Cesto dei solidi geometrici Montessori

Cesto dei solidi geometrici Montessori: presentazioni ed esercizi per bambini del nido e della scuola d’infanzia. 

Con la cesta dei solidi geometrici si introducono nuovi vocaboli, incoraggiando al contempo l’esplorazione tattile e l’esperienza pratica.

Cesto dei solidi geometrici Montessori comprende dieci forme:
– cubo: ogni lato misura 6 cm
– sfera: diametro di 6 cm
– cono: il diametro della base è 6 cm e l’altezza 10 cm
– cilindro: il diametro della base è 6 cm e l’altezza 10 cm
– parallelepipedo (prisma a base rettangolare) i lati misurano cm 10 e cm 6
– prisma a base triangolare: i lati delle basi misurano 6 cm e le altezze 10 cm
– ovoidale: asse maggiore 10 cm e minore 6 cm
– ellissoide: asse maggiore 10 cm e minore 6 cm
– piramide a base quadrata: i lati della base misurano cm 6 e l’altezza è 10 cm
– piramide a base triangolare: i lati della base misurano cm 6 e l’altezza è 10 cm.

Coi bambini più piccoli si possono tra queste selezionare sette solidi soltanto: cubo, cilindro, prisma a base triangolare, prisma a base rettangolare, piramide a base quadrata, piramide a base triangolare e cono.

“Il grande piacere che i bambini provano nel riconoscimento degli oggetti per mezzo del tocco della loro forma, corrisponde per sé stesso ad un esercizio sensoriale.
Molti psicologi hanno parlato del senso stereognostico, cioè della capacità di riconoscere forme per il movimento dei muscoli della mano, che segue i contorni degli oggetti solidi. Questo senso non consiste nel solo senso del tocco, perché la sensazione tattile è soltanto quella per la quale noi percepiamo differenze in qualità di superfici (ruvido o liscio).
Le percezioni di forma vengono dalla combinazione di due sensazioni, tattile e muscolare, cioè da sensazioni di movimento… quello che noi chiamiamo nei ciechi senso tattile, è in realtà, molto spesso, il senso stereognostico; cioè, essi percepiscono per mezzo delle loro mani le forme dei corpi.
E’ la speciale sensibilità muscolare del bambino da tre a sei anni di età, quella che forma la sua propria attività muscolare, che stimola in lui l’uso del senso stereognostico. Quando il bambino spontaneamente si benda gli occhi per riconoscere i diversi oggetti, come gli incastri solidi e piani, egli esercita questo senso. Vi sono molti esercizi che il bambino può fare ad occhi chiusi.
Nel materiale di sviluppo vi sono anche solidi geometrici dipinti in turchino chiaro.
La maniera più divertente per insegnare al bambino a riconoscere queste forme, è di fargliele palpare ad occhi chiusi, invitandolo a indovinare il loro nome: questo sarà insegnato con apposite lezioni in tre tempi. Dopo un esercizio di tal genere il bambino, quando ha gli occhi aperti, osserva le forme con un interesse più vivo.
Un’altra maniera di interessarlo ai solidi geometrici, è di farli muovere. La sfera rotola in tutte le direzioni; il cilindro rotola in una sola direzione; il cono rotola intorno a se stesso; il prisma e la piramide, in qualunque maniera, poggiano stabilmente ma il prisma cade più facilmente che non la piramide.
Basterà un accenno per far rilevare delle analogie nell’ambiente. Come l’analogia del cilindro con una colonna, della sfera colla testa umana, ecc., e si resterà stupiti della capacità che hanno i bambini nel trovare da sé simili analogie”.
Maria Montessori –  Manuale di pedagogia scientifica.

_______________________
Cesto dei solidi geometrici Montessori
Presentazione 1 – lezione in tre tempi per imparare i nomi dei solidi geometrici

Materiale:
– dieci solidi geometrici in un cesto rivestito di stoffa o allineati su un vassoio (con i bambini più piccoli meglio usare 7 solidi e non 10)
– tappeto o tavolo.

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi, ad esempio dicendo: “Ti piacerebbe stare un po’ con me per imparare delle parole nuove?” e chiediamogli di srotolare il tappeto
– andiamo allo scaffale del materiale sensoriale e diciamo: “Oggi lavoreremo con i solidi geometrici”. Mostriamo al bambino dove si trova il materiale sullo scaffale e chiediamogli di ripetere con noi “Solidi geometrici”. Chiediamo: “Mi passeresti i solidi geometrici?”. Il bambino ce li porge, e  noi gli mostriamo come trasportarli e posarli sul tappeto.
– posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo e chiediamo: “Come si chiama questo materiale?”. Il bambino risponde che si tratta dei solidi geometrici
– scegliamo tre solidi e mettiamoli al centro del piano di lavoro, quindi procediamo con la lezione in tre tempi per impararne i nomi


primo tempo. Nel primo tempo isoliamo i vocaboli (cubo, sfera, cilindro). Per l’associazione della sensazione col nome diciamo: “Questa è una sfera… vuoi ripetere la parola sfera?”. Prendiamo in mano la sfera, facciamola roteare tra le mani, accarezziamola con la punta delle dita, poi diamola al bambino perchè anche lui possa sentirla, ripetendo se serve la parola “sfera”.  Seguiamo la stessa procedura con altre due forme


secondo tempo: per il riconoscimento dell’oggetto in base al nome, chiediamo al bambino di compiere azioni con la forma che nominiamo, ad esempio dicendo: “Indicami il cilindro”, “Per favore metti la sfera qui?”, “Per favore metti il cubo al centro del tavolo”, “Passami il cilindro”, “Fai rotolare la sfera” ecc. Quando il bambino risponde in modo corretto e con sicurezza si passa al terzo tempo. Il secondo tempo della lezione è quello più delicato perchè ci permette di osservare se il bambino ha davvero compreso; è inoltre la fase più divertente per il bambino, perchè possiamo anche chiedergli di fare cose buffe con gli oggetti che gli stiamo presentando. Se il bambino non è in grado di identificare l’oggetto, si dovrebbe tornare, per quell’oggetto, ai primo tempo


– terzo tempo: per verbalizzare il nome corrispondente all’oggetto mettiamo i solidi uno alla volta davanti al bambino e chiediamo per ognuno: “Cos’è questo?”


– per variare il terzo tempo della lezione possiamo anche fare il gioco del “cosa manca?”. Dopo aver messo i tre solidi in fila sul piano di lavoro


– copriamo uno dei tre solidi con un fazzoletto


-e  chiediamo: “Quale solido è scomparso?”
– a questo punto possiamo dire: “Adesso conosci i nomi di tre dei solidi geometrici: cilindro, sfera e cubo” e possiamo ringraziare il bambino per aver lavorato con noi
– in un altro momento della giornata o un altro giorno procederemo allo stesso modo con gli altri solidi.

Età:
– dai 3 ai 4 anni.

Nota: se il bambino non si mostra interessato alla lezione, significa semplicemente che non è il momento giusto, e che dovrà essere presentata in un altro momento. Se la lezione non è riuscita i motivi possono essere vari: forse quel giorno il bambino è particolarmente distratto, oppure ha bisogno che sia ridotto il numero di solidi da presentare, o forse la nostra lezione è stata troppo lunga. Questo genere di lezioni in tre tempi possono essere faticose per i bambini, e per questo dovrebbero durare davvero pochi minuti.

________________________
Cesto dei solidi geometrici Montessori
Presentazione ad occhi bendati

Materiale:
– dieci solidi geometrici in un cesto rivestito di stoffa o allineati su un vassoio
– benda per occhi
– tappeto o tavolo.

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con i solidi geometrici
– trasportiamo il materiale sul piano di lavoro, tenendo il cesto con due mani
– posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo
– mettiamo i solidi sul piano di lavoro


– il bambino mette la benda e toccando i solidi li identifica.

Varianti:
– mentre il bambino è bendato, possiamo chiedergli di trovare un particolare solido che nominiamo
– invece di bendare il bambino possiamo scegliere tre o quattro solidi e metterli in un cestino separato coperto con un telo. Il bambino raggiunge i solidi con la mano, infilandola sotto al telo, e uno alla volta li riconosce al tatto. Quando riconosce un solido, lo estrae dal cesto per verificare il suo lavoro.

Una variante di gruppo:
– un gruppo di bambini siede attorno al tappeto tenendo le mani dietro alla schiena
– passiamo dietro di loro e mettiamo un solido tra le mani di ogni bambino
– fermiamoci davanti al tappeto e chiediamo, ad esempio: “Chi ha la sfera?”
– il bambino che pensa di avere la sfera la mette sul tappeto e il gioco continua.

Età:
– dai 3 ai 4 anni.

________________________
Cesto dei solidi geometrici Montessori
Presentazione 2 – borsa del mistero (mistery bag)

Materiale:
– sette solidi geometrici (per il nido) e dieci solidi geometrici (per la scuola d’infanzia)
– borsa in tessuto
– tappeto o tavolo.

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi con i solidi geometrici
– trasportiamo il materiale sul piano di lavoro, tenendo il cesto con due mani
– posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo
– mettiamo i solidi (tutti o un certo numero) all’interno della borsa in tessuto


– il bambino identificherà i solidi toccandoli all’interno della borsa.

Varianti:
– chiediamo al bambino di trovare all’interno della borsa un certo solido
– due bambini giocano insieme: un bambino chiede un certo solido e l’altro lo trova senza usare la vista.

Età:
– dai 2 ai 4 anni.

________________________
Cesto dei solidi geometrici Montessori
Presentazione 3 – cercare somiglianze tra i solidi

Materiale:
– solidi geometrici (con i bambini più piccoli meglio usare 7 solidi e non 10)
– tappeto o tavolo.

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi dicendo: “Oggi faremo un nuovo esercizio coi solidi geometrici” e chiediamogli di srotolare il tappeto
– andiamo allo scaffale dei materiali sensoriali, il bambino individua il cesto dei solidi geometrici e lo porta al tappeto
– posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo, prendiamo una ad una le forme e mettiamole sul piano di lavoro formando una fila orizzontale lungo il margine superiore, da sinistra a destra. Per la prima serie di sovrapposizioni escludiamo sfera, ovoidale ed ellissoide, di modo che le forme da sovrapporre tra loro siano 7
– scegliamo, ad esempio, il cubo
– mentre con l’indice percorriamo i lati della faccia superiore del cubo diciamo: “Riesci a trovare un altro solido che si adatti esattamente a questo faccia del cubo?”
– chiediamo al bambino di sovrapporre il secondo solido al primo (ad esempio cubo e piramide a base quadrata)
– isoliamo un altro solido e chiediamo al bambino fare un altro abbinamento (ad esempio cilindro e cono)


– il bambino fa abbinamenti tra le facce uguali dei solidi, ad esempio ponendo il cono sul cilindro, la piramide sul cubo, ecc.

– lavorando con i 10 solidi, escludendo sfera ellissoide ed ovoidale, avremo un numero dispari di forme da accoppiare, così formando le coppie avanzerà sempre un solido che resterà solo
– fatti i primi 3 abbinamenti, prendiamo il solido rimasto solo, dividiamo tutte le coppie fatte, e ricominciamo prendendo per primo il solido rimasto solo
– dopo questi primi accostamenti, possiamo inserire le tre forme con superficie curva sovrapponendole alle facce piane degli altri solidi
– discutiamo coi bambini, attirando la loro attenzione sul fatto che alcuni solidi possono essere sovrapposti perchè hanno facce uguali, i solidi sovrapposti creano altre forme che possono assomigliare ad oggetti, i solidi che hanno solo superfici curve poggiano su un solo punto, non possiamo sovrapporre due solidi curvilinei, ecc.

Punti di interesse:
– sovrapporre i solidi con movimenti intenzionale
– c’è sempre un solido che rimane da solo.

Età:
– dai 2 ai 4 anni.

___________________

Cesto dei solidi geometrici Montessori
Presentazione 4 – sperimentare il movimento dei solidi

Materiale:
– il cesto dei solidi geometrici  (a seconda dell’età del bambino possiamo selezionare un numero inferiore di forme)
– tappeto o tavolo

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con i solidi geometrici dicendo: “Oggi faremo insieme un nuovo esercizio coi solidi geometrici”
– portiamo il materiale sul piano di lavoro, tenendo il cesto con due mani
– posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo
– diciamo: “Oggi esploreremo i solidi geometrici e vedremo come si muovono”
– esploriamo i solidi facendoli roteare tra le mani. Poi posiamoli sul tappeto formando una fila orizzontale lungo il margine superiore, da sinistra a destra
– scegliamo, ad esempio, il cubo


– facciamo roteare il cubo tra le mani


– mettiamo il cubo sul piano di lavoro e spingiamolo delicatamente per farlo ribaltare sul tavolo
– scegliamo un altro solido e procediamo come abbiamo fatto col cubo
– discutiamo coi bambini, facendo notare che quando facciamo muovere i solidi spingendoli il cubo, i prismi e le piramidi non ruotano; il cilindro, la sfera ruota in avanti; il cono compie un percorso circolare; l’ellissoide e l’ovoide compiono un movimento sbilanciato.

Variante con la lavagna di sabbia
– dopo aver rimesso i solidi in ordine sul tavolo, uno accanto all’altro in riga orizzontale, prendiamo la lavagna di sabbia e mettiamola davanti a noi
– prendiamo un solido e facciamolo rotolare sulla lavagna per osservare la traccia che lascia


– creiamo l’impronta delle varie facce di un solido sulla lavagna

Conclusione: 
– chiediamo al bambino di suddividere i solidi in base a come si muovono, formando 2 gruppi: quelli che rotolano e quelli che non rotolano.

Possiamo anche preparare dei fogli di lavoro simili a questo (in inglese) :

Età:
– dai 3 ai 4 anni.

________________________
Solidi geometrici Montessori
Presentazione 5 – abbinare solidi e oggetti

Il bambino può associare oggetti della vita reale con le rispettive forme geometriche.  E’ importante fare il possibile per aiutare il bambino ad acquisire consapevolezza rispetto alle forme geometriche degli oggetti che lo circondano nel suo ambiente. Possiamo anche invitare i bambini a portare  a scuola oggetti che corrispondano alla forma dei solidi geometrici della cesta.

Materiale:
– dieci solidi geometrici in un cesto rivestito di stoffa o allineati su un vassoio
– tappeto o tavolo.

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi con i solidi geometrici
– trasportiamo il materiale sul piano di lavoro, tenendo il cesto con due mani
– posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo
– mettiamo i solidi sul piano di lavoro
– chiediamo al bambino di prendere un solido e di andare in giro per la stanza alla ricerca di un oggetto che abbia la stessa forma
– quando l’ha trovato, il bambino tornerà e metterà l’oggetto sul piano di lavoro accanto al solido corrispondente.

Varianti:
– in seguito il bambino può procedere ad abbinare solidi e oggetti senza portare con sé il solido scelto
– quando il bambino è pronto possiamo chiedere di portarci un oggetto corrispondente ad un solido che verrà solo nominato
– possiamo predisporre un cesto pieno di oggetti da abbinare, senza che il bambino vada a cercarli per la stanza
– possiamo anche fotografare  oggetti corrispondenti alle forme dei solidi e preparare delle carte illustrate (foto di miescuelitamontessori.blogspot.it). Qui della carte pronte (da acquistare)

Età:
– dai 3 ai 4 anni.

________________________
Solidi geometrici Montessori
Presentazione 6 – abbinare i solidi alla rappresentazione piana delle facce

Materiale:
– dieci solidi geometrici in un cesto rivestito di stoffa o allineati su un vassoio
– rappresentazioni piane delle facce dei solidi
– tappeto o tavolo.

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con i solidi geometrici
– trasportiamo il materiale sul piano di lavoro, tenendo il cesto con due mani
– posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo
– mettiamo i solidi sul piano di lavoro formando una riga orizzontale
– mettiamo le rappresentazioni piane delle facce dei solidi sul piano di lavoro formando una riga orizzontale sotto ai solidi


– scegliamo tre tavolette, allineiamole davanti al bambino e chiediamogli di trovare i solidi che si possono sovrapporre alla rappresentazione piana
– continuiamo così con tutte le tavolette
– invitiamo i bambini ad osservare i solidi dall’alto

– discutiamo coi bambini: quanti solidi si possono abbinare alla stessa tavoletta? Perché?

Età:
– dai 3 ai 4 anni.

________________________
Solidi geometrici Montessori
Presentazione 7 – abbinare i solidi con le loro facce
scuola d’infanzia

Materiale:
– i 10 solidi geometrici disposti su un vassoio
– forme di legno (o carte) che rappresentano le facce dei solidi: cerchi, quadrati, rettangoli e triangoli

pdf qui: 

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi i solidi geometrici e le facce
– posiamo i solidi sul piano di lavoro in linea orizzontale da sinistra a destra e le facce che abbiamo preparato
– diciamo: “Oggi abbineremo le figure geometriche stampate con le facce dei solidi”
– scegliamo la prima carta e facciamola scorrere tra i solidi, procedendo da sinistra a destra, fino a trovare una faccia corrispondente


– mettiamo la carta davanti al solido. Prendiamo il solido e posiamolo sulla carta corrispondente, osserviamo la corrispondenza e quindi rimettiamo il solido al suo posto
– continuiamo con le rimanenti carte


– quando tutte le carte sono state abbinate ai solidi, discutiamo coi bambini somiglianze e differenze che questo lavoro ci ha permesso di evidenziare

Età:
– dai 3 ai 5 anni.

________________________
Solidi geometrici Montessori
Presentazione 8 – nomenclatura per le parti dei solidi

Materiale:
– dieci solidi geometrici in un cesto rivestito di stoffa o allineati su un vassoio
– tappeto o tavolo
– foglio di lavoro per l’osservazione dei solidi geometrici.

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi  i solidi geometrici
– posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo
– osserviamo i solidi uno ad uno contandone spigoli, facce ed angoli

pdf del modulo in bianco qui: 

Questo è un modulo in inglese:

Età:
– dai 3 ai 6 anni.

________________________
Solidi geometrici Montessori
Presentazione 9 – abbinare i solidi con i cartellini dei nomi

Materiale:
– i 10 solidi geometrici disposti su un vassoio
– cartellini dei nomi per i solidi geometrici: faccia, vertice, spigolo, angolo, base, cerchio, quadrato, triangolo, rettangolo

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi con i solidi geometrici
– posiamo i solidi sul piano di lavoro in linea orizzontale da sinistra a destra e mettiamo la scatola dei cartellini a sinistra
– diciamo: “Oggi abbineremo i cartellini ai solidi”
– prendiamo il primo gruppo di cartellini che recano ad esempio la scritta ‘base’


– posizioniamo un cartellino in corrispondenza della base di ogni solido
– continuiamo allo stesso modo con i rimanenti cartellini:

Età:
– dai 5 ai 7 anni.

________________________
Solidi geometrici Montessori
Presentazione 10 – carte delle nomenclature in 3 parti
per bambini dai 3 ai 6 anni

pdf qui:

________________________

Solidi geometrici Montessori
Presentazione 11 – cartellini dei comandi

Per i bambini che sanno leggere, e proprio per esercitare la lettura in modo vario, possiamo preparare dei cartellini dei comandi per lavorare con i solidi geometrici. Questi comandi li aiuteranno a lavorare coi solidi in modo indipendente ad una grande varietà di esercizi.
I comandi possono essere proposti anche ai bambini che ancora non sanno leggere, sia chiedendo al bambino di scegliere un cartellino e leggendoglielo a voce alta, sia mettendo il bambino che non sa leggere in un gruppo di bambini che lo sanno fare, per eseguire i comandi insieme.
Questi sono i miei comandi:

pdf qui: 

________________________ 
Solidi geometrici Montessori

Nomenclatura:
– i nomi dei solidi
– base, lato, spigolo, vertice, angolo, ecc.

Punti di interesse:
– i vari movimenti che i solidi compiono mentre rotolano
– il diverso numero di facce, spigoli, angoli presenti nei diversi solidi

Scopo:
– favorire l’esplorazione tattile
– affinare il senso stereognostico
– introdurre nuove parole e arricchire il vocabolario
– intuire alcune delle proprietà dei solidi
– sviluppare la capacità di percezione visiva delle forme tridimensionali
– rendere consapevole il bambino delle forme geometriche solide che lo circondano
– sviluppare la capacità di trovare somiglianze e differenze tra le forme geometriche confrontandole tra loro
– preparare allo studio della geometria
– migliorare la capacità di concentrazione e coordinazione.

Controllo dell’errore:
– disarmonia percepita col senso stereognostico e visivo.

Estensioni ed altre idee:
– possiamo chiedere ai bambini di modellare i solidi geometrici con creta o altre paste da modellare
– possiamo proporre ai bambini più grandi i modelli dei solidi geometrici da costruire col cartoncino
– ho trovato moltissime altre idee in questa pagina di Pinterest.

__________________

Solidi geometrici DIY

– realizzati con pasta di sale (e poi dipinti in blu):

– possiamo realizzare i modelli dei solidi in cartoncino blu; in questo sito trovate tutti i modelli di poliedro in formato pdf pronti per la stampa: paper models of polyedra. I modelli possono essere utili anche per chi possiede i solidi geometrici in legno, per creare attività parallele sia coi più piccoli, sia nella scuola primaria

_____________________________

________________________

Tavolette termiche Montessori

Tavolette termiche Montessori: presentazioni ed esercizi per bambini della scuola d’infanzia.

Il materiale è composto da una scatola di legno contenente sei paia di tavolette di diversi materiali naturali che variano per la loro capacità di condurre il calore : ferro, vetro, marmo, legno, feltro e sughero. Si tratta di un materiale sensoriale progettato per aiutare il bambino a perfezionare il senso tattile e termico. Le tavolette presentano colori e grane diverse, ma la caratteristica che vogliamo isolare è la differenza di temperatura.
Purtroppo, nel lavorare con questo materiale, i bambini possono confondere le differenze tattili con le differenze di temperatura, e per questo in alcune scuole si sceglie di non proporre le tavolette della temperatura ai bambini, predisponendo attività alternative per l’esplorazione della temperatura degli oggetti. Le differenze di temperatura possono essere facilmente sperimentate nella vita quotidiana: bere qualcosa di freddo, meno freddo, più freddo; mangiare qualcosa di caldo, più caldo, meno caldo; lavarsi le mani con acqua fredda, tiepida, calda; ecc.

Il materiale fotografato per queste presentazioni è di Montessori 3D di Boboto.

Esistono diversi approcci di presentazione delle tavolette termiche: alcuni preferiscono utilizzare indice e medio uniti per sentire la temperatura, altri il palmo della mano o il polso. Alcune presentazioni prevedono di svolgere l’attività con gli occhi chiusi o bendati.

Prima di eseguire l’esercizio si consiglia una preparazione fisica e psicologica che consiste nell’immergere le mani in acqua tiepida ed asciugarle strofinandole energicamente su un asciugamano ruvido, in modo da stimolare il flusso sanguigno e di conseguenza la sensibilità, portare consapevolezza verso le sensazioni provenienti dalle mani, e calmare la mente grazie al massaggio.

____________________
Tavolette termiche Montessori
Presentazione

Tavolette termiche Montessori – Materiali:
– scatola delle tavolette termiche
– tappeto o tavolo
– benda per occhi.

Tavolette termiche Montessori – Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi con le tavolette termiche
– mostriamo dove si trova il materiale sullo scaffale dicendo:”Queste sono le tavolette termiche”
– mostriamo come trasportare la scatola
– mettiamo la scatola sul piano di lavoro,  lungo il margine superiore, a lato,  e togliamo il coperchio


– facciamo sedere il bambino alla nostra sinistra e diciamo: “Ora abbineremo tra loro le tavolette che hanno la stessa temperatura”
– per mostrare come eseguire gli esercizi togliamo le tavolette dalla scatola, prendendole una alla volta, e mettiamole sul piano di lavoro in ordine sparso, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore del piano di lavoro, da sinistra a destra (la direzione della scrittura)


– senza usare la benda, perchè si tratta di una dimostrazione, scegliamo la prima tavoletta a sinistra e isoliamola dalle altre mettendola davanti a noi
– premiamo sulla tavoletta per sentirne la temperatura. Per farlo possiamo usare indice e medio uniti:

– il palmo della mano:

– il polso, tenendo il pugno chiuso:


– oppure possiamo sentire le tavolette sulla guancia
– diciamo al bambino: “Ora chiuderò gli occhi per sentire meglio la tavoletta, poi toccherò le altre per trovare quella uguale a lei”. Chiudiamo gli occhi e cominciando dalla prima a sinistra, sentiamo una ad una le tavolette rimanenti per trovare quelle che abbia la stessa temperatura della prima tavoletta scelta



– quando l’abbiamo identificata, prendiamola in mano
– apriamo gli occhi e poniamola a destra della prima e per verificare la correttezza dell’abbinamento, sentiamo di nuovo la prima tavoletta con la mano destra e quella scelta con la mano sinistra (oppure mettendone una sulla guancia sinistra e una sulla destra)


– se la coppia formata è corretta chiediamo al bambino di chiudere gli occhi e di sentire le due tavolette, poi mettiamo la coppia sotto alla scatola
– scegliamo un’altra tavoletta e mettiamola davanti a noi. Ripetiamo l’esercizio come mostrato
– continuiamo così finché non avremo accoppiato tutte le tavolette
– rimettiamo le tavolette in fila in ordine sparso e invitiamo il bambino a ripetere l’esercizio


– per isolare la sensazione termica, dovremo chiedergli di fare l’esercizio ad occhi chiusi o bendati, per evitare il riconoscimento delle coppie basandosi solo sulla vista
– al termine il bambino toglie la benda per verificare la correttezza dei suoi abbinamenti
– al termine riponiamo le tavolette termiche nella scatola, procedendo da sinistra a destra e dall’alto al basso (sempre in direzione della scrittura), chiudiamo la scatola e riportiamola al suo posto sullo scaffale.

__________________
Tavolette termiche Montessori
Variante 1

Tavolette termiche Montessori – Materiali:
– scatola delle tavolette termiche
– tappeto o tavolo.

Tavolette termiche Montessori – Presentazione:
– procediamo come nella presentazione, ma invece di accoppiare le tavolette, le mettiamo in ordine dalla più fredda alla più calda.

__________________
Tavolette termiche Montessori
Altre varianti

– possiamo preparare una variante per i piedi, con tavolette più grandi (circa 12 cm x 12 cm)
– possiamo predisporre un cesto con oggetti che abbiano la stessa temperatura di quella delle tavolette termiche. Il bambino invece di accoppiare due tavolette uguali, abbina una tavoletta a un oggetto, sempre ad occhi bendati.

