Gli esercizi di vita pratica Montessori

La parola “pratica” si riferisce al fare qualcosa, cioè all’agire. La vita pratica, quindi, è la vita in azione, il fare della vita.

Maria Montessori ha definito il nostro fare come un sistema di relazioni: “Esiste una costante interazione tra l’individuo e il suo ambiente. L’uso delle cose modella l’uomo e l’uomo modella le cose”. (Educazione e Pace).

Gli esercizi di vita pratica sono quelle semplici attività quotidiane che l’adulto svolge per mantenere il suo ambiente in condizioni adeguate. Si tratta, per l’adulto, di attività di utilità materiale che soddisfano un bisogno esterno. Rientrano in queste attività non solo la cura delle cose, ma anche quella delle persone.

Trattandosi di attività quotidiane, il bambino le osserva fin dalla nascita, ed ha dunque grande familiarità con esse.

Quando abbiamo un bambino in casa, dobbiamo essere consapevoli del fatto che tutte le nostre attività di vita pratica sono attentamente osservate e di conseguenza assorbite dal bambino: tutti noi abbiamo potuto notare che già in tenera età i bambini mostrano un forte impulso a parteciparvi. La presentazione più efficace, per quanto riguarda le attività di vita pratica, non è quella che viene data intenzionalmente, ma quella costante e involontaria che avviene svolgendo queste attività in presenza del bambino.

Le attività di vita pratica, che per l’adulto soddisfano un bisogno esteriore, per il bambino sono la risposta ad un bisogno interiore, e sono particolarmente attraenti per il bambino perché:

– il loro scopo è semplice, chiaro e concreto

– lo svolgimento è breve e comprensibile dall’inizio alla fine

– richiedono movimenti che il bambino ha già osservato ed assorbito, e che desidera perfezionare.

Eseguirle porta allo sviluppo non solo del movimento, ma anche della personalità del bambino come unità tra pensiero, volontà e azione.

La prima cosa da comprendere rispetto agli esercizi di “vita pratica”, è che il loro obiettivo non è pratico. L’accento dovrebbe essere posto non sulla parola “pratica” ma sulla parola “vita”. Il loro obiettivo è aiutare lo sviluppo.

Ogni volta che aspetta che cada l’ultima goccia durante un travaso, o che lo stelo di un fiore si chiuda da solo dopo che è stato tagliato, il bambino sta sviluppando l’autocontrollo necessario per raggiungere un livello più alto dell’essere. Ogni viaggio per sostituire vuotare un secchio al lavandino, mentre intorno sono presenti allettanti distrazioni, rafforza la sua volontà. Riportare i materiali allo scaffale dopo un lungo esercizio, stimola il suo sviluppo.

Spinto dal suo bisogno di diventare parte della narrazione umana, il neonato inizia ad agire sul suo ambiente. Nel processo, l’intelletto, la volontà e i movimenti vengono rafforzati e raffinati e il bambino si sviluppa come individuo. L’intelligenza e il carattere si sviluppano attraverso l’uso delle mani. Le attività della vita pratica diventano i mezzi per la creazione e lo sviluppo di sé.

Questa creazione dell’io avviene nel contesto della comunità in cui si opera. I modi delle persone della comunità diventano i modi dell’individuo e il bambino diventa una persona del suo tempo e del suo luogo.

Le attività della vita pratica:

– sostengono la vita: soddisfano i nostri bisogni fondamentali (cibo, abbigliamento, riparo, trasporto, protezione, bellezza e spiritualità) attraverso il lavoro. Da questo punto di vista la storia umana è la storia dell’evoluzione delle attività di vita pratica

– creano cultura: la cura di sé, la cura dell’ambiente e le interazioni sociali danno struttura e scopo alle nostre vite e diventano la cultura di un popolo. Cosa come e quando mangiare, come vestirsi, come salutarsi: il modo di fare queste cose fa parte del sistema di valori e del modello di comportamento di un popolo. La sovranatura come la conosciamo oggi è il prodotto di attività di vita pratica di generazioni di esseri umani

– costruiscono comunità: come esseri sociali agiamo in collaborazione con i nostri simili per soddisfare i nostri bisogni. La comunità è il risultato dell’armonia dell’attività umana. “I bambini lavorano nell’ambiente dove vivono in comunità senza badare se lavorano per sé o per il vantaggio comune” (Maria Montessori, Educare alla libertà)

L’educazione, intesa come preparazione alla vita, non ha senso senza il contesto della vita pratica.

Per quanto riguarda i bambini, Maria Montessori parla di esercizi, e non di attività di vita pratica, considerandoli un mezzo per lo sviluppo dell’individuo, e non semplicemente un modo per imparare ad usare il cucchiaio, vestirsi, ecc.  In altre parole, gli esercizi di vita pratica non consistono nel fornire al bambino i mezzi per compiere perfettamente azioni separate, ma piuttosto nel dare al bambino la libertà di farne uso.

Gli esercizi di vita pratica offrono l’opportunità di:

1. interiorizzare movimenti elementari

2. prendersi cura dell’ambiente

3. prendersi cura di se stessi

4. prendersi cura degli altri.

Le attività di vita pratica devono crescere gradualmente in complessità, durante i tre anni della scuola d’infanzia. Per renderli attraenti, il tempismo è essenziale. Se riusciamo ad anticipare una sua necessità, il bambino sentirà quanto teniamo a lui, e sarà grato per la presentazione che daremo.

Per i nuovi frequentatori della Casa dei Bambini, le attività di vita pratica facilitano il passaggio tra casa e scuola perché hanno un aspetto familiare: il bambino ritrova a scuola oggetti e attrezzature che si trovano anche a casa sua, ma che spesso lì non ha il permesso di usare. Le attività che richiedono l’uso dell’acqua, inoltre, hanno un carattere rassicurante per il loro legame con la sfera materna e possono aiutare il bambino a ridurre il peso dell’angoscia da separazione.

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

Bibliografia

Maria Montessori – Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle case dei bambini

Maria Montessori – La scoperta del bambino

Maria Montessori – Il bambino in famiglia

Maria Montessori – La mente del bambino

Maria Montessori – Educare alla libertà

Martine Gilsoul – I bambini alla conquista di sé con la vita pratica

G. Cives e P. Trabalzini – Maria Montessori tra scienza, spiritualità e azione sociale

Renilde Montessori – La vita pratica come base spirituale della Casa dei bambini

Albert Joosten – The hand in education

Albert Joosten – Exercises of practical life: introduction and list

Pamela Nunn – The mind and the hand

E. M. Standing – Maria Montessori: her life and work

Elizabeth Elcombe – effects of practical life exercises on fine motor development in a Montessori

Children’s House classroom

Dana H. McCabe – purposeful movement in an early childhood classroom

Pat Ludick – The work of the hand

Joen Bettmann – Nurturing the respectful community through practical life

Polli Soholt – Practical life for the older children in the Casa

Uma Ramani – Practical life: the keystone of life, culture, and community

Vita pratica Montessori: la responsabilità dell’adulto

La responsabilità dell’adulto

Il bambino ha il diritto di ricevere la nostra assistenza per obbedire alla sua spinta interiore alla realizzare se stesso.

E’ questa spinta interiore che porta l’interesse del bambino verso le attività di vita pratica e che gli permette di riconoscere in queste attività una risposta ai suoi bisogni.

L’adulto, d’altra parte, deve riconoscere il bisogno del bambino ed accettarne la responsabilità:

– occupandosi della preparazione dell’ambiente (offrendo strumenti adeguati)

– occupandosi della presentazione del materiale, in modo che il bambino possa utilizzarlo per il suo scopo di sviluppo

– garantendo la libertà di scelta e ripetizione.

Solo se l’adulto adempie a questa triplice responsabilità, questi esercizi di vita pratica possono svolgere e preservare pienamente la loro vera e vitale funzione di “mezzo di sviluppo”.

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Maria Montessori – Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle case dei bambini

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Vita pratica Montessori: la preparazione dell’ambiente

Quando accetta la sua responsabilità, il primo compito dell’adulto è quello di preparare e mantenere l’ambiente. Gli strumenti per svolgere le attività e gli esercizi di vita pratica devono essere preparati seguendo criteri di:

proporzionalità fisica: il bambino deve poterli gestire fisicamente (devono essere a misura di bambino)

proporzionalità psichica: la funzione del materiale deve essere comprensibile a prima vista, senza complicazioni inutili, forme fantasiose e “travestimenti”. Il materiale deve essere mentalmente impegnativo, per offrire il giusto livello di difficoltà con una progressione da semplice a complessa.

manutenzione: l’adulto deve sempre verificare che il materiale sia pulito, intatto e completo.  La pulizia, la riparazione e la sostituzione di parti mancanti o irrimediabilmente rotte è un dovere dell’adulto e deve essere fatto immediatamente. Se non è possibile farlo immediatamente, il materiale deve essere rimosso dall’ambiente fino a quando non è stato ripristinato nelle sue condizioni originali

attrattività: i materiali belli aiutano il bambino a scegliere

appartenenza alla cultura del bambino: per aiutarlo ad adattarsi. Il bambino deve essere in grado di riconoscere il materiale e il suo scopo per la sua somiglianza con quello utilizzato nel suo ambiente domestico

perfezione: gli strumenti di vita pratica possono essere perfezionati, se necessario, dopo averne osservato l’uso da parte dei bambini

differenziazione: nel caso di materiali identici usati per attività diverse (spolverini, spazzole, asciugamani, ecc.), bisogna renderli diversi per dimensione, colore, tessuto o decorazioni funzionali

organizzazione in set indipendenti: per ogni esercizio di vita pratica il materiale deve essere disponibile già raggruppato su un vassoio o in un cestino, pronto per l’uso. La ricerca del materiale prima di svolgere l’attività sarebbe un ostacolo per il bambino

organizzazione in serie: i set per le attività di vita pratica possono essere più d’uno per tipo, per permettere al bambino di svolgere l’attività prescelta senza dover sospendere la sua decisione, aspettare che un altro bambino abbia finito, o cercare attività alternative. Doverlo fare sarebbe una sfida troppo grande per la volontà del bambino

visibilità: il materiale per le attività di vita pratica deve essere esposto in un luogo fisso e in ordine secondo la regola “ogni cosa al suo posto e un posto per ogni cosa”. Tutto deve essere alla portata dell’occhio e delle mani del bambino. I materiali devono essere disposti in successione dal più semplice al più complesso, in modo logico e sequenziale. Il luogo in cui è riposto il materiale deve essere a livello del luogo in cui verrà utilizzato (pavimento, tavolo, lavello, ecc.)

separazione: gli strumenti di lavoro devono essere separati dai materiali da lavorare. Gli strumenti devono essere disponibili sugli scaffali. I materiali da lavorare devono far parte dell’ambiente ed essere cercati nella loro collocazione abituale (sedie, tavoli, scarpe nelle scarpiere, finestra, ecc.). Grazie a questa distinzione, gli esercizi aiutano il bambino a sviluppare una relazione attiva con il suo ambiente, e ad esserne responsabile

realtà: i materiali devono essere reali per dare dignità agli sforzi del bambino. Evitare l’uso di riproduzioni in plastica: l’uso di ceramica, vetro e porcellana stimola la concentrazione e la consapevolezza dei propri movimenti.

chiarezza della funzione: ogni materiale deve suggerire un obiettivo implicito e un punto di interesse che guida il bambino nell’uso.

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Maria Montessori – Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle case dei bambini

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Vita pratica Montessori: la presentazione

Con la presentazione dell’esercizio si stabilisce un contatto tra il bambino e il materiale.

Le presentazioni involontarie, ripetute ogni volta che noi adulti svolgiamo attività di vita pratica in presenza del bambino, sono esempi e ispirazioni costanti. Le presentazioni formali suscitano l’attenzione consapevole del bambino sull’attività e ne evidenziano i dettagli tecnici, per consentire al bambino di svolgerle con piena padronanza.

La caratteristica più importante della presentazione degli esercizi di vita pratica è l’analisi dei movimenti, cioè la presentazione di ogni singolo movimento necessario per svolgere una determinata attività, in modo da consentire al bambino di vederli distintamente.

Ogni attività consiste in una serie di azioni logicamente successive, ognuna delle quali ha una propria tecnica distintiva, un luogo e una successione nel tempo.

“Ogni azione complessa ha movimenti successivi ben distinti tra loro… cercare di riconoscere e di eseguire esattamente e separatamente gli atti successivi, è l’analisi dei movimenti”

L’analisi dei movimenti viene effettuata separando ogni singola azione da quella che segue con alcuni secondi di pausa, senza spezzare l’unità dell’attività stessa. In tal modo il bambino viene aiutato a comprendere che ogni attività consiste in una serie (a volte sorprendentemente numerosa) di azioni individuali, riconosce queste azioni e la loro successione temporale. Comprende inoltre come ogni singola azione deve essere eseguita in relazione all’intera attività per raggiungere il suo scopo.

L’esercizio presentato con l’analisi dei movimenti diventa trasparente per il bambino, che vorrà eseguirlo e portarlo a compimento: intelligenza, volontà e movimenti lavoreranno in unità, completamente impegnati in una cooperazione armoniosa.

L’analisi dei movimenti consente ai bambini di interiorizzare il movimento e quindi ripeterlo. La perfezione viene dalla ripetizione del movimento.

Tipi di presentazione

Una presentazione può essere:

– individuale: rivolta ad un solo bambino

– di gruppo: massimo sei bambini

– collettiva: rivolta a tutta la classe.

La scelta dipende dai bisogni dei bambini e dalla natura dell’esercizio da presentare.  

Se i bisogni cui deve rispondere la presentazione sono comuni a tutti i bambini, la presentazione sarà collettiva; se i bisogni sono comuni solo ad alcuni bambini la presentazione sarà di gruppo; se deve rispondere a bisogni individuali sarà individuale.

All’inizio dell’anno scolastico prevalgono le presentazioni collettive, perché tutti i bambini hanno lo stesso bisogno di adattarsi alla classe, poi prevalgono le presentazioni di gruppo e infine le individuali.

Alcune presentazioni devono essere osservate da vicino, ed è quindi necessaria la presentazione individuale. D’altra parte, alcuni esercizi prevedono più partecipanti, e in questo caso le presentazioni non possono che essere di gruppo o collettive.

Fasi di una presentazione

Generalmente ogni presentazione è composta da tre parti distinte:

– preparazione

– presentazione (che porta all’attività personale indipendente del bambino)

– conclusione.

