Bambole Waldorf CARTAMODELLI – Manuale per realizzare le bambole Waldorf

Bambole Waldorf CARTAMODELLI – Manuale per realizzare le bambole Waldorf. Essenzialmente il cartamodello per le bambole waldorf è un rettangolo.

Posate la testa della bambola su un foglio di carta, segnate la larghezza e la lunghezza e misurate. La larghezza del cartamodello del corpo sarà uguale alla larghezza della testa, la lunghezza sarà la lunghezza della testa moltiplicata per tre volte.

Nell’esempio la testa misura 7 cm di larghezza e 8 cm di lunghezza, quindi il modello misurerà 7×24 cm

Ora dividete il rettangolo a metà e tracciate una linea

Dividete la linea a metà e poi a destra e a sinistra marcate mezzo centimetro. Segnare la metà anche del lato inferiore del rettangolo e segnare 1cm per parte.

Congiungere tra loro i punti trovati, poi disegnare due arrotondamenti in fondo, proporzionati alla larghezza della caviglia, per il piede.

Per il braccio il polso passa per il centro del rettangolo, il pollice si trova sulla linea mediana, e la larghezza corrisponde a metà busto.

Come vedete è molto semplice, e se lavorate con i ragazzi darà molta soddisfazione e renderà ogni bambola assolutamente unica.

Bambole Waldorf CARTAMODELLI – Manuale per realizzare le bambole Waldorf

Qui puoi scaricare e/o stampare i cartamodelli già pronti, per le bambole presenti nel manuale, in formato pdf. Tutti i cartamodelli sono a grandezza naturale. Solo per la bambola grande, il cartamodello del corpo necessita di essere ritagliato e incollato seguendo le istruzioni:

Il materiale comprende:
– bambola Waldorf media
– bambola Waldorf grande
– bambola con arti snodati
– bambola con vestito e berretto fissi.


Se preferisci, trovi i cartamodelli stampabili in formato pdf nelle misure originali anche  nell’ebook, insieme al tutorial completo per realizzare le bambole

Lanterna per San Martino con sagome ritagliate

Lanterna per San Martino con sagome ritagliate disponibili per il download e la stampa in formato pdf.

Lanterna per San Martino con sagome ritagliate
modelli

Questo è il disegno a contorni, se preferite riportare la sagoma sul cartoncino nero e poi ritagliarla:

Lanterna per San Martino con sagome ritagliate solo contorni

Queste sono le sagome già pronte per la stampa e il ritaglio:

 

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Lanterna per San Martino con sagome ritagliate

Lanterna per San Martino con sagome ritagliate

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

Lavoretto per la festa della mamma – fiore di feltro


Lavoretto per la festa della mamma – fiore di feltro. Avevo già descritto la tecnica di produzione dei fiori di feltro

per gli adulti, ma si tratta di  un procedimento troppo impegnativo proposto ai bambini.

La lana cardata che occorre per il lavoretto si può trovare, ad esempio, qui: LANA CARDATA

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Genitori Channel ospita il mio articolo che mostra come è semplice, con pochi accorgimenti aggiuntivi, far fare questa bella esperienza anche ai bambini più piccoli.

E’ un’attività che consiglio davvero, per esperienza: è molto ricca dal punto di vista sensoriale, avvicina al mondo della natura, porta calma e concentrazione (anche per il massaggio dei polpastrelli che la lana ci ricambia mentre la massaggiamo, ma non solo) e, siccome la bellezza della lana (anche senza essere lavorata) è garanzia di successo, porta tutti i bambini a sentirsi “bravissimi” e in questo caso davvero orgogliosi di poter fare alla mamma un così bel regalo…

… potete leggere l’articolo completo qui: http://www.genitorichannel.it

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

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Tutorial fiori in feltro

Tutorial fiori in feltro – Un tutorial fotografico per imparare a realizzare fiori di feltro con la tecnica dell’infeltrimento con acqua e sapone. Non si tratta di un fiore in particolare, ma di “un’idea di fiore” che si costruisce, come avviene davvero anche in natura, con la luce ed  il calore che insieme portano alla formazione prima del bocciolo, e poi del fiore.

