Il giorno più lungo dell’anno (o se preferite la notte più corta), cioè il giorno del solstizio d’estate che quest’anno si è verificato il 21 giugno, è da sempre considerato un giorno magico.
Il Sole è il corpo celeste che più di ogni altro ha influenzato la vita dell’uomo e le sue abitudini. In particolare, fin dall’antichità. in corrispondenza del solstizio d’estate si organizzavano feste e cerimonie per celebrare questo avvenimento che coincide con l’inizio dell’estate.
Il solstizio d’estate corrisponde al momento in cui il Sole raggiunge la massima declinazione positiva nel nostro emisfero, e in questa posizione i suoi raggi, a mezzogiorno, sono allo Zenith del Tropico del Cancro e il Sole si trova nel punto più alto della volta celeste.
Il termine solstizio deriva dal latino solstitium, che significa “il fermarsi del sole”. Gli antichi infatti erano convinti che in questo giorno il sole si fermasse, e il 24 giugno cambiasse direzione per tornare indietro.
Le tradizioni e i rituali precristiani legati al solstizio d’estate sono moltissimi, e tutti sono stati assorbiti dal Cristianesimo nella sua liturgia, associandoli a un santo e a un particolare giorno dell’anno.
Secondo un’antica leggenda pagana, nel giorno del solstizio il Sole si ferma per sposarsi con la Luna, così è facile comprendere come l’acqua ed il fuoco sono da sempre i simboli del solstizio e perchè acqua e fuoco entrino in gioco in tutti i rituali dedicati a questo giorno.
I più importanti tra questi rituali sono l’acqua di fiori che deve essere bagnata dalla rugiada e dalla luce della luna, i falò, il salto del fuoco, l’albume nell’acqua, la preparazione dell’olio di iperico e del nocino.
San Giovanni, che cade il 24 giugno, è il giorno più vicino al solstizio e nella maggior parte delle regioni italiane tutti questi riti sono “di San Giovanni”.
Amo festeggiare questo giorno con i bambini, perchè trovo sia un’occasione importante per creare una connessione con i fenomeni astronomici, col nostro pianeta, con le trasformazioni della natura e con la vita dei nostri antenati. Sono anche momenti di condivisione tra i bambini a scuola, e tra i bambini e le loro famiglie. Maria Montessori parla di questo intrecciarsi di saperi come di educazione cosmica.
Quest’anno il giorno di san Giovanni è caduto di sabato, quindi per fare in modo di viverlo comunque anche a scuola ho modificato un po’ le regole che detta la tradizione.
Così siamo riusciti a preparare la nostra acqua di San Giovanni, la nostra barca di San Giovanni, il nostro olio di San Giovanni… e abbiamo inventato anche una nuova tradizione tutta nostra: l’acquerello botanico coi fiori dell’erba di San Giovanni, l’iperico.
L’acqua di san Giovanni
La tradizione vuole che si raccolgano fiori ed erbe il 23 giugno, dopo il tramonto, facendoli galleggiare in un contenitore pieno d’acqua. Il contenitore va poi esposto all’aperto perchè possa accogliere la rugiada della notte e la luce della luna. Al mattino la famiglia si raccoglie attorno a questa acqua profumata per bagnarsi il viso e le mani. Si tratta di un antichissimo rituale propiziatorio che prometteva ai nostri antenati di ottenere salute, serenità e fortuna.
Nella tradizione cristiana assume anche un significato di rinascita e purificazione, in quanto ricorda il battesimo del santo.
Poichè la notte tra il 23 e il 24 è nella tradizione anche la “notte delle streghe”, che proprio in questa notte si mettevano in viaggio per il loro raduno sotto il grande noce di Benevento, esiste anche un’altra tradizione legata alla raccolta delle erbe: farne mazzetti legati con una cordicella a sette nodi, da appendere sulla porta di casa per difendersi dagli incantesimi delle streghe di passaggio.
Non esiste una “ricetta” per la scelta delle erbe e dei fiori da usare per preparare l’acqua di San Giovanni, ma solitamente non possono mancare l’iperico, l’artemisia, la salvia e il rosmarino.
Come dicevo, noi abbiamo un po’ modificato le regole da seguire per la preparazione, e abbiamo iniziato a raccogliere i fiori e le erbe qualche giorno prima, nei prati e nel nostro giardino, anche per imparare a riconoscerle.
La mattina del 23 abbiamo allestito un tavolo per classificarle insieme
Non abbiamo trovato l’iperico, ma ne ho una pianta nel mio orto tintorio, e visto che è anche chiamato “erba di San Giovanni” gli abbiamo dedicato più attenzione, arricchendo anche la nostra collezione di storie delle piante con la sua scheda
Abbiamo poi iniziato a mettere i fiori e le erbe nella nostra bacinella, con delicatezza, come per realizzare un quadro galleggiante. Dal giardino abbiamo preso anche rose, rosmarino, salvia, viole e gelsomino
Prima di andare a casa, per riuscire a condividere coi bambini anche il momento della profumazione, ci siamo seduti in cerchio e abbiamo parlato di nuovo di solstizi ed equinozi, delle antiche usanze di San Giovanni, delle piante e dei fiori e dei loro nomi così affascinanti, e abbiamo deciso di fare una “prova generale” del rito che ognuno avrebbe poi ripetuto in famiglia, la mattina di sabato, con la vera acqua di San Giovanni bagnata dalla rugiada e dalla luna.
Per donarsi fortuna e coccole, prima i bambini si sono bagnati mani e viso (ma anche gambe, piedini, braccia, ecc.)
poi si sono fatti dono di coccole e fortuna anche tra di loro, pregustando il momento in cui avrebbero potuto farlo a genitori e fratelli
Infine abbiamo diviso l’acqua in vaschette, da portare a casa
L’olio di San Giovanni
All’iperico sono attribuite numerose proprietà terapeutiche. L’olio di iperico è da sempre utilizzato come cicatrizzante per curare scottature, punture di insetto e ferite, ma anche come cosmetico. Già nel Medioevo veniva usato per curare le ferite da spada. Questa pianta viene utilizzata anche per uso interno perchè contiene principi attivi espettoranti, utili nella cura dell’asma e perfino della depressione e del diabete, ma per questo è meglio rivolgersi a un medico, un farmacista, un erborista.
Noi abbiamo preparato il nostro vasetto di olio di san Giovanni per avere a scuola un rimedio miracoloso rilasciatore di endorfine in caso di piccoli incidenti: è fatto da noi, carico di ricordi e legato ad un giorno speciale, ma anche impreziosito da una lunga attesa durante la quale i bambini osservano l’olio diventare da giallo a rosso.
E’ un oleolito, cioè un infuso macerato di fiori in olio vegetale. La preparazione è semplicissima.
Servono fiori e foglie di iperico appena colti, olio di oliva o di girasole, un vasetto di vetro con coperchio, il sole dell’estate e 30 giorni. L’ingrediente segreto è sempre la partecipazione di simpatiche affascinate/affascinanti menti assorbenti.
Avrete già capito: riempite il vasetto con fiori e foglie di iperico, coprite con olio, chiudete il vasetto ed esponetelo al sole per 30 giorni. Avrete catturato per almeno un anno un momento speciale! Ed avrete per almeno un anno un alleato salvacrisi!
Nell’attesa, si può sempre fare un assaggio
Altro fatto importante: l’iperico fiorisce da giugno ad agosto, non è necessario prepararlo proprio il giorno di San Giovanni… anche se prepararlo il 24 è un po’ più magico, se non l’avete già fatto, siete sempre in tempo!
Questo è un esempio di olio al giusto grado di macerazione:
Per l’evoluzione del nostro olio, seguici sui nostri canali social o vieni a trovarci!
Questo è il nostro olio dopo tre giorni:
La barca di San Giovanni
Si tratta, come dicevo, di uno dei molti rituali di origine pagana legati al solstizio d’estate. In alcune regioni italiane si prepara la notte tra il 23 e il 24 (San Giovanni), in altre la notte tra il 28 e il 29 (San Pietro). Se non l’avete ancora fatta, scegliete san Pietro e siete ancora in tempo!
Servono solo un contenitore di vetro trasparente (bottiglia, vaso, caraffa), acqua del rubinetto e un albume d’uovo.
Semplicemente, dopo cena, riempi il contenitore scelto con acqua e fai cadere nell’acqua un albume, senza mescolare.
Prima di andare a dormire, metti il contenitore in giardino, meglio se appoggiato a terra. Se non disponi di un giardino, può funzionare anche il balcone o il davanzale della finestra.
La mattina seguente, il giorno di San Giovanni (o di San Pietro) osserva coi tuoi bambini la magia!
Secondo la tradizione contadina cristiana San Giovanni (o San Pietro) hanno soffiato nell’acqua per dar forma alla struttura e parlarci. Infatti, interpretando queste forme, i nostri antenati traevano previsioni sulla loro sorte, sul raccolto, e in alcune regioni italiane anche sulla riuscita dei matrimoni.
Cosa può dirne la scienza?
In questo periodo dell’anno le variazioni termiche tra il giorno e la notte sono particolarmente accentuate.
Il freddo-umido della notte fa aumentare la densità dell’albume e lo fa cadere sul fondo del contenitore.
Il fondo, a sua volta, a contatto con il calore del suolo, fa risalire le molecole dell’albume con dei piccoli moti convettivi, creando le vele.
Poi, al mattino, l’albume si riscalda nuovamente e sale verso l’alto, facendo aprire le vele.
Acquerello botanico ai fiori di iperico
Il procedimento è molto semplice. In un mortaio formiamo una pasta con fiori di iperico e acqua distillata o acqua piovana
Filtriamo
e il nostro acquerello è pronto. Non si conserva a lungo, per cui è bene tenerlo in un contenitore di vetro con coperchio ermetico, in frigorifero o in luogo fresco con l’aggiunta di chiodi di garofano o di una punta di miele.
Per lavorare con questi acquerelli botanici con i bambini preparo per loro un vassoio da tenere nell’area di vita pratica, con tutto l’occorrente per sperimentare le variazioni di colore modificando il pH. Questo è quello che ho preparato per lavorare con l’acquerello al mallo di noce:
E questo è il quaderno dove conservo le sperimentazioni. Ogni bambino ha il suo:
Pigmento lacca in polvere di fiori di iperico
Per conservare a lungo i colori botanici, un metodo che può dare grandi soddisfazioni è quello di estrarre il pigmento per ricavarne una polvere
Per farlo versiamo l’acquerello in un pentolino, quindi aggiungiamo della polvere di allume
e scaldiamo per farlo sciogliere bene. Versiamo il liquido caldo in un recipiente
e aggiungiamo polvere di carbonato di calcio (o guscio d’uovo polverizzato)
Se tutto funziona, nel recipiente si genera un’intensa effervescenza
lasciamo riposare, quindi filtriamo
sempre se tutto funziona nel filtro rimarrà il nostro pigmento in polvere, mentre nel vaso colerà acqua pulita.
Non resta che lavare il pigmento ottenuto con acqua distillata e far asciugare bene. Questa polvere non è idrosolubile, quindi per poterla utilizzare come acquerello è necessario lavorarla con gomma arabica, aggiungendo glicerina vegetale e miele, che funziona da conservante
Il tutto va lavorato con spatole e muller di vetro, possibilmente su un tagliere di vetro
io conservo i colori nei gusci di vongola, e una volta pronti li uso come normali acquerelli solidi.
Con i bambini spezzettiamo grossolanamente della carta di scarto (cartone e carta da imballaggio, cartoni delle uova, ecc.) e aggiungiamo della carta igienica. Mettiamo il tutto in una ciotola con dell’acqua. Per rendere l’impasto più duro si può aggiungere all’acqua della colla vinilica
Dopo aver lasciato macerare il composto per un giorno, frulliamo ed eliminiamo l’acqua in eccesso
Aggiungiamo alla pasta ottenuta fiorellini e foglie
Ora i bambini possono utilizzare la pasta di carta per rivestire delle ciotole:
Dopo averle fatte asciugare le nostre ciotole sono pronte!
Quest’anno per Pasqua abbiamo sperimentato la tintura naturale delle uova, e questa esperienza ci ha stimolati poi a fare ricerche nel campo dell’estrazione di pigmenti vegetali naturali per realizzare pigmenti in polvere, pastelli a cera ed acquerelli. Ne parleremo nei prossimi giorni…
… ma torniamo alle uova.
La prima cosa da fare è lavare i gusci delle uova con dell’aceto.
Poi prepariamo i pentolini per i bagni di tintura: noi abbiamo bollito bucce di cipolla dorata, succo di mirtillo, foglie d’acero e cavolo viola. Non servono proporzioni e ricette: tutto dipende dall’intensità del colore che si vuole ottenere e dal numero di uova che desideriamo tingere.
Scegliamo foglioline tenere e petali leggeri di fiori da mettere a disposizione dei bambini insieme a delle ciotoline d’acqua: le foglie e i fiori aderiranno semplicemente al guscio con poca acqua
Se i bambini sono piccoli, consiglio di utilizzare uova già sode, per limitare rotture e altri incidenti
Quando i bambini hanno completato il loro lavoro, dovremo avvolgere ogni uovo in un rettangolo ritagliato da una calza di nylon e chiuderlo “a caramella”
Immergiamo delicatamente le uova nel bagno di tintura e facciamo bollire per almeno 10 minuti
Dopo la bollitura togliamo le uova dalla pentola e lasciamole raffreddare.
A questo punto i bambini possono rimuovere il nylon, pulire le uova da foglie e fiori e lucidarle con l’olio di oliva
Condivido gratuitamente questa ruota che ho preparato per i miei bambini per raccontare la leggenda di San Martino e animare iil cerchio del mattino. Il testo è molto semplificato e adatto in particolare alla scuola d’infanzia.
MARTINO CAVALCA: In una gelida giornata di novembre, il soldato Martino attraversa la città a cavallo.
IL POVERELLO: un povero uomo sta seduto nella neve vestito con pochi stracci: a freddo e fame.
LA SPADA DI MARTINO: Martino vede il poverello e afferra la sua spada.
LA DIVISIONE DEL MANTELLO: con la spada Martino divide a metà il suo mantello.
IL DONO: Martino dona al poverello una metà del suo mantello e si allontana.
IL MEZZO MANTELLO: il poverello è contento per il mantello ricevuto che gli scalda il corpo e il cuore.
L’ESTATE DI SAN MARTINO: il gesto di Martino ha reso il mondo un posto migliore, e il mondo gli dice grazie con tre giorni di sole.
IL SOGNO: Martino sogna di aiutare tutti i poverelli del mondo e smette di fare il soldato.
IL RECINTO DELLE OCHE: Martino era un uomo saggio e generoso. Tutti volevano che diventasse il loro capo, così lui si nascose.
LA RICERCA: tutti si misero a cercarlo con le lanterne accese, e lo trovarono perchè le oche iniziarono a starnazzare fortissimo.
