Psicoaritmetica Montessori – Esercizi con le perle dorate e i cartelli dei numeri

Psicoaritmetica Montessori  – Esercizi con le perle dorate e i cartelli dei numeri per bambini della scuola d’infanzia. Dopo aver lavorato col materiale dei cartelli dei numeri

e con quello delle perle dorate,

approfondiamo la conoscenza del sistema decimale con questi esercizi.

Trovi altre indicazioni teoriche e presentazioni relative a questa attività qui: formazione dei grandi numeri

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Presentazione 1 

Materiale:
– 9 perle delle unità,
– 9 barrette delle decine,
– 9 quadrati delle centinaia
– 9 cubi delle migliaia
– il set completo dei cartelli grandi dei numeri
– tre tappeti e un vassoio.

Scopo dell’esercizio:
– dare una visione generale del sistema decimale;
– lavorare al concetto base per cui, arrivati al nove, in qualsiasi gerarchia, si passa all’uno della gerarchia immediatamente superiore.

Esercizio:

Disponiamo su due tappeti separati tutto il materiale delle perle dorate e tutto il materiale dei cartelli grandi dei numeri, in questo modo:

Prepariamo un certo quantitativo di perle sul terzo tappetino, ad esempio 3158

quindi chiediamo al bambino: “Riesci a trovare il numero che indica queste perle?”

Il bambino va al tappeto e compone il  numero sul vassoio, quindi ce lo porta.

Controlliamo insieme la corrispondenza tra la cifra e le perle, quindi il bambino riordina i cartelli dei numeri, e noi possiamo preparare un secondo quantitativo di perle

Presentazione 2 

Materiale:
– 9 perle delle unità
– 9 barrette delle decine
– 9 quadrati delle centinaia
– 9 cubi delle migliaia
– il set completo dei cartelli grandi dei numeri
– tre tappeti e due vassoi (uno piccolo per i cartelli dei numeri e uno più grande per le perle dorate)

Scopo dell’esercizio:
– dare una visione generale del sistema decimale
– lavorare al concetto base per cui, arrivati al nove, in qualsiasi gerarchia, si passa all’uno della gerarchia immediatamente superiore.

Esercizio:

Disponiamo su due tappeti separati tutto il materiale delle perle dorate e tutto il materiale dei cartelli grandi dei numeri, in questo modo:

prepariamo sul terzo tappetino una certa cifra utilizzando i cartelli dei numeri, ad esempio 6524

quindi chiediamo al bambino:  “Riesci a trovare le perle che corrispondono a questo numero?” Il bambino va al tappeto e raccoglie le perle richieste sul vassoio, quindi le porta sul tappeto.

Controlliamo la quantità insieme al bambino,

quindi mentre il bambino riordina le perle, possiamo preparare per lui una seconda cifra coi cartelli dei numeri.

Presentazione 3

Visione “a volo d’uccello” del sistema decimale

Materiale: 45 perle delle unità, 45 barrette delle decine, 45 quadrati delle centinaia e 45 cubi delle migliaia; il set completo dei cartelli grandi dei numeri; 9 piccoli contenitori per le unità (facoltativi)

Il gioco può essere condotto anche più semplicemente con 45 perle delle unità, 45 barrette delle decine, 45 quadrati delle centinaia e un solo cubo delle migliaia e il set completo dei cartelli dei numeri (togliendo i cartelli da 2000 a 9000)

Scopo dell’esercizio: rafforzamento degli esercizi precedenti con le perle dorate e i cartelli dei numeri; fare pratica nell’organizzare le quantità ed i numeri; offrire al bambino una visione globale del sistema decimale, sia per quantità sia per i rispettivi simboli numerici.

Esercizio:

Disponiamo i nove contenitori per le unità lungo il lato destro del tappeto

e  i cartelli dei numeri delle unità in ordine sparso

Apriamo la piccola scatolina che contiene le 45 perle delle unità. Prendiamo dalla scatolina una perla e poniamola nel primo contenitore in alto a destra, contando ad alta voce: “Uno”

e chiediamo al bambino di trovare il cartello del numero corrispondente, che andrà posto a sinistra del contenitore.

Continuare allo stesso modo fino a completare l’intera serie delle unità da 1 a 9.

Arrivati al nove, naturalmente, possiamo ricordare al bambino che se avessimo una perla in più, le perle sarebbero 10, quindi passiamo alla serie delle barrette delle decine,

operando come abbiamo fatto con le unità, fino ad arrivare al 90.

Procediamo allo stesso modo con i quadrati delle centinaia

e con i cubi delle migliaia.

Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori

Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori per bambini della scuola d’infanzia e primaria. Per le presentazioni ho usato le mie perle auto prodotte (trovi il tutorial qui)

e i cartelli stampabili Lapappadolce;

ho inoltre usato il materiale prodotto da Montessori3D di Boboto.

I cartelli dei numeri comprendono:
– unità da 1 a 9, scritte in verde su scheda bianca
– decine da 10 a 90, scritte in blu su scheda bianca (larghe uguale, ma lunghe 2 volte la lunghezza delle unità)
– centinaia da 100 a 900, scritte in rosso su scheda bianca (larghe uguale, ma lunghe tre volte la lunghezza delle unità)
– migliaia da 1000 a 9000, scritte in verde su scheda bianca (larghe uguale, ma lunghe quattro volte la lunghezza delle unità).

Non è forse ovvio dare il colore verde all’unità, all’interno di un sistema numerico, dal momento che ha a che fare con la crescita? Allo stesso modo il verde può simboleggiare il seme che viene messo nella terra.

Per crescere il seme ha bisogno dell’acqua, il cui simbolo è il blu. Come l’unità, pallina dopo pallina, si sviluppa in decina, così il seme diventa germoglio e cresce fino a diventare una chioma d’albero che darà fiori e poi frutti.

Dieci decine formano i centinaio, il cui colore è il rosso, simbolo di energia e di forza. Questa forza, nelle piante, è il frutto che cade al suolo per dare al nuovo seme la possibilità di continuare a diffondersi.

In questo modo ritorniamo alla forma originaria del punto (il migliaio, cui Maria Montessori dà di nuovo il colore verde), che significa sia l’inizio di un altro viaggio nelle tre dimensioni, sia l’espansione dell’energia vitale.

Per questo Maria Montessori parla di psicoaritmetica,  filosofia dell’aritmetica, cioè di aritmetica come aiuto allo sviluppo psichico.

Le confezioni di numeri grandi in commercio costano circa 30 euro, quelli piccoli 25 euro. Qui il download gratuito:

Trovi molti altri esercizi e presentazioni con i cartelli dei numeri qui:

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Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori
Associare quantità e simboli

Materiale:
– un vassoio
– cartelli dei numeri
– perle dorate: 1 unità, 1 decina, 1 centinaio e 1 migliaio
– tappeto.

Presentazione:
– invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di srotolare un tappeto
– andiamo allo scaffale della matematica e individuiamo il materiale che intendiamo usare e diciamo: “Oggi svolgeremo una nuova attività con le perle dorate e i cartelli dei numeri”
– poniamo il vassoio col materiale a sinistra del tappeto
– mettiamo la perla dell’unità sul tappeto e  diciamo: “Questa è una unità”. Diamo la perla al bambino in modo che possa sentirla nelle sue mani. Mettiamo il cartello dell’1 sul tappeto e ripetiamo: “Questa è una unità”
– chiediamo al bambino di mettere la perla accanto al numero, indichiamo prima il cartello e poi la perla e diciamo: “Una unità”


– mettiamo la barretta della decina sul tappeto e  diciamo: “Questa è una unità”. Diamo la barretta al bambino in modo che possa sentirla nelle sue mani. Mettiamo il cartello del 10 sul tappeto e ripetiamo: “Questa è una decina”
– chiediamo al bambino di mettere la barretta accanto al numero, indichiamo prima il cartello e poi la barretta e diciamo: “Una decina”

– mettiamo il quadrato del 100 sul tappeto e  diciamo: “Questa è un centinaio”. Diamo il quadrato al bambino in modo che possa sentirlo nelle sue mani. Mettiamo il cartello del 100 sul tappeto e ripetiamo: “Questo è un centinaio”
– chiediamo al bambino di mettere il quadrato accanto al numero, indichiamo prima il cartello e poi il quadrato e diciamo: “Un centinaio”

– mettiamo il cubo del 1000 sul tappeto e  diciamo: “Questa è un migliaio”. Diamo il cubo al bambino in modo che possa sentirlo nelle sue mani. Mettiamo il cartello del 1000 sul tappeto e ripetiamo: “Questa è un migliaio”
– chiediamo al bambino di mettere il cubo accanto al numero, indichiamo prima il cartello e poi il cubo e diciamo: “Un migliaio”


– procediamo con la nostra lezione in tre tempi chiedendo prima al bambino di indicarci perle e numero, ad esempio dicendo: “Indicami il centinaio”, “Qual è il migliaio?”, Mostrami la decina”, ecc… Ripetiamo più volte, cambiando di tanto in tanto l’ordine dei cartelli


– infine (terzo tempo) poniamo un numero davanti al bambino e chiediamogli di dircene il nome:  “Che numero è questo?”. “A quale quantità di perle è uguale?”. Il bambino risponde. Rimettiamo a lato il numero e le perle, e proponiamogli via via gli altri
– dopo la lezione in tre tempi ordiniamo il materiale sul tappeto mettendo in alto il cartello dell’unità e la perla, e incolonniamo il restante materiale e ripetiamo indicando via via il materiale: “Una unità, uno”, “Una decina, dieci”, “Un centinaio, cento”, “Un migliaio, mille”
– raccogliamo i cartelli: prendiamo il cartello del mille, sovrapponiamo ad esso quello del 100 allineandolo a sinistra, poi quello del 10 e infine quello dell’1. Facciamo scivolare i cartelli verso destra, in modo che compaia il numero 1111 e diciamo: “Mille, cento, dieci, uno”
– scomponiamo nuovamente mettendo i cartelli in riga dal migliaio all’unità e leggiamo: “Un migliaio, un centinaio, una decina, una unità”
– al termine della presentazione rimettiamo il materiale sul vassoio e riportiamolo sullo scaffale
– chiediamo al bambino di riarrotolare il tappeto e riporlo nel suo cesto.

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Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori
Vista a volo d’uccello del sistema decimale

(photo credit)

Materiale:
– cartelli dei numeri
– il materiale completo delle perle dorate
– tappeto

Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori
Presentazione:
– invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di srotolare il tappeto
– andiamo allo scaffale della matematica e indichiamo il materiale dicendo: “Oggi faremo l’esercizio della visione a volo d’uccello”
– portiamo il materiale al tappeto
– disponiamo i due set completi di perle e cartelli, cominciando col mettere la perla singola dell’uno nell’angolo superiore destro del tappeto e il cartello dell’1 accanto alla perla, alla sua sinistra
– indichiamo l’unità e diciamo: “Questa è una unità”
– indichiamo il cartello dell’1 e diciamo: “Questa è una unità”
– procediamo allo stesso modo fino al 9, con i cartelli dei numeri e le perle
– continuiamo allo stesso modo con le decine, le centinaia e le migliaia.

– al termine della presentazione rimettiamo il materiale sul vassoio e riportiamolo sullo scaffale
– chiediamo al bambino di riarrotolare il tappeto e riporlo nel suo cesto.
Trovi un’altra versione di questa presentazione qui: 

Scopo: dare al bambino una visione a volo d’uccello dell’associazione tra quantità e simboli scritti utilizzando i cartelli dei numeri e le perle dorate.

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Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori
Esercizio di gruppo con le schede e le perle dorate per un gruppo di bambini

Materiale:
– cartelli dei  numeri,
– 9 perline dorate delle unità,
– 9 barrette delle decine,
– 9 quadrati delle centinaia
– 9 cubi delle migliaia
– due vassoi
– due tappeti.

Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori
Presentazione
– invitiamo un gruppo di bambini ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamo di srotolare i due tappeti
– andiamo allo scaffale della matematica e indichiamo i vassoi col materiale che intendiamo usare e diciamo: “Oggi faremo un nuovo esercizio con le perle dorate e i cartelli dei numeri”
– portiamo il vassoio dei cartelli su un tappeto e il vassoio delle perle sull’altro
– disponiamo i cartelli dei numeri sul tappeto, in quattro colonne come al solito, con le unità a destra e le migliaia a sinistra
– le perle dorate vengono poste in sequenza sull’altro tappeto:

– mettiamo una certa quantità di perline dorate sul vassoio, ad esempio 2 quadrati delle centinaia. Poi chiediamo: “Quante sono?”

– quando i bambini rispondono”Duecento”, chiediamo: “Chi vuole prendere il vassoio  e mettere la scheda del numero 200 accanto alle perline dorate?”

– terminato il lavoro col 200, rimettiamo a posto il cartello e le perle inserendoli correttamente nei loro schemi e prepariamo un’altra quantità di perline dorate
– continuiamo allo stesso modo, proponendo vari esempi:

– poi l’esercizio può essere invertito: mettiamo un cartello sul vassoio, e chiediamo ai bambini di aggiungervi la quantità di perline dorate corrispondenti:

– una volta che i bambini hanno acquisito padronanza dell’esercizio, si possono comporre quantità formate da ordini di grandezza vari


– al termine della presentazione rimettiamo il materiale sul vassoio e riportiamolo sullo scaffale
– chiediamo al bambino di riarrotolare il tappeto e riporlo nel suo cesto.

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Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori
Il gioco del 9

Materiale:
– cartelli dei numeri
– 10 perle delle unità, 10 barrette della decina, 10 quadrati delle centinaia e un cubo delle migliaia
– un vassoio
– un tappeto.

Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori
Presentazione:
– invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di srotolare un tappeto
– andiamo allo scaffale della matematica e individuiamo il materiale che intendiamo usare dicendo: “Oggi faremo una nuova attività con le perle dorate e i cartelli dei numeri”
– portiamo il vassoio al tappeto
– iniziando la presentazione utilizzando solo le perle dorate e presentando i numeri solo oralmente (senza cartelli)
– prendiamo la ciotola delle unità e mettiamole una ad una di fronte al bambino contandole: uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove

– arrivati a nove diciamo: “Se aggiungiamo un’altra perla arriviamo a 10, ma sappiamo che il dieci è una barretta della decina:

– riponiamo le perle singole, prendiamo le barrette delle decine e cominciamo a contarle: dieci, venti, trenta, quaranta, cinquanta, sessanta, settanta, ottanta, novanta
– arrivati a 90 diciamo: se aggiungiamo un’altra decina arriviamo a 100, ma sappiamo che per il 100 utilizziamo il quadrato di perle:

– prendiamo un quadrato e confrontiamolo,


– quindi riponiamo le barrette e continuiamo coi quadrati, contandoli mentre li impiliamo: cento, duecento, trecento, quattrocento, cinquecento, seicento, settecento, ottocento, novecento
– arrivati a 900 diciamo: se aggiungiamo un’altro quadrato arriviamo a 1000, ma sappiamo che per il 1000 noi usiamo il cubo di perle:

– confrontiamo i 10 quadrati col cubo

– riponiamo i quadrati e lasciamo sul tappeto soltanto il cubo, quindi riponiamo anch’esso sul vassoio
– ripetiamo l’esercizio utilizzando anche i cartelli dei numeri, per aggiungere al conteggio la lettura del simbolo e rendere ancora più evidente il passaggio da un gerarchia ad un’altra quando si supera il 9
– procediamo come abbiamo fatto per preparare la visione a volo d’uccello, ma questa volta mettiamo accanto ad ogni numero una sola unità, poi mentre contiamo le unità facciamo sempre scendere una perla fino ad arrivare al 9:

– arrivati a nove diciamo: “Se aggiungiamo un’altra perla arriviamo a 10, ma sappiamo che il dieci è una barretta della decina:

– riponiamo le perle singole, prendiamo le barrette delle decine e cominciamo a contarle: dieci, venti, trenta, quaranta, cinquanta, sessanta, settanta, ottanta, novanta


– arrivati a 90 diciamo: se aggiungiamo un’altra decina arriviamo a 100, ma sappiamo che per il 100 utilizziamo il quadrato di perle:

– prendiamo un quadrato e confrontiamolo,


– quindi riponiamo le barrette e continuiamo coi quadrati, contandoli mentre li impiliamo: cento, duecento, trecento, quattrocento, cinquecento, seicento, settecento, ottocento, novecento


– arrivati a 900 diciamo: se aggiungiamo un’altro quadrato arriviamo a 1000, ma sappiamo che per il 1000 noi usiamo il cubo di perle:


– confrontiamo i 10 quadrati col cubo


– riponiamo i quadrati e lasciamo sul tappeto soltanto il cubo, quindi riponiamo anch’esso sul vassoio


– possiamo decidere di fermarci qui oppure proseguire con le migliaia fino a 9000
– arrivati a 9000 qualche bambino potrebbe chiedersi cosa viene dopo e ne potremmo discutere: diecimila, centomila, ecc.
– al termine della presentazione rimettiamo il materiale sul vassoio e riportiamolo sullo scaffale
– chiediamo al bambino di riarrotolare il tappeto e riporlo nel suo cesto.

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Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori
Associare le quantità ai cartelli dei numeri

Materiali:
– cartelli dei numeri
– set completo delle perle dorate
– due tappeti e un vassoio (in alternativa possiamo anche scegliere di usare tre tappeti: uno per le perle dorate, uno per i cartelli, e uno per l’esercizio. In questo caso avremo due vassoi: uno per trasportare le perle e uno per trasportare i cartelli. Comporremo in questo caso numero e quantità sul terzo tappeto)

Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori
Presentazione
:
– invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di srotolare i tappeti
– andiamo allo scaffale della matematica, indichiamo il materiale che intendiamo utilizzare e diciamo: “Oggi faremo un nuovo esercizio con le perle dorate e i cartelli dei numeri
– con l’aiuto del bambino disponiamo i cartelli dei numeri sul tappeto in colonne per unità, decine, centinaia e migliaia
– con l’aiuto del bambino disponiamo separatamente le perle dorate, in colonne per unità, decine, centinaia e migliaia
– se scegliamo di usare tre tappeti mettiamo due vassoi sul terzo tappeto (uno per le perle dorate e uno per i cartelli)
– formiamo una certa quantità di perle sul vassoio scegliendo due sole gerarchie adiacenti (ad esempio decine e unità, o centinaia e decine)
– chiediamo al bambino di contarle e comporre il numero corrispondente alla quantità di perle:

– quando il bambino ha completato l’esercizio, verificare il risultando scomponendo la cifra e mettendo unità, decine, centinaia e migliaia accanto alle relative perle
– poi possiamo proporre tre categorie vicine (centinaia, decine e unità o migliaia, centinaia e decine)


– poi possiamo usare tutte le quattro categorie


– quando il bambino ha completato l’esercizio, verificare il risultando scomponendo la cifra e mettendo unità, decine, centinaia e migliaia accanto alle relative perle

– infine possiamo omettere una categoria, ad esempio scegliendo migliaia, centinaia e unità. Se non mettiamo una categoria di perle sul vassoio, non ci saranno cartelli dei numeri per quella data categoria. Dovremo evidenziare questa situazione che corrisponde a “zero” mentre il bambino esegue l’esercizio:

– a questo punto possiamo invertire l’esercizio e prima comporre un numero, poi chiedere al bambino di portare la quantità di perle corrispondente
– componiamo un numero con i cartelli un numero formato da due cifre (scelte fra gerarchie adiacenti, ad esempio decine e unità, o centinaia e decine) e mettiamolo su un vassoio
– chiediamo al bambino di prendere la quantità di perle corrispondenti al numero:

poi tre, poi quattro gerarchie:

infine tre categorie non adiacenti:

– al termine della presentazione rimettiamo il materiale sul vassoio e riportiamolo sullo scaffale
– chiediamo al bambino di riarrotolare i tappeti e riporli nel cesto.

Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori
Scopo
:
– creare un collegamento tra il concreto e l’astratto
– associare quantità e simboli all’interno del sistema decimale
– sperimentare le quantità mentre si leggono i numeri
– acquisire familiarità con le diverse gerarchie di numeri sia con le quantità di perle sia con i cartelli dei numeri
– mostrare come si compongono i grandi numeri
– mostrare che per ogni categoria ci sono solo 9 numeri e che la loro posizione è determinata dallo zero
– aiutare il bambino a comprendere che nel sistema decimale ogni volta che si supera il 9 si passa alla gerarchia successiva
– preparare a lavorare con le quattro operazioni.

Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori
Note
:
– le prime volte evitiamo di scegliere cartelli che presentano lo stesso numero iniziale (ad esempio 10 e 100)
– controlliamo che il bambino prenda il vassoio dal giusto verso (le unità devono trovarsi alla sua destra)
– quando il bambino ha terminato l’esercizio dovrà rimettere il materiale correttamente all’interno degli schemi delle perle e dei cartelli
– una volta presentati gli esercizi, il bambino li può ripetere tutte le volte che lo desidera
– quando il bambino ha compreso gli esercizi presentati, nella sua mente non solo si crea l’associazione simbolo-quantità, ma avviene una sintesi mentale. Questa sintesi mentale, cioè il segreto del sistema decimale, è il punto d’arrivo di tutto il lavoro. Grazie a questi esercizi il bambino comprende l’essenza del sistema decimale.

Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori
Età
:
– dai 4 anni e mezzo circa, dopo aver lavorato con le perle e i cartelli separatamente.

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 Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori

Psicoaritmetica Montessori – Esercizi coi cartelli dei numeri

Psicoaritmetica Montessori – Esercizi coi cartelli dei numeri per bambini della scuola d’infanzia. Per le presentazioni ho utilizzato i cartelli stampabili Lapappadolce e i cartelli prodotti da Montessori 3D di Boboto.

Il materiale a disposizione dei bambini per comprendere il sistema decimale è triplice, essendo costituito di oggetti, numeri e parole. Gli oggetti sono le perle, mentre per i numeri ed i loro nomi abbiamo molti materiali, tra i quali i cartelli dei numeri.

Si tratta di una serie di cartelli, le cui dimensioni sono proporzionali alle gerarchie dei numeri e i cui colori sono i seguenti:
– verde per la serie da 1 a 9 e da 1000 a 9000


– blu per la serie da 10 a 90


– rosso per la serie da 100 a 900.

I cartelli per le nove unità sono uguali tra loro, e simili a quelli usati per la prima numerazione con le aste numeriche.
I cartelli per le nove decine sono di grandezza doppia, perchè necessitano di spazio per contenere lo zero.
I cartelli per le centinaia hanno una lunghezza tripla di quelli delle unità per lasciar spazio per due zeri.


I cartelli per le migliaia, che hanno bisogno di uno spazio per tre zeri, hanno una lunghezza quadrupla di quelli delle unità.

Di seguito trovate qualche esercizio che è possibile fare con i bambini utilizzando i cartelli dei numeri, in preparazione del loro utilizzo con le perle dorate:

Potere scaricare e stampare i cartelli dei numeri qui:

Psicoaritmetica Montessori – Esercizi coi cartelli dei numeri
Presentazione 1

Materiale: i cartelli grandi dei numeri 1, 10, 100 e 1000

Età: dai quattro ai cinque anni

Psicoaritmetica Montessori – Esercizi coi cartelli dei numeri
Lezione in tre tempi

Primo tempo:  Poniamo sul tavolo, di lato, i cartelli dei numeri, in questo modo:

Mostriamo al bambino la carta dell’unità ripetendo più volte il nome del numero: “Uno… uno… Questo è il nostro modo di scrivere uno”

Sostituiamo con il numero 10, nominandolo più volte e facendolo ripetere al bambino.

Sostituiamo quindi col cartello del 100

e infine col cartello del 1000. “Questo è il modo in cui scriviamo un centinaio.” Lei poi lo mette al suo fianco e mostra al bambino la carta “1000” e dice: “Questo è il modo in cui scriviamo mille.”

Secondo tempo: disponiamo le carte davanti al bambino in ordine casuale, e chiediamo: “Indicami il cento”, “Qual è il mille?”, Mostrami il dieci”, ecc… Ripetiamo più volte, cambiando di tanto in tanto l’ordine dei cartelli.

Terzo tempo: quando il bambino ha compreso l’esercizio e lo esegue facilmente e senza errori, poniamo i cartelli dei numeri a un lato del tavolo,  fuori dalla vista del bambino. Poniamo un numero davanti al bambino e chiediamogli di dircene il nome:  “Che numero è questo?”. Il bambino risponde. Rimettiamo a lato il numero, e proponiamogli via via gli altri.

Ricapitolazione: al termine della lezione, mettiamo tutti i cartelli a lato del tavolo. Quindi mettiamo il 1000 davanti al bambino e diciamo: “Oggi abbiamo imparato che questo è modo di scrivere mille”. Poi sostituiamo col cartello del 100 e diciamo “Questo è il modo di scrivere cento”, e continuiamo così con il cartello del dieci e quello dell’uno.

Infine prendiamo uno alla volta i cartelli dei numeri a partire dal 1000, sovrapponendoli e dicendo : “Mille, cento, dieci, uno.”, e sovrapponendoli così:

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Psicoaritmetica Montessori – Esercizi coi cartelli dei numeri
Presentazione 2

Materiale: il set completo dei cartelli grandi dei numeri

Età: a partire dai quattro anni

Scopo dell’esercizio:  comprendere che ogni volta che viene raggiunto il nove, si passa all’uno della gerarchia immediatamente superiore; saper leggere i simboli scritti

Psicoaritmetica Montessori – Esercizi coi cartelli dei numeri
Esercizio:

Portiamo il materiale al tavolo del bambino e sediamoci accanto a lui. Prendiamo una alla volta i cartelli delle unità, e chiediamo al bambino di nominarle.

Poniamo sul tavolo l’1 in alto a destra, e le unità successive in una colonna verticale, una sotto l’altra, fino al 9.

Prendiamo quindi i cartelli delle decine, a partire dal 10.

Poniamo il 10 a sinistra dell’1, parallelo ad esso.

Il bambino nomina una ad una le decine, che vengono disposte in ordine sotto al 10. (I nomi venti, trenta, fino a novanta verranno insegnate in una lezione successiva. In questo esercizio diremo semplicemente una decina, due decine, nove decine…)

Prendiamo poi i cartelli delle centinaia. Poniamo il 100 a sinistra del 10, parallelo ad esso. Formiamo la colonna delle centinaia, mentre il bambino  nomina i vari cartelli: “100, 200, 900 …”.

Infine prendiamo i cartelli delle migliaia. Poniamo il cartello del 1000 a sinistra del 100 e parallelo ad esso. Disponiamo quindi la colonna delle migliaia successive, mentre il bambino le nomina: “Mille, duemila…novemila…”.

Osserviamo il risultato insieme al bambino. Abbiamo una chiara impressione visiva della successione dei numeri da 1 a 9 per ognuna delle gerarchie. E’ bene ripetere questo esercizio per più giorni successivi. Teniamo quindi il materiale sullo scaffale, a disposizione del bambino.

Psicoaritmetica Montessori – Esercizi coi cartelli dei numeri
Presentazione 3 (un gioco di gruppo)

Materiale: il set completo dei cartelli grandi dei numeri, un vassoio

Materiale: il set completo dei cartelli grandi dei numeri, un vassoio

Età: a partire dai 4 anni e mezzo

Scopo dell’esercizio: fare pratica nella composizione e nella lettura dei numeri da 1 a 9999.

Esercizio: si tratta di un esercizio che può essere condotto da un gruppo di 3 – 5 bambini.

Disponiamo con l’aiuto dei bambini tutti i cartelli dei numeri sul tappeto, in questo modo:

I bambini staranno sul lato del tappeto che consente loro di vedere sempre i cartelli dal verso giusto, mentre noi possiamo metterci sul lato opposto.

Mettiamo un cartello sul vassoio, e chiediamo: “Chi sa di che numero si tratta?” I bambini rispondono. Rimettiamo quindi il cartello al suo posto e mettiamone via via altri. In questa prima fase metteremo sul vassoio un solo cartello alla volta.

Nei giorni successivi possiamo anche invertire l’esercizio, e chiedere ai bambini di mettere sul vassoio una certa cifra, dicendo ad esempio: “Chi vuole mettere mettere 300 sul vassoio?” “Chi vuole trovare il 6000?” ecc…

E’ importate fare molti di questi esercizi, per un certo periodo di tempo. Quando i bambini riescono facilmente a riconoscere le cifre, possiamo comporre numeri formati da due, tre, quattro gerarchie differenti, ed i bambini impareranno a leggerli.

Ad esempio potremo preparare sul vassoio il numero 3800.

Se i bambini mostrano qualche difficoltà, all’inizio, possiamo separare i due cartelli ponendoli in colonna uno sotto l’altro,dicendo: “Questo è tremila, e questo è ottocento”

e poi sovrapporli nuovamente, dicendo: “Così li mettiamo insieme per fare il tremilaottocento”.

Ripetiamo l’esercizio nei giorni successivi, aumentando gradualmente la complessità, finchè i bambini non saranno in grado di leggere e comporre qualsiasi numero da 1 a 9999.

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Psicoaritmetica Montessori – Esercizi coi cartelli dei numeri

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri per bambini della scuola d’infanzia e primaria. Le perle fotografate nelle presentazioni sono di Montessori 3D di Boboto.

Il materiale dello scaffale delle perle colorate comprende, per ciascuno dei dieci numeri:
– il bastoncino che lo rappresenta (prima potenza);
– tanti quadrati del numero quante sono le unità costituenti la base (seconda potenza),
– un cubo formato di tanti quadrati quante sono le unità costituenti la base (terza potenza);
– una catena fatta di tante perle quante sono quelle del quadrato, in cui risultano distinti i diversi bastoncini costituenti il quadrato
– una catena corrispondente al cubo: in essa si distinguono le catene dei quadrati e, nell’ambito di queste ultime, i bastoncini rappresentanti le basi.

Per saperne di più:
presentazione generale dello scaffale delle perle colorate
catena del 100
catena del 1000
catene dei quadrati dei numeri (o catene corte)
catene dei cubi dei numeri (o catene lunghe).

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Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Attività 1 – forme geometriche con le catene corte

Materiale:
– catene corte
– tappeto.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Descrizione dell’attività
:
– mettiamo le catene corte sul tappeto
– prendiamo la catena del tre e formiamo il triangolo
– chiediamo al bambino di identificare la forma
– proseguiamo in ordine con le altre catene, componendole in fila sul tappeto; possiamo anche chiedere al bambino di prevedere la forma successiva prima di comporla.

E: dai 4 anni.

Scopo: oltre a familiarizzare con le catene corte dello scaffale, il bambino impara che c’è un collegamento tra i numeri e la geometria. Rinforza inoltre la nomenclatura relativa alle forme geometriche.

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Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Attività 2 – forme geometriche concentriche con le catene corte

Materiali:
– catene corte
– tappeto.

Descrizione dell’attività:
– con la catena del 3 formiamo sul tappeto il triangolo, poi con la catena del 4 costruiamo in quadrato attorno al triangolo e proseguiamo così con tutte le altre catene. Ogni volta verbalizziamo quello che abbiamo fatto dicendo, ad esempio: “Il triangolo è inscritto nel quadrato”, “Il quadrato circoscrive il triangolo ed è inscritto nel pentagono” e così via.

Età: dai 4 anni.

Scopo: oltre a familiarizzare con le catene corte dello scaffale, il bambino impara che c’è un collegamento tra i numeri e la geometria. Rinforza inoltre la nomenclatura relativa alle forme geometriche.

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Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Attività 3 – esplorazione del quadrato

Materiale:
– cartellini in bianco e matita
– catene corte di ogni numero
– quadrati di ogni numero.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Descrizione dell’attività
:
– prendiamo ad esempio la catena corta del 5, distendiamola sul tappeto, quindi ripieghiamola in modo da formare il quadrato. Chiediamo: “Che cosa abbiamo fatto?”. Il bambino risponderà: “Un quadrato”
– indichiamo la base del quadrato e diciamo: “Per base abbiamo cinque perle”. Scriviamo su un cartellino 5
– indichiamo il lato e diciamo: “Per lato abbiamo 5 perle”. Scriviamo 5 su un altro cartellino

– diciamo: “Questa forma è un quadrato, possiamo verificarlo confrontandolo col quadrato del 5”
– compariamo la catena ripiegata col quadrato del 5
– diciamo: “Quando parliamo di questo quadrato possiamo dire che si tratta di cinque per cinque volte, che formano il quadrato del cinque. In matematica per scrivere cinque al quadrato facciamo così”

– prendiamo un terzo cartellino e scriviamo 5² dicendo: “Prima si scrive 5, e poi 2 in alto e a destra del numero”
– diciamo: “Ora siamo in grado di dire che cinque preso cinque volte mi dà cinque alla seconda”
– scriviamo su due cartellini i segni dell’operazione e componiamo 5 x 5 = 5²


– continuiamo allo stesso modo con altre catene.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
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Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Attività 4 – esplorazione del quadrato

Materiale:
– cartellini bianchi e matita
– catene corte
– quadrati dei numeri.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Descrizione dell’attività:
– mettiamo la catena del quadrato dell’1 sul tappeto, a sinistra, e chiediamo: “Cosa abbiamo qui? Abbiamo 1 preso 1 volta”. Scriviamo su un cartellino 1 x 1. Diciamo: “Il risultato dell’operazione è 1²”. Scriviamo 1² su un cartellino ed affianchiamolo al primo.  Chiediamo: “Qual è il suo valore? Il suo valore è 1”. Scriviamo 1 su un altro cartellino e affianchiamolo al secondo

mettiamo la catena corta del 2 sotto alla prima e ripieghiamola. Diciamo: “Qui abbiamo 2 preso 2 volte”. Scriviamo 2 x 2. Diciamo: “Si tratta del quadrato del 2, cioè due al quadrato, che si scrive così”. Scriviamo 2² su un altro cartellino. Chiediamo: “Qual è il valore di 2². Il valore è 4”. Scriviamo 4 su un altro cartellino.
Continuiamo così fino alla catena corta del 10.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri

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Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Attività 5 – esplorazione del cubo

Materiale:
– cartellini bianchi e matita
– catene lunghe
– quadrati e cubo dei numeri.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Descrizione dell’attività
:
– prendiamo ad esempio la catena lunga del 5 e disponiamola in linea retta sul tappeto, quindi ripieghiamola per formare i quadrati. Chiediamo ai bambini: “Cosa abbiamo fatto? Abbiamo ottenuto un quadrato di 5 preso 5 volte”
– sovrapponiamo un quadrato su ogni quadrato formato dalla catena ripiegata

– raccogliamo i quadrati e impiliamoli uno sull’altro per formare un cubo


– indichiamo i 5 quadrati sovrapposti e chiediamo: “Quale forma abbiamo ottenuto? Un cubo”.
– scriviamo su un cartellino 5 x 5. Indichiamo il primo quadrato e mettiamo su di esso il cartellino che abbiamo scritto

– diciamo: “5 x 5 è il quadrato di cinque, che possiamo anche scrivere 5²”. Scriviamo il cartellino, mettiamo 5 x 5 sul tappeto e 5² sul primo quadrato


– ricontiamo i quadrati, che sono cinque, e diciamo “Il cubo è formato da 5 x 5 per 5 volte”
– prendiamo il cubo del 5 per confrontarlo con quello formato dai quadrati. Si tratta proprio di un cubo.  Indichiamo il primo quadrato, poi contiamolo con i rimanenti quadrati: “Il cubo è formato da 5 quadrati”. Scriviamo su un nuovo cartellino il numero 5 e posizioniamolo in verticale lungo uno spigolo del cubo. Diciamo: “Il cubo è formato da 5 x 5 x 5”. Aggiungiamo x 5 al 5 x 5 al cartellino sul tappeto e togliamo il 5 dal cubo


“Per indicare 5 x 5 x 5, che è anche 5² x 5 scriviamo 5³. Cinque alla terza è il cubo del cinque”
– mettiamo il cartellino a fianco del primo cartellino sul tappeto: 5² x 5 = 5 × 5 x 5 = 5³
– contando la catena possiamo anche conoscere il valore del cubo

– continuiamo queste esplorazioni con altre catene.

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Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Attività 6 – esplorazione del cubo

Materiali:
– cartellini bianchi e matita
– catene lunghe, quadrati e cubi dei numeri.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Descrizione dell’attività
:
– portiamo il materiale sul tappeto
– prendiamo la perla dell’1 che rappresenta il numero 1, il quadrato di 1 e il cubo di 1.
– diciamo: “Uno preso una volta è 1 x 1, cioè 1². Qual è il suo valore? 1.”. Scriviamo su un cartellino 1 x 1 = 1² = 1 e mettiamolo sul tappeto. Diciamo: “Il suo cubo è 1² x 1, cioè 1³. Qual è il suo valore? Sempre 1”. Scriviamo su un altro cartellino 1 x 1 x 1 = 1³ = 1 e mettiamolo sul tappeto.
– prendiamo i due quadrati del 2 e mettiamoli uno sull’altro. Diciamo: “Questo è un quadrato del 2 preso due volte, che insieme formano il cubo del 2”. Confrontiamo col cubo del 2. Scriviamo su un cartellino 2² x 2.  Diciamo “Due al quadrato per due è come dire 2 x 2 x 2, che è come dire due al cubo”. Scriviamo su un altro cartellino 2 x 2 x 2 = 2³ e chiediamo: “Qual è il suo valore?”. I bambini rispondono contando le perle o se serve utilizzando la catena lunga del 2 e noi completiamo il cartellino: 2 x 2 x 2 = 2³ = 8
– prendiamo tre quadrati del 3 e mettiamoli uno sull’altro. Diciamo: “Questo è un quadrato del 3 preso 3 volte, che insieme formano il cubo del 3”. Confrontiamo col cubo del 3. Scriviamo su un cartellino 3² x 3.  Diciamo “Tre al quadrato per tre è come dire 3 x 3 x 3, che è come dire tre al cubo”. Scriviamo su un altro cartellino 3 x 3 x 3 = 3³ e chiediamo: “Qual è il suo valore?”. I bambini rispondono a memoria, o contando le perle o se serve utilizzando la catena lunga del 3 e noi completiamo il cartellino: 3 x 3 x 3 = 3³ = 27
– proseguiamo allo stesso modo con tutti i cubi fino a 10 x 10 x 10

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Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Attività 7 – forme geometriche con le catene lunghe

Materiale:
– catene lunghe
– quadrati e cubi.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Descrizione dell’attività
:
– prendiamo una catena lunga e componiamo con essa una versione più grande della stessa forma che avevamo creato con la catena corta corrispondente (ad esempio il triangolo per quella del 3)

poniamo un quadrato ad ogni angolo della forma, ed in cubo nel centro.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Attività – la piramide dei quadrati dei numeri

Materiali:
-i quadrati dei numeri.