Con questi fiori possiamo realizzare fermacapelli, spille per giacche, collane, braccialetti, segnalibri, ferma tende, cinture, coroncine da principessa per le bimbe ecc… o anche semplicemente fiori sullo stelo per il tavolo delle stagioni.

Anche a prescindere  dal valore che può avere l’oggetto finito, e ci sono veri artisti del feltro,  penso che la manualità creativa che porta a realizzare piccole cose non in serie sia anche per gli adulti  un’importante esperienza sensoriale e meditativa, e per questo il tutorial punta a creare una situazione da risolvere solo nel momento non prevedibile dell’apertura del bocciolo: dipenderà dai colori scelti, dalla grandezza e dalla forma  assunta dalla lana nel bocciolo, dallo spessore, dai bordi regolari o irregolari,  dal vostro modellare e tirare il feltro in un modo o nell’altro, quale fiore avrete creato.

Considerare solo il  tempo che richiede realizzare un fiorellino così, può farci capire quale ne sia il vero valore per chi si è cimentato.

Materiale occorrente:

– lana cardata colorata verde, gialla ed in altri colori a scelta
– sapone di marsiglia meglio se all’olio d’oliva (ma si può usare anche detersivo per piatti) e acqua bollente
– una stuoietta (tipo quelle da sushi, ma si può usare anche un pezzo di arella rotta o simili, o in alternativa anche un pezzo di plastica a bolle) e un asciugamano
– mattarello
– una matita
– eventualmente fil di ferro, elastico per capelli, spilla, ecc..
– ago e filo per assemblare fiori e foglie, e altri eventuali elementi

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Come si fa:
Mettere sulla stuoia delle nuvolette di lana asciutta nei colori che preferite (io ho scelto verde, rosso, arancione e giallo). La nuvoletta può essere di qualsiasi dimensione, e tenete presente che con l’infeltrimento diventerà molto più piccola; la mia era all’inizio circa 20 cm, ed al termine circa 11cm:

Cominciate a massaggiare coi polpastrelli, con movimenti circolari, bagnando le mani con l’acqua calda ed insaponandole più volte:

Ripete da entrambe le facce, rivoltando la nuvoletta più volte; questo lavoro può richiedere 3 minuti circa:

Ora arriva la fase della follatura, che può richiedere 15 – 20 minuti (tenendo presente che più si lavora, più il feltro sarà di buona qualità.
Alternativamente facciamo le seguenti operazioni, e durante ognuna di questa operazioni spostiamo la nuvoletta in ogni senso (vedrete infatti come la lana “si accorcia” sempre nel senso in cui la arrotoliamo, quindi se variamo i sensi, avremo un feltro omogeneo):

rulliamo la lana nella stuoia, premendo, prima con leggerezza per non spostare i colori, poi via via sempre più forte

premiamo sulla stuoia ruotando il mattarello, sempre prima con leggerezza per non spostare i colori, poi via via sempre più forte

usiamo come mattarello una matita, avvolgiamo la nuvoletta e ruotiamo premendo con forza.

E’ anche importante, di quando in quando, tirare la nuvoletta lungo i bordi, per ottenere un feltro più compatto, prezioso e sottile:

Questo è il mio fiore dopo tutti i maltrattamenti subiti:

Ora possiamo accartocciare la nuvoletta come a formare un germoglio, poi la ruotiamo tra le mani e premendo leggermente, rigirandola molto velocemente (attenzione a non esagerare, altrimenti vi sarà impossibile aprirlo…):

Passiamo alla fase più divertente e creativa; apriamo il germoglio e (il trucco è pensare a un fiore) per prima cosa inseriamo il pollice all’interno e tiriamo i petali; poi osservando attentamente, possiamo decidere come aprire, tirare o arricciare i petali, accentuare il calice (si può inserire la matita e premere) ecc…

Mentre il fiore si asciuga, facciamo utilizzando la stessa tecnica qualche foglia:

Ed ora possiamo decidere cosa fare del nostro fiore…
Per realizzare un fiore sullo stelo, avvolgiamo la lana verde asciutta intorno a del fil di ferro modellato a piacere (avvolgendo fino all’ultimo peletto finale, la lana si blocca da sola). Poi, se volete, passare su tutto lo stelo dell’acqua e sapone, massaggiando leggermente

Montate a vostro gusto, fissando gli elementi con punti invisibili dati con ago e filo:

Per realizzare una semplice decorazione, una spilla, un fermacapelli create la composizione di fiori e foglie, fissate con ago e filo, e aggiungete sul l’eventuale elastico, cerchietto, molletta, spilla scelta:

La composizione può essere puoi cucita su una corda di feltro, che si prepara così:

– predisponete una lunga striscia di lana asciutta, ricordando che tutte le aggiunte in lunghezza possono essere fatte solo finchè la lana è asciutta.

– bagnando ripetutamente le mani con acqua calda e sapone, cominciare a ruotare la lana sulla stuoia, con leggerezza e calma, fino a bagnare tutta la lunghezza. Tornare all’inizio della striscia e ricominciare, e così più volte, aumentando progressivamente la pressione. Ogni tanto appallottolare tra le mani, girare premendo, poi distendere e tirare la striscia con forza… almeno un quarto d’ora di lavoro, per un  buon feltro.


Montando i  fiori sulla corda di feltro, come già detto, potrete realizzare svariati oggetti ed accessori…

https://shop.lapappadolce.net/prodotto/acquarello-steineriano-esercizi-di-colore-ebook/

Tutorial BAMBOLINE IN FELTRO

Tutorial BAMBOLINE IN FELTRO – Riordinando casa oggi abbiamo ritrovato questa bambolina, che ha ormai più di dieci anni… è uno dei miei primi esperimenti col feltro  e le mie ragazze ci hanno giocato davvero tanto:

così ho pensato di cimentarmi di nuovo…

… ed ecco il tutorial.

Materiale occorrente

lana cardata color incarnato e un assortimento di colori a scelta

sapone di marsiglia meglio se all’olio d’oliva (ma si può usare anche detersivo per piatti) e acqua bollente

una stuoietta (tipo quelle da sushi, ma si può usare anche un pezzo di arella rotta o simili, o in alternativa anche un pezzo di plastica a bolle) e un asciugamano

filo da ricamo e aghi da cucito. Gli aghetti da feltro possono essere utili ma non sono indispensabili

forbici o taglierino

un pezzo di cartone di recupero per i modelli. Se usate come ho fatto io un cartone da pizza, avete a disposizione davvero l’ideale perchè è resistente ed abbastanza impermeabile. Se non comprate pizza da asporto potete usare il cartone di una scatola qualsiasi, ma dovrete rivestire il modello con della pellicola da cucina per renderlo più resistente. Se il modello si disfa prima del tempo, infatti, c’è il rischio che la lana infeltrendosi faccia presa all’interno, e non è poi più possibile aprire il lavoro.

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Come si fa

Scelto il modello che desiderate realizzare, riportatelo sul cartone e ritagliate. Qui potete scaricare e stampare quelli che ho usato io, ma si tratta di forme davvero elementari che possono benissimo essere disegnate ad occhio:

Per la bambolina rosa e quella bianca vi servirà la forma ovale per la culla  e la forma piccola per il corpo della bambola; per la bambolina verde la forma grande, quella piccola e quella per il cappello da gnomo.

Ora impariamo la tecnica base per infeltrire la lana con acqua e sapone. La preparazione a secco della lana è molto importante. L’infeltrimento infatti è un processo irreversibile che porta le fibre della lana prima ad aprirsi (grazie all’azione dell’acqua e del calore, facilitata dal sapone) e poi a richiudersi saldandosi tra loro (grazie all’azione meccanica del “maltrattamento”, cioè del movimento e della pressione). L’unico vero ingrediente “segreto” è il tempo: più tempo si dedica a massaggiare, premere, strapazzare la lana, più la qualità del nostro feltro risulterà buona. Per essere più tecnica, la fase di “maltrattamento” è detta follatura. Per capire meglio, questa è una fibra di lana vista al microscopio:

photo credit: www. edym.com

La tecnica è la stessa che permette di realizzare pantofole, cappelli, borse, ecc… cambia solo il modello. Anche se sembra difficile, ho tenuto corsi di feltro con bambini a partire dai 5 anni, ed hanno realizzato davvero pantofole, borsette e quadri di buona qualità.

