La ruota dei colori Montessori

Età

dai 3 anni

Materiale

un vassoio contenente:

  • un flacone contagocce riempito con acqua e colorante alimentare rosso,
  • un flacone contagocce riempito con acqua e colorante alimentare blu,
  • un flacone contagocce riempito con acqua e colorante alimentare giallo,
  • la ruota dei colori plastificata,
  • stuzzicadenti o puntine su di un piattino,
  • un piattino vuoto per gli stuzzicadenti o le puntine usati,
  • una spugnetta (circa 5 centimetri),
  • 1 foglio di carta casa priva di decorazioni o carta assorbente bianca,
  • un pennarello per scrivere il proprio nome sulla carta.

Un tavolo e due sedie

Il mio materiale pronto è disponibile per il download e la stampa solo per gli abbonati:

Presentazione

1. Preparazione diretta

  • invitare il bambino in modo breve e stimolante e dare il nome dell’esercizio: “Ti mostro la ruota dei colori”

il bambino è libero di accettare o rifiutare: cercare il consenso del bambino con lo sguardo

accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

trasportare il vassoio e posarlo sul tavolo lungo il margine superiore, al centro

sedersi al tavolo (il bambino siede alla nostra sinistra)

allentare i tappi dei tre flaconi contagocce lasciandoli sui rispettivi flaconi, in modo che siano pronti per l’uso

scrivere il proprio nome sul foglio di carta assorbente e metterlo sul tavolo, a sinistra

mettere davanti a noi la ruota dei colori plastificata scelta, con i quattro punti blu in alto

2. Analisi dei movimenti

ripetere il nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

prendere il flacone del blu dal vassoio e posarlo a destra della ruota in alto (per evitare rovesciamenti)

prelevare il liquido col contagocce e mettere una goccia di blu sul primo pallino blu della ruota. La punta del contagocce deve essere tenuta molto vicina alla sagoma, ma senza toccarla

ripetere col secondo pallino

far notare che la mano che tiene il contagocce non tocca mai toccare la ruota, per non danneggiare le gocce colorate già spremute

ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

dopo aver completato il lavoro con i punti blu, riavvitare il tappo al flacone e rimetterlo sul vassoio

prendere il flacone del rosso dal vassoio e posarlo a destra della ruota in alto (per evitare rovesciamenti)

prelevare il liquido col contagocce e mettere una goccia di rosso sul primo pallino rosso della ruota. La punta del contagocce deve essere tenuta molto vicina alla sagoma, ma senza toccarla

ripetere col secondo pallino

far notare che la mano che tiene il contagocce non tocca mai toccare la ruota, per non danneggiare le gocce colorate già spremute

ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

dopo aver completato il lavoro con i punti rossi, riavvitare il tappo al flacone e rimetterlo sul vassoio

prendere il flacone del giallo dal vassoio e posarlo a destra della ruota in alto (per evitare rovesciamenti)

prelevare il liquido col contagocce e mettere una goccia di giallo sul primo pallino giallo della ruota. La punta del contagocce deve essere tenuta molto vicina alla sagoma, ma senza toccarla

ripetere col secondo pallino

far notare che la mano che tiene il contagocce non tocca mai toccare la ruota, per non danneggiare le gocce colorate già spremute

ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino

se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

dopo aver completato il lavoro con i punti gialli, riavvitare il tappo al flacone e rimetterlo sul vassoio

dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

prendere dal vassoio il piattino degli stuzzicadenti e il piattino vuoto, e posizionarli a destra della ruota dei colori

prendere il primo stuzzicadenti per un’estremità, tenerlo in verticale e usarlo per mescolare le gocce di colore sui quattro punti blu in alto, per formare un’unica macchia. Non oltrepassare i confini esterni dei quattro punti per non invadere quelli vicini. Non toccare mai la ruota con la mano

mettere lo stuzzicadenti usato sul secondo piattino

ripetere una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse del bambino, procedendo in senso orario e usando per ogni gruppo uno stuzzicadenti diverso

se il bambino mostra il desiderio di subentrare con gesti, parole o espressioni facciali, permettergli di farlo. Si può anche stimolare il bambino in questo senso, rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione

quando tutti i gruppi di punti sono stati mescolati, rimettere i piattini sul vassoio

prendere il foglio di carta assorbente

posizionare lentamente e con molta cautela il foglio sulla ruota dei colori e premere delicatamente

attendere

quando le macchie di colore sono completamente passate sulla carta assorbente, rimuoverla lentamente

ammirare il proprio lavoro

3. Conclusione

al termine riordinare il materiale usato con l’aiuto del bambino

  • appendere ad asciugare il foglio di carta assorbente
  • con la spugna asciugare eventuali tracce di colore rimaste sulla ruota dei colori e rimetterla sul vassoio
  • andare al lavandino, lavare la spugna e riportarla sul vassoio
  • rifornire il vassoio con un foglio di carta assorbente pulita
  • riportare il vassoio allo scaffale
  • ringraziare il bambino per il suo lavoro
  • congedarsi assicurandosi che abbia pensato a cosa gli piacerebbe fare

Libertà del bambino

dopo la presentazione il bambino è libero di scegliere l’esercizio presentato, decidere quando svolgerlo, ripeterlo tutte le volte che gli è necessario, chiedere la ripetizione della presentazione già fornita e chiedere nuove presentazioni

Obiettivi diretti

isolare le abilità necessarie per usare un contagocce facendo cadere una goccia sola alla volta, esplorare i colori primari, secondari e terziari

Obiettivi indiretti

raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, stimolare la capacità di memorizzare una sequenza, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente

Nomenclatura

contagocce, tettarella, stuzzicadenti, il nome dei colori, ecc.

Punti di interesse

l’acqua colorata che viene risucchiata e soffiata fuori dal contagocce una goccia alla volta, i quattro punti blu in alto, non toccare mai la ruota con la mano quando si usa il contagocce o lo stuzzicadenti, attendere che la carta assorba i colori, assistere alla formazione dei colori secondari e terziari

Controllo dell’errore

il bambino non riesce ad utilizzare il contagocce, preme troppo o troppo poco, non cambia stuzzicadenti o puntine ad ogni mescolamento sporcando i colori

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

Vita pratica Montessori: tagliare sulle linee

Età

dai 3 anni

Preparazione

le strisce di carta possono essere stampate o disegnate a mano su cartoncini colorati. E’ consigliabile usare un colore diverso di cartoncino per ogni motivo. Le linee, nei primi esercizi, devono essere piuttosto spesse, poi si assottigliano man mano che si progredisce.

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Lo schema di progressione è questo:

1. linee rette
. linee rette orizzontali ben distanziate tra loro (strisce molto strette – linee grosse)
. linee rette orizzontali ben distanziate tra loro (strisce strette – linee grosse)
. linee rette orizzontali ben distanziate tra loro (strisce larghe – linee grosse)
. una linea retta verticale (strisce strette – linee grosse)
. una linea retta verticale (strisce strette – linee fini)
. due linee rette verticali (strisce strette – linee fini)
. linee rette orizzontali ravvicinate (strisce molto strette – linee fini)
. linee rette orizzontali ravvicinate (strisce strette – linee fini)
. linee rette orizzontali ravvicinate (strisce larghe – linee fini)

2. linee rette oblique
. linee rette oblique ben distanziate tra loro (strisce molto strette – linee grosse)
. linee rette oblique ben distanziate tra loro (strisce strette – linee grosse)
. linee rette oblique ben distanziate tra loro (strisce larghe – linee grosse)
. linee rette oblique ravvicinate (strisce molto strette – linee fini)
. linee rette oblique ravvicinate (strisce strette – linee fini)
. linee rette oblique ravvicinate (strisce larghe – linee fini)
. linee rette oblique ravvicinate (rettangoli di carta – linee fini)

3. angoli
. linee a V ben distanziate tra loro (strisce strette – linee grosse)
. linee a V ben distanziate tra loro (strisce larghe – linee grosse)
. linee a V ravvicinate (strisce strette – linee fini)
. linee a V ravvicinate (strisce larghe – linee fini)
. una linea a zig-zag verticale (strisce strette – linee grosse)
. una linea a zig-zag verticale (strisce strette – linee fini)

4. linee curve (più difficili perché richiedono che la carta venga spostata continuamente)
. linee curve ben distanziate tra loro (strisce larghe – linee grosse)
. linee curve ben distanziate tra loro (strisce larghe – linee fini)
. linee curve ravvicinate (strisce strette – linee grosse)

5. linee ondulate
. linee ondulate ben distanziate tra loro (strisce strette – linee grosse)
. linee ondulate ben distanziate tra loro (strisce larghe – linee fini)
. una linea ondulata verticale (strisce strette – linee grosse)
. una linea ondulata verticale (strisce larghe – linee fine)
. una linea ondulata verticale (strisce strette – linee fine)

6. merli
. linea a merli (strisce strette, linea fine)  

7. linee miste
. linea mista (strisce strette, linea grossa)
. linea mista (strisce strette, linea fine)  


Questa è un’interessante variante dell’esercizio 7:

8. forme geometriche
. linee grosse
. linee sottili
. forme assortite (strisce strette, linea fine)

9. ritaglio di fogli piegati a metà
. forme geometriche simmetriche
. disegni simmetrici

10. spirali
. triangolari
. quadrate
. rettangolari
. circolari

Successivamente i bambini ritagliano contorni di immagini complesse e immagini da riviste.  

L’assortimento va conservato ordinatamente su di un vassoio o in una scatola divisa in scomparti, o in scatoline sul ripiano di uno scaffale.

Presentazione generale

Con questi esercizi il bambino deve tagliare il cartoncino guidando il percorso delle forbici sulle linee. Ogni striscia e quadrato va presentato al bambino individualmente per evidenziare il procedimento da seguire, soprattutto quando l’esercizio comporta lo spostamento del cartoncino tra le mani.

Materiali

l’assortimento di strisce e quadrati, un vassoio contenente un paio di forbici a misura di bambino (fornire forbici apposite per i bambini mancini), una scatola o ciotola per i ritagli, una busta (se il bambino vuole portare i ritagli a casa) 

Presentazione

invitare il bambino e dare il nome dell’attività “Ti mostro come tagliare lungo le linee”

cercare il consenso del bambino con lo sguardo

accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

rifornire il vassoio con una delle strisce

trasportare il vassoio e posarlo al centro del tavolo

prendere il cartoncino e metterlo davanti a noi, a destra

con indice e medio uniti, tracciare una delle linee lentamente

invitare il bambino a tracciare una delle linee con le sue dita 

prendere le forbici dal vassoio e impugnarle correttamente per ricordare la lezione preliminare sul taglio della carta

posare nuovamente le forbici sul vassoio

prendere la ciotola dei ritagli e metterla davanti a noi (cioè a sinistra del cartoncino)

prendere nuovamente le forbici, come spiegato, con la mano destra

con la sinistra prendere una striscia di cartoncino e tenerla con pollice e indice a circa quattro centimetri dalla prima linea da tagliare (con il pollice in alto per fermare meglio la striscia durante il taglio). Piegare nel palmo medio indice e mignolo, a pugno, per evitare di tagliare le dita insieme al cartoncino

tenendo le mani sopra alla ciotola, aprire le forbici quanto basta in base alla lunghezza e la forma della linea da tagliare e inserire il cartoncino tra le lame (nella V delle forbici sulla linea da tagliare). Non usare l’intera lunghezza delle lame, ma soltanto la parte dalla punta a quanto occorre per tagliare

non distogliere mai l’occhio dalla linea da tagliare

chiudere le lame per tagliare lungo la linea

quando necessario, in base alla forma della linea sul cartoncino, chiudere le forbici sul cartoncino con delicatezza, in modo tale da non tagliare la carta, ma soltanto trattenerla tra le lame

tenendo la striscia con le lame delle forbici, spostare il cartoncino nella direzione che può permettere di continuare il taglio sulla linea. Spostare sempre il cartoncino in modo che la linea da tagliare si trovi davanti a noi: quando gli occhi si concentrano sulla linea a tagliare, il cervello muove correttamente le mani  

con l’ultimo taglio far cadere il ritaglio nella ciotola

invitare il bambino a ripetere l’esercizio tagliando le linee successiva, fino a tagliare completamente il cartoncino seguendo tutte le linee

se necessario, ricordare al bambino di tenere il gomito del braccio che tiene le forbici accosto al corpo  

al termine il bambino rimette le forbici e la ciotola sul vassoio

il bambino mette i ritagli nella busta (se vuole portarli a casa) 

se lo si ritiene necessario, ricordare insieme al bambino le regole di sicurezza per l’uso delle forbici

riportare il vassoio sullo scaffale

Obiettivi diretti

isolare le abilità necessarie per tagliare e manipolare le forbici seguendo un percorso specifico

Obiettivi indiretti

raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, soddisfare il bisogno di ordine del bambino, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri, stabilire una relazione di fiducia tra bambino e adulto

Nomenclatura

forbici, lame, impugnatura, manici, anelli, punte, alto, basso, gomito, ecc.

Controllo dell’errore

il bambino non riesce a tagliare il cartoncino, il bambino non rispetta le regole di sicurezza previste per l’uso delle forbici

Punti di interesse

il modo corretto di tenere le forbici, spostare indietro le dita che tengono il cartoncino, usare solo la lunghezza della lama che serve, i diversi modelli da ritagliare, il rumore della carta e delle forbici, la precisione di taglio, non distogliere mai gli occhi di modo che il cervello possa dire alla mano dove tagliare

Note

i ritagli possono trovare molti impieghi, ad esempio possono essere raccolti nel vassoio per il collage, essere usati per lavori di smistamento (per colore, per grandezza, per forma, ecc.), essere usati per l’esercizio con scopino e paletta, e anche essere portati a casa in una busta

Varianti ed estensioni

usare carta sempre più sottile, usare gli stessi modelli rimpiccioliti, usare altri materiali per tagliare (tessuto, nastro, ecc.), fare fiocchi di neve, girandole, lanterne cinesi, ecc.
Man mano che i bambini sviluppano la loro destrezza nell’uso delle forbici, sperimentano la soddisfazione di padroneggiare un’importante abilità nella vita di ogni giorno.

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Vita pratica Montessori: usare correttamente le forbici

Età

dai 2 anni e mezzo

Materiale

un vassoio contenente un paio di forbici a misura di bambino (predisporne di apposite per i bambini mancini), strisce di cartoncino colorato (larghe circa 2 cm e lunghe dai 15 ai 20 cm), una ciotola per i ritagli e una busta se il bambino desidera portare a casa alcuni dei suoi ritagli

Presentazione

. invitare il bambino e dare il nome dell’attività “Ti mostro come usare le forbici”

. cercare il consenso del bambino con lo sguardo

. accompagnare il bambino allo scaffale dove è conservato il materiale

. trasportare il vassoio su di un tavolo

. mostrare al bambino come impugnare correttamente le forbici

. se le forbici hanno anelli grandi infilare il pollice nell’anello superiore, medio anulare e mignolo nell’anello inferiore, e l’indice appoggiato all’esterno dell’impugnatura

. se le forbici hanno anelli piccoli, infilare il pollice nell’anello superiore, il medio nell’anello inferiore, l’indice appoggiato all’esterno dell’impugnatura, e anulare e mignolo chiusi verso il palmo

. se le forbici hanno anelli di misure diverse, l’anello piccolo sta in alto ed è per il pollice

. le forbici stanno in orizzontale con le punte delle lame rivolte all’esterno (non verso di noi)

. il gomito del braccio che tiene le forbici deve stare accosto al corpo: in questo modo sarà la mano del bambino a lavorare e rafforzarsi, senza l’aiuto del busto 

. mostrare al bambino come aprire e chiudere le forbici, allontanando e riavvicinando gli anelli dell’impugnatura

. per ricordare che il pollice sta sopra e le altre dita sotto, possiamo dire che il pollice è l’autista, e sta davanti, mentre le altre dita sono i passeggeri che stanno insieme dietro

. posare le forbici sul vassoio

. invitare il bambino a impugnarle, aprirle e chiuderle, quindi a rimetterle sul vassoio

. prendere la ciotola dei ritagli e metterla davanti a noi

. prendere nuovamente le forbici, come spiegato, con la mano destra

. con la sinistra prendere una striscia di cartoncino e tenerla con pollice e indice a circa quattro centimetri dalla fine (con il pollice in alto per fermare meglio la striscia durante il taglio). Piegare nel palmo medio indice e mignolo, a pugno, per evitare di tagliare le dita insieme al cartoncino

. tenendo le mani sopra alla ciotola, aprire le forbici quanto basta in base alla larghezza della striscia e inserire il cartoncino tra le lame (non usare l’intera lunghezza delle lame, ma soltanto la parte dalla punta a quanto occorre per tagliare)

. chiudere le lame per tagliare un pezzo di cartoncino, facendo cadere il ritaglio nella ciotola

. continuare a tagliare fino a quando le forbici raggiungono le dita che tengono il cartoncino

. a questo punto chiudere le forbici sul cartoncino con delicatezza, in modo tale da non tagliare la carta, ma soltanto trattenerla tra le lame

. tenendo la striscia con le lame delle forbici, spostare le dita indietro, all’estremità finale della striscia

. riprendere il taglio della striscia fino a tagliarla completamente in piccoli pezzetti  

. rimettere le forbici e la ciotola nel vassoio

. invitare il bambino a ripetere l’esercizio

. al termine rimettere tutto il materiale sul vassoio

. parlare delle regole di sicurezza per l’uso delle forbici (ripetere nel corso dell’anno)

. riportare il vassoio sullo scaffale

. invitare il bambino a ripetere l’esercizio tutte le volte che lo desidera

Regole di sicurezza per l’uso delle forbici

. ricordare insieme la lezione sul traporto delle forbici (tenendole con le punte rivolte verso il basso e l’impugnatura verso l’alto, con le mani chiuse sulle lame e vicine al corpo)

. appoggiare sempre le forbici, se non si stanno usando per tagliare

. non sedersi vicino ad altre persone quando si lavora con le forbici

. usare le forbici solo per tagliare

. non correre mentre si tengono le forbici in mano

. per passare le forbici a un’altra persona tenere le forbici per le lame unite e porgerle con l’impugnatura rivolta verso l’altra persona

. ricordare che le forbici sono appuntite e taglienti e possono creare incidenti a se stessi e agli altri

Obiettivi diretti

isolare le abilità necessarie per usare le forbici in sicurezza

Obiettivi indiretti

raffinare i movimenti e stimolare la motricità fine, favorire la destrezza e la coordinazione oculo-manuale, sviluppare le capacità di coordinazione e controllo motorio, focalizzare l’attenzione del bambino sull’oggetto per stimolare la concentrazione, sviluppare il senso di indipendenza e di conseguenza dell’autostima, preparare un ambiente favorevole al lavoro indipendente, eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri, stabilire una relazione di fiducia tra bambino e adulto

Nomenclatura

forbici, lame, impugnatura, manici, anelli, punte, alto, basso, gomito, ecc.

Punti di interesse

il modo corretto di tenere le forbici, spostare indietro le dita che tengono il cartoncino, usare solo la lunghezza della lama che serve

Controllo dell’errore

il bambino non riesce a tagliare il cartoncino, il bambino non rispetta le regole di sicurezza previste per l’uso delle forbici

Variazioni ed estensioni

tagliare strisce di carta sempre più sottile, tagliare strisce di carta sempre più larghe, tagliare carta con motivi fantasia

Note

i ritagli possono trovare molti impieghi, ad esempio possono essere raccolti nel vassoio per il collage, essere usati per lavori di smistamento (per colore, per grandezza, per forma, ecc.), essere usati per l’esercizio con scopino e paletta, e anche essere portati a casa in una busta

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Vita pratica Montessori: piegare la stoffa

Materiale

Un vassoio o una scatola quadrata con coperchio contenente 5 tovaglioli di cotone 25 x 25 cm, preparati con delle cuciture a contrasto che guidano le piegature (in genere bianco su rosso o rosso su bianco)

photo credit: Montessori Service

Età

Dai 3 anni

Presentazione

  • invitare il bambino dando il nome dell’attività “Ti mostro come si piega la stoffa”, e accompagnarlo allo scaffale dove è conservato il materiale
  • trasportare il vassoio e metterlo sul tavolo alla nostra sinistra
  • cercare il consenso del bambino con lo sguardo

Prima stoffa

una linea mediana, che divide il tovagliolo in due rettangoli

  • prendere dal vassoio la prima stoffa e porla davanti a noi, con la linea posta in orizzontale
  • lisciarla bene con la mano
  • con indice e medio uniti tracciare lentamente la cucitura da sinistra a destra
  • sollevare i due angoli inferiori e sovrapporli ai due angoli superiori (il bordo piegato rivolto verso di noi)
  • lisciare bene la stoffa piegata e porla a destra del vassoio

Seconda stoffa

due linee mediane, che dividono la stoffa in quattro quadrati

  • prendere dal vassoio la seconda stoffa e porla davanti a noi
  • lisciarla bene con la mano
  • con indice e medio uniti tracciare lentamente la cucitura orizzontale, da sinistra a destra
  • prendere i due angoli superiori e portarli verso il basso. Sovrapporli ai due angoli inferiori
  • stirare bene la piega con la mano destra, facendo combaciare bene i bordi della stoffa
  • lisciare bene la stoffa piegata
  • ruotare la stoffa verticalmente, in modo che il bordo piegato sia rivolto verso destra
  • mettere l’indice della mano sinistra sulla cucitura orizzontale, in corrispondenza del bordo piegato
  • con la mano destra portare gli angoli inferiori sugli angoli superiori
  • con entrambe le mani stirare bene le pieghe, facendo combaciare bene i bordi della stoffa
  • lisciare la stoffa piegata
  • mettere la stoffa piegata a destra della prima

Terza stoffa

una linea diagonale, che divide la stoffa in due triangoli

  • prendere dal vassoio la terza stoffa e porla davanti a noi, con la linea diagonale che scorre dall’angolo in alto a sinistra all’angolo in basso a destra
  • lisciarla bene con la mano
  • con indice e medio uniti tracciare lentamente la cucitura dall’alto verso il basso
  • sollevare l’angolo in alto a destra e sovrapporlo all’angolo in basso a sinistra
  • stirare bene la piega con la mano destra, facendo combaciare bene i bordi della stoffa
  • lisciare con cura la stoffa piegata
  • mettere la stoffa piegata a destra della seconda

Quarta stoffa

due linee diagonali, che dividono la stoffa in quattro triangoli

  • prendere dal vassoio la quarta stoffa e porla davanti a noi, con la linea diagonale che scorre dall’angolo in alto a sinistra all’angolo in basso a destra
  • lisciarla bene con la mano
  • con indice e medio uniti tracciare lentamente la cucitura dall’alto verso il basso
  • sollevare l’angolo in alto a destra e sovrapporlo all’angolo in basso a sinistra
  • stirare bene la piega con la mano destra, facendo combaciare bene i bordi della stoffa
  • lisciare con cura la stoffa piegata
  • con indice e medio uniti tracciare lentamente la seconda cucitura dall’alto verso il basso
  • sollevare l’angolo in alto a sinistra e sovrapporlo all’angolo in basso a destra
  • stirare bene la piega, facendo combaciare bene i bordi della stoffa
  • lisciare con cura
  • mettere la stoffa piegata a destra della terza

Quinta stoffa

senza linee

  • prendere dal vassoio la quinta stoffa e porla davanti a noi
  • lisciarla con cura con la mano
  • scegliere una delle quattro piegature apprese con le stoffe precedenti e riprodurla senza il supporto visivo delle cuciture
  • mettere la quinta stoffa piegata a destra della quarta
  • dopo aver piegato tutte e cinque le stoffe, aprirle una ad una, seguendo il procedimento inverso a quello della piegatura, e prendendo le stoffe da destra a sinistra
  • riporre via via le stoffe nel vassoio o nella scatola
  • riportare il vassoio allo scaffale
  • invitare il bambino a provare

Note: durante le presentazioni è importante non parlare, per mantenere l’attenzione sui gesti.

Obiettivi diretti: imparare a piegare le stoffe

Obiettivi indiretti: coordinazione oculomotoria, raffinamento psicomotorio ,concentrazione, indipendenza, controllo del movimento. Capacità di riprodurre una sequenza. Preparazione indiretta per la geometria (assorbimento inconscio delle linee di divisione)

Nomenclatura: stoffa, cucitura, linea, verticale, orizzontale, diagonale, metà, quarto, bordo, angolo, ecc.

Punti di interesse: le linee cucite a contrasto sulle stoffe, i diversi modi di piegare le stoffe, far combaciare i bordi, le dimensioni e le forme che i quadrati fi stoffa possono assumere, ecc.

