Nome dell’esercizio in inglese: small button dressing frame
Area: esercizi preliminari, cura di sé, vestirsi e spogliarsi
Età: dai 2 anni e mezzo
Materiale: allacciatura dei bottoni piccoli. Un tavolo e due sedie
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Oggi vorrei mostrarti l’allacciatura con bottoni piccoli”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. andare col bambino allo scaffale delle allacciature
. trasportare il telaio come si fa con un vassoio, quindi appoggiarlo sul tavolo con il lato con i bottoni a sinistra, il lato con le asole a destra
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
2. Analisi dei movimenti – aprire
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come aprire il telaio dei bottoni piccoli”
. per aprire il telaio procedere dall’alto verso il basso
. tenere il tessuto del lembo di sinistra (quello con le asole) con la mano sinistra (palmo verso l’alto sotto al tessuto, pollice sopra il tessuto accanto all’asola)
. tenere il tessuto del lembo di destra (quello dei bottoni) con la mano destra (palmo verso l’alto sotto al tessuto, pollice sul bottone)
. tirare con la mano sinistra (per allargare l’asola) e premere col pollice destro sul bottone (per farlo parzialmente entrare nell’asola)
. quando il bottone è per metà nell’asola, lasciare la presa con la mano destra
. usare la mano destra per prendere il bottone da sotto e farlo uscire completamente dall’asola
. ripetere la procedura fino ad aprire tutti i bottoni
. aprire completamente il telaio spostando a destra il lembo destro di tessuto e spostando a sinistra il lembo di tessuto sinistro
2. Analisi dei movimenti – chiudere
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come chiudere il telaio dei bottoni piccoli”
. per chiudere il telaio procedere basso verso l’alto
. riportare il lembo destro di tessuto (quello con i bottoni) al centro del telaio, quindi sovrapporre ad esso il lembo sinistro (quello le asole)
. tenere il lembo di sinistra (quello con le asole) con la mano sinistra (palmo verso l’alto sotto al tessuto, pollice sopra il tessuto sotto all’asola)
. tenere il lembo di destra (quello dei bottoni) con la mano destra (palmo verso l’alto sotto al tessuto, pollice sul bottone)
. inserire il bottone nell’asola per metà
. lasciare la presa con la mano sinistra sul tessuto e usarla per afferrare la metà del bottone sporgente dall’asola
. lasciare la presa con la mano destra sul bottone e usarla per tirare l’asola e completare il passaggio del bottone
. ripetere la procedura fino a chiudere tutti i bottoni
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere l’apertura e la chiusura una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
. riportare il telaio allo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per allacciare e slacciare bottoni
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima
Nomenclatura: bottone, occhiello, telaio, abbottonare, sbottonare, ecc.
Punti di interesse: il passaggio del bottone nell’asola, primo bottone, ultimo bottone
Controllo dell’errore: i due lembi di tessuto non sono allineati. Il bambino non riesce ad aprire o a chiudere i bottoni
Estensioni: lavorare ad occhi bendati
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Nome dell’esercizio in inglese: zipper dressing frame
Area: esercizi preliminari, cura di sé, vestirsi e spogliarsi
Età: dai 3 anni
Materiale: allacciatura con cerniera. Un tavolo e due sedie
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Oggi vorrei mostrarti l’allacciatura con cerniera”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. andare col bambino allo scaffale delle allacciature
. trasportare il telaio come si fa con un vassoio, quindi appoggiarlo sul tavolo con il cursore in alto
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
2. Analisi dei movimenti – aprire
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come aprire il telaio con cerniera”
. mostrare la presa a tre dita (pollice contro indice e medio)
. tenere la parte superiore del lembo sinistro con la mano sinistra
. con la mano destra impugnare il tiretto del cursore utilizzando la presa a tra dita, sollevarlo e far scorrere il cursore verso il basso fino a metà cerniera
. lasciare la presa con la mano sinistra e metterla col palmo sul tessuto all’altezza del cursore, per tenere il tessuto in posizione
. far scorrere il cursore fino alla coppa
. lasciare la presa con entrambe le mani
. tenere il bordo inferiore della cerniera con la mano sinistra
. con la mano destra estrarre lo spillo dalla coppa
. aprire completamente il telaio spostando a destra il lembo destro di tessuto e spostando a sinistra il lembo di tessuto sinistro
2. Analisi dei movimenti – chiudere
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come chiudere il telaio con cerniera”
. riportare i due lembi di tessuto nel telaio
. trattenere con la mano sinistra la coppa della cerniera e con la mano destra inserire saldamente lo spillo
. trattenere entrambi i lembi nella parte inferiore con la mano sinistra
. con la mano destra impugnare il tiretto del cursore utilizzando la presa a tre dita, sollevarlo e far scorrere il cursore verso l’alto fino a metà cerniera
. rilasciare la mano sinistra dalla parte inferiore della cerniera e posizionarla sul materiale appena sotto il cursore
. far scorrere il cursore fino ai fermi
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere l’apertura e la chiusura una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
. riportare il telaio allo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per aprire e chiudere cerniere
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima
Nomenclatura:
Punti di interesse: il suono della cerniera che si apre e si chiude. Accertarsi lo spillo sia completamente inserito nella coppa
Controllo dell’errore: il bambino non riesce ad aprire, chiudere, agganciare, sganciare la cerniera. La cerniera si rompe
Estensioni: lavorare ad occhi bendati
Video:
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Nome dell’esercizio in inglese: hooks and eyes dressing frame
Area: esercizi preliminari, cura di sé, vestirsi e spogliarsi
Età: dai 3 anni
Materiale: allacciatura con ganci e occhielli. Un tavolo e due sedie
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Oggi vorrei mostrarti l’allacciatura con ganci e occhielli”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. andare col bambino allo scaffale delle allacciature
. trasportare il telaio come si fa con un vassoio, quindi appoggiarlo sul tavolo con il lato con i ganci a sinistra, il lato con gli occhielli a destra
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
2. Analisi dei movimenti – aprire
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come aprire il telaio con ganci e occhielli”
. per aprire lavorare dall’alto verso il basso
. mostrare la presa a tre dita (pollice contro indice e medio)
. utilizzando la presa a tre dita afferrare il bordo superiore del lembo sinistro con la mano sinistra e quello destro con la destra
. spingere entrambi i lati del materiale l’uno verso l’altro per permettere al gancio di uscire dall’occhiello
. rilasciare entrambe le mani e passare al gancio e all’occhiello successivi
. quando tutti i ganci sono liberi, aprire completamente il telaio spostando a destra il lembo destro di tessuto e spostando a sinistra il lembo di tessuto sinistro
2. Analisi dei movimenti – chiudere
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come chiudere il telaio con ganci e occhielli”
. per chiudere lavorare dall’alto verso il basso
. portare il lembo con gli occhielli a sinistra e appoggialo all’interno del telaio
. portare il lembo con i ganci a destra e appoggiarlo sopra il primo lembo allineando ganci e occhielli
. prendere il lato di tessuto accanto al primo occhiello con la mano sinistra
. tenere l’occhiello in posizione con il pollice sopra e le altre dita sotto il tessuto
. prendere il lato di tessuto accanto al primo gancio con la mano destra
. tenere il gancio in posizione con il pollice sopra e le altre dita sotto il tessuto
. tirare le due parti una verso l’altra per permettere al gancio di entrare nell’occhiello, quindi rilasciare con entrambe le mani
. ripetere la procedura fino a chiudere tutti i ganci
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere l’apertura e la chiusura una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
. riportare il telaio allo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per allacciare e slacciare ganci e occhielli
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima
Nomenclatura: gancio, occhiello, telaio, ecc.
Punti di interesse: la sfida di far passare il gancio attraverso l’occhiello
Controllo dell’errore: i due lembi di tessuto non sono allineati. Il bambino non riesce ad aprire o a chiudere i ganci
Estensioni: lavorare ad occhi bendati
Video:
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Nome dell’esercizio in inglese: buckle dressing frame
Area: esercizi preliminari, cura di sé, vestirsi e spogliarsi
Età: dai 3 anni e mezzo
Materiale: allacciatura con cinturini. Un tavolo e due sedie
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Oggi vorrei mostrarti l’allacciatura con cinturini”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. andare col bambino allo scaffale delle allacciature
. trasportare il telaio come si fa con un vassoio, quindi appoggiarlo sul tavolo
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
2. Analisi dei movimenti – aprire
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come aprire il telaio con cinturini”
. prendere la punta della cintura con la mano sinistra
. tenere il passante in posizione verticale con la mano destra
. spingere la cintura fino formare una gobba
. lasciare la presa con entrambe le mani
. con la mano destra tirare la gobba per liberare la cintura dal passante
. tenere fermo il telaio con la mano sinistra, prendere la punta della cintura nella mano destra e tirarla con forza per liberarla dall’ardiglione
. far passare la cintura attraverso la cornice della fibbia
. ripetere la procedura fino a liberare tutte le cinture
. quando tutti i cinturini sono liberi, aprire completamente il telaio spostando a destra il lembo destro di pelle e spostando a sinistra il lembo di pelle sinistro
2. Analisi dei movimenti – chiudere
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come chiudere il telaio con cinturini”
. per chiudere lavorare dall’alto verso il basso
. riportare i due lembi di pelle verso il centro del telaio
. prendere la cintura nella mano destra e la cornice della fibbia nella mano sinistra
. far passare la cintura attraverso la cornice della fibbia
. rilasciare entrambe le mani
. prendere la cintura con la mano destra e tirare fino a quando il perno non si allinea al foro
. inserire l’ardiglione nel foro della cintura con la mano sinistra, quindi lasciare
. tenendo la cintura nella mano destra e sollevando il passante con la sinistra, spingere la cinghia attraverso passante fino a formare una gobba, quindi lasciare entrambe le mani
. completare la chiusura tirando la cintura completamente
. ripetere la procedura fino ad allacciare tutte le cinture
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere l’apertura e la chiusura una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
. riportare il telaio allo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per allacciare e slacciare le cinture
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima
Nomenclatura:
Punti di interesse: il passante e la fibbia della cintura
Controllo dell’errore: i due lembi di pelle del telaio non sono allineati. Il bambino non riesce ad aprire o a chiudere i cinturini. Le fibbia o i cinturini si rompono
Estensioni: lavorare ad occhi bendati
Video:
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Nome dell’esercizio in inglese: bow dressing frame
Area: esercizi preliminari, cura di sé, vestirsi e spogliarsi
Età: dai 3 anni
Materiale: allacciature con nastri. Un tavolo e due sedie
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Oggi vorrei mostrarti l’allacciatura con nastri”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. andare col bambino allo scaffale delle allacciature
. trasportare il telaio come si fa con un vassoio, quindi appoggiarlo sul tavolo con i nastri rossi (asola bianca) a destra e i nastri bianchi (asola rossa) a sinistra
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
2. Analisi dei movimenti – aprire
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come aprire il telaio con nastri”
. per aprire lavorare dall’alto verso il basso
. mostrare la presa a tre dita (pollice contro indice e medio)
. prendere l’estremità di ogni coda e tirare in modo che l’arco di ogni fiocco si sciolga
. posizionare i due nastri orizzontalmente ai lati del telaio
. allentare il nodo infilando l’indice destro sotto il nodo e sollevando
. posizionare il nastro bianco a sinistra e il nastro rosso a destra
. ripetere la procedura fino a slacciare tutti i fiocchi
. aprire completamente il telaio spostando a destra il lembo destro di tessuto e spostando a sinistra il lembo di tessuto sinistro
2. Analisi dei movimenti – chiudere
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come chiudere il telaio con nastri”
. per chiudere lavorare dall’alto verso il basso
. riportare i due lembi di tessuto al centro del telaio
. afferrare l’estremità del nastro bianco con la mano sinistra e l’estremità del nastro rosso con la mano destra
. portare entrambi i nastri verso l’alto e incrociarle
. tenere l’incrocio con la mano sinistra e liberare la mano destra
. far notare l’anello che si forma sotto l’incrocio
. con la mano destra infilare l’estremità del nastro che si trova a destra (quello bianco) nell’anello
. tirare le due estremità contemporaneamente per stringere il nodo
. posare i nastri orizzontalmente sul telaio (il bianco si troverà a destra, il rosso a sinistra)
. con la mano sinistra creare un anello col nastro rosso (a sinistra) e tenerlo stretto alla base utilizzando la presa a tre dita
. con la mano destra prendere il nastro bianco (a destra) e portarlo verso l’alto e verso sinistra, poi farlo passare intorno alla presa a tre dita della mano sinistra
. lasciare la presa della mano destra e mantenere in posizione la sinistra
. osservare l’anello formato dal nastro bianco
. infilare indice e pollice della mano destra nell’anello bianco e usarli per prendere il nastro bianco libero proprio sotto l’anello rosso
. far passare il nastro bianco attraverso l’anello tirando verso l’alto
. lasciare la presa con entrambe le mani
. sistemare il fiocco che si è formato facendo in modo che i due cappi e le due code abbiano la stessa lunghezza
. ripetere la procedura fino ad allacciare tutti i fiocchi
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere l’apertura e la chiusura una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
. riportare il telaio allo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per allacciare e slacciare nastri e fare fiocchi
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima
Nomenclatura: cappio, fiocco, nodo, sciogliere, ecc.