VESCOVO DI TOURS: alla fine Martino accetta l’incarico.
LA FESTA: ogni anno l’11 novembre prepariamo i biscotti, sfiliamo con le lanterne, cantiamo e recitiamo la leggenda di San Martino.
Con semplici ingredienti (curcuma, alcool denaturato e bicarbonato di sodio) realizza dei fantastici progetti artistici o scrivi i tuoi messaggi segreti! Qui applichiamo la “ricetta” ad un’attività per Halloween
Inchiostro invisibile: come si fa
sciogli del bicarbonato di sodio in acqua calda
2. usa la miscela per realizzare il tuo disegno o scrivere il tuo messaggio segreto:
3. fai asciugare bene
4. sciogli della polvere di curcuma nell’alcool denaturato
Il vassoio del sole Montessori per lo studio della storia, della geografia, della biologia e per festeggiare il compleanno dei bambini.
Vassoio del sole
Come primo materiale per lo studio delle stagioni, inserisco il vassoio del sole, che può essere usato in moltissime occasioni: per la celebrazione del compleanno
dei bambini, in associazione al tappeto delle stagioni, per il gioco del sole e tutte le lezioni sull’importanza del sole, per l’avvio allo studio dei cicli del tempo e della storia, ecc… Può essere realizzato in compensato, cartone o cartoncino, carta plastificata, feltro, gomma Eva. Il sole ha 12 raggi e per ogni raggio può essere incastrato il nome di un mese dell’anno.
Ho preparato questa mia versione di vassoio del sole, che ho realizzato con pannolenci e carta colorata. Per la lanterna al centro ho utilizzato questo tutorial: lanterna a stella.
Il materiale pronto per la stampa e il download è a disposizione degli abbonati:
Realizzarlo è estremamente semplice: si possono stampare i singoli fogli su carta colorata oppure utilizzare le forme come cartamodelli. Completa il materiale il set di cartellini coi nomi dei mesi, che tornerà utile nell’allestimento del cerchio dell’anno e per la celebrazione dei compleanni.
Presentazione Con questa presentazione introduciamo il concetto di sole come fonte di energia e mostriamo il vassoio del sole come suo simbolo.
Materiali: – il vassoio del sole e una candela – foglie di insalata (ad esempio valeriana) – un cubo del 1000 e una perla – eventualmente una lanterna a energia solare da caricare all’aperto coi bambini qualche giorno prima della presentazione
Creiamo nella stanza una leggera penombra, mettiamo il vassoio del sole su di un tappeto, accendiamo la candela e invitiamo i bambini a partecipare alla lezione:
– diciamo: “Ho preparato per voi questo bel vassoio. Da oggi rappresenterà per noi il sole”
– “Tutti i giorni ci svegliamo ed il sole è lassù nel cielo, che brilla per noi. Anche quando le nuvole lo nascondono, il sole brilla per noi, anche se non lo vediamo. Il sole ci illumina, come questa candela” – “Il sole è un’enorme sfera di materiali infiammati, come la piccola fiamma di questa candela”
– “Il sole è mille volte più grande del nostro pianeta Terra. Questa perla dell’unità può rappresentare la Terra, e questo cubo delle migliaia può rappresentare il sole”
– “Il sole ci dona luce, ma anche calore. Se ci avviciniamo al fuoco, infatti, sentiamo calore. Avrete anche notato che di notte, quando non di vede il sole, la temperatura è più fresca che di giorno. Anche di notte però, anche se non lo vediamo, il sole ci scalda”
– “Se abbiamo la lanterna a energia solare accendiamola e mostriamola ai bambini. Diciamo: “Ricordate quando siamo usciti in giardino e abbiamo messo questa lanterna al sole? Il pannello solare ha raccolto l’energia del sole e l’ha immagazzinata nella batteria. Ora grazie a questa energia ho potuto accendere la lanterna”
– se non abbiamo la lanterna a energia solare, saltiamo il passaggio e diciamo ai bambini: “Il sole che ci illumina e ci scalda ci dà energia. Le piante sulla terra raccolgono l’energia del sole e la usano per produrre il loro cibo. Le piante assorbono l’energia del sole con le loro foglie e assorbono acqua e minerali dal terreno. Col sole, l’acqua e i minerali producono il loro cibo
– chiediamo ai bambini: noi possiamo fare come le piante? Il nostro corpo può produrre il nostro cibo da solo? No. Gli esseri umani e gli animali non producono il loro cibo da soli. Però noi, e anche gli animali, possiamo mangiare le piante, e ricevere così l’energia del sole
– mangiamo la nostra valeriana e invitiamo i bambini a farlo. Diciamo: “Stiamo mangiando l’energia del sole!”
– diciamo: “L’energia del sole che ci viene dalle cose che mangiamo ci serve per studiare, correre, giocare… Possiamo mangiare le piante, ma possiamo anche mangiare gli animali che hanno mangiato le piante. E’ anche questo un modo per ricevere l’energia del sole.
Il braccialetto del racconto di Natale rappresenta, attraverso il colore delle sue perle, la storia della natività. Realizzarlo coi bambini è un lavoro molto piacevole che rientra tra le attività di vita pratica dell’infilare perle, stimola la coordinazione occhio-mano, la capacità di memorizzare sequenze, la capacità di attenzione e concentrazione, e la sensibilità verso bellezza e gratitudine particolarmente connessi al Natale.
Oltre al braccialetto della natività, propongo per i più piccoli e per chi preferisce evitare i riferimenti ai Vangeli, il braccialetto dell’omino di panpepato.
I braccialetti natalizi sono anche una fantastica idea regalo che i bambini possono preparare facilmente per parenti ed amici, anche all’ultimo minuto.
Il braccialetto del racconto di Natale
Braccialetto della storia della natività
Materiale: – perle assortite di vario colore, forma e dimensione – scovolino o filo per infilare le perle – racconto della natività da usare durante l’attività – racconto da aggiungere al braccialetto da dare ad ogni bambino dopo l’attività, o da aggiungere alla confezione regalo.
Il materiale pronto per la stampa e il download è a disposizione degli abbonati:
Le perle rappresentano: – perla trasparente luccicante: l’angelo che annuncia a Maria la nascita del bambino – perla blu: Maria – perla verde scuro: Giuseppe – perla rossa piccola: Erode – perla grigia: l’asinello che porta a Betlemme Maria e Giuseppe – perla beige: il viaggio attraverso il deserto – perla marrone grande: la stalla di Betlemme col bue – perla rosa: Gesù bambino – due perle bianche (o trasparenti più piccole di quella per il primo angelo): gli angeli che appaiono ai pastori – tre perle marroni piccole: i pastori – due perle bianche: le pecorelle – perla gialla: la stella cometa che guida i Re Magi – perle viola, rossa, verde: i tre Re Magi – perla bianca piccola: l’agnellino donato dai pastori – perla oro: i doni dei Re Magi.
Il racconto
Molto tempo fa, in una piccola città chiamata Nazareth, vivevano Maria e Giuseppe.
Un giorno l’angelo Gabriele ( trasparente luccicante) andò da Maria (blu) e le disse che avrebbe avuto un bambino, un bambino molto speciale. Maria si meravigliò tantissimo per questo incontro e raccontò a Giuseppe (verde scuro) tutto ciò che l’angelo le aveva detto. Le parole dell’angelo si avverarono, e Maria si accorse presto di aspettare un bambino.
Passarono i mesi, e proprio quando la nascita del bambino era vicina, il re Erode (rosso) ordinò a tutti i sudditi di tornare ognuno nel paese in cui era nato per fare un documento.
Maria e Giuseppe erano nati a Betlemme, e così si misero in viaggio con il loro fidato asinello (grigio). Il viaggio fu molto lungo e attraverso il deserto (beige) arrivarono a Betlemme che era notte.
Il paese era molto affollato perché tutti, obbedendo alla legge di Erode, si erano messi in viaggio come loro. Maria e Giuseppe cercarono un posto per dormire, ma tutte le locande erano piene di ospiti. Solo un locandiere, molto gentile, offrì loro ospitalità nella stalla del suo bue (marrone), insieme agli altri animali.
Quella notte nacque Gesù bambino(rosa), e per tenerlo al caldo i suoi genitori lo misero nella mangiatoia, accanto agli animali che lo riscaldavano col loro respiro.
I pastori ( marroni piccole) in quel momento si trovavano sulle colline a pascolare il gregge, e improvvisamente furono abbagliati da una luce bellissima. Di cosa si trattava? Era la luce degli angeli (bianche) che erano andati da loro per avvisarli che era nato il bambino, e li invitava ad andare da lui seguendo la stella cometa (gialla)
Anche i tre Re Magi (viola, rossa, verde) videro quella stella, capirono che il bambino era nato e si misero in viaggio per incontrarlo.
Quando giunsero alla capanna, i pastori donarono al bambino un agnellino (bianca) ed i Re Magi oro incenso e mirra (oro).
Tutti erano riuniti intorno al bambino circondati dalle stelle, i canti degli angeli, gli animali, e perfino le piante e i sassi, e tutti sapevano che quello era un momento davvero molto speciale.
Il braccialetto del racconto di Natale
Braccialetto dell’omino di panpepato
A dicembre l’Omino di Panpepato esce dal forno tutto decorato: le guance ricoperte di granella colorata gli occhi, il naso e la bocca di cioccolata…
sul corpo un po’ di zucchero bianco e tanti canditi in fila su un fianco: “Così sono proprio un omino speciale pronto per ornare l’albero di Natale!” (Giunti scuola)
Materiale: – perle assortite di vario colore, forma e dimensione – scovolino o filo per infilare le perle – racconto da usare durante l’attività – racconto da aggiungere al braccialetto da dare ad ogni bambino dopo l’attività, o da aggiungere alla confezione regalo.
Il materiale pronto per la stampa e il download è a disposizione degli abbonati:
Il racconto
Un uomo piccino e una donna piccina vivevano insieme in una casa piccina. Un giorno la donna piccina impastò e mise in forno un omino di panpepato ma quando aprì lo sportello del forno, l’omino saltò fuori dalla teglia, fuori dalla porta e via per i campi. La donna piccina e l’uomo piccino gli corsero di dietro più in fretta che potevano, ma l’omino rideva e gridava: “Correte, correte, ma è fiato sprecato, io sono l’Omino di Panpepato!” E non riuscirono ad acchiapparlo. Dopo un po’ l’omino sorpassò una mucca che gli gridò: “Fermati, fermati e fatti mangiare!” “Corri, corri ma è fiato sprecato io sono l’Omino di Panpepato!” gridò l’omino scappando via. E la mucca non riuscì ad acchiapparlo. Continuò a correre e sorpassò un cavallo che gli gridò: “Fermati, fermati e fatti mangiare!” “Corri, corri ma è fiato sprecato io sono l’Omino di Panpepato!” gridò l’omino scappando via. E il cavallo non riuscì ad acchiapparlo. In fondo al campo l’omino sorpassò dei contadini che gli gridarono “fermati, fermati e fatti mangiare”. “Correte, correte ma è fiato sprecato io sono l’Omino di Panpepato!” gridò l’omino scappando via. E i contadini non riuscirono ad acchiapparlo. Ormai l’omino credeva di essere il più furbo biscotto mai uscito da una teglia. “Nessuno potrà mai acchiapparmi” pensava. Una volpe gli venne incontro correndo. L’omino corse via dicendo: “Corri, corri, ma è fiato sprecato io sono l’Omino di Panpepato!”. “Ma io non voglio acchiapparti!” disse la volpe, “anch’io sto fuggendo dai cacciatori, ma se riusciamo ad attraversare il fiume saremo salvi entrambi. Salta sulla mia coda e ti porterò dall’altra parte”. L’omino saltò sulla coda della volpe che s’immerse nell’acqua. Allora la volpe disse: “Sei troppo pesante per la mia coda, montami sulla schiena, così non ti bagnerai!”. “Sulla mia schiena sei troppo vicino all’acqua, salta sulla mia spalla”. Quando furono in mezzo al fiume, la volpe gridò: “Aiuto! Sto affogando! Salta sul mio naso!” L’omino saltò sul naso della volpe ed entrambi attraversarono il fiume. Ma appena toccò terra, la volpe scosse forte la testa, scaraventò in aria l’omino di panpepato e … gnam!” “Povero me! Un pezzetto l’ha già mangiato!” gridò l’Omino di Panpepato
I braccialetti dei racconti
I braccialetti dei racconti, come questi a tema natalizio, sono molto usati nelle scuole d’infanzia dopo la lettura degli albi illustrati o il racconto delle fiabe.
CANTI DI NATALE Venite adoriamo (canto popolare) – con testo, spartito stampabile, e traccia mp3 scaricabile gratuitamente
CANTI DI NATALE Venite adoriamo (canto popolare) Testo
Venite adoriamo Il nato bambino, il figlio divino per noi s’incarnò. Sorgete o pastori che al pari del giorno coi raggi d’intorno la notte spuntò. Venite adoriamo il nato bambino, il figlio divino per noi s’incarnò. O candida notte che i giorni fai lieti già pria dei profeti di te si parlò.
CANTI DI NATALE Venite adoriamo (canto popolare) mp3
Recite per bambini per Carnevale: operazione chirurgica, per bambini della scuola primaria. Trovi altre recite per Carnevale qui: RECITE PER CARNEVALE.
Scenografia: in un angolo un attaccapanni o una sedia su cui sono appesi un camice bianco e un paio di guanti di gomma.
Azione: quattro personaggi sono in scena, posti uno dietro l’altro, fronte al pubblico, ma sfasati di mezza persona in diagonale, così che il pubblico possa vedere distintamente mezza persona di ognuno di loro. Entra il primario, si toglie la giacca, la appende all’attaccapanni e prende il camice. Due medici lo aiutano ad indossarlo. Va a mettersi all’inizio della fila, più vicino al pubblico: gambe leggermente divaricate, aria superiore. Si lascia infilare i guanti dagli altri, i quali lo trattano con deferenza.
Primario (voltandosi, verso quello immediatamente dietro di lui): Avanti l’ammalato.
Primo medico (voltandosi verso quello immediatamente dietro di lui, con lo stesso tono dottorale e annoiato): Avanti l’ammalato.
Secondo medico (al terzo, come sopra): Avanti l’ammalato.
Terzo medico (al quarto, come sopra): Avanti l’ammalato.
(Il quarto medico si volta, fa un passo, imita l’apertura di una porta, spinge una barella immaginaria fino davanti al primario).
Primario (considera attentamente l’ammalato sulla barella. Lo tasta. Gli sente il polso. Poi ordina): Bisturi!
Primo medico, secondo, terzo: Bisturi. Bisturi. Bisturi.
Quarto medico (raccoglie dal tavolo chirurgico il bisturi, tenendolo delicatamente come una penna, e lo fa passare a ogni compagno).
