Nomenclature Montessori per le parti della rana per bambini della scuola d’infanzia (immagine, nome, immagine e nome) e per la scuola primaria (immagine, nome, definizione) pronte per il download e la stampa in formato pdf.
Per realizzare l’incastro della rana in proprio trovi il tutorial qui:
Nomenclature Montessori per le parti della rana Set per attività con l’incastro della rana
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Nomenclature Montessori per le parti della rana Nomenclature 3-6 anni
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Nomenclature Montessori per le parti della rana Nomenclature 6-9 anni
Nomenclature Montessori per le parti della rana
Se preferite realizzare il materiale in proprio, questi sono i testi utilizzati:
La rana è un anfibio. Gli anfibi trascorrono metà della loro vita in acqua come i pesci, e metà sulla terra. Il suo nome scientifico, usato per rane, rospi e raganelle, è anuria, che significa “senza coda”. La rana è un carnivoro e si nutre di prede vive: insetti e piccoli invertebrati acquatici o terrestri. Non sanno masticare, quindi ingoiano le prede intere. I maschi della rana per attirare la femmina gracidano: per emettere questo verso gonfiano dei sacchetti d’aria che si trovano nelle loro guance.
La rana ha grandi occhi sporgenti. Nella rana la palpebra inferiore è più lunga e si alza davanti all’occhio come un velo, mentre la palpebra superiore è sempre immobile. La rana può anche ritirare gli occhi all’interno della testa. La vista della rana è sensibile al movimento, e si nutrono di prede vive perché non vedono bene le cose che non si muovono. Gli occhi della rana possono muoversi in tutte le direzioni, anche quando l’animale è sott’acqua.
La rana ha lunghe zampe posteriori molto muscolose che permettono all’animale di spiccare grandi salti e nuotare con agilità. Le zampe posteriori della rana hanno tre articolazioni, e per questo hanno la forma di una lettera zeta.
Le estremità delle zampe posteriori hanno cinque dita palmate che aiutano nel nuoto e non hanno unghie. Le specie che si arrampicano sugli alberi, come le raganelle, sotto alle dita hanno dei dischetti adesivi. Le estremità delle zampe anteriori hanno invece quattro dita soltanto, non palmate.
Il collo della rana è brevissimo e rigido, consentendo movimenti della testa molto limitati.
Le orecchie della rana sono prive di padiglione. Le due macchie rotonde che si trovano sopra gli angoli della bocca sono le membrane timpaniche. Queste membrane si trovano a fior di pelle. Attraverso le membrane timpaniche i messaggi uditivi raggiungono il cervello. La rana può riconoscere il verso delle sue simili.
La bocca della rana è ampia e si estende da un lato all’altro della testa. La lingua è molto lunga, piuttosto sottile ed appiccicosa e la rana può lanciarla velocemente fuori dalla bocca per catturare le prede vive. La rana non mastica, ma ingoia le prede intere.
Le zampe anteriori della rana sono piccole e corte e servono principalmente per mantenere il corpo in equilibrio. L’animale se ne può servire anche per spingere il cibo nella bocca.
La testa della rana è collegata al corpo attraverso un collo molto corto e piuttosto rigido. Presenta una bocca molto larga, due narici, le membrane timpaniche e occhi molto sporgenti. Contiene il cervello della rana.
Le rane hanno un tronco tozzo e tarchiato. Tutti gli organi interni della rana si trovano nel tronco: cuore, polmoni, apparato digerente. La pelle è fine, umida e nuda, cioè senza squame. Finché l’animale rimane nell’acqua non subisce danni, ma sulla terraferma può disidratarsi. Per questo le rane e tutti gli anfibi in genere si ricoprono di un sottile strato di muco, prodotto da apposite ghiandole della pelle, ed appaiono viscidi.
Le narici della rana si aprono nella cavità orale rendendo possibile all’animale di respirare senza aprire la bocca. Le narici della rana, inoltre, le permettono di respirare anche sott’acqua.
Incastro del planisfero Montessori con presentazioni ed esercizi per bambini a partire della scuola d’infanzia e primaria.
L’incastro del planisfero utilizzato è offerto da Boboto:
Dai 3 ai 6 anni facciamo leva sulle caratteristiche della mente assorbente e della caratteristica sensibilità per il linguaggio per stimolare l’interesse del bambino verso la geografia, gettando le basi per la costruzione di un linguaggio tecnico connesso alla materia di studio. In questo periodo i bambini interiorizzano molte informazioni sulla geografia facilmente e in modo gioioso, ad esempio i termini per indicare le zone di terraferma e quelle d’acqua, i nomi dei continenti, dei paesi, ecc. Così, quando il bambino avrà bisogno di utilizzare questi termini per i suoi studi, nella scuola primaria, avrà già grande familiarità con essi. Questi termini saranno inoltre legati ad esperienze di successo e verranno visti dal bambino con simpatia e non con ostilità. Sarà sufficiente un breve riassunto perchè il bambino recuperi ciò che ha imparato quando era più piccolo. E’ quindi bene che i bambini nella scuola d’infanzia entrino in contatto con i termini geografici: Equatore, Tropico del Cancro e del Capricorno, fasce climatiche, caratteristiche fisiche della terra e dell’acqua, nomi di continenti, paesi, stati, province e città, tipi di abitazioni, cibo, costume, movimenti delle persone, flora, fauna, produzioni tipiche, trasporti… Nella scuola primaria questo lavoro verrà approfondito aggiungendo sempre più dettagli. Possiamo dire che mentre nella scuola d’infanzia il bambino entra in contatto con i fatti, nella scuola primaria esplora le ragioni che stanno dietro i fatti e le relazioni tra i fatti.
Nella scuola d’infanzia l’apprendimento quindi si realizza attraverso esercizi pratici (ad esempio con le forme della terra e dell’acqua) ed esercizi sensoriali (ad esempio con gli incastri del planisfero, dei continenti, dei paesi ecc…).
La geografia col metodo Montessori viene presentata, come tutte le altre materie d’insegnamento, in risposta a un bisogno del bambino: in questo caso si tratta del bisogno di comprendere la loro posizione nel mondo in relazione alle loro storie personali e di viaggio.
La didattica Montessori dà molta importanza all’insegnamento della geografia, a partire da un’età molto precoce. Questo può sorprendere gli osservatori, soprattutto perchè la maggior parte dei programmi in età prescolare non comprendono la geografia. Nella didatta Montessori la geografia rappresenta un auto dato ai bambini per sviluppare una comprensione profonda del loro posto nell’universo. Il concetto chiave è quello di “educazione cosmica”.
Incastro del planisfero Montessori Presentazione 1
Materiali: – incastro del planisfero Montessori – globo colorato – tappeto – un mappamondo gonfiabile o una pallina di creta, plastilina o pasta di sale – planisfero di controllo muto.
Presentazione: – mostriamo ai bambini il globo colorato e ripetiamo insieme i nomi dei continenti. Per farlo possiamo cantarne i nomi, ad esempio, seguendo la melodia di “Fra Martino”, così: (Fra Martino) – Europa (campanaro) – Europa (dormi tu) – Asia Africa (dormi tu) – Asia Africa (suona le campane) – America del Nord (suona le campane) – America del Sud (din don dan) – Antartide Oceania (din don dan) – Antartide Oceania cantando indichiamo i continenti nominati
– mostriamo l’incastro del planisfero, mettendolo sul tappeto accanto al globo colorato – indicando il globo diciamo: “Questo è il modo in cui vediamo la terra dal cielo. Questa è la terraferma. Questa è l’acqua” – “Noi viviamo sulla Terra. La Terra è una sfera. Ma per rappresentarla usiamo anche delle mappe, che invece di essere sfere, sono piatte. Infatti è più facile usare mappe piatte, e non a forma di sfera, ad esempio se stiamo facendo un viaggio” – “Per fare una mappa praticamente dobbiamo appiattire il globo” – se abbiamo a disposizione il mappamondo gonfiabile sgonfiamolo dicendo : “Guardate. Questa è la terra. Si tratta di una sfera. Ora la abbiamo appiattita” – se usiamo creta, plastilina o pasta di sale facciamo una pallina, tagliamola in due metà e appiattiamole – indichiamo l’incastro del planisfero e confrontiamolo con mappamondo sgonfio o con i due dischi di creta o pasta – con la mano dominante e utilizzando la presa a 3 dita, afferriamo il pomolo e solleviamo l’Europa dicendo: “Questa è l’Europa, dove viviamo noi.”
– mettiamo l’incastro sul tappeto, lungo il margine superiore della tavola
– con l’indice seguiamo il contorno dell’Europa sul planisfero
– prendiamo di nuovo in mano l’incastro dell’Europa e tracciamone i contorni con l’indice – fatto questo, rimettiamo l’incastro al suo posto nel planisfero – ripetiamo con gli altri continenti – mostriamo ai bambini il planisfero di controllo muto – spostiamo gli incastri dalla tavola al planisfero di controllo, quindi rimettiamoli nella tavola.
Incastro del planisfero Montessori Presentazione 2
Gli esercizi di geografia e di botanica sono anche esercizi sensoriali, e materiali come il il globo smerigliato e il globo colorato servono a dare un’introduzione concreta e tattile ai principi astratti della Geografia. Continenti e stati sono rappresentati con mappe colorate a incastri mobili. Queste mappe puzzle aiutano il bambino a sentire una connessione diretta tra loro e il mondo che li circonda.
Materiale:
– globo colorato – incastro del planisfero (i continenti sono negli stessi colori usati per il globo colorato, ognuno con un pomolo. Gli oceani sono blu e fissati al telaio) – una pallina di creta o pasta di sale
Presentazione del materiale: – invitiamo un gruppo di bambini – portiamo il materiale al tappeto – prendiamo il globo colorato e chiediamo a un bambino di indicarci un continente o un oceano – mostriamo l’incastro del planisfero e diciamo: “Anche questa tavola rappresenta la nostra Terra, qui però la vediamo divisa in due metà e appiattita” – possiamo dimostrare la cosa prendendo una pallina di creta o pasta di sale, tagliandola a metà e appiattendola in due cerchi
Incastro del planisfero Montessori – Presentazione: – indichiamo un continente sul globo colorato e chiediamo al bambino di mostrarcelo sul planisfero – invitiamo il bambino a tracciare il contorno del continente sul globo e sul planisfero – chiediamo al bambino di togliere l’incastro e metterlo sul tappeto – dopo che il bambino ha lavorato con l’intera mappa possiamo introdurre i nomi degli oceani con delle lezioni in tre tempi
Nomenclatura utilizzata: I nomi dei continenti
Controllo dell’errore: – gli incastri
Scopo: – preparazione allo studio della geografia fisica
Età alla presentazione: dai 3 anni e mezzo ai 4 anni, dopo il globo colorato
Incastro del planisfero Montessori Presentazione 3 (imparare i nomi dei continenti con la lezione in tre tempi)
Gli incastri della geografia rappresentano il materiale che introduce il bambino alla conoscenza del mondo in cui vive. Partendo dall’incastro del planisfero e progredendo attraverso gli incastri dei vari continenti e poi dei paesi, il bambino apprende una notevole quantità di informazioni che gli saranno utili negli anni successivi, e sviluppa interesse verso la geografia. La sua curiosità è costantemente stimolata. Gli incastri della geografia hanno anche uno scopo secondario, che è quello di perfezionare il controllo motorio in previsione dell’utilizzo degli strumenti di scrittura, la motricità fine e la coordinazione occhio-mano.
Incastro del planisfero Montessori – Materiale – l’incastro del planisfero – il globo colorato
Incastro del planisfero Montessori – Presentazione: – inviamo i bambini a partecipare alla presentazione e portiamo il materiale sul tappeto – mettiamo il globo colorato a sinistra del planisfero – ripetiamo le nomenclature apprese sul globo colorato – portiamo l’attenzione del bambino su un continente specifico sul globo e poi mostriamolo sul planisfero – diciamo: “Anche questa tavola rappresenta la nostra Terra, qui però la vediamo divisa in due metà e appiattita” – lentamente, utilizzando i pomoli, togliamo tre incastri, cioè tre continenti diversi – mettiamo gli incastri a fianco della tavola – reinseriamoli al loro posto, uno ad uno – togliamo altri tre incastri, mettiamoli a fianco della tavola e chiediamo a un bambino alla volta di reinserirli in modo corretto – ripetiamo togliendo quattro incastri – ripetiamo togliendo tutti gli incastri – ora togliamo tre incastri e nominiamoli, ad esempi dicendo: “Nord America, Oceania, Africa” – ripetere i nomi: “Nord America, Oceania, Africa”
– chiediamo ai bambini di rimetterli al loro posto, nominandoli, cioè dicendo: “Per favore, rimetteresti a posto l’Africa?” – quando tutti gli incastri sono di nuovo al loro posto, chiediamo a un bambino di prendere gli stessi tre pezzi, uno per uno, nominandoli, ad esempio dicendo: “Per favore, toglieresti l’incastro dell’Europa?” – quando i tre incastri sono fuori chiediamo: “Quale continente vorresti rimettere al suo posto?”. Il bambino risponderà col nome di un continente e rimetterà l’incastro corrispondente al suo posto – ripetiamo questa lezione in tre tempi con gli altri continenti, finché il bambino conoscerà i nomi di tutti e sette.
