Vita pratica Montessori LA TAVOLETTA DELL’APPARECCHIATURA. Presentazione per bambini del nido e della scuola d’infanzia. La tavoletta può essere realizzata facilmente a casa, disegnando gli elementi su di una bella tovaglietta plastificata o in tessuto. Se scegliamo la tovaglietta in tessuto, possiamo proporla piegata o arrotolata (come un tappeto per le attività). Per la presentazione io ho usato quella in legno prodotta da Montessori 3D di Boboto. E’ una presentazione anche troppo dettagliata, ricordiamo che l’importante è sempre essere sicuri di avere l’attenzione del bambino ed eseguire sempre gli stessi movimenti, con lentezza e accuratamente. Per questo la cosa migliore è provare la presentazione da soli più volte, prima di proporla al bambino.
Vita pratica Montessori LA TAVOLETTA DELL’APPARECCHIATURA – Materiale: – tavoletta dell’apparecchiatura o tovaglietta in tessuto o plastificata – un piatto piano (o piattino) – un piatto fondo (o tazza con o senza manico) – posate a seconda del pasto (nella presentazione una forchetta, un cucchiaio, un coltello e un cucchiaino) – un bicchiere di vetro – un tovagliolo piegato e stirato, possibilmente in tessuto e per chi lo desidera un anello portatovagliolo – un contenitore o un vassoio in cui mettere tutte le stoviglie per il trasporto.
Vita pratica Montessori LA TAVOLETTA DELL’APPARECCHIATURA – Presentazione: – invitiamo il bambino a venire con noi, dicendogli che abbiamo qualcosa da mostrargli – chiediamo al bambino di prendere il vassoio col materiale per apparecchiare e portarlo al tavolo tenendolo con due mani – mettiamo uno sgabello alla sinistra del tavolo e diciamo al bambino di posare il vassoio su di esso (alcuni insegnanti preferiscono porre il vassoio direttamente sul tavolo, mettendolo nell’angolo sinistro) – se abbiamo a disposizione la tavoletta rigida prendiamola con due mani e mettiamola lungo il margine inferiore del tavolo, al centro (in corrispondenza del posto a sedere)
– se abbiamo a disposizione una tovaglietta in tessuto ripiegata, prendiamola con pollice ed indice della mano destra (per l’angolo in alto a destra della tovaglietta), solleviamola per aprirla e posiamola sul tavolo. Distendiamo la tovaglietta sul tavolo e lisciamola bene. Se abbiamo a disposizione una tovaglietta in tessuto arrotolata, srotoliamola sul tavolo come i bambini hanno imparato a fare col tappeto – mettiamo il piatto al centro, nell’area disegnata sulla tavoletta – prendiamo il piatto fondo ( o la tazza) con due mani, per i bordi oppure mettendo la mano destra sul fondo e la sinistra sul bordo sinistro. Se la tazza è munita di manico, mostriamo al bambino come impugnarla: il pollice sul manico in alto, ed indice e medio infilati nel foro – mettiamo il piatto fondo (o la tazza) sopra al piatto piano – prendiamo la forchetta con la mano destra – indichiamo i rebbi della forchetta con la mano sinistra – mettiamo la forchetta nell’area disegnata sulla tavoletta, a sinistra dei piatti – l’impugnatura dovrà trovarsi vicina al margine inferiore della tavoletta – prendiamo il coltello con la mano destra – indichiamo la lama del coltello con la mano sinistra – mettiamo il coltello nell’area disegnata sulla tavoletta a destra dei piatti, col manico verso il basso e il bordo tagliente della lama rivolto verso i piatti – prendiamo il cucchiaio con la mano destra – indichiamo il manico del coltello e poi la parte concava del cucchiaio con la mano sinistra – mettiamo il cucchiaio nell’area disegnata, a destra del coltello – l’impugnatura dovrà trovarsi vicino al margine inferiore della tavoletta – prendiamo il tovagliolo con la mano destra – con la mano sinistra indichiamo i bordi del tovagliolo sul tovagliolo e sulla tavoletta – con la mano sinistra solleviamo la forchetta e con la destra posizioniamo il tovagliolo nell’area disegnata – con la mano sinistra mettiamo la forchetta sul tovagliolo – se scegliamo di utilizzare anche l’anello portatovagliolo, mostriamo al bambino come arrotolare il tovagliolo, in modo simile a come sa già fare col tappeto, e infiliamolo nell’anello, quindi mettiamo la forchetta vicino al piatto e il tovagliolo alla sua sinistra – prendiamo il cucchiaino con la mano destra – indichiamo con la mano sinistra il manico e la parte concava – posizioniamo il cucchiaino nell’area disegnata sulla tavoletta, davanti ai piatti – prendiamo il bicchiere di vetro con due mani, o se preferiamo con la sinistra destra sulla circonferenza e la sinistra sotto – mettiamo il bicchiere nell’area disegnata sulla tavoletta – facciamo insieme al bambino un passo indietro per osservare il lavoro ultimato diciamo: “Così abbiamo apparecchiato la tavola”
– rimettiamo il materiale nel contenitore, prendendolo in ordine da sinistra a destra (dal cucchiaio al tovagliolo) e riponendo le stoviglie sul vassoio nello stesso ordine che avevano sulla tavoletta. In ultimo prendiamo il bicchiere e il cucchiaino. Se abbiamo usato l’anello portatovagliolo, mostriamo come togliere il tovagliolo dall’anello, srotolarlo e porlo ben ripiegato sul vassoio. Mettiamo quindi l’anello sul tovagliolo
– se abbiamo utilizzato una tovaglietta in tessuto, ripieghiamola come i bambini hanno già imparato a fare per ripiegare il panno – dopo aver ripristinato il vassoio o il contenitore, facciamo insieme al bambino un passo indietro per osservare il lavoro ultimato diciamo: “Così abbiamo sparecchiato la tavola” – chiediamo al bambino di apparecchiare da solo la tavola. Ricordiamo che in questa fase il bambino ha il diritto a tutta la nostra pazienza e a tutto il nostro rispetto, soprattutto per quanto riguarda i tempi – quando ha terminato l’esercizio chiediamogli di rimettere il contenitore o il vassoio al suo posto sullo scaffale delle attività di vita pratica.
Vita pratica Montessori LA TAVOLETTA DELL’APPARECCHIATURA – Controllo dell’errore: – le stoviglie non si trovano nell’area disegnata sulla tavoletta – si percepisce disordine o disarmonia.
Vita pratica Montessori LA TAVOLETTA DELL’APPARECCHIATURA – Punti di interesse: – percepire la bellezza di tutto il materiale usato per apparecchiare la tavola – provare appagamento nel vedere l’ordine e l’armonia che il bambino ha creato con le sue mani apparecchiando la tavola – ricordare dove e come vanno posizionati i vari elementi che si preparano prima di mangiare, ma naturalmente dopo la presentazione non è fondamentale che il bambino segua l’ordine che abbiamo usato noi per porre gli elementi sulla tovaglietta.
Vita pratica Montessori LA TAVOLETTA DELL’APPARECCHIATURA – Scopi: – permettere al bambino di far fronte in modo indipendente alla preparazione della tavola prima dei pasti – favorire l’indipendenza del bambino e di conseguenza alimentare la sua autostima – stimolare la coordinazione occhio-mano – favorire le capacità di concentrazione – stimolare nel bambino l’attenzione e l’interesse per chi lo circonda (coscienza sociale) – favorire l’integrazione del bambino nel gruppo sociale (scuola, famiglia) – eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri.
Vita pratica Montessori LA TAVOLETTA DELL’APPARECCHIATURA – Estensioni: – usare una tavoletta senza disegni e uno schema per l’apparecchiatura stampato per il controllo – usare una tovaglietta senza disegno – apparecchiare la tavola anche ad altre persone che mangiano con lui: i membri della famiglia o i compagni di tavolo a scuola – dare l’incarico ad un gruppo di bambini che hanno già sperimentato questa presentazione, di apparecchiare la tavola per tutti i bambini – apparecchiare la tavola per pasti diversi: colazione, pranzo, merenda, giorni di festa, ecc… – aggiungere elementi, ad esempio un piccolo cestino per il pane da porre in alto a sinistra sulla tovaglietta, sale e olio, un vasetto di fiori, un segnaposto ecc… – chiedere al bambino di lavare e asciugare il tavolo prima di apparecchiare – dare al bambino uno schema di apparecchiatura stampato su carta, da colorare, per stimolare la memorizzazione della posizione degli elementi che servono ad apparecchiare la tavola per mangiare.
Vita pratica Montessori LA TAVOLETTA DELL’APPARECCHIATURA Età consigliata: – dai 2 anni e mezzo ai 5 anni.
Vita pratica Montessori LA TAVOLETTA DELL’APPARECCHIATURA
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Geografia col metodo Montessori L’INCASTRO DEGLI OCEANI. Si tratta di un materiale di ispirazione montessoriana ma non tradizionale ideato e realizzato da Montessori3D, che si aggiunge agli incastri della geografia tradizionalmente in uso nelle Casa dei Bambini e nella Scuola Primaria.
L’incastro degli oceani crea un collegamento tra il globo smerigliato e l’incastro del planisfero. Come nel globo smerigliato le terre emerse sono marroni (ad eccezione dell’Antartide, che è in bianco) e gli oceani sono blu. A differenza dell’incastro del planisfero, in questo incastro i continenti sono fissi, e gli oceani sono parti mobili munite di pomoli per la presa a tre dita.
Completa il materiale il planisfero di controllo muto. In entrambe le tavole compare inoltre la linea dell’Equatore.
Per la presentazione possiamo seguire i principi usati per la presentazione dell’incastro del planisfero, utilizzando la lezione in tre tempi per la nomenclatura.
Geografia col metodo Montessori L’INCASTRO DEGLI OCEANI Presentazione nella scuola d’infanzia
Materiali:
– incastro del planisfero Montessori – incastro degli oceani – globo colorato – tappeto – un mappamondo gonfiabile o una pallina di creta, plastilina o pasta di sale, possibilmente blu – planisfero degli oceani di controllo muto.
Geografia col metodo Montessori L’INCASTRO DEGLI OCEANI Presentazione
– invitiamo i bambini a venire a lavorare con noi e diciamo che per farlo avremo bisogno di un tappeto – i bambini prendono un tappeto e lo srotolano – accompagniamo i bambini allo scaffale della geografia e diciamo: “Oggi lavoreremo con la mappa degli oceani” – mostriamo ai bambini come trasportare l’incastro per gli oceani e posizioniamolo sul tappeto, in basso a destra – torniamo allo scaffale della geografia e chiediamo al bambino di portare sul tappeto il globo colorato, e di metterlo sul tappeto, a sinistra – torniamo allo scaffale della geografia e chiediamo al bambino di portare sul tappeto anche l’incastro del planisfero, che mettiamo accanto al globo – chiediamo ai bambini di mettersi alla nostra sinistra – indichiamo il globo colorato e ripetiamo insieme i nomi dei continenti. Indichiamo l’incastro dei continenti e ripetiamo i nomi dei continenti. Per farlo possiamo utilizzare delle canzoncine (si possono inventare facilmente, ad esempio, sulla melodia di Fra Martino Campanaro); nei video in fondo all’articolo ci sono degli esempi in inglese. – indicando il globo diciamo: “Questo è il modo in cui vediamo la terra dal cielo. Questa è la terraferma. Questa è l’acqua” – “Noi viviamo sulla Terra. La Terra è una sfera. Ma per rappresentarla usiamo anche delle mappe, che invece di essere sfere, sono piatte. Infatti è più facile usare mappe piatte, e non a forma di sfera, ad esempio se stiamo facendo un viaggio” – “Per fare una mappa praticamente dobbiamo appiattire il globo” – se abbiamo a disposizione il mappamondo gonfiabile sgonfiamolo dicendo : “Guardate. Questa è la terra. Si tratta di una sfera. Ora la abbiamo appiattita” – se usiamo creta, plastilina o pasta di sale facciamo una pallina, tagliamola in due metà e appiattiamole. Portiamo l’attenzione del bambino alla somiglianza tra il globo e il planisfero. Diciamo: “Vedete? Adesso il nostro mappamondo è piatto, come una mappa o una cartina geografica” – indichiamo l’incastro del planisfero e confrontiamolo con mappamondo sgonfio o con i due dischi di creta o pasta – indicando l’incastro del planisfero chiediamo ai bambini: “Ricordate cosa indica la parte blu del planisfero?”. Sì, la parte blu indica gli oceani – mostriamo l’incastro degli oceani e chiediamo ai bambini quali differenze notano tra l’incastro del planisfero e questo (i continenti sono marroni, i pomoli si trovano nella zona blu, si vede la linea dell’Equatore, ecc…) – diciamo: “Con questa nuova tavola ci concentreremo sugli oceani” – togliamo dal tavolo l’incastro del planisfero e il globo colorato e mettiamo sotto all’incastro degli oceani la mappa di controllo – con la mano dominante e utilizzando la presa a 3 dita, afferriamo il pomolo e solleviamo il primo incastro – mettiamo l’incastro sulla mappa di controllo
– ripetiamo con gli altri oceani – quando tutti gli incastri si trovano sulla mappa di controllo, rimettiamoli nella tavola. Questo primo esercizio serve a conoscere la composizione dell’incastro
– passiamo poi ad insegnare i nomi degli oceani utilizzando la solita lezione in tre tempi. Utilizzando i pomoli, togliamo due incastri e nominandoli, ad esempio dicendo: “Oceano Indiano, Oceano Atlantico”
– ripetiamo i nomi: “Oceano Indiano, Oceano Atlantico” e mettiamo gli incastri sulla mappa di controllo muta
– chiediamo ai bambini di rimetterli al loro posto, nominandoli, cioè dicendo: “Per favore, rimetteresti a posto l’Oceano Indiano?” – quando tutti gli incastri sono di nuovo al loro posto, chiediamo a un bambino di prendere gli stessi due pezzi, uno per uno, nominandoli, ad esempio dicendo: “Per favore, toglieresti l’incastro dell’Oceano Indiano?” – quando i due incastri sono fuori chiediamo: “Quale oceano vorresti rimettere al suo posto?”. Il bambino risponderà col nome di un oceano e rimetterà l’incastro corrispondente al suo posto – ripetiamo questa lezione in tre tempi con gli altri oceani, finché il bambino ne conoscerà i nomi.
Geografia col metodo Montessori L’INCASTRO DEGLI OCEANI Varianti:
– gioco del “Quale manca?”. Togliamo un oceano dal planisfero e chiediamo al bambino quale manca. Oppure togliamo tre oceani, mettiamoli sul tappeto, poi chiediamo al bambino di girarsi e togliamone uno
Geografia col metodo Montessori L’INCASTRO DEGLI OCEANI Nomenclatura utilizzata: Equatore, i nomi degli oceani, i nomi dei continenti.
Geografia col metodo Montessori L’INCASTRO DEGLI OCEANI Controllo dell’errore: – gli incastri (controllo insito nel materiale) – la cartina muta di controllo.
Età alla presentazione: dai 3 anni e mezzo, dopo il globo colorato e l’incastro del planisfero.
Geografia col metodo Montessori L’INCASTRO DEGLI OCEANI
Scopo: – preparare allo studio della geografia attraverso un’attività sensoriale – stimolare un interesse verso lo studio dei continenti, dei Paesi e degli oceani del mondo – riconoscere le forme e i nomi dei continenti, degli oceani, degli emisferi e delle relazioni esistenti fra di essi – utilizzando il planisfero il bambino può vedere e toccare tutta la terra.
Geografia col metodo Montessori L’INCASTRO DEGLI OCEANI Attività con l’incastro degli oceani nella scuola d’infanzia – cercare gli incastri degli oceani sul globo colorato – lavorare con gli incastri e il planisfero muto – tracciare la forma di ogni oceano: è una buonissima attività che sviluppa la motricità fine e aiuta a memorizzare i nomi degli oceani – ricalcare la cartina muta con l’ausilio di una light box – dopo aver tracciato ogni oceano, ritagliare le forme – dopo aver ritagliato le forme, tagliarle a metà per ottenere un puzzle da ricostruire e incollare magari su un foglio bianco – tracciare da soli una mappa di controllo muta o parlata – tracciare da soli una mappa di controllo e poi colorarla con acquarelli, matite, pastelli a cera o gessi colorati – buste per ogni oceano, contenenti immagini relative ad ognuno (animali, coste, paesaggi, imbarcazioni ecc…). Il bambino sceglie una busta, mette le illustrazioni sul tappeto e poi prende l’incastro dell’oceano relativo e lo aggiunge. Fatto questo si osservano e discutono le immagini – carte delle nomenclature in tre parti degli oceani (immagine e nome, solo immagine, solo nome).
Geografia col metodo Montessori L’INCASTRO DEGLI OCEANI Attività aggiuntive con l’incastro degli oceani nella scuola primaria (o per bambini che sanno già leggere e scrivere) – abbinare i cartellini agli oceani e ai continenti sul planisfero – disegnare i continenti su cartoncini colorati seguendo i contorni degli incastri con la matita e ritagliarli. Mettere i continenti su cerchi di carta disegnati usando il cerchio di cartoncino ed etichettare continenti e oceani – è importante predisporre sullo scaffale della geografia o nella biblioteca una buona selezione di libri ricchi di illustrazioni ed informazioni sugli oceani ed i continenti. Questi libri devono essere periodicamente rinnovati e sarebbe bene che comprendessero degli atlanti – nomenclature in tre parti (solo immagine, solo nome, solo descrizione) con informazioni sugli oceani – questionari o carte (simili ai cartellini dei comandi) con domande sugli oceani, ad esempio: qual è il nome dell’oceano che separa l’America dall’Europa? ecc. – costruire un libretto degli oceani usando per i disegni gli incastri e ricercando informazioni varie – aggiungere alle mappe i punti cardinali – discutere coi bambini del come gli oceani soddisfano i bisogni dell’uomo – dopo aver presentato le forme della terra e dell’acqua e gli incastri dei continenti e degli oceani, possiamo passare dall’astrazione alla realtà, collegando le forme della terra e dell’acqua alle forme presenti sugli incastri. Così il bambino potrà individuare isole, arcipelaghi, penisole, golfi ecc. e impararne gradualmente i nomi (penisola italiana, golfo del Messico, arcipelago delle Filippine, ecc.).
Montessori da zero a tre anni: avvita/svita. Un’attività di vita pratica Montessori che si focalizza sul movimento del polso e la pratica nell’avvitare e svitare viti e bulloni. Ha lo scopo di coltivare la coordinazione motoria e la precisione del movimento e rientra nell’area dei movimenti elementari.
In questa presentazione ho utilizzato il materiale di Montessori 3D di Boboto, che abbina alle viti e ai bulloni un esercizio di appaiamento per grandezza e colore.
Montessori da zero a tre anni: avvita/svita Presentazione (individuale)
Materiale: – avvita/svita – tre cestini – un vassoio – tavolo o tappeto (se scegliamo il tavolo è comunque necessaria una tovaglia di panno per evitare che gli elementi rotolino via)
Montessori da zero a tre anni: avvita/svita Presentazione: – invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio, e se scegliamo di usare il tappeto, chiediamo al bambino di srotolarne uno – andiamo allo scaffale delle attività di vita pratica e mostriamo l’attività che intendiamo svolgere. Diciamo: “Oggi lavoreremo col blocco delle viti e dei bulloni” – portiamo il vassoio col materiale al tavolo o al tappeto, tenendolo come sappiamo con due mani – mettiamo il vassoio in alto – mettendoci alla destra del bambino o dietro di lui, se pensiamo che abbia bisogno di avere una visione frontale del movimento delle nostre mani (come ad abbracciarlo da dietro) – prendiamo dal vassoio il materiale e mettiamolo davanti a noi
– facciamo ruotare il materiale su un fianco
– indichiamo gli elementi che compongono il materiale nominandoli: vite, tavoletta, bullone, blocco di legno, verde, blu, giallo, rosso, – scegliamo una vite col bullone avvitato tra quelle che si trovano nel blocco (meglio la prima a sinistra) – afferriamo con la mano non dominante la testa della vite utilizzando tre dita (pollice, indice e medio) , e con la mano dominante afferriamo il bullone sempre con le tre dita – facciamo ruotare il bullone finchè le dita ce lo consentono (circa 180 gradi), poi togliamo le dita, riprendiamo il bullone e continuiamo così fino ad arrivare quasi a toglierlo – lentamente facciamo il movimento inverso per un breve tratto e diciamo: “Avvito”, poi svitiamo di nuovo e diciamo “Svito”, e ripetiamo qualche volta, infine arriviamo a separare la vite dal bullone (i bulloni si svitano in senso antiorario e si avvitano in senso orario) – mettiamo il bullone in uno dei tre cestini – afferriamo la testa della vite con la mano sinistra e con la mano destra sfiliamo la tavoletta e mettiamola in un altro cestino facendo notare che se non teniamo la tavoletta orizzontale sarà molto difficile toglierla – afferriamo il blocco di legno con la mano sinistra, e con la mano destra utilizzando tre dita (pollice, indice e medio) sfiliamo la vite e mettiamola nel terzo cestino – ripetiamo la procedura con le altri viti, le altre tavolette e gli altri bulloni
– riprendiamo la nomenclatura estraendo gli elementi dal cestino e mettendoli sul tavolo in questo ordine:
– rimettiamo tutti i bulloni in un cesto, tutte le viti in un altro e tutte le tavolette in un altro – prendiamo dal cesto la vite verde e inseriamola nel foro più grande, poi prendiamo la tavoletta verde e infiliamola nella vite – posiamo il blocco sul tavolo – prendiamo il bullone verde, infiliamo il bullone e facciamolo ruotare come descritto per lo svitamento finchè il bullone non toccherà la tavoletta verde – ripetiamo la procedura con le altri viti, le altre tavolette e gli altri bulloni
– riponiamo il vassoio nello scaffale.
Montessori da zero a tre anni: avvita/svita Linguaggio: – vite, bullone, tavoletta, blocco di legno, cestino, vassoio, verde, blu, giallo, rosso, più grande, più piccolo, grande, piccolo, primo, secondo, terzo, quarto – abbinare, svitare, avvitare, mettere, ruotare in senso orario, ruotare in senso antiorario, scegliere, afferrare – parlare della forma, del colore e delle qualità tattili delle viti e dei bulloni – dire a cosa servono le viti e i bulloni, andandoli a cercare negli oggetti presenti nella stanza.
Montessori da zero a tre anni: avvita/svita Controllo dell’errore: – insito nel materiale: per dimensione e colore esiste una sola possibilità di abbinamento – insito nel materiale: se il bambino ha rispettato la sequenza non avanzano pezzi sul tappeto.
Età: – dai 2 anni e mezzo ai 4 anni.
Montessori da zero a tre anni: avvita/svita Punti di interesse: – inserire la tavoletta forata nella vite – avvitare il bullone alla vite – svitare il bullone alla vite – infilare la vite nel blocco di legno – inserire gli elementi nella giusta sequenza.
Montessori da zero a tre anni: avvita/svita Scopi: – motricità fine, destrezza e coordinazione occhio-mano – rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura – sviluppare la capacità di concentrazione e coordinazione – stimolare la capacità di memorizzare una sequenza – sviluppo del senso di indipendenza e di conseguenza dell’ autostima – soddisfare il bisogno di ordine del bambino – imparare ad avvitare e svitare un bullone su una vite – abbinamento di oggetti in base alla dimensione – abbinamento di oggetti in base al colore.
Montessori da zero a tre anni: avvita/svita Note: – coi bambini più piccoli è preferibile usare viti e bulloni senza che essi siano inseriti nel blocco di legno. In questo caso useremo un unico cestino nel quale metteremo 3 viti con bullone delle stesse dimensioni e piuttosto grandi. Quindi metteremo sul tappeto i tre elementi, in colonna o in riga, e procederemo nell’esercizio. – poi potremo passare a 3 elementi di dimensioni diverse (sempre piuttosto grandi). – la difficoltà aumenterà usando più viti con bulloni o scegliendo viti con bulloni sempre più piccoli, o inserendo altri elementi come la tavoletta forata che ho mostrato.
Psicoaritmetica Montessori – Perle dorate: formazione dei grandi numeri. Un esercizio che si fa coi bambini utilizzando perle dorate e cartelli dei numeri consiste nella composizione di grandi numeri. Tutte le esperienze sul sistema decimale qui illustrate si possono riferire ad un’età compresa tra i 4 ed i 5 anni. Per le presentazioni ho utilizzato le mie perle auto prodotte (trovi il tutorial qui),
i cartelli stampabili Lapappadolce e i cartelli prodotti da Montessori 3D di Boboto. Trovi altri esercizi e presentazioni relative alla formazione di grandi numeri qui:
Quando vogliamo leggere un numero, ad esempio 32.457.891, lo dividiamo in gruppi formati da tre elementi alla volta (centinaia, decine ed unità) a partire da destra, ed in questo modo leggere il numero diventa molto semplice:
Presentazione coi cartelli dei numeri per formare i numeri da 1 a 9999
Materiale: – il set completo dei cartelli dei numeri.
Presentazione: invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio – chiediamogli di srotolare un tappeto e andiamo allo scaffale a prendere il vassoio con la scatola dei cartelli dei numeri – mettiamo la scatola dei cartelli sul tappeto in basso, davanti a noi – mettiamo il materiale sul tappeto e disponiamolo secondo le gerarchie: unità a destra dall’1 al 9, decine a sinistra delle unità dall’1 al 9, poi centinaia e infine migliaia. Mentre mettiamo ogni cartello leggiamo il numero in questo modo: “Una unità, uno… 9 unità, nove. Incoraggiamo il bambino a contare con noi – arrivati a 9 chiediamo: “Cosa viene dopo il 9?” Il bambino risponde e cominciamo a comporre la colonna delle decine. Continuiamo a contare col bambino: … 4 decine, quaranta… 7 centinaia, settecento… 9 migliaia, novemila. Chiediamo al bambino: “Quale numero viene dopo?” arrivati a 90 e a 900. Incoraggiamo sempre il bambino a contare con noi
– osserviamo lo schema e leggiamo col bambino i numeri 1, 10, 100 e 1000 facendo notare ai bambini quanti zeri ha ognuno. Possiamo continuare a leggere anche le altre righe, sempre da destra a sinistra – indichiamo un cartello al bambino, leggiamo insieme il numero e notiamo quanti zeri ha – per verificare che il bambino abbia chiaro lo schema possiamo mescolare i cartelli e chiedere al bambino di ricomporli in colonne per unità, decine, centinaia e migliaia – quando lo schema è composto scegliamo due cartelli presi da gerarchie adiacenti (unità e decine, decine e centinaia, centinaia e migliaia) – mettiamo il cartello delle unità sul cartello della decina, allineato a sinistra – facciamo scivolare il cartello dell’unità verso destra, orizzontalmente o meglio mettendo i cartelli in verticale di modo che il più corto scivoli verso il basso, a coprire lo zero delle decine (se preferite in modo che i cartelli siano allineati lungo il bordo destro)
– posiamo il numero sul tappeto e leggiamolo dicendo: “Quattro decine e due unità” – chiediamo al bambino di ripetere con noi – leggiamo nuovamente il numero, ma questa volta dicendo: “Quarantadue” – chiediamo al bambino di rimettere i cartelli nello schema – continuiamo con altri cartelli scelti tra gerarchie adiacenti, poi passiamo a tre, sempre seguendo la stessa procedura
– infine usiamo le quattro gerarchie
– rimettere i cartelli correttamente all’interno dello schema – rimettere i cartelli nella loro scatola – rimettere la scatola sul vassoio – riportare la scatola sullo scaffale.
Scopo: – rinforzare il concetto di gerarchie dei numeri nel sistema decimale – rinforzare ed esercitare la capacità di lettura dei numeri da 1 a 9999, che il bambino sa già comporre per quantità di perle dorate – dare una visione globale dei numeri all’interno del sistema decimale ai bambini – comprendere che è la posizione di un numero a determinarne il valore: i numeri sono soltanto 9 in tutto, ed è lo zero a determinare la loro posizione e quindi il loro valore – comprendere che lo zero all’interno di un grande numero, in qualsiasi posizione, indica semplicemente la mancanza di quantità di quella particolare gerarchia: ad esempio nel numero 5407 mancano le decine.
Età: – dai 4 anni e mezzo.
Controllo dell’errore: l’insegnante. Coi soli cartelli dei numeri non è possibile verificare la correttezza della composizione. Per farlo occorre lavorare coi cartelli dei numeri e le perle dorate insieme.
Varianti: – possiamo eseguire questa presentazione coinvolgendo un gruppo di bambini (3 o 4).
Presentazione con le perle dorate e i cartelli
Per prima cosa poniamo sul tappeto il materiale in questo ordine, formando il “quadro del sistema decimale“:
Non si tratta di contare, ma di portare l’attenzione del bambino sul concetto che in ogni gerarchia esistono unicamente 9 cifre che non possono essere rappresentate semplicemente dai numeri 1 2 3 4 5 6 7 8 9, dal momento che essi indicano soltanto unità semplici; in altre parole possiamo dire che le cifre significative sono sempre e soltanto nove:
Con i bambini proporremo i primi esercizi utilizzando un solo cubo delle migliaia, cioè formando grandi numeri entro il 1999. Potremo così proporre molti esercizi di associazione tra cartelli dei numeri e perle dorate (cioè tra simbolo e quantità).
Naturalmente lavoreremo prima all’associazione di un solo cartello dei numeri, ad esempio 600, 8, ecc…
Quando poi il bambino avrà acquisito familiarità con le categorie separate, possiamo passare a consegnargli contemporaneamente due o più cartelli di differenti gerarchie, ad esempio 1000 400 50 8,
chiedendogli di portare la quantità corrispondente a ciascun cartello.
Poi possiamo mostrargli come avviene la formazione di un grande numero: sul cartello più lungo collochiamo via via quelli più corti, allineandoli prima sulla sinistra
e facendoli scorrere poi verso destra
Alla fine, leggeremo al bambino: mille-quattrocento-cinquant-otto.
Un altro esercizio consiste nel dire un numero, ad esempio ottocentoquarantasette, ed il bambino dovrà scegliere dal quadro del sistema decimale le quantità corrispondenti, cioè 8 quadrati di perle, 4 bastoncini e 7 perle sciolte.
Per quanto riguarda i cartelli dei numeri, la scelta sarà per il bambino ancora più semplice. Se poi si sovrappongono i cartelli 800 40 e 7
si avrà il numero: 847
I bambini, in questo modo, si esercitano nella composizione e scomposizione di grandi numeri, sia per quanto riguarda le quantità, sia per quanto riguarda i loro simboli numerici. I numeri si scompongono separando le migliaia, le centinaia, le decine e le unità: ogni grande numero è una somma di gruppi, ciascuno dei quali è rappresentato dalle cifre che stanno una accanto all’altra.
Questa, ad esempio, la composizione del numero 1235 con il materiale:
e questa con i cartelli dei numeri:
Si può iniziare a giocare coi grandi numeri molto presto: i bambini ne saranno entusiasti. Il fatto di poter comporre e analizzare i numeri muovendo oggetti stimola la ripetizione. Presentato nel suo insieme, il sistema decimale è una specie di trama fondamentale sulla quale si sviluppano un po’ per volta i dettagli che chiariscono e facilitano, ogni volta un po’ di più, il suo studio.
L’esercizio della “visione a volo d’uccello del sistema decimale“, ad esempio, consiste nell’appaiare a ciascuno dei cartelli dei numeri la corrispondente quantità di perle. Questo risponde al principio di globalità, un punto fondamentale della didattica montessoriana che consiste nel cominciare sempre, al ogni livello, dalla presentazione di una situazione generale, precisando poi i dettagli.
Lo studio dei dettagli può essere condotto con più dettagli contemporaneamente. Una sistematizzazione non è necessaria, mentre è necessario studiare “tutti” i dettagli. Gli esercizi coi dettagli che si riferiscono al sistema decimale non hanno necessità di precedenza, essendo già guidati da un insieme prestabilito. La Montessori chiama questi esercizi “esercizi paralleli“, e si tratta di giochi che vanno dalle tavole di Seguin, alle catene di 100 e di 1000, al serpente dell’addizione, ai vari giochi per le operazioni aritmetiche…
Materiale: 1 perla delle unità, 1 barretta delle decine, 1 quadrato delle centinaia, 1 cubo delle migliaia; i cartelli dei numeri 1 10 100 e 1000.
Scopo: – appaiare le quantità di perle ai relativi simboli numerici
Presentazione: Portare la scatola dei cartelli grandi dei numeri sul tappeto, e mettere sul tappeto i cartelli 1 10 100 e 1000. Posizionare i cartelli uno sotto l’altro, facendoli nominare dal bambino.
Portare al tavolo la quantità di perle corrispondente,
quindi comporre il numero 1111.
Presentazione 2 (esercizio di gruppo per due o tre bambini)
Materiale: 9 perle delle unità, 9 barrette delle decine, 9 quadrati delle centinaia, 1 cubo delle migliaia; il set completo dei cartelli grandi dei numeri (senza i cartelli dal 2000 al 9000); un vassoio vuoto per ognuno dei bambini partecipanti e due tappeti
Scopo dell’esercizio: esercitarsi ed acquisire familiarità con le diverse categorie di numeri, soprattutto per quanto riguarda la lettura dei simboli scritti; imparare a leggere correttamente i grandi numeri; preparazione al lavoro con il valore posizionale delle cifre.
Esercizio:
Stendere i due tappeti sul pavimento e disporre con l’aiuto dei bambini in uno i cartelli dei numeri e nell’altro le perle dorate, in questo modo:
contando il materiale via via che viene disposto.
(in questa prima fase sarà sufficiente disporre solo il cartello del 1000, in relazione al solo cubo delle migliaia presente)
Ogni bambino riceve un vassoio con una ciotolina per contenere le unità
mettiamo sul vassoio di ogni bambino un cartello diverso,
e chiediamo loro di identificarlo e di portarci la quantità di perle corrispondente.
Quando il bambino torna, si legge la carta e si contano insieme le perle che ha portato. Quindi si rimettono al loro posto sia le perle, sia il numero.
Dopo un po’ di esercizi con una sola categoria, possiamo passare a mettere due cartelli diversi sui vassoi, relativi a due categorie adiacenti.
Mostriamo sempre al bambino, dopo che ci ha portato il corrispondente quantitativo di perle, come sovrapporre i due cartelli e come leggere il numero formato,
dicendo ad esempio: “quattro decine e sei unità… quarantasei”.
Passeremo poi ad utilizzare tre, ed infine quattro categorie.
Presentazione 3 (esercizio di gruppo)
Materiali: – il set completo delle perle dorate (9 elementi per categoria), – il set completo dei cartelli grandi dei numeri, – un vassoio per ogni bambino partecipante, – tre tappeti e un vassoio
Scopo dell’esercizio: – combinare i simboli scritti con le quantità corrispondenti – familiarizzare con le diverse categorie di numeri, soprattutto per quanto riguarda la lettura dei simboli – esercitare la composizione, scomposizione e la lettura dei grandi numeri – comprendere il valore posizionale delle cifre all’interno di un numero.
Esercizio: Allestiamo i tre tappeti, con l’aiuto dei bambini, in questo modo:
Come nella presentazione precedente, scegliamo un cartello e diamolo al bambino, perchè possa metterlo sul suo vassoio e chiediamogli di andare a prendere la quantità di perle corrispondenti.
Contiamo insieme a lui, mentre trasferisce il materiale scelto dal suo vassoio al tappeto piccolo. Terminato il controllo, chiediamo al bambino di rimettere tutto il materiale a posto, quindi ripetiamo l’esercizio con un altro cartello dei numeri. Ripetiamo questi esercizi almeno un paio di volte.
Quando il bambino esegue con sicurezza l’esercizio, possiamo iniziare a dare al bambino due cartelli dei numeri alla volta, ad esempio 50 e 4.
In fase di controllo, sul tappeto piccolo, chiamiamo sempre il numero formato dai due cartelli: ” 5 decine e 4 unità… Cinquantaquattro”.
Ripetiamo l’esercizio con numeri diversi, poi inseriamo prima anche le centinaia, ed infine anche le migliaia.
Ripetiamo gli esercizi anche invertendoli, cioè dando al bambino una certa quantità di perle, e chiedendogli di portarci i cartelli dei numeri corrispondenti.
Presentazione 4
Materiali: – il set completo delle perle dorate (9 elementi per categoria), – il set completo dei cartelli grandi dei numeri, – un vassoio per ogni bambino partecipante, – tre tappeti e un vassoio.
Scopo dell’esercizio: – combinare i simboli scritti con le quantità corrispondenti; – familiarizzare con le diverse categorie di numeri, soprattutto per quanto riguarda la lettura dei simboli; – esercitare la composizione, scomposizione e la lettura dei grandi numeri; – comprendere il valore posizionale delle cifre all’interno di un numero; – comprendere che, siccome i grandi numeri sono composti da più categorie, lo zero mostra semplicemente un posto vuoto, cioè che mancano elementi di una o più categorie (ad esempio che nel 1304 mancano le decine).
Esercizio: Allestiamo i tre tappeti, con l’aiuto dei bambini, in questo modo:
Prepariamo una cifra coi cartelli dei numeri per ogni bambino, all’inizio utilizzando categorie adiacenti, ad esempio 1436…
Chiediamo ad ogni bambino di portarci le perle corrispondenti alla cifra assegnata, e di trasferire correttamente il materiale sul tappeto, ordinando correttamente sia le perle, sia i cartelli dei numeri.
Mostriamo sempre come posizionare correttamente i cartelli dei numeri.
Per farlo il bambino dovrà sovrapporre i cartelli uno sull’altro sul margine destro
raccogliere le carte, ruotarle in verticale e far scorrere tutti i cartelli sul margine sinistro e poi verso il basso sul lato inferiore
quindi posare il numero composto correttamente sul tappeto.
Leggere sempre il numero: “1 migliaio, 4 centinaia, 2 decine e 6 unità… mille quattrocento venti sei”
Chiedere al bambino di rimettere tutto il materiale al suo posto prima di ripetere l’esercizio anche invertito (cioè preparando un certo quantitativo di perle dorate, e chiedendogli di portarci i cartelli dei numeri corrispondenti e chiedendogli di comporre correttamente la cifra).
Quando i bambini si muovono con sicurezza, passiamo a preparare per loro cifre composte da categorie non adiacenti, chiedendo loro di portarci la quantità di perle corrispondente; ad esempio 2034: lo zero mostra semplicemente un posto vuoto, cioè che mancano elementi di una o più categorie ( in questo caso mancheranno le centinaia).
Ripetiamo gli esercizi invertendo le azioni, cioè preparando una certa quantità di perle dorate (ad esempio 1036) nella quale manchino uno o più categorie, e chiedendo al bambino di portarci i cartelli dei numeri corrispondenti e di comporre correttamente la cifra.
Esercizi con le barrette di perle colorate Montessori e i cartelli dei numeri. Una raccolta di esercizi per aiutare il bambino a memorizzare i numeri ed abbinarli alle relative quantità. Per le presentazioni ho utilizzato i cartelli stampabili e le perle prodotte in proprio Lapappadolce, e i cartelli prodotti da Montessori 3D di Boboto.
Trovi il tutorial per preparare il materiale in proprio qui:
Psicoaritmetica Montessori – Esercizi con le perle dorate e i cartelli dei numeri per bambini della scuola d’infanzia. Dopo aver lavorato col materiale dei cartelli dei numeri
Materiale: – 9 perle delle unità, – 9 barrette delle decine, – 9 quadrati delle centinaia – 9 cubi delle migliaia – il set completo dei cartelli grandi dei numeri – tre tappeti e un vassoio.
Scopo dell’esercizio: – dare una visione generale del sistema decimale; – lavorare al concetto base per cui, arrivati al nove, in qualsiasi gerarchia, si passa all’uno della gerarchia immediatamente superiore.
Esercizio:
Disponiamo su due tappeti separati tutto il materiale delle perle dorate e tutto il materiale dei cartelli grandi dei numeri, in questo modo:
Prepariamo un certo quantitativo di perle sul terzo tappetino, ad esempio 3158
quindi chiediamo al bambino: “Riesci a trovare il numero che indica queste perle?”
Il bambino va al tappeto e compone il numero sul vassoio, quindi ce lo porta.
Controlliamo insieme la corrispondenza tra la cifra e le perle, quindi il bambino riordina i cartelli dei numeri, e noi possiamo preparare un secondo quantitativo di perle
Presentazione 2
Materiale: – 9 perle delle unità – 9 barrette delle decine – 9 quadrati delle centinaia – 9 cubi delle migliaia – il set completo dei cartelli grandi dei numeri – tre tappeti e due vassoi (uno piccolo per i cartelli dei numeri e uno più grande per le perle dorate)
Scopo dell’esercizio: – dare una visione generale del sistema decimale – lavorare al concetto base per cui, arrivati al nove, in qualsiasi gerarchia, si passa all’uno della gerarchia immediatamente superiore.
Esercizio:
Disponiamo su due tappeti separati tutto il materiale delle perle dorate e tutto il materiale dei cartelli grandi dei numeri, in questo modo:
prepariamo sul terzo tappetino una certa cifra utilizzando i cartelli dei numeri, ad esempio 6524
quindi chiediamo al bambino: “Riesci a trovare le perle che corrispondono a questo numero?” Il bambino va al tappeto e raccoglie le perle richieste sul vassoio, quindi le porta sul tappeto.
Controlliamo la quantità insieme al bambino,
quindi mentre il bambino riordina le perle, possiamo preparare per lui una seconda cifra coi cartelli dei numeri.
Presentazione 3
Visione “a volo d’uccello” del sistema decimale
Materiale: 45 perle delle unità, 45 barrette delle decine, 45 quadrati delle centinaia e 45 cubi delle migliaia; il set completo dei cartelli grandi dei numeri; 9 piccoli contenitori per le unità (facoltativi)
Il gioco può essere condotto anche più semplicemente con 45 perle delle unità, 45 barrette delle decine, 45 quadrati delle centinaia e un solo cubo delle migliaia e il set completo dei cartelli dei numeri (togliendo i cartelli da 2000 a 9000)
Scopo dell’esercizio: rafforzamento degli esercizi precedenti con le perle dorate e i cartelli dei numeri; fare pratica nell’organizzare le quantità ed i numeri; offrire al bambino una visione globale del sistema decimale, sia per quantità sia per i rispettivi simboli numerici.
Esercizio:
Disponiamo i nove contenitori per le unità lungo il lato destro del tappeto
e i cartelli dei numeri delle unità in ordine sparso
Apriamo la piccola scatolina che contiene le 45 perle delle unità. Prendiamo dalla scatolina una perla e poniamola nel primo contenitore in alto a destra, contando ad alta voce: “Uno”
e chiediamo al bambino di trovare il cartello del numero corrispondente, che andrà posto a sinistra del contenitore.
Continuare allo stesso modo fino a completare l’intera serie delle unità da 1 a 9.
