San Giovanni e il solstizio d’estate

Il giorno più lungo dell’anno (o se preferite la notte più corta), cioè il giorno del solstizio d’estate che quest’anno si è verificato il 21 giugno, è da sempre considerato un giorno magico.

Il Sole è il corpo celeste che più di ogni altro ha influenzato la vita dell’uomo e le sue abitudini. In particolare, fin dall’antichità. in corrispondenza del solstizio d’estate si organizzavano feste e cerimonie per celebrare questo avvenimento che coincide con l’inizio dell’estate.

Il solstizio d’estate corrisponde al momento in cui il Sole raggiunge la massima declinazione positiva nel nostro emisfero, e in questa posizione i suoi raggi, a mezzogiorno, sono allo Zenith del Tropico del Cancro e il Sole si trova nel punto più alto della volta celeste.

Il termine solstizio deriva dal latino solstitium, che significa “il fermarsi del sole”. Gli antichi infatti erano convinti che in questo giorno il sole si fermasse, e il 24 giugno cambiasse direzione per tornare indietro.

Le tradizioni e i rituali precristiani legati al solstizio d’estate sono moltissimi, e tutti sono stati assorbiti dal Cristianesimo nella sua liturgia, associandoli a un santo e a un particolare giorno dell’anno.

Secondo un’antica leggenda pagana, nel giorno del solstizio il Sole si ferma per sposarsi con la Luna, così è facile comprendere come l’acqua ed il fuoco sono da sempre i simboli del solstizio e perchè acqua e fuoco entrino in gioco in tutti i rituali dedicati a questo giorno.

I più importanti tra questi rituali sono l’acqua di fiori che deve essere bagnata dalla rugiada e dalla luce della luna, i falò, il salto del fuoco, l’albume nell’acqua, la preparazione dell’olio di iperico e del nocino.

San Giovanni, che cade il 24 giugno, è il giorno più vicino al solstizio e nella maggior parte delle regioni italiane tutti questi riti sono “di San Giovanni”.

Amo festeggiare questo giorno con i bambini, perchè trovo sia un’occasione importante per creare una connessione con i fenomeni astronomici, col nostro pianeta, con le trasformazioni della natura e con la vita dei nostri antenati. Sono anche momenti di condivisione tra i bambini a scuola, e tra i bambini e le loro famiglie. Maria Montessori parla di questo intrecciarsi di saperi come di educazione cosmica.

Quest’anno il giorno di san Giovanni è caduto di sabato, quindi per fare in modo di viverlo comunque anche a scuola ho modificato un po’ le regole che detta la tradizione.

Così siamo riusciti a preparare la nostra acqua di San Giovanni, la nostra barca di San Giovanni, il nostro olio di San Giovanni… e abbiamo inventato anche una nuova tradizione tutta nostra: l’acquerello botanico coi fiori dell’erba di San Giovanni, l’iperico.

L’acqua di san Giovanni

La tradizione vuole che si raccolgano fiori ed erbe il 23 giugno, dopo il tramonto, facendoli galleggiare in un contenitore pieno d’acqua. Il contenitore va poi esposto all’aperto perchè possa accogliere la rugiada della notte e la luce della luna. Al mattino la famiglia si raccoglie attorno a questa acqua profumata per bagnarsi il viso e le mani. Si tratta di un antichissimo rituale propiziatorio che prometteva ai nostri antenati di ottenere salute, serenità e fortuna.

Nella tradizione cristiana assume anche un significato di rinascita e purificazione, in quanto ricorda il battesimo del santo.

Poichè la notte tra il 23 e il 24 è nella tradizione anche la “notte delle streghe”, che proprio in questa notte si mettevano in viaggio per il loro raduno sotto il grande noce di Benevento, esiste anche un’altra tradizione legata alla raccolta delle erbe: farne mazzetti legati con una cordicella a sette nodi, da appendere sulla porta di casa per difendersi dagli incantesimi delle streghe di passaggio.

Non esiste una “ricetta” per la scelta delle erbe e dei fiori da usare per preparare l’acqua di San Giovanni, ma solitamente non possono mancare l’iperico, l’artemisia, la salvia e il rosmarino.

Come dicevo, noi abbiamo un po’ modificato le regole da seguire per la preparazione, e abbiamo iniziato a raccogliere i fiori e le erbe qualche giorno prima, nei prati e nel nostro giardino, anche per imparare a riconoscerle.

La mattina del 23 abbiamo allestito un tavolo per classificarle insieme

Abbiamo raccolto agrimonia comune, radichiella, acetosella, poligono persicaria, balsamina ghiandolosa, costolina giuncolina, piantaggine, ginestrino, achillea millefoglie, fiordaliso stoppione, acero riccio, silene, trifoglio rosso, celidonia, pratolina, sambuco, carota selvatica, clematide vitalba, valeriana comune, convolvolo, orzo murrino, potentilla, artemisia, salvia dei prati.

Non abbiamo trovato l’iperico, ma ne ho una pianta nel mio orto tintorio, e visto che è anche chiamato “erba di San Giovanni” gli abbiamo dedicato più attenzione, arricchendo anche la nostra collezione di storie delle piante con la sua scheda

Abbiamo poi iniziato a mettere i fiori e le erbe nella nostra bacinella, con delicatezza, come per realizzare un quadro galleggiante. Dal giardino abbiamo preso anche rose, rosmarino, salvia, viole e gelsomino

Prima di andare a casa, per riuscire a condividere coi bambini anche il momento della profumazione, ci siamo seduti in cerchio e abbiamo parlato di nuovo di solstizi ed equinozi, delle antiche usanze di San Giovanni, delle piante e dei fiori e dei loro nomi così affascinanti, e abbiamo deciso di fare una “prova generale” del rito che ognuno avrebbe poi ripetuto in famiglia, la mattina di sabato, con la vera acqua di San Giovanni bagnata dalla rugiada e dalla luna.

Per donarsi fortuna e coccole, prima i bambini si sono bagnati mani e viso (ma anche gambe, piedini, braccia, ecc.)

poi si sono fatti dono di coccole e fortuna anche tra di loro, pregustando il momento in cui avrebbero potuto farlo a genitori e fratelli

Infine abbiamo diviso l’acqua in vaschette, da portare a casa

L’olio di San Giovanni

All’iperico sono attribuite numerose proprietà terapeutiche. L’olio di iperico è da sempre utilizzato come cicatrizzante per curare scottature, punture di insetto e ferite, ma anche come cosmetico. Già nel Medioevo veniva usato per curare le ferite da spada. Questa pianta viene utilizzata anche per uso interno perchè contiene principi attivi espettoranti, utili nella cura dell’asma e perfino della depressione e del diabete, ma per questo è meglio rivolgersi a un medico, un farmacista, un erborista.

Noi abbiamo preparato il nostro vasetto di olio di san Giovanni per avere a scuola un rimedio miracoloso rilasciatore di endorfine in caso di piccoli incidenti: è fatto da noi, carico di ricordi e legato ad un giorno speciale, ma anche impreziosito da una lunga attesa durante la quale i bambini osservano l’olio diventare da giallo a rosso.

E’ un oleolito, cioè un infuso macerato di fiori in olio vegetale. La preparazione è semplicissima.

Servono fiori e foglie di iperico appena colti, olio di oliva o di girasole, un vasetto di vetro con coperchio, il sole dell’estate e 30 giorni. L’ingrediente segreto è sempre la partecipazione di simpatiche affascinate/affascinanti menti assorbenti.

Avrete già capito: riempite il vasetto con fiori e foglie di iperico, coprite con olio, chiudete il vasetto ed esponetelo al sole per 30 giorni. Avrete catturato per almeno un anno un momento speciale! Ed avrete per almeno un anno un alleato salvacrisi!

Nell’attesa, si può sempre fare un assaggio

Altro fatto importante: l’iperico fiorisce da giugno ad agosto, non è necessario prepararlo proprio il giorno di San Giovanni… anche se prepararlo il 24 è un po’ più magico, se non l’avete già fatto, siete sempre in tempo!

Questo è un esempio di olio al giusto grado di macerazione:

photo credit: regno vegetale

Per l’evoluzione del nostro olio, seguici sui nostri canali social o vieni a trovarci!

Questo è il nostro olio dopo tre giorni:

La barca di San Giovanni

Si tratta, come dicevo, di uno dei molti rituali di origine pagana legati al solstizio d’estate. In alcune regioni italiane si prepara la notte tra il 23 e il 24 (San Giovanni), in altre la notte tra il 28 e il 29 (San Pietro). Se non l’avete ancora fatta, scegliete san Pietro e siete ancora in tempo!

Servono solo un contenitore di vetro trasparente (bottiglia, vaso, caraffa), acqua del rubinetto e un albume d’uovo.

Semplicemente, dopo cena, riempi il contenitore scelto con acqua e fai cadere nell’acqua un albume, senza mescolare.

Prima di andare a dormire, metti il contenitore in giardino, meglio se appoggiato a terra. Se non disponi di un giardino, può funzionare anche il balcone o il davanzale della finestra.

La mattina seguente, il giorno di San Giovanni (o di San Pietro) osserva coi tuoi bambini la magia!

Secondo la tradizione contadina cristiana San Giovanni (o San Pietro) hanno soffiato nell’acqua per dar forma alla struttura e parlarci. Infatti, interpretando queste forme, i nostri antenati traevano previsioni sulla loro sorte, sul raccolto, e in alcune regioni italiane anche sulla riuscita dei matrimoni.

Cosa può dirne la scienza?

In questo periodo dell’anno le variazioni termiche tra il giorno e la notte sono particolarmente accentuate.

Il freddo-umido della notte fa aumentare la densità dell’albume e lo fa cadere sul fondo del contenitore.

Il fondo, a sua volta, a contatto con il calore del suolo, fa risalire le molecole dell’albume con dei piccoli moti convettivi, creando le vele.

Poi, al mattino, l’albume si riscalda nuovamente e sale verso l’alto, facendo aprire le vele.

Acquerello botanico ai fiori di iperico

Il procedimento è molto semplice. In un mortaio formiamo una pasta con fiori di iperico e acqua distillata o acqua piovana

Filtriamo

e il nostro acquerello è pronto. Non si conserva a lungo, per cui è bene tenerlo in un contenitore di vetro con coperchio ermetico, in frigorifero o in luogo fresco con l’aggiunta di chiodi di garofano o di una punta di miele.

Per lavorare con questi acquerelli botanici con i bambini preparo per loro un vassoio da tenere nell’area di vita pratica, con tutto l’occorrente per sperimentare le variazioni di colore modificando il pH. Questo è quello che ho preparato per lavorare con l’acquerello al mallo di noce:

E questo è il quaderno dove conservo le sperimentazioni. Ogni bambino ha il suo:

Pigmento lacca in polvere di fiori di iperico

Per conservare a lungo i colori botanici, un metodo che può dare grandi soddisfazioni è quello di estrarre il pigmento per ricavarne una polvere

Per farlo versiamo l’acquerello in un pentolino, quindi aggiungiamo della polvere di allume

e scaldiamo per farlo sciogliere bene. Versiamo il liquido caldo in un recipiente

e aggiungiamo polvere di carbonato di calcio (o guscio d’uovo polverizzato)

Se tutto funziona, nel recipiente si genera un’intensa effervescenza

lasciamo riposare, quindi filtriamo

sempre se tutto funziona nel filtro rimarrà il nostro pigmento in polvere, mentre nel vaso colerà acqua pulita.

Non resta che lavare il pigmento ottenuto con acqua distillata e far asciugare bene. Questa polvere non è idrosolubile, quindi per poterla utilizzare come acquerello è necessario lavorarla con gomma arabica, aggiungendo glicerina vegetale e miele, che funziona da conservante

Il tutto va lavorato con spatole e muller di vetro, possibilmente su un tagliere di vetro

io conservo i colori nei gusci di vongola, e una volta pronti li uso come normali acquerelli solidi.

