Classificazione delle preposizioni – Psicogrammatica Montessori

Classificazione delle preposizioni – Psicogrammatica Montessori.

Al momento opportuno (non c’è una regola per questa presentazione, ma è comunque un lavoro parallelo) si presenta ai bambini la tavola delle preposizioni semplici e degli articoli per la formazione delle preposizioni articolate. Questa tavola rappresenta un punto di arrivo al termine di tutto il lavoro svolto sulle preposizioni con le scatole grammaticali e i comandi.

PDF qui:

In realtà le tavole sono due:
– una muta, corredata da cartellini mobili;
– una parlata, che serve come controllo.

Il principio base è sempre quello di rendere autonomo il bambino nel suo lavoro, dopo avergli data una corretta presentazione del materiale che desidera usare.

In aggiunta alla tabella delle preposizioni semplici e articolate possiamo preparare la tabella della classificazione delle preposizioni che comprende:
– preposizioni semplici
– preposizioni articolate
– preposizioni improprie
– locuzioni preposizionali (o preposizioni composte).

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I lavori paralleli sono molto importanti e permettono al bambino di arrivare facilmente e in modo autonomo a stabilire connessioni e relazioni logiche.
Ad esempio lo studio analitico sulle preposizioni precede e conduce alla scoperta dell’analisi logica. Il segno funzionale della preposizione è ricchissimo di significati che si scoprono a poco a poco: possesso, materia, qualità, compagnia, unione, mezzo, misura, specificazione e apre quindi la strada ai complementi che dipendono, come si sa, quasi tutti dal verbo tramite preposizioni (nella nuova grammatica vengono chiamati espansioni).

Gli esercizi sull’ingranaggio delle parti possono ora essere diretti a far conoscere e ad usare forme grammaticali che lo studio delle singole parole prima non permetteva.
Così si scopre ad esempio che le forme verbali o alcuni pronomi possono essere usati come complemento oggetto o di termine; che una proposizione introduce a un complemento oppure che privata del nome cui si accompagna diventa avverbio.

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 Classificazione delle preposizioni

Scatola grammaticale IV esercizi – Psicogrammatica Montessori

Scatola grammaticale IV esercizi – Psicogrammatica Montessori. Esercizi con la scatola grammaticale e i cartellini per lo studio della preposizione, per bambini della scuola primaria.

Con questa scatola i bambini approfondiscono lo studio della preposizione. La presentazione della scatola grammaticale IV è la stessa di quella fatta per le scatole I, II e III. Anche in questo caso l’esercizio consiste nel comporre delle frasi analizzandole grazie ai cartellini colorati delle parole:
– rossi per i verbi
– marrone chiaro per gli articoli
– neri per i nomi
– marrone scuro per gli aggettivi
– viola per le preposizioni.

La scatola grammaticale IV ha cinque comparti, ognuno contrassegnato dalla relativa parte del discorso che contiene, e un comparto più grande per le frasi.
I cartellini di riempimento classici sono divisi in quattro serie, ciascuna di sei frasi.

Nei cartellini delle frasi si trovano due o tre azioni opposte da eseguire concretamente, ad esempio COLLOCA IL LIBRO SOTTO AL QUADERNO e COLLOCA IL LIBRO SOPRA AL QUADERNO, che vengono ricomposte con i cartellini colorati:

Le preposizioni, avendo creato cambiamenti di relazione tra gli oggetti, assegnano due diversi significati alla frase.  I cartellini permettono di analizzare il valore e il significato delle preposizioni e le caselle della scatola grammaticale con i relativi titoli ribadiscono il nome delle parti del discorso e aiutano il bambino nella ricostruzione delle frasi. Una volta che l’insegnante ha presentato il materiale al bambino, egli potrà esercitarsi da solo.

Questi esercizi sono stati a volte criticati perchè secondo alcuni danno una linea troppo tracciata. In realtà sono solo un’indicazione di partenza: le serie che esplorano le principali possibilità della preposizione sono infatti soltanto quattro. Non hanno nulla di ridondante e non sono mai staccate da un’azione reale. Le quattro serie permettono di esercitarsi con l’analisi grammaticale a livello intuitivo e si riferiscono a:
– relazioni di posizione reciproca nello spazio
– relazioni di appartenenza, di materia, di uso
– relazioni di direzione e di provenienza del moto.

Trovi i cartellini di riempimento pronti per il download e la stampa, e le indicazioni per realizzarli in proprio, se preferisci, qui:

Il tutorial per realizzare le scatole grammaticali è qui:

Qui una presentazione generale delle scatole grammaticali:

Qui infine i simboli grammaticali stampabili:

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Scatola grammaticale IV esercizi – Psicogrammatica Montessori
Presentazione 1

Materiali:
– scatola grammaticale IV
– cartellini di riempimento serie A
– simboli  grammaticali.

Introduzione orale (per bambini che non hanno avuto esperienze precedenti)
– invitiamo i bambini a:
“Andare davanti alla finestra”,
“Mettersi sotto il tavolo”,
“Stare in piedi accanto a un amico”,
“stare in piedi dietro alla lavagna”
e simili, per fare in modo che essi abbiano un’esperienza fisica delle parole che mostrano una relazione tra due cose (in questo caso, tra di loro e qualcosa/qualcun altro).

Introduzione col materiale:
– prendiamo il materiale e con l’aiuto dei bambini mettiamo i cartellini scelti nella scatola grammaticale in modo corretto (i bambini lo sanno già fare avendo lavorato con le scatole grammaticali precedenti)
– invitiamo un bambino a leggere la prima frase e comporla con i cartellini delle parole, quindi chiedergli di eseguire l’azione indicata

– ripetere con la seconda frase e le eventuali altre successive, sostituendo le parole necessarie (cioè le preposizioni)

– per ogni parola facciamo domande ai bambini, per portarli a riconoscere ogni parte del discorso e scegliere il simbolo grammaticale corretto per ognuna, ad esempio:
“Quale parola  ti ha indicato il nome dell’oggetto di cui avevi bisogno?”
“Quale parola ti ha indicato se era un oggetto specifico oppure uno fra tanti?”
“Quale parola ti ha detto cosa fare con l’oggetto nominato?”
“Quale parola ti ha spiegato il rapporto che doveva esserci tra gli oggetti?”

– procedere allo stesso modo con tutti gli altri cartellini presenti nella scatola grammaticale
– dopo aver presentato il materiale in questo modo, nei giorni successivi i bambini potranno esercitarsi con gli altri set in modo indipendente.

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Scatola grammaticale IV esercizi – Psicogrammatica Montessori
Presentazione 2

Materiali:
– scatola grammaticale IV
– cartellini di riempimento serie A
– tabella dei simboli grammaticali di primo livello
– scatola dei simboli grammaticali.

Presentazione del materiale:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– ricordiamo quello che abbiamo imparato su nomi, articoli, aggettivi, preposizioni e verbi con l’aiuto della tabella dei simboli grammaticali
– mettiamo sul piano di lavoro la scatola grammaticale e la scatola dei cartellini di riempimento scelta
– chiediamo ai bambini di riempire la scatola grammaticale
– inviamo un bambino a scegliere un cartello delle frasi dalla scatola grammaticale e a leggerlo, ad esempio: POSA LA MATITA DAVANTI AL TEMPERINO, POSA LA MATITA DIETRO AL TEMPERINO, POSA  LA MATITA A LATO DEL TEMPERINO
– chiediamo al bambino di riprodurre le frasi con i cartellini delle parole:

– il bambino esegue le azioni descritte. La sostituzione di una preposizione con un’altra modifica la frase

– togliamo i tre cartellini delle preposizioni e invitiamo i bambini a leggere la frase. La frase non ha senso senza preposizioni
– rimettiamo le preposizioni al loro posto
– proviamo a spostare le famiglie dei nomi nella frase, ad esempio: POSA IL TEMPERINO DAVANTI ALLA MATITA, e notiamo che la frase continua ad avere senso
– proviamo a spostare la preposizione, ad esempio DAVANTI IL TEMPERINO ALLA MATITA. Notiamo che la frase continua ad avere un senso, ma non suona molto bene
– rimettiamo la frase nell’ordine originale, che è il migliore
– consultando la tabella dei simboli grammaticali ricordiamo i simboli usati per articolo, aggettivo, nome, verbo e preposizione e chiediamo al bambino di mettere il simbolo grammaticale su ogni parte del discorso

– invitiamo il bambino a rimettere il materiale usato nella scatola grammaticale. Il bambino facendolo nomina la parte del discorso, ad esempio dicendo: “Posa è un verbo”, “Il è un articolo”, “temperino è un nome”, ecc.
– rimettiamo nella scatola i simboli grammaticali
– al termine della presentazione del materiale i bambini possono registrare l’attività sui loro quaderni di grammatica, usando le matite colorate per disegnare i simboli grammaticali su ogni parola, a mano libera o con l’aiuto degli stencil
– ora i bambini possono esercitarsi con la scatola grammaticale IV in modo autonomo.

Scatola grammaticale IV esercizi – Psicogrammatica Montessori
Scopo:

comprendere la funzione della preposizione.

Scatola grammaticale IV esercizi – Psicogrammatica Montessori
Età:

dai 6 agli 8 anni

Scatola grammaticale IV esercizi – Psicogrammatica Montessori
Nota:

in aggiunta a questa presentazione, a partire dagli 8 anni, possiamo introdurre i vari tipi di preposizione, cioè:
– le preposizioni semplici
– le preposizioni articolate
– le preposizioni proprie: semplici o articolate, sono usate per esprimere la relazione con un oggetto
– le preposizioni improprie: sono preposizioni che possono essere anche avverbi o pronomi
– le locuzioni proposizionali: sono formate da più di una parola.

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Scatola grammaticale IV esercizi – Psicogrammatica Montessori
Presentazione 3

Materiali:
– scatola grammaticale IV
– cartellini di riempimento a scelta
– simboli grammaticali.

Presentazione orale della preposizione:
– invitiamo un piccolo gruppo di bambini a partecipare all’esercizio
– diciamo ad ogni bambino di eseguire un’azione, ad esempio: “Vai davanti alla finestra”, “Siedi sul tavolo”, “Nasconditi sotto al tavolo”, “Vai dietro alla tenda” ecc… per permettere loro di fare l’esperienza fisica relativa a queste parole, le preposizioni, che servono a mostrare la relazione tra le cose (in questo caso tra se stessi e qualcosa o qualcun altro).

Presentazione del materiale:
– mostriamo ai bambini la scatola grammaticale IV e chiediamo loro di inserirvi i cartellini che abbiamo scelto, come hanno fatto con le altre scatole
– chiediamo a un bambino di leggere la prima frase del primo cartellino e ricomporla coi cartellini delle parole
– chiediamo al bambino di eseguire l’azione descritta, ad esempio PRENDI LA SCATOLA CON LE MATITE COLORATE
– ripetiamo con la seconda frase sostituendo CON con SENZA e facciamo eseguire l’azione.
– ripetiamo con la terza frase, sostituendo SENZA con INSIEME ALLE
– chiediamo: “Quali parole ti hanno indicato i nomi degli oggetti di cui avevi bisogno?” Il nome. Mettiamo il simbolo sui nomi
_ “Quali parole ti hanno detto indicato che stava per arrivare un nome? Gli articoli. Mettiamo il simbolo sugli articoli.
– “Quale parola ti ha detto cosa fare con la penna e la matita?” Il verbo. Mettiamo il simbolo sul verbo.
– “Quali parole ti hanno detto in quale rapporto erano la penna e la matita?” Le preposizioni. Mostriamo il simbolo della preposizione, se necessario, e mettiamolo sulle preposizioni
– ripetiamo l’esercizio con gli altri cartellini delle frasi
– arrivati all’ultima frase, ricapitolare sempre le parti del discorso e mettere su ogni parola il simbolo grammaticale corrispondente
– al termine della presentazione diciamo: “CON è una preposizione, così come SENZA e INSIEME ALLE. Le preposizioni mostrano il rapporto tra la scatola e le matite colorate”
– dopo la presentazione del materiale i bambini potranno esercitarsi con la scatola grammaticale IV in modo autonomo.

Esercizio autonomo:
– il bambino sceglie un cartellino della frase, lo legge ed esegue l’azione come descritta
– compone la prima frase usando i cartellini colorati delle parole
– compone la seconda ed eventualmente la terza frase (cambiando solo la preposizione) ed esegue le azioni come descritte
– aggiunge i simboli grammaticali sulle parole dell’ultima frase.

Scopo:
– fare pratica con l’uso della preposizione
– comprendere il senso logico della preposizione nella frase.

Controllo dell’errore:
– c’è solo una disposizione che ha senso
– il colore dei cartellini.

Varianti: 
– accordi illogici.

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Scatola grammaticale IV esercizi – Psicogrammatica Montessori
Presentazione 4

Materiale:
– scatola grammaticale IV
– cartellini di riempimento per la scatola grammaticale IV
– un cilindro e un prisma.

Presentazione:
– invitiamo un bambino al tavolo o al tappeto e portiamo il materiale sul piano di lavoro
– diciamo al bambino che lavoreremo insieme con le preposizioni
– con l’aiuto del bambino mettiamo i cartellini nei comparti della scatola grammaticale, come abbiamo fatto per le altre scatole
– prendiamo la prima striscia delle frasi, mettiamola sul piano di lavoro e chiediamo al bambino di leggere a voce alta
– invitiamo il bambino a ricomporre la prima frase utilizzando i cartellini delle parti del discorso, formando ad esempio la scritta IL PRISMA SOTTO IL CILINDRO e chiediamo al bambino di mettere gli oggetti come indicato dai cartellini
– chiediamo al bambino di mettere il corretto simbolo grammaticale su ogni parola
– ripetere utilizzando la secondo frase
– ricordiamo al bambino che le parole SOTTO E SOPRA sono chiamate preposizioni, parole che mostrano il rapporto tra due parole in una frase
– chiediamo al bambino di scrivere due o tre frasi, ciascuna contenente almeno un preposizione, nel suo quaderno di grammatica, disegnando i simboli grammaticali appropriati su ogni parola
– nei giorni successivi il bambino si eserciterà in modo autonomo con la scatola grammaticale e i cartellini di riempimento, come mostrato nella presentazione.

Scopo:
– fare pratica con l’uso delle preposizioni.

Età:
dai 6 anni.

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Scatola grammaticale IV esercizi – Psicogrammatica Montessori

Comandi per le preposizioni – Psicogrammatica Montessori

Comandi per le preposizioni – Psicogrammatica Montessori. Agli esercizi individuali di analisi, eseguiti con l’aiuto delle scatole grammaticali, seguono (o possono essere svolte parallelamente) le lezioni e i comandi sulle preposizioni.

Questi esercizi vengono proposti dall’insegnante a un gruppo di bambini alla volta. Il tema è espresso da due o tre preposizioni scritte su cartellini di colore viola e da un comando scritto. I comandi sono testi che contengono due o tre proposizioni particolarmente espressive.

Prima di distribuire i comandi, l’insegnante può dare piccole lezioni sulla preposizione per spiegarne il significato, scegliendo se possibile due o tre preposizioni ogni volta. Le lezioni dovrebbero sempre essere attive e pratiche e piene di azione. Il bambino capirà così la relazione che si stabilisce grazie a questa o quella preposizione tra gli oggetti (nomi) e le azioni (verbi) che vengono eseguite.

Date queste spiegazioni, l’insegnante distribuisce i comandi ai bambini che li eseguono.

Quando si propongono i comandi, si notano da parte dei bambini grande partecipazione, movimento, desiderio di interpretare la consegna il meglio possibile. Sembra di assistere a una piccola drammatizzazione. Tutto questo accende l’immaginazione al punto che i bambini stessi cominciano a scambiarsi comandi tra loro e a inventarne.

Il materiale è formato da 15 buste, ognuna delle quali contiene una  o più carte del comando e cartellini viola sui quali sono scritte le preposizioni usate nel comando.
Il bambino legge ed esegue il comando.
Alcuni comandi richiedono la cooperazione tra due o più bambini, mentre altri possono eseguiti in modo indipendente.

Qui il mio modello per confezionare le buste:

Comandi per le preposizioni – Psicogrammatica Montessori
Presentazione

Materiale:
– buste dei comandi per la preposizione

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– prendiamo la prima busta dei comandi ed estraiamo il comando e i cartellini delle preposizioni
– leggiamo il comando ed eseguiamo l’azione, enfatizzando i nostri movimenti, ad esempio “Vai a prendere una scatola piena di perle. Vai a prendere un bicchiere di acqua. Tocca un pezzo di velluto.”
– il bambino prende i cartellini delle preposizioni e ripete ogni azione
– al termine della presentazione i bambini possono registrare l’attività sui loro quaderni di grammatica, usando le matite colorate per disegnare i simboli grammaticali su ogni parola, a mano libera o utilizzando gli stencil.
– dopo la presentazione i bambini possono lavorare con i comandi in modo autonomo.

Scopo:
– comprendere la funzione della preposizione.

Età: dai 6-7 anni

Comandi per le preposizioni – Psicogrammatica Montessori

Questo è il materiale originale, proposto da Maria Montessori (prima serie di comandi per la preposizione):
Tema 1: vicino, accosto, lontano.
– Uno di voi venga in mezzo alla sala. Gli altri gli vadano pian piano vicino; aspettino un poco e poi gli vadano accosto; ancora un poco e poi fuggano lontano da lui.
Tema 2: in, dentro, fuori.
– Alzatevi, andate nella sala vicina e tornate subito al posto. Poi alzatevi ancora e andate a chiudervi dentro la sala vicina; aspettate alquanto e poi uscite fuori dalla sala in punta di piedi.
Tema 3: di là da, di qua da, oltre.
– Lasciate il posto e formate circolo di là dalla porta che mette nell’altra sala; dopo un poco rientrate e formate circolo di qua dalla porta.
– Tutti i bambini vadano a disporsi in fila oltre la porta che mette nel salone.
Tema 4: tranne, eccetto.
– Tutti i bambini, tranne due, si alzino e girino tra i tavolini in punta di piedi.
– Tutti i bambini, eccetto due, si alzino e girino intorno ai tavolini in punta di piedi.
Tema 5: di fianco, di fronte, avanti.
– Disponetevi l’uno di fronte all’altro.
– Disponetevi l’uno di fianco all’altro.
– Disponetevi l’uno avanti l’altro, col viso rivolto dalla stessa parte.
Tema 6: dirimpetto, dietro.
– Formate due file nella sala grande, l’una dirimpetto all’altra; e dopo l’una si disponga dietro all’altra.
Tema 7: su, secondo, lungo.
– Uscite dal posto, formate una fila e camminate sul filo segnato in terra; tornate indietro camminando secondo il filo.
– Uscite dal posto, formate una fila, e disponetevi lungo la parete.
Tema 8: fra, in mezzo a.
– Girate fra i tavoli; poi raccoglietevi e continuate a girare in mezzo alla sala.
Tema 9: da, a, fino a.
– Alzatevi, uscite dal posto e appressatevi alla finestra; aspettate un momento e poi tutti insieme tornate dalla finestra al posto.
– Disponetevi in fila e poi chinatevi in avanti fino a toccare il pavimento con la punta delle dita.
Tema 10: attorno, intorno.
– Fate un giro attorno alla sala; poi disponetevi intorno al tavolo più grande.
Tema 11: verso, contro.
– Alzatevi e andate con la seggiola verso la parete più libera; sedete alquanto, poi alzatevi di nuovo e mettete la sedia contro la parete.
Tema 12: attraverso, per.
– Uscite per la porta che dà nel corridoio, e rientrate per quella che dà nel salone.
– Formate quattro gruppi uguali, agli angoli del salone; poi i gruppi degli angoli si scambino i posti passando attraverso la sala.
Tema 13: di.
– Scambiatevi i posti in gran silenzio; Luigi prenda il posto di Carlo, Carlo il posto di Gino e così via. Poi tornate ciascuno al vostro posto senza far rumore.
Tema 14: con, senza.
– Fate un giro sul filo con i bicchieri pieni di acqua colorata: e fate un secondo giro senza i bicchieri pieni di acqua colorata.
Tema 15: per.
– Afferrate un oggetto ad occhi chiusi e toccatelo per riconoscerlo.
– Preparatevi per lavorare.

comandi per la preposizioni

PDF QUI:

Comandi per le preposizioni – Psicogrammatica Montessori

Questa è una seconda serie di comandi rivisitati:
Tema 1: di.
Vai a prendere una scatola piena di perle.
Vai a prendere un bicchiere di acqua.
Tocca un pezzo di velluto.
Tema 2: vicino a, accanto, lontano da
– Cammina e mettiti fermo al centro della stanza. Chiama due bambini e chiedi loro di mettersi  vicino a te. Poi chiedi a uno di loro di mettersi accanto a te a destra, e all’altro accanto a te a sinistra. Infine chiedi ai due bambini di andare lontano da te.
Tema 3in, dentro, fuori
Alzati dalla sedia e vai nella stanza accanto. Resta in quella stanza un attimo e poi torna in questa.
Vai in punta di piedi nella stanza vicina. Resta dentro la stanza per un po’. Infine vai fuori dalla stanza e torna in questa.
Tema 4a destra di, a sinistra di, al di là di
Metti una sedia a destra della libreria. Ora sposta la sedia a sinistra della libreria. Infine vai dove vuoi al di là della porta.
Tema 5tranne, eccetto
Tutti i bambini tranne due camminano in punta di piedi intorno alla stanza.
Tutti i bambini eccetto due tornano a sedere ai loro posti.
Tema 6: cona fianco, di fronte a, davanti a
Chiedi a un amico di venire con te. Camminate e poi fermatevi stando uno di fianco all’altro. Camminate e poi fermatevi stando uno di fronte all’altro. Camminate e poi fermatevi davanti alla finestra.
Tema 7davanti a, dietro di
Chiedi a due bambini di camminare e fermarsi davanti a te. Chiedi agli altri bambini di camminare e fermarsi dietro di te.
Tema 8: su, verso, lungo
Metti una matita sul tavolo.
Metti cinque matite lungo il bordo del tavolo. Ora disperdi le matite verso il  centro del tavolo.
Tema 9tra, in mezzo a
Mettiti in piedi tra due tavoli.
Mettiti in piedi in mezzo ai tuoi compagni di classe.
Tema 10da, a, fino a
Alzati e cammina dal tuo posto alla finestra; attendi un momento poi continua fino al muro.
Tema 11: intorno
Cammina intorno al tavolo per due volte. Poi fai un giro intorno alla sedia una volta prima di sederti.
Tema 12: verso, contro
Prendi la tua sedia e spostala di tre passi verso il muro.
Metti tre sedie in fila contro il muro.
Tema 13: attraverso, per
Lancia una gomma per la stanza. Raccoglila da dove è caduta e cerca di lanciarla attraverso la porta in corridoio.
Tema 14con, senza
Cammina per la stanza con la tua sedia in mano. Cammina per la stanza senza la sedia.
Tema 15: per, in modo da, 
Lava le mani per non sporcare il panno. Poi chiudi gli occhi e senti il panno in modo da poterlo riconoscere.