Nel caso di presentazioni collettive, la conclusione è parte integrante della presentazione poiché tutti i bambini che hanno osservato la presentazione si trovano su una base di uguaglianza e libera scelta. Lo stesso vale per una presentazione di gruppo (preparazione – presentazione – conclusione – attività per bambino).

Nel caso di presentazioni individuali, la conclusione diventa parte dell’attività svolta dal bambino e viene rinviata fino quando il bambino decide di terminare l’attività (preparazione – presentazione – attività per bambino – conclusione).

Presentazione collettiva

Preparazione

– preparazione remota (in assenza dei bambini): fare pratica con l’attività da presentare

– preparazione immediata(in assenza dei bambini):osservazione dei bambini e dei loro bisogni, preparazione delle presentazioni da offrirle non appena si presenterà un’occasione adatta, verifica dettagliata del materiale richiesto

– preparazione diretta (in presenza dei bambini), come parte della presentazione stessa.

La preparazione diretta comprende:

– un segnale delicato e melodioso (ad esempio una campanella), modulabile in base alla crescente sensibilità dei bambini, per attirare l’attenzione sull’invito da dare

–  l’invito collettivo, che deve essere breve, preciso (nome dell’esercizio) e stimolante, ma lasciando i bambini liberi di accettare o rifiutare

– la richiesta a chi decide di partecipare di sedersi in semicerchio in un luogo adatto indicato

– la ripetizione del nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

– l’allestimento dei materiali necessari, con l’aiuto dei bambini, mostrando cosa è necessario, dove è conservato, come va trasportato, in quale successione, come va posizionato nel luogo in cui verrà utilizzato e in quale posizione.

Presentazione vera e propria

–  presentare l’esercizio con una scrupolosa analisi dei movimenti

– usare il minor numero possibile di parole, ben scelte. Le parole servono a stimolare l’interesse, ma la presentazione vera è quella data per mezzo delle azioni

– focalizzare l’attenzione dei bambini sul punto di interesse

– indirizzare l’attenzione dei bambini sul criterio di perfezione (o controllo dell’errore) che consente ai bambini di giudicare e correggere autonomamente le proprie prestazioni e stimola la ripetizione, portando alla perfezione

– ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse dei bambini

– invitare un singolo bambino, per nome, a ripetere l’attività presentata. Non chiedere: “Chi vuole farlo?”, ma scegliere in base all’entusiasmo di farlo e considerando la sua probabile abilità. Il bambino invitato è libero di rifiutare l’invito. Continuare invitando altri due o tre bambini, in base all’interesse e alla durata dell’attività

– dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

Conclusione

– riposizionare i materiali nel luogo corretto, in modo corretto e in successione, anche con l’aiuto di uno o due bambini, mentre gli altri guardano come si fa

– invitare i bambini a disperdersi e riprendere le proprie attività

Libertà dei bambini

I bambini sono liberi di:

– scegliere l’attività presentata,

– decidere quando svolgerla

– ripeterla tutte le volte che è loro necessario

– chiedere la ripetizione della presentazione già fornita

– chiedere nuove presentazioni.

Presentazione di gruppo

Preparazione

– preparazione remota (in assenza dei bambini): fare pratica con l’attività da presentare

– preparazione immediata (in assenza dei bambini): osservazione dei bambini e dei loro bisogni, preparazione delle presentazioni da offrirle non appena si presenterà un’occasione adatta, verifica dettagliata del materiale richiesto

– preparazione diretta (in presenza dei bambini), come parte della presentazione stessa.

La presentazione diretta comprende:

–  l’invito individuale, che deve essere breve, preciso (nome dell’esercizio) e stimolante, ma lasciando i bambini liberi di accettare o rifiutare

– la richiesta a chi decide di partecipare di sedersi in semicerchio in un luogo adatto indicato

– la ripetizione del nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

– l’allestimento dei materiali necessari, con l’aiuto dei bambini, mostrando cosa è necessario, dove è conservato, come va trasportato, in quale successione, come va posizionato nel luogo in cui verrà utilizzato e in quale posizione.

Presentazione vera e propria

–  presentare l’esercizio con una scrupolosa analisi dei movimenti

– usare il minor numero possibile di parole, ben scelte. Le parole servono a stimolare l’interesse, ma la presentazione vera è quella data per mezzo delle azioni

– focalizzare l’attenzione dei bambini sul punto di interesse

– indirizzare l’attenzione dei bambini sul criterio di perfezione (o controllo dell’errore) che consente ai bambini di giudicare e correggere autonomamente le proprie prestazioni e stimola la ripetizione, portando alla perfezione

– ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse dei bambini

– invitare un singolo bambino, per nome, a ripetere l’attività presentata. Non chiedere: “Chi vuole farlo?”, ma scegliere in base all’entusiasmo di farlo e considerando la sua probabile abilità. Il bambino invitato è libero di rifiutare l’invito. Continuare invitando altri due o tre bambini, in base all’interesse e alla durata dell’attività

– dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore.

Conclusione

– riposizionare i materiali nel luogo corretto, in modo corretto e in successione. I bambini che desiderano aiutare, possono farlo.

– invitare i bambini a disperdersi e riprendere le proprie attività

Libertà dei bambini

I bambini sono liberi di:

– scegliere l’attività presentata,

– decidere quando svolgerla

– ripeterla tutte le volte che è loro necessario

– chiedere la ripetizione della presentazione già fornita

– chiedere nuove presentazioni.

Presentazione individuale

 Preparazione

– preparazione remota (in assenza del bambino): fare pratica con l’attività da presentare

– preparazione immediata (in assenza del bambino): osservazione dei bambini e dei loro bisogni, preparazione delle presentazioni da offrirle non appena si presenterà un’occasione adatta, verifica dettagliata del materiale richiesto

– preparazione diretta (in presenza del bambino), come parte della presentazione stessa.

La presentazione diretta comprende:

– l’invito individuale, che deve essere breve, preciso (nome dell’esercizio) e stimolante, ma lasciando il bambino libero di accettare o rifiutare

– la scelta del luogo: la presentazione va data al tavolo del bambino o in luogo da lui scelto

– l’allestimento dei materiali necessari insieme al bambino che, se pronto, aiuta. Mostrare cosa è necessario, dove è conservato, come trasportarlo, in quale successione, come posizionare ciascun materiale nel luogo in cui verrà utilizzato, e in che posizione

Presentazione vera e propria

–  presentare l’esercizio con una scrupolosa analisi dei movimenti

– usare il minor numero possibile di parole, ben scelte. Le parole servono a stimolare l’interesse, ma la presentazione vera è quella data per mezzo delle azioni

– focalizzare l’attenzione del bambino sul punto di interesse

– indirizzare l’attenzione del bambino sul criterio di perfezione (o controllo dell’errore) che consente al bambino di giudicare e correggere autonomamente le proprie prestazioni e stimola la ripetizione, portando alla perfezione

– se l’esercizio lo consente, continuare a svolgere l’attività fino a quando il bambino mostra il desiderio di subentrare, con gesti, parole o espressioni facciali.

Stimolare il bambino a subentrare rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione. Questo stimolo “indiretto” è migliore di uno diretto sotto forma di un invito verbale.

– dopo che il bambino a cui è stata data la presentazione individuale inizia a svolgere l’attività stessa in modo appropriato, anche se non perfettamente, lasciarlo con discrezione, e continuare ad osservarlo a distanza.

Conclusione

– il bambino stesso, quando decide di interrompere l’attività, riporta il materiale nel luogo corretto, in modo corretto e in successione.

Libertà del bambino

Il bambino è libero di:

– scegliere l’attività presentata,

– decidere quando svolgerla

– ripeterla tutte le volte che gli è necessario

– chiedere la ripetizione della presentazione già fornita

– chiedere nuove presentazioni.

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Bibliografia

Maria Montessori – Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle case dei bambini

Maria Montessori – La scoperta del bambino

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Vita pratica Montessori: l’osservazione

La partecipazione diretta dell’adulto agli esercizi di vita pratica del bambino (preparare l’ambiente e il materiale, dare le presentazioni, garantire la libertà) si trasforma in una partecipazione interiore nel momento in cui il bambino decide di dedicarsi all’esercizio.

A questo punto il compito dell’adulto è quello di osservare rispettosamente il lavoro indipendente del bambino e notare le sue preferenza per l’uno o l’altro esercizio, il modo in cui viene svolto, le difficoltà che incontra.

Se l’adulto nota delle difficoltà, deve valutare se esse richiedono assistenza diretta o semplicemente un perfezionamento attraverso la ripetizione.

Cercherà di comprendere su quale base il bambino sceglie le sue attività: se sollecitato dal materiale in sé, o in risposta a una necessità dell’ambiente (inanimato o animato). 

Devono essere conservate registrazioni accurate e obiettive di queste osservazioni, sia per quanto riguarda i singoli bambini (almeno una volta alla settimana) sia per quanto riguarda la comunità nel suo insieme (ogni giorno).

L’attività interiore di osservazione dell’adulto si basa sulla disponibilità a fornire aiuto quando è necessario, ma soprattutto sulla capacità di lasciare che il bambino lavori al proprio sviluppo attraverso lo sforzo, la ripetizione e il perfezionamento.

L’adulto deve assolutamente evitare di interferire col lavoro del bambino, ricordando sempre che “tutte le forme di aiuto non necessario sono un ostacolo allo sviluppo“.

Interviene tempestivamente, in modo fermo positivo e senza rabbia, solo nel caso in cui il bambino stia usando impropriamente il materiale, o stia danneggiando l’ambiente o gli altri membri della comunità. Poiché questo significherebbe che il bambino sta sprecando la propria energia, la propria motivazione e il proprio tempo, l’intervento dell’adulto dovrebbe mirare a riorientare la scelta del bambino, reindirizzare le sue azioni, e lasciare al bambino la scelta di continuare o abbandonare l’attività per dedicarsi a qualcosa di costruttivo di sua volontà.

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Vita pratica Montessori: i campi influenzati dagli esercizi di vita pratica

In generale, l’obiettivo diretto degli esercizi di vita pratica è aiutare il bambino a conquistare l’indipendenza rispetto all’esecuzione di movimenti elementari, al prendersi cura di se stesso, al prendersi cura dell’ambiente e al suo relazionarsi agli altri.

L’obiettivo indiretto è aiutare il bambino a consolidare e sviluppare la coordinazione motoria e l’integrazione della personalità. Mentre il bambino svolge gli esercizi di vita pratica, movimento, volontà e pensiero si avvicinano sempre più, integrandosi e costruendo una base solida e duratura per l’ulteriore sviluppo.

Le attività di vita pratica inoltre:

– producono un arricchimento emotivo: l’amore che il bambino prova per queste attività garantisce loro un posto d’onore nella loro vita futura sia per la loro utilità pratica, sia come strumenti di rilassamento.

– generano una sorta di “rivoluzione” sociale: il posto speciale che queste attività occupano nei primi anni di vita del bambino, lo aiutano a sviluppare un sincero apprezzamento per chi le svolge. Questo atteggiamento positivo da parte del bambino determina un naturale e pacifico riorientamento sociale

– alimentano il rispetto dell’ambiente: il bambino che svolge queste attività nel proprio ambiente preparato, sviluppa l’abitudine a prendersi cura di tutto ciò che lo circonda

– alimentano il rispetto per gli altri e per la comunità

– sostengono lo sviluppo fisico: gli esercizi di vita pratica eseguiti e ripetuti spontaneamente danno un contributo sostanziale e naturale allo sviluppo fisico, esercitando i muscoli non in modo meccanico e in funzione del solo corpo, ma dall’essere umano nella sua interezza

– stimolano le abilità scientifiche: gli esercizi di vita pratica aiutano il bambino a sviluppare un contatto intelligente e responsabile con il suo ambiente, ponendo le basi per la sua esplorazione

– generano buone abitudini: con gli esercizi di vita pratica si forma l’abitudine a svolgere attività costruttive e consapevoli

– aiutano il bambino a giudicare la propria attività in modo obiettivo e indipendente, non in previsione di lodi o punizioni dall’esterno, ma per interesse personale e desiderio di perfezione

– alimentano l’autostima

– sviluppano apprezzamento verso ciò che è prezioso e delicato

– stimolano la capacità di concentrazione

– sviluppano tenacia, volontà e perseveranza.

Le attività di vita pratica preparano al lavoro accademico: con gli esercizi di vita pratica si esplorano concetti matematici e forme geometriche, si prepara la mano alla scrittura e l’occhio alla lettura da sinistra a destra e dall’alto al basso.  

Quando un genitore mi domanda perché suo figlio lava un tavolo invece di fare matematica, rispondo che lavare un tavolo è la migliore preparazione all’acquisizione della mente matematica” (Renilde Montessori, La vita pratica come base spirituale della Casa dei bambini).

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Maria Montessori – Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle case dei bambini

Maria Montessori – La scoperta del bambino

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Ruota della leggenda di San Martino

Condivido gratuitamente questa ruota che ho preparato per i miei bambini per raccontare la leggenda di San Martino e animare iil cerchio del mattino. Il testo è molto semplificato e adatto in particolare alla scuola d’infanzia.

MARTINO CAVALCA: In una gelida giornata di novembre, il soldato Martino attraversa la città a cavallo.

IL POVERELLO: un povero uomo sta seduto nella neve vestito con pochi stracci: a freddo e fame.

LA SPADA DI MARTINO: Martino vede il poverello e afferra la sua spada.

LA DIVISIONE DEL MANTELLO: con la spada Martino divide a metà il suo mantello.

IL DONO: Martino dona al poverello una metà del suo mantello e si allontana.

IL MEZZO MANTELLO: il poverello è contento per il mantello ricevuto che gli scalda il corpo e il cuore.

L’ESTATE DI SAN MARTINO: il gesto di Martino ha reso il mondo un posto migliore, e il mondo gli dice grazie con tre giorni di sole.

IL SOGNO: Martino sogna di aiutare tutti i poverelli del mondo e smette di fare il soldato.

IL RECINTO DELLE OCHE: Martino era un uomo saggio e generoso. Tutti volevano che diventasse il loro capo, così lui si nascose.

LA RICERCA: tutti si misero a cercarlo con le lanterne accese, e lo trovarono perchè le oche iniziarono a starnazzare fortissimo.

VESCOVO DI TOURS: alla fine Martino accetta l’incarico.

LA FESTA: ogni anno l’11 novembre prepariamo i biscotti, sfiliamo con le lanterne, cantiamo e recitiamo la leggenda di San Martino.

