Alfabeti mobili Montessori per la scuola primaria

Alfabeti mobili Montessori per la scuola primaria pronti per la stampa, in formato pdf.

Nella scuola primaria cominciamo col presentare un alfabeto mobile, con le lettere molto più piccole di quelle usate nella Casa dei bambini, e in corsivo.

In questo alfabeto, tradizionalmente, ci sono 20 esemplari di ogni lettera, mentre prima ce ne erano 4; inoltre ci sono tre alfabeti completi: uno bianco (gesso), uno nero (inchiostro nero), uno rosso (inchiostro rosso). Quindi abbiamo 60 esemplari per ogni lettera dell’alfabeto. Sono inclusi anche tutti i segni di interpunzione: punto, punto e virgola, virgola, accento, apostrofo, punto esclamativo e punto interrogativo. Le lettere sono fatte di cartoncino rigido.
Altri esemplari portano invece lettere dell’alfabeto secondo la forma dello stampato, e sono disposte nel casellario secondo l’ordine in cui sono le lettere dell’alfabeto nelle macchine da scrivere.

Gli usi di questo alfabeto nella scuola primaria sono molteplici.

Gli alfabeti mobili usati nella Casa dei bambini sono qui: 

Qui di seguito trovi gli alfabeti che ho preparato. Ho scelto i colori nero, rosso e verde (al posto del bianco). Le lettere sono in una copia per alfabeto, di modo che possiate stamparli nelle 20 copie richieste, o nel numero che preferite. Potete scegliere di ritagliare le lettere, oppure di dividerle in caselline. Plastificandole otterrete un materiale più resistente e facile da manipolare.

Alfabeti mobili Montessori per la scuola primaria

Alfabeto nero

Alfabeti mobili Montessori per la scuola primaria

Alfabeto rosso

Alfabeti mobili Montessori per la scuola primaria

Alfabeto verde

Alfabeti mobili Montessori per la scuola primaria

Alfabeto MAIUSCOLO

Metodo Montessori – presentazione dell’ALFABETO MOBILE ai bambini

Metodo Montessori – presentazione dell’ALFABETO MOBILE ai bambini. Una volta che il bambino ha imparato a conoscere alcune delle vocali e delle consonanti dell’alfabeto tattile, possiamo proporre anche l’alfabeto mobile. 

Alcuni insegnanti insistono ad aspettare fino a quando i bambini conoscono tutto l’alfabeto con l’alfabeto tattile prima di passare all’alfabeto mobile, ma in realtà molti bambini tendono a dimenticare dei suoni, fino a che non iniziano realmente ad utilizzarli per comporre e leggere le parole.

In una lingua fonetica, come l’italiana, basta pronunciare chiaramente i differenti suoni che compongono una parola (ad esempio m-a-n-o), perché il bambino possa riconoscerne una per una le sue componenti. Gli sarà sufficiente cercare nell’alfabeto mobile i segni corrispondenti ad ogni suono e metterli uno vicino all’altro, ed avrà composto la parola “mano”. Gradualmente imparerà a fare la stessa cosa per autodettatura, con le parole che  egli stesso pensa, dividendole nei suoni che le compongono e traducendole in una serie di segni.

In questo modo comporre le sillabe sarà per lui davvero facile, ma non altrettanto la lettura delle parole da lui composte. In genere infatti i bambini riescono a leggere solo dopo un certo sforzo, ed è quindi importante motivarli, leggendo le parole con loro una o due volte, pronunciando sempre molto distintamente: “Mano, mano”.

Se la lingua non è fonetica, la maestra può comporre parole separate con le lettere dell’alfabeto mobile e poi pronunciarle, lasciando che il bambino ripeta da sé l’esercizio di riconoscerle e di rileggerle. Per questo motivo, nelle lingue non fonetiche come quella inglese, si usa dividere le parole in tre livelli di complessità: il livello rosa, quello verde e quello blu.

Una volta capito il meccanismo del gioco, il bambino andrà avanti da solo. Possiamo pronunciare qualsiasi parola, avendo cura solo che il bambino capisca separatamente le lettere di cui è composta: prendendo una per una le lettere necessarie, raramente commette un errore di ortografia.

