Stili letterari e scrittura creativa secondo il metodo Montessori.Quando parliamo di stile di scrittura, dobbiamo sempre tenere presente che il nostro compito di educatori è sviluppare la personalità del bambino, non soltanto il suo linguaggio: la lingua è l’espressione della persona. Per questo è importante, nella scuola primaria, lavorare sulla lingua attraverso un fare sempre nuove scoperte, e non soltanto attraverso la lettura e la scrittura.
Possiamo definire lo stile come il modo che usiamo per rappresentare noi stessi al mondo. La parola stile deriva dal latino stylus, stilo, che era lo strumento utilizzato per scrivere. Lo stile è dunque il modo in cui si esprime il proprio pensiero nel linguaggio scritto e verbale, selezionando ed organizzando le parole in un modo piuttosto che in un altro. Lo stile riguarda tutte le componenti che riguardano la forma, e non il contenuto del pensiero espresso.
Nella scuola primaria lo stile viene preso in considerazione da due punti di vista, cioè la scrittura del bambino e la letteratura: la scrittura del bambino, perché vogliamo che essa sia piacevole all’orecchio, e non soltanto grammaticalmente corretta; la letteratura in quanto è possibile analizzarla ed operare confronti tra autori diversi.
Lo stile di scrittura deve essere legato al contesto, cioè deve adattarsi al tema. Lo stile dovrebbe essere scelto in base al tipo di lavoro che si intende sviluppare: narrativa, saggistica, prosa, racconti, poesie, testi teatrali, discorsi, articoli giornalistici.
La buona scrittura deve essere grammaticalmente corretta, chiara e appropriata al soggetto.
Fino ai sei anni, nella fase di apprendimento del meccanismo, il lavoro del bambino deve essere guardato con fiducia e rispetto, perché le critiche possono interferire con il suo normale sviluppo. Soltanto se il bambino stesso si mostra insoddisfatto dei propri risultati, ed è lui a chiedervi aiuto, ha senso fornirgli consigli e pensare a lavori individualizzati che possano aiutarlo a superare le difficoltà.
Quando il bambino è in possesso dei meccanismi della lettura e della scrittura ed arriva alla scuola primaria, cominciamo a considerare anche l’aspetto dello stile.
Innanzitutto dobbiamo aiutarlo ad esprimersi con il suo proprio stile, uno stile che sia espressione di sé e che sia, contemporaneamente, chiaro e bello.
Un grande aiuto deriva dalle audizioni, cioè dalle letture a voce alta fatte in classe dall’insegnante. Attraverso questo importante strumento, i bambini hanno la possibilità di entrare in contatto con una grande varietà di autori diversi, e diventano consapevoli delle differenze di stile che esistono tra di loro; imparano a sentire che ogni persona ha il proprio modo di esprimersi.
Questo è il primo passo per fare in modo che il bambino sviluppi il proprio stile di scrittura, e che apprezzi gli stili degli altri. Selezionare per i bambini letteratura di qualità è uno dei modi migliori per aiutare i bambini ad apprezzare lo stile. Quando leggiamo ai bambini, dovremmo essere sicuri di aver scelto stili di scrittura differenti, testi provenienti da diversi periodi della letteratura italiana e mondiale.
La scrittura del bambino deve essere grammaticalmente corretta, chiara, ed appropriata al tema.
Nello svolgersi dell’anno scolastico si lavora molto alla grammatica, attraverso il programma di psicogrammatica. Questa materia non è rigidamente separata dalle altre, ed è portata ai bambini come qualcosa di vivente, come vivente è la lingua. La grammatica fluisce attraverso l’espressione, e non è legata alla memorizzazione di elenchi di regole. Un grande aiuto lo ricaviamo dai materiali montessoriani, primi fra tutti i simboli grammaticali, di cui parleremo approfonditamente nei prossimi articoli. Lavorando con questi materiali, i bambini imparano a vedere le strutture, i modelli che stanno nascosti nelle nostre frasi.
La chiarezza di espressione è una qualità che va coltivata. Per prima cosa, se un bambino non ha pensieri chiari, non saranno chiare le sue espressioni. Lavorare con i materiali dell’analisi grammaticale e dell’analisilogica, manipolando frasi composte e complesse, aiuta molto i bambini a conseguire una buona chiarezza espressiva. Per questo motivo non è affatto prematuro introdurre i simboli già da quando i bambini cominciano a scrivere e leggere.
All’interno del programma di psicogrammatica, ci sono delle sezioni che aiutano molto i bambini a sviluppare consapevolezza e sensibilità verso lo stile di scrittura:
analisigrammaticale: oltre ai simboli grammaticali, cui abbiamo già accennato e che servono a rivelare visivamente i modelli linguistici, abbiamo a disposizione le scatole grammaticali, che in particolare lavorando alle permutazioni tra le parti del discorso danno importanti informazioni ai bambini sull’importanza della sintassi. Altro materiale interessante è quello dei cartellini dei comandi per le parti del discorso: quando ad esempio iniziano a lavorare con questi cartellini alle coniugazioni verbali, acquisiscono grandi abilità nelle concordanze soggetto – predicato verbale.
analisi logica: attraverso l’analisi logica i bambini vedono come le frasi variano in lunghezza e complessità di pensiero. Analizzando pensieri e frasi altrui, si accorgono che la chiarezza dipende non soltanto dalla scelta delle parole, ma anche dalla struttura in cui vengono inserite. I bambini vedono come frasi variano in lunghezza e complessità del pensiero. Un approccio organizzato e logico al linguaggio dà gli strumenti per un’efficace auto-espressione.
studio della parola: lo studio della parola contribuisci ad arricchire il vocabolario dei bambini ed a renderlo più specifico, rendendo la scrittura più chiara e precisa.
Oltre ad essere chiaro, lo stile di scrittura deve essere adeguato al contenuto dello scritto. Come già detto, i bambini devono usare uno stile che metta in evidenza il significato che vogliono trasmettere, e deve al tempo stesso riflettere la personalità di chi scrive.
Per sostenerlo in questo aspetto della scrittura, è importante che il bambini legga i propri testi in prosa e in poesia ai compagni, in modo da tenere sempre vivo il confronto.
Per quanto riguarda le letture individuali, è importante che, soprattutto con i primi libri, i bambini sentano la lettura come un piacere, per questo motivo non dobbiamo imporre loro di terminare tutti i libri che iniziano a leggere. Piuttosto impariamo a notare le preferenze di ognuno, per essere in grado di proporre testi che hanno una buona probabilità di incontrare il loro favore. I bambini stessi potranno stilare delle proprie liste di autori preferiti. Letto un libro, i bambini dovrebbero avere occasione, in classe, di parlarne ai compagni, raccontando di cosa parlava, quali parti gli sono piaciute, e che impressioni ne ha tratto.
Per esplorare lo stile di un autore che è piaciuto, possono copiare una frase dal testo e analizzarla coi simboli grammaticali, per avere l’immagine della struttura delle sue frasi e scoprire se, ad esempio, usa molti aggettivi, o preferisce frasi corte, o utilizza invece molti avverbi, ecc… Con la stessa tecnica di analisi si possono confrontare tra loro due brevi frasi di autori diversi, o anche due frasi di uno stesso autore, per vedere se il suo stile è coerente.
Nella scuola primaria si sviluppa un forte collegamento tra letteratura e scrittura dei bambini. Dopo che essi sono entrati in contatto con molti stili letterari diversi, e quando i meccanismi della scrittura sono acquisiti, comincia la sfida della scrittura creativa.
Stili letterari e scrittura creativa secondo il metodo Montessori Regole fondamentali
Esistono moltissimi manuali di scrittura creativa e stile, ma quello che mi sento di consigliare è un piccolo testo (una novantina di pagine), Elementi di stile, di Strunk e White. Si tratta di un classico della letteratura americana, e nella versione per la lingua italiana è stato curato da Mirko Sabatino. Il manuale contiene tutte le regole di stile fondamentali, che possono essere presentate ai bambini che si avvicinano alla scrittura creativa.
Le regole fondamentali, che possiamo qui riassumere, sono:
una frase non deve contenere parole inutili; un paragrafo non deve contenere frasi inutili. Questo per lo stesso motivo per cui un disegno non deve contenere linee inutili, e un’auto non deve contenere componenti inutili. Ogni parola che si scrive deve raccontare qualcosa;
bisogna scrivere su ciò che si sa:
bisogna dire ciò che si vuole dire;
bisogna usare un linguaggio definito, concreto e specifico;
bisogna rimanere centrati sul soggetto del testo;
bisogna che le parole siano legate tra loro, altrimenti la scrittura può diventare ambigua;
bisogna essere concisi;
bisogna evitare i luoghi comuni; chiediamo ai bambini se hanno già sentito quella certa combinazione di parole prima, ed in caso affermativo, consigliare di non usarla:
bisogna utilizzare verbi forti e nomi precisi; sono i sostantivi ed i verbi gli elementi che danno alla prosa colore e forza;
gli aggettivi devono servire a portare maggior chiarezza;
bisogna preferire la forma attiva del verbo; quando lo scrittore vuole che la sua prosa sia diretta e vigorosa, la forma attiva del verbo è indispensabile;
evitare la ripetizione delle stesse parole: le parole abusate perdono la loro efficacia;
bisogna rispettare le concordanze verbali, soprattutto una storia deve svolgersi nel presente, nel passato o nel futuro, per tutta la sua durata;
bisogna organizzare i pensieri in frasi e paragrafi;
le lunghe argomentazioni devono essere organizzate in capitoli e paragrafi.
le dichiarazioni positive sono migliori di quelle negative; ad esempio è preferibile dire “è in ritardo” invece di “non è puntuale “.
Stili letterari e scrittura creativa secondo il metodo Montessori Esercizi di scrittura creativa e stile
L’insegnante ha il compito di portare le regole di stile all’attenzione del bambino, e lavorare con lui al raggiungimento degli obiettivi. Sarà l’interazione insegnante-bambino ed il nostro entusiasmo ad illuminare le loro menti. Se a noi per primi mancano le abilità di scrittura, sarà molto difficile aiutare i bambini a sviluppare il loro stile personale di scrittura.
Qui di seguito trovi una serie di idee ed esercizi utili a favorire lo sviluppo di un buono stile di scrittura, chiaro, corretto e personale, da parte dei bambini della scuola primaria.
I bambini possono esercitarsi a scrivere qualcosa di proprio nello stile di uno dei loro autori preferiti. Si inizia naturalmente con un paragrafo, poi via via il lavoro tenderà ad espandersi a composizioni più grandi, grazie all’entusiasmo che questo genere di attività suscita sempre nei bambini.
Quando, durante la lettura di un romanzo, i bambini sentono un dato personaggio come familiare, possiamo suggerire loro di usare la voce di quel personaggio per scrivere una pagina del suo diario, o una lettera ad un altro personaggio del romanzo stesso.
Possiamo chiedere ai bambini di scrivere sullo stesso argomento utilizzando stili diversi, ad esempio descrivere un tramonto prima nello stile di un dato autore, e poi nello stile di un altro.
Possiamo scrivere la stessa cosa utilizzando stili diversi: ad esempio la descrizione di un temporale come testo descrittivo, saggio, poesia.
Fiabe, favole e racconti popolari sono molto facili da analizzare ed i bambini si divertiranno molto a scriverne.
Favorire la riscrittura da parte dei bambini di biografie, saggi, manuali di istruzioni, lettere, articoli di giornale, documenti storici e poesie.
Lavorare alla scrittura di descrizioni di stati d’animo, racconti d’avventura, racconti d’azione, momenti contemplativi. Parlare ai bambini di ciò che l’autore ha fatto per rendere un certo stato d’animo.
Lavorare alla scrittura umoristica è anche molto interessante.
Lavorare ai testi poetici, in particolare, dà la possibilità di parlare di similitudini, metafore, allitterazioni, assonanze, personificazioni, ecc… che arricchiranno le loro prose.
Esplorare modi di dire, proverbi e indovinelli: i bambini amano i giochi di parole, amano pensare, cercare, e cercare di spiegare espressioni bizzarre, come fare qualcosa a ufo, cadere a fagiolo, ecc…
Tradurre uno scrittore nello stile di un altro.
Tradurre un brano scritto da un bambino nello stile di un certo autore.
Consentire ai bambini di scrivere sia in modo collaborativo, sia individuale.
Scegliamo un’immagine interessante e chiediamo ai bambini di scrivere i propri pensieri su di essa, di getto. Poi riorganizzare insieme il testo, considerando che ciò che ci dà piacere, da lettori, è l’ordine e la simmetria del testo.
Stili letterari e scrittura creativa secondo il metodo Montessori
Schede per i primi esercizi di composizione poetica scaricabili e stampabili gratuitamente in formato pdf. Gli esercizi comprendono: Lettura di poesie, poesia ripetitiva, poesia di elenchi, poesia di bugie, poesia con ritornello, poesia in rima, allitterazioni, Haiku.
Schede per i primi esercizi di composizione poetica
Lettura di poesie
Quando presentiamo una poesia, offriamone una copia ad ogni bambino su fogli singoli. Leggiamo la poesia a voce alta ai bambini. Chiediamo poi ai bambini di unirsi a noi nella recitazione a voce alta: questa esperienza può essere ripetuta per più giorni consecutivi. In seguito facciamo leggere ai bambini la poesia all’unisono. Diamo poi ai bambini la loro copia, da inserire in un quaderno di poesie, copiare in bella grafia, illustrare ecc…
In questo modo possiamo proporre ai bambini diversi tipi di poesia, di modo che i bambini possano averne molti esempi e sviluppare sensibilità verso questo tipo di composizione, partendo dall’aspetto orale.
Schede per i primi esercizi di composizione poetica
Poesia ripetitiva
Materiale occorrente per la presentazione: lavagna cancellabile, gessi o pennarelli.
Riunite un gruppo di bambini, e dite che comporrete una poesia insieme. La poesia sarà ripetitiva: ogni linea dovrà iniziare con le stesse parole.
Ogni bambino contribuisce alla composizione con una linea. Scrivere le linee sulla lavagna in forma poetica.
Chiediamo poi ai bambini di leggere la poesia, facciamo tutti i cambi che desideriamo per creare l’ordine che preferiamo per la nostra composizione.
Quando i bambini sono soddisfatti, copiano la loro poesia sul quaderno delle poesie, o su un foglio in bella grafia. Se lo desiderano la possono illustrare.