– infine possiamo mettere le tavole di abbinare ad una certa distanza dalle prime, di modo che il bambino debba ricordare la sensazione durante il tragitto (memory o corrispondenza a distanza).

_______________________
Tavolette termiche Montessori
Tavolette termiche

Nomenclatura:
– il nome dei materiali di cui sono formate le tavolette termiche
– parole descrittive per la temperatura: caldo, freddo, temperatura ambiente, più caldo, più freddo.

Controllo dell’errore:
– nel materiale stesso, attraverso colore, peso, consistenza e temperatura delle tavolette.

Scopo:
– affinare la consapevolezza del bambino della temperatura degli oggetti
– sviluppare concentrazione, coordinazione, senso dell’ordine e indipendenza
– comprendere la relazione tra materiale e temperatura
– rispondere al bisogno di ordine del bambino
– sviluppare la capacità di osservazione
– sviluppare la capacità di formulare giudizi
– sviluppare tecniche per la soluzione dei problemi (problem solving).

Età:
– dai 3 e mezzo ai 4 anni.

Boccette degli odori Montessori

Boccette degli odori Montessori: presentazioni ed esercizi per bambini del nido e della scuola d’infanzia.

Il materiale è formato da contenitori cilindrici in numero pari (per formare 2, 3, 4, 6 coppie dello stesso profumo) muniti di tappo facilmente rimovibile dal bambini. I due gruppi di contenitori possono essere contrassegnati con tappi di colore diverso (ad esempio 6 beige e 6 grigi), oppure possiamo mettere del nastro adesivo colorato sul contenitore (ad esempio 6 blu e 6 rossi), oppure possiamo utilizzare cotone di colore differente per la sostanza profumata da appaiare.

Il materiale fotografato per queste presentazioni è di Montessori 3D di Boboto.

Il senso dell’olfatto è spesso sottovalutato, ma la capacità di sentire gli odori è molto importante, ed è strettamente legata al senso del gusto. Quando sentiamo un odore minuscole particelle entrano e nel naso e stimolano i neuroni olfattivi.
Gli odori hanno la capacità di evocare ricordi e possono avere effetti eccitanti o calmanti.

Boccette degli odori Montessori

Quali odori scegliere?
La regola generale è scegliere solo odori gradevoli. Alcuni esempi:
sostanze secche (ben nascoste in involucri di stoffa o carta leggera per evitare il riconoscimento visivo): spezie, erbe aromatiche, pot-pourri, lavanda secca, scorza di limone o arancio, caffè macinato grossolanamente
– sostanze liquide (versate in un foglietto di carta assorbente o su un batuffolo di cotone): vaniglia o altre essenze usate in cucina (mandorla, limone, menta, cacao, ecc.), profumi, acqua di rose, oli essenziali, ecc.
Ricordiamo che gli odori si deteriorano velocemente e devono essere sostituiti periodicamente.
Le boccette devono essere accuratamente lavate con bicarbonato prima del riempimento per eliminare gli odori.

Note sull’uso delle boccette degli odori coi bambini:
– durante la stagione fredda questo materiale non  è consigliabile per l’incidenza di raffreddori in classe
– prima dell’esercizio può essere utile chiedere comunque al bambino di soffiarsi il naso
– si consiglia di non preparare più di quattro coppie di boccette perché se ci sono troppe coppie, il naso comincia a sentire un unico odore.

_________________
Boccette degli odori Montessori
Presentazione con tre boccette con tre odori diversi

Con questa presentazione il bambino esplora il materiale concentrandosi sul senso dell’olfatto.

Materiali:
– 3 boccette degli odori preparate con batuffoli o pezzette di stoffa  o di carta imbevute di tre essenze diverse
– tavolo o tappeto.

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi con le ‘boccette degli odori’
– mostriamo dove si trovano le boccette degli odori sullo scaffale e come trasportare il materiale
– posiamo il vassoio sul piano di lavoro, lungo il margine superiore, a lato e chiediamo al bambino di sedersi alla nostra sinistra. Possiamo soffiarci il naso e chiedere al bambino di farlo, se lo riteniamo utile


– togliamo dal vassoio le tre boccette, prendendole con la presa a tre dita e mettiamole sul piano di lavoro a formare una linea orizzontale da sinistra a destra
– cominciando dalla boccetta a sinistra, prendiamo la boccetta, mettiamola davanti a noi. Tenendo la boccetta con la mano non dominante togliamo il tappo (il tappo possiamo posarlo sul tavolo oppure tenerlo in mano, l’importante è che i tappi non vengano scambiati)
– portiamola al naso e annusiamola. Per sentire meglio l’odore teniamola un attimo sotto il naso, poi facciamola scorrere lentamente a destra e a sinistra. Passiamo la boccetta al bambino e chiediamogli, ad esempio: “Non è un buon odore?”, “Cosa ti ricorda questo odore?”. Rimettiamo la boccetta sul tavolo e richiudiamola

– continuiamo allo stesso modo con le altre boccette, procedendo sempre da sinistra a destra


– ad esercizio ultimato rimettiamo le boccette nel vassoio, sempre prendendole da sinistra  a destra e riportiamo il materiale sullo scaffale.

_________________
Boccette degli odori Montessori
Presentazione con appaiamento degli odori

Materiali:
– 3 coppie di boccette degli odori preparate con batuffoli o pezzette di stoffa  o di carta imbevute di tre essenze diverse (a due a due). Quando il bambino ha imparato ad eseguire l’esercizio possiamo via via incrementare il numero a 4, 5 o 6 coppie di boccette degli odori
– tavolo o tappeto.

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi con le boccette degli odori
– portiamo al tavolo il materiale e mettiamo il primo vassoio di boccette degli odori al centro  del piano di lavoro, il secondo accanto al primo, alla sua destra e diciamo: “Oggi formeremo delle coppie di boccette degli odori uguali”


– prendiamo una ad una le boccette del primo vassoio e mettiamole sul piano di lavoro formando una linea orizzontale (o verticale, o obliqua) davanti al vassoio, poi facciamo lo stesso con le boccette del secondo

– in alcune presentazioni si preferisce disporre le due serie a V rovesciata come in questo video:

– oppure in due linee parallele mantenendo uno spazio adeguato tra i due gruppi, come qui:


– prendiamo la prima boccetta a sinistra del primo set e mettiamola davanti a noi, poi prendiamo anche la prima boccetta a sinistra del secondo set e mettiamola accanto all’altra


– togliamo il tappo alla prima boccetta e annusiamo come abbiamo imparato nella prima presentazione, poi togliamo il tappo della seconda e annusiamo anche quella


– se i due odori combaciano, rimettiamo i tappi e  mettiamo le due boccette insieme tra i due vassoi. Diciamo: “Questi due odori sono uguali. Sono una coppia”

– se non combaciano, rimettiamo la boccetta di destra al suo posto e scegliamo quella successiva. Continuiamo finché non avremo trovato la boccetta con l’odore che combacia

– prendiamo la seconda boccetta di sinistra e diciamo al bambino che ora sarà lui a cercare la boccetta di destra che si abbina
– formata anche la seconda coppia, rimarranno le ultime due boccette
– il bambino le mette davanti a sé e le annusa per verificare che abbiano lo stesso odore
– al termine dell’esercizio riponiamo le boccette di ogni set nel proprio vassoio e riportiamo il materiale sullo scaffale.

 – per variare l’esercizio possiamo mettere i due set di boccette degli odori da appaiare su due tavoli diversi, ad una certa distanza l’uno dall’altro (abbinamento a distanza).

Boccette degli odori Montessori

Altre varianti ed esercizi paralleli:
– disponiamo nella stanza fiori, barattoli di spezie, essenze profumate e chiediamo ai bambini di appaiare le boccette degli odori con questi elementi presenti in  classe (abbinamento con l’ambiente). Possiamo anche preparare un cestino con oggetti che abbiamo profumi facilmente riconoscibili (alimenti, fiori, frutti, rametti di spezie ecc. come questo:


– prepariamo insieme alle boccette degli odori le immagini dei fiori o delle spezie usate, in modo che il bambino possa abbinare alle boccette anche le immagini
– con i bambini facciamo una gita all’aria aperta e annusiamo diverse varietà di fiori e piante, osserviamole e descriviamo i loro profumi. Se abbiamo a disposizione un giardino, possiamo coltivare erbe, piante aromatiche, e varietà profumate di fiori
– esploriamo coi bambini la relazione che c’è tra odore e sapore. Questo può essere fatto in almeno due modi: chiedendo al bambino di mangiare i primi bocconi con il naso tappato, poi di aprirlo; chiedendo al bambino di identificare il cibo che ha davanti con gli occhi bendati
– possiamo chiedere al bambino di tapparsi il naso e aprire la bocca. Mettiamo nella sua bocca un pezzetto di frutta e chiediamogli se indovina che cos’è. Poi facciamogli liberare il naso.

______________
Boccette degli odori Montessori

 Punti di interesse:
– i tappi da mettere e togliere
– la possibilità di insegnare ai bambini come soffiare il naso.

Scopo:
– stimolare l’interesse e la consapevolezza del bambino verso gli odori e i profumi che lo circondano
– affinare il senso dell’olfatto
– notare le differenze tra gli odori
– arricchire il vocabolario
– sviluppare tecniche per la risoluzione di problemi (problem solving).

Nomenclatura:
– i bambini possono imparare i nomi delle sostanze usate per le boccette degli odori
– i bambini possono apprendere una serie di parole utili per descrivere gli odori.

Controllo dell’errore:
– la capacità del bambino di discriminare odori e profumi.

Età:
dai 3 ai 4 anni e mezzo.

Spolette dei colori Montessori QUARTA SERIE

Spolette dei colori Montessori QUARTA SERIE. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola d’infanzia.

Per costruire le spolette dei colori:


Per la presentazione generale: 

La quarta serie di spolette dei colori Montessori è una selezione supplementare di 64 spolette (32 coppie) in 8 colori, conservate in una scatola con coperchio. I colori sono:
– rosso
– giallo
– blu
– verde
– viola
– rosa
– marrone
– grigio.
Per ogni colore ci sono 4 coppie di spolette (due per gradazione). Ogni colore ha 4 gradazioni dalla più scura alla più chiara.
Si tratta di un materiale che unisce l’esercizio della scatola II (formazione di coppie di colori  identici) con quello della scatola III (formazione di gradazioni di colori)

http://www.montessorietc.com/

____________________

Spolette dei colori Montessori QUARTA SERIE
Presentazione

Materiale: 
– scatola delle spolette dei colori IV (o scatola supplementare)
– tappeto o tavolo.

Presentazione:
– invitiamo il bambino (o un gruppo di bambini) a lavorare con noi con la “Scatola degli abbinamenti di tonalità” e chiediamo di srotolare un tappeto
– andiamo allo scaffale del materiale sensoriale, mostriamo al bambino dove si trova la scatola sullo scaffale, indichiamola e diciamo: “Questa è la scatola degli abbinamenti di tonalità”
– se necessario, per memorizzare il nome del materiale usiamo una breve lezione in tre tempi
– mostriamo al bambino come trasportare il materiale: teniamo una mano ad ogni lato della scatola, con i pollici sul coperchio e le altre dita sul fondo
– chiediamo al bambino di portare la scatola sul tappeto
– spostiamo la scatola lungo il margine superiore sinistro del tappeto
– togliamo il coperchio e mettiamolo sotto alla scatola
– togliamo tutte le spolette di un colore scelto prendendole dal bordo, una alla volta, e mettiamole in ordine sparso sul piano di lavoro, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore
– scegliamo la prima spoletta e mettiamola sul margine sinistro del piano del lavoro, sotto alla scatola
– scegliamo tra le spolette sparse, la spoletta corrispondente a quella scelta, e mettiamola a destra della prima
– proseguiamo allo stesso modo con le spolette rimanenti, formando una colonna di coppie di spolette a sinistra del piano di lavoro
– quando le 8 spolette sono state accoppiate, scegliamo la coppia più scura e spostiamola a destra sul piano di lavoro
– proseguiamo scegliendo sempre dalla colonna di sinistra la coppia più scura e spostandola nella colonna di destra
– quando la fila è completata, facciamo scorrere un dito dall’alto al basso per far notare la scala di colore
– rimettiamo le spolette una ad una nella scatola, prendendole sempre dal bordo esterno e procedendo sempre da sinistra a destra e dall’alto al basso, cioè dalla coppia di spolette più scure fino a quella di spolette più chiare
– chiudiamo la scatola col coperchio e riponiamola sullo scaffale, trasportandola come illustrato all’inizio
– riavvolgiamo il tappeto e riponiamolo nel suo cesto.

Note:
– nei giorni successivi il bambino metterà in gradazione anche gli altri colori, ma sempre scegliendone uno alla volta.

____________________
Spolette dei colori Montessori QUARTA SERIE
Memory

Materiali:
– spolette dei colori Montessori scatola IV (scatola delle gradazioni di colore)
– due tappeti (o tavoli).

Presentazione:
– stendiamo due tappeti a una certa distanza l’uno dall’altro
– togliamo le spolette di una gradazione di colore a scelta prendendole dal bordo, una alla volta, e mettiamole in ordine sparso sul piano di lavoro, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore
– richiudiamo la scatola col coperchio
– scegliamo la prima spoletta e andiamo a metterla sul secondo tappeto
– torniamo al primo tappeto, scegliamo tra le spolette sparse la spoletta corrispondente a quella scelta, e portiamola al secondo tappeto. Mettiamola a destra della prima spoletta
– proseguiamo allo stesso modo con le spolette rimanenti, formando una colonna di coppie di spolette a sinistra del secondo tappeto
– quando le 8 spolette sono state accoppiate, scegliamo la coppia più scura e spostiamola sul primo tappeto
– proseguiamo scegliendo sempre dalla colonna di sinistra la coppia più scura e spostandola sul primo tappeto
– quando la fila è completata, facciamo scorrere un dito dall’alto al basso per far notare la scala di colore
– rimettiamo le spolette una ad una nella scatola, prendendole sempre dal bordo esterno e procedendo sempre da sinistra a destra e dall’alto al basso, cioè dalla coppia di spolette più scure fino a quella di spolette più chiare
– chiudiamo la scatola col coperchio e riponiamola sullo scaffale, trasportandola come illustrato all’inizio.
– quando la fila è completata, facciamo scorrere un dito da sinistra a destra per far notare la scala di colore

_______________________
Spolette dei colori Montessori QUARTA SERIE
Ricerca dei colori nella classe

Materiali:
– spolette dei colori Montessori scatola IV (scatola delle gradazioni di colore)
– tavolo o tappeto.

Presentazione:
Dopo aver ordinato per coppie e per tonalità le spolette, diamo al bambino una spoletta e chiediamogli di cercare tra gli oggetti presenti nella stanza un oggetto dello stesso colore, e di portarcelo.
Poniamo l’oggetto accanto alla coppia di spolette.

____________________
Spolette dei colori Montessori QUARTA SERIE
Spolette dei colori scatola IV

 

Età:
– dai 4 anni

Scopo:
– aiutare il bambino ad identificare i colori e discriminare visivamente diverse tonalità dello stesso colore
– sviluppare e affinare il senso della vista, in particolare in relazione ai colori
– coltivare nel bambino il senso artistico.

Nomenclatura usata:
– il nome di tutti i colori
– parole descrittive come chiaro, scuro, più chiaro, più scuro, chiarissimo, scurissimo, meno chiaro, meno scuro, tonalità, gradazione, sfumatura, scala cromatica.

Controllo dell’errore:
– visivo.

Estensioni e lavori paralleli:
– presentiamo ai bambini le carte delle nomenclature in tre parti per i colori (in italiano o anche in inglese)

pdf qui:

pdf qui:

________________________________________
Spolette dei colori Montessori QUARTA SERIE

Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE

Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola d’infanzia.

Per costruire le spolette dei colori:  


Per la presentazione generale: 

La terza serie di spolette dei colori Montessori comprende 63 spolette in 7 tonalità per ogni colore. I colori sono:
– rosso
– giallo
– blu
– verde
– viola
– arancio
– rosa
– marrone
– grigio
conservate in una scatola con coperchio.

Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE
Presentazione del materiale

Materiali:
– spolette dei colori scatola III
– un tappeto (o tavolo)

Presentazione:
– estraiamo dalla scatola una scala di tonalità (sette spolette dello stesso colore ma di tonalità diverse), e disponiamole sul tavolo in ordine casuale
–  diciamo al bambino: “Vorrei trovare tra queste spolette le due che sono le più diverse tra loro”
– col bambino sempre al nostro fianco, confrontiamo tra loro le spolette fino a trovare la più scura e la più chiara, e poniamole lontane dal gruppo delle altre, in linea ma distanziate tra loro. La spoletta più scura va messa a sinistra
– ora indichiamo la spoletta più scura e diciamo al bambino: “Ora vorrei trovare la spoletta appena un po’ diversa da questa”, la cerchiamo, e poi la posizioniamo direttamente a destra della spoletta più scura
– indichiamo questa ultima spoletta scelta e chiediamo al bambino: “Mi troveresti la spoletta che è solo di poco diversa da questa?”, e continuiamo così finché il bambino non avrà posizionato correttamente tutte le spolette in ordine decrescente di tonalità


– chiediamo al bambino di chiudere gli occhi, mescoliamo le spolette, e chiediamo al bambino di ripetere da solo l’esercizio
– nei giorni successivi l’esercizio verrà ripetuto aggiungendo via via nuovi colori, fino ad utilizzarli tutti e nove.

______________________

Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE
Presentazione alternativa

Materiali:
– spolette dei colori Montessori scatola III (scatola delle gradazioni di colore)
– tavolo o tappeto.

Presentazione:
– invitiamo il bambino (o un gruppo di bambini) a lavorare con noi con la “Scatola delle gradazioni di colore”
– chiediamo al bambino di srotolare un tappeto
– andiamo allo scaffale del materiale sensoriale e mostriamo al bambino dove si trova la scatola, indichiamola e diciamo: “Questa è la scatola delle gradazioni di colori”
– mostriamo al bambino come trasportare il materiale: teniamo una mano ad ogni lato della scatola, con i pollici sul coperchio e le altre dita sul fondo
– invitiamo il bambino a portare la scatola sul tappeto
– spostiamo la scatola lungo il margine superiore sinistro del tappeto
– togliamo il coperchio e mettiamolo sotto alla scatola
– togliamo le sette spolette dalla gradazione dei blu prendendole dal bordo, una alla volta, e mettiamole in ordine sparso sul piano di lavoro, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore
– scegliamo la spoletta della tonalità più scura dal gruppo sparso e mettiamola sul margine sinistro del piano del lavoro, sotto alla scatola
– scegliamo di nuovo, tra le spolette sparse, la spoletta più scura, e mettiamola a destra della prima. Proseguiamo finché tutte le spolette blu non saranno disposte in fila per gradazione, dalla più scura alla più chiara
– quando la fila è completata, facciamo scorrere un dito da sinistra a destra per far notare la scala di colore
– rimettiamo le spolette una ad una nella scatola, prendendole sempre dal bordo esterno e procedendo sempre da sinistra a destra, cioè dalla spoletta più scura fino a quella più chiara
– chiudiamo la scatola col coperchio e riponiamola sullo scaffale, trasportandola come illustrato all’inizio
– riponiamo il tappeto.

Note:
– se un bambino mostra difficoltà a lavorare con tutte e sette le spolette, possiamo fare la stessa presentazione ma riducendo il numero a tre e scegliendo solo la spoletta più chiara, la più scura e una intermedia. In questo modo la differenza tra le spolette risulterà accentuata.

___________________
Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE
Presentazione 3

Materiale:
– spolette dei colori scatola III
– un cestino vuoto
– tappeto o tavolo.

Note:
– per poter lavorare con questo materiale è necessario che il bambino comprenda i concetti di chiaro, scuro, più chiaro, più scuro.

Presentazione:
– scegliamo un set di colori, facendo attenzione a scegliere un colore che abbia un ampio spettro di variazioni, ad esempio il blu, e mettiamole nel cesto
–  chiudiamo la scatola
– una ad una mettiamo le spolette scelte sul piano di lavoro, in ordine sparso
– mettiamo la spoletta più scura a sinistra e la più chiara a destra, ad una distanza che permetta di completare la sequenza
– dal più scuro al più chiaro (cioè da sinistra verso destra) completiamo la sequenza di gradazione di colore con le spolette rimanenti, chiedendo ai bambini ogni volta di scegliere la spoletta che è un po’ più chiara dell’ultima posizionata
– assistere il bambino nella classificazione delle spolette, suggerendogli di scegliere sempre la spoletta che sia “solo un po’ più chiara”
– invitiamo il bambino a rimettere le spolette nella scatola e procedere con un altro colore.

Quando il bambino è pronto porteremo una presentazione come quelle precedenti, ma utilizzando tutti i set contemporaneamente.
I set verranno composti in file orizzontali o verticali, o anche a stella (ruota dei colori), cominciando dalla spoletta più scura al centro. Si consiglia di mettere un piattino bianco al centro per fare da guida.

photo credit: Montessori teacher training
____________________
Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE
Memory

Materiali:
– spolette dei colori Montessori scatola III (scatola delle gradazioni di colore)
– due tappeti (o tavoli).

Presentazione:
– stendiamo due tappeti a una certa distanza l’uno dall’altro
– invitiamo il bambino a lavorare con noi con la “Scatola delle gradazioni di colore”
– mostriamo al bambino dove si trova la scatola sullo scaffale
– posiamo la scatola su uno dei due tappeti, lungo il margine superiore sinistro
– togliamo il coperchio e mettiamolo a destra della scatola
– diciamo: “Oggi ordineremo le spolette di colori per tonalità”
– togliamo le spolette di una gradazione di colore a scelta prendendole dal bordo, una alla volta, e mettiamole in ordine sparso sul piano di lavoro, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore
– richiudiamo la scatola col coperchio
– scegliamo la spoletta della tonalità più scura dal gruppo sparso e andiamo a metterla sul secondo tappeto
– torniamo al primo tappeto, scegliamo tra le spolette sparse, la spoletta più scura, portiamola al secondo tappeto e mettiamola a destra della prima spoletta. Proseguiamo finché tutte le spolette non saranno disposte in fila per gradazione, dalla più scura alla più chiara
– quando la fila è completata, facciamo scorrere un dito da sinistra a destra per far notare la scala di colore

_______________________
Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE
Ricerca dei colori nella classe

Materiali:
– spolette dei colori Montessori scatola III (scatola delle gradazioni di colore)
– tavolo o tappeto.

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi con la “Scatola delle gradazioni di colore”
– per trasportare il materiale teniamo una mano ad ogni lato della scatola, con i pollici sul coperchio e le altre dita sul fondo
– posiamo la scatola sul piano di lavoro lungo il margine superiore sinistro
– togliamo il coperchio e mettiamolo a destra della scatola
– diciamo: “Oggi ordineremo le spolette di colori per tonalità”
– togliamo le spolette dalla gradazione dei blu prendendole dal bordo, una alla volta, e mettiamole in ordine sparso sul piano di lavoro, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore
– richiudiamo la scatola col coperchio
– scegliamo la spoletta della tonalità più scura dal gruppo sparso e diamola a un bambino perchè vada in giro per la stanza a cercare un oggetto che abbia lo stesso colore
– quando il bambino ritorna mettiamo la spoletta sul margine sinistro del piano del lavoro, sotto alla scatola, e alla sua destra mettiamo l’oggetto scelto
– scegliamo di nuovo, tra le spolette sparse, la spoletta più scura, e diamola a un bambino perchè vada a cercare un oggetto dello stesso colore
– quando il bambino ritorna mettiamo la spoletta sotto alla prima e alla sua destra mettiamo l’oggetto scelto
– proseguiamo finché tutte le spolette non saranno disposte in fila per gradazione, dalla più scura alla più chiara

____________________
Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE

Età:
– dai 3 anni ai 5 anni

Punti di interesse:
– i colori sono preziosi
– i colori si trovano ovunque attorno a noi.

Scopo:
– aiutare il bambino ad identificare i colori e discriminare visivamente diverse tonalità dello stesso colore
– imparare i nomi dei colori
– sviluppare la capacità di concentrazione, il senso dell’ordine, il senso di indipendenza
– sviluppare e affinare il senso della vista, in particolare in relazione ai colori
– coltivare nel bambino il senso artistico.

Nomenclatura usata:
– il nome di tutti i colori
– parole descrittive come chiaro, scuro, più chiaro, più scuro, chiarissimo, scurissimo, meno chiaro, meno scuro, tonalità, gradazione, sfumatura, scala cromatica.

Controllo dell’errore:
– visivo.

Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE

Estensioni e lavori paralleli:
– presentiamo ai bambini le carte delle nomenclature in tre parti per i colori (in italiano o anche in inglese)

pdf qui: nomenclature in tre parti per i colori ITALIANO

pdf qui: nomenclature in tre parti per i colori INGLESE

– presentiamo ai bambini i colori secondari e terziari in arte con gli acquarelli. Tornano utili in questa fase, come per la scatola II,  gli esercizi di colore largamente utilizzati nella Scuola steineriana o Waldorf:

Esercizi di colori steineriani 

Infatti, mescolando un colore secondario con il primario otteniamo un colore terziario, ad esempio:
giallo + verde = verde giallognolo
giallo + arancio = giallo aranciato
rosso + arancio = rosso aranciato
rosso + viola = rosso violaceo
blu + verde = blu verdastro
blu + viola = blu violaceo

________________________

Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE

Qui è disponibile una versione delle spolette dei colori scatola III stampabile:

http://www.montessorialbum.com/montessori/index.php?title=Color_Box_3

______________________

Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE

Altri giochi

photo credit: Gonzaga Arredi

La stella: su un grande tappeto posizionare al centro un piatto (che può anche essere decorato con spicchi di colore a fare da guida, e i bambini compongono la stella a partire dal più scuro al più chiaro o anche viceversa.

photo credit: Wikipedia

http://www.montessorialbum.com/montessori/index.php?title=Color_Box_3

http://carrotsareorange.com/sensorial-variations-extensions/

____________________

Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE

La varietà  di giochi possibili con le spolette dei colori è limitata solo dalla fantasia dell’insegnante: si possono fare piccole cacce al tesoro, mostrando al bambino una o più spolette e chiedendo di trovare le corrispondenti nella stanza o in giardino; si possono abbinare le spolette al colore dei cibi; si possono cercare i colori corrispondenti alle spolette nei libri, nei vestiti e nei giocattoli; si può cercare di riprodurre le sfumature delle spolette con tempere, acquarelli o altro

http://themoveablealphabet.blogspot.it/2009/01/how-to-teach-child-to-paint-shading.html

http://themoveablealphabet.blogspot.it/2009/01/how-to-teach-child-to-paint-shading.html

https://www.flickr.com/

https://au.pinterest.com/

https://www.rodamob.com.br/evento/7690-grupo-de-estudo-maria-montessori-sao-carlos

www.flickr.com

pinterest

pinterest

pinterest

pinterest

pinterest

pinterest

E questa può essere considerata un’estensione delle spolette dei colori: se le state preparando, fatene una terza a parte e praticate un forellino, ed è fatta! Si potrebbero anche “inventare i colori” coi bambini dipingendo, e costruire con lui le carte http://www.frugalfamilyfunblog.com/2011/05/outdoor-color-match.html

Naturalmente un gioco molto importante è il memory proposto da Maria Montessori, che consiste nel formare coppie di spolette identiche, ma in due punti diversi della stanza, in modo tale che il bambino debba trattenere il colore nella sua mente.

Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE

Un gioco di gruppo

Otto bambini siedono attorno a un tavolo, ed ognuno sceglie il nome di un colore. Sul tavolo si mettono tutte le 64 spolette, in ordine sparso.

Un bambino (il più grande, o quello scelto a sorte) distribuisce una ad una le spolette agli altri bambini, in senso antiorario, su loro richesta. Ad esempio il bambino che ha scelto di chiamarsi rosso chiederà il rosso, il bambino che ha scelto di chiamarsi blu chiederà una spoletta blu ecc…

Se il bambino che distribuisce le spolette commette un errore, il suo compito passa al bambino alla sua destra.

Ultimata la distribuzione delle spolette, tutti i bambini devono metterle in ordine di gradazione di tonalità.

Vince il bambino che ci riuscirà per primo, e sarà lui a distribuire le spolette nella mano successiva.

Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE

Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE

Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE. Presentazioni ed esercizi per bambini del nido e della scuola d’infanzia.

Per costruire le spolette dei colori:  


Per la presentazione generale: 

Le spolette dei colori usate per le presentazioni sono prodotte da Montessori 3D di Boboto.

La seconda serie di spolette dei colori Montessori comprende 22 spolette:
– una coppia di rossi
– una coppia di gialli
– una coppia di blu
– una coppia di verde
– una coppia di viola
– una coppia di arancio
– una coppia di rosa
– una coppia di marrone
– una coppia di nero
– una coppia di grigio
– una coppia di bianco
conservate in una scatola con coperchio.

______________
Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE
Presentazione 1

Materiali:
– spolette dei colori Montessori scatola II
– tavolo o tappeto.

Presentazione:
– invitiamo il bambino (o un gruppo di bambini) a lavorare con noi con la “seconda scatola delle spolette dei colori”
– mostriamo al bambino dove si trova la scatola sullo scaffale, indichiamola e diciamo:”Questa è la seconda scatola delle spolette dei colori”
– mostriamo al bambino come trasportare il materiale: con due mani, con i pollici sul coperchio e le altre dita sul fondo. Invitiamolo a portare la scatola sul tavolo
– chiediamogli di srotolare un tappeto
– posiamo la scatola sul tappeto lungo il margine superiore sinistro
– togliamo il coperchio e mettiamolo sotto alla scatola

– togliamo le spolette dalla scatola prendendole dal bordo e mettiamole in ordine sparso sul piano di lavoro, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore. Procediamo sempre seguendo il senso della scrittura (da sinistra a destra, a scendere)

– scegliamo la prima spoletta e mettiamola sotto alla scatola
– scegliamo la spoletta del colore corrispondente  e mettiamola alla sua destra

– continuiamo allo stesso modo con tutte le altre spolette

– rimettiamo le spolette una ad una nella scatola, prendendole sempre dal bordo esterno e procedendo sempre da sinistra a destra a scendere
– chiudiamo la scatola col coperchio e riponiamola sullo scaffale, trasportandola come illustrato all’inizio
– riponiamo il tappeto.

Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE
Nota
: con i bambini più piccoli è meglio scegliere la sequenza in questo modo:
– togliamo le spolette dalla scatola prendendole dal bordo e mettiamole in ordine sparso sul piano di lavoro, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore
– scegliamo la spoletta rossa e mettiamola sul tappeto, sotto alla scatola
– scegliamo la seconda spoletta rossa e mettiamola a destra della prima
– continuiamo allo stesso modo con le spolette gialle e blu
– proseguiamo l’esercizio con gli altri colori, facendo attenzione a scegliere in sequenza sempre colori contrastanti tra loro.

______________
Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE
Presentazione 2

Materiali:
– spolette dei colori scatola II
– un tappeto (o tavolo)

Presentazione:
– estraiamo dalla scatola le coppie di spolette di colore rosso, giallo, blu, verde, arancione e viola e disponiamole sul tavolo in ordine casuale

– prendiamo una delle due spolette rosse e poniamola sul piano di lavoro, isolata rispetto alle altre spolette ancora da scegliere, e chiediamo al bambino: “Mi prendi la spoletta da metterle a fianco?”
– fatto l’abbinamento, chiediamo al bambino di scegliere lui stesso un colore, di metterlo sotto al rosso e di fare il secondo abbinamento. Così fino a formare tutte le coppie. Se serve mostriamo al bambino dove mettere le spolette prima di formare una nuova coppia

– fatti tutti gli abbinamenti chiediamo al bambino di chiudere gli occhi e diciamo: “Ora sto mescolando le spolette”, quindi disponiamole tutte sulla parte destra del tavolo

chiediamo al bambino di aprire gli occhi e ripetere da solo l’esercizio
– al termine del lavoro, mescoliamo nuovamente le spolette, e aggiungiamo ad esse tutti gli altri colori

– il bambino esegue l’esercizio con tutte le 22 spolette.

______________
Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE
Presentazione 3
imparare i nomi dei colori con lezioni in tre tempi

Materiale:
– scatola II delle spolette dei colori
– tavolo o tappeto.

Presentazione:
1 tempo: scegliamo una spoletta di un colore primario, pronunciano il nome del colore in modo chiaro e ripetendolo almeno quattro volte. Poi aggiungiamo via via gli altri colori primari: giallo, rosso, blu. Fatto questo chiediamo al bambino di chiudere gli occhi e mescoliamo le spolette

2 tempo: chiediamo al bambino di indicarci via via la spoletta corrispondente al nome del colore che pronunciamo, poi chiediamo al bambino di darci la spoletta di un certo colore o anche gli chiediamo di mettere una data spoletta di un dato colore in un certo posto.

3 tempo: chiediamo al bambino: “Che colore è questo?”, e procediamo così per tutti i colori primari.

Allo stesso modo si presenteranno poi i colori secondari.

______________
Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE
Presentazione 4 – Memory

Materiali:
– spolette dei colori scatola II
– due tappeti (o tavoli).

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con la scatola II
– mostriamo al bambino come trasportare il materiale: una mano su ogni lato della scatola, coi pollici sul coperchio e le altre dita sotto la scatola
– diciamo: “Ora faremo degli abbinamenti con le spolette”
– estraiamo le spolette dalla scatola prendendole dai bordi, e mettiamole sui due tappeti, che si troveranno in due zone distanti della classe, facendo in modo che su ogni tappeto ci sia una copia di ogni colore
– scegliamo la prima spoletta sul primo tappeto
– chiediamo al bambino di andare a prendere la spoletta da abbinare, che si trova sul secondo tappeto, e mettiamola a destra della prima

– scegliamo la seconda spoletta e cominciamo una nuova fila sotto alla prima
– chiediamo al bambino di andare a prendere la spoletta da abbinare e mettiamola a fianco
– continuiamo così con le spolette rimanenti

– al termine dell’esercizio rimettiamo le spolette nella scatola, prendendole sempre dai bordi esterni e cominciando dall’alto e da sinistra verso destra
– riportiamo la scatola sullo scaffale, trasportandola nel modo che abbiamo mostrato all’inizio.

________________
Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE
Ricerca dei colori in classe

Materiali:
– spolette dei colori scatola II
– tappeto (o tavolo)

Esercizio:
– dopo aver composto tutti gli abbinamenti sul tappeto,  prendiamo una spoletta e andiamo in giro per la classe cercando di abbinarla a un oggetto che abbia lo stesso colore
– quando abbiamo trovato l’oggetto, portiamo l’oggetto sul tappeto e mettiamolo a destra delle due spolette accoppiate.

________________
Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE
Ricerca a memoria di oggetti nella classe

Materiali:
– spolette dei colori scatola II
– tappeto (o tavolo)

Esercizio:
– dopo aver composto tutti gli abbinamenti sul tappeto,  indichiamo una spoletta e chiediamo a un bambino di ricordare il colore e andare in giro per la classe cercando di abbinarla a un oggetto che abbia lo stesso colore
– quando ha trovato l’oggetto, chiediamogli di portarlo sul tappeto e metterlo a destra delle due spolette accoppiate.

________________
Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE
Ricerca a memoria di oggetti in classe

Materiali:
– spolette dei colori scatola II
– tappeto (o tavolo)

Esercizio:
– dopo aver composto tutti gli abbinamenti sul tappeto, copriamo le spolette
– nominiamo un colore tra quelli delle spolette
– chiediamo a un bambino di andare in giro per la classe cercando un oggetto di quel colore.

________________
Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE
Gioco alla cieca

Materiali:
– spolette dei colori scatola II
– tappeto (o tavolo)

Esercizio:
– dopo aver composto tutti gli abbinamenti sul tappeto, copriamo una coppia di spolette
– chiediamo al bambino quale colore abbiamo coperto.

___________________

Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE

Età:
– dai 2 anni e mezzo ai 4 anni

Scopo:
– imparare i nomi dei colori
– sviluppare e affinare il senso della vista, in particolare in relazione ai colori
– coltivare nel bambino apprezzamento per la bellezza dei colori
– coltivare nel bambino il senso artistico.

Nomenclatura usata:
– rosso, giallo, blu, arancio, verde, viola, rosa, marrone, grigio, bianco, nero.

Controllo dell’errore:
– visivo.

Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE

Estensioni e lavori paralleli per la scuola d’infanzia:
– presentiamo ai bambini le carte delle nomenclature in tre parti per i colori (in italiano o anche in inglese)

– nelle lezioni di arte presentiamo ai bambini i colori secondari con esercizi di acquarello:
giallo + rosso = arancione
giallo + blu = verde
rosso + blu = viola.
Tornano utili in questa fase gli esercizi di colore largamente utilizzati nella Scuola steineriana o Waldorf:

Esercizi di colori steineriani 

– nelle lezioni di scienze possiamo sperimentare i colori secondari mescolando in vasi trasparenti acque colorate coi colori primari oppure mescolando tra loro palline di play dough preparate nei colori primari:

ricetta per play dough senza cremortartato 

20 ricette per play dough fatto in casa

Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE

Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE. Presentazioni ed esercizi per bambini del nido e della scuola d’infanzia.

Per costruire le spolette dei colori:  


Per la presentazione generale: 

La prima serie di spolette dei colori Montessori comprende 6 spolette:
– una coppia di rossi
– una coppia di gialli
– una coppia di blu
conservate in una scatola con coperchio.

Se avete intenzione di acquistare il materiale e non invece di produrlo in proprio, ma il vostro budget è limitato, si può  non acquistare comunque questa serie: comprate la seconda, estraete da questa le coppie di rossi gialli e blu, mettendole in una scatola a parte, e conservate il restante materiale fuori dalla portata del bambino, fino a quando non  arriverà il momento di utilizzarlo.

______________
Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE
Presentazione 1
(senza indicazioni del nome dei colori)

Materiali:
– spolette dei colori scatola I (o scatola dei colori primari)
– un tappeto (o tavolo)

Presentazione:
– invitiamo il bambino (o un gruppo di bambini) a lavorare con la scatola dei lavori primari
– mostriamo al bambino dove si trova la scatola sullo scaffale, indichiamola e diciamo: “Oggi lavoreremo insieme con la scatola dei colori primari”, o “Oggi lavoreremo insieme con prima scatola delle spolette dei colori”
– mostriamo al bambino come trasportare il materiale: con due mani, pollici sul coperchio e le altre dita sotto la scatola. Invitiamo il bambino a portare la scatola sul tavolo
– chiediamo di srotolare un tappeto
– mettiamo la scatola sul tavolo o sul tappeto nell’angolo in alto a sinistra e apriamola, mettendo il coperchio sotto alla scatola
– diciamo: “Ora abbineremo i colori uguali”
– estraiamo le spolette dalla scatola prendendole dai bordi, e mettiamole in ordine sparso formando una linea orizzontale sul piano di lavoro, seguendo il senso della scrittura (da sinistra a destra). Mostriamo in modo chiaro al bambino come prendere le spolette con attenzione e senza mai toccare la superficie colorata

– scegliamo la prima spoletta


– selezioniamo la spoletta da abbinare e mettiamola a destra della prima

– scegliamo la seconda spoletta e cominciamo una nuova fila sotto alla prima
– selezioniamo la spoletta da abbinare e mettiamola a fianco
– continuiamo così con le spolette rimanenti

– al termine dell’esercizio rimettiamo le spolette nella scatola, prendendole sempre dai bordi esterni e possibilmente seguendo il senso della scrittura (da sinistra verso destra, a scendere) e riportiamo la scatola sullo scaffale
– riponiamo il tappeto.

______________________
Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE
Presentazione
(senza indicazioni del nome dei colori)

– invitiamo il bambino dicendogli: “Ho qualcosa da farti vedere”, poi andiamo con lui allo scaffale e diciamo: “Oggi useremo le spolette dei colori”
– mostriamo al bambino come trasportare la scatola, utilizzando le due mani sui lati opposti di essa, con le dita sotto la scatola ed i pollici sul coperchio. Poi mettiamo la scatola sul tavolo o sul tappeto, in alto a destra. Il bambino sta seduto alla nostra sinistra
– togliamo il coperchio utilizzando entrambe le mani e mettiamolo davanti alla scatola, poi poniamo la scatola su di esso, sempre prendendola con due mani
– estraiamo le spolette, una alla volta e rendendo evidente al bambino il fatto che non tocchiamo mai la parte colorata, ma solo i bordi. Disponiamo le spolette sul tavolo in ordine casuale
– prendiamo di nuovo la scatola, con due mani, poniamola dietro al coperchio, prendiamo il coperchio e richiudiamo la scatola
– prendiamo una delle spolette rosse con pollice e indice destro sulla cornice e poniamola nella parte centrale del tavolo, lontana dalle altre spolette


– diciamo al bambino: “Ora voglio cercare la spoletta uguale a questa”
– cerchiamo la spoletta, prendiamola e appoggiamola accanto alla prima, ben allineata
– poi prendiamo una spoletta gialla e poniamola sotto alla prima spoletta rossa, chiedendo al bambino: “Vuoi cercare la spoletta uguale a questa?”.
– l’esercizio prosegue come col rosso anche per il giallo ed il blu.

______________
Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE
Presentazione 2
(con indicazioni verbali)

Materiale necessario:
– spolette dei colori prima serie
– un tappetino.

 Presentazione
– invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio
– chiediamo al bambino di srotolare il tappeto sul pavimento
– posiamo la scatola delle spolette sul tappeto, togliamo il coperchio, e mettiamo le spolette sul tappeto in ordine casuale. Quando prendiamo una spoletta, facciamolo sempre dalla cornice e utilizzando la presa a tre dita (pollice contro indice e medio)
– prendiamo una spoletta blu dicendo: “Blu”, e mettiamola ad un lato del tappeto
– troviamo l’altra spoletta blu e mettiamola di fianco alla prima
– ripetiamo  così  fino a quando tutte le spolette sono accoppiate
– terminato il lavoro, rimettiamo le spolette in ordine casuale e il bambino esegue da solo l’esercizio
– quando l’esercizio è concluso, rimettiamo tutte le spolette nella scatola, chiudiamo col coperchio e riponiamo il materiale nello scaffale per i successivi utilizzi.

______________
Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE
Presentazione 3
Memory

Materiali:
– spolette dei colori scatola I (o scatola dei colori primari)
– due tappeti (o tavoli).

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con la scatola dei lavori primari
– mostriamo al bambino come trasportare il materiale: una mano su ogni lato della scatola, coi pollici sul coperchio e le altre dita sotto la scatola
– diciamo: “Ora faremo degli abbinamenti con le spolette”
– estraiamo le spolette dalla scatola prendendole dai bordi, e mettiamole sui due tappeti, che si troveranno in due zone distanti della classe, facendo in modo che su ogni tappeto ci sia una copia di ogni colore
– scegliamo la prima spoletta sul primo tappeto
– chiediamo al bambino di andare a prendere la spoletta da abbinare, che si trova sul secondo tappeto, e mettiamola a destra della prima

– scegliamo la seconda spoletta e cominciamo una nuova fila sotto alla prima
– chiediamo al bambino di andare a prendere la spoletta da abbinare e mettiamola a fianco
– continuiamo così con le spolette rimanenti

– al termine dell’esercizio rimettiamo le spolette nella scatola, prendendole sempre dai bordi esterni e cominciando dall’alto e da sinistra verso destra
– riportiamo la scatola sullo scaffale, trasportandola nel modo che abbiamo mostrato all’inizio.

________________
Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE
Ricerca dei colori nella classe

Materiali:
– spolette dei colori scatola I
– tappeto (o tavolo)

Esercizio:
– dopo aver composto tutti gli abbinamenti sul tappeto,  prendiamo una spoletta e andiamo in giro per la classe cercando di abbinarla a un oggetto che abbia lo stesso colore
– quando abbiamo trovato l’oggetto, portiamo l’oggetto sul tappeto e mettiamolo a destra delle due spolette accoppiate.

________________
Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE
Memory coi colori nella classe

Materiali:
– spolette dei colori scatola I
– tappeto (o tavolo)

Esercizio:
– dopo aver composto tutti gli abbinamenti sul tappeto,  indichiamo una spoletta e chiediamo a un bambino di ricordare il colore e andare in giro per la classe cercando di abbinarla a un oggetto che abbia lo stesso colore
– quando ha trovato l’oggetto, chiediamogli di portarlo sul tappeto e metterlo a destra delle due spolette accoppiate.

________________
Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE
Abbinamenti alla cieca con i colori presenti in classe

Materiali:
– spolette dei colori scatola I
– tappeto (o tavolo)

Esercizio:
– dopo aver composto tutti gli abbinamenti sul tappeto, copriamo le spolette
– nominiamo un colore tra quelli delle spolette
– chiediamo a un bambino di andare in giro per la classe cercando un oggetto di quel colore.

________________
Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE
Gioco del colore scomparso

Materiali:
– spolette dei colori scatola I
– tappeto (o tavolo)

Esercizio:
– dopo aver composto tutti gli abbinamenti sul tappeto, copriamo una coppia di spolette
– chiediamo al bambino quale colore abbiamo coperto.

______________________

Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE
Spolette dei colori scatola I

Età:
-dai 2 anni e mezzo ai 3 anni

Scopo:
– conoscere i colori primari
– sviluppare e affinare il senso della vista, in particolare in relazione ai colori
– coltivare nel bambino il senso artistico.

Nomenclatura usata:
– rosso, giallo, blu, spoletta.

Controllo dell’errore:
– visivo.

Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE

Estensioni e lavori paralleli:
– presentiamo ai bambini le carte delle nomenclature in tre parti per i colori (in italiano o anche in inglese)
– presentiamo ai bambini i colori primari in arte con gli acquarelli.

Le spolette dei colori usate nelle presentazioni sono prodotte da Montessori 3D di Boboto.

Guida didattica Montessori da 0 a 3 anni

Guida didattica Montessori da 0 a 3 anni: aspetti pedagogici, igiene e sicurezza, arredamento e giocattoli, alimentazione, svezzamento, attività di gioco, artistiche, di vita pratica, primi materiali sensoriali, buone maniere e gentilezza, esercizio del filo (camminare lungo la linea), primo approccio alla matematica, alla lettura, alle scienze, ecc…

“Il bambino è costruttore dell’uomo, e non esiste uomo che non sia stato formato dal bambino che egli era una volta.
Ciò che la madre crea è il neonato, ma è il neonato che produce l’uomo.
Il lavoro dei bambini crea l’umanità stessa: non una razza, una casta, un gruppo sociale, ma l’intera umanità.
L’educazione intesa come aiuto alla vita, che comincia dalla nascita, alimenta una rivoluzione non violenta che unisce tutti per un fine comune e li attrae verso un solo centro. E’ questa la nuovo luminosa speranza dell’umanità. Non ricostruzione, ma aiuto alla costruzione che l’anima umana è chiamata a portare a termine, costruzione intesa come sviluppo di tutte le immense potenzialità di cui il bambino, figlio dell’uomo, è dotato”
Maria Montessori – La mente del bambino

La guida è in fase di completamento, e sarà presto disponibili in formato Album pdf (scaricabile e stampabile) formato Corso (consultabile online) Resta aggiornato visitando le pagine:

ALBUM LAPAPPADOLCE

CORSI LAPAPPADOLCE

 

I contenuti e le presentazioni relative alll’educazione Montessori da 0 a 3 anni verranno via via pubblicati anche sul sito. Gli articoli già pubblicati sono qui:

MONTESSORI da zero a tre anni

 

“Noi crediamo dover fare tutto per il bambino, e, fatto tutto per lui, ci riteniamo i suoi creatori. Vogliamo creare la sua intelligenza, i suoi sentimenti, il suo carattere. Illusione che contrasta anche con le nostre conoscenze ed esperienze sulla vita in genere:  noi non possiamo creare, ma solo aiutare la vita. E aiutare la vita non è mai reprimerla, ma è sempre facilitarne l’espansione o difenderla dai pericoli che possono impoverirla.
Bisogna dunque prima di tutto considerare il bambino; liberarlo dagli innumerevoli ostacoli che incontra nel suo sviluppo, e aiutarlo a vivere.”
Maria Montessori – Manuale di pedagogia scientifica

_________________________

Guida didattica Montessori da 0 a 3 anni

Scala marrone e torre rosa: estensioni

Scala marrone e torre rosa: estensioni – I set della torre rosa e della scala marrone possono essere usati insieme per creare costruzioni sia verticali sia orizzontali. I bambini possono essere lasciati liberi di sperimentare, oppure si possono seguire ad esempio questi modelli. 


Scala marrone e torre rosa: estensioni

Scala marrone e torre rosa: estensioni

Le figure che si creano sono molto belle, e alcune non sono affatto semplici da realizzare…

Qui puoi scaricare le schede in formato pdf da utilizzare coi bambini per copiare gli schemi (quattro immagini per foglio, da ritagliare e plastificare). Conservate in una scatolina vicino al materiale, i bambini possono sceglierle liberamente per il loro lavoro individuale :

___________________

Scala marrone e torre rosa: estensioni

Il gioco sensoriale – zero tre anni

Il gioco sensoriale – zero tre anni. Sappiamo che i bambini piccoli hanno bisogno di muoversi, esplorare, sperimentare se stessi e gli oggetti del mondo circostante, e che questo porta ad un sano sviluppo mentale, emotivo e fisico.

Uno degli elementi chiave, nel metodo Montessori e non solo, è la preparazione di un ambiente che permetta al bambino di fare esperienze sensoriali varie ed adatte alla sua tappa di sviluppo, offrendo oggetti e materiali che gli permettono di esplorare e scoprire il mondo attorno a sè. Perché i bambini amano togliersi le scarpe nella buca della sabbia? Perchè per loro è una meravigliosa esperienza sensoriale. Quando andiamo nella direzione giusta nell’offerta di esperienze e “giocattoli” al nostro bambino, la prova è sempre la sua felicità.

Molti dei prodotti per l’infanzia in commercio stimolano eccessivamente il bambino con colori troppo vivaci  o suoni aggressivi, ad esempio, ma anche una stanza troppo piena di giocattoli rappresenta uno stimolo eccessivo; vengono poi offerti dal mercato oggetti “per l’infanzia” proprio non adatti all’infanzia, che ostacolano le fasi di sviluppo del bambino  dal punto di vista del linguaggio (ad esempio il ciuccio) o del movimento (girelli, ecc…), e se vogliamo aggiungiamo che molti di questi prodotti “per l’infanzia” sono costruiti con materiali sintetici  e non naturali.

Moltissimi poi sono i giocattoli che si propongono come “l’esercizio sensoriale perfetto”, ma in verità oggetti e materiali presenti in casa o in natura, e un adulto che si dedichi con sensibilità a preparare questa offerta e ad osservare il gioco del bambino per far evolvere tale offerta nella direzione dei suoi bisogni, senza interferire col suo fare esperienze, rappresentano la perfezione.

Un ambiente semplice, naturale e delicato, suscita nel bambino sentimenti di sicurezza, e lo incoraggia a comunicare con gli altri e a muoversi nell’ambiente.

Quando il bambino è molto piccolo, preparare la cameretta non dovrebbe essere un accumulare merci. Bisognerebbe davvero mettersi a quattro zampe e cercare di guardare le cose come lui le vede, dalla sua altezza, e cercare di individuare cosa lui coglierà della stanza dal punto di vista visivo, e anche uditivo. Il bambino, infatti, non è capace come lo è l’adulto di filtrare gli stimoli superflui.

Ma non va preparata solo la sua cameretta: bisogna preparare a sua misura tutta la casa, anche dal punto di vista della sicurezza, cosa che consentirà al bambino di muoversi in meravigliosa libertà, di fare tutte le esperienze sensoriali di cui ha bisogno, di vivere e interagire con l’ambiente fisico ed umano che lo circonda.

Pensate ad un bambino che inizia a gattonare, e può da solo uscire dal suo lettino basso e girovagare per la stanza, e poi andare in un’altra… certo il lavoro di preparazione dell’ambiente è enorme e richiede grande sensibilità: ogni elemento di pericolosità deve essere previsto e rimosso.

Essere presenti ma non interferire con l’esperienza che il bambino piccolo sta facendo è di importanza fondamentale; ad esempio evitiamo di porgere al bambino l’oggetto che sta puntando, mentre lui sta cercando il modo per raggiungerlo provando a girarsi da solo o dondolandosi avanti e indietro. Lasciamo che esplori queste sue azioni, e semplicemente stiamo attenti al momento in cui, eventualmente, si potrebbe manifestare in lui la sensazione di insuccesso, la frustrazione… insomma aiutiamolo solo quando siamo certi che davvero non è in grado di fare quella determinata cosa che si è prefisso.

