GLI INSETTI: dettati ortografici e letture

Dettati ortografici GLI INSETTI – Una raccolta di dettati ortografici, letture e materiale didattico sugli insetti, di autori vari, per la scuola primaria: farfalle, grilli, maggiolini, formiche, mosche, api, vespe, ecc…

Visite
Nel mio studio capitano spesso animali, ma non mi viene mai l’idea di interrogarli. Domenica passata, ad esempio, venne a trovarmi un bellissimo esemplare di locusta nasuta, lunga e snella come un levriero dei prati, d’un verde così delicatamente graduato e sfumato che non l’ottengono, credo, neppure in una scuola di tintoria. Volle girare tutta la stanza, a forza di salti e, a un certo punto, si posò anche sulla mia spalla. In capo ad un paio d’ore, sparì. Visite ne ricevo tutti i giorni. Vengono specialmente i vesponi, con quel loro bustino settecentesco a strisce d’ebano e di zafferano, e si divertono a dare dei gran colpi sulle costole dei libri. E ora, mentre scrivo, una formica smarrita attraversa, trepidante, la mia pagina bianca, e vista un po’ dall’alto sembra un fratino sopra un nevaio.
(G. Papini)

Gli insetti
Se gli insetti non avessero dei potenti nemici, in breve distruggerebbero tutto: piante, semi, foglie, frutta, radici. Ma, fortunatamente, gli insetti se ne nutrono, le rane fanno loro una caccia spietata e altri animali insettivori aiutano l’uomo in quest’opera di distruzione,

I nemici degli insetti
Primi fra tutti sono gli uccelli che, alla fine della loro giornata, hanno divorato migliaia e migliaia d’insetti. Dobbiamo essere grati anche al rospo che, pur così sgraziato e maldestro, è un abilissimo cacciatore di bruchi, di farfalline, mosche e moscerini. Bravi insettivori sono le lucertole, le rane, che fanno del loro meglio per liberarci dagli sgraditi ospiti. Esistono anche insetti divoratori d’insetti e, quindi, utili, quali il formicaleone, la coccinella e molti altri.

Gli insetti
Se osservate un insetto che avete a portata di mano, potrete notare che ha il corpo distintamente diviso in tre parti: capo, torace e addome. Nel capo ci sono gli occhi, le antenne, e l’apparato boccale. Quest’ultimo varia secondo il modo con cui l’insetto si nutre. Le zampe sono sei. Spesso l’insetto è fornito di ali. Respira a mezzo di trachee, tubicini che da una parte aspirano l’aria e dall’altra la ramificano dentro il corpo.

Gli insetti
Non vi è luogo solitario, non ciuffo d’erba, non zolla o minuscolo anfratto del terreno, non crepa fra rocce o ferite di corteccia, che non vibri del fremito, talvolta inavvertito, degli insetti. Minuscoli esseri, essi trovano asilo e dimora ovunque la terra offra una minima possibilità di vita.
Piccoli, ma nella varietà e bellezza delle forme, nella mirabile struttura dei loro organi, nella loro vitalità presso che indistruttibile, sono anch’essi testimonianza di una divina presenza, creatrice e ordinatrice del tutto.
(G. G. Moroni)

Gli insetti
Tra le tante classi di animali rappresentate sulla terra, quella degli insetti è la più ricca. Gli insetti vivono dovunque: nelle regioni fredde e in quelle calde. Si nascondono nel suolo, invadono le case, svolazzano e volano, si arrampicano, saltano, si moltiplicano nell’erba, nei cespugli, sugli alberi, sotto le pietre, nelle cortecce delle piante.
Alcuni vivono persino nella neve e nel ghiaccio, altri stanno perfettamente a loro agio nell’acqua caldissima e nei crateri dei vulcani.
(Verril)

