Gnometti sabbiolini TUTORIAL e RACCONTO

Gnometti sabbiolini TUTORIAL con cartamodello stampabile gratuitamente in formato pdf e RACCONTO. Il tutorial può essere utile anche per realizzare gli Gnomi della Matematica Waldorf (verde, rosso, giallo e blu).

L’omino del sonno
C’è un omino piccino piccino
che va in giro soltanto di sera
e cammina pianino pianino
con un sacco di polvere nera.
E’ l’omino inventor del dormire
che nel lungo serale cammino
senza farsi veder ne’ sentire
porta il sonno per ogni bambino.
Non si sa se sia bello o sia brutto
se sia vecchio più o meno del nonno
si sa solo che va dappertutto
e che lascia, passando, un gran sonno.
Quando stanchi si senton gli occhietti
è perché sta passando l’omino
ed è l’ora in cui tutti i bimbetti
fan la nanna nel loro lettino!
(J. Colombini Monti)

Materiale occorrente:

– tessuto (io ho usato la manica di una vecchia maglia)
– maglina per bambole
– lana bianca per imbottire e per barba e capelli
– ago, filo, forbici
– semi di lino e fiori di lavanda

Come si fa:
Riportate il cartamodello sul tessuto e tagliate:

(il cartamodello è questo):

Poi fate la prima cucitura così (a mano o con la macchina da cucire):

Sovrapponete così il dietro (quello che avete parzialmente cucito) al davanti e cucite; cucite anche il berretto:

Quindi rivoltate sul dritto:

Ora prepariamo la testina. Facciamo un nodo, poi usiamo i ciuffi che avanzano per formare una pallina, tipo gomitolo:

Rivestiamo la pallina con una falda di lana, chiudiamo sul collo, poi facciamo una legatura per dividere volto da cranio, e sul volto passiamo lungo la metà un filo, tiriamolo bene e fermiamo, per formare la linea degli occhi:

Arrotoliamo del filo intorno al collo:

Rivestiamo con la maglina e aggiungiamo una pallina per il naso:

Con un cucchiaino riempiamo il corpo dello gnomo di semi di lino e fiori di lavanda:

Quindi cuciamo intorno al collo, ricamiamo occhi e bocca, aggiungiamo barba e capelli, e se vogliamo un sacchettino di stoffa pieno di semini, e lo Gnomo Sabbiolino è pronto:

Ma chi è lo Gnomo Sabbiolino?

Si tratta di un personaggio che fa parte della cultura popolare di molti paesi; presente anche in alcune regioni italiane,  è molto celebrato in particolare in Germania come “Sandmann” .

L’omino del sonno
Ha un lume sul cuore,
ma fioco fioco,
Appena un chiarore.
L’omino del sonno
Ha scarpe di panno,
Quando cammina
Rumore non fanno.
L’omino del sonno
Ha in testa un berretto,
Di lana calda,
Per stare a letto.
L’omino del sonno
Va in giro in vestaglia,
Tutta rossa,
Fatta a maglia.
L’omino del sonno
Ha in mano un sacchetto
Con due cordelle
Legato stretto.
Dentro il sacchetto
Ha una polverina
Che non si vede, leggera fina
Butta la polvere lesto l’omino:
Già dorme il bimbo, lui spegne il lumino.
(M.Martini)

Ha molti nomi, è anche Mago Sabbiolino e Orco Sabbiolino (se porta sogni brutti), Ole-Luk-Oie, Sandmann, Ole Chiudigliocchi, Serralocchi, ecc…

La storia tradizionale è all’incirca questa:

“Sabbiolino è un nano che porta un grosso sacco sulle spalle. Tutte le  sere, al crepuscolo, si toglie le scarpe per non fare rumore e viene da noi, nel mondo degli umani. E ‘così piccolo e così bravo a nascondersi, che nessuno riesce a vederlo e nessuno saprebbe riconoscerlo. Questo è un gran bene, perchè se per disgrazia capitasse ad un umano di vederlo, il povero Sabbiolino svanirebbe nel nulla…

Sabbiolino ha molto, molto lavoro da fare ogni sera! Deve far visita a tutti i bambini che devono addormentarsi nei loro caldi lettini…  e così saltella e svolazza per tutta la notte. Prima va dai bambini più piccoli.  Aspetta che nelle camerette ci sia buio, per non farsi vedere, si mette davanti al lettino, apre il suo sacco e prende due chicchi di sabbia.