Questo è il pigmento lacca di iperico:

Cestino in cartapesta tutorial

Con i bambini spezzettiamo grossolanamente della carta di scarto (cartone e carta da imballaggio, cartoni delle uova, ecc.) e aggiungiamo della carta igienica. Mettiamo il tutto in una ciotola con dell’acqua. Per rendere l’impasto più duro si può aggiungere all’acqua della colla vinilica

Dopo aver lasciato macerare il composto per un giorno, frulliamo ed eliminiamo l’acqua in eccesso

Aggiungiamo alla pasta ottenuta fiorellini e foglie

Ora i bambini possono utilizzare la pasta di carta per rivestire delle ciotole:

Dopo averle fatte asciugare le nostre ciotole sono pronte!

Noi le abbiamo usate per confezionare le nostre uova di Pasqua tinte con i pigmenti naturali:

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Esperimenti scientifici per bambini – OOBLECK

Esperimenti scientifici per bambini – OOBLECK. Un esempio  di fluido non-newtoniano davvero economico e semplicissimo da ottenere è l’oobleck, una sospensione di amido di mais e acqua.

Esperimenti scientifici per bambini
Oobleck

Scopo

Esplorare le proprietà di un fluido non newtoniano.

Età

Dai 4 anni.

Materiali

2 parti di amido di mais
1 parte di acqua
Colorante alimentare (se vuoi)
Una teglia di alluminio e un contenitore di plastica
Una traccia audio da 40 50 o 63 Hz (cerca su YouTube)
Il miglior altoparlante che riesci a trovare.

Note di sicurezza

Finché usiamo ragionevolmente i materiali questa è un’attività molto sicura.

Presentazione

. Questo esperimento può essere presentato ad un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe

. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo

. spieghiamo ai bambini che con questo esperimento esploreremo le proprietà di un fluido non newtoniano

. in una contenitore di plastica uniamo una parte di acqua a due parti di amido di mais. Se lo desideriamo aggiungiamo del colorante alimentare

. mescoliamo con cura

. dopo aver preparato il composto teniamo a portata di mano dell’acqua perché l’oobleck tende ad asciugarsi assumendo l’aspetto del fango secco: per mantenerlo fluido basta aggiungere ogni tanto un po’ d’acqua

. immergiamo una mano e cerchiamo di toglierla più velocemente che possiamo: sentiremo una forte resistenza

. prendiamo in mano un po’ di fluido e schiacciamolo: sembrerà diventare solido, ma diminuita la pressione il composto tornerà fluido

. proviamo a colpire con forza il fluido: la mano rimarrà incastrata

. maneggiamo il nostro fluido liberamente per sentirlo passare da fluido a solido e viceversa

. versiamo il nostro oobleck in una teglia di alluminio

. scarichiamo tracce audio con diversi toni: quelli che funzionano meglio sono 40 HZ, 50 e 63

. mettiamo la teglia sull’altoparlante mentre trasmette la traccia scelta, ed esercitiamo con le dita una certa pressione lungo il bordo della teglia. Il nostro oobleck comincerà a danzare

Osservazioni e conclusioni

L’oobleck è un esempio di fluido non-newtoniano davvero economico e semplicissimo da ottenere. È una sospensione di amido di mais e acqua.
Il nome “oobleck” deriva dal libro per bambini Bartholomew and the Oobleck del Dr Seuss (che non è stato tradotto in Italiano).

L’oobleck è davvero sorprendente: si comporta come un liquido se lasciato a riposo, come un solido non appena lo si maneggia, e colpendolo diventa tanto più duro quanta più forza si applica al colpo.
Un fluido non–newtoniano è un fluido la cui viscosità varia a seconda della velocità con cui lo si misura.
I fluidi non newtoniani si dividono in due classi:
1. fluidi pseudoplastici: la viscosità diminuisce all’aumentare della velocità
2. fluidi dilatanti: la viscosità aumenta all’aumentare della velocità. L’Oobleck fa parte di questa classe: sollecitazioni rapide lo rendono più viscoso rispetto allo stato di riposo.
I fluidi non newtoniani oppongono una resistenza maggiore all’aumentare della pressione esercitata.
Nel nostro esperimento, la maizena non si scioglie nell’acqua, ma le sue particelle rimangono in sospensione. Quando si esercita una forte pressione, le particelle si ammassano e non fanno penetrare l’oggetto. Se invece l’oggetto viene immerso lentamente, le particelle hanno il tempo di separarsi.
Anche il fango e le sabbie mobili sono fluidi non newtoniani: se vi si affonda, bisogna sollevare le gambe molto lentamente, altrimenti si resta sempre più intrappolati perché facendo movimenti veloci si esercita una pressione maggiore e le sabbie mobili si oppongono con maggior resistenza.

Pasta da modellare fatta in casa che indurisce all’aria – ricette

Pasta da modellare fatta in casa che indurisce all’aria – una collezione di ricette per produrre in casa paste da modellare che induriscono all’aria, indispensabili nel periodo natalizio per realizzare decorazioni, addobbi e piccoli regali, ma utilissimi durante tutto l’anno…

1

1. Pasta da modellare fatta in casa – ricetta per PASTA DI MAIS di http://thenewnew.blogspot.it/. Servono 1 tazza di maizena, 3/4 di tazza di colla vinilica, 2 cucchiai di olio vegetale e un cucchiaio di succo di limone.

Si versano tutti gli ingredienti in una pentola antiaderente e mescolando si mette a cuocere a fuoco basso finchè il tutto non si sarà rappreso. Togliere quindi dal fuoco, e appena la temperatura lo consente impastare con le mani fino ad ottenere una pasta liscia e modellabile. Se occorre aumentarne l’elasticità basta aggiungere altro olio. Questa pasta indurisce all’aria in 3 giorni circa.

2. Pasta da modellare fatta in casa – Ricetta per PASTA CARTAPESTA di http://ultimatepapermache.com/. Per questa pasta servono: 1 rotolo di carta igienica, 3/4 di tazza di colla vinilica, 1 tazza di stucco in pasta o polvere, 1/2 tazza di farina bianca e 2 cucchiai di olio di semi di lino.

Bisogna srotolare la carta igienica, immergerla in acqua calda, quindi toglierla strizzando bene e sminuzzarla finemente con le mani. Aggiungere gli altri ingredienti e frullare con un mixer elettrico fino ad ottenere una pasta omogenea.

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3

3. Pasta da modellare fatta in casa – Ricetta per PASTA CARTAPESTA di http://www.auntannie.com/. Servono cartoncini colorati di scarto, acqua, un pezzo di garza o tessuto da zanzariere.

Bisogna strappare il cartoncino finemente con le mani, versare sui pezzetti acqua bollente (per 2 fogli A4 due tazze d’acqua) e quando l’acqua si sarà raffreddata  frullare col mixer elettrico. Filtrare la pasta con l’aiuto della garza.

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4

4. Pasta da modellare fatta in casa – Ricetta per la classica PASTA DI SALE di http://www.whimsy-love.com/. Servono per ogni tazza di farina, mezza tazza di sale fino e mezza tazza di acqua.

Si impasta il tutto a freddo (non serve cottura) ed asciuga abbastanza velocemente all’aria.

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5. Pasta da modellare fatta in casa – Ricetta per PASTA DI CARTAPESTA di http://www.papiermache.co.uk/. Servono riviste illustrate, cartoni delle uova, uno scolapasta e un pezzo di garza.

Sminuzzare finemente in un secchio cartoni delle uova e riviste, aggiungere acqua e impastare con le mani. Lasciare a bagno per una notte. Il giorno dopo frullare col mixer elettrico, poi mettere la pasta a sgocciolare nello scolapasta rivestito con la garza. Si può usare subito, aggiungendo della colla vinilica e impastando. Si può anche conservare dividendo in palline e lasciando asciugare. Quando ci servirà basterà bagnare la palla, frullare ancora un po’ ed aggiungere della colla.

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6

6. Pasta da modellare fatta in casa – Ricetta per PASTA DI SALE di http://www.squidoo.com/ (nel tutorial viene usata per realizzare una carta geografica). Servono per ogni 2 tazze di farina, 1 tazza di sale, 1 tazza d’acqua e 2 cucchiai di cremortartaro.

Miscelare a freddo e utilizzare (non occorre cottura).

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7

7. Pasta da modellare fatta in casa – Ricetta per PASTA DI BICARBONATO  di http://onewomenshaven.blogspot.it/ (nel tutorial viene usata per realizzare addobbi natalizi). E’ una pasta molto bianca che indurisce bene all’aria. Servono 2 tazze di bicarbonato, 1 tazza di maizena, 1 tazza e 1/2 d’acqua.

Si mescolano gli ingredienti in un pentolino, si mette a cuocere a fuoco medio mescolando finchè non si sarà addensata. Si toglie dal fuoco e appena la temperatura lo consente si impasta a mano fino ad ottenere una pasta liscia ed omogenea.

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8. Pasta da modellare fatta in casa – Ricetta per PASTA DI BICARBONATO di http://www.southernasbiscuits.com/. Del tutto simile alla precedente.

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9. Pasta da modellare fatta in casa – Ricetta per PASTA ALLA CANNELLA di http://www.marthastewart.com/ (nel tutorial viene usata per realizzare addobbi per l’albero di Natale). Servono 1 tazza di cannella in polvere, 1/4 di tazza di composta di mele zuccherata e 1/2 tazza di colla vinilica.

Mescolare bene gli ingredienti tra loro, lasciare riposare un’ora, quindi impastare con le mani, e la pasta è pronta (non serve cottura)

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10

10. Pasta da modellare fatta in casa – Le migliori ricette per PASTE DA MODELLARE di http://chemistry.about.com/ (tutte collaudate personalmente)

Ricetta a: 1 tazza di sale, 2 tazze di farina, 4 cucchiai di cremortartaro, 4 cucchiai di olio vegetale e 2 tazze di acqua

Mescolare gli ingredienti in un pentolino, cuocere a fuoco basso finchè il composto non si stacca dalle pareti della pentola. Quando intiepidito impastare con le mani.

Ricetta b: 3 tazze e 1/2 di farina, 1/2 tazza di sale, 1 cucchiaio di cremortartaro, 2 cucchiai e 1/2 di olio vegetale e 2 tazze di acqua.

Miscelare tra loro gli ingredienti secchi. A parte portare l’acqua a ebollizione, aggiungere l’olio e versare la miscela sugli ingredienti asciutti. Mescolare bene prima col cucchiaio, poi impastare con le mani.

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11. Pasta da modellare fatta in casa – ricetta per PASTA PORCELLANA di http://www.craftstylish.com/. Servono 3/4 di tazza di colla vinilica, 1/2 tazza di acqua,  1 cucchiaino di crema per le mani (tipo Nivea), 1 cucchiaino di glicerina, 1 tazza di amido di mais.

Versare in un pentolino colla, acqua, crema e glicerina e mescolare a fuoco medio. Aggiungere l’amido di mais e continuare a mescolare finchè la pasta non si stacca dalle pareti del pentolino. Rovesciare in un panno umido e far raffreddare, poi impastare bene con le mani.

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12. Pasta da modellare fatta in casa – Le migliori ricette per PASTA PORCELLANA di http://www.theartfulcrafter.com/ (sperimentate personalmente, molto buone 🙂 )

RICETTA A: 1 tazza di colla vinilica, 1 tazza di amido di mais, 2 cucchiai di olio di vaselina (va bene anche il baby oil), 1 cucchiaio di succo di limone.

Cuocere a fuoco lento mescolando continuamente finchè la pasta comincia a staccarsi dalle pareti del pentolino. Togliere dal fuoco e appena la temperatura lo consente impastare bene con le mani.

RICETTA B: (Victorian Salt Clay) Servono 2 tazze di sale miscelate a 1 tazza d’acqua; 1 tazza di amido di mais miscelato a 1/2 tazza di acqua ghiacciata.

Mettere la soluzione di acqua e sale sul fuoco facendo scaldare ma senza portare ad ebollizione (circa 4 minuti), poi togliere dal fuoco, aggiungere rapidamente la soluzione fredda di amido di mais e acqua, mescolare e poi impastare con le mani.

