Esperimenti scientifici: un gong al cucchiaio

Esperimenti scientifici: un gong al cucchiaio .

Scopo

Questa è una semplice dimostrazione che aiuta a chiarire che il suono ha bisogno di qualcosa da attraversare e che l’aria non è un materiale molto efficiente a tale scopo.

Età

Dai 5 anni.

Materiali

Un righello (di legno, plastica o metallo)
due cucchiaini di diverse dimensioni (prova con un cucchiaino e un cucchiaio da portata)
corda o filo di cotone.

Note di sicurezza

Finché usiamo ragionevolmente i materiali questa è un’attività molto sicura.

Presentazione

. Questo esperimento può essere presentato a un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe

. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo

. creiamo un cappio nel mezzo del filo e inseriamo il manico del cucchiaio

. stringiamo il nodo saldamente, in modo che il cucchiaio penda al centro del filo

. prendiamo le due estremità del filo e avvolgiamo ognuna di esse attorno al dito indice su ciascuna mano

. mettiamo gli indici con la cordicella avvolta intorno in ogni orecchio, come per tapparsi le orecchie

. Il cucchiaio dovrebbe pendere appena sotto la vita

. chiediamo a un bambino di colpire il cucchiaio col righello

Osservazioni e conclusioni

Con questo esperimento i bambini scoprono come viaggiano le onde sonore.
Se usiamo un cucchiaio piccolo, il bambino sentirà un suono di campanello, con un cucchiaio più grande il suono somiglierà a un gong. Possiamo provare anche diversi tipi di filo: più la corda è densa, migliore sarà il suono.
Quando il righello colpisce il cucchiaio, crea vibrazioni che generano onde sonore. Queste onde sonore viaggiano lungo il filo invece che nell’aria.
Il filo agisce come un conduttore per le onde sonore. A seconda delle dimensioni del cucchiaio e della lunghezza del filo, il suono apparirà più alto (come una campana) o più profondo (come un gong).
Poiché il filo consente alle onde sonore di continuare a viaggiare, il suono del cucchiaio risuonerà o riverbererà, cioè persisterà abbastanza a lungo dopo aver colpito il cucchiaio.
L’unico che può sentire il suono del campanello o del gong sarà la persona con il filo nelle orecchie: tutti gli altri nella stanza sentiranno solo un debole tintinnio quando il righello colpisce il cucchiaio. Ciò dimostra come la stessa vibrazione suona in modo diverso quando viaggia attraverso materiali diversi.
Quando colpiamo un cucchiaio con un righello, il suono viaggia attraverso l’aria per raggiungere il nostro orecchio, e gran parte di questo suono si perde lungo la strada.
Quando colpiamo il cucchiaio appeso al filo, le vibrazioni sonore viaggiano dal cucchiaio attraverso la corda e le dita al tuo orecchio, e in questo modo molta meno energia sonora si perde nel percorso.
Sebbene la maggior parte dei suoni che sentiamo siano trasmessi attraverso l’aria, l’aria non è l’unica portatrice di onde sonore, né la migliore. Prova a mettere un orologio sul tavolo e avvicinati: sentirai il suo ticchettio attraverso l’aria. Ma prova a mettere l’orecchio sul tavolo: il ticchettio sarà molto più forte.
In alcuni materiali le molecole sono strettamente legate tra loro, in altri materiali, le molecole sono lontane tra loro. La vicinanza delle molecole tra loro in un materiale può influenzare la facilità con cui esse possono urtarsi l’un l’altra e dare inizio ad una vibrazione.
Le molecole del metallo che forma il cucchiaio sono molto vicine tra loro. Quando colpiamo il cucchiaio le molecole del metallo iniziano a vibrare. Le vibrazioni nel metallo viaggiano attraverso la corda e le dita fino al nostro orecchio.
Questa attività rivela alcuni fatti importanti sulla natura del suono e ci dice che il suono viaggia in modo diverso attraverso solidi, liquidi e gas.
La corda è un solido, quindi il suono che sentiamo attraverso di essa è diverso dal suono che sentiamo quando le vibrazioni giungono alle nostre orecchie attraverso l’aria (un gas).

Varianti

. puoi usare un appendiabiti metallico al posto del cucchiaio.

Esperimenti scientifici per bambini – OOBLECK

Esperimenti scientifici per bambini – OOBLECK. Un esempio  di fluido non-newtoniano davvero economico e semplicissimo da ottenere è l’oobleck, una sospensione di amido di mais e acqua.

Esperimenti scientifici per bambini
Oobleck

Scopo

Esplorare le proprietà di un fluido non newtoniano.

Età

Dai 4 anni.

Materiali

2 parti di amido di mais
1 parte di acqua
Colorante alimentare (se vuoi)
Una teglia di alluminio e un contenitore di plastica
Una traccia audio da 40 50 o 63 Hz (cerca su YouTube)
Il miglior altoparlante che riesci a trovare.

Note di sicurezza

Finché usiamo ragionevolmente i materiali questa è un’attività molto sicura.

Presentazione

. Questo esperimento può essere presentato ad un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe

. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo

. spieghiamo ai bambini che con questo esperimento esploreremo le proprietà di un fluido non newtoniano

. in una contenitore di plastica uniamo una parte di acqua a due parti di amido di mais. Se lo desideriamo aggiungiamo del colorante alimentare

. mescoliamo con cura

. dopo aver preparato il composto teniamo a portata di mano dell’acqua perché l’oobleck tende ad asciugarsi assumendo l’aspetto del fango secco: per mantenerlo fluido basta aggiungere ogni tanto un po’ d’acqua

. immergiamo una mano e cerchiamo di toglierla più velocemente che possiamo: sentiremo una forte resistenza

. prendiamo in mano un po’ di fluido e schiacciamolo: sembrerà diventare solido, ma diminuita la pressione il composto tornerà fluido

. proviamo a colpire con forza il fluido: la mano rimarrà incastrata

. maneggiamo il nostro fluido liberamente per sentirlo passare da fluido a solido e viceversa

. versiamo il nostro oobleck in una teglia di alluminio

. scarichiamo tracce audio con diversi toni: quelli che funzionano meglio sono 40 HZ, 50 e 63

. mettiamo la teglia sull’altoparlante mentre trasmette la traccia scelta, ed esercitiamo con le dita una certa pressione lungo il bordo della teglia. Il nostro oobleck comincerà a danzare

Osservazioni e conclusioni

L’oobleck è un esempio di fluido non-newtoniano davvero economico e semplicissimo da ottenere. È una sospensione di amido di mais e acqua.
Il nome “oobleck” deriva dal libro per bambini Bartholomew and the Oobleck del Dr Seuss (che non è stato tradotto in Italiano).

L’oobleck è davvero sorprendente: si comporta come un liquido se lasciato a riposo, come un solido non appena lo si maneggia, e colpendolo diventa tanto più duro quanta più forza si applica al colpo.
Un fluido non–newtoniano è un fluido la cui viscosità varia a seconda della velocità con cui lo si misura.
I fluidi non newtoniani si dividono in due classi:
1. fluidi pseudoplastici: la viscosità diminuisce all’aumentare della velocità
2. fluidi dilatanti: la viscosità aumenta all’aumentare della velocità. L’Oobleck fa parte di questa classe: sollecitazioni rapide lo rendono più viscoso rispetto allo stato di riposo.
I fluidi non newtoniani oppongono una resistenza maggiore all’aumentare della pressione esercitata.
Nel nostro esperimento, la maizena non si scioglie nell’acqua, ma le sue particelle rimangono in sospensione. Quando si esercita una forte pressione, le particelle si ammassano e non fanno penetrare l’oggetto. Se invece l’oggetto viene immerso lentamente, le particelle hanno il tempo di separarsi.
Anche il fango e le sabbie mobili sono fluidi non newtoniani: se vi si affonda, bisogna sollevare le gambe molto lentamente, altrimenti si resta sempre più intrappolati perché facendo movimenti veloci si esercita una pressione maggiore e le sabbie mobili si oppongono con maggior resistenza.

Esperimenti scientifici: raddoppia il capitale

Esperimenti scientifici: raddoppia il capitale.

Scopo

Osservare gli effetti della rifrazione della luce.

Età

Dai 5 anni.

Materiali

Un bicchiere trasparente
acqua
una moneta da 2 centesimi (o qualsiasi altra moneta).

Note di sicurezza

Finché usiamo ragionevolmente i materiali questa è un’attività molto sicura.

Presentazione

. Mettiamo la moneta nel bicchiere vuoto

. mettiamoci in modo da vedere la moneta di lato attraverso il vetro (non dall’alto)
. versiamo lentamente l’acqua nel bicchiere finché non vedremo una seconda moneta apparire sull’altro lato del bicchiere
. muoviamo la testa su e giù e osserviamo come la moneta appare due volte e quando torna ad essere una moneta sola

. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.

Osservazioni e conclusioni

La luce si piega quando passa da un mezzo (acqua) a un altro mezzo di diversa densità (aria). Questo avviene quando passa dall’acqua all’aria, o dal vetro all’acqua
Questa flessione della luce, chiamata rifrazione, fa cambiare la posizione apparente della moneta e te la fa vedere in una posizione meno profonda di quella è la posizione reale.
Quando la luce passa attraverso il vetro del bicchiere, fa apparire la moneta più vicina a chi osserva.
Di conseguenza, si vedranno due immagini della moneta.

Esperimenti scientifici: il bicchiere scomparso

Esperimenti scientifici: il bicchiere scomparso.

Scopo

Mostrare gli effetti della rifrazione

Età

Dai 5 anni.

Materiali

Olio di semi
acqua
sciroppo di zucchero di canna
un contenitore in pirex piccolo
un contenitore in pirex grande
un contenitore di vetro piccolo
un contenitore di vetro grande.

Note di sicurezza

Finché usiamo ragionevolmente i materiali questa è un’attività molto sicura.

Presentazione

. mettiamo il contenitore di pirex piccolo in quello grande

. riempiamo il contenitore piccolo con acqua: il bicchiere piccolo resterà visibile

. mettiamo acqua anche nel bicchiere grande: il bicchiere piccolo continuerà ad essere visibile

. possiamo quindi dire che il bicchiere più piccolo è visibile in acqua

. rimuoviamo l’acqua, asciughiamo i due contenitori e riproviamo l’esperimento con l’olio di semi. Prima riempiamo il bicchiere piccolo, poi quello grande (cioè lo spazio tra i due bicchieri)

. il contenitore più piccolo sarà scomparso


. riproviamo l’esperimento con due contenitori di vetro

. versando l’olio in entrambi i contenitori, il più piccolo resterà visibile

. anche versando acqua i due contenitori resteranno visibili


. aggiungiamo all’acqua sciroppo di canna da zucchero: continuiamo finché il contenitore piccolo non sarà scomparso

. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.


Osservazioni e conclusioni

Riempendo i due contenitori di pirex con olio da cucina il contenitore più piccolo diventa molto difficile da vedere: ne rimarrà solo un’immagine
Questo accade perché l’indice di rifrazione del pirex e dell’olio da cucina è quasi lo stesso, cioè la velocità con cui la luce attraversa il pirex e l’olio non cambia. Per questo il contenitore di pirex diventa invisibile.
Lo stesso avviene coi contenitori di vetro, quando aggiungiamo sciroppo fino a raggiungere l’indice di rifrazione del vetro.

Mani fredde – esperimenti scientifici per bambini

Mani fredde – esperimenti scientifici per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Mani fredde
Scopo

Osservare come il senso del tatto e la capacità di presa dalle dita possono essere influenzate dalla temperatura.

Età

Dai 5 anni.

Mani fredde
Materiali

Una ciotola con acqua
cubetti di ghiaccio
un ago.

Note di sicurezza

Se durante l’esperimento il volontario prova fastidio o dolore nell’acqua, deve sapere che può ritirare la mano immediatamente.
Nel preparare la ciotola verificare con attenzione che la temperatura sia adatta all’immersione delle dita.

Presentazione

. Questo esperimento può essere presentato in un piccolo gruppo di bambini o nell’intera classe
. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo
. spieghiamo ai bambini che questo esperimento dimostra che il senso del tatto e la capacità di presa dalle dita possono essere influenzate dalla temperatura
. chiediamo a un bambino di prendere l’ago con la sua mano dominante

. il bambino eseguirà l’azione senza problemi

. mettiamo i cubetti di ghiaccio nella ciotola d’acqua

. chiediamo al bambino di immergere la mano dominante nella ciotola per 20-30 secondi

. chiediamo al bambino di togliere la mano e asciugarla rapidamente

. chiediamogli di riprovare a sollevare l’ago

. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.

Osservazioni e conclusioni

Noteremo che prendere l’ago non è così facile come sembrava all’inizio. Le dita si rifiutano di obbedirci! Il freddo riduce la nostra sensibilità tattile e indebolisce le capacità motorie. È difficile utilizzare le dita fredde per eseguire movimenti precisi come sollevare un ago.

Esperimento scientifico: il senso del tatto è affidabile?

Esperimento scientifico: il senso del tatto è affidabile?
Scopo

Osservare come il senso del tatto può ingannarci quando percepisce le temperature.

Materiali

Tre identici contenitori di vetro
acqua a diverse temperature (molto calda, tiepida, molto fredda)
asciugamani

Note di sicurezza

Se durante l’esperimento il volontario prova fastidio o dolore nell’acqua, deve sapere che può ritirare la mano immediatamente.
Nel preparare le tre ciotole verificare con attenzione che le tre temperature siano adatte all’immersione delle dita.

Esperimento scientifico: il senso del tatto è affidabile?
Presentazione

. Questo esperimento può essere presentato in un piccolo gruppo di bambini o nell’intera classe

. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo

. spieghiamo ai bambini che questo esperimento dimostra che la nostra percezione della temperatura può essere ingannata

. coi bambini prendiamo la prima ciotola, versiamoci l’acqua fredda (precedentemente raffreddata con del ghiaccio) e in un punto nascosto della ciotola applichiamo un cartellino piegato a metà con la scritta “fredda”

. prepariamo allo stesso modo le altre due ciotole

. disponiamo le ciotole sul tavolo in modo che l’acqua a temperatura ambiente sia al centro e che l’acqua calda e quella fredda siano su entrambi i lati

. immergiamo le dita nell’acqua più calda e contiamo fino a 10

. poi immediatamente spostiamole nell’acqua tiepida. Chiediamo: “Com’è quest’acqua?”

. i bambini diranno che è fredda, ma aprendo il cartellino nascosto leggeranno “tiepida”: i sensi possono ingannarci!

. ora immergiamo la mano destra nell’acqua fredda e la mano sinistra nell’acqua calda

. lasciamo le mani in acqua per circa 20 secondi

. spostiamo contemporaneamente entrambe le mani nel contenitore centrale

. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.

Esperimento scientifico: il senso del tatto è affidabile?
Osservazioni e conclusioni

I bambini sperimenteranno qualcosa di molto particolare, cioè una mancata corrispondenza tra la percezione della temperatura e la temperatura reale dell’acqua.
Si tratta di un fenomeno chiamato “adattamento sensoriale”.
Sulle nostre mani, e in particolare nei nostri polpastrelli, c’è una quantità incredibile di terminazioni nervose sensoriali, e tra questi i termocettori, che
servono a rilevare la temperatura degli oggetti. Alcuni termocettori rilevano condizioni di freddo mentre altri termocettori sono attivati dal calore.
Se la mano è esposta al calore per un lungo periodo, i recettori sensibili al calore, come i muscoli dopo un lungo allenamento, inizieranno a stancarsi e ridurranno la loro attività, cioè diventeranno meno sensibili.
La stessa cosa succede ai recettori del freddo.
Questo processo di adattamento dei termocettori e dei nervi sensoriali spiega il disallineamento di sensazione di temperatura durante l’esperimento.
È la stessa cosa che succede quando appoggiamo una mano su un tavolo: appena appoggiata notiamo la consistenza e la temperatura del tavolo, ma dopo un po’ non sentiremo più nulla. Anche questo fenomeno è dovuto all’adattamento sensoriale.

Esperimento scientifico: il senso del tatto è affidabile?

Che vista! Un esperimento scientifico sulla riflessione della luce

Che vista! Un esperimento scientifico per bambini della scuola d’infanzia e primaria per spiegare la riflessione della luce.

Che vista!
Scopo

Sfruttare le proprietà di riflessione della luce per leggere attraverso una busta chiusa.

Materiali

Pennarello nero
foglio bianco
busta scura
busta bianca
un tubo fatto arrotolando carta scura largo 10 cm circa.

Note di sicurezza

Finché usiamo ragionevolmente i materiali questa è un’attività molto sicura.

Che vista!
Presentazione

. Questo esperimento può essere presentato a un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe

. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo

. spieghiamo ai bambini che questo esperimento dimostra che non è possibile leggere la scritta all’interno di una busta a causa della luce riflessa dalla superficie bianca

. con un pennarello nero, scriviamo una parola di tre o quattro lettere su un foglio di carta bianca

. mettiamo la carta in una busta scura e inseriamo quella busta in una busta bianca. La scritta sul foglio dovrebbe ora essere impossibile da leggere

. prendiamo un pezzo di cartoncino scuro o una pagina di una rivista stampata su entrambi i lati. Arrotoliamo la carta in un tubo

 . quando teniamo il tubo contro la busta, saremo in grado di leggere la scritta all’interno

. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.

Osservazioni e conclusioni

Di solito non è possibile leggere la scritta all’interno di una busta a causa della luce riflessa dalla superficie bianca della busta. Ma le pareti del tubo riflettono la luce, quindi vedrai solo la luce che passa attraverso la busta.

Esperimento scientifico – Immagini invertite

Esperimento scientifico – Immagini invertite

Scopo

Dimostrare la rifrazione della luce.

Età

Dai 6 anni.

Materiali

Bicchiere
acqua
carta
penna o pennarello nero o matita.

Note di sicurezza

Finché usiamo ragionevolmente i materiali questa è un’attività molto sicura.

Presentazione

. Questo esperimento può essere presentato in un piccolo gruppo di bambini o nell’intera classe

. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo

. spieghiamo ai bambini che questo esperimento mostra gli effetti della rifrazione

. disegniamo due frecce, entrambe rivolte verso la stessa direzione

entrambe) attraverso un bicchiere

. se utilizziamo inchiostro indelebile o la matita (o plastifichiamo il foglio su cui abbiamo disegnato) possiamo inserirlo nel bicchiere, quindi aggiungere via via acqua

. altrimenti possiamo porre il foglio dietro al bicchiere

. non funziona solo con le frecce, possiamo usare la nostra creatività. Disegniamo tutto ciò che ci piace e vedere come appare attraverso il vetro

. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.

