queste ricette. Nei commenti a questa raccolta di links troverete le altre esperienze di lettori e blogger che si sono cimentati.
Prima ricetta (per vernici lavagna di qualsiasi colore):
– 3 cucchiaini di colore acrilico all’acqua (colore a scelta) – 1 cucchiaino e mezzo di vetrificante all’acqua – mezzo cucchiaino di polvere di stucco per le fughe delle piastrelle non granuloso.
Mescolare rispettando le proporzioni indicate, a secondo della quantità che ci serve ed applicare possibilmente immediatamente. Questo preparato non è adatto ad essere conservato in barattolo perchè lo stucco per fughe indurisce molto velocemente. La ricetta è ottima per piccoli progetti.
Per i perfezionisti applicare la prima mano, lasciare asciugare, levigare con carta vetrata a grana finissima, applicare una seconda mano e ripetere così per due o tre volte.
Il vetrificante all’acqua è un prodotto che si trova facilmente nei negozi di bricolage, anche in barattoli piccoli, e viene usato di solito come finitura per mobili in legno e parquet, oppure per lavori di decoupage. Nel web, ad esempio, qui:
1 cucchiaio e mezzo di polvere per fughe di piastrelle non granulosa
mezza tazza circa di pittura acrilica per hobby (per il rosa del progetto 1\4 di tazza di magenta, un cucchiaio e mezzo di bianco e una puntina di nero)
DIY Chalkboard paint. Prepare at home the Chalkboard paint, that is writable with chalk and washable, is simple and cheap. Below some recipes, all taken from external sites and blogs; some recipes suitable to be used on the wall, other for small projects. The boards can be realized not only in black, but in any other color, and there is also the variant “magnetic”…
Almost all the recipes that I found require the use of powder tile grout not sanded:
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DIY Chalkboard paint
First recipe (Chalkboard paint of any color):
3 teaspoons acrylic paint 1 1/2 teaspoons glazing medium water based 1/2 teaspoon powder tile grout not sanded
Stir respecting the proportions indicated, depending on the amount we need and possibly apply immediately. This preparation is not suitable to be stored in a jar because the grout grout hardens very quickly. The recipe is great for small projects. For perfectionists apply the first coat, let dry, sand with fine sandpaper, apply a second layer and repeat it two or three times. Once dry, before use rub over the entire surface a piece of chalk, and then removed with a sponge just moist.
– A cup of washable acrylic water-based wall paint for interiors – Two tablespoons of powder tile grout not sanded
Apply, let dry the first coat, sand with fine sandpaper, remove dust and move on to subsequent coats. Once dry, before use rub over the entire surface a piece of chalk, and then removed with a sponge just moist.
Un vasetto di lucciole. Lavoretti per l’estate: un semplice progetto che può essere preparato anche coi bambini più piccoli, economico e veloce, e che si trasforma in un intrattenimento rilassante e un po’ magico, proprio come le lucciole.
Durante la preparazione si può parlare di densità dei liquidi (il colore fluorescente, che è a base d’acqua, è più pesante dell’olio e tende ad andare verso il basso) e di solubilità, miscugli e miscele.
Coi bambini più piccoli mettere il colore a gocce nel vasetto è un esercizio di concentrazione e pazienza, e si può anche giocare a contarle, stabilendo un numero in anticipo: imparare a fermarsi arrivati al numero giusto è un esercizio importantissimo che, tra moltissimi altri, getta le basi per l’apprendimento dei concetti matematici negli anni successivi.
Ai bambini piace molto sapere come sono fatte le cose, e quando vedranno la bocce di neve “comprate” non avranno dubbi sul loro funzionamento… in effetti è lo stesso principio.
Questo genere di legami tra esperienza manuale e oggetti della realtà, meglio ancora se si determinano in modo casuale e spontaneo, aumentano l’autostima e sono quei piccoli gesti che, esperienza dopo esperienza, stimolano la passione per lo studio e l’apprendimento, a partire da quando si è molto piccoli…
Materiale occorrente:
– un vasetto di vetro con coperchio
– bianco di vaselina (è molto economico e si trova nei negozi di hobbistica, reparto imbottigliamento vini), in alternativa si può usare anche olio di semi
– colore fluorescente giallo o verde (si può anche preparare riciclando vecchi evidenziatori, come ho fatto qui)
– acquarello azzurro diluito in acqua tonica (se si vuole esaltare l’effetto fluorescente sotto luce nera, ma non è affatto indispensabile), altrimenti nel latte
– un pennellino
– brillantini argento
– eventualmente colla a caldo per sigillare il coperchio.
Come di fa:
il bambino travasa il bianco di vaselina (o l’olio di semi) nel barattolo, fermandosi a circa un dito dall’orlo:
Col pennellino mette nel vasetto una goccia di colore alla volta:
quindi aggiunge dei brillantini argentati (senza esagerare):
Bisogna poi aggiungere con un cucchiaino altro bianco di vasellina (o olio), un cucchiaino alla volta, fino ad arrivare all’orlo del vasetto, quindi avvitare bene il coperchio ed eventualmente sigillare con la colla a caldo.
Il tappo può essere decorato con un cerchio di stoffa o pannolenci e un bel nastro:
A jar of fireflies. A simple project that can be prepared even with younger children, cheap and fast, and that turns into a relaxing and a little magic entertainment , just like fireflies.
During the preparation one can speak of density of liquids (fluorescent color, which is water-based, is heavier than the oil and tends to go down) and solubility, mixtures and blends.
With younger children put the drops of color in the jar is an exercise in concentration and patience, and you can also play to count them, setting a number in advance: learn to stop arrived at the right number is a very important exercise that, among many others sets the stage for learning mathematical concepts in the following years.
Children love to know how things are made, and when they see the bowls of snow “buy” will have no doubts about how they work … in fact it’s the same principle.
