Psicoaritmetica Montessori – Perle dorate: formazione dei grandi numeri

Psicoaritmetica Montessori – Perle dorate: formazione dei grandi numeri. Un esercizio che si fa coi bambini utilizzando perle dorate e cartelli dei numeri consiste nella composizione di grandi numeri. Tutte le esperienze sul sistema decimale qui illustrate si possono riferire ad un’età compresa tra i 4 ed i 5 anni. Per le presentazioni ho utilizzato le mie perle auto prodotte (trovi il tutorial qui),

i cartelli stampabili Lapappadolce e i cartelli prodotti da Montessori 3D di Boboto.
Trovi altri esercizi e presentazioni relative alla formazione di grandi numeri qui:

Quando vogliamo leggere un numero, ad esempio 32.457.891, lo dividiamo in gruppi formati da tre elementi alla volta (centinaia, decine ed unità) a partire da destra, ed in questo modo leggere il numero diventa molto semplice:

“trentadue milioni, quattrocento cinquanta sette mila, ottocento novantuno.”


Presentazione coi cartelli dei numeri per formare i numeri da 1 a 9999

Materiale:
– il set completo dei cartelli dei numeri.

Presentazione:
invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio
– chiediamogli di srotolare un tappeto e andiamo allo scaffale a prendere il vassoio con la scatola dei cartelli dei numeri
– mettiamo la scatola dei cartelli sul tappeto in basso, davanti a noi
– mettiamo il materiale sul tappeto e disponiamolo secondo le gerarchie: unità a destra dall’1 al 9, decine a sinistra delle unità dall’1 al 9, poi centinaia e infine migliaia. Mentre mettiamo ogni cartello leggiamo il numero in questo modo: “Una unità, uno… 9 unità, nove. Incoraggiamo il bambino a contare con noi
– arrivati a 9 chiediamo: “Cosa viene dopo il 9?” Il bambino risponde e cominciamo a comporre la colonna delle decine. Continuiamo a contare col bambino:  … 4 decine, quaranta… 7 centinaia, settecento… 9 migliaia, novemila. Chiediamo al bambino: “Quale numero viene dopo?” arrivati a 90 e a 900. Incoraggiamo sempre il bambino a contare con  noi


– osserviamo lo schema e leggiamo col bambino i numeri 1, 10, 100 e 1000 facendo notare ai bambini quanti zeri ha ognuno. Possiamo continuare a leggere anche le altre righe, sempre da destra a sinistra
– indichiamo un cartello al bambino, leggiamo insieme il numero e notiamo quanti zeri ha
– per verificare che il bambino abbia chiaro lo schema possiamo mescolare i cartelli e chiedere al bambino di ricomporli in colonne per unità, decine, centinaia e migliaia
– quando lo schema è composto scegliamo due cartelli presi da gerarchie adiacenti (unità e decine, decine e centinaia, centinaia e migliaia)
– mettiamo il cartello delle unità sul cartello della decina, allineato a sinistra
– facciamo scivolare il cartello dell’unità verso destra, orizzontalmente o meglio mettendo i cartelli in verticale di modo che il più corto scivoli verso il basso,  a coprire lo zero delle decine (se preferite in modo che i cartelli siano allineati lungo il bordo destro)


– posiamo il numero sul tappeto e leggiamolo dicendo: “Quattro decine e due unità”
– chiediamo al bambino di ripetere con noi
– leggiamo nuovamente il numero, ma questa volta dicendo: “Quarantadue”
– chiediamo al bambino di rimettere i cartelli nello schema
– continuiamo con altri cartelli scelti tra gerarchie adiacenti, poi passiamo a tre, sempre seguendo la stessa procedura

– infine usiamo le quattro gerarchie


– rimettere i cartelli correttamente all’interno dello schema
– rimettere i cartelli nella loro scatola
– rimettere la scatola sul vassoio
– riportare la scatola sullo scaffale.

Scopo:
– rinforzare il concetto di gerarchie dei numeri nel sistema decimale
– rinforzare ed esercitare la capacità di lettura dei numeri da 1 a 9999, che il bambino sa già comporre per quantità di perle dorate
– dare una visione globale dei numeri all’interno del sistema decimale ai bambini
– comprendere che è la posizione di un numero a determinarne il valore: i numeri sono soltanto 9 in tutto, ed è lo zero a determinare la loro posizione e quindi il loro valore
– comprendere che lo zero all’interno di un grande numero, in qualsiasi posizione, indica semplicemente la mancanza di quantità di quella particolare gerarchia: ad esempio nel numero 5407 mancano le decine.

Età:
– dai 4 anni e mezzo.

Controllo dell’errore: l’insegnante. Coi soli cartelli dei numeri non è possibile verificare la correttezza della composizione. Per farlo occorre lavorare coi cartelli dei numeri e le perle dorate insieme.

Varianti:
– possiamo eseguire questa presentazione coinvolgendo un gruppo di bambini (3 o 4).

Presentazione con le perle dorate e i cartelli

Per prima cosa poniamo sul tappeto il materiale in questo ordine, formando il “quadro del sistema decimale“:

Non si tratta di contare, ma di portare l’attenzione del bambino sul concetto che in ogni gerarchia esistono unicamente 9 cifre che non possono essere rappresentate semplicemente dai numeri 1 2 3 4 5 6 7 8 9, dal momento che essi indicano soltanto unità semplici; in altre parole possiamo dire che le cifre significative sono sempre e soltanto nove:

Con i bambini proporremo i primi esercizi utilizzando un solo cubo delle migliaia, cioè formando grandi numeri entro il 1999. Potremo così proporre molti esercizi di associazione tra cartelli dei numeri e perle dorate (cioè tra simbolo e quantità).

Naturalmente lavoreremo prima all’associazione di un solo cartello dei numeri, ad esempio 600, 8, ecc…

Quando poi il bambino avrà acquisito familiarità con le categorie separate, possiamo passare a consegnargli contemporaneamente due o più cartelli di differenti gerarchie, ad esempio 1000 400 50 8,

chiedendogli di portare la quantità corrispondente a ciascun cartello.

Poi possiamo mostrargli come avviene la formazione di un grande numero: sul cartello più lungo collochiamo via via quelli più corti, allineandoli prima sulla sinistra

e facendoli scorrere poi verso destra

Alla fine, leggeremo al bambino: mille-quattrocento-cinquant-otto.

Un altro esercizio consiste nel dire un numero, ad esempio ottocentoquarantasette, ed il bambino dovrà scegliere dal quadro del sistema decimale le quantità corrispondenti, cioè 8 quadrati di perle, 4 bastoncini e 7 perle sciolte.

Per quanto riguarda i cartelli dei numeri, la scelta sarà per il bambino ancora più semplice. Se poi si sovrappongono i cartelli 800 40 e 7

 si avrà il  numero: 847

I bambini, in questo modo, si esercitano nella composizione e scomposizione di grandi numeri, sia per quanto riguarda le quantità, sia per quanto riguarda i loro simboli numerici. I numeri si scompongono separando le migliaia, le centinaia, le decine e le unità: ogni grande numero è una somma di gruppi, ciascuno dei quali è rappresentato dalle cifre che stanno una accanto all’altra.

Questa, ad esempio, la composizione del numero 1235 con il materiale:

e questa con i cartelli dei numeri:

Si può iniziare a giocare coi grandi numeri molto presto: i bambini ne saranno entusiasti. Il fatto di poter comporre e analizzare i numeri muovendo oggetti stimola la ripetizione. Presentato nel suo insieme, il sistema decimale è una specie di trama fondamentale sulla quale si sviluppano un po’ per volta i dettagli che chiariscono e facilitano, ogni volta un po’ di più, il suo studio.

L’esercizio della “visione a volo d’uccello del sistema decimale“, ad esempio, consiste nell’appaiare a ciascuno dei cartelli dei numeri la corrispondente quantità di perle. Questo risponde al principio di globalità, un punto fondamentale della didattica montessoriana che consiste nel cominciare sempre, al ogni livello, dalla presentazione di una situazione generale, precisando poi i dettagli.

Lo studio dei dettagli può essere condotto con più dettagli contemporaneamente. Una sistematizzazione non è necessaria, mentre è necessario studiare “tutti” i dettagli. Gli esercizi coi dettagli che si riferiscono al sistema decimale non hanno necessità di precedenza, essendo già guidati da un insieme prestabilito. La Montessori chiama questi esercizi “esercizi paralleli“, e si tratta di giochi che vanno dalle tavole di Seguin, alle catene di 100 e di 1000, al serpente dell’addizione, ai vari giochi per le operazioni aritmetiche…

Presentazione 1

(trovi altri esercizi qui)

Materiale:
1 perla delle unità,
1 barretta delle decine,
1 quadrato delle centinaia,
1 cubo delle migliaia;
i cartelli dei numeri 1 10 100 e 1000.

Scopo:
– appaiare le quantità di perle ai relativi simboli numerici

Presentazione:
Portare la scatola dei cartelli grandi dei numeri sul tappeto, e mettere sul tappeto i cartelli 1 10 100 e 1000. Posizionare i cartelli uno sotto l’altro, facendoli nominare dal bambino.

Portare al tavolo la quantità di perle corrispondente,

quindi comporre il numero 1111.

Presentazione 2 (esercizio di gruppo per due o tre bambini)

Materiale: 9 perle delle unità, 9 barrette delle decine, 9 quadrati delle centinaia, 1 cubo delle migliaia; il set completo dei cartelli grandi dei numeri (senza i cartelli dal 2000 al 9000); un vassoio vuoto per ognuno dei bambini partecipanti e due tappeti

Scopo dell’esercizio: esercitarsi ed acquisire familiarità con le diverse categorie di numeri, soprattutto per quanto riguarda la lettura dei simboli scritti; imparare a leggere correttamente i grandi numeri; preparazione al lavoro con il valore posizionale delle cifre.

Esercizio:

Stendere i due tappeti sul pavimento e disporre con l’aiuto dei bambini in uno i cartelli dei numeri e nell’altro le perle dorate, in questo modo:

contando il materiale via via che viene disposto.

(in questa prima fase sarà sufficiente disporre solo il cartello del 1000, in relazione al solo cubo delle migliaia presente)

Ogni bambino riceve un vassoio con una ciotolina per contenere le unità

mettiamo sul vassoio di ogni bambino un cartello diverso,

e chiediamo loro di identificarlo e di portarci la quantità di perle corrispondente.

Quando il bambino torna, si legge la carta e si contano insieme le perle che ha portato. Quindi si rimettono al loro posto sia le perle, sia il numero.

Dopo un po’ di esercizi con una sola categoria, possiamo passare a mettere due cartelli diversi sui vassoi, relativi a due categorie adiacenti.

Mostriamo sempre al bambino, dopo che ci ha portato il corrispondente quantitativo di perle, come sovrapporre  i due cartelli e come leggere il numero formato,

dicendo ad esempio: “quattro decine e sei unità… quarantasei”.

Passeremo poi ad utilizzare tre, ed infine quattro categorie.

Presentazione 3 (esercizio di gruppo)

Materiali:
– il set completo delle perle dorate (9 elementi per categoria),
– il set completo dei cartelli grandi dei numeri,
– un vassoio per ogni bambino partecipante,
– tre tappeti e un vassoio

Scopo dell’esercizio:
– combinare i simboli scritti con le quantità corrispondenti
– familiarizzare con le diverse categorie di numeri, soprattutto per quanto riguarda la lettura dei simboli
– esercitare la composizione, scomposizione e la lettura dei grandi numeri
– comprendere il valore posizionale delle cifre all’interno di un numero.

Esercizio:
Allestiamo i tre tappeti, con l’aiuto dei bambini, in questo modo:

Come nella presentazione precedente, scegliamo un cartello e diamolo al bambino, perchè possa metterlo sul suo vassoio e chiediamogli di andare a prendere la quantità di perle corrispondenti.

Contiamo insieme a lui, mentre trasferisce il materiale scelto dal suo vassoio al tappeto piccolo. Terminato il controllo, chiediamo al bambino di rimettere tutto il materiale a posto, quindi ripetiamo l’esercizio con un altro cartello dei numeri. Ripetiamo questi esercizi almeno un paio di volte.

Quando il bambino esegue con sicurezza l’esercizio, possiamo iniziare a dare al bambino due cartelli dei numeri alla volta, ad esempio 50 e 4.

In fase di controllo, sul tappeto piccolo, chiamiamo sempre il numero formato dai due cartelli: ” 5 decine e 4 unità… Cinquantaquattro”.

Ripetiamo l’esercizio con numeri diversi, poi inseriamo prima anche le centinaia, ed infine anche le migliaia.

Ripetiamo gli esercizi anche invertendoli, cioè dando al bambino una certa quantità di perle, e chiedendogli di portarci i cartelli dei numeri corrispondenti.

Presentazione 4

Materiali:
– il set completo delle perle dorate (9 elementi per categoria),
– il set completo dei cartelli grandi dei numeri,
– un vassoio per ogni bambino partecipante,
– tre tappeti e un vassoio.

Scopo dell’esercizio:
– combinare i simboli scritti con le quantità corrispondenti;
– familiarizzare con le diverse categorie di numeri, soprattutto per quanto riguarda la lettura dei simboli;
– esercitare la composizione, scomposizione e la lettura dei grandi numeri;
– comprendere il valore posizionale delle cifre all’interno di un numero;
– comprendere che, siccome i grandi numeri sono composti da più categorie, lo zero mostra semplicemente un posto vuoto, cioè che mancano elementi di una o più categorie (ad esempio che nel 1304 mancano le decine).

Esercizio:
Allestiamo i tre tappeti, con l’aiuto dei bambini, in questo modo:

 

Prepariamo una cifra coi cartelli dei numeri per ogni bambino, all’inizio utilizzando categorie adiacenti, ad esempio 1436…

Chiediamo ad ogni bambino di portarci le perle corrispondenti alla cifra assegnata, e di trasferire correttamente il materiale sul tappeto, ordinando correttamente sia le perle, sia i cartelli dei numeri.

Mostriamo sempre come posizionare correttamente i cartelli dei numeri.

Per farlo il bambino dovrà sovrapporre i cartelli uno sull’altro sul margine destro

raccogliere le carte, ruotarle in verticale e far scorrere tutti i cartelli sul margine sinistro e poi verso il basso sul lato inferiore

quindi posare il numero composto correttamente sul tappeto.

Leggere sempre il numero: “1 migliaio, 4 centinaia, 2 decine e 6 unità… mille quattrocento venti sei”

Chiedere al bambino di rimettere tutto il materiale al suo posto prima di ripetere l’esercizio anche invertito (cioè preparando un certo quantitativo di perle dorate, e chiedendogli di portarci i cartelli dei numeri corrispondenti e chiedendogli di comporre correttamente la cifra).

Quando i bambini si muovono con sicurezza, passiamo a preparare per loro cifre composte da categorie non adiacenti, chiedendo loro di portarci la quantità di perle corrispondente; ad esempio 2034:  lo zero mostra semplicemente un posto vuoto, cioè che mancano elementi di una o più categorie ( in questo caso mancheranno le centinaia).

Ripetiamo gli esercizi invertendo le azioni, cioè preparando una certa quantità di perle dorate (ad esempio 1036) nella quale manchino uno o più categorie, e chiedendo al bambino di portarci i cartelli dei numeri corrispondenti e di comporre correttamente la cifra.

Esercizi con le barrette di perle colorate Montessori e i cartelli dei numeri

Esercizi con le barrette di perle colorate Montessori e i cartelli dei numeri. Una raccolta di esercizi per aiutare il bambino a memorizzare i numeri ed abbinarli alle relative quantità. Per le presentazioni ho utilizzato i cartelli stampabili e le perle prodotte in proprio Lapappadolce, e i cartelli prodotti da Montessori 3D di Boboto.

Trovi il tutorial per preparare il materiale in proprio qui:

e qui poi, se desideri, scaricare e stampare gratuitamente il materiale in formato “virtuale”:

 

Sfogliando la Guida didattica puoi trovare molti altri esercizi e giochi che utilizzano le perle colorate.

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Esercizio 

Per familiarizzare con le barrette colorate, si danno al bambino le schede dei numeri da 1 a 9.

Il bambino mette le carte in ordine crescente sul tavolo, e poi su ogni carta pone la barretta colorata corrispondente alla cifra.

Il materiale deve essere riposto in un luogo accessibile, in modo che il bambino possa prenderlo ogni volta che lo desidera.

Psicoaritmetica Montessori – Esercizi con le perle dorate e i cartelli dei numeri

Psicoaritmetica Montessori  – Esercizi con le perle dorate e i cartelli dei numeri per bambini della scuola d’infanzia. Dopo aver lavorato col materiale dei cartelli dei numeri

e con quello delle perle dorate,

approfondiamo la conoscenza del sistema decimale con questi esercizi.

Trovi altre indicazioni teoriche e presentazioni relative a questa attività qui: formazione dei grandi numeri

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Presentazione 1 

Materiale:
– 9 perle delle unità,
– 9 barrette delle decine,
– 9 quadrati delle centinaia
– 9 cubi delle migliaia
– il set completo dei cartelli grandi dei numeri
– tre tappeti e un vassoio.

Scopo dell’esercizio:
– dare una visione generale del sistema decimale;
– lavorare al concetto base per cui, arrivati al nove, in qualsiasi gerarchia, si passa all’uno della gerarchia immediatamente superiore.

Esercizio:

Disponiamo su due tappeti separati tutto il materiale delle perle dorate e tutto il materiale dei cartelli grandi dei numeri, in questo modo:

Prepariamo un certo quantitativo di perle sul terzo tappetino, ad esempio 3158

quindi chiediamo al bambino: “Riesci a trovare il numero che indica queste perle?”

Il bambino va al tappeto e compone il  numero sul vassoio, quindi ce lo porta.

Controlliamo insieme la corrispondenza tra la cifra e le perle, quindi il bambino riordina i cartelli dei numeri, e noi possiamo preparare un secondo quantitativo di perle

Presentazione 2 

Materiale:
– 9 perle delle unità
– 9 barrette delle decine
– 9 quadrati delle centinaia
– 9 cubi delle migliaia
– il set completo dei cartelli grandi dei numeri
– tre tappeti e due vassoi (uno piccolo per i cartelli dei numeri e uno più grande per le perle dorate)

Scopo dell’esercizio:
– dare una visione generale del sistema decimale
– lavorare al concetto base per cui, arrivati al nove, in qualsiasi gerarchia, si passa all’uno della gerarchia immediatamente superiore.

Esercizio:

Disponiamo su due tappeti separati tutto il materiale delle perle dorate e tutto il materiale dei cartelli grandi dei numeri, in questo modo:

prepariamo sul terzo tappetino una certa cifra utilizzando i cartelli dei numeri, ad esempio 6524

quindi chiediamo al bambino:  “Riesci a trovare le perle che corrispondono a questo numero?” Il bambino va al tappeto e raccoglie le perle richieste sul vassoio, quindi le porta sul tappeto.

Controlliamo la quantità insieme al bambino,

quindi mentre il bambino riordina le perle, possiamo preparare per lui una seconda cifra coi cartelli dei numeri.

Presentazione 3

Visione “a volo d’uccello” del sistema decimale

Materiale: 45 perle delle unità, 45 barrette delle decine, 45 quadrati delle centinaia e 45 cubi delle migliaia; il set completo dei cartelli grandi dei numeri; 9 piccoli contenitori per le unità (facoltativi)

Il gioco può essere condotto anche più semplicemente con 45 perle delle unità, 45 barrette delle decine, 45 quadrati delle centinaia e un solo cubo delle migliaia e il set completo dei cartelli dei numeri (togliendo i cartelli da 2000 a 9000)

Scopo dell’esercizio: rafforzamento degli esercizi precedenti con le perle dorate e i cartelli dei numeri; fare pratica nell’organizzare le quantità ed i numeri; offrire al bambino una visione globale del sistema decimale, sia per quantità sia per i rispettivi simboli numerici.

Esercizio:

Disponiamo i nove contenitori per le unità lungo il lato destro del tappeto

e  i cartelli dei numeri delle unità in ordine sparso

Apriamo la piccola scatolina che contiene le 45 perle delle unità. Prendiamo dalla scatolina una perla e poniamola nel primo contenitore in alto a destra, contando ad alta voce: “Uno”

e chiediamo al bambino di trovare il cartello del numero corrispondente, che andrà posto a sinistra del contenitore.

Continuare allo stesso modo fino a completare l’intera serie delle unità da 1 a 9.

Arrivati al nove, naturalmente, possiamo ricordare al bambino che se avessimo una perla in più, le perle sarebbero 10, quindi passiamo alla serie delle barrette delle decine,

operando come abbiamo fatto con le unità, fino ad arrivare al 90.

Procediamo allo stesso modo con i quadrati delle centinaia

e con i cubi delle migliaia.

Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori

Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori per bambini della scuola d’infanzia e primaria. Per le presentazioni ho usato le mie perle auto prodotte (trovi il tutorial qui)

e i cartelli stampabili Lapappadolce;

ho inoltre usato il materiale prodotto da Montessori3D di Boboto.

I cartelli dei numeri comprendono:
– unità da 1 a 9, scritte in verde su scheda bianca
– decine da 10 a 90, scritte in blu su scheda bianca (larghe uguale, ma lunghe 2 volte la lunghezza delle unità)
– centinaia da 100 a 900, scritte in rosso su scheda bianca (larghe uguale, ma lunghe tre volte la lunghezza delle unità)
– migliaia da 1000 a 9000, scritte in verde su scheda bianca (larghe uguale, ma lunghe quattro volte la lunghezza delle unità).

Non è forse ovvio dare il colore verde all’unità, all’interno di un sistema numerico, dal momento che ha a che fare con la crescita? Allo stesso modo il verde può simboleggiare il seme che viene messo nella terra.

Per crescere il seme ha bisogno dell’acqua, il cui simbolo è il blu. Come l’unità, pallina dopo pallina, si sviluppa in decina, così il seme diventa germoglio e cresce fino a diventare una chioma d’albero che darà fiori e poi frutti.

Dieci decine formano i centinaio, il cui colore è il rosso, simbolo di energia e di forza. Questa forza, nelle piante, è il frutto che cade al suolo per dare al nuovo seme la possibilità di continuare a diffondersi.

In questo modo ritorniamo alla forma originaria del punto (il migliaio, cui Maria Montessori dà di nuovo il colore verde), che significa sia l’inizio di un altro viaggio nelle tre dimensioni, sia l’espansione dell’energia vitale.

Per questo Maria Montessori parla di psicoaritmetica,  filosofia dell’aritmetica, cioè di aritmetica come aiuto allo sviluppo psichico.

Le confezioni di numeri grandi in commercio costano circa 30 euro, quelli piccoli 25 euro. Qui il download gratuito:

Trovi molti altri esercizi e presentazioni con i cartelli dei numeri qui:

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Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori
Associare quantità e simboli

Materiale:
– un vassoio
– cartelli dei numeri
– perle dorate: 1 unità, 1 decina, 1 centinaio e 1 migliaio
– tappeto.

Presentazione:
– invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di srotolare un tappeto
– andiamo allo scaffale della matematica e individuiamo il materiale che intendiamo usare e diciamo: “Oggi svolgeremo una nuova attività con le perle dorate e i cartelli dei numeri”
– poniamo il vassoio col materiale a sinistra del tappeto
– mettiamo la perla dell’unità sul tappeto e  diciamo: “Questa è una unità”. Diamo la perla al bambino in modo che possa sentirla nelle sue mani. Mettiamo il cartello dell’1 sul tappeto e ripetiamo: “Questa è una unità”
– chiediamo al bambino di mettere la perla accanto al numero, indichiamo prima il cartello e poi la perla e diciamo: “Una unità”


– mettiamo la barretta della decina sul tappeto e  diciamo: “Questa è una unità”. Diamo la barretta al bambino in modo che possa sentirla nelle sue mani. Mettiamo il cartello del 10 sul tappeto e ripetiamo: “Questa è una decina”
– chiediamo al bambino di mettere la barretta accanto al numero, indichiamo prima il cartello e poi la barretta e diciamo: “Una decina”

– mettiamo il quadrato del 100 sul tappeto e  diciamo: “Questa è un centinaio”. Diamo il quadrato al bambino in modo che possa sentirlo nelle sue mani. Mettiamo il cartello del 100 sul tappeto e ripetiamo: “Questo è un centinaio”
– chiediamo al bambino di mettere il quadrato accanto al numero, indichiamo prima il cartello e poi il quadrato e diciamo: “Un centinaio”

– mettiamo il cubo del 1000 sul tappeto e  diciamo: “Questa è un migliaio”. Diamo il cubo al bambino in modo che possa sentirlo nelle sue mani. Mettiamo il cartello del 1000 sul tappeto e ripetiamo: “Questa è un migliaio”
– chiediamo al bambino di mettere il cubo accanto al numero, indichiamo prima il cartello e poi il cubo e diciamo: “Un migliaio”


– procediamo con la nostra lezione in tre tempi chiedendo prima al bambino di indicarci perle e numero, ad esempio dicendo: “Indicami il centinaio”, “Qual è il migliaio?”, Mostrami la decina”, ecc… Ripetiamo più volte, cambiando di tanto in tanto l’ordine dei cartelli


– infine (terzo tempo) poniamo un numero davanti al bambino e chiediamogli di dircene il nome:  “Che numero è questo?”. “A quale quantità di perle è uguale?”. Il bambino risponde. Rimettiamo a lato il numero e le perle, e proponiamogli via via gli altri
– dopo la lezione in tre tempi ordiniamo il materiale sul tappeto mettendo in alto il cartello dell’unità e la perla, e incolonniamo il restante materiale e ripetiamo indicando via via il materiale: “Una unità, uno”, “Una decina, dieci”, “Un centinaio, cento”, “Un migliaio, mille”
– raccogliamo i cartelli: prendiamo il cartello del mille, sovrapponiamo ad esso quello del 100 allineandolo a sinistra, poi quello del 10 e infine quello dell’1. Facciamo scivolare i cartelli verso destra, in modo che compaia il numero 1111 e diciamo: “Mille, cento, dieci, uno”
– scomponiamo nuovamente mettendo i cartelli in riga dal migliaio all’unità e leggiamo: “Un migliaio, un centinaio, una decina, una unità”
– al termine della presentazione rimettiamo il materiale sul vassoio e riportiamolo sullo scaffale
– chiediamo al bambino di riarrotolare il tappeto e riporlo nel suo cesto.

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Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori
Vista a volo d’uccello del sistema decimale

(photo credit)

Materiale:
– cartelli dei numeri
– il materiale completo delle perle dorate
– tappeto

Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori
Presentazione:
– invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di srotolare il tappeto
– andiamo allo scaffale della matematica e indichiamo il materiale dicendo: “Oggi faremo l’esercizio della visione a volo d’uccello”
– portiamo il materiale al tappeto
– disponiamo i due set completi di perle e cartelli, cominciando col mettere la perla singola dell’uno nell’angolo superiore destro del tappeto e il cartello dell’1 accanto alla perla, alla sua sinistra
– indichiamo l’unità e diciamo: “Questa è una unità”
– indichiamo il cartello dell’1 e diciamo: “Questa è una unità”
– procediamo allo stesso modo fino al 9, con i cartelli dei numeri e le perle
– continuiamo allo stesso modo con le decine, le centinaia e le migliaia.

– al termine della presentazione rimettiamo il materiale sul vassoio e riportiamolo sullo scaffale
– chiediamo al bambino di riarrotolare il tappeto e riporlo nel suo cesto.
Trovi un’altra versione di questa presentazione qui: 

Scopo: dare al bambino una visione a volo d’uccello dell’associazione tra quantità e simboli scritti utilizzando i cartelli dei numeri e le perle dorate.

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Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori
Esercizio di gruppo con le schede e le perle dorate per un gruppo di bambini

Materiale:
– cartelli dei  numeri,
– 9 perline dorate delle unità,
– 9 barrette delle decine,
– 9 quadrati delle centinaia
– 9 cubi delle migliaia
– due vassoi
– due tappeti.

Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori
Presentazione
– invitiamo un gruppo di bambini ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamo di srotolare i due tappeti
– andiamo allo scaffale della matematica e indichiamo i vassoi col materiale che intendiamo usare e diciamo: “Oggi faremo un nuovo esercizio con le perle dorate e i cartelli dei numeri”
– portiamo il vassoio dei cartelli su un tappeto e il vassoio delle perle sull’altro
– disponiamo i cartelli dei numeri sul tappeto, in quattro colonne come al solito, con le unità a destra e le migliaia a sinistra
– le perle dorate vengono poste in sequenza sull’altro tappeto:

– mettiamo una certa quantità di perline dorate sul vassoio, ad esempio 2 quadrati delle centinaia. Poi chiediamo: “Quante sono?”

– quando i bambini rispondono”Duecento”, chiediamo: “Chi vuole prendere il vassoio  e mettere la scheda del numero 200 accanto alle perline dorate?”

– terminato il lavoro col 200, rimettiamo a posto il cartello e le perle inserendoli correttamente nei loro schemi e prepariamo un’altra quantità di perline dorate
– continuiamo allo stesso modo, proponendo vari esempi:

– poi l’esercizio può essere invertito: mettiamo un cartello sul vassoio, e chiediamo ai bambini di aggiungervi la quantità di perline dorate corrispondenti:

– una volta che i bambini hanno acquisito padronanza dell’esercizio, si possono comporre quantità formate da ordini di grandezza vari


– al termine della presentazione rimettiamo il materiale sul vassoio e riportiamolo sullo scaffale
– chiediamo al bambino di riarrotolare il tappeto e riporlo nel suo cesto.

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Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori
Il gioco del 9

Materiale:
– cartelli dei numeri
– 10 perle delle unità, 10 barrette della decina, 10 quadrati delle centinaia e un cubo delle migliaia
– un vassoio
– un tappeto.

Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori
Presentazione:
– invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di srotolare un tappeto
– andiamo allo scaffale della matematica e individuiamo il materiale che intendiamo usare dicendo: “Oggi faremo una nuova attività con le perle dorate e i cartelli dei numeri”
– portiamo il vassoio al tappeto
– iniziando la presentazione utilizzando solo le perle dorate e presentando i numeri solo oralmente (senza cartelli)
– prendiamo la ciotola delle unità e mettiamole una ad una di fronte al bambino contandole: uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove

– arrivati a nove diciamo: “Se aggiungiamo un’altra perla arriviamo a 10, ma sappiamo che il dieci è una barretta della decina:

– riponiamo le perle singole, prendiamo le barrette delle decine e cominciamo a contarle: dieci, venti, trenta, quaranta, cinquanta, sessanta, settanta, ottanta, novanta
– arrivati a 90 diciamo: se aggiungiamo un’altra decina arriviamo a 100, ma sappiamo che per il 100 utilizziamo il quadrato di perle:

– prendiamo un quadrato e confrontiamolo,


– quindi riponiamo le barrette e continuiamo coi quadrati, contandoli mentre li impiliamo: cento, duecento, trecento, quattrocento, cinquecento, seicento, settecento, ottocento, novecento
– arrivati a 900 diciamo: se aggiungiamo un’altro quadrato arriviamo a 1000, ma sappiamo che per il 1000 noi usiamo il cubo di perle:

– confrontiamo i 10 quadrati col cubo

– riponiamo i quadrati e lasciamo sul tappeto soltanto il cubo, quindi riponiamo anch’esso sul vassoio
– ripetiamo l’esercizio utilizzando anche i cartelli dei numeri, per aggiungere al conteggio la lettura del simbolo e rendere ancora più evidente il passaggio da un gerarchia ad un’altra quando si supera il 9
– procediamo come abbiamo fatto per preparare la visione a volo d’uccello, ma questa volta mettiamo accanto ad ogni numero una sola unità, poi mentre contiamo le unità facciamo sempre scendere una perla fino ad arrivare al 9:

– arrivati a nove diciamo: “Se aggiungiamo un’altra perla arriviamo a 10, ma sappiamo che il dieci è una barretta della decina:

– riponiamo le perle singole, prendiamo le barrette delle decine e cominciamo a contarle: dieci, venti, trenta, quaranta, cinquanta, sessanta, settanta, ottanta, novanta


– arrivati a 90 diciamo: se aggiungiamo un’altra decina arriviamo a 100, ma sappiamo che per il 100 utilizziamo il quadrato di perle:

– prendiamo un quadrato e confrontiamolo,


– quindi riponiamo le barrette e continuiamo coi quadrati, contandoli mentre li impiliamo: cento, duecento, trecento, quattrocento, cinquecento, seicento, settecento, ottocento, novecento


– arrivati a 900 diciamo: se aggiungiamo un’altro quadrato arriviamo a 1000, ma sappiamo che per il 1000 noi usiamo il cubo di perle:


– confrontiamo i 10 quadrati col cubo


– riponiamo i quadrati e lasciamo sul tappeto soltanto il cubo, quindi riponiamo anch’esso sul vassoio


– possiamo decidere di fermarci qui oppure proseguire con le migliaia fino a 9000
– arrivati a 9000 qualche bambino potrebbe chiedersi cosa viene dopo e ne potremmo discutere: diecimila, centomila, ecc.
– al termine della presentazione rimettiamo il materiale sul vassoio e riportiamolo sullo scaffale
– chiediamo al bambino di riarrotolare il tappeto e riporlo nel suo cesto.

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Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori
Associare le quantità ai cartelli dei numeri

Materiali:
– cartelli dei numeri
– set completo delle perle dorate
– due tappeti e un vassoio (in alternativa possiamo anche scegliere di usare tre tappeti: uno per le perle dorate, uno per i cartelli, e uno per l’esercizio. In questo caso avremo due vassoi: uno per trasportare le perle e uno per trasportare i cartelli. Comporremo in questo caso numero e quantità sul terzo tappeto)

Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori
Presentazione
:
– invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di srotolare i tappeti
– andiamo allo scaffale della matematica, indichiamo il materiale che intendiamo utilizzare e diciamo: “Oggi faremo un nuovo esercizio con le perle dorate e i cartelli dei numeri
– con l’aiuto del bambino disponiamo i cartelli dei numeri sul tappeto in colonne per unità, decine, centinaia e migliaia
– con l’aiuto del bambino disponiamo separatamente le perle dorate, in colonne per unità, decine, centinaia e migliaia
– se scegliamo di usare tre tappeti mettiamo due vassoi sul terzo tappeto (uno per le perle dorate e uno per i cartelli)
– formiamo una certa quantità di perle sul vassoio scegliendo due sole gerarchie adiacenti (ad esempio decine e unità, o centinaia e decine)
– chiediamo al bambino di contarle e comporre il numero corrispondente alla quantità di perle:

– quando il bambino ha completato l’esercizio, verificare il risultando scomponendo la cifra e mettendo unità, decine, centinaia e migliaia accanto alle relative perle
– poi possiamo proporre tre categorie vicine (centinaia, decine e unità o migliaia, centinaia e decine)


– poi possiamo usare tutte le quattro categorie


– quando il bambino ha completato l’esercizio, verificare il risultando scomponendo la cifra e mettendo unità, decine, centinaia e migliaia accanto alle relative perle

– infine possiamo omettere una categoria, ad esempio scegliendo migliaia, centinaia e unità. Se non mettiamo una categoria di perle sul vassoio, non ci saranno cartelli dei numeri per quella data categoria. Dovremo evidenziare questa situazione che corrisponde a “zero” mentre il bambino esegue l’esercizio:

– a questo punto possiamo invertire l’esercizio e prima comporre un numero, poi chiedere al bambino di portare la quantità di perle corrispondente
– componiamo un numero con i cartelli un numero formato da due cifre (scelte fra gerarchie adiacenti, ad esempio decine e unità, o centinaia e decine) e mettiamolo su un vassoio
– chiediamo al bambino di prendere la quantità di perle corrispondenti al numero:

poi tre, poi quattro gerarchie:

infine tre categorie non adiacenti:

– al termine della presentazione rimettiamo il materiale sul vassoio e riportiamolo sullo scaffale
– chiediamo al bambino di riarrotolare i tappeti e riporli nel cesto.

Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori
Scopo
:
– creare un collegamento tra il concreto e l’astratto
– associare quantità e simboli all’interno del sistema decimale
– sperimentare le quantità mentre si leggono i numeri
– acquisire familiarità con le diverse gerarchie di numeri sia con le quantità di perle sia con i cartelli dei numeri
– mostrare come si compongono i grandi numeri
– mostrare che per ogni categoria ci sono solo 9 numeri e che la loro posizione è determinata dallo zero
– aiutare il bambino a comprendere che nel sistema decimale ogni volta che si supera il 9 si passa alla gerarchia successiva
– preparare a lavorare con le quattro operazioni.

Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori
Note
:
– le prime volte evitiamo di scegliere cartelli che presentano lo stesso numero iniziale (ad esempio 10 e 100)
– controlliamo che il bambino prenda il vassoio dal giusto verso (le unità devono trovarsi alla sua destra)
– quando il bambino ha terminato l’esercizio dovrà rimettere il materiale correttamente all’interno degli schemi delle perle e dei cartelli
– una volta presentati gli esercizi, il bambino li può ripetere tutte le volte che lo desidera
– quando il bambino ha compreso gli esercizi presentati, nella sua mente non solo si crea l’associazione simbolo-quantità, ma avviene una sintesi mentale. Questa sintesi mentale, cioè il segreto del sistema decimale, è il punto d’arrivo di tutto il lavoro. Grazie a questi esercizi il bambino comprende l’essenza del sistema decimale.

Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori
Età
:
– dai 4 anni e mezzo circa, dopo aver lavorato con le perle e i cartelli separatamente.

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 Esercizi coi cartelli dei numeri e le perle dorate Montessori

Psicoaritmetica Montessori – Esercizi coi cartelli dei numeri

Psicoaritmetica Montessori – Esercizi coi cartelli dei numeri per bambini della scuola d’infanzia. Per le presentazioni ho utilizzato i cartelli stampabili Lapappadolce e i cartelli prodotti da Montessori 3D di Boboto.

Il materiale a disposizione dei bambini per comprendere il sistema decimale è triplice, essendo costituito di oggetti, numeri e parole. Gli oggetti sono le perle, mentre per i numeri ed i loro nomi abbiamo molti materiali, tra i quali i cartelli dei numeri.

Si tratta di una serie di cartelli, le cui dimensioni sono proporzionali alle gerarchie dei numeri e i cui colori sono i seguenti:
– verde per la serie da 1 a 9 e da 1000 a 9000


– blu per la serie da 10 a 90


– rosso per la serie da 100 a 900.

I cartelli per le nove unità sono uguali tra loro, e simili a quelli usati per la prima numerazione con le aste numeriche.
I cartelli per le nove decine sono di grandezza doppia, perchè necessitano di spazio per contenere lo zero.
I cartelli per le centinaia hanno una lunghezza tripla di quelli delle unità per lasciar spazio per due zeri.


I cartelli per le migliaia, che hanno bisogno di uno spazio per tre zeri, hanno una lunghezza quadrupla di quelli delle unità.

Di seguito trovate qualche esercizio che è possibile fare con i bambini utilizzando i cartelli dei numeri, in preparazione del loro utilizzo con le perle dorate:

Potere scaricare e stampare i cartelli dei numeri qui:

Psicoaritmetica Montessori – Esercizi coi cartelli dei numeri
Presentazione 1

Materiale: i cartelli grandi dei numeri 1, 10, 100 e 1000

Età: dai quattro ai cinque anni

Psicoaritmetica Montessori – Esercizi coi cartelli dei numeri
Lezione in tre tempi

Primo tempo:  Poniamo sul tavolo, di lato, i cartelli dei numeri, in questo modo:

Mostriamo al bambino la carta dell’unità ripetendo più volte il nome del numero: “Uno… uno… Questo è il nostro modo di scrivere uno”

Sostituiamo con il numero 10, nominandolo più volte e facendolo ripetere al bambino.

Sostituiamo quindi col cartello del 100

e infine col cartello del 1000. “Questo è il modo in cui scriviamo un centinaio.” Lei poi lo mette al suo fianco e mostra al bambino la carta “1000” e dice: “Questo è il modo in cui scriviamo mille.”

Secondo tempo: disponiamo le carte davanti al bambino in ordine casuale, e chiediamo: “Indicami il cento”, “Qual è il mille?”, Mostrami il dieci”, ecc… Ripetiamo più volte, cambiando di tanto in tanto l’ordine dei cartelli.

Terzo tempo: quando il bambino ha compreso l’esercizio e lo esegue facilmente e senza errori, poniamo i cartelli dei numeri a un lato del tavolo,  fuori dalla vista del bambino. Poniamo un numero davanti al bambino e chiediamogli di dircene il nome:  “Che numero è questo?”. Il bambino risponde. Rimettiamo a lato il numero, e proponiamogli via via gli altri.

Ricapitolazione: al termine della lezione, mettiamo tutti i cartelli a lato del tavolo. Quindi mettiamo il 1000 davanti al bambino e diciamo: “Oggi abbiamo imparato che questo è modo di scrivere mille”. Poi sostituiamo col cartello del 100 e diciamo “Questo è il modo di scrivere cento”, e continuiamo così con il cartello del dieci e quello dell’uno.

Infine prendiamo uno alla volta i cartelli dei numeri a partire dal 1000, sovrapponendoli e dicendo : “Mille, cento, dieci, uno.”, e sovrapponendoli così:

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Psicoaritmetica Montessori – Esercizi coi cartelli dei numeri
Presentazione 2

Materiale: il set completo dei cartelli grandi dei numeri

Età: a partire dai quattro anni

Scopo dell’esercizio:  comprendere che ogni volta che viene raggiunto il nove, si passa all’uno della gerarchia immediatamente superiore; saper leggere i simboli scritti

Psicoaritmetica Montessori – Esercizi coi cartelli dei numeri
Esercizio:

Portiamo il materiale al tavolo del bambino e sediamoci accanto a lui. Prendiamo una alla volta i cartelli delle unità, e chiediamo al bambino di nominarle.

Poniamo sul tavolo l’1 in alto a destra, e le unità successive in una colonna verticale, una sotto l’altra, fino al 9.

Prendiamo quindi i cartelli delle decine, a partire dal 10.

Poniamo il 10 a sinistra dell’1, parallelo ad esso.

Il bambino nomina una ad una le decine, che vengono disposte in ordine sotto al 10. (I nomi venti, trenta, fino a novanta verranno insegnate in una lezione successiva. In questo esercizio diremo semplicemente una decina, due decine, nove decine…)

Prendiamo poi i cartelli delle centinaia. Poniamo il 100 a sinistra del 10, parallelo ad esso. Formiamo la colonna delle centinaia, mentre il bambino  nomina i vari cartelli: “100, 200, 900 …”.

Infine prendiamo i cartelli delle migliaia. Poniamo il cartello del 1000 a sinistra del 100 e parallelo ad esso. Disponiamo quindi la colonna delle migliaia successive, mentre il bambino le nomina: “Mille, duemila…novemila…”.

Osserviamo il risultato insieme al bambino. Abbiamo una chiara impressione visiva della successione dei numeri da 1 a 9 per ognuna delle gerarchie. E’ bene ripetere questo esercizio per più giorni successivi. Teniamo quindi il materiale sullo scaffale, a disposizione del bambino.

Psicoaritmetica Montessori – Esercizi coi cartelli dei numeri
Presentazione 3 (un gioco di gruppo)

Materiale: il set completo dei cartelli grandi dei numeri, un vassoio

Materiale: il set completo dei cartelli grandi dei numeri, un vassoio

Età: a partire dai 4 anni e mezzo

Scopo dell’esercizio: fare pratica nella composizione e nella lettura dei numeri da 1 a 9999.

Esercizio: si tratta di un esercizio che può essere condotto da un gruppo di 3 – 5 bambini.

Disponiamo con l’aiuto dei bambini tutti i cartelli dei numeri sul tappeto, in questo modo:

I bambini staranno sul lato del tappeto che consente loro di vedere sempre i cartelli dal verso giusto, mentre noi possiamo metterci sul lato opposto.

Mettiamo un cartello sul vassoio, e chiediamo: “Chi sa di che numero si tratta?” I bambini rispondono. Rimettiamo quindi il cartello al suo posto e mettiamone via via altri. In questa prima fase metteremo sul vassoio un solo cartello alla volta.

Nei giorni successivi possiamo anche invertire l’esercizio, e chiedere ai bambini di mettere sul vassoio una certa cifra, dicendo ad esempio: “Chi vuole mettere mettere 300 sul vassoio?” “Chi vuole trovare il 6000?” ecc…

E’ importate fare molti di questi esercizi, per un certo periodo di tempo. Quando i bambini riescono facilmente a riconoscere le cifre, possiamo comporre numeri formati da due, tre, quattro gerarchie differenti, ed i bambini impareranno a leggerli.

Ad esempio potremo preparare sul vassoio il numero 3800.

Se i bambini mostrano qualche difficoltà, all’inizio, possiamo separare i due cartelli ponendoli in colonna uno sotto l’altro,dicendo: “Questo è tremila, e questo è ottocento”

e poi sovrapporli nuovamente, dicendo: “Così li mettiamo insieme per fare il tremilaottocento”.

Ripetiamo l’esercizio nei giorni successivi, aumentando gradualmente la complessità, finchè i bambini non saranno in grado di leggere e comporre qualsiasi numero da 1 a 9999.

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Psicoaritmetica Montessori – Esercizi coi cartelli dei numeri

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri per bambini della scuola d’infanzia e primaria. Le perle fotografate nelle presentazioni sono di Montessori 3D di Boboto.

Il materiale dello scaffale delle perle colorate comprende, per ciascuno dei dieci numeri:
– il bastoncino che lo rappresenta (prima potenza);
– tanti quadrati del numero quante sono le unità costituenti la base (seconda potenza),
– un cubo formato di tanti quadrati quante sono le unità costituenti la base (terza potenza);
– una catena fatta di tante perle quante sono quelle del quadrato, in cui risultano distinti i diversi bastoncini costituenti il quadrato
– una catena corrispondente al cubo: in essa si distinguono le catene dei quadrati e, nell’ambito di queste ultime, i bastoncini rappresentanti le basi.

Per saperne di più:
presentazione generale dello scaffale delle perle colorate
catena del 100
catena del 1000
catene dei quadrati dei numeri (o catene corte)
catene dei cubi dei numeri (o catene lunghe).

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Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Attività 1 – forme geometriche con le catene corte

Materiale:
– catene corte
– tappeto.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Descrizione dell’attività
:
– mettiamo le catene corte sul tappeto
– prendiamo la catena del tre e formiamo il triangolo
– chiediamo al bambino di identificare la forma
– proseguiamo in ordine con le altre catene, componendole in fila sul tappeto; possiamo anche chiedere al bambino di prevedere la forma successiva prima di comporla.

E: dai 4 anni.

Scopo: oltre a familiarizzare con le catene corte dello scaffale, il bambino impara che c’è un collegamento tra i numeri e la geometria. Rinforza inoltre la nomenclatura relativa alle forme geometriche.

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Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Attività 2 – forme geometriche concentriche con le catene corte

Materiali:
– catene corte
– tappeto.

Descrizione dell’attività:
– con la catena del 3 formiamo sul tappeto il triangolo, poi con la catena del 4 costruiamo in quadrato attorno al triangolo e proseguiamo così con tutte le altre catene. Ogni volta verbalizziamo quello che abbiamo fatto dicendo, ad esempio: “Il triangolo è inscritto nel quadrato”, “Il quadrato circoscrive il triangolo ed è inscritto nel pentagono” e così via.

