La posizione della preposizione nella frase PSICOGRAMMATICA MONTESSORI

La posizione della preposizione nella frase PSICOGRAMMATICA MONTESSORI: presentazioni ed esercizi. I miei cartellini disponibili per il download e la stampa, in stampato minuscolo e in corsivo, sono qui:


La posizione della preposizione nella frase PSICOGRAMMATICA MONTESSORI

Gioco 1

Prerequisiti:
– lezione introduttiva sulla preposizione

Materiale:
– cartellini pronti con preposizioni e oggetti delle preposizioni (composti da nome e aggettivo, e articolo se non sono da abbinare a preposizioni articolate)

Presentazione:
– invitiamo un piccolo gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– formiamo una colonna verticale con i cartellini delle preposizioni
– distribuiamo i cartellini degli oggetti tra tutti i bambini
– leggiamo la prima preposizione, ad esempio SOTTO e chiediamo: “Chi ha un cartellino che può andare bene per preposizione SOTTO?”
– un bambino risponde, ad esempio dicendo IL LETTO GIALLO
– mettiamo il cartellino a fianco della preposizione, leggiamo e aggiungiamo i simboli grammaticali
– continuiamo finché non avremo usato tutti i cartellini
– al termine dell’esercizio i bambini potranno registrare l’attività sui loro quaderni di grammatica, disegnando con le matite colorate  i simboli grammaticali, a mano libera o con l’aiuto degli stencil.

Frasi:
sotto il letto giallo
nel secondo cassetto
sopra la sedia rossa
sul tavolino basso
in un barattolo piccolo
lungo il viale alberato
dietro la casetta rossa
sulla mensola larga
nel portamatite giallo
davanti alla stazione ferroviaria.


La posizione della preposizione nella frase PSICOGRAMMATICA MONTESSORI

Gioco 2

Materiale:
– strisce di carta bianca
– pennarello nero e verde
– scatola dei simboli grammaticali.

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto e diciamo: “Oggi scopriremo più da vicino come le preposizioni sono messe all’interno delle frasi”
– su una striscia scriviamo la solita frase IL FIORE ROSSO NEL VASO TRASPARENTE (scrivendo in nero tutte le parole tranne NEL che scriveremo in verde)
– con le forbici tagliamo la frase in tre parti, in modo tale da isolare la preposizione
– chiediamo a un bambino di spostare i cartellini cercando tutte le combinazioni possibili tra di essi, e chiediamo se la frase mantiene il suo senso:
NEL VASO TRASPARENTE IL FIORE ROSSO
IL FIORE ROSSO VASO TRASPARENTE NEL
VASO TRASPARENTE NEL IL FIORE ROSSO
NEL IL FIORE ROSSO VASO TRASPARENTE
– chiediamo a un altro bambino di rimettere i cartellini nell’ordine originale e di aggiungere ad ogni parola il simbolo grammaticale appropriato
– continuiamo l’attività nello stesso modo con frasi diverse
– discutiamo coi bambini il fatto che anche quando le parole compaiono in ordine diverso, a volte la frase ha senso, mentre altre volte questo non succede. A volte la frase ha senso, ma il suo significato cambia rispetto alla frase originale
– chiediamo ai bambini di copiare le frasi sui loro quaderni di grammatica, disegnando su ogni parola il simbolo grammaticale corrispondente con le matite colorate, a mano libera o con l’aiuto degli stencil.

Scopo: comprendere la posizione delle preposizioni nelle frasi.

Età: dai 6 anni.


La posizione della preposizione nella frase PSICOGRAMMATICA MONTESSORI

Gioco 3

Materiali:
– una palla

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini a partecipare al gioco
– prendiamo la palla e mettiamola sul tavolo
– chiediamo ai bambini: “Dove si trova la palla?”
– i bambini rispondono: “La palla è sul tavolo”
– chiediamo a un bambino di scrivere la frase e mettiamola sul piano di lavoro
– continuiamo così spostando la palla e componendo nuove frasi, ad esempio: la palla è sotto la sedia, la palla è sulla testa di Antonio, la palla è nell’armadio, la palla è fuori dalla porta, la sedia è tra Gaia e Alma, la palla è davanti alla lavagna, ecc.
– quando tutti i bambini del gruppo hanno avuto la possibilità di comporre una frase possiamo chiedere loro di registrare l’esercizio sui loro quaderni di grammatica.


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Gioco 4

Materiale:
– cartellini pronti contenenti la famiglia del nome-soggetto (articolo e nome) e la famiglia del nome-oggetto (preposizione, articolo, nome, aggettivo)
– cartellini in bianco
– penna rossa
– simboli grammaticali.

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– formiamo una colonna con i cartellini- soggetto
– mettiamo i cartellino-oggetto in ordine sparso lungo il margine inferiore del piano di lavoro
– chiediamo a un bambino di leggere il primo cartellino- soggetto e di scegliere un oggetto da abbinare
– leggiamo i due cartellini insieme e chiediamo al bambino di dirci un verbo che può completare la frase
– scriviamo il verbo in rosso su un cartellino bianco e mettiamolo tra i due cartellini, ad esempio formando la frase: IL BAMBINO E’ NASCOSTO SOTTO IL TAVOLO MARRONE
– chiediamo: “Cosa abbiamo costruito?”. Una frase
– mettiamo insieme ai bambini i simboli grammaticali appropriati su ogni parola
– continuiamo con gli altri cartellini

Prerequisiti:
– lezioni di introduzione alla preposizione
– lezioni introduttive alla composizione di frasi con preposizioni.

Scopo:
– esercitarsi con le frasi e le preposizioni
– ricordare che per creare una frase è necessario un verbo
– fare pratica di scrittura, lettura e composizione.

Controllo dell’errore:
– il materiale è preparato in modo che ci sia solo una disposizione che ha senso.

Varianti:
– creare disposizioni illogiche.

Estensioni:
– lavorare con lettere maiuscole e punto fermo.

Frasi:
molti giocatori di tennis – si sfidano – sul campo da gioco
mio padre – giuda – lungo l’autostrada
il giardiniere – lavora – nella serra
la piccola pallina colorata – rotola – sul pavimento
l’insegnante – gioca – con i bambini piccoli
il pagliaccio – recita – per divertire gli invitati
il passeggero – viaggia – in seconda classe
l’acqua – scorre –  attraverso le tubature
molta pioggia fredda – cade – dal cielo grigio
un uomo anziano – cammina – col bastone
gli uccelli migratori – si radunano –  tra le querce maestose
l’aeroplano – vola – tra le nuvole
quattro abili fantini – trottano – sui loro cavalli
i soldati – marciano – verso la vecchia caserma
quaranta noccioline tostate – si trovano – nel barattolo
il mio migliore amico – legge – con i suoi fratelli.


La posizione della preposizione nella frase PSICOGRAMMATICA MONTESSORI

Gioco 5

Materiali:
– cestino con una serie di oggetti preparati
– cartellini di frasi preparate con preposizioni

Esercizio:
– i bambini leggono i cartellini e abbinano i cartellini agli oggetti secondo le indicazioni date nelle frasi.

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Incastro della rana Montessori

Incastro della rana Montessori con presentazioni ed esercizi per bambini della scuola d’infanzia.

E’ possibile realizzare l’incastro in proprio con feltro, cartoncino o gomma eva. Questo è il mio tutorial con cartamodelli pronti:

Il materiale degli incastri degli animali è composto da 5 incastri principali:
– un pesce
– una tartaruga (per la classe dei rettili)
– una rana (per la classe degli anfibi)
– un cavallo (per la classe dei mammiferi)
– un uccello.
Si tratta quindi degli animali tipici di una determinata classe di vertebrati.

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Incastro della rana Montessori
Presentazione 1
(presentazione del materiale)

Scopo:
– introdurre i nomi delle parti del corpo caratteristiche degli animali (uno per ogni classe di vertebrati)
– dare informazioni particolari sulle diverse parti del corpo degli animali
– consentire al bambino di confrontare la morfologia degli animali con quella degli esseri umani

Presentazione
– invitiamo un bambino a lavorare con noi all’esercizio
– andiamo allo scaffale della zoologia e, se lo abbiamo a disposizione,  indichiamo il cofanetto per gli incastri degli animali:

MATERIALIMONTESSORI.IT

– diciamo: “Questo è il cofanetto degli incastri degli animali, e questi sono gli incastri degli animali”
– mostriamo al bambino come prendere dal cofanetto l’incastro della rana e tenerlo correttamente per portarlo al tavolo o al tappeto
– arrivati al posto diciamo: “Questo è l’incastro della rana. Su questo incastro noi possiamo vedere le parti del corpo della rana”
–  attiriamo l’attenzione del bambino sugli incastri, e diciamo che si tratta di un materiale molto utile a tutti e che lo maneggeremo  con delicatezza e cura
– mostriamo al bambino come prendere i pezzi in modo corretto utilizzando i pomoli, per rimuoverli dalla tavola


– prendiamo il primo incastro e posiamolo sul tappeto


– chiediamo al bambino di rimuovere i rimanenti incastri e metterli sul tappeto


– dopo aver rimosso tutti i pezzi, prendiamone uno per i pomoli e mostriamo al bambino come riposizionarlo correttamente nell’incastro
– invitiamo il bambino a proseguire l’attività con gli altri incastri
– quando il lavoro è concluso, riponiamo l’incastro della rana nel cofanetto degli incastri degli animali, se lo abbiamo a disposizione, oppure sullo scaffale della zoologia
– incoraggiamo il bambino a prendere dal cofanetto gli incastri degli animali e lavorare con essi ogni volta che lo desidera.

Età: a partire dai 4 anni.

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Incastro della rana Montessori
Presentazione 2
(nominare le parti del corpo della rana)

Materiale
– incastro della rana
– cartellini della parte della rana pronti (oppure cartellini in bianco e penna nera).

Nomenclatura usata: testa, tronco, zampe anteriori, zampe posteriori. In seguito si aggiungono: occhi, narici, orecchie, bocca, collo, dita.

Presentazione:
– invitiamo un bambino che ha già lavorato cofanetto degli animali e chiediamogli di aiutarci a stendere il tappeto e a portare l’incastro della rana sul piano di lavoro
– togliamo i primi tre incastri nominandoli, cioè dicendo ad esempio: “testa, tronco, zampe posteriori”


– ripetere i nomi: “testa, tronco, zampe posteriori”
– chiediamo ai bambini di rimetterli al loro posto, nominandoli, cioè dicendo: “Per favore, rimetteresti a posto il tronco?”
– quando tutti gli incastri sono di nuovo al loro posto, chiediamo a un bambino di prendere gli stessi tre pezzi, uno per uno, nominandoli, ad esempio dicendo: “Per favore, toglieresti l’incastro della testa?”
– fatto questo chiediamo: “Quale parte del corpo della rana vorresti rimettere al suo posto?”. Il bambino risponderà col nome di una parte e rimetterà l’incastro corrispondente al suo posto
– ripetiamo questa lezione in tre tempi con le altre parti del corpo della rana, finché il bambino conoscerà i nomi di tutti e sei gli incastri
– se lo riteniamo efficace, mentre introduciamo i nomi delle parti del corpo possiamo darne una breve descrizione, ad esempio dicendo: ” Queste sono le zampe posteriori. Le zampe posteriori sono molto più grandi e più forti di quelle anteriori. Servono alla rana per fare grandi salti, e in questo modo le rane possono spostarsi per lunghe distanze.”
– oppure: “Questa è la testa della rana. Ha due grandi occhi, un naso e una bocca. All’interno della bocca la rana ha una grande lingua appiccicosa. Per nutrirsi la rana lancia la sua lingua fuori dalla bocca e cattura gli insetti.”
– oppure: “Questo è il tronco o corpo della rana. Nel tronco ci sono organi importanti come come lo stomaco,  il cuore, il fegato.”
– se il bambino mostra vivo interesse per questo genere di presentazioni, continuiamo nei giorni seguenti, finché non avrà acquisito familiarità con i nomi delle parti del corpo della rana
– per l’esercizio della lettura e della scrittura togliamo un incastro alla volta dalla tavola e componiamo la parola corrispondente con l’alfabeto mobile


– se il bambino è in grado di leggere, scriviamo sui cartellini in bianco i nomi delle parti del corpo ed abbiniamoli agli incastri, oppure introduciamo i cartellini pronti e i fogli di controllo

Età: a partire dai 4 anni

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Incastro della rana Montessori
Attività che possiamo proporre con l’incastro della rana

Le attività legate all’utilizzo dell’incastro della rana possono essere di discriminazione visiva, di discriminazione tattile,  di nomenclatura, di preparazione alla scrittura, di lettura; possono coprire varie fasce d’età:
– discriminazione visiva: lavorare con gli incastri; assemblare il corpo della rana su un foglio di controllo; gioco del “Cosa manca”
– discriminazione tattile: gioco del “Cosa manca”, borse del mistero, assemblaggio alla cieca
– preparazione alla scrittura: ricreare l’incastro col ritaglio
– sviluppo del linguaggio: gioco del detective, fogli di controllo e cartelli, nomenclature, definizioni.

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Incastro della rana Montessori
Lavorare con gli incastri

E’ l’attività più ovvia. Il bambino più piccolo può avere bisogno di procedere per più tentativi ed errori, mentre i più grandi sono in grado di mettere facilmente i pezzi negli incastri.

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Incastro della rana Montessori
Assemblare il corpo della rana su un foglio di controllo

Una volta che un bambino sa maneggiare gli incastri con facilità nella cornice, può provare a costruire il corpo della rana utilizzando un foglio di controllo.
I fogli di controllo in commercio prevedono un foglio muto con cartellini mobili e un foglio parlato: 

naturalmente questo è un materiale che si può realizzare facilmente in proprio, riportando i contorni degli incastri e preparando i cartellini necessari.

I fogli di controllo che ho preparato io, pronti per il download e la stampa, sono qui:

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Incastro della rana Montessori
Gioco: “Cosa manca?”

– mettiamo l’incastro della rana completo davanti al bambino
– chiediamo al bambino di voltarsi o di chiudere gli occhi (oppure bendiamolo), togliamo un pezzo dalla tavola e nascondiamolo
– chiediamo al bambino di guardare e di dirci il nome della parte mancante
– il gioco può essere reso più difficile, togliendo due pezzi invece di uno; oppure chiedendo di rispondere non a voce, ma scrivendo o disegnando la parte mancante
– si potrebbe anche chiedere di riconoscere al tatto la parte mancante (cioè tenendo gli occhi chiusi o con la benda sugli occhi).

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Incastro della rana Montessori
Incastro alla cieca

Il bambino può ricomporre l’incastro della rana con gli occhi bendati. Ricordate che è più semplice, all’inizio, se tutti gli incastri sono posizionati ordinatamente a lato della tavola, prima di bendare il bambino.

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Incastro della rana Montessori
Borsa del mistero

– scegliamo un pezzo dell’incastro della rana e mettiamolo in una piccola borsa del mistero
– il bambino tastando la borsa (oppure bendato) identifica la parte del corpo della rana
– si possono anche inserire nella borsa più pezzi alla volta, o anche tutti.

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Incastro della rana Montessori
Ricreare l’incastro col ritaglio

Tracciare il contorno degli incastri è una valida attività di pre-scrittura, e si può rendere più interessante tracciando con la matita i pezzi e poi ritagliandoli, oppure tracciando i pezzi direttamente col punteruolo.

Materiale:
– incastro della rana
– fogli di carta colorata (verdi oppure in vari colori)
– foglio di carta bianca
– matita
– punteruolo o forbici
– colla da carta

Scopo:
– approfondire la conoscenza delle parti del corpo della rana
– esercitare l’occhio e la mano in preparazione alla scrittura.

Presentazione:
– chiediamo ai bambini di portare al tavolo il materiale
– chiediamo a un bambino di scegliere un incastro e di darcelo
– mettiamo l’incastro scelto dal bambino sul foglio di carta colorato e mostriamo come tracciarne il contorno con il punteruolo. Possiamo scegliere di punteggiare interamente il contorno:

oppure di fare fori distanti tra loro di circa mezzo centimetro, che serviranno come guida per le forbici:

– con l’aiuto dei bambini ritagliamo tutte le parti della rana nello stesso modo
– al termine componiamo la rana sul foglio di carta
– incoraggiamo il bambino a ripetere l’esercizio da solo
– se il bambino sa già scrivere, può aggiungere al disegno la nomenclatura.

Nomenclatura usata: testa, tronco, zampe anteriori, zampe posteriori.

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Incastro della rana Montessori
Ricreare l’incastro col disegno e preparare fogli di controllo da soli

Tracciare il contorno degli incastri è una valida attività di pre-scrittura.  Creare il disegno completo dell’incastro è più impegnativo rispetto al collage, perché richiede che il bambino posizioni correttamente i pezzi sul foglio bianco prima di tracciarli.

Materiale:
– incastro della rana
– foglio di carta
– matita e matite colorate.

Scopo:
– approfondire la conoscenza delle parti del corpo della rana
– esercitare l’occhio e la mano in preparazione alla scrittura.

Presentazione:
– chiediamo ai bambini di portare al tavolo il materiale
– chiediamo a un bambino di scegliere un incastro e di darcelo
– mettiamo l’incastro scelto dal bambino sul foglio di carte e mostriamo come tracciarne il contorno con la matita


– togliamo l’incastro e coloriamo usando lo stesso colore dell’incastro originale
– prendiamo un altro incastro e posiamolo sul foglio nella stessa posizione in cui si trova nella tavola originale. Tracciamone i contorni e coloriamolo
– continuiamo allo stesso modo finché non avremo disegnato tutta la rana
– incoraggiamo il bambino a ripetere l’esercizio da solo
– se il bambino sa già scrivere, può aggiungere al disegno la nomenclatura.

Nomenclatura usata: testa, tronco, zampe anteriori, zampe posteriori.

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Incastro della rana Montessori
Caccia al tesoro (o gioco del detective)

Una volta che il bambino conosce il nome di ogni parte del corpo della rana, è possibile utilizzare i pezzi per giocare al detective:
– togliamo tutti i pezzi dall’incastro e mettiamoli a lato della tavola
– diciamo: “Sto cercando… sto cercando… un pezzo che inizia con la lettera C”
– se i bambini non indovinano aggiungiamo un suono
– quando hanno indovinato mettiamo il pezzo nell’incastro
– possiamo giocare anche con le lettere finali o centrali.

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Incastro della rana Montessori
Nomenclature in tre parti immagine, titolo 

– i bambini abbinano la scheda immagine+titolo all’immagine singola e al nome singolo
– identificano la parte corrispondente sull’incastro, prendono il pezzo e lo pongono sulle carte corrispondenti.

Le carte delle nomenclature sono disponibili qui:

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Incastro della rana Montessori
Scrivere i cartellini appropriati

Se il bambino sa scrivere le prime parole, può esercitarsi a scrivere dei propri cartellini per l’incastro della rana. In questa fase, naturalmente, non importa se qualche parola non è scritta correttamente.
Se il bambino è nella fase in cui riconosce i suoni, ma non sa gestire praticamente gli strumenti di scrittura, può utilizzare gli alfabeti mobili.

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Incastro della rana Montessori
Nomenclature in tre parti immagine, titolo, definizione

Materiale
– carte delle nomenclature delle parti della rana (titolo, immagine, definizione)
– incastro della rana.

Presentazione:
– mettiamo sul piano di lavoro tutte le carte delle immagini
– distribuiamo tra i bambini (o mettiamo in ordine sparso sul piano di lavoro) i titoli
– chiediamo a un bambino quale parte del corpo della rana è evidenziato nella prima immagine. Il bambino abbina all’immagine il titolo, quindi pone su di esso l’incastro corrispondente
– proseguiamo allo stesso modo per tutte le parti del corpo della rana
– se i bambini sanno già leggere bene, distribuiamo le carte delle definizioni e chiediamo loro di abbinarle a titoli e immagini


– se i bambini non sanno leggere bene, leggiamo noi una ad una le definizioni e discutiamo coi bambini dove è corretto metterle.

Scopo:
– introdurre il nome e le definizioni delle parti del corpo della rana
– aggiungere informazioni particolari relative all’anatomia della rana.

Le carte delle nomenclature sono disponibili qui:

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Incastro della rana Montessori

 

Esercizi di approfondimento sulla preposizione ed estensioni – Psicogrammatica Montessori

Esercizi di approfondimento sulla preposizione ed estensioni – Psicogrammatica Montessori.

Esercizi di approfondimento sulla preposizione ed estensioni
1. Esercizi di compilazione degli schemi
Prepariamo per i bambini lunghe strisce di carta con i simboli grammaticali posizionati in un determinato ordine.

I bambini inventano delle frasi seguendo lo schema, o anche brevi racconti.

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Esercizi di approfondimento sulla preposizione ed estensioni
2. Caccia alla preposizione

I bambini cercano le preposizioni all’interno dei loro libri di lettura.

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Esercizi di approfondimento sulla preposizione ed estensioni

Nomenclature Montessori per le parti della rana

Nomenclature Montessori per le parti della rana per bambini della scuola d’infanzia (immagine, nome, immagine e nome) e per la scuola primaria (immagine, nome, definizione) pronte per il download e la stampa in formato pdf.

Per realizzare l’incastro della rana in proprio trovi il tutorial qui:

Per le presentazioni dell’incastro ai bambini:

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Nomenclature Montessori per le parti della rana
Set per attività con l’incastro della rana

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Nomenclature Montessori per le parti della rana
Nomenclature 3-6 anni 

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Nomenclature Montessori per le parti della rana
Nomenclature 6-9 anni 


Nomenclature Montessori per le parti della rana

Se preferite realizzare il materiale in proprio, questi sono i testi utilizzati:

La rana è un anfibio. Gli anfibi trascorrono metà della loro vita in acqua come i pesci, e metà sulla terra.
Il suo nome scientifico, usato per rane, rospi e raganelle, è anuria, che significa “senza coda”.
La rana è un carnivoro e si nutre di prede vive: insetti e piccoli invertebrati acquatici o terrestri.
Non sanno masticare, quindi ingoiano le prede intere. I maschi della rana per attirare la femmina gracidano: per emettere questo verso gonfiano dei sacchetti d’aria che si trovano nelle loro guance.

La rana ha grandi occhi sporgenti. Nella rana la palpebra inferiore è più lunga e si alza davanti all’occhio come un velo, mentre la palpebra superiore è sempre immobile. La rana può anche ritirare gli occhi all’interno della testa.
La vista della rana è sensibile al movimento, e si nutrono di prede vive perché non vedono bene le cose che non si muovono.
Gli occhi della rana possono muoversi in tutte le direzioni, anche quando l’animale è sott’acqua.

La rana ha lunghe zampe posteriori molto muscolose che permettono all’animale di spiccare grandi salti e nuotare con agilità.
Le zampe posteriori della rana hanno tre articolazioni, e per questo hanno la forma di una lettera zeta.

Le estremità delle zampe posteriori hanno cinque dita palmate che aiutano nel nuoto e non hanno unghie.
Le specie che si arrampicano sugli alberi, come le raganelle, sotto alle dita hanno dei dischetti adesivi.
Le estremità delle zampe anteriori hanno invece quattro dita soltanto, non palmate.

Il collo della rana è brevissimo e rigido, consentendo movimenti della testa molto limitati.

Le orecchie della rana sono prive di padiglione.
Le due macchie rotonde che si trovano sopra gli angoli della bocca sono le membrane timpaniche. Queste membrane si trovano a fior di pelle.
Attraverso le membrane timpaniche i messaggi uditivi raggiungono il cervello.
La rana può riconoscere il verso delle sue simili.

La bocca della rana è ampia e si estende da un lato all’altro della testa.
La lingua è molto lunga, piuttosto sottile ed appiccicosa e la rana può lanciarla velocemente fuori dalla bocca per catturare le prede vive.
La rana non mastica, ma ingoia le prede intere.

Le zampe anteriori della rana sono piccole e corte e servono principalmente per mantenere il corpo in equilibrio.
L’animale se ne può servire anche per spingere il cibo nella bocca.

La testa della rana è collegata al corpo attraverso un collo molto corto e piuttosto rigido. Presenta una bocca molto larga, due narici, le membrane timpaniche e occhi molto sporgenti.
Contiene il cervello della rana.

Le rane hanno un tronco tozzo e tarchiato.
Tutti gli organi interni della rana si trovano nel tronco: cuore, polmoni, apparato digerente.
La pelle è fine, umida e nuda, cioè senza squame.
Finché l’animale rimane nell’acqua non subisce danni, ma sulla terraferma può disidratarsi. Per questo le rane e tutti gli anfibi in genere si ricoprono di un sottile strato di muco, prodotto da apposite ghiandole della pelle, ed appaiono viscidi.

Le narici della rana si aprono nella cavità orale rendendo possibile all’animale di respirare senza aprire la bocca.
Le narici della rana, inoltre, le permettono di respirare anche sott’acqua.

 Nomenclature Montessori per le parti della rana

 

Il gioco della fattoria per la preposizione – Psico grammatica Montessori

Il gioco della fattoria per la preposizione – Psico grammatica Montessori. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Le attività con la fattoria Montessori rappresentano un grande aiuto nello studio della grammatica, e piacciono molto ai bambini della scuola primaria.
La fattoria deve essere molto ricca di elementi da muovere: animali, persone, siepi e alberi diversi, casa, stalla, canile, ecc.

Su un tavolino si dispongono tutti questi oggetti in miniatura e si prepara un altro tavolo più grande su cui, a poco a poco, eseguendo semplici comandi scritti, si costruisce l’intera fattoria:
L’ALBERO SECOLARE DAVANTI ALLA CASA COLONICA
IL RECINTO ROSSO DIETRO LA CASA COLONICA
I PULCINI GIALLI DENTRO IL RECINTO ROSSO
IL CAVALLINO MARRONE ACCANTO ALLA SIEPE ALTA
e così via.
I bambini partecipano con grande interesse a questo gioco che abbina lettura, manipolazione di piccoli oggetti gradevoli e maggiore comprensione degli elementi linguistici.

Quando usiamo la fattoria per la preposizione è in genere meglio non usare il verbo, anche se il bambino già lo conosce, per isolare meglio la parte del discorso su cui vogliamo lavorare, che è appunto la preposizione.

Se non abbiamo a disposizione la fattoria, possiamo organizzare giochi simili con altri insiemi di oggetti, ad esempio la casa delle bambole, la nave dei  pirati, il castello, il banco del supermercato. Possiamo anche utilizzare più di un insieme, l’importante è che i bambini se ne servano partendo dalla lettura dei cartellini.

Possono lavorare da soli o , cosa che di solito preferiscono, in due o in tre. Ad esempio un bambino legge la frase relativa a una famiglia, l’altro dispone gli oggetti, il terzo mette i simboli mobili sui vari vocaboli. Individualmente possono inoltre scrivere le parole delle varie strisce su propri fogli o sui loro quaderni di grammatica e disegnare i simboli, avviando così un lungo e importante lavoro di analisi grammaticale molto concreta.

Non bisogna aver timore di aggettivi insoliti. I bambini tendono ad usare un numero limitato di aggettivi: bello, brutto, buono, rosso, mentre questa è un’ottima occasione per aiutarli ad arricchire il proprio lessico, introducendo aggettivi di uso meno comune come variopinto, screziato, fruttifero, secolare, pezzato, tondeggiante.

Questa è già analisi grammaticale, pur senza dare per ora regole che confonderebbero e bloccherebbero i piccoli linguisti. L’importante è aiutarli a memorizzare con aiuti sensoriali, sempre utilissimi in ogni età, dando al tempo stesso chiarezza di classificazione.

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Il gioco della fattoria per la preposizione
Presentazione 1

Materiali:
ambiente in miniatura (fattoria, casa delle bambole, ecc.)
cartellini pronti serie A: cartellini- soggetto e cartellini-oggetto in grigio e preposizioni in verde (trovi i file stampabili in fondo all’articolo)
simboli grammaticali

Esercizio:
– diamo al bambino un cartellino-soggetto. Il bambino legge, prende l’oggetto e inserisce i simboli grammaticali corretti sulle parole
– diamo allo stesso bambino un cartellino-oggetto e il bambino procede come sopra
– infine diamo allo stesso bambino una preposizione. Il bambino mette la preposizione tra i due cartellini e sistema gli oggetti in modo che soddisfino il rapporto determinato dalla preposizione

– a questo punto il bambino copia il lavoro svolto sul suo quaderno di grammatica, disegnando i simboli grammaticali su ogni parola.
– ripetiamo con gli altri bambini e nuovi cartellini

– in seguito i bambini potranno lavorare in modo autonomo con i cartellini pronti, scegliendoli in modo casuale, e gli oggetti in miniatura.

Scopo:
– comprendere che la preposizione ha la funzione di mettere gli oggetti in relazione l’uno con l’altro in un determinato modo.

Età: dai 6 agli 8 anni.

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Il gioco della fattoria per la preposizione
Presentazione 2

Materiali:
ambiente in miniatura
– frasi preparate per l’esercizio serie B (trovi i file in fondo all’articolo)
simboli grammaticali

Esercizio:
– Ogni bambino a turno prende una frase, la legge ed esegue il comando, cioè posiziona gli oggetti in miniatura nel modo indicato dalla frase

– dopo averlo fatto copia la frase sul suo quaderno di grammatica, disegnando su ogni parola il simbolo grammaticale corrispondente

– fatto questo toglie il cartellino e i simboli dall’ambiente in miniatura, lasciando gli oggetti come li aveva posizionati durante l’esercizio.

Anche in questo caso gli oggetti rimangono, ma le etichette vengono rimosse.