Osservazioni e conclusioni

Con questo esperimento entriamo in contatto con un concetto della fisica chiamato rifrazione, o flessione della luce.
Quando la luce passa attraverso oggetti trasparenti (in questo caso, la parte anteriore del vetro, l’acqua e la parte posteriore del vetro), si rifrange o si piega.
Quando il bicchiere è pieno d’acqua, agisce come una lente cilindrica convessa e produce un’immagine invertita.
L’immagine invertita può apparire più grande, più piccola o delle stesse dimensioni, a seconda di dove posizioni il foglio di carta o il bicchiere, e dipende anche dal punto di osservazione. Un’altra variabile è il diametro del bicchiere.
Importa quanto è lontano il bicchiere d’acqua?
Cosa succede se muovi la testa da un lato all’altro? Come cambia la tua immagine?
La dimensione dell’immagine è importante?
Cosa succede se provi con un bicchiere più largo o più stretto?
Cosa succede se avvicini il bicchiere all’immagine? E se lo allontani?

Perchè il cielo è azzurro

Perchè il cielo è azzurro: un semplice esperimento scientifico per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Scopo dell’esperimento

Dimostrare che il cielo è azzurro perché il colore blu all’interno della luce solare è il più disperso dalle molecole d’aria e viene percepito meglio dai nostri occhi.

Materiali

– un contenitore trasparente (provare vari contenitori)
– acqua
– sostanza lattiginosa (sapone, latte, latte in polvere, yogurt, cera per pavimenti, ecc.)
– una torcia elettrica che emetta luce bianca
– una stanza buia.

Note di sicurezza

Finché usiamo ragionevolmente i materiali questa è un’attività molto sicura.

Età consigliata

A partire dei 5 anni.

Perchè il cielo è azzurro?

Presentazione

. Questo esperimento può essere presentato ad un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe

. scegliamo una stanza facilmente oscurabile

. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo

. spieghiamo ai bambini che questo esperimento ci spiega come mai vediamo il cielo azzurro, anche se la luce del sole è incolore ai nostri occhi.

. riempiamo il contenitore trasparente con acqua.

. oscuriamo la stanza

. sciogliamo un po’ di sostanza lattiginosa nell’acqua, per ottenere una soluzione torbida

. puntiamo la torcia verso la soluzione torbida, colpendola di lato

. giochiamo con l’angolazione della torcia fino a veder apparire l’azzurro

. se abbiamo difficoltà, proviamo a guardare il contenitore dall’alto

. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.

Perchè il cielo è azzurro? Osservazioni e conclusioni

La luce “incolore” del sole è in realtà luce bianca: è composta infatti da tutti i colori dell’arcobaleno (rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco, viola) mescolati insieme.

La luce si piega quando passa attraverso mezzi diversi, in questo caso acqua e aria. Questa flessione della luce è chiamata rifrazione.

I diversi colori della luce solare vengono rifratti da diversi angoli perché hanno lunghezze d’onda diverse.

L’atmosfera della Terra contiene polvere, gocce d’acqua e altre minuscole molecole che non possiamo normalmente vederle a occhio nudo. In una giornata limpida, dunque. la luce del sole che filtra attraverso l’atmosfera si disperde in contrando le particelle contenute nell’aria.

Questa dispersione non è uguale per tutti i colori dello spettro: è molto più forte per i colori che hanno frequenze più alte e lunghezze d’onda più corte: il blu-viola. Quindi i colori violetto e blu si diffondono nell’aria più dei colori giallo rosso verde. Tra il viola e il blu, però, gli occhi umani sono più sensibili al blu.

Possiamo dire, dunque, che il cielo è blu perché il colore blu all’interno della luce solare è quello che si diffonde meglio nell’aria e che viene percepito meglio dai nostri occhi.

In questa dimostrazione la sostanza lattiginosa imita le particelle presenti nell’aria e, come queste, piega la luce (non del sole, ma della torcia).

Esperimenti scientifici per bambini: il palloncino-razzo

Esperimenti scientifici per bambini: il palloncino-razzo.

Costruire un palloncino-razzo è molto semplice. Con questo esperimento metteremo a confronto un razzo ad aria con un razzo ad elio.

Materiale:
– 2 palloncini
– bombola di elio
– spago
– nastro adesivo
– 2 cannucce.

Procedimento:
– tagliamo due fili lunghi almeno 5 metri, infiliamo in ognuno una cannuccia e fissiamoli paralleli tra due pareti della stanza, volendo in salita
– gonfiamo un palloncino con aria e tenendolo chiuso con le dita (senza fare il nodo) attacchiamolo ad una delle cannucce


– gonfiamo un palloncino con l’elio

– e sempre tenendolo chiuso con le dita (senza fare il nodo) attacchiamolo all’altra cannuccia


– chiediamo: “Quale dei due razzi sarà il più potente?”

– lasciamo andare i due palloncini e osserviamo. Questi sono i nostri palloncini a termine corsa (quello verde era gonfiato con elio, quello arancio con aria):

Esperimenti scientifici per bambini: perchè dopo un po’ i palloncini a elio si sgonfiano?

Esperimenti scientifici per bambini: perchè dopo un po’ i palloncini a elio si sgonfiano? Probabilmente avrete notato che nel corso di un breve periodo di tempo, i palloncini gonfiati con elio cominciano a perdere la loro capacità di sollevarsi in aria e si sgonfiano.

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Esperimenti scientifici per bambini: perchè dopo un po’ i palloncini a elio si sgonfiano?
Primo esperimento

Con questo esperimento vogliamo misurare quanto i palloncini a elio cambiano nel corso del tempo.

Introduzione
Sappiamo che i palloncini contenenti elio volano perché l’elio è più leggero dell’aria circostante. In altre parole, il peso dell’aria spostata dal pallone è maggiore del peso del palloncino e il gas all’interno, quindi il palloncino sale verso l’alto.
Questa forza, detta forza di Archimede o forza idrostatica, è esattamente data dalla differenza di peso del pallone e del suo contenuto (più eventualmente il peso dello spago legato ad esso), rispetto al peso del volume dell’aria spostata.
Il lattice di cui sono fatti i palloncini è una membrana permeabile, cioè ha molto piccoli fori che permettono gli atomi di elio di sfuggire. L’elio fuoriesce dai palloncini in lattice più velocemente di quanto non avvenga con i palloncini gonfiati con aria, a causa delle piccole dimensioni degli atomi di elio.
Poiché l’elio intrappolato all’interno di un palloncino in lattice sfugge lentamente, il palloncino inizia a scendere. Arriverà poi ad un punto in cui la forza di gravità e la forza idrostatica saranno uguali, ed a questo punto il palloncino si fermerà a mezz’aria, senza salire né scendere: questa situazione è detta “assetto neutro”.

Materiali:
– cucchiaio di metallo
– bilancia digitale con una precisione di almeno 1 g
– metro da sarto
– 1 palloncino in lattice
– bombola di elio
– spago e forbici
– quaderno.

Esecuzione dell’esperimento
– pesiamo il cucchiaio e registriamo i valori sul quaderno


– gonfiamo il palloncino utilizzando la bombola di elio


– fissiamo il palloncino al cucchiaio per mezzo dello spago, per zavorrarlo
– pesiamo ora il cucchiaio con il palloncino attaccato ad esso e registriamo i valori sul quaderno


– col metro misuriamo il diametro del palloncino
– ripetiamo le misurazioni ogni 2 ore, registrando i dati
– analizziamo i dati
– possiamo anche realizzare un grafico mettendo in relazione tempo e peso e tempo e diametro per vedere se il tasso è costante oppure no.

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Esperimenti scientifici per bambini: perchè dopo un po’ i palloncini a elio si sgonfiano?
Secondo esperimento

Ipotesi
Abbassare la pressione dell’aria circostante causerà una fuoriuscita di elio dal palloncino a maggiore velocità.

Introduzione
La diffusione è il passaggio di molecole da una zona ad alta densità verso un’area a densità minore.
In questo esperimento le molecole di elio all’interno del palloncino (che sono ad alta densità molecolare) si spostano all’esterno nello spazio aereo intorno al palloncino.
La pressione dell’aria della stanza in cui è condotto l’esperimento, può essere variata ripetendo l’esperimento in stanze che si trovano a piani diversi in un edificio alto.

Materiale:
– 60 palloncini
– bombola di elio
– metro da sarto
– 60 chiodi per tenere abbassati i palloni
– spago per legare i palloncini
– un edificio alto (almeno 60 piani) possibilmente con stanze climatizzate.

Esperimenti scientifici per bambini: perchè dopo un po’ i palloncini a elio si sgonfiano?

Procedura
Per questo esperimento, la variabile indipendente è la pressione dell’aria ambientale.
Per misurare il diametro esterno del palloncino si utilizzano un righello e due tavole di legno.
Le costanti (variabili di controllo) possono essere la temperatura nella stanza, il livello di umidità e il tipo di gas utilizzato per gonfiare i palloncini.
L’esperimento viene condotto in una stanza climatizzata per mantenere una temperatura e umidità costanti. Essa viene eseguita al piano terra, al 30° e al 60° piano di un edificio, al fine di fornire dati provenienti da ambienti con diversa pressione dell’aria in cui sono immersi i palloncini gonfiati con elio.
L’esperimento inizia al piano terra. Si gonfiano con l’elio 20 palloncini. Tutti i palloncini devono avere lo stesso diametro (ad esempio 300 mm). Si legano a un pezzo di spago e si zavorrano con un chiodo.
Il diametro dei palloncini viene misurato una volta ogni 2 ore ed i risultati sono riportati in una tabella.
Lo stesso procedimento viene ripetuto in una stanza al 30° piano ed in una al 60° piano.

Osservazione
Si osserverà che i palloncini al 60 ° piano si riducono in termini di dimensioni e diametro ad un ritmo più veloce rispetto ai palloncini al piano terra. In altre parole, l’elio fuoriesce più rapidamente dai palloncini situati al piano più alto.

Esperimenti scientifici per bambini: perchè dopo un po’ i palloncini a elio si sgonfiano?

Conclusione
L’ipotesi si dimostra vera. I piani più alti di un edificio hanno una pressione atmosferica inferiore rispetto a quelli più bassi e quindi una minore densità dell’aria. Questo fa sì che l’elio, che all’interno del palloncino ha una densità maggiore, fugga più rapidamente a causa della diffusione, perchè l’elio è in grado di uscire attraverso i fori microscopici che esistono naturalmente nelle pareti dei palloncini di lattice. Questi piccoli fori sono più grandi degli atomi di elio. È a causa di diffusione che i palloncini si riducono di dimensione nel tempo.

Esperimenti scientifici per bambini: palloncini a confronto

Esperimenti scientifici per bambini: palloncini a confronto.

Materiali
– bombola di elio
– 4 palloncini
– una bottiglia di plastica vuota senza tappo
– un sacchetto di plastica e un elastico (o un sacchetto con chiusura zip)
– una bottiglia di plastica vuota col tappo
– bicarbonato
– aceto
– spago
– forbici
– graffette metalliche
– una bacinella d’acqua (o la vasca da bagno)
– una bilancia.

Perchè alcuni palloncini possono restare sospesi in aria e altri no? Cos’è che li fa sollevare da terra?

Esperimenti scientifici per bambini: palloncini a confronto

Esperimento
– prendiamo il sacchetto di plastica, immergiamolo nell’acqua in modo che si riempia almeno per metà, quindi spremiamo fuori l’aria e chiudiamolo
– chiediamo a un bambino di sollevare il sacchetto fuori dall’acqua e chiediamo: “Come lo senti? Pesante?”

– chiediamo di immergere di nuovo il sacchetto tenendolo immerso ma senza che tocchi il fondo e chiediamo “Adesso come lo senti? Più pesante o più leggero?”


– sentiamo il sacchetto più leggero quando è immerso in acqua perchè l’acqua della bacinella che si trova sotto al sacchetto sostiene un po’ del suo peso
– se lasciamo andare il sacchetto, l’acqua della bacinella non basta a tenerlo sollevato, ed esso affonda per la forza di gravità che attira gli oggetti verso il basso. L’acqua della bacinella non sostiene l’acqua del sacchetto.

– prendiamo un palloncino e gonfiamolo d’aria. Il palloncino gonfiato d’aria è circondato da aria, come il sacchetto pieno d’acqua è circondato d’acqua. Anche il palloncino non può essere sostenuto e quindi non può restare sollevato

– l’acqua però, come abbiamo visto sentendo il sacchetto più leggero quando immerso, può esercitare una forza dal basso verso l’alto che può portare il peso degli oggetti, e può anche tenerli sollevati. Anche l’aria può farlo, come l’acqua.
– facciamo un’altra prova. Prendiamo la bottiglia vuota chiusa col tappo. E’ molto leggera perchè contiene soltanto aria, ma naturalmente l’aria non tiene sospesa la bottiglia
– mettiamo la bottiglia nella bacinella. Cosa succede? Galleggia sulla superficie, perchè l’acqua da sola è in grado di sostenere il suo peso, con la sua forza dal basso verso l’alto che vince sulla forza di gravità. L’aria contenuta nella bottiglia è più leggera dell’acqua della bacinella, quindi l’acqua può sostenerla
– per sentire questa forza proviamo a tenere immersa la bottiglia con le mani: è molto difficile! La forza dell’acqua spinge la bottiglia verso l’alto e noi dobbiamo spingere un bel po’ verso il basso per vincerla


– prendiamo un palloncino, gonfiamolo con l’elio, chiudiamolo con un nodo e lasciamolo andare
– al palloncino succede la stessa cosa che succede alla bottiglia piena d’aria immersa nell’acqua. L’aria è più pesante e l’elio è più leggero, quindi l’aria solleva l’elio, come l’acqua sostiene l’aria

– se liberassimo il palloncino con elio, il gas al suo interno è così leggero che salirebbe fino a sparire dalla nostra vista. Fin quando salirebbe? Fino ad allontanarsi tanto dalla terra da incontrare dell’aria leggera  quanto lui. A questo punto si fermerebbe, senza salire né scendere. Si troverebbe in una condizione di equilibrio
– possiamo provare a trovare anche noi questo punto di equilibrio aggiungendo dei pesi al nostro palloncino, fino a trovare il punto in cui non sale né scende
– aggiungiamo al palloncino un pezzetto di spago, che avremo prima pesato, poi fissiamo allo spago una graffetta alla volta
– ad un certo punto o saremo così fortunati da trovare il punto di equilibrio, o dovremo togliere del peso accorciando lo spago

– ora proviamo a trovare altri modi per rendere un palloncino più leggero dell’aria, e cerchiamo il loro punto di equilibrio
– prendiamo una bottiglia vuota e versiamo in essa del bicarbonato


– aggiungiamo molto velocemente dell’aceto e fissiamo al collo della bottiglia un palloncino
– il palloncino si riempie di gas e si gonfia sotto i nostri occhi. Di quale gas si tratta? Di anidride carbonica.

Facciamolo gonfiare finché non raggiunge le stesse dimensioni del palloncino gonfiato con l’elio, quindi chiudiamolo con un nodo e aggiungiamo un pezzo di spago
– vedremo che anche questo palloncino si solleverà in aria, e potremo confrontare la velocità in cui lo fa con quella del palloncino pieno di elio. Inoltre potremo trovare il suo punto di equilibrio, come abbiamo fatto col primo palloncino
– possiamo dire che l’anidride carbonica è più leggera dell’aria, ma è più pesante dell’elio.

Esperimenti scientifici per bambini: volare coi palloncini a elio

Esperimenti scientifici per bambini: volare coi palloncini a elio.

Immaginate di afferrare un grappolo di palloncini gonfiati con elio e volare verso il cielo.

Di quanti palloncini avreste bisogno?

E ricordate il film Up?

Esperimenti scientifici per bambini: volare coi palloncini a elio
Materiali
:
– palloncino
– bombola di elio
– spago
– forbici
– graffette metalliche
– bilancia

Esperimenti scientifici per bambini: volare coi palloncini a elio
Esperimento
:
– gonfiamo il palloncino con la bombola di elio, chiudiamolo e chiudiamolo con un nodo
– pesiamo un pezzo di spago e leghiamolo al palloncino (il mio spago pesa 1 g)
– lasciamo andare il palloncino
– pesiamo una graffetta metallica (la mia pesa 2 g)
– aggiungiamo una ad una le graffette allo spago fino a trovare il punto in cui il palloncino può iniziare a sollevarsi

– ora possiamo sapere quanti grammi possono essere sollevati da un palloncino
– consideriamo il peso di un bambino, ad esempio di 30 Kg, e chiediamo: “Quanti palloncini servirebbero per sollevarlo da terra?”

Esperimenti scientifici per bambini: volare coi palloncini a elio
Le mongolfiere possono volare e anche trasportare delle persone per lo stesso principio che fa volare i nostri palloncini: perchè l’aria calda del loro pallone è più leggera dell’aria circostante.
Anche i dirigibili volano proprio come il nostro palloncino, e possono trasportare delle persone, e nel loro pallone contengono proprio elio.
La forza che spinge il nostro palloncino, le mongolfiere e i dirigibili è la forza di Archimede o forza idrostatica. Il volo con questi mezzi è detto volo aerostatico.

Con i bambini più piccoli possiamo invertire l’esperimento e trovare insieme quanti palloncini occorrano per sollevare da terra un pupazzetto.

Esperimenti scientifici per bambini: volare coi palloncini a elio
Materiali:

– un pupazzetto
– bilancia
– bombola di elio
– palloncini
– spago e forbici

Esperimenti scientifici per bambini: volare coi palloncini a elio
Esperimento
:
– chiediamo ai bambini: “Secondo voi quanti palloncini serviranno a far volare questo orsetto?”. I bambini faranno le loro previsioni
– cominciamo a gonfiare i palloncini e leghiamoli al pupazzetto fino a raggiungere il nostro scopo.

Esperimenti scientifici per bambini – effetti della temperatura sui gas

Esperimenti scientifici per bambini – effetti della temperatura sui gas. Con questo esperimento vogliamo dimostrare che la temperatura influisce sulla densità, e che questo può influenzare il comportamento dei gas.

Domande:
– Cos’è la densità?
– Cosa dice il principio di Archimede?
– Come la temperatura influenza la densità di un gas?
– Come la densità di un gas influenza il suo comportamento?

Materiali:
– bombola di elio
– due palloncini
– frigorifero o congelatore

Esperimenti scientifici per bambini – effetti della temperatura sui gas

Concetti base:
– l’elio è meno denso dell’aria. La densità di una sostanza è la sua massa per il suo volume e si misura in chili per metri quadri.
Quando diciamo che l’elio è meno denso dell’aria, intendiamo dire che un certo volume di elio pesa meno dello stesso volume di aria.
– la forza di Archimede (o forza idrostatica) che spinge un pallone gonfiato con elio verso l’alto può essere influenzata dalla temperatura, perchè la temperatura di un gas ne modifica la densità.