Inchiostro invisibile

Con semplici ingredienti (curcuma, alcool denaturato e bicarbonato di sodio) realizza dei fantastici progetti artistici o scrivi i tuoi messaggi segreti! Qui applichiamo la “ricetta” ad un’attività per Halloween

Inchiostro invisibile: come si fa

  1. sciogli del bicarbonato di sodio in acqua calda

2. usa la miscela per realizzare il tuo disegno o scrivere il tuo messaggio segreto:

3. fai asciugare bene

4. sciogli della polvere di curcuma nell’alcool denaturato

5. stendi con cura la curcuma su tutto il foglio

Mollette da bucato sul bordo di un cestino

Nome dell’esercizio in inglese: pegging a basket, pegging clothespins

Area: movimenti elementari, rotazione del polso, pinza a tre dita, trasferimenti

Età: dai 2 anni e mezzo

Materiale: un cestino sul cui bordo sono fissate mollette da bucato un cestino sul cui bordo sono fissate mollette da bucato. Un tavolo e due sedie

Presentazione

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come togliere e mettere le mollette da bucato sul bordo di un cestino
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
. trasportare il cestino su di un tavolo, mettendolo alla nostra sinistra
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. mostrare al bambino la presa a tre dita: pollice contro indice e medio uniti
. usare la pinza a tre dita per tenere le due estremità della prima molletta e stringere
. mantenere la presa per togliere la molletta dal bordo del cestino
. una volta tolta, rilasciare le dita per chiudere la molletta
. mettere la molletta sul tavolo
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
. continuare allo stesso modo fino a togliere tutte le mollette dal bordo del cestino
. man mano che le mollette vengono tolte, metterle sul tavolo dopo la prima, formando una fila orizzontale da sinistra a destra
. ammirare il lavoro svolto
. utilizzando la presa a tre dita, prendere la prima molletta a sinistra
. premere per aprirla
. tenendola in verticale inserire la molletta sul bordo del cestino
. rilasciare per chiudere la molletta sul bordo del cestino
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione
. l’esercizio termina quando tutte le mollette sono nuovamente intorno al bordo del cestino

3. Conclusione
. riportare il cestino allo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per usare le mollette da bucato

Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri

Nomenclatura: mollette, bordo, ecc.

Punti di interesse: il funzionamento delle mollette da bucato, posare le mollette sul tavolo da sinistra a destra e usare lo stesso criterio per raccoglierle

Controllo dell’errore: il bambino non riesce ad aprire o chiudere le mollette. Il bambino non è in grado di completare l’attività. Le mollette cadono

Varianti ed estensioni:

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Come realizzare una cameretta bambino in stile Montessori

La cameretta bambini in stile montessoriano permette di allestire uno spazio che stimoli autonomia e creatività. Scopri come fare con i nostri consigli.

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Sono diversi gli elementi che fanno parte di una cameretta per bambini. Si tratta di un ambiente in cui i nostri piccoli iniziano a scoprire il mondo e ad essere autonomi, sia nel gioco che nei primi insegnamenti appresi a scuola.
Una delle esponenti più rilevanti della pedagogia fu Maria Montessori, che portava avanti una linea di pensiero precisa e ancora oggi apprezzata, incentrata cioè sul rispetto e sullo sviluppo delle propensioni del bambino.
Questi principi si sono tradotti in uno stile di arredamento, detto montessoriano appunto, che vedremo nel dettaglio in questo articolo. Continua con la lettura!

Maria Montessori e la sua corrente di pensiero

Nata a Chiaravalle nel 1970, Maria Montessori è stata una pedagogista, neuropsichiatra e filosofa di assoluto rilievo nell’ambito dello sviluppo infantile. Fu fondatrice di un metodo educativo incentrato sulla stimolazione delle diverse attitudini del bambino, della sua creatività e indipendenza. Secondo Maria Montessori, infatti, per ottenere uno sviluppo adeguato è fondamentale l’interazione tra bambini, anche di diverse età, oltre con gli adulti. Tuttavia, l’aspetto più rilevante del suo pensiero lo si evince nel modo con cui allestire la cameretta del bambino. Ad oggi, l’arredamento in stile montessoriano è sempre più seguito e prevede il rispetto di alcune regole fondamentali.

Cameretta in stile montessoriano: regole principali

Fino ai 3 anni di età, la cameretta è l’ambiente di casa in cui il bambino può esprimersi al meglio, conoscere il mondo circostante e stimolare le proprie capacità cognitive. L’arredamento in stile montessoriano detta alcune linee guida necessarie per la scelta dei mobili da inserire nella stanza; questi, infatti, non hanno solo la funzione di riporre i capi di abbigliamento per neonato, ma devono essere pienamente accessibili prima di tutto dal bambino. Ecco qualche regola da seguire:

  • scegliere mobili bassi e dalle linee semplici;
  • preferire mobili e complementi di arredo in materiali naturali;
  • ogni elemento della cameretta dovrebbe essere pienamente accessibile per il bambino;
  • eliminare ogni sorta di oggetto pericoloso;
  • scartare i giochi eccessivamente rumorosi;
  • niente televisione.

Il lettino

Il letto è l’elemento principale della camera. Per i bambini è preferibile che non abbia un’altezza superiore ai 20/25 cm e che non presenti alcuna sbarra laterale. Il lettino basso permette al bambino di non dipendere da un adulto e di considerarlo un luogo calmo e rassicurante, dove riposarsi in autonomia.

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La cassettiera e l’armadio

Ovviamente, questi sono elementi necessari per tenere in ordine i capi di abbigliamento neonato. Uno degli aspetti che, attraverso l’arredamento, Maria Montessori intendeva trasmettere era anche quello dell’organizzazione e della pulizia.
Per fare in modo che il bambino sia autonomo nel vestirsi e nella cura personale, in commercio sono presenti diversi modelli di armadio non troppo alti e, quindi, maggiormente accessibili. Quanto alla cassettiera, è importante scegliere un modello che possa essere fissato al muro, per evitare che accidentalmente possa cadere addosso al bambino.

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La libreria

I libri sono una componente fondamentale per la crescita e lo sviluppo cognitivo dei piccoli. Per tenerli ben riposti, è importante scegliere librerie basse e organizzate, così da ordinare i libri con la copertina a vista e in modo immediatamente riconoscibile.

@INSTAGRAM decoronscheznous

I contenitori per giochi

Avere i giochi sparsi per la stanza non è per niente educativo e ordinato. Piuttosto, è bene prevedere degli appositi contenitori dove riporli dopo aver giocato. Questi contenitori possono essere delle ceste, degli scaffali, delle mensole o dei pouf con coperchio. Il tutto va a conferire confort e organizzazione alla camera.

Il tavolino con sedie

Si tratta di complementi di arredo con i quali il bambino può giocare con comodità e può trascorrere i suoi momenti di relax. Il tavolino con le sedie, rigorosamente a misura di bambino, dovrebbero avere i bordi arrotondati per evitare che il bimbo si faccia male.

@INSTAGRAM themontessoriroom

Le decorazioni

Le decorazioni svolgono un ruolo importante per rendere confortevole e rilassante qualsiasi ambiente di casa. Danno allegria, permettono di sviluppare un tema specifico e arricchiscono l’atmosfera con piccoli oggetti cattura attenzione. Pertanto, nella cameretta del bambino non possono mancare: un grande tappeto per giocare a terra, uno specchio infrangibile per iniziare a prendere coscienza di sé, quadri, fotografie, stickers, lavagnette e via dicendo. Ogni oggetto contribuisce a stimolare la fantasia e a ricreare un ambiente che sia corrispondente alla vita e ai gusti del bambino.

Travasi con la spugna fino al segno – Esercizi di vita pratica Montessori

Esercizi di vita pratica Montessori: travasi con la spugna fino al segno

Nome dell’esercizio in inglese: sponge squeezing to the line

Area: esercizi preliminari, movimenti elementari, rotazione del polso, presa palmare, travasi

Età: dai 2 anni e mezzo

Materiale: grembiuli. Un vassoio contenente una spugna possibilmente naturale a misura di bambino (della dimensione del palmo della mano), un piccolo asciugamani, due ciotole vuote identiche (una delle quali con un segno per il livello dell’acqua), una brocca vuota con un segno per il livello dell’acqua (che garantisca una quantità d’acqua maggiore rispetto a quello previsto per la ciotola segnata). La ciotola segnata è posizionata a destra. Un tavolo e due sedie

Presentazione

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro i travasi con la spugna fino al segno”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. indossare i grembiuli

. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

. trasportare il vassoio su di un tavolo

. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. prendere la brocca, andare al lavandino e riempirla d’acqua fino al segno

. riportarla al tavolo e metterla a destra del vassoio

. prendere la brocca con la mano destra, sostenerla sotto il beccuccio con la mano sinistra e versare lentamente l’acqua nella ciotola senza il segno fino a vuotarla completamente

. mettere la brocca sul tavolo, dietro al vassoio

. mettere la spugna nella ciotola d’acqua, lasciarla galleggiare, quindi spingerla verso il basso finché non affonda

. mostrare la presa palmare

. raccogliere la spugna con la mano destra, utilizzando la presa palmare, col palmo rivolto verso il basso

. sollevarla

. attendere che smetta di gocciolare

. capovolgere la spugna con un piccolo movimento del polso, portando il palmo verso l’alto

. spostare la mano sulla ciotola vuota (quella segnata)

. capovolgere nuovamente la mano (palmo verso il basso)

. stringere con decisione la spugna fino a quando l’acqua non smette di gocciolare

. rilasciare delicatamente la spugna e riportarla sulla ciotola di sinistra

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

. l’esercizio termina quando l’acqua trasferita raggiunge la linea sulla ciotola

3. Conclusione

. mettere la spugna nella ciotola vuota

. asciugarsi le mani nell’asciugamani

. riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino:

. usare il panno per asciugare eventuali gocce sul vassoio o sul tavolo

. asciugare la brocca e rimetterla sul vassoio

. portare la ciotola d’acqua al lavandino, svuotarla e asciugarla, quindi riportarla sul vassoio

. riportare il vassoio allo scaffale

. togliersi i grembiuli

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Libertà del bambino

dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni

Obiettivi diretti: a isolare le abilità necessarie per assorbire l’acqua da una ciotola e trasferirla nell’altra senza far cadere una goccia e fermandosi raggiunto il segno

Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente

Nomenclatura: spugna, spremere, rilasciare, gocciolare, ruotare, segno, ecc.

Punti di interesse: rotazione della mano e del polso, la spugna cambia colore quando assorbe l’acqua

Controllo dell’errore: fughe d’acqua tra le due ciotole; il bambino non riesce a premere correttamente la spugna per attingere l’acqua.

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Travasi con la spugna – Esercizi di vita pratica Montessori

Esercizi di vita pratica Montessori: travasi con la spugna

Nome dell’esercizio in inglese: sponge squeezing

Area: esercizi preliminari, movimenti elementari, rotazione del polso, presa palmare, travasi

Età: dai 2 anni e mezzo

Materiale: un vassoio contenente un panno, 2 ciotole identiche (una a fianco dell’altra), una spugna possibilmente naturale a misura di bambino (della dimensione del palmo della mano), piccolo asciugamani. Grembiule. Un tavolo e due sedie

Presentazione

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro i travasi con la spugna”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. indossare i grembiuli

. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

. trasportare il vassoio su di un tavolo

. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. mettere la spugna nella ciotola a destra

. prendere la ciotola a sinistra e portarla al lavandino. Riempirla per un terzo di acqua

. riportarla al tavolo mettendola nuovamente a sinistra della ciotola vuota

. prendere la spugna dalla ciotola vuota e posarla nella ciotola d’acqua

. lasciarla galleggiare, quindi spingerla verso il basso finché non affonda

. mostrare la presa palmare

. raccogliere la spugna con la mano destra, col palmo rivolto verso il basso utilizzando la presa palmare

. sollevarla sulla ciotola

. attendere che smetta di gocciolare

. capovolgere la spugna con un piccolo movimento del polso, portando il palmo verso l’alto

. spostare la mano sulla ciotola vuota

. capovolgere nuovamente la mano (palmo verso il basso)

. stringere con decisione la spugna fino a quando l’acqua non smette di gocciolare

. rilasciare delicatamente la spugna

. riportarla sulla ciotola di sinistra

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

. l’esercizio termina quando tutta l’acqua è passata dalla ciotola di sinistra alla ciotola di destra

3. Conclusione

al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino

. mettere la spugna nella ciotola vuota

. asciugarsi le mani nell’asciugamani

. usare il panno per asciugare eventuali gocce sul vassoio o sul tavolo

. portare la ciotola d’acqua al lavandino, svuotarla e asciugarla, quindi riportarla sul vassoio

. riportare il vassoio allo scaffale

. togliersi il grembiule

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarlo invitandoli a riprendere le proprie attività

Libertà del bambino

dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per assorbire l’acqua da una ciotola e trasferirla nell’altra senza far cadere una goccia

Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente

Nomenclatura: spugna, spremere, rilasciare, gocciolare, ruotare, ecc.

Punti di interesse: rotazione della mano e del polso, la spugna cambia colore quando assorbe l’acqua

Controllo dell’errore: fughed’acqua tra le due ciotole. Il bambino non riesce a premere correttamente la spugna per attingere l’acqua. 

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Trasferimento di acqua su un portasapone a ventose col contagocce – Esercizi di vita pratica Montessori

Esercizi di vita pratica Montessori: trasferimento di acqua su un portasapone a ventose col contagocce

Nome dell’esercizio in inglese: water transfer with a dropper on a suction cups

Area: esercizi preliminari, movimenti elementari, rotazione del polso, pinza a tre dita, travasi

Età: dai 2 anni e mezzo

Materiale: un vassoio contenente un bicchiere pieno per ¾ di acqua (eventualmente colorata), un contagocce, una piccola spugna (5 centimetri circa) e un portasapone a ventose. Un tavolo e due sedie

Presentazione

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro il trasferimento di acqua sul portasapone col contagocce”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

. trasportare il vassoio e posarlo sul tavolo lungo il margine superiore, al centro

. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. prendere il contagocce per la tettarella, con la mano destra, utilizzando la pinza a tre dita

. tenere il contagocce sopra il bicchiere di acqua colorata

. stringere la tettarella: si forzerà l’aria ad uscire dal tubo

. tenendo la tettarella premuta, inserire la punta del contagocce nel bicchiere immergendola nell’acqua colorata

. rilasciare la tettarella: l’acqua colorata verrà risucchiata nel tubo

. sollevare il contagocce

. attendere eventuali gocciolamenti

. mettere la punta del contagocce appena sopra la prima ventosa ma senza toccarla

. stringere la tettarella molto delicatamente per rilasciare una sola goccia d’acqua colorata nella ventosa

. passare alle ventose successive fino a vuotare il contagocce

. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

. l’esercizio termina quando tutte le ventose sono piene

3. Conclusione

. ammirare il proprio lavoro

. con la spugna asciugare il portasapone

. riportare il vassoio allo scaffale

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Libertà del bambino

dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per usare un contagocce facendo cadere una goccia sola alla volta

Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri

Nomenclatura: trasferire, bicchiere, contagocce, tettarella, tubo, punta, ecc.

