Che vista! Un esperimento scientifico sulla riflessione della luce

Che vista! Un esperimento scientifico per bambini della scuola d’infanzia e primaria per spiegare la riflessione della luce.

Che vista!
Scopo

Sfruttare le proprietà di riflessione della luce per leggere attraverso una busta chiusa.

Materiali

Pennarello nero
foglio bianco
busta scura
busta bianca
un tubo fatto arrotolando carta scura largo 10 cm circa.

Note di sicurezza

Finché usiamo ragionevolmente i materiali questa è un’attività molto sicura.

Che vista!
Presentazione

. Questo esperimento può essere presentato a un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe

. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo

. spieghiamo ai bambini che questo esperimento dimostra che non è possibile leggere la scritta all’interno di una busta a causa della luce riflessa dalla superficie bianca

. con un pennarello nero, scriviamo una parola di tre o quattro lettere su un foglio di carta bianca

. mettiamo la carta in una busta scura e inseriamo quella busta in una busta bianca. La scritta sul foglio dovrebbe ora essere impossibile da leggere

. prendiamo un pezzo di cartoncino scuro o una pagina di una rivista stampata su entrambi i lati. Arrotoliamo la carta in un tubo

 . quando teniamo il tubo contro la busta, saremo in grado di leggere la scritta all’interno

. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.

Osservazioni e conclusioni

Di solito non è possibile leggere la scritta all’interno di una busta a causa della luce riflessa dalla superficie bianca della busta. Ma le pareti del tubo riflettono la luce, quindi vedrai solo la luce che passa attraverso la busta.

Esperimento scientifico – Immagini invertite

Esperimento scientifico – Immagini invertite

Scopo

Dimostrare la rifrazione della luce.

Età

Dai 6 anni.

Materiali

Bicchiere
acqua
carta
penna o pennarello nero o matita.

Note di sicurezza

Finché usiamo ragionevolmente i materiali questa è un’attività molto sicura.

Presentazione

. Questo esperimento può essere presentato in un piccolo gruppo di bambini o nell’intera classe

. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo

. spieghiamo ai bambini che questo esperimento mostra gli effetti della rifrazione

. disegniamo due frecce, entrambe rivolte verso la stessa direzione

entrambe) attraverso un bicchiere

. se utilizziamo inchiostro indelebile o la matita (o plastifichiamo il foglio su cui abbiamo disegnato) possiamo inserirlo nel bicchiere, quindi aggiungere via via acqua

. altrimenti possiamo porre il foglio dietro al bicchiere

. non funziona solo con le frecce, possiamo usare la nostra creatività. Disegniamo tutto ciò che ci piace e vedere come appare attraverso il vetro

. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.

Osservazioni e conclusioni

Con questo esperimento entriamo in contatto con un concetto della fisica chiamato rifrazione, o flessione della luce.
Quando la luce passa attraverso oggetti trasparenti (in questo caso, la parte anteriore del vetro, l’acqua e la parte posteriore del vetro), si rifrange o si piega.
Quando il bicchiere è pieno d’acqua, agisce come una lente cilindrica convessa e produce un’immagine invertita.
L’immagine invertita può apparire più grande, più piccola o delle stesse dimensioni, a seconda di dove posizioni il foglio di carta o il bicchiere, e dipende anche dal punto di osservazione. Un’altra variabile è il diametro del bicchiere.
Importa quanto è lontano il bicchiere d’acqua?
Cosa succede se muovi la testa da un lato all’altro? Come cambia la tua immagine?
La dimensione dell’immagine è importante?
Cosa succede se provi con un bicchiere più largo o più stretto?
Cosa succede se avvicini il bicchiere all’immagine? E se lo allontani?

Perchè il cielo è azzurro

Perchè il cielo è azzurro: un semplice esperimento scientifico per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Scopo dell’esperimento

Dimostrare che il cielo è azzurro perché il colore blu all’interno della luce solare è il più disperso dalle molecole d’aria e viene percepito meglio dai nostri occhi.

Materiali

– un contenitore trasparente (provare vari contenitori)
– acqua
– sostanza lattiginosa (sapone, latte, latte in polvere, yogurt, cera per pavimenti, ecc.)
– una torcia elettrica che emetta luce bianca
– una stanza buia.

Note di sicurezza

Finché usiamo ragionevolmente i materiali questa è un’attività molto sicura.

Età consigliata

A partire dei 5 anni.

Perchè il cielo è azzurro?

Presentazione

. Questo esperimento può essere presentato ad un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe

. scegliamo una stanza facilmente oscurabile

. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo

. spieghiamo ai bambini che questo esperimento ci spiega come mai vediamo il cielo azzurro, anche se la luce del sole è incolore ai nostri occhi.

. riempiamo il contenitore trasparente con acqua.

. oscuriamo la stanza

. sciogliamo un po’ di sostanza lattiginosa nell’acqua, per ottenere una soluzione torbida

. puntiamo la torcia verso la soluzione torbida, colpendola di lato

. giochiamo con l’angolazione della torcia fino a veder apparire l’azzurro

. se abbiamo difficoltà, proviamo a guardare il contenitore dall’alto

. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.

Perchè il cielo è azzurro? Osservazioni e conclusioni

La luce “incolore” del sole è in realtà luce bianca: è composta infatti da tutti i colori dell’arcobaleno (rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco, viola) mescolati insieme.

La luce si piega quando passa attraverso mezzi diversi, in questo caso acqua e aria. Questa flessione della luce è chiamata rifrazione.

I diversi colori della luce solare vengono rifratti da diversi angoli perché hanno lunghezze d’onda diverse.

L’atmosfera della Terra contiene polvere, gocce d’acqua e altre minuscole molecole che non possiamo normalmente vederle a occhio nudo. In una giornata limpida, dunque. la luce del sole che filtra attraverso l’atmosfera si disperde in contrando le particelle contenute nell’aria.

Questa dispersione non è uguale per tutti i colori dello spettro: è molto più forte per i colori che hanno frequenze più alte e lunghezze d’onda più corte: il blu-viola. Quindi i colori violetto e blu si diffondono nell’aria più dei colori giallo rosso verde. Tra il viola e il blu, però, gli occhi umani sono più sensibili al blu.

Possiamo dire, dunque, che il cielo è blu perché il colore blu all’interno della luce solare è quello che si diffonde meglio nell’aria e che viene percepito meglio dai nostri occhi.

In questa dimostrazione la sostanza lattiginosa imita le particelle presenti nell’aria e, come queste, piega la luce (non del sole, ma della torcia).

I SUINI: dettati ortografici e letture

I SUINI: dettati ortografici e letture per bambini della scuola primaria.

Il cinghiale

Occhio vivace,  garretti asciutti, dorso agile, trotto veloce e nervoso, cotenna spessa e dura, zanne robuste e acuminate, il cinghiale è un lottatore di grande coraggio. Ben diverso da lui è il placido grasso maiale discendente dal cinghiale che ancora vive in libertà nelle macchie e nelle foreste paludose.

Il maiale

Nulla resta in questo animale dell’aggressività, della forza, della furberia di uno dei suoi antenati, il cinghiale. Da una parte, sensi affinati, muscoli scattanti, riflessi rapidi, coraggio ed intelligenza; dall’altra la tranquillità, in nutrimento facile, e quindi la sonnacchiosità, la petulanza ottusa, i riflessi tardi e il grasso.

Il maiale

E’ grasso, tardo, non pensa che a mangiare e a grufolare. Ma è un animale prezioso. Nulla si butta via del maiale. Con la carne si confezionano saporite salsicce, salami e prosciutti; il grasso serve per cucinare e per rendere saporite le vivande; gli intestini, seccati, servono a fare corde di strumenti musicali; con le setole si fabbricano spazzole, pennelli e scope.

Il maiale

Il contadino lo chiama il suo salvadanaio, perché quello che mette vi ritrova. Ma vi mette patate, ghiande, farina, crusca, bucce e brodaglie; ricava i prosciutti, le squisite salsicce, i salami saporiti, il condimento per le sue minestre.

Il porcellino dell’Orthobene
Si trattava di assistere al sacrificio del maiale e manipolarne le carni e i grassi fumanti. Veniva giù in marzo, coi caldi venti orientali, l’arzillo adolescente maialino; scendeva dai cari boschi di lecci dell’Orthobene con una grossa ghianda ancora ficcata nella zanna rabbiosa, coi piedi legati, sul cavallo del servo che lo portava in arcioni e invano tentava di placarne le proteste.
La gabbia dove veniva ficcato, sebbene alta e spaziosa, non lo consolava di certo: erano, i primi giorni, grugniti che spaventavano persino il prode gallo del cortile; e tentativi di smuoverne le sbarre e persino il grande truogolo di granito che forse gli ricordava le pietre della patria perduta.
Allora, in un fresco turchino giorno del primo inverno, arrivavano due valentuomini: uno smilzo e nero, con un berretto frigio sulla testa rapata e le maniche della camicia rimboccate sulle braccia pelose; sembrava il boia; l’altro un pacioccone roseo e lucido: erano due celebri macellai.
(G. Deledda)

(IN COSTRUZIONE)

Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. 

Il vassoio del sole Montessori

Il vassoio del sole Montessori per lo studio della storia, della geografia, della biologia e per festeggiare il compleanno dei bambini.

Vassoio del sole

Come primo materiale per lo studio delle stagioni, inserisco il vassoio del sole, che può essere usato in moltissime occasioni: per la celebrazione del compleanno

dei bambini, in associazione al tappeto delle stagioni, per il gioco del sole e tutte le lezioni sull’importanza del sole,  per l’avvio allo studio dei cicli del tempo e della storia, ecc… Può essere realizzato in compensato, cartone o cartoncino, carta plastificata, feltro, gomma Eva. Il sole ha 12 raggi e per ogni raggio può essere incastrato il nome di un mese dell’anno.

Ho preparato questa mia versione di vassoio del sole, che ho realizzato con pannolenci e carta colorata. Per la lanterna al centro ho utilizzato questo tutorial: lanterna a stella.

Il materiale pronto per la stampa e il download è a disposizione degli abbonati:

Realizzarlo è estremamente semplice: si possono stampare i singoli fogli su carta colorata oppure utilizzare le forme come cartamodelli. Completa il materiale il set di cartellini coi nomi dei mesi, che tornerà utile nell’allestimento del cerchio dell’anno e per la celebrazione dei compleanni.

Presentazione
Con questa presentazione introduciamo il concetto di sole come fonte di energia e mostriamo il vassoio del sole come suo simbolo.

Materiali:
– il vassoio del sole e una candela
– foglie di insalata (ad esempio valeriana)
– un cubo del 1000 e una perla
– eventualmente una lanterna a energia solare  da caricare all’aperto coi bambini qualche giorno prima della presentazione

Creiamo nella stanza una leggera penombra, mettiamo il vassoio del sole su di un tappeto, accendiamo la candela e invitiamo i bambini a partecipare alla lezione:


– diciamo: “Ho preparato per voi questo bel vassoio. Da oggi rappresenterà per noi il sole”

– “Tutti i giorni ci svegliamo ed il sole è lassù nel cielo, che brilla per noi. Anche quando le nuvole lo nascondono, il sole brilla per noi, anche se non lo vediamo. Il sole ci illumina, come questa candela”
– “Il sole è un’enorme sfera di materiali infiammati, come la piccola fiamma di questa candela”

– “Il sole è mille volte più grande del nostro pianeta Terra. Questa perla dell’unità può rappresentare la Terra, e questo cubo delle migliaia può rappresentare il sole”

– “Il sole ci dona luce, ma anche calore. Se ci avviciniamo al fuoco, infatti, sentiamo calore. Avrete anche notato che di notte, quando non di vede il sole, la temperatura è più fresca che di giorno. Anche di notte però, anche se non lo vediamo, il sole ci scalda”

– “Se abbiamo la lanterna a energia solare accendiamola e mostriamola ai bambini. Diciamo: “Ricordate quando siamo usciti in giardino e abbiamo messo questa lanterna al sole? Il pannello solare ha raccolto l’energia del sole e l’ha immagazzinata nella batteria. Ora grazie a questa energia ho potuto accendere la lanterna”

– se non abbiamo la lanterna a energia solare, saltiamo il passaggio e diciamo ai bambini: “Il sole che ci illumina e ci scalda ci dà energia. Le piante sulla terra raccolgono l’energia del sole e la usano per produrre il loro cibo. Le piante assorbono l’energia del sole con le loro foglie e assorbono acqua e minerali dal terreno. Col sole, l’acqua e i minerali producono il loro cibo

– chiediamo ai bambini: noi possiamo fare come le piante? Il nostro corpo può produrre il nostro cibo da solo? No. Gli esseri umani e gli animali non producono il loro cibo da soli. Però noi, e anche gli animali, possiamo mangiare le piante, e ricevere così l’energia del sole

– mangiamo la nostra valeriana e invitiamo i bambini a farlo.  Diciamo: “Stiamo mangiando l’energia del sole!”

– diciamo: “L’energia del sole che ci viene dalle cose che mangiamo ci serve per studiare, correre, giocare… Possiamo mangiare le piante, ma possiamo anche mangiare gli animali che hanno mangiato le piante. E’ anche questo un modo per ricevere l’energia del sole.

Esempi di vassoi del sole:

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Ne parlano:
– http://hapalab.blogspot.it/2012/02/earth-goes-around-sun.html 
– https://it.pinterest.com/pin/251075747951085274/
– https://www.mommymoment.ca/2011/04/the-earth-goes-around-the-sun.html
– https://strawberrymilk.wordpress.com/2009/10/04/3rd-birthday-part-iv/
– https://www.mamashappyhive.com/5-montessori-seasonal-activities/
– http://www.montessorifromtheheart.com/my-blog/2016/10/adrians-3rd-birthday-celebration-montessori-celebration-of-life.html
– http://montessoristory.blogspot.it/2008/09/homemade-montessori-birthday.html
Tree vector created by Lexamer – Freepik.com (alberi nelle quattro stagioni)
– http://inspirations-omnicolores.eklablog.com/la-notion-du-temps-avec-les-differentes-chaines-et-le-tapis-des-saison-a129028212

Forme contrastanti di terra e acqua Montessori – Geografia

Forme contrastanti di terra e acqua Montessori: presentazioni, esercizi, istruzioni per il modellaggio con la creta e tutto il materiale stampabile pronto per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

L’istruzione moderna richiede oggi che si dia la visione delle cose e non la loro descrizione, ma non basta vedere, anziché udire: è necessario vedere in un modo speciale. Quindi il problema consiste nell’esaminare come il bambino ha bisogno di vedere e quanto occorre per risvegliare in lui un potere di azione che, una volta avviato, apre nuove vie. Così la scuola sarebbe il luogo ove il bambino acquista qualcosa entro di sé, come un’ispirazione: il bambino vede, si ispira e l’ispirazione è tanto grande che lo porta a fare cose delle quali prima non sarebbe stato capace“. (Maria Montessori, Conferenza alla Summer School di Londra, 1939).

La geografia è parte della cultura umana ed il suo studio aiuta a formare la personalità. Per questo motivo, secondo Mario Montessori, andrebbe designata col termine di psico-geografia, così come si designa la grammatica psico-grammatica, la geometria psico-geometria, ecc.

Nella Casa dei Bambini presentiamo come primo materiale per la geografia il globo smerigliato, che permette al bambino un’esperienza sensoriale legata al ruvido delle terre emerse e al liscio dell’acqua.

Si tratta di soli due elementi: l’acqua e la terra,  ma questi due elementi, incontrandosi tra loro, producono moltissime forme diverse, che possono però essere ricondotte a poche forme di base, che una volta conosciute permetteranno al bambino di operare tutta una serie di classificazioni.
Questo riconoscimento delle forme di base, che può essere considerato una chiave di lettura per tutta la geografia, comincia con le forme contrastanti di terra e acqua.

E’ sempre importante tenere a mente che con questa presentazione non esploriamo la geografia reale, ma viviamo un’esperienza sensoriale (visiva) allo scopo di preparare il bambino allo studio futuro della Geografia fisica, in particolare alla geomorfologia e all’idrologia.

Le tre forme contrastanti di terra e acqua che presentiamo sono tre forme di terra (isola, penisola, istmo) e tre forme di acqua (lago, golfo, stretto), che sono opposte a due a due in questo modo: – isola-lago; penisola-golfo; istmo-stretto.

Esistono in commercio materiali tridimensionali già pronti, ad esempio quelli di Boboto che avevo presentato nel post Forme della terra e dell’acqua. Prima dell’acquisto, però, ci sono delle considerazioni da fare, perchè questo è uno dei pochi casi in cui il “fatto a mano” si prospetta  come migliore rispetto al materiale pronto, soprattutto perchè il materiale pronto, anche quello ben fatto, priva il bambino di un’esperienza manuale e sensoriale importante. C’è da aggiungere inoltre che nel materiale pronto in commercio di riscontrano errori quali l’aspetto tridimensionale (è importante che i contrasti siamo bidimensionali!), e il fatto che presentano più dei tre contrasti previsti da Maria Montessori in base al principio della “limitazione del materiale” (è importante che il materiale non offra più di quello che è necessario!).

Materiali stampabili

Il materiale pronto per la stampa e il download è a disposizione degli abbonati:

Forme contrastanti di terra e acqua
presentazione con creta e acqua

Materiale:
– strisce di carta e penna
– argilla in polvere
– una brocca d’acqua per impastare l’argilla
– un tagliere grande di legno per impastare
– un coltello o uno stecchino di legno (del tipo da spiedino)
– una brocca con acqua colorata di blu (preferibilmente con colorante alimentare)
– una spugna o un cucchiaio
– sei vassoi possibilmente rettangolari, di alluminio o plastica, possibilmente 30 x 20 cm, con un bordo di circa 3 cm di altezza.

Per le immagini che trovate nella presentazione io ho usato contenitori più piccoli di quelli previsti, tagliando il bordo di sei piattini di plastica. Può essere una soluzione economica e pratica per la seconda fase del lavoro, quando a modellare l’argilla saranno i bambini.

L’argilla (comunemente anche detta creta) si può acquistare nei colorifici o anche online. Non viene venduta in polvere, come richiederebbe l’esercizio, ma può essere fatta seccare e poi ridotta in polvere con un martelletto.

Maria Montessori ha espressamente indicato l’argilla in polvere per questa attività, non solo perchè è un prodotto naturale, ma soprattutto perchè è davvero terra, come quella che i bambini conoscono quando giocano all’aperto.  In alternativa potreste scegliere di preparare una pasta da modellare con farina, sale, colorante marrone ed eventualmente colla vinilica. Non avendo a disposizione la creta, e non lavorando coi bambini, per le presentazioni che seguono io ho fatto così.

Presentazione:
– portiamo il materiale su un tavolo, se è possibile all’aperto, e invitiamo un gruppo di bambini alla presentazione
– prendiamo l’argilla in polvere e impastiamola con l’acqua, come si fa con la pasta fatta in casa. Intanto raccontiamo ai bambini cos’è l’argilla: “Questa si chiama argilla. E’ una terra formata da piccolissimi granelli di roccia e da sali. Ora la sto impastando con un po’ d’acqua per formare una specie di fango duro”. Questa, naturalmente, è la presentazione del lavoro, ma è molto importante che in una seconda fase ogni bambino prepari la creta con le sue mani e modelli le forme per “le mani lavorano la creta e la creta lavora le mani del bambino
– quando abbiamo ottenuto un impasto piuttosto compatto, non troppo morbido, dividiamolo in tre parti uguali e stendiamo ogni parte in una vaschetta diversa. Ogni vaschetta deve essere riempita di creta ben livellata, perchè vogliamo rappresentare una forma bidimensionale (e non fare un plastico)
– prendiamo la brocca di acqua blu e riempiamo le rimanenti tre vaschette, ma a un livello leggermente più basso di quello della creta, per evitare che nei passaggi successivi l’acqua trabocchi o sommerga le forme di terra
– mettiamo le vaschette in riga, alternandole (una di terra, una di acqua), poi mettiamo davanti ai bambini una delle tre coppie e indicandole diciamo “Questa è la terra”; “Questa è l’acqua”


(Dal punto di vista religioso-biblico, questa immagine rimanda alla Creazione come descritta nella Genesi:E Dio separò le acque che stavano sotto il firmamento da quelle che stavano sopra il firmamento; e chiamò terra l’asciutto e mare l’ammasso delle acque“.)
– scriviamo sui cartellini di lettura le parole TERRA e ACQUA

– togliamo i cartellini di lettura
– incidiamo fino al fondo della vaschetta la superficie di argilla col coltello o lo stecchino di legno, descrivendo una forma tondeggiante dai contorni non troppo regolari

– estraiamo la forma che abbiamo ritagliato e trasferiamola in una vaschetta d’acqua, posizionandola al centro
– con il cucchiaio o imbevendo la spugna versiamo dell’acqua blu nel foro di creta. Accostiamo i due vassoi e indicandoli diciamo : “Questa è un’isola”; “Questo è un lago”

– scriviamo i due nomi su due strisce di carta (bigliettini di lettura) e mettiamole accanto ad ogni forma creata e ripetiamo: “Isola”, “Lago” come primo tempo della lezione per imparare i nomi
– chiediamo a un bambino :”Mi indichi l’isola?”, “Qual è il lago?”
– infine facciamo in modo che il bambino nomini gli oggetti, ad esempio chiedendo: “Questo cos’è?”
– ripetiamo il procedimento per le altre due coppie di opposti, cioè per la penisola e il golfo,

– e per lo stretto e l’istmo


– come già detto, dopo questa presentazione è molto importante che ogni bambino crei le sue forme della terra e dell’acqua con creta e acqua colorata. E’ molto importante che il bambino lavori con le sue mani, trattandosi di un’attività prettamente sensoriale.

Scopi:
– vivere un’esperienza sensoriale in relazione alla geomorfologia
– riconoscere le principali configurazioni orizzontali della superficie terrestre
– riconoscere che le forme sono contrasti tra loro
– obiettivi indiretti quali lo sviluppo muscolare, la coordinazione e il controllo dei movimenti e la preparazione al lavoro artistico di modellaggio della creta.

Età:
dai 3 anni

Nomenclature:
argilla, creta, acqua, brocca, spugna ecc.,  il nome delle forme contrastanti di terra e acqua.

Nota:
– le forme non vanno adornate da casine, alberelli, barchette ecc. , che finirebbero per distrarre dall’essenziale,  mentre è proprio l’isolare la qualità ad illuminare il concetto.

Forme contrastanti di terra e acqua
ricerca di definizioni

– oltre a redigere i cartellini di lettura, possiamo comporre delle carte delle definizioni con la collaborazione attiva dei bambini; per farlo mettiamo i sei vassoi delle forme contrastanti di terra e acqua davanti ai bambini e discutiamo insieme, ponendo loro varie domande e chiedendo di osservare le forme con attenzione: “Hai mai visto un’isola?”; “Hai mai visto un lago?”; “Com’era l’isola che hai visto?”; “Cosa hai fatto quando hai visto il lago?”
– ogni volta che abbiamo trovato una definizione, scriviamola su un cartoncino e mettiamola accanto alla forma, col cartellino di lettura.

Forme contrastanti di terra e acqua: collage

Materiale:
– forme contrastanti di terra e acqua realizzate con l’argilla
– fogli di carta blu e fogli di carta marrone quadrati, possibilmente nelle misure 14 x 14 cm
– fogli bianchi più grandi per incollare le forme create
– penna o pennarello
– forbici
– colla
– nomenclature in tre parti (immagine+ nome, solo immagine, solo nome), ma per questa presentazione usiamo solo le ultime due
– poster delle forme contrastanti di terra e acqua.

Presentazione:
– mettiamo le forme contrastanti di terra e acqua lungo il margine superiore del piano di lavoro
– sovrapponiamo un foglio blu e un foglio marrone e, senza disegnare e tenendo i due foglietti uniti con la mano sinistra, tagliamo con le forbici la forma dell’isola


– separiamo i due colori in modo da ottenere quattro pezzi; separiamo i due colori e scambiamo tra loro gli “incastri”. Incolliamo ogni contrasto su un foglio,

– scrivendone il nome


– abbiniamo i due collage alle rispettive forme di creta e diciamo: “Abbiamo già rappresentato l’isola e il lago con la creta e con l’acqua, ora lo abbiamo fatto anche con la carta”


– ripetiamo con le altre coppie di contrasti: penisola e golfo

– istmo e stretto:

– aggiungiamo schede con le immagini delle nomenclature delle forme contrastanti di terra e acqua
– distribuiamo i cartelli dei nomi tra i bambini, che li abbineranno alle immagini


– mostriamo il poster


– riordiniamo, mostrando ai bambini dove trovare il materiale nello scaffale della geografia.

In seguito il bambino realizzerà da solo i collage etichettandoli, e scriverà le sue definizioni. Potrà anche realizzare un libretto, o utilizzare carta vetrata al posto del cartoncino marrone per la terra.

Forme contrastanti di terra e acqua
ricerca sul globo smerigliato

Ognuna delle sei forme contrastanti di terra e acqua deve in secondo tempo essere ricercata sul globo smerigliato, identificando le forme e non il nome (penisola, e non Italia; isola, e non Irlanda).

Materiale:
– forme contrastanti di terra e acqua in argilla
– globo smerigliato.

Presentazione:
– mostriamo il globo e una forma e cerchiamola sul globo
– nominiamo la forma
– continuiamo con le altre forme.

In seguito il bambino potrà cercare le forme contrastanti della terra e dell’acqua sul globo colorato, sull’incastro del planisfero e sulle cartine geografiche.

Forme contrastanti di terra e acqua
nomenclature per la scuola d’infanzia

Nella Casa dei Bambini le forme contrastanti di terra e acqua possono rispondere alla “fame di parole nuove” tipica dei bambini a questa età, oltre che essere la risposta per l’interesse naturale per le forme. Nella fascia d’età che va dai 3 ai sei anni, i bambini hanno la capacità innata di assorbire con precisione immagini concrete e, insieme, la terminologia corrispondente, fissando entrambe nella memoria.
Tenendo presenti queste caratteristiche, proponiamo ai bambini le nomenclature composte da schede parlate e schede mute (per la lezione in tre tempi) con biglietti di lettura per l’appaiamento e un poster riassuntivo per il controllo. Questo materiale serve a dare al bambino una forma col suo nome. In seguito, per i bambini che sanno leggere, si proporranno anche le schede delle definizioni.
Le immagini contenute nelle nomenclature per le forme contrastanti di terra e acqua rappresentano per i bambini  la prima vera “carta geografica”, cioè una rappresentazione in due dimensioni della realtà tridimensionale. Per facilitare la comprensione di questo passaggio di dimensione, cioè per capire che le linee delle mappe rappresentano forme della terra e dell’acqua, è utile preparare nomenclature a tre livelli di semplificazione:
– immagini con la terra in marrone e l’acqua in blu


– immagini con la terra in marrone e l’acqua in blu, con la zona di incontro tra terra e acqua evidenziata in rosso


– immagini che presentano solo il contorno rosso delle forme.

Le immagini che inseriamo in queste nomenclature devono rappresentare il concetto, ad esempio, di isola e mostrare le caratteristiche che servono ad identificare qualsiasi isola. Non devono rappresentare un’isola in particolare (anche perchè nella realtà non esiste un dato lago di forma perfettamente corrispondente a una data isola). Bisogna inoltre precisare che le sei forme proposte sono elementi geografici “contrastanti” soltanto da un punto di vista dell’esperienza sensoriale.

Completano il materiale le definizioni, per i bambini che sanno già leggere,  e il poster murale, che appeso in classe serve per il controllo autonomo dell’errore. Allo  stesso scopo possiamo usare una copia del materiale per realizzare un libretto delle forme contrastanti di terra e acqua.

Il materiale pronto per la stampa e il download è a disposizione degli abbonati:

NOMENCLATURE DELLE FORME CONTRASTANTI DI TERRA E ACQUA scuola d’infanzia 3 contrasti

Prerequisiti:
– modellaggio delle forme con argilla e acqua
– lezioni in tre tempi per il nome delle forme contrastanti di terra e acqua
– ricerca sul globo smerigliato delle forme contrastanti di terra e acqua.

Materiale:
– tavolo a tappeto
– forme contrastanti di terra e acqua in argilla
– nomenclature delle forme contrastanti di terra e acqua.

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini ad unirsi a noi nell’esercizio e portiamo il materiale sul piano di lavoro
– diciamo ai bambini che faremo un nuovo esercizio con le forme contrastanti di terra e acqua
– mettiamo le forme contrastanti di terra e acqua lungo il margine superiore del tappeto, in ordine casuale
– indichiamo la busta con le nomenclature e diciamo: “Queste sono le nostre nomenclature per le forme contrastanti di terra” e spargiamole in ordine casuale sul piano di lavoro, verso il margine inferiore del piano di lavoro
– chiediamo al bambino di trovare una carta si possa abbinare alla prima forma di argilla e darcela, quindi mettiamola sotto alla forma di argilla.
– continuiamo allo stesso modo fino a completare la prima serie, poi passiamo alla seconda e infine alla terza, formando colonne di carte sotto ogni forma di argilla
– verifichiamo gli abbinamenti con il poster, che potremo poi appendere al muro
– se i bambini sanno leggere, l’esercizio può proseguire abbinando alle forme anche le definizioni
– terminata la presentazione riordiniamo mostrando ai bambini dove potranno trovare tutto il materiale per i loro esercizi individuali o di gruppo.

Nota: per questa presentazione utilizziamo solo le schede immagine+nome di ogni set.

Per i giorni seguenti:
– lavoriamo con le carte delle nomenclature complete (immagine+nome, solo immagine, solo nome), e con i poster e i libretti (per il controllo autonomo dell’errore)
– lavoriamo solo con le carte, senza usare le forme in argilla
– aggiungiamo gradualmente nomenclature per altre forme contrastanti di terra e acqua, presentando i nomi con la lezione in tre tempi (nominare, far identificare l’oggetto, far nominare l’oggetto)
– chiediamo ai bambini di realizzare da soli delle nuove nomenclature
– chiediamo ai bambini di realizzare da soli dei libretti delle forme contrastanti di terra e acqua.

Definizioni per le forme contrastanti di terra e acqua
per la scuola d’infanzia

Il lago è una massa d’acqua completamente circondata dalla terra.
L’isola è un pezzo di terra completamente circondato dall’acqua.

La penisola è un pezzo di terra che si estende nell’acqua e che è quasi del tutto circondato dall’acqua.
Il golfo è una rientranza del mare che si addentra nella terra.

L’istmo è una sottile striscia di terra che congiunge due grandi terre.
Lo stretto è una sottile distesa d’acqua che si trova fra due terre e che congiunge due mari.

Come detto, il materiale originale comprende esclusivamente queste tre coppie contrastanti, ma siccome molto del materiale in commercio aggiunge anche le coppie arcipelago-sistema di laghi e capo-baia ho preparato anche questo materiale. Può essere comunque presentato come estensione della presentazione principale.

L’arcipelago è un gruppo di isole.
Il sistema dei laghi è un gruppo di laghi.

Il capo è una sporgenza della costa che si estende sul mare partendo con uno spazio stretto che poi si allarga sul mare.
La baia è un’insenatura che, a differenza del golfo, ha un’entrata dal mare stretta e poi si allarga via via che penetra nell’entroterra.

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Forme contrastanti di terra e acqua
collezione di cartoline dal mondo

Possiamo preparare carte illustrate con riproduzioni fotografiche delle sei forme contrastanti di terra e acqua, sia nel nostro Paese, sia a livello mondiale, da completare con nome luogo in cui si trova.
Questo materiale può essere anche preparato insieme ai bambini, chiedendo loro di portare cartoline, fotografie di vacanze, ritagli di riviste.

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Forme contrastanti di terra e acqua
Memorizzazione coi planisferi di controllo

Con i bambini da 3 a 6 anni si può iniziare a localizzare su mappe le forme di terra e acqua presentate. Oltre ad imparare a localizzarle, i bambini possono memorizzare il loro nome.
Per questa attività si predispongono sei carte geografiche parlate (planisferi di controllo) e i sei corrispondenti planisferi muti con cartellini a parte (per l’esercizio). Ogni planisfero conterrà i contorni e una forma evidenziata (planisfero delle isole, planisfero dei laghi, ecc.)
Avere una visione d’insieme rende felici, soddisfatti e non affatica perchè il desiderio di conoscere tutti i particolari viene a poco a poco“.

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Forme contrastanti di terra e acqua
Nella scuola primaria (secondo livello)

Plastici

Dopo i 6 anni i bambini, oltre a modellare con l’argilla le configurazioni orizzontali, realizzeranno plastici per le configurazioni verticali: la montagna e le sue parti, la pianura, l’altopiano, il corso del fiume e molti altri.

Ricerca etimologica

Nella scuola primaria i bambini si interessano all’origine delle parole che si usano nello studio della geografia. Per questo nelle nomenclature classificate ho aggiunto l’etimologia delle parole.

Nomenclature classificate per la Geografia

Le nomenclature classificate per la Geografia, nella scuola primaria, sono un materiale vastissimo. Ne fanno parte quelle della configurazione orizzontale delle forme della terra e dell’acqua, poi quelle per la configurazione verticale, poi quelle di tutto ciò che è oggetto di studio della geografia fisica, in particolare della geomorfologia e dell’idrografia.
La nomenclatura classificata completa per la geografia comprende tra l’altro: la struttura della terra, la struttura dell’atmosfera, la terra, la superficie terrestre, le forme della terra e dell’acqua (configurazione orizzontale), le forme della terra e dell’acqua (configurazione verticale), le isole, la costa, la montagna, la pianura, la valle, l’idrosfera, i ghiacciai, le morene, il fiume, le raccolte d’acqua, i laghi, ecc… Comprendono inoltre le forme intermedie (pseudo-penisola, capo, baia, punta…) e le parti delle forme terrestri come le parti della montagna (falde, piede, cima, cresta, valle, collina, pianura…), le parti del fiume (sorgente, rive, letto, foce, profondità, pendenza, portata…) ecc., e i tipi speciali di forme terrestri come isole oceaniche o continentali, arcipelago, vulcani, catena di montagne o massiccio, delta o estuario, ecc.

Qui propongo:
– forme della terra e dell’acqua (configurazione orizzontale)
– forme della terra e dell’acqua (configurazione verticale)
– forme della terra (litosfera)
– forme dell’acqua (idrosfera).

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Qui il post: Nomenclature per le forme della terra per la scuola primaria

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Lavorare con i dati

L’immaginazione del fanciullo è vaga, imprecisa, illimitata. Ma non appena egli entra in contatto col mondo esterno, ha bisogno di esattezza“. (Maria Montessori – Dall’infanzia all’adolescenza).
Per quanto riguarda la Geografia, dopo aver dato la nomenclatura e la localizzazione delle forme di tera e acqua, possiamo unire a queste informazioni i dati numerici (lunghezza dei fiumi, superfici di isole, penisole, ecc., altezza delle montagne…
Maria Montessori ha raccomandato, per i grandi numeri, che “la grandezza non sia solo una parola, ma abbia dimensioni e permetta confronti“.
Grazie a tavole con dati numerici possiamo accompagnare i bambini a scoprire, ad esempio, che l’area della Groenlandia, che è la più grande isola del mondo, corrisponde ad un quadrato che misura 1500 chilometri di lato e che servirebbero nove isole grandi come la Gran Bretagna per formare un’isola grande come lei.

Per lavorare con i dati, nei planisferi di controllo, che possono essere usati a partire dalla scuola d’infanzia, si trovano vari spunti:

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Forme contrastanti di terra e acqua
Ne parlano

– Il quaderno Montessori – primavera 2000. “Forme contrastanti di terra e d’acqua”, Camillo Grazzini.
– Il quaderno Montessori – estate 1997. “Alla scoperta della Terra”, appunti di Adele Costa Gnocchi sulla conferenza di Maria Montessori alla Summer School (Londra) del 1939.
– Il quaderno Montessori – autunno 1995. Armonia educativa nella scuola elementare Montessori, Grazia Honegger Fresco.
– Il quaderno Montessori – estate 2008. “La geografia come risposta alle domande dei bambini” da “Lezioni di Mario Montesano Montessori” di Flaminia Guidi.
http://worldlandforms.com/

Nomenclature delle forme dell’acqua (idrosfera)

Nomenclature delle forme dell’acqua (idrosfera) per la scuola primaria, pronte per la stampa.

