Complemento di tempo col metodo Montessori

Complemento di tempo col metodo Montessori. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria e frasi col complemento di tempo.

Per l’insegnante:

il complemento di tempo esprime le diverse circostanze di tempo dell’azione o della condizione indicata dal verbo.
Vi sono due tipi fondamentali di complemento di tempo:

tempo determinato, indica il momento in cui si verifica l’azione o la circostanza espressa dal verbo; risponde alle domande quando? per quando? a quando? in quale momento o periodo? come negli esempi:
Arrivò alle sei.
Ci vediamo questa sera.
Gli ho scritto domenica.
Mi svegliai a notte inoltrata.
L’ho conosciuto durante la guerra.
Rinviamo alla prossima volta.
Il complemento di tempo determinato è retto dalle preposizioni e locuzioni preposizionali in, a, di, per, su, con, tra, durante, al tempo di, prima di, ecc.
Si trova spesso senza preposizione:
Ho studiato due ore.
Il complemento di tempo determinato può essere espresso anche da un avverbio (ieri, oggi, mai ecc.) o da una locuzione avverbiale (una volta, di quando in quando, un tempo ecc.) per cui si ha un complemento avverbiale di tempo:
Un tempo eravamo buoni amici.
Ieri siamo andati in discoteca.

tempo continuato: indica per quanto tempo dura l’azione o la circostanza espressa dal verbo; risponde alle domande quanto? per quanto tempo? in quanto tempo? da quanto tempo? come negli esempi:
Rimango qui per due settimane.
Lo conosco da molti anni.
Piovve tutto il giorno.
Ti aspetto fino alle dieci.
Finirò in pochi giorni.
La partita durò due ore.
Il complemento di tempo continuato può essere espresso anche da un avverbio (lungamente, sempre ecc.) o da una locuzione avverbiale (per sempre, a lungo ecc.) per cui si ha un complemento avverbiale di tempo:
Lo ricorderà per sempre.
Ha aspettato a lungo.
Ride sempre. 

Nota:
– inizialmente presentiamo ai bambini il complemento di tempo senza distinguere tra tempo determinato e continuato.

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Presentazione al primo livello per il complemento di tempo

Materiale:

– frasi preparate
– scatola per l’analisi logica Montessori C1a
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera con la scritta: chi è che?… che cosa è che?…
una freccia nera con la scritta: chi? che cosa
una freccia arancio con la scritta: quando? (per il complemento di tempo).

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio
– scegliamo una frase, ad esempio DURANTE IL PRANZO ALMA MI HA RACCONTATO TUTTO.
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “HA RACCONTATO”
– mettiamo il verbo HA RACCONTATO sul cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “ALMA”
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande e colleghiamo il soggetto al predicato con la freccia nera con le domande chi è che?… che cosa è che?…
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: ” TUTTO”
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio e poniamolo a destra del predicato
– colleghiamo il predicato al complemento oggetto per mezzo della freccia nera con le domande ‘chi? che cosa?’
– chiediamo: “Quali sono i complementi indiretti?”. I bambini rispondono: “MI, DURANTE IL PRANZO”
– diciamo “Sì, questi due complementi sono indiretti perchè  completano la frase”.
– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo la parola MI  sul cerchio piccolo arancio
– chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere MI, cioè A ME?”. I bambini rispondono: “A chi?”
– mettiamo la freccia arancio con la domanda ‘a chi? a che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio
– mettiamo le parole DURANTE IL PRANZO  sul cerchio piccolo arancio
– chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere DURANTE IL PRANZO ?”. I bambini rispondono: “quando?”
– mettiamo la freccia arancio con la domanda ‘quando?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Con la stella logica 1

(nei giorni successivi):

Con la tabella 1:

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Presentazione al secondo livello per il complemento di tempo

Materiale:

– frasi preparate
– scatola per l’analisi logica Montessori C1b
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi è che?… che cosa è che?…/soggetto
una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi? che cosa/complemento oggetto o diretto
una freccia arancio stampata fronte/retro con la scritta: quando?/complemento di tempo.

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio
– scegliamo una frase, ad esempio GIOVANNI HA RICEVUTO LA RISPOSTA DUE GIORNI FA
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: ” HA RICEVUTO”
– mettiamo il verbo HA RICEVUTO  sul cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “GIOVANNI”
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “LA RISPOSTA”
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio
– colleghiamo il soggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta SOGGETTO
– colleghiamo il complemento oggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta COMPLEMENTO OGGETTO
– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: ” DUE GIORNI FA
– mettiamo DUE GIORNI FA  sul cerchio piccolo arancio
– diciamo “Sì, DUE GIORNI FA  è un complemento indiretto perchè  completa la frase. I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere ‘DUE GIORNI FA’?”. I bambini rispondono: “quando?”
– mettiamo la freccia arancio con la domanda ‘quando?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio

– diciamo: “La domanda ‘quando?’ si riferisce a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI TEMPO.
– voltiamo la freccia in modo che compaia la scritta COMPLEMENTO DI TEMPO
– diciamo: “Il complemento di tempo  risponde alla domanda: ‘quando?’

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Con la stella logica 2

(nei giorni successivi):

Con la tabella 2:

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Presentazione al terzo livello il complemento di tempo

Materiale:

– frasi preparate
– scatola per l’analisi logica Montessori C1c
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera con la scritta: soggetto
una freccia nera con la scritta: complemento oggetto
una freccia arancio con la scritta: complemento di tempo.

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro materiale previsto per la presentazione
– scegliamo una frase, ad esempio L’ALBERGO OFFRE LA COLAZIONE AGLI OSPITI DALLE OTTO ALLE NOVE
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “OFFRE”
– mettiamo il verbo OFFRE sul cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “L’ALBERGO
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “LA COLAZIONE
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio
– chiediamo: “Quali sono i complementi indiretti?”. I bambini rispondono: “AGLI OSPITI, DALLE OTTO ALLE NOVE
– diciamo “Sì, AGLI OSPITI e DALLE OTTO ALLE NOVE sono complementi indiretti perchè  completano la frase. I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo le parole AGLI OSPITI sul cerchio piccolo arancio
– colleghiamo con le frecce nere il predicato al soggetto e al complemento oggetto
– indichiamo AGLI OSPITI e chiediamo: “A quale domanda risponde?”. I bambini dicono: “a chi?’
– diciamo: “La domanda ‘a chi?‘ si riferisce a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI TERMINE
– colleghiamo il predicato al complemento di termine
– mettiamo le parole DALLE OTTO ALLE NOVE sul cerchio piccolo arancio
– indichiamo DALLE OTTO ALLE NOVE e chiediamo: “A quale domanda risponde?”. I bambini dicono: “quando?’
– diciamo: “La domanda ‘quando?‘ si riferisce a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI TEMPO
– colleghiamo il predicato al complemento di tempo

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Con la stella logica 3 (nei giorni successivi):

Con la tabella 3:

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Scopo:
– comprendere la costruzione della frase
– comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti.
– lavorare coi complementi indiretti
– introdurre il complemento di tempo.

Età:
– dai 9 ai 12 anni.

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Frasi col complemento di tempo

Determinato:
Durante il pranzo Alma mi ha raccontato tutto.
Ogni anno festeggio il Natale con la mia famiglia.
Giovanni ha ricevuto la risposta due giorni fa.
Dopo la partita le giocatrici fanno la doccia.
Partirò in giugno.
I soccorsi arrivarono il giorno dopo.
D’estate si consumano bevande fredde.
Francesca arriverà da un momento all’altro.
Lo zio arrivò alle sei.
Ci vediamo questa sera.
Gli ho scritto domenica.
Mi svegliai a notte inoltrata.
L’ho conosciuto durante la guerra.
Rinviamo alla prossima volta.
Dopo pranzo mi prende la sonnolenza.
Stamattina mi sono svegliata alle otto.
Restituite i libri entro questa settimana.
A Capri in inverno il clima è mite.
Passi a chiamarmi, domattina?
Oggi sono andata a scuola.
Ieri ho visto tua madre.
Alle 19.30 andrò al cinema.
Questa mattina sono svegliata alle sei.
Domani andrò in gita a Firenze.
Il 14 febbraio è san valentino.
Questa sera torno a mezza notte.
Oggi ho ricevuto la mia pagella.
L’Unione Europea è nata nel 1993.
Tra poco il garzone ci porterà le pizze.
Stamperò al più presto il documento.
A Pasqua ti regalerò un grosso uovo con la sorpresa.
Nella notte dei cani randagi hanno distrutto il giardino.
D’estate gioco con i miei amici Luca e Marco.
Il corso finirà tra due settimane.
Usciremo tra poco.
Nel 1492 Cristoforo Colombo attraversò l’Atlantico e raggiunse l’America.
Tra cinque minuti suonerà la campanella.
Ieri sono andata al mare.
Domani andrò in montagna.
Lunedì andrò a ritirare le analisi.
Abbiamo invitato Luisa e Marco la settimana scorsa.
Avevamo appuntamento alle dieci.
Halloween cade nel mese di Ottobre.
Oggi non sono andata a scuola.
Nel 2002 abitavo a Milano.
Abbiamo cercato il gattino per tutto il pomeriggio.
Ieri sera ci siamo divertiti tantissimo.
Ieri notte si è verificato un grave incidente lungo la statale.
Al tempo dei miei nonni non c’era il computer.
Di sera mi piace ascoltare il gracidio delle rane.
Antonio ha sposato Lucia nel 1999.
Tornerò per l’ora di pranzo.
Farò i compiti dopo la merenda.
La festa inizierà all’arrivo di Michele.
Il film comincia alle nove.
L’anno prossimo mi trasferirò a Casablanca.
Ha viaggiato di notte.
Comincerà a notte inoltrata.
Arriveranno in serata.
Ci andremo fra maggio e giugno.
Sono uscito verso le sette.
Telefonami intorno alla mezzanotte.
Presto ti darò mie notizie.
Ieri ho visitato l’orto botanico con i miei compagni e insegnanti.
Con te mi diverto sempre.
Mio fratello si alza presto e prepara la colazione.
Un tempo le automobili non esistevano.
Il 10 agosto possiamo ammirare le stelle cadenti.
Charles Dickens nacque nel 1812 e morì nel 1870.
Più tardi i miei amici ed io usciremo, mangeremo una pizza e vedremo un film.
Ieri mio fratello ha presentato la sua fidanzata a mamma e papà.
Nel 1907 Joseph Kipling ricevette il premio Nobel.
Tre anni fa mio zio ha adottato un cagnolino.
A Natale mangiamo il panettone con i canditi.
Tre anni fa la signora Linda ha conosciuto suo marito.
La sera leggo un libro con i miei fratelli.
Quella notte Andrea aveva fatto un brutto sogno.
Presto rinuncerò a questo incarico.
Ieri il nonno ha dipinto il cancello.
Fra due giorni lo rivedrò e gli racconterò l’accaduto.
Alle cinque mio papà finisce il lavoro.
Devi curarti al più presto!
La prima Barbie fu creata nel 1959.
I bambini fanno sempre domande.
Presto arriveranno i miei genitori.
Il mio cane ruba sempre i biscotti.
La mia sorellina guarda ogni mattina i cartoni animati.
Nel pomeriggio Daniele mi porterà una torta.
Oggi la maestra ci ha assegnato un compito.
Non crederò mai alle tue parole.
Il 6 gennaio la befana porta i doni ai bambini.
Nel XIII secolo Gengis Khan creò un vastissimo impero.
Presto comincerà il corso di canto.
Tra poco cominceranno le vacanze.
Verrà l’anno prossimo.
Arrivò nel pomeriggio.
L’editore pubblicherà il libro l’anno venturo.
Farà gli esercizi dopo la merenda.
Domani visiteremo la città antica.
Ieri hanno incontrato il dottor Rossi.
Sono nato nel 1980.
Mi sono svegliata all’alba.
Mi sono alzato col sole.
Siamo arrivati intorno alle tre.
Il venerdì vado in palestra.
La lezione c’è ogni sabato.
Prendo il treno due volte al giorno.
Vado in montagna una volta all’anno.

Continuato:
Ripassammo la parte per quindici giorni.
Ci fermeremo per tre notti.
Il negozio chiude fino al 28 di agosto.
Lo aveva aspettato solo pochi minuti.
Per alcuni giorni nessuno lo vide.
E’ arrivato nel pomeriggio.
Rimango con voi per due settimane.
Lo conosco da molti anni.
Piovve tutto il giorno.
Ti aspetto fino alle dieci.
Finirò in pochi giorni.
La partita durò due ore.
Rimase due ore sotto la pioggia.
Per tre giorni non mi riconobbe.
Rimase per un’ora seduta su una panchina.
L’epidemia durò parecchi mesi.
Ho abitato a Firenze per tre anni.
Questo ragazzo dorme sempre.
Mi ha parlato a lungo di te.
L’albergo offre la colazione dalle otto alle nove.
Ieri Marco ha studiato per tre ore.
Resto in città per tutta l’estate.
Lo spettacolo durò.
Lucia ha guardato la televisione per tutto il pomeriggio.
Aspetto una tua risposta da stamattina.
Durante la partita abbiamo mangiato dieci sacchetti di patatine..
Il tempo è stato bello fino alle dieci.
Ho corso per due ore.
Abito in questo quartiere fin dalla nascita.
Ho fatto la dieta per un mese.
Starà con voi per due settimane.
Per quanto tempo
dovrò sopportarti ancora?
Ho provato la canzone dalle dieci alle undici.
La polizia ha interrogato il sospettato per tre ore.
L’attaccante ha commesso un fallo durante la partita.
Ieri sono rimasta a lungo con la nonna.
Ti ho aspettato finora!
Si fermeranno da noi per dieci giorni.
Durante tutta la settimana
ha telefonato tre volte.
Il tempo non migliorerà fino a martedì.
Lo ricorderà per sempre.
Ha aspettato a lungo.
Ride sempre.
Per sei giorni Gaia non ha voluto parlare con me.
Andrea aveva completato il compito in breve tempo.
Giustiniano regnò per 38 anni.
Ho taciuto per tanto tempo.
Non posso uscire fino a domenica.
Ho nuotato per un’ora.
La pioggia cadde per tre giorni.
L’ho frequentato per alcuni mesi.
Nevica da ieri sera e le scuole sono chiuse.
Mio fratello ha fatto i capricci per mezz’ora.
Lo sto leggendo da alcuni giorni.
Da allora non è capitato nessun incidente.
Ti ho aspettato per un’ora.
Le previsioni annunciano nevicate per tre giorni 17.
Piovve tutto il week-end.
Resterò fino a venerdì.
Guidò per tutto il viaggio.
Resterò fino a domani.
L’ho ascoltato tutto il pomeriggio.
Abbiamo studiato Geografia per tre ore.
Mi sono addormentato durante la lezione.
Ho riposato due ore circa.
Stanno discutendo da un’ora.

Il complemento di mezzo e strumento col metodo Montessori

Il complemento di mezzo e strumento col metodo Montessori: presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Per l’insegnante:

il complemento di mezzo e strumento indica l’essere o la cosa per mezzo di cui si fa o avviene qualcosa; risponde alle domande per mezzo di chi? per mezzo di che cosa? come negli esempi:
Con il tuo aiuto risolverò la questione.
Vengo con l’aereo.
Si nutrono di erbe.
Scrivo a macchina.
Ho spedito il pacco per mezzo di un corriere.

Il complemento di mezzo e strumento è retto dalle preposizioni con, per, a, in, di, da, mediante, o dalle locuzioni preposizionali per mezzo di, per opera di, grazie a, ecc.
Bisogna far attenzione a non confondere il complemento di mezzo con quello di compagnia e unione, anch’esso introdotto dalla preposizione con.  Se possiamo sostituire nella frase la locuzione per mezzo di, siamo di fronte ad un complemento di mezzo, altrimenti ad un complemento di compagnia o unione:
Mangio con la forchetta. (per mezzo della forchetta);
Bevo il latte con il caffè. (complemento di unione).

Si ha specificatamente:
– il complemento di mezzo quando la parola esprime persona o cosa, per opera della quale si compie l’azione;
– il complemento di strumento quando invece la parola indica un oggetto o uno strumento.
Il complemento di mezzo può essere di senso figurato,  come negli esempi:
Quella ragazza vive solo di sogni, è ora che metta i piedi per terra.
Ha combattuto con le unghie e con i denti e alla fine ha ottenuto ciò che voleva.

Si noti inoltre che le espressioni a mano, a vela, a benzina, a vento, a motore e simili, benché abbiano assunto un valore avverbiale, indicano propriamente complementi di mezzo. Sono inoltre complementi di mezzo alcune locuzioni specifiche introdotte dalla preposizione semplice a e dipendenti da nomi; per esempio:
Vorrei cambiare la mia cucina a gas con una elettrica.
I primi motori a reazione sono stati davvero innovativi per l’industria aerospaziale. 

Se il mezzo o lo strumento è indicato da una proposizione, questa si chiama proposizione strumentale, come negli esempi:
Dormendo le forze si ritemprano.
Con il viaggiare si accresce la cultura.

A volte un complemento di strumento e mezzo può essere introdotto da una proposizione subordinata strumentale che utilizza il verbo nella forma del gerundio. Esempio :
Il fornaio sfamò le persone cucinando tantissimo pane”

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Il complemento di mezzo e strumento
Presentazione al primo livello 

Materiale:
– frasi preparate
– scatola per l’analisi logica Montessori C1a
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera con la scritta: chi è che?… che cosa è che?…
una freccia nera con la scritta: chi? che cosa
una freccia arancio con la scritta: per mezzo di chi? per mezzo di che cosa? (per il complemento di mezzo e strumento).

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio
– scegliamo una frase, ad esempio GIOVANNI PULISCE I VETRI CON L’ACETO
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “PULISCE”
– mettiamo il verbo PULISCE sul cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “GIOVANNI”
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande e colleghiamo il soggetto al predicato con la freccia nera con le domande chi è che?… che cosa è che?…
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “I VETRI”
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio e poniamolo a destra del predicato
– colleghiamo il predicato al complemento oggetto per mezzo della freccia nera con le domande ‘chi? che cosa?’
– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “CON L’ACETO”
– diciamo “Sì, CON L’ACETO è un complemento indiretto perchè  completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione”
– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo le parole CON L’ACETO sul cerchio piccolo arancio
– chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere CON L’ACETO?”. I bambini rispondono: “per mezzo di che cosa?”
– mettiamo la freccia arancio con le domande ‘per mezzo di chi? per mezzo di che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Con la stella logica 1 (nei giorni successivi):

Con la tabella 1:

___________________
Il complemento di mezzo e strumento
Presentazione al secondo livello

Materiale:
– frasi preparate
– scatola per l’analisi logica Montessori C1b
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi è che?… che cosa è che?…/soggetto
una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi? che cosa/complemento oggetto o diretto
una freccia arancio stampata fronte/retro con la scritta: per mezzo di chi? per mezzo di che cosa?/complemento di mezzo e strumento.

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio
– scegliamo una frase, ad esempio FRANCESCA HA TAGLIATO UNA MELA CON IL COLTELLO
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “HA TAGLIATO”
– mettiamo il verbo HA TAGLIATO sul cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “FRANCESCA”
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “UNA MELA”
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio
– colleghiamo il soggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta SOGGETTO
– colleghiamo il complemento oggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta COMPLEMENTO OGGETTO
– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “CON IL COLTELLO”
– mettiamo CON IL COLTELLO sul cerchio piccolo arancio
– diciamo “Sì, CON IL COLTELLO è un complemento indiretto perchè  completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione”
– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo le parole CON IL COLTELLO sul cerchio piccolo arancio
– chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere ‘CON IL COLTELLO’?”. I bambini rispondono: “PER MEZZO DI CHE COSA?”
– mettiamo la freccia arancio con le domande ‘per mezzo di chi? per mezzo di che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio


– diciamo: “Le domande ‘con chi? con che cosa?’ si riferiscono a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI MEZZO E STRUMENTO.
– voltiamo la freccia in modo che compaia la scritta COMPLEMENTO DI MEZZO E STRUMENTO
– diciamo: “Il complemento di mezzo e strumento risponde alle domande: ‘per mezzo di chi? per mezzo di che cosa?’

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Con la stella logica 2 (nei giorni successivi):

Con la tabella 2:

___________________
Il complemento di mezzo e strumento

Presentazione al terzo livello

Materiale:
– frasi preparate
– scatola per l’analisi logica Montessori C1c
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera con la scritta: soggetto
una freccia nera con la scritta: complemento oggetto
una freccia arancio con la scritta: complemento di mezzo e strumento.

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro materiale previsto per la presentazione
– scegliamo una frase, ad esempio GLI OPERAI SOLLEVARONO IL CARICO CON LA GRU
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “SOLLEVARONO”
– mettiamo il verbo SOLLEVARONO sul cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “GLI OPERAI”
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “IL CARICO”
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio
– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “CON LA GRU”
– diciamo “Sì, CON LA GRU è un complemento indiretto perchè  completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione”
– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo le parole CON LA GRU sul cerchio piccolo arancio
– colleghiamo con le frecce nere il predicato al soggetto e al complemento oggetto
– indichiamo CON LA GRU e chiediamo: “A quale domanda risponde?”
– diciamo: “Le domande ‘per mezzo di chi? per mezzo di che cosa?’ si riferiscono a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI MEZZO E STRUMENTO
– colleghiamo il predicato al complemento di mezzo e strumento

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Con la stella logica 3 (nei giorni successivi):

Con la tabella 3:

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Scopo:
– comprendere la costruzione della frase
– comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti.
– lavorare coi complementi indiretti
– introdurre il complemento di mezzo e strumento.

Età:
– dai 9 ai 12 anni.

