La divisione in sillabe col metodo Montessori

La divisione in sillabe col metodo Montessori : ho raccolto qui qualche idea pratica per affrontare l’argomento coi bambini, con materiale pronto per la stampa in formato pdf. Questo è il contenuto dell’articolo:
– Andare a capo: presentazione ai bambini (prima versione)
– Andare a capo: presentazione ai bambini (seconda versione)
– Esercizio 1
– Esercizio 2
– Esercizio 3 (schede autocorrettive per la divisione in sillabe)
– Schede delle regole della divisione in sillabe.
Tutto il materiale stampabile si trova raggruppato qui:

La divisione in sillabe col metodo Montessori
Presentazione ai bambini
(prima versione)

Materiale occorrente:
Foglio a righe con margini
Penna rossa
Matita e gomma
Cartellino titolo: ANDARE A CAPO

La divisione in sillabe col metodo Montessori 1

Presentazione:
– Invitiamo un gruppo di bambini alla presentazione e srotoliamo un tappeto.

– Scriviamo davanti ai bambini un paragrafo a matita, copiandolo o facendoselo dettare da un bambino.

– Quando lo spazio della riga si esaurisce, cioè si arriva al margine, diciamo: -Oh! Non c’è spazio. Forse dovrei scrivere più in piccolo…-.

– Cancelliamo l’ultima parola e tentiamo di far stare la parola entro il margine. Diciamo: -Non mi sembra che vada bene, così…-.

– Cancelliamo di nuovo e invitiamo i bambini a battere le mani per ogni sillaba della parola; nel mio esempio: LUN (battere le mani) GA, TER (battere le mani) RA. Scriviamo quindi LUNe disegnano i trattini in rosso per poi andare a capo con GA.

– Scriviamo il resto della frase.

– Terminato il lavoro diciamo ai bambini: -Quando arrivo al margine del foglio e la parola non può starci intera, ne scrivo una parte, e il resto lo scrivo nella riga sottostante. Per spiegare che ho diviso la parola aggiungo vicino al margine due trattini. Questa operazione si chiama ANDARE A CAPO.-.

Se volete, potete aggiungere che nei testi stampati e se scriviamo al computer, per andare a capo si usa un trattino corto. I programmi di videoscrittura però usano sistemi automatici per adeguare le righe ai margini, e non richiedono quasi più l’uso della divisione in sillabe.

La divisione in sillabe col metodo Montessori – Estensioni:
Nei giorni seguenti fare coi bambini molti esercizi battendo le mani, presentando man mano che si presentano le varie regole della divisione in sillabe.
Creare nei giorni seguenti occasioni pratiche per l’esercizio scritto.

La divisione in sillabe col metodo Montessori
Presentazione ai bambini
(seconda versione)

Materiale:
strisce bianche di carta, penna, forbici, cartellini del titolo (1a sillaba, 2a sillaba, 3a sillaba, 4a sillaba, 5a sillaba), cartellino dell’etimologia della parola sillaba.

 La divisione in sillabe col metodo Montessori 2

Presentazione:
– Raccogliamo un piccolo gruppo di bambini interessati e diciamo loro che parleremo di come si possono dividere le parole.

– Mettiamoci in cerchio e chiediamo ai bambini di scandire lentamente i propri nomi, battendo le mani quando serve. Questa sarà la prima dimostrazione.

– Poi diciamo: – Ascoltate attentamente questa parola: casa. Battete le mani quando sentite che nella parola può esserci uno stacco.-. Diciamo poi che la parola casa è formata da due parti.

– Scriviamo la parola casa su una striscia di carta, e tagliamola dove abbiamo sentito che c’è uno stacco nel suono.

– Spieghiamo ai bambini che le parti di una parola si chiamano sillabe, poniamo sul tappeto (al centro, sul margine superiore) il cartellino dell’etimologia e diciamo che la parola “sillaba” deriva dal Greco syl (insieme) e lamb (prendo).

– Mettiamo i primi due cartellini sotto al cartellino, leggendoli.