Età: dai 4 anni.

Scopo: oltre a familiarizzare con le catene corte dello scaffale, il bambino impara che c’è un collegamento tra i numeri e la geometria. Rinforza inoltre la nomenclatura relativa alle forme geometriche.

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Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Attività 3 – esplorazione del quadrato

Materiale:
– cartellini in bianco e matita
– catene corte di ogni numero
– quadrati di ogni numero.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Descrizione dell’attività
:
– prendiamo ad esempio la catena corta del 5, distendiamola sul tappeto, quindi ripieghiamola in modo da formare il quadrato. Chiediamo: “Che cosa abbiamo fatto?”. Il bambino risponderà: “Un quadrato”
– indichiamo la base del quadrato e diciamo: “Per base abbiamo cinque perle”. Scriviamo su un cartellino 5
– indichiamo il lato e diciamo: “Per lato abbiamo 5 perle”. Scriviamo 5 su un altro cartellino

– diciamo: “Questa forma è un quadrato, possiamo verificarlo confrontandolo col quadrato del 5”
– compariamo la catena ripiegata col quadrato del 5
– diciamo: “Quando parliamo di questo quadrato possiamo dire che si tratta di cinque per cinque volte, che formano il quadrato del cinque. In matematica per scrivere cinque al quadrato facciamo così”

– prendiamo un terzo cartellino e scriviamo 5² dicendo: “Prima si scrive 5, e poi 2 in alto e a destra del numero”
– diciamo: “Ora siamo in grado di dire che cinque preso cinque volte mi dà cinque alla seconda”
– scriviamo su due cartellini i segni dell’operazione e componiamo 5 x 5 = 5²


– continuiamo allo stesso modo con altre catene.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
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Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Attività 4 – esplorazione del quadrato

Materiale:
– cartellini bianchi e matita
– catene corte
– quadrati dei numeri.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Descrizione dell’attività:
– mettiamo la catena del quadrato dell’1 sul tappeto, a sinistra, e chiediamo: “Cosa abbiamo qui? Abbiamo 1 preso 1 volta”. Scriviamo su un cartellino 1 x 1. Diciamo: “Il risultato dell’operazione è 1²”. Scriviamo 1² su un cartellino ed affianchiamolo al primo.  Chiediamo: “Qual è il suo valore? Il suo valore è 1”. Scriviamo 1 su un altro cartellino e affianchiamolo al secondo

mettiamo la catena corta del 2 sotto alla prima e ripieghiamola. Diciamo: “Qui abbiamo 2 preso 2 volte”. Scriviamo 2 x 2. Diciamo: “Si tratta del quadrato del 2, cioè due al quadrato, che si scrive così”. Scriviamo 2² su un altro cartellino. Chiediamo: “Qual è il valore di 2². Il valore è 4”. Scriviamo 4 su un altro cartellino.
Continuiamo così fino alla catena corta del 10.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri

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Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Attività 5 – esplorazione del cubo

Materiale:
– cartellini bianchi e matita
– catene lunghe
– quadrati e cubo dei numeri.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Descrizione dell’attività
:
– prendiamo ad esempio la catena lunga del 5 e disponiamola in linea retta sul tappeto, quindi ripieghiamola per formare i quadrati. Chiediamo ai bambini: “Cosa abbiamo fatto? Abbiamo ottenuto un quadrato di 5 preso 5 volte”
– sovrapponiamo un quadrato su ogni quadrato formato dalla catena ripiegata

– raccogliamo i quadrati e impiliamoli uno sull’altro per formare un cubo


– indichiamo i 5 quadrati sovrapposti e chiediamo: “Quale forma abbiamo ottenuto? Un cubo”.
– scriviamo su un cartellino 5 x 5. Indichiamo il primo quadrato e mettiamo su di esso il cartellino che abbiamo scritto

– diciamo: “5 x 5 è il quadrato di cinque, che possiamo anche scrivere 5²”. Scriviamo il cartellino, mettiamo 5 x 5 sul tappeto e 5² sul primo quadrato


– ricontiamo i quadrati, che sono cinque, e diciamo “Il cubo è formato da 5 x 5 per 5 volte”
– prendiamo il cubo del 5 per confrontarlo con quello formato dai quadrati. Si tratta proprio di un cubo.  Indichiamo il primo quadrato, poi contiamolo con i rimanenti quadrati: “Il cubo è formato da 5 quadrati”. Scriviamo su un nuovo cartellino il numero 5 e posizioniamolo in verticale lungo uno spigolo del cubo. Diciamo: “Il cubo è formato da 5 x 5 x 5”. Aggiungiamo x 5 al 5 x 5 al cartellino sul tappeto e togliamo il 5 dal cubo


“Per indicare 5 x 5 x 5, che è anche 5² x 5 scriviamo 5³. Cinque alla terza è il cubo del cinque”
– mettiamo il cartellino a fianco del primo cartellino sul tappeto: 5² x 5 = 5 × 5 x 5 = 5³
– contando la catena possiamo anche conoscere il valore del cubo

– continuiamo queste esplorazioni con altre catene.

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Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Attività 6 – esplorazione del cubo

Materiali:
– cartellini bianchi e matita
– catene lunghe, quadrati e cubi dei numeri.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Descrizione dell’attività
:
– portiamo il materiale sul tappeto
– prendiamo la perla dell’1 che rappresenta il numero 1, il quadrato di 1 e il cubo di 1.
– diciamo: “Uno preso una volta è 1 x 1, cioè 1². Qual è il suo valore? 1.”. Scriviamo su un cartellino 1 x 1 = 1² = 1 e mettiamolo sul tappeto. Diciamo: “Il suo cubo è 1² x 1, cioè 1³. Qual è il suo valore? Sempre 1”. Scriviamo su un altro cartellino 1 x 1 x 1 = 1³ = 1 e mettiamolo sul tappeto.
– prendiamo i due quadrati del 2 e mettiamoli uno sull’altro. Diciamo: “Questo è un quadrato del 2 preso due volte, che insieme formano il cubo del 2”. Confrontiamo col cubo del 2. Scriviamo su un cartellino 2² x 2.  Diciamo “Due al quadrato per due è come dire 2 x 2 x 2, che è come dire due al cubo”. Scriviamo su un altro cartellino 2 x 2 x 2 = 2³ e chiediamo: “Qual è il suo valore?”. I bambini rispondono contando le perle o se serve utilizzando la catena lunga del 2 e noi completiamo il cartellino: 2 x 2 x 2 = 2³ = 8
– prendiamo tre quadrati del 3 e mettiamoli uno sull’altro. Diciamo: “Questo è un quadrato del 3 preso 3 volte, che insieme formano il cubo del 3”. Confrontiamo col cubo del 3. Scriviamo su un cartellino 3² x 3.  Diciamo “Tre al quadrato per tre è come dire 3 x 3 x 3, che è come dire tre al cubo”. Scriviamo su un altro cartellino 3 x 3 x 3 = 3³ e chiediamo: “Qual è il suo valore?”. I bambini rispondono a memoria, o contando le perle o se serve utilizzando la catena lunga del 3 e noi completiamo il cartellino: 3 x 3 x 3 = 3³ = 27
– proseguiamo allo stesso modo con tutti i cubi fino a 10 x 10 x 10

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Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Attività 7 – forme geometriche con le catene lunghe

Materiale:
– catene lunghe
– quadrati e cubi.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Descrizione dell’attività
:
– prendiamo una catena lunga e componiamo con essa una versione più grande della stessa forma che avevamo creato con la catena corta corrispondente (ad esempio il triangolo per quella del 3)

poniamo un quadrato ad ogni angolo della forma, ed in cubo nel centro.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Attività – la piramide dei quadrati dei numeri

Materiali:
-i quadrati dei numeri.

Descrizione dell’attività:

– mettiamo i quadrati uno sull’altro a formare una piramide, dal quadrato del 10 a quello dell’1

– diciamo al bambino: “Oggi calcoleremo il valore di questa piramide”

– cominciando dal quadrato dell’1 procediamo nei conteggi:

1² = 1
2² = 4
3² = 9
4² = 16
5² = 25
6² = 36
7² = 49
8² = 64
9² = 81
10² = 100

1 + 4 + 9 + 16 + 25 + 36 + 49 + 64 + 81 + 100 = 385

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri
Attività – la torre dei cubi

Materiali:

tutti i cubi.

Descrizione dell’attività:

mettiamo i cubi uno sull’altro a formare una torre, dal cubo del 10 a quello dell’1

diciamo al bambino: “Oggi calcoleremo il valore di questa torre”

  • cominciando dal cubo dell’1 procediamo nei conteggi:
    1³ = 1
    2³ = 8
    3³ = 27
    4³ = 64
    5³ = 125
    6³ = 216
    7³ = 343
    8³ = 512
    9³ = 729
    10³ = 1000

1 + 8 + 27 + 64 + 125 + 216 + 343 + 512 + 729 + 1000 = 3025

Se paragoniamo la torre dei cubi di perle con la torre rosa, sapendo che il cubo dell’ 1 misura 1 centimetro cubo, diremo che la torre rosa misura 3025 cm³.

Perle colorate Montessori: altre attività coi quadrati e i cubi dei numeri

Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi

Cubi e catene di perle colorate presentazioni ed esercizi. Le catene dello scaffale delle perle colorate si usano per dare ai bambini una rappresentazione concreta delle numerazioni per 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9 e 10 (tabelline), del quadrato e del cubo dei numeri. Nelle presentazioni che seguono il materiale fotografato è di Montessori 3D di Boboto.

Il materiale viene proposto nella Casa dei Bambini (dai 5 anni d’età circa) per dimostrare a livello sensoriale il concetto che sta alla base del conteggio lineare e del procedere della numerazione nel sistema decimale. Questo avviene prima con la catena del 100,

poi con la catena del 1000,  

poi con le catene corte di perle colorate (catene del quadrato)

e infine con le catene lunghe (catene del cubo).


Oltre alla possibilità di esercitarsi con le numerazioni, il materiale delle perle colorate fornisce una rappresentazione concreta di concetti matematici astratti che, anche se i bambini non sono in grado di verbalizzare, sono in grado di rappresentare.

Grazie al materiale dello scaffale delle perle colorate si ha la dimostrazione concreta delle varie numerazioni, del concetto di multiplo di un numero, del concetto di quadrato e cubo di un numero e quindi di potenza.
Questo apprendimento concreto apre la strada per le future scoperte scientifiche che avverranno nella scuola primaria.  Sarà allora che il bambino guarderà a questo materiale con occhi nuovi e dirà: “Ho già lavorato con questo materiale quando ero piccolo, ma adesso ho capito!”. Nella scuola primaria, infatti, il bambino costruirà sulle sue esperienze precedenti la conoscenza delle potenze, dei multipli e delle regole di divisibilità.

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Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi
Presentazione 1

Materiali:
– catena lunga di un numero
– quadrati del numero
– cubo del numero.

Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi
Presentazione
:
– portiamo sul tappeto la catena, i quadrati e il cubo
– il bambino piega la catena in modo da formare il primo quadrato e lo affianca ad un quadrato
– prosegue allo stesso modo fino a completare la catena

– al termine raccoglie tutti i quadrati

– li mette uno sull’altro a formare un cubo e lo paragona al cubo del numero

Questa presentazione serve a dimostrare che la catena lunga è la rappresentazione lineare del cubo di un numero.

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Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi
Presentazione 2

Materiale:
– catena lunga di un numero
– quadrati del numero
– cubo del numero
– frecce per contare le catene
– tappeto.

 frecce per contare le perle colorate Montessori BIANCO E NERO (da stampare su fogli colorati)


frecce per contare le perle colorate Montessori COLORE (per stampanti a colori)

Il materiale pronto per la stampa e il download è a disposizione degli abbonati:

Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi


Presentazione:
– invitiamo un bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di srotolare un tappeto
– andiamo allo scaffale delle perle colorate e scegliamo la catena lunga di un numero
– stendiamola sul tappeto
– mettiamo in alto il cubo e i quadrati del numero


– ripieghiamo la catena in quadrati


– confrontiamo la catena ripiegata coi quadrati e col cubo


– mettiamo da parte quadrati e cubi e distendiamo nuovamente la catena
– disponiamo le frecce per contare formando delle colonne sul tappeto
– contiamo la catena come abbiamo imparato a fare, utilizzando le frecce. Conteremo una ad una le perle della prima barretta, poi a gruppi mettendo una freccia sull’ultima perla di ogni barretta
– ogni volta che abbiamo raggiunto il quadrato del numero, poniamo sulla barretta anche un quadrato


– sull’ultima barretta mettiamo il cubo
– al termine del conteggio raccogliamo cubo e quadrato per verificare l’equivalenza
– partendo dalla prima, contiamo nuovamente le barrette dalla prima all’ultima e dall’ultima alla prima.

Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi
Estensioni dell’esercizio
:


– dopo aver contato la catena, raccogliamo le frecce e mettiamole sul tappeto. Poi prendiamo una freccia qualsiasi e chiediamo al bambino di porla sulla perla corrispondente


– togliamo la catena dal tappeto lasciando soltanto le frecce in ordine sparso. Chiediamo al bambino di ordinare le frecce dal minore al maggiore.

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Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi
Presentazione 3

Materiali:
– catene dei cubi
– cubi dei numeri
– frecce per contare
– quadrati dei numeri.

Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi
Presentazione
:
– invitiamo un bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di srotolare un tappeto
– andiamo allo scaffale delle perle colorate e scegliamo la catena lunga di un numero. Di solito si scelgono la catena del 5 o del 6 per la prima presentazione del materiale
– prendiamo la catena scelta dallo scaffale sganciando uno ad uno i ripiegamenti  con la mano dominante. Se la lunghezza della catena lo permette prendere l’altro capo della catena con la mano non dominante, altrimenti mettiamo la mano non dominante col palmo verso l’alto e infiliamo i ripiegamenti tra le dita della mano
– trasportiamo la catena con cura e attenzione
– arrivati al tappeto posiamo la catena a zig zag quindi distendiamo la catena verticalmente sul tappeto tirando l’estremità a destra
– portiamo al tavolo anche i quadrati della catena, il cubo e le frecce per contare
– mettiamo i quadrati impilati uno sull’altro in alto, sopra alla catena, poi mettiamo il cubo a destra della pila di quadrati e disponiamo le frecce per contare in colonne per grandezza. Leggiamo le frecce in sequenza


– con movimenti lenti ed accurati ripieghiamo la catena, partendo dalla prima barretta in alto, per formare il primo quadrato


– prendiamo un quadrato e mettiamo sopra a quello formato dalla catena ripiegata
– continuiamo allo stesso modo con le restanti barrette ed i restanti quadrati


– spostiamo i quadrati a destra di quelli formati dalla catena ripiegata. In questo modo formeremo due lunghi rettangoli, uno di barrette e uno di quadrati


– chiediamo: “Quanti quadrati abbiamo?”
– cominciando dall’ultimo quadrato, contiamoli. Mentre li contiamo impiliamoli di nuovo uno sull’altro. Quando con i quadrati avremo formato un cubo, ad esempio del 4, diciamo: “Quattro quadrati sono uguali a un cubo”


– con movimenti lenti e curati distendiamo di nuovo la catena
– mettiamo le frecce in ordine sul tappeto
– contiamo le perle della catena, cominciando dalla prima in alto e mettendo a fianco le frecce corrispondenti
– proseguiamo fino a completare la catena


– ripercorriamo la catena leggendo le frecce in sequenza dalla prima all’ultima
– arrivati all’ultima, rileggiamo dall’ultima alla prima.

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Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi
Presentazione 4

Materiali:
– tutte le catene lunghe
– frecce per contare.

Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi
Presentazione
:
– scegliamo la catena del cubo dell’uno. Mettiamola sul tappeto in alto a sinistra e contiamola con la freccia appropriata
– prendiamo la catena del cubo del 2. Disponiamola verticalmente a destra della prima. Contiamola con le frecce appropriate
– continuiamo con tutte le altre catene, fino a quella del cubo del 10
– quando abbiamo completato i conteggi, notiamo la differenza di lunghezza tra le catene dei cubi
– notiamo poi se ci sono numeri che ricorrono in più catene

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Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi
Presentazione 4
memorizzazione della moltiplicazione

Materiali:
– catene lunghe
– barrette colorate
– catene corte
– cubi dei numeri
– quadrati dei numeri.

Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi
Presentazione 1

– prendiamo  la barretta del 4, la catena del quadrato del 4, il quadrato del 4, la catena del cubo del 4 e  il cubo del 4
– indichiamo la barretta  e diciamo: “Questo è il numero quattro”
– indichiamo la catena corta e diciamo: “Questa è la catena del quadrato del numero”
–  indichiamo il quadrato e diciamo: “Questo è il quadrato del numero”
– indichiamo la catena lunga e diciamo: “Questa è la catena del cubo del numero”
– indichiamo il cubo e diciamo: “Questo è il cubo del numero”
– col metodo della lezione in tre tempi e la partecipazione dei bambini, se serve, ripetiamo la nomenclatura
– prendiamo ora la catena corta e distendiamola sul tappeto
– mettiamo il quadrato corrispondente in alto


– con movimenti lenti e accurati ripieghiamo la catena per formare un quadrato
– sovrapponiamo il quadrato a quello formato dalla catena ripiegata


– distendiamo nuovamente la catena, e contiamo le perle utilizzando le frecce


– mettiamo il quadrato accanto all’ultima barretta, la cui freccia indica il quadrato del numero
– ripercorriamo la catena contando in sequenza dall’alto verso il basso e poi dal basso verso l’alto
– prendiamo ora la catena del cubo e distendiamola sul tappeto
– mettiamo in alto i quadrati del numero, impilati uno sull’altro


– mettiamo il cubo a destra della pila di quadrati
– con movimenti lenti e curati ripieghiamo la catena per formare il primo quadrato, a partire dalle barrette in alto
– sovrapponiamo un quadrato a quello formato dalla catena ripiegata
– spostiamo il quadrato a destra del quadrato formato dalla catena ripiegata


– chiediamo: “Quanti quadrati di perle abbiamo?”
– cominciando dall’ultimo contiamo i quadrati, e man mano che li contiamo impiliamoli uno sull’altro
– quando avremo formato un cubo diciamo, nel caso della catena del 4: “Quattro quadrati sono uguali a un cubo”


– con movimenti lenti ed accurati distendiamo nuovamente la catena, mettiamo sul tappeto le frecce ed usiamole per contare le perle della catena


– al termine ripercorriamo la catena leggendo le frecce dalla prima all’ultima e poi dall’ultima alla prima
– dopo aver contato la catena corta e la catena lunga, prendiamole e spostiamole su un altro tappeto
– distendiamole parallelamente sul tappeto e contiamole  di nuovo usando le frecce che andremo a prendere dal primo tappeto
– compariamo le due catene fra loro.

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Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi

Controllo dell’errore:
– insito nel materiale: grazie alle frecce il bambino può vedere chiaramente, al termine dell’esercizio, se ha commesso errori nel contare le barrette.

Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi – Scopo:
– sperimentare il conteggio lineare dei numeri
– migliorare la capacità di contare. Il contare è un’attività riposante e tende a diventare un’azione meccanica. Attraverso la ripetizione, il bambino assorbe i meccanismi di questi conteggi
– esercitarsi con le numerazioni e quindi prepararsi alla moltiplicazione
– memorizzare le tabelline (contando per 2, 3, 4, 5 ecc.)
– preparazione indiretta al concetto di multiplo di un numero

Età:
– dai 5 anni e mezzo ai 6 anni.

Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi – Note:


– non occorre mostrare al bambino tutte le catene. Dopo la presentazione di una catena, il bambino può lavorare in modo indipendente con qualsiasi catena
– con questi esercizi il bambino sperimenta la differenza di quantità tra quadrato e cubo di un numero. Anche se non diamo il concetto di potenza e aumento esponenziale dei numeri, il conteggio delle perle permette di dimostrargli a livello sensoriale questa differenza tra cubo e quadrato di un numero, per la diversa lunghezza delle catene;
– il materiale permette anche di fare l’esperienza sensoriale delle differenze di quantità tra i vari quadrati, i vari cubi e le varie catene tra loro.
– se il bambino chiede cosa si intende per 6² o il 6³ basterà prendere il quadrato del sei e indicarli base a altezza del quadrato dicendo “Sei per sei” e poi “Prima, seconda” e poi “Sei per sei o sei alla seconda è il quadrato di 6”; poi prendere il cubo e indicare larghezza, altezza e profondità dicendo “Sei per sei per sei” e poi “Prima, seconda, terza”, e poi “Sei per sei per sei, o sei alla terza è il cubo di 6”.

Cubi e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi

Quadrati e catene di perle colorate Montessori presentazioni ed esercizi

Quadrati e catene di perle colorate Montessori: presentazioni ed esercizi per bambini della scuola d’infanzia e primaria. Le perle fotografate nelle presentazioni sono di Montessori 3D di Boboto.

Tra i materiali presenti in una classe Montessori, lo scaffale delle perle colorate è uno dei più attraenti per i bambini, che ne apprezzano la bellezza, la semplicità e l’eleganza. Tutti i bambini aspirano ad utilizzarlo, ed i più piccoli, che ancora non sono pronti per l’attività, spesso guardano con stupore ed ammirazione i compagni più grandi impegnati negli esercizi con le perle colorate. Le perle organizzate nello scaffale sono bellissime ed i bambini più grandi, d’altra parte, attendono con ansia la loro disponibilità per iniziare a disporre e contare ogni catena.

Mentre l’adulto riconosce facilmente il valore concreto delle attività, conoscendo già i concetti di quadrato e cubo di un numero, per il bambino si tratta di un’esperienza diversa.
Per ogni numero lo scaffale contiene catene corte, quadrati che corrispondono alle catene corte, catene lunghe e cubi che corrispondono alle catene lunghe.

L’uso del materiale permette il raggiungimento di diversi scopo diretti e indiretti; con i bambini più piccoli il primo scopo è quello di imparare a contare e accompagnare verso l’astrazione. La transizione verso l’astratto, cioè il passaggio dagli oggetti tangibili (le perle) ai soli numeri, richiede molta pratica, e lo scaffale delle perle colorate offre la possibilità di fare tantissimi esercizi interessanti.

Lavorando con questo materiale i bambini sono continuamente rassicurati dai loro progressi. Lavorando in modo indipendente, vedono la conferma che i numeri scritti corrispondono al numero di perle che possono contare  fisicamente. Quando saranno pronti per farlo, lasceranno il materiale per risolvere problemi direttamente sulla carta.

Attraverso il loro impegno in questo lavoro che è protratto nel tempo e che richiede una grande quantità di spazio fisico, pazienza, concentrazione e determinazione, i bambini arrivano ad apprezzare il concetto di moltiplicazione ed a capire cosa significa quadrato di un numero e cubo di un numero. E’ un materiale che richiede al bambino abilità manuali, senso dell’ordine e tenacia, e quando arriva a fare l’associazione tra concreto ed astratto si può davvero vedere la gioia della scoperta nei suoi occhi.

Trovi una presentazione generale del materiale qui:

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Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Presentazione 1 – scala di perle

Materiali:
– numeri da 1 a 9 scritti su pezzetti di carta
– un contenitore per i numeri
– un contenitore per le perle
– tappeto
– vassoio
– scala di perle. La scala di perle è formata da 9 barrette:
– 1 rossa composta da 1 perla
– 1 verde composta da 2 perle
– 1 rosa composta da 3 perle
– 1 gialla composta da 4 perle
– 1 azzurra composta da 5 perle
– 1 lilla composta da 6 perle
– 1 bianca composta da 7 perle
– 1 marrone composta da 8 perle
– 1 blu composta da 9 perle.
Se intendete realizzare il materiale in proprio, tenete presente che le perle devono essere sferiche e avere un diametro di 7-8 mm.

Questa attività aiuta il bambino ad associare le quantità da uno a 9 con le relative cifre. Introduce inoltre all’uso del materiale contenuto nello scaffale delle perle colorate (catene corte, quadrati, catene lunghe e cubi), ed alle addizioni, sottrazioni e moltiplicazioni con le perle colorate.

Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Presentazione
:
– portiamo il materiale sul tavolo o sul tappeto


– spargiamo le barrette sul tappeto:


– cerchiamo la barretta dell’1 e mettiamola lungo il margine inferiore del tappeto


– cerchiamo la barra del 2 e mettiamola sopra a quella dell’uno. Proseguiamo con le altre allo stesso modo



– poniamo i cartellini dei numeri in ordine sparso lungo il margine inferiore del tappeto, accanto al triangolo delle barrette colorate


– prendiamo la barretta dell’uno e mettiamola in alto a sinistra. Indichiamola e diciamo: “Questo è 1”
– prendiamo il cartellino dell’uno e mettiamolo a destra della barretta. Indichiamolo e diciamo: “Questo è 1”


– presentiamo allo stesso modo le altre barrette e gli altri numeri, prendendoli in ordine crescente


Età:
– dai 3 anni e mezzo ai 4 anni.

Prerequisiti:
– il bambino deve saper contare fino a 10
– il bambino deve saper leggere i numeri da 1 a 10.

Controllo dell’errore:
– il triangolo che si forma ponendo correttamente le perle colorate.

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Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Presentazione 2

Materiali:
– catene corte
– quadrati dei numeri
– frecce per contare.

Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Presentazione:

– invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di stendere un tappeto
– andiamo allo scaffale delle perle colorate e scegliamo una catena. Per la prima presentazione di solito si usano quella del quattro o quella del sei
– portiamo con grande cura la catena sul tappeto, tenendola con due mani per i due estremi, poi portiamo il quadrato e le frecce per contare
– disponiamo la catena sul tappeto e mettiamo il quadrato più in alto


– con movimenti lenti ed accurati, partendo dalla prima barretta in alto, ripieghiamo la catena per formare un quadrato
– sovrapponiamo il quadrato alla catena ripiegata
– rimettiamo il quadrato il alto e distendiamo nuovamente la catena
– mettiamo le frecce in ordine a destra della catena

– contiamo le perle, cominciando dalla prima in alto e mettendo le frecce corrispondenti
– dopo aver posizionato l’ultima freccia, che indica il quadrato della catena, mettiamo il quadrato a destra della barretta corrispondente

– ripercorriamo la catena contando in sequenza dalla prima barretta all’ultima
– arrivati all’ultima contiamo a ritroso per tornare alla prima.

Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Estensione dell’esercizio

– dopo aver completato la prima catena, portarne al tappeto una seconda e distenderla accanto alla prima, con il suo quadrato e le sue frecce
– chiedere al bambino di contare anche la seconda catena

– al termine chiedere al bambino di individuare un certo numero in entrambe le catene (ad esempio il 12)
– possiamo aggiungere altre catene allo stesso modo.

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Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Presentazione 3 – contare le catene corte (o catene dei quadrati)

Questa attività insegna al bambino a contare per raggruppamenti di numeri, quindi si tratta di un materiale utile a preparare per la moltiplicazione. Indirettamente prepara anche alla comprensione del concetto di quadrato dei numeri.

Materiali:
– catena corta di un numero
– quadrato dello stesso numero
– frecce per contare la catena scelta
– tappeto.

 frecce per contare le perle colorate Montessori BIANCO E NERO

frecce per contare le perle colorate Montessori COLORE

Il materiale pronto per la stampa e il download è a disposizione degli abbonati:

Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Presentazione
:
– distendiamo la catena scelta sul tappeto orizzontalmente
– mettiamo il quadrato accanto alla catena, a destra
– mettiamo le frecce per contare a destra del quadrato, ordinate per colonne

– ripieghiamo la catena per formare il quadrato


– compariamo i due quadrati tra loro


– distendiamo nuovamente la catena, contiamo ed etichettiamo le perle con le frecce

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Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Presentazione 4 – contare le catene corte (o catene dei quadrati)

Contare le catene di perle Montessori è un’attività molto più strutturata rispetto al classico esercizio di numerazione (per 2, 3, 5, ecc.) che si pratica normalmente nelle nostre scuole, perchè le catene di perle rappresentano esattamente il quadrato e il cubo del numero, dando così una visione complessa dell’insieme che viene prima percepita attraverso la manipolazione, ed evolve poi in concetti matematici astratti.

Materiale:
– catene corte
– frecce per contare le catene corte

Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Presentazione
:
– scegliamo la catena del 3 e distendiamola sul tappeto. Mettiamo le frecce relative
– indicando le relative barrette rileggiamo: “Tre, sei, nove”

– ripieghiamo la catena per formare il quadrato e diciamo: “Se ripieghiamo la catena così, otteniamo tre serie di tre, che è come dire 3 x 3 volte, che è come dire 3² cioè tre al quadrato. Sono sempre 9 perline”
– proviamo con un numero maggiore, ad esempio con la catena del 6
– contiamo utilizzando le frecce, e dopo averlo fatto rileggiamo il conteggio: “Sei, dodici, diciotto, ventiquattro, trenta, trentasei”

– ripieghiamo la catena per formare il quadrato e diciamo: “Se ripieghiamo la catena così, otteniamo sei serie di sei, che è come dire 6 x 6 volte, che è come dire 6², cioè sei al quadrato. Sono sempre 36 perline”

– ripetiamo l’esercizio con tutte le catene:

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Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Presentazione 5 – contare le catene corte (o catene dei quadrati)

Materiali:
– catene corte
– quadrati
– frecce per contare
– moduli da compilare. Il materiale pronto per la stampa e il download è a disposizione degli abbonati:

Presentazione:
– scegliamo una catena, ad esempio quella del 7, e il relativo quadrato
– distendiamo la catena sul tappeto e mettiamo più in alto il quadrato


– ripieghiamo la catena per formare il suo quadrato


– confrontiamo i due quadrati tra loro
– distendiamo nuovamente la catena
– mettiamo sul tappeto le frecce per contare, ordinate per colonne
– contiamo una ad una le perle della prima barretta e mettiamo le frecce relative


– contiamo le rimanenti barrette sette a sette e mettiamo le frecce relative, spostando di volta in volta il quadrato


– quando la catena è completa ricontiamo le perle a sette e sette da 7 a 49 e da 49 a 7 e prendiamo il modulo da completare

– compiliamo il modulo


– apriamo il modulo per controllare il conteggio.

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Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Presentazione 6 – contare le catene corte (o catene dei quadrati)

– il bambino conta tutte le catene dei quadrati contemporaneamente:

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Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Presentazione 7 – contare le catene corte (o catene dei quadrati)

– il bambino costruisce la piramide dei quadrati e conta le catene

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Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Presentazione 8
forme geometriche  con le catene corte

Materiale:
– catene corte
– tappeto.
Oltre a familiarizzare con le catene corte dello scaffale, il bambino impara che c’è un collegamento tra i numeri e la geometria. Rinforza inoltre la nomenclatura relativa alle forme geometriche.

Quadrati e catene di perle colorate Montessori
Descrizione dell’attività
:
– mettiamo le catene corte sul tappeto
– prendiamo la catena del tre e formiamo il triangolo
– chiediamo al bambino di identificare la forma
– proseguiamo in ordine con le altre catene, componendole in fila sul tappeto; possiamo anche chiedere al bambino di prevedere la forma successiva prima di comporla.

Invece di partire dal triangolo possiamo partire dall’uno (punto), poi il due (angolo) e poi il 3 (triangolo)

Quadrati e catene di perle colorate Montessori – Variante


–  comporre le forme una nell’altra:

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Quadrati e catene di perle colorate Montessori

Età:
– dai 4 anni e mezzo ai 5 anni.

Prerequisiti:
– il bambino deve aver già lavorato con le tavole di Seguin, la tavola del 100, le catene del 100 e del 1000.

Controllo dell’errore:
– insito nel materiale: grazie alle frecce il bambino può vedere chiaramente, al termine dell’esercizio, se ha commesso errori nel contare le barrette.

Quadrati e catene di perle colorate Montessori – Scopo:
– sperimentare il conteggio lineare dei numeri
– migliorare la capacità di contare. Il contare è un’attività riposante e tende a diventare un’azione meccanica. Attraverso la ripetizione, il bambino assorbe i meccanismi di questi conteggi
– esercitarsi con le numerazioni e quindi prepararsi alla moltiplicazione
– memorizzare le tabelline (contando per 2, 3, 4, 5 ecc.)
– preparazione indiretta al concetto di multiplo di un numero.

Quadrati e catene di perle colorate Montessori – Note:
– non occorre mostrare al bambino tutte le catene. Dopo la presentazione di una catena, il bambino può lavorare in modo indipendente con qualsiasi catena
– il materiale permette anche di fare l’esperienza sensoriale delle differenze di quantità tra i vari quadrati e le varie catene tra loro.
– se il bambino chiede cosa si intende per 6² basterà prendere il quadrato del sei e indicarli base a altezza del quadrato dicendo “Sei per sei” e poi “Prima, seconda” e poi “Sei per sei o sei alla seconda è il quadrato di 6”; poi prendere il cubo e indicare larghezza, altezza e profondità dicendo “Sei per sei per sei” e poi “Prima, seconda, terza”, e poi “Sei per sei per sei, o sei alla terza è il cubo di 6”.

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Quadrati e catene di perle colorate Montessori

Lo scaffale delle perle colorate Montessori: presentazione generale

Lo scaffale delle perle colorate Montessori: presentazione generale. In questo materiale troviamo i numeri da 1 a 9. A questi si aggiunge il quadrato del 10, che i bambini hanno già incontrato col materiale del sistema decimale (perle dorate).  Nello scaffale delle perle colorate avremo quindi 1 x 1 – 2 x 2 – 3 x 3 – 4 x 4 – 5 x 5 – 6 x 6 – 7 x 7 – 8 x 8 – 9 x 9 – 10 x 10. 

Nelle presentazioni che seguono il materiale fotografato è di Montessori 3D di Boboto.

Oltre al quadrato, abbiamo anche per ogni numero la sua rappresentazione moltiplicata per tre volte, cioè il suo cubo. Avremo quindi le rappresentazioni di: 1 x 1 x 1 – 2 x 2 x 2 – 3 x 3 x 3 – 4 x 4 x 4 – 5 x 5 x 5 – 6 x 6 x 6 –  7 x 7 x 7 – 8 x 8 x 8 – 9 x 9 x 9 – 10 x 10 x 10.

I bambini hanno già incontrato il quadrato e il cubo del 10 col materiale delle perle dorate, dove hanno imparato a conoscere il quadrato formato da 10 x 10 =  100 e il cubo formato da 100 x 10 = 1000 perle:

Quadrato di un numero è il nome che usiamo per la seconda potenza e cubo quello per la terza potenza. I nomi (quadrato e cubo) e la forma che il materiale permette di mostrare anche a livello sensoriale permettono di considerare i numeri da un punto di vista geometrico.

Con questo materiale possiamo visualizzare ogni numero alla prima potenza:

elevato alla seconda potenza (quadrato):

ed elevato alla terza potenza (cubo):

Ogni numero, dalla prima alla terza potenza, ha lo stesso colore delle barrette di perle che i bambini usano anche per il Serpente per la ricerca del 10

e la numerazione da 11 a 19

Lo scaffale delle perle colorate Montessori

Nello scaffale delle perle per ogni numero, da 1 a 10, abbiamo:
– la barretta che lo rappresenta (prima potenza);
– i quadrati del numero (seconda potenza), ripetuti il numero stesso, di modo che se sovrapposti possano formare il suo cubo
– un cubo unito (terza potenza);
– una catena fatta di tante perle quante sono quelle del quadrato
– una catena corrispondente al cubo.

Questo materiale permette di studiare separatamente i numeri nella loro prima, seconda e terza potenza, e di svolgere numerosi esercizi che portano il bambino a fare comparazioni.

La rappresentazione in forma di quadrato permette la sovrapposizione dei diversi quadrati e tutta una serie di esercizi che rendono evidenti al bambino le relazioni numeriche e geometriche tra i quadrati stessi:

Confrontando i cubi rigidi e le catene lunghe i bambini posso vedere la grandissima differenza che c’è tra quadrato e cubo di un numero, la lunghezza del quadrato e del cubo e la loro progressione passando dalla catena di un numero e quella di un altro.

Confrontando poi quadrati e cubi il bambino fa l’esperienza sensoriale di come, sovrapponendo i quadrati, si sviluppa la terza dimensione.
Per ogni numero abbiamo, come detto, il numero di quadrati che serve per formare il cubo, e questo permette la scomposizione del cubo stesso. Il bambino veder che il numero di perle che costituisce il cubo è uguale a quello del cubo formato sovrapponendo i quadrati dello stesso colore. Con la catena poi vede che il quadrato è formato da tante barrette quante sono quelle presenti nella catena.

Prendiamo ad esempio il numero 5. I tre numeri 5 x 5 x 5 rappresentano il numero delle perle che si possono contare nei tre spigoli uscenti da uno stesso vertice del cubo

La geometria acquista così un substrato numerico rendendo, nello stesso tempo, più chiaro il concetto del valore del cubo.

Se sovrapponiamo i dieci cubi uno all’altro, dal più grande al più piccolo, otteniamo una torre simile alla torre rosa, che i bambini hanno imparato a conoscere già nella Casa dei Bambini
La cosa interessante è che le due torri si possono mettere in relazione tra loro. Questo permette di mettere in relazione un dato geometrico (la torre rosa) con un dato aritmetico (la torre di perle), perchè i cubi della Torre Rosa misurano da 1 cm³  a 10 cm³ e la torre di perle è formata da 1³ a 10³ perle:

E’ quindi possibile calcolare quanti cm² misura la faccia di ogni cubo della torre rosa: 10² = 100 / 9² = 100 / 8² = 100 / 7² = 100 / 6² = 100 / 5² = 100 / 4² = 100 / 3² = 100 / 2² = 100 / 1² = 100

Ed è anche possibile calcolare il volume di ogni cubo della torre rosa:  10³ = 100 / 9³ = 100 / 8³ = 100 / 7³ = 100 / 6³ = 100 / 5³ = 100 / 4³ = 100 / 3³ = 100 / 2³ = 100 / 1³ = 100.

Possiamo anche dire, quindi, che il cubo più grande della torre rosa è formato da 1000 dei cubi più piccoli. Il cubo più piccolo è, nella torre rosa, l’unità del sistema.

Tra le principali attività che i bambini possono svolgere con le catene (lunghe e corte) c’è quella del conteggio lineare, che  consiste nel contare e numerare le perle a una a una o per raggruppamenti (tabelline):

Maria Montessori riporta così la sua esperienza: “Tali catene di perle dai colori così brillanti esercitano sui bambini un fascino straordinario, suscitando in essi un’attività instancabile di conteggio. Sono particolarmente interessati dalla catena del 1000, la più lunga: si vedono i bambini contare le perle a una a una fino alla fine. Siccome tale lavoro è faticoso e i bambini non possono portarlo a termine in una sola giornata, vi ritornano il giorno dopo, continuando l’operazione da dove l’avevano interrotta”.

Lo scaffale delle perle colorate Montessori

Le prime catene che i bambini contano (per 10) per iniziare sono quelle del 100 e del 1000. Infatti contare la catena del 100 e contare per gruppi la catena del 1000, ricorda al bambino le attività svolte con le perle dorate del sistema decimale:

Questo esercizio di conteggio per raggruppamenti di numeri diventa un esercizio di memorizzazione delle tabelline quando si lavora alle altre catene.

Esiste, in relazione alle catene, un materiale di piccole frecce di cartoncino dello stesso colore delle perle.

frecce per contare le perle colorate Montessori per stampante bianco/nero

frecce per contare le perle colorate Montessori (per stampante a colori)

Le frecce in genere si  mettono  accanto a ciascuna perla della prima barretta, e poi accanto alla perla che conclude ogni barretta.

Il fatto che le catene siano snodate, rende possibile ripiegarle in modo da formare un quadrato, o ottenere una serie di tanti quadrati quante sono quelle che occorrono a formare un cubo.

L’aumento di  quantità che il bambino sperimenta contando per raggruppamenti fino al cubo di ogni numero, lo sostiene nella formazione del concetto astratto di “potenza”  e di “multiplo” di un numero.

Lo scaffale delle perle colorate Montessori

La grande importanza di questo materiale sta nel fatto che permette al bambino di comprendere “la costruzione creata artificialmente dall’uomo attorno ai numeri”. I numeri infatti seguono una regola comune: l’obbedienza alla legge del gruppo. Ogni numero è formato da singole unità (il 4 è formato da quattro elementi), e quando gli elementi si organizzano in gruppo, obbediscono alle sue leggi. “In ogni gruppo (la linea rappresentata dalla barretta) è presente, in misura diversa, il cittadino comune che è l’unità, il gradino iniziale necessario alla formazione delle successive classi sociali. E il cittadino comune è l’espressione della potenza zero di ogni numero.
Il secondo rango di nobiltà è dato dal ripetersi del bastoncino tante volte quante sono le unità del gruppo: la seconda potenza del 4 sarà il quadrato del 4.
Il terzo rango risulta formato di 4 volte il secondo rango: otteniamo il cubo del 4, che è possibile con la dignità propria del re.
Ma ci sono differenti nazioni, e quindi differenti re: è evidente che il re di un piccolo Stato è re allo stesso modo di quelli di nazioni più importanti. Infatti, la terza potenza è sempre un cubo. Nel primo caso la nazione è minuscola (l’unità è il re), nell’ultimo caso la nazione è grande (dieci).
A qualsiasi nazione il re appartenga, deve comunque uniformarsi alla legge del paese, che è poi la legge del gruppo.
E’ il primo rango di nobiltà ciò che caratterizza il gruppo e che dà, nel contempo, la legge. Cosicché tutte le potenze zero sono punti (perle sciolte), tutte le prime potenze sono linee (bastoncini), tutte le seconde potenze sono quadrati e infine tutte le terze potenze sono cubi.
Questo ritmo nella successione geometrica è comune a tutti quanti i numeri.”

Un ulteriore collegamento visibile fra aritmetica e geometria si può realizzare costruendo forme geometriche con le catene. Per esempio, con la catena corta del 9 si costruiscono ennagono e triangoli regolari, con quella lunga del 6 si costruiscono sette poligoni regolari (di 36 lati, di 18 lati, dodecagono, ennagono, esagono, quadrato, triangolo). Queste esperienze, a livello più avanzato, si ricollegano allo studio dei multipli.

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Lo scaffale delle perle colorate Montessori

La catena del 1000 Montessori: presentazioni ed esercizi

La catena del 1000 Montessori: presentazioni ed esercizi per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Come spiegato meglio qui

 la catena del 1000 rappresenta la scomposizione lineare del cubo del 1000. Il cubo di 1000 perle può essere scomposto in dieci quadrati e ciascuno di essi in dieci bastoncini, ognuno di dieci perle. Lasciando questi uniti soltanto per le estremità, otterremo una catena lunghissima che ci darà l’impressione della quantità, il migliaio, più esatta di quella che ci viene fornita dal cubo.
La catena del 1000 è formata da 10 catene del 100 legate tra loro attraverso un anello più grande.

Le perle fotografate nelle presentazioni sono di Montessori 3D di Boboto.

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La catena del 1000 Montessori
Presentazione 1

Materiale:
– catena del 1000
– 1 cubo del 1000
– 10 quadrati del 100
– una lunga striscia di tessuto o carta. Quelle in commercio misurano 900 x 23  cm e costano circa 40 euro. Questa è di leaderjoyysa.com:

– un vassoio
– frecce per contare la catena del 1000 contenute in una busta (verdi da 1 a 9, blu da 10 a 990, rosse da 100 a 900, verde per il 1000):


frecce per contare le catene del 100 e del 1000 bianco e nero

frecce per contare le catene del 100 e del 1000 colore

pdf qui:

La catena del 1000 Montessori – Presentazione:
– invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di srotolare il lunghissimo tappeto che avremo predisposto (possiamo anche preparare una lunga striscia di carta se non abbiamo il tappeto apposito)
– andiamo allo scaffale delle perle e indichiamo il materiale dicendo: “Oggi lavoreremo con una catena ancora più lunga della catena del 100”
– mostriamo al bambino come trasportare la catena , tenendola fra le dita di una mano in questo modo, col palmo rivolto verso l’alto. Mentre noi trasportiamo la catena, chiediamo al bambino di portare il vassoio con la busta delle frecce, i quadrati e il cubo

–  posiamo la catena a zig zag sul tappeto e partendo da un estremo cominciamo a ripiegare la catena ogni 10 barrette, in modo da formare 10 quadrati identici dicendo al bambino: “Ora cercheremo di piegare questa lunghissima catena come abbiamo fatto con la catena del 100”
– formiamo un quadrato alla volta, fino a ripiegare tutta la catena. Dopo aver formato il primo chiediamo al bambino: “Cosa abbiamo ottenuto?”. Un quadrato

– se il bambino lo desidera può naturalmente aiutarci a piegare la catena
– compariamo i dieci quadrati che si sono formati con la catena con 10 quadrati del 100

– compariamo col bambino i dieci quadrati con i 10 quadrati che compongono il cubo del 1000
– chiediamo al bambino di distendere la catena, tirandola lentamente per l’estremità più lontana facendo percorrere alla catena tutta la lunghezza del tappeto
– chiediamo al bambino di tornare da noi, apriamo la busta delle frecce e mettiamole in colonna sul vassoio, con la collaborazione del bambino. Mettiamo accanto alla catena, all’inizio del percorso, il vassoio con le frecce per contare


– contiamo le perle che compongono la prima barretta e contrassegniamo ogni perla con una freccia verde, da 1 a 9

– arrivati al 10 mettiamo la freccia blu del 10
– continuiamo a contare a 10 a 10 fino a 90 mettendo la freccia blu corrispondente sull’ultima perla della barretta


– arrivati al 100 usiamo la freccia rossa delle centinaia e mettiamo a lato della catena un quadrato di perle
– proseguiamo così fino a 999. Accanto al 900 mettiamo un quadrato

– Arrivati al 1000 usiamo la freccia verde grande del 1000 e chiudiamo la catena col cubo


– torniamo all’inizio della catena e contiamo nuovamente aiutandoci con le frecce: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 20, 30, 40, 50, 60, 70, 80, 90 , 100, 200, 300, 400, 500, 600, 700, 800, 900, 1000
– possiamo contare così più volte, ed anche dal 1000 all’1: 1000, 900, 800, 700, 600, 500, 400, 300, 200, 100 … 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1.

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La catena del 1000 Montessori
Presentazione 2 (una variante)

Questa attività insegna al bambino a contare per gruppi, in preparazione alla moltiplicazione. Rappresenta inoltre un esercizio di preparazione indiretta allo studio del cubo dei numeri.

La catena del 1000 Montessori – Materiali:
– catena del 1000
– 10 quadrati del 100
– un cubo del 1000
– frecce per contare la catena del 1000
– una lunga striscia di tessuto o di carta
– vassoio.