This kind of ties between experience manual and objects of reality, even better if they are determined at random and spontaneous, increase self-esteem and have those little gestures that, experience after experience, stimulate the passion for studying and learning, from when it is very small …
A jar of fireflies
What do you need?
– A glass jar with lid – White Vaseline (is very cheap and is found in hobby shops, bottling department), alternatively you can also use vegetable oil – Fluorescent yellow or green color (you can also prepare recycling old markers, as I did here) – Watercolor blue diluted in tonic water (if you want to enhance the fluorescent effect under black light, but is not essential), otherwise in milk – A brush – Silver glitter – Possibly hot glue to seal the lid.
A jar of fireflies
What to do?
The child pours the white Vaseline (or seed oil) into the jar, stopping at about a finger from the brink:
With brush sets in the jar a drop of color at a time:
then adds silver glitter (no exaggeration):
We must also add with a teaspoon more white vaseline (or oil), a teaspoon at a time, until you get to the edge of the jar, then screw the lid and possibly seal it with hot glue.
The cap can be decorated with a circle of cloth or felt and a pretty ribbon:
Bottigliette magiche fluorescenti. Queste bottigliette sono il prodotto finale di vari esperimenti che abbiamo fatto in una stanza illuminata con una lampada di Wood (o a “luce nera”),
miscelando vari liquidi e altri materiali tra loro per verificarne la fluorescenza.
foto di gruppo con illuminazione naturale
foto di gruppo su lightbox
foto di gruppo sotto “luce nera”
Abbiamo verificato che il colore fluorescente (ricavato dai pennarelli evidenziatori) diluito con acqua demineralizzata è molto fluorescente sotto la luce BLB (più di quando è concentrato):
e che l’acqua tonica diventa davvero fluorescente (bottiglia nuova, senza nessuna aggiunta); l’effetto è dato dalla presenza in questa bibita di chinino, e ci siamo divertiti a travasarla in vari contenitori trasparenti, per vedere le scie di liquido luminoso scorrere al loro interno:
abbiamo provato ad aggiungere colore ad acquarello (qui blu):
e anche colore fluorescente e bianco di vaselina (l’acqua tonica si miscela al colore fluorescente, mentre il bianco di vaselina galleggia e non è fluorescente):
abbiamo utilizzato poi i vari liquidi ottenuti per travasarli in contenitori più piccoli, realizzando le nostre bottigliette magiche aggiungendo materiali decorativi e sonori. Per chiudere le bottigliette di succo di frutta abbiamo usato tappi di plastica sigillati con la colla a caldo (e così ci siamo accorti che la nostra colla è fluorescente!) e abbiamo decorato i tappi con ritagli di pannolenci e nastrini…
Ecco alcune delle nostre realizzazioni… fotografate con luce naturale e poi con “luce nera”.
Vasetto con colore fluorescente e acqua demineralizzata:
Bottiglietta di plastica con bianco di vaselina, pezzetti di colla a caldo, stelline, perline e glitter argento (i pezzetti di colla a caldo brillano tantissimo e riescono ad illuminare anche il bianco di vaselina, altrimenti non fluorescente):
acqua tonica, bianco di vaselina, e brillantini colorati (i brillantini, scuotendo la bottiglia, tendono a stare nella vaselina e piano piano scendono verso l’acqua tonica. Siccome acqua tonica e vaselina non si miscelano, muovendo la bottiglia in orizzontale si crea un effetto di onde su “cielo stellato”). Inoltre sotto la luce nera si illumina soltanto l’acqua tonica:
Acqua demineralizzata, brillantini argento, pezzetti di colla a caldo (e colla a caldo sulle pareti esterne del vaso):
Acqua tonica, acquarello azzurro, brillantini argento, e conchigliette in una bottiglia di plastica (oltre al gioco di luce, si sente un bel suono di mare):
Bianco di vaselina, brillantini argento, colore fluorescente e sassolini:
Acqua tonica, colore ad acquarello, brillantini e stelline:
Acqua tonica, colore ad acquarello blu, bianco di vaselina, brillantini:
Come vedete, anche se l’effetto dal vivo è decisamente più bello, la lampadina BLB crea un’atmosfera davvero irreale, ma non mi sento di consigliarne l’utilizzo coi bambini più piccoli, anche rispettando tutte le procedure di sicurezza…
Fluorescent magic bottles. These bottles are the end product of several experiments that we’ve done in a room lit with a “black light” lamp, mixing various liquids and other materials together to verify their fluorescence.
Fluorescent magic bottles: group shots with natural lighting
Fluorescent magic bottles: group shots on lightbox
Fluorescent magic bottles: group shots under “black light”
and we enjoyed to pour it in different transparent containers, to see the wakes of bright liquid coursing within them:
We tried adding colored watercolor and also fluorescent color and white Vaseline (the tonic water is mixed with the fluorescent color, while the white Vaseline floats and does not fluoresce) :
we then used the various liquids obtained to pour them into smaller containers, making our magical bottles adding decorative and sound materials.
To close the bottles of juice we used plastic caps sealed with hot glue (and so we realized that our glue is fluorescent!) and we decorated the caps with scraps of felt and ribbons …
Here are some of our works … photographed with natural light and then with “black light”.