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Frasi per il complemento di mezzo e strumento

Il cane fu colpito con un bastone.
Ci parlammo per telefono.
Sollevarono mediante la gru il pesante carico.
Si mise in contatto con noi tramite un amico.
Per opera di tuo fratello ho salvato la barca.
Partimmo tutti in macchina.
Ha scritto con la penna.
Ho demolito il muretto col piccone.
S’è fatto la barba col rasoio.
Sta lavorando con la vanga.
Lo riconobbi dalla voce.
Il satellite era stato lanciato in orbita mediante un potentissimo missile.
Tenevano i contatti per mezzo di ambasciatori.
Con le sue sfuriate inasprisce di più la gente.
Verrò in autobus o con un taxi.
Con gli antibiotici mi è passata la febbre.
Prova a pulirlo con l’aceto.
Verremo in macchina con Marco e Andrea.
Potete risolvere il problema con un semplice ragionamento.
Viveva con i risparmi che aveva accumulato in lunghi anni di lavoro.
Arrivarono tutti in auto; solo uno giunse a piedi.
Siamo stati avvisati dall’allarme.
Giunto davanti al cancello, l’aprì con il telecomando.
La casetta se l’era costruita lui, con le sue mani.
Chi giocava a calcio, chi in bicicletta.
Grazie al cacciatore, Cappuccetto Rosso si è liberato del lupo.
Per mezzo del latte i neonati crescono sani.
Sono venuto con l’autobus.
Mi ha colpito con una freccia.
L’ha disegnato con una matita.
Andrò in Italia in aereo.
Andiamo in macchina.
Con il tuo aiuto posso completare il progetto.
Vado a scuola con la moto.
Taglio la carta con le forbici.
Vado spesso a cavallo.
Con l’autobus ho raggiunto in un’ora la città.
Grazie al cielo sei salvo.
E’ coi giusti ingredienti che vengono fatti i dolci migliori.
Col casco la tua sicurezza sulle due ruote è assicurata.
Andrò in Italia in aereo.
Andiamo in macchina.
Con il tuo aiuto posso completare il progetto.
Questo ritratto l’ha disegnato con una matita.
In Calabria arano i campi ancora con i buoi.
Di solito vado a scuola col motorino.
Ho mandato una lettera a Mario per mezzo di Antonio.
I pompieri hanno salvato il gatto per mezzo di una scala.
Sono andato a scuola con la macchina.
Mi hanno rotto il naso con un pugno.
Ho tagliato una mela con il coltello.
Dovremo attraversare il fiume in zattera.
Ho fissato la libreria al muro con il trapano.
Ho passato l’esame grazie al tuo aiuto.
Grazie alla dieta, Luisa ha perso cinque chili.
Se puoi, preferirei essere pagato in contanti.
Siamo saliti in quota con una modernissima cabinovia.
Non ci crederai ma il marito di Rossella è arrivato al porto in elicottero.
Quando esci ricordati di chiudere a chiave.
Il tavolo degli sposi era decorato con magnifiche composizioni floreali.
Siamo usciti in bicicletta, ma, a metà strada, ci ha sorpresi un forte acquazzone.
Ho saputo la notizia tramite internet.
Di nascosto ho ripreso l’esame di Marco con l’Ipod.
Con l’aiuto di mia sorella ho potuto scoprire i tradimenti di mio marito.
Mio padre uccise la vipera a bastonate.
Facile vincere così, con una barca a motore!
Con la violenza difficilmente si ottiene qualcosa.
Misurai a occhio la distanza dall’acqua e mi tuffai dallo scoglio.
Luca arrivò in tempo con il treno.
Laura ha superato l’esame per mezzo del professore.
Il cane salvò il padrone abbaiando in strada.
La mamma rimproverò il figlio con grida molto alte.
Il pellegrino con la borraccia dell’acqua visse ancora a lungo.
La riuscita dell’esame arrivò per mezzo del Preside della scuola.
La nave evitò di affondare con l’ancora fissata sul fondale.
L’insegnante ha punito l’intera classe con molti compiti.
Il rappresentante di abiti raggiunse casa seguendo il tom tom.
Il malato è stato guarito per mezzo dell’intercessione della Madonna.
Arrivi prima se vai via campagna.
Sei riuscita a mettere in pratica la ricetta di quella torta continuando a leggere il libro di cucina.

 

Analisi logica Montessori: il complemento di compagnia e unione

Il complemento di compagnia e unione col metodo Montessori. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

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Il complemento di compagnia e unione


Presentazione al primo livello 

Materiale:

– frasi preparate
– scatola per l’analisi logica Montessori C1a
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera con la scritta: chi è che?… che cosa è che?…
una freccia nera con la scritta: chi? che cosa
una freccia arancio con la scritta: con chi? con che cosa? (per il complemento di compagnia e unione).

Per l’insegnante

Il complemento di compagnia e quello di unione indicano rispettivamente l’essere animato (compagnia) o inanimato (unione) con cui si è o con cui si fa qualcosa.
Il complemento di compagnia risponde alle domande: “Con chi? In compagnia di chi?”, come negli esempi:
Il maestro parla con gli scolari.
Eravamo in compagnia di amici.
Eravamo tra amici.
Parte insieme con noi.
Parte assieme a noi.

Il complemento di unione risponde alle domande: “Con che cosa? Unitamente a che cosa?” come negli esempi:
Sono uscito con l’ombrello.
Arrivò con un mazzo di rose.
Ho mangiato un risotto con i funghi.
Ho mangiato il pane con la marmellata.
Ha mischiato il vino con l’acqua.
Oggi si mangia la minestra con i fagioli.

Attenzione a non confonderlo con il complemento di mezzo, ad esempio:
Sono uscito con pochi soldi (complemento di unione)
L’ho comprato con pochi soldi (complemento di mezzo).
Fai attenzione a non confondere questi complementi con il complemento di mezzo, anch’esso introdotto dalla preposizione con.  Se puoi sostituire nella frase che stai analizzando la locuzione per mezzo di, sei di fronte ad un complemento di mezzo, altrimenti ad un complemento di compagnia o unione:
– mangio con la forchetta (ovvero per mezzo della forchetta);
– bevo il latte con il caffè (ovvero complemento di unione).

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio
– scegliamo una frase, ad esempio IL NONNO PASSEGGIA CON IL BASTONE
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “PASSEGGIA”
– mettiamo il verbo PASSEGGIA sul cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “IL NONNO”

– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande e colleghiamo il soggetto al predicato con la freccia nera con le domande chi è che?… che cosa è che?…
– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “CON IL BASTONE”
– diciamo “Sì, CON IL BASTONE è un complemento indiretto perchè  completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione”
– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo le parole CON IL BASTONE sul cerchio piccolo arancio

– chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere CON IL BASTONE?”. I bambini rispondono: “con che cosa?”
– mettiamo la freccia arancio con le domande ‘con chi? con che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Il complemento di compagnia e unione con la stella logica 1 (nei giorni successivi):

Il complemento di compagnia e unione – Con la tabella 1:

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Il complemento di compagnia e unione
Presentazione al secondo livello

Materiale:

– frasi preparate
– scatola per l’analisi logica Montessori C1b
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi è che?… che cosa è che?…/soggetto
una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi? che cosa/complemento oggetto o diretto
una freccia arancio stampata fronte/retro con la scritta: con chi? con che cosa?/complemento di compagnia e unione.

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio
– scegliamo una frase, ad esempio PAOLO BALLA UN TANGO ASSIEME A MARIA

– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “BALLA”
– mettiamo il verbo BALLA sul cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “PAOLO”
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “UN TANGO”
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio

– colleghiamo il soggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta SOGGETTO
– colleghiamo il complemento oggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta COMPLEMENTO OGGETTO

– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “ASSIEME A MARIA”
– mettiamo ASSIEME A MARIA sul cerchio piccolo arancio
– diciamo “Sì, ASSIEME A MARIA è un complemento indiretto perchè  completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione”

– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo le parole ASSIEME A MARIA sul cerchio piccolo arancio
– chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere ‘ASSIEME A MARIA’?”. I bambini rispondono: “CON CHI?”
– mettiamo la freccia arancio con le domande ‘con chi? con che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio


– diciamo: “Le domande ‘con chi? con che cosa?’ si riferiscono a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI COMPAGNIA E UNIONE. Parliamo di compagnia se si tratta di un essere animato, di unione se si tratta di un oggetto inanimato
– voltiamo la freccia in modo che compaia la scritta COMPLEMENTO DI COMPAGNIA E UNIONE
– diciamo: “Il complemento di compagnia e unione risponde alle domande: ‘con chi? con che cosa?’

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Il complemento di compagnia e unione – Con la stella logica 2 (nei giorni successivi):

Il complemento di compagnia e unione – Con la tabella 2:

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Presentazione al terzo livello

Materiale:
– frasi preparate
– scatola per l’analisi logica Montessori C1c
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera con la scritta: soggetto
una freccia nera con la scritta: complemento oggetto
una freccia arancio per il complemento di compagnia e unione con la scritta: complemento di compagnia e unione.

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro materiale previsto per la presentazione
– scegliamo una frase, ad esempio ANTONIO E FILIPPO HANNO MANGIATO LA CARNE CON LE PATATINE

– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “HANNO MANGIATO”
– mettiamo il verbo HANNO MANGIATO sul cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “ANTONIO E FILIPPO”
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “LA CARNE”
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio

– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “CON LE PATATINE”
– diciamo “Sì, CON LE PATATINE è un complemento indiretto perchè  completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione”
– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo le parole CON LE PATATINE sul cerchio piccolo arancio

– colleghiamo con le frecce nere il predicato al soggetto e al complemento oggetto
– indichiamo CON LE PATATINE e chiediamo: “A quale domanda risponde?”
– diciamo: “Le domande ‘con chi? con che cosa?’ si riferiscono a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI COMPAGNIA E UNIONE. Questo è il complemento di compagnia e unione”
– colleghiamo il predicato con il complemento di compagnia e unione

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Il complemento di compagnia e unione – Con la stella logica 3 (nei giorni successivi):

Con la tabella 3:

____________________

Scopo:
– comprendere la costruzione della frase
– comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti.
– lavorare coi complementi indiretti
– introdurre il complemento di termine.

Età:
– dai 9 ai 12 anni.

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Frasi per il complemento di compagnia e unione

Il nonno passeggia con il bastone.
Paolo balla assieme a Maria.
Isabella è con il cane.
Lisa è uscita con l’ombrello.
Il contadino arrivò con il cappello in mano.
Passò il confine con un drappello di soldati.
Ho mangiato la polenta con contorno di funghi.
Le sue parole non avevano nessuna relazione con il discorso di prima.
Francesca si trovava spesso con Maria.
Domani vado a Bologna con Marco e Andrea.
Con te andrei in capo al mondo.
Insieme a tre pesci rossi ho portato a casa una vaschetta.
Esco spesso con Giovanni.
Mario andò avanti con gli invitati.
Non andava d’accordo con suo marito.
Insieme con la vita ho letto anche le opere del Carducci.
Divideva la responsabilità della direzione con il fratello.
Stasera mangerò insalata con le patate al forno.
Domenica giocheremo a calcio con il tuo pallone.
Abbiamo mangiato il latte con il pane.
I biscotti con il latte sono la mia colazione.
Oggi devi uscire con il maglione a causa del forte vento.
Cappuccetto Rosso vive con la mamma in una casa ai limiti del bosco.
Cappuccetto Rosso pranza insieme alla nonna.
Il cacciatore sopraggiunse con un fucile.
La nonna era a letto con la febbre.
Paolo esce col nonno tutti i giorni.
Paolo esce con l’ombrello.
Giovanna gioca con Rachele.
Marco esce con gli occhiali da sole.
Giada esce sempre con il suo coniglietto di pezza.
Mirko esce con la sua nuova cravatta blu.
Lucia va a spasso con il cane.
Marta ride con Claudia.
Silvia Gioca con Laura.
Il mio cane gioca spesso col mio gatto.
Giada da un mese esce con Carlo.
Luca la mattina va a scuola con Giorgio.
Mia madre non va mai a fare la spesa con mio padre.
Mio nonno ama giocare con i suoi nipotini.
Il barcaiolo è affondato assieme alla barca.
Dormo con il mio pupazzo.
Vado in palestra con la mia amica.
Studio con il mio ragazzo.
Esco con i miei compagni di scuola.
Vado a correre con un mio collega.
Andremo da Vittorina con il nostro gatto.
Vorrei andare in Italia con lei.
Mi piace condire la pizza con olio piccante.
Non so se mia suocera verrà con suo marito.
Antonio e Filippo hanno mangiato la carne con le patatine.
Se verranno i vicini con i bambini, gli dirai che non ci sono.
Andrò al municipio con la carta d’identità da rinnovare.
Il pesce va gustato con vino bianco.
Ci torneremo insieme a loro.
Guardalo! Gianni è in dolce compagnia con questa signorina!

Analisi logica Montessori pronomi personali complemento

Analisi logica Montessori pronomi personali complemento. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria. Il prerequisito per questa attività è che i bambini abbiano lavorato con i pronomi personali in analisi grammaticale e con il complemento di termine in analisi logica.

Analisi logica Montessori pronomi personali complemento

Per l’insegnante

Le forme del pronome personale in funzione di complemento sono due, ben distinte tra loro:
– una forma tonica o forte, che dà al pronome un particolare rilievo;
– una forma atona o debole, che nel discorso si appoggia al verbo.

La forma debole (atona) si usa solo per indicare il complemento di termine (a chi?):
Telefonerò a voi domani = Vi telefonerò domani.
Porta le fotocopie a noi = Portaci le fotocopie.
I pronomi personali con valore di complemento di termine si possono mettere:
–  prima del verbo (e staccati dal verbo) se il verbo è all’indicativo, al congiuntivo o al condizionale
gli dico
se gli dicessi
gli direi
– dopo il verbo (e uniti al verbo) se il verbo è all’infinito, all’imperativo o al gerundio
dirgli
digli
dicendogli.

Per quanto riguarda la collocazione, notiamo che loro, a differenza degli altri pronomi deboli, si mette prima del verbo. La collocazione anteposta al verbo è assai rara nella lingua d’oggi; può verificarsi occasionalmente nel linguaggio burocratico in presenza di un participio:
Le competenze loro spettanti.
Le pene loro comminate.

Loro può inoltre essere interposto tra ausiliare e participio:
Si recarono al ristorante che era stato loro indicato.
e, più in generale, tra verbo reggente e verbo retto:
Il rifornimento di carburante ha fatto loro perdere il vantaggio acquisito.

Nell’italiano di oggi è sempre più frequente l’uso di gli al posto di loro:
Li invitai a casa e gli offrii un aperitivo. (al posto di offrì loro)

La forma forte (tonica) si usa per tutti i complementi introdotti da una preposizione:
Vengo con te.
Abbiamo parlato molto di voi.
Questo regalo è per lei.
Alla 3a persona si usa sé (invece di lui/lei) quando il pronome si riferisce al soggetto della frase:
Michele pensa solo a sé. ( è Michele stesso, quindi la frase vuol dire che Michele pensa solo a sé stesso, e non agli altri, perché è un egoista)
Michele pensa solo a lui. (lui non è Michele ma un’altra persona, per esempio suo figlio, suo fratello, un suo amico…).

pdf qui:

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Analisi logica Montessori pronomi personali complemento
Presentazione al primo livello 

Materiale:
– frasi preparate
– strisce di carta
– penna nera e rossa
– tabella dei pronomi personali complemento
– scatola per l’analisi logica Montessori C1a
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera con la scritta: chi è che?… che cosa è che?…
una freccia nera con la scritta: chi? che cosa
una freccia arancio con la scritta: a chi? a che cosa? (per il complemento di termine).

Analisi logica Montessori pronomi personali complemento
Presentazione
:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio
– scegliamo una frase, ad esempio VI PRESTO LE MIE CHIAVI
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “PRESTO”
– mettiamo il verbo PRESTO sul cerchio rosso

– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “IO (soggetto sottinteso)”
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “LE MIE CHIAVI”
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio


– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “VI, che significa A VOI”
– diciamo “Sì, VI è un complemento indiretto perchè  completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione”
– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo la parola VI sul cerchio piccolo arancio
– colleghiamo soggetto e complemento oggetto con le loro frecce nere

– chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere VI, cioè A VOI?”. I bambini rispondono: “A chi?”. Scriviamo A VOI tra parentesi su un cartellino e mettiamolo sotto alla parola VI


– mettiamo la freccia arancio con le domande ‘a chi? a che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Analisi logica Montessori pronomi personali complemento – Con la stella logica 1 (nei giorni successivi):

Analisi logica Montessori pronomi personali complemento – Con la tabella 1:

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Analisi logica Montessori pronomi personali complemento
Presentazione al secondo livello

Materiale:

– frasi preparate
– strisce di carta
– penna nera e rossa
– tabella dei pronomi personali complemento
– scatola per l’analisi logica Montessori C1b
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi è che?… che cosa è che?…/soggetto
una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi? che cosa/complemento oggetto o diretto
una freccia arancio stampata fronte/retro con la scritta: a chi? a che cosa? / complemento di termine.

Analisi logica Montessori pronomi personali complemento

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio
– scegliamo una frase, ad esempio MI PIACEREBBE LA MAGLIETTA VIOLA.
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “PIACEREBBE”
– mettiamo il verbo PIACEREBBE sul cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “LA MAGLIETTA VIOLA”
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande
– colleghiamo il soggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta SOGGETTO
– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “MI, che significa A ME”
– mettiamo MI sul cerchio piccolo arancio e aggiungiamo le parole A ME scritte tra parantesi

– diciamo “Sì, MI è un complemento indiretto perchè  completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione”
– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere ‘A ME’?”. I bambini rispondono: “A chi?”
– mettiamo la freccia arancio con le domande ‘a chi? a che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio
– diciamo: “Le domande ‘a chi? a che cosa?’ si riferiscono a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI TERMINE. Si chiama complemento di termine perchè indica l’essere o la cosa su cui termina l’azione
– voltiamo la freccia in modo che compaia la scritta COMPLEMENTO DI TERMINE
– diciamo: “Il complemento di termine risponde alle domande: ‘a chi? a che cosa?’
– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Analisi logica Montessori pronomi personali complemento – Con la stella logica 2 (nei giorni successivi):

Analisi logica Montessori per i pronomi personali complemento – Con la tabella 2:

___________________
Presentazione al terzo livello

Materiale:
– frasi preparate
– strisce di carta
– penna nera e rossa
– tabella dei pronomi personali complemento
– scatola per l’analisi logica Montessori C1c
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera con la scritta: soggetto
una freccia nera con la scritta: complemento oggetto
una freccia arancio con la scritta:  complemento di termine.

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro materiale previsto per la presentazione
– scegliamo una frase, ad esempio REGALIAMOLE UN PROFUMO
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “REGALIAMO”
– separiamo REGALIAMO da LE e mettiamo il verbo REGALIAMO  sul cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “NOI, soggetto sottinteso”
– scriviamo NOI su un cartellino bianco e mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “UN PROFUMO”
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio
– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “LE, che significa A LEI”
– diciamo “Sì, A LEI è un complemento indiretto perchè  completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione”
– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo le parole LE (A LEI) sul cerchio piccolo arancio
– colleghiamo con le frecce nere il predicato al soggetto e al complemento oggetto
– indichiamo LE e chiediamo: “A quale domanda risponde?”
– diciamo: “Le domande ‘a chi? a che cosa?’ si riferiscono a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI TERMINE. Si chiama complemento di termine perchè indica l’essere o la cosa su cui termina l’azione
– colleghiamo il predicato al complemento di termine

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Con la stella logica 3 (nei giorni successivi):

Con la tabella 3:

____________________

Scopo:
– comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti.
– lavorare coi complementi indiretti
– lavorare col complemento di termine e i pronomi personali complemento indiretto.

Età:
– dai 9 ai 12 anni.

____________________________

Frasi col pronome personale complemento di termine

Scrissero una lettera alla mamma. – Le scrissero una lettera.
Marco ha chiesto informazioni ad un passante. – Marco gli ha chiesto informazioni.
Alma ha mandato un messaggio alla mamma. – Alma le ha mandato un messaggio.
I miei fratelli hanno regalato un tablet al nonno. – I mie fratelli gli hanno regalato un tablet.
Gli amici non recano danno agli altri. – Gli amici non recano loro danno.
Lei confida alla sua amica i suoi segreti. – Lei le confida i suoi segreti.
Francesca ha regalato i suoi sci ad Antonio. – Francesca gli ha regalato i suoi sci.
Questo libro appartiene a me. – Questo libro mi appartiene.
Gli dirò tutto.
Mi piacerebbe la maglietta viola.
Le hai già parlato?
Chiedici scusa.
Vi presto le mie chiavi.
Vi mostro il mio computer.
Mi restituisci i soldi?
Regaliamole un profumo.

 

Il complemento di termine col metodo Montessori

Il complemento di termine col metodo Montessori. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Il complemento di termine col metodo Montessori
Presentazione al primo livello 

Materiale:
– frasi preparate
– scatola per l’analisi logica Montessori C1a
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera con la scritta: chi è che?… che cosa è che?…
una freccia nera con la scritta: chi? che cosa
una freccia arancio con la scritta: a chi? a che cosa? (per il complemento di termine).

Per l’insegnante:

il complemento di termine indica l’essere o la cosa su cui “termina l’azione”, cioè a cui è diretta l’azione espressa dal verbo. Risponde alle domande: “A chi? A che cosa” come negli esempi:
– la lettera fu recapitata al destinatario;
– ho fatto un regalo a Giorgio;
– questo vestito a me non piace.

Il complemento di termine col metodo Montessori – Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio

– scegliamo una frase, ad esempio MARIA HA PRESTATO IL SUO LIBRO AD ANDREA
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro

– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Ha prestato”
– mettiamo il verbo HA PRESTATO sul cerchio rosso

– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “Maria”
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande

– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “Il suo libro”
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio

– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “Ad Andrea”
– diciamo “Sì, AD ANDREA è un complemento indiretto perchè  completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione”
– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo le parole AD ANDREA sul cerchio piccolo arancio
– chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere AD ANDREA’?”. I bambini rispondono: “A chi?”
– mettiamo la freccia arancio con le domande ‘a chi? a che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Il complemento di termine col metodo Montessori – Con la stella logica 1 (nei giorni successivi):

Il complemento di termine col metodo Montessori – Con la tabella 1:

___________________
Il complemento di termine col metodo Montessori

Presentazione al secondo livello

Materiale:

– frasi preparate
– scatola per l’analisi logica Montessori C1b
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi è che?… che cosa è che?…/soggetto
una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi? che cosa/complemento oggetto o diretto
una freccia arancio stampata fronte/retro con la scritta: a chi? a che cosa? / complemento di termine.

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio
– scegliamo una frase, ad esempio MARCO HA CHIESTO INFORMAZIONI AD UN PASSANTE
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro

– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Ha chiesto”
– mettiamo il verbo HA CHIESTO sul cerchio rosso

– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “Marco”
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande

– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “Informazioni”
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio

– colleghiamo il soggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta SOGGETTO:

– colleghiamo il complemento oggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta COMPLEMENTO OGGETTO:

– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “Ad un passante”
– mettiamo AD UN PASSANTE sul cerchio piccolo arancio- diciamo “Sì, AD UN PASSANTE è un complemento indiretto perchè  completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione”
– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo le parole AD UN PASSANTE sul cerchio piccolo arancio
– chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere ‘AD UN PASSANTE’?”. I bambini rispondono: “A chi?”
– mettiamo la freccia arancio con le domande ‘a chi? a che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio

– diciamo: “Le domande ‘a chi? a che cosa?’ si riferiscono a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI TERMINE. Si chiama complemento di termine perchè indica l’essere o la cosa su cui termina l’azione
– voltiamo la freccia in modo che compaia la scritta COMPLEMENTO DI TERMINE
– diciamo: “Il complemento di termine risponde alle domande: ‘a chi? a che cosa’

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Con la stella logica 2 (nei giorni successivi):

Con la tabella 2:

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Il complemento di termine col metodo Montessori

Presentazione al terzo livello

Materiale:

– frasi preparate
– scatola per l’analisi logica Montessori C1c
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera con la scritta: soggetto
una freccia nera con la scritta: complemento oggetto
una freccia arancio con la scritta:  complemento di termine.

