Nome dell’esercizio in inglese: empty a container to the sink
Area: esercizi preliminari, travasi
Età: dai 2 anni e mezzo
Materiale: un contenitore pieno d’acqua, un lavandino con accanto un piano d’appoggio e un panno o un guanto di spugna per asciugare il contenitore
Presentazione
1. Preparazione diretta
. posare il contenitore pieno d’acqua sul piano di lavoro a destra del lavandino
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come vuotare un contenitore nel lavandino”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino al lavandino
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. sollevare il contenitore con due mani
. appoggiare l’orlo del contenitore al bordo del lavandino
. inclinare il contenitore e rovesciare tutta l’acqua lentamente, per evitare schizzi
. sollevare il contenitore dal lavandino e posizionalo sul panno o sul guanto per asciugarne il fondo
. spostare il contenitore dal panno o dal guanto
. se il lato del contenitore ha delle gocce all’esterno, asciugarle col panno o col guanto
. appendere il panno al gancio, per farlo asciugare
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per vuotare un contenitore al lavandino
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri, stabilire una relazione di fiducia tra bambino e adulto
Nomenclatura: il nome del contenitore, lavandino, rubinetto, panno, ecc.
Punti di interesse: usare il panno per aprire il rubinetto se abbiamo le mani bagnate, asciugare il fondo e l’esterno del contenitore
Controllo dell’errore: il bambino non è in grado di portare a termine l’esercizio, il bambino non è in grado di eseguire correttamente l’esercizio
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Nome dell’esercizio in inglese: fill a container to the sink
Area: esercizi preliminari, travasi
Età: dai 2 anni e mezzo
Materiale: un contenitore vuoto, un lavandino con accanto un piano d’appoggio, un panno piccolo per usare il miscelatore (se abbiamo le mani bagnate) e un panno o un guanto di spugna per asciugare il contenitore
Presentazione
1. Preparazione diretta
. portare il contenitore al lavandino, appoggiandolo sul piano di lavoro
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come riempire un contenitore al lavandino”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino al lavandino
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. mettere il contenitore nel lavandino, direttamente sotto al rubinetto
. tenere fermo il contenitore con la mano sinistra
. con la mano destra aprire il rubinetto dell’acqua fredda (se le mani sono bagnate, usare il panno piccolo)
. sollevare il contenitore dal lavandino e posizionalo sul panno o sul guanto per asciugarne il fondo
. spostare il contenitore dal panno o dal guanto
. se il lato del contenitore ha delle gocce all’esterno, asciugarle col panno o col guanto
. appendere il panno al gancio, per farlo asciugare
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per riempire un contenitore al lavandino
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri, stabilire una relazione di fiducia tra bambino e adulto
Nomenclatura: il nome del contenitore, lavandino, rubinetto, panno, ecc.
Punti di interesse: usare il panno per aprire il rubinetto se abbiamo le mani bagnate, asciugare il fondo e l’esterno del contenitore
Controllo dell’errore: il bambino non è in grado di portare a termine l’esercizio, il bambino non è in grado di eseguire correttamente l’esercizio
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Materiale: una brocca a misura di bambino su di uno scaffale, un lavandino con rubinetto a misura di bambino affiancato ad un piano di lavoro, un panno sul piano di lavoro accanto al lavandino, un tavolo
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come riempire, trasportare e svuotare una brocca”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
2. Analisi dei movimenti – Trasportare la brocca vuota
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come trasportare una brocca vuota”
. con due mani su entrambi i lati della brocca sollevarla leggermente
. posarla nuovamente sul piano in modo che sia vicina a noi, con l’impugnatura rivolta verso destra e il beccuccio verso sinistra
. mostrare la presa a C delle dita
. afferrare l’impugnatura con la mano destra utilizzando la presa a C delle dita
. sollevare la brocca
. mettere la mano sinistra sotto alla brocca per sostenerla
. tenere la brocca vicina al corpo e camminare fino al lavandino
. posare la brocca nel lavandino, sotto al rubinetto
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
2. Analisi dei movimenti – Riempire
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come riempire una brocca”
. assicurarsi che la brocca sia sotto al rubinetto
. tenere ferma la brocca con la mano sinistra e aprire l’acqua con la mano destra
. quando l’acqua ha raggiunto un livello appropriato, cioè la brocca è riempita per circa due terzi, chiudere il rubinetto
. mostrare la presa a C delle dita
. afferrare l’impugnatura con la mano destra utilizzando la presa a C delle dita
. sollevare la brocca
. mettere la mano sinistra sotto alla brocca per sostenerla
. posare la brocca sul panno e asciugare l’acqua sul fondo della brocca
. spostare la brocca con entrambe le mani sul piano di lavoro
. prendere il panno e asciugare i lati della brocca
. posare il panno
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
2. Analisi dei movimenti – Trasportare la brocca piena
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come trasportare una brocca piena”
. mostrare la presa a C delle dita
. afferrare l’impugnatura con la mano destra utilizzando la presa a C delle dita
. sollevare la brocca
. mettere la mano sinistra sotto alla brocca per sostenerla
. camminando lentamente portare la brocca al tavolo
. posarla sul tavolo
. con due mani su entrambi i lati della brocca sollevala leggermente e portarla verso di sé in modo che l’impugnatura sia rivolta verso destra e il beccuccio verso sinistra
. afferrare l’impugnatura con la mano destra
. sollevare la brocca in modo che la mano sinistra possa sostenere la parte inferiore della brocca
. camminando lentamente riportare la brocca al lavandino
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
2. Analisi dei movimenti – Svuotare
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come svuotare una brocca”
. tenendo la brocca sul bordo del lavandino, versare lentamente l’acqua
. sollevare la brocca e posizionarla sul panno per raccogliere l’acqua che potrebbe essere scivolata lungo il beccuccio
. asciugare l’esterno della brocca col panno
. prendere la brocca (mano destra sull’impugnatura, mano sinistra a sostenere il fondo della brocca)
. tornare con la brocca allo scaffale
. posare la brocca sullo scaffale
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per riempire, trasportare e svuotare una brocca
Obiettivi indiretti: destrezza e coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare la capacità di concentrazione coordinazione e controllo motorio, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, stimolare lo sviluppo della volontà, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente, favorire l’integrazione del bambino nel gruppo sociale, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri
Nomenclatura: brocca, impugnatura, destra, sinistra, sollevare, lentamente, ecc.
Punti di interesse: l’invito a riempire, trasportare e svuotare una brocca. Il suono dell’acqua che entra nella brocca. Non riempire eccessivamente la brocca
Controllo dell’errore: la brocca cade a terra, si rovescia dell’acqua sul pavimento, si produce rumore posando la brocca
Note: l’ideale sarebbe dare ogni presentazione separatamente
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Materiale: un secchio a misura di bambino riempito a metà d’acqua, posto su di un tavolo
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come trasportare un secchio d’acqua”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino al tavolo
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. mettersi davanti al secchio
. piegare le ginocchia e, con una mano su ciascun lato del secchio, portarlo lentamente verso di sé
. appoggiare delicatamente il secchio sul pavimento
. mostrare la presa a C della mano
. sollevare il manico del secchio in verticale con due mani
. afferrare il manico con la mano destra utilizzando la presa a C della mano
. raddrizzare le ginocchia e consentire al braccio che trasporta il secchio di pendere verso il basso senza che il secchio tocchi terra
. trasportare il secchio nel luogo scelto
. piegare le ginocchia e posare con cura il secchio sul pavimento
. appoggiare il manico contro il lato del secchio
. ripetere la procedura per riportare il secchio al suo posto
. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per trasportare un secchio d’acqua
Obiettivi indiretti: sviluppare la capacità di concentrazione coordinazione e controllo motorio, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, stimolare lo sviluppo della volontà, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente, favorire l’integrazione del bambino nel gruppo sociale (scuola, famiglia), eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri
Nomenclatura: secchio, manico, ginocchia, sollevare, ecc.
Punti di interesse: non rovesciare il contenuto del secchio, non fare rumore
Controllo dell’errore: il secchio cade a terra, si rovescia dell’acqua
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come trasportare un vassoio” oppure “Ti mostro come trasportare un cestino”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. piegarsi verso l’oggetto da trasportare
. prendere in mano l’oggetto:
. se si tratta di un cestino, con una mano ognuna delle impugnature, utilizzando la pinza a cinque dita
. se si tratta di un vassoio con entrambe le mani, una su ciascun lato del vassoio stesso, utilizzando la pinza a cinque dita col pollice in alto e le altre dita distese sotto
. se il vassoio ha i fori per le dita, utilizzando la pinza a cinque dita con le quattro dita piegate infilate nel foro (palmo verso l’alto) e il pollice sul vassoio
. portare con attenzione l’oggetto verso di sé
. sollevare l’oggetto (assicurandosi che non urti gli oggetti intorno, specialmente se si trova su uno scaffale
. portare l’oggetto verso il corpo in modo che le braccia siano piegate con un angolo di 90 gradi e che i gomiti siano vicino al corpo
. camminare tenendo l’oggetto, quindi riportarlo al suo posto
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per trasportare un vassoio o un cestino in modo autonomo
Obiettivi indiretti: sviluppare la capacità di concentrazione coordinazione e controllo motorio, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente, favorire l’integrazione del bambino nel gruppo sociale (scuola, famiglia), eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri
Nomenclatura: cestino, vassoio, gomiti, scaffale, ecc.
Punti di interesse: il tipo di presa. Mantenere il cestino o il vassoio orizzontali.
Controllo dell’errore: non lasciar cadere il vassoio o il cestino. Non far cadere o rovesciare il contenuto. Non urtare contro qualcosa o qualcuno. Se il vassoio o il cestino non vengono tenuti vicino al corpo, possono inclinarsi e rovesciarsi.
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Nome dell’esercizio in inglese: sitting at the table
Area: esercizi preliminari, grazia e cortesia, pinza a cinque dita
Età: dai 2 anni e mezzo
Materiale: una sedia e un tavolo a misura di bambino
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come sederti al tavolo e alzarti”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino al tavolo
2. Analisi dei movimenti – sedersi
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come sederti al tavolo”
. mettersi in piedi dietro alla sedia
. mostrare la pinza a cinque dita
. utilizzando tale presa porre le mani ai due lati dello schienale
. sollevare leggermente le gambe posteriori ed estrarre la sedia. Dovrebbero esserci circa 15 cm tra il bordo del tavolo e il bordo della sedia.
. mettersi a un lato sedia
. sedersi lateralmente sulla sedia
. ruotare sul sedere fino a trovarsi di fronte al tavolo, con le gambe sotto di esso
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
2. Analisi dei movimenti – alzarsi
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come alzarti dal tavolo”
. ruotare sul sedere fino a mettersi seduti lateralmente sulla sedia
. alzarsi dalla sedia
. mettersi dietro alla sedia e afferrare lo schienale della sedia con entrambe le mani, usando la pinza a cinque dita
. sollevare leggermente la sedia, e avvicinarla al tavolo fino a quando lo schienale non si troverà a circa 3 cm dal bordo del tavolo
. appoggiare le gambe posteriori della sedia al pavimento e poi le anteriori, senza fare rumore
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per sedersi a un tavolo ed alzarsi in modo appropriato, facendo meno rumore possibile
Obiettivi indiretti: sviluppare la capacità di concentrazione coordinazione e controllo motorio, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, stimolare lo sviluppo della volontà, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente, favorire l’integrazione del bambino nel gruppo sociale
Nomenclatura: le parti del corpo interessate e le posizioni
Punti di interesse: mettersi prima seduti lateralmente e poi girarsi verso il tavolo
Controllo dell’errore: rumore della sedia sul pavimento, la sedia cade, la sedia graffia il pavimento
Note: l’ideale sarebbe dare ogni presentazione separatamente
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Materiale: tappeto, porta-tappeti, spazio libero sul pavimento
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come trasportare, srotolare e arrotolare un tappeto” . il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo . andare al porta-tappeti
2. Analisi dei movimenti – trasportare
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come trasportare, un tappeto” . mostrare la presa a C della mano tenute in verticale col pollice verso l’alto . usando la presa a C mettere una mano verso il fondo e una verso l’estremità superiore del rotolo, assicurandosi di tenere fermo il lembo di apertura . rimuovere il tappeto dal porta-tappeti sollevandolo verticalmente . trasportare il tappeto continuando a tenerlo in verticale: se è leggero continuando a tenerlo con le due mani a C, se è pesante avvolgendo la parte superiore nell’incavo del gomito col braccio piegato e l’estremità inferiore tenuta col palmo della mano . il rotolo deve stare al centro del corpo . ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino . se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
2. Analisi dei movimenti – srotolare
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come srotolare un tappeto” . il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo . trasportare un tappeto in un luogo non occupato da cose o persone . appoggiare il tappeto sul pavimento, in verticale di fronte a sé, con il lembo di apertura rivolto verso sinistra . inginocchiarsi sul pavimento e mettere il rotolo in orizzontale, col lembo di apertura davanti a noi . appoggiare la mano destra sul rotolo e la mano sinistra sul bordo iniziale del tappeto . srotolare il tappeto verso destra con la mano destra, mentre la sinistra continua a tenere il bordo . dopo che il tappeto è completamente steso, camminare attorno al tappeto per assicurarsi che non blocchi un percorso o disturbi gli altri . ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino . se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
2. Analisi dei movimenti – arrotolare
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come arrotolare un tappeto” . il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo . inginocchiarsi a un’estremità del tappeto . mostrare la presa a C della mano con le mani in orizzontale e i palmi rivolti verso il basso . prendere il bordo tra le mani e piegarlo verso il tappeto, con attenzione . iniziare ad arrotolare, con entrambe le mani, accertandosi che i bordi ai lati del tappeto siano allineati . alzarsi in piedi . ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino . se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
. riportare il tappeto al porta-tappeto . ringraziare il bambino per il suo lavoro . congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per srotolare, arrotolare e trasportare un tappeto
Obiettivi indiretti: preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente sviluppare la capacità di concentrazione coordinazione e controllo motorio, destrezza e coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri
Nomenclatura: arrotolare, srotolare, verticale, orizzontale, bordo, ecc.