Insetti terribili
L’Australia ha un campionario di insetti, che formano una specialità del paese: formiche saltatrici, formiche che vivono in grattacieli di propria fabbricazione, formiche che rodono lamiere temperate, perchè schizzano un acido ossidante che permette loro di scavarsi una galleria e di penetrare all’interno di una cassa corazzata e di distruggere il contenuto con tutta comodità. In quel continente nuovissimo non son rare le mosche che depongono le uova tra i peli degli ovini, e neppure zanzare che rendono assolutamente inabitabili le zone palustri. Le cavallette sono capaci di distruggere il lavoro agricolo di anni in altrettanti minuti. (H. Van Loon)

Gli insetti

Non vi è luogo solitario, non ciuffo d’erba, non zolla o minuscolo anfratto del terreno, non crepa fra rocce o ferita di corteccia, che non vibri del fremito, talvolta inavvertito, degli insetti.
Minuscoli esseri, essi trovano asilo e dimora ovunque la terra offra una minima possibilità di vita.
Piccoli, ma nella varietà e bellezza delle forme, nella mirabile struttura dei loro organi, nella loro vitalità indistruttibile, sono anch’essi testimonianza di una divina presenza, creatrice ed ordinatrice del tutto.

Gli insetti

Gli insetti sono animali invertebrati, cioè senza ossa. Hanno il corpo diviso in tre parti: capo, torace e addome; essi sono dotati di tre paia di zampe e, generalmente, di due paia di ali.
Gli occhi degli insetti sono composti, cioè formati di tanti occhietti; sul capo sporgono le antenne, con le quali sentono ostacoli e pericoli. La bocca varia secondo il modo con cui l’animale prende il nutrimento; può quindi essere adatta a masticare, a lambire, a succhiare o a pungere. Gli insetti respirano per mezzo di trachee: tubicini che da una parte respirano l’aria, dall’altra si ramificano dentro il corpo. Essi sono ovipari; dall’uovo non esce l’insetto perfetto, ma un vermiciattolo detto larva, che poi si trasforma in ninfa o crisalide, e infine in insetto. Tali trasformazioni si dicono metamorfosi.

Gli insetti

Sono animaletti molto piccoli. Alcuni di essi volano, come le belle farfalle dalle ali colorate, le libellule sottili, le api che fanno il miele e la cera e vivono negli alveari, le fastidiose mosche e zanzare che trasmettono le malattie. Altri insetti camminano, come le formiche che vivono nei formicai; altri saltano, come le pulci e i pidocchi, insetti piuttosto antipatici, o come gli insetti dei campi, i grilli e le cicale, le cavallette e i  maggiolini; altri strisciano come i bruchi e come gli utilissimi bachi da seta.

La metamorfosi degli insetti

Gli insetti, prima di diventare adulti, compiono una metamorfosi, cioè una trasformazione. Quando l’uovo si schiude esce fuori un baco molliccio, detto bruco o larva. Successivamente, dopo essersi chiuso in un bozzolo, il bruco diviene insetto perfetto somigliante ai propri genitori.

Insetti utili e dannosi

Gli insetti che, specialmente nella bella stagione, vedi volare sui fiori, dalle bellissime farfalle al minuscolo moscerino, dalla cavalletta fornita di lunghe zampe al lucente scarabeo chiuso nella corolla di una rosa, sono, in genere, dannosi all’uomo. Esistono tuttavia molte eccezioni. L’ape e il baco da seta, ad esempio, danno all’uomo prodotti utili: il miele e la seta.
La formica rufa distrugge quel parassita dei boschi che è la processionaria dei pini.
E poi c’è un’eccezione che vale per tutti. Gli insetti, infatti, volando di fiore in fiore, trasportano il polline dall’uno all’altro, permettendo così al fiore di trasformarsi in frutto.
Purtroppo alcuni insetti sono dannosi all’uomo; infatti con la loro puntura gli trasmettono delle gravi malattie. Fra questi tu conosci certamente la zanzara anofele che fa ammalare l’uomo di malaria. E altri, che non hanno il triste privilegio di far ammalare gli uomini, sono ugualmente dannosi perchè distruggono i raccolti.
Se uno sciame di cavallette cala sopra un campo di grano, dopo poco, su quel campo, non resta più una spiga di frumento, non resta più un filo d’erba.
La forza degli insetti è soprattutto nel loro numero sterminato: essi, infatti, si trovano dappertutto, dalle desolate terre del Polo alle foreste vergini dell’Equatore.