Le nomenclature classificate per la Geografia, nella scuola primaria, sono un materiale vastissimo. Ne fanno parte quelle della configurazione orizzontale delle forme della terra e dell’acqua, poi quelle per la configurazione verticale, poi quelle di tutto ciò che è oggetto di studio della geografia fisica, in particolare della geomorfologia e dell’idrografia.
La nomenclatura classificata completa per la geografia comprende tra l’altro: la struttura della terra, la struttura dell’atmosfera, la terra, la superficie terrestre, le forme della terra e dell’acqua (configurazione orizzontale), le nomenclature delle forme della terra (configurazione verticale), le nomenclature delle forme dell’acqua, le isole, la costa, la montagna, la pianura, la valle, l’idrosfera, i ghiacciai, le morene, il fiume, le raccolte d’acqua, i laghi, ecc… Comprendono inoltre le forme intermedie (pseudo-penisola, capo, baia, punta…) e le parti delle forme terrestri come le parti della montagna (falde, piede, cima, cresta, valle, collina, pianura…), le parti del fiume (sorgente, rive, letto, foce, profondità, pendenza, portata…) ecc., e i tipi speciali di forme terrestri come isole oceaniche o continentali, arcipelago, vulcani, catena di montagne o massiccio, delta o estuario, ecc.

Qui propongo le nomenclature delle forme dell’acqua, con immagine, nome e definizione con etimologia.

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Di seguito, se preferisci realizzarle in proprio, trovi i contenuti e i riferimenti per le immagini.

Il lago è una grande massa d’acqua raccolta in una concavità del terreno e completamente circondata da terra.
Etimologia: dal latino lacus (cavità del suolo).

La baia è un’insenatura poco estesa della costa, che presenta un’entrata piuttosto stretta e che poi penetra profondamente nell’entroterra.
Etimologia: dal francese bayer (avere la bocca aperta).

Lo stretto è una via d’acqua stretta che collega due grandi corpi d’acqua.
Etimologia: dal latino strictus (allacciato serrato, stretto).

Una cascata è una discesa perpendicolare o molto ripida di acqua.
Etimologia: dal latino cadescrere (venire dall’alto al basso).

Una laguna è un bacino costiero poco profondo parzialmente separato dal mare o dall’oceano da una barriera di sabbia o corallina. E’ caratterizzata da acqua salmastra e maree.
Etimologia: dal latino lacuna (spazio vuoto).

La ría è un’insenatura che si forma quando una costa alta si abbassata e il mare entra occupando una valle in cui scorre un fiume. Le rías sono tipiche della regione spagnola della Galizia, ma sono diffuse un po’ in tutto il mondo.
Etimologia: è una parola spagnola che deriva dal latino rivum (fiume).

Il fiume è un corso d’acqua perenne che scorre sulla superficie terrestre (o in alcuni casi al di sotto di essa) guidato dalla forza di gravità; può essere alimentato dalle piogge, dallo scioglimento di nevi e ghiacciai o dalle falde acquifere sotterranee.
Etimologia: dal latino flumen (che fluisce).

L’estuario è lo sbocco dei fiumi che giungendo alla foce non creano depositi di sedimenti ma sfociano in un unico canale o ramo.
Etimologia: dal latino aestuarium (bollore, agitazione del mare, marea).

Un delta è un tratto di terra che si forma alla foce per l’accumulo di sedimenti trasportanti del fiume.
Etimologia: nome della quarta lettera dell’alfabeto greco, che ha la forma di un triangolo.

Un affluente (o tributario) è un corso d’acqua che versa le sue acque in un altro corso più grande.  Il luogo dove due o più corsi d’acqua si incontrano unendo le loro acque viene detto confluenza.
Etimologia: dal latino affluere (scorrere verso).

Un ghiacciaio è una grande massa di neve ghiacciata, che si raduna negli avvallamenti delle montagne, e scorrente molto lentamente verso il basso per gravità.
Etimologia: dal latino glacies (ghiaccio).

Un iceberg è una grande massa di ghiaccio che si è staccata da un ghiacciaio o da una piattaforma di ghiacciai e galleggia alla deriva nel mare. La maggior parte di un iceberg è sott’acqua.
Etimologia: dall’olandese ijs (ghiaccio) e berg (montagna).

Gli oceani sono le più vaste distese d’acqua salata presenti sulla superficie terrestre, che separano i continenti. Si distinguono dai mari per le dimensioni molto maggiori.
Etimologia: dal latino oceanus (massa, moltitudine).

Un geyser è un’apertura nel terreno che espelle acqua calda e vapore a causa dell’attività vulcanica.
Etimologia: dall’islandese Geysir, nome di una sorgente di acqua calda.

Un mare mediterraneo è un tipo di  mare interno che bagna continenti o  subcontinenti diversi. Il termine prende origine dal Mare Mediterraneo, che ne è il prototipo ed è l’unico ad essere riportato nelle carte geografiche.
Etimologia: dal latino mediterraneus (che sta in mezzo alle terre).

Un arroyo è il letto asciutto di un ruscello che si riempie solo dopo una forte pioggia, o stagionalmente. Gli arroyo si trovano soprattutto in ambienti montani desertici.
Etimologia: è una parola spagnola.

Un blowhole è un foro di una grotta marina nella quale si crea una forte pressione. Quando questa pressione è abbastanza forte, si creano spruzzi di acqua.
Etimologia: parola inglese composta da hole (buco) e blow (spruzzo).

Il fossato faceva parte del sistema di difesa delle antiche città fortificate. Si tratta di uno scavo attorno al perimetro esterno. Spesso si scavava fino a raggiungere la falda acquifera.
Etimologia: dal latino fossus (scavato).

Una falda acquifera è una zona di rocce permeabili, cioè che assorbono acqua. Questa poi si deposita tra gli strati del terreno.
Etimologia: la parola falda, che deriva dal termine tedesco falte, che vuol dire piega o strato.

Una pseudo-dolina (in inglese kettle)  è un corpo d’acqua poco profondo che si è creato dal distacco di blocchi di ghiaccio da ghiacciaio. La ha un diametro minore di due chilometri.
Etimologia: dal greco pseydes (falso) e dallo sloveno dol (valle).

Una lanca è un meandro fluviale abbandonato dal fiume. Diversi esempi di lanca si trovano nella Pianura Padana, creati dal Po e dal Ticino.
Etimologia: parola pre-latina, simile al lituano lankà (valle).

Un crepaccio è una grande crepa in un ghiacciaio che può essere vista dalla superficie. In genere si tratta di una fenditura profonda e di grandi dimensioni.
Etimologia: accrescitivo di crepa, dal latino crepare (scricchiolare, scoppiare).

Una caverna glaciale è una cavità che si forma all’interno di un ghiacciaio.
Etimologia: dal latino cavus (incavato) e glacies (ghiaccio).

Un golfo è un tratto di mare o di oceano che penetra in modo più o meno accentuato tra la terraferma.
Etimologia: dal greco kolpos (seno).

Un meandro è un’ampia curva di un fiume con una sponda concava e una convessa. Spesso queste curve producono una forma circolare.
Etimologia: il termine proviene dal nome greco Maiandros di un  fiume della Turchia.

Una zona umida è un ambiente naturale (palude, acquitrino, torbiera  ecc.) con acque profonde non più di sei metri.
Etimologia: dal latino zona (recintato) e umidus (essere bagnato).

Un lago di cascata è una depressione profonda alla base di una cascata creata dalla forza dell’acqua.
Etimologia: dal latino lacus (cavità del suolo) e cascare (venire dall’alto in basso).

Una palude è una zona coperta d’acqua con una vegetazione e una fauna particolari, che si sono adattate all’elevata umidità. Molte paludi si formano lungo i grandi fiumi o sulle rive dei grandi laghi. Esistono paludi d’acqua dolce o salata.
Etimologia: dal latino palus (melma).

Insenatura (o seno) è il termine generico per descrivere una massa d’acqua che penetra entro terra. Le dimensioni di un’insenatura possono essere enormi, come nel caso del  golfo del Bengala, o molto piccole, come nel caso delle calette.
Etimologia: la parola è un derivato di seno, dal latino sinus, che era un lembo della toga romana con molte pieghe ondulate.

Un lago glaciale è un lago che si è formato in una cavità scavata da un ghiacciaio.
Etimologia: glacies (ghiaccio) e lacus (cavità del suolo).

La rapida è il tratto di un fiume il cui letto acquista pendenza in modo brusco, producendo onde e turbolenza. E’ una via di mezzo fra una corrente tranquilla ed una cascata.
Etimologia: dal latino rapidus (portare via).

Un lago artificiale è un bacino creato dall’uomo, con la costruzione di una diga, per raccogliere una grande massa d’acqua.
Etimologia: dal latino lacus (cavità del suolo) e artificium (artificio).

La marea è il regolare aumento (alta marea) e diminuzione (bassa marea) del livello degli oceani e delle acque connesse all’oceano.
Etimologia: dal latino mareare (navigare).

Il fiordo è un’antica valle glaciale riempita dal mare. È più stretto e più profondo all’imboccatura, poi si allarga.
Etimologia: dal norvegese fjord (approdo).

Cenote è il nome che si usa in America Centrale per grotte sotterranee parzialmente crollate, quindi aperte alla superficie, che raccolgono al loro interno bacini di acqua dolce.
Etimologia: dal maya antico tz’ono’ot.

Una dolina marina è una grande dolina subacquea che si è formata in tempi preistorici, quando il livello del mare era più basso. Quando i mari si sono innalzati, queste doline sono state invase dell’acqua marina.
Etimologia: dallo sloveno dol (valle).

Una cala è una piccola con entrata stretta che poi si allarga in forma circolare. Spesso le cale si trovano all’interno di una baia più grande. Quelle più piccole si chiamano calette.
Etimologia: dal latino cajare (chiudere, trattenere).

Un fiardo è un ingresso marino in un terreno roccioso ghiacciato a basso rilievo. I fiardi hanno un profilo più corto, più profondo e più ampio del profilo di un fiordo. Anche se i fiardi e fiordi sono simili, i fiordi hanno ripide scogliere di alto rilievo mentre i fiardi sono una depressione con coste più basse. I fiardi inoltre tendono a riempirsi materiali erosi e a trasformarsi in paludi salate.
Etimologia: è una parola norvegese.

Barachois è un termine usato in Canada per descrivere una laguna costiera separata dal mare da una barriera di sabbia o ghiaia. L’acqua salata può entrare nel barachois solo durante l’alta marea .
Etimologia: dal basco barratxoa che significa piccola barriera.

Un lago anchialino è una piccola massa d’acqua senza sbocco collegata all’oceano in maniera sotterranea.
Etimologia: dal greco ankhialos (vicino al mare).

Un bacino idrografico è l’area delle acque che scorrono sulla superficie del suolo e si uniscono a un corpo più grande (fiume, lago o mare interno). Ad esempio abbiamo il “il bacino idrografico del Rio delle Amazzoni”.
Etimologia: dal latino baccinus (recipiente di terracotta per raccogliere liquidi).

Il bayou è un ecosistema tipico della Louisiana. È un corpo di acqua in una zona pianeggiante e bassa, e può essere un fiume molto lento, o un lago paludoso o una zona umida. Molti bayou ospitano i gamberetti e altri molluschi, pesci rossi, rane, rospi, coccodrilli americani, aironi, tartarughe, vongole, serpenti.
Etimologia: dalla parola Choctaw  bayouk, che significa “tortuosità”.

Il ruscello è un piccolo corso d’acqua che origina delle acque piovane o da sorgenti, e che di solito confluisce in un corso d’acqua maggiore. Il ruscello solitamente scorre al centro di una piccola valle pianeggiante, la sua larghezza non è superiore a qualche metro ed è poco profondo.
Etimologia: dal latino rivuscellus (piccolo fiume).

 

La sorgente è un’area più o meno estesa della superficie terrestre dove viene alla luce, in modo del tutto naturale, l’acqua di una falda acquifera.
Etimologia: dal latino surgere (nascere).

Il billabong è una tipica  lanca australiana, che ha origine da un meandro fluviale abbandonato. Si tratta di una pozza d’acqua stagnante. che si riempie d’acqua stagionalmente ed è asciutta per gran parte dell’anno.
Etimologia: La parola è deriva dal Wiradjuri bilaba, che significa “acqua che corre solo dopo la pioggia”.

Un canale artificiale è un  corso d’acqua almeno in parte opera dell’uomo, creato per l’ irrigazione o come via navigabile.
Etimologia: dal latino canalis (canna).

Un canale naturale è un braccio di mare ristretto che collega due oceani o due mari. Spesso viene considerato come sinonimo di “stretto”. Se queste sono di caratteristiche simili (densità, salinità, temperatura) si parla di canale; se invece le caratteristiche sono dissimili si parla di Stretto.
Etimologia: dal latino dal latino canalis (canna) e naturalis (della natura).

Un effluente è un corso d’acqua che si allontana dal fiume principale.  Il termine non va confuso con quello di emissario, con il quale si intende in genere il corso d’acqua che esce da un lago.
Etimologia: dal latino effluere (sgorgare).

Un emissario è un corso d’acqua che esce da un lago.
Etimologia: dal latino emittere (mandar fuori).

Un immissario è un corso d’acqua che da solo o assieme ad altri fa affluire l’acqua in un lago.
Etimologia: dal latino immittere (mandare dentro).

Uno stagno è uno specchio d’acqua ferma di dimensioni ridotte e fondale poco profondo. Differisce dalla palude perché non è prodotto  dall’inondazione fluviale o marina di aree pianeggianti, e per la minor presenza di limo.
Etimologia: dal latino stagnum (stagno).

Una pozzanghera è un piccolo accumulo di acqua.  Si può formare all’interno di piccole depressioni o direttamente sulla superficie piatta, tenuta insieme dalla tensione superficiale.
Etimologia: derivato di pozza.

La rada è un’insenatura naturale o artificiale dove le imbarcazioni possono ancorare e sostare in sicurezza al riparo dai venti e dalle correnti.
Etimologia: dal francese rade (preparare per la partenza).

Il mare è una vasta distesa di acqua salata connessa con un oceano, che bagna isole e continenti.
Etimologia: dal latino mare.

Nomenclature delle forme dell’acqua
Immagini

– fiordo: https://commons.wikimedia.org/wiki/File%3ATrollfjorden_002.jpg
– cenote: By Luis Miguel Bugallo Sánchez – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/
– dolina marina – By U.S. Geological Survey (USGS) – Source: [1], fetched September 2006. Caption on this USGS web page was, “Blue Hole: Aerial view of the 400-ft-deep oceanic blue hole (Lighthouse Reef Atoll Blue Hole) located east of Belize.”, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1813649
– cala By Brocken Inaglory – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php
– fjard – By Mourial – Own work, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=6352266
– ria – By Mess – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4327427
– insenatura https://pixabay.com/it/corsica-francia-mare-natura-738743/
– grotta sommersa By Dave Bunnell / Under Earth Images – Transferred from en.wikipedia to Commons., CC BY-SA 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=32802956
– lago anchialanoDi Forest & Kim Starr, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?
– arroyo Di Fev – Opera propria, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?
– lago artificiale – By Rhys Jones  to Flickr as Kariba, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia
– bacino idrografico CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=19926
– baia Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=483180
– bayou Di Jay Carriker (User:JCarriker) – Author, CC BY-SA 2.5, https://commons.wikimedia.org/
– ruscello Di Derek Jensen – Opera propria, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?
– bight By Nachoman-au – A digital photograph myself CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org
-canale –  By Didier Descouens – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/
– effkebte Di F Ceragioli – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?
– emissario – Di Alessandro Vecchi – Opera propria CC BY-SA 3.0 https://commons.wikimedia.org/
– immissario Di F Ceragioli – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/
– delta Di NASA – from NASA World Wind., Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/
– estuario By Mattole Restoration Council – Mattole, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/
– ghiacciaio By Guilhem Vellut from Paris – Glacier, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/
– pseudodolina Di Beeblebrox di Wikipedia in inglese, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/
– laguna By Makemake at the German language Wikipedia, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/
– lago Di Alessandro Vecchi – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/
– mare mediterraneo Di Jonathan Chase – Chase J (2012) CC BY 2.5, https://commons.wikimedia.org/
– fossato By Pbrundel at Dutch Wikipedia(Original text: P. Brundel) – Transferred from nl.wikipedia to Commons. Transfer was stated to be made by User:Multichill.(Original text: Eigen werk), Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3122844
– oceano By Tiago Fioreze – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/
– lanca http://www.trekearth.com/gallery/Europe/Italy/Lombardia/Pavia/Zelata_di_Bereguardo/
– stagno http://www.carnetdevoyage.it/2016/03/29/
– pozzanghera CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=185765
– fiume Di I, Sailko, CC BY 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3613465
– rada By Frank Vincentz – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/
– mare Di Joaquín Martínez Rosado – Opera propria, GFDL, https://commons.wikimedia.org/
– sorgente Di Castrocane – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/
– falda acquifera http://www.nove.firenze.it/prato-una-falda-acquifera-sotterranea
– zona umida Di Doronenko – Opera propria, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/
– stretto Di Astronaut photograph ISS008-E-21752 – NASA Earth Observatoryhttp:// earthobservatory. nasa.gov/Newsroom/NewImages/images.php3?, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/
– iceberg Di Andreas Tille – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?
– oceano By Tiago Fioreze – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?
– geyser By Andreas Tille – Own work – see http://fam-tille.de/sparetime.htmlImage with Information in EnglishBild mit Informationen auf Deutsch, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?
– crepaccio GFDL con disclaimer, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=151673
– golfo By Jeff Schmaltz, MODIS Land Rapid Response Team, NASA GSFC – MODIS Image of the day August 1, 2008, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4519699
– meandro Di Christian Mehlführer, User:Chmehl Opera propria, CC BY 2.5, https://commons.wikimedia.org/
– lago di cascata https://www.flickr.com/photos/ivan1311/14182013118
– palude Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=295081
– lago glaciale By Miguel Barcala – Ibón de Sabocos, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/
– rapide By M. Rehemtulla – http://www.flickr.com/photos/quoimedia/5546340019/ sizes/o/ in/ photostream/, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=14692899
– marea By © Samuel Wantman / Wikimedia Commons, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/
– effluente By Plepo – Own work, CC BY 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1480857
– pozzanghera By Ildar Sagdejev (Specious) – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/

Nomenclature delle forme della terra (litosfera)

Nomenclature delle forme della terra (litosfera) per la scuola primaria, pronte per la stampa.

Le nomenclature classificate per la Geografia, nella scuola primaria, sono un materiale vastissimo. Ne fanno parte quelle della configurazione orizzontale delle forme della terra e dell’acqua, poi quelle per la configurazione verticale, poi quelle di tutto ciò che è oggetto di studio della geografia fisica, in particolare della geomorfologia e dell’idrografia.
La nomenclatura classificata completa per la geografia comprende tra l’altro: la struttura della terra, la struttura dell’atmosfera, la terra, la superficie terrestre, le forme della terra e dell’acqua (configurazione orizzontale), le nomenclature delle forme della terra (configurazione verticale), le nomenclature delle forme dell’acqua, le isole, la costa, la montagna, la pianura, la valle, l’idrosfera, i ghiacciai, le morene, il fiume, le raccolte d’acqua, i laghi, ecc… Comprendono inoltre le forme intermedie (pseudo-penisola, capo, baia, punta…) e le parti delle forme terrestri come le parti della montagna (falde, piede, cima, cresta, valle, collina, pianura…), le parti del fiume (sorgente, rive, letto, foce, profondità, pendenza, portata…) ecc., e i tipi speciali di forme terrestri come isole oceaniche o continentali, arcipelago, vulcani, catena di montagne o massiccio, delta o estuario, ecc.

Qui propongo le nomenclature delle forme della terra, con immagine, nome e definizione con etimologia.

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Di seguito, se preferisci realizzarle in proprio, trovi i contenuti e i riferimenti per le immagini.

L’isola è una porzione di terra completamente circondata da acqua. Etimologia: dal latino insula (nella corrente).

La penisola è una porzione di terra che si estende nell’acqua e che è quasi del tutto circondata da acqua.
Etimologia: dal latino peninsula (quasi isola).

L’istmo è una sottile striscia di terra che congiunge due grandi terre.
Etimologia: dal latino isthmos (passaggio). 

L’arcipelago è un gruppo di isole.
Etimologia: dal greco archè (principale) e lagos (mare), perché la Grecia aveva grande importanza e molte isole. 

Il capo è un tipo di penisola, in particolare è una sporgenza della costa che si estende sul mare.
Etimologia: dal latino caput (parte superiore o estremità).

Il continente è la più grande massa di terra non spezzata dall’oceano. I continenti sono sette e rappresentano la più grande suddivisione del suolo terrestre.
Etimologia: dal latino continens (continuo, non interrotto).

La Piattaforma continentale è la roccia della costa di un continente che continua sotto l’acqua.
Etimologia: dal greco platys (piatto, largo) e il latino forma (aspetto esteriore della materia).

La Montagna è un’area molto elevata della terra.  E’ composta da terra rocciosa. Di solito ha fianchi ripidi e una punta appuntita o arrotondata.
Etimologia: dal latino montania (monte).

La Valle è uno spazio di terreno più o meno vasto, poco elevato, tra le colline o le montagne.
Etimologia: dal latino vallis (luogo coperto, chiuso dai monti).

La pianura è un’ampia distesa di terreno piatta o delicatamente ondulata,  a bassa altitudine.
Etimologia: dal latino pianus (di superficie uguale).

Una grotta è uno spazio vuoto nel terreno o in una montagna o in un’altra formazione rocciosa, con un’apertura per entrare.
Etimologia: dal latino crypta (nascosto, coperto).

Il Vulcano è una spaccatura nella crosta terrestre,  dalla quale fuoriesce lava, zolfo, pomice, cenere, lapilli, gas. La lava solidificata mischiata ad altri materiali forma col tempo una montagna conica anche molto elevata, spesso con un’apertura in cima (il cratere).
Etimologia: dal nome latino del dio Vulcanus, che era il dio del fuoco terrestre.

Un cratere è una cavità con un’apertura circolare, e può essere la bocca di un vulcano o il luogo dove è caduto un grande meteorite.
Etimologia: dal latino crater, che era un vaso molto grande con una bocca molto larga.

Un passo è il punto più alto in una catena montuosa che si può percorrere a piedi.
Etimologia: dal latino passus (aprire, stendere).

L’oasi è un luogo fertile nel deserto dove c’è acqua e vegetazione.
Etimologia: dall’egiziano uahsoi (abitazione, luogo abitato).

Il deserto è una regione della superficie terrestre che riceve poca acqua piovana o non ne riceve del tutto. E’ una terra secca e sterile e senza alberi. Di solito è sabbiosa.
Etimologia: dal latino deserere (vuoto di ogni cosa).

Il reef è una cresta o una barriera di roccia, sabbia o corallo che si trova appena sotto la superficie del mare. Il reef può trovarsi fino a ottanta metri sotto la superficie dell’acqua.
Etimologia: dal norreno antico rif (scogliera).

Un monolito è una grande formazione di roccia isolata che sorge bruscamente da una pianura o da un altopiano. Le sue pareti sono quasi verticali.
Etimologia: dal latino mono (singolo) e lithos (pietra).

Il cono alluvionale è un terreno a forma di ventaglio che si forma a valle di un monte con i detriti trasportati dai torrenti.
Etimologia: dal latino conus (a punta) e alluere (allagare).

La gola è una valle profonda, con pareti ripide.  Spesso ha un fiume che scorre al suo interno. In inglese è detta canyon. La gola si forma di solito perché un fiume corrode la roccia scavando un solco sempre più profondo. La gola più famosa del mondo è il Gran Canyon negli USA.
Etimologia: dal latino gula (parte del corpo che serve a inghiottire).

I camini delle fate (o piramidi di terra) sono alte colonne di roccia morbida (tufo, limo o roccia vulcanica) sormontate da un cono di materiale più compatto, che protegge la colonna.

L’altopiano è un territorio pianeggiante, ma che si trova a un’altitudine di almeno trecento metri sul livello del mare, circondato da zone più basse almeno su un lato.
Etimologia: dal latino altus (cresciuto) e planus (schiacciato), paese piano situato in alto.

La scogliera è un pendio alto e ripido, verticale o quasi verticale, di roccia resistente. Le scogliere si trovano lungo le coste, e possono sovrastare una zona d’acqua o di ghiaccio.
Etimologia: dal latino scopulus (osservatorio, guardare intorno).

Le dune sono colline di sabbia formate dal vento. Sono tipiche dei deserti, ma si possono formare anche nelle coste sabbiose.
Etimologia: dal germanico dun (tumolo, colle).

Il mare di sabbia (in inglese Erg) è un gruppo molto numeroso di dune di sabbia che si trovano di solito in un deserto.
Etimologia: dal latino mare (mare, vastità) e sabula (sabbia).

L’atollo è un’isola di corallo formata da una barriera più o meno circolare che circonda una laguna centrale larga oltre due chilometri.
Etimologia: da una voce delle Maldive che vuol dire “isola-laguna” attraverso l’inglese.

Un arco naturale (o ponte naturale) è una roccia che ha una via di passaggio in basso. Questo foro è provocato da un lungo processo di erosione della roccia.
Etimologia: dal latino arcus (piegato, gomito) e natus (la forza che genera).

La prateria è una vasta area di terreno non coltivata e ricoperta quasi del tutto di erba. Le praterie più importanti sono quelle in America del Nord (Grandi pianure), le Pampas (Argentina, Brasile, Uruguay) e le steppe dell’Eurasia.
Etimologia: dal latino pratum (apparecchiato) nel senso che non serve coltivare per falciare il raccolto.

La spiaggia con cuspidi è formata da piccoli rilievi alternati a distanza regolare a piccole zone concave. La spiaggia con cuspidi ha una linea ondulata. Può essere ghiaiosa o sabbiosa.
Etimologia: dal latino plagia (cosa distesa) e cuspis (punta, cuneo).

La spiaggia è uno spazio più o meno esteso che scende inclinato nell’acqua e non è coperto da essa. Può essere sabbiosa, ciottolosa, argillosa, formata da materiali trasportati o altri sedimenti (ad esempio le spiagge di conchiglie).
Etimologia: dal latino plagia (cosa distesa).

Un arête è una cresta molto sottile di roccia sulla cima della montagna, quasi a lama di coltello. Di solito si forma per lo scioglimento dei ghiacciai.
Etimologia: arête è una parola francese che deriva dal latino arista (spiga).

Un calanco è un terreno sterile formato da rocce morbide e argilla erose dal vento e dall’acqua. Questi materiali formano pendii ripidi con avvallamenti stretti e profondi, con scarsissima (o assente) vegetazione. Etimologia: incerta, probabilmente deriva da una parola preromana.

Un barchan è una duna di sabbia a forma di mezzaluna. Questa forma è causata da un vento costante che soffia in una sola direzione.
Etimologia: è una parola kazaka.

Le isole-barriera sono una catena di isole, di solito nell’oceano, che proteggono la vicina costa dall’erosione. Queste isole sono piatte e sabbiose e la loro forma cambia molto nel corso del tempo. Una catena di isole-barriera può essere lunga più di centro chilometri.
Etimologia: dal latino insula (nella corrente) e dal francese barre (barra).

La costa (o litorale) è la linea di confine tra la terra e l’acqua di un oceano, mare o grande lago.
Etimologia: dal latino costa (fianco).

Una gravina è un’incisione del terreno che può essere profonda più di cento metri ed è molto simile al canyon (o gola). L’incisione è scavata dalle precipitazioni atmosferiche (pioggia, neve, grandine, rugiada, ecc.) nella roccia calcarea.
Etimologia: dal latino gravis (pesante, che va a fondo).

Una fossa tettonica è una linea più bassa del terreno, dovuta ai movimenti della superficie terrestre. Si crea perché due porzioni di crosta terrestre (piastre tettoniche) si allontanano tra di loro.
Etimologia: dal latino fossum (scavato) e tectonicus (l’arte del costruire).

Un’isola fluviale è un’isola in un fiume. Può trovarsi alla foce, nel delta, o anche nel corso intermedio, se il fiume ha una certa larghezza.
Etimologia: dal latino insula (nella corrente) e fluvius (che scorre, fiume).

I terrazzamenti (o coltivazioni a terrazza) sono un prodotto dell’uomo che serve a rendere coltivabili i terreni in pendenza. Si costruiscono rendendo piatte delle strisce di terra, e poi sostenendole con muri verticali, formando così dei gradini.
Etimologia: dal latino terracia-um (rialzo di terra).

Un banco di sabbia è una distesa di sabbia che si accumula per erosione del terreno e si distende appena al di sotto della superficie dell’acqua.
Etimologia: dal germanico bank (panca).

Una dolina è una cavità del terreno, che ha sul fondo un inghiottitoio a forma di imbuto. L’acqua piovana passa dalla dolina alle cavità sotterranee. Le doline si formano nelle regioni carsiche, dove la superficie è formata da rocce che non trattengono l’acqua. Questa si scava dei passaggi e in profondità crea gallerie, fiumi sotterranei, pozzi ecc.
Etimologia: dallo sloveno dol (valle).

La faglia è una frattura nella roccia causata dai movimenti della crosta terrestre. Le rocce vicine a una faglia sono spesso molto frantumate e si parla in questo caso di rocce di faglia. L’energia rilasciata dopo il movimento lungo il piano di faglia è la causa della maggior parte dei terremoti.
Etimologia: dal francese faillir (mancare).

Una cuesta è una collina asimmetrica con un versante che ha un pendio dolce e uno con una pendenza molto ripida.
Etimologia: cuesta è una parola spagnola che deriva dal latino costa (le ossa che formano la gabbia toracica).

Una diga è una parete costruita dall’uomo per sbarrare un flusso d’acqua. Si usa per creare un lago artificiale o per proteggere una costa o un porto.
Etimologia: dall’olandese dijg (argine).

Un vulcano di fango è una piccola collina che erutta argilla morbida insieme a sali, gas e bitume. Etimologia: dal nome latino del dio Vulcano e dal germanico fani (melma).

Un nunatak è la cima di una montagna non coperta da ghiaccio che si trova in un campo di ghiaccio. E’ una specie di isola nel ghiaccio.
Etimologia: è una parola inuit che significa “picco isolato”.

Una scarpata è una brusca rottura del profilo di un terreno. Può essere di origine naturale o artificiale.
Etimologia: parola derivata da scarpa, che proviene dal germanico skarpa (tasca di pelle).

Un tunnel di lava (o tubo di lava) è un tipo di grotta che si trova nelle rocce laviche. Il tunnel di lava è la forma fossile di ciò che fu un’eruzione vulcanica. La lava incandescente scorrendo scava nella roccia e solidificando resta lo spazio vuoto interno simile a un tubo, percorribile dagli speleologi.
Etimologia: parola inglese che deriva dal francese antico tonne (botte) e lave (liquido che scorre).

Una foresta è un grande tratto di terreno ricoperto da alberi e sottobosco che crescono e si diffondono spontaneamente. Quando  l’estensione della foresta è limitata, si parla di bosco.
Etimologia: dal latino foris (fuori), che indicava i boschi fuori dalle mura della città.

Una collina è una parte sollevata della superficie della terra con i lati inclinati, meno alta della montagna. I territori possano essere considerati collinari dai 100 ai 600 metri sul livello del mare.
Etimologia: dal latino collis (colle, tumulo).

Un duomo di lava è una struttura di lava solidificata a forma di cupola, che si crea nel cratere di un vulcano.  I duomi di lava possono essere alti centinaia di metri.
Etimologia: dal latino domus (edificio) e dal francese lave (liquido che scorre).

Un lago di lava è una grande quantità di lava fusa contenuta in un ampio foro della terra.
Etimologia: dal latino lacus (lago, incavo) e dal francese lave (liquido che scorre).

Una catena montuosa è un gruppo di montagne collegate tra loro separato da altre catene montuose o confinante con le pianure.
Etimologia: dal latino catena (uno dopo l’altro).

Una depressione è una zona di terra che si trova ad un livello più basso rispetto ad un’altra. Se ci si riferisce al livello del mare si parla di depressione assoluta, se si parla del livello di altre zone si parla di depressione relativa.
Etimologia: dal latino depressus (a un livello più basso).

Una morena è un accumulo di  detriti rocciosi (chiamati till) che sono stati trasportati da un ghiacciaio. Una morena si può formare a fianco del ghiacciaio, tra due ghiacciai o sul fondo di un ghiacciaio.
Etimologia: dal francese moraine (mucchio di sassi).

La mesa è una superficie rocciosa sopraelevata con la cima piatta e le pareti molto ripide. È tipica degli degli USA e del Messico. Altre mesa si trovano in Venezuela, Spagna, Sardegna, Sud Africa, Arabia,  India e  Australia.
Etimologia: il nome origina dalla forma simile alla superficie di un tavolo (mesa significa “tavolo” in spagnolo e portoghese).

Una spiaggia di conchiglie è una spiaggia composta da un accumulo di conchiglie sia rotte che intere.
Etimologia: dal latino plagia (cosa distesa) e conchiluim (conchiglia, conca, nicchia).

Un porto è una struttura naturale o artificiale che si trova sulla riva di un mare, un lago o un corso d’acqua, e che serve per l’approdo e l’ormeggio delle imbarcazioni. Serve anche al carico e lo scarico di merci e all’imbarco e allo sbarco dei persone.
Etimologia: dal latino portus (che serve da passaggio).

Un faraglione è uno scoglio roccioso che emerge dall’acqua nei pressi della costa in acque poco profonde.
Etimologia: parola derivata da faro, dal latino pharus (che era, appunto, il faro).

Un’isola tidale è un’isola collegata alla terraferma da una banda sabbiosa che viene ricoperta dalle acque durante l’alta marea e riappare durante la bassa marea.
Etimologia: la parola tidale deriva dall’inglese tide, che significa “marea”.

Una grotta sommersa è una grotta allagata dall’acqua, sia in parte che interamente.
Etimologia: dal latino crypta (nascosto, coperto) e submersum (tuffato sotto, cioè messo sott’acqua).