Prendiamo il modello, e procediamo con la lana asciutta rivestendolo in questo modo: una volta in senso verticale, una volta orizzontale, un’altra volta verticale ed un’ultima orizzontale:

Io ho preparato così tutti modelli, prima di bagnare il piano di lavoro; questa è una buona pratica da seguire soprattutto se si lavora coi bambini…

Versate poi dell’acqua bollente in una ciotolina e immergete la saponetta. Se usate detersivo liquido versate in una ciotola più grande l’acqua bollente e una ciotolina più piccola il  detersivo.

Insaponate i polpastrelli, poi bagnateli nell’acqua e cominciate a massaggiare la lana con movimenti piccoli, rotatori e leggeri.

La sensazione sulle dita è molto piacevole, e procedete con pazienza senza mai esagerare col bagnare, finchè non vi sarete accorti che siete arrivati a bagnare ed insaponare fino al cartone, da entrambi i lati.

Tenere la stuoietta sopra l’asciugamano è un buon trucco per evitare di bagnare troppo la lana, perchè soprattutto ai bambini piace esagerare con l’acqua, e con la stuoietta l’eccesso viene filtrato lasciando asciutta la superficie di lavoro.

Continuate a massaggiare coi polpastrelli, aggiungendo acqua o sapone solo se sentite che facilita il lavoro di massaggio, e man mano che procedete aumentate gradualmente la pressione.

Ora infatti le scaglie delle fibre si stanno aprendo, ed aumentando la pressione eliminiamo non solo l’eccesso d’acqua, ma anche l’aria tra fibra e fibra. Come ho già detto, più tempo dedicherete all’operazione, migliore sarà il risultato. Tecnicamente al termine di questa operazione avrete ottenuto il “prefeltro”.

Ora si possono proporre due strade. Soprattutto se lavorate coi bambini, a questo punto della lavorazione possono essere stanchi, e molto probabilmente sarà anche finito il tempo a disposizione… ho sperimentato come buona mediazione chiudere ogni pezzo singolo in un sacchetto di  stoffa o uno strofinaccio da cucina, chiudendolo ognuno con un elastico, e mettere il tutto in lavatrice scegliendo un programma a 60 gradi almeno con centrifuga finale (ma non è il sistema più “ortodosso”):

Chiudendo bene la lana nella stoffa la lavatrice non subirà danni, ed inoltre possiamo approfittare per aggiungere al carico tovaglie e altri resistenti…

Il procedimento manuale prevede invece la follatura, che porta ad eliminare aria e acqua tra le scaglie e fare in modo che esse si saldino tra di loro come se fossero tanti uncini.

Per ottenere questo passiamo col mattarello premendo forte su ogni pezzo, sempre alternando le direzioni e le facce, poi arrotoliamo sempre in tutte le direzioni nella stuoietta e rulliamo con energia, infine stropicciamo come una polpetta ruotando tra le mani, poi riapriamo, tiriamo forte in tutte le direzioni, poi ancora mattarello e così via…

Infeltrire richiede fiducia: per un bel po’ di tempo vi sembrerà di affannarvi inutilmente, ma ad un certo punto vi accorgerete che il vostro pezzo si sarà ridotto notevolmente di dimensioni e apparirà molto compatto: si sarà davvero infeltrito!

Quando sarete arrivati a questo punto, stirate il modello bene, tirando un po’ in tutte le direzioni, o anche aiutandovi col mattarello, tagliate dove serve ed estraete quel che resta del modello di cartone (se avete scelto di servirvi della lavatrice, togliete ogni pezzo dalla stoffa, stirate e procedete poi come mostrato da qui in poi. Nella foto a sinistra ci sono i miei modelli appena usciti appunto dalla lavatrice):

Serve altra acqua calda e altro sapone, in entrambi i casi.