Alleati e nemici del contadino

E’ una meravigliosa mattina di primavera. Il contadino si aggira nella sua proprietà e osserva con soddisfazione i primi frutti della sua fatica. Nello sguardo del contadino c’è una grande speranza, ma anche una certa apprensione. Andrà tutto bene? Non ci saranno sorprese all’ultimo momento? Sono state prese tutte le precauzioni per evitare anche il più piccolo inconveniente?
Mentre il contadino passeggia e osserva, un’altra vita si svolge intorno a lui. Una vita minuscola, intensa, anche se appena appena percettibile. Si sente nell’aria un fruscio d’ali; osservando la terra si vede qualcosa muoversi velocemente. Migliaia e migliaia di minuscoli esseri volano nell’aria, si posano sui fiori degli alberi, scavano nella terra, fabbricano i loro nidi nelle radici delle piante. Ma migliaia e migliaia di altri piccoli esseri sono pronti a sferrare il loro attacco contro questi animaletti che vivono danneggiando enormemente il raccolto. La loro vita si svolge così: lotte, attacchi, contro attacchi, difese, e questo da secoli. E ogni anno il risultato del raccolto dipende anche dall’esito di queste terribili e minuscole battaglie.
Intorno agli alberi in fiore ci sono innumerevoli farfalline variopinte. E’ piacevole guardare il loro volo elegante e allegro. Ma il contadino osserva preoccupato questo leggiadro vibrare d’ali. In estate, quando al posto dei fiori i rami porteranno i frutti, le mele, le susine, le pesche, avranno, nella loro polpa, un piccolo verme roseo. Infatti queste farfalline depongono le loro uova tra i fiori degli alberi, e quando dalle uova usciranno i piccoli vermi, questi si alimenteranno con la dolce polpa dei preziosi frutti. Quando saranno divenuti farfalla, cominceranno a posarsi sui fiori, a cibarsi del nettare e, a loro volta, deporranno le uova che daranno vita ad altri piccoli vermi rosei, devastatori dei frutteti.
Tra i ciuffi d’erba e le piante di grano, assistiamo spesso ai salti acrobatici delle cavallette. E’ nota la voracità di questi insetti che in breve tempo annientano le fatiche di interi mesi di lavoro agricolo. Si nutrono delle foglioline dell’insalata, rosicchiano le radici degli ortaggi. Ma la cavalletta nostrana, che in fondo è un animale semplicione e ingenuo, si combatte abbastanza facilmente. Ben più nocive sono le locuste migratorie dei paesi caldi (Africa, Sudamerica) dove questo tipo di cavallette, spostandosi a milioni in un’unica direzione, distruggono in brevissimo tempo con la loro voracità i raccolti di intere popolazioni. Per la sua lotta contro le cavallette, il contadino ha un’alleata naturale: la mantide religiosa. E’ un affascinante insetto. Ha un musino sottile, un corpo grazioso ed elegante; tiene le zampe anteriori raccolte e piegate sul petto. Sembra proprio una piccola santa in preghiera.
