Recite sull’autunno per bambini della scuola d’infanzia e primaria.
Piccola accademia
Ecco un dialogo molto vivace tra un gruppo di bambini e l’autunno, rappresentato come un ometto brontolone, mezzo contento e mezzo rabbuiato.
La voce: Non avete mai visto un ometto sbarbato, giallo, raffreddato, un po’ contento e un po’ rabbuiato?
Bambini: Signor Autunno, aspetti un momentino! O, ma che fretta! Sieda! Si riposi! Lo vuole aprire dunque il suo sacchettino? Uh, che provvista…
Autunno: Ditemi, noiosi, e il vostro naso dove lo metto?
Un bambino: Via, via, sia buono! Dica, che cosa se ne fa di questo mare di fogliacce gialle? E’ forse uno spazzino?
Autunno: Ma… chissà… Non bastano le foglie e le farfalle, i fiori e gli uccellini: tutto prendo! Sapeste come pesa sulle spalle il mio sacchetto, ma a nessuno lo vendo!
Un bambino: Le rondinelle hai fatto scappare, solo a vederti sono scappate via…
Autunno: Oh, mi dispiace, ma che posso fare? Credete, bimbi, non è colpa mia! Io faccio come tutti il mio dovere; per questo ho fretta e ne me devo andare, le castagne sono pronte da bacchiare: queste, credete, vi faran piacere e darà gioia alla gente il vino buono, che nel tino ribolle, e alla terra il nuovo seme che nel cuor rinserra. Vedete, dunque, lascio anch’io il mio dono…
Un bambino: Ma quel velo di nebbia, perchè mai stendi suoi campi e sopra la città? Sapessi quante noie e quanti guai combina. Oh, proprio, credi, non ci va!
Autunno: (in tono scherzoso e leggermente ironico) Eh, cari bimbi, a certe cose strane non saprei dar che una risposta sola… vi do un consiglio buono come il pane: se volete saper correte a scuola! Là imparerete tutto e, al mio ritorno, potrete darmi qualche spiegazione… Ora vi lascio, amici miei, buongiorno!
Bambini in coro: Caro Autunno, sei proprio un gran briccone!
(L. Nason)
Buon viaggio, rondine
Rondine: Addio, addio, amico mio.
Bambino: Perchè parti?
Rondine: Comincia ad esser freddo.
Bambino: Rintanati nel tuo nido.
Rondine: Il mio nido di fango non è troppo caldo.
Bambino: Mettici un po’ di lana.
Rondine: E per mangiare come faccio?
Bambino: Ti darò briciole di pane.
Rondine: Grazie, ma io mi nutro di insetti e, durante l’inverno, gli insetti spariscono. Bisogna che parta!
Bambino: Dunque vuoi proprio lasciarmi! E dove andrai?
Rondine: Andrò di là dal mare, dov’è ancora caldo e ci sono tanti insetti nell’aria.
Bambino: Mi dispiace non vederti più…
Rondine: Tornerò, non dubitare.
Bambino: Quando tornerai?
Rondine: Tornerò a primavera.
Bambino: Ci diamo un appuntamento?
Rondine: Volentieri. Il 21 marzo sarò di nuovo qui.
Bambino: Va bene, lo segno sul calendario.
Rondine: Prima di partire, ho da chiederti un piacere.
Bambino: Di’ pure…
Rondine: Ti prego di guardare il mio nido: che nessuno rovini la mia casa.
Era un gigantesco platano e stava ritto in mezzo al prato come un signore del paese. Le foglie cominciavano a cadere.
Foglie: Noi ti lasciamo, babbo.
Albero: (come ridestandosi da un sopore) Come, come? E’ già tempo di distaccarsi, figliole care?
Foglie: Tu lo vedi, non abbiamo più linfa, siamo secche e inaridite. E stamani, per giunta, sono arrivate nebbia e brina che ci hanno tolto gli ultimi resti di vigore.
Albero: (implorando) Oh, restate ancora un poco… Guardate che cielo delizioso abbiamo oggi. Restate ancora un poco a godere quest’ultima soavità dell’anno.
Foglie: Babbo, la nostra ora è suonata. Ce ne andiamo.
Albero: Ingrate! Voi dimenticate che io vi ho nutrite col suo sangue, che vi ho dato voce, splendore e bellezza per sei mesi di seguito.
Un gruppo di foglie: Noi formeremo sotto di te un vasto letto, o babbo grande, dove, riposando insieme, ragioneremo delle tue grandi virtù.
Altro gruppo: Rievocheremo le gioie che abbiamo godute con te, o babbo grande, i piccoli nostri passatempi estivi.
Altro gruppo: Ricorderemo gli scrosci gloriosi dietro le orchestre dei venti, quando tutte insieme ci scagliavamo e tu scricchiolavi come un vascello in burrasca.
Primo gruppo: Tempi allegri e beati!
Secondo gruppo: Bei rischi e splendori!
Terzo gruppo: Magnifiche avventure estive!
Tutte: Finchè, ohimè, la neve ci coprirà.
L’albero, a sentir parlare di neve, ha un lungo brivido per tutti i rami. Altre foglie cadono e i rami si scoprono sempre più lividi e nudi tra gli squarci della veste.
Albero: Ahimè, tutte se ne vanno, tutte se ne vanno… Quanta malinconia in questi distacchi! E tutti gli anni è la stessa pena, tutti gli anni le stesse lacrime.
Foglie: (in coro) Non ti disperare, babbo grande! Tu devi sopravviverci e riavere altre figliole che vestiranno a festa le tue braccia forti. Il nostro turno è finito. Addio… Addio…
E ad una ad una cadevano sul prato. Ma tutte a dire il vero, avevano un modo così delicato di lasciare l’albero! Lo lasciavano pian piano, alla chetichella, quasi direi in punta di piedi, come si lascia la camera di un malato grave. Brave figliole! E le più brave stavano con lui finchè potevano, finchè erano quasi secche, quasi bruciate; poi sfinite si lasciavano andare perdutamente, gettando un piccolo grido d’angoscia quando passavano in mezzo ai rami. Frrrsch… crè… crè… Era come l’addio di tutte le cose che se ne vanno, la tristezza infinita delle separazioni. Frrrsch… crè… crè…
(Carlo Linati)
Recite sull’autunnoTutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.
Lavoretti per l’autunno – Collage di foglie: un semplice lavoretto adatto anche ai bambini più piccoli, per conservare le più belle foglie raccolte…
Lavoretti per l’autunno – Collage di foglie – MATERIALE OCCORRENTE un foglio di carta o cartoncino foglie autunnali colla fatta in casa con maizena, aceto e zucchero, ricetta qui
per la cornice due fogli di cartone di recupero, carta velina o tessuto, forbici o taglierino, cucitrice e colla.
Lavoretti per l’autunno – Collage di foglie – COME SI FA
Stendere sul foglio uno strato spesso di colla fatta in casa.
I bambini creeranno sulla colla la loro composizione di foglie:
Quando il tutto sarà asciugato (possono servire più giorni), il collage può essere valorizzato inserendolo in una bella cornice.
Segnare sul cartone scelto le dimensioni del foglio:
Quindi ritagliare due rettangoli che siano più grandi di almeno 4 centimetri rispetto alle dimensioni del collage; lasciare uno dei due cartoni interi, e ritagliare all’interno dell’altro un rettangolo più piccolo di almeno 1 centimetro rispetto alle dimensioni del collage:
Pinziamo il rivestimento scelto per la cornice sul retro, così:
fissare il collage al centro del secondo cartone, poi sovrapporre la cornice e pinzare tra loro i due cartoni, così:
Prima di fissare il rivestimento, potete inserire un’asola per appendere il quadretto:
Ora incollate sul retro del quadretto il rivestimento:
E il quadretto è pronto:
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
for the frame two sheets of recycled cardboard, tissue paper or fabric, scissors or cutter, stapler and glue.Collage of leaves
What to do?
Spread on the sheet a layer of homemade glue.
Children will make on the glue their composition of leaves:
When everything is dry (may serve more than one day), the collage can be enhanced by inserting it in a nice frame.
Mark on the cardboard chosen paper size:
Then cut two rectangles that are larger than at least 4 cm compared to the size of the collage; leave one of the two pieces of cardboard full, and cut inside the other a smaller rectangle of at least 1 cm compared to the size of the collage:
Fix the chosen upholstery to the frame on the back, like this:
fix the collage in the middle of the second box, then overlay the frame and staple together the two pieces of cardboard, so:
Before attaching the cover, you can insert a loop to hang the picture:
Lavoretti per l’autunno – stampe a fumo Materiale occorrente
– foglie seccate tra le pagine di un libro
– un piatto da cucina
– una goccia d’olio
– una candela
– un foglio di carta da disegno o cartoncino
– dei fogli di carta da giornale.
Lavoretti per l’autunno – stampe a fumo Come si fa
Ungere leggermente il fondo del piattino, capovolgerlo e tenerlo sulla fiamma di una candela fino a che l’olio sia diventato nero.
Appoggiare la foglia dalla parte delle nervature sopra la superficie del piatto.
Sollevare delicatamente la foglia e applicare la sua parte tinteggiata sul foglio di carta da disegno.
Ricoprire il tutto col foglio di giornale e con l’unghia o col retro di un cucchiaino pressare bene per pochi minuti ciò che sta sotto.
Avrete ottenuto una bella riproduzione della vostra foglia, della quale si vedranno riprodotte tutte le venature come un delicato disegno a mano. Potrete farvi una ricca collezione di stampe a fumo.
Lavoretti per l’autunno – stampe a fumo
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Lightly grease the bottom of the dish with oil, turn it over and keep it on a candle flame until the oil has turned black:
Place the leaf on the side of the ribs above the surface of the plate.
Gently lift the leaf and apply his hand painted on the sheet of drawing paper.
Cover everything with a sheet of newspaper and with your fingernail or with the back of a teaspoon press well for a few minutes what lies beneath.
You will get a beautiful reproduction of your leaf, which you see reproduced all the veins like a delicate hand drawing. You can do a rich collection of smoking stampings.
Una nuova collezione di lavoretti per l’autunno, adatti a bambini del nido, della scuola d’infanzia e primaria: nomenclature Montessori delle foglie e altre attività montessoriane sul tema “autunno”, pittura a dito per i più piccoli, sensory tubs, vari lavoretti con le foglie autunnali, attività artistiche e manuali per tutte le età, …
lavoretti per l’autunno: attività per la motricità fine per i più piccoli: servono cappucci di ghianda, una pinza, un vasetto col coperchio. L’autunno offre molti materiali per questo genere di attività. Linked to: http://www.teachpreschool.org/2012/08/fine-motor-acorn-play/
sporcate di colore ad acquarello le foglie dalla parte delle venature, applicate sul foglio creando una bella composizione, con le spugnette colorate intorno, poi togliete le foglie e ripassate con inchiostro nero contorni e venature a piacere. Linked to: http://www.susieshort.net/leavesdemo.html
mobile realizzato con foglie di carta colorate con la tecnica delle cerette fuse. Si grattugiano su un foglio di carta le cerette, quindi si sciolgono col ferro da stiro, ma meglio ancora con un asciugacapelli (più semplice e divertente per i bambini). Quindi si ritagliano le foglie e si monta il mobile. Linked to: http://www.vanessachristenson.com/2010/09/how-to-wax-paper-and-crayon-fall-leaves.html
quadretto gioco realizzato all’interno di una busta di plastica trasparente: mentre gli alberi sono fissi, le foglie si muovono muovendo il sacchetto Linked to: http://www.busybeekidscrafts.com/Falling-Leaves.html
una bella attività per i più piccoli, con un bellissimo risultato finale: i bambini infilano nel fil di ferro le foglie autunnali raccolte, poi si chiude e volendo si modella (a cerchio, a cuore, ecc…). Linked to: http://www.lilla-a-design.blogspot.it/2010/10/krans-av-hostlov.html
esperimento scientifico molto semplice e adatto anche ai più piccoli. Andate presso un albero, ad inizio autunno, prima che le sue foglie cambino colore. Applicate ad alcune foglie (senza staccarle, naturalmente) degli adesivi di carta stagnola o di carta scura e aspettate il progredire dell’autunno. Quando le foglie hanno cambiato colore raccoglietele e togliete l’adesivo: magia! http://www.5orangepotatoes.com/blog/2009/10/25/polka-dot-trees/#utm_source=feed&utm_medium=feed&utm_campaign=feed
si disegnano le foglie su cartone, poi si dividono in due parti e da una parte si scrive la cifra, dall’altra si disegna un numero di pallini corrispondenti alla cifra (oppure da una parte una lettera maiuscola, dall’altra la minuscola corrispondente. Si mescolano le tessere e si gioca. Linked to: http://www.notimeforflashcards.com/2012/08/leaf-matching-number-recognition-puzzles.html
buona idea per il nido e la scuola d’infanzia: preparate dei tabelloni di varie forme, all’interno disegnate dei cerchi che possano contenere le castagne e preparate per ogni “scheda” il numero necessario a completarla, su vassoio. Linked to: http://www.csupamoka2.blogspot.it/2011/10/gesztenye-formak.html
scheletri di foglia con bicarbonato e. . . Nel tutorial cui arrivate seguendo il link si utilizza “Washing soda”, che non credo sia in vendita da noi. Io ho fatto queste foglie seguendo lo stesso procedimento descritto, ma sostituendo a questo prodotto un cucchiaio di bicarbonato e 1 cucchiaino di cremor tartaro (o 2 di aceto) per litro d’acqua. In pratica fate bollire l’acqua con bicarbonato e cremor tartaro (o aceto), poi aggiungete le foglie e fate bollire per circa 30 minuti. Scolate, fate raffreddare, poi pulite delicatamente con un pennellino. Linked to: http://www.theidearoom.net/2010/10/how-to-make-leaf-skeletons.html
foglie stampate nella schiuma da barba colorata con tempera. Preparate su un vassoio la schiuma da barba, spruzzate abbondanti gocce di tempera in vari colori, mescolate leggermente con uno stecchino. I bambini appoggiano le foglie di carta sulla schiuma colorata, premono un po’, poi tolgono la foglia e la mettono ad asciugare. L’effetto è molto bello. Linked to: http://www.littlewondersdays.blogspot.it/2011/08/back-to-school-fall-friday-fun.html
foglie che cadono (montate su carta ritagliata a spirale). I bambini dipingono due fogli in colori autunnali. Un foglio viene ritagliato a spirale, nell’altro vengono ritagliate le foglie. Si incollano le foglie alla spirale e prendendola ad un’estremità si vedranno “cadere” le foglie. E’ anche una bella decorazione per la casa o la classe. Linked to: http://www.notimeforflashcards.com/2008/09/a-is-for-autumn.html
foglie appoggiate a carta colorata esposta al sole – stampa. Appoggiate delle foglie a un foglio di carta colorata (non incollate). Esponete il foglio al sole per qualche giorno, poi togliete le foglie. Il foglio si sarà schiarito e avrà lasciato impresse, più scure, le sagome delle foglie. Linked to: http://www.crafts.slides.kaboose.com/310-quick-and-easy-fall-crafts/4
personaggi foglia, questa volta plastificati Linked to: http://www.4herreras.blogspot.it/2010/10/meet-leaf.html stampa con tempera bianca su foglio nero e spugne colorate; il link porta al tutorial completo. Si tratta di stampare su foglio nero le foglie dipinte di tempera bianca dalla parte delle venature, e di completare poi la composizione con tempere colorate date con delle spugnette. Ripetendo più volte si creano bellissime composizioni autunnali. Linked to: http://www.deepspacesparkle.com/2007/11/07/fall-leaves/
funghi di cartapesta con carta di giornale, molto belli. Il link porta ad un pdf in vendita, ma esaurito… Le immagini però sono molto chiare e rappresentano un’ottima fonte di ispirazione per cimentarsi in questo lavoretto coi bambini Linked to: http://www.folksy.com/items/58402-PDF-TUTORIAL-Mushroom-Paper-Sculptures
albero autunnale con fili di lana e stoffa intrecciata. La forma può essere preparata da un adulto, se si vuole proporre l’attività di tessitura ai bambini più piccoli. Si può realizzare con rametti freschi (che sono flessibili) o anche con fil di ferro: in entrambi i casi si rivestirà con il filo di lana marrone. Linked to: http://www.familyfun.go.com/crafts/weave-an-autumn-tree-931020/
Materiale didattico e lavoretti per l’autunno – una raccolta di lavoretti, materiale didattico, attività artistiche e manuali sul tema autunno per i bambini della scuola d’infanzia e primaria.