In seguito possiamo mettere a disposizione dei bambini delle carte pronte da completare per comporre le loro poesie ripetitive, individualmente o in piccoli gruppi.
Schede per i primi esercizi di composizione poetica Poesia di elenchi
L’esercizio si svolge come il precedente, ma invece di ripetere l’inizio per ogni verso, mettiamo il membro di una data lista, ad esempio nomi di fiori, di alberi, di mammiferi, di pianeti, ecc…
Schede per i primi esercizi di composizione poetica Poesia di bugie
Diciamo ai bambini che il poeta vuole raccontare bugie divertenti, per allietare i suoi lettori, o per enfatizzare la realtà mostrandola rovesciata (ad esempio: la pioggia sale, il cielo è sempre giallo,ecc…)
Schede per i primi esercizi di composizione poetica Poesia con ritornello
Diciamo ai bambini che comporremo una poesia in cui una certa frase si ripete a intervalli regolari. Discutiamo sul significato di ritornello, strofa, verso, ripetizione. Usando lo schema, i bambini si cimentano con le loro composizioni poetiche.
Schede per i primi esercizi di composizione poetica Poesia in rima
Per la composizione di poesie in rima può essere utile mettere a disposizione dei bambini un rimario, ad esempio:
Introduciamo il libro e diciamo ai bambini che l’autore ha compilato liste di parole che terminano tutte con lo stesso suono. Leggiamo loro qualche pagina d’esempio, di modo che possano farsi l’idea di cosa siano le rime. Diciamo poi delle parole e chiediamo ai bambini di dirci delle rime. Quando i bambini hanno capito, possono dedicarsi alle loro composizioni. Possiamo fornire loro schede che suggeriscano dei soggetti, avendo cura di scegliere parole che rimano facilmente.
Schede per i primi esercizi di composizione in poesia Allitterazioni
L’allitterazione è la ripetizione degli stessi suoni all’inizio o all’interno delle parole. Per introdurre l’argomento il testo migliore è l’Alfabetiere di Bruno Munari:
che presenta con allitterazioni le lettere dell’alfabeto una ad una. Introduciamo il libro, e diciamo che l’autore ha scritto allitterazioni per ogni lettera dell’alfabeto. Leggiamo le poesie ai bambini, di modo che si possano fare un’idea di cosa sia un’allitterazione. (Un bel lavoro realizzato dai bambini con questo materiale si trova qui: https://arringo.wordpress.com/
Scriviamo alla lavagna una parola, ad esempio L Lucertola, e chiediamo ai bambini di dirci tutte le parole con L che vengono loro in mente, scriviamole alla lavagna. Sviluppare le parole in una o due frasi, quindi farle copiare ai bambini sui loro quaderni delle poesie, o su fogli da illustrare e decorare.
A questo punto i bambini possono comporre le loro allitterazioni. Possono consultare il dizionario e il dizionario dei sinonimi e dei contrari per cercare parole che iniziano con lo stesso suono.
Schede per i primi esercizi di composizione in poesia Haiku
La poesia Haiku, nata in Giappone, è stata adottata dai poeti di tutto il mondo. L’italiano è particolarmente adatto agli Haiku, perché la quantità di sillabe presente in ogni parola è equivalente al giapponese, così che il volume di informazioni che si può includere in 5-7-5 sillabe è quasi uguale nelle due lingue.
Materiali: un libro di haiku, lavagna cancellabile e pennarelli, copie di un haiku per ogni bambino e matite.
Questa è una raccolta scritta per i bambini, ad esempio Un gatto nero in candeggina finì… 35 haiku per bambini di ogni età di Pino Pace:
Presentazione:
Riuniamo un gruppo di bambini e diciamo loro che leggeremo delle poesie scritte con uno schema che si chiama Haiku. Prima di iniziare a leggere, chiedere ai bambini di stare attenti, per vedere se riescono a capire di quale schema stiamo parlando.
Leggiamo qualche poesia, poi cominciamo a raccogliere le risposte dei bambini (diranno ad esempio che non ci sono rime, che parlano dalla natura o delle stagioni, ecc…)
Ora diamo ai bambini un Haiku e chiediamo loro di leggere la prima riga, battendo le mani per ogni sillaba. Alla fine della riga, chiediamo di scrivere il numero di sillabe contate. Facciamo lo stesso per tutte e tre le righe: le sillabe sono sempre 5 -7 – 5.
Altre caratteristiche dell’Haiku (informazioni per l’insegnante):
Sono ispirati da elementi naturali. Gli haiku contemporanei possono anche non avere per soggetto la natura, ma parlare di ambienti urbani, emozioni, relazioni e argomenti comici.
Un Haiku non ha mai titolo
Gli Haiku dovrebbero sempre contenere due idee sovrapposte. Le due parti sono grammaticalmente indipendenti, e sono di solito immagini separate. L’idea è creare un distacco tra le due parti per creare un paragone interno. Per questo nell’Haiku è obbligatorio l’inserimento di una pausa tra le due parti.
Gli Haiku sono concentrati su dettagli dell’ambiente che si legano alla condizione umana.
I poeti giapponesi usavano tradizionalmente l’haiku per catturare e cogliere l’essenza un’immagine naturale effimera, come una rana che salta in uno stagno, la pioggia che cade sulle foglie, o un fiore che si piega nel vento. Molte persone fanno passeggiate solo per trovare l’ispirazione per le loro poesie, definite in giapponese passeggiate ginkgo.
Un riferimento alla stagione o al passare della stagione, definito in giapponese “kigo”, è un altro elemento fondamentale. Il riferimento può essere diretto (nome della stagione) o indiretto (foglie che cadono, alberi che fioriscono). In Giappone esiste lo Saijiki, o Antologia delle Quattro Stagioni, che è un dizionario specializzato contenente un elenco completo di tutti i riferimenti stagionali.
Gli Haiku sono composti di dettagli osservati dai cinque sensi. Il poeta assiste a un evento e usa le parole per comprimere .Cosa hai notato riguardo al soggetto? Che colori, forme e contrasti hai osservato?Quali erano i suoni del soggetto? Qual era il tono e il volume dell’evento che è appena accaduto? Aveva un sapore o un odore? Come puoi descrivere in modo preciso la sensazione che hai provato?
Metodo (in breve) per comporre Haiku:
Leggi molti Haiku.
Tieni presenti le regole per la composizione di Haiku: 3 versi (5 – 7 – 5 sillabe; un riferimento stagionale, una pausa).
Fissa nella tua mente l’istante che ti ha colpito, la sensazione che hai provato, e descrivila cercando di ricrearlo a livello emotivo in tutti i particolari, senza descrizioni esteriori.
Elimina tutte le parole superflue: ti servono veramente tutti gli aggettivi e gli articoli che hai inserito?
Definisci la stagione in cui vuoi collocare la tua composizione: cioè inserisci il kigo.
Non inserire metafore.
Non inserire rime.
Cerca la tua pausa ed inseriscila.
Invitiamo i bambini a scrivere il loro primo Haiku, immaginando di essere un elemento della natura, ad esempio un pettirosso.
Schede per i primi esercizi di composizione in prosa scaricabili e stampabili gratuitamente in formato pdf. Le schede comprendono:
Gioco di gruppo di scrittura di un paragrafo
Questionario per valutare un testo
Osservo la mia scrittura
Schede per la scrittura di didascalie
Cartellini delle frasi da completare
Cartellini delle similitudini da completare
Schede questionario per la composizione di storie
Cartellini di idee per comporre storie
Scheda per scrivere dialoghi tra due persone
Cartellini di idee per scrivere dialoghi
Schede per i primi esercizi di composizione in prosa
Gioco di gruppo di scrittura di un paragrafo
Riuniamo un gruppo di bambini e spieghiamo loro che scriveremo un paragrafo insieme. Un paragrafo è un gruppo di frasi che sviluppano un’idea principale.
Scegliamo un argomento e scriviamolo nella casella del titolo. Poi chiediamo ai bambini di mettere insieme le loro idee sull’argomento, e riempiamo il primo schema.
A questo punto scegliamo cosa vogliamo usare come frase iniziale, cosa per ognuna delle tre frasi centrali, e cosa come frase finale, e riempiamo il secondo schema.
Infine scriviamo il nostro paragrafo.
Il processo di scrittura di un racconto consta di quattro fasi principali:
Fase preparatoria: si generano le idee. E’ la fase dell’esplorazione delle proprie idee e dei propri sentimenti. Senza abusarne, possiamo preparare per i bambini degli incipit che i bambini devono poi completare.
Composizione: è l’attuazione delle idee. I bambini hanno bisogno di tempo, e molti racconti non vanno oltre questa fase.
Rilettura e correzione: durante questa fase il bambino toglie, aggiunge, cambia e corregge. Questa fase non si attua in genere prima degli 8 anni, e non è bene affrettare il processo.
Pubblicazione: si rende pubblico il racconto. La pubblicazione può avvenire in vari formati: libro, libro illustrato, cartellone, rotolo, presentazione video, ecc…
Si possono organizzare delle riunioni tra l’insegnante e un bambino o un gruppo di bambini, per parlare insieme del loro lavoro. Queste riunioni sono parte integrante del processo di scrittura, se il bambino decide di pubblicare il suo scritto. Queste riunioni possono essere di quattro tipi:
Riunioni sul contenuto: hanno lo scopo di aiutare lo scrittore a fare chiarezza, discutendo su cosa è davvero importante nella storia.
Riunioni sul processo: hanno lo scopo di aiutare il bambino a porsi domande. L’insegnante chiede al bambino di spiegare i perché delle sue scelte; la riunione si conclude con la domanda: “Cosa dovrai fare dopo?”
Riunioni sulla redazione: queste riunioni si fanno quando il contenuto è già pronto e non ha bisogno di modifiche.
Riunioni di valutazione: queste riunioni hanno lo scopo di aiutare il bambino a comprendere cosa rende buono un testo scritto. I bambini imparano gradualmente a scegliere i propri lavori migliori per la pubblicazione.
Per la valutazione di un testo scritto, può essere di grande aiuto usare un questionario, come questo:
Schede per i primi esercizi di composizione in prosa
Osservo la mia scrittura
Questo secondo questionario può essere utile per tutti i tipi di testo, come strumento per l’autocorrezione:
Schede per i primi esercizi di composizione in prosa
Schede per la scrittura di didascalie
I bambini scrivono una didascalia in riferimento all’immagine che trovano sulla scheda. Al termine, chiediamo loro di condividere quello che hanno scritto con gli altri, di modo che tutti possano ascoltare anche ciò che hanno scritto i compagni.
Ho preparato una scheda bianca, su cui potete disegnare o incollare le immagini che vi sembrano più indicate per i vostri bambini, ed una serie si schede complete di immagini, pronte.
Schede per i primi esercizi di composizione in prosa
Cartellini delle frasi da completare
Il bambino sceglie una carta da copiare, e completa la frase. I bambini possono usare il dizionario, o chiedere a un amico di aiutarli con l’ortografia.
Schede per i primi esercizi di composizione in prosa
Cartellini delle similitudini da completare
Questo esercizio è indicato per bambini dopo i 9 anni. Il bambino sceglie un cartellino e completa la similitudine. E’ un esercizio molto utile anche come preparazione alla scrittura di poesie.
Schede per i primi esercizi di composizione in prosa
Schede questionario per la composizione di storie
Due bambini scelgono una scheda della serie, entrambi contribuiscono alla creazione della storia, a solo uno è lo “scriba”.
Schede per i primi esercizi di composizione in prosa
Cartellini di idee per comporre storie
Schede per i primi esercizi di composizione in prosa
Scheda per scrivere dialoghi tra due persone
Schede per i primi esercizi di composizione in prosa
CARTELLINI DEI COMANDI per i primi esercizi di lettura e composizione, scaricabili e stampabili gratuitamente in formato pdf. Le serie comprendono:
Cartellini di comandi per i primi esercizi di lettura
Comandi per la composizione di parole
Comandi per la composizione di frasi
Comandi per la composizione di liste
Comandi per la composizione di una storia
e puoi scaricarli qui:
Troverai invece i cartellini dei comandi per l’analisi grammaticale tra gli esercizi dedicati alla presentazione delle parti del discorso.
Nella scuola d’infanzia, quando il bambino è pronto inizia a leggere spontaneamente ciò che compone con l’alfabeto mobile, ed in questa fase lo aiutiamo a scoprire che ora può conoscere anche il pensiero di altre persone.
L’esercizio dei comandi, che consiste nello scrivere frasi alla lavagna (o su foglietti di carta), davanti ai bambini, senza parlare, è di grande importanza. Se non parliamo, cioè se isoliamo il linguaggio scritto dal linguaggio parlato, il bambino percepisce in modo profondo il valore della scrittura, come vero linguaggio.
Questa esperienza rappresenta il primo avviamento alla scrittura creativa. La scrittura creativa si realizza quando pensiamo in termini di “vi mostro qualcosa che prima non c’era, un pensiero che era nella mia mente e che ora, grazie alla mia scrittura, posso mostrarvi”.
Il nostro compito è aiutare i bambini ad esporre i propri pensieri con chiarezza, ponendo attenzione alla sintassi ed allo stile, per contribuire allo sviluppo completo del bambino, in modo che possa raggiungere il suo massimo potenziale.
Il lavoro di sostegno alle capacità di scrittura dei bambini, nella scuola primaria, è molto articolato.
Lo studio della grammatica e della sintassi riveste grande importanza. Il materiale più interessante per i bambini è rappresentato dalle scatole grammaticali, soprattutto dopo gli 8 anni. Insieme al lavoro con materiali per l’analisi logica, sono strumenti preziosi per valutare le relazioni sintattiche tra le parole, e le sfumature stilistiche. Di grande importanza sono anche le carte dei comandi che introducono le parti del discorso e le loro classificazioni, e che contribuiscono indirettamente alla comprensione del linguaggio da parte del bambino ed al miglioramento della scrittura.
L’esperienza dimostra che, dopo aver presentato ai bambini i primi cartellini dei comandi, si verifica in classe l’esplosione di una nuova attività. I bambini desiderano continuare a scrivere comandi per gli amici, ne inventano e li leggono ai loro compagni, chiedono loro di interpretare i comandi che hanno scritto.
Se la frase non è scritta in modo corretto, l’errore si rileva automaticamente, e il bambino che ha scritto il comando vede eseguire davanti a sé un’azione diversa da quella che aveva in mente. Capisce così di avere espresso il suo pensiero in modo scorretto o inadeguato, e si mette spontaneamente al lavoro per correggere l’errore.