Incastro del planisfero Montessori – Estensioni
– il bambino può costruire il planisfero all’esterno del bordo della tavola
Incastro del planisfero Montessori – Nomenclatura usata: Continenti, Nord America, Sud America, Europa, Africa, Asia, Oceania, Antartide.
Incastro del planisfero Montessori – Scopo: – riconoscimento visivo delle forme dei continenti – riconoscimento di continenti , oceani, emisferi e della loro relazione gli uni agli altri – nomenclatura.
Incastro del planisfero Montessori – Controllo dell’errore Gli incastri.
Incastro del planisfero Montessori – Età Dai 3 anni e mezzo ai 4 anni
Incastro del planisfero Montessori – Nota Possiamo presentare anche i nomi degli oceani, ma ricordando che è più importante per i bambini che conoscano i nomi dei continenti.
Incastro del planisfero Montessori Presentazione 4
Materiali: – incastro del planisfero – planisfero muto di controllo – globo colorato – plastilina, creta o pasta di sale
Scopo: – introdurre il bambino alla rappresentazione piana del nostro mondo – preparare il bambino per il lavoro sulla geografia successivo – condurre il bambino verso l’astrazione – comprendere il passaggio dal tridimensionale al bidimensionale – discriminare visivamente le forme dei continenti e degli oceani – rafforzare la mano in preparazione della scrittura.
Età: a partire dai 3 anni
Incastro del planisfero Montessori – Presentazione individuale – portiamo sul tappeto il globo colorato, l’incastro del planisfero e il planisfero di controllo muto – diciamo al bambino: “Oggi vedremo insieme come trasformare la mappa della terra, che è una sfera, in una mappa piatta” – continuiamo dicendo: “E’ importante per gli uomini avere a disposizione una rappresentazione piatta della terra. Intanto è più facile disegnare le cose su un foglio che non su una sfera. Inoltre disegnando la terra su un foglio possiamo vederla tutta intera, mentre se la osserviamo nel globo possiamo vedere soltanto la parte che abbiamo di fronte, mentre l’altra parte rimane nascosta” – formiamo una pallina con la creta, la plastilina o la pasta di sale. Con uno strumento appuntito (anche una matita) punteggiamo il contorno dell’Africa e mostriamola al bambino confrontandola col globo colorato – tagliamo la sfera a metà, e appiattiamo le due metà cercando di non rovinare il disegno dell’Africa – confrontiamo i dischi con gli emisferi sull’incastro del planisfero e diciamo: “Questo è il modo con cui possiamo ottenere una rappresentazione piatta del nostro mondo” – “Quando abbiamo tagliato la sfera a metà abbiamo ottenuto i due emisferi: orientale e occidentale” – mostriamo i due emisferi sull’incastro del planisfero e sul planisfero di controllo – rimuoviamo gli incastri uno alla volta dalla tavola e mettiamoli nella posizione corrispondente sul planisfero di controllo
– al termine rimetterli nell’incastro.
Incastro del planisfero Montessori Presentazione 5 (planisferi di controllo e cartellini)
Materiali: – incastro del planisfero – planisfero di controllo muto – planisfero di controllo parlato.
Presentazione iniziale: – mostriamo al bambino come prendere l’incastro dal mobiletto e portarlo sul tappeto o sul tavolo. Il piano di lavoro scelto dovrebbe essere parallelo alla parete nord della stanza. Mettiamo l’incastro nell’angolo in altro a destra del piano di lavoro – con movimenti lenti e curati togliamo gli incastri dal planisfero e mettiamoli in ordine lungo il margine inferiore della tavola
– quando tutti gli incastri sono stati rimossi, rimettiamoli al loro posto con altrettanta lentezza e cura – invitiamo il bambino a ripetere l’esercizio – togliamo nuovamente tutti gli incastri e mescoliamoli. Chiediamo al bambino di riposizionarli sul planisfero – possiamo mostrare al bambino come seguire i contorni dell’incastro tra le mani e poi quello dello spazio vuoto sul planisfero. Il pezzo va tenuto con la mano non dominante e i contorni vanno tracciati con la mano dominante – nominiamo i continenti quando prendiamo gli incastri.
Presentazione col planisfero di controllo: – mettiamo l’incastro del planisfero nell’angolo in alto a sinistra del piano di lavoro, col margine parallelo al muro nord della stanza – mettiamo il planisfero di controllo a destra della tavola dell’incastro – rimuoviamo un pezzo e spostiamolo nello spazio corrispondente sul planisfero di controllo – continuiamo con gli altri pezzi
– rimettiamo i pezzi negli incastri originali – nominiamo i pezzi.
Incastro del planisfero Montessori – Presentazione con i cartellini: – mettiamo l’incastro del planisfero nell’angolo in alto a sinistra del piano di lavoro, a destra mettiamo il planisfero di controllo parlato – disponiamo i cartellini sul piano di lavoro, sotto all’incastro del planisfero
– prendiamo un cartellino e mostriamo al bambino come trovare la parola corrispondente sul planisfero di controllo – mettiamo il cartellino sul pezzo corrispondente nell’incastro – continuiamo allo stesso modo con gli altri cartellini
– possiamo usare cartellini colorati negli stessi colori dei continenti al posto della mappa di controllo parlata
Incastro del planisfero Montessori (schede delle nomenclature e cartellini)
Materiale: – l’incastro del planisfero – un cerchio di cartoncino da usare come modello per disegnare gli emisferi – il globo terrestre III (globo colorato nei colori) – una pallina di creta – una mappa di controllo dei continenti – una mappa dei continenti muta – cartellini con i nomi dei continenti – cartellini con i nomi degli oceani – carte delle nomenclature dei continenti in tre parti (immagine, titolo, definizione) – libretti dei continenti – planisfero da parete
I colori usati per i continenti nel globo e negli incastri sono gli stessi. In commercio esistono in due versioni: – Europa rosa, Asia giallo, America del nord rosso, America del sud rosso, Oceania arancio, Africa marrone, Antartide bianco; – Europa rosso, Asia giallo, America del nord arancio, America del sud rosa, Oceania marrone, Africa verde, Antartide bianco.
Presentazione – indichiamo il globo III (globo colorato) – diciamo: “Se riuscissimo a tagliare questo globo a metà e appiattire le due metà, otterremmo una rappresentazione della terra come un quadro piatto. – prendiamo la pallina, tagliamola a metà e appiattiamola – confrontiamo la pallina appiattita al planisfero – mettiamo in relazione gli incastri del planisfero con i continenti globo colorato, togliendo gli incastri e verificando la congruenza con i continenti che si trovano sul globo – ripetiamo i nomi dei continenti indicandoli sul globo – ripetiamo i nomi degli oceani indicandoli sul globo – correliamo i nomi dei continenti e degli oceani del globo con gli incastri dei continenti e gli oceani sul planisfero – distribuiamo tra i bambini gli incastri del planisfero – ogni bambino inserisce il suo incastro nel planisfero nominando il continente rappresentato – distribuiamo i cartellini dei nomi dei continenti (i cartellini dell’Asia e dell’Antartide sono doppi perché presenti in entrambi gli emisferi)
– ogni bambino legge il suo cartellino e lo abbina al continente appropriato – togliamo i cartellini dei continenti ed esaminiamo i nomi degli oceani – mettiamo in relazione i nomi degli oceani sul globo ai nomi degli oceani sul planisfero – distribuiamo i cartellini degli oceani (i cartellini per l’oceano Atlantico, Pacifico e Artico sono doppi perchè presenti in entrambi gli emisferi) – ogni bambino legge il suo cartellino e lo abbina all’oceano corrispondente sul planisfero – togliamo dal planisfero i cartellini degli oceani – distribuiamo i cartellini di continenti ed oceani insieme
– ogni bambino legge il suo cartellino e lo pone sul continente o sull’oceano corrispondente – togliamo tutti i cartellini dal planisfero – mettiamo sul piano di lavoro planisfero muto – abbiniamo i cartellini dei continenti e degli oceani agli elementi presenti sul planisfero muto – trasferiamo gli incastri dei continenti dalla tavola al planisfero muto per verificarne l’esattezza – prendiamo le carte delle nomenclature dei continenti e disponiamo le immagini dei continenti da sinistra a destra – distribuiamo i titoli tra i bambini e chiediamo loro di abbinarli alle immagini
– leggiamo le definizioni di ogni continente – distribuiamo le definizioni e chiediamo ai bambini di abbinarle alle immagini dei continenti. – osserviamo insieme ai bambini il planisfero che abbiamo appeso al muro – mostriamo ai bambini dove mettiamo il libretto dei continenti e le nomenclature nello scaffale della geografia – prendiamo le carte delle nomenclature per gli oceani e disponiamo le immagini da sinistra a destra. – distribuiamo i cartellini dei titoli tra i bambini e chiediamo loro di abbinarle alle immagini
– leggiamo le definizioni di ogni oceano. – distribuiamo le definizioni e permettere ai bambini di abbinare le definizioni alle immagini – osserviamo insieme il planisfero appeso alla parete – mettiamo il libretto degli oceani e le nomenclature nello scaffale della geografia mostrandolo ai bambini
Scopo: passare da una rappresentazione tridimensionale dei continenti e degli oceani ad una rappresentazione bidimensionale.
Età: dai sei anni
Incastro del planisfero Montessori Attività con l’incastro del planisfero
– mettiamo i continenti dell’incastro del planisfero in un sacchetto del mistero: il bambino cercherà di identificarli al tatto
– abbinare i continenti degli incastri del planisfero ai continenti presenti sul globo colorato – abbinare gli incastri del planisfero al planisfero muto – abbinare i cartellini ai continenti sul planisfero – abbinare i cartellini agli oceani sul planisfero – usare il modello di cerchio per disegnare i due cerchi che rappresentano i due emisferi e tracciare i continenti utilizzando gli incastri del planisfero. Etichettare i continenti e gli oceani. – disegnare i continenti su cartoncini colorati seguendo i contorni degli incastri con la matita e ritagliarli. Mettere i continenti su cerchi di carta disegnati usando il cerchio di cartoncino ed etichettare continenti e oceani
– punteggiare i contorni degli incastri dei continenti su cartoncini colorati
– siccome ritagliare i continenti con le forbici può essere difficile per alcuni bambini, perchè i contorni sono molto irregolari, scegliere di punteggiarli può essere una soluzione migliore. Si può anche optare per una tecnica mista, punteggiando cioè i contorni dei continenti con punti distanziati di circa 0,5 cm e poi usare i fori come guida per le forbici. Mettere i continenti su cerchi di carta disegnati usando il cerchio di cartoncino ed etichettare continenti e oceani
– costruire un libretto dei continenti e degli oceani usando per i disegni gli incastri del planisfero e ricercando informazioni varie
– costruire da soli un planisfero di controllo, colorare i continenti (matite colorate, tempera o acquarello, gessi colorati) – tracciare i contorni degli emisferi e dei continenti con una matita bianca su un cartoncino di colore scuro. Punteggiare i contorni. Mettere il lavoro sul vetro di una finestra per fare in modo che la luce passi attraverso la punteggiatura
– i planisferi realizzati dai bambino possono essere etichettati con cartellini prestampati, cartellini preparati dai bambini, oppure i nomi possono essere scritti direttamente sul planisfero.
– attività con le nomenclature e i libretti
– questionario sul mondo
Livello III – questionari sui continenti (uno per ogni continente).
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori in formato pdf, che comprendono: cartellini dei continenti, cartellini degli oceani, nomenclature in tre parti dei continenti, libretto dei continenti, nomenclature degli oceani in tre parti, libretto degli oceani, questionario sul mondo, questionari sui continenti (uno per continente), planisferi di controllo e planisfero muto, cerchio per disegnare gli emisferi…
Trovi tutto il materiale qui:
Questo è il contenuto:
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Cartellini dei continenti colorati con immagine del continente
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Cartellini dei continenti colorati, degli oceani e dei punti cardinali
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Nomenclature in 3 parti dei continenti colorate (immagine, titolo, definizione)
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Nomenclature in 3 parti dei continenti in bianco e nero (immagine, titolo, definizione)
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Nomenclature in tre parti dei continenti colorate (immagine, planisfero e titolo)
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Nomenclature in tre parti degli oceani colorate (planisfero titolo e definizione) in due versioni
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori incastro del planisfero stampabile per realizzare il materiale in proprio e per i planisferi di controllo (parlati, muti, bianco e nero e colorati)
– Planisfero di controllo I: una mappa con i continenti colorati e della stessa dimensione dell’incastro del planisfero – Planisfero di controllo II: negli stessi colori e delle stesse dimensioni del primo planisfero, ed ha in più i nomi dei continenti e degli oceani. Completa la tavola un set di cartellini (colorati o in bianco e nero) da usare per etichettare l’incastro del planisfero – Planisfero di controllo III: Un planisfero in bianco e nero. I continenti sono della stessa dimensione dell’incastro del planisfero – Planisfero di controllo IV: uguale al planisfero III ma con l’aggiunta dei nomi. Completa la tavola un set di cartellini da usare con l’incastro del planisfero. (I planisferi di controllo vengono presentati al bisogno. In seguito possiamo preparare planisferi simili ma di dimensioni ridotte da usare per colorare ed etichettare).