Comandi per le preposizioni – Psicogrammatica Montessori

La posizione della preposizione nella frase PSICOGRAMMATICA MONTESSORI

La posizione della preposizione nella frase PSICOGRAMMATICA MONTESSORI: presentazioni ed esercizi. I miei cartellini disponibili per il download e la stampa, in stampato minuscolo e in corsivo, sono qui:


La posizione della preposizione nella frase PSICOGRAMMATICA MONTESSORI

Gioco 1

Prerequisiti:
– lezione introduttiva sulla preposizione

Materiale:
– cartellini pronti con preposizioni e oggetti delle preposizioni (composti da nome e aggettivo, e articolo se non sono da abbinare a preposizioni articolate)

Presentazione:
– invitiamo un piccolo gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– formiamo una colonna verticale con i cartellini delle preposizioni
– distribuiamo i cartellini degli oggetti tra tutti i bambini
– leggiamo la prima preposizione, ad esempio SOTTO e chiediamo: “Chi ha un cartellino che può andare bene per preposizione SOTTO?”
– un bambino risponde, ad esempio dicendo IL LETTO GIALLO
– mettiamo il cartellino a fianco della preposizione, leggiamo e aggiungiamo i simboli grammaticali
– continuiamo finché non avremo usato tutti i cartellini
– al termine dell’esercizio i bambini potranno registrare l’attività sui loro quaderni di grammatica, disegnando con le matite colorate  i simboli grammaticali, a mano libera o con l’aiuto degli stencil.

Frasi:
sotto il letto giallo
nel secondo cassetto
sopra la sedia rossa
sul tavolino basso
in un barattolo piccolo
lungo il viale alberato
dietro la casetta rossa
sulla mensola larga
nel portamatite giallo
davanti alla stazione ferroviaria.


La posizione della preposizione nella frase PSICOGRAMMATICA MONTESSORI

Gioco 2

Materiale:
– strisce di carta bianca
– pennarello nero e verde
– scatola dei simboli grammaticali.

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto e diciamo: “Oggi scopriremo più da vicino come le preposizioni sono messe all’interno delle frasi”
– su una striscia scriviamo la solita frase IL FIORE ROSSO NEL VASO TRASPARENTE (scrivendo in nero tutte le parole tranne NEL che scriveremo in verde)
– con le forbici tagliamo la frase in tre parti, in modo tale da isolare la preposizione
– chiediamo a un bambino di spostare i cartellini cercando tutte le combinazioni possibili tra di essi, e chiediamo se la frase mantiene il suo senso:
NEL VASO TRASPARENTE IL FIORE ROSSO
IL FIORE ROSSO VASO TRASPARENTE NEL
VASO TRASPARENTE NEL IL FIORE ROSSO
NEL IL FIORE ROSSO VASO TRASPARENTE
– chiediamo a un altro bambino di rimettere i cartellini nell’ordine originale e di aggiungere ad ogni parola il simbolo grammaticale appropriato
– continuiamo l’attività nello stesso modo con frasi diverse
– discutiamo coi bambini il fatto che anche quando le parole compaiono in ordine diverso, a volte la frase ha senso, mentre altre volte questo non succede. A volte la frase ha senso, ma il suo significato cambia rispetto alla frase originale
– chiediamo ai bambini di copiare le frasi sui loro quaderni di grammatica, disegnando su ogni parola il simbolo grammaticale corrispondente con le matite colorate, a mano libera o con l’aiuto degli stencil.

Scopo: comprendere la posizione delle preposizioni nelle frasi.

Età: dai 6 anni.


La posizione della preposizione nella frase PSICOGRAMMATICA MONTESSORI

Gioco 3

Materiali:
– una palla

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini a partecipare al gioco
– prendiamo la palla e mettiamola sul tavolo
– chiediamo ai bambini: “Dove si trova la palla?”
– i bambini rispondono: “La palla è sul tavolo”
– chiediamo a un bambino di scrivere la frase e mettiamola sul piano di lavoro
– continuiamo così spostando la palla e componendo nuove frasi, ad esempio: la palla è sotto la sedia, la palla è sulla testa di Antonio, la palla è nell’armadio, la palla è fuori dalla porta, la sedia è tra Gaia e Alma, la palla è davanti alla lavagna, ecc.
– quando tutti i bambini del gruppo hanno avuto la possibilità di comporre una frase possiamo chiedere loro di registrare l’esercizio sui loro quaderni di grammatica.


La posizione della preposizione nella frase PSICOGRAMMATICA MONTESSORI

Gioco 4

Materiale:
– cartellini pronti contenenti la famiglia del nome-soggetto (articolo e nome) e la famiglia del nome-oggetto (preposizione, articolo, nome, aggettivo)
– cartellini in bianco
– penna rossa
– simboli grammaticali.

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– formiamo una colonna con i cartellini- soggetto
– mettiamo i cartellino-oggetto in ordine sparso lungo il margine inferiore del piano di lavoro
– chiediamo a un bambino di leggere il primo cartellino- soggetto e di scegliere un oggetto da abbinare
– leggiamo i due cartellini insieme e chiediamo al bambino di dirci un verbo che può completare la frase
– scriviamo il verbo in rosso su un cartellino bianco e mettiamolo tra i due cartellini, ad esempio formando la frase: IL BAMBINO E’ NASCOSTO SOTTO IL TAVOLO MARRONE
– chiediamo: “Cosa abbiamo costruito?”. Una frase
– mettiamo insieme ai bambini i simboli grammaticali appropriati su ogni parola
– continuiamo con gli altri cartellini

Prerequisiti:
– lezioni di introduzione alla preposizione
– lezioni introduttive alla composizione di frasi con preposizioni.

Scopo:
– esercitarsi con le frasi e le preposizioni
– ricordare che per creare una frase è necessario un verbo
– fare pratica di scrittura, lettura e composizione.

Controllo dell’errore:
– il materiale è preparato in modo che ci sia solo una disposizione che ha senso.

Varianti:
– creare disposizioni illogiche.

Estensioni:
– lavorare con lettere maiuscole e punto fermo.

Frasi:
molti giocatori di tennis – si sfidano – sul campo da gioco
mio padre – giuda – lungo l’autostrada
il giardiniere – lavora – nella serra
la piccola pallina colorata – rotola – sul pavimento
l’insegnante – gioca – con i bambini piccoli
il pagliaccio – recita – per divertire gli invitati
il passeggero – viaggia – in seconda classe
l’acqua – scorre –  attraverso le tubature
molta pioggia fredda – cade – dal cielo grigio
un uomo anziano – cammina – col bastone
gli uccelli migratori – si radunano –  tra le querce maestose
l’aeroplano – vola – tra le nuvole
quattro abili fantini – trottano – sui loro cavalli
i soldati – marciano – verso la vecchia caserma
quaranta noccioline tostate – si trovano – nel barattolo
il mio migliore amico – legge – con i suoi fratelli.


La posizione della preposizione nella frase PSICOGRAMMATICA MONTESSORI

Gioco 5

Materiali:
– cestino con una serie di oggetti preparati
– cartellini di frasi preparate con preposizioni

Esercizio:
– i bambini leggono i cartellini e abbinano i cartellini agli oggetti secondo le indicazioni date nelle frasi.

La posizione della preposizione nella frase PSICOGRAMMATICA MONTESSORI

L’inventario di classe per la preposizione – Psicogrammatica Montessori

L’inventario di classe per la preposizione – Psicogrammatica Montessori

L’inventario di classe per la preposizione
Materiali:

– cartellini in bianco
– pennarello nero e verde
– scatola dei simboli grammaticali.

L’inventario di classe per la preposizione
Presentazione
:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Conosciamo già bene gli articoli, i nomi, gli aggettivi e i verbi. Oggi conosceremo meglio le preposizioni con un nuovo gioco”
– diciamo: “Per questo gioco con le preposizioni ora cercheremo due oggetti che abbiamo in classe e che possiamo mettere in relazione tra loro”
– scriviamo su una cartellino, ad esempio, LA PIANTA VERDE SULLO SCAFFALE BASSO
– mettiamo il cartellino sul piano di lavoro e chiediamo ai bambini di leggerlo e di andare a indicare l’oggetto descritto
– chiediamo ai bambini di mettere i simboli grammaticali su ogni parola del cartellino

– invitiamo i bambini a continuare l’esercizio scrivendo i propri cartellini e procedendo come abbiamo mostrato
– al termine del gioco i bambini possono registrare le frasi sui loro quaderni di grammatica, disegnando i simboli grammaticali su ogni parola con le matite colorate
– i bambini possono svolgere questa attività in gruppo quando lo desiderano, senza la partecipazione dell’insegnante.

L’inventario di classe per la preposizione
Scopo:

– comprendere la funzione della preposizione.

L’inventario di classe per la preposizione – Età:
– dai 6 anni.

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L’inventario di classe per la preposizione

Esercizi di approfondimento sulla preposizione ed estensioni – Psicogrammatica Montessori

Esercizi di approfondimento sulla preposizione ed estensioni – Psicogrammatica Montessori.

Esercizi di approfondimento sulla preposizione ed estensioni
1. Esercizi di compilazione degli schemi
Prepariamo per i bambini lunghe strisce di carta con i simboli grammaticali posizionati in un determinato ordine.

I bambini inventano delle frasi seguendo lo schema, o anche brevi racconti.

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Esercizi di approfondimento sulla preposizione ed estensioni
2. Caccia alla preposizione

I bambini cercano le preposizioni all’interno dei loro libri di lettura.

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Esercizi di approfondimento sulla preposizione ed estensioni

Introduzione alla preposizione – Psicogrammatica Montessori da 6 a 9 anni

Introduzione alla preposizione – Psicogrammatica Montessori da 6 a 9 anni. Presentazioni ed esercizi per la scuola primaria.

Preposizioni e congiunzioni sono parti del discorso che servono a collegare, a mettere in rapporto tra loro le altre parole (o gruppi di parole) ed hanno entrambe funzione di collegamento.
All’apparenza insignificanti, possono essere paragonate ai cardini di una porta composta di stipiti e di battenti, la quale però non potrebbe aprirsi né chiudersi se non ci fossero quei piccoli perni che fanno da collegamento e che le permettono appunto di funzionare. Di qui il nome “segni funzionali”, o connettivi, in quanto collegano e mettono in rapporto tra loro elementi del discorso.
Senza le preposizioni e le congiunzioni avremmo soltanto parole slegate: sono loro che assicurano in un testo la connessione, la coesione nelle frasi e tra le frasi, i legami tra le famiglie (i sintagmi nominali e verbali). Queste parole piccole, invariabili, sono perciò molto importanti.

Già nella casa dei bambini, con lezioni di tipo intuitivo date dopo l’avvio della lettura, si aiutano i bambini a cogliere la differenza di valore tra le parole, per arrivare a comprendere la funzione del nome, del verbo, dell’aggettivo, dell’articolo, come pure degli aiutanti.

Giunti nella scuola primaria questi giochi vengono ripresi, lavorando molto intensamente su semplicissimi comandi (o consegne) che si scrivono e si leggono davanti ai bambini, presentando poi i simboli grammaticali.
Sempre con giochi, animati da oggetti interessanti, si presenta il plurale dei nomi e la differenza tra articolo determinativo e indeterminativo.
Si presenta quindi la preposizione, preparando oggetti significativi, come ad esempio un vaso e un mazzo di fiori (magari artificiali, per avere un materiale sempre pronto a disposizione dei bambini). I fiori devono essere diversi tra loro e di vario colore, in modo che ci sia ricchezza di nomi e aggettivi.

Prendiamo dal mazzo un fiore, ad esempio una rosa rossa. Come prima azione viene naturale mettere il fiore nel vaso: IL FIORE ROSSO DENTRO IL VASO TRASPARENTE.
Su strisce di carta già preparate scriviamo le tre parti, ovvero le due famiglie relative ai due oggetti e la preposizione.

Come si vede, ci si muove in senso opposto alle grammatiche tradizionali che iniziano dalle preposizioni semplici e passano poi alle articolate e poi alle improprie, e trattano per ultime le locuzioni propositive.
Qui, dato che si vuole mettere in evidenza la funzione, si danno prima le preposizioni più evidenti, quelle che meglio esprimono la situazione.
Si potrebbe temere di creare confusione nel bambino perché la parola dentro è anche un avverbio. Ma invece, così facendo, si dà al bambino una chiave molto esatta di riconoscimento: la parola prende valore dalla funzione.
Nel nostro caso unisce due parti nominali come un ponte, mentre ha diversa funzione se usata come modificante del verbo (ad esempio in ‘correre dentro’).
Il simbolo, aiuto sensoriale per memorizzare la funzione di collegamento, è costituito da una sorta di parentesi in cartoncino verde che può essere messa così:

– ricorda un ponticello romano, diceva la Montessori

oppure così:

– fa pensare a una barchetta/traghetto tra due sponde.

In seguito si possono provare tutte le diverse posizioni che il fiore può assumere rispetto al vaso: davanti a, dietro, vicino a, accanto a, lontano da, fuori del, sopra, sotto, e così via.

Ogni cambiamento di relazione tra i due oggetti fiore-vaso è sottolineato da un nuovo foglietto con la preposizione scritta in verde ad evidenziarla, mentre le due famiglie non cambiano, né cambia il simbolo.

I bambini adoperano per conto loro questi o altri oggetti: non mancano certo di inventiva per trasferire in altre situazioni il concetto di preposizione.

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Introduzione alla preposizione
Presentazione 2

Prerequisiti: presentazione del nome, dell’articolo, dell’aggettivo e del verbo

Introduzione alla preposizione – Materiali:
– sedia in miniatura
– bambolina
– simboli grammaticali

– cartellini: sedia, bambola (in nero); la (azzurro); sulla, vicino alla, lontano dalla, sotto alla, sopra alla, davanti alla, dietro alla (verde).

Presentazione:
– invitiamo un piccolo gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– mettiamo la sedia sul piano di lavoro e aggiungiamo i cartellini
– mettiamo la bambola sul piano di lavoro e aggiungiamo il cartellino
– mettiamo la bambola sulla sedia e aggiungiamo la preposizione tra i cartellini

– spostiamo la bambola sotto alla sedia e sostituiamo il cartellino della preposizione

– continuiamo così con tutte le altre preposizioni

– diciamo ai bambini che sulla, vicino alla, lontano dalla, sotto alla, sopra alla, davanti alla, dietro alla, sono tutte preposizioni e che ci dicono dove si trovano le cose o le persone
– mostriamo il simbolo della preposizione e diciamo: “Il simbolo della preposizione è un ponte verde che ricorda uno di quei ponti che collegano le due rive di un fiume. Infatti la preposizione si usa per collegare tra loro i nomi”
– mettiamo i simboli grammaticali sui cartellini
– al termine della presentazione i bambini possono registrare lo schema sui loro quaderni di grammatica.

Introduzione alla preposizione – Scopo:
– comprendere la funzione delle preposizione
– conoscere il simbolo della preposizione
– conoscere la posizione della preposizione tra le parole.

Introduzione alla preposizione – Controllo dell’errore:
– la relazione nello spazio tra bambola e sedia
– il codice colore dei cartellini.

Introduzione alla preposizione – Varianti:
– lo stesso esercizio con gli elementi della fattoria Montessori
– aggiungiamo alla bambola un altro personaggio o alla sedia un altro oggetto.

Introduzione alla preposizione – Estensioni:
– mettiamo un oggetto in varie posizione nella classe e chiedere a i bambini di scrivere delle frasi per ogni preposizione usata
– svolgiamo esercizi simili con la fattoria Montessori.

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Introduzione alla preposizione – Psicogrammatica Montessori da 6 a 9 anni
Presentazione 3

Introduzione alla preposizioneMateriali:
– tre o quattro oggetti identici diversi per colore (fiori, o matite, o altro) e un contenitore adatto agli oggetti scelti (vaso, portapenne, o altro)
– simboli grammaticali

– vassoio con strisce bianche di carta e penna nera.

Introduzione alla preposizione – Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– mettiamo sul piano di lavoro il vassoio con le strisce e la penna
– scriviamo su delle strisce IL PENNARELLO GIALLO, IL PENNARELLO ROSSO, IL PENNARELLO VERDE
– diamo una striscia a tre bambini diversi; ogni bambino leggerà la sua ed andrà a prendere l’oggetto descritto
– mettiamo ogni pennarello sulle parole corrispondenti
– scriviamo su un’altra striscia di carta: BICCHIERE TRASPARENTE
– diamo la striscia a un altro bambino, che la leggerà e andrà a prendere l’oggetto
– mettiamo la striscia in linea con le prime, lasciando uno spazio, e mettiamo il bicchiere sul suo cartellino:

– scriviamo su una striscia NEL, mettiamolo nello spazio lasciato e chiediamo a un bambino di leggere tutte le parole: IL PENNARELLO GIALLO IL PENNARELLO ROSSO IL PENNARELLO VERDE NEL BICCHIERE TRASPARENTE
– chiediamo ai bambini: “I pennarelli sono nel bicchiere?”. Risponderanno di no
– chiediamo a un bambino di risolvere la situazione:

– scriviamo su una striscia ACCANTO AL, mettiamolo al posto della preposizione precedente e chiediamo a un bambino di leggere tutte le parole: IL PENNARELLO GIALLO IL PENNARELLO ROSSO IL PENNARELLO VERDE ACCANTO AL BICCHIERE TRASPARENTE
– chiediamo ai bambini: “I pennarelli sono accanto al bicchiere?”. Risponderanno di no
– chiediamo a un bambino di risolvere la situazione:

– ripetiamo con altre preposizioni
– chiediamo ai bambini di mettere i simboli grammaticali che conoscono sulle parole chiedendo:
“Quali sono le parole che servono a nominare gli oggetti?”. I nomi. “Qual è il simbolo dei nomi?”. “Il triangolo nero”
“Qual è la parola che ci dice che sta arrivando un nome?”. L’articolo. “Qual è il simbolo degli articoli?”. “Il triangolo piccolo azzurro”
“Qual è la parola che ci dice una qualità del nome?”. L’aggettivo. “Qual è il simbolo degli aggettivi?”. Il triangolo blu medio
– poi chiediamo: “Qual è la parola che ci ha fatto cambiare la posizione dei pennarelli rispetto al bicchiere?”. I bambini la indicano
– diciamo: “Questa parola che ha fatto modificare la posizione dei pennarelli si chiama preposizione. Il suo simbolo è questo piccolo ponte verde”
– mostriamo il simbolo della preposizione e mettiamo sulla parola
– diciamo: “La parola che ci mostra la relazione tra un nome e un altro si chiama preposizione”
– diciamo: “La preposizione è una parola che ci mostra la relazione che le parole hanno tra loro”
Scriviamo il cartello dell’etimologia e diciamo: “La parola preposizione viene dal latino praepositionem, che significa ‘mettere prima’, perchè quando nominiamo una cosa la usiamo prima di qualcos’altro, ad esempio diciamo PENNARELLO e mettiamo la preposizione prima di BICCHIERE”
– mettiamo il cartello dell’etimologia sul piano di lavoro
– diciamo: “Il simbolo della preposizione è il ponte verde, perchè collega le parole come un ponte su un fiume, ad esempio è un ponte tra PENNARELLO e BICCHIERE. E’ il simbolo scelto per indicare la stretta relazione tra questi due oggetti”
– aggiungiamo il simbolo sulla preposizione:

– al termine i bambini possono registrare l’esercizio sui loro quaderni di grammatica.

Scopo:
– comprendere la funzione della preposizione.

Controllo dell’errore: l’insegnante.

Età: dai 5 – 6 anni d’età.

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Introduzione alla preposizione
Presentazione 4

Introduzione alla preposizione – Materiale:
– simboli grammaticali

– una scatolina con qualche perla colorata
– cartellini di comandi con preposizioni.

Introduzione alla preposizione – Introduzione orale:
– prendiamo la scatola e spostiamo le perle  fuori dalla scatola, rimettiamole dentro, mettiamole sopra la scatola, davanti, dietro ecc… e chiediamo ogni volta ai bambini: “Dove sono le perle?”

Introduzione alla preposizione – Presentazione:
– scriviamo su dei cartellini alcuni comandi con le preposizioni, ad esempio: METTI LE PERLE NELLA SCATOLA, METTI LE PERLE DIETRO ALLA SCATOLA, ecc…
– mettiamo un comando sul piano di lavoro, chiediamo a un bambino di leggerlo ed eseguire l’azione
– procediamo allo stesso modo con altri comandi
– mettendo i simboli grammaticali sulle parole, man mano che le nominiamo diciamo: “Finora abbiamo parlato degli articoli, dei nomi, degli aggettivi e dei verbi. Oggi abbiamo usato una nuova parte del discorso molto interessante, che può essere nel, sulla, sotto alla, accanto a ecc…
Questa nuova parte del discorso si chiama preposizione e ci mostra come un nome è in relazione alle altre parti del discorso”
– “Il simbolo per la preposizione è questa mezzaluna verde, che rappresenta un ponte. Infatti le preposizioni sono come un ponte che mette in relazione una parola con le altre”.

