Acquarello steineriano natalizio con stella – tutorial per realizzare questo quadretto, che può essere utilizzato per decorare la casa, come dono per una persona cara, o per decorare un biglietto d’auguri.
La tecnica dell’acquarello steineriano prevede l’utilizzo del foglio bagnato, e l’uso dei soli colori primari. Una caratteristica di questa tecnica è inoltre quella di lavorare per superfici di colore e non per contorni. Se è la prima volta che vi cimentate, vi consiglio di leggere questa presentazione:
Acquarello steineriano natalizio con stella – Materiale occorrente: – un foglio di carta da acquarello – una spugna – acquarello blu di Prussia, rosso carminio e giallo limone – un barattolo di acqua – pennello
Acquarello steineriano natalizio con stella – Come si fa:
ritagliate una stellina di carta e fissatela con poco nastro adesivo facile da rimuovere nella parte in alto del foglio tenuto in verticale:
E iniziate a dipingere intorno alla stella col giallo. Continuate con movimenti circolari intorno al giallo, facendo giocare tra loro vari colori a vostra scelta:
Giocando invece con blu e rosso create in basso tante casette.
Fate incontrare il cielo con le casette, e quando il foglio si sarà asciugato, togliete la stellina di carta che avevate applicato prima di iniziare, e il vostro quadretto è pronto:
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine, pittura ad acquarello. La storia segue la vita dell’albero dalla primavera al suo nuovo risveglio sul finire dell’inverno; le pitture vengono realizzate dai bambini…
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine Qui in formato ebook:
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine
C’era una volta un giovane piccolo albero: era nato in primavera, tra il tepore dell’aria e il canto degli uccelli. Viveva felice: aveva foglie bellissime, e fiori colorati che si trasformavano in grandi frutti dolci e tondi.
Acquarello steineriano – tutorial per l’albero in primavera
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine
Ma d’un tratto cominciò a sentirsi stanco: era settembre.
I frutti si staccarono, le foglie cominciarono a perdere il loro colore e addirittura, di tanto in tanto, il vento se ne portava via qualcuna.
Venne la pioggia, e poi l’aria fredda: l’albero si sentiva sempre peggio. Non capiva cosa gli stesse succedendo. Nel giro di pochi giorni si trovò spoglio, solo, infreddolito.
Decise di andare per il mondo a cercare tutto quello che aveva perduto.
Acquarello steineriano – Tutorial per l’albero in autunno
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine
Corse dagli alberi, ma quelli gli risposero: <<Noi le foglie non le perdiamo, non sappiamo cosa dirti. Prova a chiedere a quelli uguali a te!>>
Il giovane albero cercò allora dei rami spogli simili a lui, ma anche loro erano soli e infreddoliti, proprio come lui, e non avevano risposte da dargli.
“Se mai risolverò il mistero, tornerò ad aiutarvi”, pensò, e riprese il suo viaggio.
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine
Andò dal Vento. <<Io le foglie le porto solo via, è la Pioggia che le fa crescere>>.
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine
Andò dalla pioggia. <<Le farò crescere solo a suo Tempo>>.
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine
Andò dal Tempo. <<Io so tante cose>> gli disse <<il Tempo aggiusta tutto. Non ti preoccupare, occorrono solo tanti giorni e tante notti…>>
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine
Andò dalla Notte, ma la notte era silenziosa, e l’albero molto stanco…
Sul punto di addormentarsi, vide una fata avvicinarsi a lui. Portava dei piccoli occhiali d’oro sul naso. Lui le raccontò la sua storia, e lei lo capì. Sorrise, si tolse gli occhiali, e glieli diede: <<Sono occhiali magici, con questi potrai guardarti dentro…>>.
E il giovane albero vide… Dentro di lui c’era movimento e musica. Linfa. <<Vedi caro?>> disse la fata <<Le tue foglie ricresceranno: le hai già dentro di te…>>
Acquarello steineriano la fioritura degli alberi da frutto. Una proposta di lavoro sul tema “la fioritura degli alberi a inizio primavera”.
L’esperienza procede rispettando una data sequenza di azioni, che porta il bambino a riflettere sulla condizione dell’albero in questa stagione.
Molto importante è non presentare ai bambini lavori già fatti: vi accorgerete così che proprio chiedendo ai bambini di rispettare una certa sequenza, verrà fuori la personalità di ognuno di loro, e non potranno esserci due alberi uguali, o due verdi uguali, o due marroni uguali ecc…
Acquarello steineriano la fioritura degli alberi da frutto Acquarello steineriano – Materiale occorrente
acquarelli di qualsiasi marca in tubetto o flaconcino (non in pastiglia) nei colori: giallo limone, blu di prussia rosso carminio bianco (facoltativo)
I colori vanno diluiti nei vasetti, in modo che il colore risulti non denso e non carico: diciamo una diluizione abbastanza decisa.
Un pennello a punta piatta largo e con setole di qualsiasi genere, purchè morbide (altrimenti il bambino rischia di graffiare il foglio e noi rischiamo che l’esperienza non venga vissuta come un pieno successo)
una bacinella e un vasetto d’acqua
una spugna che servirà per stendere bene il foglio bagnato sul tavolo, e poi per asciugare il pennello (molto meglio degli straccetti o della carta)
un foglio di carta robusta, meglio se da acquarello (le carte scadenti bagnate possono fare i “pallini”)
Immergere il foglio nella bacinella, quindi stenderlo con cura sul tavolo con l’aiuto della spugna. Bisogna evitare che si formino bolle d’aria, perchè altrimenti la carta rischia di arricciarsi.
Poi si dispone il materiale…
Acquarello steineriano la fioritura degli alberi da frutto Acquarello steineriano – come si fa
Al bambino possiamo dire che stiamo dipingendo un albero fiorito prima, oppure possiamo semplicemente dire che faremo una “pittura” e sarà lui a scoprirlo facendo.
Per prima cosa realizziamo “l’aria profumata di primavera” col rosso carminio molto diluito e il giallo. L’aria profumata è soffice e leggera, allegra…
intensifichiamo il giallo in basso, di modo che poi con poco blu di Prussia otterremo un bel verde giovane, nel quale piantare il seme del nostro albero (rosso carminio)
A partire da questo seme, senza lavare il pennello o prendere altro colore, far scendere le radici verso il basso e il primo abbozzo di tronco verso l’alto.
E’ molto importante non lavare mai il pennello, e non prendere altro rosso: si usa solo il rosso del seme, che si mescola agli altri colori sul foglio.
Il seme nella terra incontra calore, luce e acqua, e così si apre: una parte va verso il basso (le radici), quindi si mette il pennello sul seme e si scende, sempre staccando e senza mai tornare indietro; una parte comincia ad andare verso l’alto (sempre dal seme in su, senza tornare indietro).
Naturalmente mescolandosi rosso blu e giallo si forma il marrone, e non ci saranno due marroni uguali…
Ora possiamo sviluppare l’albero, utilizzando alternativamente rosso, giallo e blu, prendendoli dalle ciotoline quando serve.
Infine lavare benissimo il pennello e con giallo, rosso carminio molto diluito e, se volete, bianco, creare nel profumo di primavera la fioritura dell’albero:
Acquarello steineriano la fioritura degli alberi da frutto
Acquarello steineriano Le pratoline: “Ogni filo d’erba che spunta è una risposta della terra a un raggio di sole…”. Tutorial per realizzare con i bambini una pittura ad acquarello secondo le indicazioni date nella scuola Waldorf.
Acquarello steineriano Le pratoline Colori utilizzati:
giallo limone blu di Prussia giallo oro bianco (se non siete troppo “steineriani”)
Acquarello steineriano Le pratoline Come si fa:
dopo aver predisposto il materiale e bagnato il foglio, cominciare col giallo limone, creando tanti raggi di sole che dall’alto scendono verso il basso incrociandosi tra loro
Col blu di Prussia sentire come la terra risponda coi fili d’erba ai raggi del sole:
continuare questo gioco prendendo altro giallo limone che va dall’alto verso il basso e altro blu di prussia che andando dal basso verso l’alto incontra il giallo.