– Poi poniamo sotto di essi le due parti della parola.

– Continuiamo con altre parole di due sillabe, poi passare a parole più lunghe, aggiungendo altri cartellini dei titoli.

La divisione in sillabe col metodo Montessori
Esercizio 1

Materiale:
cartellini di parole preparati con parole di 1, 2, 3, 4, 5 sillabe; stuzzicadenti. Puoi prepararli a mano, secondo le esigenze dei bambini; se preferisci, ne trovi alcuni già pronti qui (con tabella autocorrettiva):

La divisione in sillabe col metodo Montessori 3

La divisione in sillabe col metodo Montessori 3 tabella autocorrettiva

Presentazione:
– Raccogliamo un piccolo gruppo di bambini, e cominciamo leggendo loro una parola di due sillabe. Chiediamo quante sillabe contiene.

– Mettiamo il cartellino della parola sul tappeto e poniamo uno stuzzicadenti tra le due sillabe.

– Continuiamo allo stesso modo con altre parole, di due, tre, quattro, cinque sillabe.

– I bambini possono registrare l’esercizio sul quaderno.

La divisione in sillabe col metodo Montessori
Esercizio 2
Cartellini auto correttivi delle parole

Materiali:
molti cartellini di parole di 1,2,3,4,5 sillabe scritti fronte e retro (da un lato la parola intera, dall’altro la parola divisa in sillabe, per l’autocorrezione). Puoi prepararli a mano, secondo le esigenze dei bambini; se preferisci, ne trovi alcuni già pronti qui (ritagliare e piegare lungo la metà ogni cartellino, per ottenere il fronte-retro):

La divisione in sillabe col metodo Montessori 4

cartellini dei titoli (1 sillaba, 2 sillabe, 3 sillabe, 4 sillabe, 5 sillabe):

titoli per le sillabe

alfabeti mobili di colori diversi:

Presentazione:
– Disporre i cartellini dei titoli sul tappeto (sul margine superiore) e distribuire i cartellini delle parole tra i bambini.

– I bambini posizionano le loro parole sotto il titolo corretto.

– Ogni bambino sceglie una parola e la trascrive con gli alfabeti mobili, alternando i colori tra le sillabe, poi volta il cartellino per verificare se ha diviso la parola correttamente.


La divisione in sillabe col metodo Montessori
Esercizio 3
Schede auto correttive per la divisione in sillabe

Avevo preparato tempo fa queste schede, che contengono parole di difficoltà diversa, e sono pronte in formato pdf per il download e la stampa gratuiti. Le ho sempre trovate molto utili.

La divisione in sillabe col metodo Montessori
Schede delle regole della divisione in sillabe

Le regole per la divisione in sillabe, che tutto sommato non sono molte, possono essere scritte su cartellini di colori diversi. I bambini possono usarle per studiare le parole, per risolvere dubbi, o possono copiarle, se lo desiderano, sui loro quaderni.

FRASE PAROLA SILLABA LETTERA esercizi per la classe quarta

FRASE PAROLA SILLABA LETTERA esercizi per la classe quarta della scuola primaria, scaricabili e stampabili gratuitamente in formato pdf

La frase
Il nostro discorso parlato o scritto è composto di frasi. La frase comincia con la lettera maiuscola e finisce col punto. Contiene sempre un verbo, espresso o sottointeso.

La parola
Una frase è composta di parole.