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Cartellini autocorrettivi (questionario sui continenti) e comandi per attività parallele
Qual è il continente il più piccolo del mondo? Qual è il continente più grande del mondo? Quali oceani bagnano l’Africa? Qual è l’oceano più piccolo? Quale oceano tocca sia l’America del Nord sia l’Africa? Attraverso quali continenti passa l’equatore? Quale continente si trova al polo sud? Quanti continenti ci sono al mondo? Quanti oceani ci sono al mondo? Qual è l’oceano più grande del mondo? Quali oceani bagnano l’Oceania? In quale continente viviamo? Qual è l’oceano più vicino al polo nord? In quali due luoghi del mondo fa molto freddo tutto l’anno? Quali continenti bagna l’Oceano Indiano? Quale oceano tocca sia l’America del Nord sia l’Australia? Quali oceani bagnano il Sud America? Quali oceani bagnano l’Europa?
Materiali stampabili per l’incastro del planisfero Montessori Cartellini questionario sui singoli continenti (tre livelli) e comandi per attività parallele
Questionario per ogni continente: Qual è il nome del continente? In quale emisfero si trova? Quali mari o oceani bagnano il continente? Quali continenti confinano con questo continente? Quanti paesi ci sono in questo continente? Quali sono i nomi di questi paesi? Progetti: Disegna la mappa del continente, poi scrivi i nomi dei paesi, degli oceani e dei mari. Fai un libretto dei paesi del continente. Fai un libretto delle bandiere dei paesi del continente.
Questionario per ogni continente II Qual è lo stato più grande del continente? E il più piccolo? Quali stati di questo continente sono isole? Qual è lo stato più a sud? E quello più a nord? Quali stati si trovano lungo la costa dell’oceano? Quali stati non sono bagnati da oceani o mari? Qual è lo stato più popolato? progetti II Cerca dei francobolli provenienti dagli stati di questo continente. Cerca immagini o articoli che parlino degli stati di questo continente su giornali o riviste. Individua su una cartina geografica del continente le capitali di ogni stato. Cerca la bandiera per ogni paese del continente.
Questionario per ogni continente III Quali sono i principali fiumi e laghi del continente? Quali sono le catene montuose principali? Qual è il punto più alto del continente? Quali animali si trovano nel continente? Che tipo di vegetazione si trova nel continente? progetti III Disegna una cartina del continente che mostri montagne, fiumi e laghi più importanti del continente. Disegna una cartina del continente che mostri i diversi animali che vi vivono. Disegna una cartina che mostri la vegetazione che si trova nel continente.
L’INCASTRO DELLA PIANTA. Presentazione ed esercizi per bambini a partire dai 3 ai 5 anni.
L’incastro della pianta utilizzato per la presentazioni è offerto da :
Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA
Materiale: – incastro della pianta
Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA Presentazione 1 (presentazione del materiale)
Presentazione – invitiamo un bambino a lavorare con noi all’esercizio – andiamo allo scaffale della botanica e, se lo abbiamo a disposizione, indichiamo il cofanetto per gli incastri della botanica – diciamo: “Questo è il cofanetto degli incastri della botanica, e questi sono gli incastri della botanica” – mostriamo al bambino come prendere dal cofanetto l’incastro della pianta e tenerlo correttamente per portarlo al tavolo o al tappeto – arrivati al posto diciamo: “Questo è l’incastro della pianta. Su questo incastro noi possiamo vedere le parti della pianta” – attiriamo l’attenzione del bambino sugli incastri, e diciamo che si tratta di un materiale molto utile a tutti e che lo maneggeremo con delicatezza e cura
– mostriamo al bambino come prendere i pezzi in modo corretto utilizzando i pomoli, per rimuoverli dalla tavola – prendiamo il primo incastro e posiamolo sul tappeto – chiediamo al bambino di rimuovere i rimanenti incastri e metterli sul tappeto
– dopo aver rimosso tutti i pezzi, prendiamone uno per i pomoli e mostriamo al bambino come riposizionarlo correttamente nell’incastro
– invitiamo il bambino a proseguire l’attività con gli altri incastri – quando il lavoro è concluso, riponiamo l’incastro della pianta nel cofanetto degli incastri della botanica, se lo abbiamo a disposizione, oppure sullo scaffale della botanica – incoraggiamo il bambino a prendere dal cofanetto gli incastri dei vegetali e lavorare con essi ogni volta che lo desidera.
Scopo: – introdurre i nomi delle parti dell’albero – dare informazioni particolari sulle diverse parti della pianta – consentire al bambino di confrontare la morfologia della pianta con quella degli esseri umani. – sviluppare interesse e rispetto verso le piante.
Controllo dell’errore: – visivo e tattile – interconnessione degli incastri tra loro
Età consigliata: dai 4 anni
Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA Presentazione 2 (nominare le parti della pianta)
Materiali: – incastro della pianta – alfabeto mobile (facoltativo) – cartellini della parte della pianta pronti (oppure cartellini in bianco e penna nera).
Nomenclatura utilizzata: tronco, fogliame, radice principale, radici laterali, radichette, ramo primario, ramo secondario, sistema delle radici.
Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA – Presentazione: – invitiamo un bambino che ha già lavorato col cofanetto della botanica e chiediamogli di aiutarci a stendere il tappeto e a portare l’incastro della pianta sul piano di lavoro – togliamo i primi tre incastri nominandoli, cioè dicendo ad esempio: “fogliame, tronco, radici” – ripetere i nomi: “fogliame, tronco, radici” – chiediamo ai bambini di rimetterli al loro posto, nominandoli, cioè dicendo: “Per favore, rimetteresti a posto il tronco?” – quando tutti gli incastri sono di nuovo al loro posto, chiediamo a un bambino di prendere gli stessi tre pezzi, uno per uno, nominandoli, ad esempio dicendo: “Per favore, toglieresti l’incastro del fogliame?” – fatto questo chiediamo: “Quale parte della pianta vorresti rimettere al suo posto?”. Il bambino risponderà col nome di una parte e rimetterà l’incastro corrispondente al suo posto – ripetiamo questa lezione in tre tempi con le altre parti della pianta, finché il bambino conoscerà i nomi di tutti gli incastri – se lo riteniamo efficace, mentre introduciamo i nomi delle parti possiamo darne una breve descrizione – se il bambino mostra vivo interesse per questo genere di presentazioni, continuiamo nei giorni seguenti, finché non avrà acquisito familiarità con i nomi delle parti della pianta – per l’esercizio della lettura e della scrittura togliamo un incastro alla volta dalla tavola e componiamo la parola corrispondente con l’alfabeto mobile
(vedi anche la presentazione seguente).
Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA Presentazione 3 (scrivere i nomi delle parti della pianta)
Materiali: – incastro della pianta – alfabeto mobile.
Nomenclatura utilizzata: tronco, fogliame, radice principale, radici laterali, radichette, ramo primario, ramo secondario, sistema delle radici.
Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA – Presentazione: – invitiamo un bambino a lavorare con noi all’esercizio – andiamo allo scaffale della botanica e, se lo abbiamo a disposizione, indichiamo il cofanetto per gli incastri della botanica – mostriamo al bambino come prendere dal cofanetto l’incastro della pianta e tenerlo correttamente per portarlo al tavolo o al tappeto, quindi chiediamogli di portarci anche l’alfabeto mobile – mettiamo l’alfabeto mobile lungo il margine superiore del tappeto – mettiamo l’incastro della pianta accanto all’alfabeto mobile – rimuoviamo il primo pezzo e mettiamolo sul tappeto – nominiamo la parte della pianta corrispondente – con l’alfabeto mobile componiamo la parola a destra del pezzo
– continuiamo così con ogni altro pezzo dell’incastro della pianta
– rimettiamo le parti nell’incastro – rimettiamo le lettere nella scatola dell’alfabeto mobile – riponiamo il materiale nello scaffale.
Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA
Scopo: – nominare le parti della pianta – scrivere il nome delle parti della pianta.
Controllo dell’errore: – interconnessione degli incastri tra loro.
Età consigliata: dai 4 anni.
Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA Presentazione 4
Materiale: – una pianta – incastro della pianta – set per le attività con gli incastri della pianta.
Se il bambino è in grado di leggere, scriviamo sui cartellini in bianco i nomi delle parti della pianta ed abbiniamoli agli incastri, oppure introduciamo i cartellini pronti e i fogli di controllo.
I set per le attività con gli incastri della botanica sono molto interessanti perché isolano le singole parti dell’albero, della foglia e del fiore riportando il nome di ogni parte.
Si possono realizzare facilmente anche in proprio riportando i margini dell’incastro in nero su foglio bianco e preparando i cartellini da abbinare. Fogli e cartellini possono essere plastificati.
Per l’incastro della pianta ho preparato: – foglio di lavoro senza nomi – foglio di lavoro con nomi – cartellini dei nomi.
PDF qui:
Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA Presentazione a (foglio di lavoro con nomi)
– mostriamo una pianta in vaso o andiamo in giardino a guardare un albero – chiediamo ai bambini di toccarlo, seguirne i margini, annusarlo, guardarlo – mettiamo sul piano di lavoro l’incastro della pianta – toccando le parti nominate, ricordiamo insieme i nomi delle parti della pianta che conosciamo e indichiamole sugli incastri – mettiamo accanto all’incastro della pianta il foglio di lavoro con i nomi
– togliamo un pezzo dell’incastro e poniamolo sul foglio di lavoro – chiediamo a un bambino di leggere il nome corrispondente sul foglio di lavoro
– procediamo allo stesso modo con tutti i pezzi dell’incastro
– dopo la presentazione i bambini potranno svolgere l’attività in modo indipendente.
_______________________________________ Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA
Presentazione b (foglio di lavoro senza nomi) – mettiamo sul piano di lavoro l’incastro della pianta – mettiamo accanto all’incastro della pianta il foglio di lavoro senza nomi
– distribuiamo i cartellini tra i bambini (oppure mettiamoli in ordine sparso sul piano di lavoro) – togliamo un pezzo dell’incastro e poniamolo sul foglio di lavoro – chiediamo ai bambini chi pensa di avere il cartellino da abbinare (oppure chiediamo a un bambino di cercarlo tra quelli sul piano di lavoro)
– posizioniamo il cartellino sul foglio di lavoro – procediamo allo stesso modo con tutti i pezzi dell’incastro
– dopo la presentazione i bambini potranno svolgere l’attività in modo indipendente.
Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA Attività che possiamo proporre con l’incastro della pianta
Le attività legate all’utilizzo dell’incastro della pianta possono essere di discriminazione visiva, di discriminazione tattile, di nomenclatura, di preparazione alla scrittura, di lettura; possono coprire varie fasce d’età: – discriminazione visiva: lavorare con gli incastri; assemblare le parti della pianta su un foglio di controllo; gioco del “Cosa manca” – discriminazione tattile: gioco del “Cosa manca”, borse del mistero, assemblaggio alla cieca – preparazione alla scrittura: ricreare l’incastro col ritaglio – sviluppo del linguaggio: gioco del detective, fogli di controllo e cartelli, nomenclature, definizioni.
__________________ Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA Lavorare con gli incastri
E’ l’attività più ovvia. Il bambino più piccolo può avere bisogno di procedere per più tentativi ed errori, mentre i più grandi sono in grado di mettere facilmente i pezzi negli incastri.
_______________________ Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA Assemblare la pianta su un foglio di controllo
Una volta che un bambino sa maneggiare gli incastri con facilità nella cornice, può provare a costruire la pianta utilizzando un foglio di controllo.
_______________ Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA Gioco: “Cosa manca?”
– mettiamo l’incastro completo davanti al bambino – chiediamo al bambino di voltarsi o di chiudere gli occhi (oppure bendiamolo), togliamo un pezzo dalla tavola e nascondiamolo – chiediamo al bambino di guardare e di dirci il nome della parte mancante – il gioco può essere reso più difficile, togliendo due pezzi invece di uno; oppure chiedendo di rispondere non a voce, ma scrivendo o disegnando la parte mancante – si potrebbe anche chiedere di riconoscere al tatto la parte mancante (cioè tenendo gli occhi chiusi o con la benda sugli occhi).
_____________________ Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA Incastro alla cieca
Il bambino può ricomporre l’incastro con gli occhi bendati. Ricordate che è più semplice, all’inizio, se tutti gli incastri sono posizionati ordinatamente a lato della tavola, prima di bendare il bambino.
_______________ Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA Borsa del mistero
– scegliamo un pezzo dell’incastro e mettiamolo in una piccola borsa del mistero – il bambino tastando la borsa (oppure bendato) identifica la parte – si possono anche inserire nella borsa più pezzi alla volta, o anche tutti.
________________ Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA Ricreare l’incastro col ritaglio
Tracciare il contorno degli incastri è una valida attività di pre-scrittura, e si può rendere più interessante tracciando con la matita i pezzi e poi ritagliandoli, oppure tracciando i pezzi direttamente col punteruolo.
Materiale: – incastro della pianta – fogli di carta colorata – foglio di carta bianca – matita – punteruolo o forbici – colla da carta
Presentazione: – chiediamo ai bambini di portare al tavolo il materiale – chiediamo a un bambino di scegliere un incastro e di darcelo – mettiamo l’incastro scelto dal bambino sul foglio di carta colorato e mostriamo come tracciarne il contorno con il punteruolo. Possiamo scegliere di punteggiare interamente il contorno, oppure di fare fori distanti tra loro di circa mezzo centimetro, che serviranno come guida per le forbici – con l’aiuto dei bambini ritagliamo tutte le parti della pianta nello stesso modo – al termine componiamo la pianta sul foglio di carta – incoraggiamo il bambino a ripetere l’esercizio da solo – se il bambino sa già scrivere, può aggiungere al disegno la nomenclatura.