Punti di interesse: la rotazione del polso. L’invito a trasportare, srotolare, arrotolare un tappeto. I tappeti e il loro colore. I bordi del tappeto. Estrarre il tappeto dal contenitore con due mani senza che si srotoli
Controllo dell’errore: il tappeto si srotola nel rimetterlo nel porta-tappeti. Il tappeto è arrotolato in modo disordinato
Variazioni ed estensioni: arrotolare i tovaglioli, arrotolare i calzini, arrotolare le tovagliette
Note
. i tappeti servono per le attività che non possono essere svolte al tavolo . se qualcosa può essere fatto sul tavolo e c’è spazio, dovrebbe essere fatto lì . il tappeto deve essere trattato come un tavolo: non camminarci sopra, sedervisi sopra, saltarci sopra ecc. . l’ideale sarebbe dare ogni presentazione separatamente
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
“La mano è quell’organo fine e complicato nella sua struttura, che permette all’intelligenza non solo di manifestarsi, ma di entrare in rapporti sociali con l’ambiente: l’uomo si può dire, prende possesso dell’ambiente con la sua mano e lo trasforma sulla guida dell’intelligenza, compiendo così la sua missione nel gran quadro dell’universo”. (Maria Montessori, Il segreto dell’infanzia)
L’ elenco degli esercizi di vita pratica presenti in questo manuale non può essere considerato completo. La classificazione degli esercizi è puramente orientativa e uno stesso esercizio può essere considerato come appartenente a più di una categoria.
Ogni esercizio ha le sue caratteristiche distintive e deve essere presentato separatamente.
Gli esercizi possono essere considerati anche come perfezionamento graduale di un dato movimento, attraverso l’utilizzo di materiale diversi. Questo vale, ad esempio, per i diversi tipi di presa della mano.
L’indicazione dell’età adatta per la presentazione non è nulla di più che un suggerimento. Ogni bambino progredisce nel suo sviluppo coi propri tempi, ed è nostra responsabilità osservare le sue abilità ed i suoi bisogni prima di presentare un esercizio. L’obiettivo della pedagogia montessoriana è quello di aiutare il bambino a fare nel modo più perfetto possibile ciò che comunque farebbe seguendo i suoi impulsi naturali, ma non così perfettamente.
Inoltre, uno stesso esercizio ha valenze diverse se presentato a tre o a cinque anni. Ad esempio, a tre anni un bambino non è particolarmente interessato ad avere un tavolo pulito, ma è affascinato dai movimenti e dal processo che portano alla sua pulizia: il bambino più piccolo è chiamato all’attività dal processo e non dal risultato. I bambini più grandi, invece, scelgono di dedicarsi ad un esercizio di vita pratica perché desiderano giungere al risultato finale: sono chiamati dal risultato e non dal processo.
Nel suo libro “La mente del bambino. Mente assorbente” Maria Montessori scrive: “Il periodo più importante della vita è quello tra la nascita ed i sei anni e non quello degli studi universitari. Quindi, questo è il momento in cui il più grande strumento dell’uomo, l’intelligenza, si forma. Non solo la sua intelligenza; ma tutte le sue capacità psichiche … In nessun’altra età un bambino ha più bisogno di un aiuto intelligente, e qualsiasi ostacolo che impedisca il suo lavoro creativo diminuirà le possibilità che ha di raggiungere la perfezione “.
Il vero scopo dell’educazione è coltivare nel bambino il desiderio di imparare.
Anche se le attività di vita pratica possono sembrare semplici e banali, sono in realtà una parte molto importante della didattica Montessori perché aiutano il bambino a perfezionare movimenti e coordinazione, capacità di concentrazione e attenzione.
Quando il bambino è assorbito in un’attività come la pulizia di un tavolo, la sua capacità di concentrazione si rinforza. Gli esercizi di vita pratica lo aiutano gradualmente a prolungare il tempo durante il quale può focalizzare la sua attenzione durante un’attività specifica.
E quando si dedica ad una sequenza di azioni da ripetere, migliora le sue capacità di attenzione. Infine, impara buone abitudini di lavoro portando a termine ogni attività iniziata e riponendo tutti i materiali al termine del suo lavoro.
Le attività di vita pratica hanno lo scopo ultimo di sviluppare l’autonomia e la fiducia in se stessi dei bambini, sia fisicamente che intellettualmente. Attraverso questi esercizi, il bambino acquisisce le abilità che gli permettono di partecipare alle attività degli adulti e raggiungere l’indipendenza. Gli esercizi di vita pratica offrono basi e fondamenta affinché il bambino si muova con successo nel suo ambiente, e rispondono ai bisogni dei bambini di ordine, movimento, esplorazione sensoriale. Attraverso gli esercizi di vita pratica i bambini hanno la libertà e la capacità di esercitare la loro volontà nel loro ambiente. Tutti gli esercizi di vita pratica insegnano ai bambini grazia, cortesia, pazienza e rispetto. Gli esercizi di vita pratica sono quindi mezzi per uno sviluppo umano completo.
Le presentazioni possono apparire eccessivamente dettagliate. Secondo il pensiero di Maria Montessori, più precisamente mostriamo un’attività a un bambino piccolo, più essa diventerà per lui interessante, e più vorrà imitare i nostri movimenti. Il bambino non solo ha un intenso interesse per questi movimenti dettagliati, ma è dotato di una capacità speciale di fissarli, cioè renderli abituali, con una facilità e una spontaneità che non si ripeterà mai più nelle fasi successive della sua vita.
È estremamente importante prepararsi adeguatamente prima di presentare un esercizio ai bambini, studiando con attenzione i movimenti da eseguire ed utilizzando il minor numero di parole possibile.
Quando si presenta un esercizio di vita pratica bisogna accertarsi che le nostre mani siano ben visibili. Per questo se siamo destrimani il bambino si siederà alla nostra sinistra, se siamo mancini alla nostra destra.
Per semplicità nel manuale si parla di mano sinistra e mano destra, intendendo con questo la mano non dominante e la mano dominante. Adattate le presentazioni al vostro caso specifico.
Ho aggiunto alle presentazioni la denominazione inglese dell’esercizio, per agevolare le ricerche in rete (in questa lingua le risorse a disposizione sono sterminate). Anticipare la denominazione con la parola “Montessori” raffina la ricerca.
Ove possibile ho aggiunto link a video disponibili nel web.
Per quanto riguarda le immagini, cliccare sulla foto per accedere alla fonte originale.
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Come spiegato qui, gli esercizi di vita pratica possono essere considerati come perfezionamento graduale di un dato movimento, attraverso l’utilizzo di materiale diversi.
Questo vale, ad esempio, per i diversi tipi di presa della mano:
. presa palmare con tutte le dita opposte al palmo (spugna, pallina, ecc.)
. presa a C della mano col pollice opposto a palmo e quattro dita (bicchiere, siringa per ungere la carne, maniglia della porta, ecc.)
. presa a C delle dita con le quattro dita piegate e il pollice sull’indice (manico di una tazza o di una brocca, ecc.)
. pinza a cinque dita, col pollice opposto alle quattro dita (pinze da insalata, ecc.)
. pinza a tre dita, col pollice opposto a indice e medio (pinzette, contagocce, pomelli ecc.)
. pinza a due dita, col pollice opposto all’indice (capocchie di spilli, oggetti minuti, ecc.)
. presa a tre dita, col pollice opposto all’indice e il medio che fa da appoggio (cucchiaio, strumenti di scrittura, ecc.)
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Elenco degli esercizi e delle attività di vita pratica (scorri la pagina e clicca per leggere i singoli articoli già pubblicati)
Do it yourself: costruire i materiali necessari per le attività di vita pratica (scorri la pagina e clicca per leggere i singoli articoli già pubblicati)
Appendice: la teoria alla base delle attività di vita pratica (scorri la pagina e clicca per leggere i singoli articoli già pubblicati)
Bibliografia (scorri la pagina )
Elenco degli esercizi e delle attività di vita pratica
1. Movimenti elementari ed esercizi preliminari
Arrotolare e srotolare
Srotolare, arrotolare e trasportare un tappeto
Arrotolare un tovagliolo
Tovagliolo e portatovagliolo
Tirare l’argilla col mattarello
Muoversi nello spazio
Stare in piedi
Camminare intorno a un tappeto
Sedersi e alzarsi dal pavimento
Sedersi e alzarsi dalla sedia
Sedersi al tavolo e alzarsi
Trasportare
Trasportare una sedia
Trasportare un tavolo
Trasportare un vassoio o un cestino
Trasportare un secchio
Riempire, trasportare, svuotare una brocca
Trasportare un bicchiere d’acqua
Trasportare le forbici e altri oggetti appuntiti
Trasportare una pila di panni piegati
Passarsi una campanella di mano in mano
Maneggiare i libri
Prendere un libro dallo scaffale
Mettere un libro sullo scaffale
Aprire e chiudere un libro
Girare le pagine di un libro
Al lavandino
Riempire un contenitore al lavandino
Vuotare un contenitore nel lavandino
Trasferire e travasare
Trasferimento di oggetti
Trasferimento di uova
Trasferimento di monetine
Mettere le monetine nel salvadanaio
Trasferimento di spilli da un puntaspilli ad un altro
Trasferimento di spilli da una ciotola a uno spargizucchero
Trasferimento di sostanze secche da brocca a brocca
Trasferimento di sostanze secche da brocca a ciotola
Trasferimento di sostanze secche da brocca a caraffa
Trasferimento di sostanze secche con l’imbuto
Trasferimento di sostanze secche col cucchiaio
Trasferimento di oggetti col colino
Travasi di liquidi da brocca a brocca
Travasi di liquidi da brocca a bicchiere
Travasi di liquidi da brocca a caraffa
Travasi di liquidi con l’imbuto
Versare liquidi fino al segno
Riempire bicchieri a livelli diversi
Riempire bicchieri identici allo stesso livello
Riempire bicchieri diversi allo stesso livello
Prelevare acqua da un secchio
Riempire piccoli flaconi di plastica
Teiera e tazzina
Travasi con la siringa per ungere la carne
Travasi con la siringa
Travasi col contagocce
Trasferimento di acqua su un portasapone a ventose col contagocce
La ruota dei colori
Travasi con la spugna
Travasi con la spugna fino al segno
Strizzare le spugnette con lo spremiaglio
Travasi con un panno
Usare le pinze
Mollette da bucato sul bordo di un cestino
Punzonatrice per carta
Pinze e pompon
Pinze e noci
Pinze e biglie
Trasferire semi o perline con la pinzetta per sopracciglia
Raggruppamento di oggetti con le pinze
Usare le pinze per lumache
Bacchette cinesi
Pinza per polpette
Usare la graffettatrice
Tendere e tirare
Arricciare i nastri
Usare un elastico per fermare un foglio arrotolato
Geopiano
Sfilacciare un tessuto
Piegare
Piegare un tovagliolo di carta
Piegare gli asciugamani
Piegare la stoffa
Imbustare una lettera
Piegare un grembiule
Piegare un guanto da spolvero
Aprire e chiudere
Aprire una porta
Chiudere una porta
Aprire e chiudere una finestra
Aprire e chiudere un cassetto
Prelevare e reinserire i cassetti dei cofanetti
Aprire e chiudere bottiglie
Aprire e chiudere bottiglie con tappi di diverso tipo
Aprire e chiudere vasetti con coperchio a vite
Aprire e chiudere scatole diverse
Aprire e chiudere contenitori vari
Usare una pattumiera a pedale
Apriscatole
Montare e smontare una torcia elettrica
Premere
Accendere e spegnere la luce
Gioco dei chiodini
Arance e chiodi di garofano
Spezzare gli spaghetti
Punteggiare la carta
Carteggiare
Usare una graffetta
Setacciare la farina
Battere
Mortaio e pestello: macinare gusci d’uovo
Mortaio e pestello: macinare le spezie
Sgusciare le noci col martello
Usare il martello
Avvitare
Girare oggetti con la schiumarola
Spremere le arance
Viti e bulloni ad alette
Viti e bulloni
Blocco per viti e bulloni
Chiavi e lucchetti
Usare lo schiaccianoci a vite
Macinapepe
Usare il cacciavite
Avvitare e svitare con cacciavite diversi
Temperare una matita col temperino
Accendere e spegnere
Spegnere una candela
Accendere un fiammifero
Tagliare
Usare le forbici
Tagliare sulle linee
Tagliare un filo
Tagliare la pasta da modellare
Usare il tagliacarte
Affettare
Affettare frutta e verdura
Affettare le uova sode
Sgranare e sbucciare
Sgranare senza utensili
Sbucciare un mandarino
Sbucciare una banana
Sbucciare le uova sode
Sbucciare le arachidi
Sbucciare col pelapatate
Grattugiare
Sale colorato
Grattugiare il sapone
Grattugiare il pane
Grattugiare le carote
Ruotare
Frusta da cucina
Temperare una matita col temperamatite a manovella
Frullino a manovella
Montare gli albumi
Trapano manuale a ingranaggi
Arrotolare e srotolare il filo
Spalmare
Spalmare
Misurazione di sostanze secche
Incollare e scollare
Collage con forme di carta preincollata
Scollare un francobollo
Incollare con la colla stick
Incollare con la spugna incollante
Incollare con colla e pennello
Incollare materiali diversi dalla carta
Tracciare
Usare il righello per tracciare linee
Ricalcare un disegno
Infilare
Ganci da tenda
Spiedini di frutta
Infilare le perle
Braccialetti con scovolini
Braccialetti e collane di perle
Orecchini con perno
Infilare un ago
Tessere
Intrecciare
Fare una cordicella
Tavoletta dell’intreccio
Annodare
Fare un nodo
Rilegare un libretto
Fare il nodo al filo per cucire
Nodo a bocca di lupo
Fare un fiocco
Cucire
Carte da cucire
Cucire con- ago e filo
Cucire un bottone
Telaio da ricamo
2. Prendersi cura dell’ambiente: al chiuso
Organizzare
Il ciclo di lavoro
Dipingere al cavalletto
Cambiare il rotolo di carta igienica
Appaiamento di oggetti
Raggruppamento di oggetti
Suddividere le posate
Apparecchiare la tavola
Spolverare
Spolverare col guanto da polvere
Spolverare col piumino
Spolverare con un panno
Spolverare oggetti col pennello
Spazzolare
Spazzolare un tappeto
Spazzolare le patate
Spazzare
Usare scopino e paletta
Spazzare il pavimento con scopa e paletta
Spazzare la moquette o un grande tappeto con una scopa a spinta
Raccogliere i chiodi col magnete
Lucidare
Lucidare il vetro
Pulire i vetri delle finestre o grandi specchi
Lucidare il metallo
Lucidare le monetine
Lucidare il legno
Lavare
Lavare un pennello
Lavare un sasso
Lavare e lucidare le conchiglie
Lavare una bambola
Lavare i piatti
Lavare il pavimento
Asciugare una pozza d’acqua
Lavare una lavagna
Lavare un vassoio
Lavare un tavolo
Curare le piante
Spolverare una pianta
Lucidare le foglie
Innaffiare le piante
Cura delle piante d’appartamento
Raccogliere i fiori in giardino
Fare composizioni floreali
Cambiare l’acqua ai fiori
Curare gli animali domestici
Dar da mangiare ai pesci
3. Prendersi cura dell’ambiente: all’aperto
Cura delle piante da giardino
Spazzare le foglie
Raccogliere rifiuti in giardino
Rastrellare le foglie
Semina in vaso
Semina nel terreno
Spalare la neve
Lavare i giocattoli in giardino
4. Prendersi cura di se stessi
Igiene
Lavarsi le mani
Lavarsi il viso
Lavarsi i denti
Pettinare e spazzolare i capelli
Starnutire
Tossire
Soffiarsi il naso
Abbigliamento
Lavare le scarpe
Lucidare le scarpe
Piegare i vestiti
Fare la valigia
Appaiare e arrotolare i calzini
Spazzolare i vestiti
Fare il bucato
Stirare
Vestirsi e spogliarsi
Indossare il cappotto
Togliersi il cappotto
Appendere il cappotto
Appendere abiti a una gruccia
Indossare scarpe e stivali da pioggia
Indossare i pantaloni
Telaio delle allacciature: chiusure a strappo (velcro)
Telaio delle allacciature: bottoni automatici
Telaio delle allacciature: bottoni grandi
Telaio delle allacciature: bottoni piccoli
Telaio delle allacciature: cerniera
Telaio delle allacciature: ganci e occhielli
Telaio delle allacciature: cinturini
Telaio delle allacciature: nastri
Telaio delle allacciature: lacci
Telaio delle allacciature: lacci e ganci
Usare una spilla di sicurezza
Telaio delle allacciature: spille di sicurezza
Telaio delle allacciature: bottoni in pelle
5. Prendersi cura degli altri
Servire l’insalata
Servire le uova sode
Popcorn a microonde
Preparare una tisana
Preparare e servire uno spuntino
Do it yourself
Guanto di spugna
Grembiule per bambini
Spolverino per le piante
Appendice
Gli esercizi di vita pratica
La responsabilità dell’adulto
La preparazione dell’ambiente
La presentazione
L’osservazione
I campi di influenza degli esercizi di vita pratica
un flacone contagocce riempito con acqua e colorante alimentare rosso,
un flacone contagocce riempito con acqua e colorante alimentare blu,
un flacone contagocce riempito con acqua e colorante alimentare giallo,
la ruota dei colori plastificata,
stuzzicadenti o puntine su di un piattino,
un piattino vuoto per gli stuzzicadenti o le puntine usati,
una spugnetta (circa 5 centimetri),
1 foglio di carta casa priva di decorazioni o carta assorbente bianca,
un pennarello per scrivere il proprio nome sulla carta.