Scopo:
– comprendere che la preposizione ha la funzione di mettere gli oggetti in relazione l’uno con l’altro in un determinato modo.

Età: dai 6 agli 8 anni.

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Il gioco della fattoria per la preposizione
Presentazione 3

Materiale:
ambiente in miniatura (fattoria, castello, casa delle bambole o altro)
cartellini con articoli in azzurro, aggettivi in blu e nomi in nero e preposizioni in verde
simboli grammaticali

Presentazione:
– invitiamo un piccolo gruppo di bambini intorno all’ambiente in miniatura
– chiediamo ad ogni bambino di scegliere di scegliere due famiglie del nome e una preposizione
– ogni bambino compone una frase coi cartellini e la riproduce con gli oggetti in miniatura, ad esempio mettendo UN CAVALLO VELOCE DAVANTI AL CANCELLO

– al termine i bambini possono registrare l’esercizio sui loro quaderni di grammatica, disegnando con le matite colorate i simboli grammaticali su ogni parola, a mano libera o con l’aiuto degli stencil

Scopo:
– esercitarsi con le preposizioni
– arricchire il vocabolario
– esercitare la comprensione dei testi scritti.

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Presentazione 4

Materiale:
ambiente in miniatura
– cartellini-soggetto e cartellini-oggetto grigi e cartellini-preposizione in verde (serie A)
simboli grammaticali.

Esercizio:
– incoraggiamo i bambini a lavorare insieme per sistemare gli oggetti nell’ambiente in miniatura
– mettiamo i cartellini in tre mazzetti: uno per i soggetti, uno per gli oggetti e uno per le preposizioni
– chiediamo a un bambino di scegliere un cartellino per tipo
– chiediamo quindi al bambino di comporre i cartellini in modo logico e di sistemare gli oggetti citati come indicato dalla preposizione, ad esempio IL MAIALE ROSA VICINO AL CAVALLO MARRONE, IL SILO GRIGIO DIETRO ALL’ASINO GRIGIO, IL TORO FORZUTO A LATO DELL’ALBERO VERDE, IL BEL CAVALLO VICINO AL FIENILE ROSSO, ecc.

– invitiamo a turno tutti i bambini a svolgere l’esercizio come descritto
– al termine chiediamo ai bambini di registrare l’attività sui loro quaderni di grammatica disegnando il corretto simbolo grammaticale su ogni parola.

Scopo:
– fare pratica con l’uso delle preposizioni.

Età:
– dai 6 anni.

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Il gioco della fattoria per la preposizione
Presentazione 5

Le locuzioni preposizionali sono combinazioni fisse di due o più parole che costituiscono unità con funzioni e significati simili a quelli delle preposizioni. Servono, come le preposizioni, a mettere in relazione altri costituenti della frase, segnalando una serie di possibili rapporti di posizione, di tempo, di causa, di mezzo, di modo, di fine, ecc.

Materiali:
– ambiente in miniatura
– cartellino-titolo LOCUZIONI PREPOSIZIONALI
– cartellini-soggetto (articolo, aggettivo, nome di animale) e cartellini- oggetto (aggettivo, nome di luogo) grigi e cartellini delle preposizioni in verde (serie C)

Presentazione:
–  invitiamo un piccolo gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– diciamo ai bambini che oggi avranno l’opportunità di imparare qualcosa di nuovo sulle preposizioni
– mettiamo gli oggetti della fattoria sul piano di lavoro
– prendiamo due cartellini grigi, ad esempio IL CANE MARRONE e IL FIENILE GIALLO
– mettiamo il cane davanti al fienile e invitiamo un bambino a finire la frase con una preposizione che esprima dove si trova il cane in relazione al fienile, cioè DAVANTI AL

– ora spostiamo il cane davanti al fienile e chiediamo ai bambini: “Adesso dov’è il cane?”. Risponderanno che è DAVANTI AL fienile

– mettiamo la preposizione tra i due cartellini grigi
– chiediamo a un bambini di leggere i cartellini IL CANE MARRONE DAVANTI AL FIENILE GIALLO

– ora spostiamo il cane DI FIANCO AL fienile. Chiediamo ai bambini: “Ora dov’è il cane?”
– spostiamo la prima preposizione in basso per fare spazio alla nuova preposizione

– chiediamo a un bambino di leggere i cartellini
– ripetiamo con altre preposizioni

– diciamo: “Queste preposizioni si chiamano locuzioni preposizionali perchè sono formate da più parole che indicano insieme il rapporto tra un oggetto e un altro”
– invitiamo i bambini a continuare a lavorare da soli utilizzando i cartellini preparati per l’esercizio e l’ambiente in miniatura
– al termine chiediamo ai bambini di registrare 3 o 5 frasi sui loro quaderni di grammatica.

Scopo:
– classificare le preposizioni
– riconoscere e usare le locuzioni preposizionali.

Età: dagli 8 anni.

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Presentazione 6
Per i soli rapporti di posizione nello spazio

Ad un primo livello possiamo scegliere di lavorare alla preposizione soltanto con le preposizioni che indicano una relazione nello spazio. Gradualmente possiamo aggiungere gli altri tipi di relazione, che il bambino conoscerà poi meglio grazie agli esercizi con la scatola grammaticale IV e gli esercizi di classificazione.

Materiali:
ambiente in miniatura
– frasi preparate serie B (soggetto + preposizione + oggetto)
simboli grammaticali.

Presentazione:
– mostriamo ai bambini i cartellini preparati
– mostriamo ai bambini come utilizzarli: si prende una frase, si legge e si mette sul piano di lavoro
– si sistemano gli oggetti nominati come indicato nella frase
– si aggiungono i simboli grammaticali su ogni parola della frase
– al termine del gioco ogni bambino scriverà sul suo quaderno di grammatica il titolo “La preposizione” e copierà tre o cinque frasi usate nell’esercizio, disegnando su ogni parola i simboli grammaticali appropriati.

Per la preparazione di questo esercizio comporremo frasi con le preposizioni: su, in, dentro, in cima a, sopra, contro, lungo, davanti a, avanti, dietro a, sotto, al di là di, di qua da, accanto, oltre a, in mezzo a, vicino a, insieme, all’interno, di fronte a, a fianco di,  lontano da, vicino, fuori, accanto, di fianco a,  con, prima, dopo, presso, verso, oltre, lungo, contro.

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Presentazione 7

Materiali:
ambiente in miniatura
– cartellini serie A della famiglia del nome in grigio, cartellini-preposizione in verde
simboli grammaticali.

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno all’ambiente in miniatura
– diciamo: “Conosciamo bene gli articoli, gli aggettivi, i nomi e i verbi. Oggi faremo qualcosa di nuovo con le preposizioni”
– invitiamo i bambini a sistemare l’ambiente in miniatura
– distribuiamo i cartellini delle famiglie dei nomi. Invitiamo i bambini a leggere i cartellini e metterli accanto agli oggetti corrispondenti
– distribuiamo i cartellini-preposizione. Invitiamo i bambini a scegliere due famiglie del nome. Il bambino mette la preposizione tra i due oggetti e legge
– il bambino posiziona i due oggetti come indicato dai cartellini, ad esempio IL CAVALLO MARRONE VICINO AL MAIALINO PIGRO e aggiunge sopra ogni parola il simbolo grammaticale corrispondente
– ogni bambino ripete l’esercizio con altri cartellini e altri oggetti
– i bambini possono registrare l’esercizio sui loro quaderni di grammatica, usando le matite colorate per disegnare i simboli grammaticali su ogni parola
– il bambino può eseguire l’esercizio in modo indipendente quando lo desidera nei giorni seguenti

Materiali
Per esercitarsi con l’ambiente in miniatura prepariamo quattro serie di cartellini delle preposizioni:
– semplici
– articolate
– improprie
– locuzioni preposizionali.
Possiamo inoltre preparare frasi pronte con soggetto, preposizione e oggetto che riguardino gli oggetti in miniatura, simili a comandi, ad esempio:
METTI IL CAVALLO MARRONE ACCANTO AL MAIALINO ROSA
METTI IL TORO NEL RECINTO ROSSO
ecc.

Scopo:
– comprendere la funzione della preposizione
– conoscere i tipi di preposizione.

Età: dai 6 anni.

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Il gioco della fattoria per la preposizione
Materiale pronto in formato pdf

– trovi la mia versione di Fattoria Montessori stampabile, completa di cartellini (parole singole per ogni parte del discorso) qui: FATTORIA E CARTELLINI

– le serie A, B e C per la lavorare con la fattoria e la preposizione sono scaricabili qui:

cartellini serie A, B, C corsivo

cartellini serie A, B, C stampato minuscolo

Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori

Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori in formato pdf, che comprendono: cartellini dei continenti, cartellini degli oceani, nomenclature in tre parti dei continenti, libretto dei continenti, nomenclature degli oceani in tre parti, libretto degli oceani, questionario sul mondo, questionari sui continenti (uno per continente), planisferi di controllo e planisfero muto, cerchio per disegnare gli emisferi…

Trovi tutto il materiale qui: 

Questo è il contenuto:

Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori
Cartellini dei continenti colorati con immagine del continente


Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori
Cartellini dei continenti colorati, degli oceani e dei punti cardinali


Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori
Nomenclature in 3 parti dei continenti colorate
(immagine, titolo, definizione)

Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori
Nomenclature in 3 parti dei continenti in bianco e nero
(immagine, titolo, definizione)


Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori
Nomenclature in tre parti dei continenti colorate
(immagine, planisfero e titolo)

Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori
Nomenclature in tre parti degli oceani colorate
(planisfero titolo e definizione) in due versioni

Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori
incastro del planisfero stampabile per realizzare il materiale in proprio e per i planisferi di controllo (parlati, muti, bianco e nero e colorati)

Planisfero di controllo I: una mappa con i continenti colorati e della stessa dimensione dell’incastro del planisfero
Planisfero di controllo II: negli stessi colori e delle stesse dimensioni del primo planisfero, ed ha in più i nomi dei continenti e degli oceani. Completa la tavola un set di cartellini (colorati o in bianco e nero) da usare per etichettare l’incastro del planisfero
Planisfero di controllo III: Un planisfero in bianco e nero. I continenti sono della stessa dimensione dell’incastro del planisfero
Planisfero di controllo IV: uguale al planisfero III ma con l’aggiunta dei nomi. Completa la tavola un set di cartellini da usare con l’incastro del planisfero.
(I planisferi di controllo vengono presentati al bisogno. In seguito possiamo preparare planisferi simili ma di dimensioni ridotte da usare per colorare ed etichettare).


Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori
Cartellini autocorrettivi (questionario sui continenti) e comandi per attività parallele

Qual è il continente il più piccolo del mondo?
Qual è il continente più grande del mondo?
Quali  oceani bagnano l’Africa?
Qual è l’oceano più piccolo?
Quale oceano tocca sia l’America del Nord sia l’Africa?
Attraverso quali continenti passa l’equatore?
Quale continente si trova al polo sud?
Quanti continenti ci sono al mondo?
Quanti oceani ci sono al mondo?
Qual è l’oceano più grande del mondo?
Quali oceani bagnano l’Oceania?
In quale continente viviamo?
Qual è l’oceano più vicino al polo nord?
In quali due luoghi del mondo fa molto freddo tutto l’anno?
Quali continenti bagna l’Oceano Indiano?
Quale oceano tocca sia l’America del Nord sia l’Australia?
Quali oceani bagnano il Sud America?
Quali oceani bagnano l’Europa?


Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori
Cartellini questionario sui singoli continenti (tre livelli)
e comandi per attività parallele

Questionario per ogni continente:
Qual è il nome del continente?
In quale emisfero si trova?
Quali mari o oceani bagnano il continente?
Quali continenti confinano con questo continente?
Quanti paesi ci sono in questo continente?
Quali sono i nomi di questi paesi?
Progetti:
Disegna la mappa del continente, poi scrivi i nomi dei paesi, degli oceani e dei mari.
Fai un libretto dei paesi del continente.
Fai un libretto delle bandiere dei paesi del continente.

Questionario per ogni continente II
Qual è lo stato più grande del continente? E il più piccolo?
Quali stati di questo continente sono isole?
Qual è lo stato più a sud? E quello più a nord?
Quali stati si trovano lungo la costa dell’oceano?
Quali stati non sono bagnati da oceani o mari?
Qual è lo stato più popolato?
progetti II
Cerca dei francobolli provenienti dagli stati di questo continente.
Cerca  immagini o articoli che parlino degli stati di questo continente su giornali o riviste.
Individua su una cartina geografica del continente le capitali di ogni stato.
Cerca la bandiera per ogni paese del continente.

Questionario per ogni continente III
Quali sono i principali fiumi e laghi del continente?
Quali sono le catene montuose principali?
Qual è il punto più alto del continente?
Quali animali si trovano nel continente?
Che tipo di vegetazione si trova nel continente?
progetti III
Disegna una cartina del continente che mostri montagne, fiumi e laghi più importanti del continente.
Disegna una cartina del continente che mostri i diversi animali che vi vivono.
Disegna una cartina che mostri la vegetazione che si trova nel continente.

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 Incastro del planisfero: presentazioni ed esercizi qui Incastro del planisfero Montessori

Le preposizioni e l’espressione corretta – Psicogrammatica Montessori

Le preposizioni e l’espressione corretta – Psicogrammatica Montessori. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Materiale:
– cartellini preparati
– cartellini dei titoli: ANIMALI e GRUPPO
simboli grammaticali
– pennarello nero e verde
– cartellini in bianco.

Le preposizioni e l’espressione corretta – Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Conosciamo già bene l’articolo, l’aggettivo, il nome e il verbo. Oggi faremo un nuovo esercizio per conoscere meglio la preposizione.  Impareremo anche qualcosa di nuovo sui nomi degli animali quando sono soli e quando sono in gruppo”
– mettiamo lungo il margine superiore del piano di lavoro i due cartellini dei titoli: GRUPPO a sinistra e ANIMALI a destra

– leggiamo il primo nome di animale e mettiamo il cartellino sotto al titolo ANIMALI. Leggiamo il nome del suo gruppo. Mettiamo il cartellino sotto al titolo GRUPPO
– formiamo una colonna verticale con i cartellini degli animali sotto al titolo ANIMALI. Leggiamo tutti i cartellini man mano che li mettiamo sul piano di lavoro

– distribuiamo i cartellini dei gruppi di animali tra tutti i bambini. Ogni bambino legge il suo
– leggiamo il primo nome di animale, ad esempio MAIALINI. Chiediamo: “Chi ha il cartellino col nome del gruppo di questi animali?”. Il bambino che ha il cartellino che si abbina al nome lo legge a voce alta  e lo mette all’interno dello schema sul piano di lavoro, ad esempio UNA FIGLIATA DI
– continuiamo in questo modo con tutti i rimanenti animali e gruppi di animali

– i bambini possono aggiungere altri nomi di animali ed altri gruppi. Per farlo scriviamo i nomi da loro suggeriti su dei cartellini in bianco, usando il pennarello nero
– quando lo schema è completo, i bambini leggono il nome di ogni animale e del suo gruppo
– chiediamo: “Quale preposizione abbiamo usato in queste frasi?”. “La preposizione DI”
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica, usando le matite colorate per disegnare i simboli grammaticali su ogni parola, a mano libera o utilizzando gli stencil
– i bambini possono continuare ad esercitarsi autonomamente con i cartellini pronti
– i bambini possono scrivere nuovi cartellini per esercitarsi.

Le preposizioni e l’espressione corretta – Scopo:
– comprendere la funzione della preposizione.

Le preposizioni e l’espressione corretta – Età: 6 anni.

Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA

L’INCASTRO DELLA PIANTA. Presentazione ed esercizi per bambini a partire dai 3 ai 5 anni.

L’incastro della pianta utilizzato per la presentazioni è offerto da :

Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA

Materiale:
– incastro della pianta

Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA
Presentazione 1
(presentazione del materiale)

Presentazione
– invitiamo un bambino a lavorare con noi all’esercizio
– andiamo allo scaffale della botanica e, se lo abbiamo a disposizione,  indichiamo il cofanetto per gli incastri della botanica
– diciamo: “Questo è il cofanetto degli incastri della botanica, e questi sono gli incastri della botanica”
– mostriamo al bambino come prendere dal cofanetto l’incastro della pianta e tenerlo correttamente per portarlo al tavolo o al tappeto
– arrivati al posto diciamo: “Questo è l’incastro della pianta. Su questo incastro noi possiamo vedere le parti della pianta”
–  attiriamo l’attenzione del bambino sugli incastri, e diciamo che si tratta di un materiale molto utile a tutti e che lo maneggeremo  con delicatezza e cura


– mostriamo al bambino come prendere i pezzi in modo corretto utilizzando i pomoli, per rimuoverli dalla tavola
– prendiamo il primo incastro e posiamolo sul tappeto
– chiediamo al bambino di rimuovere i rimanenti incastri e metterli sul tappeto

– dopo aver rimosso tutti i pezzi, prendiamone uno per i pomoli e mostriamo al bambino come riposizionarlo correttamente nell’incastro

– invitiamo il bambino a proseguire l’attività con gli altri incastri
– quando il lavoro è concluso, riponiamo l’incastro della pianta nel cofanetto degli incastri della botanica, se lo abbiamo a disposizione, oppure sullo scaffale della botanica
– incoraggiamo il bambino a prendere dal cofanetto gli incastri dei vegetali e lavorare con essi ogni volta che lo desidera.

Scopo:
– introdurre i nomi delle parti dell’albero
– dare informazioni particolari sulle diverse parti della pianta
– consentire al bambino di confrontare la morfologia della pianta con quella degli esseri umani.
– sviluppare interesse e rispetto verso le piante.

Controllo dell’errore:
– visivo e tattile
– interconnessione degli incastri tra loro

Età consigliata: dai 4 anni

Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA
Presentazione 2
(nominare le parti della pianta)

Materiali:
– incastro della pianta
– alfabeto mobile (facoltativo)
– cartellini della parte della pianta pronti (oppure cartellini in bianco e penna nera).

Nomenclatura utilizzata:  tronco, fogliame, radice principale, radici laterali, radichette, ramo primario, ramo secondario, sistema delle radici.

Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA – Presentazione:
– invitiamo un bambino che ha già lavorato col cofanetto della botanica e chiediamogli di aiutarci a stendere il tappeto e a portare l’incastro della pianta sul piano di lavoro
– togliamo i primi tre incastri nominandoli, cioè dicendo ad esempio: “fogliame, tronco, radici”
– ripetere i nomi: “fogliame, tronco, radici”
– chiediamo ai bambini di rimetterli al loro posto, nominandoli, cioè dicendo: “Per favore, rimetteresti a posto il tronco?”
– quando tutti gli incastri sono di nuovo al loro posto, chiediamo a un bambino di prendere gli stessi tre pezzi, uno per uno, nominandoli, ad esempio dicendo: “Per favore, toglieresti l’incastro del fogliame?”
– fatto questo chiediamo: “Quale parte della pianta vorresti rimettere al suo posto?”. Il bambino risponderà col nome di una parte e rimetterà l’incastro corrispondente al suo posto
– ripetiamo questa lezione in tre tempi con le altre parti della pianta, finché il bambino conoscerà i nomi di tutti gli incastri
– se lo riteniamo efficace, mentre introduciamo i nomi delle parti possiamo darne una breve descrizione
– se il bambino mostra vivo interesse per questo genere di presentazioni, continuiamo nei giorni seguenti, finché non avrà acquisito familiarità con i nomi delle parti della pianta
– per l’esercizio della lettura e della scrittura togliamo un incastro alla volta dalla tavola e componiamo la parola corrispondente con l’alfabeto mobile

(vedi anche la presentazione seguente).

Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA
Presentazione 3
(scrivere i nomi delle parti della pianta)

Materiali:
– incastro della pianta
– alfabeto mobile.

Nomenclatura utilizzata:  tronco, fogliame, radice principale, radici laterali, radichette, ramo primario, ramo secondario, sistema delle radici.

Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA – Presentazione:
– invitiamo un bambino a lavorare con noi all’esercizio
– andiamo allo scaffale della botanica e, se lo abbiamo a disposizione,  indichiamo il cofanetto per gli incastri della botanica
– mostriamo al bambino come prendere dal cofanetto l’incastro della pianta e tenerlo correttamente per portarlo al tavolo o al tappeto, quindi chiediamogli di portarci anche l’alfabeto mobile
– mettiamo l’alfabeto mobile lungo il margine superiore del tappeto
– mettiamo l’incastro della pianta accanto all’alfabeto mobile
– rimuoviamo il primo pezzo e mettiamolo sul tappeto
– nominiamo la parte della pianta corrispondente
– con l’alfabeto mobile componiamo la parola a destra del pezzo


– continuiamo così con ogni altro pezzo dell’incastro della pianta


– rimettiamo le parti nell’incastro
– rimettiamo le lettere nella scatola dell’alfabeto mobile
– riponiamo il materiale nello scaffale.

Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA

Scopo:
– nominare le parti della pianta
– scrivere il nome delle parti della pianta.

Controllo dell’errore:
– interconnessione degli incastri tra loro.

Età consigliata: dai 4 anni.

Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA
Presentazione 4

Materiale:
– una pianta
– incastro della pianta
– set per le attività con gli incastri della pianta.

Se il bambino è in grado di leggere, scriviamo sui cartellini in bianco i nomi delle parti della pianta ed abbiniamoli agli incastri, oppure introduciamo i cartellini pronti e i fogli di controllo.

I set per le attività con gli incastri della botanica sono molto interessanti perché isolano le singole parti dell’albero, della foglia e del fiore riportando il nome di ogni parte.

Si possono realizzare facilmente anche in proprio riportando i margini dell’incastro in nero su foglio bianco e preparando i cartellini da abbinare. Fogli e cartellini possono essere plastificati.

Per l’incastro della pianta ho preparato:
– foglio di lavoro senza nomi
– foglio di lavoro con nomi
– cartellini dei nomi.

PDF qui:


Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA
Presentazione a (foglio di lavoro con nomi)

– mostriamo una pianta in vaso o andiamo in giardino a guardare un albero
– chiediamo ai bambini di toccarlo, seguirne i margini, annusarlo, guardarlo
– mettiamo sul piano di lavoro l’incastro della pianta
– toccando le parti nominate, ricordiamo insieme i nomi delle parti della pianta che conosciamo e indichiamole sugli incastri
– mettiamo accanto all’incastro della pianta il foglio di lavoro con i nomi

– togliamo un pezzo dell’incastro e poniamolo sul foglio di lavoro
– chiediamo a un bambino di leggere il nome corrispondente sul foglio di lavoro

– procediamo allo stesso modo con tutti i pezzi dell’incastro

– dopo la presentazione i bambini potranno svolgere l’attività in modo indipendente.

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Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA

Presentazione b (foglio di lavoro senza nomi)
– mettiamo sul piano di lavoro l’incastro della pianta
– mettiamo accanto all’incastro della pianta il foglio di lavoro senza nomi

– distribuiamo i cartellini tra i bambini (oppure mettiamoli in ordine sparso sul piano di lavoro)
– togliamo un pezzo dell’incastro e poniamolo sul foglio di lavoro
– chiediamo ai bambini chi pensa di avere il cartellino da abbinare (oppure chiediamo a un bambino di cercarlo tra quelli sul piano di lavoro)

– posizioniamo il cartellino sul foglio di lavoro
– procediamo allo stesso modo con tutti i pezzi dell’incastro

– dopo la presentazione i bambini potranno svolgere l’attività in modo indipendente.

Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA
Attività che possiamo proporre con l’incastro della pianta

Le attività legate all’utilizzo dell’incastro della pianta possono essere di discriminazione visiva, di discriminazione tattile,  di nomenclatura, di preparazione alla scrittura, di lettura; possono coprire varie fasce d’età:
– discriminazione visiva: lavorare con gli incastri; assemblare le parti della pianta su un foglio di controllo; gioco del “Cosa manca”
– discriminazione tattile: gioco del “Cosa manca”, borse del mistero, assemblaggio alla cieca
– preparazione alla scrittura: ricreare l’incastro col ritaglio
– sviluppo del linguaggio: gioco del detective, fogli di controllo e cartelli, nomenclature, definizioni.

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Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA
Lavorare con gli incastri

E’ l’attività più ovvia. Il bambino più piccolo può avere bisogno di procedere per più tentativi ed errori, mentre i più grandi sono in grado di mettere facilmente i pezzi negli incastri.

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Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA
Assemblare la pianta su un foglio di controllo

Una volta che un bambino sa maneggiare gli incastri con facilità nella cornice, può provare a costruire la pianta utilizzando un foglio di controllo.

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Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA
Gioco: “Cosa manca?”

– mettiamo l’incastro  completo davanti al bambino
– chiediamo al bambino di voltarsi o di chiudere gli occhi (oppure bendiamolo), togliamo un pezzo dalla tavola e nascondiamolo
– chiediamo al bambino di guardare e di dirci il nome della parte mancante
– il gioco può essere reso più difficile, togliendo due pezzi invece di uno; oppure chiedendo di rispondere non a voce, ma scrivendo o disegnando la parte mancante
– si potrebbe anche chiedere di riconoscere al tatto la parte mancante (cioè tenendo gli occhi chiusi o con la benda sugli occhi).

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Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA
Incastro alla cieca

Il bambino può ricomporre l’incastro  con gli occhi bendati. Ricordate che è più semplice, all’inizio, se tutti gli incastri sono posizionati ordinatamente a lato della tavola, prima di bendare il bambino.

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Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA
Borsa del mistero

– scegliamo un pezzo dell’incastro e mettiamolo in una piccola borsa del mistero
– il bambino tastando la borsa (oppure bendato) identifica la parte
– si possono anche inserire nella borsa più pezzi alla volta, o anche tutti.

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Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA
Ricreare l’incastro col ritaglio

Tracciare il contorno degli incastri è una valida attività di pre-scrittura, e si può rendere più interessante tracciando con la matita i pezzi e poi ritagliandoli, oppure tracciando i pezzi direttamente col punteruolo.

Materiale:
– incastro della pianta
– fogli di carta colorata
– foglio di carta bianca
– matita
– punteruolo o forbici
– colla da carta

Presentazione:
– chiediamo ai bambini di portare al tavolo il materiale
– chiediamo a un bambino di scegliere un incastro e di darcelo
– mettiamo l’incastro scelto dal bambino sul foglio di carta colorato e mostriamo come tracciarne il contorno con il punteruolo. Possiamo scegliere di punteggiare interamente il contorno, oppure di fare fori distanti tra loro di circa mezzo centimetro, che serviranno come guida per le forbici
– con l’aiuto dei bambini ritagliamo tutte le parti della pianta nello stesso modo
– al termine componiamo la pianta sul foglio di carta
– incoraggiamo il bambino a ripetere l’esercizio da solo
– se il bambino sa già scrivere, può aggiungere al disegno la nomenclatura.

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Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA
Ricreare l’incastro col disegno e preparare fogli di controllo da soli

Tracciare il contorno degli incastri è una valida attività di pre-scrittura.  Creare il disegno completo dell’incastro è più impegnativo rispetto al collage, perché richiede che il bambino posizioni correttamente i pezzi sul foglio bianco prima di tracciarli.

Materiale:
– incastro della pianta
– foglio di carta
– matita e matite colorate.

Presentazione:
– chiediamo ai bambini di portare al tavolo il materiale
– chiediamo a un bambino di scegliere un incastro e di darcelo
– mettiamo l’incastro scelto dal bambino sul foglio di carta e mostriamo come tracciarne il contorno con la matita
– togliamo l’incastro e coloriamo usando lo stesso colore dell’incastro originale
– prendiamo un altro incastro e posiamolo sul foglio nella stessa posizione in cui si trova nella tavola originale. Tracciamone i contorni e coloriamolo
– continuiamo allo stesso modo finché non avremo disegnato tutta la pianta
– incoraggiamo il bambino a ripetere l’esercizio da solo
– se il bambino sa già scrivere, può aggiungere al disegno la nomenclatura.

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Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA
Caccia al tesoro (o gioco del detective)

Una volta che il bambino conosce il nome di ogni parte del corpo della pianta, è possibile utilizzare i pezzi per giocare al detective:
– togliamo tutti i pezzi dall’incastro e mettiamoli a lato della tavola
– diciamo: “Sto cercando… sto cercando… un pezzo che inizia con la lettera R”
– se i bambini non indovinano aggiungiamo un suono
– quando hanno indovinato mettiamo il pezzo nell’incastro
– possiamo giocare anche con le lettere finali o centrali.

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Nomenclature in tre parti immagine, titolo 

– i bambini abbinano la scheda immagine+titolo all’immagine singola e al nome singolo
– identificano la parte corrispondente sull’incastro, prendono il pezzo e lo pongono sulle carte corrispondenti.

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Scrivere i cartellini appropriati

Se il bambino sa scrivere le prime parole, può esercitarsi a scrivere dei propri cartellini per l’incastro. In questa fase, naturalmente, non importa se qualche parola non è scritta correttamente.
Se il bambino è nella fase in cui riconosce i suoni, ma non sa gestire praticamente gli strumenti di scrittura, può utilizzare gli alfabeti mobili.

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Nomenclature in tre parti immagine, titolo, definizione

Materiale
– carte delle nomenclature delle parti della pianta (titolo, immagine, definizione)
– incastro della pianta.