____________________ Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA Ricreare l’incastro col disegno e preparare fogli di controllo da soli
Tracciare il contorno degli incastri è una valida attività di pre-scrittura. Creare il disegno completo dell’incastro è più impegnativo rispetto al collage, perché richiede che il bambino posizioni correttamente i pezzi sul foglio bianco prima di tracciarli.
Materiale: – incastro della pianta – foglio di carta – matita e matite colorate.
Presentazione: – chiediamo ai bambini di portare al tavolo il materiale – chiediamo a un bambino di scegliere un incastro e di darcelo – mettiamo l’incastro scelto dal bambino sul foglio di carta e mostriamo come tracciarne il contorno con la matita – togliamo l’incastro e coloriamo usando lo stesso colore dell’incastro originale – prendiamo un altro incastro e posiamolo sul foglio nella stessa posizione in cui si trova nella tavola originale. Tracciamone i contorni e coloriamolo – continuiamo allo stesso modo finché non avremo disegnato tutta la pianta – incoraggiamo il bambino a ripetere l’esercizio da solo – se il bambino sa già scrivere, può aggiungere al disegno la nomenclatura.
___________________ Botanica Montessori L’INCASTRO DELLA PIANTA Caccia al tesoro (o gioco del detective)
Una volta che il bambino conosce il nome di ogni parte del corpo della pianta, è possibile utilizzare i pezzi per giocare al detective: – togliamo tutti i pezzi dall’incastro e mettiamoli a lato della tavola – diciamo: “Sto cercando… sto cercando… un pezzo che inizia con la lettera R” – se i bambini non indovinano aggiungiamo un suono – quando hanno indovinato mettiamo il pezzo nell’incastro – possiamo giocare anche con le lettere finali o centrali.
________________________ Nomenclature in tre parti immagine, titolo
– i bambini abbinano la scheda immagine+titolo all’immagine singola e al nome singolo – identificano la parte corrispondente sull’incastro, prendono il pezzo e lo pongono sulle carte corrispondenti.
_______________________ Scrivere i cartellini appropriati
Se il bambino sa scrivere le prime parole, può esercitarsi a scrivere dei propri cartellini per l’incastro. In questa fase, naturalmente, non importa se qualche parola non è scritta correttamente. Se il bambino è nella fase in cui riconosce i suoni, ma non sa gestire praticamente gli strumenti di scrittura, può utilizzare gli alfabeti mobili.
_______________________ Nomenclature in tre parti immagine, titolo, definizione
Materiale – carte delle nomenclature delle parti della pianta (titolo, immagine, definizione) – incastro della pianta.
Presentazione: – mettiamo sul piano di lavoro tutte le carte delle immagini – distribuiamo tra i bambini (o mettiamo in ordine sparso sul piano di lavoro) i titoli – chiediamo a un bambino quale parte della pianta è evidenziato nella prima immagine. Il bambino abbina all’immagine il titolo, quindi pone su di esso l’incastro corrispondente – proseguiamo allo stesso modo per tutte le parti della pianta – se i bambini sanno già leggere bene, distribuiamo le carte delle definizioni e chiediamo loro di abbinarle a titoli e immagini – se i bambini non sanno leggere bene, leggiamo noi una ad una le definizioni e discutiamo coi bambini dove è corretto metterle.
Botanica Montessori: l’incastro del fiore. Presentazione ed esercizi per bambini a partire dai 3 ai 5 anni.
L’incastro utilizzato per la presentazioni è offerto da :
Botanica Montessori: l’incastro del fiore
Materiale: – incastro del fiore
Botanica Montessori: l’incastro del fiore Presentazione 1 (presentazione del materiale)
Presentazione: – invitiamo un bambino a lavorare con noi all’esercizio – andiamo allo scaffale della botanica e, se lo abbiamo a disposizione, indichiamo il cofanetto per gli incastri della botanica – diciamo: “Questo è il cofanetto degli incastri della botanica, e questi sono gli incastri della botanica” – mostriamo al bambino come prendere dal cofanetto l’incastro del fiore e tenerlo correttamente per portarlo al tavolo o al tappeto – arrivati al posto diciamo: “Questo è l’incastro del fiore. Su questo incastro noi possiamo vedere le parti del fiore” – attiriamo l’attenzione del bambino sugli incastri, e diciamo che si tratta di un materiale molto utile a tutti e che lo maneggeremo con delicatezza e cura – mostriamo al bambino come prendere i pezzi in modo corretto utilizzando i pomoli, per rimuoverli dalla tavola – prendiamo il primo incastro e posiamolo sul tappeto – chiediamo al bambino di rimuovere i rimanenti incastri e metterli sul tappeto
– dopo aver rimosso tutti i pezzi, prendiamone uno per i pomoli e mostriamo al bambino come riposizionarlo correttamente nell’incastro
– invitiamo il bambino a proseguire l’attività con gli altri incastri – quando il lavoro è concluso, riponiamo l’incastro del fiore nel cofanetto degli incastri della botanica, se lo abbiamo a disposizione, oppure sullo scaffale della botanica – incoraggiamo il bambino a prendere dal cofanetto gli incastri dei vegetali e lavorare con essi ogni volta che lo desidera.
Scopo: – introdurre i nomi delle parti del fiore – dare informazioni particolari sulle diverse parti del fiore – consentire al bambino di confrontare la morfologia del fiore con quella degli esseri umani – sviluppare interesse e rispetto verso le piante.
Controllo dell’errore: – visivo e tattile – interconnessione degli incastri tra loro
Età consigliata: dai 4 anni
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Botanica Montessori: l’incastro del fiore Presentazione 2 (nominare le parti del fiore)
Materiali: – incastro del fiore – alfabeto mobile (facoltativo)
Presentazione: – invitiamo un bambino che ha già lavorato col cofanetto della botanica e chiediamogli di aiutarci a stendere il tappeto e a portare l’incastro del fiore sul piano di lavoro – togliamo i primi tre incastri nominandoli, cioè dicendo ad esempio: “corolla, calice, stelo” – ripetere i nomi: “corolla, calice, stelo” – chiediamo ai bambini di rimetterli al loro posto, nominandoli, cioè dicendo: “Per favore, rimetteresti a posto il calice?” – quando tutti gli incastri sono di nuovo al loro posto, chiediamo a un bambino di prendere gli stessi tre pezzi, uno per uno, nominandoli, ad esempio dicendo: “Per favore, toglieresti l’incastro della corolla?” – fatto questo chiediamo: “Quale parte del fiore vorresti rimettere al suo posto?”. Il bambino risponderà col nome di una parte e rimetterà l’incastro corrispondente al suo posto – ripetiamo questa lezione in tre tempi con le altre parti del fiore, finché il bambino conoscerà i nomi di tutti gli incastri – se lo riteniamo efficace, mentre introduciamo i nomi delle parti possiamo darne una breve descrizione – se il bambino mostra vivo interesse per questo genere di presentazioni, continuiamo nei giorni seguenti, finché non avrà acquisito familiarità con i nomi delle parti del fiore – per l’esercizio della lettura e della scrittura togliamo un incastro alla volta dalla tavola e componiamo la parola corrispondente con l’alfabeto mobile
(vedi anche la presentazione seguente)
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Botanica Montessori: l’incastro del fiore Presentazione 3 (scrivere i nomi delle parti del fiore)
Materiali: – incastro del fiore – alfabeto mobile.
Presentazione: – invitiamo un bambino a lavorare con noi all’esercizio – andiamo allo scaffale della botanica e, se lo abbiamo a disposizione, indichiamo il cofanetto per gli incastri della botanica – mostriamo al bambino come prendere dal cofanetto l’incastro del fiore e tenerlo correttamente per portarlo al tavolo o al tappeto, quindi chiediamogli di portarci anche l’alfabeto mobile – mettiamo l’alfabeto mobile lungo il margine superiore del tappeto – mettiamo l’incastro del fiore accanto all’alfabeto mobile – rimuoviamo il primo pezzo e mettiamolo sul tappeto – nominiamo la parte del fiore corrispondente – con l’alfabeto mobile componiamo la parola a destra del pezzo
– continuiamo così con ogni altro pezzo dell’incastro del fiore – rimettiamo le parti nell’incastro – rimettiamo le lettere nella scatola dell’alfabeto mobile – riponiamo il materiale nello scaffale.
Scopo: – nominare le parti del fiore – scrivere il nome delle parti del fiore.
Controllo dell’errore: – interconnessione degli incastri tra loro
Età consigliata: dai 4 anni
Botanica Montessori: l’incastro del fiore Presentazione 4
Materiale: – un fiore – incastro del fiore – set per le attività con gli incastri del fiore.
Se il bambino è in grado di leggere, scriviamo sui cartellini in bianco i nomi delle parti della pianta ed abbiniamoli agli incastri, oppure introduciamo i cartellini pronti e i fogli di controllo.
I set per le attività con gli incastri della botanica sono molto interessanti perché isolano le singole parti dell’albero, della foglia e del fiore riportando il nome di ogni parte.
Si possono realizzare facilmente anche in proprio riportando i margini dell’incastro in nero su foglio bianco e preparando i cartellini da abbinare. Fogli e cartellini possono essere plastificati.
Per l’incastro del fiore ho preparato: – foglio di lavoro senza nomi – foglio di lavoro con nomi – cartellini dei nomi.
PDF qui:
Presentazione a (foglio di lavoro con nomi): – distribuiamo un fiore per ogni bambino e teniamone uno per noi – chiediamo ai bambini di toccarlo, seguirne i margini, annusarlo, guardarlo – mettiamo sul piano di lavoro l’incastro del fiore – toccando le parti nominate, ricordiamo insieme i nomi delle parti del fiore che conosciamo e indichiamole sugli incastri – mettiamo accanto all’incastro del fiore il foglio di lavoro con i nomi
– togliamo un pezzo dell’incastro e poniamolo sul foglio di lavoro – chiediamo a un bambino di leggere il nome corrispondente sul foglio di lavoro
– procediamo allo stesso modo con tutti i pezzi dell’incastro
– dopo la presentazione i bambini potranno svolgere l’attività in modo indipendente
Presentazione b (foglio di lavoro senza nomi) – mettiamo sul piano di lavoro l’incastro del fiore – mettiamo accanto all’incastro del fiore il foglio di lavoro senza nomi
– distribuiamo i cartellini tra i bambini (oppure mettiamoli in ordine sparso sul piano di lavoro) – togliamo un pezzo dell’incastro e poniamolo sul foglio di lavoro – chiediamo ai bambini chi pensa di avere il cartellino da abbinare (oppure chiediamo a un bambino di cercarlo tra quelli sul piano di lavoro)
– posizioniamo il cartellino sul foglio di lavoro – procediamo allo stesso modo con tutti i pezzi dell’incastro
– dopo la presentazione i bambini potranno svolgere l’attività in modo indipendente.
Botanica Montessori: l’incastro del fiore Attività che possiamo proporre con l’incastro del fiore
Le attività legate all’utilizzo dell’incastro del fiore possono essere di discriminazione visiva, di discriminazione tattile, di nomenclatura, di preparazione alla scrittura, di lettura; possono coprire varie fasce d’età: – discriminazione visiva: lavorare con gli incastri; assemblare il corpo del fiore su un foglio di controllo; gioco del “Cosa manca” – discriminazione tattile: gioco del “Cosa manca”, borse del mistero, assemblaggio alla cieca – preparazione alla scrittura: ricreare l’incastro col ritaglio – sviluppo del linguaggio: gioco del detective, fogli di controllo e cartelli, nomenclature, definizioni.
Botanica Montessori: l’incastro del fiore Lavorare con gli incastri
E’ l’attività più ovvia. Il bambino più piccolo può avere bisogno di procedere per più tentativi ed errori, mentre i più grandi sono in grado di mettere facilmente i pezzi negli incastri.
Botanica Montessori: l’incastro del fiore Assemblare il fiore su un foglio di controllo
Una volta che un bambino sa maneggiare gli incastri con facilità nella cornice, può provare a costruire il fiore utilizzando un foglio di controllo.
Botanica Montessori: l’incastro del fiore Gioco: “Cosa manca?”
– mettiamo l’incastro completo davanti al bambino – chiediamo al bambino di voltarsi o di chiudere gli occhi (oppure bendiamolo), togliamo un pezzo dalla tavola e nascondiamolo – chiediamo al bambino di guardare e di dirci il nome della parte mancante – il gioco può essere reso più difficile, togliendo due pezzi invece di uno; oppure chiedendo di rispondere non a voce, ma scrivendo o disegnando la parte mancante – si potrebbe anche chiedere di riconoscere al tatto la parte mancante (cioè tenendo gli occhi chiusi o con la benda sugli occhi).
Botanica Montessori: l’incastro del fiore Incastro alla cieca
Il bambino può ricomporre l’incastro con gli occhi bendati. Ricordate che è più semplice, all’inizio, se tutti gli incastri sono posizionati ordinatamente a lato della tavola, prima di bendare il bambino.