Quando dare la lezione:
In genere le preposizioni si presentano dopo il verbo.

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Introduzione alla preposizione

Il gioco della fattoria per la preposizione – Psico grammatica Montessori

Il gioco della fattoria per la preposizione – Psico grammatica Montessori. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Le attività con la fattoria Montessori rappresentano un grande aiuto nello studio della grammatica, e piacciono molto ai bambini della scuola primaria.
La fattoria deve essere molto ricca di elementi da muovere: animali, persone, siepi e alberi diversi, casa, stalla, canile, ecc.

Su un tavolino si dispongono tutti questi oggetti in miniatura e si prepara un altro tavolo più grande su cui, a poco a poco, eseguendo semplici comandi scritti, si costruisce l’intera fattoria:
L’ALBERO SECOLARE DAVANTI ALLA CASA COLONICA
IL RECINTO ROSSO DIETRO LA CASA COLONICA
I PULCINI GIALLI DENTRO IL RECINTO ROSSO
IL CAVALLINO MARRONE ACCANTO ALLA SIEPE ALTA
e così via.
I bambini partecipano con grande interesse a questo gioco che abbina lettura, manipolazione di piccoli oggetti gradevoli e maggiore comprensione degli elementi linguistici.

Quando usiamo la fattoria per la preposizione è in genere meglio non usare il verbo, anche se il bambino già lo conosce, per isolare meglio la parte del discorso su cui vogliamo lavorare, che è appunto la preposizione.

Se non abbiamo a disposizione la fattoria, possiamo organizzare giochi simili con altri insiemi di oggetti, ad esempio la casa delle bambole, la nave dei  pirati, il castello, il banco del supermercato. Possiamo anche utilizzare più di un insieme, l’importante è che i bambini se ne servano partendo dalla lettura dei cartellini.

Possono lavorare da soli o , cosa che di solito preferiscono, in due o in tre. Ad esempio un bambino legge la frase relativa a una famiglia, l’altro dispone gli oggetti, il terzo mette i simboli mobili sui vari vocaboli. Individualmente possono inoltre scrivere le parole delle varie strisce su propri fogli o sui loro quaderni di grammatica e disegnare i simboli, avviando così un lungo e importante lavoro di analisi grammaticale molto concreta.

Non bisogna aver timore di aggettivi insoliti. I bambini tendono ad usare un numero limitato di aggettivi: bello, brutto, buono, rosso, mentre questa è un’ottima occasione per aiutarli ad arricchire il proprio lessico, introducendo aggettivi di uso meno comune come variopinto, screziato, fruttifero, secolare, pezzato, tondeggiante.

Questa è già analisi grammaticale, pur senza dare per ora regole che confonderebbero e bloccherebbero i piccoli linguisti. L’importante è aiutarli a memorizzare con aiuti sensoriali, sempre utilissimi in ogni età, dando al tempo stesso chiarezza di classificazione.

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Il gioco della fattoria per la preposizione
Presentazione 1

Materiali:
ambiente in miniatura (fattoria, casa delle bambole, ecc.)
cartellini pronti serie A: cartellini- soggetto e cartellini-oggetto in grigio e preposizioni in verde (trovi i file stampabili in fondo all’articolo)
simboli grammaticali

Esercizio:
– diamo al bambino un cartellino-soggetto. Il bambino legge, prende l’oggetto e inserisce i simboli grammaticali corretti sulle parole
– diamo allo stesso bambino un cartellino-oggetto e il bambino procede come sopra
– infine diamo allo stesso bambino una preposizione. Il bambino mette la preposizione tra i due cartellini e sistema gli oggetti in modo che soddisfino il rapporto determinato dalla preposizione

– a questo punto il bambino copia il lavoro svolto sul suo quaderno di grammatica, disegnando i simboli grammaticali su ogni parola.
– ripetiamo con gli altri bambini e nuovi cartellini

– in seguito i bambini potranno lavorare in modo autonomo con i cartellini pronti, scegliendoli in modo casuale, e gli oggetti in miniatura.

Scopo:
– comprendere che la preposizione ha la funzione di mettere gli oggetti in relazione l’uno con l’altro in un determinato modo.

Età: dai 6 agli 8 anni.

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Il gioco della fattoria per la preposizione
Presentazione 2

Materiali:
ambiente in miniatura
– frasi preparate per l’esercizio serie B (trovi i file in fondo all’articolo)
simboli grammaticali

Esercizio:
– Ogni bambino a turno prende una frase, la legge ed esegue il comando, cioè posiziona gli oggetti in miniatura nel modo indicato dalla frase

– dopo averlo fatto copia la frase sul suo quaderno di grammatica, disegnando su ogni parola il simbolo grammaticale corrispondente

– fatto questo toglie il cartellino e i simboli dall’ambiente in miniatura, lasciando gli oggetti come li aveva posizionati durante l’esercizio.

Anche in questo caso gli oggetti rimangono, ma le etichette vengono rimosse.

Scopo:
– comprendere che la preposizione ha la funzione di mettere gli oggetti in relazione l’uno con l’altro in un determinato modo.

Età: dai 6 agli 8 anni.

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Il gioco della fattoria per la preposizione
Presentazione 3

Materiale:
ambiente in miniatura (fattoria, castello, casa delle bambole o altro)
cartellini con articoli in azzurro, aggettivi in blu e nomi in nero e preposizioni in verde
simboli grammaticali

Presentazione:
– invitiamo un piccolo gruppo di bambini intorno all’ambiente in miniatura
– chiediamo ad ogni bambino di scegliere di scegliere due famiglie del nome e una preposizione
– ogni bambino compone una frase coi cartellini e la riproduce con gli oggetti in miniatura, ad esempio mettendo UN CAVALLO VELOCE DAVANTI AL CANCELLO

– al termine i bambini possono registrare l’esercizio sui loro quaderni di grammatica, disegnando con le matite colorate i simboli grammaticali su ogni parola, a mano libera o con l’aiuto degli stencil

Scopo:
– esercitarsi con le preposizioni
– arricchire il vocabolario
– esercitare la comprensione dei testi scritti.

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Presentazione 4

Materiale:
ambiente in miniatura
– cartellini-soggetto e cartellini-oggetto grigi e cartellini-preposizione in verde (serie A)
simboli grammaticali.

Esercizio:
– incoraggiamo i bambini a lavorare insieme per sistemare gli oggetti nell’ambiente in miniatura
– mettiamo i cartellini in tre mazzetti: uno per i soggetti, uno per gli oggetti e uno per le preposizioni
– chiediamo a un bambino di scegliere un cartellino per tipo
– chiediamo quindi al bambino di comporre i cartellini in modo logico e di sistemare gli oggetti citati come indicato dalla preposizione, ad esempio IL MAIALE ROSA VICINO AL CAVALLO MARRONE, IL SILO GRIGIO DIETRO ALL’ASINO GRIGIO, IL TORO FORZUTO A LATO DELL’ALBERO VERDE, IL BEL CAVALLO VICINO AL FIENILE ROSSO, ecc.

– invitiamo a turno tutti i bambini a svolgere l’esercizio come descritto
– al termine chiediamo ai bambini di registrare l’attività sui loro quaderni di grammatica disegnando il corretto simbolo grammaticale su ogni parola.

Scopo:
– fare pratica con l’uso delle preposizioni.

Età:
– dai 6 anni.

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Il gioco della fattoria per la preposizione
Presentazione 5

Le locuzioni preposizionali sono combinazioni fisse di due o più parole che costituiscono unità con funzioni e significati simili a quelli delle preposizioni. Servono, come le preposizioni, a mettere in relazione altri costituenti della frase, segnalando una serie di possibili rapporti di posizione, di tempo, di causa, di mezzo, di modo, di fine, ecc.

Materiali:
– ambiente in miniatura
– cartellino-titolo LOCUZIONI PREPOSIZIONALI
– cartellini-soggetto (articolo, aggettivo, nome di animale) e cartellini- oggetto (aggettivo, nome di luogo) grigi e cartellini delle preposizioni in verde (serie C)

Presentazione:
–  invitiamo un piccolo gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo ai bambini che oggi avranno l’opportunità di imparare qualcosa di nuovo sulle preposizioni
– mettiamo gli oggetti della fattoria sul piano di lavoro
– prendiamo due cartellini grigi, ad esempio IL CANE MARRONE e IL FIENILE GIALLO
– mettiamo il cane davanti al fienile e invitiamo un bambino a finire la frase con una preposizione che esprima dove si trova il cane in relazione al fienile, cioè DAVANTI AL

– ora spostiamo il cane davanti al fienile e chiediamo ai bambini: “Adesso dov’è il cane?”. Risponderanno che è DAVANTI AL fienile

– mettiamo la preposizione tra i due cartellini grigi
– chiediamo a un bambini di leggere i cartellini IL CANE MARRONE DAVANTI AL FIENILE GIALLO

– ora spostiamo il cane DI FIANCO AL fienile. Chiediamo ai bambini: “Ora dov’è il cane?”
– spostiamo la prima preposizione in basso per fare spazio alla nuova preposizione

– chiediamo a un bambino di leggere i cartellini
– ripetiamo con altre preposizioni

– diciamo: “Queste preposizioni si chiamano locuzioni preposizionali perchè sono formate da più parole che indicano insieme il rapporto tra un oggetto e un altro”
– invitiamo i bambini a continuare a lavorare da soli utilizzando i cartellini preparati per l’esercizio e l’ambiente in miniatura
– al termine chiediamo ai bambini di registrare 3 o 5 frasi sui loro quaderni di grammatica.

Scopo:
– classificare le preposizioni
– riconoscere e usare le locuzioni preposizionali.

Età: dagli 8 anni.

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Presentazione 6
Per i soli rapporti di posizione nello spazio

Ad un primo livello possiamo scegliere di lavorare alla preposizione soltanto con le preposizioni che indicano una relazione nello spazio. Gradualmente possiamo aggiungere gli altri tipi di relazione, che il bambino conoscerà poi meglio grazie agli esercizi con la scatola grammaticale IV e gli esercizi di classificazione.

Materiali:
ambiente in miniatura
– frasi preparate serie B (soggetto + preposizione + oggetto)
simboli grammaticali.

Presentazione:
– mostriamo ai bambini i cartellini preparati
– mostriamo ai bambini come utilizzarli: si prende una frase, si legge e si mette sul piano di lavoro
– si sistemano gli oggetti nominati come indicato nella frase
– si aggiungono i simboli grammaticali su ogni parola della frase
– al termine del gioco ogni bambino scriverà sul suo quaderno di grammatica il titolo “La preposizione” e copierà tre o cinque frasi usate nell’esercizio, disegnando su ogni parola i simboli grammaticali appropriati.

Per la preparazione di questo esercizio comporremo frasi con le preposizioni: su, in, dentro, in cima a, sopra, contro, lungo, davanti a, avanti, dietro a, sotto, al di là di, di qua da, accanto, oltre a, in mezzo a, vicino a, insieme, all’interno, di fronte a, a fianco di,  lontano da, vicino, fuori, accanto, di fianco a,  con, prima, dopo, presso, verso, oltre, lungo, contro.

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Presentazione 7

Materiali:
ambiente in miniatura
– cartellini serie A della famiglia del nome in grigio, cartellini-preposizione in verde
simboli grammaticali.

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno all’ambiente in miniatura
– diciamo: “Conosciamo bene gli articoli, gli aggettivi, i nomi e i verbi. Oggi faremo qualcosa di nuovo con le preposizioni”
– invitiamo i bambini a sistemare l’ambiente in miniatura
– distribuiamo i cartellini delle famiglie dei nomi. Invitiamo i bambini a leggere i cartellini e metterli accanto agli oggetti corrispondenti
– distribuiamo i cartellini-preposizione. Invitiamo i bambini a scegliere due famiglie del nome. Il bambino mette la preposizione tra i due oggetti e legge
– il bambino posiziona i due oggetti come indicato dai cartellini, ad esempio IL CAVALLO MARRONE VICINO AL MAIALINO PIGRO e aggiunge sopra ogni parola il simbolo grammaticale corrispondente
– ogni bambino ripete l’esercizio con altri cartellini e altri oggetti
– i bambini possono registrare l’esercizio sui loro quaderni di grammatica, usando le matite colorate per disegnare i simboli grammaticali su ogni parola
– il bambino può eseguire l’esercizio in modo indipendente quando lo desidera nei giorni seguenti

Materiali
Per esercitarsi con l’ambiente in miniatura prepariamo quattro serie di cartellini delle preposizioni:
– semplici
– articolate
– improprie
– locuzioni preposizionali.
Possiamo inoltre preparare frasi pronte con soggetto, preposizione e oggetto che riguardino gli oggetti in miniatura, simili a comandi, ad esempio:
METTI IL CAVALLO MARRONE ACCANTO AL MAIALINO ROSA
METTI IL TORO NEL RECINTO ROSSO
ecc.

Scopo:
– comprendere la funzione della preposizione
– conoscere i tipi di preposizione.

Età: dai 6 anni.

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Il gioco della fattoria per la preposizione
Materiale pronto in formato pdf

– trovi la mia versione di Fattoria Montessori stampabile, completa di cartellini (parole singole per ogni parte del discorso) qui: FATTORIA E CARTELLINI

– le serie A, B e C per la lavorare con la fattoria e la preposizione sono scaricabili qui:

cartellini serie A, B, C corsivo

cartellini serie A, B, C stampato minuscolo

Le preposizioni e l’espressione corretta – Psicogrammatica Montessori

Le preposizioni e l’espressione corretta – Psicogrammatica Montessori. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiale:
– cartellini preparati
– cartellini dei titoli: ANIMALI e GRUPPO
simboli grammaticali
– pennarello nero e verde
– cartellini in bianco.

Le preposizioni e l’espressione corretta – Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Conosciamo già bene l’articolo, l’aggettivo, il nome e il verbo. Oggi faremo un nuovo esercizio per conoscere meglio la preposizione.  Impareremo anche qualcosa di nuovo sui nomi degli animali quando sono soli e quando sono in gruppo”
– mettiamo lungo il margine superiore del piano di lavoro i due cartellini dei titoli: GRUPPO a sinistra e ANIMALI a destra

– leggiamo il primo nome di animale e mettiamo il cartellino sotto al titolo ANIMALI. Leggiamo il nome del suo gruppo. Mettiamo il cartellino sotto al titolo GRUPPO
– formiamo una colonna verticale con i cartellini degli animali sotto al titolo ANIMALI. Leggiamo tutti i cartellini man mano che li mettiamo sul piano di lavoro

– distribuiamo i cartellini dei gruppi di animali tra tutti i bambini. Ogni bambino legge il suo
– leggiamo il primo nome di animale, ad esempio MAIALINI. Chiediamo: “Chi ha il cartellino col nome del gruppo di questi animali?”. Il bambino che ha il cartellino che si abbina al nome lo legge a voce alta  e lo mette all’interno dello schema sul piano di lavoro, ad esempio UNA FIGLIATA DI
– continuiamo in questo modo con tutti i rimanenti animali e gruppi di animali

– i bambini possono aggiungere altri nomi di animali ed altri gruppi. Per farlo scriviamo i nomi da loro suggeriti su dei cartellini in bianco, usando il pennarello nero
– quando lo schema è completo, i bambini leggono il nome di ogni animale e del suo gruppo
– chiediamo: “Quale preposizione abbiamo usato in queste frasi?”. “La preposizione DI”
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica, usando le matite colorate per disegnare i simboli grammaticali su ogni parola, a mano libera o utilizzando gli stencil
– i bambini possono continuare ad esercitarsi autonomamente con i cartellini pronti
– i bambini possono scrivere nuovi cartellini per esercitarsi.

Le preposizioni e l’espressione corretta – Scopo:
– comprendere la funzione della preposizione.

Le preposizioni e l’espressione corretta – Età: 6 anni.

Esperienze chiave per la preposizione – Psicogrammatica Montessori 6-9 anni

Esperienze chiave per la preposizione – Psicogrammatica Montessori 6-9 anni. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Esperienze chiave per la preposizione
Presentazione 1

Esperienze chiave per la preposizione – Materiali:
– penne nere e verdi
– strisce di carta
simboli grammaticali.

Esperienze chiave per la preposizione – Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– chiediamo a un bambino di portarci un oggetto presente in classe, ad esempio un asciugamano
– chiediamo al bambino (ad esempio a Giovanni) di fare alcune cose, ad esempio: “Metti l’asciugamano in testa”; “Metti l’asciugamano sotto i piedi”, “Stringi l’asciugamano tra le gambe”, facendo le nostre proposte in modo giocoso
– Chiediamo ai bambini: “Cosa ha fatto Giovanni?”. I bambini rispondono e noi scriviamo la prima frase (tutte le parole in nero eccetto le preposizioni che scriveremo in verde): GIOVANNI HA MESSO L’ASCIUGAMANO IN TESTA

– facciamo la stessa cosa con gli altri bambini, facendo attenzione a che tutti possano partecipare
– per ogni bambino chiediamo agli altri cosa ha fatto e scriviamo una frase, ad esempio:

– leggiamo tutte le parole scritte in verde come un elenco (in, sul dietro, tra, dalla, con, sotto, a…),
– diciamo: “Queste parole ci hanno detto quale relazione c’era tra una cosa e un’altra o tra una persona e un’altra, o tra una persona e una cosa”
– aggiungiamo: “Di solito queste parole si mettono prima del secondo nome, per dirci dove va messo, come va messo, o altro.
– tagliamo le frasi in modo da prendere solo le preposizioni e formiamo con esse una colonna
– diciamo: “Queste parole in verde sono chiamate preposizioni”. Scriviamo il titolo PREPOSIZIONI su un cartellino, in verde, e mettiamo come titolo lungo il margine superiore del piano di lavoro
– diciamo: “Le preposizioni dicono la posizione o mettono i nomi in relazione tra loro”
– scriviamo l’etimologia e leggiamo dicendo: “La parola preposizione deriva dal latino praepositionem, che significa messo prima”

– mostriamo il simbolo grammaticale per il pronome e diciamo: “Questo è il simbolo di un ponte, un ponte verde, molto antico, che collega due sponde di un fiume. Proprio come il ponte che collega due sponde di un fiume, la preposizione collega due famiglie del nome tra loro.

Ad esempio nella frase ENRICO HA MESSO LE SCARPE DIETRO LA PORTA la preposizione collega le scarpe e la porta”

– diciamo: “La frase ENRICO HA MESSO LE SCARPE DIETRO LA PORTA è un po’ povera. Proviamo ad aggiungere un aggettivo per le scarpe e uno per l’asciugamano”. I bambini fanno le loro proposte e noi aggiungiamo gli aggettivi alla frase, ad esempio: ENRICO HA MESSO LE SCARPE ROSSE DIETRO LA PORTA CHIUSA
– mettiamo i simboli grammaticali su ogni parola
– scriviamo su una striscia di carta ESPERIENZA CHIAVE SULLA PREPOSIZIONE e mettiamolo sotto all’etimologia

– i bambini possono registrare lo schema sui loro quaderni di grammatica.

Esperienze chiave per la preposizione – Estensioni:
– scriviamo frasi contenenti preposizioni, un oggetto e un contenitore per l’oggetto (fiori/vaso, moneta/borsellino, matita/astuccio, ecc…) in diverse relazioni tra loro
– scriviamo frasi con più oggetti e che coinvolgano due bambini.

Esperienze chiave per la preposizione
Presentazione 2

Esperienze chiave per la preposizione – Informazioni di base
La preposizione è una parola che indica il rapporto tra due parole in una frase. Esempi di preposizioni sono: su, in, sotto, con, di…
Le preposizioni vengono prima di un sostantivo o un pronome, infatti la parola preposizione deriva dal latino praepositionem che significa ‘messo davanti’.
Il nome o pronome che segue una preposizione è noto come ‘oggetto della preposizione’. Tra sostantivo o pronome e preposizione può esserci un articolo. Nella frase IL GATTO DORME IN CUCINA, la preposizione IN lega GATTO e CUCINA. CUCINA è l’oggetto della preposizione.
Le preposizioni non sono sempre rappresentate da un’unica parola. Una preposizione può infatti essere formata da due e più parole raggruppate, come ad esempio: ACCANTO A, DAVANTI A, DI FIANCO A… Inoltre in italiano molte preposizioni quando incontrano l’articolo determinativo si fondono ad esso, come ad esempio: NELLA, SUL, DALLE
Il simbolo grammaticale per la preposizione è una mezzaluna verde. Esso può essere paragonato ad un ponte perchè collega tra loro le cose.