La catena del 1000 Montessori – Presentazione:
– mostriamo al bambino come trasportare la catena, tenendo i segmenti tra le dita


– mettiamo la catena sul tappeto ordinata per segmenti di 10 barrette

– portiamo accanto al tappeto un cubo del 1000, 10 quadrati del 100 e le frecce per contare la catena del 1000
– chiediamo a un bambino di tenere fermo un capo della catena, prendiamo il capo opposto e facciamo strisciare la catena lungo il tappeto per distenderla completamente in tutta la sua lunghezza
– ripieghiamo nuovamente la catena, ma questa volta formando 10 gruppi di 10 barrette in questo modo:

– compariamo i 10 quadrati che abbiamo formato con la catena con i 10 quadrati del 100 e col cubo del 1000

– distendiamo nuovamente la catena e organizziamo le frecce per contare in colonne per unità, decine, centinaia, migliaia
– contiamo le unità della prima barretta da 1 a 9 con le frecce verdi
– dal 10 al 90 usiamo le frecce blu
– al 100 usiamo la freccia rossa e poniamo accanto alla barretta corrispondente un quadrato del 100


– proseguiamo così dal 110 al 990 usando le frecce blu e rosse


– arrivati al 1000 usiamo la freccia verde e poniamo accanto alla barretta il cubo del 1000

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La catena del 1000 Montessori
Presentazione 3

La catena del 1000 Montessori – Materiali:
– catena del 1000
– un cubo del 1000 e 10 quadrati del 100
– frecce per contare la catena del 1000.

La catena del 1000 Montessori – Presentazione:
– portiamo la catena sul tappeto e distendiamola in tutta la sua lunghezza, enfatizzandola coi bambini
– mettiamo i 10 quadrati del 100 accanto alla catena
– mettiamo il cubo del 1000 a destra dei dieci quadrati
– con movimenti lenti ed accurati raggruppiamo le prime dieci barrette della catena a formare un quadrato
– sovrapponiamo un quadrato del 100 alle barrette raggruppate
– ripetiamo con tutte le barrette che formano la catena del 1000
– mettiamo i quadrati del 100 che abbiamo usato per la comparazione a parte e indicando i quadrati: “Quanti quadrati abbiamo?”
– prendiamo i quadrati uno ad uno e contiamoli sovrapponendoli uno all’altro; arrivati al nono affianchiamoli al cubo del 1000, mettiamo il 10 quadrato e diciamo: “Dieci quadrati sono uguali a un cubo”
– distendiamo la catena del 1000 in tutta la sua lunghezza
– mettiamo le frecce per contare in ordine su un tappetino o un vassoio accanto alla catena del 1000 distesa
– contiamo le perle della prima barretta una ad una, utilizzando le frecce verdi fino al 9
– al 10 usiamo la freccia blu del 10


– proseguiamo dal 10 al 90 con le frecce blu


– al 100 usiamo la freccia rossa del 100 e mettiamo accanto alla barretta un quadrato del 100
– proseguiamo così fino al 990, usando le frecce blu e rosse
– arrivati al 1000 usiamo la freccia verde del 1000 e mettiamo accanto alla barretta il cubo del 1000


– torniamo all’inizio della catena e ripercorriamola contando da 10 a 1000
– arrivati al mille torniamo al punto di partenza contando da 1000 a 10.

Dopo l’esercizio possiamo proseguire in questi modi:
– nominiamo al bambino una data quantità, ad esempio 549 e chiediamo di indicarci la perla del 549 lungo la catena
– puntiamo con l’indice o con una bacchetta una perla lungo la catena e chiediamo al bambino di dirci quale quantità rappresenta.

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La catena del 1000 Montessori
Presentazione 4

Dopo aver lavorato separatamente prima con la catena del 100 e poi con la catena del 1000, possiamo presentare i due materiali insieme.

La catena del 1000 Montessori – Materiali:
– catena del 100 e frecce per contare la catena del 100
– catena del 1000 e frecce per contare la catena del 1000.

Presentazione:
– procediamo a contare le perle della catena del 100 utilizzando le frecce verdi, blu e la freccia rossa del 100
– distendiamo a fianco della catena del 100 quella del 1000, parallelamente,  e utilizzando le frecce verdi, blu, rosse e la freccia verde del 1000 contiamo le perle
– dopo aver completato il conteggio delle perle delle due catene, compariamole tra loro permettendo al bambino di fare le proprie osservazioni.

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La catena del 1000 Montessori

Età: dai 5 anni.

Controllo dell’errore: le frecce per contare.

Punti di interesse:
– la lunghezza della catena
– i diversi colori delle frecce.

Età:
dai 4 anni  e mezzo ai 5 anni.

La catena del 1000 Montessori – Scopo:
– comprendere il valore relativo di 1, 10, 100 e 1000 in forma lineare (prima ha lavorato solo col materiale del sistema decimale)
– esercitarsi nel contare
– imparare a contare per gruppi di numeri e non uno ad uno
– sviluppare le abilità necessarie all’apprendimento della moltiplicazione
– imparare i numeri da 1 a 1000 e da 1000 a 1
– imparare a contare da 1 a 1000 e da 1000 a 1 dieci a dieci, o anche cento a cento
– visualizzare la differenza di quantità tra 100 e 1000, comparando le due catene. Quando le catene del 100 e del 1000 vengono disposte parallele l’una all’altra, si mostra al bambino, a livello sensoriale, l’aumento esponenziale tra 10² e 10³
– contare è un’attività riposante e tende a diventare meccanica. Attraverso la ripetizione, il bambino interiorizza il meccanismo
– preparare indirettamente allo studio delle potenze

La catena del 1000 Montessori – Controllo dell’errore
– poiché le etichette devono essere posizionate alla fine di ciascuna barretta, il bambino percepisce facilmente se ha commesso un errore nel conteggio
– se mentre conta, il bambino ci chiama in aiuto perchè manca una freccia, possiamo rispondergli che possiamo fargliene una nuova, ma prima bisognerà ricontrollare il conteggio. Se si scopre che la freccia mancante è stata messa per errore accanto a una barretta, possiamo dire che siamo contenti di averla ritrovata, perchè per rifare una freccia ci vuole molto lavoro. In questo modo evitiamo di correggere il bambino dicendogli dall’esterno che ha sbagliato.

La catena del 1000 Montessori
Note
:
– è importante permettere al bambino di disporre la catena del 1000 per tutta la sua lunghezza per dare l’impressione di linearità
– in mancanza di spazio o se il bambino desidera ripetere l’esercizio dopo averglielo già presentato in assetto lineare, possiamo scegliere di disporre la catena a spirale:

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La catena del 1000 Montessori

La catena del 100 Montessori: presentazioni ed esercizi

La catena del 100 Montessori: presentazioni ed esercizi per bambini della scuola d’infanzia e primaria. 

Come già spiegato qui  

la catena del 100 mostra ai bambini la scomposizione lineare del quadrato del 10. L’esercizio, che consiste nel contare per gruppi di perle, è una preparazione alla moltiplicazione e allo studio del quadrato dei numeri. 

Le perle usate nelle presentazioni sono di  Montessori 3D di Boboto.

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La catena del 100 Montessori
Presentazione 1

La catena del 100 Montessori
Materiali
:
– catena del 100
– quadrato del 100
– tappeto
– frecce per contare la catena del 100 in una busta
– vassoio.

La catena del 100 Montessori
Presentazione:

– invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di srotolare il tappeto lungo
– andiamo allo scaffale delle perle colorate, indichiamo la catena del 100 e diciamo: “Oggi lavoreremo insieme con la catena del 100”
– portiamo la catena sul tappeto tenendola con due mani per le due estremità
– chiediamo al bambino di portare il vassoio col quadrato del 100 e la busta delle frecce
– posiamo la catena sul tappeto quindi distendiamola in tutta la sua lunghezza
– mettiamo sul tappeto le frecce per contare, con l’aiuto del bambino, raggruppate in unità, decine e centinaia


– lentamente raccogliamo la catena del 100 per formare un quadrato e chiediamo al bambino: “Lo riconosci? Sembra il quadrato del 100
– mettiamo accanto alla catena del 100 piegata il quadrato del 100


– compariamo i due quadrati, di modo che il bambino possa verificare che si tratta dello stesso numero di perle


– distendiamo di nuovo la catena e cominciamo a contare le perle, aggiungendo  le frecce

– per la prima barretta contiamo le perle una ad una mettendo una freccia per ogni perla


– dopo continuiamo a contare a gruppi di 10, mettendo una sola freccia sull’ultima perla della barretta.

– diciamo: “Oggi abbiamo contato fino a 100!”
– togliamo le frecce verdi e leggiamo le frecce da 10 a 100 e da 100 a 10, più volte
– giriamo sul rovescio le frecce blu. Chiediamo al bambino di contare a 10 a 10 e di girare ogni volta che ha nominato un numero la freccia blu
– al termine dell’esercizio riponiamo le frecce nella busta, mettiamo quadrato e busta sul vassoio e riportiamo il materiale allo scaffale; prendiamo la catena del 100 tenendola con due mani per le estremità e riportiamola allo scaffale.

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La catena del 100 Montessori
Presentazione 2

La catena del 100 Montessori
Materiali
:
– catena del 100
– quadrato del 100
– tappeto
– frecce per contare la catena del 100 (verdi piccole per le unità da 1 a 9, blu medie per le decine da 10 a 90 e una rossa grande per il 100). Puoi stamparle (insieme a quelle che servono per la catena del 1000) qui:

frecce per contare le catene del 100 e del 1000 bianco e nero

frecce per contare le catene del 100 e del 1000 colore

pdf qui:

La catena del 100 Montessori
Presentazione
:
– invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio e chiediamogli di srotolare il tappeto lungo
– andiamo allo scaffale delle perle colorate, indichiamo la catena del 100 e diciamo: “Oggi lavoreremo insieme con la catena del 100”
– portiamo la catena sul tappeto tenendola con due mani per le due estremità
– chiediamo al bambino di portare il vassoio col quadrato del 100 e la busta delle frecce
– posiamo la catena sul tappeto quindi distendiamola in tutta la sua lunghezza
– mettiamo il quadrato del 100 accanto alla catena, a destra


– con movimenti lenti ed accurati componiamo la catena in modo da formare un secondo quadrato


– col bambino confrontiamo i due quadrati tra loro


– indichiamo il quadrato del 100 e chiediamo: “Quante perle ci sono in questo quadrato?”. Cento. “Quante decine ci sono in questo quadrato?”. Dieci.


– indichiamo il quadrato formato dalla catena del 100 ripiegato e chiediamo: “Quante perle ci sono in questa catena?”. Cento. “Quante decine ci sono in questa catena?”. Dieci.


– diciamo: “La catena e il quadrato sono esattamente uguali”
– distendiamo nuovamente la catena
– mettiamo le frecce per contare a sinistra della catena, ordinate in colonna per unità, decine e centinaia


– cominciamo a contare le perle, iniziando dall’alto e mettendo la freccia appropriata accanto alle perle della prima barretta. Fino al 9 le frecce saranno verdi

– al 10 posizioneremo la prima freccia blu


– il conteggio delle perle può procedere contandole una ad una oppure contandole 10 a 10


– dopo aver contato le perle, una ad una o dieci a dieci, mettiamo la freccia rossa del 100 accanto all’ultima perla della catena. Diciamo: ” “Abbiamo appena contato fino a 100.”


– dopo aver contato facciamo scorrere il dito e ripetiamo i numeri dal 10 al 100
– chiediamo al bambino: “Quante perle ci sono in questa catena?”. Il bambino risponderà che ce ne sono 100
– indichiamo il quadrato e diciamo: “Quante perle ci sono in questo quadrato?”. Il bambino risponderà che ce ne sono cento
– diciamo un numero al bambino, ad esempio: “64!” e chiediamogli di indicarcelo lungo la catena


– indichiamo una perla lungo la catena e chiediamo al bambino di dirci a che numero corrisponde.

– per stimolare la curiosità e la capacità di osservazione dei bambini potremmo chiedere, ad esempio: “Se invece di fare una catena di 100 perle avessimo fatto una catena con 100 arance, sarebbe uguale?”. No, sarebbe più lunga perchè le arance occupano più spazio delle perle
–  togliamo tutte le frecce e mettiamole in ordine sparso sul tappeto, poi diamone una al bambino e chiediamogli di contare 10 a 10 per mettere la freccia al suo posto
– togliamo la catena del 100 e chiediamo al bambino di mettere le frecce in ordine dall’1 al 100
– per preparare alla moltiplicazione, con i bambini più grandi, possiamo scrivere coi bambini i cartellini dell’operazione da mettere accanto ad ogni decina (10×1= 20×2= ecc.)

– al termine dell’esercizio riponiamo le frecce nella busta, mettiamo quadrato e busta sul vassoio e riportiamo il materiale allo scaffale; prendiamo la catena del 100 tenendola con due mani per le estremità e riportiamola allo scaffale.

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La catena del 100 Montessori

Scopo:
– avere la visione lineare del centinaio
– imparare i numeri da 1 a 100
– imparare a contare i numeri 10 per 10
– memorizzare la numerazione del 10 da 1 a 100 e da 100 a 1
– consolidare la capacità di contare
– avere una visione lineare della sequenza dei numeri, dopo aver lavorato col sistema decimale
– contare è un’attività riposante e tende a diventare meccanica. Attraverso la ripetizione, il bambino interiorizza il meccanismo del contare.

Controllo di errore
– le frecce per contare.

Età:
– dai 5 anni ai 5 anni e mezzo.

Nota:
– se il bambino non desidera utilizzare le frecce mentre conta la catena, significa che non ne ha bisogno.

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La catena del 100 Montessori

Aste numeriche Montessori – Esercizi con i cartelli dei numeri e le aste

Aste numeriche Montessori – Esercizi con i cartelli dei numeri e le aste. Ciò che rende davvero interessanti  le Aste numeriche Montessori, non è soltanto la possibilità di contare, ma anche la possibilità di riconoscere le relazioni che intercorrono fra le differenti quantità, e per questo è importante, ad un certo punto, unire alle Aste numeriche Montessori la conoscenza dei numeri.

Per farlo si utilizzano le cifre smerigliate.

Come spiegato meglio qui 

si tratta di dieci cartellini lisci su ciascuno dei quali  è incollata una cifra in carta vetrata: 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9. 

Come spiegato meglio qui,

le cifre smerigliate servono ad imparare i simboli numerici. Il bambino tocca ripetutamente le cifre ruvide muovendo due dita unite (indice e medio) nel senso della scrittura e dicendone il nome a voce alta, ed in questo modo memorizza la forma della cifra scritta in relazione al suo numero. Oltre a questo, l’esercizio ha anche il vantaggio di esercitare la mano a riprodurre il segno, in preparazione della scrittura.

Insieme alle Aste numeriche Montessori e alle cifre smerigliate, ci sono anche i cartelli dei numeri da 1 a 10. Puoi stamparli qui:

E’ importante notare che con questo materiale i bambini hanno la possibilità di appaiare una quantità rappresentata da un unico oggetto (l’asta) con un numero che ne è l’unico segno. Questo rende chiaro ed evidente alla mente del bambino l’associazione fra simbolo numerico e quantità.
Il bambino dovrà semplicemente mettere il numero accanto all’asta corrispondente (come mostrato negli esercizi che seguono) per memorizzarne rapidamente la relazione tra quantità e segno.

Le Aste numeriche Montessori permettono si svolgere svariate attività di composizione, scomposizione e confronto di quantità purché si resti all’interno della decina, cioè non si superi mai la lunghezza dell’asta più lunga. Questa è una nota importante, perchè come dice Maria Montessori “in questa fase potrebbe generare nel bambino complicazioni più che progressi“.

Un esercizio che piace molto ai bambini, è quello di ricercare due aste che unite fra loro possano formare la lunghezza di un’asta più lunga. Ad esempio l’asta del 4 con l’asta del 3 formano la stessa lunghezza dell’asta del 7 (4+3=7). Quando poi separiamo l’asta del 4 da quella del tre abbiamo 7-3=4 oppure 7-4=3.
Possiamo dire, quindi, che uniamo tra loro due aste, in realtà stiamo eseguendo un’addizione, come ogni volta che separiamo due aste stiamo eseguendo una sottrazione.

Uno dei primi esercizi con le aste numeriche che presentiamo ai bambini  consiste nel formare tutte le composizioni che danno 10, unendo prima l’asta dell’1 a quella del 9,

poi l’asta del 2 a quella dell’8,

poi l’asta del 3 a quella del 7 e infine l’asta del 4 con quella del 6 (cioè 9+1=10, 8+2=10, 7+3=10 e 6+4=10).
E’ chiaro che questo esercizio ci mette di fronte a un limite perchè con le aste non possiamo ottenere che queste quattro combinazioni, e al termine dell’esercizio avanzeranno sul tappeto l’asta del 10 e l’asta del 5. :e quella del 5.

Come Maria Montessori spiega nel suo trattato di Psicoaritmetica, l’uso di queste  aste è molto interessante, non solo per i bambini. Una delle caratteristiche essenziali e comuni a gran parte del materiale Montessori consiste infatti nella sua polivalenza, che si manifesta sotto due aspetti: da un lato questo significa che un materiale (ad esempio le aste numeriche) ha un suo scopo primario, ma può essere ripreso a livelli diversi dal bambino stesso; d’altro canto lo stesso materiale può essere oggetto di considerazioni superiori da parte dell’adulto (non necessariamente con formazione montessoriana).
Sotto questo secondo aspetto, nelle aste numeriche possiamo notate che raggruppando le aste in modo che esse formino tutte la lunghezza 10, abbiamo 5 aste che misurano 10 e avanza un’asta che misura 5, abbiamo cioè:

10 x 5 + 5 = 55

E’ un procedimento davvero interessante per calcolare la somma di tutte le unità contenute nella serie: moltiplicare il numero maggiore per la sua metà, poi aggiungervi detta metà.

In termini algebrici, chiamando n un numero qualunque, la somma delle unità contenute nei numeri compresi tra 1 e n sarà:

Infatti, in una serie di numeri che aumentano di uno in uno, si possono comporre gruppi tutti uguali al maggiore con lo stesso procedimento che abbiamo usato con le aste numeriche, cioè collocando l’uno accanto al penultimo, il due accanto al terzultimo, il tre al quartultimo, ecc…

Lo stesso concetto può essere espresso anche dicendo  “la somma della serie naturale dei numeri interi è uguale alla semisomma fra il quadrato dell’ultimo numero e l’ultimo numero”

oppure dicendo “la somma della serie naturale dei numeri interi è uguale al prodotto della metà dell’ultimo numero aumentato di 1”:

Le due formule risultano uguali.

Questo esercizio, che è possibile dimostrare coi bambini più grandi, sempre utilizzando le aste numeriche, è denominato SOMME DA PROGRESSIONI ARITMETICHE (vedi qui).

Questo esercizio, che consiste nel formare con due aste tutte le combinazioni del dieci, ricorda il compito assegnato dal maestro al piccolo Karl Friedrich Gauss: addizionare tutti i numeri interi da 1 a 100. Egli raggiunse il risultato applicando il metodo analitico: 100, 1+ 99, 2+ 98, 3+ 97, 4+ 96, ecc., fino a  49+51 (otterremo la somma 100 per 49 volte), 50.
Quindi:
100 + (100×49) + 50 = 5050
che è la somma dei primi cento numeri interi.

Tutto questo dimostra come sia indispensabile servirsi di materiali semplici ed esatti, grazie ai quali l’intelligenza può svilupparsi e giungere a nuove scoperte.

Nella loro apparente semplicità le aste presentano inoltre il sistema decimale e il sistema metrico decimale insieme, perchè l’asta del 10 misura 1 metro in lunghezza e ogni segmento misura 1 decimetro. “Questi particolari non sono ancora accessibili al bambino, eppure già si trovano nel materiale. Con lo sviluppo mentale e le acquisizioni culturali il bambino saprà poi scoprire e utilizzare ciò che nella prima infanzia è passato inosservato”.

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Aste numeriche Montessori
Esercizi con le aste numeriche – Materiale

Materiale:
– aste numeriche montessoriane
–  cartelli dei numeri da 1 a 10, oppure cifre smerigliate da 1 a 10
– un grande tappeto (Maria Montessori consigliava il verde).


Aste numeriche Montessori – Scopo delle attività proposte:
– associare i numeri da 1 a 10 alle relative quantità
– vedere le cifre da 1 a 10 in sequenza.

Età:
– da 3 anni in poi.

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Aste numeriche Montessori – Esercizio 1

Questo è un esercizio che può essere presentato a un gruppo di 3 o 4 bambini insieme.
– disponiamo sul tappeto le aste numeriche sul pavimento, parallele tra di loro e col rosso sempre a sinistra, ma non in ordine di grandezza
– disponiamo sul tappeto i cartelli dei numeri o le cifre smerigliate  non in ordine di grandezza, ma  in file e dal verso giusto
– raccogliamo un’asta, per esempio il “sei”, mostriamola ai bambini e chiediamo: “Chi sa quanto vale questa?”
– se un bambino risponde “Sei”, diremo: “Sì, puoi contare per vedere se è proprio il sei?”
– quando il bambino ha contato i segmenti, chiediamo ai bambini: “Chi mi può trovare il numero 6?”, e quando uno dei bambini ha trovato il numero tra i cartelli che si trovano sul tappeto e ce lo ha indicato, prendiamo il numero e mostrando l’asta diciamo: “Si tratta del sei”, poi mostriamo il numero e diciamo“Questo è il nostro modo di scrivere 6, e adesso possiamo metterli insieme”
– quindi poniamo il cartello del numero sul sesto segmento dell’asta
– l’esercizio continua in questo modo finché ogni asta con il suo cartello non si troverà sul tappeto.

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Aste numeriche Montessori
Esercizio 2

Questo esercizio può essere presentato il giorno successivo al primo esercizio.
– mostriamo il cartello di un numero (o la cifra smerigliata)
– i bambini devono trovare la quantità corrispondente, scegliendo l’asta numerica giusta
– poi asta e numero vengono posti sul tappeto.

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Aste numeriche Montessori
Esercizio 3

Questo è un esercizio individuale.
– si dispongono sul tappeto , in alto, le aste numeriche non in sequenza, e i cartelli dei numeri in basso a destra
– chiediamo al bambino di trovare l’asta del numero 1, il bambino ce la porge e noi la mette sul tappeto in basso a sinistra
– poi chiediamo al bambino di trovare anche il cartello del numero 1, il bambino ce la porge e noi gli mostriamo come appoggiarla all’asta
– passiamo quindi al 2, al 3 ecc… rispettando l’ordine crescente della numerazione. E’ importante mostrare bene come posizionare le aste sul tappeto (col segmento rosso sempre a sinistra e ben allineate), e come mettere i cartelli dei numeri (sempre sull’ultimo segmento di ogni asta)
– quando il bambino ha compreso l’esercizio, può essere lasciato da solo per continuarlo
– quando l’esercizio è terminato, i numeri scritti appaiono in sequenza corretta da sinistra a destra:

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Aste numeriche Montessori
Esercizio 4

Questo esercizio aiuta i bambini ad associare quantità e numeri. Al termine dell’esercizio, avremo le aste numeriche sistemate in ordine sparso sul tappeto, e ognuna sarà associata ad una carta posizionata alla propria destra. Le aste non si toccheranno l’una con l’altra. Bisogna notare che la carta del numero 10 è più larga delle carte dei numeri formati da una sola cifra:
-invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio,
– il bambino srotola il tappeto sul pavimento e  noi portiamo al tappeto i cartelli dei numeri e li mostriamo al bambino, facendogli notare che il cartello del numero 10 è più largo degli altri
– chiediamo al bambino di andare a prendere dallo scaffale l’asta numerica più lunga della serie
– il bambino la porta e la posiziona sul tappeto con la parte rossa a sinistra
– abbiniamo il cartello più lungo all’asta più lunga
– consegniamo al bambino un cartello preso a caso e chiediamogli di andare allo scaffale a prendere l’asta numerica corrispondente. Prima che vada allo scaffale, chiediamogli di identificare il numero sulla carta
–  quando il bambino ritorna, chiediamogli: “Che asta hai preso?” e invitiamolo a contare i segmenti dell’asta che ha scelto

– se il bambino ha commesso un errore, contando i segmenti se ne renderà conto da solo, e andrà allo scaffale a prendere l’asta giusta, quindi di nuovo l’insegnante gli chiederà che asta ha preso, e il bambino di nuovo conterà i segmenti dell’asta scelta,
– a questo punto l’asta verrà messa sul tappeto

– e chiederemo al bambino di posizionare il cartello del numero sull’ultimo segmento a destra dell’asta in questione
– consegniamo al bambino un po’ di altre carte dei numeri, e il bambino proseguirà da solo l’esercizio.

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Aste numeriche Montessori
Esercizio 5

In questo esercizio i bambini prima leggono il numero, poi contano i segmenti.

– mettiamo tutte le aste numeriche su un tappeto, e tutti i cartelli dei numeri su un altro
– invitiamo due o tre bambini e mostriamo ad ogni bambino una carta, mettendola poi sul tappeto
– ogni bambino va a prendere l’asta corrispondente al proprio cartello
– chiediamo ad ogni bambino: “Che cosa hai portato per il tuo cartello?”.  Ogni bambino dice il numero e poi conta i segmenti dell’asta scelta,
– ogni bambino posiziona sul tappeto la sua asta e il cartello relativo.

Nota: si può anche provare, in alternativa a questo esercizio, a partire dando ad ogni bambino un’asta e chiedendo di trovare la carta corrispondente. In questo caso, il bambino prima conterà i segmenti, poi leggerà il numero.

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Aste numeriche Montessori
Esercizio 6

Lo scopo di questo esercizio è che il bambino posizioni le aste sul tappeto in ordine crescente e quindi posizioni le carte corrispondenti sull’ultimo segmento a destra di ogni asta. Questo esercizio è molto importante, perchè ci assicura che il bambino ha davvero compreso i concetti di quantità e il valore delle cifre scritte.

– invitiamo il bambino a posizionare sul tappeto le aste numeriche in ordine crescente


– consegniamogli un cartello preso a caso e chiediamogli di metterlo sull’ultimo segmento a destra dell’asta corrispondente


– consegniamo poi tutte i cartelli rimanenti e il bambino prosegue da solo l’esercizio.

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Aste numeriche Montessori
Esercizio 7

– disponiamo sul pavimento tre tappeti in linea orizzontale: nel tappeto a sinistra mettiamo le aste numeriche in ordine crescente; lasciamo libero il tappeto centrale; mettiamo i cartelli dei numeri sul tappeto a destra.
– diamo al bambino un cartello (o un’asta) e chiediamo di prendere l’asta (o il cartello) che gli corrisponde.

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Aste numeriche Montessori – Scopo:
– mettere in relazione simboli e quantità
– introdurre la sequenza dei simboli
– preparare all’addizione, alla sottrazione e alla moltiplicazione
– fare esperienze con la sequenza di numeri da 1 a 10
– imparare a misurare per unità più piccola
– dare al bambino un’impressione sensoriale delle quantità
– imparare a nominare in successione le quantità
– introduzione alla misurazione e al sistema decimale

Aste numeriche Montessori – Varianti:
– mettere le aste su un secondo tappeto lontano da quello in cui si trova quello con i cartelli e chiedere al bambino di portarci l’asta corrispondente a un dato numero
– indicare un’asta e chiedere al bambino di portarci l’asta più piccola di uno (sottrazione) o più grande di uno (addizione).

Aste numeriche Montessori – Controllo dell’errore
– controllo visuale: le bande di colore
– la lunghezza delle aste
– il numero di bande.

Età:
– dai 4 anni in poi, dopo aver presentato le cifre smerigliate.

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Trovi qui gli esercizi preliminari con le aste numeriche:

e qui il tutorial per realizzarle in proprio:

Aste numeriche Montessori

Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO

Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO per bambini del nido e della scuola d’infanzia. Il mortaio è uno strumento che ci collega con le più antiche tradizioni dei nostri antenati.

E’ la conoscenza del mondo reale che può arricchire la capacità di immaginare e creare dei bambini, per questo è importante incoraggiarli ad esplorare, ad entrare nel mondo delle cose reali e fare scoperte originali che abbiano valore per loro.

Per le presentazioni che seguono ho fotografato il materiale prodotto da Montessori 3D di Boboto.

Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO – Materiale:
– due piccole ciotole identiche:  una vuota e una parzialmente riempita con l’ingrediente da macinare
– mortaio con pestello a misura di bambino
– cucchiaino
– vassoio a misura di bambino
– un pennellino (facoltativo).

Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO – Esercizio:
– invitiamo il bambino e andiamo allo scaffale delle attività di vita pratica
– indichiamo il vassoio che vogliamo usare e diciamo: “Oggi lavoreremo con mortaio e pestello”
– portiamo il materiale al tavolo e diciamo: “Useremo mortaio e pestello per schiacciare questi gusci d’uovo”
– chiediamo: “Metteresti questi gusci nel mortaio?”. Il bambino trasferisce con le mani o col cucchiaio o travasando dal contenitore i gusci nel mortaio
– prendiamo il pestello e diciamo: “Questo è il pestello”, quindi mostriamo brevemente come si usa. Diamo il pestello al bambino, che pesta i gusci con movimenti dall’alto verso il basso e con movimenti circolari


– quando siamo soddisfatti, fermiamoci ad osservare il risultato del suo lavoro
– chiediamo al bambino di trasferire la polverina ottenuta nel secondo contenitore travasandola o usando il cucchiaio


– al termine il bambino può usare il pennello per spolverare il mortaio e il pestello.

Come variante dell’esercizio possiamo usare gusci colorati oppure offrire ai bambini diversi modelli di mortai.

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Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO
Esercizi di vita pratica con mortaio e pestello

Scopi:
– rafforzare la muscolatura della mano e delle dita
– sviluppare la coordinazione occhio-mano
– stimolare i sensi soprattutto attraverso profumi e suoni
– preparare alla scrittura
– stimolare la coordinazione occhio-mano, la concentrazione, il senso per l’ordine
– sperimentare sequenze di causa-effetto (dall’ingrediente alla polvere)

Linguaggio:
– mortaio, pestello, ciotola, pestare, frantumare, i nomi di semi, foglie, spezie e degli altri ingredienti

Note:
– il materiale deve essere ordinato, attraente, delle dimensioni adatte alla mano del bambino
– i mortai di legno sono adatti solo a materie secche, mentre quelli in pietra o ceramica possono essere usati anche ingredienti umidi
– l’ingrediente frantumato deve avere un utilizzo (in cucina, giardinaggio, arte, ecc…)
– l’impegno che richiede l’uso di mortaio e pestello e gli stimoli sensoriali collegati hanno un effetto calmante sul bambino.

Età:
– dai 2 anni e mezzo ai 5 anni.

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Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO
Ingredienti che possono essere proposti per l’attività con mortaio e pestello

Spezie e aromi:
– semi di coriandolo
– anice stellato
– chiodi di garofano
– chicchi di caffè
– fiori secchi di lavanda

Vegetali freschi o secchi:
– petali di fiori
– foglie

Ingredienti da cucina secchi:
– cracker
– biscotti
– frutta secca (nocciole, mandorle, anacardi, noci, pinoli…).

Altro:
– gessetti colorati.

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Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO
Frantumare le spezie

Si tratta di un’attività straordinariamente invitante che coinvolge i sensi, sviluppa la forza della mano, e risponde al bisogno di ordine del bambino.
Rientra nelle attività di vita pratica e offre al bambino l’opportunità di contribuire attivamente alla vita della comunità in cui vive, la sua classe e la sua famiglia.

Lavorare insieme per preparare e servire il cibo può diventare un evento sociale che coinvolge tutti. Il bambino piccolo può avere il compito di preparare uno o due ingredienti triturati nel mortaio.


I bambini potranno divertirsi a sperimentare con le diverse combinazioni di profumo e consistenza.

Possibili utilizzi delle spezie frantumate:
– pot-pourri
– tisane
– polveri colorate per pittura, acquarello, collage
– ingredienti specifici in ricette dolci e salate
– play dough.

Alle spezie da frantumare possiamo abbinare le carte delle nomenclature:

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Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO
Frantumare i gusci d’uovo

Preparazione:
I gusci d’uovo devono essere puliti, asciutti e privi della membrana interna.

Possibili utilizzo dei gusci frantumati:
– integratore alimentare per gatti (guscio d’uovo)
– mangime per uccelli (guscio d’uovo e semi)
– giardinaggio (il guscio d’uovo cosparso attorno alle piante arricchisce il terreno e scoraggia i parassiti)
– collage
– neve finta per decorazioni.

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Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO

Possibili utilizzi delle erbe fresche, fiori e foglie frantumati:
– tisane
– play dough
– polveri coloranti
– collage
– condimenti.

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Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO

Possibili utilizzi di cracker, fette biscottate, biscotti frantumati:
–  pezzetti di frutta fresca sullo stuzzicadenti rivestiti di biscotto secco
– cheese cake varie
– al posto della farina per spolverare le tortiere dopo averle imburrate
– salame al cioccolato.

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Vita pratica Montessori ESERCIZI CON MORTAIO E PESTELLO

Possibile utilizzo di semi frantumati:
– condimenti per primi e insalate
– pot pourri
– play dough.

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Possibili utilizzo della frutta fresca frantumata:
– cheese cake
– polpa di frutta fresca per yogurt.

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Possibili utilizzi del gesso colorato frantumato:
– polveri colorate per pittura e acquarello per carta e asfalto.

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

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Cesto dei solidi geometrici Montessori

Cesto dei solidi geometrici Montessori: presentazioni ed esercizi per bambini del nido e della scuola d’infanzia. 

Con la cesta dei solidi geometrici si introducono nuovi vocaboli, incoraggiando al contempo l’esplorazione tattile e l’esperienza pratica.

Cesto dei solidi geometrici Montessori comprende dieci forme:
– cubo: ogni lato misura 6 cm
– sfera: diametro di 6 cm
– cono: il diametro della base è 6 cm e l’altezza 10 cm
– cilindro: il diametro della base è 6 cm e l’altezza 10 cm
– parallelepipedo (prisma a base rettangolare) i lati misurano cm 10 e cm 6
– prisma a base triangolare: i lati delle basi misurano 6 cm e le altezze 10 cm
– ovoidale: asse maggiore 10 cm e minore 6 cm
– ellissoide: asse maggiore 10 cm e minore 6 cm
– piramide a base quadrata: i lati della base misurano cm 6 e l’altezza è 10 cm
– piramide a base triangolare: i lati della base misurano cm 6 e l’altezza è 10 cm.

Coi bambini più piccoli si possono tra queste selezionare sette solidi soltanto: cubo, cilindro, prisma a base triangolare, prisma a base rettangolare, piramide a base quadrata, piramide a base triangolare e cono.

“Il grande piacere che i bambini provano nel riconoscimento degli oggetti per mezzo del tocco della loro forma, corrisponde per sé stesso ad un esercizio sensoriale.
Molti psicologi hanno parlato del senso stereognostico, cioè della capacità di riconoscere forme per il movimento dei muscoli della mano, che segue i contorni degli oggetti solidi. Questo senso non consiste nel solo senso del tocco, perché la sensazione tattile è soltanto quella per la quale noi percepiamo differenze in qualità di superfici (ruvido o liscio).
Le percezioni di forma vengono dalla combinazione di due sensazioni, tattile e muscolare, cioè da sensazioni di movimento… quello che noi chiamiamo nei ciechi senso tattile, è in realtà, molto spesso, il senso stereognostico; cioè, essi percepiscono per mezzo delle loro mani le forme dei corpi.
E’ la speciale sensibilità muscolare del bambino da tre a sei anni di età, quella che forma la sua propria attività muscolare, che stimola in lui l’uso del senso stereognostico. Quando il bambino spontaneamente si benda gli occhi per riconoscere i diversi oggetti, come gli incastri solidi e piani, egli esercita questo senso. Vi sono molti esercizi che il bambino può fare ad occhi chiusi.
Nel materiale di sviluppo vi sono anche solidi geometrici dipinti in turchino chiaro.
La maniera più divertente per insegnare al bambino a riconoscere queste forme, è di fargliele palpare ad occhi chiusi, invitandolo a indovinare il loro nome: questo sarà insegnato con apposite lezioni in tre tempi. Dopo un esercizio di tal genere il bambino, quando ha gli occhi aperti, osserva le forme con un interesse più vivo.
Un’altra maniera di interessarlo ai solidi geometrici, è di farli muovere. La sfera rotola in tutte le direzioni; il cilindro rotola in una sola direzione; il cono rotola intorno a se stesso; il prisma e la piramide, in qualunque maniera, poggiano stabilmente ma il prisma cade più facilmente che non la piramide.
Basterà un accenno per far rilevare delle analogie nell’ambiente. Come l’analogia del cilindro con una colonna, della sfera colla testa umana, ecc., e si resterà stupiti della capacità che hanno i bambini nel trovare da sé simili analogie”.
Maria Montessori –  Manuale di pedagogia scientifica.

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Cesto dei solidi geometrici Montessori
Presentazione 1 – lezione in tre tempi per imparare i nomi dei solidi geometrici

Materiale:
– dieci solidi geometrici in un cesto rivestito di stoffa o allineati su un vassoio (con i bambini più piccoli meglio usare 7 solidi e non 10)
– tappeto o tavolo.

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi, ad esempio dicendo: “Ti piacerebbe stare un po’ con me per imparare delle parole nuove?” e chiediamogli di srotolare il tappeto
– andiamo allo scaffale del materiale sensoriale e diciamo: “Oggi lavoreremo con i solidi geometrici”. Mostriamo al bambino dove si trova il materiale sullo scaffale e chiediamogli di ripetere con noi “Solidi geometrici”. Chiediamo: “Mi passeresti i solidi geometrici?”. Il bambino ce li porge, e  noi gli mostriamo come trasportarli e posarli sul tappeto.
– posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo e chiediamo: “Come si chiama questo materiale?”. Il bambino risponde che si tratta dei solidi geometrici
– scegliamo tre solidi e mettiamoli al centro del piano di lavoro, quindi procediamo con la lezione in tre tempi per impararne i nomi


primo tempo. Nel primo tempo isoliamo i vocaboli (cubo, sfera, cilindro). Per l’associazione della sensazione col nome diciamo: “Questa è una sfera… vuoi ripetere la parola sfera?”. Prendiamo in mano la sfera, facciamola roteare tra le mani, accarezziamola con la punta delle dita, poi diamola al bambino perchè anche lui possa sentirla, ripetendo se serve la parola “sfera”.  Seguiamo la stessa procedura con altre due forme


secondo tempo: per il riconoscimento dell’oggetto in base al nome, chiediamo al bambino di compiere azioni con la forma che nominiamo, ad esempio dicendo: “Indicami il cilindro”, “Per favore metti la sfera qui?”, “Per favore metti il cubo al centro del tavolo”, “Passami il cilindro”, “Fai rotolare la sfera” ecc. Quando il bambino risponde in modo corretto e con sicurezza si passa al terzo tempo. Il secondo tempo della lezione è quello più delicato perchè ci permette di osservare se il bambino ha davvero compreso; è inoltre la fase più divertente per il bambino, perchè possiamo anche chiedergli di fare cose buffe con gli oggetti che gli stiamo presentando. Se il bambino non è in grado di identificare l’oggetto, si dovrebbe tornare, per quell’oggetto, ai primo tempo


– terzo tempo: per verbalizzare il nome corrispondente all’oggetto mettiamo i solidi uno alla volta davanti al bambino e chiediamo per ognuno: “Cos’è questo?”


– per variare il terzo tempo della lezione possiamo anche fare il gioco del “cosa manca?”. Dopo aver messo i tre solidi in fila sul piano di lavoro


– copriamo uno dei tre solidi con un fazzoletto


-e  chiediamo: “Quale solido è scomparso?”
– a questo punto possiamo dire: “Adesso conosci i nomi di tre dei solidi geometrici: cilindro, sfera e cubo” e possiamo ringraziare il bambino per aver lavorato con noi
– in un altro momento della giornata o un altro giorno procederemo allo stesso modo con gli altri solidi.

Età:
– dai 3 ai 4 anni.

Nota: se il bambino non si mostra interessato alla lezione, significa semplicemente che non è il momento giusto, e che dovrà essere presentata in un altro momento. Se la lezione non è riuscita i motivi possono essere vari: forse quel giorno il bambino è particolarmente distratto, oppure ha bisogno che sia ridotto il numero di solidi da presentare, o forse la nostra lezione è stata troppo lunga. Questo genere di lezioni in tre tempi possono essere faticose per i bambini, e per questo dovrebbero durare davvero pochi minuti.

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Cesto dei solidi geometrici Montessori
Presentazione ad occhi bendati

Materiale:
– dieci solidi geometrici in un cesto rivestito di stoffa o allineati su un vassoio
– benda per occhi
– tappeto o tavolo.

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con i solidi geometrici
– trasportiamo il materiale sul piano di lavoro, tenendo il cesto con due mani
– posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo
– mettiamo i solidi sul piano di lavoro


– il bambino mette la benda e toccando i solidi li identifica.

Varianti:
– mentre il bambino è bendato, possiamo chiedergli di trovare un particolare solido che nominiamo
– invece di bendare il bambino possiamo scegliere tre o quattro solidi e metterli in un cestino separato coperto con un telo. Il bambino raggiunge i solidi con la mano, infilandola sotto al telo, e uno alla volta li riconosce al tatto. Quando riconosce un solido, lo estrae dal cesto per verificare il suo lavoro.

Una variante di gruppo:
– un gruppo di bambini siede attorno al tappeto tenendo le mani dietro alla schiena
– passiamo dietro di loro e mettiamo un solido tra le mani di ogni bambino
– fermiamoci davanti al tappeto e chiediamo, ad esempio: “Chi ha la sfera?”
– il bambino che pensa di avere la sfera la mette sul tappeto e il gioco continua.

Età:
– dai 3 ai 4 anni.

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Cesto dei solidi geometrici Montessori
Presentazione 2 – borsa del mistero (mistery bag)

Materiale:
– sette solidi geometrici (per il nido) e dieci solidi geometrici (per la scuola d’infanzia)
– borsa in tessuto
– tappeto o tavolo.

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi con i solidi geometrici
– trasportiamo il materiale sul piano di lavoro, tenendo il cesto con due mani
– posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo
– mettiamo i solidi (tutti o un certo numero) all’interno della borsa in tessuto


– il bambino identificherà i solidi toccandoli all’interno della borsa.

Varianti:
– chiediamo al bambino di trovare all’interno della borsa un certo solido
– due bambini giocano insieme: un bambino chiede un certo solido e l’altro lo trova senza usare la vista.

Età:
– dai 2 ai 4 anni.

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Cesto dei solidi geometrici Montessori
Presentazione 3 – cercare somiglianze tra i solidi

Materiale:
– solidi geometrici (con i bambini più piccoli meglio usare 7 solidi e non 10)
– tappeto o tavolo.

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi dicendo: “Oggi faremo un nuovo esercizio coi solidi geometrici” e chiediamogli di srotolare il tappeto
– andiamo allo scaffale dei materiali sensoriali, il bambino individua il cesto dei solidi geometrici e lo porta al tappeto
– posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo, prendiamo una ad una le forme e mettiamole sul piano di lavoro formando una fila orizzontale lungo il margine superiore, da sinistra a destra. Per la prima serie di sovrapposizioni escludiamo sfera, ovoidale ed ellissoide, di modo che le forme da sovrapporre tra loro siano 7
– scegliamo, ad esempio, il cubo
– mentre con l’indice percorriamo i lati della faccia superiore del cubo diciamo: “Riesci a trovare un altro solido che si adatti esattamente a questo faccia del cubo?”
– chiediamo al bambino di sovrapporre il secondo solido al primo (ad esempio cubo e piramide a base quadrata)
– isoliamo un altro solido e chiediamo al bambino fare un altro abbinamento (ad esempio cilindro e cono)


– il bambino fa abbinamenti tra le facce uguali dei solidi, ad esempio ponendo il cono sul cilindro, la piramide sul cubo, ecc.

– lavorando con i 10 solidi, escludendo sfera ellissoide ed ovoidale, avremo un numero dispari di forme da accoppiare, così formando le coppie avanzerà sempre un solido che resterà solo
– fatti i primi 3 abbinamenti, prendiamo il solido rimasto solo, dividiamo tutte le coppie fatte, e ricominciamo prendendo per primo il solido rimasto solo
– dopo questi primi accostamenti, possiamo inserire le tre forme con superficie curva sovrapponendole alle facce piane degli altri solidi
– discutiamo coi bambini, attirando la loro attenzione sul fatto che alcuni solidi possono essere sovrapposti perchè hanno facce uguali, i solidi sovrapposti creano altre forme che possono assomigliare ad oggetti, i solidi che hanno solo superfici curve poggiano su un solo punto, non possiamo sovrapporre due solidi curvilinei, ecc.

Punti di interesse:
– sovrapporre i solidi con movimenti intenzionale
– c’è sempre un solido che rimane da solo.

Età:
– dai 2 ai 4 anni.

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Cesto dei solidi geometrici Montessori
Presentazione 4 – sperimentare il movimento dei solidi

Materiale:
– il cesto dei solidi geometrici  (a seconda dell’età del bambino possiamo selezionare un numero inferiore di forme)
– tappeto o tavolo

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con i solidi geometrici dicendo: “Oggi faremo insieme un nuovo esercizio coi solidi geometrici”
– portiamo il materiale sul piano di lavoro, tenendo il cesto con due mani
– posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo
– diciamo: “Oggi esploreremo i solidi geometrici e vedremo come si muovono”
– esploriamo i solidi facendoli roteare tra le mani. Poi posiamoli sul tappeto formando una fila orizzontale lungo il margine superiore, da sinistra a destra
– scegliamo, ad esempio, il cubo


– facciamo roteare il cubo tra le mani


– mettiamo il cubo sul piano di lavoro e spingiamolo delicatamente per farlo ribaltare sul tavolo
– scegliamo un altro solido e procediamo come abbiamo fatto col cubo
– discutiamo coi bambini, facendo notare che quando facciamo muovere i solidi spingendoli il cubo, i prismi e le piramidi non ruotano; il cilindro, la sfera ruota in avanti; il cono compie un percorso circolare; l’ellissoide e l’ovoide compiono un movimento sbilanciato.

Variante con la lavagna di sabbia
– dopo aver rimesso i solidi in ordine sul tavolo, uno accanto all’altro in riga orizzontale, prendiamo la lavagna di sabbia e mettiamola davanti a noi
– prendiamo un solido e facciamolo rotolare sulla lavagna per osservare la traccia che lascia


– creiamo l’impronta delle varie facce di un solido sulla lavagna

Conclusione: 
– chiediamo al bambino di suddividere i solidi in base a come si muovono, formando 2 gruppi: quelli che rotolano e quelli che non rotolano.

Possiamo anche preparare dei fogli di lavoro simili a questo (in inglese) :

Età:
– dai 3 ai 4 anni.

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Solidi geometrici Montessori
Presentazione 5 – abbinare solidi e oggetti

Il bambino può associare oggetti della vita reale con le rispettive forme geometriche.  E’ importante fare il possibile per aiutare il bambino ad acquisire consapevolezza rispetto alle forme geometriche degli oggetti che lo circondano nel suo ambiente. Possiamo anche invitare i bambini a portare  a scuola oggetti che corrispondano alla forma dei solidi geometrici della cesta.

Materiale:
– dieci solidi geometrici in un cesto rivestito di stoffa o allineati su un vassoio
– tappeto o tavolo.

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi con i solidi geometrici
– trasportiamo il materiale sul piano di lavoro, tenendo il cesto con due mani
– posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo
– mettiamo i solidi sul piano di lavoro
– chiediamo al bambino di prendere un solido e di andare in giro per la stanza alla ricerca di un oggetto che abbia la stessa forma
– quando l’ha trovato, il bambino tornerà e metterà l’oggetto sul piano di lavoro accanto al solido corrispondente.