Botanica Montessori: l’incastro del fiore Borsa del mistero
– scegliamo un pezzo dell’incastro e mettiamolo in una piccola borsa del mistero – il bambino tastando la borsa (oppure bendato) identifica la parte – si possono anche inserire nella borsa più pezzi alla volta, o anche tutti.
Botanica Montessori: l’incastro del fiore Ricreare l’incastro col ritaglio
Tracciare il contorno degli incastri è una valida attività di pre-scrittura, e si può rendere più interessante tracciando con la matita i – e poi ritagliandoli, oppure tracciando i pezzi direttamente col punteruolo.
Botanica Montessori: l’incastro del fiore – Materiale: – incastro del fiore – fogli di carta colorata – foglio di carta bianca – matita – punteruolo o forbici – colla da carta
Botanica Montessori: l’incastro del fiore – Presentazione: – chiediamo ai bambini di portare al tavolo il materiale – chiediamo a un bambino di scegliere un incastro e di darcelo – mettiamo l’incastro scelto dal bambino sul foglio di carta colorato e mostriamo come tracciarne il contorno con il punteruolo. Possiamo scegliere di punteggiare interamente il contorno, oppure di fare fori distanti tra loro di circa mezzo centimetro, che serviranno come guida per le forbici – con l’aiuto dei bambini ritagliamo tutte le parti del fiore nello stesso modo – al termine componiamo il fiore sul foglio di carta – incoraggiamo il bambino a ripetere l’esercizio da solo – se il bambino sa già scrivere, può aggiungere al disegno la nomenclatura.
Botanica Montessori: l’incastro del fiore Ricreare l’incastro col disegno e preparare i fogli di controllo
Tracciare il contorno degli incastri è una valida attività di pre-scrittura. Creare il disegno completo dell’incastro è più impegnativo rispetto al collage, perché richiede che il bambino posizioni correttamente i pezzi sul foglio bianco prima di tracciarli.
Materiale: – incastro della pianta – foglio di carta – matita e matite colorate.
Presentazione: – chiediamo ai bambini di portare al tavolo il materiale – chiediamo a un bambino di scegliere un incastro e di darcelo – mettiamo l’incastro scelto dal bambino sul foglio di carta e mostriamo come tracciarne il contorno con la matita – togliamo l’incastro e coloriamo usando lo stesso colore dell’incastro originale – prendiamo un altro incastro e posiamolo sul foglio nella stessa posizione in cui si trova nella tavola originale. Tracciamone i contorni e coloriamolo – continuiamo allo stesso modo finché non avremo disegnato tutto il fiore – incoraggiamo il bambino a ripetere l’esercizio da solo – se il bambino sa già scrivere, può aggiungere al disegno la nomenclatura.
Botanica Montessori: l’incastro del fiore Caccia al tesoro (o gioco del detective)
Una volta che il bambino conosce il nome di ogni parte del fiore, è possibile utilizzare i pezzi per giocare al detective: – togliamo tutti i pezzi dall’incastro e mettiamoli a lato della tavola – diciamo: “Sto cercando… sto cercando… un pezzo che inizia con la lettera P” – se i bambini non indovinano aggiungiamo un suono – quando hanno indovinato mettiamo il pezzo nell’incastro – possiamo giocare anche con le lettere finali o centrali.
Botanica Montessori: l’incastro del fiore Nomenclature in tre parti immagine, titolo
– i bambini abbinano la scheda immagine+titolo all’immagine singola e al nome singolo – identificano la parte corrispondente sull’incastro, prendono il pezzo e lo pongono sulle carte corrispondenti.
Botanica Montessori: l’incastro del fiore Scrivere i cartellini appropriati
Se il bambino sa scrivere le prime parole, può esercitarsi a scrivere dei propri cartellini per l’incastro. In questa fase, naturalmente, non importa se qualche parola non è scritta correttamente. Se il bambino è nella fase in cui riconosce i suoni, ma non sa gestire praticamente gli strumenti di scrittura, può utilizzare gli alfabeti mobili.
Botanica Montessori: l’incastro del fiore Nomenclature in tre parti immagine, titolo, definizione
Materiale – carte delle nomenclature delle parti del fiore (titolo, immagine, definizione) – incastro del fiore.
Presentazione: – mettiamo sul piano di lavoro tutte le carte delle immagini – distribuiamo tra i bambini (o mettiamo in ordine sparso sul piano di lavoro) i titoli – chiediamo a un bambino quale parte del fiore è evidenziato nella prima immagine. Il bambino abbina all’immagine il titolo, quindi pone su di esso l’incastro corrispondente – proseguiamo allo stesso modo per tutte le parti del fiore – se i bambini sanno già leggere bene, distribuiamo le carte delle definizioni e chiediamo loro di abbinarle a titoli e immagini – se i bambini non sanno leggere bene, leggiamo noi una ad una le definizioni e discutiamo coi bambini dove è corretto metterle.
101 e più lettini montessoriani – MONTESSORI DA ZERO A 3 ANNI da realizzare in proprio o da acquistare, con idee per arredare la stanza del bambino piccolo e tutorial.
Essenzialmente il famoso “lettino montessoriano” è un letto molto basso e decisamente più spazioso di quelli che vengono in media preparati per i bambini a partire dai 7 mesi d’età, e che ancora troppo sono rappresentati dai lettini con le sbarre. Nella pratica esistono soluzioni a centinaia che rispondono ai principi pedagogici che stanno dietro al lettino montessoriano, e possiamo raggrupparle così: – un materasso o futon posato sul pavimento, su di un tappeto o su un pezzo di moquette o su dei tatami; – un materasso posato su una tavola di legno rialzata di non più di 8 cm da terra (semplice soluzione fai da te, con innumerevoli varianti di costruzione) – un letto montessoriano acquistato pronto – una struttura ricavata da altri mobili: segare le gambe di un economico letto Ikea è la soluzione più praticata, almeno nel web, ma si può anche rovesciare un tavolo, usare la struttura di una vecchia libreria, ecc… – una struttura auto-costruita, che naturalmente richiede qualche nozione di falegnameria, ma non è impossibile. Per tutte queste varianti, poi, è sempre possibile sbizzarrirsi con tendine, paracolpi, baldacchini, ecc…
__________________ 101 e più lettini montessoriani – MONTESSORI DA ZERO A 3 ANNI
1.101 e più lettini montessoriani – Lettino Kidkraft a slitta, misura 157 x 73 x 55 cm e costa € 148,98 su Amazon:
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2. 101 e più lettini montessoriani – Dal sito Instructablesquesto telaio solleva il materasso di circa 4 cm, cioè per un’altezza sufficiente ad assicurare il flusso d’aria e isolarlo dal pavimento. E una soluzione davvero economica e può essere realizzata velocemente e facilmente. Con tutorial fotografico:
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3. Idea di allestimento per chi sceglie il solo materasso, qui:
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4. idea semplicissima (fonte originale sconosciuta): se temete che il bimbo rotoli nel sonno fuori dal materasso, forse basterà mettere un noodle di schiuma galleggiante tra materasso e lenzuolo…
10. Il lettino Woodlycosta € 785, senza materasso, e misura 126 x 66 x 30 cm:viene consigliato per bambini da 7 mesi fino al metro di altezza, in seguito propongono letti bassi come questo (misure 200 x 120 cm, € 1.290 con futon:
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11. struttura realizzata con quattro pallet, tutorial qui:
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12. i lussuosi lettini Flowerssoricomponibili (questo costa €1.940,00):
13. 101 e più lettini montessoriani – Il famoso letto Ikea Kura senza piedini,
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14. e con tutorial di Ikea Hackersper la trasformazione:
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15. Lettino Mamakids, misura 120 x 60 cm, è alto da terra 30 cm e costa € 229,00 senza materasso:
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16. Tutorial per struttura molto economica e semplice da realizzare qui:
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17.101 e più lettini montessoriani – Il tutorialper realizzare questo lettino non è chiarissimo. La struttura è stata realizzata in legno e rivestita di tessuto, ha una testata sempre rivestita, ed è stata completata con un baldacchino Ikea con zanzariera.
Un letto così, se non si è falegnami provetti, è facilmente ottenibile segando le gambe (possibilmente prima del montaggio), ad esempio di un letto Ikea FJELLSE (€ 54,49):
18. altra trasformazione da Ikea Hackers del letto Kura:
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19. 101 e più lettini montessoriani – Lettino con alberi (solo immagine, fuori produzione, era in vendita qui):
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20.101 e più lettini montessoriani – Lettino impilabile Weber Industries, misura 193 x 95 x 20 cm e costa € 80,31
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21. 101 e più lettini montessoriani – Altra variante di pedana per il materasso; non c’è tutorial e non sono riuscita a risalire al sito originale, ma l’idea mi sembra molto semplice e utile:
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22. Bellissimo lettino con struttura adatta a sospendere i mobiles (solo immagine) qui:
24. 101 e più lettini montessoriani – Lettino montessoriano su pedana di legno, con tenda (solo immagine) qui:
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25. Lettino Bio-Kinder in legno di pino bio, misura 70 x 140 ed è alto 18 cm e costa € 159,95 (senza materasso):
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26. 101 e più lettini montessoriani – Cameretta montessoriana con letto su pedana, qui:
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27. schema per la realizzazione del lettino montessoriano (in pollici); 38 pollici = circa 1 metro; 26 pollici = circa 70 cm; 4 pollici = circa 10 cm. Qui:
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28. 101 e più lettini montessoriani – Semplice allestimento, qui:
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29. In vendita qui il lettino di ispirazione montessoriana “Tutti giù per terra”:
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30. Lettino Tmobilier in faggio, misura 129,2 x 65,7 cm ed è alto 11 cm. Costa € 197,00:
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31. Progetto e tutorial per realizzare il lettino montessoriano a casetta qui:
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32. Cameretta con materasso sul pavimento (solo immagine) qui:
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33. 101 e più lettini montessoriani – Semplice allestimento trovata in rete (non sono riuscita a risalire alla fonte):
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34. In vendita su Dawandamisura 190 x 90 cm e costa € 175,00
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35. Altra rivisitazione del letto Kura di Ikea (solo immagine) qui:
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36. 101 e più lettini montessoriani – Per questasemplice soluzione comprate una base per letti Ikea (la Lönset90 x 200 cm costa 32 €), aggiungete dei corti piedini di legno, ed è fatta:
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37. letto su pedana e tappeto (solo immagine) qui:
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38.101 e più lettini montessoriani – Tutorial dettagliato per il lettino montessoriano con sponde, qui:
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39. Lettino montessoriano Bonnesoeurs. Misura 90 x 140 cm, è alto 12 cm e costa € 748,00 (materasso incluso):
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40. Cameretta con materasso su pedana in legno (solo immagine) qui:
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41. letto montessoriano fai da te, senza tutorial ma intuitivo, qui:
77. cameretta con lettino montessoriano (solo immagine) qui:
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78. La Die Möbelschmiede – Naturmöbel tedesca produce mobili in stile Montessori e Waldorf, tra i quali i letti Pippo, impilabili, in varie misure e in vendita a partire da € 200
80. Questo lettino montessoriano è stato realizzato da una coppia di artisti per la loro figlia seguendo le indicazioni del libro How To Build Your Own Living Structures (1974) dell’architetto Ken Isaacs.
Il libro, che si trova in rete facilmente in rete in pdf, è una guida pratica e filosofica su come realizzare una varietà notevole di strutture e pezzi d’arredamento utilizzando un sistema economico e molto flessibile, fondato sull’uso di assi forate e bulloni (un po’ il principio del Meccano o degli scaffali HEJNEdi Ikea, per capirsi). E in effetti le sue pagine somigliano un po’ alle istruzioni Ikea, ma i testi che accompagnano i progetti sono molto hippy e parlano di bellezza di lavorare all’aperto e di critica al consumismo. Qui:
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81. cameretta con lettino (con aggiunta di sponda laterale), solo immagine, qui:
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82. Letto con struttura in legno, solo immagine, qui:
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83. Cameretta con lettino e tappeto per le attività (solo immagine) qui:
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84. Cameretta per piccolissimi utilizzando prodotti Ikea, qui:
ed evoluzione:
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85. Letto e idee per la cameretta, solo immagini, qui:
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86. Questa interpretazione del lettino montessoriano è di Kam-Kamaggiunge al classico lettino Montessori una parte superiore di tessuto pesante e modellabile in vari modi. Il lettino può offrire così i vantaggi della cesta (per i primi mesi) e quelli del lettino con protezioni sempre minori, fino ad essere rimosse:
97. A questi lettini è stata aggiunta una sponda trasparente… è vero che questa soluzione non ostacola l’osservazione dell’ambiente, ma comunque limita l’autonomia del bambino, cioè la libera fruizione del letto e la libera esplorazione dello spazio preparato circostante. Solo immagine, qui:
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98. Cameretta per i più piccoli, solo immagine, qui:
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99. Lettino impilabile in moltissimi colori Stacking bed, misura 70 x 140 cm ed è alto 24 cm. Costa € 483
Botanica Montessori: l’incastro della foglia. Presentazione ed esercizi per bambini a partire dai 3 ai 5 anni.
