Giochi col ghiaccio – 50+ idee

Giochi col ghiaccio – 50+ idee:- una collezione di giochi, attività, esperimenti scientifici col ghiaccio, per bambini della scuola d’infanzia e primaria, molto adatti al periodo estivo…

1. fate tanti cubetti di ghiaccio utilizzando una miscela di poca acqua, bicarbonato di sodio e aceto, colorando con l’aggiunta di coloranti alimentari vari. Mettete nel congelatore, quindi metteteli un una bacinella di plastica, mettendo a disposizione dei bambini vari utensili di cucina, siringhe senza ago o pompette, e ciotoline con vari elementi che possono divertire i bambini: aceto, sale, bicarbonato, sapone liquido, ecc… Di http://fun-a-day.com/

2. per un bel gioco sensoriale utilizzate i palloncini per creare tante palline di ghiaccio colorato, di http://sunnydaytodaymama.

3. questa prima versione di barchetta di ghiaccio è realizzata usato come forma i bicchieri di plastica. Si riempie d’acqua il bicchiere, e si fissa al centro del bicchiere una cannuccia da bibita. Tolto dal congelatore, si fissano alla cannuccia vele e bandiera. Di http://homeschooljournal-bergblog

4. un’idea semplicissima e un po’ magica per la merenda dei bambini. Mettete qualche goccia di colorante alimentare diverso sul fondo di ogni bicchiere. Quando sarà il momento di offrire ai bambini l’acqua (o qualsiasi altra bevanda di colore chiaro) nascondete il colorante con dei cubetti di ghiaccio, e versate. Sorpresa! Ogni bicchiere conterrà una “bibita” di colore diverso. Di http://homeschooljournal-bergblog.blogspot.

5. naturalmente con cubetti di ghiaccio, acqua, giocattoli e altri piccoli elementi si possono inventare tantissime vaschette sensoriali; questa è di http://wemadethat.blogspot.co.uk/

6. e per i più piccoli bastano cubetti di ghiaccio colorati con coloranti alimentari ed acqua. Di http://www.plainvanillamom.com/

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7. vaschetta sensoriale di ghiaccio fluorescente (ottenuto riciclando evidenziatori scarichi) anche per light box, qui 

8. una vaschetta sensoriale (anche per light box) realizzata con ghiaccio colorato e braccialetti fluorescenti, qui 

9. la mia versione di caccia al tesoro nel ghiaccio, qui 

10. altra sensory tub, tutta di ghiaccio colorato, di http://mamaofmanyblessings.com/ (ottima anche per giocare ai travasi corredata da cucchiai o pinze da ghiaccio o da insalata)

11. gioco del bowling con bottiglie di plastica e palle di ghiaccio colorato (si preparano riempendo d’acqua e colori alimentari dei palloncini), si  http://alittlelearningfortwo.blogspot.com.au/

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12. ricetta per realizzare gessetti da asfalto di ghiaccio: miscelate amido di mais ed acqua in parti uguali, ed aggiungete coloranti alimentari. Versate negli stampini da ghiaccio e congelate. Aggiungendo polvere di gesso bianca, avrete dei gessetti marmorizzati. Di http://www.readingconfetti.com/

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13. altre barchette di ghiaccio, tutorial di http://www.readingconfetti.com/

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14. diluite i colori a tempera con poca acqua, versate negli stampini da ghiaccio in colori singoli o anche a più strati di colore diverso e ghiacciate. I cubetti ottenuti si usano all’aperto per dipingere su carta o tessuto, di http://www.learnplayimagine.com/

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15. ghiacciando invece i colori ad acquarello diluiti, otterrete un materiale che consente meravigliose esperienze di colore, su carta. Di http://www.learnplayimagine.com/

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16. sculture di ghiaccio e sale. Bellissima attività anche per i più piccoli. Preparate un blocco di ghiaccio abbastanza grande utilizzando un contenitore da cucina o anche un grande palloncino. Ponete il blocco su un vassoio. Il bambino cosparge il blocco di sale grosso, poi utilizzando siringhe, pipette, spruzzini o anche pennelli, colora con acquarelli (o anche con coloranti alimentari) creando effetti spettacolari. Di http://artfulparent.typepad.com/

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17. tunnel colorati nel ghiaccio di http://artandcreativity.blogspot.it/. E’ un’attività artistica adatta anche ai più piccoli, e insieme un divertente esperimento scientifico. Preparate vari blocchi di ghiaccio di varie dimensioni, utilizzando sacchetti di plastica o contenitori da cucina. Quando i blocchi sono pronti, preparate i barattoli di colore ad acquarello (o colorante alimentare) aggiungendo ad ognuno un abbondante cucchiaio di sale fino. Utilizzando una pipetta o una siringa senza ago, versate un colore in un punto del blocco di ghiaccio: vedrete il liquido colorato scavare un tunnel all’interno del blocco. Infatti il sale ha la proprietà di ridurre il punto di congelamento dell’acqua.

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18. bellissimo gioco di caccia al tesoro frizzante di http://fun-a-day.com/. Preparate una soluzione con 3 parti di bicarbonato di sodio, 1 parte di acqua, e colorante alimentare. Mettete sul fondo degli stampini da ghiaccio dei piccoli tesori (monete, perline, ecc…) quindi versate la soluzione e ghiacciate. Quando i cubetti saranno pronti, i bambini potranno divertirsi a trovare i tesori utilizzando aceto e acqua.

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19. Collane e gioielli di ghiaccio: metti alcuni cubetti di ghiaccio in un bicchiere d’acqua. Bagna il filo di cotone, poi posalo sui cubetti che galleggiano nel bicchiere. Cospargi di sale per tutta la lunghezza del filo e aspetta circa 10 secondi. Solleva il filo: avrai tra le mani la tua collana di ghiaccio… ancora più bello utilizzando formine a stella o cuore e coloranti alimentari. Qui: https://www.lapappadolce.net/59-esperimenti-scientifici-una-collana-di-ghiaccio/

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20. per creare la pioggia in vaso servono un barattolo di vetro con coperchio metallico, acqua bollente , cubetti di ghiaccio, torcia elettrica… Qui: https://www.lapappadolce.net/30-esperimenti-scientifici-creare-la-pioggia-in-un-vaso/

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21. per ottenere un buonissimo gelato senza gelatiera, inseriamo la busta col composto in una seconda busta di plastica un po’ più grande, riempita per un terzo circa di cubetti di ghiaccio al quale aggiungeremo una tazza abbondante di sale da cucina. Qui https://www.lapappadolce.net/22-esperimenti-scientifici-ghiaccio-e-sale-il-gelato-senza-gelatiera/

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22. per creare la nebbia in un vaso possiamo riempire un vaso di vetro con acqua calda, immergervi un fiammifero acceso dopo averlo tenuto qualche secondo all’interno, quindi coprire il vaso con un sacchetto di ghiaccio. Qui https://www.lapappadolce.net/13-esperimenti-scientifici-la-nebbia-in-vaso/

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23. gioco sensoriale con ghiaccio colorato e schiuma da barba, di http://www.growingajeweledrose.com

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24. tempera ghiacciata per dipingere. Versare la tempera non diluita negli stampini da ghiaccio e mettere in congelatore per circa 20 minuti, quindi inserire i bastoncini in posizione verticale e lasciare congelare completamente. Possono essere usati come pennelli, su carta.  Di http://www.momto2poshlildivas.com/

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25. mostriciattoli di ghiaccio e spaghetti colorati con coloranti alimentari, per il gioco sensoriale, di http://www.growingajeweledrose.com/

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26. bellissima idea adatta anche ai più piccoli per imparare a conoscere i colori primari e secondari, di http://thepreschoolexperiment. Preparate tanti cubetti di ghiaccio nei colori primari utilizzando acquarelli o coloranti alimentari. Mettete i cubetti in bicchieri trasparenti per vederli miscelare tra loro sciogliendosi.

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27. architetture di ghiaccio di http://www.pbs.org/. Dopo aver preparato vari blocchi di ghiaccio di varie forme, dimensioni e colori si possono realizzare costruzioni come queste. Per far aderire i blocchi tra loro basta aggiungere un po’ di sale fino, ma questo accorgimento non funziona se l’esterno del ghiaccio non è asciutto. (Il sale porta la superficie del ghiaccio a sciogliersi, poi quando si posiziona il secondo blocco di ghiaccio su di esso, l’acqua che si è formata grazie al sale congela di nuovo.)

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28. congeliamo negli stampini da ghiaccio aceto colorato con coloranti alimentari. Quando è pronto prepariamo una soluzione di acqua e bicarbonato di sodio per giocare. Di http://inspirationlaboratories.com/

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29. dinosauri imprigionati nel ghiaccio di http://happyhooligans.ca/. Preparate un grande blocco di ghiaccio a più strati, inserendo via via dinosauri giocattolo, pietre, conchiglie, ecc… Possono servire più giorni. Quando il blocco è pronto mettere a disposizione dei bambini vari attrezzi e materiali (ciotoline di sale fino colorato con coloranti alimentari, saliera da tavola, siringhe, provette, martelli, bastoncini, acqua calda)

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30. uova di ghiaccio colorato con sorpresa di http://sassyssanity.blogspot.it/

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31. travasi di ghiaccio, attività montessoriana per i più piccoli, di http://www.toddlerapproved.com/

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32. ghiaccioli alla frutta, di http://www.toddlerapproved.com/

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33. ghiaccio tritato (o in cubetti), coloranti alimentari e light box, di http://www.ottawavalleymoms.com/

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34. cubetti di ghiaccio colorato con coloranti alimentari nella vasca da bagno, per giocare durante il bagnetto, di http://www.ottawavalleymoms.com/

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35. bolle di sapone ghiacciate di http://www.wikihow.com/. Bellissima attività, che richiede una certa pazienza. Per prima cosa rovesciate il vostro liquido per bolle di sapone in un piatto, quindi con una cannuccia cercate di creare una grande bolla alla volta sulla superficie del liquido. Preparate un secondo piatto con una leggera pellicola di liquido per bolle, e cercate di trasferire su di esso la bolla, avvicinando i due piatti e soffiando per spostarla. Mettete la bolla nel congelatore per circa 20 minuti.

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36. ciotoline di ghiaccio, di http://www.wikihow.com/. E’ davvero molto semplice: basta riempire un palloncino di acqua, chiuderlo e metterlo nel congelatore per circa 2 o tre ore, cioè per il tempo necessario a far congelare l’acqua lungo le pareti del palloncino, e a mantenere allo stato liquido l’interno. Togliete il palloncino dal congelatore e scuotetelo per sentire se c’è acqua all’interno, quindi tagliare il bordo del palloncino e staccarlo dalla parete di ghiaccio che si è formata, quindi svuotare l’acqua. Modellate l’apertura della vostra ciotola di ghiaccio col coltello, a vostro gusto. La ciotola può contenere macedonia o altro…

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37. ciotole di ghiaccio decorate con fiori e frutti, di http://www.wikihow.com. Preparate fettine di frutta e fiori commestibili. Scegliere due ciotole possibilmente della stessa forma ma di due misure differenti, in modo tale che possano stare l’una nell’altra creando uno spazio di qualche centimetro tra di loro. Riempite di ghiaccio la ciotola più piccola, in modo che sia pesante, e se serve fissatela anche ai bordi della più grande con del nastro adesivo. Riempite lo spazio con fiori e frutta, e versate l’acqua che serve a riempire tutto lo spazio, quindi mettete a congelare.

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38. mini hockey, di http://www.toddlerapproved.com/

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39. barchette di ghiaccio, versione tutta natura, di http://www.readingconfetti.com/

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40. merenda sana, fresca e scientifica: congelate negli stampi da ghiaccio succhi di frutta di vari gusti e colori: quando si sciolgono nel bicchiere si può osservare la formazione dei colori secondari. Di http://www.science-sparks.com/

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41. gioielli di ghiaccio colorato, di http://www.blogmemom.com/

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42. slittino di ghiaccio per scivolare lungo le discese erbose, di http://www.playathomemomllc.com/

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43. di http://alittlelearningfortwo.blogspot.it queste uova di ghiaccio con sorprese. Utilizzate del palloncini, inserite i giocattolini e riempite d’acqua. Congelate ma non completamente, in modo che l’interno dell’uovo risulti ancora un po’ liquido.

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44. pittura su stoffa con i cubetti di ghiaccio colorati con coloranti alimentari,  di http://www.praisesofawifeandmommy.com

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45. pupazzo di ghiaccio; per far aderire le tre palle tra loro basta un po’ di sale fino; di http://www.momto2poshlildivas

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46. costruzioni di ghiaccio colorato di http://www.creativefamilyfun.net/

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47. bellissimo gioco “Sciogli il ghiaccio”.  Servono un cubetto di ghiaccio per ogni giocatore, una ciotola d’acqua, sale, un dado, una tabella per le istruzioni. Ad ogni valore del dado corrisponde un’azione; ad esempio:
1. tenere il cubetto in mano 10 secondi; 2. infilare il cubetto nella maglietta e farlo scivolare giù; 3. soffiarci sopra per 10 secondi; 4. mettere un cucchiaino di sale sul cubetto; 5. far cadere il cubetto sul tavolo; 6. metterlo a galleggiare nell’acqua per 10 secondi. Vince chi riesce a sciogliere il cubetto di ghiaccio per primo.

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48. tintura di filato con cubetti di ghiaccio colorati con coloranti alimentari, di http://maiyamayhem.tumblr.com/

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49. Ghiaccio colorato messo su un vassoio di olio trasparente; di http://www.growingajeweledrose.

