LA FASCIA NERA DELLA MANO MONTESSORI (Hand Time Line)

LA FASCIA NERA DELLA MANO MONTESSORI (Hand Time Line) è un materiale ideato per dare ai bambini un’immagine globale della storia umana, divisa in Preistoria e Storia. Al centro c’è l’importanza della scoperta della scrittura. Viene presentata dopo il racconto della terza fiaba cosmica,

che narra della comparsa degli esseri umani sulla Terra, e prepara al lavoro sulla storia del linguaggio scritto e verbale (quarta lezione cosmica) e quindi al lavoro con la lingua (psicogrammatica, letteratura, lettura e scrittura, composizione). Qui trovi quattro versioni possibili del racconto, la descrizione del materiale e note utili per preparare la lezione.

LA FASCIA NERA DELLA MANO MONTESSORI (Hand Time Line)
Descrizione del materiale

Si tratta di una fascia nera (in panno o altro tessuto, o anche carta) di dimensioni variabili. La lunghezza della fascia indica il periodo di tempo dalla comparsa degli esseri umani sulla Terra ad oggi, cioè i 7 milioni di anni dell’evoluzione umana. Al centro della fascia c’è l’immagine di una mano che stringe uno strumento di pietra, che rappresenta l’importanza della mano (del lavoro) per gli esseri umani. Al termine della fascia nera c’è una strettissima banda rossa che rappresenta la storia umana dopo l’avvento dell’espressione simbolica, cioè la Storia, che comincia appunto con la nascita della scrittura. La parte nera rappresenta invece la Preistoria, cioè la storia della quale non abbiamo testimonianza scritta.

Le dimensioni delle fasce in uso sono in genere queste:
– 3 metri di lunghezza per 30 cm di larghezza (la banda rossa è larga 1 cm)
– 10 metri di lunghezza per 12 cm di larghezza (la banda rossa è larga 5 cm)
Alcune fasce presentano delle tacche bianche regolari sul bordo superiore (a distanza di 15 cm l’una dall’altra) per indicare meglio lo scorrere del tempo, ma si tratta di un’aggiunta facoltativa.

La fascia viene avvolta come una bobina attorno ad un bastone, in modo che la banda rossa finale e soprattutto la mano disegnata al centro risultino completamente nascoste ai bambini.

LA FASCIA NERA DELLA MANO MONTESSORI (Hand Time Line)
Preparazione alla lezione

Tutta la storia dell’uomo è legata alla sua capacità di lavorare, capacità che gli ha permesso di sopravvivere. Il messaggio che risuona attraverso questo racconto è che dobbiamo essere grati a quegli uomini delle generazioni precedenti che hanno svolto il loro lavoro nel mondo, con fedeltà, amore e sapienza, perché è grazie a tutti loro che noi oggi abbiamo la vita e godiamo delle loro scoperte e della loro conoscenza.

La fascia nera della mano presenta innanzitutto l’uomo preistorico. E’ un materiale pensato per mostrare ai bambini che la maggior parte della storia del’uomo non è registrata, non ci sono di essa documenti scritti.
Questo fa assumere alla conquista della scrittura un tono di splendore, ed i bambini comprendono che tutto ciò che possiamo sapere dell’uomo preistorico deriva da quello che si è lasciato alle spalle, cioè dagli oggetti che ha costruito con la pietra, i metalli, la ceramica. Di questo tempo in cui l’uomo non scriveva, possiamo solo fare ipotesi su ciò che è successo, ma non possiamo saperlo con certezza. Dicendo questo, i bambini usano la propria immaginazione per ricostruire la vita dei primi uomini e capire come abbiano realizzato i loro strumenti, come hanno imparato a farlo, come si procuravano ciò di cui avevano bisogno.

Alcuni bambini iniziano a chiedersi questi uomini facevano tutti le stesse cose, e se le facevano tutti nello stesso modo. Alcuni penseranno allo scambio e al baratto. Oggi abbiamo molti mezzi per accedere alle informazioni, siamo in grado di sapere in ogni momento cosa sta avvenendo in qualsiasi parte del mondo. La vita dei primi uomini, invece, era molto diversa, e le conoscenze erano probabilmente condivise tra cerchie molto ristrette, cioè solo tra gli uomini che vivevano a stretto contatto tra loro. Spesso i bambini sono molto incuriositi dalla nascita della scrittura. Non ne conosciamo il primo autore, non c’è il nome di un inventore, sappiamo soltanto che si è trattato di una grandissima conquista, di un grandissimo dono per tutta l’umanità.

Durante il nostro racconto, teniamo sempre presenti questi punti fondamentali:
– I doni speciali degli esseri umani (vedi terza lezione)
– La capacità di usare questi doni per soddisfare i bisogni fondamentali.

Poiché la lezione punta sull’immaginazione del bambino, non serve accompagnare il racconto da immagini delle invenzioni e realizzazioni umane lungo una linea temporale. E’ bene invece introdurla facendo un breve collegamento iniziale con le fiabe cosmiche precedenti, per dare ai bambini l’occasione di partecipare e sentire la storia della Terra come un racconto unitario. Questo non deve essere un esame per valutare ciò che ricordano.

Attraverso il racconto si introduce la storia delle culture, raccontando idee, costumi, valori, invenzioni di una particolare civiltà, società o gruppo sociale, dandone una visione d’insieme e non troppo particolareggiata.
Si racconta quale posto speciale occupino gli esseri umani sulla Terra, quali sono i loro specialissimi doni, quali sforzi hanno compiuto per sopravvivere e migliorare le proprie condizioni di vita.

Questo racconto fatto di progressi acquisiti col lavoro, alimenta la fiducia dei bambini in loro stessi, nella loro intelligenza e nel loro futuro. Rende i bambini consapevoli di quelli che sono i bisogni universali degli esseri umani, e di alcune delle strategie che gli uomini hanno usato per soddisfarli.
Ciò che i bambini devono percepire è che la mano è uno strumento della mente e del cuore dell’uomo.

LA FASCIA NERA DELLA MANO MONTESSORI (Hand Time Line)
Presentazione

La fascia nera della mano viene srotolata sul pavimento durante il racconto della storia, di modo che l’immagine della fascia nera e le parole coinvolgano al meglio i bambini.

Dopo la presentazione della fascia nera i bambini sono lasciati liberi di riflettere e di porre domande. In questo modo si preparano le basi per la costruzione di una linea del tempo dell’evoluzione umana, che sarà uno dei tanti lavori successivi, sempre nell’ambito della terza grande lezione cosmica, mentre di pari passo si potrà procedere con la quarta lezione e con l’avvio degli studi nell’area linguistica.

 LA FASCIA NERA DELLA MANO MONTESSORI (Hand Time Line)
Prima versione

Abbiamo già ascoltato la storia di come la vita è apparsa sulla Terra. I primi esseri viventi si trovavano tutti nell’oceano. Poi si è sviluppata una grande varietà di vita vegetale ed animale, che si spostò anche sulla terraferma: pesci, anfibi, grandi rettili, uccelli e mammiferi. Alla fine della linea del tempo, c’era una piccola immagine di un essere diverso da tutti gli altri: l’uomo. Abbiamo detto che l’essere umano è arrivato dopo un lungo periodo di preparazione, cioè è apparso solo quando la Terra aveva da offrirgli tutto ciò di cui aveva bisogno per la sopravvivenza. Dopo questo racconto abbiamo srotolato la lunga fascia nera, e abbiamo visto che la Terra ha impiegato davvero tanto, tantissimo tempo per questa preparazione alla venuta dell’uomo. Al termine della lunga fascia nera l’era una sottile striscia rossa, che misurava l’intera storia degli esseri umani, dalla loro comparsa fino a noi. Poi abbiamo nuovamente parlato degli esseri umani, e abbiamo visto quali sono i suoi doni speciali.

Anche se la Terra era ricca di tesori, gli esseri umani hanno dovuto lavorare per trovare il cibo e costruire i propri rifugi. Hanno dovuto imparare a cacciare gli animali, a riconoscere i frutti e le bacche e le piante commestibili. Hanno dovuto imparare a costruire i propri rifugi e a trovare quello che poteva servire per coprirsi.

Per la storia che ascoltiamo oggi useremo un’altra fascia nera. Questa fascia però non rappresenta tutta la storia della Terra, ma soltanto quella degli esseri umani (indicare la fascia arrotolata sul bastone).

Comincia con la storia dei primi esseri umani, e prosegue con tutti quelli che sono seguiti (iniziare a srotolare).

Per quello che riguarda i primi esseri umani, non sappiamo esattamente ciò che fecero momento per momento.  Sappiamo sicuramente che si prendevano cura di se stessi e degli altri, sappiamo che si amavano.

Possiamo usare la nostra mente per immaginare quale fosse la loro vita. Anche loro usavano la propria mente per pensare, lavorare, soddisfare i propri bisogni di cibo, riparo, abbigliamento: avevano gli stessi bisogni che abbiamo anche noi oggi.

Col passare del tempo gli esseri umani hanno continuato a migliorare il loro ambiente, ad esplorarlo per conoscerlo sempre meglio, a trovare modi sempre nuovi di soddisfare i propri bisogni (a questo punto del racconto siamo arrivati al disegno della mano che tiene lo strumento di pietra).

Questa mano che impugna una pietra rappresenta il lavoro degli esseri umani. La pietra rappresenta uno strumento che l’uomo ha realizzato per riuscire a soddisfare meglio i propri bisogni. E’ una pietra che l’uomo ha lavorato perché potesse soddisfare una particolare necessità.

Sappiamo così poco di questi primi esseri umani. Ciò che sappiamo si basa su quello che gli archeologi hanno trovato, cioè molte pietre simili a questa, ceramiche, resti di fuochi (continuare a srotolare la fascia).

Ma gli uomini hanno continuato a vivere, lavorare e pensare, e quando poterono soddisfare i loro bisogni in modo più efficiente, i loro pensieri furono più liberi, ed essi cominciarono a chiedersi più cose sul mondo che li circondava, cominciarono ad interrogarsi sul futuro, pensarono a quelli che sarebbero venuti dopo di loro, e cominciarono a decorare ed abbellire se stessi e il loro ambiente (continuare a srotolare la fascia).

Sappiamo che non hanno mai smesso di prendersi cura gli uni degli altri: ogni essere umano ha una mente per pensare, un cuore per amare le mani per lavorare. Così gli uomini hanno continuato a lavorare per soddisfare i propri bisogni ed aiutare le persone amate.

Qui, dopo questo lungo periodo di tempo (indicare la fascia nera srotolata), gli esseri umani hanno cominciato ad usare le loro mani anche per qualcos’altro (indicare la banda rossa finale).

Si tratta di una cosa così speciale, che la indichiamo col rosso. L’essere umano qui ha iniziato ad usare le proprie mani per la scrittura. Da questo momento in poi, sappiamo quello che facevano e ciò che pensavano, perché lo possiamo leggere, scritto direttamente da loro. Gli uomini hanno cominciato a scrivere le loro storie, a raccontare eventi, a scrivere i loro pensieri.

Prima dell’uso della scrittura (indicare la fascia nera che rappresenta la Preistoria), ci sono state tantissime generazioni di esseri umani che hanno vissuto e sono morte, che hanno pensato, amato, lavorato, ma noi sappiamo pochissimo di tutto questo, perché di tutto questo tempo non c’è nulla di scritto.

Quando gli esseri umani hanno iniziato a utilizzare il linguaggio scritto per esprimere il loro spirito e raccontare la loro vita, è cominciata quella che chiamiamo Storia (indicare la banda rossa finale). Tutto ciò che è venuto prima, è invece Preistoria.

Nella Preistoria l’uomo utilizzava le mani, guidate dalla mente, per la sopravvivenza. Ma gettate le basi per garantire la sopravvivenza in modo più semplice per tutti, le mani si sono liberate, e sono servite per un altro scopo: registrare la Storia.

LA FASCIA NERA DELLA MANO MONTESSORI (Hand Time Line)
Seconda versione

Ricordate di quando abbiamo parlato esseri umani, e abbiamo detto che possono pensare, amare e usare le mani? Ripensiamo ai primi esseri umani apparsi sulla Terra.

All’inizio di questa fascia nera abbiamo la comparsa degli esseri umani sulla Terra, questi esseri capaci di pensare, amare e lavorare con le mani. La Terra offriva loro animali e piante per mangiare, pietre per rifugiarsi, il sole che scaldava, l’acqua da bere: tutto ciò di cui l’uomo aveva bisogno, era disponibile.

Proprio qui, all’inizio, gli esseri umani già vivevano sulla Terra (dal momento che la fascia nera è totalmente vuota, priva di immagini o didascalie, i bambini sono molto incuriositi dal fatto che ne indichiamo dei punti, a nessuno in genere interrompe il racconto, anzi spesso continuano a guardare la fascia come fingendo di vedere le immagini).

Cosa facevano?

Erano alla ricerca di cibo. Pescavano. Cantavano ai loro bambini. Giocavano (iniziare a srotolare la fascia).

Trascorrevano il loro tempo sulla Terra cercando e utilizzando le cose di cui avevano bisogno per sopravvivere. Cercavano cibo, riparo, protezione dei pericoli. Amavano i loro figli e se ne prendevano cura (scoprire il disegno della mano).