Descrizione dell’attività:

– mettiamo i quadrati uno sull’altro a formare una piramide, dal quadrato del 10 a quello dell’1

– diciamo al bambino: “Oggi calcoleremo il valore di questa piramide”

– cominciando dal quadrato dell’1 procediamo nei conteggi:

1² = 1
2² = 4
3² = 9
4² = 16
5² = 25
6² = 36
7² = 49
8² = 64
9² = 81
10² = 100

1 + 4 + 9 + 16 + 25 + 36 + 49 + 64 + 81 + 100 = 385

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Attività – la torre dei cubi

Materiali:

tutti i cubi.

Descrizione dell’attività:

mettiamo i cubi uno sull’altro a formare una torre, dal cubo del 10 a quello dell’1

diciamo al bambino: “Oggi calcoleremo il valore di questa torre”

  • cominciando dal cubo dell’1 procediamo nei conteggi:
    1³ = 1
    2³ = 8
    3³ = 27
    4³ = 64
    5³ = 125
    6³ = 216
    7³ = 343
    8³ = 512
    9³ = 729
    10³ = 1000

1 + 8 + 27 + 64 + 125 + 216 + 343 + 512 + 729 + 1000 = 3025

Se paragoniamo la torre dei cubi di perle con la torre rosa, sapendo che il cubo dell’ 1 misura 1 centimetro cubo, diremo che la torre rosa misura 3025 cm³.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri

Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi

Cubi e catene di perle colorate presentazioni ed esercizi. Le catene dello scaffale delle perle colorate si usano per dare ai bambini una rappresentazione concreta delle numerazioni per 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9 e 10 (tabelline), del quadrato e del cubo dei numeri. Nelle presentazioni che seguono il materiale fotografato è di Montessori 3D di Boboto.

Il materiale viene proposto nella Casa dei Bambini (dai 5 anni d’età circa) per dimostrare a livello sensoriale il concetto che sta alla base del conteggio lineare e del procedere della numerazione nel sistema decimale. Questo avviene prima con la catena del 100,

poi con la catena del 1000,  

poi con le catene corte di perle colorate (catene del quadrato)

e infine con le catene lunghe (catene del cubo).


Oltre alla possibilità di esercitarsi con le numerazioni, il materiale delle perle colorate fornisce una rappresentazione concreta di concetti matematici astratti che, anche se i bambini non sono in grado di verbalizzare, sono in grado di rappresentare.

Grazie al materiale dello scaffale delle perle colorate si ha la dimostrazione concreta delle varie numerazioni, del concetto di multiplo di un numero, del concetto di quadrato e cubo di un numero e quindi di potenza.
Questo apprendimento concreto apre la strada per le future scoperte scientifiche che avverranno nella scuola primaria.  Sarà allora che il bambino guarderà a questo materiale con occhi nuovi e dirà: “Ho già lavorato con questo materiale quando ero piccolo, ma adesso ho capito!”. Nella scuola primaria, infatti, il bambino costruirà sulle sue esperienze precedenti la conoscenza delle potenze, dei multipli e delle regole di divisibilità.

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Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi
Presentazione 1

Materiali:
– catena lunga di un numero
– quadrati del numero
– cubo del numero.

Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi
Presentazione
:
– portiamo sul tappeto la catena, i quadrati e il cubo
– il bambino piega la catena in modo da formare il primo quadrato e lo affianca ad un quadrato
– prosegue allo stesso modo fino a completare la catena

– al termine raccoglie tutti i quadrati

– li mette uno sull’altro a formare un cubo e lo paragona al cubo del numero

Questa presentazione serve a dimostrare che la catena lunga è la rappresentazione lineare del cubo di un numero.

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Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi
Presentazione 2

Materiale:
– catena lunga di un numero
– quadrati del numero
– cubo del numero
– frecce per contare le catene
– tappeto.

 frecce per contare le perle colorate Montessori BIANCO E NERO (da stampare su fogli colorati)


frecce per contare le perle colorate Montessori COLORE (per stampanti a colori)

Il materiale pronto per la stampa e il download è a disposizione degli abbonati:

Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi


Presentazione:
– invitiamo un bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di srotolare un tappeto
– andiamo allo scaffale delle perle colorate e scegliamo la catena lunga di un numero
– stendiamola sul tappeto
– mettiamo in alto il cubo e i quadrati del numero


– ripieghiamo la catena in quadrati


– confrontiamo la catena ripiegata coi quadrati e col cubo


– mettiamo da parte quadrati e cubi e distendiamo nuovamente la catena
– disponiamo le frecce per contare formando delle colonne sul tappeto
– contiamo la catena come abbiamo imparato a fare, utilizzando le frecce. Conteremo una ad una le perle della prima barretta, poi a gruppi mettendo una freccia sull’ultima perla di ogni barretta
– ogni volta che abbiamo raggiunto il quadrato del numero, poniamo sulla barretta anche un quadrato


– sull’ultima barretta mettiamo il cubo
– al termine del conteggio raccogliamo cubo e quadrato per verificare l’equivalenza
– partendo dalla prima, contiamo nuovamente le barrette dalla prima all’ultima e dall’ultima alla prima.

Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi
Estensioni dell’esercizio
:


– dopo aver contato la catena, raccogliamo le frecce e mettiamole sul tappeto. Poi prendiamo una freccia qualsiasi e chiediamo al bambino di porla sulla perla corrispondente


– togliamo la catena dal tappeto lasciando soltanto le frecce in ordine sparso. Chiediamo al bambino di ordinare le frecce dal minore al maggiore.

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Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi
Presentazione 3

Materiali:
– catene dei cubi
– cubi dei numeri
– frecce per contare
– quadrati dei numeri.

Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi
Presentazione
:
– invitiamo un bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di srotolare un tappeto
– andiamo allo scaffale delle perle colorate e scegliamo la catena lunga di un numero. Di solito si scelgono la catena del 5 o del 6 per la prima presentazione del materiale
– prendiamo la catena scelta dallo scaffale sganciando uno ad uno i ripiegamenti  con la mano dominante. Se la lunghezza della catena lo permette prendere l’altro capo della catena con la mano non dominante, altrimenti mettiamo la mano non dominante col palmo verso l’alto e infiliamo i ripiegamenti tra le dita della mano
– trasportiamo la catena con cura e attenzione
– arrivati al tappeto posiamo la catena a zig zag quindi distendiamo la catena verticalmente sul tappeto tirando l’estremità a destra
– portiamo al tavolo anche i quadrati della catena, il cubo e le frecce per contare
– mettiamo i quadrati impilati uno sull’altro in alto, sopra alla catena, poi mettiamo il cubo a destra della pila di quadrati e disponiamo le frecce per contare in colonne per grandezza. Leggiamo le frecce in sequenza


– con movimenti lenti ed accurati ripieghiamo la catena, partendo dalla prima barretta in alto, per formare il primo quadrato


– prendiamo un quadrato e mettiamo sopra a quello formato dalla catena ripiegata
– continuiamo allo stesso modo con le restanti barrette ed i restanti quadrati


– spostiamo i quadrati a destra di quelli formati dalla catena ripiegata. In questo modo formeremo due lunghi rettangoli, uno di barrette e uno di quadrati


– chiediamo: “Quanti quadrati abbiamo?”
– cominciando dall’ultimo quadrato, contiamoli. Mentre li contiamo impiliamoli di nuovo uno sull’altro. Quando con i quadrati avremo formato un cubo, ad esempio del 4, diciamo: “Quattro quadrati sono uguali a un cubo”


– con movimenti lenti e curati distendiamo di nuovo la catena
– mettiamo le frecce in ordine sul tappeto
– contiamo le perle della catena, cominciando dalla prima in alto e mettendo a fianco le frecce corrispondenti
– proseguiamo fino a completare la catena


– ripercorriamo la catena leggendo le frecce in sequenza dalla prima all’ultima
– arrivati all’ultima, rileggiamo dall’ultima alla prima.

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Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi
Presentazione 4

Materiali:
– tutte le catene lunghe
– frecce per contare.

Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi
Presentazione
:
– scegliamo la catena del cubo dell’uno. Mettiamola sul tappeto in alto a sinistra e contiamola con la freccia appropriata
– prendiamo la catena del cubo del 2. Disponiamola verticalmente a destra della prima. Contiamola con le frecce appropriate
– continuiamo con tutte le altre catene, fino a quella del cubo del 10
– quando abbiamo completato i conteggi, notiamo la differenza di lunghezza tra le catene dei cubi
– notiamo poi se ci sono numeri che ricorrono in più catene

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Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi
Presentazione 4
memorizzazione della moltiplicazione

Materiali:
– catene lunghe
– barrette colorate
– catene corte
– cubi dei numeri
– quadrati dei numeri.

Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi
Presentazione 1

– prendiamo  la barretta del 4, la catena del quadrato del 4, il quadrato del 4, la catena del cubo del 4 e  il cubo del 4
– indichiamo la barretta  e diciamo: “Questo è il numero quattro”
– indichiamo la catena corta e diciamo: “Questa è la catena del quadrato del numero”
–  indichiamo il quadrato e diciamo: “Questo è il quadrato del numero”
– indichiamo la catena lunga e diciamo: “Questa è la catena del cubo del numero”
– indichiamo il cubo e diciamo: “Questo è il cubo del numero”
– col metodo della lezione in tre tempi e la partecipazione dei bambini, se serve, ripetiamo la nomenclatura
– prendiamo ora la catena corta e distendiamola sul tappeto
– mettiamo il quadrato corrispondente in alto


– con movimenti lenti e accurati ripieghiamo la catena per formare un quadrato
– sovrapponiamo il quadrato a quello formato dalla catena ripiegata


– distendiamo nuovamente la catena, e contiamo le perle utilizzando le frecce


– mettiamo il quadrato accanto all’ultima barretta, la cui freccia indica il quadrato del numero
– ripercorriamo la catena contando in sequenza dall’alto verso il basso e poi dal basso verso l’alto
– prendiamo ora la catena del cubo e distendiamola sul tappeto
– mettiamo in alto i quadrati del numero, impilati uno sull’altro


– mettiamo il cubo a destra della pila di quadrati
– con movimenti lenti e curati ripieghiamo la catena per formare il primo quadrato, a partire dalle barrette in alto
– sovrapponiamo un quadrato a quello formato dalla catena ripiegata
– spostiamo il quadrato a destra del quadrato formato dalla catena ripiegata


– chiediamo: “Quanti quadrati di perle abbiamo?”
– cominciando dall’ultimo contiamo i quadrati, e man mano che li contiamo impiliamoli uno sull’altro
– quando avremo formato un cubo diciamo, nel caso della catena del 4: “Quattro quadrati sono uguali a un cubo”


– con movimenti lenti ed accurati distendiamo nuovamente la catena, mettiamo sul tappeto le frecce ed usiamole per contare le perle della catena


– al termine ripercorriamo la catena leggendo le frecce dalla prima all’ultima e poi dall’ultima alla prima
– dopo aver contato la catena corta e la catena lunga, prendiamole e spostiamole su un altro tappeto
– distendiamole parallelamente sul tappeto e contiamole  di nuovo usando le frecce che andremo a prendere dal primo tappeto
– compariamo le due catene fra loro.

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Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi

Controllo dell’errore:
– insito nel materiale: grazie alle frecce il bambino può vedere chiaramente, al termine dell’esercizio, se ha commesso errori nel contare le barrette.

Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi – Scopo:
– sperimentare il conteggio lineare dei numeri
– migliorare la capacità di contare. Il contare è un’attività riposante e tende a diventare un’azione meccanica. Attraverso la ripetizione, il bambino assorbe i meccanismi di questi conteggi
– esercitarsi con le numerazioni e quindi prepararsi alla moltiplicazione
– memorizzare le tabelline (contando per 2, 3, 4, 5 ecc.)
– preparazione indiretta al concetto di multiplo di un numero

Età:
– dai 5 anni e mezzo ai 6 anni.

Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi – Note:


– non occorre mostrare al bambino tutte le catene. Dopo la presentazione di una catena, il bambino può lavorare in modo indipendente con qualsiasi catena
– con questi esercizi il bambino sperimenta la differenza di quantità tra quadrato e cubo di un numero. Anche se non diamo il concetto di potenza e aumento esponenziale dei numeri, il conteggio delle perle permette di dimostrargli a livello sensoriale questa differenza tra cubo e quadrato di un numero, per la diversa lunghezza delle catene;
– il materiale permette anche di fare l’esperienza sensoriale delle differenze di quantità tra i vari quadrati, i vari cubi e le varie catene tra loro.
– se il bambino chiede cosa si intende per 6² o il 6³ basterà prendere il quadrato del sei e indicarli base a altezza del quadrato dicendo “Sei per sei” e poi “Prima, seconda” e poi “Sei per sei o sei alla seconda è il quadrato di 6”; poi prendere il cubo e indicare larghezza, altezza e profondità dicendo “Sei per sei per sei” e poi “Prima, seconda, terza”, e poi “Sei per sei per sei, o sei alla terza è il cubo di 6”.

Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi

Quadrati e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi

Quadrati e catene di perle colorate Montessori: presentazioni ed esercizi per bambini della scuola d’infanzia e primaria. Le perle fotografate nelle presentazioni sono di Montessori 3D di Boboto.

Tra i materiali presenti in una classe Montessori, lo scaffale delle perle colorate è uno dei più attraenti per i bambini, che ne apprezzano la bellezza, la semplicità e l’eleganza. Tutti i bambini aspirano ad utilizzarlo, ed i più piccoli, che ancora non sono pronti per l’attività, spesso guardano con stupore ed ammirazione i compagni più grandi impegnati negli esercizi con le perle colorate. Le perle organizzate nello scaffale sono bellissime ed i bambini più grandi, d’altra parte, attendono con ansia la loro disponibilità per iniziare a disporre e contare ogni catena.

Mentre l’adulto riconosce facilmente il valore concreto delle attività, conoscendo già i concetti di quadrato e cubo di un numero, per il bambino si tratta di un’esperienza diversa.
Per ogni numero lo scaffale contiene catene corte, quadrati che corrispondono alle catene corte, catene lunghe e cubi che corrispondono alle catene lunghe.

L’uso del materiale permette il raggiungimento di diversi scopo diretti e indiretti; con i bambini più piccoli il primo scopo è quello di imparare a contare e accompagnare verso l’astrazione. La transizione verso l’astratto, cioè il passaggio dagli oggetti tangibili (le perle) ai soli numeri, richiede molta pratica, e lo scaffale delle perle colorate offre la possibilità di fare tantissimi esercizi interessanti.

Lavorando con questo materiale i bambini sono continuamente rassicurati dai loro progressi. Lavorando in modo indipendente, vedono la conferma che i numeri scritti corrispondono al numero di perle che possono contare  fisicamente. Quando saranno pronti per farlo, lasceranno il materiale per risolvere problemi direttamente sulla carta.

Attraverso il loro impegno in questo lavoro che è protratto nel tempo e che richiede una grande quantità di spazio fisico, pazienza, concentrazione e determinazione, i bambini arrivano ad apprezzare il concetto di moltiplicazione ed a capire cosa significa quadrato di un numero e cubo di un numero. E’ un materiale che richiede al bambino abilità manuali, senso dell’ordine e tenacia, e quando arriva a fare l’associazione tra concreto ed astratto si può davvero vedere la gioia della scoperta nei suoi occhi.

Trovi una presentazione generale del materiale qui:

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Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Presentazione 1 – scala di perle

Materiali:
– numeri da 1 a 9 scritti su pezzetti di carta
– un contenitore per i numeri
– un contenitore per le perle
– tappeto
– vassoio
– scala di perle. La scala di perle è formata da 9 barrette:
– 1 rossa composta da 1 perla
– 1 verde composta da 2 perle
– 1 rosa composta da 3 perle
– 1 gialla composta da 4 perle
– 1 azzurra composta da 5 perle
– 1 lilla composta da 6 perle
– 1 bianca composta da 7 perle
– 1 marrone composta da 8 perle
– 1 blu composta da 9 perle.
Se intendete realizzare il materiale in proprio, tenete presente che le perle devono essere sferiche e avere un diametro di 7-8 mm.

Questa attività aiuta il bambino ad associare le quantità da uno a 9 con le relative cifre. Introduce inoltre all’uso del materiale contenuto nello scaffale delle perle colorate (catene corte, quadrati, catene lunghe e cubi), ed alle addizioni, sottrazioni e moltiplicazioni con le perle colorate.

Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Presentazione
:
– portiamo il materiale sul tavolo o sul tappeto


– spargiamo le barrette sul tappeto:


– cerchiamo la barretta dell’1 e mettiamola lungo il margine inferiore del tappeto


– cerchiamo la barra del 2 e mettiamola sopra a quella dell’uno. Proseguiamo con le altre allo stesso modo



– poniamo i cartellini dei numeri in ordine sparso lungo il margine inferiore del tappeto, accanto al triangolo delle barrette colorate


– prendiamo la barretta dell’uno e mettiamola in alto a sinistra. Indichiamola e diciamo: “Questo è 1”
– prendiamo il cartellino dell’uno e mettiamolo a destra della barretta. Indichiamolo e diciamo: “Questo è 1”


– presentiamo allo stesso modo le altre barrette e gli altri numeri, prendendoli in ordine crescente


Età:
– dai 3 anni e mezzo ai 4 anni.

Prerequisiti:
– il bambino deve saper contare fino a 10
– il bambino deve saper leggere i numeri da 1 a 10.

Controllo dell’errore:
– il triangolo che si forma ponendo correttamente le perle colorate.

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Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Presentazione 2

Materiali:
– catene corte
– quadrati dei numeri
– frecce per contare.

Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Presentazione:

– invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di stendere un tappeto
– andiamo allo scaffale delle perle colorate e scegliamo una catena. Per la prima presentazione di solito si usano quella del quattro o quella del sei
– portiamo con grande cura la catena sul tappeto, tenendola con due mani per i due estremi, poi portiamo il quadrato e le frecce per contare
– disponiamo la catena sul tappeto e mettiamo il quadrato più in alto


– con movimenti lenti ed accurati, partendo dalla prima barretta in alto, ripieghiamo la catena per formare un quadrato
– sovrapponiamo il quadrato alla catena ripiegata
– rimettiamo il quadrato il alto e distendiamo nuovamente la catena
– mettiamo le frecce in ordine a destra della catena

– contiamo le perle, cominciando dalla prima in alto e mettendo le frecce corrispondenti
– dopo aver posizionato l’ultima freccia, che indica il quadrato della catena, mettiamo il quadrato a destra della barretta corrispondente

– ripercorriamo la catena contando in sequenza dalla prima barretta all’ultima
– arrivati all’ultima contiamo a ritroso per tornare alla prima.

Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Estensione dell’esercizio

– dopo aver completato la prima catena, portarne al tappeto una seconda e distenderla accanto alla prima, con il suo quadrato e le sue frecce
– chiedere al bambino di contare anche la seconda catena

– al termine chiedere al bambino di individuare un certo numero in entrambe le catene (ad esempio il 12)
– possiamo aggiungere altre catene allo stesso modo.

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Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Presentazione 3 – contare le catene corte (o catene dei quadrati)

Questa attività insegna al bambino a contare per raggruppamenti di numeri, quindi si tratta di un materiale utile a preparare per la moltiplicazione. Indirettamente prepara anche alla comprensione del concetto di quadrato dei numeri.

Materiali:
– catena corta di un numero
– quadrato dello stesso numero
– frecce per contare la catena scelta
– tappeto.

 frecce per contare le perle colorate Montessori BIANCO E NERO

frecce per contare le perle colorate Montessori COLORE

Il materiale pronto per la stampa e il download è a disposizione degli abbonati:

Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Presentazione
:
– distendiamo la catena scelta sul tappeto orizzontalmente
– mettiamo il quadrato accanto alla catena, a destra
– mettiamo le frecce per contare a destra del quadrato, ordinate per colonne

– ripieghiamo la catena per formare il quadrato


– compariamo i due quadrati tra loro


– distendiamo nuovamente la catena, contiamo ed etichettiamo le perle con le frecce

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Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Presentazione 4 – contare le catene corte (o catene dei quadrati)

Contare le catene di perle Montessori è un’attività molto più strutturata rispetto al classico esercizio di numerazione (per 2, 3, 5, ecc.) che si pratica normalmente nelle nostre scuole, perchè le catene di perle rappresentano esattamente il quadrato e il cubo del numero, dando così una visione complessa dell’insieme che viene prima percepita attraverso la manipolazione, ed evolve poi in concetti matematici astratti.

Materiale:
– catene corte
– frecce per contare le catene corte

Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Presentazione
:
– scegliamo la catena del 3 e distendiamola sul tappeto. Mettiamo le frecce relative
– indicando le relative barrette rileggiamo: “Tre, sei, nove”

– ripieghiamo la catena per formare il quadrato e diciamo: “Se ripieghiamo la catena così, otteniamo tre serie di tre, che è come dire 3 x 3 volte, che è come dire 3² cioè tre al quadrato. Sono sempre 9 perline”
– proviamo con un numero maggiore, ad esempio con la catena del 6
– contiamo utilizzando le frecce, e dopo averlo fatto rileggiamo il conteggio: “Sei, dodici, diciotto, ventiquattro, trenta, trentasei”

– ripieghiamo la catena per formare il quadrato e diciamo: “Se ripieghiamo la catena così, otteniamo sei serie di sei, che è come dire 6 x 6 volte, che è come dire 6², cioè sei al quadrato. Sono sempre 36 perline”

– ripetiamo l’esercizio con tutte le catene:

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Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Presentazione 5 – contare le catene corte (o catene dei quadrati)

Materiali:
– catene corte
– quadrati
– frecce per contare
– moduli da compilare. Il materiale pronto per la stampa e il download è a disposizione degli abbonati:

Presentazione:
– scegliamo una catena, ad esempio quella del 7, e il relativo quadrato
– distendiamo la catena sul tappeto e mettiamo più in alto il quadrato


– ripieghiamo la catena per formare il suo quadrato


– confrontiamo i due quadrati tra loro
– distendiamo nuovamente la catena
– mettiamo sul tappeto le frecce per contare, ordinate per colonne
– contiamo una ad una le perle della prima barretta e mettiamo le frecce relative


– contiamo le rimanenti barrette sette a sette e mettiamo le frecce relative, spostando di volta in volta il quadrato


– quando la catena è completa ricontiamo le perle a sette e sette da 7 a 49 e da 49 a 7 e prendiamo il modulo da completare

– compiliamo il modulo


– apriamo il modulo per controllare il conteggio.

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Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Presentazione 6 – contare le catene corte (o catene dei quadrati)

– il bambino conta tutte le catene dei quadrati contemporaneamente:

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Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Presentazione 7 – contare le catene corte (o catene dei quadrati)

– il bambino costruisce la piramide dei quadrati e conta le catene

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Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Presentazione 8
forme geometriche  con le catene corte

Materiale:
– catene corte
– tappeto.
Oltre a familiarizzare con le catene corte dello scaffale, il bambino impara che c’è un collegamento tra i numeri e la geometria. Rinforza inoltre la nomenclatura relativa alle forme geometriche.

Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Descrizione dell’attività
:
– mettiamo le catene corte sul tappeto
– prendiamo la catena del tre e formiamo il triangolo
– chiediamo al bambino di identificare la forma
– proseguiamo in ordine con le altre catene, componendole in fila sul tappeto; possiamo anche chiedere al bambino di prevedere la forma successiva prima di comporla.

Invece di partire dal triangolo possiamo partire dall’uno (punto), poi il due (angolo) e poi il 3 (triangolo)

Quadrati e catene di perle colorate Montessori – Variante


–  comporre le forme una nell’altra:

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Quadrati e catene di perle colorate Montessori

Età:
– dai 4 anni e mezzo ai 5 anni.

Prerequisiti:
– il bambino deve aver già lavorato con le tavole di Seguin, la tavola del 100, le catene del 100 e del 1000.

Controllo dell’errore:
– insito nel materiale: grazie alle frecce il bambino può vedere chiaramente, al termine dell’esercizio, se ha commesso errori nel contare le barrette.

Quadrati e catene di perle colorate Montessori – Scopo:
– sperimentare il conteggio lineare dei numeri
– migliorare la capacità di contare. Il contare è un’attività riposante e tende a diventare un’azione meccanica. Attraverso la ripetizione, il bambino assorbe i meccanismi di questi conteggi
– esercitarsi con le numerazioni e quindi prepararsi alla moltiplicazione
– memorizzare le tabelline (contando per 2, 3, 4, 5 ecc.)
– preparazione indiretta al concetto di multiplo di un numero.

Quadrati e catene di perle colorate Montessori – Note:
– non occorre mostrare al bambino tutte le catene. Dopo la presentazione di una catena, il bambino può lavorare in modo indipendente con qualsiasi catena
– il materiale permette anche di fare l’esperienza sensoriale delle differenze di quantità tra i vari quadrati e le varie catene tra loro.
– se il bambino chiede cosa si intende per 6² basterà prendere il quadrato del sei e indicarli base a altezza del quadrato dicendo “Sei per sei” e poi “Prima, seconda” e poi “Sei per sei o sei alla seconda è il quadrato di 6”; poi prendere il cubo e indicare larghezza, altezza e profondità dicendo “Sei per sei per sei” e poi “Prima, seconda, terza”, e poi “Sei per sei per sei, o sei alla terza è il cubo di 6”.

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Quadrati e catene di perle colorate Montessori

Lo scaffale delle perle colorate Montessori: presentazione generale

Lo scaffale delle perle colorate Montessori: presentazione generale. In questo materiale troviamo i numeri da 1 a 9. A questi si aggiunge il quadrato del 10, che i bambini hanno già incontrato col materiale del sistema decimale (perle dorate).  Nello scaffale delle perle colorate avremo quindi 1 x 1 – 2 x 2 – 3 x 3 – 4 x 4 – 5 x 5 – 6 x 6 – 7 x 7 – 8 x 8 – 9 x 9 – 10 x 10. 

Nelle presentazioni che seguono il materiale fotografato è di Montessori 3D di Boboto.

Oltre al quadrato, abbiamo anche per ogni numero la sua rappresentazione moltiplicata per tre volte, cioè il suo cubo. Avremo quindi le rappresentazioni di: 1 x 1 x 1 – 2 x 2 x 2 – 3 x 3 x 3 – 4 x 4 x 4 – 5 x 5 x 5 – 6 x 6 x 6 –  7 x 7 x 7 – 8 x 8 x 8 – 9 x 9 x 9 – 10 x 10 x 10.

I bambini hanno già incontrato il quadrato e il cubo del 10 col materiale delle perle dorate, dove hanno imparato a conoscere il quadrato formato da 10 x 10 =  100 e il cubo formato da 100 x 10 = 1000 perle:

Quadrato di un numero è il nome che usiamo per la seconda potenza e cubo quello per la terza potenza. I nomi (quadrato e cubo) e la forma che il materiale permette di mostrare anche a livello sensoriale permettono di considerare i numeri da un punto di vista geometrico.

Con questo materiale possiamo visualizzare ogni numero alla prima potenza:

elevato alla seconda potenza (quadrato):

ed elevato alla terza potenza (cubo):

Ogni numero, dalla prima alla terza potenza, ha lo stesso colore delle barrette di perle che i bambini usano anche per il Serpente per la ricerca del 10

e la numerazione da 11 a 19

Lo scaffale delle perle colorate Montessori

Nello scaffale delle perle per ogni numero, da 1 a 10, abbiamo:
– la barretta che lo rappresenta (prima potenza);
– i quadrati del numero (seconda potenza), ripetuti il numero stesso, di modo che se sovrapposti possano formare il suo cubo
– un cubo unito (terza potenza);
– una catena fatta di tante perle quante sono quelle del quadrato
– una catena corrispondente al cubo.

Questo materiale permette di studiare separatamente i numeri nella loro prima, seconda e terza potenza, e di svolgere numerosi esercizi che portano il bambino a fare comparazioni.

La rappresentazione in forma di quadrato permette la sovrapposizione dei diversi quadrati e tutta una serie di esercizi che rendono evidenti al bambino le relazioni numeriche e geometriche tra i quadrati stessi:

Confrontando i cubi rigidi e le catene lunghe i bambini posso vedere la grandissima differenza che c’è tra quadrato e cubo di un numero, la lunghezza del quadrato e del cubo e la loro progressione passando dalla catena di un numero e quella di un altro.

Confrontando poi quadrati e cubi il bambino fa l’esperienza sensoriale di come, sovrapponendo i quadrati, si sviluppa la terza dimensione.
Per ogni numero abbiamo, come detto, il numero di quadrati che serve per formare il cubo, e questo permette la scomposizione del cubo stesso. Il bambino veder che il numero di perle che costituisce il cubo è uguale a quello del cubo formato sovrapponendo i quadrati dello stesso colore. Con la catena poi vede che il quadrato è formato da tante barrette quante sono quelle presenti nella catena.

Prendiamo ad esempio il numero 5. I tre numeri 5 x 5 x 5 rappresentano il numero delle perle che si possono contare nei tre spigoli uscenti da uno stesso vertice del cubo

La geometria acquista così un substrato numerico rendendo, nello stesso tempo, più chiaro il concetto del valore del cubo.

Se sovrapponiamo i dieci cubi uno all’altro, dal più grande al più piccolo, otteniamo una torre simile alla torre rosa, che i bambini hanno imparato a conoscere già nella Casa dei Bambini
La cosa interessante è che le due torri si possono mettere in relazione tra loro. Questo permette di mettere in relazione un dato geometrico (la torre rosa) con un dato aritmetico (la torre di perle), perchè i cubi della Torre Rosa misurano da 1 cm³  a 10 cm³ e la torre di perle è formata da 1³ a 10³ perle:

E’ quindi possibile calcolare quanti cm² misura la faccia di ogni cubo della torre rosa: 10² = 100 / 9² = 100 / 8² = 100 / 7² = 100 / 6² = 100 / 5² = 100 / 4² = 100 / 3² = 100 / 2² = 100 / 1² = 100

Ed è anche possibile calcolare il volume di ogni cubo della torre rosa:  10³ = 100 / 9³ = 100 / 8³ = 100 / 7³ = 100 / 6³ = 100 / 5³ = 100 / 4³ = 100 / 3³ = 100 / 2³ = 100 / 1³ = 100.

Possiamo anche dire, quindi, che il cubo più grande della torre rosa è formato da 1000 dei cubi più piccoli. Il cubo più piccolo è, nella torre rosa, l’unità del sistema.

Tra le principali attività che i bambini possono svolgere con le catene (lunghe e corte) c’è quella del conteggio lineare, che  consiste nel contare e numerare le perle a una a una o per raggruppamenti (tabelline):

Maria Montessori riporta così la sua esperienza: “Tali catene di perle dai colori così brillanti esercitano sui bambini un fascino straordinario, suscitando in essi un’attività instancabile di conteggio. Sono particolarmente interessati dalla catena del 1000, la più lunga: si vedono i bambini contare le perle a una a una fino alla fine. Siccome tale lavoro è faticoso e i bambini non possono portarlo a termine in una sola giornata, vi ritornano il giorno dopo, continuando l’operazione da dove l’avevano interrotta”.

Lo scaffale delle perle colorate Montessori

Le prime catene che i bambini contano (per 10) per iniziare sono quelle del 100 e del 1000. Infatti contare la catena del 100 e contare per gruppi la catena del 1000, ricorda al bambino le attività svolte con le perle dorate del sistema decimale:

Questo esercizio di conteggio per raggruppamenti di numeri diventa un esercizio di memorizzazione delle tabelline quando si lavora alle altre catene.

Esiste, in relazione alle catene, un materiale di piccole frecce di cartoncino dello stesso colore delle perle.

frecce per contare le perle colorate Montessori per stampante bianco/nero

frecce per contare le perle colorate Montessori (per stampante a colori)

Le frecce in genere si  mettono  accanto a ciascuna perla della prima barretta, e poi accanto alla perla che conclude ogni barretta.

Il fatto che le catene siano snodate, rende possibile ripiegarle in modo da formare un quadrato, o ottenere una serie di tanti quadrati quante sono quelle che occorrono a formare un cubo.

L’aumento di  quantità che il bambino sperimenta contando per raggruppamenti fino al cubo di ogni numero, lo sostiene nella formazione del concetto astratto di “potenza”  e di “multiplo” di un numero.

Lo scaffale delle perle colorate Montessori

La grande importanza di questo materiale sta nel fatto che permette al bambino di comprendere “la costruzione creata artificialmente dall’uomo attorno ai numeri”. I numeri infatti seguono una regola comune: l’obbedienza alla legge del gruppo. Ogni numero è formato da singole unità (il 4 è formato da quattro elementi), e quando gli elementi si organizzano in gruppo, obbediscono alle sue leggi. “In ogni gruppo (la linea rappresentata dalla barretta) è presente, in misura diversa, il cittadino comune che è l’unità, il gradino iniziale necessario alla formazione delle successive classi sociali. E il cittadino comune è l’espressione della potenza zero di ogni numero.
Il secondo rango di nobiltà è dato dal ripetersi del bastoncino tante volte quante sono le unità del gruppo: la seconda potenza del 4 sarà il quadrato del 4.
Il terzo rango risulta formato di 4 volte il secondo rango: otteniamo il cubo del 4, che è possibile con la dignità propria del re.
Ma ci sono differenti nazioni, e quindi differenti re: è evidente che il re di un piccolo Stato è re allo stesso modo di quelli di nazioni più importanti. Infatti, la terza potenza è sempre un cubo. Nel primo caso la nazione è minuscola (l’unità è il re), nell’ultimo caso la nazione è grande (dieci).
A qualsiasi nazione il re appartenga, deve comunque uniformarsi alla legge del paese, che è poi la legge del gruppo.
E’ il primo rango di nobiltà ciò che caratterizza il gruppo e che dà, nel contempo, la legge. Cosicché tutte le potenze zero sono punti (perle sciolte), tutte le prime potenze sono linee (bastoncini), tutte le seconde potenze sono quadrati e infine tutte le terze potenze sono cubi.
Questo ritmo nella successione geometrica è comune a tutti quanti i numeri.”

Un ulteriore collegamento visibile fra aritmetica e geometria si può realizzare costruendo forme geometriche con le catene. Per esempio, con la catena corta del 9 si costruiscono ennagono e triangoli regolari, con quella lunga del 6 si costruiscono sette poligoni regolari (di 36 lati, di 18 lati, dodecagono, ennagono, esagono, quadrato, triangolo). Queste esperienze, a livello più avanzato, si ricollegano allo studio dei multipli.

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Lo scaffale delle perle colorate Montessori

La catena del 1000 Montessori: presentazioni ed esercizi

La catena del 1000 Montessori: presentazioni ed esercizi per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Come spiegato meglio qui

 la catena del 1000 rappresenta la scomposizione lineare del cubo del 1000. Il cubo di 1000 perle può essere scomposto in dieci quadrati e ciascuno di essi in dieci bastoncini, ognuno di dieci perle. Lasciando questi uniti soltanto per le estremità, otterremo una catena lunghissima che ci darà l’impressione della quantità, il migliaio, più esatta di quella che ci viene fornita dal cubo.
La catena del 1000 è formata da 10 catene del 100 legate tra loro attraverso un anello più grande.

Le perle fotografate nelle presentazioni sono di Montessori 3D di Boboto.

