Modello di colonna vertebrale

Modello di colonna vertebrale realizzato con cartoni delle uova, cartoncino colorato e filo di lana.

Per preparare il lavoro abbiamo prima di tutto toccato la nostra colonna vertebrale e quella dei compagni, cercando di seguirne il percorso dal collo fino al coccige.

Abbiamo poi osservato insieme dei disegni anatomici della colonna vertebrale e delle singole vertebre e abbiamo affrontato la nomenclatura osservando il modello che ho preparato io :

  • colonna vertebrale
  • vertebra
  • disco intervertebrale
  • midollo spinale
  • nervo motorio
  • nervo sensoriale

Nel mio modello ho inserito ai lati di ogni vertebra anche due nervi, mentre i bambini hanno realizzato la loro colonna vertebrale omettendo questo particolare.

Le vertebre del corpo umano sono 33 o 34, ed ognuna è separata dall’altra da un disco intervetebrale. Abbiamo quindi ritagliato 33 portauovo:

e 32 dischi:

I portauovo di cartone si forano facilmente con una penna o una matita:

Mentre per forare i dischi servirà un sottomano e un punteruolo.

Preparati tutti gli elementi ogni bambino forma la sua colonna vertebrale con ago e filo di lana, alternando una vertebra e un disco:

Questo è il modello di cervello che abbiamo realizzato giorni fa attingendo al sito https://ellenjmchenry.com/brain-hemisphere-hat/

Le principali funzioni della colonna vertebrale sono:

  • sostegno
  • movimento
  • protezione del midollo spinale.

Con i bambini della scuola dell’infanzia è possibile dare informazioni corrette senza indugiare troppo nei particolari e riportando i fatti alla loro esperienza.

Per la funzione di sostegno è facile tornare alla classificazione tra vertebrati ed invertebrati, e paragonarci al lombrico, ad esempio.

Per la funzione di movimento basterà cercare tutti i movimenti che possono compiere la nostra schiena e il nostro collo.

Per la funzione di protezione del midollo spinale, prima di tutto facciamo sentire ai bambini quanto sia importante e fragile il nostro sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale), e quanto la natura sia meravigliosa: ha fatto in modo di proteggere il nostro cervello con le ossa del cranio, e il nostro midollo spinale con le vertebre, che sono come scatoline resistentissime.

Ma cos’è il midollo spinale?
Diciamo ai bambini che il nostro cervello è come un supercomputer, ma molto più potente di qualsiasi computer che sia stato inventato.

Come i computer, anche il nostro cervello è collegato ad ogni parte del corpo attraverso dei fili.

Pieghiamo ad esempio il nostro pollice e chiediamo: “Come fa il nostro cervello a dire al pollice di piegarsi?”. I bambini faranno le loro ipotesi, molti diranno che succede attraverso gli occhi. Facciamo notare che se guardo il pollice, non si piega. Neanche se dico: “Pollice piegati!”…

Il pollice si piega perchè c’è un filo che dal cervello passa nella nostra colonna vertebrale e arriva al nostro pollice! Tutti i fili che partono dal cervello, scorrono nella colonna vertebrale (midollo spinale), e a un certo punto escono da una vertebra e si collegano ad una parte del nostro corpo (nervi).

Ecco perchè è importante che le vertebre, delle ossa molto dure e resistenti, proteggano il midollo spinale!

Se i bambini sono interessati, possiamo continuare la presentazione facendo una distinzione tra nervi motori e nervi sensitivi.

Diciamo che i nervi che ci fanno muovere il pollice vanno dal cervello al nostro pollice e si chiamano nervi motori, perchè muovono.

Ma non solo il nostro cervello può dire qualcosa al nostro pollice, anche il nostro pollice può dire qualcosa al nostro cervello. Cosa potrebbe dire, secondo voi? Ad esempio può dirgli che un oggetto è molto caldo. I nervi che dal nostro pollice vanno al nostro cervello si chiamano nervi sensitivi, perchè sentono.

Possiamo quindi far capire quanto sia importante sentire caldo, freddo, dolore ecc… dando un accenno ai riflessi involontari: quando tocchiamo qualcosa che è molto caldo cosa succede?

I MICROBI materiale didattico, dettati ortografici e letture

I MICROBI materiale didattico, dettati ortografici e letture per la scuola primaria.

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I microbi

L’insetto divora il fiore, l’uccello divora l’insetto, il bue divora l’erba e il leone divora il bue. L’uomo uccide l’insetto, uccide l’uccello e il bue e il leone. Egli è dunque il solo, l’invincibile padrone del mondo. No, davvero: creaturine microscopiche celate nell’aria, nell’acqua, nella polvere, senza artigli e senza denti, penetrano nei suoi polmoni, nelle sue viscere, nel suo sangue e possono farlo ammalare o anche morire. Il vincitore del leone e di tutte le fiere è divorato da uno stuolo invisibile di animaletti che si chiamano microbi.
(P. Mantegazza)

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Norme di igiene

Se molti, con un ingrandimento microscopico, potessero vedere le miriadi di germi che brulicano nel sudiciume, si laverebbero le mani cento volte al giorno. L’ultima conseguenza della poca pulizia della pelle è l’accumularsi di piccolissime squamette cornee. La pelle perde giornalmente miliardi di queste squame che, se non vengono eliminate da una buona lavatura, si accumulano con un effetto assai poco piacevole a vedersi.
Per evitare conseguenze, che nei casi migliori si limitano a una brutta figura, ma che possono arrivare a malattie gravissime, come ad esempio  il tifo, ecco che cosa è necessario fare.
Lavarsi il viso e specialmente le mani più spesso che si può: sempre dopo aver toccato il terriccio, oggetti sporchi, e prima di mangiare.
Tenere sempre le unghie corte e scrupolosamente pulite, lavandole con gli appositi spazzolini a setole dure.
Anche i piedi devono essere lavati tutte le sere, sia perchè sono una parte del corpo delicata, sia perchè, nonostante siano protetti dalle calze e dalle scarpe, si impolverano e si sporcano facilmente.
I capelli devono essere lavati e spazzolati di frequente.

Dobbiamo mangiare cibi sani, non avariati; se consumiamo cibi crudi, ben puliti; se cotti che siano cotti al punto giusto. Evitare il più possibile i cibi conservati o quelli troppo elaborati; intingoli troppo grassi o troppo piccanti. Il mangiare sia insomma semplice e naturale.
In secondo luogo, l’alimentazione deve essere varia. Deve comprendere in giuste proporzioni questi alimenti: pane, latte e formaggio, carne e pesce, condimenti (grassi), verdure, frutta. Infatti i sali minerali e le vitamine sono contenuti nelle verdure e nella frutta.
In terzo luogo l’alimentazione non deve essere ne scarsa ne eccessiva.
Meglio di tutto è bere acqua di rubinetto. Da usare con moderazione sono il caffè ed altre bevande eccitanti come il tè, che se usati in quantità eccessiva possono arrecare danno al sistema nervoso ed al fegato.

Respiriamo con in naso e non con la bocca. Il passaggio dell’aria per il naso non è diritto e aperto, ma invece straordinariamente tortuoso. Potremmo credere che questo sia dannoso, invece è un vantaggio grandissimo. Costringe l’aria a passare entro un largo tubo riscaldato dal sangue, per cui l’aria stessa viene riscaldata; anche una buona quantità di vapore acqueo può aggiungersi all’aria, se non ne contiene a sufficienza, cosa assai utile perchè l’aria secca è irritante. Inoltre questo tortuoso passaggio agisce da filtro per l’aria. Una grande quantità di impurità è arrestata, così l’aria arriva ai polmoni riscaldata e umida, ed assai purificata. Esperimenti fatti mediante un tubo passante per la bocca dimostrano che l’aria filtrata nel passaggio per il naso non contiene microbi, mentre prima ne poteva contenere delle migliaia. Ne consegue che è nostro dovere respirare col naso. Il passaggio dell’aria è più facile per la bocca perchè la bocca non si prende la cura di filtrarla.
Poche cose sono importanti per la salute quanto quella di respirare per il naso e non per la bocca.

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Come si difende il corpo

Ogni giorno il nostro corpo è invaso da miliardi di germi, molti dei quali possono provocare malattie e perfino la morte. Ciò nonostante ci conserviamo sani. Innumerevoli batteri e virus riescono a penetrare nel nostro organismo con il cibo che mangiamo, o con l’aria che respiriamo, o attraverso qualche ferita della pelle. Eppure ci conserviamo sani. Alcuni germi si stabiliscono permanentemente nella bocca, nel naso, nella gola o negli intestini, dove possono moltiplicarsi in modo incredibile. Ciò nonostante ci conserviamo sani. Che cosa ci protegge da questi assalti?
A poco a poco, durante secoli di studi, gli scienziati sono riusciti a scoprire che cosa accade. La nostra salute è protetta, essi affermano, da una serie ingegnosa di difese, disposte in profondità, come le linee successive di un esercito trincerato per respingere l’invasore.
Supponiamo, ad esempio, che una particella di polvere carica di microbi penetri nell’occhio. Con tutta probabilità non c’è alcun motivo di preoccuparsi. La superficie del globo oculare è costantemente bagnata da un liquido lacrimale, il quale contiene un antisettico detto lisozima, che uccide i batteri.
I germi che penetrano dal naso devono passare attraverso una complicata rete filtrante. La superficie delle vie nasali è mantenuta umida da un liquido mucoso che trattiene i germi. Se questi causano un’irritazione, sono espulsi con lo sternuto.
Cosa avviene nel nostro corpo quando ci facciamo una ferita,  sia pure un graffio? Dalla ferita alcuni microbi patogeni (cioè generatori di malattie) penetrano nel corpo. Il pericolo è tremendo perchè i batteri si moltiplicano con spaventosa rapidità e in breve tempo potrebbero invadere tutto l’organismo e anche ucciderlo.
Ma il nostro corpo si mette subito in allarme e un meraviglioso sistema di difesa entra immediatamente in azione. Migliaia e migliaia di globuli bianche (leucociti) accorrono, attaccano i batteri, li circondano e li distruggono.
Questo, quando i globuli bianchi (leucociti) contrattaccano in tempo e i  batteri non sono troppo numerosi e virulenti. Se invece i batteri resistono e riescono a moltiplicarsi uccidono le cellule dei tessuti. Allora i globuli bianchi non solo devono combattere i batteri, ma devono distruggere anche le cellule morte che potrebbero divenire pericolose per il corpo umano. In questa lotta tremenda, che ha come posta finale la salvezza o un grave danno per il corpo umano, molti globuli bianchi muoiono e si trasformano in pus. Ma da ogni parte accorrono sempre più numerosi rinforzi: i globuli bianchi arrestano così l’invasione; la bloccano in un punto (il foruncolo) impedendo che l’infezione si diffonda in tutto il sangue. In breve le cellule riparano i danni provocati dalla ferita e nel corpo cessa lo stato di allarme.
Molte volte però i batteri, appena entrano nel nostro organismo, emettono delle sostanze velenose, le tossine. Il tetano e la difterite sono alcune fra le malattie provocate da tossine batteriche. Il sangue allora, o meglio il siero del sangue, fabbrica subito del soldati capaci di attaccare le tossine nemiche: le antitossine. Questi anticorpi, così vengono chiamate le antitossine, combattono le tossine e spesso le vincono.
Molte volte però il sangue non riesce a fabbricare subito le antitossine. Ci vuole tempo. E le tossine batteriche hanno tutto il tempo per attaccare e vincere. Il corpo è costretto allora ad una lotta che può durare anche delle settimane.
Per aiutare il corpo nella lotta contro i batteri, i medici vaccinano, ossia iniettano nel sangue degli anticorpi (antitossine) già preparati, così il sangue ha già le antitossine pronte e può vincere l’attacco nemico.

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Tre personaggi nel mondo dei microbi

I microbi vengono portati in casa dal pulviscolo dell’aria, dalle nostre scarpe, dai vestiti e dalle mani.
Essi si insediano sui cibi e vi crescono. Esponiamo, per esempio, all’aria, per mezz’ora, una fetta di banana, di mela o di patata lessa, una fetta di pane fresco e del succo di frutta; mettiamo poi tutti questi cibi al caldo e al buio e osserviamoli giorno per giorno.
Dopo due o tre giorni vedremo un’infinità di microbi. Alcuni si presenteranno in macchie di soffice peluria, altri in piccoli ammassi filiformi. Alcuni saranno prima bianchi e poi diventeranno blu, verdi, neri o bruni.
Nella miriade di microbi che crescono sui cibi troviamo rappresentate le tre specie più comuni: i batteri, le muffe e i lieviti.
La prima specie, quella dei batteri, comprende gli esseri viventi più piccoli e più numerosi che esistano sulla terra, sono così piccoli che molte migliaia di essi potrebbero stare sulla capocchia di uno spillo…
Le muffe, la seconda specie, sono relativamente più grandi dei batteri. Tutti ne conosciamo: certamente abbiamo visto le muffe verdi-azzurre che si formano sui limoni o sulle arance, quelle brune della frutta e quelle che crescono sul pane…
La terza specie di microbi è costituita dai lieviti. Noi conosciamo il lievito del pane, e sappiamo che esiste in pani, oppure secco, in polvere. Ebbene: ogni pane di lievito è costituito di parecchi milioni di organismi viventi. Essi sono più grandi dei batteri, ma ancora così piccoli che si possono vedere solo ingranditi al microscopio, e quando sono riuniti a milioni.
(M. E. Selsam)

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I batteri sono microscopici

Lasciamo un bicchiere di vino esposto all’aria per molti giorni. Assaggiandolo, alla fine dell’esperimento, ci accorgeremo che si è trasformato in aceto. Nel bicchiere si sarà inoltre formata una mucillagine di sapore acre.
Lasciamo un bicchiere di latte in ambiente caldo per qualche giorno. Spesso solo dopo un giorno noteremo che il latte si è coagulato, separandosi in due parti: una massa biancastra compatta e un liquido acido, di colore paglierino.
La trasformazione del vino in aceto (acido acetico) e la coagulazione del latte (con formazione di acido lattico) è opera dei batteri, organismi tanto piccoli da non poter nemmeno essere osservati al microscopio, se non con particolari tecniche e ad ingrandimenti fortissimi. Le loro grandezze si aggirano addirittura sui millesimi di millimetro!
Molti batteri vivono nell’intestino degli uomini e degli animali ed aiutano a digerire i cibi. Ma sono anche batteri quelli che invadono il nostro corpo, facendoci ammalare.