Controllo dell’errore: il bambino non segue le linee. Il bambino non sovrappone correttamente gli angoli o i margini della stoffa. Le stoffe sono stropicciate

Variazioni: piegare tovaglioli di carta, piegare stoffe di spessori diversi

Estensioni: piegare i calzini, i guanti, gli asciugamani, gli abiti. Fare una valigia. Lavorare ad un secondo set di stoffe da piegare

Piegare le stoffe: secondo set

Sesta stoffa

Due linee parallele che dividono la stoffa in tre rettangoli

Settima stoffa

Due linee parallele verticali e una mediana orizzontale che dividono la stoffa in sei rettangoli

Ottava stoffa

Due linee oblique che dividono la stoffa in tre triangoli

Nona stoffa

Quattro linee che dividono la stoffa in un quadrato e quattro triangoli

Decima stoffa

senza linee

Per la presentazione ho utilizzato le stoffe in vendita qui:
https://www.etsy.com/it/listing/680049761/passo-1-montessori-4-panni-pieghevoli
https://www.etsy.com/it/listing/768756162/passo-2-montessori-4-panno-pieghevole?ref=sold_out-15&pro=1

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Facciamo la ricotta coi bambini

Facciamo la ricotta coi bambini.

Scopo

Conoscere i processi coinvolti nella produzione della ricotta.

Età

Dai 6 anni.

Materiali

2 parti di kefir
1 parte di latte intero.

Si può utilizzare kefir pronto oppure prepararlo con i granuli di fungo tibetano per kefir

Note di sicurezza

Spiegare ai bambini come evitare i pericoli legati uso dei fornelli e di materiali molto caldi.

Presentazione

. Questo esperimento può essere presentato ad un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe

. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo

. spieghiamo ai bambini che questo esperimento ci aiuterà a conoscere i processi coinvolti nella produzione della ricotta

. portiamo il latte a ebollizione, quindi versiamo il kefir e mescoliamo. Il coagulo dovrebbe iniziare ad apparire dopo pochi secondi

. mescoliamo delicatamente tenendo il fuoco basso

. i grumi diventano sempre più grandi e il siero di latte si separa dai grumi

. mettiamo una garza o un panno di lino o un pezzo di collant in un colino e scoliamo il nostro composto

. facciamo gocciolare bene il siero

. quindi mettiamo la ricotta in un piatto

. condiamo con sale e se vogliamo aggiungiamo spezie a piacere e olio

. dopo la produzione di ricotta avremo come avanzo di produzione il siero di latte. Il siero di latte contiene molto calcio e altri sali minerali. Sfortunatamente, non ha un buon sapore. Puoi provarlo a bere, oppure darlo ai tuoi animali domestici (ai miei gatti piace) o usarlo per innaffiare le piante.

Osservazioni e conclusioni

Il latte è costituito da acqua, zuccheri, proteine (tra le quali la caseina), grassi e sali minerali uniti in una miscela chiamata colloide.

Un colloide è una miscela che non si separa col passare del tempo (come l’acqua e la sabbia) e nemmeno può essere separata con un normale filtraggio.

Normalmente le molecole di caseina si respingono a vicenda, ma se il pH del latte diminuisce, le molecole di caseina si attraggono improvvisamente l’una con l’altra. Questo le fa aggregare tra loro a forme una sostanza che non è latte, ma cagliata.

Questo processo è detto coagulazione.

Il liquido che rimane dopo la coagulazione è il serio di latte.

Il pH del latte può essere abbassato in diversi modi. Nella nostra ricetta abbiamo abbassato il pH aggiungendo il kefir, che è acido.

Il kefir avvia il processo di coagulazione e il calore accelera la reazione.

Facciamo lo yogurt coi bambini

Facciamo lo yogurt coi bambini.

Scopo

Comprendere che lo yogurt è il sottoprodotto di batteri che digeriscono il lattosio nel latte.

Materiali

Un litro di latte
4 cucchiai colmi di yogurt con fermenti lattici attivi
bagno di acqua calda o sole estivo
normale attrezzatura da cucina
garza
termometro da cucina (opzionale).

Note di sicurezza

Spiegare ai bambini come evitare i pericoli legati uso dei fornelli e materiali molto caldi.

Presentazione

. Questo esperimento può essere presentato in un piccolo gruppo di bambini o nell’intera classe

. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo

. spieghiamo ai bambini che questo esperimento dimostra che lo yogurt è il sottoprodotto di batteri che digeriscono il lattosio nel latte

. riscaldiamo il latte a fuoco molto basso senza portarlo a ebollizione (dovrebbe essere intorno agli 80° C)

. togliamo il latte dal fuoco e lasciamolo raffreddare (fino a 45 ° C)

. aggiungiamo lo yogurt al latte e mescoliamo bene

. prepariamo una vaschetta di plastica con acqua calda (45°), versiamo il composto in più vasetti di vetro e immergiamoli nell’acqua calda

. in estate mettiamo la vaschetta al sole, in inverno teniamola su di un termosifone per 8-12 ore

. in estate possiamo anche semplicemente versare il composto in un vaso di vetro e metterlo in un luogo caldo e in ombra per 12 ore

. filtriamo con una garza se vogliamo uno yogurt più denso prima di gustare in nostro yogurt, teniamolo un paio d’ore in frigorifero

. mangiamolo al naturale o aggiungendo i nostri frutti preferiti

. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.

Osservazioni e conclusioni

I batteri che “producono” yogurt più conosciuti sono: Lactobacillus acidophilus, Bifido bacterium, Lactobacillus bulgaricus e Lactobacillus casei.
Grazie all’azione di questi batteri il latte cambia la sua composizione e diventa più digeribile. Questi batteri partecipano anche alla produzione di alcune vitamine nel tratto digestivo, formano una barriera protettiva contro i microrganismi patogeni, possono essere mangiati anche da persone allergiche al latte vaccino.
Lo yogurt è il prodotto che deriva dalla fermentazione batterica del latte.
Quando acquisti yogurt che contiene “fermenti lattici attivi”, significa che in quello yogurt sono ancora presenti batteri viventi.
Alimentando questi batteri e mantenendoli alla loro temperatura ottimale, essi mangeranno, si moltiplicheranno e trasformeranno il latte in yogurt.
I batteri utilizzati nella produzione dello yogurt metabolizzano il lattosio, uno zucchero presente nel latte, per produrre energia e creare acido lattico come prodotto di scarto. Questo acido aiuta a dare allo yogurt la tipica consistenza e il sapore che conosciamo.
Quando riscaldiamo il latte le catene che formano le sue proteine si rilasciano.
Raffreddando il intorno ai 45 gradi, arriviamo alla temperatura ottimale affinché i batteri dello yogurt subiscano il metabolismo.
Poichè i batteri producono gradualmente acido lattico, le proteine si trasformano gradualmente in solidi e si coagulano delicatamente in una rete di catene. Questa rete è in grado di intrappolare il liquido all’interno e il prodotto finale è un gel liscio che si rafforza nel tempo.
Tempi di fermentazione più lunghi produrranno uno yogurt più acido e più forte.
Filtrando il prodotto si ottiene uno yogurt più denso perché la filtrazione separa fisicamente la cagliata solida dal siero di latte liquido.
Il grasso del latte non partecipa a questo processo, ma influenza la consistenza e il sapore del prodotto finale.
Se abbiamo accesso a un microscopio a luce composta, possiamo osservare i batteri dello yogurt ad alto ingrandimento.
Per preparare il vetrino usare lo stuzzicadenti per spalmare una piccola quntità di yogurt sul vetrino, aggiungere una goccia d’acqua e fermare col vetrino coprioggetto.
In generale, questi batteri si presentano in due forme principali: a forma di stelo oblungo (Lactobacillus) o a forma di piccola sfera (Streptococco).

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Facciamo il burro coi bambini

Facciamo il burro coi bambini.

Scopo

Conoscere i processi coinvolti nella produzione del burro.

Età

Dai 4 anni.

Facciamo il burro coi bambini
Materiali

. panna (la più grassa che trovi)
. un vaso di vetro o plastica con coperchio a tenuta grande 3 volte almeno la quantità di panna
. una bottiglia di plastica (facoltativa)
. una ciotola
. acqua corrente.

Note di sicurezza

Finché usiamo ragionevolmente i materiali questa è un’attività molto sicura.

Facciamo il burro coi bambini
Presentazione

. Questo esperimento può essere presentato a un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe

. almeno cinque ore prima di eseguire l’esperimento tiriamo la panna fuori dal frigo, in modo che al momento di utilizzarla sia a temperatura ambiente

. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo

. versiamo la panna nel barattolo e avvitiamo il coperchio con cura. Per iniziare si può usare una bottiglia di plastica, e poi travasare la panna in un vaso

. iniziamo a scuotere il barattolo (o la bottiglia) avanti e indietro, finché non si forma il burro: questa operazione potrebbe richiedere da 5 a 20 minuti

. scegliendo una colonna sonora per questa fase, e passandosi il barattolo a turno tra più bambini, scuotere il barattolo sarà più divertente

. di tanto in tanto chiediamo ai bambini di guardare all’interno del barattolo

. la panna si ispessisce gradualmente man mano che scuotiamo il barattolo. Ad un certo punto diventerà così densa che si muoverà molto meno mentre scuotiamo: la panna sarà diventata panna montata. In questa fase la panna potrebbe rivestire le pareti del barattolo, e può essere il momento di travasare la panna dalla bottiglia al barattolo

. continuiamo a scuotere il barattolo, finché non sentiremo come uno sciabordio. A questo punto infatti il burro si sarà separato dal siero. Questo cambiamento avviene all’improvviso, in pochi secondi

. il burro sarà di un colore giallo pallido, mentre il liquido sarà chiaro e lattiginoso. Il contenuto del barattolo sarà ben visibile adesso perché agitando il siero laverà le pareti del barattolo mentre il grumo solido di burro sbatterà di qua e di là

. apriamo il barattolo, vuotiamolo del liquido e rimettiamo il coperchio. Scuotiamo nuovamente per separare altro liquido dal burro. Ripetiamo l’operazione più volte

. togliamo il pezzo di burro dal barattolo e mettiamolo in una ciotola di acqua fredda

. laviamoci le mani e impastiamo delicatamente il burro per rimuovere eventuale altro siero presente

. ripetiamo più volte, usando ogni volta acqua fredda pulita. Questa operazione è molto importante, perché se non rimuoviamo accuratamente il liquido dal burro, questo non potrà conservarsi molto a lungo e diventerà presto rancido

. mettiamo il burro in un contenitore e poniamolo una decina di minuti in frigorifero

. spalmiamo un po’ del nostro burro su dei cracker o sul pane, così i bambini potranno assaggiarlo

. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.

Osservazioni e conclusioni

Quando scuotiamo la panna abbastanza a lungo, i piccoli globuli di grasso che contiene si legano tra loro e inglobano le proteine, formando una sostanza solidificata: il burro. Il liquido residuo è il siero.
Il latte di mucca appena munto è composto da panna e latte insieme. La panna è meno densa del latte, quindi galleggia sulla superficie e può essere rimossa. Il latte scremato è il latte rimasto dopo la rimozione della panna.

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Esperimento scientifico: cagliare il latte

Esperimento scientifico: cagliare il latte.

Scopo

Conoscere i processi coinvolti nella produzione di una cagliata di latte.

Materiali

2 tazze di latte fresco intero (non a lunga conservazione)
1/4 di cucchiaino di sale da tavola
2 cucchiai di aceto bianco
carta casa
normale attrezzatura da cucina (pentole, ciotole, misurini, mestoli, ecc.)
scolapasta.

Note di sicurezza

Spiegare ai bambini come evitare i pericoli legati uso dei fornelli e di materiali molto caldi.

Presentazione

Questa attività può essere mostrata a un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe.

. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo

. spieghiamo ai bambini che con questo esperimento faremo una cagliata e scopriremo i processi chimici che la provocano

. versiamo il latte in una pentola

. riscaldiamo a fuoco lento, mescolando

. togliamo dal fuoco appena sembra che il latte stia per iniziare a sobbollire, cioè quando ha una temperatura di 80 gradi centigradi

. aggiungiamo al latte il sale e l’aceto e mescoliamo molto delicatamente per 5 secondi: il latte comincerà a separarsi in granuli bianchi e un liquido leggermente giallastro

. abbiamo ottenuto la cagliata e il siero di latte

. utilizzando un mestolo forato o un setaccio fine, trasferiamo delicatamente la cagliata in uno scolapasta foderato di carta assorbente

. la cagliata è un formaggio molto semplice. Puoi mangiarlo col cucchiaino o spalmarlo sul pane

. si conserva qualche giorno in frigorifero.

Osservazioni e conclusioni

Il latte è costituito da acqua, zuccheri, proteine (tra le quali la caseina), grassi e sali minerali uniti in una miscela chiamata colloide.
Un colloide è una miscela che non si separa col passare del tempo nel tempo (come l’acqua e la sabbia) e nemmeno può essere separata con un normale filtraggio.
Normalmente le molecole di caseina si respingono a vicenda, ma se il pH del latte diminuisce, le molecole di caseina si attraggono improvvisamente l’una con l’altra. Questo le fa aggregare tra loro a forme una sostanza che non è latte, ma cagliata.
Questo processo è detto coagulazione.
Il liquido che rimane dopo la coagulazione è il serio di latte.
Il pH del latte può essere abbassato in diversi modi. Nella nostra ricetta abbiamo abbassato il pH aggiungendo l’aceto, che è un acido.
L’aceto avvia il processo di coagulazione e il calore accelera la reazione.

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Esperimento scientifico: il seme di avocado

Esperimento scientifico: il seme di avocado.

Scopo

Osservare la germinazione del grosso seme dell’avocado.

Età

Dai 3 anni.

Materiali

Stuzzicadenti
un bicchiere o un vasetto
carta casa
coltello
un sacchetto per alimenti
acqua.

Note di sicurezza

Finché usiamo ragionevolmente i materiali questa è un’attività molto sicura.

Presentazione

. Questo esperimento può essere presentato a un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe

. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo

. spieghiamo ai bambini che questo esperimento mostrerà come si sviluppa una pianta di avocado a partire dal seme

. rimuoviamo il seme da un avocado e laviamolo delicatamente in acqua tiepida.
. determiniamo la direzione in cui il nostro seme deve essere posto nell’acqua. Il fondo è più largo e ha una piccola rientranza al centro, ed è da lì che si formeranno le nuove radici

. usiamo gli stuzzicadenti per infilzare la parte superiore del seme di avocado, quindi immergiamolo in un piccolo vasetto d’acqua assicurandoci che il fondo sia rivolto verso il basso

. mettiamo il bicchiere in un luogo caldo lontano dalla luce solare diretta.

Altri modi per far germogliare un seme di avocato sono:

. tagliare mezzo centimetro ad ogni estremità del seme prima di metterlo in acqua

. avvolgere il seme in triplo foglio di carta casa, mettere in sacchetto per alimenti e aggiungere acqua (se gli altri metodi non funzionano, ho sperimentato che questo è infallibile)

. chiediamo ai bambini di osservare il seme nelle due settimane successive.

Osservazioni e conclusioni

. dovremmo vedere che le radici e lo stelo iniziano a germogliare non prima di 8 settimane

. la parte superiore del seme di avocado si ridurrà di volume e formerà una fessura

. la fessura si estenderà fino al fondo del seme

. nella fessura nella parte inferiore, inizierà a emergere un piccolo fittone

. il fittone continuerà a crescere e potrebbe formare delle diramazioni

. un piccolo germoglio sboccherà nella parte superiore del seme

. quando la radice avrà una lunghezza di circa 15 centimetri, tagliamola circa a metà per rinforzarla

. aspettiamo che la radice si ingrossi e il fusto abbia foglie nuove, quindi piantiamolo in vaso lasciando il seme a metà scoperto e annaffiandolo frequentemente

. non dimentichiamo che più luce del sole la pianta riceve, meglio è.

Il braccialetto del racconto di Natale

Il braccialetto del racconto di Natale rappresenta, attraverso il colore delle sue perle, la storia della natività. Realizzarlo coi bambini è un lavoro molto piacevole che rientra tra le attività di vita pratica dell’infilare perle, stimola la coordinazione occhio-mano, la capacità di memorizzare sequenze, la capacità di attenzione e concentrazione, e la sensibilità verso bellezza e gratitudine particolarmente connessi al Natale.

Oltre al braccialetto della natività, propongo per i più piccoli e per chi preferisce evitare i riferimenti ai Vangeli, il braccialetto dell’omino di panpepato.

I braccialetti natalizi sono anche una fantastica idea regalo che i bambini possono preparare facilmente per parenti ed amici, anche all’ultimo minuto.

Il braccialetto del racconto di Natale

Braccialetto della storia della natività

Materiale:
– perle assortite di vario colore, forma e dimensione
– scovolino o filo per infilare le perle
– racconto della natività da usare durante l’attività
– racconto da aggiungere al braccialetto da dare ad ogni bambino dopo l’attività, o da aggiungere alla confezione regalo.

Il materiale pronto per la stampa e il download è a disposizione degli abbonati:


Le perle rappresentano:
– perla trasparente luccicante: l’angelo che annuncia a Maria la nascita del bambino
– perla blu: Maria
– perla verde scuro: Giuseppe
– perla rossa piccola: Erode
– perla grigia: l’asinello che porta a Betlemme Maria e Giuseppe
– perla beige: il viaggio attraverso il deserto
– perla marrone grande: la stalla di Betlemme col bue
– perla rosa: Gesù bambino
– due perle bianche (o trasparenti più piccole di quella per il primo angelo): gli angeli che appaiono ai pastori
– tre perle marroni piccole: i pastori
– due perle bianche: le pecorelle
– perla gialla: la stella cometa che guida i Re Magi
– perle viola, rossa, verde: i tre Re Magi
– perla bianca piccola: l’agnellino donato dai pastori
– perla oro: i doni dei Re Magi.

Il racconto

Molto tempo fa, in una piccola città chiamata Nazareth, vivevano Maria e Giuseppe.

Un giorno l’angelo Gabriele ( trasparente luccicante) andò da Maria (blu) e le disse che avrebbe avuto un bambino, un bambino molto speciale.
Maria si meravigliò tantissimo per questo incontro e raccontò  a Giuseppe (verde scuro) tutto ciò che l’angelo le aveva detto.  Le parole dell’angelo si avverarono, e Maria si accorse presto di aspettare un bambino.

Passarono i mesi, e proprio quando la nascita del bambino era vicina, il re Erode (rosso) ordinò a tutti i sudditi di tornare ognuno nel paese in cui era nato per fare un documento.

Maria e Giuseppe erano nati a Betlemme, e così si misero in viaggio con il loro fidato asinello (grigio). Il viaggio fu molto lungo e attraverso il deserto (beige) arrivarono a Betlemme che era notte.

Il paese  era molto affollato perché tutti,  obbedendo alla legge di Erode, si erano messi in viaggio come loro. Maria e Giuseppe cercarono un posto per dormire, ma tutte le locande erano piene di ospiti. Solo un locandiere, molto gentile, offrì loro ospitalità nella stalla del suo bue (marrone), insieme agli altri animali.

Quella notte nacque Gesù bambino (rosa), e per tenerlo al caldo i suoi genitori lo misero nella mangiatoia, accanto agli animali che lo riscaldavano col loro respiro.

I pastori ( marroni piccole) in quel momento si trovavano sulle colline a pascolare il gregge, e improvvisamente furono abbagliati da una luce bellissima. Di cosa si trattava? Era la luce degli angeli (bianche) che erano andati da loro per avvisarli che era nato il bambino, e li invitava ad andare da lui seguendo la stella cometa (gialla)

Anche i tre Re Magi (viola, rossa, verde) videro quella stella, capirono che il bambino era nato e si misero in viaggio per incontrarlo.

Quando giunsero alla capanna, i pastori donarono al bambino un agnellino (bianca) ed i Re Magi oro incenso e mirra (oro).

Tutti erano riuniti intorno al bambino circondati dalle stelle, i canti degli angeli, gli animali, e perfino le piante e i sassi, e tutti sapevano che quello era un momento davvero molto speciale.

Il braccialetto del racconto di Natale

Braccialetto dell’omino di panpepato

A dicembre l’Omino di Panpepato
esce dal forno tutto decorato:
le guance ricoperte di granella colorata
gli occhi, il naso e la bocca di cioccolata…

sul corpo un po’ di zucchero bianco
e tanti canditi in fila su un fianco:
“Così sono proprio un omino speciale
pronto per ornare l’albero di Natale!”
(Giunti scuola)

Materiale:
– perle assortite di vario colore, forma e dimensione
– scovolino o filo per infilare le perle
– racconto da usare durante l’attività
– racconto da aggiungere al braccialetto da dare ad ogni bambino dopo l’attività, o da aggiungere alla confezione regalo.

Il materiale pronto per la stampa e il download è a disposizione degli abbonati:

Il racconto

Un uomo piccino e una donna piccina vivevano insieme in una casa piccina.
Un giorno la donna piccina impastò e mise in forno un omino di panpepato ma
quando aprì lo sportello del forno, l’omino saltò fuori dalla teglia, fuori dalla porta e via
per i campi.
La donna piccina e l’uomo piccino gli corsero di dietro più in fretta che
potevano, ma l’omino rideva e gridava: “Correte, correte, ma è fiato sprecato, io sono
l’Omino di Panpepato!” E non riuscirono ad acchiapparlo.
Dopo un po’ l’omino sorpassò una mucca che gli gridò: “Fermati, fermati e fatti
mangiare!” “Corri, corri ma è fiato sprecato io sono l’Omino di Panpepato!” gridò l’omino
scappando via. E la mucca non riuscì ad acchiapparlo.
Continuò a correre e sorpassò un cavallo che gli gridò: “Fermati, fermati e fatti
mangiare!” “Corri, corri ma è fiato sprecato io sono l’Omino di Panpepato!” gridò l’omino
scappando via. E il cavallo non riuscì ad acchiapparlo.
In fondo al campo l’omino sorpassò dei contadini che gli gridarono “fermati,
fermati e fatti mangiare”. “Correte, correte ma è fiato sprecato io sono l’Omino di
Panpepato!” gridò l’omino scappando via. E i contadini non riuscirono ad acchiapparlo.
Ormai l’omino credeva di essere il più furbo biscotto mai uscito da una teglia. “Nessuno
potrà mai acchiapparmi” pensava.
Una volpe gli venne incontro correndo. L’omino corse via dicendo: “Corri, corri, ma è fiato
sprecato io sono l’Omino di Panpepato!”.
“Ma io non voglio acchiapparti!” disse la volpe, “anch’io sto fuggendo dai cacciatori, ma
se riusciamo ad attraversare il fiume saremo salvi entrambi. Salta sulla mia coda e
ti porterò dall’altra parte”.
L’omino saltò sulla coda della volpe che s’immerse nell’acqua. Allora la volpe disse:
“Sei troppo pesante per la mia coda, montami sulla schiena, così non ti bagnerai!”. “Sulla
mia schiena sei troppo vicino all’acqua, salta sulla mia spalla”.
Quando furono in mezzo al fiume, la volpe gridò: “Aiuto! Sto affogando! Salta sul mio
naso!”
L’omino saltò sul naso della volpe ed entrambi attraversarono il fiume. Ma appena toccò
terra, la volpe scosse forte la testa, scaraventò in aria l’omino di panpepato e … gnam!”
“Povero me! Un pezzetto l’ha già mangiato!” gridò l’Omino di Panpepato

I braccialetti dei racconti

I braccialetti dei racconti, come questi a tema natalizio, sono molto usati nelle scuole d’infanzia dopo la lettura degli albi illustrati o il racconto delle fiabe.