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La catena del 1000 Montessori
Presentazione 1

Materiale:
– catena del 1000
– 1 cubo del 1000
– 10 quadrati del 100
– una lunga striscia di tessuto o carta. Quelle in commercio misurano 900 x 23  cm e costano circa 40 euro. Questa è di leaderjoyysa.com:

– un vassoio
– frecce per contare la catena del 1000 contenute in una busta (verdi da 1 a 9, blu da 10 a 990, rosse da 100 a 900, verde per il 1000):


frecce per contare le catene del 100 e del 1000 bianco e nero

frecce per contare le catene del 100 e del 1000 colore

pdf qui:

La catena del 1000 Montessori – Presentazione:
– invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di srotolare il lunghissimo tappeto che avremo predisposto (possiamo anche preparare una lunga striscia di carta se non abbiamo il tappeto apposito)
– andiamo allo scaffale delle perle e indichiamo il materiale dicendo: “Oggi lavoreremo con una catena ancora più lunga della catena del 100”
– mostriamo al bambino come trasportare la catena , tenendola fra le dita di una mano in questo modo, col palmo rivolto verso l’alto. Mentre noi trasportiamo la catena, chiediamo al bambino di portare il vassoio con la busta delle frecce, i quadrati e il cubo

–  posiamo la catena a zig zag sul tappeto e partendo da un estremo cominciamo a ripiegare la catena ogni 10 barrette, in modo da formare 10 quadrati identici dicendo al bambino: “Ora cercheremo di piegare questa lunghissima catena come abbiamo fatto con la catena del 100”
– formiamo un quadrato alla volta, fino a ripiegare tutta la catena. Dopo aver formato il primo chiediamo al bambino: “Cosa abbiamo ottenuto?”. Un quadrato

– se il bambino lo desidera può naturalmente aiutarci a piegare la catena
– compariamo i dieci quadrati che si sono formati con la catena con 10 quadrati del 100

– compariamo col bambino i dieci quadrati con i 10 quadrati che compongono il cubo del 1000
– chiediamo al bambino di distendere la catena, tirandola lentamente per l’estremità più lontana facendo percorrere alla catena tutta la lunghezza del tappeto
– chiediamo al bambino di tornare da noi, apriamo la busta delle frecce e mettiamole in colonna sul vassoio, con la collaborazione del bambino. Mettiamo accanto alla catena, all’inizio del percorso, il vassoio con le frecce per contare


– contiamo le perle che compongono la prima barretta e contrassegniamo ogni perla con una freccia verde, da 1 a 9

– arrivati al 10 mettiamo la freccia blu del 10
– continuiamo a contare a 10 a 10 fino a 90 mettendo la freccia blu corrispondente sull’ultima perla della barretta


– arrivati al 100 usiamo la freccia rossa delle centinaia e mettiamo a lato della catena un quadrato di perle
– proseguiamo così fino a 999. Accanto al 900 mettiamo un quadrato

– Arrivati al 1000 usiamo la freccia verde grande del 1000 e chiudiamo la catena col cubo


– torniamo all’inizio della catena e contiamo nuovamente aiutandoci con le frecce: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 20, 30, 40, 50, 60, 70, 80, 90 , 100, 200, 300, 400, 500, 600, 700, 800, 900, 1000
– possiamo contare così più volte, ed anche dal 1000 all’1: 1000, 900, 800, 700, 600, 500, 400, 300, 200, 100 … 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1.

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La catena del 1000 Montessori
Presentazione 2 (una variante)

Questa attività insegna al bambino a contare per gruppi, in preparazione alla moltiplicazione. Rappresenta inoltre un esercizio di preparazione indiretta allo studio del cubo dei numeri.

La catena del 1000 Montessori – Materiali:
– catena del 1000
– 10 quadrati del 100
– un cubo del 1000
– frecce per contare la catena del 1000
– una lunga striscia di tessuto o di carta
– vassoio.

La catena del 1000 Montessori – Presentazione:
– mostriamo al bambino come trasportare la catena, tenendo i segmenti tra le dita


– mettiamo la catena sul tappeto ordinata per segmenti di 10 barrette

– portiamo accanto al tappeto un cubo del 1000, 10 quadrati del 100 e le frecce per contare la catena del 1000
– chiediamo a un bambino di tenere fermo un capo della catena, prendiamo il capo opposto e facciamo strisciare la catena lungo il tappeto per distenderla completamente in tutta la sua lunghezza
– ripieghiamo nuovamente la catena, ma questa volta formando 10 gruppi di 10 barrette in questo modo:

– compariamo i 10 quadrati che abbiamo formato con la catena con i 10 quadrati del 100 e col cubo del 1000

– distendiamo nuovamente la catena e organizziamo le frecce per contare in colonne per unità, decine, centinaia, migliaia
– contiamo le unità della prima barretta da 1 a 9 con le frecce verdi
– dal 10 al 90 usiamo le frecce blu
– al 100 usiamo la freccia rossa e poniamo accanto alla barretta corrispondente un quadrato del 100


– proseguiamo così dal 110 al 990 usando le frecce blu e rosse


– arrivati al 1000 usiamo la freccia verde e poniamo accanto alla barretta il cubo del 1000

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La catena del 1000 Montessori
Presentazione 3

La catena del 1000 Montessori – Materiali:
– catena del 1000
– un cubo del 1000 e 10 quadrati del 100
– frecce per contare la catena del 1000.

La catena del 1000 Montessori – Presentazione:
– portiamo la catena sul tappeto e distendiamola in tutta la sua lunghezza, enfatizzandola coi bambini
– mettiamo i 10 quadrati del 100 accanto alla catena
– mettiamo il cubo del 1000 a destra dei dieci quadrati
– con movimenti lenti ed accurati raggruppiamo le prime dieci barrette della catena a formare un quadrato
– sovrapponiamo un quadrato del 100 alle barrette raggruppate
– ripetiamo con tutte le barrette che formano la catena del 1000
– mettiamo i quadrati del 100 che abbiamo usato per la comparazione a parte e indicando i quadrati: “Quanti quadrati abbiamo?”
– prendiamo i quadrati uno ad uno e contiamoli sovrapponendoli uno all’altro; arrivati al nono affianchiamoli al cubo del 1000, mettiamo il 10 quadrato e diciamo: “Dieci quadrati sono uguali a un cubo”
– distendiamo la catena del 1000 in tutta la sua lunghezza
– mettiamo le frecce per contare in ordine su un tappetino o un vassoio accanto alla catena del 1000 distesa
– contiamo le perle della prima barretta una ad una, utilizzando le frecce verdi fino al 9
– al 10 usiamo la freccia blu del 10


– proseguiamo dal 10 al 90 con le frecce blu


– al 100 usiamo la freccia rossa del 100 e mettiamo accanto alla barretta un quadrato del 100
– proseguiamo così fino al 990, usando le frecce blu e rosse
– arrivati al 1000 usiamo la freccia verde del 1000 e mettiamo accanto alla barretta il cubo del 1000


– torniamo all’inizio della catena e ripercorriamola contando da 10 a 1000
– arrivati al mille torniamo al punto di partenza contando da 1000 a 10.

Dopo l’esercizio possiamo proseguire in questi modi:
– nominiamo al bambino una data quantità, ad esempio 549 e chiediamo di indicarci la perla del 549 lungo la catena
– puntiamo con l’indice o con una bacchetta una perla lungo la catena e chiediamo al bambino di dirci quale quantità rappresenta.

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La catena del 1000 Montessori
Presentazione 4

Dopo aver lavorato separatamente prima con la catena del 100 e poi con la catena del 1000, possiamo presentare i due materiali insieme.

La catena del 1000 Montessori – Materiali:
– catena del 100 e frecce per contare la catena del 100
– catena del 1000 e frecce per contare la catena del 1000.

Presentazione:
– procediamo a contare le perle della catena del 100 utilizzando le frecce verdi, blu e la freccia rossa del 100
– distendiamo a fianco della catena del 100 quella del 1000, parallelamente,  e utilizzando le frecce verdi, blu, rosse e la freccia verde del 1000 contiamo le perle
– dopo aver completato il conteggio delle perle delle due catene, compariamole tra loro permettendo al bambino di fare le proprie osservazioni.

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La catena del 1000 Montessori

Età: dai 5 anni.

Controllo dell’errore: le frecce per contare.

Punti di interesse:
– la lunghezza della catena
– i diversi colori delle frecce.

Età:
dai 4 anni  e mezzo ai 5 anni.

La catena del 1000 Montessori – Scopo:
– comprendere il valore relativo di 1, 10, 100 e 1000 in forma lineare (prima ha lavorato solo col materiale del sistema decimale)
– esercitarsi nel contare
– imparare a contare per gruppi di numeri e non uno ad uno
– sviluppare le abilità necessarie all’apprendimento della moltiplicazione
– imparare i numeri da 1 a 1000 e da 1000 a 1
– imparare a contare da 1 a 1000 e da 1000 a 1 dieci a dieci, o anche cento a cento
– visualizzare la differenza di quantità tra 100 e 1000, comparando le due catene. Quando le catene del 100 e del 1000 vengono disposte parallele l’una all’altra, si mostra al bambino, a livello sensoriale, l’aumento esponenziale tra 10² e 10³
– contare è un’attività riposante e tende a diventare meccanica. Attraverso la ripetizione, il bambino interiorizza il meccanismo
– preparare indirettamente allo studio delle potenze

La catena del 1000 Montessori – Controllo dell’errore
– poiché le etichette devono essere posizionate alla fine di ciascuna barretta, il bambino percepisce facilmente se ha commesso un errore nel conteggio
– se mentre conta, il bambino ci chiama in aiuto perchè manca una freccia, possiamo rispondergli che possiamo fargliene una nuova, ma prima bisognerà ricontrollare il conteggio. Se si scopre che la freccia mancante è stata messa per errore accanto a una barretta, possiamo dire che siamo contenti di averla ritrovata, perchè per rifare una freccia ci vuole molto lavoro. In questo modo evitiamo di correggere il bambino dicendogli dall’esterno che ha sbagliato.

La catena del 1000 Montessori
Note
:
– è importante permettere al bambino di disporre la catena del 1000 per tutta la sua lunghezza per dare l’impressione di linearità
– in mancanza di spazio o se il bambino desidera ripetere l’esercizio dopo averglielo già presentato in assetto lineare, possiamo scegliere di disporre la catena a spirale:

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La catena del 1000 Montessori

La catena del 100 Montessori: presentazioni ed esercizi

La catena del 100 Montessori: presentazioni ed esercizi per bambini della scuola d’infanzia e primaria. 

Come già spiegato qui  

la catena del 100 mostra ai bambini la scomposizione lineare del quadrato del 10. L’esercizio, che consiste nel contare per gruppi di perle, è una preparazione alla moltiplicazione e allo studio del quadrato dei numeri. 

Le perle usate nelle presentazioni sono di  Montessori 3D di Boboto.

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La catena del 100 Montessori
Presentazione 1

La catena del 100 Montessori
Materiali
:
– catena del 100
– quadrato del 100
– tappeto
– frecce per contare la catena del 100 in una busta
– vassoio.

La catena del 100 Montessori
Presentazione:

– invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di srotolare il tappeto lungo
– andiamo allo scaffale delle perle colorate, indichiamo la catena del 100 e diciamo: “Oggi lavoreremo insieme con la catena del 100”
– portiamo la catena sul tappeto tenendola con due mani per le due estremità
– chiediamo al bambino di portare il vassoio col quadrato del 100 e la busta delle frecce
– posiamo la catena sul tappeto quindi distendiamola in tutta la sua lunghezza
– mettiamo sul tappeto le frecce per contare, con l’aiuto del bambino, raggruppate in unità, decine e centinaia


– lentamente raccogliamo la catena del 100 per formare un quadrato e chiediamo al bambino: “Lo riconosci? Sembra il quadrato del 100
– mettiamo accanto alla catena del 100 piegata il quadrato del 100


– compariamo i due quadrati, di modo che il bambino possa verificare che si tratta dello stesso numero di perle


– distendiamo di nuovo la catena e cominciamo a contare le perle, aggiungendo  le frecce

– per la prima barretta contiamo le perle una ad una mettendo una freccia per ogni perla


– dopo continuiamo a contare a gruppi di 10, mettendo una sola freccia sull’ultima perla della barretta.

– diciamo: “Oggi abbiamo contato fino a 100!”
– togliamo le frecce verdi e leggiamo le frecce da 10 a 100 e da 100 a 10, più volte
– giriamo sul rovescio le frecce blu. Chiediamo al bambino di contare a 10 a 10 e di girare ogni volta che ha nominato un numero la freccia blu
– al termine dell’esercizio riponiamo le frecce nella busta, mettiamo quadrato e busta sul vassoio e riportiamo il materiale allo scaffale; prendiamo la catena del 100 tenendola con due mani per le estremità e riportiamola allo scaffale.

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La catena del 100 Montessori
Presentazione 2

La catena del 100 Montessori
Materiali
:
– catena del 100
– quadrato del 100
– tappeto
– frecce per contare la catena del 100 (verdi piccole per le unità da 1 a 9, blu medie per le decine da 10 a 90 e una rossa grande per il 100). Puoi stamparle (insieme a quelle che servono per la catena del 1000) qui:

frecce per contare le catene del 100 e del 1000 bianco e nero

frecce per contare le catene del 100 e del 1000 colore

pdf qui:

La catena del 100 Montessori
Presentazione
:
– invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di srotolare il tappeto lungo
– andiamo allo scaffale delle perle colorate, indichiamo la catena del 100 e diciamo: “Oggi lavoreremo insieme con la catena del 100”
– portiamo la catena sul tappeto tenendola con due mani per le due estremità
– chiediamo al bambino di portare il vassoio col quadrato del 100 e la busta delle frecce
– posiamo la catena sul tappeto quindi distendiamola in tutta la sua lunghezza
– mettiamo il quadrato del 100 accanto alla catena, a destra


– con movimenti lenti ed accurati componiamo la catena in modo da formare un secondo quadrato


– col bambino confrontiamo i due quadrati tra loro


– indichiamo il quadrato del 100 e chiediamo: “Quante perle ci sono in questo quadrato?”. Cento. “Quante decine ci sono in questo quadrato?”. Dieci.


– indichiamo il quadrato formato dalla catena del 100 ripiegato e chiediamo: “Quante perle ci sono in questa catena?”. Cento. “Quante decine ci sono in questa catena?”. Dieci.


– diciamo: “La catena e il quadrato sono esattamente uguali”
– distendiamo nuovamente la catena
– mettiamo le frecce per contare a sinistra della catena, ordinate in colonna per unità, decine e centinaia


– cominciamo a contare le perle, iniziando dall’alto e mettendo la freccia appropriata accanto alle perle della prima barretta. Fino al 9 le frecce saranno verdi

– al 10 posizioneremo la prima freccia blu


– il conteggio delle perle può procedere contandole una ad una oppure contandole 10 a 10


– dopo aver contato le perle, una ad una o dieci a dieci, mettiamo la freccia rossa del 100 accanto all’ultima perla della catena. Diciamo: ” “Abbiamo appena contato fino a 100.”


– dopo aver contato facciamo scorrere il dito e ripetiamo i numeri dal 10 al 100
– chiediamo al bambino: “Quante perle ci sono in questa catena?”. Il bambino risponderà che ce ne sono 100
– indichiamo il quadrato e diciamo: “Quante perle ci sono in questo quadrato?”. Il bambino risponderà che ce ne sono cento
– diciamo un numero al bambino, ad esempio: “64!” e chiediamogli di indicarcelo lungo la catena


– indichiamo una perla lungo la catena e chiediamo al bambino di dirci a che numero corrisponde.

– per stimolare la curiosità e la capacità di osservazione dei bambini potremmo chiedere, ad esempio: “Se invece di fare una catena di 100 perle avessimo fatto una catena con 100 arance, sarebbe uguale?”. No, sarebbe più lunga perchè le arance occupano più spazio delle perle
–  togliamo tutte le frecce e mettiamole in ordine sparso sul tappeto, poi diamone una al bambino e chiediamogli di contare 10 a 10 per mettere la freccia al suo posto
– togliamo la catena del 100 e chiediamo al bambino di mettere le frecce in ordine dall’1 al 100
– per preparare alla moltiplicazione, con i bambini più grandi, possiamo scrivere coi bambini i cartellini dell’operazione da mettere accanto ad ogni decina (10×1= 20×2= ecc.)

– al termine dell’esercizio riponiamo le frecce nella busta, mettiamo quadrato e busta sul vassoio e riportiamo il materiale allo scaffale; prendiamo la catena del 100 tenendola con due mani per le estremità e riportiamola allo scaffale.

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La catena del 100 Montessori

Scopo:
– avere la visione lineare del centinaio
– imparare i numeri da 1 a 100
– imparare a contare i numeri 10 per 10
– memorizzare la numerazione del 10 da 1 a 100 e da 100 a 1
– consolidare la capacità di contare
– avere una visione lineare della sequenza dei numeri, dopo aver lavorato col sistema decimale
– contare è un’attività riposante e tende a diventare meccanica. Attraverso la ripetizione, il bambino interiorizza il meccanismo del contare.

Controllo di errore
– le frecce per contare.

Età:
– dai 5 anni ai 5 anni e mezzo.

Nota:
– se il bambino non desidera utilizzare le frecce mentre conta la catena, significa che non ne ha bisogno.

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La catena del 100 Montessori

Aste numeriche Montessori – Esercizi con i cartelli dei numeri e le aste

Aste numeriche Montessori – Esercizi con i cartelli dei numeri e le aste. Ciò che rende davvero interessanti  le Aste numeriche Montessori, non è soltanto la possibilità di contare, ma anche la possibilità di riconoscere le relazioni che intercorrono fra le differenti quantità, e per questo è importante, ad un certo punto, unire alle Aste numeriche Montessori la conoscenza dei numeri.

Per farlo si utilizzano le cifre smerigliate.

Come spiegato meglio qui 

si tratta di dieci cartellini lisci su ciascuno dei quali  è incollata una cifra in carta vetrata: 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9. 

Come spiegato meglio qui,

le cifre smerigliate servono ad imparare i simboli numerici. Il bambino tocca ripetutamente le cifre ruvide muovendo due dita unite (indice e medio) nel senso della scrittura e dicendone il nome a voce alta, ed in questo modo memorizza la forma della cifra scritta in relazione al suo numero. Oltre a questo, l’esercizio ha anche il vantaggio di esercitare la mano a riprodurre il segno, in preparazione della scrittura.

Insieme alle Aste numeriche Montessori e alle cifre smerigliate, ci sono anche i cartelli dei numeri da 1 a 10. Puoi stamparli qui:

E’ importante notare che con questo materiale i bambini hanno la possibilità di appaiare una quantità rappresentata da un unico oggetto (l’asta) con un numero che ne è l’unico segno. Questo rende chiaro ed evidente alla mente del bambino l’associazione fra simbolo numerico e quantità.
Il bambino dovrà semplicemente mettere il numero accanto all’asta corrispondente (come mostrato negli esercizi che seguono) per memorizzarne rapidamente la relazione tra quantità e segno.

Le Aste numeriche Montessori permettono si svolgere svariate attività di composizione, scomposizione e confronto di quantità purché si resti all’interno della decina, cioè non si superi mai la lunghezza dell’asta più lunga. Questa è una nota importante, perchè come dice Maria Montessori “in questa fase potrebbe generare nel bambino complicazioni più che progressi“.

Un esercizio che piace molto ai bambini, è quello di ricercare due aste che unite fra loro possano formare la lunghezza di un’asta più lunga. Ad esempio l’asta del 4 con l’asta del 3 formano la stessa lunghezza dell’asta del 7 (4+3=7). Quando poi separiamo l’asta del 4 da quella del tre abbiamo 7-3=4 oppure 7-4=3.
Possiamo dire, quindi, che uniamo tra loro due aste, in realtà stiamo eseguendo un’addizione, come ogni volta che separiamo due aste stiamo eseguendo una sottrazione.

Uno dei primi esercizi con le aste numeriche che presentiamo ai bambini  consiste nel formare tutte le composizioni che danno 10, unendo prima l’asta dell’1 a quella del 9,

poi l’asta del 2 a quella dell’8,

poi l’asta del 3 a quella del 7 e infine l’asta del 4 con quella del 6 (cioè 9+1=10, 8+2=10, 7+3=10 e 6+4=10).
E’ chiaro che questo esercizio ci mette di fronte a un limite perchè con le aste non possiamo ottenere che queste quattro combinazioni, e al termine dell’esercizio avanzeranno sul tappeto l’asta del 10 e l’asta del 5. :e quella del 5.

Come Maria Montessori spiega nel suo trattato di Psicoaritmetica, l’uso di queste  aste è molto interessante, non solo per i bambini. Una delle caratteristiche essenziali e comuni a gran parte del materiale Montessori consiste infatti nella sua polivalenza, che si manifesta sotto due aspetti: da un lato questo significa che un materiale (ad esempio le aste numeriche) ha un suo scopo primario, ma può essere ripreso a livelli diversi dal bambino stesso; d’altro canto lo stesso materiale può essere oggetto di considerazioni superiori da parte dell’adulto (non necessariamente con formazione montessoriana).
Sotto questo secondo aspetto, nelle aste numeriche possiamo notate che raggruppando le aste in modo che esse formino tutte la lunghezza 10, abbiamo 5 aste che misurano 10 e avanza un’asta che misura 5, abbiamo cioè:

10 x 5 + 5 = 55

E’ un procedimento davvero interessante per calcolare la somma di tutte le unità contenute nella serie: moltiplicare il numero maggiore per la sua metà, poi aggiungervi detta metà.

In termini algebrici, chiamando n un numero qualunque, la somma delle unità contenute nei numeri compresi tra 1 e n sarà:

Infatti, in una serie di numeri che aumentano di uno in uno, si possono comporre gruppi tutti uguali al maggiore con lo stesso procedimento che abbiamo usato con le aste numeriche, cioè collocando l’uno accanto al penultimo, il due accanto al terzultimo, il tre al quartultimo, ecc…

Lo stesso concetto può essere espresso anche dicendo  “la somma della serie naturale dei numeri interi è uguale alla semisomma fra il quadrato dell’ultimo numero e l’ultimo numero”

oppure dicendo “la somma della serie naturale dei numeri interi è uguale al prodotto della metà dell’ultimo numero aumentato di 1”:

Le due formule risultano uguali.

Questo esercizio, che è possibile dimostrare coi bambini più grandi, sempre utilizzando le aste numeriche, è denominato SOMME DA PROGRESSIONI ARITMETICHE (vedi qui).

Questo esercizio, che consiste nel formare con due aste tutte le combinazioni del dieci, ricorda il compito assegnato dal maestro al piccolo Karl Friedrich Gauss: addizionare tutti i numeri interi da 1 a 100. Egli raggiunse il risultato applicando il metodo analitico: 100, 1+ 99, 2+ 98, 3+ 97, 4+ 96, ecc., fino a  49+51 (otterremo la somma 100 per 49 volte), 50.
Quindi:
100 + (100×49) + 50 = 5050
che è la somma dei primi cento numeri interi.

Tutto questo dimostra come sia indispensabile servirsi di materiali semplici ed esatti, grazie ai quali l’intelligenza può svilupparsi e giungere a nuove scoperte.

Nella loro apparente semplicità le aste presentano inoltre il sistema decimale e il sistema metrico decimale insieme, perchè l’asta del 10 misura 1 metro in lunghezza e ogni segmento misura 1 decimetro. “Questi particolari non sono ancora accessibili al bambino, eppure già si trovano nel materiale. Con lo sviluppo mentale e le acquisizioni culturali il bambino saprà poi scoprire e utilizzare ciò che nella prima infanzia è passato inosservato”.

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Aste numeriche Montessori
Esercizi con le aste numeriche – Materiale

Materiale:
– aste numeriche montessoriane
–  cartelli dei numeri da 1 a 10, oppure cifre smerigliate da 1 a 10
– un grande tappeto (Maria Montessori consigliava il verde).


Aste numeriche Montessori – Scopo delle attività proposte:
– associare i numeri da 1 a 10 alle relative quantità
– vedere le cifre da 1 a 10 in sequenza.

Età:
– da 3 anni in poi.

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Aste numeriche Montessori – Esercizio 1

Questo è un esercizio che può essere presentato a un gruppo di 3 o 4 bambini insieme.
– disponiamo sul tappeto le aste numeriche sul pavimento, parallele tra di loro e col rosso sempre a sinistra, ma non in ordine di grandezza
– disponiamo sul tappeto i cartelli dei numeri o le cifre smerigliate  non in ordine di grandezza, ma  in file e dal verso giusto
– raccogliamo un’asta, per esempio il “sei”, mostriamola ai bambini e chiediamo: “Chi sa quanto vale questa?”
– se un bambino risponde “Sei”, diremo: “Sì, puoi contare per vedere se è proprio il sei?”
– quando il bambino ha contato i segmenti, chiediamo ai bambini: “Chi mi può trovare il numero 6?”, e quando uno dei bambini ha trovato il numero tra i cartelli che si trovano sul tappeto e ce lo ha indicato, prendiamo il numero e mostrando l’asta diciamo: “Si tratta del sei”, poi mostriamo il numero e diciamo“Questo è il nostro modo di scrivere 6, e adesso possiamo metterli insieme”
– quindi poniamo il cartello del numero sul sesto segmento dell’asta
– l’esercizio continua in questo modo finché ogni asta con il suo cartello non si troverà sul tappeto.

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Aste numeriche Montessori
Esercizio 2

Questo esercizio può essere presentato il giorno successivo al primo esercizio.
– mostriamo il cartello di un numero (o la cifra smerigliata)
– i bambini devono trovare la quantità corrispondente, scegliendo l’asta numerica giusta
– poi asta e numero vengono posti sul tappeto.

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Aste numeriche Montessori
Esercizio 3

Questo è un esercizio individuale.
– si dispongono sul tappeto , in alto, le aste numeriche non in sequenza, e i cartelli dei numeri in basso a destra
– chiediamo al bambino di trovare l’asta del numero 1, il bambino ce la porge e noi la mette sul tappeto in basso a sinistra
– poi chiediamo al bambino di trovare anche il cartello del numero 1, il bambino ce la porge e noi gli mostriamo come appoggiarla all’asta
– passiamo quindi al 2, al 3 ecc… rispettando l’ordine crescente della numerazione. E’ importante mostrare bene come posizionare le aste sul tappeto (col segmento rosso sempre a sinistra e ben allineate), e come mettere i cartelli dei numeri (sempre sull’ultimo segmento di ogni asta)
– quando il bambino ha compreso l’esercizio, può essere lasciato da solo per continuarlo
– quando l’esercizio è terminato, i numeri scritti appaiono in sequenza corretta da sinistra a destra:

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Aste numeriche Montessori
Esercizio 4

Questo esercizio aiuta i bambini ad associare quantità e numeri. Al termine dell’esercizio, avremo le aste numeriche sistemate in ordine sparso sul tappeto, e ognuna sarà associata ad una carta posizionata alla propria destra. Le aste non si toccheranno l’una con l’altra. Bisogna notare che la carta del numero 10 è più larga delle carte dei numeri formati da una sola cifra:
-invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio,
– il bambino srotola il tappeto sul pavimento e  noi portiamo al tappeto i cartelli dei numeri e li mostriamo al bambino, facendogli notare che il cartello del numero 10 è più largo degli altri
– chiediamo al bambino di andare a prendere dallo scaffale l’asta numerica più lunga della serie
– il bambino la porta e la posiziona sul tappeto con la parte rossa a sinistra
– abbiniamo il cartello più lungo all’asta più lunga
– consegniamo al bambino un cartello preso a caso e chiediamogli di andare allo scaffale a prendere l’asta numerica corrispondente. Prima che vada allo scaffale, chiediamogli di identificare il numero sulla carta
–  quando il bambino ritorna, chiediamogli: “Che asta hai preso?” e invitiamolo a contare i segmenti dell’asta che ha scelto

– se il bambino ha commesso un errore, contando i segmenti se ne renderà conto da solo, e andrà allo scaffale a prendere l’asta giusta, quindi di nuovo l’insegnante gli chiederà che asta ha preso, e il bambino di nuovo conterà i segmenti dell’asta scelta,
– a questo punto l’asta verrà messa sul tappeto

– e chiederemo al bambino di posizionare il cartello del numero sull’ultimo segmento a destra dell’asta in questione
– consegniamo al bambino un po’ di altre carte dei numeri, e il bambino proseguirà da solo l’esercizio.

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Aste numeriche Montessori
Esercizio 5

In questo esercizio i bambini prima leggono il numero, poi contano i segmenti.

– mettiamo tutte le aste numeriche su un tappeto, e tutti i cartelli dei numeri su un altro
– invitiamo due o tre bambini e mostriamo ad ogni bambino una carta, mettendola poi sul tappeto
– ogni bambino va a prendere l’asta corrispondente al proprio cartello
– chiediamo ad ogni bambino: “Che cosa hai portato per il tuo cartello?”.  Ogni bambino dice il numero e poi conta i segmenti dell’asta scelta,
– ogni bambino posiziona sul tappeto la sua asta e il cartello relativo.

Nota: si può anche provare, in alternativa a questo esercizio, a partire dando ad ogni bambino un’asta e chiedendo di trovare la carta corrispondente. In questo caso, il bambino prima conterà i segmenti, poi leggerà il numero.

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Aste numeriche Montessori
Esercizio 6

Lo scopo di questo esercizio è che il bambino posizioni le aste sul tappeto in ordine crescente e quindi posizioni le carte corrispondenti sull’ultimo segmento a destra di ogni asta. Questo esercizio è molto importante, perchè ci assicura che il bambino ha davvero compreso i concetti di quantità e il valore delle cifre scritte.

– invitiamo il bambino a posizionare sul tappeto le aste numeriche in ordine crescente


– consegniamogli un cartello preso a caso e chiediamogli di metterlo sull’ultimo segmento a destra dell’asta corrispondente


– consegniamo poi tutte i cartelli rimanenti e il bambino prosegue da solo l’esercizio.

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Aste numeriche Montessori
Esercizio 7

– disponiamo sul pavimento tre tappeti in linea orizzontale: nel tappeto a sinistra mettiamo le aste numeriche in ordine crescente; lasciamo libero il tappeto centrale; mettiamo i cartelli dei numeri sul tappeto a destra.
– diamo al bambino un cartello (o un’asta) e chiediamo di prendere l’asta (o il cartello) che gli corrisponde.

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Aste numeriche Montessori – Scopo:
– mettere in relazione simboli e quantità
– introdurre la sequenza dei simboli
– preparare all’addizione, alla sottrazione e alla moltiplicazione
– fare esperienze con la sequenza di numeri da 1 a 10
– imparare a misurare per unità più piccola
– dare al bambino un’impressione sensoriale delle quantità
– imparare a nominare in successione le quantità
– introduzione alla misurazione e al sistema decimale

Aste numeriche Montessori – Varianti:
– mettere le aste su un secondo tappeto lontano da quello in cui si trova quello con i cartelli e chiedere al bambino di portarci l’asta corrispondente a un dato numero
– indicare un’asta e chiedere al bambino di portarci l’asta più piccola di uno (sottrazione) o più grande di uno (addizione).

Aste numeriche Montessori – Controllo dell’errore
– controllo visuale: le bande di colore
– la lunghezza delle aste
– il numero di bande.

Età:
– dai 4 anni in poi, dopo aver presentato le cifre smerigliate.

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Trovi qui gli esercizi preliminari con le aste numeriche:

e qui il tutorial per realizzarle in proprio:

Aste numeriche Montessori

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria. 

Per le presentazioni che seguono ho fotografato il materiale prodotto da Montessori 3D di Boboto.


Per poter lavorare con la tavola forata della divisione i bambini devono avere una solida conoscenza dei meccanismi dell’addizione, della sottrazione e della moltiplicazione, perchè la divisione è un’operazione che ha in sé tutte le altre. E’ soprattutto importante che il bambino sappia lavorare con sicurezza con la tavola per la memorizzazione della moltiplicazione.

Trovi tutto il materiale stampabile pronto:
– moduli della divisione versione 1
– moduli della divisione versione 2
– cartellini delle divisioni da svolgere
– tabella di controllo I della divisione
qui:

 

Gli esercizi collettivi ed i giochi organizzati con le perle dorate danno al bambino una prima rappresentazione materiale della funzione della divisione. Queste attività introduttive vengono poi sostituite con esercizi paralleli svolti con un altro tipo di materiale. Questo materiale si presta all’attività individuale e prepara all’esecuzione dell’operazione scritta. Si tratta di:
memorizzazione della divisione:
1. attività con la Tavola Forata
2. le tavole della Divisione
divisione di grandi numeri:
1. struttura dell’operazione (tavole di distribuzione, borsa del quoziente)
2. la grande divisione col divisore di una cifra: (analisi della distribuzione e esecuzione col materiale)
la grande divisione col divisore di due o più cifre
la prova della divisione
calcolo e scrittura della divisione.

Nella pratica della scuola, la divisione coi numeri interi viene esaminata a diversi livelli:
sistema decimale: funzione della divisione per partizione: dividendo di più cifre e divisore di una o più cifre (gioco del decurione, ecc…)
gioco dei francobolli: passaggio all’astrazione ed esecuzione dell’operazione, tanto della divisione per partizione quanto della divisione per contenenza; dividendo di più cifre e divisore di una o più cifre; anche divisore con la presenza della cifra zero (203, 230)
memorizzazione: conoscenza delle combinazioni necessarie e sufficienti; massimo dividendo è 81 e massimo divisore è 9
divisione col materiale gerarchico: ulteriore passaggio all’astrazione; dividendo di più cifre e divisore di una cifra (piccola divisione o divisione corta) o di più cifre (grande divisione o divisione lunga).

Le divisioni di piccoli numeri (numeri compresi tra 1 e 81) per una cifra (divisore compreso nel limite delle 9 unità semplici), costituiscono il primo degli esercizi paralleli della divisione, accessibile anche ai bambini piccoli.

Per la prima presentazione si usa una tavola forata simile alla Tavola della Moltiplicazione, ma munita di 81 fori invece di 100 (la massima divisione da memorizzare è 81:9=9). Abbiamo inoltre 81 perle verdi (per il dividendo) e una serie di 9 birillini verdi (per il divisore).

La tavola è accompagnata dai Moduli della Divisione, dei foglietti che portano il titolo “Divisione”, e che sono suddivisi in quattro colonne corrispondenti a dividendo, divisore, quoziente e resto. Orizzontalmente il modulo è suddiviso in nove righe: tante quante il numero massimo di divisioni possibili dove il dividendo è nel limite di 81 e divisore e quoziente non superano il 9.

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione

Moduli della Divisione versione 1

Una seconda versione di questi moduli prevede nella seconda colonna l’elenco in ordine decrescente di tutti i divisori possibili (da 9 a 1).

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione

Moduli della Divisione versione 2

La differenza tra le due versioni di moduli risiede nel fatto che con la prima il bambino costruisce le divisioni e si arresta su quella il cui quoziente sarà maggiore di 9. Con la seconda il bambino compila le parti mancanti solamene di quelle divisioni il cui quoziente non supera il 9, mentre cancella quelle che non sono utilizzabili per il suo lavoro.

Ogni bambino dispone di 81 moduli, raccolti in una busta o rilegati in forma di libretto.

Si comincia prendendo in considerazione le 81 perle verdi nella loro scatola e i 9 birillini che si dispongono lungo la striscia verde che in alto limita la tavola. Spiegheremo ai bambini che ogni birillo deve ricevere la stessa quantità di perle.

L’operazione inizia assegnando una perla a ciascun birillo e, conclusa una prima distribuzione, si continuerà fino all’esaurimento del dividendo.

Poi si conta il numero delle righe di 9 perle ciascuna che si sono potute organizzare: ce lo indicherà anche il corrispondente numero, scritto sulla colonna a sinistra della tavola.

Il bambino, sul modulo, sotto la parola dividendo scriverà 81, sotto la parola divisore 9, sotto quoziente ancora 9 e sotto resto 0. I termini dell’operazione, ogni volta che ci si imbatte in una divisione esatta, vengono evidenziati sottolineandoli con un colore brillante.

Dopo aver dato al bambino l’indicazione che  nessun quoziente e nessun divisore possono essere maggiori di 9, e che nessun resto può essere maggiore o uguale al divisore. Così, dopo aver completato la tavola, il bambino si accerta che con 81 perle non può organizzare nessun’altra divisione.

Rimuoviamo una perla, riducendo il dividendo a 80, e ripetiamo la distribuzione.

Il bambino calcola che 80:9 è uguale a 8, ma gli rimangono 8 perle. Scrive sul modulo. A questo punto rimuove un birillino, riducendo così a 8 il divisore.

Ripetendo la distribuzione scopre che, nonostante abbia dato 9 perle ad ognuno degli 8 birillini, gliene rimangono ancora 8, che è una quantità di perle uguale al divisore. Per questo non si può, con 80 perle, procedere oltre.

L’esercizio riprende, rimuovendo una perla (ora sono 79), ma ricollocando al suo posto il nono birillino. E così via.

Il procedimento seguito si può così riassumere:
– partendo da un dividendo di 81 perle, suddividerlo successivamente per tutti i divisori possibili da 9 a 1, al fine di ottenere quozienti non superiori a 9
– poi, togliere una perla e suddividere il nuovo dividendo come sopra
– procedere così togliendo sempre una perla e suddividendo tutti i nuovi dividendi per tutti i divisori da 9 a 1.

A conclusione dell’esplorazione, il bambino avrà organizzato moltissime divisioni, delle quali è necessario memorizzare soltanto quelle esatte (che saranno in totale 81).

Ogni volta il bambino scrive sui moduli come già spiegato, ma tenendo presente che per ogni nuovo dividendo si usa un nuovo modulo.

Sempre riguardo ai moduli, usando quelli presentati come seconda versione si hanno tre casi:
– il modulo risulta riempito completamente: col dividendo 9 ed è l’unico caso (da 9:9 a 9:1)
– il modulo risulta riempito soltanto nella parte superiore: cioè là dove i divisori sono alti; per esempio col dividendo 56 (da 56:9 a 56:6)
– il modulo risulta riempito soltanto nella parte inferiore: cioè là dove i divisori sono bassi; per esempio col dividendo 5 (da 5:5 a 5:1)

Usando invece i moduli nella prima versione, il bambino, per ogni dividendo, prende in considerazione soltanto i possibili divisori. E, per questo, è la versione di moduli che si preferisce utilizzare.