Guardate! Vi ricordate quando abbiamo detto che l’uomo ha tre doni speciali? Ecco una mano, per ricordarci uno di questi doni speciali.

I primi uomini, fin dall’inizio, usavano le mani per pescare, raccogliere frutti, cullare i bambini. Non solo da questo momento, ma fin dall’inizio. Cosa c’è di nuovo, qui? La mano tiene una pietra. Uno strumento. Qui dunque gli esseri umani hanno scoperto come utilizzare gli strumenti, e questo ha cambiato la loro vita.

Potevano confezionare vestiti per ripararsi dal freddo durante l’Era Glaciale. Potevano fabbricare coperte, tagliare gli alberi, costruire rifugi coperti di pelli.

Cominciarono a guardarsi intorno con più curiosità, si resero conto che altri posti della Terra attendevano di essere esplorati, e cominciarono a viaggiare. Presto iniziarono a fondare delle città.

Ora guardate. Cos’è questa banda rossa? E’ la Storia.

Sì, perché ora gli esseri umani hanno voluto condividere ciò che vedevano del mondo, registrare quello che facevano, che pensavano, che avevano imparato. Ma questa storia la racconteremo un altro giorno.

LA FASCIA NERA DELLA MANO MONTESSORI (Hand Time Line)
Terza versione

Ti ricordi di come gli esseri umani siano apparsi sulla Terra solo quando tutto era pronto per accoglierli? Di cosa avevano bisogno per vivere? Sì, di aria, cibo, acqua, materiali da usare per coprirsi e per rifugiarsi.

E quando sono apparsi, cosa li rendeva già così diversi da tutti gli altri viventi? Sì, avevano tre doni: il cuore per amare, la mente per pensare ed immaginare, le mani per lavorare.

Secondo te, cosa facevano gli uomini, appena iniziarono a vivere sulla Terra? Sì, cercavano o si costruivano un riparo, cercavano cibo, protezione dei pericoli, comunicavano tra loro, cacciavano, raccoglievano piante e frutti…

E cosa li aiutava a fare tutte queste cose? Su questa fascia c’è un indizio, continuate a guardare.

Oh! Ma qui c’è una mano che sta stringendo qualcosa. Cosa potrebbe essere? Sì, è una pietra speciale, una punta di lancia, uno strumento che è stato utilizzato da tutti gli uomini, in tutto il mondo.

Secondo te, cosa potevano fare con questo strumento? Sì, potevano usarla per tagliare, rompere, aprire…

E quali altri lavori si possono fare con le mani? Sì, cucire, creare gioielli, raccogliere la frutta, costruire capanne, raccogliere la legna, stringere le mani degli altri, dipingere nelle grotte, suonare un flauto o un tamburo…

Questi uomini facevano tante cose, e tra queste si raccontavano storie tra loro, dicevano agli altri quello che era successo nella loro vita, quello che avevano visto e che avevano imparato. Cercavano di trovare le cause delle cose che succedevano, e si scambiavano le loro idee. Ad un certo punto gli esseri umani trovarono il modo di scrivere tutte queste cose, in modo da registrarle, così nulla poteva essere dimenticato.

LA FASCIA NERA DELLA MANO MONTESSORI (Hand Time Line)
Quarta versione

Ricordate la linea del tempo della vita? Qual era l’ultimo essere che vi compariva? Sì, l’essere umano. L’uomo è l’essere che arrivò sulla Terra per ultimo.

La Terra ha impiegato molto tempo per prepararsi ad accoglierlo. L’essere umano per vivere aveva bisogno di aria da respirare, di animali e piante da mangiare. Di alberi e roccia per costruirsi i rifugi. Solo quando ci furono tutte queste cose, la Terra fu pronta ad accoglierlo.

Ecco una linea del tempo degli esseri umani sulla Terra (iniziare lentamente a srotolare la fascia).

Questa fascia rappresenta tutto il tempo in cui l’uomo è esistito, dalle sue origini a noi.

I primi esseri umani avevano bisogno di cibo, come noi. Avevano bisogno di un posto dove vivere. Avevano bisogno di vestiti da indossare. Non sappiamo quali fossero i loro nomi. Non sappiamo esattamente cosa facessero tutto il giorno. Ma sappiamo che erano qui (srotolare fino al disegno della mano).

E questa cos’è? E’ una mano!

Noi esseri umani siamo esseri speciali perché usiamo le nostre mani per fare le cose. Le usiamo per raccogliere il cibo. Le usiamo per confezionare vestiti. Le usiamo per costruire case. Le usiamo per disegnare e per scrivere. Questo ci rende unici, e diversi dalle piante e dagli altri animali.

Non sappiamo esattamente cosa facessero i primi uomini tutto il giorno, ma sappiamo che qualunque cosa stessero facendo, stavano usando le loro mani (continuare a srotolare la fascia).

Alcune delle cose fatte da questi uomini con le loro mani, in un tempo così lontano, sono arrivate fino a noi. Gli archeologi, infatti, hanno trovato vari oggetti costruiti da loro e sepolti nel terreno. Ad esempio hanno trovato molti strumenti. Questi oggetti ci raccontano alcune delle cose che facevano questi primi uomini, ma non ci dicono tutto. Non sappiamo esattamente chi ha fatto queste cose, sappiamo soltanto che sono opera umana.

Fino a questo momento (indicare la banda rossa al termine della fascia).

All’interno di questo piccolo periodo di tempo, sappiamo esattamente quello che gli esseri umani facevano, perché questo è il periodo in cui l’uomo ha imparato ad utilizzare la scrittura. Qui gli uomini hanno scritto ciò che hanno fatto, e noi possiamo leggerlo e saperlo con certezza. E anche noi, oggi, scriviamo quello che facciamo, e gli uomini che verranno dopo di noi lo leggeranno e lo sapranno.

LA FASCIA NERA DELLA MANO MONTESSORI (Hand Time Line)

LA TERZA GRANDE LEZIONE MONTESSORI

LA TERZA GRANDE LEZIONE MONTESSORI riguarda la comparsa e l’evoluzione dell’uomo sulla Terra e porta alla costruzione di una linea del tempo che evidenzia le tre grandi caratteristiche che rendono la nostra specie così importante: una mente immaginativa, una mano che sa compiere un lavoro, un cuore che sa amare. Qui trovi:

  • tre versioni della fiaba cosmica relativa
  • idee e materiali vari per i giorni successivi
  • letture per la preparazione dell’insegnante
  • links a materiali e risorse utili.

La terza lezione cosmica Montessori evolve nello studio di queste materie:

  • Storia: linee del tempo, preistoria, civiltà antiche, storia mondiale, storia di Continenti e Paesi specifici
  • Cultura: arte, artisti, musica, compositori, danza, teatro, architettura, design, filosofia, religioni, buone maniere e gentilezza.
  • Studi sociali: attualità, politica, economia, commercio, volontariato
  • Invenzioni e scoperte scientifiche: scienziati, inventori, metodo scientifico, invenzioni, macchine semplici.

LA TERZA GRANDE LEZIONE MONTESSORI
Presentazioni e materiali (quando presentare la terza grande lezione ai bambini)

Questo è lo schema delle presentazioni, considerando in particolare lo studio della Storia:

  • prima fiaba cosmica (formazione della Terra)
  • seconda fiaba cosmica (comparsa dei viventi sulla Terra)
  • fascia nera del tempo (immagine del tempo prima e dopo la comparsa dell’uomo sulla Terra)
  • terza fiaba cosmica (caratteristiche dell’essere umano)
  • riassunto delle prime tre fiabe cosmiche in recita
  • fascia nera della mano (evoluzione dell’uomo e creazione della sovranatura)
  • lezione sull’evoluzione umana
  • linea del tempo dell’evoluzione umana
  • carte dei bisogni fondamentali dell’uomo

LA TERZA GRANDE LEZIONE MONTESSORI
Terza grande lezione Montessori: la comparsa dell’uomo

PRIMA VERSIONE

Chi si ricorda qual era l’ultimo mammifero comparso sulla linea del tempo di vita? Come si è preparata la Terra per la vita di questo mammifero? Prima di tutto la Terra si è dovuta raffreddare, e per questo c’è voluto un tempo molto, molto lungo. Sono comparse le acque e le rocce. Poi una prima forma di vita si è sviluppata nell’acqua, e si è diversificata sempre più, riempendo gli oceani. In seguito le piante si sono spostate a vivere sulla terraferma e questo ha prodotto il terriccio, e insieme agli insetti ha fornito il cibo per tutti i viventi che vennero dopo. Alla fine di tutto questo lavoro, la Terra era pronta. Solo allora poteva giungere l’essere umano. Un essere umano simile a voi ed a me. L’essere umano apparve molto tempo dopo l’inizio del raffreddamento della Terra. Ti ricordi la piccolissima strisciolina rossa alla fine della lunga striscia nera che abbiamo srotolato sul pavimento? Quella piccola parte rossa ci ricorda che gli esseri umani si trovano sulla Terra da pochissimo tempo. Oggi parleremo un po’ dell’essere umano. L’uomo è un essere molto diverso da tutti gli esseri viventi comparsi prima di lui. Ma cosa lo rende così diverso e speciale?

La vostra mente in questo momento sta pensando. Forse vi state chiedendo cosa sto per dire. Oppure state pensando ad altro. Questo tipo di mente che pensare come state pensando voi ora, appartiene solo agli esseri umani. Gli esseri umani possono pensare e chiedersi perché soffia il vento, perché cade la pioggia, che cosa sono le stelle. Alcune persone hanno inventato e raccontato storie su ciò che stavano pensando. La gente continua a farlo anche oggi.

C’è un’altra cosa che rende gli esseri umani diversi da qualsiasi altro essere vivente della Terra: gli esseri umani possono amare. Voi potete amare. Io posso amare. Posso amare mia madre, le mie sorelle, i miei fratelli, mio padre, la mia famiglia, voi, tutte le persone di questa scuola. Ancora di più, voi ed io possiamo amare chi è vicino a noi, ma possiamo provare amore anche per chi è lontano da noi. Possiamo sperare che tutti gli uomini sulla Terra abbiano qualcosa da mangiare. In questo modo, siamo in grado di amare anche persone che non conosciamo e che non possiamo vedere.

Gli scienziati hanno ipotizzato che il nostro cervello ci ha permesso di amare e di pensare, ma c’è anche qualcos’altro. Quando l’essere umano si è alzato su due gambe, le sue braccia e le sue mani conquistarono la libertà, e poterono essere usate per tenere in braccio i bambini durante il lavoro e nei viaggi. Forse questo ha contribuito a sviluppare la capacità di amare. Una volta che l’uomo fu capace di stare in piedi, le mani furono anche libere di toccare, tenere, tastare ed esaminare gli oggetti da diverse prospettive. E forse questo ha contribuito a sviluppare la sua mente.

Così gli esseri umani hanno tre doni speciali: la mano, la mente e la capacità di amare.

Ma c’è dell’altro. Quando l’essere umano è apparso sulla Terra, era in grado di fare molte più cose di quelle che possono fare le piante e gli animali. Ad esempio ogni pianta può crescere solo in un dato ambiente, e ogni animale mangia solo un tipo particolare di cibo. Alcuni uccelli mangiano la frutta, ed altri mangiano gli insetti. Alcuni mammiferi mangiano l’erba e alcuni altri la carne. Tutti gli uccelli della stessa specie mangiano lo stesso cibo. Invece l’uomo mangia moltissime cose diverse. E non solo. Gli uomini vivono in case diverse: alcuni hanno case di mattoni, alcuni di legno, alcuni di fango. In queste case possono esserci porte di legno, o di legno, o possono anche non esserci porte.

Come è possibile che gli esseri umani possano vivere in modi così diversi? Proprio perché ha questi tre doni speciali: la mente, le mani ed il cuore. Con le mani può costruire cose che ha progettato con la sua mente, con la mente può risolvere i problemi che incontra, e grazie alla capacità di amare può desiderare di fare qualcosa per gli altri.

L’essere umano cammina su due gambe, perché le sue mani possano essere libere di fare le cose e di tenere quelli che amano. Immaginate se non fosse così. Pensate a quanto sarebbe difficile strisciare e tenere una matita, o leggere un libro, o spolverare i mobili, o fare tutte le cose che facciamo ogni giorno.

La piccola immagine al termine della linea del tempo dei viventi,  ci mostra da quanto poco tempo l’uomo è sulla Terra. Non è sorprendente che in questo breve periodo di tempo, questo tipo di essere vivente, con i suoi doni speciali della mente, delle mani e del cuore, ha fatto e ancora sta facendo tante cose?

La storia dell’umanità è molto eccitante. C’è molto da scoprire sull’uomo e su tutto ciò che è successo da quando l’uomo è apparso sulla Terra. Questa è la prima storia, ma ce ne saranno molte altre. Nei prossimi giorni parleremo dei primi uomini, di com’erano e di come vivevano. Questi primi uomini vissero in epoche molto lontane dalla nostra, ma erano proprio come voi e come me. Avevano una mente, potevano amare, e potevano usare le proprie mani.