Jar with fluorescent color and demineralized water:
Plastic bottle with white Vaseline, pieces of hot glue, stars, beads and silver glitter (the pieces of hot glue sparkle much and are able to also illuminate the white Vaseline, otherwise non-fluorescent):
tonic water, white vaseline, and colored glitter (glitter, shaking the bottle, tend to stay in the Vaseline and slowly descend to tonic water. Because tonic water and Vaseline do not mix, moving the bottle horizontally creating a effect of waves on “starry sky”). Also under the black light it illuminates only tonic water:
Demineralized water, silver glitter, pieces of hot melt adhesive (and hot glue on the outer walls of the vase):
Tonic water, watercolor blue, silver glitter, and little shells in a plastic bottle (in addition to the play of light, you hear a beautiful sound of the sea):
White vaseline, silver glitter, fluorescent color and pebbles:
Tonic water, colored watercolor, glitter and stars:
Tonic water, watercolor blue, white Vaseline, glitter:
As you can see, although the effect live is much nicer, BLB bulb creates an atmosphere truly unreal, but I would not recommend their use with young children, also in compliance with all security procedures …
Lavoretti per San Valentino – Cuori 60 e più tutorials. Lavoretti, decorazioni, ricette e altre idee sul tema “cuori”, per San Valentino ma non solo… Cuori di carta, di frutta, di stoffa, di panno… cappelli, occhiali, bigliettini, ghirlande e festoni, piccoli doni e spunti per attività varie coi bambini: pittura, tessitura, cucina, paperfolding, ricamo, collage, ecc… Più di 60 progetti.
6. tutorial per realizzare coi bambini questi cuoricini, di http://www.teaching-tiny-tots.com . Servono carta oleata trasparente, pastelli a cera e il ferro da stiro. Si grattugiano sulla carta i pastelli a cera, si passa il ferro da stiro e si ritaglia a forma di cuore.
7. tutorial fotografico, molto chiaro e semplice da seguire, per realizzare cuoricini origami, di http://www.flickr.com/
28. tutorial di http://www.minieco.co.uk per un messaggio segreto in bottiglia, pieno di cuoricini colorati. Per scrivere il messaggio segreto usare semplicemente succo si limone (il messaggio apparirà magicamente espondendolo a una fonte di calore)
38. tutorial dettagliatissimo per dare alle uova sode la forma a cuore, di http://www.annathered.com/ . Servono solo uova sode, una bacchetta cinese, degli elastici e un cartone vuoto del latte…
Mangiatoie per uccelli: 50 e più progetti e ricette per realizzarle coi bambini. Con l’arrivo dell’inverno, proprio quando aumenta per loro la necessità di nutrirsi per mantenere la giusta temperatura corporea, gli uccellini hanno più difficoltà a trovare il cibo, soprattutto se il terreno è coperto dalla neve.
Possiamo aiutarli costruendo coi nostri bambini delle mangiatoie, che ci permetteranno, con un po’ di fortuna, di osservare o magari fotografare i nostri piccoli amici. Non occorre abitare in aperta campagna, nè avere un giardino di proprietà: le mangiatoie possono essere installate anche su terrazzi e balconi.
Esistono molti tipi di mangiatoia e la forma non ha solo una funzione estetica, in quanto serve a selezionare l’ingresso di alcune specie, favorendo l’accesso al cibo alle specie che più ne hanno bisogno e impedendolo ad altre; ad esempio le mangiatoie a cassetta sono l’ideale per i piccoli passeriformi, mentre quelle a rete sono frequentate da uccellini più agili come la cinciallegra e la cinciarella.
L’Ufficio Fauna Selvatica dell’ ENPA consiglia di utilizzare materiali ecologici (legni non trattati chimicamente e vernici non tossiche), di non usare colori troppo vivaci e a cui gli uccelli non sono abituati (vanno benissimo verde scuro, marrone e altri colori mimetici a imitazione di alberi, fronde e foglie). Le mangiatoie si possono costruire con oggetti usati come bottiglie di vetro o plastica, pezzi di legno naturale, griglie di metallo.
Il cibo più idoneo è quello che gli uccelli conoscono e troverebbero anche in natura: frutta molto matura, bacche e soprattutto miscele di semi e anche frutta secca (ad esempio arachidi senza sale e uva passa).
Non si deve esagerare con le quantità, perchè alcuni uccelli prendono il cibo dalla mangiatoia per poi nasconderlo in altri posti, togliendo la possibilità ad altri di approfittarne.
La mangiatoia, nei periodi più freddi e soprattutto quando c’e’ neve, può essere anche fornita di altri cibi meno “naturali”: lardo, panettone, piccoli pezzettini di carne e poco cibo per cani e gatti (sia secco che umido).
Ci sono alcuni cibi che non sono assolutamente adatti per gli uccelli, ad esempio pane e uova non vanno mai utilizzati in inverno.
Ecco alcuni esempi di possibili menu, sempre consigliati dall’ENPA: – cinciarelle: arachidi non salate; – picchi: carne cruda; – passeri e merli: briciole di dolci e piccole granaglie; – merli e pettirossi: croste di formaggio tagliate a piccoli cubetti; – tordi, storni e pettirossi: frutta fresca; – fringuelli e capinere: semi di girasole, fiocchi di cereali, dolci sminuzzati.
Per quando fa molto freddo e nevica, coi bambini possiamo cucinare la “palla di Babbalù”, miscelando 100 grammi di margarina, 70 grammi di farina 00 o farina gialla, uva sultanina a piacere, un pugno di semi misti, frutta secca a pezzetti e briciole di dolci e modellando l’impasto a forma di palla; lasciamo riposare la nostra palla in frigo e quando si sarà solidificata potremo appenderla con uno spago, come una pallina dell’albero di Natale.
Solitamente le mangiatoie si installano in un luogo non molto distante da una finestra, in modo da poter osservare i visitatori con facilità e senza disturbarli. Se si dispone di un giardino o di un terrazzo, si può appendere anche ad un ramo di un albero, ma non troppo in alto: si può partire da un metro e mezzo dal suolo fino ad arrivare ai tre metri. Accanto alla mangiatoia sarebbe opportuno mettere una ciotola bassa per l’acqua, elemento di grande attrazione per gli uccelli.