Presentazione:
– mettiamo sul piano di lavoro tutte le carte delle immagini
– distribuiamo tra i bambini (o mettiamo in ordine sparso sul piano di lavoro) i titoli
– chiediamo a un bambino quale parte della pianta è evidenziato nella prima immagine. Il bambino abbina all’immagine il titolo, quindi pone su di esso l’incastro corrispondente
– proseguiamo allo stesso modo per tutte le parti della pianta
– se i bambini sanno già leggere bene, distribuiamo le carte delle definizioni e chiediamo loro di abbinarle a titoli e immagini
– se i bambini non sanno leggere bene, leggiamo noi una ad una le definizioni e discutiamo coi bambini dove è corretto metterle.

Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA

 

Botanica Montessori: l’incastro del fiore

Botanica Montessori: l’incastro del fiore. Presentazione ed esercizi per bambini a partire dai 3 ai 5 anni.

L’incastro utilizzato per la presentazioni è offerto da :


Botanica Montessori: l’incastro del fiore

Materiale:
– incastro del fiore

Botanica Montessori: l’incastro del fiore
Presentazione 1
(presentazione del materiale)

Presentazione:
– invitiamo un bambino a lavorare con noi all’esercizio
– andiamo allo scaffale della botanica e, se lo abbiamo a disposizione,  indichiamo il cofanetto per gli incastri della botanica
– diciamo: “Questo è il cofanetto degli incastri della botanica, e questi sono gli incastri della botanica”
– mostriamo al bambino come prendere dal cofanetto l’incastro del fiore e tenerlo correttamente per portarlo al tavolo o al tappeto
– arrivati al posto diciamo: “Questo è l’incastro del fiore. Su questo incastro noi possiamo vedere le parti del fiore”
–  attiriamo l’attenzione del bambino sugli incastri, e diciamo che si tratta di un materiale molto utile a tutti e che lo maneggeremo  con delicatezza e cura
– mostriamo al bambino come prendere i pezzi in modo corretto utilizzando i pomoli, per rimuoverli dalla tavola
– prendiamo il primo incastro e posiamolo sul tappeto
– chiediamo al bambino di rimuovere i rimanenti incastri e metterli sul tappeto

– dopo aver rimosso tutti i pezzi, prendiamone uno per i pomoli e mostriamo al bambino come riposizionarlo correttamente nell’incastro

– invitiamo il bambino a proseguire l’attività con gli altri incastri
– quando il lavoro è concluso, riponiamo l’incastro del fiore nel cofanetto degli incastri della botanica, se lo abbiamo a disposizione, oppure sullo scaffale della botanica
– incoraggiamo il bambino a prendere dal cofanetto gli incastri dei vegetali e lavorare con essi ogni volta che lo desidera.

Scopo:
– introdurre i nomi delle parti del fiore
– dare informazioni particolari sulle diverse parti del fiore
– consentire al bambino di confrontare la morfologia del fiore con quella degli esseri umani
– sviluppare interesse e rispetto verso le piante.

Controllo dell’errore:
– visivo e tattile
– interconnessione degli incastri tra loro

Età consigliata: dai 4 anni

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Botanica Montessori: l’incastro del fiore
Presentazione 2
(nominare le parti del fiore)

Materiali:
– incastro del fiore
– alfabeto mobile (facoltativo)

Presentazione:
– invitiamo un bambino che ha già lavorato col cofanetto della botanica e chiediamogli di aiutarci a stendere il tappeto e a portare l’incastro del fiore sul piano di lavoro
– togliamo i primi tre incastri nominandoli, cioè dicendo ad esempio: “corolla, calice, stelo”
– ripetere i nomi: “corolla, calice, stelo”
– chiediamo ai bambini di rimetterli al loro posto, nominandoli, cioè dicendo: “Per favore, rimetteresti a posto il calice?”
– quando tutti gli incastri sono di nuovo al loro posto, chiediamo a un bambino di prendere gli stessi tre pezzi, uno per uno, nominandoli, ad esempio dicendo: “Per favore, toglieresti l’incastro della corolla?”
– fatto questo chiediamo: “Quale parte del fiore vorresti rimettere al suo posto?”. Il bambino risponderà col nome di una parte e rimetterà l’incastro corrispondente al suo posto
– ripetiamo questa lezione in tre tempi con le altre parti del fiore, finché il bambino conoscerà i nomi di tutti gli incastri
– se lo riteniamo efficace, mentre introduciamo i nomi delle parti possiamo darne una breve descrizione
– se il bambino mostra vivo interesse per questo genere di presentazioni, continuiamo nei giorni seguenti, finché non avrà acquisito familiarità con i nomi delle parti del fiore
– per l’esercizio della lettura e della scrittura togliamo un incastro alla volta dalla tavola e componiamo la parola corrispondente con l’alfabeto mobile

(vedi anche la presentazione seguente)

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Botanica Montessori: l’incastro del fiore
Presentazione 3
(scrivere i nomi delle parti del fiore)

Materiali:
– incastro del fiore
– alfabeto mobile.

Presentazione:
– invitiamo un bambino a lavorare con noi all’esercizio
– andiamo allo scaffale della botanica e, se lo abbiamo a disposizione,  indichiamo il cofanetto per gli incastri della botanica
– mostriamo al bambino come prendere dal cofanetto l’incastro del fiore e tenerlo correttamente per portarlo al tavolo o al tappeto, quindi chiediamogli di portarci anche l’alfabeto mobile
– mettiamo l’alfabeto mobile lungo il margine superiore del tappeto
– mettiamo l’incastro del fiore accanto all’alfabeto mobile
– rimuoviamo il primo pezzo e mettiamolo sul tappeto
– nominiamo la parte del fiore corrispondente
– con l’alfabeto mobile componiamo la parola a destra del pezzo

– continuiamo così con ogni altro pezzo dell’incastro del fiore
– rimettiamo le parti nell’incastro
– rimettiamo le lettere nella scatola dell’alfabeto mobile
– riponiamo il materiale nello scaffale.

Nomenclatura utilizzata (in grassetto):


1 – Fiore maturo
2 – Stimma
3 – Stilo
4 – Filamento
5 – Asse fiorale
6 – Articolazione
7 – Peduncolo o stelo
8 – Nettario
9 – Stame
10 – Ovario
11 – Ovuli
12 – Connettivo
13 – Microsporangio
14 – Antera
15 – Perianzio
16 – Corolla
17 – Calice.

Scopo:
– nominare le parti del fiore
– scrivere il nome delle parti del fiore.

Controllo dell’errore:
– interconnessione degli incastri tra loro

Età consigliata: dai 4 anni

Botanica Montessori: l’incastro del fiore
Presentazione 4

Materiale:
– un fiore
– incastro del fiore
– set per le attività con gli incastri del fiore.

Se il bambino è in grado di leggere, scriviamo sui cartellini in bianco i nomi delle parti della pianta ed abbiniamoli agli incastri, oppure introduciamo i cartellini pronti e i fogli di controllo.

I set per le attività con gli incastri della botanica sono molto interessanti perché isolano le singole parti dell’albero, della foglia e del fiore riportando il nome di ogni parte.

Si possono realizzare facilmente anche in proprio riportando i margini dell’incastro in nero su foglio bianco e preparando i cartellini da abbinare. Fogli e cartellini possono essere plastificati.

Per l’incastro del fiore ho preparato:
– foglio di lavoro senza nomi
– foglio di lavoro con nomi
– cartellini dei nomi.

PDF qui:

Presentazione a (foglio di lavoro con nomi):
– distribuiamo un fiore per ogni bambino e teniamone uno per noi
– chiediamo ai bambini di toccarlo, seguirne i margini, annusarlo, guardarlo
– mettiamo sul piano di lavoro l’incastro del fiore
– toccando le parti nominate, ricordiamo insieme i nomi delle parti del fiore che conosciamo e indichiamole sugli incastri
– mettiamo accanto all’incastro del fiore il foglio di lavoro con i nomi

– togliamo un pezzo dell’incastro e poniamolo sul foglio di lavoro
– chiediamo a un bambino di leggere il nome corrispondente sul foglio di lavoro

– procediamo allo stesso modo con tutti i pezzi dell’incastro

– dopo la presentazione i bambini potranno svolgere l’attività in modo indipendente

Presentazione b (foglio di lavoro senza nomi)
– mettiamo sul piano di lavoro l’incastro del fiore
– mettiamo accanto all’incastro del fiore il foglio di lavoro senza nomi

– distribuiamo i cartellini tra i bambini (oppure mettiamoli in ordine sparso sul piano di lavoro)
– togliamo un pezzo dell’incastro e poniamolo sul foglio di lavoro
– chiediamo ai bambini chi pensa di avere il cartellino da abbinare (oppure chiediamo a un bambino di cercarlo tra quelli sul piano di lavoro)

– posizioniamo il cartellino sul foglio di lavoro
– procediamo allo stesso modo con tutti i pezzi dell’incastro

– dopo la presentazione i bambini potranno svolgere l’attività in modo indipendente.

Botanica Montessori: l’incastro del fiore
Attività che possiamo proporre con l’incastro del fiore

Le attività legate all’utilizzo dell’incastro del fiore possono essere di discriminazione visiva, di discriminazione tattile,  di nomenclatura, di preparazione alla scrittura, di lettura; possono coprire varie fasce d’età:
– discriminazione visiva: lavorare con gli incastri; assemblare il corpo del fiore su un foglio di controllo; gioco del “Cosa manca”
– discriminazione tattile: gioco del “Cosa manca”, borse del mistero, assemblaggio alla cieca
– preparazione alla scrittura: ricreare l’incastro col ritaglio
– sviluppo del linguaggio: gioco del detective, fogli di controllo e cartelli, nomenclature, definizioni.

Botanica Montessori: l’incastro del fiore
Lavorare con gli incastri

E’ l’attività più ovvia. Il bambino più piccolo può avere bisogno di procedere per più tentativi ed errori, mentre i più grandi sono in grado di mettere facilmente i pezzi negli incastri.


Botanica Montessori: l’incastro del fiore
Assemblare il fiore su un foglio di controllo

Una volta che un bambino sa maneggiare gli incastri con facilità nella cornice, può provare a costruire il fiore utilizzando un foglio di controllo.


Botanica Montessori: l’incastro del fiore
Gioco: “Cosa manca?”

– mettiamo l’incastro  completo davanti al bambino
– chiediamo al bambino di voltarsi o di chiudere gli occhi (oppure bendiamolo), togliamo un pezzo dalla tavola e nascondiamolo
– chiediamo al bambino di guardare e di dirci il nome della parte mancante
– il gioco può essere reso più difficile, togliendo due pezzi invece di uno; oppure chiedendo di rispondere non a voce, ma scrivendo o disegnando la parte mancante
– si potrebbe anche chiedere di riconoscere al tatto la parte mancante (cioè tenendo gli occhi chiusi o con la benda sugli occhi).


Botanica Montessori: l’incastro del fiore
Incastro alla cieca

Il bambino può ricomporre l’incastro  con gli occhi bendati. Ricordate che è più semplice, all’inizio, se tutti gli incastri sono posizionati ordinatamente a lato della tavola, prima di bendare il bambino.


Botanica Montessori: l’incastro del fiore
Borsa del mistero

– scegliamo un pezzo dell’incastro e mettiamolo in una piccola borsa del mistero
– il bambino tastando la borsa (oppure bendato) identifica la parte
– si possono anche inserire nella borsa più pezzi alla volta, o anche tutti.


Botanica Montessori: l’incastro del fiore
Ricreare l’incastro col ritaglio

Tracciare il contorno degli incastri è una valida attività di pre-scrittura, e si può rendere più interessante tracciando con la matita i  – e poi ritagliandoli, oppure tracciando i pezzi direttamente col punteruolo.

Botanica Montessori: l’incastro del fiore – Materiale:
– incastro del fiore
– fogli di carta colorata
– foglio di carta bianca
– matita
– punteruolo o forbici
– colla da carta

Botanica Montessori: l’incastro del fiore – Presentazione:
– chiediamo ai bambini di portare al tavolo il materiale
– chiediamo a un bambino di scegliere un incastro e di darcelo
– mettiamo l’incastro scelto dal bambino sul foglio di carta colorato e mostriamo come tracciarne il contorno con il punteruolo. Possiamo scegliere di punteggiare interamente il contorno, oppure di fare fori distanti tra loro di circa mezzo centimetro, che serviranno come guida per le forbici
– con l’aiuto dei bambini ritagliamo tutte le parti del fiore nello stesso modo
– al termine componiamo il fiore sul foglio di carta
– incoraggiamo il bambino a ripetere l’esercizio da solo
– se il bambino sa già scrivere, può aggiungere al disegno la nomenclatura.


Botanica Montessori: l’incastro del fiore
Ricreare l’incastro col disegno e preparare i fogli di controllo

Tracciare il contorno degli incastri è una valida attività di pre-scrittura.  Creare il disegno completo dell’incastro è più impegnativo rispetto al collage, perché richiede che il bambino posizioni correttamente i pezzi sul foglio bianco prima di tracciarli.

Materiale:
– incastro della pianta
– foglio di carta
– matita e matite colorate.

Presentazione:
– chiediamo ai bambini di portare al tavolo il materiale
– chiediamo a un bambino di scegliere un incastro e di darcelo
– mettiamo l’incastro scelto dal bambino sul foglio di carta e mostriamo come tracciarne il contorno con la matita
– togliamo l’incastro e coloriamo usando lo stesso colore dell’incastro originale
– prendiamo un altro incastro e posiamolo sul foglio nella stessa posizione in cui si trova nella tavola originale. Tracciamone i contorni e coloriamolo
– continuiamo allo stesso modo finché non avremo disegnato tutto il fiore
– incoraggiamo il bambino a ripetere l’esercizio da solo
– se il bambino sa già scrivere, può aggiungere al disegno la nomenclatura.


Botanica Montessori: l’incastro del fiore
Caccia al tesoro (o gioco del detective)

Una volta che il bambino conosce il nome di ogni parte del fiore, è possibile utilizzare i pezzi per giocare al detective:
– togliamo tutti i pezzi dall’incastro e mettiamoli a lato della tavola
– diciamo: “Sto cercando… sto cercando… un pezzo che inizia con la lettera P”
– se i bambini non indovinano aggiungiamo un suono
– quando hanno indovinato mettiamo il pezzo nell’incastro
– possiamo giocare anche con le lettere finali o centrali.


Botanica Montessori: l’incastro del fiore
Nomenclature in tre parti immagine, titolo 

– i bambini abbinano la scheda immagine+titolo all’immagine singola e al nome singolo
– identificano la parte corrispondente sull’incastro, prendono il pezzo e lo pongono sulle carte corrispondenti.


Botanica Montessori: l’incastro del fiore
Scrivere i cartellini appropriati

Se il bambino sa scrivere le prime parole, può esercitarsi a scrivere dei propri cartellini per l’incastro. In questa fase, naturalmente, non importa se qualche parola non è scritta correttamente.
Se il bambino è nella fase in cui riconosce i suoni, ma non sa gestire praticamente gli strumenti di scrittura, può utilizzare gli alfabeti mobili.


Botanica Montessori: l’incastro del fiore
Nomenclature in tre parti immagine, titolo, definizione

Materiale
– carte delle nomenclature delle parti del fiore (titolo, immagine, definizione)
– incastro del fiore.

Presentazione:
– mettiamo sul piano di lavoro tutte le carte delle immagini
– distribuiamo tra i bambini (o mettiamo in ordine sparso sul piano di lavoro) i titoli
– chiediamo a un bambino quale parte del fiore è evidenziato nella prima immagine. Il bambino abbina all’immagine il titolo, quindi pone su di esso l’incastro corrispondente
– proseguiamo allo stesso modo per tutte le parti del fiore
– se i bambini sanno già leggere bene, distribuiamo le carte delle definizioni e chiediamo loro di abbinarle a titoli e immagini
– se i bambini non sanno leggere bene, leggiamo noi una ad una le definizioni e discutiamo coi bambini dove è corretto metterle.

Botanica Montessori: incastro della foglia

Botanica Montessori: l’incastro della foglia. Presentazione ed esercizi per bambini a partire dai 3 ai 5 anni.

 

Botanica Montessori: incastro della foglia
Presentazione 1
(presentazione del materiale)

Materiali:
– incastro della foglia

L’incastro utilizzato per la presentazioni è offerto da Boboto

Presentazione
– invitiamo un bambino a lavorare con noi all’esercizio
– andiamo allo scaffale della botanica e, se lo abbiamo a disposizione,  indichiamo il cofanetto per gli incastri della botanica
– diciamo: “Questo è il cofanetto degli incastri della botanica, e questi sono gli incastri della botanica”
– mostriamo al bambino come prendere dal cofanetto l’incastro della foglia e tenerlo correttamente per portarlo al tavolo o al tappeto
– arrivati al posto diciamo: “Questo è l’incastro della foglia. Su questo incastro noi possiamo vedere le parti della foglia.”
–  attiriamo l’attenzione del bambino sugli incastri, e diciamo che si tratta di un materiale molto utile a tutti e che lo maneggeremo  con delicatezza e cura
– mostriamo al bambino come prendere i pezzi in modo corretto utilizzando i pomoli, per rimuoverli dalla tavola
– prendiamo il primo incastro e posiamolo sul tappeto
– chiediamo al bambino di rimuovere i rimanenti incastri e metterli sul tappeto

– dopo aver rimosso tutti i pezzi, prendiamone uno per i pomoli e mostriamo al bambino come riposizionarlo correttamente nell’incastro

– invitiamo il bambino a proseguire l’attività con gli altri incastri
– quando il lavoro è concluso, riponiamo l’incastro della foglia nel cofanetto degli incastri della botanica, se lo abbiamo a disposizione, oppure sullo scaffale della botanica
– incoraggiamo il bambino a prendere dal cofanetto gli incastri dei vegetali e lavorare con essi ogni volta che lo desidera.

Nomenclatura utilizzata: foglia, stipola, picciolo, lamina, base, margine, apice, nervatura

Scopo:
– sviluppare interesse e rispetto verso le piante
– conoscere le parti della foglia.

Controllo dell’errore:
– interconnessione degli incastri tra loro

Età consigliata: dai 4 anni

Botanica Montessori: incastro della foglia
Presentazione 2
(nominare le parti della foglia)

Materiali:
– incastro della foglia
– alfabeto mobile (facoltativo)
– cartellini della parte della foglia pronti (oppure cartellini in bianco e penna nera).

Nomenclatura utilizzata: foglia, stipola, picciolo, lamina, base, margine, apice, nervatura.

Presentazione:
– invitiamo un bambino che ha già lavorato col cofanetto della botanica e chiediamogli di aiutarci a stendere il tappeto e a portare l’incastro della foglia sul piano di lavoro
– togliamo i primi tre incastri nominandoli, cioè dicendo ad esempio: “picciolo, margine, base”
– ripetere i nomi: “picciolo, margine, base”
– chiediamo ai bambini di rimetterli al loro posto, nominandoli, cioè dicendo: “Per favore, rimetteresti a posto il picciolo?”
– quando tutti gli incastri sono di nuovo al loro posto, chiediamo a un bambino di prendere gli stessi tre pezzi, uno per uno, nominandoli, ad esempio dicendo: “Per favore, toglieresti l’incastro del margine?”
– fatto questo chiediamo: “Quale parte della foglia vorresti rimettere al suo posto?”. Il bambino risponderà col nome di una parte e rimetterà l’incastro corrispondente al suo posto
– ripetiamo questa lezione in tre tempi con le altre parti della foglia, finché il bambino conoscerà i nomi di tutti gli incastri
– se lo riteniamo efficace, mentre introduciamo i nomi delle parti possiamo darne una breve descrizione
– se il bambino mostra vivo interesse per questo genere di presentazioni, continuiamo nei giorni seguenti, finché non avrà acquisito familiarità con i nomi delle parti della foglia
– per l’esercizio della lettura e della scrittura togliamo un incastro alla volta dalla tavola e componiamo la parola corrispondente con l’alfabeto mobile

(vedi anche la presentazione seguente).

Botanica Montessori: incastro della foglia
Presentazione 3
(scrivere i nomi delle parti della foglia)

Materiali:
– incastro della foglia
– alfabeto mobile.

Nomenclatura utilizzata: foglia, stipola, picciolo, lamina, base, margine, apice, nervatura.

Presentazione:
– invitiamo un bambino a lavorare con noi all’esercizio
– andiamo allo scaffale della botanica e, se lo abbiamo a disposizione,  indichiamo il cofanetto per gli incastri della botanica
– mostriamo al bambino come prendere dal cofanetto l’incastro della foglia e tenerlo correttamente per portarlo al tavolo o al tappeto, quindi chiediamogli di portarci anche l’alfabeto mobile
– mettiamo l’alfabeto mobile lungo il margine superiore del tappeto
– mettiamo l’incastro della foglia accanto all’alfabeto mobile
– rimuoviamo il primo pezzo e mettiamolo sul tappeto
– nominiamo la parte della foglia corrispondente
– con l’alfabeto mobile componiamo la parola a destra del pezzo
– continuiamo così con ogni altro pezzo dell’incastro della pianta

– rimettiamo le parti nell’incastro
– rimettiamo le lettere nella scatola dell’alfabeto mobile
– riponiamo il materiale nello scaffale.

Scopo:
– nominare le parti della foglia
– scrivere il nome delle parti della foglia.

Controllo dell’errore:
– interconnessione degli incastri tra loro

Età consigliata: dai 4 anni


Botanica Montessori: incastro della foglia
Presentazione 4

Materiale:
– foglie vere
– incastro della foglia
– set per le attività con gli incastri della foglia.

I set per le attività con gli incastri della botanica sono molto interessanti perché isolano le singole parti dell’albero, della foglia e del fiore riportando il nome di ogni parte.

Si possono realizzare facilmente anche in proprio riportando i margini dell’incastro in nero su foglio bianco e preparando i cartellini da abbinare. Fogli e cartellini possono essere plastificati.

Per l’incastro della foglia ho preparato:
– foglio di lavoro senza nomi
– foglio di lavoro con nomi
– cartellini dei nomi.

Presentazione a (foglio di lavoro con nomi):
– distribuiamo una foglia per ogni bambino e teniamone una per noi
– chiediamo ai bambini di toccarla, seguirne i margini, annusarla, guardarla
– mettiamo sul piano di lavoro l’incastro della foglia
– toccando le parti nominate, ricordiamo insieme i nomi delle parti della foglia che conosciamo e indichiamola sugli incastri
– mettiamo accanto all’incastro della foglia il foglio di lavoro con i nomi

– togliamo un pezzo dell’incastro e poniamolo sul foglio di lavoro
– chiediamo a un bambino di leggere il nome corrispondente sul foglio di lavoro

– procediamo allo stesso modo con tutti i pezzi dell’incastro

– dopo la presentazione i bambini potranno svolgere l’attività in modo indipendente

Botanica Montessori: incastro della foglia – Presentazione b (foglio di lavoro senza nomi)
– mettiamo sul piano di lavoro l’incastro della foglia
– mettiamo accanto all’incastro della foglia il foglio di lavoro senza nomi

– distribuiamo i cartellini tra i bambini (oppure mettiamoli in ordine sparso sul piano di lavoro)

– togliamo un pezzo dell’incastro e poniamolo sul foglio di lavoro
– chiediamo ai bambini chi pensa di avere il cartellino da abbinare (oppure chiediamo a un bambino di cercarlo tra quelli sul piano di lavoro)

– posizioniamo il cartellino sul foglio di lavoro
– procediamo allo stesso modo con tutti i pezzi del puzzle

– dopo la presentazione i bambini potranno svolgere l’attività in modo indipendente.


Botanica Montessori: incastro della foglia

Botanica Montessori: incastro della foglia
Attività che possiamo proporre con l’incastro della foglia

Le attività legate all’utilizzo dell’incastro della foglia possono essere di discriminazione visiva, di discriminazione tattile,  di nomenclatura, di preparazione alla scrittura, di lettura; possono coprire varie fasce d’età:
– discriminazione visiva: lavorare con gli incastri; assemblare le parti della foglia su un foglio di controllo; gioco del “Cosa manca”
– discriminazione tattile: gioco del “Cosa manca”, borse del mistero, assemblaggio alla cieca
– preparazione alla scrittura: ricreare l’incastro col ritaglio
– sviluppo del linguaggio: gioco del detective, fogli di controllo e cartelli, nomenclature, definizioni.


Lavorare con gli incastri

E’ l’attività più ovvia. Il bambino più piccolo può avere bisogno di procedere per più tentativi ed errori, mentre i più grandi sono in grado di mettere facilmente i pezzi negli incastri.


Assemblare la pianta su un foglio di controllo

Una volta che un bambino sa maneggiare gli incastri con facilità nella cornice, può provare a costruire la foglia utilizzando un foglio di controllo.


Gioco: “Cosa manca?”

– mettiamo l’incastro  completo davanti al bambino
– chiediamo al bambino di voltarsi o di chiudere gli occhi (oppure bendiamolo), togliamo un pezzo dalla tavola e nascondiamolo
– chiediamo al bambino di guardare e di dirci il nome della parte mancante
– il gioco può essere reso più difficile, togliendo due pezzi invece di uno; oppure chiedendo di rispondere non a voce, ma scrivendo o disegnando la parte mancante
– si potrebbe anche chiedere di riconoscere al tatto la parte mancante (cioè tenendo gli occhi chiusi o con la benda sugli occhi).


Incastro alla cieca

Il bambino può ricomporre l’incastro  con gli occhi bendati. Ricordate che è più semplice, all’inizio, se tutti gli incastri sono posizionati ordinatamente a lato della tavola, prima di bendare il bambino.


Borsa del mistero

– scegliamo un pezzo dell’incastro e mettiamolo in una piccola borsa del mistero
– il bambino tastando la borsa (oppure bendato) identifica la parte
– si possono anche inserire nella borsa più pezzi alla volta, o anche tutti.


Ricreare l’incastro col ritaglio

Tracciare il contorno degli incastri è una valida attività di pre-scrittura, e si può rendere più interessante tracciando con la matita i pezzi e poi ritagliandoli, oppure tracciando i pezzi direttamente col punteruolo.

Materiale:
– incastro della foglia
– fogli di carta colorata
– foglio di carta bianca
– matita
– punteruolo o forbici
– colla da carta

Presentazione:
– chiediamo ai bambini di portare al tavolo il materiale
– chiediamo a un bambino di scegliere un incastro e di darcelo
– mettiamo l’incastro scelto dal bambino sul foglio di carta colorato e mostriamo come tracciarne il contorno con il punteruolo. Possiamo scegliere di punteggiare interamente il contorno, oppure di fare fori distanti tra loro di circa mezzo centimetro, che serviranno come guida per le forbici
– con l’aiuto dei bambini ritagliamo tutte le parti della foglia nello stesso modo
– al termine componiamo la foglia sul foglio di carta
– incoraggiamo il bambino a ripetere l’esercizio da solo
– se il bambino sa già scrivere, può aggiungere al disegno la nomenclatura.


Ricreare l’incastro col disegno e preparare fogli di controllo da soli

Tracciare il contorno degli incastri è una valida attività di pre-scrittura.  Creare il disegno completo dell’incastro è più impegnativo rispetto al collage, perché richiede che il bambino posizioni correttamente i pezzi sul foglio bianco prima di tracciarli.

Materiale:
– incastro della foglia
– foglio di carta
– matita e matite colorate.

Presentazione:
– chiediamo ai bambini di portare al tavolo il materiale
– chiediamo a un bambino di scegliere un incastro e di darcelo
– mettiamo l’incastro scelto dal bambino sul foglio di carta e mostriamo come tracciarne il contorno con la matita
– togliamo l’incastro e coloriamo usando lo stesso colore dell’incastro originale
– prendiamo un altro incastro e posiamolo sul foglio nella stessa posizione in cui si trova nella tavola originale. Tracciamone i contorni e coloriamolo
– continuiamo allo stesso modo finché non avremo disegnato tutta la foglia
– incoraggiamo il bambino a ripetere l’esercizio da solo
– se il bambino sa già scrivere, può aggiungere al disegno la nomenclatura.


Caccia al tesoro (o gioco del detective)

Una volta che il bambino conosce il nome di ogni parte del corpo della pianta, è possibile utilizzare i pezzi per giocare al detective:
– togliamo tutti i pezzi dall’incastro e mettiamoli a lato della tavola
– diciamo: “Sto cercando… sto cercando… un pezzo che inizia con la lettera M”
– se i bambini non indovinano aggiungiamo un suono
– quando hanno indovinato mettiamo il pezzo nell’incastro
– possiamo giocare anche con le lettere finali o centrali.


Nomenclature in tre parti immagine, titolo 

– i bambini abbinano la scheda immagine+titolo all’immagine singola e al nome singolo
– identificano la parte corrispondente sull’incastro, prendono il pezzo e lo pongono sulle carte corrispondenti.


Scrivere i cartellini appropriati

Se il bambino sa scrivere le prime parole, può esercitarsi a scrivere dei propri cartellini per l’incastro. In questa fase, naturalmente, non importa se qualche parola non è scritta correttamente.
Se il bambino è nella fase in cui riconosce i suoni, ma non sa gestire praticamente gli strumenti di scrittura, può utilizzare gli alfabeti mobili.


Nomenclature in tre parti immagine, titolo, definizione

Botanica Montessori: incastro della foglia – Materiale
– carte delle nomenclature delle parti della foglia (titolo, immagine, definizione)
– incastro della foglia .

Botanica Montessori: incastro della foglia – Presentazione:
– mettiamo sul piano di lavoro tutte le carte delle immagini
– distribuiamo tra i bambini (o mettiamo in ordine sparso sul piano di lavoro) i titoli
– chiediamo a un bambino quale parte della pianta è evidenziato nella prima immagine. Il bambino abbina all’immagine il titolo, quindi pone su di esso l’incastro corrispondente
– proseguiamo allo stesso modo per tutte le parti della foglia
– se i bambini sanno già leggere bene, distribuiamo le carte delle definizioni e chiediamo loro di abbinarle a titoli e immagini
– se i bambini non sanno leggere bene, leggiamo noi una ad una le definizioni e discutiamo coi bambini dove è corretto metterle.