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50. travasi di ghiaccio, di http://www.sugaraunts.com/

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51. pesca di cubetti di ghiaccio con sorpresa (cospargere il blocco con del sale per far aderire il filo). Di http://www.howdoesshe.com

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53. ghiaccio colorato e uno scivolo… di http://www.puttisworld.com/

Pesca di lettere magnetiche

Pesca di lettere magnetiche – un gioco semplice semplice, molto adatto al periodo estivo… serve solo un bastone, un filo, una graffetta metallica e le lettere della lavagna magnetica, e un secchio d’acqua.

applicate il filo ad una bacchetta di legno, quindi all’estremità del filo fissate una graffetta metallica. Riempite una bacinella d’acqua e mettete a galleggiare lettere e numeri magnetici, possibilmente con la parte contenente la calamita rivolta verso l’alto

e il gioco è fatto

coi bambini più piccoli si può giocare a pescare i pesciolini per colore; coi più grandi si può giocare a comporre parole con le lettere pescate, oppure numeri, oppure si possono esercitare piccole operazioni…

Fattoria degli animali in cartone riciclato

Fattoria degli animali in cartone riciclato e rotoli di carta igienica – con un vecchio scatolone e un po’ di rotoli di carta igienica, abbiamo realizzato in modo semplice ed economico questa casetta, diventata subito la fattoria degli animali.E’ un lavoretto classico, soprattutto dell’estate, e condividiamo con piacere la nostra versione:

Per iniziare abbiamo chiuso la parte superiore della scatola a forma di tetto:

Poi abbiamo praticato l’apertura della casetta – fattoria su una delle due facciate:

Abbiamo incollato i rotoli di carta igienica sul tetto, come tegole: tagliati i rotoli a metà, abbiamo incollato prima uno strato con la curvatura rivolta verso l’alto, poi un secondo strato con la curvatura rivolta verso il basso:

e l’abbiamo dipinto. Siccome è un lavoro che richiede più giorni, è bene evitare che diventi monotono, quindi mentre l’adulto incolla le “tegole” il bambino, ad esempio, può già dedicarsi alla decorazione:

o anche al gioco:

Il gioco durante la costruzione della casetta è di grande aiuto ed ispirazione: noi abbiamo deciso giocando che sarebbe stato bello avere due piani nella nostra fattoria, e molte porte e finestre:

Abbiamo poi diviso il piano terra in due stanze, che comunicano attraverso una porta:

e lungo le pareti abbiamo ritagliato molte aperture, che si aprono sia lateralmente, sia verso l’alto, perchè gli animali possano affacciarsi:

abbiamo poi rinforzato i punti critici con carta e una soluzione di colla vinilica ed acqua:

e infine abbiamo decorato la nostra casetta – fattoria con pennello e colori a tempera ed acrilici:

e colori da dito:

Giochi coi numeri da 1 a 10

Giochi coi numeri da 1 a 10: sono giochi che si possono fare con i bambini per allenare la conoscenza delle cifre da 1 a 10 e le quantità corrispondenti. Sono adatti ad essere proposti nel periodo in cui i bambini si dedicano alle aste numeriche,

ai numeri tattili

e al casellario dei fuselli…

E’ importante che i bambini si divertano con questi giochi, che provino piacere nel mostrare quello che hanno imparato e che ognuno sperimenti il successo: tutti i bambini devono brillare.

Gioco 1
Si invitano i bambini a dare diverse cose per un certo numero di volte. Ad esempio:
“Giovanni, vuoi battere tre volte i piedi?”
“Anna, vuoi battere 6 volte le mani?”
“Carlo, vuoi battere sul tavolo 4 volte?”
“Elisa, vieni a darmi 2 baci?”
“Luca, batti le mani zero volte?”

Gioco 2
Si mettono 55 oggetti identici sul tavolo (biglie, conchiglie, pietre, frutta secca,…).

Poi si scrivono i numeri da 0 a 10 su foglietti rettangolari piegati a metà, e si mettono in una scatolina.

Ogni bambino estrae un foglietto dalla scatola, lo apre e legge il suo numero senza dirlo agli altri. Poi passa alla tavola e prende il numero di oggetti corrispondente al numero, infine consegna il foglietto e gli oggetti al maestro.

Gioco 3
Gli oggetti possono anche essere non identici.

Un bambino prende un messaggio segreto e lo pone richiuso sul tavolo. Poi prende il numero di oggetti corrispondente, e lascia che un altro bambino indovini il messaggio segreto.

Gioco 4
Scopo: esercitare la memoria ricordando un numero per un certo periodo di tempo, mostrare che tutti gli oggetti possono essere contati.

Si invitano al gioco 11 bambini.

Ogni bambino, uno alla volta, prende un messaggio segreto, lo guarda attentamente, poi lo pone chiuso sul tappeto verde, va a prendere il numero di oggetti corrispondente e lo pone vicino al messaggio.

Quando tutti i bambini lo hanno fatto, si chiede individualmente ad ogni bambino di identificare il suo numero e di contare i suoi oggetti.

Quando tocca al bambino con lo zero, l’insegnante sottolinea il concetto: “Non ha portato oggetti, deve avere lo zero!”

Aste numeriche Montessori – SOMME DI PROGRESSIONI ARITMETICHE

Aste numeriche Montessori – SOMME DI PROGRESSIONI ARITMETICHE. Come già accennato qui 

coi ragazzi più grandi, nello studio dell’algebra, possiamo tornare ad utilizzare un materiale che hanno conosciuto quando avevano circa 4 anni: le aste numeriche.

Se non disponete del materiale, potete utilizzare queste aste da stampare, plastificare e ritagliare.

Al livello della Casa dei Bambini, si disponevano le aste di lunghezza graduale una sotto l’altra, in modo che risaltassero le diverse lunghezze e i loro rapporti.

Poi, uno degli esercizi consisteva nel collocare l’asta più corta a fianco della penultima, poi l’asta del 2 accanto all’asta dell’8, l’asta del 7 accanto all’asta del 3 ecc… in modo da ottenere aste uguali a quella del 10. Solo l’asta del 5 non aveva compagno, indicando perciò la metà di 10.

In questo modo si ottenevano cinque aste di valore 10 e una di valore 5: il conteggio di tutte le unità contenute nelle aste era così facilitato dalla loro stessa disposizione, che rappresentava la moltiplicazione 10×5=50 e l’addizione 50+5=55

Lo stesso concetto può essere rappresentato su carta quadrettata, in questo modo:

ottenendo un quadrato che misura 10×10 (10²).

Disponendo poi  i segmenti in questo modo:

si arriva ad occupare metà del quadrato iniziale, ottenendo 5 righe di valore 10 l’una sull’altra, cioè 10²/2, ma avanza una mezza riga, un valore 5 ossia 10/2.

Considerando il 10 come maggior numero raggiunto nella serie naturale data dalle aste, si deduce che la somma della serie naturale dei numeri è uguale alla metà del quadrato di 10 + la metà di 10

1+2+3+4+5+6+7+8+9+10 =

= 10²/2 + 10/2 =

= (10²+1o)/2 =

= (100+10)/2=

=110/2 = 55

La stessa cosa di verificherà procedendo oltre al 10, collocando sempre l’1 vicino alla penultima quantità che differisce dalla maggiore per una unità e così via per le altre. Questo è ad esempi quello che succede prendendo in considerazione il numero 16:

16²/2 + 16/2

da cui

1+2+3+4+5+6+7+8+9+10+11+12+13+14+15+16 = (16² + 16):2 = (256+16):2 = 272:2 = 136

Questo procedimento risulta molto più semplice che non addizionare un numero dopo l’altro, e la disposizione geometrica facilita moltissimo.

Se si dovessero addizionare i numeri da 1 a 100, la semplificazione sarebbe ancora più evidente. Invece di eseguire l’addizione:

1+2+3+4+5+6+7+8+9+10+11+12+13+14+15+16+17+18+19+20+21+22+23+24+25

+26+27+28+29+30+31+32+33+34+35+36+37+38+39+40+41+42+43+44+45+46

+47+48+49+50+51+52+53+54+55+56+57+58+59+60+61+62+63+64+65+66+67

+68+69+70+71+72+73+74+75+76+77+78+79+80+81+82+83+84+85+86+87+88

+89+90+91+92+93+94+95+96+97+98+99+100=

basta procedere con questo semplice calcolo:

100²/2 + 100/2 = 10000/2 + 1oo/2 = 5000+50 = 5050

Questa semplificazione può essere applicata a qualsiasi grande numero, solo il calcolo può diventare più laborioso.

Per dare perciò a questo procedimento  un carattere generale, che può essere applicato ad ogni addizione di numeri disposti secondo la serie naturale, si usa la lettera n (numero): è l’ultimo numero della serie. Abbiamo così la seguente formula:

1+2+3+…+n = (n² + n) : 2

Se vogliamo che i ragazzi arrivino con entusiasmo ad una formula algebrica, dice Maria Montessori, non dobbiamo spiegargliela, nè cercare di attirare la sua attenzione su di essa: conviene invece non insistere. Può essere necessario ripetere quello stesso esercizio cui si dedicava quando aveva 4 anni: lo spostamento delle aste; ripetere queste esperienze col disegno, con le liste, ecc… In questo modo, improvvisamente, l’idea prende forma e la formula che la esprime non solo apparirà interessante, ma anche necessaria, come è indispensabile il linguaggio per esprimere le idee e comunicare.

L’algebra che ricorre all’alfabeto è, con le sue formule, il linguaggio delle idee matematiche.

Quando i ragazzi arrivano a comprenderne il significato, si sviluppa in loro la tendenza a cercare, fra le esperienze fatte, idee che possano esprimersi mediante formule algebriche.

I spy Halloween

I spy Halloween

I spy Halloween – si tratta di un gioco sensoriale che stimola la capacità visiva e l’attenzione, adatto anche ai bambini più piccoli, semplice ed economico da realizzare.

I spy Halloween – materiale occorrente per la VERSIONE 1

– cartone (io ho usato un contenitore per pizza)

– pannolenci (o altro tessuto)

– riso

– plastica trasparente (io ho usato un ritaglio di un sacco da spazzatura)

– colla a caldo

– forbici e taglierino

– l’ideale sarebbe avere a disposizione piccoli oggettini tridimensionali, ma in alternativa si possono usare anche delle immagini a tema, come ho fatto io

– carta per preparare le schede da allegare (se volete) al gioco

I spy Halloween – come si fa – VERSIONE 1

Ritagliate due forme identiche nel cartone:

In una delle due incidete l’interno, in modo tale che rimanga soltanto una cornice, e preparate anche delle striscioline:

Incollate vari strati di striscioline intorno alla forma di cartone, per creare un certo spessore:

Foderate l’interno e la cornice col pannolenci, fissandolo sempre con la colla a caldo:

Incollate un pezzo di pannolenci anche alla cornice:

Poi incidete la parte centrale lasciando un margine che, rigirato, possa bastare a rivestire il cartone lungo lo spessore e l’altro lato della cornice:

Sul rovescio della cornice incollate la plastica trasparente:

Riempite di riso il primo cartone preparato, aggiungete gli elementi che il bambino si divertirà poi  a cercare e chiudete sovrapponendo il secondo elemento (quello con la plastica), quindi chiudete con la colla a caldo:

Rivestite il retro con altro pannolenci:

Girate sul davanti e rifinite i bordi con la colla a caldo:

O se preferite con ago e filo:

I spy Halloween – materiale occorrente per la  VERSIONE 2

– riso

– colla a caldo

– pannolenci

– elementi da inserire a tema Halloween

– una custodia da cd

I spy Halloween – come si fa – VERSIONE 2

Smontate la custodia, eliminate la parte centrale e rimontate (rimangono dei fori e un’apertura a lato, che chiuderemo poi col pannolenci):

Se utilizzate immagini e non elementi tridimensionali, incollateli su del cartoncino  da una parte e dall’altra; il mio cartoncino aveva una facciata verde e una rossa:

Mettete nella custodia del cd del riso e gli elementi scelti:

Chiudete con del pannolenci fissato con la colla a caldo lungo i quattro lati:

I spy Halloween – il gioco può essere utilizzato così, soprattutto per i più piccoli, oppure può essere accompagnato da un elenco (illustrato o scritto),

o anche da carte (simili alle carte delle nomenclature Montessori) che possono contenere solo l’immagine,

oppure anche il nome (se il bambino sa già leggere):

Potete anche pensare di utilizzare il gioco per aiutare la memorizzazione dei nomi in Inglese:

Questo è il materiale che ho utilizzato io (immagini, carte scritte in Italiano, carte scritte in Inglese) disponibile per gli abbonati

I spy Halloween

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

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Quiet books 150+ idee

Quiet books

Quiet books – si tratta di libretti fatti a mano, solitamente realizzati in  tessuto (ma anche in carta, cartoncino, fogli di gomma e plastica, …), ricchi di attività interessanti e adatti anche ai bambini più piccoli, che ancora non sanno leggere. Possono contenere attività sensoriali, didattiche (numeri, alfabeto, colori, ecc…), che stimolano le abilità manuali, la memoria, ecc…

Sono semplici da realizzare anche con pochissima spesa e senza dover seguire tutorial o saper cucire, e sono molto belli. Spesso è possibile trovare anche i cartamodelli, in vendita o scaricabili gratuitamente, ma non trovo siano indispensabili quanto le idee…

Qui ho raccolto gli esempi che ho trovato più interessanti, spero possano essere di ispirazione per realizzare libretti e inventare nuove attività per i vostri bambini a scuola e in famiglia.