Quando siamo soddisfatti del nostro prato, fermiamoci ad osservarlo. Sicuramente tra i fili d’erba noteremo dei punti di luce: evidenziamoli con del giallo oro:
Per realizzare le corolle prendiamo un pennello più piccolo, lo bagniamo
e lo usiamo per togliere il colore, così:
poi asciughiamo il pennello sulla spugna, prendiamo altra acqua, e ripetiamo così
Ora, se il bambino è soddisfatto del profumo delle sue pratoline, ci si può fermare così:
Altrimenti, se il bambino lo desidera e se la cosa non viola i vostri principi, potete definire meglio le corolle con del bianco:
Acquarello steineriano poesia illustrata Dal seme al seme : una poesia di Maddalena Peccarisio, illustrata con la tecnica dell’acquarello su foglio bagnato…
Acquarello steineriano poesia illustrata Dal seme al seme Dopo il seme, cosa avviene?
raggia il sole luce d’oro sulla terra e dona vita s’apre il seme, fa radice, lento cresce ed esce in stelo spinge dritto e infin si rizza
gonfia un nodo ed esce in foglia
nel colore nasce il fiore sboccia il frutto dal calore
e dal frutto spunta un seme scende in terra, cerca pace alla luce della luna il risveglio aspetta e tace…
… dopo il seme cosa avviene?
Acquarello steineriano poesia illustrata Dal seme al seme Dopo il seme, cosa avviene?
raggia il sole luce d’oro sulla terra e dona vita s’apre il seme, fa radice,
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lento cresce ed esce in stelo spinge dritto e infin si rizza
gonfia un nodo ed esce in foglia
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nel colore nasce il fiore sboccia il frutto dal calore
e dal frutto spunta un seme
scende in terra, cerca pace alla luce della luna il risveglio aspetta e tace…
… dopo il seme cosa avviene?
Acquarello steineriano poesia illustrata Dal seme al seme
Acquarello steineriano – Un racconto sul mare di Barbara Costalunga, adatto in particolare al periodo estivo, illustrato con la tecnica dell’acquarello su foglio bagnato…
Un giorno di tanto tempo fa, un Raggio di Sole, appena sorto sul mare, si innamorò di Piccola Onda.
Si staccò allora dalla palla infuocata e si mise a serpeggiare nel cielo, libero e felice, come un uccello di fuoco.
Raggio di Sole si avvicinò a Piccola Onda, e cominciò a chiamarla, come fanno gli innamorati: <<Ondina, Ondina bella, fermati un attimo che ti voglio baciare…>>.
Piccola Onda emozionata rispose: <<Se mi baci mi potresti scottare, e poi io non mi posso fermare, la mia vita è seguire la danza del mare…>>.
Raggio di Sole non si fece scoraggiare, e decise di tuffarsi. Per un attimo ebbe paura: e se nel mare avesse perso tutto il suo splendore?
Ma non accadde, perchè era l’amore per Piccola Onda a farlo brillare. E brillò così tanto che, chi avesse sorvolato in quel momento il mare, avrebbe visto un serpentello davvero insolito muoversi là sotto…
Poi, finalmente, Raggio di Sole raggiunse Piccola Onda, e seguendo il ritmo dolce della corrente, la circondò della sua luce… tutto il mare danzava la loro danza.
E tra fondali di sabbia chiara ed alghe verdi, nacque Pesce Sole, che ancora oggi vanta nobili discendenze.
Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla
Il racconto
C’era una volta il bruco Raimondo, che pensava solo a mangiare.
E così mangiava: mangiava, mangiava… mangiava sempre.
E mangiando mangiando arrivò ad una pianta di limoni, e pensò che era un buon posto per continuare a mangiare…
Mangiando mangiando si trovò a passare per una bella pianta di arance, e anche quella era un buon posto per continuare a mangiare.
Ma mangia oggi, mangia domani, adesso era proprio stanco…
Si addormentò nel suo bozzolo, e tutto intorno a lui era buio e silenzio… si sentiva solo il dolce battere del suo piccolo cuore.
Che sorpresa al suo risveglio! Era diventato una splendida farfalla…
Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla Come si fa
Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla – Il bruco Raimondo
L’esperienza procede rispettando una data sequenza di azioni, che porta il bambino a sperimentare il colore e la luce, e la formazione dei colori a partire dai colori primari.
Molto importante è non presentare ai bambini lavori già fatti: vi accorgerete così che proprio chiedendo ai bambini di rispettare una certa sequenza, verrà fuori la personalità di ognuno di loro, e non potranno esserci due verdi uguali, o due marroni uguali ecc…
Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla – Materiale occorrente
– acquarelli di qualsiasi marca in tubetto o flaconcino (non in pastiglia) nei colori: giallo limone, blu di prussia, rosso vermiglio e blu oltremare. I colori vanno diluiti nei vasetti, in modo che il colore risulti non denso e non carico: diciamo una diluizione abbastanza decisa.
– un pennello a punta piatta largo e con setole di qualsiasi genere, purché morbide (altrimenti il bambino rischia di graffiare il foglio e noi rischiamo che l’esperienza non venga vissuta come un pieno successo)
– una bacinella e un vasetto d’acqua
– una spugna che servirà per stendere bene il foglio bagnato sul tavolo, e poi per asciugare il pennello (molto meglio degli straccetti o della carta)
– un foglio di carta robusta, meglio se da acquarello (le carte scadenti bagnate possono fare i “pallini”)
Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla – Come si fa
Immergere il foglio nella bacinella, quindi stenderlo con cura sul tavolo con l’aiuto della spugna.
Bisogna evitare che si formino bolle d’aria, perchè altrimenti la carta rischia di arricciarsi.
Poi si dispone il materiale, se volete così:
E’ il modo migliore per evitare incidenti.
Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla Pagina 1 – Copertina
Preparate per i bambini solo giallo limone e rosso vermiglio.
Creiamo col rosso una cornice che chiude al suo interno un grande spazio vuoto:
Nello spazio vuoto facciamo entrare il giallo limone:
A partire dal centro verso la periferia, facciamo espandere il giallo sul foglio:
E lasciamo che i due colori giochino insieme per far nascere l’arancione:
Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla Pagina 2 – I limoni
Preparate per i bambini blu di Prussia e giallo limone.
Prepariamo col blu tante piccole tane tonde per un colore nuovo che sta per arrivare:
Eccolo: è il giallo limone:
Dopo aver riempito ognuno la propria tana, i gialli vanno a giocare col blu, e intorno ai limoni nasce il verde:
Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla Pagina 3 – le arance
Preparate per i bambini blu di Prussia, giallo limone e rosso vermiglio.
Come per i limoni, prepariamo tante tane bianche:
per far stare ben comodo il giallo limone:
Poi il giallo limone gioca col blu per far nascere il verde:
e infine il rosso va a giocare nelle tane del giallo:
Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla Pagina 4 – Il bozzolo
Servono blu di Prussia, giallo limone e rosso vermiglio.
Creiamo una tana piccola piccola al centro del foglio, col blu di Prussia tutto intorno, come un uovo:
fuori dall’uovo c’è una bella luce (giallo limone):
e il blu ci gioca un po’ (nasce il verde):
Il rosso vermiglio, il calore della vita, prende il suo posticino nella tana, e intorno a lui è tutto molto silenzioso e calmo:
Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla Pagina 5 – La farfalla
Lavoretto natalizio collage a strappo di carta acquarellata. Con questa tecnica abbiamo preparato dei biglietti d’auguri, ma il quadretto può essere anche una decorazione per la casa o un dono per una persona cara.
Questi sono alcuni esempi, che possono essere utili come modello:
Lavoretto natalizio “collage a strappo” – Materiale occorrente:
– fogli dipinti ad acquarello per lo sfondo (una luce chiara al centro del foglio tenuto in verticale) di colori a scelta – fogli dipinti ad acquarello nei toni del giallo, del rosso, del verde e del blu – colla da carta
Noi utilizziamo la tecnica dell’acquarello steineriano su carta bagnata, per dare al nostro collage un effetto delicato e ricco di sfumature. Per saperne di più, consulta i link che trovi in fondo all’articolo. Il lavoretto avrà comunque un’ottima riuscita anche utilizzando altre tecniche di pittura, se preferisci.
Lavoretto natalizio “collage a strappo” – Come si fa: Strappate a mano il verde in striscioline, il blu in un rettangolo (per la candela), il giallo a forma di luce della fiammella, il rosso a forma di fiammella
Lavorando insieme ai bambini, vi imiteranno molto facilmente:
Quindi incollate le varie parti sull’acquarello che avete preparato per lo sfondo:
Ritagliate arrotondando gli angoli, e incollate su una cornice o su un biglietto d’auguri:
Acquarello steineriano tutorial : candele. Qui propongo tre varianti per dipingere la candela accesa coi bambini.