Lavoretti per l’autunno: collage di foglie, idee per utilizzare le raccolte di foglie e frutti autunnali per progetti artistici e didattici, piccole sculture, tecniche varie per la conservazione delle foglie autunnali, idee per decorare la scuola e la casa, ecc…
1. Lavoretti per l’autunno: bellissimi esempi di composizioni, li ho stampati in formato scheda e messi sullo scaffale delle raccolte di materiali naturali, vicino alle foglie pressate. Fanno parte di un libro, Leaves, dell’iraniano Mehdi Mo’eeni, digitalizzato e consultabile gratuitamente qui: Childrens library
2. Lavoretti per l’autunno: altri bellissimi spunti, anche per l’esposizione dei lavori… di Be*mused (flickr album, Children’s artwork exhibit, Mie Museum, Japan 2006)
3. Lavoretti per l’autunno: qui solo un riccio, ma molto carino di Nature store
4. Lavoretti per l’autunno: e qui solo una volpe di Страну Мастеров
5. Lavoretti per l’autunno: per realizzare meravigliose stampe botaniche basta carta da acquarello spessa di buona qualità, carta da cucina e un martello. Posate la foglia sulla carta da acquarello, coprite con qualche foglio di carta da cucina, martellate a lungo tutta la superficie della foglia, quindi rimuovete delicatamente la carta assorbente, e poi la foglia pestata: ecco che la stampa si sarà impressa sul foglio di carta da acquarello. Di Buid make craft bake
6. Lavoretti per l’autunno: con la stessa tecnica le foglie possono essere stampate anche su tessuto; di Morning sun rae
7. Lavoretti per l’autunno: un gioco semplicissimo e bellissimo. Prendete una grossa castagna, foratela, incollate saldamente nel foro delle belle striscioline di carta velina colorata. Asciugata la colla il gioco è pronto: lanciando la castagna assisteremo a bellissimi “fuochi d’artificio” in aria, di Red Ted art’s blog
8. Lavoretti per l’autunno: (per tutti i lavori con le foglie, ricordate che si conservano belle a lungo se prima di utilizzarle le immergete in un pentolino di cera fusa) di Patch O’ Dirt farm
9. Lavoretti per l’autunno: oppure si può usare la plastificatrice, idea di Sun hats & wellie boots
10. Lavoretti per l’autunno: quadretto di gesso per i tesori dell’autunno. Serve del gesso in polvere a presa rapida (molto economico, si trova nei negozi di edilizia e bricolage), acqua, tesori e un “telaietto” realizzato con cartone di recupero per dare forma al quadro, di Ordinary life magic
11. Lavoretti per l’autunno: con le foglie raccolte durante le passeggiate si può esercitare il disegno delle simmetrie; di ВРАБЧО
12. Lavoretti per l’autunno: disegno da realizzare con pastelli a cera e matite colorate di alberi autunnali che si specchiano nell’acqua; di Kids artists
13. Lavoretti per l’autunno: una bellissima tombola gratuita utile per imparare ad identificare le foglie degli alberi più comuni; di Ellen McHenry
14. Lavoretti per l’autunno: kirigami delle foglie d’autunno, istruzioni per la piegatura della carta e il taglio di Zaffa life
15. Lavoretti per l’autunno: barchette realizzate con un guscio di noce, una pallina di plastilina, un rametto e una foglia di Family fun
16. Lavoretti per l’autunno: tutorial per realizzare una semplicissima bambolina-ghianda. Si tratta di separare la ghianda dalla parte superiore, incollare al frutto un dischetto di feltro e una pallina di legno, poi la parte superiore della ghianda, e decorare, di Vlijtig
17. Lavoretti per l’autunno: albero autunnale delle impronte digitali. E’ disponibile anche la sagoma per la stampa gratuita. Proposta come attività prematrimoniale… da Style unveiled
18. Lavoretti per l’autunno: creare un mosaico di foglie è un progetto molto interessante coi bambini più grandi, di Land art for kids
19. Lavoretti per l’autunno: l’autunno è la stagione dei colori e anche del ritorno a scuola. Predisponiamo un lunghissimo rotolo di carta nella stanza delle attività, perchè i bambini possano dipingere insieme (ispirazione Reggio children) di North American Reggio Emilia Alliance
20. Lavoretti per l’autunno: rastrellare le foglie, oltre ad essere una tipica attività di vita pratica montessoriana, è una straordinaria occasione per realizzare percorsi e labirinti sul prato, di Happy hooligans
21. Lavoretti per l’autunno: con carta di giornale e pastelli a cera o matite colorate si possono realizzare tante foglie autunnali da ritagliare e utilizzare per decorare la classe, di Life with little ones
22. Lavoretti per l’autunno: bellissime carte autunnali da ritagliare a forma di foglia si possono realizzare spruzzando tempera densa all’interno di un cartone dai bordi bassi e poi rullando col tubo interno di un rotolo di carta da cucina. Nel cartone possono essere posizionati fogli di carta, volendo, di Casa Maria’s creative learning zone
23.Lavoretti per l’autunno: oppure andate al parco giochi, stendete sullo scivolo un lungo foglio di carta, sedetevi in alto con delle ciotoline di colore e delle palline: rotolando creeranno bellissimi disegni e sfumature, di Putti Prapancha
24.Lavoretti per l’autunno: oppure ancora mettete un foglio di carta sul fondo della centrifuga da insalata, spruzzate della tempera di vari colori, mettete il coperchio e centrifugate…ancora di Putti Prapancha, un blog che mi piace molto…
25.Lavoretti per l’autunno: o anche, foderate con un foglio di carta la parete verticale di un tubo cilindrico largo, versate sul fondo del colore a tempera o acrilico, inserite qualche frutto autunnale (ghiande, castagne, nocciole, …), mettete il coperchio e agitate, di Teach preschool
26.Lavoretti per l’autunno: tutorial per realizzare rose con le foglie d’acero in autunno (non seccate)… di Kate Hust via Design Sponge
27.Lavoretti per l’autunno: preparate per i bambini le sagome di due o tre foglie di forma diversa in cartoncino. I bambini ne tracciano il contorno sul loro foglio, quindi disegnano le venature interne, in modo che il tutto risulti diviso in sezioni. Ad ogni sezione il bambino abbinerà una decorazione e un colore diverso… di Art ptojects for kids
28. Lavoretti per l’autunno: arricchite l’atelier creativo autunnale dei vostri bambini dividendo le foglie raccolte per colore, di Branches atelier
29. Lavoretti per l’autunno: questo lavoro non ha tutorial, ma proviene da una galleria fotografica. L’idea mi piace molto e non è difficile da realizzare, di Land art – female photography site
30. Lavoretti per l’autunno: si dispongono delle foglie autunnali su di un foglio di carta leggera, si grattugia sopra di esse qualche pastello a cera, poi si stira… Il foglio, che diventa traslucido e molto autunnale, viene incollato su un cartoncino fustellato (qui a forma di ghianda) e si appende alla finestra, di Toddler approved
31. Lavoretti per l’autunno: macchinine e altro ritagliando le foglie autunnali, di The art room plant
32. Lavoretti per l’autunno: una mela in cartone con vermetto di Fem manuals
33. Lavoretti per l’autunno: qui alcune idee per riconoscere personaggi ed animali nella forma delle foglie di Family fun
34.Lavoretti per l’autunno: in questo progetto si crea la sagoma dell’albero e delle foglie che cadono con del nastro adesivo, quindi si procede con la coloritura con tempera e spugnette, infine si rimuove il nastro adesivo, di No time for flash cards
35. Lavoretti per l’autunno: si ritagliano le foglie da pitture ad acquarello fatte dai bambini con colori autunnali, si fa con carta leggera da pacco la sagoma dell’albero e si applica alla finestra, di Frugal family fun blog
36. Lavoretti per l’autunno: perchè non decorare i tronchi degli alberi? JRT Pickle
37. Lavoretti per l’autunno: un memory per il download gratuito e la stampa basato sulle qualità forma geometrica-colore, di Country fun
38.Lavoretti per l’autunno: l’unico trucco per infilare le collane di chicchi di mais o altri semi, è quello di tenere a mollo in acqua il materiale per almeno un giorno. Si infilano con normale ago e filo. Paint cut paste
39. Lavoretti per l’autunno: acquarello spray. Posate le vostre foglie su dei pezzetti di carta da acquarello. Diluite ogni colore in un contenitore spray (basta non buttare gli spray per pulizie di casa per un po’) e procedete. Artful adventures
40. Lavoretti per l’autunno: insetti immaginari in habitat immaginario utilizzando materiali vari e stuzzicadenti… di Schiller-Grundschule im Sternfeld
41. Lavoretti per l’autunno: animali pigna immaginari, gli elementi possono essere assemblati con colla a caldo o con piccole palline di plastilina. Make Learning Fun
42. Lavoretti per l’autunno: ad ogni passeggiata raccogliamo una foglia, possibilmente da uno stesso albero, numeriamola e mettiamola a seccare tra le pagine di un libro. Dopo un mesetto avremo una collezione di foglie numerate che ci permetterà di osservare il progredire dell’autunno; di Chasing the goose
44. Lavoretti per l’autunno: per i più piccoli, la tecnica classica di inserire una bella foglia all’interno di un foglio piegato a metà (come una cartellina) e poi passare sulla facciata esterna con cerette di vario colore… si può fare anche su tessuto, ed eventualmente stirare per creare un effetto sfumato ed evanescente; di Rhythm of the home
45. Lavoretti per l’autunno: mandala realizzati con semi, chicchi e legumi secchi, di Martha Stewart
46. Lavoretti per l’autunno: pressare le foglie per un paio di giorni (che non siano troppo secche), poi incollarle su una sagoma di cartoncino e spennellare con colla vinilica e acqua. Le foglie si conservano molto bene anche immergendole nella cera fusa di 5 orange potatoes
47. Lavoretti per l’autunno: Il gioco delle ghiande, per aiutare i più piccoli nell’apprendimento dei numeri, download e stampa gratuita di Kidsparkz via littlewondersdays.blogspot.com
48. Lavoretti per l’autunno: decorazioni per finestra realizzate incollando la carta velina colorata sul retro di cartoncini fustellati a forma di foglia; di Making friends
49. Lavoretti per l’autunno: si utilizza il tappo trasparente di un vaso di yogurt da 500g. Si incollano i semi al centro, un rametto con delle foglie in alto per fare il picciolo, e poi si decora con carta velina e una soluzione di colla vinilica e acqua. Appeso alla finestra è di grande effetto, di 4 crazy kings
50. Lavoretti per l’autunno: problemi col disegno? Qui un bell’assortimento di foglie (solo contorni) per la stampa gratuita o il download. Crayola
51. Lavoretti per l’autunno: qui foglie e non solo, a colori. Learning treasures
52. Lavoretti per l’autunno: una cornice fatta con la parte superiore delle ghiande, di Better homes and gardens
53. Lavoretti per l’autunno: albero autunnale realizzato stampando le foglie con i cartoni delle uova. Bellissima idea per i più piccoli di Teach preschool
54. Lavoretti per l’autunno: con le foglie si può realizzare una pinata, ed è molto semplice. Gonfiate un palloncino, rivestitelo con carta e colla vinilica, quando asciutto bucate il palloncino, praticate un’apertura per nascondere i regalini e poi decorate nascondendo il foro con le foglie. Daily Danny
55. Lavoretti per l’autunno: servono un foglio di cartoncino nero, colla vinilica, gessi colorati da artista, eventualmente vernice oro o argento. Si disegna la foglia, poi si tracciano i segni con la colla vinilica e si lascia asciugare. Si procede a colorare con i gessetti, sfumando un colore nell’altro, e se si vuole si colora la colla con oro o argento. Mrs Picasso’s art room
56. Lavoretti per l’autunno: simile al progetto precedente, qui tracciamo i contorni con la colla vinilica, lasciamo asciugare, poi col pennarello nero seguiamo i contorni delle tracce di colla, quindi coloriamo con acquarelli o tempere, di A faithful attempt
58. Lavoretti per l’autunno: la famiglia “Foglia”: mamma, papà, bambini. Personaggi realizzati con foglie autunnali pressate, di Meet the Dubiens
59.Lavoretti per l’autunno: altra immagine (senza tutorial) ma molto semplice da realizzare, di ispirazione Reggio Children: fissati dei rami al soffitto aggiungere con filo di rame elementi naturali e altre creazioni artistiche dei bambini; di St. Louis Reggio Collaborative
60. Lavoretti per l’autunno: foglietti per creare un calendario autunnale, disponibili per la stampa gratuitamente; di Counting coconuts
61.Lavoretti per l’autunno: collage realizzato con pezzetti di carta velina incollati con la colla stick, rifiniture con acquarelli e contorni con vernice o pennarello oro di Art projects for kids
62. Lavoretti per l’autunno: le ghiande possono essere utilizzate come perle da infalare, ma occorre che i fori siano preparati da un adulto… di Better homes and gardens
63.Lavoretti per l’autunno: collage autunnale realizzato con un rametto e i bottoni; di Craft gossip
64.Lavoretti per l’autunno: semplici ghirlande autunnali realizzate su sagoma di cartone, incollando materiali naturali. L’unica difficoltà è che l’incollaggio dei pezzi pesanti può richiedere l’utilizzo della colla a caldo; di Little birdie secrets
65.Lavoretti per l’autunno: altre sculture realizzate con i tesori dell’autunno assemblati attraverso fori e stecchini (tecnica un po’ laboriosa…) di leukvoorkids.nl
66.Lavoretti per l’autunno: qui invece (bellissimo), con la plastilina; di krokotak
68. Lavoretti per l’autunno: mettiamo a disposizione dei bambini grandi raccolte di materiali naturali collezionate durante le passeggiate autunnali, perchè possano realizzare composizioni e grandi scenari di gioco; di St. Louis Reggio Collaborative
69.Lavoretti per l’autunno: acchiappasogni autunnale di Maureclaire (Flickr album)
70. Lavoretti per l’autunno: trottole realizzate con la parte superiore delle ghiande. Riempite lo spazio vuoto con una pallina di plastilina e infilate al suo interno un fiammifero. Il gioco è fatto; di Matzo ball soup
71.Lavoretti per l’autunno: dividiamo i materiali piccoli in vassoi ordinati per oggetto, colore e dimensione: questo stimolerà i bambini alla realizzazione delle loro composizioni, e aggiungiamo anche tessere (tipo scarabeo): potrebbero voler scrivere… di Little preschool on the prairie
72.Lavoretti per l’autunno: se per ragioni vostre avete un libro inutilizzabile, riciclatelo seguendo questo semplice tutorial per realizzare mele e zucche tridimensionali; di Creations by Kara
73. Lavoretti per l’autunno: foglie d’acero 3D. Serve ritagliare dieci foglie da carta decorata su una sola facciata (da incollare a coppie per avere la decorazione fronte e retro), oppure cinque se utilizziamo carta già decorata su entrambe le facciate. Cucire lungo la linea centrale le foglie tra loro e appendere; di Craft ideas
74.Lavoretti per l’autunno: la sagoma dell’albero si realizza con inchiostro o tempera nera tracciando il tronco e i rami principali, e soffiando con una cannuccia per i rametti piccoli. Asciugato il lavoro, si mette la colla dove si desiderano le foglie, quindi si versano sul foglio foglie secche predecentemente sminuzzate, si soffia via e si lascia asciugare. Full circle
75. Lavoretti per l’autunno: dividiamo in grandi cesti i materiali grandi, da utilizzare in giardino di Let the children play
76.Lavoretti per l’autunno: ritagliate delle foglie da una pittura con colori autunnali e poi incollatele a dei bei rami per decorare la classe o la casa; di Dirt Patch O’ Farm
77.Lavoretti per l’autunno: le tradizionali bambole della nonna realizzate con le foglie di mais. Tutorial di Family fun
78.Lavoretti per l’autunno: altro bellissimo tutorial qui (solo disegni, in Inglese): Native American
79. Lavoretti per l’autunno: e un tutorial in formato video (sempre in Inglese) qui
80.Lavoretti per l’autunno: semplice ghirlanda di foglie e nastri incollati su un piatto di carta di Crafts for all seasons
81.Lavoretti per l’autunno: le raccolte di materiali naturali trovati in giardino o nel bosco in autunno, possono anche servire per composizioni verticali su “telaio”. Nella foto la composizione è estiva, ma l’idea resta validissima. Basta praticare dei fori lungo una cornice di legno, inserire strisce di tessuto vecchio o nastri in verticale, poi in orizzontale, intrecciandoli ai predecenti: i bambini potranno inserirvi i materiali raccolti. My mommy makes it