Botanica Montessori: incastro della foglia Presentazione 1 (presentazione del materiale)
Materiali: – incastro della foglia
L’incastro utilizzato per la presentazioni è offerto da Boboto
Presentazione – invitiamo un bambino a lavorare con noi all’esercizio – andiamo allo scaffale della botanica e, se lo abbiamo a disposizione, indichiamo il cofanetto per gli incastri della botanica – diciamo: “Questo è il cofanetto degli incastri della botanica, e questi sono gli incastri della botanica” – mostriamo al bambino come prendere dal cofanetto l’incastro della foglia e tenerlo correttamente per portarlo al tavolo o al tappeto – arrivati al posto diciamo: “Questo è l’incastro della foglia. Su questo incastro noi possiamo vedere le parti della foglia.” – attiriamo l’attenzione del bambino sugli incastri, e diciamo che si tratta di un materiale molto utile a tutti e che lo maneggeremo con delicatezza e cura – mostriamo al bambino come prendere i pezzi in modo corretto utilizzando i pomoli, per rimuoverli dalla tavola – prendiamo il primo incastro e posiamolo sul tappeto – chiediamo al bambino di rimuovere i rimanenti incastri e metterli sul tappeto
– dopo aver rimosso tutti i pezzi, prendiamone uno per i pomoli e mostriamo al bambino come riposizionarlo correttamente nell’incastro
– invitiamo il bambino a proseguire l’attività con gli altri incastri – quando il lavoro è concluso, riponiamo l’incastro della foglia nel cofanetto degli incastri della botanica, se lo abbiamo a disposizione, oppure sullo scaffale della botanica – incoraggiamo il bambino a prendere dal cofanetto gli incastri dei vegetali e lavorare con essi ogni volta che lo desidera.
Scopo: – sviluppare interesse e rispetto verso le piante – conoscere le parti della foglia.
Controllo dell’errore: – interconnessione degli incastri tra loro
Età consigliata: dai 4 anni
Botanica Montessori: incastro della foglia Presentazione 2 (nominare le parti della foglia)
Materiali: – incastro della foglia – alfabeto mobile (facoltativo) – cartellini della parte della foglia pronti (oppure cartellini in bianco e penna nera).
Presentazione: – invitiamo un bambino che ha già lavorato col cofanetto della botanica e chiediamogli di aiutarci a stendere il tappeto e a portare l’incastro della foglia sul piano di lavoro – togliamo i primi tre incastri nominandoli, cioè dicendo ad esempio: “picciolo, margine, base” – ripetere i nomi: “picciolo, margine, base” – chiediamo ai bambini di rimetterli al loro posto, nominandoli, cioè dicendo: “Per favore, rimetteresti a posto il picciolo?” – quando tutti gli incastri sono di nuovo al loro posto, chiediamo a un bambino di prendere gli stessi tre pezzi, uno per uno, nominandoli, ad esempio dicendo: “Per favore, toglieresti l’incastro del margine?” – fatto questo chiediamo: “Quale parte della foglia vorresti rimettere al suo posto?”. Il bambino risponderà col nome di una parte e rimetterà l’incastro corrispondente al suo posto – ripetiamo questa lezione in tre tempi con le altre parti della foglia, finché il bambino conoscerà i nomi di tutti gli incastri – se lo riteniamo efficace, mentre introduciamo i nomi delle parti possiamo darne una breve descrizione – se il bambino mostra vivo interesse per questo genere di presentazioni, continuiamo nei giorni seguenti, finché non avrà acquisito familiarità con i nomi delle parti della foglia – per l’esercizio della lettura e della scrittura togliamo un incastro alla volta dalla tavola e componiamo la parola corrispondente con l’alfabeto mobile
(vedi anche la presentazione seguente).
Botanica Montessori: incastro della foglia Presentazione 3 (scrivere i nomi delle parti della foglia)
Materiali: – incastro della foglia – alfabeto mobile.
Presentazione: – invitiamo un bambino a lavorare con noi all’esercizio – andiamo allo scaffale della botanica e, se lo abbiamo a disposizione, indichiamo il cofanetto per gli incastri della botanica – mostriamo al bambino come prendere dal cofanetto l’incastro della foglia e tenerlo correttamente per portarlo al tavolo o al tappeto, quindi chiediamogli di portarci anche l’alfabeto mobile – mettiamo l’alfabeto mobile lungo il margine superiore del tappeto – mettiamo l’incastro della foglia accanto all’alfabeto mobile – rimuoviamo il primo pezzo e mettiamolo sul tappeto – nominiamo la parte della foglia corrispondente – con l’alfabeto mobile componiamo la parola a destra del pezzo – continuiamo così con ogni altro pezzo dell’incastro della pianta
– rimettiamo le parti nell’incastro – rimettiamo le lettere nella scatola dell’alfabeto mobile – riponiamo il materiale nello scaffale.
Scopo: – nominare le parti della foglia – scrivere il nome delle parti della foglia.
Controllo dell’errore: – interconnessione degli incastri tra loro
Età consigliata: dai 4 anni
Botanica Montessori: incastro della foglia Presentazione 4
Materiale: – foglie vere – incastro della foglia – set per le attività con gli incastri della foglia.
I set per le attività con gli incastri della botanica sono molto interessanti perché isolano le singole parti dell’albero, della foglia e del fiore riportando il nome di ogni parte.
Si possono realizzare facilmente anche in proprio riportando i margini dell’incastro in nero su foglio bianco e preparando i cartellini da abbinare. Fogli e cartellini possono essere plastificati.
Per l’incastro della foglia ho preparato: – foglio di lavoro senza nomi – foglio di lavoro con nomi – cartellini dei nomi.
Presentazione a (foglio di lavoro con nomi): – distribuiamo una foglia per ogni bambino e teniamone una per noi – chiediamo ai bambini di toccarla, seguirne i margini, annusarla, guardarla – mettiamo sul piano di lavoro l’incastro della foglia – toccando le parti nominate, ricordiamo insieme i nomi delle parti della foglia che conosciamo e indichiamola sugli incastri – mettiamo accanto all’incastro della foglia il foglio di lavoro con i nomi
– togliamo un pezzo dell’incastro e poniamolo sul foglio di lavoro – chiediamo a un bambino di leggere il nome corrispondente sul foglio di lavoro
– procediamo allo stesso modo con tutti i pezzi dell’incastro
– dopo la presentazione i bambini potranno svolgere l’attività in modo indipendente
Botanica Montessori: incastro della foglia – Presentazione b (foglio di lavoro senza nomi) – mettiamo sul piano di lavoro l’incastro della foglia – mettiamo accanto all’incastro della foglia il foglio di lavoro senza nomi
– distribuiamo i cartellini tra i bambini (oppure mettiamoli in ordine sparso sul piano di lavoro)
– togliamo un pezzo dell’incastro e poniamolo sul foglio di lavoro – chiediamo ai bambini chi pensa di avere il cartellino da abbinare (oppure chiediamo a un bambino di cercarlo tra quelli sul piano di lavoro)
– posizioniamo il cartellino sul foglio di lavoro – procediamo allo stesso modo con tutti i pezzi del puzzle
– dopo la presentazione i bambini potranno svolgere l’attività in modo indipendente.
Botanica Montessori: incastro della foglia
Botanica Montessori: incastro della foglia Attività che possiamo proporre con l’incastro della foglia
Le attività legate all’utilizzo dell’incastro della foglia possono essere di discriminazione visiva, di discriminazione tattile, di nomenclatura, di preparazione alla scrittura, di lettura; possono coprire varie fasce d’età: – discriminazione visiva: lavorare con gli incastri; assemblare le parti della foglia su un foglio di controllo; gioco del “Cosa manca” – discriminazione tattile: gioco del “Cosa manca”, borse del mistero, assemblaggio alla cieca – preparazione alla scrittura: ricreare l’incastro col ritaglio – sviluppo del linguaggio: gioco del detective, fogli di controllo e cartelli, nomenclature, definizioni.
Lavorare con gli incastri
E’ l’attività più ovvia. Il bambino più piccolo può avere bisogno di procedere per più tentativi ed errori, mentre i più grandi sono in grado di mettere facilmente i pezzi negli incastri.
Assemblare la pianta su un foglio di controllo
Una volta che un bambino sa maneggiare gli incastri con facilità nella cornice, può provare a costruire la foglia utilizzando un foglio di controllo.
Gioco: “Cosa manca?”
– mettiamo l’incastro completo davanti al bambino – chiediamo al bambino di voltarsi o di chiudere gli occhi (oppure bendiamolo), togliamo un pezzo dalla tavola e nascondiamolo – chiediamo al bambino di guardare e di dirci il nome della parte mancante – il gioco può essere reso più difficile, togliendo due pezzi invece di uno; oppure chiedendo di rispondere non a voce, ma scrivendo o disegnando la parte mancante – si potrebbe anche chiedere di riconoscere al tatto la parte mancante (cioè tenendo gli occhi chiusi o con la benda sugli occhi).
Incastro alla cieca
Il bambino può ricomporre l’incastro con gli occhi bendati. Ricordate che è più semplice, all’inizio, se tutti gli incastri sono posizionati ordinatamente a lato della tavola, prima di bendare il bambino.
Borsa del mistero
– scegliamo un pezzo dell’incastro e mettiamolo in una piccola borsa del mistero – il bambino tastando la borsa (oppure bendato) identifica la parte – si possono anche inserire nella borsa più pezzi alla volta, o anche tutti.
Ricreare l’incastro col ritaglio
Tracciare il contorno degli incastri è una valida attività di pre-scrittura, e si può rendere più interessante tracciando con la matita i pezzi e poi ritagliandoli, oppure tracciando i pezzi direttamente col punteruolo.
Materiale: – incastro della foglia – fogli di carta colorata – foglio di carta bianca – matita – punteruolo o forbici – colla da carta
Presentazione: – chiediamo ai bambini di portare al tavolo il materiale – chiediamo a un bambino di scegliere un incastro e di darcelo – mettiamo l’incastro scelto dal bambino sul foglio di carta colorato e mostriamo come tracciarne il contorno con il punteruolo. Possiamo scegliere di punteggiare interamente il contorno, oppure di fare fori distanti tra loro di circa mezzo centimetro, che serviranno come guida per le forbici – con l’aiuto dei bambini ritagliamo tutte le parti della foglia nello stesso modo – al termine componiamo la foglia sul foglio di carta – incoraggiamo il bambino a ripetere l’esercizio da solo – se il bambino sa già scrivere, può aggiungere al disegno la nomenclatura.
Ricreare l’incastro col disegno e preparare fogli di controllo da soli
Tracciare il contorno degli incastri è una valida attività di pre-scrittura. Creare il disegno completo dell’incastro è più impegnativo rispetto al collage, perché richiede che il bambino posizioni correttamente i pezzi sul foglio bianco prima di tracciarli.
Materiale: – incastro della foglia – foglio di carta – matita e matite colorate.
Presentazione: – chiediamo ai bambini di portare al tavolo il materiale – chiediamo a un bambino di scegliere un incastro e di darcelo – mettiamo l’incastro scelto dal bambino sul foglio di carta e mostriamo come tracciarne il contorno con la matita – togliamo l’incastro e coloriamo usando lo stesso colore dell’incastro originale – prendiamo un altro incastro e posiamolo sul foglio nella stessa posizione in cui si trova nella tavola originale. Tracciamone i contorni e coloriamolo – continuiamo allo stesso modo finché non avremo disegnato tutta la foglia – incoraggiamo il bambino a ripetere l’esercizio da solo – se il bambino sa già scrivere, può aggiungere al disegno la nomenclatura.
Caccia al tesoro (o gioco del detective)
Una volta che il bambino conosce il nome di ogni parte del corpo della pianta, è possibile utilizzare i pezzi per giocare al detective: – togliamo tutti i pezzi dall’incastro e mettiamoli a lato della tavola – diciamo: “Sto cercando… sto cercando… un pezzo che inizia con la lettera M” – se i bambini non indovinano aggiungiamo un suono – quando hanno indovinato mettiamo il pezzo nell’incastro – possiamo giocare anche con le lettere finali o centrali.
Nomenclature in tre parti immagine, titolo
– i bambini abbinano la scheda immagine+titolo all’immagine singola e al nome singolo – identificano la parte corrispondente sull’incastro, prendono il pezzo e lo pongono sulle carte corrispondenti.
Scrivere i cartellini appropriati
Se il bambino sa scrivere le prime parole, può esercitarsi a scrivere dei propri cartellini per l’incastro. In questa fase, naturalmente, non importa se qualche parola non è scritta correttamente. Se il bambino è nella fase in cui riconosce i suoni, ma non sa gestire praticamente gli strumenti di scrittura, può utilizzare gli alfabeti mobili.
Nomenclature in tre parti immagine, titolo, definizione
Botanica Montessori: incastro della foglia – Materiale – carte delle nomenclature delle parti della foglia (titolo, immagine, definizione) – incastro della foglia .
Botanica Montessori: incastro della foglia – Presentazione: – mettiamo sul piano di lavoro tutte le carte delle immagini – distribuiamo tra i bambini (o mettiamo in ordine sparso sul piano di lavoro) i titoli – chiediamo a un bambino quale parte della pianta è evidenziato nella prima immagine. Il bambino abbina all’immagine il titolo, quindi pone su di esso l’incastro corrispondente – proseguiamo allo stesso modo per tutte le parti della foglia – se i bambini sanno già leggere bene, distribuiamo le carte delle definizioni e chiediamo loro di abbinarle a titoli e immagini – se i bambini non sanno leggere bene, leggiamo noi una ad una le definizioni e discutiamo coi bambini dove è corretto metterle.