Procedimento:
– gonfiamo i due palloncini con l’elio, cercando di farli il più possibile della stessa grandezza e fermiamoli con un nodo

– mettiamo uno dei due palloncini in frigorifero o nel congelatore, e lasciamo l’altro a temperatura ambiente


– dopo 20 minuti prendiamo il pallone dal frigorifero, fotografiamo velocemente i due palloni, e liberiamoli possibilmente all’aperto
– osserviamo attentamente: quale dei due palloncini si alza più velocemente?
– Perchè c’è una differenza nel comportamento dei due palloncini?

Esperimenti scientifici per bambini: portiamo un palloncino a elio in automobile

Esperimenti scientifici per bambini: portiamo un palloncino a elio in automobile.

La prima legge della dinamica di Newton, detta anche principio d’inerzia o legge di Galileo afferma che “un corpo mantiene il proprio stato di quiete o di moto rettilineo uniforme, finché una forza non agisce su di esso”.

Pensiamo a quando viaggiamo in automobile: quando l’auto accelera ci sentiamo spinti all’indietro, mentre una frenata improvvisa ci farebbe volare in avanti, se non avessimo le cinture di sicurezza allacciate.

Questo esperimento dimostra il diverso comportamento che può avere un pendolo o un pallone gonfiato con aria, e un pallone gonfiato ad elio all’interno di un’automobile che accelera e rallenta.
Vedremo che il pendolo o il pallone gonfiato ad aria si comportano in modo del tutto prevedibile, cioè oscillano all’indietro quando si accelera e in avanti quando si rallenta. Il palloncino ad elio, invece, non risponde alla legge di Newton sul moto, ma risponde invece al principio di Archimede, essendo l’elio più leggero dell’aria.

Materiale:
– un pendolo o un palloncino
– corda, forbici, nastro adesivo
– automobile
– palloncini
– bombola di elio

Esperimenti scientifici per bambini: portiamo un palloncino a elio in automobile

Esperimento:
– fissiamo un palloncino gonfiato con aria (o un pendolo) al tettuccio dell’automobile. Osserviamo che quando l’auto è ferma l’oggetto pende verso il basso
– quando l’auto accelera in avanti, l’oggetto oscilla all’indietro:

– quando l’auto rallenta, l’oggetto oscilla in avanti

– ora gonfiamo un palloncino con la bombola di elio:

– fissiamo sul fondo dell’auto il palloncino e osserviamo che va verso l’alto:

– quando l’auto accelera in avanti, il palloncino a elio oscilla in avanti:

– quando l’auto rallenta, il palloncino ad elio oscilla all’indietro:

Come afferma il principio di Newton, tutti i corpi tendono a rimanere fermi se sono fermi o in movimento se sono in movimento, se una forza non agisce su di loro in modo diverso. Quando l’automobile parte, l’aria contenuta nell’auto, che era ferma, tende a restare ferma, finché la forza data dal movimento dell’auto non agisce su di essa. Quando l’auto accelera in avanti, la densità dell’aria aumenta verso la parte posteriore dell’automobile, quindi la pressione nella parte posteriore dell’auto aumenta. Il pallone a elio, quindi, galleggia sull’aria più densa e si sposta in avanti.

Esperimenti scientifici per bambini: portiamo un palloncino a elio in automobile

Quello che succede al palloncino gonfiato con elio è simile a quello che avviene ad una bolla d’aria all’interno di un barattolo pieno d’acqua. Infatti l’elio è più leggero dell’aria, e l’aria è più leggera dell’acqua.
Se teniamo il barattolo in orizzon
tale, la bolla d’aria sale verso l’alto (come il palloncino d’elio), se noi incliniamo il barattolo l’acqua si sposta e spostandosi sposta la bolla d’aria. Questo avviene nel barattolo tenuto in orizzontale in automobile:

Quando si accelera il palloncino va in avanti perchè l’aria contenuta nell’auto si sposta all’indietro. Quando si rallenta il palloncino va indietro perchè l’aria contenuta nell’auto va in avanti.

Allo stesso modo il palloncino va a sinistra se l’auto curva a sinistra, e va a destra se l’auto curva a destra:

Qui il video completo (anche con sottotitoli in italiano): Youtube.

Esperimenti scientifici per bambini – palloncini a elio e legge di Archimede

Esperimenti scientifici per bambini – palloncini a elio e legge di Archimede.

Il principio di Archimede afferma che “ogni corpo immerso parzialmente o completamente in un fluido (liquido o gas) riceve una spinta verticale dal basso verso l’alto, uguale per intensità al peso del volume del fluido spostato”.

L’esclamazione “Eureka!” che usiamo per dire che abbiamo avuto una buona idea, è tradizionalmente attribuita ad Archimede. Si narra infatti che egli abbia proprio gridato “Eureka!” quando, entrando in una vasca da bagno e notando che il livello dell’acqua era salito, capì che il volume di acqua spostata doveva essere uguale al volume della parte del suo corpo immersa. Con questo “Eureka!” che in greco antico significa “Ho trovato!”, Archimede intendeva dire che aveva trovato la soluzione al problema che gli aveva posto il principe di Siracusa Gerone II.

Gerone aveva commissionato a un orefice una corona, e gli aveva consegnato l’oro necessario per realizzarla. Ricevuta la corona finita, però, gli venne il sospetto che l’orefice lo avesse imbrogliato: la corona pesava esattamente quanto l’oro fornito, è vero, ma Gerone pensava che l’artigiano avesse sostituito parte dell’oro con un uguale peso di un metallo meno prezioso. Chiese così ad Archimede se esistesse un metodo per valutare la purezza di un oggetto d’oro.

Basandosi sull’intuizione avuta nella vasca da bagno, Archimede cominciò a ragionare: due materiali diversi, ad esempio un chilo di ferro e un chilo di legno, hanno lo stesso peso ma occupano volumi diversi. Se hanno volumi diversi, questo significa che ricevono spinte diverse se immersi nell’acqua, e queste spinte dipenderanno esclusivamente dal volume del materiale e non dal suo peso. In particolare, siccome l’oro è molto più pesante dei metalli meno nobili, una corona d’oro puro avrà un volume minore di una che contiene anche altri metalli.

Cosa fece dunque Archimede? Appese la corona ad un braccio della bilancia, e all’altro un lingotto d’oro puro con peso pari a quello della corona, e la bilancia risultò ovviamente in equilibrio. La bilancia venne poi immersa in acqua. La corona, che in effetti era in parte composta da metallo più vile (di uguale peso ma maggior volume) aveva un volume maggiore del lingotto d’oro puro,  per questo riceveva una spinta verso l’alto maggiore e la bilancia si spostò dalla parte dell’oro denunciando la frode.

La legge di Archimede non riguarda solo il caso di un corpo immerso in un liquido (oro e acqua), ma anche il caso di un corpo immerso in un gas.

Come sappiamo il metodo scientifico richiede:
– osservazione
– ipotesi
– sperimentazione e raccolta dei dati
– conclusione.

Useremo il metodo scientifico per una serie di casi che riguardano il principio di Archimede applicato ai gas.

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Esperimenti scientifici per bambini – palloncini a elio e legge di Archimede
Primo esperimento

Materiali:
– bombola di elio
– due palloncini della stessa dimensione
– due pezzi di filo

Esperimento:
– gonfiamo un palloncino con elio e uno con aria

– chiudiamo entrambi con un nodo e leghiamo ad ognuno un filo
– lasciamo i palloncini contemporaneamente, tenendo il filo per l’estremità.

Esperimenti scientifici per bambini – palloncini a elio e legge di Archimede
Osservazioni
:
– il palloncino gonfiato con elio si solleva verso l’alto, e deve essere tenuto per il filo se non si vuole vederlo continuare a salire
– il palloncino gonfiato con sola aria rimane a terra.

Esperimenti scientifici per bambini – palloncini a elio e legge di Archimede
Conclusioni
:
– il palloncino gonfiato con aria sposta l’aria circostante senza che si crei nessuna forza di spinta verso l’alto, perchè l’aria interna e la massa del palloncino hanno una forza verso il basso che è maggiore della forza di Archimede;
– il movimento verso l’alto del palloncino gonfiato ad aria continuerà per lungo tempo. Fino a quando? Comincerà a rallentare soltanto al altezze notevoli, quando cioè incontrerà strati d’aria più leggera. Quando lasciamo un palloncino gonfiato con elio libero di volare, lo vediamo salire e salire, finché diventa un piccolo punto colorato e poi sparisce alla nostra vista. Sale così in alto nell’atmosfera da diventare non visibile.
Man mano che il palloncino sale incontra aria sempre meno densa. Anche se non possiamo vedere quello che succede, sulla base della fisica sappiamo che il pallone ad un certo punto comincerà a rallentare la velocità della sua salita e poi smetterà di salire. A questo punto le forze discendenti saranno uguali alle forze ascendenti e il palloncino non salirà né cadrà verso il basso. Se potessimo registrare l’altitudine e la velocità di salita del palloncino gonfiato con elio, potremmo calcolare, tenendo conto del volume del palloncino, la densità dell’aria e la quantità di aria spostata.
Possiamo quindi dire che:
– il palloncino riempito con elio continuerà a salire finché la forza dell’aria spostata dal palloncino verso l’alto è superiore alla massa totale del palloncino
– il palloncino cessa di salire quando raggiunge un’altezza in cui la forza di spinta verso l’alto (cioè lo spostamento d’aria causato dal palloncino) è pari alle forze discendenti del palloncino (massa x gravità = peso).

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Esperimenti scientifici per bambini – palloncini a elio e legge di Archimede
Secondo esperimento

Materiali:
– bombola di elio
– due palloncini della stessa dimensione
– due pezzi di filo
– un phon.

Osservazione:
– se c’è un colpo di vento, l’energia cinetica fa sollevare il palloncino gonfiato con aria, ma quando il vento cessa il palloncino torna a scendere.

Conclusioni:
– il palloncino riempito con aria si solleva perchè la forza del vento preme contro il palloncino e supera la forza del suo peso.

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Esperimenti scientifici per bambini – palloncini a elio e legge di Archimede
Terzo esperimento

Materiali:
– bombola di elio
– due palloncini della stessa dimensione
– due pezzi di filo
– un phon.

Se un palloncino viene riempito con aria calda, salirà verso l’alto.

Il palloncino riempito con aria riscaldata sale perchè l’aria calda ha un volume maggiore dell’aria fredda, quindi il palloncino risulterà essere più leggero dell’aria più fredda circostante. Questo è il principio che fa volare le mongolfiere.

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Esperimenti scientifici per bambini – palloncini a elio e legge di Archimede
Quarto esperimento

Materiali:
– bombola di elio
– un palloncino
– una bacinella colma d’acqua fino all’orlo inserita in una bacinella vuota più grande
– una bilancia.

Con questo esperimento vogliamo misurare il volume del palloncino gonfiato con elio.

Procedimento:
– spingiamo delicatamente il palloncino fino ad immergerlo completamente nell’acqua


– l’acqua che traboccherà si verserà nella seconda bacinella: si tratta dell’acqua che è stata sostituita dal palloncino
– prendiamo l’acqua che si è raccolta nella seconda bacinella e pesiamola


– sapendo che 1 litro d’acqua pesa 1 chilo, possiamo sapere il volume occupato dal palloncino in litri.

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Esperimenti scientifici per bambini – palloncini a elio e legge di Archimede
Quinto esperimento

Con questo esperimento possiamo determinare la potenza di sollevamento di un palloncino gonfiato con elio e dimostrare il principio di Archimede.

Materiali:
– bombola di elio
– un palloncino
– spago e forbici
– carta e penna per registrare i dati
– bilancia
– graffette metalliche

 Esperimento:
– tagliamo un pezzo di spago e pesiamolo: ricordiamo ai bambini che anche lo spago ha un peso e che questo peso lo tira verso il basso a causa della forza di gravità


– pesiamo una graffetta metallica


– leghiamo lo spago al palloncino e lasciamolo andare fino al soffitto

– fissiamo allo spago una graffetta e osserviamo se il pallone comincia a scendere. Registriamo le nostre osservazioni
– continuiamo ad aggiungere una graffetta alla volta finché il palloncino non comincerà a scendere o non avrà toccato terra. Continuiamo a registrare


– cominciamo a tagliare, se occorre, piccoli pezzi di spago finché non avremo trovato il punto di equilibrio, cioè il punto in cui il palloncino non potrà salire né scendere.

Conclusioni:
– un palloncino gonfiato con elio si solleva perchè sposta l’aria
– il peso del palloncino e di tutti gli elementi che abbiamo attaccato ad esso (spago e graffette) esercitano una forza verso il basso, ma questa forza può essere superata dall’elio, che è più leggero dell’aria; in questa condizione il palloncino continua a salire
– il palloncino comincia a scendere quando il suo peso con le aggiunte supera la forza di sollevamento

Esperimenti scientifici per bambini – palloncini a elio e legge di Archimede
Curiosità
:
– ci sono atleti che praticano una particolare attività che consiste nel sollevarsi in aria legati a dei palloni gonfiati con elio, come possiamo vedere qui: http://www.clusterballoon.org/
– mentre la mongolfiera si solleva da terra per riscaldamento dell’aria all’interno del pallone, il dirigibile si solleva proprio come i nostri palloncini perchè contiene gas più leggeri dell’aria, tra i quali proprio l’elio

Per il principio di Archimede, ogni corpo immerso in un fluido riceve una spinta verso l’alto pari al peso del volume di fluido spostato. Il dirigibile, volando immerso nell’aria che avvolge la Terra, ha una spinta ascensionale (P) pari al peso dell’aria che occupa il suo volume (V) meno il peso della sua struttura (Q) e del gas che lo riempie. Siccome l’aria al livello del mare pesa poco più di 1 kg per metro cubo, occorrono grandi volumi di gas leggeri per sollevare anche solo pesi modesti.

Chiamando A il peso specifico del gas interno e B il peso specifico dell’aria, avremo:

P = V (B – A) – Q

Comandi sui verbi: lezioni accompagnate da esperimenti

Comandi sui verbi: lezioni accompagnate da esperimenti per bambini della scuola primaria, col materiale pronto per il download e la stampa in formato pdf.

Abbiamo visto che per aiutare i bambini a comprendere la funzione del verbo facciamo loro eseguire delle azioni, sia con le frasi della scatola grammaticale III, sia con le buste dei comandi.

Possiamo anche fare in modo che eseguendo determinate azioni, i bambini apprendano concetti scientifici: invece di eseguire semplici movimenti, l’insegnante eseguirà davanti ai bambini degli esperimenti, che poi i bambini potranno ripetere in autonomia nei giorni successivi, seguendo  le indicazioni scritte in comandi specifici

Trovi il materiale pronto per il download e la stampa in fondo all’articolo.


Presentazione 1

Materiali

– comandi degli esperimenti per i verbi
– vassoi preparati coi materiali previsti dai comandi

Presentazione

– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo
– prendiamo il primo comando ed invitiamo un bambino a leggere il comando
– eseguiamo l’esperimento davanti al bambini
– posizioniamo sotto al comando i cartellini dei verbi corrispondenti
– invitiamo i bambini a registrare l’attività sui propri quaderni di grammatica disegnando sulle parole i simboli grammaticali

Scopo diretto

comprendere la funzione del verbo

Scopo indiretto

– sviluppo del vocabolario
– comprensione dei testi scritti
– capacità di seguire la sequenza di azioni indicate
– comprensione di concetti scientifici

Punti di interesse

eseguire gli esperimenti

Controllo dell’errore

i verbi sono scritti su cartellini

Presentazione 2

Materiali

– comandi per gli esperimenti
– vassoio col materiale indicato sul comando

Presentazione

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– prendiamo la prima carta dei comandi con i relativi cartellini dei verbi
– prendiamo il vassoio col materiale richiesto per l’esperimento
– leggiamo il comando e seguiamo le istruzioni, ad esempio:

Metti un cucchiaino di zucchero nell’acqua e mescola finché lo zucchero si è sciolto del tutto. L’acqua deve restare limpida e lo zucchero deve sparire.
Ora metti molto zucchero in poca acqua e mescola col cucchiaino; se dopo aver mescolato vedi dello zucchero sul fondo del bicchiere vuol dire che l’acqua è saturata.
Infine metti in un bicchiere d’acqua dell’amido e mescola forte col cucchiaino: l’acqua resta bianca perchè l’amido non si scioglie, ma resta sospeso.

– il bambino esegue le tre azioni e posiziona accanto ad ognuno dei tre bicchieri il cartellino del verbo più appropriato
– chiediamo ai bambini di discutere le loro osservazioni
– ripetiamo indicando ognuno dei bicchieri: “Qui lo zucchero è sciolto. Qui l’acqua è satura. Qui l’amido è in sospensione”
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica, usando le matite colorate per disegnare i simboli grammaticali sopra le parole
– i bambini descrivono l’esperimento e registrano i risultati sui loro quaderni
– i bambini eseguiranno in seguito questa attività in modo autonomo.

Scopo diretto

comprendere la funzione del verbo.

Età

dai 7 anni

Comandi sui verbi: lezioni accompagnate da esperimenti
Materiali


Comandi sui verbi: lezioni accompagnate da esperimenti
Per l’insegnante

In natura la materia si trova molto raramente allo stato puro, anzi le sostanze sono quasi sempre miscelate tra loro.
Le miscele sono formate da sostanze diverse mescolate tra loro (ad esempio l’aria, il sangue, l’acqua del mare, le leghe di metalli, un profumo).

I componenti di una miscela possono essere solidi, liquidi o gassosi. Una miscela può essere:
omogenea: se i suoi diversi componenti non possono essere identificati
eterogenea: se i suoi diversi componenti possono essere facilmente identificati (a occhio nudo o col microscopio).

Le miscele omogenee possono essere:
soluzioni (liquido + liquido)
leghe (solido + solido)
miscele gassose (gas + gas)

Le miscele eterogenee possono essere:
dispersioni (diametro delle particelle maggiore di 1 micrometro)
colloidi (diametro delle particelle minore di 1 micrometro).
Un micrometro è un millesimo di millimetro.

Le dispersioni possono essere:
schiume (gas + liquido)
emulsioni (liquido + liquido)
sospensioni (solido + liquido)
nebbie (liquido + gas)
fumi (solido + gas)

Per separare i componenti di una miscela in laboratorio si possono usare varie tecniche:
– filtrazione
– decantazione o sedimentazione
– centrifugazione
– distillazione
– cromatografia
– estrazione con solvente
– setacciatura.

Filtrazione: separazione per mezzo di filtri. Si usa per separare:
– liquidi da solidi
– solidi da liquidi
– solidi da gas.

Decantazione: separazione dei componenti per forza di gravità. Si usa per separare:
– solidi da liquidi
– solidi da gas
– due liquidi immiscibili.

Comandi sui verbi: lezioni accompagnate da esperimenti

62. Erosione del suolo – Esperimenti scientifici – L’importanza del verde

Erosione del suolo – Esperimenti scientifici – L’importanza del verde

Erosione del suolo – Questo esperimento sull’erosione del suolo, che ha un impatto visivo formidabile anche per la sua semplicità, serve a dimostrare la relazione esistente tra precipitazioni, erosione del suolo, tutela dei corsi d’acqua e vegetazione.