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Forme dei batteri

I batteri hanno forme svariatissime, che danno loro il nome: cocchi, a forma di sfera; bacilli, a forma di bastoncino; vibrioni, a forma di virgola; spirilli, foggiati a spirale, ecc… Le loro cellule possono essere nude oppure provviste di ciglia, di forma e disposizione diverse secondo i casi.
(M La Greca, R. Tomaselli)

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Difesa dai batteri infettivi

La prima difesa contro i batteri che sono causa di malattie infettive è l’isolamento dell’individuo ammalato: poi la disinfezione che viene praticata lavando accuratamente le mani con saponi antibatterici.
In caso di ferite è utile intervenire subito con disinfettanti, utilizzando poi, per le fasciature, bende e garze sterilizzate.
La sterilizzazione è un procedimento che permette di uccidere qualsiasi batterio; essa viene praticata tenendo gli oggetti d’uso chirurgico in uno speciale apparecchio, detto autoclave, a grande pressione di vapore caldissimo.
Sapete che i chirurghi si vestono, prima delle operazioni, in modo particolare, coprendo le mani con guanti e la bocca con mascherine di tela; questi indumenti, sterilizzati prima dell’uso, impediscono la trasmissione dei batteri che vivono ovunque, (anche sulle mani e nella bocca) alle ferite provocate sull’ammalato con l’intervento chirurgico, causandone l’infezione.
La migliore precauzione per evitare il più possibile il pericolo di infezioni o di malattie infettive è, comunque, la pulizia personale, che deve essere scrupolosa e almeno giornaliera, e quella degli ambienti in cui si vive.

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La pastorizzazione

Per essere ben certi che il latte sia sano, cioè che non contenga batteri nocivi, bisogna farlo bollire, perchè il caldo rende innocui i batteri. Ma c’è un inconveniente: se noi facciamo bollire il latte, insieme ai batteri vengono distrutte anche alcune sostanze preziosissime per l’uomo, le vitamine. Esse sono contenute in buon numero nel latte e l’ebollizione le annienta. Il latte perde così molto del suo valore nutritivo. L’ideale sarebbe distruggere i batteri conservando intatte le vitamine.
Questo è possibile grazie alla pastorizzazione.
Occorrono due recipienti, uno più grande, che riempiamo d’acqua che facciamo bollire, un altro più piccolo, dove mettere il latte, da immergere nel primo. Quando l’acqua bolle, il latte, pur scaldato a lungo, non bolle.
In questo modo otteniamo che il latte, scaldato, non vada a male, ma nel contempo conserva ancora le preziose vitamine, perchè non ha raggiunto l’ebollizione.

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Pasteur

Perché questo procedimento è chiamato pastorizzazione? Perchè il primo ad intuire l’esistenza dei batteri nell’aria fu uno scienziato francese di nome Pasteur, vissuto circa centocinquanta anni fa.
A quel tempo i fabbricanti di vino si lamentavano spesso che il prodotto si guastava e diveniva aceto. Pasteur dimostrò che l’inacidimento era dovuto alla moltiplicazione dei batteri caduti nel vino mentre veniva imbottigliato. Pertanto consigliò ai fabbricanti di scaldare il vino fino a raggiungere la temperatura sufficiente a distruggere qualunque batterio vi fosse caduto.
Perciò il procedimento viene chiamato pastorizzazione dal nome del suo ideatore.

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I virus

Mentre i batteri ci minacciano con i veleni che fabbricano, i virus attaccano direttamente le cellule dell’organismo. Forse secernono un enzima che apre una fessura nella parete della cellula. Una volta dentro, cominciano a consumare l’alimento che avrebbe dovuto nutrire la cellula. I virus si riproducono con rapidità prodigiosa divorando tutto, e poi abbandonano la cellula morta o moribonda per andare all’assalto di un’altra.
Dato il loro modo di attacco i virus hanno un enorme vantaggio sui batteri.
Vivendo all’interno della cellula, sono largamente immuni dalla controffensiva delle forze protettive naturali dell’organismo, così come da quella degli antibiotici. Ma quando migrano da una cellula distrutta a una nuova, possono essere attaccati dagli anticorpi circolanti nel sangue.

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L’inventore del vaccino

Una delle più spaventose epidemie che flagellavano l’umanità era, una volta, il cosiddetto ‘vaiolo nero’. In venticinque anni, nella sola Europa, su una popolazione di 150 milioni di abitanti, si ebbero 15 milioni di vittime. Pensate al beneficio immenso che arrecò all’umanità l’uomo che sconfisse questo flagello.
Oggi tutti noi sappiamo cos’è la vaccinazione, ma nel 1700 essa non si conosceva. Fu un medico di campagna che la praticò per primo: Edoardo Jenner.
E’ appunto nella sua pratica di medico di campagna che fa preziose osservazioni, che lo condurranno alla felice scoperta del vaccino contro il vaiolo.
Un giorno in una fattoria, una massaia gli dice: “Io non prenderò mai più il vaiolo, perchè l’ho già preso una volta da una mucca”.
Questa era un’osservazione che Jenner aveva fatto più di una volta nelle sue visite ai contadini: molti di essi, che si erano contagiati con una pustola presa da una mucca, diventavano immuni.
Quando una mungitrice della campagna, una certa Clara Nelmes, di infetta una mano, toccando una mucca malata di vaiolo, Jenne studia il caso, fa eseguire da suo nipote degli accurati disegni della parte malata della mucca e dell’arto infetto della contadina. Col pus vaccina (le mucche si chiamano anche vaccine) un contadino ed espone i risultati dei suoi riuscitissimi esperimenti all’Accademia delle Scienze di Londra.
Da principio incontra l’ostilità di tutti, non esclusi quelli della campagna. Nessuno vuole sottoporsi ai suoi esperimenti, anzi lo considerano un uomo pericoloso che vuole diffondere il morbo.
Ma davanti all’evidenza dei fatti, il pubblico si arrese: il nome di Jenner diventò celebre in tutto il mondo. Egli morì sereno nel 1823, felice di aver strappato alla morte e alla deturpazione milioni di persone.

IL SISTEMA ENDOCRINO materiale didattico e letture

IL SISTEMA ENDOCRINO materiale didattico e letture per la scuola primaria.

IL SISTEMA ENDOCRINO materiale didattico e letture
I direttori d’orchestra del nostro corpo

Abbiamo visto come gli esseri viventi si nutrono, assimilando, digerendo, trasformando e ossidando gli alimenti. Essi inoltre si muovono e stabiliscono rapporti vari con il mondo esterno. Ma in quale modo questi processi vengono regolati e diretti?
Si sa che elementi di controllo importantissimi sono gli ormoni. Essi sono sostanze secrete da particolari ghiandole, dette endocrine, (dal greco endon = dentro, e crinein = secernere) perchè non possiedono un canale escretore, ma versano direttamente nel sangue le loro secrezioni. Ciò è possibile perchè le cellule che costituiscono il loro tessuto si incrociano e si aggrovigliano con i vasi sanguigni.

IL SISTEMA ENDOCRINO materiale didattico e letture
I messaggeri chimici

Le  ghiandole endocrine, che nel loro insieme costituiscono il sistema endocrino, sono situate nel corpo in punti differenti: l’ipofisi e l’epifisi sono nel cranio, intimamente collegate con il cervello; la tiroide e le paratiroidi sono nel collo; il timo nella parte superiore del torace. Nella cavità addominale si trovano invece le surrenali, il pancreas endocrino (nella massa del pancreas digestivo) e le ghiandole della riproduzione.
Le loro secrezioni, dette ormoni, agiscono come messaggeri chimici, regolando l’attività dei tessuti: mantengono a livello esatto la quantità dei sale, di glucosio e delle altre sostanze necessarie e impediscono al sangue di diventare troppo acido o troppo alcalino, così da essere sempre in grado di trasportare l’ossigeno e l’anidride carbonica.
Nel corpo umano c’è una specie di armonico equilibrio cui concorrono tutte le ghiandole, per cui ogni perturbazione di una di esse si ripercuote sul funzionamento delle altre.

IL SISTEMA ENDOCRINO materiale didattico e letture – Ipofisi ed epifisi
L’ipofisi o ghiandola pituitaria, è la più importante delle ghiandole a secrezione interna, perchè oltre ai vari compiti che diremo, essa esercita anche un controllo sull’attività di tutte le altre ghiandole: infatti, con ormoni particolari detti stimuline, può eccitarne la secrezione.
L’ipofisi è un piccolo organo situato sotto la base dell’encefalo. Si distinguono i esso tre parti, ciascuno dei quali esercita una particolare funzione. Il lobo anteriore agisce sulla crescita. Il lobo posteriore esercita la sua azione soprattutto sulla pressione arteriosa, aumentandola, e sulla contrattilità dei muscoli lisci. Del lobo intermedio sappiamo che esercita un’azione particolare sul colore della pelle dei pesci e degli anfibi.
L’epifisi o ghiandola pineale ha la grossezza di un pisello ed è in intimi rapporti con la massa cerebrale. Ha anch’essa una funzione regolatrice della crescita.

IL SISTEMA ENDOCRINO materiale didattico e letture – La tiroide e le paratiroidi
La tiroide, che è situata nel collo, regola il metabolismo basale delle cellule, che è una funzione molto importante. Si chiama infatti basale la velocità con cui il corpo consuma ossigeno ed espelle anidride carbonica. Questa velocità aumenta con l’aumentare della superficie corporea, per cui 10 bambini del peso di 7 chilogrammi l’uno usano molto più ossigeno per l’attività basale delle loro cellule che un uomo di 70 chili.
Di regola l’attività della tiroide coincide esattamente con i bisogni del corpo; quando essa invece fabbrica un’eccessiva quantità di ormoni, allora la combustione delle cellule avviene  a una velocità esagerata e ciò causa un metabolismo basale superiore alla media, eccessiva magrezza e nervosismo. Si ha il cosiddetto ipertiroidismo: chi ne è affetto si riconosce per lo sporgere eccessivo dei bulbi oculari. Nel caso contrario, il metabolismo basale scende al di sotto della media e i sintomi sono torpore e sonnolenza, e si parla di ipotiroidismo.
Le paratiroidi sono strettamente unite alla tiroide e per questo se ne ignorò a lungo non solo la funzione, ma anche l’esistenza. Esse sono invece molto importanti, perchè l’ormone che secernono regola l’utilizzazione del calcio nel corpo.

IL SISTEMA ENDOCRINO materiale didattico e letture – Il timo
Il timo è una ghiandola che si trova dietro lo sterno, lateralmente alla trachea, nella parte più alta del torace. La sua funzione è in rapporto con l’accrescimento corporeo. Nell’uomo raggiunge il suo massimo sviluppo verso i tre anni, per diminuire progressivamente, cosicchè intorno ai dodici anni non è più riconoscibile.

IL SISTEMA ENDOCRINO materiale didattico e letture – Le ghiandole surrenali
Le ghiandole surrenali sono anche dette capsule perchè sembrano avvolgere la parte superiore dei reni; esse sono due, simmetricamente disposte come gli organi da cui prendono nome.
In queste ghiandole si può distinguere una parte esterna o corticale, di colore giallo-bruno, e una parte interna o midollare, bianco-rosa, le cui funzioni sono nettamente distinte.
La parte midollare secerne un ormone detto adrenalina, la quale mantiene costante il ritmo cardiaco e la pressione arteriosa. Gli esperimenti hanno dimostrato che quando un animale è infuriato o spaventato, il tasso (cioè la quantità) di adrenalina nel sangue cresce immediatamente: questo eccesso di adrenalina lo prepara alla fuga o alla lotta e al tempo stesso fa salire la pressione sanguigna e accelera i battiti del cuore.
La parte corticale del surrene secerne vari ormoni, tra cui di particolare importanza i cosiddetti corticosteroidi, che hanno un’importanza capitale per l’organismo in quanto regolano il metabolismo (cioè il ricambio) dei glicidi, dei sali, dell’acqua.

IL SISTEMA ENDOCRINO materiale didattico e letture – Il pancreas endocrino
Il pancreas, che come abbiamo visto invia nell’intestino le sue secrezioni, funziona anche come ghiandola endocrina. Nella sua massa sono presenti dei gruppi di cellule grigiastre, dette isole pancreatiche o isole di Langerhars (da nome dello scopritore) che versano nel sangue un ormone particolare: l’insulina. Ciò avviene quando il tasso di glucosio nel sangue sale al di sopra del normale.
La malattia causata dall’insufficiente produzione di insulina è detta diabete. Nei malati di diabete il glucosio si accumula nel sangue. Un malato di diabete può perciò venire curato mediante somministrazione di insulina.

IL SISTEMA ENDOCRINO materiale didattico e letture – Tutte le opere  contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Il corpo umano OSSA E MUSCOLI materiale didattico

Il corpo umano OSSA E MUSCOLI materiale didattico
Domande per la conversazione e per il lavoro di ricerca
Perchè il nostro corpo può tenersi ben eretto?
Come si chiamano quegli organi che permettono all’uomo di muoversi e compiere degli sforzi?
Quando sollevi un peso la parte superiore del tuo braccio si gonfia e si irrigidisce.
Noi abbiamo i muscoli soltanto nelle braccia e nelle gambe?
Secondo te ci sono dei muscoli che si contraggono anche quando noi non lo vogliamo?
Per conservare in piena efficienza i muscoli, occorre esercitarli con regolarità e moderazione, praticando ginnastica e sport. Quale sport pratichi?
Sai dire che cos’è una frattura?
Quali norme igieniche devi osservare per mantenere alla tua colonna vertebrale una eretta posizione?
Che cosa sono i muscoli? Quali forme possono avere? Qual è la principale proprietà dei muscoli? Quale funzione fondamentale compiono? Che cosa sono i tendini?
A che cosa servono i muscoli? Perchè alcuni si dicono volontari e altri muscoli involontari? Sai indicare alcuni muscoli volontari e alcuni muscoli involontari?
Quali funzioni ha e da quali parti è costituito lo scheletro dell’uomo?
Quali forme possono avere le ossa?
Come possono essere le articolazioni delle ossa?
Quali sono le principali ossa di ciascuna parte del corpo?
In caso di frattura delle ossa, come occorre comportarsi?