“Il pianeta Terra è una creazione della vita. La vita ha creato le rocce e il suolo, ed è la vita che sostiene l’armonia della terra. Gli oceani sono mantenuti in equilibrio chimico costante grazie agli esseri viventi, e sono gli esseri viventi che mantengono la purezza dell’aria. Tutte le creature che vivono sulla terra svolgono un ruolo cosmico. Il mantenimento della vita sulla terra dipende da molti esseri viventi diversi, ognuno dei quali ha una speciale, specifica funzione. Gli animali si nutrono vivono e si riproducono; ognuno ha un ciclo vitale che assume un ruolo particolare in relazione alla vita di altre specie. Tutti sanno, per esempio, che la scomparsa di una specie in un certo luogo ne sconvolge l’equilibrio, perché le vite di tutte le specie sono interconnesse. La vita quindi può essere considerata come un’energia che mantiene la vita stessa”. (Educazione e pace – Maria Montessori)
Le guide sono in fase di completamento, e saranno presto disponibili in:
I contenuti e le presentazioni relative allo studio della Botanica dai 3 ai 9 anni verranno via via pubblicati anche sul sito. Gli articoli già pubblicati sono qui:
Gioco della fattoria Montessori: la mia versione stampabile completa di tutti gli elementi (attrezzi, personaggi, animali, elementi architettonici,…) e dei cartellini per gli esercizi coi simboli grammaticali.
Gioco della fattoria Montessori
La fattoria Montessori tradizionale è un materiale piuttosto costoso, ma così versatile ed utile che non bisogna farsi scoraggiare. Naturalmente la versione originale è davvero molto bella, ma ci si può ingegnare in tantissimi modi per allestire una bellissima fattoria. In rete molte mamme blogger si sono cimentate nell’impresa (consiglio la ricerca nel web per “Montessori grammar farm”).
Set di animali della fattoria di plastica o legno si trovano facilmente, a varie fasce di prezzo. Per gli elementi architettonici si trovano delle bellissime soluzioni in cartone, molto economiche, ad esempio:
Non proprio economici, ma si possono collezionare un po’ alla volta, ci sono gli elementi della serie “Vita nella fattoria” Schleich, con vari accessori.
La difficoltà, preparando la fattoria in proprio, è quella di dover preparare il materiale di accompagnamento (cartellini dei nomi e delle altre parti del discorso e frasi per l’analisi logica e grammaticale) in base agli elementi presenti nella nostra fattoria.
Per questo ho preparato una fattoria stampabile, da colorare e allestire praticamente a costo zero, con il materiale di accompagnamento pronto.
Basta stampare gli elementi:
Ritagliare lasciando un margine e una base diritta:
Colorare e poi scegliere se incollarli su mattoncini da costruzione di legno o plastica, oppure aggiungere una linguetta in cartone o cartoncino:
Gioco della fattoria Montessori
Il lavoro con la fattoria si abbina all’uso dei simboli grammaticali, per questo la prima serie di cartellini segue i colori dei simboli grammaticali, e non quelli delle scatole grammaticali:
Col metodo Montessori abbiamo a disposizione una vastissima gamma di attività diverse per presentare ai bambini le parti discorso. Alcuni possono essere sorprendenti, e la fattoria è uno di questi.
La fattoria può essere usata nella Casa dei Bambini per il lavoro sull’arricchimento del linguaggio orale, sulla scrittura e la lettura; è utilissima per presentare le parti del discorso sia nella fascia d’età 3-6, sia in quella 6-9 anni; consente di esercitare l’analisi logica e grammaticale.
Userò la fattoria nei prossimi articoli per fare esempi di presentazioni delle parti del discorso, aggiungendo frasi e cartellini per l’analisi logica e grammaticale.
Nomenclature Montessori IL CIBO 3-6 anni in CORSIVO, scaricabili e stampabili in formato pdf. Questa è la versione in corsivo dei pacchetti di nomenclature sul cibo (19 schede per le bevande, 26 schede per la carne, 21 cereali e pane, 6 per i legumi, 15 per salse e condimenti, 19 per erbe aromatiche e spezie, 38 per i dolci, 21 per formaggi e latticini, 34 per la frutta fresca, 14 per frutta secca e semi, 31 per gli ortaggi, 21 per la pasta, 22 per pesci e crostacei, 16 per i piatti unici, 17 per i primi piatti e 30 per i secondi). Ho inoltre raggruppato in un unico pacchetto tutte le 350 schede. Se preferisci utilizzare le schede in stampato minuscolo, le trovi qui: NOMENCLATURE CIBO 3-6 ANNI STAMPATO MINUSCOLO
Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 3-6 sono formate da: – illustrazione con titolo – illustrazione – titolo.
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Nomenclature IL CIBO 3-6 anni in CORSIVO
Le 350 schede comprendono:
19 BEVANDE: bibite gassate, birra, caffè, cappuccino, succo di carota, frappé di frutta, tè in bustina, tè verde, vino, latte, succo di mandarino, camomilla, centrifugati di verdure, spremuta di arance, succhi di frutta 100%, acqua frizzante, frullato di frutta, succo di pomodoro, acqua naturale.
7 PRIMI PIATTI: lasagne al forno, pastasciutta, polenta, path thailandese, koshari, minestrone, brodo, zuppa di latte di cocco, zuppa di fagioli, passato di verdure, pasta al pesto, pasta alla panna, tortino di quinoa, risotto, pasta al ragù, pasta al pomodoro, gazpacho.
Nomenclature Montessori Nomenclature Montessori IL CIBO 3-6 anni stampato minuscolo, scaricabili e stampabili in formato pdf. Ho raggruppato in un unico pacchetto tutte le 350 schede delle nomenclature sul cibo pubblicate finora.
Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 3-6 sono formate da: – illustrazione con titolo – illustrazione – titolo.
Nomenclature Montessori IL CIBO 3-6 anni stampato minuscolo
PDF qui:
Nomenclature Montessori IL CIBO 3-6 anni stampato minuscolo Le 350 schede comprendono:
19 BEVANDE: bibite gassate, birra, caffè, cappuccino, succo di carota, frappé di frutta, tè in bustina, tè verde, vino, latte, succo di mandarino, camomilla, centrifugati di verdure, spremuta di arance, succhi di frutta 100%, acqua frizzante, frullato di frutta, succo di pomodoro, acqua naturale.
26 CARNE: carne bovina, stinco di maiale, bresaola, selvaggina, carni bianche, pollo, costolette, arrosto di manzo, carne suina, wurstel, prosciutto cotto, spezzatino, cotoletta impanata, speck, tacchino, salsicce, salame, roast beef all’inglese, quaglia, carne trita, pancetta, arista di maiale, hamburger, carne di agnello, stufato di coniglio, prosciutto crudo.
21 CEREALI E PANE: mais, frumento, quinoa, riso, fonio, miglio, orzo, sorgo, avena, segale, grano saraceno, triticale, pane in cassetta, chapati, cracker, crostini di pane, pasta di pane, pane arabo, pretzel, grissini, pane azzimo.
17 PRIMI PIATTI: lasagne al forno, pastasciutta, polenta, path thailandese, koshari, minestrone, brodo, zuppa di latte di cocco, zuppa di fagioli, passato di verdure, pasta al pesto, pasta alla panna, tortino di quinoa, risotto, pasta al ragù, pasta al pomodoro, gazpacho.
30 SECONDI PIATTI: cevapcici, escargot, alloco platano fritto, patatine fritte, germogli di soia, carciofi, peperoni arrostiti, insalata russa, parmigiana, manzo Stroganoff, purè di patate, polpette, hamburger vegetale, anelli di totano, sottaceti, patate arrosto, tartara di carne, bobotie, patate lesse, cotoletta alla milanese, seitan, carpaccio, bistecca, caprese, tofu, uovo alla coque, uovo, uovo alla benedettina, omelette, uovo al tegamino.
Nomenclature Montessori IL CIBO 3-6 anni stampato minuscolo
Nomenclature Montessori SECONDI PIATTI disponibili nella versione per bambini dal 3 ai 6 anni, e per bambini dai 6 ai 9, con libretto di accompagnamento, scaricabili e stampabili in formato pdf.
Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 3-6 sono formate da: – illustrazione con titolo – illustrazione – titolo. Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 6-9 sono formate da: – illustrazione – titolo – testo descrittivo e sono accompagnate da un libretto con gli stessi contenuti delle carte, che può essere arricchito dal bambino ed essere usato per approfondire attraverso il lavoro di ricerca. Per saperne di più puoi leggere qui:
Per la scelta degli oggetti, ho tenuto conto di quelli che possono essere quelli più conosciuti dai bambini, quelli che possono stimolare ulteriori lavori di ricerca e, per tutte le nomenclature attinenti al cibo, ho anche scelto di inserire prodotti di altre culture. Per i SECONDI PIATTI ho preparato questo elenco:
Nomenclature Montessori SALSE E CONDIMENTI disponibili nella versione per bambini dal 3 ai 6 anni, e per bambini dai 6 ai 9, con libretto di accompagnamento, scaricabili e stampabili in formato pdf.
Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 3-6 sono formate da: – illustrazione con titolo – illustrazione – titolo. Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 6-9 sono formate da: – illustrazione – titolo – testo descrittivo e sono accompagnate da un libretto con gli stessi contenuti delle carte, che può essere arricchito dal bambino ed essere usato per approfondire attraverso il lavoro di ricerca. Per saperne di più puoi leggere qui:
Per la scelta degli oggetti, ho tenuto conto di quelli che possono essere quelli più conosciuti dai bambini, quelli che possono stimolare ulteriori lavori di ricerca e, per tutte le nomenclature attinenti al cibo, ho anche scelto di inserire prodotti di altre culture. Per SALSE E CONDIMENTI ho preparato questo elenco:
salse chutney
guacamole
hummus
senape
olio d’oliva
passata di pomodoro
salsa tzatziki
maionese
salsa verde
aceto balsamico
aceto
pesto genovese
ketchup
sale da cucina
salsa di soia
Nomenclature Montessori SALSE E CONDIMENTI
NOMENCLATURE IN TRE PARTI – SALSE E CONDIMENTI – 3-6 anni
NOMENCLATURE IN TRE PARTI e LIBRETTO – SALSE E CONDIMENTI – 6-9 anni
Nomenclature Montessori SALSE E CONDIMENTI
ISTRUZIONI
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
rilegate. Io ho usato la foratrice per spirali:
Nomenclature Montessori SALSE E CONDIMENTI
Se preferite realizzare il materiale in proprio, questo è il contenuto:
SALSE E CONDIMENTI La salsa può essere una preparazione di cucina o di pasticceria, formata da un legante e da un sapore, di consistenza pastosa, cremosa o semiliquida. Serve ad accompagnare carni, pesci, pasta, verdure, e per dare sapore e condire i piatti. Il nome deriva dal latino salsus, che significa salato, perchè il sale è il condimento base di ogni alimento. Un condimento è una qualsiasi sostanza utilizzata in cucina per insaporire gli alimenti. Per la maggior parte i condimenti sono di origine vegetale, ma possono anche essere di origine animale (ad esempio il brodo di carne) o minerale (ad esempio il sale).
SALSE CHUTNEY E’ una famiglia di salse tipiche della cucina sud asiatica, a base di spezie, verdure e frutta. Servono a condire i piatti a base di carne, riso e le verdure. Possono essere fatte, ad esempio, con mango e zenzero; con mango, cipolla e peperoncini; con cocco e zenzero, con menta e yogurt, ecc…
GUACAMOLE E’ una salsa di origine messicana a base di avocado, che risale al tempo degli Aztechi. Si prepara con avocado, succo di lime, sale e pepe. Il suo nome significa ‘avocado molle’.
HUMMUS E’ una salsa a base di pasta di ceci e pasta di semi di sesamo (tahin), olio di semi, aglio e succo di limone. E’ molto usata in tutti i paesi arabi e nella cucina israeliana.
SENAPE E’ una salsa cremosa che si prepara con il semi polverizzati della pianta della senape, e che serve ad insaporire le carni e a condire le insalate. In Francia e Gran Bretagna è chiamata mostarda. In Giappone è chiamata karashi. Ne esistono di dolci e di molto piccanti.
OLIO D’OLIVA Quello che usiamo per cucinare e condire è più propriamente chiamato extra-vergine. E’ composto per il 99% di grassi e contiene molte vitamine e acidi grassi. Si usa per condire a crudo, per friggere, per conservare gli alimenti.
PASSATA DI POMODORO Anche detta salsa o conserva, è una salsa ottenuta dalla cottura dei pomodori che vengono poi passati con uno strumento che schiaccia la polpa eliminando bucce e semi. Si utilizza per preparare tantissimi sughi diversi, usati soprattutto per la pasta, ma non solo.
SALSA TZATZIKI E’ una salsa molto usata nei Paesi slavi e in Grecia. Si prepara con yogurt di pecora o capra, polpa di cetrioli, aglio, sale e olio d’oliva. Salse simili si usano anche in Iraq e Turchia. E’ un condimento equilibrato e non grasso.