Per quanto le attività manuali siano considerate, nella società attuale, inferiori rispetto a quelle intellettive, tutti gli studi dimostrano la stretta correlazione che esiste tra abilità manuali ed intelligenza. Questo vale per tutte le fasi di sviluppo del bambino, ma in particolare per i bambini molto piccoli. Per questo ogni esperienza, ogni tappa della crescita delle abilità motorie, è importantissima; i bambini devono essere aiutati a fare ogni esperienza possibile in relazione alla loro reale tappa di sviluppa, e non vanno forzati, “precocizzati” . Ad esempio possiamo sentirci felici nel vedere il nostro bambino che si alza in piedi e comincia a muovere i primi passi, ma se questo avviene troppo precocemente, il bambino avrà perso l’esperienza dello strisciare, dell’arrampicarsi  e del gattonare (in tutte le varianti possibili). Le neuroscienze sottolineano che tutte le attività fisiche che richiedono coordinazione motoria coinvolgono entrambi gli emisferi cerebrali, cosa che avviene anche, ad esempio, mentre leggiamo.

Facendo un altro esempio, quando il neonato comincia a sollevare da solo la testa, per aiutarlo a sperimentare questa nuova abilità motoria possiamo giocare con lui muovendo un piccolo giocattolino su un lato del cuscino, aspettare che il bimbo giri la testa e giocare un po’, poi spostarlo sull’altro lato. Bisogna però alternare davvero lentamente. Il bambino può giocare a questo gioco sia supino sia prono.

La scelta del giocattolo giusto per il bambino molto piccolo apre una questione enorme… i giocattoli infatti rivestono un ruolo fondamentale non solo nello sviluppo del movimento, ma anche nello sviluppo sensoriale, soprattutto sono importanti stimoli visivi. Molti giocattoli che un adulto trova bellissimi, non sono affatto adatti ai sensi ed ai muscoli poco sviluppati dei bambini. Il consiglio è quello di iniziare con forme semplici (anche per le giostrine e i mobiles da culla), e di scegliere via via i giochi in base alla loro funzione e non al loro aspetto o al loro colore. Dare ad un bambino un giocattolo troppo difficile per lui da utilizzare, non rappresenta uno stimolo, ma al contrario può essere dannoso. Col giocattolo giusto il bambino non si annoia, anzi trova grande piacere nel ripetere, sembrerebbe all’infinito, la stessa azione.

Ad esempio, appena il bambino comincia a camminare, possiamo offrirgli giocattoli da spingere, muniti di bastone, che magari consentono di essere caricati di cose; o anche una semplice scatola munita di cordicella, da riempire e tirare. In questa fase di sviluppo questo genere di giocattolo gli permette di sviluppare forza muscolare e coordinazione motoria.

Man mano che il bambino cresce, ogni volta che scegliamo di costruire o acquistare un giocattolo da offrigli,  oppure prepariamo per lui una data attività, continuiamo ad interrogarci sulla sua funzione. Non trascuriamo l’offerta di giocattoli e “lavori” che invitano ad una data attività intenzionale, stimolano le capacità immaginative del bambino e richiedono un processo decisionale. Prima di offrirli consideriamo sempre quanto tempo il bambino può dedicarvi e quanto tempo abbiamo noi per stare al suo fianco. Questi giochi, che possiamo chiamare “giochi con scopo” stimolano i sensi, il movimento e l’immaginazione. Dalla qualità delle esperienze sensoriali fatte dal bambino piccolo in relazione all’ambiente, dipende lo sviluppo della sua capacità immaginativa, quella che consente di essere creativi, immaginare appunto soluzioni per risolvere problemi, mettere in atto le strategie trovate.

Scegliamo oggetti e attività manipolative che rappresentano in sè una sfida per il bambino, che hanno un inizio ed una fine (ad esempio appaiare i calzini colorati), e nei quali sia insito il completamento dell’attività stessa. Quando, ad esempio, il bambino avrà appaiato tutti i calzini e non ne sarà rimasto nessuno ancora “singolo”, ne avrà grande soddisfazione, e  molto probabilmente chiederà di ripetere il gioco.

Per quanto riguarda la coordinazione occhio – mano, come già detto sopra, ricordiamo sempre quanto essa sia importante e offriamo al bambino la possibilità di fare moltissime esperienze in questo campo. L’esempio classico sono tutte la attività dentro-fuori (ad esempio infilare scovolini da pipa nello scolapasta, oppure le scatole che presentano fori di forme diverse nelle quali inserire un certo assortimento di elementi: grazie a queste attività il bambino impara a utilizzare i suoi muscoli per fare ciò che è dettato dai suoi occhi.

L’utilizzo del legno al posto della plastica aiuta il bambino ad apprezzare il mondo naturale, le sfumature, i colori e le venature del legno,  il peso di oggetti che varia per dimensioni e densità.

I giocattoli dovrebbero essere messi a disposizione del bambino nelle stanze in cui stanno tutti i membri della famiglia, salotto, cucina, bagno, e non solo nella sua stanza; dovrebbero essere possibilmente pochi, scelti, e disposti in ordine su scaffali e ripiani ad altezza di bambino. Tenere in ordine è molto difficile, si sa, ma un certo ordine dell’ambiente genera nel bambino una sensazione di  fiducia e sicurezza, e ne vale la pena. Inoltre, se osserviamo con sensibilità il suo giocare, non sarà difficile eliminare via via qualcosa sostituendolo con altro. Se i giocattoli sono pochi, non ammassati qua e là, ed ognuno ha il suo posto, senza cadere nella maniacalità sarà davvero più facile tenere in ordine le cose, e grazie all’esempio presto il bambino stesso darà una mano. Anzi per i bambini piccoli, spesso la fase del riordino è vista anche come più divertente del giocare in sè. Se ad esempio il bambino vedrà ogni volta la mamma mettere nella cesta i pezzetti del puzzle, lentamente, con piacere, presto vorrà imitarla e non ci sarà bisogno di altro.

Un altro buon trucco per facilitare il riordino, è quello di abituare il bambino, sempre attraverso l’esempio, ad utilizzare un giocattolo alla volta, e non a vuotare sul tappeto l’intero scaffale. Naturalmente se il bambino invece ha bisogno di tutto il contenuto dello scaffale per fare ad esempio una nave, non deve essere intralciato nel suo progetto. Al termine si giocherà, mamma e bambino “a mettere via”, provando piacere e non dando l’impressione che si tratti di un compito sgradevole. Qualunque cosa il bambino stia facendo di attivo costruttivo e propositivo, rispettiamo e proteggiamo la sua concentrazione, perchè sta facendo sempre un lavoro importante. Evitiamo di disturbarlo anche guardandolo: anche a noi adulti, se ci pensiamo, disturba sapere di essere guardati mentre facciamo qualcosa.

Durante i primi tre anni il bambino assorbe come una spugna tutto ciò che è nell’ambiente attorno a lui, la bellezza e la bruttezza; dobbiamo impegnarci per raggiungere uno “standard elevato” per quanto riguarda i materiali (naturali), i libri illustrati, i quadri alle pareti, i giocattoli, l’arredamento e la decorazione. E’ interessante notare come questo punto sia fortemente condiviso anche dalla pedagogia Waldorf.

Questo “standard elevato”, poi,  non ha affatto a che fare col concetto di costoso o di lusso, anzi, forse è il contrario. Ad esempio mantenere l’ordine fa parte di questo modo di concepire gli spazi in cui vivono i bambini piccoli, come lo è l’avere pochi giocattoli. Se ci pensiamo non è affatto difficile, ed ogni concetto è collegato all’altro. Se infatti il bambino, fin dai primissimi giorni, condivide gli stessi spazi in cui stanno anche gli adulti, e partecipa alle loro attività quotidiane, sarà durante tutta la giornata impegnato in giochi fantastici: travasi in cucina, tutte le attività connesse con la cura di sé e dell’ambiente (vestirsi, preparare la tavola, pulire il pavimento, lavare i piatti, spolverare, ecc…), annaffiare le piante in vaso e in giardino, riporre la biancheria… Un bambino preferisce togliere la polvere vera da un vero scaffale impolverato, piuttosto che usare un “giocattolo” che gli propone di farlo per finta.  Trovi molti esempi di attività di vita pratica qui ed esempi di attività di cucina qui.

A conclusione possiamo dire che per “gioco sensoriale” intendiamo una serie di esperienze pensate per promuovere le abilità sensoriali e la conoscenza dell’ambiente; si tratta essenzialmente di cose da fare.

Tra queste cose da fare, in aggiunta alle attività di vita pratica e a tutto quanto già esposto sopra,  citiamo:

–  non tanto per la loro importanza quanto per le infinite variazioni  che consentono, le ceste o vaschette sensoriali (sensory tubs)

e le bottiglie magiche (spy bottles).

– le paste da gioco, ad esempio: play dough,

slime silly putty flubber e gak,

oobleck, ecc…

– naturalmente la buca della sabbia

– gli esperimenti scientifici, quelli più semplici e d’effetto per bambini piccoli… Nel bambino piccolo, come nell’adulto, la ricerca è un’azione promossa dall’intenzionalità. La sperimentazione è la base fondamentale di ogni scoperta, una delle principali chiavi di accesso alla conoscenza. Interiorizzare un concetto è molto più semplice se il bambino può memorizzare un’esperienza ad esso collegata. Ad esempio a tre anni molti bambini sanno a che cosa serve l’olio e di che colore è, ma quanti hanno potuto mescolare l’olio con l’acqua? Per fare ricerca con bambini così piccoli non occorre andare molto lontano.

Quando parliamo di “giochi sensoriali”, dunque, parliamo di giochi (attività) “naturali” che sviluppano le capacità sensoriali e percettive, e che conducono il bambino ad esplorare materiali della vita quotidiana e della natura per imparare via via ad osservare e riflettere: “fare per capire e capire attraverso il fare”. Il concetto di “gioco euristico” è molto affine a quanto detto e può essere sicuramente preso in considerazione.

Sono “giochi sensoriali” vari elementi offerti dalla natura (conchiglie, sassi, pigne, pannocchie, foglie,…) e qualsiasi oggetto o elemento che fa parte della nostra vita e che può essere strumento di creatività e di gioco: attrezzi di cucina, alimenti, materiali e attrezzature per la cura di sè e della casa, e tutto ciò che presenta questi aspetti:

– promuove l’attività del bambino

– risponde alla legge di causa-effetto (se tocco la pentola mi scotto)

– offre una risposta naturale (se il mio bicchiere che è di vetro cade, si rompe)

– si inserisce in attività adeguate alle abilità del bambino.

Le ragioni per utilizzare questi materiali presenti in casa sono molte:

i giocattoli acquistati hanno spesso una gamma di efficacia limitata; a molti bambini vengono proposti quotidianamente gli stessi giocattoli, ma la persistenza di uno stesso materiale non può stimolare il bambino a mantenere vivo l’interesse, nè può soddisfare la sua instancabile curiosità per il mondo che lo circonda, di cui è ogni volta più consapevole

questi “giocattoli sensoriali”, cioè queste attività, offrono una grande ricchezza manipolativa,  ed una grande varietà di qualità percettive (forma, peso, volume, textures, colore, odore, gusto, ecc…),

offrono la possibilità di sperimentare i quattro elementi: acqua, aria, fuoco (luce) e terra

risvegliano il pensiero scientifico, che stimola i bambini a creare un gioco; davanti a qualsiasi materiale sono loro stessi che decidono cosa fare

ravvivano la curiosità e la voglia di imparare

aumentano le capacità di controllo e di azione nell’ambiente e perciò facilitano l’autonomia personale

offrono informazioni sull’ambiente naturale e sociale nel quale viviamo, sul periodo dell’anno, sul clima, ecc…

aiutano i genitori a sviluppare una maggiore sensibilità nei confronti delle attività del bambino, perchè permettono di pensare a diverse strategie di preparazione e presentazione

sono alla portata di tutti, a buon mercato ed autentici.

Ci sono genitori, ed anche educatori, che non riconoscono il valore educativo di questi “giocattoli naturali”. Spesso siamo così abituati a comprare, che inconsciamente i giocattoli non comprati, non commercializzati, non ci sembrano altrettanto validi per educare i bambini.

Esiste inoltre un concetto prestabilito su cosa debba essere l’educazione e su cosa sia “educativo” e cosa no. Per motivi di tradizione culturale (soprattutto nei Paesi che hanno vissuto una situazione di miseria),  o anche di credo personale, per alcune persone è difficile non considerare gli alimenti semplicemente come cibo, e costa fatica accettare l’idea che i bambini possano farvi esperimenti. Nel proporre questo genere di attività all’interno di gruppi, forse è bene discuterne prima…

Il mio personale punto di vista in merito, nel rispetto delle idee e delle credenze di ognuno, è che sia importante alimentare tanto lo stomaco quanto il cervello, ed in questo senso la farina piuttosto che il sacchetto di lenticchie e il pacco di pasta o di riso non li vedo “sprecati”…

Il gioco dei triangoli (indovina l’aggettivo) Montessori

Il gioco dei triangoli (indovina l’aggettivo) Montessori scaricabile gratuitamente in formato pdf, con cartellini ed istruzioni per la presentazione e l’uso coi bambini.

Il gioco dei triangoli (indovina l’aggettivo) Montessori è tradizionalmente utilizzato come materiale dell’area del linguaggio, per l’apprendimento della funzione dell’aggettivo in grammatica.

A questo scopo si presenta ai bambini a partire dai cinque anni. Naturalmente più avanti diventa un materiale molto utile anche per lo studio della geometria.

I set in commercio sono formati da un numero di triangoli che può essere 54, 63 o 72.

Il principio è che la serie deve comprendere triangoli rettangoli acutangoli ottusangoli, equilateri scaleni isosceli, di almeno tre colori diversi e tre dimensioni diverse per tipo.

nomenclature :

Il gioco dei triangoli (indovina l’aggettivo) Montessori  nomenclature triangoli

____________________

Come spiegato poi, il gioco può prevedere  di rispondere ai cartellini questionario:

 Il gioco dei triangoli (indovina l’aggettivo) Montessori – carte domanda

__________________________

I due file:
– carte-domanda
– nomenclature
sono disponibili qui: MATERIALE STAMPABILE PER IL GIOCO DEI TRIANGOLI

___________________

Il gioco dei triangoli (indovina l’aggettivo) Montessori – Presentazione del materiale

Variante 1 – due giocatori: l’insegnante e un bambino

L’insegnante mostra al bambino il materiale, poi insieme dispongono tutti i triangoli sul tavolo. L’insegnante dice al bambino che giocheranno a indovinare a che cosa sta pensando, seguendo gli indizi.

Prende un foglietto e scrive “TRIANGOLO”, pone il foglietto a una certa distanza dai triangoli e chiede al bambino di trovare la cosa scritta e metterla sul foglietto. Il bambino metterà sul foglietto un triangolo qualunque.

L’insegnante dirà che no, non è proprio quello a cui stava pensando, perchè quello che  vuole lei, ad esempio, è grande (scriverà “GRANDE” su un altro foglietto, lo metterà accanto alla parola TRIANGOLO per leggere ora TRIANGOLO GRANDE), dicendo al bambino: “Mi puoi trovare un triangolo uguale a quello che hai scelto prima, ma che sia anche grande?”.

Il bambino sostituirà quindi il triangolo con un altro uguale al primo, ma grande.  Per fare il confronto si possono usare i triangoli di controllo delle dimensioni.

Fatto questo si tolgono dal tavolo tutti i triangoli che non sono grandi e si rimettono sul vassoio ( o nella scatola); l’insegnante dirà: “Sì, è proprio un triangolo grande, ma io  lo avevo pensato blu e non giallo” (ad esempio), e scriverà su un foglietto la parola BLU da aggiungere ai precedenti per formare TRIANGOLO GRANDE BLU.

Il gioco proseguirà come descritto: si toglieranno tutti i triangoli che non sono blu e si aggiungerà ad esempio ACUTANGOLO: “TRIANGOLO GRANDE BLU ACUTANGOLO.

Poi si toglieranno tutti i triangoli non acutangoli, si aggiungerà ad esempio la parola SCALENO ed a questo punto sul tavolo resterà solo il triangolo descritto, nell’esempio un TRIANGOLO GRANDE BLU ACUTANGOLO SCALENO.

_________________

Il gioco dei triangoli (indovina l’aggettivo) Montessori

Variante 2 – Un giocatore – cartellini singoli degli aggettivi

Il bambino posiziona il cartellino TRIANGOLO e via via aggiunge lui stesso gli aggettivi (scelti da lui o pescati a caso da una busta Materiali.

Il gioco dei triangoli (indovina l’aggettivo) Montessori

Variante 3 – un gruppo di bambini

Si distribuiscono i cartellini contenuti nella busta delle domande, in modo che non ne avanzino, e si dispongono al centro del tavolo tutti i triangoli.

I bambini cercano ognuno i propri triangoli e il gioco termina quando al centro del tavolo non resta nemmeno un triangolo.

_____________________________

Utilizzando lo stesso principio, è possibile inventare giochi simili con altri oggetti, ad esempio coi bottoni:

Triangoli blu Montessori

Triangoli blu Montessori con tutorial per realizzarli in proprio, modelli gratuiti, istruzioni per la presentazione e l’uso con i bambini. Il set dei triangoli blu è  composto da 12 triangoli rettangoli scaleni, che misurano 14 cm di base e 8 cm di altezza. Con questo materiale si realizzano varie figure geometriche.

[wpmoneyclick id=89881 /]

Come già detto per i triangoli costruttori, si tratta di un materiale per lo sviluppo sensoriale proposto nelle scuole d’infanzia, ma che risulta utilissimo anche coi bambini più grandi a sostegno dello studio della geometria e per aiutare i bambini con problemi di dislessia.

In questo sito trovate gli schemi per la costruzione delle varie forme. C’è anche il cartamodello per la realizzazione dei triangoli, ma non è molto utile…

Io li ho realizzati così:

Dopo aver costruito i dodici triangoli, ho preparato anche dei cartellini per le nomenclature  e delle schede che illustrano le forme realizzabili coi triangoli blu:

________________________
Video:

________________________

Su Pinterest:

________________________________________

Disclaimer: “Per redigere questa mia presentazione ho utilizzato i miei album e appunti personali e consultato vari album di altri autori e articoli nel web. Per leggere online o acquistare le copie legali di tali opere consultate segui i link:
– Sensorial primary guide di Infomontessori.com
– Album for ages 3-6 – Sensorial di montessoriteacherscollective (Moteaco)
– Montessori teacher album – Sensorial di Montessorialbum.com
– Sensorial album di wikisori.org
Basic Montessori learning activities for under fives di David Gettman
– The casa 2,5-6 years – sensorial di montessoricommons
– Sensorial development di montessoriworld.org
Module 3: Exercises of sensory development di Montitute.com
– Sensorial teacher manual di khtmontessori.com
Primary class curriculum – second year di mymontessorihouse.com
Sensorial teaching manual – primary ages di montessoriprintshop
– Early childhood curruculum – Montessori sensorial manual di montessoritraining.net
Sensorial Manual Infant and Toddler e Sensorial Manual Early Childhood
di themontessoriparent.com, che ha suggerito l’aggiunta di questo disclaimer in accordo con la sua politica di copyright.
Ho inoltre consultato i testi di riferimento di Maria Montessori per gli esercizi sensoriali:
Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle case dei bambini
La scoperta del bambino
Per una bibliografia completa delle opere di Maria Montessori vai qui.

I triangoli costruttori Montessori DIY – modelli stampabili

I triangoli costruttori Montessori con tutorial per realizzarli in proprio, con modelli stampabili. e istruzioni per la presentazione e l’utilizzo coi bambini. I triangoli costruttori servono a dimostrare che tutte le figure geometriche piane possono essere costruite per mezzo di triangoli.

Il materiale è composto da 5 differenti scatole, ognuna delle quali contiene un certo numero di triangoli di varie dimensioni, forme e colori.

Ad eccezione del box 2, i triangoli di tutte le altre scatole recano delle bande nere posizionate su lati diversi che servono ad aiutare il bambino nella costruzione delle figure geometriche proposte.

________________________

E’ un materiale che si propone nella scuola d’infanzia, ma che io utilizzo ampiamente anche in terza classe, soprattutto se ci sono problemi di dislessia da affrontare.

In terza classe il programma prevede lo studio della geometria, e questo materiale può essere abbinato a schede delle nomenclature per aiutare la memorizzazione dei termini.

Permette inoltre di valutare la lunghezza dei lati o l’ampiezza degli angoli mediante semplice sovrapposizione degli elementi, e facilita la classificazione in equilatero, isoscele e scaleno, oppure rettangolo, acutangolo, ottusangolo.

_________________________

Per costruirli in proprio nel web si trovano i modelli stampabili gratuitamente a grandezza naturale in questo sito. Cliccate su Colored Sets 1-5 se avete la stampante a colori, Outlines l’avete solo nero. In Boxes trovate invece i modelli per realizzare le scatole, io ho preferito usare i vassoi da mensa che si trovano alla coop.

__________________________

Nei download non sono comprese le carte delle nomenclature, che ho realizzato a mano. I modelli delle forme da realizzare coi triangoli sono invece molto piccoli, quindi per fare le mie schede li ho elaborati così:

– ho aperto la pagina per il download, poi con ctrl + ho ingrandito la schermata, e con ScreenHunter ho catturato le immagini ingrandite.

Per ogni box ho preparato:

– i triangoli previsti

– schede grandi che presentano da una parte lo schema di costruzione e dall’altra la forma pura (solo i contorni esterni)

– cartellini delle nomenclature, facilitati da una miniatura dello schema da realizzare

– cartellini per la classificazione dei triangoli contenuti nel box che hanno su una facciata il nome del triangolo, e sull’altra l’indicazione di quanti triangoli per tipo e colore appartengono a quella categoria con miniatura, per l’autocontrollo.

Box 1

Box 2

Box 3

Box 4

Box 5

____________________________________

Qualche video:

________________________________________

Disclaimer: “Per redigere questa mia presentazione ho utilizzato i miei album e appunti personali e consultato vari album di altri autori e articoli nel web. Per leggere online o acquistare le copie legali di tali opere consultate segui i link:
– Sensorial primary guide di Infomontessori.com
– Album for ages 3-6 – Sensorial di montessoriteacherscollective (Moteaco)
– Montessori teacher album – Sensorial di Montessorialbum.com
– Sensorial album di wikisori.org
– The casa 2,5-6 years – sensorial di montessoricommons
– Sensorial development di montessoriworld.org
Module 3: Exercises of sensory development di Montitute.com
– Sensorial teacher manual di khtmontessori.com
Primary class curriculum – second year di mymontessorihouse.com
Sensorial teaching manual – primary ages di montessoriprintshop
– Early childhood curruculum – Montessori sensorial manual di montessoritraining.net
Sensorial Manual Infant and Toddler e Sensorial Manual Early Childhood
di themontessoriparent.com, che ha suggerito l’aggiunta di questo disclaimer in accordo con la sua politica di copyright.
Ho inoltre consultato i testi di riferimento di Maria Montessori per gli esercizi sensoriali:
Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle case dei bambini
La scoperta del bambino
Per una bibliografia completa delle opere di Maria Montessori vai qui.

Costruire gli incastri metallici Montessori – tutorial

[wpmoneyclick id=88742 /]

Costruire gli incastri metallici Montessori – tutorial per realizzarli in proprio e con pochissima spesa.

Il materiale originale è costituito da due tavole di legno in pendenza, su ciascuna delle quali sono collocati cinque telai in metallo quadrato, di colore rosa.

In ognuno dei telai è inserita una figura geometrica blu.

Le figure sono simili a quelle degli inserti geometrici, e dotate anch’esse di un piccolo perno per la presa a tre dita.

Gli incastri di metallo sono un materiale utilizzato nelle scuole Montessori per gli esercizi di pre-scrittura.

________________________

Costruire gli incastri metallici Montessori – tutorial

Per costruirli in proprio nel web si trovano i modelli stampabili gratuitamente a grandezza naturale in questo sito. Cliccate su Geometric (Metal) Insets per la versione con le forme colorate all’interno, oppure Insets Outline Only per le forme tracciate solo per contorni.

____________________

[wpmoneyclick id=89937 /]

Se non avete molto tempo da dedicare alla costruzione dei materiali ma avete sufficienti risorse economiche, i modelli possono essere certamente passati a un falegname  …e se sono anche le risorse a mancarvi potete pensare di stampare, ritagliare e plastificare direttamente il  tutto.

Considerate però che nel secondo caso otterrete un materiale difficile da maneggiare per il bambino, e dovreste rinunciare al pernetto centrale che non  ha una funzione decorativa, ma serve a stimolare la corretta presa indice e medio contro pollice, in preparazione all’impugnatura della matita.

__________________________

Io ho fatto così, utilizzando dei fogli di cartone robusto.

________________________

Costruire gli incastri metallici Montessori

Io ho predisposto il materiale, una volta pronto, così: le dieci cornici sono in esposizione su uno scaffale una accanto all’altra, di modo che il bambino possa averne una visione completa.

Le cornici sono ognuna su un piatto quadrato, che contiene anche un assortimento di foglietti già tagliati alla stessa dimensione delle cornici.

Il bambino sceglie la cornice che desidera e la pone sul vassoio insieme alle matite.

 

Le indicazioni pedagogiche per l’utilizzo del materiale qui.

________________________________________

Disclaimer: “Per redigere questa mia presentazione ho utilizzato i miei album e appunti personali e consultato vari album di altri autori e articoli nel web. Per leggere online o acquistare le copie legali di tali opere consultate segui i link:
– Sensorial primary guide di Infomontessori.com
– Album for ages 3-6 – Sensorial di montessoriteacherscollective (Moteaco)
– Montessori teacher album – Sensorial di Montessorialbum.com
– Sensorial album di wikisori.org
– The casa 2,5-6 years – sensorial di montessoricommons
– Sensorial development di montessoriworld.org
Module 3: Exercises of sensory development di Montitute.com
– Sensorial teacher manual di khtmontessori.com
Primary class curriculum – second year di mymontessorihouse.com
Sensorial teaching manual – primary ages di montessoriprintshop
– Early childhood curruculum – Montessori sensorial manual di montessoritraining.net
Sensorial Manual Infant and Toddler e Sensorial Manual Early Childhood
di themontessoriparent.com, che ha suggerito l’aggiunta di questo disclaimer in accordo con la sua politica di copyright.
Ho inoltre consultato i testi di riferimento di Maria Montessori per gli esercizi sensoriali:
Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle case dei bambini
La scoperta del bambino
Per una bibliografia completa delle opere di Maria Montessori vai qui.

Tutorial DIY Montessori: costruire il cofanetto delle figure geometriche

Tutorial DIY Montessori: costruire il cofanetto delle figure geometriche, con cartamodelli gratuiti e istruzioni dettagliatissime per realizzare il materiale in proprio con pochissima spesa.