Vicino a lei una cavalletta ammira incantata quel santo contegno. Ma mentre è al colmo dell’ammirazione, un uncino formidabile l’afferra a metà del corpo e la tiene in una morsa strettissima. Una zampa le torce il collo completamente. La santa si è mutata in un brigante della peggior specie: assale i viandanti, li uccide e se li mangia.
Nei frutteti e, in modo particolare, nelle pinete, alcune farfalle dai colori tenui e armoniosi si posano, dopo un breve volo di ispezione, sui rami. Sono le processionarie. La farfalla depone se uova raggruppate in piccoli cilindri che ne contengono  dalle cento alle centocinquanta. Verso la fine di agosto nascono i bruchi che cominciano a rodere le foglie. Dove passano lasciano un sottile filo simile alla seta, in modo da formare una ragnatela che viene ingrandita sempre più fino a formare un vero e proprio nido a forma di pera rovesciata. Dentro il nido i bruchi passano l’inverno e in primavera escono dal loro rifugio per dirigersi in fila indiana verso gli alberi vicini dove riprendono la loro opera distruttrice. Per fortuna anche questa volta l’uomo ha un amico: anzi, parecchi minuscoli amici: piccole mosche, vespette  che vivono da parassiti sul corpo dei bruchi nutrendosi delle sostanze vitali di questi insetti che in breve tempo muoiono.
Anche le formiche, questi industriosi architetti che tante volte abbiamo ammirato mentre costruivano le loro piccole ma perfette città sotterranee, sono un pericolo che il contadino considera con un certo timore. Nelle loro scorribande sotterranee si nutrono di sostanze vegetali, di piccole parti di radici.
Ma ecco un altro alleato: è un animale molto simile alla libellula. Il suo volo, però, è assai più debole e le sue ali sono meno lunghe ed eleganti. E’ il formicaleone. Una particolarità di questo animaletto è che, quando è adulto, il suo corpo odora di rose. Particolarmente interessante è la larva del formicaleone. E’ un vermiciattolo di colore grigio rossastro; le zampe anteriori sono divaricate in avanti, le posteriori sono strette al corpo così che l’animale cammina all’indietro. Scava nella terra, con la testa, una buca a forma di imbuto. Vi si nasconde dentro e attende il passaggio della vittima (è ghiotto di formiche e da ciò gli deriva il nome), la afferra con le mandibole, la divora e butta fuori dal buco le spoglie.
Naturalmente, oltre a questi animali che hanno caratteristiche più spiccate, ve ne sono altri che, pur essendo più comuni e meno interessanti , svolgono attivamente il loro compito di alleati dell’agricoltore: i ricci, le talpe che scavano profonde tane nella terra e si nutrono di tutti quegli insetti che vivono a spese delle colture. Per finire, una particolare menzione la meritano tutti quegli imenotteri che, deponendo le uova dentro il corpo dell’insetto devastatore, fanno in modo che la larva si nutra delle viscere dell’insetto stesso che in breve tempo sarà distrutto.