LA TERZA GRANDE LEZIONE MONTESSORI
Terza grande lezione Montessori: la comparsa dell’uomo

SECONDA VERSIONE

Vi ricordate la linea del tempo della vita? In fondo alla linea del tempo c’era una striscia rossa molto stretta e l’immagine di un essere umano. Avete anche visto la sottile linea rossa al termine della lunga striscia nera del tempo. Questa piccola linea rossa mostrava da quanto tempo gli uomini vivono sulla Terra. Essi sono apparsi solo dopo che moltissimi altri esseri sono apparsi prima di loro. Alghe ed altri organismi si svilupparono nell’acqua. Poi giunsero molte altre piccole creature, che riempirono gli oceani e purificarono l’acqua. Più tardi, queste creature divennero più grandi e svilupparono conchiglie, poi ossa, poi una colonna vertebrale.  Alcune piante ed alcuni animali si spostarono sulla terraferma.  Gli animali impararono a prendersi cura dei loro piccoli in modo sempre migliore. Le piante impararono ad utilizzare il sole, l’acqua ed i minerali del terreno per far crescere semi e frutti.

E gli esseri umani poterono arrivare solo quando la Terra fu pronta ad accoglierli. Sono apparsi quando sulla Terra ci fu cibo per loro, quando ci furono tappeti erbosi su cui camminare, quando sotto la terra si furono formati depositi di minerali che un giorno avrebbero imparato ad usare.

Oggi voglio raccontarvi qualcosa di più sugli esseri umani, e su come i primi uomini comparsi sulla Terra fossero proprio come voi e me.

Quando questi uomini apparvero, il mondo era popolato da giganteschi felici e grandi orsi che vivevano nelle caverne. In quell’antico mondo, i primi uomini trovaro molti tipi diversi di piante. Questi uomini non avevano denti aguzzi per difendersi. Non avevano artigli affilati per arrampicarsi sugli alberi e fuggire dai pericoli, o per scavare alla ricerca di radici da mangiare, o per uccidere gli animali e nutrirsene. Non sapevano quali frutti fossero buoni da mangiare, e quali velenosi.

Gli animali, quando nascono, hanno questo tipo di conoscenze. Ogni animale quando nasce è in grado di trovare il cibo adatto a lui e trovarlo. Ogni animale sa provvedere alla sua sopravvivenza. I leoni mangiano la carne e non l’erba, ed usano i loro artigli e i loro denti per cacciare e per difendersi. I cervi mangiano l’erba, e sanno che non potrebbero mai mangiare la carne! E sono molto abili a scappare dai predatori. Ogni animale ha un suo modo di vivere, e sa automaticamente cosa fare. Ogni animale si è adattato a vivere in un particolare ambiente. Il leone ha bisogno delle pianure erbose, e non potrebbe mai vivere nei territori ghiacciati e nevosi del nord. I cervi sono a casa propria nelle foreste, e non potrebbero certo vivere in nessun altro luogo.

Invece gli esseri umani sono nati senza sapere cosa mangiare o come proteggersi. Non erano particolarmente adatti a nessuna determinata area della Terra. Per altri versi, avevano delle somiglianze con un particolare gruppo di animali, i mammiferi.

Infatti, gli uomini avevano i peli, partorivano i loro piccoli e li nutrivano col proprio latte. Ma per molti altri aspetti erano diversi dai mammiferi, e da tutti gli altri animali. E proprio grazie a queste differenze, gli esseri umani sono riusciti a sopravvivere in quel mondo.

Innanzitutto essi camminavano su due gambe, così avevano le mani libere di lavorare, fare cose, curare i propri figli e giocare. Immaginate se così non fosse. Come potremmo tenere una matita, o prendere una qualsiasi cosa di cui abbiamo bisogno, se dovessimo usare le mani ed i piedi per camminare?

Guarda la tua mano. Il pollice è una cosa meravigliosa! (Mostrare il pollice opponibile mentre continuiamo a raccontare). Può superare il palmo della mano e raggiungere le altre dita. Cosi possiamo prendere una piccola e delicata conchiglia solo usando pollice e indice, oppure stringere saldamente il ramo di un albero e dondolarci sospesi ad esso.

Nessun altro essere può fare le cose che gli esseri umani possono fare con le proprie mani. Quale animale è in gradi di infilare un ago, guidare un’auto con sicurezza nel traffico cittadino, o dipingere un bel quadro? Solo gli esseri umani, che hanno queste mani meravigliose, possono fare queste cose!

Un’altra cosa che rendeva gli esseri umani diversi da tutti gli altri esseri era il suo cervello, più grande e complesso. Con questo cervello, gli esseri umani potevano pensare alle cose. La loro intelligenza li ha portati a porsi domande su tutto ciò che vedevano attorno a sé. Si chiedevano perché la pioggia cadesse, e cosa fossero le stelle. Si chiedevano cosa fosse il grande rombo del tuono che sentivano venire dal cielo, e cosa causasse il sorgere del sole nel cielo, e il suo scendere e scomparire nella notte.

Gli esseri umani possono pensare a ciò che è successo nel passato, e possono anche pensare a quello che potrebbe avvenire nel futuro. Adesso, voi state forse pensando a quello che ho detto, o forse vi state chiedendo cosa sto per dire! La mente dei primi uomini, come la vostra e la mia, erano in grado di immaginare risposte alle domande che si ponevano, e furono in grado di trovare la ragione di molte cose.

Questa capacità di pensare, incuriosirsi e immaginare, è ciò che ha permesso agli esseri umani di inventare il linguaggio, in modo da poter raccontare quello che si sta pensando.

Grazie a questa capacità sono anche nati i numeri, la matematica e la geometria. Questi primi uomini si poterono dedicare anche all’arte ed alla musica. E’ grazie a loro che noi oggi godiamo di statue e dipinti, e abbiamo canzoni da cantare. I primi esseri umani hanno imparato l’uno dall’altro a fare queste cose, e le loro conoscenze sono arrivate fino a noi.

I primi esseri umani non erano adattati per vivere in un ambiente terrestre in particolare. Potremmo pensare che questo sia una cosa terribile, e forse è in parte vero, perché significa che gli uomini non hanno un luogo in cui vivere semplicemente, senza problemi. Ma in realtà questa caratteristica si è rivelata essere un grande dono. Poiché avevano una mente capace di pensare e immaginare, e mani capaci di lavorare, gli uomini, quando cadeva la neve e cominciava a fare freddo, presero a dirsi: “Ho freddo. Ho bisogno di qualcosa per coprire il mio corpo e tenermi al caldo, come il leone ha la pelliccia. Ho bisogno di un rifugio, come lo scoiattolo ha la tana”.

E così inventarono vestiti e case.

Non avevano bisogno di corpi particolarmente adattati ad un ambiente particolare. Hanno invece usato ciò che trovavano attorno a sé per adattare l’ambiente a loro stessi!

Grazie a questo, gli esseri umani si sono sparsi in tutto il mondo, e hanno trovato il modo migliore per vivere nelle pianure del leone, nelle foreste dei cervi, e nelle terre ghiacciate delle renne.

Gli esseri umani di quei tempi erano in grado di immaginare cose che non erano mai esistite: erano in grado, come gli esseri umani di oggi, di usare la propria immaginazione per pensare a cose nuove, e quindi di realizzarle con le proprie mani. Potevano, ad esempio, immaginare una ciotola di argilla, e poi modellarla.

La capacità di immaginare qualcosa di nuovo, e poi realizzarla, è una capacità che avevano già i primi uomini, ed è ciò che ha permesso loro di sopravvivere nel loro mondo.

Ma parliamo adesso di un’altra caratteristica dell’essere umano, che forse è la più importante di tutte, perché è quella che più di tutte le altre ci fa umani: gli uomini sono in grado di amare. Posso amare la i propri genitori, i fratelli e le sorelle, le zie e gli zii. Possono amare i propri amici. Amano le molte persone che vivono vicino a loro, ma possono anche amare persone che non hanno mai incontrato, e prendersene cura. Pensa a delle persone in difficoltà in un altro Paese: esse possono ricevere l’aiuto da qualcuno che non sapevano nemmeno che esistesse! Potrebbe trattarsi di me, o di qualcuno tra voi, qualcuno che ha sentito parlare dei loro problemi, ed ha fatto qualcosa per aiutarli.

La storia degli esseri umani è iniziata molto tempo fa, sulla Terra. E’ una storia molto emozionante, fatta di molti capitoli. Ci sono capitoli che contengono grandi felini e orsi. Altri capitoli raccontano come i primi uomini raggiunsero nuove zone della Terra, i loro pericolosi viaggi su grandi distese di ghiaccio, oceani tempestosi, deserti incandescenti.

Questi primi uomini che si avventuravano in territori che nessuno aveva mai visitato prima, erano mamme, papà e bambini, bambini come te o neonati tenuti in braccio. Questi viaggiatori incontrandosi raccontavano le loro avventure alla luce di grandi fuochi. Un narratore cominciava con la sua storia, poi si inseriva nel discorso un altro, e poi un altro, ed i bambini bevevano ogni loro parola. Un giorno avrebbero raccontato le stesse storie ai loro figli, e forse avrebbero aggiunto un altro capitolo, raccontando la propria vita.

Alcuni di questi primi esseri umani ci hanno lasciato bellissimi dipinti e sculture, ed anch’essi hanno raccontato la loro storia. Ed è una storia che ancora oggi possiamo capire, non appena guardiamo questi messaggi nelle grotte.

Altri uomini scrissero la storia della loro vita su tavolette di argilla, che noi abbiamo ritrovato sepolte tra le rovine di città deserte. Così abbiamo potuto ritrovare anche pergamene, rotoli fatti di canne di papiro, ecc… e abbiamo potuto leggere delle vite dei re antichi e della vita dei grandi eroi di quei tempi.

Grazie alla nostra mente, siamo in grande di ascoltare le parole di persone che abitarono la Terra migliaia di anni fa.

Nella storia degli esseri umani si incontrano cavalieri in armatura, regine nei castelli, musicisti che hanno scritto la meravigliosa musica che ascoltiamo oggi, e gli uomini e le donne che hanno viaggiato nello spazio.

C’è una quantità enorme di cose da scoprire su ciò che è successo da quando gli esseri umani sono apparsi sulla Terra.

Questa che abbiamo raccontato oggi è soltato la prima sugli esseri umani, ma ce ne saranno moltissime altre. Un altro giorno parleremo meglio dei primi esseri umani e di come vivevano. Ci accorgeremo così che erano proprio come noi. Essi avevano una mente con la quale pensare ed immaginare, delle ani con cui lavorare, e potevano amare, proprio come voi e come me.

LA TERZA GRANDE LEZIONE MONTESSORI
Terza grande lezione Montessori: la comparsa dell’uomo

TERZA VERSIONE

Vi ricordate le storie che abbiamo raccontato fino ad oggi? All’inizio c’era il nulla, solo un enorme e scuro spazio vuoto. Poi, in quello spazio, si creò una nube di fuoco, sche si sprigionò da una scintilla luminosa di energia. Tutto l’Universo era contenuto in quella nube. Poi l’Universo si stabilizzò, ma per questo servì un tempo immenso. Ti ricordi a quali leggi obbedivano le particelle? E ti ricordi coe si è formata la Terra? Come si è formata la crosta e come si è raffreddata? C’era un grosso problema a quel tempo… ti ricordi qual era? Sì, l’aria era velenosa. E qual è stata la soluzione? Sì, sono apparsi i batteri, e poi gli organismi pluricellulari. Arrivarono le amebe e poi via via gli esseri viventi continuarono a diversificarsi, e apparvero i trilobiti e tutti gli altri animali acquatici, poi le piante si trasferirono sulla terraferma, arrivarono gli insetti, poi gli anfibi, i rettili, gli uccelli e i mammiferi.

E poi? Sì, alla fine delle nostre storie apparvero gli esseri umani: uomini, donne e bambini, proprio come voi e me. Esseri con doni speciali, che avevano un cervello per pensare e immaginare, le mani per lavorare e un cuore che poteva amare anche le persone che non avevano mai incontrato.

Oggi voglio raccontarvi la storia degli esseri umani e dei loro doni speciali.

Gli esseri umani hanno una mente capace di immaginare e di pensare a molte cose diverse. Questi primi uomini sentivano la pioggia, il vento, il sole che li riscaldava di giorno e il freddo della notte, guardavano gli arcobaleni nel cielo e si spaventavano dei tuoni. Cominciarono presto a farsi domande su tutte queste cose, perché l’intelligenza umana vuole sempre sapere perché le cose accadono. E così hanno costruito delle storie che spiegassero le cose, e se le sono raccontate gli uni agli altri.

I primi esseri umani avevano un cuore capace di amare, e amavano i membri della loro famiglia e si prendevano cura di loro, provavano nostalgia quando erano lontani da loro, ed erano felici di ritornare e trascorrere il loro tempo insieme. Ma amavano anche persone che non avevano incontrato, amavano gli animali e le piante, e si prendevano cura di loro. Infatti, gli uomini possono desiderare che tutti siano felici, curati, sicuri, che abbiano abbastanza da mangiare, che abbiano accanto qualcuno che si prenda cura di loro.

Gli esseri umani avevano mani per tenere le mani degli altri, per costruire rifugi e raccogliere la frutta, per cullare i bambini e farli addormentare. Immaginate quanto sarebbe difficile fare tutte queste cose, se dovessimo usare le mani per camminare. Come potremmo fare tanti lavori?