Arrivati al nove, naturalmente, possiamo ricordare al bambino che se avessimo una perla in più, le perle sarebbero 10, quindi passiamo alla serie delle barrette delle decine,
operando come abbiamo fatto con le unità, fino ad arrivare al 90.
Procediamo allo stesso modo con i quadrati delle centinaia
Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori per bambini della scuola d’infanzia e primaria. Per le presentazioni ho usato le mie perle auto prodotte (trovi il tutorial qui)
ho inoltre usato il materiale prodotto da Montessori3D di Boboto.
I cartelli dei numeri comprendono: – unità da 1 a 9, scritte in verde su scheda bianca – decine da 10 a 90, scritte in blu su scheda bianca (larghe uguale, ma lunghe 2 volte la lunghezza delle unità) – centinaia da 100 a 900, scritte in rosso su scheda bianca (larghe uguale, ma lunghe tre volte la lunghezza delle unità) – migliaia da 1000 a 9000, scritte in verde su scheda bianca (larghe uguale, ma lunghe quattro volte la lunghezza delle unità).
Non è forse ovvio dare il colore verde all’unità, all’interno di un sistema numerico, dal momento che ha a che fare con la crescita? Allo stesso modo il verde può simboleggiare il seme che viene messo nella terra.
Per crescere il seme ha bisogno dell’acqua, il cui simbolo è il blu. Come l’unità, pallina dopo pallina, si sviluppa in decina, così il seme diventa germoglio e cresce fino a diventare una chioma d’albero che darà fiori e poi frutti.
Dieci decine formano i centinaio, il cui colore è il rosso, simbolo di energia e di forza. Questa forza, nelle piante, è il frutto che cade al suolo per dare al nuovo seme la possibilità di continuare a diffondersi.
In questo modo ritorniamo alla forma originaria del punto (il migliaio, cui Maria Montessori dà di nuovo il colore verde), che significa sia l’inizio di un altro viaggio nelle tre dimensioni, sia l’espansione dell’energia vitale.
Per questo Maria Montessori parla di psicoaritmetica, filosofia dell’aritmetica, cioè di aritmetica come aiuto allo sviluppo psichico.
Le confezioni di numeri grandi in commercio costano circa 30 euro, quelli piccoli 25 euro. Qui il download gratuito:
___________________________ Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori Associare quantità e simboli
Materiale: – un vassoio – cartelli dei numeri – perle dorate: 1 unità, 1 decina, 1 centinaio e 1 migliaio – tappeto.
Presentazione: – invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di srotolare un tappeto – andiamo allo scaffale della matematica e individuiamo il materiale che intendiamo usare e diciamo: “Oggi svolgeremo una nuova attività con le perle dorate e i cartelli dei numeri” – poniamo il vassoio col materiale a sinistra del tappeto – mettiamo la perla dell’unità sul tappeto e diciamo: “Questa è una unità”. Diamo la perla al bambino in modo che possa sentirla nelle sue mani. Mettiamo il cartello dell’1 sul tappeto e ripetiamo: “Questa è una unità” – chiediamo al bambino di mettere la perla accanto al numero, indichiamo prima il cartello e poi la perla e diciamo: “Una unità”
– mettiamo la barretta della decina sul tappeto e diciamo: “Questa è una unità”. Diamo la barretta al bambino in modo che possa sentirla nelle sue mani. Mettiamo il cartello del 10 sul tappeto e ripetiamo: “Questa è una decina” – chiediamo al bambino di mettere la barretta accanto al numero, indichiamo prima il cartello e poi la barretta e diciamo: “Una decina”
– mettiamo il quadrato del 100 sul tappeto e diciamo: “Questa è un centinaio”. Diamo il quadrato al bambino in modo che possa sentirlo nelle sue mani. Mettiamo il cartello del 100 sul tappeto e ripetiamo: “Questo è un centinaio” – chiediamo al bambino di mettere il quadrato accanto al numero, indichiamo prima il cartello e poi il quadrato e diciamo: “Un centinaio”
– mettiamo il cubo del 1000 sul tappeto e diciamo: “Questa è un migliaio”. Diamo il cubo al bambino in modo che possa sentirlo nelle sue mani. Mettiamo il cartello del 1000 sul tappeto e ripetiamo: “Questa è un migliaio” – chiediamo al bambino di mettere il cubo accanto al numero, indichiamo prima il cartello e poi il cubo e diciamo: “Un migliaio”
– procediamo con la nostra lezione in tre tempi chiedendo prima al bambino di indicarci perle e numero, ad esempio dicendo: “Indicami il centinaio”, “Qual è il migliaio?”, Mostrami la decina”, ecc… Ripetiamo più volte, cambiando di tanto in tanto l’ordine dei cartelli
– infine (terzo tempo) poniamo un numero davanti al bambino e chiediamogli di dircene il nome: “Che numero è questo?”. “A quale quantità di perle è uguale?”. Il bambino risponde. Rimettiamo a lato il numero e le perle, e proponiamogli via via gli altri – dopo la lezione in tre tempi ordiniamo il materiale sul tappeto mettendo in alto il cartello dell’unità e la perla, e incolonniamo il restante materiale e ripetiamo indicando via via il materiale: “Una unità, uno”, “Una decina, dieci”, “Un centinaio, cento”, “Un migliaio, mille” – raccogliamo i cartelli: prendiamo il cartello del mille, sovrapponiamo ad esso quello del 100 allineandolo a sinistra, poi quello del 10 e infine quello dell’1. Facciamo scivolare i cartelli verso destra, in modo che compaia il numero 1111 e diciamo: “Mille, cento, dieci, uno” – scomponiamo nuovamente mettendo i cartelli in riga dal migliaio all’unità e leggiamo: “Un migliaio, un centinaio, una decina, una unità” – al termine della presentazione rimettiamo il materiale sul vassoio e riportiamolo sullo scaffale – chiediamo al bambino di riarrotolare il tappeto e riporlo nel suo cesto.
__________________________ Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori Vista a volo d’uccello del sistema decimale
Materiale: – cartelli dei numeri – il materiale completo delle perle dorate – tappeto
Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori Presentazione: – invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di srotolare il tappeto – andiamo allo scaffale della matematica e indichiamo il materiale dicendo: “Oggi faremo l’esercizio della visione a volo d’uccello” – portiamo il materiale al tappeto – disponiamo i due set completi di perle e cartelli, cominciando col mettere la perla singola dell’uno nell’angolo superiore destro del tappeto e il cartello dell’1 accanto alla perla, alla sua sinistra – indichiamo l’unità e diciamo: “Questa è una unità” – indichiamo il cartello dell’1 e diciamo: “Questa è una unità” – procediamo allo stesso modo fino al 9, con i cartelli dei numeri e le perle – continuiamo allo stesso modo con le decine, le centinaia e le migliaia.
– al termine della presentazione rimettiamo il materiale sul vassoio e riportiamolo sullo scaffale – chiediamo al bambino di riarrotolare il tappeto e riporlo nel suo cesto. Trovi un’altra versione di questa presentazione qui:
Scopo: dare al bambino una visione a volo d’uccello dell’associazione tra quantità e simboli scritti utilizzando i cartelli dei numeri e le perle dorate.
________________________ Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori Esercizio di gruppo con le schede e le perle dorate per un gruppo di bambini
Materiale: – cartelli dei numeri, – 9 perline dorate delle unità, – 9 barrette delle decine, – 9 quadrati delle centinaia – 9 cubi delle migliaia – due vassoi – due tappeti.
Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori Presentazione – invitiamo un gruppo di bambini ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamo di srotolare i due tappeti – andiamo allo scaffale della matematica e indichiamo i vassoi col materiale che intendiamo usare e diciamo: “Oggi faremo un nuovo esercizio con le perle dorate e i cartelli dei numeri” – portiamo il vassoio dei cartelli su un tappeto e il vassoio delle perle sull’altro – disponiamo i cartelli dei numeri sul tappeto, in quattro colonne come al solito, con le unità a destra e le migliaia a sinistra – le perle dorate vengono poste in sequenza sull’altro tappeto:
– mettiamo una certa quantità di perline dorate sul vassoio, ad esempio 2 quadrati delle centinaia. Poi chiediamo: “Quante sono?”
– quando i bambini rispondono”Duecento”, chiediamo: “Chi vuole prendere il vassoio e mettere la scheda del numero 200 accanto alle perline dorate?”
– terminato il lavoro col 200, rimettiamo a posto il cartello e le perle inserendoli correttamente nei loro schemi e prepariamo un’altra quantità di perline dorate – continuiamo allo stesso modo, proponendo vari esempi:
– poi l’esercizio può essere invertito: mettiamo un cartello sul vassoio, e chiediamo ai bambini di aggiungervi la quantità di perline dorate corrispondenti:
– una volta che i bambini hanno acquisito padronanza dell’esercizio, si possono comporre quantità formate da ordini di grandezza vari
– al termine della presentazione rimettiamo il materiale sul vassoio e riportiamolo sullo scaffale – chiediamo al bambino di riarrotolare il tappeto e riporlo nel suo cesto.
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Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori Il gioco del 9
Materiale: – cartelli dei numeri – 10 perle delle unità, 10 barrette della decina, 10 quadrati delle centinaia e un cubo delle migliaia – un vassoio – un tappeto.
Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori Presentazione: – invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di srotolare un tappeto – andiamo allo scaffale della matematica e individuiamo il materiale che intendiamo usare dicendo: “Oggi faremo una nuova attività con le perle dorate e i cartelli dei numeri” – portiamo il vassoio al tappeto – iniziando la presentazione utilizzando solo le perle dorate e presentando i numeri solo oralmente (senza cartelli) – prendiamo la ciotola delle unità e mettiamole una ad una di fronte al bambino contandole: uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove
– arrivati a nove diciamo: “Se aggiungiamo un’altra perla arriviamo a 10, ma sappiamo che il dieci è una barretta della decina:
– riponiamo le perle singole, prendiamo le barrette delle decine e cominciamo a contarle: dieci, venti, trenta, quaranta, cinquanta, sessanta, settanta, ottanta, novanta – arrivati a 90 diciamo: se aggiungiamo un’altra decina arriviamo a 100, ma sappiamo che per il 100 utilizziamo il quadrato di perle:
– prendiamo un quadrato e confrontiamolo,
– quindi riponiamo le barrette e continuiamo coi quadrati, contandoli mentre li impiliamo: cento, duecento, trecento, quattrocento, cinquecento, seicento, settecento, ottocento, novecento – arrivati a 900 diciamo: se aggiungiamo un’altro quadrato arriviamo a 1000, ma sappiamo che per il 1000 noi usiamo il cubo di perle:
– confrontiamo i 10 quadrati col cubo
– riponiamo i quadrati e lasciamo sul tappeto soltanto il cubo, quindi riponiamo anch’esso sul vassoio – ripetiamo l’esercizio utilizzando anche i cartelli dei numeri, per aggiungere al conteggio la lettura del simbolo e rendere ancora più evidente il passaggio da un gerarchia ad un’altra quando si supera il 9 – procediamo come abbiamo fatto per preparare la visione a volo d’uccello, ma questa volta mettiamo accanto ad ogni numero una sola unità, poi mentre contiamo le unità facciamo sempre scendere una perla fino ad arrivare al 9:
– arrivati a nove diciamo: “Se aggiungiamo un’altra perla arriviamo a 10, ma sappiamo che il dieci è una barretta della decina:
– riponiamo le perle singole, prendiamo le barrette delle decine e cominciamo a contarle: dieci, venti, trenta, quaranta, cinquanta, sessanta, settanta, ottanta, novanta
– arrivati a 90 diciamo: se aggiungiamo un’altra decina arriviamo a 100, ma sappiamo che per il 100 utilizziamo il quadrato di perle:
– prendiamo un quadrato e confrontiamolo,
– quindi riponiamo le barrette e continuiamo coi quadrati, contandoli mentre li impiliamo: cento, duecento, trecento, quattrocento, cinquecento, seicento, settecento, ottocento, novecento
– arrivati a 900 diciamo: se aggiungiamo un’altro quadrato arriviamo a 1000, ma sappiamo che per il 1000 noi usiamo il cubo di perle:
– confrontiamo i 10 quadrati col cubo
– riponiamo i quadrati e lasciamo sul tappeto soltanto il cubo, quindi riponiamo anch’esso sul vassoio
– possiamo decidere di fermarci qui oppure proseguire con le migliaia fino a 9000 – arrivati a 9000 qualche bambino potrebbe chiedersi cosa viene dopo e ne potremmo discutere: diecimila, centomila, ecc. – al termine della presentazione rimettiamo il materiale sul vassoio e riportiamolo sullo scaffale – chiediamo al bambino di riarrotolare il tappeto e riporlo nel suo cesto.
___________________________ Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori Associare le quantità ai cartelli dei numeri
Materiali: – cartelli dei numeri – set completo delle perle dorate – due tappeti e un vassoio (in alternativa possiamo anche scegliere di usare tre tappeti: uno per le perle dorate, uno per i cartelli, e uno per l’esercizio. In questo caso avremo due vassoi: uno per trasportare le perle e uno per trasportare i cartelli. Comporremo in questo caso numero e quantità sul terzo tappeto)
Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori Presentazione: – invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di srotolare i tappeti – andiamo allo scaffale della matematica, indichiamo il materiale che intendiamo utilizzare e diciamo: “Oggi faremo un nuovo esercizio con le perle dorate e i cartelli dei numeri – con l’aiuto del bambino disponiamo i cartelli dei numeri sul tappeto in colonne per unità, decine, centinaia e migliaia – con l’aiuto del bambino disponiamo separatamente le perle dorate, in colonne per unità, decine, centinaia e migliaia – se scegliamo di usare tre tappeti mettiamo due vassoi sul terzo tappeto (uno per le perle dorate e uno per i cartelli) – formiamo una certa quantità di perle sul vassoio scegliendo due sole gerarchie adiacenti (ad esempio decine e unità, o centinaia e decine) – chiediamo al bambino di contarle e comporre il numero corrispondente alla quantità di perle:
– quando il bambino ha completato l’esercizio, verificare il risultando scomponendo la cifra e mettendo unità, decine, centinaia e migliaia accanto alle relative perle – poi possiamo proporre tre categorie vicine (centinaia, decine e unità o migliaia, centinaia e decine)
– poi possiamo usare tutte le quattro categorie
– quando il bambino ha completato l’esercizio, verificare il risultando scomponendo la cifra e mettendo unità, decine, centinaia e migliaia accanto alle relative perle
– infine possiamo omettere una categoria, ad esempio scegliendo migliaia, centinaia e unità. Se non mettiamo una categoria di perle sul vassoio, non ci saranno cartelli dei numeri per quella data categoria. Dovremo evidenziare questa situazione che corrisponde a “zero” mentre il bambino esegue l’esercizio:
– a questo punto possiamo invertire l’esercizio e prima comporre un numero, poi chiedere al bambino di portare la quantità di perle corrispondente – componiamo un numero con i cartelli un numero formato da due cifre (scelte fra gerarchie adiacenti, ad esempio decine e unità, o centinaia e decine) e mettiamolo su un vassoio – chiediamo al bambino di prendere la quantità di perle corrispondenti al numero:
poi tre, poi quattro gerarchie:
infine tre categorie non adiacenti:
– al termine della presentazione rimettiamo il materiale sul vassoio e riportiamolo sullo scaffale – chiediamo al bambino di riarrotolare i tappeti e riporli nel cesto.
Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori Scopo: – creare un collegamento tra il concreto e l’astratto – associare quantità e simboli all’interno del sistema decimale – sperimentare le quantità mentre si leggono i numeri – acquisire familiarità con le diverse gerarchie di numeri sia con le quantità di perle sia con i cartelli dei numeri – mostrare come si compongono i grandi numeri – mostrare che per ogni categoria ci sono solo 9 numeri e che la loro posizione è determinata dallo zero – aiutare il bambino a comprendere che nel sistema decimale ogni volta che si supera il 9 si passa alla gerarchia successiva – preparare a lavorare con le quattro operazioni.
Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori Note: – le prime volte evitiamo di scegliere cartelli che presentano lo stesso numero iniziale (ad esempio 10 e 100) – controlliamo che il bambino prenda il vassoio dal giusto verso (le unità devono trovarsi alla sua destra) – quando il bambino ha terminato l’esercizio dovrà rimettere il materiale correttamente all’interno degli schemi delle perle e dei cartelli – una volta presentati gli esercizi, il bambino li può ripetere tutte le volte che lo desidera – quando il bambino ha compreso gli esercizi presentati, nella sua mente non solo si crea l’associazione simbolo-quantità, ma avviene una sintesi mentale. Questa sintesi mentale, cioè il segreto del sistema decimale, è il punto d’arrivo di tutto il lavoro. Grazie a questi esercizi il bambino comprende l’essenza del sistema decimale.
Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori Età: – dai 4 anni e mezzo circa, dopo aver lavorato con le perle e i cartelli separatamente.
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Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori
Psicoaritmetica Montessori – Esercizi coi cartelli dei numeri per bambini della scuola d’infanzia. Per le presentazioni ho utilizzato i cartelli stampabili Lapappadolce e i cartelli prodotti da Montessori 3D di Boboto.
Il materiale a disposizione dei bambini per comprendere il sistema decimale è triplice, essendo costituito di oggetti, numeri e parole. Gli oggetti sono le perle, mentre per i numeri ed i loro nomi abbiamo molti materiali, tra i quali i cartelli dei numeri.
Si tratta di una serie di cartelli, le cui dimensioni sono proporzionali alle gerarchie dei numeri e i cui colori sono i seguenti: – verde per la serie da 1 a 9 e da 1000 a 9000
– blu per la serie da 10 a 90
– rosso per la serie da 100 a 900.
I cartelli per le nove unità sono uguali tra loro, e simili a quelli usati per la prima numerazione con le aste numeriche. I cartelli per le nove decine sono di grandezza doppia, perchè necessitano di spazio per contenere lo zero. I cartelli per le centinaia hanno una lunghezza tripla di quelli delle unità per lasciar spazio per due zeri.
I cartelli per le migliaia, che hanno bisogno di uno spazio per tre zeri, hanno una lunghezza quadrupla di quelli delle unità.
Di seguito trovate qualche esercizio che è possibile fare con i bambini utilizzando i cartelli dei numeri, in preparazione del loro utilizzo con le perle dorate:
Psicoaritmetica Montessori – Esercizi coi cartelli dei numeri Presentazione 1
Materiale: i cartelli grandi dei numeri 1, 10, 100 e 1000
Età: dai quattro ai cinque anni
Psicoaritmetica Montessori – Esercizi coi cartelli dei numeri Lezione in tre tempi
Primo tempo: Poniamo sul tavolo, di lato, i cartelli dei numeri, in questo modo:
Mostriamo al bambino la carta dell’unità ripetendo più volte il nome del numero: “Uno… uno… Questo è il nostro modo di scrivere uno”
Sostituiamo con il numero 10, nominandolo più volte e facendolo ripetere al bambino.
Sostituiamo quindi col cartello del 100
e infine col cartello del 1000. “Questo è il modo in cui scriviamo un centinaio.” Lei poi lo mette al suo fianco e mostra al bambino la carta “1000” e dice: “Questo è il modo in cui scriviamo mille.”
Secondo tempo: disponiamo le carte davanti al bambino in ordine casuale, e chiediamo: “Indicami il cento”, “Qual è il mille?”, Mostrami il dieci”, ecc… Ripetiamo più volte, cambiando di tanto in tanto l’ordine dei cartelli.
Terzo tempo: quando il bambino ha compreso l’esercizio e lo esegue facilmente e senza errori, poniamo i cartelli dei numeri a un lato del tavolo, fuori dalla vista del bambino. Poniamo un numero davanti al bambino e chiediamogli di dircene il nome: “Che numero è questo?”. Il bambino risponde. Rimettiamo a lato il numero, e proponiamogli via via gli altri.
Ricapitolazione: al termine della lezione, mettiamo tutti i cartelli a lato del tavolo. Quindi mettiamo il 1000 davanti al bambino e diciamo: “Oggi abbiamo imparato che questo è modo di scrivere mille”. Poi sostituiamo col cartello del 100 e diciamo “Questo è il modo di scrivere cento”, e continuiamo così con il cartello del dieci e quello dell’uno.
Infine prendiamo uno alla volta i cartelli dei numeri a partire dal 1000, sovrapponendoli e dicendo : “Mille, cento, dieci, uno.”, e sovrapponendoli così:
______________ Psicoaritmetica Montessori – Esercizi coi cartelli dei numeri Presentazione 2
Materiale: il set completo dei cartelli grandi dei numeri
Età: a partire dai quattro anni
Scopo dell’esercizio: comprendere che ogni volta che viene raggiunto il nove, si passa all’uno della gerarchia immediatamente superiore; saper leggere i simboli scritti
Psicoaritmetica Montessori – Esercizi coi cartelli dei numeri Esercizio:
Portiamo il materiale al tavolo del bambino e sediamoci accanto a lui. Prendiamo una alla volta i cartelli delle unità, e chiediamo al bambino di nominarle.
Poniamo sul tavolo l’1 in alto a destra, e le unità successive in una colonna verticale, una sotto l’altra, fino al 9.
Prendiamo quindi i cartelli delle decine, a partire dal 10.
Poniamo il 10 a sinistra dell’1, parallelo ad esso.
Il bambino nomina una ad una le decine, che vengono disposte in ordine sotto al 10. (I nomi venti, trenta, fino a novanta verranno insegnate in una lezione successiva. In questo esercizio diremo semplicemente una decina, due decine, nove decine…)
Prendiamo poi i cartelli delle centinaia. Poniamo il 100 a sinistra del 10, parallelo ad esso. Formiamo la colonna delle centinaia, mentre il bambino nomina i vari cartelli: “100, 200, 900 …”.
Infine prendiamo i cartelli delle migliaia. Poniamo il cartello del 1000 a sinistra del 100 e parallelo ad esso. Disponiamo quindi la colonna delle migliaia successive, mentre il bambino le nomina: “Mille, duemila…novemila…”.
Osserviamo il risultato insieme al bambino. Abbiamo una chiara impressione visiva della successione dei numeri da 1 a 9 per ognuna delle gerarchie. E’ bene ripetere questo esercizio per più giorni successivi. Teniamo quindi il materiale sullo scaffale, a disposizione del bambino.
Psicoaritmetica Montessori – Esercizi coi cartelli dei numeri Presentazione 3 (un gioco di gruppo)
Materiale: il set completo dei cartelli grandi dei numeri, un vassoio
Materiale: il set completo dei cartelli grandi dei numeri, un vassoio
Età: a partire dai 4 anni e mezzo
Scopo dell’esercizio: fare pratica nella composizione e nella lettura dei numeri da 1 a 9999.
Esercizio: si tratta di un esercizio che può essere condotto da un gruppo di 3 – 5 bambini.
Disponiamo con l’aiuto dei bambini tutti i cartelli dei numeri sul tappeto, in questo modo:
I bambini staranno sul lato del tappeto che consente loro di vedere sempre i cartelli dal verso giusto, mentre noi possiamo metterci sul lato opposto.
Mettiamo un cartello sul vassoio, e chiediamo: “Chi sa di che numero si tratta?” I bambini rispondono. Rimettiamo quindi il cartello al suo posto e mettiamone via via altri. In questa prima fase metteremo sul vassoio un solo cartello alla volta.
Nei giorni successivi possiamo anche invertire l’esercizio, e chiedere ai bambini di mettere sul vassoio una certa cifra, dicendo ad esempio: “Chi vuole mettere mettere 300 sul vassoio?” “Chi vuole trovare il 6000?” ecc…
E’ importate fare molti di questi esercizi, per un certo periodo di tempo. Quando i bambini riescono facilmente a riconoscere le cifre, possiamo comporre numeri formati da due, tre, quattro gerarchie differenti, ed i bambini impareranno a leggerli.
Ad esempio potremo preparare sul vassoio il numero 3800.
Se i bambini mostrano qualche difficoltà, all’inizio, possiamo separare i due cartelli ponendoli in colonna uno sotto l’altro,dicendo: “Questo è tremila, e questo è ottocento”
e poi sovrapporli nuovamente, dicendo: “Così li mettiamo insieme per fare il tremilaottocento”.
Ripetiamo l’esercizio nei giorni successivi, aumentando gradualmente la complessità, finchè i bambini non saranno in grado di leggere e comporre qualsiasi numero da 1 a 9999.
_________________________________ Psicoaritmetica Montessori – Esercizi coi cartelli dei numeri
Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri per bambini della scuola d’infanzia e primaria. Le perle fotografate nelle presentazioni sono di Montessori 3D di Boboto.
Il materiale dello scaffale delle perle colorate comprende, per ciascuno dei dieci numeri: – il bastoncino che lo rappresenta (prima potenza); – tanti quadrati del numero quante sono le unità costituenti la base (seconda potenza), – un cubo formato di tanti quadrati quante sono le unità costituenti la base (terza potenza); – una catena fatta di tante perle quante sono quelle del quadrato, in cui risultano distinti i diversi bastoncini costituenti il quadrato – una catena corrispondente al cubo: in essa si distinguono le catene dei quadrati e, nell’ambito di queste ultime, i bastoncini rappresentanti le basi.
__________________ Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri Attività 1 – forme geometriche con le catene corte
Materiale: – catene corte – tappeto.
Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri Descrizione dell’attività: – mettiamo le catene corte sul tappeto – prendiamo la catena del tre e formiamo il triangolo – chiediamo al bambino di identificare la forma – proseguiamo in ordine con le altre catene, componendole in fila sul tappeto; possiamo anche chiedere al bambino di prevedere la forma successiva prima di comporla.
Età: dai 4 anni.
Scopo: oltre a familiarizzare con le catene corte dello scaffale, il bambino impara che c’è un collegamento tra i numeri e la geometria. Rinforza inoltre la nomenclatura relativa alle forme geometriche.
___________________ Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri Attività 2 – forme geometriche concentriche con le catene corte
Materiali: – catene corte – tappeto.
Descrizione dell’attività: – con la catena del 3 formiamo sul tappeto il triangolo, poi con la catena del 4 costruiamo in quadrato attorno al triangolo e proseguiamo così con tutte le altre catene. Ogni volta verbalizziamo quello che abbiamo fatto dicendo, ad esempio: “Il triangolo è inscritto nel quadrato”, “Il quadrato circoscrive il triangolo ed è inscritto nel pentagono” e così via.
Età: dai 4 anni.
Scopo: oltre a familiarizzare con le catene corte dello scaffale, il bambino impara che c’è un collegamento tra i numeri e la geometria. Rinforza inoltre la nomenclatura relativa alle forme geometriche.
_______________________ Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri Attività 3 – esplorazione del quadrato
Materiale: – cartellini in bianco e matita – catene corte di ogni numero – quadrati di ogni numero.
Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri Descrizione dell’attività: – prendiamo ad esempio la catena corta del 5, distendiamola sul tappeto, quindi ripieghiamola in modo da formare il quadrato. Chiediamo: “Che cosa abbiamo fatto?”. Il bambino risponderà: “Un quadrato” – indichiamo la base del quadrato e diciamo: “Per base abbiamo cinque perle”. Scriviamo su un cartellino 5 – indichiamo il lato e diciamo: “Per lato abbiamo 5 perle”. Scriviamo 5 su un altro cartellino
– diciamo: “Questa forma è un quadrato, possiamo verificarlo confrontandolo col quadrato del 5” – compariamo la catena ripiegata col quadrato del 5 – diciamo: “Quando parliamo di questo quadrato possiamo dire che si tratta di cinque per cinque volte, che formano il quadrato del cinque. In matematica per scrivere cinque al quadrato facciamo così”
– prendiamo un terzo cartellino e scriviamo 5² dicendo: “Prima si scrive 5, e poi 2 in alto e a destra del numero” – diciamo: “Ora siamo in grado di dire che cinque preso cinque volte mi dà cinque alla seconda” – scriviamo su due cartellini i segni dell’operazione e componiamo 5 x 5 = 5²
– continuiamo allo stesso modo con altre catene.
Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri _________________ Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri Attività 4 – esplorazione del quadrato
Materiale: – cartellini bianchi e matita – catene corte – quadrati dei numeri.
Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri Descrizione dell’attività: – mettiamo la catena del quadrato dell’1 sul tappeto, a sinistra, e chiediamo: “Cosa abbiamo qui? Abbiamo 1 preso 1 volta”. Scriviamo su un cartellino 1 x 1. Diciamo: “Il risultato dell’operazione è 1²”. Scriviamo 1² su un cartellino ed affianchiamolo al primo. Chiediamo: “Qual è il suo valore? Il suo valore è 1”. Scriviamo 1 su un altro cartellino e affianchiamolo al secondo
mettiamo la catena corta del 2 sotto alla prima e ripieghiamola. Diciamo: “Qui abbiamo 2 preso 2 volte”. Scriviamo 2 x 2. Diciamo: “Si tratta del quadrato del 2, cioè due al quadrato, che si scrive così”. Scriviamo 2² su un altro cartellino. Chiediamo: “Qual è il valore di 2². Il valore è 4”. Scriviamo 4 su un altro cartellino. Continuiamo così fino alla catena corta del 10.
Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
_______________________ Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri Attività 5 – esplorazione del cubo
Materiale: – cartellini bianchi e matita – catene lunghe – quadrati e cubo dei numeri.
Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri Descrizione dell’attività: – prendiamo ad esempio la catena lunga del 5 e disponiamola in linea retta sul tappeto, quindi ripieghiamola per formare i quadrati. Chiediamo ai bambini: “Cosa abbiamo fatto? Abbiamo ottenuto un quadrato di 5 preso 5 volte” – sovrapponiamo un quadrato su ogni quadrato formato dalla catena ripiegata
– raccogliamo i quadrati e impiliamoli uno sull’altro per formare un cubo
– indichiamo i 5 quadrati sovrapposti e chiediamo: “Quale forma abbiamo ottenuto? Un cubo”. – scriviamo su un cartellino 5 x 5. Indichiamo il primo quadrato e mettiamo su di esso il cartellino che abbiamo scritto
– diciamo: “5 x 5 è il quadrato di cinque, che possiamo anche scrivere 5²”. Scriviamo il cartellino, mettiamo 5 x 5 sul tappeto e 5² sul primo quadrato
– ricontiamo i quadrati, che sono cinque, e diciamo “Il cubo è formato da 5 x 5 per 5 volte” – prendiamo il cubo del 5 per confrontarlo con quello formato dai quadrati. Si tratta proprio di un cubo. Indichiamo il primo quadrato, poi contiamolo con i rimanenti quadrati: “Il cubo è formato da 5 quadrati”. Scriviamo su un nuovo cartellino il numero 5 e posizioniamolo in verticale lungo uno spigolo del cubo. Diciamo: “Il cubo è formato da 5 x 5 x 5”. Aggiungiamo x 5 al 5 x 5 al cartellino sul tappeto e togliamo il 5 dal cubo
“Per indicare 5 x 5 x 5, che è anche 5² x 5 scriviamo 5³. Cinque alla terza è il cubo del cinque” – mettiamo il cartellino a fianco del primo cartellino sul tappeto: 5² x 5 = 5 × 5 x 5 = 5³ – contando la catena possiamo anche conoscere il valore del cubo
– continuiamo queste esplorazioni con altre catene.
_______________________ Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri Attività 6 – esplorazione del cubo
Materiali: – cartellini bianchi e matita – catene lunghe, quadrati e cubi dei numeri.
Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri Descrizione dell’attività: – portiamo il materiale sul tappeto – prendiamo la perla dell’1 che rappresenta il numero 1, il quadrato di 1 e il cubo di 1. – diciamo: “Uno preso una volta è 1 x 1, cioè 1². Qual è il suo valore? 1.”. Scriviamo su un cartellino 1 x 1 = 1² = 1 e mettiamolo sul tappeto. Diciamo: “Il suo cubo è 1² x 1, cioè 1³. Qual è il suo valore? Sempre 1”. Scriviamo su un altro cartellino 1 x 1 x 1 = 1³ = 1 e mettiamolo sul tappeto. – prendiamo i due quadrati del 2 e mettiamoli uno sull’altro. Diciamo: “Questo è un quadrato del 2 preso due volte, che insieme formano il cubo del 2”. Confrontiamo col cubo del 2. Scriviamo su un cartellino 2² x 2. Diciamo “Due al quadrato per due è come dire 2 x 2 x 2, che è come dire due al cubo”. Scriviamo su un altro cartellino 2 x 2 x 2 = 2³ e chiediamo: “Qual è il suo valore?”. I bambini rispondono contando le perle o se serve utilizzando la catena lunga del 2 e noi completiamo il cartellino: 2 x 2 x 2 = 2³ = 8 – prendiamo tre quadrati del 3 e mettiamoli uno sull’altro. Diciamo: “Questo è un quadrato del 3 preso 3 volte, che insieme formano il cubo del 3”. Confrontiamo col cubo del 3. Scriviamo su un cartellino 3² x 3. Diciamo “Tre al quadrato per tre è come dire 3 x 3 x 3, che è come dire tre al cubo”. Scriviamo su un altro cartellino 3 x 3 x 3 = 3³ e chiediamo: “Qual è il suo valore?”. I bambini rispondono a memoria, o contando le perle o se serve utilizzando la catena lunga del 3 e noi completiamo il cartellino: 3 x 3 x 3 = 3³ = 27 – proseguiamo allo stesso modo con tutti i cubi fino a 10 x 10 x 10
_______________________ Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri Attività 7 – forme geometriche con le catene lunghe
Materiale: – catene lunghe – quadrati e cubi.
Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri Descrizione dell’attività: – prendiamo una catena lunga e componiamo con essa una versione più grande della stessa forma che avevamo creato con la catena corta corrispondente (ad esempio il triangolo per quella del 3)
poniamo un quadrato ad ogni angolo della forma, ed in cubo nel centro.
Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri Attività – la piramide dei quadrati dei numeri
Materiali: -i quadrati dei numeri.
Descrizione dell’attività:
– mettiamo i quadrati uno sull’altro a formare una piramide, dal quadrato del 10 a quello dell’1
– diciamo al bambino: “Oggi calcoleremo il valore di questa piramide”
– cominciando dal quadrato dell’1 procediamo nei conteggi:
Se paragoniamo la torre dei cubi di perle con la torre rosa, sapendo che il cubo dell’ 1 misura 1 centimetro cubo, diremo che la torre rosa misura 3025 cm³.
Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Cubi e catene di perle colorate presentazioni ed esercizi. Le catene dello scaffale delle perle colorate si usano per dare ai bambini una rappresentazione concreta delle numerazioni per 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9 e 10 (tabelline), del quadrato e del cubo dei numeri. Nelle presentazioni che seguono il materiale fotografato è di Montessori 3D di Boboto.
Il materiale viene proposto nella Casa dei Bambini (dai 5 anni d’età circa) per dimostrare a livello sensoriale il concetto che sta alla base del conteggio lineare e del procedere della numerazione nel sistema decimale. Questo avviene prima con la catena del 100,
Oltre alla possibilità di esercitarsi con le numerazioni, il materiale delle perle colorate fornisce una rappresentazione concreta di concetti matematici astratti che, anche se i bambini non sono in grado di verbalizzare, sono in grado di rappresentare.
Grazie al materiale dello scaffale delle perle colorate si ha la dimostrazione concreta delle varie numerazioni, del concetto di multiplo di un numero, del concetto di quadrato e cubo di un numero e quindi di potenza. Questo apprendimento concreto apre la strada per le future scoperte scientifiche che avverranno nella scuola primaria. Sarà allora che il bambino guarderà a questo materiale con occhi nuovi e dirà: “Ho già lavorato con questo materiale quando ero piccolo, ma adesso ho capito!”. Nella scuola primaria, infatti, il bambino costruirà sulle sue esperienze precedenti la conoscenza delle potenze, dei multipli e delle regole di divisibilità.
_________________________ Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi Presentazione 1
Materiali: – catena lunga di un numero – quadrati del numero – cubo del numero.
Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi Presentazione: – portiamo sul tappeto la catena, i quadrati e il cubo – il bambino piega la catena in modo da formare il primo quadrato e lo affianca ad un quadrato – prosegue allo stesso modo fino a completare la catena
– al termine raccoglie tutti i quadrati
– li mette uno sull’altro a formare un cubo e lo paragona al cubo del numero
Questa presentazione serve a dimostrare che la catena lunga è la rappresentazione lineare del cubo di un numero.
_________________________ Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi Presentazione 2
Materiale: – catena lunga di un numero – quadrati del numero – cubo del numero – frecce per contare le catene – tappeto.
frecce per contare le perle colorate Montessori BIANCO E NERO (da stampare su fogli colorati)
frecce per contare le perle colorate Montessori COLORE (per stampanti a colori)
Il materiale pronto per la stampa e il download è a disposizione degli abbonati:
Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi
Presentazione: – invitiamo un bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di srotolare un tappeto – andiamo allo scaffale delle perle colorate e scegliamo la catena lunga di un numero – stendiamola sul tappeto – mettiamo in alto il cubo e i quadrati del numero
– ripieghiamo la catena in quadrati
– confrontiamo la catena ripiegata coi quadrati e col cubo
– mettiamo da parte quadrati e cubi e distendiamo nuovamente la catena – disponiamo le frecce per contare formando delle colonne sul tappeto – contiamo la catena come abbiamo imparato a fare, utilizzando le frecce. Conteremo una ad una le perle della prima barretta, poi a gruppi mettendo una freccia sull’ultima perla di ogni barretta – ogni volta che abbiamo raggiunto il quadrato del numero, poniamo sulla barretta anche un quadrato
– sull’ultima barretta mettiamo il cubo – al termine del conteggio raccogliamo cubo e quadrato per verificare l’equivalenza – partendo dalla prima, contiamo nuovamente le barrette dalla prima all’ultima e dall’ultima alla prima.
Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi Estensioni dell’esercizio:
– dopo aver contato la catena, raccogliamo le frecce e mettiamole sul tappeto. Poi prendiamo una freccia qualsiasi e chiediamo al bambino di porla sulla perla corrispondente
– togliamo la catena dal tappeto lasciando soltanto le frecce in ordine sparso. Chiediamo al bambino di ordinare le frecce dal minore al maggiore.
_________________________ Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi Presentazione 3
Materiali: – catene dei cubi – cubi dei numeri – frecce per contare – quadrati dei numeri.
Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi Presentazione: – invitiamo un bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di srotolare un tappeto – andiamo allo scaffale delle perle colorate e scegliamo la catena lunga di un numero. Di solito si scelgono la catena del 5 o del 6 per la prima presentazione del materiale – prendiamo la catena scelta dallo scaffale sganciando uno ad uno i ripiegamenti con la mano dominante. Se la lunghezza della catena lo permette prendere l’altro capo della catena con la mano non dominante, altrimenti mettiamo la mano non dominante col palmo verso l’alto e infiliamo i ripiegamenti tra le dita della mano – trasportiamo la catena con cura e attenzione – arrivati al tappeto posiamo la catena a zig zag quindi distendiamo la catena verticalmente sul tappeto tirando l’estremità a destra – portiamo al tavolo anche i quadrati della catena, il cubo e le frecce per contare – mettiamo i quadrati impilati uno sull’altro in alto, sopra alla catena, poi mettiamo il cubo a destra della pila di quadrati e disponiamo le frecce per contare in colonne per grandezza. Leggiamo le frecce in sequenza
– con movimenti lenti ed accurati ripieghiamo la catena, partendo dalla prima barretta in alto, per formare il primo quadrato
– prendiamo un quadrato e mettiamo sopra a quello formato dalla catena ripiegata – continuiamo allo stesso modo con le restanti barrette ed i restanti quadrati
– spostiamo i quadrati a destra di quelli formati dalla catena ripiegata. In questo modo formeremo due lunghi rettangoli, uno di barrette e uno di quadrati
– chiediamo: “Quanti quadrati abbiamo?” – cominciando dall’ultimo quadrato, contiamoli. Mentre li contiamo impiliamoli di nuovo uno sull’altro. Quando con i quadrati avremo formato un cubo, ad esempio del 4, diciamo: “Quattro quadrati sono uguali a un cubo”
– con movimenti lenti e curati distendiamo di nuovo la catena – mettiamo le frecce in ordine sul tappeto – contiamo le perle della catena, cominciando dalla prima in alto e mettendo a fianco le frecce corrispondenti – proseguiamo fino a completare la catena
– ripercorriamo la catena leggendo le frecce in sequenza dalla prima all’ultima – arrivati all’ultima, rileggiamo dall’ultima alla prima.
_____________________ Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi Presentazione 4
Materiali: – tutte le catene lunghe – frecce per contare.
Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi Presentazione: – scegliamo la catena del cubo dell’uno. Mettiamola sul tappeto in alto a sinistra e contiamola con la freccia appropriata – prendiamo la catena del cubo del 2. Disponiamola verticalmente a destra della prima. Contiamola con le frecce appropriate – continuiamo con tutte le altre catene, fino a quella del cubo del 10 – quando abbiamo completato i conteggi, notiamo la differenza di lunghezza tra le catene dei cubi – notiamo poi se ci sono numeri che ricorrono in più catene
_____________________ Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi Presentazione 4 memorizzazione della moltiplicazione
Materiali: – catene lunghe – barrette colorate – catene corte – cubi dei numeri – quadrati dei numeri.
Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi Presentazione 1 – prendiamo la barretta del 4, la catena del quadrato del 4, il quadrato del 4, la catena del cubo del 4 e il cubo del 4 – indichiamo la barretta e diciamo: “Questo è il numero quattro” – indichiamo la catena corta e diciamo: “Questa è la catena del quadrato del numero” – indichiamo il quadrato e diciamo: “Questo è il quadrato del numero” – indichiamo la catena lunga e diciamo: “Questa è la catena del cubo del numero” – indichiamo il cubo e diciamo: “Questo è il cubo del numero” – col metodo della lezione in tre tempi e la partecipazione dei bambini, se serve, ripetiamo la nomenclatura – prendiamo ora la catena corta e distendiamola sul tappeto – mettiamo il quadrato corrispondente in alto
– con movimenti lenti e accurati ripieghiamo la catena per formare un quadrato – sovrapponiamo il quadrato a quello formato dalla catena ripiegata
– distendiamo nuovamente la catena, e contiamo le perle utilizzando le frecce
– mettiamo il quadrato accanto all’ultima barretta, la cui freccia indica il quadrato del numero – ripercorriamo la catena contando in sequenza dall’alto verso il basso e poi dal basso verso l’alto – prendiamo ora la catena del cubo e distendiamola sul tappeto – mettiamo in alto i quadrati del numero, impilati uno sull’altro
– mettiamo il cubo a destra della pila di quadrati – con movimenti lenti e curati ripieghiamo la catena per formare il primo quadrato, a partire dalle barrette in alto – sovrapponiamo un quadrato a quello formato dalla catena ripiegata – spostiamo il quadrato a destra del quadrato formato dalla catena ripiegata
– chiediamo: “Quanti quadrati di perle abbiamo?” – cominciando dall’ultimo contiamo i quadrati, e man mano che li contiamo impiliamoli uno sull’altro – quando avremo formato un cubo diciamo, nel caso della catena del 4: “Quattro quadrati sono uguali a un cubo”
– con movimenti lenti ed accurati distendiamo nuovamente la catena, mettiamo sul tappeto le frecce ed usiamole per contare le perle della catena
– al termine ripercorriamo la catena leggendo le frecce dalla prima all’ultima e poi dall’ultima alla prima – dopo aver contato la catena corta e la catena lunga, prendiamole e spostiamole su un altro tappeto – distendiamole parallelamente sul tappeto e contiamole di nuovo usando le frecce che andremo a prendere dal primo tappeto – compariamo le due catene fra loro.