Il braccialetto del racconto di Natale – Ne parlano anche:
http://mymontessorijourney.typepad.com/my_montessori_journey/2010/12/christmas-story-bracelets.html
http://www.montessorisoul.com/nativity-story-bracelet/
http://www.catholicsupply.com/christmas/12650.html
http://sevenofusalways.blogspot.it/2013/10/christmas-story-bracelets.html?m=1
https://adventuresinmommydom.org/christmas-story-bracelet/
https://web.kidsactivitiesblog.com/30408/how-to-make-a-nativity-bracelet
https://www.artfire.com/ext/
https://firstgradealacarte.blogspot.it/2011/11/what-are-we-reading-wednesday_16.html
https://it.pinterest.com/source/sammycakesfun.com/
http://www.lindamartin.us/1927.html
. https://onesharpbunch.com/2016/11/the-gingerbread-man-retelling-bracele.html
http://www.schooltimesnippets.com/2016/05/three-little-pigs-activity-story-telling-bracelet.html

Il braccialetto del racconto di Natale

Vita pratica Montessori LA TAVOLETTA DELL’APPARECCHIATURA

Vita pratica Montessori LA TAVOLETTA DELL’APPARECCHIATURA. Presentazione per bambini del nido e della scuola d’infanzia. La tavoletta può essere realizzata facilmente a casa, disegnando gli elementi su di una bella tovaglietta plastificata o in tessuto. Se scegliamo la tovaglietta in tessuto, possiamo proporla piegata o arrotolata (come un tappeto per le attività). Per la presentazione io ho usato quella in legno prodotta da Montessori 3D di Boboto. E’ una presentazione anche troppo dettagliata, ricordiamo che l’importante è sempre essere sicuri di avere l’attenzione del bambino ed eseguire sempre gli stessi movimenti, con lentezza e accuratamente. Per questo la cosa migliore è provare la presentazione da soli più volte, prima di proporla al bambino.

Vita pratica Montessori LA TAVOLETTA DELL’APPARECCHIATURA – Materiale:
– tavoletta dell’apparecchiatura o tovaglietta in tessuto o plastificata
– un piatto piano (o piattino)
– un piatto fondo (o  tazza con o senza manico)
– posate a seconda del pasto (nella presentazione una forchetta, un cucchiaio, un coltello e un cucchiaino)
– un bicchiere di vetro
– un tovagliolo piegato e stirato, possibilmente in tessuto e per chi lo desidera un anello portatovagliolo
– un contenitore o un vassoio in cui mettere tutte le stoviglie per il trasporto.

Vita pratica Montessori LA TAVOLETTA DELL’APPARECCHIATURA – Presentazione:
– invitiamo il bambino a venire con noi, dicendogli che abbiamo qualcosa da mostrargli
– chiediamo al bambino di prendere il vassoio col materiale per apparecchiare e portarlo al tavolo tenendolo con due mani
– mettiamo uno sgabello alla sinistra del tavolo e diciamo al bambino di posare il vassoio su di esso (alcuni insegnanti preferiscono porre il vassoio direttamente sul tavolo, mettendolo nell’angolo sinistro)
– se abbiamo a disposizione la tavoletta rigida prendiamola  con due mani e mettiamola lungo il margine inferiore del tavolo, al centro (in corrispondenza del posto a sedere)

– se abbiamo a disposizione una tovaglietta in tessuto ripiegata, prendiamola con pollice ed indice della mano destra (per l’angolo in alto a destra della tovaglietta), solleviamola per aprirla e posiamola sul tavolo. Distendiamo la tovaglietta sul tavolo e lisciamola bene. Se abbiamo a disposizione una tovaglietta in tessuto arrotolata, srotoliamola sul tavolo come i bambini hanno imparato a fare col tappeto
– mettiamo il piatto al centro, nell’area disegnata sulla tavoletta
– prendiamo il piatto fondo ( o la tazza) con due mani, per i bordi oppure mettendo la mano destra sul fondo e la sinistra sul bordo sinistro. Se la tazza è munita di manico, mostriamo al bambino come impugnarla: il pollice sul manico in alto, ed indice e medio infilati nel foro
– mettiamo il piatto fondo (o la tazza) sopra al piatto piano
– prendiamo la forchetta con la mano destra
– indichiamo i rebbi della forchetta con la mano sinistra
– mettiamo la forchetta nell’area disegnata sulla tavoletta, a sinistra dei piatti
– l’impugnatura dovrà trovarsi vicina al margine inferiore della tavoletta
– prendiamo il coltello con la mano destra
– indichiamo la lama del coltello con la mano sinistra
– mettiamo il coltello nell’area disegnata sulla tavoletta a destra dei piatti, col manico verso il basso e il bordo tagliente della lama rivolto verso i piatti
– prendiamo il cucchiaio con la mano destra
– indichiamo il manico del coltello e poi la parte concava del cucchiaio con la mano sinistra
– mettiamo il cucchiaio nell’area disegnata, a destra del coltello
– l’impugnatura dovrà trovarsi vicino al margine inferiore della tavoletta
– prendiamo il tovagliolo con la mano destra
– con la mano sinistra indichiamo i bordi del tovagliolo sul tovagliolo e sulla tavoletta
– con la mano sinistra solleviamo la forchetta e con la destra posizioniamo il tovagliolo nell’area disegnata
– con la mano sinistra mettiamo la forchetta sul tovagliolo
– se scegliamo di utilizzare anche l’anello portatovagliolo, mostriamo al bambino come arrotolare il tovagliolo, in modo simile a come sa già fare col tappeto, e infiliamolo nell’anello, quindi mettiamo la forchetta vicino al piatto e il tovagliolo alla sua sinistra
– prendiamo il cucchiaino con la mano destra
– indichiamo con la mano sinistra il manico e la parte concava
– posizioniamo il cucchiaino nell’area disegnata sulla tavoletta, davanti ai piatti
– prendiamo il bicchiere di vetro con due mani, o se preferiamo con la sinistra destra sulla circonferenza e la sinistra sotto
– mettiamo il bicchiere nell’area disegnata sulla tavoletta
– facciamo insieme al bambino un passo indietro per osservare il lavoro ultimato diciamo: “Così abbiamo apparecchiato la tavola”

– rimettiamo il materiale nel contenitore, prendendolo in ordine da sinistra a destra (dal cucchiaio al tovagliolo) e riponendo le stoviglie sul vassoio nello stesso ordine che avevano sulla tavoletta. In ultimo prendiamo il bicchiere e il cucchiaino. Se abbiamo usato l’anello portatovagliolo, mostriamo come togliere il tovagliolo dall’anello, srotolarlo e porlo ben ripiegato sul vassoio. Mettiamo quindi l’anello sul tovagliolo

– se abbiamo utilizzato una tovaglietta in tessuto, ripieghiamola come i bambini hanno già imparato a fare per ripiegare il panno
– dopo aver ripristinato il vassoio o il contenitore, facciamo insieme al bambino un passo indietro per osservare il lavoro ultimato diciamo: “Così abbiamo sparecchiato la tavola”
– chiediamo al bambino di apparecchiare da solo la tavola. Ricordiamo che in questa fase il bambino ha il diritto a tutta la nostra pazienza e a tutto il nostro rispetto, soprattutto per quanto riguarda i tempi
– quando ha terminato l’esercizio chiediamogli di rimettere il contenitore o il vassoio al suo posto sullo scaffale delle attività di vita pratica.

Vita pratica Montessori LA TAVOLETTA DELL’APPARECCHIATURA – Controllo dell’errore:
– le stoviglie non si trovano nell’area disegnata sulla tavoletta
– si percepisce disordine o disarmonia.

Vita pratica Montessori LA TAVOLETTA DELL’APPARECCHIATURA – Punti di interesse:
– percepire la bellezza di tutto il materiale usato per apparecchiare la tavola
– provare appagamento nel vedere l’ordine e l’armonia che il bambino ha creato con le sue mani apparecchiando la tavola
– ricordare dove e come vanno posizionati i vari elementi che si preparano prima di mangiare, ma naturalmente dopo la presentazione non è fondamentale che il bambino segua l’ordine che abbiamo usato noi per porre gli elementi sulla tovaglietta.

Vita pratica Montessori LA TAVOLETTA DELL’APPARECCHIATURA – Scopi:
– permettere al bambino di far fronte in modo indipendente alla preparazione della tavola prima dei pasti
– favorire l’indipendenza del bambino e di conseguenza alimentare la sua autostima
– stimolare la coordinazione occhio-mano
– favorire le capacità di concentrazione
– stimolare nel bambino l’attenzione e l’interesse per chi lo circonda (coscienza sociale)
– favorire l’integrazione del bambino nel gruppo sociale (scuola, famiglia)
– eseguire movimenti finalizzati al raggiungimento di un risultato che è utile per se stessi e per gli altri.

Vita pratica Montessori LA TAVOLETTA DELL’APPARECCHIATURA – Estensioni:
– usare una tavoletta senza disegni e uno schema per l’apparecchiatura stampato per il controllo
– usare una tovaglietta senza disegno
– apparecchiare la tavola anche ad altre persone che mangiano con lui: i membri della famiglia o i compagni di tavolo a scuola
– dare l’incarico ad un gruppo di bambini che hanno già sperimentato questa presentazione, di apparecchiare la tavola per tutti i bambini
– apparecchiare la tavola per pasti diversi: colazione, pranzo, merenda, giorni di festa, ecc…
– aggiungere elementi, ad esempio un piccolo cestino per il pane da porre in alto a sinistra sulla tovaglietta, sale e olio, un vasetto di fiori, un segnaposto ecc…
– chiedere al bambino di lavare e asciugare il tavolo prima di apparecchiare
– dare al bambino uno schema di apparecchiatura stampato su carta, da colorare, per stimolare la memorizzazione della posizione degli elementi che servono ad apparecchiare la tavola per mangiare.

Vita pratica Montessori LA TAVOLETTA DELL’APPARECCHIATURA
Età consigliata
:
– dai 2 anni e mezzo ai 5 anni.

Vita pratica Montessori LA TAVOLETTA DELL’APPARECCHIATURA 

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

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Montessori da zero a tre anni: avvita/svita

Montessori da zero a tre anni: avvita/svita. Un’attività di vita pratica Montessori che si focalizza sul movimento del polso e la pratica nell’avvitare e svitare viti e bulloni. Ha lo scopo di coltivare la coordinazione motoria e la precisione del movimento e rientra nell’area dei movimenti elementari.

In questa presentazione ho utilizzato il materiale di Montessori 3D di Boboto, che abbina alle viti e ai bulloni un esercizio di appaiamento per grandezza e colore.

Montessori da zero a tre anni: avvita/svita
Presentazione (individuale)

Materiale:
– avvita/svita
– tre cestini
– un vassoio
– tavolo o tappeto (se scegliamo il tavolo è comunque necessaria una tovaglia di panno per evitare che gli elementi rotolino via)

Montessori da zero a tre anni: avvita/svita
Presentazione
:
– invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio, e se scegliamo di usare il tappeto, chiediamo al bambino di srotolarne uno
– andiamo allo scaffale delle attività di vita pratica e mostriamo l’attività che intendiamo svolgere. Diciamo: “Oggi lavoreremo col blocco delle viti e dei bulloni”
– portiamo il vassoio col materiale al tavolo o al tappeto, tenendolo come sappiamo con due mani
– mettiamo il vassoio in alto
– mettendoci alla destra del bambino o dietro di lui, se pensiamo che abbia bisogno di avere una visione frontale del movimento delle nostre mani (come ad abbracciarlo da dietro)
– prendiamo dal vassoio il materiale e mettiamolo davanti a noi

– facciamo ruotare il materiale su un fianco

– indichiamo gli elementi che compongono il materiale nominandoli: vite, tavoletta, bullone, blocco di legno, verde, blu, giallo, rosso,
– scegliamo una vite col bullone avvitato tra quelle che si trovano nel blocco (meglio la prima a sinistra)
– afferriamo con la mano non dominante la testa della vite utilizzando tre dita (pollice, indice e medio) , e con la mano dominante afferriamo il bullone sempre con le tre dita
– facciamo ruotare il bullone finchè le dita ce lo consentono (circa 180 gradi), poi togliamo le dita, riprendiamo il bullone e continuiamo così fino ad arrivare quasi a toglierlo
– lentamente facciamo il movimento inverso per un breve tratto e diciamo: “Avvito”, poi svitiamo di nuovo e diciamo “Svito”, e ripetiamo qualche volta, infine arriviamo a separare la vite dal bullone (i bulloni si svitano in senso antiorario e si avvitano in senso orario)
– mettiamo il bullone in uno dei tre cestini
– afferriamo la testa della vite con la mano sinistra e con la mano destra sfiliamo la tavoletta e mettiamola in un altro cestino facendo notare che se non teniamo la tavoletta orizzontale sarà molto difficile toglierla
– afferriamo il blocco di legno con la mano sinistra, e con la mano destra utilizzando tre dita (pollice, indice e medio) sfiliamo la vite e mettiamola nel terzo cestino
– ripetiamo la procedura con le altri viti, le altre tavolette e gli altri bulloni

– riprendiamo la nomenclatura estraendo gli elementi dal cestino e mettendoli sul tavolo in questo ordine:

– rimettiamo tutti i bulloni in un cesto, tutte le viti in un altro e tutte le tavolette in un altro
– prendiamo dal cesto la vite verde e inseriamola nel foro più grande, poi prendiamo la tavoletta verde e infiliamola nella vite
– posiamo il blocco sul tavolo
– prendiamo il bullone verde, infiliamo il bullone e facciamolo ruotare come descritto per lo svitamento finchè il bullone non toccherà la tavoletta verde
– ripetiamo la procedura con le altri viti, le altre tavolette e gli altri bulloni

– riponiamo il vassoio nello scaffale.

Montessori da zero a tre anni: avvita/svita
Linguaggio
:
– vite, bullone, tavoletta, blocco di legno, cestino, vassoio, verde, blu, giallo, rosso, più grande, più piccolo, grande, piccolo, primo, secondo, terzo, quarto
– abbinare, svitare, avvitare, mettere, ruotare in senso orario, ruotare in senso antiorario, scegliere, afferrare
– parlare della forma, del colore e delle qualità tattili delle viti e dei bulloni
– dire a cosa servono le viti e i bulloni, andandoli a cercare negli oggetti presenti nella stanza.

Montessori da zero a tre anni: avvita/svita
Controllo dell’errore:
– insito nel materiale:  per dimensione e colore esiste una sola possibilità di abbinamento
– insito nel materiale: se il bambino ha rispettato la sequenza non avanzano pezzi sul tappeto.

Età:
– dai 2 anni e mezzo ai 4 anni.

Montessori da zero a tre anni: avvita/svita
Punti di interesse:
– inserire la tavoletta forata nella vite
– avvitare il bullone alla vite
– svitare il bullone alla vite
– infilare la vite nel blocco di legno
– inserire gli elementi nella giusta sequenza.

Montessori da zero a tre anni: avvita/svita
Scopi
:
– motricità fine, destrezza e coordinazione occhio-mano
– rinforzare la muscolatura della mano e la capacità di presa delle dita in preparazione alla scrittura
– sviluppare la capacità di concentrazione e coordinazione
– stimolare la capacità di memorizzare una sequenza
– sviluppo del senso di indipendenza e di conseguenza dell’ autostima
– soddisfare il bisogno di ordine del bambino
– imparare ad avvitare e svitare un bullone su una vite
– abbinamento di oggetti in base alla dimensione
– abbinamento di oggetti in base al colore.

Montessori da zero a tre anni: avvita/svita
Note
:
– coi bambini più piccoli è preferibile usare viti e bulloni senza che essi siano inseriti nel blocco di legno. In questo caso useremo un unico cestino nel quale metteremo 3 viti con bullone delle stesse dimensioni e piuttosto grandi. Quindi metteremo sul tappeto i tre elementi, in colonna o in riga, e procederemo nell’esercizio.
– poi potremo passare a 3 elementi di dimensioni diverse (sempre piuttosto grandi).
– la difficoltà aumenterà usando più viti con bulloni o scegliendo viti con bulloni sempre più piccoli, o inserendo altri elementi come la tavoletta forata che ho mostrato.

Montessori da zero a tre anni: avvita/svita

DIY: realizzare il materiale in proprio non è difficile; se servono tutorial:
– http://mamaguru.com/nuts-and-bolts-board-montessori-diy/
– http://plantingpeas.com/montessori-nuts-and-bolts-activity-2/ (variante in plastica)


Montessori da zero a tre anni: avvita/svita

Parlano dell’argomento:
– Nuts and bolts di Montessorialbum.com
– Opening and closing nuts and bolts di wikisori.org
– Montessori Nuts and Bolts Lesson Activity di MontessoriHelper.com
– Introduction to the exercises of practical life di montessoricommons
– Nuts & bolts di voilamontessori 

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Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO

Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO per bambini del nido e della scuola d’infanzia. Il mortaio è uno strumento che ci collega con le più antiche tradizioni dei nostri antenati.

E’ la conoscenza del mondo reale che può arricchire la capacità di immaginare e creare dei bambini, per questo è importante incoraggiarli ad esplorare, ad entrare nel mondo delle cose reali e fare scoperte originali che abbiano valore per loro.

Per le presentazioni che seguono ho fotografato il materiale prodotto da Montessori 3D di Boboto.

Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO – Materiale:
– due piccole ciotole identiche:  una vuota e una parzialmente riempita con l’ingrediente da macinare
– mortaio con pestello a misura di bambino
– cucchiaino
– vassoio a misura di bambino
– un pennellino (facoltativo).

Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO – Esercizio:
– invitiamo il bambino e andiamo allo scaffale delle attività di vita pratica
– indichiamo il vassoio che vogliamo usare e diciamo: “Oggi lavoreremo con mortaio e pestello”
– portiamo il materiale al tavolo e diciamo: “Useremo mortaio e pestello per schiacciare questi gusci d’uovo”
– chiediamo: “Metteresti questi gusci nel mortaio?”. Il bambino trasferisce con le mani o col cucchiaio o travasando dal contenitore i gusci nel mortaio
– prendiamo il pestello e diciamo: “Questo è il pestello”, quindi mostriamo brevemente come si usa. Diamo il pestello al bambino, che pesta i gusci con movimenti dall’alto verso il basso e con movimenti circolari


– quando siamo soddisfatti, fermiamoci ad osservare il risultato del suo lavoro
– chiediamo al bambino di trasferire la polverina ottenuta nel secondo contenitore travasandola o usando il cucchiaio


– al termine il bambino può usare il pennello per spolverare il mortaio e il pestello.

Come variante dell’esercizio possiamo usare gusci colorati oppure offrire ai bambini diversi modelli di mortai.

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Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO
Esercizi di vita pratica con mortaio e pestello

Scopi:
– rafforzare la muscolatura della mano e delle dita
– sviluppare la coordinazione occhio-mano
– stimolare i sensi soprattutto attraverso profumi e suoni
– preparare alla scrittura
– stimolare la coordinazione occhio-mano, la concentrazione, il senso per l’ordine
– sperimentare sequenze di causa-effetto (dall’ingrediente alla polvere)

Linguaggio:
– mortaio, pestello, ciotola, pestare, frantumare, i nomi di semi, foglie, spezie e degli altri ingredienti

Note:
– il materiale deve essere ordinato, attraente, delle dimensioni adatte alla mano del bambino
– i mortai di legno sono adatti solo a materie secche, mentre quelli in pietra o ceramica possono essere usati anche ingredienti umidi
– l’ingrediente frantumato deve avere un utilizzo (in cucina, giardinaggio, arte, ecc…)
– l’impegno che richiede l’uso di mortaio e pestello e gli stimoli sensoriali collegati hanno un effetto calmante sul bambino.

Età:
– dai 2 anni e mezzo ai 5 anni.

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Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO
Ingredienti che possono essere proposti per l’attività con mortaio e pestello

Spezie e aromi:
– semi di coriandolo
– anice stellato
– chiodi di garofano
– chicchi di caffè
– fiori secchi di lavanda

Vegetali freschi o secchi:
– petali di fiori
– foglie

Ingredienti da cucina secchi:
– cracker
– biscotti
– frutta secca (nocciole, mandorle, anacardi, noci, pinoli…).

Altro:
– gessetti colorati.

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Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO
Frantumare le spezie

Si tratta di un’attività straordinariamente invitante che coinvolge i sensi, sviluppa la forza della mano, e risponde al bisogno di ordine del bambino.
Rientra nelle attività di vita pratica e offre al bambino l’opportunità di contribuire attivamente alla vita della comunità in cui vive, la sua classe e la sua famiglia.

Lavorare insieme per preparare e servire il cibo può diventare un evento sociale che coinvolge tutti. Il bambino piccolo può avere il compito di preparare uno o due ingredienti triturati nel mortaio.


I bambini potranno divertirsi a sperimentare con le diverse combinazioni di profumo e consistenza.

Possibili utilizzi delle spezie frantumate:
– pot-pourri
– tisane
– polveri colorate per pittura, acquarello, collage
– ingredienti specifici in ricette dolci e salate
– play dough.

Alle spezie da frantumare possiamo abbinare le carte delle nomenclature:

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Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO
Frantumare i gusci d’uovo

Preparazione:
I gusci d’uovo devono essere puliti, asciutti e privi della membrana interna.

Possibili utilizzo dei gusci frantumati:
– integratore alimentare per gatti (guscio d’uovo)
– mangime per uccelli (guscio d’uovo e semi)
– giardinaggio (il guscio d’uovo cosparso attorno alle piante arricchisce il terreno e scoraggia i parassiti)
– collage
– neve finta per decorazioni.

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Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO

Possibili utilizzi delle erbe fresche, fiori e foglie frantumati:
– tisane
– play dough
– polveri coloranti
– collage
– condimenti.

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Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO

Possibili utilizzi di cracker, fette biscottate, biscotti frantumati:
–  pezzetti di frutta fresca sullo stuzzicadenti rivestiti di biscotto secco
– cheese cake varie
– al posto della farina per spolverare le tortiere dopo averle imburrate
– salame al cioccolato.

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Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO

Possibile utilizzo di semi frantumati:
– condimenti per primi e insalate
– pot pourri
– play dough.

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Possibili utilizzo della frutta fresca frantumata:
– cheese cake
– polpa di frutta fresca per yogurt.

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Possibili utilizzi del gesso colorato frantumato:
– polveri colorate per pittura e acquarello per carta e asfalto.

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Attività di vita pratica Montessori – la tavoletta dell’intreccio

Attività di vita pratica Montessori – la tavoletta dell’intreccio con indicazioni e lezione di presentazione.

Fare una treccia richiede capacità di pianificare i movimenti, controllo motorio, competenze motorie e visive e la coordinazione occhio-mano. La tavoletta dell’intreccio rende questo compito impegnativo più facile da imparare e divertente da praticare.

Si tratta di una tavoletta di legno cui sono fissate, lungo il margine superiore, tre cordicelle di tre colori diversi. A seconda del produttore ogni nastro può terminare con un nodo oppure con un numero (1, 2, 3).  Tradizionalmente i colori usati per le tre cordicelle sono rosso, giallo e blu. Ecco alcuni esempi:

E’ un materiale che può essere facilmente realizzato anche in proprio. Questi alcuni esempi trovati in rete:

insomma la soluzione più economica e funzionale è incastrare tre cordicelle in un portablocco a molletta:

o fissare tre mollette a un vassoio rettangolare (il mio è di IKEA), come ho fatto io:

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Attività di vita pratica Montessori – la tavoletta dell’intreccio
Presentazione

Materiali:
– tavoletta dell’intreccio.

Presentazione:
– portiamo la tavoletta dell’intreccio al tavolo, con le cordicelle intrecciate e fermate da una molletta

– togliamo la molletta e mettiamola sul tavolo, a parte

– cominciando dal basso, afferriamo la cordicella centrale con pollice ed indice della mano destra e solleviamola lentamente
– indichiamo con l’indice della mano sinistra in percorso che faremo compiere alla cordicella tenuta con la mano destra

– spostiamo la cordicella a destra o a sinistra (a seconda della direzione che avete indicato prima)

– facciamo passare la cordicella sopra all’altra cordicella e lasciamola
– afferriamo la cordicella centrale con pollice e indice della mano destra e solleviamola delicatamente

– indichiamo con l’indice della mano sinistra in percorso che faremo compiere alla cordicella tenuta con la mano destra
– spostiamo la cordicella a destra o a sinistra (a seconda della direzione che avete indicato prima)
– facciamo passare la cordicella sopra all’altra cordicella e lasciamola

– proseguiamo così per sciogliere completamente la treccia. Al termine diciamo: “Abbiamo sciolto la treccia”

– cominciando dall’alto, separiamo le tre cordicelle con pollice e indice della mano dominante
– mettiamo due cordicelle a sinistra della tavoletta e una a destra
– indichiamo la sinistra e diciamo: “Due cordicelle”

– indichiamo la prima delle cordicelle a sinistra e diciamo: “Prima cordicella”

– afferriamo la cordicella indicata con pollice e indice della mano sinistra

– solleviamo la cordicella e portiamola verso destra, davanti alla cordicella di destra

– indichiamo le cordicelle di destra e diciamo: “Due cordicelle”

– indichiamo la cordicella più a destra e diciamo: “Prima cordicella”
– solleviamo la cordicella indicata con pollice ed indice della mano destra
– solleviamo la cordicella e portiamola verso sinistra, davanti alla cordicella di sinistra

– continuiamo l’intreccio ripetendo la sequenza per tutta la lunghezza delle cordicelle
– fermiamo la treccia con la molletta

– al termine diciamo: “La treccia è completa”, oppure “Le cordicelle sono intrecciate”
– riponiamo la tavoletta dell’intreccio nel suo ripiano sullo scaffale delle attività di vita pratica.