Tutti gli altri esercizi che derivano da questa presentazione si sviluppano su punti di coscienza successivi da porre all’attenzione del bambino:
– dalle sole divisioni esatte o complete, alla divisione come operazione inversa della moltiplicazione
– dai divisori possibili di un numero fino al concetto di divisibilità.

L’età per questo genere di attività si situa intorno ai 6 anni.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione

Presentazione 1 – eseguire divisioni con la tavola forata

Materiali:
– tavola forata per la memorizzazione della divisione
– una ciotola
– cartellini delle divisioni da svolgere (o cartellini bianchi e penna nera) in una scatolina
– tavolo o tappeto.

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione
cartellini delle divisioni da svolgere

Presentazione:
– invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio dicendo: “Oggi ti mostrerò un nuovo modo per fare le divisioni” e chiediamogli di srotolare un tappeto
– andiamo allo scaffale della matematica, indichiamo il materiale e diciamo: “Questa è la tavola forata della divisione”
– portiamo il materiale al tappeto
– mettiamo la tavola al centro del piano di lavoro ed esaminiamola col bambino
– indichiamo i fori lungo il margine superiore che servono per i birilli e che ci indicano il divisore
– indichiamo i fori più piccoli sulla tavola, dove metteremo le perle che indicano il dividendo
– scegliamo una divisione tra i cartellini delle divisioni pronte, oppure scriviamola su un cartellino bianco


– diciamo al bambino che per questo esercizio abbiamo due regole: il risultato non può essere più grande di 9, e il resto non può essere uguale o più grande del divisore
– contiamo le perle verdi che rappresentano il dividendo e mettiamole in una ciotola
– mettiamo i birilli che rappresentano il divisore lungo il margine superiore della tavola


– distribuiamo le perle procedendo sempre da sinistra a destra sotto ai birilli

– poi distribuiamo la seconda fila di perle

– e continuiamo in questo modo finché tutte le perle non saranno distribuite equamente sotto ad ogni birillo


– chiediamo: “Quante perle ha ricevuto ogni birillo?”
– il bambino risponde e registra l’operazione e il risultato sul quaderno

– chiediamo al bambino di prendere una nuova divisione da svolgere e di leggerla a voce alta
– ripetiamo il processo
– al termine chiediamo al bambino se gli piacerebbe fare una divisione da solo, quindi prendiamo una divisione da svolgere e leggiamola a voce alta
– il bambino completa il processo.

Note:
– per i primi esercizi è meglio scegliere divisioni senza resto.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione

Presentazione 2 – moduli per la divisione

Materiale:
– tavola forata per la divisione
– moduli per la divisione sciolti o rilegati in forma di libretto
– tavolo o tappeto
– una ciotola.

Presentazione:
– esaminiamo col bambino i moduli. Indichiamo l’intestazione, su cui è scritta la parola ‘divisione’ e le intestazioni delle quattro colonne: dividendo, divisore, quoziente, resto
– prendiamo un modulo e scriviamo come intestazione 81
– chiediamo al bambino di contare 81 perle e di metterle nella ciotola
– diciamo al bambino che vogliamo distribuire le 81 perle tra 9 birilli
– ricordiamo le due regole della tavola forata: il risultato non può essere più grande di 9, e il resto non può essere uguale o più grande del divisore
– mettiamo i 9 birilli lungo il margine superiore della tavola
– scriviamo sul modulo la prima divisione, cioè 81 (dividendo) 9 (divisore)
– distribuiamo le 81 perle sulla tavola procedendo sempre da sinistra a destra per completare le file e scendendo poi alla fila successiva
– indichiamo la tavola: distribuendo 81 perle tra 9 birilli, ogni birillo ha ricevuto 9 perle
– scriviamo 9 nella colonna quoziente e rileggiamo per intero l’operazione che abbiamo scritto sul modulo
– la ciotola delle perle è vuota: questo significa che il resto è 0, quindi scriviamo 0 sul modulo
– diciamo al bambino che le divisioni senza resto sono le più importanti di tutte, e che per ricordarle possiamo sottolineare sul modulo

– togliamo le 81 perle dalla tavola e rimettiamole nella ciotola
– diciamo al bambino che ora proveremo a distribuire le 81 perle tra 8 birilli invece che 9, quindi togliamo un birillo dalla tavola
– ricordiamo le due regole della tavola forata: il risultato non può essere più grande di 9, e il resto non può essere uguale o più grande del divisore
– distribuiamo le perle tra gli otto birilli, come abbiamo già fatto nella divisione precedente

– contiamo le perle avanzate nella ciotola: sono 9! Siccome 9 supera il divisore, che è 8, e siccome non abbiamo spazio sulla tavola per queste perle avanzate, non possiamo eseguire questa divisione con la tavola
– rimettiamo le 81 perle nella ciotola e proviamo a dividerle per 7, poi ripetiamo anche dividendole per 6 e se il bambino lo desidera per gli altri numeri inferiori
– osserviamo coi bambini che il resto diventa sempre più grande se il dividendo diventa sempre più piccolo
– per questo motivo sul modulo dell’81 possiamo scrivere soltanto 81:9=9, resto 0
– liberiamo la tavola, prendiamo un nuovo modulo e scriviamo nell’intestazione 80
– contiamo 80 perle e mettiamole nella ciotola
– diciamo al bambino che vogliamo distribuire le 80 perle tra 9 birilli
– ricordiamo le due regole della tavola forata: il risultato non può essere più grande di 9, e il resto non può essere uguale o più grande del divisore
– mettiamo i 9 birilli lungo il margine superiore della tavola
– scriviamo sul modulo la prima divisione, cioè 80 (dividendo) 9 (divisore)
– distribuiamo le 80 perle sulla tavola procedendo sempre da sinistra a destra per completare le file e scendendo poi alla fila successiva
– indichiamo la tavola: distribuendo 80 perle tra 9 birilli, ogni birillo ha ricevuto 8 perle
– scriviamo 8 nella colonna quoziente e rileggiamo per intero l’operazione che abbiamo scritto sul modulo
– la ciotola delle perle ne contiene 8: questo significa che il resto è 8, quindi scriviamo 8 sul modulo
– anche con l’80 non possiamo continuare oltre il 9 perchè il resto supererebbe il 9
– liberiamo la tavola, prendiamo un nuovo modulo e scriviamo nell’intestazione 79
– contiamo 79 perle e mettiamole nella ciotola
– diciamo al bambino che vogliamo distribuire le 79 perle tra 9 birilli
– ricordiamo le due regole della tavola forata: il risultato non può essere più grande di 9, e il resto non può essere uguale o più grande del divisore
– mettiamo i 9 birilli lungo il margine superiore della tavola
– scriviamo sul modulo la prima divisione, cioè 79 (dividendo) 9 (divisore)
– distribuiamo le 79 perle sulla tavola procedendo sempre da sinistra a destra per completare le file e scendendo poi alla fila successiva
– indichiamo la tavola: distribuendo 79 perle tra 9 birilli, ogni birillo ha ricevuto 8 perle
– scriviamo 8 nella colonna quoziente e rileggiamo per intero l’operazione che abbiamo scritto sul modulo
– la ciotola delle perle ne contiene 7: questo significa che il resto è 7, quindi scriviamo 7 sul modulo
– anche col 79  non possiamo continuare oltre il 9 perchè il resto supererebbe il 9


Note:
– dopo aver dato queste indicazioni, il bambino continua a lavorare col materiale e gli altri dividendi, registrando sempre il suo lavoro e sottolineando sempre le divisioni senza resto
– non è necessario che lavori con tutti i dividendi, ciò che importa è che  comprenda il procedimento
– se il bambino non lo ha notato da solo, dopo aver svolto un certo numero di esercizi con i moduli possiamo attirare la sua attenzione sui rapporti tra dividendo, divisore e quoziente, ad esempio:
12 : 4 = 3 e 12 : 3 = 4.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione
Presentazione 3 – tavola di controllo della divisione

Materiale:
– tavola forata per la divisione
– cartellini delle divisioni da svolgere
– tabella di controllo I della divisione.

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione
 tabella di controllo I della divisione

Presentazione:
– scegliamo una divisione,
– copiamo la divisione sul quaderno


– stabiliamo il dividendo contando le perle verdi e mettendole nella ciotola
– stabiliamo il divisore mettendo sulla tavola i birilli verdi corrispondenti


– distribuiamo il dividendo
– registriamo  il numero di perle assegnate a ogni birillo (quoziente)


– controlliamo il risultato sulla tavola di controllo


– togliamo i birilli e le perle
– scegliamo un’altra divisione
– eseguiamola come fatto con la prima
– controlliamo sulla tavola di controllo il risultato.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione

Esercizi con la tavola forata della divisione

Scopo:
– memorizzare le divisioni
– acquisire familiarità con i modi in cui i numeri possono essere divisi
– dimostrare che ogni numero è divisibile e solo per alcuni numeri
– mostrare la relazione tra moltiplicazione e divisione
– fare esperienze concrete con la divisione utilizzando come divisore massimo il 9
– sperimentare a livello sensoriale la relazione inversa tra divisione e moltiplicazione.

Controllo dell’errore:
– i birilli e i fori per le perle possono fungere da controllo dell’errore
– la tavola di controllo
– la tavola I della divisione.

Età:
– dai 5 e mezzo agli 8 anni.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione

DIY

Questo è un esempio di tavola stampabile usata con i Lego:

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della divisione

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria. Lo scopo di questo materiale è la memorizzazione del risultato di tutte le combinazioni ottenute ripetendo i numeri da 1 a 9, da una a 9 volte. L’esercizio è così semplice che si può proporre a bambini fra i 5 anni e mezzo  e i 6 anni.

Si tratta di una tavoletta quadrata con 100 incavi (100 = 10 x 10), in ciascuno dei quali si può collocare una perla. In alto, come intestazione delle colonne verticali di incavi, sono stampati i numeri da 1 a 10. Nella parte sinistra della tavoletta, in posizione mediana, si trova un incavo nel quale è possibile inserire un cartoncino su cui è stampato in rosso uno dei numeri da 1 a 10. Questo cartoncino, che riveste il ruolo di moltiplicando, è intercambiabile. Nell’angolo in alto a sinistra c’è un grande incavo circolare, che serve ad alloggiare un gettone rosso che va collocato sui numeri che rappresentano le volte; questo gettone cambierà continuamente posto, seguendo la tabellina in azione. Completa il materiale una scatolina contenente 100 perle sciolte.

Tutto il materiale stampabile presente in questo articolo:
– moduli della moltiplicazione
– Tavola I della moltiplicazione
– cartellini delle moltiplicazioni da svolgere
– cartellini delle addizioni per la tavola forata della moltiplicazione
– moduli per la ricerca dei fattori
– cartellini dei prodotti 
è disponibile per gli abbonati, pronto per la stampa, qui:

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

L’esercizio, come descritto da Maria Montessori, è molto semplice: supponiamo di voler moltiplicare il 6 per la serie dei numeri da 1 a 10. Avremo: 6 x 1, 6 x 2, 6 x 3, 6 x 4, 6 x 5, 6 x 6, 6 x 7, 6 x 8, 6 x 9, 6 x 10:
– inseriamo nella casella di sinistra il cartoncino col numero 6
– per moltiplicare 6 per 1, prima di tutto collochiamo il gettone rosso sul numero 1 che contrassegna la prima colonna di incavi
– poi si dispongono 6 perle nei primi 6 incavi verticali della colonna dell’1
– per moltiplicare 6 x 2 spostiamo il gettone al di sopra del 2, prendiamo altre 6 perle e incolonniamole al di sotto del 2
– Per moltiplicare 6 x 3 spostiamo il gettone al di sopra del 3, prendiamo altre 6 perle e incolonniamole al di sotto del 3
– proseguiamo così fino a raggiungere 6 x 10.

Lo spostamento del gettone ha lo scopo di indicare volta per volta il nuovo moltiplicatore, e richiede al bambino un’attenzione sempre attiva e la massima esattezza di esecuzione. Mentre il bambino esegue questo esercizio, scrive i prodotti su apposite schede o “moduli della moltiplicazione”:

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

moduli della moltiplicazione

Durante l’esercizio con la tavola forata il bambino dovrà scrivere sui moduli soltanto i prodotti che ha ottenuto aggregando le perle a gruppi di 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10.

Maria Montessori consiglia di preparare ogni modulo in dieci copie, di modo che il bambino possa ripetere l’esercizio dieci volte per ogni tabellina. La ripetizione di uno stesso esercizio porterà il bambino a trasformare l’attività pratica in facoltà di ricordare a memoria le combinazioni della moltiplicazione.

Dopo che i bambini hanno riempito per molte volte le serie di moduli, aiutandosi col materiale, si offre loro la Tavola I della moltiplicazione:

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Tavola I della moltiplicazione

Si tratta di una tavola di controllo che serve al bambino a verificare se ha commesso qualche errore nel calcolo delle moltiplicazioni. Tabellina dopo tabellina, numero dopo numero, il bambino può verificare con la tavola se ogni prodotto corrisponde a quello presente in una delle 10 colonne. Eseguito con la massima attenzione questo controllo, i bambini sono in possesso di serie numeriche sicuramente prive di errori.

Su di un foglio copiano poi dai moduli le tabelline, una accanto all’altra e nella loro successione. Con questo lavoro, il bambino otterrà una tavola uguale a quella che ha usato per i controlli.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione
Presentazione del materiale

Materiale:
– tavola forata per la moltiplicazione.

Presentazione:
– invitiamo il bambino dicendo: “Oggi vorrei mostrarti un nuovo materiale chiamato tavola forata per la moltiplicazione”
– mettiamo il materiale di fronte a noi sul piano di lavoro.  Mettiamo la scatolina a sinistra della tavola, in alto
– apriamo la scatolina, mettiamo il coperchio a sinistra della tavola e sul coperchio mettiamo i tasselli dei numeri

– diciamo, ad esempio: “Ora prenderemo 7 per 6 volte”
– inseriamo il tassello del numero 7 nella tavola

– mettiamo il gettone rosso sul numero 6
– formiamo la prima colonna verticale di 7 perle


– completiamo le altre colonne, fino ad averne sei


– contiamo le perle a voce alta
– scriviamo su un cartellino bianco l’operazione e il risultato


– rimettiamo le perle nella scatola, il gettone rosso nel suo alloggiamento e il tassello sul coperchio della scatola
– invitiamo il bambino a ripetere l’esercizio inventando e scrivendo una moltiplicazione
– mostriamo al bambino dove e come riporre il materiale al termine dell’esercizio.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione 

Materiali:
– tavola forata della moltiplicazione
– cartellini bianchi e penna nera.

Nota:
– per presentare il materiale evitiamo di usare la tabellina dell’uno, perchè non rende il concetto di moltiplicazione; scegliamo qualsiasi altra unità.

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini ad unirsi a noi per l’esercizio
– portiamo il materiale al tavolo o al tappeto
– mostriamo al bambino la tavola forata, mettiamola sul piano di lavoro accanto alla scatolina contente le perle, il gettone e i tasselli dei numeri
– diciamo: “In questo esercizio il numero da moltiplicare è il 3. Lavoreremo col numero tre”
– chiediamo a un bambino di prendere il tassello del numero 3 e  mostriamo come inserirlo nella tavola
– collochiamo il tassello del 3 nel foro della tavola e diciamo: “Questo numero ci ricorderà con quale tabellina stiamo lavorando”


– collochiamo il gettone rosso sulla prima colonna (numero 1) e incolonniamo tre perle sotto al numero 1
– incoraggiamo i bambini ad iniziare a contare le perle a 3 a 3, invece di contare ogni perla singolarmente
– indichiamo la colonna di perle e diciamo “Tre preso una volta, tre”


– spostiamo di volta in volta il gettone e  completiamo le colonne 1, 2, 3, 4 fino ad arrivare a “Tre preso quattro volte, dodici”


– scriviamo il risultato sul cartellino.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione 

Materiali:
– tavola forata della moltiplicazione
– moduli della moltiplicazione
– tavola I della moltiplicazione.

Presentazione:
-scegliamo un modulo da compilare, ad esempio quello del 4
– inseriamo il tassello del numero 4 nella tavola e spostiamo il gettone rosso sulla colonna dell’1

– il bambino legge la prima combinazione del modulo indicando il 4 del tassello e il numero segnato dal gettone rosso e dicendo: “Quattro preso una volta”
– riempie la prima colonna, conta le perle e registra il risultato sul modulo


– il bambino sposta il gettone e legge la combinazione successiva “Quattro per due volte”
– riempie la seconda colonna, conte le perle e registra il risultato sul modulo
– proseguiamo così con le altre colonne
– quando arriviamo alla moltiplicazione in cui moltiplicatore e moltiplicando sono uguali (4×4) facciamo notare la forma geometrica che si crea con le perle


– arrivati e 4 x 10, dopo aver registrato l’operazione sul modulo, il bambino confronta il modulo con la tavola I per verificare la correttezza dell’esercizio

Controllo dell’errore:
– la tabella I

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione

Materiali:
– tavola forata della moltiplicazione
– moduli delle moltiplicazioni (possono essere anche rilegati a formare un libretto)
– tavola I della moltiplicazione.

Presentazione:
– mostriamo ai bambini i moduli: ce ne è uno per ogni moltiplicando dall’1 al 10, e per ogni moltiplicando ci sono i moltiplicatori dall’1 al 10
– scegliamo un modulo, ad esempio quello del 3
– stabiliamo il moltiplicando 3 sulla tavola, inserendo il tassello del 3
– leggiamo la prima moltiplicazione del modulo: 3 x 1 =
– spostiamo il gettone rosso sull’uno e poniamo 3 perle sotto di esso
– registriamo il prodotto sul modulo: 3 x 1 = 3


– leggiamo la seconda moltiplicazione: 3 x 2 =
– spostiamo il gettone rosso sul due e poniamo 3 perle sotto di esso
– registriamo il prodotto sul modulo: 3 x 2 = 6
– proseguiamo così fino a 3 x 10 = 3o


– dopo aver completato il modulo, verifichiamo i risultati confrontandoli con quelli della Tavola I della moltiplicazione.

Nota:
– in ogni sistema si numerazione, il massimo prodotto da memorizzare è dato da (b – 1)². Così, per il sistema decimale, avremo (1o – 1)² = 81. Tuttavia Maria Montessori ha ritenuto opportuno, in questo materiale, estendere la memorizzazione delle combinazioni inserendo quella del 10 (da 10×1 a 10×10) per sottolineare la semplicità del nostro sistema. Quello che differenzia i prodotti della tabellina dell’1 da quelli della tabellina del 10 è unicamente uno zero.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione

Materiale:
– tavola forata per la moltiplicazione
– moduli della moltiplicazione.

Presentazione:
– invitiamo il bambino dicendo: “Oggi vorrei mostrarti un esercizio da svolgere con la tavola forata per la moltiplicazione”
– portiamo il materiale sul piano di lavoro (tavolo o tappeto)
– mettiamo la scatola a sinistra della tavola, in alto, e togliamo il coperchio
– diciamo: “Ora faremo la tabellina del 6”
– mostriamo al bambino il modulo per il 6 da compilare
– inseriamo il tassello del 6 nella tavola forata e il gettone rosso nel suo alloggiamento
– leggiamo sul modulo la prima moltiplicazione: “6 x 1”


– spostiamo il gettone rosso sul numero 1
– mettiamo 6 perle sulla tavola formando una colonna sotto al numero 1
– contiamo le perle a voce alta
– registriamo il risultato sul modulo


– spostiamo il gettone rosso sul numero 2
– mettiamo altre 6 perle in colonna
– contiamo a voce alta indicando la prima colonna e dicendo: “6”, poi contiamo: “7, 8, 9, 10, 11, 12”, poi ripetendo: “sei, dodici” indicando le colonne
– registriamo il risultato sul modulo


– proseguiamo così fino a 6 x 10 = 60


– leggiamo il modulo completato a voce alta
– rimettiamo le perle nella scatola e il gettone nel suo alloggiamento
– invitiamo il bambino a completare un’altra tabellina e a leggerla a voce alta ad un altro bambino.

Età:
– dai 7 ai 9 anni.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione 

Materiali:
– tavola forata della moltiplicazione
– cartellini delle moltiplicazioni da svolgere
– tavola I della moltiplicazione.

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

cartellini delle moltiplicazioni da svolgere

Presentazione:
– per facilitare il lavoro del bambino in questo esercizio, disponiamo i tasselli dei numeri in riga o in colonna sul piano di lavoro, mentre terremo i cartellini delle moltiplicazioni da svolgere in un cestino
– il bambino pesca un cartellino e copia l’operazione sul suo quaderno, ad esempio 6×4


– il bambino inserisce il tassello del numero 6 nella tavola forata e sposta il gettone rosso  sul numero 1 della prima colonna, quindi mette nei fori sottostanti le prime 6 perle e conta: “Sei”


– il bambino sposta il gettone sul numero 2 della seconda colonna, mette nei fori sottostanti altre sei perle e conta: “Dodici”
– il bambino sposta il gettone sul numero 3 della terza colonna, mette nei fori sottostanti altre sei perle e conta: “Diciotto”
– il bambino sposta il gettone sul numero 4 della quarta colonna, mette nei fori sottostanti altre sei perle e conta: “Ventiquattro”
– il risultato della moltiplicazione 6 x 4 è 24, e il bambino lo scrive sul quaderno


– il bambino verifica la correttezza dell’esercizio consultando la tavola I della moltiplicazione. Questo non rappresenta solo un lavoro di autocontrollo, ma aiuta anche la memorizzazione


– il bambino rimuove le perle e il tassello dalla tavola forata, rimette il cartellino della moltiplicazione da eseguire nel cesto e ne pesca uno nuovo, per ripetere l’esercizio con altri numeri.

Controllo dell’errore:
– la tavola I della moltiplicazione

Nota:
– perchè memorizzi le tabelline è necessario che il bambino ripeta il numero che si crea dopo aver messo ogni gruppo di perle nella tavola forata. E’ bene quindi che l’insegnante supervisioni, in un primo tempo, l’attività del bambino, per evitare che conti le singole perle dopo aver completato lo schema sulla tavola forata. E’ chiaro che se il bambino contasse le perle una ad una ad esercizio ultimato, non memorizzerebbe mai le tabelline.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione

Materiali:
– tavola forata della moltiplicazione
– cartellini delle moltiplicazioni da svolgere.

Presentazione:
– mettiamo la tavola forata al centro del tavolo ed esaminiamola con il bambino
– il numero che si inserisce nella finestra di sinistra è chiamato moltiplicando. Ci dice quante perle formano un gruppo, cioè una colonna
– il gettone rosso, che si trova nel suo alloggiamento in alto a sinistra, serve a indicare il moltiplicatore. Mentre si esegue l’operazione indica per quante volte vogliamo moltiplicare il numero
– peschiamo un cartellino delle moltiplicazioni da svolgere, ad esempio 8 x 3 = …….


– il bambino copia l’operazione sul suo quaderno
– inseriamo la tessera del 8 nella tavola forata, per il moltiplicando
– spostiamo il gettone rosso sul numero 3 della tavola forata per indicare il moltiplicatore


– l’operazione ci chiede di formare 3 gruppi di 8 perle ognuno
– spostiamo il gettone rosso sul numero 1 e sotto di esso formiamo una colonna di 8 perle
– spostiamo il gettone rosso sul numero 2 e sotto formiamo una colonna di 8 perle
– spostiamo il gettone rosso sul numero 3 e sotto formiamo una colonna di 8 perle
– indichiamo moltiplicatore e moltiplicando dicendo: “3 gruppi di 8 perle” e ricontiamo le perle
– registriamo il prodotto sul quaderno


– il bambino può continuare ad esercitarsi autonomamente col materiale.

Note:
– il concetto di moltiplicazione è già stato introdotto con le perle dorate, dove la stessa quantità veniva aggiunta più volte a se stessa. Con la tavola forata vogliamo facilitare la memorizzazione dei prodotti per favorire e velocizzare le capacità di calcolo del bambino.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione

Materiali:
– tavola forata della moltiplicazione
– cartellini delle moltiplicazioni da svolgere
– tavola I della moltiplicazione.

Presentazione:
– il bambino pesca un’operazione, ad esempio 7 x 4 e la copia sul suo quaderno
– si stabilisce il moltiplicando inserendo nella tavola forata la tessera del 7
– si stabilisce il moltiplicatore spostando il gettone rosso sul numero 4


– si sposta il gettone rosso sul numero 1 e si incolonnano sotto di esso le prime 7 perle (7×1=7), poi si sposta il gettone sul 2 (7×2=14), sul 3 (7×3=21) e infine sul 4 (7×4=28)
– si contano di nuovo le perle: 7, 14, 21, 28
– si registra il risultato sul quaderno: 7 x 4 = 28
– si controlla il risultato confrontandolo con quello stampato sulla tavola I della moltiplicazione


– rimuoviamo perle e tassello dalla tavola e rimettiamo il gettone rosso nel suo alloggiamento
– il bambino continua ed esercitarsi pescando una nuova moltiplicazione.

Nota:
– lavorando sulla tavola con le perle, il bambino crea figure geometriche: quando i due fattori della moltiplicazione sono uguali si forma un quadrato, quando i due fattori sono diversi si forma un rettangolo.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione

Materiali:
– tavola forata della moltiplicazione
– cartellini delle addizioni da svolgere
– tavola I della moltiplicazione.

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

cartellini delle addizioni per la tavola forata della moltiplicazione

Presentazione:
– peschiamo un’addizione
– procediamo a rappresentare l’operazione sulla tavola con le perle


– scegliamo la tessera da inserire nella tavola (moltiplicando)
– spostiamo il gettone rosso sul moltiplicatore
– trascriviamo l’operazione in forma di moltiplicazione e scriviamo il risultato


– confrontiamo il risultato con i risultati stampati sulla tavola I

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione

Materiali:
– tavola forata della moltiplicazione
– moduli per la ricerca dei fattori.

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

moduli per la ricerca dei fattori

Presentazione:
– invitiamo il bambino dicendo: “Oggi vorrei mostrarti un nuovo esercizio da svolgere con la tavola forata della moltiplicazione. Oggi faremo insieme la ricerca dei fattori”
– diciamo: “Il risultato di una moltiplicazione è chiamato prodotto, mentre i due numeri moltiplicati sono detti fattori. Proviamo a trovare tutti i fattori che possono dare come prodotto il 20”
– contiamo 20 perle e mettiamole in una ciotola
– mettiamo le perle, una ad una, sul piano di lavoro, formando una colonna verticale e facciamo notare che abbiamo fatto una colonna di 20 perle
– scriviamo sul modulo: 20 = 20 x 1


– diciamo: “Ora vediamo se possiamo fare due colonne con le nostre 20 perle”
– formiamo due colonne nella tavola forate e diciamo: “20 perle possono essere messe in due colonne di 10 perle”
– scriviamo sul modulo: 20 = 10 x 2


– diciamo: “ora vediamo se possiamo creare tre colonne con le nostre 20 perle”
– spostiamo le perle verso la terza colonna, una ad una, prendendole dal basso e alternando le colonne
– diciamo: “Venti perle non possono formare tre colonne uguali”


– diciamo: “Proviamo con quattro colonne”
– spostiamo le perle verso la quarta colonna
– scriviamo sul modulo: 20 = 4 x 5


– continuiamo fino a quando non avremo sperimentato tutte le colonne fino al 10

– riponiamo il materiale usato
– invitiamo il bambino a cercare i fattori di altri numeri (il 12, il 16, il 18, il 24, ecc.)

Età:
– dai 7 ai 9 anni

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione

Materiali:
– tavola forata della moltiplicazione
– cartellini dei prodotti
– tavola I della moltiplicazione.

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

cartellini dei prodotti 

Presentazione:
– il bambino pesca un cartellino dei prodotti
– registra il prodotto sul suo quaderno
– conta le perle nel numero indicato dal prodotto e le mette in una ciotola


– crea una moltiplicazione che soddisfi il prodotto e la rappresenta con le perle sulla tavola forata

– al termine controlla la correttezza dell’esercizio consultando la tavola I della moltiplicazione.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Scopo:
– fornire un aiuto per la memorizzazione delle tabelline
– comprendere il processo di moltiplicazione
– preparare alla comprensione della divisione
– comprendere la proprietà commutativa della moltiplicazione
– imparare a scrivere le moltiplicazioni
– imparare a registrare i risultati delle operazioni
– comprendere il significato di prodotto, fattori, moltiplicando e moltiplicatore
– comprendere il significato di multiplo e numero primo
– preparare al calcolo del minimo comune multiplo.

Età:
– a partire dai 5 anni, fino ai 9

La tavola forata usata nelle presentazioni è stata prestata da Montessori 3D di Boboto.

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Il complemento di termine col metodo Montessori

Il complemento di termine col metodo Montessori. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Il complemento di termine col metodo Montessori
Presentazione al primo livello 

Materiale:
– frasi preparate
– scatola per l’analisi logica Montessori C1a
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera con la scritta: chi è che?… che cosa è che?…
una freccia nera con la scritta: chi? che cosa
una freccia arancio con la scritta: a chi? a che cosa? (per il complemento di termine).

Per l’insegnante:

il complemento di termine indica l’essere o la cosa su cui “termina l’azione”, cioè a cui è diretta l’azione espressa dal verbo. Risponde alle domande: “A chi? A che cosa” come negli esempi:
– la lettera fu recapitata al destinatario;
– ho fatto un regalo a Giorgio;
– questo vestito a me non piace.

Il complemento di termine col metodo Montessori – Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio

– scegliamo una frase, ad esempio MARIA HA PRESTATO IL SUO LIBRO AD ANDREA
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro

– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Ha prestato”
– mettiamo il verbo HA PRESTATO sul cerchio rosso

– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “Maria”
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande

– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “Il suo libro”
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio

– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “Ad Andrea”
– diciamo “Sì, AD ANDREA è un complemento indiretto perchè  completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione”
– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo le parole AD ANDREA sul cerchio piccolo arancio
– chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere AD ANDREA’?”. I bambini rispondono: “A chi?”
– mettiamo la freccia arancio con le domande ‘a chi? a che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Il complemento di termine col metodo Montessori – Con la stella logica 1 (nei giorni successivi):

Il complemento di termine col metodo Montessori – Con la tabella 1:

___________________
Il complemento di termine col metodo Montessori

Presentazione al secondo livello

Materiale:

– frasi preparate
– scatola per l’analisi logica Montessori C1b
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi è che?… che cosa è che?…/soggetto
una freccia nera stampata fronte/retro con la scritta: chi? che cosa/complemento oggetto o diretto
una freccia arancio stampata fronte/retro con la scritta: a chi? a che cosa? / complemento di termine.

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale previsto per l’esercizio
– scegliamo una frase, ad esempio MARCO HA CHIESTO INFORMAZIONI AD UN PASSANTE
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro

– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Ha chiesto”
– mettiamo il verbo HA CHIESTO sul cerchio rosso

– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “Marco”
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande

– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “Informazioni”
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio

– colleghiamo il soggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta SOGGETTO:

– colleghiamo il complemento oggetto al predicato con la freccia nera ponendola prima dalla parte delle domande e poi voltandola dalla parte della scritta COMPLEMENTO OGGETTO:

– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “Ad un passante”
– mettiamo AD UN PASSANTE sul cerchio piccolo arancio- diciamo “Sì, AD UN PASSANTE è un complemento indiretto perchè  completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione”
– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo le parole AD UN PASSANTE sul cerchio piccolo arancio
– chiediamo: “Quale domanda dobbiamo fare per poter rispondere ‘AD UN PASSANTE’?”. I bambini rispondono: “A chi?”
– mettiamo la freccia arancio con le domande ‘a chi? a che cosa?’ tra il cerchio rosso e il cerchio arancio piccolo, in modo che punti verso il cerchio arancio

– diciamo: “Le domande ‘a chi? a che cosa?’ si riferiscono a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI TERMINE. Si chiama complemento di termine perchè indica l’essere o la cosa su cui termina l’azione
– voltiamo la freccia in modo che compaia la scritta COMPLEMENTO DI TERMINE
– diciamo: “Il complemento di termine risponde alle domande: ‘a chi? a che cosa’

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Con la stella logica 2 (nei giorni successivi):

Con la tabella 2:

___________________
Il complemento di termine col metodo Montessori

Presentazione al terzo livello

Materiale:

– frasi preparate
– scatola per l’analisi logica Montessori C1c
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
un cerchio arancio piccolo (per i complementi indiretti)
una freccia nera con la scritta: soggetto
una freccia nera con la scritta: complemento oggetto
una freccia arancio con la scritta:  complemento di termine.

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro materiale previsto per la presentazione
– scegliamo una frase, ad esempio IL CANE HA RIPORTATO LA PALLA ALLA BAMBINA
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro

– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Ha prestato”
– mettiamo il verbo HA RIPORTATO sul cerchio rosso
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “IL CANE”
– mettiamo il soggetto sul cerchio nero grande
– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “LA PALLA”
– mettiamo il complemento oggetto sul cerchio nero medio
– chiediamo: “Qual è il complemento indiretto?”. I bambini rispondono: “ALLA BAMBINA”
– diciamo “Sì, ALLA BAMBINA è un complemento indiretto perchè  completa la frase. Abbiamo detto che i complementi indiretti sono spesso preceduti da un complemento oggetto o diretto e che la prima parola di un complemento indiretto è spesso una preposizione”
– diciamo: “I complementi indiretti, che servono a completare la frase aggiungendosi a predicato, soggetto e complemento oggetto sono molti. Ogni complemento indiretto risponde a delle domande diverse.”
– mettiamo le parole ALLA BAMBINA sul cerchio piccolo arancio
– colleghiamo con le frecce nere il predicato al soggetto e al complemento oggetto
– indichiamo ALLA BAMBINA e chiediamo: “A quale domanda risponde?”
– diciamo: “Le domande ‘a chi? a che cosa?’ si riferiscono a un complemento indiretto che chiamiamo COMPLEMENTO DI TERMINE. Si chiama complemento di termine perchè indica l’essere o la cosa su cui termina l’azione
– colleghiamo il predicato al complemento di termine
– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto

– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Il complemento di termine col metodo Montessori – Con la stella logica 3 (nei giorni successivi):

Il complemento di termine col metodo Montessori – Con la tabella 3:

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Il complemento di termine col metodo Montessori

Scopo:

– comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti.
– lavorare coi complementi indiretti
– introdurre il complemento di termine.

Età:

– dai 9 ai 12 anni.

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Frasi col complemento di termine

Marco ha chiesto informazioni ad un passante.
Il contadino dava il fieno al cavallo.
La signora restituì il portafoglio al suo proprietario.
Francesca ha passato il sale a Filippo.
Alma ha mandato un messaggio alla mamma.
Il direttore ha offerto un buon lavoro a Sofia.
Antonio bada alla sua sorellina.
I miei fratelli hanno regalato un tablet al nonno.
Gli amici non recano danno agli altri.
Cappuccetto Rosso porta un cestino alla nonna.
Lei confida alla sua amica i suoi segreti.
L’insegnante ha prestato il suo dizionario a Gaia.
Il nonno ha preparato una torta a suo nipote.
Massimo stava raccontando una barzelletta a Riccardo.
La mamma faceva coraggio a sua figlia.
Alberto ha prestato il cd a mio fratello.
Anna ha passato il compito a Marco.
Nessuno ha spiegato a Giovanna il suo errore.
Il cane ha riportato la palla alla bambina.
Alma offre un fiore a Gaia.
Francesca ha regalato i suoi sci ad Antonio.
Federico ha chiesto la matita a Maria.
Lo zio ha spedito una email ad un suo vecchio amico.
Questo libro appartiene a me.
Il cacciatore sparò al lupo.
Davide porta una rosa a Martina.
L’uccellino porta il cibo al suo piccolo.
Maria telefonerà a Luca.
I miei genitori non hanno partecipato a quella riunione.
I miei cugini hanno regalato un cagnolino alla nonna.
Anna ha spedito una cartolina a Francesco.
Claudio dovrebbe dedicarsi allo studio.
Luigi ha chiesto un favore a Margherita.
Gaia ha consegnato il compito al professore.
Noi abbiamo scritto una lettera ai nostri amici.
Io ho dettato gli appunti alla mia migliore amica.
Noi faremo un dono alla sua signora.
Il giornalista diede un calcio alla sedia.
La sposa ha regalato a Marta il suo bouquet.
La piccola Alma assomiglia alla nonna materna.
I cani abbaiano alla luna.
Io ho offerto dei biscotti ai miei amici.
Elena ha donato i suoi vestiti vecchi all’associazione.
La mamma ha applicato delle toppe al mio maglione.
Questo cagnolino è affezionato al suo padrone.
Il regista ha presentato il nuovo film agli spettatori
La mia amica è molto attenta alla moda.

Il soggetto sottinteso col metodo Montessori

Il soggetto sottinteso col metodo Montessori. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Per l’insegnante:

il soggetto si definisce sottinteso quando non è espresso ma può essere facilmente dedotto dalla voce verbale. Il soggetto può essere sottinteso in varie circostanze, ad esempio:
– quando risulta chiaro da contesto precedente, come nell’esempio
Arrivò alle cinque e si trattenne  con noi per un’ora (prima si era parlato di Giovanna)
– nella risposta a una frase già provvista di verbo
Viene Mario? Viene.
– in una serie di proposizioni che hanno tutte lo stesso soggetto (questo di solito appare soltanto davanti alla prima proposizione):
Giacomo arrivò al portone, lo aprì, salì le scale, in un baleno entrò nel suo appartamento, corse al telefono.
– inoltre il pronome soggetto è sovente omesso:
Se resto, restate.
Andiamo tutti in piazza, dove ci incontrerete.