Primario (prende il bisturi, prende la mira e, calmissimo, lo affonda nel paziente. Si china a guardare dentro): Pinze.
Primo, secondo, terzo: Pinze!
Quarto (raccoglie, mimicamente, un paio di tenaglie e le passa).
Primario (continuando l’operazione, allarga i lembi della ferita, ne estrae parecchi metri di intestino che arrotola sulle braccia del secondo. Estrae il cuore, lo ascolta, lo massaggia, sorride e lo rimette dentro. Riprende la matassa degli intestini e la dispone nel paziente. Poi, soddisfatto) Ago!
Primo, secondo, terzo: Ago!
Quarto (prende l’ago e, porgendolo al secondo, lo punge inavvertitamente. Sussulto del secondo. Con precauzione, l’ago arriva al primario).
Primario: Filo!
Primo, secondo, terzo: Filo! (Il filo giunge al primario. Questi lo infila, poi, tenendo l’ago alto, si volta al primo)
Primario: Nodo!
Primo: (esegue)
Primario (incomincia a dare i primi punti. Ma il filo non scorre bene): Sapone!
Primo, secondo, terzo: Sapone!
Quarto (prende il sapone e lo passa. La saponetta sfugge di mano al terzo, il quale riesce a prenderla al volo, e la passa al secondo).
Primario (passa la saponetta sul filo, poi, imitando un enorme sforzo, punta il piede sul malato e riesce a cucire. Improvvisamente si interrompe, accorgendosi che il paziente sta male. Con voce svelta): Etere!
Primo, secondo, terzo (tutti con voce svelta guardando curiosamente oltre le spalle del primario) Etere!
Quarto (passa la bottiglietta dell’etere).
Primario (versa l’etere sul malato. Ne versa troppo. Si sente male lui. Accenna a cadere all’indietro).
Primo, secondo, terzo: Sali!
Quarto (prende i sali, li odora, li passa al terzo che li odora anche lui, così il secondo, il primo li mette sotto il naso del primario).
Primario (rinviene, si china sul paziente, mostra grande spavento. Con voce concitata): Ossigeno!
Primo, secondo, terzo: Ossigeno!
Quarto (faticosamente spinge la grossa bombola dell’ossigeno. Così gli altri).
Primario (Fa il gesto di staccare la mascherina dalla bombola e di porgerla al paziente. Si capisce che l’ossigeno non è sufficiente. Con voce agitatissima): Ossigeno! Ossigeno!
Primo, secondo, terzo (con la stessa voce agitatissima): Ossigeno! Ossigeno!
Quarto (passa altro ossigeno, asciugandosi il sudore, e si sporge ad osservare).
Quarto (raccoglie un immaginario aspersorio, che viene fatto passare).
Primario (agita l’aspersorio sul malato. Lo posa. Poi, veloce, con aria annoiata, mentre col piede spinge via la barella del morto): Avanti un altro!
Primo, secondo, terzo: Avanti un altro!
(M. L. e R. Varvelli)
Recite per bambini per Carnevale: operazione chirurgica – Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.
Recite per bambini per Carnevale: operazione chirurgica
Natale – una raccolta di 80 e più idee creative proposte sul sito nel corso degli anni: stelle, presepi, angioletti, addobbi natalizi, candele, biglietti d’auguri, carta da regalo, mobiles, lanterne, idee regalo e molto altro ancora…
Una raccolta di tutorial e immagini da cui trarre ispirazione per realizzare stelle natalizie di carta, materiale riciclato, legno, cartone, perline, pasta e molto altro. Stelle per addobbare l’albero, per decorare le finestre, da regalare, da realizzare coi bambini…
Con questa tecnica abbiamo preparato dei biglietti d’auguri, ma il quadretto può essere anche una decorazione per la casa o un dono per una persona cara.
Natale – una raccolta di 80 e più idee creative4. Acquarello steineriano tutorial : candeleQui propongo tre varianti per dipingere la candela accesa coi bambini. I quadretti possono essere una bella decorazione della casa, un bel regalo per una persona cara, un meraviglioso biglietto di auguri…
tutorial per realizzare questo quadretto, che può essere utilizzato per decorare la casa, come dono per una persona cara, o per decorare un biglietto d’auguri.
Nel tutorial sono mostrati tutti i passaggi per realizzarlo cui bambini.
Decorazioni natalizie di carta tessuta per l’albero di Natale e per realizzare biglietti d’auguri. E’ un’attività adatta anche ai bambini della scuola d’infanzia, e permette di riciclare i ritagli di carta decorata utilizzata per altri lavoretti ed attività manuali.
Carta regalo natalizia fai da te stampata con le patate – un classico nella scuola d’infanzia. Le patate possono essere tagliate a metà dai bambini, poi l’adulto provvederà a scavarle con un coltello o un taglierino. La carta ottenuta è molto bella e adatta a rivestire i doni natalizi, ma può anche essere ritagliata per decorare biglietti di auguri.
Carta da regalo fai da te stampata coi palloncini – un gioco d’arte adatto anche ai più piccoli che porta a creare una bellissima carta da regalo natalizia.
La carta può anche essere ritagliata per preparare biglietti d’auguri.
Stelle di mollette da bucato: un classico tra i lavoretti natalizi per i bambini della scuola d’infanzia e primaria. Si possono realizzare anche stelline molto originali con le molle metalliche, invece di gettarle.
un’attività che piacerà molto anche ai più piccoli, e che darà grande soddisfazione. La carta ottenuta è una bellissima carta da regalo, ma può anche essere ritagliata per realizzare biglietti d’auguri natalizi.
Vetrofania natalizia – PASTORI che seguono la stella in cartoncino e carta velina colorata, con tutorial e cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf.
ADDOBBI NATALIZI palline ricamate per l’albero, molto belle, e realizzate interamente dai bambini. L’attività di ricamo del cartoncino è una classica attività di pre-scrittura e favorisce la coordinazione occhio-mano e l’orientamento spaziale. Rientra tra i più classici esercizi di vita pratica nella didattica Montessori.
Pallina di carta per l’albero di Natale fai da te, con tutorial fotografico.
E’ un progetto adatto anche a bambini della scuola primaria. Io l’ho realizzata utilizzando pagine di un vecchio libro, ma si può usare anche carta da origami o cartoncino.
Stella natalizia facilissima 2 – tutorial. Potete usare qualsiasi tipo di carta, anche una pagina di un vecchio libro o della rubrica telefonica danno ottimi risultati. A seconda delle dimensioni scelte, possono decorare una finestra, oppure essere usate per addobbare l’albero di Natale.
Stella natalizia facilissima 1 – tutorial. Potete usare qualsiasi tipo di carta, anche una pagina di un vecchio libro o della rubrica telefonica danno ottimi risultati. A seconda delle dimensioni scelte, possono decorare una finestra, oppure essere usate per addobbare l’albero di Natale.
con tutorial e cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf. Il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, nelle scuole steineriane c’è la bellissima tradizione di fare coi bambini le candele di cera d’api. Anche in famiglia si possono svolgere varie attività che ricordino la luce nel buio dell’inverno, e l’avvicinarsi della grande festa del Natale.
Addobbi natalizi fai da te – alberello origami con tutorial fotografico e video.
Adatto a decorare l’albero di Natale, a realizzare festoni e composizioni per la tavola. E’ molto semplice e veloce da realizzare, anche per i bambini della scuola primaria.
Vetrofania natalizia PRESEPE trasparente realizzato con cartoncino e carta velina. Con tutorial e cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf.
Addobbi natalizi fai da te – STELLINA realizzata con cartoncino colorato e carta velina: tutorial e cartamodello scaricabile e stampabili gratuitamente in formato pdf.
Vetrofania natalizia – SAN NICOLA, con tutorial e cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf. San Nicola si festeggia il 6 dicembre, e per tradizione porta piccole merende e regalini nelle scarpe dei bambini.
Qui puoi trovare racconti, canti, informazioni varie, tutorial per realizzare un san Nicola in lana cardata, vetrofanie e molto altro ancora…
Con tutorial passo passo e modello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf.
Natale – una raccolta di 80 e più idee creative 29 fiocchi di neve
Fiocchi di neve presentati in chiave montessoriana, per bambini a partire dai quattro anni d’età. Il risultato finale è molto bello, e si ottiene attraverso un esercizio guidato di ritaglio della carta che ne fa un’interessante attività di preparazione alla scrittura.
Una rassegna di 24 modelli per realizzare i fiocchi di neve di carta con la tecnica del paper cutting. L’attività è adatta a bambini di quarta, quinta classe. Trovate di seguito, se può essere utile, il modello pdf stampabile gratuitamente, di tutti i fiocchi proposti.
che può essere realizzato dai bambini a partire dai 4 anni d’età. Il risultato finale è molto bello, e si ottiene attraverso un esercizio guidato di ritaglio della carta che ne fa un’interessante attività di preparazione alla scrittura.
Lavoretti per Natale BABBO NATALE ORIGAMI semplicissimo e molto grazioso, adatto ai bambini della scuola primaria, può essere usato come decorazione per l’albero di Natale, essere incollato all’interno di un biglietto d’auguri oppure per comporre festoni e mobiles per decorare la casa.
molto semplici e veloci da realizzare, possono essere utilizzare per decorare l’albero di Natale o per realizzare mobiles e festoni natalizi, per decorare i pacchetti regalo, ecc..
CARTA MARMORIZZATA tutorial per realizzarla facilmente coi bambini. E’ una classica attività manuale, semplice e di grande effetto. La carta ottenuta si presta a vari utilizzi, soprattutto perchè oltre al grande impatto decorativo, questa carta assume la robustezza della carta oleata.
Natale – una raccolta di 80 e più idee creative 40. presepe in materiali riciclatitutorial Presepe fai da te riciclato: per realizzare le statuine del presepe (Maria, Giuseppe, i pastori…), gli animali, la capanna, cespugli e altri elementi scenografici.
La tecnica è molto semplice, e il materiale economico e facile da reperire in casa…
insieme alla lanterna di stelle. Crea una bella atmosfera, decora la tavola, può essere un bellissimo regalino fatto a mano, può essere utilizzata come lanterna di San Martino, sta molto bene nel presepe… Non è facilissima da realizzare, però nemmeno così difficile come sembra… Trovi il tutorial fotografico, ed anche un tutorial video per facilitare le piegature.
Le corone dell’avvento, oltre ad essere una bellissima decorazione per la casa e la scuola, scandiscono il trascorrere delle settimane aiutando a coltivare nei bambini la capacità di aspettare e dando una bellissima immagine di una luce che via via diventa sempre più grande e intensa.
durante la prima settimana dell’avvento, e sarà un lavoro particolarmente sentito soprattutto se domenica hanno potuto fare l’esperienza della camminata nella spirale di rami di pino
queste scatoline sono molto semplici e possono essere usate come addobbi per l’albero di Natale, per costruire un calendario dell’avvento e come confezioni regalo.
Con tutorial e cartamodelli gratuiti in formato pdf.
una raccolta di biglietti d’auguri per Natale, con più di 140 progetti e lavori cui ispirarsi per lavorare coi bambini del nido, della scuola d’infanzia e primaria.
biglietti natalizi – biglietto a stella – un’idea davvero molto semplice da realizzare. Il tutorial mostra lo schema di base. I vostri bambini possono completare il biglietto con disegni, decorazioni, collage, i loro messaggi d’auguri, le loro fotografie, una poesia…
Biscotti facili a forma di bustina da tè: con le ragazze avevamo trovato tempo fa questa bellissima idea, e finalmente, arrivato il compleanno giusto, ci siamo cimentate…
Ricetta, tutorial ed etichette stampabili gratuitamente in formato pdf.
Una raccolta di tutorial e immagini di decorazioni per la casa, e addobbi per l’albero di Natale: festoni, lucette, lanterne, palline, ecc… in carta, materiale riciclato, panno, tessuto, lana cardata, maglia, uncinetto e molto altro.
Una raccolta di tutorial e immagini da cui trarre ispirazione per realizzare angeli di carta, di legno, di lana, di feltro, utilizzando materiale riciclato (piatti di carta, lattine, tappi…). Angeli da appendere all’albero, da regalare, angeli per decorare la tavola, angeli per giocare coi bambini, …
Il giorno di Santa Lucia è tradizione dedicarsi alla produzione di candele. Quest’anno, con le mie ragazze, dopo aver visto qui abbiamo fatto delle candeline galleggianti utilizzando cera d’api, filo di cotone, e gusci di noce e di ghianda.
da stampare, in tessuto, con le mollette da bucato, con buste di carta, a forma di orologio, di stivaletto di Babbo Natale, di abaco, di spirale, di stella cometa, coi rotoli di carta igienica, in carta o cartone, e molto altro ancora…
L’aspetto educativo di questa attività sta nell’esercizio di movimento delle mani che porta ad un affinamento della motricità fine, soprattutto per la gestione dei chiodi di garofano.
un classico lavoretto natalizio da fare con gli avanzi di lana cardata, molto adatto per la prima settimana di avvento. La tecnica, una volta imparata, è la stessa che porta alla realizzazione di perle e palline per realizzare orecchini, collane e braccialetti di feltro per ogni occasione
con tutti i tutorial per realizzare la capanna, la stella cometa, i personaggi (Maria, Giuseppe, i pastori, Gesù bambino), gli animali (bue, asinello, pecore, ecc…) i Re magi e altri elementi scenografici.
Le foto sono di un “prototipo” che ho usato a scuola. L’idea, semplicissima, è di ricavare delle finestrelle (palline e una stella) attraverso le quali si legge “Buon Natale”, mentre gli avanzi diventano nell’ultima pagina le palline e la stella dell’albero.
tutorial e consigli per preparare le candele con la cera d’api coi bambini.
Le candele possono essere usate per illuminare la tavola di Natale, per preparare la corona dell’Avvento, per confezionare regali speciali per gli amici, o anche essere conservate ed usate durante l’anno a scuola o in famiglia.
Questa bellissima lanterna di carta è un classico della scuola Waldorf: viene utilizzata non solo per San Martino, ma anche per accompagnare il periodo dell’avvento e il Natale. Le stelle si formano grazie alla sovrapposizione dei pentagoni di carta, e la realizzazione è davvero molto semplice…
Esperimenti scientifici per bambini – Candele commestibili. Il nostro corpo utilizza l’energia chimica immagazzinata attraverso il cibo che mangiamo. Parte di questa energia viene utilizzata per le funzioni del corpo e il suo lavoro (saltare, correre, giocare, ecc…) e parte si trasforma in calore.
Esperimenti scientifici per bambini – I cristalli di borace – Cosa serve: scovolini, forbici, filo di cotone, matite o bastoncini corti, barattoli di vetro, acqua, borace in polvere, coloranti alimentari.
Acquarello steineriano natalizio con stella – tutorial per realizzare questo quadretto, che può essere utilizzato per decorare la casa, come dono per una persona cara, o per decorare un biglietto d’auguri.