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1.  – Quiet books – pagine per un libro dei colori (i fiori potrebbero essere preparati con un’asola, così il bambino può giocare ad allacciarli ai bottoni); qui sono anche in vendita i cartamodelli per realizzarlo http://www.etsy.com/

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2.  – in questa pagina il gioco consiste nell’abbinare i palloncini al colore corrispondente, ed applicarlo col bottone a pressione, di http://www.elisaloves.com/

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3. – qui una scarpa per esercitarsi con le stringhe, ancora di http://www.elisaloves.com/

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 4.  – e qui, ancora di http://www.elisaloves.com/ un abaco di perline

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5. QUIET BOOKS – sul tema “mostri” con varie attività, sono proposti qui i cartamodelli pdf in vendita http://www.youcanmakethis.com

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6. – qui ci sono principesse con capelli da intrecciare; l’intero blog è dedicato ai quiet books, con moltissime idee, e se pensate possano essere utili, i cartamodelli gratuiti: http://quietbook.blogspot.it/

7

7.  – pagina per l’abbinamento forma – colore, di http://craftymumnz.blogspot.it/

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8.  – pagine realizzate con un foglio di carta trasparente e tessuto, riempito con riso e oggetti da “scovare”, abbinati a una pagina oggetti, di http://brandyscrafts.blogspot.it/

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9.  – altra versione, simile alla precedente ma con immagini e parole scritte, di http://www.etsy.com/listing/

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10. QUIET BOOKS – I tre porcellini, tutte le pagine qui http://www.etsy.com/listing

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11.  – pagina per imparare a leggere l’orologio. L’esempio è in cartoncino, ma è realizzabile facilmente anche in pannolenci o tessuto, di http://www.workboxsystem.com/

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 12.  – libretto per i mesi dell’anno, sempre con varie attività. Questa è la pagina di ottobre sul tema “dolcetto o scherzetto”, trovi tutte le altre pagine qui http://sarahscreativebrain.blogspot.it/

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 13.  – solo alcuni degli esempi che potrete trovare in questo blog, tutti corredati da cartamodelli scaricabili gratuitamente: http://www.imagineourlife.com/quiet-book-patterns/

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14. – idea per realizzare pagine per l’abbinamento cifre-colori-quantità, di http://rainautumn.livejournal.com/68933.html#cutid1

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15. QUIET BOOKS – idea per realizzare pagine di classificazione delle forme per tipo e per lunghezza, sempre di http://rainautumn.livejournal.com/68933.html#cutid1

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16. – e ancora di http://rainautumn.livejournal.com/68933.html#cutid1 pagine per il riconoscimento delle forme

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17.  – pagina di cerniere, fa parte di un progetto con moltissime pagine interessanti, tutte offerte con modelli pdf gratuiti di http://servingpinklemonade.blogspot.it/

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18.  – questo è un secondo esempio, la bambolina ha canottiera e mutandine in velcro, e tanti vestitini da cambiare, sempre con cartamodelli gratuiti, sempre qui http://servingpinklemonade.blogspot.it/

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19.  – il terzo esempio scelto sempre da http://servingpinklemonade.blogspot.it/ sono le pagine dedicate alle stagioni

20

20.   – libretto sul tema “creature marine”, anche con cartamodelli (in vendita) qui http://www.etsy.com/

21

21.  – libretto sul tema “insetti”, varie pagine, sempre con cartamodelli pdf in vendita. Li trovate qui http://www.etsy.com/ insieme a moltissimi altri libretti a tema.

22

22.  – altro blog ricco di esempi per pagine con proposte di attività varie legate all’apprendimento dei numeri qui http://yourcreativejuices.blogspot.it/

23

23. QUIET BOOKS – pagine puzzles di http://craftychiclyric.blogspot.it/2009/07/

24

24.  – automobile con ruote intercambiabili (da fissare con l’asola al bottone) di http://thecraftpatch.blogspot.it/

25

25.  – ancora di http://thecraftpatch.blogspot.it/ la cassa contenente vari tesori chiusa con lucchetto

26

26.  – e sempre di http://thecraftpatch.blogspot.it la faccia buffa da caratterizzare cambiando bocche, occhi e nasi

27

27.  – pesci nella boccia, di http://homemadebyjill.blogspot.it/

28

28. – pagina da tessere, qui http://whiteelegance.com/Busy-Books/

29

29.  – libro della allacciature, di http://fortytworoads.blogspot.it

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30. QUIET BOOKS – la pagina dell’orto di http://fluffybunnyfeetdesigns.blogspot.it/ fa parte di un libretto per le lettere dell’alfabeto

31

31.  – e questa è la pagina coccinella, sempre di http://fluffybunnyfeetdesigns.blogspot.it/ , nel blog trovi tutto l’alfabeto

32

32.  – la rana che acchiappa le mosche con la lingua (con bottoni a pressione sulla lingua e sulle ali delle mosche), di http://www.onelovelylife.com/

33

33. – e sempre di http://www.onelovelylife.com/ il coccodrillo che apre la bocca (con la cerniera)

34

34.  – forno e tavola apparecchiata (il forno si apre con un bottone a pressione) di http://mycupoverflows

35

35.  – trenino di pupazzetti da dito estraibili di http://brittanyleighpotter.blogspot.it/

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36. QUIET BOOKS – e sempre di http://brittanyleighpotter.blogspot.it/ il castello di sabbia puzzle

37

37.  – dinosauro da completare, di http://jocelynandjason.blogspot.it/

38

38. QUIET BOOKS – pista per automobile, sempre di http://jocelynandjason.blogspot.it/

39

39.  – il bucato da stendere con le mollette, di http://creatingbycami.blogspot.it/

40

40. QUIET BOOKS – la borsa della spesa per apparecchiare la tavola, sempre di http://creatingbycami.blogspot.it/

41

41.  pagina per far passare la cordicella (contenuta nella taschina bianca) attraverso perline ed asole, di http://www.flickr.com/photos/

42

42.  – pagina con moschettone e anello, ancora di http://www.flickr.com/photos/

43

43. QUIET BOOKS – bacchette da estrarre aprendo la cerniera. Le bacchette vanno poi inserite nei passanti, per colore. Sempre da http://www.flickr.com/photos/

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44.  – la mia casa. le finestre si aprono sulle foto del bimbo e di mamma e papà. Di http://leafytreetopspot.blogspot.it/

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45. QUIET BOOKS – qui ci sono dei biscotti da togliere dal forno e da posizionare nella confezione esatta, a seconda del numero di confetti, di http://thecraftingchicks.com/

46

46.  – creature marine da contare, di http://www.imagineourlife.com/

47

47. QUIET BOOKS – pagina da pettinare e acconciare, di http://craftaliciousgals.blogspot.it/

48

48. – pagina per giocare a tris, sempre di http://craftaliciousgals.blogspot.it/

49

49. QUIET BOOKS –  pesciolino che nuota nel mare, di http://schaertalents.blogspot.it/

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50.  – e ancora  di http://schaertalents.blogspot.it/ la pagina del tesoro: si apre la mappa, si prende la chiave e si apre la cassa del tesoro.

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51. QUIET BOOKS – pagina tattile (a sinistra) di http://aplusaequalsz.blogspot.it/

52

52.   – il pulcino che esce dall’uovo, via http://thecraftingchicks.com/

53

53. QUIET BOOKS – pagine per cucinare, di http://theaustsadventures.blogspot.it/

54

54.  – Mamma dinosauro: dalla cerniera escono le uova, e nelle uova ci sono i piccoli dinosauri, di http://theaustsadventures.blogspot.it/

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55.  – pagina dei dinosauri: anche qui le uova nascondono i piccoli, ma ci sono tesori anche nascosti nel vulcano, di  http://calendria.canalblog.com/

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56. QUIET BOOKS – il Polo Nord: l’igloo è un puzzle, le onde del mare una tasca per i pesci… ancora da http://calendria.canalblog.com/

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57.  –  e sempre di http://calendria.canalblog.com/archives/ l’idea di un libretto di attività, una per ogni giorno della settimana (questa è la pagina per il martedì)

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58. QUIET BOOKS – nella pagina a sinistra il bruco va a nascondersi, nella pagina a destra dal bozzolo escono le farfalle, di http://schaertalents.blogspot.it/

59

59.  – fiori da cogliere e mettere nel vaso, di http://www.sewcando.com/

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60. QUIET BOOKS –  nella tasca a sinistra ci sono elementi caratteristici di ogni stagione, da posizionare correttamente nei quattro riquadri a destra, ancora di http://www.sewcando.com/

61

61.  – pupazzo di neve da vestire, di http://www.familysafemedia.com/

62

62. QUIET BOOKS – pagine inventa-mostro, di http://fromthetortoiseandthehare.blogspot.it/

63

63.  – sotto al nido (che si toglie col velcro), sono nascoste le uova, che eventualmente possono contenere gli uccellini. Di http://bustylaruesglitzandglam.blogspot.it/

64

64. QUIET BOOKS – ancora allacciature, di http://www.littlehandsbigwork.com/

65

65. QUIET BOOKS – libro per le quattro stagioni, di http://mandydouglass.blogspot.it

66

66.  QUIET BOOKS – la valigia contiene tutto ciò che serve a vestire la bambolina, di http://emptybobbinsewing.com/

67

67. QUIET BOOKS – dalla bocca della rana (cerniera) escono i ranocchi, di http://www.etsy.com/

68

68. QUIET BOOKS – dietro ai bottoni c’è del velcro, e si tratta di posizionarli in corrispondenza del campione di colore esatto, di http://abacktobasicslifestyle.blogspot.it/

69

69. QUIET BOOKS – ruota dell’anno, ancora di http://abacktobasicslifestyle.blogspot.it/

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70. QUIET BOOKS – un simpatico cagnolino, per esercitarsi con le allacciature, sempre di http://abacktobasicslifestyle.blogspot.it/

71

71. QUIET BOOKS – il pescatore e i pesciolini da mettere nella rete, di http://danidoodle.blogspot.it/

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72. QUIET BOOKS – l’arca di Noè (non poteva mancare), ancora di http://danidoodle.blogspot.it/

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73. QUIET BOOKS – e, sempre di http://danidoodle.blogspot. la navicella spaziale che viaggia sul filo verso la luna

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74. QUIET BOOKS – la stalla e i suoi animali, di http://richellescreativecorner.blogspot.it/

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75.  QUIET BOOKS – pagina del tempo atmosferico a tasche, per bambini che sanno leggere, di http://folksy.com/

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76. QUIET BOOKS – bellissimo libretto in tre parti, da sfogliare per creare ogni volta nuovi personaggi, di http://www.artsyfartsymama.com/ (in vendita il cartamodello)

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77. QUIET BOOKS –  libro dei pirati, cartamodello pdf e istruzioni in vendita qui http://www.etsy.com/

78

78. QUIET BOOKS – pagina dell’orto, di http://hipposanddinosaurs.blogspot.it/

79

79. QUIET BOOKS – pagina dei pacchetti regalo, per imparare a fare i fiocchi, sempre di http://hipposanddinosaurs.blogspot.it/

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80. QUIET BOOKS – la borsetta della mamma, pagina di http://aprongirls.blogspot.it/

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81. QUIET BOOKS – pagina per vestire l’omino da supereroe a scelta, di http://makingtheworldcuter.com/

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82. QUIET BOOKS – sempre di http://makingtheworldcuter.com/ la pagina degli attrezzi

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83. QUIET BOOKS – questo blog polacco è strepitoso, sarebbe da segnalare ogni pagina proposta. Questa fa parte di un libretto di attività logiche, ad esempio http://marta-mojepasje.blogspot.it/

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84. QUIET BOOKS – qui abbiamo una torta da decorare http://marta-mojepasje.blogspot.it/

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85. QUIET BOOKS – qui un labirinto http://marta-mojepasje.blogspot.it/

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86. QUIET BOOKS – qui un domino http://marta-mojepasje.blogspot.it/

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87. QUIET BOOKS – qui rete e farfalline (magari da far uscire) http://marta-mojepasje.blogspot.it/

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88. QUIET BOOKS – un albero di Natale da addobbare http://marta-mojepasje.blogspot.it/

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89. QUIET BOOKS – una farfallina che ha perso i puntini http://marta-mojepasje.blogspot.it/

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90. QUIET BOOKS – un altro bellissimo gioco logico di abbinamento di elementi (tavolozza-pennello, lucchetto-chiave, telefono-cornetta, presa- interruttore ecc…) http://marta-mojepasje.blogspot.it/

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91. QUIET BOOKS – pagina labirinto per biglia, di http://creating-sarah.blogspot.it/

92

92. QUIET BOOKS – pagina per realizzare una catena di strisce di tessuto, ancora di http://creating-sarah.blogspot.it/

93. lavagnetta di gelatina, di  http://chasingcheerios.blogspot.it/

94. una pagina per pescare, di http://shannonmakesstuff.blogspot.it/ (con tutorial)

95. pagina memory, di http://www.sugarbeecrafts.com/ (with many other interesting pages)

96. quiet book di http://craftychiclyric.blogspot.it/ la tasca a sinistra contiene tre tipi diversi di puzzle (stella, cuore, fiore) da comporre nel quadrato marrone a destra.

97. pagina frigorifero di  http://itsgoodfortheheart.blogspot.it/

98. ogni pagina è una busta con una finestrella trasparente, e contiene una diversa attività (memory, pupazzi da dito, telai per allacciature, ecc…). Di  http://theprincessandthetot.blogspot.it/

99. dinosauri fossili da comporre, di  http://julesandjemscreations.blogspot.it/

100.  racchetta da tennis per tessitura, di  http://julesandjemscreations.blogspot.it/

101. semaforo per attività di abbinamento dei colori, di http://playinghouseinmaryland.blogspot.it/

102. cosa mangiano? Dove vivono? Di  http://cutesycrafts.blogspot.it/

103. attività sui colori, di http://todaysmama.com/

104. crostata per tessitura, di http://www.bubblesandbobbins.com/

105.  metti il cibo nel piatto giusto, in base alla forma, di  http://shellerunswithscissors.blogspot.it

106. collega i puntini per ottenere il disegno, di http://creating-sarah.blogspot.it

107. “Talk about book” di http://www.quiltingboard.com/

108. Di http://www.oopseydaisyblog.com/

109. intreccia la coda del leone, di http://montesgirl.blogspot.it/

110. allaccia i pattini all’elefante, di http://montesgirl.blogspot.it

111. infiocchetta il collo della giraffa, di http://montesgirl.blogspot.it/

112. libro pizza di http://paula-heartandsewl.blogspot.it/

113. libro tattile sui colori di http://everydaycelebrate.blogspot.it/

114. strade di città ed automobili, di http://mckayandemilyrytting.blogspot.it/

115. abaco di http://mckayandemilyrytting.blogspot.it/

116. uova e cuccioli, di http://freshlycompleted.blogspot.it/

117. un libro di forme in bianco e nero di  http://itsgoodfortheheart.blogspot.it/

118. tra i nastri tessuti sono nascosti vari elementi che possono servire a comporre disegni, di  http://rigierukodelki.blogspot.it/

119. casetta di mattoni, di  http://rigierukodelki.blogspot.it/

120. e qui http://rigierukodelki.blogspot.it/ bottoni ed asole

121. puzzle, di  http://www.vanillajoy.com/

122. i versi degli animali, di http://kellymccaleb.typepad.com/

123. quiet book di animali, di http://rosylittlethings.typepad.com/

124. libro tattile di http://bkids.typepad.com

125. abbinare le parole che fanno rima tra loro, di http://www.rockabyebutterfly.com/

126.conta i marshmallows, di http://www.etsy.com/

127. libro chioccia di  http://www.etsy.com/

128. quiet book di http://www.etsy.com/

129. animali, di  http://dabblerhasababy.blogspot.it/

130. attività con fili e bottoni, di http://www.rockabyebutterfly.com/

131. di http://brandyscrafts.blogspot.it/

132. di http://brandyscrafts.blogspot.it/

133.  giungla di http://brandyscrafts.blogspot.it/

134. accoppia i calzini, di http://www.imagineourlife.com/

135. di http://deliacreates.blogspot.it/

136. sport, di http://www.elisaloves.com/

137. di http://cosmocricket.typepad.com/

138. quiet book, di http://www.theartannex.com

139. dinosauri,  http://tssimplecreations.blogspot.it/

140. quiet book insolito di http://domesticblissnz.blogspot.it/

141. animali del prato, di http://www.etsy.com/

142. frutti e ortaggi, di http://www.etsy.com/

143. ”Tea time” di http://envedesigns.blogspot.it/

144. forme, di http://www.burdastyle.com/

145. perdorsi per biglie, di  http://www.yourtherapysource.com

146. di  http://dabblerhasababy.blogspot.it/

147. QUIET BOOKS – I spy di http://themuddyprincess.blogspot

148. numeri, di http://www.howtogal.com/

149. sensory page di http://aprilmariewilde.blogspot.it/

150. orto, di  http://www.crafterella.com/

151. bruco, di http://makechnieland.blogspot.co.uk/

152. di http://www.bevscountrycottage.com/

153.  tamgram, di http://sewmamasew.com

154. labirinto, di  http://www.therapro.com/

Fare mondi – attività per bambini piccoli

Fare mondi – attività per bambini piccoli. Parlavo della scoperta del polistirolo da grattugia qui…

Un pomeriggio la piccola era molto impegnata a giocare a mamma casetta col suo orso, così mi sono messa all’opera vicino a lei per preparare una lavagnetta per elastici, e per non danneggiare il tavolino ho messo sotto alla tavoletta dei quadrati di polistirolo.