Proprio come questi primi esseri umani abbiamo una mente in grado di pensare e immaginare, mani per fare il nostro lavoro, e un cuore per amare tutte le persone, gli animali, le piante e i luoghi.

Le piante e gli animali seguono regole determinate su come devono vivere, dove devono andare, cosa devono mangiare e quando devono dormire. Anche gli esseri umani fanno tutte queste cose, ma possono farle in modi diversi.

Possono mangiare tanti tipi di alimenti. Ad esempio oggi a colazione uno di voi può aver mangiato pane e marmellata, un altro latte e cereali… Cosa avete mangiato a colazione? (Chiedere ai bambini cosa hanno mangiato a colazione, in modo che possano vedere la varietà di cibo che abbiamo a disposizione per nutrirci).

Tutti gli animali della stessa specie vivono nello stesso luogo: gli uccelli nei nidi, le volpi nelle buche del terreno, ma gli uomini possono vivere in tanti diversi tipi di abitazione e decorarli in modi molto diversi. Io vivo in un appartamento al terzo piano. Tu dove vivi? Di che colore è la tua cameretta?

La nostra storia di esseri umani è iniziata molto tempo fa. Si tratta di una storia lunga, e l’uomo ha dovuto lavorare molto duramente ed usare la sua immaginazione, ed essere molto coraggioso, e pensare a tutte le cose che potevano aiutarlo a sopravvivere e a migliorare sempre più la propria condizione.

LA TERZA GRANDE LEZIONE MONTESSORI
Preparazione dell’insegnante

(Per la bibliografia e i links a risorse utili consulta l’elenco a fine articolo).

Tradizionalmente, nei giorni precedenti al racconto della terza fiaba cosmica, si presenta la LINEA NERA DEL TEMPO, ma se non avete a disposizione i mezzi per procurarvi o costruire questo materiale, potete utilizzare una delle linee del tempo della vita ( o l’orologio delle ere) enfatizzando coi bambini quanto sia immenso il tempo della Terra prima della comparsa dell’essere umano, e quanto sia minuto rispetto ad esso il tempo che va dalle nostre origini a noi, che viviamo sulla Terra oggi.

Tutte le cinque grandi lezioni hanno un legame diretto in particolare con la Storia, aprendosi contemporaneamente a specifici altri ambiti del sapere. A partire dalla terza lezione, esponiamo ai bambini tutti gli aspetti positivi della storia umana, concentrandoci sui doni che rendono l’uomo un essere unico e creativo. L’uomo infatti ha:

  • le mani libere, con il pollice opponibile, e la postura eretta, che gli consentono di agire;
  • un grande cervello che gli consente di pensare ed immaginare;
  • un cuore capace di amore.

La Storia è il racconto di come gli esseri umani hanno lavorato insieme per migliorare le proprie condizioni di vita, e porta i bambini ad avere fiducia nell’umanità e nella sua forza positiva, ed a desiderare di collaborare con gli altri e dare in ogni lavoro il proprio contributo. Già nella prima lezione cosmica è evidente che esiste una sorta di solidarietà naturale che sta alla base dello sviluppo di tutta la vita nel tempo e nello spazio. Tutti i viventi sono in relazione tra loro, e si evolvono insieme.

LA TERZA GRANDE LEZIONE MONTESSORI

Questo è lo schema delle presentazioni, considerando in particolare lo studio della Storia:

  • con la prima fiaba cosmica introduciamo le idee di legge, ordine e armonia;
  • con la seconda mostriamo come la Terra si è preparata per accogliere l’essere umano;
  • con la fascia nera del tempo diamo una rappresentazione lineare del tempo che è dovuto passare prima della comparsa dell’essere umano. Srotolando questo nastro l’impressione che ne ricavano i bambini sul tempo della Terra prima e dopo la comparsa dell’uomo è fortissima;
  • con la terza fiaba ci concentriamo sui tre doni speciali che caratterizzano gli esseri umani. Presentando i primi esseri umani raccontiamo la loro vita quotidiana, il loro modo di vivere e sopravvivere ai pericoli. Mostriamoli come esseri umani completi, spirituali e pratici;
  • con la fascia nera della mano mostriamo come l’uomo si è adattato all’ambiente ed a ciò che lo circonda, ed a come è stato capace di creare una Sovranatura fisica. Raccontiamo come gli uomini hanno imparato nuove tecniche e comportamenti per migliorare le proprie condizioni di vita, e sottolineiamo anche che ogni miglioramento è stato un dono non solo per sé, ma anche per le generazioni future. Facciamo sentire i bambini in relazione profonda con questi antichi uomini, in modo che anche essi sentano che possono contribuire a costruire un futuro migliore per tutti;
  • con le carte dei bisogni fondamentali dell’uomo mostriamo come la Storia dell’uomo sia la storia dei suoi bisogni e dei modi che posto in essere per soddisfarli, in relazione all’ambiente;
  • con la quarta e la quinta fiaba cosmica mostriamo la nascita del linguaggio e della matematica, e quindi il contributo dell’uomo alla Sovranatura spirituale. Con queste due lezioni ci concentriamo su due grandi invenzioni umane, che sono alla base di una lunghissima serie di altri successi di cui godiamo pienamente oggi, grazie a questi antichi uomini, che vivevano in un modo tanto semplice rispetto al nostro, e ai quali dobbiamo così tanto.

Le tendenze dei bambini tra i 6 ai 12 anni da prendere in considerazione per l’insegnamento della storia e della geografia sono: il desiderio di sapere come e perché; il senso di giustizia; l’attrazione per personaggi eroici o che sono stati capaci di compiere grandi cose.  Il desiderio di conoscenza, in questo periodo della vita, è grande come lo è il bisogno di esplorazione sensoriale nel periodo precedente, dai 3 ai 6 anni.  Maria Montessori ha detto: dobbiamo dare i bambini piccoli al mondo, e i bambini più grandi all’Universo.

Tra gli autori che hanno ispirato Maria Montessori ci furono lo storico Leopold Von Ranke, il geologo Antonio Stoppani, l’astronomo James Jeans e lo scrittore H.G. Wells.
Stoppani è stato tra i primi a prendere in considerazione la Terra non solo come deposito di minerali e fossili, ma come un qualcosa cui molte forze sono al lavoro insieme per creare e mantenere un ordine cosmico. I fenomeni che si sono susseguiti e si susseguono sul pianeta appaiono guidati da un’Intelligenza, anzi una super-intelligenza, un’intelligenza superiore. Questo tipo di geografia era molto congeniale al pensiero di Maria Montessori. Considerando che lo studio di questa materia, all’epoca, consisteva principalmente nel memorizzare nomi di fiumi, montagne, capitali e così via, Stoppani illustrò il lavoro di modellaggio che fa l’acqua, o del lavoro che fa il vento per produrre le correnti oceaniche, o del lavoro di purificazione dell’aria e dell’acqua fatto dagli esseri viventi.
In “The science of life” HG Wells illustra vari aspetti del mondo vegetale ed animale, in particolare l’aspetto evolutivo (connesso con le ere geologiche) e l’aspetto della relazione tra viventi diversi (ad esempio la forma dei fiori e quella degli insetti che si nutrono del loro polline). Anche in questo caso, ogni cosa sembra programmata da un’intelligenza superiore.
Questa Super Intelligenza si ritrova anche nei fenomeni descritti da Jeans.

Maria Montessori chiamò questa intelligenza “Guida Inconscia”, perché il suo campo d’azione è immensamente più vasta rispetto alla parte cosciente, nel regno della vita. Negli esseri viventi, questa parte inconcia che lavora al funzionamento e al mantenimento dell’ordine cosmico, è la condizione indispensabile per l’ esistenza. Ad esempio, gli insetti che visitano i fiori sono consapevoli soltanto del fatto che stanno rispondendo ad un bisogno (quello di alimentarsi di nettare), ma non sanno di svolgere una funzione più grande, un compito cosmico, che è quello di fecondare i fiori e propagare le piante. Le piante, a loro volta, sembra che agiscono con intelligenza, che facciano piani dettagliati per fornire agli insetti i mezzi migliori per nutrirsi del loro polline, e garantire così la fecondazione. Allo stesso modo hanno imparato a fare uso del vento, dell’acqua e degli animali. Se avessero un’intelligenza, forse sarebbero consapevoli di farlo per rispondere ai propri bisogni di sopravvivenza e riproduzione. Ma, come gli insetti, non sarebbero consapevoli del loro compito cosmico, che è quello di eliminare l’anidride carbonica dall’aria, drenare il terreno, produrre ossigeno, non soltanto a vantaggio degli esseri viventi, ma anche degli elementi inanimati (considerando la luce) e perfino delle stelle. Infatti, i raggi del sole riscaldano la Terra, ma la temperatura non è uniforme, a causa del moto attorno al sole e dell’angolo del suo asse, e questo causa le stagioni. Poiché ci sono queste differenze di temperatura sul pianeta, si creano i venti, e l’acqua che evapora viaggia da un luogo all’altro, poi precipita per provvedere alle esigenze dei viventi, per i quali l’acqua è indispensabile quanto lo è l’ossigeno. E così il cosmo intero è coinvolto, e non solo la Terra. Per questo il nome di “cosmico”. Tutto ciò che contribuisce all’armonia ed allo sviluppo dell’ordine cosmico, è chiamato “compito cosmico”, e l’educazione che presenta questo concetto ai bambini, è chiamata “educazione cosmica”.

Anche la Storia dell’uomo deve essere vista in questo contesto, per essere compresa. Ispirata dalla curiosità dei bambini, Maria Montessori ha compreso che la storia non può essere insegnata come oggetto isolato, ma deve essere integrata con altri campi del sapere; la storia dell’uomo deve essere inserita inoltre nel contesto della storia della Terra, iniziando dalla sua formazione.

Come abbiamo già visto qui, per rendere tutto ciò più interessante per i bambini, Maria Montessori ha ideato dei racconti che si appellano alla loro capacità di immaginazione. Ad esempio, nello studio della storia della comparsa dei viventi sulla Terra (seconda lezione cosmica), ha rappresentato ogni progresso evolutivo attraverso sentimenti umani: le alghe ad un certo punto dicono “Uniamoci, e diventeremo più forti”; poi dicono “A cosa serve fare tutte lo stesso lavoro? Perché non ci specializziamo e ce lo dividiamo?”; e così via. Sullo sfondo di tutti questi racconti, sta il fatto che le alghe stanno assolvendo un compito cosmico, che è quello di preparare le condizioni di vita adatte alla comparsa di esseri via via più evoluti. Un altro esempio è quello dei diversi tipi di viventi che possono svilupparsi su di una roccia. Esiste un tipo di vegetale che riesce a vivere sulla roccia, il lichene, che riesce a nutrirsi di essa, cresce e muore. I licheni si succedono uno dopo l’altro, crescendo e morendo, e questo prepara le condizioni di vita adatte alla crescita dei muschi. Anche i muschi si susseguono, nascendo, crescendo e morendo, e la sostanza organica che ne deriva, il terriccio, permette la crescita delle erbe, poi dei cespugli, poi degli alberi.

Un altro progresso ha riguardato i sentimenti. All’inizio, la riproduzione è stata una questione di divisione cellulare. Poi con le piante e gli animali è arrivata la riproduzione vera e propria. I primi animali, che vivevano negli oceani, deponevano grandi quantità di uova non protette (come fanno ancora oggi pesci ed anfibi). Poi arrivarono i rettili, che dissero: “Dobbiamo proteggere la nostra prole”, e così vennero le uova protette da gusci, che venivano nascoste nel terreno in modo che i nemici non potessero vederle. Ma anche in questo caso la prole veniva abbandonata. Poi vennero gli uccelli, che non abbandonano le uova, ma restano con loro fino alla nascita dei piccoli, che poi nutrono ed educano fino a che non diventano capaci di provvedere a se stessi. Poi vennero i mammiferi, che dissero: “Le uova sono troppo esposte. Meglio tenerle all’interno del corpo, così prima di prendermele dovranno uccidermi”. Così i mammiferi estesero l’amore per la propria prole a tutto il periodo dell’infanzia, fino a che, raggiunta l’età adulta, veniva cacciata. Ma questo amore era limitato alla propria progenie, ed era limitato nel tempo. Infine, con la comparsa dell’uomo, l’amore per la prole durò per tutta la vita, e si estese anche a uomini del passato, che non esistevano più (ad esempio i genitori), o anche ad uomini sconosciuti, che non erano parte della famiglia.

Nelle ere geologiche che hanno preceduto la comparsa della vita umana, questo sarebbe stato impossibile. L’ambiente doveva essere preparato, e tutte le ere geologiche hanno dato il loro contributo a questo lavoro. Ecco perché abbiamo detto che per capire la storia dell’uomo, dobbiamo inserirla nel contesto della storia della Terra.

Quando nella terza lezione presentiamo l’uomo, parliamo della sua intelligenza, del suo bisogno di vivere con gli altri, della sua capacità di vivere in qualsiasi ambiente, della sua grande creatività che gli permette di soddisfare le proprie esigenze, e della sua capacità di non essere mai soddisfatto. L’uomo aspira sempre ad ottenere condizioni migliori.