82.Lavoretti per l’autunno: altra idea per la tessitura dei tesori raccolti in autunno di Activity village
84.Lavoretti per l’autunno: il bambino dipinge su tela con colori densi (tempera o acrilici), poi usando colla vinilica densa e infine dispone i suoi tesori. Lasciar asciugare un paio di giorni. Sun hat & wellie boots
85.Lavoretti per l’autunno: possiamo inserire nella parte superiore della ghianda biglie di vetro e realizzare mobiles o gioielli luccicanti… di WhysperFairy (Etsy shop)
86.Lavoretti per l’autunno: oppure delle palline di feltro, di stitchcrafts (Etsy shop)
87.Lavoretti per l’autunno: un pacchetto gratuito di schede illustrate per la prima classe per matematica, inglese, altro… di Homeschool creations
88.Lavoretti per l’autunno: prepariamo tavolozze di materiali sbriciolati, spezzettati, setacciati, polverizzati, per cogliere l’essenza della materia, dei colori, dei profumi. La tavolozza dei materiali preparati serve ai bambini per realizzare delle composizioni, che portano il segno di ricerche individuali molto diverse tra loro. Reggio Children, la mostra Dialoghi con i materiali
89. Lavoretti per l’autunno: sgranate una pannocchia di mais alle due estremità e lasciando i chicchi in tutta la parte centrale, se serve create due impugnature e utilizzate come uno stampino a rullo con tempera o acrilici. Fun 4 kids
90.Lavoretti per l’autunno: collage di alberi autunnali di carta stilizzati di psitsinthedetails (Etsy shop)
91. Lavoretti per l’autunno: inventiamo coi materiali naturali delle belle rilegature per libretti sul tema dell’autunno… di Elizabeth Bunsen. Se sei interessato alla creazione di libretti con e per i bambini, puoi dare un occhio anche qui: https://www.lapappadolce.net/creare-libri-a-mano/
92. Lavoretti per l’autunno: questa è una mini mangiatoia per uccellini realizzata con una ghianda, per giocare al giardino delle fate in miniatura; di FairyPatch (Etsy shop)
93. Lavoretti per l’autunno: questo è un esempio di giardino delle fate (o degli gnomi) realizzato all’interno di un sottovaso tondo. E’ un’attività autunnale bellissima… di Kleas
94. Lavoretti per l’autunno: collage con rametti e popcorn colorato. Scoppiate i chicchi di mais (vanno benissimo anche un po’ unti), poi distribuiteli in vari sacchetti di plastica trasparente. In ogni sacchetto versate un colore diverso (meglio se colorante alimentare in polvere), chiudete e agitate per colorare il materiale. Procedete col collage. Happy hooligans
95. Lavoretti per l’autunno: straordinario pacchetto gratuito di materiale didattico, giochi da fare coi bambini, stampabili e indicazioni di altre attività di Nature detectives
96. Lavoretti per l’autunno: disegnate un albero spoglio su un cartoncino, ritagliate a parte tante foglioline autunnali, poi posate le foglie sull’albero e incollateci sopra il coperchio di plastica trasparente di un vasetto di yogurt; di Craft elf
97. Lavoretti per l’autunno: grandi costruzioni – composizioni all’aperto, qui un nido… di Let the children play
98. Lavoretti per l’autunno: foglie realizzate disegnando le venature con la colla vinilica e colorando con acquarelli; di Having fun at home
99. Lavoretti per l’autunno: attività di ispirazione montessoriana con le foglie autunnali di A to Z teacher stuff
100. Lavoretti per l’autunno: grandi ritratti realizzati con le raccolte d’autunno. Un bambino si distende e gli altri seguono la sua sagoma tracciandola, poi tutti insieme si completa… di Extraordinary Classroom
101. Lavoretti per l’autunno: mela di “cartapesta”. Fate una palla con carta di giornale, modellate approssimativamente a forma di mela, poi spennellate tutto con acqua e farina, date forma, inserite in alto un rametto con qualche foglia e lasciate asciugare per qualche giorno. Colorate la mela a piacere. Blessings and simplicity
103. Lavoretti per l’autunno: collage realizzato con semi di zucca dipinti, di Smiling like sunshine
104. Lavoretti per l’autunno: ispirato a Fall Leaves di Jill Ethridge un lavoro sulle foglie autunnali in chiave euclidea. Ritagliate una sagoma di foglia e riproducete come mostrato, colorate. Di Almost unschoolers
105. Lavoretti per l’autunno: elfo-pigna con scovolini, plastilina, una biglia di legno e dei ritagli di feltro di Martha Stewart
106. Lavoretti per l’autunno: con i materiali dell’autunno raccolti si può giocare a costruire in giardino una torre alta coi blocchi da costruzione, poi a riempire tutta la sua ombra con materiali autunnali, e dopo un po’ vedere che l’ombra non combacia più con la composizione di Extraordinary Classroom
107. Lavoretti per l’autunno: alberi autunnali modellati con carta da pacco e chioma realizzata con un pompom di lana, di Matsutake
108. Lavoretti per l’autunno: un bellissimo quadro. Fissate con del nastro carta un lungo foglio al pavimento, disponetevi sopra le foglie, quindi coprite con un secondo foglio di carta, e fissate anche questo. Con cerette di vario colore passate sopra le foglie, quindi procedete a colorare il tutto con gli acquarelli o con le tempere: dove c’è la cera il colore non farà presa. Il risultato finale è di grande effetto, di Filth wizardry
109. Lavoretti per l’autunno: un bellissimo ecoprogetto per riciclare la carta usata e conservare le foglie autunnali. Sminuzzate la carta, mettetela a mollo in acqua e tritate col frullatore da cucina. Lasciate macerare qualche giorno, frullate di nuovo. Preparate dei telai economici utilizzando bacchette di legno e tulle o rete metallica molto fitta o un vecchio collant, (come telaio potete utilizzare anche i telaietti circolari da ricamo), versatevi la poltiglia ottenuta e aggungete sopra le foglie. Lasciate rapprendere il tutto ed eventualmente pressate il lavoro, di Consumption rebellion
110. Lavoretti per l’autunno: un bel gioco di ispirazione Montessori per esercitare il contare e la conoscenza dei colori. Ritagliate un albero e un certo numero di foglie di uguale forma e dimensione, ma di colori diversi. Preparate due dadi: uno tradizionale e uno con un colore diverso per faccia. Naturalmente i colori devono corrispondere a quelli delle foglie. Tirando i due dadi il bambino spoglia l’albero togliendo il numero di foglie del colore indicato dai dadi lanciati, di A happy wanderer
111. Lavoretti per l’autunno: stampare con foglie secche e tempere o acrilici è una bella attività anche per i bambini più piccoli: i risultati dipendono dalla preparazione di una bella tavolozza di colori vari e brillanti nella quale intingere la foglia, di Kleas
112. Lavoretti per l’autunno: decorazioni autunnali per finestre realizzate con piatti di carta e foglie incollate su carta trasparente di The artful parent
113. Lavoretti per l’autunno: albero autunnale realizzato con le impronte di polpastrelli e mani di A little tipsy
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Crafts for kids for fall: 110 and more creative projects. A collection of craft for kids, educational materials, arts and crafts activities on autumn, for children of kindergarten and primary school.
Crafts for kids for fall: 110 and more creative projects. Collage of leaves, ideas to use collections of leaves and autumn fruits for art projects and teaching, small sculptures, various techniques for the conservation of the autumn leaves, ideas for decorating school and home, etc …
1. beautiful examples of compositions, I have them printed in cards and put on the shelf collections of natural materials, next to pressed leaves. They are part of a book, Leaves, by Iranian Mehdi Mo’eeni, digitized and freely available here: Childrens library
2. by Be*mused (flickr album, Children’s artwork exhibit, Mie Museum, Japan 2006)
5. to realize some wonderful botanical prints serve only watercolor paper thick good quality, paper towels and a hammer. Lay the leaf on watercolor paper, cover with a few sheets of kitchen paper, hammered along the leaf surface, then gently remove the paper towels, and then crushed the leaf: here is that printing will will be imprinted on the sheet of watercolor paper. Buid make craft bake
6. with the same technique leaves can also be printed on the fabricMorning sun rae
7. a simple and beautiful game. Take a big chestnut, drilled it, stuck firmly in the hole some fine strips of colored tissue paper. When the glue has dried the game is ready: launching the chestnut will see beautiful “fireworks” in the air, Red Ted art’s blog
8.(for all crafts with leaves, remember that they are preserved pretty long though before using immerse them in a pot of melted wax) Patch O’ Dirt farm
10.picture of chalk for the treasures of autumn. Serve: gypsum powder quick-setting (very cheap, is located in the building and DIY stores), water, treasures and a “frame” made of cardboardOrdinary life magic
11. the leaves collected during the walks you can exercise the drawing of symmetries, by ВРАБЧО
12. drawing to achieve with crayons and colored pencils of autumn trees reflected in the waterKids artists
13. a beautiful free bingo useful to learn to identify the leaves of the most common trees Ellen McHenry
19. Autumn is the season of colors and also the season of the returning to school. We develop a long roll of paper in the room of activities, because children can paint together (Reggio-inspired children) North American Reggio Emilia Alliance
20. raking leaves, as well as being a typical activity of practical life Montessori, it is an extraordinary opportunity to create paths and mazes on the grass,Happy hooligans
21. with paper and crayons or colored pencils you can be made so many autumn leaves to cut out and use to decorate the classroomLife with little ones
22. beautiful autumn cards to cut out shaped leaf can be achieved by spraying thick paint inside a cardboard by low edges and then taxiing with the inner tube of a roll of kitchen paper. In the cardboard you may be positioned sheets of paper, if desired,Casa Maria’s creative learning zone
23.or go to the playground, spread on the slide a long sheet of paper, sit high with bowls of color and balls: rolling them will create beautiful patterns and shades Putti Prapancha
24. or even put a sheet of paper on the bottom of the centrifuge salad, spray painting of various colors, put the lid and centrifugedPutti Prapancha
25. or even, lined with a sheet of paper the vertical wall of a large cylindrical tube, pour on the bottom of the color tempera or acrylic, enter a few autumn fruit (acorns, chestnuts, hazelnuts, …), put the lid on and shakeTeach preschool
26. roses made with maple leaves in autumn (not dried) by Kate Hust via Design Sponge
27. prepare for the children the outlines of two or three leaves of different shape in cardboard. The children they trace the contour on their paper, then draw the internal veins, so that everything can be divided into sections. For each section the child will match a decoration and a different color… Art ptojects for kids
28. enriched the autumn creative atelier of your children dividend leaves collected by color,Branches atelier
30. you put the autumn leaves on a sheet of thin paper, grate above them some wax crayon, then iron … The sheet, which becomes translucent and very autumnal, is pasted on a card blank (here acorn-shaped) and hangs at the windowToddler approved
38. the only trick to tuck the necklaces of corn kernels or other seeds, is to hold to soak the material in water for at least a day. Then use regular needle and thread. Paint cut paste
39. watercolor spray. Put your leaves on pieces of watercolor paper. Dilute each color in a spray container and proceed. Artful adventures
42. every walk collect a leaf, possibly from the same tree, we number it and put it to dry between the pages of a book. After a month we will have a numbered collection of leaves that will allow us to observe the progress of autumn; Chasing the goose
44. for the little ones, the classic technique to insert a beautiful leaf inside a sheet folded in half (like a folder) and then switch on the outside wall with crayons of various colors … you can do it on fabric, and possibly iron to create an effect gradient and evanescent Rhythm of the home
55. Need a sheet of black construction paper, white glue, colored chalks by artist, possibly gold or silver paint. You draw the leaf, then wipe the signs with white glue and let it dry. Color with crayons, Mrs Picasso’s art room
68. we provide children large collections of natural materials collected during the autumn walks, so they can create compositions and big game scenariosSt. Louis Reggio Collaborative
70. spinning tops made from the top of acorns. Fill the empty space with a ball of modeling clay and tucked inside a match. The game is over Matzo ball soup
71. divide the materials into small trays sorted by subject, color and size: this will stimulate children to the realization of their compositions, and also add cards as they may want to write…Little preschool on the prairie
74. lthe shape of the tree is made with black ink or paint tracing the trunk and main branches, and blowing through a straw for small twigs. Dried out the work, he puts the glue where you want the leaves, then pour on the sheet dry leaves chopped, blowing off and let it dry. Full circle
106. with the materials of autumn collected you can play in the garden to build a tower with building blocks, then fill all his shadow with autumn materials, and after a while ‘see that the shadow does not fit more with the composition Extraordinary Classroom
Autunno – idee per insegnare. Idee per i momenti di gioco libero, per decorare e organizzare la classe, per lavorare con l’arte e con la scienza in autunno…
Un bel cartello “Lavori in corso” è un grande aiuto per gestire i momenti di interruzione del gioco, rimandando il riordino, ed evitando conflitti tra i bambini:
Un’idea per esporre in classe o a casa i lavori dei bambini, evitando di danneggiarli con puntine, nastro adesivo o colla…
Una delle tante attività scolastiche legate all’autunno, un collage realizzato con pezzetti di nastro avanzati. Ad ogni festa raccogliete in una scatola i nastrini dei pacchetti, diventeranno un tesoro!
I nastri possono essere selezionati per colore e preparati in tanti mucchietti di pezzetti piccoli piccoli, classificati per tonalità.
In questo modo i bambini si esercitano con l’uso delle forbici e giocano col senso del tatto e della vista. E dopo il lavoro di squadra, l’espressione artistica individuale…
(Trovi altre idee e materiali sul tema dell’autunno qui)
Autumn – teaching ideas. Ideas for playtime, to decorate and organize the classroom, to work with the art and science in autumn …
A nice sign “Work in Progress” is a great help to manage the moments of interruption of the game, putting off the reorganization, and avoiding conflicts among children:
An idea to expose in the classroom or at home the work of children, avoiding damaging them with pins, tape or glue …
One of the many school activities related to autumn, is a collage made with pieces of ribbon. After each celebration gather in a box ribbons of packages, they will become a treasure!
Ribbons may be selected by color and prepared in small piles of tiny little pieces, categorized by the tonality.
In this way the children engaged in the use of scissors and play with the sense of touch and sight. And after work team, it will be the individual artistic expression …
(ou can find more ideas and materials on the theme of autumn here)
Dettati ortografici: Autunno. Dettati e letture di autori vari, per la scuola primaria. Difficoltà ortografiche miste.
Autunno Sono bastati tre giorni di vento freddo e qualche ora di pioggia grossa per cambiare faccia al mondo. Adesso, sì, è l’autunno. L’azzurro non splende più da sé, ma riflette per trasparenza una luce che sembra essersi allontanata, ritirata al fondo del cielo; basse sull’orizzonte fumano bellissime nuvole grigiazzurre falla gran cresta bianca. Nei campi, tra il verde brillante, spiccano grovigli di vigne rossastre chiazzate d’uva viola; gracili robinie, tremule d’oro, si levano da dietro le siepi nere.