_____________________ Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi
Controllo dell’errore: – insito nel materiale: grazie alle frecce il bambino può vedere chiaramente, al termine dell’esercizio, se ha commesso errori nel contare le barrette.
Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi – Scopo: – sperimentare il conteggio lineare dei numeri – migliorare la capacità di contare. Il contare è un’attività riposante e tende a diventare un’azione meccanica. Attraverso la ripetizione, il bambino assorbe i meccanismi di questi conteggi – esercitarsi con le numerazioni e quindi prepararsi alla moltiplicazione – memorizzare le tabelline (contando per 2, 3, 4, 5 ecc.) – preparazione indiretta al concetto di multiplo di un numero
Età: – dai 5 anni e mezzo ai 6 anni.
Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi – Note:
– non occorre mostrare al bambino tutte le catene. Dopo la presentazione di una catena, il bambino può lavorare in modo indipendente con qualsiasi catena – con questi esercizi il bambino sperimenta la differenza di quantità tra quadrato e cubo di un numero. Anche se non diamo il concetto di potenza e aumento esponenziale dei numeri, il conteggio delle perle permette di dimostrargli a livello sensoriale questa differenza tra cubo e quadrato di un numero, per la diversa lunghezza delle catene; – il materiale permette anche di fare l’esperienza sensoriale delle differenze di quantità tra i vari quadrati, i vari cubi e le varie catene tra loro. – se il bambino chiede cosa si intende per 6² o il 6³ basterà prendere il quadrato del sei e indicarli base a altezza del quadrato dicendo “Sei per sei” e poi “Prima, seconda” e poi “Sei per sei o sei alla seconda è il quadrato di 6”; poi prendere il cubo e indicare larghezza, altezza e profondità dicendo “Sei per sei per sei” e poi “Prima, seconda, terza”, e poi “Sei per sei per sei, o sei alla terza è il cubo di 6”.
Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi
Quadrati e catene di perle colorate Montessori: presentazioni ed esercizi per bambini della scuola d’infanzia e primaria. Le perle fotografate nelle presentazioni sono di Montessori 3D di Boboto.
Tra i materiali presenti in una classe Montessori, lo scaffale delle perle colorate è uno dei più attraenti per i bambini, che ne apprezzano la bellezza, la semplicità e l’eleganza. Tutti i bambini aspirano ad utilizzarlo, ed i più piccoli, che ancora non sono pronti per l’attività, spesso guardano con stupore ed ammirazione i compagni più grandi impegnati negli esercizi con le perle colorate. Le perle organizzate nello scaffale sono bellissime ed i bambini più grandi, d’altra parte, attendono con ansia la loro disponibilità per iniziare a disporre e contare ogni catena.
Mentre l’adulto riconosce facilmente il valore concreto delle attività, conoscendo già i concetti di quadrato e cubo di un numero, per il bambino si tratta di un’esperienza diversa. Per ogni numero lo scaffale contiene catene corte, quadrati che corrispondono alle catene corte, catene lunghe e cubi che corrispondono alle catene lunghe.
L’uso del materiale permette il raggiungimento di diversi scopo diretti e indiretti; con i bambini più piccoli il primo scopo è quello di imparare a contare e accompagnare verso l’astrazione. La transizione verso l’astratto, cioè il passaggio dagli oggetti tangibili (le perle) ai soli numeri, richiede molta pratica, e lo scaffale delle perle colorate offre la possibilità di fare tantissimi esercizi interessanti.
Lavorando con questo materiale i bambini sono continuamente rassicurati dai loro progressi. Lavorando in modo indipendente, vedono la conferma che i numeri scritti corrispondono al numero di perle che possono contare fisicamente. Quando saranno pronti per farlo, lasceranno il materiale per risolvere problemi direttamente sulla carta.
Attraverso il loro impegno in questo lavoro che è protratto nel tempo e che richiede una grande quantità di spazio fisico, pazienza, concentrazione e determinazione, i bambini arrivano ad apprezzare il concetto di moltiplicazione ed a capire cosa significa quadrato di un numero e cubo di un numero. E’ un materiale che richiede al bambino abilità manuali, senso dell’ordine e tenacia, e quando arriva a fare l’associazione tra concreto ed astratto si può davvero vedere la gioia della scoperta nei suoi occhi.
Trovi una presentazione generale del materiale qui:
_________________ Quadrati e catene di perle colorate Montessori Presentazione 1 – scala di perle
Materiali: – numeri da 1 a 9 scritti su pezzetti di carta – un contenitore per i numeri – un contenitore per le perle – tappeto – vassoio – scala di perle. La scala di perle è formata da 9 barrette: – 1 rossa composta da 1 perla – 1 verde composta da 2 perle – 1 rosa composta da 3 perle – 1 gialla composta da 4 perle – 1 azzurra composta da 5 perle – 1 lilla composta da 6 perle – 1 bianca composta da 7 perle – 1 marrone composta da 8 perle – 1 blu composta da 9 perle. Se intendete realizzare il materiale in proprio, tenete presente che le perle devono essere sferiche e avere un diametro di 7-8 mm.
Questa attività aiuta il bambino ad associare le quantità da uno a 9 con le relative cifre. Introduce inoltre all’uso del materiale contenuto nello scaffale delle perle colorate (catene corte, quadrati, catene lunghe e cubi), ed alle addizioni, sottrazioni e moltiplicazioni con le perle colorate.
Quadrati e catene di perle colorate Montessori Presentazione: – portiamo il materiale sul tavolo o sul tappeto
– spargiamo le barrette sul tappeto:
– cerchiamo la barretta dell’1 e mettiamola lungo il margine inferiore del tappeto
– cerchiamo la barra del 2 e mettiamola sopra a quella dell’uno. Proseguiamo con le altre allo stesso modo
– poniamo i cartellini dei numeri in ordine sparso lungo il margine inferiore del tappeto, accanto al triangolo delle barrette colorate
– prendiamo la barretta dell’uno e mettiamola in alto a sinistra. Indichiamola e diciamo: “Questo è 1” – prendiamo il cartellino dell’uno e mettiamolo a destra della barretta. Indichiamolo e diciamo: “Questo è 1”
– presentiamo allo stesso modo le altre barrette e gli altri numeri, prendendoli in ordine crescente
Età: – dai 3 anni e mezzo ai 4 anni.
Prerequisiti: – il bambino deve saper contare fino a 10 – il bambino deve saper leggere i numeri da 1 a 10.
Controllo dell’errore: – il triangolo che si forma ponendo correttamente le perle colorate.
______________________ Quadrati e catene di perle colorate Montessori Presentazione 2
Materiali: – catene corte – quadrati dei numeri – frecce per contare.
Quadrati e catene di perle colorate Montessori Presentazione: – invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di stendere un tappeto – andiamo allo scaffale delle perle colorate e scegliamo una catena. Per la prima presentazione di solito si usano quella del quattro o quella del sei – portiamo con grande cura la catena sul tappeto, tenendola con due mani per i due estremi, poi portiamo il quadrato e le frecce per contare – disponiamo la catena sul tappeto e mettiamo il quadrato più in alto
– con movimenti lenti ed accurati, partendo dalla prima barretta in alto, ripieghiamo la catena per formare un quadrato – sovrapponiamo il quadrato alla catena ripiegata – rimettiamo il quadrato il alto e distendiamo nuovamente la catena – mettiamo le frecce in ordine a destra della catena
– contiamo le perle, cominciando dalla prima in alto e mettendo le frecce corrispondenti – dopo aver posizionato l’ultima freccia, che indica il quadrato della catena, mettiamo il quadrato a destra della barretta corrispondente
– ripercorriamo la catena contando in sequenza dalla prima barretta all’ultima – arrivati all’ultima contiamo a ritroso per tornare alla prima.
Quadrati e catene di perle colorate Montessori Estensione dell’esercizio
– dopo aver completato la prima catena, portarne al tappeto una seconda e distenderla accanto alla prima, con il suo quadrato e le sue frecce – chiedere al bambino di contare anche la seconda catena
– al termine chiedere al bambino di individuare un certo numero in entrambe le catene (ad esempio il 12) – possiamo aggiungere altre catene allo stesso modo.
__________________________ Quadrati e catene di perle colorate Montessori Presentazione 3 – contare le catene corte (o catene dei quadrati)
Questa attività insegna al bambino a contare per raggruppamenti di numeri, quindi si tratta di un materiale utile a preparare per la moltiplicazione. Indirettamente prepara anche alla comprensione del concetto di quadrato dei numeri.
Materiali: – catena corta di un numero – quadrato dello stesso numero – frecce per contare la catena scelta – tappeto.
frecce per contare le perle colorate Montessori BIANCO E NERO
frecce per contare le perle colorate Montessori COLORE
Il materiale pronto per la stampa e il download è a disposizione degli abbonati:
Quadrati e catene di perle colorate Montessori Presentazione: – distendiamo la catena scelta sul tappeto orizzontalmente – mettiamo il quadrato accanto alla catena, a destra – mettiamo le frecce per contare a destra del quadrato, ordinate per colonne
– ripieghiamo la catena per formare il quadrato
– compariamo i due quadrati tra loro
– distendiamo nuovamente la catena, contiamo ed etichettiamo le perle con le frecce
______________________ Quadrati e catene di perle colorate Montessori Presentazione 4 – contare le catene corte (o catene dei quadrati)
Contare le catene di perle Montessori è un’attività molto più strutturata rispetto al classico esercizio di numerazione (per 2, 3, 5, ecc.) che si pratica normalmente nelle nostre scuole, perchè le catene di perle rappresentano esattamente il quadrato e il cubo del numero, dando così una visione complessa dell’insieme che viene prima percepita attraverso la manipolazione, ed evolve poi in concetti matematici astratti.
Materiale: – catene corte – frecce per contare le catene corte
Quadrati e catene di perle colorate Montessori Presentazione: – scegliamo la catena del 3 e distendiamola sul tappeto. Mettiamo le frecce relative – indicando le relative barrette rileggiamo: “Tre, sei, nove”
– ripieghiamo la catena per formare il quadrato e diciamo: “Se ripieghiamo la catena così, otteniamo tre serie di tre, che è come dire 3 x 3 volte, che è come dire 3² cioè tre al quadrato. Sono sempre 9 perline” – proviamo con un numero maggiore, ad esempio con la catena del 6 – contiamo utilizzando le frecce, e dopo averlo fatto rileggiamo il conteggio: “Sei, dodici, diciotto, ventiquattro, trenta, trentasei”
– ripieghiamo la catena per formare il quadrato e diciamo: “Se ripieghiamo la catena così, otteniamo sei serie di sei, che è come dire 6 x 6 volte, che è come dire 6², cioè sei al quadrato. Sono sempre 36 perline”
– ripetiamo l’esercizio con tutte le catene:
______________________ Quadrati e catene di perle colorate Montessori Presentazione 5 – contare le catene corte (o catene dei quadrati)
Materiali: – catene corte – quadrati – frecce per contare – moduli da compilare. Il materiale pronto per la stampa e il download è a disposizione degli abbonati:
Presentazione: – scegliamo una catena, ad esempio quella del 7, e il relativo quadrato – distendiamo la catena sul tappeto e mettiamo più in alto il quadrato
– ripieghiamo la catena per formare il suo quadrato
– confrontiamo i due quadrati tra loro – distendiamo nuovamente la catena – mettiamo sul tappeto le frecce per contare, ordinate per colonne – contiamo una ad una le perle della prima barretta e mettiamo le frecce relative
– contiamo le rimanenti barrette sette a sette e mettiamo le frecce relative, spostando di volta in volta il quadrato
– quando la catena è completa ricontiamo le perle a sette e sette da 7 a 49 e da 49 a 7 e prendiamo il modulo da completare
– compiliamo il modulo
– apriamo il modulo per controllare il conteggio.
______________________ Quadrati e catene di perle colorate Montessori Presentazione 6 – contare le catene corte (o catene dei quadrati)
– il bambino conta tutte le catene dei quadrati contemporaneamente:
______________________ Quadrati e catene di perle colorate Montessori Presentazione 7 – contare le catene corte (o catene dei quadrati)
– il bambino costruisce la piramide dei quadrati e conta le catene
_____________________ Quadrati e catene di perle colorate Montessori Presentazione 8 forme geometriche con le catene corte
Materiale: – catene corte – tappeto. Oltre a familiarizzare con le catene corte dello scaffale, il bambino impara che c’è un collegamento tra i numeri e la geometria. Rinforza inoltre la nomenclatura relativa alle forme geometriche.
Quadrati e catene di perle colorate Montessori Descrizione dell’attività: – mettiamo le catene corte sul tappeto – prendiamo la catena del tre e formiamo il triangolo – chiediamo al bambino di identificare la forma – proseguiamo in ordine con le altre catene, componendole in fila sul tappeto; possiamo anche chiedere al bambino di prevedere la forma successiva prima di comporla.
Invece di partire dal triangolo possiamo partire dall’uno (punto), poi il due (angolo) e poi il 3 (triangolo)
Quadrati e catene di perle colorate Montessori – Variante
– comporre le forme una nell’altra:
_____________________ Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Età: – dai 4 anni e mezzo ai 5 anni.
Prerequisiti: – il bambino deve aver già lavorato con le tavole di Seguin, la tavola del 100, le catene del 100 e del 1000.
Controllo dell’errore: – insito nel materiale: grazie alle frecce il bambino può vedere chiaramente, al termine dell’esercizio, se ha commesso errori nel contare le barrette.
Quadrati e catene di perle colorate Montessori – Scopo: – sperimentare il conteggio lineare dei numeri – migliorare la capacità di contare. Il contare è un’attività riposante e tende a diventare un’azione meccanica. Attraverso la ripetizione, il bambino assorbe i meccanismi di questi conteggi – esercitarsi con le numerazioni e quindi prepararsi alla moltiplicazione – memorizzare le tabelline (contando per 2, 3, 4, 5 ecc.) – preparazione indiretta al concetto di multiplo di un numero.
Quadrati e catene di perle colorate Montessori – Note: – non occorre mostrare al bambino tutte le catene. Dopo la presentazione di una catena, il bambino può lavorare in modo indipendente con qualsiasi catena – il materiale permette anche di fare l’esperienza sensoriale delle differenze di quantità tra i vari quadrati e le varie catene tra loro. – se il bambino chiede cosa si intende per 6² basterà prendere il quadrato del sei e indicarli base a altezza del quadrato dicendo “Sei per sei” e poi “Prima, seconda” e poi “Sei per sei o sei alla seconda è il quadrato di 6”; poi prendere il cubo e indicare larghezza, altezza e profondità dicendo “Sei per sei per sei” e poi “Prima, seconda, terza”, e poi “Sei per sei per sei, o sei alla terza è il cubo di 6”.
Lo scaffale delle perle colorate Montessori: presentazione generale. In questo materiale troviamo i numeri da 1 a 9. A questi si aggiunge il quadrato del 10, che i bambini hanno già incontrato col materiale del sistema decimale (perle dorate). Nello scaffale delle perle colorate avremo quindi 1 x 1 – 2 x 2 – 3 x 3 – 4 x 4 – 5 x 5 – 6 x 6 – 7 x 7 – 8 x 8 – 9 x 9 – 10 x 10.
Nelle presentazioni che seguono il materiale fotografato è di Montessori 3D di Boboto.
Oltre al quadrato, abbiamo anche per ogni numero la sua rappresentazione moltiplicata per tre volte, cioè il suo cubo. Avremo quindi le rappresentazioni di: 1 x 1 x 1 – 2 x 2 x 2 – 3 x 3 x 3 – 4 x 4 x 4 – 5 x 5 x 5 – 6 x 6 x 6 – 7 x 7 x 7 – 8 x 8 x 8 – 9 x 9 x 9 – 10 x 10 x 10.
I bambini hanno già incontrato il quadrato e il cubo del 10 col materiale delle perle dorate, dove hanno imparato a conoscere il quadrato formato da 10 x 10 = 100 e il cubo formato da 100 x 10 = 1000 perle:
Quadrato di un numero è il nome che usiamo per la seconda potenza e cubo quello per la terza potenza. I nomi (quadrato e cubo) e la forma che il materiale permette di mostrare anche a livello sensoriale permettono di considerare i numeri da un punto di vista geometrico.
Con questo materiale possiamo visualizzare ogni numero alla prima potenza:
elevato alla seconda potenza (quadrato):
ed elevato alla terza potenza (cubo):
Ogni numero, dalla prima alla terza potenza, ha lo stesso colore delle barrette di perle che i bambini usano anche per il Serpente per la ricerca del 10
Nello scaffale delle perle per ogni numero, da 1 a 10, abbiamo: – la barretta che lo rappresenta (prima potenza); – i quadrati del numero (seconda potenza), ripetuti il numero stesso, di modo che se sovrapposti possano formare il suo cubo – un cubo unito (terza potenza); – una catena fatta di tante perle quante sono quelle del quadrato – una catena corrispondente al cubo.
Questo materiale permette di studiare separatamente i numeri nella loro prima, seconda e terza potenza, e di svolgere numerosi esercizi che portano il bambino a fare comparazioni.
La rappresentazione in forma di quadrato permette la sovrapposizione dei diversi quadrati e tutta una serie di esercizi che rendono evidenti al bambino le relazioni numeriche e geometriche tra i quadrati stessi:
Confrontando i cubi rigidi e le catene lunghe i bambini posso vedere la grandissima differenza che c’è tra quadrato e cubo di un numero, la lunghezza del quadrato e del cubo e la loro progressione passando dalla catena di un numero e quella di un altro.
Confrontando poi quadrati e cubi il bambino fa l’esperienza sensoriale di come, sovrapponendo i quadrati, si sviluppa la terza dimensione. Per ogni numero abbiamo, come detto, il numero di quadrati che serve per formare il cubo, e questo permette la scomposizione del cubo stesso. Il bambino veder che il numero di perle che costituisce il cubo è uguale a quello del cubo formato sovrapponendo i quadrati dello stesso colore. Con la catena poi vede che il quadrato è formato da tante barrette quante sono quelle presenti nella catena.
Prendiamo ad esempio il numero 5. I tre numeri 5 x 5 x 5 rappresentano il numero delle perle che si possono contare nei tre spigoli uscenti da uno stesso vertice del cubo
La geometria acquista così un substrato numerico rendendo, nello stesso tempo, più chiaro il concetto del valore del cubo.
Se sovrapponiamo i dieci cubi uno all’altro, dal più grande al più piccolo, otteniamo una torre simile alla torre rosa, che i bambini hanno imparato a conoscere già nella Casa dei Bambini La cosa interessante è che le due torri si possono mettere in relazione tra loro. Questo permette di mettere in relazione un dato geometrico (la torre rosa) con un dato aritmetico (la torre di perle), perchè i cubi della Torre Rosa misurano da 1 cm³ a 10 cm³ e la torre di perle è formata da 1³ a 10³ perle:
E’ quindi possibile calcolare quanti cm² misura la faccia di ogni cubo della torre rosa: 10² = 100 / 9² = 100 / 8² = 100 / 7² = 100 / 6² = 100 / 5² = 100 / 4² = 100 / 3² = 100 / 2² = 100 / 1² = 100
Ed è anche possibile calcolare il volume di ogni cubo della torre rosa: 10³ = 100 / 9³ = 100 / 8³ = 100 / 7³ = 100 / 6³ = 100 / 5³ = 100 / 4³ = 100 / 3³ = 100 / 2³ = 100 / 1³ = 100.
Possiamo anche dire, quindi, che il cubo più grande della torre rosa è formato da 1000 dei cubi più piccoli. Il cubo più piccolo è, nella torre rosa, l’unità del sistema.
Tra le principali attività che i bambini possono svolgere con le catene (lunghe e corte) c’è quella del conteggio lineare, che consiste nel contare e numerare le perle a una a una o per raggruppamenti (tabelline):
Maria Montessori riporta così la sua esperienza: “Tali catene di perle dai colori così brillanti esercitano sui bambini un fascino straordinario, suscitando in essi un’attività instancabile di conteggio. Sono particolarmente interessati dalla catena del 1000, la più lunga: si vedono i bambini contare le perle a una a una fino alla fine. Siccome tale lavoro è faticoso e i bambini non possono portarlo a termine in una sola giornata, vi ritornano il giorno dopo, continuando l’operazione da dove l’avevano interrotta”.
Lo scaffale delle perle colorate Montessori
Le prime catene che i bambini contano (per 10) per iniziare sono quelle del 100 e del 1000. Infatti contare la catena del 100 e contare per gruppi la catena del 1000, ricorda al bambino le attività svolte con le perle dorate del sistema decimale:
Questo esercizio di conteggio per raggruppamenti di numeri diventa un esercizio di memorizzazione delle tabelline quando si lavora alle altre catene.
Esiste, in relazione alle catene, un materiale di piccole frecce di cartoncino dello stesso colore delle perle.
frecce per contare le perle colorate Montessori per stampante bianco/nero
frecce per contare le perle colorate Montessori (per stampante a colori)
Le frecce in genere si mettono accanto a ciascuna perla della prima barretta, e poi accanto alla perla che conclude ogni barretta.
Il fatto che le catene siano snodate, rende possibile ripiegarle in modo da formare un quadrato, o ottenere una serie di tanti quadrati quante sono quelle che occorrono a formare un cubo.
L’aumento di quantità che il bambino sperimenta contando per raggruppamenti fino al cubo di ogni numero, lo sostiene nella formazione del concetto astratto di “potenza” e di “multiplo” di un numero.
Lo scaffale delle perle colorate Montessori
La grande importanza di questo materiale sta nel fatto che permette al bambino di comprendere “la costruzione creata artificialmente dall’uomo attorno ai numeri”. I numeri infatti seguono una regola comune: l’obbedienza alla legge del gruppo. Ogni numero è formato da singole unità (il 4 è formato da quattro elementi), e quando gli elementi si organizzano in gruppo, obbediscono alle sue leggi. “In ogni gruppo (la linea rappresentata dalla barretta) è presente, in misura diversa, il cittadino comune che è l’unità, il gradino iniziale necessario alla formazione delle successive classi sociali. E il cittadino comune è l’espressione della potenza zero di ogni numero. Il secondo rango di nobiltà è dato dal ripetersi del bastoncino tante volte quante sono le unità del gruppo: la seconda potenza del 4 sarà il quadrato del 4. Il terzo rango risulta formato di 4 volte il secondo rango: otteniamo il cubo del 4, che è possibile con la dignità propria del re. Ma ci sono differenti nazioni, e quindi differenti re: è evidente che il re di un piccolo Stato è re allo stesso modo di quelli di nazioni più importanti. Infatti, la terza potenza è sempre un cubo. Nel primo caso la nazione è minuscola (l’unità è il re), nell’ultimo caso la nazione è grande (dieci). A qualsiasi nazione il re appartenga, deve comunque uniformarsi alla legge del paese, che è poi la legge del gruppo. E’ il primo rango di nobiltà ciò che caratterizza il gruppo e che dà, nel contempo, la legge. Cosicché tutte le potenze zero sono punti (perle sciolte), tutte le prime potenze sono linee (bastoncini), tutte le seconde potenze sono quadrati e infine tutte le terze potenze sono cubi. Questo ritmo nella successione geometrica è comune a tutti quanti i numeri.”
Un ulteriore collegamento visibile fra aritmetica e geometria si può realizzare costruendo forme geometriche con le catene. Per esempio, con la catena corta del 9 si costruiscono ennagono e triangoli regolari, con quella lunga del 6 si costruiscono sette poligoni regolari (di 36 lati, di 18 lati, dodecagono, ennagono, esagono, quadrato, triangolo). Queste esperienze, a livello più avanzato, si ricollegano allo studio dei multipli.
la catena del 1000 rappresenta la scomposizione lineare del cubo del 1000. Il cubo di 1000 perle può essere scomposto in dieci quadrati e ciascuno di essi in dieci bastoncini, ognuno di dieci perle. Lasciando questi uniti soltanto per le estremità, otterremo una catena lunghissima che ci darà l’impressione della quantità, il migliaio, più esatta di quella che ci viene fornita dal cubo. La catena del 1000 è formata da 10 catene del 100 legate tra loro attraverso un anello più grande.
Le perle fotografate nelle presentazioni sono di Montessori 3D di Boboto.
_______________ La catena del 1000 Montessori Presentazione 1
Materiale: – catena del 1000 – 1 cubo del 1000 – 10 quadrati del 100 – una lunga striscia di tessuto o carta. Quelle in commercio misurano 900 x 23 cm e costano circa 40 euro. Questa è di leaderjoyysa.com:
– un vassoio – frecce per contare la catena del 1000 contenute in una busta (verdi da 1 a 9, blu da 10 a 990, rosse da 100 a 900, verde per il 1000):
frecce per contare le catene del 100 e del 1000 bianco e nero
frecce per contare le catene del 100 e del 1000 colore
pdf qui:
La catena del 1000 Montessori – Presentazione: – invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di srotolare il lunghissimo tappeto che avremo predisposto (possiamo anche preparare una lunga striscia di carta se non abbiamo il tappeto apposito) – andiamo allo scaffale delle perle e indichiamo il materiale dicendo: “Oggi lavoreremo con una catena ancora più lunga della catena del 100” – mostriamo al bambino come trasportare la catena , tenendola fra le dita di una mano in questo modo, col palmo rivolto verso l’alto. Mentre noi trasportiamo la catena, chiediamo al bambino di portare il vassoio con la busta delle frecce, i quadrati e il cubo
– posiamo la catena a zig zag sul tappeto e partendo da un estremo cominciamo a ripiegare la catena ogni 10 barrette, in modo da formare 10 quadrati identici dicendo al bambino: “Ora cercheremo di piegare questa lunghissima catena come abbiamo fatto con la catena del 100” – formiamo un quadrato alla volta, fino a ripiegare tutta la catena. Dopo aver formato il primo chiediamo al bambino: “Cosa abbiamo ottenuto?”. Un quadrato
– se il bambino lo desidera può naturalmente aiutarci a piegare la catena – compariamo i dieci quadrati che si sono formati con la catena con 10 quadrati del 100
– compariamo col bambino i dieci quadrati con i 10 quadrati che compongono il cubo del 1000 – chiediamo al bambino di distendere la catena, tirandola lentamente per l’estremità più lontana facendo percorrere alla catena tutta la lunghezza del tappeto – chiediamo al bambino di tornare da noi, apriamo la busta delle frecce e mettiamole in colonna sul vassoio, con la collaborazione del bambino. Mettiamo accanto alla catena, all’inizio del percorso, il vassoio con le frecce per contare
– contiamo le perle che compongono la prima barretta e contrassegniamo ogni perla con una freccia verde, da 1 a 9
– arrivati al 10 mettiamo la freccia blu del 10 – continuiamo a contare a 10 a 10 fino a 90 mettendo la freccia blu corrispondente sull’ultima perla della barretta
– arrivati al 100 usiamo la freccia rossa delle centinaia e mettiamo a lato della catena un quadrato di perle – proseguiamo così fino a 999. Accanto al 900 mettiamo un quadrato
– Arrivati al 1000 usiamo la freccia verde grande del 1000 e chiudiamo la catena col cubo
– torniamo all’inizio della catena e contiamo nuovamente aiutandoci con le frecce: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 20, 30, 40, 50, 60, 70, 80, 90 , 100, 200, 300, 400, 500, 600, 700, 800, 900, 1000 – possiamo contare così più volte, ed anche dal 1000 all’1: 1000, 900, 800, 700, 600, 500, 400, 300, 200, 100 … 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1.
_________________ La catena del 1000 Montessori Presentazione 2 (una variante)
Questa attività insegna al bambino a contare per gruppi, in preparazione alla moltiplicazione. Rappresenta inoltre un esercizio di preparazione indiretta allo studio del cubo dei numeri.
La catena del 1000 Montessori – Materiali: – catena del 1000 – 10 quadrati del 100 – un cubo del 1000 – frecce per contare la catena del 1000 – una lunga striscia di tessuto o di carta – vassoio.
La catena del 1000 Montessori – Presentazione: – mostriamo al bambino come trasportare la catena, tenendo i segmenti tra le dita
– mettiamo la catena sul tappeto ordinata per segmenti di 10 barrette
– portiamo accanto al tappeto un cubo del 1000, 10 quadrati del 100 e le frecce per contare la catena del 1000 – chiediamo a un bambino di tenere fermo un capo della catena, prendiamo il capo opposto e facciamo strisciare la catena lungo il tappeto per distenderla completamente in tutta la sua lunghezza – ripieghiamo nuovamente la catena, ma questa volta formando 10 gruppi di 10 barrette in questo modo:
– compariamo i 10 quadrati che abbiamo formato con la catena con i 10 quadrati del 100 e col cubo del 1000
– distendiamo nuovamente la catena e organizziamo le frecce per contare in colonne per unità, decine, centinaia, migliaia – contiamo le unità della prima barretta da 1 a 9 con le frecce verdi – dal 10 al 90 usiamo le frecce blu – al 100 usiamo la freccia rossa e poniamo accanto alla barretta corrispondente un quadrato del 100
– proseguiamo così dal 110 al 990 usando le frecce blu e rosse
– arrivati al 1000 usiamo la freccia verde e poniamo accanto alla barretta il cubo del 1000
___________________ La catena del 1000 Montessori Presentazione 3
La catena del 1000 Montessori – Materiali: – catena del 1000 – un cubo del 1000 e 10 quadrati del 100 – frecce per contare la catena del 1000.
La catena del 1000 Montessori – Presentazione: – portiamo la catena sul tappeto e distendiamola in tutta la sua lunghezza, enfatizzandola coi bambini – mettiamo i 10 quadrati del 100 accanto alla catena – mettiamo il cubo del 1000 a destra dei dieci quadrati – con movimenti lenti ed accurati raggruppiamo le prime dieci barrette della catena a formare un quadrato – sovrapponiamo un quadrato del 100 alle barrette raggruppate – ripetiamo con tutte le barrette che formano la catena del 1000 – mettiamo i quadrati del 100 che abbiamo usato per la comparazione a parte e indicando i quadrati: “Quanti quadrati abbiamo?” – prendiamo i quadrati uno ad uno e contiamoli sovrapponendoli uno all’altro; arrivati al nono affianchiamoli al cubo del 1000, mettiamo il 10 quadrato e diciamo: “Dieci quadrati sono uguali a un cubo” – distendiamo la catena del 1000 in tutta la sua lunghezza – mettiamo le frecce per contare in ordine su un tappetino o un vassoio accanto alla catena del 1000 distesa – contiamo le perle della prima barretta una ad una, utilizzando le frecce verdi fino al 9 – al 10 usiamo la freccia blu del 10
– proseguiamo dal 10 al 90 con le frecce blu
– al 100 usiamo la freccia rossa del 100 e mettiamo accanto alla barretta un quadrato del 100 – proseguiamo così fino al 990, usando le frecce blu e rosse – arrivati al 1000 usiamo la freccia verde del 1000 e mettiamo accanto alla barretta il cubo del 1000
– torniamo all’inizio della catena e ripercorriamola contando da 10 a 1000 – arrivati al mille torniamo al punto di partenza contando da 1000 a 10.
Dopo l’esercizio possiamo proseguire in questi modi: – nominiamo al bambino una data quantità, ad esempio 549 e chiediamo di indicarci la perla del 549 lungo la catena – puntiamo con l’indice o con una bacchetta una perla lungo la catena e chiediamo al bambino di dirci quale quantità rappresenta.
_______________________ La catena del 1000 Montessori Presentazione 4
Dopo aver lavorato separatamente prima con la catena del 100 e poi con la catena del 1000, possiamo presentare i due materiali insieme.
La catena del 1000 Montessori – Materiali: – catena del 100 e frecce per contare la catena del 100 – catena del 1000 e frecce per contare la catena del 1000.
Presentazione: – procediamo a contare le perle della catena del 100 utilizzando le frecce verdi, blu e la freccia rossa del 100 – distendiamo a fianco della catena del 100 quella del 1000, parallelamente, e utilizzando le frecce verdi, blu, rosse e la freccia verde del 1000 contiamo le perle – dopo aver completato il conteggio delle perle delle due catene, compariamole tra loro permettendo al bambino di fare le proprie osservazioni.
____________________________________ La catena del 1000 Montessori
Età: dai 5 anni.
Controllo dell’errore: le frecce per contare.
Punti di interesse: – la lunghezza della catena – i diversi colori delle frecce.
Età: dai 4 anni e mezzo ai 5 anni.
La catena del 1000 Montessori – Scopo: – comprendere il valore relativo di 1, 10, 100 e 1000 in forma lineare (prima ha lavorato solo col materiale del sistema decimale) – esercitarsi nel contare – imparare a contare per gruppi di numeri e non uno ad uno – sviluppare le abilità necessarie all’apprendimento della moltiplicazione – imparare i numeri da 1 a 1000 e da 1000 a 1 – imparare a contare da 1 a 1000 e da 1000 a 1 dieci a dieci, o anche cento a cento – visualizzare la differenza di quantità tra 100 e 1000, comparando le due catene. Quando le catene del 100 e del 1000 vengono disposte parallele l’una all’altra, si mostra al bambino, a livello sensoriale, l’aumento esponenziale tra 10² e 10³ – contare è un’attività riposante e tende a diventare meccanica. Attraverso la ripetizione, il bambino interiorizza il meccanismo – preparare indirettamente allo studio delle potenze
La catena del 1000 Montessori – Controllo dell’errore – poiché le etichette devono essere posizionate alla fine di ciascuna barretta, il bambino percepisce facilmente se ha commesso un errore nel conteggio – se mentre conta, il bambino ci chiama in aiuto perchè manca una freccia, possiamo rispondergli che possiamo fargliene una nuova, ma prima bisognerà ricontrollare il conteggio. Se si scopre che la freccia mancante è stata messa per errore accanto a una barretta, possiamo dire che siamo contenti di averla ritrovata, perchè per rifare una freccia ci vuole molto lavoro. In questo modo evitiamo di correggere il bambino dicendogli dall’esterno che ha sbagliato.
La catena del 1000 Montessori Note: – è importante permettere al bambino di disporre la catena del 1000 per tutta la sua lunghezza per dare l’impressione di linearità – in mancanza di spazio o se il bambino desidera ripetere l’esercizio dopo averglielo già presentato in assetto lineare, possiamo scegliere di disporre la catena a spirale:
la catena del 100 mostra ai bambini la scomposizione lineare del quadrato del 10. L’esercizio, che consiste nel contare per gruppi di perle, è una preparazione alla moltiplicazione e allo studio del quadrato dei numeri.
Le perle usate nelle presentazioni sono di Montessori 3D di Boboto.
_____________________ La catena del 100 Montessori Presentazione 1
La catena del 100 Montessori Materiali: – catena del 100 – quadrato del 100 – tappeto – frecce per contare la catena del 100 in una busta – vassoio.
La catena del 100 Montessori Presentazione: – invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di srotolare il tappeto lungo – andiamo allo scaffale delle perle colorate, indichiamo la catena del 100 e diciamo: “Oggi lavoreremo insieme con la catena del 100” – portiamo la catena sul tappeto tenendola con due mani per le due estremità – chiediamo al bambino di portare il vassoio col quadrato del 100 e la busta delle frecce – posiamo la catena sul tappeto quindi distendiamola in tutta la sua lunghezza – mettiamo sul tappeto le frecce per contare, con l’aiuto del bambino, raggruppate in unità, decine e centinaia
– lentamente raccogliamo la catena del 100 per formare un quadrato e chiediamo al bambino: “Lo riconosci? Sembra il quadrato del 100 – mettiamo accanto alla catena del 100 piegata il quadrato del 100
– compariamo i due quadrati, di modo che il bambino possa verificare che si tratta dello stesso numero di perle
– distendiamo di nuovo la catena e cominciamo a contare le perle, aggiungendo le frecce
– per la prima barretta contiamo le perle una ad una mettendo una freccia per ogni perla
– dopo continuiamo a contare a gruppi di 10, mettendo una sola freccia sull’ultima perla della barretta.
– diciamo: “Oggi abbiamo contato fino a 100!” – togliamo le frecce verdi e leggiamo le frecce da 10 a 100 e da 100 a 10, più volte – giriamo sul rovescio le frecce blu. Chiediamo al bambino di contare a 10 a 10 e di girare ogni volta che ha nominato un numero la freccia blu – al termine dell’esercizio riponiamo le frecce nella busta, mettiamo quadrato e busta sul vassoio e riportiamo il materiale allo scaffale; prendiamo la catena del 100 tenendola con due mani per le estremità e riportiamola allo scaffale.
_______________________ La catena del 100 Montessori Presentazione 2
La catena del 100 Montessori Materiali: – catena del 100 – quadrato del 100 – tappeto – frecce per contare la catena del 100 (verdi piccole per le unità da 1 a 9, blu medie per le decine da 10 a 90 e una rossa grande per il 100). Puoi stamparle (insieme a quelle che servono per la catena del 1000) qui:
frecce per contare le catene del 100 e del 1000 bianco e nero
frecce per contare le catene del 100 e del 1000 colore
pdf qui:
La catena del 100 Montessori Presentazione: – invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di srotolare il tappeto lungo – andiamo allo scaffale delle perle colorate, indichiamo la catena del 100 e diciamo: “Oggi lavoreremo insieme con la catena del 100” – portiamo la catena sul tappeto tenendola con due mani per le due estremità – chiediamo al bambino di portare il vassoio col quadrato del 100 e la busta delle frecce – posiamo la catena sul tappeto quindi distendiamola in tutta la sua lunghezza – mettiamo il quadrato del 100 accanto alla catena, a destra
– con movimenti lenti ed accurati componiamo la catena in modo da formare un secondo quadrato
– col bambino confrontiamo i due quadrati tra loro
– indichiamo il quadrato del 100 e chiediamo: “Quante perle ci sono in questo quadrato?”. Cento. “Quante decine ci sono in questo quadrato?”. Dieci.
– indichiamo il quadrato formato dalla catena del 100 ripiegato e chiediamo: “Quante perle ci sono in questa catena?”. Cento. “Quante decine ci sono in questa catena?”. Dieci.
– diciamo: “La catena e il quadrato sono esattamente uguali” – distendiamo nuovamente la catena – mettiamo le frecce per contare a sinistra della catena, ordinate in colonna per unità, decine e centinaia
– cominciamo a contare le perle, iniziando dall’alto e mettendo la freccia appropriata accanto alle perle della prima barretta. Fino al 9 le frecce saranno verdi
– al 10 posizioneremo la prima freccia blu
– il conteggio delle perle può procedere contandole una ad una oppure contandole 10 a 10
– dopo aver contato le perle, una ad una o dieci a dieci, mettiamo la freccia rossa del 100 accanto all’ultima perla della catena. Diciamo: ” “Abbiamo appena contato fino a 100.”
– dopo aver contato facciamo scorrere il dito e ripetiamo i numeri dal 10 al 100 – chiediamo al bambino: “Quante perle ci sono in questa catena?”. Il bambino risponderà che ce ne sono 100 – indichiamo il quadrato e diciamo: “Quante perle ci sono in questo quadrato?”. Il bambino risponderà che ce ne sono cento – diciamo un numero al bambino, ad esempio: “64!” e chiediamogli di indicarcelo lungo la catena
– indichiamo una perla lungo la catena e chiediamo al bambino di dirci a che numero corrisponde.
– per stimolare la curiosità e la capacità di osservazione dei bambini potremmo chiedere, ad esempio: “Se invece di fare una catena di 100 perle avessimo fatto una catena con 100 arance, sarebbe uguale?”. No, sarebbe più lunga perchè le arance occupano più spazio delle perle – togliamo tutte le frecce e mettiamole in ordine sparso sul tappeto, poi diamone una al bambino e chiediamogli di contare 10 a 10 per mettere la freccia al suo posto – togliamo la catena del 100 e chiediamo al bambino di mettere le frecce in ordine dall’1 al 100 – per preparare alla moltiplicazione, con i bambini più grandi, possiamo scrivere coi bambini i cartellini dell’operazione da mettere accanto ad ogni decina (10×1= 20×2= ecc.)
– al termine dell’esercizio riponiamo le frecce nella busta, mettiamo quadrato e busta sul vassoio e riportiamo il materiale allo scaffale; prendiamo la catena del 100 tenendola con due mani per le estremità e riportiamola allo scaffale.
______________________ La catena del 100 Montessori
Scopo: – avere la visione lineare del centinaio – imparare i numeri da 1 a 100 – imparare a contare i numeri 10 per 10 – memorizzare la numerazione del 10 da 1 a 100 e da 100 a 1 – consolidare la capacità di contare – avere una visione lineare della sequenza dei numeri, dopo aver lavorato col sistema decimale – contare è un’attività riposante e tende a diventare meccanica. Attraverso la ripetizione, il bambino interiorizza il meccanismo del contare.
Controllo di errore – le frecce per contare.
Età: – dai 5 anni ai 5 anni e mezzo.
Nota: – se il bambino non desidera utilizzare le frecce mentre conta la catena, significa che non ne ha bisogno.
Aste numeriche Montessori – Esercizi con i cartelli dei numeri e le aste. Ciò che rende davvero interessanti le Aste numeriche Montessori, non è soltanto la possibilità di contare, ma anche la possibilità di riconoscere le relazioni che intercorrono fra le differenti quantità, e per questo è importante, ad un certo punto, unire alle Aste numeriche Montessori la conoscenza dei numeri.
le cifre smerigliate servono ad imparare i simboli numerici. Il bambino tocca ripetutamente le cifre ruvide muovendo due dita unite (indice e medio) nel senso della scrittura e dicendone il nome a voce alta, ed in questo modo memorizza la forma della cifra scritta in relazione al suo numero. Oltre a questo, l’esercizio ha anche il vantaggio di esercitare la mano a riprodurre il segno, in preparazione della scrittura.
Insieme alle Aste numeriche Montessori e alle cifre smerigliate, ci sono anche i cartelli dei numeri da 1 a 10. Puoi stamparli qui:
E’ importante notare che con questo materiale i bambini hanno la possibilità di appaiare una quantità rappresentata da un unico oggetto (l’asta) con un numero che ne è l’unico segno. Questo rende chiaro ed evidente alla mente del bambino l’associazione fra simbolo numerico e quantità. Il bambino dovrà semplicemente mettere il numero accanto all’asta corrispondente (come mostrato negli esercizi che seguono) per memorizzarne rapidamente la relazione tra quantità e segno.
Le Aste numeriche Montessori permettono si svolgere svariate attività di composizione, scomposizione e confronto di quantità purché si resti all’interno della decina, cioè non si superi mai la lunghezza dell’asta più lunga. Questa è una nota importante, perchè come dice Maria Montessori “in questa fase potrebbe generare nel bambino complicazioni più che progressi“.