Se preferite acquistarlo, questo è il set più economico che ho trovato in rete:

[wpmoneyclick id=89882 /]

E questa è una app per iOS:

[wpmoneyclick id=94443 /]

Se non avete molto tempo da dedicare alla costruzione dei materiali ma avete sufficienti risorse economiche, i modelli possono essere certamente passati a un falegname 🙂 …e se sono anche le risorse a mancarvi potete pensare di stampare, ritagliare e plastificare direttamente il  tutto.

Considerate però che nel secondo caso otterrete un materiale difficile da maneggiare per il bambino, e dovreste rinunciare al pernetto centrale che non  ha una funzione decorativa, ma serve a stimolare la corretta presa indice e medio contro pollice, in preparazione all’impugnatura della matita.

Il cofanetto delle figure geometriche piane è costituito da sei cassetti-vassoio così predisposti:

Per costruirli in proprio nel web si trovano i modelli stampabili gratuitamente a grandezza naturale in questo sito (cliccate su Geometric Cabinet Insets).

Anche le cards sono molto utili per gli esercizi sensoriali con le forme geometriche, anche se non servono alla costruzione dei vassoi.

Si tratta di carte assortite in forme piene, con contorni larghi e con contorni sottili e fanno riferimanto per forma e dimensione ai contenuti dei vassoi (cliccate su cards thin line, thick, solid).

I metodi di costruzione più semplici sono invece questi:

Col polistirolo da controsoffitto

Stampate i modelli e ritagliateli con la massima precisione.

Io li ho comunque plastificati perchè così dopo la costruzione potrò conservare i modelli per utilizzarli nelle lezioni di geometria coi bambini più grandi.

Riportate i modelli sul polistirolo e procedete al taglio prima della forma, poi del quadrato di contorno:

Inserendo un chiodo il vostro bambino avrà un ottimo materiale per la presa:

Quindi procedete a colorare scegliendo due colori vivaci e contrastanti. Lo svantaggio di questo metodo è che otterrete un materiale molto ingombrante anche in altezza, per via dei chiodi…

Con cartone spesso

Per il pernetto da presa ho fatto così:

Preparate forme e cornici, sono passata ai vassoi:

Per sapere come usare il cofanetto delle figure geometriche, e visionare il materiale montessoriano originale vai qui.

________________________________________

Disclaimer: “Per redigere questa mia presentazione ho utilizzato i miei album e appunti personali e consultato vari album di altri autori e articoli nel web. Per leggere online o acquistare le copie legali di tali opere consultate segui i link:
– Sensorial primary guide di Infomontessori.com
– Album for ages 3-6 – Sensorial di montessoriteacherscollective (Moteaco)
– Montessori teacher album – Sensorial di Montessorialbum.com
– Sensorial album di wikisori.org
– The casa 2,5-6 years – sensorial di montessoricommons
– Sensorial development di montessoriworld.org
Module 3: Exercises of sensory development di Montitute.com
– Sensorial teacher manual di khtmontessori.com
Primary class curriculum – second year di mymontessorihouse.com
Sensorial teaching manual – primary ages di montessoriprintshop
– Early childhood curruculum – Montessori sensorial manual di montessoritraining.net
Sensorial Manual Infant and Toddler e Sensorial Manual Early Childhood
di themontessoriparent.com, che ha suggerito l’aggiunta di questo disclaimer in accordo con la sua politica di copyright.
Ho inoltre consultato i testi di riferimento di Maria Montessori per gli esercizi sensoriali:
Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle case dei bambini
La scoperta del bambino
Per una bibliografia completa delle opere di Maria Montessori vai qui.

Lista dei materiali Montessori: dai 3 ai 6 anni – SENSORIALE

Lista dei materiali Montessori: dai 3 ai 6 anni – SENSORIALE. Questa è la lista dei materiali montessoriani di base per quanto riguarda l’area dello sviluppo sensoriale, per bambini dai tre ai sei anni di età. I relativi approfondimenti, i consigli per la presentazione ai bambini e le relative lezioni in tre tempi si trovano nella guida didattica Montessori

Il procedere graduale attraverso i materiali, dagli esercizi  più semplici a quelli più complessi, è  parte essenziale del metodo Montessori.  Questa caratteristica del metodo pone soprattutto nei genitori molte domande, e viene percepita come difficile da praticare: “Come faccio a sapere quale esercizio è il migliore per cominciare?” ; “Come posso capire quando il bambino ha acquisito sufficiente padronanza di un esercizio, ed ha bisogno di qualcosa d’altro?”; “Come devo scegliere il materiale giusto per andare avanti?”.

La risposta è innanzitutto avere fiducia nell’istinto naturale del bambino, e non pensare che un errore da parte nostra sarà fatale, perchè non lo sarà.  Non è possibile nuocere allo sviluppo di un bambino proponendo un materiale sbagliato, se non si insiste su di esso, perchè se è realmente sbagliato per lui in quel momento, semplicemente il bambino non vi presterà la minima attenzione e si rivolgerà istintivamente sempre e solo a ciò che invece è adatto a lui.

Date al bambino l’ambiente più adatto per il suo agire libero, e osservatelo con attenzione. Se il bambino mostra un vivo interesse spontaneo per un dato materiale, che secondo la Montessori rappresenta per lui un problema da risolvere, e se si dedica alla soluzione di esso, possiamo essere sicuri di avergli proposto qualcosa di assolutamente adatto al suo grado di sviluppo.

Se esegue gli esercizi trovandoli troppo semplici per lui, magari svogliatamente, allora è insensato richiamarlo a mantenere la sua attenzione su di esso: lo ha superato,  non è più un problema da risolvere per lui.

Se, d’altra parte, sembra in difficoltà e chiede ripetutamente  aiuto e spiegazioni, o l’esercizio è troppo difficile per lui, oppure ha già acquisito la cattiva abitudine di dipendere dagli altri. In entrambi i casi ha bisogno di un esercizio più facile, o, infine, ha semplicemente bisogno di interrompere per un periodo il lavoro ai materiali sensoriali.

E ‘ il concetto più sbagliato che si possa avere di una Casa dei Bambini Montessori, quello  di immaginarsi che i bambini sono occupati da mattina a sera nella loro istruzione formale attraverso il materiale sensoriale, e altrettanto sbagliato è immaginarsi che i bambini usino il tempo solo a loro piacimento. I successi raggiunti nell’educazione dei bambini dalle scuole Montessori non possono essere raggiunti attraverso la mera ripetizione di esercizi sensoriali , o attraverso la spinta spasmodica di essi all’interno di altri sistemi, o attraverso la mancanza di un sistema.

Molti sono i fattori che contribuiscono all’educazione, oltre agli esercizi con i telai delle allacciature piuttosto che con gli incastri solidi, seppur anche questi importanti. Forse il più importante di questi fattori è lo sviluppo del senso di responsabilità e di partecipazione, la scelta di non far credere al bambino che è inadatto a condividere alcuni dei pesi della nostra vita quotidiana, tradendo il suo spontaneo e generoso impulso di condivisione.

Il bambino, nella scuola Montessori, partecipa con senso di responsabilità alla pulizia e al mantenimento dell’ordine nella sua aula, nota da solo se c’è una cartaccia sul pavimento, e non ha bisogno che gli venga detto cosa fare, perchè è suo interesse e fa parte delle sue attività quotidiane tenere pulito il suo ambiente.

Si tratta di un atteggiamento in netto contrasto con quello di molti dei nostri figli, che spesso raggiungono l’età della scuola superiore senza acquisire questo sentimento di solidarietà e lealtà con gli interessi della famiglia, che invece è assolutamente possibile coltivare se il processo inizia abbastanza precocemente.

Con questa precisazione rispetto al fatto che l’educazione del bambino piccolo col metodo Montessori non significa affatto la sua occupazione incessante negli  esercizi sensoriali, possiamo occuparci di illustrare in dettaglio i vari materiali sensoriali ed il loro utilizzo.

Photo credit: le immagini dei materiali montessoriani  di questo post sono di proprietà di Gonzaga Arredi: clicca sulle immagini per visualizzarle nel contesto originale.  I link fanno riferimento al diritto di proprietà dell’immagine stessa e non rappresentano “pubblicità”.  Sotto ad ogni immagine trovi invece il link relativo al mio post sull’argomento. 

Lista dei materiali Montessori: dai 3 ai 6 anni – SENSORIALE

L’obiettivo di Maria Montessori attraverso il materiale sensoriale è riordinare il bagaglio e l’accumulo percettivo e affinare i sensi attraverso la capacità di cogliere differenze.

Il materiale consente fondamentalmente due tipi di attività:
appaiare: riconoscere gli uguali e disporli a coppie
graduare: riconoscere i simili e disporli in serie.

La funzione del materiale sensoriale dunque non  è quella di presentare al bambino impressioni nuove, ma di portare ordine e sistematicità nella miriade di impressioni che ha ricevuto e continua a ricevere.
Ognuno dei materiali sensoriali, usato in modo corretto, aiuta la mente infantile a mettere a fuoco una particolare qualità e, attraverso una manipolazione attiva, a trasformarla in concetto.
Non si correggono gli eventuali errori, determinati da mancanza di sviluppo, perchè sara appunto la ripetizione dell’esercizio che porterà nel bambino un progresso.
Si deve soltanto impedire che egli faccia un uso disordinato del materiale, cioè che lo usi per scopi diversi da quelli per il quale è stato costruito.

Il materiale sensoriale  è stato progettato specificamente per permettere ai bambini di seguire il loro interesse naturale e la loro spontanea capacità, esaminando gli oggetti che li circondano, di selezionare e manipolare.
Tutti i materiali montessoriani sono classificati scientificamente in base alle loro dimensioni, i loro scopi,  la loro forma.

Prendendo ad esempio il cesto dei solidi geometrici, possiamo osservare come tutte le forme sono dello stesso colore e dello stesso materiale, e variano solo nella forma: la forma è infatti il punto di interesse della lezione. Non ci sono elementi in più o altre variabili a distrarre e confondere il bambino, che per sua natura utilizza tutti i sensi nella scoperta di questi nuovi elementi e nel collegarli ai loro nomi.

Tutto il materiale è progettato per facilitare il lavoro indipendente, perché contiene in sè le “istruzioni d’uso” e il controllo dell’errore. Se un elemento è fuori posto, si crea  un’interruzione evidente nel modello, e i bambini lo percepiscono e con entusiasmo lavorano attraverso tentativi ed errori finché il modello funziona . Questo processo richiede a volte giorni, settimane o anche mesi, ma la gioia che i bambini provano quando raggiungono la forma corretta è davvero grande.

Il principio di libertà, per il bambino che per la prima volta utilizza il materiale da solo, non corretto dall’insegnante, è importantissimo, e di non facile comprensione ed applicazione per gli insegnanti formati per la scuola materna o primaria secondo i metodi usuali, che saranno inclini ad insegnare in modo direttivo.

L’ auto-correzione porta il bambino a concentrare in modo profondo la sua attenzione sulle differenze nelle dimensioni ed a confrontarle tra loro; questo è un esercizio prezioso ed irrinunciabile per lo sviluppo del suo sistema sensoriale in relazione alla sua vita cosciente.

La questione se è giusto o meno insegnare il concetto formale di dimensione mentre si sta facendo un uso pratico del materiale non si pone. Tutto questo viene dopo.

Questo primo periodo nella presentazione del materiale è in forte contrasto con modo di utilizzare il materiale di Froebel, dove l’obiettivo del maestro da subito è quello di fornire conoscenze. James, nella sua psicologia, fa una distinzione tra “familiarizzare con” e “conoscere” una cosa, intendendo con la prima fase la sfera sensoriale e con la seconda la sfera percettiva.

Nel metodo Montessori nella fase preliminare è molto importante che l’insegnante non interferisca mai nel lavoro del bambino, e altrettanto importante è che  il materiale sia tale da permettere al bambino gradualmente di osservare e correggere i suoi errori.

Quando il bambino esegue l’esercizio perfettamente, senza fare errori, lo ha superato; gli utilizzi successivi hanno solo valore di ripetizione occasionale, quasi di riposo rispetto alle attività nuove.

Lo scopo fondamentale dell’utilizzo del materiale sensoriale dovrebbe essere sempre tenuto presente: aumentare la capacità di riconoscere le differenze, stimolare l’attenzione ed aumentare le sue capacità di osservazione.

Questa metodica di formazione preliminare e spontanea dei sensi è a sua volta una preparazione per continuare gli studi che si caratterizzeranno dalle lezioni in tre tempi, sotto la guida dell’insegnante.  In questa primissima fase  lo scopo è principalmente biologico; più di tutto siamo interessati alla crescita naturale del bambino in conformità con le leggi del suo essere, in modo che il suo sistema nervoso, come strumento della vita cosciente, si perfezioni.

Oltre al materiale esposto sopra, altri materiali sempre presenti nella Casa dei bambini sono:

gli otto telai delle allacciature

le tessere tattili per riconoscere ruvido e liscio


due scatole contenti tessuti diversi (velluto, seta, lana, cotone ecc…)


 inserti di metallo (dieci inserti)

trentasei carte con forme geometriche in legno massello di colore blu
trentasei carte con forme geometriche disegnate con un tratto blu spesso
trentasei carte con forme geometriche disegnate con un sottile tratto nero

due scatole con alfabeti mobili

Insieme a quanto sopra,  vengono utilizzati:
– i mattoncini e i cubi di Froebel,
– gomitoli e palline di lana in colori diversi,
– gettoni e bottoni colorati,
– blocchi da costruzione,
– matite colorate e carta da disegno,
– argilla, sassolini, semi e chicchi di cereali,
– numerosi giocattoli, tra cui bambole di carta di vario genere che vengono colorate dai bambini come esercizio ulteriore di perfezionamento della tecnica della scrittura.

L’educazione di ciò che può essere chiamato il piano inferiore, l’educazione cioè che mira a sviluppare le competenze sensoriali e motorie del sistema nervoso come strumento di coscienza, col metodo Montessori inizia quando il bambino molto piccolo è attratto, ad esempio, dalla vista dei grandi blocchi rosa che formano la cosiddetta torre, o uno dei telai delle allacciature, ne sceglie uno, e comincia a giocare.

Se la sua scelta è ricaduta sulla torre rosa, non avrà bisogno di alcun aiuto, perchè i blocchi stessi sono una guida sufficiente e fungono di per sè stessi da correttivo per gli eventuali errori.

Quando il bambino, dopo aver giocato un po’ con i cubi rosa che formano la torre, vede che il blocco più grande è certamente la base della torre, l’educazione delle sue capacità di attenzione è cominciata, e mentre la sua manina gestisce i blocchi, imparando a poco a poco metterli uno sopra l’altro nella sequenza corretta, il suo senso muscolare già risvegliato inizia a svilupparsi.

Poi, se l’insegnante gli mostra come passare la mano leggermente dal basso verso l’alto della scala, si allena anche il suo senso del tatto che,  combinato col senso della vista, stimola la capacità di discriminazione.

Il bambino è ora pronto per la cosiddetta lezione in tre tempi di Séguin, che Maria Montessori ha adattato al suo materiale per permettere al bambino di apprenderne l’uso corretto e riceverne esperienze preziose per l’educazione sensoriale e motorie.

Nel primo periodo l’insegnante  prende il blocco più grande della torre con la quale il bambino ha prima giocato spontaneamente, e dice: “Questo è il blocco maggiore, il maggiore…”, e il bambino ripeterà questa parola. Poi, prendendo il cubo più piccolo che sta all’apice della torre, lo mostrerà al bambino dicendo: “Questo è il minore, il minore…” fino a quando il bambino non ripeterà anche lui questa parola.  I due pezzi,  che sono in così  forte contrasto per grandezza, vengono poi mostrati insieme, mentre l’insegnante dice: “Questo è il maggiore, questo è il minore…”, e il bambino ripeterà indicando i blocchi.

Quando il bambino è pronto per il passo successivo, l’insegnante dice: “Dammi il cubo maggiore” , oppure: “Dammi il cubo minore”. Se il bambino non riesce a rispondere con l’azione corretta, l’insegnante torna di nuovo al primo periodo,  in considerazione del fatto che il bambino ha dimostrato di non essere pronto pronto per questo passo. Se invece il bambino risponde correttamente dimostrando  di aver imparato a discriminare le due grandezze in relazione ai concetti di maggiore e minore, è pronto per il terzo passo, che è il più difficile da interiorizzare per il bambino, e quindi non deve essere affrettato né si deve costringere il bambino ad affrontarlo se non è pronto.

L’insegnante prende il blocco più grande e chiede: “Che cubo è questo?”.  Se il bambino è pronto, risponderà: “E’ il maggiore”, ma se questo non avviene è consigliabile tornare nuovamente al primo e al secondo tempo, fino a quando il bambino non sarà in grado di rispondere prontamente e con precisione.

Questo è un buon esempio di lezione in tre tempi, che si basa sull’utilizzo di un materiale  molto semplice per la presentazione ai bambini più piccoli. Lo stesso principio però viene seguito con tutti i materiali montessoriani:  l’insegnante  sceglie in un primo momento due elementi in forte contrasto tra loro  e gradualmente arriva a gradazioni sempre più sottili, portando il bambino a sempre più fini e più sottili discriminazioni.

Le lezioni in tre tempi dovrebbero sempre essere precedute da un periodo di uso spontaneo del materiale.  Maria Montessori aveva una grande fiducia nella serietà dei bambini verso ciò che chiamiamo il loro gioco. Sta a noi organizzare i suoi spazi in modo tale per cui il bambino sia portato a vedere che ogni gioco è un problema da risolvere, e che possa sempre attraverso il suo gioco spontaneo trovare la soluzione corretta.

Birilli delle frazioni Montessori

Birilli delle frazioni Montessori. I birilli delle frazioni sono un materiale molto interessante. Di seguito qualche indicazione per la presentazione e l’utilizzo coi bambini.

[wpmoneyclick id=89238 /]

_______________________

Presentazione

materiale necessario
i birilli delle frazioni
un vassoio

1. L’insegnante invita il bambino ad unirsi a lei nell’esercizio, quindi porta il vassoio col materiale al tavolo, e siede a fianco del bambino, al suo lato non dominante.

2. Comincia poi a spostare le varie parti dei birilli dal vassoio al tavolo, nominandole. I birilli vanno presi come si prende normalmente una bottiglia: con la mano dominante sul collo, e l’altra sotto a fare da sostegno.  Il primo birillo è “l’intero”, ogni parte del secondo birillo è “un mezzo”, ogni parte del terzo birillo è “un terzo”, e ogni parte del quarto birillo è “un quarto”.

3. Quando prende in mano singole frazioni di un birillo, lo rimonta pezzo per pezzo sul tavolo. Per esempio, se prende una metà, la nomina, quindi la dà in mano al bambino perchè possa esaminarla, poi il bambino gliela restituisce e lei la pone sul tavolo. Quindi prende l’altra metà, procede nello stesso modo, e la pone poi accanto alla prima a ricostituire sul tavolo l’intero,  in modo che il bambino possa sempre vedere i pezzi ricomposti.

4. Al termine l’insegnante rimette il tutto sul vassoio e lascia il bambino libero di esplorare il materiale, anche cercando di miscelare le parti tra loro.


Montessori Counting Using Fraction Cones — powered by ehow

_________________________________

_________________________________

Disclaimer: “Per redigere questa mia presentazione ho utilizzato i miei album e appunti personali e consultato vari album di altri autori e articoli nel web. Per leggere online o acquistare le copie legali di tali opere consultate segui i link:
– Mathematic primary guide di Infomontessori.com
– Album for ages 3-6 – Math di montessoriteacherscollective (Moteaco)
– Montessori teacher album – Math di Montessorialbum.com
– Math album di wikisori.org
– The casa 2,5-6 years – math di montessoricommons
– Beginning math di montessoriworld.org
– Teach your 3 to 7 year old math di John Bowman
Montessori Early Childhood math album di Montessori Tube
Module 5: Mathematics Manual A di Montitude.com
Mathematics teacher manual di khtmontessori.com
Primary class curriculum – second year di mymontessorihouse.com
Math teaching manual – primary ages di montessoriprintshop
Montessori matters: a mathematics manual di heutink-usa.com
MATHEMATICS MANUAL EARLY CHILDHOOD di themontessoriparent.com, che ha suggerito l’aggiunta di questo disclaimer in accordo con la sua politica di copyright.
Ho inoltre consultato i testi di riferimento di Maria Montessori per la matematica:
Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle case dei bambini
La scoperta del bambino
L’autoeducazione nelle scuole elementari
.
Psicoaritmetica.
Per una bibliografia completa delle opere di Maria Montessori vai qui. Leggi anche la bibliografia e i link utili di seguito.

_______________________

BIBLIOGRAFIA E LINK UTILI

Maria Montessori – L’autoeducazione nelle scuole elementari – Garzanti

Maria Montessori – Il metodo della pedagogia scientifica applicato all’educazione infantile nelle case dei bambini. Edizione critica – Edizioni Opera Nazionale Montessori

Maria Montessori – Psicoaritmetica – Edizioni Opera Nazionale Montessori

Maria Montessori – Psicogeometria – Edizioni Opera Nazionale Montessori

[wpmoneyclick id=89935 /]

[wpmoneyclick id=89934/]

[wpmoneyclick id=89933 /]

[wpmoneyclick id=89928 /]

[wpmoneyclick id=89927 /]

[wpmoneyclick id=89924 /]

[wpmoneyclick id=89922 /]

[wpmoneyclick id=89919 /]

[wpmoneyclick id=89917 /]

[wpmoneyclick id=89914 /]

[wpmoneyclick id=89911 /]

[wpmoneyclick id=89906 /]

[wpmoneyclick id=89905 /]

[wpmoneyclick id=89902 /]

[wpmoneyclick id=89171 /]

Cilindri dei rumori Montessori

Cilindri dei rumori Montessori – Una parte importante del lavoro che viene svolto in relazione allo sviluppo sensoriale  è quella che riguarda il suono, e i bambini amano ascoltare il suono che gli oggetti fanno quando vengono scossi o fatti rotolare.

Il set completo di cilindri del suono contiene sei coppie di cilindri rossi e  blu. Per i più piccoli, si può iniziare con tre coppie, scegliendo i cilindri i cui suoni sono più variegati fra loro.

photo credit: Gonzaga Arredi
 [wpmoneyclick id=89877 /]
[wpmoneyclick id=89876 /]

Se volete realizzarli in proprio,  è sicuramente difficile riprodurre il materiale  in legno, ma dei bellissimi cilindri del suono possono essere realizzati riciclando piccole bottigliette o i contenitori delle pellicole fotografiche (se ancora ne avete in giro per casa), e riempiendoli con materiali che producano suoni diversi.

Assicuratevi che il contenuto di ogni coppia di bottigliette sia identico per tipologia e quantità di materiale.

Ingredienti quali riso, sabbia, legumi secchi, ecc… funzionano molto bene, ma assicuratevi di non utilizzare oggetti facilmente apribili che possono presentare rischi di soffocamento se il bambino è molto piccolo.

Età: intorno ai quattro anni

Presentazione

Materiale necessario: 
cilindri del suono
un tappetino

1. invitiamo il bambino a unirsi a noi nell’esercizio

2. lasciamo che il  bambino srotoli il  tappeto sul pavimento, quindi portiamo le scatole rossa e blu e posiamole sul tappeto, una di fianco all’altra; togliamo i coperchi.

3. tiriamo fuori dalla loro scatola i cilindri blu e mettiamoli in fila davanti alla scatola. Facciamo lo stesso con i cilindri rossi.

4. Ora prendiamo un cilindro blu a caso e scuotiamolo. Ascoltiamo. Scuotiamolo di nuovo tenendolo vicino al bambino.

5. posizioniamo il cilindro appena utilizzato di fronte a noi sul tappeto.

6. Prendiamo un cilindro rosso a caso, scuotiamolo e ascoltiamo. Ripetiamo e facciamo ascoltare bene al bambino. Poi chiediamo se il suono è uguale a quello del cilindro blu. Se non è uguale, rimettiamo il cilindro rosso sul tappeto e prendiamone un altro. Continuiamo così fino a trovare il cilindro corrispondente.

7. Ripetiamo fino a formare tutte le coppie.

8. mescoliamo i cilindri nuovamente e lasciamo il bambino libero di provare da solo.

____________________

________________________________________

Disclaimer: “Per redigere questa mia presentazione ho utilizzato i miei album e appunti personali e consultato vari album di altri autori e articoli nel web. Per leggere online o acquistare le copie legali di tali opere consultate segui i link:
– Sensorial primary guide di Infomontessori.com
– Album for ages 3-6 – Sensorial di montessoriteacherscollective (Moteaco)
– Montessori teacher album – Sensorial di Montessorialbum.com
– Sensorial album di wikisori.org
Basic Montessori learning activities for under fives di David Gettman
– The casa 2,5-6 years – sensorial di montessoricommons
– Sensorial development di montessoriworld.org
Module 3: Exercises of sensory development di Montitute.com
– Sensorial teacher manual di khtmontessori.com
Primary class curriculum – second year di mymontessorihouse.com
Sensorial teaching manual – primary ages di montessoriprintshop
– Early childhood curruculum – Montessori sensorial manual di montessoritraining.net
Sensorial Manual Infant and Toddler e Sensorial Manual Early Childhood
di themontessoriparent.com, che ha suggerito l’aggiunta di questo disclaimer in accordo con la sua politica di copyright.
Ho inoltre consultato i testi di riferimento di Maria Montessori per gli esercizi sensoriali:
Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle case dei bambini
La scoperta del bambino
Per una bibliografia completa delle opere di Maria Montessori vai qui.

Incastri solidi Montessori

Incastri solidi Montessori – Per quel che riguarda gli incastri solidi in commercio, si tratta di quattro blocchi di legno opportunamente forati, ciascuno dei quali contiene 10 cilindri con manopole da inserire ognuno nel foro corrispondente. Come vedremo Maria Montessori parla di tre blocchi soltanto, per la precisione dei blocchi 1, 2 e 4).