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro materiale previsto per la presentazione
– scegliamo una frase, ad esempio IL CANE HA RIPORTATO LA PALLA ALLA BAMBINA
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro

– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Ha prestato”
– mettiamo il verbo HA RIPORTATO sul cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “IL CANE”
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “LA PALLA”
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio
– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “ALLA BAMBINA”
– diciamo “Sì, ALLA BAMBINA è un complemento indiretto perchè  completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione”
– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo le parole ALLA BAMBINA sul cerchio piccolo arancio
– colleghiamo con le frecce nere il predicato al soggetto e al complemento oggetto
– indichiamo ALLA BAMBINA e chiediamo: “A quale domanda risponde?”
– diciamo: “Le domande ‘a chi? a che cosa?’ si riferiscono a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI TERMINE. Si chiama complemento di termine perchè indica l’essere o la cosa su cui termina l’azione
– colleghiamo il predicato al complemento di termine
– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto

– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Il complemento di termine col metodo Montessori – Con la stella logica 3 (nei giorni successivi):

Il complemento di termine col metodo Montessori – Con la tabella 3:

____________________

Il complemento di termine col metodo Montessori

Scopo:

– comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti.
– lavorare coi complementi indiretti
– introdurre il complemento di termine.

Età:

– dai 9 ai 12 anni.

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Frasi col complemento di termine

Marco ha chiesto informazioni ad un passante.
Il contadino dava il fieno al cavallo.
La signora restituì il portafoglio al suo proprietario.
Francesca ha passato il sale a Filippo.
Alma ha mandato un messaggio alla mamma.
Il direttore ha offerto un buon lavoro a Sofia.
Antonio bada alla sua sorellina.
I miei fratelli hanno regalato un tablet al nonno.
Gli amici non recano danno agli altri.
Cappuccetto Rosso porta un cestino alla nonna.
Lei confida alla sua amica i suoi segreti.
L’insegnante ha prestato il suo dizionario a Gaia.
Il nonno ha preparato una torta a suo nipote.
Massimo stava raccontando una barzelletta a Riccardo.
La mamma faceva coraggio a sua figlia.
Alberto ha prestato il cd a mio fratello.
Anna ha passato il compito a Marco.
Nessuno ha spiegato a Giovanna il suo errore.
Il cane ha riportato la palla alla bambina.
Alma offre un fiore a Gaia.
Francesca ha regalato i suoi sci ad Antonio.
Federico ha chiesto la matita a Maria.
Lo zio ha spedito una email ad un suo vecchio amico.
Questo libro appartiene a me.
Il cacciatore sparò al lupo.
Davide porta una rosa a Martina.
L’uccellino porta il cibo al suo piccolo.
Maria telefonerà a Luca.
I miei genitori non hanno partecipato a quella riunione.
I miei cugini hanno regalato un cagnolino alla nonna.
Anna ha spedito una cartolina a Francesco.
Claudio dovrebbe dedicarsi allo studio.
Luigi ha chiesto un favore a Margherita.
Gaia ha consegnato il compito al professore.
Noi abbiamo scritto una lettera ai nostri amici.
Io ho dettato gli appunti alla mia migliore amica.
Noi faremo un dono alla sua signora.
Il giornalista diede un calcio alla sedia.
La sposa ha regalato a Marta il suo bouquet.
La piccola Alma assomiglia alla nonna materna.
I cani abbaiano alla luna.
Io ho offerto dei biscotti ai miei amici.
Elena ha donato i suoi vestiti vecchi all’associazione.
La mamma ha applicato delle toppe al mio maglione.
Questo cagnolino è affezionato al suo padrone.
Il regista ha presentato il nuovo film agli spettatori
La mia amica è molto attenta alla moda.

Il soggetto sottinteso col metodo Montessori

Il soggetto sottinteso col metodo Montessori. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Per l’insegnante:

il soggetto si definisce sottinteso quando non è espresso ma può essere facilmente dedotto dalla voce verbale. Il soggetto può essere sottinteso in varie circostanze, ad esempio:
– quando risulta chiaro da contesto precedente, come nell’esempio
Arrivò alle cinque e si trattenne  con noi per un’ora (prima si era parlato di Giovanna)
– nella risposta a una frase già provvista di verbo
Viene Mario? Viene.
– in una serie di proposizioni che hanno tutte lo stesso soggetto (questo di solito appare soltanto davanti alla prima proposizione):
Giacomo arrivò al portone, lo aprì, salì le scale, in un baleno entrò nel suo appartamento, corse al telefono.
– inoltre il pronome soggetto è sovente omesso:
Se resto, restate.
Andiamo tutti in piazza, dove ci incontrerete.

Il soggetto sottinteso col metodo Montessori

Presentazione

Materiale

– frasi preparate
– Scatola per l’analisi logica Montessori B1:
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
una freccia nera con la scritta: SOGGETTO
una freccia nera con la scritta: COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO

per stampante a colori

per stampante bianco e nero

ENTRAMBI I PDF QUI:

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale elencato sopra
– scegliamo una frase, ad esempio ABBIAMO CONOSCIUTO I NUOVI VICINI
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro

– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Abbiamo conosciuto”
– chiediamo a un bambino di ritagliare la parola dalla frase
– facciamo scivolare il cerchio rosso verso il centro del piano di lavoro e mettiamo il verbo ABBIAMO CONOSCIUTO sul cerchio rosso

– diciamo: “Chi è esegue l’azione di aver conosciuto?”. I bambini discutono il fatto che sembra mancare la parola che ci serve
– diciamo: “Anche se non è scritto, il soggetto è NOI. Infatti NOI ABBIAMO CONOSCIUTO. Quando si capisce qual è il soggetto anche se non è scritto, parliamo di SOGGETTO SOTTINTESO”

– scriviamo su un cartellino in bianco il soggetto sottinteso tra parentesi e mettiamolo sul simbolo del soggetto, il cerchio nero grande”
– diciamo: “NOI è il soggetto sottinteso della frase, e per ricordarlo lo scriviamo tra parentesi, così”
– mettiamo il cerchio grande nero a sinistra del cerchio rosso. Mettiamo la freccia nera SOGGETTO tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio nero

– chiediamo: “Abbiamo conosciuto chi?”. I bambini rispondono: “I nuovi vicini”
– diciamo: “Ora metteremo le parole I NUOVI VICINI sul simbolo del complemento oggetto o diretto, cioè sul cerchio nero medio”
– mettiamo il cerchio nero medio a destra del cerchio rosso e mettiamo il complemento oggetto I NUOVI VICINI sul cerchio medio nero
– mettiamo la freccia nera COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio medio nero

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Scopo:

– comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti.
– introdurre il concetto di SOGGETTO SOTTINTESO.

Età:

– dai 6 ai 9 anni.

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Frasi con soggetto sottinteso

Avete prestato i vostri libri a Carlotta?
Abbiamo spedito il pacco.
Ho mangiato la pasta.
Hai dimenticato le chiavi.
Stavamo dimenticando gli ombrelli.
Non ho visto quel film.
Si nutre di carote.
Non ho voglia.
Vedi qualcosa?
Scrivi un promemoria alla mamma.
Siete degli irresponsabili.
Quanti anni hai?
Vogliamo mangiare .
Non hanno risposto.
E’ molto intraprendente.
Ho comprato un nuovo cellulare.
Non avete dato risposta al direttore.
Vuoi un gelato?
Abbiamo conosciuto i nuovi vicini.
Faremo un concerto.

 

I complementi indiretti col metodo Montessori – quinta presentazione

I complementi indiretti col metodo Montessori – quinta presentazione. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiale:
– strisce di carta bianca
– penna nera

dalla scatola dei simboli per per l’analisi logica Montessori C1a:

– cerchi rossi con la scritta PREDICATO
– cerchi neri grandi  (per il soggetto)
– cerchi neri medi (per il complemento oggetto o diretto)
– cerchi arancio piccoli (per i complementi indiretti)

– frecce nere con le domande chi è che?… che cosa è che?… (per il soggetto)
– frecce nere con le domande chi? che cosa? (per il complemento oggetto o diretto)

– frecce arancio con le domande:
– …chi? … che cosa? (per i complementi indiretti in generale)
– a chi? a che cosa? (per il complemento di termine)
– di chi? di che cosa? (per il complemento di specificazione)
– per mezzo di chi? per mezzo di che cosa? (per il complemento di mezzo o strumento)
– come? in che modo? in che maniera? (per il complemento di modo o maniera)
– dove? (per il complemento di luogo)
– quando? (per il complemento di tempo)
– perchè? per quale motivo? per quale causa? (per il complemento di causa)
– con chi? con che cosa? (per il complemento di compagnia e unione)
– da chi? da che cosa? (per il complemento di agente e causa efficiente)
– per quale fine? per quale scopo? (per il complemento di fine o scopo)
– da chi? da che cosa? da dove? (per il complemento di origine o separazione)
– fatto di che cosa? di quale materia? (per il complemento di materia)

Trovi il materiale pronto per la stampa qui:

Note:
– nelle presentazioni successive si consiglia di introdurre un solo simbolo e una sola freccia alla volta;
– per i complementi indiretti (frecce arancio) le frecce pronte riguardano i complementi più importanti, ma può succedere che i bambini incontrino complementi indiretti diversi. In questo caso i bambini stessi potranno creare delle nuove frecce con le domande che servono. Nel mio materiale ho cercato di preparare quanti più complementi possibile, prevedendo di introdurre sempre un complemento alla volta.

Complementi indiretti col metodo Montessori
Presentazione

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase. Abbiamo imparato a riconoscere il soggetto, il predicato, il complemento oggetto e i complementi indiretti. Vi ricordate cosa abbiamo detto dei complementi indiretti?”. Ricapitoliamo insieme quello che sappiamo
– scriviamo su una striscia di carta una frase, ad esempio ALMA PREPARA I BISCOTTI ed analizziamola insieme dicendo: “ALMA è il soggetto, PREPARA il predicato e I BISCOTTI il complemento oggetto o diretto”

– diciamo: “Abbiamo detto che i complementi indiretti completano la frase in vari modi e non ricevono l’azione direttamente. Proviamo a completare la frase”
– aggiungiamo: ALMA PREPARA I BISCOTTI CON LA NONNA NELLA SUA CUCINA QUESTO POMERIGGIO

– chiediamo: “Cos’è CON LA NONNA?”. I bambini rispondono: “Un complemento indiretto”
– mettiamo la freccia arancio che abbiamo usato per i complementi indiretti in generale con le domande ‘…chi? …che cosa?’ sul piano di lavoro, sotto alla frase, a sinistra

– diciamo: “Nei giorni scorsi abbiamo usato questa freccia per i complementi indiretti ed i simbolo del cerchio piccolo arancio”
– diciamo: “nei prossimi giorni impareremo ad usare queste frecce arancio per i complementi indiretti, che contengono domande più specifiche, e per ogni complemento indiretto useremo un cerchio piccolo arancio”. Mostriamo in questa fase solo le frecce che rientrano nella stella logica che useremo nei seguenti esercizi:

– “per il complemento indiretto della nostra frase, ad esempio, la domanda corretta sarebbe ‘con chi? con che cosa?’
– mettiamo sotto alla frase, a sinistra, la freccia arancio con le domande ‘con chi? con che cosa?’
– tagliamo dalla frase CON LA NONNA e mettiamo le parole a fianco del simbolo arancio

– diciamo: “Anche NELLA SUA CUCINA è un complemento diretto, ma richiede una domanda diversa”
– mettiamo la freccia arancio con la domanda ‘dove?’ e il simbolo arancio piccolo in colonna sotto al primo. Tagliamo le parole NELLA SUA CUCINA e mettiamole a fianco del simbolo

– diciamo: “Anche QUESTO POMERIGGIO è un complemento indiretto, ma risponde alla domanda ‘quando?’
– mettiamo la freccia arancio con la domanda ‘quando?’ e il simbolo arancio in colonna sotto agli altri. Mettiamo al fianco del simbolo le parole QUESTO POMERIGGIO

– diciamo: “Su ognuna di queste frecce arancio c’è una domanda per un complemento indiretto che possiamo incontrare in una frase”
– incolonniamo le restanti frecce arancio affiancandole ad un cerchio piccolo arancio
– indichiamo la freccia arancio per i complementi indiretti in generale, e poi indichiamo le frecce arancio per i singoli complementi indiretti e leggiamole


– diciamo: “Nei prossimi giorni conosceremo più da vicino ogni complemento indiretto”
– non serve registrare l’attività sui quaderni di grammatica.

Complementi indiretti col metodo Montessori
Scopo

– comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti
– introdurre le nuova frecce arancio per i complementi indiretti da usare al posto della freccia arancio con la scritta COMPLEMENTI INDIRETTI o le domande …chi? … che cosa?

Note:

– dopo questa presentazione si consiglia di introdurre un solo cerchio arancio e una sola freccia arancio nuova alla volta.
– ci sono tre presentazioni per ogni complemento:
prima: si usa la freccia con scritta soltanto la domanda (simboli C1a)
seconda: si usa la freccia con la domanda scritta su una facciata e il nome del complemento sull’altra (simboli C1b)
terza: si usano le frecce con scritto soltanto il nome del complemento (simboli C1c)

Età:

– dai 9 ai 12 anni.

ANALISI LOGICA – materiale stampabile e stella logica Montessori

ANALISI LOGICA – materiale stampabile e stella logica Montessori, per conoscere i complementi indiretti e analizzare la frase semplice e complessa.

Scatola C1a per l’analisi logica

Le frecce riportano soltanto le domande che i bambini usano per analizzare la frase. Per comporre la stella logica 1 (su foglio A 3) basta ritagliare gli elementi e incollarli sul foglio seguendo il modello:

Le stelle logiche in commercio per il livello 1 sono così:

simboli muti:

– cerchi rossi con la scritta PREDICATO
– cerchi neri grandi  (per il soggetto)
– cerchi neri medi (per il complemento oggetto o diretto)
– cerchi arancio piccoli (per i complementi indiretti)
– cerchi azzurri piccoli (per il complemento di specificazione)
– triangoli azzurri (per l’attributo e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un aggettivo)
– triangoli neri (per l’apposizione e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un sostantivo)

frecce nere:

– chi è che?… che cosa è che?… (per il soggetto)
– chi? che cosa? (per il complemento oggetto o diretto)
– con quale caratteristica? (per apposizione  e per il complemento predicativo e il nome del predicato nominale quando sono rappresentati da un sostantivo)

– per i complementi più importanti, frecce arancio con le domande:

– …chi? … che cosa? (per i complementi indiretti in generale)
– a chi? a che cosa? (per il complemento di termine)
– per mezzo di chi? per mezzo di che cosa? (per il complemento di mezzo o strumento)
– come? in che modo? in che maniera? (per il complemento di modo o maniera)
– dove? (per il complemento di luogo)
– quando? (per il complemento di tempo)
– perchè? per quale motivo? per quale causa? (per il complemento di causa)
– con chi? con che cosa? (per il complemento di compagnia e unione)
– da chi? da che cosa? (per il complemento di agente e causa efficiente)
– per quale fine? per quale scopo? (per il complemento di fine o scopo)
– da chi? da che cosa? da dove? (per il complemento di origine o separazione)
– fatto di che cosa? di quale materia? (per il complemento di materia)

– per gli altri complementi indiretti frecce arancio con le domande:

– dove? in quale luogo? (per il complemento di stato in luogo)
– dove? verso dove? (per il complemento di moto a luogo)
– da dove? da quale luogo? (per il complemento di moto da luogo)
– per dove? attraverso quale luogo? (per il complemento di moto per luogo)
– quando? a quando? per quando? in quale periodo? (per il complemento di tempo determinato)
– per quanto tempo? in quanto tempo? da quanto tempo? (per il complemento di tempo continuato)
– di chi? di che cosa? (per il complemento di abbondanza o privazione)
– di chi? di che cosa? a proposito di chi? a proposito di che cosa? (per il complemento di argomento)
– di che cosa? per che cosa? a che cosa? con che cosa? (per il complemento di colpa e pena)
– nonostante chi? nonostante che cosa? (per il complemento concessivo)
– di chi? di che cosa? di quale nome? (per il complemento di denominazione)
– quanto? a che distanza? (per il complemento di distanza)
– ogni quanto? in quale proporzione o distribuzione? (per il complemento distributivo)
– senza chi? senza che cosa? eccetto chi? eccetto che cosa? (per il complemento di esclusione)
– a quanti anni? di quanti anni? (per il complemento d’età)
– per che cosa? limitatamente a che cosa? (per il complemento di limitazione)
– di chi? di che cosa? quanto chi? quanto che cosa? come chi? come che cosa? (per il complemento di paragone)
– tra chi? tra che cosa? (per il complemento partitivo)
– di che qualità? come? (per il complemento di qualità)
– quanto? di quanto? per quanto? (per il complemento di quantità o misura)
– tra chi? tra quali cose? (per il complemento di rapporto o relazione)
– al posto di chi? al posto di cosa? invece di chi? invece di che cosa? (per il complemento di sostituzione o scambio)
– quanto? a quanto? (per il complemento di stima e prezzo)
– per chi? per che cosa? a vantaggio o a danno di chi? a vantaggio o a  danno di che cosa? (per il complemento di vantaggio e svantaggio)

frecce azzurre:

– – di chi? di che cosa? (per il complemento di specificazione)
– con quale caratteristica? (per l’attributo e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un aggettivo)

_________________________

Scatola C1b per l’analisi logica

E’ anche detta scatola ponte perchè le frecce riportano le domande che i bambini usano per analizzare la frase da un lato e il nome dell’elemento della frase dall’altro. Per comporre la stella logica 2 (su foglio A3) basta ritagliare gli elementi e incollarli sul foglio seguendo il modello:

simboli muti:

– cerchi rossi con la scritta PREDICATO
– cerchi neri grandi  (per il soggetto)
– cerchi neri medi (per il complemento oggetto o diretto)
– cerchi arancio piccoli (per i complementi indiretti)
– cerchi azzurri piccoli (per il complemento di specificazione)
– triangoli azzurri (per l’attributo e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un aggettivo)
– triangoli neri (per l’apposizione e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un sostantivo)

frecce nere (stampate fronte e retro):

– chi è che?… che cosa è che? /soggetto
– chi? che cosa? / complemento oggetto
– con quale caratteristica?/ apposizione
– con quale caratteristica?/ complemento predicativo (quando è un sostantivo)
– con quale caratteristica?/ nome del predicato (quando è un sostantivo)

– per i complementi più importanti, frecce arancio stampate fronte e retro:

– …chi? … che cosa? /complementi indiretti
– a chi? a che cosa? / complemento di termine
– per mezzo di chi? per mezzo di che cosa? / complemento di mezzo o strumento
– come? in che modo? in che maniera? / complemento di modo o maniera
– dove? / complemento di luogo
– quando? /complemento di tempo
– perchè? per quale motivo? per quale causa? / complemento di causa
– con chi? con che cosa? / complemento di compagnia e unione
– da chi? da che cosa? / complemento di agente e causa efficiente
– per quale fine? per quale scopo? / complemento di fine o scopo
– da chi? da che cosa? da dove? / complemento di origine o separazione
– fatto di che cosa? di quale materia? / complemento di materia

– per gli altri complementi indiretti frecce arancio stampate fronte e retro:

– dove? in quale luogo? / complemento di stato in luogo
– dove? verso dove? / complemento di moto a luogo
– da dove? da quale luogo? / complemento di moto da luogo
– per dove? attraverso quale luogo? / complemento di moto per luogo
– quando? a quando? per quando? in quale periodo? / complemento di tempo determinato
– per quanto tempo? in quanto tempo? da quanto tempo? / complemento di tempo continuato
– di chi? di che cosa? / complemento di abbondanza o privazione
– di chi? di che cosa? a proposito di chi? a proposito di che cosa? / complemento di argomento
– di che cosa? per che cosa? a che cosa? con che cosa? /complemento di colpa e pena
– nonostante chi? nonostante che cosa? / complemento concessivo
– di chi? di che cosa? di quale nome? / complemento di denominazione
– quanto? a che distanza? / complemento di distanza
– ogni quanto? in quale proporzione o distribuzione? / complemento distributivo
– senza chi? senza che cosa? eccetto chi? eccetto che cosa? / complemento di esclusione
– a quanti anni? di quanti anni? / complemento d’età
– per che cosa? limitatamente a che cosa? / complemento di limitazione
– di chi? di che cosa? quanto chi? quanto che cosa? come chi? come che cosa? / complemento di paragone
– tra chi? tra che cosa? / complemento partitivo
– di che qualità? come? / complemento di qualità
– quanto? di quanto? per quanto? / complemento di quantità o misura
– tra chi? tra quali cose? / complemento di rapporto o relazione
– al posto di chi? al posto di cosa? invece di chi? invece di che cosa? / complemento di sostituzione o scambio
– quanto? a quanto? / complemento di stima e prezzo
– per chi? per che cosa? a vantaggio o a danno di chi? a vantaggio o a  danno di che cosa? / complemento di vantaggio e svantaggio

frecce azzurre stampate fronte e retro:

– con quale caratteristica? / attributo
– con quale caratteristica? / complemento predicativo (quando è un aggettivo)
– con quale caratteristica? / parte nominale del predicato (quando è un aggettivo)
– di chi? di che cosa? / per il complemento di specificazione

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Scatola C1c per l’analisi logica col metodo Montessori

Le frecce riportano soltanto i nomi degli elementi della frase. Per comporre la stella logica 3 (su foglio A3) basta ritagliare gli elementi e incollarli sul foglio seguendo il modello:

simboli:

– cerchi rossi con la scritta PREDICATO
– cerchi neri grandi  (per il soggetto)
– cerchi neri medi (per il complemento oggetto o diretto)
– cerchi arancio piccoli (per i complementi indiretti)
– cerchi azzurri piccoli (per il complemento di specificazione)
– triangoli azzurri (per l’attributo e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un aggettivo)
– triangoli neri (per l’apposizione e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un sostantivo)

frecce nere:

– soggetto
– complemento oggetto
– apposizione
– complemento predicativo (quando è un sostantivo)
– nome del predicato (quando è un sostantivo)

– per i complementi più importanti, frecce arancio:

– complementi indiretti
– complemento di termine
– complemento di mezzo o strumento
– complemento di modo o maniera
– complemento di luogo
– complemento di tempo
– complemento di causa
– complemento di compagnia e unione
– complemento di agente e causa efficiente
– complemento di fine o scopo
– complemento di origine o separazione
– complemento di materia

– per gli altri complementi indiretti frecce arancio:

– complemento di stato in luogo
– complemento di moto a luogo
– complemento di moto da luogo
– complemento di moto per luogo
– complemento di tempo determinato
– complemento di tempo continuato
– complemento di abbondanza o privazione
– complemento di argomento
– complemento di colpa e pena
– complemento concessivo
– complemento di denominazione
– complemento di distanza
– complemento distributivo
– complemento di esclusione
– complemento d’età
– complemento di limitazione
– complemento di paragone
– complemento partitivo
– complemento di qualità
– complemento di quantità o misura
– complemento di rapporto o relazione
– complemento di sostituzione o scambio
– complemento di stima e prezzo
– complemento di vantaggio e svantaggio

frecce azzurre:

– attributo
– complemento di specificazione
– complemento predicativo (quando è un aggettivo)
– parte nominale del predicato (quando è un aggettivo).