Dobbiamo modellare e dare ulteriore stabilità al nostro feltro soprattutto nella parte interna: infiliamo un dito insaponato e bagnato nell’apertura e dall’interno e dall’esterno massaggiamo premendo abbastanza forte, poi rulliamo sulla stuoietta, appallottoliamo il lavoro, ristiriamolo e così via, finchè non siamo soddisfatti:

La fase finale, e l’ultimo “maltrattamento” consiste nel risciacquare per eliminare tutto il sapone. Prima con acqua molto calda, poi strizziamo, poi con acqua molto fredda e strizziamo e così via. Meglio se l’ultimo risciacquo è con acqua fredda. Stiriamo bene tirando e facciamo asciugare.

Confezione e rifiniture:

Testina e manine possono essere realizzate o in feltro (ormai lo sappiamo fare) oppure con la maglina da bambole:

( Testa: fate un nodo in una striscia di lana color incarnato, avvolgete la lana che avanza sul nodo come per fare un gomitolo, bagnate con acqua molto calda e sapone e ruotate tra le mani prima con pressione leggera leggera, poi sempre più forte. Risciacquate come spiegato sopra. Manine: preparate una striscetta di lana sulla stuioia, rullate con le mani bagnate e insaponate come spiegato, stropicciate, sciacquate…)

Bambolina rosa

Per la bambolina rosa ho preparato a parte, sempre con la tecnica dell’infeltrimento, una pezzetta rosa per la cuffietta, e un cordoncino per poter portare la cullina al collo:

poi ho assemblato e decorato così:

Bambolina bianca

La testa e le manine sono in feltro come quelle della bambolina rosa, ma cambiano le decorazioni:

Bambolina verde:

Tutorial: gattino e leone realizzati con pezzetti di maglia

Tutorial gattino e leone realizzati con pezzetti di maglia. Un lavoro manuale semplicissimo e dal risultato strepitoso. I bambini possono realizzarlo in proprio a partire dai sei anni d’età, ma è anche un bel giocattolo che le mamme possono preparare per i più piccoli.

Tutorial gattino e leone realizzati con pezzetti di maglia
Materiale occorrente:

tre rettangoli di maglia realizzati a punto legaccio o ritagliati da una vecchia maglia infeltrita: per il corpo un rettangolo 14x11cm circa, per la testa 5×10 cm, per la coda una strisciolina 14×2 cm

lana per imbottire

ago e lana o filo resistente dello stesso colore delle pezze

qualche filo colorato da ricamo per le rifiniture

lana colorata a scelta se si vuole fare la criniera del leone

Tutorial gattino e leone realizzati con pezzetti di maglia
Come si fa:

Tenete il rettangolo per il corpo sul diritto, piegate ogni angolo e cucite a partire dal vertice, fino a metà del lato corto, congiungendo parte del lato corto e parte del lato lungo del rettangolo, come mostrato nelle foto,  per i quattro angoli:

imbottite con la lana:

e chiudete:

preparate la coda cucendo a formare un tubo, che non serve imbottire, e fissate al corpo:

Ora prendete il rettangolo di maglia che serve per la testa e piegatelo a metà nel senso della lunghezza, dritto contro dritto:

cucite lungo il margine, lasciando un’apertura per ribaltare il lavoro; ribaltate sul dritto:

Col filo dello stesso colore fermare le orecchie così, cucendo due triangolini a destra e a sinistra, e lasciando al centro uno spazio:

Preparate una pallina con la lana da imbottire, inseritela nella testa, quindi chiudete il pezzetto rimasto aperto:

fate una filza dalla parte del collo e arricciate un po’ , poi fissate la testa al corpo:

A vostro gusto aggiungete nasino, baffi e occhietti:

Se invece dei baffetti ricamiamo un naso scuro, aggiungiamo alla coda un ciuffetto di lana scura e intorno alla testa una criniera variopinta, il gattino diventa un leone:

Tutorial gattino e leone realizzati con pezzetti di maglia

tutorial per gattino e leoncino di maglia

Per leggere gli altri tutorial clicca sull’immagine che ti interessa:

tutorial gallinella di maglia
tutorial coniglietto di maglia

Tutorial gattino e leone realizzati con pezzetti di maglia

Knitted cats and lions tutorial. A simple manual work, but the result is amazing. Children can make it on their own as young as six years old, but it is also a nice toy that moms can prepare for the little ones.