Punti di interesse: l’acqua colorata che viene risucchiata e soffiata fuori dal contagocce una goccia alla volta

Controllo dell’errore: il bambino non riesce ad utilizzare il contagocce, si preme troppo o troppo poco

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Travasi col contagocce – Esercizi di vita pratica Montessori

Esercizi di vita pratica Montessori: travasi col contagocce

Nome dell’esercizio in inglese: water transfer with a dropper

Area: esercizi preliminari, movimenti elementari, rotazione del polso, pinza a tre dita, travasi

Età: dai 2 anni e mezzo

Materiale: un vassoio contenente un bicchiere pieno per ¾ di acqua colorata (a sinistra), un bicchiere vuoto (a destra), un contagocce, una piccola spugna (5 centimetri circa). Un tavolo e due sedie

Presentazione

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro i travasi col contagocce”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

. trasportare il vassoio su di un tavolo

. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. prendere il contagocce per la tettarella, con la mano destra, utilizzando la pinza a tre dita

. tenere il contagocce sopra il bicchiere di acqua colorata

. stringere la tettarella: si forzerà l’aria ad uscire dal tubo

. tenendo la tettarella premuta, inserire la punta del contagocce nel bicchiere immergendola nell’acqua colorata

. rilasciare la tettarella: l’acqua colorata verrà risucchiata nel tubo

. sollevare il contagocce fino a poter appoggiare la punta al bordo interno del bicchiere

. attendere eventuali gocciolamenti

. mettere la punta del contagocce nel bicchiere vuoto, senza che tocchi le pareti o il fondo

. stringere la tettarella per rilasciare tutta l’acqua colorata nel bicchiere

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

. l’esercizio termina quando tutta l’acqua è passata dal primo al secondo bicchiere

3. Conclusione

. ammirare il proprio lavoro

. con la spugna asciugare eventuali gocce sul vassoio

. riportare il vassoio allo scaffale

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Libertà del bambino

dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per trasferire un liquido usando un contagocce

Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri

Nomenclatura: trasferire, bicchiere, contagocce, tettarella, tubo, punta, ecc.

Punti di interesse: l’acqua colorata che viene risucchiata e soffiata fuori dal contagocce

Controllo dell’errore: il bambino non riesce ad utilizzare il contagocce, l’acqua si rovescia sul vassoio

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Travasi con la siringa – Esercizi di vita pratica Montessori

Esercizi di vita pratica Montessori: travasi con la siringa

Nome dell’esercizio in inglese: water transfer with a syringe

Area: esercizi preliminari, movimenti elementari, rotazione del polso, presa a C delle dita, pinza a tre dita, travasi

Età: dai 2 anni e mezzo

Materiale: un vassoio contenente un bicchiere pieno per ¾ di acqua colorata (a sinistra), un bicchiere vuoto (a destra), una siringa, una piccola spugna (5 centimetri circa). Un tavolo e due sedie

Presentazione

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro i travasi con la siringa”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

. trasportare il vassoio su di un tavolo

. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. prendere la siringa impugnando il tubo con la sinistra con la presa a C delle dita e portarla sopra il bicchiere di acqua colorata

. inserire la punta della siringa nel bicchiere immergendola nell’acqua colorata

. impugnare l’estremità dello stantuffo della siringa con la mano destra, utilizzando la pinza a tre dita

. tenendo ferma la siringa con la sinistra, tirare lo stantuffo: l’acqua colorata verrà risucchiata nel tubo

. sollevare la siringa fino a poterla appoggiare al bordo interno del bicchiere

. attendere eventuali gocciolamenti

. mettere la punta della siringa nel bicchiere vuoto, senza che tocchi le pareti o il fondo

. spingere lo stantuffo per rilasciare l’acqua colorata nel bicchiere

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

. l’esercizio termina quanto tutta l’acqua è passata dal primo al secondo bicchiere

3. Conclusione

al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino

. con la spugna asciugare eventuali gocce sul vassoio

. riportare il vassoio allo scaffale

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Libertà del bambino

dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per trasferire un liquido usando una siringa

Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente

Nomenclatura: trasferire, bicchiere, siringa, stantuffo, punta, ecc.

Punti di interesse: l’acqua colorata che viene risucchiata e soffiata fuori dalla siringa

Controllo dell’errore: il bambino non riesce ad utilizzare la siringa, l’acqua si rovescia sul vassoio

Variazioni ed estensioni: usare siringhe sempre più piccole

Video:

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Travasi con la siringa per ungere la carne – Esercizi di vita pratica Montessori

Esercizi di vita pratica Montessori: travasi con la siringa per ungere la carne

Area: esercizi preliminari, movimenti elementari, rotazione del polso, presa a C della mano, travasi

Età: dai 2 anni e mezzo

Materiale: un vassoio contenente un bicchiere pieno per ¾ di acqua colorata (a sinistra), un bicchiere vuoto (a destra), una siringa per ungere la carne, una piccola spugna (5 centimetri circa); un tavolo e due sedie

Presentazione

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro i travasi con la siringa per ungere la carne” 

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

. trasportare il vassoio su di un tavolo

Nome dell’esercizio in inglese: pouring with a baster

. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. tenere la siringa nella mano destra sopra il bicchiere di acqua colorata

. stringere la parte superiore della siringa: si forzerà l’aria ad uscire dal tubo

. inserire la punta della siringa nel bicchiere immergendola nell’acqua colorata

. rilasciare la parte superiore: l’acqua colorata verrà risucchiata nel tubo

. sollevare la siringa fino a poterla appoggiare al bordo interno del bicchiere

. attendere eventuali gocciolamenti

. mettere la punta della siringa nel bicchiere vuoto, senza che tocchi le pareti o il fondo

. stringere la parte superiore della siringa per rilasciare l’acqua colorata nel bicchiere

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

. l’esercizio termina quando tutta l’acqua è passata dal primo al secondo contenitore

3. Conclusione

al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino

. se ci sono gocce d’acqua sul vassoio asciugarle con la spugna

. riportare il vassoio allo scaffale

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Libertà del bambino

dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per trasferire un liquido usando una siringa per ungere la carne

Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri

Nomenclatura: trasferire, bicchiere, siringa per ungere la carne, tubo, punta, ecc.

Punti di interesse: l’acqua colorata che viene risucchiata e soffiata fuori dalla siringa

Controllo dell’errore: il bambino non riesce ad utilizzare la siringa, l’acqua si rovescia sul vassoio

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

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Riempire piccoli flaconi di plastica – Esercizi di vita pratica Montessori

Esercizi di vita pratica Montessori: riempire piccoli flaconi di plastica

Nome dell’esercizio in inglese: filling little plastic bottles

Area: esercizi preliminari, presa a C delle dita, travasi

Età: dai 3 anni e mezzo

Materiale: un vassoio contenente un assortimento di piccoli flaconi di plastica morbida in un cestino, una ciotola piena d’acqua, un piattino, una tovaglietta impermeabile e un panno o un guanto di spugna. Grembiuli. Un tavolo e due sedie

Presentazione

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come riempire piccoli flaconi di plastica”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. indossare i grembiuli

. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

. trasportare il vassoio e posarlo sul tavolo, lungo il margine superiore sinistro

. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)

. prendere la tovaglietta e metterla davanti a noi

. prendere la ciotola piena d’acqua e metterla al centro della tovaglietta

. prendere i flaconcini e metterli in fila orizzontale lungo il margine superiore sinistro della tovaglietta

. mettere il piattino a destra della ciotola

. mettere il panno o il guanto sul tavolo, a destra del tappetino  

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. prendere il primo flacone a sinistra con la mano sinistra, svitare il tappo con la mano destra e posarlo sul piattino

. passare il flacone nella mano destra

. tenere il flacone verso il fondo ed immergerlo inclinato nell’acqua

. spingerlo lentamente verso il basso

. spremerlo e rilasciarlo per osservare le bolle d’aria che si formano nella ciotola

. sollevare il flacone in verticale sulla ciotola e attendere che il flacone e la mano smettano di gocciolare

. asciugare il flacone col guanto

. mettere il tappo al flacone e posarlo chiuso sul piatto

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

. quando tutti i flaconi sono pieni, fermarsi ad ammirare il proprio lavoro

. prendere il primo flacone a sinistra

. togliere il tappo e posarlo sul piatto

. vuotare il flacone nella ciotola, spremendolo

. asciugarne l’esterno col guanto

. rimettere il tappo

. mettere il flacone vuoto nel cesto

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ripetere prendendo i flaconi da sinistra a destra, una o due volte, a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

3. Conclusione

al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino

. rimettere il cestino sul vassoio

. rimettere la ciotola sul vassoio

. asciugare il piatto e rimetterlo sul vassoio

. asciugare la tovaglietta e rimetterla sul vassoio

. appendere il guanto ad asciugare e portarne uno asciutto sul vassoio

. riportare il vassoio allo scaffale

. togliersi i grembiuli

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Libertà del bambino

dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per riempire piccoli flaconi di plastica immergendoli nell’acqua

Obiettivi indiretti: sperimentare che l’acqua occupa spazio, preparazione all’uso del contagocce, raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine,  favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, stabilire una relazione di fiducia tra bambino e adulto

Nomenclatura: acqua, flacone, tappo, immergere, bolle d’aria, ecc.

Punti di interesse: aprire e chiudere i flaconi, premere per far uscire l’aria, le bolle d’aria che risalgono nell’acqua

Controllo dell’errore: il bambino non è in grado di portare a termine l’esercizio, il bambino non è in grado di eseguire correttamente l’esercizio

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Prelevare acqua da un secchio – Esercizi di vita pratica Montessori

Vita pratica Montessori: prelevare acqua da un secchio

Nome dell’esercizio in inglese: water fetching without a sink            

Area: esercizi preliminari, movimenti elementari, rotazione del polso, presa a C delle dita, travasi

Età: dai 3 anni

Materiale: un secchio pieno d’acqua, una brocca in plastica a misura di bambino con una linea segnata col pennarello indelebile, un panno o un guanto di spugna

Presentazione

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come prendere l’acqua da un secchio”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo


. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

. andare nell’angolo della stanza in cui si trova l’attività

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. immergere la brocca nell’acqua e riempirla fino al segno

. sollevarla sul secchio tenendola in posizione verticale

. attendere per consentire all’acqua all’esterno della brocca di gocciolare

. appoggiare la brocca di plastica sul panno o il guanto e asciugarla

. prendere la brocca per il manico con la mano destra e sostenerla sotto il beccuccio con la mano sinistra.

. camminare lentamente per la stanza quindi tornare al secchio

. tenendo la brocca con la mano destra e sostenendola sotto il beccuccio con la mano sinistra, versare lentamente l’acqua nel secchio

. asciugare l’esterno della brocca col panno e rimetterla al suo posto

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

3. Conclusione

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per prelevare dell’acqua senza lavandino

Obiettivi indiretti: destrezza e coordinazione oculo-manuale, stimolare lo sviluppo della volontà, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente, sviluppare la capacità di concentrazione coordinazione e controllo motorio, favorire l’integrazione del bambino nel gruppo sociale (scuola, famiglia), eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri

Nomenclatura: acqua, brocca, area, lentamente, ecc.

Punti di interesse: il peso dell’acqua nella brocca. Il movimento dell’acqua mentre si cammina

Controllo dell’errore: non ci sono gocce d’acqua sul pavimento. Il livello dell’acqua non si trova sulla linea di controllo

Note: questa può essere una presentazione di gruppo

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Riempire bicchieri diversi allo stesso livello – Esercizi di vita pratica Montessori

Vita pratica Montessori: riempire bicchieri diversi allo stesso livello

Nome dell’esercizio in inglese: pouring to different glasses

Area: esercizi preliminari, movimenti elementari, rotazione del polso, presa a C delle dita, presa a C della mano, travasi

Età: dai 3 anni

Materiale: un vassoio contenente due o più bicchieri di forma e altezza diverse (a sinistra), una brocca riempita per ¾ d’acqua (a destra, manico rivolto all’esterno), una piccola spugna (circa 5 centimetri); un panno o un guanto di spugna e un secchio; un tavolo e due sedie

Presentazione

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come riempire bicchieri diversi allo stesso livello”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

. trasportare il vassoio su di un tavolo

. trasportare il secchio e posarlo sul pavimento, accanto al tavolo

. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. mettere il panno o il guanto sul tavolo, a destra del vassoio

. mostrare la presa a C delle dita con la mano destra e usarla per afferrare la brocca per il manico

. sollevarla sopra al primo bicchiere, abbastanza da non toccarlo 

. versare l’acqua lentamente fino a che il livello dell’acqua è a circa due dita dal bordo del bicchiere, muovendo solo il polso (e non il gomito)

. prendere la spugna con la mano sinistra e asciugare il beccuccio della brocca

. passare al secondo bicchiere e continuare così fino a riempirli tutti, sempre a due dita dal bordo del bicchiere, indipendentemente dalla quantità di acqua necessaria per farlo

. mettere la brocca con l’acqua rimanente sul vassoio (a destra dei bicchieri)

. ammirare il proprio lavoro

. prendere un bicchiere alla volta, usando la presa a C della mano e inserirlo nel secchio

. rovesciare l’acqua sul fondo, per evitare schizzi sul pavimento

. prendere il panno e asciugare bene i bicchieri, quindi rimetterli sul vassoio

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

3. Conclusione

al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino

. mettere il panno bagnato ad asciugare e portarne uno asciutto sul vassoio

. svuotare il secchio nel lavandino

. riportare il vassoio allo scaffale

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per versare acqua da una brocca a dei bicchieri fino ad un certo livello, senza l’ausilio di linee e in autonomia

Obiettivi indiretti: favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparazione per l’uso delle forbici

Nomenclatura: versare, svuotare, trasferire, spugna, caraffa, brocca, livello, ecc.