Una volta iniziata la somministrazione di cibo, non bisogna interromperla per tutta la stagione più fredda, poiché per gli uccelli che la frequentano diventa un punto di riferimento fondamentale. Con l’avvicinarsi della primavera, bisogna gradualmente diminuire la somministrazione di cibo anche perché, con la stagione della nidificazione, gli uccelli cambiano le abitudini alimentari prediligendo insetti, con cui alimenteranno anche i piccoli. In primavera le fonti alimentari aumentano notevolmente e l’utilizzo della mangiatoia deve essere sospeso. E’ necessario, inoltre, pulire la mangiatoia da eventuali scarti di cibo.
Se non viene utilizzata immediatamente occorre portare pazienza: gli uccellini selvatici sono molto sospettosi, e potrebbero metterci un po’ di tempo ad abituarsi alla mangiatoia, che è comunque una variazione all’interno del loro territorio.
Ecco la mia raccolta di progetti creativi e ricette:
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1. per realizzare questa mangiatoia si mette una pallina decorativa di rametti di vite (quelle in vendita già pronte per decorare gli alberi di Natale) in un sacchettino di plastica, e si prepara l’impasto con strutto, cereali da colazione, mirtilli, uvetta, burro di arachidi e miele. Si scioglie il tutto in un pentolino, quindi si versa all’interno della palla, lasciandola nel sacchetto di plastica, e si mette a raffreddare. Quando la miscela si è solidificata si può appendere fuori (o decorare e regalare a qualche amico amante degli uccellini…). Tutorial illustrato qui http://www.craftster.org
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2. di questa mangiatoia, che sembra realizzata in legno dipinto, non sono riuscita a trovare l’immagine originale, ma è presente in moltissimi articoli che parlano di mangiatoie per uccelli, anche qui: http://dickeybirds.com. Penso che coi bambini si può usare una mela vera, scavarla, e inserire il cibo scelto.
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3. tutorial illustrato per realizzare una mangiatoia semplicemente scavando mezza arancia e riempendola con mangime per uccellini, di http://www.simplesavingsavvy.net.
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4. mangiatoia realizzata utilizzando come base una pigna. Si prende la pigna, si cosparge di burro di arachidi, poi si inserisce in un sacchettino di plastica insieme al mangime scelto e si agita, in modo che il mangime di appiccichi bene al burro. Il nastro per appendere la mangiatoia è meglio metterlo prima… Tutorial illustrato qui http://www.craftjr.com
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5. Variante di mangiatoia realizzata con pappa di burro e semi, un’arancia scavata, e spiedini con bacche, qui: http://www.flickr.com
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6. mangiatoia per miscela di semi realizzata con due assicelle di legno, una bottiglia di vetro, il fondo di una bottiglia di plastica e del fil di ferro, tutorial di http://en.espritcabane.com
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7. semplice progetto per miscela di semi, il vassoio può essere un coperchio riciclato di una scatola o può essere costruito, tutorial di http://familyfun.go.com
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8. Per realizzare questa mangiatoia occorrono solo miscela di semi per uccelli, una bottiglia di plastica da 2l con tappo, degli stecchini di legno e carta da cucina. Con la carta si forma sul fondo della bottiglia uno strato di circa 5cm. Qundi si insericono gli stecchini nella bottiglia in modo tale che sporgano di pochi centimetri all’esterno, in modo che formino tra loro angoli retti e ad una distanza di circa 5-10 cm di altezza. Utilizzando un taglierino tagliare una stretta fessura circa 5cm al di sopra ogni spiedino. Riempire la bottiglia col becchime, avvitare il tappo, avvolgere il filo intorno al collo della bottiglia, capovolgere e appendere. Tutorial qui: http://www.natureskills.com
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9. mangiatoia in materiali di recupero, qui http://www.etsy.com (non c’è tutorial)
21. mangiatoia realizzato con un cono da gelato, burro di arachidi, cereali soffiati e semi. Si fora il cono gelato e si infila uno scovolino, si fa un nodo all’interno e la parte che resta all’esterno servirà ad appendere la mangiatoia. Poi si cosparge di burro il cono, e si rulla in un piatto contenente semi e cereali soffiati. Tutorial di http://www.bettycrocker.com
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22. collana da appendere all’aperto, formata con mirtilli rossi, cereali soffiati e pane (ma secondo l’ENPA sarebbe meglio usare panettone o altro dolce), tutorial di http://www.thechocolatemuffintree.com
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23. non è una mangiatoia, ma può aiutare gli uccellini in inverno a sistemare al meglio il nido: si tratta di mettere in una griglia piccoli scarti di lana o altri materiali naturali, e appenderli ai rami degli alberi o vicino alle siepi, via http://www.ohdeedoh.com
26. Mangiatoia realizzata con una rete da frutta. La ricetta richiede burro di arachidi, margarina, farina di mais e d’avena. Tutorial di http://www.marthastewart.com
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27. di http://www.minieco.co.uk il tutorial, con ricetta, per questa mangiatoia che per stampino usa un bicchiere di plastica o un vasetto vuoto di yogurt. La ricetta prevede l’uso di strutto fuso, frutta secca, formaggio grattuggiato e mangime per uccelli: una volta rappreso, si toglie il bicchiere e si appende. Per evitare che dal foro dello spago esca il liquido si può mettere un po’ di plastilina all’esterno o colla a caldo.