Punti di interesse: le code hanno la stessa lunghezza. Le asole hanno la stessa lunghezza
Controllo dell’errore: i due lembi di tessuto non sono allineati. Il bambino non riesce ad allacciare e slacciare i fiocchi. I fiocchi sono irregolari. I fiocchi si slegano
Estensioni: lavorare ad occhi bendati
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Oggi vorrei mostrarti l’allacciatura con nastri”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. andare col bambino allo scaffale delle allacciature
. trasportare il telaio come si fa con un vassoio, quindi appoggiarlo sul tavolo con i nastri rossi (asola bianca) a destra e i nastri bianchi (asola rossa) a sinistra
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
2. Analisi dei movimenti – aprire
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come aprire il telaio con nastri”
. per aprire lavorare dall’alto verso il basso
. mostrare la presa a tre dita (pollice contro indice e medio)
. prendere l’estremità di ogni coda e tirare in modo che l’arco di ogni fiocco si sciolga
. posizionare i due nastri orizzontalmente ai lati del telaio
. allentare il nodo infilando l’indice destro sotto il nodo e sollevando
. posizionare il nastro bianco a sinistra e il nastro rosso a destra
. ripetere la procedura fino a slacciare tutti i fiocchi
. aprire completamente il telaio spostando a destra il lembo destro di tessuto e spostando a sinistra il lembo di tessuto sinistro
2. Analisi dei movimenti – chiudere
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come chiudere il telaio con nastri”
. per chiudere lavorare dall’alto verso il basso
. riportare i due lembi di tessuto al centro del telaio
. afferrare l’estremità del nastro bianco con la mano sinistra e l’estremità del nastro rosso con la mano destra
. portare entrambi i nastri verso l’alto e incrociarle
. tenere l’incrocio con la mano sinistra e liberare la mano destra
. far notare l’anello che si forma sotto l’incrocio
. con la mano destra infilare l’estremità del nastro che si trova a destra (quello bianco) nell’anello
. tirare le due estremità contemporaneamente per stringere il nodo
. posare i nastri orizzontalmente sul telaio (il bianco si troverà a destra, il rosso a sinistra)
. con la mano sinistra creare un anello col nastro rosso (a sinistra) e tenerlo stretto alla base utilizzando la presa a tre dita
. con la mano destra prendere il nastro bianco (a destra) e portarlo verso l’alto e verso sinistra, poi farlo passare intorno alla presa a tre dita della mano sinistra
. lasciare la presa della mano destra e mantenere in posizione la sinistra
. osservare l’anello formato dal nastro bianco
. infilare indice e pollice della mano destra nell’anello bianco e usarli per prendere il nastro bianco libero proprio sotto l’anello rosso
. far passare il nastro bianco attraverso l’anello tirando verso l’alto
. lasciare la presa con entrambe le mani
. sistemare il fiocco che si è formato facendo in modo che i due cappi e le due code abbiano la stessa lunghezza
. ripetere la procedura fino ad allacciare tutti i fiocchi
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere l’apertura e la chiusura una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
. riportare il telaio allo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per allacciare e slacciare nastri e fare fiocchi
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima
Nomenclatura: cappio, fiocco, nodo, sciogliere, ecc.
Punti di interesse: le code hanno la stessa lunghezza. Le asole hanno la stessa lunghezza
Controllo dell’errore: i due lembi di tessuto non sono allineati. Il bambino non riesce ad allacciare e slacciare i fiocchi. I fiocchi sono irregolari. I fiocchi si slegano
Estensioni: lavorare ad occhi bendati
Video:
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Nome dell’esercizio in inglese: shoe lacing dressing frame
Area: esercizi preliminari, cura di sé, vestirsi e spogliarsi
Età: dai 3 anni, dopo che il bambino è in grado di lavorare con sicurezza al telaio coi nastri
Materiale: allacciature con lacci. Un tavolo e due sedie
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Oggi vorrei mostrarti l’allacciatura con lacci”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. andare col bambino allo scaffale delle allacciature
. trasportare il telaio come si fa con un vassoio, quindi appoggiarlo sul tavolo con il fiocco in basso
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
2. Analisi dei movimenti – aprire
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come aprire il telaio con lacci”
. per aprire lavorare dal basso verso l’alto
. mostrare la presa a tre dita (pollice contro indice e medio)
. prendere l’estremità di ogni laccio e tirare in modo che l’arco del fiocco si sciolga
. posizionare i due lacci orizzontalmente ai lati del telaio
. allentare il nodo infilando l’indice destro sotto il nodo e sollevando
. posizionare i due lacci orizzontalmente a destra e sinistra del telaio
. continuare a utilizzare il dito indice per sbloccare e rimuovere il lacci dagli occhielli, mantenendo i lacci orizzontali
. raggiunti gli ultimi due fori, tirare il laccio dal retro degli occhielli, tirando le due estremità contemporaneamente
. mettere il laccio sul tavolo di fronte al telaio
. aprire completamente il telaio spostando a destra il lembo destro di tessuto e spostando a sinistra il lembo di tessuto sinistro
2. Analisi dei movimenti – chiudere
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come chiudere il telaio con lacci”
. per chiudere lavorare dall’alto verso il basso
. riportare i due lembi di tessuto al centro del telaio
. inserire le due estremità del laccio da sopra a sotto attraverso i primi due fori
. tirare e avvicinare le due estremità dei lacci tra loro per creare due metà identiche
. con la mano sinistra sollevare leggermente l’angolo inferiore del lembo sinistro del telaio, con la destra prendere la punta del laccio sinistro e farlo passare da sotto a sopra nell’occhiello successivo (il secondo a sinistra)
. con la mano destra sollevare leggermente l’angolo inferiore del lembo destro del telaio, con la sinistra prendere la punta del laccio destro e farlo passare da sotto a sopra nell’occhiello successivo (il secondo a destra)
. sollevare i due lacci insieme per verificare che abbiano la stessa lunghezza
. Posare ciascuno dei lacci lateralmente in orizzontale
. con la mano sinistra sollevare leggermente l’angolo inferiore del lembo sinistro del telaio, con la destra prendere la punta del laccio destro e infilarlo da sopra a sotto nel terzo occhiello a sinistra
. lasciare la presa, riprendere la punta del laccio che ora si trova sotto all’occhiello e tirare
. posare il laccio orizzontalmente lungo il lembo sinistro del telaio
. con la mano sinistra sollevare leggermente l’angolo inferiore del lembo destro del telaio, con la destra prendere la punta del laccio sinistro e infilarlo da sopra a sotto nel terzo occhiello a destra
. lasciare la presa, riprendere la punta del laccio che ora si trova sotto all’occhiello e tirare
. posare il laccio orizzontalmente lungo il lembo destro del telaio
. con la mano sinistra sollevare leggermente l’angolo inferiore del lembo sinistro del telaio, con la destra prendere la punta del laccio sinistro e farlo passare da sotto a sopra nell’occhiello a sinistra successivo (il quarto a sinistra)
. posare il laccio orizzontalmente lungo il lembo sinistro del telaio
. con la mano destra sollevare leggermente l’angolo inferiore del lembo destro del telaio, con la sinistra prendere la punta del laccio destro e farlo passare da sotto a sopra nell’occhiello successivo (il quarto a destra)
. posare il laccio orizzontalmente lungo il lembo destro del telaio
. con la mano sinistra sollevare leggermente l’angolo inferiore del lembo sinistro del telaio, con la destra prendere la punta del laccio destro e infilarlo da sopra a sotto nel quinto occhiello a sinistra
. lasciare la presa, riprendere la punta del laccio che ora si trova sotto all’occhiello e tirare
. posare il laccio orizzontalmente lungo il lembo sinistro del telaio
. con la mano sinistra sollevare leggermente l’angolo inferiore del lembo destro del telaio, con la destra prendere la punta del laccio sinistro e infilarlo da sopra a sotto nel quinto occhiello a destra
. lasciare la presa, riprendere la punta del laccio che ora si trova sotto all’occhiello e tirare
. posare il laccio orizzontalmente lungo il lembo destro del telaio
. ripetere fino a raggiungere gli ultimi due fori (gli ottavi)
. fare un nodo
. fare un fiocco
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere l’apertura e la chiusura una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
. riportare il telaio allo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per allacciare e slacciare lacci e fare fiocchi
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima
Nomenclatura: occhiello, allacciare, slacciare, incrocio, laccio, ecc.
Punti di interesse: misurare la metà del laccio, far passare i lacci attraverso gli occhielli, l’incrocio formato dai lacci. Tutti gli incroci sono uguali: la parte destra è sempre sotto e la sinistra sempre sopra
Controllo dell’errore: i due lembi di tessuto non sono allineati. Il bambino non riesce ad allacciare e slacciare i lacci. I lacci sono allentati, o irregolari, o troppo corti.
Estensioni: allacciare le scarpe, allacciare le scarpe di un’altra persona
Varianti:
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Nome dell’esercizio in inglese: skate lacing dressing frame
Area: esercizi preliminari, cura di sé, vestirsi e spogliarsi
Età: dai 3 anni, dopo che il bambino è in grado di lavorare con sicurezza al telaio coi nastri e al telaio con lacci
Materiale: allacciature con lacci e ganci. Un tavolo e due sedie
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Oggi vorrei mostrarti l’allacciatura con lacci e ganci”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. andare col bambino allo scaffale delle allacciature
. trasportare il telaio come si fa con un vassoio, quindi appoggiarlo sul tavolo con il fiocco in basso
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
2. Analisi dei movimenti – aprire
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come aprire il telaio con lacci e ganci”
. per aprire lavorare dal basso verso l’alto
. mostrare la presa a tre dita (pollice contro indice e medio)
. prendere l’estremità di ogni laccio e tirare in modo che l’arco del fiocco si sciolga
. posizionare i due lacci orizzontalmente ai lati del telaio
. allentare il nodo infilando l’indice destro sotto il nodo e sollevando
. posizionare i due lacci orizzontalmente a destra e sinistra del telaio
. allentare i primi due ganci, tenendo il laccio interessato tra le mani e posandolo in orizzontale
. continuare fino a raggiungere gli occhielli
. utilizzare il dito indice per sbloccare e rimuovere il lacci dagli occhielli, mantenendo i lacci orizzontali
. raggiunti gli ultimi due fori, tirare il laccio dal retro degli occhielli, tirando le due estremità contemporaneamente
. mettere il laccio sul tavolo di fronte al telaio
. aprire completamente il telaio spostando a destra il lembo destro di tessuto e spostando a sinistra il lembo di tessuto sinistro
2. Analisi dei movimenti – chiudere
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come chiudere il telaio con lacci e ganci”
. per chiudere lavorare dall’alto verso il basso
. riportare i due lembi di tessuto al centro del telaio
. inserire le due estremità del laccio da sotto a sopra attraverso i primi due fori
. tirare e avvicinare le due estremità dei lacci tra loro per creare due metà identiche
. posare ciascuno dei lacci lateralmente in orizzontale
. con la mano sinistra sollevare leggermente l’angolo inferiore del lembo sinistro del telaio, con la destra prendere la punta del laccio destro e infilarlo da sopra a sotto nel secondo occhiello a sinistra
. lasciare la presa, riprendere la punta del laccio che ora si trova sotto all’occhiello e tirare
. posare il laccio orizzontalmente lungo il lembo sinistro del telaio
. con la mano sinistra sollevare leggermente l’angolo inferiore del lembo destro del telaio, con la destra prendere la punta del laccio sinistro e infilarlo da sopra a sotto nel secondo occhiello a destra
. lasciare la presa, riprendere la punta del laccio che ora si trova sotto all’occhiello e tirare
. posare il laccio orizzontalmente lungo il lembo destro del telaio
. con la mano sinistra sollevare leggermente l’angolo inferiore del lembo sinistro del telaio, con la destra prendere la punta del laccio destro e farlo passare da sotto a sopra nell’occhiello a sinistra successivo (il terzo a sinistra)
. posare il laccio orizzontalmente lungo il lembo sinistro del telaio
. con la mano destra sollevare leggermente l’angolo inferiore del lembo destro del telaio, con la sinistra prendere la punta del laccio sinistro e farlo passare da sotto a sopra nell’occhiello successivo (il terzo a destra)
. posare il laccio orizzontalmente lungo il lembo destro del telaio
. prendere il laccio destro con la mano destra e il laccio sinistro con la mano sinistra
. tenere i lacci, incrociare le mani, agganciare i lacci sotto i ganci con gli indici (entrambi i lacci contemporaneamente
. ripetere fino a raggiungere gli ultimi due occhielli infilando il laccio destro nell’occhiello sinistro, da sotto a sopra, e il laccio sinistro nell’occhiello destro, da sotto a sopra
. posare ciascuno dei lacci lateralmente in orizzontale
. fare un nodo
. fare un fiocco
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere l’apertura e la chiusura una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
. riportare il telaio allo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per allacciare e slacciare lacci e ganci
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima
Nomenclatura: occhiello, gancio, allacciare, slacciare, incrocio, laccio, ecc.
Punti di interesse: misurare la metà del laccio, far passare i lacci attraverso gli occhielli, incastrare i lacci nei ganci, l’incrocio formato dai lacci, l’incrociare le mani. Tutti gli incroci sono uguali: la parte destra è sempre sotto e la sinistra sempre sopra
Controllo dell’errore: i due lembi di tessuto non sono allineati. Il bambino non riesce ad allacciare e slacciare i lacci. I lacci sono allentati, o irregolari, o troppo corti.
Estensioni: allacciare le scarpe, allacciare le scarpe di un’altra persona
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Nome dell’esercizio in inglese: using a safety pin
Area: esercizi preliminari, cura di sé, vestirsi e spogliarsi
Età: dai 4 anni
Materiale: una spilla di sicurezza su di un piccolo vassoio. Un tavolo e due sedie
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come usare una spilla di sicurezza”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. trasportare il vassoio su di un tavolo
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
2. Analisi dei movimenti – aprire
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come aprire una spilla di sicurezza”
. prendere la spilla chiusa con l’indice e il pollice della mano sinistra, afferrando l’estremità della spilla che presenta un anellino
. ruotare il polso sinistro in modo che il pollice sia in alto e la spilla sia in orizzontale
. mettere il polpastrello del pollice destro sul lato fisso della spilla e il polpastrello dell’indice appena sotto la parte mobile (quella che vogliamo aprire)
. premere il dito indice verso l’interno, contro il pollice, e verso l’alto
. rilasciare l’indice
2. Analisi dei movimenti – chiudere
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come chiudere una spilla di sicurezza”
. prendere la spilla aperta con l’indice e il pollice della mano sinistra, afferrando l’estremità della spilla che presenta un anellino
. ruotare il polso sinistro in modo che il pollice sia in alto e la spilla sia in orizzontale
. mettere il polpastrello del pollice sul lato fisso della spilla e il pollice dell’indice circa due centimetri sotto la punta della parte mobile
. premere il dito indice verso il basso e verso l’interno, cioè verso il pollice
. osservare la punta che entra nell’alloggiamento, quindi rilasciare la mano destra
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere l’apertura e la chiusura una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
. riportare il vassoio allo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti isolare le abilità necessarie per aprire e chiudere le spille di sicurezza
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima
Nomenclatura: spilla di sicurezza, punta, anellino, polpastrello, ecc.