Un esercizio che piace molto ai bambini, è quello di ricercare due aste che unite fra loro possano formare la lunghezza di un’asta più lunga. Ad esempio l’asta del 4 con l’asta del 3 formano la stessa lunghezza dell’asta del 7 (4+3=7). Quando poi separiamo l’asta del 4 da quella del tre abbiamo 7-3=4 oppure 7-4=3. Possiamo dire, quindi, che uniamo tra loro due aste, in realtà stiamo eseguendo un’addizione, come ogni volta che separiamo due aste stiamo eseguendo una sottrazione.
Uno dei primi esercizi con le aste numeriche che presentiamo ai bambini consiste nel formare tutte le composizioni che danno 10, unendo prima l’asta dell’1 a quella del 9,
poi l’asta del 2 a quella dell’8,
poi l’asta del 3 a quella del 7 e infine l’asta del 4 con quella del 6 (cioè 9+1=10, 8+2=10, 7+3=10 e 6+4=10). E’ chiaro che questo esercizio ci mette di fronte a un limite perchè con le aste non possiamo ottenere che queste quattro combinazioni, e al termine dell’esercizio avanzeranno sul tappeto l’asta del 10 e l’asta del 5. :e quella del 5.
Come Maria Montessori spiega nel suo trattato di Psicoaritmetica, l’uso di queste aste è molto interessante, non solo per i bambini. Una delle caratteristiche essenziali e comuni a gran parte del materiale Montessori consiste infatti nella sua polivalenza, che si manifesta sotto due aspetti: da un lato questo significa che un materiale (ad esempio le aste numeriche) ha un suo scopo primario, ma può essere ripreso a livelli diversi dal bambino stesso; d’altro canto lo stesso materiale può essere oggetto di considerazioni superiori da parte dell’adulto (non necessariamente con formazione montessoriana). Sotto questo secondo aspetto, nelle aste numeriche possiamo notate che raggruppando le aste in modo che esse formino tutte la lunghezza 10, abbiamo 5 aste che misurano 10 e avanza un’asta che misura 5, abbiamo cioè:
10 x 5 + 5 = 55
E’ un procedimento davvero interessante per calcolare la somma di tutte le unità contenute nella serie: moltiplicare il numero maggiore per la sua metà, poi aggiungervi detta metà.
In termini algebrici, chiamando n un numero qualunque, la somma delle unità contenute nei numeri compresi tra 1 e n sarà:
Infatti, in una serie di numeri che aumentano di uno in uno, si possono comporre gruppi tutti uguali al maggiore con lo stesso procedimento che abbiamo usato con le aste numeriche, cioè collocando l’uno accanto al penultimo, il due accanto al terzultimo, il tre al quartultimo, ecc…
Lo stesso concetto può essere espresso anche dicendo “la somma della serie naturale dei numeri interi è uguale alla semisomma fra il quadrato dell’ultimo numero e l’ultimo numero”
oppure dicendo “la somma della serie naturale dei numeri interi è uguale al prodotto della metà dell’ultimo numero aumentato di 1”:
Le due formule risultano uguali.
Questo esercizio, che è possibile dimostrare coi bambini più grandi, sempre utilizzando le aste numeriche, è denominato SOMME DA PROGRESSIONI ARITMETICHE (vedi qui).
Questo esercizio, che consiste nel formare con due aste tutte le combinazioni del dieci, ricorda il compito assegnato dal maestro al piccolo Karl Friedrich Gauss: addizionare tutti i numeri interi da 1 a 100. Egli raggiunse il risultato applicando il metodo analitico: 100, 1+ 99, 2+ 98, 3+ 97, 4+ 96, ecc., fino a 49+51 (otterremo la somma 100 per 49 volte), 50. Quindi: 100 + (100×49) + 50 = 5050 che è la somma dei primi cento numeri interi.
Tutto questo dimostra come sia indispensabile servirsi di materiali semplici ed esatti, grazie ai quali l’intelligenza può svilupparsi e giungere a nuove scoperte.
Nella loro apparente semplicità le aste presentano inoltre il sistema decimale e il sistema metrico decimale insieme, perchè l’asta del 10 misura 1 metro in lunghezza e ogni segmento misura 1 decimetro. “Questi particolari non sono ancora accessibili al bambino, eppure già si trovano nel materiale. Con lo sviluppo mentale e le acquisizioni culturali il bambino saprà poi scoprire e utilizzare ciò che nella prima infanzia è passato inosservato”.
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Aste numeriche Montessori Esercizi con le aste numeriche – Materiale
Materiale: – aste numeriche montessoriane – cartelli dei numeri da 1 a 10, oppure cifre smerigliate da 1 a 10 – un grande tappeto (Maria Montessori consigliava il verde).
Aste numeriche Montessori – Scopo delle attività proposte: – associare i numeri da 1 a 10 alle relative quantità – vedere le cifre da 1 a 10 in sequenza.
Età: – da 3 anni in poi.
______________________ Aste numeriche Montessori – Esercizio 1
Questo è un esercizio che può essere presentato a un gruppo di 3 o 4 bambini insieme. – disponiamo sul tappeto le aste numeriche sul pavimento, parallele tra di loro e col rosso sempre a sinistra, ma non in ordine di grandezza – disponiamo sul tappeto i cartelli dei numeri o le cifre smerigliate non in ordine di grandezza, ma in file e dal verso giusto – raccogliamo un’asta, per esempio il “sei”, mostriamola ai bambini e chiediamo: “Chi sa quanto vale questa?” – se un bambino risponde “Sei”, diremo: “Sì, puoi contare per vedere se è proprio il sei?” – quando il bambino ha contato i segmenti, chiediamo ai bambini: “Chi mi può trovare il numero 6?”, e quando uno dei bambini ha trovato il numero tra i cartelli che si trovano sul tappeto e ce lo ha indicato, prendiamo il numero e mostrando l’asta diciamo: “Si tratta del sei”, poi mostriamo il numero e diciamo“Questo è il nostro modo di scrivere 6, e adesso possiamo metterli insieme” – quindi poniamo il cartello del numero sul sesto segmento dell’asta – l’esercizio continua in questo modo finché ogni asta con il suo cartello non si troverà sul tappeto.
_________________ Aste numeriche Montessori Esercizio 2
Questo esercizio può essere presentato il giorno successivo al primo esercizio. – mostriamo il cartello di un numero (o la cifra smerigliata) – i bambini devono trovare la quantità corrispondente, scegliendo l’asta numerica giusta – poi asta e numero vengono posti sul tappeto.
________________ Aste numeriche Montessori Esercizio 3
Questo è un esercizio individuale. – si dispongono sul tappeto , in alto, le aste numeriche non in sequenza, e i cartelli dei numeri in basso a destra – chiediamo al bambino di trovare l’asta del numero 1, il bambino ce la porge e noi la mette sul tappeto in basso a sinistra – poi chiediamo al bambino di trovare anche il cartello del numero 1, il bambino ce la porge e noi gli mostriamo come appoggiarla all’asta – passiamo quindi al 2, al 3 ecc… rispettando l’ordine crescente della numerazione. E’ importante mostrare bene come posizionare le aste sul tappeto (col segmento rosso sempre a sinistra e ben allineate), e come mettere i cartelli dei numeri (sempre sull’ultimo segmento di ogni asta) – quando il bambino ha compreso l’esercizio, può essere lasciato da solo per continuarlo – quando l’esercizio è terminato, i numeri scritti appaiono in sequenza corretta da sinistra a destra:
____________________________________ Aste numeriche Montessori Esercizio 4
Questo esercizio aiuta i bambini ad associare quantità e numeri. Al termine dell’esercizio, avremo le aste numeriche sistemate in ordine sparso sul tappeto, e ognuna sarà associata ad una carta posizionata alla propria destra. Le aste non si toccheranno l’una con l’altra. Bisogna notare che la carta del numero 10 è più larga delle carte dei numeri formati da una sola cifra: -invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio, – il bambino srotola il tappeto sul pavimento e noi portiamo al tappeto i cartelli dei numeri e li mostriamo al bambino, facendogli notare che il cartello del numero 10 è più largo degli altri – chiediamo al bambino di andare a prendere dallo scaffale l’asta numerica più lunga della serie – il bambino la porta e la posiziona sul tappeto con la parte rossa a sinistra – abbiniamo il cartello più lungo all’asta più lunga – consegniamo al bambino un cartello preso a caso e chiediamogli di andare allo scaffale a prendere l’asta numerica corrispondente. Prima che vada allo scaffale, chiediamogli di identificare il numero sulla carta – quando il bambino ritorna, chiediamogli: “Che asta hai preso?” e invitiamolo a contare i segmenti dell’asta che ha scelto
– se il bambino ha commesso un errore, contando i segmenti se ne renderà conto da solo, e andrà allo scaffale a prendere l’asta giusta, quindi di nuovo l’insegnante gli chiederà che asta ha preso, e il bambino di nuovo conterà i segmenti dell’asta scelta, – a questo punto l’asta verrà messa sul tappeto
– e chiederemo al bambino di posizionare il cartello del numero sull’ultimo segmento a destra dell’asta in questione – consegniamo al bambino un po’ di altre carte dei numeri, e il bambino proseguirà da solo l’esercizio.
______________________________________ Aste numeriche Montessori Esercizio 5
In questo esercizio i bambini prima leggono il numero, poi contano i segmenti.
– mettiamo tutte le aste numeriche su un tappeto, e tutti i cartelli dei numeri su un altro – invitiamo due o tre bambini e mostriamo ad ogni bambino una carta, mettendola poi sul tappeto – ogni bambino va a prendere l’asta corrispondente al proprio cartello – chiediamo ad ogni bambino: “Che cosa hai portato per il tuo cartello?”. Ogni bambino dice il numero e poi conta i segmenti dell’asta scelta, – ogni bambino posiziona sul tappeto la sua asta e il cartello relativo.
Nota: si può anche provare, in alternativa a questo esercizio, a partire dando ad ogni bambino un’asta e chiedendo di trovare la carta corrispondente. In questo caso, il bambino prima conterà i segmenti, poi leggerà il numero.
_____________ Aste numeriche Montessori Esercizio 6
Lo scopo di questo esercizio è che il bambino posizioni le aste sul tappeto in ordine crescente e quindi posizioni le carte corrispondenti sull’ultimo segmento a destra di ogni asta. Questo esercizio è molto importante, perchè ci assicura che il bambino ha davvero compreso i concetti di quantità e il valore delle cifre scritte.
– invitiamo il bambino a posizionare sul tappeto le aste numeriche in ordine crescente
– consegniamogli un cartello preso a caso e chiediamogli di metterlo sull’ultimo segmento a destra dell’asta corrispondente
– consegniamo poi tutte i cartelli rimanenti e il bambino prosegue da solo l’esercizio.
________________ Aste numeriche Montessori Esercizio 7
– disponiamo sul pavimento tre tappeti in linea orizzontale: nel tappeto a sinistra mettiamo le aste numeriche in ordine crescente; lasciamo libero il tappeto centrale; mettiamo i cartelli dei numeri sul tappeto a destra. – diamo al bambino un cartello (o un’asta) e chiediamo di prendere l’asta (o il cartello) che gli corrisponde.
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Aste numeriche Montessori – Scopo: – mettere in relazione simboli e quantità – introdurre la sequenza dei simboli – preparare all’addizione, alla sottrazione e alla moltiplicazione – fare esperienze con la sequenza di numeri da 1 a 10 – imparare a misurare per unità più piccola – dare al bambino un’impressione sensoriale delle quantità – imparare a nominare in successione le quantità – introduzione alla misurazione e al sistema decimale
Aste numeriche Montessori – Varianti: – mettere le aste su un secondo tappeto lontano da quello in cui si trova quello con i cartelli e chiedere al bambino di portarci l’asta corrispondente a un dato numero – indicare un’asta e chiedere al bambino di portarci l’asta più piccola di uno (sottrazione) o più grande di uno (addizione).
Aste numeriche Montessori – Controllo dell’errore – controllo visuale: le bande di colore – la lunghezza delle aste – il numero di bande.
Età: – dai 4 anni in poi, dopo aver presentato le cifre smerigliate.
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Trovi qui gli esercizi preliminari con le aste numeriche:
Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.
Per le presentazioni che seguono ho fotografato il materiale prodotto da Montessori 3D di Boboto.
Per poter lavorare con la tavola forata della divisione i bambini devono avere una solida conoscenza dei meccanismi dell’addizione, della sottrazione e della moltiplicazione, perchè la divisione è un’operazione che ha in sé tutte le altre. E’ soprattutto importante che il bambino sappia lavorare con sicurezza con la tavola per la memorizzazione della moltiplicazione.
Trovi tutto il materiale stampabile pronto: – moduli della divisione versione 1 – moduli della divisione versione 2 – cartellini delle divisioni da svolgere – tabella di controllo I della divisione qui:
Gli esercizi collettivi ed i giochi organizzati con le perle dorate danno al bambino una prima rappresentazione materiale della funzione della divisione. Queste attività introduttive vengono poi sostituite con esercizi paralleli svolti con un altro tipo di materiale. Questo materiale si presta all’attività individuale e prepara all’esecuzione dell’operazione scritta. Si tratta di: – memorizzazione della divisione: 1. attività con la Tavola Forata 2. le tavole della Divisione – divisione di grandi numeri: 1. struttura dell’operazione (tavole di distribuzione, borsa del quoziente) 2. la grande divisione col divisore di una cifra: (analisi della distribuzione e esecuzione col materiale) – la grande divisione col divisore di due o più cifre – la prova della divisione – calcolo e scrittura della divisione.
Nella pratica della scuola, la divisione coi numeri interi viene esaminata a diversi livelli: – sistema decimale: funzione della divisione per partizione: dividendo di più cifre e divisore di una o più cifre (gioco del decurione, ecc…) – gioco dei francobolli: passaggio all’astrazione ed esecuzione dell’operazione, tanto della divisione per partizione quanto della divisione per contenenza; dividendo di più cifre e divisore di una o più cifre; anche divisore con la presenza della cifra zero (203, 230) – memorizzazione: conoscenza delle combinazioni necessarie e sufficienti; massimo dividendo è 81 e massimo divisore è 9 – divisione col materiale gerarchico: ulteriore passaggio all’astrazione; dividendo di più cifre e divisore di una cifra (piccola divisione o divisione corta) o di più cifre (grande divisione o divisione lunga).
Le divisioni di piccoli numeri (numeri compresi tra 1 e 81) per una cifra (divisore compreso nel limite delle 9 unità semplici), costituiscono il primo degli esercizi paralleli della divisione, accessibile anche ai bambini piccoli.
Per la prima presentazione si usa una tavola forata simile alla Tavola della Moltiplicazione, ma munita di 81 fori invece di 100 (la massima divisione da memorizzare è 81:9=9). Abbiamo inoltre 81 perle verdi (per il dividendo) e una serie di 9 birillini verdi (per il divisore).
La tavola è accompagnata dai Moduli della Divisione, dei foglietti che portano il titolo “Divisione”, e che sono suddivisi in quattro colonne corrispondenti a dividendo, divisore, quoziente e resto. Orizzontalmente il modulo è suddiviso in nove righe: tante quante il numero massimo di divisioni possibili dove il dividendo è nel limite di 81 e divisore e quoziente non superano il 9.
Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione
Moduli della Divisione versione 1
Una seconda versione di questi moduli prevede nella seconda colonna l’elenco in ordine decrescente di tutti i divisori possibili (da 9 a 1).
Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione
Moduli della Divisione versione 2
La differenza tra le due versioni di moduli risiede nel fatto che con la prima il bambino costruisce le divisioni e si arresta su quella il cui quoziente sarà maggiore di 9. Con la seconda il bambino compila le parti mancanti solamene di quelle divisioni il cui quoziente non supera il 9, mentre cancella quelle che non sono utilizzabili per il suo lavoro.
Ogni bambino dispone di 81 moduli, raccolti in una busta o rilegati in forma di libretto.
Si comincia prendendo in considerazione le 81 perle verdi nella loro scatola e i 9 birillini che si dispongono lungo la striscia verde che in alto limita la tavola. Spiegheremo ai bambini che ogni birillo deve ricevere la stessa quantità di perle.
L’operazione inizia assegnando una perla a ciascun birillo e, conclusa una prima distribuzione, si continuerà fino all’esaurimento del dividendo.
Poi si conta il numero delle righe di 9 perle ciascuna che si sono potute organizzare: ce lo indicherà anche il corrispondente numero, scritto sulla colonna a sinistra della tavola.
Il bambino, sul modulo, sotto la parola dividendo scriverà 81, sotto la parola divisore 9, sotto quoziente ancora 9 e sotto resto 0. I termini dell’operazione, ogni volta che ci si imbatte in una divisione esatta, vengono evidenziati sottolineandoli con un colore brillante.
Dopo aver dato al bambino l’indicazione che nessun quoziente e nessun divisore possono essere maggiori di 9, e che nessun resto può essere maggiore o uguale al divisore. Così, dopo aver completato la tavola, il bambino si accerta che con 81 perle non può organizzare nessun’altra divisione.
Rimuoviamo una perla, riducendo il dividendo a 80, e ripetiamo la distribuzione.
Il bambino calcola che 80:9 è uguale a 8, ma gli rimangono 8 perle. Scrive sul modulo. A questo punto rimuove un birillino, riducendo così a 8 il divisore.
Ripetendo la distribuzione scopre che, nonostante abbia dato 9 perle ad ognuno degli 8 birillini, gliene rimangono ancora 8, che è una quantità di perle uguale al divisore. Per questo non si può, con 80 perle, procedere oltre.
L’esercizio riprende, rimuovendo una perla (ora sono 79), ma ricollocando al suo posto il nono birillino. E così via.
Il procedimento seguito si può così riassumere: – partendo da un dividendo di 81 perle, suddividerlo successivamente per tutti i divisori possibili da 9 a 1, al fine di ottenere quozienti non superiori a 9 – poi, togliere una perla e suddividere il nuovo dividendo come sopra – procedere così togliendo sempre una perla e suddividendo tutti i nuovi dividendi per tutti i divisori da 9 a 1.
A conclusione dell’esplorazione, il bambino avrà organizzato moltissime divisioni, delle quali è necessario memorizzare soltanto quelle esatte (che saranno in totale 81).
Ogni volta il bambino scrive sui moduli come già spiegato, ma tenendo presente che per ogni nuovo dividendo si usa un nuovo modulo.
Sempre riguardo ai moduli, usando quelli presentati come seconda versione si hanno tre casi: – il modulo risulta riempito completamente: col dividendo 9 ed è l’unico caso (da 9:9 a 9:1) – il modulo risulta riempito soltanto nella parte superiore: cioè là dove i divisori sono alti; per esempio col dividendo 56 (da 56:9 a 56:6) – il modulo risulta riempito soltanto nella parte inferiore: cioè là dove i divisori sono bassi; per esempio col dividendo 5 (da 5:5 a 5:1)
Usando invece i moduli nella prima versione, il bambino, per ogni dividendo, prende in considerazione soltanto i possibili divisori. E, per questo, è la versione di moduli che si preferisce utilizzare.
Tutti gli altri esercizi che derivano da questa presentazione si sviluppano su punti di coscienza successivi da porre all’attenzione del bambino: – dalle sole divisioni esatte o complete, alla divisione come operazione inversa della moltiplicazione – dai divisori possibili di un numero fino al concetto di divisibilità.
L’età per questo genere di attività si situa intorno ai 6 anni.
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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione
Presentazione 1 – eseguire divisioni con la tavola forata
Materiali: – tavola forata per la memorizzazione della divisione – una ciotola – cartellini delle divisioni da svolgere (o cartellini bianchi e penna nera) in una scatolina – tavolo o tappeto.
Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione cartellini delle divisioni da svolgere
Presentazione: – invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio dicendo: “Oggi ti mostrerò un nuovo modo per fare le divisioni” e chiediamogli di srotolare un tappeto – andiamo allo scaffale della matematica, indichiamo il materiale e diciamo: “Questa è la tavola forata della divisione” – portiamo il materiale al tappeto – mettiamo la tavola al centro del piano di lavoro ed esaminiamola col bambino – indichiamo i fori lungo il margine superiore che servono per i birilli e che ci indicano il divisore – indichiamo i fori più piccoli sulla tavola, dove metteremo le perle che indicano il dividendo – scegliamo una divisione tra i cartellini delle divisioni pronte, oppure scriviamola su un cartellino bianco
– diciamo al bambino che per questo esercizio abbiamo due regole: il risultato non può essere più grande di 9, e il resto non può essere uguale o più grande del divisore – contiamo le perle verdi che rappresentano il dividendo e mettiamole in una ciotola – mettiamo i birilli che rappresentano il divisore lungo il margine superiore della tavola
– distribuiamo le perle procedendo sempre da sinistra a destra sotto ai birilli
– poi distribuiamo la seconda fila di perle
– e continuiamo in questo modo finché tutte le perle non saranno distribuite equamente sotto ad ogni birillo
– chiediamo: “Quante perle ha ricevuto ogni birillo?” – il bambino risponde e registra l’operazione e il risultato sul quaderno
– chiediamo al bambino di prendere una nuova divisione da svolgere e di leggerla a voce alta – ripetiamo il processo – al termine chiediamo al bambino se gli piacerebbe fare una divisione da solo, quindi prendiamo una divisione da svolgere e leggiamola a voce alta – il bambino completa il processo.
Note: – per i primi esercizi è meglio scegliere divisioni senza resto.
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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione
Presentazione 2 – moduli per la divisione
Materiale: – tavola forata per la divisione – moduli per la divisione sciolti o rilegati in forma di libretto – tavolo o tappeto – una ciotola.
Presentazione: – esaminiamo col bambino i moduli. Indichiamo l’intestazione, su cui è scritta la parola ‘divisione’ e le intestazioni delle quattro colonne: dividendo, divisore, quoziente, resto – prendiamo un modulo e scriviamo come intestazione 81 – chiediamo al bambino di contare 81 perle e di metterle nella ciotola – diciamo al bambino che vogliamo distribuire le 81 perle tra 9 birilli – ricordiamo le due regole della tavola forata: il risultato non può essere più grande di 9, e il resto non può essere uguale o più grande del divisore – mettiamo i 9 birilli lungo il margine superiore della tavola – scriviamo sul modulo la prima divisione, cioè 81 (dividendo) 9 (divisore) – distribuiamo le 81 perle sulla tavola procedendo sempre da sinistra a destra per completare le file e scendendo poi alla fila successiva – indichiamo la tavola: distribuendo 81 perle tra 9 birilli, ogni birillo ha ricevuto 9 perle – scriviamo 9 nella colonna quoziente e rileggiamo per intero l’operazione che abbiamo scritto sul modulo – la ciotola delle perle è vuota: questo significa che il resto è 0, quindi scriviamo 0 sul modulo – diciamo al bambino che le divisioni senza resto sono le più importanti di tutte, e che per ricordarle possiamo sottolineare sul modulo
– togliamo le 81 perle dalla tavola e rimettiamole nella ciotola – diciamo al bambino che ora proveremo a distribuire le 81 perle tra 8 birilli invece che 9, quindi togliamo un birillo dalla tavola – ricordiamo le due regole della tavola forata: il risultato non può essere più grande di 9, e il resto non può essere uguale o più grande del divisore – distribuiamo le perle tra gli otto birilli, come abbiamo già fatto nella divisione precedente
– contiamo le perle avanzate nella ciotola: sono 9! Siccome 9 supera il divisore, che è 8, e siccome non abbiamo spazio sulla tavola per queste perle avanzate, non possiamo eseguire questa divisione con la tavola – rimettiamo le 81 perle nella ciotola e proviamo a dividerle per 7, poi ripetiamo anche dividendole per 6 e se il bambino lo desidera per gli altri numeri inferiori – osserviamo coi bambini che il resto diventa sempre più grande se il dividendo diventa sempre più piccolo – per questo motivo sul modulo dell’81 possiamo scrivere soltanto 81:9=9, resto 0 – liberiamo la tavola, prendiamo un nuovo modulo e scriviamo nell’intestazione 80 – contiamo 80 perle e mettiamole nella ciotola – diciamo al bambino che vogliamo distribuire le 80 perle tra 9 birilli – ricordiamo le due regole della tavola forata: il risultato non può essere più grande di 9, e il resto non può essere uguale o più grande del divisore – mettiamo i 9 birilli lungo il margine superiore della tavola – scriviamo sul modulo la prima divisione, cioè 80 (dividendo) 9 (divisore) – distribuiamo le 80 perle sulla tavola procedendo sempre da sinistra a destra per completare le file e scendendo poi alla fila successiva – indichiamo la tavola: distribuendo 80 perle tra 9 birilli, ogni birillo ha ricevuto 8 perle – scriviamo 8 nella colonna quoziente e rileggiamo per intero l’operazione che abbiamo scritto sul modulo – la ciotola delle perle ne contiene 8: questo significa che il resto è 8, quindi scriviamo 8 sul modulo – anche con l’80 non possiamo continuare oltre il 9 perchè il resto supererebbe il 9 – liberiamo la tavola, prendiamo un nuovo modulo e scriviamo nell’intestazione 79 – contiamo 79 perle e mettiamole nella ciotola – diciamo al bambino che vogliamo distribuire le 79 perle tra 9 birilli – ricordiamo le due regole della tavola forata: il risultato non può essere più grande di 9, e il resto non può essere uguale o più grande del divisore – mettiamo i 9 birilli lungo il margine superiore della tavola – scriviamo sul modulo la prima divisione, cioè 79 (dividendo) 9 (divisore) – distribuiamo le 79 perle sulla tavola procedendo sempre da sinistra a destra per completare le file e scendendo poi alla fila successiva – indichiamo la tavola: distribuendo 79 perle tra 9 birilli, ogni birillo ha ricevuto 8 perle – scriviamo 8 nella colonna quoziente e rileggiamo per intero l’operazione che abbiamo scritto sul modulo – la ciotola delle perle ne contiene 7: questo significa che il resto è 7, quindi scriviamo 7 sul modulo – anche col 79 non possiamo continuare oltre il 9 perchè il resto supererebbe il 9
Note: – dopo aver dato queste indicazioni, il bambino continua a lavorare col materiale e gli altri dividendi, registrando sempre il suo lavoro e sottolineando sempre le divisioni senza resto – non è necessario che lavori con tutti i dividendi, ciò che importa è che comprenda il procedimento – se il bambino non lo ha notato da solo, dopo aver svolto un certo numero di esercizi con i moduli possiamo attirare la sua attenzione sui rapporti tra dividendo, divisore e quoziente, ad esempio: 12 : 4 = 3 e 12 : 3 = 4.
_______________________ Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione Presentazione 3 – tavola di controllo della divisione
Materiale: – tavola forata per la divisione – cartellini delle divisioni da svolgere – tabella di controllo I della divisione.
Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione tabella di controllo I della divisione
Presentazione: – scegliamo una divisione, – copiamo la divisione sul quaderno
– stabiliamo il dividendo contando le perle verdi e mettendole nella ciotola – stabiliamo il divisore mettendo sulla tavola i birilli verdi corrispondenti
– distribuiamo il dividendo – registriamo il numero di perle assegnate a ogni birillo (quoziente)
– controlliamo il risultato sulla tavola di controllo
– togliamo i birilli e le perle – scegliamo un’altra divisione – eseguiamola come fatto con la prima – controlliamo sulla tavola di controllo il risultato.
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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione
Esercizi con la tavola forata della divisione
Scopo: – memorizzare le divisioni – acquisire familiarità con i modi in cui i numeri possono essere divisi – dimostrare che ogni numero è divisibile e solo per alcuni numeri – mostrare la relazione tra moltiplicazione e divisione – fare esperienze concrete con la divisione utilizzando come divisore massimo il 9 – sperimentare a livello sensoriale la relazione inversa tra divisione e moltiplicazione.
Controllo dell’errore: – i birilli e i fori per le perle possono fungere da controllo dell’errore – la tavola di controllo – la tavola I della divisione.
Età: – dai 5 e mezzo agli 8 anni.
________________________________ Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione
DIY
Questo è un esempio di tavola stampabile usata con i Lego:
Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione
Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO per bambini del nido e della scuola d’infanzia. Il mortaio è uno strumento che ci collega con le più antiche tradizioni dei nostri antenati.
E’ la conoscenza del mondo reale che può arricchire la capacità di immaginare e creare dei bambini, per questo è importante incoraggiarli ad esplorare, ad entrare nel mondo delle cose reali e fare scoperte originali che abbiano valore per loro.
Per le presentazioni che seguono ho fotografato il materiale prodotto da Montessori 3D di Boboto.
Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO – Materiale: – due piccole ciotole identiche: una vuota e una parzialmente riempita con l’ingrediente da macinare – mortaio con pestello a misura di bambino – cucchiaino – vassoio a misura di bambino – un pennellino (facoltativo).
Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO – Esercizio: – invitiamo il bambino e andiamo allo scaffale delle attività di vita pratica – indichiamo il vassoio che vogliamo usare e diciamo: “Oggi lavoreremo con mortaio e pestello” – portiamo il materiale al tavolo e diciamo: “Useremo mortaio e pestello per schiacciare questi gusci d’uovo” – chiediamo: “Metteresti questi gusci nel mortaio?”. Il bambino trasferisce con le mani o col cucchiaio o travasando dal contenitore i gusci nel mortaio – prendiamo il pestello e diciamo: “Questo è il pestello”, quindi mostriamo brevemente come si usa. Diamo il pestello al bambino, che pesta i gusci con movimenti dall’alto verso il basso e con movimenti circolari
– quando siamo soddisfatti, fermiamoci ad osservare il risultato del suo lavoro – chiediamo al bambino di trasferire la polverina ottenuta nel secondo contenitore travasandola o usando il cucchiaio
– al termine il bambino può usare il pennello per spolverare il mortaio e il pestello.
Come variante dell’esercizio possiamo usare gusci colorati oppure offrire ai bambini diversi modelli di mortai.
___________________________ Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO Esercizi di vita pratica con mortaio e pestello
Scopi: – rafforzare la muscolatura della mano e delle dita – sviluppare la coordinazione occhio-mano – stimolare i sensi soprattutto attraverso profumi e suoni – preparare alla scrittura – stimolare la coordinazione occhio-mano, la concentrazione, il senso per l’ordine – sperimentare sequenze di causa-effetto (dall’ingrediente alla polvere)
Linguaggio: – mortaio, pestello, ciotola, pestare, frantumare, i nomi di semi, foglie, spezie e degli altri ingredienti
Note: – il materiale deve essere ordinato, attraente, delle dimensioni adatte alla mano del bambino – i mortai di legno sono adatti solo a materie secche, mentre quelli in pietra o ceramica possono essere usati anche ingredienti umidi – l’ingrediente frantumato deve avere un utilizzo (in cucina, giardinaggio, arte, ecc…) – l’impegno che richiede l’uso di mortaio e pestello e gli stimoli sensoriali collegati hanno un effetto calmante sul bambino.
Età: – dai 2 anni e mezzo ai 5 anni.
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Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO Ingredienti che possono essere proposti per l’attività con mortaio e pestello
Spezie e aromi: – semi di coriandolo – anice stellato – chiodi di garofano – chicchi di caffè – fiori secchi di lavanda
Vegetali freschi o secchi: – petali di fiori – foglie
______________________ Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO Frantumare le spezie
Si tratta di un’attività straordinariamente invitante che coinvolge i sensi, sviluppa la forza della mano, e risponde al bisogno di ordine del bambino. Rientra nelle attività di vita pratica e offre al bambino l’opportunità di contribuire attivamente alla vita della comunità in cui vive, la sua classe e la sua famiglia.
Lavorare insieme per preparare e servire il cibo può diventare un evento sociale che coinvolge tutti. Il bambino piccolo può avere il compito di preparare uno o due ingredienti triturati nel mortaio.
I bambini potranno divertirsi a sperimentare con le diverse combinazioni di profumo e consistenza.
Possibili utilizzi delle spezie frantumate: – pot-pourri – tisane – polveri colorate per pittura, acquarello, collage – ingredienti specifici in ricette dolci e salate – play dough.
Alle spezie da frantumare possiamo abbinare le carte delle nomenclature:
___________________________________ Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO Frantumare i gusci d’uovo
Preparazione: I gusci d’uovo devono essere puliti, asciutti e privi della membrana interna.
Possibili utilizzo dei gusci frantumati: – integratore alimentare per gatti (guscio d’uovo) – mangime per uccelli (guscio d’uovo e semi) – giardinaggio (il guscio d’uovo cosparso attorno alle piante arricchisce il terreno e scoraggia i parassiti) – collage – neve finta per decorazioni.
____________________________________ Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO
Possibili utilizzi delle erbe fresche, fiori e foglie frantumati: – tisane – play dough – polveri coloranti – collage – condimenti.
___________________________________ Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO
Possibili utilizzi di cracker, fette biscottate, biscotti frantumati: – pezzetti di frutta fresca sullo stuzzicadenti rivestiti di biscotto secco – cheese cake varie – al posto della farina per spolverare le tortiere dopo averle imburrate – salame al cioccolato.
__________________________ Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO
Possibile utilizzo di semi frantumati: – condimenti per primi e insalate – pot pourri – play dough.
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Possibili utilizzo della frutta fresca frantumata: – cheese cake – polpa di frutta fresca per yogurt.
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Possibili utilizzi del gesso colorato frantumato: – polveri colorate per pittura e acquarello per carta e asfalto.
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Cesto dei solidi geometrici Montessori: presentazioni ed esercizi per bambini del nido e della scuola d’infanzia.
Con la cesta dei solidi geometrici si introducono nuovi vocaboli, incoraggiando al contempo l’esplorazione tattile e l’esperienza pratica.
Cesto dei solidi geometrici Montessori comprende dieci forme: – cubo: ogni lato misura 6 cm – sfera: diametro di 6 cm – cono: il diametro della base è 6 cm e l’altezza 10 cm – cilindro: il diametro della base è 6 cm e l’altezza 10 cm – parallelepipedo (prisma a base rettangolare) i lati misurano cm 10 e cm 6 – prisma a base triangolare: i lati delle basi misurano 6 cm e le altezze 10 cm – ovoidale: asse maggiore 10 cm e minore 6 cm – ellissoide: asse maggiore 10 cm e minore 6 cm – piramide a base quadrata: i lati della base misurano cm 6 e l’altezza è 10 cm – piramide a base triangolare: i lati della base misurano cm 6 e l’altezza è 10 cm.
Coi bambini più piccoli si possono tra queste selezionare sette solidi soltanto: cubo, cilindro, prisma a base triangolare, prisma a base rettangolare, piramide a base quadrata, piramide a base triangolare e cono.
“Il grande piacere che i bambini provano nel riconoscimento degli oggetti per mezzo del tocco della loro forma, corrisponde per sé stesso ad un esercizio sensoriale. Molti psicologi hanno parlato del senso stereognostico, cioè della capacità di riconoscere forme per il movimento dei muscoli della mano, che segue i contorni degli oggetti solidi. Questo senso non consiste nel solo senso del tocco, perché la sensazione tattile è soltanto quella per la quale noi percepiamo differenze in qualità di superfici (ruvido o liscio). Le percezioni di forma vengono dalla combinazione di due sensazioni, tattile e muscolare, cioè da sensazioni di movimento… quello che noi chiamiamo nei ciechi senso tattile, è in realtà, molto spesso, il senso stereognostico; cioè, essi percepiscono per mezzo delle loro mani le forme dei corpi. E’ la speciale sensibilità muscolare del bambino da tre a sei anni di età, quella che forma la sua propria attività muscolare, che stimola in lui l’uso del senso stereognostico. Quando il bambino spontaneamente si benda gli occhi per riconoscere i diversi oggetti, come gli incastri solidi e piani, egli esercita questo senso. Vi sono molti esercizi che il bambino può fare ad occhi chiusi. Nel materiale di sviluppo vi sono anche solidi geometrici dipinti in turchino chiaro. La maniera più divertente per insegnare al bambino a riconoscere queste forme, è di fargliele palpare ad occhi chiusi, invitandolo a indovinare il loro nome: questo sarà insegnato con apposite lezioni in tre tempi. Dopo un esercizio di tal genere il bambino, quando ha gli occhi aperti, osserva le forme con un interesse più vivo. Un’altra maniera di interessarlo ai solidi geometrici, è di farli muovere. La sfera rotola in tutte le direzioni; il cilindro rotola in una sola direzione; il cono rotola intorno a se stesso; il prisma e la piramide, in qualunque maniera, poggiano stabilmente ma il prisma cade più facilmente che non la piramide. Basterà un accenno per far rilevare delle analogie nell’ambiente. Come l’analogia del cilindro con una colonna, della sfera colla testa umana, ecc., e si resterà stupiti della capacità che hanno i bambini nel trovare da sé simili analogie”. Maria Montessori – Manuale di pedagogia scientifica.
_______________________ Cesto dei solidi geometrici Montessori Presentazione 1 – lezione in tre tempi per imparare i nomi dei solidi geometrici
Materiale: – dieci solidi geometrici in un cesto rivestito di stoffa o allineati su un vassoio (con i bambini più piccoli meglio usare 7 solidi e non 10) – tappeto o tavolo.
Presentazione: – invitiamo il bambino a lavorare con noi, ad esempio dicendo: “Ti piacerebbe stare un po’ con me per imparare delle parole nuove?” e chiediamogli di srotolare il tappeto – andiamo allo scaffale del materiale sensoriale e diciamo: “Oggi lavoreremo con i solidi geometrici”. Mostriamo al bambino dove si trova il materiale sullo scaffale e chiediamogli di ripetere con noi “Solidi geometrici”. Chiediamo: “Mi passeresti i solidi geometrici?”. Il bambino ce li porge, e noi gli mostriamo come trasportarli e posarli sul tappeto. – posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo e chiediamo: “Come si chiama questo materiale?”. Il bambino risponde che si tratta dei solidi geometrici – scegliamo tre solidi e mettiamoli al centro del piano di lavoro, quindi procediamo con la lezione in tre tempi per impararne i nomi
– primo tempo. Nel primo tempo isoliamo i vocaboli (cubo, sfera, cilindro). Per l’associazione della sensazione col nome diciamo: “Questa è una sfera… vuoi ripetere la parola sfera?”. Prendiamo in mano la sfera, facciamola roteare tra le mani, accarezziamola con la punta delle dita, poi diamola al bambino perchè anche lui possa sentirla, ripetendo se serve la parola “sfera”. Seguiamo la stessa procedura con altre due forme
– secondo tempo: per il riconoscimento dell’oggetto in base al nome, chiediamo al bambino di compiere azioni con la forma che nominiamo, ad esempio dicendo: “Indicami il cilindro”, “Per favore metti la sfera qui?”, “Per favore metti il cubo al centro del tavolo”, “Passami il cilindro”, “Fai rotolare la sfera” ecc. Quando il bambino risponde in modo corretto e con sicurezza si passa al terzo tempo. Il secondo tempo della lezione è quello più delicato perchè ci permette di osservare se il bambino ha davvero compreso; è inoltre la fase più divertente per il bambino, perchè possiamo anche chiedergli di fare cose buffe con gli oggetti che gli stiamo presentando. Se il bambino non è in grado di identificare l’oggetto, si dovrebbe tornare, per quell’oggetto, ai primo tempo
– terzo tempo: per verbalizzare il nome corrispondente all’oggetto mettiamo i solidi uno alla volta davanti al bambino e chiediamo per ognuno: “Cos’è questo?”
– per variare il terzo tempo della lezione possiamo anche fare il gioco del “cosa manca?”. Dopo aver messo i tre solidi in fila sul piano di lavoro
– copriamo uno dei tre solidi con un fazzoletto
-e chiediamo: “Quale solido è scomparso?” – a questo punto possiamo dire: “Adesso conosci i nomi di tre dei solidi geometrici: cilindro, sfera e cubo” e possiamo ringraziare il bambino per aver lavorato con noi – in un altro momento della giornata o un altro giorno procederemo allo stesso modo con gli altri solidi.
Età: – dai 3 ai 4 anni.
Nota: se il bambino non si mostra interessato alla lezione, significa semplicemente che non è il momento giusto, e che dovrà essere presentata in un altro momento. Se la lezione non è riuscita i motivi possono essere vari: forse quel giorno il bambino è particolarmente distratto, oppure ha bisogno che sia ridotto il numero di solidi da presentare, o forse la nostra lezione è stata troppo lunga. Questo genere di lezioni in tre tempi possono essere faticose per i bambini, e per questo dovrebbero durare davvero pochi minuti.
________________________ Cesto dei solidi geometrici Montessori Presentazione ad occhi bendati
Materiale: – dieci solidi geometrici in un cesto rivestito di stoffa o allineati su un vassoio – benda per occhi – tappeto o tavolo.
Presentazione: – invitiamo il bambino a lavorare con i solidi geometrici – trasportiamo il materiale sul piano di lavoro, tenendo il cesto con due mani – posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo – mettiamo i solidi sul piano di lavoro
– il bambino mette la benda e toccando i solidi li identifica.
Varianti: – mentre il bambino è bendato, possiamo chiedergli di trovare un particolare solido che nominiamo – invece di bendare il bambino possiamo scegliere tre o quattro solidi e metterli in un cestino separato coperto con un telo. Il bambino raggiunge i solidi con la mano, infilandola sotto al telo, e uno alla volta li riconosce al tatto. Quando riconosce un solido, lo estrae dal cesto per verificare il suo lavoro.
Una variante di gruppo: – un gruppo di bambini siede attorno al tappeto tenendo le mani dietro alla schiena – passiamo dietro di loro e mettiamo un solido tra le mani di ogni bambino – fermiamoci davanti al tappeto e chiediamo, ad esempio: “Chi ha la sfera?” – il bambino che pensa di avere la sfera la mette sul tappeto e il gioco continua.
Età: – dai 3 ai 4 anni.
________________________ Cesto dei solidi geometrici Montessori Presentazione 2 – borsa del mistero (mistery bag)
Materiale: – sette solidi geometrici (per il nido) e dieci solidi geometrici (per la scuola d’infanzia) – borsa in tessuto – tappeto o tavolo.
Presentazione: – invitiamo il bambino a lavorare con noi con i solidi geometrici – trasportiamo il materiale sul piano di lavoro, tenendo il cesto con due mani – posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo – mettiamo i solidi (tutti o un certo numero) all’interno della borsa in tessuto
– il bambino identificherà i solidi toccandoli all’interno della borsa.
Varianti: – chiediamo al bambino di trovare all’interno della borsa un certo solido – due bambini giocano insieme: un bambino chiede un certo solido e l’altro lo trova senza usare la vista.
Età: – dai 2 ai 4 anni.
________________________ Cesto dei solidi geometrici Montessori Presentazione 3 – cercare somiglianze tra i solidi
Materiale: – solidi geometrici (con i bambini più piccoli meglio usare 7 solidi e non 10) – tappeto o tavolo.