Botanica Montessori: incastro della foglia

Psicogrammatica Montessori: l’espressione corretta (i versi degli animali)

Psicogrammatica Montessori: l’espressione corretta (i versi degli animali). Esercizi e presentazioni sugli animali e i loro versi per bambini della scuola primaria.

Materiali:

– cartellini preparati con versi  di animali scritti in rosso
– cartellini preparati con nomi di animali scritti in nero
– cartellini di controllo con le frasi composte da articolo, nome e verbo
– cartellini dei titoli: ANIMALE (scritto in nero) e VERSO (scritto in rosso)

Presentazione:

– raduna un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Conosciamo già molte cose sugli articoli, i nomi, gli aggettivi, i nomi e i verbi. Oggi faremo un nuovo esercizio coi verbi”
– mettiamo i due cartellini dei titoli lungo il margine superiore del piano di lavoro  (animali a sinistra e versi a destra)

– formiamo una colonna verticale con i  cartellini dei nomi di animale, invitando i bambini a leggere i cartellini man mano che li mettiamo sul piano di lavoro
– distribuiamo i cartellini dei versi tra tutti i bambini
– rileggiamo il primo cartellino del nome e chiediamo: “Chi di voi ha il verbo del verso che fa questo animale?”
– il bambino che ha il cartellino corretto lo posa accanto al nome dell’animale, formando così la colonna dei versi
– ripetere con tutti gli altri cartellini
– al termine posizionare accanto ad ogni coppia il cartellino di controllo, a destra
– invitiamo i bambini a rileggere i nomi degli animali, i versi e i cartellini di controllo
– i bambini registrano l’esercizio sui loro quaderni di grammatica
– i bambini possono poi svolgere l’attività in modo autonomo.

Psicogrammatica Montessori: l’espressione corretta – Scopo diretto:
– comprendere la funzione del verbo
– comprendere la relazione tra verbo e nome.

Età: dai 6 anni.

Materiali 

Psicogrammatica Montessori: l’espressione corretta

Psicogrammatica Montessori VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI

Psicogrammatica Montessori VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Psicogrammatica Montessori VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI

Presentazione 1

Materiale:

– cartellini in bianco
– penna nera e rossa
– simboli grammaticali di primo e secondo livello

Presentazione:

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo : “Ora scriverò per voi delle cose che dovrete fare”
– scriviamo su un cartellino un verbo intransitivo, ad esempio SALTELLA, diamolo a un bambino e chiediamogli di eseguire l’azione. Quando il bambino si ferma, diciamo che non gli abbiamo chiesto di fermarsi
– scriviamo su un altro cartellino un verbo transitivo e un oggetto, ad esempio APRI LA FINESTRA, diamolo a un altro bambino e chiediamo di eseguire l’azione
– per un altro bambino scriviamo, ad esempio SCRIVI IL TUO NOME
– chiediamo al primo bambino di fermarsi e di tornare da noi. Chiediamogli di leggere il suo comando
– chiediamo anche agli altri bambini di leggere il loro comando
– diciamo: “Nei cartellini c’è scritto solo che azione svolgere, ma non c’è scritto quando tempo deve durare il movimento”
– “Sappiamo solo che l’azione di aprire la finestra finisce quando la finestra è aperta, e l’azione dello scrivere il nome finisce quando il nome è scritto, ma non sappiamo quando finisce il camminare”
– raccogliamo tutti i cartellini e scriviamone di nuovi
– diamo a un bambino un verbo intransitivo, ad esempio CAMMINA, e ad un altro bambino un altro verbo intransitivo, ad esempio ZOPPICA

– diamo a un bambino un verbo transitivo, ma senza oggetto, ad esempio LAVA e diciamo: “Oh, scusa, hai bisogno di più informazioni per eseguire l’azione…”
– scriviamo su un altro cartellino LA MELA e mettiamo il cartellino davanti al verbo: LA MELA LAVA. Chiediamo: “Ha senso?”

– discutiamo l’ordine corretto delle parole coi bambini e risistemiamo la frase: LAVA LA MELA

– diamo ai bambini il tempo di continuare la loro azione per un determinato periodo di tempo, quindi chiamare i bambini e discutere le azioni che hanno eseguito ed il tempo impiegato per svolgerle
– chiediamo ai bambini di mettere sui verbi il simbolo grammaticale del cerchio rosso
– coi bambini più grandi possiamo introdurre i termini transitivo e intransitivo e i simboli grammaticali di secondo livello

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Psicogrammatica Montessori VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI
Presentazione 2


Materiali:
– cartellini in bianco
– penna nera e rossa


Presentazione:

– scriviamo e diamo a un bambino una frase composta da soggetto, predicato e complemento oggetto, ad esempio GAIA MANGIA IL GELATO usando il nero per la famiglia del nome e il rosso per il verbo
– mettiamo i simboli grammaticali su ogni parola per analizzare la frase
– diciamo ai bambini che usiamo un nome speciale per il verbo, quando l’azione si svolge su un oggetto. Nella nostra frase c’è un movimento che attraversa il gelato. Questi verbi che ricadono su un oggetto si chiamano VERBI TRANSITIVI
– scriviamo su un cartellino VERBO e su un altro cartellino TRANSITIVO  e usiamo questi cartellini come titoli della presentazione
– spieghiamo l’etimologia: “Transitivo deriva dal latino TRANSIRE che significa passare, andare verso”. Scriviamo il cartello dell’etimologia ed aggiungiamolo al titolo
– scriviamo una frase senza oggetto, ad esempio ALMA BALLA

– chiediamo ai bambini se l’azione della frase passa su un oggetto
– BALLA non passa su un oggetto.
– scriviamo un altro esempio: GIOVANNI PASSEGGIA
– notiamo coi bambini che questi verbi non sono transitivi, perchè non transitano, cioè non passano dal soggetto all’oggetto. Per questo motivo si chiamano INTRANSITIVI
– scriviamo il  titolo INTRANSITIVO

– i bambini possono a turno dettare delle frasi per decidere insieme se contengono verbi transitivi o intransitivi

Psicogrammatica Montessori VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI
Presentazione 3

Psicogrammatica Montessori VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI – Materiali:
– cartellini in bianco
– penna nera e rossa

Psicogrammatica Montessori VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI – Presentazione:
– scriviamo alcuni comandi, alcuni usando verbi transitivi ed altri intransitivi e distribuiamoli tra i bambini (scrivi una parola, apri la porta, resta fermo, cammina, salta, ecc.)
– chiediamo ai bambini di eseguire i comandi tutti insieme, così si potrà osservare che mentre alcuni termineranno la loro azione, altri continueranno ad eseguirla
– diciamo: “Un’azione senza un oggetto può durare per sempre. Un’azione con un oggetto ha un punto specifico di completamento. Il verbo rappresenta un’azione. Quando l’azione è conclusa, scompare. Un verbo può essere intransitivo o transitivo. E’ intransitivo quando non richiede un oggetto. E’ transitivo quando richiede un oggetto.”

Psicogrammatica Montessori VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI
Presentazione 4

Psicogrammatica Montessori VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI – Materiali:
– cartellini in bianco –
– matita
– simboli grammaticali
– cartellini dei verbi intransitivi e intransitivi (serie IT da 1 a 8)

Psicogrammatica Montessori VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI – Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– scriviamo sui cartellini in bianco alcuni verbi intransitivi (azioni che non richiedono oggetto) ad esempio PASSEGGIA, TOSSISCI, SALTA
– chiediamo ad ogni bambino di leggere il cartellino e fare ciò che viene richiesto
– quando l’azione è completa, chiediamo ai bambini, ad esempio: “Dov’è il salto?”. Il salto non si vede più, è scomparso. “Dove sono i tuoi piedi?”. Sul pavimento.
– scriviamo sui cartellini in bianco alcuni comandi con verbi transitivi, ad esempio PRENDI UN QUADERNO, LANCIA UNA PALLINA, APRI IL LIBRO
– diciamo ai bambini di eseguire le azioni indicate e di tornare quando le hanno completate
– chiediamo: “Dov’è prendi?”. Prendi non si vede più, e così anche lancia e apri

– scriviamo su altri cartellini comandi quali CANTA, RIDI, SALTA, APRI LA PORTA, PORTAMI UN LIBRO, CHIUDI IL VASO, assicurandosi di avere a disposizione sia verbi transitivi sia intransitivi in modo che quando tale da avere bambini che continuano ad eseguire l’azione e bambini che la portano a termine
– mostriamo ai bambini i cartellini pronti ed i simboli grammaticali (livello avanzato) per i verbi transitivi e intransitivi

– usiamo i simboli adatti per ogni verbo usato
– mostriamo ai bambini i cartellini pronti di modo che possano continuare l’esercizio in modo autonomo

Psicogrammatica Montessori VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI
Presentazione 5
verbi intransitivi

– scriviamo un comando senza oggetti, ad esempio CAMMINA su un cartellino; scriviamo su un altro cartellino un comando con un oggetto, ad esempio TEMPERA UNA MATITA
– diamo i cartellini a due diversi bambini e chiediamo loro di eseguire le azioni
– il bambino che deve camminare dovrebbe continuare a camminare; l’altro bambino dovrebbe terminare la sua azione del temperare la matita quando la matita avrà la punta
– diamo a un altro bambino un altro comando, ad esempio PIEGA UN FOGLIO
– diciamo al bambino che cammina di fermarsi. Sottolineiamo che gli altri due comandi sono già stati completati. Alcune azioni hanno una fine, e altri verbi non hanno una fine definita
– ai bambini più grandi possiamo insegnare i termini transitivo e intransitivo. I verbi transitivi hanno una fine e i verbi intransitivi non hanno una fine. I verbi transitivi hanno un oggetto e i verbi intransitivi non hanno un oggetto.

Psicogrammatica Montessori VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI
Verbi intransitivi – esercizio

Materiale:
– cartellini di verbi intransitivi (sorridi, applaudi, salta, piangi, ridi, sbadiglia…)

Esercizio:
– il bambino legge l’azione, la esegue, mette il simbolo grammaticale e infine copia l’esercizio sul suo quaderno di grammatica, disegnando i simboli.

Estensioni:
– il bambino cerca sinonimi o contrari dei verbi usati nell’esercizio nel vocabolario e li registra sul suo quaderno di grammatica.

Psicogrammatica Montessori VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI
Verbi transitivi – esercizio

Materiale:
– cartellini di verbi transitivi e azioni relative(innaffia la pianta, chiudi la porta, saluta un amico, stropiccia un foglio, indica la lavagna…)

Esercizio:
– il bambino legge l’azione, la esegue, mette i simboli grammaticali su ogni parola e infine copia l’esercizio sul suo quaderno di grammatica, disegnando i simboli.

Estensioni:
– il bambino cerca sinonimi o contrari dei verbi usati nell’esercizio nel vocabolario e li registra sul suo quaderno di grammatica.

Psicogrammatica Montessori VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI

Psicogrammatica Montessori CONCORDANZA TRA VERBO E NOME

Psicogrammatica Montessori CONCORDANZA TRA VERBO E NOME. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

CONCORDANZA TRA VERBO E NOME
Presentazione 1

Prerequisiti: lezione introduttiva sul verbo

Psicogrammatica Montessori CONCORDANZA TRA VERBO E NOME – Materiali:
– cartellini dei verbi scritti in rosso
– cartellini con articoli scritti in azzurro e nomi scritti in nero

Psicogrammatica Montessori CONCORDANZA TRA VERBO E NOME – Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– disponiamo i cartellini dei verbi sul piano di lavoro

– distribuiamo tra i bambini i cartellini degli articoli e dei nomi
– leggiamo il  primo verbo e chiediamo, ad esempio: “Chi ha un nome che può andare insieme a LEGGI?”
– un bambino risponderà UN LIBRO.
– componiamo sul tappeto la frase LEGGI UN LIBRO
– continuiamo così finchè tutti i cartellini saranno posizionati sul tappeto in modo appropriato
– i bambini possono registrare l’esercizio sui loro quaderni di grammatica.

Psicogrammatica Montessori CONCORDANZA TRA VERBO E NOME – Scopo diretto: fare pratica con l’uso dei verbi

Punti di interesse: abbinare le parole perché abbiano senso

Controllo dell’errore: c’è solo una disposizione che ha senso

Psicogrammatica Montessori CONCORDANZA TRA VERBO E NOME – Variante:
disposizione illogica: formiamo una colonna con i cartellini dei verbi e chiediamo ai bambini di posizionare i cartellini dei nomi a caso per mostrare come possono apparire le frasi quando nome e verbo non concordano (ad esempio LEGGI UN DIVANO)

Materiale:
leggi un libro, fai un bagno, spazza il pavimento, spolvera la libreria, scrivi una lettera, canta una canzone, saluta un amico, annusa il fiore, lancia la palla;
alza le braccia, chiudi gli occhi, copia un disegno, lancia una pallina, pronuncia una parola, saluta un amico, spegni la luce, apri la porta.


Psicogrammatica Montessori CONCORDANZA TRA VERBO E NOME
Presentazione 2

Prerequisiti: lezione introduttiva sui verbi

Materiali:
–  cartellini di verbi scritti all’infinito,
–  cartellini nome-articolo

Psicogrammatica Montessori CONCORDANZA TRA VERBO E NOME – Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– scegliamo un verbo e mettiamolo sul piano di lavoro
– spargiamo i cartellini articolo-nome sul piano di lavoro (o distribuiamoli fra tutti i bambini) e chiediamo loro di scegliere quelli che potrebbero avere senso col verbo (dovrebbero esserci varie possibilità per ogni verbo)
– mettiamo i cartellini nome-verbo accanto al cartellino del verbo
– ripetiamo per gli altri verbi
– al termine i bambini possono registrare l’attività nei loro quaderni di grammatica.

Scopo diretto: fare pratica coi verbi

Scopo indiretto: senso logico del posizionamento  del verbo e dell’oggetto nella frase

Punti di interesse: trovare le diverse combinazioni che possono avere senso

Controllo dell’errore: non tutti gli oggetti concordano con ogni verbo

Varianti: concordanze illogiche

Estensioni: scrivere periodi usando le frasi.

Psicogrammatica Montessori CONCORDANZA TRA VERBO E NOME

Materiali:
– lucidare: una mela, una scarpa, una pietra, un vetro,
– accendere: la radio, una candela, la luce, l’aspirapolvere, l’interesse
– leggere: un libro, il pensiero, le carte
– gettare: sassi, la spugna, luce, il denaro, le fondamenta
– finire: la minestra, i compiti, il discorso
– grattare: il formaggio, la ruggine
– guadagnare: la stima, la fiducia, lo stipendio, tempo
– guardare: uno spettacolo, le spalle
– imbottire: il cuscino, il panino
– impiegare: il tempo, i lavoratori, le energie, i risparmi
– incassare: un assegno, un armadio,
– inseguire: il ladro, un sogno, un fantasma
– interpretare: un messaggio, un ruolo, una canzone
– lasciare: la presa, gli studi, la famiglia, il segno
– offrire: un aiuto, un’occasione, il pranzo, un cioccolatino, un sacrificio, uno spunto
– passare: un foglietto, il Rubicone, le acque, la voce, il segno, le verdure, le vacanze.


Psicogrammatica Montessori CONCORDANZA TRA VERBO E NOME


Psicogrammatica Montessori CONCORDANZA TRA VERBO E NOME

Psicogrammatica Montessori VERBI SINONIMI (sfumature di significato)

Psicogrammatica Montessori VERBI SINONIMI (sfumature di significato). Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

Dopo aver presentato ai bambini il verbo, e dopo i primi esercizi con le scatole grammaticali e i comandi sui verbi, possiamo introdurre un nuovo materiale: i cartellini dei sinonimi.

Prepariamo una serie di verbi e gruppi di altri verbi che rappresentano una loro sfumatura di significato. Mettiamo i cartellini in una scatola rossa, separati per mezzo di elastici.

Esercitandosi con questo materiale i bambini sviluppano consapevolezza rispetto alle sottili differenze che possono esserci tra parole simili, e arricchiscono il proprio linguaggio.

Il materiale può essere presentato con lezioni individuali o di gruppo.

Presenteremo prima un set alla volta, poi due, poi sempre di più. E’ un lavoro che aiuta molto a costruire un lessico ricco e migliora le capacità espressive sia verbali sia scritte.

Gli esercizi con i sinonimi rappresentano anche un buon momento per introdurre l’uso del dizionario e la costruzione di una rubrica personale di parole nuove.


Materiale


Psicogrammatica Montessori VERBI SINONIMI (sfumature di significato)

Psicogrammatica Montessori VERBI SINONIMI (sfumature di significato)

Psicogrammatica Montessori COMANDI SUI VERBI

Psicogrammatica Montessori COMANDI SUI VERBI per bambini della scuola primaria. Presentazioni ed esercizi e il materiale pronto per il download e la stampa in formato pdf.

Come indicato da Maria Montessori si procede per tappe:

– per la prima attività coi verbi si preparano pacchetti formati da 10 cartellini rossi, legati da un elastico. Il bambino esegue le azioni una dopo l’altra e può infine copiare i cartellini sul proprio quaderno di grammatica. Questi sono i verbi originali:
1. passeggia, canta, salta, balla, inchinati, siedi, dormi, svegliati, prega, sospira
2. scrivi, cancella, piangi, ridi, nasconditi, disegna, leggi, parla, ascolta, corri
3. riordina, pulisci, spolvera, spazzolati, abbottonati, allaccia, annoda, aggancia, specchiati, saluta
4. pettinati, lavati, asciugati, saluta, abbraccia, bacia, sorridi, sdraiati, leggi, sbadiglia.

– successivamente proponiamo ai bambini come tema una serie di verbi sinonimi, mostrando ai bambini il loro significato eseguendo l’azione davanti a loro. Distribuiamo quindi i comandi relativi. I bambini leggono ognuno per sé il cartellino che hanno ricevuto ed eseguono l’azione, ricordando la presentazione fatta.

I cartamodelli per le buste sono qui:

Presentazione 1
Psicogrammatica Montessori COMANDI SUI VERBI

Materiali:
– comandi sui verbi (serie A o B)

Presentazione:
– invitiamo un bambino a leggere un comando in silenzio e ad eseguire le azioni indicate
– chiediamo agli altri bambini: “Secondo voi che comando ha eseguito?”. I bambini rispondono
– invitiamo il bambino a leggere il comando a voce alta
– proseguiamo il gioco con gli altri bambini, uno alla volta. Restiamo a disposizione per aiutare i bambini che lo richiedono a comprendere le parole scritte sui comandi
– discutiamo coi bambini le sfumature di significato dei verbi: ad esempio scagliare significa lanciare con più forza che non gettare, oppure girare è un’azione più lenta di volteggiare.

Presentazione 2
Psicogrammatica Montessori COMANDI SUI VERBI

Lavorando con le scatole grammaticali i bambini ricevono un’impressione precisa della funzione che svolgono le varie parti del discorso. Questa impressione si realizza soprattutto grazie alla manipolazione del materiale, cioè attraverso un’esperienza fisica.
Anche i cartelli dei comandi offrono un’esperienza fisica. Lavorare con le carte dei comandi porterà i bambini ad acquisire maggior precisione nella scrittura e nell’espressione verbale e ad arricchire il proprio vocabolario.

Scopo: esercitarsi coi verbi

Materiali:
scatola grammaticale III 
– carte dei comandi per la scatola grammaticale III
– matite colorate
simboli grammaticali
– stencil dei simboli grammaticali (facoltativo)

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto e chiediamo a un bambino a disporre il materiale sul piano di lavoro
– riempiamo la scatola grammaticale con le carte dei comandi e i cartellini delle parole singole

– prendiamo il primo comando e mettiamolo sul tappeto
– chiediamo a un bambino di leggere la prima frase del comando a voce alta e di riprodurla usando i cartellini delle parole
– mettiamo su ogni cartellino il simbolo grammaticale corrispondente


– chiediamo al bambino di rileggere a voce alta la frase e di eseguire l’azione, quindi cambiamo l’ordine dei cartellini delle parole e leggiamole. Sottolineiamo che l’ordine delle parole modifica il senso delle frasi
– definiamo e discutiamo il concetto di “comando” e l’uso dei verbi che indicano un comando
– rimettiamo i cartellini nell’ordine originale e invitiamo il bambino a togliere il cartellino del verbo e sostituirlo col verbo della seconda frase
– chiediamo di leggere la seconda frase a voce alta e di eseguire l’azione. Assicurarsi che i simboli grammaticali siano in ordine
– ripetiamo coi bambini che i due verbi sono parole di azione e che sono chiamati verbi
– seguendo l’ordine delle lezioni in tre tempi indichiamo il verbo e diciamo: “Questo è il verbo.”, poi diciamo “Mi indichi in verbo?” e infine chiediamo “Cos’è questo?”
– chiediamo ai bambini di copiare il comando sul quaderno di grammatica e disegnare sulle parole i simboli grammaticali a mano libera o utilizzando gli stencil
– continuiamo con gli altri comandi.

Presentazione 3
il gioco di “Giocondo dice”

– invitiamo un bambino ad essere Giocondo
– Giocondo dovrà dare dei comandi verbali di sua invenzione a voce alta agli altri compagni e loro dovranno eseguirli
– se ad esempio Giocondo dice: GIOCONDO DICE SALTATE tutti i bambini saltano e se qualcuno non lo fa sarà eliminato dal gioco
– se però Simone dice soltanto SALTATE senza dire GIOCONDO DICE i bambini non devono obbedire, cioè non devono saltare e i bambini che salteranno saranno eliminati dal gioco
– il bambino che resisterà più a lungo sarà il nuovo Giocondo.


Presentazione 3
verbi intransitivi

Materiali:
– un set di cartellini della serie A nei quali sono scritte azioni senza oggetto (sorridere, applaudire, saltare, correre, piangere, ridere, accigliarsi, sbadigliare)
simbolo grammaticale del verbo.

Esercizio:
– il bambino legge l’azione e la esegue,
– aggiunge il simbolo del verbo al cartellino
– registra sul suo quaderno l’esercizio, sotto il titolo I VERBI, utilizzando per ogni parola il simbolo grammaticale disegnato a mano libera o con gli stencil.

Presentazione 4
verbi transitivi (un verbo e un oggetto)

Materiali:
– cartellini sui quali sono scritte azioni con un oggetto (innaffia una pianta, chiudi la porta, abbraccia un amico, stropiccia la carta, indica la finestra)
– simboli grammaticali
– stencil dei simboli grammaticali (facoltativi)

Esercizio:
– il bambino legge l’azione e la esegue,
– aggiunge il simbolo del verbo al cartellino
– registra sul suo quaderno l’esercizio, sotto il titolo I VERBI, utilizzando per ogni parola il simbolo grammaticale disegnato a mano libera o con gli stencil.

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Psicogrammatica Montessori COMANDI SUI VERBI
Presentazione 5
due azioni (per due bambini)

Psicogrammatica Montessori COMANDI SUI VERBI – Materiali:
– strisce di carta bianca
– penna nera
simboli grammaticali
– stencil dei simboli grammaticali (facoltativi)
– cartellini pronti dei comandi.

Psicogrammatica Montessori COMANDI SUI VERBI – Esercizio:
– scriviamo per il primo bambino un comando nel quale sia importante l’ordine delle azioni (alzati e cammina, avvicinati e afferra…)


– il bambino legge il comando, lo esegue, e aggiunge il simbolo del cerchio rosso sopra ogni verbo
– con le forbici ritagliamo dalla striscia i verbi e invitiamo il bambino a invertire le due azioni (cammina e alzati, afferra e avvicinati…)
– chiediamo: “Ha senso? Puoi fare questo cose in questo ordine?”
– rimettiamo la frase nell’ordine originale
– scriviamo per il secondo bambino un comando nel quale l’ordine delle azioni non sia importante (salta e saltella, ondeggia e starnutisci, sbadiglia e urla…)
– il bambino legge il comando, lo esegue, e aggiunge il simbolo del cerchio rosso sopra ogni verbo

– con le forbici ritagliamo dalla striscia i verbi e invitiamo il bambino a invertire le due azioni (saltella e salta, starnutisci e ondeggia, urla e sbadiglia…)
– chiediamo: “Ha senso? Puoi fare questo cose in questo ordine?”
– rimettiamo la frase nell’ordine originale
– i bambini noteranno che che alcune azioni possono essere fatte contemporaneamente, ad esempio indicare e urlare, camminare e parlare, applaudire e cantare…)
– presentiamo ai bambini alcuni comandi pronti che i bambini possano leggere ed eseguire autonomamente; in alcuni comandi l’ordine delle azioni sarà importante e in altri no.

Presentazione 6
due azioni e un oggetto (per due bambini)

Materiali:
– strisce di carta bianca
– penna nera
simboli grammaticali
– stencil dei simboli grammaticali (facoltativi)

Esercizio:
– scriviamo per il primo bambino un comando nel quale sia importante l’ordine delle azioni (prendi e usa una matita, apri e leggi un libro, lavati e asciugati le mani…)
– il bambino legge il comando, lo esegue, e aggiunge il simbolo del cerchio rosso sopra ogni verbo

– con le forbici ritagliamo dalla striscia i verbi e invitiamo il bambino a invertire le due azioni (usa e prendi una matita, leggi e apri un libro, asciugati e lavati le mani…)

– chiediamo: “Ha senso? Puoi fare questo cose in questo ordine?”
– rimettiamo la frase nell’ordine originale
– scriviamo per il secondo bambino un comando nel quale l’ordine delle azioni non sia importante (batti e spremi un cuscino, alza e abbassa la testa, gira e sposta la tazza…)
– il bambino legge il comando, lo esegue, e aggiunge il simbolo del cerchio rosso sopra ogni verbo

– con le forbici ritagliamo dalla striscia i verbi e invitiamo il bambino a invertire le due azioni
– chiediamo: “Ha senso? Puoi fare questo cose in questo ordine?”
– rimettiamo la frase nell’ordine originale
– i bambini noteranno che che alcune azioni possono essere fatte contemporaneamente, mentre altre devono essere eseguite secondo una certa sequenza
– presentiamo ai bambini alcuni comandi pronti che i bambini possano leggere ed eseguire autonomamente. I comandi contengono due azioni e un oggetto; alcuni comandi indicano azioni da eseguire in sequenza, altri no.

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Psicogrammatica Montessori COMANDI SUI VERBI
Presentazione 7
due azioni e due oggetti (per due bambini)

Psicogrammatica Montessori COMANDI SUI VERBI – Materiali:
– strisce di carta bianca
– penna nera
simboli grammaticali
– stencil dei simboli grammaticali (facoltativi)

Psicogrammatica Montessori COMANDI SUI VERBI – Esercizio:
– scriviamo per il primo bambino un comando nel quale sia importante l’ordine delle azioni (prendi uno straccio e spolvera lo scaffale, prendi una spugna e pulisci il tavolo, trova della carta e scrivi un’annotazione…)
– il bambino legge il comando, lo esegue, e aggiunge il simbolo del cerchio rosso sopra ogni verbo
– con le forbici ritagliamo dalla striscia i verbi e invitiamo il bambino a invertire le due azioni
– chiediamo: “Ha senso? Puoi fare queste cose in questo ordine?”
– rimettiamo la frase nell’ordine originale
– scriviamo per il secondo bambino un comando nel quale l’ordine delle azioni non sia importante (bussa alla porta e sposta il cestino, apri una scatola e trascina una sedia, sposta un tavolino e vuota un cestino…)
– il bambino legge il comando, lo esegue, e aggiunge il simbolo del cerchio rosso sopra ogni verbo
– con le forbici ritagliamo dalla striscia i verbi e invitiamo il bambino a invertire le due azioni
– chiediamo: “Ha senso? Puoi fare questo cose in questo ordine?”

– rimettiamo la frase nell’ordine originale
– presentiamo ai bambini alcuni comandi pronti che i bambini possano leggere ed eseguire autonomamente. I comandi contengono due azioni e due oggetti; alcuni comandi indicano azioni da eseguire in sequenza, altri no.

Presentazione 8
Psicogrammatica Montessori: comandi sui verbi

Materiali:
– una busta di cartellini dei comandi
– un pennarello

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– prendiamo il primo comando e i suoi cartellini dei verbi
– leggiamo il comando ad esempio: “prendi un pennarello e posalo sul pavimento. Riprendilo e gettalo nello stesso punto”
– eseguiamo il comando davanti ai bambini
– diamo a un bambino i cartellini del verbi POSALO e GETTALO e chiediamogli di eseguire le azioni
– poniamo i due cartellini sotto al comando

– proseguiamo con gli altri comandi
– al termine i bambini registreranno l’attività sui loro quaderni di grammatica
– i bambini potranno eseguire l’esercizio autonomamente con le altre buste dei comandi.

Scopo: comprendere la funzione del verbo

Età: 6 – 7 anni

Psicogrammatica Montessori COMANDI SUI VERBI
Materiali

Psicogrammatica Montessori COMANDI SUI VERBI

Psicogrammatica Montessori: giochi logici per la concordanza nome – aggettivo

Psicogrammatica Montessori: giochi logici per la concordanza nome – aggettivo per la scuola primaria col materiale pronto per il download e la stampa in formato pdf.