Knitted cats and lions tutorial

What do you need?

three rectangles of knitting in garter made or cut from an old sweater felted:
for the body a rectangle approximately 14x11cm,
for the head 5×10 cm,
for the tail a strip 14×2 cm;
wool to stuff;
needle and wool or strong thread of the same color of the pieces;
some colored embroidery thread for the finish;
colored wool of your choice if you want to do the lion’s mane.

Knitted cats and lions tutorial

How is it done?

Keep the rectangle for the body on the right, fold each corner and sewn   from the top down, up to half of the short side, joining part of the short side and the long side of the rectangle, as shown in the photos, for the four corners:

stuff with wool:

and close:

prepare the tail by stitching to form a tube, which does not serve stuffing, and attach to the body:

Now take the rectangular of knitting that is used for the head and fold it in half in the sense of the length, right sides together:

sewn along the edge, leaving an opening to turn the job; overturned on the obverse:

With the thread of the same color stop their ears, sewing two triangles on the right and left, leaving in the middle a space:

Prepare a ball with wool to stuff, enter it in the head, then close the small piece remained open:

make a string on the side of the neck and curled a bit, then fix the head to the body:

Add nose, mustache and eyes:

If instead of the mustache we embroider a dark nose, add to tail a tuft of dark wool, and around the head a colorful mane, the kitten becomes a lion:

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cat and lion tutorial

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To read the other tutorials click on the image that interests you:

 rooster and hen tutorial

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rabbit tutorial

Tutorial – gallinella realizzata con un quadrato di maglia

Tutorial – gallinella realizzata con un quadrato di maglia: lavoretto tipico della scuola Waldorf, dove grande importanza è data al lavoro manuale e in particolare al lavoro a maglia, queste gallinelle sono indicate anche per il gioco e come regalo o decorazione per Pasqua, e possono essere confezionate anche con ritagli di vecchi maglioni.

Materiale occorrente:

un quadrato di maglia realizzato a punto legaccio, o un quadrato ritagliato da una maglia vecchia o infeltrita

lana per imbottire

filo dello stesso colore della pezza, ago, uncinetto

qualche filo di lana arancio, gialla, grigia per le rifiniture

eventualmente un sassolino.

Come si fa:

Piegate il vostro quadrato a metà lungo la diagonale e cucite sul rovescio, lasciando un apertura per ribaltare il lavoro:

ribaltate sul dritto e imbottite con la lana; se volete dare più stabilità potete aggiungere alla fine un sassolino:

quindi chiudete:

Con l’uncinetto aggiungete crestina, piume della coda, e con ago e filo occhi e becco:

Per leggere gli altri tutorial clicca sull’immagine che ti interessa:

tutorial per coniglietto in maglia
tutorial per gattino e leoncino di maglia

Tutorial coniglietto realizzato con un quadrato di maglia

Tutorial coniglietto realizzato con un quadrato di maglia. Come saprete nelle scuole Waldorf i bambini si cimentano, a partire dalla prima classe, col lavoro a maglia. Questi animaletti sono tra i primi lavoretti che realizzano e confezionano con le loro mani. I coniglietti, naturalmente, sono anche un bel lavoretto per Pasqua.

Naturalmente i primi lavori consistono in pezzette quadrate o rettangolari a punto legaccio, e sorge l’esigenza di farne qualcosa di spettacolare… da questo sono nati i notissimi animaletti imbottiti che sicuramente avrete già visto anche nel web:

Gli stessi animaletti possono essere realizzati anche utilizzando una maglia vecchia o reduce da un errore di lavaggio, insomma infeltrita…

Questo il tutorial per il coniglietto, in versione pezza a punto legaccio e maglia riciclata:

Materiale occorrente:

un quadrato di maglia (dimensioni a scelta)

lana per imbottire

filo robusto per cucire.