Presentazione: – invitiamo il bambino a lavorare con noi dicendo: “Oggi faremo un nuovo esercizio coi solidi geometrici” e chiediamogli di srotolare il tappeto – andiamo allo scaffale dei materiali sensoriali, il bambino individua il cesto dei solidi geometrici e lo porta al tappeto – posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo, prendiamo una ad una le forme e mettiamole sul piano di lavoro formando una fila orizzontale lungo il margine superiore, da sinistra a destra. Per la prima serie di sovrapposizioni escludiamo sfera, ovoidale ed ellissoide, di modo che le forme da sovrapporre tra loro siano 7 – scegliamo, ad esempio, il cubo – mentre con l’indice percorriamo i lati della faccia superiore del cubo diciamo: “Riesci a trovare un altro solido che si adatti esattamente a questo faccia del cubo?” – chiediamo al bambino di sovrapporre il secondo solido al primo (ad esempio cubo e piramide a base quadrata) – isoliamo un altro solido e chiediamo al bambino fare un altro abbinamento (ad esempio cilindro e cono)
– il bambino fa abbinamenti tra le facce uguali dei solidi, ad esempio ponendo il cono sul cilindro, la piramide sul cubo, ecc.
– lavorando con i 10 solidi, escludendo sfera ellissoide ed ovoidale, avremo un numero dispari di forme da accoppiare, così formando le coppie avanzerà sempre un solido che resterà solo – fatti i primi 3 abbinamenti, prendiamo il solido rimasto solo, dividiamo tutte le coppie fatte, e ricominciamo prendendo per primo il solido rimasto solo – dopo questi primi accostamenti, possiamo inserire le tre forme con superficie curva sovrapponendole alle facce piane degli altri solidi – discutiamo coi bambini, attirando la loro attenzione sul fatto che alcuni solidi possono essere sovrapposti perchè hanno facce uguali, i solidi sovrapposti creano altre forme che possono assomigliare ad oggetti, i solidi che hanno solo superfici curve poggiano su un solo punto, non possiamo sovrapporre due solidi curvilinei, ecc.
Punti di interesse: – sovrapporre i solidi con movimenti intenzionale – c’è sempre un solido che rimane da solo.
Età: – dai 2 ai 4 anni.
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Cesto dei solidi geometrici Montessori Presentazione 4 – sperimentare il movimento dei solidi
Materiale: – il cesto dei solidi geometrici (a seconda dell’età del bambino possiamo selezionare un numero inferiore di forme) – tappeto o tavolo
Presentazione: – invitiamo il bambino a lavorare con i solidi geometrici dicendo: “Oggi faremo insieme un nuovo esercizio coi solidi geometrici” – portiamo il materiale sul piano di lavoro, tenendo il cesto con due mani – posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo – diciamo: “Oggi esploreremo i solidi geometrici e vedremo come si muovono” – esploriamo i solidi facendoli roteare tra le mani. Poi posiamoli sul tappeto formando una fila orizzontale lungo il margine superiore, da sinistra a destra – scegliamo, ad esempio, il cubo
– facciamo roteare il cubo tra le mani
– mettiamo il cubo sul piano di lavoro e spingiamolo delicatamente per farlo ribaltare sul tavolo – scegliamo un altro solido e procediamo come abbiamo fatto col cubo – discutiamo coi bambini, facendo notare che quando facciamo muovere i solidi spingendoli il cubo, i prismi e le piramidi non ruotano; il cilindro, la sfera ruota in avanti; il cono compie un percorso circolare; l’ellissoide e l’ovoide compiono un movimento sbilanciato.
Variante con la lavagna di sabbia – dopo aver rimesso i solidi in ordine sul tavolo, uno accanto all’altro in riga orizzontale, prendiamo la lavagna di sabbia e mettiamola davanti a noi – prendiamo un solido e facciamolo rotolare sulla lavagna per osservare la traccia che lascia
– creiamo l’impronta delle varie facce di un solido sulla lavagna
Conclusione: – chiediamo al bambino di suddividere i solidi in base a come si muovono, formando 2 gruppi: quelli che rotolano e quelli che non rotolano.
Possiamo anche preparare dei fogli di lavoro simili a questo (in inglese) :
Il bambino può associare oggetti della vita reale con le rispettive forme geometriche. E’ importante fare il possibile per aiutare il bambino ad acquisire consapevolezza rispetto alle forme geometriche degli oggetti che lo circondano nel suo ambiente. Possiamo anche invitare i bambini a portare a scuola oggetti che corrispondano alla forma dei solidi geometrici della cesta.
Materiale: – dieci solidi geometrici in un cesto rivestito di stoffa o allineati su un vassoio – tappeto o tavolo.
Presentazione: – invitiamo il bambino a lavorare con noi con i solidi geometrici – trasportiamo il materiale sul piano di lavoro, tenendo il cesto con due mani – posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo – mettiamo i solidi sul piano di lavoro – chiediamo al bambino di prendere un solido e di andare in giro per la stanza alla ricerca di un oggetto che abbia la stessa forma – quando l’ha trovato, il bambino tornerà e metterà l’oggetto sul piano di lavoro accanto al solido corrispondente.
Varianti: – in seguito il bambino può procedere ad abbinare solidi e oggetti senza portare con sé il solido scelto – quando il bambino è pronto possiamo chiedere di portarci un oggetto corrispondente ad un solido che verrà solo nominato – possiamo predisporre un cesto pieno di oggetti da abbinare, senza che il bambino vada a cercarli per la stanza – possiamo anche fotografare oggetti corrispondenti alle forme dei solidi e preparare delle carte illustrate (foto di miescuelitamontessori.blogspot.it). Qui della carte pronte (da acquistare)
Età: – dai 3 ai 4 anni.
________________________ Solidi geometrici Montessori Presentazione 6 – abbinare i solidi alla rappresentazione piana delle facce
Materiale: – dieci solidi geometrici in un cesto rivestito di stoffa o allineati su un vassoio – rappresentazioni piane delle facce dei solidi – tappeto o tavolo.
Presentazione: – invitiamo il bambino a lavorare con i solidi geometrici – trasportiamo il materiale sul piano di lavoro, tenendo il cesto con due mani – posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo – mettiamo i solidi sul piano di lavoro formando una riga orizzontale – mettiamo le rappresentazioni piane delle facce dei solidi sul piano di lavoro formando una riga orizzontale sotto ai solidi
– scegliamo tre tavolette, allineiamole davanti al bambino e chiediamogli di trovare i solidi che si possono sovrapporre alla rappresentazione piana – continuiamo così con tutte le tavolette – invitiamo i bambini ad osservare i solidi dall’alto
– discutiamo coi bambini: quanti solidi si possono abbinare alla stessa tavoletta? Perché?
Età: – dai 3 ai 4 anni.
________________________ Solidi geometrici Montessori Presentazione 7 – abbinare i solidi con le loro facce scuola d’infanzia
Materiale: – i 10 solidi geometrici disposti su un vassoio – forme di legno (o carte) che rappresentano le facce dei solidi: cerchi, quadrati, rettangoli e triangoli
pdf qui:
Presentazione: – invitiamo il bambino a lavorare con noi i solidi geometrici e le facce – posiamo i solidi sul piano di lavoro in linea orizzontale da sinistra a destra e le facce che abbiamo preparato – diciamo: “Oggi abbineremo le figure geometriche stampate con le facce dei solidi” – scegliamo la prima carta e facciamola scorrere tra i solidi, procedendo da sinistra a destra, fino a trovare una faccia corrispondente
– mettiamo la carta davanti al solido. Prendiamo il solido e posiamolo sulla carta corrispondente, osserviamo la corrispondenza e quindi rimettiamo il solido al suo posto – continuiamo con le rimanenti carte
– quando tutte le carte sono state abbinate ai solidi, discutiamo coi bambini somiglianze e differenze che questo lavoro ci ha permesso di evidenziare
Età: – dai 3 ai 5 anni.
________________________ Solidi geometrici Montessori Presentazione 8 – nomenclatura per le parti dei solidi
Materiale: – dieci solidi geometrici in un cesto rivestito di stoffa o allineati su un vassoio – tappeto o tavolo – foglio di lavoro per l’osservazione dei solidi geometrici.
Presentazione: – invitiamo il bambino a lavorare con noi i solidi geometrici – posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo – osserviamo i solidi uno ad uno contandone spigoli, facce ed angoli
________________________ Solidi geometrici Montessori Presentazione 9 – abbinare i solidi con i cartellini dei nomi
Materiale: – i 10 solidi geometrici disposti su un vassoio – cartellini dei nomi per i solidi geometrici: faccia, vertice, spigolo, angolo, base, cerchio, quadrato, triangolo, rettangolo
Presentazione: – invitiamo il bambino a lavorare con noi con i solidi geometrici – posiamo i solidi sul piano di lavoro in linea orizzontale da sinistra a destra e mettiamo la scatola dei cartellini a sinistra – diciamo: “Oggi abbineremo i cartellini ai solidi” – prendiamo il primo gruppo di cartellini che recano ad esempio la scritta ‘base’
– posizioniamo un cartellino in corrispondenza della base di ogni solido – continuiamo allo stesso modo con i rimanenti cartellini:
Età: – dai 5 ai 7 anni.
________________________ Solidi geometrici Montessori Presentazione 10 – carte delle nomenclature in 3 parti per bambini dai 3 ai 6 anni
pdf qui:
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Solidi geometrici Montessori Presentazione 11 – cartellini dei comandi
Per i bambini che sanno leggere, e proprio per esercitare la lettura in modo vario, possiamo preparare dei cartellini dei comandi per lavorare con i solidi geometrici. Questi comandi li aiuteranno a lavorare coi solidi in modo indipendente ad una grande varietà di esercizi. I comandi possono essere proposti anche ai bambini che ancora non sanno leggere, sia chiedendo al bambino di scegliere un cartellino e leggendoglielo a voce alta, sia mettendo il bambino che non sa leggere in un gruppo di bambini che lo sanno fare, per eseguire i comandi insieme. Questi sono i miei comandi:
Nomenclatura: – i nomi dei solidi – base, lato, spigolo, vertice, angolo, ecc.
Punti di interesse: – i vari movimenti che i solidi compiono mentre rotolano – il diverso numero di facce, spigoli, angoli presenti nei diversi solidi
Scopo: – favorire l’esplorazione tattile – affinare il senso stereognostico – introdurre nuove parole e arricchire il vocabolario – intuire alcune delle proprietà dei solidi – sviluppare la capacità di percezione visiva delle forme tridimensionali – rendere consapevole il bambino delle forme geometriche solide che lo circondano – sviluppare la capacità di trovare somiglianze e differenze tra le forme geometriche confrontandole tra loro – preparare allo studio della geometria – migliorare la capacità di concentrazione e coordinazione.
Controllo dell’errore: – disarmonia percepita col senso stereognostico e visivo.
Estensioni ed altre idee: – possiamo chiedere ai bambini di modellare i solidi geometrici con creta o altre paste da modellare – possiamo proporre ai bambini più grandi i modelli dei solidi geometrici da costruire col cartoncino – ho trovato moltissime altre idee in questa pagina di Pinterest.
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Solidi geometrici DIY
– realizzati con pasta di sale (e poi dipinti in blu):
– possiamo realizzare i modelli dei solidi in cartoncino blu; in questo sito trovate tutti i modelli di poliedro in formato pdf pronti per la stampa: paper models of polyedra. I modelli possono essere utili anche per chi possiede i solidi geometrici in legno, per creare attività parallele sia coi più piccoli, sia nella scuola primaria
Tavolette termiche Montessori: presentazioni ed esercizi per bambini della scuola d’infanzia.
Il materiale è composto da una scatola di legno contenente sei paia di tavolette di diversi materiali naturali che variano per la loro capacità di condurre il calore : ferro, vetro, marmo, legno, feltro e sughero. Si tratta di un materiale sensoriale progettato per aiutare il bambino a perfezionare il senso tattile e termico. Le tavolette presentano colori e grane diverse, ma la caratteristica che vogliamo isolare è la differenza di temperatura. Purtroppo, nel lavorare con questo materiale, i bambini possono confondere le differenze tattili con le differenze di temperatura, e per questo in alcune scuole si sceglie di non proporre le tavolette della temperatura ai bambini, predisponendo attività alternative per l’esplorazione della temperatura degli oggetti. Le differenze di temperatura possono essere facilmente sperimentate nella vita quotidiana: bere qualcosa di freddo, meno freddo, più freddo; mangiare qualcosa di caldo, più caldo, meno caldo; lavarsi le mani con acqua fredda, tiepida, calda; ecc.
Il materiale fotografato per queste presentazioni è di Montessori 3D di Boboto.
Esistono diversi approcci di presentazione delle tavolette termiche: alcuni preferiscono utilizzare indice e medio uniti per sentire la temperatura, altri il palmo della mano o il polso. Alcune presentazioni prevedono di svolgere l’attività con gli occhi chiusi o bendati.
Prima di eseguire l’esercizio si consiglia una preparazione fisica e psicologica che consiste nell’immergere le mani in acqua tiepida ed asciugarle strofinandole energicamente su un asciugamano ruvido, in modo da stimolare il flusso sanguigno e di conseguenza la sensibilità, portare consapevolezza verso le sensazioni provenienti dalle mani, e calmare la mente grazie al massaggio.
Tavolette termiche Montessori – Materiali: – scatola delle tavolette termiche – tappeto o tavolo – benda per occhi.
Tavolette termiche Montessori – Presentazione: – invitiamo il bambino a lavorare con noi con le tavolette termiche – mostriamo dove si trova il materiale sullo scaffale dicendo:”Queste sono le tavolette termiche” – mostriamo come trasportare la scatola – mettiamo la scatola sul piano di lavoro, lungo il margine superiore, a lato, e togliamo il coperchio
– facciamo sedere il bambino alla nostra sinistra e diciamo: “Ora abbineremo tra loro le tavolette che hanno la stessa temperatura” – per mostrare come eseguire gli esercizi togliamo le tavolette dalla scatola, prendendole una alla volta, e mettiamole sul piano di lavoro in ordine sparso, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore del piano di lavoro, da sinistra a destra (la direzione della scrittura)
– senza usare la benda, perchè si tratta di una dimostrazione, scegliamo la prima tavoletta a sinistra e isoliamola dalle altre mettendola davanti a noi – premiamo sulla tavoletta per sentirne la temperatura. Per farlo possiamo usare indice e medio uniti:
– il palmo della mano:
– il polso, tenendo il pugno chiuso:
– oppure possiamo sentire le tavolette sulla guancia – diciamo al bambino: “Ora chiuderò gli occhi per sentire meglio la tavoletta, poi toccherò le altre per trovare quella uguale a lei”. Chiudiamo gli occhi e cominciando dalla prima a sinistra, sentiamo una ad una le tavolette rimanenti per trovare quelle che abbia la stessa temperatura della prima tavoletta scelta
– quando l’abbiamo identificata, prendiamola in mano – apriamo gli occhi e poniamola a destra della prima e per verificare la correttezza dell’abbinamento, sentiamo di nuovo la prima tavoletta con la mano destra e quella scelta con la mano sinistra (oppure mettendone una sulla guancia sinistra e una sulla destra)
– se la coppia formata è corretta chiediamo al bambino di chiudere gli occhi e di sentire le due tavolette, poi mettiamo la coppia sotto alla scatola – scegliamo un’altra tavoletta e mettiamola davanti a noi. Ripetiamo l’esercizio come mostrato – continuiamo così finché non avremo accoppiato tutte le tavolette – rimettiamo le tavolette in fila in ordine sparso e invitiamo il bambino a ripetere l’esercizio
– per isolare la sensazione termica, dovremo chiedergli di fare l’esercizio ad occhi chiusi o bendati, per evitare il riconoscimento delle coppie basandosi solo sulla vista – al termine il bambino toglie la benda per verificare la correttezza dei suoi abbinamenti – al termine riponiamo le tavolette termiche nella scatola, procedendo da sinistra a destra e dall’alto al basso (sempre in direzione della scrittura), chiudiamo la scatola e riportiamola al suo posto sullo scaffale.
Tavolette termiche Montessori – Materiali: – scatola delle tavolette termiche – tappeto o tavolo.
Tavolette termiche Montessori – Presentazione: – procediamo come nella presentazione, ma invece di accoppiare le tavolette, le mettiamo in ordine dalla più fredda alla più calda.
__________________ Tavolette termiche Montessori Altre varianti
– possiamo preparare una variante per i piedi, con tavolette più grandi (circa 12 cm x 12 cm) – possiamo predisporre un cesto con oggetti che abbiano la stessa temperatura di quella delle tavolette termiche. Il bambino invece di accoppiare due tavolette uguali, abbina una tavoletta a un oggetto, sempre ad occhi bendati.
– infine possiamo mettere le tavole di abbinare ad una certa distanza dalle prime, di modo che il bambino debba ricordare la sensazione durante il tragitto (memory o corrispondenza a distanza).
Nomenclatura: – il nome dei materiali di cui sono formate le tavolette termiche – parole descrittive per la temperatura: caldo, freddo, temperatura ambiente, più caldo, più freddo.
Controllo dell’errore: – nel materiale stesso, attraverso colore, peso, consistenza e temperatura delle tavolette.
Scopo: – affinare la consapevolezza del bambino della temperatura degli oggetti – sviluppare concentrazione, coordinazione, senso dell’ordine e indipendenza – comprendere la relazione tra materiale e temperatura – rispondere al bisogno di ordine del bambino – sviluppare la capacità di osservazione – sviluppare la capacità di formulare giudizi – sviluppare tecniche per la soluzione dei problemi (problem solving).
Boccette degli odori Montessori: presentazioni ed esercizi per bambini del nido e della scuola d’infanzia.
Il materiale è formato da contenitori cilindrici in numero pari (per formare 2, 3, 4, 6 coppie dello stesso profumo) muniti di tappo facilmente rimovibile dal bambini. I due gruppi di contenitori possono essere contrassegnati con tappi di colore diverso (ad esempio 6 beige e 6 grigi), oppure possiamo mettere del nastro adesivo colorato sul contenitore (ad esempio 6 blu e 6 rossi), oppure possiamo utilizzare cotone di colore differente per la sostanza profumata da appaiare.
Il materiale fotografato per queste presentazioni è di Montessori 3D di Boboto.
Il senso dell’olfatto è spesso sottovalutato, ma la capacità di sentire gli odori è molto importante, ed è strettamente legata al senso del gusto. Quando sentiamo un odore minuscole particelle entrano e nel naso e stimolano i neuroni olfattivi. Gli odori hanno la capacità di evocare ricordi e possono avere effetti eccitanti o calmanti.
Boccette degli odori Montessori
Quali odori scegliere? La regola generale è scegliere solo odori gradevoli. Alcuni esempi: – sostanze secche (ben nascoste in involucri di stoffa o carta leggera per evitare il riconoscimento visivo): spezie, erbe aromatiche, pot-pourri, lavanda secca, scorza di limone o arancio, caffè macinato grossolanamente – sostanze liquide (versate in un foglietto di carta assorbente o su un batuffolo di cotone): vaniglia o altre essenze usate in cucina (mandorla, limone, menta, cacao, ecc.), profumi, acqua di rose, oli essenziali, ecc. Ricordiamo che gli odori si deteriorano velocemente e devono essere sostituiti periodicamente. Le boccette devono essere accuratamente lavate con bicarbonato prima del riempimento per eliminare gli odori.
Note sull’uso delle boccette degli odori coi bambini: – durante la stagione fredda questo materiale non è consigliabile per l’incidenza di raffreddori in classe – prima dell’esercizio può essere utile chiedere comunque al bambino di soffiarsi il naso – si consiglia di non preparare più di quattro coppie di boccette perché se ci sono troppe coppie, il naso comincia a sentire un unico odore.
_________________ Boccette degli odori Montessori Presentazione con tre boccette con tre odori diversi
Con questa presentazione il bambino esplora il materiale concentrandosi sul senso dell’olfatto.
Materiali: – 3 boccette degli odori preparate con batuffoli o pezzette di stoffa o di carta imbevute di tre essenze diverse – tavolo o tappeto.
Presentazione: – invitiamo il bambino a lavorare con noi con le ‘boccette degli odori’ – mostriamo dove si trovano le boccette degli odori sullo scaffale e come trasportare il materiale – posiamo il vassoio sul piano di lavoro, lungo il margine superiore, a lato e chiediamo al bambino di sedersi alla nostra sinistra. Possiamo soffiarci il naso e chiedere al bambino di farlo, se lo riteniamo utile
– togliamo dal vassoio le tre boccette, prendendole con la presa a tre dita e mettiamole sul piano di lavoro a formare una linea orizzontale da sinistra a destra – cominciando dalla boccetta a sinistra, prendiamo la boccetta, mettiamola davanti a noi. Tenendo la boccetta con la mano non dominante togliamo il tappo (il tappo possiamo posarlo sul tavolo oppure tenerlo in mano, l’importante è che i tappi non vengano scambiati) – portiamola al naso e annusiamola. Per sentire meglio l’odore teniamola un attimo sotto il naso, poi facciamola scorrere lentamente a destra e a sinistra. Passiamo la boccetta al bambino e chiediamogli, ad esempio: “Non è un buon odore?”, “Cosa ti ricorda questo odore?”. Rimettiamo la boccetta sul tavolo e richiudiamola
– continuiamo allo stesso modo con le altre boccette, procedendo sempre da sinistra a destra
– ad esercizio ultimato rimettiamo le boccette nel vassoio, sempre prendendole da sinistra a destra e riportiamo il materiale sullo scaffale.
_________________ Boccette degli odori Montessori Presentazione con appaiamento degli odori
Materiali: – 3 coppie di boccette degli odori preparate con batuffoli o pezzette di stoffa o di carta imbevute di tre essenze diverse (a due a due). Quando il bambino ha imparato ad eseguire l’esercizio possiamo via via incrementare il numero a 4, 5 o 6 coppie di boccette degli odori – tavolo o tappeto.
Presentazione: – invitiamo il bambino a lavorare con noi con le boccette degli odori – portiamo al tavolo il materiale e mettiamo il primo vassoio di boccette degli odori al centro del piano di lavoro, il secondo accanto al primo, alla sua destra e diciamo: “Oggi formeremo delle coppie di boccette degli odori uguali”
– prendiamo una ad una le boccette del primo vassoio e mettiamole sul piano di lavoro formando una linea orizzontale (o verticale, o obliqua) davanti al vassoio, poi facciamo lo stesso con le boccette del secondo
– in alcune presentazioni si preferisce disporre le due serie a V rovesciata come in questo video:
– oppure in due linee parallele mantenendo uno spazio adeguato tra i due gruppi, come qui:
– prendiamo la prima boccetta a sinistra del primo set e mettiamola davanti a noi, poi prendiamo anche la prima boccetta a sinistra del secondo set e mettiamola accanto all’altra
– togliamo il tappo alla prima boccetta e annusiamo come abbiamo imparato nella prima presentazione, poi togliamo il tappo della seconda e annusiamo anche quella
– se i due odori combaciano, rimettiamo i tappi e mettiamo le due boccette insieme tra i due vassoi. Diciamo: “Questi due odori sono uguali. Sono una coppia”
– se non combaciano, rimettiamo la boccetta di destra al suo posto e scegliamo quella successiva. Continuiamo finché non avremo trovato la boccetta con l’odore che combacia
– prendiamo la seconda boccetta di sinistra e diciamo al bambino che ora sarà lui a cercare la boccetta di destra che si abbina – formata anche la seconda coppia, rimarranno le ultime due boccette – il bambino le mette davanti a sé e le annusa per verificare che abbiano lo stesso odore – al termine dell’esercizio riponiamo le boccette di ogni set nel proprio vassoio e riportiamo il materiale sullo scaffale.
– per variare l’esercizio possiamo mettere i due set di boccette degli odori da appaiare su due tavoli diversi, ad una certa distanza l’uno dall’altro (abbinamento a distanza).
Boccette degli odori Montessori
Altre varianti ed esercizi paralleli: – disponiamo nella stanza fiori, barattoli di spezie, essenze profumate e chiediamo ai bambini di appaiare le boccette degli odori con questi elementi presenti in classe (abbinamento con l’ambiente). Possiamo anche preparare un cestino con oggetti che abbiamo profumi facilmente riconoscibili (alimenti, fiori, frutti, rametti di spezie ecc. come questo:
– prepariamo insieme alle boccette degli odori le immagini dei fiori o delle spezie usate, in modo che il bambino possa abbinare alle boccette anche le immagini – con i bambini facciamo una gita all’aria aperta e annusiamo diverse varietà di fiori e piante, osserviamole e descriviamo i loro profumi. Se abbiamo a disposizione un giardino, possiamo coltivare erbe, piante aromatiche, e varietà profumate di fiori – esploriamo coi bambini la relazione che c’è tra odore e sapore. Questo può essere fatto in almeno due modi: chiedendo al bambino di mangiare i primi bocconi con il naso tappato, poi di aprirlo; chiedendo al bambino di identificare il cibo che ha davanti con gli occhi bendati – possiamo chiedere al bambino di tapparsi il naso e aprire la bocca. Mettiamo nella sua bocca un pezzetto di frutta e chiediamogli se indovina che cos’è. Poi facciamogli liberare il naso.
______________ Boccette degli odori Montessori
Punti di interesse: – i tappi da mettere e togliere – la possibilità di insegnare ai bambini come soffiare il naso.
Scopo: – stimolare l’interesse e la consapevolezza del bambino verso gli odori e i profumi che lo circondano – affinare il senso dell’olfatto – notare le differenze tra gli odori – arricchire il vocabolario – sviluppare tecniche per la risoluzione di problemi (problem solving).
Nomenclatura: – i bambini possono imparare i nomi delle sostanze usate per le boccette degli odori – i bambini possono apprendere una serie di parole utili per descrivere gli odori.
Controllo dell’errore: – la capacità del bambino di discriminare odori e profumi.
La quarta serie di spolette dei colori Montessori è una selezione supplementare di 64 spolette (32 coppie) in 8 colori, conservate in una scatola con coperchio. I colori sono: – rosso – giallo – blu – verde – viola – rosa – marrone – grigio. Per ogni colore ci sono 4 coppie di spolette (due per gradazione). Ogni colore ha 4 gradazioni dalla più scura alla più chiara. Si tratta di un materiale che unisce l’esercizio della scatola II (formazione di coppie di colori identici) con quello della scatola III (formazione di gradazioni di colori)
Spolette dei colori Montessori QUARTA SERIE Presentazione
Materiale: – scatola delle spolette dei colori IV (o scatola supplementare) – tappeto o tavolo.
Presentazione: – invitiamo il bambino (o un gruppo di bambini) a lavorare con noi con la “Scatola degli abbinamenti di tonalità” e chiediamo di srotolare un tappeto – andiamo allo scaffale del materiale sensoriale, mostriamo al bambino dove si trova la scatola sullo scaffale, indichiamola e diciamo: “Questa è la scatola degli abbinamenti di tonalità” – se necessario, per memorizzare il nome del materiale usiamo una breve lezione in tre tempi – mostriamo al bambino come trasportare il materiale: teniamo una mano ad ogni lato della scatola, con i pollici sul coperchio e le altre dita sul fondo – chiediamo al bambino di portare la scatola sul tappeto – spostiamo la scatola lungo il margine superiore sinistro del tappeto – togliamo il coperchio e mettiamolo sotto alla scatola – togliamo tutte le spolette di un colore scelto prendendole dal bordo, una alla volta, e mettiamole in ordine sparso sul piano di lavoro, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore – scegliamo la prima spoletta e mettiamola sul margine sinistro del piano del lavoro, sotto alla scatola – scegliamo tra le spolette sparse, la spoletta corrispondente a quella scelta, e mettiamola a destra della prima – proseguiamo allo stesso modo con le spolette rimanenti, formando una colonna di coppie di spolette a sinistra del piano di lavoro – quando le 8 spolette sono state accoppiate, scegliamo la coppia più scura e spostiamola a destra sul piano di lavoro – proseguiamo scegliendo sempre dalla colonna di sinistra la coppia più scura e spostandola nella colonna di destra – quando la fila è completata, facciamo scorrere un dito dall’alto al basso per far notare la scala di colore – rimettiamo le spolette una ad una nella scatola, prendendole sempre dal bordo esterno e procedendo sempre da sinistra a destra e dall’alto al basso, cioè dalla coppia di spolette più scure fino a quella di spolette più chiare – chiudiamo la scatola col coperchio e riponiamola sullo scaffale, trasportandola come illustrato all’inizio – riavvolgiamo il tappeto e riponiamolo nel suo cesto.
Note: – nei giorni successivi il bambino metterà in gradazione anche gli altri colori, ma sempre scegliendone uno alla volta.
____________________ Spolette dei colori Montessori QUARTA SERIE Memory
Materiali: – spolette dei colori Montessori scatola IV (scatola delle gradazioni di colore) – due tappeti (o tavoli).
Presentazione: – stendiamo due tappeti a una certa distanza l’uno dall’altro – togliamo le spolette di una gradazione di colore a scelta prendendole dal bordo, una alla volta, e mettiamole in ordine sparso sul piano di lavoro, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore – richiudiamo la scatola col coperchio – scegliamo la prima spoletta e andiamo a metterla sul secondo tappeto – torniamo al primo tappeto, scegliamo tra le spolette sparse la spoletta corrispondente a quella scelta, e portiamola al secondo tappeto. Mettiamola a destra della prima spoletta – proseguiamo allo stesso modo con le spolette rimanenti, formando una colonna di coppie di spolette a sinistra del secondo tappeto – quando le 8 spolette sono state accoppiate, scegliamo la coppia più scura e spostiamola sul primo tappeto – proseguiamo scegliendo sempre dalla colonna di sinistra la coppia più scura e spostandola sul primo tappeto – quando la fila è completata, facciamo scorrere un dito dall’alto al basso per far notare la scala di colore – rimettiamo le spolette una ad una nella scatola, prendendole sempre dal bordo esterno e procedendo sempre da sinistra a destra e dall’alto al basso, cioè dalla coppia di spolette più scure fino a quella di spolette più chiare – chiudiamo la scatola col coperchio e riponiamola sullo scaffale, trasportandola come illustrato all’inizio. – quando la fila è completata, facciamo scorrere un dito da sinistra a destra per far notare la scala di colore
_______________________ Spolette dei colori Montessori QUARTA SERIE Ricerca dei colori nella classe
Materiali: – spolette dei colori Montessori scatola IV (scatola delle gradazioni di colore) – tavolo o tappeto.
Presentazione: Dopo aver ordinato per coppie e per tonalità le spolette, diamo al bambino una spoletta e chiediamogli di cercare tra gli oggetti presenti nella stanza un oggetto dello stesso colore, e di portarcelo. Poniamo l’oggetto accanto alla coppia di spolette.
____________________ Spolette dei colori Montessori QUARTA SERIE Spolette dei colori scatola IV
Età: – dai 4 anni
Scopo: – aiutare il bambino ad identificare i colori e discriminare visivamente diverse tonalità dello stesso colore – sviluppare e affinare il senso della vista, in particolare in relazione ai colori – coltivare nel bambino il senso artistico.
Nomenclatura usata: – il nome di tutti i colori – parole descrittive come chiaro, scuro, più chiaro, più scuro, chiarissimo, scurissimo, meno chiaro, meno scuro, tonalità, gradazione, sfumatura, scala cromatica.
Controllo dell’errore: – visivo.
Estensioni e lavori paralleli: – presentiamo ai bambini le carte delle nomenclature in tre parti per i colori (in italiano o anche in inglese)
pdf qui:
pdf qui:
________________________________________ Spolette dei colori Montessori QUARTA SERIE
La terza serie di spolette dei colori Montessori comprende 63 spolette in 7 tonalità per ogni colore. I colori sono: – rosso – giallo – blu – verde – viola – arancio – rosa – marrone – grigio conservate in una scatola con coperchio.
Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE Presentazione del materiale
Materiali: – spolette dei colori scatola III – un tappeto (o tavolo)
Presentazione: – estraiamo dalla scatola una scala di tonalità (sette spolette dello stesso colore ma di tonalità diverse), e disponiamole sul tavolo in ordine casuale – diciamo al bambino: “Vorrei trovare tra queste spolette le due che sono le più diverse tra loro” – col bambino sempre al nostro fianco, confrontiamo tra loro le spolette fino a trovare la più scura e la più chiara, e poniamole lontane dal gruppo delle altre, in linea ma distanziate tra loro. La spoletta più scura va messa a sinistra – ora indichiamo la spoletta più scura e diciamo al bambino: “Ora vorrei trovare la spoletta appena un po’ diversa da questa”, la cerchiamo, e poi la posizioniamo direttamente a destra della spoletta più scura – indichiamo questa ultima spoletta scelta e chiediamo al bambino: “Mi troveresti la spoletta che è solo di poco diversa da questa?”, e continuiamo così finché il bambino non avrà posizionato correttamente tutte le spolette in ordine decrescente di tonalità
– chiediamo al bambino di chiudere gli occhi, mescoliamo le spolette, e chiediamo al bambino di ripetere da solo l’esercizio – nei giorni successivi l’esercizio verrà ripetuto aggiungendo via via nuovi colori, fino ad utilizzarli tutti e nove.
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Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE Presentazione alternativa
Materiali: – spolette dei colori Montessori scatola III (scatola delle gradazioni di colore) – tavolo o tappeto.
Presentazione: – invitiamo il bambino (o un gruppo di bambini) a lavorare con noi con la “Scatola delle gradazioni di colore” – chiediamo al bambino di srotolare un tappeto – andiamo allo scaffale del materiale sensoriale e mostriamo al bambino dove si trova la scatola, indichiamola e diciamo: “Questa è la scatola delle gradazioni di colori” – mostriamo al bambino come trasportare il materiale: teniamo una mano ad ogni lato della scatola, con i pollici sul coperchio e le altre dita sul fondo – invitiamo il bambino a portare la scatola sul tappeto – spostiamo la scatola lungo il margine superiore sinistro del tappeto – togliamo il coperchio e mettiamolo sotto alla scatola – togliamo le sette spolette dalla gradazione dei blu prendendole dal bordo, una alla volta, e mettiamole in ordine sparso sul piano di lavoro, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore – scegliamo la spoletta della tonalità più scura dal gruppo sparso e mettiamola sul margine sinistro del piano del lavoro, sotto alla scatola – scegliamo di nuovo, tra le spolette sparse, la spoletta più scura, e mettiamola a destra della prima. Proseguiamo finché tutte le spolette blu non saranno disposte in fila per gradazione, dalla più scura alla più chiara – quando la fila è completata, facciamo scorrere un dito da sinistra a destra per far notare la scala di colore – rimettiamo le spolette una ad una nella scatola, prendendole sempre dal bordo esterno e procedendo sempre da sinistra a destra, cioè dalla spoletta più scura fino a quella più chiara – chiudiamo la scatola col coperchio e riponiamola sullo scaffale, trasportandola come illustrato all’inizio – riponiamo il tappeto.
Note: – se un bambino mostra difficoltà a lavorare con tutte e sette le spolette, possiamo fare la stessa presentazione ma riducendo il numero a tre e scegliendo solo la spoletta più chiara, la più scura e una intermedia. In questo modo la differenza tra le spolette risulterà accentuata.
___________________ Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE Presentazione 3
Materiale: – spolette dei colori scatola III – un cestino vuoto – tappeto o tavolo.
Note: – per poter lavorare con questo materiale è necessario che il bambino comprenda i concetti di chiaro, scuro, più chiaro, più scuro.
Presentazione: – scegliamo un set di colori, facendo attenzione a scegliere un colore che abbia un ampio spettro di variazioni, ad esempio il blu, e mettiamole nel cesto – chiudiamo la scatola – una ad una mettiamo le spolette scelte sul piano di lavoro, in ordine sparso – mettiamo la spoletta più scura a sinistra e la più chiara a destra, ad una distanza che permetta di completare la sequenza – dal più scuro al più chiaro (cioè da sinistra verso destra) completiamo la sequenza di gradazione di colore con le spolette rimanenti, chiedendo ai bambini ogni volta di scegliere la spoletta che è un po’ più chiara dell’ultima posizionata – assistere il bambino nella classificazione delle spolette, suggerendogli di scegliere sempre la spoletta che sia “solo un po’ più chiara” – invitiamo il bambino a rimettere le spolette nella scatola e procedere con un altro colore.
Quando il bambino è pronto porteremo una presentazione come quelle precedenti, ma utilizzando tutti i set contemporaneamente. I set verranno composti in file orizzontali o verticali, o anche a stella (ruota dei colori), cominciando dalla spoletta più scura al centro. Si consiglia di mettere un piattino bianco al centro per fare da guida.
photo credit: Montessori teacher training ____________________ Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE Memory
Materiali: – spolette dei colori Montessori scatola III (scatola delle gradazioni di colore) – due tappeti (o tavoli).
Presentazione: – stendiamo due tappeti a una certa distanza l’uno dall’altro – invitiamo il bambino a lavorare con noi con la “Scatola delle gradazioni di colore” – mostriamo al bambino dove si trova la scatola sullo scaffale – posiamo la scatola su uno dei due tappeti, lungo il margine superiore sinistro – togliamo il coperchio e mettiamolo a destra della scatola – diciamo: “Oggi ordineremo le spolette di colori per tonalità” – togliamo le spolette di una gradazione di colore a scelta prendendole dal bordo, una alla volta, e mettiamole in ordine sparso sul piano di lavoro, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore – richiudiamo la scatola col coperchio – scegliamo la spoletta della tonalità più scura dal gruppo sparso e andiamo a metterla sul secondo tappeto – torniamo al primo tappeto, scegliamo tra le spolette sparse, la spoletta più scura, portiamola al secondo tappeto e mettiamola a destra della prima spoletta. Proseguiamo finché tutte le spolette non saranno disposte in fila per gradazione, dalla più scura alla più chiara – quando la fila è completata, facciamo scorrere un dito da sinistra a destra per far notare la scala di colore
_______________________ Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE Ricerca dei colori nella classe
Materiali: – spolette dei colori Montessori scatola III (scatola delle gradazioni di colore) – tavolo o tappeto.
Presentazione: – invitiamo il bambino a lavorare con noi con la “Scatola delle gradazioni di colore” – per trasportare il materiale teniamo una mano ad ogni lato della scatola, con i pollici sul coperchio e le altre dita sul fondo – posiamo la scatola sul piano di lavoro lungo il margine superiore sinistro – togliamo il coperchio e mettiamolo a destra della scatola – diciamo: “Oggi ordineremo le spolette di colori per tonalità” – togliamo le spolette dalla gradazione dei blu prendendole dal bordo, una alla volta, e mettiamole in ordine sparso sul piano di lavoro, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore – richiudiamo la scatola col coperchio – scegliamo la spoletta della tonalità più scura dal gruppo sparso e diamola a un bambino perchè vada in giro per la stanza a cercare un oggetto che abbia lo stesso colore – quando il bambino ritorna mettiamo la spoletta sul margine sinistro del piano del lavoro, sotto alla scatola, e alla sua destra mettiamo l’oggetto scelto – scegliamo di nuovo, tra le spolette sparse, la spoletta più scura, e diamola a un bambino perchè vada a cercare un oggetto dello stesso colore – quando il bambino ritorna mettiamo la spoletta sotto alla prima e alla sua destra mettiamo l’oggetto scelto – proseguiamo finché tutte le spolette non saranno disposte in fila per gradazione, dalla più scura alla più chiara
____________________ Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE
Età: – dai 3 anni ai 5 anni
Punti di interesse: – i colori sono preziosi – i colori si trovano ovunque attorno a noi.
Scopo: – aiutare il bambino ad identificare i colori e discriminare visivamente diverse tonalità dello stesso colore – imparare i nomi dei colori – sviluppare la capacità di concentrazione, il senso dell’ordine, il senso di indipendenza – sviluppare e affinare il senso della vista, in particolare in relazione ai colori – coltivare nel bambino il senso artistico.
Nomenclatura usata: – il nome di tutti i colori – parole descrittive come chiaro, scuro, più chiaro, più scuro, chiarissimo, scurissimo, meno chiaro, meno scuro, tonalità, gradazione, sfumatura, scala cromatica.
Controllo dell’errore: – visivo.
Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE
Estensioni e lavori paralleli: – presentiamo ai bambini le carte delle nomenclature in tre parti per i colori (in italiano o anche in inglese)
pdf qui: nomenclature in tre parti per i colori ITALIANO
pdf qui: nomenclature in tre parti per i colori INGLESE
– presentiamo ai bambini i colori secondari e terziari in arte con gli acquarelli. Tornano utili in questa fase, come per la scatola II, gli esercizi di colore largamente utilizzati nella Scuola steineriana o Waldorf:
La stella: su un grande tappeto posizionare al centro un piatto (che può anche essere decorato con spicchi di colore a fare da guida, e i bambini compongono la stella a partire dal più scuro al più chiaro o anche viceversa.
La varietà di giochi possibili con le spolette dei colori è limitata solo dalla fantasia dell’insegnante: si possono fare piccole cacce al tesoro, mostrando al bambino una o più spolette e chiedendo di trovare le corrispondenti nella stanza o in giardino; si possono abbinare le spolette al colore dei cibi; si possono cercare i colori corrispondenti alle spolette nei libri, nei vestiti e nei giocattoli; si può cercare di riprodurre le sfumature delle spolette con tempere, acquarelli o altro…
E questa può essere considerata un’estensione delle spolette dei colori: se le state preparando, fatene una terza a parte e praticate un forellino, ed è fatta! Si potrebbero anche “inventare i colori” coi bambini dipingendo, e costruire con lui le carte http://www.frugalfamilyfunblog.com/2011/05/outdoor-color-match.html
Naturalmente un gioco molto importante è il memory proposto da Maria Montessori, che consiste nel formare coppie di spolette identiche, ma in due punti diversi della stanza, in modo tale che il bambino debba trattenere il colore nella sua mente.
Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE
Un gioco di gruppo
Otto bambini siedono attorno a un tavolo, ed ognuno sceglie il nome di un colore. Sul tavolo si mettono tutte le 64 spolette, in ordine sparso.
Un bambino (il più grande, o quello scelto a sorte) distribuisce una ad una le spolette agli altri bambini, in senso antiorario, su loro richesta. Ad esempio il bambino che ha scelto di chiamarsi rosso chiederà il rosso, il bambino che ha scelto di chiamarsi blu chiederà una spoletta blu ecc…
Se il bambino che distribuisce le spolette commette un errore, il suo compito passa al bambino alla sua destra.
Ultimata la distribuzione delle spolette, tutti i bambini devono metterle in ordine di gradazione di tonalità.
Vince il bambino che ci riuscirà per primo, e sarà lui a distribuire le spolette nella mano successiva.
Le spolette dei colori usate per le presentazioni sono prodotte da Montessori 3D di Boboto.
La seconda serie di spolette dei colori Montessori comprende 22 spolette: – una coppia di rossi – una coppia di gialli – una coppia di blu – una coppia di verde – una coppia di viola – una coppia di arancio – una coppia di rosa – una coppia di marrone – una coppia di nero – una coppia di grigio – una coppia di bianco conservate in una scatola con coperchio.