Il soggetto sottinteso col metodo Montessori

Presentazione

Materiale

– frasi preparate
– Scatola per l’analisi logica Montessori B1:
un cerchio rosso con la scritta PREDICATO
un cerchio nero grande  (per il soggetto)
un cerchio nero medio (per il complemento oggetto o diretto)
una freccia nera con la scritta: SOGGETTO
una freccia nera con la scritta: COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO

per stampante a colori

per stampante bianco e nero

ENTRAMBI I PDF QUI:

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale elencato sopra
– scegliamo una frase, ad esempio ABBIAMO CONOSCIUTO I NUOVI VICINI
– chiediamo ai bambini di leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro

– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Abbiamo conosciuto”
– chiediamo a un bambino di ritagliare la parola dalla frase
– facciamo scivolare il cerchio rosso verso il centro del piano di lavoro e mettiamo il verbo ABBIAMO CONOSCIUTO sul cerchio rosso

– diciamo: “Chi è esegue l’azione di aver conosciuto?”. I bambini discutono il fatto che sembra mancare la parola che ci serve
– diciamo: “Anche se non è scritto, il soggetto è NOI. Infatti NOI ABBIAMO CONOSCIUTO. Quando si capisce qual è il soggetto anche se non è scritto, parliamo di SOGGETTO SOTTINTESO”

– scriviamo su un cartellino in bianco il soggetto sottinteso tra parentesi e mettiamolo sul simbolo del soggetto, il cerchio nero grande”
– diciamo: “NOI è il soggetto sottinteso della frase, e per ricordarlo lo scriviamo tra parentesi, così”
– mettiamo il cerchio grande nero a sinistra del cerchio rosso. Mettiamo la freccia nera SOGGETTO tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio nero

– chiediamo: “Abbiamo conosciuto chi?”. I bambini rispondono: “I nuovi vicini”
– diciamo: “Ora metteremo le parole I NUOVI VICINI sul simbolo del complemento oggetto o diretto, cioè sul cerchio nero medio”
– mettiamo il cerchio nero medio a destra del cerchio rosso e mettiamo il complemento oggetto I NUOVI VICINI sul cerchio medio nero
– mettiamo la freccia nera COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio medio nero

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni. Solo l’ordine di partenza risulterà quello corretto
– ricostruiamo la frase
– i bambini lavoreranno con il materiale da soli dopo la presentazione
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini comporranno loro frasi e le analizzeranno col materiale.

Scopo:

– comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti.
– introdurre il concetto di SOGGETTO SOTTINTESO.

Età:

– dai 6 ai 9 anni.

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Frasi con soggetto sottinteso

Avete prestato i vostri libri a Carlotta?
Abbiamo spedito il pacco.
Ho mangiato la pasta.
Hai dimenticato le chiavi.
Stavamo dimenticando gli ombrelli.
Non ho visto quel film.
Si nutre di carote.
Non ho voglia.
Vedi qualcosa?
Scrivi un promemoria alla mamma.
Siete degli irresponsabili.
Quanti anni hai?
Vogliamo mangiare .
Non hanno risposto.
E’ molto intraprendente.
Ho comprato un nuovo cellulare.
Non avete dato risposta al direttore.
Vuoi un gelato?
Abbiamo conosciuto i nuovi vicini.
Faremo un concerto.

 

I complementi indiretti col metodo Montessori – quinta presentazione

I complementi indiretti col metodo Montessori – quinta presentazione. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiale:
– strisce di carta bianca
– penna nera

dalla scatola dei simboli per per l’analisi logica Montessori C1a:

– cerchi rossi con la scritta PREDICATO
– cerchi neri grandi  (per il soggetto)
– cerchi neri medi (per il complemento oggetto o diretto)
– cerchi arancio piccoli (per i complementi indiretti)

– frecce nere con le domande chi è che?… che cosa è che?… (per il soggetto)
– frecce nere con le domande chi? che cosa? (per il complemento oggetto o diretto)

– frecce arancio con le domande:
– …chi? … che cosa? (per i complementi indiretti in generale)
– a chi? a che cosa? (per il complemento di termine)
– di chi? di che cosa? (per il complemento di specificazione)
– per mezzo di chi? per mezzo di che cosa? (per il complemento di mezzo o strumento)
– come? in che modo? in che maniera? (per il complemento di modo o maniera)
– dove? (per il complemento di luogo)
– quando? (per il complemento di tempo)
– perchè? per quale motivo? per quale causa? (per il complemento di causa)
– con chi? con che cosa? (per il complemento di compagnia e unione)
– da chi? da che cosa? (per il complemento di agente e causa efficiente)
– per quale fine? per quale scopo? (per il complemento di fine o scopo)
– da chi? da che cosa? da dove? (per il complemento di origine o separazione)
– fatto di che cosa? di quale materia? (per il complemento di materia)

Trovi il materiale pronto per la stampa qui:

Note:
– nelle presentazioni successive si consiglia di introdurre un solo simbolo e una sola freccia alla volta;
– per i complementi indiretti (frecce arancio) le frecce pronte riguardano i complementi più importanti, ma può succedere che i bambini incontrino complementi indiretti diversi. In questo caso i bambini stessi potranno creare delle nuove frecce con le domande che servono. Nel mio materiale ho cercato di preparare quanti più complementi possibile, prevedendo di introdurre sempre un complemento alla volta.

Complementi indiretti col metodo Montessori
Presentazione

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come si analizza una frase. Abbiamo imparato a riconoscere il soggetto, il predicato, il complemento oggetto e i complementi indiretti. Vi ricordate cosa abbiamo detto dei complementi indiretti?”. Ricapitoliamo insieme quello che sappiamo
– scriviamo su una striscia di carta una frase, ad esempio ALMA PREPARA I BISCOTTI ed analizziamola insieme dicendo: “ALMA è il soggetto, PREPARA il predicato e I BISCOTTI il complemento oggetto o diretto”

– diciamo: “Abbiamo detto che i complementi indiretti completano la frase in vari modi e non ricevono l’azione direttamente. Proviamo a completare la frase”
– aggiungiamo: ALMA PREPARA I BISCOTTI CON LA NONNA NELLA SUA CUCINA QUESTO POMERIGGIO

– chiediamo: “Cos’è CON LA NONNA?”. I bambini rispondono: “Un complemento indiretto”
– mettiamo la freccia arancio che abbiamo usato per i complementi indiretti in generale con le domande ‘…chi? …che cosa?’ sul piano di lavoro, sotto alla frase, a sinistra

– diciamo: “Nei giorni scorsi abbiamo usato questa freccia per i complementi indiretti ed i simbolo del cerchio piccolo arancio”
– diciamo: “nei prossimi giorni impareremo ad usare queste frecce arancio per i complementi indiretti, che contengono domande più specifiche, e per ogni complemento indiretto useremo un cerchio piccolo arancio”. Mostriamo in questa fase solo le frecce che rientrano nella stella logica che useremo nei seguenti esercizi:

– “per il complemento indiretto della nostra frase, ad esempio, la domanda corretta sarebbe ‘con chi? con che cosa?’
– mettiamo sotto alla frase, a sinistra, la freccia arancio con le domande ‘con chi? con che cosa?’
– tagliamo dalla frase CON LA NONNA e mettiamo le parole a fianco del simbolo arancio

– diciamo: “Anche NELLA SUA CUCINA è un complemento diretto, ma richiede una domanda diversa”
– mettiamo la freccia arancio con la domanda ‘dove?’ e il simbolo arancio piccolo in colonna sotto al primo. Tagliamo le parole NELLA SUA CUCINA e mettiamole a fianco del simbolo

– diciamo: “Anche QUESTO POMERIGGIO è un complemento indiretto, ma risponde alla domanda ‘quando?’
– mettiamo la freccia arancio con la domanda ‘quando?’ e il simbolo arancio in colonna sotto agli altri. Mettiamo al fianco del simbolo le parole QUESTO POMERIGGIO

– diciamo: “Su ognuna di queste frecce arancio c’è una domanda per un complemento indiretto che possiamo incontrare in una frase”
– incolonniamo le restanti frecce arancio affiancandole ad un cerchio piccolo arancio
– indichiamo la freccia arancio per i complementi indiretti in generale, e poi indichiamo le frecce arancio per i singoli complementi indiretti e leggiamole


– diciamo: “Nei prossimi giorni conosceremo più da vicino ogni complemento indiretto”
– non serve registrare l’attività sui quaderni di grammatica.

Complementi indiretti col metodo Montessori
Scopo

– comprendere la relazione che c’è tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome del soggetto, del complemento oggetto o diretto e dei complementi indiretti
– introdurre le nuova frecce arancio per i complementi indiretti da usare al posto della freccia arancio con la scritta COMPLEMENTI INDIRETTI o le domande …chi? … che cosa?

Note:

– dopo questa presentazione si consiglia di introdurre un solo cerchio arancio e una sola freccia arancio nuova alla volta.
– ci sono tre presentazioni per ogni complemento:
prima: si usa la freccia con scritta soltanto la domanda (simboli C1a)
seconda: si usa la freccia con la domanda scritta su una facciata e il nome del complemento sull’altra (simboli C1b)
terza: si usano le frecce con scritto soltanto il nome del complemento (simboli C1c)

Età:

– dai 9 ai 12 anni.

ANALISI LOGICA – materiale stampabile e stella logica Montessori

ANALISI LOGICA – materiale stampabile e stella logica Montessori, per conoscere i complementi indiretti e analizzare la frase semplice e complessa.

Scatola C1a per l’analisi logica

Le frecce riportano soltanto le domande che i bambini usano per analizzare la frase. Per comporre la stella logica 1 (su foglio A 3) basta ritagliare gli elementi e incollarli sul foglio seguendo il modello:

Le stelle logiche in commercio per il livello 1 sono così:

simboli muti:

– cerchi rossi con la scritta PREDICATO
– cerchi neri grandi  (per il soggetto)
– cerchi neri medi (per il complemento oggetto o diretto)
– cerchi arancio piccoli (per i complementi indiretti)
– cerchi azzurri piccoli (per il complemento di specificazione)
– triangoli azzurri (per l’attributo e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un aggettivo)
– triangoli neri (per l’apposizione e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un sostantivo)

frecce nere:

– chi è che?… che cosa è che?… (per il soggetto)
– chi? che cosa? (per il complemento oggetto o diretto)
– con quale caratteristica? (per apposizione  e per il complemento predicativo e il nome del predicato nominale quando sono rappresentati da un sostantivo)

– per i complementi più importanti, frecce arancio con le domande:

– …chi? … che cosa? (per i complementi indiretti in generale)
– a chi? a che cosa? (per il complemento di termine)
– per mezzo di chi? per mezzo di che cosa? (per il complemento di mezzo o strumento)
– come? in che modo? in che maniera? (per il complemento di modo o maniera)
– dove? (per il complemento di luogo)
– quando? (per il complemento di tempo)
– perchè? per quale motivo? per quale causa? (per il complemento di causa)
– con chi? con che cosa? (per il complemento di compagnia e unione)
– da chi? da che cosa? (per il complemento di agente e causa efficiente)
– per quale fine? per quale scopo? (per il complemento di fine o scopo)
– da chi? da che cosa? da dove? (per il complemento di origine o separazione)
– fatto di che cosa? di quale materia? (per il complemento di materia)

– per gli altri complementi indiretti frecce arancio con le domande:

– dove? in quale luogo? (per il complemento di stato in luogo)
– dove? verso dove? (per il complemento di moto a luogo)
– da dove? da quale luogo? (per il complemento di moto da luogo)
– per dove? attraverso quale luogo? (per il complemento di moto per luogo)
– quando? a quando? per quando? in quale periodo? (per il complemento di tempo determinato)
– per quanto tempo? in quanto tempo? da quanto tempo? (per il complemento di tempo continuato)
– di chi? di che cosa? (per il complemento di abbondanza o privazione)
– di chi? di che cosa? a proposito di chi? a proposito di che cosa? (per il complemento di argomento)
– di che cosa? per che cosa? a che cosa? con che cosa? (per il complemento di colpa e pena)
– nonostante chi? nonostante che cosa? (per il complemento concessivo)
– di chi? di che cosa? di quale nome? (per il complemento di denominazione)
– quanto? a che distanza? (per il complemento di distanza)
– ogni quanto? in quale proporzione o distribuzione? (per il complemento distributivo)
– senza chi? senza che cosa? eccetto chi? eccetto che cosa? (per il complemento di esclusione)
– a quanti anni? di quanti anni? (per il complemento d’età)
– per che cosa? limitatamente a che cosa? (per il complemento di limitazione)
– di chi? di che cosa? quanto chi? quanto che cosa? come chi? come che cosa? (per il complemento di paragone)
– tra chi? tra che cosa? (per il complemento partitivo)
– di che qualità? come? (per il complemento di qualità)
– quanto? di quanto? per quanto? (per il complemento di quantità o misura)
– tra chi? tra quali cose? (per il complemento di rapporto o relazione)
– al posto di chi? al posto di cosa? invece di chi? invece di che cosa? (per il complemento di sostituzione o scambio)
– quanto? a quanto? (per il complemento di stima e prezzo)
– per chi? per che cosa? a vantaggio o a danno di chi? a vantaggio o a  danno di che cosa? (per il complemento di vantaggio e svantaggio)

frecce azzurre:

– – di chi? di che cosa? (per il complemento di specificazione)
– con quale caratteristica? (per l’attributo e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un aggettivo)

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Scatola C1b per l’analisi logica

E’ anche detta scatola ponte perchè le frecce riportano le domande che i bambini usano per analizzare la frase da un lato e il nome dell’elemento della frase dall’altro. Per comporre la stella logica 2 (su foglio A3) basta ritagliare gli elementi e incollarli sul foglio seguendo il modello:

simboli muti:

– cerchi rossi con la scritta PREDICATO
– cerchi neri grandi  (per il soggetto)
– cerchi neri medi (per il complemento oggetto o diretto)
– cerchi arancio piccoli (per i complementi indiretti)
– cerchi azzurri piccoli (per il complemento di specificazione)
– triangoli azzurri (per l’attributo e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un aggettivo)
– triangoli neri (per l’apposizione e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un sostantivo)

frecce nere (stampate fronte e retro):

– chi è che?… che cosa è che? /soggetto
– chi? che cosa? / complemento oggetto
– con quale caratteristica?/ apposizione
– con quale caratteristica?/ complemento predicativo (quando è un sostantivo)
– con quale caratteristica?/ nome del predicato (quando è un sostantivo)

– per i complementi più importanti, frecce arancio stampate fronte e retro:

– …chi? … che cosa? /complementi indiretti
– a chi? a che cosa? / complemento di termine
– per mezzo di chi? per mezzo di che cosa? / complemento di mezzo o strumento
– come? in che modo? in che maniera? / complemento di modo o maniera
– dove? / complemento di luogo
– quando? /complemento di tempo
– perchè? per quale motivo? per quale causa? / complemento di causa
– con chi? con che cosa? / complemento di compagnia e unione
– da chi? da che cosa? / complemento di agente e causa efficiente
– per quale fine? per quale scopo? / complemento di fine o scopo
– da chi? da che cosa? da dove? / complemento di origine o separazione
– fatto di che cosa? di quale materia? / complemento di materia

– per gli altri complementi indiretti frecce arancio stampate fronte e retro:

– dove? in quale luogo? / complemento di stato in luogo
– dove? verso dove? / complemento di moto a luogo
– da dove? da quale luogo? / complemento di moto da luogo
– per dove? attraverso quale luogo? / complemento di moto per luogo
– quando? a quando? per quando? in quale periodo? / complemento di tempo determinato
– per quanto tempo? in quanto tempo? da quanto tempo? / complemento di tempo continuato
– di chi? di che cosa? / complemento di abbondanza o privazione
– di chi? di che cosa? a proposito di chi? a proposito di che cosa? / complemento di argomento
– di che cosa? per che cosa? a che cosa? con che cosa? /complemento di colpa e pena
– nonostante chi? nonostante che cosa? / complemento concessivo
– di chi? di che cosa? di quale nome? / complemento di denominazione
– quanto? a che distanza? / complemento di distanza
– ogni quanto? in quale proporzione o distribuzione? / complemento distributivo
– senza chi? senza che cosa? eccetto chi? eccetto che cosa? / complemento di esclusione
– a quanti anni? di quanti anni? / complemento d’età
– per che cosa? limitatamente a che cosa? / complemento di limitazione
– di chi? di che cosa? quanto chi? quanto che cosa? come chi? come che cosa? / complemento di paragone
– tra chi? tra che cosa? / complemento partitivo
– di che qualità? come? / complemento di qualità
– quanto? di quanto? per quanto? / complemento di quantità o misura
– tra chi? tra quali cose? / complemento di rapporto o relazione
– al posto di chi? al posto di cosa? invece di chi? invece di che cosa? / complemento di sostituzione o scambio
– quanto? a quanto? / complemento di stima e prezzo
– per chi? per che cosa? a vantaggio o a danno di chi? a vantaggio o a  danno di che cosa? / complemento di vantaggio e svantaggio

frecce azzurre stampate fronte e retro:

– con quale caratteristica? / attributo
– con quale caratteristica? / complemento predicativo (quando è un aggettivo)
– con quale caratteristica? / parte nominale del predicato (quando è un aggettivo)
– di chi? di che cosa? / per il complemento di specificazione

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Scatola C1c per l’analisi logica col metodo Montessori

Le frecce riportano soltanto i nomi degli elementi della frase. Per comporre la stella logica 3 (su foglio A3) basta ritagliare gli elementi e incollarli sul foglio seguendo il modello:

simboli:

– cerchi rossi con la scritta PREDICATO
– cerchi neri grandi  (per il soggetto)
– cerchi neri medi (per il complemento oggetto o diretto)
– cerchi arancio piccoli (per i complementi indiretti)
– cerchi azzurri piccoli (per il complemento di specificazione)
– triangoli azzurri (per l’attributo e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un aggettivo)
– triangoli neri (per l’apposizione e per il complemento predicativo e la parte nominale del predicato quando sono rappresentati da un sostantivo)

frecce nere:

– soggetto
– complemento oggetto
– apposizione
– complemento predicativo (quando è un sostantivo)
– nome del predicato (quando è un sostantivo)

– per i complementi più importanti, frecce arancio:

– complementi indiretti
– complemento di termine
– complemento di mezzo o strumento
– complemento di modo o maniera
– complemento di luogo
– complemento di tempo
– complemento di causa
– complemento di compagnia e unione
– complemento di agente e causa efficiente
– complemento di fine o scopo
– complemento di origine o separazione
– complemento di materia

– per gli altri complementi indiretti frecce arancio:

– complemento di stato in luogo
– complemento di moto a luogo
– complemento di moto da luogo
– complemento di moto per luogo
– complemento di tempo determinato
– complemento di tempo continuato
– complemento di abbondanza o privazione
– complemento di argomento
– complemento di colpa e pena
– complemento concessivo
– complemento di denominazione
– complemento di distanza
– complemento distributivo
– complemento di esclusione
– complemento d’età
– complemento di limitazione
– complemento di paragone
– complemento partitivo
– complemento di qualità
– complemento di quantità o misura
– complemento di rapporto o relazione
– complemento di sostituzione o scambio
– complemento di stima e prezzo
– complemento di vantaggio e svantaggio

frecce azzurre:

– attributo
– complemento di specificazione
– complemento predicativo (quando è un aggettivo)
– parte nominale del predicato (quando è un aggettivo).

Analisi logica Montessori: scatola A3, tavola, tabella e questionario

Analisi logica Montessori: scatola A3, tavola, tabella e questionario. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiali:
– matita
– righello
– fogli a righe
– una raccolta di immagini ricche di azioni
– scatola dei simboli per l’analisi logica Montessori A3
– tavola A3
– tabella A3

Dalla scatola dei simboli per l’analisi logica Montessori A3:
– un cerchio rosso con la scritta ‘predicato’
– un cerchio nero grande
– un cerchio nero medio
– una freccia nera con la scritta ‘soggetto’
– una freccia nera con la scritta ‘complemento oggetto o diretto’.

La tavola può essere stampata in formato A4 o, meglio, si possono incollare i simboli a grandezza naturale su un foglio più grande.

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato ad analizzare le frasi”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi svolgeremo insieme una nuova attività con le frasi”
– mostriamo la tavola A3  e discutiamone coi bambini


– chiediamo a un bambino di riprodurre il grafico presente nella tavola A3 utilizzando i simboli mobili della scatola A3


– parliamo del contenuto della scatola A3 dicendo: “In questa scatola non ci sono domande, ma soltanto i termini predicato, soggetto e complemento oggetto”
– parliamo della tavola A3 dicendo: “La tavola non presenta domande, ma soltanto i termini predicato, soggetto e complemento oggetto”
– diciamo: “Oggi impareremo a registrare il nostro lavoro in un modo diverso”
– diamo ad ogni bambino un foglio di carta a righe
– chiediamo di piegare il foglio lungo la metà verticale, mostrando come fare
– chiediamo di tracciare una linea lungo la piegatura usando matita e righello, mostrando come fare


– chiediamo di scrivere la parola TESTO nella prima riga della colonna di destra
– chiediamo di scrivere la parola ANALISI nella prima riga della colonna di sinistra. Sotto alla parola ANALISI scriviamo in colonna le parole PREDICATO, SOGGETTO, COMPLEMENTO OGGETTO


– diciamo: “Useremo la tavola A3 per aiutarci a ricordare i termini che ci servono ad analizzare la frase”
– chiediamo ai bambini di formulare una frase che si accordi con lo schema illustrato nella tavola A3. Se i bambini hanno difficoltà ad inventare la frase, possono guardare le immagini per trarre suggerimenti
– ogni bambino scrive la frase nella prima riga della colonna contrassegnata dalla parola TESTO, ad esempio un bambino scrive CAMILLA LEGGE UN ROMANZO


– indichiamo il predicato sulla tavola e sulla tabella
– chiediamo: “Qual è il predicato?”. Il bambino risponde: “Legge”. Chiediamo di scrivere la risposta nella colonna di destra, a fianco della parola PREDICATO
– indichiamo il soggetto sulla tavola e sulla tabella


– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. Il bambino risponde: “Camilla”. Chiediamo di scrivere la risposta nella colonna di destra, a fianco della parola SOGGETTO
– indichiamo il complemento oggetto sulla tavola e sulla tabella


– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “Un romanzo”. Chiediamo a un bambino di scrivere la risposta nella colonna di destra, a fianco delle parole COMPLEMENTO OGGETTO


– ripetiamo la procedura con altre frasi
– i bambini registrano questa attività sui loro quaderni di grammatica
– i bambini continuano ad esercitarsi da soli con altre frasi
– nei giorni seguenti i bambini possono eseguire l’analisi logica solo per mezzo della compilazione del questionario.

Analisi logica Montessori: scatola A3 – Scopo:
– comprendere la relazione tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome che rappresentano il soggetto e il complemento oggetto
– introdurre la Tavola A3
– introdurre la Tabella A3
– presentare un nuovo metodo per registrare l’analisi logica: il questionario.

Analisi logica Montessori: scatola A3  – Età:
– dagli 8 ai 9 anni.

Analisi logica Montessori: scatola A3

Analisi logica Montessori: tabella A2 per la costruzione di frasi

Analisi logica Montessori: tabella A2 per la costruzione di frasi. Esercizi e presentazioni per bambini della scuola primaria.

Materiali:
– matita
– righello
– strisce di carta bianca
– penna nera
– fogli a righe
– tavola A2
– tabella A2


– dalla scatola per l’analisi logica Montessori A2:

un cerchio rosso con la scritta VERBO su una facciata e la scritta PREDICATO sull’altra

un cerchio grande nero
un cerchio medio nero
una freccia nera con la scritta “chi è che?… che cosa è che?…” su una facciata e la scritta SOGGETTO sull’altra

una freccia nera con la scritta “chi? che cosa?” su una facciata e la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO sull’altra

Scatola A2 per l’analisi logica

Analisi logica Montessori: tabella A2 per la costruzione di frasi

Per la TAVOLA A2 possiamo stampare questa su foglio A4:

Tabelle A2 per l’analisi logica

Analisi logica Montessori: tabella A2 per la costruzione di frasi


Presentazione
:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato ad analizzare le frasi”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi svolgeremo insieme una nuova attività con le frasi”
– mostriamo la Tavola A2. Chiediamo a un bambino di prendere dalla scatola i simboli che si trovano stampati nella Tavola A2
– diciamo: “Oggi  vedremo come possiamo registrare i nostri lavori di analisi logica in un modo diverso”
– diamo ad ogni bambino un foglio a righe. Pieghiamolo in tre parti e con matita e righello disegniamo tre colonne



– diciamo: “Scriviamo la parola DOMANDA in alto, nella prima colonna a sinistra”
– diciamo: “Scriviamo la parola RISPOSTA nella colonna centrale”
diciamo: “Scriviamo ELEMENTO DELLA FRASE nella colonna di destra”


– diciamo: “Useremo la Tavola A2 come aiuto per ricordare le domande”
– scriviamo una frase su una striscia di carta con la penna nera, ad esempio EVA DIPINGE UN ARCOBALENO


– chiediamo: “Qual è la prima domanda?”. I bambini rispondono: “Qual è il verbo?”
– chiediamo ai bambini di scrivere la domanda nella prima colonna della tabella che hanno disegnato sui loro fogli a righe in questo modo: 1. Qual è il verbo?


– chiediamo: “Qual è la risposta alla domanda?” I bambini rispondono: “Dipinge”
– chiediamo ai bambini di scrivere la risposta nella seconda colonna, in questo modo: 1. dipinge
– chiediamo: “Quale parte della frase contiene il verbo?”. I bambini rispondono: “Il predicato”
– chiediamo ai bambini di scrivere la risposta nella terza colonna, in questo modo: 1. predicato


– chiediamo: “Qual è la seconda domanda?”. I bambini rispondono: “Chi è che dipinge?”
– chiediamo ai bambini di scrivere la risposta nella prima colonna, in questo modo: 2. chi è che dipinge?
– chiediamo: “Qual è la risposta alla domanda?”. I bambini rispondono: “Eva”
– chiediamo ai bambini di scrivere questa risposta nella seconda colonna in questo modo: 2. Eva
– chiediamo: “Quale parte della frase contiene la persona, animale, cosa che esegue l’azione?”. I bambini rispondono: “Il soggetto”
– chiediamo ai bambini di scrivere la risposta nella terza colonna in questo modo: 2. soggetto


– chiediamo: “Qual è la terza domanda?”. I bambini rispondono: “Eva dipinge cosa?”
– chiediamo ai bambini di scrivere la domanda nella prima colonna in questo modo: 3. Eva dipinge cosa?
– chiediamo: “Qual è la risposta alla domanda?”. I bambini rispondono: “Un arcobaleno”
– chiediamo ai bambini di scrivere la risposta nella seconda colonna, in questo modo: 3. un arcobaleno
– chiediamo: “Quale parte della frase contiene la persona, cosa, animale che riceve l’azione?”. I bambini rispondono: “Complemento oggetto”
– chiediamo ai bambini di scrivere la risposta nella terza colonna, in questo modo: 3. complemento oggetto


– ripetiamo la procedura con altre frasi
– i bambini registrano l’esercizio sui loro quaderni di grammatica
– nei giorni seguenti i bambini svolgono questa attività in modo indipendente
– dopo la presentazione iniziale, i bambini possono usare la Tabella A2 da sola.

Scopo:
– comprendere la costruzione della frase
– comprendere la relazione tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome che rappresentano il soggetto e il complemento oggetto
– introdurre un nuovo metodo per registrare il lavoro di analisi logica: la Tabella A2.

Età:
– dai 7 ai 9 anni.

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Analisi logica Montessori: tabella A2 per la costruzione di frasi

Analisi logica Montessori: tavola A2 per la costruzione di frasi

Analisi logica Montessori: tavola A2 per la costruzione di frasi. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiali:
– tavola A2
– strisce di carta bianca
– penna nera
– dai simboli della scatola per l’analisi logica Montessori A2:

un cerchio rosso con la scritta VERBO su una facciata e la scritta PREDICATO sull’altra

un cerchio grande nero
un cerchio medio nero
una freccia nera con la scritta “chi è che?… che cosa è che?…” su una facciata e la scritta SOGGETTO sull’altra

una freccia nera con la scritta “chi? che cosa?” su una facciata e la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO sull’altra

Per la TAVOLA A2 possiamo stampare questa su foglio A4:

o, meglio, incollare i simboli mobili a grandezza normale su un foglio più grande, aggiungendo le parole SOGGETTO e COMPLEMENTO OGGETTO o DIRETTO

Analisi logica Montessori: tavola A2

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato ad analizzare le frasi”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi svolgeremo insieme una nuova attività con le frasi”
– mostriamo la tavola A2  e discutiamone coi bambini. La tavola mostra il cerchio grande nero del soggetto a sinistra, la prima freccia nera con la scritta “chi è che?… che cosa è che?…” che punta verso il soggetto, il cerchio rosso con la scritta “verbo”, la seconda freccia nera con la scritta “chi? che cosa?” che punta verso il complemento oggetto, e il cerchio nero medio per il complemento oggetto. Lungo il margine sinistro della tavola si trova la scritta SOGGETTO e lungo il margine destro la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO
– scriviamo una frase su una striscia di carta bianca con la penna nera, ad esempio FRANCESCA CUOCE LA FRITTATA
– diciamo: “Ora lavoreremo con la scatola A2”. Chiediamo a un bambino di prendere dalla scatola i simboli che si trovano stampati nella Tavola A2
– chiediamo: “Qual è la prima domanda?”. I bambini rispondono: “Qual è il verbo?”
– diciamo: “La parte della frase che risponde alla domanda ‘Qual è il verbo?’ è chiamata predicato”. Mostriamo il cerchio rosso dal lato della scritta VERBO

– giriamo il cerchio rosso dal lato con la scritta PREDICATO

– chiediamo: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Cuoce”. Chiediamo a un bambino di ritagliare la parola dalla frase e di metterla sul simbolo che rappresenta il verbo, il cerchio rosso

– chiediamo: “Qual è la seconda domanda?”. I bambini rispondono: “Chi è che cuoce?”
– diciamo: “La parte della frase che risponde alla domanda ‘chi è che cuoce?’ è chiamata SOGGETTO. Il soggetto è la persona, cosa, animale che esegue l’azione
– mostriamo la prima freccia nera dalla parte delle domande ‘chi è che?… che cosa è che?…’.

Giriamo la freccia dalla parte della scritta SOGGETTO
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “Francesca”
– mettiamo la parola sul simbolo che rappresenta il soggetto, cioè il cerchio nero grande
– mettiamo la parola sul cerchio nero grande

– chiediamo: “Qual è la terza domanda?”. I bambini rispondono: “Francesca cuoce cosa?”
– diciamo: “La parte della frase che risponde alla domanda ‘Francesca cuoce cosa?’ è chiamata COMPLEMENTO OGGETTO. Il complemento oggetto è la persona, cosa, animale che riceve l’azione”
– mostriamo la freccia nera dalla parte delle domande ‘chi? che cosa?’e giriamola dalla parte della scritta COMPLEMENTO OGGETTO

– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “La frittata”
– mettiamo le parole sul simbolo che rappresenta il complemento oggetto, cioè il cerchio nero medio
– analizziamo la frase utilizzando la Tavola A2 al posto dei simboli mobili


– ripetiamo la procedura con altre frasi, e quando i bambini sono in grado di farlo potranno usare la tavola senza analizzare prima la frase con i simboli mobili
– i bambini continuano ad esercitarsi da soli con altre frasi
– l’attività sarà registrata sui quaderni di grammatica dopo aver presentato anche la Tabella A2, il giorno seguente

Analisi logica Montessori: tavola A2
Scopo
:
– comprendere la costruzione della frase
– comprendere la relazione tra il predicato (verbo) e le famiglie del nome che rappresentano il soggetto e il complemento oggetto
– introdurre la Tavola A2.

Analisi logica Montessori: tavola A2
Età:

– dai 7 ai 9 anni.

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Analisi logica Montessori: tavola A2

Analisi logica Montessori: scatola A2 – domande e simboli ponte

Analisi logica Montessori: scatola A2 – domande e simboli ponte. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Analisi logica Montessori: scatola A2
Materiale
:

– strisce di carta bianca
– penna nera
– tavola A2 per l’analisi logica Montessori
– dalla scatola A2 i seguenti simboli:
un cerchio rosso con la scritta VERBO su una facciata e la scritta PREDICATO sull’altra

un cerchio grande nero
un cerchio medio nero
una freccia nera con la scritta “chi è che?… che cosa è che?…” su una facciata e la scritta SOGGETTO sull’altra

una freccia nera con la scritta “chi? che cosa?” su una facciata e la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO sull’altra

Analisi logica Montessori: scatola A2
Presentazione
:

– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato ad analizzare le frasi”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi svolgeremo insieme una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il materiale elencato
– scriviamo una frase su una striscia di carta bianca, ad esempio IL PARRUCCHIERE TAGLIA I CAPELLI
– diciamo: “Nei giorni scorsi abbiamo lavorato con la scatola A1. Il materiale di questa nuova scatola è simile, ma ha qualcosa in più”
– chiediamo: “Qual è la prima domanda?”. I bambini rispondono: “Qual è il verbo?”
– diciamo: “La parte di questa frase che risponde alla domanda ‘Qual è il verbo?’ è chiamata PREDICATO”. Mostriamo il cerchio rosso dalla parte della scritta VERBO


diciamo: “La parola predicato viene dalla parola latina praedicare, che significa predicare
– giriamo il cerchio rosso per mostrare la parola PREDICATO scritta sulla facciata opposta a VERBO


– chiediamo ai bambini: “Qual è il predicato?”. I bambini rispondono: “Taglia”. Chiediamo a un bambino di ritagliare la parola TAGLIA dalla frase. Mettiamo il predicato sul simbolo che rappresenta il verbo, cioè il cerchio rosso


– chiediamo: “Qual è la seconda domanda?”. I bambini rispondono: “Chi è che taglia?”
– diciamo: “La parte della frase che risponde alla domanda “Chi è che taglia” si chiama SOGGETTO. Il soggetto è la persona, l’animale o la cosa che esegue l’azione”
– mostriamo la prima freccia nera che mostra le domande “chi è che?… che cosa è che?…”. Giriamo la freccia rendendo visibile ai bambini la facciata che porta la scritta SOGGETTO


– diciamo: “La parola SOGGETTO viene dal latino subicere che  significa mettere sotto la propria autorità.”
– chiediamo: “Qual è il soggetto?”. I bambini rispondono: “Il parrucchiere.”
– chiediamo a un bambino di  mettere il soggetto sul simbolo che lo rappresenta, cioè il cerchio grande nero
– facciamo scivolare il cerchio nero grande fino a portarlo a sinistra del cerchio rosso e mettiamo le parole IL PARRUCCHIERE sopra di esso. Poi mettiamo la freccia nera tra il cerchio rosso e quello nero in modo che punti verso il cerchio nero; la scritta visibile è SOGGETTO
– chiediamo: “Qual è la terza domanda?”. I bambini rispondono: “Il parrucchiere taglia che cosa?”
– diciamo: “La parte della frase che risponde alla domanda ‘Il parrucchiere taglia che cosa?’ è chiamata COMPLEMENTO OGGETTO o COMPLEMENTO DIRETTO”. Il complemento oggetto o diretto è la persona o la cosa che ricevono l’azione”
– mostriamo la seconda freccia nera che reca la domanda ‘chi? che cosa?’ sulla facciata visibile.

Giriamo e mostriamo l’altra facciata, con la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO


– chiediamo: “Qual è il complemento oggetto?”. I bambini rispondono: “I capelli.”


– mettiamo le parole I CAPELLI sul simbolo che rappresenta l’oggetto diretto, cioè il cerchio nero medio
– facciamo strisciare il cerchio nero medio fino ad arrivare a destra del cerchio rosso e mettiamo le parole I CAPELLI sul cerchio. Mettiamo poi la freccia nera tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio nero, con la facciata con la scritta COMPLEMENTO OGGETTO O DIRETTO visibile


– diciamo: “Il verbo o predicato è rappresentato dal simbolo del cerchio rosso, che è lo stesso simbolo che usiamo per il verbo quando facciamo l’analisi grammaticale. Il cerchio rosso rappresenta il sole, perchè il predicato è pieno di energia. Il cerchio che rappresenta il predicato è il cerchio più grande di tutti. Il predicato è la parte più importante nella frase perchè dà azione al soggetto. Il predicato è la sola parte di una frase che può anche stare da solo, se il soggetto è sottinteso”
– diciamo: “Il cerchio che fa da simbolo per il soggetto è nero come il simbolo del nome che usiamo nell’analisi grammaticale. Il simbolo del soggetto è un cerchio perchè il soggetto può essere una famiglia del nome, o una parte di una famiglia del nome, o un pronome, o anche un’altra parte del discorso. Il cerchio che rappresenta il soggetto è più piccolo di quello che rappresenta il predicato perchè non può mai stare da solo. Il soggetto è un cerchio perchè è come un satellite del sole (il predicato). Il soggetto ha bisogno del predicato.”
– diciamo: “Il simbolo del complemento oggetto o diretto è nero come il simbolo del nome in analisi grammaticale. Il simbolo del complemento oggetto è un cerchio perchè il complemento oggetto può essere una famiglia del nome, o una parte di una famiglia del nome, o un pronome, o anche un’altra parte del discorso. Il cerchio che rappresenta il complemento oggetto è più piccolo di quello che rappresenta il soggetto perchè è meno importante del soggetto. Le frasi non hanno necessariamente bisogno di un complemento oggetto.”