Il movimento delle labbra rivela il fatto che egli ripete a se stesso un numero infinito di volte le parole i cui suoni sta traducendo in segni.

L’importanza di questi esercizi di autodettatura è grandissima: il bambino analizza, perfeziona, fissa la propria lingua parlata, ponendo un oggetto in corrispondenza di ogni suono che emette. L’esercizio di autodettatura quindi, associa il suono che si sente con il segno grafico che lo rappresenta, e costituisce il fondamento più solido per un’ortografia accurato e precisa.

Oltre a questo, la composizione delle parole è di per sé un esercizio di intelligenza. La parola che viene pronunciata presenta al bambino un problema che deve risolvere, ed egli lo farà ricordando i segni, selezionandoli tra gli altri, e disponendoli nell’ordine corretto. Egli avrà la prova della soluzione esatta del suo problema quando rileggerà la parola che ha composto, e che rappresenterà per tutti coloro che sanno leggere, un’idea.

E’ appunto dopo tali esercizi con l’alfabeto mobile che i bambini possono scrivere parole intere. Questo fenomeno generalmente accade inaspettatamente, e così un bambino che non ha ancora tracciato mai sulla carta una lettera, scrive parecchie parole di seguito e spesso tale fenomeno spontaneo ha un carattere esplosivo. Da quel momento egli comincia a scrivere, sempre gradatamente perfezionandosi.

Questa scrittura spontanea prende caratteristica di un fenomeno naturale, ed il bambino che ha cominciato a scrivere la “prima parola” continuerà a scrivere, proprio come parla, dopo aver pronunciato la prima parola, e cammina, dopo aver fatto il primo passo. La stessa via di formazione interna, attraverso la quale appare il fenomeno della scrittura, è la via del suo progresso futuro, del suo accrescimento in perfezione.

Il bambino preparato in questa maniera è entrato in una via di sviluppo attraverso la quale avanzerà sicuramente, così come la crescita del corpo e lo svolgimento delle funzioni naturali avanzano attraverso la loro via di sviluppo, quando la vita è stata stabilita.

Metodo Montessori – presentazione dell’ALFABETO MOBILE ai bambini – versione uno

Materiale necessario: alfabeto mobile, alfabeto tattile, un tappetino oppure anche una tabella bianca preparata con delle righe blu. Ricordiamo che il tappetino serve soprattutto a delineare lo spazio visivo di lavoro, ed aiuta la concentrazione del bambino nell’esercizio.
L’insegnante invita il bambino ad unirsi a lei nell’esercizio, si srotola il tappeto e si mette la scatola dell’alfabeto mobile, quella dell’alfabeto tattile, ed eventualmente la tabella a righe sul pavimento o su un tavolo.
L’insegnante prende dall’alfabeto tattile le lettere che servono a comporre ad esempio la parola “mano“, e compone la parola pronunciando i suoni singolarmente: “M… a… n… o…”.
Poi prende la M tattile e la M mobile e le pone una accanto all’altra ripetendo: “M…m…”, ripone la lettera tattile e pone sul tappeto la m dell’alfabeto mobile. Procede allo stesso modo con le altre tre lettere.
Dopo averle posizionate in ordine ripete: “M… a… n… o…”.


Chiede quindi al  bambino di sondare stesso la parola, se non ha ancora detto che le lettere formano la parola “mano”. Attendere qualche secondo. Se ripete i suoni staccati l’uno dall’altro è sufficiente dirgli: “Più veloce!”. Attendere qualche secondo. Poi dirgli ancora: “Più veloce!” finchè le lettere non suonano per lui come una parola.
Se il bambino dimostra di aver colto il contenuto della lezione, possiamo proporre una seconda parola, ad esempio “mago“., dicendo che possiamo formare un’altra parola e sostituendo la n con la g.