RICETTA C (Pasta Francesa) Servono 1 tazza di amido di mais sciolto in 1/2 tazza d’acqua, una tazza di colla vinilica, 1 cucchiaio e 1/2 di glicerina, 1 cucchiaio e 1/2 ci crema per le mani e 1 cucchiaio e 1/2 di aceto bianco.

Mescolare tutti gli ingredienti in un pentolino e cuocere a fuoco basso finchè la pasta non si stacca dalle pareti della pentola. Togliere dal fuoco, coprire con un panno umido e appena intiepidita impastare con le mani.

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13. Pasta da modellare fatta in casa – Ricetta per PASTA PORCELLANA di http://www.noadi.net/. Servono 1 tazza di colla vinilica, 1 tazza di amido di mais, 1 cucchiaio di olio vegetale (tipo baby oil), 1 cucchiaio di succo di limone.

Mescolare gli ingredienti in un pentolino, cuocere a fuoco basso mescolando fino a quando la pasta comincia a staccarsi dalle pareti del pentolino. Togliere dal fuoco e lasciare raffreddare fino a quando è possibile impastare con le mani.  Asciuga in circa 24 ore.

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14. Pasta da modellare fatta in casa – ricetta per PASTA DI BICARBONATO di http://thenewnew.blogspot.it/ . Servono 1 tazza di amido di mais, 2 tazze di bicarbonato di sodio, 1tazza abbondante di acqua fredda.

Miscelare gli ingredienti in una pentola, cuocere a fuoco medio-basso finchè la miscela non si sarà addensata. Togliere dal fuoco, lasciate raffreddare in un contenitore coperto con un panno umido, poi impastare bene con le mani.

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15. Pasta da modellare fatta in casa – ricetta per PASTA PORCELLANA di http://thejunkwave.com/. Servono 3 tazze di colla vinilica, 3 tazze amido di mais, un cucchiaio di aceto bianco, un cucchiaio di glicerina e 2 cucchiai di olio di canola (vedi qui), probabilmente si può usare un qualunque olio di semi…

Mescolare gli ingredienti. Versarli in una ciotola e metterli nel forno a microonde per 3 minuti a potenza elevata, fermare, mescolare, rimettere in forno altri 30 secondi, fermare, mescolare e così via finchè la pasta non diventa densa e grumosa. Oppure mettere il tutto in un pentolino e cuocere.
Appena la temperatura lo consente, impastare a mano. L’impasto è appiccicoso e grumoso in un primo momento, ma impastandolo diventa liscio ed elastico.

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16. la mia PASTA PORCELLANA, tutorial e ricetta qui: https://www.lapappadolce.net/

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Pasta da modellare fai da te “porcellana” che indurisce all’aria – ricetta

Pasta da modellare fai da te “porcellana” che indurisce all’aria – ricetta per preparare una pasta da modellare fai da te tipo  “porcellana”. Si tratta di una pasta molto liscia e bianca, che indurisce perfettamente all’aria e si presta ad essere colorata e decorata. Molto bella per realizzare figure elaborate (ad esempio fiori, statuine ecc…) e decorazioni e addobbi natalizi.

Io l’ho preparata per realizzare questa corona dell’avvento che userò per allestire il presepe…

Pasta da modellare fai da te “porcellana”  – ingredienti

2 tazze di colla vinilica
2 tazze di amido per stirare
1 tazza di amido di mais
2 cucchiai di crema (io avevo in casa della crema doposole scaduta)
2 cucchiai di succo di limone
1 tazza d’acqua
maizena per impastare alla fine (eventualmente altra crema o un goccio di olio di semi)

Pasta da modellare fai da te “porcellana”  – procedimento

Versate in una pentola antiaderente la colla:

l’amido:

l’amido di mais:

il succo di limone:

 la crema:

e l’acqua:

Mettere la pentola sul fuoco e cuocere mescolando finchè l’impasto comincia ad essere abbastanza denso da staccarsi dalle pareti della pentola. Se risulta grumoso non preoccupatevi, poi impastando diventerà liscissimo.

Quando vi sembra pronto rovesciate l’impasto sul piano di lavoro, polverizzate un po’ di maizena perchè inizialmente può essere molto appiccicoso, e aspettate che intiepidisca.

Appena possibile impastate energeticamente con le mani. Se avete dovuto aggiungere molta maizena, ricordate di aggiungere anche un po’ di altra crema o qualche goccia di olio di semi, per evitare che sugli oggetti che realizzerete con la vostra pasta porcellana possano formarsi delle crepe.

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Fare la colla per carta in casa

Fare la colla per carta in casa: seguendo questa semplice ricetta otterrete una colla per carta molto economica, atossica e molto resistente. E’ inoltre colorabile facilmente anche con coloranti alimentari, oltre che con acquarelli e tempere.

Fare la colla per carta in casa – ingredienti
4 cucchiai di amido di mais (maizena)
1 cucchiaio di zucchero
aceto bianco

 Fare la colla per carta in casa – procedimento

Versate in un pentolino amido di mais e zucchero e miscelate. Aggiungete l’aceto fino ad ottenere una crema piuttosto liquida e mettete sul fuoco.

Portate ad ebollizione e continuate a cuocere mescolando fino a che la colla non si sarà addensata.

Eventuali grumi possono essere eliminati frullando la colla. Se la colla è troppo densa potete aggiungere altro aceto oppure anche dell’acqua calda.

Mettete la vostra colla a raffreddare in un vasetto di vetro. Si conserva anche a lungo, se tenuta in frigorifero.

E’ una colla che funziona molto bene, sporca poco e ha una buonissima tenuta; soltanto i tempi di asciugatura possono essere un po’ più lunghi rispetto a quelli delle colle per carta in commercio.

Potete utilizzarla per normali incollaggi:

per il collage con carta:

Per il collage con elementi naturali:

Per realizzare pitture e stampe a colla:

Le pitture e le stampe realizzate con questa colla fatta in casa trasformano carta di scarto (carta di giornale e di pubblicità dei supermercati, ad esempio), in una carta decorativa molto bella e resistente, adatta a vari utilizzi artistici quali tessitura con strisce di carta:

confezione di pacchetti regalo (bellissima idea per Natale, ad esempio) :

e tutto quello che vi viene in mente.

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Guest tutorial preistorico – Idee per una sensory tub

…idee per realizzare delle sensory tubs preistoriche che, seguendo i corretti principi scientifici, riproducono uno scavo archeologico in forma di gioco didattico…

Queste due sensory tubs preistoriche sono nate da un’idea di Enza (vedi qui)…

io mi sono solo prestata a fare il “braccio”, cercando di interpretare nel modo più corretto possibile il suo progetto (le parti in grassetto).

Realizzate le vaschette,  Enza ha potuto aggiungere le sue note (le parti in corsivo), che penso potranno davvero essere utili per chi vuole presentare questa attività ai bambini .

Le due proposte si rivolgono, con finalità un po’ diverse:

– ai bambini più piccoli

– ai bambini più grandi, considerando che i programmi scolastici collocano lo studio della Preistoria in terza classe di scuola primaria.

Coi bambini più piccoli, teniamo presenti tutti gli obiettivi del gioco sensoriale.

Inoltre, facendo anche leva sul periodo nel quale più o meno tutti i bimbi amano il mondo dei dinosauri, senza dare particolari informazioni verbali, ma semplicemente presentando il materiale e gli strumenti, possiamo fare una grande cosa che si rivelerà vantaggiosa in seguito: creiamo un’immagine e un ricordo di uno scavo archeologico, che potrà essere la base per un interesse vivo e attivo verso lo studio della Storia.

Naturalmente sta tutto nell’abilità dell’adulto preparare la vaschetta pensando al bambino reale che ne godrà, e dirigere ed osservare l’attività facendo in modo che possa svolgersi in modo piacevole e magico: non essere rigidi, osservare se subentra stanchezza, valutare quanti reperti inserire, quanto nasconderli, ecc… sono alcuni aspetti importanti. Come sempre la preparazione dell’ambiente è tutto.

Considerate anche che l’attività può essere preparata e presentata, ma poi la vaschetta può essere lasciata a disposizione del bambino per più giorni, in modo che possa dedicarsi allo scavo quando è lui a desiderarlo. Se l’esperienza invece di essere stimolante diventa noiosa, non avremo certo fatto un buon lavoro: altro modo per dire “la felicità del bambino è la prova della correttezza dell’agire educativo”.

Sarebbe importante creare un angolo dedicato alla Preistoria, dove mettere a disposizione del bambino, accanto alla vaschetta, dei bei libri illustrati, dinosauri giocattolo, memory e carte tematiche a tema, ecc…

Coi bambini più grandi, e sarà meraviglioso se da piccoli hanno potuto fare esperienze più ludiche di scavo, possiamo creare una situazione che riproduce con un certo grado di esattezza scientifica il lavoro dell’archeologo.

L’elemento della sensorialità (stimolazione visiva, olfattiva, tattile, ecc…) rimane importante e va tutta a beneficio dell’apprendimento, ma possono essere aggiunte informazioni scientifiche in merito alla procedura di scavo, all’analisi degli strati, alla corretta cronologia, ai metodi di archiviazione e classificazione dei reperti, ecc…

L’esperienza, e questo a maggior ragione vale coi bambini più grandi,  non esaurisce tutto quello che c’è da dire sul lavoro dell’archeologo e sugli scavi, e iniziando la studio della storia parlando di documentazione e fonti, dopo l’esperienza pratica sarebbe importante organizzare schede, lezioni, carte delle nomenclature, esercitazioni di compilazione di schede reperto, ecc… Per tutto questo Enza ci darà nei prossimi appuntamenti nuovi spunti.

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Sostrato

Una sensory tub preistorica dovrebbe prima di tutto avere due o più livelli, perché’ uno dei principi dello scavo e’ proprio la stratigrafia, la capacita di distinguere i diversi livelli che (generalmente ma non per forza) si susseguono in ordine cronologico: in alto il più recente, in basso, mano a mano che si scava, il più antico. L’ideale è trovare materiali ben distinti, per colore e per consistenza.

Io ho pensato di realizzare entrambe le sensory tubs preistoriche con tre strati: sul fondo argilla espansa, poi terriccio bagnato e in superficie sabbia. Per creare un legame visivo con lo scavare davvero sotto di noi, ho  aggiunto una “siepe” di crescione.

I reperti

Enza ci consiglia:

– ciottoli di fiume, di qualche centimetro, di calcare o selce, in tutti e tre gli strati

– per il primo strato (più recente), dei frammenti di ceramica smaltata (basta rompere una  tazza della nonna) ed aggiungere frammenti di ceramica, mattoni e mattonelle: sono la costante di qualunque scavo! Si può arricchire con qualche perla (meglio se di vetro soffiato, pasta di vetro o pietre dure) e qualche moneta

– per il secondo strato, postulando che sia preistorico, servono strumenti di selce o altra pietra. La selce si trova lungo le sponde di fiumi e ruscelli, ma una qualunque pietra rotta in modo appuntito, o affilato, può andare bene.  Per trovare ispirazione si può fare una ricerca immagini nel web inserendo  “flint tools” 

– per non schizzinosi l’ideale sarebbe aggiungere ossa, anche solo un paio di cosce di pollo (basta far bollire le ossa per pulirle perfettamente). In alternativa, nei negozi si trovano scheletri di plastica di vario tipo…

– in entrambi gli strati si possono aggiungere conchiglie di terra e di mare

un terzo strato potrebbe essere quello precedente alla comparsa dell’uomo, e potrebbe contenere ossa e fossili (ma non conchiglie)

Il tutto verrà spiegato meglio in seguito…

Seguendo le indicazioni, questi sono i  reperti che sono riuscita a produrre:

– la tazza della nonna, naturalmente, e un po’ di cocci rossi per completare il sostrato superficiale (non avevo mattoni a disposizione):

– sassolini vari e conchiglie

– perle e qualche yen giapponese

– gli strumenti di pietra, che ho realizzato spaccando qualche sasso col martello e rifinendo col Dremel (in modo molto poco preistorico!):

– alcuni “fossili”, che potete realizzare così:

versate un po’ di sabbia in un cartone per uova, bagnate bene, poi premete bene le conchiglie. Se avete a disposizione una sabbia molto fine (o conchiglie più belle), potete rimuovere la conchiglia, io ho dovuto lasciarle:

preparate in un bicchiere un po’ di cemento o di gesso aggiungendo dell’acqua, versate e fate asciugare:

Una volta asciutti, togliete la sabbia con un pennello:

– le ossa: non sono schizzinosa, per cui ho bollito le ossa di pollo:

Se le ossa vengono messe nello strato più profondo insieme ai fossili, potrebbero anche essere ossa di dinosauro; se vengono messe insieme ai sassi scheggiati, possiamo immaginare altri animali preistorici, come il mammut o il rinoceronte lanoso! (vedi il terzo strato per la vaschetta per grandi).