Varianti:
– in seguito il bambino può procedere ad abbinare solidi e oggetti senza portare con sé il solido scelto
– quando il bambino è pronto possiamo chiedere di portarci un oggetto corrispondente ad un solido che verrà solo nominato
– possiamo predisporre un cesto pieno di oggetti da abbinare, senza che il bambino vada a cercarli per la stanza
– possiamo anche fotografare  oggetti corrispondenti alle forme dei solidi e preparare delle carte illustrate (foto di miescuelitamontessori.blogspot.it). Qui della carte pronte (da acquistare)

Età:
– dai 3 ai 4 anni.

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Solidi geometrici Montessori
Presentazione 6 – abbinare i solidi alla rappresentazione piana delle facce

Materiale:
– dieci solidi geometrici in un cesto rivestito di stoffa o allineati su un vassoio
– rappresentazioni piane delle facce dei solidi
– tappeto o tavolo.

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con i solidi geometrici
– trasportiamo il materiale sul piano di lavoro, tenendo il cesto con due mani
– posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo
– mettiamo i solidi sul piano di lavoro formando una riga orizzontale
– mettiamo le rappresentazioni piane delle facce dei solidi sul piano di lavoro formando una riga orizzontale sotto ai solidi


– scegliamo tre tavolette, allineiamole davanti al bambino e chiediamogli di trovare i solidi che si possono sovrapporre alla rappresentazione piana
– continuiamo così con tutte le tavolette
– invitiamo i bambini ad osservare i solidi dall’alto

– discutiamo coi bambini: quanti solidi si possono abbinare alla stessa tavoletta? Perché?

Età:
– dai 3 ai 4 anni.

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Solidi geometrici Montessori
Presentazione 7 – abbinare i solidi con le loro facce
scuola d’infanzia

Materiale:
– i 10 solidi geometrici disposti su un vassoio
– forme di legno (o carte) che rappresentano le facce dei solidi: cerchi, quadrati, rettangoli e triangoli

pdf qui: 

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi i solidi geometrici e le facce
– posiamo i solidi sul piano di lavoro in linea orizzontale da sinistra a destra e le facce che abbiamo preparato
– diciamo: “Oggi abbineremo le figure geometriche stampate con le facce dei solidi”
– scegliamo la prima carta e facciamola scorrere tra i solidi, procedendo da sinistra a destra, fino a trovare una faccia corrispondente


– mettiamo la carta davanti al solido. Prendiamo il solido e posiamolo sulla carta corrispondente, osserviamo la corrispondenza e quindi rimettiamo il solido al suo posto
– continuiamo con le rimanenti carte


– quando tutte le carte sono state abbinate ai solidi, discutiamo coi bambini somiglianze e differenze che questo lavoro ci ha permesso di evidenziare

Età:
– dai 3 ai 5 anni.

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Solidi geometrici Montessori
Presentazione 8 – nomenclatura per le parti dei solidi

Materiale:
– dieci solidi geometrici in un cesto rivestito di stoffa o allineati su un vassoio
– tappeto o tavolo
– foglio di lavoro per l’osservazione dei solidi geometrici.

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi  i solidi geometrici
– posiamo il cesto sul tappeto o sul tavolo
– osserviamo i solidi uno ad uno contandone spigoli, facce ed angoli

pdf del modulo in bianco qui: 

Questo è un modulo in inglese:

Età:
– dai 3 ai 6 anni.

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Solidi geometrici Montessori
Presentazione 9 – abbinare i solidi con i cartellini dei nomi

Materiale:
– i 10 solidi geometrici disposti su un vassoio
– cartellini dei nomi per i solidi geometrici: faccia, vertice, spigolo, angolo, base, cerchio, quadrato, triangolo, rettangolo

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi con i solidi geometrici
– posiamo i solidi sul piano di lavoro in linea orizzontale da sinistra a destra e mettiamo la scatola dei cartellini a sinistra
– diciamo: “Oggi abbineremo i cartellini ai solidi”
– prendiamo il primo gruppo di cartellini che recano ad esempio la scritta ‘base’


– posizioniamo un cartellino in corrispondenza della base di ogni solido
– continuiamo allo stesso modo con i rimanenti cartellini:

Età:
– dai 5 ai 7 anni.

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Solidi geometrici Montessori
Presentazione 10 – carte delle nomenclature in 3 parti
per bambini dai 3 ai 6 anni

pdf qui:

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Solidi geometrici Montessori
Presentazione 11 – cartellini dei comandi

Per i bambini che sanno leggere, e proprio per esercitare la lettura in modo vario, possiamo preparare dei cartellini dei comandi per lavorare con i solidi geometrici. Questi comandi li aiuteranno a lavorare coi solidi in modo indipendente ad una grande varietà di esercizi.
I comandi possono essere proposti anche ai bambini che ancora non sanno leggere, sia chiedendo al bambino di scegliere un cartellino e leggendoglielo a voce alta, sia mettendo il bambino che non sa leggere in un gruppo di bambini che lo sanno fare, per eseguire i comandi insieme.
Questi sono i miei comandi:

pdf qui: 

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Solidi geometrici Montessori

Nomenclatura:
– i nomi dei solidi
– base, lato, spigolo, vertice, angolo, ecc.

Punti di interesse:
– i vari movimenti che i solidi compiono mentre rotolano
– il diverso numero di facce, spigoli, angoli presenti nei diversi solidi

Scopo:
– favorire l’esplorazione tattile
– affinare il senso stereognostico
– introdurre nuove parole e arricchire il vocabolario
– intuire alcune delle proprietà dei solidi
– sviluppare la capacità di percezione visiva delle forme tridimensionali
– rendere consapevole il bambino delle forme geometriche solide che lo circondano
– sviluppare la capacità di trovare somiglianze e differenze tra le forme geometriche confrontandole tra loro
– preparare allo studio della geometria
– migliorare la capacità di concentrazione e coordinazione.

Controllo dell’errore:
– disarmonia percepita col senso stereognostico e visivo.

Estensioni ed altre idee:
– possiamo chiedere ai bambini di modellare i solidi geometrici con creta o altre paste da modellare
– possiamo proporre ai bambini più grandi i modelli dei solidi geometrici da costruire col cartoncino
– ho trovato moltissime altre idee in questa pagina di Pinterest.

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Solidi geometrici DIY

– realizzati con pasta di sale (e poi dipinti in blu):

– possiamo realizzare i modelli dei solidi in cartoncino blu; in questo sito trovate tutti i modelli di poliedro in formato pdf pronti per la stampa: paper models of polyedra. I modelli possono essere utili anche per chi possiede i solidi geometrici in legno, per creare attività parallele sia coi più piccoli, sia nella scuola primaria

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Tavolette termiche Montessori

Tavolette termiche Montessori: presentazioni ed esercizi per bambini della scuola d’infanzia.

Il materiale è composto da una scatola di legno contenente sei paia di tavolette di diversi materiali naturali che variano per la loro capacità di condurre il calore : ferro, vetro, marmo, legno, feltro e sughero. Si tratta di un materiale sensoriale progettato per aiutare il bambino a perfezionare il senso tattile e termico. Le tavolette presentano colori e grane diverse, ma la caratteristica che vogliamo isolare è la differenza di temperatura.
Purtroppo, nel lavorare con questo materiale, i bambini possono confondere le differenze tattili con le differenze di temperatura, e per questo in alcune scuole si sceglie di non proporre le tavolette della temperatura ai bambini, predisponendo attività alternative per l’esplorazione della temperatura degli oggetti. Le differenze di temperatura possono essere facilmente sperimentate nella vita quotidiana: bere qualcosa di freddo, meno freddo, più freddo; mangiare qualcosa di caldo, più caldo, meno caldo; lavarsi le mani con acqua fredda, tiepida, calda; ecc.

Il materiale fotografato per queste presentazioni è di Montessori 3D di Boboto.

Esistono diversi approcci di presentazione delle tavolette termiche: alcuni preferiscono utilizzare indice e medio uniti per sentire la temperatura, altri il palmo della mano o il polso. Alcune presentazioni prevedono di svolgere l’attività con gli occhi chiusi o bendati.

Prima di eseguire l’esercizio si consiglia una preparazione fisica e psicologica che consiste nell’immergere le mani in acqua tiepida ed asciugarle strofinandole energicamente su un asciugamano ruvido, in modo da stimolare il flusso sanguigno e di conseguenza la sensibilità, portare consapevolezza verso le sensazioni provenienti dalle mani, e calmare la mente grazie al massaggio.

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Tavolette termiche Montessori
Presentazione

Tavolette termiche Montessori – Materiali:
– scatola delle tavolette termiche
– tappeto o tavolo
– benda per occhi.

Tavolette termiche Montessori – Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi con le tavolette termiche
– mostriamo dove si trova il materiale sullo scaffale dicendo:”Queste sono le tavolette termiche”
– mostriamo come trasportare la scatola
– mettiamo la scatola sul piano di lavoro,  lungo il margine superiore, a lato,  e togliamo il coperchio


– facciamo sedere il bambino alla nostra sinistra e diciamo: “Ora abbineremo tra loro le tavolette che hanno la stessa temperatura”
– per mostrare come eseguire gli esercizi togliamo le tavolette dalla scatola, prendendole una alla volta, e mettiamole sul piano di lavoro in ordine sparso, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore del piano di lavoro, da sinistra a destra (la direzione della scrittura)


– senza usare la benda, perchè si tratta di una dimostrazione, scegliamo la prima tavoletta a sinistra e isoliamola dalle altre mettendola davanti a noi
– premiamo sulla tavoletta per sentirne la temperatura. Per farlo possiamo usare indice e medio uniti:

– il palmo della mano:

– il polso, tenendo il pugno chiuso:


– oppure possiamo sentire le tavolette sulla guancia
– diciamo al bambino: “Ora chiuderò gli occhi per sentire meglio la tavoletta, poi toccherò le altre per trovare quella uguale a lei”. Chiudiamo gli occhi e cominciando dalla prima a sinistra, sentiamo una ad una le tavolette rimanenti per trovare quelle che abbia la stessa temperatura della prima tavoletta scelta



– quando l’abbiamo identificata, prendiamola in mano
– apriamo gli occhi e poniamola a destra della prima e per verificare la correttezza dell’abbinamento, sentiamo di nuovo la prima tavoletta con la mano destra e quella scelta con la mano sinistra (oppure mettendone una sulla guancia sinistra e una sulla destra)


– se la coppia formata è corretta chiediamo al bambino di chiudere gli occhi e di sentire le due tavolette, poi mettiamo la coppia sotto alla scatola
– scegliamo un’altra tavoletta e mettiamola davanti a noi. Ripetiamo l’esercizio come mostrato
– continuiamo così finché non avremo accoppiato tutte le tavolette
– rimettiamo le tavolette in fila in ordine sparso e invitiamo il bambino a ripetere l’esercizio


– per isolare la sensazione termica, dovremo chiedergli di fare l’esercizio ad occhi chiusi o bendati, per evitare il riconoscimento delle coppie basandosi solo sulla vista
– al termine il bambino toglie la benda per verificare la correttezza dei suoi abbinamenti
– al termine riponiamo le tavolette termiche nella scatola, procedendo da sinistra a destra e dall’alto al basso (sempre in direzione della scrittura), chiudiamo la scatola e riportiamola al suo posto sullo scaffale.

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Tavolette termiche Montessori
Variante 1

Tavolette termiche Montessori – Materiali:
– scatola delle tavolette termiche
– tappeto o tavolo.

Tavolette termiche Montessori – Presentazione:
– procediamo come nella presentazione, ma invece di accoppiare le tavolette, le mettiamo in ordine dalla più fredda alla più calda.

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Tavolette termiche Montessori
Altre varianti

– possiamo preparare una variante per i piedi, con tavolette più grandi (circa 12 cm x 12 cm)
– possiamo predisporre un cesto con oggetti che abbiano la stessa temperatura di quella delle tavolette termiche. Il bambino invece di accoppiare due tavolette uguali, abbina una tavoletta a un oggetto, sempre ad occhi bendati.

– infine possiamo mettere le tavole di abbinare ad una certa distanza dalle prime, di modo che il bambino debba ricordare la sensazione durante il tragitto (memory o corrispondenza a distanza).

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Tavolette termiche Montessori
Tavolette termiche

Nomenclatura:
– il nome dei materiali di cui sono formate le tavolette termiche
– parole descrittive per la temperatura: caldo, freddo, temperatura ambiente, più caldo, più freddo.

Controllo dell’errore:
– nel materiale stesso, attraverso colore, peso, consistenza e temperatura delle tavolette.

Scopo:
– affinare la consapevolezza del bambino della temperatura degli oggetti
– sviluppare concentrazione, coordinazione, senso dell’ordine e indipendenza
– comprendere la relazione tra materiale e temperatura
– rispondere al bisogno di ordine del bambino
– sviluppare la capacità di osservazione
– sviluppare la capacità di formulare giudizi
– sviluppare tecniche per la soluzione dei problemi (problem solving).

Età:
– dai 3 e mezzo ai 4 anni.

Boccette degli odori Montessori

Boccette degli odori Montessori: presentazioni ed esercizi per bambini del nido e della scuola d’infanzia.

Il materiale è formato da contenitori cilindrici in numero pari (per formare 2, 3, 4, 6 coppie dello stesso profumo) muniti di tappo facilmente rimovibile dal bambini. I due gruppi di contenitori possono essere contrassegnati con tappi di colore diverso (ad esempio 6 beige e 6 grigi), oppure possiamo mettere del nastro adesivo colorato sul contenitore (ad esempio 6 blu e 6 rossi), oppure possiamo utilizzare cotone di colore differente per la sostanza profumata da appaiare.

Il materiale fotografato per queste presentazioni è di Montessori 3D di Boboto.

Il senso dell’olfatto è spesso sottovalutato, ma la capacità di sentire gli odori è molto importante, ed è strettamente legata al senso del gusto. Quando sentiamo un odore minuscole particelle entrano e nel naso e stimolano i neuroni olfattivi.
Gli odori hanno la capacità di evocare ricordi e possono avere effetti eccitanti o calmanti.

Boccette degli odori Montessori

Quali odori scegliere?
La regola generale è scegliere solo odori gradevoli. Alcuni esempi:
sostanze secche (ben nascoste in involucri di stoffa o carta leggera per evitare il riconoscimento visivo): spezie, erbe aromatiche, pot-pourri, lavanda secca, scorza di limone o arancio, caffè macinato grossolanamente
– sostanze liquide (versate in un foglietto di carta assorbente o su un batuffolo di cotone): vaniglia o altre essenze usate in cucina (mandorla, limone, menta, cacao, ecc.), profumi, acqua di rose, oli essenziali, ecc.
Ricordiamo che gli odori si deteriorano velocemente e devono essere sostituiti periodicamente.
Le boccette devono essere accuratamente lavate con bicarbonato prima del riempimento per eliminare gli odori.

Note sull’uso delle boccette degli odori coi bambini:
– durante la stagione fredda questo materiale non  è consigliabile per l’incidenza di raffreddori in classe
– prima dell’esercizio può essere utile chiedere comunque al bambino di soffiarsi il naso
– si consiglia di non preparare più di quattro coppie di boccette perché se ci sono troppe coppie, il naso comincia a sentire un unico odore.

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Boccette degli odori Montessori
Presentazione con tre boccette con tre odori diversi

Con questa presentazione il bambino esplora il materiale concentrandosi sul senso dell’olfatto.

Materiali:
– 3 boccette degli odori preparate con batuffoli o pezzette di stoffa  o di carta imbevute di tre essenze diverse
– tavolo o tappeto.

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi con le ‘boccette degli odori’
– mostriamo dove si trovano le boccette degli odori sullo scaffale e come trasportare il materiale
– posiamo il vassoio sul piano di lavoro, lungo il margine superiore, a lato e chiediamo al bambino di sedersi alla nostra sinistra. Possiamo soffiarci il naso e chiedere al bambino di farlo, se lo riteniamo utile


– togliamo dal vassoio le tre boccette, prendendole con la presa a tre dita e mettiamole sul piano di lavoro a formare una linea orizzontale da sinistra a destra
– cominciando dalla boccetta a sinistra, prendiamo la boccetta, mettiamola davanti a noi. Tenendo la boccetta con la mano non dominante togliamo il tappo (il tappo possiamo posarlo sul tavolo oppure tenerlo in mano, l’importante è che i tappi non vengano scambiati)
– portiamola al naso e annusiamola. Per sentire meglio l’odore teniamola un attimo sotto il naso, poi facciamola scorrere lentamente a destra e a sinistra. Passiamo la boccetta al bambino e chiediamogli, ad esempio: “Non è un buon odore?”, “Cosa ti ricorda questo odore?”. Rimettiamo la boccetta sul tavolo e richiudiamola

– continuiamo allo stesso modo con le altre boccette, procedendo sempre da sinistra a destra


– ad esercizio ultimato rimettiamo le boccette nel vassoio, sempre prendendole da sinistra  a destra e riportiamo il materiale sullo scaffale.

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Boccette degli odori Montessori
Presentazione con appaiamento degli odori

Materiali:
– 3 coppie di boccette degli odori preparate con batuffoli o pezzette di stoffa  o di carta imbevute di tre essenze diverse (a due a due). Quando il bambino ha imparato ad eseguire l’esercizio possiamo via via incrementare il numero a 4, 5 o 6 coppie di boccette degli odori
– tavolo o tappeto.

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi con le boccette degli odori
– portiamo al tavolo il materiale e mettiamo il primo vassoio di boccette degli odori al centro  del piano di lavoro, il secondo accanto al primo, alla sua destra e diciamo: “Oggi formeremo delle coppie di boccette degli odori uguali”


– prendiamo una ad una le boccette del primo vassoio e mettiamole sul piano di lavoro formando una linea orizzontale (o verticale, o obliqua) davanti al vassoio, poi facciamo lo stesso con le boccette del secondo

– in alcune presentazioni si preferisce disporre le due serie a V rovesciata come in questo video:

– oppure in due linee parallele mantenendo uno spazio adeguato tra i due gruppi, come qui:


– prendiamo la prima boccetta a sinistra del primo set e mettiamola davanti a noi, poi prendiamo anche la prima boccetta a sinistra del secondo set e mettiamola accanto all’altra


– togliamo il tappo alla prima boccetta e annusiamo come abbiamo imparato nella prima presentazione, poi togliamo il tappo della seconda e annusiamo anche quella


– se i due odori combaciano, rimettiamo i tappi e  mettiamo le due boccette insieme tra i due vassoi. Diciamo: “Questi due odori sono uguali. Sono una coppia”

– se non combaciano, rimettiamo la boccetta di destra al suo posto e scegliamo quella successiva. Continuiamo finché non avremo trovato la boccetta con l’odore che combacia

– prendiamo la seconda boccetta di sinistra e diciamo al bambino che ora sarà lui a cercare la boccetta di destra che si abbina
– formata anche la seconda coppia, rimarranno le ultime due boccette
– il bambino le mette davanti a sé e le annusa per verificare che abbiano lo stesso odore
– al termine dell’esercizio riponiamo le boccette di ogni set nel proprio vassoio e riportiamo il materiale sullo scaffale.

 – per variare l’esercizio possiamo mettere i due set di boccette degli odori da appaiare su due tavoli diversi, ad una certa distanza l’uno dall’altro (abbinamento a distanza).

Boccette degli odori Montessori

Altre varianti ed esercizi paralleli:
– disponiamo nella stanza fiori, barattoli di spezie, essenze profumate e chiediamo ai bambini di appaiare le boccette degli odori con questi elementi presenti in  classe (abbinamento con l’ambiente). Possiamo anche preparare un cestino con oggetti che abbiamo profumi facilmente riconoscibili (alimenti, fiori, frutti, rametti di spezie ecc. come questo:


– prepariamo insieme alle boccette degli odori le immagini dei fiori o delle spezie usate, in modo che il bambino possa abbinare alle boccette anche le immagini
– con i bambini facciamo una gita all’aria aperta e annusiamo diverse varietà di fiori e piante, osserviamole e descriviamo i loro profumi. Se abbiamo a disposizione un giardino, possiamo coltivare erbe, piante aromatiche, e varietà profumate di fiori
– esploriamo coi bambini la relazione che c’è tra odore e sapore. Questo può essere fatto in almeno due modi: chiedendo al bambino di mangiare i primi bocconi con il naso tappato, poi di aprirlo; chiedendo al bambino di identificare il cibo che ha davanti con gli occhi bendati
– possiamo chiedere al bambino di tapparsi il naso e aprire la bocca. Mettiamo nella sua bocca un pezzetto di frutta e chiediamogli se indovina che cos’è. Poi facciamogli liberare il naso.

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Boccette degli odori Montessori

 Punti di interesse:
– i tappi da mettere e togliere
– la possibilità di insegnare ai bambini come soffiare il naso.

Scopo:
– stimolare l’interesse e la consapevolezza del bambino verso gli odori e i profumi che lo circondano
– affinare il senso dell’olfatto
– notare le differenze tra gli odori
– arricchire il vocabolario
– sviluppare tecniche per la risoluzione di problemi (problem solving).

Nomenclatura:
– i bambini possono imparare i nomi delle sostanze usate per le boccette degli odori
– i bambini possono apprendere una serie di parole utili per descrivere gli odori.

Controllo dell’errore:
– la capacità del bambino di discriminare odori e profumi.

Età:
dai 3 ai 4 anni e mezzo.

Spolette dei colori Montessori QUARTA SERIE

Spolette dei colori Montessori QUARTA SERIE. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola d’infanzia.

Per costruire le spolette dei colori:


Per la presentazione generale: 

La quarta serie di spolette dei colori Montessori è una selezione supplementare di 64 spolette (32 coppie) in 8 colori, conservate in una scatola con coperchio. I colori sono:
– rosso
– giallo
– blu
– verde
– viola
– rosa
– marrone
– grigio.
Per ogni colore ci sono 4 coppie di spolette (due per gradazione). Ogni colore ha 4 gradazioni dalla più scura alla più chiara.
Si tratta di un materiale che unisce l’esercizio della scatola II (formazione di coppie di colori  identici) con quello della scatola III (formazione di gradazioni di colori)

http://www.montessorietc.com/

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Spolette dei colori Montessori QUARTA SERIE
Presentazione

Materiale: 
– scatola delle spolette dei colori IV (o scatola supplementare)
– tappeto o tavolo.

Presentazione:
– invitiamo il bambino (o un gruppo di bambini) a lavorare con noi con la “Scatola degli abbinamenti di tonalità” e chiediamo di srotolare un tappeto
– andiamo allo scaffale del materiale sensoriale, mostriamo al bambino dove si trova la scatola sullo scaffale, indichiamola e diciamo: “Questa è la scatola degli abbinamenti di tonalità”
– se necessario, per memorizzare il nome del materiale usiamo una breve lezione in tre tempi
– mostriamo al bambino come trasportare il materiale: teniamo una mano ad ogni lato della scatola, con i pollici sul coperchio e le altre dita sul fondo
– chiediamo al bambino di portare la scatola sul tappeto
– spostiamo la scatola lungo il margine superiore sinistro del tappeto
– togliamo il coperchio e mettiamolo sotto alla scatola
– togliamo tutte le spolette di un colore scelto prendendole dal bordo, una alla volta, e mettiamole in ordine sparso sul piano di lavoro, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore
– scegliamo la prima spoletta e mettiamola sul margine sinistro del piano del lavoro, sotto alla scatola
– scegliamo tra le spolette sparse, la spoletta corrispondente a quella scelta, e mettiamola a destra della prima
– proseguiamo allo stesso modo con le spolette rimanenti, formando una colonna di coppie di spolette a sinistra del piano di lavoro
– quando le 8 spolette sono state accoppiate, scegliamo la coppia più scura e spostiamola a destra sul piano di lavoro
– proseguiamo scegliendo sempre dalla colonna di sinistra la coppia più scura e spostandola nella colonna di destra
– quando la fila è completata, facciamo scorrere un dito dall’alto al basso per far notare la scala di colore
– rimettiamo le spolette una ad una nella scatola, prendendole sempre dal bordo esterno e procedendo sempre da sinistra a destra e dall’alto al basso, cioè dalla coppia di spolette più scure fino a quella di spolette più chiare
– chiudiamo la scatola col coperchio e riponiamola sullo scaffale, trasportandola come illustrato all’inizio
– riavvolgiamo il tappeto e riponiamolo nel suo cesto.

Note:
– nei giorni successivi il bambino metterà in gradazione anche gli altri colori, ma sempre scegliendone uno alla volta.

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Spolette dei colori Montessori QUARTA SERIE
Memory

Materiali:
– spolette dei colori Montessori scatola IV (scatola delle gradazioni di colore)
– due tappeti (o tavoli).

Presentazione:
– stendiamo due tappeti a una certa distanza l’uno dall’altro
– togliamo le spolette di una gradazione di colore a scelta prendendole dal bordo, una alla volta, e mettiamole in ordine sparso sul piano di lavoro, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore
– richiudiamo la scatola col coperchio
– scegliamo la prima spoletta e andiamo a metterla sul secondo tappeto
– torniamo al primo tappeto, scegliamo tra le spolette sparse la spoletta corrispondente a quella scelta, e portiamola al secondo tappeto. Mettiamola a destra della prima spoletta
– proseguiamo allo stesso modo con le spolette rimanenti, formando una colonna di coppie di spolette a sinistra del secondo tappeto
– quando le 8 spolette sono state accoppiate, scegliamo la coppia più scura e spostiamola sul primo tappeto
– proseguiamo scegliendo sempre dalla colonna di sinistra la coppia più scura e spostandola sul primo tappeto
– quando la fila è completata, facciamo scorrere un dito dall’alto al basso per far notare la scala di colore
– rimettiamo le spolette una ad una nella scatola, prendendole sempre dal bordo esterno e procedendo sempre da sinistra a destra e dall’alto al basso, cioè dalla coppia di spolette più scure fino a quella di spolette più chiare
– chiudiamo la scatola col coperchio e riponiamola sullo scaffale, trasportandola come illustrato all’inizio.
– quando la fila è completata, facciamo scorrere un dito da sinistra a destra per far notare la scala di colore

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Spolette dei colori Montessori QUARTA SERIE
Ricerca dei colori nella classe

Materiali:
– spolette dei colori Montessori scatola IV (scatola delle gradazioni di colore)
– tavolo o tappeto.

Presentazione:
Dopo aver ordinato per coppie e per tonalità le spolette, diamo al bambino una spoletta e chiediamogli di cercare tra gli oggetti presenti nella stanza un oggetto dello stesso colore, e di portarcelo.
Poniamo l’oggetto accanto alla coppia di spolette.

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Spolette dei colori Montessori QUARTA SERIE
Spolette dei colori scatola IV

 

Età:
– dai 4 anni

Scopo:
– aiutare il bambino ad identificare i colori e discriminare visivamente diverse tonalità dello stesso colore
– sviluppare e affinare il senso della vista, in particolare in relazione ai colori
– coltivare nel bambino il senso artistico.

Nomenclatura usata:
– il nome di tutti i colori
– parole descrittive come chiaro, scuro, più chiaro, più scuro, chiarissimo, scurissimo, meno chiaro, meno scuro, tonalità, gradazione, sfumatura, scala cromatica.

Controllo dell’errore:
– visivo.

Estensioni e lavori paralleli:
– presentiamo ai bambini le carte delle nomenclature in tre parti per i colori (in italiano o anche in inglese)

pdf qui:

pdf qui:

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Spolette dei colori Montessori QUARTA SERIE

Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE

Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola d’infanzia.

Per costruire le spolette dei colori:  


Per la presentazione generale: 

La terza serie di spolette dei colori Montessori comprende 63 spolette in 7 tonalità per ogni colore. I colori sono:
– rosso
– giallo
– blu
– verde
– viola
– arancio
– rosa
– marrone
– grigio
conservate in una scatola con coperchio.

Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE
Presentazione del materiale

Materiali:
– spolette dei colori scatola III
– un tappeto (o tavolo)

Presentazione:
– estraiamo dalla scatola una scala di tonalità (sette spolette dello stesso colore ma di tonalità diverse), e disponiamole sul tavolo in ordine casuale
–  diciamo al bambino: “Vorrei trovare tra queste spolette le due che sono le più diverse tra loro”
– col bambino sempre al nostro fianco, confrontiamo tra loro le spolette fino a trovare la più scura e la più chiara, e poniamole lontane dal gruppo delle altre, in linea ma distanziate tra loro. La spoletta più scura va messa a sinistra
– ora indichiamo la spoletta più scura e diciamo al bambino: “Ora vorrei trovare la spoletta appena un po’ diversa da questa”, la cerchiamo, e poi la posizioniamo direttamente a destra della spoletta più scura
– indichiamo questa ultima spoletta scelta e chiediamo al bambino: “Mi troveresti la spoletta che è solo di poco diversa da questa?”, e continuiamo così finché il bambino non avrà posizionato correttamente tutte le spolette in ordine decrescente di tonalità


– chiediamo al bambino di chiudere gli occhi, mescoliamo le spolette, e chiediamo al bambino di ripetere da solo l’esercizio
– nei giorni successivi l’esercizio verrà ripetuto aggiungendo via via nuovi colori, fino ad utilizzarli tutti e nove.

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Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE
Presentazione alternativa

Materiali:
– spolette dei colori Montessori scatola III (scatola delle gradazioni di colore)
– tavolo o tappeto.

Presentazione:
– invitiamo il bambino (o un gruppo di bambini) a lavorare con noi con la “Scatola delle gradazioni di colore”
– chiediamo al bambino di srotolare un tappeto
– andiamo allo scaffale del materiale sensoriale e mostriamo al bambino dove si trova la scatola, indichiamola e diciamo: “Questa è la scatola delle gradazioni di colori”
– mostriamo al bambino come trasportare il materiale: teniamo una mano ad ogni lato della scatola, con i pollici sul coperchio e le altre dita sul fondo
– invitiamo il bambino a portare la scatola sul tappeto
– spostiamo la scatola lungo il margine superiore sinistro del tappeto
– togliamo il coperchio e mettiamolo sotto alla scatola
– togliamo le sette spolette dalla gradazione dei blu prendendole dal bordo, una alla volta, e mettiamole in ordine sparso sul piano di lavoro, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore
– scegliamo la spoletta della tonalità più scura dal gruppo sparso e mettiamola sul margine sinistro del piano del lavoro, sotto alla scatola
– scegliamo di nuovo, tra le spolette sparse, la spoletta più scura, e mettiamola a destra della prima. Proseguiamo finché tutte le spolette blu non saranno disposte in fila per gradazione, dalla più scura alla più chiara
– quando la fila è completata, facciamo scorrere un dito da sinistra a destra per far notare la scala di colore
– rimettiamo le spolette una ad una nella scatola, prendendole sempre dal bordo esterno e procedendo sempre da sinistra a destra, cioè dalla spoletta più scura fino a quella più chiara
– chiudiamo la scatola col coperchio e riponiamola sullo scaffale, trasportandola come illustrato all’inizio
– riponiamo il tappeto.

Note:
– se un bambino mostra difficoltà a lavorare con tutte e sette le spolette, possiamo fare la stessa presentazione ma riducendo il numero a tre e scegliendo solo la spoletta più chiara, la più scura e una intermedia. In questo modo la differenza tra le spolette risulterà accentuata.

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Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE
Presentazione 3

Materiale:
– spolette dei colori scatola III
– un cestino vuoto
– tappeto o tavolo.

Note:
– per poter lavorare con questo materiale è necessario che il bambino comprenda i concetti di chiaro, scuro, più chiaro, più scuro.

Presentazione:
– scegliamo un set di colori, facendo attenzione a scegliere un colore che abbia un ampio spettro di variazioni, ad esempio il blu, e mettiamole nel cesto
–  chiudiamo la scatola
– una ad una mettiamo le spolette scelte sul piano di lavoro, in ordine sparso
– mettiamo la spoletta più scura a sinistra e la più chiara a destra, ad una distanza che permetta di completare la sequenza
– dal più scuro al più chiaro (cioè da sinistra verso destra) completiamo la sequenza di gradazione di colore con le spolette rimanenti, chiedendo ai bambini ogni volta di scegliere la spoletta che è un po’ più chiara dell’ultima posizionata
– assistere il bambino nella classificazione delle spolette, suggerendogli di scegliere sempre la spoletta che sia “solo un po’ più chiara”
– invitiamo il bambino a rimettere le spolette nella scatola e procedere con un altro colore.

Quando il bambino è pronto porteremo una presentazione come quelle precedenti, ma utilizzando tutti i set contemporaneamente.
I set verranno composti in file orizzontali o verticali, o anche a stella (ruota dei colori), cominciando dalla spoletta più scura al centro. Si consiglia di mettere un piattino bianco al centro per fare da guida.

photo credit: Montessori teacher training
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Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE
Memory

Materiali:
– spolette dei colori Montessori scatola III (scatola delle gradazioni di colore)
– due tappeti (o tavoli).

Presentazione:
– stendiamo due tappeti a una certa distanza l’uno dall’altro
– invitiamo il bambino a lavorare con noi con la “Scatola delle gradazioni di colore”
– mostriamo al bambino dove si trova la scatola sullo scaffale
– posiamo la scatola su uno dei due tappeti, lungo il margine superiore sinistro
– togliamo il coperchio e mettiamolo a destra della scatola
– diciamo: “Oggi ordineremo le spolette di colori per tonalità”
– togliamo le spolette di una gradazione di colore a scelta prendendole dal bordo, una alla volta, e mettiamole in ordine sparso sul piano di lavoro, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore
– richiudiamo la scatola col coperchio
– scegliamo la spoletta della tonalità più scura dal gruppo sparso e andiamo a metterla sul secondo tappeto
– torniamo al primo tappeto, scegliamo tra le spolette sparse, la spoletta più scura, portiamola al secondo tappeto e mettiamola a destra della prima spoletta. Proseguiamo finché tutte le spolette non saranno disposte in fila per gradazione, dalla più scura alla più chiara
– quando la fila è completata, facciamo scorrere un dito da sinistra a destra per far notare la scala di colore

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Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE
Ricerca dei colori nella classe

Materiali:
– spolette dei colori Montessori scatola III (scatola delle gradazioni di colore)
– tavolo o tappeto.

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con noi con la “Scatola delle gradazioni di colore”
– per trasportare il materiale teniamo una mano ad ogni lato della scatola, con i pollici sul coperchio e le altre dita sul fondo
– posiamo la scatola sul piano di lavoro lungo il margine superiore sinistro
– togliamo il coperchio e mettiamolo a destra della scatola
– diciamo: “Oggi ordineremo le spolette di colori per tonalità”
– togliamo le spolette dalla gradazione dei blu prendendole dal bordo, una alla volta, e mettiamole in ordine sparso sul piano di lavoro, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore
– richiudiamo la scatola col coperchio
– scegliamo la spoletta della tonalità più scura dal gruppo sparso e diamola a un bambino perchè vada in giro per la stanza a cercare un oggetto che abbia lo stesso colore
– quando il bambino ritorna mettiamo la spoletta sul margine sinistro del piano del lavoro, sotto alla scatola, e alla sua destra mettiamo l’oggetto scelto
– scegliamo di nuovo, tra le spolette sparse, la spoletta più scura, e diamola a un bambino perchè vada a cercare un oggetto dello stesso colore
– quando il bambino ritorna mettiamo la spoletta sotto alla prima e alla sua destra mettiamo l’oggetto scelto
– proseguiamo finché tutte le spolette non saranno disposte in fila per gradazione, dalla più scura alla più chiara

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Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE

Età:
– dai 3 anni ai 5 anni

Punti di interesse:
– i colori sono preziosi
– i colori si trovano ovunque attorno a noi.

Scopo:
– aiutare il bambino ad identificare i colori e discriminare visivamente diverse tonalità dello stesso colore
– imparare i nomi dei colori
– sviluppare la capacità di concentrazione, il senso dell’ordine, il senso di indipendenza
– sviluppare e affinare il senso della vista, in particolare in relazione ai colori
– coltivare nel bambino il senso artistico.

Nomenclatura usata:
– il nome di tutti i colori
– parole descrittive come chiaro, scuro, più chiaro, più scuro, chiarissimo, scurissimo, meno chiaro, meno scuro, tonalità, gradazione, sfumatura, scala cromatica.

Controllo dell’errore:
– visivo.

Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE

Estensioni e lavori paralleli:
– presentiamo ai bambini le carte delle nomenclature in tre parti per i colori (in italiano o anche in inglese)

pdf qui: nomenclature in tre parti per i colori ITALIANO

pdf qui: nomenclature in tre parti per i colori INGLESE

– presentiamo ai bambini i colori secondari e terziari in arte con gli acquarelli. Tornano utili in questa fase, come per la scatola II,  gli esercizi di colore largamente utilizzati nella Scuola steineriana o Waldorf:

Esercizi di colori steineriani 

Infatti, mescolando un colore secondario con il primario otteniamo un colore terziario, ad esempio:
giallo + verde = verde giallognolo
giallo + arancio = giallo aranciato
rosso + arancio = rosso aranciato
rosso + viola = rosso violaceo
blu + verde = blu verdastro
blu + viola = blu violaceo

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Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE

Qui è disponibile una versione delle spolette dei colori scatola III stampabile:

http://www.montessorialbum.com/montessori/index.php?title=Color_Box_3

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Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE

Altri giochi

photo credit: Gonzaga Arredi

La stella: su un grande tappeto posizionare al centro un piatto (che può anche essere decorato con spicchi di colore a fare da guida, e i bambini compongono la stella a partire dal più scuro al più chiaro o anche viceversa.

photo credit: Wikipedia

http://www.montessorialbum.com/montessori/index.php?title=Color_Box_3

http://carrotsareorange.com/sensorial-variations-extensions/

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Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE

La varietà  di giochi possibili con le spolette dei colori è limitata solo dalla fantasia dell’insegnante: si possono fare piccole cacce al tesoro, mostrando al bambino una o più spolette e chiedendo di trovare le corrispondenti nella stanza o in giardino; si possono abbinare le spolette al colore dei cibi; si possono cercare i colori corrispondenti alle spolette nei libri, nei vestiti e nei giocattoli; si può cercare di riprodurre le sfumature delle spolette con tempere, acquarelli o altro

http://themoveablealphabet.blogspot.it/2009/01/how-to-teach-child-to-paint-shading.html

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E questa può essere considerata un’estensione delle spolette dei colori: se le state preparando, fatene una terza a parte e praticate un forellino, ed è fatta! Si potrebbero anche “inventare i colori” coi bambini dipingendo, e costruire con lui le carte http://www.frugalfamilyfunblog.com/2011/05/outdoor-color-match.html

Naturalmente un gioco molto importante è il memory proposto da Maria Montessori, che consiste nel formare coppie di spolette identiche, ma in due punti diversi della stanza, in modo tale che il bambino debba trattenere il colore nella sua mente.

Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE

Un gioco di gruppo

Otto bambini siedono attorno a un tavolo, ed ognuno sceglie il nome di un colore. Sul tavolo si mettono tutte le 64 spolette, in ordine sparso.

Un bambino (il più grande, o quello scelto a sorte) distribuisce una ad una le spolette agli altri bambini, in senso antiorario, su loro richesta. Ad esempio il bambino che ha scelto di chiamarsi rosso chiederà il rosso, il bambino che ha scelto di chiamarsi blu chiederà una spoletta blu ecc…

Se il bambino che distribuisce le spolette commette un errore, il suo compito passa al bambino alla sua destra.

Ultimata la distribuzione delle spolette, tutti i bambini devono metterle in ordine di gradazione di tonalità.

Vince il bambino che ci riuscirà per primo, e sarà lui a distribuire le spolette nella mano successiva.

Spolette dei colori Montessori TERZA SERIE

Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE

Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE. Presentazioni ed esercizi per bambini del nido e della scuola d’infanzia.

Per costruire le spolette dei colori:  


Per la presentazione generale: 

Le spolette dei colori usate per le presentazioni sono prodotte da Montessori 3D di Boboto.

La seconda serie di spolette dei colori Montessori comprende 22 spolette:
– una coppia di rossi
– una coppia di gialli
– una coppia di blu
– una coppia di verde
– una coppia di viola
– una coppia di arancio
– una coppia di rosa
– una coppia di marrone
– una coppia di nero
– una coppia di grigio
– una coppia di bianco
conservate in una scatola con coperchio.

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Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE
Presentazione 1

Materiali:
– spolette dei colori Montessori scatola II
– tavolo o tappeto.

Presentazione:
– invitiamo il bambino (o un gruppo di bambini) a lavorare con noi con la “seconda scatola delle spolette dei colori”
– mostriamo al bambino dove si trova la scatola sullo scaffale, indichiamola e diciamo:”Questa è la seconda scatola delle spolette dei colori”
– mostriamo al bambino come trasportare il materiale: con due mani, con i pollici sul coperchio e le altre dita sul fondo. Invitiamolo a portare la scatola sul tavolo
– chiediamogli di srotolare un tappeto
– posiamo la scatola sul tappeto lungo il margine superiore sinistro
– togliamo il coperchio e mettiamolo sotto alla scatola

– togliamo le spolette dalla scatola prendendole dal bordo e mettiamole in ordine sparso sul piano di lavoro, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore. Procediamo sempre seguendo il senso della scrittura (da sinistra a destra, a scendere)

– scegliamo la prima spoletta e mettiamola sotto alla scatola
– scegliamo la spoletta del colore corrispondente  e mettiamola alla sua destra

– continuiamo allo stesso modo con tutte le altre spolette

– rimettiamo le spolette una ad una nella scatola, prendendole sempre dal bordo esterno e procedendo sempre da sinistra a destra a scendere
– chiudiamo la scatola col coperchio e riponiamola sullo scaffale, trasportandola come illustrato all’inizio
– riponiamo il tappeto.

Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE
Nota
: con i bambini più piccoli è meglio scegliere la sequenza in questo modo:
– togliamo le spolette dalla scatola prendendole dal bordo e mettiamole in ordine sparso sul piano di lavoro, formando una riga orizzontale lungo il margine superiore
– scegliamo la spoletta rossa e mettiamola sul tappeto, sotto alla scatola
– scegliamo la seconda spoletta rossa e mettiamola a destra della prima
– continuiamo allo stesso modo con le spolette gialle e blu
– proseguiamo l’esercizio con gli altri colori, facendo attenzione a scegliere in sequenza sempre colori contrastanti tra loro.

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Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE
Presentazione 2

Materiali:
– spolette dei colori scatola II
– un tappeto (o tavolo)

Presentazione:
– estraiamo dalla scatola le coppie di spolette di colore rosso, giallo, blu, verde, arancione e viola e disponiamole sul tavolo in ordine casuale

– prendiamo una delle due spolette rosse e poniamola sul piano di lavoro, isolata rispetto alle altre spolette ancora da scegliere, e chiediamo al bambino: “Mi prendi la spoletta da metterle a fianco?”
– fatto l’abbinamento, chiediamo al bambino di scegliere lui stesso un colore, di metterlo sotto al rosso e di fare il secondo abbinamento. Così fino a formare tutte le coppie. Se serve mostriamo al bambino dove mettere le spolette prima di formare una nuova coppia

– fatti tutti gli abbinamenti chiediamo al bambino di chiudere gli occhi e diciamo: “Ora sto mescolando le spolette”, quindi disponiamole tutte sulla parte destra del tavolo

chiediamo al bambino di aprire gli occhi e ripetere da solo l’esercizio
– al termine del lavoro, mescoliamo nuovamente le spolette, e aggiungiamo ad esse tutti gli altri colori

– il bambino esegue l’esercizio con tutte le 22 spolette.

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Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE
Presentazione 3
imparare i nomi dei colori con lezioni in tre tempi

Materiale:
– scatola II delle spolette dei colori
– tavolo o tappeto.

Presentazione:
1 tempo: scegliamo una spoletta di un colore primario, pronunciano il nome del colore in modo chiaro e ripetendolo almeno quattro volte. Poi aggiungiamo via via gli altri colori primari: giallo, rosso, blu. Fatto questo chiediamo al bambino di chiudere gli occhi e mescoliamo le spolette

2 tempo: chiediamo al bambino di indicarci via via la spoletta corrispondente al nome del colore che pronunciamo, poi chiediamo al bambino di darci la spoletta di un certo colore o anche gli chiediamo di mettere una data spoletta di un dato colore in un certo posto.

3 tempo: chiediamo al bambino: “Che colore è questo?”, e procediamo così per tutti i colori primari.

Allo stesso modo si presenteranno poi i colori secondari.

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Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE
Presentazione 4 – Memory

Materiali:
– spolette dei colori scatola II
– due tappeti (o tavoli).

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con la scatola II
– mostriamo al bambino come trasportare il materiale: una mano su ogni lato della scatola, coi pollici sul coperchio e le altre dita sotto la scatola
– diciamo: “Ora faremo degli abbinamenti con le spolette”
– estraiamo le spolette dalla scatola prendendole dai bordi, e mettiamole sui due tappeti, che si troveranno in due zone distanti della classe, facendo in modo che su ogni tappeto ci sia una copia di ogni colore
– scegliamo la prima spoletta sul primo tappeto
– chiediamo al bambino di andare a prendere la spoletta da abbinare, che si trova sul secondo tappeto, e mettiamola a destra della prima

– scegliamo la seconda spoletta e cominciamo una nuova fila sotto alla prima
– chiediamo al bambino di andare a prendere la spoletta da abbinare e mettiamola a fianco
– continuiamo così con le spolette rimanenti

– al termine dell’esercizio rimettiamo le spolette nella scatola, prendendole sempre dai bordi esterni e cominciando dall’alto e da sinistra verso destra
– riportiamo la scatola sullo scaffale, trasportandola nel modo che abbiamo mostrato all’inizio.

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Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE
Ricerca dei colori in classe

Materiali:
– spolette dei colori scatola II
– tappeto (o tavolo)

Esercizio:
– dopo aver composto tutti gli abbinamenti sul tappeto,  prendiamo una spoletta e andiamo in giro per la classe cercando di abbinarla a un oggetto che abbia lo stesso colore
– quando abbiamo trovato l’oggetto, portiamo l’oggetto sul tappeto e mettiamolo a destra delle due spolette accoppiate.

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Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE
Ricerca a memoria di oggetti nella classe

Materiali:
– spolette dei colori scatola II
– tappeto (o tavolo)

Esercizio:
– dopo aver composto tutti gli abbinamenti sul tappeto,  indichiamo una spoletta e chiediamo a un bambino di ricordare il colore e andare in giro per la classe cercando di abbinarla a un oggetto che abbia lo stesso colore
– quando ha trovato l’oggetto, chiediamogli di portarlo sul tappeto e metterlo a destra delle due spolette accoppiate.

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Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE
Ricerca a memoria di oggetti in classe

Materiali:
– spolette dei colori scatola II
– tappeto (o tavolo)

Esercizio:
– dopo aver composto tutti gli abbinamenti sul tappeto, copriamo le spolette
– nominiamo un colore tra quelli delle spolette
– chiediamo a un bambino di andare in giro per la classe cercando un oggetto di quel colore.

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Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE
Gioco alla cieca

Materiali:
– spolette dei colori scatola II
– tappeto (o tavolo)

Esercizio:
– dopo aver composto tutti gli abbinamenti sul tappeto, copriamo una coppia di spolette
– chiediamo al bambino quale colore abbiamo coperto.