Autunno Muore sul poggio l’ultima eco delle canzoni della vendemmia: nel giardino passa l’aria fredda dell’aurora a tingere di rosso le foglie della vitalba; sbocciano, ultimi fiori, le corolle dei crisantemi; le dalie appassite piegano il grosso capo. Lievi strati di nebbia si stendono qua e là, fra gli alberi dalle fronde già diradate, sui campi arati di fresco, sul corso serpeggiante del fiume. (V. Bersezio)
Autunno La nuova stagione ha avuto inizio con l’equinozio d’autunno, il 23 settembre, e terminerà il 21 dicembre. Equinozio è parola che deriva dal latino e vuol dire “giorno uguale alla notte”. Gli equinozi sono due poichè oltre a quello d’autunno c’è quello di primavera, il 21 marzo. In detti periodi la notte ha, dunque, la stessa durata del giorno.
Mattino d’autunno Il sole non era ancora tutto apparso all’orizzonte… Il cielo era tutto sereno: di mano in mano che il sole si alzava dietro il monte, si vedeva la sua luce, dalla sommità dei monti opposti, scendere, come spiegandosi rapidamente, giù per i pendii e nella valle. Un venticello d’autunno, staccando dai rami le foglie appassite del gelso, le portava a cadere a qualche passo distante dall’albero. (A. Manzoni)
Autunno
L’autunno cominciò precocemente, quell’anno: un settembre piovoso e freddo seguiva all’agosto torbido di uragani. La vegetazione risentiva già la vecchiaia; si coloriva d’oro e di rosso. Cade una foglia che pare tinta di sole e nel cadere ha l’iridescenza della farfalla. Appena a terra si confonde, con l’ombra, già morta. (G. Deledda)
La caduta delle foglie
Cadono lente, con un breve volo, come se fossero stanche di stare attaccate al ramo. Se, invece, tira vento, ecco che vengono strappate con rabbia e si disperdono finchè alla fine cadono a terra dove vanno a formare un frusciante tappeto. La pioggia le bagna, le fa marcire. Ma esse vanno ad arricchire il terreno, che a primavera sarà più prodigioso di succhi e darà maggior nutrimento all’albero che metterà nuove foglie e nuovi frutti.
Il lamento dell’albero
E’ bastato il fruscio della foglia a scuotere l’albero che cominciava a lamentarsi. D’albero in albero, il lamento si estende; tutto il frutteto è agitato, e sembra che non sia il vento a scuoterlo, ma una forza interiore, un’angoscia mista a rivolta. Giù tutte le foglie! E’ inutile tenerle quando non sono più parte viva del ramo: e con le foglie cade anche qualche frutto: la pigna si spacca e i pinoli si staccano e cadono. I rami più alti, con ancora le foglie verdi, si sbattono in una lotta leggera. (G. Deledda)
Autunno
Nell’aria, che si riposa sulla campagna, volano schiere di uccelli: dal bosco vicino, che comincia a tingersi di macchie rossastre, viene il canto dorato e lento del cuculo. La stagione indugia dorandosi in un’attesa piena di sopore. Le strade odorano di mele cotogne e d’uva e dalle porte spalancate delle cantine esce il fumo delle caldaie schiumanti di mosto, fra le voci aspre e clamorose dei pigiatori. (G. Titta Rosa)
Autunno
Settembre era passato e i primi giorni di ottobre erano grigi, freddi; nelle notti, sempre più lunghe, cadeva una brina cristallina che bruciava le erbe; il bosco aveva mutato aspetto, voce; il vento traeva dagli alberi quasi nudi non più fruscii, ma gemiti. Ad uno ad uno gli animali erano migrati o si erano barricati in casa per cadere in letargo. (R. Calzini)
Autunno
Un silenzio penoso domina pianure e colline. Le foglie rosse della vite che si dondolano ai tralci parlano ancora di solleoni, di grappoli d’oro, di ronzanti mosconi. Fluttua nell’aria quasi un resto di profumo vendemmiale e insieme l’eco di allegri richiami, di cantilene, di risa e di chiacchiere… Ciò era appena ieri; eppure sembra già così lontano. (A. S. Novaro)
Rondini addio
Si chiamano, si rincorrono, volano di qua e di là, dai nidi vuoti al campanile, dal campanile alle grondaie; stanno ferme un momento posate lungo il cornicione quasi a consultarsi, poi scappano. Volteggiano, stridono: è il gran giorno della partenza… Ecco: le prime hanno già spiccato il volo; ecco altre e altre le seguono; eccole tutte partite. Addio, rondini! Volano via lentamente, stridono quasi indugiando nei saluti. Sono già lontane. Addio, rondini, addio! (L. Capuana)
Autunno
L’estate fresca e piovosa non ha ingiallito la campagna, e le poche foglie appassite tendono sugli orti al rosso e al violetto. Limpida l’aria, nitidi i colori, un autunno che sembra primavera. Bianche nuvole corrono per il cielo luminoso, lungo le siepi ronzano ancora le api, fioriscono le rose selvatiche, ma all’orizzonte è in partenza una nera fila di uccelli fuggenti l’inverno in agguato. (G. Mosca)
Sole d’autunno La nuvolaglia si ruppe e ne scattò un bel raggio di sole. Baciò le piante umide di pioggia e le fece brillare; fece scintillare le pozzanghere, dorò le montagne, disperse la nebbia e la natura sembrò ridere di gioia sotto il bel sole d’autunno.
Mattino d’autunno Un venticello d’autunno, staccando dai rami le foglie appassite del gelso, le portava a cadere a qualche passo distante dall’albero. A destra, a sinistra, nelle vigne, su tralci ancora tesi, brillavano le foglie rosseggianti a varie tinte, e la terra lavorata di fresco, spiccava bruna e distinta nei campi di stoppie biancastre e luccicanti dalla guazza. (A. Manzoni)
L’autunno
I campi arati fumano e la prima nebbia li fascia. Gli alberi nudi levano come scheletri le braccia. Comincia la stagione piovosa, come vuole l’agricoltura. Cadono pioggerelle fini e intanto i solchi e le zolle si vanno riempiendo di semi che daranno frutti alla nuova stagione.
L’autunno L’autunno è una bella stagione che ci regala ancora qualche bella giornata di sole. E ci regala anche tanta frutta nutriente e saporita: mele, pere, fichi, uva, castagne. Saranno gli ultimi doni, poi la terra si addormenterà e si sveglierà a primavera.
Mattino d’autunno Si apriva appena il più bel giorno d’autunno. Pareva che la notte, seguita dalle tenebre e dalle stelle, fuggisse dal sole che usciva nel suo immenso splendore, dalle nubi d’oriente, quasi dominatore dell’universo; e l’universo sorrideva. Le nuvole dorate e dipinte di mille colori salivano la volta del cielo. Gli alberi sussurrando soavemente facevano tremolare, contro la luce, le gocce trasparenti di rugiada. (U. Foscolo)
La caduta delle foglie. Cade una foglia che pare tinta di sole, ma appena giunta a terra si confonde con l’ombra, già morta. E’ bastato il suo fruscio per scuotere tutto l’albero, che comincia a lamentarsi. D’albero in albero, il lamento si estende: tutto il frutteto è agitato. Giù tutte le foglie! E’ inutile tenerle quando non sono più parte viva del ramo. I rami più alti, con ancora le foglie verdi, si battono in una lotta leggera; alcuni dicono di sì, altri di no. Poi tutto di nuovo si placa, in una stanchezza dolce, rassegnata. (G. Deledda)
Pioggia autunnale.
Alla fine dell’autunno, in un solo giorno, cambiava il tempo. Di notte dovevamo chiudere le finestre perchè non entrasse la pioggia e il vento freddo strappava le foglie dagli alberi della piazza. Le foglie giacevano fradicie nella pioggia contro il grosso autobus verde al capolinea; il caffè era gremito e le vetrine erano appannate dal caldo e dal fumo dell’interno. (E. Hemingwai)
Rondini, addio. Si chiamano, si rincorrono, volano di qua e di là, dai nidi vuoti al campanile, dal campanile alle grondaie, stanno ferme un momento, posate lungo il cornicione quasi a consultarsi, poi scappano. Volteggiano, stridono: è il giorno delle partenze! (L. Capuana)
Il letargo. La marmotta, il riccio, il ghiro, il tasso, lo scoiattolo, la talpa, la tartaruga, la lumaca, la lucertola combattono il freddo e la fame andando in letargo. Prima di abbandonarsi al sonno ognuno prende le sue brave precauzioni: respira il meno possibile e non si muove. Una tale vita di risparmio si può paragonare a un focolare il cui carbone brucia lentamente sotto la cenere. ((H. Fabre)
Autunno E’ arrivato l’autunno e ha portato i bei frutti saporiti e nutrienti, pere, mele, noci, castagne. Le foglie degli alberi sono diventate rossastre e appena tira un soffio di vento si staccano dal ramo e cadono al suolo dove formano un bel tappeto frusciante. Nel cielo vagano nuvoloni soffici che ben presto si scioglieranno in pioggia.
Autunno L’autunno dipinge di rosso, di giallo, di viola il bosco e la vigna. Nel bosco, ai piedi degli alberi, spuntano grossi funghi e nei prati fiori violetti dalla corolla delicata e leggera. Sono i colchici autunnali.
Autunno E’ una bella stagione anche se non è calda e allegra come l’estate. L’aria è mite, il sole dorato, la campagna è tutto uno splendore di toni rossastri, gialli, verdi. Dagli alberi pendono i frutti maturi; la vigna è ormai spoglia, ma ci ha regalato i bei grappoli d’uva succosa. Gli uccelli sono partiti, ma quelli che sono rimasti cinguettano dolcemente fra i rami degli alberi e il fischio allegro dei merli riempie il silenzio del bosco.
Autunno Tutto intorno l’autunno vive nelle sue creature. Le olive, piccole uova con l’osso dentro, cadono ai piedi dei loro tronchi feriti. Le formiche, il granello tra le mandibole, passano tutte in fila. Forse anche per loro questo è l’ultimo giorno, poi si chiuderanno nel nido a dormire. Per l’aria le grandi nuvole sono gonfie di pioggia. Da una gran zucca gialla salta fuor un cosino nero. Il riccio ha un battito di cuore, poi si accorge che è un topo e ride. Più lontano, su uno stagno, un uccello dal largo becco pesca. Si sente strisciare: è la serpe che avanza. Pioviggina un poco e la quercia assopita prova dei brividi di dolcezza. (F. Tombari)
Alberi d’autunno Sono ancora fronzuti, anche se le foglie hanno dei toni gialli e rossastri. L’albero non le nutre più e al più lieve soffio di vento, alla prima pioggia, ecco che le foglie si staccano e, con un volo leggero, cadono per terra. L’albero resterà presto spoglio del suo bel manto.
Alberi d’autunno Hanno perduto quasi tutte le foglie ed ora alzano, verso il cielo grigio, i loro rami spogli. Pure, se guardate bene dove prima c’era la foglia, vedrete già la piccola gemma che aspetta la primavera per dar vita a una nuova foglia, a un fiore, a un frutto.
Autunno Viene l’autunno, grasso, allegro, rubicondo. Ha un cesto di frutta squisite: mele, pere, castagne, uva, noci… Fra un raccolto e l’altro si diverte a dare alle foglie una bella tinta rossastra. Ma qualche volta è di cattivo umore e tira fuori un ventaccio strapazzone che stacca le foglie dagli alberi e le fa turbinare nell’aria.
Giornata d’autunno Una brutta mattina la campagna si risveglia ammantata di brina. Cominciano i primi freddi! Piove a dirotto. Fuori ombrelli, impermeabili e maglie di lana. Tutto è brullo e squallido. Solo i pallidi crisantemi fioriscono ancora sui cespugli.
Autunno L’autunno arrivò e subito si mise a ridere giocondamente. Era di carattere allegro, e quando stava in compagnia, non rifiutava un bicchiere di vino. Appena giunto, fu sua cura andare nella vigna per vedere se i grappoli erano maturi. I grappoli c’erano, ma ancora verdi e acerbi. L’autunno li toccò con la punta delle dita e quelli diventarono pieni di succo fino a scoppiare. L’autunno poi, si guardò intorno e osservò: “C’è troppo verde qui. E’ monotono”. E con un largo pennello chiazzò di giallo, di rosso, di bruno, le chiome degli alberi.
Autunno L’autunno andò nel frutteto. C’erano pere, mele, noci. “Evviva!” esclamò e ne fece una scorpacciata. Poi andò nel bosco a scrollare i castagni e fece cadere i ricci che schiacciò col piede per farne uscire le castagne. Disse al tasso, alla marmotta, al ghiro: “Ebbene? Che cosa aspettate per andare a dormire?”. Ma il tasso, la marmotta e il ghiro gli risposero che era troppo presto e che ancora non avevano sonno. Allora l’autunno fece levare un forte vento di tramontana e il tasso, la marmotta e il ghiro scapparono subito a rintanarsi.
Autunno E’ una stagione che ci regala ancora qualche bella giornata di sole. E ci regala, anche, tanta frutta saporita e nutriente: mele, pere, castagne, noci, uva. Saranno gli ultimi doni della terra che poi si addormenterà per il lungo riposo invernale.
Sole d’autunno La nuvolaglia si ruppe e ne scattò un bel raggio di sole che baciò le piante umide di pioggia e le fece brillare. Trasse scintille dalle pozzanghere, dorò le montagne e disperse la nebbia. La natura sembrò ridere di gioia sotto il tiepido sole d’autunno.
Autunno Ecco l’autunno tutto grappoli e frutti, e odoroso di mosto. La campagna lentamente si spoglia; fuggono gli uccelli che fecero lieta l’estate, e nel cielo grigio veleggiano i corvi e le gru che sentono l’acqua. I campi arati fumano, e la prima nebbia li fascia. Gli alberi nudi levano come scheletri le braccia. (F. Lanza)
Vento d’autunno Un venticello d’autunno, staccando dai rami le foglie appassite dal gelo, le portava a cadere qualche passo distante dall’albero. A destra e a sinistra nelle vigne, sui tralci ancora tesi, brillavano le foglie rosseggianti a varie tinte; e la terra lavorata di fresco, spiccava bruna e distinta nei campi di stoppie biancastre e luccicanti dalla guazza. (A. Manzoni)
Autunno La bella estate è finita. Le rondini sono partite e i nidi sono rimasti deserti. Il cielo ha perduto il suo bel colore azzurro. Ora è bigio e coperto di nuvole. Gli alberi si spogliano delle loro chiome. Erano così belli, tutti vestiti di verde! Ora sono nudi e stecchiti e rabbrividiscono al vento freddo che scuote i rami e strappa le foglie.
Il ghiro Il ghiro esce dalla sua tana. Ghiotto ghiotto mangia nocciole e ghiande. Se non le trova, sbuffa e borbotta; quindi saltella di ramo in ramo. Sale sul noce e coi dentini aguzzi ruba alle noci il saporito gheriglio.
Autunno Anche l’autunno ha la sua bellezza. Passano alti gli uccelli migratori che vanno verso i paesi caldi. Torneranno con la bella stagione. Le foglie sono spennellate di rosso e di giallo, il cielo è dolcemente velato, il sole è tiepido; sulle siepi rosseggiano le bacche e fra l’erba sbocciano gli ultimi fiori.
Le rondini Una mattina le rondini si raccolsero sui fili e sulle gronde delle case. La rondine più bella partì come una freccia, lanciando un grido acuto. Tutte, con un frullo solo, si levarono nell’aria e la seguirono in stormo. Volteggiarono un poco intorno al campanile, salutarono il vecchio nido, il bosco, i prati… Volarono verso il sole… Addio, rondini!
Partono le rondini Hai sentito la folata? Guarda, guarda quante rondini sul mare! Sono più di mille: una nuvola viva. Guarda come brillano! Ora partono per un gran viaggio, verso una terra distante; l’ombra cammina sull’acqua con loro; qualche piuma cade, si farà sera; incontreranno le barche in alto mare, vedranno i fuochi, udiranno i canti dei marinai; i marinai le guarderanno passare rasente alle vele; qualcuna si poserà stanca sul ponte.