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28. Progetto simile al precedente, gli ingredienti sono strutto in cubetti, miscela di semi per uccelli, uva passa, arachidi, formaggio grattugiato. Si mette il tutto in una ciotola e si lavora con le mani, finchè i cubetti di strutto non riescono ad amalgamare tra loro tutti gli ingredienti, quindi si versa nel bicchiere forato e con lo spago che da una parte esce (per appendere la mangiatoia) e dall’altro resta sospeso con uno stecchino, e si mette in frigo per un’ora almeno. Poi si appende all’aperto. Tutorial di http://www.rspb.org.uk
38. Alberello-mangiatoia realizzato con burro di arachidi spalmato sui rami e mangime, tutorial di http://www.bystephanielynn.com
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39. mangiatoria realizzata interamente con materiale riciclato: un avanzo di filo elettrico, un barattolo in plastica con coperchio, un pezzo di tubo in PVC , un frisbee… dettagliatissimo tutorial qui http://www.instructables.com
44. mangiatoia realizzata con una ciotola in legno (forare il fondo col trapano), un pezzo di corda, miscela di semi per uccelli, una bottiglia di plastica, gelatina per dolci. Tutorial di http://www.designsponge.com/
46. mangiatoia realizzata con un cartone del latte, in versione decorata e col tetto rivestito con stecchini di gelato, tutorial di http://familyfun.go.com/
54. mangiatoia realizzata con un rotolo di carta igienica spalmato di burro di arachidi e cosparso di semi, tutorial di http://moffattgirls.blogspot.com
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55. mangiatoia realizzata con una ciotola di vetro rivestita di spago lavorato a uncinetto, tutorial di http://blog.creativekismet.com
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56. mangiatoia ricavata da un’arancia, di http://www.amberdusick.com (nel blog c’è uno scoiattolo che ne approfitta…)
Bird feeders: 50 and more projects and recipes to make them with kids. With the arrival of winter, just when increases the need for them to feed to maintain proper body temperature, the birds have a harder time finding food, especially if the ground is covered by snow.
We can help them with our children by building mangers, which will allow us, with a little luck, to observe or maybe photograph our little friends. There is no need to live in the countryside, nor have a private garden: the feeders can also be installed on terraces and balconies….
There are many types of manger and shape not only has an aesthetic function, as it is used to select the input of some species, promoting access to food for the species that are most in need and to exclude other; for example mangers in box they are ideal for small passerines, while those in mesh are frequented by birds more agile as the great tit and blue tit.
We recommend using ecological materials (wood not chemically treated and non toxic paints), not to use too bright colors (are fine dark green, brown and other camouflage colors in imitation of trees, branches and leaves). The feeding troughs can be built with used objects such as bottles of glass or plastic, pieces of natural wood, metal grills.
The food more suitable It is what the birds know and would find in nature: very ripe fruit, berries and specially mixtures of seeds and even dried fruit (for example raisins and peanuts without salt).
You should not overdo the amount, because some birds take food from the manger and then hide it in other places, removing the possibility for others to take advantage.
The manger, in the coldest periods and especially when there is snow, it can also be equipped with other foods less “natural”: bacon fat, cake, small pieces of meat and little food for dogs and cats (both dry and wet).
There are some foods that are not suitable for birds, for example bread and eggs should never be used in winter.
Here are some examples of possible menu: – Blue tits: unsalted peanuts; – Peaks: raw meat; – Sparrows and blackbirds: crumbs of cakes and small grain; – Blackbirds and robins: cheese rinds cut into small cubes; – Thrushes, starlings and robins: fresh fruit; – Finches and warblers: sunflower seeds, cereal flakes, sweet shredded.
For when it’s cold and snowing, we can cook with kids the “Babbalù ball”, by mixing 100 grams of margarine, 70 grams of 00 flour or corn flour, raisins, a handful of mixed seeds, dried fruit into small pieces and crumbs of sweets. Shaping the dough in the shape of the ball; let rest our ball in the fridge and when it is solidified we can hang with a string, like a Christmas tree ball.
Usually the feeders are installed in a place not far from a window, so you can observe visitors with ease and without disturbing them. If you have a garden or a terrace, you can hang it on a branch of a tree, but not too high: you can start from a meter and a half from the ground up to three meters. Next to the manger it would be appropriate to put a shallow bowl for water, element of great attraction for birds.
Once you start the administration of food, we must not stop throughout the colder season, as for the birds that frequent it become a key reference point. With the approach of spring, we must gradually decrease the administration of food because, with the nesting season, the birds change eating habits preferring insects, which also feed the offspring. In spring food sources increase significantly and the use of the manger should be discontinued. It is also necessary to clean the manger from any food scraps.
If not used immediately, you must be patient: the wild birds are very suspicious, and might put some time to get used to the manger, which is still a change within their territory.
Here is my collection of creative projects and recipes:
23. not a manger, but it can help the birds in winter to accommodate to best the nest: they are put in a grid small scraps of wool or other natural materials, and hang them from tree branches or near the hedges, via http://www.ohdeedoh.com
Una raccolta di tutorial e idee per fare piccoli regali e lavoretti natalizi coi bambini: decorazioni, biglietti d’auguri, scatole, fiocchi, nastri, giocattoli, quadretti, candele e molto altro…
1. Lavoretti natalizi: tutorial con video per realizzare i sacchettini scandinavi a forma di cuore (possono essere fatti in feltro o anche in carta), di http://radmegan.blogspot.com
2. Lavoretti natalizi: fiocchi di neve ricamati su cartoncino, anche per costruire biglietti di auguri, di http://www.flickr.com/
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3. Lavoretti natalizi: tutorial per ottenere un cubo trasparente da una bottiglia di plastica di http://veroicono.blogspot.com/
4. Lavoretti natalizi: tutorial per ottenere una scatolina trasparente apribile da una bottiglia di plastica, di http://veroicono.blogspot.com/
26. Lavoretti natalizi: palline realizzate con sagoma di cartoncino, carta trasparente e pezzetti di carta velina colorata, di http://123learnonline.blogspot.com
28. Lavoretti natalizi: quadretto o biglietto d’auguri realizzato con una linea ricamata e una stellina di panno, tutorial di http://www.amyalamode.com
44. Lavoretti natalizi: fiocchi di neve realizzati coi cristalli di borace (la polvere di borace si acquista in farmacia), di http://deliacreates.blogspot.com
60 and more Christmas gifts and crafts made with kids. A collection of tutorials and ideas to make small gifts and other crafts with kids for Christmas: decorations, greeting cards, boxes, bows, ribbons, toys, pictures, candles and much more …
Decorazioni natalizie fai da te: 50 idee per decorare la casa e l’albero di Natale. Una raccolta di tutorial e immagini di decorazioni per la casa, e addobbi per l’albero di Natale: festoni, lucette, lanterne, palline, ecc… in carta, materiale riciclato, panno, tessuto, lana cardata, maglia, uncinetto e molto altro.