 Nomenclature delle forme della terra – Immagini

– penisola: https://upload.wikimedia.org/wikipedia
– isola: https://www.earthobservatory.nasa.gov/IOTD/view.php?id=2918
– istmo: https://earthobservatory.nasa.gov/IOTD/view.php?id=4073
– arcipelago: https://earthobservatory.nasa.gov/IOTD/view.php?id=2324&eocn=image&eoci
– capo: https://earthobservatory.nasa.gov/IOTD/view.php?id=1037&eocn=image&eoci=related_image
– continente: https://earthobservatory.nasa.gov/GlobalMaps/view.php?d1=MOD17A2_M_PSN
– piattaforma continentale: https://earthobservatory.nasa.gov/IOTD/view.php?id=76318
– montagna: https://pixabay.com/it/alaska-panorama-scenico-montagne-139934/
– valle: https://pixabay.com/it/panorama-montagne-natura-1841558/
– pianura: https://pixabay.com/it/bulgaria-natura-pianura-del-danubio-987553/
– grotta: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:St_mor%C3%A9_cave.jpg#file
– vulcano:  By Jnpet – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid
– cratere: https://pixabay.com/it/fuso-vulcano-lava-serata-1084181/
 – passo: https://pixabay.com/it/highlands-e-isole-scozia-highlands-1629079/
– oasi: https://pixabay.com/it/deserto-per%C3%B9-oasi-sabbia-alberi-109310/
– deserto: https://pixabay.com/it/deserto-sabbia-paesaggio-sun-790640/
– reef: https://earthobservatory.nasa.gov/IOTD/view.php?id=37061
– fiordo: https://commons.wikimedia.org/wiki/File%3ATrollfjorden_002.jpg
– monolito: Di Ken Thomas – KenThomas.us(personal website of photographer), Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=11553967
– canyon: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/2/26/Aerial_view_of_canyons.jpg
– camini delle fate: https://pixabay.com/it/cappadocia-camini-fate-goreme-277027/
– altopiano: http://iphanba.blogspot.it/2015/05/morro-do-pai-inacio-completa-15-anos-de.html
– cono alluvionale: https://commons.wikimedia.org/wiki/File%3AAlluvial_fan_01.JPG
– dune: https://pixabay.com/it/sterile-deserto-duna-caldo-1838506/
– mare di dune: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/f/ff/Dune_4.jpg
– atollo: By Atafu.jpg: NASA Johnson Space Centerderivative work: Talkstosocks (talk) – Atafu.jpg, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=6072971
arco naturale: Di Wilson44691 – Opera propria, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/
prateria: By Wing-Chi Poon, CC BY-SA 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?
– scogliera: By Immanuel Giel – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/
– spiaggia: Di Gustavo Facci from Argentina – Copacabana, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=18572799
– arete: Di Gary Rogers, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=528168
– calanco: By Paolo da Reggio – Own work, CC BY 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?
– barchan: By Original uploader was Daniel Mayer at en.wikipedia – Transferred from en.wikipedia to Commons., CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=5788384
– isole barriera:  Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=6627130
–  spiaggia a cuspidiBy Rhododendrites – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=54871176
– cenote: By Luis Miguel Bugallo Sánchez – Own work, CC BY-SA 3.0, https:commons.wikimedia.org
– costa: By Sekharyeeti – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?cur
– Gravina: Di L’utente che ha caricato in origine il file è stato Dominique grassigli di Wikipedia in italiano – Trasferito da it.wikipedia su Commons da Sannita utilizzando CommonsHelper., CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=9533937
– fossa tettonica: By Creationlaw (talk) (Uploads) – Own work, CC BY-SA 3.0, https://en.wikipedia.org/
– isola fluviale – https://vs-travel.ru/tourag_description.php?t=3&parent=42&id=1360
– terrazzamenti – By Alexson Scheppa Peisino(AlexSP) – Own work, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1930220
– banco di sabbia Di User:Doron – Opera propria, CC BY-SA 3.0,https://commons.wikimedia.org/w/
– dolina carsica – Di L’utente che ha caricato in origine il file è stato Apazienza di Wikipedia in italiano – Foto personale pubblica, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=25799122
– dolina marina – By U.S. Geological Survey (USGS) – Source: [1], fetched September 2006. Caption on this USGS web page was, “Blue Hole: Aerial view of the 400-ft-deep oceanic blue hole (Lighthouse Reef Atoll Blue Hole) located east of Belize.”, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1813649
– cuesta – http://earthlearningidea.blogspot.it/2011/06/more-mapwork-from-models-cuesta.html
– diga – By Agunther – Own work, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=8401827
– vulcano di fango – By MendoMann – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/
– nunatak – By Stephen Bannister – Own work, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org
– scarpata – By Rod Waddington from Kergunyah, Australia – Tigray Escarpment, Ethiopia, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=29766153
– faglia – Di USGS – http://pubs.usgs.gov/gip/earthq1/how.html, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=987654
– collina – By Webmaster.vinarice – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/
– foresta – Di Marcuscalabresus – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/
– duomo di lava By Willie Scott, USGS – http://vulcan.wr.usgs.gov/Volcanoes/MSH/ Images/MSH04/ crater_dome_eruption_september_2006.html, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/
– lago di lava – By Hervé Sthioul – Own work, CC BY 2.5, https://commons.wikimedia.org/
– tunnel di lava Di Michael Oswald – own photo, Canon Powershot G3, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=528939
– depressione – Di David Shankbone – David Shankbone, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/
– morena – By Wilson44691 – Own work, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/
– mesa Di Theseus – Opera propria, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/
– catena montuosa- By NASA – http://www.nasa.gov/multimedia/ imagegallery/image _feature _152.htmlOriginal unprocessed image: http://eol.jsc.nasa.gov/ scripts/ sseop/ photo.pl? mission =ISS008 &roll=E&frame=13304, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=63432
– cala By Brocken Inaglory – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/
– fjard – By Mourial – Own work, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/
– ria – By Mess – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4327427
– insenatura https://pixabay.com/it/corsica-francia-mare-natura-738743/
– porto CC BY-SA 2.5 it, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1309686
– faraglione Di Elenagm – Opera propria, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/
– isola tidale By Unknown – Original image: Photochrom print (color photo lithograph)Reproduction number: LC-DIG-ppmsc-08234 from Library of Congress, Prints and Photographs Division, Photochrom Prints CollectionThis image is available from the United States Library of Congress’s Prints and Photographs division under the digital ID ppmsc.08234.This tag does not indicate the copyright status of the attached work. A normal copyright tag is still required. See Commons:Licensing for more information.العربية | čeština | Deutsch | English | español | فارسی | suomi | français | עברית | magyar | italiano | македонски | മലയാളം | Nederlands | polski | português | русский | slovenčina | slovenščina | Türkçe | українська | 中文 | 中文(简体)‎ | 中文(繁體)‎ | +/−Reproduction by Photoglob AG, Zürich, Switzerland or Detroit Publishing Company, Detroit, Michigan, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=32136
– spiaggia di conchiglie https://pixabay.com/it/mare-spiaggia-pontile-conchiglie-809731/
– grotta sommersa By Dave Bunnell / Under Earth Images – Transferred from en.wikipedia to Commons., CC BY-SA 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=32802956

IL POLO NORD: dettati ortografici, letture e altro materiale didattico

IL POLO NORD: dettati ortografici, letture e altro materiale didattico per bambini della scuola primaria.

IL POLO NORD: La costruzione di un igloo

Lavorando con abilità e precisione Ernenek, un eschimese, si mise a costruire un igloo. Inarcandosi contro la bufera, con la punta del coltello tracciò sulla banchisa un cerchio largo quanto egli era alto. Poi, rimanendo entro questo cerchio, con la mandibola di squalo che aveva a bordo, segò grossi cubi di ghiaccio che depose attorno a sé sulla linea tracciata. Erigendo e scavando contemporaneamente, tagliò di sotto ai propri piedi altri cubi e li sovrappose in spirali che andavano man mano restringendosi, finché un blocco solo bastò per suggellare la volta. Intanto Asiak, sua moglie, al di fuori, sferzata dal vento, riduceva il nevischio in polvere sottile con la pala di cuoio gelato e lo gettava contro la parete dell’igloo crescente, otturandone le fessure fra un blocco e l’altro.

L’igloo terminato sporgeva di un metro appena dalla superficie dell’oceano sferico e compatto per non offrire presa alla bufera; il resto era affondato nella banchisa.

Al centro del soffitto Ernenek praticò un piccolo foro per il fumo, costruì il sofà di neve, poi il tunnel sinuoso che permetteva l’accesso all’aria, ma non al vento, e capace di albergare la muta di cani. Mentre Asiak trascinava in casa provviste ed utensili domestici e ricopriva il sofà con pelli di caribù, egli uscì per seppellire la slitta. Poi rientrò, battendosi con cura la neve di dosso.
Nel buio accesero la lanterna, diedero fuoco all’esca  di funghi secchi per mezzo della selce ed accesero lo stoppino di muschio. Man mano che il grasso di balena di liquefaceva nel vaso, la fiamma cresceva, facendo luccicare la parete circolare e diffondendo calore.

Con due fiocine conficcate nella parete sopra la lucerna, improvvisarono un asciugatoio sul quale stesero i loro vestiti esterni, che erano bagnati. Si tolsero gli stivaloni maceri e spaccati, li asciugarono e li ripararono con l’ago di balena  che portavano tra i capelli e con nervo di caribù.

L’asciugatoio, la lampada, il mucchio di carne, la pietra focaia, il blocco di neve potabile e tutte le altre masserizie erano disposti secondo un ordine più antico della storia, tramandato dalla notte dei tempi di padre in figlio; ogni oggetto a portata di mano, perchè lo si potesse trovare facilmente anche al buio e perchè si potessero compiere tutte le faccende senza abbandonare il sofà. Questo igloo era identico all’igloo che avevano lasciato e al loro igloo a venire, e tutti gli arnesi erano fatti sulla sua misura. La scure di selce era corta e il coltello d’uso domestico, d’osso di caribù, era circolare, così da richiedere solo un movimento del polso anziché del gomito, che sarebbe stato imbarazzante in un ambiente tanto ristretto.

Ora c’erano cento cose da fare: la lanterna era da pulire regolarmente perchè non facesse fumo, gli indumenti sull’asciugatoio dovevano essere rivoltati di continuo, gli strappi andavano riparati e le pelli, una volta asciutte, andavano raschiate e masticate finché riacquistassero la loro morbidezza.
(Hans Ruesch)

IL POLO NORD: Viaggio sulla banchisa

Il freddo induriva lo strato di grasso sui visi e il fiato si condensava in piccoli ghiaccioli intorno alle narici e alle ciglia; quando sputavano, la saliva si congelava a mezz’aria e se ne udiva il ticchettio sulla banchisa. Appena notavano che la punta del naso o delle dita avevano perduto sensibilità, saltavano giù dalla slitta e trottavano finché si fossero riscaldati. Solo Papik, il bambino, intabarrato nella giubba della madre Asiak, solidamente legato contro il dorso di lei, godeva del tepore del corpo materno.

Sonnecchiavano a turno in piena corsa; solo quando la muta dava segni di stanchezza Ernenek ordinava al capofila di fermarsi e gettava l’ancora.

Approfittava della sosta per scaricare la slitta e per pescare. Era impossibile portare provviste sufficienti per tante bocche in un viaggio così lungo ed era necessario procacciarsi il cibo cammin facendo. Ciò non era facile d’inverno. Soltanto in vicinanza dei promontori e intorno agli iceberg la crosta gelata era meno spessa, abbastanza sottile per essere segata, poi occorreva molta pazienza e un gran chiaro di luna per riuscire a trafiggere qualche trota color sangue o qualche salmone color sole.

Intanto i cani si raggomitolavano dove si erano fermati e in breve tempo non erano che piccoli cumuli di brina. Ogni tanto al risveglio Ernenek sminuzzava loro un po’ di carne o di pesce gelato a gran colpi di scure ed essi afferravano al volo le schegge e le inghiottivano senza curarsi di masticare le ossa e le lische; ma per evitare che impigrissero non venivano mai nutriti a sazietà, e infatti tiravano sempre di gran lena, con le code in alto.

D’inverno, il cielo, spazzato dalla gelida tramontana, era quasi sempre terso, e sotto la volta scintillante di astri, fra cui la Stella Polare splendeva centrale e suprema, l’aria era fragrante di ossigeno. Il litorale, che non si doveva mai perdere di vista, era allora nettamente stagliato nel cielo sfolgorante e la terraferma e le isole gettavano ombre d’un blu intenso nel paesaggio spettrale di madreperla.

Talvolta si sentiva il ghiaccio fremere o fendersi per i moti del mare sottostante, e allora Ernenek si teneva pronto a frenare la muta. Se i crepacci, in cui si udiva gorgogliare l’acqua, erano stretti, la muta li superava d’un balzo e la slitta proseguiva senza difficoltà; ma se erano troppo larghi bisognava costeggiarli, a volte per tratti lunghissimi, prima di riprendere la rotta.
(Hans Ruesch)

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Matematica Montessori LE TAVOLE DELLA DIVISIONE

Matematica Montessori LE TAVOLE DELLA DIVISIONE scaricabili e stampabili in formato pdf con presentazioni ed esercizi per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Le tavole della divisione servono al bambino per lavorare con le divisioni i cui dividendi danno almeno una volta quozienti senza resto.

Presentazioni per la tavola forata della divisione qui:

Matematica Montessori LE TAVOLE DELLA DIVISIONE

La tavola I è quadrettata e contiene 36 dividendi dall’ 81 all’ 1 nella riga superiore. Le caselle dei numeri primi (7 5 3 2 1) sono colorate perchè si tratta di numeri primi.
I divisori da 9 a 1 si trovano disposti lungo il margine sinistro della tavola.
Nei quadretti interni si trovano i quoti.
La tavola I è essenzialmente una tavola di controllo, e può essere usata per verificare le divisioni esatte eseguite con la tavola forata, o quelle eseguite con la tavola II.

La tavola II è identica alla tavola I, ma i quadretti interni sono vuoti. I quoti infatti sono scritti su cartellini quadrati e si conservano in una scatolina separata per eseguire l’esercizio;

in un’altra scatolina ci saranno le 81 divisioni esatte o complete (cioè quelle senza resto) da eseguire.

Matematica Montessori LE TAVOLE DELLA DIVISIONE

Il materiale pronto per la stampa e il download è a disposizione degli abbonati:

L’uso delle tavole permette ai bambini di ripetere in modo vario le divisioni, facilitando la memorizzazione delle combinazioni. Gli esercizi con le due tavole della divisione, che si propongono ai bambini attorno ai 6 anni, concludono il capitolo sulla memorizzazione delle combinazioni fondamentali.

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Matematica Montessori LE TAVOLE DELLA DIVISIONE

Presentazione 1 – uso della tavola I come tavola di controllo per le divisioni senza resto

Materiale:
– cartellini delle divisioni da svolgere
– tavola I della divisione.

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi dicendo: “Oggi vorrei mostrarti la prima tavola della divisione”
– portiamo il materiale al tavolo
– esaminiamo la tavola I della divisione con i bambini, facendo notare i dividendi:

facciamo anche notare i numeri che si trovano nelle caselle colorate, che sono numeri primi.

I divisori scritti in diagonale sul margine sinistro:

I quozienti:

– scegliamo un cartellino di una divisione  da svolgere (senza resto) ed eseguiamola con la tavola forata


– copiamo la divisione sul quaderno, col quoziente che abbiamo trovato
– con l’indice destro troviamo il dividendo nella riga in alto


– con l’indice sinistro troviamo il divisore lungo la diagonale sinistra


– facciamo scorrere l’indice destro verso il basso e l’indice sinistro verso destra finché non si incontreranno nella casella del quoziente


– in questo modo avremo usato la tavola per verificare il risultato trovato con la tavola forata della divisione
– dopo questo primo controllo, controlliamo anche con la tavola di controllo I

– ripetiamo altre due volte, poi invitiamo il bambino a provare ad usare le sue dita per trovare i quozienti, e poi a verificare con la tavola di controllo.

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Matematica Montessori LE TAVOLE DELLA DIVISIONE

Presentazione 2
Uso della tavola I con la tavola II

Materiale:
– tavola della divisione I
– tavola della divisione II completa di cartellini dei quoti e cartellini delle divisioni senza resto da svolgere

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi dicendo: “Oggi vorrei mostrarti la seconda tavola della divisione”
– portiamo al tavolo le due tavole, la scatola coi cartellini dei quoti (o tombolini) e la scatola con le divisioni da svolgere
– esaminiamo la tavola II che è uguale alla tavola I, ma le caselle interne sono vuote
– smistiamo i quoti e impiliamoli in 9 gruppi da 1 a 9
– il bambino prende un’operazione dal cestino e la trascrive sul quaderno
– individua sulla tavola I i termini della divisione, ricercandone il risultato
– individua i termini della divisione sulla tavola II e vi colloca il cartellino appropriato.

In un secondo tempo il bambino potrà calcolare il risultato mentalmente, senza cercarlo sulla tavola I, ed usarla invece solo come tavola di controllo.

Maria Montessori ricorda sempre di richiamare l’attenzione del bambino sui dividendi che si trovano nelle caselle colorate delle due tavole, per dare una prima intuizione del concetto di numero primo.

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Presentazione 3
Uso della tavola I con la tavola II

Materiale:
– tavola della divisione I
– tavola della divisione II completa di cartellini dei quoti e cartellini delle divisioni senza resto da svolgere

Presentazione:
– portiamo al tavolo le due tavole, la scatola coi cartellini dei quoti (o tombolini) e la scatola con le divisioni da svolgere
– smistiamo i quoti e impiliamoli in 9 gruppi di 9 quoti uguali ciascuno


– il bambino prende un’operazione dal cestino e la trascrive sul quaderno
– individua sulla tavola I i termini della divisione, ricercandone il risultato
– individua i termini della divisione sulla tavola II e vi colloca il cartellino appropriato.

In un secondo tempo il bambino potrà calcolare il risultato mentalmente, senza cercarlo sulla tavola I, ed usarla invece solo come tavola di controllo. Questo permetterà di passare dal concetto di divisore di un numero ai numeri primi, preparando indirettamente alla ricerca di massimo comune divisore e minimo comune multiplo.

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Presentazione 3
Uso della tavola I come tavola di controllo col libretto delle divisioni
(anche per divisioni con resto)

Materiale:
– tavola forata per la divisione
– libretto delle divisioni

Matematica Montessori LE TAVOLE DELLA DIVISIONE

Il materiale pronto per la stampa e il download è a disposizione degli abbonati:

– tavola I della divisione

Presentazione:
– esaminiamo il libretto coi bambini
– scegliamo un dividendo
– stabiliamo il dividendo contando le perle e mettendole nella ciotola

– leggiamo la prima divisione, ad esempio 5:5=. Mettiamo sulla tavola i 5 birilli che rappresentano il divisore  le perle tra i birilli
– sotto a ogni birillo c’è una perla, quindi possiamo registrare il quoziente 1 sul libretto. Nella ciotola non avanzano perle, quindi il resto è 0. Ricordiamo al bambino che sottolineiamo sempre le divisioni senza resto nel nostro libretto
– rimettiamo le perle nella ciotola

– leggiamo la divisione successiva: 5:4=
– togliamo un birillo e distribuiamo le 5 tra i 4 birilli. Ogni birillo riceve una perla e ne avanza una nella ciotola.
– registriam0: 5:4=1 resto:1

– procediamo con le restanti divisioni presenti sulla pagina


– controlliamo sulla tavola della divisione I, dove troveremo i quozienti senza resto

Con questo procedimento il bambino può trovare sulla tavola I i risultato delle divisioni senza resto.

Per le 120 divisioni con “quoziente incompleto” che si trovano nel libretto possiamo usare la tavola I per calcolare quoziente e resto.
Queste combinazioni vanno da 64:9 a 3:2

Poiché la casella che si trova nel punto di incontro del dividendo verticale col divisore orizzontale è una casella vuota, il bambino cercherà il quoziente sulla stessa riga nella prima casella successiva in cui compare un numero: quello sarà il quoziente. Facendo l’esempio della pagina del 5, per cercare il risultato di 5:2 sulla tavola avremo 5:2=2

Per calcolare il resto basterà sottrarre al dividendo della nostra divisione il dividendo che corrisponde alla prima casella occupata che abbiamo usato come quoziente. Nel nostro esempio 5:2=2; resto = (5-4) 1

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Matematica Montessori LE TAVOLE DELLA DIVISIONE

Tavole della divisione

Scopo:
– memorizzare le combinazioni delle divisioni
– acquisire familiarità con i modi in cui i numeri possono essere divisi
– sperimentare a livello sensoriale la relazione inversa tra divisione e moltiplicazione
– preparare il bambino a trovare il massimo comune divisore e il minimo comune multiplo.

Controllo dell’errore:
– la tavola di controllo
– la tavola I della divisione.

Età:
– dai 6 anni.

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Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri per bambini della scuola d’infanzia e primaria. Le perle fotografate nelle presentazioni sono di Montessori 3D di Boboto.

Il materiale dello scaffale delle perle colorate comprende, per ciascuno dei dieci numeri:
– il bastoncino che lo rappresenta (prima potenza);
– tanti quadrati del numero quante sono le unità costituenti la base (seconda potenza),
– un cubo formato di tanti quadrati quante sono le unità costituenti la base (terza potenza);
– una catena fatta di tante perle quante sono quelle del quadrato, in cui risultano distinti i diversi bastoncini costituenti il quadrato
– una catena corrispondente al cubo: in essa si distinguono le catene dei quadrati e, nell’ambito di queste ultime, i bastoncini rappresentanti le basi.

Per saperne di più:
presentazione generale dello scaffale delle perle colorate
catena del 100
catena del 1000
catene dei quadrati dei numeri (o catene corte)
catene dei cubi dei numeri (o catene lunghe).

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Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Attività 1 – forme geometriche con le catene corte

Materiale:
– catene corte
– tappeto.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Descrizione dell’attività
:
– mettiamo le catene corte sul tappeto
– prendiamo la catena del tre e formiamo il triangolo
– chiediamo al bambino di identificare la forma
– proseguiamo in ordine con le altre catene, componendole in fila sul tappeto; possiamo anche chiedere al bambino di prevedere la forma successiva prima di comporla.

E: dai 4 anni.

Scopo: oltre a familiarizzare con le catene corte dello scaffale, il bambino impara che c’è un collegamento tra i numeri e la geometria. Rinforza inoltre la nomenclatura relativa alle forme geometriche.

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Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Attività 2 – forme geometriche concentriche con le catene corte

Materiali:
– catene corte
– tappeto.

Descrizione dell’attività:
– con la catena del 3 formiamo sul tappeto il triangolo, poi con la catena del 4 costruiamo in quadrato attorno al triangolo e proseguiamo così con tutte le altre catene. Ogni volta verbalizziamo quello che abbiamo fatto dicendo, ad esempio: “Il triangolo è inscritto nel quadrato”, “Il quadrato circoscrive il triangolo ed è inscritto nel pentagono” e così via.

Età: dai 4 anni.

Scopo: oltre a familiarizzare con le catene corte dello scaffale, il bambino impara che c’è un collegamento tra i numeri e la geometria. Rinforza inoltre la nomenclatura relativa alle forme geometriche.

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Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Attività 3 – esplorazione del quadrato

Materiale:
– cartellini in bianco e matita
– catene corte di ogni numero
– quadrati di ogni numero.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Descrizione dell’attività
:
– prendiamo ad esempio la catena corta del 5, distendiamola sul tappeto, quindi ripieghiamola in modo da formare il quadrato. Chiediamo: “Che cosa abbiamo fatto?”. Il bambino risponderà: “Un quadrato”
– indichiamo la base del quadrato e diciamo: “Per base abbiamo cinque perle”. Scriviamo su un cartellino 5
– indichiamo il lato e diciamo: “Per lato abbiamo 5 perle”. Scriviamo 5 su un altro cartellino

– diciamo: “Questa forma è un quadrato, possiamo verificarlo confrontandolo col quadrato del 5”
– compariamo la catena ripiegata col quadrato del 5
– diciamo: “Quando parliamo di questo quadrato possiamo dire che si tratta di cinque per cinque volte, che formano il quadrato del cinque. In matematica per scrivere cinque al quadrato facciamo così”

– prendiamo un terzo cartellino e scriviamo 5² dicendo: “Prima si scrive 5, e poi 2 in alto e a destra del numero”
– diciamo: “Ora siamo in grado di dire che cinque preso cinque volte mi dà cinque alla seconda”
– scriviamo su due cartellini i segni dell’operazione e componiamo 5 x 5 = 5²


– continuiamo allo stesso modo con altre catene.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
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Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Attività 4 – esplorazione del quadrato

Materiale:
– cartellini bianchi e matita
– catene corte
– quadrati dei numeri.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Descrizione dell’attività:
– mettiamo la catena del quadrato dell’1 sul tappeto, a sinistra, e chiediamo: “Cosa abbiamo qui? Abbiamo 1 preso 1 volta”. Scriviamo su un cartellino 1 x 1. Diciamo: “Il risultato dell’operazione è 1²”. Scriviamo 1² su un cartellino ed affianchiamolo al primo.  Chiediamo: “Qual è il suo valore? Il suo valore è 1”. Scriviamo 1 su un altro cartellino e affianchiamolo al secondo

mettiamo la catena corta del 2 sotto alla prima e ripieghiamola. Diciamo: “Qui abbiamo 2 preso 2 volte”. Scriviamo 2 x 2. Diciamo: “Si tratta del quadrato del 2, cioè due al quadrato, che si scrive così”. Scriviamo 2² su un altro cartellino. Chiediamo: “Qual è il valore di 2². Il valore è 4”. Scriviamo 4 su un altro cartellino.
Continuiamo così fino alla catena corta del 10.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri

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Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Attività 5 – esplorazione del cubo

Materiale:
– cartellini bianchi e matita
– catene lunghe
– quadrati e cubo dei numeri.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Descrizione dell’attività
:
– prendiamo ad esempio la catena lunga del 5 e disponiamola in linea retta sul tappeto, quindi ripieghiamola per formare i quadrati. Chiediamo ai bambini: “Cosa abbiamo fatto? Abbiamo ottenuto un quadrato di 5 preso 5 volte”
– sovrapponiamo un quadrato su ogni quadrato formato dalla catena ripiegata

– raccogliamo i quadrati e impiliamoli uno sull’altro per formare un cubo


– indichiamo i 5 quadrati sovrapposti e chiediamo: “Quale forma abbiamo ottenuto? Un cubo”.
– scriviamo su un cartellino 5 x 5. Indichiamo il primo quadrato e mettiamo su di esso il cartellino che abbiamo scritto

– diciamo: “5 x 5 è il quadrato di cinque, che possiamo anche scrivere 5²”. Scriviamo il cartellino, mettiamo 5 x 5 sul tappeto e 5² sul primo quadrato


– ricontiamo i quadrati, che sono cinque, e diciamo “Il cubo è formato da 5 x 5 per 5 volte”
– prendiamo il cubo del 5 per confrontarlo con quello formato dai quadrati. Si tratta proprio di un cubo.  Indichiamo il primo quadrato, poi contiamolo con i rimanenti quadrati: “Il cubo è formato da 5 quadrati”. Scriviamo su un nuovo cartellino il numero 5 e posizioniamolo in verticale lungo uno spigolo del cubo. Diciamo: “Il cubo è formato da 5 x 5 x 5”. Aggiungiamo x 5 al 5 x 5 al cartellino sul tappeto e togliamo il 5 dal cubo


“Per indicare 5 x 5 x 5, che è anche 5² x 5 scriviamo 5³. Cinque alla terza è il cubo del cinque”
– mettiamo il cartellino a fianco del primo cartellino sul tappeto: 5² x 5 = 5 × 5 x 5 = 5³
– contando la catena possiamo anche conoscere il valore del cubo

– continuiamo queste esplorazioni con altre catene.

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Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Attività 6 – esplorazione del cubo

Materiali:
– cartellini bianchi e matita
– catene lunghe, quadrati e cubi dei numeri.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Descrizione dell’attività
:
– portiamo il materiale sul tappeto
– prendiamo la perla dell’1 che rappresenta il numero 1, il quadrato di 1 e il cubo di 1.
– diciamo: “Uno preso una volta è 1 x 1, cioè 1². Qual è il suo valore? 1.”. Scriviamo su un cartellino 1 x 1 = 1² = 1 e mettiamolo sul tappeto. Diciamo: “Il suo cubo è 1² x 1, cioè 1³. Qual è il suo valore? Sempre 1”. Scriviamo su un altro cartellino 1 x 1 x 1 = 1³ = 1 e mettiamolo sul tappeto.
– prendiamo i due quadrati del 2 e mettiamoli uno sull’altro. Diciamo: “Questo è un quadrato del 2 preso due volte, che insieme formano il cubo del 2”. Confrontiamo col cubo del 2. Scriviamo su un cartellino 2² x 2.  Diciamo “Due al quadrato per due è come dire 2 x 2 x 2, che è come dire due al cubo”. Scriviamo su un altro cartellino 2 x 2 x 2 = 2³ e chiediamo: “Qual è il suo valore?”. I bambini rispondono contando le perle o se serve utilizzando la catena lunga del 2 e noi completiamo il cartellino: 2 x 2 x 2 = 2³ = 8
– prendiamo tre quadrati del 3 e mettiamoli uno sull’altro. Diciamo: “Questo è un quadrato del 3 preso 3 volte, che insieme formano il cubo del 3”. Confrontiamo col cubo del 3. Scriviamo su un cartellino 3² x 3.  Diciamo “Tre al quadrato per tre è come dire 3 x 3 x 3, che è come dire tre al cubo”. Scriviamo su un altro cartellino 3 x 3 x 3 = 3³ e chiediamo: “Qual è il suo valore?”. I bambini rispondono a memoria, o contando le perle o se serve utilizzando la catena lunga del 3 e noi completiamo il cartellino: 3 x 3 x 3 = 3³ = 27
– proseguiamo allo stesso modo con tutti i cubi fino a 10 x 10 x 10

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Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Attività 7 – forme geometriche con le catene lunghe

Materiale:
– catene lunghe
– quadrati e cubi.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Descrizione dell’attività
:
– prendiamo una catena lunga e componiamo con essa una versione più grande della stessa forma che avevamo creato con la catena corta corrispondente (ad esempio il triangolo per quella del 3)

poniamo un quadrato ad ogni angolo della forma, ed in cubo nel centro.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Attività – la piramide dei quadrati dei numeri

Materiali:
-i quadrati dei numeri.

Descrizione dell’attività:

– mettiamo i quadrati uno sull’altro a formare una piramide, dal quadrato del 10 a quello dell’1

– diciamo al bambino: “Oggi calcoleremo il valore di questa piramide”

– cominciando dal quadrato dell’1 procediamo nei conteggi:

1² = 1
2² = 4
3² = 9
4² = 16
5² = 25
6² = 36
7² = 49
8² = 64
9² = 81
10² = 100

1 + 4 + 9 + 16 + 25 + 36 + 49 + 64 + 81 + 100 = 385

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Attività – la torre dei cubi

Materiali:

tutti i cubi.

Descrizione dell’attività:

mettiamo i cubi uno sull’altro a formare una torre, dal cubo del 10 a quello dell’1

diciamo al bambino: “Oggi calcoleremo il valore di questa torre”

  • cominciando dal cubo dell’1 procediamo nei conteggi:
    1³ = 1
    2³ = 8
    3³ = 27
    4³ = 64
    5³ = 125
    6³ = 216
    7³ = 343
    8³ = 512
    9³ = 729
    10³ = 1000

1 + 8 + 27 + 64 + 125 + 216 + 343 + 512 + 729 + 1000 = 3025

Se paragoniamo la torre dei cubi di perle con la torre rosa, sapendo che il cubo dell’ 1 misura 1 centimetro cubo, diremo che la torre rosa misura 3025 cm³.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria. 

Per le presentazioni che seguono ho fotografato il materiale prodotto da Montessori 3D di Boboto.


Per poter lavorare con la tavola forata della divisione i bambini devono avere una solida conoscenza dei meccanismi dell’addizione, della sottrazione e della moltiplicazione, perchè la divisione è un’operazione che ha in sé tutte le altre. E’ soprattutto importante che il bambino sappia lavorare con sicurezza con la tavola per la memorizzazione della moltiplicazione.

Trovi tutto il materiale stampabile pronto:
– moduli della divisione versione 1
– moduli della divisione versione 2
– cartellini delle divisioni da svolgere
– tabella di controllo I della divisione
qui:

 

Gli esercizi collettivi ed i giochi organizzati con le perle dorate danno al bambino una prima rappresentazione materiale della funzione della divisione. Queste attività introduttive vengono poi sostituite con esercizi paralleli svolti con un altro tipo di materiale. Questo materiale si presta all’attività individuale e prepara all’esecuzione dell’operazione scritta. Si tratta di:
memorizzazione della divisione:
1. attività con la Tavola Forata
2. le tavole della Divisione
divisione di grandi numeri:
1. struttura dell’operazione (tavole di distribuzione, borsa del quoziente)
2. la grande divisione col divisore di una cifra: (analisi della distribuzione e esecuzione col materiale)
la grande divisione col divisore di due o più cifre
la prova della divisione
calcolo e scrittura della divisione.

Nella pratica della scuola, la divisione coi numeri interi viene esaminata a diversi livelli:
sistema decimale: funzione della divisione per partizione: dividendo di più cifre e divisore di una o più cifre (gioco del decurione, ecc…)
gioco dei francobolli: passaggio all’astrazione ed esecuzione dell’operazione, tanto della divisione per partizione quanto della divisione per contenenza; dividendo di più cifre e divisore di una o più cifre; anche divisore con la presenza della cifra zero (203, 230)
memorizzazione: conoscenza delle combinazioni necessarie e sufficienti; massimo dividendo è 81 e massimo divisore è 9
divisione col materiale gerarchico: ulteriore passaggio all’astrazione; dividendo di più cifre e divisore di una cifra (piccola divisione o divisione corta) o di più cifre (grande divisione o divisione lunga).

Le divisioni di piccoli numeri (numeri compresi tra 1 e 81) per una cifra (divisore compreso nel limite delle 9 unità semplici), costituiscono il primo degli esercizi paralleli della divisione, accessibile anche ai bambini piccoli.

Per la prima presentazione si usa una tavola forata simile alla Tavola della Moltiplicazione, ma munita di 81 fori invece di 100 (la massima divisione da memorizzare è 81:9=9). Abbiamo inoltre 81 perle verdi (per il dividendo) e una serie di 9 birillini verdi (per il divisore).

La tavola è accompagnata dai Moduli della Divisione, dei foglietti che portano il titolo “Divisione”, e che sono suddivisi in quattro colonne corrispondenti a dividendo, divisore, quoziente e resto. Orizzontalmente il modulo è suddiviso in nove righe: tante quante il numero massimo di divisioni possibili dove il dividendo è nel limite di 81 e divisore e quoziente non superano il 9.

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione

Moduli della Divisione versione 1

Una seconda versione di questi moduli prevede nella seconda colonna l’elenco in ordine decrescente di tutti i divisori possibili (da 9 a 1).

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione

Moduli della Divisione versione 2

La differenza tra le due versioni di moduli risiede nel fatto che con la prima il bambino costruisce le divisioni e si arresta su quella il cui quoziente sarà maggiore di 9. Con la seconda il bambino compila le parti mancanti solamene di quelle divisioni il cui quoziente non supera il 9, mentre cancella quelle che non sono utilizzabili per il suo lavoro.

Ogni bambino dispone di 81 moduli, raccolti in una busta o rilegati in forma di libretto.

Si comincia prendendo in considerazione le 81 perle verdi nella loro scatola e i 9 birillini che si dispongono lungo la striscia verde che in alto limita la tavola. Spiegheremo ai bambini che ogni birillo deve ricevere la stessa quantità di perle.

L’operazione inizia assegnando una perla a ciascun birillo e, conclusa una prima distribuzione, si continuerà fino all’esaurimento del dividendo.

Poi si conta il numero delle righe di 9 perle ciascuna che si sono potute organizzare: ce lo indicherà anche il corrispondente numero, scritto sulla colonna a sinistra della tavola.

Il bambino, sul modulo, sotto la parola dividendo scriverà 81, sotto la parola divisore 9, sotto quoziente ancora 9 e sotto resto 0. I termini dell’operazione, ogni volta che ci si imbatte in una divisione esatta, vengono evidenziati sottolineandoli con un colore brillante.

Dopo aver dato al bambino l’indicazione che  nessun quoziente e nessun divisore possono essere maggiori di 9, e che nessun resto può essere maggiore o uguale al divisore. Così, dopo aver completato la tavola, il bambino si accerta che con 81 perle non può organizzare nessun’altra divisione.

Rimuoviamo una perla, riducendo il dividendo a 80, e ripetiamo la distribuzione.

Il bambino calcola che 80:9 è uguale a 8, ma gli rimangono 8 perle. Scrive sul modulo. A questo punto rimuove un birillino, riducendo così a 8 il divisore.

Ripetendo la distribuzione scopre che, nonostante abbia dato 9 perle ad ognuno degli 8 birillini, gliene rimangono ancora 8, che è una quantità di perle uguale al divisore. Per questo non si può, con 80 perle, procedere oltre.

L’esercizio riprende, rimuovendo una perla (ora sono 79), ma ricollocando al suo posto il nono birillino. E così via.

Il procedimento seguito si può così riassumere:
– partendo da un dividendo di 81 perle, suddividerlo successivamente per tutti i divisori possibili da 9 a 1, al fine di ottenere quozienti non superiori a 9
– poi, togliere una perla e suddividere il nuovo dividendo come sopra
– procedere così togliendo sempre una perla e suddividendo tutti i nuovi dividendi per tutti i divisori da 9 a 1.

A conclusione dell’esplorazione, il bambino avrà organizzato moltissime divisioni, delle quali è necessario memorizzare soltanto quelle esatte (che saranno in totale 81).

Ogni volta il bambino scrive sui moduli come già spiegato, ma tenendo presente che per ogni nuovo dividendo si usa un nuovo modulo.

Sempre riguardo ai moduli, usando quelli presentati come seconda versione si hanno tre casi:
– il modulo risulta riempito completamente: col dividendo 9 ed è l’unico caso (da 9:9 a 9:1)
– il modulo risulta riempito soltanto nella parte superiore: cioè là dove i divisori sono alti; per esempio col dividendo 56 (da 56:9 a 56:6)
– il modulo risulta riempito soltanto nella parte inferiore: cioè là dove i divisori sono bassi; per esempio col dividendo 5 (da 5:5 a 5:1)

Usando invece i moduli nella prima versione, il bambino, per ogni dividendo, prende in considerazione soltanto i possibili divisori. E, per questo, è la versione di moduli che si preferisce utilizzare.

Tutti gli altri esercizi che derivano da questa presentazione si sviluppano su punti di coscienza successivi da porre all’attenzione del bambino:
– dalle sole divisioni esatte o complete, alla divisione come operazione inversa della moltiplicazione
– dai divisori possibili di un numero fino al concetto di divisibilità.

L’età per questo genere di attività si situa intorno ai 6 anni.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione

Presentazione 1 – eseguire divisioni con la tavola forata

Materiali:
– tavola forata per la memorizzazione della divisione
– una ciotola
– cartellini delle divisioni da svolgere (o cartellini bianchi e penna nera) in una scatolina
– tavolo o tappeto.