Punti di interesse: fare attenzione per evitare di pungersi. Riconoscere la parte fissa e la parte mobile della spilla da balia.
Controllo dell’errore: nonessere in grado di aprire o chiudere la spilla, pungersi chiudendo o aprendo la spilla di sicurezza
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Nome dell’esercizio in inglese: safety pin dressing frame
Area: esercizi preliminari, cura di sé, vestirsi e spogliarsi
Età: dai 4 anni
Materiale: allacciature con spille. Un tavolo e due sedie
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Oggi vorrei mostrarti l’allacciatura con spille”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. andare col bambino allo scaffale delle allacciature
. trasportare il telaio come si fa con un vassoio, quindi appoggiarlo sul tavolo con gli anellini delle spille a destra
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
2. Analisi dei movimenti – aprire
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come aprire il telaio con spille”
. per aprire lavorare dall’alto verso il basso
. mostrare la presa a tre dita (pollice contro indice e medio)
. cominciare dalla prima spilla in alto: prendere la spilla chiusa con l’indice e il pollice (il pollice in alto) della mano destra, afferrando l’estremità della spilla che presenta un anellino
. spingere la spilla per liberarne la maggior parte dal tessuto
. mettere il polpastrello del pollice sinistro sul lato fisso della spilla e il polpastrello dell’indice appena sotto la parte mobile (quella che vogliamo aprire)
. premere il dito indice verso l’interno, contro il pollice, e verso l’alto
. rilasciare l’indice
. con la mano destra sfilare la spilla aperta dal tessuto
. mettere la spilla aperta sul tavolo, dietro al telaio
. ripetere la procedura fino a liberare tutte le spille
. aprire completamente il telaio spostando a destra il lembo destro di tessuto e spostando a sinistra il lembo di tessuto sinistro
2. Analisi dei movimenti – chiudere
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come chiudere il telaio con spille”
. per chiudere lavorare dall’alto verso il basso
. riportare i due lembi di tessuto al centro del telaio, facendo in modo che si sovrappongano correttamente
. trattenere il tessuto sovrapposto con la sinistra
. prendere la prima spilla aperta dal tavolo, con l’indice e il pollice della mano destra, afferrando l’estremità della spilla che presenta un anellino
. ruotare il polso sinistro in modo che il pollice sia in alto e la spilla sia in orizzontale
. infilare l’ago della spilla nel tessuto sovrapposto, da destra verso sinistra
. spingere la spilla per liberarne la maggior parte dal tessuto
. mettere il polpastrello del pollice sinistro sul lato fisso della spilla e il pollice dell’indice circa due centimetri sotto la punta della parte mobile
. premere il dito indice verso il basso e verso l’interno, cioè verso il pollice
. osservare la punta che entra nell’alloggiamento, quindi rilasciare la mano destra
. ripetere la procedura fino a fissare tutte le spille
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere l’apertura e la chiusura una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
. riportare il telaio allo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per allacciare e slacciare spille di sicurezza
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima
Nomenclatura: ago, spilla di sicurezza, punta, anellino, polpastrello, ecc.
Punti di interesse: fare attenzione per evitare di pungersi. Riconoscere la parte fissa e la parte mobile della spilla da balia. La sfida di collegare i due lati del telaio con le spille di sicurezza.
Controllo dell’errore: difficoltà a seguire i passaggi necessari. Il tessuto non è fissato con le spille. I lembi sono irregolari. Nonessere in grado di aprire o chiudere le spille. Pungersi chiudendo o aprendo la spilla di sicurezza.
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Area: esercizi preliminari, cura di sé, vestirsi e spogliarsi
Età: dai 4 anni
Materiale: allacciatura con bottoni in pelle, gancio apposito. Un tavolo e due sedie
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Oggi vorrei mostrarti l’allacciatura con bottoni in pelle”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. andare col bambino allo scaffale delle allacciature
. trasportare il telaio come si fa con un vassoio, quindi appoggiarlo sul tavolo
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
2. Analisi dei movimenti – aprire
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come aprire il telaio con bottoni in pelle”
. prendere il gancio con la mano destra
. afferrare il bordo del tessuto nella mano sinistra, sopra il bottone
. infilare il gancio, rivolto verso il basso, nell’anellino metallico sotto il bottone
. inclinare il gancio e usarlo per far uscire il bottone dal suo occhiello
. liberare il gancio dal bottone ruotandolo quanto serve, quindi farlo passare attraverso l’occhiello
. ripetere la procedura fino a liberare tutti i bottoni
. aprire completamente il telaio spostando a destra il lembo destro e a sinistra il lembo sinistro
2. Analisi dei movimenti – chiudere
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come chiudere il telaio con bottoni in pelle”
. per chiudere lavorare dall’alto verso il basso
. riportare i due lembi di tessuto al centro del telaio, facendo in modo che si sovrappongano
. impugnare il gancio con la mano destra
. trattenere il tessuto sovrapposto nella mano sinistra, appena sopra il bottone
. infilare il gancio nell’asola
. ruotare il gancio per inserirlo nell’anellino metallico sotto il bottone
. usando il gancio inclinare leggermente il bordo del bottone e farlo passare attraverso l’occhiello
. ripetere con i restanti bottoni
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere l’apertura e la chiusura una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
. riportare il telaio allo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per allacciare e slacciare bottoncini in pelle con l’ausilio di un gancio
Obiettivi indiretti: favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione
Nomenclatura: pelle, bottone, gancio, ecc.
Punti di interesse: l’uso del gancio
Controllo dell’errore: difficoltà a seguire i passaggi necessari. I lembi sono irregolari. Non essere in grado di aprire o chiudere i bottoni.
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Area: esercizi preliminari, preparazione al taglio con le forbici, prendersi cura degli altri, trasferimenti
Età: dai 2 anni e mezzo
Materiale: un vassoio contenente una ciotola di lattuga scondita (una decina di foglie), una ciotolina, pinze per insalata a misura di bambino, una tovaglietta arrotolata. Un tavolo e due sedie
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come servire l’insalata”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
. trasportare il vassoio e metterlo sul tavolo, lungo il margine sinistro
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
. srotolare la tovaglietta di fronte a noi
. prendere la ciotola della lattuga e metterla sulla tovaglietta, a sinistra
. prendere la ciotolina e metterla a destra della ciotola
. prendere le pinze per insalata e metterle davanti alla ciotolina, con l’impugnatura rivolta a destra
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. impugnare le pinze tenendo il palmo rivolto verso di noi, mettendo il pollice nel foro superiore dell’impugnatura, e indice medio anulare nel foro inferiore
. aprire le pinze allontanando tra loro i due anelli (cioè aprendo la mano)
. raccogliere una foglia di lattuga riavvicinando gli anelli (cioè chiudendo la mano)
. spostare le pinze sulla ciotolina a sinistra e rilasciare la foglia aprendo la mano
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
. quando tutte le foglie di lattuga sono stare trasferite dalla ciotola alla ciotolina, fermarsi ad ammirare il proprio lavoro
. utilizzando la stessa procedura, trasferire le foglie di lattuga dalla ciotolina alla ciotola
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino
. rimettere uno ad uno i materiali sul vassoio
. arrotolare la tovaglietta e rimetterla sul vassoio
. riportare il vassoio sullo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per usare le pinze da insalata
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, favorire l’integrazione del bambino nel gruppo sociale, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri
Nomenclatura: insalata, lattuga, pinze per insalata, foglie, ecc.
Punti di interesse: usare le pinze diventa sempre più facile
Controllo dell’errore: le foglie di lattuga cadono sul tavolo o sul pavimento. Le pinze per insalata cadono sul tavolo o sul pavimento.
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Nome dell’esercizio in inglese: using boiled egg tongs
Area: esercizi preliminari, preparazione al taglio con le forbici, prendersi cura degli altri, trasferimenti
Età: dai 2 anni e mezzo
Materiale: un vassoio contenente quattro uova sode in un cestino (a sinistra), quattro portauovo disposti a destra del cestino e una pinza per uova. Un tavolo e due sedie
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come servire le uova sode”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
. trasportare il vassoio e metterlo sul tavolo, davanti a noi
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. impugnare le pinze per uova con la mano destra, col palmo rivolto verso il basso e opponendo il pollice alle altre dita. Provarne il funzionamento chiudendo la mano (per aprire) e aprendo la mano (per chiudere)
. tenendo le pinze aperte raccogliere un uovo dal cestino, chiudere e spostare la pinza sul primo portauovo
. rilasciare delicatamente l’uovo
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere con le altre uova
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
. ammirare il proprio lavoro
. tenendo le pinze aperte raccogliere l’uovo dal primo portauovo, chiudere e spostare le pinze sul cestino
. rilasciare delicatamente l’uovo
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere con le altre uova
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
. ammirare il proprio lavoro
3. Conclusione
. riportare il vassoio sullo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per trasferire uova sode con l’apposita pinza
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, favorire l’integrazione del bambino nel gruppo sociale, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri
Nomenclatura: uova, uovo sodo, pinza per uova, portauovo, ecc.
Punti di interesse: il funzionamento delle pinze per uova
Controllo dell’errore: le uova cadono sul tavolo o sul pavimento. Le pinze per uova cadono sul tavolo o sul pavimento. Il bambino usa le mani invece di usare le pinze
Variazioni ed estensioni: utilizzare le uova sode per preparare uno spuntino
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Materiale: un vassoio contenente un sacchetto di popcorn per microonde, un contaminuti da cucina, un paio di forbici, una ciotola, un piatto da portata e una pila di bicchieri di plastica. Un forno a microonde
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come preparare i popcorn col forno a microonde”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
. trasportare il vassoio e metterlo sul piano di lavoro a fianco del forno a microonde
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. aprire il forno, prendere il sacchetto di popcorn e, seguendo le istruzioni confezione, posizionarlo nel microonde
. avviare il forno a microonde alla potenza e per i minuti richiesti
. dopo il segnale acustico di stop, aprire la porta del microonde ma non toccare il sacchetto di popcorn
. impostare il contaminuti da cucina su 3 minuti
. quando il contaminuti suona, tirare fuori la busta di popcorn dal forno
. aprire la busta con le forbici
. usando entrambe le mani, trasferire i popcorn nella ciotola
. smaltire la busta nel cesto per i rifiuti appropriato e rimettere forbici e contaminuti sul vassoio
. riempire i bicchieri di carta con i popcorn e metterli sul piatto da portata
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino
. dopo aver servito i popcorn, raccogliere tutto il materiale sul vassoio, ripristinando busta di popcorn e bicchieri
. riportare il vassoio sullo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per cucinare popcorn al microonde autonomamente
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, favorire l’integrazione del bambino nel gruppo sociale, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri
Nomenclatura: popcorn, microonde, borsa, tazze, timer, ecc.
Punti di interesse: il rumore dei popcorn che scoppiano, notare quanto è piccolo un seme di mais e quanto grande diventa quando viene scoppiato
Controllo dell’errore: i chicchi di mais non sono scoppiati, ci sono chicchi o popcorn sul piano di lavoro o sul pavimento
Varianti ed estensioni: usare una macchina per fare i popcorn
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Area: prendersi cura degli altri, cucinare, grazia e cortesia
Età: dai 4 anni
Materiale:
. un ripiano dello scaffale dedicato all’attività su cui si trovano tisane o tè deteinato in bustina e una fonte di acqua calda (macchinetta o termos)
. un vassoio contenente una teiera (a destra), una tazza meglio se con piattino (a sinistra), un cucchiaino posato su un piccolo piattino (tra tazza e teiera) una ciotolina di miele o zucchero e un timer da cucina o clessidra impostabile a tre minuti (dietro alla tazzina).
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come preparare una tisana”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. scegliere una bustina di tisana o tè deteinato e metterla sul vassoio
. prendere la teiera per il manico e portarla alla fonte di acqua calda
. togliere il coperchio (svitando fino a portare il perno di fissaggio sull’apposito incavo, e poi tirando)
. riempire la teiera per ¾ di acqua calda e rimettere il coperchio
. rimettere la teiera sul vassoio, tenendola per il manico con la mano destra e per beccuccio con la sinistra (non mettere la sinistra sul fondo perché potrebbe scottare) e trasportare il vassoio su di un tavolo
. togliere il coperchio della teiera e posarlo sul vassoio, dietro alla teiera
. togliere la bustina dalla sua confezione, strappando la carta lungo il margine superiore. Prendere la bustina dal cartoncino all’estremità del filo, sollevarla e inserirla nella teiera
. rimettere il coperchio sulla teiera, lasciando pendere il filo a lato della teiera
. impostare il timer a tre minuti, o girare la clessidra e attendere
. al termine versare il tè o la tisana dalla teiera alla tazzina e posare nuovamente la teiera sul piattino
. col cucchiaino prendere lo zucchero o il miele e metterlo nella tazzina
. mescolare per sciogliere lo zucchero o il miele e raffreddare la tisana, quindi sorseggiare
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino
. portare il vassoio al lavandino
. gettare la bustina usata nella pattumiera apposita e fare lo stesso con la confezione di carta
. lavare e asciugare teiera, tazzina, cucchiaino e piattino e rimetterli sul vassoio
. riportare il vassoio sullo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per preparare una tisana autonomamente
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, favorire l’integrazione del bambino nel gruppo sociale, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri, stabilire una relazione di fiducia tra bambino e adulto
Nomenclatura: teiera, tazzina, piattino, acqua calda, bustina, tè, tisana, ecc.