Attività di vita pratica Montessori – la tavoletta dell’intreccio
Controllo dell’errore
:
– le cordicelle non risultano intrecciate
– l’aspetto cromatico della treccia non è armonioso.

Attività di vita pratica Montessori – la tavoletta dell’intreccio
Età
:
– 4 anni

Attività di vita pratica Montessori – la tavoletta dell’intreccio
Scopi
:
– sviluppo della coordinazione occhio-mano
– imparare a fare le trecce
– controllo della motricità fine in preparazione all’uso degli strumenti di scrittura.

Attività di vita pratica Montessori – la tavoletta dell’intreccio
Varianti
:
– intrecciare dei nastri al posto delle cordicelle
– intrecciare i capelli di qualcuno o di una bambola.

Attività di vita pratica Montessori – la tavoletta dell’intreccio
Presentazione 2

Con le cordicelle numerate

Materiali:
– tavoletta dell’intreccio con le cordicelle numerate. Per questa presentazione ho usato la tavoletta prodotta da Montessori 3D di Boboto.

Presentazione:
– portiamo la tavoletta dell’intreccio al tavolo

– mettiamo le cordicelle 1 e 3 a sinistra della tavoletta e la cordicella 2 a destra
– afferriamo la cordicella 1 con pollice e indice della mano sinistra
– solleviamo la cordicella 1 e portiamola verso il centro, davanti alla cordicella 2


– solleviamo la cordicella 2 con pollice ed indice della mano destra
– solleviamo la cordicella e portiamola verso sinistra, davanti alla cordicella 3

– solleviamo la cordicella 3 con pollice e indice della mano sinistra
– solleviamo la cordicella 3 e portiamola verso destra, davanti alla cordicella 1

– proseguiamo l’intreccio sollevando e spostando una dopo l’altra le cordicelle 1, 2 e tre

al termine diciamo: “La treccia è completa”, oppure “Le cordicelle sono intrecciate”

– seguendo il percorso inverso disfiamo la treccia
– riponiamo la tavoletta dell’intreccio nel suo ripiano sullo scaffale delle attività di vita pratica.

Attività di vita pratica Montessori – la tavoletta dell’intreccio
Controllo dell’errore
:
– le cordicelle non risultano intrecciate

Età:
– dai quattro anni.

Attività di vita pratica Montessori – la tavoletta dell’intreccio
Scopi
:
– sviluppo della coordinazione occhio-mano
– sviluppo delle abilità prensili
– imparare a fare le trecce
– controllo della motricità fine in preparazione all’uso degli strumenti di scrittura.

Attività di vita pratica Montessori – la tavoletta dell’intreccio
Varianti
:
– intrecciare dei nastri al posto delle cordicelle
– intrecciare i capelli di qualcuno o di una bambola.

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Attività di vita pratica Montessori – la tavoletta dell’intreccio

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ADDOBBI NATALIZI palline ricamate per l’albero

ADDOBBI NATALIZI palline ricamate per l’albero, molto belle, e realizzate interamente dai bambini. L’attività di ricamo del cartoncino è una classica attività di pre-scrittura e favorisce la coordinazione occhio-mano e l’orientamento spaziale. Rientra tra i più classici esercizi di vita pratica nella didattica Montessori.

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Ritagliate nel cartoncino varie forme, disegnate all’interno a matite leggera delle figure geometriche oppure lasciate che il bambino ricami a suo gusto facendo semplicemente dei fori sul cartoncino lungo il perimetro; per forare il cartoncino io ho usato prima n punteruolo da carta:

poi ho allargato i fori ruotando al loro interno uno stecco da spiedini:

Il bambino può ricamare con un ago da lana senza punta:

oppure possiamo indurire l’estremità del filo di lana immergendola nella cera fusa:

e facendo raffreddare:

ADDOBBI NATALIZI palline ricamate per l’albero

Qui trovate un po’ di addobbi, se può essere utile:

ADDOBBI NATALIZI palline ricamate per l’albero

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Fiocchi di neve

Fiocchi di neve presentati in chiave montessoriana, per bambini a partire dai quattro anni d’età. Il risultato finale è molto bello, e si ottiene attraverso un esercizio guidato di ritaglio della carta che ne fa un’interessante attività di preparazione alla scrittura.

Secondo il metodo Montessori “Il vero scopo degli esercizi di vita pratica è aiutare i bambini a sviluppare le loro abilità motorie e la coordinazione occhio-mano: abilità fondamentali per lo sviluppo cognitivo”. Rientrano tra queste attività i travasi, le pulizie domestiche, l’igiene personale,  l’uso delle forbici, la piegatura della carta, ecc…

Per quanto riguarda in particolare l’uso delle forbici, per insegnare ai bambini ad usarle nel modo più semplice e naturale, la cosa migliore è preparare un vassoio per la libera attività, contenente un paio di forbici e della carta colorata da tagliare, dei fogli bianchi e colla da carta. Non occorre presentare un progetto, anzi, lasciando l’attività libera il bambino utilizza tutta la sua immaginazione e la sua capacità di concentrazione. E’ un’attività divertente e al tempo stesso rilassante per il bambino, e gli consente di affinare la motilità fine e la coordinazione occhio-mano.
Quando il bambino sa usare le forbici con destrezza, nel vassoio possono essere aggiunti altri materiali da tagliare quali fili, nastri, carta velina, carta di giornale, plastica a bolle, tessuti, ecc…
Successivamente nel vassoio vengono inseriti fogli con tracce da ritagliare, prima senza margini, poi inserendo un’ulteriore difficoltà, che consiste nel fermarsi con le forbici prima di arrivare al margine del foglio:

Fiocchi di neve – presentazioni

Materiale occorrente:

fogli quadrati di carta colorata, preferibilmente da origami
forbici
matita (se si desidera)
colla (se si desidera)

Realizzare questi fiocchi di neve è un’attività che permette ai bambini di sperimentare il concetto di simmetria.

Fiocchi di neve – simmetrie a due

Mostrare ai bambini come piegare a metà il foglio quadrato di carta. Si può scegliere di piegarlo lungo l’altezza:

o lungo la diagonale:

I bambini possono iniziare a ritagliare a mano libera, oppure possono prima disegnare il motivo a matita. E’ importante spiegare in modo chiaro che alcune delle parti di carta, ritagliando, si staccano dal foglio, mentre altre no.

Terminato il lavoro di ritaglio, mostrare bene come aprire il lavoro e distendere la carta. Se lo si desidera, i lavori possono essere applicati su fogli di carta dai colori contrastanti.

Fiocchi di neve – simmetrie a quattro

Mostrare ai bambini come piegare il foglio di carta quadrato in quattro parti, piegando prima lungo una delle diagonali e poi lungo l’altezza del triangolo ottenuto, per ottenere 4 spicchi:


I bambini possono iniziare a ritagliare a mano libera, o preparando prima il disegno con la matita. E’ importante ricordare di lasciare degli spazi non tagliati lungo le piegature.

Quando il ritaglio della carta piegata è terminato,

mostrare ai bambini con chiarezza come aprire i vari “sportellini”, stirando bene con le mani le pieghe.

Fiocchi di neve – simmetrie a sei

Mostrare ai bambini come piegare il foglio quadrato di carta in modo da ottenere 6 spicchi. Con questa piegatura si ottengono bellissimi fiocchi di neve, ne avevo pubblicati una serie qui:

Per la piegatura a sei spicchi, procedere così; pieghiamo il quadrato lungo una delle diagonali, poi pieghiamo in modo da sovrapporre l’angolo A sull’angolo B:

Pieghiamo il triangolo ottenuto in tre, così:

Teniamo presente qual è la piega principale, cioè quella non sfogliabile:

Come sempre, il bambino può scegliere di eseguire dei tagli a mano libera, oppure disegnare delle tracce da seguire:

Fiocchi di neve – simmetrie a otto

Piegare il foglietto quadrato lungo una delle due diagonali:

poi piegare lungo l’altezza del triangolo ottenuto:

ripetere, piegando lungo l’altezza del nuovo triangolo ottenuto:

praticare i tagli a mano libera, o disegnando prima delle tracce da seguire:

aprire:

Fiocchi di neve – simmetrie a dodici

Si ottengo aggiungendo alla piegatura della simmetria a sei, questa ulteriore piegatura:

e procedere come spiegato per gli altri fiocchi di neve:

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IDEA REGALO NATALIZIA Segnalibro di carta

IDEA REGALO NATALIZIA – Segnalibro di carta che può essere realizzato dai bambini a partire dai 4 anni d’età. Il risultato finale è molto bello, e si ottiene attraverso un esercizio guidato di ritaglio della carta che ne fa un’interessante attività di preparazione alla scrittura.

Secondo il metodo Montessori “Il vero scopo degli esercizi di vita pratica è aiutare i bambini a sviluppare le loro abilità motorie e la coordinazione occhio-mano: abilità fondamentali per lo sviluppo cognitivo”. Rientrano tra queste attività i travasi, le pulizie domestiche, l’igiene personale,  l’uso delle forbici, la piegatura della carta, ecc…

Per quanto riguarda in particolare l’uso delle forbici, per insegnare ai bambini ad usarle nel modo più semplice e naturale, la cosa migliore è preparare un vassoio per la libera attività, contenente un paio di forbici e della carta colorata da tagliare, dei fogli bianchi e colla da carta. Non occorre presentare un progetto, anzi, lasciando l’attività libera il bambino utilizza tutta la sua immaginazione e la sua capacità di concentrazione. E’ un’attività divertente e al tempo stesso rilassante per il bambino, e gli consente di affinare la motilità fine e la coordinazione occhio-mano.
Quando il bambino sa usare le forbici con destrezza, nel vassoio possono essere aggiunti altri materiali da tagliare quali fili, nastri, carta velina, carta di giornale, plastica a bolle, tessuti, ecc…
Successivamente nel vassoio vengono inseriti fogli con tracce da ritagliare, prima senza margini, poi inserendo un’ulteriore difficoltà, che consiste nel fermarsi con le forbici prima di arrivare al margine del foglio:

IDEA REGALO NATALIZIA – Segnalibro di carta

Materiale occorrente:

strisce di carta (circa 5cm x 10cm, o più)
forbici
colla.

Come si fa:

Dopo aver mostrato al bambino come piegare la striscia di carta (a metà nel senso della lunghezza),

disegnare a matita leggera delle tracce oblique a distanza regolare, partendo dal lato piegato e fermandosi prima dei margini esterni.

Tagliare lungo le tracce disegnate, tenendo la striscia piegata e partendo dal lato piegato.

Aprire la striscia e piegare uno sull’altro le parti ritagliate:

in questo modo si creano vari motivi geometrici molto interessanti. Le varianti sono infinite, di seguito qualche esempio…

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Segnalibro uno

Per questo segnalibro ho usato la carta marmorizzata fatta in casa

Scelti due tipi di carta contrastanti per colori, ho preparato una striscia bicolore incollando rovescio contro rovescio un foglio sull’altro:

ho piegato la striscia a metà nel senso della lunghezza:

ho disegnato delle tracce oblique regolari a partire dalla piegatura verso il margine:

e ho tagliato:

Ho aperto la striscia:

e ho iniziato a piegare il primo taglio:

e poi via via gli altri:

ho poi incollato il tutto su un terzo foglio di carta, così:

con questo risultato:

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Secondo segnalibro

Dopo aver preparato la striscia bicolore, come spiegato per il primo segnalibro:

ho tracciato linee oblique curve:

che poi ho tagliato:

ho quindi aperto la striscia:

e piegato uno ad uno i tagli:

poi ho voltato il segnalibro:

e l’ho incollato su una terza striscia di carta:

con questo risultato:

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Terzo segnalibro

Dopo aver preparato la striscia a doppio, ho disegnato linee oblique regolari abbastanza larghe e molto inclinate:

le ho tagliate:

ho aperto la striscia:

ho piegato lungo il primo taglio:

poi ho continuato, ma saltando sempre un taglio, così:

ho poi incollato la striscia su un terzo foglio di carta:

con questo risultato:

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Variante al segnalibro: l’alberello di Natale

Con la stessa tecnica si possono realizzare semplici alberi di Natale, che possono poi essere incollati su un biglietto d’auguri o su un foglio di carta per realizzare un quadretto. L’albero naturalmente può essere arricchito con la tecnica del collage aggiungendo tronco e decorazioni, e diventare così un bel regalino fatto a mano per una persona cara.

Piegate a metà un foglio di carta verde, e tagliate i margini esterni a forma di abete. Quindi tracciate le linee oblique, come per il segnalibro, così:

Tagliate lungo le tracce, quindi aprite:

Piegate verso il basso le strisce, una sì e una no, così:

Incollate su un foglio rosso, tagliando le parti eccedenti in basso, con questo risultato:

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Mele caramellate Spiderman


Mele caramellate Spiderman per la festa di Halloween 
– la ricetta classica per caramellare le mele, e le istruzioni per decorarle come la maschera dell’Uomo Ragno. I bambini le apprezzeranno moltissimo, e possono collaborare partecipare alla preparazione del dolce.

Ingredienti e materiale occorrente:

– mele: di forma simmetrica e regolare, meglio piccole e rosse (soprattutto se si vuole evitare l’uso del colorante alimentare)

– bastoncini di legno: potete usare per ogni mela una bacchetta cinese, oppure un mazzetto di almeno quattro stecchini per spiedini

una tavoletta di cioccolata da sciogliere a bagnomaria in una siringa per dolci

 – per il caramello:  500 g di zucchero, un cucchiaino di miele, 100 ml di acqua tiepida, 1 bustina di vanillina, colorante alimentare rosso,  una piccola stecca di cannella e 4 chiodi di garofano. Può essere molto utile un termometro da cucina, ma non è indispensabile.

Come si fa
Per prima cosa laviamo e asciughiamo le mele scelte, togliamo il picciolo e inseriamo in ognuna il bastoncino di legno.
Mettiamo in una pentola dai bordi alti lo zucchero e il miele. Aggiungiamo l’acqua tiepida, mescolando con cura. Aggiungiamo il colorante rosso (se vogliamo), e le spezie.


Mettiamo la pentola sul fuoco e continuiamo a cuocere, sempre mescolando. Se avete a disposizione un termometro, la ricetta classica indica di far raggiungere al caramello una temperatura di 150 gradi. Se non avete il termometro, continuate a cuocere fino ad ottenere un composto molto denso, lucido e trasparente.
Quando vi sembra di aver ottenuto una buona consistenza, togliete il pentolino dal fuoco, eliminate cannella e chiodi di garofano, e immergete le mele nel caramello, una alla volta, facendole sgocciolare con movimenti rotatori.

Lo strato del caramello non dovrebbe essere troppo spesso. Se presenta imperfezioni o vi sembra troppo sottile, potete ripetere l’operazione una seconda volta.

Mentre le mele raffreddano e il caramello solidifica, sminuzzate la tavoletta di cioccolata, riempite una siringa da dolci e immergetela a bagnomaria per sciogliere la cioccolata.

Quando il caramello si è ben rappreso, ritagliate da una mela avanzata gli occhi dell’Uomo Ragno e posizionateli in questo modo, fissandoli con una goccia di cioccolata fusa:

E procedete con la decorazione, fino a completare la maschera:

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

Merenda merendine ed educazione alimentare

Merenda merendine ed educazione alimentare

Come va 

Del cibo che mi mettono nel piatto
sempre ne do una parte al mio gattino
e come va che in lui diventa gatto
mentre dentro di me divien bambino?

Lina Schwarz

Merenda merendine ed educazione alimentare. Alimentazione ed educazione alimentare sono di centrale importanza in pedagogia. Soprattutto l’argomento merenda e merendine, poi, è fonte di grande dibattito tra educatori e tra genitori, e naturalmente anche il web offre i più svariati punti di vista, che vanno dalle posizioni più intransigenti a quelle più aperte a mediazioni consapevoli. Certo che, per le innumerevoli implicazioni emotive che ha il “dar da mangiare al proprio bambino”, nessuno affronta la questione con superficialità.

La mia personale posizione in tema di alimentazione si può riassumere nel motto: ” educazione, non privazione”.

Da genitore prima che da insegnante, poi, credo non porti bene sentirsi in colpa (anche) per non essere la mamma capace di sfornare una torta casalinga al giorno. E che quando è possibile è meraviglioso cucinare biscottini coi bambini e preparare insieme una buona macedonia, la marmellata fatta in casa  e altre squisitezze, ma è anche possibile offrire, all’interno di una vasta varietà, anche una merendina confezionata. Magari ci dà il tempo per una passeggiata all’aperto, o per far visita a un amico, o per ascoltare una fiaba.

L’educazione alimentare dovrebbe essere tutt’altra cosa che creare divieti, proibizioni e sensi di colpa.

Rispetto al tema dell’educazione alimentare, mi sento molto vicina alle considerazioni che provengono dall’ambito montessoriano:

– non è possibile forzare un bambino a mangiare, così come non lo si può costringere a parlare o camminare. Ogni bambino si sviluppa al suo ritmo e se si segue questo ritmo, potrà collezionare solo esperienze positive che saranno la base del suo apprendimento.

– il bambino è un naturale imitatore, e sappiamo quanto la cura dell’ambiente sia importante nella pedagogia montessoriana. Per quanto riguarda l’alimentazione, i consigli sono sempre: creare un ambiente tranquillo e armonioso (quando tutta la famiglia va a tavola è un momento speciale). Se il bambino sta mangiando, non è necessario complimentarsi con lui (soprattutto se sta mangiando una cosa che noi consideriamo particolarmente “sana” o particolarmente buona perchè fatta dalle nostre manine…), nè incoraggiarlo a mangiare di più. E questo vale anche se il bambino non mangia.  E’ abbastanza normale essere orgogliosi del proprio bambino che impara l’arte di mangiare, ma è importante evitare di creare l’associazione mangiare=compiacere i genitori.

– a seconda dell’età del bambino, l’attenzione dovrebbe essere posta su ciò che si mangia e non su quanto mangia, ad esempio prendiamo l’abitudine di dire sempre al bambino  quello che mangerà, da dove viene il cibo, in quale stagione si trova il tal prodotto in natura, e poi via via aggiungiamo a questo anche nozioni scientifiche sulla sua composizione, ecc… Possiamo parlare dei nutrienti anche ai bambini più piccoli; ad esempio, a tavola possiamo chiedere: “Mi passi il prosciutto?” e poi dire ” Il prosciutto ha tantissime proteine, che servono ai nostri muscoli per diventare forti”, “Tu hai bisogno di muscoli forti?”, “Perchè?”, ecc…

– non dovrebbe esserci alcuna posizione definitiva su ciò che i bambini dovrebbero mangiare o non mangiare, ma piuttosto dovremmo tenere presenti alcuni principi base:

  • siccome crediamo nel diritto del bambino a sviluppare il suo massimo potenziale, lo facciamo anche in relazione al cibo e al suo valore nutrizionale.  Incoraggiamo il bambino a consumare, accanto agli alimenti trasformati, alimenti che siano il più vicino possibile al loro stato naturale.
  • inseriamo l’educazione alimentare nell’ampio ambito dell’educazione alla salute e dell’  “Educazione Cosmica”. Maria Montessori credeva che mente corpo e spirito sani sono gli elementi essenziali per il successo sulla via universale del progresso e dello sviluppo. Se corpo mente e spirito sono sani, un essere umano ha una maggiore possibilità di dare il suo contributo positivo al mondo.
  • un ambiente preparato significa che prendiamo in considerazione tutto ciò che il bambino incontra, compresi i cibi che mangia. Assicuriamoci di fornire il più possibile cibi di qualità; in altri termini, quando insegniamo ai bambini a rispettare se stessi, dobbiamo includere in questo rispetto la scelta del cibo.
  • coinvolgere il bambino nelle attività di cucina, nella preparazione dei cibi e della tavola, è fondamentale. Le attività manuali e di vita pratica relative alla cucina e al pasto permettono ai bambini di imparare a conoscere  i nutrienti presenti nel cibo e il loro rapporto con la sana alimentazione.
  • per un sano sviluppo sensoriale, offriamo una vasta gamma di cibi, diversificati per colore, consistenza, odore, sapore. E parliamone coi bambini: che aspetto ha? che odore ha? cosa sentiamo nella nostra bocca e nella pancia?

Come genitori vorremmo avere il controllo su ciò che i nostri bambini mangiano, ma ciò che essi realmente immettono nel proprio corpo rappresenta, se ci pensiamo, una delle poche aree nelle quali invece è il bambino ad avere il controllo: è piuttosto difficile, infatti, costringere qualcuno a mangiare.

E’ facile incolpare il bambino per le sue scelte alimentari, ma in realtà la vera responsabilità risiede nel modo di comunicargli il cibo, e le opzioni che offriamo: è questo a determinare la relazione del bambino con il cibo.

Cerchiamo quindi di comunicare al bambino che il cibo è qualcosa che nutre il nostro corpo; che serve a darci l’energia che ci serve per correre, giocare, studiare; che serve a far crescere il corpo; che ce n’è sempre quando ce n’è bisogno; che ci insegna ad ascoltare il nostro corpo, perchè infatti è lui a sapere quando abbiamo bisogno di cibo; che esiste cibo di tutte le forme, dimensioni, colori, sapori…

Ricordiamo a noi stessi, e i nostri bambini lo impareranno, che non si mangia quando non se ne sente il bisogno; che il cibo non è una ricompensa e non è una punizione; non è una lotta di potere; non è amore.

Aiutare i bambini a sviluppare un sano rapporto con il cibo è semplice. Il primo passo, forse,  è quello di capire il rapporto che noi stessi abbiamo col cibo.

Il problema dei disturbi alimentari è estremamente serio e complesso; le cause sono innumerevoli, ma tra queste ci sono anche da citare le esperienze avute col cibo durante l’infanzia: modelli di adulti ossessionati dalla dieta, il peso e il conteggio di calorie; il cibo usato come ricompensa o come punizione o come strumento di manipolazione emotiva in genere; divieto estremo ed assoluto di intere categorie di alimenti (ad esempio, assoluto no ai dolci, sempre, indipendentemente dagli ingredienti contenuti o dalla frequenza di assunzione).

Una corretta educazione alimentare dovrebbe essere fatta di scelte razionali e ragionate sugli alimenti; dovrebbe portare alla consapevolezza  di come queste scelte influenzano il nostro corpo; dovrebbe portare i bambini a sviluppare il pensiero critico e non a sottostare a divieti e proibizioni.

Non proibiamo o demonizziamo intere categorie di alimenti, piuttosto cerchiamo di scegliere sulla base degli ingredienti che li compongono, sul loro gusto, e su come ci fanno sentire. Alcuni cibi sono “cattivi”? Il dolce è il male? No, non è il tal cibo ad essere cattivo in sé, quanto gli ingredienti di cui è fatto.

Ci sono eccezioni? Certo. E ci sono gli estremi, anche.

Insegnare l’igiene orale – una raccolta di 40 e più idee ed attività sul tema

Insegnare l’igiene orale – una raccolta di 40 e più idee ed attività sul tema: pittura, modellaggio, collage, esperimenti scientifici e molto altro ancora.