Analisi logica Montessori: quarta presentazione dei complementi indiretti

Analisi logica Montessori: quarta presentazione dei complementi indiretti. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Analisi logica Montessori: quarta presentazione dei complementi indiretti


Materiale
:
– frasi preparate
– Scatola per l’analisi logica Montessori B1d
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera con la scritta: SOGGETTO
una freccia nera con la scritta: COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO
una freccia arancio con la scritta: COMPLEMENTI INDIRETTI.

Analisi logica Montessori: quarta presentazione dei complementi indiretti
pdf qui:

Analisi logica Montessori: quarta presentazione dei complementi indiretti
Presentazione
:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale elencato sopra
– scegliamo una frase, ad esempio MARTA INDOSSA LA SCIARPA COL BERRETTO
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Indossa”
– chiediamo a un bambino di ritagliare la parola dalla frase
– mettiamo il cerchio rosso al centro del piano di lavoro e mettiamo il verbo INDOSSA sul cerchio rosso

– diciamo: “Chi è che indossa?”. I bambini rispondono: “Marta”. Diciamo: “Marta è il soggetto”
– diciamo: “Ora metteremo la parola MARTA sul simbolo del soggetto, il cerchio nero grande”
– mettiamo il cerchio grande nero a sinistra del cerchio rosso. Mettiamo la freccia nera SOGGETTO tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio nero

– chiediamo: “Marta indossa cosa?”. I bambini rispondono: “La sciarpa”
– diciamo: “Ora metteremo le parole LA SCIARPA sul simbolo del complemento oggetto o diretto, cioè sul cerchio nero medio”
– mettiamo il cerchio nero medio a destra del cerchio rosso e mettiamo il complemento oggetto LA SCIARPA sul cerchio medio nero
– mettiamo la freccia nera COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio medio nero

– chiediamo: “Marta indossa la sciarpa con che cosa?”. I bambini rispondono: “COL BERRETTO”
– diciamo “COL BERRETTO è il complemento indiretto”
– mettiamo le parole COL BERRETTO sul simbolo che rappresenta i complementi indiretti, cioè il cerchio arancio piccolo”
– mettiamo il cerchio arancio piccolo un po’ più in alto rispetto al cerchio rosso e a destra
– mettiamo la freccia arancio COMPLEMENTI INDIRETTI  tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo in modo che punti verso il cerchio arancio

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Analisi logica Montessori: quarta presentazione dei complementi indiretti
Scopo
:
– comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti.
– introdurre la nuova freccia con la scritta COMPLEMENTI INDIRETTI.

Età:
– dai 9 ai 12 anni.

Analisi logica Montessori: terza presentazione dei complementi indiretti

Analisi logica Montessori: terza presentazione dei complementi indiretti. Presentazioni ed esercizi per bambini ella scuola primaria.

Analisi logica Montessori: terza presentazione dei complementi indiretti

Materiale:
– frasi preparate
– Scatola per l’analisi logica Montessori B1d:


Dalla scatola ci serviranno:
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera con la scritta: “chi è che?… che cosa è che?…” su una facciata e la scritta SOGGETTO sull’altra
una freccia nera con la scritta: “chi? che cosa?” su una facciata e la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO sull’altra
una freccia arancio con la scritta: “…chi? …che cosa?” su una facciata e la scritta COMPLEMENTI INDIRETTI sull’altra.

 

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale elencato sopra
– scegliamo una frase, ad esempio ANTONIO HA PREPARATO UNA TORTA PER CARLOTTA

– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Ha preparato”
– chiediamo a un bambino di ritagliare la parola dalla frase
– mettiamo il cerchio rosso al centro del piano di lavoro e mettiamo il verbo HA PREPARATO sul cerchio rosso

– diciamo: “Chi è che ha preparato?”. I bambini rispondono: “Antonio”
– diciamo: “Ora metteremo la parola ANTONIO sul simbolo del soggetto, il cerchio nero grande”
– mettiamo il cerchio grande nero a sinistra del cerchio rosso. Mettiamo la freccia nera con le domande ‘chi è che?… che cosa è che?…’ tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio nero e voltiamola dalla parte in cui è scritto SOGGETTO


– chiediamo: “Antonio ha preparato cosa?”. I bambini rispondono: “Una torta”
– diciamo: “Ora metteremo le parole UNA TORTA sul simbolo del complemento oggetto o diretto, cioè sul cerchio nero medio”
– mettiamo il cerchio nero medio a destra del cerchio rosso e mettiamo il complemento oggetto UNA TORTA sul cerchio medio nero
– mettiamo la freccia nera con le domande ‘chi? che cosa?’ tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio medio nero e voltiamola dalla parte in cui è scritto COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO


– chiediamo: “Antonio ha preparato una torta per chi?”. I bambini rispondono: “Per Carlotta”
– diciamo “PER CARLOTTA è un complemento indiretto”
– mettiamo le parole PER CARLOTTA sul simbolo che rappresenta i complementi indiretti, cioè il cerchio arancio piccolo”
– mettiamo il cerchio arancio piccolo un po’ più in alto rispetto al cerchio rosso e a destra
– mettiamo la freccia arancio con le domande ‘…chi? …che cosa?’  tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo in modo che punti verso il cerchio arancio, poi voltiamo la freccia dal lato che porta la scritta COMPLEMENTO INDIRETTO


– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Analisi logica Montessori: terza presentazione dei complementi indiretti
Scopo
:
– comprendere la costruzione della frase
– comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti.
– introdurre la nuova freccia con la scritta COMPLEMENTI INDIRETTI.

Analisi logica Montessori: terza presentazione dei complementi indiretti
Età
:
– dai 9 ai 12 anni.

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Analisi logica Montessori: terza presentazione dei complementi indiretti

Analisi logica Montessori: seconda presentazione dei complementi indiretti

Analisi logica Montessori: seconda presentazione dei complementi indiretti. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiale:
– frasi preparate
Scatola per l’analisi logica Montessori B1c:

Dalla scatola useremo:


un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera con la scritta: “chi è che?… che cosa è che?…”
una freccia nera con la scritta: “chi? che cosa?”
una freccia arancio con la scritta: “…chi? …che cosa?”

Analisi logica Montessori: seconda presentazione dei complementi indiretti
Presentazione
:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale elencato sopra
– scegliamo una frase, ad esempio LA NONNA HA REGALATO UNA PALLA A GAIA


– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Ha regalato”
– chiediamo a un bambino di ritagliare la parola dalla frase
– mettiamo il cerchio rosso al centro del piano di lavoro e mettiamo il verbo HA REGALATO sul cerchio rosso

– diciamo: “Chi è che ha regalato?”. I bambini rispondono: “La nonna”
– diciamo: “Ora metteremo le parole LA NONNA sul simbolo del nome che rappresenta la persona che esegue l’azione, il cerchio nero grande”
– mettiamo il cerchio grande nero a sinistra del cerchio rosso. Mettiamo la freccia nera con le domande ‘chi è che?… che cosa è che?…’ tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio nero

– chiediamo: “La nonna ha regalato cosa?”. I bambini rispondono: “Una palla”
– diciamo: “Ora metteremo le parole UNA PALLA sul simbolo del nome che rappresenta la cosa che riceve l’azione, cioè sul cerchio nero medio”
– mettiamo il cerchio nero medio fino a destra del cerchio rosso e mettiamo il complemento oggetto UNA PALLA sul cerchio medio nero
– mettiamo la freccia nera con le domande ‘chi? che cosa?’ tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio medio nero


– chiediamo: “La nonna ha regalato una palla a chi?”. I bambini rispondono: “A Gaia”
– diciamo: “GAIA è un complemento indiretto. Il complemento oggetto è diretto perchè riceve l’azione direttamente. I complementi indiretti completano la frase in vari modi e non ricevono l’azione direttamente. I complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto. La prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione. Il simbolo per i complementi indiretti è un piccolo cerchio arancio”
– diciamo: “Ora metteremo il cerchio arancio piccolo un po’ più in alto rispetto al cerchio rosso e a destra”
– mettiamo il cerchio arancio piccolo come abbiamo indicato e mettiamo la freccia arancio con le domande ‘…chi? …che cosa?’  tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo in modo che punti verso il cerchio arancio


– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Analisi logica Montessori: seconda presentazione dei complementi indiretti
Scopo
:
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti.
– introdurre le nuove domande da usare per i complementi indiretti.

Età:
– dai 9 ai 12 anni.

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Analisi logica Montessori: seconda presentazione dei complementi indiretti

Analisi logica Montessori: prima presentazione dei complementi indiretti

Analisi logica Montessori: prima presentazione dei complementi indiretti. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiale:
– Scatola per l’analisi logica Montessori B1a:

Dalla scatola useremo:
un cerchio rosso con la scritta VERBO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
due frecce nere mute
una freccia arancio muta
– frasi pronte.

Analisi logica Montessori: prima presentazione dei complementi indiretti
Presentazione
:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale elencato sopra
– scegliamo una frase, ad esempio ALICE MOSTRA UN DISEGNO A FRANCESCA

– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il verbo?”. I bambini rispondono: “Mostra”
– chiediamo a un bambino di ritagliare la parola dalla frase
– facciamo scivolare il cerchio rosso verso il centro del piano di lavoro e mettiamo il verbo MOSTRA sul cerchio rosso

– diciamo: “Chi è che mostra?”. I bambini rispondono: “Alice”
– diciamo: “Ora metteremo la parola ALICE sul simbolo del nome che rappresenta la persona che esegue l’azione, il cerchio nero grande”
– facciamo scivolare il cerchio grande nero fino a posizionarlo a sinistra del cerchio rosso. Mettiamo una freccia nera tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio nero

– chiediamo: “Alice mostra cosa?”. I bambini rispondono: “Un disegno”
– diciamo: “Ora metteremo le parole UN DISEGNO sul simbolo del nome che rappresenta la cosa che riceve l’azione, cioè sul cerchio nero medio”
– mettiamo il cerchio nero medio a destra del cerchio rosso e mettiamo il complemento oggetto UN DISEGNO sul cerchio medio nero. Mettiamo una freccia nera tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio medio nero

– chiediamo: “Alice mostra un disegno a chi?”. I bambini rispondono: “A Francesca”
– diciamo: “Il cerchio nero piccolo è il simbolo che rappresenta la persona che riceve l’azione indirettamente. Francesca è un complemento indiretto. Il complemento oggetto è diretto perché riceve l’azione direttamente. I complementi indiretti completano la frase in vari modi e non ricevono l’azione direttamente. I complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto. La prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione. Il simbolo per i complementi indiretti è un piccolo cerchio nero”
– diciamo: “Ora metteremo il cerchio arancio piccolo un po’ più in alto rispetto al cerchio rosso e a destra”
– mettiamo il cerchio arancio piccolo come abbiamo indicato e mettiamo una freccia arancio tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo in modo che punti verso il cerchio arancio

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Analisi logica Montessori: prima presentazione dei complementi indiretti – Scopo:
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti.
– introdurre i complementi indiretti.

Età:
– dai 9 ai 12 anni.

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Analisi logica Montessori: prima presentazione dei complementi indiretti

Analisi logica Montessori: scatola A3, tavola, tabella e questionario

Analisi logica Montessori: scatola A3, tavola, tabella e questionario. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiali:
– matita
– righello
– fogli a righe
– una raccolta di immagini ricche di azioni
– scatola dei simboli per l’analisi logica Montessori A3
– tavola A3
– tabella A3

Dalla scatola dei simboli per l’analisi logica Montessori A3:
– un cerchio rosso con la scritta ‘predicato’
– un cerchio nero grande
– un cerchio nero medio
– una freccia nera con la scritta ‘soggetto’
– una freccia nera con la scritta ‘complemento oggetto o diretto’.

La tavola può essere stampata in formato A4 o, meglio, si possono incollare i simboli a grandezza naturale su un foglio più grande.

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato ad analizzare le frasi”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi svolgeremo insieme una nuova attività con le frasi”
– mostriamo la tavola A3  e discutiamone coi bambini


– chiediamo a un bambino di riprodurre il grafico presente nella tavola A3 utilizzando i simboli mobili della scatola A3


– parliamo del contenuto della scatola A3 dicendo: “In questa scatola non ci sono domande, ma soltanto i termini predicato, soggetto e complemento oggetto”
– parliamo della tavola A3 dicendo: “La tavola non presenta domande, ma soltanto i termini predicato, soggetto e complemento oggetto”
– diciamo: “Oggi impareremo a registrare il nostro lavoro in un modo diverso”
– diamo ad ogni bambino un foglio di carta a righe
– chiediamo di piegare il foglio lungo la metà verticale, mostrando come fare
– chiediamo di tracciare una linea lungo la piegatura usando matita e righello, mostrando come fare


– chiediamo di scrivere la parola TESTO nella prima riga della colonna di destra
– chiediamo di scrivere la parola ANALISI nella prima riga della colonna di sinistra. Sotto alla parola ANALISI scriviamo in colonna le parole PREDICATO, SOGGETTO, COMPLEMENTO OGGETTO


– diciamo: “Useremo la tavola A3 per aiutarci a ricordare i termini che ci servono ad analizzare la frase”
– chiediamo ai bambini di formulare una frase che si accordi con lo schema illustrato nella tavola A3. Se i bambini hanno difficoltà ad inventare la frase, possono guardare le immagini per trarre suggerimenti
– ogni bambino scrive la frase nella prima riga della colonna contrassegnata dalla parola TESTO, ad esempio un bambino scrive CAMILLA LEGGE UN ROMANZO


– indichiamo il predicato sulla tavola e sulla tabella
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. Il bambino risponde: “Legge”. Chiediamo di scrivere la risposta nella colonna di destra, a fianco della parola PREDICATO
– indichiamo il soggetto sulla tavola e sulla tabella


– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. Il bambino risponde: “Camilla”. Chiediamo di scrivere la risposta nella colonna di destra, a fianco della parola SOGGETTO
– indichiamo il complemento oggetto sulla tavola e sulla tabella


– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “Un romanzo”. Chiediamo a un bambino di scrivere la risposta nella colonna di destra, a fianco delle parole COMPLEMENTO OGGETTO


– ripetiamo la procedura con altre frasi
– i bambini registrano questa attività sui loro quaderni di grammatica
– i bambini continuano ad esercitarsi da soli con altre frasi
– nei giorni seguenti i bambini possono eseguire l’analisi logica solo per mezzo della compilazione del questionario.

Analisi logica Montessori: scatola A3 – Scopo:
– comprendere la relazione tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome che rappresentano il soggetto e il complemento oggetto
– introdurre la Tavola A3
– introdurre la Tabella A3
– presentare un nuovo metodo per registrare l’analisi logica: il questionario.

Analisi logica Montessori: scatola A3  – Età:
– dagli 8 ai 9 anni.

Analisi logica Montessori: scatola A3

Analisi logica Montessori: tabella A2 per la costruzione di frasi

Analisi logica Montessori: tabella A2 per la costruzione di frasi. Esercizi e presentazioni per bambini della scuola primaria.

Materiali:
– matita
– righello
– strisce di carta bianca
– penna nera
– fogli a righe
– tavola A2
– tabella A2


– dalla scatola per l’analisi logica Montessori A2:

un cerchio rosso con la scritta VERBO su una facciata e la scritta PREDICATO sull’altra

un cerchio grande nero
un cerchio medio nero
una freccia nera con la scritta “chi è che?… che cosa è che?…” su una facciata e la scritta SOGGETTO sull’altra

una freccia nera con la scritta “chi? che cosa?” su una facciata e la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO sull’altra

Scatola A2 per l’analisi logica

Analisi logica Montessori: tabella A2 per la costruzione di frasi

Per la TAVOLA A2 possiamo stampare questa su foglio A4:

Tabelle A2 per l’analisi logica

Analisi logica Montessori: tabella A2 per la costruzione di frasi


Presentazione
:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato ad analizzare le frasi”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi svolgeremo insieme una nuova attività con le frasi”
– mostriamo la Tavola A2. Chiediamo a un bambino di prendere dalla scatola i simboli che si trovano stampati nella Tavola A2
– diciamo: “Oggi  vedremo come possiamo registrare i nostri lavori di analisi logica in un modo diverso”
– diamo ad ogni bambino un foglio a righe. Pieghiamolo in tre parti e con matita e righello disegniamo tre colonne



– diciamo: “Scriviamo la parola DOMANDA in alto, nella prima colonna a sinistra”
– diciamo: “Scriviamo la parola RISPOSTA nella colonna centrale”
diciamo: “Scriviamo ELEMENTO DELLA FRASE nella colonna di destra”


– diciamo: “Useremo la Tavola A2 come aiuto per ricordare le domande”
– scriviamo una frase su una striscia di carta con la penna nera, ad esempio EVA DIPINGE UN ARCOBALENO


– chiediamo: “Qual è la prima domanda?”. I bambini rispondono: “Qual è il verbo?”
– chiediamo ai bambini di scrivere la domanda nella prima colonna della tabella che hanno disegnato sui loro fogli a righe in questo modo: 1. Qual è il verbo?


– chiediamo: “Qual è la risposta alla domanda?” I bambini rispondono: “Dipinge”
– chiediamo ai bambini di scrivere la risposta nella seconda colonna, in questo modo: 1. dipinge
– chiediamo: “Quale parte della frase contiene il verbo?”. I bambini rispondono: “Il predicato”
– chiediamo ai bambini di scrivere la risposta nella terza colonna, in questo modo: 1. predicato


– chiediamo: “Qual è la seconda domanda?”. I bambini rispondono: “Chi è che dipinge?”
– chiediamo ai bambini di scrivere la risposta nella prima colonna, in questo modo: 2. chi è che dipinge?
– chiediamo: “Qual è la risposta alla domanda?”. I bambini rispondono: “Eva”
– chiediamo ai bambini di scrivere questa risposta nella seconda colonna in questo modo: 2. Eva
– chiediamo: “Quale parte della frase contiene la persona, animale, cosa che esegue l’azione?”. I bambini rispondono: “Il soggetto”
– chiediamo ai bambini di scrivere la risposta nella terza colonna in questo modo: 2. soggetto


– chiediamo: “Qual è la terza domanda?”. I bambini rispondono: “Eva dipinge cosa?”
– chiediamo ai bambini di scrivere la domanda nella prima colonna in questo modo: 3. Eva dipinge cosa?
– chiediamo: “Qual è la risposta alla domanda?”. I bambini rispondono: “Un arcobaleno”
– chiediamo ai bambini di scrivere la risposta nella seconda colonna, in questo modo: 3. un arcobaleno
– chiediamo: “Quale parte della frase contiene la persona, cosa, animale che riceve l’azione?”. I bambini rispondono: “Complemento oggetto”
– chiediamo ai bambini di scrivere la risposta nella terza colonna, in questo modo: 3. complemento oggetto


– ripetiamo la procedura con altre frasi
– i bambini registrano l’esercizio sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini svolgono questa attività in modo indipendente
– dopo la presentazione iniziale, i bambini possono usare la Tabella A2 da sola.

Scopo:
– comprendere la costruzione della frase
– comprendere la relazione tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome che rappresentano il soggetto e il complemento oggetto
– introdurre un nuovo metodo per registrare il lavoro di analisi logica: la Tabella A2.

Età:
– dai 7 ai 9 anni.

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Analisi logica Montessori: tabella A2 per la costruzione di frasi

Analisi logica Montessori: tavola A2 per la costruzione di frasi

Analisi logica Montessori: tavola A2 per la costruzione di frasi. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiali:
– tavola A2
– strisce di carta bianca
– penna nera
– dai simboli della scatola per l’analisi logica Montessori A2:

un cerchio rosso con la scritta VERBO su una facciata e la scritta PREDICATO sull’altra

un cerchio grande nero
un cerchio medio nero
una freccia nera con la scritta “chi è che?… che cosa è che?…” su una facciata e la scritta SOGGETTO sull’altra

una freccia nera con la scritta “chi? che cosa?” su una facciata e la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO sull’altra

Per la TAVOLA A2 possiamo stampare questa su foglio A4:

o, meglio, incollare i simboli mobili a grandezza normale su un foglio più grande, aggiungendo le parole SOGGETTO e COMPLEMENTO OGGETTO o DIRETTO

Analisi logica Montessori: tavola A2

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato ad analizzare le frasi”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi svolgeremo insieme una nuova attività con le frasi”
– mostriamo la tavola A2  e discutiamone coi bambini. La tavola mostra il cerchio grande nero del soggetto a sinistra, la prima freccia nera con la scritta “chi è che?… che cosa è che?…” che punta verso il soggetto, il cerchio rosso con la scritta “verbo”, la seconda freccia nera con la scritta “chi? che cosa?” che punta verso il complemento oggetto, e il cerchio nero medio per il complemento oggetto. Lungo il margine sinistro della tavola si trova la scritta SOGGETTO e lungo il margine destro la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO
– scriviamo una frase su una striscia di carta bianca con la penna nera, ad esempio FRANCESCA CUOCE LA FRITTATA
– diciamo: “Ora lavoreremo con la scatola A2”. Chiediamo a un bambino di prendere dalla scatola i simboli che si trovano stampati nella Tavola A2
– chiediamo: “Qual è la prima domanda?”. I bambini rispondono: “Qual è il verbo?”
– diciamo: “La parte della frase che risponde alla domanda ‘Qual è il verbo?’ è chiamata predicato”. Mostriamo il cerchio rosso dal lato della scritta VERBO

– giriamo il cerchio rosso dal lato con la scritta PREDICATO

– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Cuoce”. Chiediamo a un bambino di ritagliare la parola dalla frase e di metterla sul simbolo che rappresenta il verbo, il cerchio rosso

– chiediamo: “Qual è la seconda domanda?”. I bambini rispondono: “Chi è che cuoce?”
– diciamo: “La parte della frase che risponde alla domanda ‘chi è che cuoce?’ è chiamata SOGGETTO. Il soggetto è la persona, cosa, animale che esegue l’azione
– mostriamo la prima freccia nera dalla parte delle domande ‘chi è che?… che cosa è che?…’.