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Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE

Età:
– dai 2 anni e mezzo ai 4 anni

Scopo:
– imparare i nomi dei colori
– sviluppare e affinare il senso della vista, in particolare in relazione ai colori
– coltivare nel bambino apprezzamento per la bellezza dei colori
– coltivare nel bambino il senso artistico.

Nomenclatura usata:
– rosso, giallo, blu, arancio, verde, viola, rosa, marrone, grigio, bianco, nero.

Controllo dell’errore:
– visivo.

Spolette dei colori Montessori SECONDA SERIE

Estensioni e lavori paralleli per la scuola d’infanzia:
– presentiamo ai bambini le carte delle nomenclature in tre parti per i colori (in italiano o anche in inglese)

– nelle lezioni di arte presentiamo ai bambini i colori secondari con esercizi di acquarello:
giallo + rosso = arancione
giallo + blu = verde
rosso + blu = viola.
Tornano utili in questa fase gli esercizi di colore largamente utilizzati nella Scuola steineriana o Waldorf:

Esercizi di colori steineriani 

– nelle lezioni di scienze possiamo sperimentare i colori secondari mescolando in vasi trasparenti acque colorate coi colori primari oppure mescolando tra loro palline di play dough preparate nei colori primari:

ricetta per play dough senza cremortartato 

20 ricette per play dough fatto in casa

Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE

Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE. Presentazioni ed esercizi per bambini del nido e della scuola d’infanzia.

Per costruire le spolette dei colori:  


Per la presentazione generale: 

La prima serie di spolette dei colori Montessori comprende 6 spolette:
– una coppia di rossi
– una coppia di gialli
– una coppia di blu
conservate in una scatola con coperchio.

Se avete intenzione di acquistare il materiale e non invece di produrlo in proprio, ma il vostro budget è limitato, si può  non acquistare comunque questa serie: comprate la seconda, estraete da questa le coppie di rossi gialli e blu, mettendole in una scatola a parte, e conservate il restante materiale fuori dalla portata del bambino, fino a quando non  arriverà il momento di utilizzarlo.

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Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE
Presentazione 1
(senza indicazioni del nome dei colori)

Materiali:
– spolette dei colori scatola I (o scatola dei colori primari)
– un tappeto (o tavolo)

Presentazione:
– invitiamo il bambino (o un gruppo di bambini) a lavorare con la scatola dei lavori primari
– mostriamo al bambino dove si trova la scatola sullo scaffale, indichiamola e diciamo: “Oggi lavoreremo insieme con la scatola dei colori primari”, o “Oggi lavoreremo insieme con prima scatola delle spolette dei colori”
– mostriamo al bambino come trasportare il materiale: con due mani, pollici sul coperchio e le altre dita sotto la scatola. Invitiamo il bambino a portare la scatola sul tavolo
– chiediamo di srotolare un tappeto
– mettiamo la scatola sul tavolo o sul tappeto nell’angolo in alto a sinistra e apriamola, mettendo il coperchio sotto alla scatola
– diciamo: “Ora abbineremo i colori uguali”
– estraiamo le spolette dalla scatola prendendole dai bordi, e mettiamole in ordine sparso formando una linea orizzontale sul piano di lavoro, seguendo il senso della scrittura (da sinistra a destra). Mostriamo in modo chiaro al bambino come prendere le spolette con attenzione e senza mai toccare la superficie colorata

– scegliamo la prima spoletta


– selezioniamo la spoletta da abbinare e mettiamola a destra della prima

– scegliamo la seconda spoletta e cominciamo una nuova fila sotto alla prima
– selezioniamo la spoletta da abbinare e mettiamola a fianco
– continuiamo così con le spolette rimanenti

– al termine dell’esercizio rimettiamo le spolette nella scatola, prendendole sempre dai bordi esterni e possibilmente seguendo il senso della scrittura (da sinistra verso destra, a scendere) e riportiamo la scatola sullo scaffale
– riponiamo il tappeto.

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Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE
Presentazione
(senza indicazioni del nome dei colori)

– invitiamo il bambino dicendogli: “Ho qualcosa da farti vedere”, poi andiamo con lui allo scaffale e diciamo: “Oggi useremo le spolette dei colori”
– mostriamo al bambino come trasportare la scatola, utilizzando le due mani sui lati opposti di essa, con le dita sotto la scatola ed i pollici sul coperchio. Poi mettiamo la scatola sul tavolo o sul tappeto, in alto a destra. Il bambino sta seduto alla nostra sinistra
– togliamo il coperchio utilizzando entrambe le mani e mettiamolo davanti alla scatola, poi poniamo la scatola su di esso, sempre prendendola con due mani
– estraiamo le spolette, una alla volta e rendendo evidente al bambino il fatto che non tocchiamo mai la parte colorata, ma solo i bordi. Disponiamo le spolette sul tavolo in ordine casuale
– prendiamo di nuovo la scatola, con due mani, poniamola dietro al coperchio, prendiamo il coperchio e richiudiamo la scatola
– prendiamo una delle spolette rosse con pollice e indice destro sulla cornice e poniamola nella parte centrale del tavolo, lontana dalle altre spolette


– diciamo al bambino: “Ora voglio cercare la spoletta uguale a questa”
– cerchiamo la spoletta, prendiamola e appoggiamola accanto alla prima, ben allineata
– poi prendiamo una spoletta gialla e poniamola sotto alla prima spoletta rossa, chiedendo al bambino: “Vuoi cercare la spoletta uguale a questa?”.
– l’esercizio prosegue come col rosso anche per il giallo ed il blu.

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Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE
Presentazione 2
(con indicazioni verbali)

Materiale necessario:
– spolette dei colori prima serie
– un tappetino.

 Presentazione
– invitiamo il bambino ad unirsi a noi nell’esercizio
– chiediamo al bambino di srotolare il tappeto sul pavimento
– posiamo la scatola delle spolette sul tappeto, togliamo il coperchio, e mettiamo le spolette sul tappeto in ordine casuale. Quando prendiamo una spoletta, facciamolo sempre dalla cornice e utilizzando la presa a tre dita (pollice contro indice e medio)
– prendiamo una spoletta blu dicendo: “Blu”, e mettiamola ad un lato del tappeto
– troviamo l’altra spoletta blu e mettiamola di fianco alla prima
– ripetiamo  così  fino a quando tutte le spolette sono accoppiate
– terminato il lavoro, rimettiamo le spolette in ordine casuale e il bambino esegue da solo l’esercizio
– quando l’esercizio è concluso, rimettiamo tutte le spolette nella scatola, chiudiamo col coperchio e riponiamo il materiale nello scaffale per i successivi utilizzi.

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Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE
Presentazione 3
Memory

Materiali:
– spolette dei colori scatola I (o scatola dei colori primari)
– due tappeti (o tavoli).

Presentazione:
– invitiamo il bambino a lavorare con la scatola dei lavori primari
– mostriamo al bambino come trasportare il materiale: una mano su ogni lato della scatola, coi pollici sul coperchio e le altre dita sotto la scatola
– diciamo: “Ora faremo degli abbinamenti con le spolette”
– estraiamo le spolette dalla scatola prendendole dai bordi, e mettiamole sui due tappeti, che si troveranno in due zone distanti della classe, facendo in modo che su ogni tappeto ci sia una copia di ogni colore
– scegliamo la prima spoletta sul primo tappeto
– chiediamo al bambino di andare a prendere la spoletta da abbinare, che si trova sul secondo tappeto, e mettiamola a destra della prima

– scegliamo la seconda spoletta e cominciamo una nuova fila sotto alla prima
– chiediamo al bambino di andare a prendere la spoletta da abbinare e mettiamola a fianco
– continuiamo così con le spolette rimanenti

– al termine dell’esercizio rimettiamo le spolette nella scatola, prendendole sempre dai bordi esterni e cominciando dall’alto e da sinistra verso destra
– riportiamo la scatola sullo scaffale, trasportandola nel modo che abbiamo mostrato all’inizio.

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Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE
Ricerca dei colori nella classe

Materiali:
– spolette dei colori scatola I
– tappeto (o tavolo)

Esercizio:
– dopo aver composto tutti gli abbinamenti sul tappeto,  prendiamo una spoletta e andiamo in giro per la classe cercando di abbinarla a un oggetto che abbia lo stesso colore
– quando abbiamo trovato l’oggetto, portiamo l’oggetto sul tappeto e mettiamolo a destra delle due spolette accoppiate.

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Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE
Memory coi colori nella classe

Materiali:
– spolette dei colori scatola I
– tappeto (o tavolo)

Esercizio:
– dopo aver composto tutti gli abbinamenti sul tappeto,  indichiamo una spoletta e chiediamo a un bambino di ricordare il colore e andare in giro per la classe cercando di abbinarla a un oggetto che abbia lo stesso colore
– quando ha trovato l’oggetto, chiediamogli di portarlo sul tappeto e metterlo a destra delle due spolette accoppiate.

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Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE
Abbinamenti alla cieca con i colori presenti in classe

Materiali:
– spolette dei colori scatola I
– tappeto (o tavolo)

Esercizio:
– dopo aver composto tutti gli abbinamenti sul tappeto, copriamo le spolette
– nominiamo un colore tra quelli delle spolette
– chiediamo a un bambino di andare in giro per la classe cercando un oggetto di quel colore.

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Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE
Gioco del colore scomparso

Materiali:
– spolette dei colori scatola I
– tappeto (o tavolo)

Esercizio:
– dopo aver composto tutti gli abbinamenti sul tappeto, copriamo una coppia di spolette
– chiediamo al bambino quale colore abbiamo coperto.

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Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE
Spolette dei colori scatola I

Età:
-dai 2 anni e mezzo ai 3 anni

Scopo:
– conoscere i colori primari
– sviluppare e affinare il senso della vista, in particolare in relazione ai colori
– coltivare nel bambino il senso artistico.

Nomenclatura usata:
– rosso, giallo, blu, spoletta.

Controllo dell’errore:
– visivo.

Spolette dei colori Montessori PRIMA SERIE

Estensioni e lavori paralleli:
– presentiamo ai bambini le carte delle nomenclature in tre parti per i colori (in italiano o anche in inglese)
– presentiamo ai bambini i colori primari in arte con gli acquarelli.

Le spolette dei colori usate nelle presentazioni sono prodotte da Montessori 3D di Boboto.

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione. Presentazioni ed esercizi per bambini della scuola primaria. Lo scopo di questo materiale è la memorizzazione del risultato di tutte le combinazioni ottenute ripetendo i numeri da 1 a 9, da una a 9 volte. L’esercizio è così semplice che si può proporre a bambini fra i 5 anni e mezzo  e i 6 anni.

Si tratta di una tavoletta quadrata con 100 incavi (100 = 10 x 10), in ciascuno dei quali si può collocare una perla. In alto, come intestazione delle colonne verticali di incavi, sono stampati i numeri da 1 a 10. Nella parte sinistra della tavoletta, in posizione mediana, si trova un incavo nel quale è possibile inserire un cartoncino su cui è stampato in rosso uno dei numeri da 1 a 10. Questo cartoncino, che riveste il ruolo di moltiplicando, è intercambiabile. Nell’angolo in alto a sinistra c’è un grande incavo circolare, che serve ad alloggiare un gettone rosso che va collocato sui numeri che rappresentano le volte; questo gettone cambierà continuamente posto, seguendo la tabellina in azione. Completa il materiale una scatolina contenente 100 perle sciolte.

Tutto il materiale stampabile presente in questo articolo:
– moduli della moltiplicazione
– Tavola I della moltiplicazione
– cartellini delle moltiplicazioni da svolgere
– cartellini delle addizioni per la tavola forata della moltiplicazione
– moduli per la ricerca dei fattori
– cartellini dei prodotti 
è disponibile per gli abbonati, pronto per la stampa, qui:

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

L’esercizio, come descritto da Maria Montessori, è molto semplice: supponiamo di voler moltiplicare il 6 per la serie dei numeri da 1 a 10. Avremo: 6 x 1, 6 x 2, 6 x 3, 6 x 4, 6 x 5, 6 x 6, 6 x 7, 6 x 8, 6 x 9, 6 x 10:
– inseriamo nella casella di sinistra il cartoncino col numero 6
– per moltiplicare 6 per 1, prima di tutto collochiamo il gettone rosso sul numero 1 che contrassegna la prima colonna di incavi
– poi si dispongono 6 perle nei primi 6 incavi verticali della colonna dell’1
– per moltiplicare 6 x 2 spostiamo il gettone al di sopra del 2, prendiamo altre 6 perle e incolonniamole al di sotto del 2
– Per moltiplicare 6 x 3 spostiamo il gettone al di sopra del 3, prendiamo altre 6 perle e incolonniamole al di sotto del 3
– proseguiamo così fino a raggiungere 6 x 10.

Lo spostamento del gettone ha lo scopo di indicare volta per volta il nuovo moltiplicatore, e richiede al bambino un’attenzione sempre attiva e la massima esattezza di esecuzione. Mentre il bambino esegue questo esercizio, scrive i prodotti su apposite schede o “moduli della moltiplicazione”:

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

moduli della moltiplicazione

Durante l’esercizio con la tavola forata il bambino dovrà scrivere sui moduli soltanto i prodotti che ha ottenuto aggregando le perle a gruppi di 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10.

Maria Montessori consiglia di preparare ogni modulo in dieci copie, di modo che il bambino possa ripetere l’esercizio dieci volte per ogni tabellina. La ripetizione di uno stesso esercizio porterà il bambino a trasformare l’attività pratica in facoltà di ricordare a memoria le combinazioni della moltiplicazione.

Dopo che i bambini hanno riempito per molte volte le serie di moduli, aiutandosi col materiale, si offre loro la Tavola I della moltiplicazione:

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Tavola I della moltiplicazione

Si tratta di una tavola di controllo che serve al bambino a verificare se ha commesso qualche errore nel calcolo delle moltiplicazioni. Tabellina dopo tabellina, numero dopo numero, il bambino può verificare con la tavola se ogni prodotto corrisponde a quello presente in una delle 10 colonne. Eseguito con la massima attenzione questo controllo, i bambini sono in possesso di serie numeriche sicuramente prive di errori.

Su di un foglio copiano poi dai moduli le tabelline, una accanto all’altra e nella loro successione. Con questo lavoro, il bambino otterrà una tavola uguale a quella che ha usato per i controlli.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione
Presentazione del materiale

Materiale:
– tavola forata per la moltiplicazione.

Presentazione:
– invitiamo il bambino dicendo: “Oggi vorrei mostrarti un nuovo materiale chiamato tavola forata per la moltiplicazione”
– mettiamo il materiale di fronte a noi sul piano di lavoro.  Mettiamo la scatolina a sinistra della tavola, in alto
– apriamo la scatolina, mettiamo il coperchio a sinistra della tavola e sul coperchio mettiamo i tasselli dei numeri

– diciamo, ad esempio: “Ora prenderemo 7 per 6 volte”
– inseriamo il tassello del numero 7 nella tavola

– mettiamo il gettone rosso sul numero 6
– formiamo la prima colonna verticale di 7 perle


– completiamo le altre colonne, fino ad averne sei


– contiamo le perle a voce alta
– scriviamo su un cartellino bianco l’operazione e il risultato


– rimettiamo le perle nella scatola, il gettone rosso nel suo alloggiamento e il tassello sul coperchio della scatola
– invitiamo il bambino a ripetere l’esercizio inventando e scrivendo una moltiplicazione
– mostriamo al bambino dove e come riporre il materiale al termine dell’esercizio.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione 

Materiali:
– tavola forata della moltiplicazione
– cartellini bianchi e penna nera.

Nota:
– per presentare il materiale evitiamo di usare la tabellina dell’uno, perchè non rende il concetto di moltiplicazione; scegliamo qualsiasi altra unità.

Presentazione:
– invitiamo un gruppo di bambini ad unirsi a noi per l’esercizio
– portiamo il materiale al tavolo o al tappeto
– mostriamo al bambino la tavola forata, mettiamola sul piano di lavoro accanto alla scatolina contente le perle, il gettone e i tasselli dei numeri
– diciamo: “In questo esercizio il numero da moltiplicare è il 3. Lavoreremo col numero tre”
– chiediamo a un bambino di prendere il tassello del numero 3 e  mostriamo come inserirlo nella tavola
– collochiamo il tassello del 3 nel foro della tavola e diciamo: “Questo numero ci ricorderà con quale tabellina stiamo lavorando”


– collochiamo il gettone rosso sulla prima colonna (numero 1) e incolonniamo tre perle sotto al numero 1
– incoraggiamo i bambini ad iniziare a contare le perle a 3 a 3, invece di contare ogni perla singolarmente
– indichiamo la colonna di perle e diciamo “Tre preso una volta, tre”


– spostiamo di volta in volta il gettone e  completiamo le colonne 1, 2, 3, 4 fino ad arrivare a “Tre preso quattro volte, dodici”


– scriviamo il risultato sul cartellino.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione 

Materiali:
– tavola forata della moltiplicazione
– moduli della moltiplicazione
– tavola I della moltiplicazione.

Presentazione:
-scegliamo un modulo da compilare, ad esempio quello del 4
– inseriamo il tassello del numero 4 nella tavola e spostiamo il gettone rosso sulla colonna dell’1

– il bambino legge la prima combinazione del modulo indicando il 4 del tassello e il numero segnato dal gettone rosso e dicendo: “Quattro preso una volta”
– riempie la prima colonna, conta le perle e registra il risultato sul modulo


– il bambino sposta il gettone e legge la combinazione successiva “Quattro per due volte”
– riempie la seconda colonna, conte le perle e registra il risultato sul modulo
– proseguiamo così con le altre colonne
– quando arriviamo alla moltiplicazione in cui moltiplicatore e moltiplicando sono uguali (4×4) facciamo notare la forma geometrica che si crea con le perle


– arrivati e 4 x 10, dopo aver registrato l’operazione sul modulo, il bambino confronta il modulo con la tavola I per verificare la correttezza dell’esercizio

Controllo dell’errore:
– la tabella I

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione

Materiali:
– tavola forata della moltiplicazione
– moduli delle moltiplicazioni (possono essere anche rilegati a formare un libretto)
– tavola I della moltiplicazione.

Presentazione:
– mostriamo ai bambini i moduli: ce ne è uno per ogni moltiplicando dall’1 al 10, e per ogni moltiplicando ci sono i moltiplicatori dall’1 al 10
– scegliamo un modulo, ad esempio quello del 3
– stabiliamo il moltiplicando 3 sulla tavola, inserendo il tassello del 3
– leggiamo la prima moltiplicazione del modulo: 3 x 1 =
– spostiamo il gettone rosso sull’uno e poniamo 3 perle sotto di esso
– registriamo il prodotto sul modulo: 3 x 1 = 3


– leggiamo la seconda moltiplicazione: 3 x 2 =
– spostiamo il gettone rosso sul due e poniamo 3 perle sotto di esso
– registriamo il prodotto sul modulo: 3 x 2 = 6
– proseguiamo così fino a 3 x 10 = 3o


– dopo aver completato il modulo, verifichiamo i risultati confrontandoli con quelli della Tavola I della moltiplicazione.

Nota:
– in ogni sistema si numerazione, il massimo prodotto da memorizzare è dato da (b – 1)². Così, per il sistema decimale, avremo (1o – 1)² = 81. Tuttavia Maria Montessori ha ritenuto opportuno, in questo materiale, estendere la memorizzazione delle combinazioni inserendo quella del 10 (da 10×1 a 10×10) per sottolineare la semplicità del nostro sistema. Quello che differenzia i prodotti della tabellina dell’1 da quelli della tabellina del 10 è unicamente uno zero.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione

Materiale:
– tavola forata per la moltiplicazione
– moduli della moltiplicazione.

Presentazione:
– invitiamo il bambino dicendo: “Oggi vorrei mostrarti un esercizio da svolgere con la tavola forata per la moltiplicazione”
– portiamo il materiale sul piano di lavoro (tavolo o tappeto)
– mettiamo la scatola a sinistra della tavola, in alto, e togliamo il coperchio
– diciamo: “Ora faremo la tabellina del 6”
– mostriamo al bambino il modulo per il 6 da compilare
– inseriamo il tassello del 6 nella tavola forata e il gettone rosso nel suo alloggiamento
– leggiamo sul modulo la prima moltiplicazione: “6 x 1”


– spostiamo il gettone rosso sul numero 1
– mettiamo 6 perle sulla tavola formando una colonna sotto al numero 1
– contiamo le perle a voce alta
– registriamo il risultato sul modulo


– spostiamo il gettone rosso sul numero 2
– mettiamo altre 6 perle in colonna
– contiamo a voce alta indicando la prima colonna e dicendo: “6”, poi contiamo: “7, 8, 9, 10, 11, 12”, poi ripetendo: “sei, dodici” indicando le colonne
– registriamo il risultato sul modulo


– proseguiamo così fino a 6 x 10 = 60


– leggiamo il modulo completato a voce alta
– rimettiamo le perle nella scatola e il gettone nel suo alloggiamento
– invitiamo il bambino a completare un’altra tabellina e a leggerla a voce alta ad un altro bambino.

Età:
– dai 7 ai 9 anni.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione 

Materiali:
– tavola forata della moltiplicazione
– cartellini delle moltiplicazioni da svolgere
– tavola I della moltiplicazione.

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

cartellini delle moltiplicazioni da svolgere

Presentazione:
– per facilitare il lavoro del bambino in questo esercizio, disponiamo i tasselli dei numeri in riga o in colonna sul piano di lavoro, mentre terremo i cartellini delle moltiplicazioni da svolgere in un cestino
– il bambino pesca un cartellino e copia l’operazione sul suo quaderno, ad esempio 6×4


– il bambino inserisce il tassello del numero 6 nella tavola forata e sposta il gettone rosso  sul numero 1 della prima colonna, quindi mette nei fori sottostanti le prime 6 perle e conta: “Sei”


– il bambino sposta il gettone sul numero 2 della seconda colonna, mette nei fori sottostanti altre sei perle e conta: “Dodici”
– il bambino sposta il gettone sul numero 3 della terza colonna, mette nei fori sottostanti altre sei perle e conta: “Diciotto”
– il bambino sposta il gettone sul numero 4 della quarta colonna, mette nei fori sottostanti altre sei perle e conta: “Ventiquattro”
– il risultato della moltiplicazione 6 x 4 è 24, e il bambino lo scrive sul quaderno


– il bambino verifica la correttezza dell’esercizio consultando la tavola I della moltiplicazione. Questo non rappresenta solo un lavoro di autocontrollo, ma aiuta anche la memorizzazione


– il bambino rimuove le perle e il tassello dalla tavola forata, rimette il cartellino della moltiplicazione da eseguire nel cesto e ne pesca uno nuovo, per ripetere l’esercizio con altri numeri.

Controllo dell’errore:
– la tavola I della moltiplicazione

Nota:
– perchè memorizzi le tabelline è necessario che il bambino ripeta il numero che si crea dopo aver messo ogni gruppo di perle nella tavola forata. E’ bene quindi che l’insegnante supervisioni, in un primo tempo, l’attività del bambino, per evitare che conti le singole perle dopo aver completato lo schema sulla tavola forata. E’ chiaro che se il bambino contasse le perle una ad una ad esercizio ultimato, non memorizzerebbe mai le tabelline.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione

Materiali:
– tavola forata della moltiplicazione
– cartellini delle moltiplicazioni da svolgere.

Presentazione:
– mettiamo la tavola forata al centro del tavolo ed esaminiamola con il bambino
– il numero che si inserisce nella finestra di sinistra è chiamato moltiplicando. Ci dice quante perle formano un gruppo, cioè una colonna
– il gettone rosso, che si trova nel suo alloggiamento in alto a sinistra, serve a indicare il moltiplicatore. Mentre si esegue l’operazione indica per quante volte vogliamo moltiplicare il numero
– peschiamo un cartellino delle moltiplicazioni da svolgere, ad esempio 8 x 3 = …….


– il bambino copia l’operazione sul suo quaderno
– inseriamo la tessera del 8 nella tavola forata, per il moltiplicando
– spostiamo il gettone rosso sul numero 3 della tavola forata per indicare il moltiplicatore


– l’operazione ci chiede di formare 3 gruppi di 8 perle ognuno
– spostiamo il gettone rosso sul numero 1 e sotto di esso formiamo una colonna di 8 perle
– spostiamo il gettone rosso sul numero 2 e sotto formiamo una colonna di 8 perle
– spostiamo il gettone rosso sul numero 3 e sotto formiamo una colonna di 8 perle
– indichiamo moltiplicatore e moltiplicando dicendo: “3 gruppi di 8 perle” e ricontiamo le perle
– registriamo il prodotto sul quaderno


– il bambino può continuare ad esercitarsi autonomamente col materiale.

Note:
– il concetto di moltiplicazione è già stato introdotto con le perle dorate, dove la stessa quantità veniva aggiunta più volte a se stessa. Con la tavola forata vogliamo facilitare la memorizzazione dei prodotti per favorire e velocizzare le capacità di calcolo del bambino.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione

Materiali:
– tavola forata della moltiplicazione
– cartellini delle moltiplicazioni da svolgere
– tavola I della moltiplicazione.

Presentazione:
– il bambino pesca un’operazione, ad esempio 7 x 4 e la copia sul suo quaderno
– si stabilisce il moltiplicando inserendo nella tavola forata la tessera del 7
– si stabilisce il moltiplicatore spostando il gettone rosso sul numero 4


– si sposta il gettone rosso sul numero 1 e si incolonnano sotto di esso le prime 7 perle (7×1=7), poi si sposta il gettone sul 2 (7×2=14), sul 3 (7×3=21) e infine sul 4 (7×4=28)
– si contano di nuovo le perle: 7, 14, 21, 28
– si registra il risultato sul quaderno: 7 x 4 = 28
– si controlla il risultato confrontandolo con quello stampato sulla tavola I della moltiplicazione


– rimuoviamo perle e tassello dalla tavola e rimettiamo il gettone rosso nel suo alloggiamento
– il bambino continua ed esercitarsi pescando una nuova moltiplicazione.

Nota:
– lavorando sulla tavola con le perle, il bambino crea figure geometriche: quando i due fattori della moltiplicazione sono uguali si forma un quadrato, quando i due fattori sono diversi si forma un rettangolo.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione

Materiali:
– tavola forata della moltiplicazione
– cartellini delle addizioni da svolgere
– tavola I della moltiplicazione.

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

cartellini delle addizioni per la tavola forata della moltiplicazione

Presentazione:
– peschiamo un’addizione
– procediamo a rappresentare l’operazione sulla tavola con le perle


– scegliamo la tessera da inserire nella tavola (moltiplicando)
– spostiamo il gettone rosso sul moltiplicatore
– trascriviamo l’operazione in forma di moltiplicazione e scriviamo il risultato


– confrontiamo il risultato con i risultati stampati sulla tavola I

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione

Materiali:
– tavola forata della moltiplicazione
– moduli per la ricerca dei fattori.

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

moduli per la ricerca dei fattori

Presentazione:
– invitiamo il bambino dicendo: “Oggi vorrei mostrarti un nuovo esercizio da svolgere con la tavola forata della moltiplicazione. Oggi faremo insieme la ricerca dei fattori”
– diciamo: “Il risultato di una moltiplicazione è chiamato prodotto, mentre i due numeri moltiplicati sono detti fattori. Proviamo a trovare tutti i fattori che possono dare come prodotto il 20”
– contiamo 20 perle e mettiamole in una ciotola
– mettiamo le perle, una ad una, sul piano di lavoro, formando una colonna verticale e facciamo notare che abbiamo fatto una colonna di 20 perle
– scriviamo sul modulo: 20 = 20 x 1


– diciamo: “Ora vediamo se possiamo fare due colonne con le nostre 20 perle”
– formiamo due colonne nella tavola forate e diciamo: “20 perle possono essere messe in due colonne di 10 perle”
– scriviamo sul modulo: 20 = 10 x 2


– diciamo: “ora vediamo se possiamo creare tre colonne con le nostre 20 perle”
– spostiamo le perle verso la terza colonna, una ad una, prendendole dal basso e alternando le colonne
– diciamo: “Venti perle non possono formare tre colonne uguali”


– diciamo: “Proviamo con quattro colonne”
– spostiamo le perle verso la quarta colonna
– scriviamo sul modulo: 20 = 4 x 5


– continuiamo fino a quando non avremo sperimentato tutte le colonne fino al 10

– riponiamo il materiale usato
– invitiamo il bambino a cercare i fattori di altri numeri (il 12, il 16, il 18, il 24, ecc.)

Età:
– dai 7 ai 9 anni

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Presentazione

Materiali:
– tavola forata della moltiplicazione
– cartellini dei prodotti
– tavola I della moltiplicazione.

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

cartellini dei prodotti 

Presentazione:
– il bambino pesca un cartellino dei prodotti
– registra il prodotto sul suo quaderno
– conta le perle nel numero indicato dal prodotto e le mette in una ciotola


– crea una moltiplicazione che soddisfi il prodotto e la rappresenta con le perle sulla tavola forata

– al termine controlla la correttezza dell’esercizio consultando la tavola I della moltiplicazione.

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Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Scopo:
– fornire un aiuto per la memorizzazione delle tabelline
– comprendere il processo di moltiplicazione
– preparare alla comprensione della divisione
– comprendere la proprietà commutativa della moltiplicazione
– imparare a scrivere le moltiplicazioni
– imparare a registrare i risultati delle operazioni
– comprendere il significato di prodotto, fattori, moltiplicando e moltiplicatore
– comprendere il significato di multiplo e numero primo
– preparare al calcolo del minimo comune multiplo.

Età:
– a partire dai 5 anni, fino ai 9

La tavola forata usata nelle presentazioni è stata prestata da Montessori 3D di Boboto.

Tavola forata Montessori per la memorizzazione della moltiplicazione

Incastri delle frazioni Montessori PRESENTAZIONI ED ESERCIZI

Incastri delle frazioni Montessori PRESENTAZIONI ED ESERCIZI che comprendono esplorazione sensoriale, nomenclatura, lettura e scrittura di frazioni, addizione e sottrazione di frazioni con lo stesso denominatore, moltiplicazione e divisione di frazioni per un numero intero, equivalenze tra frazioni.

Gli incastri delle frazioni sono dieci piastrelle quadrate (bianche o verdi) identiche nelle quali si incastra un identico cerchio rosso. L’incastro rosso è suddiviso dall’intero ai 10/10. Il materiale classico è in legno o in metallo, ma può essere facilmente realizzato utilizzando cartoncino o gomma Eva.

Se optate per l’acquisto, questi sono gli incastri delle frazioni in legno acquistabili da Montessori Lernwelten:

Per le presentazioni che seguono ho usato gli incastri di Montessori 3D di Boboto e i miei incastri fai da te.

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Incastri delle frazioni Montessori PRESENTAZIONI ED ESERCIZI

Scopo degli esercizi con gli incastri delle frazioni:
– creare un’impressione sensoriale delle frazioni;
– introdurre il concetto di frazione;
– apprendere la lettura e la scrittura delle frazioni;
– esplorare a  livello sensoriale le equivalenze tra frazioni;
– esercitarsi nelle operazioni tra frazioni.

Età consigliata per le presentazioni:
a partire dai 4 anni e mezzo (quando il bambino conosce bene i numeri da 1 a 10).

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Incastri delle frazioni Montessori PRESENTAZIONI ED ESERCIZI
Presentazione I – Esplorazione sensoriale

Materiale:
– incastri delle frazioni
– tappeto.

Presentazione:
– portiamo il materiale sul tappeto
– diciamo: “Una frazione è una divisione di un intero in parti uguali”
– mettiamo i dieci incastri sul tappeto formando una riga orizzontale dall’intero al decimo

– estraiamo il primo cerchio e mettiamolo davanti alla sua cornice
– estraiamo ½ e mettiamolo davanti alla sua cornice
– estraiamo 1/3 e mettiamolo davanti alla sua cornice e proseguiamo così per mostrare al bambino come prendere gli incastri
– mostriamo anche come rimettere gli incastri al loro posto,

– chiedendo ad ogni bambino che partecipa all’esercizio di farne esperienza

– ripetiamo un paio di volte, anche mescolando gli spicchi

– chiediamo ai bambini di rimetterli nelle cornici correttamente.

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Incastri delle frazioni Montessori PRESENTAZIONI ED ESERCIZI
Presentazione II – Nomenclatura

Materiale:
– incastri delle frazioni
– tappeto.

Presentazione:
– portiamo sul piano di lavoro i primi cinque incastri delle frazioni
– estraiamo l’incastro dell’intero, mettiamolo davanti alla sua cornice e diciamo al bambino “Questo è un intero.”
– estraiamo un incastro delle metà, mettiamolo davanti alla sua cornice e diciamo al bambino “Questo è un mezzo”

– ripetiamo con gli altri incastri, fino a un quinto (primo tempo);
– utilizzando la lezione in tre tempi proseguiamo chiedendo ai bambini, ad esempio “Per favore mi dai la frazione da un quarto?” e così via (secondo tempo). Infine possiamo chiedere: “Quale frazione vuoi rimettere nella sua cornice?” di modo che il bambino possa nominare la frazione e indicarcela (terzo tempo)


– quando il bambino si sente sicuro con questi primi cinque incastri, seguiamo la stessa procedura per i rimanenti cinque.

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Incastri delle frazioni Montessori PRESENTAZIONI ED ESERCIZI
Presentazione III – Scrittura

Materiale:
– incastri delle frazioni
– tappeto
– cartellini in bianco e pennarello nero.

Presentazione:
– quando i bambini hanno ben memorizzato il nome delle dieci frazioni proposte, invitiamoli al tappeto e diciamo loro: “Oggi vi mostrerò come scrivere le frazioni”
– indichiamo l’incastro delle metà e chiediamo ai bambini: “Questa cornice quanti pezzi contiene?”. “Due”
– scriviamo 2 su un cartellino in bianco e diciamo: “Sì, ci sono due pezzi, quindi scriverò su questo cartellino 2”

– mettiamo un incastro sopra alla sua cornice e chiediamo al bambino quanti pezzi ho tolto dalla cornice e ora si trovano lì in alto. Il bambino dirà “1”
– tracciamo la linea e scriviamo 1

– ripetiamo in questo modo per tutte le altre frazioni, fino ad arrivare ad 1/10

– se lo riteniamo opportuno, utilizzando la lezione in tre tempi, possiamo dare al bambino la nomenclatura di numerato e denominatore
– dopo questa presentazione il bambino sarà in grado di scrivere e leggere qualsiasi frazione. Per esercitarsi proponiamo, ad esempio, 2/3, 6/8, 3/5, 8/10 ecc.

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Incastri delle frazioni Montessori PRESENTAZIONI ED ESERCIZI
Presentazione IV – Lettura

Materiale:
– incastri delle frazioni
– tappeto
– cartellini pronti delle frazioni da 1/1 a 10/10

Incastri delle frazioni Montessori PRESENTAZIONI ED ESERCIZI

Presentazione:
– portiamo il materiale sul tappeto
– disponiamo i cartellini formando pile in corrispondenza di ogni cornice, in basso


– chiediamo al bambino di prendere il primo cartellino, di leggerlo e di metterlo in alto
– chiediamo di indicarci quale numero è il numeratore e quale il denominatore, per verificare se ha memorizzato i termini correttamente


– chiediamo al bambino di estrarre dalla cornice la frazione corrispondente al cartellino  e porla accanto ad esso
– ripetere con altri cartellini, mettendo ogni volta il materiale usato al suo posto

– dopo questa introduzione, due bambini possono lavorare insieme mescolando tutti i cartellini insieme e poi etichettando correttamente le frazioni.

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Incastri delle frazioni Montessori PRESENTAZIONI ED ESERCIZI
Presentazione V – addizione di frazioni con lo stesso denominatore

Materiale:
– incastri delle frazioni
– tappeto
– strisce di carta e pennarello

Presentazione:
– portiamo il materiale sul tappeto
– scriviamo su una striscia di carta un’addizione, ad esempio due settimi più quattro settimi
– mostriamo al bambino che per la prima frazione prendiamo un settimo due volte (due settimi)
– quindi prendiamo un settimo quattro volte (quattro settimi)

– chiediamo al bambino di contare quanti settimi ci sono (sei)
– mostriamo al bambino come si scrive la risposta

– leggiamo l’intera operazione col bambino
– scriviamo un’altra addizione e chiediamo al bambino di eseguirla
– dopo alcuni esercizi del genere, facciamo notare al bambino che abbiamo sommato tra loro frazioni con lo stesso denominatore
– quando il bambino ha capito può usare operazioni scritte su cartellini pronti.

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Presentazione VI – sottrazione di frazioni con lo stesso denominatore

Materiale:
– incastri delle frazioni
– tappeto
– strisce di carta e pennarello

Presentazione:
– portiamo il materiale sul tappeto
– scriviamo una sottrazione su una striscia di carta, ad esempio tre sesti meno un sesto

– prendiamo tre sesti e mettiamoli davanti all’incastro


– indichiamo uno dei tre sesti e diciamo: “Adesso tolgo un sesto”


– prendiamo un sesto e spostiamolo a destra, separandolo dagli altri sesti


– chiediamo al bambino di contare quanti sesti si trovano a sinistra (due)
– chiediamo al bambino di scrivere la risposta

– proponiamo e risolviamo insieme altre sottrazioni
– quando il bambino ha capito può usare operazioni scritte su cartellini pronti.

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Presentazione VII – moltiplicazione di frazioni per un numero intero

Materiale:
– incastri delle frazioni
– tappeto
– strisce di carta e pennarello.

Presentazione:
– portiamo il materiale sul tappeto
– scriviamo una moltiplicazione su una striscia di carta, ad esempio due decimi per quattro
– leggiamo insieme l’operazione
– diciamo: “Prendiamo due decimi quattro volte”
– prendiamo due decimi una volta, due volte, tre volte e quattro volte mettendoli raggruppati a due a due sul tappeto
– chiediamo al bambino di contare tutti i decimi che si trovano ora sul tappeto (otto)
– mostriamo al bambino come scrivere la risposta


– facciamo altri esercizi col bambino
– quando il bambino ha capito può usare operazioni scritte su cartellini pronti.

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Presentazione VIII – divisione di frazioni per un numero intero

Materiale:
– incastri delle frazioni
– bottoni o perle di legno o birilli o qualsiasi altro oggetto possa servire da contrassegno
– tappeto
– strisce di carta e pennarello.

Presentazione:
– portiamo il materiale sul tappeto
– scriviamo una divisione su una striscia di carta, ad esempio quattro quarti diviso due
– leggiamo l’operazione e chiediamo per quanto dobbiamo dividere (per due)
–  chiediamo al bambino di prendere due bottoni e di metterli sul tappeto in riga, sotto agli incastri delle frazioni
– chiediamo al bambino quanti quarti ci servono per iniziare (quattro)
– prendiamo i quattro quarti e mettiamoli sul tappeto
– diciamo al bambino che ora dovremo distribuire i quarti in parti uguali tra i due bottoni
– procediamo mettendo un quarto sotto un bottone e un quarto sotto l’altro

– ricordiamo al bambino che nella divisione noi vogliamo sempre sapere quanti elementi si trovano in un solo gruppetto (sotto a un solo bottone)
– chiediamo al bambino quanti quarti si trovano sotto ad un bottone (due)
– chiediamo al bambino di scrivere la risposta


– facciamo altri esercizi simili
– quando il bambino ha capito può usare operazioni scritte su cartellini pronti.

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Presentazione IX – equivalenze tra frazioni

Materiale:
– incastri delle frazioni
– tappeto.

Si tratta di un’attività che può essere proposta durante o dopo gli esercizi con gli incastri delle frazioni. Dopo aver eseguito un certo esercizio, possiamo ad esempio chiedere al bambino se è possibile riempire lo spazio occupato da un terzo con frazioni di altri incastri. Nell’esempio il terzo può essere riempito da due sesti.

L’importante è stimolare il bambino affinché possa giungere da solo alla scoperta delle equivalenze, senza dare definizioni.

Al termine di tutto il lavoro con gli incastri delle frazioni, il bambino potrà stilare una propria tabelle delle equivalenze.

Tutorial per costruire gli incastri delle frazioni Montessori

Tutorial per costruire gli incastri delle frazioni (o settori circolari delle frazioni) Montessori con cartamodelli e istruzioni. Gli incastri delle frazioni sono dieci piastrelle quadrate identiche (bianche o verdi) nelle quali si incastra un identico cerchio rosso. L’incastro rosso è suddiviso dall’intero ai 10/10. Il materiale classico è in legno o in metallo, ma può essere facilmente realizzato utilizzando cartoncino o gomma Eva.

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Tutorial per costruire gli incastri delle frazioni Montessori

Materiale occorrente:
– cartoncino colorato
– gomma Eva o cartone colorato (o compensato)
– forbici e taglierino
– colla stick
– colla a caldo
– perle di legno o plastica per i pomoli
– matita
– cartamodelli (oppure compasso e goniometro)

Cartamodello:

Tutorial per costruire gli incastri delle frazioni Montessori
pdf qui:

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Tutorial per costruire gli incastri delle frazioni Montessori – Come si fa:

stampiamo e ritagliamo i modelli:

riportiamo il modello del cerchio sul foglio rosso di gomma Eva, ritagliamo il contorno e gli spicchi, ma non completamente, di modo che rimangano uniti al centro:

incolliamo con la colla a caldo le perle che serviranno da pomoli per la presa a tre dita degli incastri:

ritagliamo la cornice, poniamo al centro il cerchio rosso e segniamo i contorni con la matita:

ritagliamo la sagoma del cerchio nella cornice, poi incolliamo con la colla stick il fondo di cartoncino:

e l’incastro è pronto:

Questi sono i dieci incastri pronti:

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Tutorial per costruire gli incastri delle frazioni Montessori

Incastro del cavallo Montessori – presentazioni ed esercizi

Incastro del cavallo Montessori con presentazioni ed esercizi per bambini della scuola d’infanzia.

Il materiale degli incastri degli animali è composto da 5 incastri principali:
– un pesce
– una tartaruga (per la classe dei rettili)
– una rana (per la classe degli anfibi)
– un cavallo (per la classe dei mammiferi)
– un uccello.
Si tratta quindi degli animali tipici di una determinata classe di vertebrati.

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L’incastro del cavallo si può acquistare online. Questo è di Montessori 3D di Boboto:

oppure si può realizzare in proprio utilizzando cartoncino colorato o gomma Eva:

(trovate cartamodello gratuito e istruzioni qui).

Per le presentazioni ho utilizzato l’incastro fai da te e l’incastro di Montessori 3D di Boboto.

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Incastro del cavallo Montessori
Presentazione 1
(presentazione del materiale)

Scopo:
– introdurre i nomi delle parti del corpo caratteristiche degli animali (uno per ogni classe di vertebrati)
– dare informazioni particolari sulle diverse parti del corpo degli animali
– consentire al bambino di confrontare la morfologia degli animali con quella degli esseri umani

Presentazione
– invitiamo un bambino a lavorare con noi all’esercizio
– andiamo allo scaffale della zoologia e, se lo abbiamo a disposizione,  indichiamo il cofanetto per gli incastri degli animali
– diciamo: “Questo è il cofanetto degli incastri degli animali, e questi sono gli incastri degli animali”
– mostriamo al bambino come prendere dal cofanetto l’incastro del cavallo e tenerlo correttamente per portarlo al tavolo o al tappeto
– arrivati al posto diciamo: “Questo è l’incastro del cavallo. Su questo incastro noi possiamo vedere le parti del corpo del cavallo “
–  attiriamo l’attenzione del bambino sugli incastri, e diciamo che si tratta di un materiale molto utile a tutti e che lo maneggeremo  con delicatezza e cura
– mostriamo al bambino come prendere i pezzi in modo corretto utilizzando i pomoli, per rimuoverli dalla tavola

– prendiamo il primo incastro e posiamolo sul tappeto

– chiediamo al bambino di rimuovere i rimanenti incastri e metterli sul tappeto
– dopo aver rimosso tutti i pezzi, prendiamone uno per i pomoli e mostriamo al bambino come riposizionarlo correttamente nell’incastro

– invitiamo il bambino a proseguire l’attività con gli altri incastri
– quando il lavoro è concluso, riponiamo l’incastro dell’uccello nel cofanetto degli incastri degli animali, se lo abbiamo a disposizione, oppure sullo scaffale della zoologia
– incoraggiamo il bambino a prendere dal cofanetto gli incastri degli animali e lavorare con essi ogni volta che lo desidera.

Età: a partire dai 4 anni.

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Incastro del cavallo Montessori
Presentazione 2
(nominare le parti del corpo del cavallo )

Materiale
– incastro del cavallo
– cartellini delle parti del cavallo pronti (oppure cartellini in bianco e penna nera).

Nomenclatura usata: groppa, zampe posteriori, zampe anteriori, zoccoli, fianco, orecchie, occhio, coda, ciuffo, collo, criniera, fronte, narici, bocca, testa, spalla.

Presentazione:
– invitiamo un bambino che ha già lavorato col cofanetto degli animali e chiediamogli di aiutarci a stendere il tappeto e a portare l’incastro del cavallo sul piano di lavoro
– togliamo i primi tre incastri nominandoli, cioè dicendo ad esempio: “ad esempio dicendo: “testa, coda, criniera” oppure “testa, coda, zampe posteriori”

– ripetere i nomi: “testa, coda, criniera”


– chiediamo ai bambini di rimetterli al loro posto, nominandoli, cioè dicendo: “Per favore, rimetteresti a posto la coda?”
– quando tutti gli incastri sono di nuovo al loro posto, chiediamo a un bambino di prendere gli stessi tre pezzi, uno per uno, nominandoli, ad esempio dicendo: “Per favore, toglieresti l’incastro della criniera?”
– fatto questo chiediamo: “Quale parte del corpo del cavallo vorresti rimettere al suo posto?”. Il bambino risponderà col nome di una parte e rimetterà l’incastro corrispondente al suo posto
– ripetiamo questa lezione in tre tempi con le altre parti del corpo del cavallo, finché il bambino conoscerà i nomi di tutti  gli incastri
– se lo riteniamo efficace, mentre introduciamo i nomi delle parti del corpo possiamo darne una breve descrizione, ad esempio dicendo: “Questa è la coda del cavallo. La coda del cavallo ha il compito di scacciare gli insetti e soprattutto le mosche, e di proteggere i genitali dalla sporcizia proveniente dall’esterno. Per questo motivo, la coda del cavallo deve sempre essere pulita e pettinata.”
– se il bambino mostra vivo interesse per questo genere di presentazioni, continuiamo nei giorni seguenti, finché non avrà acquisito familiarità con i nomi delle parti del corpo del cavallo
– per l’esercizio della lettura e della scrittura togliamo un incastro alla volta dalla tavola e componiamo la parola corrispondente con l’alfabeto mobile

– se il bambino è in grado di leggere, scriviamo sui cartellini in bianco i nomi delle parti del corpo ed abbiniamoli agli incastri

– oppure introduciamo i cartellini pronti e i fogli di controllo

I fogli di controllo prevedono un foglio muto con cartellini mobili e un foglio parlato. Naturalmente questo è un materiale che si può realizzare facilmente in proprio, riportando i contorni degli incastri e preparando i cartellini necessari.