L’uso dei cartellini dei comandi mostra non solo la capacità dei bambini di scrivere in modo spontaneo, ma anche la loro tendenza a scrivere in modo chiaro e comprensibile agli altri. Quando i bambini sono presi da questa passione per l’espressione accurata dei loro pensieri, la chiarezza diventa l’obiettivo dei loro sforzi. Si dedicano con entusiasmo alla ricerca delle parole giuste, e sentono che non ci sono mai troppe parole per costruire con esattezza il proprio pensiero.
Questa è una serie di comandi semplici. I cartellini vanno distribuiti tra i bambini, che vanno al loro banco a leggerli (mentalmente), e li eseguono, mostrando così di averli compresi. Dopo alcuni di questi esercizi, lasciare che i bambini compongano i propri comandi per i compagni. Gli ultimi comandi di questa serie sono quelli inventati nella Casa dei Bambini di Maria Montessori, inventati dai suoi alunni.
Scrittura e composizione nella scuola primaria: introduzione, caratteristiche del bambino che scrive, tipologia di scrittura (creativa, espositiva, ecc…), supporti e formati, strumenti di scrittura, calligrafia, decorazione, ortografia, discorso diretto e indiretto, stesura di ricerche, stili di scrittura, carte dei comandi per la composizione scritta, grammatica e sintassi. Tutti questi argomenti verranno trattati separatamente, in modo più approfondito e corredato da esercizi pratici.
Quando il bambino arriva alla scuola primaria, introduciamo lo studio della lingua con la quarta grandelezione,
Questa lezione tratta della storia delle origini della scrittura, del linguaggio e della lingua italiana.
Con questi racconti si vuole suscitare nel bambino la stessa sensazione di magia che ha provato quando, più piccolo, ha scoperto che i suoni possono diventare visibili. Quando il popolo dei Fenici ha portato i suoi piccoli segni speciali con sé, da un porto all’altro, ha condiviso il dono della comunicazione scritta con gli altri uomini, e questi altri uomini hanno arricchito il dono ricevuto dando il proprio contributo. Uno degli obiettivi del nostro lavoro è quello di aiutare i bambini a sviluppare consapevolezza e apprezzamento per i doni e le conquiste umane.
Scrittura e composizione nella scuola primaria
Quando i bambini hanno conosciuto, nella scuola d’infanzia (Casa dei Bambini), l’alfabeto tattile
sono entrati a far parte di una storia che unisce tra loro gli uomini del passato, del presente e del futuro. La comunicazione scritta è un dono che gli esseri umani fanno agli altri esseri umani.
Nella scuola d’infanzia, i bambini hanno già conosciuto l’alfabeto e si sono già cimentati nella composizione scritta con gli alfabeti mobili ed anche con la scrittura a mano; hanno acquisito una serie di abilità grazie agli esercizi col materiale sensoriale
Dobbiamo sempre ricordare, però, che il bambino dopo i 6 anni ha caratteristiche diverse rispetto al bambino nel periodo che va dai tre ai sei anni, e per questo anche il nostro approccio deve essere diverso. Mentre nella fase precedente il bambino prova il massimo appagamento dall’esplorazione sensoriale, dopo i 6 anni ad affascinarlo è la ricerca dei come e dei perché delle cose, e le grandi lezioni cosmiche cominciano a fornire loro le prime risposte.
Con la quarta lezione conoscono, ad esempio, alcune delle ragioni che stanno dietro alle lettere smerigliate che hanno imparato ad usare alla scuola d’infanzia. I bambini si chiedono perché usiamo tutte queste lettere, se sono sempre state così, chi le ha cambiate, in chi modo le ha cambiate. I nostri racconti e le loro domande aprono la strada all’esplorazione ed alla scoperta.
La quarta lezione cosmica è adatta anche ai bambini che non hanno ancora maturato competenze di lettura e scrittura sicura, perché questo non significa affatto che essi non si pongano domande, o che non siamo pronti ad usare la propria immaginazione per vivere il racconto. Questi racconti, quindi, possono funzionare da stimolo per la scrittura e suscitare in loro il desiderio di creare qualcosa di prezioso mettendo i loro pensieri su carta.
Scrittura e composizione nella scuola primaria
Gli esercizi pratici di scrittura devono trovare la loro radice nella tendenza naturale del bambino alla ripetizione che porta alla perfezione. Devono essere, il più possibile, esercizi spontanei che nascono dal bisogno di scrivere informazioni interessanti che riguardano ogni campo del sapere.
Se i bambini sono davvero interessati a ciò che stanno imparando, sentono il bisogno di registrare le informazioni apprese, sono orgogliosi delle loro produzioni scritte, ed anche i coetanei sono loro riconoscenti per gli sforzi compiuti.
La composizione scritta ha bisogno di aiuti costanti per perfezionarsi, ma non deve essere considerata un argomento di studio a parte, con la lettura si intreccia a tutte le altre materie di insegnamento, e inoltre è legata alla letteratura ed agli studi sulla lingua.
La capacità di composizione comincia quando il bambino esprime per la prima volta se stesso su un pezzo di carta, e continuerà a svilupparsi per uno stimolo interiore, non esterno. Il dovere principale dell’insegnante, quindi, è quello di stare al di fuori dello sviluppo interiore del bambino, offrendo semplicemente il suo aiuto, suggerendo l’uso di strumenti, incoraggiandolo quando ne ha bisogno. Dobbiamo aiutarlo a scrivere con abilità e con uno stile personale, di modo che la sua scrittura sia a tutti gli effetti una forma d’arte.
Quando il bambino arriva alla scuola primaria, oltre alle competenze relative alla scrittura ed alla lettura, ha acquisito una buona capacità di concentrazione, che gli consente di portare a termine le attività a cui si dedica. Ha raggiunto inoltre un certo grado di indipendenza e di spirito di iniziativa, ha idee proprie ed è in grado di condividerle con gli altri. Tutte queste capacità si illuminano della nascente capacità di immaginazione che sboccia dopo i sei anni, e porta naturalmente ad un’esplosione della scrittura.
Il nostro compito è aiutare i bambini ad esporre i propri pensieri con chiarezza, ponendo attenzione alla sintassi ed allo stile, per contribuire allo sviluppo completo del bambino, in modo che possa raggiungere il suo massimo potenziale.
Quintiliano, retore romano, stabilì come regola per la chiarezza del linguaggio, che esso dovrebbe essere espresso in modo tale che ogni fraintendimento risulti impossibile. Cinque secoli prima di Quintiliano, il filosofo cinese Confucio rispose così, a chi gli chiese la regola più importante per governare un popolo: “Parlare correttamente: se il linguaggio non è coretto, ciò che si dice non è ciò che gli uomini capiscono. Se ciò che viene detto non si capisce, non c’è possibilità di azione. Se l’azione è annullata, morale ed arte si deteriorano. Se morale ed arte si deteriorano, la giustizia muore, e le persone si perdono”.
Per aiutare i bambini a raggiungere una modalità di espressione chiara, innanzitutto dobbiamo sempre tenere presente che i pensieri appartengono ai bambini, non a noi. Possiamo informare i bambini dell’esistenza di altre teorie ed opinioni, ma non dobbiamo imporne alcuna, compresa la nostra. Dobbiamo rispettare la sua libertà di pensiero, ed intervenire sulla forma, non sul contenuto.
La correzione degli errori deve essere fatta evitando sempre di scoraggiare o imbarazzare il bambino.
La nostra preoccupazione principale è lo sviluppo del bambino, l’arricchimento delle sue capacità intellettive, e per raggiungere questo scopo non serve sottoporlo ad esercizi di scrittura su tutto ciò che sta imparando. Possiamo stabilire una quantità minima di testi da produrre, considerando che mostrarli a genitori ed altri adulti può rivestire la sua importanza, ma al di là di questo, dobbiamo avere sempre fiducia nei processi interni che si sviluppano nei bambini.
Scrittura e composizione nella scuola primaria
Il lavoro svolto nella scuola d’infanzia ha avuto il duplice scopo di preparare la mano e la mente alla scrittura; questo duplice scopo si continua a perseguire anche nella scuola primaria: se la mente non ha idee, non ci sarà nulla da mettere sulla carta; se la mano non è adeguatamente sviluppata, il bambino non potrà comunicare i suoi pensieri in forma scritta. Per quanto riguarda la mano, nella scuola primaria il bambino dovrebbe scrivere prevalentemente in corsivo. Per quanto riguarda la mente, dovrebbe ricevere costantemente una grande varietà di stimoli intellettivi ed esempi letterari, dovrebbe essere aiutato a sviluppare idee attraverso racconti, dibattiti e discussioni. Lo stimolo alla scrittura è assicurato anche dall’esempio dell’adulto che scrive (ad esempio il piano della giornata, ogni mattina, alla lavagna), mentre l’arricchimento intellettivo è curato attraverso l’ambiente ricco di testi, carte delle nomenclature, e altri materiali strutturati.
Per coltivare al meglio il desiderio dei bambini di scrivere, non è bene introdurre troppo presto i quaderni, perché molti bambini possono esserne intimiditi: se commettono un errore su un quaderno, strappano la pagina e poi si demoralizzano, perché il quaderno diventa sempre più sottile e loro sentono di averlo rovinato. Molto meglio usare bei fogli sciolti, soprattutto coi bambini più piccoli: offrono maggiore flessibilità e stimolano la creatività. Certo i bambini devono essere guidati all’uso responsabile della carta, e ove possibile va sempre favorito il riciclaggio. I fogli sciolti inoltre favoriscono il work in progress, e consentono di riorganizzare i contenuti, quando necessario, o di raggruppare tra loro argomenti simili.
Usare fogli singoli permette ai bambini di scegliere tra diversi tipi di carta, a seconda delle esigenze: colorata, a righe, a quadretti, liscia o ruvida, millimetrata, ecc.
Gradualmente i bambini impareranno vari sistemi di rilegaturaper i loro lavori: tradizionali, a scorrimento, ecc… I fogli possono essere scritti su entrambe le facciate, o su una sola, ad esempio per realizzare cartelloni e linee del tempo. I testi possono assumere insomma forme diverse: le pagine possono essere tenute insieme con varie tecniche di rilegatura, oppure si possono fare dei rotoli, come facevano molti popoli dell’antichità, i fogli possono essere composti su un grande cartellone, ecc…
I bambini devono sempre assumersi la responsabilità del compito che hanno intrapreso. Dobbiamo puntare alla qualità del lavoro del bambino, non alla quantità. Inoltre dobbiamo dare valore al processo più che al risultato. In effetti, in classe si svolge molto più lavoro di quello che appare poi in forma scritta. I genitori devono essere a conoscenza di questo, per comprendere meglio il metodo ed apprezzare il lavoro dei loro bambini.
Ora chiediamoci, analizzando la varietà dei testi scritti che i bambini possono produrre nella scuola primaria, perché i bambini scrivono? Perché sono interessati? Perché scrivere soddisfa la loro curiosità ed il loro spirito creativo? O perché la scrittura è un compito loro affidato?
Una volta che i bambini sono in possesso delle abilità e conoscenze necessarie alla scrittura, cosa scrivono?
I testi possono essere di varia natura. Nella scuola primaria i bambini si dedicano alla scrittura espositiva e a parlare dei propri sentimenti e delle proprie idee sia in prosa, sia in poesia. La prosa può assumere la forma di monologo, di testo descrittivo, o può essere un racconto di fantasia.
In linea di massima la composizione scritta si può dividere in due grandi tipologie:
Creativa (trasmissione su carta di pensieri originali)
Espositiva (registrazione di informazioni).
Scrittura e composizione nella scuola primaria – SCRITTURA CREATIVA
Tutto il linguaggio è creativo, perché è sempre creazione dell’intelletto umano: il linguaggio è un dono che solo gli esseri umani possiedono. Il linguaggio è il veicolo di trasmissione dei pensieri. Nella scuola d’infanzia, la scoperta che il linguaggio può essere reso visibile porta ad un continuo sviluppo sia della lingua scritta, sia della lingua parlata. Questo sviluppo è il fondamento per tutto il lavoro che si svolgerà negli anni della scuola primaria.
Nella scuola d’infanzia, la comunicazione scritta dei propri pensieri agli altri è una componente importante del lavoro dei bambini. Un bambino può cominciare a raccontare qualcosa che è successo la sera prima. L’insegnate allora può dirgli: “Ti piacerebbe raccontarmelo con l’alfabeto mobile?”. Con questo invito ad utilizzare un’altra forma di comunicazione, si stabilisce un legame tra le due forme: il racconto del bambino può essere scritto e diventare visibile.
Quando il bambino è pronto, inizia a leggere spontaneamente ciò che compone con l’alfabeto mobile, ed in questa fase lo aiutiamo a scoprire che ora può conoscere anche il pensiero di altre persone.
L’esercizio dei comandi, che consiste nello scrivere frasi alla lavagna (o su foglietti di carta), davanti ai bambini, senza parlare, è di grande importanza. Se non parliamo, cioè se isoliamo il linguaggio scritto dal linguaggio parlato, il bambino percepisce in modo profondo il valore della scritturacome vero linguaggio.
Questa esperienza rappresenta il primo avviamento alla scrittura creativa. La scrittura creativa si realizza quando pensiamo in termini di “vi mostro qualcosa che prima non c’era, un pensiero che era nella mia mente e che ora, grazie alla mia scrittura, posso mostrarvi”.
Il modo migliore per preparare il bambino alla scrittura creativa è quello di leggergliene esempi ad alta voce, quindi di mettergli a disposizione una selezione di testi di qualità per la lettura autonoma. In questo modo i bambini avranno modelli cui ispirarsi.
Un modo per aiutare i bambini in difficoltà con la scrittura creativa, è quello di formare un gruppo e discutere insieme un argomento di loro interesse. Poi insieme si passa alla stesura di ciò che è stato detto: i bambini a turno suggeriscono una frase, che tutti scrivono sul loro foglio, con una bella calligrafia e dedicandosi poi alle decorazioni. Dopo aver fatto un po’ di pratica, vedrete la maggior parte dei bambini passare spontaneamente al lavoro individuale.
I bambini che presentano ancora incertezze, possono essere ulteriormente aiutati a livello individuale. Ci avviciniamo al bambino, raccontiamo una breve storia o diamo delle informazioni su un argomento che lo interessa, quindi invitiamo il bambino a ripetere a voce. Fatto questo lo invitiamo ad annotare ciò che ha detto.