Giriamo la freccia dalla parte della scritta SOGGETTO
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “Francesca”
– mettiamo la parola sul simbolo che rappresenta il soggetto, cioè il cerchio nero grande
– mettiamo la parola sul cerchio nero grande

– chiediamo: “Qual è la terza domanda?”. I bambini rispondono: “Francesca cuoce cosa?”
– diciamo: “La parte della frase che risponde alla domanda ‘Francesca cuoce cosa?’ è chiamata COMPLEMENTO OGGETTO. Il complemento oggetto è la persona, cosa, animale che riceve l’azione”
– mostriamo la freccia nera dalla parte delle domande ‘chi? che cosa?’e giriamola dalla parte della scritta COMPLEMENTO OGGETTO

– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “La frittata”
– mettiamo le parole sul simbolo che rappresenta il complemento oggetto, cioè il cerchio nero medio
– analizziamo la frase utilizzando la Tavola A2 al posto dei simboli mobili


– ripetiamo la procedura con altre frasi, e quando i bambini sono in grado di farlo potranno usare la tavola senza analizzare prima la frase con i simboli mobili
– i bambini continuano ad esercitarsi da soli con altre frasi
– l’attività sarà registrata sui quaderni di grammatica dopo aver presentato anche la Tabella A2, il giorno seguente

Analisi logica Montessori: tavola A2
Scopo
:
– comprendere la costruzione della frase
– comprendere la relazione tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome che rappresentano il soggetto e il complemento oggetto
– introdurre la Tavola A2.

Analisi logica Montessori: tavola A2
Età:

– dai 7 ai 9 anni.

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Analisi logica Montessori: tavola A2

Analisi logica Montessori: scatola A2 – domande e simboli ponte

Analisi logica Montessori: scatola A2 – domande e simboli ponte. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Analisi logica Montessori: scatola A2
Materiale
:

– strisce di carta bianca
– penna nera
– tavola A2 per l’analisi logica Montessori
– dalla scatola A2 i seguenti simboli:
un cerchio rosso con la scritta VERBO su una facciata e la scritta PREDICATO sull’altra

un cerchio grande nero
un cerchio medio nero
una freccia nera con la scritta “chi è che?… che cosa è che?…” su una facciata e la scritta SOGGETTO sull’altra

una freccia nera con la scritta “chi? che cosa?” su una facciata e la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO sull’altra

Analisi logica Montessori: scatola A2
Presentazione
:

– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato ad analizzare le frasi”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi svolgeremo insieme una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale elencato
– scriviamo una frase su una striscia di carta bianca, ad esempio IL PARRUCCHIERE TAGLIA I CAPELLI
– diciamo: “Nei giorni scorsi abbiamo lavorato con la scatola A1. Il materiale di questa nuova scatola è simile, ma ha qualcosa in più”
– chiediamo: “Qual è la prima domanda?”. I bambini rispondono: “Qual è il verbo?”
– diciamo: “La parte di questa frase che risponde alla domanda ‘Qual è il verbo?’ è chiamata PREDICATO”. Mostriamo il cerchio rosso dalla parte della scritta VERBO


diciamo: “La parola predicato viene dalla parola latina praedicare, che significa predicare
– giriamo il cerchio rosso per mostrare la parola PREDICATO scritta sulla facciata opposta a VERBO


– chiediamo ai bambini: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Taglia”. Chiediamo a un bambino di ritagliare la parola TAGLIA dalla frase. Mettiamo il predicato sul simbolo che rappresenta il verbo, cioè il cerchio rosso


– chiediamo: “Qual è la seconda domanda?”. I bambini rispondono: “Chi è che taglia?”
– diciamo: “La parte della frase che risponde alla domanda “Chi è che taglia” si chiama SOGGETTO. Il soggetto è la persona, l’animale o la cosa che esegue l’azione”
– mostriamo la prima freccia nera che mostra le domande “chi è che?… che cosa è che?…”. Giriamo la freccia rendendo visibile ai bambini la facciata che porta la scritta SOGGETTO


– diciamo: “La parola SOGGETTO viene dal latino subicere che  significa mettere sotto la propria autorità.”
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “Il parrucchiere.”
– chiediamo a un bambino di  mettere il soggetto sul simbolo che lo rappresenta, cioè il cerchio grande nero
– facciamo scivolare il cerchio nero grande fino a portarlo a sinistra del cerchio rosso e mettiamo le parole IL PARRUCCHIERE sopra di esso. Poi mettiamo la freccia nera tra il cerchio rosso e quello nero in modo che punti verso il cerchio nero; la scritta visibile è SOGGETTO
– chiediamo: “Qual è la terza domanda?”. I bambini rispondono: “Il parrucchiere taglia che cosa?”
– diciamo: “La parte della frase che risponde alla domanda ‘Il parrucchiere taglia che cosa?’ è chiamata COMPLEMENTO OGGETTO o COMPLEMENTO DIRETTO”. Il complemento oggetto o diretto è la persona o la cosa che ricevono l’azione”
– mostriamo la seconda freccia nera che reca la domanda ‘chi? che cosa?’ sulla facciata visibile.

Giriamo e mostriamo l’altra facciata, con la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO


– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “I capelli.”


– mettiamo le parole I CAPELLI sul simbolo che rappresenta l’oggetto diretto, cioè il cerchio nero medio
– facciamo strisciare il cerchio nero medio fino ad arrivare a destra del cerchio rosso e mettiamo le parole I CAPELLI sul cerchio. Mettiamo poi la freccia nera tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio nero, con la facciata con la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO visibile


– diciamo: “Il verbo o predicato è rappresentato dal simbolo del cerchio rosso, che è lo stesso simbolo che usiamo per il verbo quando facciamo l’analisi grammaticale. Il cerchio rosso rappresenta il sole, perchè il predicato è pieno di energia. Il cerchio che rappresenta il predicato è il cerchio più grande di tutti. Il predicato è la parte più importante nella frase perchè dà azione al soggetto. Il predicato è la sola parte di una frase che può anche stare da solo, se il soggetto è sottinteso”
– diciamo: “Il cerchio che fa da simbolo per il soggetto è nero come il simbolo del nome che usiamo nell’analisi grammaticale. Il simbolo del soggetto è un cerchio perchè il soggetto può essere una famiglia del nome, o una parte di una famiglia del nome, o un pronome, o anche un’altra parte del discorso. Il cerchio che rappresenta il soggetto è più piccolo di quello che rappresenta il predicato perchè non può mai stare da solo. Il soggetto è un cerchio perchè è come un satellite del sole (il predicato). Il soggetto ha bisogno del predicato.”
– diciamo: “Il simbolo del complemento oggetto o diretto è nero come il simbolo del nome in analisi grammaticale. Il simbolo del complemento oggetto è un cerchio perchè il complemento oggetto può essere una famiglia del nome, o una parte di una famiglia del nome, o un pronome, o anche un’altra parte del discorso. Il cerchio che rappresenta il complemento oggetto è più piccolo di quello che rappresenta il soggetto perchè è meno importante del soggetto. Le frasi non hanno necessariamente bisogno di un complemento oggetto.”


– ripetiamo la procedura con altre frasi
– il bambino continuerà ad esercitarsi con questo materiale individualmente
– l’attività verrà registrata sui quaderni di grammatica quando presenteremo anche la tavola A2 e del questionario A2.

Analisi logica Montessori: scatola A2
Scopo
:
– comprendere la costruzione della frase
– comprendere la relazione tra il predicato con la famiglia del nome del soggetto e del complemento oggetto o diretto nella frase
– introdurre i termini di predicato, soggetto e complemento oggetto o diretto per nominare le parti della frase

Età:
– dai 7 ai 9 anni.

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Analisi logica Montessori: scatola A2

Analisi della lettura Montessori: tavola A1 e questionario

Analisi della lettura Montessori: tavola A1 e questionario. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Analisi della lettura Montessori – Materiale:


– tavola A1
– questionario A1
– carta a righe
– matita
– righello
– strisce di carta bianca
– penna nera

Possiamo stampare la Tavola A1 in formato A4, o meglio, per avere la tavola con i simboli nelle stesse dimensioni di quelli usati nell’analisi logica con la scatola A1, incollare secondo lo schema i simboli mobili su un cartoncino più grande.

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Presentazione della Tavola A1:
Dopo che i bambini si sono esercitati con i simboli mobili della scatola A1 analizzando un gran numero di frasi, possiamo introdurre la Tavola A1. La prima presentazione consisterà nella comparazione tra lo schema che i bambini creano con i simboli mobili con quello presente sulla tavola.
In seguito potremo fornire ai bambini delle frasi. I bambini separano le parti della frase isolando prima il verbo e ponendolo sul simbolo presente sulla tavola, poi il soggetto e il complemento oggetto, rispondendo alle domande.

Presentazione della tavola e del questionario A1:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato ad analizzare le frasi”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo con le frasi una nuova attività”
– diciamo: “Sto per mostrarvi come registrare il vostro lavoro nei vostri quaderni  di grammatica”
– diamo ad ogni bambino un foglio a righe e chiediamo di segnare la metà piegando il foglio e poi tracciare la linea verticale con la matita


– diciamo: “Scrivete la parola DOMANDA in alto nella colonna di sinistra”
– diciamo: “Scrivete la parola RISPOSTA in alto nella colonna di destra”


– diciamo: “Abbiamo una tavola e una tabella che ci possono aiutare a ricordare le domande”. Mostriamo la tavola e la tabella ai bambini


– scriviamo GIOVANNI CAMMINA su una striscia di carta con la penna nera


– chiediamo: “Qual è la prima domanda?”. I bambini rispondono: “Qual è il verbo?”. Invitiamo i bambini a scrivere questa domanda nella colonna di sinistra, in questo modo: 1. Qual è il verbo?
– chiediamo: “Qual è la risposta per questa domanda?”. I bambini rispondono: “Cammina”. Invitiamo i bambini a scrivere la risposta nella colonna di destra, in questo modo: 1. cammina
– chiediamo: “Qual è la seconda domanda?”. I bambini rispondono: “Chi è che cammina?”. Invitiamo i bambini a scrivere la domanda nella colonna di sinistra, in questo modo: 2. Chi è che cammina?
– Chiediamo: “Qual è la risposta a questa domanda?”. I bambini rispondono: “Giovanni”. Invitiamo i bambini a scrivere la risposta nella colonna di destra, in questo modo: 2. Giovanni


– ripetiamo la procedura con altre frasi, includendo anche frasi che contengono un oggetto, ad esempio LA BAMBINA BIONDA STA CHIUDENDO LA FINESTRA, tagliando la frase nelle sue parti per posarle sulla tavola e scrivendo le domande e le risposte sul foglio di carta a righe


– al termine della presentazione i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– i bambini continueranno ad esercitarsi nei giorni successivi ad analizzare frasi utilizzando i simboli mobili oppure la tavola e la tabella, prima guidati e poi in modo indipendente.

Analisi della lettura Montessori – Scopo:
– comprendere la costruzione della frase
– comprendere le relazioni che ci sono tra verbo e famiglie del nome del soggetto e dell’oggetto nella frase
– introdurre un nuovo metodo per registrare l’attività, cioè imparare ad usare il questionario
– introdurre la tavola A1

Analisi della lettura Montessori – Età:
– dai 7 ai 9 anni

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Analisi della lettura Montessori

Analisi della lettura Montessori con la scatola A-1

Analisi della lettura Montessori con la scatola A-1. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiali:

– strisce bianche di carta
– penna nera
– matita
– scatola A1 per l’analisi logica Montessori


– dalla scatola A1 per l’analisi logica Montessori:
un cerchio nero grande muto
un cerchio nero medio muto
un cerchio rosso con la scritta VERBO


una freccia nera su una facciata e con la scritta CHI E’ CHE?… CHE COSA E’ CHE?… sull’altra


una freccia nera su una facciata e con la scritta CHI?… CHE COSA?… sull’altra

Analisi della lettura Montessori con la scatola A-1

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come analizzare le frasi” e ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi svolgeremo insieme una nuova attività con le frasi”
– mettiamo i simboli per l’analisi logica elencati sul piano di lavoro, con le facciate scritte nascoste
– scriviamo una frase sulla striscia di carta con la penna nera, ad esempio ALMA BEVE UNA BIBITA FRESCA
– diciamo: “Ora analizzeremo questa frase come abbiamo già imparato a fare”
– chiediamo: “Vi ricordate qual è la prima domanda che dobbiamo farci?”. I bambini risponderanno: “Qual è l’azione?”
– ora dovremo chiederci “Qual è il verbo?”. I bambini rispondono: “Beve”
– facciamo scivolare il cerchio rosso verso il centro del piano di lavoro. Giriamo il cerchio per mostrare la parola VERBO scritta sull’altra facciata

– chiediamo a un bambino di tagliare la frase per separare il verbo dalle altre parole. Diciamo: “Mettiamo il verbo sul simbolo dell’azione che  è il cerchio rosso”

– chiediamo: “Qual è la seconda domanda?”. I bambini rispondono: “Chi è che beve?”
– giriamo la prima freccia nera per mostrare la domanda scritta sull’altra facciata (chi è che?… che cosa è che?…)
– chiediamo: “Qual è la risposta a questa domanda?”. I bambini rispondono: “Alma”
– diciamo: “Mettiamo la parola sul simbolo che rappresenta il nome di chi esegue l’azione”
– spostiamo il cerchio nero grande a sinistra del cerchio rosso e mette la parola ALMA sul cerchio nero grande

Poi  mettiamo la freccia tra i due cerchi in modo che punti verso il cerchio nero

– chiediamo: “Qual è la terza domanda?”. I bambini rispondono: “Beve cosa?”
– giriamo la seconda freccia nera per mostrare la domanda scritta sull’altra facciata (chi? che cosa?)
– chiediamo: “Qual è la risposta a questa domanda?”. I bambini rispondono: “Una bibita fresca”
– diciamo: “Mettiamo le parole sul simbolo che rappresenta cosa riceve l’azione”
– facciamo strisciare il cerchio medio nero fino a portarlo a destra del cerchio rosso e poniamo le parole UNA BIBITA FRESCA sul cerchio.

Mettiamo la freccia tra il cerchio rosso e quello nero medio in modo che punti verso il cerchio nero


– modifichiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni, lasciandole sui rispettivi simboli. I bambini leggono le trasposizioni e decidono quale costruzione è la più corretta (quella di partenza)
– ogni bambino scrive una frase e la analizza col materiale

– i bambini registreranno questa attività dopo la presentazione della tavola A1 e della tabella A1, il giorno successivo.

Analisi della lettura Montessori con la scatola A-1
Scopo
:
– comprendere la costruzione della frase
– comprendere le relazioni che ci sono tra verbo e famiglie del nome del soggetto e dell’oggetto nella frase
– introdurre la domanda “qual è il verbo?” e la parola VERBO sul cerchio rosso
– introdurre le domande “chi è che?”, “che cosa è che?” e le domande “chi?”, “che cosa?” sulle frecce nere

Analisi della lettura Montessori con la scatola A-1
Età
:
– dai 7 ai 9 anni

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Analisi della lettura Montessori con la scatola A-1

Analisi della lettura Montessori – ottavo caso: due soggetti, due predicati e due oggetti

Analisi della lettura Montessori – ottavo caso: due soggetti, due predicati e due oggetti. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiale:
– simboli dell’analisi logica: due cerchi grandi neri, due cerchi medi neri, due cerchi rossi, quattro frecce nere
– strisce di carta bianca
– penna nera
– forbici.

Analisi della lettura Montessori – ottavo caso: due soggetti, due predicati e due oggetti

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro due cerchi rossi, due cerchi neri grandi e due frecce nere
– scriviamo una frase in due copie (su due strisce di carta bianca), ad esempio ALMA LAVA IL PAVIMENTO E GAIA SPOLVERA GLI SCAFFALI
– i bambini leggono e se possibile eseguono le azioni
– chiediamo: “Quali di queste parole indicano un’azione?”
– i bambini rispondono “lava, spolvera”. Ritagliamo queste due parole da una delle due frasi
– chiediamo a un bambino di scegliere i simboli adatti tra quelli presenti sul piano di lavoro (i due cerchi rossi) e di mettere la parola LAVA su uno e la parola SPOLVERA sull’altro
– mettiamo i due cerchi rossi in colonna al centro del piano di lavoro


– ore chiediamo: “Chi è che lava?”. I bambini rispondono: “Alma”
– chiediamo a un bambino di scegliere il simbolo adatto tra quelli presenti sul piano di lavoro (il cerchio grande nero) e di mettere la parola ALMA su di esso
– mettiamo parola e simbolo a sinistra dell’azione LAVA
– ora chiediamo: “Chi è che spolvera?”. I bambini rispondono: “Gaia”
– chiediamo a un bambino di scegliere il simbolo adatto tra quelli presenti sul piano di lavoro (il cerchio grande nero) e di mettere la parola GAIA su di esso
– mettiamo parola e simbolo a sinistra dell’azione SPOLVERA


– mostriamo ai bambini come mettere una freccia nera tra le parole ALMA e LAVA e un’altra freccia tra le parole GAIA e SPOLVERA


– chiediamo: “Alma lava cosa?”. I bambini rispondono: “Il pavimento”
– mettiamo le parole su uno dei cerchi neri medi
– mettiamo parole e simbolo a destra della parola LAVA
– chiediamo: “Gaia spolvera che cosa?”. I bambini rispondono: “Gli scaffali”
– mettiamo le parole su uno dei cerchi neri medi
– mettiamo parole e simbolo a destra della parola SPOLVERA

– chiediamo a un bambino di mettere la parola che fa da congiunzione tra i due gruppi di simboli, in colonna coi simboli delle azioni


– invertiamo le due parti della frase. Prima spostiamo soltanto il verbo, poi tutte le parole, in tutte le possibili combinazioni. Leggiamo ogni volta a voce alta e discutiamo ogni mutamento di significato.
– rimettiamo le parti della frase nell’ordine corretto sopra i loro simboli
– ripetiamo la procedura con altre frasi
– diciamo: “Oggi abbiamo analizzato le frasi in base alla relazione che c’è tra il verbo e il nome. Abbiamo diviso le frasi in due parti: la parte che conteneva l’azione e la parte che conteneva il nome di chi esegue l’azione. Abbiamo poi indicato la relazione tra le due parti con una freccia nera”
– i bambini registrano questa presentazione sui loro quaderni di grammatica, usando la matita rossa per il simbolo dell’azione e la matita nera per il simbolo di chi la esegue. I simboli possono essere disegnati a mano libera o con l’ausilio di stencil.

Analisi della lettura Montessori – ottavo caso: due soggetti, due predicati e due oggetti
Scopo
:
– comprendere la costruzione delle frasi
– analizzare le frasi rispondendo a delle domande
– identificare le parti di una frase
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione) e famiglia del nome in una frase
– incentivare la comprensione della lettura evidenziando il significato dato dall’ordine delle parole
– arricchire il vocabolario a favore dell’espressione verbale e scritta.

Analisi della lettura Montessori – ottavo caso: due soggetti, due predicati e due oggetti
Età
:
– dai 7 ai 9 anni. Il prerequisito per questa presentazione è che i bambini abbiano ben compreso la funzione del verbo con gli esercizi di analisi grammaticale.

Analisi della lettura Montessori – ottavo caso: due soggetti, due predicati e due oggetti
Note:

– possiamo ripetere questa presentazione ogni anno
– evitiamo frasi con il verbo essere.

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Analisi della lettura Montessori – ottavo caso: due soggetti, due predicati e due oggetti

Analisi della lettura Montessori – quinto caso: un soggetto un’azione e un oggetto

Analisi della lettura Montessori – terzo caso: un soggetto un’azione e un oggetto. Presentazioni ed esercizi per la scuola primaria.

Materiali:
– simboli per l’analisi logica: un cerchio nero grande, un cerchio nero medio, un cerchio rosso, due frecce nere
– frasi pronte.

 

Un soggetto un’azione e un oggetto

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il cerchio rosso, il cerchio nero grande, una freccia che punta ad esso a destra, un cerchio nero medio, una freccia nera che punta ad esso a sinistra
– scegliamo una frase pronta, ad esempio MARIA MANGIA UNA MELA. Chiediamo ai bambini di leggere la frase e poniamola al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è l’azione?”. I bambini rispondono: “Mangia”
– facciamo scivolare il cerchio rosso verso il centro del piano di lavoro senza sollevarlo
– chiediamo ad un bambino di tagliare la parola che indica l’azione, MANGIA, dalla frase. Diciamo al bambino: “Ora metti la parola che indica l’azione, MANGIA, sul simbolo che indica l’azione, il cerchio rosso”
– diciamo: “Il cerchio rosso è il simbolo dell’azione. Le parole che indicano azioni sono il centro della frase”.


– chiediamo: “Chi è che mangia?”. I bambini rispondono: “Maria”
– facciamo scivolare il cerchio nero grande a sinistra del cerchio rosso
– diciamo: “Ora mettiamo la parola MARIA sul simbolo che rappresenta il nome di chi esegue l’azione”
– diciamo: “Il cerchio nero grande rappresenta la persona che esegue l’azione”


– chiediamo: “Cosa mangia Maria?”. I bambini rispondono: “Una mela”
– facciamo scivolare il cerchio nero medio fino a posizionarlo  a destra del cerchio rosso
– diciamo: “Ora metteremo le parole UNA MELA sul simbolo del nome più piccolo
– diciamo: “Il cerchio nero medio è il simbolo della cosa che riceve l’azione. Abbiamo usato il cerchio nero medio per UNA MELA perchè non è importante come MARIA, infatti potremmo anche dire soltanto MARIA MANGIA per comunicare il concetto, ma se diciamo solo MANGIA UNA MELA la frase ha un altro significato


– mostriamo le frecce nere ai bambini. Colleghiamo il cerchio rosso ad ognuno dei cerchi neri con le frecce.  Una delle frecce punterà verso MARIA e l’altra freccia punterà verso UNA MELA. Diciamo: “Le frecce mostrano la relazione che c’è tra l’azione ed i simboli dei nomi”


– invertiamo l’ordine delle parti della frase:
UNA MELA MANGIA MARIA
UNA MELA MARIA MANGIA
MARIA UNA MELA MANGIA
MANGIA UNA MELA MARIA
MANGIA MARIA UNA MELA
– chiediamo: “Queste frasi suonano bene?”. No.  Ricostruiamo la frase nell’ordine corretto
– ripetiamo la procedura con altre frasi che contengano un soggetto, un verbo ed un oggetto
– diciamo: “Oggi abbiamo analizzato le frasi in base alla relazione che c’è tra il verbo ed i nomi. Abbiamo diviso le frasi in tre parti:
la parte che contiene l’azione,
la parte che contiene la persona, animale, cosa, luogo che esegue quell’azione
la parte che contiene la persona, animale, cosa, luogo che riceve l’azione.
Abbiamo poi indicato la relazione tra le tre parti con le frecce nere”
– i bambini registrano questa presentazione sui loro quaderni di grammatica, usando la matita rossa per il simbolo dell’azione, la matita nera per i simboli di chi esegue l’azione e di chi riceve l’azione e per le frecce che indicano le relazioni tra azione e nomi. I simboli possono essere disegnati a mano libera o con l’aiuto di stencil

Un soggetto un’azione e un oggetto – Scopo:
– comprendere la costruzione delle frasi
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione), famiglia del nome soggetto e la famiglia del nome oggetto in una frase.