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione
cartellini delle divisioni da svolgere

Presentazione:
– invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio dicendo: “Oggi ti mostrerò un nuovo modo per fare le divisioni” e chiediamogli di srotolare un tappeto
– andiamo allo scaffale della matematica, indichiamo il materiale e diciamo: “Questa è la tavola forata della divisione”
– portiamo il materiale al tappeto
– mettiamo la tavola al centro del piano di lavoro ed esaminiamola col bambino
– indichiamo i fori lungo il margine superiore che servono per i birilli e che ci indicano il divisore
– indichiamo i fori più piccoli sulla tavola, dove metteremo le perle che indicano il dividendo
– scegliamo una divisione tra i cartellini delle divisioni pronte, oppure scriviamola su un cartellino bianco


– diciamo al bambino che per questo esercizio abbiamo due regole: il risultato non può essere più grande di 9, e il resto non può essere uguale o più grande del divisore
– contiamo le perle verdi che rappresentano il dividendo e mettiamole in una ciotola
– mettiamo i birilli che rappresentano il divisore lungo il margine superiore della tavola


– distribuiamo le perle procedendo sempre da sinistra a destra sotto ai birilli

– poi distribuiamo la seconda fila di perle

– e continuiamo in questo modo finché tutte le perle non saranno distribuite equamente sotto ad ogni birillo


– chiediamo: “Quante perle ha ricevuto ogni birillo?”
– il bambino risponde e registra l’operazione e il risultato sul quaderno

– chiediamo al bambino di prendere una nuova divisione da svolgere e di leggerla a voce alta
– ripetiamo il processo
– al termine chiediamo al bambino se gli piacerebbe fare una divisione da solo, quindi prendiamo una divisione da svolgere e leggiamola a voce alta
– il bambino completa il processo.

Note:
– per i primi esercizi è meglio scegliere divisioni senza resto.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione

Presentazione 2 – moduli per la divisione

Materiale:
– tavola forata per la divisione
– moduli per la divisione sciolti o rilegati in forma di libretto
– tavolo o tappeto
– una ciotola.

Presentazione:
– esaminiamo col bambino i moduli. Indichiamo l’intestazione, su cui è scritta la parola ‘divisione’ e le intestazioni delle quattro colonne: dividendo, divisore, quoziente, resto
– prendiamo un modulo e scriviamo come intestazione 81
– chiediamo al bambino di contare 81 perle e di metterle nella ciotola
– diciamo al bambino che vogliamo distribuire le 81 perle tra 9 birilli
– ricordiamo le due regole della tavola forata: il risultato non può essere più grande di 9, e il resto non può essere uguale o più grande del divisore
– mettiamo i 9 birilli lungo il margine superiore della tavola
– scriviamo sul modulo la prima divisione, cioè 81 (dividendo) 9 (divisore)
– distribuiamo le 81 perle sulla tavola procedendo sempre da sinistra a destra per completare le file e scendendo poi alla fila successiva
– indichiamo la tavola: distribuendo 81 perle tra 9 birilli, ogni birillo ha ricevuto 9 perle
– scriviamo 9 nella colonna quoziente e rileggiamo per intero l’operazione che abbiamo scritto sul modulo
– la ciotola delle perle è vuota: questo significa che il resto è 0, quindi scriviamo 0 sul modulo
– diciamo al bambino che le divisioni senza resto sono le più importanti di tutte, e che per ricordarle possiamo sottolineare sul modulo

– togliamo le 81 perle dalla tavola e rimettiamole nella ciotola
– diciamo al bambino che ora proveremo a distribuire le 81 perle tra 8 birilli invece che 9, quindi togliamo un birillo dalla tavola
– ricordiamo le due regole della tavola forata: il risultato non può essere più grande di 9, e il resto non può essere uguale o più grande del divisore
– distribuiamo le perle tra gli otto birilli, come abbiamo già fatto nella divisione precedente

– contiamo le perle avanzate nella ciotola: sono 9! Siccome 9 supera il divisore, che è 8, e siccome non abbiamo spazio sulla tavola per queste perle avanzate, non possiamo eseguire questa divisione con la tavola
– rimettiamo le 81 perle nella ciotola e proviamo a dividerle per 7, poi ripetiamo anche dividendole per 6 e se il bambino lo desidera per gli altri numeri inferiori
– osserviamo coi bambini che il resto diventa sempre più grande se il dividendo diventa sempre più piccolo
– per questo motivo sul modulo dell’81 possiamo scrivere soltanto 81:9=9, resto 0
– liberiamo la tavola, prendiamo un nuovo modulo e scriviamo nell’intestazione 80
– contiamo 80 perle e mettiamole nella ciotola
– diciamo al bambino che vogliamo distribuire le 80 perle tra 9 birilli
– ricordiamo le due regole della tavola forata: il risultato non può essere più grande di 9, e il resto non può essere uguale o più grande del divisore
– mettiamo i 9 birilli lungo il margine superiore della tavola
– scriviamo sul modulo la prima divisione, cioè 80 (dividendo) 9 (divisore)
– distribuiamo le 80 perle sulla tavola procedendo sempre da sinistra a destra per completare le file e scendendo poi alla fila successiva
– indichiamo la tavola: distribuendo 80 perle tra 9 birilli, ogni birillo ha ricevuto 8 perle
– scriviamo 8 nella colonna quoziente e rileggiamo per intero l’operazione che abbiamo scritto sul modulo
– la ciotola delle perle ne contiene 8: questo significa che il resto è 8, quindi scriviamo 8 sul modulo
– anche con l’80 non possiamo continuare oltre il 9 perchè il resto supererebbe il 9
– liberiamo la tavola, prendiamo un nuovo modulo e scriviamo nell’intestazione 79
– contiamo 79 perle e mettiamole nella ciotola
– diciamo al bambino che vogliamo distribuire le 79 perle tra 9 birilli
– ricordiamo le due regole della tavola forata: il risultato non può essere più grande di 9, e il resto non può essere uguale o più grande del divisore
– mettiamo i 9 birilli lungo il margine superiore della tavola
– scriviamo sul modulo la prima divisione, cioè 79 (dividendo) 9 (divisore)
– distribuiamo le 79 perle sulla tavola procedendo sempre da sinistra a destra per completare le file e scendendo poi alla fila successiva
– indichiamo la tavola: distribuendo 79 perle tra 9 birilli, ogni birillo ha ricevuto 8 perle
– scriviamo 8 nella colonna quoziente e rileggiamo per intero l’operazione che abbiamo scritto sul modulo
– la ciotola delle perle ne contiene 7: questo significa che il resto è 7, quindi scriviamo 7 sul modulo
– anche col 79  non possiamo continuare oltre il 9 perchè il resto supererebbe il 9


Note:
– dopo aver dato queste indicazioni, il bambino continua a lavorare col materiale e gli altri dividendi, registrando sempre il suo lavoro e sottolineando sempre le divisioni senza resto
– non è necessario che lavori con tutti i dividendi, ciò che importa è che  comprenda il procedimento
– se il bambino non lo ha notato da solo, dopo aver svolto un certo numero di esercizi con i moduli possiamo attirare la sua attenzione sui rapporti tra dividendo, divisore e quoziente, ad esempio:
12 : 4 = 3 e 12 : 3 = 4.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione
Presentazione 3 – tavola di controllo della divisione

Materiale:
– tavola forata per la divisione
– cartellini delle divisioni da svolgere
– tabella di controllo I della divisione.

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione
 tabella di controllo I della divisione

Presentazione:
– scegliamo una divisione,
– copiamo la divisione sul quaderno


– stabiliamo il dividendo contando le perle verdi e mettendole nella ciotola
– stabiliamo il divisore mettendo sulla tavola i birilli verdi corrispondenti


– distribuiamo il dividendo
– registriamo  il numero di perle assegnate a ogni birillo (quoziente)


– controlliamo il risultato sulla tavola di controllo


– togliamo i birilli e le perle
– scegliamo un’altra divisione
– eseguiamola come fatto con la prima
– controlliamo sulla tavola di controllo il risultato.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione

Esercizi con la tavola forata della divisione

Scopo:
– memorizzare le divisioni
– acquisire familiarità con i modi in cui i numeri possono essere divisi
– dimostrare che ogni numero è divisibile e solo per alcuni numeri
– mostrare la relazione tra moltiplicazione e divisione
– fare esperienze concrete con la divisione utilizzando come divisore massimo il 9
– sperimentare a livello sensoriale la relazione inversa tra divisione e moltiplicazione.

Controllo dell’errore:
– i birilli e i fori per le perle possono fungere da controllo dell’errore
– la tavola di controllo
– la tavola I della divisione.

Età:
– dai 5 e mezzo agli 8 anni.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione

DIY

Questo è un esempio di tavola stampabile usata con i Lego:

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione

Cesto dei solidi geometrici Montessori

Cesto dei solidi geometrici Montessori: presentazioni ed esercizi per bambini del nido e della scuola d’infanzia. 

Con la cesta dei solidi geometrici si introducono nuovi vocaboli, incoraggiando al contempo l’esplorazione tattile e l’esperienza pratica.

Cesto dei solidi geometrici Montessori comprende dieci forme:
– cubo: ogni lato misura 6 cm
– sfera: diametro di 6 cm
– cono: il diametro della base è 6 cm e l’altezza 10 cm
– cilindro: il diametro della base è 6 cm e l’altezza 10 cm
– parallelepipedo (prisma a base rettangolare) i lati misurano cm 10 e cm 6
– prisma a base triangolare: i lati delle basi misurano 6 cm e le altezze 10 cm
– ovoidale: asse maggiore 10 cm e minore 6 cm
– ellissoide: asse maggiore 10 cm e minore 6 cm
– piramide a base quadrata: i lati della base misurano cm 6 e l’altezza è 10 cm
– piramide a base triangolare: i lati della base misurano cm 6 e l’altezza è 10 cm.

Coi bambini più piccoli si possono tra queste selezionare sette solidi soltanto: cubo, cilindro, prisma a base triangolare, prisma a base rettangolare, piramide a base quadrata, piramide a base triangolare e cono.

“Il grande piacere che i bambini provano nel riconoscimento degli oggetti per mezzo del tocco della loro forma, corrisponde per sé stesso ad un esercizio sensoriale.
Molti psicologi hanno parlato del senso stereognostico, cioè della capacità di riconoscere forme per il movimento dei muscoli della mano, che segue i contorni degli oggetti solidi. Questo senso non consiste nel solo senso del tocco, perché la sensazione tattile è soltanto quella per la quale noi percepiamo differenze in qualità di superfici (ruvido o liscio).
Le percezioni di forma vengono dalla combinazione di due sensazioni, tattile e muscolare, cioè da sensazioni di movimento… quello che noi chiamiamo nei ciechi senso tattile, è in realtà, molto spesso, il senso stereognostico; cioè, essi percepiscono per mezzo delle loro mani le forme dei corpi.
E’ la speciale sensibilità muscolare del bambino da tre a sei anni di età, quella che forma la sua propria attività muscolare, che stimola in lui l’uso del senso stereognostico. Quando il bambino spontaneamente si benda gli occhi per riconoscere i diversi oggetti, come gli incastri solidi e piani, egli esercita questo senso. Vi sono molti esercizi che il bambino può fare ad occhi chiusi.
Nel materiale di sviluppo vi sono anche solidi geometrici dipinti in turchino chiaro.
La maniera più divertente per insegnare al bambino a riconoscere queste forme, è di fargliele palpare ad occhi chiusi, invitandolo a indovinare il loro nome: questo sarà insegnato con apposite lezioni in tre tempi. Dopo un esercizio di tal genere il bambino, quando ha gli occhi aperti, osserva le forme con un interesse più vivo.
Un’altra maniera di interessarlo ai solidi geometrici, è di farli muovere. La sfera rotola in tutte le direzioni; il cilindro rotola in una sola direzione; il cono rotola intorno a se stesso; il prisma e la piramide, in qualunque maniera, poggiano stabilmente ma il prisma cade più facilmente che non la piramide.
Basterà un accenno per far rilevare delle analogie nell’ambiente. Come l’analogia del cilindro con una colonna, della sfera colla testa umana, ecc., e si resterà stupiti della capacità che hanno i bambini nel trovare da sé simili analogie”.
Maria Montessori –  Manuale di pedagogia scientifica.

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Cesto dei solidi geometrici Montessori
Presentazione 1 – lezione in tre tempi per imparare i nomi dei solidi geometrici

Materiale:
– dieci solidi geometrici in un cesto rivestito di stoffa o allineati su un vassoio (con i bambini più piccoli meglio usare 7 solidi e non 10)
– tappeto o tavolo.

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi, ad esempio dicendo: “Ti piacerebbe stare un po’ con me per imparare delle parole nuove?” e chiediamogli di srotolare il tappeto
– andiamo allo scaffale del materiale sensoriale e diciamo: “Oggi lavoreremo con i solidi geometrici”. Mostriamo al bambino dove si trova il materiale sullo scaffale e chiediamogli di ripetere con noi “Solidi geometrici”. Chiediamo: “Mi passeresti i solidi geometrici?”. Il bambino ce li porge, e  noi gli mostriamo come trasportarli e posarli sul tappeto.
– posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo e chiediamo: “Come si chiama questo materiale?”. Il bambino risponde che si tratta dei solidi geometrici
– scegliamo tre solidi e mettiamoli al centro del piano di lavoro, quindi procediamo con la lezione in tre tempi per impararne i nomi


primo tempo. Nel primo tempo isoliamo i vocaboli (cubo, sfera, cilindro). Per l’associazione della sensazione col nome diciamo: “Questa è una sfera… vuoi ripetere la parola sfera?”. Prendiamo in mano la sfera, facciamola roteare tra le mani, accarezziamola con la punta delle dita, poi diamola al bambino perchè anche lui possa sentirla, ripetendo se serve la parola “sfera”.  Seguiamo la stessa procedura con altre due forme


secondo tempo: per il riconoscimento dell’oggetto in base al nome, chiediamo al bambino di compiere azioni con la forma che nominiamo, ad esempio dicendo: “Indicami il cilindro”, “Per favore metti la sfera qui?”, “Per favore metti il cubo al centro del tavolo”, “Passami il cilindro”, “Fai rotolare la sfera” ecc. Quando il bambino risponde in modo corretto e con sicurezza si passa al terzo tempo. Il secondo tempo della lezione è quello più delicato perchè ci permette di osservare se il bambino ha davvero compreso; è inoltre la fase più divertente per il bambino, perchè possiamo anche chiedergli di fare cose buffe con gli oggetti che gli stiamo presentando. Se il bambino non è in grado di identificare l’oggetto, si dovrebbe tornare, per quell’oggetto, ai primo tempo


– terzo tempo: per verbalizzare il nome corrispondente all’oggetto mettiamo i solidi uno alla volta davanti al bambino e chiediamo per ognuno: “Cos’è questo?”


– per variare il terzo tempo della lezione possiamo anche fare il gioco del “cosa manca?”. Dopo aver messo i tre solidi in fila sul piano di lavoro


– copriamo uno dei tre solidi con un fazzoletto


-e  chiediamo: “Quale solido è scomparso?”
– a questo punto possiamo dire: “Adesso conosci i nomi di tre dei solidi geometrici: cilindro, sfera e cubo” e possiamo ringraziare il bambino per aver lavorato con noi
– in un altro momento della giornata o un altro giorno procederemo allo stesso modo con gli altri solidi.

Età:
– dai 3 ai 4 anni.

Nota: se il bambino non si mostra interessato alla lezione, significa semplicemente che non è il momento giusto, e che dovrà essere presentata in un altro momento. Se la lezione non è riuscita i motivi possono essere vari: forse quel giorno il bambino è particolarmente distratto, oppure ha bisogno che sia ridotto il numero di solidi da presentare, o forse la nostra lezione è stata troppo lunga. Questo genere di lezioni in tre tempi possono essere faticose per i bambini, e per questo dovrebbero durare davvero pochi minuti.

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Cesto dei solidi geometrici Montessori
Presentazione ad occhi bendati

Materiale:
– dieci solidi geometrici in un cesto rivestito di stoffa o allineati su un vassoio
– benda per occhi
– tappeto o tavolo.

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con i solidi geometrici
– trasportiamo il materiale sul piano di lavoro, tenendo il cesto con due mani
– posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo
– mettiamo i solidi sul piano di lavoro


– il bambino mette la benda e toccando i solidi li identifica.

Varianti:
– mentre il bambino è bendato, possiamo chiedergli di trovare un particolare solido che nominiamo
– invece di bendare il bambino possiamo scegliere tre o quattro solidi e metterli in un cestino separato coperto con un telo. Il bambino raggiunge i solidi con la mano, infilandola sotto al telo, e uno alla volta li riconosce al tatto. Quando riconosce un solido, lo estrae dal cesto per verificare il suo lavoro.

Una variante di gruppo:
– un gruppo di bambini siede attorno al tappeto tenendo le mani dietro alla schiena
– passiamo dietro di loro e mettiamo un solido tra le mani di ogni bambino
– fermiamoci davanti al tappeto e chiediamo, ad esempio: “Chi ha la sfera?”
– il bambino che pensa di avere la sfera la mette sul tappeto e il gioco continua.

Età:
– dai 3 ai 4 anni.

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Cesto dei solidi geometrici Montessori
Presentazione 2 – borsa del mistero (mistery bag)

Materiale:
– sette solidi geometrici (per il nido) e dieci solidi geometrici (per la scuola d’infanzia)
– borsa in tessuto
– tappeto o tavolo.

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi con i solidi geometrici
– trasportiamo il materiale sul piano di lavoro, tenendo il cesto con due mani
– posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo
– mettiamo i solidi (tutti o un certo numero) all’interno della borsa in tessuto


– il bambino identificherà i solidi toccandoli all’interno della borsa.

Varianti:
– chiediamo al bambino di trovare all’interno della borsa un certo solido
– due bambini giocano insieme: un bambino chiede un certo solido e l’altro lo trova senza usare la vista.

Età:
– dai 2 ai 4 anni.

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Cesto dei solidi geometrici Montessori
Presentazione 3 – cercare somiglianze tra i solidi

Materiale:
– solidi geometrici (con i bambini più piccoli meglio usare 7 solidi e non 10)
– tappeto o tavolo.

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi dicendo: “Oggi faremo un nuovo esercizio coi solidi geometrici” e chiediamogli di srotolare il tappeto
– andiamo allo scaffale dei materiali sensoriali, il bambino individua il cesto dei solidi geometrici e lo porta al tappeto
– posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo, prendiamo una ad una le forme e mettiamole sul piano di lavoro formando una fila orizzontale lungo il margine superiore, da sinistra a destra. Per la prima serie di sovrapposizioni escludiamo sfera, ovoidale ed ellissoide, di modo che le forme da sovrapporre tra loro siano 7
– scegliamo, ad esempio, il cubo
– mentre con l’indice percorriamo i lati della faccia superiore del cubo diciamo: “Riesci a trovare un altro solido che si adatti esattamente a questo faccia del cubo?”
– chiediamo al bambino di sovrapporre il secondo solido al primo (ad esempio cubo e piramide a base quadrata)
– isoliamo un altro solido e chiediamo al bambino fare un altro abbinamento (ad esempio cilindro e cono)


– il bambino fa abbinamenti tra le facce uguali dei solidi, ad esempio ponendo il cono sul cilindro, la piramide sul cubo, ecc.

– lavorando con i 10 solidi, escludendo sfera ellissoide ed ovoidale, avremo un numero dispari di forme da accoppiare, così formando le coppie avanzerà sempre un solido che resterà solo
– fatti i primi 3 abbinamenti, prendiamo il solido rimasto solo, dividiamo tutte le coppie fatte, e ricominciamo prendendo per primo il solido rimasto solo
– dopo questi primi accostamenti, possiamo inserire le tre forme con superficie curva sovrapponendole alle facce piane degli altri solidi
– discutiamo coi bambini, attirando la loro attenzione sul fatto che alcuni solidi possono essere sovrapposti perchè hanno facce uguali, i solidi sovrapposti creano altre forme che possono assomigliare ad oggetti, i solidi che hanno solo superfici curve poggiano su un solo punto, non possiamo sovrapporre due solidi curvilinei, ecc.

Punti di interesse:
– sovrapporre i solidi con movimenti intenzionale
– c’è sempre un solido che rimane da solo.

Età:
– dai 2 ai 4 anni.

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Cesto dei solidi geometrici Montessori
Presentazione 4 – sperimentare il movimento dei solidi

Materiale:
– il cesto dei solidi geometrici  (a seconda dell’età del bambino possiamo selezionare un numero inferiore di forme)
– tappeto o tavolo

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con i solidi geometrici dicendo: “Oggi faremo insieme un nuovo esercizio coi solidi geometrici”
– portiamo il materiale sul piano di lavoro, tenendo il cesto con due mani
– posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo
– diciamo: “Oggi esploreremo i solidi geometrici e vedremo come si muovono”
– esploriamo i solidi facendoli roteare tra le mani. Poi posiamoli sul tappeto formando una fila orizzontale lungo il margine superiore, da sinistra a destra
– scegliamo, ad esempio, il cubo


– facciamo roteare il cubo tra le mani


– mettiamo il cubo sul piano di lavoro e spingiamolo delicatamente per farlo ribaltare sul tavolo
– scegliamo un altro solido e procediamo come abbiamo fatto col cubo
– discutiamo coi bambini, facendo notare che quando facciamo muovere i solidi spingendoli il cubo, i prismi e le piramidi non ruotano; il cilindro, la sfera ruota in avanti; il cono compie un percorso circolare; l’ellissoide e l’ovoide compiono un movimento sbilanciato.

Variante con la lavagna di sabbia
– dopo aver rimesso i solidi in ordine sul tavolo, uno accanto all’altro in riga orizzontale, prendiamo la lavagna di sabbia e mettiamola davanti a noi
– prendiamo un solido e facciamolo rotolare sulla lavagna per osservare la traccia che lascia


– creiamo l’impronta delle varie facce di un solido sulla lavagna

Conclusione: 
– chiediamo al bambino di suddividere i solidi in base a come si muovono, formando 2 gruppi: quelli che rotolano e quelli che non rotolano.

Possiamo anche preparare dei fogli di lavoro simili a questo (in inglese) :

Età:
– dai 3 ai 4 anni.

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Solidi geometrici Montessori
Presentazione 5 – abbinare solidi e oggetti

Il bambino può associare oggetti della vita reale con le rispettive forme geometriche.  E’ importante fare il possibile per aiutare il bambino ad acquisire consapevolezza rispetto alle forme geometriche degli oggetti che lo circondano nel suo ambiente. Possiamo anche invitare i bambini a portare  a scuola oggetti che corrispondano alla forma dei solidi geometrici della cesta.

Materiale:
– dieci solidi geometrici in un cesto rivestito di stoffa o allineati su un vassoio
– tappeto o tavolo.

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi con i solidi geometrici
– trasportiamo il materiale sul piano di lavoro, tenendo il cesto con due mani
– posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo
– mettiamo i solidi sul piano di lavoro
– chiediamo al bambino di prendere un solido e di andare in giro per la stanza alla ricerca di un oggetto che abbia la stessa forma
– quando l’ha trovato, il bambino tornerà e metterà l’oggetto sul piano di lavoro accanto al solido corrispondente.

Varianti:
– in seguito il bambino può procedere ad abbinare solidi e oggetti senza portare con sé il solido scelto
– quando il bambino è pronto possiamo chiedere di portarci un oggetto corrispondente ad un solido che verrà solo nominato
– possiamo predisporre un cesto pieno di oggetti da abbinare, senza che il bambino vada a cercarli per la stanza
– possiamo anche fotografare  oggetti corrispondenti alle forme dei solidi e preparare delle carte illustrate (foto di miescuelitamontessori.blogspot.it). Qui della carte pronte (da acquistare)

Età:
– dai 3 ai 4 anni.

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Solidi geometrici Montessori
Presentazione 6 – abbinare i solidi alla rappresentazione piana delle facce

Materiale:
– dieci solidi geometrici in un cesto rivestito di stoffa o allineati su un vassoio
– rappresentazioni piane delle facce dei solidi
– tappeto o tavolo.

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con i solidi geometrici
– trasportiamo il materiale sul piano di lavoro, tenendo il cesto con due mani
– posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo
– mettiamo i solidi sul piano di lavoro formando una riga orizzontale
– mettiamo le rappresentazioni piane delle facce dei solidi sul piano di lavoro formando una riga orizzontale sotto ai solidi


– scegliamo tre tavolette, allineiamole davanti al bambino e chiediamogli di trovare i solidi che si possono sovrapporre alla rappresentazione piana
– continuiamo così con tutte le tavolette
– invitiamo i bambini ad osservare i solidi dall’alto

– discutiamo coi bambini: quanti solidi si possono abbinare alla stessa tavoletta? Perché?

Età:
– dai 3 ai 4 anni.

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Solidi geometrici Montessori
Presentazione 7 – abbinare i solidi con le loro facce
scuola d’infanzia

Materiale:
– i 10 solidi geometrici disposti su un vassoio
– forme di legno (o carte) che rappresentano le facce dei solidi: cerchi, quadrati, rettangoli e triangoli

pdf qui: 

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi i solidi geometrici e le facce
– posiamo i solidi sul piano di lavoro in linea orizzontale da sinistra a destra e le facce che abbiamo preparato
– diciamo: “Oggi abbineremo le figure geometriche stampate con le facce dei solidi”
– scegliamo la prima carta e facciamola scorrere tra i solidi, procedendo da sinistra a destra, fino a trovare una faccia corrispondente


– mettiamo la carta davanti al solido. Prendiamo il solido e posiamolo sulla carta corrispondente, osserviamo la corrispondenza e quindi rimettiamo il solido al suo posto
– continuiamo con le rimanenti carte


– quando tutte le carte sono state abbinate ai solidi, discutiamo coi bambini somiglianze e differenze che questo lavoro ci ha permesso di evidenziare

Età:
– dai 3 ai 5 anni.

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Solidi geometrici Montessori
Presentazione 8 – nomenclatura per le parti dei solidi

Materiale:
– dieci solidi geometrici in un cesto rivestito di stoffa o allineati su un vassoio
– tappeto o tavolo
– foglio di lavoro per l’osservazione dei solidi geometrici.

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi  i solidi geometrici
– posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo
– osserviamo i solidi uno ad uno contandone spigoli, facce ed angoli

pdf del modulo in bianco qui: 

Questo è un modulo in inglese:

Età:
– dai 3 ai 6 anni.

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Solidi geometrici Montessori
Presentazione 9 – abbinare i solidi con i cartellini dei nomi

Materiale:
– i 10 solidi geometrici disposti su un vassoio
– cartellini dei nomi per i solidi geometrici: faccia, vertice, spigolo, angolo, base, cerchio, quadrato, triangolo, rettangolo

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi con i solidi geometrici
– posiamo i solidi sul piano di lavoro in linea orizzontale da sinistra a destra e mettiamo la scatola dei cartellini a sinistra
– diciamo: “Oggi abbineremo i cartellini ai solidi”
– prendiamo il primo gruppo di cartellini che recano ad esempio la scritta ‘base’


– posizioniamo un cartellino in corrispondenza della base di ogni solido
– continuiamo allo stesso modo con i rimanenti cartellini:

Età:
– dai 5 ai 7 anni.

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Solidi geometrici Montessori
Presentazione 10 – carte delle nomenclature in 3 parti
per bambini dai 3 ai 6 anni

pdf qui:

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Solidi geometrici Montessori
Presentazione 11 – cartellini dei comandi

Per i bambini che sanno leggere, e proprio per esercitare la lettura in modo vario, possiamo preparare dei cartellini dei comandi per lavorare con i solidi geometrici. Questi comandi li aiuteranno a lavorare coi solidi in modo indipendente ad una grande varietà di esercizi.
I comandi possono essere proposti anche ai bambini che ancora non sanno leggere, sia chiedendo al bambino di scegliere un cartellino e leggendoglielo a voce alta, sia mettendo il bambino che non sa leggere in un gruppo di bambini che lo sanno fare, per eseguire i comandi insieme.
Questi sono i miei comandi:

pdf qui: 

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Solidi geometrici Montessori

Nomenclatura:
– i nomi dei solidi
– base, lato, spigolo, vertice, angolo, ecc.

Punti di interesse:
– i vari movimenti che i solidi compiono mentre rotolano
– il diverso numero di facce, spigoli, angoli presenti nei diversi solidi

Scopo:
– favorire l’esplorazione tattile
– affinare il senso stereognostico
– introdurre nuove parole e arricchire il vocabolario
– intuire alcune delle proprietà dei solidi
– sviluppare la capacità di percezione visiva delle forme tridimensionali
– rendere consapevole il bambino delle forme geometriche solide che lo circondano
– sviluppare la capacità di trovare somiglianze e differenze tra le forme geometriche confrontandole tra loro
– preparare allo studio della geometria
– migliorare la capacità di concentrazione e coordinazione.

Controllo dell’errore:
– disarmonia percepita col senso stereognostico e visivo.

Estensioni ed altre idee:
– possiamo chiedere ai bambini di modellare i solidi geometrici con creta o altre paste da modellare
– possiamo proporre ai bambini più grandi i modelli dei solidi geometrici da costruire col cartoncino
– ho trovato moltissime altre idee in questa pagina di Pinterest.

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Solidi geometrici DIY

– realizzati con pasta di sale (e poi dipinti in blu):

– possiamo realizzare i modelli dei solidi in cartoncino blu; in questo sito trovate tutti i modelli di poliedro in formato pdf pronti per la stampa: paper models of polyedra. I modelli possono essere utili anche per chi possiede i solidi geometrici in legno, per creare attività parallele sia coi più piccoli, sia nella scuola primaria

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria. Lo scopo di questo materiale è la memorizzazione del risultato di tutte le combinazioni ottenute ripetendo i numeri da 1 a 9, da una a 9 volte. L’esercizio è così semplice che si può proporre a bambini fra i 5 anni e mezzo  e i 6 anni.

Si tratta di una tavoletta quadrata con 100 incavi (100 = 10 x 10), in ciascuno dei quali si può collocare una perla. In alto, come intestazione delle colonne verticali di incavi, sono stampati i numeri da 1 a 10. Nella parte sinistra della tavoletta, in posizione mediana, si trova un incavo nel quale è possibile inserire un cartoncino su cui è stampato in rosso uno dei numeri da 1 a 10. Questo cartoncino, che riveste il ruolo di moltiplicando, è intercambiabile. Nell’angolo in alto a sinistra c’è un grande incavo circolare, che serve ad alloggiare un gettone rosso che va collocato sui numeri che rappresentano le volte; questo gettone cambierà continuamente posto, seguendo la tabellina in azione. Completa il materiale una scatolina contenente 100 perle sciolte.

Tutto il materiale stampabile presente in questo articolo:
– moduli della moltiplicazione
– Tavola I della moltiplicazione
– cartellini delle moltiplicazioni da svolgere
– cartellini delle addizioni per la tavola forata della moltiplicazione
– moduli per la ricerca dei fattori
– cartellini dei prodotti 
è disponibile per gli abbonati, pronto per la stampa, qui:

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

L’esercizio, come descritto da Maria Montessori, è molto semplice: supponiamo di voler moltiplicare il 6 per la serie dei numeri da 1 a 10. Avremo: 6 x 1, 6 x 2, 6 x 3, 6 x 4, 6 x 5, 6 x 6, 6 x 7, 6 x 8, 6 x 9, 6 x 10:
– inseriamo nella casella di sinistra il cartoncino col numero 6
– per moltiplicare 6 per 1, prima di tutto collochiamo il gettone rosso sul numero 1 che contrassegna la prima colonna di incavi
– poi si dispongono 6 perle nei primi 6 incavi verticali della colonna dell’1
– per moltiplicare 6 x 2 spostiamo il gettone al di sopra del 2, prendiamo altre 6 perle e incolonniamole al di sotto del 2
– Per moltiplicare 6 x 3 spostiamo il gettone al di sopra del 3, prendiamo altre 6 perle e incolonniamole al di sotto del 3
– proseguiamo così fino a raggiungere 6 x 10.

Lo spostamento del gettone ha lo scopo di indicare volta per volta il nuovo moltiplicatore, e richiede al bambino un’attenzione sempre attiva e la massima esattezza di esecuzione. Mentre il bambino esegue questo esercizio, scrive i prodotti su apposite schede o “moduli della moltiplicazione”:

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

moduli della moltiplicazione

Durante l’esercizio con la tavola forata il bambino dovrà scrivere sui moduli soltanto i prodotti che ha ottenuto aggregando le perle a gruppi di 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10.

Maria Montessori consiglia di preparare ogni modulo in dieci copie, di modo che il bambino possa ripetere l’esercizio dieci volte per ogni tabellina. La ripetizione di uno stesso esercizio porterà il bambino a trasformare l’attività pratica in facoltà di ricordare a memoria le combinazioni della moltiplicazione.

Dopo che i bambini hanno riempito per molte volte le serie di moduli, aiutandosi col materiale, si offre loro la Tavola I della moltiplicazione:

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Tavola I della moltiplicazione

Si tratta di una tavola di controllo che serve al bambino a verificare se ha commesso qualche errore nel calcolo delle moltiplicazioni. Tabellina dopo tabellina, numero dopo numero, il bambino può verificare con la tavola se ogni prodotto corrisponde a quello presente in una delle 10 colonne. Eseguito con la massima attenzione questo controllo, i bambini sono in possesso di serie numeriche sicuramente prive di errori.

Su di un foglio copiano poi dai moduli le tabelline, una accanto all’altra e nella loro successione. Con questo lavoro, il bambino otterrà una tavola uguale a quella che ha usato per i controlli.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione
Presentazione del materiale

Materiale:
– tavola forata per la moltiplicazione.

Presentazione:
– invitiamo il bambino dicendo: “Oggi vorrei mostrarti un nuovo materiale chiamato tavola forata per la moltiplicazione”
– mettiamo il materiale di fronte a noi sul piano di lavoro.  Mettiamo la scatolina a sinistra della tavola, in alto
– apriamo la scatolina, mettiamo il coperchio a sinistra della tavola e sul coperchio mettiamo i tasselli dei numeri

– diciamo, ad esempio: “Ora prenderemo 7 per 6 volte”
– inseriamo il tassello del numero 7 nella tavola

– mettiamo il gettone rosso sul numero 6
– formiamo la prima colonna verticale di 7 perle


– completiamo le altre colonne, fino ad averne sei


– contiamo le perle a voce alta
– scriviamo su un cartellino bianco l’operazione e il risultato


– rimettiamo le perle nella scatola, il gettone rosso nel suo alloggiamento e il tassello sul coperchio della scatola
– invitiamo il bambino a ripetere l’esercizio inventando e scrivendo una moltiplicazione
– mostriamo al bambino dove e come riporre il materiale al termine dell’esercizio.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione 

Materiali:
– tavola forata della moltiplicazione
– cartellini bianchi e penna nera.

Nota:
– per presentare il materiale evitiamo di usare la tabellina dell’uno, perchè non rende il concetto di moltiplicazione; scegliamo qualsiasi altra unità.

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini ad unirsi a noi per l’esercizio
– portiamo il materiale al tavolo o al tappeto
– mostriamo al bambino la tavola forata, mettiamola sul piano di lavoro accanto alla scatolina contente le perle, il gettone e i tasselli dei numeri
– diciamo: “In questo esercizio il numero da moltiplicare è il 3. Lavoreremo col numero tre”
– chiediamo a un bambino di prendere il tassello del numero 3 e  mostriamo come inserirlo nella tavola
– collochiamo il tassello del 3 nel foro della tavola e diciamo: “Questo numero ci ricorderà con quale tabellina stiamo lavorando”


– collochiamo il gettone rosso sulla prima colonna (numero 1) e incolonniamo tre perle sotto al numero 1
– incoraggiamo i bambini ad iniziare a contare le perle a 3 a 3, invece di contare ogni perla singolarmente
– indichiamo la colonna di perle e diciamo “Tre preso una volta, tre”


– spostiamo di volta in volta il gettone e  completiamo le colonne 1, 2, 3, 4 fino ad arrivare a “Tre preso quattro volte, dodici”


– scriviamo il risultato sul cartellino.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione 

Materiali:
– tavola forata della moltiplicazione
– moduli della moltiplicazione
– tavola I della moltiplicazione.

Presentazione:
-scegliamo un modulo da compilare, ad esempio quello del 4
– inseriamo il tassello del numero 4 nella tavola e spostiamo il gettone rosso sulla colonna dell’1

– il bambino legge la prima combinazione del modulo indicando il 4 del tassello e il numero segnato dal gettone rosso e dicendo: “Quattro preso una volta”
– riempie la prima colonna, conta le perle e registra il risultato sul modulo


– il bambino sposta il gettone e legge la combinazione successiva “Quattro per due volte”
– riempie la seconda colonna, conte le perle e registra il risultato sul modulo
– proseguiamo così con le altre colonne
– quando arriviamo alla moltiplicazione in cui moltiplicatore e moltiplicando sono uguali (4×4) facciamo notare la forma geometrica che si crea con le perle


– arrivati e 4 x 10, dopo aver registrato l’operazione sul modulo, il bambino confronta il modulo con la tavola I per verificare la correttezza dell’esercizio

Controllo dell’errore:
– la tabella I

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione

Materiali:
– tavola forata della moltiplicazione
– moduli delle moltiplicazioni (possono essere anche rilegati a formare un libretto)
– tavola I della moltiplicazione.