Punti di interesse: la bellezza del materiale usato, il sapore della bevanda
Controllo dell’errore: il bambino non segue la sequenza corretta di azioni, si rovescia dell’acqua o della tisana sul vassoio o sul tavolo
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Nome dell’esercizio in inglese: serving and eating snacks, snack area, snack station
Area: cura di sé, prendersi cura degli altri, grazia e cortesia, cucinare
Età: dai 3 anni
Materiale: un tavolo per la merenda con due o più sedie e una composizione floreale al centro (la qualità di sedie indica quanti bambini possono fare uno spuntino insieme). Scopa, scopino e paletta. Una pattumiera. Uno scaffale contenente un dispenser d’acqua o una brocca, tovaglioli, panni, tovagliette o vassoi, spugne, posate, ciotole, piatti, bicchieri, tazze con piattino, tagliere e coltello, ingredienti scelti per fare una merenda (contenitori con coperchio per crackers, grissini, gallette, pane, ecc.; ciotola di frutta fresca; una caraffa di latte; una caraffa di succo di frutta; un contenitore chiuso di yogurt; contenitori per muesli, fiocchi di mais, ecc.; preparati da spalmare in vasetti chiusi (formaggio cremoso, marmellata, ecc.); qualsiasi altro cibo riteniamo idoneo per la merenda dei bambini
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come preparare la merenda e condividerla con un amico”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino all’area merenda
. verificare che il tavolo della merenda non sia già occupato da altri bambini
. se l’area è libera, andare insieme a lavarsi le mani
. tornare allo scaffale della merenda
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. coinvolgendo il bambino in ogni fase della procedura, scegliere quale cibo vogliamo consumare insieme a merenda
. in base a quello che scegliamo sbucciare, affettare, spalmare, mescolare ecc. e mettere con grazia il cibo sui piattini o su piatti da portata
. ripulire l’area di lavoro e gettare gli scarti nella pattumiera
. utilizzando un vassoio a testa, trasportare il cibo preparato e le bevande al tavolo
. sedersi a tavola
. consumare la merenda insieme passandosi e offrendosi a vicenda il cibo e le bevande, e tenendo una piacevole conversazione
3. Conclusione
al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino
. trasportare le stoviglie usate al tavolo per il lavaggio dei piatti
. portare i tovaglioli e i panni usati nel cesto dei panni da lavare
. ripulire dalle briciole il tavolo e il pavimento
. andare a lavare le stoviglie usate, asciugarle e riportarle al loro posto
. verificare che tutto sia pronto per essere utilizzato da altri bambini
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per preparare uno spuntino e condividerlo con uno o più amici. In particolare, il bambino sarà in grado di decidere quando fare la merenda, quale cibo consumare e in compagnia di chi, e al termine ripulire in modo che tutto sia pronto per gli altri bambini
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, stimolare lo sviluppo della volontà, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri, stabilire una relazione di fiducia tra bambino e adulto, sostenere l’acquisizione delle competenze sociali di base, imparare ad agire nel rispetto degli altri, favorire l’integrazione del bambino nel gruppo sociale, sviluppare la capacità di cooperazione, stimolare il senso di solidarietà
Nomenclatura: il nome del cibo e delle bevande a disposizione per la merenda, affettare, sbucciare, servire, porgere, versare, apparecchiare, trasportare, trasferire, ecc.
Punti di interesse: godere della compagnia degli altri in una situazione sociale naturale e rilassata, scegliere quando consumare la merenda, scegliere cosa mangiare, scegliere con chi condividere il momento
Controllo dell’errore: il bambino non è in grado di portare a termine l’esercizio, il bambino non è in grado di eseguire correttamente l’esercizio
Note: prima di poter preparare e condividere uno spuntino il bambino deve essere in grado versare, trasferire, travasare, apparecchiare la tavola, affettare, sbucciare, spazzare un tavolo e il pavimento, lavare i piatti, trasportare un vassoio, lavarsi le mani.
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
La parola “pratica” si riferisce al fare qualcosa, cioè all’agire. La vita pratica, quindi, è la vita in azione, il fare della vita.
Maria Montessori ha definito il nostro fare come un sistema di relazioni: “Esiste una costante interazione tra l’individuo e il suo ambiente. L’uso delle cose modella l’uomo e l’uomo modella le cose”. (Educazione e Pace).
Gli esercizi di vita pratica sono quelle semplici attività quotidiane che l’adulto svolge per mantenere il suo ambiente in condizioni adeguate. Si tratta, per l’adulto, di attività di utilità materiale che soddisfano un bisogno esterno. Rientrano in queste attività non solo la cura delle cose, ma anche quella delle persone.
Trattandosi di attività quotidiane, il bambino le osserva fin dalla nascita, ed ha dunque grande familiarità con esse.
Quando abbiamo un bambino in casa, dobbiamo essere consapevoli del fatto che tutte le nostre attività di vita pratica sono attentamente osservate e di conseguenza assorbite dal bambino: tutti noi abbiamo potuto notare che già in tenera età i bambini mostrano un forte impulso a parteciparvi. La presentazione più efficace, per quanto riguarda le attività di vita pratica, non è quella che viene data intenzionalmente, ma quella costante e involontaria che avviene svolgendo queste attività in presenza del bambino.
Le attività di vita pratica, che per l’adulto soddisfano un bisogno esteriore, per il bambino sono la risposta ad un bisogno interiore, e sono particolarmente attraenti per il bambino perché:
– il loro scopo è semplice, chiaro e concreto
– lo svolgimento è breve e comprensibile dall’inizio alla fine
– richiedono movimenti che il bambino ha già osservato ed assorbito, e che desidera perfezionare.
Eseguirle porta allo sviluppo non solo del movimento, ma anche della personalità del bambino come unità tra pensiero, volontà e azione.
La prima cosa da comprendere rispetto agli esercizi di “vita pratica”, è che il loro obiettivo non è pratico. L’accento dovrebbe essere posto non sulla parola “pratica” ma sulla parola “vita”. Il loro obiettivo è aiutare lo sviluppo.
Ogni volta che aspetta che cada l’ultima goccia durante un travaso, o che lo stelo di un fiore si chiuda da solo dopo che è stato tagliato, il bambino sta sviluppando l’autocontrollo necessario per raggiungere un livello più alto dell’essere. Ogni viaggio per sostituire vuotare un secchio al lavandino, mentre intorno sono presenti allettanti distrazioni, rafforza la sua volontà. Riportare i materiali allo scaffale dopo un lungo esercizio, stimola il suo sviluppo.
Spinto dal suo bisogno di diventare parte della narrazione umana, il neonato inizia ad agire sul suo ambiente. Nel processo, l’intelletto, la volontà e i movimenti vengono rafforzati e raffinati e il bambino si sviluppa come individuo. L’intelligenza e il carattere si sviluppano attraverso l’uso delle mani. Le attività della vita pratica diventano i mezzi per la creazione e lo sviluppo di sé.
Questa creazione dell’io avviene nel contesto della comunità in cui si opera. I modi delle persone della comunità diventano i modi dell’individuo e il bambino diventa una persona del suo tempo e del suo luogo.
Le attività della vita pratica:
– sostengono la vita: soddisfano i nostri bisogni fondamentali (cibo, abbigliamento, riparo, trasporto, protezione, bellezza e spiritualità) attraverso il lavoro. Da questo punto di vista la storia umana è la storia dell’evoluzione delle attività di vita pratica
– creano cultura: la cura di sé, la cura dell’ambiente e le interazioni sociali danno struttura e scopo alle nostre vite e diventano la cultura di un popolo. Cosa come e quando mangiare, come vestirsi, come salutarsi: il modo di fare queste cose fa parte del sistema di valori e del modello di comportamento di un popolo. La sovranatura come la conosciamo oggi è il prodotto di attività di vita pratica di generazioni di esseri umani
– costruiscono comunità: come esseri sociali agiamo in collaborazione con i nostri simili per soddisfare i nostri bisogni. La comunità è il risultato dell’armonia dell’attività umana. “I bambini lavorano nell’ambiente dove vivono in comunità senza badare se lavorano per sé o per il vantaggio comune” (Maria Montessori, Educare alla libertà)
L’educazione, intesa come preparazione alla vita, non ha senso senza il contesto della vita pratica.
Per quanto riguarda i bambini, Maria Montessori parla di esercizi, e non di attività di vita pratica, considerandoli un mezzo per lo sviluppo dell’individuo, e non semplicemente un modo per imparare ad usare il cucchiaio, vestirsi, ecc. In altre parole, gli esercizi di vita pratica non consistono nel fornire al bambino i mezzi per compiere perfettamente azioni separate, ma piuttosto nel dare al bambino la libertà di farne uso.
Gli esercizi di vita pratica offrono l’opportunità di:
1. interiorizzare movimenti elementari
2. prendersi cura dell’ambiente
3. prendersi cura di se stessi
4. prendersi cura degli altri.
Le attività di vita pratica devono crescere gradualmente in complessità, durante i tre anni della scuola d’infanzia. Per renderli attraenti, il tempismo è essenziale. Se riusciamo ad anticipare una sua necessità, il bambino sentirà quanto teniamo a lui, e sarà grato per la presentazione che daremo.
Per i nuovi frequentatori della Casa dei Bambini, le attività di vita pratica facilitano il passaggio tra casa e scuola perché hanno un aspetto familiare: il bambino ritrova a scuola oggetti e attrezzature che si trovano anche a casa sua, ma che spesso lì non ha il permesso di usare. Le attività che richiedono l’uso dell’acqua, inoltre, hanno un carattere rassicurante per il loro legame con la sfera materna e possono aiutare il bambino a ridurre il peso dell’angoscia da separazione.
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Il bambino ha il diritto di ricevere la nostra assistenza per obbedire alla sua spinta interiore alla realizzare se stesso.
E’ questa spinta interiore che porta l’interesse del bambino verso le attività di vita pratica e che gli permette di riconoscere in queste attività una risposta ai suoi bisogni.
L’adulto, d’altra parte, deve riconoscere il bisogno del bambino ed accettarne la responsabilità:
– occupandosi della preparazione dell’ambiente (offrendo strumenti adeguati)
– occupandosi della presentazione del materiale, in modo che il bambino possa utilizzarlo per il suo scopo di sviluppo
– garantendo la libertà di scelta e ripetizione.
Solo se l’adulto adempie a questa triplice responsabilità, questi esercizi di vita pratica possono svolgere e preservare pienamente la loro vera e vitale funzione di “mezzo di sviluppo”.
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Quando accetta la sua responsabilità, il primo compito dell’adulto è quello di preparare e mantenere l’ambiente. Gli strumenti per svolgere le attività e gli esercizi di vita pratica devono essere preparati seguendo criteri di:
– proporzionalità fisica: il bambino deve poterli gestire fisicamente (devono essere a misura di bambino)
– proporzionalità psichica: la funzione del materiale deve essere comprensibile a prima vista, senza complicazioni inutili, forme fantasiose e “travestimenti”. Il materiale deve essere mentalmente impegnativo, per offrire il giusto livello di difficoltà con una progressione da semplice a complessa.
– manutenzione: l’adulto deve sempre verificare che il materiale sia pulito, intatto e completo. La pulizia, la riparazione e la sostituzione di parti mancanti o irrimediabilmente rotte è un dovere dell’adulto e deve essere fatto immediatamente. Se non è possibile farlo immediatamente, il materiale deve essere rimosso dall’ambiente fino a quando non è stato ripristinato nelle sue condizioni originali
– attrattività: i materiali belli aiutano il bambino a scegliere
– appartenenza alla cultura del bambino: per aiutarlo ad adattarsi. Il bambino deve essere in grado di riconoscere il materiale e il suo scopo per la sua somiglianza con quello utilizzato nel suo ambiente domestico
– perfezione: gli strumenti di vita pratica possono essere perfezionati, se necessario, dopo averne osservato l’uso da parte dei bambini
– differenziazione: nel caso di materiali identici usati per attività diverse (spolverini, spazzole, asciugamani, ecc.), bisogna renderli diversi per dimensione, colore, tessuto o decorazioni funzionali
– organizzazione in set indipendenti: per ogni esercizio di vita pratica il materiale deve essere disponibile già raggruppato su un vassoio o in un cestino, pronto per l’uso. La ricerca del materiale prima di svolgere l’attività sarebbe un ostacolo per il bambino
– organizzazione in serie: i set per le attività di vita pratica possono essere più d’uno per tipo, per permettere al bambino di svolgere l’attività prescelta senza dover sospendere la sua decisione, aspettare che un altro bambino abbia finito, o cercare attività alternative. Doverlo fare sarebbe una sfida troppo grande per la volontà del bambino
– visibilità: il materiale per le attività di vita pratica deve essere esposto in un luogo fisso e in ordine secondo la regola “ogni cosa al suo posto e un posto per ogni cosa”. Tutto deve essere alla portata dell’occhio e delle mani del bambino. I materiali devono essere disposti in successione dal più semplice al più complesso, in modo logico e sequenziale. Il luogo in cui è riposto il materiale deve essere a livello del luogo in cui verrà utilizzato (pavimento, tavolo, lavello, ecc.)
– separazione: gli strumenti di lavoro devono essere separati dai materiali da lavorare. Gli strumenti devono essere disponibili sugli scaffali. I materiali da lavorare devono far parte dell’ambiente ed essere cercati nella loro collocazione abituale (sedie, tavoli, scarpe nelle scarpiere, finestra, ecc.). Grazie a questa distinzione, gli esercizi aiutano il bambino a sviluppare una relazione attiva con il suo ambiente, e ad esserne responsabile
– realtà: i materiali devono essere reali per dare dignità agli sforzi del bambino. Evitare l’uso di riproduzioni in plastica: l’uso di ceramica, vetro e porcellana stimola la concentrazione e la consapevolezza dei propri movimenti.
– chiarezza della funzione: ogni materiale deve suggerire un obiettivo implicito e un punto di interesse che guida il bambino nell’uso.