Autunno I giorni si sono accorciati. L’aria si è fatta più fredda. Il cielo è spesso nuvoloso, piove e c’è nebbia. In autunno si ripongono i vestiti estivi e si levano dagli armadi quelli più pesanti e le coperte di lana. Le rondini migrano verso paesi più caldi perchè non resisterebbero ai rigori invernali e non troverebbero insetti per cibarsi. Il passero e lo scricciolo non migrano. Alcuni animali si preparano a cadere in letargo. Essi sono: il ghiro, il pipistrello, l’orso, la vipera, il rospo, ecc… Prima di cadere in letargo mangiano moltissimo, poi, fino a primavera, non prendono più cibo. Lo scoiattolo ogni tanto si sveglia per mangiare ghiande, nocciole e bacche che aveva nascoste. In autunno scendono al piano le greggi.
Autunno L’autunno comincia il 23 settembre e termina il 20 dicembre. Le giornate sono più corte che in estate: il sole si leva più tardi e tramonta più presto. Fa meno caldo che in estate e il mattino, la sera e durante la notte la temperatura è abbastanza fresca. Dobbiamo già indossare abiti pesanti. Raramente il cielo è limpido e azzurro. Generalmente è grigio e nebbioso. Al mattino e alla sera in alcune zone particolarmente ricche di acqua il bianco velo della nebbia avvolge silenziosamente tutte le cose, trasportandoci in un mondo di fiaba. I prati, al mattino, come in estate, sono costellati di limpide goccioline di rugiada che, a volte, quando la temperatura della notte è particolarmente fredda, si trasformano in bianchi aghetti di ghiaccio: la brina.
E’ tempo di semina e di raccolta. Si semina il frumento: i solchi si vanno riempendo di semi che daranno spighe d’oro nella calda estate. I frutteti si spogliano offrendoci i loro doni. Fra i cespugli, nei castagneti e nelle abetaie spuntano i funghi. Si raccolgono pere, mele, cachi, noci, nocciole, castagne. Il bosco è una meraviglia, perchè le foglie cambiano colore: ve ne sono di gialle, di rossastre, di brune, di dorate. Il vento le porta via, la pioggia le fa marcire, ma anche così le foglie saranno ancora utili, perchè decomponendosi renderanno più fertile il terreno. Il bosco è deserto e silenzioso, ma nelle vigne si odono i canti dei vendemmiatori: questi staccano i grappoli maturi dai tralci e riempiono ceste e bigonce. A novembre sarà pronto il nuovo vino.
Le rondini lasciano le nostre regioni per migrare verso i paesi più caldi: ma in primavera le rondini ritorneranno, ripareranno i nidi rotti e ne costruiranno di nuovi sotto le grondaie. Lo scoiattolo, la formica, il tasso e la talpa sanno che in inverno non potranno procurarsi il cibo e approfittano dell’autunno per completare le provviste. La marmotta, il pipistrello, il riccio, il ghiro, l’orso si riparano nelle loro tane e, prima che giunga l’inverno, cadono in letargo.
Si ritorna a scuola dopo le liete vacanze: per i bambini è tempo di rimettersi al lavoro con gioia.
Esternamente il bosco non sembra cambiato, eppure aleggia tra le piante qualcosa come se ogni essere fosse teso nell’attesa di una sciagura. Il verde delle foglie comincia ad attenuarsi e si rivelano quei colori che erano stati sempre nascosti dalla verde clorofilla. Il manto degli alberi si fa bruno, giallo, rossastro; ogni foglia si prepara a cadere. Alla base del suo stelo si forma una parete di separazione e basterà un leggero soffio di vento o una goccia di pioggia a farla precipitare. Dalla fine di ottobre il suolo comincerà a tappezzarsi d’oro. E sul tappeto di foglie lavoreranno i microscopici animali che trasformeranno le foglie in nutrimento della terra.
Il cielo in autunno può essere: nebbioso, nuvoloso, grigio, cupo, livido, fuligginoso, piovoso, celeste, burrascoso, caliginoso, tetro, buio, oscuro, tempestoso.
Le rondini partono. Le hai viste per l’ultima volta in un pomeriggio nuvoloso, appoggiate tutte in fila sui cavi della corrente elettrica. Lanciavano qualche raro richiamo alle compagne lontane. Sembravano tristi. Di tanto in tanto si ravvivavano col becco il nero mantello lucente, come per prepararsi al lungo viaggio. Poi sono partite. QUasi obbedendo a un richiamo misterioso, sono partite in stormi verso le lontane terre d’Africa. D’inverno non troverebbero più cibo da noi. Perciò ogni anno, in autunno, affrontano venti contrari e tempeste, attraverso il mare con volo lungo e faticoso, per raggiungere le terre calde del sud, dove nell’aria brulicano ancora gli insetti. Con esse partono anche altri uccelli migratori: le cicogne, le anatre, le gru. Torneranno in primavera, con i mandorli in fiore.
Per le ultime notti il tasso esce per procurarsi il cibo. Presto verrà il freddo, e il nostro amico si ritirerà nella tana ben pulita e foderata di erba secca e là, al calduccio, si addormenterà e passerà in letargo tutto l’inverno. Durante l’estate si è nutrito di talpe e di serpenti; ha saccheggiato nidi di pernici e nidiate di leprotti; ha divorato favi di miele rubati alle api- Ora, però, preferisce cibi vegetali e mangia voracemente tutto ciò che il bosco, il frutteto e l’orto gli offrono. Sotto la pelle ha accumulato molto grasso. Durante il sonno invernale questo a poco a poco si consumerà, e a primavera il tasso uscirà di nuovo magro e affamato.
L’autunno intorno a noi. Guarda: ogni stagione ha la sua poesia di giorni e di cose. Se la primavera inventa i colori, l’autunno li cancella. La terra ha lavorato a dar fieno e biada, ed ecco l’autunno coprirla di foglie cadute, velarla di nebbie sottili, perchè s’addormenti e dolcemente riposi. Gli alberi fino a ieri così folti di chiome, così beati di ombre e popolati di nidi, ingialliscono e si spogliano. L’autunno li prepara alla vita più segreta delle radici. E dove sono gli uccelli? Le rondini dove sono? La bella stagione andandosene li ha chiamati con sè. Il cielo lascia vedere la sua malinconia, e tocca le cose con un sole impallidito, che al mattino si alza tardi; ed è subito sera. (R. Pezzani)
Tardo autunno. L’autunno tutto grappoli e frutti e odoroso di mosto si è ormai dileguato. La campagna rapidamente si spoglia; fuggono gli uccelli, che fecero allegra l’estate, e nel cielo grigio veleggiano i corvi e le gru. I campi arati fumano e la prima nebbia li fascia; e gli alberi nudi levano come scheletri le braccia. Comincia la stagione piovosa come vuole l’agricoltura. Cadono pioggerelle fini ad inzuppare il contadino e, intanto, i solchi e le zolle si vanno riempendo di semi. che daranno frutto alla nuova stagione. (F. Lanza)
Gli alberi si spogliano
Le foglie cadevano! Era una pioggia continua e silenziosa. Le foglie gialle si staccavano lievi lievi, volteggiando per l’aria come ali di farfalle. A volte era una soltanto che cadeva, poi, più lontano, quattro o cinque, poi venti trenta cinquanta falde d’oro che erravano per l’aria verso il suolo, senza interruzione, come una tranquilla nevicata gialla. Il vento autunnale mandava forti folate talvolta; e allora era un agitarsi di rami e di fronde; un rumore stridente e confuso come sciacquio d’onde sul lido.
Un angolo di bosco in autunno Ho visto un angolo di bosco. Non lo dimenticherò mai. Non era che un pezzetto di terra, ma che meraviglie comprendeva! Era raccolto intorno al piede di un castagno molto grosso, macchiettato qua e là di muschio verdastro. Da un nodo della corteccia nascevano alcune foglie ancora fresche, ma già punteggiate di ruggine, a terra ne giacevano altre secche, color marrone bruciato, accartocciate e rotte: a toccarle sarebbero andate in briciole. Dall’alto pendeva un tralcio di vite del Canada. Sembra impossibile che su uno stesso getto si trovino tanti colori. Le foglie più alte, grosse e un po’ avvizzite, erano opache; ma a mano a mano che digradavano si accendevano di bruno e di fiamma, più simili a fiori che a foglie. Così ordinate a cinque, si piegavano ad arco sollevandosi dal tronco, quasi cercassero luce ed aria fuori dal groviglio delle erbe. Altre avevano strani colori: verde tenerissimo al centro, rosa corallo verso le punte, e ciclamino, scarlatto, viola, marrone, giallo nei toni più svariati, tutti sparsi sulla superficie senza alcun ordine. Lo stelo era appena rosato, con una indefinibile sfumatura bruno – rossiccia. Ho voluto toccare un gruppetto delle ultime foglie; una sola ne è rimasta attaccata, la meno rossa. Perchè la bellezza più appariscente a volte è così fragile? Un semplice tocco di mano e l’ordine del tralcio era distrutto. Cresceva anche un rovo al piede del castagno: col gambo rigido e spinoso e le foglie scure rosicchiate dagli insetti, si slanciava arditamente al di sopra delle felci, formando un intreccio confuso di rami sottili e robusti. Seminascosti nell’ombra si intravvedevano due ricci di castagna. Uno era ancora tutto chiuso, l’altro offriva da una spaccatura i frutti lucidi e chiari: due grossi ai lati che ne racchiudevano al centro uno più striminzito; ma tutti erano lisci, con la punta chiara ornata di un pennacchietto. Sotto l’albero nascevano anche due funghi. L’ombrello del più grosso presentava solo una gobba poco accentuata ala sommità; tutto intorno aveva una delicata raggera di alette regolari e rideva da una spaccatura bianca, che faceva contrasto col rosso dell’ombrello. Il fungo sorgeva come una ninfa da un calice tenero e bianco, con un gambo dalla linea elegante e slanciata, ora stretta, ora più arrotondata. L’altro fungo poteva sembrare un fiore: era tutto chiuso in una membrana chiara; soltanto in cima si mostrava con una puntina di rosso e così rotondo pareva non avesse radici. Nell’angolino di bosco viveva perfino una chiocciola. Saggiava guardinga il terreno da percorrere con i cornetti flessibili, e segnava dietro di sè una striscia argentea che attingeva dal sole riflessi iridati. La terra, nei tratti scoperti, era di un arido color ocra, ma sotto la vegetazione presentava grumi scuri, impastati di umidore. Ogni tanto un raggio filtrava dalle fronde e accendeva di fugaci trasparenze i colori delle foglie attraverso la nebbiolina che fumava dalla terra. Intanto la chiocciola, perduto all’improvviso l’equilibrio, era precipitata a capofitto trascinando le erbe. Sotto brillava uno zaffiro di rugiada, trepido e pronto a rotolare da un momento all’altro nel terreno assetato. (G. Ramponi)
Un silenzio pensoso Un silenzio pensoso domina pianure e colline. Le foglie rosse della vite che si dondolano ai tralci parlano ancora di solleoni, di grappoli d’oro, di ronzanti mosconi. Fluttua nell’aria quasi un resto di profumo vendemmiale e insieme l’eco di allegri richiami, di cantilene meridiane, di risa e chiacchiere strepitose protratte per le placide notti bagnate e benedette di luna. Ciò era appena ieri: eppure sembra già così lontano! (A. S. Novaro)
Autunno Ecco, è l’autunno. D’un verde più cupo, più gialli e più rossi, gli alberi rendono freschi e dolci i villaggi dell’Ohio, con le foglie che tremolano a un mite vento, le mele pendono mature nei frutteti, pendono i grappoli dai pergolati (avverti l’aroma dei grappoli sui tralci? Senti l’odore del grano saraceno, dove testè ronzavano le api?). Su tutto si apre il cielo, così limpido e calmo dopo la pioggia, e con mirabili nubi; anche al disotto è tutto calmo, pieno di vita, bello; il podere è in fiore. (W. Whitman)
Pomeriggio d’autunno I conigli erano stranamente audaci quel pomeriggio; continuavano a sbucar fuori da ogni parte intorno a noi e a lanciarsi giù per la scarpata come se stessero giocando un loro gioco speciale. Ma gli animaletti ronzanti che vivono nell’erba erano tutti morti: tutti meno uno; mentre me ne stavo lì steso sulla terra calda, un insettino di un verde tenero pallidissimo uscì fuori dall’erba saltellando penosamente e tentò di raggiungere con un balzo un ciuffo di campanule. Non vi riuscì, cadde indietro e rimase lì con la testa abbassata fra le lunghe zampe, le lunghe antenne vibranti come se aspettassero che qualcosa giungesse a finirlo… (W. Cather)
Vien l’autunno a Venezia L’estate se ne va bruscamente, senza lasciare strascichi di sorta. Cola a picco nei canali come una vecchia gondola logora. E ci si accorge del suo passaggio dal diradarsi dei turisti che, in numero sempre più esiguo, occupano i tavoli dei caffè di piazza San Marco. In quelle file gloriose riempite fino a ieri da un pubblico dorato e fittizio, si sono fati a un tratto dei vuoti melanconicissimi. Ormai le poche persone che vi si attardano verso sera non sono più nemmeno forestieri smarriti, ma clienti abituali, tipi del luogo, che si confusero nei mesi estivi con la grossa ondata turistica, per poi rimanere scoperti sulla gran piazza come gusci di riccio e ossa si seppia sulla spiaggia. Intanto l’autunno veneziano si accompagna a questo vasto senso di esodo e di solitudine inattesa. I crepuscoli scendono rapido, soverchiamente bruni… (V. Cardarelli)
Sulla spiaggia d’autunno Le giornate erano ancora tanto lunghe che bastava fermarsi un momento a guardarsi dattorno, per sentirsi isolati come fuori dal tempo. Stefano aveva scoperto che il cielo marino si faceva più fresco e come vitreo, quasi ringiovanisse. A posare il piede nudo sulla sabbia, pareva di posarlo sull’erba. Ciò avvenne dopo un groppo di temporali notturni… Ritornò il sereno, ma a mezza mattina, l’incendio, la lucida desolazione della canicola, erano ormai cosa lontana. Certe mattine Stefano s’accorgeva che grosse barche da pesca, a secco sulla sabbia e avvolte di tela, erano state spinte in mare nella notte; e non di rado i pescatori che non aveva mai visto prima, si lasciavano sorprendere a smagliare reti ancora umide. (C. Pavese)
Gli ultimi bagnanti Venne l’autunno: si era levato il promo vento gagliardo. In cielo si incalzavano lembi di nuvole sottili e grige. Il mare fosco, sconvolto, era tutto coperto di schiuma. Onde altissime si avvicinavano con terribile inesorabile calma, si incurvavano maestosamente formando una cavità verde cupa lucida come il metallo, poi si rovesciavano sulla spiaggia con fragore di tuono. La stagione era finita. Quella parte di spiaggia di solito gremita d’una folla di bagnanti, già quasi sgombra di cabine e con pochi seggiolini di vimini pareva ormai morta. Ogni tanto un gabbiano sfrecciava sul mare gettando il suo grido di uccello rapace. Toni e Morten contemplavano le verdi pareti delle onde, tappezzate di alghe, che avanzavano minacciose e s’infrangevano contro la roccia, in quell’eterno fragore che stordisce, rende muti e distrugge la sensazione del tempo. (T. Mann)
Bosco d’autunno Piove, l’aria autunnale discende dai boschi, toccati da una fiamma che diventa sensibile di giorno in giorno. L’autunno comincia così a bruciare questa tenera vegetazione. Lo so, i castani sono fragili, impallidiscono alla prima burrasca, poi passano attraverso tutta la ricchezza del rosso e del giallo: quel rosso e quel giallo vegetale, che sembrano morire e invece durano due, tre mesi, finchè il vento gelido non li polverizza. (M. Ferro)
Bosco d’autunno Nel bosco, l’autunno aveva già disegnato nettamente i confini tra il mondo delle conifere e il mondo delle foglie. Il primo si rizzava in profondità come una parete cupa, quasi nera, mentre il secondo traluceva qua e là con macchie rossodorate. La terra, piena di buche e nei solchi della foresta percorsa e indurita dai geli mattutini, era fittamente cosparsa e come lastricata dalle foglie del salice piangente, aride, secche e accartocciate. L’autunno sapeva di quell’amaro fogliame bruno e di infiniti altri aromi. (B. L. Pasternak)
Il lamento dell’albero E’ bastato il fruscio della foglia a scuotere l’albero che comincia a lamentarsi. D’albero in albero, il lamento si estende; tutto il frutteto è agitato, e sembra che non sia il vento a scuoterlo, ma una forza interiore un’angoscia mista a rivolta. Giù tutte le foglie! E’ inutile tenerle quando non sono più parte viva del ramo: e con le foglie cade anche qualche frutto: la pigna si spacca e i pinoli si staccano e cadono. I rami più alti, con ancora le foglie verdi, si sbattono in una lotta leggera. (G. Deledda)
Cadono le foglie Un continuo mormorio, un sussurro continuo correvano per il bosco: parole di congedo delle foglie, che cadevano dai cespugli e dagli alberi. Una volta avevano cantato il cantico della loro forza vitale, sotto il venticello che le agitava, un cantico con molte strofe: dal tenero sussurro allo stormire cupo e doloroso. Quando germogliavano sotto l’invito e il bacio del sole primaverile, erano d’un verde pallido, quasi giallo, come il cielo all’inizio del giorno. Saldamente attaccate ai rami, ai ramoscelli sottili, ai virgulti oscillanti, si sarebbe detto che dovessero essere eternamente giovani. Poi, percorse dal succo nutritivo, crescevano e diventavano d’un verde più intenso. Alcune avevano il rovescio argenteo, velato da una deliziosa peluria bianca; altre erano vigorose e lisce, molte mandavano un odore gradevole… Ora lo smalto era sparito, svanito l’aroma, scomparsi i superbi colori. L’età toglieva ad alcune la luminosità argentea, ad altre la levigatezza compatta. Ora erano secche, senza forze, raggrinzite. (F. Salten)
Dettati ortografici: Autunno – tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.