Presentazione:
– mostriamo ai bambini i moduli: ce ne è uno per ogni moltiplicando dall’1 al 10, e per ogni moltiplicando ci sono i moltiplicatori dall’1 al 10
– scegliamo un modulo, ad esempio quello del 3
– stabiliamo il moltiplicando 3 sulla tavola, inserendo il tassello del 3
– leggiamo la prima moltiplicazione del modulo: 3 x 1 =
– spostiamo il gettone rosso sull’uno e poniamo 3 perle sotto di esso
– registriamo il prodotto sul modulo: 3 x 1 = 3


– leggiamo la seconda moltiplicazione: 3 x 2 =
– spostiamo il gettone rosso sul due e poniamo 3 perle sotto di esso
– registriamo il prodotto sul modulo: 3 x 2 = 6
– proseguiamo così fino a 3 x 10 = 3o


– dopo aver completato il modulo, verifichiamo i risultati confrontandoli con quelli della Tavola I della moltiplicazione.

Nota:
– in ogni sistema si numerazione, il massimo prodotto da memorizzare è dato da (b – 1)². Così, per il sistema decimale, avremo (1o – 1)² = 81. Tuttavia Maria Montessori ha ritenuto opportuno, in questo materiale, estendere la memorizzazione delle combinazioni inserendo quella del 10 (da 10×1 a 10×10) per sottolineare la semplicità del nostro sistema. Quello che differenzia i prodotti della tabellina dell’1 da quelli della tabellina del 10 è unicamente uno zero.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione

Materiale:
– tavola forata per la moltiplicazione
– moduli della moltiplicazione.

Presentazione:
– invitiamo il bambino dicendo: “Oggi vorrei mostrarti un esercizio da svolgere con la tavola forata per la moltiplicazione”
– portiamo il materiale sul piano di lavoro (tavolo o tappeto)
– mettiamo la scatola a sinistra della tavola, in alto, e togliamo il coperchio
– diciamo: “Ora faremo la tabellina del 6”
– mostriamo al bambino il modulo per il 6 da compilare
– inseriamo il tassello del 6 nella tavola forata e il gettone rosso nel suo alloggiamento
– leggiamo sul modulo la prima moltiplicazione: “6 x 1”


– spostiamo il gettone rosso sul numero 1
– mettiamo 6 perle sulla tavola formando una colonna sotto al numero 1
– contiamo le perle a voce alta
– registriamo il risultato sul modulo


– spostiamo il gettone rosso sul numero 2
– mettiamo altre 6 perle in colonna
– contiamo a voce alta indicando la prima colonna e dicendo: “6”, poi contiamo: “7, 8, 9, 10, 11, 12”, poi ripetendo: “sei, dodici” indicando le colonne
– registriamo il risultato sul modulo


– proseguiamo così fino a 6 x 10 = 60


– leggiamo il modulo completato a voce alta
– rimettiamo le perle nella scatola e il gettone nel suo alloggiamento
– invitiamo il bambino a completare un’altra tabellina e a leggerla a voce alta ad un altro bambino.

Età:
– dai 7 ai 9 anni.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione 

Materiali:
– tavola forata della moltiplicazione
– cartellini delle moltiplicazioni da svolgere
– tavola I della moltiplicazione.

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

cartellini delle moltiplicazioni da svolgere

Presentazione:
– per facilitare il lavoro del bambino in questo esercizio, disponiamo i tasselli dei numeri in riga o in colonna sul piano di lavoro, mentre terremo i cartellini delle moltiplicazioni da svolgere in un cestino
– il bambino pesca un cartellino e copia l’operazione sul suo quaderno, ad esempio 6×4


– il bambino inserisce il tassello del numero 6 nella tavola forata e sposta il gettone rosso  sul numero 1 della prima colonna, quindi mette nei fori sottostanti le prime 6 perle e conta: “Sei”


– il bambino sposta il gettone sul numero 2 della seconda colonna, mette nei fori sottostanti altre sei perle e conta: “Dodici”
– il bambino sposta il gettone sul numero 3 della terza colonna, mette nei fori sottostanti altre sei perle e conta: “Diciotto”
– il bambino sposta il gettone sul numero 4 della quarta colonna, mette nei fori sottostanti altre sei perle e conta: “Ventiquattro”
– il risultato della moltiplicazione 6 x 4 è 24, e il bambino lo scrive sul quaderno


– il bambino verifica la correttezza dell’esercizio consultando la tavola I della moltiplicazione. Questo non rappresenta solo un lavoro di autocontrollo, ma aiuta anche la memorizzazione


– il bambino rimuove le perle e il tassello dalla tavola forata, rimette il cartellino della moltiplicazione da eseguire nel cesto e ne pesca uno nuovo, per ripetere l’esercizio con altri numeri.

Controllo dell’errore:
– la tavola I della moltiplicazione

Nota:
– perchè memorizzi le tabelline è necessario che il bambino ripeta il numero che si crea dopo aver messo ogni gruppo di perle nella tavola forata. E’ bene quindi che l’insegnante supervisioni, in un primo tempo, l’attività del bambino, per evitare che conti le singole perle dopo aver completato lo schema sulla tavola forata. E’ chiaro che se il bambino contasse le perle una ad una ad esercizio ultimato, non memorizzerebbe mai le tabelline.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione

Materiali:
– tavola forata della moltiplicazione
– cartellini delle moltiplicazioni da svolgere.

Presentazione:
– mettiamo la tavola forata al centro del tavolo ed esaminiamola con il bambino
– il numero che si inserisce nella finestra di sinistra è chiamato moltiplicando. Ci dice quante perle formano un gruppo, cioè una colonna
– il gettone rosso, che si trova nel suo alloggiamento in alto a sinistra, serve a indicare il moltiplicatore. Mentre si esegue l’operazione indica per quante volte vogliamo moltiplicare il numero
– peschiamo un cartellino delle moltiplicazioni da svolgere, ad esempio 8 x 3 = …….


– il bambino copia l’operazione sul suo quaderno
– inseriamo la tessera del 8 nella tavola forata, per il moltiplicando
– spostiamo il gettone rosso sul numero 3 della tavola forata per indicare il moltiplicatore


– l’operazione ci chiede di formare 3 gruppi di 8 perle ognuno
– spostiamo il gettone rosso sul numero 1 e sotto di esso formiamo una colonna di 8 perle
– spostiamo il gettone rosso sul numero 2 e sotto formiamo una colonna di 8 perle
– spostiamo il gettone rosso sul numero 3 e sotto formiamo una colonna di 8 perle
– indichiamo moltiplicatore e moltiplicando dicendo: “3 gruppi di 8 perle” e ricontiamo le perle
– registriamo il prodotto sul quaderno


– il bambino può continuare ad esercitarsi autonomamente col materiale.

Note:
– il concetto di moltiplicazione è già stato introdotto con le perle dorate, dove la stessa quantità veniva aggiunta più volte a se stessa. Con la tavola forata vogliamo facilitare la memorizzazione dei prodotti per favorire e velocizzare le capacità di calcolo del bambino.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione

Materiali:
– tavola forata della moltiplicazione
– cartellini delle moltiplicazioni da svolgere
– tavola I della moltiplicazione.

Presentazione:
– il bambino pesca un’operazione, ad esempio 7 x 4 e la copia sul suo quaderno
– si stabilisce il moltiplicando inserendo nella tavola forata la tessera del 7
– si stabilisce il moltiplicatore spostando il gettone rosso sul numero 4


– si sposta il gettone rosso sul numero 1 e si incolonnano sotto di esso le prime 7 perle (7×1=7), poi si sposta il gettone sul 2 (7×2=14), sul 3 (7×3=21) e infine sul 4 (7×4=28)
– si contano di nuovo le perle: 7, 14, 21, 28
– si registra il risultato sul quaderno: 7 x 4 = 28
– si controlla il risultato confrontandolo con quello stampato sulla tavola I della moltiplicazione


– rimuoviamo perle e tassello dalla tavola e rimettiamo il gettone rosso nel suo alloggiamento
– il bambino continua ed esercitarsi pescando una nuova moltiplicazione.

Nota:
– lavorando sulla tavola con le perle, il bambino crea figure geometriche: quando i due fattori della moltiplicazione sono uguali si forma un quadrato, quando i due fattori sono diversi si forma un rettangolo.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione

Materiali:
– tavola forata della moltiplicazione
– cartellini delle addizioni da svolgere
– tavola I della moltiplicazione.

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

cartellini delle addizioni per la tavola forata della moltiplicazione

Presentazione:
– peschiamo un’addizione
– procediamo a rappresentare l’operazione sulla tavola con le perle


– scegliamo la tessera da inserire nella tavola (moltiplicando)
– spostiamo il gettone rosso sul moltiplicatore
– trascriviamo l’operazione in forma di moltiplicazione e scriviamo il risultato


– confrontiamo il risultato con i risultati stampati sulla tavola I

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione

Materiali:
– tavola forata della moltiplicazione
– moduli per la ricerca dei fattori.

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

moduli per la ricerca dei fattori

Presentazione:
– invitiamo il bambino dicendo: “Oggi vorrei mostrarti un nuovo esercizio da svolgere con la tavola forata della moltiplicazione. Oggi faremo insieme la ricerca dei fattori”
– diciamo: “Il risultato di una moltiplicazione è chiamato prodotto, mentre i due numeri moltiplicati sono detti fattori. Proviamo a trovare tutti i fattori che possono dare come prodotto il 20”
– contiamo 20 perle e mettiamole in una ciotola
– mettiamo le perle, una ad una, sul piano di lavoro, formando una colonna verticale e facciamo notare che abbiamo fatto una colonna di 20 perle
– scriviamo sul modulo: 20 = 20 x 1


– diciamo: “Ora vediamo se possiamo fare due colonne con le nostre 20 perle”
– formiamo due colonne nella tavola forate e diciamo: “20 perle possono essere messe in due colonne di 10 perle”
– scriviamo sul modulo: 20 = 10 x 2


– diciamo: “ora vediamo se possiamo creare tre colonne con le nostre 20 perle”
– spostiamo le perle verso la terza colonna, una ad una, prendendole dal basso e alternando le colonne
– diciamo: “Venti perle non possono formare tre colonne uguali”


– diciamo: “Proviamo con quattro colonne”
– spostiamo le perle verso la quarta colonna
– scriviamo sul modulo: 20 = 4 x 5


– continuiamo fino a quando non avremo sperimentato tutte le colonne fino al 10

– riponiamo il materiale usato
– invitiamo il bambino a cercare i fattori di altri numeri (il 12, il 16, il 18, il 24, ecc.)

Età:
– dai 7 ai 9 anni

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione

Materiali:
– tavola forata della moltiplicazione
– cartellini dei prodotti
– tavola I della moltiplicazione.

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

cartellini dei prodotti 

Presentazione:
– il bambino pesca un cartellino dei prodotti
– registra il prodotto sul suo quaderno
– conta le perle nel numero indicato dal prodotto e le mette in una ciotola


– crea una moltiplicazione che soddisfi il prodotto e la rappresenta con le perle sulla tavola forata

– al termine controlla la correttezza dell’esercizio consultando la tavola I della moltiplicazione.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Scopo:
– fornire un aiuto per la memorizzazione delle tabelline
– comprendere il processo di moltiplicazione
– preparare alla comprensione della divisione
– comprendere la proprietà commutativa della moltiplicazione
– imparare a scrivere le moltiplicazioni
– imparare a registrare i risultati delle operazioni
– comprendere il significato di prodotto, fattori, moltiplicando e moltiplicatore
– comprendere il significato di multiplo e numero primo
– preparare al calcolo del minimo comune multiplo.

Età:
– a partire dai 5 anni, fino ai 9

La tavola forata usata nelle presentazioni è stata prestata da Montessori 3D di Boboto.

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Complemento di tempo col metodo Montessori

Complemento di tempo col metodo Montessori. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria e frasi col complemento di tempo.

Per l’insegnante:

il complemento di tempo esprime le diverse circostanze di tempo dell’azione o della condizione indicata dal verbo.
Vi sono due tipi fondamentali di complemento di tempo:

tempo determinato, indica il momento in cui si verifica l’azione o la circostanza espressa dal verbo; risponde alle domande quando? per quando? a quando? in quale momento o periodo? come negli esempi:
Arrivò alle sei.
Ci vediamo questa sera.
Gli ho scritto domenica.
Mi svegliai a notte inoltrata.
L’ho conosciuto durante la guerra.
Rinviamo alla prossima volta.
Il complemento di tempo determinato è retto dalle preposizioni e locuzioni preposizionali in, a, di, per, su, con, tra, durante, al tempo di, prima di, ecc.
Si trova spesso senza preposizione:
Ho studiato due ore.
Il complemento di tempo determinato può essere espresso anche da un avverbio (ieri, oggi, mai ecc.) o da una locuzione avverbiale (una volta, di quando in quando, un tempo ecc.) per cui si ha un complemento avverbiale di tempo:
Un tempo eravamo buoni amici.
Ieri siamo andati in discoteca.

tempo continuato: indica per quanto tempo dura l’azione o la circostanza espressa dal verbo; risponde alle domande quanto? per quanto tempo? in quanto tempo? da quanto tempo? come negli esempi:
Rimango qui per due settimane.
Lo conosco da molti anni.
Piovve tutto il giorno.
Ti aspetto fino alle dieci.
Finirò in pochi giorni.
La partita durò due ore.
Il complemento di tempo continuato può essere espresso anche da un avverbio (lungamente, sempre ecc.) o da una locuzione avverbiale (per sempre, a lungo ecc.) per cui si ha un complemento avverbiale di tempo:
Lo ricorderà per sempre.
Ha aspettato a lungo.
Ride sempre. 

Nota:
– inizialmente presentiamo ai bambini il complemento di tempo senza distinguere tra tempo determinato e continuato.

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Presentazione al primo livello per il complemento di tempo

Materiale:

– frasi preparate
– scatola per l’analisi logica Montessori C1a
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera con la scritta: chi è che?… che cosa è che?…
una freccia nera con la scritta: chi? che cosa
una freccia arancio con la scritta: quando? (per il complemento di tempo).

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio
– scegliamo una frase, ad esempio DURANTE IL PRANZO ALMA MI HA RACCONTATO TUTTO.
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “HA RACCONTATO”
– mettiamo il verbo HA RACCONTATO sul cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “ALMA”
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande e colleghiamo il soggetto al predicato con la freccia nera con le domande chi è che?… che cosa è che?…
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: ” TUTTO”
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio e poniamolo a destra del predicato
– colleghiamo il predicato al complemento oggetto per mezzo della freccia nera con le domande ‘chi? che cosa?’
– chiediamo: “Quali sono i complementi indiretti?”. I bambini rispondono: “MI, DURANTE IL PRANZO”
– diciamo “Sì, questi due complementi sono indiretti perchè  completano la frase”.
– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo la parola MI  sul cerchio piccolo arancio
– chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere MI, cioè A ME?”. I bambini rispondono: “A chi?”
– mettiamo la freccia arancio con la domanda ‘a chi? a che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio
– mettiamo le parole DURANTE IL PRANZO  sul cerchio piccolo arancio
– chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere DURANTE IL PRANZO ?”. I bambini rispondono: “quando?”
– mettiamo la freccia arancio con la domanda ‘quando?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Con la stella logica 1

(nei giorni successivi):

Con la tabella 1:

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Presentazione al secondo livello per il complemento di tempo

Materiale:

– frasi preparate
– scatola per l’analisi logica Montessori C1b
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi è che?… che cosa è che?…/soggetto
una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi? che cosa/complemento oggetto o diretto
una freccia arancio stampata fronte/retro con la scritta: quando?/complemento di tempo.

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio
– scegliamo una frase, ad esempio GIOVANNI HA RICEVUTO LA RISPOSTA DUE GIORNI FA
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: ” HA RICEVUTO”
– mettiamo il verbo HA RICEVUTO  sul cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “GIOVANNI”
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “LA RISPOSTA”
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio
– colleghiamo il soggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta SOGGETTO
– colleghiamo il complemento oggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta COMPLEMENTO OGGETTO
– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: ” DUE GIORNI FA
– mettiamo DUE GIORNI FA  sul cerchio piccolo arancio
– diciamo “Sì, DUE GIORNI FA  è un complemento indiretto perchè  completa la frase. I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere ‘DUE GIORNI FA’?”. I bambini rispondono: “quando?”
– mettiamo la freccia arancio con la domanda ‘quando?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio

– diciamo: “La domanda ‘quando?’ si riferisce a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI TEMPO.
– voltiamo la freccia in modo che compaia la scritta COMPLEMENTO DI TEMPO
– diciamo: “Il complemento di tempo  risponde alla domanda: ‘quando?’

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Con la stella logica 2

(nei giorni successivi):

Con la tabella 2:

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Presentazione al terzo livello il complemento di tempo

Materiale:

– frasi preparate
– scatola per l’analisi logica Montessori C1c
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera con la scritta: soggetto
una freccia nera con la scritta: complemento oggetto
una freccia arancio con la scritta: complemento di tempo.

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro materiale previsto per la presentazione
– scegliamo una frase, ad esempio L’ALBERGO OFFRE LA COLAZIONE AGLI OSPITI DALLE OTTO ALLE NOVE
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “OFFRE”
– mettiamo il verbo OFFRE sul cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “L’ALBERGO
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “LA COLAZIONE
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio
– chiediamo: “Quali sono i complementi indiretti?”. I bambini rispondono: “AGLI OSPITI, DALLE OTTO ALLE NOVE
– diciamo “Sì, AGLI OSPITI e DALLE OTTO ALLE NOVE sono complementi indiretti perchè  completano la frase. I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo le parole AGLI OSPITI sul cerchio piccolo arancio
– colleghiamo con le frecce nere il predicato al soggetto e al complemento oggetto
– indichiamo AGLI OSPITI e chiediamo: “A quale domanda risponde?”. I bambini dicono: “a chi?’
– diciamo: “La domanda ‘a chi?‘ si riferisce a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI TERMINE
– colleghiamo il predicato al complemento di termine
– mettiamo le parole DALLE OTTO ALLE NOVE sul cerchio piccolo arancio
– indichiamo DALLE OTTO ALLE NOVE e chiediamo: “A quale domanda risponde?”. I bambini dicono: “quando?’
– diciamo: “La domanda ‘quando?‘ si riferisce a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI TEMPO
– colleghiamo il predicato al complemento di tempo

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Con la stella logica 3 (nei giorni successivi):

Con la tabella 3:

____________________

Scopo:
– comprendere la costruzione della frase
– comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti.
– lavorare coi complementi indiretti
– introdurre il complemento di tempo.

Età:
– dai 9 ai 12 anni.

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Frasi col complemento di tempo

Determinato:
Durante il pranzo Alma mi ha raccontato tutto.
Ogni anno festeggio il Natale con la mia famiglia.
Giovanni ha ricevuto la risposta due giorni fa.
Dopo la partita le giocatrici fanno la doccia.
Partirò in giugno.
I soccorsi arrivarono il giorno dopo.
D’estate si consumano bevande fredde.
Francesca arriverà da un momento all’altro.
Lo zio arrivò alle sei.
Ci vediamo questa sera.
Gli ho scritto domenica.
Mi svegliai a notte inoltrata.
L’ho conosciuto durante la guerra.
Rinviamo alla prossima volta.
Dopo pranzo mi prende la sonnolenza.
Stamattina mi sono svegliata alle otto.
Restituite i libri entro questa settimana.
A Capri in inverno il clima è mite.
Passi a chiamarmi, domattina?
Oggi sono andata a scuola.
Ieri ho visto tua madre.
Alle 19.30 andrò al cinema.
Questa mattina sono svegliata alle sei.
Domani andrò in gita a Firenze.
Il 14 febbraio è san valentino.
Questa sera torno a mezza notte.
Oggi ho ricevuto la mia pagella.
L’Unione Europea è nata nel 1993.
Tra poco il garzone ci porterà le pizze.
Stamperò al più presto il documento.
A Pasqua ti regalerò un grosso uovo con la sorpresa.
Nella notte dei cani randagi hanno distrutto il giardino.
D’estate gioco con i miei amici Luca e Marco.
Il corso finirà tra due settimane.
Usciremo tra poco.
Nel 1492 Cristoforo Colombo attraversò l’Atlantico e raggiunse l’America.
Tra cinque minuti suonerà la campanella.
Ieri sono andata al mare.
Domani andrò in montagna.
Lunedì andrò a ritirare le analisi.
Abbiamo invitato Luisa e Marco la settimana scorsa.
Avevamo appuntamento alle dieci.
Halloween cade nel mese di Ottobre.
Oggi non sono andata a scuola.
Nel 2002 abitavo a Milano.
Abbiamo cercato il gattino per tutto il pomeriggio.
Ieri sera ci siamo divertiti tantissimo.
Ieri notte si è verificato un grave incidente lungo la statale.
Al tempo dei miei nonni non c’era il computer.
Di sera mi piace ascoltare il gracidio delle rane.
Antonio ha sposato Lucia nel 1999.
Tornerò per l’ora di pranzo.
Farò i compiti dopo la merenda.
La festa inizierà all’arrivo di Michele.
Il film comincia alle nove.
L’anno prossimo mi trasferirò a Casablanca.
Ha viaggiato di notte.
Comincerà a notte inoltrata.
Arriveranno in serata.
Ci andremo fra maggio e giugno.
Sono uscito verso le sette.
Telefonami intorno alla mezzanotte.
Presto ti darò mie notizie.
Ieri ho visitato l’orto botanico con i miei compagni e insegnanti.
Con te mi diverto sempre.
Mio fratello si alza presto e prepara la colazione.
Un tempo le automobili non esistevano.
Il 10 agosto possiamo ammirare le stelle cadenti.
Charles Dickens nacque nel 1812 e morì nel 1870.
Più tardi i miei amici ed io usciremo, mangeremo una pizza e vedremo un film.
Ieri mio fratello ha presentato la sua fidanzata a mamma e papà.
Nel 1907 Joseph Kipling ricevette il premio Nobel.
Tre anni fa mio zio ha adottato un cagnolino.
A Natale mangiamo il panettone con i canditi.
Tre anni fa la signora Linda ha conosciuto suo marito.
La sera leggo un libro con i miei fratelli.
Quella notte Andrea aveva fatto un brutto sogno.
Presto rinuncerò a questo incarico.
Ieri il nonno ha dipinto il cancello.
Fra due giorni lo rivedrò e gli racconterò l’accaduto.
Alle cinque mio papà finisce il lavoro.
Devi curarti al più presto!
La prima Barbie fu creata nel 1959.
I bambini fanno sempre domande.
Presto arriveranno i miei genitori.
Il mio cane ruba sempre i biscotti.
La mia sorellina guarda ogni mattina i cartoni animati.
Nel pomeriggio Daniele mi porterà una torta.
Oggi la maestra ci ha assegnato un compito.
Non crederò mai alle tue parole.
Il 6 gennaio la befana porta i doni ai bambini.
Nel XIII secolo Gengis Khan creò un vastissimo impero.
Presto comincerà il corso di canto.
Tra poco cominceranno le vacanze.
Verrà l’anno prossimo.
Arrivò nel pomeriggio.
L’editore pubblicherà il libro l’anno venturo.
Farà gli esercizi dopo la merenda.
Domani visiteremo la città antica.
Ieri hanno incontrato il dottor Rossi.
Sono nato nel 1980.
Mi sono svegliata all’alba.
Mi sono alzato col sole.
Siamo arrivati intorno alle tre.
Il venerdì vado in palestra.
La lezione c’è ogni sabato.
Prendo il treno due volte al giorno.
Vado in montagna una volta all’anno.

Continuato:
Ripassammo la parte per quindici giorni.
Ci fermeremo per tre notti.
Il negozio chiude fino al 28 di agosto.
Lo aveva aspettato solo pochi minuti.
Per alcuni giorni nessuno lo vide.
E’ arrivato nel pomeriggio.
Rimango con voi per due settimane.
Lo conosco da molti anni.
Piovve tutto il giorno.
Ti aspetto fino alle dieci.
Finirò in pochi giorni.
La partita durò due ore.
Rimase due ore sotto la pioggia.
Per tre giorni non mi riconobbe.
Rimase per un’ora seduta su una panchina.
L’epidemia durò parecchi mesi.
Ho abitato a Firenze per tre anni.
Questo ragazzo dorme sempre.
Mi ha parlato a lungo di te.
L’albergo offre la colazione dalle otto alle nove.
Ieri Marco ha studiato per tre ore.
Resto in città per tutta l’estate.
Lo spettacolo durò.
Lucia ha guardato la televisione per tutto il pomeriggio.
Aspetto una tua risposta da stamattina.
Durante la partita abbiamo mangiato dieci sacchetti di patatine..
Il tempo è stato bello fino alle dieci.
Ho corso per due ore.
Abito in questo quartiere fin dalla nascita.
Ho fatto la dieta per un mese.
Starà con voi per due settimane.
Per quanto tempo
dovrò sopportarti ancora?
Ho provato la canzone dalle dieci alle undici.
La polizia ha interrogato il sospettato per tre ore.
L’attaccante ha commesso un fallo durante la partita.
Ieri sono rimasta a lungo con la nonna.
Ti ho aspettato finora!
Si fermeranno da noi per dieci giorni.
Durante tutta la settimana
ha telefonato tre volte.
Il tempo non migliorerà fino a martedì.
Lo ricorderà per sempre.
Ha aspettato a lungo.
Ride sempre.
Per sei giorni Gaia non ha voluto parlare con me.
Andrea aveva completato il compito in breve tempo.
Giustiniano regnò per 38 anni.
Ho taciuto per tanto tempo.
Non posso uscire fino a domenica.
Ho nuotato per un’ora.
La pioggia cadde per tre giorni.
L’ho frequentato per alcuni mesi.
Nevica da ieri sera e le scuole sono chiuse.
Mio fratello ha fatto i capricci per mezz’ora.
Lo sto leggendo da alcuni giorni.
Da allora non è capitato nessun incidente.
Ti ho aspettato per un’ora.
Le previsioni annunciano nevicate per tre giorni 17.
Piovve tutto il week-end.
Resterò fino a venerdì.
Guidò per tutto il viaggio.
Resterò fino a domani.
L’ho ascoltato tutto il pomeriggio.
Abbiamo studiato Geografia per tre ore.
Mi sono addormentato durante la lezione.
Ho riposato due ore circa.
Stanno discutendo da un’ora.

Il complemento di mezzo e strumento col metodo Montessori

Il complemento di mezzo e strumento col metodo Montessori: presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Per l’insegnante:

il complemento di mezzo e strumento indica l’essere o la cosa per mezzo di cui si fa o avviene qualcosa; risponde alle domande per mezzo di chi? per mezzo di che cosa? come negli esempi:
Con il tuo aiuto risolverò la questione.
Vengo con l’aereo.
Si nutrono di erbe.
Scrivo a macchina.
Ho spedito il pacco per mezzo di un corriere.

Il complemento di mezzo e strumento è retto dalle preposizioni con, per, a, in, di, da, mediante, o dalle locuzioni preposizionali per mezzo di, per opera di, grazie a, ecc.
Bisogna far attenzione a non confondere il complemento di mezzo con quello di compagnia e unione, anch’esso introdotto dalla preposizione con.  Se possiamo sostituire nella frase la locuzione per mezzo di, siamo di fronte ad un complemento di mezzo, altrimenti ad un complemento di compagnia o unione:
Mangio con la forchetta. (per mezzo della forchetta);
Bevo il latte con il caffè. (complemento di unione).

Si ha specificatamente:
– il complemento di mezzo quando la parola esprime persona o cosa, per opera della quale si compie l’azione;
– il complemento di strumento quando invece la parola indica un oggetto o uno strumento.
Il complemento di mezzo può essere di senso figurato,  come negli esempi:
Quella ragazza vive solo di sogni, è ora che metta i piedi per terra.
Ha combattuto con le unghie e con i denti e alla fine ha ottenuto ciò che voleva.

Si noti inoltre che le espressioni a mano, a vela, a benzina, a vento, a motore e simili, benché abbiano assunto un valore avverbiale, indicano propriamente complementi di mezzo. Sono inoltre complementi di mezzo alcune locuzioni specifiche introdotte dalla preposizione semplice a e dipendenti da nomi; per esempio:
Vorrei cambiare la mia cucina a gas con una elettrica.
I primi motori a reazione sono stati davvero innovativi per l’industria aerospaziale. 

Se il mezzo o lo strumento è indicato da una proposizione, questa si chiama proposizione strumentale, come negli esempi:
Dormendo le forze si ritemprano.
Con il viaggiare si accresce la cultura.

A volte un complemento di strumento e mezzo può essere introdotto da una proposizione subordinata strumentale che utilizza il verbo nella forma del gerundio. Esempio :
Il fornaio sfamò le persone cucinando tantissimo pane”

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Il complemento di mezzo e strumento
Presentazione al primo livello 

Materiale:
– frasi preparate
– scatola per l’analisi logica Montessori C1a
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera con la scritta: chi è che?… che cosa è che?…
una freccia nera con la scritta: chi? che cosa
una freccia arancio con la scritta: per mezzo di chi? per mezzo di che cosa? (per il complemento di mezzo e strumento).

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio
– scegliamo una frase, ad esempio GIOVANNI PULISCE I VETRI CON L’ACETO
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “PULISCE”
– mettiamo il verbo PULISCE sul cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “GIOVANNI”
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande e colleghiamo il soggetto al predicato con la freccia nera con le domande chi è che?… che cosa è che?…
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “I VETRI”
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio e poniamolo a destra del predicato
– colleghiamo il predicato al complemento oggetto per mezzo della freccia nera con le domande ‘chi? che cosa?’
– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “CON L’ACETO”
– diciamo “Sì, CON L’ACETO è un complemento indiretto perchè  completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione”
– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo le parole CON L’ACETO sul cerchio piccolo arancio
– chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere CON L’ACETO?”. I bambini rispondono: “per mezzo di che cosa?”
– mettiamo la freccia arancio con le domande ‘per mezzo di chi? per mezzo di che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Con la stella logica 1 (nei giorni successivi):

Con la tabella 1:

___________________
Il complemento di mezzo e strumento
Presentazione al secondo livello

Materiale:
– frasi preparate
– scatola per l’analisi logica Montessori C1b
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi è che?… che cosa è che?…/soggetto
una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi? che cosa/complemento oggetto o diretto
una freccia arancio stampata fronte/retro con la scritta: per mezzo di chi? per mezzo di che cosa?/complemento di mezzo e strumento.

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio
– scegliamo una frase, ad esempio FRANCESCA HA TAGLIATO UNA MELA CON IL COLTELLO
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “HA TAGLIATO”
– mettiamo il verbo HA TAGLIATO sul cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “FRANCESCA”
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “UNA MELA”
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio
– colleghiamo il soggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta SOGGETTO
– colleghiamo il complemento oggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta COMPLEMENTO OGGETTO
– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “CON IL COLTELLO”
– mettiamo CON IL COLTELLO sul cerchio piccolo arancio
– diciamo “Sì, CON IL COLTELLO è un complemento indiretto perchè  completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione”
– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo le parole CON IL COLTELLO sul cerchio piccolo arancio
– chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere ‘CON IL COLTELLO’?”. I bambini rispondono: “PER MEZZO DI CHE COSA?”
– mettiamo la freccia arancio con le domande ‘per mezzo di chi? per mezzo di che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio


– diciamo: “Le domande ‘con chi? con che cosa?’ si riferiscono a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI MEZZO E STRUMENTO.
– voltiamo la freccia in modo che compaia la scritta COMPLEMENTO DI MEZZO E STRUMENTO
– diciamo: “Il complemento di mezzo e strumento risponde alle domande: ‘per mezzo di chi? per mezzo di che cosa?’

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Con la stella logica 2 (nei giorni successivi):

Con la tabella 2:

___________________
Il complemento di mezzo e strumento

Presentazione al terzo livello

Materiale:
– frasi preparate
– scatola per l’analisi logica Montessori C1c
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera con la scritta: soggetto
una freccia nera con la scritta: complemento oggetto
una freccia arancio con la scritta: complemento di mezzo e strumento.

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro materiale previsto per la presentazione
– scegliamo una frase, ad esempio GLI OPERAI SOLLEVARONO IL CARICO CON LA GRU
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “SOLLEVARONO”
– mettiamo il verbo SOLLEVARONO sul cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “GLI OPERAI”
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “IL CARICO”
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio
– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “CON LA GRU”
– diciamo “Sì, CON LA GRU è un complemento indiretto perchè  completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione”
– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo le parole CON LA GRU sul cerchio piccolo arancio
– colleghiamo con le frecce nere il predicato al soggetto e al complemento oggetto
– indichiamo CON LA GRU e chiediamo: “A quale domanda risponde?”
– diciamo: “Le domande ‘per mezzo di chi? per mezzo di che cosa?’ si riferiscono a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI MEZZO E STRUMENTO
– colleghiamo il predicato al complemento di mezzo e strumento

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Con la stella logica 3 (nei giorni successivi):

Con la tabella 3:

____________________

Scopo:
– comprendere la costruzione della frase
– comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti.
– lavorare coi complementi indiretti
– introdurre il complemento di mezzo e strumento.

Età:
– dai 9 ai 12 anni.

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Frasi per il complemento di mezzo e strumento

Il cane fu colpito con un bastone.
Ci parlammo per telefono.
Sollevarono mediante la gru il pesante carico.
Si mise in contatto con noi tramite un amico.
Per opera di tuo fratello ho salvato la barca.
Partimmo tutti in macchina.
Ha scritto con la penna.
Ho demolito il muretto col piccone.
S’è fatto la barba col rasoio.
Sta lavorando con la vanga.
Lo riconobbi dalla voce.
Il satellite era stato lanciato in orbita mediante un potentissimo missile.
Tenevano i contatti per mezzo di ambasciatori.
Con le sue sfuriate inasprisce di più la gente.
Verrò in autobus o con un taxi.
Con gli antibiotici mi è passata la febbre.
Prova a pulirlo con l’aceto.
Verremo in macchina con Marco e Andrea.
Potete risolvere il problema con un semplice ragionamento.
Viveva con i risparmi che aveva accumulato in lunghi anni di lavoro.
Arrivarono tutti in auto; solo uno giunse a piedi.
Siamo stati avvisati dall’allarme.
Giunto davanti al cancello, l’aprì con il telecomando.
La casetta se l’era costruita lui, con le sue mani.
Chi giocava a calcio, chi in bicicletta.
Grazie al cacciatore, Cappuccetto Rosso si è liberato del lupo.
Per mezzo del latte i neonati crescono sani.
Sono venuto con l’autobus.
Mi ha colpito con una freccia.
L’ha disegnato con una matita.
Andrò in Italia in aereo.
Andiamo in macchina.
Con il tuo aiuto posso completare il progetto.
Vado a scuola con la moto.
Taglio la carta con le forbici.
Vado spesso a cavallo.
Con l’autobus ho raggiunto in un’ora la città.
Grazie al cielo sei salvo.
E’ coi giusti ingredienti che vengono fatti i dolci migliori.
Col casco la tua sicurezza sulle due ruote è assicurata.
Andrò in Italia in aereo.
Andiamo in macchina.
Con il tuo aiuto posso completare il progetto.
Questo ritratto l’ha disegnato con una matita.
In Calabria arano i campi ancora con i buoi.
Di solito vado a scuola col motorino.
Ho mandato una lettera a Mario per mezzo di Antonio.
I pompieri hanno salvato il gatto per mezzo di una scala.
Sono andato a scuola con la macchina.
Mi hanno rotto il naso con un pugno.
Ho tagliato una mela con il coltello.
Dovremo attraversare il fiume in zattera.
Ho fissato la libreria al muro con il trapano.
Ho passato l’esame grazie al tuo aiuto.
Grazie alla dieta, Luisa ha perso cinque chili.
Se puoi, preferirei essere pagato in contanti.
Siamo saliti in quota con una modernissima cabinovia.
Non ci crederai ma il marito di Rossella è arrivato al porto in elicottero.
Quando esci ricordati di chiudere a chiave.
Il tavolo degli sposi era decorato con magnifiche composizioni floreali.
Siamo usciti in bicicletta, ma, a metà strada, ci ha sorpresi un forte acquazzone.
Ho saputo la notizia tramite internet.
Di nascosto ho ripreso l’esame di Marco con l’Ipod.
Con l’aiuto di mia sorella ho potuto scoprire i tradimenti di mio marito.
Mio padre uccise la vipera a bastonate.
Facile vincere così, con una barca a motore!
Con la violenza difficilmente si ottiene qualcosa.
Misurai a occhio la distanza dall’acqua e mi tuffai dallo scoglio.
Luca arrivò in tempo con il treno.
Laura ha superato l’esame per mezzo del professore.
Il cane salvò il padrone abbaiando in strada.
La mamma rimproverò il figlio con grida molto alte.
Il pellegrino con la borraccia dell’acqua visse ancora a lungo.
La riuscita dell’esame arrivò per mezzo del Preside della scuola.
La nave evitò di affondare con l’ancora fissata sul fondale.
L’insegnante ha punito l’intera classe con molti compiti.
Il rappresentante di abiti raggiunse casa seguendo il tom tom.
Il malato è stato guarito per mezzo dell’intercessione della Madonna.
Arrivi prima se vai via campagna.
Sei riuscita a mettere in pratica la ricetta di quella torta continuando a leggere il libro di cucina.