Punti di interesse: la rotazione del polso, il suono dell’acqua che cade nella caraffa e nella brocca, fermarsi quando il livello dell’acqua raggiunge un certo livello, riempire esattamente fino ad un certo livello

Controllo dell’errore: c’è dell’acqua sul vassoioo in terra, rumore dei contenitori che sbattono tra loro, il livello dell’acqua non è uniforme

Variazioni ed estensioni: contenitori di dimensioni e materiali diversi, liquidi diversi, linee a livelli diversi

Video:

https://www.youtube.com/watch?v=WDZmhVFfr7s

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Riempire bicchieri identici allo stesso livello – Esercizi di vita pratica Montessori

Vita pratica Montessori: riempire bicchieri identici allo stesso livello

Nome dell’esercizio in inglese: pouring to identical glasses on the same level

Area: esercizi preliminari, movimenti elementari, rotazione del polso, presa a C delle dita, presa a C della mano, travasi

Età: dai 3 anni

Materiale: un vassoio contenente due o più bicchieri identici (a sinistra), una brocca riempita per ¾ d’acqua (a destra, manico rivolto all’esterno), una piccola spugna (circa 5 centimetri); un panno o un guanto di spugna e un secchio; un tavolo e due sedie

Presentazione

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come riempire bicchieri identici allo stesso livello”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

. trasportare il vassoio su di un tavolo

. trasportare il secchio e posarlo sul pavimento, accanto al tavolo

. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)

. mettere il un panno o il guanto sul tavolo, a destra del vassoio

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. mostrare la presa a C delle dita con la mano destra e usarla per afferrare la brocca per il manico

. sollevarla sopra al primo bicchiere, abbastanza da non toccarlo 

. sostenere la brocca sotto al beccuccio con la mano sinistra

. versare l’acqua lentamente fino a che il livello dell’acqua è a circa tre dita dal bordo del bicchiere, muovendo solo il polso (e non il gomito)

. prendere la spugna con la mano sinistra e asciugare il beccuccio della brocca

. passare al secondo bicchiere e riempirlo finché il livello dell’acqua raggiunto non è identico a quello del primo bicchiere e continuare così fino a riempirli tutti

. mettere la brocca con l’acqua rimanente sul vassoio (a destra dei bicchieri)

. ammirare il proprio lavoro

. prendere un bicchiere alla volta, utilizzando la presa a C della mano, inserirlo nel secchio e rovesciare l’acqua sul fondo, per evitare schizzi sul pavimento

. prendere il panno e asciugare bene i bicchieri, quindi rimetterli sul vassoio

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

3. Conclusione

al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino

. mettere il panno bagnato ad asciugare e portarne uno asciutto sul vassoio

. svuotare il secchio nel lavandino

. riportare il vassoio allo scaffale

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Libertà del bambino

dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per versare acqua da una brocca a dei bicchieri fino ad un certo livello, senza l’ausilio di linee e in autonomia

Obiettivi indiretti: favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparazione per l’uso delle forbici

Nomenclatura: versare, svuotare, trasferire, spugna, caraffa, brocca, livello, ecc.

Punti di interesse: la rotazione del polso, il suono dell’acqua che cade nella caraffa e nella brocca, fermarsi quando il livello dell’acqua raggiunge un certo livello, riempire esattamente ad un certo livello

Controllo dell’errore: c’è dell’acqua sul vassoioo in terra, rumore dei contenitori che sbattono tra loro, il livello dell’acqua non è uniforme

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

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Travasi di liquidi con l’imbuto – Esercizi di vita pratica Montessori

Nome dell’esercizio in inglese: pouring water with a funnel

Area: esercizi preliminari, movimenti elementari, rotazione del polso, presa a C delle dita, presa a C della mano, travasi

Età: dai 2 anni e mezzo

Materiale: un tavolo e due sedie. Un vassoio contenente una brocca piena per ¾ d’acqua (eventualmente colorata), un contenitore a collo stretto (caraffa), una piccola spugna (circa 5 centimetri) e un imbuto. La brocca sta a destra, col beccuccio rivolto verso l’interno, accanto alla caraffa. L’imbuto e la spugna stanno davanti ai due contenitori

Presentazione

1. Preparazione diretta
. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro i travasi di liquidi con l’imbuto”
. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo
. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale
. trasportare il vassoio e posarlo sul tavolo
. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)

2. Analisi dei movimenti
. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione
. prendere l’imbuto e posizionalo sulla caraffa
. sostenere l’imbuto con la mano sinistra
. mostrare la presa a C delle dita con la mano destra e usarla per afferrare la brocca per il manico
. sollevarla sopra all’imbuto, abbastanza da non toccarlo
. versare tutta l’acqua lentamente
. attendere fino alla caduta dell’ultima goccia, dare una leggera scossa alla brocca
. prendere la spugna con la mano sinistra e asciugare il beccuccio della brocca
. mettere la brocca vuota sul vassoio (a destra della caraffa piena)
. sollevare l’imbuto sulla caraffa e attendere eventuali gocciolamenti
. mettere l’imbuto sulla brocca
. non ruotare il vassoio
. mostrare la presa a C della mano con la mano sinistra
. versare l’acqua dalla caraffa all’imbuto sulla brocca con la mano sinistra
. posare la caraffa sul vassoio
. prendere la spugna e asciugare l’orlo della caraffa
. rimuovere l’imbuto dalla brocca, asciugarlo e posarlo sul vassoio
. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore
. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino
. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

3. Conclusione
al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino
. se c’è dell’acqua sul vassoio o sul tavolo, asciugarla con la spugna
. riportare il vassoio allo scaffale
. ringraziare il bambino per il suo lavoro
. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Libertà del bambino
dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per versare acqua da una brocca a un contenitore a collo stretto, con l’ausilio di un imbuto, in autonomia

Obiettivi indiretti: favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparazione per l’uso delle forbici

Nomenclatura: svuotare, trasferire, caraffa, brocca, imbuto, ecc.

Punti di interesse: la rotazione del polso, il suono dell’acqua che cade nella caraffa e nella brocca, versare da destra a sinistra e da sinistra a destra, vedere l’acqua passare attraverso l’imbuto

Controllo dell’errore: c’è dell’acqua sul vassoio o in terra, dell’acqua rimane nel contenitore da vuotare, rumore dei contenitori che sbattono sull’imbuto, l’imbuto cade

Variazioni ed estensioni: contenitori di dimensioni e materiali diversi, liquidi diversi

Video:

https://www.youtube.com/watch?v=ZlE2MGjhOR8

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Travasi di liquidi da brocca a caraffa – Esercizi di vita pratica Montessori

Nome dell’esercizio in inglese: pouring water pitcher to glass decanter (jug to glass decanter)

Area: esercizi preliminari, movimenti elementari, rotazione del polso, presa a C delle dita, presa a C della mano, travasi

Età: dai 2 anni e mezzo

Materiale: un tavolo e due sedie. Un vassoio contenente una brocca piena per ¾ d’acqua (eventualmente colorata), un contenitore a collo stretto (caraffa) e una piccola spugna (5 centimetri circa). La brocca sta a destra, col beccuccio rivolto verso l’interno

Presentazione

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro i travasi di liquidi da brocca a caraffa”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

. trasportare il vassoio e posarlo sul tavolo

. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. mostrare la presa a C delle dita e usarla per afferrare la brocca per il manico

. sollevarla sopra alla caraffa vuota, abbastanza da non toccarla 

. usare la mano sinistra per sostenere il collo della brocca

. versare tutta l’acqua lentamente 

. attendere fino alla caduta dell’ultima goccia, dare una leggera scossa alla brocca

. prendere la spugna con la mano sinistra e asciugare il beccuccio della brocca

. mettere la brocca vuota sul vassoio (a destra della caraffa piena)

. senza ruotare il vassoio, ora prendere la caraffa piena con la mano sinistra, utilizzando la presa a C della mano, e tenere il manico della brocca vuota con la destra

. sollevare la caraffa con la sinistra; portarla al di sopra della brocca, versare

. prendere la spugna con la mano destra e asciugare l’orlo della caraffa

. posare la caraffa sul vassoio

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

3. Conclusione

al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino

. se c’è dell’acqua sul vassoio o sul tavolo, asciugarla con la spugna

. riportare il vassoio allo scaffale

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Libertà del bambino

dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per versare acqua da una brocca a un contenitore a collo stretto (caraffa) in autonomia

Obiettivi indiretti: favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparazione per l’uso delle forbici

Nomenclatura: versare, svuotare, trasferire, spugna, caraffa, brocca ecc.

Punti di interesse: la flessione del polso, il suono dell’acqua che cade nella caraffa e nella brocca, versare da destra a sinistra e da sinistra a destra, le prese della mano

Controllo dell’errore: c’è dell’acqua sul vassoioo in terra, dell’acqua rimane nel contenitore da vuotare, rumore dei contenitori che sbattono tra loro

Variazioni ed estensioni: contenitori di dimensioni e materiali diversi, liquidi diversi

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

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Travasi di liquidi da brocca a bicchiere – Esercizi di vita pratica Montessori

Nome dell’esercizio in inglese: pouring water pitcher to glass (jug to glass)

Area: esercizi preliminari, movimenti elementari, rotazione del polso, presa a C delle dita, presa a C della mano, travasi

Età: dai 2 anni e mezzo

Materiale: un tavolo e due sedie. Un vassoio contenente una brocca piena per ¾ di acqua (eventualmente colorata), un contenitore a collo largo (ciotola, vaso o bicchiere), una piccola spugna (circa 5 centimetri) ), un panno o un guanto di spugna. La brocca sta a destra, col beccuccio rivolto verso l’interno. La spugna sta davanti ai due contenitori, sul davanti; il guanto o il panno stanno dietro ai contenitori

Presentazione 1

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro i travasi di liquidi da brocca a bicchiere”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

. trasportare il vassoio su di un tavolo e posarlo davanti a noi

. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)

. mettere il panno o il guanto sul tavolo, a destra del vassoio

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. mostrare la presa a C delle dita e usarla per afferrare la brocca per il manico

. sollevarla sopra al bicchiere vuoto, abbastanza da non toccarlo 

. usare la mano sinistra per sostenere il collo della brocca

. versare tutta l’acqua lentamente

. attendere fino alla caduta dell’ultima goccia, dare una leggera scossa alla brocca

. prendere la spugna con la mano sinistra e asciugare il beccuccio della brocca

. mettere la brocca vuota sul vassoio (a destra del bicchiere pieno)

. con le mani sui rispettivi lati del vassoio, ruotarlo in due fasi (verticale, orizzontale) in modo che il bicchiere pieno sia a destra e la brocca vuota a sinistra

. tenere il manico della brocca con la sinistra

. mostrare con la mano destra la presa a C della mano

. sollevare il bicchiere utilizzando la presa a C della mano con la destra; portarlo al di sopra della brocca, versare

. prendere la spugna con la mano sinistra e asciugare l’orlo del bicchiere

. posare il bicchiere sul vassoio

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

3. Conclusione

al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino

. se c’è dell’acqua sul vassoio o sul tavolo, asciugarla con la spugna

. riportare il vassoio allo scaffale

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Presentazione 2

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro i travasi di liquidi da brocca a bicchiere”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

. trasportare il vassoio su di un tavolo e posarlo davanti a noi

. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)

. mettere il panno o il guanto sul tavolo, a destra del vassoio

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. mostrare la presa a C delle dita e usarla per afferrare la brocca per il manico

. sollevarla sopra al bicchiere vuoto, abbastanza da non toccarlo 

. usare la mano sinistra per sostenere il collo della brocca

. versare tutta l’acqua lentamente

. attendere fino alla caduta dell’ultima goccia, dare una leggera scossa alla brocca

. prendere la spugna con la mano sinistra e asciugare il beccuccio della brocca

. mettere la brocca vuota sul vassoio (a destra del bicchiere pieno)

. senza ruotare il vassoio, ora prendere il bicchiere pieno con la mano sinistra, utilizzando la presa a C della mano

. tenere il manico della brocca vuota con la destra, utilizzando la presa a C delle dita

. sollevare il bicchiere con la sinistra; portarlo al di sopra della brocca, versare

. prendere la spugna con la mano destra e asciugare l’orlo del bicchiere

. posare il bicchiere sul vassoio

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

3. Conclusione

al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino

. se c’è dell’acqua sul vassoio o sul tavolo, asciugarla con la spugna

. riportare il vassoio allo scaffale

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Presentazione 3

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro i travasi di liquidi da brocca a bicchiere”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

. trasportare il vassoio su di un tavolo e posarlo davanti a noi

. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)

. mettere il panno o il guanto sul tavolo, a destra del vassoio

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. mostrare la presa a C delle dita e usarla per afferrare la brocca per il manico

. sollevarla sopra al bicchiere vuoto, abbastanza da non toccarlo 

. usare la mano sinistra per sostenere il collo della brocca

. versare tutta l’acqua lentamente

. attendere fino alla caduta dell’ultima goccia, dare una leggera scossa alla brocca

. prendere la spugna con la mano sinistra e asciugare il beccuccio della brocca

. mettere la brocca vuota sul vassoio (a destra del bicchiere pieno)

. rimettere il guanto o il panno sul vassoio

. portare il vassoio al lavandino e svuotare il bicchiere

. usando il guanto o il panno asciugare il bicchiere e metterlo sul vassoio

. asciugare eventuali gocce d’acqua sul vassoio

. riempire la brocca per ¾ con acqua

. riportare il vassoio allo scaffale

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

3. Conclusione

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Libertà del bambino

dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per versare acqua da una brocca a un contenitore a collo largo in autonomia

Obiettivi indiretti: favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparazione per l’uso delle forbici

Nomenclatura: asciugare, trasferire, versare, bicchiere, brocca, spugna, ecc.