Presentazione 1
il gioco logico per l’aggettivo 


Materiali

– 10 cartellini neri del nome e 10 cartellini marrone scuro degli aggettivi (set 1)
– simboli grammaticali
– stencil dei simboli grammaticali (facoltativi).


Presentazione

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Oggi lavoreremo coi nomi e gli aggettivi. Faremo qualcosa di nuovo coi nomi e gli aggettivi”
– invitiamo un bambino a leggere un cartellino del nome
– distribuiamo i cartellini degli aggettivi tra tutti i bambini
– leggiamo il primo cartellino del nome, ad esempio FIORI e chiediamo: “Chi ha un aggettivo che descrive i fiori?”. Un bambino risponderà, ad esempio, PROFUMATI e metterà il cartellino a destra del nome FIORI

– ripetiamo l’esercizio con gli altri cartellini e invitiamo i bambini a mettere su ogni parola il simbolo grammaticale corrispondente

– invitiamo i bambini a rileggere le coppie di parole
– raccogliamo nuovamente i cartellini degli aggettivi e chiediamo ai bambini: “Chi ricorda quale aggettivo descrive i fiori?”. Ripetere la domanda per ogni altro nome
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica, usando le matite colorate per disegnare i simboli grammaticali sopra le parole, a mano libera o utilizzando gli stencil
– in seguito il bambino potrà svolgere l’attività in modo indipendente con nuovi cartellini appositamente preparati.

Scopo diretto

– comprendere la funzione dell’aggettivo.

Età

dai 6 anni.

Presentazione 2
il gioco logico per l’aggettivo 

Il gioco logico per l’aggettivo (anche conosciuto come gioco della concordanza logica nome – aggettivo) si definisce così perché il bambino usa la logica per abbinare i cartellini tra loro.

Presentazione

– formiamo sul piano di lavoro una colonna con i cartellini dei nomi
– senza prestare attenzione alla concordanza col nome, formiamo accanto alla colonna dei nomi quella degli aggettivi
– chiediamo, un bambino alla volta, di leggere le combinazioni a voce alta

– a questo punto ci saranno coppie che funzionano ed altre buffe, ad esempio la matita dolce o il cane verde
– per le coppie che non funzionano chiediamo ai bambini suggerimenti per sistemare al meglio la cosa.


Presentazione 3
il gioco logico per l’aggettivo 

Materiali

– 10 cartellini neri del nome e 10 cartellini marrone scuro degli aggettivi (set 1 o 5)
– simboli grammaticali
– stencil dei simboli grammaticali (facoltativi).

Presentazione

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Oggi lavoreremo con nomi e aggettivi, facendo qualcosa di nuovo”
– invitiamo i bambini a formare una colonna verticale con i cartellini dei nomi
– distribuiamo tutti i cartellini degli aggettivi tra i bambini
– invitiamo i bambini a posizionare gli aggettivi accanto ai nomi in ordine casuale, anche formando coppie insensate come POMPIERE ELETTRONICO

– invitiamo i bambini a leggere le coppie. Notiamo coi bambini quanto gli abbinamenti possono essere buffi se i nomi e gli aggettivi vengono abbinati senza pensare

Scopo:

– comprendere la concordanza logica degli aggettivi coi nomi

Età

dai 6 anni

Presentazione 4
il gioco logico per l’aggettivo 

Materiale

– scatola o cesto contenente 20 cartellini del nome in nero e 20 cartellini dell’aggettivo in marrone scuro (corrispondenti ai nomi e scelti tra il set 2, 3 o 4)
– simboli grammaticali

Presentazione

– prendiamo uno alla volta i cartellini dei nomi e lasciamo che il bambino li legga, formando con essi una o due colonne sul piano di lavoro

– prendiamo un cartellino dell’aggettivo a caso, ad esempio FANGOSA, lasciamo che il bambino lo legga e chiediamo: “Dove possiamo mettere questo aggettivo? Proviamo…”
Leggiamo in ordine, a partire dal primo cartellino, i nomi aggiungendo l’aggettivo pescato “SORELLA FANGOSA”. No. “MANIGLIA FANGOSA”. No. “COMPITO FANGOSA”. No. “MOTORE FANGOSA”. No. “STRADA FANGOSA”. Sì!

– mettiamo l’aggettivo accanto al nome formando la coppia STRADA FANGOSA

– procediamo allo stesso modo con tutti gli altri cartellini
– dopo aver abbinato tutti i cartellini, rileggiamo le coppie. Se qualcosa non suona bene, cerchiamo di fare qualche scambio di cartellini per migliorare la situazione.

Presentazione 5
Il gioco delle qualità 

Materiali

– comandi scritti contenenti articolo nome e aggettivi (ad esempio: il foglio bianco, il foglio rosa, il foglio accartocciato, il foglio strappato, il foglio scritto)
– simboli grammaticali.


Presentazione

– dopo aver preparato i comandi, distribuiamo per la stanza i vari oggetti descritti. Come mostrato nell’esempio, gli oggetti devono differire solo in termini di qualità
– chiediamo a ogni bambino di leggere un comando e di andare alla ricerca dell’oggetto indicato. Quando l’avrà trovato lo metterà sul piano di lavoro
– il bambino mette il comando accanto all’oggetto ed aggiunge sopra ad ogni parola il simbolo grammaticale corretto.


Presentazione 6
Concordanza logica nome – aggettivo
un nome, tanti aggettivi

Materiali

– un cartellino del nome scritto in nero
– 45 cartellini degli aggettivi scritti in marrone chiaro (serie 2, 3 o 4)
– stencil dei simboli grammaticali (facoltativi).

Presentazione

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Oggi lavoreremo coi nomi e gli aggettivi, facendo qualcosa di nuovo”
– invitiamo un bambino a posizionare il cartellino del nome lungo il margine superiore del piano di lavoro
– distribuiamo tutti i cartellini degli aggettivi tra i bambini

– leggiamo il cartellino del nome, ad esempio AMICO. Chiediamo: “Chi ha un aggettivo che può descrivere l’amico?”.

– un bambino risponde ad esempio SIMPATICO. Il bambino posiziona l’aggettivo sotto al cartellino del nome

– ripetere la domanda aggiungendo tutti gli altri aggettivi che possono descrivere l’amico, scartando tutti gli aggettivi non adatti
– invitiamo i bambini a leggere il nome coi suoi aggettivi
– i bambini possono registrare l’attività sui loro quaderni di grammatica usando le matite colorate per disegnare i simboli grammaticali a mano libera o utilizzando gli stencil

Estensioni

– i bambini possono ripetere l’esercizio in modo autonomo con nuovi cartellini appositamente selezionati
– i bambini possono ripetere l’esercizio usando 3 nomi e 45 aggettivi
– i bambini possono scrivere delle frasi utilizzando i nomi e gli aggettivi usati durante gli esercizi, disegnando i simboli grammaticali sulle parole
– i bambini possono scrivere una storia utilizzando i nomi e gli aggettivi usati durante gli esercizi.

Scopo

– imparare che alcuni nomi possono avere tanti aggettivi mentre altri nomi hanno meno qualità.

Età

dai 6 anni.

Presentazione 7
Concordanza logica nome – aggettivo

Materiali

– un contenitore contrassegnato dal simbolo aggettivo contenente due serie di 12 cartellini dell’aggettivo in marrone scuro, un set di 12 cartellini dei nomi in nero e un set di 12 cartellini dell’articolo in marrone chiaro divisi con degli elastici. Per ogni nome deve esserci almeno un aggettivo che abbia senso
– simboli grammaticali

Presentazione

– invitiamo un gruppo di bambini a partecipare all’esercizio
– chiediamo a un bambino alla volta di leggere un cartellino e metterlo sul piano di lavoro formando tre colonne distinte per i nomi, gli aggettivi e gli articoli

– spieghiamo il significato delle parole che eventualmente il bambino non conosce
– prendiamo  un cartellino del nome, leggiamolo e mettiamolo al centro del  piano di lavoro
– chiediamo al bambino di scegliere un aggettivo e un articolo appropriati per quel nome e mettiamoli a fianco del nome seguendo l’ordine logico delle parole

– fare così tutte le coppie, leggendole di volta in volta, per vedere se le parole messe insieme hanno un senso

– una volta fatto, chiediamo al bambino quali parole ci dicono il nome dell’oggetto e posizioniamo su di esse il simbolo del nome
– poi chiediamo al bambino quali parole di dicono qualcosa di com’è l’oggetto, ricordiamo che queste parole si chiamano aggettivi e posizioniamo su di esse il simbolo dell’aggettivo
– infine chiediamo quali parole accompagnano il nome per dirci che sta arrivando. Ricordiamo che queste parole si chiamano articoli e posizioniamo su di esse il simbolo dell’articolo.

Esercizio

– dopo la presentazione, il bambino può lavorare col materiale in modo autonomo.


Presentazione 8
Concordanza logica nome – aggettivo

Materiali

– cartellini dell’aggettivo in marrone scuro e cartellini dei nomi in nero, divisi con degli elastici. Per ogni nome deve esserci almeno un aggettivo che abbia senso
– simboli grammaticali.

Presentazione

– mettiamo le due pile di cartellini sul piano di lavoro

– chiediamo a un bambino di prendere il primo nome della pila di cartellini dei nomi e di metterlo lungo il margine superiore del piano di lavoro
– chiediamo al bambino di prendere il primo aggettivo della pila dei cartellini degli aggettivi e di metterlo accanto al nome scelto

– chiediamo al bambino di leggere le due carte
– se l’abbinamento ha senso lasciamo la coppia dove si trova, e prendiamo un nuovo nome per formare un nuovo abbinamento
– se l’abbinamento non ha senso, prendiamo l’aggettivo e mettiamolo sul piano di lavoro a sinistra
– prendiamo un altro cartellino dell’aggettivo, mettiamolo accanto al nome e leggiamolo, e continuiamo così finché troviamo un abbinamento sensato

– ripetiamo in questo modo per tutti i cartellini dei nomi

– ricordiamo coi bambini la funzione dei nomi e degli aggettivi, e aggiungiamo in alto, su ogni colonna, il simbolo grammaticale corrispondente.

Esercizio 1

– dopo la presentazione, il bambino può lavorare col materiale in modo autonomo.

Esercizio 2

– il bambino trascrive un nome sul proprio quaderno, e per ogni nome scrive tutti gli aggettivi che possono riguardarlo.

Scopo

– aiutare il bambino a comprendere l’accordo logico tra nome e aggettivo.

Età

dai 6 anni.

Presentazione 9
Concordanza logica nome – aggettivo
un oggetto e una qualità

Materiali

– 20 cartellini del nome in nero e 20 cartellini degli aggettivi scritti in marrone scuro

Presentazione

– distribuiamo i cartellini dei nomi tra tutti i bambini. A turno ogni bambino legge i suoi e li pone davanti a sé sul piano di lavoro
– leggiamo il primo cartellino dell’aggettivo e chiediamo ai bambini: “Chi di voi ha il nome di qualcosa con questa qualità?”
– i bambini rispondono e via via si formano sul piano di lavoro gli abbinamenti nome – aggettivo
– dopo che tutti gli aggettivi sono stati abbinati, possiamo rileggere e poi raccogliere nuovamente tutti i cartellini, formando due pile separate per nomi e aggettivi
– chiediamo a un bambino di mescolare i cartellini e procediamo con abbinamenti nome – aggettivo casuali, leggendoli via via che li formiamo. Per i bambini può essere molto divertente
– fatto questo possiamo notare coi bambini che alcuni aggettivi possono andar bene per più nomi, mentre altri aggettivi descrivono qualità che appartengono a un solo oggetto
– raccogliamo di nuovo i cartellini
– selezioniamo solo tre nomi e mettiamoli sul piano di lavoro formando una fila orizzontale
– mettiamo tutti gli aggettivi sul piano di lavoro in ordine sparso
– i bambini selezioneranno per ogni nome quanti più aggettivi possibili


Psicogrammatica Montessori: giochi logici per la concordanza nome – aggettivo

Psicogrammatica Montessori: la famiglia del verbo

Psicogrammatica Montessori: la famiglia del verbo. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria, col materiale pronto per il download e la stampa in formato pdf.

Questi sono i grafici:

Psicogrammatica Montessori: la famiglia del verbo

Materiali

simboli grammaticali tridimensionali della famiglia del nome e della famiglia del verbo 

simboli grammaticali della famiglia del nome e della famiglia  del verbo

– grafico della relazione tra verbo e famiglia del nome
– primo grafico della famiglia del verbo
– secondo grafico della famiglia del verbo.

Presentazione

– mostriamo ai bambini le piramidi della famiglia del nome e chiediamo: “Vi ricordate la famiglia del nome?”. Ricapitoliamo quello che sappiamo e posizioniamo le piramidi nell’ordine corretto, quindi aggiungiamo i simboli grammaticali corrispondenti

– mostriamo il grafico della relazione tra famiglia del nome e verbo e diciamo: “Vi ricordate questo grafico?”. Ricapitoliamo insieme la lezione precedente ripetendo che il verbo, come il sole, illumina e dà energia alla famiglia del nome e aggiungiamo al grafico la sfera rossa e il cerchio rosso:

– teniamo sul piano di lavoro soltanto le tre piramidi della famiglia del nome e la sfera rossa del verbo

– diciamo: “Il nome ha la sua famiglia, composta da articolo, aggettivo e nome. Ma anche il verbo ha la sua famiglia, composta dal verbo, dall’avverbio e dal pronome. Mettiamo il pronome a sinistra del verbo, vicino alla famiglia del nome, poi il verbo e infine l’avverbio

– diciamo: “Il pronome fa parte della famiglia del verbo perché deve stare sempre vicino a un verbo. Allo stesso tempo il pronome è anche molto vicino alla famiglia del nome, perchè può prendere il posto di un nome. Mettiamo il pronome qui, tra le due famiglie, perchè può essere portato in una famiglia o nell’altra
– aggiungiamo i simboli grammaticali accanto alle forme

– mostriamo il primo grafico della famiglia del verbo:

– diciamo: “Il verbo è l’energia, come per noi il sole.
L’avverbio è come un pianeta che gira attorno al sole, ed ha una relazione di stretta dipendenza col verbo.
Il pronome, come un razzo spaziale, può partire  dalla terra e viaggiare nello spazio. Il pronome fa parte della famiglia del nome, ma ha un forte legame anche con la famiglia del verbo”

– “Il sole con i suoi raggi rappresenta il verbo. L’avverbio ruota attorno al sole e coi sui raggi è legato al verbo come un ingranaggio. Il razzo spaziale non ha raggi, e fa parte della famiglia del verbo ma è grande amico anche della famiglia del nome
– mostriamo il secondo grafico della famiglia del verbo, che mostra i simboli grammaticali nella forma che useremo per i nostri esercizi di grammatica:

Psicogrammatica Montessori: la famiglia del verbo

Psicogrammatica Montessori: aggettivi derivati da nomi propri

Psicogrammatica Montessori: aggettivi derivati da nomi propri. Presentazione ed esercizi per la scuola primaria.

Presentazione 1 – aggettivi di nazionalità

Aggettivi derivati da nomi propri – Prerequisiti:

– lezioni introduttive all’aggettivo,
– lezione sui nomi comuni e nomi propri,
– lezione sui suffissi.

Materiali

– set di cartellini dei nomi propri (carte di controllo);
– set di aggettivi da essi derivati;
– cartellini titolo: nome proprio, aggettivo qualificativo
– simboli grammaticali per nome e aggettivo.

Presentazione

– invitiamo un piccolo gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– ripassiamo insieme quello che sappiamo sui nomi propri
– chiediamo ai bambini: “Come chiamiamo una persona che proviene dall’America? Americano. La parola americano è un aggettivo se si trova accanto a un nome (ad esempio caffè americano). Americano è un aggettivo perché descrive il nome, ci dice un particolare importante sulla cosa o la persona nominata. Gli aggettivi di nazionalità si formano in genere aggiungendo un suffisso al nome proprio della nazione”
– posizioniamo i cartellini dei titoli lungo il margine superiore del piano di lavoro e aggiungiamo il simbolo grammaticale per il nome e l’aggettivo
– formiamo con i cartellini di controllo una colonna, sotto al titolo NOMI PROPRI

– mettiamo i cartellini degli aggettivi in ordine sparso sul piano di lavoro
– leggiamo il primo nome proprio. Chiediamo a un bambino di trovare l’aggettivo corrispondente e poniamolo accanto al nome
– continuiamo allo stesso modo finché tutte le carte sono state abbinate

– i bambini possono registrare l’esercizio sui loro quaderni di grammatica.

Scopo diretto

– capire come si formano gli aggettivi di nazionalità
– sperimentare l’uso dei suffissi
– arricchire il vocabolario.

Controllo dell’errore

il set di controllo.

Varianti

– aggettivi derivati da personaggi famosi;
– aggettivi derivati da toponimi.

Estensioni

– usare gli aggettivi propri nello studio della geografia
– lavorare sulle iniziali maiuscole.

Aggettivi derivati da nomi propri
Presentazione 2 – aggettivi derivati da personaggi famosi

Aggettivi derivati da nomi propri
Presentazione 3 – aggettivi derivati da toponimi

Aggettivi derivati da nomi propri

Psicogrammatica Montessori la famiglia del nome e il verbo

Psicogrammatica Montessori la famiglia del nome e il verbo. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria, col materiale pronto per il download e la stampa in formato pdf.

Presentazione 1
La famiglia del nome e il verbo

Materiali

le tre piramidi per il nome, l’aggettivo e l’articolo e la sfera rossa del verbo

simboli grammaticali 

– penne nere e rosse
– strisce di carta
grafico della famiglia del nome versione 1 o versione 2
– cartellini dei comandi formati da un solo verbo piegati a metà e messi una scatolina o un cestino (salta, saluta, sbadiglia, leggi, cancella, cucina)
grafico della relazione tra verbo e famiglia del nome:

Presentazione

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– ricapitoliamo insieme quello che sappiamo del nome, dell’aggettivo e dell’articolo con le piramidi
– ricordiamo la carta illustrata illustrata della famiglia del nome dicendo:  “Ricordate che abbiamo parlato della famiglia del nome?”. Mostriamo la carta della famiglia del nome
– mostriamo il primo oggetto, ad esempio il TORO
– scriviamo su una striscia di carta IL TORO NERO e posizioniamola sotto al toro

– chiediamo: “Che tipo di parola è IL?” E ‘un articolo. “Qual è la funzione dell’articolo?” L’articolo indica il nome.
“Che tipo di parola è NERO?” Un aggettivo. “Qual è la sua funzione?” L’aggettivo fornisce informazioni sul sostantivo.
“Che tipo di parola è TORO?” Un nome. “Qual è la sua funzione?” Il nome serve a nominare un oggetto.
– aggiungiamo i simboli sopra ogni parola

– introduciamo un altro elemento, il bambino. Scriviamo su una striscia IL BAMBINO SIMPATICO. Favoriamo la discussione e aggiungiamo alle parole i simboli grammaticali corrispondenti

– prendiamo il cestino dei comandi e distribuiamoli a sei bambini. Diciamo ai bambini di leggerli senza farli vedere ai compagni. A turno ogni bambino mima il suo comando, mentre gli altri devono indovinare. Assicurarsi che tutti i bambini partecipino attivamente al gioco

– chiediamo ai bambini: “Potete toccare il toro?”. I bambini rispondono di sì. “Potete toccare il bambino?”. I bambini rispondono di sì.
– chiediamo: “Potete toccare salta? Saluta? Sbadiglia? Leggi?”. I bambini rispondono di no.
– diciamo: “Si possono toccare i nomi ma non i verbi. Abbiamo eseguito le azioni, e ora se ne sono andata. Un verbo è una parola che indica un’azione “
– “Aggiungiamo un verbo alle parole IL TORO NERO. Cosa può fare un toro?” I bambini suggeriscono un verbo, ad esempio CORRE, e noi lo aggiungiamo alla frase:IL TORO NERO CORRE. Facciamo notare che con l’aggiunta del verbo abbiamo una frase completa, quindi modifichiamo l’ortografica con la maiuscola iniziale e il punto fermo finale

– ripetiamo la procedura con l’altra frase

– riprendiamo la carta della famiglia del nome e facciamo notare l’ordine dei simboli riproducendoli con i simboli grammaticali
– mostriamo ai bambini il grafico del sole in relazione alla famiglia del nome

– diciamo ai bambini: “Il verbo splende sulla famiglia del nome come il sole splende su di noi, ed è il verbo che dà energia alla famiglia del nome. È il verbo che produce l’azione, l’energia, il movimento
– mostriamo la sfera rossa per dare un’idea della costante attività del verbo che rappresenta il sole dà la vita, la luce e il calore”
– ripetiamo: “Questa sfera rossa è il nostro simbolo per il verbo perché rappresenta il sole. Questa palla è rotonda e luminosa come il sole (facciamo rotolare la sfera rossa intorno alla famiglia del nome). Il sole dà energia a tutti gli esseri viventi su questa terra. Senza il sole nulla può crescere, nulla può vivere, nulla può muoversi. Proprio come il sole, il verbo dà energia al nome. Senza il verbo, il nome non avrebbe alcun movimento. Il verbo è la fonte di energia che porta la vita alla famiglia del nome”

– aggiungiamo: “Proprio come il triangolo nero è il simbolo del nome perchè è una faccia della piramide, così il cerchio rosso che ricorda la sfera rossa è il simbolo del verbo”
– mettiamo il simbolo del verbo sulla parola CORRE:

Presentazione 2
La famiglia del nome e il verbo

Materiali

– piramidi della famiglia del nome e sfera rossa del verbo

– simboli grammaticali

– grafico della relazione tra verbo e famiglia del nome.

Presentazione

– mostriamo ai bambini le piramidi e diciamo: “I nomi che usiamo per persone, cose, animali, luoghi sono stabili, sono antichissimi e sono arrivati fino a noi. I nomi sono come montagne. La famiglia del nome è formata dall’articolo, che ci dice che un nome sta arrivando, dal nome, e dall’aggettivo che ci dice qualcosa di più sul nome. Ecco le nostre montagne.
– mostriamo la sfera e diciamo: “Altre parole sono azioni e danno energia, proprio come il nostro sole”
– mostriamo i simboli grammaticali e diciamo: “quando ci esercitiamo con la grammatica, per ricordare le piramidi usiamo questi triangoli, e per ricordare la sfera usiamo questo cerchio

– mostriamo il grafico della relazione tra verbo e famiglia del nome e diciamo: “In questa immagine vediamo proprio il sole che illumina e scalda le montagne. Il verbo irradia sulla famiglia del nome. E’ proprio grazie alla presenza di un verbo che abbiamo una frase. Senza verbo le parole non formano una frase”.

Psicogrammatica Montessori la famiglia del nome e il verbo

Psicogrammatica Montessori: aggettivi opposti

Psicogrammatica Montessori: aggettivi opposti. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria.

cartellini IIB-1: qualità opposte (cartellini articoli, nomi, aggettivi + cartellini frase)
cartellini IIB-2:  dimensioni opposte (cartellini articoli, nomi, aggettivi + cartellini frase)
cartellini IIB-3:  stati d’animo opposti (cartellini articoli, nomi, aggettivi + cartellini frase)

 

Materiale

– due set di cartellini contenenti aggettivi opposti

Presentazione

– radunare un piccolo gruppo di bambini e stendere il tappeto
– disporre il set di controllo fuori dal tappeto in una colonna
– disporre le altre carte mescolate sul basso del tappeto
– dire ai bambini che devono cercare gli opposti
– leggere la prima parola nella serie di controllo e chiedere a un bambino di trovare il suo opposto
– continuare fino a che tutti i bambini hanno trovato tutti gli opposti
– i bambini possono registrare la lezione sul loro quaderno di grammatica

Scopo

– abbinare aggettivi opposti
– arricchimento del vocabolario
– stimolare il processo di scrittura e lettura.

Punti di interesse

cercare significati opposti

Controllo dell’errore

il set di controllo

Estensioni

– chiedere ai bambini di scrivere frasi usando aggettivi opposti
– chiedere ai bambini di registrare le parole in una rubrica per usarle in futuro nella scrittura.

Psicogrammatica Montessori: aggettivi opposti

Psicogrammatica Montessori: classificazione degli aggettivi

Psicogrammatica Montessori: classificazione degli aggettivi per bambini della scuola primaria.

Carta della classificazione degli aggettivi
Quando i bambini hanno lavorato con tutti i tipi di aggettivo, possono classificare una selezione dei cartellini usati inserendoli all’interno della tabella per gli aggettivi:

Tipi di aggettivo
– QUALIFICATIVO (descrittivo): proprietà e qualità delle cose e degli esseri viventi (largo, morbido, rosso…)
– QUANTITATIVO DETERMINATIVO (NUMERALE): risponde alla domanda “Quanti?”. Può essere:  CARDINALE (uno, quattro, tre, quattro, ecc.); MOLTIPLICATIVO (doppio, triplo, quadruplo, ecc.); FRAZIONARIO (mezzo); distributivi (nessuno, altri, ogni)
– QUANTITATIVO INDETERMINATIVO: (alcuno, alquanto, tanto, altrettanto, quanto, molto, poco, del, qualche, parecchio, assai, ogni, tutto, nessuno, punto, ciascuno, qualunque, certo, altro, troppo)
– DIMOSTRATIVO: indicano un particolare posizione nello spazio (questo, codesto, quello, tale, cotale, quale, altro, stesso, medesimo)
– ORDINATIVO: indicano posizione reciproca (primo, secondo, terzo, ecc., ultimo, penultimo, ecc.)
– POSSESSIVO: indicano appartenenza (mio, tuo, suo, nostro, vostro, loro, proprio, altrui).

______________________

I set di cartellini per la scatola grammaticale II (articolo, nome, aggettivo) includono i seguenti tipi di aggettivo:
IIA aggettivi qualificativi
IIB aggettivi qualificativi e loro opposti
IIC aggettivi quantitativi
IID aggettivi qualificativi (qualità sensoriali)
IIE gradi dell’aggettivo
IIF accordo logico nome/aggettivo.

_____________________________

Le buste dei comandi per gli aggettivi includono i seguenti tipi di aggettivo:
da 1 a 6: qualificativi
7: quantitativi cardinali
8: quantitativi indeterminativi
9 : quantitativi moltiplicativi e frazionari
da 10 a 12: ordinativi
13 a 16: dimostrativi
da 17 a 20: possessivi.

Esercizio 1
(coi cartellini delle scatole grammaticali)

Materiali

– tabella per la classificazione dell’aggettivo
– cartellini scelti tra quelli presenti nelle scatoline di riempimento per la scatola grammaticale II

Esercizio

– mettiamo i cartellini scelti in un cestino e mescoliamoli
– mostriamo la tabella per la classificazione dell’aggettivo, leggiamo i tipi di aggettivo e spieghiamo che cosa sono
– peschiamo un aggettivo dal cesto, ad esempio GRANDE e chiediamo a un bambino: “Che tipo di aggettivo è?”. Il bambino risponderà che si tratta di una qualità, quindi posizioneremo il cartellino nella colonna corretta
– continuiamo allo stesso modo con gli altri aggettivi presenti nel cestino, ad esempio mettendo nella colonna dei QUALIFICATIVI gli aggettivi GRANDE, LISCIO; nella colonna dei QUANTITATIVI gli aggettivi OTTO (numerale), TANTO (indeterminativo); nella colonna dei DIMOSTRATIVI questo, quello; nella colonna degli ORDINATIVI gli aggettivi ULTIMO, SECONDO, NONO; nella colonna dei POSSESSIVI gli aggettivi NOSTRO, MIO.

Obiettivo:
– classificazione degli aggettivi.

Controllo dell’errore:
– non vi è alcun controllo dell’errore nel materiale.

classificazione degli aggettivi – Estensioni:
– i bambini possono continuare questo tipo di attività con altri cartellini degli aggettivi;
– i bambini possono scrivere liste di aggettivi di vario tipo.

Esercizio 2
(coi cartellini dei comandi)

Materiali

– tabella per la classificazione dell’aggettivo
– cartellini dei comandi per l’aggettivo.

Prerequisiti

– presentazione e uso dei cartellini dei comandi per l’aggettivo.

Esercizio

– invitiamo un piccolo gruppo di bambini al tavolo o al tappeto
– mostriamo le buste dei comandi per l’aggettivo e diciamo: “Abbiamo già letto queste schede, ma  oggi cercheremo  di fare qualcosa di diverso”
– invitiamo un bambino a leggere un comando e ad eseguirlo
– mettiamo la scheda del comando e gli aggettivi sul piano di lavoro e parliamo coi bambini per decidere di che tipo sono gli aggettivi usati
– mostriamo la tabella per la classificazione degli aggettivi, leggiamo insieme i titoli delle colonne e posizioniamo gli aggettivi nella colonna corretta

– continuiamo allo stesso modo con gli altri aggettivi presenti nelle buste dei comandi, ad esempio mettendo nella colonna dei QUALIFICATIVI gli aggettivi MORBIDO, CHIARO; nella colonna dei QUANTITATIVI gli aggettivi CINQUE, TRE (numerale), TANTO (indeterminativo); nella colonna dei DIMOSTRATIVI QUEL, QUESTO; nella colonna degli ORDINATIVI gli aggettivi QUARTO, DECIMO; nella colonna dei POSSESSIVI gli aggettivi SUO, VOSTRI.

Estensioni

– scrivere le proprie liste di aggettivi e classificarli
– creare delle proprie tabelle di aggettivi classificati.

Comandi sui verbi: lezioni accompagnate da esperimenti

Comandi sui verbi: lezioni accompagnate da esperimenti per bambini della scuola primaria, col materiale pronto per il download e la stampa in formato pdf.