Racconti per l’autunno – una raccolta di racconti per la scuola d’infanzia e primaria.
Racconti per l’autunno – La vite tagliata C’era una volta un uomo, piccolo, magro, dispettoso come una scimmia, che possedeva un bellissimo orto,e, meraviglia di tutto il paese, una magnifica vite che a settembre maturava certi grappoli d’uva che erano una bellezza. L’omino magro l’aveva avuta in cambio di una grossa somma di denaro, da un mercante di passaggio. Immaginate come restò quando seppe che il suo vicino aveva piantato anche lui una vite che si arrampicava sul muro che divideva i due orti. L’omino maligno, dalla rabbia, non poteva dormire la notte, e quando gli riusciva di appisolarsi un po’, sognava che la vite del vicino cresceva, cresceva, fino a soffocare la sua. Un bel giorno, decise di andare a trovare il suo rivale. Il vicino lo accolse con grande cortesia, ma quando seppe il motivo della visita scrollò il capo. “No, caro vicino, la vite non la vendo. Ho una bambina che gusta quei grappoli come se fossero di miele. Posso toglierle questa gioia? L’avete voi, la vite; posso averla anch’io.” L’omino maligno, visto che non la spuntava con le buone, decise di ottenere il suo scopo con le cattive. Una sera, era d’inverno e la notte era buia, aspettò che tutti fossero andati a letto, poi uscì pian piano dalla sua casa, e nelle mani aveva un grosso paio di forbici da giardiniere. Scavalcò il muro e penetrò nell’orto del vicino come un ladro. Eccola, la pianta tanto invidiata! Era spoglia, tutta rami secchi e viticci spezzati. L’omino le si accostò pian piano e giù, grandi colpi di forbici, di diritto, di traverso, e i bei rami troncati caddero con un fruscio lieve come un sospiro. Della povera pianta non rimase che il tronco. Compiuta la sua cattiva azione, il malvagio omino scavalcò di nuovo il muro e se ne ritornò, tutto contento, a casa. L’indomani mattina, quando il vicino vide quello scempio, restò male e la sua bambina pianse, pensando che in autunno non avrebbe più mangiato quei bei grappoli succosi che le piacevano tanto, ma poichè a tutto ci si rassegna, anche loro si rassegnarono alla loro bella pianta perduta e non dissero neppure niente al cattivo vicino per non guastarsi il sangue. Invece la vite, a primavera, germogliò. E così mutilata e priva di rami, mise tutto il suo vigore nei nuovi germogli che crebbero con maggior forza e, quando fu autunno, maturò certi grappoli succosi e grossi come non se n’erano mai visti. La vite dell’omino cattivo, invece, mise una gran quantità di foglie larghe come ombrelli, ma di grappoli nemmeno uno per cavarsi la voglia. Così l’omino invidioso fu punito e gli uomini, da quella volta, potarono sempre la vite. M. Menicucci
Racconti per l’autunno – L’albero dorme
Un bambino molto piccolo non aveva mai visto un albero perdere le foglie. “Oh” esclamò, quando vide il bell’albero spogliato “mi dispiace che tu sia diventato così! Eri tanto bello!”. “Non ti rammaricare!” rispose l’albero “Ho perduto la mia veste verde, ma non per sempre. A primavera le foglie ritorneranno e torneranno anche i fiori e i frutti. E tutto sarà come prima”. “E durante l’inverno che cosa farai?” chiese il bambino. “Nulla farò” rispose l’albero. “Mi addormenterò di un sonno lungo lungo e così non sentirò il freddo. Ma a primavera mi risveglierò e sarà una bellissima cosa”. “Verrò a svegliarti io!” disse il bambino. “Ti assicuro che non me ne dimenticherò”. “Non importa” replicò l’albero allegramente “Non importa che tu venga. Ci penserà il sole, ci penseranno gli uccellini a svegliarmi”. “Bene” disse il bambino “ma io verrò lo stesso e batterò le mie manine sul tronco”. L’albero rise dell’insistenza dolce del bambino, poi ebbe un lungo brivido e si addormentò. M. Menicucci
Racconti per l’autunno – La castagna C’era una castagna insieme ad altre due sorelline, dentro il suo astuccio spinoso. E stava molto calda e morbida perchè quell’astuccio di fuori aveva le spine, ma dentro aveva una bella pelliccetta soffice. La castagna diventava sempre più grossa, finchè un giorno ruppe il riccio e si affacciò. “Com’è bello il mondo!” disse. Forzò l’apertura e cadde per terra. Era una bellissima castagna lucida e grossa. “Buongiorno, castagna!” disse la formichina che passava. “Dove vai?” chiese la castagna che aveva voglia di chiacchierare. “Vado a portare questo granellino al formicaio” “Buon lavoro, formichina!”. E la formichina se ne andò. Venne un grillo. “Buongiorno castagna!” “Anche tu porti un granellino al formicaio?” Il grillo si mise a ridere. “Quelle son faccende da formica. Io suono il violino”. E si mise a suonare una bellissima melodia. “Sei bravo” disse la castagna. “Ora ricordo di averti sentito suonare quando ero chiusa nel riccio”. “Forse mi nomineranno re di tutti i grilli!” disse il grillo dandosi grande importanza. Un fungo, che era nato nella notte, si mise a ridere. “Forse ti nomineranno re di tutti gli sciocchini!” disse. “E io cosa diventerò?” chiese la castagna. “Sono ancora nuova e non lo so”. “Polenta” disse il fungo. “Oppure castagnaccio. Ma forse caldarrosta”. Venne una bambina e raccolse la castagna. “Com’è bella!” disse, e se la mise in tasca. Quando arrivò a casa la dette al fratellino piccolo, perchè ci giocasse e quella castagna non diventò polenta e nemmeno castagnaccio. Non fu nemmeno caldarrosta; diventò un giocattolo per un bambino piccolo, e fu molto contenta lo stesso. M. Menicucci
Storia di una foglia
Nacqui come foglia d’albero in mezzo a un bel campo. Il mio primo amore fu il sole, il mio primo gioco l’altalena col vento. Ma poi vidi sbocciare vicino a me, sui rami del mio albero, i fiori ed ebbi invidia dei fiori che erano più belli di me. Ma vidi ingrossare, al posto dei fiori, i frutti colorati e polposi ed ebbi invidia dei frutti. Ma trascorsero le settimane e molti di quei frutti furono colti e morsi e ingoiati dagli uomini; altri caddero a terra e marcirono e allora ebbi pietà anche dei frutti mentre io rimanevo fresca e verde nell’aria ancora tiepida in alto. Ma venne il novembre e mi feci gialla e grinzosa; uno strappo rabbioso del vento mi divelse dal ramo e caddi anch’io sulla terra fradicia. Ebbi pietà di me stessa e invidiai il maestoso tronco che rimaneva intatto e dritto a dispetto dell’inverno. Ma prima ancora che mi disfacessi tutta vidi arrivare due uomini armati di ascia e di accetta che si avvicinarono all’albero mio padre e cominciarono a colpirlo barbaramente giù in basso per farlo cadere. E seppi dai loro discorsi che era destinato al fuoco della famiglia. E allora, sul punto di essere annientata, ebbi il tempo di sentire una immensa pietà per l’albero dove ero nata.
(Giovanni Papini)
Racconti per l’autunno – Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.
Dettati ortografici per i frutti dell’autunno. Una collezione di dettati ortografici per la scuola primaria sui frutti dell’autunno: funghi, uva, castagne, frutta secca, ecc…
Funghi
Il bosco si è ripopolato di funghi. Curvi sotto un gran cappellone, i porcini; altri grassocci, tondi come osti, altri ancora più piccini, col cappuccio, un po’ storti, riuniti a famigliole simili a funghi bambini, bruni, giallicci e bianchi, sporchi di fango, fanno capolino qua e là, nascosti sotto il cumulo delle foglie, sul terriccio molle, su muschio, dietro gli alberi. (F. Tombari)
Il grappolo d’uva
Il grappolo d’uva occhieggia fra i pampini con i suoi chicchi maturati al sole. Chicchi d’oro, chicchi bruni, così belli e dolci che il bimbo, al solo vederli, tende le mani, pieno di desiderio. Chicco dopo chicco, ben presto del bel grappolo non resta che il raspo.
L’offerta
Il sole pallido batte sulla siepe e sul bosco. Disegna con le ombre degli stecchi e dei rami strane figure sulla terra imbiancata dal freddo. Ma su quella ragnatela di scarabocchi oscuri si accendono i colori delle bacche, risaltano le sagome della frutta secca. Pare che il mondo delle piante si sia spogliato per rendere più visibile l’offerta dei suoi dono agli uccelli che si preparano al lungo volo, agli animali che si preparano al grande digiuno e al lungo sonno.
La vendemmia
Gli allegri vendemmiatori si spargono nella vigna, armati di cesoie e di panieri. Ad uno ad uno, i bei grappoli vengono staccati dal tralcio e cadono nelle ceste. Le ceste ricolme sono rovesciate nei tini dove un uomo, a piedi nudi, pigia l’uva. Ecco il mosto dolce e profumato. E’ una fatica allegra. Tutti sono nelle vigne, perfini i bambini più piccini; ognuno ha il suo grappolo da portare nel tino.
I semi del pino
E’ venuto il vento e ha seccato l’aria. Le pigne si aprono crepitando. Poi, nel chiarore del nuovo mattino, si vedono volteggiare piccole eliche. Sono i semi del pino: quasi puntini neri, tanto sono piccoli. Da questi “puntini” nasceranno i pini marittimi: i giganti che combattono contro il vento, per donare all’uomo terra buona ed aria purissima.
Nella vigna
L’uva è stata vendemmiata. Fra i tralci c’è rimasto solo qualche grappolino dimenticato dal vendemmiatore, ma non dimenticato dalle vespe che vi ronzano attorno, ansiose di succhiare la bella polpa zuccherina.
La castagna
La castagna è un frutto prezioso. L’albero delle castagne è il castagno. E’ un albero alto e ricco di rami. Il bosco di castagni si chiama castagneto. La castagna è protetta dal riccio spinoso. Dalla castagna si ottiene una farina dolciastra che serve per preparare i dolci. Io mangio volentieri le castagne arrosto e lessate. Al mattino incontro il venditore di caldarroste. Conosco un indovinello che dice: “Il riccio pungente, la buccia lucente, si mangiano cotte, arroste o ballotte”.
Il mosto bolle
Il mosto bolle nelle buie cantine. Un odore acuto si sprigiona dai tini. E’ pericoloso entrare nelle cantine quando il mosto bolle. Ma il contadino prudente lo sa; e, quando vi scende, accende una candela. Se la candela si spegne, egli sa che c’è pericolo e si affretta a risalire.
Caldarroste
Sull’angolo della strada è già comparso il solito carretto che si annuncia da lontano con l’odore delle castagne arrostite. Il fornello ha la bocca rossa; la grande padella forata, messa lì sopra, viene scoperta di tanto in tanto per rimestare le castagne, e manda una fumata.
L’uva è matura
L’uva è matura e fra i pampini s’intravedono i grappoli grossi e lucenti. Tac tac, si sente il rumore delle cesoie che recidono i tralci e i grappoli che vanno a cadere nelle ceste. Le ceste colme sono poi rovesciate nei tini, dove l’uomo è già pronto per pigiare i grappoli e spremerne il buon mosto profumato.
Le castagne
Gli alberi del bosco dicevano al castagno: “Tu non dai che spine e foglie”. Venne l’autunno, e gli alberi tristi e soli si lamentavano ancora: “Non abbiamo più frutta. Non abbiamo più bacche. Sono fuggiti gli uccelli, sono fuggiti i bambini. E tu, vecchio castagno, ancora non dai che spine”. Il castagno taceva e soffriva. E soffrì tanto che i suoi frutti spinosi si ruppero e… tac tac tac, caddero le castagne scure sulle foglie morte. Le vide un bambino. Chiamò i compagni. E, nel bosco, pieno di canti e di voci, tornò per alcuni giorni la gioia, come a primavera. (Comassi – Monchieri)
La vite
La vite, in primavera, ha fiorito, ma non ha fatto fiori vistosi, bensì dei fiorellini minuti e modesti. Questi, dopo essere stati visitati dagli insetti, ghiotti del dolce nettare che essi contengono, si sono poi trasformati in chicchi dolcissimi. E ora, dalla vite, pendono grossi grappoli color d’oro e di rubino che sono un frutto squisito e sano.
La raccolta delle castagne
Uomini, donne, ragazzi, raccolgono le castagne su per il bosco. Dai ricci secchi e spaccati, le castagne sono ruzzolate in terra tra l’erba e i ciuffi delle felci. Le castagne vengono gettate nel paniere, che ciascuno di quei montanari porta al braccio. Come son belle, gonfie, lustre! I ragazzi vuotano i panieri colmi nei sacchi, giù presso la viottola grande. Poi passerà il carro per portare i sacchi a casa. (G. Fanciulli)
La pigiatura
Quando il tino è pieno di grappoli, vi entra un baldo giovanotto, a piedi nudi, che comincia un allegro ballo. Dall’uva schiacciata esce il succo, il mosto dolcissimo e profumato. Esso viene messo in tini capaci e, nella profondità della cantina, bolle e, come meglio si dice, fermenta. Dopo qualche tempo, non è più mosto: è vino.