Il corpo umano OSSA E MUSCOLI materiale didattico
Funzioni dello scheletro

Il corpo è sostenuto da circa duecento ossa che, tutte insieme, formano lo scheletro. Lo scheletro è l’impalcatura del nostro corpo. Esso assolve tre funzioni fondamentali: permette di tenere la posizione eretta; protegge le parti molli e delicate del nostro organismo (come il cervello, il cuore, i polmoni); consente di compiere i movimenti mediante l’azione dei muscoli.
(G. Petter)

Il corpo umano OSSA E MUSCOLI materiale didattico
Tipi di ossa

Nel nostro corpo distinguiamo tre tipi di ossa: le ossa lunghe (come, ad esempio, quelle delle braccia e delle gambe); le ossa piatte o larghe (come quelle del cranio e della faccia); le ossa corte (come quelle dei polsi).
Nelle ossa lunghe è contenuto il midollo osseo, una sostanza molle e molto ricca di vasi sanguigni. Parte del midollo è destinata alla produzione dei globuli rossi del sangue.
(G. Petter)

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Lo scheletro del capo

Lo scheletro viene diviso in tre parti:
1. scheletro della testa
2. scheletro del tronco
3. scheletro degli arti (cioè delle braccia e delle gambe).
Lo scheletro della testa è formato dalle ossa del cranio e dalle ossa della faccia. Il cranio è una robusta scatola  ossea che contiene e protegge il cervello, il cervelletto e il midollo allungato. Le ossa della faccia sono quattordici e solo una di esse è mobile: il mascellare inferiore o mandibola.
(G. Petter)

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Lo scheletro del tronco

Lo scheletro del tronco comprende la colonna vertebrale e la gabbia toracica.
La colonna vertebrale è composta da 33 vertebre, a forma di anelli, sovrapposte e separate tra loro da piccoli cuscini o, più precisamente, da dischi di sostanza meno dura di quella ossea. Nella colonna vertebrale è racchiuso e protetto il midollo spinale.
La gabbia toracica è formata dalle costole e dallo sterno. Le costole sono dodici paia di ossa piatte articolate con le vertebre dorsali. Le prime sette paia di costole si dicono costole vere o sternali perchè si attaccano direttamente allo sterno, un osso piatto che si trova nella parte anteriore del torace. La gabbia toracica protegge il cuore e i polmoni.
(G. Petter)

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Lo scheletro degli arti

Gli arti sono distinti in arti superiori (le braccia) e in arti inferiori (le gambe). Gli arti superiori si uniscono al tronco con il cinto scapolare o toracico. Esso corrisponde alla spalla ed è formato da due scapole e da due clavicole.
Il braccio è diviso in cinque parti: il braccio vero e proprio formato dall’omero; l’avambraccio formato dall’ulna e dal radio; il polso con ossa del carpo; la mano con le ossa del metacarpo; le dita con le falangi.
Gli arti inferiori si uniscono al tronco con la cintura addominale o bacino.
La gamba comprende: la coscia con l’osso del femore; la gamba con la rotula, la tibia e il perone (o fibula); il tallone con le ossa del tarso; il piede con le ossa del metatarso; le dita con le falangi.
(G. Petter)

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Le articolazioni

Le ossa sono connesse tra loro mediante giunture o articolazioni.
Esse possono essere di tre tipi, secondo le funzioni che sono destinate a compiere. Per esempio, le articolazioni del ginocchio o del femore, che permettono ampi movimenti degli arti inferiori, si dicono articolazioni mobili.
Le articolazioni della colonna vertebrale e quelle che si trovano tra le costole e lo sterno, che concedono solo limitati movimenti, si chiamano articolazioni semi-mobili, cioè mobili solo per metà.
Le articolazioni delle ossa del cranio, che non tollerano nessun movimento, si dicono articolazioni immobili.
(G. Petter)

Il corpo umano OSSA E MUSCOLI materiale didattico
La colonna vertebrale

Piegate un braccio dietro la schiena. Allungate la mano, dietro, fino in mezzo alle spalle; ora scendete verso il basso, sempre scivolando con le dita lungo la metà della schiena. Sentite? Sembra di scivolare con le dita lungo una fila di palline. Ognuno di questi piccoli nodi duri che sentite è una vertebra.
Quella che voi sentite con le dita è la spina dorsale, cioè l’insieme delle punte delle vertebre, le quali sono sovrapposte le une alle altre e formano la colonna vertebrale.
Alla colonna vertebrale sono collegate le altre ossa del nostro corpo.
La vertebra più in alto della colonna vertebrale regge la testa. Le vertebre del collo si muovono facilmente e fanno muovere la testa.
(G. Petter)

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Perchè le dita della mano possono toccarsi e quelle del piede no?

Osserva la tua mano contro la luce di una forte lampadina: la carne appare rosea e quasi trasparente; si vedono anche le ossa delle dita, più scure. Piega una ad una le dita della mano; nella mano ci sono tanti ossicini collegati l’uno all’altro, che permettono di fare tanti movimenti; muovendo le ossa della mano, riusciamo a toccare col pollice tutte le altre dita.
Per questo con la mano possiamo fare tante cose; la mano può servire come pinza, come martello, come pala…
Osserva invece il piede; si sono molti ossicini anche qui, ma il pollice non riesce a toccare le altre dita; con il piede non possiamo prendere oggetti, il piede serve solo per camminare ed è la base su cui poggia tutto il nostro corpo; infatti, per dire ‘ stare dritti’ diciamo ‘stare in piedi’.
Avete mai provato a far stare in piedi una figura di cartone?
Più grande è la figura, più grande deve essere la base su cui si appoggia.
I piedi sono la nostra base. Più alto è un uomo, più lunghi sono i suoi piedi. Ogni anno, via via che crescete, la mamma vi deve comprare scarpe più grandi.
(G. Petter)

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Lo scheletro degli animali

Il nostro scheletro è simile a quello degli altri mammiferi. Nonostante questi abbiano (generalmente) quattro zampe, notiamo che in essi la disposizione delle ossa è simile alla nostra.
Dato il grande sviluppo del cervello, la fronte dell’uomo è molto più pronunciata che negli altri animali.
In molti mammiferi terrestri le dita, sia degli arti anteriori, sia degli arti posteriori, sono talvolta saldate, a due o tre insieme, con le unghie trasformate in zoccoli (come nel cavallo e nei bovini).
Nei cetacei gli arti anteriori sono trasformati in pinne e gli arti posteriori mancano; la coda è formata dalla pelle.
Nei pipistrelli le dita della mano sono molto grandi rispetto al corpo; servono a sostenere una membrana che sembra un’ala.
In molti animali (come il gatto, la lepre, il coniglio, il canguro e, tra gli anfibi, la rana) gli arti posteriori sono molto più sviluppati di quelli anteriori: si tratta di animali che procedono a salti e possono compiere lunghi balzi.
Negli animali acquatici, sia mammiferi (foca, lontra, castoro) sia uccelli (oca, anatra) sia anfibi (rana) sia rettili (tartaruga), le dita sono unite da una membrana palmare.
Nei pesci gli arti anteriori e posteriori sono trasformati in pinne; negli uccelli gli arti anteriori sono trasformati in ali. Le ossa degli uccelli, estremamente porose, sono collegate con sacche di aria. Ciò contribuisce a conferire leggerezza ai volatori. Inoltre, lo sterno a forma di carena dà al loro corpo una sagoma aerodinamica, atta a fendere l’aria.
Nei serpenti osserviamo che le costole, sul davanti, non sono saldate allo sterno, ma sono libere. Ciò permette snodatezza nei movimenti, indispensabile per lo spostamento perchè, com’è noto, i serpenti, non avendo zampe, si muovono strisciando. La mandibola dei serpenti non è articolata direttamente al cranio, ma attraverso un osso, detto osso quadrato. Questo permette ai rettili una enorme apertura boccale, che consente loro di ingoiare animali interi. Il che supplisce alla mancanza di denti.

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Che cosa sono i muscoli?
I muscoli sono la carne del nostro corpo. Noi abbiamo molti muscoli perchè moltissimi sono i movimenti che facciamo.
Prova ad aprire e chiudere gli occhi; prova ad aprire e chiudere la bocca; prova a girare la testa; mettiti seduto; corri; salta; cammina: puoi fare questi movimenti perchè i muscoli che hai nella testa, nella faccia, nel collo, nella schiena, nel petto, nelle gambe, nelle braccia, nelle mani, nei piedi, si allungano e si accorciano, si stringono e si allargano, e così mettono in movimento le ossa dello scheletro.

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I muscoli e il movimento

Noi quindi possiamo muoverci e compiere degli sforzi grazie ai muscoli che sono distribuiti in tutte le parti del nostro corpo e si possono vedere più chiaramente nelle braccia e nelle gambe. Essi hanno forme varie e sono di un colore rosso vivo.
I muscoli sono uniti alle ossa per mezzo di cordoni duri e bianchi detti tendini (e non nervi, come si dicono comunemente). Accorciandosi e distendendosi i muscoli muovono le ossa e quindi, come abbiamo detto, permettono al nostro corpo di compiere i movimenti.
Sono volontari i muscoli che obbediscono agli ordini dati dal cervello e muovono la lingua, le labbra, gli occhi, la testa, il tronco e gli arti.
Sono involontari quelli che costituiscono la muscolatura dello stomaco, del cuore, dei polmoni e degli intestini. Essi agiscono indipendentemente dalla nostra volontà.

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La forza dei muscoli

Comandati dal sistema nervoso, i muscoli lavorano ed esplicano una tale forza da stupire. Anche prendendo come esempio elementi non eccessivamente grandi quali quelli della mandibola, che servono alla masticazione, vediamo che la loro forza è molto superiore a quanto comunemente si crede.
Nel caso in cui si rompa una nocciola coi denti, esercitano una pressione che varia tra gli ottanta e i cento chilogrammi. Robustissimi e laboriosissimi, i muscoli hanno grande bisogno di assimilare nutrimento, e in particolar modo grassi e zuccheri.
Se voi fate una lunga gita in montagna o nuotate per lungo tempo o eseguite esercizi fisici faticosi, il mezzo migliore per ridare ai vostri rossi servitori l’energia necessaria è quello di mangiare una buona dose di zollette di zucchero. Lo zucchero, infatti, per quanto riguarda il lavoro muscolare, è assai più indicato della carne: infatti poco più di 170 grammi di zucchero sostituiscono vantaggiosamente oltre 700 grammi di buone bistecche.

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I muscoli negli animali

Nei mammiferi sono sviluppati i muscoli delle orecchie (che rendono mobili i padiglioni) e il muscolo pellicciaio posto sotto la pelle (che, nel caso del riccio, permette all’animale di avvolgersi a palla).
Negli uccelli volatori sono sviluppati i muscoli pettorali.
Nei serpenti e nei pesci i muscoli permettono lo strisciare e il nuoto.
Negli anfibi (rane) i muscoli delle zampe favoriscono il salto.

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Igiene del movimento

Il movimento è una necessità per il nostro organismo. Se non ci muovessimo mai, tutti gli organi si indebolirebbero e, a lungo andare, il corpo stesso finirebbe per perire.
Perchè il moto sia veramente utile, e non dannoso, occorre però tener conto di alcune norme, dettate dal buon senso prima ancora che dall’igiene.
Innanzitutto, niente strapazzi! Ogni sforzo, quando è richiesto, deve essere compiuto nella giusta misura: chi abusa delle proprie forze finisce col perderle e col danneggiare non soltanto lo scheletro e i muscoli, ma anche il cuore, i polmoni, i nervi e tutti gli altri organi del corpo, con conseguenze molto gravi.
Si riposi quanto occorre poichè il riposo giova al corpo più ancora dell’alimento: i muscoli stanchi riacquistano le forze perdute, e l’organismo è messo nelle condizioni di affrontare e superare agevolmente nuove fatiche.

Il corpo umano: OSSA E MUSCOLI – materiale didattico – Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

LA CIRCOLAZIONE SANGUIGNA materiale didattico e letture

LA CIRCOLAZIONE SANGUIGNA materiale didattico e letture per la scuola primaria.

LA CIRCOLAZIONE SANGUIGNA materiale didattico e letture
La circolazione

La circolazione del sangue provvede a distribuire a tutte le cellule del corpo la parte del cibo assorbita dai villi intestinali (chilo).
Il sangue circola continuamente in un sistema chiuso di vasi elastici che fanno capo ad un organo centrale: il cuore.
I vasi sanguigni sono le arterie, le vene ed i capillari.
Il sangue è un tessuto composto di una sostanza liquida, il plasma, nella quale stanno immersi piccolissimi corpuscoli: i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine.
I globuli rossi, a forma di dischetti, contengono l’emoglobina, una sostanza che ha la proprietà di combinarsi con l’ossigeno.
I globuli bianchi ci difendono dalle malattie perchè distruggono i germi nocivi.
Le piastrine contengono una sostanza che permette al sangue di coagularsi in caso di ferite.
Il cuore, che è costituito da una massa muscolare chiamata miocardi, è un organo cavo, grosso come il pugno di una mano, ed è posto nella gabbia toracica, tra i due polmoni.
Esso ha la forma di un cono con la punta rivolta verso il basso e a sinistra; è diviso in quattro cavità: due orecchiette in alto e due ventricoli in basso.
Le arterie sono i vasi che portano il sangue dal cuore alla periferia, ossia a tutte le parti del corpo. In esse scorre sangue rosso, puro, ricco cioè di ossigeno.
Le vene sono i vasi che riportano il sangue dalla periferia, cioè da tutte le parti del corpo, fino al cuore. In esse scorre sangue scuro, impuro, carico di anidride carbonica.
I capillari sono vasi piccolissimi e con pareti sottilissime i quali, proprio come dei ponti, mettono in comunicazione le arterie con le vene e favoriscono gli scambi dei gas e del materiale nutritivo fra le cellule e il sangue.
Quando il ventricolo sinistro del cuore si contrae, il sangue viene spinto in una grossa arteria chiamata aorta, la quale si ramifica in arterie sempre più piccole fino a divenire sottilissimi vasi capillari.
In questo giro il sangue, di un colore rosso vivo, distribuisce a tutti gli organi le sostanze nutritive e l’ossigeno, indispensabili alla vita delle cellule, e si carica di rifiuti e di anidride carbonica.
Perde così il suo colore rosso vivo e diviene scuro.
Ripartendo dai capillari, il torrente sanguigno si raccoglie in canali sempre più grossi, le vene, che lo riportano all’orecchietta destra del cuore e quindi al ventricolo destro.
Dal ventricolo destro il sangue passa nei polmoni, dove si libera dell’anidride carbonica e si carica nuovamente di ossigeno. Poi ritorna all’orecchietta e al ventricolo di sinistra per iniziare velocissimo il suo nuovo viaggio, che durerà soltanto pochi secondi.
La circolazione del sangue nel corpo dell’uomo (e di molti animali) si dice doppia e completa. Essa è doppia perchè il sangue passa due volte attraverso il cuore, e completa perchè il sangue arterioso non si mescola mai con quello venoso.