Un esperimento estremamente semplice che sottolinea quanto sia importante la copertura vegetale del terreno.

Si può proporre in tre varianti:
– predisponendo la semina di piantine
– utilizzando piante pronte da  trapiantare
– utilizzando campioni di suolo.

Erosione del suolo – Esperimento – Prima variante

Prepariamo tre bottiglie di plastica uguali, ritagliamole come mostrato nelle foto e posizioniamole su una superficie piana (io le ho incollate con la colla a caldo su una tavoletta di compensato):

l’imboccatura delle tre bottiglie deve sporgere un po’ fuori dal piano d’appoggio. In ogni bottiglia distribuiamo la stessa terra, in pari quantità, premendola bene per compattarla quanto più possibile. La terra deve essere al di sotto del livello dell’apertura della bottiglia:

Tagliamo il fondo di altre tre bottiglie di plastica trasparente, e pratichiamo due fori per inserire la cordicella. Queste coppette hanno la funzione di raccogliere, durante l’esperimento vero e proprio, l’acqua in eccesso delle innaffiature che riproduce l’acqua piovana:

Poi rimettiamo il tappo alla prima bottiglia, dove semineremo:

e mettiamo nella seconda bottiglia un letto di residui vegetali morti (rametti, cortecce, foglie secche, radici morte).

Nella terza bottiglia lasceremo solo la terra.

Spargiamo i semi nella prima bottiglia (io ho scelto crescione, basilico ed erba cipollina), copriamo con un velo di terra e premiamo un po’, poi innaffiamo.

Possiamo utilizzare la parte di bottiglia tagliata per creare una serra che aiuterà i semi a germogliare più velocemente:

Esponiamo alla luce del sole, e prendiamoci cura della nostra semina finchè le pantine non si saranno ben sviluppate. L’esperimento vero e proprio si potrà fare solo allora…

Questa variante  è particolarmente adatta ad essere proposta ai bambini più piccoli, perchè genera curiosità ed aspettative, invita a prendersi cura nel tempo del terreno di semina e stimola l’osservazione del processo di sviluppo della pianta a partire dal seme.

Un processo completo come questo, insegna ai bambini piccoli tantissimi concetti che possono apparire “troppo complicati”, e crea un legame col mondo reale: la pianta viene dal seme (e non dal supermercato o dal fiorista). Quando poi, dopo tanta attesa e tante cure, avremo le piantine nella prima bottiglia, e dopo che chissà quante volte i bambini avranno guardato le altre due e quelle strane coppette facendosi tutte le loro domande, sarà indimenticabile quello che vedranno…

Senza dover dare particolari “spiegazioni” verbali (i piccoli possono apprendere concetti astratti attraverso la loro esperienza e non dalle nostre parole astratte), anche se forse solo i più grandi potranno arrivare all’idea di erosione del suolo, sicuramente tutti avranno chiaro il legame verde=pulito.

Facendo invece l’esperimento con bambini della scuola primaria, che già hanno affrontato i temi dell’ecologia, dell’impoverimento del suolo, della franabilità del terreno legata al diboscamento, della tutela dei corsi d’acqua, tutti questi concetti si chiariranno davvero “in un colpo d’occhio”.

Una volta che le nostre piantine si saranno sviluppate, potremo osservare acqua limpida uscire dalla prima bottiglia, ed acqua progressivamente più sporca dalla seconda e dalla terza; ecco le immagini scattate un paio di settimane dopo la semina:

Erosione del suolo – Esperimento – Variante due

Acceleriamo il processo sostituendo alla semina il trapianto di piantine già sviluppate (io avevo dei gerani):

e naturalmente in questo caso togliamo il tappo anche dalla prima bottiglia:

Ora versiamo la stessa quantità di acqua in ogni bottiglia. Perchè la cosa sia più chiara possibile,  e ogni concetto passi attraverso l’esperienza diretta, possiamo fare un segno all’interno dell’innaffiatoio :

Versiamo dunque l’acqua in tutte e tre le bottiglie, in tutte e tre nello stesso punto (l’estremità opposta all’apertura)

e osserviamo:

Le immagini sono scattate in sequenza.

Utilizzando piantine da trapianto, come vedete, l’acqua del primo contenitore al termine non è perfettamente limpida (inevitabilmente attorno all’apparato radicale ci sarà del terriccio aggiunto di fresco che sporca un po’ l’esperimento), ma l’acqua nella ciotola risulta comunque pulita rispetto a quella contenuta nelle altre due.

Erosione del suolo – Esperimento – Terza variante

Questa variante è adatta a bambini della scuola primaria e oltre: aggiunge infatti all’esperimento la scientificità e la serietà del “prelevare campioni di suolo”, cosa che per i bambini piccoli, invece, può generare un’impressione non proprio positiva.

E con questo arriviamo a poter citare gli ispiratori dell’esperimento:

Come vedete, qui sono state utilizzate bottiglie più grandi per i campioni, e per l’innaffiatura si è utilizzato un tubo con tre rubinetti (per questo è evidente il foro nel terzo campione).

Si tratta di andare all’aperto e prelevare tre zolle differenti di terreno: una di erba viva, una di terra coperta di residui vegetali morti, una priva di qualsiasi altro elemento.

Si aprono i rubinetti, ma pochissimo, in modo che l’acqua goccioli lentamente in ognuna delle bottiglie, si attende e si osserva. Si può anche versare l’acqua senza usare rubinetti, purchè ogni bottiglia ne riceva, come già detto, la stessa quantità.

Visitando il blog (anche se in portoghese) potrete trovare altri interessanti esperimenti e molto materiale sul tema dell’erosione.

Science experiment on soil erosion – This experiment, which has a tremendous visual impact due to its simplicity, it will demonstrate the relationship between precipitation, soil erosion, protection of watercourses and vegetation.

A very simple experiment that stresses the importance of the vegetation cover of the soil. You can propose in three versions: – Preparing the planting of seedlings – Using plants ready to be transplanted – Using soil samples.

Science experiment on soil erosion – First version

Prepare three identical plastic bottles, cut as shown in the pictures and put them on a flat surface (I’ve stuck with the hot glue on a tablet of plywood):

the opening of the three bottles should protrude a little out of the surface. Put in each bottle the same amount of ground and press hard to pack as much as possible. The ground must be below the level of the opening of the bottle:

Cut the bottom of other three bottles of transparent plastic, and make two holes for the string. These cups will serve to collect, during the experiment, the water in excess, which reproduces the rainwater:

Then put the cap on the first bottle in which to plant the seeds:

put inside the second bottle some dead vegetal wastes (twigs, bark, leaves, dead roots). In the third bottle just leave ground.

Spread the seeds in the first bottle (I chose watercress, basil and chives), cover with a layer of ground and press a little, then watering; you can use the piece of plastic cut from the bottle to cover the soil seed like a greenhouse, which will help the seeds to germinate faster:

Expose to sunlight, and take care of planting until the plants are well developed. The actual experiment can be done only then …

This version is particularly suitable to be offered to younger children, because it generates curiosity and expectations, invites you to take care of sowing and stimulates the observation of the process of development of the plant from seed.

A process as complete teaches children many concepts that may appear “too complicated”, and creates a link with the real world: the plant is from seed (and not from the supermarket or florist). When, after a long wait and a lot of care, we have the plants in the first bottle, and after the children have watched day after day the other two bottles and cups, making all their questions, what they see will be unforgettable …

Without having to give specific verbal explanations (little ones can learn abstract concepts through their experience and not by our words), though perhaps only the older children come to the idea of soil erosion, surely everyone will clear the link green = clean .

If you do this experiment with primary school children, who have already studied about ecology, land degradation, landslides, deforestation, protection of watercourses, etc … all of these concepts will become experience.

When the plants will be developed, we can see clear water out of the first bottle, and water progressively dirtier out of the second and third.
Here are the pictures taken two weeks after sowing:


Science experiment on soil erosion – Second Version

Speed up the process and replace the sowing with the transfer of plants already developed (I had geraniums):

of course, in this case, remove the cap also from the first bottle:

Pour the same amount of water in each bottle. To make it as clear as possible, and to learn each concept through direct experience, make a mark inside the watering can:


Pour the water into all three bottles, in all three at the same point (the end opposite the opening) and observe:


The images are taken in sequence.

Using plants already developed, as you can see, the water from the first container at the end of the experiment, it is not perfectly clear (inevitably, there will be some fresh soil around the root), but the water in the first bowl will always be clean compared to the water contained in the other two bowls.

Science experiment on soil erosion – Third version

This version of the experiment on soil erosion is suitable for children of primary school and beyond: it adds the seriousness of “taking samples of the soil.” With younger children, however, take samples of soil (especially living plants) can generate a negative impression. And so I can quote the inspirers of this experiment:

Solo na escola – ESALQ solonaescola.blogspot.it

As you see, here were used larger bottles for the samples, and it is used for watering a tube with three taps (for this reason it is so evident the hole in the third sample).
It is to go outside and take three different clods of soil: a patch of grass alive, a ground covered with dead plant residues, a clod without any other element.
Open taps, but very little, so that the water drips slowly in each of the bottles, wait and observe.
It can also pour water without using taps, provided that each bottle receives, as already said, the same amount of water.

Visiting the blog (although in Portuguese) you can find other very interesting experiments and educational materials on the topic of soil erosion.

Lavoretti per bambini – Stampe al latte

Lavoretti per bambini – Stampe al latte

Lavoretti per bambini – Stampe al latte: un progetto molto interessante, tra scienza ed arte, adatto a bambini del nido e della scuola d’infanzia e primaria. Il punto di partenza è uno dei miei esperimenti scientifici per bambini preferito : 

Lavoretti per bambini – Stampe al latte – materiale occorrente
un piatto o un vassoio
latte (sarebbe meglio usare latte intero, ma io lo avevo solo parzialmente scremato, e mi pare abbia funzionato comunque)
coloranti alimentari (io li avevo in polvere)
un foglio di carta bianca a misura dei piatto o del vassoio scelto
detersivo per i piatti.

Lavoretti per bambini – Stampe al latte – Come si fa

versate del latte nel vassoio, poi immergete il foglio di carta, lisciandolo bene e facendolo aderire al fondo del recipiente per evitare ondulazioni e bolle:

Usate il colorante alimentare per creare nel latte delle macchie di colore:

Versate una goccia di detersivo per i piatti al centro ed assistete alla magia:

Le macchie di colore, senza far altro, entreranno in movimento creando mutazioni continue sotto i vostri occhi:

Ho cercato di scattare una serie di foto in sequenza, ma consiglio davvero di provare (per credere 😉 )

Cessato il movimento estraete delicatamente il foglio dal vassoio:

Ed avrete ottenuto la vostra stampa al latte, che ora deve solo essere posta sul tavolo ad asciugare:

Esperimenti scientifici per bambini – Cromatografia con i pennarelli

Esperimenti scientifici per bambini – Cromatografia con i pennarelli. Di cromatografia avevo già parlato qui, in un esperimento che dimostra perchè le foglie in autunno cambiano colore. Ora propongo esperimenti scientifici per bambini anche più piccoli, più semplici e artistici, utilizzando come base il colore dei pennarelli (o anche i coloranti alimentari, se volete).

Partiamo dai più semplici… anche coi bambini più piccoli ricordiamo la motivazione del nostro lavoro: nel rosso che usiamo per colorare c’è proprio solo il rosso? E il nero è solo nero, o contiene anche lui altri colori?

In questi video è mostrato l’esperimento con pennarello nero e acqua; possiamo usare qualsiasi carta un po’ assorbente e porosa, e non troppo delicata, anche la carta da cucina può andare bene; i pennarelli possono essere quelli lavabili o quelli a inchiostro permanente, magari insieme: è anche interessante vedere cosa succede di diverso usando un materiale piuttosto che un altro. Si possono usare anche coloranti liquidi alimentari.

In tutti i casi gli effetti migliori sono quelli ottenuti col nero e coi colori secondari e terziari.

In questo una bellissima variante con gessetti bianchi, pennarelli e acqua (scegliete gessi bianchi porosi, i gessi lisci non funzionano bene):

Mentre si sperimenta la cromatografia, si possono realizzare pezzi d’arte, ad esempio fiori di carta:

http://www.mn-net.com/tabid/11126/default.aspx

http://scientopia.org/blogs

http://www.homeschool-activities.com/

o farfalline:

http://discusprogram.blogspot.it/

Il video realizzato con l’acqua è accelerato; se volete davvero vedere i colori separarsi sotto i vostri occhi, invece dell’acqua dovete usare un solvente alcoolico, come spiegato poi. Utilizzando un alcool le bande di colore si formano dopo pochi minuti, e l’esperimento diventa per i bambini molto più stimolante.

http://chemistry.about.com/

Che usiate acqua o solventi, al termine dell’esperimento fate asciugare bene i gessi: avrete dei bellissimi gessetti colorati! A meno che non utilizziate grandi quantità di inchiostro o colorante, naturalmente il gesso si colorerà solo in superficie, e più che gessi colorati, saranno meravigliosi gessi bianchi decorati…

________________

Ed ora qualche informazione in più sulla cromatografia per l’adulto che presenta l’attività, e per i bambini più grandi: 

La cromatografia è un procedimento scientifico impiegato per separare i componenti di una miscela: comporta la separazione di sostanze chimiche. Esistono molti tipi di cromatografia, ed alcuni richiedono costose apparecchiature di laboratorio, ma alcune varianti possono invece essere realizzate a casa, facilmente e con pochissima spesa.

Possiamo separare ad esempio pigmenti vegetali (vedi qui),

oppure sostanze come l’inchiostro dei pennarelli o i coloranti alimentari.

La separazione, in tutti i progetti esposti sopra,  si ottiene ponendo la sostanza che intendiamo separare su di un supporto fisso (la carta o il gesso) e facendola interagire con una sostanza in movimento (l’acqua o l’alcool che lentamente “camminano” nel supporto fisso).

Per realizzare l’esperimento servono pochi materiali:

(i video mostrano molto bene sia i materiali, sia il procedimento)

per la cromatografia con carta:  carta porosa abbastanza assorbente e resistente, un vaso di acqua o di alcol, uno “stoppino” molto assorbente lungo poco più del vaso (si può fare con un pezzo di carta da cucina, o avvolgendo la carta da cucina o dell’ovatta attorno a un bastoncino); pennarelli o coloranti alimentari

per la cromatografia con gessetti: gessetti bianchi porosi, un piatto fondo, pennarelli o coloranti alimentari, acqua o alcool. Se si utilizza l’alcool, che evapora molto facilmente, può essere utile una ciotola grande trasparente da usare come coperchio oppure della plastica trasparente. Coi bambini piccoli è meglio non usare un piatto unico, ma porre ogni singolo gessetto in un vaso di vetro separato, più facile da chiudere.

In entrambi i casi, se usate coloranti liquidi, possono servire degli stuzzicadenti per distribuire il colore a gocce sulla carta o sul gesso.

I solventi alcoolici
Tutti i tutorial parlano di “rubber alcohol”, che é il nostro alcool isopropilico o “alcool bianco”. Questo detergente a base di alcool isopropilico e qualche altro ingrediente si trovava anche al supermercato:
 
 
ma pare che ora sia difficile da reperire.
Però si può acquistare l’alcool isopropilico denaturato anche nei negozi di elettronica (si usa come detergente di componenti vari), e online ad esempio qui:
 
 
oppure questo:
 
Anche l’alcool denaturato (rosa) può funzionare abbastanza bene, ma dipende anche dai pennarelli o dai coloranti che abbiamo a disposizione… si possono sempre fare delle prove.
 
Alcune fonti consigliano anche il metanolo (quello che si può acquistare nei negozi specializzati di modellismo), ma mi sembra una scelta ancora più complicata.
 
Per quanto riguarda la procedura, è sufficiente seguire i video; le uniche raccomandazioni sono: 
– se usate i gessi il colore non deve essere a diretto contatto col liquido, ma distanziato di circa mezzo centimetro;
– se lo scopo dell’esperimento è vedere i colori che si celano in ogni colore, è importante usare un solo colore per  gessetto, oppure distanziare tra loro i colori sulla carta; coi bambini più piccoli, se si è interessati principalmente all’osservazione dei colori che si muovono sul supporto, potete usare tutti i colori che volete, come più vi piace e anche sovrapponendoli;
– l’esperimento ha termine quando siete soddisfatti della vostra cromatografia, ed è quello il momento di togliere la carta o i gessi.
 

Possibili osservazioni conclusive

Il liquido è salito attraverso lo stoppino assorbente o il gesso, e man mano che ha percorso il gesso o la carta, ha raccolto i pigmenti portandoli con sé nel suo viaggiare. La separazione dei colori si è verificata perché i differenti colori presenti nell’inchiostro o nel colorante hanno pesi e dimensioni diverse, quindi alcuni viaggiano più di altri.

 

Riferimenti nel web:

http://chemistry.about.com/

http://education.llnl.gov/

http://voices.yahoo.com/home-school-chemistry-projects

http://www.hawaiinewsnow.com/story/11599709/weird-science-chalk-chromatography

http://www.mn-net.com/tabid/11126/default.aspx

http://www.homeschool-activities.com/valentine-crafts-for-kids.html

Esperimenti scientifici per bambini – Labirinti per germogli: il fototropismo

Esperimenti scientifici per bambini – Labirinti per germogli: il fototropismo

Anche se l’accrescimento può essere soggetto a diversi fattori ambientali, l’orientamento della pianta è guidato da tre fattori principali che sono il fototropismo, il gravitropismo e il tigmotropismo:

il fototropismo, o crescita verso la luce, assicura che le foglie ricevano una quantità ottimale di luce per la fotosintesi;
il gravitropismo, o crescita in risposta alla gravità, permette alle radici di crescere nel suolo verso il basso e ai fusti di crescere verso l’alto, lontano dal suolo;
il tigmotropismo, o crescita a seguito di contatto, permette alle radici di crescere attorno agli ostacoli ed permette alle piante rampicanti di avvolgersi attorno alle strutture di supporto.

Il fototropismo è mediato dall’auxina (un ormone vegetale della crescita). L’auxina si forma nell’apice e poi scende distribuendosi uniformemente in tutte le cellule della pianta, ma se l’illuminazione non proviene dall’alto, l’auxina anziché distribuirsi uniformemente si sposta verso il lato non illuminato. L’accumulo di questo ormone determinerà crescita maggiore nel lato in ombra, con conseguente piegamento verso la luce.

Il fototropismo è stato descritto per la prima volta da Darwin, ed è stato osservato anche nel plancton acquatico.