La sillaba
La pronuncia delle parole comporta una serie di emissioni di voce: me-la = due emissioni. Ogni emissione di voce corrisponde a una sillaba.
Bisogna tener conto della corretta suddivisione in sillabe quando si deve riportate a capo parte della parola, in fin di rigo. Le parole fatte di una sola sillaba si chiamano monosillabe: qui, no, il, ecc… Quelle di due sillabe si chiamano bisillabe: me-la, pie-de, ecc… Quelle di tre, trisillabe: a-mo-re, e così via. Le parole di più sillabe si chiamano polisillabe.
Vi sono sillabe formate da una sola vocale: a-mi-co, e-di-le, ecc…
La sillaba può essere anche costituita da un dittongo, cioè da due vocali successive che si pronunciano con una sola emissione di voce: uo-mo, tie-ne, ecc…
Se le due vocali successive si pronunciano con due emissioni di voce, si ha lo iato, che significa apertura, appunto perchè richiede una nuova apertura di bocca per la pronuncia della seconda vocale: be-a-to, mi-o, ma-e-stro, ecc…
Se nella parole ricorre una consonante rafforzata, cioè doppia, questa viene suddivisa fra due sillabe: tap-pe-to, rac-col-ta, ecc…
Se vi ricorre un gruppo di consonanti che comincia con l e n m la separazione delle sillabe ha luogo immediatamente dopo queste: al-tro, ar-to, ar-tri-te, pun-to, con-tro, cam-po, ecc…
Se vi ricorrono gruppi di consonanti che non cominciano con una di quelle dette, tutte le consonanti appartengono alla sillaba successiva: no-stro, te-sta, ri-pre-sa, ecc…

Le lettere
Le lettere dell’alfabeto italiano sono ventuno: cinque vocali e sedici consonanti. Per non creare confusione eviteremo di fare sottili distinzioni e ci limiteremo alle norme generali.
Le vocali sono cinque, ma rappresentano sette suoni: a é è i ò o u.
Le consonanti sono sedici e rappresentano ventun suoni, i più importanti dei quali sono:
– la c ha suono dolce (o palatale) davanti alle vocali i ed e     (cielo, cena); suono duro (o gutturale) davanti alle altre vocali  e alle consonanti (cuoco, cane, crema, clamide). La c ha suono duro (o gutturale) anche davanti ad i e ad e, se seguita da h (chiesa, cherubino);
– lo stesso vale per la g (girasol, gelo, ghirlanda, gheriglio, gola, gremito);
– il digramma (dal greco “due lettere”) sc ha un particolare suono palatale davanti alla e e alla i (scena, scimmia), negli altri casi ha suono gutturale (scala, esclamare);
– il digramma gn ha sempre suono palatale (legno, ogni);
– salvo rarissime eccezioni, il digramma gl ha suono palatale liquido davanti a i seguita da vocale (giglio, maglia, raglio), ha suono gutturale davanti a i seguita da consonante (glicerina, geroglifico);
– la lettera q è usata solo davanti a u seguita da vocale (aquila, qualità); ma vi sono casi in cui si usa la c per distinguere i quali bisognerebbe rifarsi all’origine latina del termine (cuore, vacuo); in un solo caso abbiamo la doppia qq: in soqquadro; in tutti gli altri casi la q viene rafforzata con la premessa di una c: acqua, acquistare
– davanti alle lettere b e p si trova sempre la m, mai la n: gambo, campo.

La divisione in sillabe

La divisione in sillabe: per pronunciare la parola pera emettiamo la voce in due riprese: pe -ra. E così per la parola mora e così per la parola oche. Queste riprese si chiamano sillabe, e secondo queste sillabe le parole si dividono a fine riga.

Senza dare regole, passeremo subito all’uso pratico mediante numerosi esercizi.

Il primo e il più divertente è quello ci scomporre una parola in sillabe e scrivere ogni sillaba su un pezzetto di carta.

Consegnati i pezzetti ai bambini, dovranno ricomporre la parola e poi copiarla per iscritto mantenendo la divisione in sillabe.

In un primo tempo saranno parole bisillabe con sillabe semplici, in seguito l’esercizio diverrà più complesso.

All’inizio una parola per volta, in seguito potranno essere distribuiti cartellini delle sillabe di due o più parole. I bambini prima comporranno le parole, poi le copieranno per iscritto.

Ecco alcuni elenchi di parole, raggruppati secondo un criterio di gradualità:

Rosa, mele, pera, mora, pepe, nido, topo, luna, cane, lupo, pila, gufo, mano, fico, neve, naso, sole, oca, luna, sale, rana.