Questa è una serie di attività ed idee legate all’insegnamento dell’igiene orale, già pubblicate sul sito, o provenienti dal web:

1. presentazione delle attività legate all’insegnamento dell’igiene orale ai bambini, in chiave montessoriana, qui: 

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2. modello della struttura del dente in cartoncino, con cartellini delle nomenclature, qui: 

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3. un esperimento scientifico per imparare a distinguere tra cibi sani e cibi che possono creare problemi ai denti, qui: 

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4. carte delle nomenclature montessoriane in tre parti sulla struttura del dente, qui: 

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5. una clessidra da costruire coi bambini e tenere in bagno per ricordarsi di lavare sempre i denti almeno al mattino e la sera prima di andare a dormire, e che tiene il conto dei tre minuti di spazzolamento consigliati per una corretta igiene orale

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6. attività adatta anche ai bambini piccoli, che consiste nel dipingere di bianco il dente giallo, utilizzando uno spazzolino da denti; se usate uno spazzolino elettrico è anche più divertente… qui: 

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7. lavare una sagoma plastificata di dente, sporcato con colori a tempera o acquarelli, utilizzando acqua, spazzolino e dentifricio, qui: 

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8. rimuovere il cibo dagli spazi con il filo interdentale, dopo aver costruito il modello in cartoncino e cartoni delle uova, qui: 

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9. il semplicissimo, ma sempre d’effetto, esperimento della mela cariata, qui: 

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10. un libro – spazzolino che riassume tutti i punti fondamentali relativi alla corretta igiene orale, qui: 

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11. lavare un dentone costruito con un fondo di bottiglia di plastica, qui: 

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12. lavare un modello di dentatura realizzata coi bicchierini di plastica, qui: 

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13. modellare un esempio di struttura del dente con il play dough, qui: 

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14. costruire e lavare correttamente un modello di dentatura con apparecchio ortodontico, qui: 

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15. un gioco di dadi per contare i dentini, realizzato col play dough, qui: 

16. il dente triste (giallo) e il dente felice (bianco) con collage rispettivamente di cibi che danneggiano  i denti, e di cibi sani, di http://mamabeefromthehive.blogspot.it/2011/03/dental-health.html

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17. rimuovere il cibo (play dough) dagli spazi interdentali (spazi tra gli incasti dei mattoncini da costruzione) utilizzando il filo interdentale (un filo di lana), di http://mamabeefromthehive.blogspot.it/2011/03/dental-health.html

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18. attività artistica: collage di sorrisi, di http://familythemedays.ca/Themes/Teeth.htm

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19. vario materiale stampabile gratuitamente, anche se in Inglese facilmente utilizzabile, di http://www.colgate.com/app/

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20. una notevole raccolta di giochi interattivi online sul tema dell’igiene orale, di http://www.colgate.com/app/Kids-World/US/Games-And-Activities.cvsp (in Inglese)

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21. Altra versione della pittura bianca su denti gialli, di http://thepreschoolexperiment.blogspot.ca/2012/02/tot-school-dental-health.html

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22. vario materiale stampabile gratuitamente sul tema igiene orale, per semplici attività matematiche, di http://www.makinglearningfun.com/themepages/DentalMathIdeas.htm

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23. gioco stampabile gratuitamente per contare i denti ed abbinarli allo spazzolino giusto, di http://bitsycreations.blogspot.it/2012/01/free-preschool-tooth-counting-game.html

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24. spazzolino di carta. Il manico è dipinto utilizzando uno spazzolino da denti, e la preparazione delle setole è una buona attività con le forbici da proporre anche ai più piccoli, di http://www.preschoolplaybook.com/search/label/dental%20health

25

http://thenatureofgrace.blogspot.it/2012/05/homeschool-theme-of-week-dentist-and.html

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26. simpatici personaggi da realizzare con cartoncino colorato, di http://acupcakefortheteacher.blogspot.it/2012/02/sweet-tooth-dental-health.html

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27. materiale stampabile gratuitamente sul tema, di http://printables.atozteacherstuff.com/1385/teeth-printables-for-lets-talk-teeth-unit/

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28. un bel gioco da fare a scuola, meglio se con tanti bambini. Si fotografa il sorriso di ognuno, poi si ritaglia e si applica sulla sagoma di un dente. I bambini devono indovinare a chi appartiene. Di http://www.prekfun.com/THEMES/PREKthemes/A-F/Dental_Hygiene/Dental_Hygiene__Games.htm

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29. labirinti sul tema dell’igiene orale ed altri giochi stampabili gratuitamente di http://www.kidssoup.com/dental_health/dentalhealth_activities.html#freedentalactivities

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30. la bocca dell’ippopotamo, di http://pattiesclassroom.blogspot.it/search/label/Dental%20Health

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31. disegni da colorare sul tema, stampabili gratuitamente, di http://www.apples4theteacher.com/coloring-pages/dental-health/

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32. gioco della fatina dei denti per contare da 1 a 20, stampabile gratuitamente, di http://candokinders.blogspot.it/2012/02/im-back-with-freebie.html

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33. altra versione del dente sano e del dente felice, stampa gratuita dei modelli, via http://storytimewithmissmollie.blogspot.it/2011/04/flannel-friday-teeth.html

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34. simpatico dentino con spazzolino, di http://creativeteaching-kimberly.blogspot.it/2012/01/dental-health-fun.html

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35. gli attrezzi del dentista realizzabili facilmente con scovolini, pannolenci o feltro e un tappo a corona, di http://luckykitty.typepad.com/lucky_kitty/2011/06/junior-hygienist-tool-kit.html

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36. un simpatico dentista, di http://www.flickr.com/photos/pil_mupa/4865291546/in/pool-fingers

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37. attività dentro fuori attorno alla sagoma di un dentino, di http://thekidsplacehomedaycareandpreschool.blogspot.it/2012/03/learning-activity-boxes-last-week-in.html

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38. bocca con denti di marshmallows, di http://www.themotherhuddle.com/marshmallow-teeth/

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39. gioco del tris a forma di dente, di http://mrswilliamsonskinders.blogspot.it/2011/02/toothy-tic-tac-toe.html

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40. altro spazzolino di cartoncino con varie decorazioni, e proposte di canzoncine in Inglese sul tema dell’igiene orale, di http://kiboomukidscrafts.com/dental-health-toothbrush-craft/

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41. dente “colorato” coi batuffoli di cotone bianco, di http://kiboomukidscrafts.com/dental-health-tooth-craft-and-song/

62. Erosione del suolo – Esperimenti scientifici – L’importanza del verde

Erosione del suolo – Esperimenti scientifici – L’importanza del verde

Erosione del suolo – Questo esperimento sull’erosione del suolo, che ha un impatto visivo formidabile anche per la sua semplicità, serve a dimostrare la relazione esistente tra precipitazioni, erosione del suolo, tutela dei corsi d’acqua e vegetazione.

Un esperimento estremamente semplice che sottolinea quanto sia importante la copertura vegetale del terreno.

Si può proporre in tre varianti:
– predisponendo la semina di piantine
– utilizzando piante pronte da  trapiantare
– utilizzando campioni di suolo.

Erosione del suolo – Esperimento – Prima variante

Prepariamo tre bottiglie di plastica uguali, ritagliamole come mostrato nelle foto e posizioniamole su una superficie piana (io le ho incollate con la colla a caldo su una tavoletta di compensato):

l’imboccatura delle tre bottiglie deve sporgere un po’ fuori dal piano d’appoggio. In ogni bottiglia distribuiamo la stessa terra, in pari quantità, premendola bene per compattarla quanto più possibile. La terra deve essere al di sotto del livello dell’apertura della bottiglia:

Tagliamo il fondo di altre tre bottiglie di plastica trasparente, e pratichiamo due fori per inserire la cordicella. Queste coppette hanno la funzione di raccogliere, durante l’esperimento vero e proprio, l’acqua in eccesso delle innaffiature che riproduce l’acqua piovana:

Poi rimettiamo il tappo alla prima bottiglia, dove semineremo:

e mettiamo nella seconda bottiglia un letto di residui vegetali morti (rametti, cortecce, foglie secche, radici morte).

Nella terza bottiglia lasceremo solo la terra.

Spargiamo i semi nella prima bottiglia (io ho scelto crescione, basilico ed erba cipollina), copriamo con un velo di terra e premiamo un po’, poi innaffiamo.

Possiamo utilizzare la parte di bottiglia tagliata per creare una serra che aiuterà i semi a germogliare più velocemente:

Esponiamo alla luce del sole, e prendiamoci cura della nostra semina finchè le pantine non si saranno ben sviluppate. L’esperimento vero e proprio si potrà fare solo allora…

Questa variante  è particolarmente adatta ad essere proposta ai bambini più piccoli, perchè genera curiosità ed aspettative, invita a prendersi cura nel tempo del terreno di semina e stimola l’osservazione del processo di sviluppo della pianta a partire dal seme.

Un processo completo come questo, insegna ai bambini piccoli tantissimi concetti che possono apparire “troppo complicati”, e crea un legame col mondo reale: la pianta viene dal seme (e non dal supermercato o dal fiorista). Quando poi, dopo tanta attesa e tante cure, avremo le piantine nella prima bottiglia, e dopo che chissà quante volte i bambini avranno guardato le altre due e quelle strane coppette facendosi tutte le loro domande, sarà indimenticabile quello che vedranno…

Senza dover dare particolari “spiegazioni” verbali (i piccoli possono apprendere concetti astratti attraverso la loro esperienza e non dalle nostre parole astratte), anche se forse solo i più grandi potranno arrivare all’idea di erosione del suolo, sicuramente tutti avranno chiaro il legame verde=pulito.

Facendo invece l’esperimento con bambini della scuola primaria, che già hanno affrontato i temi dell’ecologia, dell’impoverimento del suolo, della franabilità del terreno legata al diboscamento, della tutela dei corsi d’acqua, tutti questi concetti si chiariranno davvero “in un colpo d’occhio”.

Una volta che le nostre piantine si saranno sviluppate, potremo osservare acqua limpida uscire dalla prima bottiglia, ed acqua progressivamente più sporca dalla seconda e dalla terza; ecco le immagini scattate un paio di settimane dopo la semina:

Erosione del suolo – Esperimento – Variante due

Acceleriamo il processo sostituendo alla semina il trapianto di piantine già sviluppate (io avevo dei gerani):

e naturalmente in questo caso togliamo il tappo anche dalla prima bottiglia:

Ora versiamo la stessa quantità di acqua in ogni bottiglia. Perchè la cosa sia più chiara possibile,  e ogni concetto passi attraverso l’esperienza diretta, possiamo fare un segno all’interno dell’innaffiatoio :

Versiamo dunque l’acqua in tutte e tre le bottiglie, in tutte e tre nello stesso punto (l’estremità opposta all’apertura)

e osserviamo:

Le immagini sono scattate in sequenza.

Utilizzando piantine da trapianto, come vedete, l’acqua del primo contenitore al termine non è perfettamente limpida (inevitabilmente attorno all’apparato radicale ci sarà del terriccio aggiunto di fresco che sporca un po’ l’esperimento), ma l’acqua nella ciotola risulta comunque pulita rispetto a quella contenuta nelle altre due.

Erosione del suolo – Esperimento – Terza variante

Questa variante è adatta a bambini della scuola primaria e oltre: aggiunge infatti all’esperimento la scientificità e la serietà del “prelevare campioni di suolo”, cosa che per i bambini piccoli, invece, può generare un’impressione non proprio positiva.

E con questo arriviamo a poter citare gli ispiratori dell’esperimento:

Come vedete, qui sono state utilizzate bottiglie più grandi per i campioni, e per l’innaffiatura si è utilizzato un tubo con tre rubinetti (per questo è evidente il foro nel terzo campione).

Si tratta di andare all’aperto e prelevare tre zolle differenti di terreno: una di erba viva, una di terra coperta di residui vegetali morti, una priva di qualsiasi altro elemento.

Si aprono i rubinetti, ma pochissimo, in modo che l’acqua goccioli lentamente in ognuna delle bottiglie, si attende e si osserva. Si può anche versare l’acqua senza usare rubinetti, purchè ogni bottiglia ne riceva, come già detto, la stessa quantità.

Visitando il blog (anche se in portoghese) potrete trovare altri interessanti esperimenti e molto materiale sul tema dell’erosione.

Science experiment on soil erosion – This experiment, which has a tremendous visual impact due to its simplicity, it will demonstrate the relationship between precipitation, soil erosion, protection of watercourses and vegetation.

A very simple experiment that stresses the importance of the vegetation cover of the soil. You can propose in three versions: – Preparing the planting of seedlings – Using plants ready to be transplanted – Using soil samples.

Science experiment on soil erosion – First version

Prepare three identical plastic bottles, cut as shown in the pictures and put them on a flat surface (I’ve stuck with the hot glue on a tablet of plywood):

the opening of the three bottles should protrude a little out of the surface. Put in each bottle the same amount of ground and press hard to pack as much as possible. The ground must be below the level of the opening of the bottle:

Cut the bottom of other three bottles of transparent plastic, and make two holes for the string. These cups will serve to collect, during the experiment, the water in excess, which reproduces the rainwater:

Then put the cap on the first bottle in which to plant the seeds:

put inside the second bottle some dead vegetal wastes (twigs, bark, leaves, dead roots). In the third bottle just leave ground.

Spread the seeds in the first bottle (I chose watercress, basil and chives), cover with a layer of ground and press a little, then watering; you can use the piece of plastic cut from the bottle to cover the soil seed like a greenhouse, which will help the seeds to germinate faster:

Expose to sunlight, and take care of planting until the plants are well developed. The actual experiment can be done only then …

This version is particularly suitable to be offered to younger children, because it generates curiosity and expectations, invites you to take care of sowing and stimulates the observation of the process of development of the plant from seed.

A process as complete teaches children many concepts that may appear “too complicated”, and creates a link with the real world: the plant is from seed (and not from the supermarket or florist). When, after a long wait and a lot of care, we have the plants in the first bottle, and after the children have watched day after day the other two bottles and cups, making all their questions, what they see will be unforgettable …

Without having to give specific verbal explanations (little ones can learn abstract concepts through their experience and not by our words), though perhaps only the older children come to the idea of soil erosion, surely everyone will clear the link green = clean .

If you do this experiment with primary school children, who have already studied about ecology, land degradation, landslides, deforestation, protection of watercourses, etc … all of these concepts will become experience.

When the plants will be developed, we can see clear water out of the first bottle, and water progressively dirtier out of the second and third.
Here are the pictures taken two weeks after sowing:


Science experiment on soil erosion – Second Version

Speed up the process and replace the sowing with the transfer of plants already developed (I had geraniums):

of course, in this case, remove the cap also from the first bottle:

Pour the same amount of water in each bottle. To make it as clear as possible, and to learn each concept through direct experience, make a mark inside the watering can:


Pour the water into all three bottles, in all three at the same point (the end opposite the opening) and observe:


The images are taken in sequence.

Using plants already developed, as you can see, the water from the first container at the end of the experiment, it is not perfectly clear (inevitably, there will be some fresh soil around the root), but the water in the first bowl will always be clean compared to the water contained in the other two bowls.

Science experiment on soil erosion – Third version

This version of the experiment on soil erosion is suitable for children of primary school and beyond: it adds the seriousness of “taking samples of the soil.” With younger children, however, take samples of soil (especially living plants) can generate a negative impression. And so I can quote the inspirers of this experiment:

Solo na escola – ESALQ solonaescola.blogspot.it

As you see, here were used larger bottles for the samples, and it is used for watering a tube with three taps (for this reason it is so evident the hole in the third sample).
It is to go outside and take three different clods of soil: a patch of grass alive, a ground covered with dead plant residues, a clod without any other element.
Open taps, but very little, so that the water drips slowly in each of the bottles, wait and observe.
It can also pour water without using taps, provided that each bottle receives, as already said, the same amount of water.

Visiting the blog (although in Portuguese) you can find other very interesting experiments and educational materials on the topic of soil erosion.

Biscotti facili a forma di bustina da tè

 

Biscotti facili a forma di bustina da tè

Biscotti facili a forma di bustina da tè: con le ragazze avevamo trovato tempo fa questa bellissima idea:

e finalmente, arrivato il compleanno giusto, ci siamo cimentate…

Materiale occorrente

– pasta frolla (surgelata o preparata al momento, è molto semplice da fare anche per me che non so cucinare; di seguito la mia “ricetta”)
– una tavoletta di cioccolata
– filo di cotone
– cartellini da bustina da tè ( si possono togliere dalle bustine di tè vere, stamparle gratuitamente ad esempio qui http://www.accenttheparty.com/ oppure fare come hanno fatto le ragazze, se vi può servire qui il pdf

Se li preparate coi bambini, è  bellissimo pensare di decorare i cartellini con i loro disegni…
– una scatola da tè vuota
– carta colorata

Pasta frolla

Non so se sia proprio una pasta frolla, ma per fare i biscotti coi bambini io di solito faccio così, e il risultato non è male…

Servono:
 4 tuorli d’uovo
500 g di farina bianca
150 g di zucchero
200 g di burro freddo a dadini
un goccio di latte (se la pasta si briciola troppo)
mezza bustina scarsa di lievito per dolci
(aromi a scelta)

In una ciotola schiaccio con la forchetta il burro con lo zucchero, aggiungo la farina, mescolo, aggiungo il lievito, e sempre mescolando con la forchetta, i tuorli d’uovo. Poi comincio ad impastare con le mani, aggiungendo solo se serve poche gocce di latte. Metto la pasta in un sacchetto per alimenti e la tengo un’ora in frigo.

Stendiamo la pasta col mattarello e ritagliamola col coltello seguendo i contorni di una bustina da tè vera:

Ricordiamoci di fare un foro (con la cottura si chiude un po’, ma siccome i biscotti caldi sono ancora abbastanza morbidi, si può poi allargare con la punta di un coltello prima che raffreddino):

Mentre i biscotti vanno nel forno (io per evitare di bruciacchiarli lo tengo a 200 gradi e imposto 10 minuti, poi controllo e casomai aggiungo),

si può cominciare a lavorare ai cartellini

ed a rivestire la scatola:

Quando i biscotti sono pronti se serve rifiniamo i fori:

poi sciogliamo a bagnomaria la tavoletta di cioccolata ed immergiamo l’estremità dei biscotti

Quando la cioccolata si sarà solidificata aggiungiamo i cartellini:

E mettiamo i nostri biscotti nella scatola:

Trovo sia un bel regalino per tutti gli amanti del tè, e può essere un’idea da tenere a mente anche per il prossimo Natale…

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

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Attività coi bambini piccoli: biscotti bicolore

Cucinare coi bambini i biscotti è sicuramente una delle attività più praticate in tutte le case e in tutte le scuole. Ed è davvero un bene perchè permette di esercitare una vastissima gamma di abilità nel bambino piccolo, oltre a dargli grande soddisfazione. Per le attività montessoriane di vita pratica in cucina puoi continuare a leggere qui.

Come per tutte le attività di questo genere, ma direi soprattutto per cucinare coi bambini , la preparazione dell’ambiente è fondamentale, e tutto deve essere predisposto in modo tale da garantire al bambino anche piccolo la massima autonomia possibile.

Fare i biscotti offre il pretesto per esercitarsi con travasi misurati (nel nostro caso sulla bilancia):

seguire i vari passi di una procedura (qui vedete tutti gli ingredienti misurati e disposti in ordine di utilizzo):

disegnare 🙂 …pensate che la lavagna di sabbia Montessori è nata proprio così:

Per questi biscotti ho pensato di offrire comunque i classici stampini, che però so che presto stancano… in effetti non sono uno strumento particolarmente artistico e creativo. Abbiamo così diviso la pasta in due, e in una abbiamo aggiunto del cacao

 Mentre terminavo la preparazione della pasta scura, la bimba si è dedicata liberamente a tutta una serie di esperimenti con una parte della pasta chiara (compresi, appunto, gli stampini):

poi abbiamo steso le due paste, le abbiamo sovrapposte ed arrotolate, e la bimba ha affettato i rotoli:

mentre faceva un ottimo esercizio col coltello, era molto contenta dei suoi biscotti che uscivano a sorpresa dal rotolo, e non ce n’era uno uguale all’altro:

I disegni poi diventavano ancora più belli appiattendo un po’ i biscotti col mattarello:

Belli e buoni!

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Bicolor cookies. Cooking with children cookies is definitely one of the most popular activities in every home and in every school. And it is really good because it allows you to exercise a wide range of skills in young children, as well as give him great satisfaction. For activities of Montessori practical life in the kitchen can keep reading here.

As with all activities of this kind, but I would say especially for cooking with children, the preparation of the environment is essential, and everything must be arranged so as to ensure the child even small maximum possible autonomy.

Make cookies provides the pretext to practice with decanting and weight measurements:

follow the steps of a procedure (see here all the ingredients measured and arranged in order of use):

🙂 draw … think that the Montessori sand box was born just like that:

For these cookies I thought of offering the classic molds however, But they soon get bored children … in fact
they are not a tool particularly artistic and creative. We have so divided the dough into two, and in one we added the cocoa:

While I finished the preparation of the dark paste, the child has devoted freely to a whole series of experiments with a part of the clear paste (including, precisely, the molds):

Then we stretched the two preparations, we have overlapped and rolled, and the child has sliced the roll:

while doing a good exercise with a knife, she was very glad of her cookies that came surprisingly from the roll, and there was not one equal to another:

The drawings then became even more beautiful flattening a bit biscuits with a rolling pin:

Tutorial: uova sode colorate

Tutorial: uova sode colorate. Preparare uova decorate è molto piacevole ed interessante per i bambini piccoli. Anche se le uova decorate sono tipicamente pasquali, le uova sode si mangiano volentieri in estate, con l’insalata o la pasta fredda… e prepararle coi bambini è sempre divertente e permettere di esercitare la motricità fine e la coordinazione occhio mano, di imparare a dosare la propria forza, e molto altro.

Cosa serve:

– uova sode non sbucciate

– un piccolo martello

– coloranti alimentari

Come si fa:

– si prendono le uova sode, si posano su uno strofinaccio da cucina sul tavolo, e si mostra al bambino come crepare in più punti possibile il guscio col martello, senza toglierlo.

– le uova col guscio crepato si rimettono poi nel pentolino, con acqua e colorante alimentare, si fanno bollire ancora qualche minuto, quindi si aspetta che siano abbastanza fredde per poterle sbucciare, ed è fatta.

– i gusci delle uova, che all’interno sono colorati, possono essere ulteriormente sminuzzati e servire per realizzare bellissimi collage.

Queste sono le nostre uova decorate, con un bell’effetto marmorizzato… a volte si creano dei disegni molto simili a ragnatele, e potrebbero anche essere utilizzate per una festa di Halloween.

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

L’arte della merenda… 101 buone idee

Laboratorio di cucina per bambini: una collezione di spuntini artistici a base frutta e verdure, tramezzini e merende salate, vassoietti divertenti, e anche qualcosa di più trasgressivo…

Molti progetti hanno lo scopo di rendere più gradevole la frutta e la verdura, quasi tutti sono un’ottima fonte di ispirazione per realizzare un laboratorio di cucina artistica coi bambini, e per organizzare feste speciali. Consiglio di seguire i link: spesso arriverete ad interi blog e siti interamente dedicati al tema…

1

1. se vi sentite davvero artisti, oppure volete coinvolgere i vostri bambini in un’attività di trasformazione da frutto ad animale, a partire dalla forma del frutto, questo è ad esempio un bassotto – banana, qui http://www.artglass-pottery.com/. Si tratta di oggetti realizzati in resina; se volete traslare l’idea su frutta vera, qui molti altri modelli: http://www.artglass-pottery.com

2

2. http://www.violetskiesstudio.com/search/label/food

3

3. di http://www.culinarytribune.com/?p=21562

4

4. di http://desireformusic.wordpress.com/ via http://www.skitzone.com/2010/creative-food-art/

5

5. via http://www.skitzone.com/2010/creative-food-art/

6

6. via http://glamstik.mk/diaries/dnevnik-6764/

7

7. melone, frutti e gelatina, tutorial e ricetta pdf cliccando sull’immagine presente qui: http://www.kraftcanada.com/

8

8. ricetta di http://www.cheekykitchen.com

9

9. ricetta di http://backtoherroots.com

10

10. di http://elhadadepapel.blogspot.it/

11

11. via http://dezmedidoamor.blogspot.it/

12

12. di http://familyfun.go.com/

13

13. ricetta di http://sandytoesandpopsicles.blogspot.it

14

14. ricetta di http://www.hungryhappenings.com/

15

15. di http://witandwhistle.com/2011/07/05/cookie-cutter-fruit-salad/

16

16. di http://gurman1970.livejournal.com/1497.html#cutid1

17

17. pianoforte, naturalmente dal re del tramezzino creativo Funky Lunch: guardate qui quante idee http://www.funkylunch.com/gallery.htm!