Esperimenti scientifici per bambini – Labirinti per germogli: il fototropismo
 Materiale necessario per costruire il labirinto:

– una scatola di cartone con coperchio, possibilmente di colore scuro
– ritagli di cartone, possibilmente di colore scuro

Piantine:

l’esperimento riesce particolarmente bene utilizzando patate, patate dolci o cipolle germogliate che possono essere messe in un vaso di terriccio ben bagnato, oppure sospese in un vaso d’acqua con degli stecchini di legno:

photo credit http://amicidellortodue.blogspot.it/

oppure piantando un seme di fagiolo in un vasetto con un po’ di terriccio ben bagnato:

photo credit: http://lalica.wordpress.com/

Se usiamo il vaso con terriccio, sia per la semina, sia per patate e cipolle germogliate, occorrerà  di tanto in tanto innaffiare, e anche se usiamo il vaso d’acqua dovremo controllare se serve aggiungerne.

Con le patate e le cipolle si può anche provare a metterle nella scatola così, senza acqua né terriccio: contengono in effetti acqua e nutrienti che per un po’ possono assicurare la crescita del germoglio anche in assenza di terra ed acqua. Se scegliete questa soluzione, il processo di sviluppo della pianta potrebbe essere un po’ più lento, ma vi sarà possibile sigillare meglio il coperchio alla scatola.

Esperimenti scientifici per bambini – Labirinti per germogli: il fototropismo
Obiettivi dell’esperimento:

dimostrare l’effetto della luce sulla crescita delle piante.

Esperimenti scientifici per bambini – Labirinti per germogli: il fototropismo
Tempi:

occorreranno circa due settimane dall’esperimento, per poter osservare i risultati. Di più se rinunciate a terriccio ed acqua.

Per preparare i bambini possiamo, nei giorni precedenti, invitarli ad osservare le piante sul davanzale della finestra. Cosa possiamo dire della loro crescita?  Che le piante non crescono verso la stanza, ma verso l’esterno della casa. Perchè? Perchè le piante si rivolgono alla luce del sole. Possiamo anche uscire all’aperto ed osservare e confrontare la crescita delle piante che incontriamo.

Esperimenti scientifici per bambini – Labirinti per germogli: il fototropismo
Preparazione della scatola

La scatola può essere preparata in diversi modi, l’importante è che presenti un solo foro in alto per l’ingresso della luce e che i cartoni divisori siano alternati in modo tale da non impedire alla luce di seguire un certo percorso verso la pianta, ed alla pianta di crescere verso il foro, una volta che la scatola sarà chiusa.

I cartoni divisori devono avere esattamente la stessa altezza di quella della scatola, in modo tale da toccare il coperchio, quando la scatola verrà chiusa. Potete farne quanti ne volete. Possono essere di lunghezza diversa, oppure posso essere tutti lunghi come la lunghezza della scatola, e si possono praticare fori (finistrelle di circa 3×3 cm) a distanze diverse per il passaggio della luce.

Alcuni esempi:

http://www.asc-csa.gc.ca/

photo credit: http://www.epa.gov/

photo credit: http://www.imsa.edu

photo credit: http://kitchenpantryscientist.com/
 
photo credit http://bangkokpatanascience.blogspot.it/
 
photo credit: http://archive.blisstree.com/
 

Per la riuscita ottimale dell’esperimento, naturalmente, la scatola deve essere integra ed il coperchio deve chiudere perfettamente, così la luce può davvero entrare solo attraverso il foro superiore. Si può controllare inserendo una torcia,al buio, nel foro superiore, e si può provvedere a sigillare meglio con l’aiuto del nastro adesivo, ma bisogna ricordare che ogni tanto la scatola deve essere aperta per dare l’acqua alla pianta.

È essenziale che anche i cartoni divisori all’interno siano a tenuta di luce lungo i punti di fissaggio alla parete della scatola e utilizzare nastro adesivo nero può essere una buona soluzione.

Inoltre anche tutti i bordi dei cartoni divisori che toccano il coperchio, quando viene montato, devono essere a tenuta di luce; per impedire alla luce di fuoriuscire al di sopra dei divisori che vengono in contatto con il coperchio si può provvedere a rivestire l’interno del coperchio con un foglio di spugna o qualche strato di feltro, e poi mettere il coperchio premendo delicatamente, in modo tale da comprimere l’imbottitura contro i divisori di cartoni ed i bordi esterni della scatola.

Possiamo anche più semplicemente incappucciare la scatola con un telo nero che presenti solo un foro in corrispondenza del foro per la luce praticato sulla scatola.

Esperimenti scientifici per bambini – Labirinti per germogli: il fototropismo
Cosa fare

Preparata la scatola e il germoglio, posizionare la piantina sul fondo, chiudere col coperchio e posizionare in un luogo soleggiato, in modo che il foro in alto possa ricevere quanta più luce possibile.

Possiamo coi bambini fare previsioni rispetto a quello che accadrà all’interno della scatola, e i bambini possono provare a disegnarle.

Si può approfittare dell’apertura della scatola per le innaffiature, per fare misurazioni e registrazioni.
Quanto velocemente può la vostra pianta di fagioli o di patate crescere? Patate e fagioli sono piante che crescono molto in fretta: una pianta di fagioli raggiunge l’altezza di circa 50 centimetri in tre settimane, e una pianta di patata cresce fino a 60 centimetri in quattro settimane. I bambini possono usare un righello per misurare la crescita della pianta, e fare un segno all’interno della scatola . Queste misurazioni possono essere fatte ogni giorno. Osserveremo che durante i primi giorni la crescita sarà molto molto lenta, ma poi accelererà notevolmente dopo il terzo o quarto giorno, soprattutto se saremo costanti con le innaffiature.

Possono inoltre essere preparate delle “scatole di controllo”. La più interessante sarà quella preparata come spiegato, ma poi, invece di essere esposta al sole col foro in alto, la si può appendere a un sostegno alto, in modo che l’apertura per la luce venga a trovarsi in basso. Cosa accadrà alla piantina in questa scatola? Sarà in grado di sfidare la forza di gravità e crescere a testa in giù per raggiungere la luce?

Esperimenti scientifici per bambini – Labirinti per germogli: il fototropismo
Conclusioni possibili

Le piante, che appaiono immobili per definizione in quanto saldamente ancorate alla terra con le loro radici, in realtà sono in grado di compiere movimenti in risposta a stimoli esterni.

La luce solare è essenziale per la crescita delle piante, e le piante fanno tutto il possibile per riceverla.

Coi bambini più grandi possiamo parlare nello specifico del fototropismo e dei suoi meccanismi ricorrendo ai termini esatti, oppure presentare il fenomeno a partire da ciò che è direttamente osservabile.

Le piante, come tutti gli esseri viventi, sono costituiti da piccole unità chiamate cellule. Nelle piante, alcune cellule presenti nelle foglie e negli steli sono sensibili alla luce. Mentre gli esseri umani e altri animali mangiano cibo per ottenere energia, le piante ricavano l’energia che serve loro per vivere dal sole. Una pianta che non può ricevere una quantità di luce adeguata  può morire, e per questo ogni pianta cerca sempre di crescere in direzione del sole. Per la nostra piantina chiusa nel labirinto, anche la piccola quantità di luce che entra attraverso il foro è sufficiente a guidare il germoglio verso l’esterno.

All’apertura della scatola potremo notare come il germoglio e le foglioline appaiano biancastre nelle zone più lontane dal foro. Le piante infatti, ricevuta l’energia che serve loro attraverso la luce del sole, producono una sostanza chimica chiamata clorofilla, che è di colore verde. Quando la clorofilla manca, le foglie invece di essere verdi diventano bianchicce, gialle, rossicce, marroncine; come avviene naturalmente in autunno.

Esperimenti scientifici per bambini – Labirinti per germogli: il fototropismo – Fonti:

– http://www.imsa.edu

– http://scienceforcuriousstudents.blogspot.it

– http://www.planet-science.com/

– http://kitchenpantryscientist.com/

– http://www.ehow.com/

– http://plantsinmotion.bio.indiana.edu

– http://www.asc-csa.gc.ca/

– http://bangkokpatanascience.blogspot.it

– http://archive.blisstree.com/

– http://herbarium.desu.edu/

– http://it.wikipedia.org/wiki/Fototropismo

– http://www.tesionline.it/v2/

fototropismo

Esperimenti scientifici per bambini – Il sacchetto magico

Esperimenti scientifici per bambini – Il sacchetto magico. Per questo esperimento servono soltanto:
acqua di rubinetto
matite ben appuntite, quante ne volete
un sacchetto trasparente di quelli apri/chiudi per alimenti, ma se non lo avete potete ingegnarvi come ho fatto io
un secchio.

Esperimenti scientifici per bambini – Il sacchetto magico

Riempite il sacchetto di plastica con acqua, quindi chiudetelo e verificate che non ci siano perdite; in caso contrario il sacchetto sarà da cambiare. Per sicurezza fate l’esperimento tenendo il sacchetto su un secchio, oppure nel lavandino.

Inserite una ad una le matite nel sacchetto, con mano ferma ma senza violenza: magicamente non uscirà una sola goccia d’acqua! Il sacchetto sembra proprio sigillare le matite che sono state inserite: fatelo notare ai bambini.

 Esperimenti scientifici per bambini – Il sacchetto magico 

Quando hai finito, poni il sacchetto sul secchio (o sul lavandino) e rimuovi una ad una le matite:

Perchè?

I sacchetti di plastica sono fatti di polimeri. Un polimero è una grande molecola costituita da diverse unità molecolari, identiche o simili, chiamate monomeri e tenute insieme da legami chimici (legami covalenti).

wikipedia.org

Queste catene di molecole sono molto flessibili e danno al sacchetto elevata elasticità.

Quando la matita appuntita penetra nel sacchetto, le molecole di cui è costituito la abbracciano creando una guarnizione a tenuta stagna intorno alla matita, e il sacchetto non perde.

Altri esperimenti coi polimeri:

Esperimenti scientifici per bambini – Il sacchetto magico – Qui un video dell’esperimento:

Esperimenti scientifici per bambini – Il sacchetto magico. Nel web:

http://tinkerlab.com/2012/03/magical-plastic-bag-experiment/

http://www.stevespanglerscience.com/experiment/leak-proof-bag

http://www.abc.net.au/science/experimentals/experiments/episode25_1.htm

Science experiments for kids: magical plastic bag. For this experiment are used only: tap, well-sharpened pencils (many as you want), a transparent plastic bag of those open / close for food, but if not have it you can remedy with plain plastic bag, as I did, a bucket.

Science experiments for kids: magical plastic bag

How is it done?

Fill the plastic bag with water, then close it and check that there are no leaks; otherwise the bag will be to change. For safety you do the experiment holding the bag on a bucket, or in the sink.

Insert one by one the pencils in the bag, with a firm hand but without violence: magically will not leave a single drop of water! The bag looks just seal the pencils that were included: do note to children.

When you’re done, put the bag on the bucket (or sink) and remove one by one the pencils:

Science experiments for kids: magical plastic bag

Why?

The plastic bags are made of polymers. A polymer is a large molecule composed of different molecular units, identical or similar, called monomers and held together by chemical bonds (covalent bonds).

wikipedia.org

These chains of molecules are very flexible and give the bag a high elasticity.

When the sharpened pencil penetrates into the bag, the molecules of which it is composed embrace it, creating a watertight seal around the pencil, and the bag does not leak.

Other experiments with polymers:

Science experiments for children – Balloon skewer

Science experiments for kids: magical plastic bag 

Video

Science experiments for kids: magical plastic bag
Other links

http://tinkerlab.com/2012/03/magical-plastic-bag-experiment/ http://www.stevespanglerscience.com/experiment/leak-proof-bag http://www.abc.net.au/science/experimentals/experiments/episode25_1.htm

Esperimenti scientifici per bambini – Turbina ad acqua

Esperimenti scientifici per bambini – Turbina ad acqua: per  pressione idrostatica si intende la pressione che un liquido come l’acqua, esercita quando è a riposo.  Questa proprietà viene sfruttata da secoli per la costruzione di fontane, orologi ad acqua, e altre macchine.

Esperimenti scientifici per bambini – Turbina ad acqua – Il video mostra un semplicissimo modello di turbina ad acqua.

 photo credit: http://delightfullearning.blogspot.com/

E’ stato realizzato appendendo al rubinetto una bottiglia tagliata, con dei fori nei quali sono inserite delle cannucce, e mostra come l’acqua generi un movimento di rotazione. Come vedremo meglio poi, la riuscita dell’esperimento dipende dalla precisione con cui si distanziano i fori e la lunghezza e l’inclinazione delle cannucce (se usate) che deve essere il più possibile uniforme. E’ naturalmente importante anche appendere la bottiglia in assetto il più possibile verticale…

Esperimenti scientifici per bambini – Turbina ad acqua – Di seguito altre varianti possibili:

Qui alla bottiglia vengono praticati due soli fori e si usano cannucce snodate, http://www.overunity.com/

Simile al primo progetto, ma con cannucce snodate, http://www.glendale.edu/

Modello realizzato senza cannucce. (Se si opta per questo progetto è importante forare la bottiglia con un chiodo appuntito e non con cutter o forbici, per ottenere fori precisi), di http://www.thetech.org/islamic_science

Variante con un cartone del latte (o del succo di frutta). I quattro fori vanno fatti con precisione, e tutti alla stessa altezza e distanza dallo spigolo. http://www.energyquest.ca.gov

Esperimenti scientifici per bambini – Turbina ad acqua – Ma perchè la bottiglia gira su se stessa?

Prima di procedere con l’esperimento vero e proprio, potremmo prendere una prima bottiglia e praticare tre fori, uno sopra l’altro: uno vicino al fondo, uno verso la metà e uno vicino al collo.

Riempendo d’acqua la bottiglia osserveremo che i tre zampilli sono diversi: quello più in basso è più forte e il getto più lungo, gli altri sono progressivamente più deboli.

I bambini così vedranno che l’acqua ha una pressione, e che questa pressione è maggiore sul fondo, cioè la pressione dell’acqua aumenta con la profondità dell’acqua. Come risultato, il getto inferiore, che ha pressione dell’acqua più alta, schizza fuori con maggiore potenza.

Potete anche provare a bloccare uno dei fori con un dito e vedere se ci sono variazioni negli altri getti…

Fatto questo, si può procedere con la costruzione della turbina (seguendo il modello che preferite) e con l’esperimento vero e proprio.

La bottiglia dovrebbe avviare il movimento rotatorio spontaneamente, ma se non succede potete avviarlo con la mano: il bambino non ne sarà deluso e comunque sperimenterà come questo movimento non si interrompe finchè c’è acqua che scorre nella sua turbina. Variando la quantità dell’acqua che esce dal rubinetto, potrà anche vedere come varia la velocità di rotazione.

Se la bottiglia contiene troppa acqua, sarà anche troppo pesante e probabilmente ruoterà più lentamente perchè il suo spostamento richiederà più energia. Se l’acqua è troppo poca, la bottiglia sarà sì più leggera, ma ci sarà anche poca energia (cioè poca pressione idrostatica) per muoverla.

Esperimenti scientifici per bambini – Turbina ad acqua – Ma perchè gira?

L’acqua viene spinta attraverso i fori dalla pressione idrostatica. Siccome tutti i getti fuoriescono nella stessa direzione (cioè dal centro della bottiglia verso l’esterno), questo fa sì che la bottiglia venga spinta verso la direzione opposta e che quindi cominci a ruotare su se stessa.

Si tratta della terza legge del moto di  Newton: per ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.

L’azione dell’acqua di zampillare all’esterno provoca una reazione uguale nella  bottiglia: questo esperimento dimostra appunto che le forze agiscono in coppia azione-reazione.

Le turbine delle centrali idroelettriche funzionano proprio così.

Science experiments for kids: water turbin. For “hydrostatic pressure” it is meant the pressure that a liquid such as water, exerts when it is at rest. This property is exploited for centuries for the construction of fountains, water clocks, and other machines.

The video shows a very simple model of water turbine:

photo credit: http://delightfullearning.blogspot.com/

It was done by hanging at the tap a bottle cut in half, with holes in which are inserted the straws, and it shows how the water generate a rotational movement. As we shall see later, the success of the experiment depends on the accuracy with which distance themselves from the holes and the length and inclination of the straws (if used) which must be as uniform as possible.
It is of course also important to hang the bottle as vertical as possible.

Science experiments for kids: water turbine

Other projects:

Here to the bottle only two holes are drilled and are used straws jointed, http://www.overunity.com/

 http://www.glendale.edu/

Model made without straws, by http://www.thetech.org/islamic_science

Variant with a milk carton by http://www.energyquest.ca.gov

Science experiments for kids: water turbine

But why the bottle turns on itself?

Before proceeding with the actual experiment, we could take a first bottle and drill three holes, one above the other, one near the bottom, one towards the middle and one near the neck.

Filling water bottle will observe that the three jets are different: the lower one is stronger and the jet longer, others are progressively weaker.

The children so will see that the water has a pressure, and that this pressure is greater on the bottom, that is, the water pressure increases with depth of the water. As a result, the lower jet, which has the highest water pressure, splashes out with greater power.

You can also try to block a hole with your finger and see if there are changes in other jets …

That done, you can proceed with the construction of the turbine (following the model of your choice) and with the actual experiment.

The bottle should start the rotational movement spontaneously, but if not happens you can start it with your hand: the child will not be disappointed and still experience how this movement will not stop until there is flowing water in its turbine. By varying the amount of water coming out of the tap, you will also see how varied the speed of rotation.

If the bottle contains too much water, it will be too heavy and probably will rotate more slowly because its shift will require more energy. If the water is too low, the bottle will ensure lighter, but there will be little energy (ie low hydrostatic pressure) to move it.

Science experiments for kids: water turbine

Why?

The water is pushed through the holes by the hydrostatic pressure. Since all the jets protrude in the same direction (that is, from the center towards the outside of the bottle), this means that the bottle is pushed towards the opposite direction and then begins to rotate on itself.

This is the third law of motion by Newton: for every action there is an equal and opposite reaction.

The action of water to gush outside causes an equal reaction in bottle: This experiment demonstrates precisely that the forces act in pairs action-reaction.

The turbines of the hydroelectric power plants work just as well.

Esperimenti scientifici per bambini – Una collana di ghiaccio

Esperimenti scientifici per bambini – Una collana di ghiaccio. Cosa serve:

cubetti di ghiaccio,

un bicchiere d’acqua,

un filo di cotone,

sale.

Esperimenti scientifici per bambini – Una collana di ghiaccio – Cosa fare

Metti alcuni cubetti di ghiaccio in un bicchiere d’acqua. Bagna il filo di cotone, poi posalo sui cubetti che galleggiano nel bicchiere. Cospargi di sale per tutta la lunghezza del filo e aspetta circa 10 secondi. Solleva il filo: avrai tra le mani la tua collana di ghiaccio…

Esperimenti scientifici per bambini – Una collana di ghiaccio. Perchè?