______________ Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE Presentazione 1
Materiali: – spolette dei colori Montessori scatola II – tavolo o tappeto.
Presentazione: – invitiamo il bambino (o un gruppo di bambini) a lavorare con noi con la “seconda scatola delle spolette dei colori” – mostriamo al bambino dove si trova la scatola sullo scaffale, indichiamola e diciamo:”Questa è la seconda scatola delle spolette dei colori” – mostriamo al bambino come trasportare il materiale: con due mani, con i pollici sul coperchio e le altre dita sul fondo. Invitiamolo a portare la scatola sul tavolo – chiediamogli di srotolare un tappeto – posiamo la scatola sul tappeto lungo il margine superiore sinistro – togliamo il coperchio e mettiamolo sotto alla scatola
– togliamo le spolette dalla scatola prendendole dal bordo e mettiamole in ordine sparso sul piano di lavoro, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore. Procediamo sempre seguendo il senso della scrittura (da sinistra a destra, a scendere)
– scegliamo la prima spoletta e mettiamola sotto alla scatola – scegliamo la spoletta del colore corrispondente e mettiamola alla sua destra
– continuiamo allo stesso modo con tutte le altre spolette
– rimettiamo le spolette una ad una nella scatola, prendendole sempre dal bordo esterno e procedendo sempre da sinistra a destra a scendere – chiudiamo la scatola col coperchio e riponiamola sullo scaffale, trasportandola come illustrato all’inizio – riponiamo il tappeto.
Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE Nota: con i bambini più piccoli è meglio scegliere la sequenza in questo modo: – togliamo le spolette dalla scatola prendendole dal bordo e mettiamole in ordine sparso sul piano di lavoro, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore – scegliamo la spoletta rossa e mettiamola sul tappeto, sotto alla scatola – scegliamo la seconda spoletta rossa e mettiamola a destra della prima – continuiamo allo stesso modo con le spolette gialle e blu – proseguiamo l’esercizio con gli altri colori, facendo attenzione a scegliere in sequenza sempre colori contrastanti tra loro.
______________ Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE Presentazione 2
Materiali: – spolette dei colori scatola II – un tappeto (o tavolo)
Presentazione: – estraiamo dalla scatola le coppie di spolette di colore rosso, giallo, blu, verde, arancione e viola e disponiamole sul tavolo in ordine casuale
– prendiamo una delle due spolette rosse e poniamola sul piano di lavoro, isolata rispetto alle altre spolette ancora da scegliere, e chiediamo al bambino: “Mi prendi la spoletta da metterle a fianco?” – fatto l’abbinamento, chiediamo al bambino di scegliere lui stesso un colore, di metterlo sotto al rosso e di fare il secondo abbinamento. Così fino a formare tutte le coppie. Se serve mostriamo al bambino dove mettere le spolette prima di formare una nuova coppia
– fatti tutti gli abbinamenti chiediamo al bambino di chiudere gli occhi e diciamo: “Ora sto mescolando le spolette”, quindi disponiamole tutte sulla parte destra del tavolo
chiediamo al bambino di aprire gli occhi e ripetere da solo l’esercizio – al termine del lavoro, mescoliamo nuovamente le spolette, e aggiungiamo ad esse tutti gli altri colori
– il bambino esegue l’esercizio con tutte le 22 spolette.
______________ Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE Presentazione 3 imparare i nomi dei colori con lezioni in tre tempi
Materiale: – scatola II delle spolette dei colori – tavolo o tappeto.
Presentazione: – 1 tempo: scegliamo una spoletta di un colore primario, pronunciano il nome del colore in modo chiaro e ripetendolo almeno quattro volte. Poi aggiungiamo via via gli altri colori primari: giallo, rosso, blu. Fatto questo chiediamo al bambino di chiudere gli occhi e mescoliamo le spolette
2 tempo: chiediamo al bambino di indicarci via via la spoletta corrispondente al nome del colore che pronunciamo, poi chiediamo al bambino di darci la spoletta di un certo colore o anche gli chiediamo di mettere una data spoletta di un dato colore in un certo posto.
3 tempo: chiediamo al bambino: “Che colore è questo?”, e procediamo così per tutti i colori primari.
Allo stesso modo si presenteranno poi i colori secondari.
______________ Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE Presentazione 4 – Memory
Materiali: – spolette dei colori scatola II – due tappeti (o tavoli).
Presentazione: – invitiamo il bambino a lavorare con la scatola II – mostriamo al bambino come trasportare il materiale: una mano su ogni lato della scatola, coi pollici sul coperchio e le altre dita sotto la scatola – diciamo: “Ora faremo degli abbinamenti con le spolette” – estraiamo le spolette dalla scatola prendendole dai bordi, e mettiamole sui due tappeti, che si troveranno in due zone distanti della classe, facendo in modo che su ogni tappeto ci sia una copia di ogni colore – scegliamo la prima spoletta sul primo tappeto – chiediamo al bambino di andare a prendere la spoletta da abbinare, che si trova sul secondo tappeto, e mettiamola a destra della prima
– scegliamo la seconda spoletta e cominciamo una nuova fila sotto alla prima – chiediamo al bambino di andare a prendere la spoletta da abbinare e mettiamola a fianco – continuiamo così con le spolette rimanenti
– al termine dell’esercizio rimettiamo le spolette nella scatola, prendendole sempre dai bordi esterni e cominciando dall’alto e da sinistra verso destra – riportiamo la scatola sullo scaffale, trasportandola nel modo che abbiamo mostrato all’inizio.
________________ Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE Ricerca dei colori in classe
Materiali: – spolette dei colori scatola II – tappeto (o tavolo)
Esercizio: – dopo aver composto tutti gli abbinamenti sul tappeto, prendiamo una spoletta e andiamo in giro per la classe cercando di abbinarla a un oggetto che abbia lo stesso colore – quando abbiamo trovato l’oggetto, portiamo l’oggetto sul tappeto e mettiamolo a destra delle due spolette accoppiate.
________________ Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE Ricerca a memoria di oggetti nella classe
Materiali: – spolette dei colori scatola II – tappeto (o tavolo)
Esercizio: – dopo aver composto tutti gli abbinamenti sul tappeto, indichiamo una spoletta e chiediamo a un bambino di ricordare il colore e andare in giro per la classe cercando di abbinarla a un oggetto che abbia lo stesso colore – quando ha trovato l’oggetto, chiediamogli di portarlo sul tappeto e metterlo a destra delle due spolette accoppiate.
________________ Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE Ricerca a memoria di oggetti in classe
Materiali: – spolette dei colori scatola II – tappeto (o tavolo)
Esercizio: – dopo aver composto tutti gli abbinamenti sul tappeto, copriamo le spolette – nominiamo un colore tra quelli delle spolette – chiediamo a un bambino di andare in giro per la classe cercando un oggetto di quel colore.
________________ Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE Gioco alla cieca
Materiali: – spolette dei colori scatola II – tappeto (o tavolo)
Esercizio: – dopo aver composto tutti gli abbinamenti sul tappeto, copriamo una coppia di spolette – chiediamo al bambino quale colore abbiamo coperto.
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Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE
Età: – dai 2 anni e mezzo ai 4 anni
Scopo: – imparare i nomi dei colori – sviluppare e affinare il senso della vista, in particolare in relazione ai colori – coltivare nel bambino apprezzamento per la bellezza dei colori – coltivare nel bambino il senso artistico.
Estensioni e lavori paralleli per la scuola d’infanzia: – presentiamo ai bambini le carte delle nomenclature in tre parti per i colori (in italiano o anche in inglese)
– nelle lezioni di arte presentiamo ai bambini i colori secondari con esercizi di acquarello: giallo + rosso = arancione giallo + blu = verde rosso + blu = viola. Tornano utili in questa fase gli esercizi di colore largamente utilizzati nella Scuola steineriana o Waldorf:
– nelle lezioni di scienze possiamo sperimentare i colori secondari mescolando in vasi trasparenti acque colorate coi colori primari oppure mescolando tra loro palline di play dough preparate nei colori primari:
La prima serie di spolette dei colori Montessori comprende 6 spolette: – una coppia di rossi – una coppia di gialli – una coppia di blu conservate in una scatola con coperchio.
Se avete intenzione di acquistare il materiale e non invece di produrlo in proprio, ma il vostro budget è limitato, si può non acquistare comunque questa serie: comprate la seconda, estraete da questa le coppie di rossi gialli e blu, mettendole in una scatola a parte, e conservate il restante materiale fuori dalla portata del bambino, fino a quando non arriverà il momento di utilizzarlo.
______________ Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE Presentazione 1 (senza indicazioni del nome dei colori)
Materiali: – spolette dei colori scatola I (o scatola dei colori primari) – un tappeto (o tavolo)
Presentazione: – invitiamo il bambino (o un gruppo di bambini) a lavorare con la scatola dei lavori primari – mostriamo al bambino dove si trova la scatola sullo scaffale, indichiamola e diciamo: “Oggi lavoreremo insieme con la scatola dei colori primari”, o “Oggi lavoreremo insieme con prima scatola delle spolette dei colori” – mostriamo al bambino come trasportare il materiale: con due mani, pollici sul coperchio e le altre dita sotto la scatola. Invitiamo il bambino a portare la scatola sul tavolo – chiediamo di srotolare un tappeto – mettiamo la scatola sul tavolo o sul tappeto nell’angolo in alto a sinistra e apriamola, mettendo il coperchio sotto alla scatola – diciamo: “Ora abbineremo i colori uguali” – estraiamo le spolette dalla scatola prendendole dai bordi, e mettiamole in ordine sparso formando una linea orizzontale sul piano di lavoro, seguendo il senso della scrittura (da sinistra a destra). Mostriamo in modo chiaro al bambino come prendere le spolette con attenzione e senza mai toccare la superficie colorata
– scegliamo la prima spoletta
– selezioniamo la spoletta da abbinare e mettiamola a destra della prima
– scegliamo la seconda spoletta e cominciamo una nuova fila sotto alla prima – selezioniamo la spoletta da abbinare e mettiamola a fianco – continuiamo così con le spolette rimanenti
– al termine dell’esercizio rimettiamo le spolette nella scatola, prendendole sempre dai bordi esterni e possibilmente seguendo il senso della scrittura (da sinistra verso destra, a scendere) e riportiamo la scatola sullo scaffale – riponiamo il tappeto.
______________________ Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE Presentazione (senza indicazioni del nome dei colori)
– invitiamo il bambino dicendogli: “Ho qualcosa da farti vedere”, poi andiamo con lui allo scaffale e diciamo: “Oggi useremo le spolette dei colori” – mostriamo al bambino come trasportare la scatola, utilizzando le due mani sui lati opposti di essa, con le dita sotto la scatola ed i pollici sul coperchio. Poi mettiamo la scatola sul tavolo o sul tappeto, in alto a destra. Il bambino sta seduto alla nostra sinistra – togliamo il coperchio utilizzando entrambe le mani e mettiamolo davanti alla scatola, poi poniamo la scatola su di esso, sempre prendendola con due mani – estraiamo le spolette, una alla volta e rendendo evidente al bambino il fatto che non tocchiamo mai la parte colorata, ma solo i bordi. Disponiamo le spolette sul tavolo in ordine casuale – prendiamo di nuovo la scatola, con due mani, poniamola dietro al coperchio, prendiamo il coperchio e richiudiamo la scatola – prendiamo una delle spolette rosse con pollice e indice destro sulla cornice e poniamola nella parte centrale del tavolo, lontana dalle altre spolette
– diciamo al bambino: “Ora voglio cercare la spoletta uguale a questa” – cerchiamo la spoletta, prendiamola e appoggiamola accanto alla prima, ben allineata – poi prendiamo una spoletta gialla e poniamola sotto alla prima spoletta rossa, chiedendo al bambino: “Vuoi cercare la spoletta uguale a questa?”. – l’esercizio prosegue come col rosso anche per il giallo ed il blu.
______________ Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE Presentazione 2 (con indicazioni verbali)
Materiale necessario: – spolette dei colori prima serie – un tappetino.
Presentazione – invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio – chiediamo al bambino di srotolare il tappeto sul pavimento – posiamo la scatola delle spolette sul tappeto, togliamo il coperchio, e mettiamo le spolette sul tappeto in ordine casuale. Quando prendiamo una spoletta, facciamolo sempre dalla cornice e utilizzando la presa a tre dita (pollice contro indice e medio) – prendiamo una spoletta blu dicendo: “Blu”, e mettiamola ad un lato del tappeto – troviamo l’altra spoletta blu e mettiamola di fianco alla prima – ripetiamo così fino a quando tutte le spolette sono accoppiate – terminato il lavoro, rimettiamo le spolette in ordine casuale e il bambino esegue da solo l’esercizio – quando l’esercizio è concluso, rimettiamo tutte le spolette nella scatola, chiudiamo col coperchio e riponiamo il materiale nello scaffale per i successivi utilizzi.
______________ Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE Presentazione 3 Memory
Materiali: – spolette dei colori scatola I (o scatola dei colori primari) – due tappeti (o tavoli).
Presentazione: – invitiamo il bambino a lavorare con la scatola dei lavori primari – mostriamo al bambino come trasportare il materiale: una mano su ogni lato della scatola, coi pollici sul coperchio e le altre dita sotto la scatola – diciamo: “Ora faremo degli abbinamenti con le spolette” – estraiamo le spolette dalla scatola prendendole dai bordi, e mettiamole sui due tappeti, che si troveranno in due zone distanti della classe, facendo in modo che su ogni tappeto ci sia una copia di ogni colore – scegliamo la prima spoletta sul primo tappeto – chiediamo al bambino di andare a prendere la spoletta da abbinare, che si trova sul secondo tappeto, e mettiamola a destra della prima
– scegliamo la seconda spoletta e cominciamo una nuova fila sotto alla prima – chiediamo al bambino di andare a prendere la spoletta da abbinare e mettiamola a fianco – continuiamo così con le spolette rimanenti
– al termine dell’esercizio rimettiamo le spolette nella scatola, prendendole sempre dai bordi esterni e cominciando dall’alto e da sinistra verso destra – riportiamo la scatola sullo scaffale, trasportandola nel modo che abbiamo mostrato all’inizio.
________________ Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE Ricerca dei colori nella classe
Materiali: – spolette dei colori scatola I – tappeto (o tavolo)
Esercizio: – dopo aver composto tutti gli abbinamenti sul tappeto, prendiamo una spoletta e andiamo in giro per la classe cercando di abbinarla a un oggetto che abbia lo stesso colore – quando abbiamo trovato l’oggetto, portiamo l’oggetto sul tappeto e mettiamolo a destra delle due spolette accoppiate.
________________ Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE Memory coi colori nella classe
Materiali: – spolette dei colori scatola I – tappeto (o tavolo)
Esercizio: – dopo aver composto tutti gli abbinamenti sul tappeto, indichiamo una spoletta e chiediamo a un bambino di ricordare il colore e andare in giro per la classe cercando di abbinarla a un oggetto che abbia lo stesso colore – quando ha trovato l’oggetto, chiediamogli di portarlo sul tappeto e metterlo a destra delle due spolette accoppiate.
________________ Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE Abbinamenti alla cieca con i colori presenti in classe
Materiali: – spolette dei colori scatola I – tappeto (o tavolo)
Esercizio: – dopo aver composto tutti gli abbinamenti sul tappeto, copriamo le spolette – nominiamo un colore tra quelli delle spolette – chiediamo a un bambino di andare in giro per la classe cercando un oggetto di quel colore.
________________ Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE Gioco del colore scomparso
Materiali: – spolette dei colori scatola I – tappeto (o tavolo)
Esercizio: – dopo aver composto tutti gli abbinamenti sul tappeto, copriamo una coppia di spolette – chiediamo al bambino quale colore abbiamo coperto.
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Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE Spolette dei colori scatola I
Età: -dai 2 anni e mezzo ai 3 anni
Scopo: – conoscere i colori primari – sviluppare e affinare il senso della vista, in particolare in relazione ai colori – coltivare nel bambino il senso artistico.
Estensioni e lavori paralleli: – presentiamo ai bambini le carte delle nomenclature in tre parti per i colori (in italiano o anche in inglese) – presentiamo ai bambini i colori primari in arte con gli acquarelli.
Le spolette dei colori usate nelle presentazioni sono prodotte da Montessori 3D di Boboto.
Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria. Lo scopo di questo materiale è la memorizzazione del risultato di tutte le combinazioni ottenute ripetendo i numeri da 1 a 9, da una a 9 volte. L’esercizio è così semplice che si può proporre a bambini fra i 5 anni e mezzo e i 6 anni.
Si tratta di una tavoletta quadrata con 100 incavi (100 = 10 x 10), in ciascuno dei quali si può collocare una perla. In alto, come intestazione delle colonne verticali di incavi, sono stampati i numeri da 1 a 10. Nella parte sinistra della tavoletta, in posizione mediana, si trova un incavo nel quale è possibile inserire un cartoncino su cui è stampato in rosso uno dei numeri da 1 a 10. Questo cartoncino, che riveste il ruolo di moltiplicando, è intercambiabile. Nell’angolo in alto a sinistra c’è un grande incavo circolare, che serve ad alloggiare un gettone rosso che va collocato sui numeri che rappresentano le volte; questo gettone cambierà continuamente posto, seguendo la tabellina in azione. Completa il materiale una scatolina contenente 100 perle sciolte.
Tutto il materiale stampabile presente in questo articolo: – moduli della moltiplicazione – Tavola I della moltiplicazione – cartellini delle moltiplicazioni da svolgere – cartellini delle addizioni per la tavola forata della moltiplicazione – moduli per la ricerca dei fattori – cartellini dei prodotti è disponibile per gli abbonati, pronto per la stampa, qui:
Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione
L’esercizio, come descritto da Maria Montessori, è molto semplice: supponiamo di voler moltiplicare il 6 per la serie dei numeri da 1 a 10. Avremo: 6 x 1, 6 x 2, 6 x 3, 6 x 4, 6 x 5, 6 x 6, 6 x 7, 6 x 8, 6 x 9, 6 x 10: – inseriamo nella casella di sinistra il cartoncino col numero 6 – per moltiplicare 6 per 1, prima di tutto collochiamo il gettone rosso sul numero 1 che contrassegna la prima colonna di incavi – poi si dispongono 6 perle nei primi 6 incavi verticali della colonna dell’1 – per moltiplicare 6 x 2 spostiamo il gettone al di sopra del 2, prendiamo altre 6 perle e incolonniamole al di sotto del 2 – Per moltiplicare 6 x 3 spostiamo il gettone al di sopra del 3, prendiamo altre 6 perle e incolonniamole al di sotto del 3 – proseguiamo così fino a raggiungere 6 x 10.
Lo spostamento del gettone ha lo scopo di indicare volta per volta il nuovo moltiplicatore, e richiede al bambino un’attenzione sempre attiva e la massima esattezza di esecuzione. Mentre il bambino esegue questo esercizio, scrive i prodotti su apposite schede o “moduli della moltiplicazione”:
Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione
moduli della moltiplicazione
Durante l’esercizio con la tavola forata il bambino dovrà scrivere sui moduli soltanto i prodotti che ha ottenuto aggregando le perle a gruppi di 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10.
Maria Montessori consiglia di preparare ogni modulo in dieci copie, di modo che il bambino possa ripetere l’esercizio dieci volte per ogni tabellina. La ripetizione di uno stesso esercizio porterà il bambino a trasformare l’attività pratica in facoltà di ricordare a memoria le combinazioni della moltiplicazione.
Dopo che i bambini hanno riempito per molte volte le serie di moduli, aiutandosi col materiale, si offre loro la Tavola I della moltiplicazione:
Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione
Tavola I della moltiplicazione
Si tratta di una tavola di controllo che serve al bambino a verificare se ha commesso qualche errore nel calcolo delle moltiplicazioni. Tabellina dopo tabellina, numero dopo numero, il bambino può verificare con la tavola se ogni prodotto corrisponde a quello presente in una delle 10 colonne. Eseguito con la massima attenzione questo controllo, i bambini sono in possesso di serie numeriche sicuramente prive di errori.
Su di un foglio copiano poi dai moduli le tabelline, una accanto all’altra e nella loro successione. Con questo lavoro, il bambino otterrà una tavola uguale a quella che ha usato per i controlli.
______________________________ Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione Presentazione del materiale
Materiale: – tavola forata per la moltiplicazione.
Presentazione: – invitiamo il bambino dicendo: “Oggi vorrei mostrarti un nuovo materiale chiamato tavola forata per la moltiplicazione” – mettiamo il materiale di fronte a noi sul piano di lavoro. Mettiamo la scatolina a sinistra della tavola, in alto – apriamo la scatolina, mettiamo il coperchio a sinistra della tavola e sul coperchio mettiamo i tasselli dei numeri
– diciamo, ad esempio: “Ora prenderemo 7 per 6 volte” – inseriamo il tassello del numero 7 nella tavola
– mettiamo il gettone rosso sul numero 6 – formiamo la prima colonna verticale di 7 perle
– completiamo le altre colonne, fino ad averne sei
– contiamo le perle a voce alta – scriviamo su un cartellino bianco l’operazione e il risultato
– rimettiamo le perle nella scatola, il gettone rosso nel suo alloggiamento e il tassello sul coperchio della scatola – invitiamo il bambino a ripetere l’esercizio inventando e scrivendo una moltiplicazione – mostriamo al bambino dove e come riporre il materiale al termine dell’esercizio.
______________________________ Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione
Presentazione
Materiali: – tavola forata della moltiplicazione – cartellini bianchi e penna nera.
Nota: – per presentare il materiale evitiamo di usare la tabellina dell’uno, perchè non rende il concetto di moltiplicazione; scegliamo qualsiasi altra unità.
Presentazione: – invitiamo un gruppo di bambini ad unirsi a noi per l’esercizio – portiamo il materiale al tavolo o al tappeto – mostriamo al bambino la tavola forata, mettiamola sul piano di lavoro accanto alla scatolina contente le perle, il gettone e i tasselli dei numeri – diciamo: “In questo esercizio il numero da moltiplicare è il 3. Lavoreremo col numero tre” – chiediamo a un bambino di prendere il tassello del numero 3 e mostriamo come inserirlo nella tavola – collochiamo il tassello del 3 nel foro della tavola e diciamo: “Questo numero ci ricorderà con quale tabellina stiamo lavorando”
– collochiamo il gettone rosso sulla prima colonna (numero 1) e incolonniamo tre perle sotto al numero 1 – incoraggiamo i bambini ad iniziare a contare le perle a 3 a 3, invece di contare ogni perla singolarmente – indichiamo la colonna di perle e diciamo “Tre preso una volta, tre”
– spostiamo di volta in volta il gettone e completiamo le colonne 1, 2, 3, 4 fino ad arrivare a “Tre preso quattro volte, dodici”
– scriviamo il risultato sul cartellino.
_______________________________ Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione
Presentazione
Materiali: – tavola forata della moltiplicazione – moduli della moltiplicazione – tavola I della moltiplicazione.
Presentazione: -scegliamo un modulo da compilare, ad esempio quello del 4 – inseriamo il tassello del numero 4 nella tavola e spostiamo il gettone rosso sulla colonna dell’1
– il bambino legge la prima combinazione del modulo indicando il 4 del tassello e il numero segnato dal gettone rosso e dicendo: “Quattro preso una volta” – riempie la prima colonna, conta le perle e registra il risultato sul modulo
– il bambino sposta il gettone e legge la combinazione successiva “Quattro per due volte” – riempie la seconda colonna, conte le perle e registra il risultato sul modulo – proseguiamo così con le altre colonne – quando arriviamo alla moltiplicazione in cui moltiplicatore e moltiplicando sono uguali (4×4) facciamo notare la forma geometrica che si crea con le perle
– arrivati e 4 x 10, dopo aver registrato l’operazione sul modulo, il bambino confronta il modulo con la tavola I per verificare la correttezza dell’esercizio
Controllo dell’errore: – la tabella I
___________________________ Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione
Presentazione
Materiali: – tavola forata della moltiplicazione – moduli delle moltiplicazioni (possono essere anche rilegati a formare un libretto) – tavola I della moltiplicazione.
Presentazione: – mostriamo ai bambini i moduli: ce ne è uno per ogni moltiplicando dall’1 al 10, e per ogni moltiplicando ci sono i moltiplicatori dall’1 al 10 – scegliamo un modulo, ad esempio quello del 3 – stabiliamo il moltiplicando 3 sulla tavola, inserendo il tassello del 3 – leggiamo la prima moltiplicazione del modulo: 3 x 1 = – spostiamo il gettone rosso sull’uno e poniamo 3 perle sotto di esso – registriamo il prodotto sul modulo: 3 x 1 = 3
– leggiamo la seconda moltiplicazione: 3 x 2 = – spostiamo il gettone rosso sul due e poniamo 3 perle sotto di esso – registriamo il prodotto sul modulo: 3 x 2 = 6 – proseguiamo così fino a 3 x 10 = 3o
– dopo aver completato il modulo, verifichiamo i risultati confrontandoli con quelli della Tavola I della moltiplicazione.
Nota: – in ogni sistema si numerazione, il massimo prodotto da memorizzare è dato da (b – 1)². Così, per il sistema decimale, avremo (1o – 1)² = 81. Tuttavia Maria Montessori ha ritenuto opportuno, in questo materiale, estendere la memorizzazione delle combinazioni inserendo quella del 10 (da 10×1 a 10×10) per sottolineare la semplicità del nostro sistema. Quello che differenzia i prodotti della tabellina dell’1 da quelli della tabellina del 10 è unicamente uno zero.
_______________________ Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione
Presentazione
Materiale: – tavola forata per la moltiplicazione – moduli della moltiplicazione.
Presentazione: – invitiamo il bambino dicendo: “Oggi vorrei mostrarti un esercizio da svolgere con la tavola forata per la moltiplicazione” – portiamo il materiale sul piano di lavoro (tavolo o tappeto) – mettiamo la scatola a sinistra della tavola, in alto, e togliamo il coperchio – diciamo: “Ora faremo la tabellina del 6” – mostriamo al bambino il modulo per il 6 da compilare – inseriamo il tassello del 6 nella tavola forata e il gettone rosso nel suo alloggiamento – leggiamo sul modulo la prima moltiplicazione: “6 x 1”
– spostiamo il gettone rosso sul numero 1 – mettiamo 6 perle sulla tavola formando una colonna sotto al numero 1 – contiamo le perle a voce alta – registriamo il risultato sul modulo
– spostiamo il gettone rosso sul numero 2 – mettiamo altre 6 perle in colonna – contiamo a voce alta indicando la prima colonna e dicendo: “6”, poi contiamo: “7, 8, 9, 10, 11, 12”, poi ripetendo: “sei, dodici” indicando le colonne – registriamo il risultato sul modulo
– proseguiamo così fino a 6 x 10 = 60
– leggiamo il modulo completato a voce alta – rimettiamo le perle nella scatola e il gettone nel suo alloggiamento – invitiamo il bambino a completare un’altra tabellina e a leggerla a voce alta ad un altro bambino.
Età: – dai 7 ai 9 anni.
________________________________________ Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione
Presentazione
Materiali: – tavola forata della moltiplicazione – cartellini delle moltiplicazioni da svolgere – tavola I della moltiplicazione.
Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione
cartellini delle moltiplicazioni da svolgere
Presentazione: – per facilitare il lavoro del bambino in questo esercizio, disponiamo i tasselli dei numeri in riga o in colonna sul piano di lavoro, mentre terremo i cartellini delle moltiplicazioni da svolgere in un cestino – il bambino pesca un cartellino e copia l’operazione sul suo quaderno, ad esempio 6×4
– il bambino inserisce il tassello del numero 6 nella tavola forata e sposta il gettone rosso sul numero 1 della prima colonna, quindi mette nei fori sottostanti le prime 6 perle e conta: “Sei”
– il bambino sposta il gettone sul numero 2 della seconda colonna, mette nei fori sottostanti altre sei perle e conta: “Dodici” – il bambino sposta il gettone sul numero 3 della terza colonna, mette nei fori sottostanti altre sei perle e conta: “Diciotto” – il bambino sposta il gettone sul numero 4 della quarta colonna, mette nei fori sottostanti altre sei perle e conta: “Ventiquattro” – il risultato della moltiplicazione 6 x 4 è 24, e il bambino lo scrive sul quaderno
– il bambino verifica la correttezza dell’esercizio consultando la tavola I della moltiplicazione. Questo non rappresenta solo un lavoro di autocontrollo, ma aiuta anche la memorizzazione
– il bambino rimuove le perle e il tassello dalla tavola forata, rimette il cartellino della moltiplicazione da eseguire nel cesto e ne pesca uno nuovo, per ripetere l’esercizio con altri numeri.
Controllo dell’errore: – la tavola I della moltiplicazione
Nota: – perchè memorizzi le tabelline è necessario che il bambino ripeta il numero che si crea dopo aver messo ogni gruppo di perle nella tavola forata. E’ bene quindi che l’insegnante supervisioni, in un primo tempo, l’attività del bambino, per evitare che conti le singole perle dopo aver completato lo schema sulla tavola forata. E’ chiaro che se il bambino contasse le perle una ad una ad esercizio ultimato, non memorizzerebbe mai le tabelline.
___________________________ Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione
Presentazione
Materiali: – tavola forata della moltiplicazione – cartellini delle moltiplicazioni da svolgere.
Presentazione: – mettiamo la tavola forata al centro del tavolo ed esaminiamola con il bambino – il numero che si inserisce nella finestra di sinistra è chiamato moltiplicando. Ci dice quante perle formano un gruppo, cioè una colonna – il gettone rosso, che si trova nel suo alloggiamento in alto a sinistra, serve a indicare il moltiplicatore. Mentre si esegue l’operazione indica per quante volte vogliamo moltiplicare il numero – peschiamo un cartellino delle moltiplicazioni da svolgere, ad esempio 8 x 3 = …….
– il bambino copia l’operazione sul suo quaderno – inseriamo la tessera del 8 nella tavola forata, per il moltiplicando – spostiamo il gettone rosso sul numero 3 della tavola forata per indicare il moltiplicatore
– l’operazione ci chiede di formare 3 gruppi di 8 perle ognuno – spostiamo il gettone rosso sul numero 1 e sotto di esso formiamo una colonna di 8 perle – spostiamo il gettone rosso sul numero 2 e sotto formiamo una colonna di 8 perle – spostiamo il gettone rosso sul numero 3 e sotto formiamo una colonna di 8 perle – indichiamo moltiplicatore e moltiplicando dicendo: “3 gruppi di 8 perle” e ricontiamo le perle – registriamo il prodotto sul quaderno
– il bambino può continuare ad esercitarsi autonomamente col materiale.
Note: – il concetto di moltiplicazione è già stato introdotto con le perle dorate, dove la stessa quantità veniva aggiunta più volte a se stessa. Con la tavola forata vogliamo facilitare la memorizzazione dei prodotti per favorire e velocizzare le capacità di calcolo del bambino.
___________________________ Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione
Presentazione
Materiali: – tavola forata della moltiplicazione – cartellini delle moltiplicazioni da svolgere – tavola I della moltiplicazione.
Presentazione: – il bambino pesca un’operazione, ad esempio 7 x 4 e la copia sul suo quaderno – si stabilisce il moltiplicando inserendo nella tavola forata la tessera del 7 – si stabilisce il moltiplicatore spostando il gettone rosso sul numero 4
– si sposta il gettone rosso sul numero 1 e si incolonnano sotto di esso le prime 7 perle (7×1=7), poi si sposta il gettone sul 2 (7×2=14), sul 3 (7×3=21) e infine sul 4 (7×4=28) – si contano di nuovo le perle: 7, 14, 21, 28 – si registra il risultato sul quaderno: 7 x 4 = 28 – si controlla il risultato confrontandolo con quello stampato sulla tavola I della moltiplicazione
– rimuoviamo perle e tassello dalla tavola e rimettiamo il gettone rosso nel suo alloggiamento – il bambino continua ed esercitarsi pescando una nuova moltiplicazione.
Nota: – lavorando sulla tavola con le perle, il bambino crea figure geometriche: quando i due fattori della moltiplicazione sono uguali si forma un quadrato, quando i due fattori sono diversi si forma un rettangolo.
___________________________ Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione
Presentazione
Materiali: – tavola forata della moltiplicazione – cartellini delle addizioni da svolgere – tavola I della moltiplicazione.
Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione
cartellini delle addizioni per la tavola forata della moltiplicazione
Presentazione: – peschiamo un’addizione – procediamo a rappresentare l’operazione sulla tavola con le perle
– scegliamo la tessera da inserire nella tavola (moltiplicando) – spostiamo il gettone rosso sul moltiplicatore – trascriviamo l’operazione in forma di moltiplicazione e scriviamo il risultato
– confrontiamo il risultato con i risultati stampati sulla tavola I
___________________________ Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione
Presentazione
Materiali: – tavola forata della moltiplicazione – moduli per la ricerca dei fattori.
Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione
moduli per la ricerca dei fattori
Presentazione: – invitiamo il bambino dicendo: “Oggi vorrei mostrarti un nuovo esercizio da svolgere con la tavola forata della moltiplicazione. Oggi faremo insieme la ricerca dei fattori” – diciamo: “Il risultato di una moltiplicazione è chiamato prodotto, mentre i due numeri moltiplicati sono detti fattori. Proviamo a trovare tutti i fattori che possono dare come prodotto il 20” – contiamo 20 perle e mettiamole in una ciotola – mettiamo le perle, una ad una, sul piano di lavoro, formando una colonna verticale e facciamo notare che abbiamo fatto una colonna di 20 perle – scriviamo sul modulo: 20 = 20 x 1
– diciamo: “Ora vediamo se possiamo fare due colonne con le nostre 20 perle” – formiamo due colonne nella tavola forate e diciamo: “20 perle possono essere messe in due colonne di 10 perle” – scriviamo sul modulo: 20 = 10 x 2
– diciamo: “ora vediamo se possiamo creare tre colonne con le nostre 20 perle” – spostiamo le perle verso la terza colonna, una ad una, prendendole dal basso e alternando le colonne – diciamo: “Venti perle non possono formare tre colonne uguali”
– diciamo: “Proviamo con quattro colonne” – spostiamo le perle verso la quarta colonna – scriviamo sul modulo: 20 = 4 x 5
– continuiamo fino a quando non avremo sperimentato tutte le colonne fino al 10
– riponiamo il materiale usato – invitiamo il bambino a cercare i fattori di altri numeri (il 12, il 16, il 18, il 24, ecc.)
Età: – dai 7 ai 9 anni
___________________________ Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione
Presentazione
Materiali: – tavola forata della moltiplicazione – cartellini dei prodotti – tavola I della moltiplicazione.
Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione
cartellini dei prodotti
Presentazione: – il bambino pesca un cartellino dei prodotti – registra il prodotto sul suo quaderno – conta le perle nel numero indicato dal prodotto e le mette in una ciotola
– crea una moltiplicazione che soddisfi il prodotto e la rappresenta con le perle sulla tavola forata
– al termine controlla la correttezza dell’esercizio consultando la tavola I della moltiplicazione.
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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione
Scopo: – fornire un aiuto per la memorizzazione delle tabelline – comprendere il processo di moltiplicazione – preparare alla comprensione della divisione – comprendere la proprietà commutativa della moltiplicazione – imparare a scrivere le moltiplicazioni – imparare a registrare i risultati delle operazioni – comprendere il significato di prodotto, fattori, moltiplicando e moltiplicatore – comprendere il significato di multiplo e numero primo – preparare al calcolo del minimo comune multiplo.
Età: – a partire dai 5 anni, fino ai 9
La tavola forata usata nelle presentazioni è stata prestata da Montessori 3D di Boboto.
Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione
Complemento di tempo col metodo Montessori. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria e frasi col complemento di tempo.
Per l’insegnante:
il complemento di tempo esprime le diverse circostanze di tempo dell’azione o della condizione indicata dal verbo. Vi sono due tipi fondamentali di complemento di tempo:
– tempo determinato, indica il momento in cui si verifica l’azione o la circostanza espressa dal verbo; risponde alle domande quando? per quando? a quando? in quale momento o periodo? come negli esempi: Arrivò alle sei. Ci vediamo questa sera. Gli ho scritto domenica. Mi svegliai a notte inoltrata. L’ho conosciuto durante la guerra. Rinviamo alla prossima volta. Il complemento di tempo determinato è retto dalle preposizioni e locuzioni preposizionali in, a, di, per, su, con, tra, durante, al tempo di, prima di, ecc. Si trova spesso senza preposizione: Ho studiato due ore. Il complemento di tempo determinato può essere espresso anche da un avverbio (ieri, oggi, mai ecc.) o da una locuzione avverbiale (una volta, di quando in quando, un tempo ecc.) per cui si ha un complemento avverbiale di tempo: Un tempo eravamo buoni amici. Ieri siamo andati in discoteca.
– tempo continuato: indica per quanto tempo dura l’azione o la circostanza espressa dal verbo; risponde alle domande quanto? per quanto tempo? in quanto tempo? da quanto tempo? come negli esempi: Rimango qui per due settimane. Lo conosco da molti anni. Piovve tutto il giorno. Ti aspetto fino alle dieci. Finirò in pochi giorni. La partita durò due ore. Il complemento di tempo continuato può essere espresso anche da un avverbio (lungamente, sempre ecc.) o da una locuzione avverbiale (per sempre, a lungo ecc.) per cui si ha un complemento avverbiale di tempo: Lo ricorderà per sempre. Ha aspettato a lungo. Ride sempre.
Nota: – inizialmente presentiamo ai bambini il complemento di tempo senza distinguere tra tempo determinato e continuato.
___________________ Presentazione al primo livello per il complemento di tempo
Materiale:
– frasi preparate – scatola per l’analisi logica Montessori C1a un cerchio rosso con la scritta PREDICATO un cerchio nero grande (per il soggetto) un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto) un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti) una freccia nera con la scritta: chi è che?… che cosa è che?… una freccia nera con la scritta: chi? che cosa una freccia arancio con la scritta: quando? (per il complemento di tempo).
Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi” – mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio – scegliamo una frase, ad esempio DURANTE IL PRANZO ALMA MI HA RACCONTATO TUTTO. – chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro – chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “HA RACCONTATO” – mettiamo il verbo HA RACCONTATO sul cerchio rosso – chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “ALMA” – mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande e colleghiamo il soggetto al predicato con la freccia nera con le domande chi è che?… che cosa è che?… – chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: ” TUTTO” – mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio e poniamolo a destra del predicato – colleghiamo il predicato al complemento oggetto per mezzo della freccia nera con le domande ‘chi? che cosa?’ – chiediamo: “Quali sono i complementi indiretti?”. I bambini rispondono: “MI, DURANTE IL PRANZO” – diciamo “Sì, questi due complementi sono indiretti perchè completano la frase”. – diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.” – mettiamo la parola MI sul cerchio piccolo arancio – chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere MI, cioè A ME?”. I bambini rispondono: “A chi?” – mettiamo la freccia arancio con la domanda ‘a chi? a che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio – mettiamo le parole DURANTE IL PRANZO sul cerchio piccolo arancio – chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere DURANTE IL PRANZO ?”. I bambini rispondono: “quando?” – mettiamo la freccia arancio con la domanda ‘quando?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio
– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto – ricostruiamo la frase – i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione – i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica – nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.
Con la stella logica 1
(nei giorni successivi):
Con la tabella 1:
___________________ Presentazione al secondo livello per il complemento di tempo
Materiale:
– frasi preparate – scatola per l’analisi logica Montessori C1b un cerchio rosso con la scritta PREDICATO un cerchio nero grande (per il soggetto) un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto) un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti) una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi è che?… che cosa è che?…/soggetto una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi? che cosa/complemento oggetto o diretto una freccia arancio stampata fronte/retro con la scritta: quando?/complemento di tempo.
Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi” – mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio – scegliamo una frase, ad esempio GIOVANNI HA RICEVUTO LA RISPOSTA DUE GIORNI FA – chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro – chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: ” HA RICEVUTO” – mettiamo il verbo HA RICEVUTO sul cerchio rosso – chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “GIOVANNI” – mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande – chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “LA RISPOSTA” – mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio – colleghiamo il soggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta SOGGETTO – colleghiamo il complemento oggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta COMPLEMENTO OGGETTO – chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: ” DUE GIORNI FA – mettiamo DUE GIORNI FA sul cerchio piccolo arancio – diciamo “Sì, DUE GIORNI FA è un complemento indiretto perchè completa la frase. I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.” – chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere ‘DUE GIORNI FA’?”. I bambini rispondono: “quando?” – mettiamo la freccia arancio con la domanda ‘quando?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio
– diciamo: “La domanda ‘quando?’ si riferisce a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI TEMPO. – voltiamo la freccia in modo che compaia la scritta COMPLEMENTO DI TEMPO – diciamo: “Il complemento di tempo risponde alla domanda: ‘quando?’
– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto – ricostruiamo la frase – i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione – i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica – nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.
Con la stella logica 2
(nei giorni successivi):
Con la tabella 2:
___________________ Presentazione al terzo livello il complemento di tempo
Materiale:
– frasi preparate – scatola per l’analisi logica Montessori C1c un cerchio rosso con la scritta PREDICATO un cerchio nero grande (per il soggetto) un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto) un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti) una freccia nera con la scritta: soggetto una freccia nera con la scritta: complemento oggetto una freccia arancio con la scritta: complemento di tempo.
Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi” – mettiamo sul piano di lavoro materiale previsto per la presentazione – scegliamo una frase, ad esempio L’ALBERGO OFFRE LA COLAZIONE AGLI OSPITI DALLE OTTO ALLE NOVE – chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro – chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “OFFRE” – mettiamo il verbo OFFRE sul cerchio rosso – chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “L’ALBERGO“ – mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande – chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “LA COLAZIONE“ – mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio – chiediamo: “Quali sono i complementi indiretti?”. I bambini rispondono: “AGLI OSPITI, DALLE OTTO ALLE NOVE“ – diciamo “Sì, AGLI OSPITI e DALLE OTTO ALLE NOVE sono complementi indiretti perchè completano la frase. I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.” – mettiamo le parole AGLI OSPITI sul cerchio piccolo arancio – colleghiamo con le frecce nere il predicato al soggetto e al complemento oggetto – indichiamo AGLI OSPITI e chiediamo: “A quale domanda risponde?”. I bambini dicono: “a chi?’ – diciamo: “La domanda ‘a chi?‘ si riferisce a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI TERMINE – colleghiamo il predicato al complemento di termine – mettiamo le parole DALLE OTTO ALLE NOVE sul cerchio piccolo arancio – indichiamo DALLE OTTO ALLE NOVE e chiediamo: “A quale domanda risponde?”. I bambini dicono: “quando?’ – diciamo: “La domanda ‘quando?‘ si riferisce a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI TEMPO – colleghiamo il predicato al complemento di tempo
– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto – ricostruiamo la frase – i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione – i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica – nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.
Con la stella logica 3 (nei giorni successivi):
Con la tabella 3:
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Scopo: – comprendere la costruzione della frase – comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti. – lavorare coi complementi indiretti – introdurre il complemento di tempo.