– ripetiamo la procedura con altre frasi
– il bambino continuerà ad esercitarsi con questo materiale individualmente
– l’attività verrà registrata sui quaderni di grammatica quando presenteremo anche la tavola A2 e del questionario A2.

Analisi logica Montessori: scatola A2
Scopo
:
– comprendere la costruzione della frase
– comprendere la relazione tra il predicato con la famiglia del nome del soggetto e del complemento oggetto o diretto nella frase
– introdurre i termini di predicato, soggetto e complemento oggetto o diretto per nominare le parti della frase

Età:
– dai 7 ai 9 anni.

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Analisi logica Montessori: scatola A2

Analisi della lettura Montessori: tavola A1 e questionario

Analisi della lettura Montessori: tavola A1 e questionario. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Analisi della lettura Montessori – Materiale:


– tavola A1
– questionario A1
– carta a righe
– matita
– righello
– strisce di carta bianca
– penna nera

Possiamo stampare la Tavola A1 in formato A4, o meglio, per avere la tavola con i simboli nelle stesse dimensioni di quelli usati nell’analisi logica con la scatola A1, incollare secondo lo schema i simboli mobili su un cartoncino più grande.

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Presentazione della Tavola A1:
Dopo che i bambini si sono esercitati con i simboli mobili della scatola A1 analizzando un gran numero di frasi, possiamo introdurre la Tavola A1. La prima presentazione consisterà nella comparazione tra lo schema che i bambini creano con i simboli mobili con quello presente sulla tavola.
In seguito potremo fornire ai bambini delle frasi. I bambini separano le parti della frase isolando prima il verbo e ponendolo sul simbolo presente sulla tavola, poi il soggetto e il complemento oggetto, rispondendo alle domande.

Presentazione della tavola e del questionario A1:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato ad analizzare le frasi”. Ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi faremo con le frasi una nuova attività”
– diciamo: “Sto per mostrarvi come registrare il vostro lavoro nei vostri quaderni  di grammatica”
– diamo ad ogni bambino un foglio a righe e chiediamo di segnare la metà piegando il foglio e poi tracciare la linea verticale con la matita


– diciamo: “Scrivete la parola DOMANDA in alto nella colonna di sinistra”
– diciamo: “Scrivete la parola RISPOSTA in alto nella colonna di destra”


– diciamo: “Abbiamo una tavola e una tabella che ci possono aiutare a ricordare le domande”. Mostriamo la tavola e la tabella ai bambini


– scriviamo GIOVANNI CAMMINA su una striscia di carta con la penna nera


– chiediamo: “Qual è la prima domanda?”. I bambini rispondono: “Qual è il verbo?”. Invitiamo i bambini a scrivere questa domanda nella colonna di sinistra, in questo modo: 1. Qual è il verbo?
– chiediamo: “Qual è la risposta per questa domanda?”. I bambini rispondono: “Cammina”. Invitiamo i bambini a scrivere la risposta nella colonna di destra, in questo modo: 1. cammina
– chiediamo: “Qual è la seconda domanda?”. I bambini rispondono: “Chi è che cammina?”. Invitiamo i bambini a scrivere la domanda nella colonna di sinistra, in questo modo: 2. Chi è che cammina?
– Chiediamo: “Qual è la risposta a questa domanda?”. I bambini rispondono: “Giovanni”. Invitiamo i bambini a scrivere la risposta nella colonna di destra, in questo modo: 2. Giovanni


– ripetiamo la procedura con altre frasi, includendo anche frasi che contengono un oggetto, ad esempio LA BAMBINA BIONDA STA CHIUDENDO LA FINESTRA, tagliando la frase nelle sue parti per posarle sulla tavola e scrivendo le domande e le risposte sul foglio di carta a righe


– al termine della presentazione i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica
– i bambini continueranno ad esercitarsi nei giorni successivi ad analizzare frasi utilizzando i simboli mobili oppure la tavola e la tabella, prima guidati e poi in modo indipendente.

Analisi della lettura Montessori – Scopo:
– comprendere la costruzione della frase
– comprendere le relazioni che ci sono tra verbo e famiglie del nome del soggetto e dell’oggetto nella frase
– introdurre un nuovo metodo per registrare l’attività, cioè imparare ad usare il questionario
– introdurre la tavola A1

Analisi della lettura Montessori – Età:
– dai 7 ai 9 anni

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Analisi della lettura Montessori

Analisi della lettura Montessori con la scatola A-1

Analisi della lettura Montessori con la scatola A-1. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiali:

– strisce bianche di carta
– penna nera
– matita
– scatola A1 per l’analisi logica Montessori


– dalla scatola A1 per l’analisi logica Montessori:
un cerchio nero grande muto
un cerchio nero medio muto
un cerchio rosso con la scritta VERBO


una freccia nera su una facciata e con la scritta CHI E’ CHE?… CHE COSA E’ CHE?… sull’altra


una freccia nera su una facciata e con la scritta CHI?… CHE COSA?… sull’altra

Analisi della lettura Montessori con la scatola A-1

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già imparato come analizzare le frasi” e ricapitoliamo insieme quello che abbiamo imparato
– diciamo: “Oggi svolgeremo insieme una nuova attività con le frasi”
– mettiamo i simboli per l’analisi logica elencati sul piano di lavoro, con le facciate scritte nascoste
– scriviamo una frase sulla striscia di carta con la penna nera, ad esempio ALMA BEVE UNA BIBITA FRESCA
– diciamo: “Ora analizzeremo questa frase come abbiamo già imparato a fare”
– chiediamo: “Vi ricordate qual è la prima domanda che dobbiamo farci?”. I bambini risponderanno: “Qual è l’azione?”
– ora dovremo chiederci “Qual è il verbo?”. I bambini rispondono: “Beve”
– facciamo scivolare il cerchio rosso verso il centro del piano di lavoro. Giriamo il cerchio per mostrare la parola VERBO scritta sull’altra facciata

– chiediamo a un bambino di tagliare la frase per separare il verbo dalle altre parole. Diciamo: “Mettiamo il verbo sul simbolo dell’azione che  è il cerchio rosso”

– chiediamo: “Qual è la seconda domanda?”. I bambini rispondono: “Chi è che beve?”
– giriamo la prima freccia nera per mostrare la domanda scritta sull’altra facciata (chi è che?… che cosa è che?…)
– chiediamo: “Qual è la risposta a questa domanda?”. I bambini rispondono: “Alma”
– diciamo: “Mettiamo la parola sul simbolo che rappresenta il nome di chi esegue l’azione”
– spostiamo il cerchio nero grande a sinistra del cerchio rosso e mette la parola ALMA sul cerchio nero grande

Poi  mettiamo la freccia tra i due cerchi in modo che punti verso il cerchio nero

– chiediamo: “Qual è la terza domanda?”. I bambini rispondono: “Beve cosa?”
– giriamo la seconda freccia nera per mostrare la domanda scritta sull’altra facciata (chi? che cosa?)
– chiediamo: “Qual è la risposta a questa domanda?”. I bambini rispondono: “Una bibita fresca”
– diciamo: “Mettiamo le parole sul simbolo che rappresenta cosa riceve l’azione”
– facciamo strisciare il cerchio medio nero fino a portarlo a destra del cerchio rosso e poniamo le parole UNA BIBITA FRESCA sul cerchio.

Mettiamo la freccia tra il cerchio rosso e quello nero medio in modo che punti verso il cerchio nero


– modifichiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le possibili combinazioni, lasciandole sui rispettivi simboli. I bambini leggono le trasposizioni e decidono quale costruzione è la più corretta (quella di partenza)
– ogni bambino scrive una frase e la analizza col materiale

– i bambini registreranno questa attività dopo la presentazione della tavola A1 e della tabella A1, il giorno successivo.

Analisi della lettura Montessori con la scatola A-1
Scopo
:
– comprendere la costruzione della frase
– comprendere le relazioni che ci sono tra verbo e famiglie del nome del soggetto e dell’oggetto nella frase
– introdurre la domanda “qual è il verbo?” e la parola VERBO sul cerchio rosso
– introdurre le domande “chi è che?”, “che cosa è che?” e le domande “chi?”, “che cosa?” sulle frecce nere

Analisi della lettura Montessori con la scatola A-1
Età
:
– dai 7 ai 9 anni

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Analisi della lettura Montessori con la scatola A-1

Analisi della lettura Montessori – ottavo caso: due soggetti, due predicati e due oggetti

Analisi della lettura Montessori – ottavo caso: due soggetti, due predicati e due oggetti. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiale:
– simboli dell’analisi logica: due cerchi grandi neri, due cerchi medi neri, due cerchi rossi, quattro frecce nere
– strisce di carta bianca
– penna nera
– forbici.

Analisi della lettura Montessori – ottavo caso: due soggetti, due predicati e due oggetti

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro due cerchi rossi, due cerchi neri grandi e due frecce nere
– scriviamo una frase in due copie (su due strisce di carta bianca), ad esempio ALMA LAVA IL PAVIMENTO E GAIA SPOLVERA GLI SCAFFALI
– i bambini leggono e se possibile eseguono le azioni
– chiediamo: “Quali di queste parole indicano un’azione?”
– i bambini rispondono “lava, spolvera”. Ritagliamo queste due parole da una delle due frasi
– chiediamo a un bambino di scegliere i simboli adatti tra quelli presenti sul piano di lavoro (i due cerchi rossi) e di mettere la parola LAVA su uno e la parola SPOLVERA sull’altro
– mettiamo i due cerchi rossi in colonna al centro del piano di lavoro


– ore chiediamo: “Chi è che lava?”. I bambini rispondono: “Alma”
– chiediamo a un bambino di scegliere il simbolo adatto tra quelli presenti sul piano di lavoro (il cerchio grande nero) e di mettere la parola ALMA su di esso
– mettiamo parola e simbolo a sinistra dell’azione LAVA
– ora chiediamo: “Chi è che spolvera?”. I bambini rispondono: “Gaia”
– chiediamo a un bambino di scegliere il simbolo adatto tra quelli presenti sul piano di lavoro (il cerchio grande nero) e di mettere la parola GAIA su di esso
– mettiamo parola e simbolo a sinistra dell’azione SPOLVERA


– mostriamo ai bambini come mettere una freccia nera tra le parole ALMA e LAVA e un’altra freccia tra le parole GAIA e SPOLVERA


– chiediamo: “Alma lava cosa?”. I bambini rispondono: “Il pavimento”
– mettiamo le parole su uno dei cerchi neri medi
– mettiamo parole e simbolo a destra della parola LAVA
– chiediamo: “Gaia spolvera che cosa?”. I bambini rispondono: “Gli scaffali”
– mettiamo le parole su uno dei cerchi neri medi
– mettiamo parole e simbolo a destra della parola SPOLVERA

– chiediamo a un bambino di mettere la parola che fa da congiunzione tra i due gruppi di simboli, in colonna coi simboli delle azioni


– invertiamo le due parti della frase. Prima spostiamo soltanto il verbo, poi tutte le parole, in tutte le possibili combinazioni. Leggiamo ogni volta a voce alta e discutiamo ogni mutamento di significato.
– rimettiamo le parti della frase nell’ordine corretto sopra i loro simboli
– ripetiamo la procedura con altre frasi
– diciamo: “Oggi abbiamo analizzato le frasi in base alla relazione che c’è tra il verbo e il nome. Abbiamo diviso le frasi in due parti: la parte che conteneva l’azione e la parte che conteneva il nome di chi esegue l’azione. Abbiamo poi indicato la relazione tra le due parti con una freccia nera”
– i bambini registrano questa presentazione sui loro quaderni di grammatica, usando la matita rossa per il simbolo dell’azione e la matita nera per il simbolo di chi la esegue. I simboli possono essere disegnati a mano libera o con l’ausilio di stencil.

Analisi della lettura Montessori – ottavo caso: due soggetti, due predicati e due oggetti
Scopo
:
– comprendere la costruzione delle frasi
– analizzare le frasi rispondendo a delle domande
– identificare le parti di una frase
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione) e famiglia del nome in una frase
– incentivare la comprensione della lettura evidenziando il significato dato dall’ordine delle parole
– arricchire il vocabolario a favore dell’espressione verbale e scritta.

Analisi della lettura Montessori – ottavo caso: due soggetti, due predicati e due oggetti
Età
:
– dai 7 ai 9 anni. Il prerequisito per questa presentazione è che i bambini abbiano ben compreso la funzione del verbo con gli esercizi di analisi grammaticale.

Analisi della lettura Montessori – ottavo caso: due soggetti, due predicati e due oggetti
Note:

– possiamo ripetere questa presentazione ogni anno
– evitiamo frasi con il verbo essere.

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Analisi della lettura Montessori – ottavo caso: due soggetti, due predicati e due oggetti

Analisi della lettura Montessori – quinto caso: un soggetto un’azione e un oggetto

Analisi della lettura Montessori – terzo caso: un soggetto un’azione e un oggetto. Presentazioni ed esercizi per la scuola primaria.

Materiali:
– simboli per l’analisi logica: un cerchio nero grande, un cerchio nero medio, un cerchio rosso, due frecce nere
– frasi pronte.

 

Un soggetto un’azione e un oggetto

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il cerchio rosso, il cerchio nero grande, una freccia che punta ad esso a destra, un cerchio nero medio, una freccia nera che punta ad esso a sinistra
– scegliamo una frase pronta, ad esempio MARIA MANGIA UNA MELA. Chiediamo ai bambini di leggere la frase e poniamola al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è l’azione?”. I bambini rispondono: “Mangia”
– facciamo scivolare il cerchio rosso verso il centro del piano di lavoro senza sollevarlo
– chiediamo ad un bambino di tagliare la parola che indica l’azione, MANGIA, dalla frase. Diciamo al bambino: “Ora metti la parola che indica l’azione, MANGIA, sul simbolo che indica l’azione, il cerchio rosso”
– diciamo: “Il cerchio rosso è il simbolo dell’azione. Le parole che indicano azioni sono il centro della frase”.


– chiediamo: “Chi è che mangia?”. I bambini rispondono: “Maria”
– facciamo scivolare il cerchio nero grande a sinistra del cerchio rosso
– diciamo: “Ora mettiamo la parola MARIA sul simbolo che rappresenta il nome di chi esegue l’azione”
– diciamo: “Il cerchio nero grande rappresenta la persona che esegue l’azione”


– chiediamo: “Cosa mangia Maria?”. I bambini rispondono: “Una mela”
– facciamo scivolare il cerchio nero medio fino a posizionarlo  a destra del cerchio rosso
– diciamo: “Ora metteremo le parole UNA MELA sul simbolo del nome più piccolo
– diciamo: “Il cerchio nero medio è il simbolo della cosa che riceve l’azione. Abbiamo usato il cerchio nero medio per UNA MELA perchè non è importante come MARIA, infatti potremmo anche dire soltanto MARIA MANGIA per comunicare il concetto, ma se diciamo solo MANGIA UNA MELA la frase ha un altro significato


– mostriamo le frecce nere ai bambini. Colleghiamo il cerchio rosso ad ognuno dei cerchi neri con le frecce.  Una delle frecce punterà verso MARIA e l’altra freccia punterà verso UNA MELA. Diciamo: “Le frecce mostrano la relazione che c’è tra l’azione ed i simboli dei nomi”


– invertiamo l’ordine delle parti della frase:
UNA MELA MANGIA MARIA
UNA MELA MARIA MANGIA
MARIA UNA MELA MANGIA
MANGIA UNA MELA MARIA
MANGIA MARIA UNA MELA
– chiediamo: “Queste frasi suonano bene?”. No.  Ricostruiamo la frase nell’ordine corretto
– ripetiamo la procedura con altre frasi che contengano un soggetto, un verbo ed un oggetto
– diciamo: “Oggi abbiamo analizzato le frasi in base alla relazione che c’è tra il verbo ed i nomi. Abbiamo diviso le frasi in tre parti:
la parte che contiene l’azione,
la parte che contiene la persona, animale, cosa, luogo che esegue quell’azione
la parte che contiene la persona, animale, cosa, luogo che riceve l’azione.
Abbiamo poi indicato la relazione tra le tre parti con le frecce nere”
– i bambini registrano questa presentazione sui loro quaderni di grammatica, usando la matita rossa per il simbolo dell’azione, la matita nera per i simboli di chi esegue l’azione e di chi riceve l’azione e per le frecce che indicano le relazioni tra azione e nomi. I simboli possono essere disegnati a mano libera o con l’aiuto di stencil

Un soggetto un’azione e un oggetto – Scopo:
– comprendere la costruzione delle frasi
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione), famiglia del nome soggetto e la famiglia del nome oggetto in una frase.

Un soggetto un’azione e un oggetto – Età:
– dai 7 ai 9 anni.

Un soggetto un’azione e un oggetto – Note:
– possiamo ripetere questa presentazione ogni anno
– evitiamo frasi con il verbo essere.

Analisi della lettura Montessori – Quarto caso: due soggetti e due predicati

Analisi della lettura Montessori – Quarto caso: due soggetti e due predicati. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiale:
– simboli dell’analisi logica: due cerchi grandi neri, due cerchi rossi, due frecce nere
– strisce di carta bianca
– penna nera
– forbici.

Analisi della lettura Montessori – Quarto caso: due soggetti e due predicati

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro due cerchi rossi, due cerchi neri grandi e due frecce nere
– scriviamo una frase in due copie (su due strisce di carta bianca), ad esempio ALMA SUONA E GAIA CANTA

– i bambini leggono e se possibile eseguono l’azione
– chiediamo: “Quali di queste parole indicano un’azione?”
– i bambini rispondono “Suona, canta”. Ritagliamo queste due parole da una delle due frasi
– chiediamo a un bambino di scegliere i simboli adatti tra quelli presenti sul piano di lavoro (i due cerchi rossi) e di mettere la parola SUONA su uno e la parola CANTA sull’altro
– mettiamo i due cerchi rossi in colonna a destra del piano di lavoro e chiediamo a un bambino di mettere la parola che fa da congiunzione tra i due simboli

– ore chiediamo: “Chi suona?”. I bambini rispondono: “Alma”
– chiediamo a un bambino di scegliere il simbolo adatto tra quelli presenti sul piano di lavoro (il cerchio grande nero) e di mettere la parola ALMA su di esso
– ora chiediamo: “Chi canta?”. I bambini rispondono: “Gaia”
– chiediamo a un bambino di scegliere il simbolo adatto tra quelli presenti sul piano di lavoro (il cerchio grande nero) e di mettere la parola GAIA su di esso

– chiediamo a un bambino di mettere la E di congiunzione tra i due nomi
– mostriamo ai bambini come mettere una freccia nera tra le parole ALMA e SUONA e un’altra freccia tra le parole GAIA e CANTA

– invertiamo le due parti della frase. Prima spostiamo soltanto il verbo, poi tutte le parole, in tutte le possibili combinazioni. Leggiamo ogni volta a voce alta e discutiamo ogni mutamento di significato.
– rimettiamo le parti della frase nell’ordine corretto sopra i loro simboli
– ripetiamo la procedura con altre frasi
– diciamo: “Oggi abbiamo analizzato le frasi in base alla relazione che c’è tra il verbo e il nome. Abbiamo diviso le frasi in due parti: la parte che conteneva l’azione e la parte che conteneva il nome di chi esegue l’azione. Abbiamo poi indicato la relazione tra le due parti con una freccia nera”
– i bambini registrano questa presentazione sui loro quaderni di grammatica, usando la matita rossa per il simbolo dell’azione e la matita nera per il simbolo di chi la esegue. I simboli possono essere disegnati a mano libera o con l’ausilio di stencil.

Analisi della lettura Montessori – Quarto caso: due soggetti e due predicati
Scopo
:
– comprendere la costruzione delle frasi
– analizzare le frasi rispondendo a delle domande
– identificare le parti di una frase
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione) e famiglia del nome in una frase
– incentivare la comprensione della lettura evidenziando il significato dato dall’ordine delle parole
– arricchire il vocabolario a favore dell’espressione verbale e scritta.

Analisi della lettura Montessori – Quarto caso: due soggetti e due predicati
Età
:
– dai 7 ai 9 anni. Il prerequisito per questa presentazione è che i bambini abbiano ben compreso la funzione del verbo con gli esercizi di analisi grammaticale.

Analisi della lettura Montessori – Quarto caso: due soggetti e due predicati
Note:

– possiamo ripetere questa presentazione ogni anno
– evitiamo frasi con il verbo essere.

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Analisi della lettura Montessori – Quarto caso: due soggetti e due predicati

Analisi della lettura Montessori – settimo caso: due o più soggetti, un’azione e due o più oggetti

Analisi della lettura Montessori – quinto caso: due o più soggetti, un’azione e due o più oggetti. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiali:
– simboli per l’analisi logica: due cerchi neri grandi, tre cerchi neri medi, un cerchio rosso, cinque frecce nere
– frasi pronte.

Due o più soggetti, un’azione e due o più oggetti

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il cerchio rosso, i due cerchi neri grandi, due frecce nere che puntano ad essi a destra, tre cerchi neri medi, tre frecce nere che puntano ad essi a sinistra
– scegliamo una frase pronta, ad esempio ALMA E GAIA MANGIANO MELE BISCOTTI e YOGURT. Chiediamo ai bambini di leggere la frase e poniamola al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è l’azione?”. I bambini rispondono: “Mangiano”
– facciamo scivolare il cerchio rosso verso il centro del piano di lavoro senza sollevarlo
– chiediamo ad un bambino di tagliare la parola che indica l’azione, MANGIANO, dalla frase. Diciamo al bambino: “Ora metti la parola che indica l’azione, MANGIANO, sul simbolo che indica l’azione, il cerchio rosso”
– diciamo: “Il cerchio rosso è il simbolo dell’azione. Le parole che indicano azioni sono il centro della frase”.

– chiediamo: “Chi è che mangia?”. I bambini rispondono: “Alma e Gaia”
– facciamo scivolare i due cerchi neri grandi a sinistra del cerchio rosso, in colonna
– diciamo: “Ora mettiamo la parola ALMA su uno dei simboli che rappresenta il nome di chi esegue l’azione e la parola GAIA sull’altro”
– diciamo: “I cerchi neri grandi rappresentano le persone che eseguono l’azione. Ci sono due persone che eseguono l’azione”

– chiediamo: “Cosa mangiano Alma e Gaia?”. I bambini rispondono: “Mele, biscotti e yogurt.”
– facciamo scivolare i tre cerchi neri medi fino a posizionarli  a destra del cerchio rosso, in colonna
– diciamo: “Ora metteremo le parole MELE sul primo simbolo del nome che riceve l’azione, la parola BISCOTTI sul secondo simbolo del nome che riceve l’azione e la parola YOGURT sul terzo. Ci sono tre cose che ricevono l’azione. Mettiamo la parola E tra il secondo cerchio nero medio ed il terzo
– diciamo: “Il cerchio nero medio è il simbolo della cosa che riceve l’azione. Abbiamo usato il cerchio nero medio per MELE, per BISCOTTI e per YOGURT. Ci sono tre cose che ricevono l’azione

– mostriamo la relazione che c’è tra il verbo e i due soggetti e tra il verbo e i tre oggetti. Prima mettiamo le frecce che dall’azione puntano ai soggetti. Poi mettiamo le frecce che dall’azione puntano verso i tre oggetti diretti. Diciamo: ” Le frecce nere mostrano la relazione che c’è tra l’azione, le persone che eseguono l’azione e le cose che ricevono l’azione”

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le combinazioni possibili. Chiediamo: “Queste frasi suonano bene?”. No.  Ricostruiamo la frase nell’ordine corretto
– ripetiamo la procedura con altre frasi che contengano un soggetto, un verbo ed due o più oggetti
– diciamo: “Oggi abbiamo analizzato le frasi in base alla relazione che c’è tra il verbo ed i nomi. Abbiamo diviso le frasi in tre parti:
la parte che contiene l’azione,
la parte che contiene la persona, animale, cosa, luogo che esegue quell’azione
la parte che contiene la persona, animale, cosa, luogo che riceve l’azione.
Abbiamo poi indicato la relazione tra le tre parti con le frecce nere”

– i bambini registrano questa presentazione sui loro quaderni di grammatica, usando la matita rossa per il simbolo dell’azione, la matita nera per i simboli di chi esegue l’azione e di chi riceve l’azione e per le frecce che indicano le relazioni tra azione e nomi. I simboli possono essere disegnati a mano libera o con l’aiuto di stencil

Due o più soggetti, un’azione e due o più oggetti
Scopo
:
– comprendere la costruzione delle frasi
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione), famiglia del nome soggetto e la famiglia del nome oggetto in una frase.

Due o più soggetti, un’azione e due o più oggetti
Età
:
– dai 7 ai 9 anni.

Due o più soggetti, un’azione e due o più oggetti
Note
:
– possiamo ripetere questa presentazione ogni anno
– evitiamo frasi con il verbo essere.

________________________________________
Due o più soggetti, un’azione e due o più oggetti

Analisi della lettura Montessori – terzo caso: un soggetto e due azioni

Analisi della lettura Montessori – terzo caso: un soggetto e due azioni. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Analisi della lettura Montessori – terzo caso: un soggetto e due azioni
Materiale
:
– simboli dell’analisi logica: un cerchio grande nero, due cerchi rossi, due frecce nere
– strisce di carta bianca
– penna nera
– forbici.

Analisi della lettura Montessori – terzo caso: un soggetto e due azioni

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro due cerchi rossi, il cerchio nero grande e due frecce nere
– scriviamo una frase in due copie (su due strisce di carta bianca), ad esempio FRANCESCA CANTA E BALLA
– i bambini leggono e se possibile eseguono l’azione
– chiediamo: “Quali di queste parole indicano un’azione?”
– i bambini rispondono “Canta, balla”. Ritagliamo queste due parole da una delle due frasi
– chiediamo a un bambino di scegliere i simboli adatti tra quelli presenti sul piano di lavoro (i due cerchi rossi) e di mettere la parola CANTA su uno e la parola BALLA sull’altro
– mettiamo i due cerchi rossi in colonna a destra del piano di lavoro e chiediamo a un bambino di mettere la parola che fa da congiunzione tra i due simboli


– ore chiediamo: “Chi canta?”. I bambini rispondono: “Francesca”
– chiediamo a un bambino di scegliere il simbolo adatto tra quelli presenti sul piano di lavoro (il cerchio grande nero) e di mettere la parola FRANCESCA su di esso


– mostriamo ai bambini come mettere una freccia nera tra le parole CANTA e FRANCESCA
– chiediamo: “Chi balla?”. I bambini rispondono: “Francesca”. Mostriamo ai bambini come mettere una freccia nera tra le parole BALLA e FRANCESCA


– invertiamo le due parti della frase. Prima spostiamo soltanto il verbo, poi tutte le parole, in tutte le possibili combinazioni. Leggiamo ogni volta a voce alta e discutiamo ogni mutamento di significato.
– rimettiamo le parti della frase nell’ordine corretto sopra i loro simboli
– ripetiamo la procedura con altre frasi che contengano solo una famiglia del nome e due verbi
– diciamo: “Oggi abbiamo analizzato le frasi in base alla relazione che c’è tra il verbo e il nome. Abbiamo diviso le frasi in due parti: la parte che conteneva l’azione e la parte che conteneva il nome di chi esegue l’azione. Abbiamo poi indicato la relazione tra le due parti con una freccia nera”
– i bambini registrano questa presentazione sui loro quaderni di grammatica, usando la matita rossa per il simbolo dell’azione e la matita nera per il simbolo di chi la esegue. I simboli possono essere disegnati a mano libera o con l’ausilio di stencil.

Analisi della lettura Montessori – terzo caso: un soggetto e due azioni
Scopo
:
– comprendere la costruzione delle frasi
– analizzare le frasi rispondendo a delle domande
– identificare le parti di una frase
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione) e famiglia del nome in una frase
– incentivare la comprensione della lettura evidenziando il significato dato dall’ordine delle parole
– arricchire il vocabolario a favore dell’espressione verbale e scritta.

Analisi della lettura Montessori – terzo caso: un soggetto e due azioni
Età
:
– dai 7 ai 9 anni. Il prerequisito per questa presentazione è che i bambini abbiano ben compreso la funzione del verbo con gli esercizi di analisi grammaticale.

Analisi della lettura Montessori – terzo caso: un soggetto e due azioni
Note:

– possiamo ripetere questa presentazione ogni anno
– evitiamo frasi con il verbo essere.

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Analisi della lettura Montessori – terzo caso: un soggetto e due azioni

Analisi della lettura Montessori secondo caso: due soggetti e un’azione

Analisi della lettura Montessori secondo caso: due soggetti e un’azione. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiali:
– simboli per l’analisi logica: due cerchi neri grandi, un cerchio rosso, due frecce nere
– frasi pronte.

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il cerchio rosso, i due cerchi neri grandi e le due frecce nere
– scegliamo una frase pronta, ad esempio ALMA E GAIA STUDIANO. Chiediamo ai bambini di leggere la frase e poniamola al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è l’azione?”. I bambini rispondono: “Studiano”
– mettiamo il cerchio rosso al centro del piano di lavoro, poi fermiamo il cerchio a destra dei nomi ALMA E GAIA


– chiediamo ad un bambino di tagliare la parola che indica l’azione, STUDIANO, dalla frase. Diciamo al bambino: “Ora metti la parola che indica l’azione, STUDIANO, sul simbolo che indica l’azione, il cerchio rosso”


– diciamo: “Il cerchio rosso è il simbolo dell’azione. Le parole che indicano azioni sono il centro della frase”.
– chiediamo: “Chi è che studia?”. I bambini rispondono: “Alma e Gaia”
– diciamo: “Ci sono due persone che studiano”. Mettiamo i cerchi grandi neri a sinistra del cerchio rosso, in colonna


– chiediamo a un bambino di separare con le forbici le tre parole ALMA, E, GAIA
– diciamo: “Ora mettiamo la parola ALMA su uno dei due simboli che rappresentano il nome di chi esegue l’azione, e GAIA sull’altro. Poi mettiamo la parola E tra i due simboli”


– diciamo: “I cerchi neri grandi si usano come simboli per i nomi delle persone che eseguono l’azione. Ci sono due persone che eseguono l’azione”
– mostriamo ai bambini le due frecce nere. Mettiamo ognuna delle due frecce nere tra il cerchio rosso ed uno dei cerchi neri grandi. Una freccia nera punta su ALMA e l’altra su GAIA. Diciamo: “Le frecce nere indicano la relazione che c’è tra l’azione ed i nomi”


– invertiamo l’ordine delle parti nella frase: STUDIANO ALMA E GAIA e chiediamo: “Secondo voi così la frase suona bene?”. No. Ricomponiamo la frase nell’ordine corretto
– ripetiamo la procedura con altre frasi che contengano sempre un’azione e due soggetti
– diciamo: “Oggi abbiamo analizzato le frasi in base alla relazione che c’è tra il verbo ed i nomi. Abbiamo diviso le frasi in due parti: la parte che contiene l’azione e la parte che contiene le persone, animali, cose, luoghi che eseguono quell’azione.

Analisi della lettura Montessori secondo caso: due soggetti e un’azione
Scopo
:
– comprendere la costruzione delle frasi
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione) e famiglia del nome in una frase.

Analisi della lettura Montessori secondo caso: due soggetti e un’azione
Età
:
– dai 7 ai 9 anni.

Analisi della lettura Montessori secondo caso: due soggetti e un’azione
Note
:
– evitiamo frasi con il verbo essere.

Analisi della lettura Montessori – primo caso: un soggetto e un’azione

Analisi della lettura Montessori – primo caso: un soggetto e un’azione. Presentazione ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiale:
– simboli dell’analisi logica: un cerchio grande nero, un cerchio rosso, una freccia nera
– frasi pronte.

Un soggetto e un’azione – Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il cerchio rosso, il cerchio nero grande e una freccia nera
– scegliamo una frase tra quelle preparate, ad esempio LE PERSONE DISCUTONO. Invitiamo i bambini a leggere la frase. Mettiamo la frase al centro del piano di lavoro


– chiediamo: “Qual è l’azione?”. I bambini rispondono: “Discutono”
– mettiamo il cerchio rosso al centro del piano di lavoro e portiamolo a destra del nome
– chiediamo a un bambino di tagliare DISCUTONO dalla frase e diciamo: “Ora mettiamo la parola che indica l’azione, DISCUTONO, sul simbolo dell’azione che è il cerchio rosso”


– diciamo: “Il cerchio rosso rappresenta l’azione. La parola che indica l’azione è il centro della frase”
– chiediamo: “Chi è che discute?”. I bambini rispondono: “Le persone”. Mettiamo il cerchio nero grande a sinistra del cerchio rosso
– diciamo: “Ora metteremo le parole LE PERSONE sul simbolo che rappresenta il nome di chi esegue l’azione”


– diciamo: “Il cerchio nero grande rappresenta chi esegue l’azione”
– mostriamo ai bambini la freccia nera. Diciamo: “Mettiamo la freccia tra i due cerchi, in modo che punti verso il cerchio nero grande. La freccia indica la relazione tra l’azione e il nome”


– invertiamo le due parti della frase: DISCUTONO LE PERSONE e chiediamo: “Secondo voi così la frase suona bene?”. I bambini risponderanno di no.
– rimettiamo le parti della frase nell’ordine corretto
– ripetiamo la procedura con altre frasi che contengano solo una famiglia del nome e un verbo
– diciamo: “Oggi abbiamo analizzato le frasi in base alla relazione che c’è tra il verbo e il nome. Abbiamo diviso le frasi in due parti: la parte che conteneva l’azione e la parte che conteneva il nome di chi esegue l’azione. Abbiamo poi indicato la relazione tra le due parti con una freccia nera”
– i bambini registrano questa presentazione sui loro quaderni di grammatica, usando la matita rossa per il simbolo dell’azione e la matita nera per il simbolo di chi la esegue. I simboli possono essere disegnati a mano libera o con l’ausilio di stencil.

Un soggetto e un’azione – Scopo:
– comprendere la costruzione delle frasi
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione) e famiglia del nome in una frase.

Un soggetto e un’azione – Età:
– dai 7 ai 9 anni.

Un soggetto e un’azione – Note:
– evitiamo frasi con il verbo essere.

Esperienza chiave per l’analisi della lettura Montessori

Esperienza chiave per l’analisi della lettura Montessori per bambini della scuola primaria.

Materiali:
– simboli dell’analisi logica: un cerchio grande nero muto, un cerchio rosso muto, una freccia nera muta
– cartellini bianchi
– penna nera
– una raccolta di immagini che contengono azioni.

Esperienza chiave per l’analisi della lettura Montessori

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il cerchio rosso, il cerchio nero grande e una freccia nera
– invitiamo un bambino a prendere un’immagine. Chiediamogli di osservare l’immagine e formulare una frase, ad esempio LA BAMBINA SORRIDE


– scriviamo la frase  su un cartellino con la penna nera
– chiediamo: “Qual è l’azione?”. I bambini rispondono: “Sorride”. Facciamo strisciare il cerchio rosso al centro del piano di lavoro, senza sollevarlo e diciamo: “Il cerchio rosso è il simbolo della parola che indica l’azione, SORRIDE”
– invitiamo un bambino a tagliare la parola SORRIDE dalla frase e a posizionarla sopra al cerchio rosso
– diciamo: “Il cerchio rosso è il simbolo dell’azione”
– chiediamo: “Chi è che sorride?”. I bambini rispondono: “LA BAMBINA”
– facciamo strisciare il cerchio nero grande fino a portarlo a sinistra del cerchio rosso. Diciamo: “Il cerchio nero grande è il simbolo dell’essere o della cosa che esegue l’azione, cioè LA BAMBINA”


– chiediamo a un bambino di mettere le parole LA BAMBINA sopra al cerchio nero
– diciamo: “Il cerchio nero grande è il simbolo di chi esegue l’azione”
– mostriamo la freccia nera ai bambini. Diciamo: “La parola SORRIDE mette in azione LA BAMBINA. Mettiamo la freccia nera tra il simbolo dell’azione, il cerchio rosso, e il simbolo di chi esegue l’azione, il cerchio nero grande. La freccia punta verso il cerchio nero. La freccia indica che è LA BAMBINA che SORRIDE. La freccia mostra la relazione che c’è tra l’azione e il nome”


– invertiamo le parti della frase: SORRIDE LA BAMBINA. Diciamo: “Secondo voi la frase in questo modo suona bene?”. I bambini risponderanno che non suona bene. Rimettiamo le parti al loro posto.
– ripetiamo la procedura con altre frasi che siano composte solo da un verbo e una famiglia del nome (articolo e nome)
– diciamo: “Oggi abbiamo analizzato la frase in base alla relazione che c’è tra verbo e nome. Abbiamo diviso la frase in due parti: la parte che contiene l’azione e la parte che contiene la persona, animale, cosa, che esegue l’azione. Abbiamo poi indicato la relazione tra le due parti con una freccia  nera”
– i bambini lavorano all’esercizio usando i simboli dell’analisi logica e le frasi preparate. Non è necessario che registrino l’attività sul quaderno.