Nella prima fase di composizione scritta, non bisogna preoccuparsi dell’ortografia: la scrittura del bambino non deve essere disturbata. Come spiegato meglio dopo, se ci sono errori grammaticali e di ortografia, l’insegnante deve tenerne nota per intervenire più tardi, con lezioni mirate. E’ invece importante che il lavoro finito sia il più bello possibile, scritto in una bella calligrafia e decorato.
La scrittura creativa implica delle responsabilità, perché finché un pensiero è solo mio, non può danneggiare gli altri, mente può farlo nel momento in cui si concretizza esprimendosi con parole o azioni.
Nella scuola primaria le esperienze di scrittura devono integrare tra loro due aspetti: la capacità di esprimere i propri pensieri, e la capacità di farlo in forma scritta, su carta.
In relazione alla scrittura creativa, premesso che tutta la scrittura lo è, i testi che i bambini possono produrre saranno dialoghi, testiteatrali, poesie, racconti, lettere. Consideriamo che tutto ciò che i bambini leggono influenza indirettamente il loro modo di scrivere, e quindi se praticheremo con loro la lettura a voce altra di testi letterari, la scrittura creativa sorgerà come conseguenza spontanea di questo lavoro.
La scrittura di storie di fantasia da parte dei bambini, può avvenire solo se i bambini ne hanno ascoltate e lette molte. Si può trattare di allegorie, fiabe, favole, miti e leggende: i bambini dovrebbero averne un patrimonio a disposizione, nella loro memoria. Queste storie di fantasia possono essere illustrate.
Un’altra forma di scrittura creativa riguarda lo scrivere lettere a qualcuno. Per questa forma di scrittura bisognerà insegnare a scrivere intestazioni, data, indirizzo, saluti e firma. Tra i supporti si scrittura presenti in classe, non dovrebbero mancare carta da lettera e buste.
Ci sono poi le descrizioni, che possono avere per oggetto qualsiasi cosa: una scena, un paesaggio, un animale, un oggetto, un quadro.
Quando i bambini iniziano a scrivere i loro racconti, scoprono che i loro personaggi hanno bisogno di parlare tra loro. E’ il momento di mostrare al bambino le regole del discorso diretto e indiretto. Per farlo possiamo usare alfabeti mobili di due colori diversi, oppure inchiostri di colore diverso: uno per il testo, uno per le parole dette dei personaggi. Le virgolette serviranno ad aprire e chiudere le parole riportate. Possiamo fare anche un gioco a coppie. Ogni bambino scrive con un colore diverso, con un alfabeto mobile, su un grande tappeto, una frase sua, in modo che insieme sviluppino un dialogo scritto, alternandosi. Dopo aver messo le virgolette all’inizio e alla fine di ogni frase, intervalliamo il discorso aggiungendo davanti alle frasi Marta ha detto, Giulio ha risposto, egli ha domandato, ecc… Dopo un po’ di esercizio, in coppia e individuale, i bambini possono approfondire questo lavoro inventando dialoghi tra due personaggi storici, oppure tra i personaggi di due romanzi diversi, che si incontrano.
La scrittura di testi teatrali è un altro tipo di scrittura creativa praticabile nella scuola primaria, che può avere per oggetto una festa o un evento storico, per iniziare. Dopo i 9 anni possono evolvere in racconti di fantasia.
Nella selezione dei testi da leggere a voce alta ai bambini, la poesia non dovrebbe mai mancare. Ascoltando molta poesia, i bambini imparano a sentire la varietà degli stili poetici, il metro e il ritmo, e imparano a cogliere le varie figure retoriche. I bambini hanno un senso poetico naturale, e noi possiamo aiutarli a sfruttarlo.
Scrittura e composizione nella scuola primaria – SCRITTURA ESPOSITIVA
Per quanto riguarda il riportare fatti, i loro scritti possono riguardare definizioni, argomenti di storia, matematica, geometria, geografia, biologia, esperimenti scientifici, musica, arte, ed anche linguaggio (grammatica e sintassi, stile, ortografia, ecc…). Stimolare i bambini a scrivere definizioni proprie serve a sviluppare le loro capacità di ragionamento. Dopo l’esperienza e la pratica con un dato concetto, in una data materia, chiediamo ai bambini di scriverne la definizione con parole proprie. Per farlo i bambini possono consultare testi, oppure le carte delle nomenclature.
Oltre alle definizioni, la scrittura che serve a riportare fatti può consistere in istruzioni, rapporti, lettere, articoligiornalistici, elenchi, grafici, interviste, relazioni. Le relazioni possono riguardare un’uscita didattica, oppure il contenuto di un testo. Se la relazione riguarda un testo, non deve essere un lavoro di copiatura. Per questo dovremo insegnare al bambino come prendere appunti, come sintetizzare le informazioni e come sceglierle, di modo che la loro relazione sia personale.
Un lavoro importante e molto utile è la scrittura di un diario giornaliero. Sarà sufficiente predisporre, nell’arco della giornata, un tempo dedicato a questo. All’inizio dieci minuti saranno sufficienti, poi, nel corso dell’anno, possono estendersi a venti o trenta. Per favorire la scrittura del diario bisognerà fornire i bambini di un quaderno apposito per la scrittura del diario; mostrare ai bambini come scrivere la data; suggerire argomenti ai bambini che ne hanno bisogno; incoraggiarli ad essere chiari senza correggere l’ortografia o la sintassi, a meno che non il bambino stesso non li indichi per primo; se necessario; se necessario, chiedere al bambino di scrivere un numero minimo di frasi al giorno; leggere ai bambini brani di giornali e diari di personaggi famosi.
Nella scuola primaria l’aula è prima di tutto un luogo di ricerca. I bambini discutono, registrano per iscritto, fanno relazioni, traggono piacere dalla scrittura. Una tipologia di scrittura espositiva molto praticata nella scuola primaria riguarda le attività di ricerca. Questo tipo di scrittura riguarda la capacità di registrare informazioni, più che l’immaginazione. Per le loro ricerche, i bambini hanno a disposizione enciclopedie, dizionari, nomenclature, internet, saggi, ecc… Le loro ricerche possono portare alla realizzazione di cartelloni, pergamene, fascicoli o libretti. Prima di avviare il lavoro di ricerca, bisogna mostrare ai bambini come trovare le informazioni e come registrarle. I bambini devono imparare a prendere appunti e scrivere le parole chiave che possono guidarli poi nella stesura del testo con parole proprie. Un modo per farlo è quello di dare loro un breve testo, farlo leggere, poi chiedere loro quali erano nel testo le parole importanti.
Bisognerebbe parlare ai bambini del concetto di plagio, e motivarli a non copiare le frasi dai libri, ma ad elaborarle parafrasandole.
Nell’impostare il loro lavoro di ricerca, i bambini devono scegliere il modo in cui vogliono mostrare il loro lavoro agli altri. L’insegnante deve essere sempre disponibile ad aiutare i bambini con i suoi consigli, che possono riguardare la grafica, il taglio, la misura, la titolazione.
Scrittura e composizione nella scuola primaria
Già dai primi racconti sulle origini della scrittura, possiamo suggerire ai bambini argomenti di ricerca, tenendo presente che, quando arrivano alla scuola , provano un forte interesse per i fatti del mondo, ma non sono hanno ancora tutti gli strumenti per esplorarli in modo autonomo, quindi avranno bisogno dei nostri suggerimenti su cosa e dove cercare. Dovremo insegnare ai bambini come condurre le loro ricerche e come registrare le informazioni, come lavorare in collaborazione con gli altri, senza violare il loro desiderio di sapere sempre di più, di sentirsi capaci, di condividere con gli altri ciò che imparano.
Man mano che le abilità dei bambini crescono, le loro ricerche si faranno sempre più sofisticate e complesse.
Gli argomenti di ricerca che si possono aprire man mano che raccontiamo le storie che fanno parte della quarta lezione cosmica, che come abbiamo detto è in genere il primo argomento di ricerca dei bambini nella scuola primaria, possono ad esempio riguardare:
Le pitture rupestri: dove, cosa e quando gli uomini di Lascaux intendevano comunicare
Scrittura cuneiforme: i bambini possono arricchire la ricerca con loro riproduzioni su argilla
Le prime scritture non alfabetiche nel mondo (nativi americani, Isola di Pasqua, ecc…)
Confronto tra i pittogrammi di diverse culture arcaiche
Gli ideogrammi cinesi e giapponesi
I geroglifici egizi
La storia della Stele di Rosetta
Gli alfabeti greco, latino, etrusco
L’invenzione della carta
La storia della stampa
I diversi strumenti di scrittura (cannucce, stili, penne d’oca, ecc…)
I diversi supporti alla scrittura (pietra, argilla, papiro, pergamena, carta).
Questi argomenti sono solo degli esempi, ma non devono essere intesi come un elenco di argomenti da distribuire tra tutti i bambini. Possiamo tenerne conto come suggerimenti da dare a quelli che necessitano di idee, ma più di frequente sono i bambini stessi ad ispirarsi a vicenda.
Inoltre tutti questi argomenti hanno legami con altre materie di insegnamento, e dobbiamo stimolare i bambini ad esplorarli anche in questo senso creando legami tra lingua e storia, lingua e biologia, lingua e geografia, lingua e arte, lingua e matematica, e così via.
Dobbiamo soprattutto fare in modo che l’interesse dei bambini per la scrittura non si affievolisca mai, e che essi desiderino non solo scrivere, ma scrivere bene, e che desiderino continuare a farlo.
Tornando alla quarta grande lezione, altri argomenti interessanti potrebbero essere:
L’araldica, che risulta particolarmente interessante dopo i 9 anni: colori e stemmi delle squadre sportive, gli scudi dei cavalieri, gli stemmi delle famiglie nobili, delle corporazioni, ecc… I bambini amano progettare il proprio simbolo araldico, scegliendo elementi che li rappresentino. Questi simboli sono molto importanti, perché li rappresentano come individui. I bambini più grandi potranno fare ricerche più approfondite sulla simbologia araldica ed approdare a ricerche in campo storico: perché questi simboli erano così importanti? Quante persone sapevano leggere e scrivere a quel tempo? Chiaramente, l’araldica era una forma di comunicazione scritta.
Le rune: originarie della Scandinavia, erano scritte su ramoscelli di alberi, ed esse stesse avevano l’aspetto di ramoscelli. Quando ebbero il loro maggiore sviluppo? Chi le ha utilizzate, in altre versioni?
Un’estensione interessante della quarta grande lezione è la cura della calligrafia. Tutte le storie che raccontiamo ai bambini hanno lo scopo di stimolare il pensiero e sostenere lo sviluppo delle loro capacità intellettive, ma non devono trascurare l’aspetto pratico-manuale. Lavorando alle abilità di scrittura, non possiamo trascurare il fatto che i bambini non devono solo scrivere con piacere, in modo chiaro e senza errori di ortografia e sintassi, ma la scrittura deve essere anche bella e leggibile. Generalmente, quando i bambini piccoli imparano a scrivere a mano, la loro scrittura è molto bella e curata, ma quando diventano più grandi possono perdere interesse nei riguardi dell’aspetto estetico.
La pratica della calligrafia richiede alcune competenze di base, che vanno acquisite col tempo. Ci sono molti modi per rimuovere gli ostacoli che possono opporsi alla bella scrittura.
Il primo consiglio è quello di scegliere con attenzione lo strumento di scrittura, perché lo strumento determina la qualità. E’ bene stabilire coi bambini quali strumenti si utilizzeranno in classe, e quali no. Per coltivare la bella scrittura bisogna evitare le penne a sfera, perché sono progettate per velocizzare, mentre noi abbiamo bisogno di rallentare lo scorrere della mano sul foglio. Sarebbe dunque bene scrivere con la penna stilografica (possibilmente più penne con colori di inchiostro diversi) e con matite morbide.
Come regola generale, i pennarelli non dovrebbero esser usati per scrivere (a meno che non si tratti di preparare didascalie per i cartelloni).
Mentre i bambini imparano le diverse regole di uso della punteggiatura e delle lettere maiuscole, possono usare diversi colori per evidenziare questi elementi, ad esempio scrivendo tutte le maiuscole di un colore, tutti i segni di interpunzione in un altro, ed il testo in un terzo colore. Questi piccoli espedienti aiutano il bambino ad aver cura della loro scrittura ed a trarre piacere dalla bellezza delle loro pagine scritte.
Dobbiamo stimolare la decorazione delle pagine con cornicette e abbellimenti, composizione artistica dei titoli, disegni al termine del testo scritto o che incornicino le pagine. Le cornicette non devono essere scarabocchi, ma devono seguire le righe o i quadretti, e vanno insegnate. Per realizzarle i bambini possono usare le matite colorate, e all’inizio possiamo fornire loro dei modelli da copiare. Al termine dei loro lavori, i bambini avranno qualcosa da mostrare agli altri con orgoglio. Si tratta di un insegnamento importante, che possiamo chiamare “formazione estetica”: diamo ai bambini gli strumenti per rendere il mondo più bello per tutti, a cominciare dal proprio lavoro.
I bambini dovrebbero essere incoraggiati ad utilizzare inchiostri colorati, matite colorate per decorazioni e cornicette, curare la grafica, inserire disegni, grafici e tabelle. Più decorano il loro lavoro, più ne saranno soddisfatti, perché a questa età i bambini hanno una forte tendenza all’auto valutazione e tendono alla perfezione.
Coltiviamo le tecniche di illustrazione. L’illustrazione aiuta i bambini a impegnarsi per rendere il proprio lavoro bello e interessante. Si comincia con i bambini piccoli, quando hanno appena imparato a scrivere. Dopo che hanno composto la loro frase, li incoraggiamo a disegnare un’istantanea di ciò che hanno scritto. Possiamo introdurre poi le tecniche di disegno, ma in primo luogo dovremo incoraggiare la capacità naturale del bambino. Il disegno dovrebbe essere a mano libera, ad eccezione (non sempre) delle mappe relative alla storia ed alla geografia.
Maria Montessori ha detto che dobbiamo coltivare in ogni bambino un occhio che vede ed una mano che obbedisce.
Il disegno può essere usato anche per prendere appunti, soprattutto nel periodo in cui il bambino non ha sviluppato sufficienti abilità di scrittura: ad esempio si può disegnare ciò che si vede durante un esperimento scientifico, una lezione di biologia o di geografia, e in tutte le occasioni che si prestano a schizzi ed illustrazioni scientifiche.