 

Analisi logica Montessori: il complemento di compagnia e unione

Il complemento di compagnia e unione col metodo Montessori. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

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Il complemento di compagnia e unione


Presentazione al primo livello 

Materiale:

– frasi preparate
– scatola per l’analisi logica Montessori C1a
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera con la scritta: chi è che?… che cosa è che?…
una freccia nera con la scritta: chi? che cosa
una freccia arancio con la scritta: con chi? con che cosa? (per il complemento di compagnia e unione).

Per l’insegnante

Il complemento di compagnia e quello di unione indicano rispettivamente l’essere animato (compagnia) o inanimato (unione) con cui si è o con cui si fa qualcosa.
Il complemento di compagnia risponde alle domande: “Con chi? In compagnia di chi?”, come negli esempi:
Il maestro parla con gli scolari.
Eravamo in compagnia di amici.
Eravamo tra amici.
Parte insieme con noi.
Parte assieme a noi.

Il complemento di unione risponde alle domande: “Con che cosa? Unitamente a che cosa?” come negli esempi:
Sono uscito con l’ombrello.
Arrivò con un mazzo di rose.
Ho mangiato un risotto con i funghi.
Ho mangiato il pane con la marmellata.
Ha mischiato il vino con l’acqua.
Oggi si mangia la minestra con i fagioli.

Attenzione a non confonderlo con il complemento di mezzo, ad esempio:
Sono uscito con pochi soldi (complemento di unione)
L’ho comprato con pochi soldi (complemento di mezzo).
Fai attenzione a non confondere questi complementi con il complemento di mezzo, anch’esso introdotto dalla preposizione con.  Se puoi sostituire nella frase che stai analizzando la locuzione per mezzo di, sei di fronte ad un complemento di mezzo, altrimenti ad un complemento di compagnia o unione:
– mangio con la forchetta (ovvero per mezzo della forchetta);
– bevo il latte con il caffè (ovvero complemento di unione).

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio
– scegliamo una frase, ad esempio IL NONNO PASSEGGIA CON IL BASTONE
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “PASSEGGIA”
– mettiamo il verbo PASSEGGIA sul cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “IL NONNO”

– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande e colleghiamo il soggetto al predicato con la freccia nera con le domande chi è che?… che cosa è che?…
– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “CON IL BASTONE”
– diciamo “Sì, CON IL BASTONE è un complemento indiretto perchè  completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione”
– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo le parole CON IL BASTONE sul cerchio piccolo arancio

– chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere CON IL BASTONE?”. I bambini rispondono: “con che cosa?”
– mettiamo la freccia arancio con le domande ‘con chi? con che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Il complemento di compagnia e unione con la stella logica 1 (nei giorni successivi):

Il complemento di compagnia e unione – Con la tabella 1:

___________________
Il complemento di compagnia e unione
Presentazione al secondo livello

Materiale:

– frasi preparate
– scatola per l’analisi logica Montessori C1b
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi è che?… che cosa è che?…/soggetto
una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi? che cosa/complemento oggetto o diretto
una freccia arancio stampata fronte/retro con la scritta: con chi? con che cosa?/complemento di compagnia e unione.

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio
– scegliamo una frase, ad esempio PAOLO BALLA UN TANGO ASSIEME A MARIA

– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “BALLA”
– mettiamo il verbo BALLA sul cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “PAOLO”
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “UN TANGO”
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio

– colleghiamo il soggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta SOGGETTO
– colleghiamo il complemento oggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta COMPLEMENTO OGGETTO

– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “ASSIEME A MARIA”
– mettiamo ASSIEME A MARIA sul cerchio piccolo arancio
– diciamo “Sì, ASSIEME A MARIA è un complemento indiretto perchè  completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione”

– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo le parole ASSIEME A MARIA sul cerchio piccolo arancio
– chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere ‘ASSIEME A MARIA’?”. I bambini rispondono: “CON CHI?”
– mettiamo la freccia arancio con le domande ‘con chi? con che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio


– diciamo: “Le domande ‘con chi? con che cosa?’ si riferiscono a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI COMPAGNIA E UNIONE. Parliamo di compagnia se si tratta di un essere animato, di unione se si tratta di un oggetto inanimato
– voltiamo la freccia in modo che compaia la scritta COMPLEMENTO DI COMPAGNIA E UNIONE
– diciamo: “Il complemento di compagnia e unione risponde alle domande: ‘con chi? con che cosa?’

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Il complemento di compagnia e unione – Con la stella logica 2 (nei giorni successivi):

Il complemento di compagnia e unione – Con la tabella 2:

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Presentazione al terzo livello

Materiale:
– frasi preparate
– scatola per l’analisi logica Montessori C1c
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera con la scritta: soggetto
una freccia nera con la scritta: complemento oggetto
una freccia arancio per il complemento di compagnia e unione con la scritta: complemento di compagnia e unione.

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro materiale previsto per la presentazione
– scegliamo una frase, ad esempio ANTONIO E FILIPPO HANNO MANGIATO LA CARNE CON LE PATATINE

– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “HANNO MANGIATO”
– mettiamo il verbo HANNO MANGIATO sul cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “ANTONIO E FILIPPO”
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “LA CARNE”
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio

– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “CON LE PATATINE”
– diciamo “Sì, CON LE PATATINE è un complemento indiretto perchè  completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione”
– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo le parole CON LE PATATINE sul cerchio piccolo arancio

– colleghiamo con le frecce nere il predicato al soggetto e al complemento oggetto
– indichiamo CON LE PATATINE e chiediamo: “A quale domanda risponde?”
– diciamo: “Le domande ‘con chi? con che cosa?’ si riferiscono a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI COMPAGNIA E UNIONE. Questo è il complemento di compagnia e unione”
– colleghiamo il predicato con il complemento di compagnia e unione

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Il complemento di compagnia e unione – Con la stella logica 3 (nei giorni successivi):

Con la tabella 3:

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Scopo:
– comprendere la costruzione della frase
– comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti.
– lavorare coi complementi indiretti
– introdurre il complemento di termine.

Età:
– dai 9 ai 12 anni.

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Frasi per il complemento di compagnia e unione

Il nonno passeggia con il bastone.
Paolo balla assieme a Maria.
Isabella è con il cane.
Lisa è uscita con l’ombrello.
Il contadino arrivò con il cappello in mano.
Passò il confine con un drappello di soldati.
Ho mangiato la polenta con contorno di funghi.
Le sue parole non avevano nessuna relazione con il discorso di prima.
Francesca si trovava spesso con Maria.
Domani vado a Bologna con Marco e Andrea.
Con te andrei in capo al mondo.
Insieme a tre pesci rossi ho portato a casa una vaschetta.
Esco spesso con Giovanni.
Mario andò avanti con gli invitati.
Non andava d’accordo con suo marito.
Insieme con la vita ho letto anche le opere del Carducci.
Divideva la responsabilità della direzione con il fratello.
Stasera mangerò insalata con le patate al forno.
Domenica giocheremo a calcio con il tuo pallone.
Abbiamo mangiato il latte con il pane.
I biscotti con il latte sono la mia colazione.
Oggi devi uscire con il maglione a causa del forte vento.
Cappuccetto Rosso vive con la mamma in una casa ai limiti del bosco.
Cappuccetto Rosso pranza insieme alla nonna.
Il cacciatore sopraggiunse con un fucile.
La nonna era a letto con la febbre.
Paolo esce col nonno tutti i giorni.
Paolo esce con l’ombrello.
Giovanna gioca con Rachele.
Marco esce con gli occhiali da sole.
Giada esce sempre con il suo coniglietto di pezza.
Mirko esce con la sua nuova cravatta blu.
Lucia va a spasso con il cane.
Marta ride con Claudia.
Silvia Gioca con Laura.
Il mio cane gioca spesso col mio gatto.
Giada da un mese esce con Carlo.
Luca la mattina va a scuola con Giorgio.
Mia madre non va mai a fare la spesa con mio padre.
Mio nonno ama giocare con i suoi nipotini.
Il barcaiolo è affondato assieme alla barca.
Dormo con il mio pupazzo.
Vado in palestra con la mia amica.
Studio con il mio ragazzo.
Esco con i miei compagni di scuola.
Vado a correre con un mio collega.
Andremo da Vittorina con il nostro gatto.
Vorrei andare in Italia con lei.
Mi piace condire la pizza con olio piccante.
Non so se mia suocera verrà con suo marito.
Antonio e Filippo hanno mangiato la carne con le patatine.
Se verranno i vicini con i bambini, gli dirai che non ci sono.
Andrò al municipio con la carta d’identità da rinnovare.
Il pesce va gustato con vino bianco.
Ci torneremo insieme a loro.
Guardalo! Gianni è in dolce compagnia con questa signorina!

Analisi logica Montessori pronomi personali complemento

Analisi logica Montessori pronomi personali complemento. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria. Il prerequisito per questa attività è che i bambini abbiano lavorato con i pronomi personali in analisi grammaticale e con il complemento di termine in analisi logica.

Analisi logica Montessori pronomi personali complemento

Per l’insegnante

Le forme del pronome personale in funzione di complemento sono due, ben distinte tra loro:
– una forma tonica o forte, che dà al pronome un particolare rilievo;
– una forma atona o debole, che nel discorso si appoggia al verbo.

La forma debole (atona) si usa solo per indicare il complemento di termine (a chi?):
Telefonerò a voi domani = Vi telefonerò domani.
Porta le fotocopie a noi = Portaci le fotocopie.
I pronomi personali con valore di complemento di termine si possono mettere:
–  prima del verbo (e staccati dal verbo) se il verbo è all’indicativo, al congiuntivo o al condizionale
gli dico
se gli dicessi
gli direi
– dopo il verbo (e uniti al verbo) se il verbo è all’infinito, all’imperativo o al gerundio
dirgli
digli
dicendogli.

Per quanto riguarda la collocazione, notiamo che loro, a differenza degli altri pronomi deboli, si mette prima del verbo. La collocazione anteposta al verbo è assai rara nella lingua d’oggi; può verificarsi occasionalmente nel linguaggio burocratico in presenza di un participio:
Le competenze loro spettanti.
Le pene loro comminate.

Loro può inoltre essere interposto tra ausiliare e participio:
Si recarono al ristorante che era stato loro indicato.
e, più in generale, tra verbo reggente e verbo retto:
Il rifornimento di carburante ha fatto loro perdere il vantaggio acquisito.

Nell’italiano di oggi è sempre più frequente l’uso di gli al posto di loro:
Li invitai a casa e gli offrii un aperitivo. (al posto di offrì loro)

La forma forte (tonica) si usa per tutti i complementi introdotti da una preposizione:
Vengo con te.
Abbiamo parlato molto di voi.
Questo regalo è per lei.
Alla 3a persona si usa sé (invece di lui/lei) quando il pronome si riferisce al soggetto della frase:
Michele pensa solo a sé. ( è Michele stesso, quindi la frase vuol dire che Michele pensa solo a sé stesso, e non agli altri, perché è un egoista)
Michele pensa solo a lui. (lui non è Michele ma un’altra persona, per esempio suo figlio, suo fratello, un suo amico…).

pdf qui:

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Analisi logica Montessori pronomi personali complemento
Presentazione al primo livello 

Materiale:
– frasi preparate
– strisce di carta
– penna nera e rossa
– tabella dei pronomi personali complemento
– scatola per l’analisi logica Montessori C1a
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera con la scritta: chi è che?… che cosa è che?…
una freccia nera con la scritta: chi? che cosa
una freccia arancio con la scritta: a chi? a che cosa? (per il complemento di termine).

Analisi logica Montessori pronomi personali complemento
Presentazione
:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio
– scegliamo una frase, ad esempio VI PRESTO LE MIE CHIAVI
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “PRESTO”
– mettiamo il verbo PRESTO sul cerchio rosso

– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “IO (soggetto sottinteso)”
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “LE MIE CHIAVI”
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio


– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “VI, che significa A VOI”
– diciamo “Sì, VI è un complemento indiretto perchè  completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione”
– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo la parola VI sul cerchio piccolo arancio
– colleghiamo soggetto e complemento oggetto con le loro frecce nere

– chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere VI, cioè A VOI?”. I bambini rispondono: “A chi?”. Scriviamo A VOI tra parentesi su un cartellino e mettiamolo sotto alla parola VI


– mettiamo la freccia arancio con le domande ‘a chi? a che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Analisi logica Montessori pronomi personali complemento – Con la stella logica 1 (nei giorni successivi):

Analisi logica Montessori pronomi personali complemento – Con la tabella 1:

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Analisi logica Montessori pronomi personali complemento
Presentazione al secondo livello

Materiale:

– frasi preparate
– strisce di carta
– penna nera e rossa
– tabella dei pronomi personali complemento
– scatola per l’analisi logica Montessori C1b
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi è che?… che cosa è che?…/soggetto
una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi? che cosa/complemento oggetto o diretto
una freccia arancio stampata fronte/retro con la scritta: a chi? a che cosa? / complemento di termine.

Analisi logica Montessori pronomi personali complemento

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio
– scegliamo una frase, ad esempio MI PIACEREBBE LA MAGLIETTA VIOLA.
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “PIACEREBBE”
– mettiamo il verbo PIACEREBBE sul cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “LA MAGLIETTA VIOLA”
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande
– colleghiamo il soggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta SOGGETTO
– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “MI, che significa A ME”
– mettiamo MI sul cerchio piccolo arancio e aggiungiamo le parole A ME scritte tra parantesi

– diciamo “Sì, MI è un complemento indiretto perchè  completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione”
– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere ‘A ME’?”. I bambini rispondono: “A chi?”
– mettiamo la freccia arancio con le domande ‘a chi? a che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio
– diciamo: “Le domande ‘a chi? a che cosa?’ si riferiscono a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI TERMINE. Si chiama complemento di termine perchè indica l’essere o la cosa su cui termina l’azione
– voltiamo la freccia in modo che compaia la scritta COMPLEMENTO DI TERMINE
– diciamo: “Il complemento di termine risponde alle domande: ‘a chi? a che cosa?’
– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Analisi logica Montessori pronomi personali complemento – Con la stella logica 2 (nei giorni successivi):

Analisi logica Montessori per i pronomi personali complemento – Con la tabella 2:

___________________
Presentazione al terzo livello

Materiale:
– frasi preparate
– strisce di carta
– penna nera e rossa
– tabella dei pronomi personali complemento
– scatola per l’analisi logica Montessori C1c
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera con la scritta: soggetto
una freccia nera con la scritta: complemento oggetto
una freccia arancio con la scritta:  complemento di termine.

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro materiale previsto per la presentazione
– scegliamo una frase, ad esempio REGALIAMOLE UN PROFUMO
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “REGALIAMO”
– separiamo REGALIAMO da LE e mettiamo il verbo REGALIAMO  sul cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “NOI, soggetto sottinteso”
– scriviamo NOI su un cartellino bianco e mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “UN PROFUMO”
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio
– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “LE, che significa A LEI”
– diciamo “Sì, A LEI è un complemento indiretto perchè  completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione”
– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo le parole LE (A LEI) sul cerchio piccolo arancio
– colleghiamo con le frecce nere il predicato al soggetto e al complemento oggetto
– indichiamo LE e chiediamo: “A quale domanda risponde?”
– diciamo: “Le domande ‘a chi? a che cosa?’ si riferiscono a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI TERMINE. Si chiama complemento di termine perchè indica l’essere o la cosa su cui termina l’azione
– colleghiamo il predicato al complemento di termine

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Con la stella logica 3 (nei giorni successivi):

Con la tabella 3:

____________________

Scopo:
– comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti.
– lavorare coi complementi indiretti
– lavorare col complemento di termine e i pronomi personali complemento indiretto.

Età:
– dai 9 ai 12 anni.

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Frasi col pronome personale complemento di termine

Scrissero una lettera alla mamma. – Le scrissero una lettera.
Marco ha chiesto informazioni ad un passante. – Marco gli ha chiesto informazioni.
Alma ha mandato un messaggio alla mamma. – Alma le ha mandato un messaggio.
I miei fratelli hanno regalato un tablet al nonno. – I mie fratelli gli hanno regalato un tablet.
Gli amici non recano danno agli altri. – Gli amici non recano loro danno.
Lei confida alla sua amica i suoi segreti. – Lei le confida i suoi segreti.
Francesca ha regalato i suoi sci ad Antonio. – Francesca gli ha regalato i suoi sci.
Questo libro appartiene a me. – Questo libro mi appartiene.
Gli dirò tutto.
Mi piacerebbe la maglietta viola.
Le hai già parlato?
Chiedici scusa.
Vi presto le mie chiavi.
Vi mostro il mio computer.
Mi restituisci i soldi?
Regaliamole un profumo.

 

Il complemento di termine col metodo Montessori

Il complemento di termine col metodo Montessori. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Il complemento di termine col metodo Montessori
Presentazione al primo livello 

Materiale:
– frasi preparate
– scatola per l’analisi logica Montessori C1a
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera con la scritta: chi è che?… che cosa è che?…
una freccia nera con la scritta: chi? che cosa
una freccia arancio con la scritta: a chi? a che cosa? (per il complemento di termine).

Per l’insegnante:

il complemento di termine indica l’essere o la cosa su cui “termina l’azione”, cioè a cui è diretta l’azione espressa dal verbo. Risponde alle domande: “A chi? A che cosa” come negli esempi:
– la lettera fu recapitata al destinatario;
– ho fatto un regalo a Giorgio;
– questo vestito a me non piace.

Il complemento di termine col metodo Montessori – Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio

– scegliamo una frase, ad esempio MARIA HA PRESTATO IL SUO LIBRO AD ANDREA
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro

– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Ha prestato”
– mettiamo il verbo HA PRESTATO sul cerchio rosso

– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “Maria”
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande

– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “Il suo libro”
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio

– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “Ad Andrea”
– diciamo “Sì, AD ANDREA è un complemento indiretto perchè  completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione”
– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo le parole AD ANDREA sul cerchio piccolo arancio
– chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere AD ANDREA’?”. I bambini rispondono: “A chi?”
– mettiamo la freccia arancio con le domande ‘a chi? a che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Il complemento di termine col metodo Montessori – Con la stella logica 1 (nei giorni successivi):

Il complemento di termine col metodo Montessori – Con la tabella 1:

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Il complemento di termine col metodo Montessori

Presentazione al secondo livello

Materiale:

– frasi preparate
– scatola per l’analisi logica Montessori C1b
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi è che?… che cosa è che?…/soggetto
una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi? che cosa/complemento oggetto o diretto
una freccia arancio stampata fronte/retro con la scritta: a chi? a che cosa? / complemento di termine.

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio
– scegliamo una frase, ad esempio MARCO HA CHIESTO INFORMAZIONI AD UN PASSANTE
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro

– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Ha chiesto”
– mettiamo il verbo HA CHIESTO sul cerchio rosso

– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “Marco”
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande

– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “Informazioni”
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio

– colleghiamo il soggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta SOGGETTO:

– colleghiamo il complemento oggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta COMPLEMENTO OGGETTO:

– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “Ad un passante”
– mettiamo AD UN PASSANTE sul cerchio piccolo arancio- diciamo “Sì, AD UN PASSANTE è un complemento indiretto perchè  completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione”
– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo le parole AD UN PASSANTE sul cerchio piccolo arancio
– chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere ‘AD UN PASSANTE’?”. I bambini rispondono: “A chi?”
– mettiamo la freccia arancio con le domande ‘a chi? a che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio

– diciamo: “Le domande ‘a chi? a che cosa?’ si riferiscono a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI TERMINE. Si chiama complemento di termine perchè indica l’essere o la cosa su cui termina l’azione
– voltiamo la freccia in modo che compaia la scritta COMPLEMENTO DI TERMINE
– diciamo: “Il complemento di termine risponde alle domande: ‘a chi? a che cosa’

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Con la stella logica 2 (nei giorni successivi):

Con la tabella 2:

___________________
Il complemento di termine col metodo Montessori

Presentazione al terzo livello

Materiale:

– frasi preparate
– scatola per l’analisi logica Montessori C1c
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera con la scritta: soggetto
una freccia nera con la scritta: complemento oggetto
una freccia arancio con la scritta:  complemento di termine.

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro materiale previsto per la presentazione
– scegliamo una frase, ad esempio IL CANE HA RIPORTATO LA PALLA ALLA BAMBINA
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro

– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Ha prestato”
– mettiamo il verbo HA RIPORTATO sul cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “IL CANE”
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “LA PALLA”
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio
– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “ALLA BAMBINA”
– diciamo “Sì, ALLA BAMBINA è un complemento indiretto perchè  completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione”
– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo le parole ALLA BAMBINA sul cerchio piccolo arancio
– colleghiamo con le frecce nere il predicato al soggetto e al complemento oggetto
– indichiamo ALLA BAMBINA e chiediamo: “A quale domanda risponde?”
– diciamo: “Le domande ‘a chi? a che cosa?’ si riferiscono a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI TERMINE. Si chiama complemento di termine perchè indica l’essere o la cosa su cui termina l’azione
– colleghiamo il predicato al complemento di termine
– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto

– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Il complemento di termine col metodo Montessori – Con la stella logica 3 (nei giorni successivi):

Il complemento di termine col metodo Montessori – Con la tabella 3:

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Il complemento di termine col metodo Montessori

Scopo:

– comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti.
– lavorare coi complementi indiretti
– introdurre il complemento di termine.

Età:

– dai 9 ai 12 anni.

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Frasi col complemento di termine

Marco ha chiesto informazioni ad un passante.
Il contadino dava il fieno al cavallo.
La signora restituì il portafoglio al suo proprietario.
Francesca ha passato il sale a Filippo.
Alma ha mandato un messaggio alla mamma.
Il direttore ha offerto un buon lavoro a Sofia.
Antonio bada alla sua sorellina.
I miei fratelli hanno regalato un tablet al nonno.
Gli amici non recano danno agli altri.
Cappuccetto Rosso porta un cestino alla nonna.
Lei confida alla sua amica i suoi segreti.
L’insegnante ha prestato il suo dizionario a Gaia.
Il nonno ha preparato una torta a suo nipote.
Massimo stava raccontando una barzelletta a Riccardo.
La mamma faceva coraggio a sua figlia.
Alberto ha prestato il cd a mio fratello.
Anna ha passato il compito a Marco.
Nessuno ha spiegato a Giovanna il suo errore.
Il cane ha riportato la palla alla bambina.
Alma offre un fiore a Gaia.
Francesca ha regalato i suoi sci ad Antonio.
Federico ha chiesto la matita a Maria.
Lo zio ha spedito una email ad un suo vecchio amico.
Questo libro appartiene a me.
Il cacciatore sparò al lupo.
Davide porta una rosa a Martina.
L’uccellino porta il cibo al suo piccolo.
Maria telefonerà a Luca.
I miei genitori non hanno partecipato a quella riunione.
I miei cugini hanno regalato un cagnolino alla nonna.
Anna ha spedito una cartolina a Francesco.
Claudio dovrebbe dedicarsi allo studio.
Luigi ha chiesto un favore a Margherita.
Gaia ha consegnato il compito al professore.
Noi abbiamo scritto una lettera ai nostri amici.
Io ho dettato gli appunti alla mia migliore amica.
Noi faremo un dono alla sua signora.
Il giornalista diede un calcio alla sedia.
La sposa ha regalato a Marta il suo bouquet.
La piccola Alma assomiglia alla nonna materna.
I cani abbaiano alla luna.
Io ho offerto dei biscotti ai miei amici.
Elena ha donato i suoi vestiti vecchi all’associazione.
La mamma ha applicato delle toppe al mio maglione.
Questo cagnolino è affezionato al suo padrone.
Il regista ha presentato il nuovo film agli spettatori
La mia amica è molto attenta alla moda.

Il soggetto sottinteso col metodo Montessori

Il soggetto sottinteso col metodo Montessori. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Per l’insegnante:

il soggetto si definisce sottinteso quando non è espresso ma può essere facilmente dedotto dalla voce verbale. Il soggetto può essere sottinteso in varie circostanze, ad esempio:
– quando risulta chiaro da contesto precedente, come nell’esempio
Arrivò alle cinque e si trattenne  con noi per un’ora (prima si era parlato di Giovanna)
– nella risposta a una frase già provvista di verbo
Viene Mario? Viene.
– in una serie di proposizioni che hanno tutte lo stesso soggetto (questo di solito appare soltanto davanti alla prima proposizione):
Giacomo arrivò al portone, lo aprì, salì le scale, in un baleno entrò nel suo appartamento, corse al telefono.
– inoltre il pronome soggetto è sovente omesso:
Se resto, restate.
Andiamo tutti in piazza, dove ci incontrerete.

Il soggetto sottinteso col metodo Montessori

Presentazione

Materiale

– frasi preparate
– Scatola per l’analisi logica Montessori B1:
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
una freccia nera con la scritta: SOGGETTO
una freccia nera con la scritta: COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO

per stampante a colori

per stampante bianco e nero

ENTRAMBI I PDF QUI:

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale elencato sopra
– scegliamo una frase, ad esempio ABBIAMO CONOSCIUTO I NUOVI VICINI
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro

– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Abbiamo conosciuto”
– chiediamo a un bambino di ritagliare la parola dalla frase
– facciamo scivolare il cerchio rosso verso il centro del piano di lavoro e mettiamo il verbo ABBIAMO CONOSCIUTO sul cerchio rosso

– diciamo: “Chi è esegue l’azione di aver conosciuto?”. I bambini discutono il fatto che sembra mancare la parola che ci serve
– diciamo: “Anche se non è scritto, il soggetto è NOI. Infatti NOI ABBIAMO CONOSCIUTO. Quando si capisce qual è il soggetto anche se non è scritto, parliamo di SOGGETTO SOTTINTESO”

– scriviamo su un cartellino in bianco il soggetto sottinteso tra parentesi e mettiamolo sul simbolo del soggetto, il cerchio nero grande”
– diciamo: “NOI è il soggetto sottinteso della frase, e per ricordarlo lo scriviamo tra parentesi, così”
– mettiamo il cerchio grande nero a sinistra del cerchio rosso. Mettiamo la freccia nera SOGGETTO tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio nero

– chiediamo: “Abbiamo conosciuto chi?”. I bambini rispondono: “I nuovi vicini”
– diciamo: “Ora metteremo le parole I NUOVI VICINI sul simbolo del complemento oggetto o diretto, cioè sul cerchio nero medio”
– mettiamo il cerchio nero medio a destra del cerchio rosso e mettiamo il complemento oggetto I NUOVI VICINI sul cerchio medio nero
– mettiamo la freccia nera COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio medio nero

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Scopo:

– comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti.
– introdurre il concetto di SOGGETTO SOTTINTESO.

Età:

– dai 6 ai 9 anni.

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Frasi con soggetto sottinteso

Avete prestato i vostri libri a Carlotta?
Abbiamo spedito il pacco.
Ho mangiato la pasta.
Hai dimenticato le chiavi.
Stavamo dimenticando gli ombrelli.
Non ho visto quel film.
Si nutre di carote.
Non ho voglia.
Vedi qualcosa?
Scrivi un promemoria alla mamma.
Siete degli irresponsabili.
Quanti anni hai?
Vogliamo mangiare .
Non hanno risposto.
E’ molto intraprendente.
Ho comprato un nuovo cellulare.
Non avete dato risposta al direttore.
Vuoi un gelato?
Abbiamo conosciuto i nuovi vicini.
Faremo un concerto.

 

I complementi indiretti col metodo Montessori – quinta presentazione

I complementi indiretti col metodo Montessori – quinta presentazione. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiale:
– strisce di carta bianca
– penna nera

dalla scatola dei simboli per per l’analisi logica Montessori C1a:

– cerchi rossi con la scritta PREDICATO
– cerchi neri grandi  (per il soggetto)
– cerchi neri medi (per il complemento oggetto o diretto)
– cerchi arancio piccoli (per i complementi indiretti)

– frecce nere con le domande chi è che?… che cosa è che?… (per il soggetto)
– frecce nere con le domande chi? che cosa? (per il complemento oggetto o diretto)

– frecce arancio con le domande:
– …chi? … che cosa? (per i complementi indiretti in generale)
– a chi? a che cosa? (per il complemento di termine)
– di chi? di che cosa? (per il complemento di specificazione)
– per mezzo di chi? per mezzo di che cosa? (per il complemento di mezzo o strumento)
– come? in che modo? in che maniera? (per il complemento di modo o maniera)
– dove? (per il complemento di luogo)
– quando? (per il complemento di tempo)
– perchè? per quale motivo? per quale causa? (per il complemento di causa)
– con chi? con che cosa? (per il complemento di compagnia e unione)
– da chi? da che cosa? (per il complemento di agente e causa efficiente)
– per quale fine? per quale scopo? (per il complemento di fine o scopo)
– da chi? da che cosa? da dove? (per il complemento di origine o separazione)
– fatto di che cosa? di quale materia? (per il complemento di materia)

Trovi il materiale pronto per la stampa qui:

Note:
– nelle presentazioni successive si consiglia di introdurre un solo simbolo e una sola freccia alla volta;
– per i complementi indiretti (frecce arancio) le frecce pronte riguardano i complementi più importanti, ma può succedere che i bambini incontrino complementi indiretti diversi. In questo caso i bambini stessi potranno creare delle nuove frecce con le domande che servono. Nel mio materiale ho cercato di preparare quanti più complementi possibile, prevedendo di introdurre sempre un complemento alla volta.

Complementi indiretti col metodo Montessori
Presentazione

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase. Abbiamo imparato a riconoscere il soggetto, il predicato, il complemento oggetto e i complementi indiretti. Vi ricordate cosa abbiamo detto dei complementi indiretti?”. Ricapitoliamo insieme quello che sappiamo
– scriviamo su una striscia di carta una frase, ad esempio ALMA PREPARA I BISCOTTI ed analizziamola insieme dicendo: “ALMA è il soggetto, PREPARA il predicato e I BISCOTTI il complemento oggetto o diretto”

– diciamo: “Abbiamo detto che i complementi indiretti completano la frase in vari modi e non ricevono l’azione direttamente. Proviamo a completare la frase”
– aggiungiamo: ALMA PREPARA I BISCOTTI CON LA NONNA NELLA SUA CUCINA QUESTO POMERIGGIO

– chiediamo: “Cos’è CON LA NONNA?”. I bambini rispondono: “Un complemento indiretto”
– mettiamo la freccia arancio che abbiamo usato per i complementi indiretti in generale con le domande ‘…chi? …che cosa?’ sul piano di lavoro, sotto alla frase, a sinistra

– diciamo: “Nei giorni scorsi abbiamo usato questa freccia per i complementi indiretti ed i simbolo del cerchio piccolo arancio”
– diciamo: “nei prossimi giorni impareremo ad usare queste frecce arancio per i complementi indiretti, che contengono domande più specifiche, e per ogni complemento indiretto useremo un cerchio piccolo arancio”. Mostriamo in questa fase solo le frecce che rientrano nella stella logica che useremo nei seguenti esercizi:

– “per il complemento indiretto della nostra frase, ad esempio, la domanda corretta sarebbe ‘con chi? con che cosa?’
– mettiamo sotto alla frase, a sinistra, la freccia arancio con le domande ‘con chi? con che cosa?’
– tagliamo dalla frase CON LA NONNA e mettiamo le parole a fianco del simbolo arancio

– diciamo: “Anche NELLA SUA CUCINA è un complemento diretto, ma richiede una domanda diversa”
– mettiamo la freccia arancio con la domanda ‘dove?’ e il simbolo arancio piccolo in colonna sotto al primo. Tagliamo le parole NELLA SUA CUCINA e mettiamole a fianco del simbolo

– diciamo: “Anche QUESTO POMERIGGIO è un complemento indiretto, ma risponde alla domanda ‘quando?’
– mettiamo la freccia arancio con la domanda ‘quando?’ e il simbolo arancio in colonna sotto agli altri. Mettiamo al fianco del simbolo le parole QUESTO POMERIGGIO

– diciamo: “Su ognuna di queste frecce arancio c’è una domanda per un complemento indiretto che possiamo incontrare in una frase”
– incolonniamo le restanti frecce arancio affiancandole ad un cerchio piccolo arancio
– indichiamo la freccia arancio per i complementi indiretti in generale, e poi indichiamo le frecce arancio per i singoli complementi indiretti e leggiamole


– diciamo: “Nei prossimi giorni conosceremo più da vicino ogni complemento indiretto”
– non serve registrare l’attività sui quaderni di grammatica.

Complementi indiretti col metodo Montessori
Scopo

– comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti
– introdurre le nuova frecce arancio per i complementi indiretti da usare al posto della freccia arancio con la scritta COMPLEMENTI INDIRETTI o le domande …chi? … che cosa?

Note:

– dopo questa presentazione si consiglia di introdurre un solo cerchio arancio e una sola freccia arancio nuova alla volta.
– ci sono tre presentazioni per ogni complemento:
prima: si usa la freccia con scritta soltanto la domanda (simboli C1a)
seconda: si usa la freccia con la domanda scritta su una facciata e il nome del complemento sull’altra (simboli C1b)
terza: si usano le frecce con scritto soltanto il nome del complemento (simboli C1c)

Età:

– dai 9 ai 12 anni.

ANALISI LOGICA – materiale stampabile e stella logica Montessori

ANALISI LOGICA – materiale stampabile e stella logica Montessori, per conoscere i complementi indiretti e analizzare la frase semplice e complessa.