Se il bambino è ancora entusiasta e vuole di più, possiamo ancora sostituire la m con la l per scrivere “lago“, poi sostituire la a con la e per scrivere “lego“, ecc…


Metodo Montessori – presentazione dell’ALFABETO MOBILE ai bambini – per gruppi di tre quattro bambini

Materiale: alfabeto mobile, tappeto

L’insegnante stende il tappeto verde sul pavimento, apre la scatola dell’alfabeto mobile e mette la scatola nel coperchio, di fronte ai bambini. Poi chiede ai bambini di trovare le lettere che corrispondono ai  suoni che lei pronuncia dicendo: “Qualcuno di voi riesce a trovare t?”, “Mettiamo c sul tappeto”, “Troviamo m”. Ogni volta che l’insegnante dice una lettera, tutti i bambini la cercano finchè uno di loro la trova e la mette sul tappeto.

Lo stesso giorno se c’è tempo, altrimenti il giorno seguente, l’insegnante può procedere alla composizione di parole. Il materiale è sistemato come prima. L’insegnante dice ai bambini: “Adesso faremo delle parole”.

Quindi sceglie delle parole di tre o quattro lettere e dice ai bambini: “Adesso faremo la parola oca. Quali suoni sentite mentre dico oca?”. L’insegnante accetterà ogni risposta, in qualsiasi ordine, e mostrerà ai bambini come mettere le lettere sul tappeto verde per comporre la parola oca.

Un bambino può dire o. “Bene, qualcuno trovi o”. Un bambino la trova e lei mostra dove metterla sul tappeto.”Cosa altro sentite in oca?”. L’insegnante continua a stimolare i bambini in questo modo alcune volte, finchè la parola non è completata.

Poi legge la parola pronunciando un suono alla volta o-c-a, e poi la parola nel suo insieme: “Abbiamo composto o-c-a, oca”. Ora faremo bue. Che suoni sentite mentre io dico bue?”. La lezione procede in questo modo, e viene ripetuta nei giorni seguenti.

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Video:

Metodo Montessori – le origini dell’alfabeto tattile e dell’alfabeto mobile

Metodo Montessori –  le origini dell’alfabeto tattile e dell’alfabeto mobile. Secondo la Montessori i movimenti della mano necessari a svolgere un dato lavoro possono essere appresi prima del lavoro stesso. Questi movimenti preparatori continuano ad operare praticamente per sempre, e possono essere acquisiti non esercitandosi sul lavoro vero a proprio, ma su ciò che lo prepara. Questo vale anche per la scrittura. Ed è ciò che applicò nella sua esperienza di lavoro con bambini con difficoltà di apprendimento.

“Una grande quantità di tempo e di forza intellettuale si perdono nel mondo, perché il falso sembra grande, e la verità così piccola e insignificante. Dico tutto questo per difendere la necessità di preparare le future generazioni per mezzo di metodi più razionali. E ‘da queste generazioni che il mondo attende il suo progresso.” Maria Montessori

Il primo alfabeto mobile, diciamo sperimentale, era composto da lettere di legno del corsivo minuscolo, erano spesse 0,5cm e le più basse misuravano 8cm (quelle più alte in proporzione). Le consonanti erano dipinte in smalto blu, le vocali in rosso.

Oltre a questo alfabeto, in un’unica copia, si utilizzavano dei cartelloni nei quali erano dipinte delle lettere negli stessi colori e dimensioni di quelle in legno. Questi cartelloni erano organizzati in gruppi di lettere, secondo il contrasto o l’analogia di forma.

Per ogni lettera c’era poi una scheda illustrata che rappresentava un oggetto il cui nome iniziava con quella lettera, e ai lati dell’immagine era dipinta la lettera uguale a quella dell’alfabeto mobile, e la stessa lettera, ma in stampato minuscolo. Queste schede illustrate servivano per fissare la memoria del suono della lettera, e la lettera in stampato minuscolo serviva a preparare il passaggio alla lettura dei caratteri di stampa.

Dopo aver mostrato ai bambini come posizionare le lettere mobili in legno su quelle dipinte in gruppi sulle carte, i bambini le toccavano ripetutamente facendo scorrere le dita nel senso della scrittura. Moltiplicando questi esercizi in vari modi, i bambini imparavano a fare i movimenti necessari a riprodurre la forma dei segni grafici senza scrivere.