18

18. ricetta e tutorial di http://blogs.babble.com/family-kitchen/

19

19. altra merenda fiorita di http://blogs.babble.com/family-kitchen/

20

20. di http://familyfun.go.com/recipes

21

21. via http://www.tipjunkie.com/

22

22. di http://www.parents.com/

23

23. di http://www.shibleysmiles.com/

24

24. via http://cutestfood.com/4625/monster-tacos/

25

25. di http://familyfun.go.com/recipes/

26

26. tutorial e ricetta di http://www.fabulousfoods.com/

27

27. fasi lunari coi biscotti, qui molto materiale sul tema http://indulgy.com/

28

28. ricetta di http://kitchenfunwithmy3sons.blogspot.it/

29

29. di http://cookiecutterlunch.blogspot.it/

30

30. ricetta di http://www.notmartha.org/

31

31. ricetta di http://www.farmersalmanac.com/

32

32. la frutta fresca è felice, la frutta che non viene mangiata diventa brutta e triste, di http://www.lolbrary.com/

33

33. di http://homemadeserenity.blogspot.it/

34

34. di http://www.creativelyblooming.com

35

35. di http://kitchenfunwithmy3sons.blogspot.it

36

36. di http://www.cutefoodforkids.com/

37

37. di http://www.petitekitchenesse.com/

38

38. di http://learnwithplay.blogspot.com.au

39

39. di http://www.snackpicks.com/en_US/

40

40. di http://familyfun.go.com/

41

41. di http://www.myowlbarn.com/

42

42. di http://www.amynjesse.com/

43

43. di http://www.meetthedubiens.com/

44

44. di http://www.food.com/recipe/apple-butterflies-142820

45

45. di http://cookiecutterlunch.blogspot.it

46

46. mela puzzle: oltre a poter diventare un gioco, se si porta la mela a scuola per merenda, preparata in questo modo, le fette non si anneriranno. Di http://athomewithrealfood.blogspot.it/

47

47. di http://stiesthoughts.blogspot.it/

48

48. di http://makingmemorieswithyourkids.blogspot.it/

49

49. di http://familyfun.go.com/recipes/

50

50. di http://www.williams-sonoma.com/

51

51. di http://www.luuux.com/food/

52

52. di http://tidymom.net/

53

53. di http://ohhappyday.com/

54

54. via http://www.tableart.gr

55

55. via http://www.bedifferentactnormal.com/

56

56. di http://www.apronstringsblog.com/

57

57. di http://vittlesandbits.blogspot.ca/

58

58. di http://www.gwaltneyfoods.com/

59

59. di http://www.michellesjournalcorner.blogspot.it/

60

60. via http://easylunchboxes.smugmug.com/

61

61. di http://easylunchboxes.smugmug.com/

62

62. via http://www.tangledandtrue.com/

63

63. di http://www.parentsconnect.com/

64

64. di http://www.tasteofhome.com/

65

65. di http://papabuna.com/

66

66. di http://littlefoodjunction.blogspot.it/

67

67. panino semaforo di http://planningwithkids.com

68

68. di http://susanyuen.wordpress.com/

69

69. di http://littlenummies.net/

70

70. di http://lisastorms.typepad.com/

71

71. di http://littlepageturners.blogspot.it/

72

72. di http://makingmemorieswithyourkids.blogspot.it/

73

73. di http://kitchenfunwithmy3sons.blogspot.it/

74

74. via http://www.parenting.com/

75

75. di http://littlenummies.net/

76

76. di http://www.anartfamily.com

77

77. di http://www.cutefoodforkids.com/

78

78. di http://www.cutefoodforkids.com/

79

79. di http://www.lifestylesensation.nl/

80

80. di http://www.lifestylesensation.nl/

81

81. di http://welovebeingmoms.blogspot.it/

82

82. di http://www.canadianfamily.ca/

83

83. di http://palachinkablog.com/

84

84. di http://www.annathered.com

85

85. di http://gotovim-vkusno.livejournal.com/

86. di http://bento-logy.blogspot.it/

87

87. di http://www.terawarner.com/

88

88. di http://littlenummies.net/

89

89. di http://regardingnannies.com

90

90. memory per assaggiare frutta e verdura di http://www.notimeforflashcards.com

91

91. di http://kitchenfunwithmy3sons.blogspot.it/

92

92. di http://almostunschoolers.blogspot.it/

93

93. di http://thinkmagnetkids.com

94

94. di http://missgefreubel.wordpress.com/

95

95. panino Mondrian, di http://lowcommitmentprojects.com/

96

96. di http://9gag.com/gag/

97

97. di http://michellesjournalcorner.blogspot.it

98

98. di http://ediblecrafts.craftgossip.com

99

99. di http://www.repeatcrafterme.com

100

100. torniamo al re del tramezzino Funky Lunch, nel blog questa Hello Kitty, e tantissimi altri tramezzini con

modello pdf stampabile gratuitamente, qui http://www.funkylunchbunch.com/

101

101. di http://www.chineseadoption.co/

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

The art of the snack: 101 good ideas: a collection of artistic snacks based on fruits and vegetables, sandwiches and savory snacks, fun trays, and even something more transgressive. Many projects are intended to make it more palatable fruits and vegetables, almost all of them are a great source of inspiration to create a laboratory of artistic kitchen with kids. I suggest you follow the links: often you will come to entire blogs and sites devoted entirely to the topic.

1

1. banana: http://www.artglass-pottery.com/ (these are objects made of resin); if you want to translate the idea on real fruit, many other models here: http://www.artglass-pottery.com

2

2. http://www.violetskiesstudio.com/search/label/food

3

3. http://www.culinarytribune.com/?p=21562

4

4. http://desireformusic.wordpress.com/ via http://www.skitzone.com/2010/creative-food-art/

5

5. via http://www.skitzone.com/2010/creative-food-art/

6

6. via http://glamstik.mk/diaries/dnevnik-6764/

7

7. tutorial and recipe here: http://www.kraftcanada.com/

8

8. recipe by http://www.cheekykitchen.com

9

9. recipe by http://backtoherroots.com

10

10. http://elhadadepapel.blogspot.it/

11

11. via http://dezmedidoamor.blogspot.it/

12

12. http://familyfun.go.com/

13

13. recipe by http://sandytoesandpopsicles.blogspot.it

14

14. recipe by http://www.hungryhappenings.com/

15

15.  http://witandwhistle.com/2011/07/05/cookie-cutter-fruit-salad/

16

16.  http://gurman1970.livejournal.com/1497.html#cutid1

17

17. http://www.funkylunch.com/gallery.htm!

18

18. Tutorial and recipe by http://blogs.babble.com/family-kitchen/

19

19.  http://blogs.babble.com/family-kitchen/

20

20. http://familyfun.go.com/recipes

21

21. via http://www.tipjunkie.com/

22

22.  http://www.parents.com/

23

23.  http://www.shibleysmiles.com/

24

24. via http://cutestfood.com/4625/monster-tacos/

25

25.  http://familyfun.go.com/recipes/

26

26. tutorial and recipe by http://www.fabulousfoods.com/

27

27.  http://indulgy.com/

28

28. recipe by http://kitchenfunwithmy3sons.blogspot.it/

29

29. http://cookiecutterlunch.blogspot.it/

30

30. recipe by http://www.notmartha.org/

31

31. recipe by http://www.farmersalmanac.com/

32

32. http://www.lolbrary.com/

33

33. http://homemadeserenity.blogspot.it/

34

34. http://www.creativelyblooming.com

35

35. http://kitchenfunwithmy3sons.blogspot.it

36

36. http://www.cutefoodforkids.com/

37

37. http://www.petitekitchenesse.com/

38

38. http://learnwithplay.blogspot.com.au

39

39. http://www.snackpicks.com/en_US/

40

40. http://familyfun.go.com/

41

41. http://www.myowlbarn.com/

42

42. http://www.amynjesse.com/

43

43. http://www.meetthedubiens.com/

44

44. http://www.food.com/recipe/apple-butterflies-142820

45

45. http://cookiecutterlunch.blogspot.it

46

46.  http://athomewithrealfood.blogspot.it/

47

47. http://stiesthoughts.blogspot.it/

48

48. http://makingmemorieswithyourkids.blogspot.it/

49

49. http://familyfun.go.com/recipes/

50

50. http://www.williams-sonoma.com/

51

51. http://www.luuux.com/food/

52

52. http://tidymom.net/

53

53. http://ohhappyday.com/

54

54. via http://www.tableart.gr

55

55. via http://www.bedifferentactnormal.com/

56

56. http://www.apronstringsblog.com/

57

57. http://vittlesandbits.blogspot.ca/

58

58. http://www.gwaltneyfoods.com/

59

59. http://www.michellesjournalcorner.blogspot.it/

60

60. via http://easylunchboxes.smugmug.com/

61

61.  http://easylunchboxes.smugmug.com/

62

62. http://www.tangledandtrue.com/

63

63. http://www.parentsconnect.com/

64

64. http://www.tasteofhome.com/

65

65. http://papabuna.com/

66

66. http://littlefoodjunction.blogspot.it/

67

67. http://planningwithkids.com

68

68. http://susanyuen.wordpress.com/

69

69. http://littlenummies.net/

70

70. http://lisastorms.typepad.com/

71

71. http://littlepageturners.blogspot.it/

72

72. http://makingmemorieswithyourkids.blogspot.it/

73

73. http://kitchenfunwithmy3sons.blogspot.it/

74

74. via http://www.parenting.com/

75

75. http://littlenummies.net/

76

76. http://www.anartfamily.com

77

77. http://www.cutefoodforkids.com/

78

78. http://www.cutefoodforkids.com/

79

79. http://www.lifestylesensation.nl/

80

80. http://www.lifestylesensation.nl/

81

81. http://welovebeingmoms.blogspot.it/

82

82. http://www.canadianfamily.ca/

83

83.  http://palachinkablog.com/

84

84. http://www.annathered.com

85

85. http://gotovim-vkusno.livejournal.com/

86. di http://bento-logy.blogspot.it/

87

87. http://www.terawarner.com/

88

88. http://littlenummies.net/

89

89. http://regardingnannies.com

90

90. memory http://www.notimeforflashcards.com

91

91. http://kitchenfunwithmy3sons.blogspot.it/

92

92. http://almostunschoolers.blogspot.it/

93

93. http://thinkmagnetkids.com

94

94. http://missgefreubel.wordpress.com/

95

95. Mondrian, http://lowcommitmentprojects.com/

96

96. http://9gag.com/gag/

97

97. http://michellesjournalcorner.blogspot.it

98

98. http://ediblecrafts.craftgossip.com

99

99. http://www.repeatcrafterme.com

100

100.  http://www.funkylunchbunch.com/

101

101. http://www.chineseadoption.co/

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The art of the snack: 101 good ideas

The collection continues here:

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Igiene orale: modello completo con apparecchio ortodontico

Insegniamo ai bambini con apparecchio ortodontico a curare la propria igiene dentale. Questo progetto è adatto a bambini di quarta quinta classe di scuola primaria ed oltre, può essere realizzato in autonomia e si lega allo studio del corpo umano.

Servono:

– uno schema delle arcate dentali superiore e inferiore

– play dough rosso e bianco

– due pezzi di cartoncino spesso (o plastica) rosso

– fil di ferro sottile

– carta stagnola

– una vernice trasparente tipo flatting o vernidas

Come procedere

Preparare un ovale con la pasta rossa, quindi dividerla a metà

Per ognuna delle metà ritagliare una sagoma di plastica o cartone rosso che faccia da supporto, poi, seguendo lo schema delle arcate dentali, modellare i denti ed incastrarli bene nella base. Per i molari basta modellare un abbozzo di cubo ed incidere una croce con un coltellino:

Far asciugare perfettamente; una volta indurito il modello può essere sovrapposto così:

Se il bambino porta l’apparecchio ortodontico, può riprodurlo su almeno una delle arcate utilizzando fil di ferro sottile e carta stagnola:

Rivestire il tutto con abbondanti pennellate di vernice trasparente, e far asciugare perfettamente. Il modello è pronto.

Attività di igiene orale con o senza apparecchio ortodontico

Il bambino prepara un vassoio con spazzolino, dentifricio, filo interdentale, scovolini, collutorio e un vaso d’acqua, e magari un timer, poi dispone il modello e il materiale ad esempio così:

Sporca il modello con acquarelli e pezzetti di carta negli spazi interdentali e anche tra dente e apparecchio.

Quindi procede, cominciando con lo spazzolare bene i denti con spazzolino e dentifricio, e acqua tutte le volte che occorre.

Dopo aver spazzolato bene, per almeno 3 minuti (ma vedrete che ne serviranno almeno una decina), il bambino può dedicarsi alla rimozione dei residui rimasti tra gli spazi interdentali col filo:

e a quelli rimasti tra dente e apparecchio con gli scovolini:

Infine potrà completare con un risciacquo col collutorio versandolo col tappo sui denti e poi inclinando il modello per “sputare”:

Ora non resta che esercitarsi a scaldare la cera tra i polpastrelli ed applicarla all’apparecchio:

___________________

La trattazione dell’argomento “igiene orale” mi è stata ispirata dalla collaborazione con Genitori Channel, che ha realizzato questo video-comic sulla corretta igiene dei denti dei bambini (con o senza apparecchio ortodontico):

ed è sostenuta da:

Riferimenti all’argomento nel web:

– lessons.atozteacherstuff.com

– healthguide.howstuffworks.com

– babylux.tumblr.com

– aschoonerofscience.com

– media-cache7.pinterest.com

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

Oral care: complete model with  orthodontic appliance. We teach children with orthodontic appliance to cure their dental hygiene. This project is suitable for children of fourth fifth class of primary school and in addition, it can be realized autonomously and connects to the study of the human body.

Oral care: complete model with  orthodontic appliance

What do you need?

– a diagram of the upper and lower dental arches
– Play dough red and white
– Two pieces of thick cardboard (or plastic) red
– Thin wire
– tin foil
– A transparent waterproofing paint.

Oral care: complete model with  orthodontic appliance
What to do?

Prepare a red oval with play dough, then divide it in half:

For each of the half cut out a silhouette of plastic or cardboard red to serve as support, then, following the pattern of the dental arches, model teeth and stick them right in the base. For molars just shape a sketch of cube and affect a cross with a boxcutter:

Let dry thoroughly; once hardened, the model can be superimposed so:

If your child has orthodontic appliance, it can do it in at least one of the arches using thin wire and foil:

Cover everything with abundant touches of clear varnish and let dry thoroughly. The model is ready.

The child prepares a tray with a toothbrush, toothpaste, dental floss, brushes, mouthwash and a jar of water, and maybe a timer, then it has the model and material for example in this way:

Dirty the model with watercolors and small pieces of paper in the interdental spaces and also between the tooth and appliance.

Then proceeds, starting with brushing the teeth with toothbrush and paste, and water as often as necessary.

After brushing well, for at least 3 minutes (but you will see that it will need at least ten), the child can concentrate on removing residual remained within the interdental spaces with dental floss:

and those that remained between tooth and appliance with interdental brushes:

Finally, it may be completed with a rinse with mouthwash with pouring cap on the teeth and then tilting the model for “spit”:

Now you have to practice to warm the wax between the fingertips and apply it:

___________________

Dealing with the subject “oral care” I was inspired by the collaboration with “Genitori Channel“, which has made this video-comic on the proper care of the teeth of the children (in Italian):

and it is supported by:

_________________________

Oral care: complete model with  orthodontic appliance

Other links:

– lessons.atozteacherstuff.com

– healthguide.howstuffworks.com

– babylux.tumblr.com

– aschoonerofscience.com

– media-cache7.pinterest.com

Igiene orale – nomenclature Montessori – la struttura del dente

Igiene orale: schede delle nomenclature Montessori in tre parti, sulla struttura del dente.

A corredo del progetto di insegnamento della corretta igiene orale ai bambini, ho preparato queste carte delle nomenclature in tre parti (illustrate con parola, solo illustrazione e solo parola) sulla struttura del dente.

Come già detto qui,  

i bambini che già da molto piccoli hanno imparato a lavarsi i denti, presto desidereranno ricevere informazioni sui loro denti, sapere come si chiamano, come sono fatti, ecc… Per questo è importante predisporre per lui molte attività sul tema.

Imparare l’anatomia e la fisiologia dei denti aiuterà i bambini a lavarsi i denti ancora meglio, con maggior consapevolezza, e le prime informazioni possono essere date a partire dalla scuola d’infanzia.

Nella scuola primaria è poi importante riprendere ed approfondire coi bambini tutti i temi affrontati quando erano più piccoli, arricchendo le nozioni di anatomia e fisiologia di contenuti scientifici appropriati all’età.

Conoscere aumenta la motivazione a lavarsi bene i denti e favorisce l’indipendenza e l’autonomia.

Per l’uso delle carte delle nomenclature puoi leggere qui.

sono disponibili gratuitamente per gli abbonati qui:

Aggiungo uno schema riassuntivo, da utilizzare sempre coi cartellini:

Riferimenti all’argomento nel web:

– wholehealthsource.blogspot.com

– enchantedlearning.com

– healthyteeth.org

– wakeup-world.com

– stepintosecondgrade.blogspot.com

Igiene orale: la struttura del dente – modelli in cartoncino colorato e nomenclature

Igiene orale: la struttura del dente – modelli in cartoncino colorato e nomenclature. Come già detto qui,

 i bambini che già da molto piccoli hanno imparato a lavarsi i denti, presto desidereranno ricevere informazioni sui loro denti, sapere come si chiamano, come sono fatti, ecc… Per questo è importante predisporre per lui molte attività sul tema.

Imparare l’anatomia e la fisiologia dei denti aiuterà i bambini a lavarsi i denti ancora meglio, con maggior consapevolezza, e le prime informazioni possono essere date a partire dalla scuola d’infanzia.

Nella scuola primaria è poi importante riprendere ed approfondire coi bambini tutti i temi affrontati quando erano più piccoli, arricchendo le nozioni di anatomia e fisiologia di contenuti scientifici appropriati all’età.

Conoscere aumenta la motivazione e favorisce l’indipendenza e l’autonomia.

Il dente non è un unico blocco, ma un sistema composto da tante parti. E’ forte ed efficiente, ma al tempo stesso delicato.

Per creare un modello semplificato di dente possiamo utilizzare la pasta da modellare, come illustrato qui,

oppure fare dei più semplici modelli puzzle in cartoncino colorato, da utilizzare coi cartellini delle nomenclature.

Versione semplificata per bambini più piccoli

Ho preparato i modelli da ritagliare, che puoi stampare qui:

Ma si può realizzare molto facilmente anche senza usare il modello:

– nella prima pagina c’è per il fondo un foglio rosso A4, e la striscia blu sovrapposta ad esso per distinguere la corona dalla radice

– nella seconda pagina c’è la sagoma bianca da ritagliare (ho usato il fondo rosso per vederla bene)

– nella terza pagina ci sono le sagome gialla e rossa

Basta aggiungere solo un filo di cotone.

Versione completa per bambini più grandi

I modelli da ritagliare posso essere stampati da qui:

– nella prima pagina ci sono il fondo verde (corona) e il fondo beige (radice). Il rosso è la pagina di sfondo.

– nella seconda pagina ci sono le sagome rossa (gengiva) e arancio (polpa). Se decidi di usare un foglio A4 rosso come sfondo, la sagoma rossa della gengiva non serve (confronta l’immagine in alto, con quella della quarta pagina del pdf per decidere)

– nella terza pagina di sono le sagome gialla (dentina) e bianca (smalto)

– nella quarta pagina il puzzle assemblato senza la sagoma rossa della gengiva, con l’aggiunta delle due striscioline che rappresentano vaso sanguigno e nervo.

Infine, questi sono i cartellini delle nomenclature:

Riferimenti all’argomento nel web:

– wholehealthsource.blogspot.com

– enchantedlearning.com

– healthyteeth.org

– wakeup-world.com

– stepintosecondgrade.blogspot.com

Igiene orale: la struttura del dente – modello in play dough e nomenclature

Igiene orale: il dente non è un unico blocco, ma un sistema composto da tante parti. E’ forte ed efficiente, ma al tempo stesso delicato.

Per creare un modello semplificato di dente possiamo utilizzare la pasta da modellare.

Cosa serve:

play dough rosso, bianco, giallo, arancio o rosa

un filo di lana o cotone

una superficie di cartone spesso o plastica

uno schema della struttura del dente.

Cosa fare:

Dopo aver studiato la struttura dei denti, possiamo fissare le conoscenze attraverso la realizzazione del modello. Il consiglio è di cominciare dalla dentina:

inserire nella dentina la polpa:

aggiungere la gengiva e il filo che rappresenta nervi e vasi sanguigni:

e infine lo smalto.

Una volta asciutto, il modello può servire per abbinare alle varie parti i cartellini della nomenclatura. I miei sono questi:

https://shop.lapappadolce.net/prodotto/materiale-stampabile-sulle-parti-del-dente/

Riferimenti all’argomento nel web:

– wholehealthsource.blogspot.com

– enchantedlearning.com

– https://www.nsdental.org/

– wakeup-world.com

– stepintosecondgrade.blogspot.com

Igiene orale – vita pratica Montessori

Igiene orale – vita pratica Montessori. Nella didattica montessoriana, per esercizi di vita pratica si intendono tutte quelle attività cui il bambino può imparare a dedicarsi, in relazione alla cura dell’ambiente e della propria persona. Per approfondire puoi leggere  esercizi di vita pratica.

Qui vorrei introdurre il grande tema dell’igiene orale, ricordando che i principi che ispirano anche questo genere di attività di vita pratica sono, in sintesi:

– favorire l’indipendenza del bambino attraverso la preparazione dell’ambiente

– favorire la creazione di un “rituale” che garantisca costanza nell’attività

– fornire le corrette informazioni scientifiche sull’anatomia e la fisiologia dei denti, e le nomenclature relative (naturalmente tenendo conto dell’età e del grado di sviluppo del bambino)

– presentare in modo sintetico, chiaro e preciso gli strumenti da utilizzare

– fare in modo che il bambino abbia gli strumenti per essere motivato a lavare i suoi denti

– illustrare in modo chiaro i movimenti da compiere e la procedura da seguire per una corretta igiene dei denti (esattamente come insegniamo a scrivere le lettere dell’alfabeto, o a risolvere un problema di aritmetica)

– fare molte esperienze ludiche, artistiche, sensoriali sul tema, per sviluppare conoscenze e consapevolezza rispetto ai propri movimenti durante il lavaggio dei denti e alla procedura da seguire (sequenza, tempi, strumenti)

Un bambino che sa lavarsi i denti ha certamente una bocca sana, ma è anche un bambino più competente in termini cognitivi, motori e  sensoriali.

La didattica Montessori si basa sull’idea che i bambini imparano meglio quando hanno il controllo non solo su ciò che imparano, ma anche su come lo imparano. Credere nella validità di questo principio crea attorno ai bambini un ambiente che favorisce l’esplorazione e che consente loro di apprendere in una incredibile varietà di modi diversi; è un’esperienza che insegna indipendenza e creatività e che li accompagnerà per tutta la vita.

Anche se i nostri bambini non frequentano una scuola Montessori, è sempre possibile per ognuno di noi utilizzare metodi “montessoriani”, se ne riconosciamo la validità, in questo caso per sviluppare senso di responsabilità verso le proprie abitudini di igiene orale.

Nella mia esperienza di insegnamento, ho potuto constatare come ancora molti bambini non siano seguiti  in famiglia nella loro igiene orale. Ora so che chi arriva a leggere questo blog lo fa per una comunanza di interessi, ed è in questo senso “selezionato”, ma penso anche alle molte insegnanti di nido, materna e primaria che, attraverso l’insegnamento ai bambini, possono raggiungere le famiglie fornendo informazioni corrette e sviluppando competenze e sensibilità rispetto alla cura dei denti, a partire dai dentini da latte.

Consideriamo poi che l’igiene orale è legata anche a fattori culturali, e anche per i bambini italiani, che vogliamo ammetterlo oppure no, la cura dei denti è una conquista relativamente recente: chi ha la mia età ricorda certo amichetti di scuola coi denti cariati, senza che la cosa rappresentasse in fondo un problema per nessuno… oggi è vero, purtroppo si vedono ancora, ma è molto meno accettato ed accettabile, e molto si può fare.

La cura di sé è una parte essenziale della pratica della pedagogia montessoriana, pure in ogni scuola è importante concentrarsi sulla salute dentale e la pulizia dei denti predisponendo la trattazione del tema all’interno della programmazione scolastica:

– al nido d’infanzia

– nella scuola d’infanzia

– nella scuola primaria

e, naturalmente, è sempre possibile aggiungere attività connesse al tema nelle diverse aree di apprendimento: scienze (naturalmente), ma anche matematica, arte e immagine, tecnologia e manualità…

Queste (e tutte le immagini presenti nell’articolo) sono alcune delle mie  proposte sul tema:

La trattazione dell’argomento “igiene orale” mi è stata ispirata dalla collaborazione con Genitori Channel, che ha realizzato questo video-comic sulla corretta igiene dei denti dei bambini (con o senza apparecchio ortodontico):

ed è sostenuta da:

Riassumendo, il video si focalizza su questi consigli fondamentali:
– una buona pulizia e mangiare sano combattono i batteri che rovinano i denti
– spazzolare dal rosa verso il bianco (dalla gengiva ai denti)
– spazzolare per 3 – 5 minuti dopo i pasti
– non assumere bevande zuccherate, specie prima di dormire
– fare le visite periodiche di controllo dal dentista.