Esperienze chiave per la preposizione – Materiali:
– pennarello nero e verde
– strisce di carta
– un bicchiere
– un cucchiaio
simboli grammaticali

Esperienze chiave per la preposizione – Presentazione:
– diciamo ai bambini: “Oggi indagheremo insieme un altra parte del discorso molto interessante: la preposizione”
– mettiamo il bicchiere ed il cucchiaio sul tappeto, col cucchiaio a sinistra di modo che i bambini vedano il cucchiaio a sinistra e il bicchiere a destra
– scriviamo in nero su una striscia IL CUCCHIAIO AZZURRO e diamola a un bambino
– invitiamo il bambino a leggere a voce alta e mettere il cartellino accanto all’oggetto corrispondente
– su un’altra striscia scriviamo sempre in nero IL BICCHIERE TRASPARENTE e diamola a un altro bambino
– il bambino legge a voce alta e mette il cartellino accanto all’oggetto corrispondente
– su un cartellino scriviamo in verde NEL e mettiamolo tra le due strisce
– invitiamo un bambino a mettere i simboli grammaticali su ogni parola scritta in nero
– chiediamo a un bambino di leggere e mettere il cucchiaio come indicato:

– ripetiamo la procedura con altre preposizioni, ad esempio DIETRO AL

– DI FIANCO AL

– SUL

mettendoli sopra le preposizioni precedenti. Per ogni nuova preposizione incoraggiamo i bambini a turno a leggere la nuova frase e modificare la posizione del cucchiaio rispetto al bicchiere
– quando tutti i bambini hanno partecipato, visualizziamo le preposizioni in colonna, indichiamole e diciamo ai bambini: “Le preposizioni ci mostrano la relazione tra le parole, e vengono prima dei loro oggetti
– mostriamo il simbolo della preposizione, una mezzaluna verde, e spieghiamo che è il simbolo che usiamo per quelle parole che mostrano una relazione tra due cose. E’ come un ponte tra due sponde di un fiume
– inviamo un bambino a mettere la mezzaluna verde sulla parola corrispondente nella frase, e su tutte le altre preposizioni
– chiediamo ai bambini di registrare le frasi e le preposizioni sui loro quaderni di grammatica, disegnando il simbolo grammaticale appropriato su ogni parola, a mano libera o utilizzando gli stencil

Esperienze chiave per la preposizione – Età consigliata: 6 anni

Esperienze chiave per la preposizione – Scopo: familiarizzare con le preposizioni e capirne la funzione.

Esperienze chiave per la preposizione – Estensioni:
– per fare pratica con le preposizioni possiamo dividere i bambini in coppia. In  ogni coppia un bambino dice all’altro come spostare un certo oggetto rispetto a un certo altro.

Esperienze chiave per la preposizione – Caccia al tesoro per la preposizione: dopo l’esperienza chiave possiamo organizzare in classe una caccia al tesoro:
– nascondiamo un oggetto in classe, avvolgendolo in carta colorata per aumentare l’interesse del bambini
– scriviamo piccoli indizi su strisce di carta, che aiutino a trovare l’oggetto, ad esempio: guarda sotto la sedia (sotto la sedia ci sarà un cartellino con scritto “vicino al banco di Giovanni”) e così via per cinque o dieci indizi prima di trovare l’oggetto.

Esperienze chiave per la preposizione
Presentazione 3

Esperienze chiave per la preposizione – Materiali:
– pennarello nera e rosso
– strisce di carta
– due piccoli oggetti, ad esempio VASO e PENNELLO.

Esperienze chiave per la preposizione – Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– scriviamo un cartellino per il primo oggetto: IL PENNELLO GRANDE,  chiediamo a un bambino di leggerlo e di posizionarlo accanto all’oggetto corrispondente
– scriviamo un cartellino per il secondo oggetto: IL VASO CILINDRICO e chiediamo a un altro bambino di leggerlo e di posizionarlo accanto all’oggetto corrispondente
– scriviamo in rosso la preposizione NEL. Chiediamo a un terzo bambino di leggere il cartellino e di posizionarlo tra i due cartellini precedenti. Leggiamo a voce alta insieme a tutti i bambini : IL PENNELLO GRANDE NEL VASO CILINDRICO
– Chiediamo: “La frase è giusta? Il pennello si trova nel vaso?”. Il bambino che aveva  il cartellino della preposizione mette il pennello nel vaso come indicato

– ora scriviamo DIETRO AL in rosso su un altro cartellino. Sostituiamo NEL con DIETRO AL. Leggiamo tutti insieme i cartellini e chiediamo a un bambino di spostare il pennello come indicato dalla nuova preposizione

– scriviamo un’altra preposizione, ad esempio ACCANTO AL e procediamo come fatto per le altre preposizioni

– indichiamo la preposizione e diciamo: “Questa parola ci dice dove si trova il pennello in relazione al vaso. Le parole che ho scritto in rosso sono chiamate preposizioni, dalla parola latina preapositionem, che significa messa davanti. Le preposizioni mettono gli oggetti in posizione o in relazione a un altro”
– scriviamo PREPOSIZIONE su un cartellino e mettiamolo lungo il margine superiore del piano di lavoro
– chiediamo a un bambino di aggiungere il corretto simbolo grammaticale ai due nomi. Poi mostriamo il simbolo grammaticale per la preposizione e diciamo: “Usiamo questo arco verde per simboleggiare le preposizioni, cioè le parole che ci dicono dove sono gli oggetti in relazione agli altri”

– I bambini possono registrare l’esercizio sui loro quaderno di grammatica scrivendo come titolo LA PREPOSIZIONE e disegnando sulla frase i simboli grammaticali corretti per ogni parola.

Esperienze chiave per la preposizione – Scopo: comprendere la funzione della preposizione

Esperienze chiave per la preposizione – Prerequisiti: il bambino deve saper leggere e scrivere senza difficoltà le parole usate nella presentazione

Esperienze chiave per la preposizione
Presentazione 4 

Esperienze chiave per la preposizione – Materiali:
– pennarello nero e verde
– strisce di carta
– forbici
– un bicchiere e un fiore
– simbolo tridimensionale della preposizione
– simboli grammaticali.

Esperienze chiave per la preposizione – Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Conosciamo già gli articoli, gli aggettivi, i nomi ed i verbi.” Riassumiamo insieme ai bambini quello che sappiamo di queste parti del discorso
– diciamo: “Oggi faremo insieme un esercizio con delle parole nuove”
– mettiamo sul piano di lavoro gli oggetti facendo in modo che i bambini vedano il pennarello alla loro sinistra
– invitiamo i bambini a dettarci una famiglia del nome per il primo e per il secondo oggetto e scriviamo col pennarello nero due cartellini: IL FIORE GIALLO e IL VASO BLU

– mettiamo i cartellini accanto agli oggetti
– invitiamo i bambini a mettere i simboli grammaticali corretti su ogni parola
– col pennarello verde scriviamo la parola NEL su un cartellino. Diciamo: “Ora metto la parola NEL prima della seconda famiglia del nome”
– invitiamo un bambino a leggere la frase e a sistemare il fiore nel modo indicato da essa

– ripetiamo la procedura con altre preposizioni, ad esempio ACCANTO AL, SUL, SOTTO AL, DAVANTI AL. Ogni volta che mettiamo una nuova preposizione tra le due famiglie del nome, togliamo quella precedente e mettiamola a destra, formando una colonna

– diciamo: “questa parola che ho messo prima del secondo nome è chiamata preposizione. La parola preposizione deriva dal latino praepositionem che significa ‘messo davanti’. La preposizione si trova sempre davanti al secondo nome. La preposizione mette in relazione tra loro le parole. La preposizione mette il primo oggetto in relazione con secondo”
– mettiamo lungo il margine superiore del piano di lavoro i due cartelli dei titoli, dopo averli scritti col pennarello nero: ESPERIENZA CHIAVE SULLA PREPOSIZIONE e PRAEPOSITIONEM (latino): MESSO DAVANTI
– diciamo: “Anche la preposizione ha un suo simbolo, come i nomi, gli articoli, gli aggettivi e i verbi”
– mostriamo il simbolo tridimensionale della preposizione tenendo l’arco rivolto verso il basso e diciamo: “Questo è il simbolo di una ponte verde molto antico e dalla forma molto primitiva. Gli antichi facevano ponti come questo intrecciando rami di vite verde per attraversare i fiumi e passare da una riva all’altra. La preposizione, come il ponte, aiuta le persone a continuare a parlare senza intoppi, collegando gli oggetti che nominano”

– i ponti di vite sono stati usati per molto tempo, ma non ce ne sono rimasti perchè non erano molto duraturi. Quando gli antichi Romani cominciarono a costruire i loro ponti scoprirono come costruire l’arco, e i loro ponti durarono nel tempo”
– invertiamo il simbolo della preposizione con l’arco rivolto verso l’alto
– diciamo: “Gli archi romani sono strutture molto solide. Ancora oggi costruiamo ponti ad arco, proprio come facevano gli antichi Romani. Come questo ponte collega le due sponde di un fiume, così la preposizione mette in relazione le parole tra di loro. Le preposizioni agiscono come piccoli ponti nelle frasi”
– mostriamo il simbolo grammaticale e diciamo: “Quando ci esercitiamo con le parole scritte, useremo questo simbolo, che rappresenta una sola faccia del ponte verde”
– mettiamo il simbolo sulla preposizione

– su una striscia di carta bianca scriviamo la frase METTI IL TUO LIBRO SUL TAVOLO VICINO ALLO SCAFFALE
– invitiamo un bambino a leggere la frase e a mettere i simboli grammaticali su ogni parola

– diciamo: “Questa frase ha senso grazie alle preposizioni che ci indicano dove si trovano gli oggetti. In questa frase le preposizioni seguono un ordine logico e si trovano in una posizione logica”
– con le forbici togliamo le preposizioni dalla frase e leggiamo METTI IL TUO LIBRO TAVOLO SCAFFALE

– DICIAMO: “Se togliamo le preposizioni, la frase non ha senso. Il piccolo ponte SUL e VICINO ALLO ci permettono di conoscere la relazione tra gli oggetti”
– i bambini registrano questa attività nei loro quaderni di grammatica, usando le matite colorate per disegnare i simboli grammaticali  su ogni parola, a mano libera o utilizzando gli stencil.

Esperienze chiave per la preposizione – Scopo diretto: comprendere la funzione della preposizione

Esperienze chiave per la preposizione – Età: dai 6 ai 9 anni (possibilmente ripetendo ogni anno)

Esperienze chiave per la preposizione

Scatola grammaticale IV: spostamenti – Psicogrammatica Montessori

Scatola grammaticale IV: spostamenti – Psicogrammatica Montessori. Esercizi per comprendere la funzione della preposizione e l’ordine logico delle parole nella frase per bambini della scuola primaria.

Esercitandosi con la scatola grammaticale IV il bambino ha ricostruito molte frasi contenenti preposizioni con i cartellini colorati, e ha riprodotto le altre cambiando semplicemente il cartellino della preposizione. In questo modo ha visto come la posizione degli oggetti rispetto agli altri è determinata interamente e solo dall’uso della preposizione.

La preposizione, perciò, determina la relazione tra le parole, la relazione tra un nome con qualche altra parola, un altro nome o un verbo.

Trovi i cartellini pronti qui:


e qui il tutorial per costruire le scatole grammaticali:

Nella frase PORTA IL TAVOLINO DAVANTI A UNA FINESTRA:

se noi togliamo la preposizione rimane PORTA IL TAVOLINO UNA FINESTRA, e la relazione tra le parole TAVOLINO e FINESTRA è perduta:

Anche la posizione della preposizione nella frase è importante: la preposizione deve sempre precedere il suo complemento, e non ammette parole tra sé e la parola con cui esprime la relazione.
Per far intuire la posizione normale della preposizione, si possono fare delle serie di spostamenti lasciando insieme unite, nella posizione normale, la preposizione e il suo complemento: in tal caso si conserva un senso alla frase. Ad esempio: TENDI UN LACCIO DALLA PORTA ALLA FINESTRA, DALLA PORTA ALLA FINESTRA TENDI UN LACCIO, TENDI DALLA PORTA UN LACCIO ALLA FINESTRA, DALLA PORTA ALLA FINESTRA UN LACCIO TENDI, DALLA PORTA TENDI ALLA FINESTRA UN LACCIO

Facendo tutti questi spostamenti il bambino riconosce a orecchio che la frase giusta è la più chiara e semplice: TENDI UN LACCIO DALLA PORTA ALLA FINESTRA

D’altra parte, se noi separiamo la preposizione dal suo complemento o invertiamo la loro normale posizione, il significato è totalmente perso: TENDI UN LACCIO PORTA DALLA FINESTRA ALLA, TENDI LACCIO DALLA UN PORTA FINESTRA ALLA, LACCIO DALLA TENDI PORTA ALLA UN FINESTRA

 

Scatola grammaticale IV: spostamenti – Psicogrammatica Montessori
Presentazione 1

Scatola grammaticale IV: spostamenti – Materiali:
– cartellini bianchi
– pennarello nero e verde
– un pennarello e un bicchiere
– simboli grammaticali.

Scatola grammaticale IV: spostamenti – Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Conosciamo già gli articoli, gli aggettivi, i nomi e i verbi. Oggi faremo qualcosa di nuovo con le preposizioni”
– mettiamo gli oggetti sul piano di lavoro, facendo in modo che i bambini vedano il pennarello a sinistra
– invitiamo i bambini a dettarci una famiglia del nome per ogni oggetto e scriviamo in nero, ad esempio, IL PENNARELLO ROSSO e IL BICCHIERE TRASPARENTE. Mettiamo i cartellini accanto agli oggetti

– scriviamo in verde la preposizione NEL su un nuovo cartellino e diciamo: “Metterò la parola NEL tra il primo e il secondo gruppo di parole”
– invitiamo i bambini a leggere i cartellini, aggiungere i simboli grammaticali su ogni parola e spostare gli oggetti nel modo indicato

– il primo spostamento consisterà nell’invertire le due famiglie del nome IL BICCHIERE TRASPARENTE NEL PENNARELLO ROSSO.

– chiediamo: “Ha senso?”. No. Diciamo: “Questa frase ha senso solo se il pennarello rosso viene prima”
– chiediamo a un bambino di tagliare le strisce per isolare le parole singole
– con i bambini spostiamo le parole in tutti i modi possibili per vedere che è solo uno l’ordine davvero sensato, ad esempio: IL PENNARELLO ROSSO BICCHIERE TRASPARENTE NEL, NEL PENNARELLO ROSSO IL BICCHIERE TRASPARENTE, IL NEL PENNARELLO ROSSO BICCHIERE TRASPARENTE, ecc.

– diciamo: “Questi spostamenti non hanno senso. L’ordine originale è l’unico ordine logico per questi oggetti. La preposizione si trova tra i due oggetti, ma vicino e fedelmente attaccata al secondo oggetto”
– sostituiamo la preposizione NEL con altre preposizioni, e per ogni preposizione usata invertiamo le due famiglie dei nomi
– primo esempio: IL PENNARELLO ROSSO ACCANTO AL BICCHIERE TRASPARENTE,

e poi IL BICCHIERE TRASPARENTE ACCANTO AL PENNARELLO ROSSO. Notiamo che in questo caso entrambe le frasi hanno senso

– secondo esempio: IL PENNARELLO ROSSO SOPRA AL BICCHIERE TRASPARENTE

e poi IL BICCHIERE TRASPARENTE SOPRA AL PENNARELLO ROSSO. In questo caso entrambe le frasi possono avere senso, ma questo senso è molto diverso da una frase all’altra

– diciamo: “Con alcune preposizioni lo spostamento delle due famiglie dei nomi non cambia il significato della frase. Con altre preposizioni il significato cambia oppure si perde il senso logico”
– presentiamo altre frasi e chiediamo ai bambini di procedere con gli spostamenti, ad esempio:
LA CONIGLIETTA NELLA GABBIA e poi LA GABBIA NELLA CONIGLIETTA (c’è un solo ordine logico);
LA CIOTOLA PICCOLA NELLA CIOTOLA GRANDE e poi LA CIOTOLA GRANDE NELLA CIOTOLA PICCOLA (c’è un solo ordine logico);
L’ACQUA NELLA TAZZA e poi LA TAZZA NELL’ACQUA (entrambe le frasi hanno senso, ma il significato cambia di molto);
– IL RAGAZZO VICINO AL CANE e poi IL CANE VICINO AL BAMBINO (entrambe le frasi hanno senso);
– L’ARIA NELLA PALLA e poi LA PALLA NELL’ARIA (entrambe hanno senso, ma il significato cambia di molto);
– diciamo: “La posizione corretta per queste piccole parole, le preposizioni, è davanti al secondo oggetto. Questa è l’unica posizione che garantisce a chi parla di esprimere esattamente quello che vuole dire”
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica, disegnando i simboli grammaticali su ogni parola con le matite colorate, a mano libera o con l’aiuto degli stencil
– nei giorni seguenti il bambino può svolgere l’esercizio da solo.

Scatola grammaticale IV: spostamenti – Scopo:
– comprendere la funzione della preposizione
– comprendere che la preposizione mette in relazione tra loro le famiglie del nome nelle frasi.

Scatola grammaticale IV: spostamenti – Età: dai 6 ai 9 anni


Scatola grammaticale IV: spostamenti – Presentazione 2

Scatola grammaticale IV: spostamenti – Materiale:
– scatola grammaticale IV
– cartellini di riempimento a scelta
– simboli grammaticali

Scatola grammaticale IV: spostamenti – Presentazione:
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale
– un bambino sceglie il primo cartello delle frasi, lo legge ed esegue la prima azione come indicata
– il bambino compone la prima frase del cartello coi cartellini colorati delle parole
– il bambino legge ed esegue la seconda frase, poi la compone coi cartellini sostituendo soltanto la preposizione
– se presente ripete l’esercizio anche per la terza frase
– fatto questo chiediamo al bambino di aggiungere all’ultima frase composta i simboli grammaticali, ad esempio POSA LA MATITA A LATO DEL TEMPERINO:

– proviamo a togliere la preposizione e leggiamo, ad esempio POSA LA MATITA TEMPERINO. Non ha senso

– rimettiamo la preposizione e spostiamo i cartellini in tutti i modi possibili. Non escludiamo nessuna possibilità. Gli spostamenti delle parole all’interno della frase mettono in evidenza il senso delle parole e il loro ordine logico. Gli spostamenti possono dar luogo a frasi prive di senso, oppure aggiungere un senso figurato, o poetico, o possono avere un senso molto diverso da quello originario


– al termine rimettiamo i cartellini nell’ordine di partenza


Scatola grammaticale IV: spostamenti – Presentazione 3

Scatola grammaticale IV: spostamenti – Materiali:
– una tazza
– una cannuccia
– una brocca d’acqua
– un bicchiere
– strisce di carta
– pennarelli
– simboli grammaticali.

Scatola grammaticale IV: spostamenti – Presentazione:
– scriviamo i cartellini LA CANNUCCIA e LA TAZZA
– il bambino etichetta gli oggetti e aggiunge i simboli grammaticali
– scriviamo su un altro cartellino NELLA. Il bambino lo legge e lo mette tra i due cartellini precedenti
– leggiamo: LA CANNUCCIA NELLA TAZZA
– diciamo ai bambini: “Dobbiamo mettere la cannuccia nella tazza, come dicono i cartellini. Questa parola NELLA ha fatto cambiare la posizione della cannuccia. Si tratta di una preposizione, e il suo simbolo è questo piccolo ponte verde”. Mettiamo il simbolo sulla preposizione


– ricordiamo l’etimologia: “La parola preposizione deriva dal latino praepositionem che significa messo davanti. Il ponte è stato scelto per indicare che la preposizione mette in relazione tra loro gli oggetti”
– proviamo a invertire i cartellini

e notiamo che non è possibile eseguire questa azione: la frase non ha senso
– ripetiamo con IL LIQUIDO e IL BICCHIERE. Scriviamo i cartellini e etichettiamo la brocca e il bicchiere


– aggiungiamo NEL tra i due cartellini. Un bambino verserà l’acqua nel bicchiere
– aggiungiamo ai cartellini i simboli

– invertiamo i cartellini: IL BICCHIERE NEL LIQUIDO e notiamo che questa volta l’azione è possibile


Scatola grammaticale IV: spostamenti – Presentazione 4

Gli esercizi di spostamento sono particolarmente interessanti con la preposizione, perchè il significato della frase può cambiare notevolmente.

Dopo aver costruito una frase con la scatola grammaticale IV:
– proviamo a rimuovere le preposizioni leggiamo la frase. Come suona?
– proviamo a invertire le preposizioni e vediamo se la frase ha comunque senso. E’ possibile eseguire l’azione?
– lasciamo la frase preposizionale intatta e spostiamola all’interno della frase. In questo caso di solito la frase conserva il suo significato, ma non suona bene. Si formano frasi che possiamo trovare più comunemente in poesia, ma che non usiamo quando parliamo
– ricomponiamo la frase originale, poi permettiamo ai bambini di ricomporla spostando i cartellini in tutti i modi possibili. Chiediamo ogni volta: “Ha senso?”


Scatola grammaticale IV: spostamenti

Gioco della fattoria Montessori

Gioco della fattoria Montessori: la mia versione stampabile completa di tutti gli elementi (attrezzi, personaggi, animali, elementi architettonici,…) e dei cartellini per gli esercizi coi simboli grammaticali.

Gioco della fattoria Montessori

La fattoria Montessori tradizionale è un materiale piuttosto costoso, ma così versatile ed utile che non bisogna farsi scoraggiare. Naturalmente la versione originale è davvero molto bella, ma ci si può ingegnare in tantissimi modi per allestire una bellissima fattoria. In rete molte mamme blogger si sono cimentate nell’impresa (consiglio la ricerca nel web per “Montessori grammar farm”).

Set di animali della fattoria di plastica o legno si trovano facilmente, a varie fasce di prezzo. Per gli elementi architettonici si trovano delle bellissime soluzioni in cartone, molto economiche, ad esempio:

Non proprio economici, ma si possono collezionare un po’ alla volta, ci sono gli elementi della serie “Vita nella fattoria” Schleich, con vari accessori.

La difficoltà, preparando la fattoria in proprio, è quella di dover preparare il materiale di accompagnamento (cartellini dei nomi e delle altre parti del discorso e frasi per l’analisi logica e grammaticale) in base agli elementi presenti nella nostra fattoria.

Per questo ho preparato una fattoria stampabile, da colorare e allestire praticamente a costo zero, con il materiale di accompagnamento pronto.