Ad ogni alitar di vento

Ad ogni alitar di vento tremano le corolle leggere, oscillano le ricche infiorescenze, le spighe e le foglioline minute hanno brividi leggeri; e il muro, il severo, l’aspro muro, è percorso continuamente da impeti di gioia, è rallegrato da sussurri fecondi.
Dalle screpolature dove più batte il sole, fa capolino la lucertola; sotto le foglie fresche ed umide lavorano i millepiedi, i glomeri, le formiche, le chioccioline e le lumache, mentre da una corolla all’altra passano frettolosi i bombi, le farfalle, i moscerini, e il paziente regno dei muri vigila la sua tela fitta come un tulle e gonfia al pari di una vela.
(P. Boranga)

Gli afidi
Ognuno conosce gli afidi o pidocchi  delle piante, ma chi di noi può concepire che da uno solo di tali minuscoli esseri devino 6000 milioni di altri afidi durante la bella stagione? Logicamente, se questo potesse accadere, e l’aumento della popolazione degli afidi fosse senza freni, in breve la vegetazione del mondo intero sarebbe distrutta. Però, fortunatamente per l’uomo e per la terra, gli afidi, come quasi tutti gli altri insetti, hanno innumerevoli nemici che senza posa li divorino.
(A. Verrill)

Gli insetti
Fra le tante classi di animali rappresentate sul nostro pianeta, quella degli insetti è la più ricca. Multiformi e multicolori, tali esseri vivono nelle regioni artiche alle antartiche, all’equatore ed in ogni ambiente. Essi si nascondono nel suolo, nuotano, invadono le case, svolazzano e si moltiplicano nell’erba, nei cespugli e sugli alberi. E’ certo che qualcuno vive persino nella neve e nel ghiaccio, mentre altri sono perfettamente a posto nell’acqua caldissima che sgorga dalle correnti termali e nei crateri dei vulcani.
(A. Verrill)

Dettati ortografici GLI INSETTI Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Esperimenti scientifici per bambini – Studiare i moscerini della frutta

Esperimenti scientifici per bambini – Studiare i moscerini della frutta. Per osservare la vita dei moscerini è sufficiente procurarsi una fetta di mela, un imbuto, della carta normale e da cucina, e un elastico.

Basta mettere la fetta di mela nel vaso, quindi appoggiare l’imbuto capovolto e lasciare il tutto all’aperto per qualche ora.

photo credit: http://www.billnye.com/

 

Quando avremo raccolto una decina di moscerini, togliamo l’imbuto , inseriamo nel vaso un foglietto di carta e poi chiudiamo il vaso con un pezzo di carta da cucina, fissandola con un elastico.

Ora possiamo osservare la vita dei nostri moscerini.

L’osservazione durerà per circa tre settimane. Intanto potremo notare che non sono tutti uguali: i maschi ad esempio sono più piccoli delle femmine.

Se siamo stati così fortunati da aver raccolto sia maschi sia femmine potremo assistere alla riproduzione: deposizione delle uova, schiusa, larve e pupe. Il foglio di carta nel vaso serve alla larve per muoversi prima della trasformazione in pupa.

I moscerini della frutta sono l’ideale per questo genere di osservazioni perchè si riproducono molto velocemente.

Altri link

http://www.theidearoom.net/2009/09/fruit-fly-trap.html

http://www.billnye.com/

http://www.education.com/science-fair/article/drosophila-metamorphosis/

http://www.instructables.com/id/Easy-Fruit-Fly-Trap/


Poesie e filastrocche INSETTI

Poesie  e filastrocche INSETTI – una collezione di poesie e filastrocche sugli insetti, per la scuola d’infanzia e primaria.

Insetti
… del buon Dio le mille bestioline
ivi si son raccolte: gallinette
di San Giovanni, erranti farfalline,
mantidi inginocchiate sulle erbette
quasi a pregare, magre e silenziose,
e pecchie intorno al tetto laboriose.
E vi sono pur anche le innocenti
cicale che per quanto è lungo il giorno
stridono sotto l’ali tralucenti.
(F. Mistral)

 

La cicala

Acuta tra le foglie degli alberi
la dolce cicala, di sotto le ali,
fitta vibra il suo canto, quando
il sole a picco sgretola la terra. Alceo (poeta greco)

 

Il grillo

Son piccin, cornuto e bruno;
me ne sto fra l’erbe e i fior:
sotto un giunco o sotto un pruno
la mia casa è da signor.
Non è d’oro nè d’argento,
ma rotonda e fonda ell’è:
terra è il tetto e il pavimento
e vi albergo come un re.
Canto all’alba e canto a sera
in quell’atrio o al mio covil;
monacello in veste nera
rodo l’erbe e canto april.
So che il cantico di un grillo
è una gocciola nel mar;
ma son mesto s’io non trillo:
deh, lasciatemi cantar! (G. Prati)

 

Il calabrone

Questo ispido villoso calabrone
l’ho trovato ubriaco fradicio
di polline e di rugiada,
nella campana di un fiore arancione.
Zampettava qua e là, ronzando
per uscire, ma non trovava più la strada.
Lo tirai fuori, ed ora è lì, che vola
in un raggio di sole tutto d’oro,
come un ubriacone che s’alza dal marciapiede
e s’incammina malsicuro, borbottando. (C. Govoni)