Un tavolo e due sedie
Il mio materiale pronto è disponibile per il download e la stampa solo per gli abbonati:
Presentazione
1. Preparazione diretta
invitare il bambino in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro la ruota dei colori”
il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
trasportare il vassoio e posarlo sul tavolo lungo il margine superiore, al centro
sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
allentare i tappi dei tre flaconi contagocce lasciandoli sui rispettivi flaconi, in modo che siano pronti per l’uso
scrivere il proprio nome sul foglio di carta assorbente e metterlo sul tavolo, a sinistra
mettere davanti a noi la ruota dei colori plastificata scelta, con i quattro punti blu in alto
2. Analisi dei movimenti
ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
prendere il flacone del blu dal vassoio e posarlo a destra della ruota in alto (per evitare rovesciamenti)
prelevare il liquido col contagocce e mettere una goccia di blu sul primo pallino blu della ruota. La punta del contagocce deve essere tenuta molto vicina alla sagoma, ma senza toccarla
ripetere col secondo pallino
far notare che la mano che tiene il contagocce non tocca mai toccare la ruota, per non danneggiare le gocce colorate già spremute
ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
dopo aver completato il lavoro con i punti blu, riavvitare il tappo al flacone e rimetterlo sul vassoio
prendere il flacone del rosso dal vassoio e posarlo a destra della ruota in alto (per evitare rovesciamenti)
prelevare il liquido col contagocce e mettere una goccia di rosso sul primo pallino rosso della ruota. La punta del contagocce deve essere tenuta molto vicina alla sagoma, ma senza toccarla
ripetere col secondo pallino
far notare che la mano che tiene il contagocce non tocca mai toccare la ruota, per non danneggiare le gocce colorate già spremute
ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
dopo aver completato il lavoro con i punti rossi, riavvitare il tappo al flacone e rimetterlo sul vassoio
prendere il flacone del giallo dal vassoio e posarlo a destra della ruota in alto (per evitare rovesciamenti)
prelevare il liquido col contagocce e mettere una goccia di giallo sul primo pallino giallo della ruota. La punta del contagocce deve essere tenuta molto vicina alla sagoma, ma senza toccarla
ripetere col secondo pallino
far notare che la mano che tiene il contagocce non tocca mai toccare la ruota, per non danneggiare le gocce colorate già spremute
ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
dopo aver completato il lavoro con i punti gialli, riavvitare il tappo al flacone e rimetterlo sul vassoio
dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
prendere dal vassoio il piattino degli stuzzicadenti e il piattino vuoto, e posizionarli a destra della ruota dei colori
prendere il primo stuzzicadenti per un’estremità, tenerlo in verticale e usarlo per mescolare le gocce di colore sui quattro punti blu in alto, per formare un’unica macchia. Non oltrepassare i confini esterni dei quattro punti per non invadere quelli vicini. Non toccare mai la ruota con la mano
mettere lo stuzzicadenti usato sul secondo piattino
ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino, procedendo in senso orario e usando per ogni gruppo uno stuzzicadenti diverso
se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
quando tutti i gruppi di punti sono stati mescolati, rimettere i piattini sul vassoio
prendere il foglio di carta assorbente
posizionare lentamente e con molta cautela il foglio sulla ruota dei colori e premere delicatamente
attendere
quando le macchie di colore sono completamente passate sulla carta assorbente, rimuoverla lentamente
ammirare il proprio lavoro
3. Conclusione
al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino
appendere ad asciugare il foglio di carta assorbente
con la spugna asciugare eventuali tracce di colore rimaste sulla ruota dei colori e rimetterla sul vassoio
andare al lavandino, lavare la spugna e riportarla sul vassoio
rifornire il vassoio con un foglio di carta assorbente pulita
riportare il vassoio allo scaffale
ringraziare il bambino per il suo lavoro
congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti
isolare le abilità necessarie per usare un contagocce facendo cadere una goccia sola alla volta, esplorare i colori primari, secondari e terziari
Obiettivi indiretti
raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente
Nomenclatura
contagocce, tettarella, stuzzicadenti, il nome dei colori, ecc.
Punti di interesse
l’acqua colorata che viene risucchiata e soffiata fuori dal contagocce una goccia alla volta, i quattro punti blu in alto, non toccare mai la ruota con la mano quando si usa il contagocce o lo stuzzicadenti, attendere che la carta assorba i colori, assistere alla formazione dei colori secondari e terziari
Controllo dell’errore
il bambino non riesce ad utilizzare il contagocce, preme troppo o troppo poco, non cambia stuzzicadenti o puntine ad ogni mescolamento sporcando i colori
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
le strisce di carta possono essere stampate o disegnate a mano su cartoncini colorati. E’ consigliabile usare un colore diverso di cartoncino per ogni motivo. Le linee, nei primi esercizi, devono essere piuttosto spesse, poi si assottigliano man mano che si progredisce.
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Lo schema di progressione è questo:
1. linee rette . linee rette orizzontali ben distanziate tra loro (strisce molto strette – linee grosse) . linee rette orizzontali ben distanziate tra loro (strisce strette – linee grosse) . linee rette orizzontali ben distanziate tra loro (strisce larghe – linee grosse) . una linea retta verticale (strisce strette – linee grosse) . una linea retta verticale (strisce strette – linee fini) . due linee rette verticali (strisce strette – linee fini) . linee rette orizzontali ravvicinate (strisce molto strette – linee fini) . linee rette orizzontali ravvicinate (strisce strette – linee fini) . linee rette orizzontali ravvicinate (strisce larghe – linee fini)
2. linee retteoblique . linee rette oblique ben distanziate tra loro (strisce molto strette – linee grosse) . linee rette oblique ben distanziate tra loro (strisce strette – linee grosse) . linee rette oblique ben distanziate tra loro (strisce larghe – linee grosse) . linee rette oblique ravvicinate (strisce molto strette – linee fini) . linee rette oblique ravvicinate (strisce strette – linee fini) . linee rette oblique ravvicinate (strisce larghe – linee fini) . linee rette oblique ravvicinate (rettangoli di carta – linee fini)
3. angoli . linee a V ben distanziate tra loro (strisce strette – linee grosse) . linee a V ben distanziate tra loro (strisce larghe – linee grosse) . linee a V ravvicinate (strisce strette – linee fini) . linee a V ravvicinate (strisce larghe – linee fini) . una linea a zig-zag verticale (strisce strette – linee grosse) . una linea a zig-zag verticale (strisce strette – linee fini)
4. linee curve (più difficili perché richiedono che la carta venga spostata continuamente) . linee curve ben distanziate tra loro (strisce larghe – linee grosse) . linee curve ben distanziate tra loro (strisce larghe – linee fini) . linee curve ravvicinate (strisce strette – linee grosse)
5. linee ondulate . linee ondulate ben distanziate tra loro (strisce strette – linee grosse) . linee ondulate ben distanziate tra loro (strisce larghe – linee fini) . una linea ondulata verticale (strisce strette – linee grosse) . una linea ondulata verticale (strisce larghe – linee fine) . una linea ondulata verticale (strisce strette – linee fine)
6. merli . linea a merli (strisce strette, linea fine)
7. linee miste . linea mista (strisce strette, linea grossa) . linea mista (strisce strette, linea fine)
Questa è un’interessante variante dell’esercizio 7:
8. forme geometriche . linee grosse . linee sottili . forme assortite (strisce strette, linea fine)
9. ritaglio di fogli piegati a metà . forme geometriche simmetriche . disegni simmetrici
Successivamente i bambini ritagliano contorni di immagini complesse e immagini da riviste.
L’assortimento va conservato ordinatamente su di un vassoio o in una scatola divisa in scomparti, o in scatoline sul ripiano di uno scaffale.
Presentazione generale
Con questi esercizi il bambino deve tagliare il cartoncino guidando il percorso delle forbici sulle linee. Ogni striscia e quadrato va presentato al bambino individualmente per evidenziare il procedimento da seguire, soprattutto quando l’esercizio comporta lo spostamento del cartoncino tra le mani.
Materiali
l’assortimento di strisce e quadrati, un vassoio contenente un paio di forbici a misura di bambino (fornire forbici apposite per i bambini mancini), una scatola o ciotola per i ritagli, una busta (se il bambino vuole portare i ritagli a casa)
Presentazione
invitare il bambino e dare il nome dell’attività “Ti mostro come tagliare lungo le linee”
cercare il consenso del bambino con lo sguardo
accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
rifornire il vassoio con una delle strisce
trasportare il vassoio e posarlo al centro del tavolo
prendere il cartoncino e metterlo davanti a noi, a destra
con indice e medio uniti, tracciare una delle linee lentamente
invitare il bambino a tracciare una delle linee con le sue dita
prendere le forbici dal vassoio e impugnarle correttamente per ricordare la lezione preliminare sul taglio della carta
prendere la ciotola dei ritagli e metterla davanti a noi (cioè a sinistra del cartoncino)
prendere nuovamente le forbici, come spiegato, con la mano destra
con la sinistra prendere una striscia di cartoncino e tenerla con pollice e indice a circa quattro centimetri dalla prima linea da tagliare (con il pollice in alto per fermare meglio la striscia durante il taglio). Piegare nel palmo medio indice e mignolo, a pugno, per evitare di tagliare le dita insieme al cartoncino
tenendo le mani sopra alla ciotola, aprire le forbici quanto basta in base alla lunghezza e la forma della linea da tagliare e inserire il cartoncino tra le lame (nella V delle forbici sulla linea da tagliare). Non usare l’intera lunghezza delle lame, ma soltanto la parte dalla punta a quanto occorre per tagliare
non distogliere mai l’occhio dalla linea da tagliare
chiudere le lame per tagliare lungo la linea
quando necessario, in base alla forma della linea sul cartoncino, chiudere le forbici sul cartoncino con delicatezza, in modo tale da non tagliare la carta, ma soltanto trattenerla tra le lame
tenendo la striscia con le lame delle forbici, spostare il cartoncino nella direzione che può permettere di continuare il taglio sulla linea. Spostare sempre il cartoncino in modo che la linea da tagliare si trovi davanti a noi: quando gli occhi si concentrano sulla linea a tagliare, il cervello muove correttamente le mani
con l’ultimo taglio far cadere il ritaglio nella ciotola
invitare il bambino a ripetere l’esercizio tagliando le linee successiva, fino a tagliare completamente il cartoncino seguendo tutte le linee
se necessario, ricordare al bambino di tenere il gomito del braccio che tiene le forbici accosto al corpo
al termine il bambino rimette le forbici e la ciotola sul vassoio
il bambino mette i ritagli nella busta (se vuole portarli a casa)
se lo si ritiene necessario, ricordare insieme al bambino le regole di sicurezza per l’uso delle forbici
riportare il vassoio sullo scaffale
Obiettivi diretti
isolare le abilità necessarie per tagliare e manipolare le forbici seguendo un percorso specifico
Obiettivi indiretti
raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri, stabilire una relazione di fiducia tra bambino e adulto
Nomenclatura
forbici, lame, impugnatura, manici, anelli, punte, alto, basso, gomito, ecc.