Lei per un po’ ha continuato a giocare, poi ha cominciato a mettere elastici nella parte di lavagnetta già pronta ed ha cominciato a toccare il polistirolo, che naturalmente ha cominciato a fare i pallini… allora gliene ho dato un bel pezzo e una grattugia e lei ha preparato varie pietanze prelibate per l’orso.

Dopo un po’ lei era stanca dell’orso ed io della lavagna, così ci siamo dedicate ad un bel gioco artistico, e molto utile dal punto di vista dello sviluppo della motricità fine, come vedrete…

Le ho dato qualche quadrato di polistirolo (uno sull’altro per fare spessore) e puntine da disegno e lei non ha interrotto l’attività finchè le puntine non sono finite. Allora ho disegnato un fiore, l’ho ritagliato e le ho fatto vedere che si potevano usare le puntine per fare il centro dei fiori. Lei disegnava fiori, io li ritagliavo, e lei li fissava sul polistirolo (togliendo e rimettendo una puntina).

Poi tra i fiori è nato un grande fiore verde, e abbiamo pensato che più che un fiore sembrava un albero.

La piccola ha piantato a suo gusto tanti stecchi da spiedino ed abbiamo fatto gli alberi:

Tra fiori ed alberi la bimba si è poi accorta che il polistirolo aveva uno strano buco: la piscina!

E così ha cominciato a colorare l’acqua della piscina, il fiume, la strada e il prato…

Naturalmente nel fiume ci devono essere i pesci, e le puntine erano proprio gli occhi giusti:

Da cosa nasce cosa: una bici sulla strada, i braccioli nella piscina, e tutto un mondo che può continuare a crescere e cambiare…

E’ solo un piccolo esempio, per mostrare come sia facile inventare davvero con poco attività di qualità insieme ai bambini.

Nell’evolversi del processo la bambina ha potuto esplorare materiali, esercitare la motricità fine e la coordinazione occhio-mano, ha messo in atto una serie di processi di tipo decisionale e ha avuto modo di esprimere la sua interiorità attraverso una creazione artistica.

Il fatto che il risultato del suo lavoro fosse un “bel mondo” e l’esperienza di essere capace di utilizzare anche strumenti pericolosi (le puntine possono pungere, poi la grattugia, il martello…) hanno sicuramente alimentato la sua fiducia in sè, e tutto questo, mi ripeto, davvero con poco…

Il gioco sensoriale – zero tre anni

Il gioco sensoriale – zero tre anni. Sappiamo che i bambini piccoli hanno bisogno di muoversi, esplorare, sperimentare se stessi e gli oggetti del mondo circostante, e che questo porta ad un sano sviluppo mentale, emotivo e fisico.

Uno degli elementi chiave, nel metodo Montessori e non solo, è la preparazione di un ambiente che permetta al bambino di fare esperienze sensoriali varie ed adatte alla sua tappa di sviluppo, offrendo oggetti e materiali che gli permettono di esplorare e scoprire il mondo attorno a sè. Perché i bambini amano togliersi le scarpe nella buca della sabbia? Perchè per loro è una meravigliosa esperienza sensoriale. Quando andiamo nella direzione giusta nell’offerta di esperienze e “giocattoli” al nostro bambino, la prova è sempre la sua felicità.

Molti dei prodotti per l’infanzia in commercio stimolano eccessivamente il bambino con colori troppo vivaci  o suoni aggressivi, ad esempio, ma anche una stanza troppo piena di giocattoli rappresenta uno stimolo eccessivo; vengono poi offerti dal mercato oggetti “per l’infanzia” proprio non adatti all’infanzia, che ostacolano le fasi di sviluppo del bambino  dal punto di vista del linguaggio (ad esempio il ciuccio) o del movimento (girelli, ecc…), e se vogliamo aggiungiamo che molti di questi prodotti “per l’infanzia” sono costruiti con materiali sintetici  e non naturali.

Moltissimi poi sono i giocattoli che si propongono come “l’esercizio sensoriale perfetto”, ma in verità oggetti e materiali presenti in casa o in natura, e un adulto che si dedichi con sensibilità a preparare questa offerta e ad osservare il gioco del bambino per far evolvere tale offerta nella direzione dei suoi bisogni, senza interferire col suo fare esperienze, rappresentano la perfezione.

Un ambiente semplice, naturale e delicato, suscita nel bambino sentimenti di sicurezza, e lo incoraggia a comunicare con gli altri e a muoversi nell’ambiente.

Quando il bambino è molto piccolo, preparare la cameretta non dovrebbe essere un accumulare merci. Bisognerebbe davvero mettersi a quattro zampe e cercare di guardare le cose come lui le vede, dalla sua altezza, e cercare di individuare cosa lui coglierà della stanza dal punto di vista visivo, e anche uditivo. Il bambino, infatti, non è capace come lo è l’adulto di filtrare gli stimoli superflui.

Ma non va preparata solo la sua cameretta: bisogna preparare a sua misura tutta la casa, anche dal punto di vista della sicurezza, cosa che consentirà al bambino di muoversi in meravigliosa libertà, di fare tutte le esperienze sensoriali di cui ha bisogno, di vivere e interagire con l’ambiente fisico ed umano che lo circonda.

Pensate ad un bambino che inizia a gattonare, e può da solo uscire dal suo lettino basso e girovagare per la stanza, e poi andare in un’altra… certo il lavoro di preparazione dell’ambiente è enorme e richiede grande sensibilità: ogni elemento di pericolosità deve essere previsto e rimosso.

Essere presenti ma non interferire con l’esperienza che il bambino piccolo sta facendo è di importanza fondamentale; ad esempio evitiamo di porgere al bambino l’oggetto che sta puntando, mentre lui sta cercando il modo per raggiungerlo provando a girarsi da solo o dondolandosi avanti e indietro. Lasciamo che esplori queste sue azioni, e semplicemente stiamo attenti al momento in cui, eventualmente, si potrebbe manifestare in lui la sensazione di insuccesso, la frustrazione… insomma aiutiamolo solo quando siamo certi che davvero non è in grado di fare quella determinata cosa che si è prefisso.

Per quanto le attività manuali siano considerate, nella società attuale, inferiori rispetto a quelle intellettive, tutti gli studi dimostrano la stretta correlazione che esiste tra abilità manuali ed intelligenza. Questo vale per tutte le fasi di sviluppo del bambino, ma in particolare per i bambini molto piccoli. Per questo ogni esperienza, ogni tappa della crescita delle abilità motorie, è importantissima; i bambini devono essere aiutati a fare ogni esperienza possibile in relazione alla loro reale tappa di sviluppa, e non vanno forzati, “precocizzati” . Ad esempio possiamo sentirci felici nel vedere il nostro bambino che si alza in piedi e comincia a muovere i primi passi, ma se questo avviene troppo precocemente, il bambino avrà perso l’esperienza dello strisciare, dell’arrampicarsi  e del gattonare (in tutte le varianti possibili). Le neuroscienze sottolineano che tutte le attività fisiche che richiedono coordinazione motoria coinvolgono entrambi gli emisferi cerebrali, cosa che avviene anche, ad esempio, mentre leggiamo.

Facendo un altro esempio, quando il neonato comincia a sollevare da solo la testa, per aiutarlo a sperimentare questa nuova abilità motoria possiamo giocare con lui muovendo un piccolo giocattolino su un lato del cuscino, aspettare che il bimbo giri la testa e giocare un po’, poi spostarlo sull’altro lato. Bisogna però alternare davvero lentamente. Il bambino può giocare a questo gioco sia supino sia prono.

La scelta del giocattolo giusto per il bambino molto piccolo apre una questione enorme… i giocattoli infatti rivestono un ruolo fondamentale non solo nello sviluppo del movimento, ma anche nello sviluppo sensoriale, soprattutto sono importanti stimoli visivi. Molti giocattoli che un adulto trova bellissimi, non sono affatto adatti ai sensi ed ai muscoli poco sviluppati dei bambini. Il consiglio è quello di iniziare con forme semplici (anche per le giostrine e i mobiles da culla), e di scegliere via via i giochi in base alla loro funzione e non al loro aspetto o al loro colore. Dare ad un bambino un giocattolo troppo difficile per lui da utilizzare, non rappresenta uno stimolo, ma al contrario può essere dannoso. Col giocattolo giusto il bambino non si annoia, anzi trova grande piacere nel ripetere, sembrerebbe all’infinito, la stessa azione.

Ad esempio, appena il bambino comincia a camminare, possiamo offrirgli giocattoli da spingere, muniti di bastone, che magari consentono di essere caricati di cose; o anche una semplice scatola munita di cordicella, da riempire e tirare. In questa fase di sviluppo questo genere di giocattolo gli permette di sviluppare forza muscolare e coordinazione motoria.

Man mano che il bambino cresce, ogni volta che scegliamo di costruire o acquistare un giocattolo da offrigli,  oppure prepariamo per lui una data attività, continuiamo ad interrogarci sulla sua funzione. Non trascuriamo l’offerta di giocattoli e “lavori” che invitano ad una data attività intenzionale, stimolano le capacità immaginative del bambino e richiedono un processo decisionale. Prima di offrirli consideriamo sempre quanto tempo il bambino può dedicarvi e quanto tempo abbiamo noi per stare al suo fianco. Questi giochi, che possiamo chiamare “giochi con scopo” stimolano i sensi, il movimento e l’immaginazione. Dalla qualità delle esperienze sensoriali fatte dal bambino piccolo in relazione all’ambiente, dipende lo sviluppo della sua capacità immaginativa, quella che consente di essere creativi, immaginare appunto soluzioni per risolvere problemi, mettere in atto le strategie trovate.

Scegliamo oggetti e attività manipolative che rappresentano in sè una sfida per il bambino, che hanno un inizio ed una fine (ad esempio appaiare i calzini colorati), e nei quali sia insito il completamento dell’attività stessa. Quando, ad esempio, il bambino avrà appaiato tutti i calzini e non ne sarà rimasto nessuno ancora “singolo”, ne avrà grande soddisfazione, e  molto probabilmente chiederà di ripetere il gioco.

Per quanto riguarda la coordinazione occhio – mano, come già detto sopra, ricordiamo sempre quanto essa sia importante e offriamo al bambino la possibilità di fare moltissime esperienze in questo campo. L’esempio classico sono tutte la attività dentro-fuori (ad esempio infilare scovolini da pipa nello scolapasta, oppure le scatole che presentano fori di forme diverse nelle quali inserire un certo assortimento di elementi: grazie a queste attività il bambino impara a utilizzare i suoi muscoli per fare ciò che è dettato dai suoi occhi.

L’utilizzo del legno al posto della plastica aiuta il bambino ad apprezzare il mondo naturale, le sfumature, i colori e le venature del legno,  il peso di oggetti che varia per dimensioni e densità.

I giocattoli dovrebbero essere messi a disposizione del bambino nelle stanze in cui stanno tutti i membri della famiglia, salotto, cucina, bagno, e non solo nella sua stanza; dovrebbero essere possibilmente pochi, scelti, e disposti in ordine su scaffali e ripiani ad altezza di bambino. Tenere in ordine è molto difficile, si sa, ma un certo ordine dell’ambiente genera nel bambino una sensazione di  fiducia e sicurezza, e ne vale la pena. Inoltre, se osserviamo con sensibilità il suo giocare, non sarà difficile eliminare via via qualcosa sostituendolo con altro. Se i giocattoli sono pochi, non ammassati qua e là, ed ognuno ha il suo posto, senza cadere nella maniacalità sarà davvero più facile tenere in ordine le cose, e grazie all’esempio presto il bambino stesso darà una mano. Anzi per i bambini piccoli, spesso la fase del riordino è vista anche come più divertente del giocare in sè. Se ad esempio il bambino vedrà ogni volta la mamma mettere nella cesta i pezzetti del puzzle, lentamente, con piacere, presto vorrà imitarla e non ci sarà bisogno di altro.

Un altro buon trucco per facilitare il riordino, è quello di abituare il bambino, sempre attraverso l’esempio, ad utilizzare un giocattolo alla volta, e non a vuotare sul tappeto l’intero scaffale. Naturalmente se il bambino invece ha bisogno di tutto il contenuto dello scaffale per fare ad esempio una nave, non deve essere intralciato nel suo progetto. Al termine si giocherà, mamma e bambino “a mettere via”, provando piacere e non dando l’impressione che si tratti di un compito sgradevole. Qualunque cosa il bambino stia facendo di attivo costruttivo e propositivo, rispettiamo e proteggiamo la sua concentrazione, perchè sta facendo sempre un lavoro importante. Evitiamo di disturbarlo anche guardandolo: anche a noi adulti, se ci pensiamo, disturba sapere di essere guardati mentre facciamo qualcosa.