Scatola C1a per l’analisi logica

Le frecce riportano soltanto le domande che i bambini usano per analizzare la frase. Per comporre la stella logica 1 (su foglio A 3) basta ritagliare gli elementi e incollarli sul foglio seguendo il modello:

Le stelle logiche in commercio per il livello 1 sono così:

simboli muti:

– cerchi rossi con la scritta PREDICATO
– cerchi neri grandi  (per il soggetto)
– cerchi neri medi (per il complemento oggetto o diretto)
– cerchi arancio piccoli (per i complementi indiretti)
– cerchi azzurri piccoli (per il complemento di specificazione)
– triangoli azzurri (per l’attributo e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un aggettivo)
– triangoli neri (per l’apposizione e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un sostantivo)

frecce nere:

– chi è che?… che cosa è che?… (per il soggetto)
– chi? che cosa? (per il complemento oggetto o diretto)
– con quale caratteristica? (per apposizione  e per il complemento predicativo e il nome del predicato nominale quando sono rappresentati da un sostantivo)

– per i complementi più importanti, frecce arancio con le domande:

– …chi? … che cosa? (per i complementi indiretti in generale)
– a chi? a che cosa? (per il complemento di termine)
– per mezzo di chi? per mezzo di che cosa? (per il complemento di mezzo o strumento)
– come? in che modo? in che maniera? (per il complemento di modo o maniera)
– dove? (per il complemento di luogo)
– quando? (per il complemento di tempo)
– perchè? per quale motivo? per quale causa? (per il complemento di causa)
– con chi? con che cosa? (per il complemento di compagnia e unione)
– da chi? da che cosa? (per il complemento di agente e causa efficiente)
– per quale fine? per quale scopo? (per il complemento di fine o scopo)
– da chi? da che cosa? da dove? (per il complemento di origine o separazione)
– fatto di che cosa? di quale materia? (per il complemento di materia)

– per gli altri complementi indiretti frecce arancio con le domande:

– dove? in quale luogo? (per il complemento di stato in luogo)
– dove? verso dove? (per il complemento di moto a luogo)
– da dove? da quale luogo? (per il complemento di moto da luogo)
– per dove? attraverso quale luogo? (per il complemento di moto per luogo)
– quando? a quando? per quando? in quale periodo? (per il complemento di tempo determinato)
– per quanto tempo? in quanto tempo? da quanto tempo? (per il complemento di tempo continuato)
– di chi? di che cosa? (per il complemento di abbondanza o privazione)
– di chi? di che cosa? a proposito di chi? a proposito di che cosa? (per il complemento di argomento)
– di che cosa? per che cosa? a che cosa? con che cosa? (per il complemento di colpa e pena)
– nonostante chi? nonostante che cosa? (per il complemento concessivo)
– di chi? di che cosa? di quale nome? (per il complemento di denominazione)
– quanto? a che distanza? (per il complemento di distanza)
– ogni quanto? in quale proporzione o distribuzione? (per il complemento distributivo)
– senza chi? senza che cosa? eccetto chi? eccetto che cosa? (per il complemento di esclusione)
– a quanti anni? di quanti anni? (per il complemento d’età)
– per che cosa? limitatamente a che cosa? (per il complemento di limitazione)
– di chi? di che cosa? quanto chi? quanto che cosa? come chi? come che cosa? (per il complemento di paragone)
– tra chi? tra che cosa? (per il complemento partitivo)
– di che qualità? come? (per il complemento di qualità)
– quanto? di quanto? per quanto? (per il complemento di quantità o misura)
– tra chi? tra quali cose? (per il complemento di rapporto o relazione)
– al posto di chi? al posto di cosa? invece di chi? invece di che cosa? (per il complemento di sostituzione o scambio)
– quanto? a quanto? (per il complemento di stima e prezzo)
– per chi? per che cosa? a vantaggio o a danno di chi? a vantaggio o a  danno di che cosa? (per il complemento di vantaggio e svantaggio)

frecce azzurre:

– – di chi? di che cosa? (per il complemento di specificazione)
– con quale caratteristica? (per l’attributo e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un aggettivo)

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Scatola C1b per l’analisi logica

E’ anche detta scatola ponte perchè le frecce riportano le domande che i bambini usano per analizzare la frase da un lato e il nome dell’elemento della frase dall’altro. Per comporre la stella logica 2 (su foglio A3) basta ritagliare gli elementi e incollarli sul foglio seguendo il modello:

simboli muti:

– cerchi rossi con la scritta PREDICATO
– cerchi neri grandi  (per il soggetto)
– cerchi neri medi (per il complemento oggetto o diretto)
– cerchi arancio piccoli (per i complementi indiretti)
– cerchi azzurri piccoli (per il complemento di specificazione)
– triangoli azzurri (per l’attributo e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un aggettivo)
– triangoli neri (per l’apposizione e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un sostantivo)

frecce nere (stampate fronte e retro):

– chi è che?… che cosa è che? /soggetto
– chi? che cosa? / complemento oggetto
– con quale caratteristica?/ apposizione
– con quale caratteristica?/ complemento predicativo (quando è un sostantivo)
– con quale caratteristica?/ nome del predicato (quando è un sostantivo)

– per i complementi più importanti, frecce arancio stampate fronte e retro:

– …chi? … che cosa? /complementi indiretti
– a chi? a che cosa? / complemento di termine
– per mezzo di chi? per mezzo di che cosa? / complemento di mezzo o strumento
– come? in che modo? in che maniera? / complemento di modo o maniera
– dove? / complemento di luogo
– quando? /complemento di tempo
– perchè? per quale motivo? per quale causa? / complemento di causa
– con chi? con che cosa? / complemento di compagnia e unione
– da chi? da che cosa? / complemento di agente e causa efficiente
– per quale fine? per quale scopo? / complemento di fine o scopo
– da chi? da che cosa? da dove? / complemento di origine o separazione
– fatto di che cosa? di quale materia? / complemento di materia

– per gli altri complementi indiretti frecce arancio stampate fronte e retro:

– dove? in quale luogo? / complemento di stato in luogo
– dove? verso dove? / complemento di moto a luogo
– da dove? da quale luogo? / complemento di moto da luogo
– per dove? attraverso quale luogo? / complemento di moto per luogo
– quando? a quando? per quando? in quale periodo? / complemento di tempo determinato
– per quanto tempo? in quanto tempo? da quanto tempo? / complemento di tempo continuato
– di chi? di che cosa? / complemento di abbondanza o privazione
– di chi? di che cosa? a proposito di chi? a proposito di che cosa? / complemento di argomento
– di che cosa? per che cosa? a che cosa? con che cosa? /complemento di colpa e pena
– nonostante chi? nonostante che cosa? / complemento concessivo
– di chi? di che cosa? di quale nome? / complemento di denominazione
– quanto? a che distanza? / complemento di distanza
– ogni quanto? in quale proporzione o distribuzione? / complemento distributivo
– senza chi? senza che cosa? eccetto chi? eccetto che cosa? / complemento di esclusione
– a quanti anni? di quanti anni? / complemento d’età
– per che cosa? limitatamente a che cosa? / complemento di limitazione
– di chi? di che cosa? quanto chi? quanto che cosa? come chi? come che cosa? / complemento di paragone
– tra chi? tra che cosa? / complemento partitivo
– di che qualità? come? / complemento di qualità
– quanto? di quanto? per quanto? / complemento di quantità o misura
– tra chi? tra quali cose? / complemento di rapporto o relazione
– al posto di chi? al posto di cosa? invece di chi? invece di che cosa? / complemento di sostituzione o scambio
– quanto? a quanto? / complemento di stima e prezzo
– per chi? per che cosa? a vantaggio o a danno di chi? a vantaggio o a  danno di che cosa? / complemento di vantaggio e svantaggio

frecce azzurre stampate fronte e retro:

– con quale caratteristica? / attributo
– con quale caratteristica? / complemento predicativo (quando è un aggettivo)
– con quale caratteristica? / parte nominale del predicato (quando è un aggettivo)
– di chi? di che cosa? / per il complemento di specificazione

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Scatola C1c per l’analisi logica col metodo Montessori

Le frecce riportano soltanto i nomi degli elementi della frase. Per comporre la stella logica 3 (su foglio A3) basta ritagliare gli elementi e incollarli sul foglio seguendo il modello:

simboli:

– cerchi rossi con la scritta PREDICATO
– cerchi neri grandi  (per il soggetto)
– cerchi neri medi (per il complemento oggetto o diretto)
– cerchi arancio piccoli (per i complementi indiretti)
– cerchi azzurri piccoli (per il complemento di specificazione)
– triangoli azzurri (per l’attributo e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un aggettivo)
– triangoli neri (per l’apposizione e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un sostantivo)

frecce nere:

– soggetto
– complemento oggetto
– apposizione
– complemento predicativo (quando è un sostantivo)
– nome del predicato (quando è un sostantivo)

– per i complementi più importanti, frecce arancio:

– complementi indiretti
– complemento di termine
– complemento di mezzo o strumento
– complemento di modo o maniera
– complemento di luogo
– complemento di tempo
– complemento di causa
– complemento di compagnia e unione
– complemento di agente e causa efficiente
– complemento di fine o scopo
– complemento di origine o separazione
– complemento di materia

– per gli altri complementi indiretti frecce arancio:

– complemento di stato in luogo
– complemento di moto a luogo
– complemento di moto da luogo
– complemento di moto per luogo
– complemento di tempo determinato
– complemento di tempo continuato
– complemento di abbondanza o privazione
– complemento di argomento
– complemento di colpa e pena
– complemento concessivo
– complemento di denominazione
– complemento di distanza
– complemento distributivo
– complemento di esclusione
– complemento d’età
– complemento di limitazione
– complemento di paragone
– complemento partitivo
– complemento di qualità
– complemento di quantità o misura
– complemento di rapporto o relazione
– complemento di sostituzione o scambio
– complemento di stima e prezzo
– complemento di vantaggio e svantaggio

frecce azzurre:

– attributo
– complemento di specificazione
– complemento predicativo (quando è un aggettivo)
– parte nominale del predicato (quando è un aggettivo).

Analisi logica Montessori: quarta presentazione dei complementi indiretti

Analisi logica Montessori: quarta presentazione dei complementi indiretti. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Analisi logica Montessori: quarta presentazione dei complementi indiretti


Materiale
:
– frasi preparate
– Scatola per l’analisi logica Montessori B1d
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera con la scritta: SOGGETTO
una freccia nera con la scritta: COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO
una freccia arancio con la scritta: COMPLEMENTI INDIRETTI.

Analisi logica Montessori: quarta presentazione dei complementi indiretti
pdf qui:

Analisi logica Montessori: quarta presentazione dei complementi indiretti
Presentazione
:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale elencato sopra
– scegliamo una frase, ad esempio MARTA INDOSSA LA SCIARPA COL BERRETTO
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Indossa”
– chiediamo a un bambino di ritagliare la parola dalla frase
– mettiamo il cerchio rosso al centro del piano di lavoro e mettiamo il verbo INDOSSA sul cerchio rosso

– diciamo: “Chi è che indossa?”. I bambini rispondono: “Marta”. Diciamo: “Marta è il soggetto”
– diciamo: “Ora metteremo la parola MARTA sul simbolo del soggetto, il cerchio nero grande”
– mettiamo il cerchio grande nero a sinistra del cerchio rosso. Mettiamo la freccia nera SOGGETTO tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio nero

– chiediamo: “Marta indossa cosa?”. I bambini rispondono: “La sciarpa”
– diciamo: “Ora metteremo le parole LA SCIARPA sul simbolo del complemento oggetto o diretto, cioè sul cerchio nero medio”
– mettiamo il cerchio nero medio a destra del cerchio rosso e mettiamo il complemento oggetto LA SCIARPA sul cerchio medio nero
– mettiamo la freccia nera COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio medio nero

– chiediamo: “Marta indossa la sciarpa con che cosa?”. I bambini rispondono: “COL BERRETTO”
– diciamo “COL BERRETTO è il complemento indiretto”
– mettiamo le parole COL BERRETTO sul simbolo che rappresenta i complementi indiretti, cioè il cerchio arancio piccolo”
– mettiamo il cerchio arancio piccolo un po’ più in alto rispetto al cerchio rosso e a destra
– mettiamo la freccia arancio COMPLEMENTI INDIRETTI  tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo in modo che punti verso il cerchio arancio

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Analisi logica Montessori: quarta presentazione dei complementi indiretti
Scopo
:
– comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti.
– introdurre la nuova freccia con la scritta COMPLEMENTI INDIRETTI.

Età:
– dai 9 ai 12 anni.

Analisi logica Montessori: terza presentazione dei complementi indiretti

Analisi logica Montessori: terza presentazione dei complementi indiretti. Presentazioni ed esercizi per bambini ella scuola primaria.

Analisi logica Montessori: terza presentazione dei complementi indiretti

Materiale:
– frasi preparate
– Scatola per l’analisi logica Montessori B1d:


Dalla scatola ci serviranno:
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera con la scritta: “chi è che?… che cosa è che?…” su una facciata e la scritta SOGGETTO sull’altra
una freccia nera con la scritta: “chi? che cosa?” su una facciata e la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO sull’altra
una freccia arancio con la scritta: “…chi? …che cosa?” su una facciata e la scritta COMPLEMENTI INDIRETTI sull’altra.

 

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale elencato sopra
– scegliamo una frase, ad esempio ANTONIO HA PREPARATO UNA TORTA PER CARLOTTA

– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Ha preparato”
– chiediamo a un bambino di ritagliare la parola dalla frase
– mettiamo il cerchio rosso al centro del piano di lavoro e mettiamo il verbo HA PREPARATO sul cerchio rosso

– diciamo: “Chi è che ha preparato?”. I bambini rispondono: “Antonio”
– diciamo: “Ora metteremo la parola ANTONIO sul simbolo del soggetto, il cerchio nero grande”
– mettiamo il cerchio grande nero a sinistra del cerchio rosso. Mettiamo la freccia nera con le domande ‘chi è che?… che cosa è che?…’ tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio nero e voltiamola dalla parte in cui è scritto SOGGETTO


– chiediamo: “Antonio ha preparato cosa?”. I bambini rispondono: “Una torta”
– diciamo: “Ora metteremo le parole UNA TORTA sul simbolo del complemento oggetto o diretto, cioè sul cerchio nero medio”
– mettiamo il cerchio nero medio a destra del cerchio rosso e mettiamo il complemento oggetto UNA TORTA sul cerchio medio nero
– mettiamo la freccia nera con le domande ‘chi? che cosa?’ tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio medio nero e voltiamola dalla parte in cui è scritto COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO


– chiediamo: “Antonio ha preparato una torta per chi?”. I bambini rispondono: “Per Carlotta”
– diciamo “PER CARLOTTA è un complemento indiretto”
– mettiamo le parole PER CARLOTTA sul simbolo che rappresenta i complementi indiretti, cioè il cerchio arancio piccolo”
– mettiamo il cerchio arancio piccolo un po’ più in alto rispetto al cerchio rosso e a destra
– mettiamo la freccia arancio con le domande ‘…chi? …che cosa?’  tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo in modo che punti verso il cerchio arancio, poi voltiamo la freccia dal lato che porta la scritta COMPLEMENTO INDIRETTO


– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Analisi logica Montessori: terza presentazione dei complementi indiretti
Scopo
:
– comprendere la costruzione della frase
– comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti.
– introdurre la nuova freccia con la scritta COMPLEMENTI INDIRETTI.

Analisi logica Montessori: terza presentazione dei complementi indiretti
Età
:
– dai 9 ai 12 anni.

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Analisi logica Montessori: terza presentazione dei complementi indiretti

Analisi logica Montessori: seconda presentazione dei complementi indiretti

Analisi logica Montessori: seconda presentazione dei complementi indiretti. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiale:
– frasi preparate
Scatola per l’analisi logica Montessori B1c:

Dalla scatola useremo:


un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera con la scritta: “chi è che?… che cosa è che?…”
una freccia nera con la scritta: “chi? che cosa?”
una freccia arancio con la scritta: “…chi? …che cosa?”

Analisi logica Montessori: seconda presentazione dei complementi indiretti
Presentazione
:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale elencato sopra
– scegliamo una frase, ad esempio LA NONNA HA REGALATO UNA PALLA A GAIA


– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Ha regalato”
– chiediamo a un bambino di ritagliare la parola dalla frase
– mettiamo il cerchio rosso al centro del piano di lavoro e mettiamo il verbo HA REGALATO sul cerchio rosso

– diciamo: “Chi è che ha regalato?”. I bambini rispondono: “La nonna”
– diciamo: “Ora metteremo le parole LA NONNA sul simbolo del nome che rappresenta la persona che esegue l’azione, il cerchio nero grande”
– mettiamo il cerchio grande nero a sinistra del cerchio rosso. Mettiamo la freccia nera con le domande ‘chi è che?… che cosa è che?…’ tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio nero

– chiediamo: “La nonna ha regalato cosa?”. I bambini rispondono: “Una palla”
– diciamo: “Ora metteremo le parole UNA PALLA sul simbolo del nome che rappresenta la cosa che riceve l’azione, cioè sul cerchio nero medio”
– mettiamo il cerchio nero medio fino a destra del cerchio rosso e mettiamo il complemento oggetto UNA PALLA sul cerchio medio nero
– mettiamo la freccia nera con le domande ‘chi? che cosa?’ tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio medio nero


– chiediamo: “La nonna ha regalato una palla a chi?”. I bambini rispondono: “A Gaia”
– diciamo: “GAIA è un complemento indiretto. Il complemento oggetto è diretto perchè riceve l’azione direttamente. I complementi indiretti completano la frase in vari modi e non ricevono l’azione direttamente. I complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto. La prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione. Il simbolo per i complementi indiretti è un piccolo cerchio arancio”
– diciamo: “Ora metteremo il cerchio arancio piccolo un po’ più in alto rispetto al cerchio rosso e a destra”
– mettiamo il cerchio arancio piccolo come abbiamo indicato e mettiamo la freccia arancio con le domande ‘…chi? …che cosa?’  tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo in modo che punti verso il cerchio arancio


– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Analisi logica Montessori: seconda presentazione dei complementi indiretti
Scopo
:
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti.
– introdurre le nuove domande da usare per i complementi indiretti.

Età:
– dai 9 ai 12 anni.

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Analisi logica Montessori: seconda presentazione dei complementi indiretti

Analisi logica Montessori: prima presentazione dei complementi indiretti

Analisi logica Montessori: prima presentazione dei complementi indiretti. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiale:
– Scatola per l’analisi logica Montessori B1a:

Dalla scatola useremo:
un cerchio rosso con la scritta VERBO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
due frecce nere mute
una freccia arancio muta
– frasi pronte.

Analisi logica Montessori: prima presentazione dei complementi indiretti
Presentazione
:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale elencato sopra
– scegliamo una frase, ad esempio ALICE MOSTRA UN DISEGNO A FRANCESCA

– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il verbo?”. I bambini rispondono: “Mostra”
– chiediamo a un bambino di ritagliare la parola dalla frase
– facciamo scivolare il cerchio rosso verso il centro del piano di lavoro e mettiamo il verbo MOSTRA sul cerchio rosso

– diciamo: “Chi è che mostra?”. I bambini rispondono: “Alice”
– diciamo: “Ora metteremo la parola ALICE sul simbolo del nome che rappresenta la persona che esegue l’azione, il cerchio nero grande”
– facciamo scivolare il cerchio grande nero fino a posizionarlo a sinistra del cerchio rosso. Mettiamo una freccia nera tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio nero

– chiediamo: “Alice mostra cosa?”. I bambini rispondono: “Un disegno”
– diciamo: “Ora metteremo le parole UN DISEGNO sul simbolo del nome che rappresenta la cosa che riceve l’azione, cioè sul cerchio nero medio”
– mettiamo il cerchio nero medio a destra del cerchio rosso e mettiamo il complemento oggetto UN DISEGNO sul cerchio medio nero. Mettiamo una freccia nera tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio medio nero

– chiediamo: “Alice mostra un disegno a chi?”. I bambini rispondono: “A Francesca”
– diciamo: “Il cerchio nero piccolo è il simbolo che rappresenta la persona che riceve l’azione indirettamente. Francesca è un complemento indiretto. Il complemento oggetto è diretto perché riceve l’azione direttamente. I complementi indiretti completano la frase in vari modi e non ricevono l’azione direttamente. I complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto. La prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione. Il simbolo per i complementi indiretti è un piccolo cerchio nero”
– diciamo: “Ora metteremo il cerchio arancio piccolo un po’ più in alto rispetto al cerchio rosso e a destra”
– mettiamo il cerchio arancio piccolo come abbiamo indicato e mettiamo una freccia arancio tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo in modo che punti verso il cerchio arancio

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Analisi logica Montessori: prima presentazione dei complementi indiretti – Scopo:
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti.
– introdurre i complementi indiretti.

Età:
– dai 9 ai 12 anni.

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Analisi logica Montessori: prima presentazione dei complementi indiretti

Analisi logica Montessori: scatola A3, tavola, tabella e questionario

Analisi logica Montessori: scatola A3, tavola, tabella e questionario. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiali:
– matita
– righello
– fogli a righe
– una raccolta di immagini ricche di azioni
– scatola dei simboli per l’analisi logica Montessori A3
– tavola A3
– tabella A3

Dalla scatola dei simboli per l’analisi logica Montessori A3:
– un cerchio rosso con la scritta ‘predicato’
– un cerchio nero grande
– un cerchio nero medio
– una freccia nera con la scritta ‘soggetto’
– una freccia nera con la scritta ‘complemento oggetto o diretto’.

La tavola può essere stampata in formato A4 o, meglio, si possono incollare i simboli a grandezza naturale su un foglio più grande.

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato ad analizzare le frasi”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi svolgeremo insieme una nuova attività con le frasi”
– mostriamo la tavola A3  e discutiamone coi bambini


– chiediamo a un bambino di riprodurre il grafico presente nella tavola A3 utilizzando i simboli mobili della scatola A3


– parliamo del contenuto della scatola A3 dicendo: “In questa scatola non ci sono domande, ma soltanto i termini predicato, soggetto e complemento oggetto”
– parliamo della tavola A3 dicendo: “La tavola non presenta domande, ma soltanto i termini predicato, soggetto e complemento oggetto”
– diciamo: “Oggi impareremo a registrare il nostro lavoro in un modo diverso”
– diamo ad ogni bambino un foglio di carta a righe
– chiediamo di piegare il foglio lungo la metà verticale, mostrando come fare
– chiediamo di tracciare una linea lungo la piegatura usando matita e righello, mostrando come fare


– chiediamo di scrivere la parola TESTO nella prima riga della colonna di destra
– chiediamo di scrivere la parola ANALISI nella prima riga della colonna di sinistra. Sotto alla parola ANALISI scriviamo in colonna le parole PREDICATO, SOGGETTO, COMPLEMENTO OGGETTO


– diciamo: “Useremo la tavola A3 per aiutarci a ricordare i termini che ci servono ad analizzare la frase”
– chiediamo ai bambini di formulare una frase che si accordi con lo schema illustrato nella tavola A3. Se i bambini hanno difficoltà ad inventare la frase, possono guardare le immagini per trarre suggerimenti
– ogni bambino scrive la frase nella prima riga della colonna contrassegnata dalla parola TESTO, ad esempio un bambino scrive CAMILLA LEGGE UN ROMANZO


– indichiamo il predicato sulla tavola e sulla tabella
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. Il bambino risponde: “Legge”. Chiediamo di scrivere la risposta nella colonna di destra, a fianco della parola PREDICATO
– indichiamo il soggetto sulla tavola e sulla tabella


– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. Il bambino risponde: “Camilla”. Chiediamo di scrivere la risposta nella colonna di destra, a fianco della parola SOGGETTO
– indichiamo il complemento oggetto sulla tavola e sulla tabella


– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “Un romanzo”. Chiediamo a un bambino di scrivere la risposta nella colonna di destra, a fianco delle parole COMPLEMENTO OGGETTO


– ripetiamo la procedura con altre frasi
– i bambini registrano questa attività sui loro quaderni di grammatica
– i bambini continuano ad esercitarsi da soli con altre frasi
– nei giorni seguenti i bambini possono eseguire l’analisi logica solo per mezzo della compilazione del questionario.

Analisi logica Montessori: scatola A3 – Scopo:
– comprendere la relazione tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome che rappresentano il soggetto e il complemento oggetto
– introdurre la Tavola A3
– introdurre la Tabella A3
– presentare un nuovo metodo per registrare l’analisi logica: il questionario.

Analisi logica Montessori: scatola A3  – Età:
– dagli 8 ai 9 anni.

Analisi logica Montessori: scatola A3

Analisi logica Montessori: tabella A2 per la costruzione di frasi

Analisi logica Montessori: tabella A2 per la costruzione di frasi. Esercizi e presentazioni per bambini della scuola primaria.

Materiali:
– matita
– righello
– strisce di carta bianca
– penna nera
– fogli a righe
– tavola A2
– tabella A2


– dalla scatola per l’analisi logica Montessori A2:

un cerchio rosso con la scritta VERBO su una facciata e la scritta PREDICATO sull’altra

un cerchio grande nero
un cerchio medio nero
una freccia nera con la scritta “chi è che?… che cosa è che?…” su una facciata e la scritta SOGGETTO sull’altra

una freccia nera con la scritta “chi? che cosa?” su una facciata e la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO sull’altra

Scatola A2 per l’analisi logica

Analisi logica Montessori: tabella A2 per la costruzione di frasi

Per la TAVOLA A2 possiamo stampare questa su foglio A4:

Tabelle A2 per l’analisi logica

Analisi logica Montessori: tabella A2 per la costruzione di frasi


Presentazione
:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato ad analizzare le frasi”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi svolgeremo insieme una nuova attività con le frasi”
– mostriamo la Tavola A2. Chiediamo a un bambino di prendere dalla scatola i simboli che si trovano stampati nella Tavola A2
– diciamo: “Oggi  vedremo come possiamo registrare i nostri lavori di analisi logica in un modo diverso”
– diamo ad ogni bambino un foglio a righe. Pieghiamolo in tre parti e con matita e righello disegniamo tre colonne



– diciamo: “Scriviamo la parola DOMANDA in alto, nella prima colonna a sinistra”
– diciamo: “Scriviamo la parola RISPOSTA nella colonna centrale”
diciamo: “Scriviamo ELEMENTO DELLA FRASE nella colonna di destra”


– diciamo: “Useremo la Tavola A2 come aiuto per ricordare le domande”
– scriviamo una frase su una striscia di carta con la penna nera, ad esempio EVA DIPINGE UN ARCOBALENO


– chiediamo: “Qual è la prima domanda?”. I bambini rispondono: “Qual è il verbo?”
– chiediamo ai bambini di scrivere la domanda nella prima colonna della tabella che hanno disegnato sui loro fogli a righe in questo modo: 1. Qual è il verbo?


– chiediamo: “Qual è la risposta alla domanda?” I bambini rispondono: “Dipinge”
– chiediamo ai bambini di scrivere la risposta nella seconda colonna, in questo modo: 1. dipinge
– chiediamo: “Quale parte della frase contiene il verbo?”. I bambini rispondono: “Il predicato”
– chiediamo ai bambini di scrivere la risposta nella terza colonna, in questo modo: 1. predicato


– chiediamo: “Qual è la seconda domanda?”. I bambini rispondono: “Chi è che dipinge?”
– chiediamo ai bambini di scrivere la risposta nella prima colonna, in questo modo: 2. chi è che dipinge?
– chiediamo: “Qual è la risposta alla domanda?”. I bambini rispondono: “Eva”
– chiediamo ai bambini di scrivere questa risposta nella seconda colonna in questo modo: 2. Eva
– chiediamo: “Quale parte della frase contiene la persona, animale, cosa che esegue l’azione?”. I bambini rispondono: “Il soggetto”
– chiediamo ai bambini di scrivere la risposta nella terza colonna in questo modo: 2. soggetto


– chiediamo: “Qual è la terza domanda?”. I bambini rispondono: “Eva dipinge cosa?”
– chiediamo ai bambini di scrivere la domanda nella prima colonna in questo modo: 3. Eva dipinge cosa?
– chiediamo: “Qual è la risposta alla domanda?”. I bambini rispondono: “Un arcobaleno”
– chiediamo ai bambini di scrivere la risposta nella seconda colonna, in questo modo: 3. un arcobaleno
– chiediamo: “Quale parte della frase contiene la persona, cosa, animale che riceve l’azione?”. I bambini rispondono: “Complemento oggetto”
– chiediamo ai bambini di scrivere la risposta nella terza colonna, in questo modo: 3. complemento oggetto


– ripetiamo la procedura con altre frasi
– i bambini registrano l’esercizio sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini svolgono questa attività in modo indipendente
– dopo la presentazione iniziale, i bambini possono usare la Tabella A2 da sola.

Scopo:
– comprendere la costruzione della frase
– comprendere la relazione tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome che rappresentano il soggetto e il complemento oggetto
– introdurre un nuovo metodo per registrare il lavoro di analisi logica: la Tabella A2.

Età:
– dai 7 ai 9 anni.

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Analisi logica Montessori: tabella A2 per la costruzione di frasi

Analisi logica Montessori: tavola A2 per la costruzione di frasi

Analisi logica Montessori: tavola A2 per la costruzione di frasi. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiali:
– tavola A2
– strisce di carta bianca
– penna nera
– dai simboli della scatola per l’analisi logica Montessori A2:

un cerchio rosso con la scritta VERBO su una facciata e la scritta PREDICATO sull’altra

un cerchio grande nero
un cerchio medio nero
una freccia nera con la scritta “chi è che?… che cosa è che?…” su una facciata e la scritta SOGGETTO sull’altra

una freccia nera con la scritta “chi? che cosa?” su una facciata e la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO sull’altra

Per la TAVOLA A2 possiamo stampare questa su foglio A4:

o, meglio, incollare i simboli mobili a grandezza normale su un foglio più grande, aggiungendo le parole SOGGETTO e COMPLEMENTO OGGETTO o DIRETTO

Analisi logica Montessori: tavola A2

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato ad analizzare le frasi”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi svolgeremo insieme una nuova attività con le frasi”
– mostriamo la tavola A2  e discutiamone coi bambini. La tavola mostra il cerchio grande nero del soggetto a sinistra, la prima freccia nera con la scritta “chi è che?… che cosa è che?…” che punta verso il soggetto, il cerchio rosso con la scritta “verbo”, la seconda freccia nera con la scritta “chi? che cosa?” che punta verso il complemento oggetto, e il cerchio nero medio per il complemento oggetto. Lungo il margine sinistro della tavola si trova la scritta SOGGETTO e lungo il margine destro la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO
– scriviamo una frase su una striscia di carta bianca con la penna nera, ad esempio FRANCESCA CUOCE LA FRITTATA
– diciamo: “Ora lavoreremo con la scatola A2”. Chiediamo a un bambino di prendere dalla scatola i simboli che si trovano stampati nella Tavola A2
– chiediamo: “Qual è la prima domanda?”. I bambini rispondono: “Qual è il verbo?”
– diciamo: “La parte della frase che risponde alla domanda ‘Qual è il verbo?’ è chiamata predicato”. Mostriamo il cerchio rosso dal lato della scritta VERBO

– giriamo il cerchio rosso dal lato con la scritta PREDICATO

– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Cuoce”. Chiediamo a un bambino di ritagliare la parola dalla frase e di metterla sul simbolo che rappresenta il verbo, il cerchio rosso

– chiediamo: “Qual è la seconda domanda?”. I bambini rispondono: “Chi è che cuoce?”
– diciamo: “La parte della frase che risponde alla domanda ‘chi è che cuoce?’ è chiamata SOGGETTO. Il soggetto è la persona, cosa, animale che esegue l’azione
– mostriamo la prima freccia nera dalla parte delle domande ‘chi è che?… che cosa è che?…’.

Giriamo la freccia dalla parte della scritta SOGGETTO
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “Francesca”
– mettiamo la parola sul simbolo che rappresenta il soggetto, cioè il cerchio nero grande
– mettiamo la parola sul cerchio nero grande

– chiediamo: “Qual è la terza domanda?”. I bambini rispondono: “Francesca cuoce cosa?”
– diciamo: “La parte della frase che risponde alla domanda ‘Francesca cuoce cosa?’ è chiamata COMPLEMENTO OGGETTO. Il complemento oggetto è la persona, cosa, animale che riceve l’azione”
– mostriamo la freccia nera dalla parte delle domande ‘chi? che cosa?’e giriamola dalla parte della scritta COMPLEMENTO OGGETTO

– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “La frittata”
– mettiamo le parole sul simbolo che rappresenta il complemento oggetto, cioè il cerchio nero medio
– analizziamo la frase utilizzando la Tavola A2 al posto dei simboli mobili


– ripetiamo la procedura con altre frasi, e quando i bambini sono in grado di farlo potranno usare la tavola senza analizzare prima la frase con i simboli mobili
– i bambini continuano ad esercitarsi da soli con altre frasi
– l’attività sarà registrata sui quaderni di grammatica dopo aver presentato anche la Tabella A2, il giorno seguente

Analisi logica Montessori: tavola A2
Scopo
:
– comprendere la costruzione della frase
– comprendere la relazione tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome che rappresentano il soggetto e il complemento oggetto
– introdurre la Tavola A2.

Analisi logica Montessori: tavola A2
Età:

– dai 7 ai 9 anni.

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Analisi logica Montessori: tavola A2

Analisi logica Montessori: scatola A2 – domande e simboli ponte

Analisi logica Montessori: scatola A2 – domande e simboli ponte. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Analisi logica Montessori: scatola A2
Materiale
:

– strisce di carta bianca
– penna nera
– tavola A2 per l’analisi logica Montessori
– dalla scatola A2 i seguenti simboli:
un cerchio rosso con la scritta VERBO su una facciata e la scritta PREDICATO sull’altra

un cerchio grande nero
un cerchio medio nero
una freccia nera con la scritta “chi è che?… che cosa è che?…” su una facciata e la scritta SOGGETTO sull’altra

una freccia nera con la scritta “chi? che cosa?” su una facciata e la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO sull’altra

Analisi logica Montessori: scatola A2
Presentazione
:

– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato ad analizzare le frasi”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi svolgeremo insieme una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale elencato
– scriviamo una frase su una striscia di carta bianca, ad esempio IL PARRUCCHIERE TAGLIA I CAPELLI
– diciamo: “Nei giorni scorsi abbiamo lavorato con la scatola A1. Il materiale di questa nuova scatola è simile, ma ha qualcosa in più”
– chiediamo: “Qual è la prima domanda?”. I bambini rispondono: “Qual è il verbo?”
– diciamo: “La parte di questa frase che risponde alla domanda ‘Qual è il verbo?’ è chiamata PREDICATO”. Mostriamo il cerchio rosso dalla parte della scritta VERBO


diciamo: “La parola predicato viene dalla parola latina praedicare, che significa predicare
– giriamo il cerchio rosso per mostrare la parola PREDICATO scritta sulla facciata opposta a VERBO


– chiediamo ai bambini: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Taglia”. Chiediamo a un bambino di ritagliare la parola TAGLIA dalla frase. Mettiamo il predicato sul simbolo che rappresenta il verbo, cioè il cerchio rosso


– chiediamo: “Qual è la seconda domanda?”. I bambini rispondono: “Chi è che taglia?”
– diciamo: “La parte della frase che risponde alla domanda “Chi è che taglia” si chiama SOGGETTO. Il soggetto è la persona, l’animale o la cosa che esegue l’azione”
– mostriamo la prima freccia nera che mostra le domande “chi è che?… che cosa è che?…”. Giriamo la freccia rendendo visibile ai bambini la facciata che porta la scritta SOGGETTO


– diciamo: “La parola SOGGETTO viene dal latino subicere che  significa mettere sotto la propria autorità.”
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “Il parrucchiere.”
– chiediamo a un bambino di  mettere il soggetto sul simbolo che lo rappresenta, cioè il cerchio grande nero
– facciamo scivolare il cerchio nero grande fino a portarlo a sinistra del cerchio rosso e mettiamo le parole IL PARRUCCHIERE sopra di esso. Poi mettiamo la freccia nera tra il cerchio rosso e quello nero in modo che punti verso il cerchio nero; la scritta visibile è SOGGETTO
– chiediamo: “Qual è la terza domanda?”. I bambini rispondono: “Il parrucchiere taglia che cosa?”
– diciamo: “La parte della frase che risponde alla domanda ‘Il parrucchiere taglia che cosa?’ è chiamata COMPLEMENTO OGGETTO o COMPLEMENTO DIRETTO”. Il complemento oggetto o diretto è la persona o la cosa che ricevono l’azione”
– mostriamo la seconda freccia nera che reca la domanda ‘chi? che cosa?’ sulla facciata visibile.

Giriamo e mostriamo l’altra facciata, con la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO


– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “I capelli.”


– mettiamo le parole I CAPELLI sul simbolo che rappresenta l’oggetto diretto, cioè il cerchio nero medio
– facciamo strisciare il cerchio nero medio fino ad arrivare a destra del cerchio rosso e mettiamo le parole I CAPELLI sul cerchio. Mettiamo poi la freccia nera tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio nero, con la facciata con la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO visibile


– diciamo: “Il verbo o predicato è rappresentato dal simbolo del cerchio rosso, che è lo stesso simbolo che usiamo per il verbo quando facciamo l’analisi grammaticale. Il cerchio rosso rappresenta il sole, perchè il predicato è pieno di energia. Il cerchio che rappresenta il predicato è il cerchio più grande di tutti. Il predicato è la parte più importante nella frase perchè dà azione al soggetto. Il predicato è la sola parte di una frase che può anche stare da solo, se il soggetto è sottinteso”
– diciamo: “Il cerchio che fa da simbolo per il soggetto è nero come il simbolo del nome che usiamo nell’analisi grammaticale. Il simbolo del soggetto è un cerchio perchè il soggetto può essere una famiglia del nome, o una parte di una famiglia del nome, o un pronome, o anche un’altra parte del discorso. Il cerchio che rappresenta il soggetto è più piccolo di quello che rappresenta il predicato perchè non può mai stare da solo. Il soggetto è un cerchio perchè è come un satellite del sole (il predicato). Il soggetto ha bisogno del predicato.”
– diciamo: “Il simbolo del complemento oggetto o diretto è nero come il simbolo del nome in analisi grammaticale. Il simbolo del complemento oggetto è un cerchio perchè il complemento oggetto può essere una famiglia del nome, o una parte di una famiglia del nome, o un pronome, o anche un’altra parte del discorso. Il cerchio che rappresenta il complemento oggetto è più piccolo di quello che rappresenta il soggetto perchè è meno importante del soggetto. Le frasi non hanno necessariamente bisogno di un complemento oggetto.”


– ripetiamo la procedura con altre frasi
– il bambino continuerà ad esercitarsi con questo materiale individualmente
– l’attività verrà registrata sui quaderni di grammatica quando presenteremo anche la tavola A2 e del questionario A2.

Analisi logica Montessori: scatola A2
Scopo
:
– comprendere la costruzione della frase
– comprendere la relazione tra il predicato con la famiglia del nome del soggetto e del complemento oggetto o diretto nella frase
– introdurre i termini di predicato, soggetto e complemento oggetto o diretto per nominare le parti della frase

Età:
– dai 7 ai 9 anni.

