Psicogrammatica Montessori: funzione dell’aggettivo

Psicogrammatica Montessori: funzione dell’aggettivo. Presentazioni ed esercizi per la scuola primaria.

Presentazione 1

Materiale

– tre fiori dello stesso tipo ma di colori diversi
– cartellini con articolo in azzurro, aggettivi in blu e nomi in nero: “il fiore rosso”, “il fiore giallo”, “il fiore arancio”
– scatola dei simboli grammaticali.

Presentazione:

– invitiamo un piccolo gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– disponiamo i fiori fuori dal piano di lavoro e chiediamo a un bambino: “Per favore mi porti il fiore?”
– quando il bambino ce lo porta diciamo: “Mi dispiace, questo fiore è molto bello ma non è quello che voglio. Io desidero il fiore rosso”
– il bambino ci dà il fiore rosso, lo mettiamo sul piano di lavoro e lo affianchiamo con il cartellino “il fiore rosso”
– facciamo la stessa cosa per il fiore giallo e per il fiore arancio
– ogni volta chiediamo al bambino che ci porta un fiore di dirci come ha fatto a capire che quello era proprio il fiore giusto.
– diciamo: “Per ricevere proprio il fiore che volevo ho avuto bisogno di descriverlo, di spiegare quale era tra gli altri fiori. Le parole che spiegano come sono le cose, cioè che le descrivono, si chiamano aggettivi”
– mostriamo il triangolo medio blu e diciamo ai bambini che è il simbolo dell’aggettivo
– aggiungiamo i simboli grammaticali sopra ad ogni parola
– i bambini possono registrare la presentazione sui loro quaderni di grammatica.

Scopo

– imparare la funzione dell’aggettivo
– stimolare l’interesse dei bambini verso la grammatica
– introdurre il simbolo per l’aggettivo.

Punti di interesse

– riconoscere diversi aggettivi per i fiori
– imparare nuovi simboli grammaticali.

Controllo dell’errore

le parole sono scritte nei colori che corrispondono ai simboli.

Altre attività con gli aggettivi

Durante la normale giornata a scuola, inseriamo vari giochi verbali che pongano l’attenzione dei bambini sugli aggettivi. E’ un lavoro che si fa normalmente utilizzando il materiale sensoriale (spolette dei colori, tavolette tattili ecc…), e durante le attività di vita pratica. Poniamo durante la giornata domande del tipo: è pulita? Di cosa è fatta? Mi descrivi i tuoi vestiti?
Possiamo poi fare dei giochi, tipo comandi, dicendo ai bambini: “Alzino le mani i bambini coi capelli biondi”, “si accuccino sotto il banco tutti i bambini che hanno scarpe scure”,  ecc.

Prepariamo una scatola degli oggetti contenente molti oggetti che in qualche modo sono legati tra loro, con la possibilità di differenziarli con gli aggettivi qualificativi per dimensione, colore, ecc.
Prepariamo una serie di cartellini di frasi che descrivono ciascun oggetto, ad esempio: la poltrona grande azzurra, il cane piccolo marrone, l’uomo alto anziano, ecc.

Prepariamo poi i cartellini delle parole che compongono ciascuna delle frasi che abbiamo preparato, divisi in nomi, articoli, aggettivi. I cartellini possono essere messi in buste o scatoline separate che recano il simbolo appropriato.

Ogni gruppo di cartellini preparati, deve fare naturalmente riferimento alle frasi e agli oggetti di un determinato set. I bambini devono comporre le frasi prendendo nomi, articoli e aggettivi appropriati, e abbinare ad essi l’oggetto che descrivono.

Per rinforzare l’uso dei simboli grammaticali, possiamo chiedere ai bambini: “Qual è la parola che ci dice il nome dell’oggetto che voglio?”. Posizioniamo il triangolo nero sulla parola “piatto”. “Quali sono le parole che ci spiegano meglio quale tipo di piatto?”. Posizioniamo un triangolo blu sulla parola “giallo” e un altro triangolo blu sulla parola “piccolo”. “Qual è la parola che ci dice che sta per arrivare un nome? Che ci dice se c’è un piatto o ce ne sono tanti?”. Posizioniamo un triangolino azzurro sulla parola “il”.

Esercizi scritti e simboli. Incoraggiamo il bambino a scrivere frasi per descrivere vestiti, oggetti preferiti o altro, e poi ad aggiungere alle parole i simboli grammaticali (disegnandoli o usando i simboli di cartoncino pronti), o usando simboli pronti di carta da incollare.