La Montessori però osservò che quando scriviamo facciamo due generi diversi di movimento: quello con cui si riproduce la forma, e quello del manipolare lo strumento della scrittura, cioè tenere la matita. Quindi pensò di aggiungere due altri esercizi al precedente: uno consisteva nel seguire la forma delle lettere con due dita insieme (indice e medio) e un altro con una bacchetta di legno.
Ma si rese conto che questo materiale didattico, per quanto bellissimo, non offriva alcun controllo, se non lo sguardo del bambino. Pensò che per aiutare la pupilla a seguire i movimenti con maggior precisione si poteva aggiungere alle lettere mobili un solco entro il quale il bastone di legno poteva scorrere, ma fatto il progetto, la sua realizzazione risultò troppo costosa.

Anni dopo, la Montessori iniziò l’avventura della Casa dei bambini,  e innanzitutto osservò come il senso muscolare sia davvero molto recettivo durante la prima infanzia: la scrittura, pensò, poteva risultare estremamente facile per i bambini piccoli, e svilupparsi con facilità e spontaneità in analogia con lo sviluppo del linguaggio verbale. Certo, lo stesso non si poteva dire per la lettura,  che prevede uno sviluppo intellettuale superiore e tempi di apprendimento più lunghi.

Nelle Case dei Bambini, la Montessori utilizzò inizialmente solo gli esercizi di vita pratica e il materiale sensoriale, non gli esercizi di scrittura, poiché c’era il pregiudizio che bisognasse iniziare l’insegnamento della lettura e della scrittura il più tardi possibile, e certamente evitarlo prima dei sei anni.

Furono i bambini stessi, ed anche i loro genitori, a richiedere qualcosa di più per mettere a frutto le sorprendenti abilità acquisite: sapevano come vestirsi e spogliarsi, lavarsi da soli, mettere la stanza in ordine, aprire e chiudere le finestre, gestire le chiavi di serrature diverse, osservare le cose, e vedere gli oggetti con le mani.

Così la Montessori si decise ad applicare coi bambini piccoli quanto aveva sperimentato sull’insegnamento della scrittura negli anni precedenti, e cercò qualcuno disposto a costruire un alfabeto mobile di legno bello come il primo, ma non vi riuscì.

Decise quindi di farlo di carta e dipingerlo in rosso e blu come il primo.

Questo alfabeto mobile di carta però non permetteva la stessa esperienza tattile di quello di legno, e per ovviare a questo pensò di ritagliare altre lettere dell’alfabeto nella carta vetrata e di incollarle su schede di carta liscia.

Terminato il lavoro di accorse di come questa soluzione “economica” fosse decisamente superiore sul piano didattico al bell’alfabeto di legno : un alfabeto di carta può facilmente essere moltiplicato ed essere utilizzato da molti bambini in una sola volta, non solo per il riconoscimento delle lettere, ma anche per la composizione delle parole, e l’alfabeto di carta vetrata era la soluzione tanto cercata per dare una guida alle dita mentre toccano la lettera, con esattezza di controllo.

A Natale di questo primo anno di insegnamento della scrittura nelle Case dei Bambini, meno di un mese e mezzo dopo dall’inizio dell’avventura con le lettere, due dei bambini del gruppo di quattro anni scrivevano autonomamente biglietti d’auguri in un corsivo ordinato e regolare paragonabile a quello che al tempo si acquisiva in terza elementare…

Fonte:  Manuale di pedagogia scientifica, Maria Montessori

Come si costruiscono gli alfabeti mobili Montessori – free download

Come si costruiscono gli alfabeti mobili Montessori – free download – di seguito trovi gli alfabeti mobili montessoriani, pronti per la stampa, in corsivo minuscolo e maiuscolo, e stampato minuscolo e maiuscolo, da ritagliare e plastificare. Aggiungo anche un’idea semplice per realizzare la scatola a scomparti.

Se preferite acquistarli in legno:

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Tutti i download gratuiti qui:

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Per la scatola a scomparti ho fatto così:

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Se preferite acquistarli in legno:

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Se preferite acquistarli in legno:

Montessori movable alphabet – free download. Here you can find Montessori movable alphabets, ready for free printing and downloading, cursive (uppercase and lowercase), and block letters (lowercase and uppercase). The alphabets are to be cut and laminated. I would also add a simple idea to make the box with compartments.

block letters  uppercase – free download

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block letters  lowercase – free download

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cursive uppercase – free download

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cursive lowercase – free download

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