Come si fa:

Preparate una pezza quadrata a punto legaccio, oppure tagliate da una vecchia maglia due quadrati, cuciteli a doppio sul rovescio e ribaltate il lavoro:

Con ago e lana dello stesso colore della vostra pezza fate una filza per arricciare lungo la linea della metà del quadrato, poi salite verso il centro del lato superiore e scendete tornando al punto di  partenza. Togliete l’ago lasciando il filo libero (andrà tirato per l’arricciatura):

Preparate una pallina di lana da imbottire (se usate una pezza scura potete avvolgere la pallina con un po’ di lana dello stesso colore, tipo gomitolo:

Tirate la filza per arricciare, chiudendo all’interno della maglia la pallina di lana, e fermate con un doppio nodo:

Come vedete, con pochi semplici passi il vostro coniglietto ha già testina e orecchie; ora cucite tra loro i due lembi di maglia del corpo:

e inserite ne tubo ottenuto la lana per imbottire:

Chiudete arricciando il fondo. Un trucco per rendere il coniglietto più stabile è quello di inserire un sassolino qui, prima di cucire:

Ora bisogna preparare il codino a pallina. Se usate la maglia infeltrita, preparate una pallina di lana per imbottire, rivestitela con un ritaglio di maglia e applicatela. Se usate una pezza di maglia, preparate la pallina di lana per imbottire, fissatela al coniglietto, e poi ricamatela con la lana dello stesso colore:

Ora i coniglietti sono pronti; se volete aggiungete occhi e nasino ricamati:

Per leggere gli altri tutorial clicca sull’immagine che ti interessa:

tutorial per la gallinella di maglia
tutorial per gattino e leoncino di maglia

Le bambole e l’antroposofia di Rudolf Steiner seconda parte

La “bambola Waldorf” è molto presente nel web e in molte delle nostre case,  e forse è interessante leggere cosa ne dice l’antroposofia…

Il mio personale parere è brevemente riassunto qui http://www.lapappadolce.net. Trovo però utile la pubblicazione di questi due articoli intanto per chi crede (perchè di credo si tratta, come vedrete) nell’antroposofia, perchè sono articoli  abbastanza rari,  e poi per le persone che magari sono affascinate dall’indubbia bellezza degli ambienti e dei materiali delle scuole steineriane, ma non ne conoscono i presupposti… Conoscere è importante…

Questo genere di bambola non è stato inventato da Rudolf Steiner: sono le bambole dei bambini poveri, che sempre le mamme hanno confezionato per i loro bambini prima dell’avvento della produzione in serie, della plastica, e dell’estetica e dei bisogni indotti dal marketing.

I bambini ricchi avevano la bambola di porcellana, i bambini poveri giocavano con la bambola fatta con le foglie del mais (da cui la famosa bambola annodata), o con figure intagliate approssimativamente nel legno, o con uno straccio annodato, appunto… Oppure le mamme e le nonne facevano le bambole di pezza ai loro bambini. Quello che ha fatto Steiner è stato “canonizzare” il modello e inserirlo all’interno di un complesso impianto filosofico-teologico, cosa che ha fatto praticamente con ogni possibile aspetto della vita (dall’agricoltura all’arredamento all’abbigliamento a tutte le arti e non mi dilungo). Ma così oggi ha senso parlare della bambola di pezza, come della “bambola Waldorf”, e in questo modo un’importantissima tradizione continua a vivere.

Come sempre dico, io credo che la bambola fatta a mano sia un giocattolo bellissimo, qui c’è in mio manuale se può esservi d’aiuto:

qui: ebook bambole Waldorf

bellissimo farla e bellissimo giocarci, ma mi sento libera di non credere a quanto ci si vuole mettere dietro; pure rispetto chi lo crede, se è consapevole e altrettanto rispettoso.