LA CIRCOLAZIONE SANGUIGNA materiale didattico e letture
Costituzione del sangue e sua funzione

Il sangue appare come un liquido rosso; è costituito di una sostanza liquida detta plasma, in cui sono contenuti vari elementi in sospensione. Vediamo di analizzare queste parti. Disponendo di un microscopio, si può osservare direttamente.
Disinfettiamoci un dito (il mignolo, che si usa meno delle altre dita) e con un ago disinfettato pratichiamo una piccola puntura sul polpastrello, raccogliamo la gocciolina di sangue sul vetrino e facciamo aderire su quello un vetrino copri-oggetto, in modo che la goccia si schiacci e si presenti molto sottile all’osservazione. Vedremo allora tanti dischetti di un colore giallo arancione disposti in pile simili a rotoli di monete.
Sono i globuli rossi, cellule a forma di disco con il margine ingrossato, il cui diametro è di 7 micron. In un millimetro cubo ne sono contenuti da 4 a 5 milioni. I globuli rossi si formano nel midollo osseo ed hanno una vita breve, che dura da 40 a 120 giorni; i globuli vecchi vengono distrutti dal fegato e dalla milza.

I globuli rossi contengono una importante sostanza, l’emoglobina, che dà il colore rosso ai globuli.

Se il microscopio fosse potente, colorando con tecniche speciale il  sangue, si potrebbero notare altri corpiccioli incolore, i globuli banchi; ne sono contenuti da 6 a 8 mila per millimetro cubico.

Nel sangue sono inoltre presenti le piastrine, corpi piccolissimi che provocano la coagulazione del sangue.

Nel plasma è inoltre contenuta una sostanza detta fibrinogeno.

Procuratevi del sangue animale e riempitene un bicchiere; lasciatelo esposto all’aria per qualche ora. Dopo questo tempo il sangue si è coagulato formando una massa gelatinosa. Che cosa è avvenuto?
Il fibrinogeno si è rappreso formando una massa filamentosa di fibrina, in cui si sono impigliati i globuli rossi ed i globuli bianchi. Questa massa si dice coagulo. Se lo lasciate fermo per almeno 24 ore, esso si contrae in una massa rossa sul fondo e sopra compare un liquido giallognolo trasparente, il siero.
Quando ci si fa un piccolo taglio, esce una gocciolina di sangue che rapidamente si rapprende: si può infatti vedere il coagulo rosso con un poco di siero sopra. Se non lo tocchiamo si asciuga, lasciando una piccola crosta che impedisce l’uscita di altro sangue; dopo pochi giorni la piccola ferita si è rimarginata.
In una famiglia reale europea esisteva una malattia, ereditata per via femminile, che colpiva però soltanto i rappresentanti maschili: l’emofilia. Il sangue di questi individui aveva perduto la capacità di coagularsi e quindi una ferita anche piccola poteva essere mortale, poichè il sangue continuava ad uscire ininterrottamente con pericolo di dissanguamento.

Qual è la funzione del sangue? Perchè circola in tutto il corpo?
Il sangue che dai polmoni va al cuore mediante le vene polmonari è ricco di ossigeno (di solito nelle figure colorate che rappresentano la circolazione del sangue è disegnato con un colore rosso vivo); l’ossigeno, portato dall’aria all’interno dei polmoni nella respirazione, è stato catturato dall’emoglobina. Nel suo giro il sangue ossigenato passa quindi nell’atrio sinistro, nel ventricolo sinistro, e viene distribuito a tutto il corpo, per mezzo dell’arteria aorta e dei vasi capillari.

Nel suo lungo cammino attraverso i capillari l’emoglobina cede lentamente l’ossigeno a tutte le cellule e raccoglie da esse l’anidride carbonica. Diventa via via più scuro, ricco di anidride carbonica, si raccoglie nelle vene cave ascendente e discendente, va all’atrio destro, al ventricolo destro (di solito nelle figure questo sangue è colorato di blu) e quindi l’arteria polmonare lo conduce ai polmoni, dove l’emoglobina cede l’anidride carbonica e prende l’ossigeno, ricominciando il ciclo.

Quindi la parte sinistra del cuore ha sempre sangue ricco di ossigeno, mentre la parte destra ha sempre sangue ricco di anidride carbonica, che non possono mescolarsi, per la presenza della parete che separa la parte destra del cuore da quella di sinistra.

La circolazione del sangue nell’uomo e negli animali mammiferi appunto per questo è detta circolazione completa; sarà quindi per quanto abbiamo detto prima, una circolazione doppia e completa.
Nel sangue avviene un doppio scambio; nei polmoni esso prende ossigeno e cede all’aria anidride carbonica; nelle cellule esso cede ossigeno e raccoglie anidride carbonica. L’ossigeno viene consumato dalle cellule in una combustione lenta che produce calore. Il corpo dei mammiferi ha perciò la possibilità di mantenere costante la sua temperatura, proprio in virtù di questo calore che continuamente si produce.

Quale sostanza viene bruciata nelle cellule?
Vi ricordate che cosa avviene nel cibo ingerito? Mediante la digestione esso viene reso solubile; i villi intestinali lo assorbono e lo cedono al sangue: questa è la sostanza che viene bruciata nelle cellule. In tal modo si capisce qual è l’importante funzione del sangue: porta con sé il combustibile (il cibo ingerito) ed il comburente (l’ossigeno) per distribuirli ad ogni cellula del corpo, porta via i materiali di rifiuto: l’anidride carbonica, che viene eliminata nella respirazione, ed altre sostanze che impareremo a conoscere.
I globuli rossi sono importanti, perchè contengono l’emoglobina per il trasporto dell’ossigeno e dell’anidride carbonica.

I globuli bianchi hanno invece una funzione di difesa, poichè sono capaci di uccidere, divorandoli, i germi patogeni delle malattie, entrati per varie vie nell’organismo. Quando una ferita si infetta, ciò avviene per la presenza di germi: i globuli bianchi accorrono numerosi, alcuni vengono uccisi e formano il pus, la sostanza giallastra che dimostra con la sua presenza l’avvenuta lotta fra globuli bianchi e germi.
Anticamente, in caso di ferite, gli uomini usavano rimedi… peggiori del male: usavano mettervi sopra sostanze varie, quali ragnatele, che consideravano curative. In quel modo costringevano i globuli bianchi ad un lavoro supplementare per distruggere altri milioni di germi.
Ora molti farmaci antibiotici aiutano il corpo umano nella sua difesa.

L’apparato circolatorio è molto importante e quindi va difeso per evitare malattie o altri inconvenienti. Non è bene portare fasce o legacci troppo stretti, soprattutto negli arti, perchè impedirebbero la circolazione del sangue. Se legate strettamente un dito, dopo pochi minuti lo vedrete diventare rosso e poi bluastro; si dice che assume un colore cianotico, perchè il sangue non può circolare e portare l’ossigeno di cui ogni cellula ha continuamente bisogno. Le cellule vengono perciò colpite da asfissia, la quale, se prolungata nel tempo, porta alla cancrena, che è la morte dei tessuti.

Dopo una fatica o uno sforzo intenso il nostro cuore batte più rapidamente, perchè deve mandare più sangue e più ossigeno alle cellule che ne hanno consumato una grande quantità. Uno sforzo prolungato oltre i limiti sopportabili, potrebbe portare gravi inconvenienti: gli atleti devono avere necessariamente un cuore molto robusto.

L’abuso di eccitanti, come il caffè e l’alcool, può provocare danni al cuore; l’alcool ingerito passa immediatamente nel sangue ed entra in circolazione determinandone dei pericolosi squilibri.
Il cuore è quindi un organo importantissimo nel sistema circolatorio: il suo battito segna il ritmo della nostra vita; al suo fermarsi, la vita di ferma.

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Parla il cuore

Tic tac, tic tac: sono l’orologio della vita! Comincio a battere quando l’uomo comincia a vivere, finisco quando l’uomo muore.
Egli sosta dal suo lavoro e riposa, egli si corica e dorme: io non mi arresto mai. Tutti gli altri orologi si fermano qualche volta e vanno a farsi pulire o aggiustare dall’orologiaio: io non mi fermo che una volta sola, e per sempre… Quante volte batto? …Settanta, ottanta volte ogni minuto: quattro o cinquemila volte l’ora. Più di centomila volte in una giornata!
(L. Craici e G. Zibordi)

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NUTRIZIONE E DIGESTIONE materiale didattico e letture

NUTRIZIONE E DIGESTIONE  materiale didattico e letture di autori vari, per bambini della scuola primaria.

La digestione

L’uomo, come tutti gli animali e le piante, per vivere e per crescere ha bisogno di nutrirsi, di introdurre cioè nell’organismo certe sostanze, dette alimenti.
La trasformazione degli alimenti in sostanze capaci di fornire energia e calore al nostro corpo si dice digestione. Ad essa provvedono gli organi che formano l’apparato digerente: la bocca, la faringe, l’esofago, lo stomaco, il fegato, il pancreas e l’intestino.

La bocca
Nella bocca il cibo viene masticato dai denti e impastato con la saliva. I denti sono 32: 8 incisivi a forma di scalpello, per tagliare; 4 canini appuntiti, per strappare; 8 premolari e 12 molari, larghi e piatti, per triturare.
La parte visibile dei denti è detta corona, la parte ricoperta dalla gengiva è detta colletto, e quella che li fissa alla mascella si chiama radice.
La saliva è una sostanza liquida che impasta i cibi; viene secreta da tre paia di ghiandole dette salivari. Nella bocca il cibo di trasforma in bolo.

Lo stomaco
Dalla bocca il bolo passa nello stomaco, attraverso un tubo detto esofago. Lo stomaco è come una borsa elastica che contraendosi e rilassandosi rimescola il cibo e lo innaffia con un liquido, detto succo gastrico, secreto da tante ghiandole disseminate nelle sue pareti.
Il cibo viene così trasformato in una poltiglia grigia, detta chimo. Questa trasformazione si chiama digestione.

L’intestino
Dallo stomaco il cibo, attraverso il piloro, passa nell’intestino, un tubo più volte ripiegato su se stesso, lungo circa 10 metri. Nell’intestino il chimo viene bagnato dal succo del pancreas e dalla bile del fegato e così nuovamente trasformato in un liquido biancastro, il chilo.
La parte buona e nutriente del chilo viene assorbita dai villi intestinali, attraverso i quali  passa nel sangue che la distribuisce a tutte le parti del corpo.
Così gli amidi, la carne, le uova, il formaggio ed i grassi sono trasformati in sostanze meno complesse, capaci di costituire materia vivente, ossia nuove cellule, e di fornire al corpo stesso energia.
La parte non assorbita viene espulsa.

Per il lavoro di ricerca
Perchè mangiamo? Perchè il nostro corpo può resistere solo 4 – 5 giorni senza nutrirsi?
Ordiniamo e raggruppiamo in tre categorie tutti gli alimenti: grassi, carboidrati e proteine. Perchè il nostro corpo soffrirebbe se noi ci nutrissimo solamente con una sola di queste categorie di alimenti?
Perchè è dannoso mangiare fuori pasto?
Perchè è bene non andare a dormire subito dopo i pasti? E nemmeno studiare?
Perchè se non mastichiamo bene avvertiamo dei dolori allo stomaco? Perchè questi dolori si avvertono anche se mangiamo troppo?
La bevanda migliore per l’uomo è l’acqua. Spiega il significato della parola ‘potabile’ e fai ricerche in merito.
Vai davanti allo specchio ed osserva attentamente come è fatta la tua bocca: lingua, palato, denti. A che cosa servono?
Non tutti i denti sono di uguale forma: disegnali, impara i loro nomi e cerca da solo di comprendere la particolare funzione che ognuno di essi ha.
Qual è la funzione della saliva? Che cosa la produce?
Ti lavi sempre i denti? Qual è la funzione dello spazzolino? E del dentifricio?

La nutrizione

Ogni essere vivente può essere paragonato ad una lampada che arde: la sua luce ed il suo calore si producono solo mediante la combustione dell’olio. E come la fiamma minaccia di spegnersi se la lampada non viene periodicamente rifornita di combustibile, così il corpo degli animali e delle piante deve venire costantemente rifornito di nuovi alimenti che sostituiscono la materia bruciata e rendono possibile lo sviluppo di nuove energie.
Come si manifesta in noi il bisogno di alimentarci? Si manifesta con due sensazioni caratteristiche che ben conosciamo, e cioè con la fame e con la sete.
Esse sono l’indicazione più evidente che il nostro corpo ha bisogno di ricostruire quelle energie che ha perduto attraverso il lavoro, la fatica e il movimento.
Il nostro corpo deve inoltre mantenere costante la propria temperatura; per servirci ancora una volta di un esempio, diremo che esso è come una stufa la quale, per mantenersi calda, ha bisogno di essere continuamente riempita di legna o di carbone.
La nutrizione si compie mediante tre funzioni strettamente collegate fra loro: la digestione, la circolazione e la respirazione.
Con la digestione gli alimenti che noi mangiamo vengono profondamente modificati; con la circolazione il sangue porta le sostanze nutritive elaborate a tutte le cellule; con la respirazione introduciamo nel nostro corpo l’ossigeno, un gas la cui presenza è indispensabile perchè nei vari tessuti avvenga la combustione delle sostanze alimentari.

La nutrizione

Ogni essere vivente può essere paragonato ad una lampada che arde: la sua luce ed il suo calore si producono solo mediante la combustione dell’olio. E come la fiamma minaccia di spegnersi se la lampada non viene periodicamente rifornita d combustibile, così il corpo degli animali e delle piante deve venire costantemente rifornito di nuovi alimenti che sostituiscono la materia bruciata e rendono possibile lo sviluppo di nuove energie.
Come si manifesta in poi il bisogno di alimentarci? Si manifesta con due sensazioni caratteristiche che ben conosciamo, e cioè con la fame e con la sete.
Esse sono l’indicazione più evidente che il nostro corpo ha bisogno di ricostruire quelle energie che ha perduto attraverso il lavoro, la fatica e il movimento.
Il nostro corpo deve inoltre mantenere costante la propria temperatura; per servirci ancora una volta di un esempio, diremo che esso è come una stufa che, per mantenersi calda, ha bisogno di essere continuamente riempita di legna o di carbone.
L’uomo prende i suoi alimenti dal mondo animale, dal mondo vegetale e dal mondo minerale. Il regno animale gli fornisce la carne, le uova, il latte, il burro, il formaggio, il lardo.
Il regno vegetale gli dà il pane, le paste alimentari, il riso, le farine (di frumento e di granoturco), i legumi, gli ortaggi, la frutta, gli oli.
La nutrizione si compie mediante tre funzioni strettamente collegate fra loro: la digestione, la circolazione e la respirazione.
Con la digestione gli alimenti che noi mangiamo vengono profondamente modificati; con la circolazione il sangue porta le sostanze nutritive elaborate a tutte le cellule; con la respirazione introduciamo nel nostro corpo l’ossigeno, un gas la cui presenza è indispensabile perchè nei vari tessuti avvenga la combustione delle sostanze alimentari.