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1. Decorazioni natalizie fai da te: facili facili da “copiare” per chi ha la macchina da cucire, di http://www.marieclaireidees.com/ (non c’è tutorial)
3. Decorazioni natalizie fai da te: Rudolph in cartone e altro materiale riciclato, con modello stampabile gratuitamente di http://www.goodhousekeeping.com
5. Decorazioni natalizie fai da te: palline di spago, realizzate con spago, colla vinilica e un palloncino, tutorial di http://crafted-love.blogspot.com/
7. Decorazioni natalizie fai da te: palline tradizionali, ma personalizzate con l’impronta delle mani dei bambini, idea di http://megduerksen.typepad.com
34. Decorazioni natalizie fai da te: tutorial molto dettagliato per realizzare una decorazione per le lucette di Natale in lana infeltrita con acqua e sapone, di http://artmind-etcetera.blogspot.com
Christmas ornaments: 50 ideas for decorate home and Christmas tree. A collection of tutorials and images of home decorations, and decorations for the Christmas tree: garlands, little lights, lanterns, balls, etc, made in paper, recycled materials, cloth, fabric, carded wool, knit, crochet and much more.
Natale: 30 e più progetti creativi e idee per realizzare angeli. Una raccolta di tutorial e immagini da cui trarre ispirazione per realizzare angeli di carta, di legno, di lana, di feltro, utilizzando materiale riciclato (piatti di carta, lattine, tappi…). Angeli da appendere all’albero, da regalare, angeli per decorare la tavola, angeli per giocare coi bambini, …
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1. tutorial per realizzare un angelo con un piatto di carta, con modello stampabile gratuitamente, di http://www.marthastewart.com/
Christmas: 30 and more creative projects and ideas to make angels. A collection of tutorials and images for inspiration to create angels made of paper, wood, wool, felt, using recycled material (paper plates, cans, caps …). Angels to hang, as gifts, angels to decorate the table, angels to play with children…
Candeline galleggianti nella noce – Il giorno di Santa Lucia è tradizione dedicarsi alla produzione di candele. Quest’anno, con le mie ragazze, dopo aver visto qui abbiamo fatto delle candeline galleggianti utilizzando cera d’api, filo di cotone, e gusci di noce e di ghianda.
Candeline galleggianti nella noce – come si fanno
Per prima cosa si scalda la cera, poi si preparano gli stoppini, così:
poi con un cucchiaino si versa la cera nei gusci (potete tenerli in mano sulla pentola…),
si aspetta qualche secondo e si posiziona al centro lo stoppino.
Per far rapprendere la cera man mano che riempite le candeline potete metterle a galleggiare in una ciotola d’acqua.
Quando la cera si è rappresa può essere necessario aggiungerne dell’altra per riempire bene.
Le candeline galleggianti nella noce o nei gusci di ghianda sono molto suggestive. Pensiamo di regalarle a Natale agli amici, confezionandole in una bella ciotola trasparente con qualche stecca di cannella e un po’ di anice stellato…
Floating candles in walnut – The day of Saint Lucy it is tradition make candles. This year, with my girls, after seeing here we made some floating candles using beeswax, cotton thread, and nut and acorn shells.
Floating candles in walnut
How is it done?
First heats the wax, then prepare the wicks, in this way:
then with a spoon pour the wax in the shells (you can hold it in your hand on the pot …)
wait a few seconds and then place at the center the wick.
To coagulate the wax, as you fill the candles you can make them float in a bowl of water.
When the wax has solidified it may be necessary to add more wax to fill well.
Floating candles in walnut or acorn shells are very suggestive. We plan to give them to friends at Christmas, putting them in a nice transparent bowl with some cinnamon stick and a bit of star anise.
Pomander – Arance coi chiodi di garofano. L’aspetto educativo di questa attività sta nell’esercizio di movimento delle mani che porta ad un affinamento della motricità fine, soprattutto per la gestione dei chiodi di garofano. E’ inoltre un’interessante attività sensoriale che lascia sulle manine un delizioso profumo di Natale.
I chiodi di garofano hanno, oltre alla funzione decorativa, la proprietà di conservare la frutta nel tempo.
Nome dell’esercizio in inglese: pomander
Area: movimenti elementari, pinza a tre dita
Età: dai 3 anni
Materiale: un vassoio contenente una matita appuntita o uno stuzzicadenti, una ciotola di chiodi di garofano, un’arancia su di un piattino e un tappetino arrotolato, eventualmente fermato da un portatovagliolo. Un tavolo e due sedie
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come decorare l’arancia coi chiodi di garofano”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
. trasportare il vassoio su di un tavolo
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
. srotolare il tappetino sul tavolo davanti a noi
. prendere l’arancia e posarla sul tappetino
. prendere la matita o lo stuzzicadenti e metterlo a destra dell’arancia
. prendere la ciotola dei chiodi di garofano e metterla a destra della matita o dello stuzzicadenti
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. tenere l’arancia con la mano sinistra
. prendere la matita o lo stuzzicadenti con la mano destra e usarla per fare un foro nell’arancia
. posare la matita
. utilizzando la pinza a tre dita prendere un chiodo di garofano per la testa e inserirlo nel foro praticato sulla buccia dell’arancia
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore. Far notare i profumi sprigionati dall’arancia e dal chiodo di garofano
. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino
. portare l’arancia nel luogo dove teniamo i lavori ultimati da portare a casa
. rimettere sul vassoio la ciotola dei chiodi di garofano
. rimettere sul vassoio la matita o lo stuzzicadenti
. arrotolare il tappetino e metterlo sul vassoio
. riportare il vassoio allo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per inserire i chiodi di garofano nella buccia dell’arancia
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, la percezione sensoriale delle qualità degli oggetti utilizzati
Nomenclatura: arancia, buccia, chiodi di garofano, forare, inserire, ecc.