Abbiamo visto che per aiutare i bambini a comprendere la funzione del verbo facciamo loro eseguire delle azioni, sia con le frasi della scatola grammaticale III, sia con le buste dei comandi.

Possiamo anche fare in modo che eseguendo determinate azioni, i bambini apprendano concetti scientifici: invece di eseguire semplici movimenti, l’insegnante eseguirà davanti ai bambini degli esperimenti, che poi i bambini potranno ripetere in autonomia nei giorni successivi, seguendo  le indicazioni scritte in comandi specifici

Trovi il materiale pronto per il download e la stampa in fondo all’articolo.


Presentazione 1

Materiali

– comandi degli esperimenti per i verbi
– vassoi preparati coi materiali previsti dai comandi

Presentazione

– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo
– prendiamo il primo comando ed invitiamo un bambino a leggere il comando
– eseguiamo l’esperimento davanti al bambini
– posizioniamo sotto al comando i cartellini dei verbi corrispondenti
– invitiamo i bambini a registrare l’attività sui propri quaderni di grammatica disegnando sulle parole i simboli grammaticali

Scopo diretto

comprendere la funzione del verbo

Scopo indiretto

– sviluppo del vocabolario
– comprensione dei testi scritti
– capacità di seguire la sequenza di azioni indicate
– comprensione di concetti scientifici

Punti di interesse

eseguire gli esperimenti

Controllo dell’errore

i verbi sono scritti su cartellini

Presentazione 2

Materiali

– comandi per gli esperimenti
– vassoio col materiale indicato sul comando

Presentazione

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– prendiamo la prima carta dei comandi con i relativi cartellini dei verbi
– prendiamo il vassoio col materiale richiesto per l’esperimento
– leggiamo il comando e seguiamo le istruzioni, ad esempio:

Metti un cucchiaino di zucchero nell’acqua e mescola finché lo zucchero si è sciolto del tutto. L’acqua deve restare limpida e lo zucchero deve sparire.
Ora metti molto zucchero in poca acqua e mescola col cucchiaino; se dopo aver mescolato vedi dello zucchero sul fondo del bicchiere vuol dire che l’acqua è saturata.
Infine metti in un bicchiere d’acqua dell’amido e mescola forte col cucchiaino: l’acqua resta bianca perchè l’amido non si scioglie, ma resta sospeso.

– il bambino esegue le tre azioni e posiziona accanto ad ognuno dei tre bicchieri il cartellino del verbo più appropriato
– chiediamo ai bambini di discutere le loro osservazioni
– ripetiamo indicando ognuno dei bicchieri: “Qui lo zucchero è sciolto. Qui l’acqua è satura. Qui l’amido è in sospensione”
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica, usando le matite colorate per disegnare i simboli grammaticali sopra le parole
– i bambini descrivono l’esperimento e registrano i risultati sui loro quaderni
– i bambini eseguiranno in seguito questa attività in modo autonomo.

Scopo diretto

comprendere la funzione del verbo.

Età

dai 7 anni

Comandi sui verbi: lezioni accompagnate da esperimenti
Materiali


Comandi sui verbi: lezioni accompagnate da esperimenti
Per l’insegnante

In natura la materia si trova molto raramente allo stato puro, anzi le sostanze sono quasi sempre miscelate tra loro.
Le miscele sono formate da sostanze diverse mescolate tra loro (ad esempio l’aria, il sangue, l’acqua del mare, le leghe di metalli, un profumo).

I componenti di una miscela possono essere solidi, liquidi o gassosi. Una miscela può essere:
omogenea: se i suoi diversi componenti non possono essere identificati
eterogenea: se i suoi diversi componenti possono essere facilmente identificati (a occhio nudo o col microscopio).

Le miscele omogenee possono essere:
soluzioni (liquido + liquido)
leghe (solido + solido)
miscele gassose (gas + gas)

Le miscele eterogenee possono essere:
dispersioni (diametro delle particelle maggiore di 1 micrometro)
colloidi (diametro delle particelle minore di 1 micrometro).
Un micrometro è un millesimo di millimetro.

Le dispersioni possono essere:
schiume (gas + liquido)
emulsioni (liquido + liquido)
sospensioni (solido + liquido)
nebbie (liquido + gas)
fumi (solido + gas)

Per separare i componenti di una miscela in laboratorio si possono usare varie tecniche:
– filtrazione
– decantazione o sedimentazione
– centrifugazione
– distillazione
– cromatografia
– estrazione con solvente
– setacciatura.

Filtrazione: separazione per mezzo di filtri. Si usa per separare:
– liquidi da solidi
– solidi da liquidi
– solidi da gas.

Decantazione: separazione dei componenti per forza di gravità. Si usa per separare:
– solidi da liquidi
– solidi da gas
– due liquidi immiscibili.

Comandi sui verbi: lezioni accompagnate da esperimenti

Concordanza logica tra nome e aggettivo

Concordanza logica tra nome e aggettivo: presentazione ed esercizi per la scuola primaria. L’esercizio per la concordanza tra nomi e aggettivi consiste nel disporre due gruppi di cinquanta cartellini, venticinque dei quali (gruppo dirigente) sono nomi, e gli altri venticinque aggettivi. Messi in fila i nomi, il bambino cerca tra gli aggettivi, mescolati insieme, quelli che gli sembrano adatti al nome e ve li pone vicino.

A volte la vicinanza di un nome e di un aggettivo in contrasto tra loro desta la più viva ilarità: i bambini provano ad adattare più aggettivi possibili allo stesso nome, e fanno combinazioni che sono molto divertenti.

L’esercizio si può eseguire anche collettivamente: si mettono su una tavola i nomi e su un’altra gli aggettivi. I bambini vanno a scegliere prima un nome e poi un aggettivo. Quando tutti hanno scelto, ciascuno legge forte il suo nome e aggettivo.

Concordanza logica tra nome e aggettivo

Concordanza logica tra nome e aggettivo: esercizio 1

Materiali

– cartellini dei nomi scritti in nero
– un ugual numero di cartellini per l’aggettivo in marrone scuro

Presentazione

– invitare un piccolo gruppo di bambini e srotolare il tappeto
– mettere sul tappeto i cartellini dei nomi

– distribuire i cartellini degli aggettivi ai bambini
– leggere il primo nome, ad esempio ‘torre’. Chiedere ai bambini: “Chi ha un aggettivo che descrive la torre?”

– il bambino che ha l’aggettivo ‘alta’ posiziona il suo cartellino accanto a quello del nome: ‘torre alta’
– continuare in questo modo finché tutti i cartellini saranno posizionati in modo appropriato
– il bambino può registrare il lavoro sul suo quaderno di grammatica.

Scopo

– esercitarsi con gli aggettivi
– comprendere il senso logico della concordanza tra aggettivo e nome.

Punti di interesse

abbinare i cartellini in modo sensato.

Controllo dell’errore

c’è solo una disposizione che ha senso.

Varianti

– gioco della concordanza illogica: mettiamo sul tappeto i cartellini dei nomi e chiediamo ai bambini di posizionare gli aggettivi. Ne risulteranno abbinamenti senza senso, alcuni molto divertenti, che mostreranno al bambino l’importanza della concordanza tra nomi e aggettivi.

Concordanza logica tra nome e aggettivo – esercizio 2

Prerequisiti

lezione sugli aggettivi

Materiali

– 3 cartellini dei nomi scritti in nero: strada, aria, rosa
– 42 cartellini degli aggettivi scritti in marrone: ripida, privata, stretta, pericolosa, ampia, costiera, polverosa, ripida, trafficata, asfaltata, tortuosa, fangosa, statale; fragrante, fresca, soffocante, inquinata, fredda, fresca, stantia, umida, opprimente, calda, marina, afosa, compressa; gialla, sfiorita, rosa, appassita, sbocciata, pressata, rossa, profumata, selvatica, rampicante, spinosa, essiccata, inglese, delicata, gialla, bianca.

Presentazione

– invitare un piccolo gruppo di bambini e stendere il tappeto
– scegliere un cartellino del nome e metterlo sul tappeto
– spargere i cartellini degli aggettivi e chiedere ad ogni bambino di scegliere gli aggettivi che descrivono in modo appropriato il nome
– posizionare tutti gli aggettivi appropriati sotto il nome
– ripetere per gli altri due nomi
– i bambini possono registrare l’esercizio sui loro quaderni di grammatica.

Scopo

– esercitarsi con gli aggettivi
– comprendere il senso logico della concordanza tra aggettivo e nome.

Punti di interesse

abbinare i cartellini in modo sensato.

Controllo dell’errore

c’è solo una disposizione che ha senso.

Varianti

– gioco della concordanza illogica: mettiamo sul tappeto i cartellini dei nomi e chiediamo ai bambini di posizionare gli aggettivi. Ne risulteranno abbinamenti senza senso, alcuni molto divertenti, che mostreranno al bambino l’importanza della concordanza tra nomi e aggettivi.

Concordanza logica tra nome e aggettivo

Psicogrammatica Montessori: la famiglia del nome

La famiglia del nome: presentazione ed esercizi per la scuola primaria, col materiale pronto per il download e la stampa in formato pdf.

famiglia del nome versione 1 (bianco e nero e colori) articolo, nome, aggettivo

Psicogrammatica Montessori: la famiglia del nome
Presentazione 1

Materiali

le tre piramidi dei simboli grammaticali Montessori: una grande piramide nera, una piramide media blu scuro e una piramide piccola azzurra

simboli grammaticali per articolo, nome e aggettivo

– un oggetto (ad esempio un pennarello rosso)
– strisce bianche di carta
– matite colorate
– carta della famiglia del nome (articolo, nome e aggettivo).

Psicogrammatica Montessori: la famiglia del nome – Presentazione:
– prepariamo il materiale e invitiamo un gruppo di bambini. Mettiamo le piramidi sul piano di lavoro in modo che i bambini le possano vedere nell’ordine articolo, nome e aggettivo, da sinistra a destra:

– scriviamo su una striscia di carta IL PENNARELLO ROSSO
– un bambino legge e mette l’oggetto accanto alla striscia:

– ricordiamo ai bambini il significato delle tre piramidi, cominciando dal nome e continuando poi con l’aggettivo e con l’articolo. Possiamo dire:

“Maria Montessori ha inventato questi simboli per farci comprendere la grammatica. La piramide è una forma molto stabile, con una base ampia. I nomi sono parole molto stabili. Sono anche le parole più antiche che gli uomini abbiano mai pronunciato. Le piramidi egizie sono le costruzioni più antiche, e i nomi sono le parole più antiche. Le piramide sono riuscite a resistere agli attacchi del tempo e della natura. Anche i nomi si sono conservati per centinaia e centinaia di anni. Maria Montessori ha scelto di dare al nome il simbolo della piramide di colore nero, perchè il nero è il colore del carbone. Anche il carbone è antichissimo, e si è formato sulla terra milioni di anni fa.
La piramide media blu rappresenta l’aggettivo. Ha la stessa forma del simbolo del nome per mostrare la relazione che esiste tra il nome e l’aggettivo, ma è più piccola. Ricordate che l’aggettivo è una parola che si aggiunge al nome per descriverlo? Questo significa che quando vogliamo dire qualcosa il nome è la parola più importante, e per questo la piramide del nome è la più grande.
La piramide piccola azzurra rappresenta l’articolo. Anch’esso ha la stessa forma del simbolo del nome per mostrare la relazione che esiste tra il nome e l’articolo, ma è molto più piccola. L’articolo ci dice che sta per arrivare un nome e ci dice qualcosa sul numero e sul genere del nome. Ricordate che articolo significa piccolo ramo o piccolo braccio? L’articolo è come un piccolo braccio attaccato al grande nome, così la sua piramide è molto più piccola”:

– Ora presentiamo i simboli grammaticali. Mostriamo come le facce della piramidi siano triangolari. Sovrapponiamo i triangoli alle facce delle piramidi corrispondenti. Spieghiamo che usiamo i simboli per sostituire le piramidi quando lavoriamo con la grammatica:

– Ora mostriamo come aggiungere i simboli grammaticali alla frase IL PENNARELLO ROSSO. Chiediamo: “Qual è il nome?”. I bambini risponderanno PENNARELLO. Mettiamo il triangolo nero sulla parola.
Chiediamo: “Qual è l’aggettivo?”. I bambini risponderanno ROSSO. Mettiamo il simbolo blu sulla parola e diciamo: “L’aggettivo ci dice qualcosa delle qualità del nome”.
Infine chiediamo: “Qual è l’articolo?”. I bambini risponderanno IL. Mettiamo il simbolo azzurro sulla parola e diciamo: “L’articolo ci dice che sta arrivando un nome, se è maschile o femminile e se è singolare o plurale”:

– dopo aver presentato ai bambini i simboli grammaticali, mostriamo loro la carta della famiglia del nome, che mostra da sinistra a destra una bambina piccola (con un vestito azzurro) che tiene per mano la mamma (con un vestito nero) e una ragazza con un vestito blu:

Psicogrammatica Montessori: la famiglia del nome
Presentazione 2

Materiali

le tre piramidi per nome, articolo e aggettivo 

simboli grammaticali

– stencil dei simboli grammaticali (facoltativo)

– matite colorate
– carta della famiglia del nome.

Presentazione

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Oggi lavoreremo con nomi articoli e aggettivi, facendo qualcosa di nuovo”
– mostriamo la carta “Famiglia del nome” ai bambini. La carta mostra una madre, una ragazza e una bambina che si tengono per mano
– invitiamo i bambini a commentare la carta. La madre ha una gonna nera a forma di triangolo. La ragazza ha una gonna blu a forma di triangolo e la bambina una gonna azzurra  a forma di triangolo
– invitiamo i bambini a mettere in relazione l’immagine con i simboli dell’articolo, del nome e dell’aggettivo. Diciamo: “Questi tre simboli rappresentano il nome, l’aggettivo e l’articolo. Il nome, la parola più importante, è come la mamma. Le due figlie sono legate a lei, ed è la mamma che decide la loro posizione. La figlia più grande è “aggiunta” a lei, come l’aggettivo è “aggiunto” al nome. La figlia più piccola non può camminare da sola, dipende da sua madre e da sua sorella. Quindi le due sorelle prendono una data posizione rispetto alla mamma, come aggettivo e articolo prendono una data posizione rispetto al nome”
– invitiamo i bambini a confrontare le gonne dei personaggi della carta con i simboli grammaticali:

– prendiamo i simboli grammaticali e posizioniamoli sul piano di lavoro nello stesso ordine usato nella carta: articolo, nome, aggettivo
– diciamo: “Proprio come le due figlie, l’articolo e l’aggettivo non possono esistere senza la presenza del nome (cioè della madre). Tuttavia l’articolo può esistere anche senza l’aggettivo. L’ordine dei nostri simboli grammaticali, quindi, è molto simile all’ordine di questa famiglia, la famiglia del nome”
– i bambini possono registrare questa attività sui loro quaderni di grammatica, usando le matite colorate per disegnare i simboli sulle parole a mano libera o usando gli stencil.

Scopo:
– comprendere la relazione esistente tra articolo, aggettivo e nome;
– usare i simboli grammaticali per articoli, aggettivi e nomi.

Età: dai 6 anni.

Psicogrammatica Montessori: la famiglia del nome
Presentazione 3

Prerequisiti

lezioni di presentazione su nome articolo e aggettivo

Materiali

– prima carta della famiglia del nome (articolo, nome, aggettivo)
– seconda carta della famiglia del nome (articolo, aggettivo, nome)
simboli grammaticali

– strisce di carta bianca e penna nera
– forbici

Presentazione

– mostriamo la prima carta ai bambini e diciamo: “Questa carta mostra la mamma con una gonna nera, la bambina piccola con la gonna azzurra e la bambina più grande con la gonna blu”
– mostriamo i simboli grammaticali e diciamo: “Questi tre triangoli mostrano il nome, l’articolo e l’aggettivo”:

– continuiamo dicendo: “Il nome è come la mamma, perché è la parola più importante. L’articolo è come la bambina piccola: deve essere portata in braccio dalla mamma perché non sa camminare da sola. L’aggettivo è come la bambina più grande, che sta vicina alla mamma ma può camminare da sola
– diciamo: “Di solito la mamma tiene in braccio la piccola mentre la sorella grande le cammina a fianco”. Posizioniamo sul piano di lavoro i simboli grammaticali nell’ordine seguito sulla carta 1 e diciamo: “L’aggettivo è indipendente, come un bambino della scuola primaria, ma l’articolo dipende dal sostantivo, come un bambino piccolo dipende dalla madre.”
– “Questo è l’ordine delle parole più usato quando parliamo, ad esempio quando diciamo LA CASA GRANDE.”

– scriviamo LA CASA GRANDE su una striscia di carta e mettiamola sotto ai simboli

– Continuiamo dicendo: “Può anche succedere che a volte la bambina grande voglia aiutare la mamma, tenendo lei la sorellina”. Mostriamo ai bambini la seconda carta

– prendiamo altri tre simboli grammaticali e mettiamoli nell’ordine illustrato nella seconda carta. “A volte, quando parliamo, usiamo le parole anche in quest’ordine, come quando diciamo LA PRIMA VOLTA”
– scriviamo su una striscia di carta la frase e mettiamola sotto ai simboli

– diciamo: “Questi sono i modi corretti per ordinare le parole. Se non rispettiamo questo ordine, la frase non ha senso”
– con le forbici dividiamo le parole della prima frase e mostriamo varie combinazioni, spostando anche i simboli

– fare lo stesso con la seconda frase, poi rimettere tutto nell’ordine corretto
– il bambino può disegnare la famiglia del nome sul suo quaderno di grammatica.

Note: dopo il primo lavoro sul nome raccontiamo la storia della piramide nera.

Psicogrammatica Montessori: la famiglia del nome
Presentazione 4 – spostamenti

Materiali

– la carta della famiglia del nome
simboli grammaticali

– cartellini in bianco
– matite o pennarelli colorati (nero, azzurro, blu)
– forbici
– stencil dei simboli grammaticali (facoltativi).

Presentazione

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Oggi lavoreremo coi nomi, gli articoli e gli aggettivi, facendo qualcosa di nuovo”
– mostriamo ai bambini la carta della famiglia del nome
– diciamo: “Questo è l’ordine che di solito usiamo per articoli, nomi e aggettivi”
– su un cartellino in bianco scriviamo IL FIORE GIALLO usando l’azzurro per l’articolo, il nero per il nome e il blu per l’aggettivo
– invitiamo i bambini a leggere la frase e chiediamo: “Secondo voi la frase suona bene?”. I bambini risponderanno di sì. L’orecchio del bambino, guidato dalla sensibilità per il linguaggio, funge da controllo per l’errore
– i bambini posizionano i tre simboli grammaticali sulle parole

– togliamo i simboli grammaticali e tagliamo la striscia per dividere le parole. Chiediamo: “Cosa succede se cambiamo l’ordine delle parole?”
– invitiamo un bambino a spostare i cartellini in tutti i modi possibili e a leggere ogni volta la frase:

– chiediamo: “Quale frase suona bene?”. Solo la frase originale: IL FIORE GIALLO. Il bambino capisce intuitivamente qual è la frase corretta
– invitiamo un bambino a spostare di nuovo l’ordine delle parole spostando anche i simboli grammaticali. Confrontiamo l’ordine dei simboli con quelli presenti sulla carta della famiglia del nome. Diciamo: “La carta della famiglia del nome mostra l’ordine corretto per articolo nome e aggettivo. Se si cambia questo ordine, l’intero senso della frase cambia”
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica, usando le matite colorate per disegnare sulle parole i simboli grammaticali, a mano libera o utilizzando gli stencil.

Scopo:
– comprendere l’ordine logico delle parole nelle frasi per quanto riguarda articoli nomi e aggettivi.

Età: dai 6 anni

Psicogrammatica Montessori: la famiglia del nome
Presentazione 5

Questa presentazione ha lo scopo di connettere le regole grammaticali che guidano il linguaggio a contesti ben conosciuti dai bambini, come la vita familiare.

Facendo leva sulle competenze di ascolto e comprensione dei bambini, possiamo usare una carta illustrata e raccontare la storia della famiglia del nome per far comprendere le relazioni esistenti nella frase tra articolo, nome ed aggettivo.

Psicogrammatica Montessori: la famiglia del nome – Racconto
“Quando usiamo un nome, esso è preceduto quasi sempre da un articolo. L’articolo e il sostantivo stanno insieme, proprio come un bambino piccolo sta con la sua mamma. Quindi possiamo pensare a queste parole come i membri di una famiglia.
Anche l’aggettivo fa parte di questa famiglia, che è la FAMIGLIA DEL NOME. L’aggettivo a volte è presente e a volte no, infatti possiamo dire IL LIBRO. Però possiamo anche dire IL LIBRO ROSSO, usando una parola che descrive il libro o indica una sua qualità. Questa parola è appunto un aggettivo. L’aggettivo non ha bisogno di stare sempre con la mamma: a volte esce coi suoi amici, va a scuola e fa altre cose.
L’articolo, il nome e l’aggettivo sono i membri della FAMIGLIA DEL NOME.

Psicogrammatica Montessori: la famiglia del nome

Psicogrammatica Montessori: flessione dell’aggettivo

Psicogrammatica Montessori: flessione dell’aggettivo per bambini della scuola primaria. Gli esercizi per la flessione portano i bambini a conoscere una notevole quantità di aggettivi. Il materiale comprende due serie di venti aggettivi maschili (20 + 20) e di venti femminili (20 + 20) nei due numeri singolare e plurale (per un totale di 80 cartellini, 40 singolari e 40 plurali).

Una metà dei cartellini, legata a parte, serve a dirigere la collocazione dell’altra metà.

Psicogrammatica Montessori: flessione dell’aggettivo

Psicogrammatica Montessori: flessione dell’aggettivo

Con questi cartellini si fanno esercizi individuali e collettivi.

Ad esempio si distribuiscono tra tutti i bambini le forme plurali degli aggettivi, mentre un bambino legge uno ad uno gli aggettivi singolari, attendendo per ciascuno la risposta del bambino che ha l’aggettivo corrispondente.

Psicogrammatica Montessori: flessione dell’aggettivo

Psicogrammatica Montessori: giochi logici per l’aggettivo

Psicogrammatica Montessori: giochi logici per l’aggettivo per bambini della scuola primaria. Il gioco del detective coi triangoli (indovina l’aggettivo) con tutto il materiale scaricabile e stampabile in formato pdf.

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Psicogrammatica Montessori: giochi logici per l’aggettivo

Presentazione 1
Il gioco del detective coi triangoli

Materiali:
– cartellini in bianco (o cartellini pronti)
– penna nera.
– i 63 triangoli per il gioco del detective e i 63 cartelli dei comandi (puoi scaricarli qui: cartelli per il gioco del detective)

I triangoli hanno:
– tre colori: rosso blu e giallo
– tre dimensioni: grande medio e piccolo
– tre tipi di angolo: rettangolo, acuto e ottuso
– tre tipi di lati: equilatero, isoscele e scaleno.

Questi sono i miei cartellini pronti per il download e la stampa, comprensivi dei 63 cartelli dei comandi, in stampato minuscolo o corsivo:

Presentazione

– mettiamo tutti i triangoli in ordine sparso sul piano di lavoro

– diciamo ai bambini: “Io tra tutti questi voglio solo un triangolo specifico. Riuscirete ad indovinare quale voglio?”

– un primo bambino sceglie un triangolo e ce lo porge. Diciamo: “No, mi dispiace. Il triangolo che voglio io non è di questo colore”.

– grazie all’indizio del colore, il bambino riuscirà a scartare tutti i colori sbagliati, nell’esempio dopo il rosso il blu:

– e a conservare tutti i triangoli del colore corretto. Se ad esempio il colore corretto è GIALLO, scriviamo su un cartellino l’aggettivo GIALLO (oppure usiamo il cartellino pronto)

– a questo punto la caccia va avanti, eliminando via via alcuni triangoli che non presentano gli aggettivi richiesti:

– ogni volta che il bambino individua una qualità corretta, scriviamo un cartellino (oppure usiamo i cartellini pronti) e aggiungiamolo agli altri:

– alla fine, quando rimane soltanto un triangolo, gli aggettivi coprono tutte le sue caratteristiche: IL TRIANGOLO GIALLO ISOSCELE PICCOLO ACUTANGOLO

– chiediamo ai bambini di porre il simbolo grammaticale corretto sopra ogni cartellino:

Nota: ogni volta che viene dato un nuovo indizio i triangoli che non rispondono alla descrizione vengono rimossi dal piano di lavoro. Il bambino può misurare i lati dei triangoli col righello e gli angoli col goniometro.

Scopo:
– comprendere la funzione dell’aggettivo
– comprendere l’uso degli articoli qualificativi.

Età: dai 7 ai 9 anni. Il bambino deve conoscere la classificazione geometrica dei triangoli in base ai lati e agli angoli.


Presentazione 2
Il gioco del detective coi triangoli

Materiali

– i 63 triangoli per il gioco del detective
– cartellini pronti per il gioco del detective)
– 63 carte dei comandi per il gioco del detective
– simboli grammaticali
– strisce bianche di carta e matite colorate
– stencil dei simboli grammaticali (facoltativo)
– una lente di ingrandimento
– righello e goniometro (facoltativi).

Presentazione

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Oggi lavoreremo con gli articoli i nomi e gli aggettivi, facendo qualcosa di nuovo”
– ricordiamo l’ordine delle parole, che di solito è formato da articolo, nome e aggettivo e poniamo in quest’ordine i simboli grammaticali lungo il margine superiore del piano di lavoro
– diamo la lente di ingrandimento a un bambino e diciamo: “Userai la lente di ingrandimento per risolvere il mistero del triangolo perduto. Come un detective, seguirai gli indizi per risolvere il mistero”

– mettiamo sul piano di lavoro tutti i triangoli in ordine sparso. Diciamo: “Da qualche parte in questo mucchio di 63 triangoli si nasconde il triangolo perduto”

– scriviamo il primo indizio, cioè IL TRIANGOLO sulla striscia di carta. Il bambino con la lente di ingrandimento sceglie un triangolo. Diciamo: “Grazie, questo è un triangolo, ma non è il triangolo perduto”

– diamo al bambino un altro indizio aggiungendo l’aggettivo ROSSO

– rimuoviamo dal piano di lavoro tutti i triangoli che non sono rossi, e il bambino sceglierà un triangolo tra questi. Quando ce lo porge diciamo: “Grazie, questo è un triangolo rosso, ma non è il triangolo perduto”
– aggiungiamo un nuovo indizio: IL TRIANGOLO ROSSO GRANDE
– rimuoviamo dal piano di lavoro tutti i triangoli che non sono grandi

– aggiungiamo un nuovo indizio: IL TRIANGOLO ROSSO GRANDE RETTANGOLO
– rimuoviamo tutti i triangoli che non sono rettangoli

– aggiungiamo l’ultimo indizio: IL TRIANGOLO ROSSO GRANDE RETTANGOLO SCALENO. Finalmente avremo trovato il triangolo perduto

– quando il bambino ha individuato il triangolo perduto, come tutti i detective, dovrà scrivere un rapporto. Ogni bambino, quindi, registrerà la descrizione del triangolo perduto sul suo quaderno di grammatica, usando le matite colorate per disegnare i simboli grammaticali, a mano libera o utilizzando gli stencil.

Psicogrammatica Montessori: giochi logici per l’aggettivo – Nota: ogni volta che viene dato un nuovo indizio i triangoli che non rispondono alla descrizione vengono rimossi dal piano di lavoro. Il bambino può misurare i lati dei triangoli col righello e gli angoli col goniometro.

Psicogrammatica Montessori: giochi logici per l’aggettivo – Scopo:
– comprendere la funzione dell’aggettivo
– comprendere l’uso degli articoli qualificativi.

Psicogrammatica Montessori: giochi logici per l’aggettivo – Età: dai 7 ai 9 anni. Il bambino deve conoscere la classificazione geometrica dei triangoli in base ai lati e agli angoli.


Esercizio 3
Il gioco del detective coi triangoli – esercizio individuale

Materiali

– i 63 triangoli del gioco del detective
– i comandi per il gioco del detective
– i cartellini preparati per nome, articolo, aggettivo
– simboli grammaticali.

Esercizio

– si mettono i triangoli in ordine sparso sul piano di lavoro
– il bambino sceglie un comando, lo legge e lo pone sul piano di lavoro:

– a questo punto compone la frase con i cartellini, ponendo sotto al comando articolo e nome e in seguito un aggettivo alla volta:

– per ogni aggettivo compie una selezione tra i triangoli, eliminando di volta in volta quelli che non rispondono all’aggettivo scritto sul cartellino:

– al termine il bambino aggiungerà su ogni cartellino il simbolo grammaticale appropriato

– il bambino può registrare l’esercizio sul suo quaderno di grammatica.

Nota

ogni volta che viene dato un nuovo indizio i triangoli che non rispondono alla descrizione vengono rimossi dal piano di lavoro. Il bambino può misurare i lati dei triangoli col righello e gli angoli col goniometro.

Scopo

– comprendere la funzione dell’aggettivo
– comprendere l’uso degli articoli qualificativi.

Età

dai 7 ai 9 anni. Il bambino deve conoscere la classificazione geometrica dei triangoli in base ai lati e agli angoli.

Esercizio 4
Il gioco del detective coi triangoli – esercizio collettivo

Materiali

– i 63 triangoli del gioco del detective
– i 63 comandi per il gioco del detective.