La stagione delle castagne
La stagione delle castagne è anche quella del vino e le due opere si incrociano. Grandi faccende da per tutto. Mentre in paese gli uomini provvedono ai tini, le donne e i ragazzi s’inerpicano su su nei boschi a raccogliere le prime castagne. Sotto le grandi chiome dei castagni, i richiami, le voci, i canti hanno un tremolio, un calore come di eco. Tratto tratto le sassate improvvise dei ragazzi saettano le chiome. Con un tonfo pieno, qua e là i ricci cadono da sè sulla terra morbida; ne sgusceranno castagne tutte nuove, umide e ammiccanti come occhi. E questa è vendemmia dei ricchi e dei poveri; il castagno è una buona pianta che qualcosa dà a tutti. “La castagna ha la coda: chi l’acchiappa è la sua!”. Questo vuol dire che le castagne che cadono nei viottoli del castagneto sono di chi le prende. (P. Pancrazi)
La vendemmia
L’epoca della vendemmia è la più lieta di tutto l’anno. Nessun altro prodotto della campagna, neppure le spighe d’oro, è portato a casa in mezzo a tanta festa. Nei lavori della vendemmia tutti possono essere utili. Curve sui filari le fanciulle e le donne, avvolti intorno al capo i loro bei fazzoletti colorati, muovono rapidamente le forbici tra i pampini e staccano i grappoli che pongono con cura dentro i canestri posti ai loro piedi. Gli uomini con le bigonce si avvicinano e versano in esse l’uva dei cesti, piano, sospingendola con le mani. (R. Lombardini)
La castagna
Il castagno fiorisce in maggio – giugno. I suoi fiori sono di due specie. Alcuni sono ricchi di polline giallo; quando questo viene portato via dal vento i fiori seccano e cadono. Alcuni fiori invece ricevono il polline trasportato dal vento e dagli insetti, si ingrossano e diventano castagne. Il frutto matura da settembre a novembre. Il riccio è la buccia verde e spinosa in cui sono racchiuse una, due o tre castagne. La polpa bianca, molto nutriente, della castagna è protetta da due bucce: quella esterna è bruna, lucida e dura, più chiara alla base perchè unita al riccio; quella interna è bionda, sottile e pelosa. Ci sono molte varietà di castagne: la più grossa e saporita si chiama marrone. Il frutto dell’ippocastano, o castagno d’India, è simile alla castagna, ma non si può mangiare perchè è di cattivo sapore. La raccolta delle castagne avviene in autunno con la bacchiatura, così chiamata perchè i contadini fanno cadere le castagne percuotendo i rami della pianta con un bastone grosso e lungo detto appunto bacchio. Le castagne si mangiano lessate, arrostite (caldarroste), o condite (fatte bollire in uno sciroppo di zucchero). Per conservarle i montanari usano ammucchiare le castagne sotto ricci vuoti, foglie e terriccio. Un altro metodo per la conservazione delle castagne è quello di affumicarle, bagnarle e farle seccare più volte: preparate così, vengono vendute sciolte o infilate a treccia. Le castagne possono anche essere seccate a fuoco in appositi recipienti; poi si sbucciano e si hanno così le castagne pelate o peste, che si mangiano cotte in acqua con un po’ di vino, o nel latte. Con la farina di castagne si fa il castagnaccio, una torta casalinga con l’aggiunta di noci e pinoli.
La vite
Il contadino coltiva la vite in filari, a festoni, a pergolato. La vite ha un fusto contorto e i rami (tralci) che si afferrano con facilità ai sostegni per mezzo dei viticci. Le foglie (pampini) sono larghe, a forma di cuore, con contorno dentellato. La vite produce grappoli d’uva scura o bionda. Ogni grappolo è composto di un raspo e di acini tondi o allungati. La polpa dell’acino è rivestita da una buccia resistente e contiene alcuni semi, detti vinaccioli. La vite viene attaccata da un piccolo insetto, la fillossera, che punge le radici e provoca la morte della pianta. Un altro parassita della vite è la peronospora che il contadino combatte con lo zolfo. La vite preferisce colline piene di sole, ma prospera bene anche in pianura ed in montagna, non oltre i mille metri. In Italia, perciò ci sono tante varietà d’uva. L’uva dell’Italia meridionale è zuccherina; quella dell’Italia settentrionale è più acida. La vendemmia avviene a settembre ed il raccolto dell’uva in Italia è uno dei più ricchi. Noti in tutto il mondo sono i vini italiani.
La vite e l’uva
Nelle antiche mitologie esiste la leggenda del primo che piantò la vite. Per gli Egiziani fu Osiride, per i Greci Dioniso che, allevato dalle Ninfe, era nutrito da queste con grappoli d’uva. Gli Indiani, che facevano col succo d’uva sacrifici agli dei, chiamarono questo succo vinas, cioè amato. E quando gli Arabi penetrarono in Europa, vi portarono questa parola: “vino”.
La coltivazione della vite è antichissima e se ne sono trovate tracce anche nei villaggi di palafitte.
Le foglie della vite si chiamano pampini, i rami tralci e i loro filamenti attorcigliati, che si avvinghiano ai sostegni, viticci. Il grappolo è composto di acini (o chicchi) che sono bacche contenenti i semi o vinaccioli. L’acino è costituito dalla buccia e dalla polpa. La buccia può essere di colore verde che assume varie gradazioni, quando non di tratti della cosiddetta uva nera che assume invece una tinta violacea più o meno scura.
La buccia è ricoperta di uno strato di cera che ha il compito di difendere l’acino dalla pioggia e dalla puntura degli insetti. Questo strato cereo si chiama pruina.
L’Italia fu chiamata anticamente Enotria, dalla voce greca oinòs che vuol dire vino, quindi, terra del vino.
La vite prospera in regioni temperate e anche in quelle calde purchè abbia un sufficiente grado di umidità. Si conoscono numerosissime varietà di uva non soltanto in relazione al colore, ma anche al sapore, alla consistenza della polpa, all’uso, ecc… Si hanno quindi uve da tavola e uve da vino.
Nemici della vite sono la filossera, un insetto dannosissimo che può distruggere interi vigneti e la peronospera, malattia causata da un fungo.
Il vino
L’uva viene pigiata in capaci tini e se nei tempi passati questa operazione si faceva coi piedi, oggi generalmente viene fatta con apposite macchine pigiatrici.
Dall’uva schiacciata si ricava il mosto, un liquido dolce, dal caratteristico profumo.
Dopo qualche giorno, il mosto fermenta. Anticamente si davano le versioni più disparate di questo fenomeno che non si sapeva spiegare. Fu Pasteur che, per primo, scoprì come la fermentazione fosse dovuta a speciali microorganismi esistenti sulle bucce e che, trasportati dall’aria sulle sostanze zuccherine dell’uva, si sviluppano e sono la causa della trasformazione dello zucchero in alcool e anidride carbonica. Il liquido perde così il suo sapore dolce; l’alcool resta nel vino, mentre l’anidride carbonica si disperde nell’aria dopo essere salita alla superficie del liquido smuovendo la massa.
L’anidride carbonica è un gas irrespirabile. Ecco perchè la permanenza nelle cantine durante la fermentazione costituisce un pericolo che può essere anche mortale. E’ prudente, quindi, scendere in cantina con una candela accesa. Se la candela si spegne vuol dire che esiste anidride carbonica in eccesso.
Quando la fermentazione è compiuta, si tolgono le bucce ed i semi. Il vino è composto di una gran quantità di acqua, una piccola quantità di alcool, vitamine, sostanze varie ed enocianina, che è la sostanza colorante contenuta nelle bucce.
Se si espone il vino all’aria, dopo un po’ esso diventa aceto per opera anche questa volta di microorganismi vegetali che formano, alla superficie del liquido, un velo detto appunto madre dell’aceto. Questi microorganismi trasformano l’alcool in acido.
Vendemmia
Nelle ultime settimane di agosto il paese mutava, si agitava, pareva ammalarsi d’ansia. Cantine, che per noi non aerano mai state porte chiuse, con un buco sulla soglia per i gatti, si aprivano, rivelandoci androni bui in cui troneggiavano cupamente tini, botti e qualche misteriosa macchina, simile a un gigante che avesse per petto un’enorme vite di legno e per testa una trave di traverso. (E. Cozzani)
Vendemmia
Tutto il paese fa la veglia, tra le vasche e le botti, e mangia sorbe bagnate nel mosto e tracanna bicchieri di vino fermentato, che sprizza vivido e vermiglio dai tini coperti di graspi. Solo all’alba, quando la stella del giorno è lassù a sfiammare nello spazio e annuncia il primo chiarore, il paese va a riposare.
La vendemmia durava due settimane, tra la raccolta delle noci e le prime semine. Così la stagione, dopo tanto pacato indugiare, cadeva spossata: si alzavano le prime nebbie, partivano gli uccelli, e la campagna si spogliava al vento d’autunno. (G. Titta Rosa)
Vendemmia
L’afa era ancora pesante, il cielo velato di vapori. La pioggia doveva essere assai lontana, e si cominciò la vendemmia. Nelle vigne popolate di vespe e di calabroni i grappoli appena punti si disfacevano. Un odore denso era dappertutto. Le donne si sparsero per il campo con le loro ceste sul capo, e si adagiavano sotto le viti. Le dita si appiccicavano legate dai succhi e dalle ragnatele. Nell’aria si intonavano canzoni cui si rispondeva da vite a vite, e i peri e i peschi buttavano giù con un tonfo qualche frutto troppo maturo.
Verso mezzogiorno il palmento si riempì d’uva e fu il primo convegno delle vespe che salivano stordite alla superficie dei grappoli. L’aria era divenuta di miele, e l’aroma delle piante bruciate dal sole si mescolava a quello dolce e inebriante delle uve che non riuscivano più a contenere i succhi e che si disfacevano, un grappolo sull’altro, nel reciproco peso. (C. Alvaro)
Si vendemmia
In ogni vigna si vendemmia: l’uva bianca e l’uva nera passa dalle mani invischiate delle ragazze che la mondano degli acini secchi o guasti e ne riempiono ceste e bigonce. Ronzano vespe e mosche ubriache. Il sole scotta ancora: le ombre del pomeriggio sono brevi, raccolte ai piedi dei tronchi, nascoste nelle siepi. Frullano per ogni dove, passi di gioia, schiere di uccelli; anche per essi si vendemmia. Da una vigna all’altra i canti si chiamano, si rispondono, tacciono; e s’ode un’accetta, in quel silenzio a un tratto slargato, battere nel bosco vicino. Poi il rumore d’un carro, le voci del paese dalle aie, un fischio lontano. Il giorno pare che riposi su se stesso, adagiato in un calmo dorato sopore, in un tempo che sembra fermo, come in uno specchio.
Le poche, scarse nebbioline azzurre della mattina se l’era assorbite il cielo, bevute il sole. Saluto dal monte cinto di nuvole arrossate, il sole s’era avviato a varcare la curva dello spazio con vittoriosa lentezza. Ora comincia a discendere, e pare che i colli si alzino con le lunghe loro ombre per seguirlo. Poi, poco prima che giunga la sera, un grillo si mette a cantare tutto solo. Chiama la notte, la luna. (G. Titta Rosa)
La sfogliatura
Pochi uomini intorno alla macchina. Le grosse pannocchie incartocciate venivano immesse in una specie di imbuto e da una bocca situata in basso, simile a una pioggia d’oro, usciva una cascata di chicchi che rimbalzavano a terra dove il mucchio si elevava.
Dall’altro lato i tutoli, e le foglie che prima avvolgevano le pannocchie, venivano rigettati al di fuori da due diverse aperture.
Un uomo spalava i chicchi che più tardi sarebbero stati distesi sull’aia e rivoltati accuratamente per la completa asciugatura; intanto una ragazza ammucchiava con un rastrello i tutoli che sarebbero serviti per avviare il fuoco. Un’altra ragazza affastellava le foglie crocchianti dentro le quali, con alti strilli di gioia che superavano il ronzio della macchina, i bambini facevano le capriole. (Q. P. Fontanelli)
La sfogliatura del granoturco
Un canto di più voci, lento e dolcissimo, che scende da una casa buia, mi conduce su per una scala di pietra di un granaio dove in dieci o dodici stanno sfogliando il granoturco. Seduti in cerchio, uomini, donne, fanciulli, fra i cartocci già alti sull’impiantito; in mezzo al cerchio pende una lacrimosa lanterna da stalla. L’ombra di questa lanterna si distende su ogni cosa; la sua fioca luce sembra il riflesso di un lontano lume.
I cartocci si aprono come strani fiori, i loro gambi si spezzano crocchiando e le pannocchie stupendamente lucide e compatte vanno a cadere nel mucchio. (U. Fracchia)
La bacchiatura delle noci
Sotto la pertica lunga sbattuta con forza addosso ai rami, le belle noci cascano con tonfi umidi e sordi sul muschio del piede dell’albero, e i loro malli, spaccandosi, cacciano odore di verde e di radici. I bambini, che naturalmente alla festa non mancano, è il loro mestiere raccogliere nel sacco e portarle fino a casa; dove, riposte in solaio o in dispensa, saranno ambito companatico alla lieta merenda. Tanto che un proverbio dialettale lombardo, con una rima che in lingua non torna, dice che pane e noci è mangiare da sposi, volendo dire che è molto gustoso. (C. Angelini)
La vite
La vite è una pianta sarmentosa, provvista di radici molto sviluppate e minutamente ramificate (radici capillari o barboline).
La radice continua nel fusto o ceppo, che si eleva più o meno da terra e si dirama nelle branche sulle quali sono inseriti i rami di uno o due anni, detti tralci.
Questi sono lunghi, esili, cilindrici e ingrossati ai nodi.
I tralci, quando sono ancora allo stato erbaceo, si chiamano cacciate e terminano col germoglio. Il tratto che corre tra un nodo e l’altro è detto internodo; esso contiene un midollo molto sviluppato, interrotto da un diaframma legnoso in corrispondenza dei nodi.
Sui nodi dei tralci si trovano le gemme dormienti, che si formano d’estate e danno in primavera i tralci fruttiferi. Invece le gemme che si sviluppano subito dopo formate si chiamano gemme pronte e danno rami inutili, che si chiamano femminelle.
Sul legno vecchio talora spuntano, da gemme latenti, tralci detti succhioni, che non portano frutto.
Le foglie sono palmate, dentate, lobate (divise in tre o cinque lobi divisi a loro volta dalle rispettive insenature). La pagina inferiore è spesso pelosa o feltrata. I viticci o cirri sono organi filiformi, coi quali la vite si attacca a sostegni durante il suo sviluppo.
I grappolini dei fiori in boccio si chiamano lame fiorifere.
I fiori sono minuti ed odorosi.
Il grappolo è formato dal graspo, nel quale si distinguono: la raffide, cioè l’asse principale; i racemi, ossia le diramazioni secondarie ed i pedicelli, ai quali sono attaccati gli acini.
La buccia è ricoperta da una sostanza biancastra, di natura cerosa, detta pruina.
Gli acini contengono da uno a quattro vinaccioli.
Perchè il vino, che deriva dall’uva, ha un sapore così diverso?
Quando l’uva viene pigiata nei tini o nella pigiatrice, il suo succo si trasforma in mosto. Questo sembra bollire e gorgoglia continuamente. Che cosa succede? Nel mosto si trovano certi funghi piccolissimi chiamati saccaromiceti (funghi mangiatori di zucchero). Questi funghi si raccolgono sugli acini sin da quando l’uva, ancora sulla pianta, comincia a maturare e con essa passano nei tini. Appena l’uva viene pigiata, si mettono in alacre attività: cominciano a nutrirsi e a produrre, in conseguenza, un gas, l’anidride carbonica; è questa che, salendo attraverso il liquido, per uscire all’aria fra gli altri gas, fa gorgogliare. Attenzione! E’ un gas venefico: gli ambienti dove il vino fermenta devono avere tanti finestroni; guai a lasciarli chiusi, anche se solo per poco si può anche morire, uccisi dall’anidride carbonica, che gli operai degli stabilimenti vinicoli chiamano lupo. Ma, mangiando lo zucchero, i saccaromiceti, e questo è il buon servizio che ci rendono, lo trasformano in alcool, che dà la gradazione e il sapore al vino. Il vino viene lasciato nelle botti, sul fondo delle quali si sedimentano le impurità. Dopo un po’, perciò, il vino va travasato in altri recipienti puliti
Gli agrumi, riserva di sole e di vitamine
Pochi frutti riscuotono in tutto il mondo tanto successo quanto gli agrumi. Aranci, mandarini, limoni, cedri, pompelmi sono divenuti oggetto di un commercio attivissimo e redditizio che non si limita a rifornire le nostre tavole di frutti gustosi e decorativi, ma costituisce la materia prima per molti impieghi industriali. Gli agrumi trovano infatti largo impiego in profumeria, farmacia e nella fabbricazione delle bevande dissetanti. Con aranci e mandarini sono stati ottenuti incroci interessantissimi, come i mandaranci e le clementine.