Un soggetto un’azione e un oggetto – Età:
– dai 7 ai 9 anni.

Un soggetto un’azione e un oggetto – Note:
– possiamo ripetere questa presentazione ogni anno
– evitiamo frasi con il verbo essere.

Analisi della lettura Montessori – Quarto caso: due soggetti e due predicati

Analisi della lettura Montessori – Quarto caso: due soggetti e due predicati. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiale:
– simboli dell’analisi logica: due cerchi grandi neri, due cerchi rossi, due frecce nere
– strisce di carta bianca
– penna nera
– forbici.

Analisi della lettura Montessori – Quarto caso: due soggetti e due predicati

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro due cerchi rossi, due cerchi neri grandi e due frecce nere
– scriviamo una frase in due copie (su due strisce di carta bianca), ad esempio ALMA SUONA E GAIA CANTA

– i bambini leggono e se possibile eseguono l’azione
– chiediamo: “Quali di queste parole indicano un’azione?”
– i bambini rispondono “Suona, canta”. Ritagliamo queste due parole da una delle due frasi
– chiediamo a un bambino di scegliere i simboli adatti tra quelli presenti sul piano di lavoro (i due cerchi rossi) e di mettere la parola SUONA su uno e la parola CANTA sull’altro
– mettiamo i due cerchi rossi in colonna a destra del piano di lavoro e chiediamo a un bambino di mettere la parola che fa da congiunzione tra i due simboli

– ore chiediamo: “Chi suona?”. I bambini rispondono: “Alma”
– chiediamo a un bambino di scegliere il simbolo adatto tra quelli presenti sul piano di lavoro (il cerchio grande nero) e di mettere la parola ALMA su di esso
– ora chiediamo: “Chi canta?”. I bambini rispondono: “Gaia”
– chiediamo a un bambino di scegliere il simbolo adatto tra quelli presenti sul piano di lavoro (il cerchio grande nero) e di mettere la parola GAIA su di esso

– chiediamo a un bambino di mettere la E di congiunzione tra i due nomi
– mostriamo ai bambini come mettere una freccia nera tra le parole ALMA e SUONA e un’altra freccia tra le parole GAIA e CANTA

– invertiamo le due parti della frase. Prima spostiamo soltanto il verbo, poi tutte le parole, in tutte le possibili combinazioni. Leggiamo ogni volta a voce alta e discutiamo ogni mutamento di significato.
– rimettiamo le parti della frase nell’ordine corretto sopra i loro simboli
– ripetiamo la procedura con altre frasi
– diciamo: “Oggi abbiamo analizzato le frasi in base alla relazione che c’è tra il verbo e il nome. Abbiamo diviso le frasi in due parti: la parte che conteneva l’azione e la parte che conteneva il nome di chi esegue l’azione. Abbiamo poi indicato la relazione tra le due parti con una freccia nera”
– i bambini registrano questa presentazione sui loro quaderni di grammatica, usando la matita rossa per il simbolo dell’azione e la matita nera per il simbolo di chi la esegue. I simboli possono essere disegnati a mano libera o con l’ausilio di stencil.

Analisi della lettura Montessori – Quarto caso: due soggetti e due predicati
Scopo
:
– comprendere la costruzione delle frasi
– analizzare le frasi rispondendo a delle domande
– identificare le parti di una frase
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione) e famiglia del nome in una frase
– incentivare la comprensione della lettura evidenziando il significato dato dall’ordine delle parole
– arricchire il vocabolario a favore dell’espressione verbale e scritta.

Analisi della lettura Montessori – Quarto caso: due soggetti e due predicati
Età
:
– dai 7 ai 9 anni. Il prerequisito per questa presentazione è che i bambini abbiano ben compreso la funzione del verbo con gli esercizi di analisi grammaticale.

Analisi della lettura Montessori – Quarto caso: due soggetti e due predicati
Note:

– possiamo ripetere questa presentazione ogni anno
– evitiamo frasi con il verbo essere.

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Analisi della lettura Montessori – Quarto caso: due soggetti e due predicati

Analisi della lettura Montessori – settimo caso: due o più soggetti, un’azione e due o più oggetti

Analisi della lettura Montessori – quinto caso: due o più soggetti, un’azione e due o più oggetti. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiali:
– simboli per l’analisi logica: due cerchi neri grandi, tre cerchi neri medi, un cerchio rosso, cinque frecce nere
– frasi pronte.

Due o più soggetti, un’azione e due o più oggetti

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il cerchio rosso, i due cerchi neri grandi, due frecce nere che puntano ad essi a destra, tre cerchi neri medi, tre frecce nere che puntano ad essi a sinistra
– scegliamo una frase pronta, ad esempio ALMA E GAIA MANGIANO MELE BISCOTTI e YOGURT. Chiediamo ai bambini di leggere la frase e poniamola al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è l’azione?”. I bambini rispondono: “Mangiano”
– facciamo scivolare il cerchio rosso verso il centro del piano di lavoro senza sollevarlo
– chiediamo ad un bambino di tagliare la parola che indica l’azione, MANGIANO, dalla frase. Diciamo al bambino: “Ora metti la parola che indica l’azione, MANGIANO, sul simbolo che indica l’azione, il cerchio rosso”
– diciamo: “Il cerchio rosso è il simbolo dell’azione. Le parole che indicano azioni sono il centro della frase”.

– chiediamo: “Chi è che mangia?”. I bambini rispondono: “Alma e Gaia”
– facciamo scivolare i due cerchi neri grandi a sinistra del cerchio rosso, in colonna
– diciamo: “Ora mettiamo la parola ALMA su uno dei simboli che rappresenta il nome di chi esegue l’azione e la parola GAIA sull’altro”
– diciamo: “I cerchi neri grandi rappresentano le persone che eseguono l’azione. Ci sono due persone che eseguono l’azione”

– chiediamo: “Cosa mangiano Alma e Gaia?”. I bambini rispondono: “Mele, biscotti e yogurt.”
– facciamo scivolare i tre cerchi neri medi fino a posizionarli  a destra del cerchio rosso, in colonna
– diciamo: “Ora metteremo le parole MELE sul primo simbolo del nome che riceve l’azione, la parola BISCOTTI sul secondo simbolo del nome che riceve l’azione e la parola YOGURT sul terzo. Ci sono tre cose che ricevono l’azione. Mettiamo la parola E tra il secondo cerchio nero medio ed il terzo
– diciamo: “Il cerchio nero medio è il simbolo della cosa che riceve l’azione. Abbiamo usato il cerchio nero medio per MELE, per BISCOTTI e per YOGURT. Ci sono tre cose che ricevono l’azione

– mostriamo la relazione che c’è tra il verbo e i due soggetti e tra il verbo e i tre oggetti. Prima mettiamo le frecce che dall’azione puntano ai soggetti. Poi mettiamo le frecce che dall’azione puntano verso i tre oggetti diretti. Diciamo: ” Le frecce nere mostrano la relazione che c’è tra l’azione, le persone che eseguono l’azione e le cose che ricevono l’azione”

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le combinazioni possibili. Chiediamo: “Queste frasi suonano bene?”. No.  Ricostruiamo la frase nell’ordine corretto
– ripetiamo la procedura con altre frasi che contengano un soggetto, un verbo ed due o più oggetti
– diciamo: “Oggi abbiamo analizzato le frasi in base alla relazione che c’è tra il verbo ed i nomi. Abbiamo diviso le frasi in tre parti:
la parte che contiene l’azione,
la parte che contiene la persona, animale, cosa, luogo che esegue quell’azione
la parte che contiene la persona, animale, cosa, luogo che riceve l’azione.
Abbiamo poi indicato la relazione tra le tre parti con le frecce nere”

– i bambini registrano questa presentazione sui loro quaderni di grammatica, usando la matita rossa per il simbolo dell’azione, la matita nera per i simboli di chi esegue l’azione e di chi riceve l’azione e per le frecce che indicano le relazioni tra azione e nomi. I simboli possono essere disegnati a mano libera o con l’aiuto di stencil

Due o più soggetti, un’azione e due o più oggetti
Scopo
:
– comprendere la costruzione delle frasi
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione), famiglia del nome soggetto e la famiglia del nome oggetto in una frase.

Due o più soggetti, un’azione e due o più oggetti
Età
:
– dai 7 ai 9 anni.

Due o più soggetti, un’azione e due o più oggetti
Note
:
– possiamo ripetere questa presentazione ogni anno
– evitiamo frasi con il verbo essere.

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Due o più soggetti, un’azione e due o più oggetti

Analisi della lettura Montessori – terzo caso: un soggetto e due azioni

Analisi della lettura Montessori – terzo caso: un soggetto e due azioni. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Analisi della lettura Montessori – terzo caso: un soggetto e due azioni
Materiale
:
– simboli dell’analisi logica: un cerchio grande nero, due cerchi rossi, due frecce nere
– strisce di carta bianca
– penna nera
– forbici.

Analisi della lettura Montessori – terzo caso: un soggetto e due azioni

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro due cerchi rossi, il cerchio nero grande e due frecce nere
– scriviamo una frase in due copie (su due strisce di carta bianca), ad esempio FRANCESCA CANTA E BALLA
– i bambini leggono e se possibile eseguono l’azione
– chiediamo: “Quali di queste parole indicano un’azione?”
– i bambini rispondono “Canta, balla”. Ritagliamo queste due parole da una delle due frasi
– chiediamo a un bambino di scegliere i simboli adatti tra quelli presenti sul piano di lavoro (i due cerchi rossi) e di mettere la parola CANTA su uno e la parola BALLA sull’altro
– mettiamo i due cerchi rossi in colonna a destra del piano di lavoro e chiediamo a un bambino di mettere la parola che fa da congiunzione tra i due simboli


– ore chiediamo: “Chi canta?”. I bambini rispondono: “Francesca”
– chiediamo a un bambino di scegliere il simbolo adatto tra quelli presenti sul piano di lavoro (il cerchio grande nero) e di mettere la parola FRANCESCA su di esso


– mostriamo ai bambini come mettere una freccia nera tra le parole CANTA e FRANCESCA
– chiediamo: “Chi balla?”. I bambini rispondono: “Francesca”. Mostriamo ai bambini come mettere una freccia nera tra le parole BALLA e FRANCESCA


– invertiamo le due parti della frase. Prima spostiamo soltanto il verbo, poi tutte le parole, in tutte le possibili combinazioni. Leggiamo ogni volta a voce alta e discutiamo ogni mutamento di significato.
– rimettiamo le parti della frase nell’ordine corretto sopra i loro simboli
– ripetiamo la procedura con altre frasi che contengano solo una famiglia del nome e due verbi
– diciamo: “Oggi abbiamo analizzato le frasi in base alla relazione che c’è tra il verbo e il nome. Abbiamo diviso le frasi in due parti: la parte che conteneva l’azione e la parte che conteneva il nome di chi esegue l’azione. Abbiamo poi indicato la relazione tra le due parti con una freccia nera”
– i bambini registrano questa presentazione sui loro quaderni di grammatica, usando la matita rossa per il simbolo dell’azione e la matita nera per il simbolo di chi la esegue. I simboli possono essere disegnati a mano libera o con l’ausilio di stencil.

Analisi della lettura Montessori – terzo caso: un soggetto e due azioni
Scopo
:
– comprendere la costruzione delle frasi
– analizzare le frasi rispondendo a delle domande
– identificare le parti di una frase
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione) e famiglia del nome in una frase
– incentivare la comprensione della lettura evidenziando il significato dato dall’ordine delle parole
– arricchire il vocabolario a favore dell’espressione verbale e scritta.

Analisi della lettura Montessori – terzo caso: un soggetto e due azioni
Età
:
– dai 7 ai 9 anni. Il prerequisito per questa presentazione è che i bambini abbiano ben compreso la funzione del verbo con gli esercizi di analisi grammaticale.

Analisi della lettura Montessori – terzo caso: un soggetto e due azioni
Note:

– possiamo ripetere questa presentazione ogni anno
– evitiamo frasi con il verbo essere.

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Analisi della lettura Montessori – terzo caso: un soggetto e due azioni

Analisi della lettura Montessori secondo caso: due soggetti e un’azione

Analisi della lettura Montessori secondo caso: due soggetti e un’azione. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiali:
– simboli per l’analisi logica: due cerchi neri grandi, un cerchio rosso, due frecce nere
– frasi pronte.

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il cerchio rosso, i due cerchi neri grandi e le due frecce nere
– scegliamo una frase pronta, ad esempio ALMA E GAIA STUDIANO. Chiediamo ai bambini di leggere la frase e poniamola al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è l’azione?”. I bambini rispondono: “Studiano”
– mettiamo il cerchio rosso al centro del piano di lavoro, poi fermiamo il cerchio a destra dei nomi ALMA E GAIA


– chiediamo ad un bambino di tagliare la parola che indica l’azione, STUDIANO, dalla frase. Diciamo al bambino: “Ora metti la parola che indica l’azione, STUDIANO, sul simbolo che indica l’azione, il cerchio rosso”


– diciamo: “Il cerchio rosso è il simbolo dell’azione. Le parole che indicano azioni sono il centro della frase”.
– chiediamo: “Chi è che studia?”. I bambini rispondono: “Alma e Gaia”
– diciamo: “Ci sono due persone che studiano”. Mettiamo i cerchi grandi neri a sinistra del cerchio rosso, in colonna


– chiediamo a un bambino di separare con le forbici le tre parole ALMA, E, GAIA
– diciamo: “Ora mettiamo la parola ALMA su uno dei due simboli che rappresentano il nome di chi esegue l’azione, e GAIA sull’altro. Poi mettiamo la parola E tra i due simboli”


– diciamo: “I cerchi neri grandi si usano come simboli per i nomi delle persone che eseguono l’azione. Ci sono due persone che eseguono l’azione”
– mostriamo ai bambini le due frecce nere. Mettiamo ognuna delle due frecce nere tra il cerchio rosso ed uno dei cerchi neri grandi. Una freccia nera punta su ALMA e l’altra su GAIA. Diciamo: “Le frecce nere indicano la relazione che c’è tra l’azione ed i nomi”


– invertiamo l’ordine delle parti nella frase: STUDIANO ALMA E GAIA e chiediamo: “Secondo voi così la frase suona bene?”. No. Ricomponiamo la frase nell’ordine corretto
– ripetiamo la procedura con altre frasi che contengano sempre un’azione e due soggetti
– diciamo: “Oggi abbiamo analizzato le frasi in base alla relazione che c’è tra il verbo ed i nomi. Abbiamo diviso le frasi in due parti: la parte che contiene l’azione e la parte che contiene le persone, animali, cose, luoghi che eseguono quell’azione.

Analisi della lettura Montessori secondo caso: due soggetti e un’azione
Scopo
:
– comprendere la costruzione delle frasi
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione) e famiglia del nome in una frase.

Analisi della lettura Montessori secondo caso: due soggetti e un’azione
Età
:
– dai 7 ai 9 anni.

Analisi della lettura Montessori secondo caso: due soggetti e un’azione
Note
:
– evitiamo frasi con il verbo essere.

Analisi della lettura Montessori – primo caso: un soggetto e un’azione

Analisi della lettura Montessori – primo caso: un soggetto e un’azione. Presentazione ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiale:
– simboli dell’analisi logica: un cerchio grande nero, un cerchio rosso, una freccia nera
– frasi pronte.

Un soggetto e un’azione – Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il cerchio rosso, il cerchio nero grande e una freccia nera
– scegliamo una frase tra quelle preparate, ad esempio LE PERSONE DISCUTONO. Invitiamo i bambini a leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro


– chiediamo: “Qual è l’azione?”. I bambini rispondono: “Discutono”
– mettiamo il cerchio rosso al centro del piano di lavoro e portiamolo a destra del nome
– chiediamo a un bambino di tagliare DISCUTONO dalla frase e diciamo: “Ora mettiamo la parola che indica l’azione, DISCUTONO, sul simbolo dell’azione che è il cerchio rosso”


– diciamo: “Il cerchio rosso rappresenta l’azione. La parola che indica l’azione è il centro della frase”
– chiediamo: “Chi è che discute?”. I bambini rispondono: “Le persone”. Mettiamo il cerchio nero grande a sinistra del cerchio rosso
– diciamo: “Ora metteremo le parole LE PERSONE sul simbolo che rappresenta il nome di chi esegue l’azione”


– diciamo: “Il cerchio nero grande rappresenta chi esegue l’azione”
– mostriamo ai bambini la freccia nera. Diciamo: “Mettiamo la freccia tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio nero grande. La freccia indica la relazione tra l’azione e il nome”


– invertiamo le due parti della frase: DISCUTONO LE PERSONE e chiediamo: “Secondo voi così la frase suona bene?”. I bambini risponderanno di no.
– rimettiamo le parti della frase nell’ordine corretto
– ripetiamo la procedura con altre frasi che contengano solo una famiglia del nome e un verbo
– diciamo: “Oggi abbiamo analizzato le frasi in base alla relazione che c’è tra il verbo e il nome. Abbiamo diviso le frasi in due parti: la parte che conteneva l’azione e la parte che conteneva il nome di chi esegue l’azione. Abbiamo poi indicato la relazione tra le due parti con una freccia nera”
– i bambini registrano questa presentazione sui loro quaderni di grammatica, usando la matita rossa per il simbolo dell’azione e la matita nera per il simbolo di chi la esegue. I simboli possono essere disegnati a mano libera o con l’ausilio di stencil.

Un soggetto e un’azione – Scopo:
– comprendere la costruzione delle frasi
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione) e famiglia del nome in una frase.

Un soggetto e un’azione – Età:
– dai 7 ai 9 anni.

Un soggetto e un’azione – Note:
– evitiamo frasi con il verbo essere.

Esperienza chiave per l’analisi della lettura Montessori

Esperienza chiave per l’analisi della lettura Montessori per bambini della scuola primaria.

Materiali:
– simboli dell’analisi logica: un cerchio grande nero muto, un cerchio rosso muto, una freccia nera muta
– cartellini bianchi
– penna nera
– una raccolta di immagini che contengono azioni.

Esperienza chiave per l’analisi della lettura Montessori

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il cerchio rosso, il cerchio nero grande e una freccia nera
– invitiamo un bambino a prendere un’immagine. Chiediamogli di osservare l’immagine e formulare una frase, ad esempio LA BAMBINA SORRIDE


– scriviamo la frase  su un cartellino con la penna nera
– chiediamo: “Qual è l’azione?”. I bambini rispondono: “Sorride”. Facciamo strisciare il cerchio rosso al centro del piano di lavoro, senza sollevarlo e diciamo: “Il cerchio rosso è il simbolo della parola che indica l’azione, SORRIDE”
– invitiamo un bambino a tagliare la parola SORRIDE dalla frase e a posizionarla sopra al cerchio rosso
– diciamo: “Il cerchio rosso è il simbolo dell’azione”
– chiediamo: “Chi è che sorride?”. I bambini rispondono: “LA BAMBINA”
– facciamo strisciare il cerchio nero grande fino a portarlo a sinistra del cerchio rosso. Diciamo: “Il cerchio nero grande è il simbolo dell’essere o della cosa che esegue l’azione, cioè LA BAMBINA”


– chiediamo a un bambino di mettere le parole LA BAMBINA sopra al cerchio nero
– diciamo: “Il cerchio nero grande è il simbolo di chi esegue l’azione”
– mostriamo la freccia nera ai bambini. Diciamo: “La parola SORRIDE mette in azione LA BAMBINA. Mettiamo la freccia nera tra il simbolo dell’azione, il cerchio rosso, e il simbolo di chi esegue l’azione, il cerchio nero grande. La freccia punta verso il cerchio nero. La freccia indica che è LA BAMBINA che SORRIDE. La freccia mostra la relazione che c’è tra l’azione e il nome”


– invertiamo le parti della frase: SORRIDE LA BAMBINA. Diciamo: “Secondo voi la frase in questo modo suona bene?”. I bambini risponderanno che non suona bene. Rimettiamo le parti al loro posto.
– ripetiamo la procedura con altre frasi che siano composte solo da un verbo e una famiglia del nome (articolo e nome)
– diciamo: “Oggi abbiamo analizzato la frase in base alla relazione che c’è tra verbo e nome. Abbiamo diviso la frase in due parti: la parte che contiene l’azione e la parte che contiene la persona, animale, cosa, che esegue l’azione. Abbiamo poi indicato la relazione tra le due parti con una freccia  nera”
– i bambini lavorano all’esercizio usando i simboli dell’analisi logica e le frasi preparate. Non è necessario che registrino l’attività sul quaderno.

Esperienza chiave per l’analisi della lettura Montessori
Scopo
:
– comprendere la costruzione delle frasi
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione) e famiglia del nome nella frase.

Esperienza chiave per l’analisi della lettura Montessori
Età
:
– dai 7 ai 9 anni.

Esperienza chiave per l’analisi della lettura Montessori
Note
:
– evitiamo di usare il verbo essere nelle frasi che proponiamo.

Analisi della lettura Montessori sesto caso: un soggetto, un’azione e due o più oggetti

Analisi della lettura Montessori sesto caso: un soggetto, un’azione e due o più oggetti. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiali:
– simboli per l’analisi logica: un cerchio nero grande, due cerchi neri medi, un cerchio rosso, tre frecce nere
– frasi pronte.

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il cerchio rosso, il cerchio nero grande, una freccia che punta ad esso a destra, due cerchi neri medi, due frecce nere che puntano ad essi a sinistra
– scegliamo una frase pronta, ad esempio MARIA MANGIA UNA MELA E UN PANINO.

Chiediamo ai bambini di leggere la frase e poniamola al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è l’azione?”. I bambini rispondono: “Mangia”
– facciamo scivolare il cerchio rosso verso il centro del piano di lavoro senza sollevarlo
– chiediamo ad un bambino di tagliare la parola che indica l’azione, MANGIA, dalla frase. Diciamo al bambino: “Ora metti la parola che indica l’azione, MANGIA, sul simbolo che indica l’azione, il cerchio rosso”
– diciamo: “Il cerchio rosso è il simbolo dell’azione. Le parole che indicano azioni sono il centro della frase”.

– chiediamo: “Chi è che mangia?”. I bambini rispondono: “Maria”
– facciamo scivolare il cerchio nero grande a sinistra del cerchio rosso
– diciamo: “Ora mettiamo la parola MARIA sul simbolo che rappresenta il nome di chi esegue l’azione”
– diciamo: “Il cerchio nero grande rappresenta la persona che esegue l’azione”

– chiediamo: “Cosa mangia Maria?”. I bambini rispondono: “Una mela e un panino”
– facciamo scivolare i due cerchi neri medi fino a posizionarli  a destra del cerchio rosso, in colonna


– diciamo: “Ora metteremo le parole UNA MELA sul primo simbolo del nome che riceve l’azione e le parole UN PANINO sul secondo simbolo del nome che riceve l’azione. Ci sono due cose che ricevono l’azione. Mettiamo la parola E tra i primo ed il secondo cerchio nero medio

– diciamo: “Il cerchio nero medio è il simbolo della cosa che riceve l’azione. Abbiamo usato il cerchio nero medio per UNA MELA e per UN PANINO perchè non sono importanti come MARIA, infatti potremmo anche dire soltanto MARIA MANGIA per comunicare il concetto, ma se diciamo solo MANGIA UNA MELA o MANGIA UN PANINO la frase ha un altro significato
– mostriamo le frecce nere ai bambini. Mostriamo la relazione che c’è tra il verbo e il soggetto e tra il verbo e i due oggetti. Prima mettiamo la freccia che dall’azione punta al soggetto, MARIA.