L’acqua pura congela a 0 ° C. L’aggiunta di sale o di qualsiasi altra sostanza solubile (ad esempio zucchero), riduce la temperatura di congelamento dell’acqua. L’acqua di mare ad esempio congela a -1,8 ° C, ma continuando ad aggiungere sale la sua temperatura di congelamento può arrivare fino a  -21 °

Questo si verifica perchè i soluti interrompono la struttura cristallina del ghiaccio e riduce la concentrazione di acqua pura. Qualsiasi riduzione della concentrazione di acqua pura abbassa il punto di congelamento. Quindi maggiore è la concentrazione di sale, minore è il punto di congelamento.

Quando si cosparge di sale un cubetto di ghiaccio, in quel punto la concentrazione di sale diventa elevatissima, il punto di congelamento scende tantissimo e la parte di ghiaccio entrata in contatto col sale si scioglie e scorre lungo il cubetto residuo, portando con sè il sale. A questo punto sulla parte superiore del cubetto l’acqua, meno salata, si ricongela, intrappolando il filo di cotone.

Esperimenti scientifici per bambini – Una collana di ghiaccio – Fonti:

http://www.wikihow.com/

http://www.abc.net.au/

Science experiments for children – Ice cube necklace

What do you need?

ice cubes,
a glass of water,
a cotton thread,
salt.

Science experiments for children – Ice cube necklace

What to do?

Put some ice cubes in a glass of water. Wet cotton yarn, then lay him on cubes floating in the glass. Sprinkle salt over the entire length of the thread and waits about 10 seconds. Raises the thread: you will in your hands your necklace of ice …

Science experiments for children – Ice cube necklace

What happens?

Pure water freezes at 0 ° C. The addition of salt or of any other substance soluble (eg sugar), it reduces the freezing temperature of water. The sea water for example freezes at -1.8 ° C, but continuing to add salt to its freezing temperature can reach up to -21 °

This occurs because the solutes disrupt the crystalline structure of ice and reduces the concentration of pure water. Any reduction in the concentration of pure water lowers the freezing point. Therefore the higher the salt concentration, the lower the freezing point.

When it is sprinkled with salt an ice cube, at that point the salt concentration becomes high, the freezing point goes down much and the portion of the ice enters into contact with the salt melts and flows along the cube residue, bringing with them the salt. At this point on top of the cube water, less salty, refreeze, trapping the cotton thread.

Links

http://littleworldsbigadventures.com/summer-activity-making-ice-cube-necklace/

http://www.sundownersdaycare.com/youth-club/ice-cube-necklace/

 http://www.wikihow.com/

http://www.education.com/activity/article/Ice_Cube_Necklace_preschool/

http://www.abc.net.au/

Esperimenti scientifici per bambini – Costruire un generatore di corrente alternata

Esperimenti scientifici per bambini – Costruire un generatore di corrente alternata. Un generatore elettrico è uno strumento che trasforma energia meccanica in energia elettrica, il cui principio di funzionamento si basa sul fenomeno dell’induzione elettromagnetica.

Se, tramite la variazione di un campo magnetico, è possibile indurre una corrente in un circuito, la corrente prodotta può anche essere utilizzata, per esempio per accendere una lampadina.

I generatori elettrici impiegati negli impianti per la produzione di elettricità sono strumenti piuttosto complessi, ma il loro principio di funzionamento è molto semplice.

Schematicamente sono costituiti da uno o più avvolgimenti di filo conduttore (bobine), ai quali viene fornita energia meccanica per farli ruotare all’interno di un intenso campo magnetico. L’energia meccanica può essere fornita per esempio da una turbina mossa dall’acqua in un impianto idroelettrico, o dalla combustione in un impianto termoelettrico.

La bobina, libera di ruotare, viene detta rotore, mentre il magnete fisso viene detto statore.

Come funziona: la rotazione del magnete genera un campo magnetico variabile, questo determina nell’avvolgimento la generazione di una corrente elettrica in base ad uno dei principi fondamentali dell’elettromagnetismo: “In un conduttore immerso in un campo magnetico variabile si genera una corrente elettrica.”

Per ottenere una tensione più elevata bisogna aumentare il numero di spire dell’avvolgimento.

Esperimenti scientifici per bambini
Costruire un generatore di corrente alternata
Progetto 1

Cosa serve:
due magneti ceramici cilindrici potenti (almeno 10x10mm),
filo di rame,
una lampadina led,
una bacchetta di metallo (un ferro da maglia o un raggio di ruota di bicicletta, ad esempio),
un pezzetto di gomma da cancellare o del mastice,
una cannuccia da bibita (o un vecchio pennarello) e un tubo di plastica (ad esempio un contenitore per rullini).

Unire i due magneti col mastice o la gomma, e passare attraverso la giuntura la bacchetta di metallo.

Praticare due fori sul cilindro di plastica, inserire due pezzetti di cannuccia, ed alloggiarvi la bacchetta, in modo che possa ruotare liberamente.

Girare attorno al cilindro il filo di rame (almeno 700 volte) e collegare il led.

Tutto come spiegato qui

Girando la bacchetta il led si accenderà.

Esperimenti scientifici per bambini
Costruire un generatore di corrente alternata
Progetto 2

In questo progetto, simile al precedente, si consigliano magneti di almeno 22mm:

http://www.amasci.com/

http://www.arvindguptatoys.com/toys/Spoolgenerator.html

Questa è una variante con 5 led, sempre da azionare a mano:

http://www.arvindguptatoys.com/

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Idee per azionare la bacchetta più velocemente:

http://www.arvindguptatoys.com/

In realtà nel video la cinghia è collegata ad un motore di un vecchio giocattolo, ma il collegamento può essere fatto anche alla bacchetta del nostro generatore, così:

 

 

http://www.arvindguptatoys.com/

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 E qui, meraviglia…

…un faro!

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Esperimenti scientifici per bambini
Costruire un generatore di corrente alternata
Fonti:

http://www.sapere.it/sapere/strumenti/

http://madscientist.altervista.org/

http://www.arvindguptatoys.com/

Science experiments for children  – Simple electric generators. An electrical generator is a tool that converts mechanical energy into electrical energy, whose operating principle is based on the phenomenon of electromagnetic induction.

If, through the variation of a magnetic field, it is possible to induce a current in a circuit, the current produced can also be used, for example to turn on a light bulb.

The electric generators used in plants for the production of electricity are tools rather complex, but their operating principle is very simple.

Schematically they are constituted by one or more windings of conductive wire (coil), to which is supplied mechanical energy to rotate them within an intense magnetic field. The mechanical energy can be provided for example by a turbine powered by water in a hydroelectric plant, or from the combustion in a thermoelectric power plant.

The coil, free to rotate, is called the rotor, while the fixed magnet is said stator.

How it works: the rotation of the magnet generates a variable magnetic field, this produces inside of it   the generation of an electric current according to one of the fundamental principles of electromagnetism: “In a conductor immersed in a variable magnetic field generates an electric current.”

To obtain a higher voltage is necessary to increase the number of turns of the winding.

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Science experiments for children  – Simple electric generators

project 1

What do you need?

two cylindrical ceramic magnets powerful (at least 10x10mm)
copper wire,
a LED light bulb,
a metal rod (an iron mesh or a radius of a bicycle wheel, for example),
a piece of eraser or mastic,
a drinking straw (or an old marker)
a plastic tube (such as a container for photographic film).

http://www.arvindguptatoys.com/

What to do?

Combine the two magnets with
mastic or rubber, and go through the joint the metal rod.

Drill two holes in the plastic cylinder, place two pieces of straw, and insert the rod, so that it can rotate freely.

Turning around the cylinder the copper wire (at least 700 times) and connect the LED.

All as explained here

Turning the rod The LED will light.

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Science experiments for children  – Simple electric generators

project 2

In this project, similar to the above, are recommended magnets of at least 22mm:

http://www.amasci.com/

 

 

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Science experiments for children  – Simple electric generators

Other media, the same principle:

http://www.arvindguptatoys.com/toys/Spoolgenerator.html

This is a variant with 5 led, always to operate by hand:

http://www.arvindguptatoys.com/

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Science experiments for children  – Simple electric generators

Ideas for operating the wand faster:

http://www.arvindguptatoys.com/

Indeed in the video the strap is connected to a motor of an old toy, but the connection can also be made to the rod of our generator, in this way:

 

 

http://www.arvindguptatoys.com/

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And here, wonder…

…a lighthouse!

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Science experiments for children  – Simple electric generators

Links

http://www.sapere.it/sapere/strumenti/

http://madscientist.altervista.org/

http://www.arvindguptatoys.com/

http://www.creative-science.org.uk/gen1.html

http://www.allaboutcircuits.com/textbook/alternating-current/chpt-1/what-is-alternating-current-ac/

http://amasci.com/amateur/coilgen.html

Esperimenti scientifici per bambini – La biglia antigravità

Esperimenti scientifici per bambini
La biglia antigravità
Cosa serve:

una biglia e un bicchiere.

Importante: l’esperimento funziona solo con un bicchiere che sia  più stretto alla base, ad esempio un calice da vino; non utilizzare bicchieri cilindrici.

Esperimenti scientifici per bambini
La biglia antigravità
Cosa fare:

la versione più semplice consiste nel mettere la biglia nel bicchiere e iniziare a ruotare sempre più velocemente: la biglia comincerà a salire e ruotare lungo le pareti di vetro. Una volta che ha preso velocità si può capovolgere il bicchiere: finchè si mantiene il movimento rotatorio, la biglia non cadrà.

La versione più elaborata e d’effetto prevede di posare la biglia sul tavolo, capovolgere su di essa il bicchiere e iniziare a ruotare. Quando la biglia comincia a scalare le pareti di vetro, sollevare il bicchiere dal tavolo. Anche in questo caso finchè si mantiene il movimento rotatorio, la biglia non cadrà.

Prima di questo esperimento si può dire ai bambini: “Scommettiamo che si può sollevare la biglia dal tavolo senza toccarla?”

Esperimenti scientifici per bambini
La biglia antigravità
Come funziona?

La forza che mantiene la biglia aderente al vetro si chiama forza centripeta.

Isaac Newton la definisce così:« … è la forza per effetto della quale i corpi sono attratti, o sono spinti, o comunque tendono verso un qualche punto come verso un centro.

Di questo genere è la gravità, per effetto della quale i corpi tendono verso il centro della terra, […] e quella forza, qualunque essa sia, per effetto della quale i pianeti sono continuamente deviati dai moti rettilinei e sono costretti a ruotare secondo linee curve.[…]

Tentano tutti di allontanarsi dai centri delle orbite; e se non vi fosse una qualche forza contraria a quella tendenza, per effetto della quale sono frenati e trattenuti nelle orbite […] se ne andrebbero via con moto rettilineo uniforme. » http://it.wikipedia.org/wiki/Forza_centripeta

Qualsiasi oggetto in movimento tende a restare in movimento seguendo una linea retta, a meno che qualcosa si metta di mezzo. Una volta in movimento, la biglia vuole continuare a muoversi in linea retta, ma le pareti curve del vetro le fanno cambiare direzione. Di conseguenza la biglia, che vorrebbe andare in linea retta, spinge contro il vetro.

Esperimenti scientifici per bambini
La biglia antigravità
Link

http://www.stevespanglerscience.com/
http://www.abc.net.au/science/

Science experiments for children – Marble gravitron

What do you need?

a marble and a glass.

Important: the experiment only works with a glass that is narrower at the base, for example a wine glass; not use cylindrical glasses.

Science experiments for children – Marble gravitron

What to do?

The simplest version is to put the ball in the glass and begin to spin faster and faster: the ball will start to rise and rotate along the glass walls. Once he picked up speed you can flip the glass: long as you keep the rotary motion, the ball will not fall.

The version most elaborate and striking It plans to lay the ball on the table, flip the glass over it and start rotating. When the ball begins to climb the walls of glass, lift the glass from the table. Also in this case as long as it retains the rotary movement, the ball will not fall.

Before this experiment can be said to the children: “We bet that you can lift the ball off the table without touching it?”

http://www.stevespanglerscience.com/

Science experiments for children – Marble gravitron

What happens?

The force that keeps the ball tight to the glass is called centripetal force.

A centripetal force (from Latin centrum “center” and petere “to seek”) is a force that makes a body follow a curved path. Its direction is always orthogonal to the motion of the body and towards the fixed point of the instantaneous center of curvature of the path. Isaac Newton described it as “a force by which bodies are drawn or impelled, or in any way tend, towards a point as to a centre.” In Newtonian mechanics, gravity provides the centripetal force responsible for astronomical orbits. https://en.wikipedia.org/wiki/Centripetal_force

Any object in motion tends to stay in motion along a straight line, unless something is put in between. Once in motion, the ball wants to keep moving in a straight line, but the curved walls of glass make them change direction. As a result, the ball, which wanted to go in a straight line, pushing against the glass.

Science experiments for children – Marble gravitron

Links

http://www.stevespanglerscience.com/

http://www.abc.net.au/science/

Esperimenti scientifici per bambini – Il fiore magico

Esperimenti scientifici per bambini – Il fiore magico. Questo semplice esperimento, che può essere usato anche per stimolare la lettura nei bambini piccoli e per giocare alle feste, mostra l’effetto della capillarità: la carta assorbe l’acqua e si gonfia progressivamente.

Esperimenti scientifici per bambini
Il fiore magico
Cosa serve:

carta,
colori (possibilmente pastelli a cera),
forbici,
una ciotolina,
un cucchiaio d’acqua

Esperimenti scientifici per bambini
Il fiore magico
Cosa fare 

Disegna il tuo fiore (qualcosa che somigli a una margherita o un girasole funziona molto bene), coloralo e ritaglialo con attenzione.  Soprattutto se utilizzi pastelli a cera, colora il fiore solo da una parte per evitare di impermeabilizzare la carta. Nel centro puoi scrivere un “messaggio segreto”.

Piega i petali uno alla volta verso il centro, come mostrato nelle immagini e nei video, quindi posalo sul fondo di una ciotolina, dopo aver versato un cucchiaio d’acqua, in modo che il tuo fiore chiuso galleggi nella ciotola con i petali rivolti verso l’alto.

Aspetta.

Esperimenti scientifici per bambini
Il fiore magico
Cosa succede

Il fiore  si apre mostrando il messaggio segreto.

Esperimenti scientifici per bambini
Il fiore magico
Perchè

Questo semplice esperimento, che può essere usato anche per stimolare la lettura nei bambini piccoli e per giocare alle feste, mostra l’effetto della capillarità: la carta assorbe l’acqua e si gonfia progressivamente.

 La carta è fatta di fibre di cellulosa.

Quando la carta viene piegata, le sue fibre si  compattano all’interno della piega. Quando l’acqua penetra nella carta, le fibre si espandono e la piega si distende.

I capillari sono tubicini molto sottili.

Avrete notato che il livello dell’acqua all’interno di una cannuccia è leggermente più alto del livello dell’acqua esterno: questo perchè  l’acqua è  più attratto dalle pareti della cannuccia che non dal contenitore più grande che la contiene, ad esempio il bicchiere.

 

Se si immergono in acqua cannucce di diametro diverso, si scoprirà che più la cannuccia è stretta più il livello di acqua al suo interno sarà alto: si tratta della capillarità…

Cosa c’entra tutto questo  con il nostro fiore magico?

Vista al microscopio la carta si presenta come un insieme di fibre di legno molto piccole intrecciate fra loro, e tra queste fibre ci sono degli spazi vuoti.

Quando la carta entra in contatto con l’acqua, la capillarità attira rapidamente l’acqua in tutti questi spazi minuscoli, perché l’acqua è attratta dalle sottili fibre di legno, come abbiamo visto succedere con le cannucce.

Cosa succede quando si utilizzano diversi tipi di carta? Cosa succede quando si modifica la forma del fiore?

Esperimenti scientifici per bambini
Il fiore magico
Fonti

http://www.abc.net.au/science/articles/
http://lesson-plans.theteacherscorner.net/
http://www.ehow.com/
http://www.hawaiinewsnow.com/
http://gomestic.com/gardening/

Esperimenti scientifici per bambini – Il palloncino che non scoppia

Esperimenti scientifici per bambini – Il palloncino che non scoppia: questo esperimento, chiamato anche “kebab”, è semplicissimo e di grande effetto. Provate: funziona!

Esperimenti scientifici per bambini
Il palloncino che non scoppia
Cosa serve

Un palloncino e un bastoncino di legno da spiedino.

Alcuni consigliano di bagnare lo spiedino con acqua o olio o detersivo, ma in realtà lo spiedino asciutto  funziona benissimo: il palloncino non scoppia semplicemente perchè viene forato in due punti dove i polimeri che lo compongono sono più densi, e non serve altro.

Esperimenti scientifici per bambini
Il palloncino che non scoppia
Cosa fare:

Gonfiate il palloncino in modo che la sua lunghezza sia leggermente inferiore alla lunghezza dello spiedino e chiudete col solito nodo.

Noterete che il palloncino presenterà un’area meno tesa intorno al nodo e all’apice dalla parte opposta (in queste due aree il palloncino è più scuro).

Prendete lo spiedino e tutta la vostra fiducia nella scienza e fatelo passare prima nell’area meno tesa intorno al nodo (sentirete uscire dell’aria, ma il palloncino non scoppierà) e poi velocemente fatelo uscire dalla parte opposta, sempre centrando l’area di gomma meno tesa (ora non si sentirà più uscire aria).

I bambini ne saranno davvero stupiti! E’ un trucco consigliatissimo alle festine di compleanno…

Esperimenti scientifici per bambini
Il palloncino che non scoppia
Perchè?

I palloncini sono fatti di gomma naturale, che è un polimero dell’isoprene.

Le catene polimeriche sono ripiegate e legate tra loro formando una rete che ha un elevato grado di flessibilità.

Applicando una forza su questo materiale, ad esempio gonfiando un palloncino, le catene del polimero, inizialmente orientate casualmente, si distendono grazie alla rotazione intorno ai legami.

Il fatto che le catene siano legate tra di loro in una rete determina l’elasticità della gomma.  La porosità della gomma è dimostrata dal fatto che i palloncini lentamente si sgonfiano.

Una interessante dimostrazione delle proprietà della gomma è il trucco, spesso usato dai prestigiatori, dell’ago che attraversa il pallone.  Il segreto è quello forare le parti del palloncino in cui le molecole di gomma sono sotto la minimo stress o sforzo, cioè le estremità del palloncino.

Se poteste vedere la gomma al microscopio, vedreste molti lunghi filamenti o catene di molecole. Questi lunghi filamenti di molecole sono chiamati polimeri.

Gonfiando il palloncino questi filamenti di catene polimeriche si distendono.

Bucando il palloncino in un punto dove esse sono meno  tese, le lunghe catene di  molecole si estendono attorno alla spiedino e mantengono l’aria all’interno.