I quadretti possono essere una bella decorazione della casa, un bel regalo per una persona cara, un meraviglioso biglietto di auguri…
La tecnica dell’acquarello steineriano prevede l’utilizzo del foglio bagnato, e l’uso dei soli colori primari. Una caratteristica di questa tecnica è inoltre quella di lavorare per superfici di colore e non per contorni. Se è la prima volta che vi cimentate, vi consiglio di leggere questa presentazione:
Materiale occorrente: – un foglio di carta da acquarello – una spugna – acquarello blu oltremare, rosso vermiglio e giallo oro – un barattolo di acqua – pennello
Come si fa:
Col blu oltremare creiamo una base accogliente in basso:
e sfumiamo il colore con pennellate tondeggianti dai margini del foglio verso il centro:
Il rosso si appoggia sulla base blu e sale verso l’alto, verso il punto più chiaro del foglio:
Il giallo porta una bella luce senza toccare il rosso:
Col giallo portare un po’ di raggi di luce nella base, per far crescere i rami di abete:
Laviamo bene il pennello, e con altro giallo limone diffondiamo la luce intorno alla fiamma:
Materiale occorrente: – un foglio di carta da acquarello – una spugna – acquarello blu oltremare, rosso vermiglio e giallo oro – un barattolo di acqua – pennello
Come si fa:
Col giallo oro creiamo un bello spazio tondeggiante che occupa quasi tutto il foglio, ma lasciando un po’ di posto per gli altri colori che desiderano entrare:
Il primo è il rosso, che abbraccia il giallo senza invaderlo:
Quindi arriva il blu ad avvolgerli entrambi:
dal rosso sale una colonnina:
sulla colonnina si posa un filo di blu:, mentre sotto di essa il blu gli dona una base sicura:
arriva con delicatezza il rosso ad accendere una lucina sul filo e a scaldare piano piano il giallo:
Materiale occorrente: – un foglio di carta da acquarello – una spugna – acquarello blu oltremare, rosso carminio e giallo oro – un barattolo di acqua – pennello
Come si fa:
Col blu oltremare creiamo una cornice accogliente intorno al foglio:
In basso, senza toccare il blu, poniamo una bella macchia rossa:
Una seconda macchiolina più piccola e gialla, la guarda dall’alto:
Delicatamente il blu si fa aria ed abbraccia la macchia rossa e la macchiolina gialla:
Poi il blu si fa solido ed unisce come una colonna le due macchie; un po’ di giallo lo aiuta, e la colonna diventa verde:
Riprendiamo il rosso e facciamo crescere la macchia un po’ a destra e un po’ a sinistra. Poi riprendiamo il giallo e facciamo nascere in basso i rami di abete:
Acquarello steineriano natalizio – tutorial passo passo per realizzare un quadretto in tema natalizio, adatto a bambini a partire dalla classe terza della scuola primaria. Può essere una bella decorazione della casa, un bel regalo per una persona cara, un meraviglioso biglietto di auguri…
La tecnica dell’acquarello steineriano prevede l’utilizzo del foglio bagnato, e l’uso dei soli colori primari. Una caratteristica di questa tecnica è inoltre quella di lavorare per superfici di colore e non per contorni. Se è la prima volta che vi cimentate, vi consiglio di leggere questa presentazione:
Acquarello steineriano natalizio – Materiale occorrente: – un foglio di carta da acquarello – una spugna – acquarello blu di prussia, rosso carminio e giallo limone – un barattolo di acqua – pennello
Acquarello steineriano natalizio – Come si fa:
Preparate un bello sfondo col blu di prussia, partendo dai margini del foglio col colore più concentrato, e sfumandolo con pennellate tondeggianti e dolci verso il centro:
col rosso carminio definite la linea che separa cielo e terra (il rosso e il blu, mescolandosi, formeranno un bel viola):
Sfumate il rosso nel blu creando in basso un paesaggio notturno e in alto un bel cielo, seguendo la direzione delle pennellate precedenti:
riprendete il blu di Prussia, e scurite ulteriormente il paesaggio, creando colline, nella valle, con poche pennellate fate sorgere un villaggio visto in lontananza:
Ora lavate bene il pennello, asciugatelo, e schiarite il punto più chiaro del cielo, asportando il colore del foglio. Procedete così più volte: lavate il pennello, asciugatelo, asportate del colore dal foglio, rilavate il pennello, asciugatelo, e togliete altro colore:
con la stessa tecnica schiarite dei raggi che partendo dal punto chiaro che avete creato si diramino in tutte le direzioni:
Sempre asportando il colore, create nel paesaggio una stradina serpeggiante che porti al villaggio:
e delle finestrelle nelle casette. Col blu di prussia, abbozzate delle figure nella stradina che si stanno avviando per via, infine col pennello pulito e pochissimo giallo limone illuminate la stella. Questa è la pittura bagnata:
ACQUARELLO STEINERIANO – La visita del raggio di sole. Un tutorial per proporre ai bambini un’esperienza di pittura alla scoperta dello spettro luminoso, giocando coi colori primari per ricavare i secondari. Il racconto accompagna la realizzazione del quadro e, come spesso dico, il processo è molto più interessante del risultato finale, che pure è notevole. Questo percorso è particolarmente adatto a questo periodo dell’anno, in particolare intorno al giorno di Santa Lucia e del Solstizio di inverno, essendo una semplice base meditativa sulla luce.
A seconda dell’età del bambino, otterremo composizioni più semplici, o più elaborate, e vedremo nascere per ogni colore infinite tonalità e sfumature. E’ adatto anche agli adulti. Se è la prima volta che vi cimentate con questa tecnica di pittura ad acquarello, vi consiglio prima di cominciare di leggere qui:
ACQUARELLO STEINERIANO – La visita del raggio di sole
Una mattina di un giorno molto speciale, mentre il sole stava per sorgere offrendo al mondo il suo “Buongiorno!”, uno dei suoi raggi decise di andare a portare agli uomini il suo personale saluto prima di tutti gli altri raggi. Questo raggio era formato, come lo sono tutti i raggi del sole, da sei raggi più piccoli di colore diverso, ma poichè ognuno indossava un mantello bianco, e si muovevano tutti insieme per mano, sembravano un unico raggio bianco.
Era l’alba, e non appena il raggio prese a scendere dal sole, per portare il suo messaggio d’amore al mondo più in fretta che poteva, attraversò una fessura delle persiane di una finestra: era la finestra della cameretta di Antonio, che se ne stava a dormire al canduccio del suo letto. Entrando nella stanza, il raggio andò a posarsi proprio su un vaso di cristallo che si trovava sulla scrivania, e non appena attraversò quel materiale così puro, sfaccettato e trasparente, tutti i piccoli raggi colorati che lo formavano si tolsero i loro mantelli bianchi e andarono a posarsi sul soffitto della stanza, mano nella mano, formando bellissimo girotondo che danzava coloratissimo proprio sopra al letto di Antonio. Dei sei piccoli raggi, i tre maggiori si prendevano cura dei tre minori, e li aiutavano in ogni occasione a brillare della loro luce particolare, li aiutavano ad essere se stessi. I tre fratelli maggiori erano il rosso, il giallo e il blu.
(i bambini stendono i tre colori sul foglio, a loro gusto, facendo in modo di riempirlo, ma evitando che i colori si tocchino tra loro):
Il rosso e il giallo tenevano per mano insieme il piccolo arancio. E il piccolo arancio condivideva il calore del rosso e la luminosità del giallo, stando tra loro, ed era molto felice.
(i bambini lavano bene il pennello, e senza prendere altro colore, portano un po’ di rosso sul giallo e un po’ di giallo sul rosso):
Con l’altra mano il giallo teneva accanto a sè il piccolo verde, aiutato dal blu. E il piccolo verde condivideva la luminosità del giallo e il fresco del blu, stando tra loro, ed era molto felice.
(i bambini, dopo aver lavato bene il pennello e senza aggiungere altro colore portano un po’ di blu sul giallo e un po’ di giallo sul blu):
Con l’altra mano il blu teneva accanto a sè il piccolo viola, aiutato dal rosso. E il piccolo viola condivideva il calore del rosso e il fresco del blu, ed era molto felice.