Durante i primi tre anni il bambino assorbe come una spugna tutto ciò che è nell’ambiente attorno a lui, la bellezza e la bruttezza; dobbiamo impegnarci per raggiungere uno “standard elevato” per quanto riguarda i materiali (naturali), i libri illustrati, i quadri alle pareti, i giocattoli, l’arredamento e la decorazione. E’ interessante notare come questo punto sia fortemente condiviso anche dalla pedagogia Waldorf.

Questo “standard elevato”, poi,  non ha affatto a che fare col concetto di costoso o di lusso, anzi, forse è il contrario. Ad esempio mantenere l’ordine fa parte di questo modo di concepire gli spazi in cui vivono i bambini piccoli, come lo è l’avere pochi giocattoli. Se ci pensiamo non è affatto difficile, ed ogni concetto è collegato all’altro. Se infatti il bambino, fin dai primissimi giorni, condivide gli stessi spazi in cui stanno anche gli adulti, e partecipa alle loro attività quotidiane, sarà durante tutta la giornata impegnato in giochi fantastici: travasi in cucina, tutte le attività connesse con la cura di sé e dell’ambiente (vestirsi, preparare la tavola, pulire il pavimento, lavare i piatti, spolverare, ecc…), annaffiare le piante in vaso e in giardino, riporre la biancheria… Un bambino preferisce togliere la polvere vera da un vero scaffale impolverato, piuttosto che usare un “giocattolo” che gli propone di farlo per finta.  Trovi molti esempi di attività di vita pratica qui ed esempi di attività di cucina qui.

A conclusione possiamo dire che per “gioco sensoriale” intendiamo una serie di esperienze pensate per promuovere le abilità sensoriali e la conoscenza dell’ambiente; si tratta essenzialmente di cose da fare.

Tra queste cose da fare, in aggiunta alle attività di vita pratica e a tutto quanto già esposto sopra,  citiamo:

–  non tanto per la loro importanza quanto per le infinite variazioni  che consentono, le ceste o vaschette sensoriali (sensory tubs)

e le bottiglie magiche (spy bottles).

– le paste da gioco, ad esempio: play dough,

slime silly putty flubber e gak,

oobleck, ecc…

– naturalmente la buca della sabbia

– gli esperimenti scientifici, quelli più semplici e d’effetto per bambini piccoli… Nel bambino piccolo, come nell’adulto, la ricerca è un’azione promossa dall’intenzionalità. La sperimentazione è la base fondamentale di ogni scoperta, una delle principali chiavi di accesso alla conoscenza. Interiorizzare un concetto è molto più semplice se il bambino può memorizzare un’esperienza ad esso collegata. Ad esempio a tre anni molti bambini sanno a che cosa serve l’olio e di che colore è, ma quanti hanno potuto mescolare l’olio con l’acqua? Per fare ricerca con bambini così piccoli non occorre andare molto lontano.

Quando parliamo di “giochi sensoriali”, dunque, parliamo di giochi (attività) “naturali” che sviluppano le capacità sensoriali e percettive, e che conducono il bambino ad esplorare materiali della vita quotidiana e della natura per imparare via via ad osservare e riflettere: “fare per capire e capire attraverso il fare”. Il concetto di “gioco euristico” è molto affine a quanto detto e può essere sicuramente preso in considerazione.

Sono “giochi sensoriali” vari elementi offerti dalla natura (conchiglie, sassi, pigne, pannocchie, foglie,…) e qualsiasi oggetto o elemento che fa parte della nostra vita e che può essere strumento di creatività e di gioco: attrezzi di cucina, alimenti, materiali e attrezzature per la cura di sè e della casa, e tutto ciò che presenta questi aspetti:

– promuove l’attività del bambino

– risponde alla legge di causa-effetto (se tocco la pentola mi scotto)

– offre una risposta naturale (se il mio bicchiere che è di vetro cade, si rompe)

– si inserisce in attività adeguate alle abilità del bambino.

Le ragioni per utilizzare questi materiali presenti in casa sono molte:

i giocattoli acquistati hanno spesso una gamma di efficacia limitata; a molti bambini vengono proposti quotidianamente gli stessi giocattoli, ma la persistenza di uno stesso materiale non può stimolare il bambino a mantenere vivo l’interesse, nè può soddisfare la sua instancabile curiosità per il mondo che lo circonda, di cui è ogni volta più consapevole

questi “giocattoli sensoriali”, cioè queste attività, offrono una grande ricchezza manipolativa,  ed una grande varietà di qualità percettive (forma, peso, volume, textures, colore, odore, gusto, ecc…),

offrono la possibilità di sperimentare i quattro elementi: acqua, aria, fuoco (luce) e terra

risvegliano il pensiero scientifico, che stimola i bambini a creare un gioco; davanti a qualsiasi materiale sono loro stessi che decidono cosa fare

ravvivano la curiosità e la voglia di imparare

aumentano le capacità di controllo e di azione nell’ambiente e perciò facilitano l’autonomia personale

offrono informazioni sull’ambiente naturale e sociale nel quale viviamo, sul periodo dell’anno, sul clima, ecc…

aiutano i genitori a sviluppare una maggiore sensibilità nei confronti delle attività del bambino, perchè permettono di pensare a diverse strategie di preparazione e presentazione

sono alla portata di tutti, a buon mercato ed autentici.

Ci sono genitori, ed anche educatori, che non riconoscono il valore educativo di questi “giocattoli naturali”. Spesso siamo così abituati a comprare, che inconsciamente i giocattoli non comprati, non commercializzati, non ci sembrano altrettanto validi per educare i bambini.

Esiste inoltre un concetto prestabilito su cosa debba essere l’educazione e su cosa sia “educativo” e cosa no. Per motivi di tradizione culturale (soprattutto nei Paesi che hanno vissuto una situazione di miseria),  o anche di credo personale, per alcune persone è difficile non considerare gli alimenti semplicemente come cibo, e costa fatica accettare l’idea che i bambini possano farvi esperimenti. Nel proporre questo genere di attività all’interno di gruppi, forse è bene discuterne prima…

Il mio personale punto di vista in merito, nel rispetto delle idee e delle credenze di ognuno, è che sia importante alimentare tanto lo stomaco quanto il cervello, ed in questo senso la farina piuttosto che il sacchetto di lenticchie e il pacco di pasta o di riso non li vedo “sprecati”…

Caccia al tesoro nel ghiaccio

La caccia al tesoro nel ghiaccio è un bel gioco sensoriale, che circola in molti blog, ad esempio qui oppure qui. E’ una bellissima attività estiva…

Ha molte caratteristiche che lo avvicinano alle proposte montessoriane, soprattutto per quanto riguarda la coordinazione occhio-mano e lo sviluppo della motricità fine. Al gioco potrebbero inoltre essere abbinate schede illustrate per l’appaiamento oggetto-colore, oppure tavole per la classificazione grande – medio – piccolo, o leggero-pesante, ecc…

In forma “competitiva” può essere giocato con un blocco più grande da più bambini a turno, e vince chi libera più tesori… ma la competizione non mi piace 

Io ho fatto così: per rendere più interessante il blocco ho ghiacciato gli oggetti in più strati successivi, in modo da formare più livelli.

Poi ho preparato il tavolo utilizzando un tagliere con annesso vassoio su un asciugamano, una brocca d’acqua (se il bambino ha troppa difficoltà a rompere il ghiaccio può servire), degli attrezzi veri vari per martellare, incidere e scalpellare e un contenitore vuoto (in alternativa le tabelle di cui sopra):









Poesie e filastrocche: Conte

Poesie e filastrocche: Conte per stabilire i turni di gioco, che possono essere veri e propri giochi a loro volta. Per bambini della scuola d’infanzia e primaria. D’autore e tradizionali.

Anghingò, tre galline e tre cappò
per andare alla cappella
c’era una ragazza bella
che suonava il ventitre
uno, due e tre.

 

Uccellin che vien dal mare
quante penne puoi portare?
Io ne porto mille e tre
uno, due e tre.

 

Pescatore che navighi in mare
quanti pesci puoi tu pescare?
E uno, e due, e tre,
pesciolino tocca a te.

 

Padre nostro alla romana
quattro pecore senza lana
quattro pecore senza fiocca
vediamo un po’ a chi tocca.

 

L’uccellin dal becco rosso
è caduto giù nel fosso
giù nel fosso non c’è più
resti fuori proprio tu.

 

A bi ci di
la mia gatta mi fuggì
mi fuggì su per un pero
gambe storte e muso nero.

 

Mare mare grande assai
dimmi quanti pesci hai
ne ho duecento in tutto il mondo
il più bello è bianco e biondo
non mangia pane, non beve vino,
assomiglia a quel bambino.

 

Farfalla tutta bianca
che vola e non si stanca
che vola sempre in su
resti fuori proprio tu.

 

Gallinella zoppa zoppa
quante penne porti in groppa?
Io ne porto ventiquattro,
uno, due, tre e quattro.

 

Pim pom d’oro
la lince e la lancia
quanti giorni sei stato in Francia?
Lune lunedì, marte martedì,
pim pom d’oro, vai via di qui.

 

Diman diman domenica
la festa della Menica
la Menica non c’è
perciò vai fuori te.

 

Sette quattordici ventuno ventotto
fa la conta a chi sta sotto
a chi sta sotto per la nascondina:
tocca a te che sei regina.

 

Il cannoniere porta il cannone
sotto il portone, uno due e tre,
che ho preso te.

 

Mi lavo le mani
per fare la pappa
per uno per due
per tre per quattro
per cinque per sei
per sette per otto,
stai sotto!

 

Gobbo rotondo
che fai a questo mondo?
Faccio quel che posso
con la gobba addosso
e se non ne posso più
piglio la gobba e la butto giù.

 

Piso pisello colore sì bello
colore sì fino di Santo Martino
la bella molinara che sale sulla scala
la bella zitella che gioca a piastrella
col figlio del re: tocca e ritocca
che vai fuori te.

 

I soldati che vanno alla guerra
mangiano beveno e dormono in terra
e allo scoppio del cannò
pappa, ciccia, e maccherò.

 

Casca una bomba in mezzo al mare
mamma mia mi sento male
mi sento male in agonia
prendo una barca e fuggo via
fuggo via di là dal piano
dove stanno i marinai
che lavorano per tre
toc-che-reb-be pre-ci-sa-men-te a te!

 

Spia spione
portalampione
portabandiera
cent’anni di galera.

 

Sotto la pergola nasce l’uva
prima acerba poi matura
quando il vento la fa cascà
pepe, spezie e baccalà.

 

Tredici tredici voglio fare
non so come incominciare
1, 2, 3, 4, 5!

 

Anello di legno
anello di ferro
mettilo al dito
che va fuori quello.

 

Uno due, un due tre
cerchi il papa e trovi il re
cerchi il capo e trovi il fondo
cerchi il quadro e trovi il tondo
cerchi il savio e trovi il matto
cerchi il cane e trovi il gatto
cerchi il gatto e trovi il topo
io vengo prima, tu vieni dopo.

 

Trucci trucci cavallucci
trotta trotta e va a cavallo
proprio il re del Portogallo
va a trovare la regina
che fa la torta con la farina
la farina è troppo bianca
la regina è molto stanca
molto stanca del lavoro
esci fuori e vai con loro.

 

Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Filastrocche e tiritere per i più piccini

Filastrocche e tiritere per i più piccini: Cecco Velluto, Stellina, Arri arri cavallino, Petruzzo, La rapa e il nonno, e molte altre ancora… possono essere usate anche come testi per il teatrino.

 

Filastrocca
Zucca pelata
dai cento capelli
tutta la notte
ci cantano i grilli,
e ti fanno la serenata
zucca pelata, zucca pelata!

 

Tiritera
Cinque coccole d’alloro
quattro foglie d’insalata
una rosa profumata
sette spighe e un pomodoro.
Nove rondini nel cielo
otto penne di pavone
tre violette e un fior di melo
due formiche e un formicone,
o che numero farà.
Forse dieci , forse cento
un milione, chi lo sa?
Due sbadigli, tre sbadigli
due sospiri e dei bisbigli.
Quando il bimbo dormirà?
E. Morini Fezzati

 

Cecco Velluto
Cecco Velluto
suonami l’imbuto
suonamelo bene
c’è un bambin che viene,
viene da Roma
e porta la corona
d’oro e d’argento
che vale cinquecento,
centocinquanta
la pecorina canta,
canta il gallo
risponde la gallina,
s’affaccia Serafina
con tre corone in testa.
Bianca la sella,
bianca la gonnella,
bianco il parasole,
che arrivi un po’ di sole!
Popolare

 

Arri arri cavallino
Arri arri cavallino
per la strada del mulino
il mulino è rovinato
il mugnaio s’è legato
s’è legato alla catena
la sua moglie la fa la cena
fa la cena pel bambino
arri arri cavallino.
Popolare

 

Stellina
Stellina, mia stellina,
sei bella e sei piccina
la luna è tonda e bianca
cammina e non si stanca
il sole è d’oro fino
il cielo è, su, turchino
il mare, giù, è profondo
la terra gira in tondo
e gira intorno al sole
ci nascono le viole
ci nascono i bambini
ci nascono i pulcini
poi giran tondo tondo
e fanno come il mondo.
F. Castellino

 

Bolli bolli pentolino
Bolli bolli, pentolino,
fa la pappa al mio bambino,
la rimescola la mamma,
mentre il bimbo fa la nannna.
Fa la nanna, gioia mia,
o la pappa scappa via!
L. Schwarz

 

Filastrocca
Cavallino arrò arrò
prendi la biada che ti dò
prendi i ferri che ti metto
per andare a San Francesco
San Francesco è quella via
per andare a casa mia
per andare e per tornare
cavallino non ti stancare.
Popolare

 

Ninna nanna
Ninna nanna, ninna nanna,
non c’è latte senza panna,
non c’è gatta senza micini,
non c’è casa senza bambini,
non c’è canneto se non c’è canna
fa la ninna, fa la nanna,
M. Giusti

 

Filastrocca
Fa le fusa il bel gattino
presso il fuoco del camino
sta il bel cane nel canile
stan le pecore all’ovile
il cavallo è nella stalla
con il mulo e la cavalla
con la mucca ed il vitello
con il bue e con l’asinello
stanno i topi nel solaio
le galline nel pollaio
sta nel nido l’uccellino
nel porcile il maialino
sta la volpe nella tana
nel fossato sta la rana
la comare chiocciolina
porta appresso la casina
e se vien la pioggia o il vento
si ritira in un momento.

continua nelle pagine seguenti (segui i numeri delle pagine):

Poesie e filastrocche: destra e sinistra

Poesie e filastrocche: destra e sinistra, per bambini della scuola d’infanzia e primaria, di autori vari.