La tecnica dell’acquarello steineriano prevede l’utilizzo del foglio bagnato, e l’uso dei soli colori primari. Una caratteristica di questa tecnica è inoltre quella di lavorare per superfici di colore e non per contorni. Se è la prima volta che vi cimentate, vi consiglio di leggere questa presentazione:
Acquarello steineriano natalizio con stella – Materiale occorrente: – un foglio di carta da acquarello – una spugna – acquarello blu di Prussia, rosso carminio e giallo limone – un barattolo di acqua – pennello
Acquarello steineriano natalizio con stella – Come si fa:
ritagliate una stellina di carta e fissatela con poco nastro adesivo facile da rimuovere nella parte in alto del foglio tenuto in verticale:
E iniziate a dipingere intorno alla stella col giallo. Continuate con movimenti circolari intorno al giallo, facendo giocare tra loro vari colori a vostra scelta:
Giocando invece con blu e rosso create in basso tante casette.
Fate incontrare il cielo con le casette, e quando il foglio si sarà asciugato, togliete la stellina di carta che avevate applicato prima di iniziare, e il vostro quadretto è pronto:
CANTI DI NATALE Stille Nacht (Astro del ciel) (Silent night) . Per flauto dolce e canto, testo in Tedesco, Italiano e Inglese, con spartito stampabile e file mp3.
Testo e musica furono composti da Franz Guber, maestro di scuola e organista, il 25 dicembre 1818.
CANTI DI NATALE Stille Nacht (Astro del ciel) (Silent night) SPARTITO STAMPABILE e FILE mp3
1. Stille Nacht! Heilige Nacht! Alles schläft; einsam wacht Nur das traute hochheilige Paar. Holder Knabe im lockigen Haar, Schlafe in himmlischer Ruh! Schlafe in himmlischer Ruh! 2. Stille Nacht! Heilige Nacht! Gottes Sohn! O wie lacht Lieb´ aus deinem göttlichen Mund, Da schlägt uns die rettende Stund, Jesus in deiner Geburt! Jesus in deiner Geburt! 3. Stille Nacht! Heilige Nacht! Hirten erst kundgemacht Durch der Engel Alleluja. Tönt es laut bei Ferne und Nah: Jesus, der Retter ist da! Jesus, der Retter ist da!
Testo italiano
1. Astro del Ciel, pargol divin, Mite agnello, Redentor, Tu che i Vati da lungi sognâr, Tu che angeliche voci annunziâr, Luce dona alle menti, Pace infondi nei cuor. 2. Astro del Ciel, pargol divin, Mite agnello, Redentor, Tu di stirpe regale decor, Tu virgineo, mistico fior, Luce dona alle menti, Pace infondi nei cuor. 3. Astro del Ciel, pargol divin, Mite agnello, Redentor, Tu disceso a scontare l’error, Tu sol nato a parlare d’amor, Luce dona alle menti, Pace infondi nei cuor.
Testo inglese
1. Silent night, holy night! All is calm, all is bright. Round yon Virgin, Mother and Child. Holy infant so tender and mild, Sleep in heavenly peace, Sleep in heavenly peace. 2. Silent night, holy night! Shepherds quake at the sight. Glories stream from heaven afar Heavenly hosts sing Alleluia, Christ the Savior is born! Christ the Savior is born. 3. Silent night, holy night! Son of God love’s pure light. Radiant beams from Thy holy face With dawn of redeeming grace, Jesus Lord, at Thy birth. Jesus Lord, at Thy birth.
CANTI DI NATALE Jingle Bells è una tradizionale canzone natalizia, scritta da James Pierpont nel 1857, ma nel tempo sono state create numerose versioni.
Inizialmente, la canzone è stata pubblicata con il titolo The One Horse Open Sleigh.
Con testo inglese, spartito stampabile e traccia mp3.
CANTI DI NATALE Jingle bells SPARTITO SONORO STAMPABILE e FILE mp3
CANTI DI NATALE Jingle bells Testo originale inglese
Dashing through the snow In a one-horse open sleigh Through the fields we go Laughing all the way. Bells on bob-tail ring Making spirits bright What fun it is to ride and sing A sleighing song tonight.
Jingle bells, jingle bells Jingle all the way, Oh what fun it is to ride In a one-horse open sleigh, O Jingle bells, jingle bells Jingle all the way, Oh what fun it is to ride In a one-horse open sleigh.
A day or two ago I thought I’d take a ride And soon Miss Fanny Bright Was seated by my side; The horse was lean and lank Misfortune seemed his lot, We ran into a drifted bank And there we got upsot.
A day or two ago The story I must tell I went out on the snow And on my back I fell; A gent was riding by In a one-horse open sleigh He laughed at me as I there sprawling laid But quickly drove away.
Now the ground is white, Go it while you’re young, Take the girls along And sing this sleighing song. Just bet a bob-tailed bay, Two-forty as his speed, Hitch him to an open sleigh and crack! You’ll take the lead.
CANTI DI NATALE The little drummer boy Testo inglese
1. Come they told me, parapapampam, a new born king to see, parapapampam, our finest gifts we bring, parapapampam, to lay before the king, parapapapam, rapapampam, rapapampam, so they honour them, parapapampam, when we come. 2. Little baby, parapapampam, I am a poor boy, parapapampam, I have no gifts to bring parapapampam, rapapampam, rapapampam, that’s fit to give our king, parapapampam, on my drum.
3. Mary nodded parapapampam, the ox and lamb kept time, parapapampam, I played my drum for him, parapapampam, I played my best for him, parapapampam, rapapampam, rapapampam, then he smiled me, parapapampam.
CANTI DI NATALE The little drummer boy Testo italiano
1. Tamburino, parapapampam, vieni anche tu con noi, parapapampam, è nato un re in Bethlem, parapapampam, e noi corriam laggiù, parapapampam, qualche dono, parapapampam, a lui rechiam.
2. Bambinello, parapapampam, un tamburino son, parapapampam, queste mie mani, parapapampam, non recan dono alcun, parapapampam, il tamburo, parapapampam, il mio sol ben. 3. Batterò per te, parapapampam, un ritmo allegro assai, parapapampam, che mette gioia, parapapampam, in chi lo sta a sentir, parapapampam, io sonai e Lui, parapapampam, sorrise a me.
CANTI DI NATALE The little drummer boy SPARTITO STAMPABILE e FILE mp3
Lavoretti per la festa della mamma: altre 30 e più idee creative. Una collezione di tutorial per realizzare coi bambini della scuola d’infanzia e primaria vari lavoretti e biglietti d’auguri per festeggiare la mamma…
…lavoretti per la festa della mamma realizzati con origami, pittura, paper cutting, progetti di riciclo di vari materiali, pop up, stampa, collage, mollette da bucato e altro ancora…
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1. biglietto d’auguri pop up con modello pronto per la stampa gratuita e istruzioni di montaggio dettagliatamente illustrate (basta cliccare sull’immagine). Per i più piccoli si può pensare di far colorare le parti e poi montarle, per i medi colorare e ritagliare. Molto bello, di http://www.freekidscrafts.com
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2. libretto a cuore, può essere usato per scrivere una bella poesia, di http://familyfun.go.com/
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3. 70 e più progetti creativi per la festa della mamma sul tema “fiori”, qui LAPAPPADOLCE
5. biglietto d’auguri a forma di tulipano di http://crafts.kaboose.com. Molto semplice da realizzare stampando il modello gratuito (clicca su “pattern”)
7. coppa realizzata con cartone di recupero, pasta secca, spray dorato e applicazioni varie, nell’immagine in versione papà, di http://elementaryartfun.blogspot.it/
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8. biglietti d’auguri a stampa. Si crea col nastro adesivo la cornice su una tavoletta plastificata, quindi si passa all’interno il colore a tempera. Il bambino disegna il motivo che desidera eliminando la tempera con un cotton fioc e quindi si stampa appoggiando un foglietto della stessa misura della cornice di nastro adesivo, pressandolo sulla tavoletta. Di http://lets-explore.net/
12. biglietto d’auguri a forma di cuore con interno di fiorellini pop up. E’ disponibile il modello stampabile gratuitamente, ed è possibile quindi modificare il testo una volta che si riporta il modello su cartoncino, di http://www.michaels.com/
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13. le sagome delle manine formano un cuore, biglietto d’auguri. Di http://krokotak.com/
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14. Ancora da http://krokotak.com, quattro cuoricini per un biglietto d’auguri pop up da decorare e completare a piacere
16. fiori e farfalle pop up, nonostante l’apparenza è un lavoretto molto semplice da realizzare coi bambini, seguendo il tutorial fotografico molto ben fatto, di http://krokotak.com/
23. coccarde con cuore, possono essere realizzate con i porta biscotti di carta, decorandoli coi bambini, ed essere donate così oppure per realizzare biglietti d’auguri. Di http://charlottesfancy.com/
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24. le pittura dei più piccole possono diventare un bellissimo biglietto d’auguri per la mamma, di http://www.smallfriendly.com
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine, pittura ad acquarello. La storia segue la vita dell’albero dalla primavera al suo nuovo risveglio sul finire dell’inverno; le pitture vengono realizzate dai bambini…
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine Qui in formato ebook:
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine
C’era una volta un giovane piccolo albero: era nato in primavera, tra il tepore dell’aria e il canto degli uccelli. Viveva felice: aveva foglie bellissime, e fiori colorati che si trasformavano in grandi frutti dolci e tondi.
Acquarello steineriano – tutorial per l’albero in primavera
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine
Ma d’un tratto cominciò a sentirsi stanco: era settembre.
I frutti si staccarono, le foglie cominciarono a perdere il loro colore e addirittura, di tanto in tanto, il vento se ne portava via qualcuna.
Venne la pioggia, e poi l’aria fredda: l’albero si sentiva sempre peggio. Non capiva cosa gli stesse succedendo. Nel giro di pochi giorni si trovò spoglio, solo, infreddolito.
Decise di andare per il mondo a cercare tutto quello che aveva perduto.
Acquarello steineriano – Tutorial per l’albero in autunno
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine
Corse dagli alberi, ma quelli gli risposero: <<Noi le foglie non le perdiamo, non sappiamo cosa dirti. Prova a chiedere a quelli uguali a te!>>
Il giovane albero cercò allora dei rami spogli simili a lui, ma anche loro erano soli e infreddoliti, proprio come lui, e non avevano risposte da dargli.
“Se mai risolverò il mistero, tornerò ad aiutarvi”, pensò, e riprese il suo viaggio.
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine
Andò dal Vento. <<Io le foglie le porto solo via, è la Pioggia che le fa crescere>>.
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine
Andò dalla pioggia. <<Le farò crescere solo a suo Tempo>>.
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine
Andò dal Tempo. <<Io so tante cose>> gli disse <<il Tempo aggiusta tutto. Non ti preoccupare, occorrono solo tanti giorni e tante notti…>>
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine
Andò dalla Notte, ma la notte era silenziosa, e l’albero molto stanco…
Sul punto di addormentarsi, vide una fata avvicinarsi a lui. Portava dei piccoli occhiali d’oro sul naso. Lui le raccontò la sua storia, e lei lo capì. Sorrise, si tolse gli occhiali, e glieli diede: <<Sono occhiali magici, con questi potrai guardarti dentro…>>.
E il giovane albero vide… Dentro di lui c’era movimento e musica. Linfa. <<Vedi caro?>> disse la fata <<Le tue foglie ricresceranno: le hai già dentro di te…>>
Acquarello steineriano la fioritura degli alberi da frutto. Una proposta di lavoro sul tema “la fioritura degli alberi a inizio primavera”.
L’esperienza procede rispettando una data sequenza di azioni, che porta il bambino a riflettere sulla condizione dell’albero in questa stagione.
Molto importante è non presentare ai bambini lavori già fatti: vi accorgerete così che proprio chiedendo ai bambini di rispettare una certa sequenza, verrà fuori la personalità di ognuno di loro, e non potranno esserci due alberi uguali, o due verdi uguali, o due marroni uguali ecc…
Acquarello steineriano la fioritura degli alberi da frutto Acquarello steineriano – Materiale occorrente
acquarelli di qualsiasi marca in tubetto o flaconcino (non in pastiglia) nei colori: giallo limone, blu di prussia rosso carminio bianco (facoltativo)
I colori vanno diluiti nei vasetti, in modo che il colore risulti non denso e non carico: diciamo una diluizione abbastanza decisa.
Un pennello a punta piatta largo e con setole di qualsiasi genere, purchè morbide (altrimenti il bambino rischia di graffiare il foglio e noi rischiamo che l’esperienza non venga vissuta come un pieno successo)
una bacinella e un vasetto d’acqua
una spugna che servirà per stendere bene il foglio bagnato sul tavolo, e poi per asciugare il pennello (molto meglio degli straccetti o della carta)
un foglio di carta robusta, meglio se da acquarello (le carte scadenti bagnate possono fare i “pallini”)
Immergere il foglio nella bacinella, quindi stenderlo con cura sul tavolo con l’aiuto della spugna. Bisogna evitare che si formino bolle d’aria, perchè altrimenti la carta rischia di arricciarsi.
Poi si dispone il materiale…
Acquarello steineriano la fioritura degli alberi da frutto Acquarello steineriano – come si fa
Al bambino possiamo dire che stiamo dipingendo un albero fiorito prima, oppure possiamo semplicemente dire che faremo una “pittura” e sarà lui a scoprirlo facendo.
Per prima cosa realizziamo “l’aria profumata di primavera” col rosso carminio molto diluito e il giallo. L’aria profumata è soffice e leggera, allegra…
intensifichiamo il giallo in basso, di modo che poi con poco blu di Prussia otterremo un bel verde giovane, nel quale piantare il seme del nostro albero (rosso carminio)
A partire da questo seme, senza lavare il pennello o prendere altro colore, far scendere le radici verso il basso e il primo abbozzo di tronco verso l’alto.
E’ molto importante non lavare mai il pennello, e non prendere altro rosso: si usa solo il rosso del seme, che si mescola agli altri colori sul foglio.
Il seme nella terra incontra calore, luce e acqua, e così si apre: una parte va verso il basso (le radici), quindi si mette il pennello sul seme e si scende, sempre staccando e senza mai tornare indietro; una parte comincia ad andare verso l’alto (sempre dal seme in su, senza tornare indietro).
Naturalmente mescolandosi rosso blu e giallo si forma il marrone, e non ci saranno due marroni uguali…
Ora possiamo sviluppare l’albero, utilizzando alternativamente rosso, giallo e blu, prendendoli dalle ciotoline quando serve.