Sapone, casina, cenere, lumaca, micino, Natale, nuvola, asino, pecora, Rosina, goloso, corona, tavolo, povero, Befana, limone.

Tavolino, garofano, focolare, telefono, pomodoro, girasole, poverino, nevicata.

Cuoco, fiore, suora, fuoco, uovo, sedia, ruota, paura, ciuco, piano, baule, cuore, aria, bacio.

Bimbo, bambola, bomba, rombo, tempo, tromba, ambo, bambina, gamba, lampo, pompa, zampe.

Scala, scopa, scatola, scopare, spada, spera, sposa, scolaro, scuola, spino.

Cesto, mosca, festa, lista, lesta, posta, tasto, vista, mosto, busta, mesto, pasta, costo, pista, basta, fusto, misto, pasto, tasca.

Gallo, letto, gatto, matto, rotto, mucca, pazzo, pezzo, pizzo, pozzo, zolla, collo, lotto, pelle, molla, pacco, bocca, molla, sacco, carro, sonno.

Maggio, peggio, paggio, saggio, gabbia, rabbia, sabbia, nebbia, laccio, caccia, coccio, faccia, riccio, addio, faggio, loggia, pioggia, viaggio, roccia.

Arma, orso, elmo, orto, erto, irto, onda, asta, arso, fungo, fango, barca, monte, ponte, salto, fante, porta, vento, mensa, nervi, pulce, cinta, cervo, corvo, certo, corto, carta, corno, forte, forma, forno, morsa, porto, porco, sorte, sarto, santo, servo, senso, tanto, tinto, testa, tonto, torto, torso, vasto, veste, vista, vinto.

Prato, prete, lepre, treno, drago, croce, madre, padre, trave, metro, trina, crema, capra, pruno, bravo, libro, prova, credo, crudo, freno, grano, prima, trono, cruna.

Strada, nastro, strame, destra, sprone, aspro, vespro.

China, chilo, oche, chiesa, chiuso, chiodo, chiaro, chiave, chioma, poche, fuochi, cuochi.

Rughe, seghe, maghi, ghiro, paghe, pieghe, aghi, draghi, laghi,  spaghi, daghe.

Gmono, Agnese, pigna, bagno, legno, segno, cigno, pegno, lagno, regno, ragno, vigna, lagno.

Maglia, giglio, teglia, foglia, paglia, moglie, veglia, ciglio, figlio, teglia, voglia, vaglia.

Pesce, fascio, uscio, fascia, sciare, biscia, coscia, liscio, moscio.

Mucchio, vecchio, sacchi, secchi, occhio, macchia, picchio, cocchio, secchio.

Qui puoi trovare le regole per la corretta divisione in sillabe, e delle schede pronte per il download:

http://www.lapappadolce.net/schede-per-la-divisione-in-sillabe/

DIVISIONE IN SILLABE – schede

DIVISIONE IN SILLABE – schede: i bambini hanno a disposizione in classe una scatola-schedario di esercizi vari per ogni materia, da scegliere liberamente, che è uno per tutti: abbiamo per cominciare uno schedario per la Matematica, uno per l’Italiano, uno per la Musica e uno per l’Inglese.

Ogni bambino ha poi una scatola-schedario individuale, col suo nome, dove conserva i cartellini che ha usato per i suoi esercizi. E’ assurdo incollare fotocopie su fotocopie sui quaderni! Questa modalità favorisce il lavoro individuale e individualizzato, ma anche l’aiuto reciproco e la collaborazione: se un bambino ha già provato un dato esercizio, può dare una mano al compagno che lo sta facendo; poi ci sono anche schede per lavorare in coppia, ad esempio quelle dei dettati che prevedono che un bambino legga al bambino che scrive.

E’ naturalmente sempre il bambino a scegliere; se lo desidera può portare anche il lavoro a casa: vi sembrerà assurdo, ma a me che non uso dare compiti, i bambini li chiedono…

A differenza degli eserciziari “a libro”, lo schedario mi permette di aggiornare l’offerta di esercizi in base agli interessi dei bambini, o alle difficoltà che mostrano, e inoltre si integra benissimo coi materiali montessoriani già a disposizione.