Reperti – variante per i più piccoli

Coi bambini più piccoli, se pensate che le perline siano troppo piccole per loro, o se i frammenti di tazza risultano troppo taglienti, oppure se temete che i vostri utensili di pietra scheggiata preistorica possano passare per “normali sassi”, si può preparare un play dough  che una volta asciutto si sbricioli molto facilmente; basterà mescolare 4 cucchiai di farina, 4 di fondi di caffè (o terra), 2 di sale e 3 di acqua; dimezzando la farina risulterà ancora più friabile.

E’ la ricetta classica che tutte le maestre conoscono per preparare il gioco delle “uova di dinosauro”, nelle quali di solito si nascondono dinosauri di plastica che il bambino deve aprire col martello… In questo caso lo useremo con la funzione di “incrostazione di terra” attorno agli oggetti, con il vantaggio per i piccoli di poter usare con tutta tranquillità le mani per cercarli ed estrarli: sabbia e terra sono un richiamo irresistibile per le loro manine.

Per la tazza,  le perline e le monete, appartenendo allo strato “più recente” potete lasciare l’oggetto in evidenza:

Per gli oggetti appartenenti agli strati più antichi potete nascondere completamente l’oggetto. Qui ho decorato con conchiglie i “sassi” contenenti gli strumenti di pietra, e con pietre preziose i “sassi” contenti le ossa.

Per rendere lo scavo ancora più interessante, possiamo fotografare i reperti prima di inserirli nel play dough, preparare delle schede tipo memory o bingo, plastificarle, e proporle ai bambini in fase di rottura dei “sassi”. Il bambino metterà sui tabelloni i reperti corrispondenti alle immagini.

Queste sono ad esempio le mie schede:

scheda memory per sensory tub preistoria – pietre scheggiate pdf

scheda memory per sensory tub preistoria – fossili pdf

scheda memory per sensory tub preistoria – ossa pdf

Reperti – variante per i bambini più grandi

Coi bambini più grandi il play dough non serve:

– le perline, proprio perchè molto piccole, si possono raccogliere con la pinzetta, oppure setacciando la terra con lo scolapasta

– per quanto riguarda la tazza, se si raccolgono i reperti all’aperto, questi saranno naturalmente smussati e non ci sarà il rischio di tagliarsi; inoltre si possono semplicemente levigare le parti taglienti oppure spiegare ai bambini che in uno scavo archeologico è importante utilizzare gli strumenti e non le mani.

Per i bambini più grandi Enza ha preparato una scheda modello, da  utilizzare in fase di scavo, che potete scaricare e stampare qui:

(i diritti appartengono all’autrice)

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Materiali per scavare e altre cose da archeologi:

1. Per rimuovere la sabbia, si può usare praticamente tutto, anche le mani, però si può rendere la cosa più complicata e divertente usando per esempio una peretta, che gonfiata e sgonfiata soffia via i granelli (vedi qui: http://www.veneziando.it).

 Va anche benissimo aggiungere uno spazzolino da denti per far emergere il reperto un po’ più velocemente.

2. Per lo scavo della parte più compatta, si potrebbero usare:

– un bastoncino di legno appuntito del diametro di un dito più o meno, e lungo una ventina di centimetri (vedi qui: http://www.archtools.eu/)

–  una pinzetta per le sopracciglia usata 

– una paletta da giardinaggio di metallo con manico di legno, in alternativa alla trowel (cazzuola con punta) che usiamo noi

–  un kit paletta/scopetta.

3. Per bambini piu’ grandi, si possono aggiungere:

– una macchina fotografica  per fotografare i reperti prima di tirarli fuori

– un metro (da sarto o a stecca) per prendere le misure

– una lavagnetta piccola con i gessetti: noi le usiamo per scriverci sopra la data e il nome dello strato quando facciamo le foto.

– un quaderno “Diario di scavo”

– penne, matite, blocchi da disegno, eventualmente puntine da disegno, spago

– 3 schede di scavo, una per ogni strato (vedi sopra)

4. Per tutti gli strati la sensory tub dovrebbe essere corredata da:

– paletta o una bottiglia di plastica tagliata a metà che funga da paletta

– uno scolapasta e  un secchiello, e uno o più secchi dove buttare il sostrato setacciato  (si possono inserire sacchetti di plastica in un’insalatiera o secchio, così non servono troppi contenitori e il piano di lavoro dei bambini resta più ordinato)

5. Per il recupero dei reperti servono:

– delle bustine di plastica trasparente da frigo, meglio se con chiusura incorporata e possibilmente adatte alle dimensioni dei reperti

– un pennarello ed un rotolo di scotch carta, da usare per etichettare quello che si trova (noi facciamo veramente cosi!). In alternativa si può scrivere direttamente sulla bustina.

Per avere un’idea dei materiali che si usano comunemente durante uno scavo si può consultare questo sito: http://www.archtools.eu/.

Per i più piccoli, se usate il play dough, possono servire (se volete) un piccolo martello e un tagliere, ed eventualmente le schede memory – bingo. Potete anche aggiungere strumenti interessanti per i piccoli, come un rullino da pittura, uno spruzzino d’acqua, ecc…

Come si possono preparare le sensory tubs preistoriche

 (per i bambini più piccoli e per quelli più grandi)

Per questa vaschetta sensoriale ho preferito in entrambi i casi la trasparenza della plastica, pensando che fosse importante dare un’impressione visiva degli strati.

Terzo strato – per i piccoli:

Sul fondo ho messo argilla espansa, conchiglie e sassi; come leggerete poi, sarebbe più corretto non mettere in questo strato le conchiglie, ma casomai i fossili. Ho pensato che per i più piccoli, che arrivati a questo strato avranno ormai lavorato tantissimo, potesse essere meglio per loro mettere molte decorazioni colorate e attraenti e pochi reperti…

e ho aggiunto i “sassi” che nascondono le ossa, decorati con pietre preziose…

… in alternativa alle ossa vere, meno scientifico ma con un grande impatto visivo, nei sassi di play dough potrebbero essere inseriti dinosauri di plastica e magari anche ossa finte:

Terzo strato – per i più grandi:

Per i più grandi si può invece preparare un vero “strato dinosauri” con argilla espansa, sassi, ossa (le più grandi) e fossili:

Secondo strato – terra

Terminato lo strato di argilla espansa, ho ricoperto tutto, per entrambe le vaschette, con uno strato di terra (avevo terriccio per cactus), ho bagnato un po’ con lo spruzzino e pressato con la cazzuola.

Secondo strato – per i piccoli

in questo strato ho messo i “sassi” che nascondono gli strumenti di pietra preistorici,  ed i fossili. Uno strato che contiene insomma molti reperti, alcuni da aprire, altri già pronti…

Secondo strato – per i grandi

Come accennato sopra, è più corretto da un punto di vista scientifico mettere  i fossili con le ossa: i fossili stanno bene nello strato più antico, quello dove non c’e’ l’uomo, per intenderci, e quindi ci sono i dinosauri. Quando noi troviamo conchiglie nei nostri scavi, non sono fossili. Quindi conchiglie fossili di preferenza sotto e conchiglie normali  in entrambi gli strati superiori (quello di sabbia, cioè il primo e quello di terra, cioè il secondo). 

Le ossa fossili stanno bene coi dinosauri, ma anche negli scavi paleolitici si trovano tantissime ossa, piu o meno fossilizzate (perchè la parte organica si mineralizza col passare del tempo). Volendo quindi si possono mettere delle ossa in entrambi gli strati. 

Quindi, ipotizzando una sensory tub per bambini più grandi, il secondo strato potrebbe essere preparato così: pietre scheggiate preistoriche, conchiglie ed ossa (le più piccole)

Primo strato – sabbia

Preparato anche il secondo strato, ho coperto con altro terriccio e pressato con la cazzuola dopo aver bagnato un po’ con lo spruzzino.

Ho poi preparato lo strato di sabbia, e ho posato la tazza rotta, le monete e le perle, e aggiunto cocci di terracotta, pietre e conchiglie.

Primo strato – per i piccoli

Primo strato – per i grandi

Infine, per entrambe le vaschette, ho nascosto tutti i reperti con un altro po’ di sabbia e ho aggiunto il crescione.

Attività con questa sensory tub coi bambini più piccoli


Attività con questa sensory tub coi bambini più grandi

(L’attività di scavo può essere organizzata per gruppi di bambini, o si può anche svolgere in più giorni successivi)

Procedere nello scavo cercando di togliere la terra molto piano e senza fare buchi: si deve togliere uno strato per volta.

Individuare dolcemente il reperto, scoprirlo il più possibile con il pennello o la peretta.

Scrivere la scheda di scavo, fare le eventuali fotografie ed infine toglierlo.

Metterlo su una superficie pulita dove si può liberare della terra rimasta, molto lentamente, usando il bastoncino di legno e le mani. Lo stesso vale per eventuali reperti che possono trovarsi nello scolapasta dopo il setacciamento.

Una volta finito, riporre il reperto nella bustina e segnare cos’e’ e il numero. Se possibile usare due numerazioni: una continua per tutti i reperti, ed una per ogni tipo di reperto. Esempio:  trovati due frammenti di tazza, una perla ed un osso.  Saranno 1-tazza 1; 2-tazza 2; 3- perla 1; 4- osso 1 eccetera. 

Lo scavo archeologico non e’ una caccia al tesoro, ma un’attività scientifica organizzata!

Nei prossimi giorni la generosa attività di divulgazione di Enza ci aiuterà a realizzare:

– vere schede reperto da archeologa

– la ricostruzione della tazza della nonna, che al momento si presenta così:

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Enza Spinapolice e’ un’archeologa del Paleolitico e lavora all’Istituto di Antropologia Evoluzionista Max Planck, di Leipzig. Ha studiato Preistoria a Roma, poi ha conseguito un dottorato Europeo tra Roma e Bordeaux, e da tre anni fa ricerca in Germania. Si interessa in particolare all’origine biologica e culturale della nostra specie, all’estinzione dei neandertaliani ed alle società di cacciatori raccoglitori passate e presenti. Oltre a girare il mondo e studiare il passato, Enza ha una famiglia multiculturale, ed un bimbo di due anni e mezzo, a cui spera di insegnare molto presto la preistoria.

Play dough fatto in casa: 20 e più ricette

Il play dough è un materiale sensoriale di grande ricchezza. Come vedrete poi, preparandolo in casa è possibile inserire moltissime varianti visive (coloranti diversi, glitter, ecc…), tattili (sabbia, fiocchi, segatura, gelatine, ecc…), olfattive (erbe aromatiche fresche, olio essenziale, alimenti profumati quali caffè, cacao, spezie…). 

La manipolazione del play dough sviluppa naturalmente la motricità fine e la creatività, ma è anche un’attività rilassante e che stimola la capacità di attenzione e concentrazione.

Preparando il play dough coi bambini si può fare scienza e matematica, misurando gli ingredienti e osservando come reagiscono tra loro, esplorando i colori, ecc…

Il play dough può trovare impiego anche in campo strettamente didattico: gli esempi più immediati possono essere il modellaggio delle lettere dell’alfabeto e dei numeri, oppure di piccoli elementi (palline ecc…) da contare.