Poi mettiamo le frecce che dall’azione puntano verso i due oggetti diretti, UNA MELA e UN PANINO

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le combinazioni possibili. Chiediamo: “Queste frasi suonano bene?”. No.  Ricostruiamo la frase nell’ordine corretto
– ripetiamo la procedura con altre frasi che contengano un soggetto, un verbo ed due o più oggetti
– diciamo: “Oggi abbiamo analizzato le frasi in base alla relazione che c’è tra il verbo ed i nomi. Abbiamo diviso le frasi in tre parti:
la parte che contiene l’azione,
la parte che contiene la persona, animale, cosa, luogo che esegue quell’azione
la parte che contiene la persona, animale, cosa, luogo che riceve l’azione.
Abbiamo poi indicato la relazione tra le tre parti con le frecce nere”


– i bambini registrano questa presentazione sui loro quaderni di grammatica, usando la matita rossa per il simbolo dell’azione, la matita nera per i simboli di chi esegue l’azione e di chi riceve l’azione e per le frecce che indicano le relazioni tra azione e nomi. I simboli possono essere disegnati a mano libera o con l’aiuto di stencil

Analisi della lettura Montessori sesto caso: un soggetto, un’azione e due o più oggetti
Scopo
:
– comprendere la costruzione delle frasi
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione), famiglia del nome soggetto e la famiglia del nome oggetto in una frase.

Analisi della lettura Montessori sesto caso: un soggetto, un’azione e due o più oggetti
Età
:
– dai 7 ai 9 anni.

Analisi della lettura Montessori sesto caso: un soggetto, un’azione e due o più oggetti
Note
:
– evitiamo frasi con il verbo essere.

Analisi logica Montessori: esercizi con frasi pronte

Analisi logica Montessori: esercizi con frasi pronte. Si tratta di esercizi preparatori al lavoro successivo.

Materiale:
– simboli per l’analisi logica: cerchio grande nero, cerchio rosso e freccia nera
– frasi pronte.

Analisi logica Montessori: esercizi con frasi pronte

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il cerchio rosso, il cerchio nero grande e una freccia nera
– diciamo: “Per questo gioco ho preparato per voi delle frasi. Invitiamo i bambini a leggere la prima frase, ad esempio LA DONNA SORRIDE
– chiediamo: “Qual è l’azione?”. I bambini risponderanno: “Sorride”.
– tagliamo la parola SORRIDE dalla frase. Mettiamo il verbo SORRIDE sopra ad un cerchio rosso. Diciamo: “Il cerchio rosso simboleggia la parola SORRIDE, cioè la parola che esprime l’azione”

– diciamo: “Chi è che sorride?”. Il bambino risponde: “La donna”. Mettiamo le parole LA DONNA sul cerchio nero grande. Diciamo: “Il cerchio nero grande simboleggia la persona, LA DONNA, che esegue l’azione SORRIDE.

– mostriamo ai bambini la freccia nera. Diciamo: “La parola SORRIDE mette in azione la persona, LA DONNA. Mettiamo la freccia nera tra i simboli dell’azione, il cerchio rosso, e il simbolo della persona che esegue l’azione, il cerchio grande nero. La freccia punta verso il cerchio nero. La freccia indica che è LA SIGNORA che SORRIDE. La freccia mostra la relazione che c’è tra l’azione e la famiglia del nome

– ripetiamo la procedura con altre frasi che contengano soltanto famiglia del nome (articolo e nome) e verbo
– diciamo: “Abbiamo analizzato queste frasi in base alla relazione del verbo con il nome. Abbiamo diviso la frase in due parti: la parte che contiene l’azione e la parte che contiene la persona, il luogo o la cosa che esegue l’azione. Abbiamo poi indicato la relazione tra le due parti con la freccia nera”
– il bambino potrà continuare a lavorare all’esercizio con i simboli dell’analisi logica e le frasi preparate. A questo livello non è indicato registrare l’attività sul quaderno.

Analisi logica Montessori: esercizi con frasi pronte
Scopo
:
– comprendere la costruzione della frase
– comprendere la relazione tra il verbo (azione) e la famiglia del nome in una frase.

Analisi logica Montessori: esercizi con frasi pronte
Età
:
– 7-9 anni.

Analisi logica Montessori: esercizi con frasi pronte
Note
:
– evitiamo di usare il verbo essere nelle frasi.

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Analisi logica Montessori: esercizi con frasi pronte

Analisi logica col metodo Montessori – azioni illustrate

Analisi logica col metodo Montessori – azioni illustrate. Si tratta di una presentazione molto consigliata in preparazione al lavoro di analisi logica e del periodo.

Materiale:
– simboli dell’analisi logica: cerchio grande nero, cerchio grande rosso, freccia nera
– penna nera
– strisce di carta bianca
– un’ampia selezione di immagini che contengano azioni.

Analisi logica col metodo Montessori – azioni illustrate

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il cerchio rosso, il cerchio nero grande e una freccia nera
– diciamo: “Ora facciamo un gioco con le azioni illustrate, il gioco della caccia all’azione”
– invitiamo un bambino a prendere una carta immagine. Invitiamo il bambino a comporre una frase per descrivere l’immagine, ad esempio IL BAMBINO CORRE


– usando la penna nera, scriviamo IL BAMBINO CORRE su una striscia di carta bianca


– chiediamo: “Qual è l’azione?”. Il bambino risponde: “Corre”. Mettiamo il cerchio rosso grande sotto al verbo CORRE e diciamo: “Il cerchio rosso rappresenta la parola che indica l’azione, cioè la parola CORRE”
– chiediamo: “Chi è che corre?”. Il bambino risponde: “Il bambino”. Mettiamo il cerchio nero grande sotto a IL BAMBINO e diciamo: “Il cerchio nero grande rappresenta la persona, IL BAMBINO, che esegue l’azione, CORRE”


– mostriamo la freccia nera e diciamo: “La parola CORRE mette in azione la persona, IL BAMBINO. Noi metteremo la freccia nera tra il simbolo dell’azione, il cerchio rosso, e il simbolo della persona che esegue l’azione, il cerchio nero grande. La freccia  punta verso il cerchio nero. La freccia indica che è IL BAMBINO colui che CORRE. La freccia indica la relazione esistente tra l’azione e il nome”


– ripetiamo l’esercizio con altre frasi che contengano solo un nome e un verbo


– diciamo: “Abbiamo analizzato le frasi in base alla relazione che si crea tra verbo e nome. Abbiamo suddiviso queste frasi in due parti: la parte che contiene l’azione e la parte che contiene la persona, il luogo o la cosa che eseguono l’azione. Abbiamo poi indicato la relazione tra le due parti usando la freccia nera
– i bambino continueranno a lavorare con questo materiale scegliendo una carta immagine, scrivendo una frase ed analizzandola
– se lo reputiamo utile per alcuni bambini, invece di chiedere di comporre la frase, possiamo fornire insieme alle immagini delle frasi pronte:

Analisi logica col metodo Montessori – azioni illustrate
Scopo diretto
:
– comprendere la costruzione della frase
– comprendere la relazione che c’è tra verbo e famiglia del nome nella frase.

Analisi logica col metodo Montessori – azioni illustrate
Età
:
– dai 7 ai 9 anni.

Analisi logica col metodo Montessori – caccia all’azione

Analisi logica col metodo Montessori – caccia all’azione. Questa presentazione serve a preparare tutto il lavoro che si svolgerà nel campo dell’analisi logica e del periodo.

Materiale:
– simboli per l’analisi logica: cerchi neri grandi, cerchi rossi grandi, frecce nere
– penna nera
– strisce di carta bianca
– frasi pronte.

Analisi logica col metodo Montessori – caccia all’azione
Presentazione
:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Conosciamo già le parti del discorso che chiamiamo articolo, aggettivo, nome e verbo e abbiamo già usato queste parole per comporre delle frasi”
– “Oggi faremo insieme una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il cerchio rosso, il cerchio nero grande e una freccia nera
– diciamo: “Ora faremo un gioco chiamato ‘Caccia all’azione’. Adesso cercherò qui in classe qualcosa o qualcuno che sta compiendo un’azione”


– usando la penna nera, scriviamo ad esempio ALMA DISEGNA su una striscia di carta


– chiediamo: “Qual è l’azione?”. I bambini risponderanno: “Disegna”. Posizioniamo il cerchio rosso sotto al verbo DISEGNA e diciamo: “Questo cerchio rosso è il simbolo della parola che indica l’azione, cioè della parola DISEGNA”


– ora chiediamo: “Chi è che disegna?”. I bambini rispondono: “Alma”. Posizioniamo il cerchio nero grande sotto alla parola ALMA e diciamo: “Il cerchio nero grande è il simbolo della persona, ALMA,  che esegue l’azione, DISEGNA


– mostriamo la freccia nera ai bambini. Diciamo: “la parola DISEGNA mette in azione la persona, ALMA. Mettiamo la freccia nera tra il simbolo dell’azione e quello della persona che esegue l’azione. La freccia punta verso il cerchio nero. La freccia indica che è ALMA che DISEGNA. La freccia indica la relazione che c’è tra l’azione e il nome”


– ripetiamo con alcune altre frasi composte solo da un nome e un verbo
– diciamo: “Oggi abbiamo analizzato le frasi in base alle relazioni che esistono tra il verbo e il nome.

Abbiamo separato la frase in due parti: la parte che contiene l’azione e la parte che contiene la persona, il luogo o la cosa che esegue l’azione.

Abbiamo poi indicato la relazione tra le due parti con la freccia nera”
– i bambini potranno continuare a lavorare nei giorni successivi con questo materiale per l’analisi e frasi preparate per loro


– a questo livello non serve che i bambini registrino l’attività sui loro quaderni.

Analisi logica col metodo Montessori – caccia all’azione
Scopo diretto
:
– comprendere la costruzione delle frasi
– comprendere le relazioni tra il verbo (azione) e la famiglia del nome in una frase.

Analisi logica col metodo Montessori – caccia all’azione
Età
:
– dai 7 ai 9 anni.

Analisi logica col metodo Montessori – caccia all’azione
Note:

– evitiamo di usare il verbo essere.

L’analisi della proposizione e del periodo col metodo Montessori

L’analisi delle proposizione e del periodo col metodo Montessori si realizza con materiali che seguono lo stesso principio dei casellari usati per l’analisi grammaticale. Nelle presentazioni troverete via via tutto il materiale Lapappadolce pronto per il download e la stampa . Se preferite acquistare il materiale in legno, in italiano è in vendita da Montessori 3D di Boboto.

Con l’analisi grammaticale i bambini imparano a riconoscere le nove parti del discorso e quale funzione specifica ognuna di queste parti ricopre all’interno del discorso.

Con l’analisi logica il bambino impara a riconoscere le componenti sintattiche presenti nella frase semplice, cioè il soggetto, il predicato, i complementi, l’attributo e l’apposizione, distinguendo le parti principali (soggetto e verbo) e tutti gli elementi secondari. Ma lo studio dell’analisi logica non serve solo ad identificare i componenti della frase, serve soprattutto a comprendere le relazioni che esistono tra di essi. Il bambino comincerà a chiedersi: “Le parole seguono un ordine logico?” “Qual è il modo più chiaro per esprimere quel pensiero?”.

Con l’analisi sintattica della frase complessa (analisi del periodo) il bambino impara infine a identificare le varie specie di proposizioni che compongono la frase complessa (proposizione principale, coordinata, subordinata, ecc.)

Per l’analisi della proposizione e del periodo al posto dei cartellini si utilizzano strisce di carta nelle quali sono scritti i periodi e le proposizioni da analizzare, e che Maria Montessori ha creato in serie determinate. La proposizione si divide in parti, e ciascuna di queste parti si pone in spazi appositi, sulla guida delle domande o delle specificazioni scritte negli spazi stessi.

L’analisi della proposizione e del periodo si focalizza sulle relazioni che le parole hanno tra loro quando sono inserite in una frase. Le parole hanno un loro significato, quando prese singolarmente, e una loro particolare funzione come parte del discorso. Inserite in una frase le relazioni che si creano tra le parole influenzano il loro significato. Attraverso l’analisi della proposizione e del periodo si esaminano queste relazioni.

Grazie agli esercizi di analisi logica il bambino interiorizza con precisione i concetti base della grammatica:

  • una frase è un’unità di senso compiuto inserita in una situazione comunicativa
  • una frase è composta da una o più proposizioni
  • la frase composta da una sola proposizione è detta frase semplice
  • una proposizione è un’unità sintattica di base costituita almeno da un soggetto e un predicato
  • unendo due o più proposizioni si ottiene una frase complessa o periodo.

Lavorando col materiale dell’analisi logica e del periodo, i bambini imparano come riconoscere e formare frasi e periodi.

Come sempre avviene nello studio nell’area linguistica col metodo Montessori, una struttura che è già assorbita dai bambini in forma inconsapevole e spontanea attraverso la lingua parlata, diventa consapevole ed esplicita.

L’analisi della proposizione e del periodo col metodo Montessori

L’analisi della proposizione e del periodo consta di tre fasi:
– analisi della lettura: forniamo al bambino delle frasi da leggere ed analizzare nelle sue componenti e relazioni. Si comincia con l’analisi di frasi semplici, e la terminologia “soggetto”, “predicato verbale” e “oggetto diretto” non viene data; il bambino impara tuttavia a riconoscere questi elementi attraverso domande quali: “Qual è l’azione?”, “Da chi è svolta l’azione?”
– costruzione di frasi: il bambino compone delle frasi e poi le analizza mettendo le varie parti in relazione tra loro
– analisi logica e del periodo: si analizzano la frase semplice e il periodo, utilizzando la terminologia corretta (predicato, soggetto, complemento oggetto, ecc.). In questa fase l’analisi diventa più astratta e si arriva, al termine del lavoro, a determinare le relazioni esistenti fra i diversi componenti della frase e del periodo.

L’analisi della lettura e la costruzione di frasi conducono all’analisi logica attraverso un processo fatto di tappe successive. Solo quando il bambino si muove con sicurezza con la frase semplice potremo introdurre gradualmente i complementi. Il processo di comprensione dell’analisi della proposizione e del periodo avviene attraverso due livelli principali:
– al primo livello, dai 6 ai 9 anni,  il bambino acquisisce una comprensione intuitiva del significato di soggetto, predicato verbale e complemento oggetto e della loro posizione nella frase semplice. Le presentazioni iniziano con frasi molto semplici, composte soltanto da nome e verbo, fino a frasi più articolate composte da una famiglia del nome (soggetto), verbo e complemento oggetto. Ogni componente è analizzata in base alla sua funzione all’interno della frase;
– al secondo livello, dai 9 ai 12 anni,  la conoscenza di soggetto, predicato verbale e complemento oggetto viene approfondita attraverso molti esercizi pratici. Si introducono i complementi indiretti, il complemento predicativo, l’attributo, l’apposizione… Il bambino analizza frasi sempre più complesse. Ogni parte della frase è analizzata in base alla funzione che svolge.

L’analisi della proposizione e del periodo col metodo Montessori

L’analisi della proposizione e del periodo si introduce durante lo studio del verbo in analisi grammaticale, perchè l’analisi grammaticale del verbo e l’analisi logica trovano un perfetto accordo. A partire da questo momento, l’analisi grammaticale e l’analisi logica vengono condotte parallelamente. L’analisi logica e del periodo condotta parallelamente all’analisi grammaticale aiuta a comprendere meglio la funzione delle parole, ad esempio a capire come un verbo all’infinito può avere funzione di soggetto, un pronome personale può avere la funzione di oggetto diretto, e così via.

Il bambino avrà bisogno di molto esercizio prima di muoversi con sicurezza nell’analisi logica.

Lo studio della grammatica aiuta il bambino a migliorare le proprie abilità di scrittura, lettura e verbalizzazione. La capacità di lettura e di comprensione di testi scritti dipende dalla precisa interpretazione delle parole, e lo studio dell’analisi logica e del periodo forniscono un grandissimo aiuto in questa direzione.

I complementi vengono introdotti, come già detto,  dopo i 9 anni. Il bambino deve aver raggiunto una buona capacità di comprensione delle relazioni grammaticali tra le parole e conoscere bene soggetto, predicato verbale e complemento oggetto prima di iniziare a lavorare con frasi complesse e complementi, al secondo livello.


L’analisi della proposizione e del periodo col metodo Montessori
Materiale Montessori per l’analisi logica e del periodo

Il materiale Montessori, come vedremo in dettaglio nelle presentazioni, si compone di frasi pronte, tabelle, simboli e tavole.

Per quanto riguarda simboli e tavole, le principali sono:

– simboli della scatola 1 che comprendono:
cerchi grandi neri muti per il soggetto
cerchi medi neri muti per il complemento oggetto
cerchi grandi rossi muti per il predicato verbale
cerchi grandi rossi con la dicitura VERBO per il predicato verbale
frecce nere mute per le presentazioni
frecce nere mute su una facciata e parlate sull’altro con la dicitura chi è che…? che cosa è che…? per il soggetto
frecce nere mute su una facciata e parlate sull’altro con la dicitura chi?… che cosa…? per il complemento oggetto

tavola 1


– simboli della scatola 2 che comprendono:
cerchi grandi neri muti per il soggetto
cerchi medi neri muti per il complemento oggetto
cerchi grandi rossi muti per il predicato verbale
cerchi grandi rossi con la dicitura VERBO PREDICATO per il predicato verbale
frecce nere mute per le presentazioni
frecce nere con la dicitura chi è che…? che cosa è che…? su una facciata e la dicitura SOGGETTO sull’altra, per il soggetto
frecce nere con la dicitura chi?… che cosa…? su una facciata e la dicitura COMPLEMENTO OGGETTO sull’altra, per il complemento oggetto

tavola 2


– simboli della scatola 3
cerchi grandi neri muti per il soggetto
cerchi medi neri muti per il complemento oggetto
cerchi grandi rossi con la dicitura PREDICATO per il predicato verbale
frecce nere mute su un lato e con la dicitura SOGGETTO sull’altra, per il soggetto
frecce nere mute su una facciata e la dicitura COMPLEMENTO OGGETTO sull’altra, per il complemento oggetto


tavola 3


Seguono le scatole per l’analisi logica avanzata e le varie versioni della stella logica:

La stella logica evolve via via fino ad una versione avanzata, dove al posto delle domande si trovano le denominazioni.

Il materiale per l’analisi logica avanzata si compone di:
– cerchi rossi per il predicato
– cerchi neri grandi per il soggetto
– cerchi neri medi per il complemento oggetto o diretto
– cerchi neri piccoli per i complementi indiretti in generale
– cerchi arancio piccoli per i complementi indiretti
– triangoli azzurri per attributo e apposizione
– frecce nere per il soggetto, il complemento oggetto o diretto e i complementi indiretti in generale
– frecce azzurre per attributo e apposizione
– frecce arancio per i complementi indiretti

Nelle presentazioni troverete via via tutto il materiale pronto per il download e la stampa.

Se preferite acquistare il materiale in legno, in italiano è in vendita da Montessori 3D di Boboto.

Gioco della fattoria Montessori

Gioco della fattoria Montessori: la mia versione stampabile completa di tutti gli elementi (attrezzi, personaggi, animali, elementi architettonici,…) e dei cartellini per gli esercizi coi simboli grammaticali.

Gioco della fattoria Montessori

La fattoria Montessori tradizionale è un materiale piuttosto costoso, ma così versatile ed utile che non bisogna farsi scoraggiare. Naturalmente la versione originale è davvero molto bella, ma ci si può ingegnare in tantissimi modi per allestire una bellissima fattoria. In rete molte mamme blogger si sono cimentate nell’impresa (consiglio la ricerca nel web per “Montessori grammar farm”).

Set di animali della fattoria di plastica o legno si trovano facilmente, a varie fasce di prezzo. Per gli elementi architettonici si trovano delle bellissime soluzioni in cartone, molto economiche, ad esempio:

Non proprio economici, ma si possono collezionare un po’ alla volta, ci sono gli elementi della serie “Vita nella fattoria” Schleich, con vari accessori.

La difficoltà, preparando la fattoria in proprio, è quella di dover preparare il materiale di accompagnamento (cartellini dei nomi e delle altre parti del discorso e frasi per l’analisi logica e grammaticale) in base agli elementi presenti nella nostra fattoria.

Per questo ho preparato una fattoria stampabile, da colorare e allestire praticamente a costo zero, con il materiale di accompagnamento pronto.

Basta stampare gli elementi:

Ritagliare lasciando un margine e una base diritta:

Colorare e poi scegliere se incollarli su mattoncini da costruzione di legno o plastica, oppure aggiungere una linguetta in cartone o cartoncino:

Gioco della fattoria Montessori

Il lavoro con la fattoria si abbina all’uso dei simboli grammaticali, per questo la prima serie di cartellini segue i colori dei simboli grammaticali, e non quelli delle scatole grammaticali:

Gioco della fattoria Montessori

Col metodo Montessori abbiamo a disposizione una vastissima gamma di attività diverse per presentare ai bambini le parti discorso. Alcuni possono essere sorprendenti, e la fattoria è uno di questi.

La fattoria può essere usata nella Casa dei Bambini per il lavoro sull’arricchimento del linguaggio orale, sulla scrittura e la lettura; è utilissima per presentare le parti del discorso sia nella fascia d’età 3-6, sia in quella 6-9 anni; consente di esercitare l’analisi logica e grammaticale.

Userò la fattoria nei prossimi articoli per fare esempi di presentazioni delle parti del discorso, aggiungendo frasi e cartellini per l’analisi logica e grammaticale.

Gioco della fattoria Montessori 

Album Montessori per l’area linguistica 6-9 anni

Nel corso degli anni ho pubblicato nel sito moltissime presentazioni relative all’area linguistica per la fascia d’età 6-9 anni. Le trovi qui:

AREA LINGUISTICA MONTESSORI

Il progetto è quello di realizzare e mettere a disposizione gli album Montessori per l’area linguistica… ci sto lavorando.

La mole di argomenti richiede una suddivisione per aree:

1: LETTURA, SCRITTURA E CALLIGRAFIA
2: STUDIO DELLE PAROLE
3: ANALISI GRAMMATICALE
4: ANALISI LOGICA E DEL PERIODO.