Appena il bambino chiude gli occhi,  posa delicatamente i granelli uno sull’occhio destro e uno sull’occhio sinistro, e comincia a raccontare una storia nell’orecchio del piccolo: “C’era una volta un bambino che partì per  il deserto, in cerca di fiabe. Il suo villaggio le aveva perse tutte, insieme alla fantasia, e il bambino, anche se piccolo, era determinato e coraggioso, e voleva ritrovarle e riportarle al villaggio. Cammina cammina, arrivò ad una foresta di pietra, e lì trovò uno scrigno con scritto il suo nome. Meravigliato lo aprì e vi trovò…”

Arrivato a questo punto della storia Sabbiolino si ferma, il bambino si è ormai addormentato dolcemente, a volte ha anche iniziato a russare, e può sognare il seguito della storia. Silenziosamente il nano esce dalla cameretta e va a trovare un altro bambino.

Quando ha terminato il suo lavoro coi più piccoli, Sabbiolino va a far visita anche ai bambini più grandi, ma per farli addormentare invece della sabbia, usa chicchi di mais, che soffia sui loro occhi, e anche loro si addormentano felici.

Il suo è un lavoro molto importante, perchè se per caso si dimenticasse di un bambino, il poverino non potrebbe dormire per tutta la notte…

Nessuno, nemmeno i bambini possono vedere Sabbiolino, ma almeno i bambini possono vedere, al mattino, una piccola traccia che il nano lascia per loro: la sabbiolina negli occhi…”

Esistono innumerevoli varianti, a volte Sabbiolino si serve di un’asina per compiere il suo lavoro, altre volte spruzza latte negli occhi, o polvere di stelle, ecc…

Dalla tradizione alla letteratura, esistono due famosi racconti che hanno per protagonista Sabbiolino.
Il primo é Ole-Luk-Oie, di Hans Christian Andersen:

“In tutto il mondo non c’è nessuno che sappia tante storie quante ne sa Ole Chiudigliocchi. E come le sa raccontare! Verso sera, quando i bambini sono ancora seduti a tavola, o sulle loro seggiole, arriva Ole Chiudigliocchi, sale le scale silenziosamente, perché cammina senza scarpe, apre lentamente la porta e plaff! spruzza un po’ di latte negli occhietti dei bambini, poco, poco, ma comunque abbastanza perché loro non riescano più a tenere gli occhi aperti e perciò non lo vedano; sguscia dietro di loro, gli soffia dolcemente sul collo e subito sentono la testa pesante, ma non tanto da far male; perché Ole Chiudigliocchi vuole il bene dei bambini, desidera soltanto che stiano tranquilli, e loro sono davvero tranquilli solo quando finalmente vanno a letto e devono stare zitti perché lui possa raccontare le sue storie. Quando i bambini finalmente dormono, Ole Chiudigliocchi si siede sul loro letto; ha un bel vestito, un mantello di seta, ma è impossibile dire di che colore è perché a ogni suo movimento ha riflessi ora verdi, ora rossi, ora blu. Tiene sotto le braccia due ombrelli, uno pieno di figure, e lo apre sopra i bambini buoni che così sognano per tutta la notte le storie più belle, l’altro invece non ha niente e viene aperto sui bambini cattivi che così dormono in modo strano e quando si svegliano la mattina, non hanno sognato niente. Ora ascoltiamo come Ole Chiudigliocchi per tutta una settimana si è recato da un bambino di nome Hjalmar, e sentiamo che cosa gli ha raccontato. Sono sette storie in tutto, perché ci sono sette giorni in una settimana…”

Puoi leggere il seguito qui:
http://www.paroledautore.net/fiabe/classiche/andersen/ole.htm
http://www.softwareparadiso.it/studio/letteratura/40_novelle/il_folletto_serralocchi.html

Il secondo è Der Sandmann, L’Uomo della Sabbia,  di E.T.A. Hoffmann, che se volete potete leggere qui. In questo caso l’uomo di sabbia è una sorta di uomo nero, inserito in un racconto gotico che ha avuto grande successo, e che è stato anche analizzato da Freud.

Sulla storia Der Sandmann è basato anche il balletto  Coppelia.

Recite per bambini – I nani

Recite per bambini –  I nani. Una recita in rima che narra della fine dell’amicizia tra uomini e nani… Faustino,  il re dei nani, chiede in sposa la bella Matilde, e così ha inizio la storia…

Il re dei nani Faustino siede sul suo trono; attorno a lui stanno molti nani…

Faustino: Sul mio trono manca, a me vicina, gentile e generosa una regina

Primo nano: Fra picchi e vette andai a cercare, oh re, ma nessuna ne trovai degna di te.

Secondo nano: Nei pascoli e nei boschi io pur cercai, ma donna di te degna non trovai.