Play dough – Ricetta 1

anartnest.squarespace.com

1 tazza e 1/2  di farina
3/4 di tazza di sale
1 tazza e 1/2  di acqua
1 cucchiaio di olio 
1/2 cucchiaio di cremor tartaro
coloranti alimentari 

Il cremor tartaro (Bitartrato di Potassio o Cremore di Tartaro o cremortartaro) è un sale che viene di solito utilizzato in abbinamento al bicarbonato come polvere lievitante per dolci, lo usava la mia mamma per le frittelle di Carnevale. E’ tornato di uso molto comune per chi frequenta i blog di cucina americani, e per chi pratica uno stile di alimentazione naturale, perchè permette di lievitare i dolci senza usare le bustine classiche (che contengono anche loro cremor tartaro e bicarbonato, ma anche molti altri additivi chimici, alcuni di origine animale). Si trova sicuramente in farmacia venduto a peso, ma ora anche nei supermercati ben forniti e nei negozi di biologico. Controllate che si tratti di solo cremor tartaro, e che non sia invece già miscelato al bicarbonato. Nel web è in vendita ad esempio qui).

Mescolare tutti gli ingredienti in una pentola (i coloranti possono essere aggiunti in questa fase, se si vuole cuocere un colore alla volta, oppure si può preparare un play dough neutro e colorarlo dopo dividendolo in palline).

Mettere sul fuoco e mescolare per circa cinque minuti. Quando il preparato si sarà rappresso, togliere da fuoco e rovesciare su un foglio di carta forno. Appena la temperatura lo permette impastare con le mani, eventualmente aggiungendo i coloranti alimentari, finchè il nostro play dough non avrà assunto una bella consistenza, ed è pronto per il gioco.

Conservare in contenitori col coperchio o sacchettini di plastica.

(ricetta di http://anartnest.squarespace.com)

Un tutorial simile, dettagliatamente illustrato, si trova qui:

skiptomylou.org

prevede questi ingredienti:

1 tazza di farina
1 tazza di acqua calda
2 cucchiaini di cremor tartaro
1 cucchiaino di olio
1/4 di tazza di sale
colorante alimentare

Play dough – Ricetta 2

(Play dough 100% naturale, colorato con la frutta o coi fiori)

www.minieco.co.uk

½ tazza di farina
½ tazza di acqua colorata o aromatica
¼ tazza di sale
½ cucchiaio di cremor tartaro
½ cucchiaio di olio

Procedere alla cottura e impastare come spiegato nella prima ricetta.

Per le acque colorate possiamo usare fragole, lamponi, ribes o more, petali di rosa o di altri fiori, barbabietole, mirtilli, spinaci, ecc… Basta mettere in un pentolino due manciate abbondanti del prodotto scelto insieme ad una tazza d’acqua, portare ad ebollizione e far cuocere finchè il liquido non si sarà ridotto a circa la metà, quindi filtrare con un colino e lasciar raffreddare.

Lo stesso principio può essere usato anche per creare acque aromatiche. Useremo curcuma e qualsiasi altra spezia, olio essenziale a piacere, vaniglia o estratto di mandorla, cacao ecc… aggiunti alla fine durante l’impasto  dopo la cottura (per non perdere il profumo), oppure possiamo creare acque profumate (e anche colorate) semplicemente preparando tè o tisane a piacere, molto concentrati.

(ricetta originale di http://www.minieco.co.uk)

Play dough – Ricetta 3

fairydustteaching.blogspot

olio da cucina
sale
farina bianca
un pacchetto di Kool Aid (oppure colori alimentari) e acqua bollente

Questa ricetta non necessita di cottura. Basta mettere in una ciotola (per ogni colore che si desidera realizzare) 1 bustina di Kool Aid (o colorante alimentare), 1 tazza di farina bianca, 2 cucchiai di olio, 1/2 tazza di sale e 1 tazza di acqua bollente. Mescolare prima con un cucchiaio di legno, e appena la temperatura lo consente impastare con le mani finchè il colore non sarà uniforme e la pasta liscia.

“Kool Aid” sono polveri solubili in bustina che servono a preparare bevande (tipo i nostri preparati per tè freddo); contengono aromi di frutta, acido citrico, fosfato di calcio, sale, vitamina C, maltodestrine, aspartame  o zucchero, conservanti ecc…si può decisamente sostituire con colorante alimentare, oppure sostituire all’acqua bollente una bella tisana molto concentrata.

(ricetta originale di http://fairydustteaching.blogspot.com)

Play dough – Ricetta 4

(play dough di segatura)

playcreateexplore.com

1 tazza di segatura (setacciata e pulita)

 1/2 tazza di farina

1 cucchiaio di amido liquido

• 1 tazza di acqua

Mescolare in una ciotola fino ad ottenere un impasto liscio e uniforme. Se troppo duro aggiungere altra acqua.

Questo play dough indurisce all’aria, quindi è adatto ad essere modellato e per realizzare perline e piccoli oggetti. Una volta secco può essere levigato con la carta vetrata, dipinto e decorato.

Per quanto riguarda l’amido liquido  si tratta dell’amido liquido che si usa per stirare e si può trovare, con un po’ di fortuna, al supermercato o richiedere in lavanderia.Nei negozi di biologico si trova ad esempio l’ “Amido a spruzzo e appretto” della Sonett. Per chi volesse esagerare ho trovato anche una ricetta per produrre l’amido liquido in casa qui: metti a bollire un litro di acqua. Sciogli da 10 a 30 grammi di amido in un pochino di acqua fredda, poi versa nell’acqua bollente. Cuoci qualche minuto e mescola finche il liquido non risulta trasparente. Aggiungi un pò di pezzi di paraffina e borace.

(ricetta originale di http://www.playcreateexplore.com)

Play dough – Ricetta 5

(play dough alle erbe aromatiche)

theimaginationtree.com

2 tazze di farina
1 tazza di sale
2 cucchiai di olio 
2 cucchiai di cremor tartaro
1 tazza e mezzo di acqua bollente
colorante alimentare liquido lilla e fiori di lavanda
poche gocce di glicerina

Versare in una ciotola la farina, il sale, l’olio, il cremor tartaro, il colorante alimentare e la glicerina e mescolare energicamente. Aggiungere l’acqua bollente, continuando a mescolare energicamente con un cucchiaio,  poi quando l’impasto ha una certa consistenza e la temperatura lo consente, continuare ad impastare con le mani aggiungendo da ultimo i fiori di lavanda. Non necessita di cottura.

Con lo stesso principio, cambiando colore alimentare o anche lasciando la pasta del suo colore naturale, a termine impasto possiamo aggiungere al posto dei fiori di lavanda aghi di rosmarino fresco, foglie tritate di salvia, menta, ecc… Un bel  verde naturale si può ottenere preparando acqua colorata con gli spinaci.

(ricetta originale di http://www.theimaginationtree.com)

Play dough – Ricetta 6

(play dough “metallizzato”)

theimaginationtree.com

1 tazza di sale
2 tazze di farina
1 tazza e mezzo di acqua bollente 
2 cucchiai di olio
2 cucchiai di cremor tartaro (o di succo di limone)
alcune gocce di glicerina 
colorante alimentare nero
glitter argento

Mescolate in una ciotola sale, farina, olio, cremor tartaro (o succo di limone) e glicerina. Quando iniziano ad amalgamarsi tra loro, versare l’acqua bollente mescolando col cucchiaio. Quando possibile impastare a mano aggiungendo colorante e glitter.

(ricetta di http://www.theimaginationtree.com)

Play dough – Ricetta 7

(play dough al caffè o al cioccolato)

makedoandfriend.blogspot

2 tazze di acqua (o di caffè)
1 tazza e 1/2 di farina
1/2 tazza di cacao (o di polvere di caffè)
1 tazza di sale
2 cucchiai di olio
1 cucchiaio e 1/2 di cremor tartaro

Mescolare tutti gli ingredienti in una casseruola, a fuoco basso, fino a quando formerà una specie di palla, poi togliere dal fuoco, aspettare che si raffreddi abbastanza e poi impastare qualche minuto per renderla liscia e uniforme.

(di http://makedoandfriend.blogspot.com e http://nurturestore.co.uk)

Play dough – Ricetta 8

(play dough di sabbia)

playbasedlearning.com

4 tazze di sabbia pulita
3 tazze di farina
1 tazza di acqua
1/4 di tazza di olio

Unire tutti gli ingredienti in una ciotola. Impastare fino a formare una palla. Aggiungere più acqua se è troppo la pasta risulta troppo secca, o più farina se troppo appiccicosa.

(ricetta di http://www.playbasedlearning.com.au)

Mescolando invece:

4 tazze di sabbia

2 tazze di amido di mais (maizena)

1 tazza d’acqua

otterremo un play dough di sabbia friabile, molto interessante dal punto di vista sensoriale per i bambini:

playbasedlearning.com

Play dough – Ricetta 9

(galaxy play dough)

fairydustteaching.blogspot

2 tazze di farina
2 tazze di acqua con colorante alimentare nero e blu
1 cucchiaio di olio 
1 cucchiaio di cremor tartaro
1 tazza di sale
Si tratta di una ricetta che richiede cottura, quindi mescoleremo in una ciotola tutti gli ingredienti liquidi (acqua, olio e colorante alimentare nero e blu), mentre in un pentolino misceleremo a secco tutti gli ingredienti secchi (farina, cremor tartaro e sale). Uniamo ad essi il liquido, mettiamo sul fuoco mescolando finchè il tutto non si sarà rappreso, quindi appena possibile impasteremo a mano aggiungendo glitter argento, blu e viola per ottenere l’effetto “galaxy”.
(ricetta di http://fairydustteaching.blogspot.com)

Play dough – Ricetta 10

(play dough super morbido)

1 tazza di farina
1 tazza di acqua calda
1 cucchiaino di olio 
2 cucchiaini di cremor tartaro
1/4 di tazza di sale
crema per le mani
Colorante alimentare (opzionale)
Glitter (opzionale)

Mettere in un pentolino  la farina, l’acqua, il sale, l’olio e il cremor tartaro, mescolare e cuocere, sempre mescolando.  Quando il composto ha ancora una consistenza liquida, aggiungere il colorante scelto.
Continuare a cuocere finchè non apparirà densa e pastosa.
Togliere dal fuoco e lasciate raffreddare per qualche istante, poi rovesciare sul tavolo e lavorare con le mani finchè la pasta non diventerà liscia ed omogenea.
A questo punto, potete aggiungere il glitter, se lo desiderate, continuando ad impastare finchè non si sarà ben amalgamato alla pasta; infine aggiungere un paio di cucchiaini di crema per le mani e lavorare di nuovo l’impasto.

(ricetta di http://www.projectsforpreschoolers.com)

Play dough – Ricetta 11

(play dough alla gelatina)

buttercupsbabies.com

1 tazza di farina bianca 
1/2 tazza di sale
2 cucchiai di cremor tartaro
2 cucchiai di olio 
1 pacchetto da 3 grammi di Jello (polvere per gelatine, eventualmente alla frutta)
1 tazza di acqua calda ed eventualmente colorante alimentare

Mescolare tutti gli ingredienti secchi in una ciotola (farina, sale, cremor tartaro, polvere per gelatine), quindi aggiungere l’acqua calda, l’olio e il colorante e mescolare. Versare il composto in un pentolino e cuocere mescolando continuamente: ad un certo punto diventerà una palla grumosa e potrà essere tolto dal fuoco e versato sul tavolo. Attendere che si raffreddi abbastanza da essere manipolato, quindi impastare aggiungendo qualche altra spolverata di farina per aumentarne l’elasticità.

(via http://buttercupsbabies.com, ricetta di http://www.instructables.com)

Play dough – Ricetta 12

(play dough alla tapioca)

learnersinbloom.blogspot

tapioca in perle (ad esempio questa)

acqua

coloranti alimentari

Cuocere la tapioca in perle secondo le indicazioni del produttore, e semplicemente aggiungere il colorante alimentare scelto. Raffreddare e impastare, eventualmente aggiungendo altra acqua o della farina bianca. Riducendo la quantità di acqua assume un aspetto gommoso, mentre con più acqua diventa più vischiosa. La tapioca cotta ha una bellissima consistenza gelatinosa, ed è un materiale interessantissimo per i bambini.