E per i bambini che portano l’apparecchio ortodontico:
– spazzolare per 3 minuti con spazzolino specifico
– usare dentifricio al fluoro antibatterico
– usare lo scovolino interdentale tra dente e apparecchio
– usare il filo interdentale tra dente e dente
– sciacquare la bocca con collutorio antibatterico
– mettere la cera specifica sulle parti sporgenti dell’apparecchio.

Non resta che rispondere a qualche domanda che può insorgere quando ci apprestiamo ad insegnare ai bambini  a lavarsi i denti, seguendo questi consigli di base.

A che età si cominciano a lavare i denti dei bambini?

La risposta più corretta è che si dovrebbe iniziare con l’eruzione del primo dentino da latte, con delicatezza naturalmente, e rendendo la cosa un’abitudine giocosa e piacevole. I primi dentini dovrebbero essere puliti tutti i giorni, regolarmente, soprattutto la sera. Si può usare il dito con una piccolissima quantità di dentifricio (grande come un pisello), un batuffolo di cotone umido o una garza e poi, quando i dentini cominciano ad essere una fila, anche un piccolo spazzolino morbido per bambini.

Finchè siamo noi genitori ad occuparci dell’igiene orale del bambino, è importantissimo che svolgiamo questo compito con estrema calma ed avendo cura, ancor più della pulizia dei denti, di sviluppare un atteggiamento positivo nei confronti dell’igiene orale, e di permettere al bambino di “fare amicizia” con spazzolino e dentifricio.

Pensiamo che la natura ha dato ai nostri figli i denti da latte per i primi cinque anni di vita, perchè possano imparare in pace a lavarsi i denti!

Non imponete mai il lavaggio dei denti con la forza, e se una sera proprio il bambino non vuole, accettatelo;  piuttosto siate sempre fermi nel non dare da bere camomilla o tisane zuccherate, o altre bevande o cibi dolci prima di andare a dormire.

Lasciate sempre che il bambino possa provare ad usare lo spazzolino, se lo desidera; di solito verso i 18 mesi si può iniziare ad insegnare come spazzolarsi i denti con un certo grado di autonomia, come vedremo in seguito. In ogni caso, appena il bambino mostra interesse verso il lavarsi i denti, si dovrebbe lasciarlo provare, mostrandogli come spazzolarli dal basso verso l’alto (dal rosa al bianco).

La raccomandazione resta poi quella di controllare come il bambino si dedica alla sua igiene orale (con delicatezza e discrezione) almeno fino ai sette anni; in seguito avrà sicuramente acquisito tutta l’abilità necessaria per lavare bene i denti.

Consigli montessoriani su come insegnare ai bambini a lavarsi i denti:

– assicuratevi che il bambino possa facilmente arrivare al lavandino, predisponendo un rialzo o uno sgabellino.   Fate in modo che tutto quello che serve sia disposto ordinatamente, ad esempio su un piccolo vassoio o in un cestino, che lui possa facilmente raggiungere. Se lo specchio è per lui troppo lontano, provvedete anche a fornirgli uno specchietto personale. A seconda dell’età del bambino, il vassoio potrà contenere:
. spazzolino
. dentifricio
. clessidra o timer
. bicchiere
. specchietto
. filo interdentale
. collutorio
. scovolini
. cera per apparecchi ortodontici

– spiegate sempre ai bambini cosa state facendo:  questo li aiuterà a capire come fare per svolgere l’attività in autonomia in un secondo momento. Se ad esempio state insegnando come lavarsi i denti, non dimenticare di descrivere ogni azione mentre la svolgete, ad esempio che prendete il tubetto, svitate il tappo del dentifricio, prendete lo spazzolino, ecc…

– permettete al bambino di imitare le vostre azioni. Dopo aver spiegato cosa fare, permettere al bambino di copiare i movimenti. Continuate tranquillamente a ripetere una data azione finchè il bambino imita i vostri movimenti

– parlate sempre in termini positivi sulla pulizia dei denti. I bambini imparano dagli atteggiamenti degli adulti che li circondano. Descrivete sempre gli aspetti positivi delle vostre azioni, e non agite solo come si trattasse di azioni di routine. Ad esempio, dopo aver lavato i denti potrete dire “E’ così bello avere la bocca fresca e profumata!”

– eseguite una data attività trattandola come un’azione unica, anche se composta di più passaggi. Ad esempio, soffiarsi il naso non comprende solo il soffiare il naso in sè, ma include anche gettare il fazzoletto sporco e lavarsi le mani. Se non fate pause tra i tre passaggi, il bambino considererà il soffiarsi il naso come una sequenza di azioni legate tra loro.

– controllate i progressi del vostro bambino con discrezione e senza alcun atteggiamento di critica.

– i bambini che già da molto piccoli hanno imparato a lavarsi i denti, presto desidereranno ricevere informazioni sui loro denti, sapere come si chiamano, come sono fatti, ecc… predisponete per lui molte attività sul tema, e non dimenticate di offrire bei  libretti illustrati su denti e igiene orale

– imparare l’anatomia e la fisiologia dei denti aiuterà i bambini a lavarsi i denti ancora meglio, con maggior consapevolezza; coi bambini più piccoli, per insegnare a lavare bene ogni dentino, possiamo chiamarli ognuno con un nome diverso, ad esempio nomi di animali, e dire: “Adesso laviamo i denti conigli, adesso i denti mucca, ecc…”

Consigli aggiuntivi per bambini da zero a tre anni

Inventate qualsiasi attività che possa fare della spazzolatura dei denti un divertimento, sia quando sarete voi ad occuparvene, sia quando cominceranno a farlo i bambini autonomamente.

Lavatevi i denti insieme al bambino, non perdendo occasione per fare gare a chi fa più schiuma, a chi sputa di più, a chi fa le smorfie più buffe…

Come detto prima, potete dare ad ogni dentino un nome (animali, membri della famiglia o anche nomi di fantasia) che aiutino il bambino a prestare attenzione ad ogni suo dente.

Preparate per i bambini piccoli molte attività divertenti sul tema dei denti e dell’igiene orale: modelli di denti realizzati con materiali riciclati, pitture o simulazioni di pulizia con veri spazzolini da denti, giochi per familiarizzare col filo interdentale, giochi e piccoli esperimenti che agli occhi dei bambini possano creare l’associazione pulito = bello… ho preparato molti esempi del genere, anche per le altre fasce d’età

Valorizzate e premiate sempre i progressi che il bambino compie nella pratica della sua igiene orale.

Scegliete spazzolino, bicchiere, vassoio con cura, in modo che siano oggetti belli ed accattivanti.

Se vi piace la musica, accompagnate il rito del lavaggio dei denti col disco della canzone preferita del bambino: potrà anche fare la funzione di clessidra.

Proponete materiale didattico sui denti e la loro pulizia per imparare piano piano a conoscere i denti (nomenclature, memory, come già detto libri illustrati) e parlate ai bambini dei denti.

Create un rituale, lavando sempre i denti al mattino e dopo la cena, e facendo sempre le stesse cose. Ogni volta che il bambino mostra divertimento per una vostra proposta, ripetetela ad arricchimento del vostro lavarvi i denti insieme.

Se non siete certi dell’efficacia della spazzolatura autonoma del vostro bambino, potete proporgli di guardare i suoi dentini nello specchio, ma soprattutto potete giocare a lavarvi i denti a vicenda: voi li lavate al bambino, e lui a voi. In questo modo non farete sentire che state criticando il suo lavoro, e sarà molto divertente.

Se al mattino avete poco tempo, ricordate che è meglio lavare i denti una volta al giorno (la sera) veramente a fondo, piuttosto che farlo due volte, ma frettolosamente.

Non lasciate i bambini piccoli da soli mentre si lavano i denti, soprattutto per evitare che mangino il dentifricio…

Consigli aggiuntivi per bambini dai tre ai sei anni

Parliamo ai bambini dei denti e dell’importanza dell’igiene orale. I denti ci aiutano a fare che cosa? Chi è  il dentista? Perchè i dentini dei bambini cadono? Cosa succede dopo? Cosa fanno i batteri? Cos’è la placca? Cosa sono le carie? Il cibo che mangiamo può aiutare i nostri denti a mantenersi sani? Quali sono i cibi che fanno bene ai denti? Quali sono i cibi che fanno male?

Usiamo modelli di denti (anche costruiti dei bambini stessi)  per fare pratica con spazzolino e filo interdentale.

Alcuni dentisti consigliano di insegnare ai bambini, in questa fascia di età, a spazzolare i denti col metodo SEI (Sopra – Esterno – Interno): prima si spazzolano i denti sopra, poi la superficie esterna e infine quella interna, cominciando dai molari. Questo perchè le prime carie si possono manifestare proprio sulle superfici di masticazione (superiori) dei dentini. I bambini molto piccoli imparano a spazzolare anche solo le superfici di masticazione, poi , verso i quattro anni aggiungono la spazzolatura delle superfici esterne, e verso i cinque anni  anche quella delle superfici interne dei denti (sempre dal rosso al bianco).

Consigli aggiuntivi per bambini dopo i sei anni

Ora i bambini dovrebbero essere tutti in grado di lavarsi bene i denti, accuratamente e con costanza. Cominciano però, a complicare l’operazione, ad aver bisogno di apparecchi ortodontici.
E’ importante riprendere ed approfondire coi bambini tutti i temi affrontati quando erano più piccoli, arricchendo le nozioni di anatomia e fisiologia di contenuti scientifici appropriati all’età. Conoscere aumenta la motivazione e favorisce l’indipendenza e l’autonomia.
Anche trattare in modo più approfondito il tema dell’alimentazione è importante.

La coercizione è un mezzo che non si rivela utile. Meglio spiegare sempre al bambino perchè lo spazzolino è così importante e quali sono le conseguenze del non lavarsi i denti per la salute.
Suscitate e tenete vivo l’interesse del bambino verso l’igiene orale proponendo attività interessanti sul tema e bei libri.
Fate qualsiasi cosa possa rendere il lavarsi i denti un momento divertente.
Date sempre il buon esempio.
Mantenete la calma. Forse ci vorrà un bel po’ di tempo, forse anni, prima che il vostro bambino arrivi a lavarsi i denti volontariamente e con accuratezza. Non perdete la pazienza e… sorridete 🙂

Riferimenti all’argomento nel web:

– champlainsmiles.com

– wikihow.com

– parentmap.com

– nourishingtreasures.com

– nwcphp.org

– livingmontessorinow.com

– healthyteeth.org

– squidoo.com

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

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Insegnare l’igiene orale – Esperimento con le uova sode

Insegnare l’igiene orale – Esperimento con le uova sode

sostenuto da:

Salute dei denti e alimentazione

Insegnare l’igiene orale – Esperimento con le uova sode: la crescita di denti sani dipende molto dalla dieta. I denti da latte del vostro bambino si sono formati durante le gravidanza, influenzati dalla vostra dieta. Dopo la nascita, molto si può fare per garantire ai denti permanenti di svilupparsi e crescere sani e forti.

Assicuratevi che il vostro bambino riceva con la dieta un sufficiente apporto di calcio e vitamina D. Dopo lo svezzamento il bambino assume il latte in quantità decisamente minore, quindi è importante inserire nella sua alimentazione yogurt  e formaggio. 

L’alimentazione poi, influenza la salute dei denti anche in modo più diretto, per questo fate il possibile per evitare di sviluppare nel bambino comportamenti che ledono i denti creando nel cavo orale un ambiente favorevole allo sviluppo dei batteri ed all’insorgere di placca, tartaro e carie.

Non abituate i bambini a consumare succhi di frutta zuccherati, snack e bibite tra un pasto e l’altro. In ogni caso preferite sempre offrirgliele in bicchiere e non nel pacchetto con la cannuccia, perchè questo piccolo accorgimento può ridurre di molto il tempo di esposizione allo zucchero.

L’ideale sarebbe che il bambino non sapesse nemmeno cosa sono caramelle e cioccolata prima dei due anni, ma i condizionamenti posso essere molti. Non c’è dubbio che i dolci facciano male ai denti del vostro bambino, ma un atteggiamento ansioso e rigido non è comunque salutare per lui: dosati con cura, dolci e caramelle possono non essere un problema.

Alte concentrazioni di zucchero raffinato distruggono l’equilibrio acido nella bocca del bambino e compromettono la salute dello smalto dei denti. Ogni volta che si mangia dello zucchero, i denti sono in pericolo, e più a lungo lo zucchero rimane in bocca, tanto più è probabile che si formino carie, ma questo vale per lo zucchero raffinato in generale, e non in particolare per le caramelle: il sorseggiare continuo o il succhiare dalle cannucce dei succhi di frutta o di altre bevande, può essere più dannoso delle caramelle o della fetta di torta più dolce che ci sia.  

Per questo è più ragionevole controllare tutti gli alimenti dolci, anziché vietare le caramelle, e preferire sempre dolci che si consumano in fretta, perchè l’acido prodotto dalla loro presenza potrà scomparire senza avere il tempo di  aderire alla smalto dei denti . Ad esempio una fetta di torta o un pezzetto di cioccolata sono meno pericolosi per i denti di un lecca lecca che il bambino può succhiare per ore.

Anche la consistenza dei dolci fa la differenza: quelli che possono incollarsi ai denti masticando, magari restando là fino al prossimo spazzolamento, sono i peggiori: questo vale per i biscotti secchi e anche per alcuni prodotti naturali che a volte offriamo perchè più salutari rispetto alle caramelle: ad esempio l’uvetta.

Tutti i bambini attraversano fasi in cui sono particolarmente golosi di dolci: scegliamo quelli che si dissolvono più rapidamente in bocca, come cioccolato e caramelle morbide, e diamo da bere dell’acqua. 

Insegniamo ai bambini a riconoscere gli alimenti che fanno bene ai denti, e quelli che possono danneggiarli. Si può cominciare anche quando sono piccoli, anche senza dare particolari informazioni tecniche, ma permettendo loro di fare esperienze dirette.

L’esempio classico è l’esperimento con le uova sode. E’ vero che l’affinità tra guscio dell’uovo e smalto dei denti è assolutamente discutibile, ma come vedrete l’impatto visivo è formidabile e i bambini fanno spontaneamente l’associazione tra uovo e dente.  In questo caso l’immaginazione è davvero più potente della fredda analisi nel trasmettere l’informazione corretta…

Insegnare l’igiene orale – Esperimento con le uova sode – Per l’esperimento servono:

– due barattoli trasparenti
– due uova sode (se le trovate bianche è meglio, ma non è indispensabile)
– un assortimento di cibi sani (frutta, formaggi, verdura, pane,…), acqua e latte
– un assortimento di cibi dannosi (miele, zucchero, cioccolata, marmellata, panna montata, caramelle, gelato,…),e cola
– spazzolino da denti e dentifricio
– una bacinella d’acqua
– vassoio e piattini
– può essere utile anche un timer o una clessidra, se vogliamo rinforzare nel bambino la percezione di quanto siano lunghi i tre minuti che gli chiediamo di impiegare per spazzolarsi i denti.

Insegnare l’igiene orale – Esperimento con le uova sode – Cosa fare:

Prima di intraprendere l’esperimento sarebbe importante avviare coi bambini una discussione sul tema dei denti,  e ad esempio portarli ad immaginare cosa potremmo mangiare se non avessero i denti. Possiamo invitare i bambini a toccarsi i denti e poi a dirci come sono, quindi a toccare le uova sode che abbiamo preparato. Emergerà che i denti sono duri e bianchi proprio come le uova.

Ora prepariamo in un vassoio tutti i cibi dannosi per i denti, mettiamo nel primo barattolo un uovo sodo,

aggiungiamo gli alimenti

e versiamo la cola (per rendere l’esperimento ancora più impressionante si può aggiungere succo d’arancia e aceto: in questo modo, oltre a sporcarsi tantissimo, l’uovo assumerà un odore disgustoso e diventerà molliccio).

In un altro vassoio prepariamo tutti di cibi sani,

mettiamo l’altro uovo sodo nel secondo barattolo, aggiungiamo gli alimenti e versiamo latte ed acqua.

Ora andiamo a dormire senza lavarci i denti…

Nel versare i vari alimenti nei barattoli, possiamo chiedere ai bambini cosa sono e se secondo loro sono buoni. Sicuramente in molti diranno che la cola è buona, ad esempio. Ma proviamo a chiedere se fa bene ai denti, e molti bambini non sapranno cosa rispondere. Per fortuna abbiamo il nostro dente – uovo ad aiutarci!

Possiamo anche dire che, ad esempio, nella cola c’è molto zucchero, e che lo zucchero nella nostra bocca diventa acido come l’aceto, e che questo piace molto ai batteri che bucano i dentini con le carie.

E se non ci lavassimo i denti, cosa succederebbe?

Il  giorno successivo, tiriamo fuori dai barattoli i nostri denti – uova: il confronto è incredibilmente forte!

Laviamo il povero dente… prepariamo su un vassoio dentifricio, spazzolino, l’uovo da lavare in un piattino e a parte una bacinella d’acqua. Grazie a questa attività il bambino si eserciterà a svitare e riavvitare il tappo, stendere il dentifricio, spazzolare…

Se il bambino lo desidera, può dedicarsi anche alla pulizia dell’altro dente, ma ai fini dell’esperimento è servito essenzialmente per il confronto iniziale…

Lavarsi i denti, insomma, anche se ogni tanto mangiamo un po’ di zucchero, mantiene i denti puliti e bianchi, proprio come il guscio d’uovo! Però mangiare sano è proprio meglio…

Insegnare l’igiene orale – Esperimento con le uova sode

Riferimenti all’argomento nel web:

– thechocolatemuffintree.com

– mamabeefromthehive.blogspot.com

– fitkidsclub.blogspot.com

– science-mattersblog.blogspot.com

– luvprek.blogspot.com

– imaginationstationtoledo.org

– thepreschoolexperiment.blogspot.com

Oral care – Experiment with hard-boiled eggs: the growth of healthy teeth is very dependent on diet. The milk teeth of your child have been formed during the pregnancy, affected by your diet. After birth, much can be done to ensure the permanent teeth to develop and grow healthy and strong.

Make sure your child receives a diet with sufficient calcium and vitamin D. After weaning, the child takes the milk in amounts much lower, so it is important to include in his diet yogurt and cheese.

The nutrition then, affects the health of teeth even more directly, so do everything you can to avoid developing in the child behaviors which harm teeth creating a favorable environment in the oral cavity to the development of bacteria and the onset of plaque, tartar and cavities.

Not accustomed children to consume sugary juices, snacks and drinks between meals and the other. In any case always prefer to offer them in glass and not in the package with drinking straw, because this little trick can greatly reduce the time of exposure to sugar.

Ideally, the child does not even know What are candies and chocolate before two years, but the conditioning can be many. There is no doubt that the sweets to hurt your child’s teeth, but an anxious and rigid approach however, it is not healthy for him dosed carefully, cakes and sweets can not be a problem.

High concentrations of refined sugar destroy the acid balance in your child’s mouth and endanger the health of the tooth enamel. Every time you eat sugar, the teeth are in danger, and the longer the sugar remains in the mouth, the more it is likely to be formed caries, but this applies to the refined sugar in general, and in particular not for candies : the continuous sipping from straws fruit juices or other drinks, can be more damaging of candies or cake sweeter there is.

Therefore it is more reasonable to check all sweet foods, rather than banning the sweets, and always prefer sweets that you consume in a hurry, because the acid produced by their presence will disappear without having time to adhere to tooth enamel. For example, a slice of cake or a piece of chocolate are less hazardous to the teeth of a lollipop that the baby can suck for hours.

Even the consistency of the sweets makes the difference: those who can stick to teeth by chewing, maybe staying there until the next toothbrushing, are the worst: that goes for dry biscuits and even for some natural products that sometimes we offer because most healthful compared to candies: such as raisins.

All children go through stages where they are particularly sweet tooth: choose those that dissolve quickly in the mouth, such as chocolate and soft candy, and we give him water to drink.

We teach children to recognize foods that are good for teeth, and those that can damage them. You can begin when they are small, without giving any further technical information, but allowing them to make direct experiences.

The classic example is the experiment with the boiled eggs. It is true that the affinity between eggshell and tooth enamel is absolutely questionable, but as you will see the visual impact is tremendous and the children spontaneously make the association between egg and tooth. In this case the imagination is truly mightier than the cold analysis in conveying the correct information …

Oral care – Experiment with hard-boiled eggs

What do you need?

– Two transparent jars
– Two boiled eggs (if you find white is better, but is not essential)
– An assortment of healthy foods (fruit, cheese, vegetables, bread, …), water and milk
– An assortment of harmful foods (honey, sugar, chocolate, jam, whipped cream, candy, ice cream, …), and cola
– Toothbrush and toothpaste
– A bowl of water
– Tray and dishes
– It can also be useful a timer or an hourglass, if we want to strengthen the child’s perception of how long are the three minutes that we ask him to employ for brushing teeth.

Oral care – Experiment with hard-boiled eggs

What to do?

Before embarking on the experiment it would be important to start a discussion with kids on the theme of the teeth, and for example take them to imagine what we could eat if we did not have their teeth. We invite children to touch their teeth and then tell us how they arethen to touch the boiled eggs that we have prepared. It emerges that the teeth are hard and white just like the eggs.

Now we prepare on a tray all the foods damaging to their teeth, and we put in the first jar a boiled egg,

add foods:

and pour the cola (to make the experiment more impressive you can add orange juice and vinegar: in this way, as well as dirty a lot, the egg will take a disgusting smell and become mushy):

In another tray we prepare all of healthy foods,

We put another hard-boiled egg in the second pot, add the food and pour milk and water.

Now we go to bed without brushing our teeth …

While we pour the various foods in jars, we can ask the children what they are and if they think they are good. Surely many will say that the cola is good, for example. But we try to ask if it is good for teeth, and many children do not know what to say. Luckily we have our teeth – egg to help us!

We can also say that, for example, in the cola there is a lot of sugar, and that sugar in our mouth becomes acid such as vinegar, and that it really like to the bacteria, which pierce the teeth with caries.

And if we do not brush teeth, what would happen?

The next day, we pull out of the jars our teeth – eggs: the comparison is incredibly strong!

We wash the poor tooth … prepare a tray of toothpaste, toothbrush, the egg to be washed in a dish and part a basin of water. Thanks to this activity the child will practice to unscrew and screw the cap, apply toothpaste, brushing …

If the child wants, he can dedicate himself to cleaning the other tooth, but the purpose of the experiment is served primarily by the initial confrontation …

Brush your teeth, in short, even if sometimes we eat a bit of sugar, keeps teeth clean and white, just like the eggshell! But eating healthy is your best…

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Oral care – Experiment with hard-boiled eggs

Other links

– thechocolatemuffintree.com

– mamabeefromthehive.blogspot.com

– fitkidsclub.blogspot.com

– science-mattersblog.blogspot.com

– luvprek.blogspot.com

– imaginationstationtoledo.org

– thepreschoolexperiment.blogspot.com

Insegnare l’igiene orale – esperimento della mela “cariata”

Insegnare l’igiene orale – esperimento della mela “cariata”: un semplicissimo esperimento che serve a dare un’impressione visiva dell’effetto delle carie sui denti, adatto a bambini del nido d’infanzia e della scuola d’infanzia, dopo aver parlato di denti e carie…

cosa serve

due mele belle e simili tra loro

una bacchetta cinese o qualcosa di simile.

cosa fare

praticare con la bacchetta un foro profondo in una delle due mele, dire al bambino che una carie nel dente è proprio un buco, come quello che sta facendo nella mela… anche il dente, proprio come la mela, ha al suo interno la polpa. Più passa il tempo, più quel foro danneggia tutto il frutto…

Ora si tratta solo di aspettare (almeno un giorno),

e poi  di confrontare le due mele tra loro:

Quale mela metteresti nella tua bocca?

Insegnare l’igiene orale – Esperimento della mela cariata

Riferimenti all’argomento nel web:

– thechocolatemuffintree.com

– mamabeefromthehive.blogspot.com

– fitkidsclub.blogspot.com

– science-mattersblog.blogspot.com

– luvprek.blogspot.com

– imaginationstationtoledo.org

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Oral care: experiment of the “decayed” apple: a simple experiment that serves to give a visual impression of the effect of caries on teeth, suitable for children of nursery and kindergarten, after talking about teeth and caries …

Oral care: experiment of the “decayed” apple

What do you need?

two apples beautiful and similar to each other,

Chinese wand or something similar.