Infine lavare benissimo il pennello e con giallo, rosso carminio molto diluito e, se volete, bianco, creare nel profumo di primavera la fioritura dell’albero:
Acquarello steineriano la fioritura degli alberi da frutto
Lavoretti per Pasqua: uova decorate – 30 e più progetti. Una collezione di progetti sul tema “uovo di Pasqua” per la scuola d’infanzia e primaria: tecniche per tingere con ingredienti naturali, coi coloranti alimentari, uova trasformate in personaggi, in biglietti d’auguri, in decorazioni per la scuola e la casa; idee per la merenda, e molto altro…
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1. Uova decorate con colori alimentari e colla a caldo.
Bisogna bollire le uova, quindi farle raffreddare e applicare la colla a caldo creando disegni a piacere. Per evitare di scottarsi è utile mettere le uova nella loro confezione di cartone.
Quando la colla si è rappresa, immergere le uova nel primo colorante per il tempo necessario, quindi far asciugare, rimuovere la colla a caldo, applicare un secondo disegno di colla a caldo ed immergere in un secondo colorante, e via così.
Giallo oro: (deep gold) far bollire le uova in soluzione di curcuma e due cucchiai di aceto per 30 minuti.
Terra di Siena: (Sienna) far bollire le uova in soluzione di cipolle rosse e due cucchiai di aceto per 30 minuti.
Marrone scuro: (dark rich brown) far bollire le uova nel caffè nero e due cucchiai di aceto per 30 minuti.
Giallo chiaro: (pale yellow) mettere a bagno le uova in soluzione a temperatura ambiente di curcuma e due cucchiai di aceto per 30 minuti.
Arancio: (orange) immergere le uova in soluzione a temperatura ambiente di cipolla rossa e due cucchiai di aceto per 30 minuti.
Marrone chiaro: (light brown) immergere le uova nel caffè nero e due cucchiai di aceto per 30 minuti
Rosa chiaro: (light pink) immergere le uova in soluzione a temperatura ambiente di barbabietola e due cucchiai di aceto per 30 minuti.
Azzurro: (light blue) immergere le uova in soluzione a temperatura ambiente di cavolo rosso e due cucchiai di aceto per 30 minuti.
Blu: (royal blue) immergere le uova in soluzione a temperatura ambiente di cavolo rosso e due cucchiai di aceto per una notte.
Lilla: (lavender) immergere le uova in soluzione a temperatura ambiente di barbabietola e due cucchiai di aceto per 30 minuti, quindi immergerle per altri 30 secondi in soluzione di cavolo rosso.
Verdino: (chartreuse) immergere le uova in soluzione a temperatura ambiente di curcuma e due cucchiai di aceto per 30 minuti, quindi immergerle per altri 5 secondi in soluzione di cavolo rosso.
Rosa salmone: (salmon) immergere le uova in soluzione a temperatura ambiente di curcuma e due cucchiai di aceto per 30 minuti, quindi immergerle per altri 30 minuti in soluzione di cipolla rossa.
In una prima ciotola versare 3 tazze d’acqua tiepida, 2 cucchiai di aceto, e del colorante alimentare, e immergere l’uovo fino ad ottenere il colore desiderato.
Togliere l’uovo dalla soluzione ed asciugarlo un po’.
In una seconda ciotola, poco profonda, preparare una soluzione di colorante aceto e acqua, scegliendo un colore più scuro, e aggiungere un cucchiaio di olio di oliva.
Con una forchetta creare dei vortici di olio sulla superficie della soluzione, ed appoggiare l’uovo facendolo un po’ rotolare.
Tamponare con carta da cucina e lasciar asciugare.
14. uovo di cartoncino forato lungo il bordo per il gioco dentro-fuori, di http://go.tipjunkie.com
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15. uova a strisce. Avvolgere le uova sode con fasce elastiche di gomma, immergere nel primo colorante, rimuovere alcuni elastici ed immergere nel secondo colorante, poi rimuoverne altri, e così via.
Si tagliano tre sagome di uovo, si piegano a metà nel senso della lunghezza e si incollano tra loro, quindi si decorano con strisce colorate.
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21. Uovo di cartoncino. Ritagliate l’uovo, posatelo su una tovaglia di plastica o un pezzo di carta forno, e per prima cosa fate disegnare o scrivere sull’uovo con un pastello a cera bianco.
Il bambino poi spruzzerà qualche goccia di colorante alimentare e si divertirà a vedere come il colore si diffonde spruzzandovi sopra dell’acqua con un normale spruzzino, senza esagerare…
31. uova decorate scrivendo o disegnando prima con pastello a cera bianco, ed immergendo poi nel colorante. Di http://www.marthastewart.com
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32. bellissimo progetto. Raccogliete foglie e fiori e, ancora freschi appoggiateli ai gusci delle uova, eventualmente aiutandovi con un goccio di colla da carta.
Fissate avvolgendo l’uovo in un pezzo di calza di nylon e chiudendo con uno spago.
Fate bollire nel colorante naturale o artificiale scelto, fate raffreddare, togliete la calza, le foglie ed i fiori.
Acquarello steineriano poesia illustrata Dal seme al seme : una poesia di Maddalena Peccarisio, illustrata con la tecnica dell’acquarello su foglio bagnato…
Acquarello steineriano poesia illustrata Dal seme al seme Dopo il seme, cosa avviene?
raggia il sole luce d’oro sulla terra e dona vita s’apre il seme, fa radice, lento cresce ed esce in stelo spinge dritto e infin si rizza
gonfia un nodo ed esce in foglia
nel colore nasce il fiore sboccia il frutto dal calore
e dal frutto spunta un seme scende in terra, cerca pace alla luce della luna il risveglio aspetta e tace…
… dopo il seme cosa avviene?
Acquarello steineriano poesia illustrata Dal seme al seme Dopo il seme, cosa avviene?
raggia il sole luce d’oro sulla terra e dona vita s’apre il seme, fa radice,
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lento cresce ed esce in stelo spinge dritto e infin si rizza
gonfia un nodo ed esce in foglia
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nel colore nasce il fiore sboccia il frutto dal calore
e dal frutto spunta un seme
scende in terra, cerca pace alla luce della luna il risveglio aspetta e tace…
… dopo il seme cosa avviene?
Acquarello steineriano poesia illustrata Dal seme al seme
Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween. Una raccolta di 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween: mollette pipistrello, decorazioni paurose, ragni e ragnatele, scheletri e fantasmi, giochi da stampare e giochi di gruppo per animare la festa, idee per merende a tema, streghe, cappelli, scope, gufi, tramezzini e dolci da paura, pozioni, zucche, lanterne e molto altro ancora…
1. Halloween: mollette pipistrello in plastica, in vendita qui: artlebedev.com ma semplici da realizzare con mollette di legno e cartoncino
2. Halloween: festoni in cartoncino nero, non c’è tutorial ma sono di semplice realizzazione; di fortytworoads.blogspot
3. Halloween: gatto di strega, anche questo senza tutorial ma bellissimo; di etsy.com
4. Halloween: tutorial per realizzare la ragnatela incrociando 3 stecchi da gelato e filo bianco di lana. I ragnetti si fanno semplicemente con 4 scovolini da pipa; di crafts.preschoolrock.com
5. Halloween: biscotti della sfortuna, in cartoncino nero, senza tutorial; di www.etsy.com
7. Halloween: fantasmi da appendere, tutorial. Sono realizzati rivestendo un palloncino con garza inamidata (anche acqua e zucchero va benissimo, come facevano le nonne coi centrini all’uncinetto); di http://www.countryliving.com/
8. Halloween: mummia snodabile, tutorial. Si realizza modellando del fil di ferro e poi rivestendo con garza o striscette di tessuto bianco tipo lino; di http://cfabbridesigns.com/
9. Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween: gioco del tiro al bersaglio coi palloncini (nei palloncini possono essere nascosti dei dolcetti o piccoli regalini a tema); di http://www.marthastewart.com/
12. Halloween: contenitore per i dolcetti da dare ai bambini che suonano il campanello, realizzato a forma di ragno utilizzando due piatti di carta e del cartoncino per le zampe, non c’è tutorial; di http://uniquecraft.info/
15. Halloween: cioccolata calda mostruosa, gli occhi sono fatti con due marshmallows e due caramelline scure; di http://www.tasteofhome.com/
16. Halloween: dolcetti-teschio glassati su bastoncino da leccalecca. La ricetta consiglia di ritagliare le forme da una torta al cioccolato, e poi decorare con glassa bianca e cioccolato, di http://www.redtedart.com/
18. Halloween: ragni decorativi realizzati con tappi di plastica e scovolini da pipa, tutorial di http://kidsactivitiesblog.com/
19. Halloween: lanterne realizzate incollando alle pareti di un vasetto di vetro carta velina arancione e decorando con carta nera, tutorial di http://www.skiptomylou.org/
20. Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween: percorso a ostacoli da superare senza toccare i nastri di http://chickenbabies.blogspot.com/
25. Halloween: tutte le maestre credo conoscano il gioco della coda dell’asino: qui una versione “gatto da strega”. I bambini bendati devono cercare di mettere la coda al gatto a turno… istruzioni di http://www.bhg.com/halloween/
28. Halloween: questo è un gioco che mi piace molto, e che può essere anche un gioco scientifico nella parte che riguarda lo studio della costruzione della ragnatela. Per la festina di Halloween, l’aspetto ludico consiste nel costruire una ragnatela con del nastro adesivo, in modo che la parte appiccicosa si trovi tutta da un lato. I bambini lanciano batuffoli di cotone che resteranno impigliati nella rete, di http://almostunschoolers.blogspot.com/
29. Halloween: un memory dei colori realizzato con sagome di ragnetti. Il video di un memory dei colori è un po’ eccessivo, ma lo inserisco per segnalare il canale childcareland, ricco di idee soprattutto per la scuola d’infanzia… http://www.youtube.com/
30. Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween: collage positivo-negativo. Non c’è tutorial, di http://www.teachingblogaddict.com/
32. Halloween: Le tredici notti di Halloween. Si tratta di 13 schede scaricabili gratuitamente per contare alla rovescia l’arrivo della festa, a cominciare dalla notte del 19 ottobre, di http://www.oopseydaisyblog.com/
49. Lavoretti per Halloween: gioco mostruoso per esercitarsi con l’addizione. Ogni bambino pesca tre bulbi oculari (palline da ping pong decorate come nell’immagine) e somma i tre numeri sorteggiati, tutorial di http://www.classroomfreebies.com/
50.Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween: semplici vetrofanie realizzate con colla vinilica, coloranti e materiali vari, tutorial di http://letkidscreate.blogspot.com/
52. Lavoretti per Halloween: zucche travestite da pipistrello, tutorial di http://familyfun.go.com/
53. Lavoretti per Halloween: a questo gufo trovate voi uno scopo, io l’ho trovato irresistibile… via http://noms.icanhascheezburger.com/ (blog simpatico)
59. Lavoretti per Halloween: altri fantasmi da appendere, per realizzare questi oltre alla garza e ai palloncini, occorrono quelle cannucce braccialetto che diventano fosforescenti quando piegate (si trovano di solito nei bazar cinesi) di http://simplycreativeinsanity.blogspot.com/
60. Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween: mele mostruose travestite con caramelle gommose e altro, idea di http://www.parents.com/holiday/halloween/
65. Halloween: ragnatela realizzata con piatto di carta e filo di lana, di http://www.mypreschool-crafts.com/ (insieme a molte altre idee per i più piccoli)
66. Halloween: fantasmi decorativi da appendere, realizzati con carta bianca stropicciata su palloncino e colla vinilica, tutorial di http://www.marthastewart.com/
70. Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween: e queste, paurosissime, sempre per la stampa gratuita di http://www.marthastewart.com/
71. Halloween:qui un bel gioco per contare. Nell’immagine ci sono le corone da re, ma seguendo il link di seguito arriverete alla tabella con le zucche di Halloween, stampabile gratuitamente. Il dado dovrete invece prepararlo voi, utilizzando una seconda copia della tabella per ritagliare le zucche… di http://mama-jenn.blogspot.com/
72. salatini a forma d’osso realizzati con pasta sfoglia surgelata, ricetta di http://familyfun.go.com/
76. tutorial per realizzare lanterne paurose: fondo di gelatina colorata col t+, candela e decorazione con ragnetti di plastica o realizzati a mano di http://www.marthastewart.com/
79. contenitori per stuzzicchini realizzati travestendo da mummia contenitori vari e bottiglie di plastica tagliate, via http://www.parents.com/
80. Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween: ghirlanda realizzata con lana filata grigia e sagome di pannolenci, senza tutorial, in vendita qui http://www.etsy.com/listing/
82. Una galleria di pitture a tema realizzate con l’impronta delle dita, di http://www.squidoo.com/
83. semplice costume da pipistrello, con tutorial e cartamodello gratuito di http://alphamom.com/
84. dalla stessa fonte, un costume da gufo, sempre con tutorial e cartamodello gratuito qui http://alphamom.com/
85. decorazione realizzata inamidando (o usando acqua e colla vinilica) del filo grosso nero su un palloncino, tutorial di http://www.bhg.com/halloween/
86. Halloween: budini Frankenstein, realizzati decorando prima i bicchieri trasparenti con la cioccolata, e poi versando il budino (in questa ricetta budino alla vaniglia colorato con colorante alimentare verde) di http://princessandthefrogblog.blogspot.com/
88. Halloween: scheletro componibile, può essere realizzato con calamite, nastro biadesivo oppure velcro, modello stampabile gratuitamente, di http://www.bhg.com/halloween/
110. Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween: ghirlanda in carta o strisce di tessuto, semplice da proporre anche ai bimbi più piccoli di http://agapelovedesigns.blogspot.com/
119. un’idea bellissima: decorazione per il soffitto “pipistrello” realizzata ritagliando la sagoma delle mani dei bambini, di http://readingconfetti.blogspot.com/
120. Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween pdf gratuito di un grande scheletro (utile anche per lo studio del corpo umano) qui: http://www.spelloutloud.com/
122. bellissimo tutorial, con modello pdf da scaricare gratuitamente, per realizzare una casetta di strega in cartoncino, di http://www.sarahjanestudios.com/
123. alberello di halloween: i mostriciattoli porta dolci sono realizzati coi rotoli di carta igienica, tutorial di http://eighteen25.blogspot.it/
138. altre lanterne mostruose realizzate con vasetti di vetro, carta velina e colla vinilica, con applicazioni di cartoncino nero, di http://www.gleefulthings.com/blog/?p=3031
Natale: 60 e più modelli di stelle natalizie. Una raccolta di tutorial e immagini da cui trarre ispirazione per realizzare stelle natalizie di carta, materiale riciclato, legno, cartone, perline, pasta e molto altro. Stelle per addobbare l’albero, per decorare le finestre, da regalare, da realizzare coi bambini…
17. tutorial molto dettagliato, con modello stampabile gratuitamente, per realizzare questa stella tridimensionale a 5 punte che può essere utilizzata anche come lanterna, di http://www.homemade-gifts-made-easy.com/
29. stelle natalizie coi fondi di bottiglie di plastica, via http://www.i-do-it-yourself.com/ (non c’è tutorial, ma le idee proposte sono molto belle e sembrano semplici da realizzare)
31. un tutorial per realizzare elementi tipo “ghiacciolo” utilizzando le bottiglie di plastica… potrebbero essere utilizzati per realizzare una stella, di http://www.cutoutandkeep.net/
51. tutorial per realizzare questa bellissima stella con carta stagnola, cartone, fili colorati, carta velina e colla vinilica, di http://www.dillydaliart.com
62. stelline a uncinetto (non c’è tutorial, ma mi sembrano semplici da realizzare) di http://www.etsy.com
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la collezione continua qui:
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60 and more models to make stars. A collection of tutorials and images for inspiration to create stars with paper, recycled materials, wood, cardboard, beads, pasta and more. Stars to decorate the tree, to decorate the windows, to give as gifts, to build with the children …
Recita per San Martino per bambini della scuola primaria, o per allestire un teatrino per i più piccoli.