Al momento è pronto l’Album per lo studio delle parole in formato corso online qui:

. STUDIO DELLE PAROLE MONTESSORI

Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria

Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria

Lo studio della lingua nella scuola primaria Montessori comprende:
1. Storia della scrittura e del linguaggio orale (quarta grande lezione)
2. Grammatica e sintassi
3. Composizione scritta
4. Linguaggio parlato
5. Letteratura
6. Attività di ricerca

Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria

1. Storia della scrittura e del linguaggio orale (quarta grande lezione)

Nella scuola d’infanzia, il bambino è stato coinvolto nei fatti della lingua, che ha potuto esplorare sensorialmente. Ma poiché adesso le caratteristiche psicologiche sono cambiate, non possiamo mantenere lo stesso approccio. Il nostro compito, ora, è quello di aiutare il bambino ad esplorare le cause che stanno dietro ai fatti.
Nello studio della lingua, cominciamo con le grandi storie cosmiche, per fare appello alla fantasia del bambino. Egli è già in grado di leggere e scrivere, e noi possiamo usare il linguaggio per l’esplorazione delle origini e dello sviluppo del linguaggio, nonché della vita dell’uomo nel nostro universo.
L’arricchimento del vocabolario, la scrittura, la lettura, l’analisi grammaticale e l’analisi logica sono già state presentate, in germe, nel periodo della scuola d’infanzia, ma nella scuola primaria verranno trattate in modo diverso, diventando elementi inseriti nella storia dell’uomo.
Quando il bambino entra nella scuola primaria, psicologicamente si distacca dai suoi primi ambienti (casa, scuola d’infanzia) e si rivolge alla società al fuori di essi. E’ lo sviluppo di questa società che ha reso possibile lo sviluppo della lingua.
La quarta grande lezione ha per oggetto le origini della scrittura (pitture rupestri, scritture prealfabetiche, alfabetiche, sviluppo dei simboli scritti, calligrafia), le origini del linguaggio, e le origini della lingua italiana, con particolare attenzione all’etimologia delle parole.
Grazie alla sua fantasia, il bambino segue con interesse la storia delle origini della lingua, in particolare della sua. Apprezzerà molto anche la storia della scrittura, dei supporti usati nel corso del tempo dai vari popoli, l’evoluzione della scrittura dai pittogrammi al computer, l’invenzione della carta e della stampa.

Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria

2. Grammatica e sintassi
Per parlare e scrivere in modo chiaro, il bambino deve capire le regole della grammatica e della sintassi, ma queste regole non devono essere fornite come un esercizio noioso. Dovrebbero essere date come arte della storia che si è sviluppata nel tempo. In questo modo, le ragioni storiche diventano una risposta alle difficoltà di ortografia, alle parole irregolari, e alle eccezioni alle regole. Il bambino, guidato in questo percorso, si renderà conto di quanto il linguaggio sia interessante, perché noi la applichiamo alla vita e non agli esercizi che stanno in un libro di grammatica.

Gli argomenti di grammatica e sintassi trattati nella scuola primaria sono:

  • Studio della parola
  • Studio delle parti del discorso
  • Analisi logica e del periodo.

Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria

Nello studio della grammatica nella scuola primaria riconosciamo tre stadi o livelli:

  • 1° stadio: esercizi con i simboli grammaticali;
  • 2° stadio 2: esercizi con i cartellini dei comandi;
  • 3° stadio: esercizi con le scatole grammaticali

Lo studio della lingua è anche esercizio di lettura. Se il bambino desidera analizzare le parti del discorso, infatti, avrà bisogno di leggere. Questo è ciò che Maria Montessori chiama lettura totale.
Per tutti i materiali strutturati per lo studio della lingua, facciamo leva sul senso sociale del bambino, stimolando il lavoro in coppie o gruppi, soprattutto con le scatole grammaticali e i cartellini dei comandi. La lingua deve essere presentata con fantasia, se vogliamo interessare il bambino. Egli non deve subire regole di grammatica, sintassi e ortografia, ma piuttosto deve comprendere le ragioni di queste regole particolari, ed acquisire, applicando queste regole, le abilità di scrittura indispensabili a registrare e notificare. Il bambino deve scoprire tutto ciò che si può fare con linguaggio.
La proposta di Maria Montessori riconosce al bambino la capacità di cogliere visioni di insieme, sia pure non troppo vaste. Nella Psicogrammatica (grammatica come aiuto allo sviluppo psichico) si comincia con la famiglia del nome (articolo, nome, aggettivo: sintagma nominale), per passare poi alla famiglia del verbo (sintagma verbale) composta da verbo, avverbio, pronome. I legami dinamici tra le due famiglie avvengono grazie ai tre aiutanti (preposizione, congiunzione, interiezione).
È evidente in Maria Montessori la scelta consapevole di termini come famiglia o aiutante, direttamente comprensibili al bambino, termini vicini al suo mondo affettivo e tuttavia aderenti alla funzione linguistica esatta.
Nella scuola d’infanzia presentiamo i simboli per mostrare che le parole hanno delle funzioni diverse all’interno della frase, mostriamo cioè che le parole cambiano, ma i modelli di funzionamento rimangono gli stessi.
Nella scuola primaria, i simboli grammaticali servono a rendere concreto ciò che è astratto, aiutano i bambini a scoprire la funzione delle parole e a classificarle. La scoperta della funzione avviene in modo spontaneo, e questa preparazione indiretta all’analisi grammaticale è una base forte, a cui aggiungiamo gradualmente nuove scoperte, arrivando a gradi superiori di conoscenza della grammatica.

Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria

3. Composizione scritta
Dal momento che una gran parte del lavoro nella scuola primaria consiste nel notificare e registrare, abbiamo bisogno di aiutare il bambino a scrivere in modo chiaro e preciso.
Dobbiamo aiutarlo a prendere appunti e a scrivere queste note in modo immaginativo. Se il bambino non è abituato a illustrare il suo lavoro con immagini o disegni, o non è abituato alla decorazione, dovremo mostrargli come svolgere il suo lavoro in modo che sia piacevole dal punto di vista artistico, per far sì che ne sia soddisfatto. In questo modo il lavoro scritto non diventa solo un compito, ma un’opera d’arte.

La composizione scritta riguarda:
– libera espressione: immaginativa e fattuale
– esercitazioni pratiche: forma e contenuto, segni di interpunzione, divisione in sillabe, scrittura a mano, illustrazione e decorazione
– relazioni scritte
– scrittura di lettere
– poesia
– teatro
– dialoghi
– studio ed esercizi di stile.

Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria

4, Linguaggio parlato
I bambini dovrebbero essere incoraggiati a parlare e conversare tra loro. Bisogna inoltre coltivare l’abilità di parlare in pubblico, riportare le proprie osservazioni, presentare il proprio lavoro agli altri.  Le abilità linguistiche si esercitano con:
– discorsi
– discussioni e dibattiti
– rapporti
– recitazione
– dialoghi
– teatro.

Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria

5. Letteratura
Nella scuola d’infanzia i racconti letti ai bambini vertono preferibilmente su storie relative alla vita quotidiana. Nella scuola primaria bisogna invece offrire una grande varietà di racconti, e non soltanto storie vere. I bambini, a questa età, cominciano ad apprezzare miti e storie d’avventura.
La biblioteca di classe non deve però essere troppo ricca, perché i bambini deve essere stimolato a ricercare al di fuori della scuola il materiale di lettura. E’ importante che i libri siano letti per il piacere di leggere, e non per essere analizzati.
Gli studenti dovrebbero avere la possibilità di leggere molto e di discutere delle loro letture, esprimendo piacere o antipatia. Gli scrittori possono essere inseriti nel loro contesto storico e sociale.

Le attività di lettura riguardano:
– libri letti dai bambini (libreria di classe e biblioteca pubblica)
– storie e poesie lette dall’insegnante
– lettura interpretata
– biografie di scrittori
– linee del tempo della letteratura
– storia della letteratura italiana.

Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria

6. Attività di ricerca
Le attività di ricerca sono una costante nella scuola primaria, e si intensificano verso la fine, dai 9 ai 12 anni.

In questa presentazione schematica del lavoro sulla lingua nella scuola elementare, consideriamo che tutti gli argomenti elencati si sviluppano non uno dopo l’altro, ma in parallelo.
Non ci sono età fisse per ogni lavoro.
Quando si presenta un argomento nuovo ad un bambino, egli può andare avanti, se vuole, ma non è tenuto a farlo.
L’insegnante deve assicurarsi di presentare alcuni argomenti chiave relativi allo studio della lingua, argomenti che forniscono la base per il progredire delle conoscenze. Fatto questo, un gruppo di bambini può seguirne un aspetto, un altro gruppo un altro. L’insegnante deve osservare questo lavoro, ed inserire le presentazioni dei materiali ai quali la classe non sta lavorando.  Dopo le presentazioni, dovrebbe dare suggerimenti per sostenere il lavoro dei bambini, fino a quando essi non avranno le idee chiare su cosa fare.

Nella scuola d’infanzia i bambini raggiungono un grado di sviluppo in cui scrivono parole e frasi, e leggono cartellini dove sono descritte azioni che essi interpretano praticamente, mostrando così di averle comprese.
Il materiale per l’apprendimento della scrittura e della lettura consiste in due alfabeti mobili: uno più grande, con le vocali e le consonanti di due colori diversi, ed uno più piccolo in un colore unico.
Tuttavia il grado di sviluppo non è ancora ben determinato: si potrebbe dire che i bambini hanno fissato i meccanismi della scrittura e della lettura, e si avviano verso uno sviluppo intellettuale di queste conquiste. E’ una via aperta al progresso che si realizzerà nella scuola primaria, quando la mente può servirsi dei meccanismi della lettura e della scrittura.

Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria

Nella scuola primaria cominciamo col presentare un terzo alfabeto mobile, con le lettere molto più piccole, e in corsivo. In questo alfabeto ci sono 20 esemplari di ogni lettera, mentre prima ce ne erano 4; inoltre ci sono tre alfabeti completi: uno bianco (gesso), uno nero(inchiostro nero), uno rosso(inchiostro rosso). Quindi abbiamo 60 esemplari per ogni lettera dell’alfabeto. Sono inclusi anche tutti i segni di interpunzione: punto, punto e virgola, virgola, accento, apostrofo, punto esclamativo e punto interrogativo. Le lettere sono fatte di cartoncino rigido.

Altri esemplari portano invece lettere dell’alfabeto secondo la forma dello stampato, e sono disposte nel casellario secondo l’ordine in cui sono le lettere dell’alfabeto nelle macchine da scrivere.

Gli usi di questo alfabeto sono molteplici. L’esercizio è noto, perché gli alfabeti mobili sono già stati usati nella Casa dei Bambini. In relazione all’apprendimento dei nomi, usiamo quindi un metodo già usato, il metodo oggettivo, con esercizi pratici. Ma perché dovremmo limitarci al nome? Il nome non è che una delle parti del discorso, come l’aggettivo, il verbo, ecc. Se c’è un metodo che ci permette di imparare in modo semplice cos’è un nome, possiamo utilizzarlo anche per le altre parti del discorso.

Quando poniamo un cartellino con una parola su un oggetto corrispondente, il bambino sa già distinguere il nome da ogni altra parte del discorso.  Ha imparato a farlo in modo intuitivo. Il primo passo verso la grammatica è stato fatto.

Il bambino ha costruito tutte le sue parole con l’alfabeto mobile, ed ha inoltre scritto queste parole. Si è così esercitato in due attività preparatore: si è preparato all’analisi dei suoni, e si è preparato all’analisi delle parole nel loro significato  (il processo di apprendimento della lettura è spiegato in dettaglio nel libro “Il Metodo Montessori”).

Procedendo alla classificazione delle parole distinguendo il nome da tutte le altre parole, faremo un grande passo verso la comprensione dell’analisi grammaticale, come l’alfabeto tattile è stato il primo passo verso l’analisi della parola. Dobbiamo solo portare il processo un passo avanti, e forse arriveremo al “discorso analizzato per intero”.

E’ una semplice questione di continuità all’interno di un processo unitario. L’impresa può sembrare azzardata. Non importa. Quell’orribile grammatica, quell’orribile spauracchio, non è così terribile se diventa un appassionante esercizio, e se è accompagnata da una guida amorevole che porta il bambino lungo piacevoli sentieri alla scoperta di cose che ha effettivamente svolto.

Quanto diversa sembrerà la grammatica ai nostri piccoli studenti, se invece di essere un crudele assassino che spezza la frase in pezzetti, diventa un’amorevole ed indispensabile aiuto nella costruzione e nel collegamento delle parole tra loro nel discorso.

L’analisi dei suoni, che nel nostro metodo porta alla scrittura spontanea, non è adatto per tutte le età. Si applica quando il bambino ha quattro anni, quattro anni e mezzo. Allo stesso modo lo studio analitico delle parti del discorso, non è adatto a bambini di qualsiasi età. E’ il bambino tra i cinque ed i sette anni che è un amante delle parole, ed a questa età mostra una predisposizione per questo studio.

L’idea che l’analisi deve essere preceduta dalla composizione è un pregiudizio. Solo le cose prodotte dalla natura devono essere analizzate prima di poter essere comprese.
La violetta, ad esempio. Si trova perfetta in natura. Noi per studiarla dobbiamo strappare i petali, sezionare il fiore, osservare la sua crescita. Ma volendo creare una violetta artificiale, dobbiamo fare l’opposto. Dobbiamo preparare gli steli uno ad uno, quindi lavorare ai petali, ritagliarli, colorarli e stirarli uno ad uno. E si prova un grande piacere in ognuna di queste singole operazioni, che convergono infine nella creazione di un grazioso fiorellino artificiale.
La costruzione di una casa è un processo analitico. La persona che costruisce la casa la conosce nei più piccoli dettagli ed ha un’idea precisa della sua costruzione, idea che non ha chi la demolisce. Questo perchè, prima di tutto, il processo di costruzione richiede molto più tempo della demolizione. Ma, oltre a questo, il costruttore ha un punto di vista diverso del demolitore.

Il periodo sensibile per la lingua si presenta tra i 6 e gli 8 anni di età. In questa fase il bambino è interessato a capire il linguaggio e le sue componenti: le parole, il loro significato, la loro funzione, e le loro relazioni reciproche.

I materiali montessoriani applicano il principio dell’isolare le difficoltà, per esplorare singolarmente gli elementi del linguaggio.

Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria

Perchè si insegna la grammatica?

Perché si insegna la grammatica?

L’obiettivo dello studio della grammatica, nella scuola primaria, è quello di arricchire il linguaggio del bambino, sviluppare l’arte della comunicazione e stimolare il suo interesse verso la lingua, per soddisfare il suo bisogno di inserirsi in modo sempre più pieno nella società. Lo studio della grammatica lo aiuta a prendere coscienza degli aspetti della lingua che già conosce, in particolare l’ordine, la struttura e la composizione .

La grammatica montessoriana mira a presentare la struttura del linguaggio in modo semplice e coerente, senza regole rigide. Si offrono al bambino esperienze molto variegate, che si espandono come una spirale toccando e approfondendo via via i vari argomenti, in modo che egli possa fare esperienze pratiche su argomenti selezionati ed isolati. Questo porta a gettare le basi esperienziali che poi affluiranno allo studio della grammatica svolto sui libri di testo, ad un’età successiva.

La grammatica dovrebbe sempre essere presentata attraverso metodi che sono la risposta ad un bisogno del bambino e che tengono conto delle sue abilità reali. Questo è il significato della parola Psicogrammatica: grammatica che si accorda ai bisogni di crescita del bambino.

Il bambino, prima di arrivare alla scuola primaria, ha già sviluppato il proprio linguaggio grazie alla sua mente assorbente, interagendo con l’ambiente. Ha già iniziato, anche, ad utilizzare la grammatica e la sintassi, anche se nessuno gliene ha mai parlato, ma come elemento che fa parte della sua lingua.

Quando arriva alla scuola primaria, noi abbiamo il compito di aiutare questo suo linguaggio a crescere e perfezionarsi.

All’età di circa 4 anni, 4 anni e mezzo, il bambino è uno studioso di suoni: impara a pronunciare con molta abilità moltissime parole, ed è capace di riconoscerne moltissime, nei discorsi che sente intorno a sé. Prova gioia nel seguire con le dita l’andamento delle lettere dell’alfabeto tattile, e poi scrive parole da sé sulla carta o con l’alfabeto mobile. In questa fase non è detto che scriva correttamente: si esercita a rappresentare i suoni delle parole, senza che questo rappresenti un rispetto di regole ortografiche.

Dopo i cinque anni si avvia allo studio delle parole: l’impressione che ne riceve, cioè l’idea che esistono diversi tipi di parole, lo apre allo studio della grammatica e della sintassi.

Il bambino, in questo stadio del suo sviluppo, non è un creatore prolifico di idee complesse, e può non trarre piacere dallo studio di concetti grammaticali. E’ quando comincia ad usare il linguaggio per rappresentare le sue proprie idee, che Maria Montessori pensa che sia pronto per il programma della scuola primaria.

Nella scuola d’infanzia, le lezioni hanno lo scopo di aiutare i bambini ad apprezzare la lingua che stanno cominciando a dominare attraverso la lettura e la scrittura, e il piano di lavoro per la scuola primaria è la naturale continuazione di questo lavoro.

Tutto il lavoro svolto nella scuola d’infanzia con le carte delle nomenclature, i simboli grammaticali e delle parti della frase, in realtà serve principalmente allo sviluppo delle abilità di lettura.  Con l’analisi logica e grammaticale, nella scuola d’infanzia, vogliamo dare ai bambini una prima impressione, che serve solo come introduzione per tutto il lavoro che verrà sviluppato nella scuola primaria. Nella scuola primaria, l’approccio allo studio del linguaggio è diverso, perché non facciamo più appello alle percezioni sensoriali, ma alle capacità di pensiero ed all’immaginazione dei bambini.

Dopo i 6 anni, infatti, ci impegneremo a cercare le ragioni che ci portano ad usare le parole, ed a scoprire i come ed i perché del linguaggio che utilizziamo. I simboli grammaticali, che vengono presentati già nella scuola d’infanzia, aiutano i bambini a classificare le parole. Già in questa fase, dunque, lavoriamo alla grammatica, ma lo scopo di questo lavoro è il perfezionamento della lettura.

Perchè si insegna la grammatica?

Abbiamo già detto che presentiamo la grammatica solo quando il bambino può esprimere qualcosa che si crea nella sua mente, perchè la costruzione (la sintesi) deve precedere l’analisi.

Il lavoro sulla lingua, nella scuola primaria, comincia con la Quarta grande lezione, seguita da una serie di storie sull’alfabeto, il linguaggio e le origini della sua lingua. Segue il lavoro sulla grammatica, che si compone di tre parti: lo studio della parola, l’analisi grammatica, e l’analisi logica.

Questo non significa affatto che il bambino debba completare lo studio della parola, prima di iniziare l’analisi grammaticale. Il nostro scopo è quello di guidare il bambino all’interno di un processo, non di forzarlo per rispettare un piano di studi.

Con lo studio della parola, esaminiamo le singole parole e le loro possibili modificazioni per mezzo di suffissi o prefissi. Lavoriamo con nomi maschili e femminili, singolari e plurali, nomi alterati, composti, collettivi, ecc…

L’analisi grammaticale consiste nella presentazione delle nove parti del discorso, cioè sull’analisi delle parole in base alla loro funzione. I bambini imparano così che ogni parola ha un suo ruolo nella frase e deve essere collocata in un certo ordine, se vogliamo che le nostre frasi abbiamo senso. Sentono dunque che il linguaggio ha una struttura invisibile lo regge. Nella scuola primaria, utilizziamo ancora i simboli grammaticali, e sarà molto utile farlo perché creerà un collegamento importante col lavoro svolto nella scuola d’infanzia, ma soprattutto faremo uso delle scatole grammaticali. Le scatole grammaticali hanno prima di tutto lo scopo di rendere comprensibile ai bambini la grammatica della loro lingua, e solo secondariamente servono ad insegnare le specifiche regole grammaticali. Servono a stimolare l’interesse dei bambini verso la grammatica, prima di tutto. Questo interesse potrà condurli poi ad utilizzare testi di grammatica veri e propri, per ricavarne maggiori informazioni. Le scatole grammaticali sono uno strumento che serve ad isolare e sottolineare le diverse parti del discorso.

L’uso delle scatole grammaticali ha radici nel lavoro svolto nella scuola d’infanzia. Quando il bambino stava imparando a leggere, posizionava una parola scritta su un cartellino accanto all’oggetto corrispondente. Già mentre svolgeva questo lavoro, finalizzato all’apprendimento della lettura, il bambino stava distinguendo i nomi da tutte le altre parti del discorso. Anche senza esserne del tutto cosciente, dunque, stava imparando la funzione del sostantivo.

Nella scuola primaria si usa molto materiale già stampato, e non scritto al momento dall’insegnante o dai bambini, come avviene nella scuola d’infanzia. Ci sono i cartellini delle parole e delle frasi per le scatole grammaticali, e ci sono le carte dei comandi.  Le carte dei comandi richiedono un lavoro collaborativo: due o tre bambini devono lavorare insieme per realizzare in pratica ciò che la carta richiede loro.

Un altro materiale di cui si fa uso nella scuola primaria sono le tabelle ed i grafici, che si usano per le classificazioni, ad esempio per quanto riguarda le coniugazioni verbali.

La terza parte del lavoro sulla grammatica nella scuola primaria riguarda l’analisi logica e del periodo. Parliamo in questo caso anche di analisi della lettura. Naturalmente cominciamo con la frase semplice, per affrontare poi complessità maggiori. Anche per l’analisi logica utilizziamo i materiali che sono stati già presentati nella scuola d’infanzia, approfondendo gradualmente le conoscenze.

Il lavoro sul linguaggio corre parallelo al lavoro sulla grammatica. Il linguaggio è collegato al pensiero, è lo strumento dell’intelligenza. I bambini hanno bisogno di un linguaggio sempre più preciso, man mano che aumentano i loro bisogni comunicativi. Durante gli anni della scuola primaria, essi vengono in contatto con diversi ambiti della conoscenza e della cultura, e questo li porta a voler migliorare ed approfondire il proprio vocabolario, per il bisogno di termini utili a descrivere ciò che sanno agli altri.

Un aspetto caratteristico della didattica Montessori è il passaggio dal concreto all’astratto, la progressione dall’esperienza manipolativa (sensoriale) all’interpretazione o astrazione (mentale). Lo studio della grammatica non fa eccezione, infatti, abbiamo detto che il bambino incontra i simboli delle parti del discorso nella scuola d’infanzia, a livello sensoriale, e li riaffronta nella scuola primaria, a livello analitico.

Anche per quanto riguarda l’analisi logica, il bambino comincia a farne esperienza già mentre sta imparando a padroneggiare la lettura, nella scuola d’infanzia. In questa fase gioca a trovare l’azione, a trovare chi sta ricevendo l’azione, ecc… Nella scuola primaria il bambino, seguendo i modelli di frase, le analizza: è il momento dell’analisi logica vera e propria. Il bambino impara che le parti del discorso si influenzano a vicenda, a seconda dei rapporti che legano le una alle altre nella frase.

Perchè si insegna la grammatica?

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