Esercizio

– mettiamo tutti i triangoli in ordine sparso su un ampio piano di lavoro
– distribuiamo tutti i comandi tra tutti i bambini (ogni bambino può avere più di un comando)
– ogni bambino dovrà individuare i propri triangoli e toglierli dal tavolo
– al termine dell’esercizio non dovrebbe rimanere nessun triangolo sul piano di lavoro.

Nota

ogni volta che viene dato un nuovo indizio i triangoli che non rispondono alla descrizione vengono rimossi dal piano di lavoro. Il bambino può misurare i lati dei triangoli col righello e gli angoli col goniometro.

Scopo

– comprendere la funzione dell’aggettivo
– comprendere l’uso degli articoli qualificativi.

Età

dai 7 ai 9 anni. Il bambino deve conoscere la classificazione geometrica dei triangoli in base ai lati e agli angoli.

Psicogrammatica MontesPresentazione 5
Il gioco del detective coi triangoli 

Prerequisiti

– lezioni sull’aggettivo,
– lezioni di geometria sui tipi di triangoli.

Materiali

– 63 cartellini che descrivono ogni triangolo (comandi per il gioco del detective);
– simboli grammaticali;
– la scatola dei triangoli per il gioco del detective.

Presentazione

– invitiamo un piccolo gruppo di bambini e stendiamo il tappeto
– mettiamo i triangoli sul tappeto e spieghiamo ai bambini che dovranno cercare i triangoli perduti
– leggiamo la prima carta, ad esempio TROVA IL TRIANGOLO EQUILATERO BLU PICCOLO
– formiamo un gruppo di tutti i triangoli equilateri eliminando gli altri

– poi facciamo un gruppo di tutti i triangoli equilateri blu eliminando gli altri

– infine teniamo solo quello piccolo
– mettiamo il comando sotto al triangolo
– aggiungiamo su ogni parola il simbolo grammaticale corrispondente
– i bambini possono disegnare il triangolo sui loro quaderni di grammatica, scrivere la didascalia ed aggiungere i simboli grammaticali.

Punti di interesse

– conoscere i vari attributi dei triangoli,
– classificare i triangoli in base agli attributi,
– giocare ad essere un detective.

Controllo dell’errore

ogni triangolo ha una suo cartellino.

Varianti

– il bambino può tracciare e ritagliare dei triangoli aggiuntivi in cartoncino.

Nota

ogni volta che viene dato un nuovo indizio i triangoli che non rispondono alla descrizione vengono rimossi dal piano di lavoro. Il bambino può misurare i lati dei triangoli col righello e gli angoli col goniometro.

Scopo

– comprendere la funzione dell’aggettivo
– comprendere l’uso degli articoli qualificativi
– fare pratica con gli aggettivi
– fare pratica con i concetti geometrici.

Età

dai 7 ai 9 anni. Il bambino deve conoscere la classificazione geometrica dei triangoli in base ai lati e agli angoli.

Presentazione 6
Il gioco del detective coi triangoli 

Materiali

– i 63 triangoli del gioco del detective
– i cartellini dei nomi, degli articoli e degli aggettivi per il gioco del detective

Esercizio

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Oggi lavoreremo con gli articoli, i nomi e gli aggettivi, facendo una nuova attività”
– mettiamo tutti i triangoli e i cartellini sul piano di lavoro
– invitiamo i bambini a classificare i cartellini in sei colonne, come segue:

– invitiamo il bambino a prendere un cartellino da ogni colonna e a formare con questi cartellini una riga

– invitiamo il bambino a cercare il triangolo che corrisponde alle qualità indicate dai cartellini

– il bambino troverà il triangolo giusto come ha fatto col gioco del triangolo perduto fatto nelle presentazioni precedenti: se il triangolo è rosso, eliminerà dal mucchio tutti i triangoli non rossi; se è grande eliminerà tutti i triangoli che non lo sono, ecc.

– al termine il bambino rimetterà i cartellini al loro posto e un altro bambino potrà svolgere lo stesso esercizio, scegliendo i cartellini che preferisce.

Scopo

– comprendere la funzione dell’aggettivo
– comprendere l’uso degli articoli qualificativi
– fare pratica con gli aggettivi
– fare pratica con i concetti geometrici.

Età

dai 7 ai 9 anni. Il bambino deve conoscere la classificazione geometrica dei triangoli in base ai lati e agli angoli.


Presentazione 7
Il gioco del detective coi triangoli 

Materiali

– i 63 triangoli del gioco del detective
– i 63 cartelli dei comandi per il gioco del detective
– matite colorate
– stencil dei simboli grammaticali (facoltativo).

Presentazione

– invitiamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto
– diciamo: “Oggi lavoreremo con gli articoli, i nomi e gli aggettivi, facendo una nuova attività”
– disponiamo tutti i triangoli in ordine sparso sul piano di lavoro
– distribuiamo i comandi tra i bambini
– invitiamo ogni bambino a leggere il suo comando e a trovare il triangolo indicato
– i bambini registrano l’attività sui loro quaderni di grammatica, disegnando sulle parole i simboli grammaticali a mano libera o usando gli stencil.

Scopo

– comprendere la funzione dell’aggettivo
– comprendere l’uso degli articoli qualificativi
– fare pratica con gli aggettivi
– fare pratica con i concetti geometrici.

Età

dai 7 ai 9 anni. Il bambino deve conoscere la classificazione geometrica dei triangoli in base ai lati e agli angoli.

Psicogrammatica Montessori: giochi logici per l’aggettivo

Psicogrammatica Montessori: il gioco della fattoria per l’aggettivo

Psicogrammatica Montessori: il gioco della fattoria per l’aggettivo. Esercizi per la scuola primaria.

Materiale

– fattoria Montessori (o altro allestimento in miniatura come casa delle bambole, castello, ecc.)

set di cartellini per i nomi, gli articoli determinativi e indeterminativi e gli aggettivi

– simboli grammaticali.

Presentazione

– invitiamo un gruppo di bambini e chiediamo loro di allestire la fattoria

– mostriamo le scatole dei simboli grammaticali e mettiamole aperte sul piano di lavoro

– formiamo sotto ad ogni scatola una colonna di cartellini che intendiamo usare con gli oggetti della fattoria, corrispondenti alle parti del discorso indicate dai simboli grammaticali

– chiediamo ai bambini di scegliere un cartellino del nome e di posizionarlo accanto all’oggetto corrispondente

– scegliamo il cartellino dell’articolo corretto da abbinare al nome e posizioniamolo accanto al nome

– scegliamo il cartellino l’aggettivo più adatto ed aggiungiamolo al nome

– quando si tratterà di scegliere l’aggettivo, tra i bambini potranno sorgere disaccordi, e spesso entrambi i bambini avranno ragione. Ad esempio un bambino sceglie “un uomo forte”, mentre un altro preferisce “un uomo alto”. In questi casi metteremo accanto all’uomo i cartellini “il forte alto uomo”.

Scopo

esercitarsi nell’uso degli aggettivi
– arricchimento del vocabolario
– esercitarsi con la lettura.

Psicogrammatica Montessori: il gioco della fattoria per l’aggettivo

Psicogrammatica Montessori: aggettivi quantitativi

Psicogrammatica Montessori: aggettivi quantitativi. Presentazioni ed esercizi per la scuola primaria, con i cartellini pronti per il download e la stampa.

L’AGGETTIVO QUANTITATIVO può essere:
DETERMINATIVO (NUMERALE): risponde alla domanda “Quanti?”. Può essere:
1.  CARDINALE (uno, quattro, tre, quattro, ecc.);
2. MOLTIPLICATIVO (doppio, triplo, quadruplo, ecc.);
3. FRAZIONARIO (mezzo);
ORDINATIVO: indicano posizione reciproca (primo, secondo, terzo, ecc., ultimo, penultimo, ecc.)
– INDETERMINATIVO: (alcuno, alquanto, tanto, altrettanto, quanto, molto, poco, del, qualche, parecchio, assai, ogni, tutto, nessuno, punto, ciascuno, qualunque, certo, altro, troppo).

Trovi tutti i cartellini pronti qui:

Esercizio 1
Cartellini degli aggettivi numerali cardinali e ordinativi

Materiale

– cartellini degli aggettivi numerali cardinali ed ordinativi.

Esercizio

– selezioniamo i cartellini che intendiamo usare coi bambini e separiamoli per mezzo di elastici, dividendo i cartellini degli aggettivi numerali cardinali dagli aggettivi ordinativi

–  formiamo sul piano di lavoro una colonna per gli aggettivi numerali cardinali
– mettiamo i cartellini degli aggettivi ordinativi in ordine sparso

– invitiamo i bambini a fare gli abbinamenti corretti.

Esercizio 2
Comandi degli aggettivi numerali cardinali e ordinativi 

Materiale

schede dei comandi buste da 7 a 12.

Esercizio 3
Cartellini degli aggettivi numerali cardinali e dei numeri romani

Materiale

– cartellini degli aggettivi numerali cardinali e dei numeri romani

Esercizio

– selezioniamo i cartellini che intendiamo usare coi bambini e separiamoli per mezzo di elastici, dividendo i cartellini degli aggettivi numerali cardinali dai numeri romani
–  formiamo sul piano di lavoro una colonna per gli aggettivi numerali cardinali
– mettiamo i cartellini dei numeri romani in ordine sparso
– invitiamo i bambini a fare gli abbinamenti corretti.

Esercizio 4
Cartellini degli aggettivi ordinativi e dei numeri romani

Materiale

– cartellini degli aggettivi ordinativi e dei numeri romani

Esercizio

– selezioniamo i cartellini che intendiamo usare coi bambini e separiamoli per mezzo di elastici, dividendo i cartellini degli aggettivi ordinativi dai numeri romani
–  formiamo sul piano di lavoro una colonna per gli aggettivi ordinativi
– mettiamo i cartellini dei numeri romani in ordine sparso
– invitiamo i bambini a fare gli abbinamenti corretti.

Psicogrammatica Montessori: aggettivi quantitativi

Psicogrammatica Montessori: aggettivi ed esperimenti

Psicogrammatica Montessori: aggettivi ed esperimenti per bambini della scuola primaria.

Maria Montessori indicò lo studio degli aggettivi come un’opportunità per presentare ai bambini alcune proprietà fisiche dei corpi. I bambini leggono i comandi, eseguono dei semplici esperimenti, e scrivono le loro osservazioni. Come per le buste dei comandi, le schede degli esperimenti sono accompagnate da cartellini marroni sui quali sono scritti gli aggettivi  usati nella scheda.
I materiali necessari per gli esperimenti devono essere preparati in anticipo dall’insegnante.

____________________

Psicogrammatica Montessori: aggettivi ed esperimenti

Busta 1
Riempire una brocca graduata con acqua fino al limite. Riempire di acqua una seconda brocca, ma non fino al limite. Osservare la forma che assume la superficie dell’acqua nelle due brocche e mettere l’aggettivo più appropriato scelto tra: concavo, convesso.

Busta 2
Prendere un filtro di carta, un pezzo di tessuto, una spugna e vedere se l’acqua può passare attraverso di essi. Scegliere l’aggettivo appropriato per ogni oggetto tra questi: permeabile, impermeabile, poroso.

Busta 3
Prendere un pezzo di vetro trasparente, un foglio di carta nera, un foglio di carta oleata; guardare la luce che passa attraverso di essi e scegliere per ognuno l’aggettivo più appropriato tra questi: trasparente, opaco, traslucido.

Busta 4
Confronta il peso dell’acqua col peso dell’alcool colorato; poi confronta il peso dell’acqua e dell’olio; dell’acqua e del sughero; dell’acqua e del piombo. Dire per ogni caso qual è l’elemento più pesante e quello più leggero.

Psicogrammatica Montessori: aggettivi ed esperimenti

Il bambino come risposta deve produrre un piccolo lavoro scritto, ad esempio: “L’acqua è più pesante dell’olio”.

I bambini eseguiranno i piccoli esperimenti indicati nei comandi ed impareranno a maneggiare brocche, filtri, imbuti, ecc; a versare delicatamente le ultime gocce d’acqua per la preparazione della superficie concava e convessa; a versare delicatamente l’alcol colorato o l’olio sull’acqua, ecc.

In questo modo fanno un primo passo pratico nello studio delle scienze.

Psicogrammatica Montessori: aggettivi ed esperimenti

Psicogrammatica Montessori COMANDI PER GLI AGGETTIVI

Psicogrammatica Montessori COMANDI PER GLI AGGETTIVI per la scuola primaria.

Il materiale dei comandi per gli aggettivi è formato da 20 buste, ognuna delle quali contiene una scheda per i comandi e cartellini marroni per gli aggettivi contenuti nella scheda.

Il bambino legge ed esegue il comando.

Questo gioco può essere fatto in gruppo, con un bambino che legge a voce alta e un altro che esegue l’azione descritta. I comandi si riferiscono ai materiali sensoriali ed a quelli per la matematica, ma se non si hanno a disposizione possiamo riscriverne altri che implichino l’uso degli oggetti che abbiamo a disposizione.

Psicogrammatica Montessori COMANDI PER GLI AGGETTIVI

Esempio di busta:

Psicogrammatica Montessori COMANDI PER GLI AGGETTIVI
Materiale pronto

Questi sono i cartellini pronti.

Presentazione

– invitiamo un gruppo di bambini al tavolo
– mostriamo le buste dei comandi per l’aggettivo. Spieghiamo che si tratta di 20 buste chiamate “Comandi per l’aggettivo”, numerate da 1 a 20″.

– apriamo la prima busta, mostriamo la scheda del comando e facciamola leggere a un bambino
– poniamo la scheda sul tavolo
– mostriamo i cartellini degli aggettivi e diciamo che questi cartellini servono a ricordare gli aggettivi contenuti nella scheda. Diciamo: “Queste parole, gli aggettivi, ci dicono come sono gli oggetti, il loro colore, la trama, la dimensione, la quantità o l’appartenenza”
– poniamo i cartellini accanto alla scheda

– chiediamo a un bambino di leggere ed eseguire il comando
– discutiamo ciò che il bambino ha fatto e poniamo l’attenzione sui cartellini degli aggettivi
– mostriamo al bambino come rimettere le carte nella busta
– invitiamo i bambini a ripetere da soli l’esercizio con un’altra busta, restando a disposizione per eventuali parole sconosciute.

Prerequisiti:

– lezione sugli aggettivi
– presentazione del materiale.

Materiali

– comandi sugli aggettivi
– simboli grammaticali.

Esercizio

– invitare un piccolo gruppo di bambini e chiedere a un bambino di leggere un comando ed eseguirlo (o farlo eseguire da un compagno)
– posizionare i cartellini degli aggettivi corrispondenti sul tavolo
– posizionare i simboli grammaticali sugli aggettivi
– il bambino può registrare gli aggettivi ed i simboli sul proprio quaderno di grammatica.

Scopo

– esercitarsi con gli aggettivi
– sviluppare il vocabolario
– comprendere i testi scritti ed seguire i comandi

Varianti

i bambini posso scrivere dei loro comandi da far eseguire agli altri bambini.

vostri posti e voi andrete ai loro posti. Nel frattempo loro si alzeranno e poi verranno qui a prendere i nostri posti.

Psicogrammatica Montessori COMANDI PER GLI AGGETTIVI

Psicogrammatica Montessori: classificazione dei nomi

Psicogrammatica Montessori: classificazione dei nomi.  Presentazione ai bambini, esercizi e i cartellini pronti per il download e la stampa.

Grazie a tutto il lavoro eseguito con le scatole grammaticali, i bambini hanno incontrato e sperimentato un vastissimo repertorio di parole della lingua italiana: tutti gli articoli, le preposizioni, gli avverbi, i pronomi, le congiunzioni e le interiezioni; e molti nomi, aggettivi e verbi.

Può quindi seguire, a questo punto, un lavoro di classificazione di queste parole, che saranno come sempre scritte su cartellini colorati secondo il codice dato per le scatole grammaticali (e che, verbo e nome a parte, sono volutamente di colore diverso rispetto ai simboli grammaticali):
– nome: nero
– verbo: rosso
– articolo: marrone chiaro
– aggettivo: marrone scuro
– pronome: verde
– preposizione: viola
– avverbio: rosa
– congiunzione: giallo
– interiezione: azzurro.

I bambini posizioneranno i cartellini all’interno di tabelle preparate appositamente per la classificazione di ogni parte del discorso.

Psicogrammatica Montessori: classificazione dei nomi

La classificazione segna la preparazione ad uno studio teorico della lingua che si amplierà nel periodo di studi successivo (dopo i 9 anni).

Per quanto riguarda in particolare la classificazione del nome, i bambini sanno che il nome è:
proprio o comune;
concreto o astratto;
collettivo o individuale.

Può inoltre essere:
maschile, femminile, promiscuo
singolare o plurale
primitivo o derivato
alterato
composto.

Per il mio materiale ho preparato una serie di cartellini dei titoli accompagnati dai simboli grammaticali avanzati,

che possono essere utilizzati per creare le tabelle che desideriamo presentare ai bambini (i titoli possono essere incollati su grandi fogli di carta oppure si possono usare degli schemi-esempio che i bambini possono riprodurre sul tappeto o sul tavolo).

Psicogrammatica Montessori: classificazione dei nomi

Per quanto riguarda i cartellini dei nomi, ho preparato una serie di nomi che coprono tutte le voci delle classificazioni, che dovranno essere scelti dall’insegnante e proposti insieme ai titoli scelti ai bambini.

In alternativa possiamo usare, naturalmente, i cartellini già presenti nelle scatole usate per gli esercizi sul nome eseguiti precedentemente.

Classificazione del nome

Dopo che il bambino ha lavorato in vari modi a classificare e categorizzare i nomi per numero, genere e tipo prepariamo un materiale che serva a ricapitolare quanto appreso.

Obiettivo

classificazione dei nomi.

Punti di interesse

organizzare i cartellini secondo uno schema dato.

Quando dare la lezione

almeno al termine del lavoro sul nome, o anche dopo aver lavorato a tutte e otto le scatole grammaticali.

Materiali

– cartellini dei nomi
– cartellini dei titoli organizzati in tabella
– schema per la composizione della tabella.

Presentazione

Ricapitoliamo coi bambini tutto quello che sappiamo dei nomi.

Mostriamo al bambino lo schema per comporre la tabella scelta, e componiamola insieme.

Invitiamo i bambini a mescolare i cartellini dei nomi, quindi a procedere con la classificazione all’interno della tabella.

Un nome può essere inserito in più di  una categoria e sarà necessaria una discussione coi bambini. Il ragionamento che sta sotto la scelta di classificare un nome in un modo piuttosto che in un altro è più importante dell’arrivare ad una risposta “esatta”.

Psicogrammatica Montessori: classificazione dei nomi

Psicogrammatica Montessori: i nomi collettivi

Psicogrammatica Montessori: i nomi collettivi.  Presentazione ai bambini, esercizi e i cartellini pronti per il download e la stampa.

Prerequisiti

– presentazione del nome
– presentazione di nomi concreti e astratti
– presentazione del numero e del genere del nome.

Età

6 anni

Controllo dell’errore

cartellini di controllo.

Scopo diretto

– uso corretto dei nomi collettivi e individuali;
– arricchimento del lessico;
– incoraggiare l’interesse per lo studio delle parole e l’analisi grammaticale.

Presentazione – versione 1

Materiale

– carte illustrate di gruppi e membri relativi (o oggetti in miniatura)
– cartellini dei titoli: nome,  individuale, collettivo
– cartellini di nomi collettivi e individuali pronti; cartellini di controllo.

Invitiamo il bambino ad identificare l’oggetto singolo e ricapitoliamo con lui quello che sappiamo del nome.

Poniamo sotto all’immagine il cartellino del nome individuale.

Introduciamo l’immagine del gruppo formato da più membri del primo elemento.

Poniamo sotto all’immagine il cartellino del nome collettivo.

Diciamo ai bambini che il primo nome è un nome individuale, mentre il secondo è un nome collettivo.

Posizioniamo lungo il margine superiore dell’area di lavoro i cartellini dei titoli e componiamo lo schema con i bambini utilizzando il restante materiale preparato.

Al termine rileggiamo i cartellini, aggiungendo i cartellini di controllo.

Presentazione – versione 2

Materiali

– cartellini preparati
– cartellini in bianco
– cartellini dei titoli: nome, individuale, collettivo
– penna nera

Presentazione

Raccogliamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto.

Diciamo loro: “Nei giorni scorsi abbiamo parlato delle parole che si usano per nominare le cose. Vi ricordate come si chiamano queste parole? Sì, si tratta dei nomi. I nomi sono le parole che servono a nominare le cose che ci circondano”.

Posizioniamo i cartellini dei titoli vicino al margine superiore dell’area di lavoro.

Leggiamo il primo cartellino di un nome. Posizioniamo il cartellino sotto al titolo “nome”. Leggiamo il nome collettivo corrispondente. Posizioniamo il cartellino sotto al titolo “nome collettivo”.

Formiamo una colonna di nomi sotto al titolo “nomi”. Chiediamo ai bambini di leggere i cartellini.

Distribuiamo i cartellini dei nomi collettivi tra i bambini (un cartellino per ogni bambino). Invitiamoli a leggere ognuno il proprio.

Leggiamo il primo nome. Diciamo: “Chi di voi ha il cartellino col nome collettivo che usiamo per un gruppo di questi oggetti?”. Il bambino legge il suo cartellino e lo posiziona correttamente all’interno dello schema che si va componendo nell’area di lavoro.

Continuiamo in questo modo con i cartellini rimanenti, distribuendone uno per bambino.

Al termine dell’esercizio verifichiamo lo schema con i cartellini di controllo.

I bambini possono poi aggiungere altri nomi e nomi collettivi relativi utilizzando i cartellini in bianco.

I bambini leggeranno infine lo schema completo e potranno copiarlo sui propri quaderni di grammatica.

Nei giorni seguenti i bambini potranno ripetere l’esercizio individualmente.

Esercizio di  classificazione dei nomi in individuali e collettivi

Materiali

– cartellini dei nomi individuali e collettivi con cartellini di controllo (vari set)

In una prima fase offriamo un set alla volta, tenendo divisi i nomi individuali dai nomi collettivi. Il bambino formerà prima la colonna dei nomi individuali, quindi li abbinerà ai nomi collettivi. Lo stesso esercizio può essere ampliato lavorando con più set insieme.

In seguito possiamo offrire ai bambini i cartellini dei nomi individuali e collettivi mescolati tra loro.


Psicogrammatica Montessori: i nomi collettivi

Nei giorni seguenti

– incoraggiare il bambino a fare le sue liste di nomi individuali e collettivi;
– incoraggiare il bambino a comporre frasi, racconti e poesie utilizzando le nuove parole imparate;
– incoraggiare i bambini a svolgere ricerche con l’aiuto di libri e dizionari.

Psicogrammatica Montessori: i nomi collettivi

Psicogrammatica Montessori: dove vivono gli animali

Psicogrammatica Montessori: dove vivono gli animali. Presentazione ai bambini, esercizi e i cartellini pronti per il download e la stampa.

Obiettivi diretti

– comprendere la funzione del nome;
– arricchire il vocabolario
– comprendere le relazioni esistenti tra i nomi.

Età

6 anni.

Materiali

– cartellini preparati
– cartellini da compilare
– cartellini dei titoli: animale, dove vive
– cartellini di controllo
– penna nera.

Presentazione

Raccogliamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto.

Diciamo loro: “Nei giorni scorsi abbiamo parlato delle parole che si usano per nominare le cose. Vi ricordate come si chiamano queste parole? Sì, si tratta dei nomi. I nomi sono le parole che servono a nominare le cose che ci circondano”.

Posizioniamo i cartellini dei titoli vicino al margine superiore dell’area di lavoro.

Leggiamo il primo cartellino di un nome di animale. Posizioniamo il cartellino sotto al titolo “animale”. Leggiamo il nome del luogo dove abita. Posizioniamo il cartellino sotto al titolo “dove vive”.

Formiamo una colonna di nomi di animali sotto al titolo “animali”. Chiediamo ai bambini di leggere i cartellini.

Distribuiamo i cartellini dei luoghi dove vivono gli animali tra i bambini (un cartellino per ogni bambino. Invitiamoli a leggere ognuno il proprio.

Leggiamo il primo nome di animale. Diciamo: “Chi di voi ha il cartellino col nome del luogo dove vive questo animale?”. Il bambino legge il suo cartellino e lo posiziona correttamente all’interno dello schema che si va componendo nell’area di lavoro.

Continuiamo in questo modo con i cartellini rimanenti, distribuendone uno per bambino.

Al termine dell’esercizio verifichiamo lo schema con i cartellini di controllo.

I bambini possono poi aggiungere altri nomi di animali e di luoghi utilizzando i cartellini in bianco.

I bambini leggeranno infine lo schema completo e potranno copiarlo sui propri quaderni di grammatica.

Nei giorni seguenti i bambini potranno ripetere l’esercizio individualmente.

Psicogrammatica Montessori: dove vivono gli animali

Psicogrammatica Montessori: nomi di animale

Psicogrammatica Montessori: nomi di animale. Presentazione ai bambini, esercizi e i cartellini pronti per il download e la stampa.

Scopo diretto

– arricchire il vocabolario riguardo ai nomi di animali per genere e numero
– approfondire la conoscenza dei nomi collettivi
– arricchire il vocabolario relativo ai nomi dei cuccioli.

Scopi indiretti

– migliorare le competenze di lettura di semplici parole
– offrire un’ampia scelta di suoni e digrammi, e fonogrammi
– sviluppare la capacità di cercare le parole nel dizionario.

Prerequisiti

– lezioni di presentazione del nome
– lezioni sui nomi collettivi, sul genere del nome e sul numero del nome.

Controllo dell’errore

tavola di controllo

Materiali

– cartellini dei titoli: nomi di animale, maschi, femmine, cuccioli,  gruppi
– cartellini dei nomi preparati (vari set di 10 animali sviluppati nelle cinque categorie, cioè 50 cartellini per set)
– dizionario
– tavola di controllo.

Presentazione

Invitiamo il bambino al tavolo o al tappeto per iniziare insieme una nuova attività.

Mostriamo al bambino la scatola dei cartellini e la tavola di controllo e diciamo:”Questi cartellini contengono i nomi di alcuni animali, che possono essere maschi, femmine, cuccioli e gruppi di animali. Possiamo usare il dizionario per cercare quelli che non conosciamo. Per verificare se abbiamo svolto correttamente l’esercizio, potremo confrontare il nostro lavoro con la tavola di controllo”.

Disponiamo ordinatamente lungo il margine superiore del nostro spazio di lavoro i cinque cartellini dei titoli e facciamoli leggere al bambino.

Offriamo al bambino un cartellino di un nome. Se il bambino lo conosce, lo posiziona sotto al cartellino dei titolo corrispondente. Se il bambino non conosce il nome usiamo il dizionario per cercarne il significato, quindi inseriamo il cartellino nello schema.

Dopo aver posizionato un cartellino lungo una colonna, lasciamo sempre liberi gli spazi in orizzontale per le altre colonne, in modo tale da poter completare lo schema correttamente.

Quando il bambino ha posizionato correttamente i 50 cartellini del set, mostriamogli come utilizzare la tavola di controllo per verificare il suo lavoro.

Estensioni

– al termine dell’esercizio il bambino può copiare lo schema sul suo quaderno di grammatica
– nei giorni seguenti il bambino potrà lavorare col materiale autonomamente, utilizzando anche gli altri set preparati
– il bambino può scrivere frasi e storie utilizzando i nomi di animali presentati nei set, o anche nomi di animali scelti da lui
– l’insegnante o il bambino possono creare parole crociate o altri giochi di parole che utilizzino nomi di animali.

Per l’insegnante

Esistono numerosi termini specifici che si riferiscono a gruppi di animali di particolari tipi. Per esempio:
– un gruppo di uccelli in volo viene in genere chiamato stormo;
– un gruppo di pesci è generalmente detto banco. Il termine branco viene usato per gli animali di grosse dimensioni, domestici o meno. Frequentemente è usato in riferimento a gruppi di carnivori (per esempio un branco di lupi);
– un branco di mammiferi erbivori è detto mandria;
gregge è il termine più usato per indicare gruppi di ovini da allevamento;
– un gruppo stanziale di animali viene spesso detto una colonia;
armento (dal latino armentum) è un branco di grossi animali domestici;
torma indica un insieme disordinato di animali (o persone).

Psicogrammatica Montessori: nomi di animale

PDF qui:

Psicogrammatica Montessori: nomi di animale

Psicogrammatica Montessori: nomi di animale

Psicogrammatica Montessori: nomi di persona, cosa, luogo

Psicogrammatica Montessori: nomi di persona, cosa, luogo. Presentazione ai bambini, esercizi e i cartellini pronti per il download e la stampa.

Prerequisiti

lezioni di presentazione del nome

Scopo diretto

comprendere la funzione del nome; conoscere le classificazione dei nomi in nomi di persona, di luogo e di cosa.

Scopo indiretto

stimolare l’interesse dei bambini sull’analisi grammaticale e sul nome.

Punti di interesse

– classificare il nome
– imparare che ci sono diversi tipi di nome.

Controllo dell’errore

ogni set contiene un numero dato di cartellini.

Età

6 anni.

Materiali

– cartellini dei nomi di persona, di luogo, di cosa
– cartellini dei nomi da compilare
– cartellini dei titoli: nomi, di persona, di luogo, di cosa
– penna nera.

Presentazione

Raccogliamo un gruppo di bambini attorno al tavolo o al tappeto.

Diciamo loro: “Ormai conosciamo molte cose sulle parole che servono a chiamare gli oggetti. Queste parole come sono chiamate? Sì, sono i nomi.”