Terzo nano: Io scesi fino al piano; in un paese vicino al nostro, vidi un re cortese. Ed una principessa bella e buona, che sembra degna della tua corona. E’ Matilde, di mirabile bellezza, garbata e dolce, tutta gentilezza.

Faustino: Dal padre di Matilde dunque andate, e di Faustino ambasciatori siate. Dite che chiedo d’ottenerla in sposa e sempre mi sarà cara e preziosa.

I nani: Sarà come tu chiedi, o re Faustino

Faustino: Andate, e non sostate nel cammino.

Davanti al castello di Matilde…

Poldo: Omuncoli, chi siete? Che cosa pretendete?

Primo nano: Noi ti chiediamo di lasciarci entrare, perchè con il tuo re dobbiam parlare.

Poldo: Nemmeno per idea, via via, smammare. Da questa porta non vi lascio entrare.

Secondo nano: Di re Faustino siamo ambasciatori, fateci entrare, e coi dovuti onori.

Poldo: Ma senti questi nani, che villani! Ma guarda che sfacciati! Chi dunque vi ha chiamati?

Terzo nano: Messaggio portiamo, ma non certo a te. Fa’ il tuo dovere, e portaci dal re.

Poldo: Va bene, allora entrate, e col mio re parlate. Potessi comandare, vi farei bastonare e mettere alla porta, gente di razza corta!

Ildebrando: O Poldo, perchè tanto rancore? Sono esseri di senno e di valore, che non hanno meritato le tue offese. Devi imparare ad esser più cortese!

Nella stanza del trono…

Primo nano: Oh re potente, innanzi a te mi inchino, siamo inviati qui da re Faustino.

Re: Di lui m’han detto che è potente e saggio, or dite la ragion del vostro viaggio.

Secondo nano: Il re Faustino, nostro buona sovrano, della figliola tua chiede la mano.

Re: Son grato al vostro re per la proposta, che mi lusinga assai: ma la risposta da mia figlia soltanto può venire, che è libera di scegliere e di agire.

Terzo nano: Di re Faustino ambasciatori siamo, e la richiesta sua ti trasmettiamo; Matilde bionda, bella, generosa, del nostro re vuoi essere la sposa?

Matilde: Signori, la richiesta assai mi onora, e di respingerla invero m’addolora; ma son giovane molto, impreparata ad essere regina, e affezionata alla terra nativa, alla mia gente… Piangerei nel lasciarla, amaramente… Ma dite al re che grata assai gli sono, e del rifiuto mio chiedo perdono.

Re: La decisione di mia figlia accetto, ma dite al re che molto lo rispetto, per la saggezza sua e il suo valore.

Primo nano: Oh, sire, noi partiamo col dolore, di portare un rifiuto a re Faustino, ma cortese tu fosti, e a te mi inchino.

Secondo nano: Noi pure, sire, molto ti onoriamo, e alla bella Matilde ci inchiniamo.

Davanti al castello di Matilde… 

Poldo: Guardali i cavalieri, che andavan tanto fieri! Direi che l’ambasciata è stata sfortunata…

Terzo nano: Tu, che sei il guardiano del castello, dovresti comperare un chiavistello da metterti alle labbra ed imparare a fare il tuo mestier senza parlare!

Poldo: Omuncolo borioso, sfacciato, vanitoso! Non creder di salvarti, verrò presto a cercarti!

Nella sala del trono di re Faustino…

Primo nano: Sventura, sventura su di noi, oh re Faustino!

Secondo nano: Trovammo la morte sul nostro cammino!

Faustino: La morte? Partiste in missione di pace!

Primo nano: Trafitto nel bosco un tuo fido ora giace.

Faustino: Notizie inattese e crudeli portate; che avvenne? In che modo? Or tutto narrate!

Secondo nano: Matilde le nozze con te rifiutò, e un servo cattivo di noi si beffò-

Primo nano: Venimmo a parole, e a mezza strada, ci diede l’assalto con lancia e con spada.

Faustino: A offerta d’amore risposta di morte? Non sanno, gli stolti, che sfidan la corte? Che sono maestro d’incanti e magia? Vendetta crudele dev’esser la mia!

Narratore: La sala risplende di luci festose , si canta, si danza… Ma cadon le rose, in magica pioggia che tutti stupisce, e al padre, non visto, Matilde rapisce…”

Nel castello di Re Faustino…

Matilde: Faustino è un ospite perfetto ed io pure lo stimo e lo rispetto, ma quando penso al padre, nel mio cuore, risuona sempre un canto di dolore

Primo nano: Abbi fede signora, certo un giorno, alla tua casa potrai far ritorno.