Età: – dai 9 ai 12 anni.
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Frasi col complemento di tempo
Determinato: Durante il pranzo Alma mi ha raccontato tutto. Ogni anno festeggio il Natale con la mia famiglia. Giovanni ha ricevuto la risposta due giorni fa. Dopo la partita le giocatrici fanno la doccia. Partirò in giugno. I soccorsi arrivarono il giorno dopo. D’estate si consumano bevande fredde. Francesca arriverà da un momento all’altro. Lo zio arrivò alle sei. Ci vediamo questa sera. Gli ho scritto domenica. Mi svegliai a notte inoltrata. L’ho conosciuto durante la guerra. Rinviamo alla prossima volta. Dopo pranzo mi prende la sonnolenza. Stamattina mi sono svegliata alle otto. Restituite i libri entro questa settimana. A Capri in inverno il clima è mite. Passi a chiamarmi, domattina? Oggi sono andata a scuola. Ieri ho visto tua madre. Alle 19.30 andrò al cinema. Questa mattina sono svegliata alle sei. Domani andrò in gita a Firenze. Il 14 febbraio è san valentino. Questa sera torno a mezza notte. Oggi ho ricevuto la mia pagella. L’Unione Europea è nata nel 1993. Tra poco il garzone ci porterà le pizze. Stamperò al più presto il documento. A Pasqua ti regalerò un grosso uovo con la sorpresa. Nella notte dei cani randagi hanno distrutto il giardino. D’estate gioco con i miei amici Luca e Marco. Il corso finirà tra due settimane. Usciremo tra poco. Nel 1492 Cristoforo Colombo attraversò l’Atlantico e raggiunse l’America. Tra cinque minuti suonerà la campanella. Ieri sono andata al mare. Domani andrò in montagna. Lunedì andrò a ritirare le analisi. Abbiamo invitato Luisa e Marco la settimana scorsa. Avevamo appuntamento alle dieci. Halloween cade nel mese di Ottobre. Oggi non sono andata a scuola. Nel 2002 abitavo a Milano. Abbiamo cercato il gattino per tutto il pomeriggio. Ieri sera ci siamo divertiti tantissimo. Ieri notte si è verificato un grave incidente lungo la statale. Al tempo dei miei nonni non c’era il computer. Di sera mi piace ascoltare il gracidio delle rane. Antonio ha sposato Lucia nel 1999. Tornerò per l’ora di pranzo. Farò i compiti dopo la merenda. La festa inizierà all’arrivo di Michele. Il film comincia alle nove. L’anno prossimo mi trasferirò a Casablanca. Ha viaggiato di notte. Comincerà a notte inoltrata. Arriveranno in serata. Ci andremo fra maggio e giugno. Sono uscito verso le sette. Telefonami intorno alla mezzanotte. Presto ti darò mie notizie. Ieri ho visitato l’orto botanico con i miei compagni e insegnanti. Con te mi diverto sempre. Mio fratello si alza presto e prepara la colazione. Un tempo le automobili non esistevano. Il 10 agosto possiamo ammirare le stelle cadenti. Charles Dickens nacque nel 1812 e morì nel 1870. Più tardi i miei amici ed io usciremo, mangeremo una pizza e vedremo un film. Ieri mio fratello ha presentato la sua fidanzata a mamma e papà. Nel 1907 Joseph Kipling ricevette il premio Nobel. Tre anni fa mio zio ha adottato un cagnolino. A Natale mangiamo il panettone con i canditi. Tre anni fa la signora Linda ha conosciuto suo marito. La sera leggo un libro con i miei fratelli. Quella notte Andrea aveva fatto un brutto sogno. Presto rinuncerò a questo incarico. Ieri il nonno ha dipinto il cancello. Fra due giorni lo rivedrò e gli racconterò l’accaduto. Alle cinque mio papà finisce il lavoro. Devi curarti al più presto! La prima Barbie fu creata nel 1959. I bambini fanno sempredomande. Presto arriveranno i miei genitori. Il mio cane ruba sempre i biscotti. La mia sorellina guarda ogni mattina i cartoni animati. Nel pomeriggio Daniele mi porterà una torta. Oggi la maestra ci ha assegnato un compito. Non crederò mai alle tue parole. Il 6 gennaio la befana porta i doni ai bambini. Nel XIII secolo Gengis Khan creò un vastissimo impero. Presto comincerà il corso di canto. Tra poco cominceranno le vacanze. Verrà l’anno prossimo. Arrivò nel pomeriggio. L’editore pubblicherà il libro l’anno venturo. Farà gli esercizi dopo la merenda. Domani visiteremo la città antica. Ieri hanno incontrato il dottor Rossi. Sono nato nel 1980. Mi sono svegliata all’alba. Mi sono alzato col sole. Siamo arrivati intorno alle tre. Il venerdì vado in palestra. La lezione c’è ogni sabato. Prendo il treno due volte al giorno. Vado in montagna una volta all’anno.
Continuato: Ripassammo la parte per quindici giorni. Ci fermeremo per tre notti. Il negozio chiude fino al 28 di agosto. Lo aveva aspettato solo pochi minuti. Per alcuni giorni nessuno lo vide. E’ arrivato nel pomeriggio. Rimango con voi per due settimane. Lo conosco da molti anni. Piovve tutto il giorno. Ti aspetto fino alle dieci. Finirò in pochi giorni. La partita durò due ore. Rimase due ore sotto la pioggia. Per tre giorni non mi riconobbe. Rimase per un’ora seduta su una panchina. L’epidemia durò parecchi mesi. Ho abitato a Firenze per tre anni. Questo ragazzo dorme sempre. Mi ha parlato a lungo di te. L’albergo offre la colazione dalle otto alle nove. Ieri Marco ha studiato per tre ore. Resto in città per tutta l’estate. Lo spettacolo durò. Lucia ha guardato la televisione per tutto il pomeriggio. Aspetto una tua risposta da stamattina. Durante la partita abbiamo mangiato dieci sacchetti di patatine.. Il tempo è stato bello fino alle dieci. Ho corso per due ore. Abito in questo quartiere fin dalla nascita. Ho fatto la dieta per un mese. Starà con voi per due settimane. Per quanto tempo dovrò sopportarti ancora? Ho provato la canzone dalle dieci alle undici. La polizia ha interrogato il sospettato per tre ore. L’attaccante ha commesso un fallo durante la partita. Ieri sono rimasta a lungo con la nonna. Ti ho aspettato finora! Si fermeranno da noi per dieci giorni. Durante tutta la settimana ha telefonato tre volte. Il tempo non migliorerà fino a martedì. Lo ricorderà per sempre. Ha aspettato a lungo. Ride sempre. Per sei giorni Gaia non ha voluto parlare con me. Andrea aveva completato il compito in breve tempo. Giustiniano regnò per 38 anni. Ho taciuto per tanto tempo. Non posso uscire fino a domenica. Ho nuotato per un’ora. La pioggia cadde per tre giorni. L’ho frequentato per alcuni mesi. Nevica da ieri sera e le scuole sono chiuse. Mio fratello ha fatto i capricci per mezz’ora. Lo sto leggendo da alcuni giorni. Da allora non è capitato nessun incidente. Ti ho aspettato per un’ora. Le previsioni annunciano nevicate per tre giorni 17. Piovve tutto il week-end. Resterò fino a venerdì. Guidò per tutto il viaggio. Resterò fino a domani. L’ho ascoltato tutto il pomeriggio. Abbiamo studiato Geografia per tre ore. Mi sono addormentato durante la lezione. Ho riposato due ore circa. Stanno discutendo da un’ora.
Il complemento di mezzo e strumento col metodo Montessori: presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.
Per l’insegnante:
il complemento di mezzo e strumento indica l’essere o la cosa per mezzo di cui si fa o avviene qualcosa; risponde alle domande per mezzo di chi? per mezzo di che cosa? come negli esempi: Con il tuo aiuto risolverò la questione. Vengo con l’aereo. Si nutrono di erbe. Scrivo a macchina. Ho spedito il pacco per mezzo di un corriere.
Il complemento di mezzo e strumento è retto dalle preposizioni con, per, a, in, di, da, mediante, o dalle locuzioni preposizionali per mezzo di, per opera di, grazie a, ecc. Bisogna far attenzione a non confondere il complemento di mezzo con quello di compagnia e unione, anch’esso introdotto dalla preposizione con. Se possiamo sostituire nella frase la locuzione per mezzo di, siamo di fronte ad un complemento di mezzo, altrimenti ad un complemento di compagnia o unione: Mangio con la forchetta. (per mezzo della forchetta); Bevo il latte con il caffè. (complemento di unione).
Si ha specificatamente: – il complemento di mezzo quando la parola esprime persona o cosa, per opera della quale si compie l’azione; – il complemento di strumento quando invece la parola indica un oggetto o uno strumento. Il complemento di mezzo può essere di senso figurato, come negli esempi: Quella ragazza vive solo di sogni, è ora che metta i piedi per terra. Ha combattuto con le unghie e con i denti e alla fine ha ottenuto ciò che voleva.
Si noti inoltre che le espressioni a mano, a vela, a benzina, a vento, a motore e simili, benché abbiano assunto un valore avverbiale, indicano propriamente complementi di mezzo. Sono inoltre complementi di mezzo alcune locuzioni specifiche introdotte dalla preposizione semplice a e dipendenti da nomi; per esempio: Vorrei cambiare la mia cucina a gas con una elettrica. I primi motori a reazione sono stati davvero innovativi per l’industria aerospaziale.
Se il mezzo o lo strumento è indicato da una proposizione, questa si chiama proposizione strumentale, come negli esempi: Dormendo le forze si ritemprano. Con il viaggiare si accresce la cultura.
A volte un complemento di strumento e mezzo può essere introdotto da una proposizione subordinata strumentale che utilizza il verbo nella forma del gerundio. Esempio : Il fornaio sfamò le persone cucinando tantissimo pane”
___________________ Il complemento di mezzo e strumento Presentazione al primo livello
Materiale: – frasi preparate – scatola per l’analisi logica Montessori C1a un cerchio rosso con la scritta PREDICATO un cerchio nero grande (per il soggetto) un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto) un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti) una freccia nera con la scritta: chi è che?… che cosa è che?… una freccia nera con la scritta: chi? che cosa una freccia arancio con la scritta: per mezzo di chi? per mezzo di che cosa? (per il complemento di mezzo e strumento).
Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi” – mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio – scegliamo una frase, ad esempio GIOVANNI PULISCE I VETRI CON L’ACETO – chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro – chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “PULISCE” – mettiamo il verbo PULISCE sul cerchio rosso – chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “GIOVANNI” – mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande e colleghiamo il soggetto al predicato con la freccia nera con le domande chi è che?… che cosa è che?… – chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “I VETRI” – mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio e poniamolo a destra del predicato – colleghiamo il predicato al complemento oggetto per mezzo della freccia nera con le domande ‘chi? che cosa?’ – chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “CON L’ACETO” – diciamo “Sì, CON L’ACETO è un complemento indiretto perchè completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione” – diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.” – mettiamo le parole CON L’ACETO sul cerchio piccolo arancio – chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere CON L’ACETO?”. I bambini rispondono: “per mezzo di che cosa?” – mettiamo la freccia arancio con le domande ‘per mezzo di chi? per mezzo di che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio
– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto – ricostruiamo la frase – i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione – i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica – nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.
Con la stella logica 1 (nei giorni successivi):
Con la tabella 1:
___________________ Il complemento di mezzo e strumento Presentazione al secondo livello
Materiale: – frasi preparate – scatola per l’analisi logica Montessori C1b un cerchio rosso con la scritta PREDICATO un cerchio nero grande (per il soggetto) un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto) un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti) una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi è che?… che cosa è che?…/soggetto una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi? che cosa/complemento oggetto o diretto una freccia arancio stampata fronte/retro con la scritta: per mezzo di chi? per mezzo di che cosa?/complemento di mezzo e strumento.
Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi” – mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio – scegliamo una frase, ad esempio FRANCESCA HA TAGLIATO UNA MELA CON IL COLTELLO – chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro – chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “HA TAGLIATO” – mettiamo il verbo HA TAGLIATO sul cerchio rosso – chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “FRANCESCA” – mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande – chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “UNA MELA” – mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio – colleghiamo il soggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta SOGGETTO – colleghiamo il complemento oggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta COMPLEMENTO OGGETTO – chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “CON IL COLTELLO” – mettiamo CON IL COLTELLO sul cerchio piccolo arancio – diciamo “Sì, CON IL COLTELLO è un complemento indiretto perchè completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione” – diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.” – mettiamo le parole CON IL COLTELLO sul cerchio piccolo arancio – chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere ‘CON IL COLTELLO’?”. I bambini rispondono: “PER MEZZO DI CHE COSA?” – mettiamo la freccia arancio con le domande ‘per mezzo di chi? per mezzo di che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio
– diciamo: “Le domande ‘con chi? con che cosa?’ si riferiscono a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI MEZZO E STRUMENTO. – voltiamo la freccia in modo che compaia la scritta COMPLEMENTO DI MEZZO E STRUMENTO – diciamo: “Il complemento di mezzo e strumento risponde alle domande: ‘per mezzo di chi? per mezzo di che cosa?’
– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto – ricostruiamo la frase – i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione – i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica – nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.
Con la stella logica 2 (nei giorni successivi):
Con la tabella 2:
___________________ Il complemento di mezzo e strumento
Presentazione al terzo livello
Materiale: – frasi preparate – scatola per l’analisi logica Montessori C1c un cerchio rosso con la scritta PREDICATO un cerchio nero grande (per il soggetto) un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto) un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti) una freccia nera con la scritta: soggetto una freccia nera con la scritta: complemento oggetto una freccia arancio con la scritta: complemento di mezzo e strumento.
Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi” – mettiamo sul piano di lavoro materiale previsto per la presentazione – scegliamo una frase, ad esempio GLI OPERAI SOLLEVARONO IL CARICO CON LA GRU – chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro – chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “SOLLEVARONO” – mettiamo il verbo SOLLEVARONO sul cerchio rosso – chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “GLI OPERAI” – mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande – chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “IL CARICO” – mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio – chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “CON LA GRU” – diciamo “Sì, CON LA GRU è un complemento indiretto perchè completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione” – diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.” – mettiamo le parole CON LA GRU sul cerchio piccolo arancio – colleghiamo con le frecce nere il predicato al soggetto e al complemento oggetto – indichiamo CON LA GRU e chiediamo: “A quale domanda risponde?” – diciamo: “Le domande ‘per mezzo di chi? per mezzo di che cosa?’ si riferiscono a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI MEZZO E STRUMENTO – colleghiamo il predicato al complemento di mezzo e strumento
– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto – ricostruiamo la frase – i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione – i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica – nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.
Con la stella logica 3 (nei giorni successivi):
Con la tabella 3:
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Scopo: – comprendere la costruzione della frase – comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti. – lavorare coi complementi indiretti – introdurre il complemento di mezzo e strumento.
Età: – dai 9 ai 12 anni.
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Frasi per il complemento di mezzo e strumento
Il cane fu colpito con un bastone. Ci parlammo per telefono. Sollevarono mediante la gru il pesante carico. Si mise in contatto con noi tramite un amico. Per opera di tuo fratello ho salvato la barca. Partimmo tutti in macchina. Ha scritto con la penna. Ho demolito il muretto col piccone. S’è fatto la barba col rasoio. Sta lavorando con la vanga. Lo riconobbi dalla voce. Il satellite era stato lanciato in orbita mediante un potentissimo missile. Tenevano i contatti per mezzo di ambasciatori. Con le sue sfuriate inasprisce di più la gente. Verrò in autobus o con un taxi. Con gli antibiotici mi è passata la febbre. Prova a pulirlo con l’aceto. Verremo in macchina con Marco e Andrea. Potete risolvere il problema con un semplice ragionamento. Viveva con i risparmi che aveva accumulato in lunghi anni di lavoro. Arrivarono tutti in auto; solo uno giunse a piedi. Siamo stati avvisati dall’allarme. Giunto davanti al cancello, l’aprì con il telecomando. La casetta se l’era costruita lui, con le sue mani. Chi giocava a calcio, chi in bicicletta. Grazie al cacciatore, Cappuccetto Rosso si è liberato del lupo. Per mezzo del latte i neonati crescono sani. Sono venuto con l’autobus. Mi ha colpito con una freccia. L’ha disegnato con una matita. Andrò in Italia in aereo. Andiamo in macchina. Con il tuo aiuto posso completare il progetto. Vado a scuola con la moto. Taglio la carta con le forbici. Vado spesso a cavallo. Con l’autobus ho raggiunto in un’ora la città. Grazie al cielo sei salvo. E’ coi giusti ingredienti che vengono fatti i dolci migliori. Col casco la tua sicurezza sulle due ruote è assicurata. Andrò in Italia in aereo. Andiamo in macchina. Con il tuo aiuto posso completare il progetto. Questo ritratto l’ha disegnato con una matita. In Calabria arano i campi ancora con i buoi. Di solito vado a scuola col motorino. Ho mandato una lettera a Mario per mezzo di Antonio. I pompieri hanno salvato il gatto per mezzo di una scala. Sono andato a scuola con la macchina. Mi hanno rotto il naso con un pugno. Ho tagliato una mela con il coltello. Dovremo attraversare il fiume in zattera. Ho fissato la libreria al muro con il trapano. Ho passato l’esame grazie al tuo aiuto. Grazie alla dieta, Luisa ha perso cinque chili. Se puoi, preferirei essere pagato in contanti. Siamo saliti in quota con una modernissima cabinovia. Non ci crederai ma il marito di Rossella è arrivato al porto in elicottero. Quando esci ricordati di chiudere a chiave. Il tavolo degli sposi era decorato con magnifiche composizioni floreali. Siamo usciti in bicicletta, ma, a metà strada, ci ha sorpresi un forte acquazzone. Ho saputo la notizia tramite internet. Di nascosto ho ripreso l’esame di Marco con l’Ipod. Con l’aiuto di mia sorella ho potuto scoprire i tradimenti di mio marito. Mio padre uccise la vipera a bastonate. Facile vincere così, con una barca a motore! Con la violenza difficilmente si ottiene qualcosa. Misurai a occhio la distanza dall’acqua e mi tuffai dallo scoglio. Luca arrivò in tempo con il treno. Laura ha superato l’esame per mezzo del professore. Il cane salvò il padrone abbaiando in strada. La mamma rimproverò il figlio con grida molto alte. Il pellegrino con la borraccia dell’acqua visse ancora a lungo. La riuscita dell’esame arrivò per mezzo del Preside della scuola. La nave evitò di affondare con l’ancora fissata sul fondale. L’insegnante ha punito l’intera classe con molti compiti. Il rappresentante di abiti raggiunse casa seguendo il tom tom. Il malato è stato guarito per mezzo dell’intercessione della Madonna. Arrivi prima se vai via campagna. Sei riuscita a mettere in pratica la ricetta di quella torta continuando a leggere il libro di cucina.
Il complemento di compagnia e unione col metodo Montessori. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.
___________________ Il complemento di compagnia e unione
Presentazione al primo livello
Materiale:
– frasi preparate – scatola per l’analisi logica Montessori C1a un cerchio rosso con la scritta PREDICATO un cerchio nero grande (per il soggetto) un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto) un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti) una freccia nera con la scritta: chi è che?… che cosa è che?… una freccia nera con la scritta: chi? che cosa una freccia arancio con la scritta: con chi? con che cosa? (per il complemento di compagnia e unione).
Per l’insegnante
Il complemento di compagnia e quello di unione indicano rispettivamente l’essere animato (compagnia) o inanimato (unione) con cui si è o con cui si fa qualcosa. Il complemento di compagnia risponde alle domande: “Con chi? In compagnia di chi?”, come negli esempi: Il maestro parla con gli scolari. Eravamo in compagnia di amici. Eravamo tra amici. Parte insieme con noi. Parte assieme a noi.
Il complemento di unione risponde alle domande: “Con che cosa? Unitamente a che cosa?” come negli esempi: Sono uscito con l’ombrello. Arrivò con un mazzo di rose. Ho mangiato un risotto con i funghi. Ho mangiato il pane con la marmellata. Ha mischiato il vino con l’acqua. Oggi si mangia la minestra con i fagioli.
Attenzione a non confonderlo con il complemento di mezzo, ad esempio: Sono uscito con pochi soldi (complemento di unione) L’ho comprato con pochi soldi (complemento di mezzo). Fai attenzione a non confondere questi complementi con il complemento di mezzo, anch’esso introdotto dalla preposizione con. Se puoi sostituire nella frase che stai analizzando la locuzione per mezzo di, sei di fronte ad un complemento di mezzo, altrimenti ad un complemento di compagnia o unione: – mangio con la forchetta (ovvero per mezzo della forchetta); – bevo il latte con il caffè (ovvero complemento di unione).
Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi” – mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio – scegliamo una frase, ad esempio IL NONNO PASSEGGIA CON IL BASTONE – chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro – chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “PASSEGGIA” – mettiamo il verbo PASSEGGIA sul cerchio rosso – chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “IL NONNO”
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande e colleghiamo il soggetto al predicato con la freccia nera con le domande chi è che?… che cosa è che?… – chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “CON IL BASTONE” – diciamo “Sì, CON IL BASTONE è un complemento indiretto perchè completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione” – diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.” – mettiamo le parole CON IL BASTONE sul cerchio piccolo arancio
– chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere CON IL BASTONE?”. I bambini rispondono: “con che cosa?” – mettiamo la freccia arancio con le domande ‘con chi? con che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio
– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto – ricostruiamo la frase – i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione – i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica – nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.
Il complemento di compagnia e unione con la stella logica 1 (nei giorni successivi):
Il complemento di compagnia e unione – Con la tabella 1:
___________________ Il complemento di compagnia e unione Presentazione al secondo livello
Materiale:
– frasi preparate – scatola per l’analisi logica Montessori C1b un cerchio rosso con la scritta PREDICATO un cerchio nero grande (per il soggetto) un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto) un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti) una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi è che?… che cosa è che?…/soggetto una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi? che cosa/complemento oggetto o diretto una freccia arancio stampata fronte/retro con la scritta: con chi? con che cosa?/complemento di compagnia e unione.
Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi” – mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio – scegliamo una frase, ad esempio PAOLO BALLA UN TANGO ASSIEME A MARIA
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro – chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “BALLA” – mettiamo il verbo BALLA sul cerchio rosso – chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “PAOLO” – mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande – chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “UN TANGO” – mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio
– colleghiamo il soggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta SOGGETTO – colleghiamo il complemento oggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta COMPLEMENTO OGGETTO
– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “ASSIEME A MARIA” – mettiamo ASSIEME A MARIA sul cerchio piccolo arancio – diciamo “Sì, ASSIEME A MARIA è un complemento indiretto perchè completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione”
– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.” – mettiamo le parole ASSIEME A MARIA sul cerchio piccolo arancio – chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere ‘ASSIEME A MARIA’?”. I bambini rispondono: “CON CHI?” – mettiamo la freccia arancio con le domande ‘con chi? con che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio
– diciamo: “Le domande ‘con chi? con che cosa?’ si riferiscono a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI COMPAGNIA E UNIONE. Parliamo di compagnia se si tratta di un essere animato, di unione se si tratta di un oggetto inanimato – voltiamo la freccia in modo che compaia la scritta COMPLEMENTO DI COMPAGNIA E UNIONE – diciamo: “Il complemento di compagnia e unione risponde alle domande: ‘con chi? con che cosa?’
– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto – ricostruiamo la frase – i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione – i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica – nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.
Il complemento di compagnia e unione – Con la stella logica 2 (nei giorni successivi):
Il complemento di compagnia e unione – Con la tabella 2:
___________________ Presentazione al terzo livello
Materiale: – frasi preparate – scatola per l’analisi logica Montessori C1c un cerchio rosso con la scritta PREDICATO un cerchio nero grande (per il soggetto) un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto) un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti) una freccia nera con la scritta: soggetto una freccia nera con la scritta: complemento oggetto una freccia arancio per il complemento di compagnia e unione con la scritta: complemento di compagnia e unione.
Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi” – mettiamo sul piano di lavoro materiale previsto per la presentazione – scegliamo una frase, ad esempio ANTONIO E FILIPPO HANNO MANGIATO LA CARNE CON LE PATATINE
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro – chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “HANNO MANGIATO” – mettiamo il verbo HANNO MANGIATO sul cerchio rosso – chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “ANTONIO E FILIPPO” – mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande – chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “LA CARNE” – mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio
– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “CON LE PATATINE” – diciamo “Sì, CON LE PATATINE è un complemento indiretto perchè completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione” – diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.” – mettiamo le parole CON LE PATATINE sul cerchio piccolo arancio
– colleghiamo con le frecce nere il predicato al soggetto e al complemento oggetto – indichiamo CON LE PATATINE e chiediamo: “A quale domanda risponde?” – diciamo: “Le domande ‘con chi? con che cosa?’ si riferiscono a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI COMPAGNIA E UNIONE. Questo è il complemento di compagnia e unione” – colleghiamo il predicato con il complemento di compagnia e unione
– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto – ricostruiamo la frase – i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione – i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica – nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.
Il complemento di compagnia e unione – Con la stella logica 3 (nei giorni successivi):
Con la tabella 3:
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Scopo: – comprendere la costruzione della frase – comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti. – lavorare coi complementi indiretti – introdurre il complemento di termine.
Età: – dai 9 ai 12 anni.
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Frasi per il complemento di compagnia e unione
Il nonno passeggia con il bastone. Paolo balla assieme a Maria. Isabella è con il cane. Lisa è uscita con l’ombrello. Il contadino arrivò con il cappello in mano. Passò il confine con un drappello di soldati. Ho mangiato la polenta con contorno di funghi. Le sue parole non avevano nessuna relazione con il discorso di prima. Francesca si trovava spesso con Maria. Domani vado a Bologna con Marco e Andrea. Con te andrei in capo al mondo. Insieme a tre pesci rossi ho portato a casa una vaschetta. Esco spesso con Giovanni. Mario andò avanti con gli invitati. Non andava d’accordo con suo marito. Insieme con la vita ho letto anche le opere del Carducci. Divideva la responsabilità della direzione con il fratello. Stasera mangerò insalata con le patate al forno. Domenica giocheremo a calcio con il tuo pallone. Abbiamo mangiato il latte con il pane. I biscotti con il latte sono la mia colazione. Oggi devi uscire con il maglione a causa del forte vento. Cappuccetto Rosso vive con la mamma in una casa ai limiti del bosco. Cappuccetto Rosso pranza insieme alla nonna. Il cacciatore sopraggiunse con un fucile. La nonna era a letto con la febbre. Paolo esce col nonno tutti i giorni. Paolo esce con l’ombrello. Giovanna gioca con Rachele. Marco esce con gli occhiali da sole. Giada esce sempre con il suo coniglietto di pezza. Mirko esce con la sua nuova cravatta blu. Lucia va a spasso con il cane. Marta ride con Claudia. Silvia Gioca con Laura. Il mio cane gioca spesso col mio gatto. Giada da un mese esce con Carlo. Luca la mattina va a scuola con Giorgio. Mia madre non va mai a fare la spesa con mio padre. Mio nonno ama giocare con i suoi nipotini. Il barcaiolo è affondato assieme alla barca. Dormo con il mio pupazzo. Vado in palestra con la mia amica. Studio con il mio ragazzo. Esco con i miei compagni di scuola. Vado a correre con un mio collega. Andremo da Vittorina con il nostro gatto. Vorrei andare in Italia con lei. Mi piace condire la pizza con olio piccante. Non so se mia suocera verrà con suo marito. Antonio e Filippo hanno mangiato la carne con le patatine. Se verranno i vicini con i bambini, gli dirai che non ci sono. Andrò al municipio con la carta d’identità da rinnovare. Il pesce va gustato con vino bianco. Ci torneremo insieme a loro. Guardalo! Gianni è in dolce compagnia con questa signorina!
Analisi logica Montessori pronomi personali complemento. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria. Il prerequisito per questa attività è che i bambini abbiano lavorato con i pronomi personali in analisi grammaticale e con il complemento di termine in analisi logica.
Analisi logica Montessori pronomi personali complemento
Per l’insegnante
Le forme del pronome personale in funzione di complemento sono due, ben distinte tra loro: – una forma tonica o forte, che dà al pronome un particolare rilievo; – una forma atona o debole, che nel discorso si appoggia al verbo.
La forma debole (atona) si usa solo per indicare il complemento di termine (a chi?): Telefonerò a voi domani = Vi telefonerò domani. Porta le fotocopie a noi = Portaci le fotocopie. I pronomi personali con valore di complemento di termine si possono mettere: – prima del verbo (e staccati dal verbo) se il verbo è all’indicativo, al congiuntivo o al condizionale gli dico se gli dicessi gli direi – dopo il verbo (e uniti al verbo) se il verbo è all’infinito, all’imperativo o al gerundio dirgli digli dicendogli.
Per quanto riguarda la collocazione, notiamo che loro, a differenza degli altri pronomi deboli, si mette prima del verbo. La collocazione anteposta al verbo è assai rara nella lingua d’oggi; può verificarsi occasionalmente nel linguaggio burocratico in presenza di un participio: Le competenze loro spettanti. Le pene loro comminate.
Loro può inoltre essere interposto tra ausiliare e participio: Si recarono al ristorante che era stato loro indicato. e, più in generale, tra verbo reggente e verbo retto: Il rifornimento di carburante ha fatto loro perdere il vantaggio acquisito.
Nell’italiano di oggi è sempre più frequente l’uso di gli al posto di loro: Li invitai a casa e gli offrii un aperitivo. (al posto di offrì loro)
La forma forte (tonica) si usa per tutti i complementi introdotti da una preposizione: Vengo con te. Abbiamo parlato molto di voi. Questo regalo è per lei. Alla 3a persona si usa sé (invece di lui/lei) quando il pronome si riferisce al soggetto della frase: Michele pensa solo a sé. (sé è Michele stesso, quindi la frase vuol dire che Michele pensa solo a sé stesso, e non agli altri, perché è un egoista) Michele pensa solo a lui. (lui non è Michele ma un’altra persona, per esempio suo figlio, suo fratello, un suo amico…).
pdf qui:
___________________ Analisi logica Montessori pronomi personali complemento Presentazione al primo livello
Materiale: – frasi preparate – strisce di carta – penna nera e rossa – tabella dei pronomi personali complemento – scatola per l’analisi logica Montessori C1a un cerchio rosso con la scritta PREDICATO un cerchio nero grande (per il soggetto) un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto) un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti) una freccia nera con la scritta: chi è che?… che cosa è che?… una freccia nera con la scritta: chi? che cosa una freccia arancio con la scritta: a chi? a che cosa? (per il complemento di termine).
Analisi logica Montessori pronomi personali complemento Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi” – mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio – scegliamo una frase, ad esempio VI PRESTO LE MIE CHIAVI – chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro – chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “PRESTO” – mettiamo il verbo PRESTO sul cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “IO (soggetto sottinteso)” – mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande – chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “LE MIE CHIAVI” – mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio
– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “VI, che significa A VOI” – diciamo “Sì, VI è un complemento indiretto perchè completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione” – diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.” – mettiamo la parola VI sul cerchio piccolo arancio – colleghiamo soggetto e complemento oggetto con le loro frecce nere
– chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere VI, cioè A VOI?”. I bambini rispondono: “A chi?”. Scriviamo A VOI tra parentesi su un cartellino e mettiamolo sotto alla parola VI
– mettiamo la freccia arancio con le domande ‘a chi? a che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio
– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto – ricostruiamo la frase – i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione – i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica – nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.
Analisi logica Montessori pronomi personali complemento – Con la stella logica 1 (nei giorni successivi):
Analisi logica Montessori pronomi personali complemento – Con la tabella 1:
___________________ Analisi logica Montessori pronomi personali complemento Presentazione al secondo livello
Materiale:
– frasi preparate – strisce di carta – penna nera e rossa – tabella dei pronomi personali complemento – scatola per l’analisi logica Montessori C1b un cerchio rosso con la scritta PREDICATO un cerchio nero grande (per il soggetto) un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto) un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti) una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi è che?… che cosa è che?…/soggetto una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi? che cosa/complemento oggetto o diretto una freccia arancio stampata fronte/retro con la scritta: a chi? a che cosa? / complemento di termine.
Analisi logica Montessori pronomi personali complemento
Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi” – mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio – scegliamo una frase, ad esempio MI PIACEREBBE LA MAGLIETTA VIOLA. – chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro – chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “PIACEREBBE” – mettiamo il verbo PIACEREBBE sul cerchio rosso – chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “LA MAGLIETTA VIOLA” – mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande – colleghiamo il soggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta SOGGETTO – chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “MI, che significa A ME” – mettiamo MI sul cerchio piccolo arancio e aggiungiamo le parole A ME scritte tra parantesi
– diciamo “Sì, MI è un complemento indiretto perchè completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione” – diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.” – chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere ‘A ME’?”. I bambini rispondono: “A chi?” – mettiamo la freccia arancio con le domande ‘a chi? a che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio – diciamo: “Le domande ‘a chi? a che cosa?’ si riferiscono a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI TERMINE. Si chiama complemento di termine perchè indica l’essere o la cosa su cui termina l’azione – voltiamo la freccia in modo che compaia la scritta COMPLEMENTO DI TERMINE – diciamo: “Il complemento di termine risponde alle domande: ‘a chi? a che cosa?’ – invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto – ricostruiamo la frase – i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione – i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica – nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.
Analisi logica Montessori pronomi personali complemento – Con la stella logica 2 (nei giorni successivi):
Analisi logica Montessori per i pronomi personali complemento – Con la tabella 2:
___________________ Presentazione al terzo livello
Materiale: – frasi preparate – strisce di carta – penna nera e rossa – tabella dei pronomi personali complemento – scatola per l’analisi logica Montessori C1c un cerchio rosso con la scritta PREDICATO un cerchio nero grande (per il soggetto) un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto) un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti) una freccia nera con la scritta: soggetto una freccia nera con la scritta: complemento oggetto una freccia arancio con la scritta: complemento di termine.
Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi” – mettiamo sul piano di lavoro materiale previsto per la presentazione – scegliamo una frase, ad esempio REGALIAMOLE UN PROFUMO – chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro – chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “REGALIAMO” – separiamo REGALIAMO da LE e mettiamo il verbo REGALIAMO sul cerchio rosso – chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “NOI, soggetto sottinteso” – scriviamo NOI su un cartellino bianco e mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande – chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “UN PROFUMO” – mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio – chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “LE, che significa A LEI” – diciamo “Sì, A LEI è un complemento indiretto perchè completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione” – diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.” – mettiamo le parole LE (A LEI) sul cerchio piccolo arancio – colleghiamo con le frecce nere il predicato al soggetto e al complemento oggetto – indichiamo LE e chiediamo: “A quale domanda risponde?” – diciamo: “Le domande ‘a chi? a che cosa?’ si riferiscono a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI TERMINE. Si chiama complemento di termine perchè indica l’essere o la cosa su cui termina l’azione – colleghiamo il predicato al complemento di termine
– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto – ricostruiamo la frase – i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione – i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica – nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.
Con la stella logica 3 (nei giorni successivi):
Con la tabella 3:
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Scopo: – comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti. – lavorare coi complementi indiretti – lavorare col complemento di termine e i pronomi personali complemento indiretto.
Età: – dai 9 ai 12 anni.
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Frasi col pronome personale complemento di termine
Scrissero una lettera alla mamma. – Le scrissero una lettera. Marco ha chiesto informazioni ad un passante. – Marco gli ha chiesto informazioni. Alma ha mandato un messaggio alla mamma. – Alma le ha mandato un messaggio. I miei fratelli hanno regalato un tablet al nonno. – I mie fratelli gli hanno regalato un tablet. Gli amici non recano danno agli altri. – Gli amici non recano loro danno. Lei confida alla sua amica i suoi segreti. – Lei le confida i suoi segreti. Francesca ha regalato i suoi sci ad Antonio. – Francesca gli ha regalato i suoi sci. Questo libro appartiene a me. – Questo libro mi appartiene. Gli dirò tutto. Mi piacerebbe la maglietta viola. Le hai già parlato? Chiedici scusa. Vi presto le mie chiavi. Vi mostro il mio computer. Mi restituisci i soldi? Regaliamole un profumo.
Il complemento di termine col metodo Montessori. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.
Il complemento di termine col metodo Montessori Presentazione al primo livello
Materiale: – frasi preparate – scatola per l’analisi logica Montessori C1a un cerchio rosso con la scritta PREDICATO un cerchio nero grande (per il soggetto) un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto) un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti) una freccia nera con la scritta: chi è che?… che cosa è che?… una freccia nera con la scritta: chi? che cosa una freccia arancio con la scritta: a chi? a che cosa? (per il complemento di termine).
Per l’insegnante:
il complemento di termine indica l’essere o la cosa su cui “termina l’azione”, cioè a cui è diretta l’azione espressa dal verbo. Risponde alle domande: “A chi? A che cosa” come negli esempi: – la lettera fu recapitata al destinatario; – ho fatto un regalo a Giorgio; – questo vestito a me non piace.
Il complemento di termine col metodo Montessori – Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi” – mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio
– scegliamo una frase, ad esempio MARIA HA PRESTATO IL SUO LIBRO AD ANDREA – chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Ha prestato” – mettiamo il verbo HA PRESTATO sul cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “Maria” – mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “Il suo libro” – mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio
– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “Ad Andrea” – diciamo “Sì, AD ANDREA è un complemento indiretto perchè completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione” – diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.” – mettiamo le parole AD ANDREA sul cerchio piccolo arancio – chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere AD ANDREA’?”. I bambini rispondono: “A chi?” – mettiamo la freccia arancio con le domande ‘a chi? a che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio
– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto – ricostruiamo la frase – i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione – i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica – nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.
Il complemento di termine col metodo Montessori – Con la stella logica 1 (nei giorni successivi):
Il complemento di termine col metodo Montessori – Con la tabella 1:
___________________ Il complemento di termine col metodo Montessori
Presentazione al secondo livello
Materiale:
– frasi preparate – scatola per l’analisi logica Montessori C1b un cerchio rosso con la scritta PREDICATO un cerchio nero grande (per il soggetto) un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto) un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti) una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi è che?… che cosa è che?…/soggetto una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi? che cosa/complemento oggetto o diretto una freccia arancio stampata fronte/retro con la scritta: a chi? a che cosa? / complemento di termine.
Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi” – mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio – scegliamo una frase, ad esempio MARCO HA CHIESTO INFORMAZIONI AD UN PASSANTE – chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Ha chiesto” – mettiamo il verbo HA CHIESTO sul cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “Marco” – mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “Informazioni” – mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio
– colleghiamo il soggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta SOGGETTO:
– colleghiamo il complemento oggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta COMPLEMENTO OGGETTO:
– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “Ad un passante” – mettiamo AD UN PASSANTE sul cerchio piccolo arancio- diciamo “Sì, AD UN PASSANTE è un complemento indiretto perchè completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione” – diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.” – mettiamo le parole AD UN PASSANTE sul cerchio piccolo arancio – chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere ‘AD UN PASSANTE’?”. I bambini rispondono: “A chi?” – mettiamo la freccia arancio con le domande ‘a chi? a che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio
– diciamo: “Le domande ‘a chi? a che cosa?’ si riferiscono a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI TERMINE. Si chiama complemento di termine perchè indica l’essere o la cosa su cui termina l’azione – voltiamo la freccia in modo che compaia la scritta COMPLEMENTO DI TERMINE – diciamo: “Il complemento di termine risponde alle domande: ‘a chi? a che cosa’
– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto – ricostruiamo la frase – i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione – i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica – nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.
Con la stella logica 2 (nei giorni successivi):
Con la tabella 2:
___________________ Il complemento di termine col metodo Montessori
Presentazione al terzo livello
Materiale:
– frasi preparate – scatola per l’analisi logica Montessori C1c un cerchio rosso con la scritta PREDICATO un cerchio nero grande (per il soggetto) un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto) un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti) una freccia nera con la scritta: soggetto una freccia nera con la scritta: complemento oggetto una freccia arancio con la scritta: complemento di termine.
Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi” – mettiamo sul piano di lavoro materiale previsto per la presentazione – scegliamo una frase, ad esempio IL CANE HA RIPORTATO LA PALLA ALLA BAMBINA – chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Ha prestato” – mettiamo il verbo HA RIPORTATO sul cerchio rosso – chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “IL CANE” – mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande – chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “LA PALLA” – mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio – chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “ALLA BAMBINA” – diciamo “Sì, ALLA BAMBINA è un complemento indiretto perchè completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione” – diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.” – mettiamo le parole ALLA BAMBINA sul cerchio piccolo arancio – colleghiamo con le frecce nere il predicato al soggetto e al complemento oggetto – indichiamo ALLA BAMBINA e chiediamo: “A quale domanda risponde?” – diciamo: “Le domande ‘a chi? a che cosa?’ si riferiscono a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI TERMINE. Si chiama complemento di termine perchè indica l’essere o la cosa su cui termina l’azione – colleghiamo il predicato al complemento di termine – invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase – i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione – i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica – nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.
Il complemento di termine col metodo Montessori – Con la stella logica 3 (nei giorni successivi):
Il complemento di termine col metodo Montessori – Con la tabella 3:
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Il complemento di termine col metodo Montessori
Scopo:
– comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti. – lavorare coi complementi indiretti – introdurre il complemento di termine.
Età:
– dai 9 ai 12 anni.
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Frasi col complemento di termine
Marco ha chiesto informazioni ad un passante. Il contadino dava il fieno al cavallo. La signora restituì il portafoglio al suo proprietario. Francesca ha passato il sale a Filippo. Alma ha mandato un messaggio alla mamma. Il direttore ha offerto un buon lavoro a Sofia. Antonio bada alla sua sorellina. I miei fratelli hanno regalato un tablet al nonno. Gli amici non recano danno agli altri. Cappuccetto Rosso porta un cestino alla nonna. Lei confida alla sua amica i suoi segreti. L’insegnante ha prestato il suo dizionario a Gaia. Il nonno ha preparato una torta a suo nipote. Massimo stava raccontando una barzelletta a Riccardo. La mamma faceva coraggio a sua figlia. Alberto ha prestato il cd a mio fratello. Anna ha passato il compito a Marco. Nessuno ha spiegato a Giovanna il suo errore. Il cane ha riportato la palla alla bambina. Alma offre un fiore a Gaia. Francesca ha regalato i suoi sci ad Antonio. Federico ha chiesto la matita a Maria. Lo zio ha spedito una email ad un suo vecchio amico. Questo libro appartiene a me. Il cacciatore sparò al lupo. Davide porta una rosa a Martina. L’uccellino porta il cibo al suo piccolo. Maria telefonerà a Luca. I miei genitori non hanno partecipato a quella riunione. I miei cugini hanno regalato un cagnolino alla nonna. Anna ha spedito una cartolina a Francesco. Claudio dovrebbe dedicarsi allo studio. Luigi ha chiesto un favore a Margherita. Gaia ha consegnato il compito al professore. Noi abbiamo scritto una lettera ai nostri amici. Io ho dettato gli appunti alla mia migliore amica. Noi faremo un dono alla sua signora. Il giornalista diede un calcio alla sedia. La sposa ha regalato a Marta il suo bouquet. La piccola Alma assomiglia alla nonna materna. I cani abbaiano alla luna. Io ho offerto dei biscotti aimiei amici. Elena ha donato i suoi vestiti vecchi all’associazione. La mamma ha applicato delle toppe al mio maglione. Questo cagnolino è affezionato al suo padrone. Il regista ha presentato il nuovo film agli spettatori La mia amica è molto attenta alla moda.