Possiamo dire che la Storia dell’uomo era, ed è tuttora, la storia dei suoi bisogni e di come li ha soddisfatti. Vivendo in ambienti diversi, scoprì modi diversi per provvedere alle proprie esigenze: riparo, cibo, abbigliamento, trasporto, ecc… Così, a poco a poco, si formarono gruppi separati di uomini, caratterizzati da un comportamento comune, con soluzioni uguali per rispondere ai bisogni in relazione al proprio ambiente. Questi gruppi sono entrati in contatto tra loro sia in modo pacifico (commercio), sia in modo violento (guerre e invasioni), e così ebbero bisogno di aggregarsi in gruppi più grandi. In questo modo si realizzò un interscambio di idee, invenzioni e scoperte. Noi possiamo risalire soltanto ad alcune di queste scoperte (ad esempio l’invenzione dell’alfabeto), mentre ad altre non possiamo (ad esempio l’uso della ruota o del fuoco). Ma tutte queste scoperte hanno contribuito a costruire la civiltà di oggi. Se analizziamo le cose che utilizziao oggi (cibo, alloggi, mezzi di trasporto, musica, pittura, ecc…) ci rendiamo conto che esse sono il risultato del lavoro non di una sola nazione, ma di molte. Non ci sono razze superiori o inferiori: l’umanità è una. Ognuna produce qualcosa, che poi diventa patrimonio di tutta l’umanità.

Non ci sono razze superiori o inferiori, ma l’umanità è una. Se opportunità e condizioni si presentano, la gente di qualsiasi razza produrre qualcosa, che viene accettato praticamente come grande contributo all’intera umanità.

I bambini, data questa impostazione, sono in grado di studiare la Storia attraverso la ricerca attiva, in ogni campo. Non occorre un libro di testo, ma una biblioteca con enciclopedie, biografie, testi di botanica, zoologia, ecc… Occorre visitare luoghi di interesse storico, musei, ecc… Quando si studia una nazione, non si trattano solo gli eventi, ma anche le persone: la loro provenienza, le loro abitudini, qual era la condizione della donna, quale grado di sviluppo ha raggiunto materialmente la loro cultura per quanto riguarda strumenti, abiti, abitazione, e quanto ha raggiunto spiritualmente con l’arte, la religione, la filosofia.

Il modo pratico, poi, di collocare gli eventi nella giusta sequenza storica, è quello di costruire le linee del tempo. Alcune possono essere proposte dall’insegnante, mentre molte altre vengono realizzate dai bambini stessi.

Alcuni elementi tra i più importanti per la nostra civiltà attuale, come i mezzi di trasporto, l’illuminazione, ecc… vengono trattati attraverso lezioni apposite, che illustrano il loro sviluppo attraverso i secoli. Per altri argomenti, invece, è sufficiente fornire le chiavi ai bambini, in modo tale che essi possano portare avanti lo studio da soli, senza dover ascoltare lezioni non necessarie.

Il concetto di sostenibilità è molto presente nella coscienza moderna, con la crescente consapevolezza dell’impatto delle azioni umane sull’ambiente naturale e sulle società umane. Ma spesso al centro di questo concetto di sostenibilità c’è l’idea che gli esseri umani non facciano anch’essi parte dell’ambiente naturale.

Maria Montessori, in Educazione e Pace, definisce la pace come uno stato attivo in cui gli esseri umani sono parte integrante di un tutto cosmico armonioso, in cui ogni organismo assolve il suo ruolo secondo la sua vera natura, nel quadro delle leggi universali. I concetti di sostenibilità, equità, giustizia e gestione delle risorse sono parte integrante di questa visione.

Il suo concetto di sostenibilità si basa su due idee fondamentali:

  1. l’attività umana è vista in un contesto evolutivo, non separata dai processi naturali dell’evoluzione della Terra e delle specie, a come parte integrante di essa. Senza questa consapevolezza, l’uomo mette a rischio il futuro suo e di tutto il pianeta.
  2. gli squilibri che osserviamo nella natura e nella società dipendono da adulti che non hanno realizzato pienamente il proprio potenziale umano, perché hanno avuto ostacoli al loro naturale sviluppo durante gli anni formativi. Maria Montessori sottolinea gli immensi poteri dei bambini ed il grande compito che hanno: creare gli adulti. Ogni bambino realizza questo compito creativo – costruttivo interagendo con l’ambiente in cui è nato, e che è preparato dagli adulti per lui. Solo quando gli adulti creano con consapevolezza un ambiente  che garantisce la libertà del bambini di svilupparsi in base alle leggi naturali, possiamo realizzare la vera natura dell’uomo. Quindi alla radice della pace, c’è il normale sviluppo di ogni individuo.

Il compito del bambino è quello di costruire la normalità umana, il compito dell’adulto è quello di difendere questa costruzione. La collaborazione tra l’adulto e il bambino è il fondamento della sostenibilità, che è il fondamento della pace.

L’uomo ha creato una Sovranatura. Per esempio, con l’agricoltura e l’allevamento, l’uomo ha creato in un tempo breve ciò che il processo naturale di evoluzione avrebbe realizzato forse in migliaia o milioni di anni. L’uomo col suo lavoro ha trasformato la superficie della Terra. Si serve dei ciò che vi è sepolto, di ciò che si trova nell’atmosfera, crea nuovi metalli, nuove sostanze … “Questo mondo è qualcosa di più della natura, e per costruirlo l’uomo usa tutto ciò che esiste in natura. L’uomo crea una (sovra) natura. E la Sovranatura creata dall’uomo è diversa dalla natura ordinaria.

Tendiamo a pensare a questa sovranatura come separata dalla natura, ma secondo Maria Montessori vede gli ambienti creati dall’uomo come naturali, quanto lo sono gli ambienti creati dagli altri esseri viventi. Ciò che noi chiamiamo “natura” oggi, è stato tutto creato da esseri viventi. Quando la vita è apparsa sulla Terra, ha trasformato la sterile sfera di roccia, acqua e gas, nel bellissimo pianeta azzurro che conosciamo oggi. E’ stata la vita ad aver creato sulla terra e nell’acqua le condizioni necessare perché altre forme di vita potessero evolversi e prosperare. Nel corso di vari eoni, la vita ha costruito la Terra che oggi conosciamo, ed è la vita che mantiene questo bellissimo pianeta in equilibrio perfetto, per sostenere la vita. Ogni creatura ha un compito cosmico. Anche l’uomo. La civiltà è una parte della natura, e per questo parliamo di Sovranatura. Civiltà è un termine vago, mentre Sovranatura rende perfettamente il concetto. La Sovranatura si sviluppa nutrendosi della natura, facendo uso di tutto ciò che si trova sul pianeta e nell’atmosfera per migliorare la natura stessa: l’ambiente civile è un’altra forma di natura.

Attraverso il suo lavoro, l’uomo ha consapevolmente, deliberatamente, creato nuove forme di vita: fiori, frutti, cereali e altri vegetali, animali, alberi, ecc… Attraverso la sua attività, l’uomo non è stato solo un agente dell’evoluzione per nuove forme di vita, ma ha anche creato un nuovo ambiente complesso, all’interno del quale egli opera; un ambiente che non è naturale, ma è natura.

La storia umana è la cronaca del lavoro dell’uomo adulto, e quando parliamo di sostenibilità ci concentriamo sul come cambiare le tendenze sbagliate degli adulti. Nel cercare soluzioni, non prendiamo mai in considerazione il contributo dato dai bambini alla società. Il bambino è così, davvero, il “cittadino dimenticato”. Nel creare la Sovranatura in cui vive, l’uomo adulto non tiene conto delle esigenze dell’uomo bambino. In “Educazione e Pace” Maria Montessori fornisce un contesto cosmico all’attività umana e si concentra sul miglioramento del livello di sviluppo umano. I bambini hanno un immenso potenziale che può portare ad una trasformazione radicale della società umana.

L’idea che gli esseri umani svolgono una funzione all’interno di un ecosistema interdipendente, e che le azioni umane hanno un impatto sull’equilibrio di tale ecosistema, è sempre stata presente nella maggior parte delle culture cosiddette primitive. Ma questa idea deve trovare un posto sempre più rilevante anche nel pensiero occidentale, per la necessità di controllare i livelli di inquinamento e di conservare e tutelare l’ambiente. Maria Montessori ha una visione cosmo centrica della sostenibilità. Se estendiamo lo sguardo attraverso i secoli, vediamo  che ogni essere vivente ha alterato la Terra con la propria attività, e che l’equilibrio tra tutte queste attività ha costruito l’equilibrio terrestre. Ogni volta che l’equilibrio terrestre è stato disturbato dall’attività di un essere, è stato ripristinato dall’attività di un altro. L’equilibrio terrestre non è statico, ed attraverso questa attività la Terra stessa continua ad evolversi.

Attraverso l’Educazione Cosmica aiutiamo i bambini a sviluppare la consapevolezza che gli esseri umani sono parte di un tutto interdipendente.

Non soltanto il mondo sovranaturale è in costruzione, ma lo è anche l’evoluzione umana. Non si sta verificando soltanto un’ulteriore evoluzione della natura, ma anche un ulteriore sviluppo della personalità umana.

Come abbiamo già detto, è compito di ogni bambino, dal momento della nascita, realizzare il suo potenziale umano. Gli esseri umani nascono con una mente che pensa, una mano che funziona e un cuore che ama. Il compito di ogni bambino è appunto quello di realizzare questo potenziale formando un’unità funzionale. E diventa un’unità funzionale quando le sue tre dimensioni (fisica, intellettuale e spirituale) sono in armonia.

Nel creare la Sovranatura in cui viviamo, le potenzialità della mente e della mano si sono evolute notevolmente, ma abbiamo trascurato il cuore che anima questo lavoro. Sostenendo il bambino nella sua opera di creazione dell’adulto come unità funzionale, possiamo correggere questa anomalia. La ricostruzione della società umana deve iniziare con il supporto del lavoro dei bambini. Nel suo lavoro di costruzione dell’adulto, il bambino è guidato da leggi naturali: come la Sovranatura si fonda sulla natura, così anche lo sviluppo della personalità umana si fonda su di essa. Bisogna creare una sovranatura che tenga conto con consapevolezza e amore di questo. Solo così l’uomo adulto, collaborando al processo naturale di costruzione dell’uomo operato dal bambino, potrà costruire la normalità umana.

A differenza degli altri viventi, l’uomo non è nato con un compito cosico particolare: il suo compito non è limitato, non è specificatamente definito. Ogni essere umano deve determinare il proprio contributo individuale, il proprio compito cosmico.

Prima della comparsa dell’uomo, ogni cambiamenti evolutivo è avvenuto lentamente, inconsciamente. Con l’avvento dell’uomo però, un nuovo elemento è entrato nella storia: la coscienza. Quando gli esseri umani hanno cominciato a costruire la Sovranatura, questa Sovranatura ha a sua volta influenzato lo sviluppo dell’uomo, la sua evoluzione come individuo e come specie. Per il fatto di possedere una coscienza, l’uomo è in grado di determinare la direzione della propria evoluzione, in collaborazione con il bambino, che ha i poteri creativi e costruttivi di realizzare il potenziale umano. Fornendo al bambino le condizioni adatte , l’energia psichica del bambino si svilupperà in base alle proprie leggi, ed avrà un effetto sugli adulti stessi.

L’uomo, che vive nella Sovranatura e deve realizzare la sua vera natura interagendo proprio con la Sovranatura stessa, è nella posizione unica di poter determinare la propria evoluzione. Ma questa evoluzione può avvenire solo nell’ambito delle leggi universali. Comprendendo della sua vera natura e il contesto cosmico delle proprie azioni, l’uomo può creare una Sovranatura dove ogni bambino può sviluppare il potenziale umano sempre più pienamente. L’ambiente è lo strumento per l’evoluzione cosciente dell’uomo. Questa è la vera radice della sostenibilità.

La libertà individuale è la base di tutto il resto. Senza tale libertà è impossibile sviluppare pienamente la personalità. La libertà è la chiave di tutto il processo.

La libertà è essenziale per lo sviluppo umano fin dalla nascita: ogni bambino ha bisogno di libertà per completare il suo compito di formazione dell’uomo. I pregiudizi radicati negli adulti, che non riescono a riconoscere la vera natura e le potenzialità del bambino, sono ostacoli che impediscono la libertà del bambino. Dalla qualità del lavoro del bambino, dipende la nostra capacità di adempiere il nostro compito di adulti. Se non riconosciamo l’importanza del lavoro del bambino, non gli permettiamo di completare il suo compito in libertà. Spetta all’adulto “difendere la costruzione della normalità umana”. Il Metodo Montessori, per questo, può essere definito come l’offrire i mezzi, difendere il bambino, riconoscere su basi scientifiche la sua natura, proclamare i suoi diritti sociali. Comprendere su base scientifica la natura del bambino sostiene la realizzazione di ambienti che promuovono la realizzazione del potenziale umano.