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Con la presentazione dell’esercizio si stabilisce un contatto tra il bambino e il materiale.
Le presentazioni involontarie, ripetute ogni volta che noi adulti svolgiamo attività di vita pratica in presenza del bambino, sono esempi e ispirazioni costanti. Le presentazioni formali suscitano l’attenzione consapevole del bambino sull’attività e ne evidenziano i dettagli tecnici, per consentire al bambino di svolgerle con piena padronanza.
La caratteristica più importante della presentazione degli esercizi di vita pratica è l’analisi dei movimenti, cioè la presentazione di ogni singolo movimento necessario per svolgere una determinata attività, in modo da consentire al bambino di vederli distintamente.
Ogni attività consiste in una serie di azioni logicamente successive, ognuna delle quali ha una propria tecnica distintiva, un luogo e una successione nel tempo.
“Ogni azione complessa ha movimenti successivi ben distinti tra loro… cercare di riconoscere e di eseguire esattamente e separatamente gli atti successivi, è l’analisi dei movimenti”
L’analisi dei movimenti viene effettuata separando ogni singola azione da quella che segue con alcuni secondi di pausa, senza spezzare l’unità dell’attività stessa. In tal modo il bambino viene aiutato a comprendere che ogni attività consiste in una serie (a volte sorprendentemente numerosa) di azioni individuali, riconosce queste azioni e la loro successione temporale. Comprende inoltre come ogni singola azione deve essere eseguita in relazione all’intera attività per raggiungere il suo scopo.
L’esercizio presentato con l’analisi dei movimenti diventa trasparente per il bambino, che vorrà eseguirlo e portarlo a compimento: intelligenza, volontà e movimenti lavoreranno in unità, completamente impegnati in una cooperazione armoniosa.
L’analisi dei movimenti consente ai bambini di interiorizzare il movimento e quindi ripeterlo. La perfezione viene dalla ripetizione del movimento.
Tipi di presentazione
Una presentazione può essere:
– individuale: rivolta ad un solo bambino
– di gruppo: massimo sei bambini
– collettiva: rivolta a tutta la classe.
La scelta dipende dai bisogni dei bambini e dalla natura dell’esercizio da presentare.
Se i bisogni cui deve rispondere la presentazione sono comuni a tutti i bambini, la presentazione sarà collettiva; se i bisogni sono comuni solo ad alcuni bambini la presentazione sarà di gruppo; se deve rispondere a bisogni individuali sarà individuale.
All’inizio dell’anno scolastico prevalgono le presentazioni collettive, perché tutti i bambini hanno lo stesso bisogno di adattarsi alla classe, poi prevalgono le presentazioni di gruppo e infine le individuali.
Alcune presentazioni devono essere osservate da vicino, ed è quindi necessaria la presentazione individuale. D’altra parte, alcuni esercizi prevedono più partecipanti, e in questo caso le presentazioni non possono che essere di gruppo o collettive.
Fasi di una presentazione
Generalmente ogni presentazione è composta da tre parti distinte:
– preparazione
– presentazione (che porta all’attività personale indipendente del bambino)
– conclusione.
Nel caso di presentazioni collettive, la conclusione è parte integrante della presentazione poiché tutti i bambini che hanno osservato la presentazione si trovano su una base di uguaglianza e libera scelta. Lo stesso vale per una presentazione di gruppo (preparazione – presentazione – conclusione – attività per bambino).
Nel caso di presentazioni individuali, la conclusione diventa parte dell’attività svolta dal bambino e viene rinviata fino quando il bambino decide di terminare l’attività (preparazione – presentazione – attività per bambino – conclusione).
Presentazione collettiva
Preparazione
– preparazione remota (in assenza dei bambini): fare pratica con l’attività da presentare
– preparazione immediata(in assenza dei bambini):osservazione dei bambini e dei loro bisogni, preparazione delle presentazioni da offrirle non appena si presenterà un’occasione adatta, verifica dettagliata del materiale richiesto
– preparazione diretta (in presenza dei bambini), come parte della presentazione stessa.
La preparazione diretta comprende:
– un segnale delicato e melodioso (ad esempio una campanella), modulabile in base alla crescente sensibilità dei bambini, per attirare l’attenzione sull’invito da dare
– l’invito collettivo, che deve essere breve, preciso (nome dell’esercizio) e stimolante, ma lasciando i bambini liberi di accettare o rifiutare
– la richiesta a chi decide di partecipare di sedersi in semicerchio in un luogo adatto indicato
– la ripetizione del nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
– l’allestimento dei materiali necessari, con l’aiuto dei bambini, mostrando cosa è necessario, dove è conservato, come va trasportato, in quale successione, come va posizionato nel luogo in cui verrà utilizzato e in quale posizione.
Presentazione vera e propria
– presentare l’esercizio con una scrupolosa analisi dei movimenti
– usare il minor numero possibile di parole, ben scelte. Le parole servono a stimolare l’interesse, ma la presentazione vera è quella data per mezzo delle azioni
– focalizzare l’attenzione dei bambini sul punto di interesse
– indirizzare l’attenzione dei bambini sul criterio di perfezione (o controllo dell’errore) che consente ai bambini di giudicare e correggere autonomamente le proprie prestazioni e stimola la ripetizione, portando alla perfezione
– ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse dei bambini
– invitare un singolo bambino, per nome, a ripetere l’attività presentata. Non chiedere: “Chi vuole farlo?”, ma scegliere in base all’entusiasmo di farlo e considerando la sua probabile abilità. Il bambino invitato è libero di rifiutare l’invito. Continuare invitando altri due o tre bambini, in base all’interesse e alla durata dell’attività
– dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
Conclusione
– riposizionare i materiali nel luogo corretto, in modo corretto e in successione, anche con l’aiuto di uno o due bambini, mentre gli altri guardano come si fa
– invitare i bambini a disperdersi e riprendere le proprie attività
Libertà dei bambini
I bambini sono liberi di:
– scegliere l’attività presentata,
– decidere quando svolgerla
– ripeterla tutte le volte che è loro necessario
– chiedere la ripetizione della presentazione già fornita
– chiedere nuove presentazioni.
Presentazione di gruppo
Preparazione
– preparazione remota (in assenza dei bambini): fare pratica con l’attività da presentare
– preparazione immediata (in assenza dei bambini): osservazione dei bambini e dei loro bisogni, preparazione delle presentazioni da offrirle non appena si presenterà un’occasione adatta, verifica dettagliata del materiale richiesto
– preparazione diretta (in presenza dei bambini), come parte della presentazione stessa.
La presentazione diretta comprende:
– l’invito individuale, che deve essere breve, preciso (nome dell’esercizio) e stimolante, ma lasciando i bambini liberi di accettare o rifiutare
– la richiesta a chi decide di partecipare di sedersi in semicerchio in un luogo adatto indicato
– la ripetizione del nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
– l’allestimento dei materiali necessari, con l’aiuto dei bambini, mostrando cosa è necessario, dove è conservato, come va trasportato, in quale successione, come va posizionato nel luogo in cui verrà utilizzato e in quale posizione.
Presentazione vera e propria
– presentare l’esercizio con una scrupolosa analisi dei movimenti
– usare il minor numero possibile di parole, ben scelte. Le parole servono a stimolare l’interesse, ma la presentazione vera è quella data per mezzo delle azioni
– focalizzare l’attenzione dei bambini sul punto di interesse
– indirizzare l’attenzione dei bambini sul criterio di perfezione (o controllo dell’errore) che consente ai bambini di giudicare e correggere autonomamente le proprie prestazioni e stimola la ripetizione, portando alla perfezione
– ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse dei bambini
– invitare un singolo bambino, per nome, a ripetere l’attività presentata. Non chiedere: “Chi vuole farlo?”, ma scegliere in base all’entusiasmo di farlo e considerando la sua probabile abilità. Il bambino invitato è libero di rifiutare l’invito. Continuare invitando altri due o tre bambini, in base all’interesse e alla durata dell’attività
– dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore.
Conclusione
– riposizionare i materiali nel luogo corretto, in modo corretto e in successione. I bambini che desiderano aiutare, possono farlo.
– invitare i bambini a disperdersi e riprendere le proprie attività
Libertà dei bambini
I bambini sono liberi di:
– scegliere l’attività presentata,
– decidere quando svolgerla
– ripeterla tutte le volte che è loro necessario
– chiedere la ripetizione della presentazione già fornita
– chiedere nuove presentazioni.
Presentazione individuale
Preparazione
– preparazione remota (in assenza del bambino): fare pratica con l’attività da presentare
– preparazione immediata (in assenza del bambino): osservazione dei bambini e dei loro bisogni, preparazione delle presentazioni da offrirle non appena si presenterà un’occasione adatta, verifica dettagliata del materiale richiesto
– preparazione diretta (in presenza del bambino), come parte della presentazione stessa.
La presentazione diretta comprende:
– l’invito individuale, che deve essere breve, preciso (nome dell’esercizio) e stimolante, ma lasciando il bambino libero di accettare o rifiutare
– la scelta del luogo: la presentazione va data al tavolo del bambino o in luogo da lui scelto
– l’allestimento dei materiali necessari insieme al bambino che, se pronto, aiuta. Mostrare cosa è necessario, dove è conservato, come trasportarlo, in quale successione, come posizionare ciascun materiale nel luogo in cui verrà utilizzato, e in che posizione
Presentazione vera e propria
– presentare l’esercizio con una scrupolosa analisi dei movimenti
– usare il minor numero possibile di parole, ben scelte. Le parole servono a stimolare l’interesse, ma la presentazione vera è quella data per mezzo delle azioni
– focalizzare l’attenzione del bambino sul punto di interesse
– indirizzare l’attenzione del bambino sul criterio di perfezione (o controllo dell’errore) che consente al bambino di giudicare e correggere autonomamente le proprie prestazioni e stimola la ripetizione, portando alla perfezione
– se l’esercizio lo consente, continuare a svolgere l’attività fino a quando il bambino mostra il desiderio di subentrare, con gesti, parole o espressioni facciali.
Stimolare il bambino a subentrare rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione. Questo stimolo “indiretto” è migliore di uno diretto sotto forma di un invito verbale.
– dopo che il bambino a cui è stata data la presentazione individuale inizia a svolgere l’attività stessa in modo appropriato, anche se non perfettamente, lasciarlo con discrezione, e continuare ad osservarlo a distanza.
Conclusione
– il bambino stesso, quando decide di interrompere l’attività, riporta il materiale nel luogo corretto, in modo corretto e in successione.
Libertà del bambino
Il bambino è libero di:
– scegliere l’attività presentata,
– decidere quando svolgerla
– ripeterla tutte le volte che gli è necessario
– chiedere la ripetizione della presentazione già fornita
– chiedere nuove presentazioni.
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
La partecipazione diretta dell’adulto agli esercizi di vita pratica del bambino (preparare l’ambiente e il materiale, dare le presentazioni, garantire la libertà) si trasforma in una partecipazione interiore nel momento in cui il bambino decide di dedicarsi all’esercizio.
A questo punto il compito dell’adulto è quello di osservare rispettosamente il lavoro indipendente del bambino e notare le sue preferenza per l’uno o l’altro esercizio, il modo in cui viene svolto, le difficoltà che incontra.
Se l’adulto nota delle difficoltà, deve valutare se esse richiedono assistenza diretta o semplicemente un perfezionamento attraverso la ripetizione.
Cercherà di comprendere su quale base il bambino sceglie le sue attività: se sollecitato dal materiale in sé, o in risposta a una necessità dell’ambiente (inanimato o animato).
Devono essere conservate registrazioni accurate e obiettive di queste osservazioni, sia per quanto riguarda i singoli bambini (almeno una volta alla settimana) sia per quanto riguarda la comunità nel suo insieme (ogni giorno).
L’attività interiore di osservazione dell’adulto si basa sulla disponibilità a fornire aiuto quando è necessario, ma soprattutto sulla capacità di lasciare che il bambino lavori al proprio sviluppo attraverso lo sforzo, la ripetizione e il perfezionamento.
L’adulto deve assolutamente evitare di interferire col lavoro del bambino, ricordando sempre che “tutte le forme di aiuto non necessario sono un ostacolo allo sviluppo“.
Interviene tempestivamente, in modo fermo positivo e senza rabbia, solo nel caso in cui il bambino stia usando impropriamente il materiale, o stia danneggiando l’ambiente o gli altri membri della comunità. Poiché questo significherebbe che il bambino sta sprecando la propria energia, la propria motivazione e il proprio tempo, l’intervento dell’adulto dovrebbe mirare a riorientare la scelta del bambino, reindirizzare le sue azioni, e lasciare al bambino la scelta di continuare o abbandonare l’attività per dedicarsi a qualcosa di costruttivo di sua volontà.
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
In generale, l’obiettivo diretto degli esercizi di vita pratica è aiutare il bambino a conquistare l’indipendenza rispetto all’esecuzione di movimenti elementari, al prendersi cura di se stesso, al prendersi cura dell’ambiente e al suo relazionarsi agli altri.
L’obiettivo indiretto è aiutare il bambino a consolidare e sviluppare la coordinazione motoria e l’integrazione della personalità. Mentre il bambino svolge gli esercizi di vita pratica, movimento, volontà e pensiero si avvicinano sempre più, integrandosi e costruendo una base solida e duratura per l’ulteriore sviluppo.
Le attività di vita pratica inoltre:
– producono un arricchimento emotivo: l’amore che il bambino prova per queste attività garantisce loro un posto d’onore nella loro vita futura sia per la loro utilità pratica, sia come strumenti di rilassamento.