[wpmoneyclick id=89570 /]

Le misure dei cilindri per gli incastri solidi in commercio sono le stesse dei cilindri colorati, quindi avremo:

– blocco 1: hanno tutti la stessa altezza, e variano in larghezza. Misurano tutti 5cm di altezza, e il diametro varia da 5cm a 1cm, con variazioni di 0,5cm a cilindro (come i cilindri rossi)

-blocco 2: i cilindri variano sia in altezza sia in larghezza in modo direttamente proporzionale: il cilindro più lungo sarà anche il più largo, e il cilindro più corto sarà anche il più sottile. Il cilindro più grande misura 5cm di diametro e 5cm di altezza; il più piccolo misura 1cm di diametro e 1cm di altezza. Ogni cilindro diminuisce sia di diametro sia di altezza di 0,5cm (come i cilindri gialli);

– blocco 3: i cilindri variano sia in altezza sia in larghezza, ma in modo inversamente proporzionale: il cilindro più lungo è il più sottile, e il cilindro più corto è il più largo. Il cilindro più largo misura 5cm di diametro e 1cm di altezza; il più sottile misura 1cm di diametro e 5cm di altezza. Le variazioni di misura procedono di 0,5cm alla volta (come i cilindri verdi)

– blocco 4: i cilindri hanno tutti la stessa larghezza e variano soltanto in altezza. Tutti i cilindri hanno un diametro di 2,5cm e la loro altezza varia da 5cm a 1cm con variazioni di 0,5cm a cilindro (come i cilindri blu)

______________________

Gli incastri solidi vengono presentati dopo i cilindri colorati.

[wpmoneyclick id=89822 /]

Insieme alla torre rosa, rappresentano i materiali più apprezzati dai bambini più piccoli, o quelli scelti di preferenza dagli insegnanti per loro.

[wpmoneyclick id=89417 /]

Il valore didattico di questi materiali sta tutto nella loro possibilità di correzione autonoma dell’errore.

Così l’insegnante darà una delle serie di incastri solidi al bambino, estrarrà i cilindri mettendoli in disordine sul tavolo, e il bambino, grazie al suo amore istintivo per l’ordine, giocherà a lungo con questi cilindri fino a quando non scoprirà che ogni pezzo deve andare nel suo foro.

_____________________

età:
3 anni, 3 anni e mezzo.
Scopo diretto:
discriminazione  visiva delle dimensioni.
Scopo indiretto:
– preparazione alla scrittura;
– coordinazione del movimento delle dita che prepara alla corretta impugnatura della matita;
– affinamento dei movimenti volontari;
– preparazione alla matematica.
Controllo dell’errore:
si trova all’interno del materiale stesso.
Nomenclatura:
Blocco 1: largo e sottile
Blocco 2: grande e piccolo
Blocco 3: nessuno
Blocco 4: alto e basso.
Tutti i blocchi: i gradi positivo, comparativo e superlativo dell’aggettivo.

_________________

Incastri solidi Montessori

Introduzione del materiale senza presentazione

[wpmoneyclick id=89570 /]

Materiale necessario: 
– almeno una serie di incastri solidi  (il blocco 1 o il blocco 4)
– un tavolo con seggiolina a misura di bambino o un tappetino per lavorare sul pavimento
– uno scaffale basso per riporre il materiale sensoriale, in modo che il bambino possa scegliere di riutilizzarlo in qualsiasi momento.

Lo scopo fondamentale di questo esercizio non è quello di incastrare tutti i cilindri nel posto giusto quanto più velocemente possibile, quanto piuttosto il fatto stesso che il bambino impari a farlo da sè, attraverso un processo di tentativi ed errori, durante il quale egli lavora direttamente al proprio sviluppo sensoriale affinando le capacità tattili, motorie e visive.  E’ quindi molto importare lasciare il bambino libero di lavorare in modo indipendente, in un clima che gli consenta di essere assorbito totalmente dall’esercizio.

Gli incastri solidi, come già detto, sono di per sé autocorrettivi: se il bambino mette un cilindro nel posto sbagliato, non sarà poi possibile procedere con il secondo pezzo… Questo materiale in particolare, inoltre, è fatto per poter essere interpretato dai bambini senza aver bisogno di istruzioni preliminari sul suo utilizzo.

A scuola, dove i bambini sono in classe con altri compagni, la presentazione di questo materiale è quasi del tutto inutile, perchè i bambini più piccoli imparano semplicemente osservando il lavoro dei compagni più grandi.

Se invece volete presentare questo materiale a casa, potete un giorno prendere un blocco, smontarlo e costruirlo davanti al vostro bambino; vedrete che presto ne sarà incuriosito e desidererà utilizzarlo anche lui. Questo significherà che il vostro bambino è pronto per lavorare in modo indipendente con gli incastri solidi.

____________________

Presentazione degli incastri solidi 

1. L’insegnante chiede al bambino di accompagnarla  allo scaffale perchè ha da mostrargli qualcosa di nuovo, quindi prende un blocco di incastri solidi con entrambe le mani alle due estremità, e lo porta con attenzione al tavolo. Insegnante e bambino si siedono.

2. L’ insegnante inizia ad estrarre i cilindri dai loro fori, prendendoli con pollice contro indice e medio della mano dominante, e li dispone sul tavolo in ordine casuale.

3. Quando tutti i cilindri si trovano sul tavolo, l’insegnante inizia a inserire i cilindri, uno alla volta e seguendo un certo ordine (crescente o decrescente) nei rispettivi fori. Per scegliere i cilindri l’insegnante prende i cilindri sempre dal pomello superiore e li accosta ai fori del blocco per confrontarli, prima di trovare la loro collocazione. La scelta non si basa sul toccare i cilindri, quanto sul confronto visivo tra cilindro e foro.

4. Se, in qualsiasi momento, il bambino dimostra di voler provare lui ad inserire i cilindri nel blocco, l’insegnante dovrebbe ritirarsi e permettergli di svolgere l’attività da solo, mentre lei osserva.

5. Se il bambino nello svolgere l’esercizio tocca i cilindri e i fori, o se lavora troppo rumorosamente, l’insegnante dovrebbe prenderne nota, e durante le lezioni seguenti ripresentare il materiale sottolineando così i suoi gesti:  “Vedi come tengo il cilindro con la manopola, col pollice e le dita così? Sono i miei occhi che capiscono dove devono andare i cilindri! “oppure: “Ascolta attentamente, vedi come i cilindri si possono mettere nel blocco con calma? Quando lo farai anche tu, prova e vedrai che poi farlo anche tu con questa tranquillità!”

Solitamente vengono presentati all’inizio il blocco 1, poi il blocco 2, ad uno, due giorni di distanza.

Il passo successivo dovrebbe essere quello di presentare il blocco 3 sempre da solo, oppure di insegnare al bambino come utilizzare due blocchi alla volta, posizionando i due blocchi a forma di V rovesciata (con l’apice in alto) e mettendo i cilindri dei due blocchi, mescolati tra loro, al centro della V.

Presentati tutti e quattro i blocchi, poi il bambino imparerà ad utilizzarne tre insieme (formando sul tavolo un triangolo) e quattro insieme (formando sul tavolo un quadrato).

[wpmoneyclick id=89570 /]

Il senso del tatto nel bambino può essere sviluppato a tal punto da prendere il posto del senso della vista, e il bambino, bendato o con gli occhi chiusi, si fiderà totalmente di esso, ripetendo l’esercizio più e più volte, in base al principio della ripetizione libera.

Le lezioni in tre tempi sono ancora rispettate: il materiale è dato prima in forte contrasto e poi in gradazione sempre più sottile,  fino a quando il bambino impara a nominare il più grande, il più piccolo, il più alto, il più basso, e ad utilizzare tutti i comparativi.

Sempre sono rispettati i principi della non correzione e della libera scelta. Il bambino, non impegnato nello sforzo di obbedire a un comando che non ha ancora la capacità o il desiderio di eseguire, o nello sforzo di dover ricordare qualcosa prima di averne ricevuto un’impressione abbastanza forte, giocherà senza fatica, per un tempo più o meno lungo anche a seconda del suo temperamento e del suo grado di sviluppo mentale, fino a quando, di sua spontanea volontà, non rivolgerà la propria attenzione a qualcosa d’altro, o fino a quando non sarà interessato a qualche attività collettiva invece che al lavoro individuale.

_______________________

Gli incastri solidi raccontati da Maria Montessori

Il mio materiale didattico offre al bambino i mezzi per quella che può essere chiamata “educazione sensoriale”. Tra i materiali che maggiormente possono attirare l’attenzione di un bambino dai due anni e mezzo ai tre anni, ci sono gli incastri solidi. Si tratta di tre pezzi di legno, in ognuno dei quali è inserita una fila di dieci piccoli cilindri, o a volte i dischi, tutti corredati da un piccolo perno per la presa.

Nel primo  vi è una fila di cilindri tutti della stessa altezza, ma con un diametro che si riduce progressivamente:

nel secondo i cilindri diminuiscono progressivamente sia in diametro sia in altezza:

nel terzo  i cilindri hanno tutti lo stesso diametro, ma variano in altezza, in modo che i cilindri diventano gradualmente un piccolo disco :

L’ordine che ho dato si riferisce al grado difficoltà.

L’esercizio consiste nel prendere i cilindri, metterli in disordine sul tavolo, e quindi metterli di nuovo ognuno nel foro giusto.

Con questo materiale il bambino esercita le sue mani compiendo l’atto delicato di prendere i cilindri attraverso il piccolo pomello superiore con la punta delle dita, ed eseguendo inoltre piccoli movimenti della mano e del braccio mentre mescola i cilindri, senza farli cadere e senza fare troppo rumore, e li mette di nuovo ognuno nel proprio foro.

Nel presentare l’esercizio l’insegnante può in un primo tempo intervenire semplicemente tirando fuori i cilindri, mescolandoli con cura sul tavolo e poi mostrando al bambino che i cilindri vanno rimessi nei fori giusti, ma senza eseguire lei stessa l’azione. Tale intervento, tuttavia, è quasi sempre considerato inutile dai bambini, che in classe vedono il lavoro dei compagni e sono incoraggiati a imitarli.

A loro piace farlo da soli, quasi in privato, per paura di un aiuto inopportuno. Vedremo il bambino tentare di mettere un cilindro in un foro troppo piccolo per lui per poi trovare il foro giusto… oppure provare tutti i cilindri fino a trovare quello giusto per il foro… magari metterà un cilindro in un foro dove sta troppo largo e poi si ritroverà ad avere un foro vuoto e un cilindro senza posto…

Il bambino sarà perplesso, la sua piccola mente si troverà di fronte ad un problema che lo interessa intensamente: prima ogni cilindro trovava il suo posto, ora ce n’è uno che non si adatta. Il piccolo si fermerà un po’ accigliato, assorto nei suoi pensieri, comincerà a tastare cilindri e fori  e scoprirà che alcuni cilindri hanno troppo spazio. Allora forse capirà che alcuni non sono al loro posto giusto e cercherà di rimediare. Ripeterà il processo ancora e ancora,  e finalmente ci ruscirà, illuminato da un sorriso di trionfo.

Questo genere di esercizio stimola l’intelligenza del bambino, che vorrà ripeterlo fin dall’inizio e, avendo imparato dall’esperienza, farà un altro tentativo: bambini di tre anni e mezzo possono ripetere l’esercizio fino a quaranta volte senza perdere il loro interesse.

Quando poi vengono presentati anche i gli altri due blocchi, di nuovo il cambio di forma colpirà il bambino risvegliando il suo interesse.

Gli incastri solidi servono ad educare l’occhio a distinguere le  differenze di dimensione, e presto il bambino sarà in grado di riconoscere a colpo d’occhio il foro che si adatta perfettamente al cilindro che tiene in mano. Il processo educativo si basa sul fatto che il controllo dell’errore sta nel materiale stesso, e il bambino ha la prova concreta di esso. Il desiderio del bambino di raggiungere un dato risultato, lo porta a correggersi. Non è l’insegnante che gli fa notare il suo errore e gli mostra come correggerlo, ma è un lavoro di intellingenza che compie il bambino stesso a portare a questo risultato.

Lo scopo è interno al materiale, e consiste nel fatto che il bambino si alleni a osservare, che sia portato a fare confronti tra gli oggetti, a formulare giudizi,  ragionare e decidere, ed è nella ripetizione indefinita di questo esercizio di attenzione e di intelligenza che si consegue un reale sviluppo sensoriale e cognitivo.

_______________________

Incastri solidi Montessori – Qualche video:

_________________________

_______________________

________________________________________

Disclaimer: “Per redigere questa mia presentazione ho utilizzato i miei album e appunti personali e consultato vari album di altri autori e articoli nel web. Per leggere online o acquistare le copie legali di tali opere consultate segui i link:
– Sensorial primary guide di Infomontessori.com
– Album for ages 3-6 – Sensorial di montessoriteacherscollective (Moteaco)
– Montessori teacher album – Sensorial di Montessorialbum.com
– Sensorial album di wikisori.org
Basic Montessori learning activities for under fives di David Gettman
– The casa 2,5-6 years – sensorial di montessoricommons
– Sensorial development di montessoriworld.org
Module 3: Exercises of sensory development di Montitute.com
– Sensorial teacher manual di khtmontessori.com
Primary class curriculum – second year di mymontessorihouse.com
Sensorial teaching manual – primary ages di montessoriprintshop
– Early childhood curruculum – Montessori sensorial manual di montessoritraining.net
Sensorial Manual Infant and Toddler e Sensorial Manual Early Childhood
di themontessoriparent.com, che ha suggerito l’aggiunta di questo disclaimer in accordo con la sua politica di copyright.
Ho inoltre consultato i testi di riferimento di Maria Montessori per gli esercizi sensoriali:
Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle case dei bambini
La scoperta del bambino
Per una bibliografia completa delle opere di Maria Montessori vai qui.

Tutorial: costruire le spolette dei colori Montessori

Tutorial: costruire le spolette dei colori Montessori – Si tratta di tavolette di legno che presentano ai lati due margini più lunghi e grossi. Questi margini permettono al bambino di manipolare le spolette senza toccare la parte colorata. Ogni spoletta misura 8cm x 5cm circa. Costruirle in proprio non è difficile, ed esistono varie possibilità.

[wpmoneyclick id=89866 /]

[wpmoneyclick id=89865 /]

[wpmoneyclick id=89864 /]

[wpmoneyclick id=89863 /]

Per conoscere la loro storia, scopo, età consigliata, presentazioni ai bambini ecc… puoi leggere qui: Le spolette dei colori.

Materiale occorrente

– per le cornici bacchette di legno larghe 1cm e alte 0,5cm circa,  o in alternativa quadrati di polistirolo (quelli che si usano per rivestire i controsoffitti)

– per le tavolette un foglio di cartone robusto (in alternativa costosissimo compensato sottile), righello e matita;

– colori coprenti e brillanti (delle buone tempere o acrilici): rosso, giallo, blu, verde, arancio, nero, rosa, viola, marrone e soprattutto bianco; acqua e pennelli;

– taglierino, forbici, seghetto manuale o elettrico, coltello da cucina

– colla a presa rapida

_________________________

Per tutti i modelli

Ritagliare da un bel cartoncino robusto i rettangoli 6cm x 4cm.

 

Col cartoncino che avanza potete preparare delle strisce forate, così… in questo modo oltre alle spolette, avrete anche un bellissimo materiale per la caccia ai colori nell’ambiente:

 

http://www.frugalfamilyfunblog.com/

_____________________

Cornicette esterne (in legno  o polistirolo)

Per le cornicette esterne di legno, prima incidere lungo l’assicella il canaletto che servirà per l’incastro del cartoncino, quindi tagliare tanti pezzetti lunghi 5 cm:

Per le cornicette in polistirolo, procuratevi quei quadrotti che servono per realizzare i controsoffitti: il materiale si taglia con estrema facilità, ed è comunque di una certa compattezza (oltre a piacere ai gatti):

Prima tagliate le striscioline con un taglierino (circa 1cm x 5 cm), poi praticate le incisioni, anche con un coltello da cucina:

__________________

Prima possibilità: cornici in legno e filo da ricamo

 

 

Incollate il cartoncino alle cornici di legno, quindi semplicemente rivestite il cartoncino con del filo da ricamo, che fermerete con una puntina di colla all’inizio e alla fine, ed è fatta:

Con questa tecnica, non avendo un grande assortimento di filo da ricamo, ho realizzato un piccolo memory a 7 colori, che non corrisponde a un set montessoriano in particolare.

Seconda possibilità: acrilici e cornici in legno

Primo  set Montessori

Si tratta di una scatolina contente 6 spolette nei colori primari: rosso, giallo e blu

 

 

Dopo aver colorato i sei cartoncini, aspettate che il colore asciughi e poi incollate le cornicette di legno…

_________________________

Terza possibilità: acrilici e cornici in polistirolo

Secondo set Montessori

Si tratta di 22 spolette in tutto formate da 11 coppie  nei colori verde, blu, viola, giallo, arancione, rosa, rosso, marrone, nero, grigio e bianco


 

Dopo aver colorato i ventidue cartoncini, aspettate che il colore asciughi e poi incollate le cornicette di polistirolo. Se serve potete poi rifilare col taglierino:

________________________

Terzo set Montessori e scatole originali Montessori

Il terzo set è formato da 63 spolette in  7 tonalità per ogni colore; i colori sono rosso, giallo, blu, verde, arancio, viola, marrone, rosa e grigio.

Maria Montessori parla di sue scatole identiche che contengono ognuna 64 colori, cioè 8 tinte diverse, ognuna delle quali ha 8 tonalità attentamente graduate dalla più scura alla più chiara.

Per realizzare questi materiali, indipendentemente dal tipo di cornice scelta, bisogna prima di tutto tagliare i rettangoli di cartone: 63 per il primo set e 128 per le scatole Montessori…

Il “segreto” per ottenere la giusta gradualità di toni, è semplicissimo: iniziate dal tono più scuro, versando in un piatto colore in abbondanza, dipingete i rettangoli che serve dipingere, quindi stabilite una dose uguale di bianco da aggiungere sempre ad ogni passaggio (un cucchiaino, un bastoncino, una siringa, ecc…) e otterrete gli altri toni.

Fidatevi di questo metodo più che dei vostri occhi, perchè il colore bagnato può essere molto diverso da quello asciutto dei cartoncini precedentemente colorati…

Quando il colore è asciutto procedete all’assemblaggio della cornici esterne. Per tutti i set è necessario provvedere anche alla costruzione di scatole, che eventualmente siano anche divise in scomparti.

Verificate che le scatole permettano di estrarre le spolette prendendole sempre dalla cornice, e non dalla parte colorata.

Cilindri colorati Montessori

Cilindri colorati Montessori – Queste sono le quattro serie di cilindri colorati. Come si può notare, essi variano in altezza e / o spessore in maniera sequenziale.

Ci sono 4 scatole di cilindri, ognuna delle quali contiene 10 cilindri di colori diversi:

– i cilindri blu hanno tutti la stessa larghezza e variano in altezza. Tutti i cilindri hanno un diametro di 2,5 cm e la loro altezza varia da 5 cm a 1 cm con variazioni di 0,5 cm a cilindro.

– i cilindri rossi hanno tutti la stessa altezza, e variano in larghezza. Misurano tutti 5 cm di altezza, e il diametro varia da 5 cm a 1 cm, con variazioni di 0,5 cm a cilindro.

– i cilindri gialli variano sia in altezza sia in larghezza in modo direttamente proporzionale: il cilindro più lungo sarà anche il più largo, e il cilindro più corto sarà anche il più sottile. Il cilindro più grande misura 5 cm di diametro e 5 cm di altezza; il più piccolo misura 1 cm di diametro e 1 cm di altezza. Ogni cilindro diminuisce sia di diametro sia di altezza di 0,5 cm.

– i cilindri verdi variano sia in altezza sia in larghezza, ma in modo inversamente proporzionale: il cilindro più lungo è il più sottile, e il cilindro più corto è il più largo. Il cilindro più largo misura 5 cm di diametro e 1 cm di altezza; il più sottile misura 1 cm di diametro e 5 cm di altezza. Le variazioni di misura procedono di 0,5 cm alla volta.

Questi cilindri  sono molto difficili da realizzare in casa, e le carte non fanno sono dei buoni sostituti, non essendo tridimensionali. E ‘meglio avere solo uno o due set, piuttosto che rinunciare del tutto…

photo credit: Gonzaga Arredi 
 
[wpmoneyclick id=89822 /]

 

Scopo
diretto: classificazione di oggetti in base alle dimensioni, osservazione e confronto delle diverse serie tra loro;
indiretto: Ottenere una comprensione più chiara delle diverse dimensioni e della loro interazione; allenare l’occhio a percepire bene le differenze di dimensioni; riconoscere differenze e similitudini (se si utilizza più di un set); coordinazione di movimenti fini.

Età:
dai 3 ai 5 anni

Controllo dell’errore:
se un bambino costruisce una torre commettendo errori importanti, la torre cadrà… oltre a questo fatto ovvio il controllo dell’errore è per tutti gli esercizi previsti legato alla capacità visiva del bambino stesso di discriminare gli oggetti sulla base della loro dimensione.

Nomenclatura:
Set 1 e 2: grande – piccolo; grande, più grande, piccolo, più piccolo
Set 3 e 4: spessore; larghezza; sottile, largo; più largo, largo; più sottile, sottile; alto, più alto, corto, più corto.

Presentazione dei cilindri blu

Materiale necessario:
la serie di cilindri blu (che variano solo per altezza); un tappetino o un tavolino a misura di bambino.

1. invitiamo il bambino a unirsi a noi nell’esercizio
2. il bambino srotola il tappeto, si porta sopra di esso la scatola blu e ci si siede accanto al bambino.
3.  Togliamo il coperchio dalla scatola, estraiamo i cilindri con una presa a tre dita (pollice contro indice e medio) e li disponiamo sul tappeto in ordine casuale.
4. Prendiamo il cilindro più alto, dicendo: “Questo  è il cilindro più alto”, e lo poniamo a sinistra del tappeto
5. Troviamo poi il  cilindro più alto tra quelli rimasti, e lo posizioniamo accanto al primo, alla sua destra, facendo in modo che i cilindri si tocchino tra loro per facilitare il confronto tra le diverse dimensioni.
6. Costruiamo così l’intera riga.
7.Chiediamo al bambino se gli piacerebbe provare ad ordinare i cilindri, quindi disfare la fila, spostando nuovamente i cilindri e disponendoli in ordine casuale.
8. Lasciamo che il bambino lavori autonomamente con i cilindri.
9. al termine portiamo cilindri e tappeto allo scaffale.

Presentazione dei cilindri rossi (costruzione della torre)

1. L’insegnante invita il bambino a seguirla nell’esercizio. Lo accompagna verso la mensola e gli dice che oggi si lavorerà con i cilindri colorati. Poi gli mostra la scatola rossa e insieme la portano al tavolo, posandola sul lato destro del piano di lavoro.
2. L’insegnante apre la scatola e posiziona il coperchio sotto di essa, quindi pone i cilindri sulla parte sinistra del piano del tavolo in ordine casuale, e richiude la scatola
3. L’insegnante prende il cilindro più largo e lo pone a destra del tavolo, come base della torre.
4. La costruzione della torre rossa prosegue scegliendo via via i cilindri in ordine decrescente di diametro.
5. Al termine della costruzione l’insegnante si assicura che i cilindri risultino allineati tutti lungo un asse centrale.
6. A questo punto l’insegnante e il bambino si alzano e girano attorno al tavolo per poter osservare la torre da ogni suo lato. Naturalmente il tavolo deve essere a misura di bambino e deve consentire una visione della torre corretta (la torre deve trovarsi ad altezza naso).
7. Ora si può disfare la torre e il bambino può ripetere da solo l’esercizio.
8. Al termine l’insegnante mostra al bambino come riporre i cilindri nella scatola mettendoli dal più largo al più sottile.

Se lavoriamo con bambini che presentano difficoltà motorie, possiamo pensare di presentare soltanto cinque cilindri invece che dieci; quando il bambino sarà in grado di costruire la torre con questi, gradualmente ne aggiungeremo degli altri fino ad arrivare all’uso del set completo. Naturalmente consideriamo anche che la costruzione di sequenze lineari invece che di torri è più facile per questi bambini.

Nei giorni successivi il bambino, allo stesso modo, potrà lavorare individualmente coi cilindri rossi, verdi, gialli e blu, una scatola alla volta.

Presentazione dei cilindri in combinazione di due scatole per volta (costruzione di torri)

1. L’insegnante porta al tavolo la scatola rossa e la scatola verde.
2. Apre la scatola dei cilindri rossi, estrae i cilindri e forma la torre come illustrato sopra, poi estrae dalla scatola anche i cilindri verdi.
3. Di fronte alla torre rossa costruisce la torre verde.
4. Insegnante e bambino si alzano e girando attorno al tavolo osservano le due torri da tutte le angolazioni.
5. Poi l’insegnante disfa la torre rossa e la ricostruisce in senso inverso davanti alla torre verde, in modo tale che il confronto tra le due torri possa avvenire da un altro punto di vista.
6. Possono essere smontate e entrambe le torri, e se ne può costruire una, sovrapponendo i cilindri dei due colori, sempre tenendo i cilindri più larghi in basso.
7. A questo punto il bambino può sentirsi libero di esplorare ulteriormente il materiale; è importante che dopo ogni costruzione dedichi del tempo all’osservazione, facendo un giro intorno al tavolo.
8. Nei giorni successivi possono essere presentati allo stesso modo i cilindri rossi e gialli insieme, poi i verdi con i gialli,
i rossi con i blu ecc…

Presentazione dei cilindri in combinazione di tre scatole per volta (costruzione di torri)

1. il bambino costruisce le tre torri,
2. poi viene lasciato libero di esplorare tutte le possibili combinanzioni tra i tre set di cilindri

Presentazione contemporanea di tutte e quattro le scatole (costruzione di torri)

Come sopra, prima il bambino costruisce le quattro torri, poi esplora qualità e differenze. Può essere molto interessante posizionare durante questo lavoro il tavolo di fronte ad uno specchio.

Presentazione dei cilindri per costruzioni di sequenze lineari

1. L’insegnante mostra al bambino come costruire con i cilindri una costruzione lineare in ordine sequenziale di la larghezza o di altezza: siede accanto al bambino, con i cilindri sparsi sul tappeto in ordine casuale
2. Li organizza a partire dal più grande, muovendosi con concentrazione e ponendo i cilindri in modo tale che si tocchino l’uno con l’altro.

Cilindri colorati Montessori
Qualche video:

________________________________________

Disclaimer: “Per redigere questa mia presentazione ho utilizzato i miei album e appunti personali e consultato vari album di altri autori e articoli nel web. Per leggere online o acquistare le copie legali di tali opere consultate segui i link:
– Sensorial primary guide di Infomontessori.com
– Album for ages 3-6 – Sensorial di montessoriteacherscollective (Moteaco)
– Montessori teacher album – Sensorial di Montessorialbum.com
– Sensorial album di wikisori.org
Basic Montessori learning activities for under fives di David Gettman
– The casa 2,5-6 years – sensorial di montessoricommons
– Sensorial development di montessoriworld.org
Module 3: Exercises of sensory development di Montitute.com
– Sensorial teacher manual di khtmontessori.com
Primary class curriculum – second year di mymontessorihouse.com
Sensorial teaching manual – primary ages di montessoriprintshop
– Early childhood curruculum – Montessori sensorial manual di montessoritraining.net
Sensorial Manual Infant and Toddler e Sensorial Manual Early Childhood
di themontessoriparent.com, che ha suggerito l’aggiunta di questo disclaimer in accordo con la sua politica di copyright.
Ho inoltre consultato i testi di riferimento di Maria Montessori per gli esercizi sensoriali:
Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle case dei bambini
La scoperta del bambino
Per una bibliografia completa delle opere di Maria Montessori vai qui.