 

L’ape, la formica  e il baco

Su un gelso s’incontrò un baco da seta
intento a mangiucchiare
le ghiotte foglie, con la vecchia amica
l’ape, in cerca di miele, e la formica
affaccendata sempre ed irrequieta.
“Quanto, quanto da fare!”
diceva l’ape, “Ho tanto miele e cera
ancora da recare all’alveare
del mio vecchio padrone!
Ma godo sol pensando a quanto ghiotto
miele pei suoi piccini avrò prodotto.”
“Ed io, qui sto facendo indigestione,”
soggiunse il bravo baco,
“Per rendere più liete
le donne, con le mie lucenti sete.
Ma tu, cara formica,
che sempre intorno vai
con sì lunga fatica,
agli uomini che utile tu dai?”
E la formica: “Ciò che offro loro
vale più della sete e del miele;
é meglio di un tesoro:
l’esempio del lavoro”. (Favolello)

 

Poesie e filastrocche INSETTI – Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Poesie e filastrocche: la mosca

Poesie e filastrocche: la mosca. Una raccolta di poesie e filastrocche, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

La mosca
Mi ronza d’attorno insistente
curiosa.
Dovunque si posa:
sul bricco del latte, sul forno
lucente,
sul pane, sul terso bicchiere
che accosto alla bocca
per bere.
E vola nell’aria
(non varia
quel sordo ronzio), sul mio
quaderno si ferma, riposa…
che mosca noiosa! (M. Castoldi)

 

Il toro e la mosca
Postasi una mosca
sulla fronte di un toro,
gli disse con sussiego:
-Se peso troppo dimmelo, ti prego,
ed io volerò via-.
-Quanto a me- disse il toro
-vattene o resta come più ti piace.
Se tu, piccina mia,
non mi avessi avvertito,
che tu ci fossi non avrei sentito-. (Ugo Ghiron)

 

Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Poesie e filastrocche LUCCIOLE

Poesie e filastrocche LUCCIOLE – una raccolta di poesie e filastrocche sulle lucciole, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Lucciole
Lucciole, lucciole, dove andate?
Tutte le porte sono serrate
son serrate al chiavistello
con la punta del coltello.
Lucciole, lucciole venite da me,
vi darò il pan del re
il pan del re e della regina
lucciola lucciola pellegrina. (canto popolare)

 

Luccioletta
Lucciolina, luccioletta
che m’illumini il cammino
dove vai così soletta
col tuo verde fanalino?
Se lo appendi su una siepe
pare un lume da presepe. (Luce)

 

Lucciola
O trepida luce che brilli
sull’erba dell’umido prato,
ti culla un concerto di grilli,
t’ammira un bambino incantato.
Dal cielo, milioni di stelle
t’invitan con loro, stasera;
in alto, fra quelle più belle,
ti innalzi felice e leggera.
O timida lucciola, resta
accanto a noi bimbi! Rimani
coi grilli a far festa,
o luce dai fremiti arcani.
E quando la notte che muore
s’accende dorata ad oriente,
avvinta ad un gambo di fiore,
tu spegni il tuo cuore lucente. (Antonio Libertini)

 

Girotondo delle lucciole
Gira in tondo, gira in tondo,
è più chiaro tutto il campo,
risplendente tutto il mondo.
Bimbi, lesti come il lampo:
son le lucciole arrivate
tra le spighe e i fiordalisi,
e vi annuncian che l’estate
porterà frutti e sorrisi.
Oh, danzate, lucciolette!
Ogni spiga in allegria
il buon pane ci promette:
e per tutti ce ne sia! (A. Rebucci)

 