Le illustrazioni possono comprendere una vasta varietà di formati: possono essere a piena pagina, oppure sopra sotto a lato del testo. Possono essere poste ad intervalli lungo il testo, possono essere usate per le copertine e per iniziare e terminare una composizione. Nessun lavoro scritto dovrebbe essere considerato concluso, se non è illustrato.
Un modo per mantenere viva l’attenzione verso la bellezza dei segni è quello di presentare ai bambini nuovi caratteri di scrittura: italico, gotico, da esercitare con inchiostro e pennino.
E’ molto interessante anche la riproduzione e l’invenzione di lettere miniate, sul modello dei manoscritti medioevali. Per i bambini più piccoli può trattarsi semplicemente di decorare con colori vivaci la prima lettera all’inizio di ogni pagina, mentre dopo i 9 anni i bambini possono essere interessati alla storia delle lettere miniate. Questa attività può essere introdotta semplicemente chiedendo ai bambini di disegnare l’iniziale del proprio nome su di un manifesto decorandola con gli oggetti preferiti ed i simboli che descrivono preferenze, gusti, tratti della personalità.
Scrittura e composizione nella scuola primaria – LA CURA DELL’ORTOGRAFIA
Il lavoro di sostegno alle capacità di scrittura dei bambini, nella scuola primaria, è molto articolato.
Lo studio della grammatica e della sintassi riveste grande importanza. Il materiale più interessante per i bambini è rappresentato dalle scatole grammaticali, soprattutto dopo gli 8 anni. Insieme al lavoro con materiali per l’analisi logica, sono strumenti preziosi per valutare le relazioni sintattiche tra le parole, e le sfumature stilistiche. Di grande importanza sono anche le carte dei comandi che introducono le parti del discorso e le loro classificazioni, e che contribuiscono indirettamente alla comprensione del linguaggio da parte del bambino ed al miglioramento della scrittura.
L’esperienza dimostra che, dopo aver presentato ai bambini i primi cartellini dei comandi, si verifica in classe l’esplosione di una nuova attività. I bambini desiderano continuare a scrivere comandi per gli amici, ne inventano e li leggono ai loro compagni, chiedono loro di interpretare i comandi che hanno scritto.
Se la frase non è scritta in modo corretto, l’errore si rileva automaticamente, e il bambino che ha scritto il comando vede eseguire davanti a sé un’azione diversa da quella che aveva in mente. Capisce così di avere espresso il suo pensiero in modo scorretto o inadeguato, e si mette spontaneamente al lavoro per correggere l’errore.
Lo studio della parola può iniziare molto presto e procedere parallelamente all’uso delle scatole grammaticali, con classificazioni e ricerca dell’etimologia delle parole. In questo modo si amplia il vocabolario e si perfeziona l’ortografia, perché spesso lo studio della parola aiuta i bambini a comprendere le regole ortografiche.
Esaminare le frasi attraverso l’analisilogica guida i bambini verso una maggiore comprensione della struttura del linguaggio. L’analisi logica è una palestra di ragionamento, perché porta a capire come parole o gruppi di parole funzionano all’interno della frase. E’ bene incoraggiare i bambini a scrivere da soli le frasi da analizzare, dando così loro la possibilità di conoscere la struttura dei propri scritti. Quando invece analizzano frasi prese dalla letteratura, vedono come gli scrittori hanno scelto di esprimersi, e possono esaminare la semplicità o complessità delle loro frasi.
Dopo i 9 anni è bene aggiungere al materiale a disposizione in classe alcuni buoni testi di grammatica, che i bambini possono consultare per approfondire gli argomenti e fare ricerche. Offrendo una varietà di manuali, possono scoprire differenze e comprendere che nella grammatica, come in tutti gli altri campi del sapere, non sempre gli esperti sono d’accordo tra loro.
Il lavoro sull’ortografia deve tenere presente che non deve interferire con l’espressione personale del bambino, dobbiamo trattare l’ortografia separatamente dai contenuti. Per fare questo bisogna osservare le produzioni scritte del bambino e notare quali errori compie. Dopo l’osservazione possiamo pianificare gli interventi individuali e presentare le lezioni necessarie al superamento dell’ostacolo. Piccoli gruppi di bambini con la stessa difficoltà possono essere uniti in gruppo.
I bambini devono sempre essere consapevoli del fatto che stanno scrivendo per condividere qualcosa o tenere traccia di qualcosa per se stessi e per gli altri, o anche semplicemente per la gioia di scrivere.
Per correggere gli errori ortografici possiamo predisporre vari esercizi. Ad esempio possiamo mostrare al bambino una parola scritta su un cartellino, farla leggere, poi capovolgerla e farla riprodurre con l’alfabeto mobile. Oppure i bambini possono dettarsi delle parole a vicenda, utilizzando carte delle nomenclature predisposte appositamente.
Possiamo anche appendere in aula elenchi di parole e tabelle. Chiediamo ai bambini di andare al muro, leggere una parola, memorizzarla, tornare al loro banco e comporla con l’alfabeto mobile o su un cartellino. Se si dimentica la parola, può tornare a leggerla. Questo non è un semplice lavoro di copiatura, perché allena anche la memoria. Al termine del lavoro il bambino porta l’elenco che ha riprodotto al suo banco, e controlla il suo lavoro.
Anche il materiale per lo studio della parola, ad esempio quello per il singolare e il plurale, può essere molto utile per spiegare le regole ortografiche. Prima presentiamo la regola generale, poi isoliamo ed affrontiamo una ad una le eccezioni.
Un altro strumento utile è quello di predisporre coi bambini dei dizionari ortografici individualizzati, cioè rubriche in cui ogni bambino raccoglie le parole difficili o che trova più interessanti, in ordine alfabetico. Ogni volta che il bambino chiede aiuto all’insegnante circa l’ortografia corretta di una parola, egli gli consiglierà per prima cosa di controllare se la parola non sia già presente nella sua rubrica.
I bambini possono usare le parole presenti nelle loro rubriche anche per lavori di dettatura in coppia. Trovi qui molti dettati ortograficitra i quali scegliere.
I bambini accolgono l’ortografia come una sfida ed hanno piacere nel cimentarsi con parole sempre più difficili. Per alcune delle più comuni difficoltà ortografiche ho preparato queste carte delle nomenclature.
E’ importante insegnare ai bambini anche la divisione in sillabe, per andare a capo correttamente. Trovi qui alcune carte auto correttive per esercitare la divisione in sillabe.
Scrittura e composizione nella scuola primaria – LA CURA DELLA PUNTEGGIATURA
Nella scuola primaria, naturalmente, si affronta anche la punteggiatura. Quando i bambini scrivono le loro prime frasi con gli alfabeti mobili, nella scuola d’infanzia, hanno imparato a porre il punto fermo al termine della frase. Questo punto indica che il pensiero è completo. Nella scuola primaria il lavoro prosegue e si insegna ai bambini a dividere i loro elaborati in periodi. Introduciamo anche tutti gli altri segni di punteggiatura. Questi segni migliorano la chiarezza espositiva, e devono essere introdotti con brevi lezioni date a piccoli gruppi. Mentre i bambini scrivono le loro storie o le loro relazioni, suggeriamo loro di usare matite con colori diversi per ogni tipo di segno di interpunzione che utilizzano.
Portiamo all’attenzione dei bambini anche l’uso delle maiuscole. Anche le maiuscole servono a conferire chiarezza ai testi, e inizialmente possiamo consigliare ai bambini di scriverle con un colore di inchiostro diverso da quello utilizzato per le minuscole.
Il sistema più efficace per rendere i bambini consapevoli del grande contributo che l’uso della punteggiatura offre, consiste nel preparare un breve testo senza segni interpunzioni e maiuscole e provare a leggerlo tutto di un fiato, poi mostrarlo ai bambini. Fatto questo, i bambini proveranno a inserirli.
Scrittura e composizione nella scuola primaria – LA CURA DELLO STILE
Un modo particolarmente efficace di lavorare allo stile di scrittura dei bambini, è la pratica costante della lettura ad alta voce da parte dell’insegnante. Queste letture devono essere frequenti, dedicando tempo anche alla presentazione dell’autore ed alla discussione. I bambini si sentono spesso stimolati a scrivere storie simili a quelle che hanno ascoltato, o ad utilizzare uno stile simile. La lettura aiuta moltissimo i bambini a scrivere correttamente, perché i buoni lettori sono spesso anche scrittori accurati: hanno creato immagini mentali e classificazioni delle parole che hanno visto molte volte. Grazie alla lettura i bambini formano il loro orecchio per la lingua.
Non bisognerebbe sforzarsi di insegnare al bambino a leggere dai libri. Egli dovrebbe semplicemente sentirsi libero di accedere ai libri presenti in aula, e viene incoraggiato a lavorare con i bambini che leggono meglio ed interagire con i bambini che stanno svolgendo delle ricerche. In questo modo, quelli che ancora sono insicuri nella lettura, possono partecipare ad un progetto di ricerca in veste di illustratori.
Uno dei nostri obiettivi più importanti, nella composizione scritta, è che il bambino sviluppi uno stile di scrittura personale. Per stimolare i bambini a notare che ognuno scrive con uno stile proprio, possono essere utili i simboli grammaticali: qualcuno usa molti aggettivi, qualcuno frasi molto lunghe, ecc… Il bambino deve anche sentire che la scrittura è una forma d’arte, che egli può padroneggiare, e deve sapere che il compito dell’arte è quello di mantenere l’uomo in contatto con i suoi sentimenti.
Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria
Lo studio della lingua nella scuola primaria Montessori comprende: 1. Storia della scrittura e del linguaggio orale (quarta grande lezione) 2. Grammatica e sintassi 3. Composizione scritta 4. Linguaggio parlato 5. Letteratura 6. Attività di ricerca
Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria
Nella scuola d’infanzia, il bambino è stato coinvolto nei fatti della lingua, che ha potuto esplorare sensorialmente. Ma poiché adesso le caratteristiche psicologiche sono cambiate, non possiamo mantenere lo stesso approccio. Il nostro compito, ora, è quello di aiutare il bambino ad esplorare le cause che stanno dietro ai fatti. Nello studio della lingua, cominciamo con le grandi storie cosmiche, per fare appello alla fantasia del bambino. Egli è già in grado di leggere e scrivere, e noi possiamo usare il linguaggio per l’esplorazione delle origini e dello sviluppo del linguaggio, nonché della vita dell’uomo nel nostro universo. L’arricchimento del vocabolario, la scrittura, la lettura, l’analisi grammaticale e l’analisi logica sono già state presentate, in germe, nel periodo della scuola d’infanzia, ma nella scuola primaria verranno trattate in modo diverso, diventando elementi inseriti nella storia dell’uomo. Quando il bambino entra nella scuola primaria, psicologicamente si distacca dai suoi primi ambienti (casa, scuola d’infanzia) e si rivolge alla società al fuori di essi. E’ lo sviluppo di questa società che ha reso possibile lo sviluppo della lingua. La quarta grande lezione ha per oggetto le origini della scrittura (pitture rupestri, scritture prealfabetiche, alfabetiche, sviluppo dei simboli scritti, calligrafia), le origini del linguaggio, e le origini della lingua italiana, con particolare attenzione all’etimologia delle parole. Grazie alla sua fantasia, il bambino segue con interesse la storia delle origini della lingua, in particolare della sua. Apprezzerà molto anche la storia della scrittura, dei supporti usati nel corso del tempo dai vari popoli, l’evoluzione della scrittura dai pittogrammi al computer, l’invenzione della carta e della stampa.
Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria
2. Grammatica e sintassi Per parlare e scrivere in modo chiaro, il bambino deve capire le regole della grammatica e della sintassi, ma queste regole non devono essere fornite come un esercizio noioso. Dovrebbero essere date come arte della storia che si è sviluppata nel tempo. In questo modo, le ragioni storiche diventano una risposta alle difficoltà di ortografia, alle parole irregolari, e alle eccezioni alle regole. Il bambino, guidato in questo percorso, si renderà conto di quanto il linguaggio sia interessante, perché noi la applichiamo alla vita e non agli esercizi che stanno in un libro di grammatica.
Gli argomenti di grammatica e sintassi trattati nella scuola primaria sono:
Studio della parola
Studio delle parti del discorso
Analisi logica e del periodo.
Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria
Nello studio della grammatica nella scuola primaria riconosciamo tre stadi o livelli:
1° stadio: esercizi con i simboli grammaticali;
2° stadio 2: esercizi con i cartellini dei comandi;
Lo studio della lingua è anche esercizio di lettura. Se il bambino desidera analizzare le parti del discorso, infatti, avrà bisogno di leggere. Questo è ciò che Maria Montessori chiama lettura totale. Per tutti i materiali strutturati per lo studio della lingua, facciamo leva sul senso sociale del bambino, stimolando il lavoro in coppie o gruppi, soprattutto con le scatole grammaticali e i cartellini dei comandi. La lingua deve essere presentata con fantasia, se vogliamo interessare il bambino. Egli non deve subire regole di grammatica, sintassi e ortografia, ma piuttosto deve comprendere le ragioni di queste regole particolari, ed acquisire, applicando queste regole, le abilità di scrittura indispensabili a registrare e notificare. Il bambino deve scoprire tutto ciò che si può fare con linguaggio. La proposta di Maria Montessori riconosce al bambino la capacità di cogliere visioni di insieme, sia pure non troppo vaste. Nella Psicogrammatica (grammatica come aiuto allo sviluppo psichico) si comincia con la famiglia del nome (articolo, nome, aggettivo: sintagma nominale), per passare poi alla famiglia del verbo (sintagma verbale) composta da verbo, avverbio, pronome. I legami dinamici tra le due famiglie avvengono grazie ai tre aiutanti (preposizione, congiunzione, interiezione). È evidente in Maria Montessori la scelta consapevole di termini come famiglia o aiutante, direttamente comprensibili al bambino, termini vicini al suo mondo affettivo e tuttavia aderenti alla funzione linguistica esatta. Nella scuola d’infanzia presentiamo i simboli per mostrare che le parole hanno delle funzioni diverse all’interno della frase, mostriamo cioè che le parole cambiano, ma i modelli di funzionamento rimangono gli stessi. Nella scuola primaria, i simboli grammaticali servono a rendere concreto ciò che è astratto, aiutano i bambini a scoprire la funzione delle parole e a classificarle. La scoperta della funzione avviene in modo spontaneo, e questa preparazione indiretta all’analisi grammaticale è una base forte, a cui aggiungiamo gradualmente nuove scoperte, arrivando a gradi superiori di conoscenza della grammatica.
Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria
3. Composizione scritta Dal momento che una gran parte del lavoro nella scuola primaria consiste nel notificare e registrare, abbiamo bisogno di aiutare il bambino a scrivere in modo chiaro e preciso. Dobbiamo aiutarlo a prendere appunti e a scrivere queste note in modo immaginativo. Se il bambino non è abituato a illustrare il suo lavoro con immagini o disegni, o non è abituato alla decorazione, dovremo mostrargli come svolgere il suo lavoro in modo che sia piacevole dal punto di vista artistico, per far sì che ne sia soddisfatto. In questo modo il lavoro scritto non diventa solo un compito, ma un’opera d’arte.
La composizione scritta riguarda: – libera espressione: immaginativa e fattuale – esercitazioni pratiche: forma e contenuto, segni di interpunzione, divisione in sillabe, scrittura a mano, illustrazione e decorazione – relazioni scritte – scrittura di lettere – poesia – teatro – dialoghi – studio ed esercizi di stile.
Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria
4, Linguaggio parlato I bambini dovrebbero essere incoraggiati a parlare e conversare tra loro. Bisogna inoltre coltivare l’abilità di parlare in pubblico, riportare le proprie osservazioni, presentare il proprio lavoro agli altri. Le abilità linguistiche si esercitano con: – discorsi – discussioni e dibattiti – rapporti – recitazione – dialoghi – teatro.
Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria
5. Letteratura Nella scuola d’infanzia i racconti letti ai bambini vertono preferibilmente su storie relative alla vita quotidiana. Nella scuola primaria bisogna invece offrire una grande varietà di racconti, e non soltanto storie vere. I bambini, a questa età, cominciano ad apprezzare miti e storie d’avventura. La biblioteca di classe non deve però essere troppo ricca, perché i bambini deve essere stimolato a ricercare al di fuori della scuola il materiale di lettura. E’ importante che i libri siano letti per il piacere di leggere, e non per essere analizzati. Gli studenti dovrebbero avere la possibilità di leggere molto e di discutere delle loro letture, esprimendo piacere o antipatia. Gli scrittori possono essere inseriti nel loro contesto storico e sociale.
Le attività di lettura riguardano: – libri letti dai bambini (libreria di classe e biblioteca pubblica) – storie e poesie lette dall’insegnante – lettura interpretata – biografie di scrittori – linee del tempo della letteratura – storia della letteratura italiana.
Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria
6. Attività di ricerca Le attività di ricerca sono una costante nella scuola primaria, e si intensificano verso la fine, dai 9 ai 12 anni.
In questa presentazione schematica del lavoro sulla lingua nella scuola elementare, consideriamo che tutti gli argomenti elencati si sviluppano non uno dopo l’altro, ma in parallelo. Non ci sono età fisse per ogni lavoro. Quando si presenta un argomento nuovo ad un bambino, egli può andare avanti, se vuole, ma non è tenuto a farlo. L’insegnante deve assicurarsi di presentare alcuni argomenti chiave relativi allo studio della lingua, argomenti che forniscono la base per il progredire delle conoscenze. Fatto questo, un gruppo di bambini può seguirne un aspetto, un altro gruppo un altro. L’insegnante deve osservare questo lavoro, ed inserire le presentazioni dei materiali ai quali la classe non sta lavorando. Dopo le presentazioni, dovrebbe dare suggerimenti per sostenere il lavoro dei bambini, fino a quando essi non avranno le idee chiare su cosa fare.
Nella scuola d’infanzia i bambini raggiungono un grado di sviluppo in cui scrivono parole e frasi, e leggono cartellini dove sono descritte azioni che essi interpretano praticamente, mostrando così di averle comprese. Il materiale per l’apprendimento della scrittura e della lettura consiste in due alfabeti mobili: uno più grande, con le vocali e le consonanti di due colori diversi, ed uno più piccolo in un colore unico. Tuttavia il grado di sviluppo non è ancora ben determinato: si potrebbe dire che i bambini hanno fissato i meccanismi della scrittura e della lettura, e si avviano verso uno sviluppo intellettuale di queste conquiste. E’ una via aperta al progresso che si realizzerà nella scuola primaria, quando la mente può servirsi dei meccanismi della lettura e della scrittura.
Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria
Nella scuola primaria cominciamo col presentare un terzo alfabeto mobile, con le lettere molto più piccole, e in corsivo. In questo alfabeto ci sono 20 esemplari di ogni lettera, mentre prima ce ne erano 4; inoltre ci sono tre alfabeti completi: uno bianco (gesso), uno nero(inchiostro nero), uno rosso(inchiostro rosso). Quindi abbiamo 60 esemplari per ogni lettera dell’alfabeto. Sono inclusi anche tutti i segni di interpunzione: punto, punto e virgola, virgola, accento, apostrofo, punto esclamativo e punto interrogativo. Le lettere sono fatte di cartoncino rigido.
Altri esemplari portano invece lettere dell’alfabeto secondo la forma dello stampato, e sono disposte nel casellario secondo l’ordine in cui sono le lettere dell’alfabeto nelle macchine da scrivere.
Gli usi di questo alfabeto sono molteplici. L’esercizio è noto, perché gli alfabeti mobili sono già stati usati nella Casa dei Bambini. In relazione all’apprendimento dei nomi, usiamo quindi un metodo già usato, il metodo oggettivo, con esercizi pratici. Ma perché dovremmo limitarci al nome? Il nome non è che una delle parti del discorso, come l’aggettivo, il verbo, ecc. Se c’è un metodo che ci permette di imparare in modo semplice cos’è un nome, possiamo utilizzarlo anche per le altre parti del discorso.
Quando poniamo un cartellino con una parola su un oggetto corrispondente, il bambino sa già distinguere il nome da ogni altra parte del discorso. Ha imparato a farlo in modo intuitivo. Il primo passo verso la grammatica è stato fatto.
Il bambino ha costruito tutte le sue parole con l’alfabeto mobile, ed ha inoltre scritto queste parole. Si è così esercitato in due attività preparatore: si è preparato all’analisi dei suoni, e si è preparato all’analisi delle parole nel loro significato (il processo di apprendimento della lettura è spiegato in dettaglio nel libro “Il Metodo Montessori”).
Procedendo alla classificazione delle parole distinguendo il nome da tutte le altre parole, faremo un grande passo verso la comprensione dell’analisi grammaticale, come l’alfabeto tattile è stato il primo passo verso l’analisi della parola. Dobbiamo solo portare il processo un passo avanti, e forse arriveremo al “discorso analizzato per intero”.
E’ una semplice questione di continuità all’interno di un processo unitario. L’impresa può sembrare azzardata. Non importa. Quell’orribile grammatica, quell’orribile spauracchio, non è così terribile se diventa un appassionante esercizio, e se è accompagnata da una guida amorevole che porta il bambino lungo piacevoli sentieri alla scoperta di cose che ha effettivamente svolto.
Quanto diversa sembrerà la grammatica ai nostri piccoli studenti, se invece di essere un crudele assassino che spezza la frase in pezzetti, diventa un’amorevole ed indispensabile aiuto nella costruzione e nel collegamento delle parole tra loro nel discorso.
L’analisi dei suoni, che nel nostro metodo porta alla scrittura spontanea, non è adatto per tutte le età. Si applica quando il bambino ha quattro anni, quattro anni e mezzo. Allo stesso modo lo studio analitico delle parti del discorso, non è adatto a bambini di qualsiasi età. E’ il bambino tra i cinque ed i sette anni che è un amante delle parole, ed a questa età mostra una predisposizione per questo studio.
L’idea che l’analisi deve essere preceduta dalla composizione è un pregiudizio. Solo le cose prodotte dalla natura devono essere analizzate prima di poter essere comprese. La violetta, ad esempio. Si trova perfetta in natura. Noi per studiarla dobbiamo strappare i petali, sezionare il fiore, osservare la sua crescita. Ma volendo creare una violetta artificiale, dobbiamo fare l’opposto. Dobbiamo preparare gli steli uno ad uno, quindi lavorare ai petali, ritagliarli, colorarli e stirarli uno ad uno. E si prova un grande piacere in ognuna di queste singole operazioni, che convergono infine nella creazione di un grazioso fiorellino artificiale. La costruzione di una casa è un processo analitico. La persona che costruisce la casa la conosce nei più piccoli dettagli ed ha un’idea precisa della sua costruzione, idea che non ha chi la demolisce. Questo perchè, prima di tutto, il processo di costruzione richiede molto più tempo della demolizione. Ma, oltre a questo, il costruttore ha un punto di vista diverso del demolitore.
Il periodo sensibile per la lingua si presenta tra i 6 e gli 8 anni di età. In questa fase il bambino è interessato a capire il linguaggio e le sue componenti: le parole, il loro significato, la loro funzione, e le loro relazioni reciproche.
I materiali montessoriani applicano il principio dell’isolare le difficoltà, per esplorare singolarmente gli elementi del linguaggio.
Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria
Tracce per temi per la quinta classe – una raccolta di tracce per temi per la classe quinta della scuola primaria, scaricabile e stampabile in formato pdf.
Consigli per favorire la composizione scritta in quarta classe – idee, riflessioni e materiali.
“Le idee non vengono da sè allo spirito del bambino; bisogna aiutarlo a trovarle. E ancora meno prenderanno l’ordine e la forma che devono rivestire; bisogna insegnar loro a comporre” O. Crèard
Col metodo globale, e quindi col metodo attivo che può considerarsi il metodo globale proiettato in tutte le classi, si può parlare di espressione fin da quando il bambino traccia il suo primo geroglifico sotto l’illustrazione della scheda che gli è posta tra le mani. I bambini hanno un ricchissimo e incantevole mondo interiore che è patrimonio anche di quelli che, all’apparenza, sembrano meno dotati. Compito dell’insegnante sarà quello di rimuovere gli ostacoli che si frappongono fra questo mondo interiore e la sua possibilità di espressione e di favorirne la manifestazione nella forma migliore. Comporre, parola comunemente usata nelle nostre scuole, significa mettere insieme qualcosa; ma per mettere insieme qualcosa, ci vuole qualcosa da mettere insieme. L’insegnante dovrà aiutare il bambino nella ricerca di questo qualcosa e a metterlo insieme. Dovrà insegnargli a comporre. Ma come? Con tutto lo sbandieramento della spontaneità, adesso parliamo di insegnare a comporre? Noi pretendiamo, nelle nostre scuole, di insegnare la storia, la geografia, l’aritmetica; ma, per quel che riguarda l’espressione, pretendiamo che il bambino, come dicono a Napoli, nasca imparato. Si può insegnare a nuotare in due modi: o gettando l’inesperto nell’acqua e lasciarlo annaspare e magari bere un po’ finchè non riuscirà a stare a galla, oppure insegnandogli quei movimenti regolari che faranno di lui un nuotatore di stile. Col primo modo difficilmente lo diverrà. Per quel che riguarda il comporre, noi ci regoliamo come nel primo caso: lasciamo che il bambino trovi faticosamente da sè il suo modo di esprimersi e che si arrangi come può. Ora, questo non è giusto e nemmeno onesto, e il risultato, nella maggior parte dei casi, lo vediamo in quei bambini che, come si dice, non riescono a comporre. E quando questo diventa un giudizio, quando il bambino si sarà messo in testa, per colpa nostra, di non essere capace a comporre, ecco che fra il mondo interiore di quel bambino e la sua espressione si sarà formato un muro che, col passare del tempo, diverrà sempre più massiccio e insuperabile. Bisogna evitare che questo muro sorga, bisogna evitare che nel bambino si formi il complesso di non avere idee e di non saperle esprimere. A tale scopo l’insegnante dovrà adoperarsi, in tutti i modi, per rimuovere non solo gli ostacoli che si frappongono fra il ricchissimo mondo interiore del bambino e la sua possibilità di espressione, ma anche per facilitargli il cammino che dovrà percorrere e infine per insegnargli l’uso di quei mezzi di cui la natura l’ha dotato. Uno degli ostacoli che non soltanto non rimuoviamo, ma che nella maggior parte dei casi siamo stati proprio noi a creare, è la brutta copia. La brutta copia è un elemento negativo che deve essere rimosso. Parleremo poi degli elementi positivi, tra i quali annoveriamo: 1. l’arricchimento del linguaggio 2. l’uso consapevole dei sensi 3. l’espressione del mondo interiore 4. la tecnica di questa espressione 5. la forma dell’espressione.
Consigli per favorire la composizione scritta in quarta classe – La brutta copia
Il bambino, nel quale noi avremo cura di non creare inibizioni di sorta, deve sapersi esprimere con naturalezza, sia a voce sia per iscritto e, come non usa la brutta copia quando parla, così non la dovrà usare quando scrive. Ma, ci si dirà, in questo caso i suoi elaborati si presenteranno pieni di cancellature, di ripensamenti, e che cosa si mostrerà al dirigente scolastico, abituato a quei bei quaderni dove sono stati ricopiati i componimenti precedentemente revisionati dall’insegnante? Il fatto è che noi non li vogliamo questi famosi quaderni di bella copia, perchè non pretendiamo di dare a bere che il bambino “nasca imparato”. Vogliamo, invece, che egli sia sincero in tutte le sue manifestazioni e quindi, anche nei suoi errori, nelle sue incertezze, nei suoi ripensamenti. I nostri alunni imparano fin dalla prima classe a fare a meno del quaderno di bella copia. Intanto, l’uso delle schede esclude a priori la bella copia. Anche la scheda di classe, che pure è il risultato di una rielaborazione, non avrà il carattere di una bella copia, anche se bella e anche se copia. I bambini, compilando le schede, dovranno per forza abituarsi all’ordine, alla concisione, all’esattezza e scriveranno soltanto dopo aver pensato ed elaborato l’espressione giusta. Non ci sarà bella copia in quanto non ci sarà brutta copia. Non dovrà esistere nulla di sciatto, niente di disordinato, niente di improvvisato nel lavoro dei nostri bambini. Le cancellature, gli errori, i ripensamenti, anche se vi saranno, e saranno sempre in numero molto limitato, son anch’essi l’espressione di un fatto interiore, sono la dimostrazione sincera degli sforzi, dei tentativi, delle esperienze dei bambini. Abolendo la brutta copia si potrà ottenere, fin dalla prima classe, che i bambini scrivano frasi sia pur previ, ma corrette, senza cancellature, senza periodi da rifare e questi bambini, nelle classi superiori, arriveranno a scrivere pagine e pagine senza nulla di sciatto nè di disordinato. Provare non costa nulla, anche se bisognerebbe aver cominciato dalla prima classe, anzi, fin dal primo giorno di scuola. Ma anche nelle classi successive, qualora l’insegnante non l’abbia ancora fatto, si potrà ottenere che i bambini, sapendo che la brutta copia non ci sarà, cerchino di scrivere meglio, di pensare prima di scrivere, di non fare errori, di non buttare giù frasi disordinate che dopo sarà difficile correggere, di elaborare la frase prima di scriverla. Infatti sarà più facile al bambino evitare un errore piuttosto che correggerlo; gli sarà più facile usare l’espressione giusta piuttosto che modificare quella sbagliata; più facile scrivere addirittura in bella scrittura piuttosto che farlo dopo essersi abituato a una scrittura sciatta, appannaggio della cosiddetta brutta copia.