(Infine i bambini, come per gli altri colore, fanno incontrare tra loro blu e rosso)
Così rosso, arancio, giallo, verde, blu e viola facevano il loro girotondo luminoso guardando dall’alto il bambino, e non passò molto tempo che Antonio sentì la loro luce sulle palpebre chiuse, e aprì gli occhi per vedere cosa stesse succedendo. Si svegliò pensando: “Ma c’è della luce, deve essere già mattino!”.
Si alzò dal letto, si lavò il viso e le mani, e si vestì. Prima di andare in cucina per la colazione, aprì le persiane della sua cameretta, per far entrare più luce. Non appena lo fece, i sei raggi colorati scesero velocissimi dal soffitto, attraversarono di nuovo il cristallo del vaso, si rimisero i loro mantelli bianchi, e felici corsero verso il sole, per riunirsi agli altri raggi e aiutarli a rendere luminoso il giorno. E Antonio guardò fuori e disse “Buongiorno, sole!”, e lo ringraziò per avergli inviato quel raggio a fargli visita nella sua stanza. Era molto contento.
(Adattamento da un racconto di Cornelia Fulton Crary)
Racconto illustrato LA STELLA MELA con quattro proposte di esercizi di acquarello steineriano guidato per accompagnare il racconto, con tutorial. E’ un racconto adatto sia all’autunno, sia alla seconda settimana di avvento.
LA MELA STELLA
C’era una volta un giovane, piccolo melo, che ogni notte alzava il suo sguardo verso il cielo , innamorato della bellezza delle stelle. E ogni notte cantava per loro il suo canto d’amore.
tutorial 1
Oh, come desiderava salire lassù, come desiderava toccare una stella, come sognava prenderne una e tenerla sempre con sè! Una sola piccola stella era tutto ciò che sognava, una piccola stella da proteggere, abbracciare, ammirare ed amare dentro di sè…
Una notte che sembrava uguale a tutte le altre notti, successe una cosa straordinaria. Una dolce fatina dei boschi, intenerita dal canto del giovane albero innamorato delle stelle, prese a volare tra le sue fronde piccine e gli sussurrò parole leggere come il vento: “Se saprai crescere forte e generoso, senza dimenticare il tuo sogno, il tuo desiderio si avvererà…”
tutorial 2
Passarono gli anni, e l’albero crebbe e crebbe ancora. Ogni notte cantava il suo canto d’amore alle stelle, e si faceva sempre più forte e bello. Le stagioni passavano, e ogni anno, dopo una fioritura spettacolare, si caricava di mele lucide e rosse come il suo amore per le stelle, profumate, dolci e golose.
tutorial 3
L’albero ricordava la promessa della bella fata dei boschi, e nemmeno per un attimo dubitò di lei: anche se l’aveva vista una sola volta, la sentiva vicina. Non perse mai la speranza che un giorno l’avrebbe rivista, e che quel giorno avrebbe avuto la sua stella. Quando la fata finalmente apparve, l’albero si scosse tutto di gioia e disse: “Cara fata, ho fatto tutto ciò che mi hai chiesto, crescere forte e generoso mi ha reso felice, guarda le mie mele! Ma non capisco davvero perchè il mio desiderio non sia ancora stato esaudito… perchè ancora non ho la mia piccola stella che è tutto ciò che sogno… una piccola stella da proteggere, abbracciare, ammirare ed amare dentro di me…” E la fata rispose: “Oh, caro, ma è da tanto che ho esaudito il tuo desiderio. Guarda dentro di te, nelle tue mele… Senza saperlo sei sempre stato pieno di stelle, non una, ma tante luminosissime bellissime stelle, fatte come le stelle fatte dal cielo”.
Ognuno nasconde dentro di sè la sua piccola stella. Ognuno ha il suo luminosissimo segreto.
Se sei alle prime esperienze con questa tecnica di pittura, qui puoi trovare tutte le indicazioni di base:
Materiale occorrente: un foglio da acquarello, una bacinella d’acqua, una spugnetta, un pennello, acquarelli possibilmente non in pastiglia nei colori blu oltremare, giallo limone e blu di prussia.
Come si fa
Per prima cosa immergete il foglio nella bacinella d’acqua, e con l’aiuto della spugna stendetelo sul tavolo, evitando bolle ed ondulazioni:
Col blu oltremare fate una bella macchia di colore che rappresenta i desideri dell’albero, in un punto del foglio:
Ora col giallo limone punteggiate tutto intorno con la luce delle stelle. Un po’ di luce va ad abbracciare i desideri dell’albero:
E i desideri dell’albero (blu oltremare) abbracciano una ad una le stelle:
La notte (il blu di prussia) avvolge tutti, e la luce delle stelle (giallo limone) penetra nell’albero, trasformandolo in verde:
Questa è la pittura asciutta:
Tutorial 2
L’incontro con la fata dei boschi
Materiale occorrente: un foglio da acquarello, una bacinella d’acqua, una spugnetta, un pennello, acquarelli possibilmente non in pastiglia nei colori blu oltremare, giallo limone e rosso vermiglio.
Come si fa
Dopo aver preparato il foglio come spiegato sopra, punteggiate di luce di stelle (giallo limone), lasciando uno spazio libero, dove più desiderate e ampio quanto lo desiderate:
Nello spazio libero inserite la macchia di blu oltremare che è l’anima del piccolo melo:
E al suo fianco aggiungete la magia della bella fatina dei boschi (rosso vermiglio):
l’anima del giovane albero (blu oltremare) abbraccia tutte le stelle, fino a riempire il cielo:
E la luce delle stelle (giallo limone) abbraccia l’albero e la fata:
Poi questa stessa luce (sempre giallo limone) entra nell’albero e nella fata, trasformandoli in verde e arancione:
Questa è la pittura asciutta:
Tutorial 3
L’albero cresce forte e generoso
Materiale occorrente: un foglio da acquarello, una bacinella d’acqua, una spugnetta, un pennello, acquarelli possibilmente non in pastiglia nei colori blu oltremare, giallo limone e rosso vermiglio.
Come si fa
dopo aver preparato il foglio come spiegato sopra, create una cornice tonda e accogliente intorno ai bordi del foglio, col giallo limone, e portate un po’ della sua luce all’interno del foglio, creando tante piccole macchie:
il blu oltremare, l’anima e i desideri dell’albero, abbraccia una ad una le macchie luminose, fatte della stessa luce di cui sono fatte le stelle:
Il rosso della promessa della fata dei boschi (rosso vermiglio) entra in ogni spazio di luce, e la luce si diffonde in tutto il blu oltremare, trasformandolo il verde:
Infine i desideri dell’albero (blu oltremare) si vanno a fondere con le luce delle stelle della cornice, trasformandola in una luce verde:
Questa è la pittura asciutta:
Tutorial 4
La stella mela
Materiale occorrente: un foglio da acquarello, una bacinella d’acqua, una spugnetta, un pennello, acquarelli possibilmente non in pastiglia nei colori blu oltremare, blu di prussia, giallo limone e rosso vermiglio.
Come si fa
Dopo aver tagliato inseme ai bambini una bella mela rossa, per ammirare la stella che contiene, prepariamo il foglio sul tavolo, come già spiegato sopra.
Col giallo limone creiamo al centro del foglio i cinque punti di luce di stelle che abbiamo visto nella mela:
Al centro di ogni punto di luce gettiamo un semino (blu di Prussia):
Congiungiamo tra loro i punti di luce (stando attenti a non toccare i semini) per disegnare la stella, poi prendendo altro giallo limone abbracciamo la stella con un bel tondo:
Che richiudiamo poi in un bel tondo rosso vermiglio:
Intorno alla mela creiamo un bello sfondo col blu oltremare:
E infine illuminiamolo con del giallo limone, trasformando il blu oltremare in verde:
Acquarello steineriano: il racconto della leggenda del Lago di Carezza e i tutorial per fare delle esperienze di pittura ad acquarello su foglio bagnato coi bambini, elaborate prendendo libera ispirazione dalla tecnica usata nelle scuole steineriane (o Waldorf)…
La leggenda può essere raccontata in terza classe, quando si parla degli ambienti naturali (montagna, collina, pianura, laghi, fiumi, ecc…) o in quinta parlando del Trentino Alto Adige; per questo ho inserito progetti più complessi per i più grandi, e più semplici per i piccoli…
(Per avere maggiori informazioni sulla tecnica, la preparazione dell’ambiente e dei materiali, ecc…puoi leggere qui)
Il lago di Carezza è anche detto “Lago dell’Arcobaleno”. Infatti nelle sue acque si vedono riflessi iridescenti, con tutti i colori dell’arcobaleno.