Esperienza chiave per l’analisi della lettura Montessori
Scopo
:
– comprendere la costruzione delle frasi
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione) e famiglia del nome nella frase.

Esperienza chiave per l’analisi della lettura Montessori
Età
:
– dai 7 ai 9 anni.

Esperienza chiave per l’analisi della lettura Montessori
Note
:
– evitiamo di usare il verbo essere nelle frasi che proponiamo.

Analisi della lettura Montessori sesto caso: un soggetto, un’azione e due o più oggetti

Analisi della lettura Montessori sesto caso: un soggetto, un’azione e due o più oggetti. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiali:
– simboli per l’analisi logica: un cerchio nero grande, due cerchi neri medi, un cerchio rosso, tre frecce nere
– frasi pronte.

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il cerchio rosso, il cerchio nero grande, una freccia che punta ad esso a destra, due cerchi neri medi, due frecce nere che puntano ad essi a sinistra
– scegliamo una frase pronta, ad esempio MARIA MANGIA UNA MELA E UN PANINO.

Chiediamo ai bambini di leggere la frase e poniamola al centro del piano di lavoro
– chiediamo: “Qual è l’azione?”. I bambini rispondono: “Mangia”
– facciamo scivolare il cerchio rosso verso il centro del piano di lavoro senza sollevarlo
– chiediamo ad un bambino di tagliare la parola che indica l’azione, MANGIA, dalla frase. Diciamo al bambino: “Ora metti la parola che indica l’azione, MANGIA, sul simbolo che indica l’azione, il cerchio rosso”
– diciamo: “Il cerchio rosso è il simbolo dell’azione. Le parole che indicano azioni sono il centro della frase”.

– chiediamo: “Chi è che mangia?”. I bambini rispondono: “Maria”
– facciamo scivolare il cerchio nero grande a sinistra del cerchio rosso
– diciamo: “Ora mettiamo la parola MARIA sul simbolo che rappresenta il nome di chi esegue l’azione”
– diciamo: “Il cerchio nero grande rappresenta la persona che esegue l’azione”

– chiediamo: “Cosa mangia Maria?”. I bambini rispondono: “Una mela e un panino”
– facciamo scivolare i due cerchi neri medi fino a posizionarli  a destra del cerchio rosso, in colonna


– diciamo: “Ora metteremo le parole UNA MELA sul primo simbolo del nome che riceve l’azione e le parole UN PANINO sul secondo simbolo del nome che riceve l’azione. Ci sono due cose che ricevono l’azione. Mettiamo la parola E tra i primo ed il secondo cerchio nero medio

– diciamo: “Il cerchio nero medio è il simbolo della cosa che riceve l’azione. Abbiamo usato il cerchio nero medio per UNA MELA e per UN PANINO perchè non sono importanti come MARIA, infatti potremmo anche dire soltanto MARIA MANGIA per comunicare il concetto, ma se diciamo solo MANGIA UNA MELA o MANGIA UN PANINO la frase ha un altro significato
– mostriamo le frecce nere ai bambini. Mostriamo la relazione che c’è tra il verbo e il soggetto e tra il verbo e i due oggetti. Prima mettiamo la freccia che dall’azione punta al soggetto, MARIA.

Poi mettiamo le frecce che dall’azione puntano verso i due oggetti diretti, UNA MELA e UN PANINO

– invertiamo l’ordine delle parti della frase in tutte le combinazioni possibili. Chiediamo: “Queste frasi suonano bene?”. No.  Ricostruiamo la frase nell’ordine corretto
– ripetiamo la procedura con altre frasi che contengano un soggetto, un verbo ed due o più oggetti
– diciamo: “Oggi abbiamo analizzato le frasi in base alla relazione che c’è tra il verbo ed i nomi. Abbiamo diviso le frasi in tre parti:
la parte che contiene l’azione,
la parte che contiene la persona, animale, cosa, luogo che esegue quell’azione
la parte che contiene la persona, animale, cosa, luogo che riceve l’azione.
Abbiamo poi indicato la relazione tra le tre parti con le frecce nere”


– i bambini registrano questa presentazione sui loro quaderni di grammatica, usando la matita rossa per il simbolo dell’azione, la matita nera per i simboli di chi esegue l’azione e di chi riceve l’azione e per le frecce che indicano le relazioni tra azione e nomi. I simboli possono essere disegnati a mano libera o con l’aiuto di stencil

Analisi della lettura Montessori sesto caso: un soggetto, un’azione e due o più oggetti
Scopo
:
– comprendere la costruzione delle frasi
– comprendere la relazione che c’è tra verbo (azione), famiglia del nome soggetto e la famiglia del nome oggetto in una frase.

Analisi della lettura Montessori sesto caso: un soggetto, un’azione e due o più oggetti
Età
:
– dai 7 ai 9 anni.

Analisi della lettura Montessori sesto caso: un soggetto, un’azione e due o più oggetti
Note
:
– evitiamo frasi con il verbo essere.

Analisi logica Montessori: esercizi con frasi pronte

Analisi logica Montessori: esercizi con frasi pronte. Si tratta di esercizi preparatori al lavoro successivo.

Materiale:
– simboli per l’analisi logica: cerchio grande nero, cerchio rosso e freccia nera
– frasi pronte.

Analisi logica Montessori: esercizi con frasi pronte

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il cerchio rosso, il cerchio nero grande e una freccia nera
– diciamo: “Per questo gioco ho preparato per voi delle frasi. Invitiamo i bambini a leggere la prima frase, ad esempio LA DONNA SORRIDE
– chiediamo: “Qual è l’azione?”. I bambini risponderanno: “Sorride”.
– tagliamo la parola SORRIDE dalla frase. Mettiamo il verbo SORRIDE sopra ad un cerchio rosso. Diciamo: “Il cerchio rosso simboleggia la parola SORRIDE, cioè la parola che esprime l’azione”

– diciamo: “Chi è che sorride?”. Il bambino risponde: “La donna”. Mettiamo le parole LA DONNA sul cerchio nero grande. Diciamo: “Il cerchio nero grande simboleggia la persona, LA DONNA, che esegue l’azione SORRIDE.

– mostriamo ai bambini la freccia nera. Diciamo: “La parola SORRIDE mette in azione la persona, LA DONNA. Mettiamo la freccia nera tra i simboli dell’azione, il cerchio rosso, e il simbolo della persona che esegue l’azione, il cerchio grande nero. La freccia punta verso il cerchio nero. La freccia indica che è LA SIGNORA che SORRIDE. La freccia mostra la relazione che c’è tra l’azione e la famiglia del nome

– ripetiamo la procedura con altre frasi che contengano soltanto famiglia del nome (articolo e nome) e verbo
– diciamo: “Abbiamo analizzato queste frasi in base alla relazione del verbo con il nome. Abbiamo diviso la frase in due parti: la parte che contiene l’azione e la parte che contiene la persona, il luogo o la cosa che esegue l’azione. Abbiamo poi indicato la relazione tra le due parti con la freccia nera”
– il bambino potrà continuare a lavorare all’esercizio con i simboli dell’analisi logica e le frasi preparate. A questo livello non è indicato registrare l’attività sul quaderno.

Analisi logica Montessori: esercizi con frasi pronte
Scopo
:
– comprendere la costruzione della frase
– comprendere la relazione tra il verbo (azione) e la famiglia del nome in una frase.

Analisi logica Montessori: esercizi con frasi pronte
Età
:
– 7-9 anni.

Analisi logica Montessori: esercizi con frasi pronte
Note
:
– evitiamo di usare il verbo essere nelle frasi.

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Analisi logica Montessori: esercizi con frasi pronte

Analisi logica col metodo Montessori – azioni illustrate

Analisi logica col metodo Montessori – azioni illustrate. Si tratta di una presentazione molto consigliata in preparazione al lavoro di analisi logica e del periodo.

Materiale:
– simboli dell’analisi logica: cerchio grande nero, cerchio grande rosso, freccia nera
– penna nera
– strisce di carta bianca
– un’ampia selezione di immagini che contengano azioni.

Analisi logica col metodo Montessori – azioni illustrate

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Abbiamo già conosciuto le parti del discorso che abbiamo chiamato articolo, aggettivo, nome e verbo ed abbiamo già usato queste parole per formare delle frasi”
– “Oggi faremo una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il cerchio rosso, il cerchio nero grande e una freccia nera
– diciamo: “Ora facciamo un gioco con le azioni illustrate, il gioco della caccia all’azione”
– invitiamo un bambino a prendere una carta immagine. Invitiamo il bambino a comporre una frase per descrivere l’immagine, ad esempio IL BAMBINO CORRE


– usando la penna nera, scriviamo IL BAMBINO CORRE su una striscia di carta bianca


– chiediamo: “Qual è l’azione?”. Il bambino risponde: “Corre”. Mettiamo il cerchio rosso grande sotto al verbo CORRE e diciamo: “Il cerchio rosso rappresenta la parola che indica l’azione, cioè la parola CORRE”
– chiediamo: “Chi è che corre?”. Il bambino risponde: “Il bambino”. Mettiamo il cerchio nero grande sotto a IL BAMBINO e diciamo: “Il cerchio nero grande rappresenta la persona, IL BAMBINO, che esegue l’azione, CORRE”


– mostriamo la freccia nera e diciamo: “La parola CORRE mette in azione la persona, IL BAMBINO. Noi metteremo la freccia nera tra il simbolo dell’azione, il cerchio rosso, e il simbolo della persona che esegue l’azione, il cerchio nero grande. La freccia  punta verso il cerchio nero. La freccia indica che è IL BAMBINO colui che CORRE. La freccia indica la relazione esistente tra l’azione e il nome”


– ripetiamo l’esercizio con altre frasi che contengano solo un nome e un verbo


– diciamo: “Abbiamo analizzato le frasi in base alla relazione che si crea tra verbo e nome. Abbiamo suddiviso queste frasi in due parti: la parte che contiene l’azione e la parte che contiene la persona, il luogo o la cosa che eseguono l’azione. Abbiamo poi indicato la relazione tra le due parti usando la freccia nera
– i bambino continueranno a lavorare con questo materiale scegliendo una carta immagine, scrivendo una frase ed analizzandola
– se lo reputiamo utile per alcuni bambini, invece di chiedere di comporre la frase, possiamo fornire insieme alle immagini delle frasi pronte:

Analisi logica col metodo Montessori – azioni illustrate
Scopo diretto
:
– comprendere la costruzione della frase
– comprendere la relazione che c’è tra verbo e famiglia del nome nella frase.

Analisi logica col metodo Montessori – azioni illustrate
Età
:
– dai 7 ai 9 anni.

Analisi logica col metodo Montessori – caccia all’azione

Analisi logica col metodo Montessori – caccia all’azione. Questa presentazione serve a preparare tutto il lavoro che si svolgerà nel campo dell’analisi logica e del periodo.

Materiale:
– simboli per l’analisi logica: cerchi neri grandi, cerchi rossi grandi, frecce nere
– penna nera
– strisce di carta bianca
– frasi pronte.

Analisi logica col metodo Montessori – caccia all’azione
Presentazione
:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Conosciamo già le parti del discorso che chiamiamo articolo, aggettivo, nome e verbo e abbiamo già usato queste parole per comporre delle frasi”
– “Oggi faremo insieme una nuova attività con le frasi”
– mettiamo sul piano di lavoro il cerchio rosso, il cerchio nero grande e una freccia nera
– diciamo: “Ora faremo un gioco chiamato ‘Caccia all’azione’. Adesso cercherò qui in classe qualcosa o qualcuno che sta compiendo un’azione”


– usando la penna nera, scriviamo ad esempio ALMA DISEGNA su una striscia di carta


– chiediamo: “Qual è l’azione?”. I bambini risponderanno: “Disegna”. Posizioniamo il cerchio rosso sotto al verbo DISEGNA e diciamo: “Questo cerchio rosso è il simbolo della parola che indica l’azione, cioè della parola DISEGNA”


– ora chiediamo: “Chi è che disegna?”. I bambini rispondono: “Alma”. Posizioniamo il cerchio nero grande sotto alla parola ALMA e diciamo: “Il cerchio nero grande è il simbolo della persona, ALMA,  che esegue l’azione, DISEGNA


– mostriamo la freccia nera ai bambini. Diciamo: “la parola DISEGNA mette in azione la persona, ALMA. Mettiamo la freccia nera tra il simbolo dell’azione e quello della persona che esegue l’azione. La freccia punta verso il cerchio nero. La freccia indica che è ALMA che DISEGNA. La freccia indica la relazione che c’è tra l’azione e il nome”


– ripetiamo con alcune altre frasi composte solo da un nome e un verbo
– diciamo: “Oggi abbiamo analizzato le frasi in base alle relazioni che esistono tra il verbo e il nome.

Abbiamo separato la frase in due parti: la parte che contiene l’azione e la parte che contiene la persona, il luogo o la cosa che esegue l’azione.

Abbiamo poi indicato la relazione tra le due parti con la freccia nera”
– i bambini potranno continuare a lavorare nei giorni successivi con questo materiale per l’analisi e frasi preparate per loro


– a questo livello non serve che i bambini registrino l’attività sui loro quaderni.

Analisi logica col metodo Montessori – caccia all’azione
Scopo diretto
:
– comprendere la costruzione delle frasi
– comprendere le relazioni tra il verbo (azione) e la famiglia del nome in una frase.

Analisi logica col metodo Montessori – caccia all’azione
Età
:
– dai 7 ai 9 anni.

Analisi logica col metodo Montessori – caccia all’azione
Note:

– evitiamo di usare il verbo essere.

L’analisi della proposizione e del periodo col metodo Montessori

L’analisi delle proposizione e del periodo col metodo Montessori si realizza con materiali che seguono lo stesso principio dei casellari usati per l’analisi grammaticale. Nelle presentazioni troverete via via tutto il materiale Lapappadolce pronto per il download e la stampa . Se preferite acquistare il materiale in legno, in italiano è in vendita da Montessori 3D di Boboto.

Con l’analisi grammaticale i bambini imparano a riconoscere le nove parti del discorso e quale funzione specifica ognuna di queste parti ricopre all’interno del discorso.

Con l’analisi logica il bambino impara a riconoscere le componenti sintattiche presenti nella frase semplice, cioè il soggetto, il predicato, i complementi, l’attributo e l’apposizione, distinguendo le parti principali (soggetto e verbo) e tutti gli elementi secondari. Ma lo studio dell’analisi logica non serve solo ad identificare i componenti della frase, serve soprattutto a comprendere le relazioni che esistono tra di essi. Il bambino comincerà a chiedersi: “Le parole seguono un ordine logico?” “Qual è il modo più chiaro per esprimere quel pensiero?”.

Con l’analisi sintattica della frase complessa (analisi del periodo) il bambino impara infine a identificare le varie specie di proposizioni che compongono la frase complessa (proposizione principale, coordinata, subordinata, ecc.)

Per l’analisi della proposizione e del periodo al posto dei cartellini si utilizzano strisce di carta nelle quali sono scritti i periodi e le proposizioni da analizzare, e che Maria Montessori ha creato in serie determinate. La proposizione si divide in parti, e ciascuna di queste parti si pone in spazi appositi, sulla guida delle domande o delle specificazioni scritte negli spazi stessi.

L’analisi della proposizione e del periodo si focalizza sulle relazioni che le parole hanno tra loro quando sono inserite in una frase. Le parole hanno un loro significato, quando prese singolarmente, e una loro particolare funzione come parte del discorso. Inserite in una frase le relazioni che si creano tra le parole influenzano il loro significato. Attraverso l’analisi della proposizione e del periodo si esaminano queste relazioni.

Grazie agli esercizi di analisi logica il bambino interiorizza con precisione i concetti base della grammatica:

  • una frase è un’unità di senso compiuto inserita in una situazione comunicativa
  • una frase è composta da una o più proposizioni
  • la frase composta da una sola proposizione è detta frase semplice
  • una proposizione è un’unità sintattica di base costituita almeno da un soggetto e un predicato
  • unendo due o più proposizioni si ottiene una frase complessa o periodo.

Lavorando col materiale dell’analisi logica e del periodo, i bambini imparano come riconoscere e formare frasi e periodi.

Come sempre avviene nello studio nell’area linguistica col metodo Montessori, una struttura che è già assorbita dai bambini in forma inconsapevole e spontanea attraverso la lingua parlata, diventa consapevole ed esplicita.

L’analisi della proposizione e del periodo col metodo Montessori

L’analisi della proposizione e del periodo consta di tre fasi:
– analisi della lettura: forniamo al bambino delle frasi da leggere ed analizzare nelle sue componenti e relazioni. Si comincia con l’analisi di frasi semplici, e la terminologia “soggetto”, “predicato verbale” e “oggetto diretto” non viene data; il bambino impara tuttavia a riconoscere questi elementi attraverso domande quali: “Qual è l’azione?”, “Da chi è svolta l’azione?”
– costruzione di frasi: il bambino compone delle frasi e poi le analizza mettendo le varie parti in relazione tra loro
– analisi logica e del periodo: si analizzano la frase semplice e il periodo, utilizzando la terminologia corretta (predicato, soggetto, complemento oggetto, ecc.). In questa fase l’analisi diventa più astratta e si arriva, al termine del lavoro, a determinare le relazioni esistenti fra i diversi componenti della frase e del periodo.

L’analisi della lettura e la costruzione di frasi conducono all’analisi logica attraverso un processo fatto di tappe successive. Solo quando il bambino si muove con sicurezza con la frase semplice potremo introdurre gradualmente i complementi. Il processo di comprensione dell’analisi della proposizione e del periodo avviene attraverso due livelli principali:
– al primo livello, dai 6 ai 9 anni,  il bambino acquisisce una comprensione intuitiva del significato di soggetto, predicato verbale e complemento oggetto e della loro posizione nella frase semplice. Le presentazioni iniziano con frasi molto semplici, composte soltanto da nome e verbo, fino a frasi più articolate composte da una famiglia del nome (soggetto), verbo e complemento oggetto. Ogni componente è analizzata in base alla sua funzione all’interno della frase;
– al secondo livello, dai 9 ai 12 anni,  la conoscenza di soggetto, predicato verbale e complemento oggetto viene approfondita attraverso molti esercizi pratici. Si introducono i complementi indiretti, il complemento predicativo, l’attributo, l’apposizione… Il bambino analizza frasi sempre più complesse. Ogni parte della frase è analizzata in base alla funzione che svolge.

L’analisi della proposizione e del periodo col metodo Montessori

L’analisi della proposizione e del periodo si introduce durante lo studio del verbo in analisi grammaticale, perchè l’analisi grammaticale del verbo e l’analisi logica trovano un perfetto accordo. A partire da questo momento, l’analisi grammaticale e l’analisi logica vengono condotte parallelamente. L’analisi logica e del periodo condotta parallelamente all’analisi grammaticale aiuta a comprendere meglio la funzione delle parole, ad esempio a capire come un verbo all’infinito può avere funzione di soggetto, un pronome personale può avere la funzione di oggetto diretto, e così via.

Il bambino avrà bisogno di molto esercizio prima di muoversi con sicurezza nell’analisi logica.

Lo studio della grammatica aiuta il bambino a migliorare le proprie abilità di scrittura, lettura e verbalizzazione. La capacità di lettura e di comprensione di testi scritti dipende dalla precisa interpretazione delle parole, e lo studio dell’analisi logica e del periodo forniscono un grandissimo aiuto in questa direzione.

I complementi vengono introdotti, come già detto,  dopo i 9 anni. Il bambino deve aver raggiunto una buona capacità di comprensione delle relazioni grammaticali tra le parole e conoscere bene soggetto, predicato verbale e complemento oggetto prima di iniziare a lavorare con frasi complesse e complementi, al secondo livello.


L’analisi della proposizione e del periodo col metodo Montessori
Materiale Montessori per l’analisi logica e del periodo

Il materiale Montessori, come vedremo in dettaglio nelle presentazioni, si compone di frasi pronte, tabelle, simboli e tavole.

Per quanto riguarda simboli e tavole, le principali sono:

– simboli della scatola 1 che comprendono:
cerchi grandi neri muti per il soggetto
cerchi medi neri muti per il complemento oggetto
cerchi grandi rossi muti per il predicato verbale
cerchi grandi rossi con la dicitura VERBO per il predicato verbale
frecce nere mute per le presentazioni
frecce nere mute su una facciata e parlate sull’altro con la dicitura chi è che…? che cosa è che…? per il soggetto
frecce nere mute su una facciata e parlate sull’altro con la dicitura chi?… che cosa…? per il complemento oggetto

tavola 1


– simboli della scatola 2 che comprendono:
cerchi grandi neri muti per il soggetto
cerchi medi neri muti per il complemento oggetto
cerchi grandi rossi muti per il predicato verbale
cerchi grandi rossi con la dicitura VERBO PREDICATO per il predicato verbale
frecce nere mute per le presentazioni
frecce nere con la dicitura chi è che…? che cosa è che…? su una facciata e la dicitura SOGGETTO sull’altra, per il soggetto
frecce nere con la dicitura chi?… che cosa…? su una facciata e la dicitura COMPLEMENTO OGGETTO sull’altra, per il complemento oggetto

tavola 2


– simboli della scatola 3
cerchi grandi neri muti per il soggetto
cerchi medi neri muti per il complemento oggetto
cerchi grandi rossi con la dicitura PREDICATO per il predicato verbale
frecce nere mute su un lato e con la dicitura SOGGETTO sull’altra, per il soggetto
frecce nere mute su una facciata e la dicitura COMPLEMENTO OGGETTO sull’altra, per il complemento oggetto


tavola 3


Seguono le scatole per l’analisi logica avanzata e le varie versioni della stella logica:

La stella logica evolve via via fino ad una versione avanzata, dove al posto delle domande si trovano le denominazioni.

Il materiale per l’analisi logica avanzata si compone di:
– cerchi rossi per il predicato
– cerchi neri grandi per il soggetto
– cerchi neri medi per il complemento oggetto o diretto
– cerchi neri piccoli per i complementi indiretti in generale
– cerchi arancio piccoli per i complementi indiretti
– triangoli azzurri per attributo e apposizione
– frecce nere per il soggetto, il complemento oggetto o diretto e i complementi indiretti in generale
– frecce azzurre per attributo e apposizione
– frecce arancio per i complementi indiretti

Nelle presentazioni troverete via via tutto il materiale pronto per il download e la stampa.

Se preferite acquistare il materiale in legno, in italiano è in vendita da Montessori 3D di Boboto.

Incastri delle frazioni Montessori PRESENTAZIONI ED ESERCIZI

Incastri delle frazioni Montessori PRESENTAZIONI ED ESERCIZI che comprendono esplorazione sensoriale, nomenclatura, lettura e scrittura di frazioni, addizione e sottrazione di frazioni con lo stesso denominatore, moltiplicazione e divisione di frazioni per un numero intero, equivalenze tra frazioni.

Gli incastri delle frazioni sono dieci piastrelle quadrate (bianche o verdi) identiche nelle quali si incastra un identico cerchio rosso. L’incastro rosso è suddiviso dall’intero ai 10/10. Il materiale classico è in legno o in metallo, ma può essere facilmente realizzato utilizzando cartoncino o gomma Eva.

Se optate per l’acquisto, questi sono gli incastri delle frazioni in legno acquistabili da Montessori Lernwelten:

Per le presentazioni che seguono ho usato gli incastri di Montessori 3D di Boboto e i miei incastri fai da te.

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Incastri delle frazioni Montessori PRESENTAZIONI ED ESERCIZI

Scopo degli esercizi con gli incastri delle frazioni:
– creare un’impressione sensoriale delle frazioni;
– introdurre il concetto di frazione;
– apprendere la lettura e la scrittura delle frazioni;
– esplorare a  livello sensoriale le equivalenze tra frazioni;
– esercitarsi nelle operazioni tra frazioni.

Età consigliata per le presentazioni:
a partire dai 4 anni e mezzo (quando il bambino conosce bene i numeri da 1 a 10).

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Incastri delle frazioni Montessori PRESENTAZIONI ED ESERCIZI
Presentazione I – Esplorazione sensoriale

Materiale:
– incastri delle frazioni
– tappeto.

Presentazione:
– portiamo il materiale sul tappeto
– diciamo: “Una frazione è una divisione di un intero in parti uguali”
– mettiamo i dieci incastri sul tappeto formando una riga orizzontale dall’intero al decimo

– estraiamo il primo cerchio e mettiamolo davanti alla sua cornice
– estraiamo ½ e mettiamolo davanti alla sua cornice
– estraiamo 1/3 e mettiamolo davanti alla sua cornice e proseguiamo così per mostrare al bambino come prendere gli incastri
– mostriamo anche come rimettere gli incastri al loro posto,

– chiedendo ad ogni bambino che partecipa all’esercizio di farne esperienza

– ripetiamo un paio di volte, anche mescolando gli spicchi

– chiediamo ai bambini di rimetterli nelle cornici correttamente.

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Incastri delle frazioni Montessori PRESENTAZIONI ED ESERCIZI
Presentazione II – Nomenclatura

Materiale:
– incastri delle frazioni
– tappeto.

Presentazione:
– portiamo sul piano di lavoro i primi cinque incastri delle frazioni
– estraiamo l’incastro dell’intero, mettiamolo davanti alla sua cornice e diciamo al bambino “Questo è un intero.”
– estraiamo un incastro delle metà, mettiamolo davanti alla sua cornice e diciamo al bambino “Questo è un mezzo”

– ripetiamo con gli altri incastri, fino a un quinto (primo tempo);
– utilizzando la lezione in tre tempi proseguiamo chiedendo ai bambini, ad esempio “Per favore mi dai la frazione da un quarto?” e così via (secondo tempo). Infine possiamo chiedere: “Quale frazione vuoi rimettere nella sua cornice?” di modo che il bambino possa nominare la frazione e indicarcela (terzo tempo)


– quando il bambino si sente sicuro con questi primi cinque incastri, seguiamo la stessa procedura per i rimanenti cinque.

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Incastri delle frazioni Montessori PRESENTAZIONI ED ESERCIZI
Presentazione III – Scrittura

Materiale:
– incastri delle frazioni
– tappeto
– cartellini in bianco e pennarello nero.

Presentazione:
– quando i bambini hanno ben memorizzato il nome delle dieci frazioni proposte, invitiamoli al tappeto e diciamo loro: “Oggi vi mostrerò come scrivere le frazioni”
– indichiamo l’incastro delle metà e chiediamo ai bambini: “Questa cornice quanti pezzi contiene?”. “Due”
– scriviamo 2 su un cartellino in bianco e diciamo: “Sì, ci sono due pezzi, quindi scriverò su questo cartellino 2”

– mettiamo un incastro sopra alla sua cornice e chiediamo al bambino quanti pezzi ho tolto dalla cornice e ora si trovano lì in alto. Il bambino dirà “1”
– tracciamo la linea e scriviamo 1

– ripetiamo in questo modo per tutte le altre frazioni, fino ad arrivare ad 1/10

– se lo riteniamo opportuno, utilizzando la lezione in tre tempi, possiamo dare al bambino la nomenclatura di numerato e denominatore
– dopo questa presentazione il bambino sarà in grado di scrivere e leggere qualsiasi frazione. Per esercitarsi proponiamo, ad esempio, 2/3, 6/8, 3/5, 8/10 ecc.

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Incastri delle frazioni Montessori PRESENTAZIONI ED ESERCIZI
Presentazione IV – Lettura

Materiale:
– incastri delle frazioni
– tappeto
– cartellini pronti delle frazioni da 1/1 a 10/10

Incastri delle frazioni Montessori PRESENTAZIONI ED ESERCIZI

Presentazione:
– portiamo il materiale sul tappeto
– disponiamo i cartellini formando pile in corrispondenza di ogni cornice, in basso


– chiediamo al bambino di prendere il primo cartellino, di leggerlo e di metterlo in alto
– chiediamo di indicarci quale numero è il numeratore e quale il denominatore, per verificare se ha memorizzato i termini correttamente


– chiediamo al bambino di estrarre dalla cornice la frazione corrispondente al cartellino  e porla accanto ad esso
– ripetere con altri cartellini, mettendo ogni volta il materiale usato al suo posto

– dopo questa introduzione, due bambini possono lavorare insieme mescolando tutti i cartellini insieme e poi etichettando correttamente le frazioni.

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Incastri delle frazioni Montessori PRESENTAZIONI ED ESERCIZI
Presentazione V – addizione di frazioni con lo stesso denominatore

Materiale:
– incastri delle frazioni
– tappeto
– strisce di carta e pennarello

Presentazione:
– portiamo il materiale sul tappeto
– scriviamo su una striscia di carta un’addizione, ad esempio due settimi più quattro settimi
– mostriamo al bambino che per la prima frazione prendiamo un settimo due volte (due settimi)
– quindi prendiamo un settimo quattro volte (quattro settimi)

– chiediamo al bambino di contare quanti settimi ci sono (sei)
– mostriamo al bambino come si scrive la risposta

– leggiamo l’intera operazione col bambino
– scriviamo un’altra addizione e chiediamo al bambino di eseguirla
– dopo alcuni esercizi del genere, facciamo notare al bambino che abbiamo sommato tra loro frazioni con lo stesso denominatore
– quando il bambino ha capito può usare operazioni scritte su cartellini pronti.

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Presentazione VI – sottrazione di frazioni con lo stesso denominatore

Materiale:
– incastri delle frazioni
– tappeto
– strisce di carta e pennarello

Presentazione:
– portiamo il materiale sul tappeto
– scriviamo una sottrazione su una striscia di carta, ad esempio tre sesti meno un sesto

– prendiamo tre sesti e mettiamoli davanti all’incastro


– indichiamo uno dei tre sesti e diciamo: “Adesso tolgo un sesto”


– prendiamo un sesto e spostiamolo a destra, separandolo dagli altri sesti


– chiediamo al bambino di contare quanti sesti si trovano a sinistra (due)
– chiediamo al bambino di scrivere la risposta

– proponiamo e risolviamo insieme altre sottrazioni
– quando il bambino ha capito può usare operazioni scritte su cartellini pronti.

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Presentazione VII – moltiplicazione di frazioni per un numero intero

Materiale:
– incastri delle frazioni
– tappeto
– strisce di carta e pennarello.

Presentazione:
– portiamo il materiale sul tappeto
– scriviamo una moltiplicazione su una striscia di carta, ad esempio due decimi per quattro
– leggiamo insieme l’operazione
– diciamo: “Prendiamo due decimi quattro volte”
– prendiamo due decimi una volta, due volte, tre volte e quattro volte mettendoli raggruppati a due a due sul tappeto
– chiediamo al bambino di contare tutti i decimi che si trovano ora sul tappeto (otto)
– mostriamo al bambino come scrivere la risposta


– facciamo altri esercizi col bambino
– quando il bambino ha capito può usare operazioni scritte su cartellini pronti.

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Presentazione VIII – divisione di frazioni per un numero intero

Materiale:
– incastri delle frazioni
– bottoni o perle di legno o birilli o qualsiasi altro oggetto possa servire da contrassegno
– tappeto
– strisce di carta e pennarello.

Presentazione:
– portiamo il materiale sul tappeto
– scriviamo una divisione su una striscia di carta, ad esempio quattro quarti diviso due
– leggiamo l’operazione e chiediamo per quanto dobbiamo dividere (per due)
–  chiediamo al bambino di prendere due bottoni e di metterli sul tappeto in riga, sotto agli incastri delle frazioni
– chiediamo al bambino quanti quarti ci servono per iniziare (quattro)
– prendiamo i quattro quarti e mettiamoli sul tappeto
– diciamo al bambino che ora dovremo distribuire i quarti in parti uguali tra i due bottoni
– procediamo mettendo un quarto sotto un bottone e un quarto sotto l’altro

– ricordiamo al bambino che nella divisione noi vogliamo sempre sapere quanti elementi si trovano in un solo gruppetto (sotto a un solo bottone)
– chiediamo al bambino quanti quarti si trovano sotto ad un bottone (due)
– chiediamo al bambino di scrivere la risposta


– facciamo altri esercizi simili
– quando il bambino ha capito può usare operazioni scritte su cartellini pronti.

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Presentazione IX – equivalenze tra frazioni

Materiale:
– incastri delle frazioni
– tappeto.

Si tratta di un’attività che può essere proposta durante o dopo gli esercizi con gli incastri delle frazioni. Dopo aver eseguito un certo esercizio, possiamo ad esempio chiedere al bambino se è possibile riempire lo spazio occupato da un terzo con frazioni di altri incastri. Nell’esempio il terzo può essere riempito da due sesti.

L’importante è stimolare il bambino affinché possa giungere da solo alla scoperta delle equivalenze, senza dare definizioni.

Al termine di tutto il lavoro con gli incastri delle frazioni, il bambino potrà stilare una propria tabelle delle equivalenze.

Tutorial per costruire gli incastri delle frazioni Montessori

Tutorial per costruire gli incastri delle frazioni (o settori circolari delle frazioni) Montessori con cartamodelli e istruzioni. Gli incastri delle frazioni sono dieci piastrelle quadrate identiche (bianche o verdi) nelle quali si incastra un identico cerchio rosso. L’incastro rosso è suddiviso dall’intero ai 10/10. Il materiale classico è in legno o in metallo, ma può essere facilmente realizzato utilizzando cartoncino o gomma Eva.

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Tutorial per costruire gli incastri delle frazioni Montessori

Materiale occorrente:
– cartoncino colorato
– gomma Eva o cartone colorato (o compensato)
– forbici e taglierino
– colla stick
– colla a caldo
– perle di legno o plastica per i pomoli
– matita
– cartamodelli (oppure compasso e goniometro)

Cartamodello:

Tutorial per costruire gli incastri delle frazioni Montessori
pdf qui:

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Tutorial per costruire gli incastri delle frazioni Montessori – Come si fa:

stampiamo e ritagliamo i modelli:

riportiamo il modello del cerchio sul foglio rosso di gomma Eva, ritagliamo il contorno e gli spicchi, ma non completamente, di modo che rimangano uniti al centro:

incolliamo con la colla a caldo le perle che serviranno da pomoli per la presa a tre dita degli incastri:

ritagliamo la cornice, poniamo al centro il cerchio rosso e segniamo i contorni con la matita:

ritagliamo la sagoma del cerchio nella cornice, poi incolliamo con la colla stick il fondo di cartoncino:

e l’incastro è pronto:

Questi sono i dieci incastri pronti:

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Tutorial per costruire gli incastri delle frazioni Montessori

Incastro del cavallo Montessori – presentazioni ed esercizi

Incastro del cavallo Montessori con presentazioni ed esercizi per bambini della scuola d’infanzia.

Il materiale degli incastri degli animali è composto da 5 incastri principali:
– un pesce
– una tartaruga (per la classe dei rettili)
– una rana (per la classe degli anfibi)
– un cavallo (per la classe dei mammiferi)
– un uccello.
Si tratta quindi degli animali tipici di una determinata classe di vertebrati.

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L’incastro del cavallo si può acquistare online. Questo è di Montessori 3D di Boboto:

oppure si può realizzare in proprio utilizzando cartoncino colorato o gomma Eva:

(trovate cartamodello gratuito e istruzioni qui).

Per le presentazioni ho utilizzato l’incastro fai da te e l’incastro di Montessori 3D di Boboto.

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Incastro del cavallo Montessori
Presentazione 1
(presentazione del materiale)

Scopo:
– introdurre i nomi delle parti del corpo caratteristiche degli animali (uno per ogni classe di vertebrati)
– dare informazioni particolari sulle diverse parti del corpo degli animali
– consentire al bambino di confrontare la morfologia degli animali con quella degli esseri umani

Presentazione
– invitiamo un bambino a lavorare con noi all’esercizio
– andiamo allo scaffale della zoologia e, se lo abbiamo a disposizione,  indichiamo il cofanetto per gli incastri degli animali
– diciamo: “Questo è il cofanetto degli incastri degli animali, e questi sono gli incastri degli animali”
– mostriamo al bambino come prendere dal cofanetto l’incastro del cavallo e tenerlo correttamente per portarlo al tavolo o al tappeto
– arrivati al posto diciamo: “Questo è l’incastro del cavallo. Su questo incastro noi possiamo vedere le parti del corpo del cavallo “
–  attiriamo l’attenzione del bambino sugli incastri, e diciamo che si tratta di un materiale molto utile a tutti e che lo maneggeremo  con delicatezza e cura
– mostriamo al bambino come prendere i pezzi in modo corretto utilizzando i pomoli, per rimuoverli dalla tavola

– prendiamo il primo incastro e posiamolo sul tappeto

– chiediamo al bambino di rimuovere i rimanenti incastri e metterli sul tappeto
– dopo aver rimosso tutti i pezzi, prendiamone uno per i pomoli e mostriamo al bambino come riposizionarlo correttamente nell’incastro

– invitiamo il bambino a proseguire l’attività con gli altri incastri
– quando il lavoro è concluso, riponiamo l’incastro dell’uccello nel cofanetto degli incastri degli animali, se lo abbiamo a disposizione, oppure sullo scaffale della zoologia
– incoraggiamo il bambino a prendere dal cofanetto gli incastri degli animali e lavorare con essi ogni volta che lo desidera.

Età: a partire dai 4 anni.