Questi articoli  sono comparsi in Von der Wurde des Kindes intorno agli anni ’70, il primo (Pensieri aforistici sulle bambole) a firma di Anne Schnell, il secondo (Bambole e animali nella stanza dei bambini) di Johanna Veronica Picht. Li ho rimaneggiati  parecchio nel tentativo di renderli il più comprensibili possibile a tutti. Le parti in grassetto sono quelle che più direttamente fanno riferimento alla confezione della bambola…


Bambole e animali nella stanza dei bambini

Secondo Steiner tutto ciò che il bambino vive nel suo ambiente, lascia in lui profonde impressioni, e non solo immagini-ricordo. Il bambino infatti non imita soltanto le persone, ma anche il colori, le forme, e la qualità degli oggetti che lo circondano, e imitando tutto muove in lui sentimenti, e questi sentimenti poi sono gli stessi che si trovano implicati nella costruzione dei suoi organi interni: le impronte lasciate dalle immagini divengono un ricordo indelebile scritto nel corpo del bambino.

In altre parole il corpo trattiene le esperienze dell’infanzia.

Chiediamoci dunque quale significato possono rivestire la prima bambola o il primo animale giocattolo del bambino, visto che si tratta dei due oggetti più frequentemente proposti.

Consideriamo la bambola. Ce ne sono di tutti i tipi: grandi e piccole, dure e morbide, vestite sfarzosamente o avvolte in semplici stoffe, con occhi che di aprono e si chiudono, con un meccanismo parlante; sono fabbricate in serie oppure cucite a mano, avvolte con un panno, annodate, legate o intagliate nel legno.

Eppure nessuna di queste bambole  può competere con ciò che il bambino stesso, con la sua fantasia creatrice, eleva al ruolo di bambola. Spesso è un pezzo di legno a trasformarsi in bambola, oppure un paio di pagliuzze legate fra loro, oppure una borsa dell’acqua calda avvolta in un panno. Con un vecchio pannolino si possono svolgere, la sera a letto, interessanti discussioni; oppure  una palla colorata con la sua coda di strisce colorate, di quelle che si preparano per giocare in estate, può essere portata a passeggio nella carrozzina.

E’ un bisogno primario del bambino quello di possedere una bambola, amarla, curarla e portarla in giro con sè. La bambola dà al bambino la possibilità di trasferire su di lei ciò che lui stesso sperimenta nel suo rapporto con la mamma, di confidare le proprie gioie e le proprie preoccupazioni, come si trattasse di una parte di sè, a volte dandole addirittura il proprio nome.

Il bambino secondo Steiner sta ancora compiendo il suo cammino di incarnazione ed è al tempo stesso molto aperto, con dedizione, al mondo esteriore. In lui interno ed esterno non sono ancora divisi. Così nel gioco il bambino si trova in un elemento creativo di libertà, e che offre possibilità molteplici.

Il bambino piccolo non sperimenta la bellezza esteriore della bambola, ma ciò che egli stesso ha messo della sua interiorità in ciò che per lui assume il ruolo di bambola. Se la bambola è vecchia, sporca e lacera, la mamma deve avere grande sensibilità per cogliere il giusto momento per rinnovarla o ripararla senza ferire il bambino, magari con piccole modifiche graduali.

La separazione da una bambola dovrebbe essere sempre lasciata alla decisione del bambino. Spesso la primissima bambola viene conservata per lunghissimo tempo dai bambini: la farfalla non è ancora volata via da questa bambola… Esiste un’identità di termine, nella lingua tedesca, per indicare la bambola e il bozzolo da cui si libererà poi la farfalla. La parola è Puppe per entrambi, quasi che la bambola contenesse in sè anche una farfalla che attende di volare via, come il bambino che esce dalla sua infanzia.

La bambola è un’accompagnatrice, una confidente, un’amica capace di consolare, un aiuto nel cammino del divenire dell’uomo e un sostegno a trovare se stessi. Come immagine dell’uomo  il bambino esercita con lei le qualità sociali di base.

Come deve essere una bambola, perchè possa rispondere al meglio alla sua funzione?

Intanto la bambola deve lasciare libera la fantasia infantile, quella fantasia infantile che anima la bambola (le dà un’anima): la bambola deve poter piangere o ridere, star sveglia o dormire.  Deve anche poter diventare facilmente un principe o una principessa, un bambino o una bambina. Ma non solo.

continua nelle pagine seguenti (segui i numeri delle pagine):

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