– generano una sorta di “rivoluzione” sociale: il posto speciale che queste attività occupano nei primi anni di vita del bambino, lo aiutano a sviluppare un sincero apprezzamento per chi le svolge. Questo atteggiamento positivo da parte del bambino determina un naturale e pacifico riorientamento sociale
– alimentano il rispetto dell’ambiente: il bambino che svolge queste attività nel proprio ambiente preparato, sviluppa l’abitudine a prendersi cura di tutto ciò che lo circonda
– alimentano il rispetto per gli altri e per la comunità
– sostengono lo sviluppo fisico: gli esercizi di vita pratica eseguiti e ripetuti spontaneamente danno un contributo sostanziale e naturale allo sviluppo fisico, esercitando i muscoli non in modo meccanico e in funzione del solo corpo, ma dall’essere umano nella sua interezza
– stimolano le abilità scientifiche: gli esercizi di vita pratica aiutano il bambino a sviluppare un contatto intelligente e responsabile con il suo ambiente, ponendo le basi per la sua esplorazione
– generano buone abitudini: con gli esercizi di vita pratica si forma l’abitudine a svolgere attività costruttive e consapevoli
– aiutano il bambino a giudicare la propria attività in modo obiettivo e indipendente, non in previsione di lodi o punizioni dall’esterno, ma per interesse personale e desiderio di perfezione
– alimentano l’autostima
– sviluppano apprezzamento verso ciò che è prezioso e delicato
– stimolano la capacità di concentrazione
– sviluppano tenacia, volontà e perseveranza.
Le attività di vita pratica preparano al lavoro accademico: con gli esercizi di vita pratica si esplorano concetti matematici e forme geometriche, si prepara la mano alla scrittura e l’occhio alla lettura da sinistra a destra e dall’alto al basso.
“Quando un genitore mi domanda perché suo figlio lava un tavolo invece di fare matematica, rispondo che lavare un tavolo è la migliore preparazione all’acquisizione della mente matematica” (Renilde Montessori, La vita pratica come base spirituale della Casa dei bambini).
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Per eruzione vulcanica s’intende la fuoriuscita sulla superficie terrestre, in maniera più o meno esplosiva, di magma (una volta eruttato il magma prende il nome di lava) ed altri materiali gassosi provenienti dal mantello o dalla crosta terrestre. In genere un’eruzione vulcanica avviene o dal cratere principale di un vulcano o dai crateri secondari presenti nell’edificio vulcanico.
Con questo esperimento scientifico i bambini possono visualizzare l’aumento di pressione che si crea nella “camera magmatica” del vulcano per azione del calore e la conseguente fuoriuscita di gas e bombe vulcaniche.
una brocca d’acqua (all’acqua potete aggiungere colorante rosso e del detersivo per piatti)
un tappo di gomma da provette per la beuta
un tappo di gomma da provette per l’imbuto
un fornelletto da esterno
materiali leggeri come argilla espanza, terriccio da cactus, pezzetti di corteccia ecc.
Preparazione
1. praticare un foro al centro del tappo di gomma grande e inserire l’imbuto
2. riempire la beuta con 500 ml di acqua, quindi inserire sul collo della beuta il tappo con l’imbuto. Premere bene per fissarlo saldamente
3. appoggiare il tappo di gomma piccolo sull’apertura dell’imbuto, senza spingere. NON PREMERLO! (la beuta potrebbe esplodere)
4. riempire l’imbuto di materiali secchi (sempre senza spingere)
Esecuzione dell’esperimento
1. recarsi all’esterno (considerate che l’eruzione raggiunge vari metri di altezza, quindi meglio farlo all’aperto per evitare di colorare il soffitto!)
2. porre la beuta sul fornelletto
3. accendere il fornelletto e attendere a qualche metro di distanza
L’eruzione vulcanica fa parte della serie di esperimenti che vengono proposti durante la prima grande lezione cosmica in relazione alla formazione del pianeta Terra
Naturalmente questo esperimento deve essere eseguito da un adulto, mentre i bambini osservano, ma vale davvero la pena proporlo perchè è una rappresentazione più fedele alla realtà rispetto al vulcano bicarbonato di sodio e aceto. Inoltre l’eruzione è davvero spettacolare.
Condivido gratuitamente questa ruota che ho preparato per i miei bambini per raccontare la leggenda di San Martino e animare iil cerchio del mattino. Il testo è molto semplificato e adatto in particolare alla scuola d’infanzia.
MARTINO CAVALCA: In una gelida giornata di novembre, il soldato Martino attraversa la città a cavallo.
IL POVERELLO: un povero uomo sta seduto nella neve vestito con pochi stracci: a freddo e fame.
LA SPADA DI MARTINO: Martino vede il poverello e afferra la sua spada.
LA DIVISIONE DEL MANTELLO: con la spada Martino divide a metà il suo mantello.
IL DONO: Martino dona al poverello una metà del suo mantello e si allontana.
IL MEZZO MANTELLO: il poverello è contento per il mantello ricevuto che gli scalda il corpo e il cuore.
L’ESTATE DI SAN MARTINO: il gesto di Martino ha reso il mondo un posto migliore, e il mondo gli dice grazie con tre giorni di sole.
IL SOGNO: Martino sogna di aiutare tutti i poverelli del mondo e smette di fare il soldato.
IL RECINTO DELLE OCHE: Martino era un uomo saggio e generoso. Tutti volevano che diventasse il loro capo, così lui si nascose.
LA RICERCA: tutti si misero a cercarlo con le lanterne accese, e lo trovarono perchè le oche iniziarono a starnazzare fortissimo.
VESCOVO DI TOURS: alla fine Martino accetta l’incarico.
LA FESTA: ogni anno l’11 novembre prepariamo i biscotti, sfiliamo con le lanterne, cantiamo e recitiamo la leggenda di San Martino.
Con semplici ingredienti (curcuma, alcool denaturato e bicarbonato di sodio) realizza dei fantastici progetti artistici o scrivi i tuoi messaggi segreti! Qui applichiamo la “ricetta” ad un’attività per Halloween
Inchiostro invisibile: come si fa
sciogli del bicarbonato di sodio in acqua calda
2. usa la miscela per realizzare il tuo disegno o scrivere il tuo messaggio segreto:
3. fai asciugare bene
4. sciogli della polvere di curcuma nell’alcool denaturato
Nome dell’esercizio in inglese: pegging a basket, pegging clothespins
Area: movimenti elementari, rotazione del polso, pinza a tre dita, trasferimenti
Età: dai 2 anni e mezzo
Materiale: un cestino sul cui bordo sono fissate mollette da bucato un cestino sul cui bordo sono fissate mollette da bucato. Un tavolo e due sedie
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come togliere e mettere le mollette da bucato sul bordo di un cestino . il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo . accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale . trasportare il cestino su di un tavolo, mettendolo alla nostra sinistra . sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione . mostrare al bambino la presa a tre dita: pollice contro indice e medio uniti . usare la pinza a tre dita per tenere le due estremità della prima molletta e stringere . mantenere la presa per togliere la molletta dal bordo del cestino . una volta tolta, rilasciare le dita per chiudere la molletta . mettere la molletta sul tavolo . dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore . ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino . se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione . continuare allo stesso modo fino a togliere tutte le mollette dal bordo del cestino . man mano che le mollette vengono tolte, metterle sul tavolo dopo la prima, formando una fila orizzontale da sinistra a destra . ammirare il lavoro svolto . utilizzando la presa a tre dita, prendere la prima molletta a sinistra . premere per aprirla . tenendola in verticale inserire la molletta sul bordo del cestino . rilasciare per chiudere la molletta sul bordo del cestino . dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore . ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino . se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione . l’esercizio termina quando tutte le mollette sono nuovamente intorno al bordo del cestino
3. Conclusione . riportare il cestino allo scaffale . ringraziare il bambino per il suo lavoro . congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per usare le mollette da bucato
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri
Nomenclatura: mollette, bordo, ecc.
Punti di interesse: il funzionamento delle mollette da bucato, posare le mollette sul tavolo da sinistra a destra e usare lo stesso criterio per raccoglierle
Controllo dell’errore: il bambino non riesce ad aprire o chiudere le mollette. Il bambino non è in grado di completare l’attività. Le mollette cadono
Varianti ed estensioni:
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La cameretta bambini in stile montessoriano permette di allestire uno spazio che stimoli autonomia e creatività. Scopri come fare con i nostri consigli.
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Sono diversi gli elementi che fanno parte di una cameretta per bambini. Si tratta di un ambiente in cui i nostri piccoli iniziano a scoprire il mondo e ad essere autonomi, sia nel gioco che nei primi insegnamenti appresi a scuola. Una delle esponenti più rilevanti della pedagogia fu Maria Montessori, che portava avanti una linea di pensiero precisa e ancora oggi apprezzata, incentrata cioè sul rispetto e sullo sviluppo delle propensioni del bambino. Questi principi si sono tradotti in uno stile di arredamento, detto montessoriano appunto, che vedremo nel dettaglio in questo articolo. Continua con la lettura!
Maria Montessori e la sua corrente di pensiero
Nata a Chiaravalle nel 1970, Maria Montessori è stata una pedagogista, neuropsichiatra e filosofa di assoluto rilievo nell’ambito dello sviluppo infantile. Fu fondatrice di un metodo educativo incentrato sulla stimolazione delle diverse attitudini del bambino, della sua creatività e indipendenza. Secondo Maria Montessori, infatti, per ottenere uno sviluppo adeguato è fondamentale l’interazione tra bambini, anche di diverse età, oltre con gli adulti. Tuttavia, l’aspetto più rilevante del suo pensiero lo si evince nel modo con cui allestire la cameretta del bambino. Ad oggi, l’arredamento in stile montessoriano è sempre più seguito e prevede il rispetto di alcune regole fondamentali.
Cameretta in stile montessoriano: regole principali
Fino ai 3 anni di età, la cameretta è l’ambiente di casa in cui il bambino può esprimersi al meglio, conoscere il mondo circostante e stimolare le proprie capacità cognitive. L’arredamento in stile montessoriano detta alcune linee guida necessarie per la scelta dei mobili da inserire nella stanza; questi, infatti, non hanno solo la funzione di riporre i capi di abbigliamento per neonato, ma devono essere pienamente accessibili prima di tutto dal bambino. Ecco qualche regola da seguire:
scegliere mobili bassi e dalle linee semplici;
preferire mobili e complementi di arredo in materiali naturali;
ogni elemento della cameretta dovrebbe essere pienamente accessibile per il bambino;
eliminare ogni sorta di oggetto pericoloso;
scartare i giochi eccessivamente rumorosi;
niente televisione.
Il lettino
Il letto è l’elemento principale della camera. Per i bambini è preferibile che non abbia un’altezza superiore ai 20/25 cm e che non presenti alcuna sbarra laterale. Il lettino basso permette al bambino di non dipendere da un adulto e di considerarlo un luogo calmo e rassicurante, dove riposarsi in autonomia.
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La cassettiera e l’armadio
Ovviamente, questi sono elementi necessari per tenere in ordine i capi di abbigliamento neonato. Uno degli aspetti che, attraverso l’arredamento, Maria Montessori intendeva trasmettere era anche quello dell’organizzazione e della pulizia. Per fare in modo che il bambino sia autonomo nel vestirsi e nella cura personale, in commercio sono presenti diversi modelli di armadio non troppo alti e, quindi, maggiormente accessibili. Quanto alla cassettiera, è importante scegliere un modello che possa essere fissato al muro, per evitare che accidentalmente possa cadere addosso al bambino.
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La libreria
I libri sono una componente fondamentale per la crescita e lo sviluppo cognitivo dei piccoli. Per tenerli ben riposti, è importante scegliere librerie basse e organizzate, così da ordinare i libri con la copertina a vista e in modo immediatamente riconoscibile.
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I contenitori per giochi
Avere i giochi sparsi per la stanza non è per niente educativo e ordinato. Piuttosto, è bene prevedere degli appositi contenitori dove riporli dopo aver giocato. Questi contenitori possono essere delle ceste, degli scaffali, delle mensole o dei pouf con coperchio. Il tutto va a conferire confort e organizzazione alla camera.
Il tavolino con sedie
Si tratta di complementi di arredo con i quali il bambino può giocare con comodità e può trascorrere i suoi momenti di relax. Il tavolino con le sedie, rigorosamente a misura di bambino, dovrebbero avere i bordi arrotondati per evitare che il bimbo si faccia male.
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Le decorazioni
Le decorazioni svolgono un ruolo importante per rendere confortevole e rilassante qualsiasi ambiente di casa. Danno allegria, permettono di sviluppare un tema specifico e arricchiscono l’atmosfera con piccoli oggetti cattura attenzione. Pertanto, nella cameretta del bambino non possono mancare: un grande tappeto per giocare a terra, uno specchio infrangibile per iniziare a prendere coscienza di sé, quadri, fotografie, stickers, lavagnette e via dicendo. Ogni oggetto contribuisce a stimolare la fantasia e a ricreare un ambiente che sia corrispondente alla vita e ai gusti del bambino.
Materiale: un vassoio contenente due ciotole identiche di medie dimensioni, un panno e un grembiule
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro i travasi con un panno”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. indossare i grembiuli
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
. trasportare il vassoio su di un tavolo
. prendere la ciotola a sinistra e portarla al lavandino
. riempirla per un terzo di acqua
. riportarla al tavolo mettendola nuovamente a sinistra della ciotola vuota
. lavorare in piedi
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. prendere il panno, aprirlo scuotendolo e metterlo nella ciotola dell’acqua
. lasciarlo galleggiare, quindi spingerlo verso il basso per fargli assorbire più acqua
. afferrare il panno con due mani e sollevarlo sulla ciotola fuori dall’acqua
. ripiegarlo in due nel senso della lunghezza, prenderlo per i due angoli superiori e tenerlo così appeso sulla ciotola
. con la mano destra stringere il panno al centro, chiudendo il pugno
. piegare il panno su se stesso e mantenere la presa
. spostare il panno sopra alla ciotola vuota
. continuare a tenerlo con la mano destra stretta a pugno
. stringere vicino alla destra anche la mano sinistra
. strizzare il panno facendo scorrere il pugno chiuso della mano sinistra da un’estremità all’altra. Con questa azione riusciremo a eliminare la maggior parte dell’acqua dal panno
. spostare il panno sulla ciotola sinistra, aprirlo, scuoterlo e lasciarlo cadere nella ciotola dell’acqua
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
. l’esercizio termina quando la ciotola a destra è vuota
3. Conclusione
al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino
. dopo aver strizzato il panno per l’ultima volta, piegarlo più volte su se stesso e usarlo per asciugare eventuali gocce sul vassoio
. portare la ciotola d’acqua al lavandino, vuotarla, asciugarla e riportarla sul vassoio
. riportare il vassoio allo scaffale
. togliersi i grembiuli
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per assorbire l’acqua da una ciotola con un panno, e trasferirla in un’altra
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente
Nomenclatura: panno, piegare, strizzare, stringere, spremere, ecc.