Se utilizzate l’incastro fai da te, qui trovate il materiale pronto per la stampa:

pdf qui:

Età: a partire dai 4 anni

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Incastro del cavallo Montessori
Attività che possiamo proporre con l’incastro del cavallo

Le attività legate all’utilizzo dell’incastro del cavallo possono essere di discriminazione visiva, di discriminazione tattile,  di nomenclatura, di preparazione alla scrittura, di lettura; possono coprire varie fasce d’età:
– discriminazione visiva: lavorare con gli incastri; assemblare il corpo del cavallo su un foglio di controllo; gioco del “Cosa manca”
– discriminazione tattile: gioco del “Cosa manca”, borse del mistero, assemblaggio alla cieca
– preparazione alla scrittura: ricreare l’incastro col ritaglio
– sviluppo del linguaggio: gioco del detective, fogli di controllo e cartelli, nomenclature, definizioni.

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Incastro del cavallo Montessori
Lavorare con gli incastri

E’ l’attività più ovvia. Il bambino più piccolo può avere bisogno di procedere per più tentativi ed errori, mentre i più grandi sono in grado di mettere facilmente i pezzi negli incastri.

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Assemblare il corpo del cavallo su un foglio di controllo

Una volta che un bambino sa maneggiare gli incastri con facilità nella cornice, può provare a costruire il corpo del cavallo utilizzando un foglio di controllo.
I fogli di controllo in commercio prevedono un foglio muto con cartellini mobili e un foglio parlato: 

naturalmente questo è un materiale che si può realizzare facilmente in proprio, riportando i contorni degli incastri e preparando i cartellini necessari.

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Incastro del cavallo Montessori
Gioco: “Cosa manca?”

– mettiamo l’incastro del cavallo completo davanti al bambino
– chiediamo al bambino di voltarsi o di chiudere gli occhi (oppure bendiamolo), togliamo un pezzo dalla tavola e nascondiamolo
– chiediamo al bambino di guardare e di dirci il nome della parte mancante
– il gioco può essere reso più difficile, togliendo due pezzi invece di uno; oppure chiedendo di rispondere non a voce, ma scrivendo o disegnando la parte mancante
– si potrebbe anche chiedere di riconoscere al tatto la parte mancante (cioè tenendo la benda sugli occhi).

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Incastro del cavallo Montessori
Incastro alla cieca

Il bambino può ricomporre l’incastro del cavallo con gli occhi bendati. Ricordate che è più semplice, all’inizio, se tutti gli incastri sono posizionati ordinatamente a lato della tavola, prima di bendare il bambino.

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Gioco: “Questo cos’è?”

– scegliamo un pezzo dell’incastro del cavallo e mettiamolo in una piccola borsa del mistero
– il bambino tastando la borsa (oppure bendato) identifica la parte del corpo dell’uccello
– si possono anche inserire nella borsa più pezzi alla volta, o anche tutti.

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Ricreare l’incastro col ritaglio

Tracciare il contorno degli incastri è una valida attività di pre-scrittura, e si può rendere più interessante tracciando con la matita i pezzi e poi ritagliandoli, oppure tracciando i pezzi direttamente col punteruolo.

Materiale:
– incastro del cavallo
– fogli di carta colorata
– foglio di carta bianca
– matita
– punteruolo o forbici
– colla da carta

Scopo:
– approfondire la conoscenza delle parti del corpo del cavallo
– esercitare l’occhio e la mano in preparazione alla scrittura.

Presentazione:
– chiediamo ai bambini di portare al tavolo il materiale
– chiediamo a un bambino di scegliere un incastro e di darcelo
– mettiamo l’incastro scelto dal bambino sul foglio di carta colorato e mostriamo come tracciarne il contorno con il punteruolo. Possiamo scegliere di punteggiare interamente il contorno:

oppure di fare fori distanti tra loro di circa mezzo centimetro, che serviranno come guida per le forbici:

– con l’aiuto dei bambini ritagliamo tutte le parti del cavallo nello stesso modo
– al termine componiamo il cavallo sul foglio di carta
– incoraggiamo il bambino a ripetere l’esercizio da solo
– se il bambino sa già scrivere, può aggiungere al disegno la nomenclatura.

Nomenclatura usata: groppa, zampe posteriori, zampe anteriori, zoccoli, fianco, orecchie, occhio, coda, ciuffo, collo, criniera, fronte, narici, bocca, testa, spalla.

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Ricreare l’incastro col disegno e preparare fogli di controllo da soli

Tracciare il contorno degli incastri è una valida attività di pre-scrittura.  Creare il disegno completo dell’incastro è più impegnativo rispetto al collage, perché richiede che il bambino posizioni correttamente i pezzi sul foglio bianco prima di tracciarli.

Materiale:
– incastro del cavallo
– foglio di carta
– matita e matite colorate.

Scopo:
– approfondire la conoscenza delle parti del corpo del cavallo
– esercitare l’occhio e la mano in preparazione alla scrittura.

Presentazione:
– chiediamo ai bambini di portare al tavolo il materiale
– chiediamo a un bambino di scegliere un incastro e di darcelo
– mettiamo l’incastro scelto dal bambino sul foglio di carta e mostriamo come tracciarne il contorno con la matita

– togliamo l’incastro e coloriamo usando lo stesso colore dell’incastro originale
– prendiamo un altro incastro e posiamolo sul foglio nella stessa posizione in cui si trova nella tavola originale. Tracciamone i contorni e coloriamolo
– continuiamo allo stesso modo finché non avremo disegnato tutto il cavallo
– incoraggiamo il bambino a ripetere l’esercizio da solo
– se il bambino sa già scrivere, può aggiungere al disegno la nomenclatura.

Nomenclatura usata: groppa, zampe posteriori, zampe anteriori, zoccoli, fianco, orecchie, occhio, coda, ciuffo, collo, criniera, fronte, narici, bocca, testa, spalla.

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Caccia al tesoro (o gioco del detective)

Una volta che il bambino conosce il nome di ogni parte del corpo del cavallo, è possibile utilizzare i pezzi per giocare al detective:
– togliamo tutti i pezzi dall’incastro e mettiamoli a lato della tavola
– diciamo: “Sto cercando… sto cercando… un pezzo che inizia con la lettera C”
– se i bambini non indovinano aggiungiamo un suono
– quando hanno indovinato mettiamo il pezzo nell’incastro
– possiamo giocare anche con le lettere finali o centrali.

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Nomenclature in tre parti: immagine, titolo, immagine + titolo  

– i bambini abbinano la scheda immagine + titolo all’immagine singola e al nome singolo
– identificano la parte corrispondente sull’incastro, prendono il pezzo e lo pongono sulle carte corrispondenti.

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Scrivere i cartellini appropriati

Se il bambino sa scrivere le prime parole, può esercitarsi a scrivere dei propri cartellini per l’incastro del cavallo. In questa fase, naturalmente, non importa se qualche parola non è scritta correttamente.
Se il bambino è nella fase in cui riconosce i suoni, ma non sa gestire praticamente gli strumenti di scrittura, può utilizzare gli alfabeti mobili.

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Nomenclature in tre parti immagine, titolo, definizione

Materiale
– carte delle nomenclature delle parti dell’uccello (titolo, immagine, definizione)
– incastro del cavallo.

Presentazione:
– mettiamo sul piano di lavoro tutte le carte delle immagini
– distribuiamo tra i bambini (o mettiamo in ordine sparso sul piano di lavoro) i titoli
– chiediamo a un bambino quale parte del corpo del cavallo è evidenziato nella prima immagine. Il bambino abbina all’immagine il titolo, quindi pone su di esso l’incastro corrispondente
– proseguiamo allo stesso modo per tutte le parti del corpo del cavallo
– se i bambini sanno già leggere bene, distribuiamo le carte delle definizioni e chiediamo loro di abbinarle a titoli e immagini
– se i bambini non sanno leggere bene, leggiamo noi una ad una le definizioni e discutiamo coi bambini dove è corretto metterle.

Scopo:
– introdurre il nome e le definizioni delle parti del corpo del cavallo
– aggiungere informazioni particolari relative all’anatomia del cavallo.

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Incastro dell’uccello Montessori – presentazioni ed esercizi

Incastro dell’uccello Montessori con presentazioni ed esercizi per bambini della scuola d’infanzia.

Il materiale degli incastri degli animali è composto da 5 incastri principali:
– un pesce
– una tartaruga (per la classe dei rettili)
– una rana (per la classe degli anfibi)
– un cavallo (per la classe dei mammiferi)
– un uccello.
Si tratta quindi degli animali tipici di una determinata classe di vertebrati.

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L’incastro dell’uccello si può acquistare online. Questo è di Montessori 3D di Boboto:

oppure si può realizzare in proprio utilizzando cartoncino colorato o gomma Eva:

Per le presentazioni ho utilizzato l’incastro fai da te e l’incastro di Montessori 3D di Boboto.

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Incastro dell’uccello Montessori
Presentazione 1
(presentazione del materiale)

Scopo:
– introdurre i nomi delle parti del corpo caratteristiche degli animali (uno per ogni classe di vertebrati)
– dare informazioni particolari sulle diverse parti del corpo degli animali
– consentire al bambino di confrontare la morfologia degli animali con quella degli esseri umani

Presentazione
– invitiamo un bambino a lavorare con noi all’esercizio
– andiamo allo scaffale della zoologia e, se lo abbiamo a disposizione,  indichiamo il cofanetto per gli incastri degli animali
–  diciamo: “Questo è il cofanetto degli incastri degli animali, e questi sono gli incastri degli animali”
– mostriamo al bambino come prendere dal cofanetto l’incastro dell’uccello e tenerlo correttamente per portarlo al tavolo o al tappeto
– arrivati al posto diciamo: “Questo è l’incastro dell’uccello. Su questo incastro noi possiamo vedere le parti del corpo dell’uccello”
–  attiriamo l’attenzione del bambino sugli incastri, e diciamo che si tratta di un materiale molto utile a tutti e che lo maneggeremo  con delicatezza e cura
– mostriamo al bambino come prendere i pezzi in modo corretto utilizzando i pomoli, per rimuoverli dalla tavola

– prendiamo il primo incastro e posiamolo sul tappeto


– chiediamo al bambino di rimuovere i rimanenti incastri e metterli sul tappeto
– dopo aver rimosso tutti i pezzi, prendiamone uno per i pomoli e mostriamo al bambino come riposizionarlo correttamente nell’incastro


– invitiamo il bambino a proseguire l’attività con gli altri incastri
– quando il lavoro è concluso, riponiamo l’incastro dell’uccello nel cofanetto degli incastri degli animali, se lo abbiamo a disposizione, oppure sullo scaffale della zoologia
– incoraggiamo il bambino a prendere dal cofanetto gli incastri degli animali e lavorare con essi ogni volta che lo desidera.

Età: a partire dai 4 anni.

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Incastro dell’uccello Montessori
Presentazione 2
(nominare le parti del corpo dell’uccello)

Materiale
– incastro dell’uccello
– cartellini delle parti dell’uccello pronti (oppure cartellini in bianco e penna nera).

Nomenclatura usata: coda, artigli, ala, occhio, testa, petto, corpo, zampe, becco.

Presentazione:
– invitiamo un bambino che ha già lavorato col cofanetto degli animali e chiediamogli di aiutarci a stendere il tappeto e a portare l’incastro dell’uccello sul piano di lavoro
– togliamo i primi tre incastri nominandoli, cioè dicendo ad esempio: “ad esempio dicendo: “ala, coda, capo”

– ripetere i nomi: “ala, coda, capo”
– chiediamo ai bambini di rimetterli al loro posto, nominandoli, cioè dicendo: “Per favore, rimetteresti a posto la coda?”
– quando tutti gli incastri sono di nuovo al loro posto, chiediamo a un bambino di prendere gli stessi tre pezzi, uno per uno, nominandoli, ad esempio dicendo: “Per favore, toglieresti l’incastro dell’ala?”
– fatto questo chiediamo: “Quale parte del corpo dell’uccello vorresti rimettere al suo posto?”. Il bambino risponderà col nome di una parte e rimetterà l’incastro corrispondente al suo posto
– ripetiamo questa lezione in tre tempi con le altre parti del corpo dell’uccello, finché il bambino conoscerà i nomi di tutti  gli incastri
– se lo riteniamo efficace, mentre introduciamo i nomi delle parti del corpo possiamo darne una breve descrizione, ad esempio dicendo: “Questa è la coda dell’uccello. La coda degli uccelli è rivestita da piume e penne che servono a dare stabilità e a regolare il volo. La coda funziona come un timone.”
– se il bambino mostra vivo interesse per questo genere di presentazioni, continuiamo nei giorni seguenti, finché non avrà acquisito familiarità con i nomi delle parti del corpo dell’uccello
– per l’esercizio della lettura e della scrittura togliamo un incastro alla volta dalla tavola e componiamo la parola corrispondente con l’alfabeto mobile

– se il bambino è in grado di leggere, scriviamo sui cartellini in bianco i nomi delle parti del corpo ed abbiniamoli agli incastri:

– oppure introduciamo i cartellini pronti e i fogli di controllo:

I fogli di controllo prevedono un foglio muto con cartellini mobili e un foglio parlato. Naturalmente questo è un materiale che si può realizzare facilmente in proprio, riportando i contorni degli incastri e preparando i cartellini necessari.

Se utilizzate l’incastro fai da te, qui trovate il materiale pronto per la stampa:

Età: a partire dai 4 anni

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Incastro dell’uccello Montessori
Attività che possiamo proporre con l’incastro dell’uccello

Le attività legate all’utilizzo dell’incastro dell’uccello possono essere di discriminazione visiva, di discriminazione tattile,  di nomenclatura, di preparazione alla scrittura, di lettura; possono coprire varie fasce d’età:
– discriminazione visiva: lavorare con gli incastri; assemblare il corpo dell’uccello su un foglio di controllo; gioco del “Cosa manca”
– discriminazione tattile: gioco del “Cosa manca”, borse del mistero, assemblaggio alla cieca
– preparazione alla scrittura: ricreare l’incastro col ritaglio
– sviluppo del linguaggio: gioco del detective, fogli di controllo e cartelli, nomenclature, definizioni.

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Incastro dell’uccello Montessori
Lavorare con gli incastri

E’ l’attività più ovvia. Il bambino più piccolo può avere bisogno di procedere per più tentativi ed errori, mentre i più grandi sono in grado di mettere facilmente i pezzi negli incastri.

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Incastro dell’uccello Montessori
Assemblare il corpo dell’uccello su un foglio di controllo

Una volta che un bambino sa maneggiare gli incastri con facilità nella cornice, può provare a costruire il corpo dell’uccello utilizzando un foglio di controllo.
I fogli di controllo in commercio prevedono un foglio muto con cartellini mobili e un foglio parlato: 

naturalmente questo è un materiale che si può realizzare facilmente in proprio, riportando i contorni degli incastri e preparando i cartellini necessari.

I fogli di controllo che ho preparato io, pronti per il download e la stampa, sono qui:

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Incastro dell’uccello Montessori
Gioco: “Cosa manca?”

– mettiamo l’incastro dell’uccello completo davanti al bambino
– chiediamo al bambino di voltarsi o di chiudere gli occhi (oppure bendiamolo), togliamo un pezzo dalla tavola e nascondiamolo
– chiediamo al bambino di guardare e di dirci il nome della parte mancante
– il gioco può essere reso più difficile, togliendo due pezzi invece di uno; oppure chiedendo di rispondere non a voce, ma scrivendo o disegnando la parte mancante
– si potrebbe anche chiedere di riconoscere al tatto la parte mancante (cioè tenendo la benda sugli occhi).

_____________________
Incastro dell’uccello Montessori
Incastro alla cieca

Il bambino può ricomporre l’incastro dell’uccello con gli occhi bendati. Ricordate che è più semplice, all’inizio, se tutti gli incastri sono posizionati ordinatamente a lato della tavola, prima di bendare il bambino.

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Incastro dell’uccello Montessori
Gioco: “Questo cos’è?”

– scegliamo un pezzo dell’incastro dell’uccello e mettiamolo in una piccola borsa del mistero
– il bambino tastando la borsa (oppure bendato) identifica la parte del corpo dell’uccello
– si possono anche inserire nella borsa più pezzi alla volta, o anche tutti.

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Incastro dell’uccello Montessori
Ricreare l’incastro col ritaglio

Tracciare il contorno degli incastri è una valida attività di pre-scrittura, e si può rendere più interessante tracciando con la matita i pezzi e poi ritagliandoli, oppure tracciando i pezzi direttamente col punteruolo.

Materiale:
– incastro dell’uccello
– fogli di carta colorata
– foglio di carta bianca
– matita
– punteruolo o forbici
– colla da carta

Scopo:
– approfondire la conoscenza delle parti del corpo dell’uccello
– esercitare l’occhio e la mano in preparazione alla scrittura.

Presentazione:
– chiediamo ai bambini di portare al tavolo il materiale
– chiediamo a un bambino di scegliere un incastro e di darcelo
– mettiamo l’incastro scelto dal bambino sul foglio di carta colorato e mostriamo come tracciarne il contorno con il punteruolo. Possiamo scegliere di punteggiare interamente il contorno:

oppure di fare fori distanti tra loro di circa mezzo centimetro, che serviranno come guida per le forbici:

– con l’aiuto dei bambini ritagliamo tutte le parti dell’uccello nello stesso modo
– al termine componiamo l’uccello sul foglio di carta
– incoraggiamo il bambino a ripetere l’esercizio da solo
– se il bambino sa già scrivere, può aggiungere al disegno la nomenclatura.

Nomenclatura usata: coda, artigli, ala, occhio, testa (o capo), petto, corpo, zampe, becco.

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Incastro dell’uccello Montessori
Ricreare l’incastro col disegno e preparare fogli di controllo da soli

Tracciare il contorno degli incastri è una valida attività di pre-scrittura.  Creare il disegno completo dell’incastro è più impegnativo rispetto al collage, perché richiede che il bambino posizioni correttamente i pezzi sul foglio bianco prima di tracciarli.

Materiale:
– incastro dell’uccello
– foglio di carta
– matita e matite colorate.

Scopo:
– approfondire la conoscenza delle parti del corpo dell’uccello
– esercitare l’occhio e la mano in preparazione alla scrittura.

Presentazione:
– chiediamo ai bambini di portare al tavolo il materiale
– chiediamo a un bambino di scegliere un incastro e di darcelo
– mettiamo l’incastro scelto dal bambino sul foglio di carta e mostriamo come tracciarne il contorno con la matita

– togliamo l’incastro e coloriamo usando lo stesso colore dell’incastro originale
– prendiamo un altro incastro e posiamolo sul foglio nella stessa posizione in cui si trova nella tavola originale. Tracciamone i contorni e coloriamolo
– continuiamo allo stesso modo finché non avremo disegnato tutto l’uccello
– incoraggiamo il bambino a ripetere l’esercizio da solo
– se il bambino sa già scrivere, può aggiungere al disegno la nomenclatura.

Nomenclatura usata: coda, artigli, ala, occhio, testa (o capo), petto, corpo, zampe, becco.

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Incastro dell’uccello Montessori
Caccia al tesoro (o gioco del detective)

Una volta che il bambino conosce il nome di ogni parte del corpo dell’uccello, è possibile utilizzare i pezzi per giocare al detective:
– togliamo tutti i pezzi dall’incastro e mettiamoli a lato della tavola
– diciamo: “Sto cercando… sto cercando… un pezzo che inizia con la lettera A”
– se i bambini non indovinano aggiungiamo un suono
– quando hanno indovinato mettiamo il pezzo nell’incastro
– possiamo giocare anche con le lettere finali o centrali.

________________________
Incastro dell’uccello Montessori
Nomenclature in tre parti immagine, titolo 

– i bambini abbinano la scheda immagine + titolo all’immagine singola e al nome singolo
– identificano la parte corrispondente sull’incastro, prendono il pezzo e lo pongono sulle carte corrispondenti.

_______________________
Incastro dell’uccello Montessori
Scrivere i cartellini appropriati

Se il bambino sa scrivere le prime parole, può esercitarsi a scrivere dei propri cartellini per l’incastro dell’uccello. In questa fase, naturalmente, non importa se qualche parola non è scritta correttamente.
Se il bambino è nella fase in cui riconosce i suoni, ma non sa gestire praticamente gli strumenti di scrittura, può utilizzare gli alfabeti mobili.

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Incastro dell’uccello Montessori
Nomenclature in tre parti immagine, titolo, definizione

Materiale
– carte delle nomenclature delle parti dell’uccello (titolo, immagine, definizione)
– incastro dell’uccello.

Presentazione:
– mettiamo sul piano di lavoro tutte le carte delle immagini
– distribuiamo tra i bambini (o mettiamo in ordine sparso sul piano di lavoro) i titoli
– chiediamo a un bambino quale parte del corpo dell’uccello è evidenziato nella prima immagine. Il bambino abbina all’immagine il titolo, quindi pone su di esso l’incastro corrispondente
– proseguiamo allo stesso modo per tutte le parti del corpo dell’uccello
– se i bambini sanno già leggere bene, distribuiamo le carte delle definizioni e chiediamo loro di abbinarle a titoli e immagini
– se i bambini non sanno leggere bene, leggiamo noi una ad una le definizioni e discutiamo coi bambini dove è corretto metterle.

Scopo:
– introdurre il nome e le definizioni delle parti del corpo dell’uccello
– aggiungere informazioni particolari relative all’anatomia dell’uccello.

Incastro del pesce Montessori – presentazioni ed esercizi

Incastro del pesce Montessori con presentazioni ed esercizi per bambini della scuola d’infanzia.

Il materiale degli incastri degli animali è composto da 5 incastri principali:
– un pesce
– una tartaruga (per la classe dei rettili)
– una rana (per la classe degli anfibi)
– un cavallo (per la classe dei mammiferi)
– un uccello.
Si tratta quindi degli animali tipici di una determinata classe di vertebrati.

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L’incastro del pesce si può acquistare online, ad esempio da Montessori 3D di Boboto:

ma si può anche realizzare in proprio utilizzando cartoncino colorato o gomma Eva:

Per le presentazioni ho utilizzato l’incastro fai da te e l’incastro di Montessori 3D di Boboto.

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Incastro del pesce Montessori
Presentazione 1
(presentazione del materiale)

Scopo:
– introdurre i nomi delle parti del corpo caratteristiche degli animali (uno per ogni classe di vertebrati)
– dare informazioni particolari sulle diverse parti del corpo degli animali
– consentire al bambino di confrontare la morfologia degli animali con quella degli esseri umani

Presentazione
– invitiamo un bambino a lavorare con noi all’esercizio
– andiamo allo scaffale della zoologia e, se lo abbiamo a disposizione,  indichiamo il cofanetto per gli incastri degli animali:

MATERIALIMONTESSORI.IT

– diciamo: “Questo è il cofanetto degli incastri degli animali, e questi sono gli incastri degli animali”
– mostriamo al bambino come prendere dal cofanetto l’incastro del pesce e tenerlo correttamente per portarlo al tavolo o al tappeto
– arrivati al posto diciamo: “Questo è l’incastro del pesce. Su questo incastro noi possiamo vedere le parti del corpo del pesce”
–  attiriamo l’attenzione del bambino sugli incastri, e diciamo che si tratta di un materiale molto utile a tutti e che lo maneggeremo  con delicatezza e cura
– mostriamo al bambino come prendere i pezzi in modo corretto utilizzando i pomoli, per rimuoverli dalla tavola

– prendiamo il primo incastro e posiamolo sul tappeto


– chiediamo al bambino di rimuovere i rimanenti incastri e metterli sul tappeto
– dopo aver rimosso tutti i pezzi, prendiamone uno per i pomoli e mostriamo al bambino come riposizionarlo correttamente nell’incastro


– invitiamo il bambino a proseguire l’attività con gli altri incastri
– quando il lavoro è concluso, riponiamo l’incastro del pesce nel cofanetto degli incastri degli animali, se lo abbiamo a disposizione, oppure sullo scaffale della zoologia
– incoraggiamo il bambino a prendere dal cofanetto gli incastri degli animali e lavorare con essi ogni volta che lo desidera.

Età: a partire dai 4 anni.

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Incastro del pesce Montessori
Presentazione 2
(nominare le parti del corpo del pesce)

Materiale
– incastro del pesce
– cartellini della parte del pesce pronti (oppure cartellini in bianco e penna nera).

Nomenclatura usata: pinna dorsale, linea laterale, scaglie, corpo, testa, occhio, narici, bocca, branchia, pinna caudale, pinna anale, pinna pettorale, pinna pelvica.

Presentazione:
– invitiamo un bambino che ha già lavorato col cofanetto degli animali e chiediamogli di aiutarci a stendere il tappeto e a portare l’incastro del pesce sul piano di lavoro
– togliamo i primi tre incastri nominandoli, cioè dicendo ad esempio: “ad esempio dicendo: “testa, corpo, pinna caudale”

– ripetiamo i nomi: “testa, corpo, pinna caudale”
– chiediamo ai bambini di rimetterli al loro posto, nominandoli, cioè dicendo: “Per favore, rimetteresti a posto la pinna caudale?”
– quando tutti gli incastri sono di nuovo al loro posto, chiediamo a un bambino di prendere gli stessi tre pezzi, uno per uno, nominandoli, ad esempio dicendo: “Per favore, toglieresti l’incastro della testa?”
– fatto questo chiediamo: “Quale parte del corpo del pesce vorresti rimettere al suo posto?”. Il bambino risponderà col nome di una parte e rimetterà l’incastro corrispondente al suo posto
– ripetiamo questa lezione in tre tempi con le altre parti del corpo del pesce, finché il bambino conoscerà i nomi di tutti e sette gli incastri
– se lo riteniamo efficace, mentre introduciamo i nomi delle parti del corpo possiamo darne una breve descrizione, ad esempio dicendo: “Questa è la testa del pesce. E’ direttamente attaccata al corpo, senza collo. Contiene la bocca, gli occhi e le narici.”
– se il bambino mostra vivo interesse per questo genere di presentazioni, continuiamo nei giorni seguenti, finché non avrà acquisito familiarità con i nomi delle parti del corpo del pesce
– per l’esercizio della lettura e della scrittura togliamo un incastro alla volta dalla tavola e componiamo la parola corrispondente con l’alfabeto mobile

– se il bambino è in grado di leggere, scriviamo sui cartellini in bianco i nomi delle parti del corpo ed abbiniamoli agli incastri, oppure introduciamo i cartellini pronti e i fogli di controllo

I fogli di controllo prevedono un foglio muto con cartellini mobili e un foglio parlato. Naturalmente questo è un materiale che si può realizzare facilmente in proprio, riportando i contorni degli incastri e preparando i cartellini necessari.

Se utilizzate l’incastro fai da te, qui trovate il materiale pronto per la stampa:

Età: a partire dai 4 anni

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Incastro del pesce Montessori
Attività che possiamo proporre con l’incastro del pesce

Le attività legate all’utilizzo dell’incastro del pesce possono essere di discriminazione visiva, di discriminazione tattile,  di nomenclatura, di preparazione alla scrittura, di lettura; possono coprire varie fasce d’età:
– discriminazione visiva: lavorare con gli incastri; assemblare il corpo del pesce su un foglio di controllo; gioco del “Cosa manca”
– discriminazione tattile: gioco del “Cosa manca”, borse del mistero, assemblaggio alla cieca
– preparazione alla scrittura: ricreare l’incastro col ritaglio
– sviluppo del linguaggio: gioco del detective, fogli di controllo e cartelli, nomenclature, definizioni.

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Incastro del pesce Montessori
Lavorare con gli incastri

E’ l’attività più ovvia. Il bambino più piccolo può avere bisogno di procedere per più tentativi ed errori, mentre i più grandi sono in grado di mettere facilmente i pezzi negli incastri.

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Incastro del pesce Montessori
Assemblare il corpo del pesce su un foglio di controllo

Una volta che un bambino sa maneggiare gli incastri con facilità nella cornice, può provare a costruire il corpo del pesce utilizzando un foglio di controllo.
I fogli di controllo in commercio prevedono un foglio muto con cartellini mobili e un foglio parlato: 

naturalmente questo è un materiale che si può realizzare facilmente in proprio, riportando i contorni degli incastri e preparando i cartellini necessari.

I fogli di controllo che ho preparato io, pronti per il download e la stampa, sono qui:

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Incastro del pesce Montessori
Gioco: “Cosa manca?”

– mettiamo l’incastro del pesce completo davanti al bambino
– chiediamo al bambino di voltarsi o di chiudere gli occhi (oppure bendiamolo), togliamo un pezzo dalla tavola e nascondiamolo
– chiediamo al bambino di guardare e di dirci il nome della parte mancante
– il gioco può essere reso più difficile, togliendo due pezzi invece di uno; oppure chiedendo di rispondere non a voce, ma scrivendo o disegnando la parte mancante
– si potrebbe anche chiedere di riconoscere al tatto la parte mancante (cioè tenendo la benda sugli occhi).

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Incastro del pesce Montessori
Incastro alla cieca

Il bambino può ricomporre l’incastro del pesce con gli occhi bendati. Ricordate che è più semplice, all’inizio, se tutti gli incastri sono posizionati ordinatamente a lato della tavola, prima di bendare il bambino.

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Incastro del pesce Montessori
Gioco: “Questo cos’è?”

– scegliamo un pezzo dell’incastro del pesce e mettiamolo in una piccola borsa del mistero
– il bambino tastando la borsa (oppure bendato) identifica la parte del corpo del pesce
– si possono anche inserire nella borsa più pezzi alla volta, o anche tutti.

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Incastro del pesce Montessori
Ricreare l’incastro col ritaglio

Tracciare il contorno degli incastri è una valida attività di pre-scrittura, e si può rendere più interessante tracciando con la matita i pezzi e poi ritagliandoli, oppure tracciando i pezzi direttamente col punteruolo.

Materiale:
– incastro del pesce
– fogli di carta colorata
– foglio di carta bianca
– matita
– punteruolo o forbici
– colla da carta

Scopo:
– approfondire la conoscenza delle parti del corpo del pesce
– esercitare l’occhio e la mano in preparazione alla scrittura.

Presentazione:
– chiediamo ai bambini di portare al tavolo il materiale
– chiediamo a un bambino di scegliere un incastro e di darcelo
– mettiamo l’incastro scelto dal bambino sul foglio di carta colorato e mostriamo come tracciarne il contorno con il punteruolo. Possiamo scegliere di punteggiare interamente il contorno:

oppure di fare fori distanti tra loro di circa mezzo centimetro, che serviranno come guida per le forbici:

– con l’aiuto dei bambini ritagliamo tutte le parti del pesce nello stesso modo
– al termine componiamo il pesce sul foglio di carta
– incoraggiamo il bambino a ripetere l’esercizio da solo
– se il bambino sa già scrivere, può aggiungere al disegno la nomenclatura.

Nomenclatura usata: pinna dorsale, linea laterale, scaglie, corpo, testa, occhio, narici, bocca, branchia, pinna caudale, pinna anale, pinna pettorale, pinna pelvica.

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Incastro del pesce Montessori
Ricreare l’incastro col disegno e preparare fogli di controllo da soli

Tracciare il contorno degli incastri è una valida attività di pre-scrittura.  Creare il disegno completo dell’incastro è più impegnativo rispetto al collage, perché richiede che il bambino posizioni correttamente i pezzi sul foglio bianco prima di tracciarli.

Materiale:
– incastro del pesce
– foglio di carta
– matita e matite colorate.

Scopo:
– approfondire la conoscenza delle parti del corpo del pesce
– esercitare l’occhio e la mano in preparazione alla scrittura.

Presentazione:
– chiediamo ai bambini di portare al tavolo il materiale
– chiediamo a un bambino di scegliere un incastro e di darcelo
– mettiamo l’incastro scelto dal bambino sul foglio di carta e mostriamo come tracciarne il contorno con la matita

– togliamo l’incastro e coloriamo usando lo stesso colore dell’incastro originale
– prendiamo un altro incastro e posiamolo sul foglio nella stessa posizione in cui si trova nella tavola originale. Tracciamone i contorni e coloriamolo
– continuiamo allo stesso modo finché non avremo disegnato tutto il pesce
– incoraggiamo il bambino a ripetere l’esercizio da solo
– se il bambino sa già scrivere, può aggiungere al disegno la nomenclatura.

Nomenclatura usata: pinna dorsale, linea laterale, scaglie, corpo, testa, occhio, narici, bocca, branchia, pinna caudale, pinna anale, pinna pettorale, pinna pelvica.

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Incastro del pesce Montessori
Caccia al tesoro (o gioco del detective)

Una volta che il bambino conosce il nome di ogni parte del corpo del pesce, è possibile utilizzare i pezzi per giocare al detective:
– togliamo tutti i pezzi dall’incastro e mettiamoli a lato della tavola
– diciamo: “Sto cercando… sto cercando… un pezzo che inizia con la lettera B”
– se i bambini non indovinano aggiungiamo un suono
– quando hanno indovinato mettiamo il pezzo nell’incastro
– possiamo giocare anche con le lettere finali o centrali.

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Incastro del pesce Montessori
Nomenclature in tre parti immagine, titolo, immagine + titolo  

– i bambini abbinano la scheda immagine + titolo all’immagine singola e al nome singolo
– identificano la parte corrispondente sull’incastro, prendono il pezzo e lo pongono sulle carte corrispondenti.

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Incastro del pesce Montessori
Scrivere i cartellini appropriati

Se il bambino sa scrivere le prime parole, può esercitarsi a scrivere dei propri cartellini per l’incastro del pesce. In questa fase, naturalmente, non importa se qualche parola non è scritta correttamente.
Se il bambino è nella fase in cui riconosce i suoni, ma non sa gestire praticamente gli strumenti di scrittura, può utilizzare gli alfabeti mobili.

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Incastro del pesce Montessori
Nomenclature in tre parti immagine, titolo, definizione

Materiale
– carte delle nomenclature delle parti del pesce (titolo, immagine, definizione)
– incastro del pesce.

Presentazione:
– mettiamo sul piano di lavoro tutte le carte delle immagini
– distribuiamo tra i bambini (o mettiamo in ordine sparso sul piano di lavoro) i titoli
– chiediamo a un bambino quale parte del corpo del pesce è evidenziato nella prima immagine. Il bambino abbina all’immagine il titolo, quindi pone su di esso l’incastro corrispondente
– proseguiamo allo stesso modo per tutte le parti del corpo del pesce
– se i bambini sanno già leggere bene, distribuiamo le carte delle definizioni e chiediamo loro di abbinarle a titoli e immagini

– se i bambini non sanno leggere bene, leggiamo noi una ad una le definizioni e discutiamo coi bambini dove è corretto metterle.

Scopo:
– introdurre il nome e le definizioni delle parti del corpo del pesce
– aggiungere informazioni particolari relative all’anatomia del pesce.

 

Nomenclature Montessori per le parti dell’uccello

Nomenclature Montessori per le parti dell’uccello per bambini della scuola d’infanzia (immagine, nome, immagine e nome) e per la scuola primaria (immagine, nome, definizione) pronte per il download e la stampa in formato pdf.

Per realizzare l’incastro dell’uccello in proprio trovi il tutorial qui:

Presentazioni ed esercizi qui: 

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Nomenclature Montessori per le parti dell’uccello
Set per attività con l’incastro dell’uccello

pdf qui:

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Nomenclature Montessori per le parti dell’uccello
Nomenclature 3-6 anni 

PDF qui:

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Nomenclature Montessori per le parti dell’uccello
Nomenclature 6-9 anni 

PDF qui:


Nomenclature Montessori per le parti dell’uccello

Se preferite realizzare il materiale in proprio, questi sono i testi utilizzati:

Gli uccelli sono una classe di vertebrati caratterizzati da becchi sdentati, corpi ricoperti di piumaggio e ripieni di sacchi d’aria, ali, uova dai gusci duri e ossa cave ma robuste. Ne esistono circa 10.000 specie. Le uova sono solitamente covate e incubate nei nidi. Gli uccelli hanno ali più o meno sviluppate.  I corvidi e i pappagalli sono tra gli animali più intelligenti, capaci d’utilizzare attrezzi e di lasciare in eredità comportamenti non congeniti. Molte specie sono migratorie, traversando distanze notevoli ogni anno. Sono animali socievoli che spesso vivono in colonie, comunicando grazie a segnali di tipo visivo o di tipo uditivo. Spesso partecipano a comportamenti sociali quali caccia e difesa.  Vivono in quasi tutto il mondo, variando in grandezza da 5 cm per il colibrì fino a tre metri per l’uccello elefante.

Le ali consistono di braccia specializzate, e la maggior parte degli uccelli è in grado di volare. Tra gli uccelli non volatori ci sono i pinguini che  sono nuotatori specializzati.  Alcune specie possiedono, sulle ali, particolari penne strutturate in modo tale da permette la produzione di suoni.

Il becco è una speciale struttura cornea che riveste i margini della bocca degli uccelli, è priva di denti ed è usata, oltre che per mangiare, per pulire le penne e le piume, per manipolare oggetti, per uccidere le prede, per ricercare il cibo, per nutrire i piccoli. Ci sono varie tipologie di becco in base alle diverse abitudini alimentari. Sulla superficie del becco si trovano due forellini, le narici, che servono a respirare. Il becco di molti pulcini possiede anche un piccolo osso, detto dente d’uovo, che facilita la rottura dell’uovo durante la schiusa. Il becco cresce costantemente per tutto l’arco della vita dell’animale.

La coda degli uccelli è rivestita da piume e penne che servono a dare stabilità, a regolare il volo e fungono da timone. Per questo le penne della coda degli uccelli hanno precise caratteristiche e sono disposte in punti ben precisi. Il ricambio delle penne di un uccello viene attuato in maniera da non lasciare nuda nessuna parte del corpo e in modo tale da non compromettere il volo. Le penne della coda vengono cambiate a coppie simmetriche proprio per questo motivo.

Il corpo degli uccelli è ricoperto di piume e penne. Le piume fungono da isolante termico come i peli per i mammiferi. In alcune specie (cigni, anatre, oche, etc.) servono anche per rendere impermeabile all’acqua il piumaggio sottostante. La presenza di penne sopra le piume permette un miglior controllo del volo. Le penne, tipiche degli uccelli, si sviluppano solamente in alcuni tratti ben definiti, e servono nel volo, nell’isolamento termico, nell’impermeabilità e nella colorazione, aspetto di grande importanza nella comunicazione dei volatili. Una penna  è composta dal calamo, la parte che permette l’attacco all’epidermide, e dal rachide, la continuazione del calamo. Al rachide sono attaccate le barbe che, a loro volta, presentano ai lati le barbule. Nonostante le piume siano leggere, l’intero piumaggio di un uccello pesa circa tre volte di più del suo scheletro.

L’occhio. Gli uccelli sono dotati di una vista molto sviluppata, la migliore nel mondo animale: la poiana,  ad esempio, ha una visione a distanza 6-8 volte migliore di quella umana, mentre un gufo riesce a vedere perfettamente nel buio più assoluto. Molti uccelli possono anche captare i raggi ultravioletti, che sono invisibili all’occhio umano. Gli occhi occupano una parte del cranio considerevole e sono circondati da un anello osseo, hanno inoltre una palpebra accessoria, la membrana nittitante, per ulteriore protezione.

Il petto  degli uccelli è molto muscoloso. Gli arti anteriori, che negli uccelli si sono trasformati in ali, hanno bisogno di voluminosi e potenti muscoli pettorali per muoversi. Questo permette agli uccelli di librarsi nell’aria o compiere le infinite acrobazie proprie della loro vita di relazione.

La testa manca di un vero e proprio naso (le narici si aprono direttamente sul becco) e di un vero e proprio orecchio (ci sono aperture ai lati del capo adatte a captare i suoni). La zona tra gli occhi ed il becco viene detta lore, ed in qualche caso è senza piume e colorata. Il cervello ha un peso molto elevato rispetto alla massa totale dell’animale e confrontato con quello di tutti gli altri animali. Tutti gli uccelli, ed in particolare quelli migratori, possiedono in alcuni nuclei del cervello sottilissimi aghi di magnetite che permettono l’orientamento col campo magnetico terrestre.  E’ uno strumento così perfetto da funzionare anche per migliaia di chilometri in mare aperto,  luogo privo di punti di riferimento.

Lartiglio è un elemento che si trova all’estremità delle zampe ed è a forma di uncino. Gli artigli possono essere utilizzati per catturare e tener salda una preda, scavare o arrampicarsi. Esistono appendici simili che però non essendo uncinate e taglienti prendono il nome di unghie. Gli uccelli di solito hanno degli artigli alle zampe. Nei rapaci sono gli strumenti di caccia, altri uccelli li utilizzano come difesa.

Gli uccelli sono animali bipedi e le loro zampe poggiano sul suolo con le dita. A seconda dei casi possono essere idonee a camminare, a mantenersi in equilibrio, a nuotare, a prendere il cibo e così via. Ad esempio, lo struzzo, che conduce vita terrestre, ha solo due grandi dita rivolte in avanti che conferiscono all’arto notevole presa e stabilità durante la corsa. Il pappagallo può salire con estrema facilità sugli alberi perché le sue zampe sono dotate di ottima presa in quanto due dita sono volte in avanti e due all’indietro. Il fenicottero ha zampe lunghe e dita palmate, cioè con una membrana di pelle tra le dita, che gli consentono di muoversi agevolmente nell’ambiente di palude in cui vive, senza pericolo di affondare.

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Nomenclature Montessori per le parti dell’uccello

Nomenclature Montessori per le parti del cavallo

Nomenclature Montessori per le parti del cavallo per bambini della scuola d’infanzia (immagine, nome, immagine e nome) e per la scuola primaria (immagine, nome, definizione) pronte per il download e la stampa in formato pdf.

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Set per attività con l’incastro del cavallo

pdf qui:

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Nomenclature Montessori per le parti del cavallo
Nomenclature 3-6 anni

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Nomenclature Montessori per le parti del cavallo
Nomenclature 6-9 anni 

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Nomenclature Montessori per le parti del cavallo

Se preferite realizzare il materiale in proprio, questi sono i testi utilizzati:

Il cavallo è un mammifero di medio-grossa taglia, erbivoro, quadrupede che si muove sulla punta dell’unghia. Il cavallo ha accompagnato e accompagna l’uomo per scopi ricreativi, sportivi, di lavoro e di polizia, bellici, agricoli, ludici e terapeutici. La femmina del cavallo, chiamata giumenta, ha un periodo di gestazione dei puledri di circa undici mesi, al termine dei quali il piccolo, una volta partorito, riesce a stare in piedi e a correre da solo dopo pochissimo tempo. Le oltre trecento razze di cavalli si dividono in base alla corporatura e al temperamento.  Non avendo particolari organi di difesa verso i predatori il suo unico mezzo di difesa è la corsa. Perciò tutta la sua evoluzione è stata orientata verso una specializzazione nella corsa. Tanto è vero che un tempo pentadattile, a seguito dell’evoluzione della specie, ora rimane un unico dito sulla punta del quale il cavallo si sposta.

La groppa è la parte del corpo tra le reni anteriormente e la coda posteriormente.

Le zampe posteriori sono formate dalla coscia, la natica (parte posteriore muscolosa e prominente), la grassella (corrispondente alla rotula), la gamba e il garretto (tra la gamba e lo stinco).  Le ossa degli arti si articolano tra di loro consentendo il movimento dell’animale.

Le zampe anteriori sono formate dalla spalla, il braccio, il cubito (tra il braccio e l’avambraccio), l’avambraccio, il ginocchio (tra l’avambraccio e lo stinco), lo stinco, il nodello (articolazione), il pastorale (fra il nodello e il piede), la corona (tra pastorale e zoccolo), il piede. Il piede è protetto esternamente dallo zoccolo.

Lo zoccolo è una scatola cornea che protegge il piede. E’ formato da una parete laterale (muraglia) e una base (suola e fettone). Il pareggio e la ferratura sono le due pratiche di cura tradizionale dello zoccolo del cavallo, svolte dal maniscalco ad intervalli regolari per riprodurre artificialmente, nel cavallo domestico, il naturale consumo e indurimento dello zoccolo, che nel cavallo selvaggio o nel cavallo in libertà è assicurato dal contatto diretto e continuo fra zoccolo e suolo.

La coda del cavallo, oltre alla sua funzione estetica, ha il compito fondamentale di scacciare gli insetti e soprattutto le mosche, e di proteggere i genitali dalla sporcizia proveniente dall’esterno. Per questo motivo, la coda del cavallo deve sempre essere pulita e pettinata.

La criniera è un ammasso di pelo lungo e folto che serve a proteggere la testa e il muso del cavallo dagli agenti atmosferici e dal freddo, mantiene il collo caldo, fa defluire l’acqua quando l’animale non ha riparo dalla pioggia, protegge il cavallo dagli insetti.

La bocca del cavallo è munita di denti, che sono 40 nel maschio e 36 nella femmina. Sulla lingua i cavalli hanno particolari papille gustative che consentono loro di esaminare e discernere i cibi buoni da quelli nocivi alla loro salute; sono inoltre in grado di riconoscere gli alimenti più ricchi di sale, che è particolarmente importante per il loro benessere.

Le orecchie: L’udito del cavallo è piuttosto sviluppato. L’apparato uditivo è simile a quello umano, ma più sensibile ai suoni di frequenza alta, non percepibili dall’uomo. Oltre che con le orecchie il cavallo percepisce le vibrazioni anche con le vibrisse e con gli zoccoli.

Il ciuffo è un ammasso di crini che scende sulla fronte del cavallo e che serve, con il suo movimento, a proteggere gli occhi dagli insetti.

La fronte del cavallo può essere di colore uniforme o con chiazze di pelo bianco che possono essere classificabili a seconda della forma in stella, fiore, palla di neve, lista, striscia. La fronte si trova tra naso, orecchie e tempie, è lunga, larga, liscia e piana.

Testa accoglie nel suo interno gli organi del sistema nervoso centrale, che rappresentano la stazione di partenza di ogni impulso vitale. Inoltre nella testa hanno sede i principali organi di senso. Da un punto di vista estetico la forma della testa del cavallo è molto importante, perchè serve a caratterizzare la razza.

Gli occhi del cavallo sono tra i più grandi fra i mammiferi della terra. Il cavallo ha una capacità visiva notturna molto sviluppata, come il cane e il gatto. Questo permette al cavallo di sfuggire prontamente ai pericolosi attacchi dei predatori della notte; di giorno, questo animale riesce a vedere, oltre il suo campo visivo, il movimento rapido di un oggetto alle sue spalle, ma ha una limitata percezione dei colori, che si limitano soltanto al blu ed al rosso.

Il collo del cavallo riveste una grande importanza nel movimento perché, agendo da bilanciere, assicura stabilità ed equilibrio al cavallo nelle sue diverse andature.

Le narici del cavallo sono molto sensibili. L’olfatto equino è più sviluppato di quello dell’uomo. I cavalli, all’interno del branco, usano il senso dell’olfatto per corteggiare i loro simili; infatti, tramite l’odore emanato dalla giumenta, lo stallone ne riesce a comprendere la sua disponibilità all’accoppiamento; quando viene al mondo un puledro, la mamma annusa attentamente il corpo del suo piccolo per riconoscerlo al momento dell’allattamento e per educarlo. Infine, tramite l’olfatto, il cavallo percepisce il pericolo di un attacco dei predatori carnivori, a causa dell’odore che essi emanano, permettendogli così di sfuggire alla morte.