Controllo dell’errore
il bambino non riesce a tagliare il cartoncino, il bambino non rispetta le regole di sicurezza previste per l’uso delle forbici
Punti di interesse
il modo corretto di tenere le forbici, spostare indietro le dita che tengono il cartoncino, usare solo la lunghezza della lama che serve, i diversi modelli da ritagliare, il rumore della carta e delle forbici, la precisione di taglio, non distogliere mai gli occhi di modo che il cervello possa dire alla mano dove tagliare
Note
i ritagli possono trovare molti impieghi, ad esempio possono essere raccolti nel vassoio per il collage, essere usati per lavori di smistamento (per colore, per grandezza, per forma, ecc.), essere usati per l’esercizio con scopino e paletta, e anche essere portati a casa in una busta
Varianti ed estensioni
usare carta sempre più sottile, usare gli stessi modelli rimpiccioliti, usare altri materiali per tagliare (tessuto, nastro, ecc.), fare fiocchi di neve, girandole, lanterne cinesi, ecc. Man mano che i bambini sviluppano la loro destrezza nell’uso delle forbici, sperimentano la soddisfazione di padroneggiare un’importante abilità nella vita di ogni giorno.
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
un vassoio contenente un paio di forbici a misura di bambino (predisporne di apposite per i bambini mancini), strisce di cartoncino colorato (larghe circa 2 cm e lunghe dai 15 ai 20 cm), una ciotola per i ritagli e una busta se il bambino desidera portare a casa alcuni dei suoi ritagli
Presentazione
. invitare il bambino e dare il nome dell’attività “Ti mostro come usare le forbici”
. cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
. trasportare il vassoio su di un tavolo
. mostrare al bambino come impugnare correttamente le forbici
. se le forbici hanno anelli grandi infilare il pollice nell’anello superiore, medio anulare e mignolo nell’anello inferiore, e l’indice appoggiato all’esterno dell’impugnatura
. se le forbici hanno anelli piccoli, infilare il pollice nell’anello superiore, il medio nell’anello inferiore, l’indice appoggiato all’esterno dell’impugnatura, e anulare e mignolo chiusi verso il palmo
. se le forbici hanno anelli di misure diverse, l’anello piccolo sta in alto ed è per il pollice
. le forbici stanno in orizzontale con le punte delle lame rivolte all’esterno (non verso di noi)
. il gomito del braccio che tiene le forbici deve stare accosto al corpo: in questo modo sarà la mano del bambino a lavorare e rafforzarsi, senza l’aiuto del busto
. mostrare al bambino come aprire e chiudere le forbici, allontanando e riavvicinando gli anelli dell’impugnatura
. per ricordare che il pollice sta sopra e le altre dita sotto, possiamo dire che il pollice è l’autista, e sta davanti, mentre le altre dita sono i passeggeri che stanno insieme dietro
. posare le forbici sul vassoio
. invitare il bambino a impugnarle, aprirle e chiuderle, quindi a rimetterle sul vassoio
. prendere la ciotola dei ritagli e metterla davanti a noi
. prendere nuovamente le forbici, come spiegato, con la mano destra
. con la sinistra prendere una striscia di cartoncino e tenerla con pollice e indice a circa quattro centimetri dalla fine (con il pollice in alto per fermare meglio la striscia durante il taglio). Piegare nel palmo medio indice e mignolo, a pugno, per evitare di tagliare le dita insieme al cartoncino
. tenendo le mani sopra alla ciotola, aprire le forbici quanto basta in base alla larghezza della striscia e inserire il cartoncino tra le lame (non usare l’intera lunghezza delle lame, ma soltanto la parte dalla punta a quanto occorre per tagliare)
. chiudere le lame per tagliare un pezzo di cartoncino, facendo cadere il ritaglio nella ciotola
. continuare a tagliare fino a quando le forbici raggiungono le dita che tengono il cartoncino
. a questo punto chiudere le forbici sul cartoncino con delicatezza, in modo tale da non tagliare la carta, ma soltanto trattenerla tra le lame
. tenendo la striscia con le lame delle forbici, spostare le dita indietro, all’estremità finale della striscia
. riprendere il taglio della striscia fino a tagliarla completamente in piccoli pezzetti
. rimettere le forbici e la ciotola nel vassoio
. invitare il bambino a ripetere l’esercizio
. al termine rimettere tutto il materiale sul vassoio
. parlare delle regole di sicurezza per l’uso delle forbici (ripetere nel corso dell’anno)
. riportare il vassoio sullo scaffale
. invitare il bambino a ripetere l’esercizio tutte le volte che lo desidera
Regole di sicurezza per l’uso delle forbici
. ricordare insieme la lezione sul traporto delle forbici (tenendole con le punte rivolte verso il basso e l’impugnatura verso l’alto, con le mani chiuse sulle lame e vicine al corpo)
. appoggiare sempre le forbici, se non si stanno usando per tagliare
. non sedersi vicino ad altre persone quando si lavora con le forbici
. usare le forbici solo per tagliare
. non correre mentre si tengono le forbici in mano
. per passare le forbici a un’altra persona tenere le forbici per le lame unite e porgerle con l’impugnatura rivolta verso l’altra persona
. ricordare che le forbici sono appuntite e taglienti e possono creare incidenti a se stessi e agli altri
Obiettivi diretti
isolare le abilità necessarie per usare le forbici in sicurezza
Obiettivi indiretti
raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri, stabilire una relazione di fiducia tra bambino e adulto
Nomenclatura
forbici, lame, impugnatura, manici, anelli, punte, alto, basso, gomito, ecc.
Punti di interesse
il modo corretto di tenere le forbici, spostare indietro le dita che tengono il cartoncino, usare solo la lunghezza della lama che serve
Controllo dell’errore
il bambino non riesce a tagliare il cartoncino, il bambino non rispetta le regole di sicurezza previste per l’uso delle forbici
Variazioni ed estensioni
tagliare strisce di carta sempre più sottile, tagliare strisce di carta sempre più larghe, tagliare carta con motivi fantasia
Note
i ritagli possono trovare molti impieghi, ad esempio possono essere raccolti nel vassoio per il collage, essere usati per lavori di smistamento (per colore, per grandezza, per forma, ecc.), essere usati per l’esercizio con scopino e paletta, e anche essere portati a casa in una busta
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Un vassoio o una scatola quadrata con coperchio contenente 5 tovaglioli di cotone 25 x 25 cm, preparati con delle cuciture a contrasto che guidano le piegature (in genere bianco su rosso o rosso su bianco)
invitare il bambino dando il nome dell’attività “Ti mostro come si piega la stoffa”, e accompagnarlo allo scaffale dove è conservato il materiale
trasportare il vassoio e metterlo sul tavolo alla nostra sinistra
cercare il consenso del bambino con lo sguardo
Prima stoffa
una linea mediana, che divide il tovagliolo in due rettangoli
prendere dal vassoio la prima stoffa e porla davanti a noi, con la linea posta in orizzontale
lisciarla bene con la mano
con indice e medio uniti tracciare lentamente la cucitura da sinistra a destra
sollevare i due angoli inferiori e sovrapporli ai due angoli superiori (il bordo piegato rivolto verso di noi)
lisciare bene la stoffa piegata e porla a destra del vassoio
Seconda stoffa
due linee mediane, che dividono la stoffa in quattro quadrati
prendere dal vassoio la seconda stoffa e porla davanti a noi
lisciarla bene con la mano
con indice e medio uniti tracciare lentamente la cucitura orizzontale, da sinistra a destra
prendere i due angoli superiori e portarli verso il basso. Sovrapporli ai due angoli inferiori
stirare bene la piega con la mano destra, facendo combaciare bene i bordi della stoffa
lisciare bene la stoffa piegata
ruotare la stoffa verticalmente, in modo che il bordo piegato sia rivolto verso destra
mettere l’indice della mano sinistra sulla cucitura orizzontale, in corrispondenza del bordo piegato
con la mano destra portare gli angoli inferiori sugli angoli superiori
con entrambe le mani stirare bene le pieghe, facendo combaciare bene i bordi della stoffa
lisciare la stoffa piegata
mettere la stoffa piegata a destra della prima
Terza stoffa
una linea diagonale, che divide la stoffa in due triangoli
prendere dal vassoio la terza stoffa e porla davanti a noi, con la linea diagonale che scorre dall’angolo in alto a sinistra all’angolo in basso a destra
lisciarla bene con la mano
con indice e medio uniti tracciare lentamente la cucitura dall’alto verso il basso
sollevare l’angolo in alto a destra e sovrapporlo all’angolo in basso a sinistra
stirare bene la piega con la mano destra, facendo combaciare bene i bordi della stoffa
lisciare con cura la stoffa piegata
mettere la stoffa piegata a destra della seconda
Quarta stoffa
due linee diagonali, che dividono la stoffa in quattro triangoli
prendere dal vassoio la quarta stoffa e porla davanti a noi, con la linea diagonale che scorre dall’angolo in alto a sinistra all’angolo in basso a destra
lisciarla bene con la mano
con indice e medio uniti tracciare lentamente la cucitura dall’alto verso il basso
sollevare l’angolo in alto a destra e sovrapporlo all’angolo in basso a sinistra
stirare bene la piega con la mano destra, facendo combaciare bene i bordi della stoffa
lisciare con cura la stoffa piegata
con indice e medio uniti tracciare lentamente la seconda cucitura dall’alto verso il basso
sollevare l’angolo in alto a sinistra e sovrapporlo all’angolo in basso a destra
stirare bene la piega, facendo combaciare bene i bordi della stoffa
lisciare con cura
mettere la stoffa piegata a destra della terza
Quinta stoffa
senza linee
prendere dal vassoio la quinta stoffa e porla davanti a noi
lisciarla con cura con la mano
scegliere una delle quattro piegature apprese con le stoffe precedenti e riprodurla senza il supporto visivo delle cuciture
mettere la quinta stoffa piegata a destra della quarta
dopo aver piegato tutte e cinque le stoffe, aprirle una ad una, seguendo il procedimento inverso a quello della piegatura, e prendendo le stoffe da destra a sinistra
riporre via via le stoffe nel vassoio o nella scatola
riportare il vassoio allo scaffale
invitare il bambino a provare
Note: durante le presentazioni è importante
non parlare, per mantenere l’attenzione sui gesti.
Obiettivi diretti: imparare a piegare le stoffe
Obiettivi indiretti: coordinazione oculomotoria, raffinamento psicomotorio ,concentrazione, indipendenza, controllo del movimento. Capacità di riprodurre una sequenza. Preparazione indiretta per la geometria (assorbimento inconscio delle linee di divisione)
Punti di interesse: le linee cucite a contrasto sulle stoffe, i diversi modi di piegare le stoffe, far combaciare i bordi, le dimensioni e le forme che i quadrati fi stoffa possono assumere, ecc.
Controllo dell’errore: il bambino non segue le linee. Il bambino non sovrappone correttamente gli angoli o i margini della stoffa. Le stoffe sono stropicciate
Variazioni: piegare tovaglioli di carta, piegare stoffe di spessori diversi
Estensioni: piegare i calzini, i guanti, gli asciugamani, gli abiti. Fare una valigia. Lavorare ad un secondo set di stoffe da piegare
Piegare le stoffe: secondo set
Sesta stoffa
Due linee parallele che dividono la stoffa in tre rettangoli
Settima stoffa
Due linee parallele verticali e una mediana orizzontale che dividono la stoffa in sei rettangoli
Ottava stoffa
Due linee oblique che dividono la stoffa in tre triangoli
Nona stoffa
Quattro linee che dividono la stoffa in un quadrato e quattro triangoli
Insegna ai bambini come fare e ricevere complimenti;
alimenta l’autostima;
insegna ai bambini ad apprezzarsi a vicenda e lavorare insieme;
aiuta a riconoscere il bene negli altri
alimenta l’empatia e il senso di comunità.
Il gioco dei complimenti non è un passatempo, è una lezione. Purtroppo spesso gli insegnanti cadono nella tentazione di trattare tutti i giochi come esercizi di riscaldamento per l’apprendimento “reale” che dovrebbe avvenire dopo.
Regole del gioco
Il gioco dei complimenti implica alcune regole di base: . il complimento deve essere sincero e gentile e riguardare le azioni di qualcuno: non può riguardare l’aspetto personale o i vestiti . devi guardare la persona negli occhi mentre le fai un complimento.
Per chiedere a un bambino di fare un complimento ad un altro possiamo dire: “Gabriele, chi vuoi far sentire bene?” Dopo che il bambino ha fatto il suo complimento, possiamo dire: “Vedo che Azzurra sta sorridendo, vuol dire che l’hai fatta sentire bene” o anche “Gabriele sei un supereroe! Puoi rendere le persone felici!”