Oral care: experiment of the “decayed” apple

What to do?

Practicing with the wand a deep hole in one of two apples, tell the child that a cavity in the tooth is just a hole, like what he is doing in the apple … even the tooth, just like the apple, has within it the pulp. The more time passes, the more the hole damages all the fruit.

Now it’s just wait (at least one day),

and then to compare the two apples:

Which apple would you put in your mouth?

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Oral care: experiment of the “decayed” apple

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Igiene orale: costruiamo un libro – spazzolino

Igiene orale: costruiamo un libro – spazzolino. Questo progetto, estremamente semplice da realizzare, può essere se fatto a scuola un bel lavoretto da portare a casa per favorire la partecipazione della famiglia all’educazione all’igiene orale dei bambini.

E’ indicato per i bambini che sanno leggere, ed è anche una bella decorazione per lo specchio del bagno e un simpatico promemoria per tutti anche da realizzare in famiglia dopo aver lavorato al tema denti ed igiene orale.

Igiene orale: costruiamo un libro – spazzolino
Cosa serve:

– una striscia di cartoncino colorato (il manico dello spazzolino)

– i cartellini con le indicazioni per la corretta igiene orale (le setole)

I miei cartellini, se volete, sono questi:

ma potete anche pensare ad altre frasi, a far scrivere i cartellini a mano al bambino, o anche a sostituire il testo con delle immagini, per i bambini più piccoli…

Non servono particolari indicazioni sul “come fare”…

Riferimenti all’argomento nel web:

– lessonplandiva.com

– preschoolplaybook.com

– daniellesplace.com

– fun-in-first.blogspot.com

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Igiene orale – pittura con lo spazzolino da denti

Igiene orale – pittura con lo spazzolino da denti. Questa attività molto semplice può essere proposta anche ai bambini molto piccoli.

Oltre a migliorare le abilità manuali in relazione alla gestione dello spazzolino da denti, crea l’immagine di un dente ingiallito che, grazie allo spazzolamento, diventa bianco.

Cosa serve:

– un dente stilizzato ritagliato nel cartoncino giallo

– un vassoio contenente acqua, spazzolino da denti e un tubetto di tempera, acquarello o acrilico bianco

Se può esservi utile, questa è la mia sagoma (clicca sull’immagine per ingrandirla e stamparla):

Il bambino si dedicherà a rendere bianco il suo dente, imparando a gestire lo spazzolino e l’apertura e la chiusura del tubetto di colore. Non presentate modelli troppo grandi, potrebbero scoraggiare…

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

Riferimenti all’argomento nel web:

– luvprek.blogspot.com

– ptskjohnson.blogspot.com

– prekfun.com

– busymommymedia.com

– ourcraftsnthings.com

– rockabyebutterfly.blogspot.com

Oral Care – painting with the toothbrush. This simple activities can also be brought to very young children. In addition to improving manual skills regarding the management of the toothbrush, creates the image of a tooth that yellowed, thanks to brushing, it turns white.

Oral Care – painting with the toothbrush

What do you need?

– A tooth cut in yellow construction paper,

– a tray containing water, a toothbrush and a tube of white painting.

If this may help, this is my shape (click to enlarge and print):

The child will devote to make white his tooth, learning how to handle the brush and the opening and closing of the tube of paint.Not presented models too big, they might discourage him .

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Oral Care – painting with the toothbrush

Other links

– luvprek.blogspot.com

– ptskjohnson.blogspot.com

– prekfun.com

– busymommymedia.com

– ourcraftsnthings.com

– rockabyebutterfly.blogspot.com

Igiene orale – lavare una sagoma di dente di carta plastificata

Igiene orale – lavare una sagoma di dente di carta plastificata. Bellissima attività proponibile anche ai bambini piccoli, nella versione “gioco d’acqua” , o nella versione “a secco”.

Per la versione “gioco d’acqua” serve:

– la sagoma del dente plastificata
– un vassoio contenente: acqua, dentifricio e spazzolino
– acquarelli

L’attività riesce meglio mettendo il dente in verticale, magari all’aperto; altrimenti occorre qualcosa per raccogliere l’acqua che cola…

Ritagliate il vostro dente plastificato e sporcatelo con gli acquarelli.

Se può esservi utile questa è la mia sagoma in formato pdf:

Ponete il dente in verticale. Il bambino si divertirà a lavarlo utilizzando acqua, spazzolino e dentifricio:

Versione “a secco”

Per sporcare il dente usate un pennarello al posto degli acquarelli, e offrite al bambino spazzolino e dentifricio, senza acqua

Solo quando il dente sarà ben spazzolato, offrite poca acqua o un tappino di collutorio per eliminare meglio l’inchiostro.

Riferimenti all’argomento nel web:

– sweetserendipity23.blogspot.it

Igiene orale: esercitarsi col dentone

Igiene orale: esercitarsi col dentone. Questo progetto può essere interamente realizzato in autonomia, anche dai bambini più piccoli (una volta tagliata la bottiglia di plastica) e comporta la fase di costruzione del modello, e la fase di esercitazione nell’uso dello spazzolino da denti.

Il modello è particolarmente efficace per spiegare e far sperimentare ai più piccoli lo spazzolamento della superficie superiore (superficie di masticazione) dei molari, i denti che sono a maggior rischio di carie.

Per preparare il modello servono:
un fondo di bottiglia di plastica
tempera o acrilico bianco
carta di recupero per riempire eventualmente il “dentone” e renderlo più pesante e resistente
una striscia di nastro isolante rosso (per fissare la comprensione dello spazzolare i denti dal rosa al bianco).

Come si fa

colorare bene di bianco l’interno del dentone e far asciugare bene

Quando il colore è asciutto riempire con la carta da recupero e passare un giro di nastro isolante rosso alla base del dentone.

Attività col dentone

Preparate un vassoio con:
acqua
il dentone
spazzolino
dentifricio

Sporcate il dentone con gli acquarelli

Il bambino si dedicherà alla pulizia del suo dentone utilizzando acqua, spazzolino e dentifricio:

Riferimenti all’argomento nel web:

– thenatureofgrace.blogspot.com

– craftycommunity.com

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album


Oral care: practice with the “big tooth”. This project can be made entirely independently, also from the small children (once cut the plastic bottle) and involves the construction phase of the model, and the phase of exercise in the use of the toothbrush.

The model is particularly effective to explain and experience to children brushing the top surface (chewing surface) of the molars, teeth that are at higher risk for tooth decay.

Oral care: practice with the “big tooth”

What do you need?

a bottom of plastic bottle
white paint
waste paper to eventually fill the “big-teeth” and make it heavier and durable
a strip of insulating tape red (for the gums).

Oral care: practice with the “big tooth”
How is it done?

Color with white the big thooth of big thooth and allow to dry:

When the paint is dry fill with waste paper and pass a round of red tape at the base of the big thooth.

Oral care: practice with the “big tooth”

Activities with big thooth

Prepare a tray with:
water
the big thooth
toothbrush and toothpaste.

Dirty the big thooth with watercolors:

The child will be dedicated to the cleaning of his big thooth using water, toothbrush and toothpaste. It will use the toothbrush always from the bottom upwards, ie from the gum to the tooth:

Oral care: practice with the “big tooth”

Other links

– thenatureofgrace.blogspot.com

– craftycommunity.com

Igiene orale: un modello di denti realizzato con bicchierini di plastica

Igiene orale: un modello di denti realizzato con bicchierini di plastica. Il progetto di costruzione del modello non è adatto ai bambini, soprattutto perchè ritagliare i bicchierini richiede una certa forza, e per realizzare un modello impermeabile e resistente all’acqua, l’uso della colla a caldo è necessario. I bambini possono comunque partecipare ritagliando le strisce di  panno, legando i bicchierini tra loro, riempendoli con la carta di recupero. Naturalmente l’uso del modello è invece tutto loro… Il modello può servire ad esercitarsi non solo sull’uso dello spazzolino, ma anche del filo interdentale.

Cosa serve:

– dodici bicchierini di plastica da da caffè
– una superficie rossa (meglio se di plastica)
– strisce di pannolenci rosso
– carta bianca di recupero
– colla a caldo

Per fare in modo che i dentini stiano ben vicini gli uni agli altri, ritagliate così:

poi fare una collana usando nastro adesivo, o biadesivo, o anche con la graffettatrice:

Riempite i dentini con della carta bianca di recupero:

Disponete ad arco i dentini sulla superficie rossa e incollante con abbondante colla a caldo: i dentini devono essere resistenti!

Con altra abbondante colla a caldo aggiungete le strisce di pannolenci alla base dei dentini, a formare le gengive e fissare ulteriormente il tutto. Ritagliate la superficie rossa seguendo l’arco dei dentini.

Se volete rifinite con un giro di nastro isolante colorato, ed il modello è pronto.

Attività di igiene orale

Per preparare l’attività servono:
– acquarelli e pezzetti di carta colorata
– un vaso d’acqua
– spazzolino, dentifricio e filo interdentale

Sporcate il vostro modello così:

Il bambino si dedicherà sua pulizia e sarà un buon modo per mostrare come spazzolare i denti e come utilizzare il filo tra gli spazi interdentali:

Al termine potete proporre anche un tappo di collutorio:

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Oral care: a model of teeth made of plastic cups. The project of construction of the model is not suitable for children, especially because cut the plastic cups requires a certain strength, and to achieve a model waterproof and water resistant, the use of hot glue is needed. Children can still participate by cutting strips of cloth, tying the cups between them, filling them with waste paper.
Instead the use of the model is their.
The model can be used to practice not only on the use of the toothbrush, but also floss.

Oral care: a model of teeth made of plastic cups

What do you need?

– twelve plastic cups
– A red surface (preferably plastic)
– Strips of red felt
– White paper
– Hot glue

Oral care: a model of teeth made of plastic cups

How is it done?

To make sure that the teeth are very close to each other, cut out in this way:

then make a necklace using adhesive tape, or biadhesive, or even with the stapler::

Filled teeth with of the white paper:

Arrange the teeth in the shape of arc on red surface and gluing with plenty of hot glue: the teeth must be resistant!

With plenty of other hot glue, add the strips of felt at the base of the teeth, to form gums and fixing everything. Cut the red surface following the arch of teeth.

If you want
finish with a round of colored tape, and the model is ready.

Oral care: a model of teeth made of plastic cups

Activities of oral care

To prepare the activities need:
– Watercolors and bits of colored paper
– A glass of water
– Toothbrush, toothpaste and dental floss

Dirtying your model like this:

The child will be dedicated clean it and will be a good way to show how to brush their teeth and how to use the floss between the interdental spaces:

At the end you can also proposing a cap of mouthwash:

Igiene orale: modello realizzato coi cartoni delle uova

Igiene orale: modello realizzato coi cartoni delle uova. Questo modello può essere realizzato anche dai bambini, una volta ritagliato il cartone. E’ indicato per imparare a gestire il filo interdentale, e per nominare i denti, ma non può essere bagnato.

La costruzione del modello è per i bambini anche un buon esercizio di simmetria.

Cosa serve:
– dieci o dodici denti ritagliati dai cartoni delle uova
– un cartoncino rosso
– forbici
– colla (vinilica se incollano i bambini, altrimenti anche colla a caldo per velocizzare il lavoro)

I bambini distribuisco i dentini sul cartoncino e quando sono soddisfatti della composizione li incollano, ben vicini gli uni agli altri.

Quando la colla è asciutta, il modello è pronto, basta solo ritagliare ad arco il cartoncino.

Esercitazioni col modello

Preparate dei pezzetti di carta colorata e incastrateli tra gli spazi interdentali.

preparate un vassoio col filo interdentale, mostrate al bambino come prendere il filo e come utilizzarlo per rimuovere lo sporco tra i denti. Poi il bambino potrà mettere in pratica:

Riferimenti all’argomento nel web:

– theseedsnetwork.com

– myshaenoel.blogspot.it

– kristin-senseofwonder.blogspot.com

– abcand123learning.com

– theeducationcenter.com

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

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Oral care: model made with egg cartons. This model can be realized even by children, once cut the cardboard. It is suitable for learning how to manage the floss, and to appoint the teeth, but it can not be wet.

The construction of the model is for children also a good exercise of symmetry.

Oral care: model made with egg cartons

What do you need?

– Ten or twelve teeth cut from egg cartons
– A red cardstock
– scissors
– Glue (PVA glue if children, or even hot glue to speed up the work)

Children distribute the teeth on the cardboard and when they are satisfied with the composition paste them, very close to each other.

When the glue is dry, the model is ready, just cut out the cardboard-shaped arc.

Oral care: model made with egg cartons

Exercises with model

Prepare pieces of colored paper and embed their between the interdental spaces.

prepare a tray with dental floss, show the child how to take and how to use floss to remove dirt between the teeth. Then the child will be able to practice:

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Oral care: model made with egg cartons

Other links

– theseedsnetwork.com

– myshaenoel.blogspot.it

– kristin-senseofwonder.blogspot.com

– abcand123learning.com

–  theeducationcenter.com

Igiene orale: un gioco matematico col play dough

Igiene orale: un gioco matematico col play dough. Ogni bambino realizza il suo modellino di arcata dentale con la pasta da modellare. Poi il tutto diventa un gioco per contare.

Cosa serve:
Play dough rosso e bianco (trovi delle ricette per farlo in casa qui)
una bacchetta
eventualmente un coltello
un dado per giocare.

Preparare un ovale con la pasta rossa, poi marcare la metà (senza tagliare) con una bacchetta. Sono tutte attività importanti per i bambini che comportano percezione delle forme geometriche, stima di quantità, simmetria, ecc…

Fare con la punta della bacchetta dodici rientranze per ogni arcata lungo i bordi:

preparare 24 dentini (palline bianche) strappando la pasta da modellare, oppure modellando un serpente e tagliandolo col coltello

Lasciar seccare bene, quindi giocare!

Si può giocare anche in tanti, ognuno col suo modello. Ogni bambino mette i suoi dentini in un piattino, a turno si lancia il dado e si mette sul modello il numero corrispondente di dentini.

Vincono tutti perchè contare è divertente, oppure vince il bambino che riesce per primo a completare la sua bocca.

Riferimenti all’argomento nel web:

– mamabeefromthehive.blogspot.com

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

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Oral care: a mathematical game with play dough. The child made his model of a dental arch with play dough. Then everything becomes a game for counting.

Oral care: a mathematical game with play dough

What do you need?

Play dough red and white (you can find the recipe to make it at home here)

a wand

a dice to play.

Oral care: a mathematical game with play dough

How is it done?

Prepare an oval with red paste, then mark the half (without cutting) with a wand. They are all important activities for children involving perception of geometric forms, estimate of quantity, symmetry, etc …

Do with the tip of the wand twelve indentations for each arch along the edges:

prepare 24 teeth (white balls) snatching the play dough or modeling a snake and cutting it with a knife:

Allow to dry well, then play!

You can play in many, each with its own pattern. Each child puts his teeth on a small plate, in turn roll the die and puts on the model the corresponding number of teeth.

Everyone wins because counting is fun, or wins the child who is able to first to complete his mouth.

Esperimenti scientifici per bambini – Labirinti per germogli: il fototropismo

Esperimenti scientifici per bambini – Labirinti per germogli: il fototropismo

Anche se l’accrescimento può essere soggetto a diversi fattori ambientali, l’orientamento della pianta è guidato da tre fattori principali che sono il fototropismo, il gravitropismo e il tigmotropismo:

il fototropismo, o crescita verso la luce, assicura che le foglie ricevano una quantità ottimale di luce per la fotosintesi;
il gravitropismo, o crescita in risposta alla gravità, permette alle radici di crescere nel suolo verso il basso e ai fusti di crescere verso l’alto, lontano dal suolo;
il tigmotropismo, o crescita a seguito di contatto, permette alle radici di crescere attorno agli ostacoli ed permette alle piante rampicanti di avvolgersi attorno alle strutture di supporto.

Il fototropismo è mediato dall’auxina (un ormone vegetale della crescita). L’auxina si forma nell’apice e poi scende distribuendosi uniformemente in tutte le cellule della pianta, ma se l’illuminazione non proviene dall’alto, l’auxina anziché distribuirsi uniformemente si sposta verso il lato non illuminato. L’accumulo di questo ormone determinerà crescita maggiore nel lato in ombra, con conseguente piegamento verso la luce.

Il fototropismo è stato descritto per la prima volta da Darwin, ed è stato osservato anche nel plancton acquatico.

Esperimenti scientifici per bambini – Labirinti per germogli: il fototropismo
 Materiale necessario per costruire il labirinto:

– una scatola di cartone con coperchio, possibilmente di colore scuro
– ritagli di cartone, possibilmente di colore scuro

Piantine:

l’esperimento riesce particolarmente bene utilizzando patate, patate dolci o cipolle germogliate che possono essere messe in un vaso di terriccio ben bagnato, oppure sospese in un vaso d’acqua con degli stecchini di legno:

photo credit http://amicidellortodue.blogspot.it/

oppure piantando un seme di fagiolo in un vasetto con un po’ di terriccio ben bagnato:

photo credit: http://lalica.wordpress.com/

Se usiamo il vaso con terriccio, sia per la semina, sia per patate e cipolle germogliate, occorrerà  di tanto in tanto innaffiare, e anche se usiamo il vaso d’acqua dovremo controllare se serve aggiungerne.

Con le patate e le cipolle si può anche provare a metterle nella scatola così, senza acqua né terriccio: contengono in effetti acqua e nutrienti che per un po’ possono assicurare la crescita del germoglio anche in assenza di terra ed acqua. Se scegliete questa soluzione, il processo di sviluppo della pianta potrebbe essere un po’ più lento, ma vi sarà possibile sigillare meglio il coperchio alla scatola.

Esperimenti scientifici per bambini – Labirinti per germogli: il fototropismo
Obiettivi dell’esperimento:

dimostrare l’effetto della luce sulla crescita delle piante.

Esperimenti scientifici per bambini – Labirinti per germogli: il fototropismo
Tempi:

occorreranno circa due settimane dall’esperimento, per poter osservare i risultati. Di più se rinunciate a terriccio ed acqua.

Per preparare i bambini possiamo, nei giorni precedenti, invitarli ad osservare le piante sul davanzale della finestra. Cosa possiamo dire della loro crescita?  Che le piante non crescono verso la stanza, ma verso l’esterno della casa. Perchè? Perchè le piante si rivolgono alla luce del sole. Possiamo anche uscire all’aperto ed osservare e confrontare la crescita delle piante che incontriamo.

Esperimenti scientifici per bambini – Labirinti per germogli: il fototropismo
Preparazione della scatola

La scatola può essere preparata in diversi modi, l’importante è che presenti un solo foro in alto per l’ingresso della luce e che i cartoni divisori siano alternati in modo tale da non impedire alla luce di seguire un certo percorso verso la pianta, ed alla pianta di crescere verso il foro, una volta che la scatola sarà chiusa.

I cartoni divisori devono avere esattamente la stessa altezza di quella della scatola, in modo tale da toccare il coperchio, quando la scatola verrà chiusa. Potete farne quanti ne volete. Possono essere di lunghezza diversa, oppure posso essere tutti lunghi come la lunghezza della scatola, e si possono praticare fori (finistrelle di circa 3×3 cm) a distanze diverse per il passaggio della luce.

Alcuni esempi:

http://www.asc-csa.gc.ca/

photo credit: http://www.epa.gov/

photo credit: http://www.imsa.edu

photo credit: http://kitchenpantryscientist.com/
 
photo credit http://bangkokpatanascience.blogspot.it/
 
photo credit: http://archive.blisstree.com/
 

Per la riuscita ottimale dell’esperimento, naturalmente, la scatola deve essere integra ed il coperchio deve chiudere perfettamente, così la luce può davvero entrare solo attraverso il foro superiore. Si può controllare inserendo una torcia,al buio, nel foro superiore, e si può provvedere a sigillare meglio con l’aiuto del nastro adesivo, ma bisogna ricordare che ogni tanto la scatola deve essere aperta per dare l’acqua alla pianta.

È essenziale che anche i cartoni divisori all’interno siano a tenuta di luce lungo i punti di fissaggio alla parete della scatola e utilizzare nastro adesivo nero può essere una buona soluzione.

Inoltre anche tutti i bordi dei cartoni divisori che toccano il coperchio, quando viene montato, devono essere a tenuta di luce; per impedire alla luce di fuoriuscire al di sopra dei divisori che vengono in contatto con il coperchio si può provvedere a rivestire l’interno del coperchio con un foglio di spugna o qualche strato di feltro, e poi mettere il coperchio premendo delicatamente, in modo tale da comprimere l’imbottitura contro i divisori di cartoni ed i bordi esterni della scatola.

Possiamo anche più semplicemente incappucciare la scatola con un telo nero che presenti solo un foro in corrispondenza del foro per la luce praticato sulla scatola.

Esperimenti scientifici per bambini – Labirinti per germogli: il fototropismo
Cosa fare

Preparata la scatola e il germoglio, posizionare la piantina sul fondo, chiudere col coperchio e posizionare in un luogo soleggiato, in modo che il foro in alto possa ricevere quanta più luce possibile.

Possiamo coi bambini fare previsioni rispetto a quello che accadrà all’interno della scatola, e i bambini possono provare a disegnarle.

Si può approfittare dell’apertura della scatola per le innaffiature, per fare misurazioni e registrazioni.
Quanto velocemente può la vostra pianta di fagioli o di patate crescere? Patate e fagioli sono piante che crescono molto in fretta: una pianta di fagioli raggiunge l’altezza di circa 50 centimetri in tre settimane, e una pianta di patata cresce fino a 60 centimetri in quattro settimane. I bambini possono usare un righello per misurare la crescita della pianta, e fare un segno all’interno della scatola . Queste misurazioni possono essere fatte ogni giorno. Osserveremo che durante i primi giorni la crescita sarà molto molto lenta, ma poi accelererà notevolmente dopo il terzo o quarto giorno, soprattutto se saremo costanti con le innaffiature.

Possono inoltre essere preparate delle “scatole di controllo”. La più interessante sarà quella preparata come spiegato, ma poi, invece di essere esposta al sole col foro in alto, la si può appendere a un sostegno alto, in modo che l’apertura per la luce venga a trovarsi in basso. Cosa accadrà alla piantina in questa scatola? Sarà in grado di sfidare la forza di gravità e crescere a testa in giù per raggiungere la luce?

Esperimenti scientifici per bambini – Labirinti per germogli: il fototropismo
Conclusioni possibili

Le piante, che appaiono immobili per definizione in quanto saldamente ancorate alla terra con le loro radici, in realtà sono in grado di compiere movimenti in risposta a stimoli esterni.

La luce solare è essenziale per la crescita delle piante, e le piante fanno tutto il possibile per riceverla.

Coi bambini più grandi possiamo parlare nello specifico del fototropismo e dei suoi meccanismi ricorrendo ai termini esatti, oppure presentare il fenomeno a partire da ciò che è direttamente osservabile.

Le piante, come tutti gli esseri viventi, sono costituiti da piccole unità chiamate cellule. Nelle piante, alcune cellule presenti nelle foglie e negli steli sono sensibili alla luce. Mentre gli esseri umani e altri animali mangiano cibo per ottenere energia, le piante ricavano l’energia che serve loro per vivere dal sole. Una pianta che non può ricevere una quantità di luce adeguata  può morire, e per questo ogni pianta cerca sempre di crescere in direzione del sole. Per la nostra piantina chiusa nel labirinto, anche la piccola quantità di luce che entra attraverso il foro è sufficiente a guidare il germoglio verso l’esterno.

All’apertura della scatola potremo notare come il germoglio e le foglioline appaiano biancastre nelle zone più lontane dal foro. Le piante infatti, ricevuta l’energia che serve loro attraverso la luce del sole, producono una sostanza chimica chiamata clorofilla, che è di colore verde. Quando la clorofilla manca, le foglie invece di essere verdi diventano bianchicce, gialle, rossicce, marroncine; come avviene naturalmente in autunno.

Esperimenti scientifici per bambini – Labirinti per germogli: il fototropismo – Fonti:

– http://www.imsa.edu

– http://scienceforcuriousstudents.blogspot.it

– http://www.planet-science.com/

– http://kitchenpantryscientist.com/

– http://www.ehow.com/

– http://plantsinmotion.bio.indiana.edu

– http://www.asc-csa.gc.ca/

– http://bangkokpatanascience.blogspot.it

– http://archive.blisstree.com/

– http://herbarium.desu.edu/

– http://it.wikipedia.org/wiki/Fototropismo

– http://www.tesionline.it/v2/

fototropismo

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