Punti di interesse: piegare il panno prima di strizzarlo
Controllo dell’errore: fughed’acqua tra le due ciotole. Il bambino non riesce ad attingere l’acqua. Il bambino non riesce a strizzare il panno
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Nome dell’esercizio in inglese: sponge squeezing with a garlic press
Area: esercizi preliminari, movimenti elementari, presa a C della mano, pinza a tre dita
Età: dai 3 anni
Materiale: un vassoio contenente uno spremiaglio leggero a misura di bambino, una ciotola d’acqua nella quale sono immerse delle spugnette tagliate in piccoli cubi o prismi che possano stare nello spremiaglio, una ciotola vuota (o un vassoio a scomparti), una piccola spugna (circa 5 centimetri), un panno o un guanto di spugna, un piccolo asciugamani. Grembiuli. Un tavolo e due sedie
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come strizzare le spugnette con lo spremiaglio”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. indossare i grembiuli
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
. trasportare il vassoio su di un tavolo
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. prendere lo spremiaglio tra le mani e mostrare come è fatto ed il suo funzionamento
. posarlo aperto sul tavolo
. impugnare il manico che sostiene la tazza forata dello spremiaglio con la mano sinistra, utilizzando la presa a C della mano
. portare lo spremiaglio sopra alla ciotola d’acqua
. utilizzando la pinza a tre dita prendere una spugnetta tra quelle che galleggiano nell’acqua e metterla nello spremiaglio
. utilizzando la mano sinistra prendere il manico che sostiene la pressa e portarlo sopra all’altro manico
. avvolgere i due manici insieme con le due mani
. premere
. osservare l’acqua che esce dai fori
. aprire lo spremiaglio
. utilizzando la presa a tre dita prelevare la spugnetta strizzata e metterla nella ciotola vuota
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
. quando tutte le spugnette sono state strizzate, ammirare il proprio lavoro
3. Conclusione
al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino:
. asciugare lo spremiaglio e rimetterlo sul vassoio
. prendere una ad una le spugnette e rimetterle nell’acqua
. riportare il vassoio allo scaffale
. togliersi i grembiuli
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per usare uno spremiaglio
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza
Nomenclatura: spremiaglio, spremere, spugnette, manici, ecc.
Punti di interesse: aprire e chiudere lo spremiaglio, l’acqua che esce dai fori dello spremiaglio, le spugnette asciutte
Controllo dell’errore: il bambino non è in grado di portare a termine l’esercizio, il bambino non è in grado di eseguire correttamente l’esercizio
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Materiale: grembiuli. Un vassoio contenente una spugna possibilmente naturale a misura di bambino (della dimensione del palmo della mano), un piccolo asciugamani, due ciotole vuote identiche (una delle quali con un segno per il livello dell’acqua), una brocca vuota con un segno per il livello dell’acqua (che garantisca una quantità d’acqua maggiore rispetto a quello previsto per la ciotola segnata). La ciotola segnata è posizionata a destra. Un tavolo e due sedie
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro i travasi con la spugna fino al segno”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. indossare i grembiuli
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
. trasportare il vassoio su di un tavolo
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. prendere la brocca, andare al lavandino e riempirla d’acqua fino al segno
. riportarla al tavolo e metterla a destra del vassoio
. prendere la brocca con la mano destra, sostenerla sotto il beccuccio con la mano sinistra e versare lentamente l’acqua nella ciotola senza il segno fino a vuotarla completamente
. mettere la brocca sul tavolo, dietro al vassoio
. mettere la spugna nella ciotola d’acqua, lasciarla galleggiare, quindi spingerla verso il basso finché non affonda
. mostrare la presa palmare
. raccogliere la spugna con la mano destra, utilizzando la presa palmare, col palmo rivolto verso il basso
. sollevarla
. attendere che smetta di gocciolare
. capovolgere la spugna con un piccolo movimento del polso, portando il palmo verso l’alto
. spostare la mano sulla ciotola vuota (quella segnata)
. capovolgere nuovamente la mano (palmo verso il basso)
. stringere con decisione la spugna fino a quando l’acqua non smette di gocciolare
. rilasciare delicatamente la spugna e riportarla sulla ciotola di sinistra
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
. l’esercizio termina quando l’acqua trasferita raggiunge la linea sulla ciotola
3. Conclusione
. mettere la spugna nella ciotola vuota
. asciugarsi le mani nell’asciugamani
. riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino:
. usare il panno per asciugare eventuali gocce sul vassoio o sul tavolo
. asciugare la brocca e rimetterla sul vassoio
. portare la ciotola d’acqua al lavandino, svuotarla e asciugarla, quindi riportarla sul vassoio
. riportare il vassoio allo scaffale
. togliersi i grembiuli
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: a isolare le abilità necessarie per assorbire l’acqua da una ciotola e trasferirla nell’altra senza far cadere una goccia e fermandosi raggiunto il segno
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente
Nomenclatura: spugna, spremere, rilasciare, gocciolare, ruotare, segno, ecc.
Punti di interesse: rotazione della mano e del polso, la spugna cambia colore quando assorbe l’acqua
Controllo dell’errore: fughe d’acqua tra le due ciotole; il bambino non riesce a premere correttamente la spugna per attingere l’acqua.
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Materiale: un vassoio contenente un panno, 2 ciotole identiche (una a fianco dell’altra), una spugna possibilmente naturale a misura di bambino (della dimensione del palmo della mano), piccolo asciugamani. Grembiule. Un tavolo e due sedie
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro i travasi con la spugna”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. indossare i grembiuli
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
. trasportare il vassoio su di un tavolo
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. mettere la spugna nella ciotola a destra
. prendere la ciotola a sinistra e portarla al lavandino. Riempirla per un terzo di acqua
. riportarla al tavolo mettendola nuovamente a sinistra della ciotola vuota
. prendere la spugna dalla ciotola vuota e posarla nella ciotola d’acqua
. lasciarla galleggiare, quindi spingerla verso il basso finché non affonda
. mostrare la presa palmare
. raccogliere la spugna con la mano destra, col palmo rivolto verso il basso utilizzando la presa palmare
. sollevarla sulla ciotola
. attendere che smetta di gocciolare
. capovolgere la spugna con un piccolo movimento del polso, portando il palmo verso l’alto
. spostare la mano sulla ciotola vuota
. capovolgere nuovamente la mano (palmo verso il basso)
. stringere con decisione la spugna fino a quando l’acqua non smette di gocciolare
. rilasciare delicatamente la spugna
. riportarla sulla ciotola di sinistra
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
. l’esercizio termina quando tutta l’acqua è passata dalla ciotola di sinistra alla ciotola di destra
3. Conclusione
al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino
. mettere la spugna nella ciotola vuota
. asciugarsi le mani nell’asciugamani
. usare il panno per asciugare eventuali gocce sul vassoio o sul tavolo
. portare la ciotola d’acqua al lavandino, svuotarla e asciugarla, quindi riportarla sul vassoio
. riportare il vassoio allo scaffale
. togliersi il grembiule
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarlo invitandoli a riprendere le proprie attività
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per assorbire l’acqua da una ciotola e trasferirla nell’altra senza far cadere una goccia
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente
Nomenclatura: spugna, spremere, rilasciare, gocciolare, ruotare, ecc.
Punti di interesse: rotazione della mano e del polso, la spugna cambia colore quando assorbe l’acqua
Controllo dell’errore: fughed’acqua tra le due ciotole. Il bambino non riesce a premere correttamente la spugna per attingere l’acqua.
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Esercizi di vita pratica Montessori: trasferimento di acqua su un portasapone a ventose col contagocce
Nome dell’esercizio in inglese: water transfer with a dropper on a suction cups
Area: esercizi preliminari, movimenti elementari, rotazione del polso, pinza a tre dita, travasi
Età: dai 2 anni e mezzo
Materiale: un vassoio contenente un bicchiere pieno per ¾ di acqua (eventualmente colorata), un contagocce, una piccola spugna (5 centimetri circa) e un portasapone a ventose. Un tavolo e due sedie
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro il trasferimento di acqua sul portasapone col contagocce”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
. trasportare il vassoio e posarlo sul tavolo lungo il margine superiore, al centro
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. prendere il contagocce per la tettarella, con la mano destra, utilizzando la pinza a tre dita
. tenere il contagocce sopra il bicchiere di acqua colorata
. stringere la tettarella: si forzerà l’aria ad uscire dal tubo
. tenendo la tettarella premuta, inserire la punta del contagocce nel bicchiere immergendola nell’acqua colorata
. rilasciare la tettarella: l’acqua colorata verrà risucchiata nel tubo
. sollevare il contagocce
. attendere eventuali gocciolamenti
. mettere la punta del contagocce appena sopra la prima ventosa ma senza toccarla
. stringere la tettarella molto delicatamente per rilasciare una sola goccia d’acqua colorata nella ventosa
. passare alle ventose successive fino a vuotare il contagocce
. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
. l’esercizio termina quando tutte le ventose sono piene
3. Conclusione
. ammirare il proprio lavoro
. con la spugna asciugare il portasapone
. riportare il vassoio allo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per usare un contagocce facendo cadere una goccia sola alla volta
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri
Nomenclatura: trasferire, bicchiere, contagocce, tettarella, tubo, punta, ecc.
Punti di interesse: l’acqua colorata che viene risucchiata e soffiata fuori dal contagocce una goccia alla volta
Controllo dell’errore: il bambino non riesce ad utilizzare il contagocce, si preme troppo o troppo poco
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Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Nome dell’esercizio in inglese: water transfer with a dropper
Area: esercizi preliminari, movimenti elementari, rotazione del polso, pinza a tre dita, travasi
Età: dai 2 anni e mezzo
Materiale: un vassoio contenente un bicchiere pieno per ¾ di acqua colorata (a sinistra), un bicchiere vuoto (a destra), un contagocce, una piccola spugna (5 centimetri circa). Un tavolo e due sedie
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro i travasi col contagocce”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
. trasportare il vassoio su di un tavolo
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. prendere il contagocce per la tettarella, con la mano destra, utilizzando la pinza a tre dita
. tenere il contagocce sopra il bicchiere di acqua colorata
. stringere la tettarella: si forzerà l’aria ad uscire dal tubo
. tenendo la tettarella premuta, inserire la punta del contagocce nel bicchiere immergendola nell’acqua colorata
. rilasciare la tettarella: l’acqua colorata verrà risucchiata nel tubo
. sollevare il contagocce fino a poter appoggiare la punta al bordo interno del bicchiere
. attendere eventuali gocciolamenti
. mettere la punta del contagocce nel bicchiere vuoto, senza che tocchi le pareti o il fondo
. stringere la tettarella per rilasciare tutta l’acqua colorata nel bicchiere
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
. l’esercizio termina quando tutta l’acqua è passata dal primo al secondo bicchiere
3. Conclusione
. ammirare il proprio lavoro
. con la spugna asciugare eventuali gocce sul vassoio
. riportare il vassoio allo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per trasferire un liquido usando un contagocce
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri
Nomenclatura: trasferire, bicchiere, contagocce, tettarella, tubo, punta, ecc.
Punti di interesse: l’acqua colorata che viene risucchiata e soffiata fuori dal contagocce
Controllo dell’errore: il bambino non riesce ad utilizzare il contagocce, l’acqua si rovescia sul vassoio
Questo articolo fa parte dell’Album:
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Nome dell’esercizio in inglese: water transfer with a syringe
Area: esercizi preliminari, movimenti elementari, rotazione del polso, presa a C delle dita, pinza a tre dita, travasi
Età: dai 2 anni e mezzo
Materiale: un vassoio contenente un bicchiere pieno per ¾ di acqua colorata (a sinistra), un bicchiere vuoto (a destra), una siringa, una piccola spugna (5 centimetri circa). Un tavolo e due sedie
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro i travasi con la siringa”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
. trasportare il vassoio su di un tavolo
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. prendere la siringa impugnando il tubo con la sinistra con la presa a C delle dita e portarla sopra il bicchiere di acqua colorata
. inserire la punta della siringa nel bicchiere immergendola nell’acqua colorata
. impugnare l’estremità dello stantuffo della siringa con la mano destra, utilizzando la pinza a tre dita
. tenendo ferma la siringa con la sinistra, tirare lo stantuffo: l’acqua colorata verrà risucchiata nel tubo
. sollevare la siringa fino a poterla appoggiare al bordo interno del bicchiere
. attendere eventuali gocciolamenti
. mettere la punta della siringa nel bicchiere vuoto, senza che tocchi le pareti o il fondo
. spingere lo stantuffo per rilasciare l’acqua colorata nel bicchiere
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
. l’esercizio termina quanto tutta l’acqua è passata dal primo al secondo bicchiere
3. Conclusione
al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino
. con la spugna asciugare eventuali gocce sul vassoio
. riportare il vassoio allo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per trasferire un liquido usando una siringa
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente
Nomenclatura: trasferire, bicchiere, siringa, stantuffo, punta, ecc.