Narratore: San Martino era un santo guerriero e viveva nei paesi del Nord dove già da novembre fa un gran freddo. Spesso, tutto avvolto nel proprio mantello per proteggersi dal gelo, egli galoppava sul suo bianco cavallo per le strade della sua terra, andando da un paese all’altro. Egli, in uno dei primi giorni di novembre, stava galoppando a briglia sciolta per una di queste strade di campagna. Era un giorno particolarmente freddo, e…
Martino: Questo gelo intorpidisce le membra e toglie il fiato. Per fortuna ho il mantello che mi copre e mi ripara…
Narratore: il cavallo scalpitava forte. Il respiro, uscendo dalle sue narici, si condensava in nuvole di vapore, e Martino…
Martino: La corsa fa sentir meno il gelo al mio cavallo. Ma che cosa vedo laggiù? Quei due che vengono lentamente sulla strada sembrano ombre avvolte negli stracci.
Narratore: Martino rallentò l’andatura del proprio destriero e quando i due uomini che aveva intravisti nella gelida bruma gli furono vicini, gli si strinse il cuore.
Martino: Poveretti! E’ dunque tanto grande la loro miseria da non avere nemmeno un mantello per ripararsi dal freddo?
Primo mendicante: Fammi la carità, o cavaliere! Ho freddo e ho fame.
Secondo mendicante: Fa’ la carità anche a me, buon cavaliere!
Narratore: Pietosa era la voce di entrambi i mendicanti e Martino pensò che avrebbe potuto lenire la sofferenza di uno di loro, donandogli metà del suo mantello. Si tolse il mantello, impugnò la spada e, con un taglio netto, recise a metà l’indumento.
Martino: Prendi questo, copriti le spalle e continua il tuo cammino. Non avrai più freddo.
Primo mendicante: grazie, cavaliere! Con questo tuo dono potrò raggiungere la città vicina senza il timore di morire assiderato.
Narratore: Il primo mendicante, avvolto nella calda stoffa, continuò felice il suo cammino, ma l’altro mendicante fece udire la sua lamentevole voce.
Secondo mendicante: E a me non dai nulla, cavaliere? Anch’io sono povero come lui! Anch’io ho freddo e fame!
Narratore: A Martino era rimasta soltanto una metà del mantello. Impugnò nuovamente la spada e la divise ancora.
Martino: Prendi, ravvolgiti in questo. Basterà per tutti e due.
Secondo mendicante: Dio ti ricompensi per la tua bontà, cavaliere! Ma ora avrai freddo… un quarto del mantello che avevi non basterà a ripararti dal freddo mentre cavalchi.
Martino: Se ripara te, riparerà anche me. Va’? Raggiungi anche tu la città. Io continuo il mio cammino.
Narratore: Martino spronò il suo destriero e partì al galoppo. Il suo mantello non svolazzava più. Era una pezza di stoffa gettata sulle spalle, ma sulle labbra del santo c’era un sorriso. Era felice di aver fatto del bene. E il cielo lo premiò con una improvvisa dolcezza dell’atmosfera, con una giornata di tiepido sole, sereno… Quel breve periodo che ancora oggi si chiama l’ “estate di San Martino”.
Palla di vischio per baci di Capodanno di carta, con tutorial e cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf.
Baciarsi sotto il vischio è una tradizione legata a tutto il periodo natalizio; in Italia e Francia, in particolare, i baci sotto il vischio si scambiano a Capodanno. Se vuoi saperne di più di questa tradizione, puoi leggere qui:
Rametto di vischio di carta – materiale occorrente: carta colorata in vari toni diversi di verde carta bianca una pallina dell’albero di Natale forbici colla cartamodello.
Rametto di vischio di carta – cartamodello: Questo è il cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf:
Rametto di vischio di carta – come si fa:
Ritagliate le varie parti del cartamodello e riportate sulla carta colorata: le foglie e i rametti per le bacche, in bianco i grappolini di bacche:
La quantità di elementi dipende dalla grandezza della pallina che avete scelto; io ho ritagliato 25 rametti piccoli, 20 rametti grandi e 20 bacche (ritagliando insieme più foglietti sovrapposti, il lavoro diventa molto veloce):
Per le bacche incollate i rametti verdi sul mazzolino bianco, così:
e poi forate le bacche per ottenere un aspetto più realistico:
Piegate le foglioline verdi lungo la metà:
Quindi iniziate ad incollare i rametti lunghi partendo dal fondo della pallina a salire:
E completate aggiungendo i rametti piccoli e le bacche:
Questo è il lavoro finito, pronto per essere appeso sullo stipite di una porta, o per essere donato ai vostri ospiti durante la festa di Capodanno:
Mazzolino di vischio di carta tutorial con cartamodello scaricabile e stampabile in formato pdf.
Baciarsi sotto il vischio è una tradizione legata a tutto il periodo natalizio; in Italia e Francia, in particolare, i baci sotto il vischio si scambiano a Capodanno. Se vuoi saperne di più di questa tradizione, puoi leggere qui:
Mazzolino di vischio di carta tutorial Materiale occorrente:
carta in vari toni di verde perline bianche un nastro forbici colla a caldo per fissare le perline pinzatrice cartamodello
Mazzolino di vischio di carta tutorial Cartamodello:
Mazzolino di vischio di carta tutorial – come si fa:
ritagliate le tre parti del cartamodello, riportele su su sei fogli di carta verde e riitagliate, in modo da ottenere sei rametti di vischio. Con la pinzatrice fissate i tre elementi che compongono ogni rametto, così:
Prendete il nastro, formate un’asola in alto e pinzate lungo il nastro i sei rametti:
Con degli altri nastri fate un fiocco in alto:
Piegate le foglioline di vischio lungo la metà, così:
Incollate le perline bianche, possibilmente raggruppate a tre a tre, come nel vischio vero, e il vostro mazzolino è pronto per essere appeso sullo stipite di una porta, o per essere donato ai vostri ospiti durante la festa di Capodanno:
Rametto di vischio di carta tutorial con cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf.
Baciarsi sotto il vischio è una tradizione legata a tutto il periodo natalizio; in Italia e Francia, in particolare, i baci sotto il vischio si scambiano a Capodanno. Se vuoi saperne di più di questa tradizione, puoi leggere qui:
Rametto di vischio di carta – materiale occorrente: carta colorata in due toni diversi di verde perline bianche o pasta modellabile bianca un nastrino forbici colla cartamodello.
Rametto di vischio di carta – cartamodello: Questo è il cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf:
Rametto di vischio di carta – come si fa:
Ritagliate il cartamodello e riportatelo sul primo foglio di carta verde scelto. Decorate con un nastro in alto:
Piegate le foglie del vostro vischio lungo la metà, così:
Applicate le bacche bianche (o le perline)
Riportate il cartamodello anche sul secondo foglio verde e ritagliate:
incollate il secondo rametto sul retro, il vostro vischio è pronto per essere appeso sullo stipite di una porta, o per essere donato ai vostri ospiti durante la festa di Capodanno:
Rametto di vischio per baci tutorial con cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf.
Baciarsi sotto il vischio è una tradizione legata a tutto il periodo natalizio; in Italia e Francia, in particolare, i baci sotto il vischio si scambiano a Capodanno. Se vuoi saperne di più di questa tradizione, puoi leggere qui:
Rametto di vischio per baci – materiale occorrente: carta seta o pannolenci verde perline bianche un nastrino rosso forbici pinzatrice colla a caldo (o altra colla, per fissare le perline) cartamodello.
Rametto di vischio per baci – cartamodello: Questo è il cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf:
Rametto di vischio per baci – come si fa:
Ritagliate le tre parti del cartamodello e riportatele sulla carta o sul pannolenci scelto:
e ritagliate i tre elementi:
Appoggiateli sul tavolo incorciandoli tra loro in modo da formare una bella composizione, e ponete sotto di essa il nastro:
fermate il tutto con un punto di spillatrice:
con un altro punto di spillatrice fissate sul retro un’asola fatta sempre col nastro rosso, e fate un bel fiocco sul primo nastro fissato, così:
Con la colla a caldo incollate le perline bianche (all’incirca raggruppandole a tre a tre, come si dispongono nel vischio vero):
E il vostro rametto è pronto per essere appeso sullo stipite di una porta, o per essere donato ai vostri ospiti durante la festa di Capodanno:
Biglietto di auguri per l’anno nuovo con rametti di vischio: tutorial e modello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf.
Baciarsi sotto il vischio è una tradizione legata a tutto il periodo natalizio; in Italia e Francia, in particolare, i baci sotto il vischio si scambiano a Capodanno. Se vuoi saperne di più di questa tradizione, puoi leggere qui:
Materiale occorrente: – cartoncino o carta colorata verde e bianca – matita verde scuro e nera – carta a scelta per lo sfondo e il biglietto – un nastrino rosso o del colore che preferite – forbici, colla da carta, eventualmente pinzatrice – cartamodello
Cartamodello:
Questo è il cartamodello per i rametti di vischio da ritagliare:
Come si fa:
Scegliete la carta che desiderate usare per lo sfondo e ritagliate nel cartoncino verde i due rametti di vischio, seguendo il cartamodello:
Incollate sulla carta scelta i due rametti, incrociandoli così:
Aggiungete il nastro (con la colla o con la spillatrice) e fate un fiocchetto:
ritagliate un po’ di bacche bianche e disegnate un puntino con la matita nera. Con la matita verde, invece, ripassate i contorni dei rametti che avete incollato:
Incollate le bacche ai rametti:
Quindi incollate il tutto su un cartoncino piegato a metà, e il vostro biglietto d’auguri per l’anno nuovo è pronto:
Se volete cercate gli articoli sul Capodanno già pubblicati, tra i quali una raccolta di poesie e filastrocche che potrà esservi utile per completare il biglietto…
Perchè ci si bacia sotto il vischio? Baciarsi sotto il vischio è una tradizione legata a tutto il periodo natalizio; in Italia e Francia, in particolare, i baci sotto il vischio si scambiano a Capodanno. La storia del vischio è antichissima e piena di contraddizioni; il vischio è una delle piante più magiche, misteriose e sacre del folklore europeo.
La botanica può spiegare perchè il vischio abbia tanto colpito gli antichi e perchè sia tanto presente nei miti e nelle leggende: pur non essendo radicata nel terreno, la pianta del vischio rimane verde per tutto l’inverno, mentre gli alberi su cui cresce e di cui si è alimentata sono secchi. Il fascino che questo fatto ha esercitato sui popoli pre-scientifici è comprensibile.
Si tratta di una pianta semi parassitaria, parente del sandalo, che si attacca su altri alberi (soprattutto salici e meli) per sottrarre al suo ospite acqua e sostanze nutritive. Non è un parassita completo perchè è capace di fotosintesi. A differenza del sandalo, i semi del vischio vengono propagati attraverso gli uccelli e per questo la pianta cresce sui rami più alti degli alberi. Anche se il vischio è considerato la pianta dell’amore, il suo nome inglese “mistletoe” deriva dal fatto che si credeva che il vischio crescesse non da semi, ma direttamente dagli escrementi degli uccelli. “Mistel” è la parola anglosassone per sterco”, e “tan” è la parola per ramoscello, così mistletoe in realtà significa “sterco sul ramoscello”. Vari tipi di vischio crescono in tutto il mondo. Il nome scientifico del vischio americano è “Phoradendron” che significa “ladro dell’albero”. Il vischio europeo è invece classificato come “Viscum album”.
Perchè ci si bacia sotto il vischio? Un po’ di storia
Alcune varietà di vischio sono velenose, altre varietà sono considerate medicinali; in ogni caso anche le varietà velenose per gli uomini non lo sono per gli uccelli. Ippocrate considerò il vischio una piante medicinale. I greci lo usavano come una cura per tutti i mali, dai crampi mestruali ai disturbi della milza. I Druidi celtici (1 ° secolo dC), probabilmente avendo osservato che il vischio prospera anche durante l’inverno più rigido, lo vedevano come un simbolo sacro di vitalità, e lo somministravano agli esseri umani ed agli animali nella speranza di ripristinare la fertilità. Lo consideravano una pianta sacra, e credevano avesse anche altri poteri miracolosi e che potesse guarire da varie malattie, servire come antidoto contro i veleni, garantire la protezione contro gli effetti negativi della stregoneria. Credevano che il vischio contenesse in sè lo spirito dell’albero su cui era cresciuto, perchè il vischio era l’unica parte che rimaneva verde per tutto l’inverno. Il naturalista romano Plinio il Vecchio riportò che i sacerdoti dei Galli, i Druidi, quando trovavano del vischio su una quercia, lo raccoglievano con una particolare cerimonia: “… dopo aver preparato tutto per il sacrificio sotto la quercia, portano là due tori bianchi. Un druido vestito di bianco si arrampica sulla quercia e con un falcetto d’oro taglia il vischio, che viene raccolto in un mantello bianco. Poi sacrificano i tori, pregando il dio che ha dato loro il vischio come un dono“. Nel corso dei secoli il vischio è stato usato per combattere la lebbra, la sterilità, l’epilessia, e persino il cancro.
Perchè ci si bacia sotto il vischio? Il vischio nella letteratura
Come ci si può aspettare da una pianta che ha affascinato gli uomini da tanto tempo, la pianta del vischio si è ritagliata anche una nicchia di fama negli annali della letteratura: parliamo del “ramo d’oro”. Nell’Eneide di Virgilio, l’eroe romano Enea si avvale di questo “ramo d’oro” in un momento critico del libro. Il “ramo d’oro” si trovava su un albero speciale nel Bosco Sacro di Diana, a Nemi. La profetessa Sibilla aveva detto ad Enea di cogliere questo ramo magico prima di tentare la sua discesa agli inferi. Sibilla sapeva che, con l’aiuto di tale magia, Enea sarebbe stato in grado di intraprendere l’avventura pericolosa con fiducia. Il titolo del classico dell’antropologia di Sir James G. Frazer, “Il ramo d’oro” (1922), deriva da questa scena di Virgilio. Ma come può qualcosa di verde, come il vischio, essere associato con il colore dell’oro? Secondo Frazer, il vischio è diventato “ramo d’oro”, perché mentre tutte le piante quando muoiono appassiscono, il vischio morto acquista una tonalità dorata. Nel folklore europeo, infatti, si pensava che il vischio secco fosse portato sugli alberi dai fulmini.