LA TERZA GRANDE LEZIONE MONTESSORI

LA FASCIA NERA DEL TEMPO MONTESSORI (long black strip)

LA FASCIA NERA DEL TEMPO MONTESSORI (long black strip) si presenta tradizionalmente dopo la seconda fiaba cosmica, e per preparare la terza. Se non avete a disposizione i mezzi per procurarvi o costruire questo materiale, potete utilizzare una delle linee del tempo della vita preparate dopo la seconda grande lezione, enfatizzando coi bambini quanto sia immenso il tempo della Terra prima della comparsa dell’essere umano, e quanto sia minuto rispetto ad esso il tempo che va dalle nostre origini a noi, che viviamo sulla Terra oggi.

Si tratta di una lezione molto emozionante per i bambini, e quando viene presentata bene, usando meno parole possibili e facendo pause significative, fa davvero una grande impressione. Viene spessa citata da adulti e bambini come una delle lezioni preferite. Maria Montessori, come vedremo meglio poi, la chiamò in origine “lezione di umiltà”.

E’ stata elaborata da Maria Montessori in India, e rappresenta la durata dell’evoluzione terrestre. L’idea base è quella di far appello all’immaginazione dei bambini per trasmettere loro una visione generale della storia della Terra. Infatti, secondo Maria Montessori, è importante che l’interesse dei bambini si attivi dal generale al particolare: bisogna comprendere prima le correlazioni tra le cose, e poi indagare le cose stesse separatamente.

LA FASCIA NERA DEL TEMPO MONTESSORI (long black strip)

LA FASCIA NERA DEL TEMPO MONTESSORI (long black strip)
La storia di questo materiale: una lezione di umiltà

Possiamo immaginare che la cosa sia andata così…
Era il 1939. In un caldo pomeriggio, nella città di Madras in India, Maria Montessori parlava con un gruppo di bambini, all’ombra di un grande e vecchio albero di Banyan. Un bambino di circa dieci anni la interrompe, proclamando con orgoglio la superiorità della civiltà indiana, che è una delle più antiche del mondo. Dice che non sa cosa avrebbe mai da imparare da lei e dalla sua cultura, che è meno antica della sua, e che l’India non ha nulla da imparare dall’Occidente.
Sì, in effetti la civiltà indiana risale a 10.000 anni fa, mentre quella egiziana soltanto a 3.500 anni, e l’assiro-babilonese a 5.000 anni. Ma non dice altro.
Poi, forse sorseggiando il tè del pomeriggio, ripensa alle parole del bambino, e si chiede quale sia il modo migliore di rispondere. Gli operai della compagnia telefonica, stanno distendendo sulla strada lunghi cavi, che poi fissano ai pali. Li osserva e continua a bere il suo tè. Lei e suo figlio Mario, in India, lavoravano al piano di studi per i bambini delle elementari, ed avevano appena preparato le grandi lezioni cosmiche. Così le venne l’idea.
Con l’aiuto di una sarta locale, prepara una lunghissima striscia di stoffa nera, lunga 300 metri e larga 50 centimetri. Solo l’ultimo centimetro della striscia aveva un colore diverso: rosso. La striscia è arrotolata come una bobina attorno ad un bastone.
Aiutata da due insegnanti della scuola, mostra la striscia ai bambini.
Senza dire una parola, le due insegnanti cominciano a srotolare la striscia nera di stoffa lungo la strada, allontanandosi lentamente e tenendo in bastone tra di loro, in bicicletta. Maria Montessori e i bambini, incuriositi, le seguono. Anche i bambini del vicinato si aggiungono alla processione. Tutti chiedono: “Cos’è? A cosa serve?”, ma Maria Montessori, con molta tranquillità, risponde soltanto: “Aspettate, e vedrete”.  Forse non dice nient’altro, fino alla fine della lunga striscia, quando appare la sorpresa: la sottile strisciolina rossa.
Poi dice: “Questa piccola strisciolina rossa rappresenta tutto il tempo che è trascorso dalla comparsa del primo essere umano sulla Terra. Tutta la parte nera è l’età della Terra”.
I bambini guardano indietro, vedono la lunga fascia scomparire in lontananza, e poi guardano di nuovo la piccola striscia rossa. Maria Montessori tiene tra le mani la piccola parte rossa, e forse sorride al bambino che le ha ispirato questa lezione.
In realtà non sappiamo cosa abbia detto, ma potrebbe proprio essere andata così.

LA FASCIA NERA DEL TEMPO MONTESSORI (long black strip)
Descrizione del materiale
La fascia ideata da Maria Montessori, come già detto, era lunga 300 metri e larga 50 cm. Solo l’ultimo centimetro della striscia aveva un colore diverso: rosso.
Oggi si utilizzato fasce lunghe 30, 50 o 100 metri, larghe dai 30 ai 40 cm. La strisciolina rossa occupa  1 o 2 cm. Nella fascia lunga 30 metri i primi 10 m mostrano la formazione della Terra, i successivi 15 m la comparsa degli organismi unicellulari, gli ultimi 5 m lo sviluppo di tutte le forme di vita e la striscia rossa finale la comparsa dell’uomo.

LA FASCIA NERA DEL TEMPO MONTESSORI (long black strip)

Presentazione ai bambini – prima versione

LA FASCIA NERA DEL TEMPO MONTESSORI (long black strip)
Preparazione
Nel piano di studi della scuola primaria Montessori è inserita una serie di importanti lezioni che hanno lo scopo di suscitare meraviglia, stupore e gratitudine. Quando presentiamo questa lezione la cosa più importante è resistere alla tentazione di parlare troppo.
Questa lezione non vuole essere una ripetizione dell’Orologio delle Ere o della prima grande lezione cosmica. Maria Montessori non disse ai bambini quasi nulla, mentre la lunga striscia nera venne srotolata lungo la strada.
Anche se si dispone di spazio sufficiente per srotolare la lunga fascia all’interno, si consiglia comunque di farlo all’esterno, perché è molto più scenografico. Dopo la lezione potete, se lo ritenete opportuno, raccontare la storia del come e del perché Maria Montessori ha inventato questo materiale. Quando i bambini sentono che la fascia originale era lunga dieci volte di più quella che abbiamo usato noi, sono molto impressionati e di solito si chiedono quanto lontano dalla loro scuola sarebbe arrivata.
Avvolgere la fascia nera intorno a un bastone, iniziando dalla striscia rossa (in modo che la sezione rossa sia l’ultima ad apparire ai bambini), assicurandosi che risulti ben nascosta.

LA FASCIA NERA DEL TEMPO MONTESSORI (long black strip)
Presentazione
Invitare i bambini a seguirvi, perché ci sarà una lezione molto speciale all’aperto. Se ci sono bambini più grandi, che hanno già assistito alla lezione negli anni precedenti, spiegate loro l’importanza di non rivelare agli altri la sorpresa: potete ad esempio dare loro il compito di essere i vostri assistenti e di aiutarvi a srotolare la fascia. Posare a terra la bobina e cominciare a srotolarla, iniziando a raccontare.

LA FASCIA NERA DEL TEMPO MONTESSORI (long black strip)
Racconto
(esempio)
Questa fascia nera rappresenta l’età della Terra, dalla sua origine (fermarsi; circa 30 secondi di silenzio).
All’inizio la Terra era una sfera incandescente (srotolare un’altra parte di fascia in silenzio).
E fu così per molto, molto tempo (srotolare un’altra parte di fascia in silenzio).
Poi la Terra si presentò coperta di vulcani, e così fu per molto, molto tempo  (srotolare un’altra parte di fascia in silenzio).
Poi arrivarono le piogge, che sono durate molto, molto tempo (srotolare un’altra parte di fascia in silenzio).
Pioveva e pioveva. E questo è durato molto, molto tempo ancora. (srotolare un’altra parte di fascia in silenzio).

Infine Terra ha cominciato a raffreddarsi, e ci volle molto, molto tempo(srotolare un’altra parte di fascia in silenzio).
Sulla Terra ora c’erano solo rocce, oceani e vulcani, ma nessuna forma di vita. E questo per molto, molto tempo. (srotolare un’altra parte di fascia in silenzio).
Solo rocce, acqua e fuoco. Niente di verde. Per molto, molto tempo (srotolare un’altra parte di fascia in silenzio).
La Terra era già molto vecchia. Guardate quanto è lunga la fascia dietro di noi (srotolare un’altra parte di fascia in silenzio).

Ci stiamo avvicinando alla fine della fascia, e qui la vita ha cominciato a svilupparsi sulla Terra, impiegando molto, molto tempo (srotolare un’altra parte di fascia in silenzio).
Guarda,  qualcosa di diverso sta per accadere! (Rallentare in prossimità della fine  della fascia e fermarsi quando appare la striscia rossa).
Gli esseri umani appaiono sulla Terra per la prima volta. Questo piccolo lembo rosso rappresenta tutto il tempo che è passato da quando  i primi esseri umani sono giunti sulla Terra. (Pausa)

Ecco, sto tenendo in mano tutta l’umanità di tutto il mondo, da quando è apparsa: dai primi esseri umani che vivevano in Africa, agli abitanti delle caverne, e poi gli Aborigeni, gli Egizi, i Greci, i nativi americani, i Maya e tutti gli uomini che sono sulla Terra oggi. Qui si può tenere tutta l’umanità in una mano.

LA FASCIA NERA DEL TEMPO MONTESSORI (long black strip)

Presentazione ai bambini – seconda versione

(Posare a terra la bobina e cominciare a srotolarla, iniziando a raccontare).
Ti ricordi? Molto, molto tempo fa non c’era assolutamente niente, semplicemente immenso caos e oscurità. E’ stato così per un tempo molto lungo, e poi è successo qualcosa.
(Srotolare una parte di fascia in silenzio).
In questo vuoto incommensurabile di freddo e l’oscurità, apparve una grande nuvola ardente che comprendeva in sè tutte le stelle.

(Guardare indietro la fascia già srotolata, poi srotolarne un’altra parte, in silenzio).
L’intero universo era in quella nuvola, e tra le piccole gocce c’era il nostro Sistema Solare.
(Guardare indietro la fascia già srotolata, poi srotolarne un’altra parte, in silenzio).
Poi le stelle si sono distribuite nello spazio, in modo che ora sono a milioni di chilometri di distanza, e la luce delle stelle che vediamo la notte ha impiegato anni luce per arrivare a noi.
(Guardare indietro la fascia già srotolata, poi srotolarne un’altra parte, in silenzio).
Si formò la crosta terrestre, ma la Terra era ancora molto calda e circondata dal freddo e buio spazio.  Ti ricordi che abbiamo detto che tutte le particelle dell’Universo hanno leggi speciali alle quali obbediscono? (Guardare indietro la fascia già srotolata, poi srotolarne un’altra parte, in silenzio).

Ci fu la Danza degli Elementi, il calore saliva verso il freddo, e il freddo scendeva verso il calore.
(Guardare indietro la fascia già srotolata, poi srotolarne un’altra parte, in silenzio).
La Terra lentamente si è raffreddata, i vulcani si sono fermati ed il Sole ha cominciato a spendere  felicemente.
(Guardare indietro la fascia già srotolata, poi srotolarne un’altra parte, in silenzio).
Poi ci fu un problema: pioveva e pioveva e pioveva, l’acqua consumò le rocce, che si gettarono nel mare, avvelenandolo. Vi ricordate cosa ha risolto il problema? Sì, sono apparsi i batteri e poi altri organismi, come le amebe. E che cosa ha fatto? Hanno seguito le leggi date loro:mangiare, cresciuto e riprodursi.
(Guardare indietro la fascia già srotolata, poi srotolarne un’altra parte, in silenzio).

Questi organismi avevano una sola cellula, e dovevano fare tutto il lavoro da sole. Così si sono stancati, e hanno deciso di unirsi, dividersi i compiti e rendere il lavoro più efficiente.
(Guardare indietro la fascia già srotolata, poi srotolarne un’altra parte, in silenzio).
Così sono apparsi i trilobiti, i cefalopodi con i piedi in testa,  e i crinoidi che assomigliano a delle piante, ma sono animali che vivono in torri di pietra.
(Guardare indietro la fascia già srotolata, poi srotolarne un’altra parte, in silenzio).
E poi cosa è successo? Sì, la vita continuava a cambiare e provare cose nuove: apparvero alghe e coralli, che purificavano l’acqua e formavano bellissime isole e scogli.

(Guardare indietro la fascia già srotolata, poi srotolarne un’altra parte, in silenzio).
Poi alcune creature hanno deciso di provare a vivere sulla terraferma, hanno costruito una sacca all’interno del corpo per respirare, e arti al posto delle pinne, per muoversi fuori dall’acqua. Sono stati chiamati anfibi, e la loro fu la prima voce che si udì sulla Terra. Poi arrivarono i rettili, che cambiarono pelle e comiciarono a fare uova con i gusci duri. Ebbero molto successo, e crebbero fino a raggiungere dimensioni gigantesche. Immaginate un combattimento tra dinosauri: doveva essere terrificante.
(Guardare indietro la fascia già srotolata, poi srotolarne un’altra parte, in silenzio).

Intanto le creature più piccole si sono mosse verso le zone più fredde, si sono trasformate in animali a sangue caldo, hanno ricoperto il loro corpo di peli e hanno cominciato a prendersi cura dei propri piccoli dopo la nascita. Erano gli uccelli e i mammiferi. Mentre gli uccelli deponevano le uova fuori dal corpo, i mammiferi le tennero all’interno, e quando i piccoli nascevano li nutrivano con il proprio latte. I mammiferi ebbero molto successo, e si diffusero su tutta la Terra.
(Guardare indietro la fascia già srotolata, poi srotolarne un’altra parte, in silenzio).
Poi è stata la volta di una creatura molto speciale: l’essere umano. Questa parte rossa è tutto il tempo passato dalla comparsa del primo uomo, e ci siamo anche noi. Guardate il tempo che ha impiegato la Terra per essere pronta a far vivere gli esseri umani!