Punti di interesse: la flessione del polso, invertire la direzione del travaso, la caduta dell’ultima goccia

Controllo dell’errore: c’è dell’acqua sul vassoioo in terra, rimane dell’acqua nel contenitore da vuotare, rumore dei contenitori che sbattono tra loro

Variazioni ed estensioni: contenitori di dimensioni e materiali diversi, liquidi diversi

Video:        

https://www.youtube.com/watch?v=AqvWT_fN2ME&t=9s

https://www.youtube.com/watch?v=-PFF5Wrs2Xo

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

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Travasi di liquidi da brocca a brocca – Esercizi di vita pratica Montessori

Nome dell’esercizio in inglese: pouring water pitcher to pitcher (jug to jug)

Area: esercizi preliminari, movimenti elementari, rotazione del polso, presa a C delle dita, travasi

Età: dai 2 anni e mezzo

Materiale: un tavolo e due sedie. Un vassoio contenente due brocche identiche, una delle quali contiene per ¾ acqua (eventualmente colorata), una piccola spugna (circa 5 centimetri), una tovaglietta plastificata, un panno o un guanto di spugna. Le due brocche devono essere posizionate sul vassoio con i beccucci rivolti verso l’interno; la brocca piena sta a destra

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Presentazione

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro i travasi da brocca a brocca”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

. trasportare il vassoio e posarlo sul tavolo lungo il margine superiore, al centro

. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)

. srotolare il tappetino sul tavolo davanti a noi

. prendere la brocca piena e metterla sul tappetino, a destra, col manico rivolto verso l’esterno

. prendere la brocca vuota e metterla a sinistra della prima, sempre col manico rivolto verso l’esterno

. prendere la spugna piccola e metterla tra le due brocche

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. mostrare la presa a C delle dita

. afferrare la brocca piena per il manico e sollevarla sopra la brocca vuota, senza toccarla 

. usare la mano sinistra per sostenere il collo della brocca

. versare l’acqua nell’altra brocca, facendo attenzione a che le brocche non si tocchino tra loro

. attendere fino alla caduta dell’ultima goccia, dare una leggera scossa alla brocca

. prender la spugna con la mano sinistra e asciugare il beccuccio della brocca, prima di posarla sulla tovaglietta

. posare la brocca vuota sulla tovaglietta

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. rimettere il materiale sul vassoio

. rimettere il materiale sulla tovaglietta (la brocca piena a destra, i manici delle due brocche rivolti verso l’esterno, la spugna tra le due brocche)

. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

3. Conclusione

al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino

. asciugare col panno o il guanto l’esterno della brocca piena e rimetterla sul tavolo, fare lo stesso con la brocca vuota. Asciugare la tovaglietta e rimetterla sul vassoio

. appendere il guanto o il panno ad asciugare e metterne uno pulito sul vassoio

. riportare il vassoio allo scaffale

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per versare acqua da una brocca all’altra in autonomia

Obiettivi indiretti: favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparazione per l’uso delle forbici

Nomenclatura: svuotare, trasferire, versare, spugna, assorbire, ecc.

Punti di interesse: la flessione del polso, l’acqua (eventualmente colorata), versare sempre da destra a sinistra, l’ultima goccia d’acqua che cade dal beccuccio con un leggero scuotimento della brocca

Controllo dell’errore: l’acqua si rovescia sul vassoioo in terra, rumore delle brocche che sbattono tra loro

Variazioni ed estensioni: brocche di dimensioni diverse, brocche di materiali diversi, travasare latte o altri liquidi

Video:        

https://www.youtube.com/watch?v=3kKfCN26HNM

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

Trasferimento di oggetti col colino – Esercizi di vita pratica Montessori

Nome dell’esercizio in inglese: transfer with strainer

Area: movimenti elementari, trasferimenti, presa a tre dita, rotazione del polso

Età: dai 2 anni e mezzo

Materiale: un vassoio contenente una ciotola vuota (a destra) e una identica alla prima piena per metà d’acqua con degli oggetti che galleggiano sulla superficie dell’acqua (palline o altro), un colino, un panno o un guanto di spugna e un tappetino impermeabile arrotolato per il tavolo, eventualmente fermato con un portatovagliolo. Grembiuli per l’adulto e il bambino. Un tavolo e due sedie

Presentazione

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro il trasferimento di oggetti col colino”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. indossare i grembiuli

. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

. trasportare il vassoio e posarlo sul tavolo lungo il margine superiore del tavolo, al centro

. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)

. srotolare il tappetino sul tavolo davanti a noi

. mettere la ciotola piena sul tappetino, a sinistra

. mettere la ciotola vuota a destra della prima

. mettere il colino davanti alle due ciotole, con l’impugnatura rivolta a destra

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. mostrare la presa a tre dita

. prendere il colino con la mano destra utilizzando la presa a tre dita

. immergere il colino nella ciotola di sinistra e pescare un oggetto

. sollevare il colino sulla ciotola e attendere che smetta di gocciolare

. spostare il colino sulla ciotola a sinistra e far cadere l’oggetto al suo interno

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

3. Conclusione

al termine riordinare con l’aiuto del bambino:

. asciugare il colino col panno o il guanto di spugna e rimetterlo sul vassoio

. prendere la ciotola di destra con due mani e rovesciare delicatamente gli oggetti nella ciotola d’acqua

. asciugare la ciotola vuota e rimetterla sul vassoio

. rimettere sul vassoio la ciotola piena

. asciugare il tappetino, arrotolarlo e rimetterlo sul vassoio

. andare ad appendere ad asciugare il panno o il guanto e metterne uno asciutto sul vassoio

. riportare il vassoio allo scaffale

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Libertà del bambino

dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per trasferire oggetti col colino

Obiettivi indiretti: preparare al travaso di liquidi, raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente

Nomenclatura: colino, acqua, colore e altre qualità degli oggetti usati, galleggiamento, ecc. 

Punti di interesse: l’acqua, attendere che il colino smetta di gocciolare, la presa a tre dita, la rotazione del polso

Controllo dell’errore: il bambino non è in grado di portare a termine l’esercizio, il bambino non è in grado di eseguire correttamente l’esercizio, si rovescia dell’acqua sul tappetino sul tavolo o sul pavimento, gli oggetti cadono, il colino cade

Note: se il bambino ha già lavorato al travaso di liquidi, possiamo versare l’acqua nella ciotola contenente gli oggetti con una brocca

Varianti ed estensioni: usare un infusore a pinza

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Trasferimento di sostanze secche col cucchiaio – Esercizi di vita pratica Montessori

Nome dell’esercizio in inglese: spooning

Area: movimenti elementari, trasferimenti, presa a C delle dita, pinza a tre dita, presa a tre dita

Età: dai 2 anni e mezzo

Materiale: un tavolo e due sedie. Un vassoio contenente una ciotola vuota, una ciotola piena per ¾ di chicchi o legumi (lenticchie, fagioli, piselli, farro, mais, riso, ecc.) e un cucchiaio. Le due ciotole sono posizionate fianco a fianco, mentre il cucchiaio sta davanti alle due ciotole, con l’impugnatura rivolta a destra

Presentazione 1

1. Preparazione diretta

. posizionare la ciotola piena a sinistra e quella vuota a destra

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro il trasferimento di sostanze secche col cucchiaio”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

. trasportare il vassoio su di un tavolo

. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. mostrare la presa a tre dita con la mano destra e usarla per prendere il cucchiaio

. trasferire la sostanza dalla ciotola a sinistra alla ciotola a destra

. al termine, posizionare il cucchiaio dietro alle due ciotole

. in caso di fuoriuscite, raccogliere i chicchi uno alla volta utilizzando la pinza a tre dita

. con le mani sui rispettivi lati del vassoio, ruotarlo in due fasi (verticale, orizzontale). In questo modo la ciotola piena si trova nuovamente a sinistra sul vassoio

. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

Presentazione 2

1. Preparazione diretta

. posizionare la ciotola piena a destra e quella vuota a sinistra

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro il trasferimento di sostanze secche col cucchiaio”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

. trasportare il vassoio su di un tavolo

. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. mostrare la presa a tre dita con la mano destra e usarla per prendere il cucchiaio

. trasferire la sostanza dalla ciotola a destra alla ciotola a sinistra

. passare il cucchiaio nella mano sinistra e riportare la sostanza nella prima ciotola

. in caso di fuoriuscite, raccogliere i chicchi uno alla volta utilizzando la pinza a tre dita

. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

3. Conclusione

. riportare il vassoio allo scaffale

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Libertà del bambino

dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per trasferire una sostanza secca col cucchiaio, in modo autonomo

Obiettivi indiretti: favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza

Nomenclatura: trasferire, ciotola, cucchiaio, ecc.

Punti di interesse: la rotazione del polso, la presa a tre dita, il suono della sostanza che cade dal cucchiaio, ci vuole tempo per traversare una sostanza col cucchiaio, il cucchiaio si impugna in modo simile a come si impugna la matita  

Controllo dell’errore: ci sono chicchi sul vassoioo in terra, rumore del cucchiaio, il cucchiaio cade

Variazioni ed estensioni: usare sostanze diverse, usare ciotole e cucchiai di forma diversa (non tutti i cucchiai funzionano con tutte le ciotole), mangiare col cucchiaio, usare un mestolo, usare un cucchiaio per scavare la frutta:

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Trasferimento di sostanze secche con l’imbuto – Esercizi di vita pratica Montessori

Nome dell’esercizio in inglese: dry pouring pitcher to glass decanter with a funnel (pitcher to narrow neck container), transferring pitcher to glass decanter with a funnel

Area: movimenti elementari, presa a C delle dita e pinza a tre dita, trasferimenti, rotazione del polso

Età: dai 2 anni e mezzo

Materiale: un tavolo e due sedie. Un vassoio contenente una brocca piena per ¾ di materiali secchi quali riso, piselli secchi o altri legumi, chicchi di mais, ecc. (cambiare spesso), un contenitore a collo stretto (caraffa) e un imbuto. La brocca sta a destra, col beccuccio rivolto verso l’interno, accanto alla caraffa. L’imbuto sta davanti ai due contenitori.

Presentazione

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro il trasferimento di sostanze secche con l’imbuto”  

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

. trasportare il vassoio e posarlo sul tavolo

. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. prendere l’imbuto utilizzando la pinza a tre dita e posizionarlo sulla caraffa. Sostenerlo con la mano sinistra

. mostrare presa a C delle dita e usarla per afferrare la brocca per il manico

. sollevarla sopra all’imbuto, abbastanza da non toccarlo 

. spostare il beccuccio della brocca al centro dell’imbuto e versare tutta la sostanza lentamente 

. assicurarsi di aver versato tutti i chicchi

. mettere la brocca vuota sul vassoio (a destra della caraffa piena)

. mettere l’imbuto sul vassoio

. con le mani sui rispettivi lati del vassoio, ruotarlo in due fasi (verticale, orizzontale)

. tenere il manico della brocca con la sinistra e sollevare la caraffa con la destra; portarla al di sopra della brocca, versare

. posare la caraffa sul vassoio. Se ci sono dei chicchi sul vassoio o sul tavolo, utilizzare la pinza a tre dita e raccoglierli uno ad uno, mettendoli nella brocca piena

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

3. Conclusione

. riportare il vassoio allo scaffale

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Libertà del bambino

dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per versare una sostanza secca da una brocca a un contenitore a collo stretto con l’imbuto in autonomia

Obiettivi indiretti: preparare ai travasi di liquidi, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparazione per l’uso delle forbici

Nomenclatura: il nome dei materiali usati, svuotare, trasferire, caraffa, brocca, imbuto, ecc.

Punti di interesse: la flessione del polso, il suono dei materiali che cadono nella caraffa e nella brocca, versare sempre da destra a sinistra, vedere la sostanza passare attraverso l’imbuto, le prese della mano

Controllo dell’errore: ci sono dei chicchi sul vassoioo in terra, alcuni chicchi rimangono nella brocca, rumore dei contenitori che sbattono tra loro

Variazioni ed estensioni: contenitori di dimensioni e materiali diversi, sostanze sempre più minute

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

Trasferimento di sostanze secche da brocca a caraffa – Esercizi di vita pratica Montessori

Nome dell’esercizio in inglese: dry pouring pitcher to glass decanter (pitcher to narrow neck container), transferring pitcher to glass decanter

Area: movimenti elementari, presa a C delle dita e pinza a tre dita, rotazione del polso, trasferimenti

Età: dai 2 anni e mezzo

Materiale: un tavolo e due sedie. Un vassoio contenente una brocca piena per ¾ di materiali secchi quali riso, piselli secchi o altri legumi, chicchi di mais, ecc. (cambiare spesso) e un contenitore a collo stretto (caraffa). La brocca sta a destra, col beccuccio rivolto verso l’interno

Presentazione

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro il trasferimento di sostanze secche da brocca a caraffa”

. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

. trasportare il vassoio su di un tavolo

. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. mostrare la presa a C delle dita e usarla per afferrare la brocca per il manico

. sollevarla sopra alla caraffa vuota, senza che i due contenitori si tocchino 

. usare la mano sinistra per sostenere il collo della brocca

. spostare il beccuccio della brocca al centro della caraffa e versare lentamente tutta la sostanza 

. assicurarsi di aver versato tutti i chicchi

. mettere la brocca vuota sul vassoio (a destra della caraffa piena)

. con le mani sui rispettivi lati del vassoio, ruotarlo in due fasi (verticale, orizzontale) in modo che la caraffa piena sia a destra e la brocca vuota a sinistra

. tenere il manico della brocca con la sinistra e sollevare la caraffa con la destra; portarla al di sopra della brocca, versare

. posare la caraffa sul vassoio. Se ci sono dei chicchi sul vassoio o sul tavolo, utilizzare la pinza a tre dita e raccoglierli uno ad uno, mettendoli nella brocca piena

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

3. Conclusione

. riportare il vassoio allo scaffale

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per versare una sostanza secca da una brocca a un contenitore a collo stretto in autonomia

Obiettivi indiretti: preparare al travaso di liquidi, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparazione per l’uso delle forbici

Nomenclatura: il nome dei materiali usati, svuotare, trasferire, versare, caraffa, brocca ecc.