La leggenda racconta che molti e moli anni or sono nel Lago di Carezza viveva una bellissina ondina. Sovente saliva a fior d’acqua, si sedeva sulla sponda e cantava dolcemente. Ma se udiva avvicinarsi qualcuno, si rituffava immediatamente nelle onde.
Presso il lago c’è un grande bosco, che giunge fino in vetta al monte Latemar. Nella foresta abitava uno stregone. Egli un giorno vide la bellissima ondina e ne ne invaghì.
Andò sulla sponda del lago e la chiamò, chiedendole di mostrarsi e dicendole che ne avrebbe fatto la sua sposa. Ma l’ondina non gli diede ascolto e rimase in fondo al lago.
Allora lo stregone ricorse all’astuzia: si trasformò in una lontra, si acquattò tra le pietre, vicino alla riva, e attese che l’ondina uscisse dall’acqua e si mettesse a cantare al sole.
Gli uccellini del bosco solevano radunarsi sugli alberi vicino alla riva per ascoltare il canto dell’ondina e imparare da lei le più dolci modulazioni. Quando videro la perfida lontra avvicinarsi a tradimento, si misero a svolazzare di qua e di là inquieti, con brevi gridi di angoscia. E l’ondina, che stava appunto affiorando, comprese che un pericolo la minacciava e tornò in fondo al lago.
Furibondo lo stregone andò sul monte Vajolon a consultare una vecchia strega che abitava lassù in una caverna. La vecchia si fece beffe di lui, ridendo del fatto che lui, mago potente, si era fatto canzonare dal una piccola ondina.
Poi gli disse: “Ascolta, l’ondina non ha mai visto un arcobaleno… fabbricane uno bellissimo, che col suo arco vada dalla vetta del Latemar al lago. L’ondina certo verrà fuori ad ammirarlo. Tu intanto trasformati in un vecchio mercante e avvicinati alla riva come se nulla fosse. Poi tocca l’arcobaleno dicendo: <<Oh, questo è il tessuto con cui si fanno il vestito le figlie dell’aria!>>. Certo l’ondina incuriosita, verrà a parlare con te. Tu allora invitala a casa tua a vedere le vesti delle figlie dell’aria e gli altri tesori. Ti seguirà senza dubbio…”.
Lo stregone, entusiasta del consiglio della vecchia maga, fabbricò l’arcobaleno, e l’ondina salì a fior d’acqua per ammirarne l’iridescente splendore. Ma era furba, e anche sotto il travestimento da mercante riconobbe l’odiato stregone: con un fulmineo guizzo si rituffò nell’acqua.
Il mago fu invaso da un terribile furore: afferrò l’arcobaleno, lo schiantò con selvaggia violenza e lo buttò nel lago. Poi fuggì nella foresta imprecando.
Tutorial: Il mago cattivo e l’ondina – per i più grandi
Iniziamo facendo una piccola macchia gialla sul foglio (la luce dell’ondina) ed intorno giochiamo col blu oltremare con movimenti acquosi che avvolgono l’ondina dolcemente, fino a formare il lago:
Tutto intorno al lago illuminiamo il foglio con il giallo limone, che brilla come la luce dei diamanti (il mondo minerale):
Portiamo nel mondo minerale acqua (blu di Prussia) e creiamo il mondo vegetale, assecondando il movimento del giallo(la foresta):
e per creare le montagne rinforziamo l’elemento minerale (ancora blu di prussia), in alto:
Le montagne sono forti e maestose, aggiungiamo questa forza (rosso carminio):
Individuiamo tra il verde della foresta le macchiette di verde più scuro e doniamo ad ogni albero il suo tronco:
quindi con altro blu di Prussia ed altro giallo limone giochiamo a definire gli alberi più grandi della foresta:
Nella foresta si nasconde il mago cattivo, inseriamo la luce rossa della sua presenza:
Con del giallo limone facciamo cantare l’ondina, in modo che la sua luce si propaghi un po’ intorno a lei a semicerchi di luce:
Se i bambini se la sentono, si possono definire le due figure all’interno della loro luce utilizzando un pennellino più sottile:
Creiamo sul foglio una bella luce gialla accogliente, che lascia vicino al suo cuore lo spazio per l’amico che deve arrivare:
L’amico atteso è la luce dell’acqua del lago (blu oltremare), ma anche questa luce lascia vicino al suo cuore lo spazio per una terza amica:
Mentre aspettiamo questa amica del giallo e del blu, un’altra luce entra a disturbare l’armonia: la luce rossa del mago cattivo…
Ed ecco che la bella luce dell’ondina si tuffa nel blu:
Il lago è felice e si espande sempre più, facendo nascere attorno a sé tanto verde (blu di Prussia molto diluito sul giallo limone), formando foreste e montagne:
L’esperienza di può concludere così oppure, se i bambini se la sentono, possono definire meglio le figure dell’ondina e del mago all’interno delle loro luci, con un pennellino più piccolo:
Il mago stende l’arcobaleno tra il monte e il lago – Per i più piccoli
Una bella luce gialla accogliente sulla parte più esterna del foglio guarda l’ondina, che sta al centro:
Tutte le luci dell’arcobaleno, una alla volta, la abbracciano. Prima il rosso proprio attorno a lei, poi tutte le altre, fino a riempire tutto il lago:
Infine la luce dell’acqua del lago crea montagne e foreste intorno – pittura (quasi) asciutta:
Acquarello steineriano – L’albero in primavera: una proposta di lavoro sul tema “l’albero in primavera”. L’esperienza procede rispettando una data sequenza di azioni, che porta il bambino a riflettere sulla condizione dell’albero in questa stagione.
Molto importante è non presentare ai bambini lavori già fatti: vi accorgerete così che proprio chiedendo ai bambini di rispettare una certa sequenza, verrà fuori la personalità di ognuno di loro, e non potranno esserci due alberi uguali, o due verdi uguali, o due marroni uguali ecc…
Acquarello steineriano – L’albero in primavera Materiale occorrente:
acquarelli di qualsiasi marca in tubetto o flaconcino (non in pastiglia) nei colori:
giallo limone,
giallo oro,
blu di Prussia
I colori vanno diluiti nei vasetti, in modo che il colore risulti non denso e non carico: diciamo una diluizione abbastanza decisa.
Un pennello a punta piatta largo e con setole di qualsiasi genere, purchè morbide (altrimenti il bambino rischia di graffiare il foglio e noi rischiamo che l’esperienza non venga vissuta come un pieno successo)
una bacinella e un vasetto d’acqua
una spugna che servirà per stendere bene il foglio bagnato sul tavolo, e poi per asciugare il pennello (molto meglio degli straccetti o della carta)
un foglio di carta robusta, meglio se da acquarello (le carte scadenti bagnate possono fare i “pallini”)
Acquarello steineriano – L’albero in primavera preparazione
Immergere il foglio nella bacinella, quindi stenderlo con cura sul tavolo con l’aiuto della spugna. Bisogna evitare che si formino bolle d’aria, perchè altrimenti la carta rischia di arricciarsi.
poi si dispone il materiale, se volete così è il modo migliore per evitare incidenti:
Acquarello steineriano – L’albero in primavera Lezione
Al bambino possiamo dire che stiamo dipingendo un albero in primavera prima di iniziare, oppure possiamo semplicemente dire che faremo una “pittura” e sarà lui a scoprirlo facendo.
Per prima cosa realizziamo portiamo su tutto il foglio una bella luce leggera, tiepida e allegra, col giallo limone. La luce scende dall’alto verso il basso, ma gioca sul foglio saltellando qua e là.
intensifichiamo il giallo in basso, di modo che poi con poco blu di prussia otterremo un bel verde giovane, nel quale piantare il seme del nostro albero (rosso carminio)
A partire da questo seme, senza lavare il pennello o prendere altro colore, far scendere le radici verso il basso e il primo abbozzo di tronco verso l’alto.
E’ molto importante non lavare mai il pennello, e non prendere altro rosso: si usa solo il rosso del seme, che si mescola agli altri colori sul foglio.
Il seme nella terra incontra calore, luce e acqua, e così si apre: una parte va verso il basso (le radici), quindi si mette il pennello sul seme e si scende, sempre staccando e senza mai tornare indietro; una parte comincia ad andare verso l’alto (sempre dal seme in su, senza tornare indietro). Naturalmente mescolandosi rosso blu e giallo si forma il marrone, e non ci saranno due marroni uguali…
Ora possiamo sviluppare l’albero, utilizzando alternativamente rosso carminio, giallo oro e limone e blu di prussia, prendendoli dalle ciotoline quando serve.