 

Destra e sinistra
Con la sinistra prendo le stelle
con la destra tocco le onde belle
con la sinistra mi tocco il cuore
vedo ai miei piedi un rosso fiore
lesto lo colgo e sai perchè
con la mia destra per darlo a te

 

Destra e sinistra

Questa è la mia destra
la voglio in alto alzare
questa è la mia sinistra
che vuole il cuor toccare
la destra e la sinistra
poi fanno un girotondo
sinistra con la destra
che vanno per il mondo.

 

Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Filastrocche per esercizi ritmici in cerchio

Filastrocche per esercizi ritmici in cerchio, di autori vari, per bambini della scuola primaria. Sono molto utilizzate nella scuola steineriana.

 

Le lavandaie

In cerchio, a tre voci, parte il gruppo delle lavandaie
Noi siamo lavandaie
qui pronte per lavar
senza sapone ed acqua
belli non si può stare
ciac… ciac…ciac…ciac…
le lavandaie continuano con l’ostinato, (ciac ciac) senza perdere il ritmo, ed entrano i falegnami
Noi siamo falegnani
qui pronti per segar
tavole panche armadi
vogliamo preparar
frr… frr… frr… frr…
lavandaie e falegnami continuano coi loro ostinati (ciac ciac, frr frr, ed entrano i falegnami
Noi siamo spaccalegna
qui pronti per spaccar
i ciocchi prepariamo
per chi si vuol scaldar
zac… zac… zac… zac…
l’insegnante fa entrare i vari gruppi mentre chi non è chiamato tiene il suo ostinato.
Anche con gesti.

 

Il ciabattino

 

Ripasuole ciabattino
fa le scarpe per benino
punteruolo pece ed ago
son gli attrezzi di quel mago
punta punta, tondo tondo,
noi giriamo tutto il mondo
La filastrocca, ben ritmata, si abbina ad esercizi di abilità: toccarsi il tallone destro con la mano sinistra davanti o dietro, saltare, …

 

Co co co

 

Co co co, che c’è di nuovo?
La gallina ha fatto l’uovo.
Co co co, finchè potrà
la gallina coverà.
Co co co, che cosa è stato?
La gallina ha già covato.
Tic tic tic, che c’è di nuovo?
Il pulcino è dentro l’uovo.
Tic tic tic, un colpo secco
e lo rompe col suo becco.
Ecco aperto l’usciolino
Oh, buondì, signor pulcino.
co co co, tre battute con le mani. Verso successivo coi piedi, alternando.

 

Il mio piede

 

Il mio piede ancora striscia,
è parente della biscia.
Il mio piede sa sognare
e si lascia sollevare.
Il mio piede, non par vero,
or sa muoversi leggero.

 

 

Il rinoceronte (L. Schwarz)
Il rinoceronte, che passa sul ponte
che salta che balla, che gioca alla palla
che sta sull’attenti, che fa i complimenti
che dice buongiorno, girandosi intorno
e gira e rigira, la testa gli gira
che non ne può più, e pum casca giù.

 

Lia e Leo

Lia correva, Leo leggeva, quando udirono un rumor
e una mela da una pianta, cadde a un tratto in mezzo a lor
Leo la vide, Lia la prese, lesta lesta e via scappò
Corse Leo, ma sulla scala, già la Lia s’arrampicò
Leo guardava, Lia rideva, Leo frignava: “Dalla a me!
Io per primo l’ho veduta, dunque proprio tocca a me!”
“Tu l’hai vista, io l’ho pigliata!” Lia mangiando ribattè
“Dunque a te guardarla tocca, e mangiarla tocca a me”

 

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Canzoncina: Questo è il pollice

Canzoncina: Questo è il pollice. Una canzoncina tradizionale, per i più piccoli, per imparare il nome delle dita della mano. Con testo, istruzioni di gioco, traccia mp3 e spartito stampabile.

Canzoncina: Questo è il pollice
Testo

Questo è il pollice, eccolo qua.
Ciao come stai? Tanto bene grazie,
vado via, scappo via.

Questo è l’indice, eccolo qua.
Ciao come stai? Tanto bene grazie,
vado via, scappo via.

Questo è il medio, eccolo qua.
Ciao come stai? Tanto bene grazie,
vado via, scappo via.

Questo è l’anulare, eccolo qua.
Ciao come stai? Tanto bene grazie,
vado via, scappo via.

Questo è il mignolo, eccolo qua.
Ciao come stai? Tanto bene grazie,
vado via, scappo via.

Questa è la mano, eccola qua.
Ciao come stai? Tanto bene grazie,
vado via, scappo via.

Canzoncina: Questo è il pollice
Come si mima

Si inizia tenendo le mani chiuse a pugno dietro la schiena.

Quando la canzone nomina un dito, si porta la mano destra davanti con il dito ben teso verso l’alto.

Poi si fa lo stesso con la mano sinistra ponendola di fronte alla destra.

Tra le dita della mano si svolge un dialogo come nella canzone, facendo muovere alternativamente il dito della mano destra e quello della sinistra.

Alle parole “Scappo via”, si riportano entrambe le mani dietro la schiena.

Canzoncina: Questo è il pollice
Spartito e file mp3 qui:

Poesie e filastrocche per i più piccini: le dita della mano

Poesie e filastrocche per i più piccini: le dita della mano. Una collezione di poesie, filastrocche e giochini, di autori vari, per imparare i nomi delle dita della mano nella scuola d’infanzia.

Questo è il tozzo e buon fornaio, con la pancia tonda tonda
questi corrono in suo aiuto, senti allor cos’è accaduto
questo deve fare il pane, ma gioca sempre col cane
questo i biscotti in forno mette, ma poi dorme fino alle sette
Questo deve ornar la torta, ma è la faccia che si sporca
questo porta i bei panini, ma poi cade dai gradini
ecco arriva il buon fornaio e per voi sarà un bel guaio
sgrida forte gli aiutanti, e li scaccia tutti quanti.

Disse il pollice: che fame
disse l’indice: non c’è pane
disse il medio: che faremo?
l’anular: lo ruberemo
disse il mignolo: ma no, a rubar io non ci sto.

Pollice un giorno cadde nel pozzo
indice corse a tirarlo su
medio lo asciugò ben bene
anulare gli preparò una zuppa col formaggio
e mignolino se la mangiò tutta adagio adagio.

Il piccolo mignolo, così per giocare
montò sulla groppa del buon anulare
e questi dal medio, pian piano, bel bello
si fece portare con l’altro fratello
il medio ch’è forte, ma un po’ fannullone
del povero indice montò sul groppone
ma il pollice furbo si mise a fuggire
e l’indice lesto lo volle insegnuire
e ancora lo insegnue coi tre sulla groppa
e intanto la mano galoppa galoppa

(si accavallano le dita una sull’altra a partire del mignolo, poi la mano galoppa)

La mia mano ha cinque dita, e racconta la sua vita.
Dice il pollice, dito ciccione: “Io sono il padrone!
Senza di me non infila l’ago nemmeno il Re.
E dai piccini sono succhiato come un gelato.”
Subito l’indice si alza e dice:
“Io insegno la strada al turista e al ciclista,
e suono il campanello alla porta del castello.”
Il medio allora dice: “Io tengo il ditale
alla sartina che fa la vestina,
ticchete tacchete tà, ago che viene, ago che va”.
Zitti zitti, l’anulare sta per parlare:
“Io ho poca voglia di lavorare,
ma sono il più bello perchè ho l’anello.
Così adornato sono da tutti molto ammirato.”
Alla fine parla il piccino, che si chiama mignolino:
“Nessuno è più piccolo di me, ma se suono il violino
scivolo sulle corde come un ballerino.
Perciò voglio dire la verità:
la sinfonia da solo suonar non potrei, senza tutti i fratelli miei.”

Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Giochi di gruppo divertenti

Giochi di gruppo divertenti, per bambini della scuola d’infanzia e primaria, adatti al gioco a scuola ma anche ad animare i pomeriggi in compagnia, le festine di compleanno, ecc…

Il combattimento dei galli
Dividere i bambini in due squadre uguali. Tracciare sul terreno due righe distanti 5 metri circa tra loro. Disporre le due squadre sulle due righe e numerare i giocatori a coppie cioè un numero uno in entrambe le squadre, poi un numero due, ecc. Quindi l’insegnante chiamerà un numero. I due bambini chiamati, assumendo la posizione di gambe piegate e busto eretto, bracci flesse e mani all’altezza delle spalle verso l’avversario, si avvicinano al centro del campo a piccoli saltelli; giunti di fronte cercheranno di squilibrarsi a vicenda dandosi piccole spinte con mani contro mani.
Vincerà chi riuscirà a far sedere il compagno. Il punto andrà alla squadra del vincitore. Poi l’insegnante chiamerà un altro numero e così via fino all’esaurimento delle coppie. Vincerà la squadra che al termine del gioco avrà totalizzato un maggior numero di punti.

La rivincita dei topi
Si dividono i bambini in due squadre, e il campo in tre zone:
– la prima zona, da una parte, è la casa dei topi
– la seconda zona, nel mezzo, è il territorio di caccia
la terza zona, dalla parte opposta alla prima, è la casa dei gatti.
Nel mezzo del territorio di caccia si mettono una decina di sassi, o di birilli, o di palle, insomma oggetti facilmente afferrabili: sono le esche.
Si estrae a sorte chi deve cominciare per primo: ammettiamo che vengano estratti i topi.
Primo tempo:
Al via i topi escono dalla casa e vanno alla conquista delle esche, ma i gatti si precipitano per impedirlo. Se un gatto tocca un topo senza esca lo cattura. Se il topo ha già l’esca in mano, con il topo viene catturata anche la sua esca. I prigionieri devono rimanere nella casa dell’avversario finchè un compagno non li venga a liberare, toccandoli. Il prigioniero preso con l’esca, può scappare riportandosi via l’esca stessa. Ognuno è in salvo quando rientra nella propria casa. Il cacciatore di turno non può liberare i compagni prigionieri presi nel turno precedente.
Secondo tempo:
Mentre il gioco è in corso di svolgimento, dopo due minuti, il capogioco grida: “Cambio!” e i topi si rivoltano. Da cacciati diventano cacciatori. Però adesso i gatti possono prendere direttamente le esche che i topi non sono riusciti a prendere. Il topo che tocca il gatto lo cattura con le stesse modalità di cui sopra.
Terzo tempo (e successivi):
Dopo due minuti, nuovo cambio e così via.
Vince la squadra che riesce, alla fine del gioco, ad avere in casa il maggior numero di esche.

La corsa dei cavalli zoppi
Tutti i giocatori si dispongono a quattro zampe, dietro una linea di partenza. Procedono, quindi, avendo l’obbligo di correre, mantenendo sollevata la gamba destra. Chi non riesce, è temporaneamente squalificato. Il cavallo claudicante che riesce a portare a termine la corsa, raggiungendo la linea del traguardo, è proclamato vincitore e riceve il gran premio… una zolletta di zucchero!

Le streghe in corsa
I giocatori ricevono in consegna una bacchetta; un piccolo attrezzo di uso individuale, che si realizza adoperando un manico di scopa, opportunamente levigato. Quindi, si dispongono allineati alla partenza. Al via, si muovono tutti insieme per compiere il tratto che di divide dal traguardo, stando a cavalcioni della bacchetta, sostenuta con una mano davanti, e l’altra dietro; proprio come si legge nelle fiabe per bambini.
Se uno dei giocatori assume una posizione diversa da quella descritta, ha l’obbligo di uscire dal gioco.
Giunti al traguardo, i bambini-streghe, invertiranno la corsa, tornando verso la linea di partenza.
Chi arriverà per primo, sarà proclamato strega-campione, o campione delle streghe.

Corsa mista
Si tratta di un percorso diviso in cinque tratti, segnati con paletti, sassi, teli o sedie. Si può giocare solo per divertirsi, o trasformarlo in una gara a squadre, tracciando due percorsi identici uno accanto all’altro.
1. il primo tratto è corsa libera
2. il secondo tratto, un po’ più breve, è da percorrere su un piede solo
3. il terzo tratto va percorso a salti di rana
4. quarto tratto a salti a piedi uniti
5 l’ultimo tratto è di nuovo a corsa libera.

La volpe
Alle due estremità del terreno dove si gioca, ma a una certa distanza dal muro, viene tracciata una linea col gesso.
Lo spazio tra la riga e il muro si chiama casa. Nelle due case la volpe non può entrare; il resto del terreno èaperta campagna, e qui sta la volpe, che cerca di acchiappare tutti i polli che passano, correndo da una casa all’altra.
Quando la volpe acchiappa un pollo, deve tenerlo stretto il tempo di contare fino a dieci; se ci riesce il prigioniero diventa un’altra volpe e così sono in due a rincorrere i polli, che passano correndo da una casa all’altra. Naturalmente più volpi ci sono e più è difficile passare, ma una volta partiti da una casa, i polli non possono tornare indietro.

Arancia o limone
Due bambini si mettono di fronte, si prendono per le mani ed alzano le braccia ad arco: uno è l’arancia e l’altro è il limone (decidono segretamente prima e non lo dicono agli altri giocatori).
Gli altri bambini, in fila per mano, passano sotto l’arco mentre i due recitano la filastrocca: Noi siamo i fruttaioli, vendiamo i frutti buoni, ognun dica che vuole, l’arancia o il limone?
Alla parola limone l’arco si abbassa è un bambino rimane prigioniero, allora gli viene chiesto sottovoce se vuole essere arancia o limone, lui risponde sottovoce e va a mettersi dietro a quello dei due che ha preferito.
Il giro continua, finchè ad uno ad uno i bambini sono tutti prigionieri.
Allora col gesso si traccia una linea sul terreno; i limoni si mettono da una parte, le arance dall’altra, schiena a schiena.
I limoni tenendosi uniti l’uno all’altro, cercano di spingere le arance, che a loro volta spingono i limoni. Vince la squadra che riesce a passare la linea di confine.