Variante 1
Durante il cerchio del mattino diciamo ai bambini che ci piacerebbe dedicare un momento per i complimenti ogni giorno per il tutto il mese. Chiediamo ai bambini: “Che cos’è un complimento?” I bambini più grandi risponderanno, ad esempio “È quando dici qualcosa di bello su qualcuno”. Diciamo: “Sì, e il miglior complimento è quando fai sapere a qualcuno che ti piace qualcosa che ha fatto. Possiamo fare complimenti sull’aspetto di qualcuno o sui suoi vestiti, ma il miglior è dirgli che ci piace qualcosa del suo comportamento” “Un’altra cosa che devi sapere sui complimenti è che quando qualcuno ti fa un complimento, devi guardarlo negli occhi e dirgli: “Grazie.” “Ora farò a ciascuno di voi un complimento camminando nel cerchio e fermandomi davanti a ciascuno di voi”. “Andrea, mi piace come aiuti i più piccoli ad indossare la giacca”. “Grazie” “Mattia, mi piace che sorridi sempre quando mi saluti.” “Grazie.” “Emma, mi piace come balli quando facciamo il gioco delle balene.” “Grazie.” …e così via, facendo complimenti e ricevendo ringraziamenti in cambio. “Ora tocca a voi farmi un complimento.” Si consiglia di iniziare con i bambini più grandi, così i più piccoli avranno molti esempi da seguire su come fare e ricevere un complimento. Diciamo: “Domani sarà il giorno dei complimenti per Andrea, e ognuno di noi le farà un complimento. Faremo a turno fino a quando tutti avranno avuto la loro giornata di complimenti. ” Si consiglia di dire sempre il giorno prima chi sarà il bambino che riceverà i complimenti, per dare modo agli altri di pensare a cosa dire. Fa davvero bene sentire 20 o più persone dire qualcosa di sincero e gentile su di te! Nel giro di pochi giorni, introducendo il momento dei complimenti, l’atmosfera di classe si ingentilisce. I bambini, nel loro giorno dei complimenti, si sentono speciali e sembrano camminare sollevati da terra e tutti si comportano in modo più paziente l’uno con l’altro.
Variante 2
Prepariamo un piccolo pacchettino confezionato con cura e con un bel fiocco. Diciamo: “C’è un regalo che possiamo fare ai nostri amici e che non costa soldi: un complimento”. Chiediamo ad ogni bambino a turno di passare il pacchetto a un altro bambino accampagnandolo ad un complimento. Chiediamo ai bambini come li ha fatti sentire aver detto qualcosa di carino a qualcuno e di come sia fare sia ricevere un complimento faccia sentire bene.
Variante 3
I bambini formano un grande cerchio e l’insegnante tiene in mano una palla o un anello di corda (tenere la palla o l’anello aiuta i bambini a concentrarsi e gestire meglio l’eventuale nervosismo). Dai la palla o l’anello a un bambino e chiedigli di entrare nel centro del cerchio. Gli altri, a turno, gli fanno un complimento. Invita i bambini a tenere il contatto visivo col bambino nel mezzo, dire il proprio nome e fargli un complimento specifico su qualcosa che ha fatto (ad esempio “Mi è piaciuto molto il modo in cui mi hai aiutato ad apparecchiare oggi.”). Il bambino che riceve i complimenti dovrebbe guardare l’altro negli occhi e ringraziarlo per le sue parole.
Variante 4 (per bambini che sanno leggere)
Ogni bambino (e l’insegnante) scrive il proprio nome su un foglietto di carta e lo mette in un contenitore, si mescolano i cartellini ed ognuno ne pesca uno. A turno ogni partecipante fa un complimento alla persona indicata nel cartellino che ha pescato.
Variante 5 (per bambini che sanno leggere)
Il gioco consiste nell’abbinare il giusto complimento al giusto destinatario. Per preparare questo gioco, scriviamo un complimento specifico per ogni bambino su dei pezzetti di carta. Bisogna essere il più specifici possibile per garantire che i giocatori possano abbinare il complimento al destinatario previsto. Le prime volte usiamo solo cinque foglietti alla volta e cinque bambini, più il bambino che deve indovinare. Chiedi a un bambino di venire da te e dagli i cartellini dei complimenti, poi chiedigli di leggere ogni complimento in silenzio e dare ogni cartellino allo studente per il quale secondo lui il complimento è stato scritto, il più rapidamente possibile. Dopo che il bambino ha abbinato i cartellini, consenti ai destinatari dei complimenti di leggere i foglietti che hanno ricevuto. Se i complimenti sono stati tutti distribuiti in modo appropriato, puoi tenere il tempo impiegato dal bambino. Ripeti il processo con gli altri bambini e se vuoi puoi premiare il bambino che abbina correttamente i complimenti nel più breve tempo possibile con un premio speciale.
Variante 6
In questa variante i bambini fanno complimenti agli altri mentre lanciano un sacchettino di stoffa riempito di fagioli. I bambini siedono in cerchio. Dai il sacchettino ad un bambino e digli che deve scegliere un altro bambino, fargli un complimento e poi lanciargli il sacchetto di fagioli. Continua così, permettendo a tutti i bambini di prendere e lanciare il sacchetto di fagioli mentre danno e ricevono complimenti.
Variante 7
In questa variante del gioco, dopo che un bambino ha fatto un complimento ad un altro, i due bambini si abbracciano. In effetti i complimenti che si scambiano i bambini possono essere un po’ troppo studiati e superficiali, ma l’abbraccio finale non può che essere autentico.
Esperimento scientifico: un termometro fatto in casa.
Scopo
Comprendere come funziona un termometro.
Età
Dai 9 anni.
Materiali
Acqua cannuccia trasparente plastilina o colla a caldo colorante alimentare bottiglia di plastica trasparente col tappo alcol denaturato un contagocce olio vaso col tappo imbuto.
Note di sicurezza
Finché usiamo i materiali ragionevolmente questa è un’attività molto sicura.
Presentazione
. Questo esperimento può essere presentato ad un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe
. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo
. spieghiamo ai bambini che questo esperimento ci farà comprendere come funziona un termometro
. nel vaso misceliamo una parte di acqua e una parte di alcol denaturato. Aggiungiamo del colorante alimentare. Dovremo preparare una quantità di soluzione che ci permetta di riempire completamente la bottiglia scelta, con un ciotolina di avanzo. Teniamo sempre coperta la soluzione, poiché l’alcol evapora molto facilmente
. versiamo la soluzione nella bottiglia evitando di farla traboccare
. per arrivare a riempirla fino al collo completiamo l’operazione con un contagocce. Teniamo coperta la soluzione col tappo o un bicchiere rovesciato
. inseriamo con delicatezza la cannuccia lasciando che almeno 10 centimetri di cannuccia rimangano fuori dalla bottiglia. La cannuccia non deve toccare il fondo della bottiglia e con la plastilina sigilliamo accuratamente la cannuccia attorno al collo della bottiglia
. se non abbiamo plastilina, possiamo praticare un foro nel tappo, far passare la cannuccia e sigillare tutto con la colla a caldo
. con il contagocce aggiungiamo nella cannuccia la soluzione che abbiamo tenuto da parte, di modo che nella cannuccia al di fuori della bottiglia ci siamo circa 5 centimetri di soluzione
. col contagocce inseriamo nella cannuccia poche gocce d’olio per isolare la soluzione alcolica e impedire che evapori
. possiamo fissare un pezzetto di cartoncino bianco alla cannuccia: questo ci permetterà di visualizzare meglio il liquido nella cannuccia, e ci permetterà di segnare il livello del liquido
. segniamo una tacca sul cartoncino per il termometro a temperatura ambiente
. mettiamo il termometro in una ciotola di acqua e ghiaccio e segniamo la tacca per il livello che il termometro raggiunge nella ciotola
. riportiamo il termometro a temperatura ambente, poi mettiamolo in un pentolino con acqua calda e segniamo la tacca per il livello che il termometro raggiunge nel pentolino
Chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.
Osservazioni e conclusioni
La piccola colonna d’aria fornita dalla cannuccia consente al liquido di espandersi verso l’alto quando l’ambiente si scalda. Infatti, avrai notato che il liquido è salito nella cannuccia quando hai immerso il termometro nell’acqua calda. Avrai anche notato che il liquido è sceso nella cannuccia quando hai immerso il termometro nell’acqua col ghiaccio. Tutta la materia è fatta di particelle e tutte queste particelle sono in costante movimento. L’energia coinvolta in questo movimento è chiamata energia cinetica. Quando la temperatura della materia diminuisce, le sue particelle si muovono più lentamente, si avvicinano tra loro e l’energia cinetica diminuisce. Quando la temperatura aumenta, le particelle nella soluzione del termometro si muovono più velocemente e si allontanano tra loro quindi la soluzione si espande e sale nelle cannuccia. Quando usi il termometro, trasferisci la temperatura e l’energia cinetica dell’esterno alla soluzione all’interno del termometro. La soluzione nel termometro cambia per adattarsi alle nuove condizioni della soluzione e i risultati sono visibili e possono essere misurati. L’alcol è un liquido molto volatile, cioè evapora molto rapidamente. È per questo che mentre costruisci il termometro devi coprire i contenitori. Il termometro inoltre smetterà di funzionare una volta tutto l’alcol sarà evaporato.
Far diminuire la pressione interna ad un bicchiere tramite combustione.
Età
Dai 9 anni.
Materiali
Due bicchiere identici fiammiferi candela carta igienica acqua.
Note di sicurezza
Insegnare ai bambini come utilizzare i fiammiferi in sicurezza. Eseguire l’esperimento lontano da materiali infiammabili e legarsi i capelli.
Presentazione
. Questo esperimento può essere presentato ad un piccolo gruppo di bambini o nell’intera classe
. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo
. spieghiamo ai bambini che questo esperimento dimostra che è possibile far diminuire la pressione interna ad un bicchiere facendo bruciare al suo interno una candela
. impiliamo 4 fogli di carta igienica uno sull’altro per ottenere un quadrato spesso di carta e ritagliamo al centro un foro circolare del diametro di almeno 3 cm
. mettiamo una candela al centro del primo bicchiere, eventualmente fissandola con della cera o un po’ di pasta da modellare
. mettiamo la carta sul bordo del bicchiere
. accendiamo la candela
. bagniamo la carta facendo gocciolare dell’acqua
. immergiamo il bordo del secondo bicchiere in una ciotola d’acqua e posiamolo capovolto sul primo bicchiere
. dopo un po’ di tempo la candela si spegnerà
perché la fiamma avrà consumato tutto l’ossigeno, e si sarà creato un vuoto parziale nei due bicchieri. Grazie a questo vuoto potremo sollevare i due bicchieri uniti tra loro:
Esperimento scientifico: una candela che succhia l’acqua.
Scopo
Dimostrare che la combustione consuma ossigeno.
Età
Dai 6 anni.
Materiali
Un piatto o un contenitore di plastica candeline da compleanno un vaso di vetro trasparente pasta da modellare acqua colorata.
Note di sicurezza
Insegnare ai bambini come utilizzare i fiammiferi in sicurezza. Eseguire l’esperimento lontano da materiali infiammabili e legarsi i capelli.
Presentazione
. Questo esperimento può essere presentato ad un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe
. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo
. spieghiamo ai bambini che questo esperimento dimostra che la combustione consuma ossigeno
. per fissare la candelina al piatto possiamo usare un po’ di cera fusa oppure una pallina di pasta da modellare. Mettiamo quindi una candela in verticale in mezzo al piatto
. riempiamo il piattino con acqua e accendiamo la candela
. capovolgiamo un vaso trasparente sulla candela accesa
. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni
. i bambini scopriranno che dopo alcuni secondi la candela si spegne, quindi il livello dell’acqua inizia a salire
. ripetiamo l’esperimento, ma questa volta con due candeline accese
. quando si spegneranno avranno risucchiato più acqua
. accendiamo tre candele e ripetiamo:
. proviamo con 5 candeline e un vaso più grande:
. quando si spegneranno avranno risucchiato tantissima acqua. L’effetto sarà velocissimo e davvero sorprendente
Osservazioni e conclusioni
Mentre le candeline bruciano all’interno del vaso, il calore fa espandere l’aria. Il vaso si riempie lentamente con l’aria calda che occupa più spazio rispetto all’aria fredda, quindi parte di essa fuoriesce dal vaso. Quando le candeline bruciano reagiscono con l’ossigeno presente nell’aria, questo riduce la quantità di ossigeno e aumenta la quantità di anidride carbonica nel vaso. L’ossigeno costituisce solo il 20% dell’aria e una candela smetterà di bruciare quando il livello di ossigeno scenderà a circa il 15%. Quando le candeline si spengono nel vaso, l’aria al suo interno si raffredda. Mentre l’aria si raffredda, la pressione all’interno del vetro diminuisce perché quando i gas si raffreddano si restringono. L’effetto del raffreddamento dei gas è molto maggiore della semplice perdita di ossigeno. Inoltre, parte dell’anidride carbonica formata dalla fiamma si dissolve nell’acqua, diminuendo ulteriormente la pressione. L’acqua al di fuori del vaso viene spinta nel vaso dalla pressione più alta dell’esterno rispetto all’interno del vaso.
Questo esperimento mostra una reazione da ossidazione e la pressione dell’aria.
Materiali
Pagliette non saponate aceto una bottiglia di vetro trasparente un palloncino.
Età
Dai 6 anni.
Note di sicurezza
Finché usiamo ragionevolmente i materiali questa è un’attività molto sicura.
Presentazione
. Questo esperimento può essere presentato a un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe
. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo
. spieghiamo ai bambini che questo esperimento mostra una reazione di ossidazione
. prendiamo alcuni fili di lana d’acciaio da una paglietta e mettiamoli in una bottiglia di vetro trasparente
. versiamo dell’aceto (o succo di limone) sulla lana d’acciaio
. fissiamo un palloncino sulla bocca della bottiglia e lasciamo riposare
. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.
Osservazioni e conclusioni
L’aceto rimuove il rivestimento dalla lana d’acciaio, quindi l’acciaio, in presenza di ossigeno, inizia ad ossidarsi Mentre la reazione avviene, il palloncino verrà spinto nella bottiglia, perché la reazione di ossidazione consuma l’ossigeno contenuto nella bottiglia, riducendo la pressione al suo interno. Poiché la pressione all’esterno della bottiglia è maggiore della pressione all’interno della bottiglia, questa spingerà il pallone verso l’interno.