Perchè ci si bacia sotto il vischio? Leggende e tradizioni
Il vischio è anche un simbolo sessuale e di virilità, perchè i suoi semi sono rivestiti da una sostanza lattiginosa simile allo sperma che consente loro di aderire ai rami degli alberi, una volta dispersi dagli uccelli. Poichè il vischio rimane verde tutto l’anno, molti popoli antichi hanno attribuito a queste piante poteri curativi magici per la fertilità, e alcune culture l’hanno visto come un afrodisiaco a causa della disposizione suggestiva dei suoi acini. Si è anche ritenuto che il vischio avesse qualità abortive, il che aiuterebbe a spiegare la sua associazione con la sessualità disinibita.
Da queste credenze deriva probabilmente l’usanza di appendere una palla di vischio al soffitto e di scambiarsi baci sotto di essa. In realtà la tradizione dei baci sotto il vischio può derivare da miti e leggende presenti in diverse culture. Ad esempio, lo scambio di baci sotto il vischio era una tradizione presente nelle feste greche e nelle cerimonie matrimoniali. Se una coppia si scambiava un bacio sotto il vischio, questo veniva interpretato come una promessa di matrimonio e una previsione di felicità e lunga vita.
In Scandinavia, il vischio era considerato una pianta di pace, e veniva usata dai nemici per dichiarare una tregua: ogni volta che due gruppi avversari si incontravano sotto il vischio nella foresta, dovevano deporre le armi e rispettare una tregua fino al giorno successivo, e questa antica usanza scandinava potrebbe aver portato alla tradizione di baciarsi sotto il vischio. Ma questa tradizione, in realtà, va di pari passo con uno dei miti nordici più affascinanti che si trovano nell’Edda: il mito di Baldur. “Baldur era il secondo figlio di Odino. Era il dio della verità e della luce, ed era così amato da tutti gli altri dei che essi facevano di tutto per proteggerlo dai pericoli del mondo. Sua madre, la dea Frigg, che era la dea della bellezza e dell’amore, riuscì addirittura a farsi giurare dal fuoco e dall’acqua, dal ferro e da tutti i metalli, dalle pietre e dalla terra, dagli alberi, dalle malattie e dai veleni, e da tutte le bestie (quadrupedi, uccelli e rettili) che mai avrebbero fatto del male a Baldur. Tutti fecero la loro promessa, e per questo Baldur venne considerato invulnerabile, tanto che gli altri dei si divertivano a metterlo in mezzo a loro, e alcuni lo colpivano, altri lo ferivano, altri gli lanciavano pietre, ma nulla poteva fargli male, e tutti erano contenti. Tutti coloro che avevano fatto giuramento, inoltre, mostravano a Frigg e agli altri dei la loro fedeltà scagliando contro Baldur le loro armi, e in effetti egli rimaneva illeso. Solo Loki, il creatore del male, era geloso dei poteri del dio, e decise di cercare una cosa sulla terra che non avesse aderito alla promessa e che quindi poteva essere in grado di far del male a Baldur. Loki non riuscì a trovare nulla, così decise di trasformarsi in una vecchia e di andare dalla dea Frigg. La dea, confidandosi con la vecchia, le raccontò che nulla poteva fare del male a suo figlio perchè tutti avevano promesso di essere innocui con lui. La vecchia chiese: “Ma hanno promesso proprio tutti?”. E Frigg rispose: “Tutti hanno giurato, tranne una pianta che cresce a est del Valhalla chiamata vischio; a lei non ho chiesto di promettere perchè è troppo delicata per poter far del male a Baldur”. Così Loki andò a est e prese un ramoscello di vischio. Tornò quindi dagli dei, che si stavano tutti divertendo a provare l’invincibilità del dio. Si avvicinò al dio Hother, che era cieco, e stava un po’ in disparte ai margini del cerchio, e gli chiese: “Perchè tu non colpisci Baldur?”. Hother rispose: “Perchè non vedo dove sta, e inoltre non ho armi”. Allora Loki disse: “Mi dispiace molto che tu non possa partecipare al divertimento. Se vuoi ti indicherò io dove si trova, e potrai lanciarli contro questo ramoscello”. Così Hothler prese il vischio e, seguendo le indicazioni di Loki, lo lanciò contro Baldur. Il vischio trafisse il dio e lo uccise, davanti a tutti gli altri dei che tanto lo amavano. Gli dei rimasero a lungo senza parole, poi si levò in un’unica voce un pianto amaro. La dea Frigg era distrutta dal dolore, e le sue lacrime si trasformarono nelle bacche bianche del vischio. Frigg non riusciva a darsi pace, e riuscì a convincere gli altri dei a riportare Baldur in vita. Lei li avrebbe ricompensati per la loro magia donando per sempre i suoi servigi e i suoi baci. Gli dei riportarono in vita Baldur, e stabilirono che da allora in poi il vischio sarebbe diventata la pianta consacrata agli atti di felicità ed utilità, e diedero a Frigg l’autorità di rendere il vischio all’altezza di questo suo nuovo compito. La dea avrebbe dato un bacio a chiunque passasse sotto di essa.”
In tutta l’Europa, i rami di vischio venivano appesi al soffitto per allontanare gli spiriti maligni. In alcuni paesi rami di vischio venivano posti sulle porte di ingresso delle case per evitare l’ingresso delle streghe. Nei tempi più antichi, era uso baciare la mano dell’ospite sotto il vischio prima di entrare nella sua casa.
L’associazione tra vischio e fertilità, o tra vischio e vitalità, è continuata per tutto il Medioevo, e già nel 18° secolo il vischio era parte integrante delle celebrazioni natalizie in Inghilterra. Come sia avvenuto il passaggio da pianta sacra a decorazione natalizia, non è chiaro, ma pare che la tradizione del bacio prese piede prima tra i servi per poi diffondersi alle classi medie. Gli uomini erano autorizzati a rubare un bacio a una donna sorpresa in piedi sotto il vischio, e un eventuale rifiuto le avrebbe portato sfortuna. In epoca vittoriana, se una ragazza rifiutava un bacio mentre stava in piedi sotto il vischio, si diceva che lei poi non avrebbe ricevuto alcuna proposta di matrimonio durante l’anno successivo. Un’altra tradizione prevedeva che il vischio venisse appeso nei casali e nelle cucine a Natale, e che i giovani avessero il privilegio di baciare le ragazze sotto di esso, strappando ogni volta una bacca dal ramo. Quando le bacche erano tutte colte, il privilegio cessava.
In Francia e in Italia, l’usanza legata al vischio era riservata al Capodanno.
Nella tradizione moderna, nella case europee ed americane si appende un rametto di vischio, di solito sullo stipite di una porta, e se una donna si trova sotto di essa, un uomo può baciarla. L’usanza di strappare una bacca prima del bacio non si è conservata.
addobbi fai da te natalizi – telai a stella semplicissimi, decorativi e adatti anche ai più piccoli, con modello pdf scaricabile e stampabile gratuitamente.
Materiale occorrente: – cartoncino colorato – cartamodello e matita – forbici – avanzi di lana o cotone – nastro adesivo
Cartamodello:
Come si fa:
riportate il cartamodello sul cartoncino colorato e ritagliate le stelle:
Mostrate al bambino come fissare i fili di lana sul retro e della stella con del nastro adesivo, e mettete a sua disposizione vari fili, anche già tagliati
lasciandolo libero di utilizzarli come desidera per decorare le sue stelle:
Lavoretto natalizio collage a strappo di carta acquarellata. Con questa tecnica abbiamo preparato dei biglietti d’auguri, ma il quadretto può essere anche una decorazione per la casa o un dono per una persona cara.
Questi sono alcuni esempi, che possono essere utili come modello:
Lavoretto natalizio “collage a strappo” – Materiale occorrente:
– fogli dipinti ad acquarello per lo sfondo (una luce chiara al centro del foglio tenuto in verticale) di colori a scelta – fogli dipinti ad acquarello nei toni del giallo, del rosso, del verde e del blu – colla da carta
Noi utilizziamo la tecnica dell’acquarello steineriano su carta bagnata, per dare al nostro collage un effetto delicato e ricco di sfumature. Per saperne di più, consulta i link che trovi in fondo all’articolo. Il lavoretto avrà comunque un’ottima riuscita anche utilizzando altre tecniche di pittura, se preferisci.
Lavoretto natalizio “collage a strappo” – Come si fa: Strappate a mano il verde in striscioline, il blu in un rettangolo (per la candela), il giallo a forma di luce della fiammella, il rosso a forma di fiammella
Lavorando insieme ai bambini, vi imiteranno molto facilmente:
Quindi incollate le varie parti sull’acquarello che avete preparato per lo sfondo:
Ritagliate arrotondando gli angoli, e incollate su una cornice o su un biglietto d’auguri:
Acquarello steineriano tutorial : candele. Qui propongo tre varianti per dipingere la candela accesa coi bambini.
I quadretti possono essere una bella decorazione della casa, un bel regalo per una persona cara, un meraviglioso biglietto di auguri…
La tecnica dell’acquarello steineriano prevede l’utilizzo del foglio bagnato, e l’uso dei soli colori primari. Una caratteristica di questa tecnica è inoltre quella di lavorare per superfici di colore e non per contorni. Se è la prima volta che vi cimentate, vi consiglio di leggere questa presentazione:
Materiale occorrente: – un foglio di carta da acquarello – una spugna – acquarello blu oltremare, rosso vermiglio e giallo oro – un barattolo di acqua – pennello
Come si fa:
Col blu oltremare creiamo una base accogliente in basso:
e sfumiamo il colore con pennellate tondeggianti dai margini del foglio verso il centro:
Il rosso si appoggia sulla base blu e sale verso l’alto, verso il punto più chiaro del foglio:
Il giallo porta una bella luce senza toccare il rosso:
Col giallo portare un po’ di raggi di luce nella base, per far crescere i rami di abete:
Laviamo bene il pennello, e con altro giallo limone diffondiamo la luce intorno alla fiamma:
Materiale occorrente: – un foglio di carta da acquarello – una spugna – acquarello blu oltremare, rosso vermiglio e giallo oro – un barattolo di acqua – pennello
Come si fa:
Col giallo oro creiamo un bello spazio tondeggiante che occupa quasi tutto il foglio, ma lasciando un po’ di posto per gli altri colori che desiderano entrare:
Il primo è il rosso, che abbraccia il giallo senza invaderlo:
Quindi arriva il blu ad avvolgerli entrambi:
dal rosso sale una colonnina:
sulla colonnina si posa un filo di blu:, mentre sotto di essa il blu gli dona una base sicura:
arriva con delicatezza il rosso ad accendere una lucina sul filo e a scaldare piano piano il giallo:
Materiale occorrente: – un foglio di carta da acquarello – una spugna – acquarello blu oltremare, rosso carminio e giallo oro – un barattolo di acqua – pennello
Come si fa:
Col blu oltremare creiamo una cornice accogliente intorno al foglio:
In basso, senza toccare il blu, poniamo una bella macchia rossa:
Una seconda macchiolina più piccola e gialla, la guarda dall’alto:
Delicatamente il blu si fa aria ed abbraccia la macchia rossa e la macchiolina gialla:
Poi il blu si fa solido ed unisce come una colonna le due macchie; un po’ di giallo lo aiuta, e la colonna diventa verde:
Riprendiamo il rosso e facciamo crescere la macchia un po’ a destra e un po’ a sinistra. Poi riprendiamo il giallo e facciamo nascere in basso i rami di abete:
Decorazioni natalizie di carta tessuta per l’albero di Natale e per realizzare biglietti d’auguri. E’ un’attività adatta anche ai bambini della scuola d’infanzia, e permette di riciclare i ritagli di carta decorata utilizzata per altri lavoretti ed attività manuali.
Ci sono varie possibilità. Innanzitutto potrete preparare il telaio incollando su una prima strisciolina verticale, una serie di altre striscioline orizzontali:
Il bambino inserirà via via le altre striscioline, creando il suo tessuto:
terminato il lavoro, basterà incollare sul retro:
ritagliare nelle forme che più desiderate, ed incollare un nastrino:
Una seconda possibilità consiste nel praticare dei taglietti con il taglierino su una forma di cartoncino, e tessere le striscioline così:
Con le decorazioni ottenute possiamo anche realizzare biglietti d’auguri:
Vetrofania natalizia Maria con bambino con tutorial e cartamodello scaricabile e stampabile in formato pdf.
Vetrofania natalizia Maria con bambino Materiale occorrente:
carta velina colorata un foglio di cartoncino colorato un foglio trasparente di carta da lucido forbici e taglierino colla da carta cartamodello.
Vetrofania natalizia Maria con bambino Cartamodello:
Vetrofania natalizia Maria con bambino Come si fa:
per prima cosa ritagliate la cornice nel cartoncino colorato:
poi, dopo aver incollato sul retro della cornice il foglio di carta da lucido trasparente, ritagliare ed incollare la carta velina colorata, seguendo il cartamodello ed aiutandosi con la foto del lavoro finito. Io ho iniziato col mantello blu:
per scurire alcune zone del mantello, basta ritagliare le parti interessate in un secondo pezzo di velina dello stesso colore, ed incollarlo seguendo il modello:
ho poi aggiunto le parti rosa e rosse, e i capelli di Maria:
ho poi incollato lo sfondo verde chiaro su tutta la parte trasparente:
e ho ritagliato intorno alla cornice e intorno all’immagine, così:
con la stessa tecnica ho completato il quadro, con questo risultato:
Carta regalo natalizia fai da te stampata con le patate – un classico nella scuola d’infanzia. Le patate possono essere tagliate a metà dai bambini, poi l’adulto provvederà a scavarle con un coltello o un taglierino. La carta ottenuta è molto bella e adatta a rivestire i doni natalizi, ma può anche essere ritagliata per decorare biglietti di auguri.
Materiale occorrente:
– patate (sceglietele di forma regolare e di dimensioni adatte alla presa della manina del bambino) – coltello, tagliere, un pennarello, taglierino – colori densi a tempera o acrilici – carta da pacco o altra carta in tinta unita – un piattino e un pennello per ogni colore che intendiamo usare
Come si fa:
– ponete una alla volta le patate sul tagliere, e mostrate al bambino come fare per tagliarla a metà, quindi lasciarlo operare. Non lavate la buccia della patata: perchè togliere la possibilità di toccare la terra e di ricollegare il tubero alla sua natura?