Caccia agli aggettivi. Chiediamo ai bambini di cercare gli aggettivi in un libro di lettura, a sottolinearli oppure ad elencarli su un foglio.

Logico Gioco con l’aggettivo. Prepariamo dei set di cartellini composti da una decina di cartellini neri per i nomi, e una decina di cartellini blu per gli aggettivi. Mettiamo i cartellini in due buste o scatoline separate, che recano ciascuna il proprio simbolo grammaticale.
Il bambino prende i nomi, li legge uno ad uno e li pone in colonna, uno sotto l’altro, sul tappeto. Poi prende gli aggettivi, li legge uno ad uno e li pone in colonna, uno sotto l’altro, a destra della colonna dei nomi. Si formeranno così abbinamenti nome-articolo casuali. I bambini li leggono (di solito si formano abbinamenti divertenti). Poi lascia al loro posto gli aggettivi appropriati, e raccoglie quelli che non lo sono. Rilegge uno alla volta gli aggettivi, e li abbina al nome più adatto.

Esercizi di scrittura di aggettivi. Diamo al bambino un cartellino del nome e una serie di cartellini di aggettivi. Il bambino copia il nome sul quaderno, poi aggiunge ad esso quanti più aggettivi possono essere appropriati.

Psicogrammatica Montessori: funzione dell’aggettivo
Presentazione 2

Materiali

– un set di oggetti (ad esempio bottoni di varie forme, dimensioni e colori)
– cartellini con gli articoli in azzurro, gli aggettivi in blu e i nomi in nero
– simboli grammaticali.

Presentazione

– raduniamo un piccolo gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto e sistemiamo gli oggetti sul piano di lavoro
– leggiamo un cartellino e mettiamolo accanto all’oggetto corrispondente
– invitiamo i bambini a leggere gli altri cartellini ed a posizionarli accanto agli oggetti corrispondenti
– aggiungiamo ai cartellini i simboli grammaticali relativi ad ogni parola contenuta
– i bambini possono registrare lo schema sul loro quaderno di grammatica.

Scopo

– fare pratica con l’uso degli aggettivi
– arricchire il vocabolario
– fare pratica con la lettura e la comprensione dei testi scritti

Punti di interesse

descrizione di oggetti differenti

Controllo dell’errore

le parole sono scritte nel colore che corrisponde al simbolo grammaticale

Estensioni

– chiedere ai bambini di prendere collezioni di oggetti da descrivere ed etichettare
– chiedere ai bambini di scrivere liste di aggettivi relativi a un dato soggetto: gli altri devono indovinare di cosa si tratta come se si trattasse di un indovinello.

Psicogrammatica Montessori: funzione dell’aggettivo
Presentazione 3

Materiale

– fattoria Montessori
– simboli grammaticali
– cartellini bianchi e penna nera

Presentazione

– mostriamo ai bambini la fattoria allestita, portando alla loro attenzione le caratteristiche di ogni animale o oggetto e utilizzando il maggior numero possibile di aggettivi
– mostriamo ai bambini il vassoio dei simboli grammaticali e sediamoci intorno al tavolo o al tappeto
– scriviamo il nome di un animale della fattoria su un foglietto di carta, accompagnato dall’articolo, scegliendone uno presente in più esemplari (ad esempio “il cavallo”)
– chiediamo a un bambino di leggere il cartellino e di andare a prendere l’animale
– Il bambino ci porta un cavallo di sua scelta, ad esempio quello nero, allora diciamo: “Questo cavallo è molto bello, ma non è quello a cui stavo pensando… non ti ho dato informazioni sufficienti”
– scriviamo su un altro cartellino un aggettivo riferito al cavallo, ad esempio “marrone”. Ora il bambino saprà di dover portare il cavallo marrone
– quando il bambino ci consegna il cavallo marrone diciamo: “Sì, è proprio il cavallo che volevo”
– mettiamo i cartellini “marrone” e “il cavallo” sul piano di lavoro e affianchiamoli con l’oggetto corrispondente

– chiediamo a un bambino di leggere i cartellini: “Marrone il cavallo” e chiediamo: “Suona bene? No… infatti noi non diciamo “marrone il cavallo”, ma diciamo “il cavallo marrone”