Spolette dei colori Montessori: presentazione generale

Spolette dei colori Montessori: presentazione generale – Le spolette dei colori Montessori sono tavolette di legno che presentano ai lati due margini più lunghi e grossi. Questi margini permettono al bambino di manipolare le spolette senza toccare la parte colorata. Ogni spoletta misura 8 cm x 5 cm circa.

Costruirle in proprio non è difficile, ed esistono varie possibilità. In questo tutorial spiego come ho fatto io: Tutorial – costruire le spolette dei colori Montessori . Possono essere facilmente costruite anche utilizzando cartoncino rigido, per i colori si può utilizzare qualche vecchio campionario di vernici (che potete chiedere nei colorifici) oppure potete divertirvi voi con tempere e acrilici.
Le spolette originali erano fatte con matassine di seta colorata da ricamo, quindi se la maglia o il ricamo sono i vostri passatempi, probabilmente avete già in casa tutto quello che serve ed otterrete un risultato in linea con l’originale e anche molto economico…
È inoltre possibile preparare tante tavolette rettangolari di legno 8 x 5, colorarle tutte prima di bianco, poi mantenere un piccolo margine sui due lati corti opposti con del nastro adesivo, e dipingere il centro del colore stabilito.
Le spolette dovrebbero essere conservate bene in ordine in una scatola munita di coperchio.

photo credit: Gonzaga Arredi

[wpmoneyclick id=89866 /]

[wpmoneyclick id=89865 /]

[wpmoneyclick id=89864 /]

[wpmoneyclick id=89863 /]

Indicazioni di Maria Montessori

fonte: http://www.gutenberg.org/files/29635/29635-h/29635-h.htm

Dopo la costruzione della scala marrone e della scala con le aste della lunghezza, mentre il bambino è contemporaneamente impegnato con materiali per lui più difficili, come i tre tipi di solidi geometrici e le tavolette liscio-ruvido, si possono introdurre anche le spolette dei colori, un materiale molto attraente per i bambini.
Si tratta di tavolette rivestite con filo di seta lucida in colori sfumati.  Il set è composto da due scatole separate, ciascuna contenente 64 colori, cioè 8 tinte diverse, ognuna delle quali ha 8 tonalità attentamente graduate dalla più scura alla più chiara.

Il primo esercizio da presentare al bambino è quello dell’accoppiamento dei colori: il bambino dovrà scegliere tra un gruppo di spolette che vengono poste di fronte a lui due spolette dello stesso colore, e porle sul tavolo una accanto all’altra.
L’insegnante, naturalmente, non offrirà al bambino tutte le 128 spolette in una volta, ma sceglierà inizialmente soltanto alcuni dei colori più brillanti, ad esempio rosso blu e giallo e preparerà tre o quattro coppie soltanto.
Poi, prendendo una spoletta, ad esempio quella rossa, chiederà al bambino di trovare tra le altre spolette quella uguale.
Fatto questo, l’insegnante porrà la coppia di spolette sul tavolo. Poi prenderà ad esempio il blu, ecc…

Infine il bambino ripeterà da solo l’esercizio, cioè  selezionerà da un gruppo di spolette disposte a caso (tre o quattro coppie di colori) le due spolette rosse, le due azzurre, le due gialle, ecc… e metterà le due spolette di ogni coppia una accanto all’altra.

In seguito, gradualmente, si potranno aumentare le coppie di spolette da accoppiare: i bambini di tre anni possono lavorare autonomamente anche con una dozzina di coppie.

Quando il bambino ha sperimentato a sufficienza ed il suo occhio ha acquisito la capacità di riconoscere i colori accoppiando quelli uguali fra loro, gli verranno offerte 8 alla volta le spolette che rappresentano le sfumature di ogni colore.

Questo esercizio gli permetterà di educare la percezione sottile  delle differenze delle tonalità di ogni colore.

Prendiamo ad esempio la serie blu: l’insegnante porrà le 8 spolette una accanto all’altra, a cominciare dal quella di colore più scuro, con il solo scopo di permettere al bambino di comprendere “cosa si deve fare”.

Poi metterà di nuovo in ordine casuale le spolette e lascerà libero di sperimentare spontaneamente.

Accade spesso che il bambino commetta degli errori: se lui ha capito l’idea e comunque sbaglia nel riordinare le tonalità di colore, questo significa il suo occhio non ha ancora maturato la capacità di percepire le differenze tra le tonalità di un colore.

E’ dunque solo l’esercizio dell’occhio che gli permetterà di distinguere queste sottili differenze, quindi nulla è più importante del lasciarlo in pace a fare tutti i tentativi vuole.

Ci sono due possibili modi per aiutarlo.

Il primo è suggerirgli di fare la sua prima scelta col colore più scuro del gruppo. Questo accorgimento faciliterà moltissimo le scelte successive, dando una direzione da mantenere costante.

Il secondo è di stimolare il bambino ad osservare tutte le volte che se presenta l’occasione, due oggetti vicini dello stesso colore ma di tonalità diverse, o anche di scegliere due sole tra le 8 spolette di un colore, e confrontarle tra loro, indipendentemente dalle altre 6. In questo modo il bambino avrà come punto di riferimento due tavolette in gradazione e non una soltanto, quindi imparerà a stare attento a quale tonalità deve stare vicina ad un’altra.

Dopo un po’ di esercizio, il bambino si divertirà molto a giocare a mescolare le 64 tavolette e poi sistemarle in otto file ordinate per tonalità di colore, e lo farà dimostrando un’abilità davvero sorprendente.

Con questo materiale non solo l’occhio, ma anche la mano del bambino viene educata a compiere movimenti fini e delicati, mentre nella sua mente si arricchisce la capacità di attenzione. Egli infatti non deve prendere in mano le spolette come capita, ma deve sempre evitare di toccare la seta colorata, e prendere le spolette dai pezzi di legno che si trovano in alto e in basso.

Per formare le coppie e le serie di tonalità deve posizionare le spolette una accanto all’altra a formare una linea precisa, in modo che la serie si presenti come un bel nastro in ombra. Questo è un atto che richiede una manualità notevole, che si ottiene solo attraverso molta pratica.

Questi esercizi rivolti al senso cromatico, nel caso di bambini più grandi, possono essere poi utilizzati per lo sviluppo della memoria.

Si invita un bambino a guardare attentamente un colore, poi si toglie la spoletta osservata dalla sua vista, e lo si invita a trovare il colore identico a quello osservato in un mucchietto di spolette, lasciando che sia solo la memoria del colore nell’occhio a guidarlo.

Con questo esercizio, mentre fa la coppia, non confronta più due oggetti della realtà tra loro, ma un oggetto e un’immagine impressa nella sua mente.

Ai bambini in genere questo memory dei colori piace molto, e dimostrano grande entusiasmo mentre, con l’immagine di un colore nella loro mente, ne cercano la realtà corrispondente nell’ambiente. E’ un vero trionfo per loro identificare l’idea con la realtà corrispondente, e tenere tra le mani la prova delle capacità mentali che hanno acquisito.

(fonte: http://www.gutenberg.org/files/29635/29635-h/29635-h.htm)

____________________________

Una presentazione generale

photo credit: Gonzaga Arredi

Scopo
diretto:
– percezione e discriminazione dei colori e delle tonalità;
indiretto:
– acquisizione di competenze relative alla motricità fine,
– esercizio delle capacità di attenzione e memoria.

Controllo dell’errore
– capacità del bambino di discriminare colori
– possono essere inseriti simboli sul retro delle spolette per marcare le coppie o le sequenze cromatiche per l’autocontrollo, ma non erano previsti  nel materiale originale. Ad esempio per le scale cromatiche si potrebbe mettere sul retro un punto per il tono più chiaro, due punti per il successivo, ecc…

Età
3 anni – 3 anni e mezzo per le serie 1 e 2
tre anni – quattro anni e mezzo per la serie 3

Nomenclatura
– il nome dei colori;
– chiaro – scuro,
– comparativi e superlativi.

Una raccomandazione
Quando è necessario dare una qualche spiegazione ad un bambino, questo andrebbe fatto brevemente, con il minor numero di parole possibile, e intervallandolo da pause.

La maggior parte dei materiali montessoriani è stato progettato in modo tale per cui il bambino dalla sola osservazione può trarre le modalità per un suo utilizzo corretto.

I telai delle allacciature o gli incastri solidi, ad esempio,  non hanno bisogno di una sola parola di spiegazione, nemmeno per avviare il bambino ad eseguire l’esercizio.

Altri materiali invece, come le aste e i blocchi, sono così tanto simili a normali blocchi da costruzione che, per il loro primo utilizzo devono essere presentati: il bambino ha bisogno che gli venga chiaramente spiegato come devono essere impiegati.

Questa spiegazione può anche essere data in perfetto silenzio: davanti al bambino, con calma e concentrazione, costruiamo la torre rosa, o la scala della lunghezza, o la scala marrone…

Con questi materiali si dovrebbe aver cura di osservare la regola per cui ogni materiale deve essere utilizzato soltanto per il suo proprio scopo, regola che serve ad evitare di generare confusione nella mente del bambino. Il bambino non dovrebbe mai usare, ad esempio,  le spolette dei colori per costruire case.

Nemmeno deve essere però forzato ad eseguire l’esercizio sui colori ad ogni costo, se in quel momento sente invece il desiderio di costruire case.

Allora la cosa migliore è offrirgli un altro materiale adatto alla costruzione di case, come un mazzo di carte, piccole pietre, blocchi da costruzione, che possono essere anch’essi tenuti sempre a portata di mano del bambino, ma mai confusi col materiale strutturato.

Gli esercizi con le spolette dei colori si presentano nelle stesso periodo in cui si presentano anche gli esercizi tattili che rappresentano una prima preparazione alla scrittura, in particolare gli esercizi con tessuti diversi e con le tavolette del liscio e del ruvido.

Quando il bambino ha interiorizzato i primi semplici esercizi tattili e cromatici, via via tenta l’impresa di riconoscere tutte le gradazioni di liscio e di ruvido, e di più chiaro e più scuro.

La capacità dell’occhio di discriminare tra le più piccole differenze di tono viene portata avanti costantemente, attraverso una serie di esercizi che portano ad una sempre maggior precisione della percezione visiva.

______________________

Presentazioni

Spolette dei colori Montessori: prima serie
– Spolette dei colori Montessori: seconda serie
Spolette dei colori Montessori: terza serie
Spolette dei colori Montessori: quarta serie.

______________________

[wpmoneyclick id=89866 /]

[wpmoneyclick id=89865 /]

[wpmoneyclick id=89864 /]

[wpmoneyclick id=89863 /]

________________________

________________________________________

Disclaimer: “Per redigere questa mia presentazione ho utilizzato i miei album e appunti personali e consultato vari album di altri autori e articoli nel web. Per leggere online o acquistare le copie legali di tali opere consultate segui i link:
– Sensorial primary guide di Infomontessori.com
– Album for ages 3-6 – Sensorial di montessoriteacherscollective (Moteaco)
– Montessori teacher album – Sensorial di Montessorialbum.com
– Sensorial album di wikisori.org
Basic Montessori learning activities for under fives di David Gettman
– The casa 2,5-6 years – sensorial di montessoricommons
– Sensorial development di montessoriworld.org
Module 3: Exercises of sensory development di Montitute.com
– Sensorial teacher manual di khtmontessori.com
Primary class curriculum – second year di mymontessorihouse.com
Sensorial teaching manual – primary ages di montessoriprintshop
– Early childhood curruculum – Montessori sensorial manual di montessoritraining.net
Sensorial Manual Infant and Toddler e Sensorial Manual Early Childhood
di themontessoriparent.com, che ha suggerito l’aggiunta di questo disclaimer in accordo con la sua politica di copyright.
Ho inoltre consultato i testi di riferimento di Maria Montessori per gli esercizi sensoriali:
Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle case dei bambini
La scoperta del bambino
Per una bibliografia completa delle opere di Maria Montessori vai qui.

Aste della lunghezza Montessori – presentazione ed esercizi

Aste della lunghezza Montessori – presentazione ed esercizi. Si tratta di dieci aste che hanno tutte la stessa sezione quadrata, e lunghezze diverse (da 10cm a 100cm). L’unità di differenza tra ogni asta è di 10 cm.

Se si decide di costruirle in proprio, è importante che le misure siano molto precise, poichè la lunghezza di ogni segmento è parte integrante dell’esercizio.

Per quanto riguarda le misure, la sezione per le aste che si trovano in commercio ed anche in genere nelle Case dei bambini è di 2,5  x 2,5 cm, mentre in origine Maria Montessori ha parlato di una sezione di 4 x 4 cm.

Anche il colore delle aste della lunghezza, che ora è diventato rosso, in origine doveva essere o il verde, o un’alternarsi di segmenti rossi e blu (cioè si potevano usare come aste della lunghezza le aste numeriche).

Le aste andrebbero conservate sulla mensola bassa di uno scaffale, a portata di bambino, allineate lungo il margine sinistro dalla più lunga alla più corta.

photo credit: Gonzaga Arredi 
[wpmoneyclick id=89860 /]

______________________________

Aste della lunghezza Montessori – presentazione ed esercizi

Età: 3 anni e mezzo – 4 anni

Nomenclatura:
lungo e corto;
i gradi dell’aggettivo: positivi, comparativi e superlativi

Scopo

diretto: discriminazione visiva e tattile delle differenze di dimensioni (lunghezze); formazione della memoria muscolare in relazione alla qualità della lunghezza;

indiretto: preparazione per la matematica. E’ consigliabile presentare le aste della lunghezza anche ai bambini che sanno già contare bene, in quanto in realtà non si tratta di un materiale per la matematica, ma di un materiale per lo sviluppo sensoriale che non ha direttamente a che fare col contare, quanto con l’interiorizzazione di più concetti matematici che il bambino affronterà negli anni successivi, e che lo aiuteranno nella comprensione di concetti chiave quali quello dei sistemi decimali.

La torre rosa, la scala marrone e le aste della lunghezza  aiutano inoltre a disciplinare l’attenzione e la memoria, grazie al processo che il bambino pone in essere quando trasporta il materiale dallo scaffale verso il tavolo o il tappeto, e viceversa, e deve ricordare come fare. Rappresentano tutti e tre anche un utile esercizio fisico motorio e di equilibrio: un po’ alla volta i bambini diventano abbastanza abili da riuscire a trasportare, ad esempio, l’intera torre rosa tutta in una volta e senza far cadere nemmeno il pezzo più piccolo.

Controllo dell’errore
Solo quando il bambino è in grado di discriminare le dimensioni può vedere la disarmonia che si crea alla presenza di un errore. Questo è forse il gioco più difficile tra quelli utilizzati per la percezione sensoriale delle dimensioni, ed è normale aspettarsi dai bambini un certo numero di errori. Il materiale delle aste della lunghezza, infatti, non è di per se stesso auto-correttivo, e il bambino impara solo poco a poco a correggere i propri errori grazie alla sua sola capacità di osservazione, e poi a non farli.

Materiale necessario:
– dieci aste della lunghezza
– un tappeto di grandi dimensioni o due tappetini identici da posizionare sul pavimento a forma di L.

___________________

Aste della lunghezza Montessori

Presentazione con indicazioni verbali (trasporto delle aste in orizzontale)

1. L’insegnante  porta le aste sul tappeto, trasportandole  una  alla volta prendendole alle due estremità con le due mani. Il bambino può decidere di aiutarla. Le aste saranno in ordine sparso. Quindi si prepara a scegliere le aste, una ad una, dalla più lunga alla più corta. Ogni volta sceglie un’asta, la tocca leggermente facendo scorrere su di esse la punta delle dita delle due mani. Quando il bambino imiterà questo gesto, gli sarà molto utile per percepire col tatto le lunghezze.

2. L’insegnante prende l’asta più lunga  e la pone sulla parte destra del tappeto, verso il margine più lontano a lei e al bambino, dicendo: “Questa asta è la più lunga”,

3. quindi procede con l’esercizio prendendo l’asta più lunga tra quelle rimaste e posizionandola accanto alla prima, dicendo: “Questa asta è più corta di questa”.

4. il processo si ripete con tutte aste rimanenti. Posizionando ogni asta nella giusta sequenza, la si può descrivere come più corta dell’asta precedente; dell’ultima si potrà dire che è “la più corta di tutte”.

5. Ora l’insegnante disferà il suo lavoro ponendo le aste nuovamente in ordine sparso sul lato sinistro del tappeto, ed inviterà il bambino a ripetere da solo l’esercizio.

6. A lavoro ultimato, si riporranno le aste in ordine sullo scaffale.

Come leggerete più sotto dalle parole stesse di Maria Montessori, se sentite il bisogno di correggere il lavoro del bambino frequentemente o di aiutarlo, il modo migliore per farlo è lasciare la stanza… Non importa infatti il raggiungimento immediato del risultato, quanto che il bambino sia concentrato e provi piacere dal suo agire per tentativi ed errori di fronte al materiale presentato.

Se invece stiamo lavorando con un bambino che presenta problemi di apprendimento e che ha bisogno di interazione e di guida, l’atteggiamento migliore che possiamo tenere è quello di attendere il termine dell’esercizio, e poi, se ci sono delle aste fuori posto, inginocchiarci a fianco del bambino e mostrargli come ogni asta, a partire dalla più piccola, è più lunga di quella che la precede, toccando le aste una ad una.

Quando arriviamo all’asta non posizionata correttamente, avendo ripercorso tutto il processo a ritroso per arrivare all’errore (e non puntando subito ad esso) la differenza  sarà chiara.

Dopo la correzione, è possibile eseguire con la mano un secondo controllo, per verificare nuovamente come ogni asta successiva è più lunga della precedente.

______________________

Aste della lunghezza Montessori
Presentazione in silenzio (trasporto delle aste in verticale)

1. L’insegnante dice al bambino: “Ho qualcosa da farti vedere, ma abbiamo bisogno del tappeto grande (o di due tappeti da srotolare a forma di L)”, quindi si fa accompagnare da lui verso lo scaffale e indica le aste dicendo: “Queste sono le aste della lunghezza”.

2. Poi mostra al bambino come prendere le aste una ad una, per portarle al tappeto. Ogni asta si prenderà facendo scendere la mano dall’alto ed afferrando l’asta al centro, tra pollice e altre dita; quindi la si fa scivolare lungo la mensola e la si porta verso il corpo (circa all’altezza della vita) mettendo sotto alla mano destra anche la sinistra.

3. Quando tutte le aste si trovano sul tappeto in ordine sparso, il bambino si metterà alla sinistra dell’insegnante, entrambi in ginocchio, quindi l’insegnante sceglierà con grande cura e concentrazione l’asta più lunga e la posizionerà orizzontalmente verso il margine più distante del tappeto

4. Posizionata l’asta più lunga, si potrà o proseguire la sequenza, dicendo al bambino: “Sai, ora devo cercare proprio un’asta in particolare da mettere dopo questa”, oppure si può decidere di chiedere al bambino stesso di andare a prendere l’asta più lunga tra quelle che sono rimaste da prendere.
In entrambi i casi l’insegnante posizionerà ogni asta con movimenti puliti e precisi, allineando bene il margine sinistro a filo,  e dopo facendo scorrere con tocco leggero la mano per verificare l’allineamento.

5. Al termine della presentazione l’insegnante smonta la scala a partire dall’asta più piccola, pondendo le aste in ordine sparso a sinistra, ed inviterà il bambino a ripetere da solo l’esercizio. Eventualmente, per aiutarlo ad iniziare, potrà chiedere al bambino con quale asta pensa di iniziare, e se il bambino dimostra di aver capito, potrà proseguire l’esercizio autonomamente.

6. Concluso l’esercizio, l’insegnante aiuta il bambino a riporre le aste sulla mensola dello scaffale, iniziando il trasporto dall’asta più lunga. Ora le aste sono a disposizione della libera scelta del bambino per i giorni seguenti.

_________________________

Aste della lunghezza Montessori
Estensione dell’esercizio con le aste della lunghezza

Una volta che il bambino si muove con sicurezza e competenza nella costruzione della scala, si può proporre al bambino un nuovo esercizio.

Si tratta, una volta ultimata la costruzione, di prendere l’asta più lunga, e posizionarla davanti a sè, quindi di prendere tra quelle rimaste la più lunga e la più corta, e di metterle sotto ad essa allineate: il bambino vedrà come le due aste insieme sono lunghe come la prima da sola.

Quindi si prosegue con altre due aste, sempre la più lunga e la più corta tra quelle rimaste, e così via…

_____________________________

Aste della lunghezza Montessori
L’esercizio spiegato da


fonte: http://www.gutenberg.org/files/29635/29635-h/29635-h.htm

Le aste della lunghezza sono dieci aste, di colore verde, o alternativamente rosse e blu, che hanno tutte la stessa sezione quadrata di quattro centimetri, e lunghezza variabile da dieci centimetri a un metro.

Il bambino disperde le dieci aste su di un grande tappeto e le mescola a caso.  Poi, confrontando asta con asta, le organizza in base al loro ordine di lunghezza, in modo tale che esse assumano una forma simile a quella delle canne d’organo.

L’insegnante, mentre i bambini eseguono i loro esercizi, li osserva sempre senza mai perdere di vista i loro sforzi, ma qualsiasi sua correzione sarà indirizzata solo a prevenire l’uso improprio e disordinato del materiale, e non verso gli eventuali errori che il bambino può fare nel collocare le aste nella giusta sequenza.

La ragione sta nel fatto che l’errore che il bambino compie, è sempre causato da mancanza di esperienza, e la ripetizione dell’esercizio, affinando la sua capacità di osservazione, lo porterà prima o poi a correggersi da solo.

A volte capita che un bambino, lavorando con le aste della lunghezza, commetta gli errori maggiori. Poiché lo scopo dell’esercizio, tuttavia, non è che le aste siano disposte nel loro giusto ordine, quanto piuttosto che il bambino impari a lavorare da solo, non c’è alcun bisogno di intervenire.

Un giorno il bambino sicuramente metterà tutte le aste nel loro giusto ordine, e poi magari, pieno di gioia, sarà lui a chiamare l’insegnante perchè venga ad ammirare il suo lavoro; così lo scopo dell’esercizio sarà  raggiunto.

__________________

Aste della lunghezza Montessori
Qualche video


______________________

___________________________

________________________________________

Disclaimer: “Per redigere questa mia presentazione ho utilizzato i miei album e appunti personali e consultato vari album di altri autori e articoli nel web. Per leggere online o acquistare le copie legali di tali opere consultate segui i link:
– Sensorial primary guide di Infomontessori.com
– Album for ages 3-6 – Sensorial di montessoriteacherscollective (Moteaco)
– Montessori teacher album – Sensorial di Montessorialbum.com
– Sensorial album di wikisori.org
Basic Montessori learning activities for under fives di David Gettman
– The casa 2,5-6 years – sensorial di montessoricommons
– Sensorial development di montessoriworld.org
Module 3: Exercises of sensory development di Montitute.com
– Sensorial teacher manual di khtmontessori.com
Primary class curriculum – second year di mymontessorihouse.com
Sensorial teaching manual – primary ages di montessoriprintshop
– Early childhood curruculum – Montessori sensorial manual di montessoritraining.net
Sensorial Manual Infant and Toddler e Sensorial Manual Early Childhood
di themontessoriparent.com, che ha suggerito l’aggiunta di questo disclaimer in accordo con la sua politica di copyright.
Ho inoltre consultato i testi di riferimento di Maria Montessori per gli esercizi sensoriali:
Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle case dei bambini
La scoperta del bambino
Per una bibliografia completa delle opere di Maria Montessori vai qui.

La scala marrone Montessori

La scala marrone Montessori – indicazioni per la costruzione del materiale in proprio, per la presentazione e l’utilizzo coi bambini. Si tratta di una serie di 10 prismi di colore marrone,  della stessa lunghezza (20 cm), ma che differiscono in altezza e larghezza, andando da 10cm x 10cm x 20cm per il più spesso, a 1 cm x 1 cm x 20cm per il più sottile.

Se decidiamo di costruire in proprio il materiale, il bambino può partecipare alle rifiniture passando la carta vetrata e dando il colore o la cera.

La scala marrone fa parte di una serie di materiali progettati da Maria  Montessori  per aiutare i bambini a fare paragoni tra dimensioni diverse.

E’ un set formato da dieci prismi che mostra ai bambini variazioni sequenziali di larghezza, permettendo alle loro mani e ai loro occhi di esplorare queste differenze di qualità.

 
 
[wpmoneyclick id=89855 /]

_________________________

La scala marrone Montessori

Età: 3 anni -3 anni e mezzo

Scopo:

Diretto: discriminazione visiva dello spessore

Indiretto: affinamento del movimento volontario, educazione muscolare della presa di oggetti con la mano, preparazione alla matematica, preparazione ai concetti chiave della geometria piana, alla superficie e al volume.

Controllo dell’ errore:
Il controllo dell’errore rimane affidato alla capacità percettiva del  bambino e alla sua abilità nel discriminare le dimensioni.

Nomenclature:

spesso e sottile
grado dell’aggettivo: positivo, comparativo, superlativo

Materiale necessario:

– Scala marrone
– Un tappeto di colore chiaro e contrastante.

________________________

La scala marrone Montessori
Presentazione individuale dell’esercizio, con istruzioni verbali

Invitiamo il bambino dicendo: “Ho qualcosa da farti vedere”.

“Per questa lezione, avremo bisogno di un tappeto”, quindi il bambino andrà a  prenderne uno e  lo srotolerà sul pavimento.

Adesso possiamo andare con lui allo scaffale dove abbiamo collocato la nostra scala marrone, dicendo: “Questa è la scala marrone”.

Mostriamo al bambino come prendere il blocco più sottile della scala, cioè prendendolo al centro dall’alto, con tutte le dita

facciamo scivolare lentamente il blocco e togliamolo dallo scaffale

teniamo il blocco in verticale, all’altezza della vita

Ora possiamo portare il blocco sul tappeto, e poi possiamo con l’aiuto del bambino andare a prendere tutti gli altri, ponendoli sul lato destro del tappeto in ordine sparso.  Trasportiamo i blocchi uno alla volta, e per quelli più grandi mostriamo al bambino che può aiutarsi mettendo sotto ad esso la manina sinistra.