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Nomenclature Montessori per le parti del cavallo

Nomenclature Montessori per le parti del pesce

Nomenclature Montessori per le parti del pesce per bambini della scuola d’infanzia (immagine, nome, immagine e nome) e per la scuola primaria (immagine, nome, definizione) pronte per il download e la stampa in formato pdf.

Per realizzare l’incastro della rana in proprio trovi il tutorial qui:

Presentazioni ed esercizi qui: 

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Nomenclature Montessori per le parti del pesce
Set per attività con l’incastro del pesce

pdf qui:

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Nomenclature Montessori per le parti del pesce
Nomenclature 3-6 anni 

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Nomenclature Montessori per le parti del pesce
Nomenclature 6-9 anni 

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Nomenclature Montessori per le parti del pesce

Se preferite realizzare il materiale in proprio, questi sono i testi utilizzati:

I pesci sono animali acquatici a sangue freddo. Vivono in tutto il pianeta negli oceani, nei mari, nei fiumi, nei laghi e negli abissi. Ne esistono più di 30.000 specie. Il loro corpo è idrodinamico, cioè adatto a muoversi in acqua. I pesci sono vertebrati coperti di squame e dotati di pinne, che respirano attraverso le branchie. Le pinne sono gli organi di locomozione dei pesci, cioè gli organi che permettono il movimento. Si tratta di strutture formate da raggi ossei o cartilaginei collegati da una membrana di pelle.

Le pinne dorsali possono essere da 1 a 3 e a volte possono fondersi con l’anale e la caudale, formando un’unica grande pinna. La pinna dorsale si trova lungo la parte superiore del corpo  del pesce e serve a dare stabilità. Può essere dotata di spine, che servono da difesa contro i predatori.

La pinna pelvica, situata sul ventre del pesce, serve da timone quando il pesce vuole cambiare la direzione del suo movimento.

La pinna caudale è responsabile della principale spinta propulsiva del pesce, è disposta verticalmente rispetto al piano del pesce e si muove da destra verso sinistra e viceversa. Questa caratteristica permette di distinguere a prima vista un pesce da un cetaceo, in cui la pinna caudale è disposta orizzontalmente e si muove dal basso verso l’alto. A seconda della sua forma può essere adatta al nuoto per lunghe distanze oppure alla velocità.

La pinna pettorale si trova sotto all’apertura delle branchie, da entrambi i lati, e funziona da timone per accompagnare il movimento e aumentare la stabilità del corpo del pesce in acqua.

La pinna anale si trova non lontano dall’ano e viene usata per stabilizzare il pesce quando nuota. Non tutti i pesci ne sono dotati, ma in pesci particolari la pinna anale riveste una particolare importanza ai fini del movimento sostituendo la pinna caudale: nel pesce luna, ad esempio, la pinna anale accoppiata alla pinna dorsale consente al pesce di muoversi lentamente ondeggiando.

Il corpo dei pesci è idrodinamico, cioè adatto a muoversi in acqua. Le dimensioni dei pesci variano dai 16 m dello squalo balena ai circa 8 mm della Schindleria brevipinguis, considerato il vertebrato più piccolo del mondo.

Le scaglie. Come tutti i vertebrati, i pesci presentano una pelle composta da due strati: l’epidermide (la parte esterna) e il derma (la parte interna), ma sopra l’epidermide i pesci hanno uno strato in più formato da scaglie. Le scaglie sono formate da un materiale simile alla dentina e sono incastrate una con l’altra come le tegole di un tetto; crescono come crescono unghie e peli. La loro funzione è quella di coprire il corpo del pesce rendendolo liscio e idrodinamico.

La maggior parte dei pesci presenta gli occhi ciascuno su un lato: ciò consente loro di avere un campo visivo di quasi 360° e una visione monoculare (ognuno dei due occhi mette a fuoco indipendentemente dall’altro) e grandangolare, non ad alta definizione ma che permette di controllare l’eventuale avvicinarsi di un pericolo. Gli occhi dei pesci non hanno palpebre, sono mobili e piuttosto grandi.

La testa dei pesci è direttamente attaccata al corpo, senza collo. Contiene la bocca, gli occhi e le narici.

La bocca serve ad assumere il cibo e può avere forme diverse: i pesci che vivono in superficie hanno la bocca rivolta verso l’alto, i pesci che vivono a mezza altezza hanno la bocca parallela al corpo e pesci di fondo hanno la bocca orientata verso il basso. I pesci carnivori hanno i denti.

Le narici nei pesci non hanno funzione respiratoria, ma sono un organo dell’olfatto.  Sono delle rientranze ricoperte di rosette olfattive che percepiscono le particelle odorose. L’acqua è convogliata all’interno e poi estromessa.

La branchia è un organo di respirazione: nei pesci l’acqua ricca di ossigeno entra dalla bocca ed esce dalle branchie carica di anidride carbonica.

I pesci presentano un organo di senso non presente in altri vertebrati: la linea laterale. Essa è costituita da una serie di canalicoli che corrono lateralmente nella testa e nel corpo dell’animale, collegati con l’esterno tramite piccoli pori, e ha la funzione di percepire variazioni di bassissima frequenza, flebili campi elettrici, variazioni di pressione e vibrazioni. Dalla linea laterale queste informazioni raggiungono il cervello.

Nomenclature Montessori per le parti del pesce

Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori

Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori con cartamodelli e istruzioni. Gli incastri della zoologia comprendono la rana, il cavallo, l’uccello e il pesce.

Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori

Materiali:
– cartamodelli
– gomma eva
– forbici e taglierino
– pennarelli colorati
– perline di media grandezza
– colla a caldo
– colla vinilica.

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Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori
Incastro del pesce

Stampiamo il cartamodello e riportiamolo sul foglio di gomma con la carta carbone o facendo pressione con una penna o con la punta del taglierino:

decoriamo il pesce senza separarne le parti:

riportiamo i contorni del pesce completo sullo sfondo:

ritagliamo lo sfondo, incolliamo sul retro un cartoncino o un secondo foglio di gomma non ritagliato e inseriamo il pesce. Quindi dividiamo il pesce nelle sue parti:
– testa
– corpo
– pinna caudale
– pinna anale
– pinna pettorale
– pinna dorsale
– pinna pelvica
e incolliamo una perla con la colla a caldo, per permettere la presa a tre dita:

E l’incastro del pesce è  pronto:

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Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori
Incastro del cavallo

Procediamo come già mostrato per l’incastro del pesce:

 

Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori
Le parti in cui dividere il cavallo sono:
– testa
– collo
– criniera
– fianco
– zampe anteriori
– zampe posteriori
– coda.

Questo e’ l’incastro del cavallo completo:

 

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Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori
Incastro dell’uccello

Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori
Le parti dell’uccello sono:
– testa
– corpo
– ala
– coda
– zampe

Questo e’ l’incastro completo:

 

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Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori
Incastro della rana

Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori
Le parti della rana sono:
– testa
– zampa anteriore
– zampa posteriore
– zampa posteriore
– corpo

Questo e’ l’incastro completo:

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 Tutorial per realizzare gli incastri della zoologia Montessori

Incastro dell’Italia Montessori – presentazioni ed esercizi

Incastro dell’Italia Montessori – presentazioni ed esercizi per la scuola d’infanzia e primaria. L’incastro utilizzato per le presentazioni è prodotto da Montessori 3D di Boboto.

Dai 3 ai 6 anni facciamo leva sulle caratteristiche della mente per stimolare l’interesse del bambino verso la geografia, gettando le basi per la costruzione di un linguaggio tecnico connesso alla materia di studio. In questo periodo i bambini interiorizzano molte informazioni sulla geografia facilmente e in modo gioioso, ad esempio i termini per indicare le zone di terraferma e quelle d’acqua, i nomi dei continenti, dei paesi, ecc.
Così, quando il bambino avrà bisogno di utilizzare questi termini per i suoi studi, nella scuola primaria, avrà già grande familiarità con essi.
Questi termini saranno inoltre legati ad esperienze di successo e verranno visti dal bambino con simpatia e non con ostilità. Sarà sufficiente un breve riassunto perchè il bambino recuperi ciò che ha imparato quando era più piccolo.
Possiamo dire che mentre nella scuola d’infanzia il bambino entra in contatto con i fatti, nella scuola primaria esplora le ragioni che stanno dietro i fatti e le relazioni tra i fatti.

Nella scuola d’infanzia l’apprendimento quindi si realizza attraverso esercizi pratici, ad esempio con le forme della terra e dell’acqua:

ed esercizi sensoriali, ad esempio con gli incastri del planisfero:

dei singoli continenti, primi fra tutti l’incastro dell’Europa:

e dei singoli paesi, primi fra tutti l’incastro dell’Italia:

La geografia col metodo Montessori viene presentata, come tutte le altre materie d’insegnamento, in risposta a un bisogno del bambino: in questo caso si tratta del bisogno di comprendere la propria posizione nel mondo in relazione alle proprie storie personali e di viaggio.

Partendo dall’incastro del planisfero e progredendo attraverso gli incastri dei vari continenti e poi dei paesi, gli incastri della geografia hanno anche uno scopo secondario, che è quello di perfezionare il controllo motorio in previsione dell’utilizzo degli strumenti di scrittura, la motricità fine e la coordinazione occhio-mano.

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Incastro dell’Italia Montessori
Presentazione 1

Materiali:
– incastro del planisfero Montessori
– globo smerigliato, o globo colorato o mappamondo
– incastro dell’Europa o cartina dell’Europa
– tappeto
– incastro dell’Italia
– carta di controllo muta dell’Italia: si realizza facilmente riportando il contorno degli incastri su un cartoncino bianco.

Presentazione iniziale:

– mostriamo al bambino come prendere l’incastro dal mobiletto e portarlo sul tappeto o sul tavolo. Il piano di lavoro scelto dovrebbe essere parallelo alla parete nord della stanza. Mettiamo l’incastro nell’angolo in altro a destra del piano di lavoro
– con movimenti lenti e curati togliamo gli incastri e mettiamoli in ordine lungo il margine inferiore della tavola
– quando tutti gli incastri sono stati rimossi, rimettiamoli al loro posto con altrettanta lentezza e cura
– invitiamo il bambino a ripetere l’esercizio
– togliamo nuovamente tutti gli incastri e mescoliamoli. Chiediamo al bambino di riposizionarli


– possiamo mostrare al bambino come seguire i contorni dell’incastro tra le mani

e poi quello dello spazio vuoto sulla tavola:

Il pezzo va tenuto con la mano non dominante e i contorni vanno tracciati con la mano dominante.

Presentazione dell’esercizio:
– inviamo i bambini a partecipare alla presentazione e portiamo il materiale sul tappeto
– mostriamo ai bambini il globo e ripetiamo insieme i nomi dei continenti
– mostriamo l’incastro del planisfero, mettendolo sul tappeto accanto al globo colorato
– indicando il globo diciamo: “Questo è il modo in cui vediamo la terra dal cielo. Questa è la terraferma. Questa è l’acqua”
– “Noi viviamo sulla Terra. La Terra è una sfera. Ma per rappresentarla usiamo anche delle mappe, che invece di essere sfere, sono piatte. Infatti è più facile usare mappe piatte, e non a forma di sfera, ad esempio se stiamo facendo un viaggio”. Vi ricordate il planisfero? Ne abbiamo già parlato
– indichiamo l’incastro del planisfero e chiediamo: “Noi in quale continente viviamo?”. Sì, in Europa
– indichiamo l’Europa
– mostriamo l’incastro dell’Europa
– l’Europa è suddivisa in tanti territori più piccoli, gli Stati. Vogliamo nominarli insieme?
– Chiediamo: e noi in quale Stato viviamo? Sì, in Italia
– indichiamo la posizione dell’Italia nell’incastro dell’Europa, nel planisfero e nel globo, poi presentiamo ai bambini l’incastro dell’Italia e la cartina muta
– questa è l’Italia. Anche l’Italia è divisa in tanti territori più piccoli, che chiamiamo regioni. Noi in quale regione viviamo? Lo sapete? Noi viviamo in Calabria
– mostriamo ai bambini la Calabria sull’incastro e sulla cartina di controllo muta
– lentamente, utilizzando i pomoli, togliamo quattro incastri, cioè quattro regioni diverse, senza nominarli
– mettiamo gli incastri a fianco della tavola, sulla cartina muta di controllo
– reinseriamoli al loro posto, uno ad uno
– togliamo altri 4 incastri, sempre senza nominarli, mettiamoli a fianco della tavola e chiediamo a un bambino alla volta di reinserirli in modo corretto
– ripetiamo togliendo 8 incastri
– ripetiamo togliendo tutti gli incastri senza nominarli
– rimettiamo tutti gli incastri nella tavola
– ora togliamo di nuovo 4 incastri e nominiamoli, ad esempi dicendo: “Valle d’Aosta, Toscana, Abruzzo, Calabria”


– ripetere i nomi: “Valle d’Aosta, Toscana, Abruzzo, Calabria”
– chiediamo ai bambini di rimetterli al loro posto, nominandoli, cioè dicendo: “Per favore, rimetteresti a posto la Toscana?”
– quando tutti gli incastri sono di nuovo al loro posto, chiediamo a un bambino di prendere gli stessi 4 pezzi, uno per uno, nominandoli, ad esempio dicendo: “Per favore, toglieresti l’incastro della Valle d’Aosta?”
– quando i 4 incastri sono fuori chiediamo: “Quale regione vorresti rimettere al suo posto?”. Il bambino risponderà col nome di una regione e rimetterà l’incastro corrispondente al suo posto
– ripetiamo questa lezione in tre tempi con le altre regioni, finché il bambino ne conoscerà tutti i nomi.

Incastro dell’Italia Montessori
Nomenclatura utilizzata in questa presentazione:
– i nomi delle regioni italiane

Incastro dell’Italia Montessori
Nomenclature che possono essere presentate successivamente:
– i nomi dei capoluoghi di regione (i pomoli dell’incastro sono fissati proprio in corrispondenza del capoluogo di regione)
– i nomi dei mari italiani.

Incastro dell’Italia Montessori
Controllo dell’errore:
– gli incastri e la tavola di controllo.

Incastro dell’Italia Montessori
Scopo:

– preparare allo studio della geografia
– riconoscere visivamente le forme delle regioni italiane
– nomenclatura
– approfondire il concetto di rappresentazione piana del nostro mondo
– condurre il bambino verso l’astrazione
– rafforzare la mano in preparazione della scrittura.

Età:
– dai 5 anni, dopo l’incastro dell’Europa

Incastro dell’Italia Montessori
Estensioni per la scuola d’infanzia
:
– il bambino può costruire la cartina politica dell’Italia all’esterno del bordo della tavola, senza utilizzare la cartina muta di controllo
– mettiamo le regioni dell’incastro dell’Italia in un sacchetto del mistero: il bambino cercherà di identificarle al tatto.

Incastro dell’Italia Montessori
Estensioni per la scuola primaria
:
– abbinare i cartellini dei nomi alle regioni corrispondenti
– abbinare i cartellini dei nomi ai mari corrispondenti
– abbinare i cartellini dei nomi ai capoluoghi di regione corrispondenti
– disegnare le regioni italiane su cartoncini colorati seguendo i contorni degli incastri con la matita e ritagliarli. Comporre la cartina dell’Italia su un cartoncino ed etichettare regioni, capoluoghi di regione, mari italiani
– punteggiare i contorni degli incastri delle regioni su cartoncini colorati
– siccome ritagliare le regioni con le forbici può essere difficile per alcuni bambini, perchè i contorni sono molto irregolari, scegliere di punteggiarli può essere una soluzione migliore. Si può anche optare per una tecnica mista, punteggiando cioè i contorni con punti distanziati di circa 0,5 cm e poi usare i fori come guida per le forbici
– costruire un libretto delle regioni e dei mari italiani usando per i disegni gli incastri e ricercando informazioni varie
– costruire da soli una cartina politica dell’Italia su carta utilizzando per i contorni gli incastri, colorare le regioni con matite colorate, tempera o acquarello, gessi colorati
– tracciare i contorni degli incastri con una matita bianca su un cartoncino di colore scuro. Punteggiare i contorni. Mettere il lavoro sul vetro di una finestra per fare in modo che la luce passi attraverso la punteggiatura
– le cartine realizzate dai bambini possono essere etichettate con cartellini prestampati, cartellini preparati dai bambini, oppure i nomi possono essere scritti direttamente sulla cartina
– attività con le nomenclature e i libretti
– questionario sull’Italia
– questionari sulle regioni italiane (uno per ogni regione).

Trovi tutto il materiale stampabile qui:

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Incastro dell’Italia Montessori

Materiali stampabili per l’incastro dell’Italia Montessori

Materiali stampabili per l’incastro dell’Italia Montessori in formato pdf, che comprendono: cartellini delle regioni, cartellini dei capoluoghi di regione, cartellini dei mari, nomenclature in tre parti delle regioni italiane, nomenclature dei mari italiani in tre parti, questionario sull’Italia e questionari sulle regioni italiane (una per regione).

https://shop.lapappadolce.net/prodotto/materiali-stampabili-per-lincastro-dellitalia-montessori/

Realizzare l’incastro in proprio con cartoncino o gomma crepla (anche chiamata gomma eva, fommy o moosgummy) non è semplice ed i risultati rischiano di essere scadenti, per via dei numerosi incastri e dei contorni piuttosto complessi (anche stilizzando molto).

Per questo motivo ho scelto di non offrire un cartamodello da ritagliare, ed i colori che ho utilizzato per i materiali stampabili sono quelli dell’Incastro dell’Italia di Montessori Material

Se pensate comunque di poter ottenere un buon materiale col ritaglio, basterà copiare i contorni di una cartina politica dell’Italia.

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Le lezioni pronte con le presentazioni del materiale ai bambini e gli esercizi si trovano qui: 

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Materiali stampabili per l’incastro dell’Italia Montessori
Cartellini delle regioni italiane colorati con immagine della regione:

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Cartellini dei capoluoghi di regione colorati con immagine della regione:

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Cartellini dei mari e dei punti cardinali colorati:

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Nomenclature in 3 parti delle regioni italiane colorate (immagine, titolo, definizione):

Nomenclature in 3 parti delle regioni italiane in bianco e nero (immagine, titolo, definizione):

Materiali stampabili per l’incastro dell’Italia Montessori

Questo è il contenuto delle schede, se preferite realizzarle da soli:

Valle d’Aosta. E’ la regione più piccola d’Italia ed è l’unica a non essere suddivisa in province. Il capoluogo di regione è Aosta. Ha due lingue ufficiali: l’italiano e il francese. E’ la regione con la minore densità di popolazione. In questa regione si trovano le montagne più alte d’Italia. Ha un clima alpino. Per la bellezza dei suoi paesaggi il turismo è una voce molto importante della sua economia.
Piemonte. Il suo nome significa “al piede dei monti”, infatti è circondata dalle Alpi e da un tratto dell’Appennino ligure. Le Langhe e il Monferrato sono importanti zone collinari. In questa regione nasce il fiume Po. Il capoluogo di regione è Torino. E’ la seconda regione per superficie dopo la Sicilia. Il suo clima è continentale. Sono molto sviluppate l’agricoltura, il terziario e l’industria.
Lombardia. Il suo nome viene dal popolo dei Longobardi. Il capoluogo di regione è Milano. E’ la regione col maggior numero di abitanti, anche se è la quarta per estensione. Nella regione si trovano le Alpi e le Prealpi e il tratto centrale della Pianura Padana. E’ molto ricca di fiumi e laghi. Il clima è continentale. L’industria è molto fiorente, ma anche agricoltura e allevamento sono importantissimi.
Trentino Alto Adige. Il capoluogo di regione è Trento. Il territorio è montuoso e costituito dalle Alpi e dalle Dolomiti. Numerosi i laghi ed i fiumi. Il clima è piuttosto rigido. L’economia si basa su turismo, alberi da frutto, vite, legname, allevamento. In questa regione troviamo abitazioni particolari: maso e malga. Nella regione si parlano italiano, tedesco, ladino, cimbro e mocheno.
Veneto. In questa regione troviamo le Alpi e le Dolomiti, le Prealpi, la fascia collinare e la Pianura Veneta. Il capoluogo è Venezia. E’ la regione più pianeggiante d’Italia. Bagnata dal Mar Adriatico, la costa è bassa e sabbiosa con lidi e lagune. E’ ricca di fiumi e laghi. Si pratica l’agricoltura, l’allevamento, la pesca; l’artigianato, la piccola industria, il turismo nelle città d’arte e nelle località montane e marittime.
Friuli Venezia Giulia. E’ una delle regioni meno estese. Il capoluogo è Trieste. Oltre all’italiano si parla sloveno, tedesco e ladino. A nord si trovano Alpi e Prealpi. A ridosso della costa troviamo l’altopiano del Carso, coperto di doline. La pianura si affaccia sul Mar Adriatico e presenta zone lagunari. Nella regione soffia la Bora. L’economia si basa su agricoltura e allevamento, industria soprattutto alimentare  e navale e turismo balneare.
Liguria. E’ la terza più piccola regione, dopo Valle d’Aosta e Molise. Il capoluogo è Genova. La regione è formata da una stretta fascia di montagne poco elevate che formano un arco intorno al Golfo di Genova. Il clima è mite. I fiumi sono di modesta importanza e a regime torrentizio. I terreni sono coltivabili grazie ai terrazzamenti. L’economia si basa su terziario, turismo, industria metallurgica e raffinerie, agricoltura.
Emilia Romagna. Il suo capoluogo è Bologna. Circa la metà del territorio è occupato dalla Pianura Padana ed è bagnata dal Mar Adriatico. A sud si trova l’Appennino con monti poco elevati dalla forma arrotondata. E’ attraversata dal fiume Po che sfocia in mare formando le Valli di Comacchio a sud del delta. L’economia si basa su agricoltura e allevamento, industria alimentare, vino, pesca, turismo.
Toscana. Quinta per estensione, il suo capoluogo è Firenze. E’ bagnata dal mar Ligure e dal Mar Tirreno. E’ in prevalenza collinare, e le pianure si trovano solo lungo le coste o vicino ai fiumi. Comprende le isole dell’Arcipelago Toscano. L’economia si basa sulla produzione di vino, allevamento di ovini, industria estrattiva e turismo nelle città d’arte e nelle località balneari.
Marche. Il suo capoluogo è Ancona. E’ bagnata dal Mare Adriatico ed è in prevalenza collinare. Le coste sono basse e sabbiose. Nella regione scorrono molti fiumi, dal corso breve e torrentizio. L’economia si basa su agricoltura, allevamento, pesca, industria alimentare e artigianato specializzato, turismo nelle città d’arte e nelle località balneari.
Umbria. E’ una delle regioni più piccole. Il capoluogo è Perugia. Non è bagnata dal mare ed è interamente formata da montagne (Appennino) e colline. E’ ricca di fiumi.. In questa regione si trova il lago Trasimeno. Si producono vino e olio, insaccati, tartufo nero. L’industria sfrutta le Cascate delle Marmore per la produzione di energia elettrica. Altra risorsa è il turismo religioso e nelle città d’arte.
Abruzzo. E’ la regione del centro-sud più montuosa e comprende le cime più alte dell’Appennino. Il capoluogo è L’Aquila. Bagnata dal Mar Adriatico, le coste sono sabbiose e argillose. E’ la regione con la maggior superficie di ambienti naturali protetti. Il clima è continentale all’interno e mite sulla costa. L’economia si basa su turismo balneare e sport invernali, allevamento e agricoltura, piccola e media industria.
Lazio. Il capoluogo è Roma, che è anche capitale d’Italia. All’interno della regione si trova Città del Vaticano, il più piccolo stato del mondo. Tra l’Appennino e la costa pianeggiante si trova l’Antiappennino e gruppi di colline vulcaniche. E’ bagnata dal Mare Tirreno. L’economia di basa sul terziario per la centralità politica di Roma. Altre attività importanti sono agricoltura, allevamento, turismo.
Molise. Seconda regione più piccola d’Italia, dopo la Valle d’Aosta, il suo capoluogo è Campobasso. E’ in prevalenza montuosa e occupata dall’Appennino. Le coste sono bordate da pianure poco estese. E’ bagnata dal Mare Adriatico. Il clima è continentale all’interno, mite sulla costa. L’economia si basa su agricoltura e allevamento, artigianato e piccola industria.
Puglia. E’ bagnata dal Mar Adriatico e dal Mar Ionio. Il capoluogo è Bari. Verso il mare si estende l’altopiano carsico delle Murge. La pianura più vasta è il Tavoliere delle Puglie. Comprende le Isole Tremiti. E’ una regione povera di acque ed è la meno piovosa d’Italia. L’economia si basa su agricoltura, pesca, industria siderurgica e alimentare, turismo balneare. Famosi i trulli di Alberobello.
Campania. E’ la regione più densamente popolata d’Italia. Il capoluogo è Napoli. A est è occupata dall’Appennino. A ovest, dove è bagnata dal Mar Tirreno, si trovano le pianure costiere. I vulcani della regione sono attivi. La costa forma quattro golfi e comprende le isole dell’Arcipelago Campano. Il clima è mite anche nelle zone montuose. L’economia si basa su allevamento, agricoltura, turismo, piccola industria e artigianato.
Basilicata. Il capoluogo di regione è Potenza. E’ per la maggior parte montuosa e collinare, tranne lungo la costa ionica. E’ bagnata dal mar Ionio e dal Mar Tirreno.. La costa ionica è bassa, quella tirrenica alta e rocciosa. Il clima è mediterraneo sulla costa, continentale all’interno. L’economia si basa su allevamento, piccola industria, artigianato e turismo. A Matera si trovano antiche abitazioni dette “sassi”.
Calabria. Il capoluogo di regione è Catanzaro. La regione è una penisola per la maggior parte montuosa e collinare e bagnata dal mar Ionio e dal Mar Tirreno. Lo stretto di Messina la separa dalla Sicilia. Il clima è rigido nelle zone montane più interne, mite nelle zone vicine alla costa. Si praticano agricoltura e allevamento, l’industria è poco sviluppata, mentre è diffuso il turismo balneare.
Sicilia. E’ l’isola più grande d’Italia e di tutto il Mediterraneo, ed è la più grande regione italiana. Il capoluogo è Palermo. E’ bagnata dal Mar Tirreno, Ionio e di Sicilia. L’Etna è uno dei maggiori vulcani attivi del mondo. Comprende vari arcipelaghi e isole minori. Il clima è molto mite. Produce agrumi, mandorle e vino. Si pratica la pesca, l’artigianato, il turismo.
Sardegna. E’ la seconda isola italiana e del Mediterraneo, dopo la Sicilia. Il capoluogo è Cagliari. A Nord le Bocche di Bonifacio la separano dalla Corsica. Il territorio è per lo più collinare e montuoso, con altopiani e vallate. I fiumi sono torrentizi e i laghi per lo più artificiali. L’economia si basa su allevamento, industria estrattiva, artigianato e turismo balneare. Vi si trovano antiche costruzioni: i nuraghi.

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Nomenclature in tre parti delle regioni italiane colorate (immagine della regione, immagine dell’Italia e titolo):


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Nomenclature in tre parti dei mari italiani colorate (cartina dell’Italia, titolo e definizione):

Questo è il contenuto delle schede:

Mar Mediterraneo. Il suo nome significa “in mezzo alle terre”. E’ un mare quasi chiuso, per questo ha acque calme e poco interessate da tempeste violente e forti correnti: La temperatura delle acque è piuttosto alta.. Comunica con l’Oceano Atlantico (Stretto di Gibilterra), col Mar Nero (Stretto dei Dardanelli) e col mar Rosso (Canale di Suez). L’Italia divide il Mediterraneo in Orientale e Occidentale.
Mare Adriatico. Si estende a est della penisola italiana e comunica solo col mar Ionio attraverso il Canale d’Otranto. Ha forma allungata. E’ poco profondo e per questo è il mare più pescoso del Mediterraneo. Le sue coste sono in prevalenza basse e sabbiose.
Mar Ionio. Bagna da un lato le coste est della Sicilia, della Calabria e la Puglia fino al canale d’Otranto; dall’altro la Grecia. E’ il mare più profondo del Mediterraneo. Le coste possono essere basse e sabbiose oppure alte e rocciose.
Mare di Sicilia. Bagna la costa ovest dell’Italia a partire dal Promontorio di Piombino, la parte est della Corsica, la parte nord della Sicilia e la parte est della Sardegna.Ha la forma di un triangolo rettangolo. Le coste sono caratterizzate da golfi e insenature. In questo mare si trovano la maggior parte delle isole italiane.
Mar Tirreno. Bagna la costa ovest dell’Italia a partire dal Promontorio di Piombino, la parte est della Corsica, la parte nord della Sicilia e la parte est della Sardegna. Ha la forma di un triangolo rettangolo. Le coste sono caratterizzate da golfi e insenature. In questo mare si trovano la maggior parte delle isole italiane.
Mar di Sardegna. Bagna le coste ovest della Sardegna e della Corsica e si estende fino alle isole Baleari (Spagna). E’ un mare molto profondo. Le sue coste possono essere a volte alte e a volte basse. Le principali isole sono l’Isola di San Pietro e l’Isola di Sant’Antioco.
Mare Ligure. Bagna la costa della Liguria, la costa della Toscana fino al Promontorio di Piombino, e la costa del Nizzardo. E’ limitato dal Mar di Sardegna, dalla Corsica e dal Mar Tirreno. E’ un mare poco esteso e abbastanza profondo. Le sue coste sono alte e rocciose.

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Indicazioni per realizzare in proprio le mappe di controllo (parlate, mute, bianco e nero e colorate):

mappa di controllo I: una mappa con le regioni colorate e della stessa dimensione dell’incastro dell’Italia
mappa di controllo II: negli stessi colori e delle stesse dimensioni della prima mappa, ed ha in più i nomi delle regioni e dei mari italiani. Completa la mappa un set di cartellini (colorati o in bianco e nero) da usare per etichettare l’incastro dell’Italia
mappa di controllo III: una mappa in bianco e nero. Le regioni italiane sono della stessa dimensione dell’incastro dell’Italia
mappa di controllo IV: uguale alla mappa III ma con l’aggiunta dei nomi. Completa la mappa un set di cartellini da usare con l’incastro dell’Italia.
Le mappe di controllo vengono presentate al bisogno. In seguito possiamo preparare mappe simili ma di dimensioni ridotte da usare per colorare ed etichettare.
Per preparare queste mappe basterà, come già detto, copiare su grandi fogli di carta bianca i contorni del vostro incastro dell’Italia Montessori.

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Cartellini per lo studio dell’Italia

Livello I
In quale continente si trova l’Italia?
In quale emisfero si trova l’Italia?
Con quali stati e mari confina l’Italia?
Qual è la capitale italiana?
Nomina alcune città italiane importanti che conosci.
Disegna e colora la bandiera italiana.
Ricerca il significato dei colori della bandiera italiana.
Disegna una cartina dell’Italia. Segna la capitale e alcune città importanti che conosci.
Disegna alcuni simboli dell’Italia conosciuti in tutto il mondo.
Disegna una cartina dell’Italia includendo la scala chilometrica.
Etichetta gli stati e le acque che confinano con l’Italia.

Livello II
Qual è la regione italiana più grande?
Quale regione italiana è una penisola?
Quale regione italiana è un’isola?
In quale regione italiana vivi?
Quante sono le regioni italiane?
Quali regioni si trovano a est della Lombardia?
Quali regioni si trovano a ovest dell’Abruzzo?
Quali regioni si trovano a nord dell’Emilia Romagna?
Quali regioni italiane non sono bagnate dal mare?
Quali mari bagnano l’Italia a est?
Qual è l’unica regione che confina con la Valle d’Aosta?
Quali mari bagnano l’Italia a ovest?
Quali regioni si trovano a est delle Marche?

Livello III
Quali lingue si parlano in Italia?
Quale moneta si usa in Italia?
Raccogli alcuni francobolli italiani.
Quali sono le religioni più praticate in Italia?
Quale forma di governo c’è in Italia?
Quali sono le principali industrie italiane?

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Cartellini per lo studio delle regioni (un set per ogni regione)

Livello I
Qual è il nome della regione?
In quale stato si trova?
In quale continente si trova?
In quale emisfero si trova?
Da quali mari è bagnata? Se non è bagnata dal mare, a quanti chilometri di distanza si trova dal mare?
Qual è il suo clima?
Disegna una cartina della regione includendo la scala chilometrica.
Etichetta gli stati, le regioni e le acque che confinano con la regione.

Livello II
Usando la scala chilometrica, trova quanto misura la regione nel suo punto più largo e nel suo punto più stretto.
Quanto è popolata la regione?
Quanto misura la sua superficie in chilometri quadrati?
Qual è il capoluogo di regione?
Quante province ha la regione?
Elenca tutte le province della regione.
Elenca almeno altre tre città importanti della regione.
Quali sono le sue catene montuose e le montagne principali?
A quanti metri sul livello del mare si trova il suo punto più alto?
Elenca i principali fiumi e laghi della regione.
Su una cartina della regione da te disegnata, localizza tutti gli elementi che hai nominato nel questionario.

Livello III
Come si chiamano gli abitanti della regione?
Quale lingue e dialetti si parlano nella regione? Trova alcune parole in queste lingue o dialetti.
Quali tipi di vegetazione puoi incontrare nella regione?
Quali animali puoi incontrare nella regione?
Fai un disegno del paesaggio tipico della regione.
Disegna o ricerca immagini degli animali tipici della regione.

Livello IV
Quali sono i principali prodotti agricoli della regione?
Quali sono le industrie più importanti?
Quali sono le attività lavorative più importanti nella regione?
Quali prodotti esporta la regione?
Quali sono i piatti tipici?

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Materiali stampabili per l’incastro dell’Italia Montessori

Trovi tutto il materiale pronto in formato pdf qui:

Attività di vita pratica Montessori – la tavoletta dell’intreccio

Attività di vita pratica Montessori – la tavoletta dell’intreccio con indicazioni e lezione di presentazione.

Fare una treccia richiede capacità di pianificare i movimenti, controllo motorio, competenze motorie e visive e la coordinazione occhio-mano. La tavoletta dell’intreccio rende questo compito impegnativo più facile da imparare e divertente da praticare.

Si tratta di una tavoletta di legno cui sono fissate, lungo il margine superiore, tre cordicelle di tre colori diversi. A seconda del produttore ogni nastro può terminare con un nodo oppure con un numero (1, 2, 3).  Tradizionalmente i colori usati per le tre cordicelle sono rosso, giallo e blu. Ecco alcuni esempi:

E’ un materiale che può essere facilmente realizzato anche in proprio. Questi alcuni esempi trovati in rete:

insomma la soluzione più economica e funzionale è incastrare tre cordicelle in un portablocco a molletta:

o fissare tre mollette a un vassoio rettangolare (il mio è di IKEA), come ho fatto io:

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Attività di vita pratica Montessori – la tavoletta dell’intreccio
Presentazione

Materiali:
– tavoletta dell’intreccio.

Presentazione:
– portiamo la tavoletta dell’intreccio al tavolo, con le cordicelle intrecciate e fermate da una molletta

– togliamo la molletta e mettiamola sul tavolo, a parte

– cominciando dal basso, afferriamo la cordicella centrale con pollice ed indice della mano destra e solleviamola lentamente
– indichiamo con l’indice della mano sinistra in percorso che faremo compiere alla cordicella tenuta con la mano destra

– spostiamo la cordicella a destra o a sinistra (a seconda della direzione che avete indicato prima)

– facciamo passare la cordicella sopra all’altra cordicella e lasciamola
– afferriamo la cordicella centrale con pollice e indice della mano destra e solleviamola delicatamente

– indichiamo con l’indice della mano sinistra in percorso che faremo compiere alla cordicella tenuta con la mano destra
– spostiamo la cordicella a destra o a sinistra (a seconda della direzione che avete indicato prima)
– facciamo passare la cordicella sopra all’altra cordicella e lasciamola

– proseguiamo così per sciogliere completamente la treccia. Al termine diciamo: “Abbiamo sciolto la treccia”

– cominciando dall’alto, separiamo le tre cordicelle con pollice e indice della mano dominante
– mettiamo due cordicelle a sinistra della tavoletta e una a destra
– indichiamo la sinistra e diciamo: “Due cordicelle”

– indichiamo la prima delle cordicelle a sinistra e diciamo: “Prima cordicella”

– afferriamo la cordicella indicata con pollice e indice della mano sinistra

– solleviamo la cordicella e portiamola verso destra, davanti alla cordicella di destra

– indichiamo le cordicelle di destra e diciamo: “Due cordicelle”

– indichiamo la cordicella più a destra e diciamo: “Prima cordicella”
– solleviamo la cordicella indicata con pollice ed indice della mano destra
– solleviamo la cordicella e portiamola verso sinistra, davanti alla cordicella di sinistra

– continuiamo l’intreccio ripetendo la sequenza per tutta la lunghezza delle cordicelle
– fermiamo la treccia con la molletta

– al termine diciamo: “La treccia è completa”, oppure “Le cordicelle sono intrecciate”
– riponiamo la tavoletta dell’intreccio nel suo ripiano sullo scaffale delle attività di vita pratica.

Attività di vita pratica Montessori – la tavoletta dell’intreccio
Controllo dell’errore
:
– le cordicelle non risultano intrecciate
– l’aspetto cromatico della treccia non è armonioso.

Attività di vita pratica Montessori – la tavoletta dell’intreccio
Età
:
– 4 anni

Attività di vita pratica Montessori – la tavoletta dell’intreccio
Scopi
:
– sviluppo della coordinazione occhio-mano
– imparare a fare le trecce
– controllo della motricità fine in preparazione all’uso degli strumenti di scrittura.

Attività di vita pratica Montessori – la tavoletta dell’intreccio
Varianti
:
– intrecciare dei nastri al posto delle cordicelle
– intrecciare i capelli di qualcuno o di una bambola.

Attività di vita pratica Montessori – la tavoletta dell’intreccio
Presentazione 2

Con le cordicelle numerate

Materiali:
– tavoletta dell’intreccio con le cordicelle numerate. Per questa presentazione ho usato la tavoletta prodotta da Montessori 3D di Boboto.

Presentazione:
– portiamo la tavoletta dell’intreccio al tavolo

– mettiamo le cordicelle 1 e 3 a sinistra della tavoletta e la cordicella 2 a destra
– afferriamo la cordicella 1 con pollice e indice della mano sinistra
– solleviamo la cordicella 1 e portiamola verso il centro, davanti alla cordicella 2


– solleviamo la cordicella 2 con pollice ed indice della mano destra
– solleviamo la cordicella e portiamola verso sinistra, davanti alla cordicella 3

– solleviamo la cordicella 3 con pollice e indice della mano sinistra
– solleviamo la cordicella 3 e portiamola verso destra, davanti alla cordicella 1

– proseguiamo l’intreccio sollevando e spostando una dopo l’altra le cordicelle 1, 2 e tre

al termine diciamo: “La treccia è completa”, oppure “Le cordicelle sono intrecciate”

– seguendo il percorso inverso disfiamo la treccia
– riponiamo la tavoletta dell’intreccio nel suo ripiano sullo scaffale delle attività di vita pratica.

Attività di vita pratica Montessori – la tavoletta dell’intreccio
Controllo dell’errore
:
– le cordicelle non risultano intrecciate

Età:
– dai quattro anni.

Attività di vita pratica Montessori – la tavoletta dell’intreccio
Scopi
:
– sviluppo della coordinazione occhio-mano
– sviluppo delle abilità prensili
– imparare a fare le trecce
– controllo della motricità fine in preparazione all’uso degli strumenti di scrittura.

Attività di vita pratica Montessori – la tavoletta dell’intreccio
Varianti
:
– intrecciare dei nastri al posto delle cordicelle
– intrecciare i capelli di qualcuno o di una bambola.

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Attività di vita pratica Montessori – la tavoletta dell’intreccio

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

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 Tavole di Seguin PRESENTAZIONI ED ESERCIZI

Tavole di Seguin PRESENTAZIONI ED ESERCIZI per imparare a conoscere i numeri da 11 a 19, da 10 a 90 e da 11 a 99. Le presentazioni prevedono l’utilizzo, insieme alle tavole, di perle colorate, perle dorate e aste numeriche.

Tutto il materiale pubblicato sulle tavole di Seguin (download, presentazioni, tutorial, ecc.) si trova qui: LE TAVOLE DI SEGUIN

Qui puoi trovare anche i file dei cartelli dei numeri

e delle aste numeriche

Per le presentazioni ho utilizzato il mio materiale auto prodotto e le tavole di Seguin realizzate da Montessori 3D di Bobobo.

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 Tavole di Seguin PRESENTAZIONI ED ESERCIZI
La prima tavola di Séguin – numerazione da 11 a 19.

Il materiale è costituito da una serie di nove 10 scritti l’uno sotto l’altro e disposti in una cornice.

Sotto l’ultimo c’è uno spazio vuoto. Allegata a questa tavola c’è una serie di tavolette di grandezza sufficiente per coprire lo zero del 10, che si possono collocare nella cornice, introducendole dal lato destro fornito di apposita scanalatura.

L’esercizio consiste nel collocare la tavoletta dell’1 sopra lo zero del primo 10,

quella del 2 sullo zero del secondo 10 e così via,

fino a che il bambino non arriva a coprire col 9 l’ultimo zero. A partire da questo punto non si può fare altro, se non passare ad una seconda decina.

All’esercizio precedente bisogna associare la conoscenza dei termini. La difficoltà maggiore nella terminologia sta nel passaggio dal 10 al 20. Infatti, la struttura delle parole che si riferisce alla decina ed alle unità nasconde gli elementi che le compongono. Questi elementi, fondendosi, formano parole nuove.

Perciò, questa parte deve essere imparata a memoria mediante esercizi di composizione di parole costruite con cartellini.

La parola dici sarà sempre scritta in rosso, mentre l’altra parte della parola, che indica il gruppo di unità associate alla decina, sarà scritta in nero. Così fino al numero 16 l’unità precede la decina, negli altri (e poi in tutte le decine successive) l’unità segue la decina. In tal modo avremo:

un———–dici
do———–dici
tre———–dici
quattor—–dici
quin———dici
se————dici
—————dici—— a —– s-sette
—————dici—————- otto
—————dici—— a —–n-nove
venti.

Conclude la serie la parola “venti”, termine che si differenzia completamente da quelli che la precedono nella numerazione. Raggiunto il nove, poi, perfino le parole dimostrano che si è concluso il passaggio graduale, per entrare in un nuovo gruppo.

E’ ora necessario unire le conoscenze dei numeri da 11 a 19, fin qui considerati separatamente prima come quantità e poi come simboli. L’appaiamento quantità – simboli si conduce presentando contemporaneamente le perle colorate e i cartelli, per ciascuno dei numeri da 11 a 19. Nelle immagini vediamo il numero 15 con le perle colorate, e con le “perle colorate” stampabili:

Altro esercizio consisterà poi nel lasciare fissa la stessa decina, e sostituendo via via accanto ad essa i gruppi successivi di unità. Questo esercizio può essere eseguito sia con le perle colorate, sia con le aste numeriche:

Ogni volta che si forma una nuova quantità, c’è la relativa composizione del numero. Si pone così il bastoncino da 1 perla vicino a un bastoncino della decina, mentre nel cartello del 10 lo zero viene coperto dal simbolo dell’1. Si prosegue così, sostituendo e unendo fra loro quantità e simboli, lasciando fissa la decina.

Arrivati al 9, non si può continuare con lo stesso procedimento, perchè il bastoncino (o l’asta numerica) che segue il 9 non può che essere una nuova decina. Collochiamo  quindi la nuova decina accanto alla prima.

Per quanto riguarda i cartelli dei numeri, bisogna invece accantonare quelli usati prima e utilizzare il cartello del 20.

Tutti questi esercizi rafforzano il concetto chiave del sistema decimale, che si impernia sul passaggio da una decina all’altra, cioè dal 9 al 10. Dopo il 9, il ponte è stato superato: ha inizio una nuova decina.

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 Tavole di Seguin PRESENTAZIONI ED ESERCIZI
Esercizio 1 – Prima tavola di Séguin

tempo 1: si dispongono le tavolette di Séguin sul tappeto. L’insegnante tiene le tessere dei numeri da 1 a 9 e comincia inserendo quella dell’1 sul primo 10 dicendo: “10 e 1 si chiama undici. Questo è il nostro modo di scrivere 11. Undici.! “

Ripete più volte il nome. Poi mette sul secondo 10 la tessera del 2 dicendo: “10 e 2 si chiama dodici, Questo è il nostro modo di scrivere 12. Dodici.” L’insegnante continua allo stesso modo con tutti gli altri numeri fino al 19.

tempo 2: l’insegnante chiede ai bambini di indicarle le cifre che lei nomina, dicendo ad esempio “Mostrami il 18″ ecc…

tempo 3: l’insegnante indica le cifre non in ordine e il bambino le dice i nomi. Alla fine glieli chiede in ordine da 11 a 19.

Il materiale viene riposto in un luogo accessibile al bambino, in modo che lui possa usarlo ogni volta che lo desidera. Nei giorni successivi possiamo chiedere al bambino di comporre numeri non seguendo l’ordine:

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Tavole di Seguin PRESENTAZIONI ED ESERCIZI
Esercizio 2 – prima tavola di Séguin

collegare le cifre da 10 a 19 alle quantità 

Materiale: tavolette di Séguin dei 10, 9 barrette di perle del 10, un set di barrette di perle colorate da 1 a 9
Scopo: collegare le cifre da 10 a 19 alle quantità

Esercizio:
si sistemano le tavole di Seguin sul tappeto. L’insegnante mette una barretta del 10 e una dell’1 a sinistra del primo 10 della tavoletta dicendo: “10 e 1 è undici”, e chiede al bambino di contare le perle.

Poi prende la tessera mobile dell’1 e la fa scivolare sul primo 10 della tavoletta dicendo “10 e 1 è 11. Questo è il nostro modo di scrivere 11″.

Quindi il bambino mette le barrette a destra del numero 11.


Poi  chiede al bambino di mettere una barretta del 10 e una del 2 a destra del secondo dieci, quindi di comporre sulla tavoletta di Seguin il 12.
Il bambino conta le perline delle barrette.

Questo esercizio prosegue fino al 19.
Come sempre si ripone il materiale in un luogo accessibile al bambino, in modo che lui possa servirsene ogni volta che lo desidera.

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Tavole di Seguin – presentazioni ed esercizi
Seconda tavola di Séguin – numerazione da 11 a 99.

Scopo di questa seconda tavola è quello di verificare, per altra via, lo stesso fenomeno. E’ costituita da due tavole uguali:

la suddivisione in due tavole ha solo lo scopo di rendere più maneggevole il materiale. Sulla prima tavola sono presenti i numeri corrispondenti alle prime 5 decine: 10 20 30 40 50; nell’altra le quattro decine successive 50 60 70 80 90. Il materiale è completato da una serie di nove tavolette con le unità, che si possono inserire nelle tavole per coprire gli zeri.

Ci sono poi, per eseguire l’esercizio, le perle dorate del sistema decimale: 9 decine e 10 unità sciolte.