– sistemiamo i cartellini e controlliamo che suoni bene
– mostriamo i simboli grammaticali e diciamo ai bambini che li useremo per contrassegnare le parole
– mostriamo il triangolo grande nero del nome, e diciamo che lo useremo per la parola che serve a nominare l’oggetto. Mettiamo quindi il simbolo sulla parola “cavallo”
– mostriamo poi il triangolo medio blu scuro dell’aggettivo e diciamo che serve per la parola che ci dice com’è l’oggetto: Posizioniamo il simbolo sulla parola “marrone”
– mostriamo il triangolo piccolo azzurro dell’articolo e diciamo che serve ad avvisarci che sta arrivando un nome. Posizioniamo il simbolo sulla parola “il”

– ripetiamo l’esercizio con altri elementi della fattoria.

Presentazione 4

Materiale

– fattoria Montessori
– simboli grammaticali
– strisce preparate contenenti nomi di oggetti della fattoria con articoli e aggettivi.

Presentazione

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diamo a un bambino la prima striscia, chiediamogli di leggerla e di andare a prendere dalla fattoria allestita l’oggetto indicato
– chiediamo al bambino di mettere sul piano di lavoro la striscia e l’oggetto, e di porre su ogni parola (articolo, nome, aggettivo) il simbolo grammaticale corretto
– fare altri esempi, e quando i bambini hanno compreso l’esercizio, permettere loro di eseguirlo autonomamente, in gruppo o da soli.

Variante

– i bambini possono scrivere su cartellini in bianchi altre strisce e quindi svolgere l’esercizio come fatto con le strisce pronte.

Scopo diretto

– rendere il bambino consapevole delle singole parole lette
– comprendere la funzione dell’aggettivo
– comprendere la posizione dell’aggettivo nella frase.

Controllo di errore

il controllo dell’errore è affidato all’adulto.

Età

dai 6 anni.

Presentazione 5

Materiale

– fattoria o altro ambiente in miniatura (castello, casa delle bambole, o altro);
– cartellini dei nomi scritti in nero; cartellini degli articoli scritti in azzurro; cartellini dell’aggettivo scritti in blu;
– simboli grammaticali

Presentazione

– invitiamo un gruppo di bambini ad allestire l’ambiente in miniatura
– scegliere un cartellino del nome, leggerlo e posizionarlo accanto all’oggetto corrispondente
– scegliere l’articolo corretto e metterlo davanti al nome
– scegliere l’aggettivo corretto e metterlo dopo il nome
– aiutare i bambini a leggere e posizionare gli altri cartellini
– al termine i bambini possono registrare la lezione sui loro quaderni di grammatica.

Scopo

– fare pratica con l’uso degli aggettivi
– arricchire il vocabolario
– fare pratica di lettura e migliorare la comprensione dei testi scritti.

Punti di interesse

– allestire l’ambiente in miniatura,
– etichettare correttamente gli oggetti.

Controllo dell’errore

le parole sono nei colori che corrispondono ai simboli.

Variazioni

– etichettare oggetti presenti in classe,
– usare altri ambienti in miniatura.

Estensioni

– chiedere ai bambini di fare nuove etichette in aggiunta a quelle fornite
– scrivere un nome di un oggetto in miniatura  su un foglio, come titolo, e poi scrivere sotto quanti più aggettivi si trovano per quel nome.

Psicogrammatica Montessori: funzione dell’aggettivo

AGGETTIVO QUALIFICATIVO E I SUOI GRADI esercizi

AGGETTIVO QUALIFICATIVO E I SUOI GRADI esercizi per la classe quinta della scuola primaria scaricabili e stampabili in formato pdf.

L’aggettivo qualificativo può esprimere una qualità in gradi diversi:
– è di grado positivo quando esprime una qualità normale
– è di grado comparativo di maggioranza quando, fatto il confronto fra persone, animali o cose, l’uno possiede una qualità in quantità maggiore dell’altro. Si esprime con: più… di; più… che
– è di grado comparativo di minoranza quando, fatto il confronto tra persone, animali o cose, l’uno possiede una qualità in quantità minore dell’altro. Si esprime con: meno… di; meno… che
– è di grado comparativo di uguaglianza quando, fatto il confronto tra persone, animali o cose, l’uno e l’altro possiedono una qualità in quantità uguale. Si esprime con: tanto… quanto; così… come.