La digestione

Il cibo masticato dai denti e abbondantemente inumidito dalla saliva che sgorga da tre paia di ghiandole (ghiandole salivari), i cui condotti si aprono nella cavità boccale, si trasforma in una poltiglia che, arrotolata dalla lingua sotto forma di una pallottola (bolo alimentare), viene spinta con l’atto meccanico della deglutizione (inghiottimento) nella faringe, il breve condotto a forma di imbuto che comunica con l’esofago; scende lungo questo tubo e cade nello stomaco. Qui si compie la digestione gastrica, ossia quel complesso di trasformazioni chimiche che una parte delle sostanze alimentari ingerite subisce per l’azione di speciali succhi prodotti da alcuni milioni di piccole ghiandole annidate nelle pareti dell’organo, le ghiandole gastriche.
Dallo stomaco, il cibo, ridotto in una massa semiliquida detta chimo, passa nell’intestino, che si divide in sue grandi tratti: intestino tenue, sottile e liscio, lungo otto metri circa, e intestino crasso, molto più corto (un metro e mezzo)., ma di diametro assai maggiore.
Nel tenue, il cibo riceve molti altri succhi tra i quali la bile prodotta dal fegato e il succo pancreatico elaborato dal pancreas, le due maggiori ghiandole del corpo, e si trasforma a poco a poco in un liquido lattiginoso, il chilo, destinato ad essere assorbito dalle pareti dell’intestino per passare nel torrente sanguigno. Quest’ultima importante funzione si chiama assorbimento intestinale.
Le materie ingerite formano le feci, che si accumulano nell’ultima porzione del crasso, detta retto, per essere poi espulse all’esterno con l’atto della defecazione.

La bocca

E’ la cavità limitata, anteriormente, dalle labbra, posteriormente, dal velo pendulo o palatino o palato molle, che la separa dal retrobocca o faringe, ai lati delle guance. Il velo pendulo o palato molle è fornito di un’appendice mediana detta ugola. Innalzandosi, il velo pendulo  chiude la comunicazione con le fosse nasali; abbassandosi tocca la lingua, interrompe la comunicazione con le fosse nasali; abbassandosi tocca la lingua, interrompe la comunicazione con la cavità della faringe e non permette che il cibo scappi giù durante la masticazione. Dai lati dell’ugola partono quattro ripiegature mucose (pilastri), due anteriori e due posteriori, tra le quali si trovano le tonsille, ghiandole che possono infiammarsi e restringere l’istmo delle fauci, cioè il passaggio dalla bocca al retrobocca. Allora sentiamo vivo dolore nel deglutire.

La lingua

Organo formato da fibre muscolari, mobilissimo, tappezzato da una mucosa ricca di ghiandole mucipare e di papille, giace, se possiamo esprimerci così, sul pavimento della bocca. E’ saldata posteriormente, all’osso ioide; rotto è tenuta da un filetto.
Oltre che sede dell’organo di senso del gusto, la lingua serve per parlare, per impastare il cibo, per inghiottire.

I denti

Nella bocca i denti masticano il cibo: usando uno specchietto ciascuno di noi può osservare come è composta la propria dentatura. Cominciando dal centro della mascella, superiormente, o dalla mandibola, inferiormente, verso sinistra o verso destra, dato che le due parti sono simmetriche, si notano due incisivi a forma di scalpello. Il loro nome indica la loro funzione: sono i denti che incidono i cibi.
Segue un canino un poco appuntito a piramide, che serve a strappare la carne. Poi vengono due premolari e due molari, larghi e quasi piatti superiormente, con piccoli rilievi utili per macinare il cibo, come la mola di un mulino. Gli adulti hanno tre molari invece di due: l’ultimo, detto dente del giudizio, spunta nell’età giovanile.
Allora voi avete complessivamente 28 denti; da adulti ne avrete 32. Ciascuno di voi ha cambiato alcuni denti all’età dai 6 agli 8 anni: erano i primi denti spuntati, detti anche denti di latte, ed erano incisivi, canini e premolari che, ad un certo momento, cominciarono a dondolare, sospinti fuori dai nuovi denti che già stavano spuntando, e caddero senza provocare alcun dolore.
Osserviamo la forma dei denti: gli incisivi, i canini e i premolari hanno una radice sola, i molari due, e ciascuno è infisso in una cavità, l’alveolo, nell’osso della mascella o della mandibola. La parte del dente che emerge dall’alveolo si chiama corona. Se potessimo segare un dente, vedremmo queste parti: all’esterno un rivestimento bianco lucido durissimo, lo smalto, che serve da protezione; la parte nell’alveolo è protetta dal cemento, meno duro, che fa aderire il dente all’osso. Più internamente c’è l’avorio, o dentina, una sostanza ossea compatta bianco giallastra, percorsa da una cavità riempita di polpa dentaria in cui giungono il sangue ed il nervo del dente collegato con il cervello.
Talvolta, per mancanza di un’accurata pulizia, i residui del cibo masticato fermentano fra i denti e producono la carie, che corrode prima lo smalto, poi l’avorio e giunge alla polpa, provocando ad un certo momento dolori notevoli e poi la caduta del dente.
Vedi anche:

Dentatura di latte e dentatura permanente

Il bambino nasce senza denti. Intorno ai sei o sette mesi cominciano a spuntare gli incisivi e, più tardi, i molari e i canini. Verso i due anni la dentatura consta di venti denti, così distribuiti: otto incisivi, quattro canini, otto piccoli molari. E’ questa la cosiddetta dentatura di latte, che permane fino all’età di sette anni. Poi, i denti di latte cominciano a cadere per riassorbimento della loro radice, e vengono sostituiti dai denti definitivi.
La dentatura si completa, poi, con la comparsa di sei grossi molari per mascella. Gli ultimi molari (due per mascella) spuntano soltanto verso il ventesimo anno e talora anche più tardi; sono perciò chiamati “denti del giudizio”.
La dentatura permanente è dunque composta di trentadue elementi, così distribuiti: otto incisivi, quattro canini, otto premolari, dodici grossi molari.

La saliva: a che cosa serve?
Nella bocca abbiamo la lingua, che ci fa sentire il sapore dei cibi e muovendosi sposta il boccone per sottoporlo ad una sistematica masticazione da parte dei denti.
Tre paia di ghiandole salivari comunicano con la bocca: due sono le parotidi che vanno soggette ad un’infiammazione provocata da una malattia, la parotite o orecchioni, che dà un notevole rigonfiamento vicino alle orecchie. Le ghiandole salivari emettono la saliva, che contiene una sostanza importante per la digestione: la ptialina.
Alla mattina prima di fare colazione provate a masticare lentamente un boccone di pane: lo sentirete sempre più dolce. Questa è l’azione della saliva: essa imbeve le sostanze che contengono l’amido e lentamente le trasforma con un’azione chimica in zuccheri solubili.
Un vecchio proverbio latino afferma che la prima digestione avviene nella bocca ed è vero, perchè qui avvengono le prime trasformazioni chimiche del cibo ingerito.

La faringe
E’ una cavità situata fra la bocca e l’esofago. E’ tappezzata da mucosa, comune all’apparato digerente e respiratorio. Il alto comunica con le fosse nasali e, lateralmente, con le trombe di Eustachio dell’orecchio; in avanti con la bocca, in basso con l’esofago e, anteriormente, con l’apertura della laringe.
L’epiglottide è la valvola  che, abbassandosi, chiude la comunicazione con la laringe, impedisce al cibo di penetrare in essa e lo costringe a infilarsi nell’esofago.

L’esofago
E’ un tubo a parete molle, lungo circa venticinque centimetri, molto elastico, che va dalla faringe allo stomaco, dietro alla trachea e parallelo alla colonna vertebrale. Il tubo dell’esofago è costituito da tre membrane. Internamente è di colore biancastro.

Lo stomaco
E’ un sacco della capacità di due litri circa, a forma di cornamusa, posto sulla sinistra della cavità addominale, sotto il diaframma. Comunica con l’esofago per mezzo del cardias e sbocca nell’intestino per il piloro.

L’intestino
Dopo essere stati nello stomaco, gli alimenti, trasformati in una poltiglia detta chimo, passano nell’intestino, lungo budello aggomitolato su se stesso.
L’intestino è lungo circa cinque volte la lunghezza del corpo. Si divide in tenue (lungo circa 6 m e largo cm 2,5), e crasso (lungo 1,5 m e largo cm 5). Il tenue si divide, a sua volta, in duodeno, digiuno ed ileo. Il crasso in cieco, colon (ascendente, traverso e discendente) e retto.

Intestino tenue
Presenta, a destra, una dilatazione a fondo cieco, che porta un’appendice vermiforme, lunga quasi un dito, la cui infiammazione può determinare la nota malattia detta appendicite.
Le sostanze passate dal tenue al crasso, vi permangono un certo tempo, per venire poi espulse attraverso il retto, che è la parte terminale dell’intestino.
L’intestino è sorretto dalla rete peritonea che lo avvolge tutto intorno, e che si attacca alla colonna vertebrale e alla parete addominale.
L’infiammazione del peritoneo causa la malattia che chiamiamo peritonite.

L’intestino tenue
L’intestino tenue è molto lungo e le sue pareti internamente sono tutte increspate in piccole appendici a forma di minuscole dita, aumentando così enormemente la superficie a contatto con il chilo. Ci sono qui delle cellule assorbenti, un poco come i peli assorbenti delle radici delle piante, che assorbono tutte le sostanze nutritive contenute nel chilo e le raccolgono nei vasi capillari del sangue per essere distribuite a tutte le parti del corpo.
La parte non utile viene scartata; passerà dall’intestino tenue all’intestino crasso, all’inizio del quale si trova una brevissima appendice cieca, quindi passerà all’intestino retto per essere espulsa all’esterno.

Il fegato
E’ la più grossa ghiandola del corpo. Ha color rosso bruno ed è posto nella parte destra della cavità addominale, subito sotto il diaframma. Secerne la bile, liquido giallo-bruno, fortemente amaro.
La cistifellea, o vescica biliare, è la vescichetta aderente al fegato, dove si raccolgono le secrezioni (bile) del fegato stesso. Per apposito condotto la bile sbocca nel duodeno. Se la bile entra nel sangue si ha l’itterizia; se nella bile si formano concrezioni solide si hanno i calcoli biliari.

Pancreas
Secerne un liquido incolore simile alla saliva, detto succo pancreatico.
La ghiandola, di forma allungata, è lunga da 15 a 20 centimetri. Nella sua linea mediana è percorsa da un condotto che porta il succo pancreatico nel duodeno. Questo succo si mescola col chimo e trasforma l’amido in zucchero, mentre nello stesso tempo la bile e i succhi intestinali dividono i grassi. Si ha così il chilo.

Alla fine di un percorso di otto metri
Della pasta, del pane, della carne, della verdura e della frutta che abbiamo mangiato, ormai non siamo più in grado di distinguere nulla; in mezzo a tutte le sostanze utili ve ne sono però alcune che rappresentano le scorie indigeribili che devono essere espulse. Esse proseguiranno il loro cammino, raggiungendo il colon, o intestino crasso, che è la parte terminale dell’apparato digerente.
Come il pancreas, anche l’intestino, ad esclusione del colon, secerne un succo che svolge, durante i processi digestivi, funzione analoga a quella del succo pancreatico.
A questo punto arrivano dei microbi che sono ospiti abituali del colon. Essi si trovano nelle scorie, in particolare in quelle della verdura e fabbricano la vitamina B1, che è indispensabile al lavoro delle cellule. Questi microbi sono, generalmente, dei collaboratori del nostro organismo: però in particolari condizioni possono diventare dei nemici, perchè in grado di provocare delle gravi infezioni.
Il percorso degli alimenti all’interno del nostro corpo si aggira normalmente sugli otto metri; pensate alla quantità di fenomeni che avviene in questo breve tragitto e resterete meravigliati della perfezione e delle mirabili capacità che possiede il nostro organismo.

La circolazione
La circolazione del sangue provvede a distribuire a tutte le cellule del corpo la parte del cibo assorbita dai villi intestinali (chilo). Il sangue circola continuamente in un sistema chiuso di vasi elastici che fanno capo ad un organo centrale: il cuore. I vasi sanguigni sono le arterie, le vene ed i capillari.

La respirazione
Come abbiamo già accennato, perchè nel nostro organismo ci sia sviluppo di calore e di energia non è sufficiente digerire i cibi, è necessario anche che essi brucino. Ciò è reso possibile grazie all’ossigeno che respiriamo.
Quando la nostra gabbia toracica si espande, cioè aumenta il suo volume, l’aria, attraverso le fosse nasali e la bocca penetra nella trachea, poi nei bronchi, i quali si ramificano in tubi sempre più piccoli e terminano negli alveoli polmonari, microscopiche vescichette che costituiscono la massa spugnosa dei polmoni.
Gli alveoli polmonari sono percorsi da una fittissima rete di capillari, ossia di vasi sanguigni. Quando noi respiriamo, l’ossigeno, attraverso le pareti degli alveoli polmonari, passa nei capillari, cioè nel sangue che, come abbiamo visto, provvede a trasportarlo nelle varie cellule del nostro corpo. Contemporaneamente l’anidride carbonica esistente nei capillari viene ceduta agli alveoli.
Quando la cassa toracica si riduce di ampiezza, cioè quando espiriamo, gli alveoli, quindi i polmoni, ci comprimono e l’aria impura, carica di anidride carbonica, viene espulsa dal nostro organismo.

Come deve essere il cibo?
Il cibo deve essere vario e contenere proteine (uova, latte, carne, pesce, formaggio, legumi), grassi (lardo, olio, burro), zuccheri (cereali, patate, bulbi, frutta, verdura, marmellata, miele), sostanze minerali (acqua, sali).
Tra i sali un vero e proprio alimento deve considerarsi il cloruro di sodio o sale da cucina, necessario per la formazione dell’acido cloridrico nel succo gastrico; condimenti (pepe, senape, anice,…), che stimolano la digestione, vitamine (la cui mancanza nell’organismo produce malattie gravi e anche mortali).