Una volta che le patate sono tagliate a metà, scavate col taglierino delle tracce (semplici solchi per dividerla in strisce, o anche qualche semplice decorazione a onde o a zig zig)
Con la prima patata mostrate al bambino come stendere sulla patata i vari colori coi pennelli, e come stamparla sulla carta:
Quindi lasciarlo libero di sperimentare. Anche se le stampe non sono perfette, il risultato finale è bellissimo, quindi evitate di interferire. Quando il foglio è ricco di palline natalizie, con uno o più colori a scelta, mostrate come aggiungere a ciascuna il tocco finale, quindi lasciatelo fare:
Carta da regalo fai da te stampata coi palloncini – un gioco d’arte adatto anche ai più piccoli che porta a creare una bellissima carta da regalo natalizia. La carta può anche essere ritagliata per preparare biglietti d’auguri.
Materiale occorrente:
– carta da pacco o altra carta in tinta unita – palloncini (poco gonfiati) – colori densi (a tempera o acrilici) – piattini
Come si fa:
preparate in ogni piattino un colore diverso, e dare ad ogni bambino un palloncino poco gonfiato. Mostrare al bambino come premere il palloncino in uno o più piattini (più si gioca, più i colori si mescoleranno tra loro creando nuovi effetti) e poi premerlo sulla carta per stampare il colore:
Come vedete è semplicissimo! Questo è il risultato finale:
Come già detto prima, la carta può essere usata per confezionare pacchi dono per amici o parenti, oppure può essere ritagliata per realizzare originalissimi biglietti d’auguri. Noi abbiamo aggiunto un pezzetto di cartoncino in alto e un filo dorato, prima di incollare le palline sul cartoncino:
Altre carte regalo da preparare giocando coi bambini:
Stelle di mollette da bucato: un classico tra i lavoretti natalizi per i bambini della scuola d’infanzia e primaria. Si possono realizzare anche stelline molto originali con le molle metalliche, invece di gettarle
Dividete le mollette, e preparate la composizione, prima di incollare:
poi incollate a due due le mollette di legno:
e incastrate una nell’altra le molle metalliche (dieci), così:
date la forma di stella, e inserite un filo dorato o rosso:
Stelle di mollette da bucato
la stella di legno può essere colorata di bianco, oro, o brillantini:
Carta regalo fai da te con fiocchi di neve – un’attività che piacerà molto anche ai più piccoli, e che darà grande soddisfazione. La carta ottenuta è una bellissima carta da regalo, ma può anche essere ritagliata per realizzare biglietti d’auguri natalizi.
Materiale occorrente:
– carta da pacco – un pastello a cera o ad olio bianco – acquarelli (noi abbiamo usato il blu, ma ci si può sbizzarrire – sale grosso (facoltativo)
Come si fa:
Disegnate (se il bambino è troppo piccolo per farlo da sè) dei fiocchi di neve stilizzati (potete copiare il modello che ho usato io, oppure in rete si trovano esempi all’infinito), col pastello bianco:
Ora il bambino può dipingere su tutta la superficie, anche sui fiocchi, liberamente:
Se volete ottenere un effetto punteggiato, potete dire al bambino di cospargere con del sale grosso il foglio ancora bagnato (lo troverà molto divertente, e richiamerà alla sua fantasia una bella nevicata):
Quando il foglio è asciutto, eliminare il sale, e la vostra carta sarà pronta per incartare i regali da donare ad amici e parenti:
Alcuni fiocchi possono essere ritagliati ed applicati a cartoncini colorati piegati a metà, per preparare biglietti d’auguri:
Lo scorso anno, se può interessare, avevamo preparato della carta da regalo anche con la pittura a colla:
Si tratta di un arbusto originario del Nord America usato, oltre che a scopo ornamentale, anche per la produzione di candele e come pianta medicinale. Le bacche dell’albero della cera (candleberry o bayberry) sono la materia prima delle candele natalizie tradizionali. La cera viene estratta dalle bacche mediante bollitura: la cera in esse contenuta galleggia e viene così estratta dal residuo liquido che di deposita più in basso. La cera ottenuta viene usata per produrre candele con la tecnica dell’immersione o con l’uso di stampi.
Le candele erano una fonte luminosa importantissima nella vita quotidiana del diciottesimo secolo. Le più pregiate nel periodo coloniale in America erano proprio le candele ricavate dalle bacche dell’albero della cera, perchè diffondevano una bella luce chiara e un gradevole profumo simile a quello dell’incenso. Tradizionalmente venivano regalate la vigilia di Natale e la notte di Capodanno, come portafortuna.
Racconto per il solstizio di inverno – L’elfo dell’albero della cera
Nel cortile di una vecchia casa colonica, tra un bogolaro e un caprifoglio, c’era un piccolo alberello della cera. Era stato stato piantato anni prima dalla vecchia donna che viveva lì con suo marito, come dono per gli uccelli: a questi animali, infatti, piacciono molto le bacche dell’albero della cera, e alla donna piacevano molto gli uccelli, e sperava così che essi avrebbero visitato numerosi il suo giardino. E così fu. Tantissimi uccelli venivano a mangiare e bere dal bagolaro e dal caprifoglio, e da tutti gli altri fiori ed arbusti che aveva piantato. Stranamente, però, non mangiavano le bacche dell’albero della cera.
Anno dopo anno le bacche si accumulavano sulla pianta, intatte. E ogni anno, durante una notte di luna piena, sparivano di colpo, tutte insieme. La vecchia signora aveva notato questo strano fatto, e si chiedeva quale creatura facesse sparire così, puntualmente ogni anno, tutte le bacche. Non lo scoprì mai, ma la sparizione delle bacche divenne per lei un segno dello scorrere del tempo: quando le bacche dell’albero della cera scomparivano, significava che l’autunno volgeva al termine e che la notte più lunga dell’anno sarebbe arrivata due settimane dopo. La vecchia signora e suo marito presero così a festeggiare l’evento, accendendo candele e raccontandosi storie. Raccoglievano rami di abete e di pino, preparavano una grande corona, e la decoravano con molte candele, che dopo il tramonto accendevano per illuminare la notte più lunga e buia dell’anno. Mettevano la corona vicino alla finestra, e la sua luce brillava sul giardino che sembrava addormentato, ma forse non lo era del tutto.
Le piante di certo si erano ritirate nel grembo della terra, gli alberi avevano lasciato cadere le foglie, e i frutti erano stati colti. Ma un’attività incessante si svolgeva segretamente nel giardino e nel bosco vicino: fate, gnomi, folletti ed elfi si affaccendavano senza posa, e tutti questi esseri amano lavorare di notte. Per questo la notte più lunga e buia dell’anno era per loro estremamente importante.
Le fate dei fiori entravano danzando nei sogni dei bambini, gli elfi bisbigliavano storie ai rami spogli dei loro amati alberi, e sottoterra gli gnomi creavano col loro lavoro magico meravigliose pietre colorate. Ogni essere aveva il suo compito da svolgere, e solo uno di loro notò la luce delle candele che la vecchia signora e suo marito accendevano alla finestra di casa: l’elfo dell’albero della cera. Se ne stava seduto nel suo laboratorio, nascosto tra due grosse radici del suo albero, e guardava la casa. Anno dopo anno prese ad aspettare il momento in cui la coppia avrebbe acceso le candele alla finestra, per poi accendere le sue. Infatti questo era il suo compito: fabbricare le candele con le bacche del suo albero e accenderle nella notte più lunga e buia dell’anno. Tutte le fate, gli gnomi, i folletti e gli altri elfi aspettavano che lui accendesse le candele e ogni anno, e quando questo accadeva, interrompevano i loro innumerevoli lavori (sorvegliare i loro protetti, lavorare le pietre, ballare nei sogni e cavalcare il vento), e si fermavano ad ammirare la luce. Durante questa lunga notte, la notte più buia dell’anno, condividevano qualcosa di speciale: la gratitudine per la luce.
Ma quell’anno avvenne qualcosa di straordinario. Tutto cominciò come al solito. Gli uccelli e tutti gli altri animali del bosco avevano evitato di mangiare le bacche dell’albero della cera, e l’arbusto, come sempre, era rimasto carico di frutti, anche dopo che le sue foglie erano diventate color ruggine ed erano poi cadute. L’elfo, come sempre, aveva atteso l’ultima notte di luna piena dell’autunno e aveva cominciato il raccolto. L’elfo aveva trasportato tutte le bacche nel suo laboratorio sotterraneo, nascosto tra le radici dell’albero. Lì, le aveva messe nel grande pentolone di ferro, scaldato da magiche fiamme blu. Aveva fatto cuocere bene le bacche, e quando la cera aveva cominciato a galleggiare, aveva spento il fuoco e aveva atteso che la cera si indurisse in superficie, mentre la polpa delle bacche rimaneva in basso. Poi, come al solito, aveva estratto dalla pentola il disco di cera che si era indurito, e con la polpa rimasta aveva preparato una deliziosa marmellata, che aveva messo in tante scodelline e aveva portato fuori per la colazione degli uccelli. Aveva quindi preparato gli stoppini con le fibre di pioppo, e aveva cominciato ad immergerli nella cera, per fare le candele. Era un lavoro lento, ma lui era un elfo molto paziente. Raramente si concedeva una pausa dal suo lavoro, e continuò ad immergere le candele nella cera, facendole ingrossare strato su strato, finchè non utilizzò ogni goccia di cera a disposizione. Come al solito, riuscì a terminare il suo lavoro qualche ora prima dell’inizio della notte più lunga dell’anno, e come al solito si mise a guardare alla finestra, aspettando di vedere accendersi le candele della vecchia signora e di suo marito: in quel momento l’elfo avrebbe acceso le sue, e tutti gli esseri magici si sarebbero fermati ad ammirarle, e i loro occhi avrebbero riflesso la luce come tante piccole stelle, in tutto il giardino. L’elfo se ne stava lì seduto, guardando verso la casa. Vedeva il fumo uscire dal camino. Il sole iniziava a tramontare, il cielo si faceva sempre più buio, e l’elfo pensava che presto le candele si sarebbero accese alla finestra della casa, per dare inizio alla festa delle luci. Attese. Si fece sempre più buio. Attese ancora. Nessuna candela… In realtà le luci dei normali lampadari erano accese, per cui i due vecchi dovevano essere in casa, ma non si vedeva nessun movimento attraverso le finestre.
Ormai era buio. Gli elfi delle betulle vennero a chiedere se ci fosse qualcosa che non andava con le candele, quell’anno. Le fate del ghiaccio vennero a chiedergli se dovessero oppure no cominciare a gelare il ruscello. L’elfo dell’albero della cera rispondeva che tutto era pronto, che non c’era nulla di cui preoccuparsi, e così cercava di prendere tempo e sperava di vedere accendersi le candele alla finestra della casa degli esseri umani. Niente. Sospirando, si rassegnò, ma proprio mentre stava per accendere le sue candele, guardò un’altra volta verso la casa, e gli venne un’idea. Fece un fascio di tutte le candele che aveva fabbricato, senza accenderne nemmeno una, si mise il fascio sulle spalle e si diresse verso la casa. Si arrampicò sui rami del glicine che cresceva sulla casa fino ad una finestra, e guardò dentro.
In un primo momento non vide nulla, poi notò il letto accanto al caminetto. Le fiamme si agitavano, e vide qualcuno sdraiato nel letto: era il vecchio. Seduta al suo fianco c’era la vecchia, che gli asciugava teneramente la fronte con un panno. Il suo viso sembrava triste e preoccupato. L’elfo dell’albero della cera capì: l’uomo era malato, e la donna era stata così impegnata a prendersi cura di lui, che aveva dimenticato le candele. Adesso sapeva cosa fare. Si intrufolò nella casa attraverso la porticina per il gatto. La stanza era calda e brillava della luce dorata del fuoco nel caminetto. Si sentiva lo scoppiettare della legna e la voce sommessa della donna: non riusciva a capire le sue parole, ma sapeva che erano parole di rassicurazione. L’elfo mise una candela vicino ad una finestra e la accese, e così continuò, mettendo una candela accesa ad ogni finestra, e tante candele accese intorno ala casa. Poi, facendo il massimo silenzio, fece un cerchi di candele accese anche attorno al letto del vecchio. La vecchia era così concentrata a curarlo che non si accorse di nulla. Terminato il suo lavoro, l’elfo si arrampicò sul caminetto, scalandolo mattone dopo mattone: voleva mettere una candela accesa anche lì, in modo che anche l’uomo potesse vedere un po’ di luce dal suo letto. Giunto sulla mensola di legno, guardò verso di loro: il vecchio sembrava molto stanco, respirava lentamente. Rimase a guardarli a lungo. Poi sistemò la candela e la accese. In quel momento sentì un rumore, una specie di strano soffio. Si guardò intorno, e si accorse che era stato il vecchio a fare quel rumore. Era sveglio ora, e stava guardando proprio verso di lui, e rideva. Il rumore era la sua risata, una risata dolce.
Allora anche la vecchia alzò lo sguardo e si accorse della candela accesa sulla mensola del caminetto, ma non vide l’elfo accanto ad essa: sembrava che solo il vecchio fosse in grado di vederlo. La donna prese la candela e la studiò a lungo. Era piccola e bellissima. E che buon odore… sapeva di bosco in inverno, di menta, e aveva anche qualcosa di piccante. La porse a suo marito. Lui fece un respiro profondo, poi tornò a guardare l’elfo. Si guardarono l’un l’altro per un po’, e il vecchio gli fece l’occhiolino. L’elfo sorrise e scese dal caminetto. Non appena l’elfo dell’albero della cera fu fuori dalla casa, si rese conto di aver usato tutte le candele: non ce ne era più nemmeno una per la festa delle luci. Cosa avrebbe potuto dire alle fate per scusarsi? Man mano che si addentrava nel giardino, però, davanti ai suoi occhi si faceva vivido uno spettacolo straordinario. Scie di luce percorrevano il terreno, e una miriade di piccole luci scintillanti brillavano dai rami degli alberi e dagli steli secchi delle piante, come mille e mille piccole candeline accese.
Tutti i suoi amici erano lì: sapevano dove era stato e ciò che aveva fatto. E avevano deciso che per quell’anno sarebbero stati loro ad accendere le luci per lui. E ancora una volta, esseri umani ed esseri magici insieme, in silenzio, guardarono lo scintillare delle candele provando immensa gratitudine per la luce, e per gli amici che la donano.
Vetrofania natalizia PASTORI che seguono la stella in cartoncino e carta velina colorata, con tutorial e cartamodello scaricabile e stampabile in formato pdf.
Vetrofania natalizia PASTORI che seguono la stella Materiale occorrente:
carta velina colorata cartoncino scuro per la sagoma colla da carta forbici e taglierino cartamodello.
Vetrofania natalizia PASTORI che seguono la stella Cartamodello:
Il cartamodello contiene le indicazioni per la forma e il colore delle veline da ritagliare ed incollare alla sagoma:
Questo è il risultato finale:
Vetrofania natalizia PASTORI che seguono la stella
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