Fuoco nel bosco (per giocatori dispari)
I bambini formano due cerchi, con un ugual numero di giocatori. Un altro bambino sta in mezzo ai due cerchi concentrici. Quelli che formano il cerchio interno stanno seduti (o inginocchiati); gli altri, che formano il cerchio esterno, stanno in piedi.
Il bambino  in mezzo al cerchio interno, grida: Il bosco brucia, correte! e tutti i bambini del cerchio esterno corrono più veloci che possono, finché il bambino in mezzo dice: Fermi!
Allora quelli che corrono e quello che ha gridato cercano di trovarsi un posto dietro a un bambino seduto. Chi non arriva in tempo resta fuori, ed è obbligato a dare il cambio al bambino in mezzo al cerchio.

I nemici
Per questo gioco occorre un certo numero di oggetti che costituiscano il bottino: oggetti che saranno divisi in parti uguali tra i due partiti.
La squadra è divisa appunto in due parti uguali ed il campo disponibile viene diviso in due territori da una linea mediana, mentre due linee di fondo, parallele alla linea mediana ed alla medesima distanza, sono tracciate ai lati estremi del campo; oltre queste linee di fondo sono sistemati gli oggetti di cui sopra, mentre i giocatori delle due squadre si trovano ciascuno sul proprio campo.
Al via i giocatori tentano di attraversare il territorio nemico per raggiungere il bottino e riportarne una parte (un oggetto a testa per ogni viaggio) nel proprio territorio.
Un giocatore che viene toccato in territorio nemico, diviene prigioniero e deve essere accompagnato da chi lo ha catturato oltre la linea di fondo, dove rimane fino a quando un compagno non lo liberi, attraversando indenne la line di fondo stessa.
Il giocatore che arriva indenne oltre il fondo del campo nemico, ha il diritto di riportare con sé o parte del bottino o un prigioniero ed il gioco resta sospeso per il tempo necessario a questa operazione, riprendendo non appena questi e l’eventuale compagno liberato hanno raggiunto il proprio territorio.
Vince la squadra che per prima riesce a catturare l’intero bottino. Il gioco può anche essere svolto a punti, assegnando due punti  per ogni frazione del bottino ed un punto per ogni prigioniero e quindi giocato a tempo.

La gimcana
Questo gioco richiede alternativamente spettatori e giocatori. Stabiliamo 4 o 5 identici percorsi con i seguenti punti obbligati:
1. girare due volte intorno a un sasso
2. scavalcare una sedia
3. colpire un birillo con una palla
4. passare sotto un bastone di scopa in bilico su due supporti, a circa 50 cm da terra
5. dare un calcio a  una palla
6. correre al traguardo.
Ogni errore comporta la ripetizione.

Gatto e topo
I bambini formano un cerchio ben serrato,  chinati a terra (non inginocchiati), meno uno che è il gatto. La palla è il topo.
Al comando “Gioco!”, i bambini si passano la palla facendola rotolare a terra e se la rimandano l’uno con l’altro, cercando sempre di mandarla a un compagno lontano dal gatto. La palla, prima di essere rimandata, deve sempre essere fermata con ambo le mani.
Il gatto intanto correrà nel cerchio cercando di toccare la palla con le mani, e quando ci sarà riuscito prenderà posto nel cerchio, sostituito come gatto dall’ultimo che l’ha lanciata.

Il combattimento dei galli

Dividere la scolaresca in due squadre uguali. Tracciare sul terreno due righe distanti 5 metri circa tra loro. Disporre le due squadre sulle due righe e numerare gli alunni a coppie, cioè un numero uno in entrambe le squadre, poi un numero due, ecc… L’insegnante chiamerà un numero. I due alunni chiamati, assumendo la posizione di gambe piegate e busto eretto, braccia flesse e mani all’altezza delle spalle verso l’avversario, si avvicinano al centro del campo a piccoli saltelli; giunti di fronte cercheranno di squilibrarsi a vicenda dandosi piccole spinte con mani contro mani. Vincerà chi riuscirà a far sedere il compagno. Il punto andrà alla squadra del vincitore. Poi l’insegnante chiamerà un altro numero e così via fino all’esaurimento delle coppie. Vincerà la squadra che al termine del gioco avrà totalizzato un maggior numero di punti.

Il lupo e la pecora

Fra i bimbi si sceglie un lupo. Gli altri vengono suddivisi in pecore e cani, ma il lupo ignora la parte rappresentata dai compagni. Il lupo sta in agguato. I cani fanno la guardia alle pecore, pronti a difenderle. E’ naturalmente vietato belare o abbaiare, e il lupo dovrà distinguere gli animali dal loro atteggiamento. D’improvviso il lupo aggredisce il gregge e tenta di catturare una pecora. Se riesce, la fa prigioniera, ma se invece afferra un cane, il cane vince. In questo caso il cane che ha vinto diventa lupo, le pecore eventualmente prigioniere tornano in libertà e il gioco ricomincia, dopo aver cambiato però le parti ai partecipanti al gioco, all’insaputa del nuovo lupo. Se un lupo non sbagliasse mai, sarebbe dichiarato vincitore assoluto.

Al soccorso

E’ il gioco comune di rincorrersi in un campo determinato del quale non si possono oltrepassare i confini, con la variante che il cacciatore non può prendere il compagno quando questo si sarà legato per mano con un altro. Quando la brigata è molto numerosa, sarà meglio disporre i giocatori in coppie, legati mano in mano, e si designerà una coppia come cacciatrice. Quando i cacciatori corrono il pericolo di essere raggiunti, gridano al soccorso: allora la coppia che è a loro più vicina cerca di riunirsi ad essa e salvarla. Il gioco riesce molto più interessante quanto più breve è il turno di gioco, e questo si otterrà quanto più velocemente i giocatori toccati daranno la caccia agli altri.

Bandiera

Si divide la classe in due squadre numerate progressivamente; sul campo si segnano tre linee parallele ed equidistanti. Sulle due linee esterne si dispongono in riga le due squadre. Sulla linea centrale si pone l’insegnante che, con una bandiera o un fazzoletto in mano, chiama un numero: esempio il numero 3. I numeri 3 delle due squadre si muovono di corsa e devono cercare di prendere il fazzoletto. Chi lo prende cerca di raggiungere il suo posto evitando di farsi prendere dal numero 3 dell’altra squadra. Se raggiungerà il suo posto, la sua squadra guadagnerà un punto. Se verrà toccato, il punto passerà all’altra squadra.

Lancio della palla

Quando i bambini giocano alla palla, posso farlo designando il nome di chi deve, volta per volta, raccoglierla. Il primo getta la palla e grida, ad esempio: “Marco!”. Soltanto il compagno che si chiama Maro prenderà la palla, e la lancerà a sua volta, gridando il nome di un altro, il quale, quando sia riuscito ad afferrarla, continuerà allo stesso modo. La palla però non va lanciata verso il bambino chiamato, ma verso l’alto, quanto più alto è possibile. Tanto meglio se al gioco assiste anche un arbitro che possa decidere la validità del lancio, se la palla è lanciata male. Quando il bambino nominato lascia cadere la palla, è escluso dal gioco. Viene escluso anche il giocatore che tocca la palla quando non è stato chiamato il suo nome. Infine sono dichiarati vincitori i due che rimangono ultimi nel campo.

Tempesta! Tempesta!

I giocatori sono seduti su delle sedie e formano un grande cerchio. Essi scelgono ciascuno il nome di un pesce o di un altro abitante del mare. Un giocatore, che rappresenta Nettuno, è seduto per terra in mezzo al cerchio;  quando decide di farlo grida, ad esempio: “Sardina e Tonno, cambiate!”. Immediatamente i due giocatori chiamati dovranno cambiare sedia, mentre Nettuno si alza e tenta di raggiungere una delle sedie. Se ci riesce, prende il nome del pesce e l’altro diventa Nettuno. Ma se non raggiunge nessun posto, torna al centro e chiama altri due pesci.  Si tanto in tanto Nettuno esclamerà: “Tempesta! Tempesta!”. Allora tutti i pesci si devono alzare insieme e cercare di cambiare sedia, e Nettuno ne approfitterà per tentare di trovarne una da occupare.

Chi tardi arriva, male alloggia

Tutti i giocatori tranne uno si dispongono in cerchio, con la fronte al centro. Quello rimasto fuori cammina all’esterno del cerchio e, quando lo crede opportuno, tocca sul dorso un giocatore, dicendo: “Vieni con me”, e continua il giro nella stessa direzione, ma di corsa, tentando di raggiungere il posto del giocatore toccato, prima che questi, proveniente anche lui di corsa, ma dalla direzione opposta, vi giunga. Quello dei due che rimane senza posto riprende il gioco.
Variante:
– al comando del capogioco “Cambio!” i due giocatori fanno dietro-front, correndo nella nuova direzione.

La quercia e il castoro

Immaginiamo un vecchio albero che abbia nel suo tronco un grosso buco, nel quale sia facile nascondersi.
Dividiamo i bambini in due gruppi, di cui uno costituisce il bosco di querce, e l’altro i castori; i castori devono essere di un’unità superiore rispetto alle querce.
Il gruppo delle querce si dispone in ordine sparso, ed ognuno  forma unendo le braccia un cerchio orizzontale davanti a sè (il buco nel tronco della quercia).
I castori, nel frattempo, si riuniscono in gruppo, ed al “Via!” dato dall’arbitro corrono per riuscire ad entrare in un buco di una quercia. Uno di loro resterà fuori.
L’arbitro ordinerà ogni tanto: “Cambio!”, e tutti i castori dovranno scambiarsi di quercia, mentre il castoro rimasto fuori tenterà di appropriarsi anche lui di una quercia lasciata libera, infilandosi tra le braccia messe a cerchio di un compagno.

Corri e passa

I bambini si dispongono in due file, una di fianco all’altra, e a una certa distanza si mettono due paletti (sedie, cestini o bandierine) che fungono da boa.
Al “Via!” il primo bambino di ciascuna fila, che ha nelle mani una piccola palla, parte di corsa, gira attorno alla bandierina, passa la palla al proprio compagno, prosegue la corsa e va a porsi in coda alla fila. Il gioco termina qualdo la palla ritorna nelle mani del bambino che ha iniziato il gioco, e vince la squadra che impiega il minor tempo a terminare il gioco.

Ai cantoni

Si faceva ordinariamente fra cinque giocatori, e si chiamava “ai quattro cantoni”. Quattro giocatori si collocavano ai quattro angoli della palestra o del campo da gioco, e si cambiavano il posto, mentre il quinto cercava di occupare uno qualunque dei posi lasciati vuoti.
Potendosi fare anche con un numero maggiore di giocatori, il gioco si dice “ai cantoni”. Qualora non si abbiano degli ostacoli precisi da indicare, i quali del resto in molti casi sono piuttosto pericolosi, si tracciano sul terreno, a distanze il più possibili uguali fra loro, tanti piccoli cerchi quanti sono i giocatori, meno uno.
I giocatori che sono in marcia, oppure liberi per il piazzale o per la palestra, al comando: “Gioco!” vanno di corsa ad occupare un posto: uno rimarrà fuori e dovrà poi procurarsi un posto, intanto che gli altri cercheranno di scambiarselo tra loro nel momento in cui presumono di poterlo fare senza perderlo.
Il gioco è interessante solo se chi lo dirige saprà renderlo molto movimentato, richiamando i partecipanti ora in marcia libera, ora in fila, per dare di sorpresa il comando “Ai cantoni… via!”

La Befana

Si traccia un rettangolo sul terreno. Con altre due linee parallele ai lati minori,  si formano tre rettangoli, due più piccoli alle estremità e uno maggiore al centro. In uno dei rettangoli minori si collocano i giocatori, e nell’altro la Befana.
Al comando: “Gioco!” la Befana esce di corsa dalla sua casa, cercando di toccare qualcuno dei suoi compagni, i quali pure di corsa, attraversano il campo per mettersi in salvo nella casa lasciata libera dalla Befana.
Se la Befana non riesce a toccare nessuno, va a mettersi nella casa opposta alla prima e si rifà il gioco. Se invece riesce, il compagno toccato diventa esso pure Befana, si lega mano in mano col primo, e il gioco continua.
A ogni ripresa di gioco, il numero delle Befane cresce, e si forma così una catena che non deve rompersi.
Solo le Befane che sono agli estremi della catena possono far prigionieri i compagni, i quali, non riuscendo più a  fuggire di lato, possono tentare di passare sotto le braccia delle Befane.
Il gioco finisce quando rimangono liberi uno o due giocatori, che saranno i vincitori.

Rosso e nero

Due squadre, “rossa” e “nera”, con ugual numero di componenti, si piazzano, schiena contro schiena, da una parte e dall’altra di una riga. Di fronte a ciascuna squadra, a 10 metri, una linea indica il limite del campo.
Al grido di “Rossa!” i componenti della squadra che porta questo nome, corrono verso la loro linea, inseguiti dagli avversari che cercano di prenderli.
La denominazione “rossa” e “nera” può essere sostituita con due nomi di animali, piante, ecc…

Il pallone nelle file

Si dispongono i bambini su quattro file uguali. Ogni capofila tiene con le due mani un pallone.  Al comando “Gioco!” ciascun capofila, volgendosi a sinistra, porge con le due mani la palla al compagno che gli sta dietro, e così di seguito fino all’ultimo. Dall’ultimo bambino il pallone deve ritornare al primo nella stessa maniera, ma dal lato opposto. Vince la squadra (o fila) che fa viaggiare il pallone con maggior rapidità.

La corsa con tre gambe

Ciascun giocatore, servendosi di un fazzoletto, lega una delle proprie gambe a quella del compagno che gli sta vicino. Si formeranno così le coppie.
Sarà bene segnare subito, sul terreno, una linea di partenza, e ad una certa distanza, quella di arrivo.
Si inizia la corsa.
La coppia che toccherà la meta senza fare ruzzoloni sarà dichiarata vincitrice.