Punti di interesse: l’acqua colorata che viene risucchiata e soffiata fuori dalla siringa
Controllo dell’errore: il bambino non riesce ad utilizzare la siringa, l’acqua si rovescia sul vassoio
Variazioni ed estensioni: usare siringhe sempre più piccole
Video:
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Area: esercizi preliminari, movimenti elementari, rotazione del polso, presa a C della mano, travasi
Età: dai 2 anni e mezzo
Materiale: un vassoio contenente un bicchiere pieno per ¾ di acqua colorata (a sinistra), un bicchiere vuoto (a destra), una siringa per ungere la carne, una piccola spugna (5 centimetri circa); un tavolo e due sedie
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro i travasi con la siringa per ungere la carne”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
. trasportare il vassoio su di un tavolo
Nome dell’esercizio in inglese: pouring with a baster
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. tenere la siringa nella mano destra sopra il bicchiere di acqua colorata
. stringere la parte superiore della siringa: si forzerà l’aria ad uscire dal tubo
. inserire la punta della siringa nel bicchiere immergendola nell’acqua colorata
. rilasciare la parte superiore: l’acqua colorata verrà risucchiata nel tubo
. sollevare la siringa fino a poterla appoggiare al bordo interno del bicchiere
. attendere eventuali gocciolamenti
. mettere la punta della siringa nel bicchiere vuoto, senza che tocchi le pareti o il fondo
. stringere la parte superiore della siringa per rilasciare l’acqua colorata nel bicchiere
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
. l’esercizio termina quando tutta l’acqua è passata dal primo al secondo contenitore
3. Conclusione
al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino
. se ci sono gocce d’acqua sul vassoio asciugarle con la spugna
. riportare il vassoio allo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per trasferire un liquido usando una siringa per ungere la carne
Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri
Nomenclatura: trasferire, bicchiere, siringa per ungere la carne, tubo, punta, ecc.
Punti di interesse: l’acqua colorata che viene risucchiata e soffiata fuori dalla siringa
Controllo dell’errore: il bambino non riesce ad utilizzare la siringa, l’acqua si rovescia sul vassoio
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Nome dell’esercizio in inglese: pouring from teapot to cup
Area: esercizi preliminari, movimenti elementari, rotazione del polso, presa a C delle dita, travasi
Età: dai 4 anni
Materiale: un tavolo e due sedie. Un vassoio contenente una teiera, una tazzina sul suo piattino, e una ciotola vuota. La teiera piena d’acqua sta a destra, la tazza sul piattino a sinistra
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come riempire una tazzina con la teiera”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
. trasportare il vassoio su di un tavolo
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. mettere indice e medio uniti della mano sinistra sul coperchio della teiera e tenere le due dita premute
. mostrare la presa a presa a C delle dita con la mano destra e usarla per afferrare la teiera
. sollevare la teiera con la mano destra e portarla verso la tazzina, sempre tenendo il coperchio con la sinistra
. inclinare la teiera, col beccuccio verso il centro della tazza, e versare acqua finché il livello non arriva a circa due centimetri del bordo della tazza
. posare la teiera sul vassoio e lasciare il coperchio
. prendere il piattino con la mano destra utilizzando la pinza a cinque dita (pollice sopra, le altre dita sotto) e sollevare piattino e tazza
. porgere al bambino piattino e tazza
. farsi restituire piattino e tazza e rimetterli sul vassoio
. vuotare la tazzina nella ciotola e rimetterla sul piattino
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino
. portare il vassoio al lavandino
. svuotare la tazzina nel lavandino, asciugarla e posarla sul piano di lavoro
. riempire la teiera e posarla sul piano di lavoro
. vuotare la ciotola, asciugarla e posarla sul piano di lavoro
. asciugare il vassoio
. raccogliere uno ad uno i materiali e rimetterli sul vassoio
. riportare il vassoio allo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per versare del liquido da una teiera in autonomia, isolare le abilità necessarie per porgere una tazzina sul piattino
Obiettivi indiretti: favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparazione per l’uso delle forbici, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri
Nomenclatura: versare, svuotare, trasferire, spugna, caraffa, brocca, linea, segno, ecc.
Punti di interesse: la rotazione del polso, il suono dell’acqua che cade nella tazzina, il coperchio della teiera, tenere la tazzina in equilibrio sul piattino
Controllo dell’errore: c’è dell’acqua sul vassoioo in terra, rumore dei contenitori che sbattono tra loro, la tazzina cade
Variazioni ed estensioni: teiere e tazzine di dimensioni e materiali diversi, liquidi diversi, ecc.
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Esercizi di vita pratica Montessori: riempire piccoli flaconi di plastica
Nome dell’esercizio in inglese: filling little plastic bottles
Area: esercizi preliminari, presa a C delle dita, travasi
Età: dai 3 anni e mezzo
Materiale: un vassoio contenente un assortimento di piccoli flaconi di plastica morbida in un cestino, una ciotola piena d’acqua, un piattino, una tovaglietta impermeabile e un panno o un guanto di spugna. Grembiuli. Un tavolo e due sedie
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come riempire piccoli flaconi di plastica”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. indossare i grembiuli
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
. trasportare il vassoio e posarlo sul tavolo, lungo il margine superiore sinistro
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
. prendere la tovaglietta e metterla davanti a noi
. prendere la ciotola piena d’acqua e metterla al centro della tovaglietta
. prendere i flaconcini e metterli in fila orizzontale lungo il margine superiore sinistro della tovaglietta
. mettere il piattino a destra della ciotola
. mettere il panno o il guanto sul tavolo, a destra del tappetino
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. prendere il primo flacone a sinistra con la mano sinistra, svitare il tappo con la mano destra e posarlo sul piattino
. passare il flacone nella mano destra
. tenere il flacone verso il fondo ed immergerlo inclinato nell’acqua
. spingerlo lentamente verso il basso
. spremerlo e rilasciarlo per osservare le bolle d’aria che si formano nella ciotola
. sollevare il flacone in verticale sulla ciotola e attendere che il flacone e la mano smettano di gocciolare
. asciugare il flacone col guanto
. mettere il tappo al flacone e posarlo chiuso sul piatto
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
. quando tutti i flaconi sono pieni, fermarsi ad ammirare il proprio lavoro
. prendere il primo flacone a sinistra
. togliere il tappo e posarlo sul piatto
. vuotare il flacone nella ciotola, spremendolo
. asciugarne l’esterno col guanto
. rimettere il tappo
. mettere il flacone vuoto nel cesto
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere prendendo i flaconi da sinistra a destra, una o due volte, a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino
. rimettere il cestino sul vassoio
. rimettere la ciotola sul vassoio
. asciugare il piatto e rimetterlo sul vassoio
. asciugare la tovaglietta e rimetterla sul vassoio
. appendere il guanto ad asciugare e portarne uno asciutto sul vassoio
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per riempire piccoli flaconi di plastica immergendoli nell’acqua
Obiettivi indiretti: sperimentare che l’acqua occupa spazio, preparazione all’uso del contagocce, raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, stabilire una relazione di fiducia tra bambino e adulto
Nomenclatura: acqua, flacone, tappo, immergere, bolle d’aria, ecc.
Punti di interesse: aprire e chiudere i flaconi, premere per far uscire l’aria, le bolle d’aria che risalgono nell’acqua
Controllo dell’errore: il bambino non è in grado di portare a termine l’esercizio, il bambino non è in grado di eseguire correttamente l’esercizio
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Vita pratica Montessori: prelevare acqua da un secchio
Nome dell’esercizio in inglese: water fetching without a sink
Area: esercizi preliminari, movimenti elementari, rotazione del polso, presa a C delle dita, travasi
Età: dai 3 anni
Materiale: un secchio pieno d’acqua, una brocca in plastica a misura di bambino con una linea segnata col pennarello indelebile, un panno o un guanto di spugna
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come prendere l’acqua da un secchio”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
. andare nell’angolo della stanza in cui si trova l’attività
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. immergere la brocca nell’acqua e riempirla fino al segno
. sollevarla sul secchio tenendola in posizione verticale
. attendere per consentire all’acqua all’esterno della brocca di gocciolare
. appoggiare la brocca di plastica sul panno o il guanto e asciugarla
. prendere la brocca per il manico con la mano destra e sostenerla sotto il beccuccio con la mano sinistra.
. camminare lentamente per la stanza quindi tornare al secchio
. tenendo la brocca con la mano destra e sostenendola sotto il beccuccio con la mano sinistra, versare lentamente l’acqua nel secchio
. asciugare l’esterno della brocca col panno e rimetterla al suo posto
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per prelevare dell’acqua senza lavandino
Obiettivi indiretti: destrezza e coordinazione oculo-manuale, stimolare lo sviluppo della volontà, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente, sviluppare la capacità di concentrazione coordinazione e controllo motorio, favorire l’integrazione del bambino nel gruppo sociale (scuola, famiglia), eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri
Nomenclatura: acqua, brocca, area, lentamente, ecc.
Punti di interesse: il peso dell’acqua nella brocca. Il movimento dell’acqua mentre si cammina
Controllo dell’errore: non ci sono gocce d’acqua sul pavimento. Il livello dell’acqua non si trova sulla linea di controllo
Note: questa può essere una presentazione di gruppo
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Vita pratica Montessori: riempire bicchieri diversi allo stesso livello
Nome dell’esercizio in inglese: pouring to different glasses
Area: esercizi preliminari, movimenti elementari, rotazione del polso, presa a C delle dita, presa a C della mano, travasi
Età: dai 3 anni
Materiale: un vassoio contenente due o più bicchieri di forma e altezza diverse (a sinistra), una brocca riempita per ¾ d’acqua (a destra, manico rivolto all’esterno), una piccola spugna (circa 5 centimetri); un panno o un guanto di spugna e un secchio; un tavolo e due sedie
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come riempire bicchieri diversi allo stesso livello”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
. trasportare il vassoio su di un tavolo
. trasportare il secchio e posarlo sul pavimento, accanto al tavolo
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. mettere il panno o il guanto sul tavolo, a destra del vassoio
. mostrare la presa a C delle dita con la mano destra e usarla per afferrare la brocca per il manico
. sollevarla sopra al primo bicchiere, abbastanza da non toccarlo
. versare l’acqua lentamente fino a che il livello dell’acqua è a circa due dita dal bordo del bicchiere, muovendo solo il polso (e non il gomito)
. prendere la spugna con la mano sinistra e asciugare il beccuccio della brocca
. passare al secondo bicchiere e continuare così fino a riempirli tutti, sempre a due dita dal bordo del bicchiere, indipendentemente dalla quantità di acqua necessaria per farlo
. mettere la brocca con l’acqua rimanente sul vassoio (a destra dei bicchieri)
. ammirare il proprio lavoro
. prendere un bicchiere alla volta, usando la presa a C della mano e inserirlo nel secchio
. rovesciare l’acqua sul fondo, per evitare schizzi sul pavimento
. prendere il panno e asciugare bene i bicchieri, quindi rimetterli sul vassoio
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino
. mettere il panno bagnato ad asciugare e portarne uno asciutto sul vassoio
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per versare acqua da una brocca a dei bicchieri fino ad un certo livello, senza l’ausilio di linee e in autonomia
Obiettivi indiretti: favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparazione per l’uso delle forbici
Nomenclatura: versare, svuotare, trasferire, spugna, caraffa, brocca, livello, ecc.
Punti di interesse: la rotazione del polso, il suono dell’acqua che cade nella caraffa e nella brocca, fermarsi quando il livello dell’acqua raggiunge un certo livello, riempire esattamente fino ad un certo livello
Controllo dell’errore: c’è dell’acqua sul vassoioo in terra, rumore dei contenitori che sbattono tra loro, il livello dell’acqua non è uniforme
Variazioni ed estensioni: contenitori di dimensioni e materiali diversi, liquidi diversi, linee a livelli diversi
Nome dell’esercizio in inglese: pouring to identical glasses on the same level
Area: esercizi preliminari, movimenti elementari, rotazione del polso, presa a C delle dita, presa a C della mano, travasi
Età: dai 3 anni
Materiale: un vassoio contenente due o più bicchieri identici (a sinistra), una brocca riempita per ¾ d’acqua (a destra, manico rivolto all’esterno), una piccola spugna (circa 5 centimetri); un panno o un guanto di spugna e un secchio; un tavolo e due sedie
Presentazione
1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come riempire bicchieri identici allo stesso livello”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
. trasportare il vassoio su di un tavolo
. trasportare il secchio e posarlo sul pavimento, accanto al tavolo
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)
. mettere il un panno o il guanto sul tavolo, a destra del vassoio
2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. mostrare la presa a C delle dita con la mano destra e usarla per afferrare la brocca per il manico
. sollevarla sopra al primo bicchiere, abbastanza da non toccarlo
. sostenere la brocca sotto al beccuccio con la mano sinistra
. versare l’acqua lentamente fino a che il livello dell’acqua è a circa tre dita dal bordo del bicchiere, muovendo solo il polso (e non il gomito)
. prendere la spugna con la mano sinistra e asciugare il beccuccio della brocca
. passare al secondo bicchiere e riempirlo finché il livello dell’acqua raggiunto non è identico a quello del primo bicchiere e continuare così fino a riempirli tutti
. mettere la brocca con l’acqua rimanente sul vassoio (a destra dei bicchieri)
. ammirare il proprio lavoro
. prendere un bicchiere alla volta, utilizzando la presa a C della mano, inserirlo nel secchio e rovesciare l’acqua sul fondo, per evitare schizzi sul pavimento
. prendere il panno e asciugare bene i bicchieri, quindi rimetterli sul vassoio
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
3. Conclusione
al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino
. mettere il panno bagnato ad asciugare e portarne uno asciutto sul vassoio
. svuotare il secchio nel lavandino
. riportare il vassoio allo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare
Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni
Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per versare acqua da una brocca a dei bicchieri fino ad un certo livello, senza l’ausilio di linee e in autonomia
Obiettivi indiretti: favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparazione per l’uso delle forbici
Nomenclatura: versare, svuotare, trasferire, spugna, caraffa, brocca, livello, ecc.
Punti di interesse: la rotazione del polso, il suono dell’acqua che cade nella caraffa e nella brocca, fermarsi quando il livello dell’acqua raggiunge un certo livello, riempire esattamente ad un certo livello
Controllo dell’errore: c’è dell’acqua sul vassoioo in terra, rumore dei contenitori che sbattono tra loro, il livello dell’acqua non è uniforme
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
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