(di http://learnersinbloom.blogspot.com)

Play dough – Ricetta 13

(play dough senza glutine)

creativewithkids.com

½ tazza di farina di riso

½ tazza di amido di mais (maizena) o di arrowroot
½ tazza di sale
2 cucchiaini di cremor tartaro
1 tazza di acqua
2 cucchi di olio; coloranti alimentari a scelta (al termine, eventualmente dividendo la pasta in panetti diversi)

Versare in un pentolino tutte le farine e il sale e mescolare, quindi aggiungere gli altri ingredienti, mescolare e cuocere a fuoco basso, finchè la pasta non si sarà addensata. Rovesciare sul piano di lavoro, aspettare che si raffreddi un po’ quindi impastare con le mani, eventualmente aggiungendo i coloranti.

L’arrowroot è una polvere bianca, ottimo legante per zuppe, creme, salse e marmellate; si trova in vendita ad esempio qui. Si tratta di un amido dal sapore molto neutro che non sa di crudo come altri tipi di amido. Viene ottenuto dalla maranta (Maranta arundinacea), una pianta originaria della foresta equatoriale del Brasile e della Guyana. Da un punto di vista nutrizionale è facilmente digeribile e ha un indice glicemico leggermente più contenuto rispetto ad altri amidi (contiene molto amilosio). Ottimo per addensare salse, zuppe, sughi, dolci, gelati e composte. In particolare, usato nelle creme che prevedono congelamento, le rende più stabili rispetto ad altri amidi. Per  esprimere il suo massimo potenziale addensante è necessario disperderlo nella soluzione (liquido) e scaldarlo fino a quando la preparazione si sia addensata. Successivamente si lascia riposare in frigo fino al completo raffreddamento(durante il quale si addenserà ancora). La percentuale di impiego oscilla tra il 5 e il 12%: tra il 5 e l’7% conferisce una struttura simile ad una maionese, dal 7 al 12% conferisce invece una struttura piuttosto solida, simile ad alla panna cotta. In ogni caso l’eventuale presenza di uova, puree di frutta, farina, fiocchi, crusca ecc. ecc. ne aumenta il potere addensante. (http://www.tibiona.it)

Note:

1. la farina di riso può essere sostituita con farine di legumi;

2. l’amido di mais può essere sostituito con farina di tapioca (non in perle), o fecola di patate;

3. il cremor tartaro può essere sostituito con succo di limone o aceto bianco.

(ricetta di http://creativewithkids.com)

Play dough – Ricetta 14

(play dough senza glutine)

messypreschoolers.blogspot

2 tazze di bicarbonato di sodio 
1 tazza di amido di mais (maizena)
1 tazza e 1/2  di acqua
colori a scelta
olio essenziale a scelta.

Aggiungere colore e profumo all’acqua. In una pentola versare il bicarbonato e l’amido di mais, miscelare, aggiungere l’acqua e cuocere il tutto, sempre mescolando, finchè non si sarà formata una palla. Rovesciare sul piano di lavoro, far raffreddare e lavorare con le mani.

(di http://messypreschoolers.blogspot.com)

Play dough – Ricetta 15

(play dough commestibile al cioccolato)

instructables.com

3 tazze di zucchero a velo
6 cucchiai di cacao in polvere
3/4 di tazza di latte in polvere
mezza tazza di burro o margarina a temperatura ambiente
1/2 di tazza di sciroppo di mais o simili
1 cucchiaino di vaniglia (o altro aroma); farina quanto basta per l’impasto finale.

Mescolare lo zucchero a velo, il cacao in polvere e il latte in polvere in una ciotola a parte. In un’altra ciotola frullare lo sciroppo di mais, il burro e la vaniglia (o altro aroma: arancia, ciliegia, menta, ecc…). Aggiungere alla crema ottenuta il contenuto della prima ciotola e mescolare bene col cucchiaio, quindi infarinare il piano di lavoro, versare la pasta e lavorare a mano. Aggiungere farina finchè il play dough non raggiungerà la consistenza desiderata.

(di http://www.instructables.com)

Play dough – Ricetta 16

(play dough commestibile al burro di arachidi)

instructables.com

1/3 di  tazza di miele liquido
1/2 tazza di burro di arachidi (si trova al supermercato)
1/2 tazza di latte in polvere (più che serve alla fine per impastare)

Porre tutti gli ingredienti in una ciotola e mescolare col cucchiaio. Quando il tutto è abbastanza amalgamato, versare sul piano di lavoro cosparso di altro latte in polvere e lavorare col ne mani. Se serve aggiungere altro latte in polvere fino a raggiungere la consistenza desiderata (si può usare anche della farina).

(ricetta di http://www.instructables.com)

Play dough – Ricetta 17

(play dough con palline di polistirolo)

play dough preparato secondo la ricetta preferita

palline di polistirolo

un sacchetto di plastica trasparente richiudibile

Ai bambini piacerà molto partecipare alla preparazione grattugiando il polistirolo per ricavarne le palline. Una volta pronte, metterne una quantità a piacere in un sacchetto di plastica, aggiungere il play dough, chiudere e lavorare con le mani finchè le palline non si saranno ben amalgamate.

Sempre con le palline di polistirolo si può produrre il “floam”, una via di mezzo tra slime e play dough:

eisforexplore.blogspot

2 cucchiaini di polvere di  borace
1/2 tazza di acqua
1/4 di tazza di colla vinilica
1/4 di tazza di acqua
colorante alimentare
un sacchetto di plastica trasparente richiudibile
circa 3 tazze di palline di polistirolo grattugiato

Sciogliere 2 cucchiaini di polvere di borace in 1/2 tazza di acqua. In una ciotola a parte miscelare 1/4 di tazza di colla vinilica e1/4 di tazza di acqua e aggiungere il colorante. Versare la soluzione di colla nel sacchetto, poi aggiungere 3 cucchiai di soluzione di borace senza mescolare (avanzerà un po’ di questa soluzione nella ciotola). Aggiungere quindi le palline di polistirolo. Sigillare il sacchetto e impastare bene con le mani. Lasciare il sacchetto riposare per 15 minuti, poi aprirlo, prendere la pasta e impastare ancora un po’ sul piano di lavoro.

(di http://eisforexplore.blogspot.com)

Play dough – Ricetta18:

(play dough ai fiocchi d’avena)

theimaginationtree.com

Altra aggiunta sensoriale interessante.

2 tazze di farina 
1 tazza di sale 
2 cucchiai di olio 
2 cucchiai di cremor tartaro 
2  tazze di acqua bollente 
1-2 tazze di fiocchi d’avena 

Miscelare tutti gli ingredienti secchi e l’olio, poi l’acqua bollente, sempre mescolando finchè l’impasto non raggiunge una certa consistenza. Appena raffreddato, impastare con le mani aggiungendo i fiocchi di avena.

Play dough – Ricetta 19

(play dough con allume)

Con questa ricetta si ottiene una pasta molto simile a quelle commerciali.

2 tazze di farina
1 tazza di sale
1 tazza di acqua bollente
2 cucchiai di allume in polvere
2 cucchiai di olio 
colorante alimentare

(L’allume in polvere si può trovare nel web ad esempio qui, o richiedere nei negozi di biologico e in farmacia)

Solito procedimento che si usa per le ricette senza cottura (miscelare tutti gli ingredienti e da ultima l’acqua bollente).

(ricetta di http://www.playdoughrecipe.org)

Play dough – Ricetta 20

(play dough super gommoso)

chef-in-training.com

1 tazza di acqua
1 tazza di farina
1/4 di tazza di sale
2 cucchiaini di cremor tartaro
1 cucchiaio di olio
colorante alimentare

Mettere tutti gli ingredienti in una pentola e mescolare, mettere sul fuoco e procedere come spiegato per tutte le ricette che richiedono cottura.

(di http://www.chef-in-training.com)

Il consiglio di http://howlongisthishall.blogspot.com per un play dough liscio e gommoso è invece di aggiungere, in fase di impasto finale, oltre a tutti gli ingredienti previsti dalla ricetta scelta, dell’olio extra vergine d’oliva. Per la quantità basta procedere a cucchiai e impastare finchè l’olio non si è ben amalgamato, e procedere così finchè la consistenza è quella che desideriamo. Anche per ravvivare la pasta che comincia a seccare, l’olio extra vergine di oliva fa miracoli.

howlongisthishall.blogspot

Un’altra ricetta super gommosa prevede:

2 tazze di bicarbonato di sodio
1 tazza e mezzo di acqua
1 tazza di amido di mais (maizena)

(procedere come per tutte le ricette con cottura)

Play dough – Ricetta 21

(play dough neve o nuvola)

flightsofwhimsy-ece.com

8 tazze di farina

1 tazza di olio per bambini

Miscelare ed è pronto. Versare in un vassoio e mettere a disposizione vari attrezzi e formine.

(di http://www.flightsofwhimsy-ece.com)

Play dough – Ricetta 22

(play dough preparato col microonde)

picklebums.com

1 tazza di farina
1/2 tazza di sale
1 cucchiaio di cremor tartaro
1 cucchiaio di olio
1 tazza di acqua

Mettere tutti gli ingredienti in un contenitore per microonde, mescolare e mettere nel forno impostato ad una potenza abbastanza alta per circa 3 minuti. Tirar fuori, mescolare un po’ e rimettere nel microonde per altri due minuti circa. Tirare fuori, versare sul piano di lavoro infarinato e quando la temperatura lo consente impastare a mano, aggiungendo il colorante scelto ed eventualmente altra farina.

(di http://picklebums.com)

Slime, silly putty, flubber e gak fatti in casa: ricette

Slime silly putty flubber  gak sono paste da gioco simili tra loro, che si differenziano essenzialmente per il grado di viscosità.

In quasi tutte le ricette proposte gli ingredienti reagiscono chimicamente tra loro portando alla formazione di polimeri. Queste paste che prendono il nome di  slime silly putty flubber  gak a seconda della consistenza, sono elastiche e possono essere spezzate, tagliate, allungate, gonfiate, ecc… se lanciate rimbalzano.

Non si conservano molto a lungo, e per farle durare di più si consiglia di riporle in frigo in una bustina di plastica. A questo genere di preparati-gioco possiamo aggiungere l’oobleck. 

Chiedere al bambino di lavarsi le mani dopo aver giocato con queste paste. Alcune ricette possono sporcare tappeti ed abiti…

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Slime – prima ricetta

http://www.teachpreschool.org/

– una parte di colla per carta trasparente

– una parte di amido liquido

– coloranti alimentari a scelta.

Mescolare prima con un cucchiaio, poi impastare con le mani gli ingredienti, semplicemente, ed è pronto per l’uso.

Per quanto riguarda gli ingredienti, l’amido liquido cui fa riferimento la ricetta originale si può trovare qui, ma si tratta dell’amido liquido che si usa per stirare e si può trovare, con un po’ di fortuna, al supermercato o richiedere in lavanderia.

La composizione dello Sta-Flo è questa: Water, Corn Starch, Soap (Cyclocarboxypropyloleic Acid,Sodium Hydroxide), Sodium Tetraborate, Tetrasodium Edta, Castor Oil, Sodium Hyroxymethylglycinate, Dimethicone, Sodium Metabisulfate, Fragrance (http://www.staflostarch.com/); mi sembra decisamente simile al nostro “Amido a spruzzo e appretto Sonett (amido vegetale di granoturco, olio di ricino solfatato e sapone derivato dall’olio d’oliva per lubrificare la stiratura, alcol vegetale etanolo, oli essenziali geranio rosa e lavanda, vortex). Per chi volesse esagerare ho trovato anche una ricetta per produrre l’amido liquido in casa qui: metti a bollire un litro di acqua. Sciogli da 10 a 30 grammi di amido in un pochino di acqua fredda, poi versa nell’acqua bollente. Cuoci qualche minuto e mescola finche il liquido non risulta trasparente. Aggiungi un pò di pezzi di paraffina e borace.