Esperimenti scientifici per bambini
Il palloncino che non scoppia
Fonti

http://wwwcsi.unian.it/educa/pedagogia/

http://www.stevespanglerscience.com/

http://www.coolscience.org/CoolScience/

http://scifun.chem.wisc.edu/

http://sciencesquad.questacon.edu.au/

http://www.thenakedscientists.com/HTML/experiments/exp/balloon-kebab/

http://www.coolsciencedemos.com/2012/01/22/balloon-and-skewer/

http://www.education.com/activity/article/skewered_balloons/

http://www.physics.org/interact/physics-to-go/balloon-kebabs/

http://www.coolscience.org/CoolScience/KidScientists/balloonskewer.htm

Esperimenti scientifici per bambini – Lanterna magica

Esperimenti scientifici per bambini – Lanterna magica. Conoscerete di certo le lanterne magiche, quelle lampade da comodino che proiettano immagini in movimento intorno alla stanza, sfruttando il calore emanato dalla lampadina accesa

Esperimenti scientifici per bambini
Lanterna magica
Cosa serve

una bottiglia di plastica da 2l,
fil di ferro,
un dischetto di metallo,
una punta e un martello,
una base per lampada da comodino con lampadina,
cartoncino,
carta da decorazioni varia,
eventualmente un foglio di carta tipo pergamena.

Per realizzare l’alloggiamento del perno si può utilizzare anche il “maschio” di un bottone a pressione, come suggerito qui:

Esperimenti scientifici per bambini – Il palloncino sul letto di chiodi

Esperimenti scientifici per bambini – Il palloncino sul letto di chiodi. Quando la pressione è distribuita su molti chiodi, ogni singolo chiodo esercita una pressione minore, insufficiente a far scoppiare il palloncino: tutta la pressione esercitata si distribuisce equamente tra i chiodi e i punti di pressione si diffondono su tutta la superficie del palloncino.

Quando usiamo una quantità di chiodi inferiore, ogni singolo chiodo esercita una pressione maggiore  e il palloncino scoppia: tutta la pressione si concentra su pochi punti.

In questo esempio viene usato un letto formato da 25 chiodi e un peso da mezzo chilo. Si confronta poi con un letto formato da un solo chiodo e lo stesso peso:

Esperimenti scientifici per bambini
Il palloncino sul letto di chiodi
Costruite coi bambini il letto di chiodi

Avrete bisogno di una tavoletta di legno per il fondo, nella quale potrete fissare due bacchette in posizione verticale ai due lati, per inserire eventualmente la tavoletta superiore (munita di due fori corrispondenti alle bacchette della tavoletta inferiore).

Su una tavoletta più piccola piantate un centinaio di chiodi, in modo tale che sporgano dalla parte opposta a formare il vostro letto. Se volete potete utilizzare anche una tavola di polistirolo spessa per rendere più semplice l’operazione.

Se volete fare il confronto predisponete altre tavolette della stessa dimensione, ma con un numero di chiodi inferiori, e una con un solo chiodo.

Preparate anche dei pesi (che possono essere anche pacchetti di zucchero o farina o sassi precedentemente pesati e marcati).

Procedere con l’esperimento.

Se si segue la gradualità da un chiodo a un numero di chiodi sempre maggiore, l’esperimento sarà molto più interessante per i bambini, che vedranno prima scoppiare un certo numero di palloncini, e poi… sorpresa!

http://www.education.com/science-fair/article/relaxing-bed-nails/

http://www.naturesraincoats.com/Royal%20Society%20Exhibition_Bed-of-Nails.html

https://www.tes.com/teaching-resource/bed-of-nails-cool-science-experiment-6255199

Esperimenti scientifici per bambini – Candele commestibili

Esperimenti scientifici per bambini – Candele commestibili. Il nostro corpo utilizza l’energia chimica immagazzinata attraverso il cibo che mangiamo. Parte di questa energia viene utilizzata per le funzioni del corpo e il suo lavoro (saltare, correre, giocare, ecc…) e parte  si trasforma in calore.
Perchè possa esserci combustione occorrono tre cose: energia iniziale (di solito calore), ossigeno e combustibile.

Sia nelle candele di cera classiche, sia nelle candele “commestibili” l’ossigeno è quello presente nell’aria, l’energia iniziale è quella fornita dal fiammifero o dall’accendino, il combustibile nel caso della candela di cera è il gas che si sprigiona dalla cera, in quelle commestibili l’olio d’oliva o l’olio contenuto nella mandorla.

Una candela di cera è fatta di due parti: lo stoppino e la cera. Lo stoppino è fatto di un materiale assorbente, e quando viene acceso, il calore della fiamma scioglie la cera intorno ad esso, lo stoppino la assorbe, e questa per capillarità risale lungo lo stoppino.  Quando la cera liquida raggiunge la fiamma, evapora e diventa gas : questo gas è il combustibile che permette alla candela di continuare a bruciare.

Anche la candela commestibile è fatta di due parti:  la mandorla (o l’olio d’oliva) e la patata (o la mela, o il filamento centrale del mandarino). Nel caso della mandorla, si tratta di un frutto ricco di proteine, grassi e carboidrati, ma è l’alta percentuale di grasso a fare sì che bruci molto a lungo. La mela o la patata o la buccia del mandarino fungono invece solo da sostegno, ma non forniscono combustibile.

Esperimenti scientifici per bambini
Candele commestibili
Mandarini

Cosa serve

• almeno 2 mandarini o clementine
• olio d’oliva
• 1 coltello affilato
• accendino o fiammiferi;
eventualmente una candela tradizionale per fare coi bambini i confronti tra le due candele

Come fare

La parte difficile è ricavare lo “stoppino” all’interno della seconda metà del mandarino, per cui possono servire molti frutti…

Incidere la pelle del mandarino lungo la circonferenza, quindi rimuovere la metà di buccia superiore (quella senza “stoppino”) avendo cura di non romperla. Per capirsi la parte superiore è quella col picciolo.  Avremo adesso una mezza buccia vuota, e una mezza buccia piena di spicchi interi.

Al centro degli spicchi c’è un fascio di filamenti bianchi: lo “stoppino”, appunto. Rimuoviamo gli spicchi senza rompere i filamenti bianchi al centro.

Nella metà senza stoppino ritagliare un foro decorativo, ad esempio a forma di stella.

Riempire la metà con lo stoppino con olio di oliva, in modo che lo stoppino sporga dal livello dell’olio per circa 5mm.

Dare fuoco allo stoppino con fiammiferi o accendino: lo stoppino può contenere dell’umidità e non essere ancora ben intriso d’olio, per cui occorre tenervi la fiamma per alcuni secondi prima che si avvii la combustione. Quando questa si innesca, porre la seconda metà del mandarino sulla nostra candela.

Bellissima e profumatissima attività scientifica e natalizia (o anche per San Martino)…

Esperimenti scientifici per bambini
Candele commestibili
Patate e mandorle

Cosa serve:
Una patata ritagliata a forma di candela (cruda o lessata se si vuole mangiare davvero, per giocare ai maghi)
Scaglie di mandorle
Accendino o fiammiferi;
eventualmente una candela tradizionale per fare coi bambini i confronti tra le due candele.

Cosa fare:
Posare la patata a forma di candela su un piattino
Inserire nella parte superiore una scaglia di mandorla, come stoppino
Dare fuoco alla mandorla.
Osservare coi bambini quale parte della candela sta bruciando.
Spegnere la candela.
Eventualmente lasciar raffreddare e mangiare…

Esperimenti scientifici per bambini
Candele commestibili
Mela e mandorla

Cosa serve:
Una mela
Un coltello
Una mandorla
Fiammiferi o accendino;
eventualmente una candela tradizionale per fare coi bambini i confronti tra le due candele.

Cosa fare:
Tagliare via  la parte superiore e quella inferiore della mela
Scegliere una bella scaglia di mandorla oppure sbucciare una mandorla e ritagliarla in modo che si presenti stretta e lunga
Inserire la mandorla nella mela
Accendere
Eventualmente spegnere, raffreddare e mangiare.

Possiamo anche estrarre dalla mela un cilindro a forma di candelina e poi applicare la mandorla, e mi sembra una bellissima idea per una torta di mele di compleanno:

Esperimenti scientifici per bambini – Il diavoletto di Cartesio

Esperimenti scientifici per bambini – Il diavoletto di Cartesio o ludione è uno strumento di misurazione della pressione dei liquidi. Deve il suo nome a Cartesio; in realtà però fu inventato dall’italiano Raffaello Magiotti e descritto per la prima volta nel 1648.

Scopo

Realizzare un diavoletto di Cartesio o ludione, cioè uno strumento di misurazione della pressione dei liquidi.

Età

Dai 5 anni.

 Materiali

Una bottiglia di plastica trasparente con tappo da un litro o un litro e mezzo
Un bicchiere
acqua
una cannuccia per bibite
graffette
nastro isolante o nastro adesivo o biadesivo
forbici
un righello.
Note di sicurezza
Insegniamo ai bambini l’uso corretto delle forbici.

Presentazione

. Questo esperimento può essere presentato a un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe

. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo

. spieghiamo ai bambini che questo esperimento mostra che con la variazione della pressione del liquido circostante e la conseguente variazione del volume dell’aria, si modifica anche la massa del diavoletto, che perciò sale o scende a seconda dei casi

. rimuoviamo eventuali etichette presenti sulla bottiglia

. riempiamo completamente la bottiglia con acqua di rubinetto

. per costruire il nostro diavoletto tagliamo dalla cannuccia un pezzo lungo circa 6 cm

. chiudiamo completamente un’estremità del pezzo di cannuccia con nastro isolante o biadesivo. Appendiamo all’altra estremità due graffette

. per testarlo immergiamolo in un bicchiere d’acqua: se galleggia restando in posizione verticale, con le graffette in basso, vuol dire che funziona correttamente

. se il test fallisce, dovremo provare a chiudere meglio l’estremità superiore, o aggiungere o togliere graffette

. inseriamo il diavoletto nella bottiglia piena d’acqua e chiudiamo bene il tappo

. possiamo chiedere ai bambini di dirci cosa succede secondo loro al diavoletto se schiacciamo la bottiglia tra le mani

. schiacciamo con forza la bottiglia tra le mani: vedremo scendere il diavoletto verso il fondo della bottiglia

. rilasciamo la bottiglia e vedremo il diavoletto tornare in alto

. con un po’ di pratica, possiamo far fermare il diavoletto al centro della bottiglia

. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.

Varianti

Funzionano come diavoletti di Cartesio anche:

Sono in commercio diavoletti di Cartesio in vetro soffiato, della lunghezza di circa 3 cm, con un forellino all’estremità inferiore (generalmente la “coda”):

http://www.timstar.co.uk/

una pallina (alluminio, carta, ecc…)

http://en.wikipedia.org/wiki/

le bustine di plastica di ketchup, salsa di soia, maionese e senape (perchè hanno una bolla d’aria al loro interno) :

il cappuccio di una penna col fondo appesantito da un po’ di plastilina:


http://nilgiriteam1.blogspot.com/

pipette e boccette:

http://www.physics.isu.edu/

http://www.members.shaw.ca/

realizzazioni artistiche varie:

http://panda.unm.edu/demos/

 una cannuccia e della plastilina:

http://www.abc.net.au/science/

altro:

http://www.grandadscience.com/

Il diavoletto di Cartesio può essere immerso in una bottiglia di plastica riempita quasi completamente di acqua e chiusa col tappo, oppure in un vaso di vetro cilindrico chiuso con una membrana di gomma (ad esempio un vecchio guanto) fissata con un elastico.

Premendo o rilasciando la membrana del vaso, o semplicemente premendo la bottiglia di plastica (come mostrato nei video che seguono) il diavoletto galleggia e affonda.

Osservazioni e conclusioni

Il diavoletto di Cartesio o ludione è uno strumento di misurazione della pressione dei liquidi. Deve il suo nome a Cartesio; in realtà però fu inventato dall’italiano Raffaello Magiotti e descritto per la prima volta nel 1648.

Con la variazione della pressione del liquido circostante e la conseguente variazione del volume dell’aria, si modifica anche la massa del diavoletto, che perciò sale o scende a seconda dei casi.

Se ad esempio la pressione sale, l’aria nel diavoletto rimane compressa: in questo modo il volume dell’aria diminuisce e il liquido affluisce all’interno.

Il peso del diavoletto e dell’aria al suo interno rimane invariato, ma il volume complessivo si riduce, e con esso la spinta verso l’alto. Quando il peso è maggiore della spinta, il diavoletto affonda. Il principio è sfruttato dalle boe oceanografiche.

Questo esperimento mostra dunque la densità dell’acqua rispetto a quella dell’aria.

Tenendo la bottiglia ben tesa, la bolla d’aria all’interno del diavoletto diventa più piccola, cioè più compressa. Lo spazio che era occupato dall’aria viene occupato dall’acqua, che entra nel diavoletto, e questo rende il diavoletto più denso dell’acqua.

Per questo se comprimiamo la bottiglia, il diavoletto affonda.

Quando smettiamo di premere sulla bottiglia, la bolla d’aria aumenta di nuovo di dimensioni spingendo l’acqua fuori dal diavoletto, e facendo risalire il diavoletto verso l’alto.

I liquidi, quindi anche l’acqua, sono incomprimibili, cioè il loro volume è costante.

I gas, quindi anche l’aria l’aria, sono comprimibili.

Quando schiacciamo la bottiglia chiusa, l’acqua non può essere compressa, ma l’aria all’interno del diavoletto può farlo.

Esperimenti scientifici per bambini – il succo di cavolo rosso

Esperimenti scientifici per bambini – il succo di cavolo rosso: esperimenti per scoprire se le sostanze sono acide, basiche o neutre utilizzando il succo di cavolo rosso (per saperne di più vai al post esperimenti scientifici: misurare il pH col cavolo rosso ):

Versando il succo di cavolo rosso in tante ciotoline diverse, e posandole su un foglio di carta, i bambini possono testare le varie sostanze, annotarle sul foglio, e scrivere sul quaderno le loro osservazioni:

Si possono testare tantissime sostanze presenti in casa: sale, dentifricio, candeggina, ammoniaca, succo di limone, succhi di frutta, zucchero, spray per i vetri, detersivo per i piatti, ecc…

Le varie sostanze testate possono essere classificate e ordinate dalla più acida alla più basica…

Esperimenti scientifici per bambini – automobiline con motore ad aria

Esperimenti scientifici per bambini
automobiline con motore ad aria
Primo modello

Cosa serve:
una bottiglia di plastica con tappo,
quattro bottoni indentici,
una cannuccia da bibita pieghevole,
un elastico,
un palloncino,
due bacchette per le assi delle ruote e del filo.

Esperimenti scientifici per bambini
automobiline con motore ad aria
Cosa fare

assemblare seguendo le istruzioni fornite nel video, quindi gonfiare il palloncino attraverso la cannuccia e rilasciare

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Esperimenti scientifici per bambini
automobiline con motore ad aria
Variante

http://www.arvindguptatoys.com

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Esperimenti scientifici per bambini
automobiline con motore ad aria
Modello due

In questo progetto il palloncino è sostituito dall’aria immessa attraverso una pompa da bicicletta:

http://www.arvindguptatoys.com/

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शुक्रिया अरविंद गुप्ता जी

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Altri link

https://www.grc.nasa.gov/www/k-12/BGP/Ashlie/BalloonRocketCar_easy.html

http://www.hometrainingtools.com/a/balloon-rocket-car-project

Esperimenti scientifici per bambini – La freccia che si inverte

Esperimenti scientifici per bambini – La freccia che si inverte: osservate questo brevissimo video, senza perdere di vista la freccia…

Esperimenti scientifici per bambini
La freccia che si inverte

Questo esperimento, semplice ma davvero d’effetto, ha per oggetto il fenomeno della rifrazione della luce: la luce “si piega”  quando passa da una sostanza ad un’altra di densità diversa (in questo caso dall’aria all’acqua), creando illusioni ottiche.

Cosa serve


un bicchiere cilindrico, liscio, trasparente
un foglio di carta e un pennarello
una brocca d’acqua

Esperimenti scientifici per bambini
La freccia che si inverte
Come si fa

Disegnate una freccia col pennarello sul foglio di carta, piegate il foglio in modo tale che possa stare in verticale sul tavolo.

Ponete davanti al foglietto il bicchiere vuoto.

Osservando la freccia, versate l’acqua nel bicchiere: la freccia invertirà la sua direzione.

Esperimenti scientifici per bambini
La freccia che si inverte
Link

https://www.childrensmuseum.org/blog/saturday-science-the-reversing-arrow

http://science.wonderhowto.com/inspiration/reverse-arrow-trick-amazing-0156019/

http://thekidshouldseethis.com/post/79356632627

https://www.highlightskids.com/science-experiment/reversing-arrow

http://www.physicscentral.com/experiment/physicsathome/reversing-arrows.cfm

Esperimenti scientifici – Visualizzare le onde sonore – Piastre di Chladni – Eidophone

Esperimenti scientifici – Visualizzare le onde sonore – Piastre di Chladni – Eidophone. Il suono è vibrazione. Le vibrazioni vengono trasmesse attraverso l’aria alle nostre orecchie, e noi le percepiamo come suoni. Vedere le vibrazioni sonore è possibile con questi semplici esperimenti.

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Esperimenti scientifici – Visualizzare le onde sonore – Piastre di Chladni – Eidophone
Esperimento 1

Prendi una ciotola di circa 20cm di diametro, copri la parte superiore con della pellicola da cucina, tirandola accuratamente fino a renderla perfettamente aderente, piatta e liscia.

Cospargi del sale fino sulla sua superficie.

Ora prendi una pentola e un cucchiaio, ponili vicini alla ciotola e colpisci il col cucchiaio il fondo della pentola per ottenere un suono. Vedrai il sale saltare sulla pellicola.

Puoi ottenere lo stesso risultanto gridando forte vicino alla ciotola.

C0sa succede?

Quando si colpisce la pentola o si grida si producono delle vibrazioni che si trasmettono attraverso l’aria al tuo orecchio e anche alle pellicola posta sulla ciotola

http://www.unmuseum.org/exsound.htm

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Esperimenti scientifici – Visualizzare le onde sonore – Piastre di Chladni – Eidophone

Eidophone

Margaret Watts-Hughes ha inventato nel 1885 un dispositivo chiamato Eidophone, che consiste in una camera di risonanza in legno con una estremità aperta sulla quale è tesa una membrana di gomma, cosparsa di sabbia o altro.

La camera di risonanza era collegata ad un tubo nel quale era previsto cantare.

Per realizzare un eidophone si può utilizzare un vaso di fiori, la gomma di un palloncino, e un tubo di plastica.