Consigli per favorire la composizione scritta in quarta classe – Arricchimento del linguaggio
Per lavorare bene, occorrono strumenti adatti: per esprimersi bene occorre padronanza di una lingua ricca. Questo è lo scopo delle numerosissime esercitazioni di arricchimento del linguaggio che sempre suggeriamo. Se il bambino ha un linguaggio povero, si esprimerà poveramente. Bisogna fargli conquistare un linguaggio ricco, variato, che sarà uno strumento efficace ed efficiente per l’espressione del suo pensiero. Ogni parola nuova è suscitatrice di un pensiero nuovo. Un esempio: prediamo la parola “foglia”. Se, invece che foglia, diciamo “fogliolina”, l’idea che questa seconda parola richiama è diversa da quella di “foglia”. Facciamo una prova. A un bambino facciamo scrivere una frase con la parola “foglia”, a un altro con la parola “fogliolina”. La frase del secondo bambino sarà più particolare, mentre quella del primo, sarà ovvia e banale. Il primo potrà scrivere “La foglia è verde”, oppure “Gli alberi hanno le foglie”. Ma il secondo dovrà considerare il significato di “fogliolina” ed allora potrà scrivere “A primavera gli alberi mettono le foglioline”, oppure “Dalla gemma è spuntata la fogliolina”. C’è differenza. E se diciamo “fogliaccia”, ecco che questa parola susciterà il concetto di una foglia grande, spiegazzata, inutile, ingombrante. E la frase scritta rifletterà questo concetto. Diciamo per esempio “fogliame”. Alla mente si presenterà l’immagine di una chioma fronzuta e fitta, di un pergolato coperto di verde. Perciò suggeriamo, parlando della compilazione delle schede, di non trascurare questa importantissima parte fatta di nomenclatura, di espressioni, di modi di dire, di famiglie di parole, di alterati, di derivati, di azioni e cose che possano riferirsi all’argomento trattato. La ricchezza del linguaggio contribuisce notevolmente alla ricchezza delle idee. Ipotizziamo che l’argomento da trattare sia l’albero. Nella scuola tradizionale l’insegnante seduto alla sua cattedra fa la sua bella lezione sull’albero, mostra magari alcune illustrazioni, nomina le varie parti, le varie caratteristiche, i vari tipi di alberi e gli alunni, buoni buoni ad ascoltare e l’insegnate giù a rovesciare sulle loro teste tutto lo scibile di cui è venuto in possesso. E poi il dettatino, il componimentino… dopo di che l’argomento è esaurito: l’albero è dimenticato e quando il bambino ne potrà osservare uno, non si ricorderà nemmeno che a scuola ci ha passato intorno magari due mattinate. Nella scuola attiva la cosa è ben diversa. Consideriamo qui che, al fine del comporre, le esercitazioni che i bambini faranno sull’argomento albero saranno molteplici. Esempi:
Modi di dire: dal frutto di conosce l’albero; uccel di bosco; …
Come possono i bambini sapere tutte queste parole e tutte queste espressioni? Molte potranno essere trovate o nel linguaggio già noto, oppure in appositi brani che l’insegnante potrà avere scelto e predisposto. Inoltre, i bambini imparano presto l’uso del vocabolario. In alcuni vocabolari ci sono delle tavole di nomenclatura su un argomento specifico. I bambini potranno consultarle efficacemente e facilmente. In caso contrario, l’insegnante potrà dettare parole ed espressioni e invitare i bambini a ricercarne il significato sul vocabolario. Per ribadire i concetti, e come esercitazione linguistica, i bambini potranno costruire delle frasi sulle parole e sulle espressioni date. Ma ecco un ulteriore gruppo di esercitazioni, sempre sull’argomento albero, che saranno anche oggetto e frutto di ricerche:
Completa il seguente brano con i seguenti verbi opportunamente coniugati: abbattere, schiantare, sradicare, frusciare, germogliare, maturare. I buoni giganti della foresta hanno__________. Si sono coperti di una verde chioma fronzuta ed ora __________ i loro frutti. Il vento leggero li fa __________ dolcemente, ma se il vento si farà violento, allora potrebbe _________ e _______________. Non è raro vedere, dopo l’uragano, qualche bell’albero _________ dal vento, giacere a terra, senza più vita.
Aggiungere gli aggettivi appropriati per completare le seguenti frasi: Il __________ alberello è sostenuto da un palo che gli impedirà di crescere storto. Il ______ albero della foresta non ha più bisogno di sostegno. Il suo ________ tronco resiste alla tempesta, la sua chioma ____________ è un valido ostacolo alla furia del vento.
Fin qui gli esercizi relativi all’arricchimento del linguaggio, passeremo poi alle ricerche ed ai compiti di osservazione.
Consigli per favorire la composizione scritta in quarta classe – L’uso consapevole dei sensi
I sensi mettono l’essere animato in contatto col mondo esterno. Quelli dell’uomo non sono limitati ai cinque che tutti i ragazzi hanno imparato. Tuttavia, limitandoci ed essi, proviamo a chiederci se sappiamo farne uso nella piena consapevolezza delle umane possibilità. Ci rendiamo conto di vedere, sentire, odorare, gustare, toccare? Non ce ne rendiamo conto più di quanto non avvenga di quel tesoro della nostra salute fisica, finchè non l’abbiamo perduta, o della funzione di un organo interno, finchè questo non si ammala. Naturalmente non è così per tutti: poeti, scrittori, pittori, musicisti sono dotati di una forte sensibilità che permette loro di trasfigurare la realtà che percepiscono per mezzo dei sensi, in bellissime immagini, meravigliosi concetti, stupende architetture musicali. Ma senza pretendere nei nostri ragazzi le eccezionali facoltà che possiedono pochi esseri privilegiati, cerchiamo di utilizzare ai fini dell’insegnamento questi sensi dei quali non sappiamo perfettamente servirci e ce ne serviamo male. Se non esistesse diversità di attitudine nell’uso dei sensi non sapremmo spiegarci perchè taluni vedono nel cielo uno spettacolo vario e suggestivo, mentre altri vedono solo la pioggia o il sereno; perchè questi godono della bellezza di un albero carico di frutti, quelli vedono soltanto se i frutti sono maturi e buoni da mangiare. E’ necessario che i ragazzi imparino a guardare, udire, toccare, gustare, odorare; è necessario che imparino a rendersi conto della funzione di questi sensi perchè, per mezzo di essi, possano sentire, comprendere, descrivere gli esseri che li circondano. E ciò che impareranno a sentire avrà dentro di loro una rispondenza che non li farà essere sordi e ciechi al meraviglioso spettacolo della natura. In quarta classe, come nelle classi precedenti, si sforzeremo perchè i bambini si rendano conto dei meravigliosi mezzi si cui sono dotati. Facciamo un esempio. Mettiamo in mano a un bambino una rosa e diciamo: “Chiudi gli occhi e toccala. Poi dirai che cosa sentono le tue dita”. Egli eseguirà e potrà dire che la rosa ha petali vellutati, morbidi, serici, …; che il gambo è spinoso, le foglie sono dentellate, lisce, fresche… Ha esercitato il senso del tatto, isolandolo dagli altri, facendo convergere in esso tutta la sua attenzione e ottenendo una più completa percezione. Ora facciamo la stessa cosa con l’odorato. Il ragazzo sentirà il profumo della rosa, e questo profumo sarà soave, o acuto, o forte, o delicato… Quando proveremo ad esercitare il tal modo la vista, potrà descriverci l’aspetto della rosa, il colore, la forma, il numero dei petali, ecc… E se ne compiacerà, indugiando nella descrizione come non avrebbe fatto se avesse dovuto parlare della rosa, usando contemporaneamente tutte le facoltà sensoriali. Sullo stesso oggetto non potremo esercitare il senso del gusto e dell’udito. Ci varremo, per questo, di un frutto che, all’esame del senso gustativo, sarà saporito, succoso, agro, acerbo, ecc…; di un oggetto di metallo che, percosso, darà un suono squillante, argentino, sordo, sonoro, ecc… Non limiteremo l’esperienza a un singolo oggetto. Quando i ragazzi si saranno familiarizzati all’esercizio dei loro sensi, proporremo una scena da esaminare analiticamente, con l’aiuto dei cinque sensi, usati uno per volta. Supponiamo che il tema sia “La strada”. Che cosa potrà distinguere l’alunno nei rumori della strada, quando avrà imparato a isolare l’udito dagli altri sensi e a isolare l’una dall’altra le stesse percezioni uditive? Stridio di tram sulle rotaie, rotolare di carri, squillo di clacson, voci di venditori ambulanti, grida di ragazzi… L’odorato stesso percepirà l’odore di benzina degli automezzi, o l’odore d’erba e di fieno di una strada di campagna, della polvere di una vecchia strada non asfaltata. Diamo qui alcuni spunti di esercitazioni riservandoci di riprendere ed approfondire l’esperienza in quinta classe:
Esercizi per l’uso consapevole della vista
– In questo prato (servirsi di un’illustrazione o meglio della realtà) vedo…( l’erba verde, i fiori sbocciati, una casetta col tetto rosso, un albero frondoso, un uccellino che vola, ecc…)
– Ho osservato un albero e ho visto…. (il tronco ruvido, i rami pieni di foglie, la chioma frondosa, le radici poderose, un nido nell’incavo di due rami, ecc…)
_ Altri soggetti: il muro, il cielo, la siepe, una casa, la strada, una zolla di terra, un fiore, un insetto, una farfalla, un bruco, ecc…
– I colori. Trovare tutto ciò che è di un bel rosso acceso, ciò che è candido, che è azzurro intenso, nero, giallo, verde. (Un colore per volta)
– Aggiungere, ad ogni colore, l’aggettivo o gli aggettivi che a esso si possono riferire: rosso acceso, verde tenero, bianco immacolato, nero cupo, ecc…
– Trovare che cosa è argenteo, dorato, purpureo, vermiglio, incolore, trasparente, variopinto, iridescente, opaco, smagliante, cangiante, iridato.
– Trovare ciò che biancheggia, rosseggia, verdeggia, nereggia.
– Ricopiare le seguenti espressioni in due colonne, una per quello che è chiaro, una per quello che è scuro: il fondo del pozzo, il muro soleggiato, la sabbia ardente, l’entrata della grotta, la foresta, l’ombra dell’albero, la strada non asfaltata, il cielo di primavera, il vetro pulito.
– Dire cos’è che risplende, che abbarbaglia, che acceca, che scintilla. Dire che cos’è che rischiara, che illumina, che fa brillare. (Scrivere una frase per ciascuna espressione).
– Trovare che cos’è che produce un’ombra fitta, il buio, un’ombra leggera. Che cos’è che si vede brillare alla luce del sole, al lume di luna, al lume di una lampada.
– Con gli occhi vedo queste cose belle… Queste cose brutte…
– Fare due colonnine con le seguenti espressioni, una per le cose piacevoli a vedersi, una per le cose spiacevoli: il cielo sereno, un vestito sudicio, un viso roseo, un viso giallognolo, un viso corrucciato, un viso ridente, una farfalla, un rospo, un fiore sbocciato, un fiore appassito, un colore brillante, un serpente, un colore smorto, un gioiello, un cielo grigio.
– Completare: Io vedo il _____________ di una lampada. Il vedo il _____________ di un lampo. Io vedo _____________ dell’alba. Io vedo _____________ del tramonto. Io vedo _____________ del fuoco. Io vedo _____________ del sole. Io vedo _____________ del gioiello.
– Comporre delle frasi usando le seguenti espressioni: aguzzare lo sguardo, fare l’occhiolino, strizzare l’occhio, puntare gli occhi, perdere la vista, riacquistare la vista, schiarire la vista, leggere negli occhi, a colpo d’occhio, un colpo d’occhio, dar la polvere negli occhi, crescere a vista d’occhio, sognare a occhi aperti, andare a occhi chiusi, parlarsi a quattr’occhi.
Esercizi per l’uso consapevole dell’udito
– Dalla strada si levano questi rumori… Dal prato… Dalla casa… Dal bosco… Dall’officina… Da una scuola… Dalle vicinanze di un corso d’acqua… Dalla riva del mare… Dalla piazza del mercato…
– Completare: io sento __________ delle ruote del tram. __________delle ruote dell’automobile. __________del passaggio del treno. __________ della tromba. __________ del tuono. __________ del campanello. __________ delle campane. __________ del pulcino. __________ del bue. __________ del gatto. __________ del fulmine. __________ delle mani. __________ delle labbra. __________ dei passi.
– Che cos’è che sferraglia? Che squilla? Che rimbomba? Che schiocca? Che risuona? Che rintrona? Che esplode? Che scoppia? che brontola? Che fruscia? Che cigola? Che geme? Che urla? Che stride? Che rulla? Che suona?
– Qual è l’animale che gorgheggia? Miagola? Cinguetta? Raglia? Pispiglia? Pigola? Geme? Gracchia? Ulula? Stride? Canta? Gracida? Frinisce? Parla? Mugola? Guaisce? Grugnisce? Ringhia? Sibila? Squittisce? Ronza?
– Chi è che ha una vocina, una vociona, una viciaccia, una vocetta.
– Scrivi una frase per ognuna di queste espressioni: voce aspra, chioccia, roca, argentina, metallica, armoniosa, sgarbata, dolce, debole, forte, acuta, stizzosa, sdegnosa, alterata, fiacca, profonda, sommessa, pietosa, lamentosa, sonora, ferma, femminile, maschia, sottile, cavernosa, accorata.