(ricetta originale di http://www.teachpreschool.org)

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Slime – seconda ricetta

http://www.ourbestbites.com

1/4 di tazza di colla vinilica bianca
1  tazza di acqua calda e, a parte, un altro quarto di tazza si acqua
1 cucchiaio di polvere di borace
colorante alimentare e un sacchetto di plastica (possibilmente a chiusura ermetica)

(La polvere di borace è acquistabile online ad esempio qui; io l’ho trovata anche in farmacia.)

Sciogliere un cucchiaio di polvere di borace in una tazza di acqua calda, mescolando. A parte mescolare 1/4 di tazza di acqua fredda con una parte uguale di colla vinilica.

In un sacchetto di plastica, possibilmente a chiusura ermetica, aggiungere parti uguali di soluzione di borace e di soluzione di colla. (mezza tazza per ognuna), e il colorante alimentare scelto. Sigillare il sacchetto e impastare.

Se il vostro slime risulta troppo appiccicoso aggiungere altra soluzione di borace; se invece è troppo vischioso aggiungere altra soluzione di colla.

(ricetta di http://www.activityvillage.co.uk)

Slime – terza ricetta

http://frugalfunchallenge.blogspot.com

1 cucchiaio di polvere di borace

una tazza d’acqua

una tazza di colla vinilica bianca o trasparente (volete uno slime trasparente oppure opaco?)

poca acqua e coloranti alimentari

Sciogliere la polvere di borace in una tazza d’acqua; a parte versare in un recipiente una tazza di colla, stemperarla aggiungendo qualche cucchiaio d’acqua e il colorante alimentare scelto. Aggiungere la soluzione di borace mescolando prima con un cucchiaio, poi, via via che prende consistenza, con le mani.

(ricetta originale di http://www.ourbestbites.com)

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Slime fluorescente

Polvere di borace

miscela 1: 1/3 di tazza di colla vinilica bianca o colla trasparente da carta, una tazza d’acqua, colore fluorescente (quantità a piacere)

seconda miscela: 1/2 tazza di acqua bollente e polvere di borace finchè la soluzione non è satura.

(Acrilico e altri colori fluorescenti nel web, ad esempio qui o qui, ma si trovano facilmente nei negozi di bricolage e belle arti.)

Unire tra loro una tazza di miscela di colla con circa 1/3 di tazza di miscela di borace, mescolare e poi impastare.

(ricetta originale da http://chemistry.about.com via http://domesticcharm.blogspot.com)

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Slime magnetico

http://domesticcharm.blogspot.com

Aggiungere allo slime scelto nero di ossido di ferro (si trova nei negozi di belle arti; esempio qui)

Flubber – prima ricetta

Miscela 1: una tazza e mezza di acqua calda, 2 tazze di colla vinilica, colorante alimentare

Miscela 2: 3 cucchiaini di polvere di  borace e una tazza di acqua calda

Preparare le due miscele separatamente, quindi unire tra loro; mescolare prima con un cucchiaio, poi impastare con le mani.
(ricetta originale di http://frugalfunchallenge)

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Flubber – seconda ricetta

Miscela1: 5 cucchiai di amido liquido e una tazza di acqua calda

Miscela 2: , 2 tazze di colla vinilica e 1 tazza e 1/2 di acqua

coloranti alimentari

Preparare le due miscele separatamente, poi unirle.

(ricetta originale di http://explore-education.blogspot.com)

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Silly putty – prima ricetta

1 cucchiaio di colla vinilica bianca
mezzo cucchiaino di sali di Epsom (Magnesio Solfato o Sale Inglese)
mezzo cucchiaino di acqua

Mescolare in una piccola tazza mezzo cucchiaino di sali di Epsom e mezzo cucchiaino di acqua. In una tazza a parte versare un cucchiaio di colla vinilica quindi, sempre mescolando, aggiungere la soluzione di sali di Epsom.

(ricetta di http://www.activityvillage.co.uk)

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Silly putty – seconda ricetta

1 parte di amido liquido
1 parte di colla vinilica bianca
Lavorare con le mani fino a quando diventa liscia ed elastica e tutto il liquido è assorbito. Conservare in un contenitore ermetico in frigorifero.

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Silly putty traslucido

(bello da usare con la lavagna luminosa)

colla trasparente, amido liquido, eventualmente acquarelli liquidi.

Mescolare una parte di colla con 1/2 parte di amido liquido con un cucchiaio, poi modellare con le mani ed è pronto. Può essere colorato mantenendo la trasparenza aggiungendo colori ad acquarello.

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Gak – prima ricetta

una tazza di colla vinilica, una tazza di amido liquido, coloranti alimentari.

Mescolare alla colla vinilica il colorante scelto, quindi aggiungere un po’ alla volta l’amido liquido mescolando col cucchiaio. Appena addensato impastare con le mani.

(di http://www.makeit-loveit.com)

Colle e “modge podge” fatti in casa: ricette

Mod Podge® è un  collante privo di acidi prodotto da Plaid. Viene usato soprattutto per lavori di collage e decoupage sia come fondo, sia come collante, sia come vernice di finitura e protettiva, sia per il trasferimento di immagini.  Si può trovare facilmente in vendita in varie versioni, anche nel web. Il nome deriva dai termini “moderno” e “decoupage”.

E’ a base d’acqua, non tossico, si pulisce via con acqua e sapone finché non asciuga, ma una volta asciutto è resistentissimo; non fa grumi, asciuga perfettamente trasparente, irrobustisce la carta usata per rivestire e la impermeabilizza.  Si può usare su pezzi dipinti ad acrilici, illustrazioni ritagliate dai giornali (come dice il barattolo, se lo applichi lasciando le pennellate visibili dona subito un’aria di “dipinto” a una qualsiasi foto), su oggettini realizzati in cartoncino o anche sui paralumi. Serve anche per fare le decalcomanie. Prendi un’illustrazione qualsiasi (basta che non sia una vera foto o stampata su carta lucida) e ce ne dai sopra parecchie mani, almeno 5, l’una perpendicolare all’altra e lasciando sempre asciugare bene tra una e l’altra. Quando tutto è ben asciutto, immergi l’illustrazione in acqua per sciogliere la carta. Il disegno dovrebbe essere rimasto catturato dal Mod Podge e presentarsi quindi come una pellicola. Per incollarla dove vuoi, usa altro Mod Podge.

In questo blog, totalmente dedicato al Mod Podge® , potete leggere la descrizione di vari tipi di prodotto, e trovare tantissimi progetti realizzati.

Alternative “dai da te” per produrre colle tipo modge podge

Prima ricetta
50% di colla vinilica bianca e 50% di acqua per finitura opaca. La famosa colla Elmers è l’equivalente della nostra Vinavil. Aggiungere un cucchiaio di vernice lucida all’acqua per ottenere una finitura lucida.
(di http://babblingsandmore.blogspot.com)

Altre ricette

(colle fatte in casa che possono essere usate in modo simile al  “mod podge”; naturalmente non c’è necessariamente equivalenza, ma sono buone colle, e molto economiche)

Mescolare tre cucchiai di farina e uno di zucchero in un pentolino, aggiungere acqua fino ad ottenere una cremina liquida, mettere sul fuoco finchè il tutto non si sarà addensato, quindi togliere dal fuoco ed aggiungere un cucchiaino di aceto bianco. Far raffreddare prima dell’utilizzo. Conservare in un contenitore ermetico, possibilmente in frigo (dura circa due settimane). E’ un modge podge indicato per cartapesta, collage e simili, ci mette solo un po’ più di tempo ad asciugare rispetto alle colle per carta in commercio.
(di http://www.minieco.co.uk)

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Per questa ricetta di modge podge servono: latte, aceto bianco, bicarbonato di sodio, acqua, un pentolino e un colino.

Versare 1 tazza e mezzo di latte nel pentolino, mettere sul fuoco e una volta caldo aggiungere 3 cucchiaini di aceto bianco. Lasciare sul fuoco mescolando, finchè il siero non si sarà separato dal caglio.

Filtrare col colino e impastare la parte solida per amalgamare e formare una palla, poi rimettere nel pentolino, aggiungere un po’ d’acqua ed un cucchiaio di bicarbonato di sodio, mettere sul fuoco e portare ad ebollizione. Mescolare energicamente.

Una volta raffreddato, il composto può essere usato come colla. Se la consistenza risulta essere troppo densa, correggere aggiungendo acqua o altro bicarbonato di sodio, finchè non si presenta come una crema densa.

La proteina del latte (caseina) è un collante naturale. L’aceto serve a separare il siero dalla proteina, mentre il bicarbonato neutralizza l’acidità dell’aceto.

(di http://www.science-sparks.com)

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Per questa ricetta di modge podge servono acqua, sciroppo di mais (lo trovi nei negozi di biologico o ad esempio qui), amido di mais (maizena), aceto bianco.

Mescolare in un pentolino una tazza scarsa di acqua, un cucchiaino di aceto e due cucchiai di sciroppo di mais, portare a ebollizione, quindi togliere dal fuoco.

Preparare a parte una crema liscia e senza grumi mescolando una tazza scarsa d’acqua fredda con due cucchiai di amido di mais, rimettere il pentolino sul fuoco ed aggiungere al primo composto la crema, mescolando continuamente. Una volta in ebollizione, continuare a cuocere per almeno un altro minuto. Raffreddandosi la nostra colla si addenserà molto, mentre appena tolta dal fuoco sembrerà piuttosto liquida.

(di http://www.icanteachmychild.com)

 

DIY glue and “modge podge” – Mod Podge® It is an adhesive acid free produced by Plaid. It is used mainly for works of collage and decoupage both as a primer, both as glue, both as finishing and protective paint, and both for the transfer of images. You can find it on sale in different versions, for example here:

The name is derived from the terms “modern” and “decoupage”.

It is water-based, non-toxic, can be cleaned off with soap and water until it dries, but when dry is extremely resistant.

Available in a variety of finishes, Mod Podge is a milky white liquid transparent that dries in less than 10 minutes.

There are various types of use:
– Antique Matte Finish: give any surface an heirloom look with this special Mod Podge formulation.
– Gloss Finish: this is the original Mod Podge formulation with a lustrous, glossy sheen.
– Matte Finish: choose this Mod Podge formulation when you are looking for a low-luster, satin finish.
– Outdoor:  decoupage projects for the outdoors. Seal and protect wood, terra cotta, slate, tin, and more.
– Sparkle Finish: the same all-purpose performance of Mod Podge with the added bonus of sparkle; it adds a glistening finish to any project.
– Super Gloss Finish: this Mod Podge adds a super shiny, glass-like finish to your project. No special tools are needed for a smooth, brushstroke-free application.
– Wash Out for Kids: ideal for children’s crafts, Mod Podge Wash Out for Kids easily washes off surfaces and out of machine-washable clothing. It has a glossy finish.

In this blog, totally dedicated to Mod Podge®, you can read the description of the various types of product, and find lots of projects.

DIY glue and “modge podge”

DIY alternatives to produce glues modge podge type 

Prima ricetta

50% white glue (like Elmers)
50% water
1 TBS clear varnish (for Glossy finishg)

(by http://babblingsandmore.blogspot.com)

DIY glue and “modge podge”

Other recipes

(homemade glues that can be used in a similar way to the “mod podge”; of course there is not necessarily equivalent, but they are good glues, and very cheap)

Mix three tablespoons of flour and a tablespoon of sugar in a saucepan, add water to make a liquid cream, put on the fire until everything has thickened, then remove from heat and add a teaspoon of white vinegar. Let cool before using.

Store in an airtight container, preferably in the fridge (lasts about two weeks). It is a modge podge suitable for papier mache, collage and the like, it takes just a little more time to dry than glue for paper on the market.

(by http://www.minieco.co.uk)

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For this recipe serve: milk, white vinegar, baking soda, water, a saucepan and a colander.

Pour 1 cup and a half of milk in the pan, put on fire, and when hot, add 3 teaspoons of white vinegar. Leave on the heat, stirring, until the serum will not be separated from the curd.

Filter with colander and mix the solid part to mix and form a ball, then put back into the saucepan, add a little water and a tablespoon of baking soda, put on fire and bring to a boil. Mix thoroughly.