Per la numerazione da 11 a 99 si procede contemporaneamente con quantità e simboli. Per esempio, per il passaggio dalla seconda alla terza decina, si aggiunge ai due bastoncini dorati una perla e contemporaneamente si copre lo zero del 20 con la tavoletta dell’1, per ottenere il numero 21. Poi, si aggiungerà una seconda perla, sostituendo l’uno col la tavoletta del 2 per ottenere il numero 22.

Arrivati al 29, nel momento stesso in cui si aggiunge la decima perla, si sostituiscono le perle sciolte con una nuova decina: quelle tre decine che, spostandosi in basso, corrispondono al numero 30.

Inserendo e sostituendo, sopra lo zero del 10, una dopo l’altra, le nove cifre delle unità secondo la serie naturale dei numeri, si formano successivamente i numeri 11 12 13 14 15 16 17 18 19.

Giunti a questo punto, bisogna passare al 20, ripercorrendo il procedimento per comporre via via i numeri 21 22 23 24 25 26 27 28 29… e così via, fino ad arrivare al 99.

Giunti al 99 non è più possibile continuare con questo materiale: i riquadri sono insufficienti a contenere il numero 100, che è formato da tre cifre. L’unità che manca, e che non possiamo aggiungere, è una chiave più importante di quella che prima ci permetteva il passaggio da una decina all’altra. Si tratta anche qui di un “semplice uno”, ma questa unità è diversa da quella che ci ha permesso di percorrere una ad una le decine: porta con sè una nuova gerarchia, che richiede per esprimersi di uno spazio maggiore. E’ il passaggio dalle decine alle centinaia.

Le decine che si susseguono l’una all’altra sono le guide. Lo dimostrano le parole stesse, tutte differenti tra loro: dieci, venti, trenta, quaranta, cinquanta, sessanta, settanta, ottanta, novanta. Al contrario, i punti di passaggio da una decina alla successiva, ad eccezione di quelli tra le prime due decine che ha richiesto uno studio a parte, si distinguono con parole uniformi che corrispondono all’unione successiva delle nove unità con ciascuna decina: vent-uno venti-due venti-tre venti-quattro venti-cinque venti-sei venti-sette vent-otto venti-nove.

Questo si ripete via via per ogni nuova decina, allo stesso modo che per la sostituzione delle tavolette: è un’autentica addizione di parole.

Questi esercizi chiariscono e facilitano non solo la comprensione del sistema decimale, ma anche il meccanismo del contare che deve svolgersi sulla base del grande quadro del sistema decimale.

Tavole di Seguin – presentazioni ed esercizi
Esercizio 1 – seconda tavola di Seguin

Imparare i nomi dei numeri da 10 a 90 in relazione alle quantità

Materiale: 45 barrette di perle del dieci,
Scopo: imparare i nomi dei numeri da 10 a 90 in associazione alle quantità.

Esercizio:
si procede usando il metodo della lezione in tre tempi. L’insegnante porta sei barrette del 10 al tavolo del bambino e si siede accanto a lui.

Tempo 1: l’insegnante mette una barretta di fronte al bambino. Il bambino le dirà che è il 10.

Allora lei toglie la barretta dal tavolo ed al suo posto mette due barrette dicendo: “Questi sono due 10. Noi chiamiamo due 10 venti”, ripetendo venti più volte.

Poi toglie le due barrette, e al loro posto ne mette tre davanti al bambino “Questi sono tre 10. Noi chiamiamo tre 10 trenta” ripetendo trenta più volte.

Tempo 2: l’insegnante mette i tre gruppi di fronte al bambino e gli chiede di mostrarle quelli che via via indica, in ordine sparso:

“Poi mostrarmi il 30?”
“Mi indichi il 20?”
“Qual è il 10?”
“Se io li rimescolo, poi me li ridici?”
L’insegnante cambia l’ordine delle barrette più volte, e il bambino ripete i nomi correttamente.

Tempo 3: l’insegnante mette davanti al bambino una quantità alla volta e gli chiede di dirle il numero cui corrisponde. Alla fine della lezione l’insegnante dispone le quantità in colonna in ordine crescente e insieme al bambino ne dice i nomi: “Dieci, venti, trenta”.

Nei giorni seguenti ai numeri imparati vengono via via aggiunti tutti gli altri, fino al 90.

Si vanno via via a formare rettangoli sempre più larghi sul modello 10=10×1; 20=10×2; 30=10×3; ecc… Questo concetto non viene verbalizzato, si lascia che il bambino abbia un’impressione visiva della geometria del numero.

 Esercizio 2 – seconda tavola di Seguin

collegare le cifre da 10 a 90

Materiale:
tavolette di Séguin dal 10 al 90
45 barrette di perline colorate del 10.

Scopo: collegare le cifre da 10 a 90 alle quantità, contare da 10 a 90 con quantità e cifre

Esercizio:
le tavolette di Seguin vengono disposte verticalmente sul tappeto, e l’insegnante mostra al bambino come mettere correttamente le barrette di perline alla sinistra delle cifre, cominciando dal 10.

Appena il bambino capisce l’esercizio, può lavorare autonomamente, infatti siccome le barrette di perline sono contate, lui può accorgersi da solo di eventuali errori ed autocorreggersi.

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 Esercizio 3 – seconda tavola di Seguin

Identificare i numeri a 10 a 90 con le tavolette di Séguin

Materiale:
tavolette di Séguin numerate dal 10 al 90

Scopo:
identificare i numeri da 10  a 90

Esercizio: dopo che il bambino ha imparato i nomi dei numeri in relazione alle quantità, può associarli al segno grafico. Si utilizza il metodo della lezione in tre tempi:

tempo 1: l’insegnante indica i numeri uno alla volta in sequenza ripetendone il nome
tempo 2: l’insegnante chiede al bambino di indicarle i numeri che lei nomina in ordine sparso
tempo 3: l’insegnante indica i numeri in ordine sparso, e il bambino le dice il nome.

Al termine della lezione insegnante e bambino insieme, ripetono i nomi dei numeri in sequenza.

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 Esercizio 4 – seconda tavola di Seguin

Contare da 10 a 99 con le tavolette di Séguin e le perle colorate Montessori

Materiale:
tavolette di Séguin dal 10 al 90 e cifre mobili dall’1 al 9;
9 barrette di perline colorate del 10
un set di barrette di perline colorate dall’1 al 9.

Scopo:
costruire quantità e numeri in sequenza da 10 a 99. Questa è la tappa finale di tutto il lavoro svolto per imparare a contare.

Esercizio:
si prepara il materiale sul tappeto. Poi l’insegnante chiede al bambino di mettere una barretta di perline del 10 a sinistra del numero 10.

Poi gli mostra come costruire l’11 mettendo una perlina delle unità a sinistra del numero 10, quindi fa scivolare il numero mobile dell’uno sullo zero dicendo: “10 e 1 è 11, e noi lo scriviamo così, dieci e uno”.

L’insegnante mostra al bambino che per fare il 12 bisogna aggiungere un’altra unità, quindi toglie la tessera dell’1 e mette al suo posto quella del 2.

Insegnante e bambino continuano così a costruire i numeri e le quantità cui corrispondono fino a 19. I numeri mobili non usati si tengono da parte, girati sul rovescio:

“10 e 9 sono 19. Abbiamo una decina e 9 unità”.

Se noi avessimo un’unità in più  (mette una perlina in più) avremmo 10 unità, quindi sarebbero 2 decine”.

Quindi sostituisce le dieci perline con una barretta di perline del 10: “Ora dobbiamo mettere questa decina con le altre, così di barrette ne abbiamo due adesso, quindi siamo a 20, il nostro prossimo numero”.

Si procede così, rispettando i tempi di apprendimento del bambino, fino al 99.

Quando il bambino ha capito l’esercizio, può svolgerlo anche da solo.

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Inserendo e sostituendo, sopra lo zero del 10, una dopo l’altra, le nove cifre delle tavolette secondo la serie naturale dei numeri, si formano successivamente i numeri

11 – 12 – 13 – 14 – 15 – 16 – 17 – 18 – 19

 giunti a questo punto, bisogna passare al 20, ripercorrendo il procedimento per comporre via via i numeri:

21 – 22 – 23 – 24 – 25 – 26 – 27 – 28 – 29

e  così via fino alla fine, il 99. Sono sempre le stesse tavolette che servono da ponte fra il 10 e il 20, così come fra il 20 e il 30, fra l’80 e il 90.
Giunti al 99 non è più possibile continuare con questo materiale: i riquadri sono del tutto insufficienti a contenere il numero successivo, il 100, essendo costituito da tre cifre.
Quell’unità che manca e che non possiamo aggiungere è una chiave più importante di quella che prima ci permetteva il passaggio da una decina all’altra. Si tratta di un semplice uno, ma questa unità non è quella che ci permette di percorrere una ad una le decine: porta invece con sé una nuova gerarchia che richiede per esprimersi uno spazio maggiore. E’ il passaggio dalle decine alle centinaia.
Le decine che si susseguono l’una all’altra sono le guide. Lo dimostrano le parole stesse, tutte differenti fra loro: dieci, venti, trenta, quaranta, cinquanta, sessanta, settanta, ottanta, novanta.
Al contrario, i punti di passaggio da una decina alla successiva, ad eccezione di quelli tra le prime due decine che hanno richiesto uno studio a parte, si distinguono con parole uniformi che corrispondono all’unione successiva delle nove unità con ciascuna decina: vent-uno, venti-due, venti-tre, ecc. Questo si ripete per ogni decina: quaranta-cinque, quaranta-sei, ottanta-tre, ottanta-quattro, ecc. E’ un’autentica addizione di parole.
Gli esercizi descritti chiariscono e facilitano non solo la comprensione del sistema decimale, ma anche il meccanismo del contare che deve svolgersi sulla base del gran quadro del sistema decimale mostrato in principio. I passaggi non sono che dettagli, ponti sempre uguali che collegano un gruppo all’altro.
E’ la serie dall’uno al nove che opera e, una volta appreso in meccanismo, non c’è che da ripeterlo.
Gli ordini gerarchici che rappresentano il fondamento e la guida della numerazione devono venir studiati prima dell’attività di numerare e in se stessi. Poi il contare diverrà un’operazione semplice, con la quale non ci si può confondere.

CANTI DI NATALE – Venite adoriamo (canto popolare)

CANTI DI NATALE Venite adoriamo (canto popolare)  – con testo, spartito stampabile, e traccia mp3 scaricabile gratuitamente

CANTI DI NATALE
Venite adoriamo (canto popolare)
Testo

Venite adoriamo
Il nato bambino,
il figlio divino
per noi s’incarnò.
Sorgete o pastori
che al pari del giorno
coi raggi d’intorno
la notte spuntò.
Venite adoriamo
il nato bambino,
il figlio divino
per noi s’incarnò.
O candida notte
che i giorni fai lieti
già pria dei profeti
di te si parlò.

CANTI DI NATALE
Venite adoriamo (canto popolare)
mp3

https://www.lapappadolce.net/wp-content/uploads/2016/12/Venite-adoriamo.mp3

 

Il cofanetto delle figure geometriche piane come preparazione alla psicogeometria

Il cofanetto delle figure geometriche piane come preparazione alla psicogeometria. Secondo Maria Montessori ogni materia di insegnamento non dovrebbe procedere da sola, in modo lineare e separatamente dalle altre. Al contrario ognuna dovrebbe essere vista come un piccolo rivolo d’acqua che sgorga da una sorgente, si ingrossa, scompare per qualche tempo nascosto sotto le pietre, poi torna fuori più lontano, si unisce con altri rivoletti, si isola ancora e infine diventa un fiume con sponde proprie.

Questo vale anche per la geometria, che si avvia nella Casa dei Bambini (dai 4 ai 6 anni) quando il bambino si trova nel periodo di sviluppo dei sensi, delle coordinazioni motorie e del linguaggio. In questo periodo non interessano le analisi e le definizioni: il bambino assorbe il mondo esterno attraverso le sensazioni e la continua attività motoria che esercita sugli oggetti circostanti. Tenendo presente questa caratteristica peculiare della mente infantile, intorno ai 4 anni si presenta il primo materiale sistematico di forme geometriche piane, che serve a dare la prima rappresentazione sensoriale di esse: gli incastri geometrici piani.
Il vassoio di presentazione bianco e rosso delle immagini è prodotto da Montessori 3D di Boboto.

Ho già pubblicato sull’argomento:
Tutorial per costruire i vassoi delle figure geometriche 


– Cofanetto delle figure geometriche piane Montessori presentazione ed esercizi:

Per la prima presentazione si utilizzano le forme più regolari e contrastanti tra loro: un triangolo equilatero, un cerchio e un quadrato. Si tratta del vassoio di presentazione.

Dopo aver lavorato col vassoio di presentazione vengono gradualmente aggiunte le altre figure, fino a lavorare con più figure differenti insieme: triangolo, rettangolo, pentagono, rombo, trapezio, cerchio.

Infine si danno i vassoi contenenti sei figure che rappresentano varietà e gradazioni della stessa forma:

  • sei triangoli diversi: triangolo rettangolo isoscele, rettangolo scaleno, equilatero, acutangolo isoscele, ottusangolo isoscele, ottusangolo scaleno
  • il quadrato e cinque rettangoli che hanno un lato costante (10 cm) e l’altro degradante di 1 cm fino al rettangolo che ha il lato minore di 5 cm
  • sei poligoni dal pentagono al decagono, tutti costruiti in modo che siano iscritti in un cerchio che ha 10 cm di diametro
  • sei cerchi di cui il maggiore ha diametro di 10 cm e il minore di 5 e gli altri il diametro successivamente degradante di 1 cm dal primo all’ultimo
  • figure varie a contorni curvi: triangolo equilatero, ellisse, ovale, due fiori costruiti sullo stesso quadrato, uno sul lato e uno sull’angolo

Si tratta di incastri che si possono inserire perfettamente in una cornice quadrata, muniti di una manopola per la presa a tre dita. Ogni incastro può essere collocato esattamente solo nella propria cornice. L’esercizio dunque porta a una comparazione continua tra le forme, e a un controllo materiale su identità e differenze.

Che cosa c’è di identico tra la cornice e l’incastro? La linea di contorno. I due oggetti, incastro e cornice, in se stessi sono molto diversi, e in certo modo opposti: la cornice ha dal lato esterno sempre la stessa forma (un quadrato), invece gli incastri hanno contorni esterni diversissimi (triangolo, rettangolo, cerchio, pentagono, ecc.). Il quadrato delle cornici ha però incavi di contorno diversissimi, corrispondenti a quelli degli incastri: ha un vuoto, una mancanza di materia.

Col materiale degli incastri geometrici piani il bambino si dedica a comparazioni tra le figure geometriche ed al loro studio intuitivo, grazie ad esperienze attive fatte di spostamenti, ricerche e tentativi. L’attività del bambino con questo materiale è un’attività complessa: la mano sposta, l’occhio riconosce, la mente giudica.

Per richiamare l’attenzione del bambino sul contorno, facciamo eseguire un esercizio speciale: il bambino deve toccare tutto il contorno dell’incastro e poi il contorno dell’incavo che sta nella cornice.

I movimenti della mano seguono il contorno e questo movimento eseguito lentamente, attentamente e con precisione, dice Maria Montessori, dà un’idea motrice. Il bambino può riconoscere anche grazie al movimento la forma del contorno, e mettere in rapporto la forma rilevata come identica nell’incastro e nella cornice.

Gli esercizi proseguono a occhi bendati: il bambino mette una serie di incastri nelle cornici, toccandone attentamente i contorni e senza l’aiuto della vista.

Il cofanetto delle figure geometriche piane come preparazione alla psicogeometria

In tutti i vassoi previsti nel cofanetto, le figure sono costruite in modo da avere un riferimento alla medesima dimensione lineare: 10 cm. Il triangolo equilatero ha il lato di 10 cm e il cerchio il diametro di 10 cm. Così il triangolo, non essendo inscritto nel cerchio, non può entrarvi, né a maggior ragione il cerchio nel triangolo. Questa impossibilità pratica di sbagliare è il controllo dell’errore insito nel materiale stesso. Grazie a questo principio il bambino, una volta conosciuto l’uso degli oggetti, può procedere senza insegnante.

L’importanza di avere una cornice di incastro non è solo quella di garantire il controllo dell’errore: la cornice richiama anche l’attenzione sulle particolarità che differenziano le varie forme, quando il bambino cerca per tentativi cerca per tentativi la cornice giusta per la piastrella che ha in mano, o prova a incastrarla in diversi sensi.

Il quadrato, ad esempio, si può spostare nei quattro lati ed entra sempre. Il rettangolo, se non si appoggia in modo che i lati maggiori e minori corrispondano, rimane fuori dalla cornice. Il quadrato, tuttavia, non si può rigirare nella cornice tante volte come un poligono e questo, dal pentagono al decagono, fa passi sempre più piccoli nel suo giro. Il cerchio, infine, può girare tutto intorno senza interruzioni.

Il materiale degli incastri geometrici può insomma insegnare la differenza tra le figure senza intervento da parte dell’insegnante, che interviene solo per presentare gli esercizi e per dare i nomi delle forme geometriche attraverso la lezione in tre tempi che si utilizza per tutti i tipi di nomenclatura.

Col materiale degli incastri geometrici nella mente del bambino, grazie all’apprendimento dei concetti della geometria, si sviluppa il senso geometrico. Gli occhi del bambino sono stimolati a sentire l’aspetto geometrico dell’ambiente che li circonda: il piano del tavolo rettangolare, gli esagoni delle mattonelle del pavimento, i cerchi dei piatti, i quadretti dei fazzoletti, le ellissi delle cornici dei quadri … porte, finestre, decorazioni assumono un significato nuovo.

Questa nuova attitudine della mente, questa osservazione spontanea che si manifesta grazie allo sviluppo di una particolare sensibilità interiore, è qualcosa di molto diverso da ciò che consideriamo “apprendimento logico”.

Aggiungere alcune nozioni di una data disciplina, in questo caso della geometria, durante i periodi sensitivi prepara nella personalità attitudini che predispongono la mente a comprendere, depositano germi permanenti di interesse nell’intelligenza.

Il cofanetto delle figure geometriche piane come preparazione alla psicogeometria

Le figure geometriche rappresentate negli incastri vengono ripetute come semplici disegni su tre serie di cartoncini quadrati, che hanno la stessa dimensione delle cornici. Su di esse le figure riproducono:

  • serie 1: gli incastri colorati nella stessa dimensione e colore
  • serie 2: il contorno con una striscia colorata
  • serie 3: una linea sottile.

La linea di contorno, già tante volte percepita dal movimento della mano, viene dunque isolata e resa visibile.

Il cofanetto delle figure geometriche piane come preparazione alla psicogeometria

Le tre serie di cartoncini possono essere realizzate facilmente utilizzando come modello gli incastri.

Gli esercizi con gli incastri geometrici sono primissime esperienze che mettono in rapporto il bambino piccolo, dai tre o quattro anni di età, con le forme geometriche. Le sue conoscenze sono intuizioni d’insieme, che egli riceve attraverso la sua esperienza attiva.

Esperimenti scientifici per bambini: portiamo un palloncino a elio in automobile

Esperimenti scientifici per bambini: portiamo un palloncino a elio in automobile.

La prima legge della dinamica di Newton, detta anche principio d’inerzia o legge di Galileo afferma che “un corpo mantiene il proprio stato di quiete o di moto rettilineo uniforme, finché una forza non agisce su di esso”.

Pensiamo a quando viaggiamo in automobile: quando l’auto accelera ci sentiamo spinti all’indietro, mentre una frenata improvvisa ci farebbe volare in avanti, se non avessimo le cinture di sicurezza allacciate.

Questo esperimento dimostra il diverso comportamento che può avere un pendolo o un pallone gonfiato con aria, e un pallone gonfiato ad elio all’interno di un’automobile che accelera e rallenta.
Vedremo che il pendolo o il pallone gonfiato ad aria si comportano in modo del tutto prevedibile, cioè oscillano all’indietro quando si accelera e in avanti quando si rallenta. Il palloncino ad elio, invece, non risponde alla legge di Newton sul moto, ma risponde invece al principio di Archimede, essendo l’elio più leggero dell’aria.

Materiale:
– un pendolo o un palloncino
– corda, forbici, nastro adesivo
– automobile
– palloncini
– bombola di elio

Esperimenti scientifici per bambini: portiamo un palloncino a elio in automobile

Esperimento:
– fissiamo un palloncino gonfiato con aria (o un pendolo) al tettuccio dell’automobile. Osserviamo che quando l’auto è ferma l’oggetto pende verso il basso
– quando l’auto accelera in avanti, l’oggetto oscilla all’indietro:

– quando l’auto rallenta, l’oggetto oscilla in avanti

– ora gonfiamo un palloncino con la bombola di elio:

– fissiamo sul fondo dell’auto il palloncino e osserviamo che va verso l’alto:

– quando l’auto accelera in avanti, il palloncino a elio oscilla in avanti:

– quando l’auto rallenta, il palloncino ad elio oscilla all’indietro:

Come afferma il principio di Newton, tutti i corpi tendono a rimanere fermi se sono fermi o in movimento se sono in movimento, se una forza non agisce su di loro in modo diverso. Quando l’automobile parte, l’aria contenuta nell’auto, che era ferma, tende a restare ferma, finché la forza data dal movimento dell’auto non agisce su di essa. Quando l’auto accelera in avanti, la densità dell’aria aumenta verso la parte posteriore dell’automobile, quindi la pressione nella parte posteriore dell’auto aumenta. Il pallone a elio, quindi, galleggia sull’aria più densa e si sposta in avanti.

Esperimenti scientifici per bambini: portiamo un palloncino a elio in automobile

Quello che succede al palloncino gonfiato con elio è simile a quello che avviene ad una bolla d’aria all’interno di un barattolo pieno d’acqua. Infatti l’elio è più leggero dell’aria, e l’aria è più leggera dell’acqua.
Se teniamo il barattolo in orizzon
tale, la bolla d’aria sale verso l’alto (come il palloncino d’elio), se noi incliniamo il barattolo l’acqua si sposta e spostandosi sposta la bolla d’aria. Questo avviene nel barattolo tenuto in orizzontale in automobile:

Quando si accelera il palloncino va in avanti perchè l’aria contenuta nell’auto si sposta all’indietro. Quando si rallenta il palloncino va indietro perchè l’aria contenuta nell’auto va in avanti.

Allo stesso modo il palloncino va a sinistra se l’auto curva a sinistra, e va a destra se l’auto curva a destra:

Qui il video completo (anche con sottotitoli in italiano): Youtube.

Canto: Me compare Giacometo

Canto: Me compare Giacometo. Con testo, spartito stampabile in formato pdf e traccia audio. Per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Canto: Me compare Giacometo – Testo

Me compare Giacometo
el gaveva un bel galletto;
quando el canta el verze el beco
el fa proprio innamorar.
Quando el canta el canta el canta
el verze el beco, el beco, el beco
el fa proprio, proprio, proprio innamorar.

Un bel giorno la parona
per far festa a gl’invitati
la ghe tira el colo al galo:
la lo mette a cusinar.
La ghe tira tira tira
el col al galo, galo, galo:
la lo mette, mette, mette a cusinar.

Le galline tutte matte
per la perdita del gallo
le ga rotto anche el ponaro
da la rabbia che le ga.
Le ga rotto, rotto, rotto
anche el ponaro naro naro
da la rabbia rabbia rabbia che la ga.

Traccia audio: Me compare Giacometo

https://www.lapappadolce.net/wp-content/uploads/2016/09/Me-compare-Giacometo.mp3

Incastro della rana Montessori

Incastro della rana Montessori con presentazioni ed esercizi per bambini della scuola d’infanzia.

E’ possibile realizzare l’incastro in proprio con feltro, cartoncino o gomma eva. Questo è il mio tutorial con cartamodelli pronti:

Il materiale degli incastri degli animali è composto da 5 incastri principali:
– un pesce
– una tartaruga (per la classe dei rettili)
– una rana (per la classe degli anfibi)
– un cavallo (per la classe dei mammiferi)
– un uccello.
Si tratta quindi degli animali tipici di una determinata classe di vertebrati.

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Incastro della rana Montessori
Presentazione 1
(presentazione del materiale)

Scopo:
– introdurre i nomi delle parti del corpo caratteristiche degli animali (uno per ogni classe di vertebrati)
– dare informazioni particolari sulle diverse parti del corpo degli animali
– consentire al bambino di confrontare la morfologia degli animali con quella degli esseri umani

Presentazione
– invitiamo un bambino a lavorare con noi all’esercizio
– andiamo allo scaffale della zoologia e, se lo abbiamo a disposizione,  indichiamo il cofanetto per gli incastri degli animali:

MATERIALIMONTESSORI.IT

– diciamo: “Questo è il cofanetto degli incastri degli animali, e questi sono gli incastri degli animali”
– mostriamo al bambino come prendere dal cofanetto l’incastro della rana e tenerlo correttamente per portarlo al tavolo o al tappeto
– arrivati al posto diciamo: “Questo è l’incastro della rana. Su questo incastro noi possiamo vedere le parti del corpo della rana”
–  attiriamo l’attenzione del bambino sugli incastri, e diciamo che si tratta di un materiale molto utile a tutti e che lo maneggeremo  con delicatezza e cura
– mostriamo al bambino come prendere i pezzi in modo corretto utilizzando i pomoli, per rimuoverli dalla tavola


– prendiamo il primo incastro e posiamolo sul tappeto


– chiediamo al bambino di rimuovere i rimanenti incastri e metterli sul tappeto


– dopo aver rimosso tutti i pezzi, prendiamone uno per i pomoli e mostriamo al bambino come riposizionarlo correttamente nell’incastro
– invitiamo il bambino a proseguire l’attività con gli altri incastri
– quando il lavoro è concluso, riponiamo l’incastro della rana nel cofanetto degli incastri degli animali, se lo abbiamo a disposizione, oppure sullo scaffale della zoologia
– incoraggiamo il bambino a prendere dal cofanetto gli incastri degli animali e lavorare con essi ogni volta che lo desidera.

Età: a partire dai 4 anni.

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Incastro della rana Montessori
Presentazione 2
(nominare le parti del corpo della rana)

Materiale
– incastro della rana
– cartellini della parte della rana pronti (oppure cartellini in bianco e penna nera).

Nomenclatura usata: testa, tronco, zampe anteriori, zampe posteriori. In seguito si aggiungono: occhi, narici, orecchie, bocca, collo, dita.

Presentazione:
– invitiamo un bambino che ha già lavorato cofanetto degli animali e chiediamogli di aiutarci a stendere il tappeto e a portare l’incastro della rana sul piano di lavoro
– togliamo i primi tre incastri nominandoli, cioè dicendo ad esempio: “testa, tronco, zampe posteriori”


– ripetere i nomi: “testa, tronco, zampe posteriori”
– chiediamo ai bambini di rimetterli al loro posto, nominandoli, cioè dicendo: “Per favore, rimetteresti a posto il tronco?”
– quando tutti gli incastri sono di nuovo al loro posto, chiediamo a un bambino di prendere gli stessi tre pezzi, uno per uno, nominandoli, ad esempio dicendo: “Per favore, toglieresti l’incastro della testa?”
– fatto questo chiediamo: “Quale parte del corpo della rana vorresti rimettere al suo posto?”. Il bambino risponderà col nome di una parte e rimetterà l’incastro corrispondente al suo posto
– ripetiamo questa lezione in tre tempi con le altre parti del corpo della rana, finché il bambino conoscerà i nomi di tutti e sei gli incastri
– se lo riteniamo efficace, mentre introduciamo i nomi delle parti del corpo possiamo darne una breve descrizione, ad esempio dicendo: ” Queste sono le zampe posteriori. Le zampe posteriori sono molto più grandi e più forti di quelle anteriori. Servono alla rana per fare grandi salti, e in questo modo le rane possono spostarsi per lunghe distanze.”
– oppure: “Questa è la testa della rana. Ha due grandi occhi, un naso e una bocca. All’interno della bocca la rana ha una grande lingua appiccicosa. Per nutrirsi la rana lancia la sua lingua fuori dalla bocca e cattura gli insetti.”
– oppure: “Questo è il tronco o corpo della rana. Nel tronco ci sono organi importanti come come lo stomaco,  il cuore, il fegato.”
– se il bambino mostra vivo interesse per questo genere di presentazioni, continuiamo nei giorni seguenti, finché non avrà acquisito familiarità con i nomi delle parti del corpo della rana
– per l’esercizio della lettura e della scrittura togliamo un incastro alla volta dalla tavola e componiamo la parola corrispondente con l’alfabeto mobile


– se il bambino è in grado di leggere, scriviamo sui cartellini in bianco i nomi delle parti del corpo ed abbiniamoli agli incastri, oppure introduciamo i cartellini pronti e i fogli di controllo

Età: a partire dai 4 anni

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Incastro della rana Montessori
Attività che possiamo proporre con l’incastro della rana

Le attività legate all’utilizzo dell’incastro della rana possono essere di discriminazione visiva, di discriminazione tattile,  di nomenclatura, di preparazione alla scrittura, di lettura; possono coprire varie fasce d’età:
– discriminazione visiva: lavorare con gli incastri; assemblare il corpo della rana su un foglio di controllo; gioco del “Cosa manca”
– discriminazione tattile: gioco del “Cosa manca”, borse del mistero, assemblaggio alla cieca
– preparazione alla scrittura: ricreare l’incastro col ritaglio
– sviluppo del linguaggio: gioco del detective, fogli di controllo e cartelli, nomenclature, definizioni.

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Incastro della rana Montessori
Lavorare con gli incastri

E’ l’attività più ovvia. Il bambino più piccolo può avere bisogno di procedere per più tentativi ed errori, mentre i più grandi sono in grado di mettere facilmente i pezzi negli incastri.

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Incastro della rana Montessori
Assemblare il corpo della rana su un foglio di controllo

Una volta che un bambino sa maneggiare gli incastri con facilità nella cornice, può provare a costruire il corpo della rana utilizzando un foglio di controllo.
I fogli di controllo in commercio prevedono un foglio muto con cartellini mobili e un foglio parlato: 

naturalmente questo è un materiale che si può realizzare facilmente in proprio, riportando i contorni degli incastri e preparando i cartellini necessari.

I fogli di controllo che ho preparato io, pronti per il download e la stampa, sono qui:

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Incastro della rana Montessori
Gioco: “Cosa manca?”

– mettiamo l’incastro della rana completo davanti al bambino
– chiediamo al bambino di voltarsi o di chiudere gli occhi (oppure bendiamolo), togliamo un pezzo dalla tavola e nascondiamolo
– chiediamo al bambino di guardare e di dirci il nome della parte mancante
– il gioco può essere reso più difficile, togliendo due pezzi invece di uno; oppure chiedendo di rispondere non a voce, ma scrivendo o disegnando la parte mancante
– si potrebbe anche chiedere di riconoscere al tatto la parte mancante (cioè tenendo gli occhi chiusi o con la benda sugli occhi).

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Incastro della rana Montessori
Incastro alla cieca

Il bambino può ricomporre l’incastro della rana con gli occhi bendati. Ricordate che è più semplice, all’inizio, se tutti gli incastri sono posizionati ordinatamente a lato della tavola, prima di bendare il bambino.

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Incastro della rana Montessori
Borsa del mistero

– scegliamo un pezzo dell’incastro della rana e mettiamolo in una piccola borsa del mistero
– il bambino tastando la borsa (oppure bendato) identifica la parte del corpo della rana
– si possono anche inserire nella borsa più pezzi alla volta, o anche tutti.

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Incastro della rana Montessori
Ricreare l’incastro col ritaglio

Tracciare il contorno degli incastri è una valida attività di pre-scrittura, e si può rendere più interessante tracciando con la matita i pezzi e poi ritagliandoli, oppure tracciando i pezzi direttamente col punteruolo.

Materiale:
– incastro della rana
– fogli di carta colorata (verdi oppure in vari colori)
– foglio di carta bianca
– matita
– punteruolo o forbici
– colla da carta

Scopo:
– approfondire la conoscenza delle parti del corpo della rana
– esercitare l’occhio e la mano in preparazione alla scrittura.

Presentazione:
– chiediamo ai bambini di portare al tavolo il materiale
– chiediamo a un bambino di scegliere un incastro e di darcelo
– mettiamo l’incastro scelto dal bambino sul foglio di carta colorato e mostriamo come tracciarne il contorno con il punteruolo. Possiamo scegliere di punteggiare interamente il contorno:

oppure di fare fori distanti tra loro di circa mezzo centimetro, che serviranno come guida per le forbici:

– con l’aiuto dei bambini ritagliamo tutte le parti della rana nello stesso modo
– al termine componiamo la rana sul foglio di carta
– incoraggiamo il bambino a ripetere l’esercizio da solo
– se il bambino sa già scrivere, può aggiungere al disegno la nomenclatura.

Nomenclatura usata: testa, tronco, zampe anteriori, zampe posteriori.

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Incastro della rana Montessori
Ricreare l’incastro col disegno e preparare fogli di controllo da soli

Tracciare il contorno degli incastri è una valida attività di pre-scrittura.  Creare il disegno completo dell’incastro è più impegnativo rispetto al collage, perché richiede che il bambino posizioni correttamente i pezzi sul foglio bianco prima di tracciarli.

Materiale:
– incastro della rana
– foglio di carta
– matita e matite colorate.

Scopo:
– approfondire la conoscenza delle parti del corpo della rana
– esercitare l’occhio e la mano in preparazione alla scrittura.

Presentazione:
– chiediamo ai bambini di portare al tavolo il materiale
– chiediamo a un bambino di scegliere un incastro e di darcelo
– mettiamo l’incastro scelto dal bambino sul foglio di carte e mostriamo come tracciarne il contorno con la matita


– togliamo l’incastro e coloriamo usando lo stesso colore dell’incastro originale
– prendiamo un altro incastro e posiamolo sul foglio nella stessa posizione in cui si trova nella tavola originale. Tracciamone i contorni e coloriamolo
– continuiamo allo stesso modo finché non avremo disegnato tutta la rana
– incoraggiamo il bambino a ripetere l’esercizio da solo
– se il bambino sa già scrivere, può aggiungere al disegno la nomenclatura.

Nomenclatura usata: testa, tronco, zampe anteriori, zampe posteriori.

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Incastro della rana Montessori
Caccia al tesoro (o gioco del detective)

Una volta che il bambino conosce il nome di ogni parte del corpo della rana, è possibile utilizzare i pezzi per giocare al detective:
– togliamo tutti i pezzi dall’incastro e mettiamoli a lato della tavola
– diciamo: “Sto cercando… sto cercando… un pezzo che inizia con la lettera C”
– se i bambini non indovinano aggiungiamo un suono
– quando hanno indovinato mettiamo il pezzo nell’incastro
– possiamo giocare anche con le lettere finali o centrali.

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Incastro della rana Montessori
Nomenclature in tre parti immagine, titolo 

– i bambini abbinano la scheda immagine+titolo all’immagine singola e al nome singolo
– identificano la parte corrispondente sull’incastro, prendono il pezzo e lo pongono sulle carte corrispondenti.

Le carte delle nomenclature sono disponibili qui:

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Incastro della rana Montessori
Scrivere i cartellini appropriati

Se il bambino sa scrivere le prime parole, può esercitarsi a scrivere dei propri cartellini per l’incastro della rana. In questa fase, naturalmente, non importa se qualche parola non è scritta correttamente.
Se il bambino è nella fase in cui riconosce i suoni, ma non sa gestire praticamente gli strumenti di scrittura, può utilizzare gli alfabeti mobili.

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Incastro della rana Montessori
Nomenclature in tre parti immagine, titolo, definizione

Materiale
– carte delle nomenclature delle parti della rana (titolo, immagine, definizione)
– incastro della rana.

Presentazione:
– mettiamo sul piano di lavoro tutte le carte delle immagini
– distribuiamo tra i bambini (o mettiamo in ordine sparso sul piano di lavoro) i titoli
– chiediamo a un bambino quale parte del corpo della rana è evidenziato nella prima immagine. Il bambino abbina all’immagine il titolo, quindi pone su di esso l’incastro corrispondente
– proseguiamo allo stesso modo per tutte le parti del corpo della rana
– se i bambini sanno già leggere bene, distribuiamo le carte delle definizioni e chiediamo loro di abbinarle a titoli e immagini


– se i bambini non sanno leggere bene, leggiamo noi una ad una le definizioni e discutiamo coi bambini dove è corretto metterle.

Scopo:
– introdurre il nome e le definizioni delle parti del corpo della rana
– aggiungere informazioni particolari relative all’anatomia della rana.

Le carte delle nomenclature sono disponibili qui:

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Incastro della rana Montessori

 

Forme della terra e dell’acqua per i contrasti geografici Montessori

Forme della terra e dell’acqua per i contrasti geografici Montessori: presentazioni fatte utilizzando le cornici pronte offerte da Boboto: 

Il materiale pronto per questo genere di presentazioni è composto di solito da 3 coppie di forme contrastanti: lago-isola, golfo – penisola, stretto-istmo. Esistono anche set che prevedono 4 coppie, con l’aggiunta delle forme contrastanti baia-capo; oppure 5 coppie, con l’aggiunta ulteriore della coppia arcipelago-rete di laghi.

Come vedremo nei prossimi articoli, questo materiale è ampiamente utilizzato nel primo approccio alla geografia fisica sia nella scuola d’infanzia sia nella scuola primaria, ma esistono alternative didattiche che non ne prevedono l’uso con buone motivazioni.

Forme della terra e dell’acqua per i contrasti geografici Montessori
Presentazione 1


Materiali:
– forme dei contrasti terra-acqua: lago-isola, golfo – penisola, stretto-istmo, baia-capo,  arcipelago-rete di laghi
– un vassoio con una piccola brocca d’acqua (se volete colorata di blu), una ciotola vuota, un contenitore per la terra, una spugnetta.

Presentazione:
– mostriamo al bambino come trovare e portare le forme al tavolo o al tappeto
– mettiamo le forme scelte sul piano di lavoro, distanti dal bambino
– avviciniamo la prima forma e versiamo l’acqua e la terra al suo interno

– con delicatezza rimettiamo la forma riempita accanto alle altre
– proseguiamo così con le altre forme
– quando tutte le forme sono state riempite, mostriamo ai bambini la parte della forma occupata dalla terra e diciamo: “Questa è terra”. Poi indichiamo la parte occupata dall’acqua e diciamo: “Questa è acqua”. Infine indichiamole insieme e diciamo: “Questa è terra, questa è acqua”
– prendiamo il globo smerigliato e mettiamolo sul piano di lavoro. Mostriamo ai bambini le terre sul globo. Diciamo: “Questa è terra”. Indichiamo la terra nelle forme e diciamo: “Anche questa è terra”. Facciamo lo stesso con l’acqua


– prendiamo il globo colorato, e indichiamo anche su questo la terra e l’acqua; confrontiamole con le forme della terra e dell’acqua


– prendiamo l’incastro del planisfero e indichiamo la terra e l’acqua; confrontiamole con le forme della terra e dell’acqua.

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Forme della terra e dell’acqua per i contrasti geografici Montessori
Presentazione 2

Materiale:
– forme pronte per i contrasti geografici
– materiale di riempimento per la terra (riso venere, terriccio, sabbia)
– acqua limpida o colorata di blu

Presentazione:
– diciamo ai bambini: “Abbiamo parlato di altipiani, montagne, torrenti, fiumi, laghi e stagni. Anche i continenti sono forme che si creano tra terra e acqua”
– mostriamo le forme lago-isola e diciamo: “Un lago è uno specchio d’acqua circondato da terra. Un’isola è una terra circondata da acqua”
– “possiamo osservare queste due forme della terra e dell’acqua versando dell’acqua e della terra in questi stampi”
– versiamo l’acqua al centro dello stampo e la terra intorno, e avremo il lago
– versiamo nel secondo stampo la terra al centro e l’acqua intorno, e avremo l’isola

– indichiamo il lago e diciamo: “Il lago è una massa d’acqua circondata da terra”
– indichiamo l’isola e diciamo: “L’isola è una massa di terra circondata da acqua”
– ripetiamo con la coppia contrastante golfo-penisola:

e infine con la coppia stretto-istmo:

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Forme della terra e dell’acqua per i contrasti geografici Montessori
Presentazione 3

I materiali per la geografia che vengono in genere presentati prima di questo materiale sono:
– il globo smerigliato (terra e acqua)
– il globo a due colori (continenti e oceani)
– il globo colorato (nomi di continenti e oceani)
– l’incastro del planisfero (nomi dei continenti e degli oceani)
– incastro dell’Europa, cioè del continente in cui vivono i bambini (nomi dei Paesi Europei, dei mari e degli oceani).

Presentazione:
– mostriamo ai bambini il globo smerigliato e ricordiamo insieme ciò che abbiamo imparato. Chiediamo ai bambini di mostrarci i continenti e gli oceani, osserviamo le penisole, le isole, gli stretti e gli istmi, gli arcipelaghi… Discutiamo le definizione coi bambini

– mostriamo ai bambini le figure delle forme terra e acqua:

penisola: è la terra che si protende verso l’oceano.
stretto: un corpo sottile di acqua che collega due corpi più grandi di acqua.
capo: una terra che è in parte circondata dal mare
golfo: una zona d’acqua che penetra nella terra.
baia: una zona d’acqua in parte circondata da terra.
istmo : una stretta lingua di terra che collega due corpi più grandi di terra.
sistema di laghi: un gruppo di laghi vicini tra loro.
arcipelago: un gruppo di isole vicine tra loro.

– presentiamo le forme a due a due, per opposti, e diamone una breve definizione. Per iniziare presentiamo le tre coppie lago-isola, golfo-penisola, stretto-istmo
– mostriamo ai bambini gli stampi per i contrasti terra-acqua di questi tre primi opposti e riempiamoli insieme di terra e acqua

– abbiniamo le figure alle forme riempite e lasciamo i bambini liberi di toccare ed esplorare.

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Forme della terra e dell’acqua per i contrasti geografici Montessori
Presentazione 4

Materiali:
– forme della terra e dell’acqua: lago, isola, baia, penisola, istmo e stretto
– una brocca con acqua leggermente colorata di blu
– una ciotola di terra o sabbia o riso venere
– un panno e una spugna per pulire e asciugare
– un piccolo contenitore con oggetti in miniatura (pesci, barche, persone e animali).

Presentazione
– invitiamo un piccolo gruppo di bambini attorno a un tavolo, dove avremo già messo i materiali
– indichiamo ai bambini  le forme
– attiriamo la loro attenzione su una coppia di contrasti alla volta
– invitiamo un bambino a versare l’acqua blu nella prima forma e un altro bambino a versarla nella forma contrastante
– invitiamo un bambino a versare la terra nella prima forma e un altro bambino a versarla nella forma contrastante
– diciamo, ad esempio: “Questo è lo stretto”, e “Questo è l’istmo”.
– prendiamo gli oggetti in miniatura, uno alla volta, e chiediamo ai bambini se appartengono all’ambiente terrestre o all’ambiente acquatico, e mettiamoli nelle forme

– al termine mostriamo ai bambini come riordinare il materiale.

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Presentazione 5

Materiali:
– modelli per isola e lago, penisola e del golfo, istmo e stretto
– una ciotola vuota
– un contenitore per la terra
– una brocca d’acqua colorata di blu
– uno strofinaccio
– un cucchiaio
– una spugna.

Presentazione:
– portiamo due modelli di forme contrastanti sul tavolo
– versiamo l’acqua nel primo stampo e discutiamo la forma
– versiamo l’acqua nel secondo e discutiamo la forma
– fare lo stesso con la terra
– diamo la nomenclatura e la definizione
– quando il bambino è pronto passiamo ad una nuova coppia di opposti.

Scopo:
– aumentare la consapevolezza del bambino rispetto alle forme che assumono la terra e l’acqua sul pianeta

Età: dai 3 anni e mezzo

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Presentazione 6

I materiali per la geografia Montessori forniscono ai bambini  un modo pratico per esplorare il mondo. Il globo smerigliato:

presenta i continenti formati da una texture ruvida, in contrasto con gli oceani blu e lisci. I bambini imparano così a distinguere terra e acqua.

Il concetto può essere rafforzato con l’utilizzo delle forme contrastanti della terra e dell’acqua, che sono la rappresentazione tridimensionale del concetto:

Il bambino sperimenta e impara i nomi e le definizioni per le forme contrastanti di isola, lago, istmo, stretto, ecc.

Le figure delle forme terra e acqua sono invece la rappresentazione bidimensionale dello stesso concetto:

Infine vengono presentate le carte delle nomenclature.

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Presentazione 7

Materiale:
– cinque coppie contrastanti delle forme della terra e dell’acqua
– una brocca d’acqua
– un contenitore per la terra
– una piccola spugna
– un asciugamano
– una ciotola vuota
– una raccolta di piccoli oggetti

Presentazione 
– invitiamo un piccolo gruppo di bambini
– mostriamo lo scaffale dove si trovano le forme della terra e dell’acqua e prendiamo la prima coppia contrastante, ad esempio stretto ed istmo
– chiediamo a un bambino di portarle al tavolo, mentre un altro bambino porta una brocca d’acqua e se il materiale lo richiede la ciotola per la terra e il cucchiaio
– diciamo: “Ora verseremo l’acqua negli stampi per vedere diverse forme che può assumere in relazione alla terra” e versiamo l’acqua per rendere visibile appunto la zona occupata dalle acque
– facciamo lo stesso con le zone occupate dalla terra
– indichiamo il primo stampo e diciamo: “Questo è un…” i bambini completano la frase
– indichiamo lo stampo contrastante e diciamo: “Questo è un…”
– diamo una breve definizione e cerchiamo esempi reali nel globo o nel planisfero
– mostriamo altre coppie contrastanti
– al termine mostriamo come pulire ed asciugare il materiale utilizzato.

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Presentazione 8

Materiali:
– quattro coppie di modelli (strutture opposte): isola-lago, istmo-stretto, capo-baia, golfo-penisola
– acqua
– terra
– brocca
– spugna
– colorante blu (facoltativo)
– carte delle nomenclature (immagine, titolo, definizione)
– secchio.

Presentazione:
– mettiamo il vassoio sul tavolo e chiediamo a un bambino di versare l’acqua colorata e la terra nei modelli
– nominiamo ogni forma e diamo la definizione
– chiediamo a un bambino di formare le coppie di forme opposte chiedendo: “Cosa rende queste due forme l’una l’opposta dell’altra?”
– dopo la lezione, versiamo con attenzione l’acqua nel secchio e asciughiamo il modello con la spugna che si trova sul vassoio.

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Presentazione delle forme della terra e dell’acqua

Scopo:
– sperimentare concretamente in forma tridimensionale molte delle forme assunte dalla terra e dell’acqua sul pianeta,
– imparare le definizioni delle varie morfologie
– dare un’impressione sensoriale delle forme che assumono la terra e l’acqua sul pianeta
– arricchire il vocabolario relativo allo studio della geografia
– osservare le forme della terra e dell’acqua come esistono nella realtà.

Età: dai 3 ai 6 anni circa.

Estensioni:
– i bambini possono realizzare i loro modelli con plastilina, playdoug o pasta di sale, mettendo a loro disposizione un vassoio preparato con tutto il materiale necessario.

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Forme della terra e dell’acqua per i contrasti geografici Montessori

 

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