Basta stampare gli elementi:

Ritagliare lasciando un margine e una base diritta:

Colorare e poi scegliere se incollarli su mattoncini da costruzione di legno o plastica, oppure aggiungere una linguetta in cartone o cartoncino:

Gioco della fattoria Montessori

Il lavoro con la fattoria si abbina all’uso dei simboli grammaticali, per questo la prima serie di cartellini segue i colori dei simboli grammaticali, e non quelli delle scatole grammaticali:

Gioco della fattoria Montessori

Col metodo Montessori abbiamo a disposizione una vastissima gamma di attività diverse per presentare ai bambini le parti discorso. Alcuni possono essere sorprendenti, e la fattoria è uno di questi.

La fattoria può essere usata nella Casa dei Bambini per il lavoro sull’arricchimento del linguaggio orale, sulla scrittura e la lettura; è utilissima per presentare le parti del discorso sia nella fascia d’età 3-6, sia in quella 6-9 anni; consente di esercitare l’analisi logica e grammaticale.

Userò la fattoria nei prossimi articoli per fare esempi di presentazioni delle parti del discorso, aggiungendo frasi e cartellini per l’analisi logica e grammaticale.

Gioco della fattoria Montessori 

Psicogrammatica Montessori: scatola grammaticale IV (cartellini) PREPOSIZIONE

Psicogrammatica Montessori: scatola grammaticale IV  – presentazione del materiale, e i cartellini di riempimento pronti per il download e la stampa. Con questa scatola i bambini approfondiscono lo studio della preposizione.

Il materiale per l’analisi delle parole è costituito da varie serie di cartellini della frase di colore viola e da varie serie di cartellini delle parole di diverso colore:
– viola per le preposizioni
– rosso per i verbi
– marrone chiaro per gli  articoli
– nero per i nomi
– marrone scuro per gli aggettivi
che si scelgono a seconda dell’esercizio che si vuole proporre e si collocano nella scatola grammaticale IV.

Il primo esercizio è anche qui quello della composizione di frasi, analizzate coi cartellini colorati.

La scatola grammaticale ha cinque caselle del colore corrispondente alla parte grammaticale. Nella casella più grande si collocano sei cartellini delle frasi.

Ad ogni parola scritta nei cartellini della frase corrisponde un cartellino della parola, e ad ogni parola scritta, corrisponde un cartellino nel casellario, ad eccezione delle parole ripetute all’interno di ogni cartellino della frase.  

Come per le altre scatole grammaticali, i cartellini colorati delle parole non corrispondono esattamente alle parole delle frasi che dovranno ricomporre, perchè le parole comuni nelle frasi di uno stesso biglietto non sono ripetute. E’ solo la preposizione, che, sostituita, cambia la frase.

Le varie serie di cartellini ognuna in una scatolina viola, e il gruppi di frasi relativi ad ogni serie sono separati con degli elastici:

Questi sono i cartellini pronti, rivisitati sostituendo i vocaboli caduti in disuso e tenendo conto di chi non ha la fortuna di disporre del materiale sensoriale in uso nella Casa dei bambini:

MATERIALI PREVISTI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE IV PREPOSIZIONE
(con la codifica che ho utilizzato io per la preparazione dei cartellini)

scatola grammaticale IV (qui il tutorial per costruirla: Costruire le scatole grammaticali)

4 scatoline di riempimento di colore rosso contrassegnate IVA, IVB, IVC, IVD.
una scatolina aperta rossa per il libretto degli elenchi e per il libretto delle regole

PREPOSIZIONE

Contenuto delle scatole di riempimento

scatola IVA: scheda della definizione e cartellini (i 4 gruppi di cartellini stanno nella scatola IVA separati tra loro per mezzo di elastici)

  • cartellini IVA-1: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
  • cartellini IVA-2: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
  • cartellini IVA-3: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
  • cartellini IVA-4: (cartellini delle parole + 4 cartellini frase)

scatola IVB: scheda della definizione e cartellini (i 4 gruppi di cartellini stanno nella scatola IVB separati tra loro per mezzo di elastici)

  • cartellini IVB-1: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
  • cartellini IVB-2: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
  • cartellini IVB-3: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
  • cartellini IVB-4: (cartellini delle parole + 4 cartellini frase)

scatola IVC: scheda della definizione e cartellini ( i 3 gruppi di cartellini stanno nella scatola IVC separati tra loro per mezzo di elastici)

  • cartellini IVC-1: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
  • cartellini IVC-2: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
  • cartellini IVC-3: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)

scatola IVD: scheda della definizione e cartellini ( i 3 gruppi di cartellini stanno nella scatola IVD  separati tra loro per mezzo di elastici)

  • cartellini IVD-1: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
  • cartellini IVD-2: (cartellini delle parole + 7 cartellini frase)
  • cartellini IVD-3: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)

scatolina aperta VIOLA:

  • libretto degli elenchi per la preposizione (facoltativo)
  • libretto delle regole grammaticali per la preposizione.

Questo è il materiale pronto:

ISTRUZIONI per confezionare i libretti
(nell’esempio un libretto delle nomenclature)

La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:

piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:

rilegate. Io ho usato la foratrice per spirali:

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MATERIALI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE IV

Si tratta di un materiale rivisitato e attualizzato ai mutamenti che la lingua ha subito e ai vocaboli che più appartengono alla realtà dei bambino oggi.
L’organizzazione originale del materiale non cambia, ho aggiunto però dei set che isolano ulteriori aspetti delle regole grammaticali.
Ciascuna parte del discorso ha un suo codice colore, che è diverso da quello dei simboli grammaticali (ad eccezione del nome e del verbo).

I simboli grammaticali possono entrare a far parte degli esercizi con le scatole grammaticali: i bambini possono porre i simboli mobili sulle parole scritte nei cartellini della frase, o anche possono copiare le frasi e disegnare i simboli (anche utilizzando gli stencil).

USO DEL MATERIALE

Avere a disposizione le scatole grammaticali di legno è sicuramente la situazione ideale, ma considerando il costo, non è la situazione alla portata di tutti. Si possono preparare delle bellissime alternative in cartone o anche sostituire alle scatole delle “tovagliette stampate“. Si può anche decidere di non utilizzare nulla, e di mettere semplicemente i cartellini sul tavolo, divisi in base al loro codice colore e ponendo sopra di essi dei cartellini-titolo (per la prima scatola ‘ARTICOLO’ e ‘NOME’).
Lo stesso discorso vale per le scatole di riempimento e per le scatole dei comandi, che possono essere acquistate in legno, o possono essere facilmente realizzate in cartoncino. Si può anche optare per qualsiasi altra soluzione alternativa: buste di carta colorata, sacchetti di plastica trasparente, cestini, ecc.

Le scatole grammaticali servono all’esercizio del bambino, dopo le presentazioni e le lezioni chiave relative alle parti del discorso che vogliamo esercitare.

Con le scatole grammaticali si possono svolgere vari esercizi.

Simboli grammaticali Montessori e definizioni: materiale stampabile per il PRIMO LIVELLO

Simboli grammaticali Montessori: materiale stampabile. Il materiale comprende: stencil dei simboli grammaticali, carte delle nomenclature per i simboli grammaticali, simboli grammaticali stampabili(grandi e piccoli), tabella delle parti del discorso, libro delle parti del discorso e cartellini dei titoli per le parti del discorso.

Per lavorare con i bambini alla psicogrammatica abbiamo bisogno di disporre di alcuni materiali, che possono essere realizzati facilmente anche a casa.

Per i simboli grammaticali abbiamo due livelli:

primo livello: comprende le nove parti del discorso

secondo livello: in aggiunta alle nove parti del discorso, comprende i “simboli avanzati” che precisano il nome (nome comune, proprio, astratto, collettivo) e il verbo (transitivo, intransitivo, copulativo, infinito, gerundio, participio, ausiliare).

Questa è parte del materiale di primo livello che ho preparato:

Simboli grammaticali Montessori e definizioni: materiale stampabile per il PRIMO LIVELLO

Cartellini dei titoli delle parti del discorso con simboli grammaticali:

Sono utili per etichettare le scatole dei materiali e per le presentazioni. Se vuoi utilizzare quelli che ho preparato, li trovi qui:

Simboli grammaticali Montessori e definizioni: materiale stampabile per il PRIMO LIVELLO

Stencil delle parti del discorso in due misure:

da stampare e plastificare. Possono essere realizzati facilmente anche in cartoncino, anche in altre misure. Se vuoi utilizzare quelli che ho preparato io, li puoi scaricare gratuitamente qui:

Simboli grammaticali Montessori e definizioni: materiale stampabile per il PRIMO LIVELLO

Carte delle nomenclature per le nove parti del discorso:

utili per le presentazioni e per l’esercizio individuale. Se vuoi utilizzare quelle che ho preparato io, le puoi scaricare qui, insieme al libretto:

Simboli grammaticali Montessori e definizioni: materiale stampabile per il PRIMO LIVELLO

Simboli grammaticali grandi, utili per le presentazioni e per l’esercizio individuale.

Simboli grammaticali piccoli:

Per conservarli io ho preparato delle scatoline origami molto semplici e veloci: la scatola con una pagina dell’elenco telefonico, e il coperchio in carta colorata. Basta utilizzare per la scatola un foglio di circa 0,5 cm più piccolo rispetto al foglio che usiamo per il coperchio, e l’incastro è perfetto. Il tutorial fotografico per le scatoline lo avevo già pubblicato qui: scatola origami con coperchio tutorial

Aggiungo qui un tutorial video:

I simboli grammaticali ritagliati sono utilissimi nelle presentazioni, per etichettare il materiale, e naturalmente per gli esercizi di analisi dei bambini. Sono facilmente realizzabili, anche in cartoncino colorato.

Simboli grammaticali Montessori e definizioni: materiale stampabile per il PRIMO LIVELLO

Tavola delle parti del discorso: da tenere a disposizione dei bambini o da appendere al muro, in prossimità dello scaffale per i materiali della psicogrammatica:

Se volete utilizzare quella che ho preparato io, la trovate qui stampabile gratuitamente qui:

Simboli grammaticali Montessori e definizioni: materiale stampabile per il PRIMO LIVELLO

Libretto delle parti del discorso: utile da consultare mentre si lavora con le carte delle nomenclature, e durante i lavori di analisi, anche per approfondimenti e per stimolare la ricerca.

Le scatole grammaticali Montessori

Le scatole grammaticali Montessori: nella scuola primaria, dopo la presentazione delle funzioni delle parti del discorso, i bambini iniziano a lavorare con le scatole grammaticali, che Maria Montessori ha pensato come naturale continuazione delle esperienze che i bambini hanno vissuto nella Casa dei bambini, e che vanno incontro alle esigenze peculiari del periodo sensibile per le parole.

Un esercizio di lettura molto praticato nella Casa dei Bambini è quello di porre il cartellino di un nome sul tappeto ed abbinarlo all’oggetto corrispondente. Questo esercizio serve all’apprendimento della lettura, ma allo stesso tempo porta i bambini ad imparare con facilità i nomi degli oggetti.
Per questo Maria Montessori ha pensato che, applicando lo stesso principio, i bambini possono imparare non soltanto i nomi, ma tutte le parti del discorso. Infatti, quando il bambino mette un cartellino accanto ad un oggetto, egli distingue il nome dalle altre parti del discorso: il nome si va a definire in modo intuitivo, e questo rappresenta un passo reale nel mondo dell’analisi grammaticale. Con questi esercizi di lettura il bambino è già entrato, insomma,  nella classificazione delle parole: non ci resta che proseguire questo lavoro con le parti del discorso diverse dal nome.

Sappiamo che l’analisi dei suoni che porta, col metodo Montessori, alla scrittura spontanea, non è adatta a tutte le età: si appassionano ai suoni solo i bambini di circa 4 anni e mezzo. Anche lo studio analitico delle parti del discorso, la capacità di soffermarsi con intenso interesse sulle parole, non è di tutte le età: solo i bambini da cinque a sette – otto anni sono fortemente appassionati alle parole. Magari non possono ancora interpretare chiaramente un discorso, ma comprendono ed amano le parole. Diciamo che il bambino si trova nell’età dell’interesse alle parole, e la grammatica incontra dunque la sua fase di sviluppo.

Il lavoro che i bambini fanno con la grammatica porta il linguaggio ad una maturazione che non  è possibile raggiungere in altri modi: i bambini hanno imparato a parlare e da allora utilizzano il linguaggio in modo intuitivo, ora imparano a focalizzare la loro attenzione, in modo cosciente, sulle parole che lo compongono.

Questa grammatica proposta ai bambini a partire dai cinque anni non si basa certo sull’uso di libri di testo, ma si propone ai bambini permettendo loro di proseguire il lavoro che già hanno iniziato con i nomi, utilizzando cartellini di parole. I nomi che il bambino poneva accanto agli oggetti per imparare a leggere erano scritti su cartellini: allo stesso modo le parole, appartenenti a tutte le altre parti del discorso, sono scritte su cartellini.

Le scatole grammaticali Montessori

Secondo le indicazioni date da Maria Montessori, i cartellini sono cartoncini rettangolari che misurano tutti 5 cm per 3,5 cm, di colori diversi:

  • nero per il nome
  • marrone chiaro per l’articolo
  • marrone per l’aggettivo
  • rosso per il verbo
  • rosa per l’avverbio
  • violetto per la preposizione
  • verde per il pronome
  • giallo per la congiunzione
  • celeste per l’interiezione.

Osserviamo già da questa prima descrizione del materiale, che i colori non corrispondono esattamente a quelli dei simboli grammaticali, che sono invece:

  • nero per il nome (piramide/triangolo equilatero grandi)
  • celeste per l’articolo (piramide/triangolo equilatero piccoli)
  • blu per l’aggettivo (piramide/triangolo equilatero medi)
  • rosso per il verbo (sfera/cerchio grandi)
  • arancione per l’avverbio (sfera/cerchio medi)
  • violetto per il pronome (piramide/triangolo isoscele)
  • verde per la preposizione (mezzaluna)
  • rosa per la congiunzione (parallelepipedo/rettangolo)
  • giallo oro per l’interiezione (serratura).

Troverai un’interpretazione di questa piccola “stranezza” più avanti in questo articolo.

I cartellini per le nove parti del discorso vengono posti in otto scatole appositamente preparate:

Secondo le indicazioni di Maria Montessori ogni scomparto ha una parete più alta dove si può introdurre il nome della relativa parte del discorso, nel colore che lo contraddistingue.

Le scatole grammaticali Montessori – scatola I

Come si può vedere da questa visione d’insieme, la SCATOLA I è divisa in tre scomparti: uno scomparto grande per il sintagma, e due comparti per i cartellini del nome e dell’articolo. Questa è la scatola originale come pubblicata nel manuale americano ed italiano:

Le scatole grammaticali Montessori – scatola II

la SCATOLA II è divisa in 4 scomparti, di cui uno scomparto grande per il sintagma, e tre comparti per i cartellini del nome, dell’articolo e dell’aggettivo:

Le scatole grammaticali Montessori – scatola II

la SCATOLA III è divisa in 5 scomparti, di cui uno scomparto grande per la frase e 4 comparti per i cartellini di nome, articolo, aggettivo, verbo:

Le scatole grammaticali Montessori – scatola IV

la SCATOLA IV è divisa in 6 scomparti, di cui uno scomparto grande per la frase e 5 comparti per i cartellini di nome, articolo, aggettivo, verbo, preposizione:

Le scatole grammaticali Montessori – scatola V

la SCATOLA V è divisa in 7 scomparti, di cui uno scomparto grande per la frase e 6 comparti per i cartellini di nome, articolo, aggettivo, verbo, preposizione, avverbio:

Le scatole grammaticali Montessori – scatola VI

la SCATOLA VI è divisa in 8 scomparti, di cui uno scomparto grande per la frase e 7 comparti per i cartellini di nome, articolo, aggettivo, verbo, preposizione, avverbio, pronome:

Le scatole grammaticali Montessori – scatola VII

la SCATOLA VII è divisa in 9 scomparti, di cui uno scomparto grande per la frase e 8 comparti per i cartellini di nome, articolo, aggettivo, verbo, preposizione, avverbio, pronome, congiunzione:

Le scatole grammaticali Montessori – scatola VIII

la SCATOLA VIII è divisa in 10 scomparti di cui uno scomparto grande per la frase e 9 comparti per i cartellini di tutte le parti del discorso, cioè nome, articolo, aggettivo, verbo, preposizione, avverbio, pronome, congiunzione, interiezione:

(Le immagini del materiale originale provengono da L’autoeducazione nelle scuole elementari – Maria Montessori – 1910; Montessori elementary materials, the advanced Montessori method – 1917)

Le scatole grammaticali Montessori

In generale possiamo dire che i materiali usati nello studio della grammatica nella scuola primaria somigliano ai materiali sensoriali usati nella Casa dei bambini: danno all’intelligenza l’opportunità di ordinare, classificare e organizzare elementi che già fanno parte della vita del bambino.
Al termine di questo lavoro su ognuna delle nove parti del discorso, il bambino può classificare milioni di parole all’interno di nove categorie.

Come si usano le scatole? Innanzitutto l’insegnante dispone, per ogni scatola, di set di cartellini pronti con i quali riempire via via ogni scatola, in modi diversi. Come precisa Maria Montessori, nell’usare il suo metodo per lo studio della grammatica, l’insegnante ha a disposizione un materiale pronto per essere scelto ed usato, che facilita e garantisce il successo del suo lavoro.

Per quanto riguarda la costruzione delle scatole, io le ho con facilità realizzate in cartone, utilizzando come modelli gli esempi che trovate pubblicati in questo articolo. Il miglior tutorial (in Inglese ma semplice da seguire) che ho trovato nel WEB per realizzarle in legno è questo:

http://makingmontessoriours

Il mio tutorial per realizzarle in cartone è qui:

In alternativa alla costruzione di scatole vere e proprie (in cartone o legno) è anche possibile preparare delle “tovagliette” magari plastificate, sulle quali sono riprodotte in forma di disegno le caselle delle scatole grammaticali. Queste sono le mie:

Le scatole grammaticali Montessori

I materiali non sono progettati per insegnare la grammatica, ma per esplorare il linguaggio attraverso azioni concrete, e servono a dare ai bambini delle chiavi che essi possono usare per conoscere la struttura della lingua. Inoltre permettono di isolare ogni parte del discorso dalle altre, rendendo più facile questa esplorazione, ed allo stesso modo isolano all’interno di ognuna delle parti del discorso, le difficoltà e le eccezioni. 

Nello studio della grammatica, Maria Montessori non aveva l’obiettivo di insegnare ai bambini un elenco di regole, ma voleva che i bambini penetrassero la filosofia della loro lingua, che sentissero qual è il ruolo che il linguaggio svolge nella vita dell’uomo, e per questo si parla di psicogrammatica. 

Nell’universo agisce la forza dell’energia da un lato, e la forza della materia dall’altro. Queste forze, nell’ambito della psicogrammatica, sono rappresentate dal nome e dal verbo. La forza della materia è il nome, probabilmente la parte più antica in ogni lingua: perchè le persone potessero comunicare tra loro, è stato necessario in primo luogo chiamare gli oggetti del mondo. Per questo il simbolo del nome è la piramide nera: è stabile, antichissima, pesante. La forza dell’energia è invece il verbo, rappresentato dalla sfera rossa. Le altre parti del discorso sono aspetti che si trovano in relazione, in un modo o nell’altro, con queste due parti principali.

Anche nell’uso delle scatole grammaticali si applica questo principio base: conoscere il sostantivo ed il verbo e le altre parti del discorso in relazione ad essi. Aiutiamo il bambino a riconoscere l’importanza ed il significato del nome e del verbo, e li aiutiamo a comprendere il rapporto che le altre parti del discorso hanno con essi.

Come abbiamo visto nell’articolo precedente, nella scuola primaria diamo ai bambini presentazioni per ognuna delle parti del discorso che ne evidenzino la funzione. In genere queste presentazioni non sono individuali, ma vengono proposte a piccoli gruppi di bambini.

Nelle scatole grammaticali ogni parte del discorso è caratterizzata da un colore: come abbiamo visto, questo colore non sempre corrisponde a quello del relativo simbolo grammaticale. E’ un’incongruenza voluta, infatti Maria Montessori voleva evitare che i bambini, nel loro lavoro di approfondimento, abbinassero i cartellini ai simboli affidandosi al colore invece che al ragionamento. Nelle scatole grammaticali i colori non hanno alcun significato, se non quello di distinguere una parte del discorso dalle altre. Gli unici due colori che restano uguali rispetto a quelli dei simboli grammaticali, sono quelli relativi alle due parti più importanti del discorso: il nome ed il verbo. Per questo le scatole grammaticali in commercio, possono attribuire alle parti del discorso anche colori diversi da quelli tradizionali (sempre ad eccezione di nome e verbo, che restano nero e rosso).
Troverete anche set di scatole e cartellini che utilizzano i colori dei simboli grammaticali anche in questi materiali. Infatti alcuni insegnanti non temono il pericolo che il bambino cada in azioni meccaniche, e credono che i colori che il bambino ha interiorizzato nella Casa dei bambini in relazione alle nove parti del discorso possano essere una ricchezza da sfruttare anche nella scuola primaria.

Prima di acquistare le scatole, quindi, verificate di avere i materiali di riempimento che seguono lo stesso codice colore delle scatole.

Nelle scatole grammaticali l’interno di ogni scomparto è di un colore diverso: uno per ogni parte del discorso. Le scatole sono vuote, ad eccezione dei cartellini che indicano il nome della parte del discorso da dedicare ad ogni scomparto. Come potete vedere, ci sono in commercio anche scatole grammaticali colorate a seconda della parte del discorso che viene introdotta, ma la scelta è naturalmente libera.

photo credit: GonzagaArredi

Le scatole grammaticali Montessori

Tutto il materiale che viene usato con le scatole grammaticali viene riposto all’interno di scatole che seguono il codice colore di ogni parte del discorso. Ogni scatola grammaticale ha un corredo di materiali simili:

– all’interno delle scatole di riempimento  si ripongono i cartellini delle parole ed i cartellini della frase/sintagma. Ogni set di cartellini delle scatole di riempimento serve ad esplorare una caratteristica diversa di una particolare parte del discorso;

– all’interno di scatole aperte si ripongono cartellini dei comandi, grafici e tabelle, scatole per attività aggiuntive;

– è utile tenere insieme al materiali la scatola dei simboli grammaticali.