Nel castello di Matilde…

Fratello: Amici, una notizia assai gradita! Ho trovato Matilde! Fu rapita, per mezzo di un incanto da Faustino, che la tiene nascosta a sè vicino. Seguitemi, che andiamo a liberarla!

Ildebrando: Tutti siamo impazienti di trovarla, ma il nano è un avversario molto forte, e noi siam pochi per tentar la sorte. Chiedi aiuto al potente Teodorico, che è un eroico guerriero, e un fido amico.

Fratello: Oh re, per mia sorella ci accingiamo a un’impresa difficile e chiediamo aiuto a te, che sei l’eroe famoso, da cento lotte uscito vittorioso.

Teodorico: Ben volentieri accetto, e sono pronto, a unirmi a voi per vendicar l’affronto.

Poldo: Vi seguo nell’impresa, che ho lungamente attesa. Quella gente sfacciata dev’esser bastonata!

Davanti al castello di Faustino…

Fratello: Giungemmo all’alba in vista del giardino, ma lungo e faticoso fu il cammino.

Ildebrando: Meravigliosamente belle e profumate sono le rose, al sole dell’estate.

Teodorico: E’ questa, dunque, la gloriosa impresa? Qui non vedo nè mura nè difesa. Solo un filo di seta qui m’appare, che non posso e non voglio sorpassare. Facciamo entrare un messo nel giardino, che porti i nostri patti a re Faustino.

Poldo: Questa idea di far pace davvero non mi piace. Voglio con queste mani, schiacciare il re dei nani! (Spezza il filo e calpesta le rose)

Faustino: Guai a chi invade e offende il regno mio!

Poldo: Io non ti temo, Poldo sono io!

(Duello tra Poldo e Faustino; Poldo cade a terra sconfitto)

Fratello: Di mia sorella devi render conto.

Faustino: Non subì, stanne certo, alcun affronto. Ha delle belle sale per dimora, e uno stuolo d’ancelle che la onora.

Fratello: Mettila sull’istante in libertà, o la tua testa mozza qui cadrà.

Teodorico: Perchè tanta durezza contro il nano? E’ un nemico leale e un buon sovrano. Non permetto che qui, in presenza mia, gli si parli con tanta scortesia.

Matilde: Fratello, finalmente m’hai trovata! Ti ringrazio d’avermi liberata, però mi spiace che vi sia contesa fra te e Faustino, chè nessuna offesa ebbi da lui, che sempre mi onorò, e come una regina mi ospitò.

Teodorico: Hai parlato con senno e con giustizia, motivo più non v’è d’inimicizia. Abbiamo combattuto con onore, ora sia pace e cada ogni rancore.

Poldo: Io preferisco star per conto mio, piuttosto che venire a patti, addio!

Faustino: Ora che siamo amici, permettete che vi mostri il mio regno e le segrete ricchezze che contiene; mi sarà gradito offrirvi la mia ospitalità.

Narratore: Agli occhi stupiti dei cavalieri apparvero mirabili cose; il regno dei nani conteneva tesori inestimabili e opere d’arte di grandissimo pregio. Ebbe luogo un ricchissimo banchetto, rallegrato da canti e balli… ma a mezzanotte, mentre tutti dormivano, Poldo con una schiera di armati assalì di sorpresa il regno dei nani. Si accese una lotta terribile, ed alla fine, dopo alterne vicende, re Faustino fu vinto e fatto prigioniero. Lo chiusero in una vecchia casa solitaria e gli diedero Poldo per custode. La dura prigionia di Faustino durò per molti anni…

Poldo: Che freddo! Quanta neve!

Soldato: Vieni qui presso al fuoco. (Giocano a dadi e bevono birra)

Poldo: Che sonno! Dormo un poco seduto accanto al fuoco, tu veglia al posto mio.

Soldato: Così sia, ma ho sonno anch’io.

Faustino: Mi accosto piano piano al focolare, sulla cenere ardente consumare lascio la corda che mi tien legato… nessuno ha visto, ed io son liberato!

Faustino fugge, giunge nel giardino davanti al suo castello…

Faustino: Ecco le rose rosse del giardino, che splendono nel sole del mattino. Sono esse che han mostrato all’uomo indegno, la via per penetrare nel mio regno. In roccia muterò tutto il roseto, che diventi invisibile e segreto. Sia notte o giorno, pietra resterà, e nessun occhio umano lo vedrà.