Cominciamo con le schede per esercitare la divisione in sillabe.

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DIVISIONE IN SILLABE – REGOLE

Le regole della nostra lingua non sono affatto semplici, ricordiamole:

– una vocale a inizio parola, seguita da una sola consonante, fa sillaba a sè: a-nima, i-sola, o-livo

– le consonanti semplici fanno sillaba con la vocale che segue: li-mo-na-ta, se-re-ni-tà

– le consonanti doppie di dividono in due sillabe: pez-zet-ti-no, am-mat-ti-re; rientrano tra le doppie le parole con cqu: ac-qua, ac-quisto, nac-que

– due o tre consonanti diverse tra loro (non doppie) fanno sillaba con la vocale seguente, se esistono come gruppo anche all’inizio delle parole: a-bra-sivo ( perchè br esiste come inizio di parole, ad esempio in brina), ca-tra-me (treno), pu- le -dro (dritto),

– la esse impura (s seguita da consonanti) si attacca alla sillaba: e-scludo, ma-stino

– quando il gruppo di consonanti non esiste come inizio di parole, la prima consonante si stacca dalla sillaba: arit- metica (tme), pal-ma (lm), bam-bino (mbi),

– dittonghi e trittonghi non si possono dividere (au, ia, …), a meno che non si tratti di uno iato (ma meglio prendere la regola come generale, per non sbagliare, perchè ad esempio pi-o-lo è giusto, ma non si può fare pi-o-ve; allora meglio pio-lo pio-ve)

– digrammi e trigrammi non di dividono mai (sc, gl, gn,…)

– l’apostrofo in fin di riga è ammesso.

I bambini piccoli naturalmente imparano molto meglio a ricoscere la sillaba e quindi a dividere correttamente, seguendo la musicalità dei suoni e facendo esercizio. Ad esempio quando devono andare a capo insegniamo loro a dire la parola a voce alta battendo forte le mani ad ogni interruzione di sillaba: non sbagliano quasi mai!

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DIVISIONE IN SILLABE – Ecco le schede, se possono esservi utili:

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Questo è il contenuto delle schede:

Dividi in sillabe: 

rosa vaso rame casa nove mare lama tino pipa rana rapa seme
Ro-sa Va-so Ra-me Ca-sa No-ve Ma-re La-ma Ti-no Pi-pa Ra-na Ra-pa Se-me

pino tara caro sodo pila meno tana rupe palo pera sale luna vino
Pi-no Ta-ra Ca-ro So-do Pi-la Me-no Ta-na Ru-pe Pa-lo Pe-ra Sa-le Lu-na Vi–no

naso zero foglia vite libro uva pietra pane treno mosto campo orto fiori
Na–so Ze–ro Fo–glia vi-te li-bro u–va pie–tra pa–ne tre–no mo–sto cam–po or–to fio–ri

mamma palla masso tazza asse mazza pollo prezzo pazzo nonno pezza colla razzo
Mam–ma pal–la mas–so taz–za as–se maz–za pol–lo prez–zo paz–zo non–no pez–za col–la raz-zo

pozzo carro nonna cavallo carrozza fazzoletto mezza notte pallottola gallina mazzetto collina caramella
Poz-zo Car-ro Non-na Ca–val-lo Car–roz-za Faz–zo–let-to Mez-za Not-te Pal–lot–to-la Gal–li-na Maz–zet-to Col-li-na Ca–ra–mel-la

ciclismo cieco ladro mascella mondo ospedale orso placca prosciutto qualcuno romanzo simpatia spingere
Ci–cli-smo cie-co la-dro ma–scel- la mon-do o-spe-da-le or-so plac-ca pro-sciut-to qual–cu-no ro-man-zo sim-pa-ti-a spin–ge-re