Le scatole grammaticali sono tenute vuote sulle mensole, accanto ai materiali relativi, e vengono riposte nell’ordine in cui vengono presentate.  

Il materiale di riempimento è contrassegnato dal colore della parte del discorso che si introduce e dai numeri romani da I a VIII (di ogni scatola grammaticale), ed è numerato per set di riempimento, per cui le scatole di riempimento saranno in otto colori diversi, e saranno etichettate, ad esempio I3, IV2, ecc.

Possiamo copiare questi codici anche sul retro di ogni cartellino contenuto in ognuna delle scatole di riempimento, e se vogliamo aggiungere una lettera per ogni ogni cartellino grande (sintagma o frase), da riportare anche sui cartellini che servono a ricomporla (ad esempio VII3b, III4f, ecc.). Se ce n’è l’esigenza, l’insegnante può preparare del materiale aggiuntivo, e sarà semplice continuare a seguire questa codifica anche per esso.

Il primo set è quello che utilizziamo per la presentazione, gli altri sono quelli che i bambini utilizzeranno per i loro esercizi.

photo credit: MATERIALEMONTESSORI.IT

L’idea delle scatole di riempimento così organizzate è esteticamente piacevole, e il codice facilita l’indipendenza del bambino e permette di mantenere tutto il materiale sempre in ordine, ma non rappresenta per i bambini un programma da svolgere rigidamente, come se si trattasse di una sequenza cronologica da eseguire. Ci saranno bambini che utilizzeranno tutte le scatole di riempimento, altri solo alcune, altri anche nessuna, perchè per loro sarà sufficiente la presentazione fatta insieme per passare ad un’altra parte del discorso.

Come abbiamo visto, le funzioni delle varie parti del discorso vengono presentate già nella Casa dei bambini, ma senza che in queste presentazioni vengano date le definizioni ed i nomi: queste vengono date una volta giunti nella scuola primaria, e questo lavoro viene fatto appunto attraverso l’uso delle scatole grammaticali. E’ il metodo che vale per tutte le parti del discorso ad eccezione del nome, che non ha una scatola grammaticale totalmente dedicata (la scatola I è infatti quella dell’articolo).

Il nome di ogni parte del discorso aiuta il bambino della scuola primaria a classificare, ordinare e sistematizzare le esperienze fatte nella Casa dei bambini sulle diverse funzioni delle parole.

Il lavoro che i bambini fanno con le scatole grammaticali è di tipo manipolativo e non è un esercizio scritto. Questo è molto importante, perchè abbinare esercizi scritti a questo materiale è il modo migliore per uccidere il divertimento che i bambini traggono da esso.

Il materiale si usa invece così: il bambino trova nella scatola una serie di cartellini più grandi, che contengono alcuni sintagmi o frasi, e i cartellini delle parole, distribuiti nelle caselle appropriate. Prende un cartellino grande, lo legge, poi utilizza i cartellini delle parole per ricomporre la frase letta.

Insieme ad ognuna delle otto scatole grammaticali, oltre alle sue scatole di riempimento, ci sono le sue scatole dei cartellini dei comandi, di solito conservati in scatole aperte, dello stesso colore di quelle di riempimento.

scatole per i comandi: photo credit

I comandi servono ad ampliare il lavoro che i bambini svolgono su quella determinata parte del discorso, ed anche possono riguardare più parti del discorso insieme, e condurre quindi a lavori di classificazione.
Molti comandi riguardano il far fare ai bambini qualcosa che normalmente non è loro permesso fare in classe: questi comandi sono molto divertenti.
In molti casi è previsto che il bambino non agisca da solo, ma che cerchi l’aiuto e la collaborazione di altri bambini, anche di altre classi (più grandi o più piccoli).
A volte i comandi richiedono che i bambini si rechino alla Casa dei Bambini per prendere dei materiali che non sono presenti in classe, ma che hanno usato quando erano più piccoli. Questo è intenzionale, serve a rafforzare i bambini nel percepire la loro crescita, a vedere il passato e il futuro, e fa bene a tutta la scuola, perchè favorisce la cooperazione tra gli insegnanti. Inoltre è un esercizio di buone maniere, perchè i bambini devono muoversi responsabilmente all’interno della scuola, ed usare i modi ed i tempi corretti nel chiedere aiuto agli altri e nel restituire il materiale.

Infine, per alcune scatole grammaticali, sono previste anche scatole per attività aggiuntive. Ad esempio, per il verbo c’è la scatola dei tempi verbali.

Alcune scatole grammaticali, poi, sono anche abbinate a proprie tabelle riassuntive o grafici, che vengono usati per ulteriori attività manipolative. Ad esempio, dopo che il bambino ha imparato a riconoscere i diversi tipi di nome, può cominciare a classificarli utilizzando questi grafici.

Ecco che possiamo farci un’idea del perchè non usiamo manuali di grammatica: con questo materiale i bambini si impegnano in un lavoro complesso fatto di lettura, apprendimento, capacità di interpretazione, classificazione, memorizzazione, analisi, cooperazione con i compagni, buone maniere, manualità e divertimento.

photo credit: Nienhuis

Le scatole grammaticali Montessori

Ricapitolando:
– introduciamo una parte del discorso con una presentazione della sua funzione in abbinamento al simbolo grammaticale
– il bambino svolge una serie di attività connesse al racconto, simili a quelle che ha svolto nella Casa dei bambini
– presentiamo una scatola grammaticale
– il bambino lavora con la scatola grammaticale e il materiale di riempimento
– il bambino lavora con i cartellini dei comandi e gli altri materiali relativi alla scatola grammaticale presentata
– il bambino lavora all’analisi di frasi, sottolineando le parole o utilizzando i simboli grammaticali.

Al termine di questo grande impegno con il materiale, infatti, si deve arrivare all’astrazione, perchè non possiamo pensare che i bambini si portino le scatole grammaticali con sé tutta la vita per riconoscere le parti del discorso. Il passaggio dalla manipolazione all’astrazione avviene grazie ad una serie di attività di analisi:

  1. sottolineare con i colori dei simboli grammaticali le parole, una ad una, all’interno di frasi scritte da loro. Questa attività costringe il bambino a porre attenzione al contesto in cui ogni parola è inserita, perchè nella nostra lingua (come in Inglese) le stesse parole possono svolgere funzioni diverse. Si tratta di un esercizio fondamentale per i bambini della scuola primaria. Può essere svolto anche aggiungendo in alto i simboli disegnati o di cartoncino.
  2. Prendere una frase, e copiarla su di un foglio, scrivendo ogni parola una sotto l’altra, in colonna. Poi, per ogni parola, scrivere a lato tutto quello che si sa su di essa.
  3. Consultare un manuale di grammatica. Maria Montessori, infatti, non voleva affatto gettare i libri fuori dalla finestra, voleva semplicemente che fossero adatti ai bambini, che per loro fossero comprensibili. Dopo il lavoro con le scatole grammaticali, avere in classe un paio di grammatiche da consultare stimola l’interesse per il linguaggio e aiuta i bambini ad esplorare nuovi aspetti della lingua. Questi testi diventano testi di ricerca, come gli altri che sono presenti in biblioteca per le altre materie di studio. Con questi testi i bambini potranno fare ricerche sulle diverse categorie di aggettivi, scoprire le definizioni date dai grammatici, confrontarle con quelle che conoscono, decidere su quali essere d’accordo.
  4. Consultazione di un dizionario etimologico. Per i bambini è molto interessante scoprire quando una parola è arrivata nella nostra lingua, e da dove. Per presentare questa attività, prepariamo un elenco di quattro o cinque parole che hanno cambiato il loro significato nel corso del tempo.
    Ad esempio, la parola collaudo, che ora significa verifica sperimentale, fino al ‘700 significava complimento o lode (con laude); ministro (da minus, meno) in Latino significava servitore e ministrare significava servire la minestra in tavola, poi divenne aiutante del Re, e poi Ministro; casino, che ora significa confusione o caos, in Latino era un diminutivo della parola casa (che prese il posto della parola domus dopo le invasioni barbariche), nel ‘500 significava villino da caccia, nel ‘600 circolo privato.

Le scatole grammaticali Montessori

Consigli aggiuntivi per l’uso delle scatole grammaticali

L’unico consiglio è quello di iniziare prima possibile, in prima classe. I bambini che hanno fatto esperienze sulla funzione delle parole nella Casa dei bambini sono molto sensibili all’approfondimento di quanto fatto. Considerando che secondo Maria Montessori il periodo sensibile per le parole va dai cinque agli otto anni, il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di completare il lavoro con le scatole grammaticali entro gli otto anni, appunto.
Questo lavoro può essere iniziato anche dai bambini che non leggono ancora benissimo, perchè li può aiutare molto a migliorare. Se il bambino proprio non sa leggere, o fatica molto a leggere una frase intera, può lavorare in coppia con un compagno che legge bene, oppure potete leggere le frasi per lui. Questo è molto importante soprattutto quando in classe ci sono bambini nuovi, che provengono da scuole diverse, perchè li farà sentire parte del gruppo anche se le loro capacità non sono pari a quelle dei nuovi compagni.
In generale potrete notare da voi come la capacità di lettura decolli grazie all’uso delle scatole grammaticali.

Iniziare quanto prima con questo materiale offre una base per il lavoro di analisi, che può essere svolto sfruttando varie occasioni. Quando ad esempio un bambino scrive qualcosa, magari mentre svolge una ricerca, possiamo chiedergli di tanto in tanto di disegnare sulle parole che ha scritto il simbolo grammaticale relativo. Per questo non serve aspettare che li conosca tutti, può cominciare anche solo col triangolo nero del nome. Osservando questo lavoro, l’insegnante può capire il livello di comprensione raggiunto da ogni bambino, e capire dove e come intervenire, o come procedere nelle presentazioni.

Come abbiamo detto, non è consigliabile fare attività di scrittura abbinate direttamente alle scatole grammaticali, perchè questo potrebbe far perdere l’interesse del bambino verso il materiale. Le attività con le scatole grammaticali sono particolarmente adatte a piccoli gruppi (2 o tre bambini insieme), in quanto stimolano la capacità di collaborazione. La scrittura è un’attività individuale.

Detto questo, ricordiamo anche che nessuna attività deve essere svolta in esclusiva, ma che più attività di una stessa area devono svolgersi parallelamente. Così, nell’area del linguaggio, parallelamente al lavoro con le scatole grammaticali, i bambini lavoreranno anche alla storia della lingua, alla composizione scritta, al linguaggio orale, alla lettura, alla letteratura, alle attività di ricerca, all’analisi grammaticale (e poi anche logica e del periodo), ecc…

Le scatole grammaticali Montessori

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali: in questo articolo affrontiamo la presentazione delle funzioni delle parole in abbinamento ai simboli grammaticali. Nella prima parte ci sono esempi di esercizi per la Casa dei bambini, di seguito un esempio di presentazione per la scuola primaria.

Consideriamo le nove parti del discorso:
– famiglia del nome: articolo, aggettivo, nome e pronome;
– famiglia del verbo: avverbio, verbo;
– particelle: preposizioni, congiunzioni, interiezioni .

Nella Casa dei bambini i simboli grammaticali servono a mostrare ai bambini che all’interno della lingua esistono dei modelli, che le parole hanno delle funzioni determinate, e che le parole cambiano, ma i modelli rimangono gli stessi. I simboli vengono utilizzati per rendere concreto ciò che è astratto, al fine di aiutare il bambino a scoprire la funzione delle parole e classificarle. Questa preparazione indiretta fornisce una base forte, a cui si aggiungono ulteriori scoperte, finché poi, nella scuola primaria,  queste conoscenze sfociano nella psicogrammatica.

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali

La famiglia del nome

Maria Montessori ha associato la famiglia del nome con le piramidi, che sono oggetti fissi, stabili, molto antichi e che rappresentano la materia.
Per il nome si usa una grande piramide nera, per l’aggettivo una piramide media blu, per l’articolo una piccola piramide azzurra e per il pronome una piramide allungata viola. I simboli relativi sono un grande triangolo equilatero nero, un triangolo equilatero medio blu, un triangolo equilatero piccolo azzurro e un triangolo isoscele viola.
La piramide nera ha una base larga, è solida. Ricorda la civiltà dell’antico Egitto, una civiltà antica che ha avuto un ruolo importantissimo nella storia della scrittura e dell’architettura. I nomi costruiscono le frasi. La piramide è nera perchè il nero è il colore del carbone, un combustibile, perchè i nomi sono il combustibile delle frasi. La piramide è pesante, per dare una forte impressione di  solidità.
L’aggettivo è indipendente, come un bambino della scuola primaria, mentre l’articolo dipende dal sostantivo, come un bambino piccolo dipende dalla madre.

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali

La famiglia del verbo

La sfera rossa rappresenta il sole, che dà vita, luce e calore. I verbi danno energia alla frase e animano la famiglia del nome.
L’avverbio è una sfera arancione più piccola.
I simboli relativi sono un cerchio rosso grande e un cerchio arancione medio.

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali

Le particelle
La congiunzione è un piccolo parallelepipedo rosa, che unisce come un trattino due parole o due parti di una frase. Il simbolo relativo è un rettangolo rosa.
La preposizione è un arco verde, che collega come un ponte due oggetti tra di loro. Il simbolo relativo è una mezzaluna verde.
L’interiezione è una piramide dorata con una sfera posta sull’apice; somiglia ad una serratura, e ricorda la forma del punto esclamativo.

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali

Simboli e carte dei simboli

Per le prime presentazioni utilizziamo i simboli solidi, immagini dall’universo.

I simboli solidi possono essere realizzati facilmente con la pasta di sale:

Sappiamo tutti quanto sia importante fare una prima buona impressione. Nella didattica Montessori ci sono presentazioni che hanno lo scopo di lasciare sui bambini un’impressione profonda e duratura, accendendo la loro immaginazione.
Le storie per presentare le funzioni delle parole possono essere varie; l’importante è che siano brevi, semplici e memorabili. Un primo esempio di racconto per presentare la funzione delle parole è pubblicato qui:  Fiaba per le parti del discorso 

ed è particolarmente indicata coi bambini più piccoli, ma si può considerare tranquillamente di proporla anche nella scuola primaria, in alternativa a quella presentata nella seconda parte dell’articolo. Potete anche scegliere un racconto più complesso, che si deve svolgere nell’arco di più giorni: Il Paese di Grammatica.

Sia nella scuola d’infanzia, sia nella scuola primaria, l’atmosfera che si crea durante il racconto è importantissima, indipendentemente dal racconto che scegliamo: bisognerebbe parlare ai bambini come se si stesse svelando loro un grande segreto.

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali

Presentazione dei simboli grammaticali 

Con i nostri alfabeti creiamo centinaia di parole, ma non sono tutte uguali: ogni parola ha il suo compito. Ci sono nove tipi di compiti che le parole possono svolgere per noi. Questi compiti si chiamano funzioni.
A seconda della loro funzione, tutte le parole possono essere divise in nove famiglie speciali: queste famiglie si chiamano “parti del discorso”.
I nomi di queste parti del discorso sono: nome, articolo, aggettivo, verbo, avverbio, pronome, congiunzione, preposizione e interiezione.
In classe abbiamo un colore speciale ed un simbolo per ognuna di queste famiglie. (Mostrare la scatola dei simboli grammaticali).

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali

LA FUNZIONE DELLE PAROLE NELLA CASA DEI BAMBINI 

Nella Casa dei bambini si possono svolgere molti esercizi che servono a comprendere la funzione delle parole. Ne faccio una panoramica che può essere utile anche nella scuola primaria, soprattutto se i bambini non hanno frequentato una scuola d’infanzia montessoriana. Verranno trattati dettagliatamente in articoli specifici.
Si tratta di attività che portano il bambino ad avere un’esperienza sensoriale delle funzioni delle varie parti del discorso, e sono pensati per focalizzare l’attenzione del bambino su una parola alla volta. L’esperienza sensoriale è rafforzata dall’uso dei simboli colorati, che aiutano il bambino anche ad interiorizzare l’ordine delle parole nella frase.
Non di tratta di lezioni di grammatica, ma di esperienze sulla funzione delle parole. Per questo non vengono fornite ai bambini definizioni. Facendo queste esperienza, il bambino apprende comunque i nomi delle varie parti del discorso. Ad esempio, quando lavora col gioco dei triangoli, impara la parola “aggettivo” ed il suo significato.

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali

Normalmente le parti del discorso vengono presentate, nella scuola primaria, in questo ordine: nome, articolo, aggettivo, congiunzione, preposizione, verbo, e l’avverbio. Nella Casa dei bambini il bambino svolge un lavoro di preparazione allo studio della grammatica vero e proprio, che avverrà nella scuola primaria. Generalmente in prima classe (6 – 7 anni) si studiano approfonditamente:
– nome
– articolo
– aggettivo
– pronome
– verbo
e si prosegue in seconda classe (7 – 8 anni) con:
– modi, tempi e forme verbali
– preposizioni
– avverbi
– congiunzioni
– interiezioni.

Facendo molti esercizi sulla funzione delle parole, già nella scuola d’infanzia il bambino vedrà crescere il proprio interesse per la lingua che parla, e si renderà conto che le parole hanno funzioni speciali e che possono essere classificate in base a queste loro funzioni. Il requisito per la presentazione di questi esercizi, è che il bambino sappia leggere la maggior parte delle parole con facilità. D’altra parte questi esercizi rappresenteranno per lui anche un buon esercizio di lettura.

Poiché il bambino si trova nel periodo sensibile del linguaggio, ogni nuova funzione delle parole che gli viene presentata rappresenta per lui un’interessante nuova scoperta. La maggior parte di questi esercizi non sono individuali, ma prevedono il lavoro in piccoli gruppi. Le attività, oltre ad essere interessanti, sono molto divertenti.

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali

ESEMPI DI ESERCIZI SULLA FUNZIONE DELL’ARTICOLO NELLA CASA DEI BAMBINI

Durante la normale giornata a scuola, inseriamo vari giochi verbali che pongano l’attenzione dei bambini sugli articoli. Ad esempio diciamo loro “Mostrami UNA sedia”, “Indicami GLI spazzolini da denti. Indicami LO spazzolino da denti che usi tu”. Facciamo anche notare, ad esempio, che diciamo IL cavallo e non LO cavallo, e vari altri esempi simili, ogni volta che se ne presenta l’occasione.

Prepariamo una scatola degli oggetti, contenente numerosi oggetti. Alcuni di questi oggetti saranno in un unico esemplare, altri in più esemplari identici (singolare e plurale, determinativi e indeterminativi).
La scelta degli oggetti deve essere accurata: cominceremo con oggetti che cominciano con le consonanti, poi, per introdurre l’uso degli articolo apostrofato, aggiungeremo anche oggetti che cominciano per vocale. Selezioniamo con altrettanta attenzione maschili e femminili.
Per ogni scatola che prepariamo per il bambino, scriviamo anche i cartellini:
–  dei nomi degli oggetti
–  degli articoli da abbinare
– cartellini di controllo (che contengono il giusto abbinamento articolo – nome).

Per presentare l’esercizio ai bambini, mettiamo sul tappeto la scatola degli oggetti e, a un lato del tappeto, formiamo una colonna dei nomi e una colonna degli articoli, in ordine casuale.

Togliamo il primo oggetto (o gruppo di oggetti identici) dalla scatola, e mettiamolo sul tappeto, quindi scegliamo il nome adatto e aggiungiamo davanti ad esso l’articolo.

A seconda degli obiettivi che vogliamo raggiungere con l’esercizio, facciamo gli esempi necessari per dare ai bambini le indicazioni necessarie (ad esempio su singolare e plurale, o su determinativo e indeterminativo).

Quando il bambino è pronto, può proseguire da solo. Al termine del lavoro aggiungerà allo schema i cartellini di controllo.

Il gioco può essere variato. Ad esempio possiamo scrivere dei piccoli comandi al momento, per far indovinare al bambino l’oggetto che vogliamo prendere dalla scatola, oppure possiamo commettere “errori” nell’abbinare articolo e nome, e il bambino dovrà correggerci.

Esercizi con carte illustrate e cartellini possono essere preparati nello stesso modo, sostituendo appunto alla scatola degli oggetti carte illustrate appositamente preparate per i bambini.

Esercizi di compilazione di elenchi. Incoraggiamo i bambini a compilare elenchi (articolo e nome) di oggetti presenti nella classe o nella Fattoria. La Fattoria è un materiale piuttosto costoso, che si presta a molte attività nell’area linguistica. Può essere sostituita da una casa di bambola; io faccio così, in effetti, aggiungendo molti animali di plastica e gruppi di oggetti:

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali

Questa è una fattoria, completa di cartellini, che ho preparato in versione stampabile:

La fattoria (o la casa di bambole, lo zoo, il negozio, la strada) sono giochi che  incoraggiano lo sviluppo del linguaggio verbale e contribuiscono, accompagnati da cartellini appositamente preparati, a comprendere la grammatica e la sintassi.

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali

ESEMPI DI ESERCIZI SULLA FUNZIONE DELL’AGGETTIVO NELLA CASA DEI BAMBINI

Durante la normale giornata a scuola, inseriamo vari giochi verbali che pongano l’attenzione dei bambini sugli aggettivi. E’ un lavoro che si fa normalmente utilizzando il materiale sensoriale (spolette dei colori, tavolette tattili ecc…), e durante le attività di vita pratica. Poniamo durante la giornata domande del tipo: è pulita? Di cosa è fatta? Mi descrivi i tuoi vestiti?
Possiamo poi fare dei giochi, tipo comandi, dicendo ai bambini: “Alzino le mani i bambini coi capelli biondi”, “si accuccino sotto il banco tutti i bambini che hanno scarpe scure”,  ecc.