Narratore: Ma nell’incantesimo Faustino aveva dimenticato il crepuscolo, che non è nè giorno nè notte… così ogni sera, dopo il tramonto, si rivedono le rose rosse del giardino incantato. Allora gli abitanti della montagna escono dalle loro capanne e guardano e ammirano e, per un attimo solo, nelle loro menti inconsapevoli, sorge una confusa intuizione del buon tempo passato, quando gli uomini non di odiavano nè si uccidevano, e tutte le cose erano belle e buone. 

(Di autore ignoto.)

Gnomi di pannolenci

Gnomi di pannolenci – materiale occorrente

Servono dei ritagli di feltro o pannolenci (ma va bene anche qualsiasi altro tessuto se abbastanza consistente), della lana bianca (oppure ovatta), e filo da ricamo.

Puoi scaricare il cartamodello qui:

Gnomi di pannolenci – come si fanno

Per prima cosa ritaglia il tessuto, tenuto a doppio, seguendo il cartamodello:

Poi cuci il cappuccio a doppio, così:

Per spiegare ai bambini il punto festone, mostra che l’ago fa infilato da dietro verso il davanti:

poi bisogna tirare il filo ma non completamente, in modo che resti un piccolo cappio:

poi, sempre da dietro verso il davanti si infila l’ago nel cappio:

e si tira, così:

Dopo aver cucito il cappuccio, si passa a fare un’arricciatura come mostrato nelle foto  (ai bambini si può tracciare il percorso con del gesso):

Ora prendiamo una falda di lana e facciamo un nodo al centro:

Dividiamo in due una delle estremità e rivoltiamole sul nodo, in modo da rivestirlo, quindi stringiamo con un po’ di lana intorno al “collo”, e inseriamo la testina nel cappuccio:

Utilizzando il filo rimasto libero arricciamo e facciamo un bel fiocchetto, quindi tagliamo la lana eccedente:

Se vogliamo che il nostro gnomo abbia la barba, basta sollevare un ciuffetto di lana lasciandola fuori dall’arricciatura, così:

Con questi gnometti di panno si può decorare l’albero, si possono preparare dei mobiles o dei festoni colorati, e naturalmente giocare…

Qui ho trovato anche una bella idea per un regalo da fare a mano:

http://www.atelierpippilotta.nl/

Si preparano due tappetini neri con dei cerchietti colorati: i colori corrispondono a quelli segnati dal dado e naturalmente per ogni colore ci saranno due gnometti. I bambini lanciano il dado e posizionano  lo gnomo del colore indicato sul loro tappetino, a turno. Se esce il colore di uno gnomo che era già uscito, il dado passa all’altro bambino e vince chi per primo riesce a completare il tappetino.

Poesie e filastrocche: gnomi e nanetti

Poesie e filastrocche: gnomi e nanetti, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

 

Otto nanetti si tengon per mano
saltano, giocano, fanno baccano
corrono in fila ben stretti in catena
volano insieme sull’altalena
nessuno la mano dell’altro molla
appiccicati son ben con la colla
se uno salta saltano tutti
se uno cade cadono tutti
ma sempre ognuno rimane sano
porta fortuna tenersi per mano.

 

Con i rossi cappuccetti, se ne vanno giù i nanetti
presto presto la mattina, con piccozza e lanternina
viva viva il sole splende, e il nanetto giallo scende
ben felice nel profondo, bei tesori dona al mondo
verde veste barba bianca, grossa pancia mano stanca
pure noi nanetti siamo, ma dormire preferiamo
la miniera buia e scura, sempre mette a noi paura
com’è triste scender giù, torna indietro nano blu
su prendiamoci per mano, e al lavoro insieme andiamo
rossi gialli verdi e blu, bimbo vieni pure tu
oro avrai dalla miniera, pietre rare ed ogni sera
quando ti addormenterai alle stelle le darai.

 

Le stelline ci han chiamato
e dal sonno ci han destato
un gran compito ci aspetta
su al lavoro in fretta in fretta.
I tesori della terra
noi dobbiamo custodire
la natura piano piano
voi vedrete impallidire.
Raccogliamo con gran cura
le preziose polverine
che abbellito hanno le ali
delle lievi farfalline.
Poi dei lor fratelli fiori
serberemo i bei colori
e il profumo inebriante
delle più svariate piante.
Gli uccellini affideranno
a noi il loro cinguettio
e le api e gli altri insetti
di daranno il lor ronzio.
Così in grembo a Madre Terra
noi faremo tanti viaggi
finchè al sole chiederemo
il calore dei suoi raggi.
La sua calda luce d’oro
giù nelle profondità
dove non si può vedere
in segreto splenderà.

 

Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

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