– Questi sono rumori piacevoli.
– Questi sono rumori spiacevoli.
– Copia le seguenti parole in due colonnine, una per i rumori (o suoni) deboli, una per i rumori (o suoni) forti: ronzio, scoppio, rimbombo, cigolio, stridio, sferragliamento, scampanellio, brontolio, mormorio, fruscio, esplosione, chiacchiericcio, pigolio, ululato. Poi componi per ognuna di queste parole una frase appropriata.
– Completa con un verbo che si riferisca al senso dell’udito: la ruota della carrucola __________. Il campanello della porta__________. La campana della chiesa__________. La porta che non è unta__________. I freni dell’autocarro__________. I denti della sega__________. I tasti del pianoforte__________. Le corde della chitarra__________. Il cane che si è fatto male__________. La cicala in agosto__________. La rana nel fossato__________. Il pianoforte scordato__________.
Per l’uso consapevole dell’odorato
– Compilare delle frasi includendovi le seguenti parole: naso, nasuccio, nasone, nasino, annusare, nasale, nasata.
– Queste sono cose che hanno un buon odore. Queste sono cose che hanno un cattivo odore. Queste sono cose che hanno un odore acuto. Queste sono cose che hanno un odore soave. Queste sono cose che hanno un odore leggero. Queste sono cose che hanno un odore gradevole. Queste sono cose che hanno un odore sgradevole. Queste sono cose che hanno un odore nauseante. Queste sono cose che hanno un odore piccante. Queste sono cose che hanno un odore aromatico.
– Nel prato possiamo sentire questi odori. In cucina possiamo sentire questi odori. Per la strada possiamo sentire questi odori. Al mercato possiamo sentire questi odori.
– Completare: l’odore acuto del ______________. L’odore soave del ______________. L’odore leggero del ______________. L’odore amarognolo del ______________. L’odore cattivo del ______________. L’odore appetitoso del ______________. L’odore nauseante del ______________.
– Completa le seguenti frasi con le parole: nauseante, appetitoso, acuto, dolce, piccante, soave. L’odore della rosa è ______________. L’odore del pepe è ______________. L’odore del garofano è ______________. L’odore della violetta è ______________. L’odore dell’uovo guasto è ______________. L’odore della carne arrosto è ______________.
Per l’uso consapevole del gusto
– Compilare delle frasi con le seguenti parole: lingua, linguina, linguona, linguaccia, linguetta. Linguacciuto, linguaggio, linguata, scilinguagnolo.
– Chi è che ha la lingua lunga? Corta? Bifida? Puntuta? Morbida? Rasposa? Sudicia? Patinosa?
– Che cos’è che ha un sapore buono? Cattivo? Amaro? Dolce? Salato? Agro? Acido? Gustoso? Disgustoso? Piccante? Aromatico? Dolciastro? Amarognolo? Salmastro? Rancido? Insipido?
Per l’uso consapevole del tatto
– Con le dita posso sentire la __________ del velluto; __________ del metallo; __________ del marmo; __________ del ghiaccio__________ ; __________ della palla ; __________ della corteccia dell’albero.
– Trovare il nome di alcune cose che hanno una superficie liscia; ruvida; morbida; fredda; calda; levigata; rotonda; piana; soffice; tiepida; rugosa;
– Scegliere fra le seguenti parole: caldo, umido, soffice, morbido, freddo, scabroso, liscio, ruvido, spinoso, rugoso, la risposta alle seguenti domande: com’è il velluto? Il tronco dell’albero? La pelle dei vecchi? Il vetro? La mano dell’operaio? Lo stelo della rosa? Il petalo del fiore? Il bucato messo ad asciugare? Il ghiaccio? La sabbia sotto il sole?
– Delle seguenti parole fare due colonnine, una per quelle che esprimono una cosa piacevole a toccarsi, l’altra per le cose spiacevoli: grinzoso, liscio, levigato, scabroso, bruciante, gelato, soffice, cedevole, morbido, duro, spinoso, vellutato, fresco.
– Completare le seguenti frasi scegliendo fra le parole: tocca, stringe, preme, accarezza, sfiora, tasta. La mano __________ un’altra mano. __________ la guancia. __________ il campanello. __________ una stoffa. __________ la tastiera. __________ i capelli.
– per quel che si riferisce al tatto, un fiore può essere __________ . La neve __________. La pietra__________ . La sabbia__________ . La pelle__________ . La stoffa__________ . La pelliccia__________ . Una superficie__________ .
Consigli per favorire la composizione scritta in quarta classe – Il giornale di classe e il giornale murale
In quarta può accadere che alcuni ragazzi, anche se abituati fin dalle prime classi ad esprimersi a voce e per iscritto in assoluta libertà, o per pigrizia o perchè presi da altri interessi, sentano meno il bisogno di raccontare per iscritto le loro esperienze individuali, spontaneamente e frequentemente, come avveniva quando erano più piccoli. Occorre perciò offrir loro delle motivazioni nuove e valide allo scrivere. Lo svolgimento del “tema” attraverso la ricerca e l’organizzazione delle notizie o l’esplorazione di un determinato ambiente può accrescere l’interesse per la composizione. Un altro mezzo di grande efficacia è la realizzazione di un giornalino stampato o manoscritto (o di un giornale parlato, o di un giornale murale). Un giornalino permette di ricondurre il linguaggio alla sua funzione naturale ed essenziale che è quella di comunicare agli altri; esso è in stretto rapporto di continuità con il testo libero e offre ai ragazzi una validissima motivazione: si scrive non più solo perchè il maestro legga e per ricevere un buon o cattivo voto, ma si scrive per il giornale; lo scritto di ognuno potrà essere letto da tutti i compagni della classe, dagli amici delle classi vicine, dalle famiglie; il pensiero e l’esperienza individuale quindi acquisteranno significato proprio per il fatto di divenire sociali. Il giornale murale è un giornale rudimentale la cui realizzazione può essere molto semplice e rapida: un grande foglio di carta da pacchi farà da sfondo ai vari pezzi che potranno essere testi liberi, composizioni, cronache, relazioni di contenuto vario; o potranno gravitare tutti intorno a un unico centro di interesse, ad un argomento di studio e di ricerca. Si potranno stabilire rubriche fisse; la pagina sportiva, la pagina degli esperimenti scientifici, l’angolo della biblioteca, il cantuccio degli indovinelli, ecc… Il giornale sarà abbellito e completato da disegni, fotografie, grafici, decorazioni varie. Cerchiamo di far collaborare tutti gli alunni alla stesura periodica del giornale, suddividendo e alternando i compiti secondo le preferenze e le capacità di ciascun bambino; soprattutto cerchiamo di evitare che il nostro giornale sia costruito solo di temi belli accuratamente scelti, corretti e ricuciti da noi per l’applauso di genitori e colleghi; esso dovrebbe essere al contrario lo specchio delle capacità vere dei ragazzi, del loro lavoro, del loro sforzo comune.
La redazione del giornalino di classe implica un insieme di attività che sono per i bambini causa ed effetto della maturazione: esige la capacità di assumere iniziative personali, di sottostare ad un giudizio; di impostare un lavoro in collaborazione e di suddividerlo in parti senza operare ingiuste esclusioni; di assumersi la responsabilità di scegliere e di migliorare le capacità di scelta; di valutare con serenità e con intelligenza, di migliorare il proprio gusto; di saper correggere ed autocorreggersi; di prevedere modi e tempi di esecuzione, di risolvere problemi pratici di procedimento.
Come si compone il giornale di classe stampato o murale – comitato di redazione: un gruppo di bambini che ha l’incarico di scegliere le composizioni (prose e poesie), le relazioni, le cronache, i disegni; – gli illustratori: provvederanno ai disegni – gli impaginatori: dovranno stabilire l’impaginazione del materiale, disponendolo in modo logico secondo le rubriche preventivate, e in modo armonico distribuendo con equilibrio e senso delle proporzioni i testi scritti e le illustrazioni; – il materiale: composizioni, relazioni, cronache, resoconti sulla vita della scuola, della famiglia, della città, sugli avvenimenti di attualità che hanno destato interesse, sui problemi della piccola comunità. Anche la corrispondenza scolastica può fornire materiale interessante
Scrivere per il giornale non è un esercizio meramente scolastico. La classe cessa di essere un ambiente artificiale e diviene una comunità nella quale tutti collaborano con gioia per lo stesso scopo, attuando così il primo tirocinio concreto della libertà. Bisogna però guardarsi dal trasformare il giornale in una vetrina nella quale fanno bella mostra di sè soltanto i primi della classe.
Tracce per temi per la quarta classe – una raccolta di tracce per temi per la classe quarta della scuola primaria, scaricabile e stampabile in formato pdf.
Tracce per temi per la terza classe – una raccolta di tracce per temi per la classe terza della scuola primaria, scaricabile e stampabile in formato pdf.
L’autodettatura e la composizione in prima classe, secondo il metodo globale: indicazioni pedagogiche, idee per l’insegnamento, esercitazioni ed esercizi e molto altro ancora.
L’autodettatura è un esercizio molto importante, soprattutto in prima classe, perchè implica, da parte del bambino, oltre all’attenzione per scrivere bene la parola, anche lo sforzo per trovarla. Inoltre questo esercizio va fatto in silenzio e ciò stimola l’attenzione e il rispetto reciproco.
L’autodettatura può essere fatta in più modi. Nei primi tempi, quando i bambini non sono ancora molto sicuri di sè e le parole che riescono a scrivere sono molto semplici, si potrà ricorrere alle illustrazioni con le quali è possibile graduare l’esercizio.
L’insegnante mostra un cartoncino rappresentante ad esempio il sole. I bambini guardano e, in silenzio, senza pronunciare il nome, scrivono la parola sole. Un cartoncino con l’illustrazione del mare. I bambini, in silenzio, scrivono mare.
Quando i bambini saranno più sicuri, si può ricorrere alla dettatura muta con vari oggetti. L’insegnante tira fuori dal cassetto un oggetto per volta: una penna, una bambolina, un giocattolo, un fiore… Può darsi che qualche bambino scriva “una bambola” o anche “una bambola bionda”. Se queste anticipazioni non portano inconvenienti, si lascia fare, ma se si vede che il bambino scrive ad esempio le parole attaccate, piuttosto che correggerlo è meglio semplicemente ricordare che la regola del gioco è scrivere soltanto il nome della cosa mostrata.
Nell’autodettatura si segue una certa gradualità. Questa gradualità non è relativa alla conoscenza delle consonanti che, col metodo globale sono presentate tutte insieme, ma dalla complessità della parola.
I primi esercizi saranno costituiti da parole bisillabe: pane, mano, casa, mela, topo,…
Successivamente passeremo ai dittonghi: fiore, uovo, sedia, ruota,…
In seguito le parole trisillabe: gelato, geranio, tavolo, barile, camino,…
Quando poi vorremo esercitare i bambini in una speciale difficoltà e attirare su questa la loro attenzione, ecco che i nomi conterranno quella particolare difficoltà:
per le doppie: letto, gatto, mucca, carro, sacco,….
per la q: aquilone, quadro, quaderno,…
E così di seguito: braccio, prato, treno, grano; scimmia, scialle, sciabola, prosciutto; agnello, gnomo, ragno, stagno; giglio, coniglio, pagliaio, maglia,…
Naturalmente bisogna avere un bel corredo di illustrazioni.
L’esercizio può anche essere variato: l’insegnante tiene in mano un’illustrazione, ma non la fa vedere ai bambini. Si limita a descrivere il soggetto: “E’ bianco, coperto di pelo, placido, ha le corna, tirava l’aratro,…” e i bambini dovranno scrivere in silenzio la parola bue. Quando tutti i bambini avranno scritto, l’insegnante mostrerà l’illustrazione e i bambini potranno controllare il loro lavoro. Questo gioco può essere anche condotto dai bambini stessi.
L’autodettatura può essere fatta anche come esercizio individuale. Distribuiamo alcuni cartellini, almeno cinque o sei per bambino. In questi cartellini ci saranno soltanto le illustrazioni. I bambini dovranno scrivere il relativo nome sul loro foglietto.
Il vantaggio dell’autodettatura è evidente: l’attenzione del bambino deve essere rivolta anche a cercare il nome che dovrà scrivere.
Possiamo poi dare al bambino una sola illustrazione, ad esempio di una casa, e lui dovrà scrivere tutti i nomi che derivano da casa: casina, casetta, casone, casupola, …
Oppure, e allora l’esercitazione è volta a un altro scopo, diamo un’illustrazione che rappresenta ad esempio il bue, e il bambino dovrà scrivere il nome degli animali che appartengono alla famiglia del bue: mucca, manzo, vitello, toro,…
Per questi esercizi di autodettatura si possono anche compilare delle schede che conterranno un’illustrazione rappresentante gli oggetti o gli animali di cui il bambino dovrà scrivere il nome: ad esempio una scheda con un’illustrazione di una stalla con tutti gli animali che vi abitano. Il bambino dovrà scrivere il nome di questi animali. Oppure una scheda con un’illustrazione che rappresenta un mazzo di fiori. Oppure una scenetta, e il bambino scriverà tutti i nomi degli oggetti, animali, persone rappresentati nella scenetta. Qualsiasi illustrazione può essere utile per questi esercizi.
Oltre all’autodettatura dei nomi, si potrà fare anche l’autodettatura degli aggettivi e dei verbi.
I bambini, imparando a leggere e scrivere col metodo globale, compongono fin dalla prima parola che scrivono, perchè per loro nulla è meccanico, ma tutto viene da un lavoro di pensiero che è già composizione, o meglio espressione. Infatti, sopo aver passato i primi tempi a riprodurre e poi a scrivere spontaneamente il nome sulle schede e sui foglietti, saranno portati a scrivere le prime brevissime frasi, in principio magari limitate al solo nome e articolo…
La frase in disordine
Uno degli errori più comuni ai bambini, e non soltanto in prima classe, è quello di scrivere le parole attaccate. Si può cercare di ovviare a questo problema col gioco della frase in disordine.
Scriviamo le parole che compongono una frase in tanti pezzetti di carta, una per ogni pezzetto. Ad esempio: Il – sole – splende – nel – cielo.
I cartellini sono in disordine… chi sa ricomporre la frase?
continua nelle pagine seguenti (segui i numeri delle pagine):
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