idea adagio bordo balbettare badia balestra balsamo bambola balneare batticuore bavaglino beato biglia biforcuto biliardo bimbo bilancia
i–de-a a–da-gio bor-do bal-bet-ta-re ba-di-a ba-le-stra bal–sa-mo bam- bo-la bal–ne–a-re bat–ti–cuo-re ba–va–gli-no be–a-to bi–glia bi-for-cu-to bi-liar-do bim-bo bi-lan-cia

idrante archetto arachide arbitrio aprile arte attraente attrezzo avaro avverbio avventura avvoltoio azione azzuffarsi bagaglio bagnare baia
i–dran-te ar–chet-to a-ra-chi-de ar–bi-trio a-pri-le ar-te at–tra–en-te at–trez-zo a–va-ro av–ver-bio av–ven-tu-ra av–vol–to-io a–zio–ne az–zuf–far-si ba–ga-glio ba–gna-re ba-ia

appunto bitorzolo bisonte birichino blindato bivio boato boccaglio bomba bolgia borghese borsa bottiglia branzino briciola briglia brodo
ap–pun-to bi–tor–zo-lo bi–son-te bi-ri-ch-no blin-da-to bi-vio bo–a-to boc–ca-glio bom-ba bol-gia bor-ghe-se bor-sa bot-ti–glia bran–zi-no bri-cio-la bri-glia bro-do

bisbetica buono buongustaio buonora buonsenso burla calcagno calce calendario calligrafia calzamaglia
bi-sbe-ti-ca buo-no buon-gu–sta-io buo–no-ra buon-sen-so bur-la cal–ca-gno cal-ce ca–len–da-rio cal–li–gra-fia cal-za–ma-glia

cambio calzetta camoscio camicia campanel la campagna candeggi na canguro canto canzone bacio
cam-bio cal–zet-ta ca–mo-scio ca–mi-cia cam–pa-nel-la cam–pa-gna can-deg-gi-na can-gu-ro can-to can–zo-ne ba-cio

capretto capsula carbone carnivoro cartella casalinga catechismo catasto catrame cattedra brutto
ca–pret-to cap–su-la car-bo-ne car-ni-vo-ro car–tel-la ca-sa–lin-ga ca–te-chi-smo ca–ta-sto ca-tra-me cat–te-dra brut-to

cattiveria cattedrale catenaccio causa cauzione cavalcare cavalletto caviglia cavia cavolfiore celeste celebre cencio cemento
Cat-ti-ve-ria cat-te–dra-le ca–te–nac-cio cau-sa cau–zio-ne ca-val–ca-re ca–val–let-to ca–vi-glia ca-via ca–vol–fio-re ce–le-ste ce–le-bre cen-cio ce–men-to

centro centesimo cento cerimonia ceramista cervello certificato chiara chiamare cestino chiave chicco chiedere chiesa
Cen-tro Cen–te–si-mo Cen-to Ce-ri–mo-nia Ce–ra–mi- sta Cer–vel-lo Cer–ti–fi–ca-to Chia-ra Chia–ma-re Ce-sti-no Chia-ve chic-co chie-de-re chie-sa

chilometro chissà chiocciola chiosco chirurgo chitarra chiuso ciao cialda ciambella cigno ciclismo cicogna ciecamente
Chi-lo–me-tro chis-sà chioc-cio-la chio-sco chi–rur-go chi-tar-ra chiu-so cia-o cial-da ciam-bel-la ci-gno ci–cli-smo ci–co-gna cie–ca–men te

cicogna cifra cielo ciclone cilindro ciliegia ciminie ra cinghia cinquanta cipresso cintura circolare civiltà cisterna classe clessidra cliente
ci-co-gna ci-fra cie-lo ci–clo-ne ci–lin-dro ci–lie-gia ci–mi–nie-ra cin-ghia cin–quan-ta ci–pres-so cin-tu-ra   cir–co–la-re   ci–vil-tà ci-ster-na clas-se cles–si-dra cli–en-te