Infine lavare benissimo il pennello e con giallo e blu di Prussia molto diluito, creare una bellissima chioma
Acquarello steineriano – Racconto: “I colori”. Un adattamento di una storia di ispirazione steineriana per presentare i colori… purtroppo non conosco la fonte originale. La storia si presta ad essere illustrata con l’acquarello, o raccontata utilizzando fazzoletti o fatine colorate o pupette in lana cardata, o fogli di carta colorata trasparente da sovrapporre tra loro…
Foglio Bianco si trovava tutto spiegazzato e abbandonato in fondo ad un cassetto, da tanto tanto tempo. Era per lui una vita molto noiosa e monotona, quella. Ma un giorno, finalmente, si sentì afferrare da due piccole mani, e si ritrovò sopra ad un tavolo.
Foglio pensò: “Mi sembra un bel posto, davvero… però anche qui, mai nessuno che mi faccia compagnia!”
Proprio mentre lo pensava, si sentì cadere addosso delle gocce, e si disse: “Ecco, adesso anche la pioggia!”. Si guardò attorno, e così si accorse che, proprio lì, vicino a lui, c’era un povero triste pennello che stava piangendo… le gocce non erano di pioggia! “Cosa fai?” chiese. E Pennello gli raccontò la sua storia. Anche lui si sentiva solo, ed era davvero molto triste perchè non aveva mai nessuno con cui giocare, da tanto tanto tempo.
“Perchè non giochi c0n me?” disse Foglio a Pennello, ma questi rispose: “Come lo vorrei, ma non mi posso muovere! Sono vittima di un incantesimo. Solo il giorno in cui qualcuno riuscirà a bagnarmi i piedi potrò tornare me stesso, e se non succederà mi toccherà restarmene immobile e secco qui dentro…”
Mentre Foglio e Pennello si raccontavano i loro guai, apparve alla finestra una bellissima farfalla: si trattava della fata Fantasia, che avendo ascoltato tutto, aveva deciso di aiutare i due poveri amici. Fantasia, senza dir nulla, prese il pennello e lo immerse in un vasetto pieno d’acqua.
“Evviva! Evviva!” si mise a gridare Pennello, sul punto di impazzire dalla gioia, “Posso muovermi! Foglio, aspettami qui. Ho un’idea meravigliosa. Corro a chiamare un po’ di amici e poi è fatta… Farfallina, puoi per caso portarmi fino al sole?”
“Sì” rispose la fata Fantasia, “aggrappati alle mie ali e andiamo!”.
Il viaggio cominciò, ma giunto vicino al sole la luce era così accecante che non si potè proprio andare oltre. Allora Pennello, da una certa distanza, gridò: “Sole! Mandami qualcuno che non posso venirti più vicino di così! Devo aiutare il mio amico Foglio!”
Il sole era ben lieto di poter aiutare i due amici, e mandò su di un carro tutto d’oro un luminosissimo folletto. “Ciao Pennello! Mi chiamo Gialloluce e sono proprio felice di venire con te sulla terra!”, disse.
Sulle ali di Fantasia i due tornarono da Foglio, che aspettava con ansia, e dalla gioia cominciarono a saltellare tutti insieme: Gialloluce si espandeva di qua e di là, e sprizzava felice luce da tutte le parti… nessuno era più solo!
Nella stanza dove si trovavano i tre amici, proprio vicino al tavolo, c’era un caminetto nel quale scoppiettava un bel fuoco. E, come risvegliato dal gioco di Pennello Foglio e Gialloluce, dalle mille scintille del fuoco uscì con un balzo un folletto tutto rosso, molto molto chiassoso, che con salti e capriole si avvicinò all’allegra compagnia dicendo: “Ciao! Finalmente! Io sono Rossobrucio, mi fate giocare con voi?”
“Vieni!” gli rispose Gialloluce, “diventeremo amici!”
Come se si conoscessero da sempre, Rossobrucio e Gialloluce cominciarono a cantare e ballare con Foglio e Pennello, ed ora Foglio non aveva proprio più niente dell’aspetto triste e solitario che aveva all’inizio… anzi, ad un certo punto cominciò a sentirsi fin troppo allegro: “Brucio! Scotto!” cominciò a gridare, “Fate qualcosa!”
E improvvisamente apparve una nuova amica. “Ciao Foglio!” disse, “Mi chiamo Fatarancio e compaio ogni volta che Gialloluce e Rossobrucio si incontrano. Non resisto, non c’è niente da fare! Quando li vedo insieme, devo fare anch’io i miei saltelli con loro!”
“Ciao Fatarancio!” dissero tutti gli amici in coro, “Benvenuta!”. E Pennello, un po’ preoccupato per l’amico Foglio che continuava a sentirsi scottare, chiese: “Tu che sei nuova, non sai mica se esiste qualcuno che possa portare un po’ di fresco?”
“Mmh…” rispose Fatarancio, “qui ci sarebbe bisogno di qualche spiritello lunare di mia conoscenza… Gialloluce, mi presteresti il tuo carro?”
E Fatarancio si mise in viaggio. Arrivata sulla luna, cercando di sopportare meglio che si poteva il gran freddo che regnava là intorno, chiese con gentilezza: “Dolce Luna, mi manderesti una delle tue ragazze sulla terra? Rosso e giallo si sono incontrati, e se non dai una mano, un caro amico passerà dei guai…”
Alla luna piaceva poter dare una mano, quando si presentava l’occasione, e mandò in missione Fatacielo: una fatina tutta vestita di blu leggero e pietre preziose e cristalli, che portava sempre nella sua borsetta un soffio di gelo.
Arrivate da Foglio, Fatacielo si mise a ballare con gli altri, e mentre ballava aprì la sua borsetta e i veli del suo vestito si gonfiarono a onde facendo mille giochi… piano piano le fiamme si calmarono e come per magia comparve un nuovo amico: il folletto Violabenedetto! Amicizia e gratitudine erano ovunque.
Acquarello steineriano – L’albero in inverno . In inverno la luce e il calore non appaiono come elementi esteriori, soprattutto se osserviamo un albero spoglio. Eppure sappiamo che sono contenuti nella terra.
Colori utilizzati: blu oltremare, blu di Prussia, giallo oro rosso carminio.
Per questo prepariamo l’ambiente lavorando col blu oltremare e il blu di prussia, così:
facendo giungere il colore sul foglio dall’esterno verso l’interno, a ricordare sia la luce fredda, sia la nebbia e l’umidità della terra.
Poi concentriamo il blu di prussia in un punto in basso, da lì diamo un abbozzo di radici e poi spingiamo il colore verso l’alto, a formare il tronco e poi i rami. Il tronco si sviluppa sempre prendendo colore dalla radice, i rami prendendo colore dal tronco e dai rami più grandi.
In nessun caso, possiamo dire ai bambini, i rami piovono dal cielo già fatti e si appiccicano a un albero. Nascono sempre dall’albero stesso e si dirigono verso l’esterno.
ora abbiamo un’immagine di un albero completamente privo di vita, un albero di ghiaccio, ma non è così.
Dalla terra su verso l’alto facciamo scorrere nell’albero la sua vita nascosta, il giallo oro e il rosso carminio.
Waldorf watercolor tutorial: tree in winter. In winter, the light and the heat does not appear as external elements, especially if we see a bare tree. Yet we know that are contained in the ground.
Waldorf watercolor tutorial: tree in winter
Colours used
ultramarine blue, Prussian blue, golden yellow carmine red.
The colors should be diluted in jars. In the Waldorf school we use Stockmar watercolor, which are beautiful, but it is not essential:
Waldorf watercolor tutorial: tree in winter
Procedure
Prepare the environment by working with ultramarine and Prussian blue, like this:
by getting the color on the sheet from the outside towards the inside, remembering the cold light, mist and moisture of the earth.
Then concentrate the Prussian blue, in a point at the bottom, from there to make a sketch of roots and then push the color upwards, to form the trunk and then the branches. The trunk grows increasingly taking color from the root, the branches taking color from the trunk and larger branches.
In any case, we can say to the children, the branches fall from the sky already made and cling to a tree. Always come from the tree itself and go towards the outside .