Il soggetto sottinteso col metodo Montessori. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.
Per l’insegnante:
il soggetto si definisce sottinteso quando non è espresso ma può essere facilmente dedotto dalla voce verbale. Il soggetto può essere sottinteso in varie circostanze, ad esempio: – quando risulta chiaro da contesto precedente, come nell’esempio Arrivò alle cinque e si trattenne con noi per un’ora (prima si era parlato di Giovanna) – nella risposta a una frase già provvista di verbo Viene Mario? Viene. – in una serie di proposizioni che hanno tutte lo stesso soggetto (questo di solito appare soltanto davanti alla prima proposizione): Giacomo arrivò al portone, lo aprì, salì le scale, in un baleno entrò nel suo appartamento, corse al telefono. – inoltre il pronome soggetto è sovente omesso: Se resto, restate. Andiamo tutti in piazza, dove ci incontrerete.
Il soggetto sottinteso col metodo Montessori
Presentazione
Materiale
– frasi preparate – Scatola per l’analisi logica Montessori B1: un cerchio rosso con la scritta PREDICATO un cerchio nero grande (per il soggetto) un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto) una freccia nera con la scritta: SOGGETTO una freccia nera con la scritta: COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO
per stampante a colori
per stampante bianco e nero
ENTRAMBI I PDF QUI:
Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi” – mettiamo sul piano di lavoro il materiale elencato sopra – scegliamo una frase, ad esempio ABBIAMO CONOSCIUTO I NUOVI VICINI – chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Abbiamo conosciuto” – chiediamo a un bambino di ritagliare la parola dalla frase – facciamo scivolare il cerchio rosso verso il centro del piano di lavoro e mettiamo il verbo ABBIAMO CONOSCIUTO sul cerchio rosso
– diciamo: “Chi è esegue l’azione di aver conosciuto?”. I bambini discutono il fatto che sembra mancare la parola che ci serve – diciamo: “Anche se non è scritto, il soggetto è NOI. Infatti NOI ABBIAMO CONOSCIUTO. Quando si capisce qual è il soggetto anche se non è scritto, parliamo di SOGGETTO SOTTINTESO”
– scriviamo su un cartellino in bianco il soggetto sottinteso tra parentesi e mettiamolo sul simbolo del soggetto, il cerchio nero grande” – diciamo: “NOI è il soggetto sottinteso della frase, e per ricordarlo lo scriviamo tra parentesi, così” – mettiamo il cerchio grande nero a sinistra del cerchio rosso. Mettiamo la freccia nera SOGGETTO tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio nero
– chiediamo: “Abbiamo conosciuto chi?”. I bambini rispondono: “I nuovi vicini” – diciamo: “Ora metteremo le parole I NUOVI VICINI sul simbolo del complemento oggetto o diretto, cioè sul cerchio nero medio” – mettiamo il cerchio nero medio a destra del cerchio rosso e mettiamo il complemento oggetto I NUOVI VICINI sul cerchio medio nero – mettiamo la freccia nera COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio medio nero
– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto – ricostruiamo la frase – i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione – i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica – nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.
Scopo:
– comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti. – introdurre il concetto di SOGGETTO SOTTINTESO.
Età:
– dai 6 ai 9 anni.
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Frasi con soggetto sottinteso
Avete prestato i vostri libri a Carlotta? Abbiamo spedito il pacco. Ho mangiato la pasta. Hai dimenticato le chiavi. Stavamo dimenticando gli ombrelli. Non ho visto quel film. Si nutre di carote. Non ho voglia. Vedi qualcosa? Scrivi un promemoria alla mamma. Siete degli irresponsabili. Quanti anni hai? Vogliamo mangiare . Non hanno risposto. E’ molto intraprendente. Ho comprato un nuovo cellulare. Non avete dato risposta al direttore. Vuoi un gelato? Abbiamo conosciuto i nuovi vicini. Faremo un concerto.
I complementi indiretti col metodo Montessori – quinta presentazione. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.
Materiale: – strisce di carta bianca – penna nera
dalla scatola dei simboli per per l’analisi logica Montessori C1a:
– cerchi rossi con la scritta PREDICATO – cerchi neri grandi (per il soggetto) – cerchi neri medi (per il complemento oggetto o diretto) – cerchi arancio piccoli (per i complementi indiretti)
– frecce nere con le domande chi è che?… che cosa è che?… (per il soggetto) – frecce nere con le domande chi? che cosa? (per il complemento oggetto o diretto)
– frecce arancio con le domande: – …chi? … che cosa? (per i complementi indiretti in generale) – a chi? a che cosa? (per il complemento di termine) – di chi? di che cosa? (per il complemento di specificazione) – per mezzo di chi? per mezzo di che cosa? (per il complemento di mezzo o strumento) – come? in che modo? in che maniera? (per il complemento di modo o maniera) – dove? (per il complemento di luogo) – quando? (per il complemento di tempo) – perchè? per quale motivo? per quale causa? (per il complemento di causa) – con chi? con che cosa? (per il complemento di compagnia e unione) – da chi? da che cosa? (per il complemento di agente e causa efficiente) – per quale fine? per quale scopo? (per il complemento di fine o scopo) – da chi? da che cosa? da dove? (per il complemento di origine o separazione) – fatto di che cosa? di quale materia? (per il complemento di materia)
Trovi il materiale pronto per la stampa qui:
Note: – nelle presentazioni successive si consiglia di introdurre un solo simbolo e una sola freccia alla volta; – per i complementi indiretti (frecce arancio) le frecce pronte riguardano i complementi più importanti, ma può succedere che i bambini incontrino complementi indiretti diversi. In questo caso i bambini stessi potranno creare delle nuove frecce con le domande che servono. Nel mio materiale ho cercato di preparare quanti più complementi possibile, prevedendo di introdurre sempre un complemento alla volta.
Complementi indiretti col metodo Montessori Presentazione
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase. Abbiamo imparato a riconoscere il soggetto, il predicato, il complemento oggetto e i complementi indiretti. Vi ricordate cosa abbiamo detto dei complementi indiretti?”. Ricapitoliamo insieme quello che sappiamo – scriviamo su una striscia di carta una frase, ad esempio ALMA PREPARA I BISCOTTI ed analizziamola insieme dicendo: “ALMA è il soggetto, PREPARA il predicato e I BISCOTTI il complemento oggetto o diretto”
– diciamo: “Abbiamo detto che i complementi indiretti completano la frase in vari modi e non ricevono l’azione direttamente. Proviamo a completare la frase” – aggiungiamo: ALMA PREPARA I BISCOTTI CON LA NONNA NELLA SUA CUCINA QUESTO POMERIGGIO
– chiediamo: “Cos’è CON LA NONNA?”. I bambini rispondono: “Un complemento indiretto” – mettiamo la freccia arancio che abbiamo usato per i complementi indiretti in generale con le domande ‘…chi? …che cosa?’ sul piano di lavoro, sotto alla frase, a sinistra
– diciamo: “Nei giorni scorsi abbiamo usato questa freccia per i complementi indiretti ed i simbolo del cerchio piccolo arancio” – diciamo: “nei prossimi giorni impareremo ad usare queste frecce arancio per i complementi indiretti, che contengono domande più specifiche, e per ogni complemento indiretto useremo un cerchio piccolo arancio”. Mostriamo in questa fase solo le frecce che rientrano nella stella logica che useremo nei seguenti esercizi:
– “per il complemento indiretto della nostra frase, ad esempio, la domanda corretta sarebbe ‘con chi? con che cosa?’ – mettiamo sotto alla frase, a sinistra, la freccia arancio con le domande ‘con chi? con che cosa?’ – tagliamo dalla frase CON LA NONNA e mettiamo le parole a fianco del simbolo arancio
– diciamo: “Anche NELLA SUA CUCINA è un complemento diretto, ma richiede una domanda diversa” – mettiamo la freccia arancio con la domanda ‘dove?’ e il simbolo arancio piccolo in colonna sotto al primo. Tagliamo le parole NELLA SUA CUCINA e mettiamole a fianco del simbolo
– diciamo: “Anche QUESTO POMERIGGIO è un complemento indiretto, ma risponde alla domanda ‘quando?’ – mettiamo la freccia arancio con la domanda ‘quando?’ e il simbolo arancio in colonna sotto agli altri. Mettiamo al fianco del simbolo le parole QUESTO POMERIGGIO
– diciamo: “Su ognuna di queste frecce arancio c’è una domanda per un complemento indiretto che possiamo incontrare in una frase” – incolonniamo le restanti frecce arancio affiancandole ad un cerchio piccolo arancio – indichiamo la freccia arancio per i complementi indiretti in generale, e poi indichiamo le frecce arancio per i singoli complementi indiretti e leggiamole
– diciamo: “Nei prossimi giorni conosceremo più da vicino ogni complemento indiretto” – non serve registrare l’attività sui quaderni di grammatica.
Complementi indiretti col metodo Montessori Scopo
– comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti – introdurre le nuova frecce arancio per i complementi indiretti da usare al posto della freccia arancio con la scritta COMPLEMENTI INDIRETTI o le domande …chi? … che cosa?
Note:
– dopo questa presentazione si consiglia di introdurre un solo cerchio arancio e una sola freccia arancio nuova alla volta. – ci sono tre presentazioni per ogni complemento: prima: si usa la freccia con scritta soltanto la domanda (simboli C1a) seconda: si usa la freccia con la domanda scritta su una facciata e il nome del complemento sull’altra (simboli C1b) terza: si usano le frecce con scritto soltanto il nome del complemento (simboli C1c)
ANALISI LOGICA – materiale stampabile e stella logica Montessori, per conoscere i complementi indiretti e analizzare la frase semplice e complessa.
Scatola C1a per l’analisi logica
Le frecce riportano soltanto le domande che i bambini usano per analizzare la frase. Per comporre la stella logica 1 (su foglio A 3) basta ritagliare gli elementi e incollarli sul foglio seguendo il modello:
Le stelle logiche in commercio per il livello 1 sono così:
simboli muti:
– cerchi rossi con la scritta PREDICATO – cerchi neri grandi (per il soggetto) – cerchi neri medi (per il complemento oggetto o diretto) – cerchi arancio piccoli (per i complementi indiretti) – cerchi azzurri piccoli (per il complemento di specificazione) – triangoli azzurri (per l’attributo e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un aggettivo) – triangoli neri (per l’apposizione e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un sostantivo)
frecce nere:
– chi è che?… che cosa è che?… (per il soggetto) – chi? che cosa? (per il complemento oggetto o diretto) – con quale caratteristica? (per apposizione e per il complemento predicativo e il nome del predicato nominale quando sono rappresentati da un sostantivo)
– per i complementi più importanti, frecce arancio con le domande:
– …chi? … che cosa? (per i complementi indiretti in generale) – a chi? a che cosa? (per il complemento di termine) – per mezzo di chi? per mezzo di che cosa? (per il complemento di mezzo o strumento) – come? in che modo? in che maniera? (per il complemento di modo o maniera) – dove? (per il complemento di luogo) – quando? (per il complemento di tempo) – perchè? per quale motivo? per quale causa? (per il complemento di causa) – con chi? con che cosa? (per il complemento di compagnia e unione) – da chi? da che cosa? (per il complemento di agente e causa efficiente) – per quale fine? per quale scopo? (per il complemento di fine o scopo) – da chi? da che cosa? da dove? (per il complemento di origine o separazione) – fatto di che cosa? di quale materia? (per il complemento di materia)
– per gli altri complementi indiretti frecce arancio con le domande:
– dove? in quale luogo? (per il complemento di stato in luogo) – dove? verso dove? (per il complemento di moto a luogo) – da dove? da quale luogo? (per il complemento di moto da luogo) – per dove? attraverso quale luogo? (per il complemento di moto per luogo) – quando? a quando? per quando? in quale periodo? (per il complemento di tempo determinato) – per quanto tempo? in quanto tempo? da quanto tempo? (per il complemento di tempo continuato) – di chi? di che cosa? (per il complemento di abbondanza o privazione) – di chi? di che cosa? a proposito di chi? a proposito di che cosa? (per il complemento di argomento) – di che cosa? per che cosa? a che cosa? con che cosa? (per il complemento di colpa e pena) – nonostante chi? nonostante che cosa? (per il complemento concessivo) – di chi? di che cosa? di quale nome? (per il complemento di denominazione) – quanto? a che distanza? (per il complemento di distanza) – ogni quanto? in quale proporzione o distribuzione? (per il complemento distributivo) – senza chi? senza che cosa? eccetto chi? eccetto che cosa? (per il complemento di esclusione) – a quanti anni? di quanti anni? (per il complemento d’età) – per che cosa? limitatamente a che cosa? (per il complemento di limitazione) – di chi? di che cosa? quanto chi? quanto che cosa? come chi? come che cosa? (per il complemento di paragone) – tra chi? tra che cosa? (per il complemento partitivo) – di che qualità? come? (per il complemento di qualità) – quanto? di quanto? per quanto? (per il complemento di quantità o misura) – tra chi? tra quali cose? (per il complemento di rapporto o relazione) – al posto di chi? al posto di cosa? invece di chi? invece di che cosa? (per il complemento di sostituzione o scambio) – quanto? a quanto? (per il complemento di stima e prezzo) – per chi? per che cosa? a vantaggio o a danno di chi? a vantaggio o a danno di che cosa? (per il complemento di vantaggio e svantaggio)
frecce azzurre:
– – di chi? di che cosa? (per il complemento di specificazione) – con quale caratteristica? (per l’attributo e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un aggettivo)
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Scatola C1b per l’analisi logica
E’ anche detta scatola ponte perchè le frecce riportano le domande che i bambini usano per analizzare la frase da un lato e il nome dell’elemento della frase dall’altro. Per comporre la stella logica 2 (su foglio A3) basta ritagliare gli elementi e incollarli sul foglio seguendo il modello:
simboli muti:
– cerchi rossi con la scritta PREDICATO – cerchi neri grandi (per il soggetto) – cerchi neri medi (per il complemento oggetto o diretto) – cerchi arancio piccoli (per i complementi indiretti) – cerchi azzurri piccoli (per il complemento di specificazione) – triangoli azzurri (per l’attributo e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un aggettivo) – triangoli neri (per l’apposizione e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un sostantivo)
frecce nere (stampate fronte e retro):
– chi è che?… che cosa è che? /soggetto – chi? che cosa? / complemento oggetto – con quale caratteristica?/ apposizione – con quale caratteristica?/ complemento predicativo (quando è un sostantivo) – con quale caratteristica?/ nome del predicato (quando è un sostantivo)
– per i complementi più importanti, frecce arancio stampate fronte e retro:
– …chi? … che cosa? /complementi indiretti – a chi? a che cosa? / complemento di termine – per mezzo di chi? per mezzo di che cosa? / complemento di mezzo o strumento – come? in che modo? in che maniera? / complemento di modo o maniera – dove? / complemento di luogo – quando? /complemento di tempo – perchè? per quale motivo? per quale causa? / complemento di causa – con chi? con che cosa? / complemento di compagnia e unione – da chi? da che cosa? / complemento di agente e causa efficiente – per quale fine? per quale scopo? / complemento di fine o scopo – da chi? da che cosa? da dove? / complemento di origine o separazione – fatto di che cosa? di quale materia? / complemento di materia
– per gli altri complementi indiretti frecce arancio stampate fronte e retro:
– dove? in quale luogo? / complemento di stato in luogo – dove? verso dove? / complemento di moto a luogo – da dove? da quale luogo? / complemento di moto da luogo – per dove? attraverso quale luogo? / complemento di moto per luogo – quando? a quando? per quando? in quale periodo? / complemento di tempo determinato – per quanto tempo? in quanto tempo? da quanto tempo? / complemento di tempo continuato – di chi? di che cosa? / complemento di abbondanza o privazione – di chi? di che cosa? a proposito di chi? a proposito di che cosa? / complemento di argomento – di che cosa? per che cosa? a che cosa? con che cosa? /complemento di colpa e pena – nonostante chi? nonostante che cosa? / complemento concessivo – di chi? di che cosa? di quale nome? / complemento di denominazione – quanto? a che distanza? / complemento di distanza – ogni quanto? in quale proporzione o distribuzione? / complemento distributivo – senza chi? senza che cosa? eccetto chi? eccetto che cosa? / complemento di esclusione – a quanti anni? di quanti anni? / complemento d’età – per che cosa? limitatamente a che cosa? / complemento di limitazione – di chi? di che cosa? quanto chi? quanto che cosa? come chi? come che cosa? / complemento di paragone – tra chi? tra che cosa? / complemento partitivo – di che qualità? come? / complemento di qualità – quanto? di quanto? per quanto? / complemento di quantità o misura – tra chi? tra quali cose? / complemento di rapporto o relazione – al posto di chi? al posto di cosa? invece di chi? invece di che cosa? / complemento di sostituzione o scambio – quanto? a quanto? / complemento di stima e prezzo – per chi? per che cosa? a vantaggio o a danno di chi? a vantaggio o a danno di che cosa? / complemento di vantaggio e svantaggio
frecce azzurre stampate fronte e retro:
– con quale caratteristica? / attributo – con quale caratteristica? / complemento predicativo (quando è un aggettivo) – con quale caratteristica? / parte nominale del predicato (quando è un aggettivo) – di chi? di che cosa? / per il complemento di specificazione
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Scatola C1c per l’analisi logica col metodo Montessori
Le frecce riportano soltanto i nomi degli elementi della frase. Per comporre la stella logica 3 (su foglio A3) basta ritagliare gli elementi e incollarli sul foglio seguendo il modello:
simboli:
– cerchi rossi con la scritta PREDICATO – cerchi neri grandi (per il soggetto) – cerchi neri medi (per il complemento oggetto o diretto) – cerchi arancio piccoli (per i complementi indiretti) – cerchi azzurri piccoli (per il complemento di specificazione) – triangoli azzurri (per l’attributo e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un aggettivo) – triangoli neri (per l’apposizione e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un sostantivo)
frecce nere:
– soggetto – complemento oggetto – apposizione – complemento predicativo (quando è un sostantivo) – nome del predicato (quando è un sostantivo)
– per i complementi più importanti, frecce arancio:
– complementi indiretti – complemento di termine – complemento di mezzo o strumento – complemento di modo o maniera – complemento di luogo – complemento di tempo – complemento di causa – complemento di compagnia e unione – complemento di agente e causa efficiente – complemento di fine o scopo – complemento di origine o separazione – complemento di materia
– per gli altri complementi indiretti frecce arancio:
– complemento di stato in luogo – complemento di moto a luogo – complemento di moto da luogo – complemento di moto per luogo – complemento di tempo determinato – complemento di tempo continuato – complemento di abbondanza o privazione – complemento di argomento – complemento di colpa e pena – complemento concessivo – complemento di denominazione – complemento di distanza – complemento distributivo – complemento di esclusione – complemento d’età – complemento di limitazione – complemento di paragone – complemento partitivo – complemento di qualità – complemento di quantità o misura – complemento di rapporto o relazione – complemento di sostituzione o scambio – complemento di stima e prezzo – complemento di vantaggio e svantaggio
frecce azzurre:
– attributo – complemento di specificazione – complemento predicativo (quando è un aggettivo) – parte nominale del predicato (quando è un aggettivo).
Analisi logica Montessori: quarta presentazione dei complementi indiretti. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.
Analisi logica Montessori: quarta presentazione dei complementi indiretti
Materiale: – frasi preparate – Scatola per l’analisi logica Montessori B1d un cerchio rosso con la scritta PREDICATO un cerchio nero grande (per il soggetto) un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto) un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti) una freccia nera con la scritta: SOGGETTO una freccia nera con la scritta: COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO una freccia arancio con la scritta: COMPLEMENTI INDIRETTI.
Analisi logica Montessori: quarta presentazione dei complementi indiretti pdf qui:
Analisi logica Montessori: quarta presentazione dei complementi indiretti Presentazione: – invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi” – mettiamo sul piano di lavoro il materiale elencato sopra – scegliamo una frase, ad esempio MARTA INDOSSA LA SCIARPA COL BERRETTO – chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro – chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Indossa” – chiediamo a un bambino di ritagliare la parola dalla frase – mettiamo il cerchio rosso al centro del piano di lavoro e mettiamo il verbo INDOSSA sul cerchio rosso
– diciamo: “Chi è che indossa?”. I bambini rispondono: “Marta”. Diciamo: “Marta è il soggetto” – diciamo: “Ora metteremo la parola MARTA sul simbolo del soggetto, il cerchio nero grande” – mettiamo il cerchio grande nero a sinistra del cerchio rosso. Mettiamo la freccia nera SOGGETTO tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio nero
– chiediamo: “Marta indossa cosa?”. I bambini rispondono: “La sciarpa” – diciamo: “Ora metteremo le parole LA SCIARPA sul simbolo del complemento oggetto o diretto, cioè sul cerchio nero medio” – mettiamo il cerchio nero medio a destra del cerchio rosso e mettiamo il complemento oggetto LA SCIARPA sul cerchio medio nero – mettiamo la freccia nera COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio medio nero
– chiediamo: “Marta indossa la sciarpa con che cosa?”. I bambini rispondono: “COL BERRETTO” – diciamo “COL BERRETTO è il complemento indiretto” – mettiamo le parole COL BERRETTO sul simbolo che rappresenta i complementi indiretti, cioè il cerchio arancio piccolo” – mettiamo il cerchio arancio piccolo un po’ più in alto rispetto al cerchio rosso e a destra – mettiamo la freccia arancio COMPLEMENTI INDIRETTI tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo in modo che punti verso il cerchio arancio
– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto – ricostruiamo la frase – i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione – i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica – nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.
Analisi logica Montessori: quarta presentazione dei complementi indiretti Scopo: – comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti. – introdurre la nuova freccia con la scritta COMPLEMENTI INDIRETTI.
Dalla scatola ci serviranno: un cerchio rosso con la scritta PREDICATO un cerchio nero grande (per il soggetto) un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto) un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti) una freccia nera con la scritta: “chi è che?… che cosa è che?…” su una facciata e la scritta SOGGETTO sull’altra una freccia nera con la scritta: “chi? che cosa?” su una facciata e la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO sull’altra una freccia arancio con la scritta: “…chi? …che cosa?” su una facciata e la scritta COMPLEMENTI INDIRETTI sull’altra.
Presentazione: – invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi” – mettiamo sul piano di lavoro il materiale elencato sopra – scegliamo una frase, ad esempio ANTONIO HA PREPARATO UNA TORTA PER CARLOTTA
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro – chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Ha preparato” – chiediamo a un bambino di ritagliare la parola dalla frase – mettiamo il cerchio rosso al centro del piano di lavoro e mettiamo il verbo HA PREPARATO sul cerchio rosso
– diciamo: “Chi è che ha preparato?”. I bambini rispondono: “Antonio” – diciamo: “Ora metteremo la parola ANTONIO sul simbolo del soggetto, il cerchio nero grande” – mettiamo il cerchio grande nero a sinistra del cerchio rosso. Mettiamo la freccia nera con le domande ‘chi è che?… che cosa è che?…’ tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio nero e voltiamola dalla parte in cui è scritto SOGGETTO
– chiediamo: “Antonio ha preparato cosa?”. I bambini rispondono: “Una torta” – diciamo: “Ora metteremo le parole UNA TORTA sul simbolo del complemento oggetto o diretto, cioè sul cerchio nero medio” – mettiamo il cerchio nero medio a destra del cerchio rosso e mettiamo il complemento oggetto UNA TORTA sul cerchio medio nero – mettiamo la freccia nera con le domande ‘chi? che cosa?’ tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio medio nero e voltiamola dalla parte in cui è scritto COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO
– chiediamo: “Antonio ha preparato una torta per chi?”. I bambini rispondono: “Per Carlotta” – diciamo “PER CARLOTTA è un complemento indiretto” – mettiamo le parole PER CARLOTTA sul simbolo che rappresenta i complementi indiretti, cioè il cerchio arancio piccolo” – mettiamo il cerchio arancio piccolo un po’ più in alto rispetto al cerchio rosso e a destra – mettiamo la freccia arancio con le domande ‘…chi? …che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo in modo che punti verso il cerchio arancio, poi voltiamo la freccia dal lato che porta la scritta COMPLEMENTO INDIRETTO
– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto – ricostruiamo la frase – i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione – i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica – nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.
Analisi logica Montessori: terza presentazione dei complementi indiretti Scopo: – comprendere la costruzione della frase – comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti. – introdurre la nuova freccia con la scritta COMPLEMENTI INDIRETTI.
Analisi logica Montessori: terza presentazione dei complementi indiretti Età: – dai 9 ai 12 anni.
_________________ Analisi logica Montessori: terza presentazione dei complementi indiretti
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO un cerchio nero grande (per il soggetto) un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto) un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti) una freccia nera con la scritta: “chi è che?… che cosa è che?…” una freccia nera con la scritta: “chi? che cosa?” una freccia arancio con la scritta: “…chi? …che cosa?”
Analisi logica Montessori: seconda presentazione dei complementi indiretti Presentazione: – invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi” – mettiamo sul piano di lavoro il materiale elencato sopra – scegliamo una frase, ad esempio LA NONNA HA REGALATO UNA PALLA A GAIA
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro – chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Ha regalato” – chiediamo a un bambino di ritagliare la parola dalla frase – mettiamo il cerchio rosso al centro del piano di lavoro e mettiamo il verbo HA REGALATO sul cerchio rosso
– diciamo: “Chi è che ha regalato?”. I bambini rispondono: “La nonna” – diciamo: “Ora metteremo le parole LA NONNA sul simbolo del nome che rappresenta la persona che esegue l’azione, il cerchio nero grande” – mettiamo il cerchio grande nero a sinistra del cerchio rosso. Mettiamo la freccia nera con le domande ‘chi è che?… che cosa è che?…’ tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio nero
– chiediamo: “La nonna ha regalato cosa?”. I bambini rispondono: “Una palla” – diciamo: “Ora metteremo le parole UNA PALLA sul simbolo del nome che rappresenta la cosa che riceve l’azione, cioè sul cerchio nero medio” – mettiamo il cerchio nero medio fino a destra del cerchio rosso e mettiamo il complemento oggetto UNA PALLA sul cerchio medio nero – mettiamo la freccia nera con le domande ‘chi? che cosa?’ tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio medio nero
– chiediamo: “La nonna ha regalato una palla a chi?”. I bambini rispondono: “A Gaia” – diciamo: “GAIA è un complemento indiretto. Il complemento oggetto è diretto perchè riceve l’azione direttamente. I complementi indiretti completano la frase in vari modi e non ricevono l’azione direttamente. I complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto. La prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione. Il simbolo per i complementi indiretti è un piccolo cerchio arancio” – diciamo: “Ora metteremo il cerchio arancio piccolo un po’ più in alto rispetto al cerchio rosso e a destra” – mettiamo il cerchio arancio piccolo come abbiamo indicato e mettiamo la freccia arancio con le domande ‘…chi? …che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo in modo che punti verso il cerchio arancio
– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto – ricostruiamo la frase – i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione – i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica – nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.
Analisi logica Montessori: seconda presentazione dei complementi indiretti Scopo: – comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti. – introdurre le nuove domande da usare per i complementi indiretti.
Età: – dai 9 ai 12 anni.
________________________________________ Analisi logica Montessori: seconda presentazione dei complementi indiretti
Analisi logica Montessori: prima presentazione dei complementi indiretti. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.
Materiale: – Scatola per l’analisi logica Montessori B1a:
Dalla scatola useremo: un cerchio rosso con la scritta VERBO un cerchio nero grande (per il soggetto) un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto) un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti) due frecce nere mute una freccia arancio muta – frasi pronte.
Analisi logica Montessori: prima presentazione dei complementi indiretti Presentazione: – invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi” – mettiamo sul piano di lavoro il materiale elencato sopra – scegliamo una frase, ad esempio ALICE MOSTRA UN DISEGNO A FRANCESCA
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro – chiediamo: “Qual è il verbo?”. I bambini rispondono: “Mostra” – chiediamo a un bambino di ritagliare la parola dalla frase – facciamo scivolare il cerchio rosso verso il centro del piano di lavoro e mettiamo il verbo MOSTRA sul cerchio rosso
– diciamo: “Chi è che mostra?”. I bambini rispondono: “Alice” – diciamo: “Ora metteremo la parola ALICE sul simbolo del nome che rappresenta la persona che esegue l’azione, il cerchio nero grande” – facciamo scivolare il cerchio grande nero fino a posizionarlo a sinistra del cerchio rosso. Mettiamo una freccia nera tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio nero
– chiediamo: “Alice mostra cosa?”. I bambini rispondono: “Un disegno” – diciamo: “Ora metteremo le parole UN DISEGNO sul simbolo del nome che rappresenta la cosa che riceve l’azione, cioè sul cerchio nero medio” – mettiamo il cerchio nero medio a destra del cerchio rosso e mettiamo il complemento oggetto UN DISEGNO sul cerchio medio nero. Mettiamo una freccia nera tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio medio nero
– chiediamo: “Alice mostra un disegno a chi?”. I bambini rispondono: “A Francesca” – diciamo: “Il cerchio nero piccolo è il simbolo che rappresenta la persona che riceve l’azione indirettamente. Francesca è un complemento indiretto. Il complemento oggetto è diretto perché riceve l’azione direttamente. I complementi indiretti completano la frase in vari modi e non ricevono l’azione direttamente. I complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto. La prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione. Il simbolo per i complementi indiretti è un piccolo cerchio nero” – diciamo: “Ora metteremo il cerchio arancio piccolo un po’ più in alto rispetto al cerchio rosso e a destra” – mettiamo il cerchio arancio piccolo come abbiamo indicato e mettiamo una freccia arancio tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo in modo che punti verso il cerchio arancio
– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto – ricostruiamo la frase – i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione – i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica – nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.
Analisi logica Montessori: prima presentazione dei complementi indiretti – Scopo: – comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti. – introdurre i complementi indiretti.
Età: – dai 9 ai 12 anni.
_____________________ Analisi logica Montessori: prima presentazione dei complementi indiretti
Analisi logica Montessori: scatola A3, tavola, tabella e questionario. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.
Materiali: – matita – righello – fogli a righe – una raccolta di immagini ricche di azioni – scatola dei simboli per l’analisi logica Montessori A3 – tavola A3 – tabella A3
Dalla scatola dei simboli per l’analisi logica Montessori A3: – un cerchio rosso con la scritta ‘predicato’ – un cerchio nero grande – un cerchio nero medio – una freccia nera con la scritta ‘soggetto’ – una freccia nera con la scritta ‘complemento oggetto o diretto’.
La tavola può essere stampata in formato A4 o, meglio, si possono incollare i simboli a grandezza naturale su un foglio più grande.
Presentazione: – invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato ad analizzare le frasi”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi svolgeremo insieme una nuova attività con le frasi” – mostriamo la tavola A3 e discutiamone coi bambini
– chiediamo a un bambino di riprodurre il grafico presente nella tavola A3 utilizzando i simboli mobili della scatola A3
– parliamo del contenuto della scatola A3 dicendo: “In questa scatola non ci sono domande, ma soltanto i termini predicato, soggetto e complemento oggetto” – parliamo della tavola A3 dicendo: “La tavola non presenta domande, ma soltanto i termini predicato, soggetto e complemento oggetto” – diciamo: “Oggi impareremo a registrare il nostro lavoro in un modo diverso” – diamo ad ogni bambino un foglio di carta a righe – chiediamo di piegare il foglio lungo la metà verticale, mostrando come fare – chiediamo di tracciare una linea lungo la piegatura usando matita e righello, mostrando come fare
– chiediamo di scrivere la parola TESTO nella prima riga della colonna di destra – chiediamo di scrivere la parola ANALISI nella prima riga della colonna di sinistra. Sotto alla parola ANALISI scriviamo in colonna le parole PREDICATO, SOGGETTO, COMPLEMENTO OGGETTO
– diciamo: “Useremo la tavola A3 per aiutarci a ricordare i termini che ci servono ad analizzare la frase” – chiediamo ai bambini di formulare una frase che si accordi con lo schema illustrato nella tavola A3. Se i bambini hanno difficoltà ad inventare la frase, possono guardare le immagini per trarre suggerimenti – ogni bambino scrive la frase nella prima riga della colonna contrassegnata dalla parola TESTO, ad esempio un bambino scrive CAMILLA LEGGE UN ROMANZO
– indichiamo il predicato sulla tavola e sulla tabella – chiediamo: “Qual è il predicato?”. Il bambino risponde: “Legge”. Chiediamo di scrivere la risposta nella colonna di destra, a fianco della parola PREDICATO – indichiamo il soggetto sulla tavola e sulla tabella
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. Il bambino risponde: “Camilla”. Chiediamo di scrivere la risposta nella colonna di destra, a fianco della parola SOGGETTO – indichiamo il complemento oggetto sulla tavola e sulla tabella
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “Un romanzo”. Chiediamo a un bambino di scrivere la risposta nella colonna di destra, a fianco delle parole COMPLEMENTO OGGETTO
– ripetiamo la procedura con altre frasi – i bambini registrano questa attività sui loro quaderni di grammatica – i bambini continuano ad esercitarsi da soli con altre frasi – nei giorni seguenti i bambini possono eseguire l’analisi logica solo per mezzo della compilazione del questionario.
Analisi logica Montessori: scatola A3 – Scopo: – comprendere la relazione tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome che rappresentano il soggetto e il complemento oggetto – introdurre la Tavola A3 – introdurre la Tabella A3 – presentare un nuovo metodo per registrare l’analisi logica: il questionario.
Analisi logica Montessori: scatola A3 – Età: – dagli 8 ai 9 anni.
– dalla scatola per l’analisi logica Montessori A2:
un cerchio rosso con la scritta VERBO su una facciata e la scritta PREDICATO sull’altra
un cerchio grande nero un cerchio medio nero una freccia nera con la scritta “chi è che?… che cosa è che?…” su una facciata e la scritta SOGGETTO sull’altra
una freccia nera con la scritta “chi? che cosa?” su una facciata e la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO sull’altra
Scatola A2 per l’analisi logica
Analisi logica Montessori: tabella A2 per la costruzione di frasi
Per la TAVOLA A2 possiamo stampare questa su foglio A4:
Tabelle A2 per l’analisi logica
Analisi logica Montessori: tabella A2 per la costruzione di frasi
Presentazione: – invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato ad analizzare le frasi”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi svolgeremo insieme una nuova attività con le frasi” – mostriamo la Tavola A2. Chiediamo a un bambino di prendere dalla scatola i simboli che si trovano stampati nella Tavola A2 – diciamo: “Oggi vedremo come possiamo registrare i nostri lavori di analisi logica in un modo diverso” – diamo ad ogni bambino un foglio a righe. Pieghiamolo in tre parti e con matita e righello disegniamo tre colonne
– diciamo: “Scriviamo la parola DOMANDA in alto, nella prima colonna a sinistra” – diciamo: “Scriviamo la parola RISPOSTA nella colonna centrale” diciamo: “Scriviamo ELEMENTO DELLA FRASE nella colonna di destra”
– diciamo: “Useremo la Tavola A2 come aiuto per ricordare le domande” – scriviamo una frase su una striscia di carta con la penna nera, ad esempio EVA DIPINGE UN ARCOBALENO
– chiediamo: “Qual è la prima domanda?”. I bambini rispondono: “Qual è il verbo?” – chiediamo ai bambini di scrivere la domanda nella prima colonna della tabella che hanno disegnato sui loro fogli a righe in questo modo: 1. Qual è il verbo?
– chiediamo: “Qual è la risposta alla domanda?” I bambini rispondono: “Dipinge” – chiediamo ai bambini di scrivere la risposta nella seconda colonna, in questo modo: 1. dipinge – chiediamo: “Quale parte della frase contiene il verbo?”. I bambini rispondono: “Il predicato” – chiediamo ai bambini di scrivere la risposta nella terza colonna, in questo modo: 1. predicato
– chiediamo: “Qual è la seconda domanda?”. I bambini rispondono: “Chi è che dipinge?” – chiediamo ai bambini di scrivere la risposta nella prima colonna, in questo modo: 2. chi è che dipinge? – chiediamo: “Qual è la risposta alla domanda?”. I bambini rispondono: “Eva” – chiediamo ai bambini di scrivere questa risposta nella seconda colonna in questo modo: 2. Eva – chiediamo: “Quale parte della frase contiene la persona, animale, cosa che esegue l’azione?”. I bambini rispondono: “Il soggetto” – chiediamo ai bambini di scrivere la risposta nella terza colonna in questo modo: 2. soggetto
– chiediamo: “Qual è la terza domanda?”. I bambini rispondono: “Eva dipinge cosa?” – chiediamo ai bambini di scrivere la domanda nella prima colonna in questo modo: 3. Eva dipinge cosa? – chiediamo: “Qual è la risposta alla domanda?”. I bambini rispondono: “Un arcobaleno” – chiediamo ai bambini di scrivere la risposta nella seconda colonna, in questo modo: 3. un arcobaleno – chiediamo: “Quale parte della frase contiene la persona, cosa, animale che riceve l’azione?”. I bambini rispondono: “Complemento oggetto” – chiediamo ai bambini di scrivere la risposta nella terza colonna, in questo modo: 3. complemento oggetto
– ripetiamo la procedura con altre frasi – i bambini registrano l’esercizio sui loro quaderni di grammatica – nei giorni seguenti i bambini svolgono questa attività in modo indipendente – dopo la presentazione iniziale, i bambini possono usare la Tabella A2 da sola.
Scopo: – comprendere la costruzione della frase – comprendere la relazione tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome che rappresentano il soggetto e il complemento oggetto – introdurre un nuovo metodo per registrare il lavoro di analisi logica: la Tabella A2.
Età: – dai 7 ai 9 anni.
________________________________________ Analisi logica Montessori: tabella A2 per la costruzione di frasi
Analisi logica Montessori: tavola A2 per la costruzione di frasi. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.
Materiali: – tavola A2 – strisce di carta bianca – penna nera – dai simboli della scatola per l’analisi logica Montessori A2:
un cerchio rosso con la scritta VERBO su una facciata e la scritta PREDICATO sull’altra
un cerchio grande nero un cerchio medio nero una freccia nera con la scritta “chi è che?… che cosa è che?…” su una facciata e la scritta SOGGETTO sull’altra
una freccia nera con la scritta “chi? che cosa?” su una facciata e la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO sull’altra
Per la TAVOLA A2 possiamo stampare questa su foglio A4:
o, meglio, incollare i simboli mobili a grandezza normale su un foglio più grande, aggiungendo le parole SOGGETTO e COMPLEMENTO OGGETTO o DIRETTO
Analisi logica Montessori: tavola A2
Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto – diciamo: “Abbiamo già imparato ad analizzare le frasi”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato – diciamo: “Oggi svolgeremo insieme una nuova attività con le frasi” – mostriamo la tavola A2 e discutiamone coi bambini. La tavola mostra il cerchio grande nero del soggetto a sinistra, la prima freccia nera con la scritta “chi è che?… che cosa è che?…” che punta verso il soggetto, il cerchio rosso con la scritta “verbo”, la seconda freccia nera con la scritta “chi? che cosa?” che punta verso il complemento oggetto, e il cerchio nero medio per il complemento oggetto. Lungo il margine sinistro della tavola si trova la scritta SOGGETTO e lungo il margine destro la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO – scriviamo una frase su una striscia di carta bianca con la penna nera, ad esempio FRANCESCA CUOCE LA FRITTATA – diciamo: “Ora lavoreremo con la scatola A2”. Chiediamo a un bambino di prendere dalla scatola i simboli che si trovano stampati nella Tavola A2 – chiediamo: “Qual è la prima domanda?”. I bambini rispondono: “Qual è il verbo?” – diciamo: “La parte della frase che risponde alla domanda ‘Qual è il verbo?’ è chiamata predicato”. Mostriamo il cerchio rosso dal lato della scritta VERBO
– giriamo il cerchio rosso dal lato con la scritta PREDICATO
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Cuoce”. Chiediamo a un bambino di ritagliare la parola dalla frase e di metterla sul simbolo che rappresenta il verbo, il cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è la seconda domanda?”. I bambini rispondono: “Chi è che cuoce?” – diciamo: “La parte della frase che risponde alla domanda ‘chi è che cuoce?’ è chiamata SOGGETTO. Il soggetto è la persona, cosa, animale che esegue l’azione – mostriamo la prima freccia nera dalla parte delle domande ‘chi è che?… che cosa è che?…’.
Giriamo la freccia dalla parte della scritta SOGGETTO – chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “Francesca” – mettiamo la parola sul simbolo che rappresenta il soggetto, cioè il cerchio nero grande – mettiamo la parola sul cerchio nero grande
– chiediamo: “Qual è la terza domanda?”. I bambini rispondono: “Francesca cuoce cosa?” – diciamo: “La parte della frase che risponde alla domanda ‘Francesca cuoce cosa?’ è chiamata COMPLEMENTO OGGETTO. Il complemento oggetto è la persona, cosa, animale che riceve l’azione” – mostriamo la freccia nera dalla parte delle domande ‘chi? che cosa?’e giriamola dalla parte della scritta COMPLEMENTO OGGETTO
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “La frittata” – mettiamo le parole sul simbolo che rappresenta il complemento oggetto, cioè il cerchio nero medio – analizziamo la frase utilizzando la Tavola A2 al posto dei simboli mobili
– ripetiamo la procedura con altre frasi, e quando i bambini sono in grado di farlo potranno usare la tavola senza analizzare prima la frase con i simboli mobili – i bambini continuano ad esercitarsi da soli con altre frasi – l’attività sarà registrata sui quaderni di grammatica dopo aver presentato anche la Tabella A2, il giorno seguente
Analisi logica Montessori: tavola A2 Scopo: – comprendere la costruzione della frase – comprendere la relazione tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome che rappresentano il soggetto e il complemento oggetto – introdurre la Tavola A2.
Analisi logica Montessori: tavola A2 Età: – dai 7 ai 9 anni.
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