L’aggettivo qualificativo può essere alterato per dare l’idea di una qualità in misura diversa dal normale.
Per esprimere una qualità al grado più alto, al grado superlativo assoluto, si altera l’aggettivo con l’aggiunta di –issimo. Così: bello-bellissimo; caldo-caldissimo.
Si può ugualmente dare l’idea di quantità al grado superlativo assoluto in questo modo:
1. unendo all’aggettivo di grado positivo le parole molto o assai (molto bello, assai bello)
2. unendo due aggettivi adatti di grado positivo (pieno zeppo, stanco morto)
3. scrivendo due volte lo stesso aggettivo di grado positivo (bello bello, caldo caldo)
4. premettendo all’aggettivo le parole super, stra, extra, sopra, ultra (superflessibile, straricco, ultraforte).

L’aggettivo qualificativo è di grado superlativo relativo quando esprime una qualità al massimo grado, ma in relazione ad un gruppo di persone, animali o cose presi in considerazione. Il grado superlativo è sempre introdotto da: il più, la più, i più, le più.
Alcuni aggettivi, oltre alla forma comune, riprendono dal latino un’altra forma caratteristica per il comparativo ed il superlativo, così:
– grande: più grande, grandissimo, il più grande; o anche maggiore, massimo, il maggiore
– piccolo: più piccolo, piccolissimo, il più piccolo; o anche minore, minimo, il minore
– buono: più buono, buonissimo, il più buono; o anche migliore, ottimo, il migliore
– cattivo: più cattivo, cattivissimo, il più cattivo; o anche peggiore, pessimo, il peggiore.

Alcuni aggettivi hanno il superlativo irregolare:
misero – miserrimo
celebre – celeberrimo
salubre – saluberrimo
integro – integerrimo
aspro – asperrimo
acre – acerrimo
benefico  beneficentissimo
magnifico – magnificentissimo
benevolo – benevolentissimo
munifico- munificentissimo.

Uso dell’aggettivo qualificativo

Uso dell’aggettivo qualificativo – spunti per l’insegnamento, materiale didattico, esercizi per bambini della prima classe della scuola primaria, secondo il metodo globale.

Alla domanda: “Com’è?” che segue un nome,  i bambini rispondono con un aggettivo qualificativo.

Diamo qui una serie di esercizi che serviranno a rendere più preciso e consapevole l’uso dell’aggettivo.

Questi esercizi saranno più efficaci, come sempre, se tradotti in schede e l’insegnante li saprà adattare alla capacità e possibilità di ciascuno e saranno in relazione a una ricerca fatta, a un argomento trattato.

I bambini, quando compileranno la scheda individuale, troveranno un solo aggettivo per un dato nome, o più aggettivi. Quando seguirà la compilazione della scheda di classe, ognuno potrà dare il suo apporto secondo la scheda da lui compilata.

Trovi un po’ di schede pronte qui: http://www.lapappadolce.net/schede-autocorrettive-italiano-laggettivo-seconda-classe/

Il gioco dei cartellini

Scrivere su alcuni cartellini alcuni nomi, e in altri cartellini alcuni aggettivi che possono riferirsi a questi nomi.  I bambini dovranno prima dividere i cartellini dei nomi da quelli degli aggettivi, e poi adattare il cartellino del nome a quello dell’aggettivo che, a questo nome, si può riferire.

Autodettatura di aggettivi

Mostriamo un’illustrazione che rappresenta, per esempio, un fiore. Una domanda: “Com’è?”.

I bambini, in silenzio, dovranno scrivere l’aggettivo adatto.

Naturalmente, non tutti scriveranno lo stesso aggettivo, ed allora, appena finito di scrivere la parola, ognuno legge ciò che ha scritto; o meglio, un bambino legge ciò che ha scritto e soltanto i bambini che hanno trovato un aggettivo diverso leggeranno a loro volta.

Gli altri, così, potranno aggiungere a quello che hanno scritto l’aggettivo trovato dal compagno.

Questo esercizio è di stimolo a non scrivere sempre le stesse parole. I bambini più fantasiosi sapranno trovare molti aggettivi, così l’esercizio sarà arricchito da questa collaborazione tra bambini.

Invece di mostrare l’illustrazione, l’insegnante può anche semplicemente pronunciare un nome.

Exit mobile version

E' pronto il nuovo sito per abbonati: la versione Lapappadolce che offre tutti i materiali stampabili scaricabili immediatamente e gratuitamente e contenuti esclusivi. Non sei ancora abbonato e vuoi saperne di più? Vai qui!

Abbonati!