(P. Tombari)
Dettati ortografici – I frutti dell’autunno. Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.
Poesie e filastrocche – Una raccolta di poesie e filastrocche per bambini del nido, della scuola d’infanzia e della scuola primaria sul tema “I frutti dell’autunno”, di autori vari.
La filastrocca delle frutta
Gira, gira, s’arrivasse
nel paese delle frutta
che, si dice, ha una stagione!
E ci fosse proprio tutta,
pera, fragola, popone,
quella bella frutta sana,
melarancia, melagrana,
quella bella frutta fina,
l’albicocca, la susina,
quella bella frutta aspretta,
uva spina, nespoletta,
giuggioletta di montagna;
e il marrone, e la castagna;
e, tra i pampini a corona,
l’uva buona!
E ci fosser le nocciole
e le mele lazzerole
con le noci tutte quante
tutte insieme sulle piante,
tutte insieme nel corbello;
ce ne fossero mai tante
da giocarci a rimbalzello,
da poterne regalare,
da poterne dare a tutti
da poterne (che allegria!)
far razzia! (Térésah)
Filastrocca
Il castagno ha lavorato:
tanti frutti ci ha donato
or col canto più giocondo
intrecciamo il girotondo.
Il castagno s’addormenta
e la luna lo inargenta,
si addormenta a poco a poco
mentre stiamo accanto al fuoco.
C’è un paiolo che borbotta:
“Non è cotta, non è cotta!”
mentre stiamo ad aspettare,
su corriamo a lavorare!
Ravviviamo un po’ la fiamma
aiutiamo un po’ la mamma
riordiniamo la cucina:
verrà poi la merendina.
Merendina di castagne;
dolci, piccole compagne
il castagno ce le ha date
non le abbiamo guadagnate! (L. Nason)
Vendemmia
Con un secchio ed un cestello,
con le forbici o il coltello,
donne ed uomini, da ieri,
tutti allegri e faccendieri
colgon l’uva zuccherina
e la portano in cantina.
La vendemmia è un gran lavoro!
Nella vigna era un tesoro
di bei grappoli dorati.
Or li han colti e li han pigiati;
ed il mosto, in un gran tino,
già fermenta e si fa vino. (F. Socciarelli)
Il castagno
Sotto il castagno, durante l’estate,
fu una festa di bimbi e d’allegria;
che dolci ombre egli diede alle chiassate
della garrula e vispa compagnia!
Or solitario, al gran cielo velato,
nel deserto squallor delle campagne
s’alza quel nudo tronco desolato.
E i bimbi? … I bimbi mangian le castagne. (L. Schwarz)
Si vendemmia
Lieta festa di bei colori:
pampini, grappoli maturi,
grappoli biondi, grappoli scuri…
Su cantate, vendemmiatori.
Colmo il canestro, colma la gerla
e il tralcio è ricco di frutti ancora:
brilla ogni chicco che il sole sfiora
come il rubino, come la perla.
Bigoncia colma, colmo il cestello:
vendemmiatrici, uno stornello. (D. Rebucci)
Il pesco e la vite
Diceva un pesco altero
all’uva: “Oh, sciagurata,
tu finirai calcata!”
Gli fu risposto: “E’ vero;
ma, all’uom che mi calpesta,
fo’ poi girar la testa. (Luigi Carrer)
continua nelle pagine seguenti (segui i numeri delle pagine):
Poesie e filastrocche AUTUNNO – Una collezione di poesie e filastrocche di autori vari, per i bambini, della scuola materna e della scuola primaria.
Cadon le foglie
Cadon le foglie come farfalle:
ve n’è di rosse, ve n’è di gialle,
volteggiano un momento,
e partono col vento.
E la povera pianta là, nell’aria,
rabbrividisce, nuda e solitaria. (M. Maltoni)
La nuova stagione
Le svelte rondinelle son partite
in cerca di una terra solatia;
le brune passerine, infreddolite,
cinguettano canzoni in armonia.
Le tiepide giornate son finite:
la fitta nebbia dà malinconia;
le foglie, intanto, vizze ed ingiallite,
cadono volteggiando sulla via.
Ara la terra il rude contadino
e sparge i duri chicchi di semente,
e corre, col pensiero, lietamente,
alle castagne nuove, al dolce vino.
Mugghiano bovi nelle chiuse stalle
e canta il boscaiolo nella valle. (C. Mazzoleni)
Ora l’autunno
Ora l’autunno guasta il verde ai colli,
o miei dolci animali. Ancora udremo,
prima di notte, il richiamo della grigia
pianura che va incontro a quel rumore
alto di mare. E l’odore di legno
alla pioggia, l’odore delle tane,
com’è vivo qui fra le case,
fra gli uomini, o miei dolci animali. (S. Quasimodo)
Autunno
Biondo autunno che ci porti?
Uva, fichi e noci a staia.
Pioggia e vento alle montagne
mucchi, al fuoco, di castagne. (R. Rompato)
L’autunno
Vien l’autunno sospirando,
sospirando alla tua porta.
Qualche bacca porporina,
nidi vuoti, rame spoglie,
e tre gocciole di brina,
e un pugnel di morte foglie. (A. S. Novaro)
L’autunno
Io vidi una mattina
l’autunno camminare.
Aveva nella mano
tre gocciole di brina,
nel cesto un venticello
per sollevar le foglie.
Portava per mantello
un grigio nuvolone
e andava lento lento
curvo sul suo bastone. (A. Mazzeo)
L’autunno
Quando piove lento lento
e fa freddo e tira il vento
nella casa sta il bambino
nella cuccia il cagnolino
presso il fuoco il mio gattino.
E il ranocchio senza ombrello
sotto un fungo sta bel bello. (O. Cicogna)
Vien l’autunno piano piano
Nel silenzio del mattino, getta il chicco il contadino
getta il chicco, getta getta, alla terra che lo aspetta
gli gnometti nel profondo, si rallegran per il mondo
getta il chicco, getta getta, alla terra che lo aspetta
una spiga nascerà, che il buon pane ci darà
getta il chicco, getta getta, alla terra che lo aspetta
guarda il ciel benedicente, il cader della semente
getta il chicco, getta getta, la semenza è benedetta
vien l’autunno piano piano, cavalcando da lontano
sulla testa un gran cappello, foglie rosse nel mantello
porta grappoli e castagne, nuvolette alle montagne
nei vigneti gli stornelli, acque chiare nei ruscelli
nelle sacche più profonde, nebbia e freddo vi nasconde
ed ai bimbi che son buoni, reca belli e ricchi doni. (E. Minoia)
Autunno
Un colpo di vento,
spalanca la porta
ed entra l’autunno,
che regge una sporta
è piena di noci,
di frutta nostrane
faremo merenda,
per più settimane
l’autunno nel bosco,
va a far la fascina
che dopo regala,
a qualche vecchina
le rondini liete,
son tutte partite
a terra le foglie,
son tutte ingiallite.
Il tempo dei giochi,
ahimè come vola!
Con libri e cartella
l’autunno va a scuola. (Nidario)
Foglie gialle
La nonnetta nello scialle
si rannicchia intirizzita.
Piovon foglie e foglie gialle
sulla terra insonnolita.
Nubi fosche, nubi nere
van pel cielo a torme a frotte;
calan rapide le sere
scende rapida la notte. (Anita Ferraresi)
continua nelle pagine seguenti (segui i numeri delle pagine):
Esperimenti scientifici per bambini – Perchè le foglie in autunno cambiano colore – cromatografie. Per vivere le piante prendono l’acqua dal terreno e l’anidride carbonica dall’aria, e utilizzano la luce solare per trasformare acqua e anidride carbonica in glucosio attraverso un processo chiamato fotosintesi, che avviene anche grazie ad una sostanza chimica chiamata clorofilla. La clorofilla è anche ciò che dà alle piante il colore verde.
Durante l’inverno la quantità di luce e di acqua a disposizione delle piante diminuisce, e gli alberi entrano in uno stato di minore attività: la clorofilla verde scompare dalle foglie, e via via cominciamo a vedere i colori giallo e arancio. Piccole quantità di questi colori sono sempre stati presenti nelle foglie, anche quando ci apparivano verdi. Ma non potevamo vederli perchè coperti dal verde della clorofilla.
Durante le giornate autunnali la luce diventa via via minore, e siccome la clorofilla viene prodotta grazie alla luce, anche questa diminuisce, e il colore verde inizia a svanire dalle foglie. Allo stesso tempo, le concentrazioni di zucchero in aumento causano un aumento della produzione di pigmenti di colore rosso (pigmenti antociani), arancio-giallo (carotenoidi) e marroni (tannini), che non hanno bisogno della luce per formarsi.
Insomma in autunno vediamo le foglie gialle, marroni ed arancioni perché la clorofilla, che maschera gli altri colori, si degrada .
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Esperimenti scientifici per bambini Perchè le foglie in autunno cambiano colore Esperimenti di cromatografia
Gli esperimenti di cromatografia consentono di separare tutti i colori nascosti in quello che in apparenza sembra un colore unico.
Prima di procedere con le foglie, si può mostrare l’esperimento con un pennarello, come mostrato in questo video:
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Cromatografia degli spinaci
Esperimenti scientifici per bambini Perchè le foglie in autunno cambiano colore – cromatografie Cosa fare
Appoggiare una foglia di spinacio su di una striscia di carta assorbente e, facendovi scorrere sopra ripetutamente il bordo di una moneta, tracciare una linea verde a circa 2 cm dal bordo. Ripetere l’operazione perché la linea deve essere di colore intenso.
Versare sul fondo di un vaso di vetro trasparente pochi ml di alcol. Inserire la striscia nel becher, con la linea verde verso il basso, facendo in modo che l’estremità della striscia sfiori appena l’alcol, e fissare la carta al bordo del bicchiere con una graffetta.
Fare attenzione a non bagnare direttamente la linea colorata con l’alcol. Aspettare qualche minuto, fino a quando l’alcol è risalito lungo la striscia fino quasi al bordo del bicchiere e far asciugare la striscia di carta sul termosifone.
L’alcol risale lungo la striscia di carta spostando il pigmento colorato e separandolo in colori diversi, che sono, a partire dal fondo: marrone/verde cachi, verde brillante, giallo (a volte si riesce a notare anche dell’arancione)
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Esperimenti scientifici per bambini Perchè le foglie in autunno cambiano colore – cromatografie Perchè?
L’alcol risale lungo la carta per capillarità.
Il colore verde delle foglie in realtà è il risultato del mescolamento di colori diversi, che corrispondono a sostanze diverse.
Come i membri di una famiglia, ogni sostanza ha le sue simpatie e le sue antipatie.
Alcune amano di più stare aggrappate alla carta e non sono per nulla attratte dall’alcol, altre preferiscono farsi sciogliere e trasportare, più o meno facilmente, dall’alcol.
E’ proprio questa diversa “simpatia” di ogni pigmento nei confronti dell’alcol a permettere la loro separazione.
Esperimenti scientifici per bambini Perchè le foglie in autunno cambiano colore – cromatografie Separare i colori di una foglia verde con cromatografia
Cosa serve:
foglie, piccoli vasetti, coperchi per barattoli o fogli di alluminio o pellicola trasparente, alcol, carta assorbente, tegame, acqua calda, nastro, penna, coltello o un cucchiaio di plastica, orologio o timer.
Cosa fare:
raccogliere 2-3 foglie di grandi dimensioni da alberi diversi.
Tagliare le foglie in pezzi molto piccoli e metterli in vasetti etichettati con il nome o la posizione dell’albero.
Aggiungi in ogni barattolo l’alcol che serve a coprire completamente i pezzetti di foglia, e sminuzzare ulteriormente usando un coltello o un cucchiaio di plastica fino a ottenere una specie di poltiglia.
Tappare accuratamente i vasi e posizionarli su di un vassoio contenente qualche centimetro di acqua calda. Aspettare almeno mezz’ora, finchè l’alcol non si è ben colorato (più scuro è meglio è).
Posizionare i vasi con cura in un vassoio contenente superficiale 1 pollice di acqua calda sanitaria. Sostituire l’acqua calda se si raffredda e ogni tanto scuotere i vasetti.
Tagliare una striscia lunga e sottile di carta assorbente per ogni vasetto ed etichettarla.
Togliere i vasetti dall’acqua calda, aprirli e mettere una striscia di carta in ogni barattolo, in modo che la sua estremità si trovi immersa nell’alcool. Piegare l’altra estremità sulla parte superiore del vaso e fissarla con del nastro adesivo.
L’alcool viaggerà lungo la carta, portando i colori con sè.
Dopo circa un paio d’ore, i colori avranno percorso distanze diverse lungo la carta, e l’alcol sarà via via evaporato. Dovreste così essere in grado di vedere diverse sfumature di verde, e forse qualche giallo, arancione o rosso, a seconda del tipo di foglia.
Esperimenti scientifici per bambini Perchè le foglie in autunno cambiano colore Cromatografia con foglie verdi e con foglie autunnali
Cosa serve:
due o tre foglie verdi, due o tre foglie d’autunno che hanno già cambiato colore, barattoli di vetro con coperchio (uno per ogni foglia), alcol, carta assorbente, teglia da forno, acqua calda, nastro adesivo, cucchiai e coltelli, un timer.
Cosa fare:
Procedere come spiegato nell’esperimento precedente.
Esperimenti scientifici per bambini Perchè le foglie in autunno cambiano colore – cromatografie Video:
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Esperimenti scientifici per bambini Perchè le foglie in autunno cambiano colore – cromatografie Fonti
Poesie e filastrocche: Le quattro stagioni. Una raccolta di poesie e filastrocche, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.
I doni
Primavera vien danzando,
vien danzando alla tua porta
sai tu dirmi che ti porta?
ghirlandette di farfalle
campanelle di villucchi,
quali azzurre quali gialle
e poi rose a fasci e a mucchi.
E l’estate vien cantando,
vien cantando alla tua porta
sai tu dirmi che ti porta?
un cestel di bionde pesche
vellutate, appena tocche,
e ciliegie lustre e fresche
ben divise a mazzi e a ciocche.
Vien l’autunno sospirando,
sospirando alla tua porta
sai tu dirmi che ti porta?
qualche bacca porporina
nidi vuoti rame spoglie,
e tre gocciole di brina
e un pugnel di morte foglie.
E l’inverno vien tremando,
vien tremando alla tua porta
sai tu dirmi che ti porta?
un fastel d’aridi ciocchi
un fringuello irrigidito,
e poi neve neve a fiocchi
e ghiaccioli grossi un dito.
La tua mamma vien ridendo
vien ridendo alla tua porta;
sai tu dirmi che ti porta?
Il suo vivo e rosso cuore,
e lo colloca ai tuoi piedi,
con in mezzo, ritto, un fiore;
ma tu dormi e non lo vedi. (A. S. Novaro)
Le stagioni
Diceva primavera: “Io porto amore
e ghirlande di fiori e di speranza”.
Diceva estate: “Ed io, col mio tepore,
scaldo il seno fecondo all’abbondanza”.
Diceva autunno: “Io spando a larga mano
frutti dorati alla collina e al piano”.
Sonnecchiando diceva inverno annoso:
“Penso al tanto affannarvi e mi riposo”.
Le quattro stagioni
Di fior si smaltano prati e giardini
attorno un’aura spira leggera;
gioite: arriva per voi, bambini, la primavera.
Ma già nel campo matura il grano,
dal sol le viottole sono infocate;
cantan cicale… suda il villano:
ecco l’estate.
Cade il settembre: le viti spoglie
furon dell’uve di licor piene,
l’aria rinfresca, cadon le foglie:
l’autunno viene.
Le notti allungano, s’infosca il cielo;
dal freddo il fiore spira consunto;
sulla campagna domina il gelo:
l’inverno è giunto. (E. Panzacchi)
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