Una volta che tutti i blocchi sono sul tappeto, il bambino starà al nostro fianco, sul lato sinistro del tappeto.

Con attenzione prendiamo il blocco più grossa  (utilizzando entrambe le mani), e poniamolo sull’angolo sinistro del tappeto, lontano dal bordo inferiore.

Ora possiamo rivolgerci al bambino dicendogli che stiamo cercando un altro blocco in particolare.

Quindi scegliamo il secondo blocco e lo poniamo con cura davanti al primo blocco, prendendolo sempre con due mani.

Con movimenti curati e precisi proseguiamo la costruzione della scala, ogni nuovo blocco sempre più vicino a noi, facendo attenzione ad allineare con precisione ogni blocco. Dopo aver posto ogni nuovo blocco, facciamo scorrere la mano lungo il lato sinistro dei blocchi.

Terminata la scala, controlliamo nuovamente facendo scorrere la mano.

Smontare la scala a partire dal blocco più sottile e porre i blocchi in ordine sparso sul lato destro del tappeto.

Ora possiamo invitare il bambino a costruire lui stesso la scala. Per aiutarlo a iniziare, possiamo chiedergli con quale blocco vuole iniziare. Se ha compreso, è in grado di lavorare da solo.

Una volta terminato l’esercizio il bambino ricomporrà la scala sulla mensola dello scaffale, pronta ad essere riutilizzata nei prossimi giorni tutte le volte che lo desidererà,  poi riavvolgerà e porterà il tappeto al suo posto.

La scala marrone Montessori
Presentazione individuale dell’esercizio, in silenzio

Questo esercizio può essere eseguito su un tavolo e sul tappeto.

Sediamoci a fianco del bambino.

Posizioniamo  i blocchi marroni sul piano del tavolo o sul tappeto. Dovrebbero essere tutti nella stessa direzione in modo che il bambino possa vedere lo stesso lato di ogni blocco, ma naturalmente non devono essere allineati in gradazione di spessore.

Posizioniamo il blocco più spesso sul piano del tavolo o sul tappeto, distante da noi. Prendiamo sempre il blocco in modo che la tua mano lo afferri per la larghezza: questo contribuirà a formare nel bambino un’impressione muscolare dello spessore di ogni blocco, quando prenderà i blocchi nello stesso modo.

Allineiamo uno dopo l’altro i  blocchi, passando dal più alto e largo al più basso e sottile. Facciamo una piccola pausa dopo ogni selezione, in modo che il bambino possa percepire  che valutiamo attentamente ogni nostra scelta, prima di prendere ed allineare ogni blocco. Mostrare anche che controlliamo che ogni blocco sia ben allineato agli altri, a filo.  Mantenere silenzio e concentrazione.

Se il bambino comincia a partecipare o direttamente nella scelta del blocco da prendere, o indirettamente verificando con la sua mano la corretta sequenza della scala, permettiamogli tranquillamente di portare a termine lui stesso l’esercizio completando la scala.

Quando la scala è completa, naturalmente sarà necessario rimettere nuovamente i blocchi in ordine sparso per poter ripetere l’esercizio.

Incoraggiare il bambino a ripetere l’esercizio da solo anche nei giorni successivi.

Può essere che faccia qualche errore le prime volte, ma saranno errori che in gran parte il bambino sarà in grado di auto correggere.

Se i primi tentativi fatti in autonomia dal bambino non portano subito alla realizzazione della scala sequenziale, manteniamo sempre salda la nostra fiducia, e pensiamo sempre che, indipendentemente dal risultato, il bambino sta lavorando nella direzione del suo maggior bene.

Ricordiamo sempre che i punti fondamentali di questo tipo di esercizio stanno nel processo di scelta dei pezzi e nel lavoro di comparazione e confronto tra di essi: e  un giorno, finalmente, il bambino riuscirà senza il nostro intervento a capire come fare per costruire la sua scala secondo la corretta sequenzialità dei pezzi.

Frequentemente capita che i bambini sbaglino più volte nella scelta dello stesso, ma poi accade sempre che un bel giorno si rendono conto dell’errore. E questo è sentito come un grande successo.

________________________

La scala marrone Montessori
L’esercizio come descritto da Maria Montessori

Il bambino pone in ordine sparso i dieci pezzi su un tappeto di colore chiaro, e poi inizio a costruire la scala, a volte partendo dal blocco più spesso, a volte dal più sottile, ma ponendoli sempre nel loro giusto ordine di gradazione.

L’esercizio sembrerebbe più facile, dal punto di vista sensoriale, rispetto a quello degli incastri solidi, ad esempio. È invece un dato di fatto che sia molto più difficile, perchè il materiale non contiene in sè il controllo dell’errore, ed è solo l’occhio  del bambino, da solo, a fungere da controllo.

Qui la differenza tra i vari blocchi deve colpire l’occhio, ed è  per questo motivo che vengono utilizzati oggetti così grandi. Pure, la capacità visiva necessaria per eseguire l’esercizio, presuppone una preparazione precedente, in particolare con l’esercizio con gli incastri solidi.

Oggetti “grandi e piccoli” sono quelli che differiscono solo per dimensioni e non anche per forma, come avviene per i cubi della torre rosa. Quando invece cambia solo la dimensione della sezione, mentre la lunghezza rimane la stessa, gli oggetti sono rispettivamente “spessi e sottili”.

Dopo un periodo di uso spontaneo del materiale, l’insegnante potrà procedere con la lezione in tre tempi all’insegnamento della nomenclatura relativa, come fatto per la torre rosa:

Tempo 1:  Denominazione. L’insegnante dirà “Questo è spesso”, oppure: ” Questo è sottile”.

Tempo 2: Riconoscimento.  L’insegnante chiederà al bambino: “Dammi il blocco spesso.” , oppure: “Dammi il sottile”.

Tempo 3: Pronuncia della parola.  L’insegnante domanderà al bambino: “Che cos’ è questo?”

C’è un modo per aiutare il bambino a riconoscere le differenze di dimensione ed a collocare gli oggetti in gradazione corretta. Dopo la lezione sulla nomenclatura appena descritta, l’insegnante può mettere i dieci pezzi della scala in ordine sparso su di un tappeto, e poi chiedere al bambino: “Mi dai il pezzo più grosso di tutti?”. Quando lui glielo porterà, l’insegnante lo metterà su di un tavolo. Poi di nuovo inviterà il bambino a portarle il pezzo più grosso tra quelli rimasti sul tappeto,  e porrà questo secondo blocco sul tavolo, allineato al primo in sequenza. E via così… In questo modo il bambino si abituerà ad osservare sempre con attenzione scegliendo sempre il pezzo più spesso o il pezzo più sottile tra quelli a disposizione, e questo sarà una guida che lo aiuterà poi  a realizzare  da solo la sua scala.

_____________

La scala marrone Montessori
Qualche video:

_____________________

____________________


________________________________________

Disclaimer: “Per redigere questa mia presentazione ho utilizzato i miei album e appunti personali e consultato vari album di altri autori e articoli nel web. Per leggere online o acquistare le copie legali di tali opere consultate segui i link:
– Sensorial primary guide di Infomontessori.com
– Album for ages 3-6 – Sensorial di montessoriteacherscollective (Moteaco)
– Montessori teacher album – Sensorial di Montessorialbum.com
– Sensorial album di wikisori.org
Basic Montessori learning activities for under fives di David Gettman
– The casa 2,5-6 years – sensorial di montessoricommons
– Sensorial development di montessoriworld.org
Module 3: Exercises of sensory development di Montitute.com
– Sensorial teacher manual di khtmontessori.com
Primary class curriculum – second year di mymontessorihouse.com
Sensorial teaching manual – primary ages di montessoriprintshop
– Early childhood curruculum – Montessori sensorial manual di montessoritraining.net
Sensorial Manual Infant and Toddler e Sensorial Manual Early Childhood
di themontessoriparent.com, che ha suggerito l’aggiunta di questo disclaimer in accordo con la sua politica di copyright.
Ho inoltre consultato i testi di riferimento di Maria Montessori per gli esercizi sensoriali:
Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle case dei bambini
La scoperta del bambino
Per una bibliografia completa delle opere di Maria Montessori vai qui.

La torre rosa Montessori

La torre rosa Montessori – descrizione del materiale, consigli per costruirla in proprio, indicazioni per la presentazione e l’utilizzo coi bambini, con lezioni in tre tempi pronte. L’obiettivo che Maria Montessori mira a raggiungere attraverso l’uso del suo materiale sensoriale è riordinare il bagaglio e l’accumulo percettivo e affinare i sensi attraverso la capacità di cogliere differenze.

Il materiale consente fondamentalmente due tipi di attività:
appaiare: riconoscere gli uguali e disporli a coppie
graduare: riconoscere i simili e disporli in serie.

La funzione del materiale sensoriale dunque non  è quella di presentare al bambino impressioni nuove, ma di portare ordine e sistematicità nella miriade di impressioni che ha ricevuto e continua a ricevere.
Ognuno dei materiali sensoriali, usato in modo corretto, aiuta la mente infantile a mettere a fuoco una particolare qualità e, attraverso una manipolazione attiva, a trasformarla in concetto.
Non si correggono gli eventuali errori, determinati da mancanza di sviluppo, perchè sara appunto la ripetizione dell’esercizio che porterà nel bambino un progresso.
Si deve soltanto impedire che egli faccia un uso disordinato del materiale, cioè che lo usi per scopi diversi da quelli per il quale è stato costruito.


[wpmoneyclick id=89854 /]
La torre rosa Montessori

età: dai tre anni

tipo di materiale: materiale sensoriale

nomenclatura: grande e piccolo

scopo diretto: coordinazione oculo-manuale, educazione del senso visivo alle grandezze ed alle proporzioni fra le dimensioni, riconoscimento e denominazione degli opposti

scopo indiretto: memoria muscolare, irrobustimento della mano e delle braccia, preparazione indiretta alla mente matematica e alla scrittura
controllo dell’errore: è affidato all’occhio del bambino, ma può anche essere dato dal movimento di distensione della mano.

La torre rosa è composta da una serie di dieci cubi decrescenti con lo spigolo che diminuisce gradualmente di cm 1. Il cubo più piccolo ha lo spigolo di cm 1, il più grande ha lo spigolo di cm 10.

Si tratta di un set da costruzione che non manca in ogni scuola montessoriana, ma è interessante notare che nonostante ciò viene raramente presentato al bambino nel modo in cui era stato originariamente previsto.

Maria Montessori aveva esposto la sua idea in relazione all’uso della torre (che almeno inizialmente non era rosa, ma di legno non colorato), che prevedeva la costruzione simmetrica, utilizzando i dieci blocchi in sequenza. Ma aveva anche previsto che i bambini avrebbero provato grande gioia nel buttar giù la torre con una bella spinta al termine del lavoro. Secondo la Montessori, il grande contrasto tra attento lavoro di costruzione e successiva distruzione fosse perfetta per questa fascia d’età (i tre anni).

Purtroppo, la presentazione del materiale della torre rosa col tempo è cambiata, ed all’abbattimento della torre è stato sostituito lo smontaggio progressivo. Probabilmente questo è dovuto all’alto costo del materiale, ed al fatto che la vernice rosa dei cubi si può facilmente rovinare e i cubi stessi col tempo si possono ammaccare.

La torre rosa va esposta in aula, montata, su un ripiano basso dello scaffale oppure su uno sgabellino basso, in modo tale che il bambino possa vedere come è formata.

Quando il bambino desidera  lavorare con la torre rosa, porterà sul suo tappeto i pezzi, magari uno alla volta.

Nella presentazione del materiale useremo la presa a tre dita per i pezzi più piccoli, e la presa con due mani per i pezzi più grandi.

___________________________

La torre rosa Montessori
Presentazioni

Materiale necessario
torre rosa
tappetino (non morbido)

_____________________

La torre rosa Montessori
Presentazione individuale:

1 l’insegnante invita il bambino ad unirsi a lei nell’esercizio

2 il bambino srotola il tappeto sul pavimento, poi insieme a lui va a prendere i cubi e li posano sul tappeto.

3 l’insegnante posiziona il cubo più grande al centro del tappeto, poi mette via via sopra di esso gli altri cubi in ordine decrescente.

4 l’insegnante abbatte la torre con un colpo della mano.

5 Ora lascia che il bambino costruisca la torre. Quando la torre è ultimata, insegnante e bambino si fermano ad osservarla

6 il bambino può abbattere la sua torre.

7 Al termine del lavoro  (i bambini possono aver piacere a ripetere l’esercizio anche più volte), si riassembla la torre sulla mensola o sullo sgabello predisposti

8 quindi il bambino riarrotola il tappeto e lo ripone.

Se si lavora con un bambino molto piccolo, è anche possibile presentare una serie di tre cubi sequenziali alla volta in modo tale da formare prima delle piccole torri.

Se si vuole procedere in questo modo, naturalmente è importante che i cubi non utilizzati siano lontani dalla vista del bambino.

Questa scelta inoltre permette di introdurre il materiale della torre rosa anche con bambini molto piccoli, ed evitando di scegliere i cubi più piccoli si evitano eventuali rischi di soffocamento.

____________________________
La torre rosa Montessori
Presentazione di gruppo

I bambini sono seduti in cerchio. Il maestro dice: “Oggi vorrei presentarvi la torre rosa.”

Alcuni bambini rispondono che la conoscono già, ma questo non impedisce loro di rimanere seduti in attesa, perchè di certo pensano: “Voglio proprio vedere come la farà lui”, o qualcosa di simile.

In mezzo al cerchio delle sedie c’è un tappeto rotondo. Il maestro si alza, va allo sgabello su cui si trova la torre, prende il più piccolo dei cubi, lo mette amorevolmente sull’altra mano e lo porta camminando con solennità fino al tappeto.

Così per tutti e dieci i cubi.

Mettendoli nella mano la mimica è così accentuata che i bambini possono verificare solo guardando la differenza di peso. Andando su e giù lentamente e in modo concentrato, si rende chiaro che ogni parte della torre rosa è importante allo stesso modo, sia essa grande o piccola, pesante o leggera.

Poi il maestro osserva con soddisfazione i dieci cubi  sparsi sul tappeto: sembrano un dipinto di Kandinsky.

Va con lo sguardo da un cubo all’altro, poi sceglie il più grande e lo mette al centro del tappeto.

Poi confronta allo stesso modo le parti rimaste per trovare il cubo più grande rimasto e lo mette al centro del cubo precedente.

Continua in questo modo fino a che anche il cubo più piccolo viene messo, con grande precauzione, in cima alla torre.

E’ bello vedere come i bambini seguano lo sguardo del maestro e si sentano sollevati quando prende il cubo giusto per costruire la torre.

Poi il maestro cammina intorno alla torre per ammirare in silenzio l’opera, in tutte le sue parti.

Poi sposta tutti i cubi della torre in modo che siano tutti a filo su uno spigolo e accarezza delicatamente, con due mani, i due lati laterali della torre.

Poi fa scendere il cubo più piccolo su ogni gradino della torre, su un lato verso il basso, e dall’altro lato nuovamente verso l’alto per rimetterlo al suo posto. Nel farlo bisogna sempre cambiare mano.

Con questo gioco delle mani, che cambiano ad ogni cubo, demolisce poi la torre e rimette i singoli cubi in ordine sparso sul tappeto.

La presentazione termina rimettendo tutto a posto sullo scaffale. Si può anche chiedere ai bambini se vogliono aiutare, ed è interessante osservare allora come si organizzino in maniera autonoma e come si mettano d’accordo per rimettere a posto la torre, secondo il giusto ordine di grandezza dei cubi.

Dopo la presentazione è importante che noi adulti ci teniamo semplicemente a disposizione senza intervenire, lasciando i bambini liberi di provare e di esprimersi a modo loro.

Alcuni, preso un cesto o un vassoio, ci mettono tutti i cubi in una sola volta per trasportarli al posto di lavoro. A volte diventa una sorta di sfida spostare l’intera torre o magari metà, da un posto all’altro.

E’ interessante osservare anche i diversi metodi di costruzione della torre rosa: ci sono bambini che lavorano molto per fare una costruzione regolare, altri sono curiosi di cominciare con il cubo più piccolo, come base, mettendo via via tutti gli altri fino al cubo più grande, per sperimentare le leggi della statica.

Particolarmente amata è anche la combinazione torre rosa-scala marrone, o altre più complesse con aste numeriche, incastri solidi, cilindretti colorati e altri materiali sensoriali, per far nascere vere e proprie opere architettoniche.

La torre rosa Montessori
Metodo del gioco spontaneo prima della lezione in tre tempi

L’educazione di ciò che può essere chiamato il piano inferiore, l’educazione cioè che mira a sviluppare le competenze sensoriali e motorie del sistema nervoso come strumento di coscienza, col metodo Montessori inizia quando il bambino molto piccolo è attratto, ad esempio, dalla vista dei grandi cubi rosa che formano la cosiddetta torre, la sceglie, e comincia a giocare.

Non avrà bisogno di alcun aiuto, perchè i blocchi stessi sono una guida sufficiente e fungono di per sè stessi da correttivo per gli eventuali errori.

Quando il bambino, dopo aver giocato un po’ con i cubi rosa che formano la torre, vede che il blocco più grande è certamente la base della torre, l’educazione delle sue capacità di attenzione è cominciata, e mentre la sua manina gestisce i blocchi, imparando a poco a poco metterli uno sopra l’altro nella sequenza corretta, il suo senso muscolare già risvegliato inizia a svilupparsi.

Poi, se l’insegnante gli mostra come passare la mano leggermente dal basso verso l’alto della scala, si allena anche il suo senso del tatto che,  combinato col senso della vista, stimola la capacità di discriminazione.

Il bambino è ora pronto per la cosiddetta lezione in tre tempi di Seguin, che Maria Montessori ha adattato al suo materiale per permettere al bambino di apprenderne l’uso corretto e riceverne esperienze preziose per l’educazione sensoriale e motoria.

Nel primo periodo l’insegnante  prende il blocco più grande della torre con la quale il bambino ha prima giocato spontaneamente, e dice: “Questo è il blocco maggiore, il maggiore…”, e il bambino ripeterà questa parola.

Poi, prendendo il cubo più piccolo che sta all’apice della torre, lo mostrerà al bambino dicendo: “Questo è il minore, il minore…” fino a quando il bambino non ripeterà anche lui questa parola.

I due pezzi,  che sono in così  forte contrasto per grandezza, vengono poi mostrati insieme, mentre l’insegnante dice: “Questo è il maggiore, questo è il minore…”, e il bambino ripeterà indicando i blocchi.

Quando il bambino è pronto per il passo successivo, l’insegnante dice: “Dammi il cubo maggiore” , oppure: “Dammi il cubo minore”.

Se il bambino non riesce a rispondere con l’azione corretta, l’insegnante torna di nuovo al primo periodo,  in considerazione del fatto che il bambino ha dimostrato di non essere pronto pronto per questo passo.

Se invece il bambino risponde correttamente dimostrando  di aver imparato a discriminare le due grandezze in relazione ai concetti di maggiore e minore, è pronto per il terzo passo, che è il più difficile da interiorizzare per il bambino, e quindi non deve essere affrettato né si deve costringere il bambino ad affrontarlo se non è pronto.

L’insegnante prende il blocco più grande e chiede: “Che cubo è questo?”.  Se il bambino è pronto, risponderà: “E’ il maggiore”, ma se questo non avviene è consigliabile tornare nuovamente al primo e al secondo tempo, fino a quando il bambino non sarà in grado di rispondere prontamente e con precisione.

Questo è un buon esempio di lezione in tre tempi, che si basa sull’utilizzo di un materiale  molto semplice per la presentazione ai bambini più piccoli. Lo stesso principio però viene seguito con tutti i materiali montessoriani: l’insegnante  sceglie in un primo momento due elementi in forte contrasto tra loro  e gradualmente arriva a gradazioni sempre più sottili, portando il bambino a sempre più fini e più sottili discriminazioni.

Le lezioni in tre tempi dovrebbero sempre essere precedute da un periodo di uso spontaneo del materiale. Maria Montessori aveva una grande fiducia nella serietà dei bambini verso ciò che chiamiamo il loro gioco.

Sta a noi organizzare i suoi spazi in modo tale per cui il bambino sia portato a vedere che ogni gioco è un problema da risolvere, e che possa sempre attraverso il suo gioco spontaneo trovare la soluzione corretta.

_______________________

La torre rosa Montessori
Estensione dell’esercizio

Scopo del gioco con la torre rosa è imparare la differenza tra grande e piccolo, e quando il bambino progredisce abbastanza nell’affinamento del senso della vista, il gioco può essere variato ponendo i blocchi in disordine in un lato della stanza ad una certa distanza dal luogo in cui il bambino costruirà la sua torre.

Il bambino dovrà andare a prendere un cubo alla volta; ,ciò comporta che, quando il bambino lascia la sua torre per andare a prendere il cubo necessario a proseguire la costruzione, dovrà “portare la dimensione nel suo occhio”, e scegliere il cubo che gli serve facendo appello alla sua  memoria visiva.

_________________________

La torre rosa Montessori
La descrizione dell’esercizio fatta da Maria Montessori

Con questi cubi il bambino costruisce una torre:  prima pone a terra (su un tappeto), il più cubo più grande, e poi impila i successivi dal più grande al più piccolo. Appena ha costruito la torre, la abbatte con un colpo della mano,  in modo che i cubi si spargano di nuovo sul tappeto, pronti ad essere ricomposti.

Come al solito, l’insegnante, facendo lei stessa l’esercizio per prima, mostrerà al bambino come devono essere organizzati i pezzi della serie, anche se molto più frequentemente nella casa dei bambini accade che i piccoli imparino guardando i compagni. Comunque l’insegnante partecipa sempre con l’osservazione, non perdendo mai di vista gli sforzi dei bambini; qualsiasi correzione sarà indirizzato a prevenire l’uso approssimativo o disordinato del materiale, e non verso eventuali errori che il bambino può compiere nel collocare i cubi in ordine di gradazione.

La ragione di questo comportamento è che gli errori che il bambino fa sono causati dalla sua mancanza di sufficiente esercizio, ed è la ripetizione dell’esercizio che, affinando la sua capacità di osservazione, lo condurrà prima o poi a correggersi da solo.

La torre rosa (insieme alla scala marrone e alle aste della lunghezza) fa sì che il bambino arrivi con competenza a muoversi, a maneggiare, a trasportare oggetti che sono difficili per lui da afferrare con la sua piccola manina.

Ancora una volta, dal loro utilizzo, si aiuta l’educazione dell’occhio al riconoscimento delle differenze di dimensioni tra oggetti simili.

La particolare importanza del senso dell’udito deriva dal fatto che è l’organo di senso direttamente collegato con il linguaggio.

Pertanto, per educare l’attenzione del bambino a seguire i suoni ed i rumori che si producono nell’ambiente, di riconoscerli e di discriminarli tra loro, è bene  preparare la sua capacità di attenzione a seguire  i suoni del linguaggio articolato.

L’insegnante deve avere grande cura nel  pronunciare in modo chiaro e completo i suoni della parola ogni volta che parla con un bambino, deve inoltre parlare a voce bassa, quasi come a dirgli un segreto.

Quando insegna qualcosa, deve pronunciare lentamente le parole, separando i suoni che compongono la parola pronunciata.

Un’opportunità molto speciale per la formazione di un linguaggio chiaro e preciso nel bambino piccolo è data dalle lezioni nelle quali si presenta ai bambini la nomenclatura relativa ai vari esercizi sensoriali.

In ogni esercizio sensoriale, infatti, quando il bambino ha riconosciuto le differenze tra le qualità degli oggetti, l’insegnante sottolinea l’idea di questa qualità con una parola.

Così, quando il bambino ha più volte costruito e ricostruito la torre rosa, al momento opportuno l’insegnante gli si avvicina, e prendendo i due cubi estremi, il più grande e il più piccolo, glieli mostra dicendo: “Questo è grande”,oppure: “Questo è piccolo”. Le due parole, “grande” e “piccolo”, vengono pronunciate più volte di seguito, con grande enfasi e con una pronuncia molto chiara: “Questo è grande, grande, grande …”; dopo di che c’è un momento di pausa.

Poi l’insegnante, per verificare che il bambino abbia compreso, fa le seguenti prove: “Dammi quello grande”, oppure: “Dammi il cubo piccolo”.  Ancora una volta: “Quello grande”. “Ora il piccolo”. “Mi daresti il cubo grande?”. Poi c’è un’altra pausa. Infine, l’insegnante, indicando gli oggetti, chiede: “Che cosa è questo?”. Il bambino, se ha imparato, risponde correttamente: “Grande”.  “Piccolo”.

Oggetti grandi e piccoli sono quelli che differiscono solo per dimensioni e non anche per  forma, sono cioè tutte le serie nelle quali le tre dimensioni (altezza, larghezza e lunghezza) degli oggetti considerati variano in modo proporzionale.

________________________

La torre rosa Montessori
Qualche video

_______________________

______________________

________________________________________

Disclaimer: “Per redigere questa mia presentazione ho utilizzato i miei album e appunti personali e consultato vari album di altri autori e articoli nel web. Per leggere online o acquistare le copie legali di tali opere consultate segui i link:
– Sensorial primary guide di Infomontessori.com
– Album for ages 3-6 – Sensorial di montessoriteacherscollective (Moteaco)
– Montessori teacher album – Sensorial di Montessorialbum.com
– Sensorial album di wikisori.org
Basic Montessori learning activities for under fives di David Gettman
– The casa 2,5-6 years – sensorial di montessoricommons
– Sensorial development di montessoriworld.org
Module 3: Exercises of sensory development di Montitute.com
– Sensorial teacher manual di khtmontessori.com
Primary class curriculum – second year di mymontessorihouse.com
Sensorial teaching manual – primary ages di montessoriprintshop
– Early childhood curruculum – Montessori sensorial manual di montessoritraining.net
Sensorial Manual Infant and Toddler e Sensorial Manual Early Childhood
di themontessoriparent.com, che ha suggerito l’aggiunta di questo disclaimer in accordo con la sua politica di copyright.
Ho inoltre consultato i testi di riferimento di Maria Montessori per gli esercizi sensoriali:
Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle case dei bambini
La scoperta del bambino
Per una bibliografia completa delle opere di Maria Montessori vai qui.

Exit mobile version

E' pronto il nuovo sito per abbonati: la versione Lapappadolce che offre tutti i materiali stampabili scaricabili immediatamente e gratuitamente e contenuti esclusivi. Non sei ancora abbonato e vuoi saperne di più? Vai qui!

Abbonati!