Osservare come un combustibile brucia in presenza di ossigeno, ma non in presenza di anidride carbonica.
Età
Dai 9 anni.
Materiali
Piattini due bottigliette di vetro lievito in polvere bastoncini per spiedini in legno e accendino oppure fiammiferi lunghi bicarbonato di sodio aceto o succo di limone due bicchierini acqua ossigenata.
Note di sicurezza
Insegnare ai bambini come utilizzare i fiammiferi in sicurezza. Eseguire l’esperimento lontano da materiali infiammabili e legarsi i capelli.
Presentazione
. Questo esperimento può essere presentato a un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe
. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo
. spieghiamo ai bambini che questo esperimento dimostra che un combustibile brucia in presenza di ossigeno, ma non in presenza di anidride carbonica
. mettiamo sul tavolo le due bottigliette una accanto all’altra
. riempiamo la prima bottiglietta per circa un terzo con acqua ossigenata e aggiungiamo del lievito
. agitiamo la bottiglietta con delicatezza, copriamola con un bicchiere capovolto, e lasciamo riposare per circa 10 minuti
. versiamo nella seconda bottiglietta 4 cucchiaini di bicarbonato e aceto bianco o succo di limone, versandolo poco alla volta. Copriamo anche questa bottiglietta con un bicchiere capovolto
. accendiamo la punta dello spiedino (o un lungo fiammifero) e aspettiamo che si formi una bella brace prima di spegnere
Togliamo il bicchiere dalla prima bottiglietta e inseriamo lentamente il bastoncino: la fiamma si riaccenderà
. passiamo il bastoncino acceso nella seconda bottiglietta: il fuoco si spegnerà
Possiamo ripetere l’esperimento più volte finché l’ossigeno non si esaurirà completamente nella prima bottiglietta
. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.
Osservazioni e conclusioni
Nella prima bottiglietta il contatto tra acqua ossigenata e lievito produce ossigeno perché l’acqua ossigenata è un veleno per il lievito. Il lievito si difende dall’acqua ossigenata trasformandola in composti innocui, cioè in acqua e ossigeno, per l’azione degli enzimi della perossidasi. L’ossigeno è un comburente, cioè aiuta la fiamma a bruciare, e per questo il bastoncino si accende. Nella seconda bottiglietta l’aceto e il bicarbonato di sodio subiscono una reazione chimica che porta alla formazione di anidride carbonica e di sodio acetato, un sale che rimane in soluzione. L’anidride carbonica ostacola il fuoco soffocando la combustione, ed è per questo che il bastoncino si spegne.
Dimostrare che una candela brucia in presenza di ossigeno e si spegne se viene a mancare.
Età
Dai 6 anni.
Materiali
Almeno tre candele vassoi e ciotole almeno tre vasetti di vetro o bicchieri di diverse dimensioni.
Note di sicurezza
Insegnare ai bambini come utilizzare i fiammiferi in sicurezza.
Presentazione
. Questo esperimento può essere presentato a un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe
. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo
. spieghiamo ai bambini che questo esperimento dimostra che una candela brucia in presenza di ossigeno e si spegne se viene a mancare
. con la cera fissiamo le candele al fondo del supporto scelto
. accendiamo le candele e copriamole ognuna con un barattolo di dimensione diversa. Lasciamo una candela scoperta
. osserviamo le candele, facendo attenzione a quando si spengono
. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.
Osservazioni e conclusioni
La candela ha bisogno di ossigeno per bruciare, e l’ossigeno è nell’aria. Quando l’ossigeno si esaurisce nel vaso, la candela si spegne. In un barattolo più piccolo ci sarà meno aria, quindi meno ossigeno, di conseguenza le candele coperte dai vasetti più piccoli si spegneranno prima.
Osservare che la candela brucia in presenza di ossigeno, ma non in presenza di anidride carbonica.
Materiali
Candele di compleanno o candele a stelo aceto o succo di limone lievito secco in polvere vaso di vetro pulito cucchiaio fiammiferi piccolo pezzo di pasta da modellare o cera.
Note di sicurezza
Insegnare ai bambini come utilizzare i fiammiferi in sicurezza.
Età
Dai 6 anni.
Presentazione
. Questo esperimento può essere presentato a un piccolo gruppo di bambini o nell’intera classe.
. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo
. spieghiamo ai bambini che questo esperimento dimostra che la candela brucia in presenza di ossigeno, ma non in presenza di anidride carbonica
. prendiamo un piccolo pezzetto di pasta da modellare e pressiamolo bene sul fondo del primo barattolo
. incastriamo bene una candelina nella pasta
. versiamo con cura un cucchiaio di lievito dentro il vaso, tutto intorno alla candela, distribuendolo uniformemente
. accendiamo la candela con un fiammifero
. versiamo lentamente e delicatamente una piccola quantità di aceto nel barattolo
. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.
Osservazioni e conclusioni
La candela brucia per un po’ e poi si spegne. L’atmosfera terrestre è formata da vari gas, tra i quali ossigeno, azoto e anidride carbonica. L’ossigeno e l’azoto sono leggeri. L’ossigeno ha la proprietà di aiutare il fuoco a bruciare. L’anidride carbonica è più pesante degli altri gas e non permette alle sostanze di bruciare in sua presenza. Quando aggiungiamo l’aceto al lievito, le due sostanze reagiscono tra loro. Questa reazione produce anidride carbonica, che è più pesante dell’ossigeno, e per questo riempie la parte più bassa del vaso, spingendo via l’ossigeno. Quando l’anidride carbonica prodotta dalla reazione riempie il vaso, la fiamma della candela si spegne. Il fuoco, infatti, non può ardere in presenza di anidride carbonica. La fiamma della candela si spegne quando non ha più ossigeno da bruciare. Lo stesso principio si applica agli estintori, che sono riempiti di anidride carbonica sotto pressione. Gli estintori infatti soffocano gli incendi togliendo l’ossigeno al fuoco.
Mostrare gli effetti della riflessione della luce.
Età
Dai 10 anni.
Materiali
Una bottiglia di plastica trasparente punteruolo o forbici acqua torcia o puntatore laser lavandino o bacinella una stanza facilmente oscurabile.
Note di sicurezza
Finché usiamo ragionevolmente i materiali questa è un’attività molto sicura.
Presentazione
. Questo esperimento può essere presentato a un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe
. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo
. spieghiamo ai bambini che questo esperimento dimostra gli effetti della riflessione della luce
. pratichiamo un foro nella bottiglia di plastica a circa 5 centimetri dal fondo
. copriamo provvisoriamente il foro con del nastro isolante o col dito e riempiamo la bottiglia di acqua
. avvitiamo il tappo alla bottiglia
. oscuriamo la stanza e togliamo il tappo della bottiglia: l’acqua fluirà in un arco
. facciamo brillare la torcia attraverso il flusso d’acqua puntandola sul lato opposto al foro. Se necessario copriamo una parte della torcia con le dita per restringere il raggio
Osservazioni e conclusioni
La luce si piega con l’arco d’acqua e crea un bagliore luminoso dove l’acqua tocca il lavandino. Quando la luce nella corrente d’acqua colpisce il confine tra l’acqua e l’aria, gran parte della luce viene riflessa nel flusso d’acqua. La luce continua questa riflessione interna lungo tutto l’arco formato dall’acqua che cade. Lo stesso principio è usato per trasmettere segnali luminosi attraverso fibre ottiche flessibili.
Dimostrare che l’acqua e i metalli assorbono calore impedendo a oggetti infiammabili di bruciare.
Età
Dai 9 anni.
Materiali
Candela accendino o fiammiferi 2 Palloncini una moneta filo di cotone 2 scatoline di carta 2 sacchetti di plastica 2 bicchieri di plastica acqua (eventualmente colorata con coloranti alimentari o acquarelli) mascherina.
Note di sicurezza
Eseguire l’esperimento all’aperto o in una stanza ben aerata. Insegnare ai bambini come utilizzare i fiammiferi in sicurezza. Indossare una mascherina.
Presentazione
. Questo esperimento può essere presentato a un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe
. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo
. spieghiamo ai bambini che questo esperimento dimostra che l’acqua e i metalli assorbono calore impedendo a oggetti infiammabili di bruciare
. accendiamo la candela
. mettiamo un pezzetto di filo di cotone sulla fiamma della candela: brucerà
. prendiamo un altro pezzo di filo, leghiamogli una moneta e mettiamolo sulla fiamma: il filo non brucerà
. mettiamo una scatolina sulla fiamma: brucerà
. versiamo dell’acqua in un’altra scatolina e mettiamola sulla fiamma: la scatolina non brucerà
. mettiamo un bicchiere sulla fiamma: brucerà
. mettiamo delle monete in un altro bicchiere e mettiamolo sulla fiamma: il bicchiere non brucerà
. gonfiamo un palloncino e mettiamolo sulla candela: esploderà. Mettiamo un po’ d’acqua in un altro palloncino e gonfiamolo
. avviciniamo lentamente il palloncino alla candela: il palloncino non esploderà
. mettiamo un sacchetto sulla fiamma: brucerà
. mettiamo dell’acqua in un altro sacchetto e mettiamolo sulla fiamma: il sacchetto non brucerà
. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.
Osservazioni e conclusioni
L’acqua assorbe molto bene il calore. Le pareti sottilissime del palloncino consentono al calore di attraversarle senza problemi e riscaldare l’acqua all’interno. L’acqua più vicina alla fiamma si riscalda e inizia a salire, così l’acqua più fredda la sostituisce e assorbe il calore della candela. Il lo scambio di acqua calda e fredda continua a circolare all’interno del palloncino, che per questo motivo non scoppia. La fuliggine sul fondo del pallone è in realtà carbonio che si è depositato lì dalla combustione dello stoppino: questa fuliggine rende il palloncino più resistente al fuoco. Usare l’acqua per controllare il calore è un processo molto interessante: il nostro corpo, ad esempio, si raffredda espellendo il sudore.
Indagare l’effetto di diversi liquidi sulla tensione superficiale dell’acqua.
Età
Dai 6 anni.
Materiali
Sapone liquido vari liquidi domestici, ad esempio: aceto, latte, olio da cucina, balsamo, soia di salsa vaschetta del ghiaccio o portauova un cartone del latte pepe macinato o altra spezia cotton fioc o bastoncini per spiedini teglia o ampio contenitore.
Note di sicurezza
Dopo l’esperimento gettare l’acqua saponata per evitare che venga accidentalmente ingerita.
Presentazione
. Questo esperimento può essere presentato a un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe
. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo
. spieghiamo ai bambini che questo esperimento indaga l’effetto di diversi liquidi sulla tensione superficiale dell’acqua
. prepariamo un vassoio per cubetti di ghiaccio o un contenitore per uova con una piccola quantità di diversi liquidi domestici in ogni compartimento
. mettiamo un po’d’acqua in un piatto fondo. Cospargiamo la superficie dell’acqua con pepe macinato o altra spezia
. immergiamo un’estremità del cotton fioc in un liquido alla volta e proviamo ad immergerla nell’acqua, osservando il risultato
. da ultimo immergiamo il cotton fioc imbevuto di sapone liquido
. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni e scegliamo quale liquido è il migliore
. prendiamo un contenitore vuoto del latte e ritagliamo una barchetta lunga circa 4 cm. Ritagliamo una piccola tacca sul retro della barchetta
. riempiamo una teglia con acqua
. posizioniamo la barchetta sulla superficie dell’acqua
. immergiamo un cotton fioc nel detersivo liquido e usiamolo per toccare l’acqua vicina alla parte posteriore della barca
. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.
Osservazioni e conclusioni
La superficie dell’acqua è un po’ come la superficie di un palloncino gonfio. Nel palloncino ogni molecola della gomma le molecole che le stanno intorno. La superficie dell’acqua è simile perché ogni molecola d’acqua tira le molecole che le stanno intorno. Se si conficca uno spillo in un palloncino, la gomma si allontana da quel punto. Qualcosa di simile accade quando si mette del sapone sulla superficie dell’acqua. Quando mettiamo il sapone accanto al retro della barchetta, l’acqua si muove la parte posteriore della barca è spinge la barca in avanti, proprio come i gas caldi che escono dal fondo di un razzo lo spingono verso l’alto. In natura, quando un uccello sbatte le ali preme verso il basso l’aria, e di conseguenza va verso l’alto. Quando nuotiamo le braccia spingono l’acqua all’indietro e questo è ciò che ci fa muovere in avanti. Nel caso della barchetta alimentata a sapone, l’acqua viene spinta all’indietro dal sapone, e per questo la barca va avanti. Senza sapone, l’acqua tira la barca da tutte le direzioni, e di conseguenza il suo movimento è minimo.
Dimostrare le proprietà della tensione superficiale dell’acqua.
Età
Dai 6 anni.
Materiali
Uno stuzzicadenti shampoo una bacinella d’acqua forbici.
Note di sicurezza
Dopo l’esperimento gettare l’acqua saponata per evitare che venga accidentalmente ingerita.
Presentazione
. Questo esperimento può essere presentato a un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe
. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo
. spieghiamo ai bambini che questo esperimento dimostra le proprietà della tensione superficiale dell’acqua
. arrotondiamo una delle punte dello stuzzicadenti con le forbici e usiamola per tamponare un po’ di shampoo
. mettiamo lo stuzzicadenti nella bacinella
. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.
Osservazioni e conclusioni
Lo stuzzicadenti inizierà a muoversi nella direzione della punta appuntita. Lo shampoo contiene agenti che riducono la tensione superficiale dell’acqua. Non appena lo shampoo sulla punta dello stuzzicadenti si scioglie, riduce la tensione superficiale dell’acqua attorno, liberando così la presa dell’acqua su quella estremità dello stuzzicadenti. L’acqua attorno all’altra estremità dello stuzzicadenti ha ancora tensione superficiale, quindi tira lo stuzzicadenti in quella direzione.
Dimostrare le proprietà della tensione superficiale dell’acqua.
Età
Dai 6 anni.
Materiali
Un vaso cilindrico pieno d’acqua talco detersivo per i piatti.