La nutrizione degli animali
Gli animali, secondo le specie a cui appartengono, si nutrono di cibi diversi. E’ quindi naturale che l’apparato digerente non sia lo stesso in tutti gli animali.
Tra i mammiferi, gli animali che si cibano di carne, cioè i carnivori come il cane e il gatto, hanno quattro canini lunghi e ricurvi, sporgenti dalle due file di denti, che servono a trattenere la preda.
Gli animali insettivori che, come il pipistrello, si cibano di insetti, hanno denti canini acuti e molari aguzzi, adatti a forare la dura corazza degli insetti.
I roditori, come il coniglio e il topo, hanno denti incisivi lunghi e affilati che ricrescono di continuo nonostante si logorino fortemente.
Gli erbivori ruminanti hanno lo stomaco formato da quattro cavità, poichè occorre molto lavoro per digerire i vegetali. L’erba introdotta nella bocca viene subito ingoiata nel rumine. Di lì risale nel reticolo e poi nuovamente in bocca, dove viene masticata e rinviata negli stomachi veri e propri: l’omaso e l’abomaso.
Gli uccelli granivori ingoiano i granelli che vanno a finire nel gozzo. Qui il cibo si inumidisce e poi passa nello stomaco che è diviso in due parti. La seconda, chiamata ventriglio, è come una macina che stritola tutto, anche oggetti durissimi.
I rettili ingoiano intera la preda. I denti hanno il compito di trattenere il cibo, non di masticarlo.
I pesci invece hanno diverse file di denti sottili e aguzzi che servono a stritolare i rivestimenti calcarei dei molluschi di cui si nutrono.

I cibi e le calorie
Il valore energetico degli alimenti si misura in calorie. Per piccola caloria si intende la quantità di calore necessaria per elevare da 14° a 15° centigradi la temperatura di un grammo d’acqua a pressione normale; la grande caloria è mille volte la più piccola, cioè la quantità di calore necessaria per aumentare da 14° a 15° centigradi la temperatura di un chilo d’acqua a pressione normale.
Ogni alimento ha un proprio valore calorico, fornisce cioè all’organismo un certo numero di calorie, che vengono utilizzate sia per mantenere la temperatura corporea costante intorno ai 36°-37°, qualunque sia la temperatura esterna, sia per fornire lavoro. Ad esempio cento grammi di carne magra di manzo forniscono 213 calorie, centro grammi di lardo affumicato 646 e cento grammi di pane biscottato 381.
Il nostro organismo, a seconda dell’età, dell’altezza, del peso e della superficie corporea, consuma giornalmente un certo numero di calorie, variabile secondo le stagioni (se calda meno, se fredda più), l’ambiente e il lavoro.
Un boscaiolo finlandese di trent’anni e corporatura media, che lavori in pieno inverno all’aria aperta, abbisogna di oltre 4600 calorie giornaliere e deve, perciò, introdurre una quantità di alimenti più abbondante di quella di cui necessita un impiegato della stessa età e corporatura, il quale lavori a Milano, nel pieno dell’inverno, ma in ambiente chiuso. Il nostro impiegato infatti raggiungerà in media un consumo di 2200-2500 calorie giornaliere; perciò potrà tenere un’alimentazione quantitativamente e qualitativamente inferiore a quella del boscaiolo.
Un bambino di un anno consuma una media di 800 calorie giornaliere ed il suo peso si aggira sui 10-12 chili, mentre un ragazzo di quattordici anni, nel nostro clima, necessita di 2800 calorie, con un peso di 45-55 chili; e il fabbisogno di un uomo di 70 chili, moderatamente attivo, è di circa 3000 calorie.
Come si vede, col passare degli anni, vi è una diminuzione proporzionale del fabbisogno calorico, perchè l’eccedenza di calorie, cioè l’eccedenza di alimentazione rispetto al peso, serve alla costruzione dell’organismo in fase di sviluppo. Sarebbe però un errore credere che basti somministrare dei cibi grassi, che forniscono un maggior numero di calorie, per ottenere lo scopo voluto: il corpo umano abbisogna di un’alimentazione varia che comprenda un po’ tutte le sostanze, alcune delle quali gli sono assolutamente indispensabili.
Il migliore tipo di alimentazione è quello che fornisce al corpo la maggiore varietà di alimenti, quando non esistono delle cause, malattie ecc., che suggeriscono la limitazione dei cibi, in modo che l’organismo possa usufruire di tutte le sostanze che gli sono necessarie. Senza esagerare con certi cibi che, se pur gustosi al palato, possono in quantità troppo grande danneggiare i tessuti.

NUTRIZIONE E DIGESTIONE  materiale didattico e letture – Tutte le opere  contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Insegnare l’igiene orale – Esperimento con le uova sode

Insegnare l’igiene orale – Esperimento con le uova sode

sostenuto da:

Salute dei denti e alimentazione

Insegnare l’igiene orale – Esperimento con le uova sode: la crescita di denti sani dipende molto dalla dieta. I denti da latte del vostro bambino si sono formati durante le gravidanza, influenzati dalla vostra dieta. Dopo la nascita, molto si può fare per garantire ai denti permanenti di svilupparsi e crescere sani e forti.

Assicuratevi che il vostro bambino riceva con la dieta un sufficiente apporto di calcio e vitamina D. Dopo lo svezzamento il bambino assume il latte in quantità decisamente minore, quindi è importante inserire nella sua alimentazione yogurt  e formaggio. 

L’alimentazione poi, influenza la salute dei denti anche in modo più diretto, per questo fate il possibile per evitare di sviluppare nel bambino comportamenti che ledono i denti creando nel cavo orale un ambiente favorevole allo sviluppo dei batteri ed all’insorgere di placca, tartaro e carie.

Non abituate i bambini a consumare succhi di frutta zuccherati, snack e bibite tra un pasto e l’altro. In ogni caso preferite sempre offrirgliele in bicchiere e non nel pacchetto con la cannuccia, perchè questo piccolo accorgimento può ridurre di molto il tempo di esposizione allo zucchero.

L’ideale sarebbe che il bambino non sapesse nemmeno cosa sono caramelle e cioccolata prima dei due anni, ma i condizionamenti posso essere molti. Non c’è dubbio che i dolci facciano male ai denti del vostro bambino, ma un atteggiamento ansioso e rigido non è comunque salutare per lui: dosati con cura, dolci e caramelle possono non essere un problema.

Alte concentrazioni di zucchero raffinato distruggono l’equilibrio acido nella bocca del bambino e compromettono la salute dello smalto dei denti. Ogni volta che si mangia dello zucchero, i denti sono in pericolo, e più a lungo lo zucchero rimane in bocca, tanto più è probabile che si formino carie, ma questo vale per lo zucchero raffinato in generale, e non in particolare per le caramelle: il sorseggiare continuo o il succhiare dalle cannucce dei succhi di frutta o di altre bevande, può essere più dannoso delle caramelle o della fetta di torta più dolce che ci sia.  

Per questo è più ragionevole controllare tutti gli alimenti dolci, anziché vietare le caramelle, e preferire sempre dolci che si consumano in fretta, perchè l’acido prodotto dalla loro presenza potrà scomparire senza avere il tempo di  aderire alla smalto dei denti . Ad esempio una fetta di torta o un pezzetto di cioccolata sono meno pericolosi per i denti di un lecca lecca che il bambino può succhiare per ore.

Anche la consistenza dei dolci fa la differenza: quelli che possono incollarsi ai denti masticando, magari restando là fino al prossimo spazzolamento, sono i peggiori: questo vale per i biscotti secchi e anche per alcuni prodotti naturali che a volte offriamo perchè più salutari rispetto alle caramelle: ad esempio l’uvetta.

Tutti i bambini attraversano fasi in cui sono particolarmente golosi di dolci: scegliamo quelli che si dissolvono più rapidamente in bocca, come cioccolato e caramelle morbide, e diamo da bere dell’acqua. 

Insegniamo ai bambini a riconoscere gli alimenti che fanno bene ai denti, e quelli che possono danneggiarli. Si può cominciare anche quando sono piccoli, anche senza dare particolari informazioni tecniche, ma permettendo loro di fare esperienze dirette.

L’esempio classico è l’esperimento con le uova sode. E’ vero che l’affinità tra guscio dell’uovo e smalto dei denti è assolutamente discutibile, ma come vedrete l’impatto visivo è formidabile e i bambini fanno spontaneamente l’associazione tra uovo e dente.  In questo caso l’immaginazione è davvero più potente della fredda analisi nel trasmettere l’informazione corretta…

Insegnare l’igiene orale – Esperimento con le uova sode – Per l’esperimento servono:

– due barattoli trasparenti
– due uova sode (se le trovate bianche è meglio, ma non è indispensabile)
– un assortimento di cibi sani (frutta, formaggi, verdura, pane,…), acqua e latte
– un assortimento di cibi dannosi (miele, zucchero, cioccolata, marmellata, panna montata, caramelle, gelato,…),e cola
– spazzolino da denti e dentifricio
– una bacinella d’acqua
– vassoio e piattini
– può essere utile anche un timer o una clessidra, se vogliamo rinforzare nel bambino la percezione di quanto siano lunghi i tre minuti che gli chiediamo di impiegare per spazzolarsi i denti.

Insegnare l’igiene orale – Esperimento con le uova sode – Cosa fare:

Prima di intraprendere l’esperimento sarebbe importante avviare coi bambini una discussione sul tema dei denti,  e ad esempio portarli ad immaginare cosa potremmo mangiare se non avessero i denti. Possiamo invitare i bambini a toccarsi i denti e poi a dirci come sono, quindi a toccare le uova sode che abbiamo preparato. Emergerà che i denti sono duri e bianchi proprio come le uova.

Ora prepariamo in un vassoio tutti i cibi dannosi per i denti, mettiamo nel primo barattolo un uovo sodo,

aggiungiamo gli alimenti

e versiamo la cola (per rendere l’esperimento ancora più impressionante si può aggiungere succo d’arancia e aceto: in questo modo, oltre a sporcarsi tantissimo, l’uovo assumerà un odore disgustoso e diventerà molliccio).

In un altro vassoio prepariamo tutti di cibi sani,

mettiamo l’altro uovo sodo nel secondo barattolo, aggiungiamo gli alimenti e versiamo latte ed acqua.

Ora andiamo a dormire senza lavarci i denti…

Nel versare i vari alimenti nei barattoli, possiamo chiedere ai bambini cosa sono e se secondo loro sono buoni. Sicuramente in molti diranno che la cola è buona, ad esempio. Ma proviamo a chiedere se fa bene ai denti, e molti bambini non sapranno cosa rispondere. Per fortuna abbiamo il nostro dente – uovo ad aiutarci!

Possiamo anche dire che, ad esempio, nella cola c’è molto zucchero, e che lo zucchero nella nostra bocca diventa acido come l’aceto, e che questo piace molto ai batteri che bucano i dentini con le carie.

E se non ci lavassimo i denti, cosa succederebbe?

Il  giorno successivo, tiriamo fuori dai barattoli i nostri denti – uova: il confronto è incredibilmente forte!

Laviamo il povero dente… prepariamo su un vassoio dentifricio, spazzolino, l’uovo da lavare in un piattino e a parte una bacinella d’acqua. Grazie a questa attività il bambino si eserciterà a svitare e riavvitare il tappo, stendere il dentifricio, spazzolare…

Se il bambino lo desidera, può dedicarsi anche alla pulizia dell’altro dente, ma ai fini dell’esperimento è servito essenzialmente per il confronto iniziale…

Lavarsi i denti, insomma, anche se ogni tanto mangiamo un po’ di zucchero, mantiene i denti puliti e bianchi, proprio come il guscio d’uovo! Però mangiare sano è proprio meglio…

Insegnare l’igiene orale – Esperimento con le uova sode

Riferimenti all’argomento nel web:

– thechocolatemuffintree.com

– mamabeefromthehive.blogspot.com

– fitkidsclub.blogspot.com

– science-mattersblog.blogspot.com

– luvprek.blogspot.com

– imaginationstationtoledo.org

– thepreschoolexperiment.blogspot.com

Oral care – Experiment with hard-boiled eggs: the growth of healthy teeth is very dependent on diet. The milk teeth of your child have been formed during the pregnancy, affected by your diet. After birth, much can be done to ensure the permanent teeth to develop and grow healthy and strong.

Make sure your child receives a diet with sufficient calcium and vitamin D. After weaning, the child takes the milk in amounts much lower, so it is important to include in his diet yogurt and cheese.

The nutrition then, affects the health of teeth even more directly, so do everything you can to avoid developing in the child behaviors which harm teeth creating a favorable environment in the oral cavity to the development of bacteria and the onset of plaque, tartar and cavities.

Not accustomed children to consume sugary juices, snacks and drinks between meals and the other. In any case always prefer to offer them in glass and not in the package with drinking straw, because this little trick can greatly reduce the time of exposure to sugar.

Ideally, the child does not even know What are candies and chocolate before two years, but the conditioning can be many. There is no doubt that the sweets to hurt your child’s teeth, but an anxious and rigid approach however, it is not healthy for him dosed carefully, cakes and sweets can not be a problem.

High concentrations of refined sugar destroy the acid balance in your child’s mouth and endanger the health of the tooth enamel. Every time you eat sugar, the teeth are in danger, and the longer the sugar remains in the mouth, the more it is likely to be formed caries, but this applies to the refined sugar in general, and in particular not for candies : the continuous sipping from straws fruit juices or other drinks, can be more damaging of candies or cake sweeter there is.

Therefore it is more reasonable to check all sweet foods, rather than banning the sweets, and always prefer sweets that you consume in a hurry, because the acid produced by their presence will disappear without having time to adhere to tooth enamel. For example, a slice of cake or a piece of chocolate are less hazardous to the teeth of a lollipop that the baby can suck for hours.

Even the consistency of the sweets makes the difference: those who can stick to teeth by chewing, maybe staying there until the next toothbrushing, are the worst: that goes for dry biscuits and even for some natural products that sometimes we offer because most healthful compared to candies: such as raisins.

All children go through stages where they are particularly sweet tooth: choose those that dissolve quickly in the mouth, such as chocolate and soft candy, and we give him water to drink.

We teach children to recognize foods that are good for teeth, and those that can damage them. You can begin when they are small, without giving any further technical information, but allowing them to make direct experiences.

The classic example is the experiment with the boiled eggs. It is true that the affinity between eggshell and tooth enamel is absolutely questionable, but as you will see the visual impact is tremendous and the children spontaneously make the association between egg and tooth. In this case the imagination is truly mightier than the cold analysis in conveying the correct information …

Oral care – Experiment with hard-boiled eggs

What do you need?

– Two transparent jars
– Two boiled eggs (if you find white is better, but is not essential)
– An assortment of healthy foods (fruit, cheese, vegetables, bread, …), water and milk
– An assortment of harmful foods (honey, sugar, chocolate, jam, whipped cream, candy, ice cream, …), and cola
– Toothbrush and toothpaste
– A bowl of water
– Tray and dishes
– It can also be useful a timer or an hourglass, if we want to strengthen the child’s perception of how long are the three minutes that we ask him to employ for brushing teeth.

Oral care – Experiment with hard-boiled eggs

What to do?