Once cooled, the compound can be used as glue. If the consistency is too dense, correct by adding water or other baking soda, until it presents itself as a thick cream.

Milk protein (casein) is a natural glue. The vinegar is used to separate the whey from the protein, while the bicarbonate neutralizes the acidity of the vinegar.

(di http://www.science-sparks.com)

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For this recipe serve water, corn syrup, corn starch, white vinegar.

Mix in a saucepan a scant cup of water, a teaspoon of vinegar and two tablespoons of corn syrup, bring to a boil, then remove from heat.

Prepare separately a cream smooth and lump-free mixing a scant cup of cold water with two tablespoons of corn starch, put the pan on the heat and add the cream to the first mixture, stirring constantly. Once boiling, continue to cook for another minute. Cooling our glue will thicken much, and just removed from the heat it seems fairly liquid.

(di http://www.icanteachmychild.com)

Play dough: ricetta senza cremor tartaro

Play dough: ricetta senza cremor tartaro. La mia ricetta per realizzare una pasta da modellare (play dough), richiede questi ingredienti base:
– tre bicchieri di farina
– due bicchieri di bicarbonato
– un bicchiere di aceto
– un bicchiere di acqua.

Come si fa

versate in una pentola o in una ciotola la farina:

aggiungete il bicarbonato:

e mescolate bene:

versate l’aceto, mescolando:

e infine l’acqua:

mescolate ancora un po’ (non importa se l’impasto è grumoso):

mettete sul fuoco per qualche minuto, mescolando, finchè non sentite l’impasto rapprendersi. Quando comincia a staccarsi dalle pareti della pentola, è pronto per essere versato sulla spianatoia. In alternativa potete anche mettere il tutto per 3 minuti circa nel forno a microonde.

Quando si è raffreddato abbastanza da poter essere manipolato, aggiungete a occhio farina e una sostanza grassa a scelta (funzionano benissimo l’olio di semi o di oliva, l’olio da bagno, le creme per il corpo o per le  mani… se avete della crema solare scaduta, è l’ideale per riciclarla invece di buttarla).

Per le dosi procedete un cucchiaio alla volta, finchè impastando non sentite di arrivare alla consistenza voluta.

Quando la pasta è pronta, ci si può davvero sbizzarrire a colorarla in moltissimi modi; questa volta noi abbiamo usato brillantini e colori ad acquarello:

con questo risultato:

dividendo ulteriormente le palline e mescolandole tra loro, utilizzando il colore ad acquarello per colorare la nostra pasta, abbiamo ottenuto tantissime nuove sfumature di colori:

ma naturalmente non è la scelta più indicata per i  più piccoli, se si pensa che il bambino possa mettere la pasta in bocca…

La bimba ci ha giocato un po’ così:

poi abbiamo fatto insieme questo quadretto: io ho iniziato a preparare un po’ di cielo, un po’ di prato, poi è nata una storia decidendo insieme cosa aggiungere al disegno, lavorando insieme :

Infine la bimba si è dedicata al suo quadro, tutto da sola:

Lightbox e gelatine colorate

Lightbox con le gelatine colorate: la gelatina è un materiale di difficile manipolazione per la sua consistenza viscida, appiccicosa, e per il suo effetto “ventosa” che esercita sulla prima superficie che incontra… richiede la messa a punto di strategie, buone capacità motorie e concentrazione.

Però alla luce della lighbox è meravigliosa, e anche se il risultato “grafico” dell’opera d’arte non risulterà perfetto, le trasparenze, i chiaroscuri e la brillantezza dei colori faranno sentire il bambino capace e competente. Nonostante la difficoltà del materiale, il successo è garantito.

Preparate una gelatina colorata di aspetto gradevole e tono intenso: qui ho aggiunto colore fluorescente ad una gelatina aroma arancia:

Per prepararla seguite le indicazioni riportate sulla confezione, ma raddoppiando la concentrazione (semplicemente dimezzate la quantità di acqua indicata).

Fatela raffreddare e rapprendere su piatti piani, in strati sottili (circa dello spessore del cartone da scatoloni, diciamo).

Quando è pronta, tagliatela in striscioline di almeno 1cm di larghezza (se più sottili si rompono troppo facilmente, nonostante la gommosità). Coi bambini più piccoli preparate strisce anche più larghe.

Avanzate magari un po’ di gelatina senza tagliarla, e tenete a portata di mano anche una formina (io avevo un cuore) come seconda possibilità.

Spiegare semplicemente al bambino che le striscioline sono il “segno di una matita invisibile” e che sta a lui usare questo segno di matita per disegnare, proprio come farebbe con le sue normali matite.

Il bambino potrà disegnare liberamente, oppure può essere dato un tema…

… oppure ancora si può prima disegnare un dato modello su carta con i pastelli, e poi riprodurlo sulla lightbox.

Alle gelatine colorate si abbina benissimo la carta velina strappata; qui un ambiente marino con meduse:

Strappare la carta è un’attività molto importante per i bambini, forse ancor più del tagliare con le forbici, perchè si svolge tutta sui polpastrelli e richiede grande capacità di coordinazione tra occhio e mano (non solo movimento, ma anche senso del tatto).

Lightbox and colored jelly: jelly is a material difficult to handle because of its consistency slimy and sticky, and for its effect “suction” that exerts on the first surface that meets … requires the development of strategies, good motor skills and concentration.

But in light of Lighbox it is wonderful, and though the result “graphic” of the artwork will not be perfect, the transparency, the light and shade and color brilliance make the child feel capable and competent. Despite the difficulty of the material, success is guaranteed.

Prepare a colored jelly-pleasing and intense tone: here I added fluorescent color to a jelly orange flavor:

To prepare it, follow the directions on the package, but doubling the concentration (simply halved the amount of water indicated).

Let cool and solidify on dinner plates in thin layers (about the thickness of the cardboard boxes).

When it is ready, cut into strips of a width of at least 1cm (if more thin they break too easily, despite the gumminess). With younger children prepared strips even wider.

Keep a bit of jelly without cutting it, and keep on hand also a mold (I had a heart) as a second chance.

Simply explain to the child that the strips are the “sign of a pencil invisible” and that’s up to him to use this sign of pencil to draw, just as it would with its normal pencils.

The child can draw freely, or it can be given a theme…

… Or it you can first draw a given model on paper with crayons, and then reproduce it on the lightbox. The colored jelly are combined very well with snatched tissue paper; here a marine environment with jellyfish:

Tear the paper is a very important activity for children, perhaps even more than the cut with scissors, because is done completely on the fingertips and requires great ability and hand-eye co-ordination (not only movement, but also the sense of touch).

Tutorial: come creare un liquido fluorescente molto economico

Tutorial: come creare un liquido fluorescente molto economico. Creare questo liquido fluorescente è davvero semplicissimo, molto economico, e il colore che si ottiene è idrosolubile, di ottima qualità e molto fluorescente.

Questo liquido fluorescente trova tantissime possibilità di utilizzo: colorazione del play dough;

di sale, riso, pasta, gelatine per i giochi sensoriali (ma non per bambini sotto i tre anni, non essendo commestibile);

attività artistiche varie; lavoretti; giochi con la lightbox…

e naturalmente l’effetto fluorescente diventa spettacolare sotto la “luce nera”:

Materiale occorrente:

– pennarelli evidenziatori nuovi ma meglio ancora se da buttare o  “scarichi”

– taglierino, forbici o pinza

– un vasetto di vetro trasparente con coperchio

– acqua (meglio se demineralizzata)

E’ un modo intelligente per riciclare gli evidenziatori vecchi, invece di buttarli.

Cosa fare:

Rompete semplicemente il vostro pennarello, estraete il feltro interno  e la punta e mettete il tutto nel vasetto.

Per ottenere un liquido fluorescente molto concentrato e che si conserva a lungo, servono due pennarelli nuovi per vasetto;

Aggiungere l’acqua demineralizzata che serve a coprire bene i feltri e lasciare senza tappo per qualche giorno. Quando un po’ dell’acqua sarà evaporata e il colore sarà intenso e concentrato, mettere il tappo al vasetto.

Se usate il progetto per riciclare gli evidenziatori scarichi, potete metterne più di due per vasetto, o anche aspettare che evapori una quantità maggiore di acqua.

Il vostro colore fluorescente è pronto.

Preparando il colore in questo modo si conserva a lungo e può essere la base, pronta per essere diluita al momento a seconda degli usi che se ne vogliono fare, per le vostre preparazioni fluorescenti con l’aggiunta di altra acqua, miscelandola ai colori a tempera o ad acquarello, ecc…


Tutorial: how to make a very cheap fluorescent liquid. Create this fluorescent liquid is really very simple, very cheap, and the color you get is water-soluble, high-quality and much fluorescent.
This fluorescent liquid has many possible uses: coloration of play dough; salt, rice, pasta, jellies for sensory games (but not for children under three years old, not being edible); various artistic activities; crafts; games with lightbox … and the fluorescent effect becomes spectacular in the “black light“:

Tutorial: how to make a very cheap fluorescent liquid.

What do you need?

– Pens highlighters
– cutter, scissors or pliers
– A clear glass jar with lid
– Water (preferably distilled)
It ‘a smart way to recycle old highlighters.

Tutorial: how to make a very cheap fluorescent liquid
What to do?

Just break your felt tip pen, remove the felt inside and the tip and put it in the jar.

To obtain a fluorescent liquid highly concentrated and that lasts a long time, we need two new markers  to jar;

Add demineralised water used to cover well the felt and leave without cap for several days. When some of the water evaporates and the color will be intense and concentrated, put the cap on the jar.

If you use the project for recycle highlighters discharges, you can put more than two per jar, or even wait for it to evaporate a greater quantity of water.

Your fluorescent color is ready.

Preparing the color in this way, it is preserved for a long time and can be the basis, ready to be diluted at the time depending on the uses to which you want to do, for your preparations fluorescent by the addition of more water, by mixing the colors in tempera or watercolor, etc …

Igiene orale: un gioco matematico col play dough

Igiene orale: un gioco matematico col play dough. Ogni bambino realizza il suo modellino di arcata dentale con la pasta da modellare. Poi il tutto diventa un gioco per contare.

Cosa serve:
Play dough rosso e bianco (trovi delle ricette per farlo in casa qui)
una bacchetta
eventualmente un coltello
un dado per giocare.

Preparare un ovale con la pasta rossa, poi marcare la metà (senza tagliare) con una bacchetta. Sono tutte attività importanti per i bambini che comportano percezione delle forme geometriche, stima di quantità, simmetria, ecc…

Fare con la punta della bacchetta dodici rientranze per ogni arcata lungo i bordi:

preparare 24 dentini (palline bianche) strappando la pasta da modellare, oppure modellando un serpente e tagliandolo col coltello

Lasciar seccare bene, quindi giocare!

Si può giocare anche in tanti, ognuno col suo modello. Ogni bambino mette i suoi dentini in un piattino, a turno si lancia il dado e si mette sul modello il numero corrispondente di dentini.

Vincono tutti perchè contare è divertente, oppure vince il bambino che riesce per primo a completare la sua bocca.

Riferimenti all’argomento nel web:

– mamabeefromthehive.blogspot.com

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

Oral care: a mathematical game with play dough. The child made his model of a dental arch with play dough. Then everything becomes a game for counting.

Oral care: a mathematical game with play dough

What do you need?

Play dough red and white (you can find the recipe to make it at home here)

a wand

a dice to play.

Oral care: a mathematical game with play dough

How is it done?

Prepare an oval with red paste, then mark the half (without cutting) with a wand. They are all important activities for children involving perception of geometric forms, estimate of quantity, symmetry, etc …

Do with the tip of the wand twelve indentations for each arch along the edges:

prepare 24 teeth (white balls) snatching the play dough or modeling a snake and cutting it with a knife:

Allow to dry well, then play!

You can play in many, each with its own pattern. Each child puts his teeth on a small plate, in turn roll the die and puts on the model the corresponding number of teeth.

Everyone wins because counting is fun, or wins the child who is able to first to complete his mouth.

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