Punti di interesse: forare la buccia dell’arancia prima di inserire il chiodo di garofano, la pinza a tre dita, i profumi
Controllo dell’errore: il bambino non è in grado di portare a termine l’esercizio, il bambino non è in grado di eseguire correttamente l’esercizio
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Candele di cera d’api – tecnica ad immersione – Santa Lucia – tutorial e consigli per preparare le candele con la cera d’api coi bambini.
Candele di cera d’api – tecnica ad immersione – Prima di lavorare coi bambini
Preparare due pentole che possano stare una nell’altra, in quella più grande mettere dell’acqua, in quella più piccola i blocchi di cera d’api (si acquistano dagli apicoltori). A fuoco bassissimo e lentamente far sciogliere la cera.
Preparare con del cordoncino di cotone gli stoppini. Tagliare tante strisce di cordoncino, un po’ più lunghe di quanto si vogliono fare le candele (considerata anche la profondità della pentola) e fare su ogni cordoncino un cappio.
I bambini piccoli possono infilarlo al dito come un anello, per i più grandi facilita la presa.
Poi rende anche più comodo appenderle per farle raffreddare.
Per irrigidire gli stoppini, fare un primo bagno di cera e raddrizzarli bene tirando ai due estremi, prima di appenderli
Mettere un fornelletto da campeggio elettrico su uno sgabello basso, impostare la temperatura minima, e predisporre le due pentole una nell’altra.
Per preservare il pavimento sistemare del cartone o delle stoffe intorno.
Poi consegnare ad ogni bambino uno stoppino, e chiedere ai bambini di mettersi in fila.
Poi mettetevi seduti accanto al fornelletto.
Candele di cera d’api – tecnica ad immersione
La fila non serve a tenere ordine nella stanza, ma a permettere ad ogni strato di cera che via via si deposita intorno allo stoppino di rapprendersi tra un’immersione e l’altra.
Infatti il bambino che ha immerso lo stoppino nella pentola, cioè il primo della fila, si mette poi per ultimo, ed ora che è di nuovo il suo turno la candela si è rappresa.
Man mano che i bambini arrivano, spiegare loro, ad uno ad uno, come immergere lo stoppino, e chiedere di non agitare la candela mentre aspettano il turno successivo per evitare di romperla.
Bisogna dire che le immersioni devono essere veloci, altrimenti invece di creare un nuovo strato intorno allo stoppino, si sciolgono quelli precedenti, e la candela invece di crescere si assottiglia.
E’ bene che anche noi facciamo una candela insieme a loro, così possono vedere bene i gesti.
Nella fila i bambini più grandi possono essere accoppiati a quelli più piccoli.
Raggiunto un certo diametro, mettere le candele a raffreddare appese a dei chiodi o infilate ad un bastone.
Quando sono fredde e la cera si è ben solidificata, passare alle rifiniture, tagliando la base in modo tale che la candela possa stare bene in piedi, e il cappio, lasciando naturalmente almeno 1cm di stoppino.
Tutorial: beeswax candles. Step by step directions and tips for preparing candles with beeswax with children.
Tutorial: beeswax candles
Before working with children
Prepare two saucepans that can be one in the other, in the bigger one put water, in the smaller one put the blocks of beeswax (they can be purchased by beekeepers). A very low heat to melt the wax slowly.
Prepare with cotton string the wicks. Cut many strips of string, a little longer than you want to make candles (also considering the depth of the pan) and make a loop on each string.
Young children can insert it to their finger like a ring, then also it makes it more comfortable to hang candles for cool them.
to stiffen the wicks, do a first bath in wax and straighten well pulling at both ends, before hanging
Put a electric stove on a low stool, set the minimum temperature, and set up the two pans one in the other.
To protect the floor placing cardboard or cloth around.
Then hand each child a wick, and ask the children to get in line.
You put yourself seated next to the stove.
Tutorial: beeswax candles
How is it done?
The line is not needed to keep order in the room, but to allow each layer of wax that gradually settles around the wick to congeal between a dive and another.
In fact the child who has dipped his wick in the pot, that is the first in line, going for last, and when it’s his turn again the candle will be congealed.
As the children arrive, explain to them, one by one, like dip the wick, and ask not to shake the candle while waiting for the next round to avoid breaking it.
It must be said that diving must be fast, otherwise, instead of creating a new layer around the wick, melt the previous ones, and the candle instead of growing, it thins.
It is good that we also do a candle with them, so they can see well the gestures.
In line older children can be coupled to the smaller ones.
Reached a certain diameter, put the candles to cool hanging from nails or strung at a stick.
When they are cold and the wax is well solidified, go to the finish, cutting the base so that the candle can be comfortable standing, and the loop, of course leaving at least 1cm of wick.