Punti di interesse: la rotazione del polso, la presa a C delle dita, il suono dei materiali che cadono nella caraffa e nella brocca, versare sempre da destra a sinistra, usare la pinza a tre dita per raccogliere i chicchi versati, versare lentamente

Controllo dell’errore: ci sono dei chicchi sul vassoioo in terra, alcuni chicchi rimangono nella brocca o nella caraffa, rumore dei contenitori che sbattono tra loro

Variazioni ed estensioni: contenitori di dimensioni e materiali diversi, sostanze sempre più minute

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

Vita pratica Montessori: trasferimento di sostanze secche da brocca a ciotola

Nome dell’esercizio in inglese: dry pouring pitcher to bowl (pitcher to wide neck container)

Area: movimenti elementari, presa a C delle dita e pinza a tre dita, rotazione del polso, trasferimenti

Età: dai 2 anni

Materiale: un tavolo e due sedie. Un vassoio contenente una brocca piena per ¾ di materiali secchi quali riso, piselli secchi o altri legumi, chicchi di mais, ecc. (cambiare spesso) e un contenitore a collo largo (ciotola, vaso o bicchiere). La brocca sta a destra, col beccuccio rivolto verso l’interno

Presentazione

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro il trasferimento di sostanze secche da brocca a ciotola”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

. trasportare il vassoio su di un tavolo

. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. mostrare la presa a C delle dita e usarla per afferrare la brocca per il manico

. sollevarla sopra al contenitore vuoto, senza che i due contenitori si tocchino 

. usare la mano sinistra per sostenere il collo della brocca, sotto al beccuccio

. spostare il beccuccio della brocca al centro del contenitore e versare lentamente tutta la sostanza

. assicurarsi di aver versato tutti i chicchi

. mettere la brocca vuota sul vassoio (a destra della ciotola piena)

. con le mani sui rispettivi lati del vassoio, ruotarlo in due fasi (verticale, orizzontale) in modo che il contenitore pieno sia a destra e la brocca vuota a sinistra

. tenere il manico della brocca con la sinistra e sollevare il contenitore con la destra; portarlo al di sopra della brocca, versare

. posare il contenitore sul vassoio. Se ci sono dei chicchi sul vassoio o sul tavolo, utilizzare la pinza a tre dita e raccoglierli uno ad uno, mettendoli nella brocca piena

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

3. Conclusione

. riportare il vassoio allo scaffale

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Libertà del bambino

dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per versare una sostanza secca da una brocca a un contenitore a collo largo in autonomia

Obiettivi indiretti: preparare ai travasi di liquidi, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparazione per l’uso delle forbici

Nomenclatura: il nome dei materiali usati, svuotare, trasferire, versare, ciotola, brocca ecc.

Punti di interesse: la flessione del polso, il suono dei materiali che cadono nei contenitori, le prese della mano

Controllo dell’errore: ci sono dei chicchi sul vassoioo in terra, alcuni chicchi rimangono nella brocca, rumore dei contenitori che sbattono tra loro

Variazioni ed estensioni: contenitori di dimensioni e materiali diversi, sostanze sempre più minute

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

Vita pratica Montessori: trasferimento di sostanze secche da brocca a brocca

Nome dell’esercizio in inglese: dry pouring pitcher to pitcher

Area: movimenti elementari, presa a C delle dita e pinza a tre dita, rotazione del polso, trasferimenti

Età: dai 2 anni

Materiale: un vassoio contenente due brocche identiche, una delle quali contiene per ¾ materiali secchi quali riso, piselli secchi o altri legumi, chicchi di mais, ecc. (cambiare spesso). Le due brocche devono essere posizionate sul vassoio con i beccucci rivolti verso l’interno; la brocca piena sta a destra. Un tavolo e due sedie

Presentazione 1 (brocca sul vassoio)

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro il trasferimento di sostanze secche da brocca a brocca”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

. trasportare il vassoio su di un tavolo, davanti a noi

. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. mostrare la presa a C delle dita e usarla per afferrare la brocca di destra (piena) per il manico

. sollevarla sopra la brocca vuota, senza che le due brocche si tocchino 

. usare la mano sinistra per sostenere il collo della brocca, sotto al beccuccio

. spostare il beccuccio della brocca destra al centro della brocca sinistra e versare tutta la sostanza inclinando lentamente la brocca

. assicurarsi di aver versato tutti i chicchi

. mettere la brocca vuota sul vassoio (a destra della brocca piena)

. se ci sono dei chicchi sul vassoio o sul tavolo, utilizzare la pinza a tre dita e raccoglierli uno ad uno, mettendoli nella brocca piena

. con le mani sui rispettivi lati del vassoio, ruotarlo in due fasi (verticale, orizzontale) in modo che la brocca piena sia di nuovo a destra

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

3. Conclusione

. riportare il vassoio allo scaffale

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Presentazione 2 (entrambe le brocche sospese)

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro il trasferimento di sostanze secche da brocca a brocca”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

. trasportare il vassoio su di un tavolo

. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)

2. Analisi dei movimenti

. mostrare la presa a C delle dita e usarla per afferrare la brocca vuota per il manico con la mano sinistra

. sollevarla all’altezza del torace 

. afferrare la brocca piena per il manico con la mano destra e sollevarla al di sopra di quella vuota

. spostare il beccuccio della brocca destra al centro della brocca sinistra

. versare lentamente tutta la sostanza

. assicurarsi di aver versato tutti i chicchi

. mettere entrambe le brocche sul vassoio (a destra vuota, a sinistra piena)

. se ci sono dei chicchi sul vassoio o sul tavolo, utilizzare la pinza a tre dita e raccoglierli uno ad uno, mettendoli nella brocca piena

. con le mani sui rispettivi lati del vassoio, ruotarlo in due fasi (verticale, orizzontale) in modo che la brocca piena sia di nuovo a destra

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

3. Conclusione

. riportare il vassoio allo scaffale

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per versare una sostanza secca da una brocca all’altra in autonomia

Obiettivi indiretti: preparare ai travasi di liquidi, raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura e all’uso delle forbici, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente

Nomenclatura: il nome dei materiali usati, svuotare, trasferire, versare, ecc.

Punti di interesse: la flessione del polso, il suono dei materiali che cadono nella brocca, versare sempre da destra a sinistra

Controllo dell’errore: ci sono dei chicchi sul vassoioo in terra, alcuni chicchi rimangono nella brocca, rumore delle brocche che sbattono tra loro

Variazioni ed estensioni: brocche di dimensioni diverse, brocche trasparenti, materiali sempre più minuti

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Vita pratica Montessori: mettere le monetine nel salvadanaio

Nome dell’esercizio in inglese: penny bank transfer

Area: movimenti elementari, pinza a tre dita, trasferimenti

Età: dai 2 anni e mezzo

Materiale: un vassoio contenente una ciotola di monetine (a sinistra) e un salvadanaio vuoto col fondo facilmente apribile (a destra). Un tavolo e due sedie

Presentazione

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come mettere le monetine nel salvadanaio”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

. trasportare il vassoio su di un tavolo, davanti a noi

. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. mostrare al bambino la pinza a tre dita: pollice contro indice e medio uniti

. prendere una moneta usando la presa a tre dita

. spostare la mano sul salvadanaio e inserirla parzialmente nella fessura

. far cadere delicatamente la moneta nel salvadanaio, soffermandosi per ascoltare il suono della moneta che cade al suo interno

. dopo aver trasferito cinque monetine, dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore, quindi riprendere il lavoro

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

. quando tutte le monetine si trovano nel salvadanaio, capovolgerlo

. rimuovere il tappo

. rovesciare tutte le monetine nella ciotola

3. Conclusione

. riportare il vassoio allo scaffale

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Libertà del bambino

dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per mettere le monetine nel salvadanaio

Obiettivi indiretti: rafforzare la presa a tre dita per imparare a tenere correttamente la matita, raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente

Nomenclatura: vuoto, pieno, trasferire, monetine, salvadanaio, ecc.

Punti di interesse: trasferire da sinistra a destra, la pinza a tre dita, le monetine, il rumore delle monetine che cadono nel salvadanaio, il tappo che si trova nella parte inferiore del salvadanaio

Controllo dell’errore: il vassoio cade a terra o si rovescia, gli oggetti cadono durante il trasferimento, il bambino non porta a termine il trasferimento

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Vita pratica Montessori: trasferimento di oggetti

Nome dell’esercizio in inglese: transferring objects, grasping transfer

Area: movimenti elementari, pinza a cinque dita, trasferimenti

Età: dai 2 anni

Materiale: un vassoio contenente due ciotole identiche (o due piccoli cestini), una delle quali contiene oggetti identici (sassi, pigne, palline di spugna, pompon, conchiglie, ecc.). Un tavolo e due sedie

Presentazione

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro il trasferimento di oggetti”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

. trasportare il vassoio su di un tavolo

. posare il vassoio davanti a noi

. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. togliere le due ciotole dal vassoio, una alla volta, e metterle sul tavolo, appena dietro al vassoio

. rimettere la ciotola piena sul vassoio, a sinistra

. rimettere la ciotola vuota sul vassoio, a destra della ciotola vuota (per trasferire da sinistra a destra, cioè in direzione della scrittura)

. mostrare al bambino la pinza a cinque dita: pollice contro le altre quattro dita unite

. trasferire gli oggetti dalla ciotola a sinistra alla ciotola a destra, uno alla volta, mostrando ogni volta la presa  

. fermarsi ad ammirare il proprio lavoro

. posare nuovamente le ciotole sul tavolo, dietro al vassoio, prendendole una alla volta

. rimetterle sul vassoio, una alla volta (piena a sinistra, vuota a destra)

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

3. Conclusione

. riportare il vassoio allo scaffale

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Libertà del bambino

dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per trasferire oggetti utilizzando la pinza a cinque dita

Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente

Nomenclatura: vuoto, pieno, trasferire, il nome degli oggetti scelti, destra, sinistra, ecc.

Punti di interesse: la ciotola vuota a destra, la presa delle dita, la percezione sensoriale delle qualità degli oggetti utilizzati

Controllo dell’errore: il vassoio cade a terra o si rovescia, gli oggetti cadono durante il trasferimento, il bambino non porta a termine il trasferimento

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Vita pratica Montessori: girare le pagine di un libro

Nome dell’esercizio in inglese: turn the pages of a book

Area: esercizi preliminari, cura dell’ambiente, apprendimento della lettura, grazia e cortesia

Età: dai 2 anni e mezzo

Materiale: un tavolo e due sedie, un libro

Presentazione

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come girare le pagine di un libro”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra), con un libro chiuso davanti a noi

. aprire la copertina del libro

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. infilare il pollice destro (dalla parte dell’unghia) sotto all’angolo in alto della prima pagina (la mano con le dita rivolte verso l’alto)

. sollevare leggermente la pagina e posizionare il palmo della mano sotto alla pagina

. fai scorrere la mano fino a metà pagina (la punta delle dita rivolta sempre verso l’alto)

. spingere delicatamente la pagina a sinistra fino a voltarla completamente

. far scorrere la mano destra sulla rilegatura centrale del libro premendo delicatamente verso il basso per assicurarsi che la pagina rimanga aperta

. ripetere con qualche altra pagina

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

3. Conclusione

. chiudere il libro

. riportare il libro allo scaffale

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per girare le pagine di un libro senza danneggiarlo

Obiettivi indiretti: imparare a trattare i libri con gentilezza, stimolare l’interesse per la lettura, raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, stimolare lo sviluppo della volontà, sostenere l’acquisizione delle competenze sociali di base, imparare ad agire nel rispetto degli altri, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri 

Nomenclatura: libro, copertina, pagina, facciata, ecc.

Punti di interesse: percepire il libro con tutti i nostri sensi

Controllo dell’errore: rumore, le pagine del libro si danneggiano, ecc.  

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Vita pratica Montessori: aprire e chiudere un libro

Nome dell’esercizio in inglese: open a book, close a book

Area: esercizi preliminari, cura dell’ambiente, apprendimento della lettura, grazia e cortesia

Età: dai 2 anni e mezzo

Materiale: un tavolo e due sedie, un libro                 

Presentazione

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come aprire e chiudere un libro”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra), con un libro chiuso davanti a noi

2. Analisi dei movimenti – aprire

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come aprire un libro”

. mettere il pollice destro nell’angolo in alto a destra del libro, proprio sotto la copertina del libro

. sollevare leggermente la copertina del libro e posizionare le altre dita sotto la copertina, sollevando il pollice

. far scorrere le dita sotto alla copertina del libro fino a circa metà

. continuare a scorrere la mano portandola in verticale, con la punta delle dita rivolta verso l’alto

. spingere delicatamente la copertina del libro verso sinistra, e quando il libro comincia ad aprirsi mettere la mano sinistra aperta dietro, per evitare che la copertina sbatta sul tavolo

. togliere le mani, e se necessario far scorrere la mano destra sulla rilegatura centrale del libro premendo delicatamente per assicurarti che il libro rimanga aperto

2. Analisi dei movimenti – chiudere

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Ti mostro come chiudere un libro”

. mettere il pollice della mano sinistra sotto alla copertina del libro, nella parte superiore

. sollevare la copertina e girare la mano di modo che il palmo poggi sotto la copertina del libro (le punta delle dita rivolte verso l’alto)

. far scorrere la mano fino a circa metà

. spingere delicatamente la copertina del libro verso destra, e quando il libro comincia a chiudersi mettere la mano destra aperta dietro, per evitare che la copertina sbatta. Togliere le mani

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

3. Conclusione

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

. riportare il libro allo scaffale

Libertà del bambino

dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per aprire e chiudere un libro

Obiettivi indiretti: imparare a trattare i libri con gentilezza, stimolare l’interesse per la lettura, raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, stimolare lo sviluppo della volontà, sostenere l’acquisizione delle competenze sociali di base, imparare ad agire nel rispetto degli altri, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri

Nomenclatura: libro, copertina, ecc.

Punti di interesse: i libri sono preziosi

Controllo dell’errore: rumore quando si apre o si chiude il libro  

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Vita pratica Montessori: mettere un libro sullo scaffale

Nome dell’esercizio in inglese: replacing a book on a shelf

Area: esercizi preliminari, cura dell’ambiente, apprendimento della lettura, grazia e cortesia, pinza a cinque dita

Età: dai 2 anni e mezzo

Materiale: libri disposti nello scaffale con la copertina anteriore rivolta verso destra, un tavolo

Presentazione

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come mettere un libro sullo scaffale”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. mettersi in piedi davanti al libro posato chiuso sul tavolo

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. mettere la mano destra sul margine destro e la sinistra sul margine sinistro del libro (quello della rilegatura) utilizzando la pinza a cinque dita

. sollevare e portare il libro in verticale, avvicinandolo al corpo 

. camminare fino allo scaffale

. mettersi di fronte allo scaffale, alla distanza che serve all’avambraccio per raggiungerlo

. togliere la mano destra e portarla sotto al libro, per sostenerlo e guidarlo

. appoggiare delicatamente il libro sul bordo dello scaffale nel punto in cui va rimesso a posto

. se serve, usare la mano destra per scansare e trattenere i libri a destra e far posto al nostro libro

. far scorrere il libro fino a quando è inserito tra gli altri libri per circa la metà

. togliere le mani

. completare l’inserimento del libro spingendolo lentamente con la mano destra

. se serve, allineare le copertine dei libri mettendo il palmo della destra dietro ai libri (per spingere) e il palmo della mano sinistra davanti ai libri (per trattenere)

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

3. Conclusione

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Libertà del bambino

dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per mettere un libro sullo scaffale

Obiettivi indiretti: imparare a trattare i libri con gentilezza, stimolare l’interesse per la lettura, raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, stimolare lo sviluppo della volontà, sostenere l’acquisizione delle competenze sociali di base, imparare ad agire nel rispetto degli altri, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri

Nomenclatura: libro, dorso, copertina anteriore, scaffale, libreria, ecc.