Before embarking on the experiment it would be important to start a discussion with kids on the theme of the teeth, and for example take them to imagine what we could eat if we did not have their teeth. We invite children to touch their teeth and then tell us how they arethen to touch the boiled eggs that we have prepared. It emerges that the teeth are hard and white just like the eggs.

Now we prepare on a tray all the foods damaging to their teeth, and we put in the first jar a boiled egg,

add foods:

and pour the cola (to make the experiment more impressive you can add orange juice and vinegar: in this way, as well as dirty a lot, the egg will take a disgusting smell and become mushy):

In another tray we prepare all of healthy foods,

We put another hard-boiled egg in the second pot, add the food and pour milk and water.

Now we go to bed without brushing our teeth …

While we pour the various foods in jars, we can ask the children what they are and if they think they are good. Surely many will say that the cola is good, for example. But we try to ask if it is good for teeth, and many children do not know what to say. Luckily we have our teeth – egg to help us!

We can also say that, for example, in the cola there is a lot of sugar, and that sugar in our mouth becomes acid such as vinegar, and that it really like to the bacteria, which pierce the teeth with caries.

And if we do not brush teeth, what would happen?

The next day, we pull out of the jars our teeth – eggs: the comparison is incredibly strong!

We wash the poor tooth … prepare a tray of toothpaste, toothbrush, the egg to be washed in a dish and part a basin of water. Thanks to this activity the child will practice to unscrew and screw the cap, apply toothpaste, brushing …

If the child wants, he can dedicate himself to cleaning the other tooth, but the purpose of the experiment is served primarily by the initial confrontation …

Brush your teeth, in short, even if sometimes we eat a bit of sugar, keeps teeth clean and white, just like the eggshell! But eating healthy is your best…

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Oral care – Experiment with hard-boiled eggs

Other links

– thechocolatemuffintree.com

– mamabeefromthehive.blogspot.com

– fitkidsclub.blogspot.com

– science-mattersblog.blogspot.com

– luvprek.blogspot.com

– imaginationstationtoledo.org

– thepreschoolexperiment.blogspot.com

Insegnare l’igiene orale – esperimento della mela “cariata”

Insegnare l’igiene orale – esperimento della mela “cariata”: un semplicissimo esperimento che serve a dare un’impressione visiva dell’effetto delle carie sui denti, adatto a bambini del nido d’infanzia e della scuola d’infanzia, dopo aver parlato di denti e carie…

cosa serve

due mele belle e simili tra loro

una bacchetta cinese o qualcosa di simile.

cosa fare

praticare con la bacchetta un foro profondo in una delle due mele, dire al bambino che una carie nel dente è proprio un buco, come quello che sta facendo nella mela… anche il dente, proprio come la mela, ha al suo interno la polpa. Più passa il tempo, più quel foro danneggia tutto il frutto…

Ora si tratta solo di aspettare (almeno un giorno),

e poi  di confrontare le due mele tra loro:

Quale mela metteresti nella tua bocca?

Insegnare l’igiene orale – Esperimento della mela cariata

Riferimenti all’argomento nel web:

– thechocolatemuffintree.com

– mamabeefromthehive.blogspot.com

– fitkidsclub.blogspot.com

– science-mattersblog.blogspot.com

– luvprek.blogspot.com

– imaginationstationtoledo.org

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Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

Oral care: experiment of the “decayed” apple: a simple experiment that serves to give a visual impression of the effect of caries on teeth, suitable for children of nursery and kindergarten, after talking about teeth and caries …

Oral care: experiment of the “decayed” apple

What do you need?

two apples beautiful and similar to each other,

Chinese wand or something similar.

Oral care: experiment of the “decayed” apple

What to do?

Practicing with the wand a deep hole in one of two apples, tell the child that a cavity in the tooth is just a hole, like what he is doing in the apple … even the tooth, just like the apple, has within it the pulp. The more time passes, the more the hole damages all the fruit.

Now it’s just wait (at least one day),

and then to compare the two apples:

Which apple would you put in your mouth?

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Oral care: experiment of the “decayed” apple

Other links

– thechocolatemuffintree.com

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Esperimenti scientifici per bambini – L’importanza di lavarsi le mani

Esperimenti scientifici per bambini – L’importanza di lavarsi le mani. Prendiamo due vasetti puliti di vetro muniti di coperchio e due fette ben lavate di mela.

Una fetta, pulita, la mettiamo nel primo vasetto e lo chiudiamo, etichettandola come più preferiamo, in modo che sia sempre riconoscibile dall’altra.

La seconda fetta la facciamo passare più volte tra le mani dei bambini e degli insegnanti, prima di riporla nel secondo vasetto.

Chiudiamo anche questo e attendiamo.

Questo è un esempio di quello che potremo osservare dopo una settimana.

photo credit: http://www.growinginprek.com/ 
 
 

Possiamo fare lo stesso esperimento anche utilizzando altri cibi:

 

http://kidsactivitiesblog.com/8700/a-gross-science-experiment

https://appleandthyme.wordpress.com/2011/06/06/food-safety-week-2011-what-goes-on-behind-closed-doors/

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Altri link:

http://www.growinginprek.com/science.htm

http://articles.earthlingshandbook.org/2010/01/27/handwashing-experiment/

https://appleandthyme.wordpress.com/2011/06/06/food-safety-week-2011-what-goes-on-behind-closed-doors/

http://kidsactivitiesblog.com/8700/a-gross-science-experiment

https://wedishnutrition.wordpress.com/tag/hand-washing/

 

 

I cinque sensi materiale didattico per la prima classe

I sensi materiale didattico per la prima classe – Questo argomento in prima classe non costituirà oggetto di una particolare lezione, ma prenderemo spunto dalle molte occasione che ci si presenteranno durante il nostro lavoro quotidiano, e soprattutto dalla compilazione di alcune schede che predisporremo per i bambini.

L’uomo ha cinque sensi; almeno sono cinque i principali: vista, odorato, udito, gusto e tatto. I sensi hanno la loro sede in particolari organi: la vista nell’occhio, l’odorato nel naso, l’udito nell’orecchio, il gusto nella lingua e il tatto nella pelle.

Che cosa possiamo fare coi nostri occhi? Possiamo vedere i bei colori del cielo, della campagna, della luce; vediamo il viso della mamma, dei compagni, la forma degli oggetti e degli esseri viventi.

Con l’odorato possiamo sentire gli odori buoni e quelli cattivi. Che cosa ha un odore buono? Che cosa ha un odore cattivo?

Il gusto ci fa percepire i sapori, che si possono considerare di quattro specie: sapore dolce, salato, amaro e acido. Che cos’ha un sapore dolce? Che cosa, un sapore amaro? Un sapore salato? Un sapore acre?

Con l’udito possiamo sentire la voce, i rumori, i suoni. I nostri bambini sanno la differenza tra rumore e suono? Che cos’ha un suono piacevole? Che cosa produce un rumore spiacevole?

Con la pelle possiamo sentire se una superficie è ruvida, è liscia, fredda o calda, e possiamo anche riconoscere la forma degli oggetti. Chiudiamo gli occhi e facciamo le nostre esperienze. Che cosa ha una superficie liscia? Calda? Ruvida? Fredda?

Non dimentichiamo di interessare direttamente i bambini all’argomento, soprattutto per mezzo di ricerche personali che indichiamo negli esercizi per le schede.

Spunti per la preparazione delle schede per il lavoro individuale

I seguenti esercizi sono raggruppati per comodità dell’insegnante, è però meglio poi disporli a piacere e tenendo conto delle capacità e delle possibilità dei bambini.

Con gli occhi vedo ………….
con l’odorato sento ………..
con il gusto provo ………….
con l’udito ascolto …………
con le mani tocco ………….

Con gli occhi
vedo queste cose belle
vedo queste cose brutte

Con l’odorato sento
questi odori sgradevoli
questi odori gradevoli

Con la lingua e il palato gusto
i sapori buoni di
i sapori cattivi di
i sapori dolci di
i sapori amari di

Con le orecchie ascolto
questi suoni piacevoli
questi rumori spiacevoli

Con le mani tocco
questi oggetti lisci
questo oggetti ruvidi
questi oggetti caldi
questi oggetti freddi
questi oggetti morbidi

E’ liscio ……..
E’ ruvido ……….
E’ freddo …………
E’ caldo ………….
E’ rotondo ……….
E’ morbido ………..
E’ duro …………..

Io sento:
il tuono che ……..
la gallina che …….
il vento che ……
il ramo che ……….
i bambini che ………
il cane che ………..
la porta che ………..
la mucca che ……..
l’asino che …………
l’uccellino che ……….
il treno che ……….
le campane che ………
la tromba che ………..

Chi o che cosa:
squilla …….
romba ………
canta ………..
cigola ……….
raglia ………..
gorgheggia ……..
rimbomba ………
grida ………..

Con la vista posso vedere se un oggetto è ………. (luminoso, colorato, trasparente, opaco, grande, piccolo, quadrato, rotondo, bello, brutto, ecc…)

Con l’odorato posso sentire se un odore è ………… (piacevole, forte, leggero, soave, acuto, nauseante, ecc…)

Col gusto posso sapere se un cibo è ………… (salato, dolce, amaro, acre, piacevole, gustoso, buono, cattivo, ecc…)

Con l’udito posso sentire se un suono è ………. (forte, acuto, leggero, assordante, armonioso, sgradevole, musicale, rumoroso, piacevole, ecc…)

Un sapore può essere……
una luce può essere………
un odore può essere………
una superficie può essere……….

Piccole esperienze

Il bambino, a occhi bendati, deve riconoscere suoni, rumori, e la voce dei compagni (campanello, battuta di mani, suono di una trombetta, ecc…)

Sempre ad occhi bendati, toccando un oggetto deve dirne la forma, il materiale di cui è fatto, se è ruvido, liscio, ecc…

Ad occhi bendati deve riconoscere l’odore di un fiore facilmente identificabile (rosa, viola, garofano, ecc…).


 

Spunti tratti da Guida didattica per la classe prima, Mimì Menicucci, editrice Le stelle 1968

Poesie e filastrocche IL CORPO UMANO

Poesie e filastrocche IL CORPO UMANO – una raccolta di poesie e filastrocche, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Il corpo umano

A un congresso si vuole stabilire
quale parte val più del corpo umano.
Uno dice: “Non posso che asserire
che val di più la mano”.
E, dopo quello,
un altro grida: “Val di più il cervello!”
E un altro: “Gli occhi!”
E un altro: “Il cuore!”.
Il congresso ora è tutto un gran rumore.
“Perdinci! Qui si ignora
che è la mano che agisce e che lavora!”.
“Macchè! Macchè! E’ la mente
che fa dell’uomo un uomo intelligente!”.
“D’accordo! Ma che credi?
E’ per mezzo degli occhi che ci vedi!”.
“Viva il fegato!”, “No, viva il polmone!”.
D’un tratto, in mezzo a quella confusione,
un congressista salta su per dire:
“La volete finire?
Ciascun di voi sostiene
ciò che più vale. Ebbene,
mi sapete ora dir ciò che vale meno?
Lo stomaco? Il duodeno?
C’è qualcuno tra voi che è persuaso
di lasciarmi la lingua, oppure il naso?
O che rinunci anche soltanto a un etto
del proprio cervelletto?”.
Queste parole un gran silenzio accoglie.
E il congresso si scioglie. (A. Novi)

Quello che io ho
Ho una manina bella,
ne ho un’altra, sua sorella;
ho un paio di piedini;
due occhi birichini.
Ho poi due orecchiette
attente e curiosette.
Linguetta ne ho una sola,
ma in bocca lesta vola:
mi sa assai ben servire,
tutto oramai sai dire.
Ho il cuore per amare,
la testa per pensare.
Tutto quello che ho
chissà chi me lo donò. (Renzo Pezzani)

 

 

 

Quel che possiede un bimbo
Due piedi lesti lesti
per prendere e per dare;
due mani sempre in moto
per prendere e per fare;
una bocca chiacchierina
per tutto domandare,
due orecchie sempre all’erta
intente ad ascoltare;
due occhioni spalancati
per tutto investigare
e un cuoricino buono
per molto molto amare. (Lina Schwarz)

 

 

 

Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Dettati ortografici – Il corpo umano e la salute

Dettati ortografici – Il corpo umano e la salute – una collezione di dettati ortografici, di autori vari, per bambini della scuola primaria.

L’uomo è un mammifero?

Abbiamo sentito ripetere tante volte che l’uomo è un animale e certamente siamo convinti che non è una pianta o un minerale. E badate bene che quando si dice ‘l’uomo’ ci si riferisce agli esseri umani in genere, siano essi uomini, o donne o bambini, come si dice ‘il gatto’ parlando della specie gatto, anche si tratta di una gattina. Sappiamo già che ogni specie animale ha caratteri suoi che la distinguono dalle altre ad anche l’uomo ha propri caratteri distintivi; ma prima di esaminare tali caratteri ricordiamoci di una cosa importante: tutti i bambini appena nati non hanno altro nutrimento che il latte e di solito è la mamma che allatta i propri bambini.
Questo fatto ci induce a pensare che anche l’uomo sia un mammifero e per esserne veramente sicuri controlliamo se esso presenta gli altri caratteri, che sono tipici dei mammiferi:
1. Esistono i peli sul corpo: infatti se osservate le vostre braccia e le vostre gambe con attenzione vedrete che esse sono rivestite di piccoli e delicati peli, la cosiddetta peluria, che diviene più evidente negli adulti; il capo è fittamente ricoperto di altri peli che sono i capelli; di peli sono costituite le ciglia e le sopracciglia; peli si trovano sotto le ascelle e così via.
2. Esistono i padiglioni auricolari attorno al meato uditivo esterno.
3. La bocca è con i denti.
4. E’ viviparo.
5. La temperatura del corpo è costante, infatti sappiamo che quando siamo malati, il medico per prima cosa controlla la nostra temperatura mediante un termometro. Se trova una temperatura di circa 37° il medico non si preoccupa troppo, perchè questa è la temperatura normale del nostro corpo; ma se la temperatura è più alta vuol dire che nel nostro organismo c’è qualcosa che non va bene, cioè che siamo malati. Questo vi dice quanto sia importante il fatto che i mammiferi abbiano una temperatura costante. (Lagreca – Tomaselli)

Che cosa distingue l’uomo dagli altri mammiferi?
Vediamo adesso di scoprire quali sono i caratteri che distinguono l’uomo da tutti i mammiferi che finora conosciamo.
1. Innanzitutto l’intelligenza: anche altri mammiferi possono essere più o meno intelligenti (basti pensare al cane), ma l’uomo ha un’intelligenza di gran lunga più sviluppata, che gli ha permesso di compiere cose meravigliose, di indagare sul mondo che lo circonda e di scoprire tante leggi naturali, di amare le cose belle, di fuggire il male, di esprimersi mediante un linguaggio articolato, che è ben diverso dai semplici suoni che emettono altri animali.
2. La posizione eretta che lo porta a camminare sugli arti posteriori che nell’uomo (appunto perchè sta eretto) si possono considerare arti inferiori; anche qualche scimmia o qualche orso possono reggersi o camminare per un poco sulle zampe posteriori, ma più spesso tornano ad usare anche le zampe anteriori.
3. L’uso delle dita degli arti anteriori, o meglio arti superiori, cioè delle dita delle mani, per afferrare e maneggiare oggetti; anche un topolino o il coniglio o uno scoiattolo possono afferrare oggetti fra le dita degli arti anteriori, ma non possono muoverle indipendentemente l’una dall’altra e soprattutto non possono ripiegare il pollice contro le altre dita (provate voi a farlo e osservate l’agilità delle vostre mani), come fa l’uomo (e le scimmie) che ha quindi il pollice opponibile.
4. La mancanza di coda. Esistono però altri mammiferi senza la coda.
(Lagreca – Tomaselli)

Il corpo umano
Ci sono animali e piante che possono vivere solo nelle calde regioni dell’equatore, altri che vivono nei gelidi climi polari.
L’uomo può vivere invece in ogni regione della Terra perchè il suo corpo si adatta a tutti i climi.
Il corpo dell’uomo resiste alla siccità, all’umidità, sopporta la mancanza di cibo, le intemperie, le fatiche, i lavori più pesanti, più di quello di ogni altro animale.
Vi sono animali dotati di zampe robuste: con esse corrono veloci sulla terra; altri animali hanno arti simili a braccia e possono arrampicarsi sugli alberi; altri ancora hanno le pinne e le usano per muoversi nell’acqua. Il corpo dell’uomo, fornito di braccia e di gambe, è adatto ad ogni forma di moto: può camminare, correre, saltare, strisciare, arrampicarsi, nuotare.
L’uomo ha le mani, con cui può afferrare e tenere saldi gli oggetti, ha il busto e il capo eretti, così da poter guardare lontano, ha la voce, capace di emettere innumerevoli suoni diversi.