Prepariamo una scatola degli oggetti contenente molti oggetti che in qualche modo sono legati tra loro, con la possibilità di differenziarli con gli aggettivi qualificativi per dimensione, colore, ecc.
Prepariamo una serie di cartellini di frasi che descrivono ciascun oggetto, ad esempio: la poltrona grande azzurra, il cane piccolo marrone, l’uomo alto anziano, ecc.

Prepariamo poi i cartellini delle parole che compongono ciascuna delle frasi che abbiamo preparato, divisi in nomi, articoli, aggettivi. I cartellini possono essere messi in buste o scatoline separate che recano il simbolo appropriato. Si possono anche usare dei casellari, come questi: 

Ogni gruppo di cartellini preparati, deve fare naturalmente riferimento alle frasi e agli oggetti di un determinato set. I bambini devono comporre le frasi prendendo nomi, articoli e aggettivi appropriati, e abbinare ad essi l’oggetto che descrivono.

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali

Esercizi con la fattoria (la casa di bambola, lo zoo, ecc…).

Sediamoci vicino alla fattoria e prendiamo sei oggetti (o sei animali), quindi diciamo ai bambini: “Sto pensando ad una di queste cose. Vi aiuterò a scoprire qual è”.
Scriviamo su un cartellino, in nero, l’articolo e il nome, ad esempio “Il cavallo”.
Il bambino legge il cartellino, prende un cavallo e lo pone accanto al cartellino. Allora diciamo: “Hai preso l’animale della specie giusta, ma io stavo pensando ad un altro cavallo…”
Aggiungiamo quindi un aggettivo al cartellino, scrivendolo in rosso, ad esempio “marrone”.
Il bambino legge il cartellino, quindi prende l’oggetto giusto.
Ripetere il gioco con altri oggetti, anche utilizzando più aggettivi insieme.

Per portare l’attenzione sull’ordine della parole, possiamo fare lo stesso gioco scrivendo prima gli aggettivi, poi nomi e articoli. Quando il bambino ha abbinato l’oggetto corretto, tagliamo il cartellino e rimettiamo le parole nel giusto ordine. Ad esempio scriviamo prima “giallo” “piccolo” e poi “il piatto”

Per rinforzare l’uso dei simboli grammaticali, possiamo chiedere ai bambini: “Qual è la parola che ci dice il nome dell’oggetto che voglio?”. Posizioniamo il triangolo nero sulla parola “piatto”. “Quali sono le parole che ci spiegano meglio quale tipo di piatto?”. Posizioniamo un triangolo blu sulla parola “giallo” e un altro triangolo blu sulla parola “piccolo”. “Qual è la parola che ci dice che sta per arrivare un nome? Che ci dice se c’è un piatto o ce ne sono tanti?”. Posizioniamo un triangolino azzurro sulla parola “il”.

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali

Esercizi scritti e simboli. Incoraggiamo il bambino a scrivere frasi per descrivere vestiti, oggetti preferiti o altro, e poi ad aggiungere alle parole i simboli grammaticali (disegnandoli o usando i simboli di cartoncino pronti), o usando simboli pronti di carta da incollare.

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali

Caccia agli aggettivi. Chiediamo ai bambini di cercare gli aggettivi in un libro di lettura, a sottolinearli oppure ad elencarli su un foglio.

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali

Logico Gioco con l’aggettivo. Prepariamo dei set di cartellini composti da una decina di cartellini neri per i nomi, e una decina di cartellini blu per gli aggettivi. Mettiamo i cartellini in due buste o scatoline separate, che recano ciascuna il proprio simbolo grammaticale.
Il bambino prende i nomi, li legge uno ad uno e li pone in colonna, uno sotto l’altro, sul tappeto. Poi prende gli aggettivi, li legge uno ad uno e li pone in colonna, uno sotto l’altro, a destra della colonna dei nomi. Si formeranno così abbinamenti nome-articolo casuali. I bambini li leggono (di solito si formano abbinamenti divertenti). Poi lascia al loro posto gli aggettivi appropriati, e raccoglie quelli che non lo sono. Rilegge uno alla volta gli aggettivi, e li abbina al nome più adatto.

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali

Esercizi di scrittura di aggettivi. Diamo al bambino un cartellino del nome e una serie di cartellini di aggettivi. Il bambino copia il nome sul quaderno, poi aggiunge ad esso quanti più aggettivi possono essere appropriati.

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali

Il gioco dei triangoli per l’aggettivo. E’ dettagliatamente spiegato qui, con il tutorial per costruirlo e le istruzioni di gioco:

Il gioco dei triangoli

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali

ESEMPI DI ESERCIZI SULLA FUNZIONE DELLA CONGIUNZIONE NELLA CASA DEI BAMBINI

Facciamo coi bambini vari giochi verbali che li aiutino a riconoscere la funzione della congiunzione. Ad esempio si può giocare alle associazioni: si dice una parola, e i bambini devono aggiungere una cosa che si abbina ad essa (calze e scarpe, bottiglia e bicchiere, testa e cappello, scopa e paletta, ecc…)

Gioco della congiunzione. Prepariamo sul tappeto un mazzolino di fiori di vari colori tenuti insieme con un nastro rosa, oppure un fascio di pennarelli o di matite. Lasciamo che il bambino identifichi i colori dei fiori (o delle matite o dei pennarelli) e sciogliamo il nastro rosa. Prendiamoli in mano e andiamo col bambino a distribuire i fiori per la classe, poi torniamo al tappeto.


Scriviamo su un cartellino “i fiori rosa”, diamo il cartellino al bambino e chiediamogli di portarci quello che abbiamo scritto.
Mettiamo i fiori rosa sul tappeto, e sotto ad essi poniamo il cartellino.
Consegniamo al bambino un secondo cartellino: “i fiori gialli”.
Il bambino ci porta anche i fiori gialli, e lo poniamo insieme al cartellino sul tappeto, accanto ai fiori rosa.
Consegniamo al bambino un terzo cartellino: “i fiori blu”.
Il bambino ci porta anche i fiori blu, e lo poniamo insieme al cartellino sul tappeto, accanto ai fiori gialli.
Tra i tre gruppi di fiori aggiungiamo due cartellini “e” scritti in rosso, e leggiamo: “I fiori rosa e i fiori gialli e i fiori blu”.


Leghiamo di nuovo tutti i fiori col nastro rosa e mettiamo i simboli sulle congiunzioni.

Esercizi per il raggruppamento di oggetti uniti da congiunzioni possono essere fatti preparando scatole degli oggetti e cartellini, e con la fattoria (la casa di bambola, lo zoo, ecc…).

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali

ESEMPI DI ESERCIZI SULLA FUNZIONE DELLA PREPOSIZIONE NELLA CASA DEI BAMBINI

Si possono fare coi bambini vari giochi verbali sulle preposizioni. Ad esempio possiamo dare loro dei semplici comandi: sali sulla sedia, vai in giardino, metti le mani in tasca, cammina da destra a sinistra, ecc… Oppure possiamo giocare con gli oggetti della fattoria facendo provare ai bambini la posizione di un dato personaggio rispetto agli oggetti: metti il gallo sull’albero, sposta l’asino dalla stalla al recinto, ecc…

Prepariamo una scatola degli oggetti (ad esempio un mazzo di fiori nel vaso, alcune matite in un astuccio, e simili) da abbinare a cartellini della frase e cartellini delle parole, sempre suddivisi in buste o scatoline contrassegnate dal simbolo grammaticale.

Esercizi con la fattoria (la casa di bambola, lo zoo, ecc…). Scriviamo una frase che contenga aggettivi, articoli, nomi, preposizioni e congiunzioni, ad esempio: “la teiera rossa sul vassoio grande con la zuccheriera e una tazza sul piattino e un cucchiaino sul tovagliolo”.
Il bambino legge i cartellini e mette insieme gli oggetti. Poi compone la frase usando i cartellini delle parole (sempre divisi per tipo in casellari, buste o scatoline, di colori diversi e contrassegnati dal simbolo grammaticale). Chiediamo al bambino: “Quali sono le parole che vi hanno spiegato dove mettere esattamente gli oggetti? Su ognuna di queste parole, mettete il ponte verde”.  Si può completare l’esercizio mettendo sopra ad ogni parola il simbolo grammaticale corretto.
Possiamo anche preparare dei cartellini di comandi che il bambino legge e usa per ricreare la scena descritta, usando gli oggetti della fattoria, ad esempio: tre maiali sul tetto del fienile, una papera dietro al cane, ecc…

Esercizi scritti: incoraggiamo il bambino a scrivere proprie frasi utilizzando le preposizioni.

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali

ESEMPI DI ESERCIZI SULLA FUNZIONE DEL VERBO NELLA CASA DEI BAMBINI

Si possono fare vari giochi sul verbo con i bambini, ad esempio dare loro cartellini dei comandi che contengono azioni da eseguire.
Possiamo metterci accanto al tappeto, scrivere su un cartellino un verbo e darlo al bambino. Il bambino legge ed esegue l’azione, ad esempio “ridere”. Chiediamogli: “Puoi portarmi ridere?”. Il bambino ci penserà, e risponderà di no. Chiediamogli: “Puoi farlo?”, e il bambino risponderà di sì.
Facciamo la stessa cosa con altri verbi, di modo che il bambino capisca che l’azione può essere eseguita, ma non manipolata, presa, portata.
Il bambino, attraverso questi esercizi, si rende conto della differenza tra energia e materia.

Esercizi con la fattoria (la casa di bambola, lo zoo, ecc…). Prepariamo sul tappeto una raccolta oggetti, la scatola dei simboli grammaticali e una decina di cartellini rossi dei verbi. Il bambino legge un verbo e inventa una scena utilizzando quel verbo e gli oggetti che ha a disposizione. La frase può essere scritta su una striscia, e su ogni parola si metteranno i simboli grammaticali corretti.

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali

ESEMPI DI ESERCIZI SULLA FUNZIONE DELL’AVVERBIO NELLA CASA DEI BAMBINI

Vari giochi verbali possono essere fatti coi bambini, chiedendo loro di eseguire azioni in un determinato modo, ad esempio camminare velocemente, parlare piano, cantare tristemente, ecc… Possiamo anche usare cartellini dei comandi da leggere ed eseguire. Gli esercizi sugli avverbi aiutano il bambino a capire il contenuto emotivo della scrittura.

Scriviamo un verbo in nero e un avverbio in rosso, ad esempio: “ridere forte”. Il bambino eseguirà l’azione, come indicata. Ripetiamo con altri esempi: parlare lentamente, muoversi furtivamente, sorridere teneramente, camminare tristemente. Dopo ogni azione eseguita, mettere il cartellino sul tappeto, ed aggiungere i simboli grammaticali, per evidenziare gli avverbi. Chiediamo ai bambini: “Qual è la parola che ti è servita per capire come eseguire l’azione?”.

Gioco logico sugli avverbi: scegliamo una decina di verbi, scritti su cartellini rossi, e una decina di avverbi scritti su cartellini arancioni. Mettiamo i cartellini in due buste o scatoline separate e contrassegnate dai relativi simboli grammaticali.


Il bambino prende i verbi, li legge uno ad uno e con essi forma sul tappeto una colonna. Poi prende gli avverbi, e fa la stessa cosa, formando una seconda colonna a destra di quella dei verbi. Si formeranno così degli abbinamenti verbo-avverbio casuali, alcuni dei quali avranno un senso, mentre altri saranno assurdi.

Lasciare sul tappeto gli avverbi sensati, raccogliere gli altri e cercare di fare con essi abbinamenti corretti. Terminato il lavoro, il bambino può mettere su ogni colonna il simbolo grammaticale corretto.

Esercizi scritti. Possiamo dare ai bambini un cartellino del verbo e chiedergli di copiarlo sul suo quaderno e di aggiungere una lista di avverbi, cioè di indicazioni su come l’azione può essere eseguita. Possiamo fare la stessa cosa anche dandogli un cartellino del verbo ed un certo numero di cartellini degli avverbi (alcuni appropriati ed altri no), ed il bambino comporrà la sua lista sul tappeto.

Caccia di avverbi: il bambino può cercare avverbi su giornali e riviste e sottolineare quelli che trova.

Lettura interpretata: Prepariamo una busta o una scatolina con dei cartellini che contengono frasi o brani tratti da testi letterari, che descrivano in modo dettagliato le azioni dei personaggi o il loro stato emotivo mentre le eseguono. All’inizio proponiamo frasi che contengano una sola azione, poi inseriamo anche frasi più complesse. Il bambino legge ed interpreta i brani. Facendo questo, deve prestare attenzione al significato esatto delle parole, ma anche al significato esatto della frase nel suo complesso, cioè all’ordine delle parole.

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali

ESEMPI DI ESERCIZI SULLA FUNZIONE DEL VERBO TRANSITIVO E INTRANSITIVO NELLA CASA DEI BAMBINI

Raduniamo un piccolo gruppo di bambini. Ad uno di essi diamo un cartellino con un verbo transitivo, ad esempio “passeggiare per la classe”, e diciamo di leggere l’azione ed eseguirla. Mentre il bambino continua a passeggiare per la classe, diamo ad un altro bambino un cartellino con un verbo transitivo, ad esempio: “srotolare un tappeto”. Il secondo bambino legge il suo cartellino ed esegue l’azione.
Diamo ad un terzo bambino un cartellino con un altro verbo transitivo, ad esempio, “mettere una matita rossa sul tavolo”. Continuare così finché i bambini non notano le differenze tra la prima azione e le altre. I verbi intransitivi non hanno un oggetto e proseguono nel tempo, mentre i verbi transitivi hanno un oggetto e una volta eseguiti si fermano. Non serve dare ai bambini la terminologia, l’importante è che capiscano questa differenza.

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali

ESEMPI DI ESERCIZI SULLA FUNZIONE DEI TEMPI VERBALI NELLA CASA DEI BAMBINI
Scriviamo una frase su un cartellino, ad esempio “portare un libro”. Un bambino legge il cartellino, mentre noi eseguiamo l’azione dicendo: “Sto portando un libro”.
Chiediamo al bambino di rileggere il cartellino. Senza fare nulla, diciamo: “Ho portato un libro”.
Ripetere con altri esempi, finché il bambino non si rende conte che il presente dura per il tempo necessario al completamento dell’azione, e che una volta che essa è finita, diventa passato.

Scriviamo una frase che contenga un verbo non di movimento, ad esempio: pensare alla mamma. Il bambino legge ed esegue l’azione.  Dopo una pausa, chiediamo al bambino: “Cosa hai fatto?” e lui risponderà: “Ho pensato alla mamma”. Diciamo al bambino: “Adesso stai parlando con me”.
Facciamo altri esempi simili, finché il bambino non si rende conto che alcuni verbi si riferiscono ad azioni visibili, mentre altri verbi sono invisibili.

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticale
LA FUNZIONE DELLE PAROLE NELLA SCUOLA PRIMARIA

(trovi altre presentazioni e materiali stampabili pronti negli articoli dedicati ad ogni parte del discorso)

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali – IL NOME

Poniamo il simbolo del nome sul tappeto, mentre i bambini si radunano per ascoltare la storia.

Quando eravate piccoli, avete imparato a parlare. Le prime parole che avete usato erano probabilmente “mamma”, “papà”, oppure “gatto”. Sono tutte parole che servono a denominare le cose. Forse quando i primi uomini sulla terra iniziarono a parlare tra loro, usarono per prime le parole “fuoco”, “cibo”, “bambino”. Anche se questi uomini vissero moltissimo tempo fa, le parole che usarono esistono ancora oggi. Gli esseri umani usano le parole per dare un nome ad ogni cosa. Le parole che usiamo per dare un nome alle cose sono parole molto speciali. Sono solide e stabili. Rappresentano le cose del nostro mondo.
Per questo usiamo questa piramide nera per rappresentare queste parole: la piramide è infatti molto antica e molto stabile, ha una base molto larga. Usiamo il colore nero perchè è il colore del carbonio, l’elemento più antico e diffuso sulla terra.
Queste parole si chiamano NOMI e servono a chiamare le persone, i luoghi e tutte le cose del nostro mondo.

Anche se questo racconto è estremamente semplice, è sufficiente a stimolare i bambini ad etichettare con il relativo nome tutti gli oggetti presenti nell’aula, a fare liste di nomi di cose che vedono per strada, a casa, ecc…, a porre il simbolo del nome in modo appropriato nelle loro frasi scritte.

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali – L’ARTICOLO

Poniamo il simbolo del nome e dell’articolo sul tappeto, mentre i bambini si radunano per ascoltare la storia. Mettiamo sul tappeto anche alcuni oggetti, ad esempio un pennarello, una matita e due tubetti di colla.

Cercando i nomi attorno a voi, ed anche nelle frasi e nelle storie, avete notato che ci sono anche altri tipi di parole? Parole che fanno un lavoro diverso dal nome? Ci sono ad esempio un gruppo di parole, molto corte, che fanno un lavoro molto importante…
Chiediamo a un bambino di portarci una matita, posiamola sul tappeto sotto al simbolo del nome e scriviamo il cartellino “la matita”. Poi facciamo portare un pennarello e scriviamo “il pennarello”. Infine facciamoci portare una delle due colle e scriviamo “una colla”.

Sappiamo che queste parole sono nomi (indichiamo i nomi sotto la piramide nera). Queste altre parole non sono nomi (indichiamo gli articoli): il loro compito è quello di segnalare che presto arriverà un nome. Noi chiamiamo queste parole ARTICOLI. Nella nostra lingua ce ne sono nove in tutto. In Inglese ce ne sono soltanto tre. Alcune lingue ne hanno molti di più e alcune lingue non ne hanno affatto.
Per gli articoli usiamo una piccola piramide, perchè l’articolo fa parte della famiglia del nome, e serve sempre ad annunciare che sta arrivando un nome dopo di lui. La parola articolo deriva dal Latino e significa “piccolo membro”. L’articolo è infatti un piccolo membro della famiglia del nome. Ma anche se piccolo, è un membro molto importante.

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali – L’AGGETTIVO 

Poniamo il simbolo del nome, dell’aggettivo e dell’articolo sul tappeto, mentre i bambini si radunano per ascoltare la storia.

Abbiamo parlato dei nomi e degli articoli, ed ora è il momento di conoscere un nuovo simbolo.
Chiediamo ad un bambino di portarci una matita. Il bambino ce ne porta una, ma noi diciamo: “Grazie, ma non è quella che voglio”. Chiediamo quindi ad un altro bambino di portarci una matita, e ancora diciamo: “Grazie, ma non è quella che voglio”. Chiediamo allora ad un terzo bambino: “Mi porti una matita gialla?” (o di un altro colore, se una matita gialla era già stata portata).
E’ stato difficile per me avere la matita che volevo, finché non ho aggiunto un’altra parola alle parole “una matita”. Il simbolo di cui parliamo adesso rappresenta le parole che usiamo per descrivere un nome. Queste parole possono dirci il colore del nome, o il numero, oppure molte altre cose: se è freddo, caldo, pesante, leggero, pieno, vuoto, grande, piccolo…
Usiamo una piramide media, di colore blu scuro, perchè questa parola fa parte della famiglia del nome e sta sempre accanto ad esso, di solito nella nostra lingua viene dopo, ma a volte può anche stare prima. In Inglese invece si mette sempre prima.
A volte possono esserci anche due o più di queste parole, ad esempio io posso dire “una matita gialla”, oppure “una piccola matita gialla”, oppure “una matita gialla nuova”.
Questo genere di parole di chiama AGGETTIVI. La parola aggettivo deriva dal Latino e significa “che aggiunge qualcosa a”, e si aggiunge infatti al nome per descriverlo o dirci qualcosa di più su di lui.

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali  – IL VERBO

Prepariamo una serie di cartellini di nomi scritti in rosso ed una serie di cartellini di verbi scritti in nero; ad esempio: fazzoletto forbici elastico candela, e saltare sorridere camminare applaudire.
Chiediamo ai bambini di portarci un fazzoletto, le forbici, un elastico, una candela, e via via poniamo il cartellino accanto all’oggetto.
Ora chiediamo ai bambini di portarci saltare. Naturalmente i bambini si metteranno a saltare davanti a noi, allora diremo: “Questa è una buona dimostrazione di come si fa a saltare, ma non possiamo mettere niente accanto al cartellino…”
Chiediamo di portarci sorridere, poi camminare, poi applaudire. I bambini presto si renderanno conto di non poterlo fare: non si può portare alla maestra sorridere, camminare o applaudire.
Indichiamo i nomi e chiediamo: “Vi ricordate che tipo di parole sono queste?” I bambini diranno che si tratta di nomi.
Poi indichiamo i verbi e diciamo: “Queste parole sono diverse. Sono cose che si possono fare, hanno movimento ed energia.
Mettiamo in alto il simbolo del nome e il simbolo del verbo.


Ricordate che il sostantivo è solido e stabile, se gli do una spinta non va molto lontano. Ma guardate cosa succede se do una spinta a questo…Va molto lontano ed ha l’energia di muoversi liberamente, in qualsiasi direzione. Usiamo una sfera rossa per rappresentare queste parole perchè il rosso è il colore del fuoco e la sfera è la forma del sole, che dà energia alla terra.
Queste parole si chiamano VERBI. La parola verbo deriva dal Latino e significa “parola per eccellenza”, cioè la parola più importante di tutte nella frase.”