Punti di interesse: cercare un punto d’appoggio per il libro prima di inserirlo, non fare rumore, la pinza a cinque dita

Controllo dell’errore: il bambino non riesce a rimettere il libro sulla libreria, il libro cade a terra    

Note: questa può essere una presentazione di gruppo

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Vita pratica Montessori: prendere un libro dallo scaffale

Nome dell’esercizio in inglese: removing a book from the shelf

Area: esercizi preliminari, cura dell’ambiente, apprendimento della lettura, grazia e cortesia, pinza a cinque dita

Età: dai 2 anni e mezzo

Materiale: libri disposti nello scaffale con la copertina anteriore rivolta verso destra, un tavolo

Presentazione

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come prendere un libro dallo scaffale”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. andare allo scaffale dei libri

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. mettersi in piedi di fronte allo scaffale, alla distanza che serve all’avambraccio per raggiungerlo

. indicare il libro che desideriamo prendere dallo scaffale

. indicare il libro a destra del libro che vogliamo prendere

. indicare il libro a sinistra del libro che vogliamo prendere

. spingere indietro di qualche centimetro i libri a destra e sinistra di quello che vogliamo prendere, usando i pollici

. spostare i pollici sul libro che vogliamo prendere, a destra e a sinistra, e usarli per tirare il libro in avanti

. appena è possibile farlo, stendere su entrambi i lati del libro i palmi aperti (la mano destra sulla copertina anteriore, la sinistra sul retro del libro)

. girare il libro in orizzontale, sempre con le due mani in posizione, di modo che il libro poggi sulla mano sinistra, con la destra sulla copertina anteriore

. usando la pinza a cinque dita spostare la mano destra sul margine destro e la sinistra sul margine sinistro del libro (quello della rilegatura) e portare il libro in verticale, avvicinandolo al corpo

. camminare fino al tavolo

. posare il libro sul tavolo senza fare rumore

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

3. Conclusione

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Libertà del bambino

dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per prendere un libro dallo scaffale

Obiettivi indiretti: imparare a trattare i libri con gentilezza, stimolare l’interesse per la lettura, raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, stimolare lo sviluppo della volontà, sostenere l’acquisizione delle competenze sociali di base, imparare ad agire nel rispetto degli altri, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri

Nomenclatura: libro, dorso, copertina anteriore, scaffale, libreria, ecc.

Punti di interesse: far indietreggiare i libri a destra e sinistra, la pinza a cinque dita, posare il libro senza far rumore

Controllo dell’errore: il bambino non riesce a prendere il libro dalla libreria, il libro cade a terra    

Note: questa può essere una presentazione di gruppo

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Vita pratica Montessori: passarsi una campanella di mano in mano

Nome dell’esercizio in inglese: silent bell game

Area: movimenti elementari, pinza a tre dita, grazia e cortesia, silenzio

Età: dai 2 anni e mezzo

Materiale: una campanella su un vassoio       

           

Presentazione collettiva

1. Preparazione diretta

. richiamare l’attenzione dei bambini suonando delicatamente la campanella, che si trova nell’area del cerchio

.  invitare i bambini a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Vi mostro il gioco della campanella silenziosa

. i bambini sono liberi di accettare o rifiutare: cercare il consenso con lo sguardo

. chiedere ai bambini che decidono di partecipare di stare in piedi in cerchio, insieme a noi

. trasportare il vassoio al centro del cerchio

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. prendere la campanella tra le mani

. mostrare la campanella ai bambini, spiegando a voce molto bassa che è un oggetto per noi molto prezioso

. prendere la campanella con la mano sinistra, utilizzando la pinza a tre dita, senza farla suonare

. sempre senza farla suonare, passarla dalla mano sinistra alla mano destra, sempre utilizzando la presa a tre dita

. far notare ai bambini che la campanella non ha emesso alcun suono

. passare la campanella al bambino alla nostra destra

. invitare il bambino a prendere la campanella con la mano destra, senza farla suonare, e passarla all’amico alla sua destra

. chiudiamo gli occhi (i bambini li tengono aperti) per dimostrare la nostra fiducia nei loro confronti, mentre la campanella passa silenziosamente di mano in mano

3. Conclusione

. riportare il vassoio allo scaffale

. congedarsi dal bambino e ringraziarlo, assicurandosi che abbia pensato a ciò che gli piacerebbe fare

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per maneggiare una campanella senza farla suonare

Obiettivi indiretti: raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente, stimolare lo sviluppo della volontà, stabilire una relazione di fiducia tra bambino e adulto, imparare ad agire nel rispetto degli altri, favorire l’integrazione del bambino nel gruppo sociale, sviluppare la capacità di cooperazione, stimolare il senso di solidarietà

Nomenclatura: campanella, passare, destra, silenzio, ecc. 

Punti di interesse: il silenzio che si crea durante l’esercizio, l’adulto che tiene gli occhi chiusi

Controllo dell’errore: il bambino non è in grado di portare a termine l’esercizio, il bambino non è in grado di eseguire correttamente l’esercizio: la campanella cade o fa rumore

Estensione: passarsi una grande conchiglia, facendo in modo che ogni bambino possa ascoltarla prima di passarla

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Vita pratica Montessori: trasportare una pila di panni piegati

Nome dell’esercizio in inglese: carrying folded cloths

Area: esercizi preliminari, cura di sé (abbigliamento), cura dell’ambiente

Età: dai 2 anni e mezzo

Materiale: un vassoio contenente una pila di panni piegati, due tavoli posti a distanza.        

Presentazione

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come trasportare una pila di panni piegati”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

. trasportare il vassoio su uno dei tavoli

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. accarezzare la pila, facendo notare come la pila sia ordinata e i tessuti lisci

. sollevare l’angolo destro in basso della pila di panni con la mano sinistra, mettendo il pollice sotto alla pila e l’indice tra l’ultimo e il penultimo panno

. sollevare l’angolo quanto basta per infilare sotto alla pila la mano destra, col palmo rivolto verso l’alto, all’incirca al centro dell’ultimo panno

. mettere la mano sinistra, col palmo rivolto verso il basso, al centro del primo panno

. premere la pila tra le due mani e sollevarla dal vassoio

. avvicinare la pila al corpo, mantenendo le mani in orizzontale

. camminare lentamente fino al secondo tavolo

. allontanare le mani del corpo e posare la pila sul tavolo, con la mano destra sotto la pila e la sinistra sopra

. sollevare la mano sinistra

. usarla per sollevare l’angolo in basso a destra della pila ed estrarre la mano destra

. ripetere la procedura per riportare la pila sul vassoio

. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

3. Conclusione

. riportare il vassoio allo scaffale

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Libertà del bambino

dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per trasportare una pila di panni

Obiettivi indiretti: preparare alla piegatura delle stoffe, raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, la percezione sensoriale delle qualità dei panni piegati, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, stimolare lo sviluppo della volontà, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri, stabilire una relazione di fiducia tra bambino e adulto, sostenere l’acquisizione delle competenze sociali di base, favorire l’integrazione del bambino nel gruppo sociale

Nomenclatura: pila, panni, piegati, infilare, premere, sollevare, ecc. 

Punti di interesse: camminare lentamente, tenere ferma la pila di panni, infilare la mano destra sotto alla pila

Controllo dell’errore: il bambino non è in grado di portare a termine l’esercizio, la pila si disfa, i panni cadono

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Vita pratica Montessori: trasportare le forbici e altri oggetti appuntiti

Nome dell’esercizio in inglese: carrying sharp objects

Area: esercizi preliminari, uso delle forbici, presa a C della mano

Età: dai 2 anni e mezzo

Materiale: un vassoio contenente un paio di forbici. Assicurarsi che le lame si trovino a sinistra e l’impugnatura a destra

Presentazione di gruppo

1. Preparazione diretta

. invitare tre o quattro bambini a iniziare il ciclo di lavoro, uno ad uno, in modo breve e stimolante, e dare il nome dell’esercizio: “Vi mostro come prendere, trasportare e posare le forbici”

. i bambini sono liberi di accettare o rifiutare: cercare il consenso con lo sguardo

. trasportare il vassoio su di un tavolo e sedersi davanti al vassoio

. mostrare ai bambini dove sedersi di modo che tutti abbiano il vassoio davanti a sé

. alzarsi in piedi (i bambini restano seduti)

2. Analisi dei movimenti – prendere le forbici

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Vi mostro come prendere le forbici”

. mettere il pollice della mano destra nel foro inferiore, mettere l’indice della mano destra nel foro superiore e stringere le due dita

. alzare leggermente la mano destra dal tavolo

. mettere il pollice della mano sinistra sotto le lame. Chiudere le quattro dita della mano sinistra attorno alle lame e coprire il pollice

. ruotare le forbici in modo che si trovino in verticale, con le lame avvolte dalla mano sinistra rivolte verso il basso

. togliere le dita della mano destra dai fori dell’impugnatura

. chiudere anche la mano destra sulle lame delle forbici

. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. invitare un singolo bambino, per nome, a ripetere l’esercizio presentato. Non chiedere: “Chi vuole farlo?”, ma scegliere in base all’entusiasmo e considerando le probabili abilità. Il bambino invitato è libero di rifiutare l’invito. Continuare invitando gli altri bambini, offrendo a tutti l’opportunità di provare esercizio

2. Analisi dei movimenti – trasportare le forbici

. tenere le forbici con le lame rivolte verso il basso, avvolte dalle due mani insieme

. portare le mani vicine al corpo in modo che si trovino a livello della parte inferiore del torace

. camminare lentamente per la stanza, poi tornare dai bambini

. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. invitare un singolo bambino, per nome, a ripetere l’esercizio presentato. Non chiedere: “Chi vuole farlo?”, ma scegliere in base all’entusiasmo e considerando le probabili abilità. Il bambino invitato è libero di rifiutare l’invito. Continuare invitando gli altri bambini, offrendo a tutti l’opportunità di provare esercizio

2. Analisi dei movimenti – posare le forbici

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione: “Vi mostro come posare le forbici”

. togliere la mano destra dal fondo delle forbici

. ruotare la mano sinistra in modo che le forbici siano in orizzontale con l’impugnatura a destra

. mettere il pollice della mano destra nel foro dell’impugnatura più vicino e l’indice nell’altro foro

. chiudere le dita

. portare entrambe le mani vicine al tavolo

. aprire la mano sinistra

. con la mano destra appoggiare lentamente la punta delle forbici sul tavolo

. abbassare l’impugnatura avvicinandola al tavolo

. togliere le due dita dai fori dell’impugnatura

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. invitare un singolo bambino, per nome, a ripetere l’esercizio presentato. Non chiedere: “Chi vuole farlo?”, ma scegliere in base all’entusiasmo e considerando le probabili abilità. Il bambino invitato è libero di rifiutare l’invito. Continuare invitando gli altri bambini, offrendo a tutti l’opportunità di provare esercizio

3. Conclusione

. riportare il vassoio allo scaffale

. ringraziare i bambini uno alla volta per il loro lavoro

. congedarli invitandoli a riprendere le proprie attività

Obiettivi diretti: preparare il bambino all’uso delle forbici, isolare le abilità necessarie per trasportare le forbici in sicurezza

Obiettivi indiretti: sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente, stabilire una relazione di fiducia tra bambino e adulto, favorire l’integrazione del bambino nel gruppo sociale, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri

Nomenclatura: forbici, lame, impugnatura, ecc.

Punti di interesse: la parte tagliente dell’oggetto è coperta e trattenuta in modo che sia sicura.

Controllo dell’errore: l’insegnante

Variazioni ed estensioni:

. trasportare oggetti appuntiti come cacciavite, matite, stecchi da spiedino (come si trasportano le forbici), forchette (con le punte rivolte verso il basso, ma tenendo le mani sul manico per una questione di igiene), oggetti taglienti, ad esempio coltelli (con la lama rivolta verso il basso e il bordo affilato rivolto a sinistra; le mani sull’impugnatura), ecc.

. si potrebbe approfittare della lezione per parlare delle regole di sicurezza nell’uso delle forbici

Note: l’ideale sarebbe dare ogni presentazione separatamente

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Vita pratica Montessori: trasportare un bicchiere d’acqua

Nome dell’esercizio in inglese: carrying a glass of water

Area: esercizi preliminari, presa a C della mano

Età: dai 2 anni e mezzo

Materiale: un bicchiere riempito per due terzi con acqua, eventualmente colorata     

Presentazione

1. Preparazione diretta

. invitare il bambino a iniziare il ciclo di lavoro in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro come trasportare un bicchiere d’acqua”

. il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

2. Analisi dei movimenti

. ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

. mostrare la presa a C della mano

. utilizzando tale presa, con due mani su entrambi i lati del bicchiere sollevarlo leggermente e portarlo verso di sé utilizzando la presa a C

. avvicinare il bicchiere al corpo, in modo che i gomiti formino un angolo di 90 gradi

. camminare lentamente per la stanza, quindi rimettere il bicchiere al suo posto

. dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

. ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

. se durante la presentazione il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

3. Conclusione

. ringraziare il bambino per il suo lavoro

. congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Obiettivi diretti: isolare le abilità necessarie per trasportare il bicchiere di acqua colorata da un luogo a un altro in modo indipendente

Obiettivi indiretti: focalizzare l’attenzione del bambino sul materiale per stimolare la concentrazione, destrezza e coordinazione oculo-manuale, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente, stabilire una relazione di fiducia tra bambino e adulto, favorire l’integrazione del bambino nel gruppo sociale, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri

Nomenclatura: bicchiere, il colore dell’acqua, ecc.

Punti di interesse: l’acqua colorata, la forma del bicchiere, usare due mani, la presa a C

Controllo dell’errore: L’acqua esce dal bicchiere. Il bicchiere cade a terra. Si produce rumore

Varianti: utilizzare un calice (una mano sotto la base e l’altra sullo stelo)

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