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Incastro del cavallo Montessori
Presentazione 2
(nominare le parti del corpo del cavallo )

Materiale
– incastro del cavallo
– cartellini delle parti del cavallo pronti (oppure cartellini in bianco e penna nera).

Nomenclatura usata: groppa, zampe posteriori, zampe anteriori, zoccoli, fianco, orecchie, occhio, coda, ciuffo, collo, criniera, fronte, narici, bocca, testa, spalla.

Presentazione:
– invitiamo un bambino che ha già lavorato col cofanetto degli animali e chiediamogli di aiutarci a stendere il tappeto e a portare l’incastro del cavallo sul piano di lavoro
– togliamo i primi tre incastri nominandoli, cioè dicendo ad esempio: “ad esempio dicendo: “testa, coda, criniera” oppure “testa, coda, zampe posteriori”

– ripetere i nomi: “testa, coda, criniera”


– chiediamo ai bambini di rimetterli al loro posto, nominandoli, cioè dicendo: “Per favore, rimetteresti a posto la coda?”
– quando tutti gli incastri sono di nuovo al loro posto, chiediamo a un bambino di prendere gli stessi tre pezzi, uno per uno, nominandoli, ad esempio dicendo: “Per favore, toglieresti l’incastro della criniera?”
– fatto questo chiediamo: “Quale parte del corpo del cavallo vorresti rimettere al suo posto?”. Il bambino risponderà col nome di una parte e rimetterà l’incastro corrispondente al suo posto
– ripetiamo questa lezione in tre tempi con le altre parti del corpo del cavallo, finché il bambino conoscerà i nomi di tutti  gli incastri
– se lo riteniamo efficace, mentre introduciamo i nomi delle parti del corpo possiamo darne una breve descrizione, ad esempio dicendo: “Questa è la coda del cavallo. La coda del cavallo ha il compito di scacciare gli insetti e soprattutto le mosche, e di proteggere i genitali dalla sporcizia proveniente dall’esterno. Per questo motivo, la coda del cavallo deve sempre essere pulita e pettinata.”
– se il bambino mostra vivo interesse per questo genere di presentazioni, continuiamo nei giorni seguenti, finché non avrà acquisito familiarità con i nomi delle parti del corpo del cavallo
– per l’esercizio della lettura e della scrittura togliamo un incastro alla volta dalla tavola e componiamo la parola corrispondente con l’alfabeto mobile

– se il bambino è in grado di leggere, scriviamo sui cartellini in bianco i nomi delle parti del corpo ed abbiniamoli agli incastri

– oppure introduciamo i cartellini pronti e i fogli di controllo

I fogli di controllo prevedono un foglio muto con cartellini mobili e un foglio parlato. Naturalmente questo è un materiale che si può realizzare facilmente in proprio, riportando i contorni degli incastri e preparando i cartellini necessari.

Se utilizzate l’incastro fai da te, qui trovate il materiale pronto per la stampa:

pdf qui:

Età: a partire dai 4 anni

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Incastro del cavallo Montessori
Attività che possiamo proporre con l’incastro del cavallo

Le attività legate all’utilizzo dell’incastro del cavallo possono essere di discriminazione visiva, di discriminazione tattile,  di nomenclatura, di preparazione alla scrittura, di lettura; possono coprire varie fasce d’età:
– discriminazione visiva: lavorare con gli incastri; assemblare il corpo del cavallo su un foglio di controllo; gioco del “Cosa manca”
– discriminazione tattile: gioco del “Cosa manca”, borse del mistero, assemblaggio alla cieca
– preparazione alla scrittura: ricreare l’incastro col ritaglio
– sviluppo del linguaggio: gioco del detective, fogli di controllo e cartelli, nomenclature, definizioni.

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Incastro del cavallo Montessori
Lavorare con gli incastri

E’ l’attività più ovvia. Il bambino più piccolo può avere bisogno di procedere per più tentativi ed errori, mentre i più grandi sono in grado di mettere facilmente i pezzi negli incastri.

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Assemblare il corpo del cavallo su un foglio di controllo

Una volta che un bambino sa maneggiare gli incastri con facilità nella cornice, può provare a costruire il corpo del cavallo utilizzando un foglio di controllo.
I fogli di controllo in commercio prevedono un foglio muto con cartellini mobili e un foglio parlato: 

naturalmente questo è un materiale che si può realizzare facilmente in proprio, riportando i contorni degli incastri e preparando i cartellini necessari.

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Incastro del cavallo Montessori
Gioco: “Cosa manca?”

– mettiamo l’incastro del cavallo completo davanti al bambino
– chiediamo al bambino di voltarsi o di chiudere gli occhi (oppure bendiamolo), togliamo un pezzo dalla tavola e nascondiamolo
– chiediamo al bambino di guardare e di dirci il nome della parte mancante
– il gioco può essere reso più difficile, togliendo due pezzi invece di uno; oppure chiedendo di rispondere non a voce, ma scrivendo o disegnando la parte mancante
– si potrebbe anche chiedere di riconoscere al tatto la parte mancante (cioè tenendo la benda sugli occhi).

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Incastro del cavallo Montessori
Incastro alla cieca

Il bambino può ricomporre l’incastro del cavallo con gli occhi bendati. Ricordate che è più semplice, all’inizio, se tutti gli incastri sono posizionati ordinatamente a lato della tavola, prima di bendare il bambino.

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Gioco: “Questo cos’è?”

– scegliamo un pezzo dell’incastro del cavallo e mettiamolo in una piccola borsa del mistero
– il bambino tastando la borsa (oppure bendato) identifica la parte del corpo dell’uccello
– si possono anche inserire nella borsa più pezzi alla volta, o anche tutti.

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Ricreare l’incastro col ritaglio

Tracciare il contorno degli incastri è una valida attività di pre-scrittura, e si può rendere più interessante tracciando con la matita i pezzi e poi ritagliandoli, oppure tracciando i pezzi direttamente col punteruolo.

Materiale:
– incastro del cavallo
– fogli di carta colorata
– foglio di carta bianca
– matita
– punteruolo o forbici
– colla da carta

Scopo:
– approfondire la conoscenza delle parti del corpo del cavallo
– esercitare l’occhio e la mano in preparazione alla scrittura.

Presentazione:
– chiediamo ai bambini di portare al tavolo il materiale
– chiediamo a un bambino di scegliere un incastro e di darcelo
– mettiamo l’incastro scelto dal bambino sul foglio di carta colorato e mostriamo come tracciarne il contorno con il punteruolo. Possiamo scegliere di punteggiare interamente il contorno:

oppure di fare fori distanti tra loro di circa mezzo centimetro, che serviranno come guida per le forbici:

– con l’aiuto dei bambini ritagliamo tutte le parti del cavallo nello stesso modo
– al termine componiamo il cavallo sul foglio di carta
– incoraggiamo il bambino a ripetere l’esercizio da solo
– se il bambino sa già scrivere, può aggiungere al disegno la nomenclatura.

Nomenclatura usata: groppa, zampe posteriori, zampe anteriori, zoccoli, fianco, orecchie, occhio, coda, ciuffo, collo, criniera, fronte, narici, bocca, testa, spalla.

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Ricreare l’incastro col disegno e preparare fogli di controllo da soli

Tracciare il contorno degli incastri è una valida attività di pre-scrittura.  Creare il disegno completo dell’incastro è più impegnativo rispetto al collage, perché richiede che il bambino posizioni correttamente i pezzi sul foglio bianco prima di tracciarli.

Materiale:
– incastro del cavallo
– foglio di carta
– matita e matite colorate.

Scopo:
– approfondire la conoscenza delle parti del corpo del cavallo
– esercitare l’occhio e la mano in preparazione alla scrittura.

Presentazione:
– chiediamo ai bambini di portare al tavolo il materiale
– chiediamo a un bambino di scegliere un incastro e di darcelo
– mettiamo l’incastro scelto dal bambino sul foglio di carta e mostriamo come tracciarne il contorno con la matita

– togliamo l’incastro e coloriamo usando lo stesso colore dell’incastro originale
– prendiamo un altro incastro e posiamolo sul foglio nella stessa posizione in cui si trova nella tavola originale. Tracciamone i contorni e coloriamolo
– continuiamo allo stesso modo finché non avremo disegnato tutto il cavallo
– incoraggiamo il bambino a ripetere l’esercizio da solo
– se il bambino sa già scrivere, può aggiungere al disegno la nomenclatura.

Nomenclatura usata: groppa, zampe posteriori, zampe anteriori, zoccoli, fianco, orecchie, occhio, coda, ciuffo, collo, criniera, fronte, narici, bocca, testa, spalla.

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Caccia al tesoro (o gioco del detective)

Una volta che il bambino conosce il nome di ogni parte del corpo del cavallo, è possibile utilizzare i pezzi per giocare al detective:
– togliamo tutti i pezzi dall’incastro e mettiamoli a lato della tavola
– diciamo: “Sto cercando… sto cercando… un pezzo che inizia con la lettera C”
– se i bambini non indovinano aggiungiamo un suono
– quando hanno indovinato mettiamo il pezzo nell’incastro
– possiamo giocare anche con le lettere finali o centrali.

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Nomenclature in tre parti: immagine, titolo, immagine + titolo  

– i bambini abbinano la scheda immagine + titolo all’immagine singola e al nome singolo
– identificano la parte corrispondente sull’incastro, prendono il pezzo e lo pongono sulle carte corrispondenti.

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Scrivere i cartellini appropriati

Se il bambino sa scrivere le prime parole, può esercitarsi a scrivere dei propri cartellini per l’incastro del cavallo. In questa fase, naturalmente, non importa se qualche parola non è scritta correttamente.
Se il bambino è nella fase in cui riconosce i suoni, ma non sa gestire praticamente gli strumenti di scrittura, può utilizzare gli alfabeti mobili.

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Nomenclature in tre parti immagine, titolo, definizione

Materiale
– carte delle nomenclature delle parti dell’uccello (titolo, immagine, definizione)
– incastro del cavallo.

Presentazione:
– mettiamo sul piano di lavoro tutte le carte delle immagini
– distribuiamo tra i bambini (o mettiamo in ordine sparso sul piano di lavoro) i titoli
– chiediamo a un bambino quale parte del corpo del cavallo è evidenziato nella prima immagine. Il bambino abbina all’immagine il titolo, quindi pone su di esso l’incastro corrispondente
– proseguiamo allo stesso modo per tutte le parti del corpo del cavallo
– se i bambini sanno già leggere bene, distribuiamo le carte delle definizioni e chiediamo loro di abbinarle a titoli e immagini
– se i bambini non sanno leggere bene, leggiamo noi una ad una le definizioni e discutiamo coi bambini dove è corretto metterle.

Scopo:
– introdurre il nome e le definizioni delle parti del corpo del cavallo
– aggiungere informazioni particolari relative all’anatomia del cavallo.

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Incastro dell’uccello Montessori – presentazioni ed esercizi

Incastro dell’uccello Montessori con presentazioni ed esercizi per bambini della scuola d’infanzia.

Il materiale degli incastri degli animali è composto da 5 incastri principali:
– un pesce
– una tartaruga (per la classe dei rettili)
– una rana (per la classe degli anfibi)
– un cavallo (per la classe dei mammiferi)
– un uccello.
Si tratta quindi degli animali tipici di una determinata classe di vertebrati.

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L’incastro dell’uccello si può acquistare online. Questo è di Montessori 3D di Boboto:

oppure si può realizzare in proprio utilizzando cartoncino colorato o gomma Eva:

Per le presentazioni ho utilizzato l’incastro fai da te e l’incastro di Montessori 3D di Boboto.

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Incastro dell’uccello Montessori
Presentazione 1
(presentazione del materiale)

Scopo:
– introdurre i nomi delle parti del corpo caratteristiche degli animali (uno per ogni classe di vertebrati)
– dare informazioni particolari sulle diverse parti del corpo degli animali
– consentire al bambino di confrontare la morfologia degli animali con quella degli esseri umani

Presentazione
– invitiamo un bambino a lavorare con noi all’esercizio
– andiamo allo scaffale della zoologia e, se lo abbiamo a disposizione,  indichiamo il cofanetto per gli incastri degli animali
–  diciamo: “Questo è il cofanetto degli incastri degli animali, e questi sono gli incastri degli animali”
– mostriamo al bambino come prendere dal cofanetto l’incastro dell’uccello e tenerlo correttamente per portarlo al tavolo o al tappeto
– arrivati al posto diciamo: “Questo è l’incastro dell’uccello. Su questo incastro noi possiamo vedere le parti del corpo dell’uccello”
–  attiriamo l’attenzione del bambino sugli incastri, e diciamo che si tratta di un materiale molto utile a tutti e che lo maneggeremo  con delicatezza e cura
– mostriamo al bambino come prendere i pezzi in modo corretto utilizzando i pomoli, per rimuoverli dalla tavola

– prendiamo il primo incastro e posiamolo sul tappeto


– chiediamo al bambino di rimuovere i rimanenti incastri e metterli sul tappeto
– dopo aver rimosso tutti i pezzi, prendiamone uno per i pomoli e mostriamo al bambino come riposizionarlo correttamente nell’incastro


– invitiamo il bambino a proseguire l’attività con gli altri incastri
– quando il lavoro è concluso, riponiamo l’incastro dell’uccello nel cofanetto degli incastri degli animali, se lo abbiamo a disposizione, oppure sullo scaffale della zoologia
– incoraggiamo il bambino a prendere dal cofanetto gli incastri degli animali e lavorare con essi ogni volta che lo desidera.

Età: a partire dai 4 anni.

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Incastro dell’uccello Montessori
Presentazione 2
(nominare le parti del corpo dell’uccello)

Materiale
– incastro dell’uccello
– cartellini delle parti dell’uccello pronti (oppure cartellini in bianco e penna nera).

Nomenclatura usata: coda, artigli, ala, occhio, testa, petto, corpo, zampe, becco.

Presentazione:
– invitiamo un bambino che ha già lavorato col cofanetto degli animali e chiediamogli di aiutarci a stendere il tappeto e a portare l’incastro dell’uccello sul piano di lavoro
– togliamo i primi tre incastri nominandoli, cioè dicendo ad esempio: “ad esempio dicendo: “ala, coda, capo”

– ripetere i nomi: “ala, coda, capo”
– chiediamo ai bambini di rimetterli al loro posto, nominandoli, cioè dicendo: “Per favore, rimetteresti a posto la coda?”
– quando tutti gli incastri sono di nuovo al loro posto, chiediamo a un bambino di prendere gli stessi tre pezzi, uno per uno, nominandoli, ad esempio dicendo: “Per favore, toglieresti l’incastro dell’ala?”
– fatto questo chiediamo: “Quale parte del corpo dell’uccello vorresti rimettere al suo posto?”. Il bambino risponderà col nome di una parte e rimetterà l’incastro corrispondente al suo posto
– ripetiamo questa lezione in tre tempi con le altre parti del corpo dell’uccello, finché il bambino conoscerà i nomi di tutti  gli incastri
– se lo riteniamo efficace, mentre introduciamo i nomi delle parti del corpo possiamo darne una breve descrizione, ad esempio dicendo: “Questa è la coda dell’uccello. La coda degli uccelli è rivestita da piume e penne che servono a dare stabilità e a regolare il volo. La coda funziona come un timone.”
– se il bambino mostra vivo interesse per questo genere di presentazioni, continuiamo nei giorni seguenti, finché non avrà acquisito familiarità con i nomi delle parti del corpo dell’uccello
– per l’esercizio della lettura e della scrittura togliamo un incastro alla volta dalla tavola e componiamo la parola corrispondente con l’alfabeto mobile

– se il bambino è in grado di leggere, scriviamo sui cartellini in bianco i nomi delle parti del corpo ed abbiniamoli agli incastri:

– oppure introduciamo i cartellini pronti e i fogli di controllo:

I fogli di controllo prevedono un foglio muto con cartellini mobili e un foglio parlato. Naturalmente questo è un materiale che si può realizzare facilmente in proprio, riportando i contorni degli incastri e preparando i cartellini necessari.

Se utilizzate l’incastro fai da te, qui trovate il materiale pronto per la stampa:

Età: a partire dai 4 anni

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Incastro dell’uccello Montessori
Attività che possiamo proporre con l’incastro dell’uccello

Le attività legate all’utilizzo dell’incastro dell’uccello possono essere di discriminazione visiva, di discriminazione tattile,  di nomenclatura, di preparazione alla scrittura, di lettura; possono coprire varie fasce d’età:
– discriminazione visiva: lavorare con gli incastri; assemblare il corpo dell’uccello su un foglio di controllo; gioco del “Cosa manca”
– discriminazione tattile: gioco del “Cosa manca”, borse del mistero, assemblaggio alla cieca
– preparazione alla scrittura: ricreare l’incastro col ritaglio
– sviluppo del linguaggio: gioco del detective, fogli di controllo e cartelli, nomenclature, definizioni.

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Incastro dell’uccello Montessori
Lavorare con gli incastri

E’ l’attività più ovvia. Il bambino più piccolo può avere bisogno di procedere per più tentativi ed errori, mentre i più grandi sono in grado di mettere facilmente i pezzi negli incastri.

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Incastro dell’uccello Montessori
Assemblare il corpo dell’uccello su un foglio di controllo

Una volta che un bambino sa maneggiare gli incastri con facilità nella cornice, può provare a costruire il corpo dell’uccello utilizzando un foglio di controllo.
I fogli di controllo in commercio prevedono un foglio muto con cartellini mobili e un foglio parlato: 

naturalmente questo è un materiale che si può realizzare facilmente in proprio, riportando i contorni degli incastri e preparando i cartellini necessari.

I fogli di controllo che ho preparato io, pronti per il download e la stampa, sono qui:

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Incastro dell’uccello Montessori
Gioco: “Cosa manca?”

– mettiamo l’incastro dell’uccello completo davanti al bambino
– chiediamo al bambino di voltarsi o di chiudere gli occhi (oppure bendiamolo), togliamo un pezzo dalla tavola e nascondiamolo
– chiediamo al bambino di guardare e di dirci il nome della parte mancante
– il gioco può essere reso più difficile, togliendo due pezzi invece di uno; oppure chiedendo di rispondere non a voce, ma scrivendo o disegnando la parte mancante
– si potrebbe anche chiedere di riconoscere al tatto la parte mancante (cioè tenendo la benda sugli occhi).

_____________________
Incastro dell’uccello Montessori
Incastro alla cieca

Il bambino può ricomporre l’incastro dell’uccello con gli occhi bendati. Ricordate che è più semplice, all’inizio, se tutti gli incastri sono posizionati ordinatamente a lato della tavola, prima di bendare il bambino.

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Incastro dell’uccello Montessori
Gioco: “Questo cos’è?”

– scegliamo un pezzo dell’incastro dell’uccello e mettiamolo in una piccola borsa del mistero
– il bambino tastando la borsa (oppure bendato) identifica la parte del corpo dell’uccello
– si possono anche inserire nella borsa più pezzi alla volta, o anche tutti.

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Incastro dell’uccello Montessori
Ricreare l’incastro col ritaglio

Tracciare il contorno degli incastri è una valida attività di pre-scrittura, e si può rendere più interessante tracciando con la matita i pezzi e poi ritagliandoli, oppure tracciando i pezzi direttamente col punteruolo.

Materiale:
– incastro dell’uccello
– fogli di carta colorata
– foglio di carta bianca
– matita
– punteruolo o forbici
– colla da carta

Scopo:
– approfondire la conoscenza delle parti del corpo dell’uccello
– esercitare l’occhio e la mano in preparazione alla scrittura.

Presentazione:
– chiediamo ai bambini di portare al tavolo il materiale
– chiediamo a un bambino di scegliere un incastro e di darcelo
– mettiamo l’incastro scelto dal bambino sul foglio di carta colorato e mostriamo come tracciarne il contorno con il punteruolo. Possiamo scegliere di punteggiare interamente il contorno:

oppure di fare fori distanti tra loro di circa mezzo centimetro, che serviranno come guida per le forbici:

– con l’aiuto dei bambini ritagliamo tutte le parti dell’uccello nello stesso modo
– al termine componiamo l’uccello sul foglio di carta
– incoraggiamo il bambino a ripetere l’esercizio da solo
– se il bambino sa già scrivere, può aggiungere al disegno la nomenclatura.

Nomenclatura usata: coda, artigli, ala, occhio, testa (o capo), petto, corpo, zampe, becco.

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Incastro dell’uccello Montessori
Ricreare l’incastro col disegno e preparare fogli di controllo da soli

Tracciare il contorno degli incastri è una valida attività di pre-scrittura.  Creare il disegno completo dell’incastro è più impegnativo rispetto al collage, perché richiede che il bambino posizioni correttamente i pezzi sul foglio bianco prima di tracciarli.

Materiale:
– incastro dell’uccello
– foglio di carta
– matita e matite colorate.

Scopo:
– approfondire la conoscenza delle parti del corpo dell’uccello
– esercitare l’occhio e la mano in preparazione alla scrittura.

Presentazione:
– chiediamo ai bambini di portare al tavolo il materiale
– chiediamo a un bambino di scegliere un incastro e di darcelo
– mettiamo l’incastro scelto dal bambino sul foglio di carta e mostriamo come tracciarne il contorno con la matita

– togliamo l’incastro e coloriamo usando lo stesso colore dell’incastro originale
– prendiamo un altro incastro e posiamolo sul foglio nella stessa posizione in cui si trova nella tavola originale. Tracciamone i contorni e coloriamolo
– continuiamo allo stesso modo finché non avremo disegnato tutto l’uccello
– incoraggiamo il bambino a ripetere l’esercizio da solo
– se il bambino sa già scrivere, può aggiungere al disegno la nomenclatura.

Nomenclatura usata: coda, artigli, ala, occhio, testa (o capo), petto, corpo, zampe, becco.

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Incastro dell’uccello Montessori
Caccia al tesoro (o gioco del detective)

Una volta che il bambino conosce il nome di ogni parte del corpo dell’uccello, è possibile utilizzare i pezzi per giocare al detective:
– togliamo tutti i pezzi dall’incastro e mettiamoli a lato della tavola
– diciamo: “Sto cercando… sto cercando… un pezzo che inizia con la lettera A”
– se i bambini non indovinano aggiungiamo un suono
– quando hanno indovinato mettiamo il pezzo nell’incastro
– possiamo giocare anche con le lettere finali o centrali.

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Incastro dell’uccello Montessori
Nomenclature in tre parti immagine, titolo 

– i bambini abbinano la scheda immagine + titolo all’immagine singola e al nome singolo
– identificano la parte corrispondente sull’incastro, prendono il pezzo e lo pongono sulle carte corrispondenti.

_______________________
Incastro dell’uccello Montessori
Scrivere i cartellini appropriati

Se il bambino sa scrivere le prime parole, può esercitarsi a scrivere dei propri cartellini per l’incastro dell’uccello. In questa fase, naturalmente, non importa se qualche parola non è scritta correttamente.
Se il bambino è nella fase in cui riconosce i suoni, ma non sa gestire praticamente gli strumenti di scrittura, può utilizzare gli alfabeti mobili.

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Incastro dell’uccello Montessori
Nomenclature in tre parti immagine, titolo, definizione

Materiale
– carte delle nomenclature delle parti dell’uccello (titolo, immagine, definizione)
– incastro dell’uccello.

Presentazione:
– mettiamo sul piano di lavoro tutte le carte delle immagini
– distribuiamo tra i bambini (o mettiamo in ordine sparso sul piano di lavoro) i titoli
– chiediamo a un bambino quale parte del corpo dell’uccello è evidenziato nella prima immagine. Il bambino abbina all’immagine il titolo, quindi pone su di esso l’incastro corrispondente
– proseguiamo allo stesso modo per tutte le parti del corpo dell’uccello
– se i bambini sanno già leggere bene, distribuiamo le carte delle definizioni e chiediamo loro di abbinarle a titoli e immagini
– se i bambini non sanno leggere bene, leggiamo noi una ad una le definizioni e discutiamo coi bambini dove è corretto metterle.

Scopo:
– introdurre il nome e le definizioni delle parti del corpo dell’uccello
– aggiungere informazioni particolari relative all’anatomia dell’uccello.

Incastro del pesce Montessori – presentazioni ed esercizi

Incastro del pesce Montessori con presentazioni ed esercizi per bambini della scuola d’infanzia.

Il materiale degli incastri degli animali è composto da 5 incastri principali:
– un pesce
– una tartaruga (per la classe dei rettili)
– una rana (per la classe degli anfibi)
– un cavallo (per la classe dei mammiferi)
– un uccello.
Si tratta quindi degli animali tipici di una determinata classe di vertebrati.

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L’incastro del pesce si può acquistare online, ad esempio da Montessori 3D di Boboto:

ma si può anche realizzare in proprio utilizzando cartoncino colorato o gomma Eva:

Per le presentazioni ho utilizzato l’incastro fai da te e l’incastro di Montessori 3D di Boboto.

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Incastro del pesce Montessori
Presentazione 1
(presentazione del materiale)

Scopo:
– introdurre i nomi delle parti del corpo caratteristiche degli animali (uno per ogni classe di vertebrati)
– dare informazioni particolari sulle diverse parti del corpo degli animali
– consentire al bambino di confrontare la morfologia degli animali con quella degli esseri umani

Presentazione
– invitiamo un bambino a lavorare con noi all’esercizio
– andiamo allo scaffale della zoologia e, se lo abbiamo a disposizione,  indichiamo il cofanetto per gli incastri degli animali:

MATERIALIMONTESSORI.IT

– diciamo: “Questo è il cofanetto degli incastri degli animali, e questi sono gli incastri degli animali”
– mostriamo al bambino come prendere dal cofanetto l’incastro del pesce e tenerlo correttamente per portarlo al tavolo o al tappeto
– arrivati al posto diciamo: “Questo è l’incastro del pesce. Su questo incastro noi possiamo vedere le parti del corpo del pesce”
–  attiriamo l’attenzione del bambino sugli incastri, e diciamo che si tratta di un materiale molto utile a tutti e che lo maneggeremo  con delicatezza e cura
– mostriamo al bambino come prendere i pezzi in modo corretto utilizzando i pomoli, per rimuoverli dalla tavola

– prendiamo il primo incastro e posiamolo sul tappeto


– chiediamo al bambino di rimuovere i rimanenti incastri e metterli sul tappeto
– dopo aver rimosso tutti i pezzi, prendiamone uno per i pomoli e mostriamo al bambino come riposizionarlo correttamente nell’incastro


– invitiamo il bambino a proseguire l’attività con gli altri incastri
– quando il lavoro è concluso, riponiamo l’incastro del pesce nel cofanetto degli incastri degli animali, se lo abbiamo a disposizione, oppure sullo scaffale della zoologia
– incoraggiamo il bambino a prendere dal cofanetto gli incastri degli animali e lavorare con essi ogni volta che lo desidera.

Età: a partire dai 4 anni.

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Incastro del pesce Montessori
Presentazione 2
(nominare le parti del corpo del pesce)

Materiale
– incastro del pesce
– cartellini della parte del pesce pronti (oppure cartellini in bianco e penna nera).

Nomenclatura usata: pinna dorsale, linea laterale, scaglie, corpo, testa, occhio, narici, bocca, branchia, pinna caudale, pinna anale, pinna pettorale, pinna pelvica.

Presentazione:
– invitiamo un bambino che ha già lavorato col cofanetto degli animali e chiediamogli di aiutarci a stendere il tappeto e a portare l’incastro del pesce sul piano di lavoro
– togliamo i primi tre incastri nominandoli, cioè dicendo ad esempio: “ad esempio dicendo: “testa, corpo, pinna caudale”

– ripetiamo i nomi: “testa, corpo, pinna caudale”
– chiediamo ai bambini di rimetterli al loro posto, nominandoli, cioè dicendo: “Per favore, rimetteresti a posto la pinna caudale?”
– quando tutti gli incastri sono di nuovo al loro posto, chiediamo a un bambino di prendere gli stessi tre pezzi, uno per uno, nominandoli, ad esempio dicendo: “Per favore, toglieresti l’incastro della testa?”
– fatto questo chiediamo: “Quale parte del corpo del pesce vorresti rimettere al suo posto?”. Il bambino risponderà col nome di una parte e rimetterà l’incastro corrispondente al suo posto
– ripetiamo questa lezione in tre tempi con le altre parti del corpo del pesce, finché il bambino conoscerà i nomi di tutti e sette gli incastri
– se lo riteniamo efficace, mentre introduciamo i nomi delle parti del corpo possiamo darne una breve descrizione, ad esempio dicendo: “Questa è la testa del pesce. E’ direttamente attaccata al corpo, senza collo. Contiene la bocca, gli occhi e le narici.”
– se il bambino mostra vivo interesse per questo genere di presentazioni, continuiamo nei giorni seguenti, finché non avrà acquisito familiarità con i nomi delle parti del corpo del pesce
– per l’esercizio della lettura e della scrittura togliamo un incastro alla volta dalla tavola e componiamo la parola corrispondente con l’alfabeto mobile

– se il bambino è in grado di leggere, scriviamo sui cartellini in bianco i nomi delle parti del corpo ed abbiniamoli agli incastri, oppure introduciamo i cartellini pronti e i fogli di controllo

I fogli di controllo prevedono un foglio muto con cartellini mobili e un foglio parlato. Naturalmente questo è un materiale che si può realizzare facilmente in proprio, riportando i contorni degli incastri e preparando i cartellini necessari.

Se utilizzate l’incastro fai da te, qui trovate il materiale pronto per la stampa:

Età: a partire dai 4 anni

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Incastro del pesce Montessori
Attività che possiamo proporre con l’incastro del pesce

Le attività legate all’utilizzo dell’incastro del pesce possono essere di discriminazione visiva, di discriminazione tattile,  di nomenclatura, di preparazione alla scrittura, di lettura; possono coprire varie fasce d’età:
– discriminazione visiva: lavorare con gli incastri; assemblare il corpo del pesce su un foglio di controllo; gioco del “Cosa manca”
– discriminazione tattile: gioco del “Cosa manca”, borse del mistero, assemblaggio alla cieca
– preparazione alla scrittura: ricreare l’incastro col ritaglio
– sviluppo del linguaggio: gioco del detective, fogli di controllo e cartelli, nomenclature, definizioni.

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Incastro del pesce Montessori
Lavorare con gli incastri

E’ l’attività più ovvia. Il bambino più piccolo può avere bisogno di procedere per più tentativi ed errori, mentre i più grandi sono in grado di mettere facilmente i pezzi negli incastri.

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Incastro del pesce Montessori
Assemblare il corpo del pesce su un foglio di controllo

Una volta che un bambino sa maneggiare gli incastri con facilità nella cornice, può provare a costruire il corpo del pesce utilizzando un foglio di controllo.
I fogli di controllo in commercio prevedono un foglio muto con cartellini mobili e un foglio parlato: 

naturalmente questo è un materiale che si può realizzare facilmente in proprio, riportando i contorni degli incastri e preparando i cartellini necessari.

I fogli di controllo che ho preparato io, pronti per il download e la stampa, sono qui:

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Incastro del pesce Montessori
Gioco: “Cosa manca?”

– mettiamo l’incastro del pesce completo davanti al bambino
– chiediamo al bambino di voltarsi o di chiudere gli occhi (oppure bendiamolo), togliamo un pezzo dalla tavola e nascondiamolo
– chiediamo al bambino di guardare e di dirci il nome della parte mancante
– il gioco può essere reso più difficile, togliendo due pezzi invece di uno; oppure chiedendo di rispondere non a voce, ma scrivendo o disegnando la parte mancante
– si potrebbe anche chiedere di riconoscere al tatto la parte mancante (cioè tenendo la benda sugli occhi).

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Incastro del pesce Montessori
Incastro alla cieca

Il bambino può ricomporre l’incastro del pesce con gli occhi bendati. Ricordate che è più semplice, all’inizio, se tutti gli incastri sono posizionati ordinatamente a lato della tavola, prima di bendare il bambino.

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Incastro del pesce Montessori
Gioco: “Questo cos’è?”

– scegliamo un pezzo dell’incastro del pesce e mettiamolo in una piccola borsa del mistero
– il bambino tastando la borsa (oppure bendato) identifica la parte del corpo del pesce
– si possono anche inserire nella borsa più pezzi alla volta, o anche tutti.

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Incastro del pesce Montessori
Ricreare l’incastro col ritaglio

Tracciare il contorno degli incastri è una valida attività di pre-scrittura, e si può rendere più interessante tracciando con la matita i pezzi e poi ritagliandoli, oppure tracciando i pezzi direttamente col punteruolo.

Materiale:
– incastro del pesce
– fogli di carta colorata
– foglio di carta bianca
– matita
– punteruolo o forbici
– colla da carta

Scopo:
– approfondire la conoscenza delle parti del corpo del pesce
– esercitare l’occhio e la mano in preparazione alla scrittura.

Presentazione:
– chiediamo ai bambini di portare al tavolo il materiale
– chiediamo a un bambino di scegliere un incastro e di darcelo
– mettiamo l’incastro scelto dal bambino sul foglio di carta colorato e mostriamo come tracciarne il contorno con il punteruolo. Possiamo scegliere di punteggiare interamente il contorno:

oppure di fare fori distanti tra loro di circa mezzo centimetro, che serviranno come guida per le forbici:

– con l’aiuto dei bambini ritagliamo tutte le parti del pesce nello stesso modo
– al termine componiamo il pesce sul foglio di carta
– incoraggiamo il bambino a ripetere l’esercizio da solo
– se il bambino sa già scrivere, può aggiungere al disegno la nomenclatura.

Nomenclatura usata: pinna dorsale, linea laterale, scaglie, corpo, testa, occhio, narici, bocca, branchia, pinna caudale, pinna anale, pinna pettorale, pinna pelvica.

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Incastro del pesce Montessori
Ricreare l’incastro col disegno e preparare fogli di controllo da soli

Tracciare il contorno degli incastri è una valida attività di pre-scrittura.  Creare il disegno completo dell’incastro è più impegnativo rispetto al collage, perché richiede che il bambino posizioni correttamente i pezzi sul foglio bianco prima di tracciarli.

Materiale:
– incastro del pesce
– foglio di carta
– matita e matite colorate.

Scopo:
– approfondire la conoscenza delle parti del corpo del pesce
– esercitare l’occhio e la mano in preparazione alla scrittura.

Presentazione:
– chiediamo ai bambini di portare al tavolo il materiale
– chiediamo a un bambino di scegliere un incastro e di darcelo
– mettiamo l’incastro scelto dal bambino sul foglio di carta e mostriamo come tracciarne il contorno con la matita

– togliamo l’incastro e coloriamo usando lo stesso colore dell’incastro originale
– prendiamo un altro incastro e posiamolo sul foglio nella stessa posizione in cui si trova nella tavola originale. Tracciamone i contorni e coloriamolo
– continuiamo allo stesso modo finché non avremo disegnato tutto il pesce
– incoraggiamo il bambino a ripetere l’esercizio da solo
– se il bambino sa già scrivere, può aggiungere al disegno la nomenclatura.

Nomenclatura usata: pinna dorsale, linea laterale, scaglie, corpo, testa, occhio, narici, bocca, branchia, pinna caudale, pinna anale, pinna pettorale, pinna pelvica.

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Incastro del pesce Montessori
Caccia al tesoro (o gioco del detective)

Una volta che il bambino conosce il nome di ogni parte del corpo del pesce, è possibile utilizzare i pezzi per giocare al detective:
– togliamo tutti i pezzi dall’incastro e mettiamoli a lato della tavola
– diciamo: “Sto cercando… sto cercando… un pezzo che inizia con la lettera B”
– se i bambini non indovinano aggiungiamo un suono
– quando hanno indovinato mettiamo il pezzo nell’incastro
– possiamo giocare anche con le lettere finali o centrali.

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Incastro del pesce Montessori
Nomenclature in tre parti immagine, titolo, immagine + titolo  

– i bambini abbinano la scheda immagine + titolo all’immagine singola e al nome singolo
– identificano la parte corrispondente sull’incastro, prendono il pezzo e lo pongono sulle carte corrispondenti.

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Incastro del pesce Montessori
Scrivere i cartellini appropriati

Se il bambino sa scrivere le prime parole, può esercitarsi a scrivere dei propri cartellini per l’incastro del pesce. In questa fase, naturalmente, non importa se qualche parola non è scritta correttamente.
Se il bambino è nella fase in cui riconosce i suoni, ma non sa gestire praticamente gli strumenti di scrittura, può utilizzare gli alfabeti mobili.

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Incastro del pesce Montessori
Nomenclature in tre parti immagine, titolo, definizione

Materiale
– carte delle nomenclature delle parti del pesce (titolo, immagine, definizione)
– incastro del pesce.

Presentazione:
– mettiamo sul piano di lavoro tutte le carte delle immagini
– distribuiamo tra i bambini (o mettiamo in ordine sparso sul piano di lavoro) i titoli
– chiediamo a un bambino quale parte del corpo del pesce è evidenziato nella prima immagine. Il bambino abbina all’immagine il titolo, quindi pone su di esso l’incastro corrispondente
– proseguiamo allo stesso modo per tutte le parti del corpo del pesce
– se i bambini sanno già leggere bene, distribuiamo le carte delle definizioni e chiediamo loro di abbinarle a titoli e immagini

– se i bambini non sanno leggere bene, leggiamo noi una ad una le definizioni e discutiamo coi bambini dove è corretto metterle.

Scopo:
– introdurre il nome e le definizioni delle parti del corpo del pesce
– aggiungere informazioni particolari relative all’anatomia del pesce.

 

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