 

Eidophone 1, performed by Esmeralda Conde Ruiz, 2006
steel and latex membrane

http://old.likeyou.com/archives/

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Come mostrato in questo video, mentre si canta nell’ eidophone sulla membrana si formano figure geometriche bellissime. I bambini ne saranno davvero incantati

Trio Eidophone (2010 – Work in Progress) – Film / Prototype / Performance

Sulla base dell’invenzione di Margaret Watts-Hughes, questo è un dispositivo di recente progettazione, per tre voci.

http://sciencedemonstrations.fas.harvard.edu/

Esperimenti scientifici – Visualizzare le onde sonore – Piastre di Chladni – Eidophone
Piastre di Chladni

Poi, naturalmente, non possono mancare le piastre di Chladni, cosparse di sabbia o sale e messe in vibrazione con un archetto da violino:

 http://www.tokenrock.com/
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Esperimenti scientifici – Visualizzare le onde sonore – Piastre di Chladni – Eidophone
Altri video

Esperimenti scientifici per bambini – Scintillanti cristalli dal carbone

Esperimenti scientifici per bambini – Scintillanti cristalli dal carbone: il vostro bambino sa che attraverso la pressione e milioni di anni il carbone in natura ha prodotto i diamanti? Questa attività  non solo introduce dei concetti geologici, ma coltiva il senso di stupore per le meraviglie della natura e insegna che le cose belle possono nascere nei luoghi più improbabili, come da un pezzo di nero carbone…

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Esperimenti scientifici per bambini
Scintillanti cristalli dal carbone
Cosa serve

alcuni pezzi di carbone da barbecue,
una ciotola poco profonda,
acqua,
sale,
azzurrante (additivo per bucato bianco),
ammoniaca,
coloranti alimentari,
mascherina.

Esperimenti scientifici per bambini
Scintillanti cristalli dal carbone
Cosa fare

indossare la mascherina e miscelare tra loro 6 cucchiai di acqua, 6 cucchiai di sale, 6 cucchiai di azzurrante e un cucchiaio di ammoniaca.

Adagiare i carboni un una bella ciotola e versarvi la miscela.

Se  dei punti rimangono asciutti, cospargere di ammoniaca.

Aggiungere qualche goccia di colorante alimentare diverso qua e là e se il carbone risulta ancora asciutto dell’altra acqua.

Naturalmente non lasciare che i bambini facciano l’esperimento da soli: l’ammoniaca è tossica ed è sempre bene utilizzarla in un locale ben ventilato o meglio ancora all’aperto.

 
http://ivori.hubpages.com/
 
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Esperimenti scientifici per bambini
Scintillanti cristalli dal carbone
Variante

Cosa serve:

un cucchiaio,
azzurrante liquido da lavanderia,
detersivo liquido per bucato,
sale da cucina,
ammoniaca,
un vasetto di vetro,
carbone,
una scodella non metallica,
colorante alimentare,
mascherina.

Cosa fare:

indossare la mascherina e  in un barattolo a parte mescolare tra loro 2 cucchiai di azzurrante, 2 di detersivo per bucato, due di sale e due di ammoniaca.

Disporre il carbone in una scodella, aggiungere ad ogni pezzetto qualche goccia di colorante diverso, e versarvi sopra la miscela preparata nel barattolo.

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Esperimenti scientifici per bambini
Scintillanti cristalli dal carbone
 Variante

Cosa serve:
pezzi di carbone,
acqua (preferibilmente distillata) in uno spruzzino,
una scodella non metallica,
sale non iodato,
ammoniaca,
azzurrante da lavanderia,
coloranti alimentari,
un barattolo.

Cosa fare:

riduci  il carbone in pezzetti piuttosto piccoli, ma senza polverizzarlo.

Spruzzare l’acqua fino a quando non è ben bagnato e disporre i pezzi nella scodella formando uno strato uniforme.

In un barattolo a parte mescolare 3 cucchiai (45 ml) di ammoniaca, 6 cucchiai (90 ml) azzurrante e 3 cucchiai (45 ml) di sale e con questa miscela inumidire tutto il carbone.

Spruzzare altra acqua per bagnare bene tutto il carbone, se serve. Se vuoi spruzza del colorante alimentare qua e là (senza coloranti si formeranno solo cristalli bianchi).

Cospargere con un altro paio di cucchiai di sale, e porre la ciotola in un luogo sicuro. Nei tre giorni seguenti continuare a tenere umido il carbone versando sul fondo una miscela di ammoniaca, acqua e azzurrante (2 cucchiai da tavola per ogni ingrediente).

Non muovere la ciotola durante la crescita dei cristalli.  A seconda del clima questi si formeranno in massimo due settimane.

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Esperimenti scientifici per bambini
Scintillanti cristalli dal carbone
Variante

Mettete alcuni pezzi di i carbone in una ciotola.

In un barattolo a parte mescolare 60 ml di acqua, 60 ml di azzurrante da lavanderia, 60 ml  di sale da cucina non iodato e 15 ml di ammoniaca.

Mescolare bene e versare sopra i pezzetti di carbone.

Aggiungere qua e là qualche  goccia di mercurocromo, inchiostro colorato e colorante alimentare e attendere la crescita dei cristalli.

Cosa serve:
30 ml di ammoniaca,
30 ml di acqua preferibilmente distillata,
colorante alimentare,
piccoli pezzi di carbone,
30 ml di sale non iodato,
un barattolo e una scodella non metallici.

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Esperimenti scientifici per bambini
Scintillanti cristalli dal carbone
Fonti

http://ivori.hubpages.com/hub/

http://www.kerala.com/

http://www.wackyuses.com/

http://www.education.com/

Esperimenti scientifici per bambini – Newton, l’inerzia e il tuffo dell’uovo

Esperimenti scientifici per bambini – Newton, l’inerzia e il tuffo dell’uovo – Assiomi o leggi della dinamica secondo Newton: Legge I-Legge di inerzia di Galilei “Ciascun corpo persevera nel suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme, salvo che sia costretto a mutare quello stato da forze impresse.”

Questa legge è nota anche con il nome di principio di inerzia.

Esperimenti scientifici per bambini
Newton, l’inerzia e il tuffo dell’uovo
Cosa serve:

uno o più uova crude
un vassoio

e per ogni uovo:
un tubo di cartone (dal rotolo della carta igienica)
un vaso pieno d’acqua (eventualmente colorata)

 

Esperimenti scientifici per bambini
Newton, l’inerzia e il tuffo dell’uovo
Cosa fare

Preparare il materiale come mostrato nei video e nelle foto:

http://www.stevespanglerscience.com/
 
 
http://www.ordinarylifemagic.com
 

Armiamoci di coraggio e fiducia nelle leggi della fisica, e diamo un colpo deciso al vassoio: le uova cadranno nei bicchieri…

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Esperimenti scientifici per bambini
Newton, l’inerzia e il tuffo dell’uovo
Fonti

http://www.stevespanglerscience.com/

http://www.ordinarylifemagic.com/

http://it.wikipedia.org/wiki/Dinamica_(fisica)

https://www.childrensmuseum.org/blog/saturday-science-egg-drop-inertia

Esperimenti scientifici per bambini – Perchè le foglie in autunno cambiano colore – cromatografie

Esperimenti scientifici per bambini – Perchè le foglie in autunno cambiano colore – cromatografie. Per vivere le piante prendono l’acqua dal terreno e l’anidride carbonica dall’aria, e  utilizzano la luce solare per trasformare acqua e anidride carbonica in glucosio attraverso un processo chiamato fotosintesi, che avviene anche grazie ad una sostanza chimica chiamata clorofilla. La clorofilla è anche ciò che dà alle piante il colore verde.

Durante l’inverno la quantità di luce e di acqua a disposizione delle piante diminuisce, e gli alberi entrano in uno stato di minore attività: la clorofilla verde scompare dalle foglie, e via via  cominciamo a vedere i colori giallo e arancio. Piccole quantità di questi colori sono sempre stati presenti nelle foglie, anche quando ci apparivano verdi. Ma non potevamo vederli perchè coperti dal verde della clorofilla.

Durante le giornate autunnali la luce diventa via via minore, e siccome la clorofilla viene prodotta grazie alla luce, anche questa diminuisce, e il  colore verde inizia a svanire dalle foglie. Allo stesso tempo, le concentrazioni di zucchero in aumento causano un aumento della produzione di pigmenti di colore rosso (pigmenti antociani), arancio-giallo (carotenoidi) e marroni (tannini), che non hanno bisogno della luce per formarsi.

Insomma in autunno vediamo le foglie gialle, marroni ed arancioni perché la clorofilla, che maschera gli altri colori, si degrada .

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Esperimenti scientifici per bambini Perchè le foglie in autunno cambiano colore Esperimenti di cromatografia

http://www.scuolamediacoletti.org/
 

Gli esperimenti di cromatografia consentono di separare tutti i colori nascosti in quello che in apparenza sembra un  colore unico.

Prima di procedere con le foglie, si può mostrare l’esperimento con un pennarello, come mostrato in questo video:

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Cromatografia degli spinaci

Esperimenti scientifici per bambini Perchè le foglie in autunno cambiano colore – cromatografie Cosa fare 

Appoggiare una foglia di spinacio su di una striscia di carta assorbente e, facendovi scorrere sopra ripetutamente il bordo di una moneta, tracciare una linea verde a circa 2 cm dal bordo. Ripetere l’operazione perché la linea deve essere di colore intenso.

Versare sul fondo di un vaso di vetro trasparente pochi ml di alcol. Inserire la striscia nel becher, con la linea verde verso il basso, facendo in modo che l’estremità della striscia sfiori appena l’alcol, e fissare la carta al bordo del bicchiere con una graffetta.

Fare attenzione a non bagnare direttamente la linea colorata con l’alcol. Aspettare qualche minuto, fino a quando l’alcol è risalito lungo la striscia fino quasi al bordo del bicchiere e far asciugare la striscia di carta sul termosifone.

L’alcol risale lungo la striscia di carta spostando il pigmento colorato e separandolo in colori diversi, che sono, a partire dal fondo: marrone/verde cachi, verde brillante, giallo (a volte si riesce a notare anche dell’arancione)

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Esperimenti scientifici per bambini Perchè le foglie in autunno cambiano colore – cromatografie Perchè?

L’alcol risale lungo la carta per capillarità.

Il colore verde delle foglie in realtà è il risultato del mescolamento di colori diversi, che corrispondono a sostanze diverse.

Come i membri di una famiglia, ogni sostanza ha le sue simpatie e le sue antipatie.

Alcune amano di più stare aggrappate alla carta e non sono per nulla attratte dall’alcol, altre preferiscono farsi sciogliere e trasportare, più o meno facilmente, dall’alcol.

E’ proprio questa diversa “simpatia” di ogni pigmento nei confronti dell’alcol a permettere la loro separazione.

Esperimenti scientifici per bambini Perchè le foglie in autunno cambiano colore – cromatografie Separare i colori di una foglia verde con cromatografia

Cosa serve:

foglie, piccoli vasetti, coperchi per barattoli o fogli di alluminio o pellicola trasparente, alcol, carta assorbente, tegame, acqua calda, nastro, penna, coltello o un cucchiaio di plastica, orologio o timer.

Cosa fare:

raccogliere 2-3 foglie di grandi dimensioni da alberi diversi.

Tagliare le foglie in pezzi molto piccoli e metterli in vasetti etichettati con il nome o la posizione dell’albero.

Aggiungi in ogni barattolo l’alcol che serve a coprire completamente i pezzetti di foglia, e sminuzzare ulteriormente usando un coltello o un cucchiaio di plastica fino a ottenere una specie di poltiglia.

Tappare accuratamente i vasi e posizionarli su di un vassoio contenente qualche centimetro di acqua calda. Aspettare almeno mezz’ora, finchè l’alcol non si è ben colorato (più scuro è meglio è).

Posizionare i vasi con cura in un vassoio contenente superficiale 1 pollice di acqua calda sanitaria. Sostituire l’acqua calda se si raffredda e ogni tanto scuotere i vasetti.

Tagliare una striscia lunga e sottile di carta assorbente per ogni vasetto ed etichettarla.

Togliere i vasetti dall’acqua calda, aprirli e mettere una striscia di carta in ogni barattolo,  in modo che la sua estremità si trovi immersa nell’alcool. Piegare l’altra estremità sulla parte superiore del vaso e fissarla con del nastro adesivo.

L’alcool viaggerà lungo la carta, portando i colori con sè.

Dopo circa un paio d’ore, i colori avranno percorso distanze diverse lungo la carta, e l’alcol sarà via via evaporato.  Dovreste così essere in grado di vedere diverse sfumature di verde, e forse qualche giallo, arancione o rosso, a seconda del tipo di foglia.

http://www.parentsconnect.com/

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Esperimenti scientifici per bambini Perchè le foglie in autunno cambiano colore Cromatografia con foglie verdi e con foglie autunnali

Cosa serve:

due o tre foglie verdi, due o tre foglie d’autunno che hanno già cambiato colore, barattoli di vetro con coperchio (uno per ogni foglia), alcol, carta assorbente, teglia da forno, acqua calda, nastro adesivo, cucchiai e coltelli, un timer.

Cosa fare:

Procedere come spiegato nell’esperimento precedente.

Esperimenti scientifici per bambini Perchè le foglie in autunno cambiano colore – cromatografie Video:

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Esperimenti scientifici per bambini Perchè le foglie in autunno cambiano colore – cromatografie Fonti

http://www.parentsconnect.com/

http://www.hometrainingtools.com/

http://www.sciencemadesimple.com/

http://www.miniscience.com/projects/

http://chemistry.about.com/cs/howtos/ht/

http://www.scuolamediacoletti.org/

Esperimenti scientifici per bambini – Spieghiamo cos’è l’osmosi utilizzando l’uovo nudo

Esperimenti scientifici per bambini – Spieghiamo cos’è l’osmosi utilizzando l’uovo nudo: il termine osmosi indica il passaggio della parte liquida tra due soluzioni che hanno concentrazioni diverse, attraverso una membrana semipermeabile.

Il liquido tende a passare dalla soluzione meno concentrata verso quella più concentrata. L’osmosi è quindi un processo fisico spontaneo che tende a diluire la soluzione più concentrata, e a ridurre la differenza di concentrazione.

In altre parole quando sui due lati della membrana si trovano soluzioni a diversa concentrazione, la differenza di pressione osmotica muove le molecole dalla soluzione meno concentrata (ipotonica) verso la soluzione più concentrata (ipertonica), fino a quando le concentrazioni  nelle due soluzioni diventano identiche (isotoniche).

Per questo esperimento occorre un uovo nudo, che si ottiene come meglio spiegato qui http://www.lapappadolce.net/ tenendo immerso in aceto un uovo crudo e perfettamente integro per almeno un giorno.

Già durante questa fase di preparazione dell’esperimento è possibile osservare il fenomeno dell’osmosi. Misuriamo l’uovo prima di immergerlo  nell’aceto (l’altezza col righello, il diametro con uno spago) e dopo.

L’uovo nudo risulterà ingrossato rispetto all’uovo con guscio perché l’acqua contenuta nell’aceto si è spostata al suo interno. Infatti ci sono più sostanze disciolte nell’acqua all’interno dell’uovo di quante non ve ne siano nell’aceto.

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Esperimenti scientifici per bambini
Spieghiamo cos’è l’osmosi utilizzando l’uovo nudo
Prima variante

http://www.scuolamediacoletti.org/

Cosa serve:

un uovo “nudo”,
un barattolo con coperchio,
sale,
un pezzo di spago
un righello.

Cosa fare: 

Versare acqua in un barattolo riempiendolo per circa ¾ e aggiungere sale, mescolando, fino a quando il sale non si scioglie più (soluzione satura).

Misurare l’uovo nudo quindi immergerlo all’interno del barattolo, chiudere e lasciare riposare per qualche giorno.

Togliere l’uovo dal barattolo e misurarne nuovamente la circonferenza.

L’uovo nudo, dopo essere stato immerso a lungo in acqua sale, si sarà ristretto.

Perchè?

Il fenomeno dell’osmosi ha provocato il trasferimento d’acqua dall’uovo (soluzione meno concentrata) alla soluzione salina (più concentrata).

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Esperimenti scientifici per bambini
 Spieghiamo cos’è l’osmosi utilizzando l’uovo nudo
Seconda variante

Cosa serve:

2 buste di plastica per alimenti con chiusura zip,
uno sciroppo di colore chiaro (ad esempio malto),
un uovo nudo,
una ciotola piena d’acqua,
righello e spago per le misurazioni.

Cosa fare:

Riempire una busta di plastica per circa la metà con lo sciroppo, mettervi l’uovo nudo e chiudere.

Posare il tutto nella ciotola d’acqua per evitare rotture e lasciare così per tre giorni.

Togliere l’uovo dallo sciroppo, lavarlo con delicatezza e misurare: l’uovo risulterà tanto rimpicciolito da apparire avvizzito, e si potrà sentire il tuorlo al suo interno.

Ora riempire a metà un’altra busta con acqua, e mettere l’uovo rimpicciolito. Lasciate riposare  per alcuni giorni: tornerà alle sue dimensioni iniziali.

Perchè?

Nella prima fase dell’esperimento l’acqua passa attraverso la membrana dall’uovo verso lo sciroppo (che è più concentrato) e l’uovo si disidrata. Nella seconda fase si verifica il processo inverso.

Esperimenti scientifici per bambini
Spieghiamo cos’è l’osmosi utilizzando l’uovo nudo
Terza variante

http://www.science-sparks.com/

Cosa serve:

un uovo nudo,
un vaso di vetro trasparente,
sciroppo o melassa.

Cosa fare:

Immergere l’uovo nudo nel vaso riempito di sciroppo:  l’uovo deve esserne coperto.

Lasciate così per circa 3 giorni. L’uovo risulterà più piccolo.

Sciacquare, immergere in un vaso pieno di sola acqua e attendere altri tre giorni: l’uovo sarà tornato normale.

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Esperimenti scientifici per bambini
Spieghiamo cos’è l’osmosi utilizzando l’uovo nudo
Quarta variante

Cosa serve:

due uova nude di uguale grandezza,
acqua,
due bicchieri,
zucchero,
uno spillo.

Cosa fare: 

Preparare una soluzione satura di zucchero e acqua in un bicchiere e immergervi una delle due uova nude.

Versare nell’altro bicchiere solo acqua ed immergervi il secondo uovo.

Lasciare riposare per almeno un giorno.

Come già spiegato sopra, l’uovo immerso nella soluzione zuccherina sarà rimpicciolito e quello immerso in acqua sarà più grande.

Provate a pungere l’uovo ingrandito con uno spillo: dal foro uscirà un getto d’acqua.

Ora potete gettare via l’uovo bucato e provare a mettere l’uovo rimpicciolito in acqua per un altro giorno, per vederlo tornare alle sue dimensioni iniziali.

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Esperimenti scientifici per bambini
 Spieghiamo cos’è l’osmosi utilizzando l’uovo nudo
 Altri link

http://dragon.sleepdeprived.ca/

http://www.hometrainingtools.com/

http://www.science-sparks.com/

http://www.scuolamediacoletti.org/

http://doc.studenti.it/appunti/

http://it.wikipedia.org/wiki/Osmosi

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