Lucciole
Accendi il lumino, accendi,
presto, accendi, sorella:
la spiga è bionda e bella,
il papavero aspetta.
La formichina ha fretta,
è rimasta per via;
la coccinella
non sa più dove sia
il fiore, sua casetta.
Fa lume: sali, scendi;
la luna s’è celata,
la notte s’è ammantata
di buio, le è caduta
laggiù una stella.
Presto, accendi, sorella,
fa’ lume, aiuta
il grillo amico all’orlo della tana.
E vicina e lontana
di lucciole per l’aria
ondeggia la luminaria. (D. Rebucci)

 

Lucciola
Ondeggiando – la debole luce
si avvicina – con le sue ali leggere,
fragili,
la lucciola vola.
E luccica,
perchè teme
di restare nelle tenebre
sconosciuta da tutti. (Yu Ce-Nan)

continua nelle pagine seguenti (segui i numeri delle pagine):

Poesie e filastrocche: coccinelle

Poesie e filastrocche: coccinelle. Una raccolta di poesie e filastrocche, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

La coccinella
Rossa rossa coi puntini,
nere nere le zampette,
con le antenne mini mini
e quattro forme delle alette.
Nel suo infinito desinare…
mangia insetti cattivelli …
non quel che è buono da mangiare…
come lattuga oppur piselli.
Si ferma spesso a impreziosire
quel che trova intorno a sé,
e mentre continua il suo salire
io la osservo e sai perché?
Perche è incantevole ed è bella,
questa rossa coccinella.
da Filastroccola…ndo – per le mamme e per i bimbi

 

(in costruzione)

 

Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Poesie e filastrocche LE API

Poesie e filastrocche LE API – una collezione di poesie e filastrocche sulle api, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Ape (A. Gentili)
C’era un’ape piccolina, dentro il fiore stamattina
che suggeva che suggeva, mentre il sole risplendeva.
Poi l’ho vista via volare, fino al suo bell’alveare
l’ho sentita che ronzava, forse il miele fabbricava
quel buon miele dolce e biondo, che addolcisce tutto il mondo.

 

Felicità
C’è un’ape
che si posa
su un bottone
di rosa;
lo succhia
e se ne va…
Tutto sommato,
la felicità
è una piccola cosa. (Trilussa)

 

Il calabrone
Questo ispido villoso calabrone
l’ho trovato ubriaco fradicio
di polline e di rugiada,
nella campana di un fiore arancione.
Zampettava qua e là, ronzando
per uscire, ma non trovava più la strada.
Lo tirai fuori, ed ora è lì, che vola
in un raggio di sole tutto d’oro,
come un ubriacone che s’alza dal marciapiede
e s’incammina malsicuro,
borbottando. (Corrado Govoni)

 

L’ape
C’era un’ape piccolina
dentro il fiore, stamattina,
che succhiava, che suggeva,
mentre il sole rispendeva.
Poi l’ho vista via volare,
fino al suo bell’alveare.
L’ho sentita che ronzava,
forse il miele fabbricava.
Quel bel miele dolce e biondo
pei bambini di tutto il mondo. (A. Gentili)

 

L’ape e il fiore

Il fiore disse all’ape affaccendata:
“Sei davvero sfacciata!
Il nettare mi rubi e te ne vai
e un dono, in cambio, non mi lasci mai!”
Disse l’ape sincera:
“Sono operaia della primavera
e tutto il giorno faccio miele e cera.
Ai bimbi piace tanto il miele mio
e la cera che arde piace a Dio.
Se quel che abbiamo non lo diam col cuore,
che diremo al Signore?”
“Prendi quello che vuoi” rispose il fiore.
“M’hai insegnato che cos’è l’amore”. (R. Pezzani)

 

Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Exit mobile version

E' pronto il nuovo sito per abbonati: la versione Lapappadolce che offre tutti i materiali stampabili scaricabili immediatamente e gratuitamente e contenuti esclusivi. Non sei ancora abbonato e vuoi saperne di più? Vai qui!

Abbonati!