cobra coccinella cognome colbacco collaudo collegio colmo coltivare combattimento commedia commessa compagnia compagno compatto compito composto condividere
co-bra coc-ci-nel-la co–gno-me col–bac-co col–lau-do col–le-gio col-mo col-ti–va-re com–bat–ti–men-to com–me-dia com–mes-sa com-pa-gnia com-pa-gno com-pat-to com-pi-to com–po-sto con-di-vi-de-re

confettura confine congelare coniglio conoscenza consiglio conquista consegna consenso conserva contato contento conto convento coppa coprire cooperativa
Con–fet–tu-ra Con–fi-ne Con–ge–la-re Co–ni-glio co–no–scen-za con-si-glio con-qui-sta con-se-gna con–sen-so con–ser-va con–ta-to con-ten-to con-to con-ven-to cop-pa co-pri-re co–o–pe-ra-ti-va

coordinarecoperta copia coprifuoco copriletto coraggio corda cordialità coriandolo cornacchia cornetto cornuto corpo correggere corrente corridoio cortesia
Co – or – di – na – reCo – per – taco – pia co – pri – fuo – co co – pri – let  – to co – rag – gio cor- da cor – dia – li- tà co – rian – do – lo cor- nac  – chia cor – net – to cor – nu –  to cor – po cor – reg – ge – re cor – ren – te cor – ri – do – io cor –te – sia

coscienza coscia costo cosmetico costare crampo costume cratere crauti cranio creato creare creatività crescita cristallo crimine critica
Co–scien-za co-scia co-sto cos–me-ti-co co–sta-re cram-po co–stu-me cra-te-re crau-ti cra-nio cre-a-to cre-a-re crea-ti-vi-tà cre–sci-ta cri–stal-lo cri-mi-ne cri–ti-ca

criticone crostata crudo culmine culto cuore acquarello curiosità dalmata cuscinetto dentista danzare dardo dattero davanti degradabile decenza
cri-ti–co-ne cro–sta-ta cru-do cul-mi-ne cul-to cuo-re ac–qua–rel-lo cu-rio-si-tà dal–ma-ta cu–sci–net-to den–ti-sta dan-za-re dar-do dat-te-ro da–van-ti de–gra–da-bi-le de-cen-za

dente deserto desiderio diabolico deviazione diamante dicembre dettaglio diabete dialogare diplomazia discesa discorso distanza domanda
Den-te de–ser-to de-si-de-rio dia–bo–li-co de-via–zio-ne dia–man-te di-cem-bre det-ta-glio dia-be-te dia–lo–ga-re di–plo–ma-zia di-sce-sa di-scor-so di-stan-za do–man-da

fango fauna febbraio fat toria ferragosto fiamma fiaba filastrocca firmamento fiocco finta fosforescente foschia fraterno francobollo
fan-go fau-na feb–bra-io fat-to-ri-a fer–ra–go-sto fiam-ma fia-ba fi-la–stroc-ca fir–ma–men-to fioc-co fin-ta fo-sfo-re-scen-te fo–schi-a fra-ter-no fran-co–bol-lo

frangia frullino frusta fronte frutta galassia gaiezza geranio genio gente gioire gioioso gioco giocattolo gonnellina
Fran-gia Frul-li-no Fru-sta Fron-te  frut-ta ga–las-sia ga–iez-za ge–ra-nio ge-nio gen-te gio-i-re gio-io-so gio-co gio–cat–to-lo gon–nel-li-na

grattugia granello guardaroba guscio guida guinzaglio illustrazione imballa re imburrato i mitare impegno incantesimo infarinare insetto insegnare
grat-tu-gia gra–nel-lo guar–da–ro-ba gu-scio gui-da guin–za-glio il–lu–stra–zio-ne im–bal–la-re im-bur-ra-to i-mi-ta-re im–pe-gno in-can-te–si-mo in–fa-ri–na-re in-set-to in–se–gna-re

lastra levante lezione lineamenti lingua lungo maestra maestà magnetico magro maiuscolo maltempo marea margine marmellata
la-stra le–van-te le–zio-ne li–nea–men-ti lin-gua lun-go ma–e-stra mae-stà ma-gne-ti-co ma-gro ma–iu–sco-lo mal–tem-po ma–re-a mar-gi-ne mar–mel–la-ta