 LA FASCIA NERA DEL TEMPO MONTESSORI (long black strip)

Note

Questa lezione chiave è particolarmente adatta ai bambini più piccoli, di prima classe. I più grandi possono partecipare come aiutanti, e sarà molto utile per loro, perché li stimolerà ad approfondire aspetti particolari presentati nella lezione.

Dopo la lezione si può lasciare la fascia nera a disposizione dei bambini, che potranno usarla per le loro ricerche, insieme alle linee del tempo. Alcuni bambini vorranno riguardarla anche dopo il racconto della terza fiaba cosmica, che tratta della comparsa dell’uomo sulla Terra.

I bambini più grandi possono usare la fascia nera anche come base per posizionare su di essa le carte delle nomenclature delle varie linee del tempo, fossili e altri materiali, fare misurazioni e aggiungere cartellini e materiali trovati nei testi di ricerca, come per le linee del tempo:

LA FASCIA NERA DEL TEMPO MONTESSORI (long black strip)

Educazione cosmica Montessori

Educazione cosmica Montessori – Le cinque grandi lezioni che stanno alla base dell’educazione cosmica montessoriana vengono tradizionalmente presentate nella scuola primaria, dalla prima alla terza classe.

Diversamente da quanto avveniva nella scuola materna, quando si presentava al bambino una piccola idea che gradualmente evolveva nella costruzione di un grande concetto, ora partiamo dal più grande dei concetti per mostrare come tutte le idee si inseriscono in un gigantesco disegno.

Queste cinque lezioni sono:

  • Prima grande lezione: nascita dell’Universo e della Terra
  • Seconda grande lezione: la comparsa degli esseri viventi
  • Terza grande lezione: la comparsa degli esseri umani
  • Quarta grande lezione: la storia della scrittura
  • Quinta grande lezione: la storia dei numeri

Educazione cosmica Montessori
Prima grande lezione: nascita dell’Universo e della Terra

Il primo giorno di scuola i bambini ascoltano la prima fiaba cosmica sulle origini dell’Universo. Poi il complesso svolgersi della grande lezione prosegue con dimostrazioni, ricerche, esperienti, attività artistiche e manuali, toccando nel corso dell’anno varie materie ed argomenti:

  • Astronomia: sistema solare, stelle, galassie, comete, costellazioni
  • Metereologia: vento, correnti, tempo atmosferico, erosione, ciclo dell’acqua,
  • Chimica: stati della materia, miscele e composti, reazioni, elementi, atomi, tavola periodica, molecole, formule chimiche, equazioni, laboratori,
  • Fisica: magnetismo, elettricità, gravità, energia, luce, suono, calore, attrito, moto, esperimenti
  • Geologia: tipi di roccia, minerali, ambienti terrestri, vulcani, terremoti, placche tettoniche, ere glaciali, ere geologiche
  • Geografia:mappe, globo terrestre, latitudine e longitudine, clima, terre emerse e oceani, continenti e Paesi.

La fiaba cosmica originale di Maria Montessori includeva elementi religiosi, e per questo oggi se ne elaborano delle varianti più adatte ai gruppi multiculturali che vivono la scuola.

Educazione cosmica Montessori
Seconda grande lezione: comparsa della vita

La seconda grande lezione tratta dell’origine della vita. La lezione porta alla costruzione della Linea del tempo della vita:

un lungo cartellone con immagini e didascalie su microorganismi, piante ed animali che sono vissuti e vivono sulla terra. Si enfatizza la grande diversità delle forme viventi, e l’importanza del contributo di ognuna per il mantenimento della vita del pianeta. Questa lezione coinvolge nel tempo queste materie:

  • Biologia: cellule, organismi pluricellulari, regni della natura, campioni, dissezioni, osservazioni, uso del microscopio
  • Botanica: studio delle piante, classificazioni, funzione, parti delle piante (seme, fiore, frutto, foglie, tronco, radice), tipi di piante
  • Ambienti naturali: localizzazione, caratteristiche, catena alimentare, simbiosi, adattamento all’ambiente, ecosistemi, conservazione
  • Vita antica: ere geologiche, evoluzione della specie, estinzione, fossili, scavi archeologici
  • Animali: classificazioni, bisogni, similitudini e differenze, nutrizione, igiene,
  • Regni delle monere, dei protisti e dei funghi: cosa sono, classificazione, osservazione

Educazione cosmica Montessori
Terza grande lezione: la comparsa dell’uomo

Questa lezione porta alla costruzione di una linea del tempo che evidenzia le tre grandi caratteristiche che rendono la nostra specie così importante: una mente immaginativa, una mano che sa compiere un lavoro, un cuore che sa amare.

Questa lezione evolve nello studio di queste materie:

  • Storia: linee del tempo, preistoria, civiltà antiche, storia mondiale, storia di Continenti e Paesi specifici
  • Cultura: arte, artisti, musica, compositori, danza, teatro, architettura, design, filosofia, religioni, buone maniere e gentilezza.
  • Studi sociali: attualità, politica, economia, commercio, volontariato
  • Invenzioni e scoperte scientifiche: scienziati, inventori, metodo scientifico, invenzioni, macchine semplici.

Educazione cosmica Montessori
Quarta grande lezione: la storia della scrittura

E’ anche chiamata la storia della comunicazione attraverso i segni. La lezione tratta dello sviluppo delle scritture nel mondo: pittogrammi, simboli, geroglifici, alfabeti antichi, invenzione della stampa, ecc…

La lezione porta allo studio di queste materie:

  • Lettura: letteratura, poesia, saggistica, mitologia e fiabe popolari, autori, comprensione dei testi, analisi logica e del periodo, analisi del testo letterario
  • Scrittura: stile, funzione, voce, composizione, scrivere lettere, scrivere ricerche, abilità di studio
  • Linguaggio: origine delle lingue, lingue straniere, storia delle lingue, conferenze, recite
  • Strutture linguistiche: alfabeti, costruzione di libri, grammatica, punteggiatura, analisi della frase semplice e complessa, studio della parola, figure retoriche.

Educazione cosmica Montessori
Quinta grande lezione: la storia dei numeri

E’ anche chiamata storia della matematica. La lezione comincia con le civiltà antiche, che spesso avevano solo uno, due, e più di due e questo rappresentava tutto il loro sistema numerico. Si prosegue con una visione dei diversi sistemi di numerazione attraverso i secoli, che culminarono nello sviluppo del sistema decimale che usiamo anche oggi.

Questa lezione porta allo studio di queste materie

  • Matematica: operazioni, frazioni, decimali, multipli, quadrati, cubi, percentuali, calcolo delle probabilità, introduzione all’algebra
  • Numberi: origine dei numeri e dei sistemi nmerici, basi, tipi di numeri, notazione scientifica, biografie di grandi matematici
  • Geometria: congruenza, similitudini, nomenclature di linee, angoli, forme piane, figure geometriche, misurazioni, teoremi
  • Applicazioni: problemi, misurazioni, stime, grafici, schemi, concetti monetari.

Queste cinque storie introducono una quantità enorme di informazioni. Dopo ogni storia si aprono gli studi di molte materie ed argomenti. Le storie possono essere ricordate più volte durante l’anno, quando si introduce un nuovo argomento, per dare unità e coesione alla grande varietà di argomenti trattati.

L’educazione cosmica Montessori rappresenta la risposta al “periodo sensitivo della cultura” proprio del bambino della scuola elementare e gli permette di assistere al grandioso spettacolo dell’evoluzione naturale e umana.

Questo insegnamento sviluppa nei bambini il sentimento cosmico di unità e interdipendenza, e struttura il carattere di una personalità allargata, decentrata, responsabile, pacifica, morale.

Con l’educazione cosmica i saperi e le discipline sono al servizio della conoscenza del tutto e la scuola diventa officina di conoscenza cosmica.

Educazione cosmica Montessori

Nella visione di Maria Montessori ogni essere umano attraversa varie fasi di sviluppo (piani di crescita) dalla nascita all’età adulta.  I piani di crescita sono così suddivisi:

1°piano di crescita:
fase I: o – 2 anni
fase II: 3 – 5 anni
fase III: 6 -7 anni

2° piano di crescita: 8 – 12 anni

3° piano di crescita: 13 – 18 anni.

Maria Montessori elaborò la sua Teoria Cosmica come risposta agli interessi dei bambini che entrano nella scuola elementare (secondo piano di crescita). In questo periodo, infatti, il bambino sente il bisogno di allargare il proprio campo d’azione, diventa via via insofferente verso l’ambiente chiuso della famiglia e ha bisogno di rapporti sociali più ampi. Ha costruito il linguaggio ed esaurito il tempo della scoperta sensoriale e motoria, anche se l’azione inconscia domina ancora fino ai 7 anni. Esprime curiosità e domande del tutto nuove: “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?”. Entrato lentamente nella realtà, ha acquisito una maggiore capacità di astrazione ed è in grado di mettere in relazione cause ed effetti. Si pone problemi etici e morali, esige giustizia nei rapporti con gli altri, vuole capire i fenomeni naturali: i perché del sole e della luna, dei terremoti e dei vulcani, delle piante e degli animali, del mare e dei fiumi…

Poiché Maria Montessori aveva una solida preparazione matematica e biologica, questo le permise di trovare modi di aprire ai bambini entrambi questi settori della conoscenza umana, non in modo nozionistico mnemonico, ma proponendo “astrazioni materializzate” in una cornice di ampio respiro, più tardi definita come Teoria Cosmica.

Via via mise a fuoco la complessa visione dei rapporti tra sole, viventi e atmosfera, tra clima e eventi terrestri, tra correnti marine e vulcani attivi e molto altro ancora, tutti fenomeni che mantengono sul pianeta un’armonica rete di equilibri in cui ogni specie svolge, attraverso ogni suo individuo, un proprio “compito”.

È questa la prospettiva che volle offrire ai bambini: tradurre in termini per loro leggibili le meraviglie dell’universo e del nostro pianeta, per aiutarli ad immaginare perché è qui che si svolge la loro vita ed è l’universo che può fornire risposte alle loro domande più profonde.

Educazione cosmica Montessori

L’educazione cosmica Montessori non è una disciplina o un insieme di nozioni, ma rappresenta il filo teorico e operativo che attraversa e coordina i vari materiali in una struttura unitaria. Non è un nuovo approccio alle materie scolastiche, ma un piano di sviluppo per ogni fase di crescita. È un modo di rapportarsi del bambino verso l’universo e verso l’umanità che gli permetterà di fatto di creare connessioni e sviluppare le sue potenzialità. Creare connessioni significa utilizzare più di un canale sensoriale. Non bisogna dare solo il concetto astratto, ma farlo arrivare attraverso le mani, i colori, l’ambiente, le emozioni. Queste vie creeranno agganci sensoriali ed emotivi che aiuteranno ad apprendere nuove idee, nuovi concetti… Connettere non vuol dire uniformare: ogni disciplina ha il suo linguaggio e i suoi modi di procedere, nelle scuole Montessori i materiali messi a disposizione dei bambini li unificano sia perché costituiscono un sistema coerente con precisi richiami sensoriali, sia perché organizzati entro la cornice concettuale del Piano Cosmico.

Maria Montessori parla di questi temi principalmente in due testi: Dall’Infanzia all’Adolescenza e Come educare il potenziale umano. Già nel primo aveva preso in esame, oltre ai nuovi comportamenti che emergono a questa età, il suo strumento più potente: l’immaginazione.  Base stessa dello spirito, ha però bisogno di essere costruita e organizzata. Nel secondo testo riparte dalla metamorfosi dell’essere umano dalla prima alla seconda infanzia e torna sul tema dell’immaginazione. Prospetta di dare ai bambini una descrizione della Terra con i suoi tre involucri solido, liquido e gassoso e il suo quarto involucro , cioè la vita che occupa tutta l’atmosfera esterna e penetra i tre involucri stessi. Qualche volta viene chiamata “biosfera” o sfera della vita, ed è  parte integrante della Terra come la pelliccia lo è  di un animale.

Il termine biosfera (sfera dei viventi che avvolge la “geosfera) fu coniato nel 1885 dal geologo austriaco Eduard Suess. Quella che Maria Montessori chiamò educazione cosmica è, nella sua proposta concreta, l’incontro tra realtà della biosfera e le osservazioni di Darwin sull’evoluzione delle specie. È questo che propone ai bambini dopo i sette anni tramite i tanti fenomeni evolutivi che, a partire dal cosmo (formazione del sistema solare), arrivano alla storia dei viventi.