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Analisi logica Montessori: scatola A2

Analisi della lettura Montessori: tavola A1 e questionario

Analisi della lettura Montessori: tavola A1 e questionario. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Analisi della lettura Montessori – Materiale:


– tavola A1
– questionario A1
– carta a righe
– matita
– righello
– strisce di carta bianca
– penna nera

Possiamo stampare la Tavola A1 in formato A4, o meglio, per avere la tavola con i simboli nelle stesse dimensioni di quelli usati nell’analisi logica con la scatola A1, incollare secondo lo schema i simboli mobili su un cartoncino più grande.

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Presentazione della Tavola A1:
Dopo che i bambini si sono esercitati con i simboli mobili della scatola A1 analizzando un gran numero di frasi, possiamo introdurre la Tavola A1. La prima presentazione consisterà nella comparazione tra lo schema che i bambini creano con i simboli mobili con quello presente sulla tavola.
In seguito potremo fornire ai bambini delle frasi. I bambini separano le parti della frase isolando prima il verbo e ponendolo sul simbolo presente sulla tavola, poi il soggetto e il complemento oggetto, rispondendo alle domande.

Presentazione della tavola e del questionario A1:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato ad analizzare le frasi”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo con le frasi una nuova attività”
– diciamo: “Sto per mostrarvi come registrare il vostro lavoro nei vostri quaderni  di grammatica”
– diamo ad ogni bambino un foglio a righe e chiediamo di segnare la metà piegando il foglio e poi tracciare la linea verticale con la matita


– diciamo: “Scrivete la parola DOMANDA in alto nella colonna di sinistra”
– diciamo: “Scrivete la parola RISPOSTA in alto nella colonna di destra”


– diciamo: “Abbiamo una tavola e una tabella che ci possono aiutare a ricordare le domande”. Mostriamo la tavola e la tabella ai bambini


– scriviamo GIOVANNI CAMMINA su una striscia di carta con la penna nera


– chiediamo: “Qual è la prima domanda?”. I bambini rispondono: “Qual è il verbo?”. Invitiamo i bambini a scrivere questa domanda nella colonna di sinistra, in questo modo: 1. Qual è il verbo?
– chiediamo: “Qual è la risposta per questa domanda?”. I bambini rispondono: “Cammina”. Invitiamo i bambini a scrivere la risposta nella colonna di destra, in questo modo: 1. cammina
– chiediamo: “Qual è la seconda domanda?”. I bambini rispondono: “Chi è che cammina?”. Invitiamo i bambini a scrivere la domanda nella colonna di sinistra, in questo modo: 2. Chi è che cammina?
– Chiediamo: “Qual è la risposta a questa domanda?”. I bambini rispondono: “Giovanni”. Invitiamo i bambini a scrivere la risposta nella colonna di destra, in questo modo: 2. Giovanni


– ripetiamo la procedura con altre frasi, includendo anche frasi che contengono un oggetto, ad esempio LA BAMBINA BIONDA STA CHIUDENDO LA FINESTRA, tagliando la frase nelle sue parti per posarle sulla tavola e scrivendo le domande e le risposte sul foglio di carta a righe


– al termine della presentazione i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– i bambini continueranno ad esercitarsi nei giorni successivi ad analizzare frasi utilizzando i simboli mobili oppure la tavola e la tabella, prima guidati e poi in modo indipendente.

Analisi della lettura Montessori – Scopo:
– comprendere la costruzione della frase
– comprendere le relazioni che ci sono tra verbo e famiglie del nome del soggetto e dell’oggetto nella frase
– introdurre un nuovo metodo per registrare l’attività, cioè imparare ad usare il questionario
– introdurre la tavola A1

Analisi della lettura Montessori – Età:
– dai 7 ai 9 anni

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Analisi della lettura Montessori

Analisi della lettura Montessori con la scatola A-1

Analisi della lettura Montessori con la scatola A-1. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiali:

– strisce bianche di carta
– penna nera
– matita
– scatola A1 per l’analisi logica Montessori


– dalla scatola A1 per l’analisi logica Montessori:
un cerchio nero grande muto
un cerchio nero medio muto
un cerchio rosso con la scritta VERBO


una freccia nera su una facciata e con la scritta CHI E’ CHE?… CHE COSA E’ CHE?… sull’altra


una freccia nera su una facciata e con la scritta CHI?… CHE COSA?… sull’altra

Analisi della lettura Montessori con la scatola A-1

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come analizzare le frasi” e ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi svolgeremo insieme una nuova attività con le frasi”
– mettiamo i simboli per l’analisi logica elencati sul piano di lavoro, con le facciate scritte nascoste
– scriviamo una frase sulla striscia di carta con la penna nera, ad esempio ALMA BEVE UNA BIBITA FRESCA
– diciamo: “Ora analizzeremo questa frase come abbiamo già imparato a fare”
– chiediamo: “Vi ricordate qual è la prima domanda che dobbiamo farci?”. I bambini risponderanno: “Qual è l’azione?”
– ora dovremo chiederci “Qual è il verbo?”. I bambini rispondono: “Beve”
– facciamo scivolare il cerchio rosso verso il centro del piano di lavoro. Giriamo il cerchio per mostrare la parola VERBO scritta sull’altra facciata

– chiediamo a un bambino di tagliare la frase per separare il verbo dalle altre parole. Diciamo: “Mettiamo il verbo sul simbolo dell’azione che  è il cerchio rosso”

– chiediamo: “Qual è la seconda domanda?”. I bambini rispondono: “Chi è che beve?”
– giriamo la prima freccia nera per mostrare la domanda scritta sull’altra facciata (chi è che?… che cosa è che?…)
– chiediamo: “Qual è la risposta a questa domanda?”. I bambini rispondono: “Alma”
– diciamo: “Mettiamo la parola sul simbolo che rappresenta il nome di chi esegue l’azione”
– spostiamo il cerchio nero grande a sinistra del cerchio rosso e mette la parola ALMA sul cerchio nero grande

Poi  mettiamo la freccia tra i due cerchi in modo che punti verso il cerchio nero

– chiediamo: “Qual è la terza domanda?”. I bambini rispondono: “Beve cosa?”
– giriamo la seconda freccia nera per mostrare la domanda scritta sull’altra facciata (chi? che cosa?)
– chiediamo: “Qual è la risposta a questa domanda?”. I bambini rispondono: “Una bibita fresca”
– diciamo: “Mettiamo le parole sul simbolo che rappresenta cosa riceve l’azione”
– facciamo strisciare il cerchio medio nero fino a portarlo a destra del cerchio rosso e poniamo le parole UNA BIBITA FRESCA sul cerchio.

Mettiamo la freccia tra il cerchio rosso e quello nero medio in modo che punti verso il cerchio nero


– modifichiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni, lasciandole sui rispettivi simboli. I bambini leggono le trasposizioni e decidono quale costruzione è la più corretta (quella di partenza)
– ogni bambino scrive una frase e la analizza col materiale

– i bambini registreranno questa attività dopo la presentazione della tavola A1 e della tabella A1, il giorno successivo.

Analisi della lettura Montessori con la scatola A-1
Scopo
:
– comprendere la costruzione della frase
– comprendere le relazioni che ci sono tra verbo e famiglie del nome del soggetto e dell’oggetto nella frase
– introdurre la domanda “qual è il verbo?” e la parola VERBO sul cerchio rosso
– introdurre le domande “chi è che?”, “che cosa è che?” e le domande “chi?”, “che cosa?” sulle frecce nere

Analisi della lettura Montessori con la scatola A-1
Età
:
– dai 7 ai 9 anni

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Analisi della lettura Montessori con la scatola A-1

Analisi della lettura Montessori – ottavo caso: due soggetti, due predicati e due oggetti

Analisi della lettura Montessori – ottavo caso: due soggetti, due predicati e due oggetti. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiale:
– simboli dell’analisi logica: due cerchi grandi neri, due cerchi medi neri, due cerchi rossi, quattro frecce nere
– strisce di carta bianca
– penna nera
– forbici.

Analisi della lettura Montessori – ottavo caso: due soggetti, due predicati e due oggetti

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro due cerchi rossi, due cerchi neri grandi e due frecce nere
– scriviamo una frase in due copie (su due strisce di carta bianca), ad esempio ALMA LAVA IL PAVIMENTO E GAIA SPOLVERA GLI SCAFFALI
– i bambini leggono e se possibile eseguono le azioni
– chiediamo: “Quali di queste parole indicano un’azione?”
– i bambini rispondono “lava, spolvera”. Ritagliamo queste due parole da una delle due frasi
– chiediamo a un bambino di scegliere i simboli adatti tra quelli presenti sul piano di lavoro (i due cerchi rossi) e di mettere la parola LAVA su uno e la parola SPOLVERA sull’altro
– mettiamo i due cerchi rossi in colonna al centro del piano di lavoro


– ore chiediamo: “Chi è che lava?”. I bambini rispondono: “Alma”
– chiediamo a un bambino di scegliere il simbolo adatto tra quelli presenti sul piano di lavoro (il cerchio grande nero) e di mettere la parola ALMA su di esso
– mettiamo parola e simbolo a sinistra dell’azione LAVA
– ora chiediamo: “Chi è che spolvera?”. I bambini rispondono: “Gaia”
– chiediamo a un bambino di scegliere il simbolo adatto tra quelli presenti sul piano di lavoro (il cerchio grande nero) e di mettere la parola GAIA su di esso
– mettiamo parola e simbolo a sinistra dell’azione SPOLVERA


– mostriamo ai bambini come mettere una freccia nera tra le parole ALMA e LAVA e un’altra freccia tra le parole GAIA e SPOLVERA


– chiediamo: “Alma lava cosa?”. I bambini rispondono: “Il pavimento”
– mettiamo le parole su uno dei cerchi neri medi
– mettiamo parole e simbolo a destra della parola LAVA
– chiediamo: “Gaia spolvera che cosa?”. I bambini rispondono: “Gli scaffali”
– mettiamo le parole su uno dei cerchi neri medi
– mettiamo parole e simbolo a destra della parola SPOLVERA

– chiediamo a un bambino di mettere la parola che fa da congiunzione tra i due gruppi di simboli, in colonna coi simboli delle azioni


– invertiamo le due parti della frase. Prima spostiamo soltanto il verbo, poi tutte le parole, in tutte le possibili combinazioni. Leggiamo ogni volta a voce alta e discutiamo ogni mutamento di significato.
– rimettiamo le parti della frase nell’ordine corretto sopra i loro simboli
– ripetiamo la procedura con altre frasi
– diciamo: “Oggi abbiamo analizzato le frasi in base alla relazione che c’è tra il verbo e il nome. Abbiamo diviso le frasi in due parti: la parte che conteneva l’azione e la parte che conteneva il nome di chi esegue l’azione. Abbiamo poi indicato la relazione tra le due parti con una freccia nera”
– i bambini registrano questa presentazione sui loro quaderni di grammatica, usando la matita rossa per il simbolo dell’azione e la matita nera per il simbolo di chi la esegue. I simboli possono essere disegnati a mano libera o con l’ausilio di stencil.

Analisi della lettura Montessori – ottavo caso: due soggetti, due predicati e due oggetti
Scopo
:
– comprendere la costruzione delle frasi
– analizzare le frasi rispondendo a delle domande
– identificare le parti di una frase
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione) e famiglia del nome in una frase
– incentivare la comprensione della lettura evidenziando il significato dato dall’ordine delle parole
– arricchire il vocabolario a favore dell’espressione verbale e scritta.

Analisi della lettura Montessori – ottavo caso: due soggetti, due predicati e due oggetti
Età
:
– dai 7 ai 9 anni. Il prerequisito per questa presentazione è che i bambini abbiano ben compreso la funzione del verbo con gli esercizi di analisi grammaticale.

Analisi della lettura Montessori – ottavo caso: due soggetti, due predicati e due oggetti
Note:

– possiamo ripetere questa presentazione ogni anno
– evitiamo frasi con il verbo essere.

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Analisi della lettura Montessori – ottavo caso: due soggetti, due predicati e due oggetti

Analisi della lettura Montessori – quinto caso: un soggetto un’azione e un oggetto

Analisi della lettura Montessori – terzo caso: un soggetto un’azione e un oggetto. Presentazioni ed esercizi per la scuola primaria.

Materiali:
– simboli per l’analisi logica: un cerchio nero grande, un cerchio nero medio, un cerchio rosso, due frecce nere
– frasi pronte.

 

Un soggetto un’azione e un oggetto

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il cerchio rosso, il cerchio nero grande, una freccia che punta ad esso a destra, un cerchio nero medio, una freccia nera che punta ad esso a sinistra
– scegliamo una frase pronta, ad esempio MARIA MANGIA UNA MELA. Chiediamo ai bambini di leggere la frase e poniamola al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è l’azione?”. I bambini rispondono: “Mangia”
– facciamo scivolare il cerchio rosso verso il centro del piano di lavoro senza sollevarlo
– chiediamo ad un bambino di tagliare la parola che indica l’azione, MANGIA, dalla frase. Diciamo al bambino: “Ora metti la parola che indica l’azione, MANGIA, sul simbolo che indica l’azione, il cerchio rosso”
– diciamo: “Il cerchio rosso è il simbolo dell’azione. Le parole che indicano azioni sono il centro della frase”.


– chiediamo: “Chi è che mangia?”. I bambini rispondono: “Maria”
– facciamo scivolare il cerchio nero grande a sinistra del cerchio rosso
– diciamo: “Ora mettiamo la parola MARIA sul simbolo che rappresenta il nome di chi esegue l’azione”
– diciamo: “Il cerchio nero grande rappresenta la persona che esegue l’azione”


– chiediamo: “Cosa mangia Maria?”. I bambini rispondono: “Una mela”
– facciamo scivolare il cerchio nero medio fino a posizionarlo  a destra del cerchio rosso
– diciamo: “Ora metteremo le parole UNA MELA sul simbolo del nome più piccolo
– diciamo: “Il cerchio nero medio è il simbolo della cosa che riceve l’azione. Abbiamo usato il cerchio nero medio per UNA MELA perchè non è importante come MARIA, infatti potremmo anche dire soltanto MARIA MANGIA per comunicare il concetto, ma se diciamo solo MANGIA UNA MELA la frase ha un altro significato


– mostriamo le frecce nere ai bambini. Colleghiamo il cerchio rosso ad ognuno dei cerchi neri con le frecce.  Una delle frecce punterà verso MARIA e l’altra freccia punterà verso UNA MELA. Diciamo: “Le frecce mostrano la relazione che c’è tra l’azione ed i simboli dei nomi”


– invertiamo l’ordine delle parti della frase:
UNA MELA MANGIA MARIA
UNA MELA MARIA MANGIA
MARIA UNA MELA MANGIA
MANGIA UNA MELA MARIA
MANGIA MARIA UNA MELA
– chiediamo: “Queste frasi suonano bene?”. No.  Ricostruiamo la frase nell’ordine corretto
– ripetiamo la procedura con altre frasi che contengano un soggetto, un verbo ed un oggetto
– diciamo: “Oggi abbiamo analizzato le frasi in base alla relazione che c’è tra il verbo ed i nomi. Abbiamo diviso le frasi in tre parti:
la parte che contiene l’azione,
la parte che contiene la persona, animale, cosa, luogo che esegue quell’azione
la parte che contiene la persona, animale, cosa, luogo che riceve l’azione.
Abbiamo poi indicato la relazione tra le tre parti con le frecce nere”
– i bambini registrano questa presentazione sui loro quaderni di grammatica, usando la matita rossa per il simbolo dell’azione, la matita nera per i simboli di chi esegue l’azione e di chi riceve l’azione e per le frecce che indicano le relazioni tra azione e nomi. I simboli possono essere disegnati a mano libera o con l’aiuto di stencil

Un soggetto un’azione e un oggetto – Scopo:
– comprendere la costruzione delle frasi
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione), famiglia del nome soggetto e la famiglia del nome oggetto in una frase.

Un soggetto un’azione e un oggetto – Età:
– dai 7 ai 9 anni.

Un soggetto un’azione e un oggetto – Note:
– possiamo ripetere questa presentazione ogni anno
– evitiamo frasi con il verbo essere.

Analisi della lettura Montessori – Quarto caso: due soggetti e due predicati

Analisi della lettura Montessori – Quarto caso: due soggetti e due predicati. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiale:
– simboli dell’analisi logica: due cerchi grandi neri, due cerchi rossi, due frecce nere
– strisce di carta bianca
– penna nera
– forbici.

Analisi della lettura Montessori – Quarto caso: due soggetti e due predicati

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro due cerchi rossi, due cerchi neri grandi e due frecce nere
– scriviamo una frase in due copie (su due strisce di carta bianca), ad esempio ALMA SUONA E GAIA CANTA

– i bambini leggono e se possibile eseguono l’azione
– chiediamo: “Quali di queste parole indicano un’azione?”
– i bambini rispondono “Suona, canta”. Ritagliamo queste due parole da una delle due frasi
– chiediamo a un bambino di scegliere i simboli adatti tra quelli presenti sul piano di lavoro (i due cerchi rossi) e di mettere la parola SUONA su uno e la parola CANTA sull’altro
– mettiamo i due cerchi rossi in colonna a destra del piano di lavoro e chiediamo a un bambino di mettere la parola che fa da congiunzione tra i due simboli

– ore chiediamo: “Chi suona?”. I bambini rispondono: “Alma”
– chiediamo a un bambino di scegliere il simbolo adatto tra quelli presenti sul piano di lavoro (il cerchio grande nero) e di mettere la parola ALMA su di esso
– ora chiediamo: “Chi canta?”. I bambini rispondono: “Gaia”
– chiediamo a un bambino di scegliere il simbolo adatto tra quelli presenti sul piano di lavoro (il cerchio grande nero) e di mettere la parola GAIA su di esso

– chiediamo a un bambino di mettere la E di congiunzione tra i due nomi
– mostriamo ai bambini come mettere una freccia nera tra le parole ALMA e SUONA e un’altra freccia tra le parole GAIA e CANTA

– invertiamo le due parti della frase. Prima spostiamo soltanto il verbo, poi tutte le parole, in tutte le possibili combinazioni. Leggiamo ogni volta a voce alta e discutiamo ogni mutamento di significato.
– rimettiamo le parti della frase nell’ordine corretto sopra i loro simboli
– ripetiamo la procedura con altre frasi
– diciamo: “Oggi abbiamo analizzato le frasi in base alla relazione che c’è tra il verbo e il nome. Abbiamo diviso le frasi in due parti: la parte che conteneva l’azione e la parte che conteneva il nome di chi esegue l’azione. Abbiamo poi indicato la relazione tra le due parti con una freccia nera”
– i bambini registrano questa presentazione sui loro quaderni di grammatica, usando la matita rossa per il simbolo dell’azione e la matita nera per il simbolo di chi la esegue. I simboli possono essere disegnati a mano libera o con l’ausilio di stencil.

Analisi della lettura Montessori – Quarto caso: due soggetti e due predicati
Scopo
:
– comprendere la costruzione delle frasi
– analizzare le frasi rispondendo a delle domande
– identificare le parti di una frase
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione) e famiglia del nome in una frase
– incentivare la comprensione della lettura evidenziando il significato dato dall’ordine delle parole
– arricchire il vocabolario a favore dell’espressione verbale e scritta.

Analisi della lettura Montessori – Quarto caso: due soggetti e due predicati
Età
:
– dai 7 ai 9 anni. Il prerequisito per questa presentazione è che i bambini abbiano ben compreso la funzione del verbo con gli esercizi di analisi grammaticale.

Analisi della lettura Montessori – Quarto caso: due soggetti e due predicati
Note:

– possiamo ripetere questa presentazione ogni anno
– evitiamo frasi con il verbo essere.

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Analisi della lettura Montessori – Quarto caso: due soggetti e due predicati

Analisi della lettura Montessori – settimo caso: due o più soggetti, un’azione e due o più oggetti

Analisi della lettura Montessori – quinto caso: due o più soggetti, un’azione e due o più oggetti. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiali:
– simboli per l’analisi logica: due cerchi neri grandi, tre cerchi neri medi, un cerchio rosso, cinque frecce nere
– frasi pronte.

Due o più soggetti, un’azione e due o più oggetti

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il cerchio rosso, i due cerchi neri grandi, due frecce nere che puntano ad essi a destra, tre cerchi neri medi, tre frecce nere che puntano ad essi a sinistra
– scegliamo una frase pronta, ad esempio ALMA E GAIA MANGIANO MELE BISCOTTI e YOGURT. Chiediamo ai bambini di leggere la frase e poniamola al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è l’azione?”. I bambini rispondono: “Mangiano”
– facciamo scivolare il cerchio rosso verso il centro del piano di lavoro senza sollevarlo
– chiediamo ad un bambino di tagliare la parola che indica l’azione, MANGIANO, dalla frase. Diciamo al bambino: “Ora metti la parola che indica l’azione, MANGIANO, sul simbolo che indica l’azione, il cerchio rosso”
– diciamo: “Il cerchio rosso è il simbolo dell’azione. Le parole che indicano azioni sono il centro della frase”.

– chiediamo: “Chi è che mangia?”. I bambini rispondono: “Alma e Gaia”
– facciamo scivolare i due cerchi neri grandi a sinistra del cerchio rosso, in colonna
– diciamo: “Ora mettiamo la parola ALMA su uno dei simboli che rappresenta il nome di chi esegue l’azione e la parola GAIA sull’altro”
– diciamo: “I cerchi neri grandi rappresentano le persone che eseguono l’azione. Ci sono due persone che eseguono l’azione”

– chiediamo: “Cosa mangiano Alma e Gaia?”. I bambini rispondono: “Mele, biscotti e yogurt.”
– facciamo scivolare i tre cerchi neri medi fino a posizionarli  a destra del cerchio rosso, in colonna
– diciamo: “Ora metteremo le parole MELE sul primo simbolo del nome che riceve l’azione, la parola BISCOTTI sul secondo simbolo del nome che riceve l’azione e la parola YOGURT sul terzo. Ci sono tre cose che ricevono l’azione. Mettiamo la parola E tra il secondo cerchio nero medio ed il terzo
– diciamo: “Il cerchio nero medio è il simbolo della cosa che riceve l’azione. Abbiamo usato il cerchio nero medio per MELE, per BISCOTTI e per YOGURT. Ci sono tre cose che ricevono l’azione

– mostriamo la relazione che c’è tra il verbo e i due soggetti e tra il verbo e i tre oggetti. Prima mettiamo le frecce che dall’azione puntano ai soggetti. Poi mettiamo le frecce che dall’azione puntano verso i tre oggetti diretti. Diciamo: ” Le frecce nere mostrano la relazione che c’è tra l’azione, le persone che eseguono l’azione e le cose che ricevono l’azione”

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le combinazioni possibili. Chiediamo: “Queste frasi suonano bene?”. No.  Ricostruiamo la frase nell’ordine corretto
– ripetiamo la procedura con altre frasi che contengano un soggetto, un verbo ed due o più oggetti
– diciamo: “Oggi abbiamo analizzato le frasi in base alla relazione che c’è tra il verbo ed i nomi. Abbiamo diviso le frasi in tre parti:
la parte che contiene l’azione,
la parte che contiene la persona, animale, cosa, luogo che esegue quell’azione
la parte che contiene la persona, animale, cosa, luogo che riceve l’azione.
Abbiamo poi indicato la relazione tra le tre parti con le frecce nere”

– i bambini registrano questa presentazione sui loro quaderni di grammatica, usando la matita rossa per il simbolo dell’azione, la matita nera per i simboli di chi esegue l’azione e di chi riceve l’azione e per le frecce che indicano le relazioni tra azione e nomi. I simboli possono essere disegnati a mano libera o con l’aiuto di stencil

Due o più soggetti, un’azione e due o più oggetti
Scopo
:
– comprendere la costruzione delle frasi
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione), famiglia del nome soggetto e la famiglia del nome oggetto in una frase.

Due o più soggetti, un’azione e due o più oggetti
Età
:
– dai 7 ai 9 anni.

Due o più soggetti, un’azione e due o più oggetti
Note
:
– possiamo ripetere questa presentazione ogni anno
– evitiamo frasi con il verbo essere.

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Due o più soggetti, un’azione e due o più oggetti

Analisi della lettura Montessori – terzo caso: un soggetto e due azioni

Analisi della lettura Montessori – terzo caso: un soggetto e due azioni. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Analisi della lettura Montessori – terzo caso: un soggetto e due azioni
Materiale
:
– simboli dell’analisi logica: un cerchio grande nero, due cerchi rossi, due frecce nere
– strisce di carta bianca
– penna nera
– forbici.

Analisi della lettura Montessori – terzo caso: un soggetto e due azioni

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro due cerchi rossi, il cerchio nero grande e due frecce nere
– scriviamo una frase in due copie (su due strisce di carta bianca), ad esempio FRANCESCA CANTA E BALLA
– i bambini leggono e se possibile eseguono l’azione
– chiediamo: “Quali di queste parole indicano un’azione?”
– i bambini rispondono “Canta, balla”. Ritagliamo queste due parole da una delle due frasi
– chiediamo a un bambino di scegliere i simboli adatti tra quelli presenti sul piano di lavoro (i due cerchi rossi) e di mettere la parola CANTA su uno e la parola BALLA sull’altro
– mettiamo i due cerchi rossi in colonna a destra del piano di lavoro e chiediamo a un bambino di mettere la parola che fa da congiunzione tra i due simboli


– ore chiediamo: “Chi canta?”. I bambini rispondono: “Francesca”
– chiediamo a un bambino di scegliere il simbolo adatto tra quelli presenti sul piano di lavoro (il cerchio grande nero) e di mettere la parola FRANCESCA su di esso


– mostriamo ai bambini come mettere una freccia nera tra le parole CANTA e FRANCESCA
– chiediamo: “Chi balla?”. I bambini rispondono: “Francesca”. Mostriamo ai bambini come mettere una freccia nera tra le parole BALLA e FRANCESCA


– invertiamo le due parti della frase. Prima spostiamo soltanto il verbo, poi tutte le parole, in tutte le possibili combinazioni. Leggiamo ogni volta a voce alta e discutiamo ogni mutamento di significato.
– rimettiamo le parti della frase nell’ordine corretto sopra i loro simboli
– ripetiamo la procedura con altre frasi che contengano solo una famiglia del nome e due verbi
– diciamo: “Oggi abbiamo analizzato le frasi in base alla relazione che c’è tra il verbo e il nome. Abbiamo diviso le frasi in due parti: la parte che conteneva l’azione e la parte che conteneva il nome di chi esegue l’azione. Abbiamo poi indicato la relazione tra le due parti con una freccia nera”
– i bambini registrano questa presentazione sui loro quaderni di grammatica, usando la matita rossa per il simbolo dell’azione e la matita nera per il simbolo di chi la esegue. I simboli possono essere disegnati a mano libera o con l’ausilio di stencil.

Analisi della lettura Montessori – terzo caso: un soggetto e due azioni
Scopo
:
– comprendere la costruzione delle frasi
– analizzare le frasi rispondendo a delle domande
– identificare le parti di una frase
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione) e famiglia del nome in una frase
– incentivare la comprensione della lettura evidenziando il significato dato dall’ordine delle parole
– arricchire il vocabolario a favore dell’espressione verbale e scritta.

Analisi della lettura Montessori – terzo caso: un soggetto e due azioni
Età
:
– dai 7 ai 9 anni. Il prerequisito per questa presentazione è che i bambini abbiano ben compreso la funzione del verbo con gli esercizi di analisi grammaticale.

Analisi della lettura Montessori – terzo caso: un soggetto e due azioni
Note:

– possiamo ripetere questa presentazione ogni anno
– evitiamo frasi con il verbo essere.

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Analisi della lettura Montessori – terzo caso: un soggetto e due azioni

Analisi della lettura Montessori secondo caso: due soggetti e un’azione

Analisi della lettura Montessori secondo caso: due soggetti e un’azione. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiali:
– simboli per l’analisi logica: due cerchi neri grandi, un cerchio rosso, due frecce nere
– frasi pronte.

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il cerchio rosso, i due cerchi neri grandi e le due frecce nere
– scegliamo una frase pronta, ad esempio ALMA E GAIA STUDIANO. Chiediamo ai bambini di leggere la frase e poniamola al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è l’azione?”. I bambini rispondono: “Studiano”
– mettiamo il cerchio rosso al centro del piano di lavoro, poi fermiamo il cerchio a destra dei nomi ALMA E GAIA


– chiediamo ad un bambino di tagliare la parola che indica l’azione, STUDIANO, dalla frase. Diciamo al bambino: “Ora metti la parola che indica l’azione, STUDIANO, sul simbolo che indica l’azione, il cerchio rosso”


– diciamo: “Il cerchio rosso è il simbolo dell’azione. Le parole che indicano azioni sono il centro della frase”.
– chiediamo: “Chi è che studia?”. I bambini rispondono: “Alma e Gaia”
– diciamo: “Ci sono due persone che studiano”. Mettiamo i cerchi grandi neri a sinistra del cerchio rosso, in colonna


– chiediamo a un bambino di separare con le forbici le tre parole ALMA, E, GAIA
– diciamo: “Ora mettiamo la parola ALMA su uno dei due simboli che rappresentano il nome di chi esegue l’azione, e GAIA sull’altro. Poi mettiamo la parola E tra i due simboli”


– diciamo: “I cerchi neri grandi si usano come simboli per i nomi delle persone che eseguono l’azione. Ci sono due persone che eseguono l’azione”
– mostriamo ai bambini le due frecce nere. Mettiamo ognuna delle due frecce nere tra il cerchio rosso ed uno dei cerchi neri grandi. Una freccia nera punta su ALMA e l’altra su GAIA. Diciamo: “Le frecce nere indicano la relazione che c’è tra l’azione ed i nomi”


– invertiamo l’ordine delle parti nella frase: STUDIANO ALMA E GAIA e chiediamo: “Secondo voi così la frase suona bene?”. No. Ricomponiamo la frase nell’ordine corretto
– ripetiamo la procedura con altre frasi che contengano sempre un’azione e due soggetti
– diciamo: “Oggi abbiamo analizzato le frasi in base alla relazione che c’è tra il verbo ed i nomi. Abbiamo diviso le frasi in due parti: la parte che contiene l’azione e la parte che contiene le persone, animali, cose, luoghi che eseguono quell’azione.

Analisi della lettura Montessori secondo caso: due soggetti e un’azione
Scopo
:
– comprendere la costruzione delle frasi
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione) e famiglia del nome in una frase.

Analisi della lettura Montessori secondo caso: due soggetti e un’azione
Età
:
– dai 7 ai 9 anni.

Analisi della lettura Montessori secondo caso: due soggetti e un’azione
Note
:
– evitiamo frasi con il verbo essere.

Analisi della lettura Montessori – primo caso: un soggetto e un’azione

Analisi della lettura Montessori – primo caso: un soggetto e un’azione. Presentazione ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiale:
– simboli dell’analisi logica: un cerchio grande nero, un cerchio rosso, una freccia nera
– frasi pronte.

Un soggetto e un’azione – Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il cerchio rosso, il cerchio nero grande e una freccia nera
– scegliamo una frase tra quelle preparate, ad esempio LE PERSONE DISCUTONO. Invitiamo i bambini a leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro


– chiediamo: “Qual è l’azione?”. I bambini rispondono: “Discutono”
– mettiamo il cerchio rosso al centro del piano di lavoro e portiamolo a destra del nome
– chiediamo a un bambino di tagliare DISCUTONO dalla frase e diciamo: “Ora mettiamo la parola che indica l’azione, DISCUTONO, sul simbolo dell’azione che è il cerchio rosso”


– diciamo: “Il cerchio rosso rappresenta l’azione. La parola che indica l’azione è il centro della frase”
– chiediamo: “Chi è che discute?”. I bambini rispondono: “Le persone”. Mettiamo il cerchio nero grande a sinistra del cerchio rosso
– diciamo: “Ora metteremo le parole LE PERSONE sul simbolo che rappresenta il nome di chi esegue l’azione”


– diciamo: “Il cerchio nero grande rappresenta chi esegue l’azione”
– mostriamo ai bambini la freccia nera. Diciamo: “Mettiamo la freccia tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio nero grande. La freccia indica la relazione tra l’azione e il nome”


– invertiamo le due parti della frase: DISCUTONO LE PERSONE e chiediamo: “Secondo voi così la frase suona bene?”. I bambini risponderanno di no.
– rimettiamo le parti della frase nell’ordine corretto
– ripetiamo la procedura con altre frasi che contengano solo una famiglia del nome e un verbo
– diciamo: “Oggi abbiamo analizzato le frasi in base alla relazione che c’è tra il verbo e il nome. Abbiamo diviso le frasi in due parti: la parte che conteneva l’azione e la parte che conteneva il nome di chi esegue l’azione. Abbiamo poi indicato la relazione tra le due parti con una freccia nera”
– i bambini registrano questa presentazione sui loro quaderni di grammatica, usando la matita rossa per il simbolo dell’azione e la matita nera per il simbolo di chi la esegue. I simboli possono essere disegnati a mano libera o con l’ausilio di stencil.

Un soggetto e un’azione – Scopo:
– comprendere la costruzione delle frasi
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione) e famiglia del nome in una frase.

Un soggetto e un’azione – Età:
– dai 7 ai 9 anni.

Un soggetto e un’azione – Note:
– evitiamo frasi con il verbo essere.

Esperienza chiave per l’analisi della lettura Montessori

Esperienza chiave per l’analisi della lettura Montessori per bambini della scuola primaria.

Materiali:
– simboli dell’analisi logica: un cerchio grande nero muto, un cerchio rosso muto, una freccia nera muta
– cartellini bianchi
– penna nera
– una raccolta di immagini che contengono azioni.

Esperienza chiave per l’analisi della lettura Montessori

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il cerchio rosso, il cerchio nero grande e una freccia nera
– invitiamo un bambino a prendere un’immagine. Chiediamogli di osservare l’immagine e formulare una frase, ad esempio LA BAMBINA SORRIDE


– scriviamo la frase  su un cartellino con la penna nera
– chiediamo: “Qual è l’azione?”. I bambini rispondono: “Sorride”. Facciamo strisciare il cerchio rosso al centro del piano di lavoro, senza sollevarlo e diciamo: “Il cerchio rosso è il simbolo della parola che indica l’azione, SORRIDE”
– invitiamo un bambino a tagliare la parola SORRIDE dalla frase e a posizionarla sopra al cerchio rosso
– diciamo: “Il cerchio rosso è il simbolo dell’azione”
– chiediamo: “Chi è che sorride?”. I bambini rispondono: “LA BAMBINA”
– facciamo strisciare il cerchio nero grande fino a portarlo a sinistra del cerchio rosso. Diciamo: “Il cerchio nero grande è il simbolo dell’essere o della cosa che esegue l’azione, cioè LA BAMBINA”


– chiediamo a un bambino di mettere le parole LA BAMBINA sopra al cerchio nero
– diciamo: “Il cerchio nero grande è il simbolo di chi esegue l’azione”
– mostriamo la freccia nera ai bambini. Diciamo: “La parola SORRIDE mette in azione LA BAMBINA. Mettiamo la freccia nera tra il simbolo dell’azione, il cerchio rosso, e il simbolo di chi esegue l’azione, il cerchio nero grande. La freccia punta verso il cerchio nero. La freccia indica che è LA BAMBINA che SORRIDE. La freccia mostra la relazione che c’è tra l’azione e il nome”


– invertiamo le parti della frase: SORRIDE LA BAMBINA. Diciamo: “Secondo voi la frase in questo modo suona bene?”. I bambini risponderanno che non suona bene. Rimettiamo le parti al loro posto.
– ripetiamo la procedura con altre frasi che siano composte solo da un verbo e una famiglia del nome (articolo e nome)
– diciamo: “Oggi abbiamo analizzato la frase in base alla relazione che c’è tra verbo e nome. Abbiamo diviso la frase in due parti: la parte che contiene l’azione e la parte che contiene la persona, animale, cosa, che esegue l’azione. Abbiamo poi indicato la relazione tra le due parti con una freccia  nera”
– i bambini lavorano all’esercizio usando i simboli dell’analisi logica e le frasi preparate. Non è necessario che registrino l’attività sul quaderno.

Esperienza chiave per l’analisi della lettura Montessori
Scopo
:
– comprendere la costruzione delle frasi
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione) e famiglia del nome nella frase.

Esperienza chiave per l’analisi della lettura Montessori
Età
:
– dai 7 ai 9 anni.

Esperienza chiave per l’analisi della lettura Montessori
Note
:
– evitiamo di usare il verbo essere nelle frasi che proponiamo.

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