Now we have a picture of a tree completely devoid of life, a tree of ice, but it is not.
From the land upward flow in the tree his hidden life, the golden yellow and the carmine red.
Recite per bambini – La nascita dei colori. Entra il narratore, e si dispone a lato. Mentre parla fanno il loro ingresso Luce e Tenebra (bianco e nero) e simulano di combattere con le loro spade. Restano sempre da una parte del palcoscenico, mentre nell’altra avviene la danza dei colori. Le due parti vengono illuminate a seconda del momento.
Narratore In principio era la notte, nera buia scura e fredda, poi le tenebre son rotte, da una luce che vi aleggia. Una lotta è cominciata, tra due arditi cavalieri, dura aspra e anche spietata, perchè entrambi forti e fieri.
Luce Io sono il cavaliere bianco, una spada di luce porto al mio fianco, come il cristallo son limpido e puro, nel cuore mio ardito mai non spauro.
Tenebre Ed io sono il cavaliere oscuro, avvolto in un manto buio e cupo, temprata han le tenebre l’arma mia nera, combatto con forza ardita e sincera.
Narratore Luce e buio, chiaro e scuro, insieme lottano con cuore puro, e al cozzare di lor spade di scintille in terra cade, una pioggia di colori e tutto tinge coi suoi doni. Ora il mondo è colorato, e il nostro cuore è assai grato.
(mentre Luce e Tenebra stanno da una parte del palcoscenico, entrano i colori e si dispongono sparsi, mentre il sole comincia a parlare muovendosi tra loro).
Giallo Splende il sole tondo e giallo, al suo levare canta il gallo, e tutto illumina sua luce di colori ora riluce.
Rosso Rossa la rosa dona a ciascuno la sua bellezza e il suo profumo.
Viola Sotto le foglie di un bel violetto, di piccoli fiori si cela un merletto.
Verde Verde di tenera erbetta è il prato, ma tutti quei fiori lo fan colorato.
Arancione L’arancia del sole racchiude il calore, ed arancione è il suo colore.
Blu Blu è l’abbraccio del cielo stellato, manto di zaffiro d’or ricamato.
Narratore Ma continua lo scontro sempre più duro, ognuno combatte con cuore sicuro, e quasi le spade fosser pennelli, nascono in terra i colori più belli.
(Incomincia la danza dei colori, che si avvicinano e si allontanano seguendo il testo).
Colori Sono al mondo tre colori per per bellezza lor splendori, tutto tingon con le dita; rosso accende di sua vita, giallo illumina ed irraggia, blu silente tutto abbraccia. Se poi danzano insieme di creare nessun teme nuovi accordi e nuovi toni: giallo e rosso or arancioni, blu e giallo danno il verde, e nel violetto chi si perde? Son alcuni poi fratelli, stando insieme son sì belli, che si cercan con piacere: viola il giallo vuol vedere, mentre arancio cerca il blu, chi ama il rosso dillo tu!
Luce Anch’io al mondo voglio donarmi, per un momento poso le armi, sì che d’un latteo candido manto, tutto si tinga come d’incanto.
Tenebra Ed io non voglio esser da meno, porto nel cuore uno scrigno pieno di un nero più nero del nero inchiostro, sul mondo lo spiego e i suoi doni mostro.
Luce Se tu di tenebre vuoi tutto oscurare, brilli la luna il buio a rischiarare.
Bianco Bianca nel cielo brilla la luna, cala la notte e tutto s’oscura.
Nero Così nel buio nero e profondo, si può sognare di un altro mondo.
Narratore Ancor due colori strani portano doni a piene mani: pura luce c’è nel bianco, alle tenebre sta al fianco, per brillare nel cristallo chiede al nero di abbracciarlo.
Tenebra Ancora insieme, sempre uniti, fosse possiamo chiamarci amici?
Luce Allora un modo dobbiamo trovare, per confrontarci senza lottare.
Tenebra Creiamo un ponte dall’uno all’altro, unisca gli opposti con il suo arco.
Luce Lo chiameremo arcobaleno, e nascerà dal bianco e dal nero: dove la luce la tenebra incontra, ora le spade più non si scontran.
Tenebra Anzi si tendan benevolmente le loro mani sopra l’abisso, che da ponente fino ad oriente sia il divario sempre sconfitto
Narratore Ed ecco apparire la scala armoniosa, tra le mani tese dei due cavalieri, e lungo il suo arco gli sguardi sorpresi, da tenebra a luce van senza posa.
(I colori si allineano nell’ordine dell’arcobaleno tra Luce e Tenebra, davanti ai quali si pongono Bianco e Nero).
Colori Sette sono i colori, che dal porpora al violetto, sanno calmare col loro balletto, i due arditi opposti cuori. E a goderne è proprio l’uomo, a cui donato è sempre a nuovo, un mondo allegro e variegato, ogni volta appena nato.
Tutti A mostrare come la pace tra gli opposti sia capace, di creare un universo dal principio assai diverso.
Acquarello steineriano – l’abete. Colori utilizzati: giallo limone, giallo oro e blu di prussia.
Acquarello steineriano – l’abete Come si fa
Riempire tutto il foglio di tante stelline giallo oro e giallo limone:
continuare a fare stelline col blu di prussia. Poi col blu di prussia creare una base in basso, dalla quale far emergere un bel tronco dritto:
cercare nelle stelline la chioma dell’abete, lavorando coi gialli e col blu:
Se volete farne un albero di Natale, aspettate che il foglio sia ben asciutto, poi lo potrete decorare applicando palline e stelline di carta, oppure disegnandole con le matite colorate…
Waldorf watercolor tutorial- the fir tree. Colors that are used: lemon yellow, golden yellow and Prussian blue.
The colors should be diluted in jars. In the Waldorf school we use Stockmar watercolor, which are beautiful, but not essential:
Waldorf watercolor tutorial- the fir tree How is it done?
Fill the entire sheet of many starlets with golden yellow gold and lemon yellow:
continue making starlets with Prussian blue. Then with Prussian blue to create a base at the bottom, from which bring out a nice straight trunk:
Search in little stars on the sheet the foliage of the fir tree, working with the yellows, and the blue:
If you want make a Christmas tree, wait until the sheet is dry, then you can decorate applying balls and stars of paper, or by drawing them with colored pencils …
Acquarello steineriano L’ ALBERO IN AUTUNNO: una proposta di lavoro. L’esperienza procede rispettando una data sequenza di azioni, che porta il bambino a riflettere sulla condizione dell’albero in questa stagione.
Molto importante è non presentare ai bambini lavori già fatti: vi accorgerete così che proprio chiedendo ai bambini di rispettare una certa sequenza, verrà fuori la personalità di ognuno di loro, e non potranno esserci due alberi uguali, o due verdi uguali, o due marroni uguali ecc…
Acquarello steineriano – Materiale occorrente
acquarelli di qualsiasi marca in tubetto o flaconcino (non in pastiglia) nei colori: giallo limone, giallo oro, blu oltremare, blu di prussia rosso vermiglio (nelle foto c’è anche il rosso carminio, ma non è stato usato). I colori vanno diluiti nei vasetti, in modo che il colore risulti non denso e non carico: diciamo una diluizione abbastanza decisa.
Un pennello a punta piatta largo e con setole di qualsiasi genere, purchè morbide (altrimenti il bambino rischia di graffiare il foglio e noi rischiamo che l’esperienza non venga vissuta come un pieno successo)
una bacinella e un vasetto d’acqua
una spugna che servirà per stendere bene il foglio bagnato sul tavolo, e poi per asciugare il pennello (molto meglio degli straccetti o della carta)
un foglio di carta robusta, meglio se da acquarello (le carte scadenti bagnate possono fare i “pallini”)
Acquarello steineriano – Come si fa
Immergere il foglio nella bacinella, quindi stenderlo con cura sul tavolo con l’aiuto della spugna.
Bisogna evitare che si formino bolle d’aria, perchè altrimenti la carta rischia di arricciarsi.
Poi si dispone il materiale, se volete così:
E’ il modo migliore per evitare incidenti.
Al bambino possiamo dire che stiamo dipingendo un albero in autunno prima, oppure possiamo semplicemente dire che faremo una “pittura” e sarà lui a scoprirlo facendo.
Col blu oltremare si comincia a far scendere la luce dall’alto verso il basso (essere buoni mimi in questi casi aiuta); si può dire che la luce viene sempre dall’alto, e che questa è una luce un po’ mescolata al freddo e all’umidità.