In concreto c’è un doppio binario: il bambino parte dalla storia personale o dalla vicenda di una pianta o di un piccolo animale realizzate su una striscia che indica il trascorrere dei mesi o degli anni, secondo una data unità di misura e riporta con scritti e disegni eventi di quella stessa vita. In parallelo, facendo leva sull’immaginazione, esplora la “striscia della vita”. Questa tocca, in senso darwiniano, le specie esistite dai trilobiti ai dinosauri fino alla specie umana. In tempi a seguire ci sono altre strisce che mettono in luce gli eventi della preistoria e successivamente la storia vera e propria dall’Homo abilis all’epoca presente, con scoperte e invenzioni, adattamenti ambientali della casa, degli abiti, dei mezzi di trasporto, fino al desiderio di ornare e ornarsi, i tentativi di comprendere il vivere e il morire, ma anche la lotta per il potere sempre presente nei secoli contro la libertà di pensiero e regole giuste  e condivise.

Dunque ampie conoscenze da un lato e dall’altro indipendenza di pensiero e di azione in un clima di buone relazioni tra adulti e ragazzi, capacità critica e allenamento a dire sempre che cosa si pensa, non avendo sviluppato il timore del giudizio altrui. Potremmo definirla una via laica di pace.

La biosfera offre un panorama straordinario con la varietà degli habitat e delle specie. Un miracolo la vita, potente e fragile al tempo stesso, che va offerto ai bambini come un libro aperto, da esplorare e da rispettare in tutte le sue relazioni. Partiamo dall’osservazione diretta dei fenomeni naturali, del clima come dello sviluppo di germogli; andare in esterno a scoprire come ovunque ci siano tracce di viventi. I ragazzini dovrebbero il più possibile uscire dalla scuola e andare alla scoperta della vita verde che hanno intorno a loro e che non vedono. Così possiamo dire che l’educazione cosmica comincia dalla prima infanzia.  Nella seconda infanzia l’interesse per catalogare può portare alla classificazione dei viventi e insieme alla individuazione delle singole piante. La diversità delle specie non è tanto espressione di folgorante bellezza, di cui peraltro usufruiscono solo gli umani grazie al loro prodigioso sistema nervoso, quanto strumento di salute globale del pianeta.

Educazione cosmica Montessori

Gli esperimenti possono riguardare anche fenomeni più ampi: constatare che l’acqua scende sempre dall’alto verso il basso, che il ghiaccio galleggia sciogliendosi più velocemente se fa caldo e che può anche diventare vapore; il miracolo dei cristalli di neve di cui è impossibile trovare due identici, esattamente come non si trovano due foglie uguali in uno stesso albero… in molti modi, semplici e a costo zero, si possono sperimentare la forza di gravità, i movimenti di Terra, Sole e Luna, la formazione dei cristalli, il depositarsi del carbonato di calcio, la funzione della clorofilla e così la salita di un liquido in una sottilissima provetta/capillare per immaginare come possa nutrirsi anche l’ultima fogliolina in cima a una quercia o a una sequoia. È fantastico osservare come l’immaginazione dei bambini si metta in azione e li spinga in connessioni molto personali tra un fatto visto e un fenomeno avvenuto anche a migliaia di chilometri di distanza.

Quanto agli animali, sempre mal tollerati all’interno delle scuole, possiamo dire che suscitano invece il massimo degli interessi. Possiamo avere in classe una gabbia sempre aperta  da cui una coppia di canarini possa uscire ed entrare, una vaschetta per accogliere una coppia di tartarughine d’acqua che i ragazzini a turno porteranno a casa nei giorni di vacanza. In esterno si può avere un piccolo pollaio per il piacere di nutrire e di raccogliere le uova  o una conigliera se ci sono nelle vicinanze campi per raccogliere erba fresca. Occuparsi di un animale o di una pianta alimenta la vita interiore e insegna molte cose in fatto di attenzione.

Contro lo studio separato delle varie scienze, presentiamo ai bambini il piano cosmico non in modo ideologico salvifico e ancor meno in stile new age, ma con tutta l’apertura mentale che la biologia stessa esige. Un altro errore è quello di intenderla come una sorta di colpevolizzante ecologia: non è sul senso di morte che può crescere l’amore alla vita. Il bambino ha bisogno di cose vere, non virtuali , ricche di fascino e soprattutto positive. Più riusciamo a focalizzare la nostra attenzione sulle meraviglie e sulla realtà dell’universo, tanto  meno avremo gusto nel distruggerle.

Noi non possiamo comprendere un sasso senza capire almeno qualcosa del grande sole, perciò facciamo vedere al bambino come tutto è interconnesso nell’Universo e sulla nostra Terra: storia, evoluzione e cultura. Gli insegniamo che c’è un’interdipendenza fra noi e il mondo naturale che ci circonda, e a guardarsi attorno con un senso di meraviglia.

Si può anche dire che il Piano Cosmico riflette la struttura e il funzionamento della nostra mente. È per questo motivo che Maria Montessori insiste nel ricordarci come la conoscenza sia soprattutto relazione. Non si può dare tutto il sapere all’allievo, perchè la conoscenza umana è sterminata. Bisogna dare al bambino il massimo dei germi d’interesse, l’amore per la conoscenza e la curiosità. Poi, sarà lui che saprà cercare i fatti e i dettagli al momento opportuno.

La cornice concettuale offerta dall’educazione cosmica Montessori rende possibile un apprendimento non lineare, che si muove per piani, in cui il bambino allarga la sua conoscenza attorno a un tema o a un argomento che ha stimolato il suo interesse. Il bambino impara a porsi domande e a fare ricerca ed a creare connessioni.  I collegamenti non solo intellettuali, ma innanzitutto umani, che nascono dal collaborare sullo stesso lavoro, per esempio.

Una nozione, un avvenimento, un’idea devono essere ancorati, cioè collegati e connessi, all’ambiente che sta loro attorno affinché acquisiscano consistenza. Il contesto può addirittura cambiare quello che percepisco e apprendo di un fatto. E poi c’è il contesto creato dall’ambiente preparato delle scuole Montessori. Per esempio, vi siete mai chiesti perché i lavori vengono svolti su di un tappetino? Non solo per comodità e cura dei materiali, ma soprattutto perché lo spazio limitato fornisce un contesto ben preciso in cui utilizzare il materiale scelto. E c’è il contesto dell’attenzione: pensate a quanto costa cambiare contesto mentale a un bambino quando a scuola “finisce l’ora” e ne inizia un’altra.

L’interdipendenza è oggi universalmente riconosciuta come la legge fondamentale che regola l’universo e la vita sulla terra. Occorre offrire al bambino le chiavi di lettura per interpretare le interdipendenze tra gli esseri della natura, per soddisfare la sua naturale sete di conoscenza. Il bambino è il “costruttore dell’uomo” e l’uomo è il costruttore della Supernatura, intesa come protezione e sviluppo della natura. Quindi il bambino costruttore dell’uomo è anche il bambino costruttore del cosmo, perché il cosmo è l’ambiente nel quale l’uomo assolve la sua missione.

Educazione cosmica Montessori

Il rapporto cosmo-bambino comincia dalla nascita. Il bambino piccolo che lancia gli oggetti per terra e si diverte perché fanno rumore, è il bambino che si sta mettendo in contatto con le leggi cosmiche. Giocando con la palla, ad esempio, egli realizza, come li definisce Maria Montessori, piccoli «punti di coscienza»: scopre che rotola, che rimbalza, che cade, che vola e poi cade. Questi punti di coscienza rendono il bambino consapevole che intorno a lui ci sono delle leggi. Il bambino si trova, giorno dopo giorno, di fronte a numerose difficoltà che deve superare. Anche l’uomo ha dovuto vincere queste difficoltà. Infatti, quando l’uomo ha conquistato la stazione eretta si sono liberate le sue mani ed egli ha potuto lavorare. Il bambino realizza questo stesso processo in pochissimo tempo. Questo è il bambino cosmico, perché è il bambino che nasce dalla natura biologica, ma che è al servizio di una natura superiore.

Maria Montessori afferma che il lavoro è la vocazione dell’uomo e questo l’aveva scoperto osservando i bambini. Nel lavoro, invece di trovare la stanchezza, essi trovano riposo e gioia. Il bambino lavora alla costruzione dell’uomo e l’uomo deve aiutare la costruzione del bambino. Maria Maria Montessori afferma che il bambino e l’uomo sono due esseri diversi: il bambino non è ancora l’uomo, l’uomo non è più il bambino, ma l’uno è il costruttore dell’altro. Sono due esseri diversi che hanno funzioni diverse, ma entrambe cosmiche.

L’educazione cosmica Montessori non consiste nel trasmettere la cultura al bambino. E’ molto di più: è far sentire il bambino inserito nel cosmo come essere umano, creatore della Supernatura, cosciente, libero. Tutte le altre creature, al contrario, non sono libere perché vivono seguendo leggi cosmiche, alle quali non possono disobbedire. L’uomo è libero, anche di sbagliare. L’errore è espressione di libero arbitrio, perciò la Dottoressa Montessori ha inserito nella sua metodologia l’errore come uno strumento di progresso. Il bambino può sbagliare, ma l’importante è che si autocorregga.

Maria Montessori afferma che, offrendo al bambino la storia dell’universo, egli può ricostruire con la fantasia qualcosa che è mille volte più stimolante e misterioso di qualsiasi fiaba. Due sono gli elementi sicuramente in grado di affascinarlo: uno è la grandiosità, l’altro è il mistero. Il bambino di questa età è attratto dalle dimensioni e Maria Montessori suggerisce di dare al bambino la grandiosità della vita sul globo, utilizzando i numeri.

Per quanto riguarda il mistero, sarà di aiuto la narrazione dei miti e delle favole cosmiche. Esse servono al bambino, perfettamente cosciente che quello che gli viene narrato non è realtà, per visualizzare e precisare alcuni fenomeni. Nelle favole cosmiche sull’origine dell’universo, del sole e della terra (Il dio senza mani, La danza cosmica, La storia della goccia d’acqua), uno dei primi accorgimenti è quello di far visualizzare, attraverso l’immaginazione, la primordiale assenza di luce. Per dar vita a questo buio assoluto si chiudono le finestre, rimanendo al buio in silenzio. In questo modo il bambino si sente il protagonista della situazione. Poi si fa luce e trova espressione il concetto di principio vitale. In questo buio, ad un certo punto, si percepisce un’incandescente fiammella, capace di contenere il sistema solare (sole, terra, pianeti) e l’universo intero. È necessario, inoltre, che i bambini avvertano un’altra sensazione: il grande freddo, la primordiale glacialità dalla quale era avvolto il globo terrestre. Pertanto, si fa toccare un pezzo di ghiaccio (-40°), e si dice: «Pensate che gran freddo doveva esserci, se la temperatura di allora si aggirava sui –273°!»

Fare educazione cosmica vuol dire mettere in comunicazione i bambini in un contesto di solidarietà spaziale e temporale, che non li farà sentire soli nell’universo, ma parte di un tutto che procede verso un fine, che collabora ad una missione comune.

Ogni forma di vita assolve inconsciamente alla sua funzione e obbedisce alle precise leggi della natura. L’uomo, invece, affida la sua obbedienza alla sua libertà, è cosciente di ciò che fa e pertanto può anche non farlo, perché in lui è presente una natura superiore, lo Spirito. Egli non è legato ad istinti fissi, ma a bisogni di vita spirituale, che lo guidano verso l’elevazione di se stesso, nella e con la natura. Questo progresso si concretizza nella Supernatura. Nel momento in cui essa si costruisce, si compie anche l’evoluzione dell’umanità. Per cui: l’educazione è uno scambio tra la natura umana e la Supernatura. In questo scambio il bambino incontra natura e supernatura, scienze e storia e si rende conto che questo interscambio è il segreto dell’evoluzione cosmica.

Maria Montessori afferma che anche se gli uomini lottano tra di loro, o hanno lottato; anche se hanno fatto delle guerre e si sono schierati in parti opposte le une alle altre, hanno pur sempre tutti lavorato a costruire un mondo che sarà quello della pace. Gli uomini sono migliori di quello che appaiono. Chi lavora non lo fa in rapporto ai propri bisogni, ma in rapporto ai bisogni degli altri. Questa carità cosmica è universale. Essa richiede la dedizione della vita di ciascuno per l’umanità intera; eleva il mondo verso la civiltà, mentre provvede all’esistenza di tutti indistintamente. Qualcuno potrebbe pensare che gli uomini facciano tutto ciò solo per guadagnarsi la vita, ma inconsciamente obbediscono ad un comando inconscio che guida gli avvenimenti e conserva l’esistenza universale.  Se l’uomo elevasse a più alto livello la propria coscienza, potrebbe sentire la bontà e il sacrificio dei propri simili. Questa è la parte emotiva dell’«educazione cosmica».

Occorre rivolgersi al bambino per realizzare la pace. Il bambino è un essere umano nel quale la pace vive in potenza. Maria Montessori afferma che la pace non è un’opera razionale degli uomini, ma un’opera della creazione: le forze che creano il mondo sono le stesse che devono creare la pace. Quando una nuova morale ispirerà alle generazioni future il sentimento dell’amore non più soltanto per la patria, ma per l’umanità intera, la base della fratellanza e della pace sarà costruita.

Quando si coglie l’unità sostanziale del genere umano, al di là delle apparenti diversità, e si comprende il significato del compito cosmico che lega ogni essere vivente a ogni altro, non si può non sentirsi membri di una stessa grande famiglia e cittadini del mondo.

Educazione cosmica Montessori

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