Note di sicurezza
Dopo l’esperimento gettare l’acqua saponata per evitare che venga accidentalmente ingerita.
Presentazione
. Questo esperimento può essere presentato a un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe
. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo
. spieghiamo ai bambini che questo esperimento dimostra l’azione della tensione superficiale
. riempiamo il vaso di acqua e cospargiamo di talco la superficie dell’acqua
. il talco galleggerà sulla superficie: la tensione superficiale dell’acqua è tale da trattenere le piccole particelle di polvere sulla superficie
. ora mettiamo una goccia di detersivo per piatti nell’acqua
. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.
Osservazioni e conclusioni
Il sapone rompe la tensione superficiale dell’acqua permettendo talco di cadere nell’acqua. È interessante da guardare: la polvere cadrà semplicemente attraverso il foro creato dal sapone: il resto continuerà a rimanere in cima all’acqua, come neve che cade da una nuvola.
Acqua un piatto fondo pepe macinato (o altre spezie in polvere) detersivo liquido.
Note di sicurezza
Dopo l’esperimento gettare l’acqua saponata per evitare che venga accidentalmente ingerita. Non toccarsi gli occhi e il naso dopo aver maneggiato il pepe.
Presentazione
. Questo esperimento può essere presentato a un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe
. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo
. spieghiamo ai bambini che questo esperimento dimostra la tensione superficiale
. versiamo l’acqua nel piatto
. cospargiamo la superficie dell’acqua con pepe macinato
. versiamo una goccia di detersivo per i piatti sulla punta di un dito
. tocchiamo con la punta del dito la superficie dell’acqua, al centro del piatto
. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni. Cosa è successo? Perché?
Osservazioni e conclusioni
La maggior parte dei granelli di pepe è sfrecciata ai lati del piatto e alcuni granelli sono caduti sul fondo. La prima domanda da porsi è: “Perché i fiocchi di pepe galleggiano? Perché non affondano o si dissolvono nell’acqua?” Il pepe è idrofobo, cioè l’acqua non è attratta dal pepe, e per questo il pepe non può dissolversi in essa. I granelli di pepe galleggiano perché le molecole d’acqua si attraggono tra di loro e sulla superficie si comportano come un sottile film elastico. Poiché i fiocchi di pepe sono leggeri e idrofobi, la tensione superficiale li fa galleggiare sopra. La domanda successiva a cui pensare è: “Perché il pepe fugge ai bordi del piatto quando il sapone tocca l’acqua?” Il sapone riduce la tensione superficiale dell’acqua, riducendo la reciproca attrazione delle molecole d’acqua. Lungo i bordi del piatto, lontani dal sapone, la tensione superficiale dell’acqua non cambia, quindi attrae il pepe. Il sapone quindi rompe la tensione superficiale e quando la tensione superficiale si rompe, il pepe viene tirato verso i bordi del piatto. L’acqua da sola non è in grado di eliminare lo sporco da un piatto o un tessuto. I detersivi hanno grandi proprietà: si dissolvono nell’acqua, riducendo la reciproca attrazione delle sue molecole, mentre attirano e legano insieme piccole particelle di sporco. In questo modo, lo sporco viene staccato dal piatto o dal tessuto e disperso in acqua, e questo consente un lavaggio efficace.
Conoscere i processi coinvolti nella produzione della ricotta.
Età
Dai 6 anni.
Materiali
2 parti di kefir 1 parte di latte intero.
Si può utilizzare kefir pronto oppure prepararlo con i granuli di fungo tibetano per kefir
Note di sicurezza
Spiegare ai bambini come evitare i pericoli legati uso dei fornelli e di materiali molto caldi.
Presentazione
. Questo esperimento può essere presentato ad un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe
. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo
. spieghiamo ai bambini che questo esperimento ci aiuterà a conoscere i processi coinvolti nella produzione della ricotta
. portiamo il latte a ebollizione, quindi versiamo il kefir e mescoliamo. Il coagulo dovrebbe iniziare ad apparire dopo pochi secondi
. mescoliamo delicatamente tenendo il fuoco basso
. i grumi diventano sempre più grandi e il siero di latte si separa dai grumi
. mettiamo una garza o un panno di lino o un pezzo di collant in un colino e scoliamo il nostro composto
. facciamo gocciolare bene il siero
. quindi mettiamo la ricotta in un piatto
. condiamo con sale e se vogliamo aggiungiamo spezie a piacere e olio
. dopo la produzione di ricotta avremo come avanzo di produzione il siero di latte. Il siero di latte contiene molto calcio e altri sali minerali. Sfortunatamente, non ha un buon sapore. Puoi provarlo a bere, oppure darlo ai tuoi animali domestici (ai miei gatti piace) o usarlo per innaffiare le piante.
Osservazioni e conclusioni
Il latte è costituito da acqua, zuccheri, proteine (tra le quali la caseina), grassi e sali minerali uniti in una miscela chiamata colloide.
Un colloide è una miscela che non si separa col passare del tempo (come l’acqua e la sabbia) e nemmeno può essere separata con un normale filtraggio.
Normalmente le molecole di caseina si respingono a vicenda, ma se il pH del latte diminuisce, le molecole di caseina si attraggono improvvisamente l’una con l’altra. Questo le fa aggregare tra loro a forme una sostanza che non è latte, ma cagliata.
Questo processo è detto coagulazione.
Il liquido che rimane dopo la coagulazione è il serio di latte.
Il pH del latte può essere abbassato in diversi modi. Nella nostra ricetta abbiamo abbassato il pH aggiungendo il kefir, che è acido.
Il kefir avvia il processo di coagulazione e il calore accelera la reazione.
Comprendere che lo yogurt è il sottoprodotto di batteri che digeriscono il lattosio nel latte.
Materiali
Un litro di latte 4 cucchiai colmi di yogurt con fermenti lattici attivi bagno di acqua calda o sole estivo normale attrezzatura da cucina garza termometro da cucina (opzionale).
Note di sicurezza
Spiegare ai bambini come evitare i pericoli legati uso dei fornelli e materiali molto caldi.
Presentazione
. Questo esperimento può essere presentato in un piccolo gruppo di bambini o nell’intera classe
. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo
. spieghiamo ai bambini che questo esperimento dimostra che lo yogurt è il sottoprodotto di batteri che digeriscono il lattosio nel latte
. riscaldiamo il latte a fuoco molto basso senza portarlo a ebollizione (dovrebbe essere intorno agli 80° C)
. togliamo il latte dal fuoco e lasciamolo raffreddare (fino a 45 ° C)
. aggiungiamo lo yogurt al latte e mescoliamo bene
. prepariamo una vaschetta di plastica con acqua calda (45°), versiamo il composto in più vasetti di vetro e immergiamoli nell’acqua calda
. in estate mettiamo la vaschetta al sole, in inverno teniamola su di un termosifone per 8-12 ore
. in estate possiamo anche semplicemente versare il composto in un vaso di vetro e metterlo in un luogo caldo e in ombra per 12 ore
. filtriamo con una garza se vogliamo uno yogurt più denso prima di gustare in nostro yogurt, teniamolo un paio d’ore in frigorifero
. mangiamolo al naturale o aggiungendo i nostri frutti preferiti
. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.
Osservazioni e conclusioni
I batteri che “producono” yogurt più conosciuti sono: Lactobacillus acidophilus, Bifido bacterium, Lactobacillus bulgaricus e Lactobacillus casei. Grazie all’azione di questi batteri il latte cambia la sua composizione e diventa più digeribile. Questi batteri partecipano anche alla produzione di alcune vitamine nel tratto digestivo, formano una barriera protettiva contro i microrganismi patogeni, possono essere mangiati anche da persone allergiche al latte vaccino. Lo yogurt è il prodotto che deriva dalla fermentazione batterica del latte. Quando acquisti yogurt che contiene “fermenti lattici attivi”, significa che in quello yogurt sono ancora presenti batteri viventi. Alimentando questi batteri e mantenendoli alla loro temperatura ottimale, essi mangeranno, si moltiplicheranno e trasformeranno il latte in yogurt. I batteri utilizzati nella produzione dello yogurt metabolizzano il lattosio, uno zucchero presente nel latte, per produrre energia e creare acido lattico come prodotto di scarto. Questo acido aiuta a dare allo yogurt la tipica consistenza e il sapore che conosciamo. Quando riscaldiamo il latte le catene che formano le sue proteine si rilasciano. Raffreddando il intorno ai 45 gradi, arriviamo alla temperatura ottimale affinché i batteri dello yogurt subiscano il metabolismo. Poichè i batteri producono gradualmente acido lattico, le proteine si trasformano gradualmente in solidi e si coagulano delicatamente in una rete di catene. Questa rete è in grado di intrappolare il liquido all’interno e il prodotto finale è un gel liscio che si rafforza nel tempo. Tempi di fermentazione più lunghi produrranno uno yogurt più acido e più forte. Filtrando il prodotto si ottiene uno yogurt più denso perché la filtrazione separa fisicamente la cagliata solida dal siero di latte liquido. Il grasso del latte non partecipa a questo processo, ma influenza la consistenza e il sapore del prodotto finale. Se abbiamo accesso a un microscopio a luce composta, possiamo osservare i batteri dello yogurt ad alto ingrandimento. Per preparare il vetrino usare lo stuzzicadenti per spalmare una piccola quntità di yogurt sul vetrino, aggiungere una goccia d’acqua e fermare col vetrino coprioggetto. In generale, questi batteri si presentano in due forme principali: a forma di stelo oblungo (Lactobacillus) o a forma di piccola sfera (Streptococco).
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Conoscere i processi coinvolti nella produzione del burro.
Età
Dai 4 anni.
Facciamo il burro coi bambini Materiali
. panna (la più grassa che trovi) . un vaso di vetro o plastica con coperchio a tenuta grande 3 volte almeno la quantità di panna . una bottiglia di plastica (facoltativa) . una ciotola . acqua corrente.
Note di sicurezza
Finché usiamo ragionevolmente i materiali questa è un’attività molto sicura.
Facciamo il burro coi bambini Presentazione
. Questo esperimento può essere presentato a un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe
. almeno cinque ore prima di eseguire l’esperimento tiriamo la panna fuori dal frigo, in modo che al momento di utilizzarla sia a temperatura ambiente
. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo
. versiamo la panna nel barattolo e avvitiamo il coperchio con cura. Per iniziare si può usare una bottiglia di plastica, e poi travasare la panna in un vaso
. iniziamo a scuotere il barattolo (o la bottiglia) avanti e indietro, finché non si forma il burro: questa operazione potrebbe richiedere da 5 a 20 minuti
. scegliendo una colonna sonora per questa fase, e passandosi il barattolo a turno tra più bambini, scuotere il barattolo sarà più divertente
. di tanto in tanto chiediamo ai bambini di guardare all’interno del barattolo
. la panna si ispessisce gradualmente man mano che scuotiamo il barattolo. Ad un certo punto diventerà così densa che si muoverà molto meno mentre scuotiamo: la panna sarà diventata panna montata. In questa fase la panna potrebbe rivestire le pareti del barattolo, e può essere il momento di travasare la panna dalla bottiglia al barattolo
. continuiamo a scuotere il barattolo, finché non sentiremo come uno sciabordio. A questo punto infatti il burro si sarà separato dal siero. Questo cambiamento avviene all’improvviso, in pochi secondi
. il burro sarà di un colore giallo pallido, mentre il liquido sarà chiaro e lattiginoso. Il contenuto del barattolo sarà ben visibile adesso perché agitando il siero laverà le pareti del barattolo mentre il grumo solido di burro sbatterà di qua e di là
. apriamo il barattolo, vuotiamolo del liquido e rimettiamo il coperchio. Scuotiamo nuovamente per separare altro liquido dal burro. Ripetiamo l’operazione più volte
. togliamo il pezzo di burro dal barattolo e mettiamolo in una ciotola di acqua fredda
. laviamoci le mani e impastiamo delicatamente il burro per rimuovere eventuale altro siero presente
. ripetiamo più volte, usando ogni volta acqua fredda pulita. Questa operazione è molto importante, perché se non rimuoviamo accuratamente il liquido dal burro, questo non potrà conservarsi molto a lungo e diventerà presto rancido
. mettiamo il burro in un contenitore e poniamolo una decina di minuti in frigorifero
. spalmiamo un po’ del nostro burro su dei cracker o sul pane, così i bambini potranno assaggiarlo
. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.
Osservazioni e conclusioni
Quando scuotiamo la panna abbastanza a lungo, i piccoli globuli di grasso che contiene si legano tra loro e inglobano le proteine, formando una sostanza solidificata: il burro. Il liquido residuo è il siero. Il latte di mucca appena munto è composto da panna e latte insieme. La panna è meno densa del latte, quindi galleggia sulla superficie e può essere rimossa. Il latte scremato è il latte rimasto dopo la rimozione della panna.
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Conoscere i processi coinvolti nella produzione di una cagliata di latte.
Materiali
2 tazze di latte fresco intero (non a lunga conservazione) 1/4 di cucchiaino di sale da tavola 2 cucchiai di aceto bianco carta casa normale attrezzatura da cucina (pentole, ciotole, misurini, mestoli, ecc.) scolapasta.
Note di sicurezza
Spiegare ai bambini come evitare i pericoli legati uso dei fornelli e di materiali molto caldi.
Presentazione
Questa attività può essere mostrata a un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe.
. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo
. spieghiamo ai bambini che con questo esperimento faremo una cagliata e scopriremo i processi chimici che la provocano
. versiamo il latte in una pentola
. riscaldiamo a fuoco lento, mescolando
. togliamo dal fuoco appena sembra che il latte stia per iniziare a sobbollire, cioè quando ha una temperatura di 80 gradi centigradi
. aggiungiamo al latte il sale e l’aceto e mescoliamo molto delicatamente per 5 secondi: il latte comincerà a separarsi in granuli bianchi e un liquido leggermente giallastro
. abbiamo ottenuto la cagliata e il siero di latte
. utilizzando un mestolo forato o un setaccio fine, trasferiamo delicatamente la cagliata in uno scolapasta foderato di carta assorbente
. la cagliata è un formaggio molto semplice. Puoi mangiarlo col cucchiaino o spalmarlo sul pane
. si conserva qualche giorno in frigorifero.