marinaio maschera mastello materia meglio metropolitana microfono migliaio miscela miseria moderno molla monte montante movimento mungere
Ma-ri–na-io Ma–sche-ra ma–stel-lo ma–te-ria me-glio me–tro-po-li-ta-na mi–cro–fo-no mi–glia-io mi-sce-la mi-se-ria mo-der-no mol-la mon-te mon-tan-te mo-vi–men-to mun-ge-re

nascere nastrino nascondino neolitico neonato nervoso nucleo obliquo oculista olivo ombelico ombrellone opposto opuscolo oriente organo
na-sce-re na-stri-no na–scon-di-no neo-li-ti-co neo-na-to ner-vo-so nu-cleo o-bli-quo o–cu-li-sta o-li-vo om–be-li-co om-brel-lo-ne op-po-sto o-pu-sco-lo o-rien-te or-ga-no

pannocchia pappagallo parte percussione pestifero piano placca polmonite portafortuna pozzanghera prefisso privato proibito promessa proprio
Pan-noc-chia pap-pa–gal-lo par-te per–cus-sio-ne pe-sti-fe-ro pia-no plac-ca pol-mo-ni-te por-ta-for-tu-na poz-zan–ghe-ra pre-fis-so pri–va-to proi-bi-to pro-mes-sa pro-prio

pugno pulpito pulizia qualifica quantità questione quiete raccolta raddoppiare rampicante reagire realista richiamo rischio risposta ruota
pu-gno pul-pi-to pu-li-zia qua-li-fi-ca quan-ti-tà que–stio-ne qui–e-te rac–col-ta rad-dop-pia-re ram-pi–can-te rea-gi-re rea-li-sta ri-chia-mo ri-schio ri-spo-sta ruo-ta

saldare scegliere scarto sciacquare segmento società sospirare stringa tecnologia terzo tombino trofeo ultimo unghia urlo utile
sal–da-re sce-glie-re scar-to sciac-qua-re seg–men-to so-cie-tà so–spi-ra-re strin-ga tec-no-lo-gia ter-zo tom–bi-no tro-fe-o ul-ti-mo un-ghia ur-lo u-ti-le

vario verso vetro vigneto volante zaino zucchero zoppicare zenzero zampone zafferano vuoto vulcano vostro versare vaglia
va-rio ver-so ve-tro  vi-gne-to vo–lan-te zai-no zuc-che-ro  zop-pi-ca-re zen-ze-ro zam-po-ne zaf–fe-ra-no vuo-to vul-ca-no vo-stro ver-sa-re va-glia

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Sul retro, dove ci sono le soluzioni per la correzione e l’autocorrezione, pinzo un foglietto, così prima di riporre la scheda il bambino può mettere la sua firma. E poi fa un po’ da “tenda del mistero”…

Una canzoncina per sillabare

Una canzoncina per sillabare e una filastrocca, per bambini della scuola primaria, con testo, spartito stampabile e traccia mp3.

Sillabare

Sillabare è un giocherello, che non stanca il tuo cervello
quando ad ERRE aggiungo un’A, fo una sillaba che è RA;
a GI ed ELLE aggiungo un’I, ho una sillaba che è GLI;
or se RA e GLI riuniamo, la parola RAGLI abbiamo
Dunque RAGLI è risultato da due sillabe formato
con due sillabe bel bello, RAGLIA RAGLIA l’asinello
son tre sillabe in BEL LEZ ZA
e son quatto in GEN TI LEZ ZA
or da solo puoi spezzare le parole e sillabare.
Pensa Mila fra di sè: “No, difficile non è
ora provo a frazionare le parole e sillabare
questo è proprio un giocherello
che non stanca il mio cervello”.

Una canzoncina per sillabare – testo

T A: ta

T E: te, ta te

T I: ti, ta te ti

T O: to, ta te ti to

T U: tu, ta te ti to tu

Una canzoncina per sillabare – spartito e file mp3 qui:

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