Siccome i bambini non hanno visto la pittura già fatta, ognuno troverà il suo gesto, (breve, lungo, irregolare, verticale o tondeggiante ecc…) l’importante è che ogni pennellata vada dall’alto al basso, senza tornare indietro ma staccando… Si prende dal vasetto il colore in più riprese. Alla fine il blu oltremare è su tutto il foglio.
Ora, senza lavare il pennello, aggiungiamo all’elemento aria l’elemento terra, utilizzando il blu di prussia. Possiamo dire che un appoggio duro sta sotto l’aria, mimando un percorso orizzontale con la mano.
E quando il bambino ha fatto la sua “striscia” blu, gli diciamo che i due si parlano sempre tra loro, e che il blu non se ne sta sdraiato, ma comincia ad andare un po’ incontro alla luce.
Allora possiamo dire che sono cielo e terra, ma che così sembra un paesaggio polare, invece noi vogliamo un paesaggio che si ricorda il sole dell’estate. Infatti in autunno e in inverno la terra è calda anche se l’aria è fredda, ed è per questo che il contadino semina il grano e molti animali si scavano tane per il letargo… così possiamo dire ai bambini di lavare benissimo il pennello, asciugarlo sulla spugna e poi prendere il giallo oro (una volta) e farlo giocare sul foglio col blu di prussia, poi si può rilavare il pennello e far giocare un po’ anche il giallo limone.
Ora è chiaro che siamo in un prato.
E possiamo dire ai bambini di prendere una punta di rosso vermiglio, sempre senza lavare il pennello. Perchè il seme è il ricordo dell’estate e del suo calore, per la pianta. E chiediamo ai bambini di piantare questo seme.
Ora è molto importante non lavare mai il pennello, e non prendere altro rosso: si usa solo il rosso del seme, che si mescola agli altri colori sul foglio.
Il seme nella terra incontra calore, luce e acqua, e così si apre: una parte va verso il basso (le radici), quindi si mette il pennello sul seme e si scende, sempre staccando e senza mai tornare indietro:
e una parte comincia ad andare verso l’alto (sempre dal seme in su, senza tornare indietro). Naturalmente mescolandosi rosso blu e giallo si forma il marrone, e non ci saranno due marroni uguali…
e il tronco cosa fa? Prende dalle radici il nutrimento e lo porta su, verso i rami…
se si usano solo i colori che ci sono sul foglio, naturalmente i rami diventano sempre più sottili e chiari, e non serve dire ai bambini di disegnarli così.
Ora diciamo che questo è un albero che ha già perso tutte le sue foglie, ma invece noi vogliamo ricordarci di quando, prima di cadere, c’erano ancora ,anche se non erano verdi verdi come in primavera.
Sempre senza lavare il pennello chiediamo di prendere una puntina di giallo oro e di ricordarci insieme all’albero di quando il sole era ancora un po’ luminoso, e di fare la chioma…Le foglie naturalmente spuntano dai rami, non arrivano sull’albero volando o rimbalzando da terra…
… poi ci si può ricordare anche del tepore, prendendo una puntina di rosso, e poi si lavora la chioma senza prendere altri colori…
Questo è quello che succede all’albero in autunno: anche se c’è ancora un po’ di luce e di calore, smette di portare nutrimento alle foglie (blu), e così queste perdono il loro verde (giallo+blu), e mentre si decompongono prendono colorazioni rossastre, gialle e marroni, e anche la decomposizione produce calore…
Acquarello steineriano: presentazione – Lo scopo di questi esercizi è quello di far fare ai bambini esperienze guidate del colore, svincolato quanto più possibile dall’elemento della forma.
Per questo si utilizzano acquarelli molto diluiti e si lavora sul foglio di carta bagnato.
L’esperienza procede rispettando una data sequenza di azioni, che porta il bambino ad affinare la sua sensibilità di percezione del colore e ad acquisire attraverso la pratica le nozioni di colori primari, complementari e secondari.
Molto importante è non presentare ai bambini lavori già fatti: vi accorgerete così che proprio chiedendo ai bambini di rispettare una certa sequenza, verrà fuori la personalità di ognuno di loro, e non potranno esserci due pitture uguali, o due verdi uguali, o due marroni uguali ecc…
Acquarello steineriano – Importante
La conclusione della lezione viene rimandata al giorno successivo, quando le pitture sono asciutte e vengono esposte una accanto all’altra per essere osservate insieme.
L’osservazione, parte integrante della lezione di pittura, può inizialmente essere guidata, poi i bambini saranno in grado di cogliere molti più particolari di quanto non sappiamo fare noi.
Si può ad esempio chiedere: “Secondo voi il giallo è più chiaro (più caldo, più freddo, più luminoso, più felice, ecc…) quando è grande o quando è piccolo? Quando è vicino al rosso o quando è vicino al blu?” ecc…
E’ importante non solo che imparino ad osservare, ma anche che imparino a descrivere i colori verbalmente. Via via si possono così introdurre i termini tecnici relativi alla teoria dei colori e la nomenclatura appropriata.
E’ un lavoro che può cominciare nella scuola d’infanzia, e proseguire in tutti gli anni successivi. Parallelamente, è chiaro, i bambini sperimenteranno anche tutte le altre tecniche (tempera, acrilici, ecc…), con scopi diversi.
Acquarello steineriano – Materiale occorrente:
– acquarelli di qualsiasi marca in tubetto o flaconcino (non in pastiglia) nei colori: giallo limone, giallo oro, blu oltremare, blu di prussia, rosso vermiglio e rosso carminio. I colori vanno diluiti nei vasetti, in modo che il colore risulti non denso e non carico: diciamo una diluizione abbastanza decisa.
– un pennello a punta piatta largo e con setole di qualsiasi genere, purchè morbide (altrimenti il bambino rischia di graffiare il foglio e noi rischiamo che l’esperienza non venga vissuta come un pieno successo)
– una bacinella e un vasetto d’acqua
– una spugna che servirà per stendere bene il foglio bagnato sul tavolo, e poi per asciugare il pennello (molto meglio degli straccetti o della carta)
– un foglio di carta robusta, meglio se da acquarello (le carte scadenti bagnate possono fare i “pallini”)
Acquarello steineriano – Preparazione della lezione
Immergere il foglio nella bacinella, quindi stenderlo con cura sul tavolo con l’aiuto della spugna. Bisogna evitare che si formino bolle d’aria, perchè altrimenti la carta rischia di arricciarsi.
poi si dispone il materiale, se volete così è il modo migliore per evitare incidenti:
e si può iniziare…
Acquarello steineriano – Qualche consiglio aggiuntivo per homeschooler
In testa ai consigli va quello di prepararsi bene prima di presentare un’attività ai vostri bambini. Se non avete esperienza di pittura ad acquarello, la sera prima, di nascosto, fate voi l’esercizio che volete proporre il giorno dopo.
Altro consiglio è di tenere sempre presente che coi bambini più importante di tutto è che al termine di qualsiasi attività loro si devono sentire più ricchi e più abili, che l’esperienza insomma rappresenti per loro un successo. Non perchè noi diciamo “Ma che bello!”, ma perchè loro stessi si possono stupire della bellezza che possono creare.
Infine ricordate lo scopo dell’attività che volete proporre: nella pittura ad acquarello, ad esempio, uscite dalla logica del voler ottenere un bel prodotto finito. Pensate invece che lo scopo è il processo che ha portato, quasi come effetto collaterale, alla sua realizzazione. Per questo, e anche per “non rovinare la sorpresa” è importante non mostrare ai bambini lavori già fatti prima della lezione.
Preparare con cura il materiale significa anche mettere in tavola solo quello che serve, se ad esempio vogliamo fare un esercizio di rosso e giallo, non mettiamo in tavola anche il blu…
Coi bambini più piccoli, come potrete leggere dagli esempi, è bello guidare l’esperienza facendo in modo che il dipingere sia la storia dei colori che, come veri e propri personaggi, agiscono sul foglio. Questo, naturalmente, se parliamo di bambini piccoli che sanno già seguire lo svolgersi di un racconto.
Se volete invece sperimentare anche prima del raggiungimento di questa tappa evolutiva, vale il principio dell’apprendere per imitazione: si invitano altri bambini a dipingere con lui, oppure ci si siede a dipingere anche noi… parlando pochissimo, e curando tantissimo la preparazione del materiale e la bellezza e precisione dei nostri gesti.
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