Autunno – idee per insegnare. Idee per i momenti di gioco libero, per decorare e organizzare la classe, per lavorare con l’arte e con la scienza in autunno…
Un bel cartello “Lavori in corso” è un grande aiuto per gestire i momenti di interruzione del gioco, rimandando il riordino, ed evitando conflitti tra i bambini:
Un’idea per esporre in classe o a casa i lavori dei bambini, evitando di danneggiarli con puntine, nastro adesivo o colla…
Una delle tante attività scolastiche legate all’autunno, un collage realizzato con pezzetti di nastro avanzati. Ad ogni festa raccogliete in una scatola i nastrini dei pacchetti, diventeranno un tesoro!
I nastri possono essere selezionati per colore e preparati in tanti mucchietti di pezzetti piccoli piccoli, classificati per tonalità.
In questo modo i bambini si esercitano con l’uso delle forbici e giocano col senso del tatto e della vista. E dopo il lavoro di squadra, l’espressione artistica individuale…
(Trovi altre idee e materiali sul tema dell’autunno qui)
Autumn – teaching ideas. Ideas for playtime, to decorate and organize the classroom, to work with the art and science in autumn …
A nice sign “Work in Progress” is a great help to manage the moments of interruption of the game, putting off the reorganization, and avoiding conflicts among children:
An idea to expose in the classroom or at home the work of children, avoiding damaging them with pins, tape or glue …
One of the many school activities related to autumn, is a collage made with pieces of ribbon. After each celebration gather in a box ribbons of packages, they will become a treasure!
Ribbons may be selected by color and prepared in small piles of tiny little pieces, categorized by the tonality.
In this way the children engaged in the use of scissors and play with the sense of touch and sight. And after work team, it will be the individual artistic expression …
(ou can find more ideas and materials on the theme of autumn here)
Esperimenti scientifici per bambini – Lanterna magica. Conoscerete di certo le lanterne magiche, quelle lampade da comodino che proiettano immagini in movimento intorno alla stanza, sfruttando il calore emanato dalla lampadina accesa
Esperimenti scientifici per bambini Lanterna magica Cosa serve
una bottiglia di plastica da 2l, fil di ferro, un dischetto di metallo, una punta e un martello, una base per lampada da comodino con lampadina, cartoncino, carta da decorazioni varia, eventualmente un foglio di carta tipo pergamena.
Corona di foglie secche – un bellissimo lavoretto per l’autunno, adatto a bambini della scuola d’infanzia e primaria.
Corona di foglie secche: raccogliete delle belle foglie autunnali e fatele asciugare e stirare tra le pagine di un libro. Non fatele seccare completamente, però.
Poi pinzatele su una striscia di stoffa o cartoncino, e se volete, per rendere la corona più lucida e resistente, spennellate il tutto con acqua e colla vinilica.
Un’alternativa naturale alla colla è quella di immergere le foglie nella cera fusa prima di costruire la corona di foglie.
Se volete invece conservare la corona di foglie negli anni, plastificate le foglie con la plastificatrice.
E’ un bellissimo regalo per i bambini che compiono gli anni in autunno.
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Un piccolo giardino verticale – Avete anche voi una bella stanza, ma un brutto panorama? Questa è un’idea semplice che può essere realizzata a scuola o anche a casa, con pochissima spesa e tantissima soddisfazione.
Per prima cosa si tagliano a misura le due assi lunghe da posizionare in verticale ai due lati della finestra:
Poi si tagliano tante assicelle più corte, da avvitare sempre in verticale alle assi lunghe, che serviranno da appoggio per le mensole; quindi si tagliano a misura le assi orizzontali e si appoggiano alle assicelle corte, così:
continua nelle pagine seguenti (segui i numeri delle pagine):
Bottigliette di sale colorato tutorial. Un’attività che piace moltissimo, adatta anche ai bambini più piccoli. Il risultato finale è davvero molto bello.
Materiale occorrente:
– bottigliette di vetro (quelle dei succhi di frutta, ad esempio)
– sale fino
– gessetti colorati
– piattini di plastica (non di carta), che di solito hanno il fondo ruvido
– un imbuto
– poca plastilina per fare il “tappo”.
E’ una bellissima attività che si può proporre anche ai bambini più piccoli.
Durante la colorazione del sale, lo sfregamento dei gessetti produce un suono molto piacevole, ed è il bambino stesso a decidere l’intensità di colore che più gli piace.
Anche travasare il sale nella bottiglietta è molto interessante per i bambini: il loro sale colorato è molto prezioso, e quindi sono molto concentrati ed attenti a non perderne nemmeno un granello.
Poi guardano con grande soddisfazione il sovrapporsi dei vari strati di colore ed il formarsi di accostamenti e disegni…
Come si fa:
– ogni bambino riceve un piattino, mentre sale e cestino dei gessetti viene messo al centro.
– Un lato del tavolo serve per il travaso: lì allineiamo le bottigliette di ogni bambino, poi predisponiamo un vassoietto (o un altro piattino di plastica) e un imbuto.
– In questo modo i bambini imparano ad essere concentrati nello scegliere la propria bottiglietta, e imparano a rispettare il proprio turno di lavoro. Partecipano inoltre, nell’attesa, allo svolgersi del lavoro dei compagni.
– ogni bambino versa un po’ di sale (quanto vuole, nella presentazione basta spiegare che se si vogliono avere molti colori, è meglio colorare poco sale alla volta), quindi sceglie un gessetto colorato e comincia a strofinarlo sul sale nel piattino
– Quando è soddisfatto del colore ottenuto, versa il sale nella sua bottiglietta
– Quando la bottiglietta è piena fino all’orlo, si tappa col pollice e si dà qualche colpetto sul tavolo, senza esagerare per non rovinare il disegno. In questo modo si fa uscire l’aria e si evita che col tempo la bottiglietta risulti più vuota di quello che i bambini ricordano.
– Si aggiunge il sale colorato che serve per raggiungere nuovamente l’orlo della bottiglietta, e quindi si tappa con della plastilina.
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