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali – LA PREPOSIZIONE

Diamo ad ogni bambino una molletta da bucato e diciamo che useremo queste mollette per imparare un nuovo tipo di parole. 
Ora vi darò delle indicazioni, e voi dovrete seguirle e dirmi ogni volta la posizione della molletta.”
“Mettete la molletta sulla vostra testa. Dove si trova?” Si trova sulla testa.
“Mettete la molletta in tasca. Dove si trova?” Si trova in tasca.
“Mettete la molletta insieme a quelle degli altri. Dove si trova?” Si trova con le altre

“Nascondete la molletta tra le mani. Dove si trova?” Si trova nelle mani
“Mettete la molletta sulla schiena. Dove si trova?” Si trova dietro.

Continuare così a piacere. Poi mostriamo ai bambini il simbolo grammaticale e diciamo: “Come simbolo per questo tipo di parole usiamo un ponte verde.  Queste parole ci dicono la nostra posizione. Possiamo essere sul ponte, sotto il ponte, davanti al ponte, accanto al ponte, sopra il ponte… Chiamiamo queste parole PREPOSIZIONI.  La parola preposizione deriva dal Latino e significa “messo davanti” perchè si mette davanti al secondo nome e serve a stabilire una relazione tra due nomi.”

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali – L’AVVERBIO

 Scriviamo dei cartellini con dei verbi (in rosso) e degli avverbi (in arancione) e mettiamoli sul tappeto insieme ai simboli grammaticali del verbo e dell’avverbio.


Ecco un altro simbolo che rappresenta una parola che può muoversi liberamente attorno al verbo come il nostro pianeta di muove attorno al sole. Proviamo.” Facciamo rotolare l’avverbio attorno al verbo.
Leggiamo questo cartellino: camminare. Camminare è un verbo. Ora voglio aggiungere ad essa la parola lentamente”. Continuiamo, ad esempio, con respirare profondamente, cantare dolcemente, parlare allegramente, mangiare poco.
“Queste parole vengono aggiunte al verbo per dirci come eseguire l’azione. Si chiamano AVVERBI, che significa “aggiunti al verbo”. 
Leggendo i cartellini sul tappeto, i bambini possono notare che molti avverbi terminano in -mente. Possiamo anche farlo notare noi, e dire che è vero che molti avverbi terminano così, ma non tutti.

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali – IL PRONOME

Prepariamo dei semplicissimi cappellini di carta viola  a forma di cono. Su ogni cono scriviamo un pronome personale: io, tu, lui (egli), lei (ella), esso, noi, voi, loro (essi, esse).

Prepariamo anche serie di frasi scritte su cartellini, facendo riferimento ai nomi dei bambini, ad esempio: Maria dà la matita ad Antonio; Massimo legge un libro alla classe; Alma e Gaia giocano a carte con Giovanni ecc…
Ho preparato questi cappellini per voi, li useremo nella nostra lezione. Ora leggerò questa frase: Maria dà la matita ad Antonio. Antonio e Maria, venite“. Diamo a Maria il cappello col pronome LEI e ad Antonio il cappello col pronome LUI. Ora diciamo: “Lei dà la matita a lui“.
Facciamo altri esempi: “Massimo legge un libro alla classe“. Diamo a Massimo il cappello col pronome LUI (o egli) e mettiamo il cappello NOI al centro della classe. Ora diciamo: “Lui legge un libro a noi“.
Proseguiamo fino a quando non avremo utilizzato tutti i cappelli.
Queste parole svolgono un lavoro molto importante: prendono il posto dei nomi. Si alzano in piedi con fierezza e sono viola”. Mostriamo il simbolo. “Queste parole si chiamano PRONOMI. La parola pronome deriva dal Latino e significa ‘al posto del nome’.”

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali – LA CONGIUNZIONE

Prepariamo dei nastrini rosa e un mazzolino di fiori di due colori diversi.

Diamo ad ogni bambino una coppia di fiori di colori diversi, e chiediamo loro di legarli insieme con un nastrino rosa. Diciamo loro frasi del tipo: “Vuoi il fiore giallo e il fiore arancione?”, “Vuoi legare insieme quello giallo e l’altro?” “Ti do sia il fiore giallo sia il fiore arancione”, “Ti do questo e anche questo”, “Ti do questi fiori affinché li leghi insieme”, ecc…
Mettiamo alcuni cartellini di congiunzioni usate sul tappeto, e diciamo: “Questo parole servono ad unire tra lo delle parole o delle frasi. Si chiamano CONGIUNZIONI. Congiunzione significa ‘unire con’. Usiamo questo rettangolino rosa per ricordare il nastro rosa che abbiamo usato per tenere uniti i nostri fiori. 
Spesso capita che vedendo il simbolo della congiunzione i bambini dicano che somiglia a una gomma da masticare. Se vi succede, potete dire che è un buon modo per ricordarsi la funzione della congiunzione, perchè la gomma da masticare è appiccicosa e quindi può unire tra loro le cose, come il nastro.

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali – L’interiezione 

Per l’interiezione possiamo prendere come modello la presentazione del punto esclamativo, utilizzando una clava disegnata o di plastica. Raccontando la storia, ogni volta che pronunciamo un’interiezione, alziamo la clava in verticale, facendola sembrare un punto esclamativo.


Vi racconto una storia accaduta tantissimi anni fa, quando gli uomini vivevano ancora nelle caverne e andavano a caccia per procurarsi il cibo. Una sera un uomo prese la sua clava e uscì dalla caverna per andare a cercare qualcosa da portare alla sua famiglia per cena. Dopo qualche ora l’uomo tornò a casa, stanco e avvilito. La sua famiglia lo stava aspettando. I bambini dissero: “Papà è tornato! Ma dov’è il cibo?”. E il papà rispose: “Oh! Stasera non c’è cibo”.
Il giorno seguente l’uomo uscì di nuovo, e rientrò alla caverna ancora più tardi. Era stanco. La sua famiglia lo stava aspettando e gli chiese: “C’è qualcosa da mangiare?”. E lui rispose: “Ahimè! Stasera niente cibo”.
Il terzo giorno il papà uscì di nuovo. Aveva piovuto. L’uomo era uscito già da molto tempo, e quando rientrò i bambini non gli chiesero nemmeno se aveva trovato qualcosa per cena. Lui mise un bel pezzo di carne sul sasso che nella caverna faceva da tavolo e disse: “Evviva! Stasera si mangia!”.

La famiglia applaudì al papà gridando:”Evviva!”, “Urrà!”. E il papà fu molto felice.
Mettiamo sul tappeto i cartellini delle interiezioni che abbiamo usato durante il racconto. Poi aggiungiamo ad ogni interiezione una breve frase.
“Come vedete le frasi possono stare anche da sole, ma diventano molto più interessanti con l’aggiunta di queste parole. Esse aggiungono il sentimento di chi parla. Questa parole si chiamano INTERIEZIONI. Interiezione deriva dal Latino e significa ‘gettare tra qualcosa’. Noi gettiamo queste parole tra le frasi  per esprimere le nostre emozioni.”
Se questa presentazione non vi piace, potete anche far leva sulla somiglianza del simbolo dell’interiezione ad una serratura, e dire ai bambini che l’interiezione è la chiave delle emozioni, in una frase.

Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali

Album Montessori per l’area linguistica 6-9 anni

Nel corso degli anni ho pubblicato nel sito moltissime presentazioni relative all’area linguistica per la fascia d’età 6-9 anni. Le trovi qui:

AREA LINGUISTICA MONTESSORI

Il progetto è quello di realizzare e mettere a disposizione gli album Montessori per l’area linguistica… ci sto lavorando.

La mole di argomenti richiede una suddivisione per aree:

1: LETTURA, SCRITTURA E CALLIGRAFIA
2: STUDIO DELLE PAROLE
3: ANALISI GRAMMATICALE
4: ANALISI LOGICA E DEL PERIODO.

Al momento è pronto l’Album per lo studio delle parole in formato corso online qui:

. STUDIO DELLE PAROLE MONTESSORI

La psicogrammatica Montessori

La psicogrammatica Montessori, ovvero filosofia della grammatica, rappresenta un notevole aiuto per orientarsi nei vari ambiti linguistici.

Nella lingua italiana ci sono nove simboli per le varie parti del discorso, e grazie alla loro forma stabiliscono un legame tra lingua e matematica.

E’ interessante vedere che, come in matematica per l’uno e lo zero, la dualità emerge di nuovo sotto forma di nome e di verbo, colonne portanti del mondo della lingua.

Maria Montessori associò al nome la forma della piramide, da cui è tratto il simbolo: il triangolo nero.

La piramide è solida, stabile: costruzione molto antica, simboleggia anche il fatto che, probabilmente, i sostantivi vennero usati per primi dagli esseri umani, per capirsi fra loro.

Il nero rappresenta la materia e il triangolo la staticità, elemento paragonabile all’unità.

Al verbo si collega l’immagine di una sfera rossa e di qui il simbolo di un cerchio rosso.

Il rosso simboleggia l’energia, e la sfera e quindi il cerchio significano movimento e dinamicità, paragonabili allo zero.

Tra nome e verbo troviamo le altre sette parti del discorso, i cui simboli rendono chiara una relazione ulteriore o con il verbo, o con il sostantivo.

L’intera parentela tra le parti del discorso è legata a questa coppia. Il significato psicologico e filosofico di questo approccio alla grammatica diventa particolarmente chiaro nel racconto che segue, inventato da Maria Montessori e raccontato dal figlio Mario durante un convegno a Francoforte nel 1954, per spiegare ai bambini la funzione delle parole.

La psicogrammatica Montessori
La favola delle parti del discorso

(Narratore) C’era una volta un principe molto potente che governava un paese molto speciale: il paese delle parti del discorso (nome, un triangolo nero).

Il principe era accompagnato quasi sempre da un piccolo inserviente (articolo, triangolino equilatero celeste chiaro).

Se il principe era di buon umore, portava con sè un altro inserviente, più grande del primo. Allora tutta la gente aveva il piacere di vedere che specie di principe fosse (aggettivo, triangolo equilatero blu).

A volte il principe non aveva voglia di farsi vedere. Allora inviava un rappresentante che doveva camminare tutto solo, senza alcun servitore (pronome, triangolo isoscele viola).

 

(Il principe racconta). Quando arrivai nel nuovo paese, non riuscivo a trovare la strada. Improvvisamente vidi al lato della via alcune piccole falci verdi. Erano i segnali stradali che indicavano dove si poteva trovare qualcosa, oppure quale direzione prendere (preposizione, mezzaluna verde).

Il sole rosso rotolava attraverso il cielo e faceva vivere tutti, ma solo in certi periodi (verbo, cerchio rosso).

Il sole, poi, non era sempre solo nel cielo: talvolta arrivava la piccola luna, ad aumentare la sua luminosità. Allora, improvvisamente, si poteva vedere anche quale aspetto avesse il sole, dove stesse in quel momento, o quando sarebbe nuovamente andato via (avverbio, cerchio più piccolo arancione).

(Narratore). Ogni cosa era organizzata nel modo migliore nel paese del principe. Nessuno lì lavorava da solo: si riunivano per parlarsi. Tutte le città erano collegate da linee ferroviarie. In questo modo ci si poteva riunire velocemente: bastava sedersi in treno (congiunzione, una barretta rosa).

In questo bel paese  non sempre tutto era tranquillo. Talvolta la gente esclamava a voce molto alta sillabe o parole, quando era contenta o triste, come: ehi, oh, oppure ahimè (interiezione, punto esclamativo dorato).

 

Ora abbiamo fatto la conoscenza di tutti i rappresentanti del paese del principe.
E’ un paese interessante.
Più a lungo ci si ferma, meglio lo si conosce.

Spesso ci si stupisce perchè succede che una parte del discorso assuma la funzione di un’altra. Ma questi sono segreti che si possono scoprire solo via via, lentamente.

Montessori psycho – grammar, or philosophy of grammar, is a great help for orientation in the different linguistic areas.

There are nine symbols for the various parts of speech, and due to their form they establish a link between language and mathematics.

It is interesting to see that, as in mathematics for one and zero, the duality emerges again in the form of name and verb, pillars of the language.

Maria Montessori associated with the name, the form of the pyramid, that inspired the symbol: the black triangle.

The pyramid is solid, stable building very old, also symbolizes the fact that, probably, the nouns were used first by human beings, to understand each other.

Black represents the matter, and triangle represents the static nature. It is an element comparable to the unit.

The image of a red sphere is connected to the verb, and then the symbol of the verb is a red circle.

The red symbolizes the energy, and the sphere and then the circle signify movement and dynamism, comparable to zero.

Between noun and verb are the seven other parts of speech, whose symbols make clear relationship further or with the verb, or with the noun.

The entire relationship between the parts of speech is linked to this couple. The philosophical and psychological significance of this approach to grammar becomes particularly clear in the story that follows, invented by Maria Montessori. It was narrated by his son Mario during a conference in Frankfurt in 1954, to explain to children the function of words.

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The tale of the parts of speech

photo credit: http://www.montessorica.com/favorite.htm

(Narrator) Once there was a very powerful prince who ruled a country very special: the country of the parts of speech (name, a black triangle).

The prince was almost always accompanied by a small servant (article, equilateral triangle light turquoise).

If the prince was in good spirits, he brought with him another attendant, larger than the first. Then all the people had the pleasure of seeing what sort of prince he was (adjective, equilateral blue triangle).

Sometimes the prince did not want to be seen. Then he sent a representative who had to walk alone, without any servant (pronoun, isosceles triangle purple).

(The prince tells). When I arrived in the new country, I could not find the way. Suddenly I saw to the side of road a few small green scythes. They were the road signs indicating where you could find something, or what direction to take (preposition, green crescent).

The red sun rolled across the sky and it made all live, but only at certain times (verb, red circle).

The sun also was not always alone in the sky: sometimes the small moon came, to increase its luminosity. Then, suddenly, you could also see what aspect had the sun, where he was at that time, or when it would again left (adverb, smaller circle orange).

(Narrator). Everything was organized in the best way in the country of the prince. No one there working alone: they gathered to talk. All cities were connected by rail lines. This way you could gather quickly: it was enough to sit on the train (junction, a pink bar).

In this beautiful country not everything was quiet. Sometimes people cried loudly syllables or words, when he was happy or sad, like: hey, oh, alas, or (interjection, golden exclamation mark).

Now we have made the acquaintance of all the representatives of the country’s prince. It ‘an interesting country. As long as you stop, you know better.

We often wonder because it happens that a part of the discourse takes over the function of another. But these are secrets that can be discovered only gradually, slowly.

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photo credit: http://www.montessoriedutoys.com/10-Symbols–Grammar-Symbols-with-Box-l-24,1351,113.html

IL PAESE DI GRAMMATICA racconto e schede didattiche

IL PAESE DI GRAMMATICA racconto e schede didattiche sulle nove parti  del discorso, per bambini della scuola primaria, con simboli grammaticali Montessori.

Ho elaborato questo materiale prendendo spunto da un classico della letteratura americana per l’infanzia usato per presentare le nove parti del discorso: “Grammar Land” di M. L. Nesbitt 1878, adattandolo alla grammatica italiana e modificando gli elementi un po’ troppo datati per i bambini di oggi.

La storia si svolge nell’aula di tribunale del Paese di Grammatica, davanti al Giudice di Grammatica e ai suoi due assistenti, l’avvocato Analisi e il dottor Sintassi. In caso di necessità interviene la Critica, che è la polizia del luogo.  Poiché gli abitanti del paese non riescono a vivere in armonia, vengono convocati uno ad uno, e alle riunioni partecipano anche i bambini della Contea degli Studenti, che offrono quando occorre il loro aiuto.

Ho scelto di completare il racconto inserendo i simboli grammaticali montessoriani, che avevo già presentato qui La psicogrammatica Montessori,

ma il racconto si presta anche ad essere usato in chiave steineriana, presentandone una puntata alla volta ed accompagnando il racconto a disegni alla lavagna, e disegni riassunti ed esercizi sui quaderni. Avevo già preparato racconti di questo genere, ad esempio la Storia di Misbrigo, Preciso e Giulivo.

In questo blog trovate un esempio di lavoro svolto in questo modo (in inglese) Homeschooling Waldorf.

Per quanto riguarda i simboli grammaticali montessoriani, la psicogrammatica Montessori, o filosofia della grammatica, rappresenta un notevole aiuto che possiamo offrire ai bambini per orientarsi nei vari ambiti del linguaggio.
Nella lingua italiana ci sono nove parti del discorso, e nella didattica montessoriana ognuna è rappresentata da un suo simbolo.

I simboli per le nove parti del discorso non sono certo stati scelti a caso. Maria Montessori associò al nome la forma della piramide. Il simbolo grammaticale per il nome è quindi il triangolo nero. La piramide è solida e stabile ed è una costruzione molto antica. Anche i nomi sono solidi e stabili e molto antichi: probabilmente furono le prime parole usate dagli esseri umani, per capirsi fra loro. Il nero rappresenta la materia e il carbone, altro elemento antichissimo.
Al verbo associò l’immagine di una sfera rossa. Il simbolo grammaticale per il verbo è dunque un cerchio rosso. Il rosso simboleggia l’energia, e la sfera e movimento e dinamicità.
Tra nome e verbo inserì le altre sette parti del discorso, i cui simboli dovevano rendere chiara una data relazione o con il verbo, o con il sostantivo.
L’intera parentela tra le parti del discorso nella psicogrammatica montessoriana è legata alla coppia nome/verbo. Il significato psicologico e filosofico di questo approccio alla grammatica è particolarmente chiaro nel racconto inventato da Maria Montessori e raccontato dal figlio Mario durante un convegno a Francoforte nel 1954, per spiegare ai bambini la funzione delle parole (puoi leggere il racconto qui: )


Tornando a considerare le nove parti del discorso nel loro insieme avremo:
famiglia del nome: articolo, aggettivo, nome e pronome. Per il nome si usa una grande piramide nera, per l’aggettivo una piramide media blu, per l’articolo una piccola piramide azzurra e per il pronome una piramide allungata viola. I simboli relativi sono un grande triangolo equilatero nero, un triangolo equilatero medio blu, un triangolo equilatero piccolo azzurro e un triangolo isoscele viola;
famiglia del verbo: avverbio, verbo. La sfera rossa rappresenta il sole, che dà vita, luce e calore. I verbi danno energia alla frase e animano la famiglia del nome. L’avverbio è una sfera arancione più piccola.
I simboli relativi sono un cerchio rosso grande e un cerchio arancione medio.
particelle: preposizioni, congiunzioni, interiezioni. La congiunzione è un piccolo parallelepipedo rosa, che unisce come un trattino due parole o due parti di una frase. Il simbolo relativo è un rettangolo rosa.
La preposizione è un arco verde, che collega come un ponte due oggetti tra di loro. Il simbolo relativo è una mezzaluna verde. L’interiezione è una piramide dorata con una sfera posta sull’apice; somiglia ad una serratura, e ricorda la forma del punto esclamativo.
Nella Casa dei bambini i simboli grammaticali vengono utilizzati per rendere concreto ciò che è astratto, al fine di aiutare il bambino a scoprire la funzione delle parole e classificarle. Questa preparazione indiretta fornisce una base forte, a cui si aggiungono ulteriori scoperte, finché poi, nella scuola primaria, queste conoscenze sfociano nell’analisi grammaticale vera a propria.
Sappiamo tutti quanto sia importante fare una prima buona impressione, e nella didattica Montessori ci sono presentazioni che hanno lo scopo di lasciare nei bambini un’impressione profonda e duratura, accendendo la loro immaginazione.

Le storie per presentare le funzioni delle parole possono essere varie; l’importante è che siano brevi, semplici e memorabili. La Fiaba per le parti del discorso di Maria Montessori, già citata, è particolarmente indicata per i bambini più piccoli, ma si può considerare tranquillamente di proporla anche nella scuola primaria. Si può anche scegliere un racconto più complesso, che si deve svolgere nell’arco di più giorni: Il Paese di Grammatica.
Sia nella scuola d’infanzia, sia nella scuola primaria, l’atmosfera che si crea durante il racconto è importantissima, indipendentemente dal racconto che scegliamo: bisognerebbe parlare ai bambini come se si stesse svelando loro un grande segreto.

Normalmente le parti del discorso vengono presentate, nella scuola primaria, in questo ordine: nome, articolo, aggettivo, congiunzione, preposizione, verbo, e l’avverbio. Nella Casa dei bambini il bambino svolge un lavoro di preparazione allo studio della grammatica vero e proprio, che avverrà nella scuola primaria. Generalmente in prima classe (6 – 7 anni) si studiano approfonditamente:
– nome
– articolo
– aggettivo
– pronome
– verbo
e si prosegue in seconda classe (7 – 8 anni) con:
– modi, tempi e forme verbali
– preposizioni
– avverbi
– congiunzioni
– interiezioni.
Facendo molti esercizi sulla funzione delle parole, già nella scuola d’infanzia il bambino vedrà crescere il proprio interesse per la lingua che parla, e si renderà conto che le parole hanno funzioni speciali e che possono essere classificate in base a queste loro funzioni. Il requisito per la presentazione di questi esercizi, è che il bambino sappia leggere la maggior parte delle parole con facilità. D’altra parte questi esercizi rappresenteranno per lui anche un buon esercizio di lettura.
Poiché il bambino si trova nel periodo sensibile del linguaggio, ogni nuova funzione delle parole che gli viene presentata rappresenta per lui un’interessante nuova scoperta. La maggior parte di questi esercizi non sono individuali, ma prevedono il lavoro in piccoli gruppi. Le attività, oltre ad essere interessanti, sono molto divertenti.

Il racconto presentato di seguito è diviso in un’Introduzione e 15 capitoli. Al termine di ogni capitolo troverete una scheda didattica che contiene i compiti che via via vengono assegnati ai bambini della Contea degli Studenti dal Giudice di Grammatica. Potete scaricare tutte le schede didattiche pronte qui:

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