Osservazioni e conclusioni
Il latte è costituito da acqua, zuccheri, proteine (tra le quali la caseina), grassi e sali minerali uniti in una miscela chiamata colloide. Un colloide è una miscela che non si separa col passare del tempo nel tempo (come l’acqua e la sabbia) e nemmeno può essere separata con un normale filtraggio. Normalmente le molecole di caseina si respingono a vicenda, ma se il pH del latte diminuisce, le molecole di caseina si attraggono improvvisamente l’una con l’altra. Questo le fa aggregare tra loro a forme una sostanza che non è latte, ma cagliata. Questo processo è detto coagulazione. Il liquido che rimane dopo la coagulazione è il serio di latte. Il pH del latte può essere abbassato in diversi modi. Nella nostra ricetta abbiamo abbassato il pH aggiungendo l’aceto, che è un acido. L’aceto avvia il processo di coagulazione e il calore accelera la reazione.
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Merenda atomica, una dolce attività scientifica per conoscere la tavola periodica degli elementi.
Scopo
Familiarizzare con la tavola periodica e la struttura atomica degli elementi.
Età
Dai 9 anni.
Materiali
– Confetti colorati tipo Smarties o M&M’s. Per chi non apprezza i confetti si possono sostituire con cereali o frutta – grandi biscotti rotondi (diametro di almeno 10 cm) o pane ritagliato col coppapasta e crema spalmabile del nostro tipo preferito e di colore preferibilmente chiaro (ad esempio formaggio spalmabile con poco zucchero e aroma di vaniglia) ecc. – in alternativa yogurt o gelato o budino o crema pasticcera in una scodellina tonda, sempre con l’aggiunta di confetti colorati – tavola periodica stampata o da consultare online (ad esempio qui: https://www.ptable.com/?lang=it ).
Note di sicurezza
Verificare la presenza di eventuali intolleranze alimentari o allergie nei bambini.
Presentazione
. Questa attività può essere presentata a un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe
. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo
. spieghiamo ai bambini che faremo insieme i modelli dei primi sei elementi della tavola periodica: idrogeno, litio, berillio, sodio, magnesio, e potassio. Saranno la nostra merenda!
. stabiliamo in che modo assegnare neutroni elettroni e protoni, ad esempio: blu = elettrone, rosso = protone verde = neutrone (oppure: elettroni=anellini di cereali, protoni=uvetta, neutroni = lamponi)
. prendiamo la base scelta decisi ad occuparci dell’idrogeno e calcoliamo i confetti (o gli altri ingredienti scelti) che ci servono consultando la tavola periodica
. leggiamo il numero atomico dell’idrogeno (il numero in alto a sinistra): 1
. leggiamo la massa atomica (sotto al simbolo dell’elemento) = 1,008 (arrotondato): 1 La massa atomica si arrotonda per eccesso o per difetto
. ricordiamo: protoni = numero atomico = 1 confetto rosso elettroni = protoni = 1 confetto blu neutroni = (massa atomica – numero atomico) = (1 – 1) = 0 (l’idrogeno 1 non ha neutroni) = nessun confetto giallo)
. mettiamo il confetto rosso al centro (il nucleo è formato da protoni + neutroni)
. mettiamo il confetto blu verso il margine del disco (gli elettroni ruotano attorno al nucleo)
Perossido d’idrogeno (acqua ossigenata) una patata cruda un bicchiere.
Note di sicurezza
L’acqua ossigenata non va ingerita e non deve entrare in contatto con gli occhi.
Presentazione
. Questo esperimento può essere presentato a un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe
. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo
. spieghiamo ai bambini che questo esperimento dimostra la presenza dell’enzima catalasi nella patata
. versiamo del perossido di idrogeno nel bicchiere e aggiungiamo una fetta di patata sbucciata
. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni, facendo particolare attenzione alla presenza di bolle di gas.
Osservazioni e conclusioni
Nelle patate è presente un particolare enzima detto catalasi. Gli enzimi si trovano in tutte le cellule viventi. Il loro compito è quello di scomporre le sostanze chimiche alimentari in qualcosa di più semplice e facile da elaborare. La catalasi nella patata scompone il perossido di idrogeno in acqua e ossigeno.
Esperimento scientifico: legumi in crescita giorno per giorno.
Scopo
Osservare germinazione e crescita di un fagiolo.
Età
Dai tre anni.
Materiali
Barattoli o vasetti di yogurt garze, panno-carta, tessuto leggero o collant elastici fagioli.
Note di sicurezza
Finché usiamo ragionevolmente i materiali questa è un’attività molto sicura.
Presentazione
. Questo esperimento può essere presentato a un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe
. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo
. spieghiamo ai bambini che con questo esperimento osserveremo germinazione e crescita di un fagiolo
. versiamo l’acqua nel primo vaso
. copriamo il barattolo con una garza e fermiamola con un elastico (oppure utilizziamo carta, filtri per caffè ecc.). Posiamo i fagioli in modo che restino sollevati ma a contatto con l’acqua
. al posto della garza possiamo usare filtri di carta o sacchetti per alimenti e carta assorbente
. possiamo preparare vari contenitori con più fagioli di varietà diverse. Questo aumenterà le probabilità di successo dell’esperimento
. mettiamo una brocca d’acqua o un piccolo annaffiatoio accanto ai barattoli, così i bambini potranno prendersi cura dei fagioli ogni giorno
. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni per le tre settimane successive, poi le piantine saranno pronte per il trapianto il vaso.
Osservazioni e conclusioni
. giorno 1: i fagioli cominciano a gonfiarsi
. giorno 5. Iniziano a germogliare
. giorno 7: il germoglio cresce
. giorno 11: spuntano le prime foglie e le radici secondarie
. giorno 12: le foglie si innalzano verso la luce e le radici crescono
. giorno 18: le foglie crescono e ne spuntano di nuove. Anche le radici crescono
. giorno 22: foglie e radici continuano a crescere. Le foglie sono già abbastanza grandi …
. giorno 25. Il nostro seme è diventato una pianta sana e bella 🙂
Variante
Vuoi che il bambino visualizzi tutta la sequenza dal vivo? Pianta ogni giorno un fagiolo in un vasetto diverso. Spettacolare!
Dimostrare il processo di assorbimento e traspirazione che avviene nelle piante.
Materiali
Alcuni garofani bianchi (o cavolo cinese, o gambi di sedano con le foglie, o altri fiori bianchi) colorante alimentare acqua di rubinetto bicchieri o vasetti di vetro trasparente.
Note di sicurezza
Finché usiamo ragionevolmente i materiali questa è un’attività molto sicura.
Presentazione
. Questo esperimento può essere presentato a piccolo gruppo di bambini o all’intera classe
. mettiamo tutto il materiale sul tavolo
. spieghiamo ai bambini che questo esperimento dimostra il processo di assorbimento e traspirazione che avviene nelle piante
. decidiamo di quale colore ci piacerebbe far diventare il nostro fiore
. riempiamo il contenitore di vetro con acqua di rubinetto
. aggiungiamo il colorante alimentare all’acqua
. mettiamo il fiore scelto nell’acqua colorata
. possiamo eseguire questo esperimento con più fiori e più vasetti, mettendo in ognuno un colore diverso
. se utilizziamo il sedano o il cavolo cinese (o un fiore con un gambo abbastanza grosso,) possiamo provare a colorare lo stesso gambo con colori diversi, tagliando il gambo in due sezioni e immergendo ognuna in un colore diverso
. per osservare i risultati di questo esperimento bisognerà essere pazienti: per alcuni fiori serviranno poche ore, per altri potrebbero essere necessari 1 o 2 giorni
. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.
Osservazioni e conclusioni
L’acqua viaggia verticalmente lungo gli steli e raggiunge foglie e fiori. Lo possiamo appurare con questo esperimento: l’acqua colorata del bicchiere arriva a colorare foglie e fiori. Nelle piante non sono presenti strutture che spingono l’acqua dal basso verso l’alto, ma processi chimico fisici diversi agiscono insieme per permettere all’acqua di raggiungere fiori e foglie. Questi processi sono: osmosi, capillarità, traspirazione.
L’acqua del terreno passa per osmosi all’interno delle radici attraversando la loro membrana cellulare. All’interno delle radici c’è una concentrazione di sali maggiore di quella del terreno, e per questo la pressione aumenta. la membrana costituita dalle cellule epidermiche: si crea un gradiente di concentrazione tra l’esterno (soluzioni poco concentrate nel terreno) e l’interno della pianta (soluzioni molto concentrate nelle cellule). La pressione che si crea si chiama “pressione radicale”, ed è abbastanza forte da spingere l’acqua fino ad altezze maggiori di quanto permetta la capillarità.
Se consideriamo i minuscoli diametri dei vasi in cui scorrono acqua e sali minerali, è chiaro che la capillarità svolge un ruolo importante nella salita dell’acqua dalla radice alla foglia. Tuttavia, anche la capillarità e la pressione radicale insieme non basterebbero a far salire l’acqua fino alla cima di un sequoia.
Il terzo elemento che permette all’acqua di salire all’interno della pianta è la pressione negativa che si crea nella pianta per effetto della traspirazione, cioè l’evaporazione dell’acqua dalle foglie. L’evaporazione avviene perché il sole, scaldando le foglie, porta l’acqua dallo stato liquido a quello gassoso (vapore).
Più del 90 per cento dell’acqua assorbita da una pianta viene persa per traspirazione, cioè eliminata attraverso le foglie. Questo processo che potrebbe sembrare uno spreco di energia e di acqua, genera nei vasi una depressione che aspira i liquidi verso l’alto.
La depressione dipende dalla dimensione della chioma e dall’intensità del calore solare, ma si calcola che può raggiungere le 15 atmosfere, cioè permette la risalita dei liquidi fino agli oltre 100 metri delle sequoie. Proviamo a mettere un vaso in una stanza buia e una in una stanza soleggiata: quali garofani traspirano di più? Saremo in grado di dirlo perché il fiore con il colore più intenso sarà quello che ha traspirato di più.
Osservare la germinazione del grosso seme dell’avocado.
Età
Dai 3 anni.
Materiali
Stuzzicadenti un bicchiere o un vasetto carta casa coltello un sacchetto per alimenti acqua.
Note di sicurezza
Finché usiamo ragionevolmente i materiali questa è un’attività molto sicura.
Presentazione
. Questo esperimento può essere presentato a un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe
. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo
. spieghiamo ai bambini che questo esperimento mostrerà come si sviluppa una pianta di avocado a partire dal seme
. rimuoviamo il seme da un avocado e laviamolo delicatamente in acqua tiepida. . determiniamo la direzione in cui il nostro seme deve essere posto nell’acqua. Il fondo è più largo e ha una piccola rientranza al centro, ed è da lì che si formeranno le nuove radici
. usiamo gli stuzzicadenti per infilzare la parte superiore del seme di avocado, quindi immergiamolo in un piccolo vasetto d’acqua assicurandoci che il fondo sia rivolto verso il basso
. mettiamo il bicchiere in un luogo caldo lontano dalla luce solare diretta.
Altri modi per far germogliare un seme di avocato sono:
. tagliare mezzo centimetro ad ogni estremità del seme prima di metterlo in acqua
. avvolgere il seme in triplo foglio di carta casa, mettere in sacchetto per alimenti e aggiungere acqua (se gli altri metodi non funzionano, ho sperimentato che questo è infallibile)
. chiediamo ai bambini di osservare il seme nelle due settimane successive.
Osservazioni e conclusioni
. dovremmo vedere che le radici e lo stelo iniziano a germogliare non prima di 8 settimane
. la parte superiore del seme di avocado si ridurrà di volume e formerà una fessura
. la fessura si estenderà fino al fondo del seme
. nella fessura nella parte inferiore, inizierà a emergere un piccolo fittone
. il fittone continuerà a crescere e potrebbe formare delle diramazioni
. un piccolo germoglio sboccherà nella parte superiore del seme
. quando la radice avrà una lunghezza di circa 15 centimetri, tagliamola circa a metà per rinforzarla
. aspettiamo che la radice si ingrossi e il fusto abbia foglie nuove, quindi piantiamolo in vaso lasciando il seme a metà scoperto e annaffiandolo frequentemente
. non dimentichiamo che più luce del sole la pianta riceve, meglio è.
Usare gli steli del dente di leone per dimostrare l’osmosi e introdurre i concetti di idrofilo e idrofobo.
Materiali
Denti di leone appena colti una bacinella d’acqua.
Note di sicurezza
Finché usiamo ragionevolmente i materiali questa è un’attività molto sicura.
Presentazione
. Questo esperimento può essere presentato a un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe
. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo
. spieghiamo ai bambini che questo esperimento dimostra l’osmosi
. prendiamo uno stelo di dente di leone e dividiamolo nel senso della lunghezza tirando in direzioni opposte
. poniamo gli steli divisi in contenitore pieno d’acqua e osserviamo i gambi arricciarsi assumendo forme di spirale
. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.
Osservazioni e conclusioni
L’interno dello stelo del dente di leone è idrofilo, cioè assorbe acqua. La parola idrofilo significa “amante dell’acqua”. L’interno dello stelo è infatti la parte che assorbe l’acqua. Quando mettiamo lo stelo diviso nella bacinella, l’interno dello stelo ha la possibilità di assorbire davvero tanta acqua. Attraverso il processo di osmosi l’acqua passa dalla bacinella alle cellule dell’interno dello stelo. L’esterno dello stelo è idrofobo, cioè respinge l’acqua. La parola idrofobo significa “che odia l‘acqua. Così mentre le cellule idrofile (interne) assorbono acqua e si gonfiano, le cellule idrofobe (esterne) rimangono della stessa dimensione. La dimensione maggiore delle cellule su un lato del gambo forza lo stelo ad arricciarsi in varie forme.
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