E’ proprio vero!
Nel nostro corpo c’è tanto ferro da fabbricare cinque chiavi piuttosto grosse. Ma il fabbro preferirà certamente adoperare il ferro che ha nella fucina.
Quanto al sale, niente paura. Ce n’è in abbondanza tanto da riempire quaranta barattoli. Forse gli sciocchi ne hanno un po’ meno.
Volete un po’ di luce? Il nostro corpo vi potrebbe dare tanta cera da fabbricare cinque candele. Le signore api, se sapessero questo, sarebbero meno orgogliose dei loro favi di purissima cera, con la differenza, però, che per la loro cera le candele di fabbricano per davvero.
Nel nostro corpo c’è tanto zucchero da dolcificare venti tazze di caffè. Ma adesso non succhiatevi il dito con la scusa di sentire se è dolce. Il dito non è dolce e succhiarlo è soltanto una cosa poco pulita…
(M. Menicucci)

La macchina perfetta
Il corpo umano è spesso paragonato ad una macchina, perchè, considerato nel suo insieme, è costruito in modo da compiere nella maniera più spedita e più abile tutte le operazioni per conservare la vita e per migliorarne le condizioni. Come ogni macchina è composto di varie parti o organi (la mano, il cervello, il cuore, la bocca, i polmoni, lo stomaco, ecc.) che funzionano in collaborazione tra loro.
Ma il corpo umano può essere paragonato anche ad un laboratorio chimico, poichè riesce a trasformare le materie solide, liquide e gassose che esso si procura in altre sostanze utilizzabili per il proprio funzionamento.
Le sostanze utilizzate sono trasformate a loro volta in modo da produrre l’energia e il calore necessari perchè il corpo umano possa compiere tutte le operazioni di cui è capace.

La vera ricchezza
Un uomo si credeva povero. Diceva: “Lavoro tutto il giorno e non ho mai un soldo in tasca per divertirmi. Quello che guadagno mi basta appena per levarmi la fame!”.
Un tale che lo sentì, disse: “Mi venderesti un occhio per mille euro? Ne hai due, uno puoi darlo a me”.
Quello lo guardò stupito, poi disse di no.
“Se non vuoi darmi un occhio, vendimi un braccio per la stessa somma!”.
Ma l’uomo, che si credeva povero, disse anche questa volta di no.
“Allora vendimi una gamba”.
Ma quello rispose che non gli avrebbe venduto nemmeno un dente, e ne aveva trentadue tutti sani.
Allora quel tale fece un conto: “Duemila euro per gli occhi, duemila per le braccia e duemila per le gambe, e sono seimila. Poi tu hai cuore, fegato, stomaco che varranno molto di più perchè senza questi organi non potresti vivere. Consideriamo che il tuo corpo valga quanto un capitale di due milioni. E dici di essere povero? Ma l’uomo più ricco della terra, che abbia uno di questi organi malati, è indubbiamente più povero di te, perchè può darsi che tutte le ricchezze della terra non riescano a guarirlo”.

La salute è un tesoro che non ha l’eguale, perchè, quando non c’è la salute, tutto perde valore ai nostri occhi. Se è una bellissima giornata e noi ci sentiamo male e siamo costretti a letto, non possiamo godere del bel sole e della bella natura, se abbiamo nel piatto una squisita pietanza e abbiamo lo stomaco malato, non possiamo gustarla. Quindi noi dobbiamo cercare di mantenere il nostro corpo in perfetta salute. Inoltre, l’uomo sano lavora e se lavora produce e guadagna. L’uomo malato, invece, non lavora e vive del lavoro degli altri.

Ma per mantenere il nostro corpo in perfetta salute, noi dobbiamo sapere come è fatto e come funziona.
Il corpo è ricoperto di pelle, che lo riveste tutto come una corazza. Sotto la pelle ci sono i muscoli, che sviluppano la forza per cui l’uomo può lavorare, e sotto i muscoli c’è una solida impalcatura che sorregge il corpo, lo scheletro. Infatti, se lo scheletro non ci fosse, il corpo si affloscerebbe come un sacco vuoto.

Vediamo intanto come si chiamano le varie parti di cui si compone il corpo: la testa con gli occhi, il naso, la bocca, le orecchie. Nella testa è contenuto il cervello che possiamo considerare il motore della macchina. Abbiamo quattro arti, due braccia e due gambe rispettivamente con mani e piedi. E poi ancora il torace e l’addome. Nel torace sono contenuti i polmoni e il cuore, nell’addome l’intestino, il fegato e la milza.

Il corpo umano è una macchina meravigliosa con ingranaggi perfetti, ma, come tutte le macchine, ha bisogno di combustibile. Il combustibile della macchina – uomo si chiama pastasciutta, carne, verdura, frutta. L’uomo, per star bene, non deve mangiare sempre e soltanto gli stessi alimenti, ma deve mangiare di tutto. Caricata di combustibile la macchina – uomo produce energia, che ci permette di muoverci, di camminare, di lavorare.

La salute è il bene più prezioso della terra. L’uomo che ha perduto la salute , ha perduto un tesoro che tutte le ricchezze del mondo non potrebbero riacquistare.

L’uomo sano è l’uomo più ricco della terra. Egli può lavorare e col suo lavoro guadagnare tanto che basti a sè e alla sua famiglia. L’uomo malato, invece, vive del lavoro degli altri.

Il nostro corpo è ricoperto di pelle. Sotto la pelle ci sono i muscoli che sviluppano la forza per mezzo della quale l’uomo può lavorare. E sotto i muscoli c’è un solido sostegno: lo scheletro.

Cerca di mantenerti sano. I tuoi organi sono parti delicate e perfette del tuo corpo: conservali sani. La salute ti farà felice.

Nel corpo umano possiamo distinguere la testa. Nella testa è contenuto il cervello. Poi ci sono le braccia e le gambe, che sono gli arti. Nel tronco ci sono il torace, dove sono contenuti il cuore e i polmoni, e l’addome, dove si trovano intestino, fegato e milza.

La salute è un tesoro che non ha eguali in nessun tesoro della terra. Quando non c’è la salute, tutto perde di valore ai nostri occhi.

Il corpo umano è una macchina meravigliosa che, come tutte le macchine, ha bisogno di combustibile. Il combustibile della macchina uomo si chiama pastasciutta, carne, verdura, pane, frutta, latte.

Rispetta il tuo corpo!
La duchessa Anna di Francia (1462-1512) stava un giorno assistendo ad una partita di caccia quando udì dei gemiti quasi umani, e domandò chi gemesse in quel modo. Le fu risposto che erano gemiti di un ermellino che era stato accerchiato dai cacciatori.
La duchessa fece pochi passi e si trovò davanti a questa scena: un ermellino candidissimo, ormai accerchiato dai cacciatori, stava davanti all’acqua di uno stagno gemendo dolorosamente. Essa chiese: “Ma perchè non si salva gettandosi in acqua?”.
Le fu risposto che quelle bestiole sono gelosissime del loro candore e che, piuttosto di macchiarlo, preferiscono perdere la vita.
La duchessa fu talmente impressionata che fece incidere sul suo stemma le parole: “Potius mori quam foedari!” (Meglio morire che macchiarsi).

Come si difende il corpo

Ogni giorno il nostro corpo è invaso da miliardi di germi, molti dei quali possono provocare malattie e perfino la morte. Ciò nonostante ci conserviamo sani. Innumerevoli batteri e virus riescono a penetrare nel nostro organismo con il cibo che mangiamo, o con l’aria che respiriamo, o attraverso qualche ferita della pelle. Eppure ci conserviamo sani. Alcuni germi si stabiliscono permanentemente nella bocca, nel naso, nella gola o negli intestini, dove possono moltiplicarsi in modo incredibile. Ciò nonostante ci conserviamo sani. Che cosa ci protegge da questi assalti?

A poco a poco, durante secoli di studi, gli scienziati sono riusciti a scoprire che cosa accade. La nostra salute è protetta, essi affermano, da una serie ingegnosa di difese, disposte in profondità, come le linee successive di un esercito trincerato per respingere l’invasore.

Supponiamo, ad esempio, che una particella di polvere carica di microbi penetri nell’occhio. Con tutta probabilità non c’è alcun motivo di preoccuparsi. La superficie del globo oculare è costantemente bagnata da un liquido lacrimale, il quale contiene un antisettico detto lisozima, che uccide i batteri.

I germi che penetrano dal naso devono passare attraverso una complicata rete filtrante. La superficie delle vie nasali è mantenuta umida da un liquido mucoso che trattiene i germi. Se questi causano un’irritazione, sono espulsi con lo sternuto.

Cosa avviene nel nostro corpo quando ci facciamo una ferita,  sia pure un graffio? Dalla ferita alcuni microbi patogeni (cioè generatori di malattie) penetrano nel corpo. Il pericolo è tremendo perchè i batteri si moltiplicano con spaventosa rapidità e in breve tempo potrebbero invadere tutto l’organismo e anche ucciderlo.

Ma il nostro corpo si mette subito in allarme e un meraviglioso sistema di difesa entra immediatamente in azione. Migliaia e migliaia di globuli bianche (leucociti) accorrono, attaccano i batteri, li circondano e li distruggono.

Questo, quando i globuli bianchi (leucociti) contrattaccano in tempo e i  batteri non sono troppo numerosi e virulenti. Se invece i batteri resistono e riescono a moltiplicarsi uccidono le cellule dei tessuti. Allora i globuli bianchi non solo devono combattere i batteri, ma devono distruggere anche le cellule morte che potrebbero divenire pericolose per il corpo umano. In questa lotta tremenda, che ha come posta finale la salvezza o un grave danno per il corpo umano, molti globuli bianchi muoiono e si trasformano in pus. Ma da ogni parte accorrono sempre più numerosi rinforzi: i globuli bianchi arrestano così l’invasione; la bloccano in un punto (il foruncolo) impedendo che l’infezione si diffonda in tutto il sangue. In breve le cellule riparano i danni provocati dalla ferita e nel corpo cessa lo stato di allarme.

Molte volte però i batteri, appena entrano nel nostro organismo, emettono delle sostanze velenose, le tossine. Il tetano e la difterite sono alcune fra le malattie provocate da tossine batteriche. Il sangue allora, o meglio il siero del sangue, fabbrica subito del soldati capaci di attaccare le tossine nemiche: le antitossine. Questi anticorpi, così vengono chiamate le antitossine, combattono le tossine e spesso le vincono.
Molte volte però il sangue non riesce a fabbricare subito le antitossine. Ci vuole tempo. E le tossine batteriche hanno tutto il tempo per attaccare e vincere. Il corpo è costretto allora ad una lotta che può durare anche delle settimane.
Per aiutare il corpo nella lotta contro i batteri, i medici vaccinano, ossia iniettano nel sangue degli anticorpi (antitossine) già preparati, così il sangue ha già le antitossine pronte e può vincere l’attacco nemico.

continua nelle pagine seguenti (segui i numeri delle pagine):

Poesie e filastrocche I CINQUE SENSI

Poesie e filastrocche I CINQUE SENSI una raccolta di poesie e filastrocche sui cinque sensi, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

La torta
Con gli occhietti la guardò.
con le dita la toccò,
col nasino l’annusò.
con la bocca la gustò:
con le orecchie poi sentì
che la mamma lo sgridò. (V. Gaiba)

 

La vecchina
Era una fila di dentini,
e tutti lucidi, bianchi, piccini.
Ne avea la bimba, oh, quanta cura,
se li lavava con l’acqua pura.
Due sul davanti ne perse un giorno
ed un gran pianto suonò d’intorno.
Ci fu che rise: “Buondì, vecchina!
Hai, nella bocca, la porticina.
Che non ti scappi qualche bugia!
Chiudi la porta, vecchina mia!”  (A. Cuman Pertile)

 

La bimba e l’acqua
C’era una bimba che aveva paura
dell’acqua pura.
Quando la mamma sua la lavava
sempre strillava.
Un giorno l’acqua la rispecchiò
e le parlò:
“Vedi sei brutta, sporca così,
lavati qui”.
La bimba allora si vergognò
e si lavò.  (A. Cuman Pertile)

 

 

I cinque sensi

Dice la vista: -Guarda lì Pierino
che magnifica torta inzuccherata!-
Dice l’olfatto: -Mettici il nasino
e sentirai Pierino mio che odore!-
E il gusto: – E’ buona, assaggiane un pochino-.
Pierino assaggia, ma col batticuore…
Infatti alla mamma va l’udito
e dice: -Senti, corri che c’è un gatto,
un gatto ladracchiolo-. Eh! Ha capito
Pierino a scapaccioni cos’è il tatto. (Zietta Liù)

 

Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

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