Cacciatore  e lepre

Fissati i limiti oltre i quali nessuno dei giocatori può andare, il capo dice che il ragazzo Tizio è il cacciatore, mentre tutti gli altri sono le lepri.
Al comando “Caccia!” il cacciatore cerca di prendere uno dei compagni e, riuscendovi, egli diventa lepre, mentre l’altro entra nella sua funzione di cacciatore.
Coloro che fanno da lepre, quando si vedono in pericolo, possono difendersi dal cacciatore assumendo una data posizione, che le prime volte sarà fissata da chi dirige, ma in seguito potrà essere lasciata alla libera scelta dei ragazzi fra una serie di posizioni ginniche imparate. Condizione essenziale della validità della difesa è la correttezza delle posizioni assunte.
Questo gioco riesce utilissimo perchè oltre a far correre tutta la brigata, fa ripetere ai ragazzi alcune posizioni che al momento opportuno, per salvarsi, essi cercheranno di assumere nella forma più perfetta.
Se il capo si accorge che le lepri, per non essere prese, si muovono poco, può dividere il campo in due parti, avvertendo che al suo comando “Cambia!” le lepri devono passare da una parte all’altra.

Fuori e dentro

Dispongo gli alunni in due gruppi su due righe distanti 5 metri l’una dall’altra. Ogni bambino ha un numero. Ed ora braccia in fuori a doppio intervallo, fronte al centro.
I numeri 1 di ogni gruppo vanno a disporsi a 5 metri della propria riga, pronti per la partenza.
Al via partiranno veloci, entrando e uscendo a zig-zag nel proprio gruppo, passando sotto gli archi formati dalle braccia unite dei compagni.
Il primo arrivato in questa posizione porta un punto al proprio gruppo.
I numeri successivi fanno la stessa cosa. Risulta, alla fine, vincitore il gruppo che ha totalizzato più punti.

L’uovo nel cappello
I berretti o i cappelli dei giocatori sono posti tutti in fila in terra ai piedi di un muro. Vanno un tantino puntellati e messi in modo da potervi gettare bene la palla dentro. I giocatori si mettono in fila a distanza di otto passi dal muro e uno di loro lancia la palla in un cappello. Allora scappano tutti, meno quello a cui appartiene il cappello in cui la palla è caduta.
Egli deve prendere la palla più velocemente che può, e tirarla ad uno dei fuggiaschi.
Se lo colpisce, cede il turno, ma se invece non riesce a colpire nessuno, un sassolino viene messo nel suo cappello, a titolo di cattivo punto. Chi raccoglie il maggior numero di sassolini paga pegno.

Pronti per andare
All’ordine per due, per tre, per quattro, i bambini sono impegnati a sistemarsi immediatamente dietro o davanti al maestro a seconda dell’ordine stabilito.
Si deve evitare che ci siano rigide posizioni per cui si senta dire “questo è il mio posto!…”, “Il tuo è più dietro!…” ecc. Ogni alunno deve trovare immediatamente posto anche rispetto alla posizione che occupa quando riceve l’ordine.

Caccia a cavallo

Disporre i bambini in coppia, sul cerchio, in modo che uno funga da cavallo e l’altro da cavaliere. I cavalieri sono seduti a cavalcioni sopra il bacino (non all’altezza delle reni) dei cavalli che si pongono in ginocchio, a quattro zampe (mani in completo appoggio sul suolo, braccia distese, ginocchia in appoggio e gambe leggermente divaricate). I cavalieri sono in possesso di un pallone e si fanno dei passaggi. Se il pallone cade a terra, i cavalieri fuggono velocemente verso il rifugio, mentre gli allievi che fungono da cavalli si rialzano rapidamente e cercano di colpire con la palla un cavaliere che non sia ancora entrato nel rifugio. In caso di riuscita, il gioco riprende a ruoli invertiti, altrimenti si ricomincia  con i medesimi incarichi assegnati all’inizio.

Corsa dei cavalieri appiedati
Gli allievi sono disposti come nel gioco precedente. Ad un segnale dell’insegnante i cavalieri scendono da cavallo e compiono un giro completo di corsa, nel senso indicato, cercando di raggiungere il più rapidamente possibile i loro cavalli, montandovi sopra. L’alunno che per ultimo raggiunge la sua cavalcatura viene eliminato dal gioco, insieme con il cavallo.

Salto dei grilli
Tracciare due righe parallele distanti 5 metri. Le due squadre si dispongono in fila indiana sulle due righe. Il capofila, capitano del suo gruppo, al “via!” darà l’estremità di un bastone lungo 1,50 al secondo della propria fila, ed insieme, tenendolo orizzontale, lo faranno saltare ai restanti del loro gruppo. Nel saltare il bastone ognuno deve rimanere al proprio posto.
Arrivati all’ultimo il capitano si ferma in coda, mentre il socio, tornato all’inizio della fila porgerà il bastone a colui che si trova al primo posto; farà saltare con lui i compagni  e quindi si fermerà in cosa. E così via.
Il gioco termina allorchè il capitano verrà a ritrovarsi come capofila. La vittoria al gruppo che per primo termina l’operazione.

La capra
Una corda è attaccata ad un albero o a un palo. All’altro capo è allacciato, con giro alla cintura, un bambino. Tutti gli altri giocatori cercano di raggiungere l’albero o il palo senza essere toccati ca colui che è legato, il quale gira attento intorno al perno. Il primo che viene preso va a sostituire il compagno allacciato e il gioco riprende.

Corsa cronometrata
La funzione di cronometrare il tempo è assegnata, in questo gioco, ad un pallone.
Si divide la classe in due squadre, formate ognuna da un ugual numero di giocatori.
Una squadra viene disposta su di un cerchio (di ampiezza variabile a seconda dell’età dei giocatori) ed è quella dei lanciatori; l’altra viene disposta in fila (squadra dei corridori), dietro una linea di partenza ed alla distanza di circa 3 metri dal cerchio.

Il capitano della squadra dei lanciatori ha a sua disposizione una palla, ed ognuno dei componenti di detta formazione deve trovarsi in un cerchio piccolo (pedana dei lanciatori).

Al via, parte il numero uno dei corridori, mentre il capitano dei lanciatori inizia il gioco passando la palla al compagno vicino che, a sua volta, la trasmette al successivo. Il corridore, nel frattempo, compie l’intero giro del cerchio e consegna il fazzoletto al numero 2, che inizia la sua corsa.

Quando la palla è ritornata, dopo una serie di passaggi, nelle mani del capitano, si conta “un’ora”.
Il gioco prosegue finchè l’ultimo corridore ha compiuto il suo giro riconsegnando il fazzoletto al numero 1. In quel momento si arresta anche la palla e si calcolerà quanti passaggi sono stati effettuati (minuti) dopo l’ultima ora completa.

Per esempio, potremo avere 7 ore e 6 minuti, cioè sette giri completi della palla più sei passaggi.
Si invertono i compiti delle due squadre e al termine del gioco si raffrontano i due tempi ottenuti. Vince la squadra che ha impiegato il minor tempo. Qualora nel corso dei passaggi la palla cadesse a terra, il giocatore, dopo averla raccolta, non potrà passarla al compagno prima di essere ritornato nel suo cerchio (pedana dei lanciatori).

Colin Maillard
E’ pressappoco l’equivalente del gioco italiano chiamato “mosca cieca”. Il suo curioso nome deriva dal Colin, un valoroso  muratore che nel Medioevo era un prode cittadino di Liegi. In guerra, alla difesa della sua città, usava come unica arma il suo grande mazzuolo, col quale vibrava grandi colpi.
Un giorno, in battaglia, una freccia lo colpì togliendogli la vista. Il bravo Colin non si ritirò dal combattimento ma a tentoni continuò a cercare i nemici, cercando di individuare i bersagli prima di tirar giù grandi colpi di maglio. Da “maglio”, ecco il nome di Maillard, cioè “Colin che batte la mazza”.
Si gioca, naturalmente con Colin, bendato, fra un gruppo di giocatori che cerca di evitarlo (il campo di gioco deve però essere circoscritto, non deve cioè permettere di allontanarsi troppo). Invece del pericoloso maglio, Colin ha in mano un tubo o un rotolo di cartoncino. Può colpire con esso chi gli è attorno, ma se tocca con la mazza qualcuno, deve anche dirne il nome. In genere, cercherà di toccarli invece con le mani: chi è preso deve fermarsi, immobile, e Colin deve cercare di sapere chi è prima di ricorrere al maglio!

Il fuggitivo
Si gioca su un percorso rettilineo. Un giocatore è il fuggiasco della steppa, e dietro a lui corre la muta dei lupi (gli altri giocatori), con solo 20 metri di distacco. Gli inseguitori devono riuscire a toccare il fuggitivo, ma questo ha il mezzo di salvarsi prima; porta in mano alcune pallottole di carta o sassolini o palline da ping pong e può lanciarle quando sta per essere raggiunto. In questo caso, l’inseguitore che è in testa è obbligato a fermarsi e può proseguire la corsa solo  quando ha raccolto quanto è stato gettato.
Il numero delle palline da gettare deve essere proporzionato alla lunghezza del percorso e al numero degli inseguitori, in modo tale che vi siano uguali possibilità per l’uno o per gli altri di vincere.

La quintana
Questo tipico gioco italiano, ricordo delle tradizioni cavalleresche del Medioevo, può essere imitato coi bambini, coi mezzi a nostra disposizione. Non ardenti destrieri, quindi, né lance o armature… ma una buona imitazione.
La quintana prevedeva che, nell’arena, un cavaliere al galoppo riuscisse ad infilare un anello cogliendolo con la punta della lancia.
Ci occorre un anello del diametro di 10-15 centimetri; se ne potrà trovare una dai vari giochi di plastica; la materia di cui è composto non importa e, con due colpi di compasso e un’accurata opera di  ritaglio, se ne può produrre uno anche da un pezzo di cartone robusto o compensato.
Come lancia useremo un lungo bastone, magari un manico di scopa.
Appendiamo l’anello a mezz’aria. Si può giocare sia in palestra sia fuori, ma attenzione che dietro l’anello e vicino ad esso non ci sia nulla di fragile!
A gruppi di due, i giocatori impersonano per ciascuna coppia un cavaliere e… un cavallo, scambiandosi magari di ruoto a turno. Il cavallo fa salire il cavaliere a cavalcioni, il cavaliere impugna la “lancia” e, quando è il suo turno, caracolla sulla linea di partenza e si dirige verso l’anello cercando di infilarlo in corsa. E’ assolutamente proibito fermarsi, neppure per un istante. Vince chi infila l’anello al passaggio.
Al termine, vince la coppia che nei turni disputati ha infilato l’anello più volte.

Terra-Mare
I partecipanti al gioco si dividono in due gruppi equilibrati disposti su due file parallele faccia a faccia, distanti fra loro tre metri.
Dietro a ciascuna squadra a 10-15 metri si traccia una linea sul terreno; da una parte sarà terra, dall’altra sarà mare.
Il capo gioco si pone tra i due gruppi. Quando pronuncia “terra”, i fanti cercheranno di raggiungere la “terra” inseguiti dai marinai. Se la squadra che li insegue riesce a toccare almeno un avversario segna un punto; al contrario il vantaggio sarà assegnato alla squadra segnalata dall’arbitro.
Il capo gioco nomina ora l’uno ora l’altro gruppo, senza tuttavia seguire un ordine fisso. Vince la squadra che totalizza un punteggio determinato, o un maggior numero di punti in un tempo fissato.
Variante:
durante l’azione, convenzionalmente, un fischio dell’arbitro potrà invertire la direzione dell’inseguimento. Se la quadra A insegue B, al segnale il gruppo B cercherà di raggiungere il gruppo A.

L’assalto
A 50 metri circa dalla linea dove si sono schierati i giocatori si mette una bandiera o un oggetto qualsiasi; dietro a questo un ragazzo: la sentinella, con le spalle rivolte verso i compagni.
Al via tutti cercheranno di avvicinarsi alla bandiera velocemente, ma con cautela, perchè ad un fischio improvviso dell’arbitro, a sentinella si gira di scatto e cerca di sorprendere qualcuno in movimento: se ci riesce lo rimanda alla linea di partenza a iniziare l’assalto.
Ad un nuovo fischio la sentinella si gira ed ognuno riprende l’attacco, ma sempre con cautela. perchè il cenno può giungere da un momento all’altro.
Vince chi tocca per primo la bandiera senza lasciarsi sorprendere in movimento.
Il tragitto può essere reso difficile con alcuni ostacoli: passaggi obbligati, corde tese da saltare, ecc.
E’ ovvio che i giocatori potrann avanzare anche quando la sentinella sta osservando: basta non farsi notare.

La buca della sabbia

La buca della sabbia. Appena la stagione lo consente e la paura dei raffreddori diminuisce, i bambini possono finalmente godere del sole e giocare con acqua e sabbia. Portare i bambini all’aria aperta il più possibile è vantaggioso non soltanto per i bambini: si gode di uno spazio più ampio, gli adulti si rilassano e quindi sono meno sollecitati ad intervenire nelle attività…
L’unico aspetto “negativo” sarà che i bambini si sporcheranno.

Noi possiamo stare in disparte ad osservare come i bambini organizzano lo spazio, le loro costruzioni,  la relazione che instaurano con la sabbia, la concentrazione che mettono nelle loro attività, la ripetitività dei loro gesti.
I più piccoli si mettono a volte accanto a un compagno, ma non è ancora quel giocare insieme che si osserva appena due o tre anni dopo, e non bisogna forzarli in questo: ogni tempo ha le sue regole, il suo significato, e conta soprattutto ciò che emerge dall’interno della persona.

Lo spazio esterno dovrebbe essere organizzato in modo da avere angoli delimitati, come avviene per gli spazi interni alla casa: questo infatti stimola la formazione di piccoli gruppi di bambini, ma allo stesso tempo permette a chi lo desidera di agire da solo.

Basta creare le condizioni per altre esperienza e i bambini vi aderiscono subito, se trovano in esse le risposte di cui hanno bisogno.

E’ importante che anche all’esterno i bambini non si ammassino tutti in un punto rischiando il conflitto, ma che possano scegliere. In tal modo vivranno lo spazio e le novità con tranquillità e con maggior piacere.

Per chi non ha un giardino basta un terrazzino con una vaschetta (meglio se di materiali naturali quali il legno) e della sabbia, qualche recipiente e qualche paletta. 

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