“Oggi diremo qualcosa di nuovo sui nomi”.

Presentiamo ai bambini le categorie di “persona”, “luogo” e “cosa” ai bambini dicendo: “Persone, luoghi e cose sono nomi, perchè servono a nominare qualcosa o qualcuno”.

Mettiamo sul tavolo o sul tappeto  i cartellini dei titoli, in alto.

Invitiamo i bambini a leggere i nomi dei cartellini preparati e posizionarli ognuno sotto il titolo corrispondente, formando tre colonne.

Invitare i bambini a cercare altri nomi di persona, luogo e cosa. Scrivere i nomi sui cartellini in bianco e darli ai bambini, perchè possano classificarli.

Rileggere i nomi presenti in ogni colonna.

I bambini possono registrare gli elenchi dei nomi presentati sul loro quaderno di grammatica.

Nei giorni seguenti i bambini potranno svolgere l’esercizio autonomamente.

Estensioni

– i bambini possono compilare propri elenchi di nomi di cosa, luogo, persona;
– classificare ulteriormente i nomi, ad esempio per i nomi di cosa stilare elenchi di nomi di vestiario, di mobili, di attrezzi ecc.

Psicogrammatica Montessori: nomi di persona, cosa, luogo

Gioco della fattoria Montessori

Gioco della fattoria Montessori: la mia versione stampabile completa di tutti gli elementi (attrezzi, personaggi, animali, elementi architettonici,…) e dei cartellini per gli esercizi coi simboli grammaticali.

Gioco della fattoria Montessori

La fattoria Montessori tradizionale è un materiale piuttosto costoso, ma così versatile ed utile che non bisogna farsi scoraggiare. Naturalmente la versione originale è davvero molto bella, ma ci si può ingegnare in tantissimi modi per allestire una bellissima fattoria. In rete molte mamme blogger si sono cimentate nell’impresa (consiglio la ricerca nel web per “Montessori grammar farm”).

Set di animali della fattoria di plastica o legno si trovano facilmente, a varie fasce di prezzo. Per gli elementi architettonici si trovano delle bellissime soluzioni in cartone, molto economiche, ad esempio:

Non proprio economici, ma si possono collezionare un po’ alla volta, ci sono gli elementi della serie “Vita nella fattoria” Schleich, con vari accessori.

La difficoltà, preparando la fattoria in proprio, è quella di dover preparare il materiale di accompagnamento (cartellini dei nomi e delle altre parti del discorso e frasi per l’analisi logica e grammaticale) in base agli elementi presenti nella nostra fattoria.

Per questo ho preparato una fattoria stampabile, da colorare e allestire praticamente a costo zero, con il materiale di accompagnamento pronto.

Basta stampare gli elementi:

Ritagliare lasciando un margine e una base diritta:

Colorare e poi scegliere se incollarli su mattoncini da costruzione di legno o plastica, oppure aggiungere una linguetta in cartone o cartoncino:

Gioco della fattoria Montessori

Il lavoro con la fattoria si abbina all’uso dei simboli grammaticali, per questo la prima serie di cartellini segue i colori dei simboli grammaticali, e non quelli delle scatole grammaticali:

Gioco della fattoria Montessori

Col metodo Montessori abbiamo a disposizione una vastissima gamma di attività diverse per presentare ai bambini le parti discorso. Alcuni possono essere sorprendenti, e la fattoria è uno di questi.

La fattoria può essere usata nella Casa dei Bambini per il lavoro sull’arricchimento del linguaggio orale, sulla scrittura e la lettura; è utilissima per presentare le parti del discorso sia nella fascia d’età 3-6, sia in quella 6-9 anni; consente di esercitare l’analisi logica e grammaticale.

Userò la fattoria nei prossimi articoli per fare esempi di presentazioni delle parti del discorso, aggiungendo frasi e cartellini per l’analisi logica e grammaticale.

Gioco della fattoria Montessori 

Psicogrammatica Montessori: nomi astratti e concreti

Psicogrammatica Montessori: nomi astratti e concreti. Presentazioni (varie versioni) ed esercizi per bambini della scuola primaria, coi cartellini pronti per il download e la stampa.

Scopo diretto

comprendere la funzione del nome, comprendere la differenza tra nomi concreti e nomi astratti.

Scopo indiretto

stimolare l’interesse sui vari tipi di nome.

Prerequisiti

lezione di presentazione del nome; lezione di presentazione dei nomi di cosa, persona e luogo.

Punti di interesse

classificare correttamente i cartellini; imparare che ci sono tipi diversi di nomi.

Controllo dell’errore

ogni set contiene un numero determinato di coppie di nomi; si possono preparare dei colori di controllo dietro ai cartellini o predisporre i cartellini in due colori differenti.

Età

dai sei anni

Presentazione – versione 1

Materiali

– cartellini da compilare (dieci coppie)
– cartellini dei titoli: nome concreto, nome astratto
– penna nera.

Presentazione

Raduniamo un gruppo di bambini intorno al tavolo o al tappeto.

Diciamo ai bambini: “Abbiamo detto che tutti gli oggetti vengono nominati utilizzando parole speciali. Vi ricordate come si chiamano le parole che servono ad indicare gli oggetti? Sì, si tratta dei nomi. I nomi sono parole che si usano per nominare le cose che ci circondano”.
“Oggi diremo qualcosa di più di questi nomi”.

Con la penna nera scriviamo su di un cartellino il nome di un oggetto presente in classe, ad esempio “dizionario”. Invitiamo i bambini a leggere il cartellino, quindi chiediamo a un bambino di portarci la cosa nominata e di metterla accanto al cartellino.
Ripetiamo con altri oggetti, ad esempio “righello”, “cubo”, “pennarello”, “libro”.

Scriviamo poi altri nomi, ad esempio: “amicizia”. Invitiamo i bambini a leggere il cartellino, quindi chiediamo a un bambino di portarci la cosa nominata e di metterla accanto al cartellino. Non si può portare “amicizia” sul tavolo. Ripetiamo con altri nomi astratti, ad esempio “gentilezza”, “libertà”, “pace”, “cattiveria”.

Diciamo ai bambini: “Queste parole sono nomi di cose che esistono, non è vero?”. “

“I nomi sono le parole che usiamo per nominare tutto ciò che ci circonda: indicano le cose, i luoghi, gli oggetti, le persone, i pensieri, le idee e le emozioni. Tutti queste parole sono nomi. Possiamo dare un nome anche a cose che non possiamo toccare. Anche le parole che diamo alle cose che non si toccano sono nomi. I nomi che usiamo per nominare le che non si possono toccare si chiamano NOMI ASTRATTI. I nomi che usiamo per nominare le cose che si possono toccare si chiamano NOMI CONCRETI.”

Disponiamo i cartellini in due colonne. Poniamo in alto i due cartellini del titoli: “NOMI CONCRETI” e “NOMI ASTRATTI”.

Chiediamo ai bambini di farci altri esempi di nomi concreti e di nomi astratti e scriviamoli su dei nuovi cartellini.

Rileggiamo i nomi delle due colonne.

Al termine della presentazione i  bambini possono copiare lo schema sui loro quaderni di grammatica. Nei giorni successivi possono lavorare individualmente coi i set di cartellini dei nomi concreti e astratti preparati.

Presentazione – versione 2

Materiali

– cartellini di nomi concreti e astratti
– cartellini dei titoli: nome concreto, nome astratto

Presentazione

Iniziamo a comporre lo schema a due colonne coi cartellini preparati. Dopo i primi abbinamenti, diciamo ai bambini che ci sono nomi che indicano idee, sentimenti, emozioni e tutte le cose esistono ma che non possono essere udite, viste, toccate, assaggiate o annusate. Questi nomi si chiamano NOMI ASTRATTI, mentre i nomi delle cose che possono essere udite, viste, toccate, assaggiate o annusate si chiamano NOMI CONCRETI.

Poniamo in alto i due cartellini dei titoli e continuiamo a comporre lo schema, con l’aiuto dei bambini.

Presentazione – versione 3

Introduzione orale

Invitiamo un piccolo gruppo di cinque bambini.
Chiediamo ad ognuno, uno alla volta, di portarci un determinato oggetto  che possa essere percepito con l’udito, la vista, il tatto, l’olfatto e il gusto.
Ogni volta che un bambino porterà l’oggetto, chiediamogli: “Cosa hai portato?” e mostriamo apprezzamento per ogni oggetto.
Chiediamo poi ai bambini di rimettere gli oggetti presi al loro posto e di tornare da noi.
Ora chiediamo ad ognuno, uno alla volta, di portarci una cosa nominata  da un nome astratto, ad esempio bellezza, paura, bontà, giustizia, felicità.
Probabilmente i bambini rimarranno dove si trovano, quindi possiamo chiedere loro di andare a cercare la cosa nominata in giro per la classe.
Se un bambino ci porta qualcosa, ad esempio un oggetto che gli appare bello per la parola “bellezza”, diciamo: “Ci hai portato un fiore. Questo è un fiore, non è una bellezza!”.
Dopo aver giocato un po’ in questo modo, confrontiamo con  i bambini il primo gruppo di nomi proposti col secondo. Diciamo ai bambini che le cose del primo gruppo potevano essere toccate, viste, udite, annusate o assaggiate. I nomi che usiamo per nominare questo genere di cose si dicono nomi concreti.
Le cose del secondo gruppo non possono essere ascoltate, viste, toccate, annusate o assaggiate, ma sappiamo con certezza che sono cose che esistono. I nomi che usiamo per nominare le cose che non percepiamo coi cinque sensi, ma che sentiamo nel cuore o nella mente, si dicono nomi astratti.

Facciamo quindi vari esempi a voce e chiediamo ai bambini di partecipare.

Presentazione – versione 4

Materiali

– cartellini di nomi concreti e nomi astratti
– cartellini dei titoli: nome concreto, nome astratto

Presentazione

Leggiamo ai bambini i cartellini dei titoli e poniamoli sul tappeto, in alto.

Mescoliamo i cartellini dei nomi concreti e astratti, e cominciamo a comporre lo schema con l’aiuto dei bambini, scegliendo per ogni cartellino la colonna appropriata e favorendo la discussione.

Presentazione – versione 5

Materiali

– cartellini di nomi concreti e astratti
– cartellini dei titoli stampati fronte/retro: cose che posso toccare/nomi concreti; cose che non posso toccare/nomi astratti

Presentazione

Accogliamo intorno a noi un piccolo gruppo di bambini.

Diamo a un bambino il cartellino di un nome concreto. Leggiamo il cartellino e chiediamo al bambino di rileggerlo. Chiediamo al bambino di portarci l’oggetto nominato. Quando il bambino avrà posto l’oggetto sul tappeto (o sul tavolo), posizioniamo il cartellino corrispondente accanto ad esso.

Ripetiamo con gli altri bambini.

Ora proseguiamo nella nostra presentazione proponendo i nomi astratti, chiedendo sempre ai bambini di portarci l’oggetto corrispondente.

Naturalmente i bambini non potranno portarci le cose nominate, quindi chiediamo loro perchè non vi riescono. Ascoltiamo le loro ipotesi, quindi diciamo loro che alcune parole servono a nominare cose che non possono essere toccate, ma che esistono.

Queste parole che nominano cose che esistono anche se non possono essere toccate, sono nomi. Anche le cose che non possono essere toccate hanno un nome, come succede per tutte le cose che possono essere toccate.

Estensione 1
Origine dei nomi astratti

Materiali

– cartellini preparati di nomi astratti di qualità, di stato e d’azione e di aggettivi e verbi corrispondenti
– cartellini dei titoli: nomi astratti; aggettivi; verbi

Questo esercizio serve ad approfondire lo studio e la classificazione dei nomi astratti, e può essere presentato in seconda e terza classe.

Presentiamo l’esercizio coi cartellini nel solito modo. Successivamente i bambini potranno eseguire i loro esercizi individuali col materiale preparato.

Estensione 2
Classificazione dei nomi astratti 

Materiali

– cartellini preparati di nomi astratti di qualità, di stato e d’azione
– cartellini dei titoli: nomi astratti; qualità; stato; azione.

Prerequisiti

dopo aver classificato i nomi concreti (di cosa e  luogo, di persona, di animale). Questo esercizio può essere molto difficile e può essere proposto in seconda o terza classe.

Presentazione

Ricordiamo coi bambini la classificazione dei nomi concreti e diciamo che anche i nomi astratti possono essere classificati.

Introduciamo i cartellini dei titoli e favoriamo la discussione: i nomi astratti che nominano un’azione si riferiscono a un movimento, un aumento, uno sviluppo, una nascita; i nomi astratti che nominano una qualità si riferiscono a una caratteristica posseduta da qualcosa o qualcuno; i nomi astratti che nominano uno stato si riferiscono alla condizione o alla circostanza in cui si trova qualcosa o qualcuno.

Disponiamo in alto i cartellini dei titoli.

Mescoliamo i cartellini dei nomi e invita i bambini a leggerli, uno alla volta, e a decidere in quale colonna posizionarlo.

Psicogrammatica Montessori: nomi astratti e concreti

Nei giorni successivi

– i bambini possono ripetere individualmente l’esercizio coi cartellini preparati;
– possono preparare altri cartellini;
– possono scrivere elenchi sui propri quaderni;
– si possono organizzare dettati di nomi concreti e astratti (con l’insegnante o tra due bambini)
– possiamo chiedere ai bambini di mimare i nomi astratti
– i bambini possono stilare elenchi di nomi astratti.

Psicogrammatica Montessori: nomi astratti e concreti

Psicogrammatica Montessori: nomi astratti e concreti

Psicogrammatica Montessori: nomi comuni e nomi propri

Psicogrammatica Montessori: nomi comuni e nomi propri. Presentazioni (varie versioni) ed esercizi per bambini della scuola primaria, coi cartellini pronti per il download e la stampa.

Scopo diretto

comprendere la funzione del nome, comprendere la differenza tra nomi comuni e nomi propri.

Scopo indiretto

stimolare l’interesse sui vari tipi di nome.

Prerequisiti

lezione di presentazione del nome; lezione di presentazione dei nomi di cosa, persona e luogo.

Punti di interesse

classificare correttamente i cartellini; imparare che ci sono tipi diversi di nomi.

Controllo dell’errore

ogni set contiene lo stesso numero di cartellini.

Presentazione – versione 1

Materiali

– cartellini di nomi propri e comuni
– cartellini bianchi
– cartellini dei titoli: nome comune, nome proprio
– penna nera.

Presentazione

Raduniamo un gruppo di bambini intorno al tavolo o al tappeto.

Diciamo ai bambini: “Abbiamo detto che tutti gli oggetti vengono nominati utilizzando parole speciali. Vi ricordate come si chiamano le parole che servono ad indicare gli oggetti? Sì, si tratta dei nomi. I nomi sono parole che si usano per nominare le cose che ci circondano”.
“Oggi diremo qualcosa di più di questi nomi”.
“Guardate. Ora distribuisco questi nomi in due colonne differenti. Guardate attentamente, e quando pensate di aver capito in base a quale regola metto i cartellini in una colonna o nell’altra, alzate la mano”.

Invitiamo i bambini a leggere i nomi scritti sui cartellini preparati. Posizioniamo ogni cartellino nella colonna corretta.

Quando i bambini avranno compreso che i nomi in una colonna iniziano tutti con la lettera maiuscola, diciamo loro: “Tutti i nomi di questa colonna cominciano con la lettera maiuscola. Questi nomi sono molto specifici e vengono chiamati NOMI PROPRI”. Quindi posizioniamo all’inizio della colonna il cartellino del titolo “nomi propri”.

Poi diciamo: “Questi altri nomi non sono specifici e non iniziano con la lettera maiuscola. Essi sono detti NOMI COMUNI.” Posizioniamo all’inizio della colonna il cartellino del titolo “nomi propri”.

Invitiamo i bambini a dirci altri nomi comuni e nomi propri. Scriviamo i nomi sui cartellini in bianco che abbiamo predisposto per la presentazione e mettiamoli nella colonna corrispondente.

Rileggiamo i nomi delle due colonne.

I bambini possono copiare la presentazione sui loro quaderni di grammatica.

Presentazione – versione 2

Materiali

– cartellini di nomi propri e comuni corrispondenti
– cartellini dei titoli: nome comune, nome proprio

Presentazione

Iniziamo a comporre lo schema a due colonne coi cartellini preparati. Dopo i primi abbinamenti, diciamo ai bambini che ci sono nomi che indicano un gruppo di persone, cose, luoghi, mentre altri nomi indicano persone, cose o luoghi specifici.

Evidenziamo che i nomi propri si scrivono con la lettera maiuscola.

Presentazione – versione 3

Introduzione orale

Andiamo davanti alla finestra e chiamiamo: “Bambine! Venite qui!”. Poi andiamo davanti alla porta e chiamiamo: “Bambini! Venite qui!”.
Infine andiamo in un altro luogo della stanza e chiamiamo per nome uno dei bambini, ad esempio: “Giovanni! Vieni qui!”.

Ora chiediamo a Giovanni: “Quando ho detto ‘bambini’ sei arrivato insieme agli altri. Perchè adesso sei venuto da solo?”
 “Perchè tu hai un nome specifico, e io ho detto quel nome.”
Ripetere il gioco chiamando una bambina.

Spieghiamo quindi che ci sono alcuni nomi che appartengono a molte persone (ad esempio ci sono molte bambine e molti bambini) ma si sono solo un Giovanni e solo una Gaia nella nostra classe.

Oggi stiamo imparando qualcosa di nuovo sui nomi: alcuni nomi indicano persone luoghi o cose molto precisi, altri nomi invece possono indicare molte persone, luoghi e cose insieme. I nomi che indicano precisamente una persona, un luogo o una cosa si chiamano nomi propri; i nomi che indicano luoghi persone o cose più in generale si chiamano nomi comuni.

Facciamo quindi vari esempi a voce e chiediamo ai bambini di partecipare.

Presentazione – versione 4

Materiali

– cartellini di nomi propri e comuni
– cartellini dei titoli: nome comune, nome proprio

Mostriamo ai bambini i cartellini dei titoli, leggiamoli e poniamoli uno accanto all’altro.


Formiamo sotto ai titoli le due colonne di nomi, se necessario discutendone con i bambini.

I bambini dovrebbero notare che tutti i nomi propri iniziano con la lettera maiuscola.

Presentazione – versione 4

Materiali

– cartellini di nomi propri e comuni
– cartellini dei titoli: nome comune, nome proprio

Presentazione

Invitare un piccolo gruppo di bambini. Posizionare le carte titolo sul tappeto. Dire ai bambini che posizioneranno le altre carte dividendole nei due diversi gruppi. Chiedere loro di alzare la mano quando sanno la regola per i due gruppi.

Procedere leggendo ogni cartellino e posizionandolo sotto il titolo appropriato.

Appena i bambini cominciano a capire la regola, spiegare che i nomi comuni posso chiamare ogni persona, luogo o cosa; i nomi propri nominano una persona, luogo o cosa in particolare.

Mescolare le carte e chiedere ai bambini di posizionarle loro stessi sotto i titoli appropriati.

I bambini possono registrare la disposizione dei cartellini sui loro quaderni di grammatica.

Psicogrammatica Montessori: nomi comuni e nomi propri

Nei giorni successivi

– i bambini possono ripetere individualmente l’esercizio coi cartellini preparati;
– possono preparare altri cartellini;
– possono scrivere elenchi sui propri quaderni;
– si possono organizzare dettati di nomi comuni e propri (con l’insegnante o tra due bambini);
– fornire una lista di nomi comuni e chiedere ai bambini di trovare nomi propri da abbinare ai nomi comuni dati;
– sfruttare questo lavoro per spiegare la lettera maiuscola dei nomi propri
– includere negli elenchi nomi propri che contengono più di una parola (ad esempio Signor Rossi)
– cercare le origini dei nomi di ogni bambino della classe;
– investigare le cerimonie e gli usi legati al dare il nome;
– cercare informazioni storicche sul nome di città, paesi, montagne, fiumi e altri toponimi.

Psicogrammatica Montessori: nomi comuni e nomi propri

Psicogrammatica Montessori: nomi comuni e nomi propri

INTERIEZIONI Psicogrammatica Montessori scatola grammaticale VIII (cartellini)

INTERIEZIONI Psicogrammatica Montessori scatola grammaticale VIII (cartellini) con la presentazione del materiale di lavoro e tutti i cartellini di riempimento pronti per il download e la stampa. Con questa scatola i bambini approfondiscono lo studio delle interiezioni.

Il materiale per l’analisi delle parole è costituito da varie serie di cartellini della frase di colore azzurro e da varie serie di cartellini delle parole di diverso colore:
– azzurro per le interiezioni
– giallo per le congiunzioni
– verde per i pronomi
– rosa per gli avverbi
– viola per le preposizioni
– rosso per i verbi
– marrone chiaro per gli  articoli
– nero per i nomi
– marrone scuro per gli aggettivi
che si scelgono a seconda dell’esercizio che si vuole proporre e si collocano nella scatola grammaticale VIII.

Il primo esercizio è anche qui quello della composizione di frasi, analizzate coi cartellini colorati.
La scatola grammaticale ha nove caselle del colore corrispondente alla parte grammaticale. Nella casella più grande (la decima) si collocano i cartellini delle frasi.

Ad ogni parola scritta nei cartellini della frase corrisponde un cartellino della parola, e ad ogni parola scritta, corrisponde un cartellino nel casellario, ad eccezione delle parole ripetute all’interno di ogni cartellino della frase.

Come per le altre scatole grammaticali, i cartellini colorati delle parole non corrispondono esattamente alle parole delle frasi che dovranno ricomporre, perchè le parole comuni nelle frasi di uno stesso biglietto non sono ripetute. E’ solo l’interiezione che, sostituita, cambia la frase.

Le varie serie di cartellini si trovano ognuna in una scatolina azzurra, e i gruppi di frasi relativi ad ogni serie sono separati con degli elastici.

Essendo questa l’ultima parte del discorso rimasta da studiare, i bambini sono giunti a riconoscere tutte le parti del discorso. Non è dunque più necessario comporre artificialmente delle monche frasi che contengono solo le parti del discorso note al bambino. Per questo sono state scelte delle frasi da autori classici (quasi tutte dal Manzoni).

Siccome l’interiezione è un’espressione abbreviata in una sola parola, essa si presta molto all’interpretazione drammatica; i bambini quindi sulle medesime frasi fanno il doppio lavoro di una analisi generale e della « lettura espressiva « o recitazione delle frasi da essi scelte e studiate (in sostituzione dei comandi).

Inoltre sarà presentata una tabella contenente la classificazione completa delle interiezioni; ed i bambini potranno leggerla, dando ad una ad una la interpretazione espressiva della voce e del gesto. Questa sarà la prima tavola di classificazione presentata. In seguito tutte le parti del discorso verranno ripresentate con la definizione e la classificazione.

Questi sono i cartellini pronti, rivisitati sostituendo i vocaboli caduti in disuso e tenendo conto di chi non ha la fortuna di disporre del materiale sensoriale in uso nella Casa dei bambini:

MATERIALI PREVISTI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE VIII

(con la codifica che ho utilizzato io per la preparazione dei cartellini)

scatola grammaticale VIII (qui il tutorial per costruirla: Costruire le scatole grammaticali)
3 scatoline di riempimento di colore verde contrassegnate VIIIA, VIIIB, VIIIC.
una scatolina aperta AZZURRA per il libretto degli elenchi e per il libretto delle regole

Questo è il materiale pronto

ISTRUZIONI per confezionare i libretti

(nell’esempio un libretto delle nomenclature)

La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:

piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:

rilegate. Io ho usato la foratrice per spirali:

MATERIALI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE VIII

Si tratta di un materiale rivisitato e attualizzato ai mutamenti che la lingua ha subito e ai vocaboli che più appartengono alla realtà dei bambino oggi.
L’organizzazione originale del materiale non cambia, ho aggiunto però dei set che isolano ulteriori aspetti delle regole grammaticali.
Ciascuna parte del discorso ha un suo codice colore, che è diverso da quello dei simboli grammaticali (ad eccezione del nome e del verbo).

I simboli grammaticali possono entrare a far parte degli esercizi con le scatole grammaticali: i bambini possono porre i simboli mobili sulle parole scritte nei cartellini della frase, o anche possono copiare le frasi e disegnare i simboli (anche utilizzando gli stencil).

USO DEL MATERIALE

Avere a disposizione le scatole grammaticali di legno è sicuramente la situazione ideale, ma considerando il costo, non è la situazione alla portata di tutti. Si possono preparare delle bellissime alternative in cartone o anche sostituire alle scatole delle “tovagliette stampate“. Si può anche decidere di non utilizzare nulla, e di mettere semplicemente i cartellini sul tavolo, divisi in base al loro codice colore e ponendo sopra di essi dei cartellini-titolo (per la prima scatola ‘ARTICOLO’ e ‘NOME’).
Lo stesso discorso vale per le scatole di riempimento e per le scatole dei comandi, che possono essere acquistate in legno, o possono essere facilmente realizzate in cartoncino. Si può anche optare per qualsiasi altra soluzione alternativa: buste di carta colorata, sacchetti di plastica trasparente, cestini, ecc.

Le scatole grammaticali servono all’esercizio del bambino, dopo le presentazioni e le lezioni chiave relative alle parti del discorso che vogliamo esercitare.

Con le scatole grammaticali si possono svolgere vari esercizi.

Psicogrammatica Montessori: scatola grammaticale VII (cartellini)

Psicogrammatica Montessori: scatola grammaticale VII con la presentazione del materiale di lavoro e tutti i cartellini di riempimento pronti per il download e la stampa. Con questa scatola i bambini approfondiscono lo studio delle congiunzioni.

Il materiale per l’analisi delle parole è costituito da varie serie di cartellini della frase di colore giallo e da varie serie di cartellini delle parole di diverso colore:
– giallo per le congiunzioni
– verde per i pronomi
– rosa per gli avverbi
– viola per le preposizioni
– rosso per i verbi
– marrone chiaro per gli  articoli
– nero per i nomi
– marrone scuro per gli aggettivi
che si scelgono a seconda dell’esercizio che si vuole proporre e si collocano nella scatola grammaticale VII.

Il primo esercizio è anche qui quello della composizione di frasi, analizzate coi cartellini colorati.
La scatola grammaticale ha otto caselle del colore corrispondente alla parte grammaticale. Nella casella più grande (la nona) si collocano i cartellini delle frasi.

Ad ogni parola scritta nei cartellini della frase corrisponde un cartellino della parola, e ad ogni parola scritta, corrisponde un cartellino nel casellario, ad eccezione delle parole ripetute all’interno di ogni cartellino della frase.

Come per le altre scatole grammaticali, i cartellini colorati delle parole non corrispondono esattamente alle parole delle frasi che dovranno ricomporre, perchè le parole comuni nelle frasi di uno stesso biglietto non sono ripetute. E’ solo la congiunzione, che, sostituita, cambia la frase.

Le varie serie di cartellini si trovano ognuna in una scatolina gialla, e i gruppi di frasi relativi ad ogni serie sono separati con degli elastici.

Questi sono i cartellini pronti, rivisitati sostituendo i vocaboli caduti in disuso e tenendo conto di chi non ha la fortuna di disporre del materiale sensoriale in uso nella Casa dei bambini:

________________________

MATERIALI PREVISTI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE VII
(con la codifica che ho utilizzato io per la preparazione dei cartellini)

scatola grammaticale VII (qui il tutorial per costruirla: Costruire le scatole grammaticali)
3 scatoline di riempimento di colore verde contrassegnate VIIA, VIIB, VIIC.
una scatolina aperta GIALLA per il libretto degli elenchi e per il libretto delle regole

Questo è il materiale pronto:

ISTRUZIONI per confezionare i libretti

(nell’esempio un libretto delle nomenclature)

La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:

piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:

rilegate. Io ho usato la foratrice per spirali:

MATERIALI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE VII

Si tratta di un materiale rivisitato e attualizzato ai mutamenti che la lingua ha subito e ai vocaboli che più appartengono alla realtà dei bambino oggi.
L’organizzazione originale del materiale non cambia, ho aggiunto però dei set che isolano ulteriori aspetti delle regole grammaticali.
Ciascuna parte del discorso ha un suo codice colore, che è diverso da quello dei simboli grammaticali (ad eccezione del nome e del verbo).

I simboli grammaticali possono entrare a far parte degli esercizi con le scatole grammaticali: i bambini possono porre i simboli mobili sulle parole scritte nei cartellini della frase, o anche possono copiare le frasi e disegnare i simboli (anche utilizzando gli stencil).

USO DEL MATERIALE

Avere a disposizione le scatole grammaticali di legno è sicuramente la situazione ideale, ma considerando il costo, non è la situazione alla portata di tutti. Si possono preparare delle bellissime alternative in cartone o anche sostituire alle scatole delle “tovagliette stampate“. Si può anche decidere di non utilizzare nulla, e di mettere semplicemente i cartellini sul tavolo, divisi in base al loro codice colore e ponendo sopra di essi dei cartellini-titolo (per la prima scatola ‘ARTICOLO’ e ‘NOME’).
Lo stesso discorso vale per le scatole di riempimento e per le scatole dei comandi, che possono essere acquistate in legno, o possono essere facilmente realizzate in cartoncino. Si può anche optare per qualsiasi altra soluzione alternativa: buste di carta colorata, sacchetti di plastica trasparente, cestini, ecc.

Le scatole grammaticali servono all’esercizio del bambino, dopo le presentazioni e le lezioni chiave relative alle parti del discorso che vogliamo esercitare.

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