MAIONESE E’ una salsa cremosa, di colore bianco o giallo pallido, formata dall’emulsione di acqua, tuorlo d’uovo e olio. Si aromatizza con succo di limone o aceto e sale. E’ tipica della cucina francese. E’ un alimento molto calorico ed è meglio non abusarne. Contiene molti grassi e proteine. Quella industriale inoltre contiene addensanti e conservanti e ingredienti liofilizzati e non freschi.
SALSA VERDE E’ un condimento a base di prezzemolo, capperi, acciughe e olio d’oliva. E’ un condimento tipico della cucina ligure, usato per accompagnare secondi piatti a base di carne (soprattutto il bollito misto) o di pesce.
ACETO BALSAMICO Tipico di Modena e Reggio Emilia, si presta ad essere usato un po’ su tutto: dall’antipasto al dolce. Si ottiene dalla fermentazione del mosto cotto, che viene poi fatto invecchiare all’interno di speciali botti, le acetaie. L’invecchiamento dura dai 12 anni fino ai 50, per questo si tratta di prodotti molto costosi. L’aceto balsamico a basso prezzo, invece, è in genere fatto con normale aceto di vino con l’aggiunta di caramello, conservanti, coloranti e aromi.
ACETO E’ il liquido acido che si produce nelle bevande alcoliche (vino, sidro, idromele), nel riso, nei malti e nella frutta, grazie all’azione di particolari batteri. Questi batteri trasformano l’alcol in acido acetico. Si usa per condire insalate e pesce e per marinare le carni. Nelle pulizie domestiche, è un ottimo sgrassatore.
PESTO GENOVESE E’ un condimento molto energetico, ricco di grassi di buona qualità e proteine, con pochi carboidrati. E’ tipico della Liguria e si prepara con basilico, pinoli, aglio, sale, parmigiano, pecorino sardo e olio extravergine d’oliva. Si usa per condire la pasta, tradizionalmente le trofie e le trenette.
KETCHUP E’ una salsa agrodolce che, anche se ci fa pensare agli USA, è nata in Malesia. Si prepara con pomodoro passato, zucchero, spezie e aceto. E’ una salsa con pochi grassi, facile da fare in casa e poco elaborata.
SALE DA CUCINA Per gli antichi Romani il sale era molto prezioso, e chiamarono salario la paga che davano ai legionari (e ancora oggi chiamiamo salario la paga dei lavoratori). Il sale contiene sodio, che è un minerale essenziale per il nostro organismo, ma non bisogna abusarne, perchè sia la mancanza di sodio sia l’eccesso provocano danni alla salute. Un adulto non dovrebbe assumere più di 6 grammi di sale al giorno.
SALSA DI SOIA Chiamata shoyu in cinese, è una salsa fermentata che si ottiene con soia, grano tostato, acqua, sale e koji (un fungo). E’ ricca di antiossidanti e molto saporita, pur non essendo grassa. Non bisogna però abusarne perchè contiene molto sale.
Nomenclature Montessori PRIMI PIATTI disponibili nella versione per bambini dal 3 ai 6 anni, e per bambini dai 6 ai 9, con libretto di accompagnamento, scaricabili e stampabili in formato pdf.
Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 3-6 sono formate da: – illustrazione con titolo – illustrazione – titolo. Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 6-9 sono formate da: – illustrazione – titolo – testo descrittivo e sono accompagnate da un libretto con gli stessi contenuti delle carte, che può essere arricchito dal bambino ed essere usato per approfondire attraverso il lavoro di ricerca. Per saperne di più puoi leggere qui: nomenclature per la scuola primaria.
Nomenclature Montessori PRIMI PIATTI
Per la scelta degli oggetti, ho tenuto conto di quelli che possono essere quelli più conosciuti dai bambini, quelli che possono stimolare ulteriori lavori di ricerca e, per tutte le nomenclature attinenti al cibo, ho anche scelto di inserire prodotti di altre culture. Per i PRIMI PIATTI ho preparato questo elenco:
lasagne al forno
pastasciutta
polenta
path thailandese
koshari
minestrone
brodo
zuppa di latte di cocco
zuppa di fagioli
passato di verdure
pasta al pesto
pasta alla panna
tortino di quinoa
risotto
pasta al ragù
pasta al pomodoro
gazpacho
Nomenclature Montessori PRIMI PIATTI
NOMENCLATURE IN TRE PARTI – PRIMI PIATTI – 3-6 anni
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Nomenclature Montessori PRIMI PIATTI NOMENCLATURE IN TRE PARTI – PRIMI PIATTI – 6-9 anni
LIBRETTO PER LE NOMENCLATURE 6-9 anni PRIMI PIATTI
Nomenclature Montessori PRIMI PIATTI ISTRUZIONI
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
rilegate. Io ho usato la foratrice per spirali:
Nomenclature Montessori PRIMI PIATTI
Se preferite realizzare il materiale in proprio, questo è il contenuto:
ZUPPA DI FAGIOLI E’ una tipica ricetta povera della tradizione italiana, a base di fagioli. Esistono molte varianti regionali: la zuppa di farro e fagioli (Toscana); la zuppa di fagioli con le cotiche (Lazio); ecc. La ricetta è nata come piatto povero contadino, che veniva preparato al mattino e messa a cuocere a fuoco lento, prima di uscire di casa per il lavoro nei campi. Si possono cucinare in zuppa anche tutti gli altri legumi: ceci, piselli, fave, ecc.
LASAGNE AL FORNO Si preparano con una sfoglia di pasta, quasi sempre all’uovo, tagliata in fogli rettangolari, che vengono bolliti e scolati e poi si dispongono in una teglia da forno a strati, alternati ai condimenti. Almeno l’ultimo strato è di solito ricoperto di besciamella. Si preparano con ragù di carne, verdure, formaggi, a seconda del gusto. Il tutto viene cotto in forno e poi si mangia a fette.
GAZPACHO Nella cucina spagnola è una zuppa fredda a base di verdure crude, tipica delle regioni calde del sud come l’Andalusia. Si prepara con peperoni, pomodori, cetrioli, cipolla ed erbe aromatiche. All’ultimo momento può essere aggiunto del ghiaccio tritato o a cubetti.
POLENTA E’ un antichissimo piatto di origine italiana a base di farina di cereali. E’ stato per secoli l’alimento base della popolazione povera in molte regioni italiane, soprattutto al nord. Il cereale più usato è il mais, importato in Europa dalle Americhe nel XV secolo, che le dà il tipico colore giallo. Prima si faceva con farro, segale o grano saraceno ed era scura. Simili alla polenta italiana sono il funchi (Antille), a base di mais e consumato al posto del pane; l’umutsima del Burundi, fatta con farina di manioca; la polenta di miglio del Burkina Faso.
PASTASCIUTTA Il termine pasta è spesso usato come abbreviazione dell’italiano pastasciutta, ed indica un piatto dove la pasta alimentare è l’ingrediente principale, accompagnato da una salsa o un sugo o un altro condimento di qualsiasi tipo. La pasta si cuoce in acqua salata in ebollizione, poi viene scolata e condita. Le ricette italiane di pastasciutta più famose sono: alla carbonara, allo scoglio, al ragù, al pesto, al pomodoro, all’amatriciana.
PHAD THAILANDESI I phad (o phat) sono larghi tagliolini di farina di riso, tipici della cucina thailandese. Dopo la bollitura, si condiscono in padella con uova, salsa di soia, germogli di soia, gamberi, pollo e spezie.
KOSHARI E’ un primo piatto tipico egiziano.Si prepara con riso, pasta, lenticchie, ceci, aglio egiziano, aceto e salsa di pomodoro speziata. Il tutto è guarnito con cipolle fritte.
MINESTRONE E’ una minestra in brodo con molte verdure, e può essere completato con pasta o riso. Tra gli ingredienti più comuni ci sono fagioli, cipolle, carote, sedano, patate e pomodori. L’insieme delle verdure pulite e tagliate per il minestrone, crude e non condite, viene anche venduto come prodotto congelato.
BRODO E’ un preparato liquido ottenuto dalla cottura di carni, verdure o pesce, con l’aggiunta di spezie, sale ed erbe aromatiche. Si usa per preparare minestre, salse e per cuocere il risotto.Per quello di carne di solito si usano manzo o pollame. Per quello di pesce si usano saraghi, gallinelle o scorfani con verdure. Quello vegetale è il più digeribile, e per questo si usa nello svezzamento dei neonati.
ZUPPA DI LATTE DI COCCO E’ un primo piatto tipico thailandese che si prepara con latte di cocco e verdure, o anche con carne di pollo o pesce. Alcune varianti hanno un sapore delicato, altre sono molto piccanti.
TORTINO DI QUINOA La quinoa è un cereale tipico del Sud America, anche se non appartiene alla famiglia delle graminacee. Essendo priva di glutine, è molto apprezzata in tutto il mondo perchè può essere consumata anche dai celiaci. Intera si presta ad essere usata per cucinare tortini o sformati con verdure, carni e formaggi.
PASSATO DI VERDURE E’ una crema preparata con verdure passate o frullate che si può preparare in molti modi. Si può mangiare da solo o accompagnandolo a crostini di pane. Si può preparare con molte verdure miste, come il minestrone, oppure con una sola. Viene anche chiamata vellutata.
RISOTTO E’ un primo piatto tipico della cucina italiana. Il particolare tipo di cottura fa addensare l’amido contenuto nel riso dando al piatto una consistenza cremosa. I più famosi risotti sono: alla parmigiana, agli spinaci, allo zafferano, mantecato, ai frutti di mare, al radicchio, al latte, risi e bisi.
PASTA ALLA PANNA La panna o crema di latte è la parte grassa del latte, che si ottiene lasciando riposare il latte fresco e aspettando il galleggiamento della parte grassa, che è più leggera.La panna da cucina si può usare anche per condire la pastasciutta, da sola o con cubetti di prosciutto cotto.
PASTA AL RAGÙ La parola ragù si riferisce a un sugo a base di carne, cotto per molte ore a fuoco basso e preparato con molti ingredienti. Il termine deriva dal francese ragout, che significa risvegliare l’appetito. Nella cucina italiana i più famosi ragù sono quello alla bolognese e quello napoletano. Per quello alla bolognese si usa carne trita, mentre per quello alla napoletana si usa carne a pezzetti, che viene spesso tolta a cottura ultimata.
PASTA AL POMODORO Il modo più classico di mangiare la pastasciutta è quello di condirla col pomodoro. Si possono usare pomodori freschi oppure la salsa. I pomodori possono essere usati cotti e crudi, conditi con olio d’oliva e profumati con olio d’oliva e basilico, e un po’ di formaggio grana grattugiato.
PASTA AL PESTO E’ una pastasciutta di origine ligure. In Liguria si usano di solito le trenette (anche dette linguine) o le trofie. Le trenette sono simili agli spaghetti, ma sono piatte e non cilindriche. Le trofie somigliano a degli gnocchetti, ma sono sottili e allungate. Il condimento è a base di basilico, olio, formaggio grana e pecorino sardo, pinoli e aglio.
Nomenclature Montessori PIATTO UNICO disponibili nella versione per bambini dal 3 ai 6 anni, e per bambini dai 6 ai 9, con libretto di accompagnamento, scaricabili e stampabili in formato pdf.
Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 3-6 sono formate da: – illustrazione con titolo – illustrazione – titolo. Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 6-9 sono formate da: – illustrazione – titolo – testo descrittivo e sono accompagnate da un libretto con gli stessi contenuti delle carte, che può essere arricchito dal bambino ed essere usato per approfondire attraverso il lavoro di ricerca. Per saperne di più puoi leggere qui: nomenclature per la scuola primaria.
Nomenclature Montessori PIATTO UNICO
Per la scelta degli oggetti, ho tenuto conto di quelli che possono essere quelli più conosciuti dai bambini, quelli che possono stimolare ulteriori lavori di ricerca e, per tutte le nomenclature attinenti al cibo, ho anche scelto di inserire prodotti di altre culture. Per la categoria PIATTO UNICO ho preparato questo elenco:
fonduta valdostana
fricase boliviano
cuscus
riso jollof nigeriano
zighinì eritreo
fish burger
prosciutto e melone
paella
pilaf turco
pizza
pulao afghano
insalata di riso
sushi
pollo yassa Senegal
taco messicano
hamburger
Nomenclature Montessori PIATTO UNICO
NOMENCLATURE IN TRE PARTI – PIATTO UNICO – 3-6 anni
Nomenclature e libretto Montessori PIATTO UNICO LIBRETTO e NOMENCLATURE IN TRE PARTI – PIATTO UNICO – 6-9 anni
Nomenclature Montessori PIATTO UNICO ISTRUZIONI
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
Nomenclature Montessori PESCE E CROSTACEI disponibili nella versione per bambini dal 3 ai 6 anni, e per bambini dai 6 ai 9, con libretto di accompagnamento, scaricabili e stampabili in formato pdf.
Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 3-6 sono formate da: – illustrazione con titolo – illustrazione – titolo. Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 6-9 sono formate da: – illustrazione – titolo – testo descrittivo e sono accompagnate da un libretto con gli stessi contenuti delle carte, che può essere arricchito dal bambino ed essere usato per approfondire attraverso il lavoro di ricerca. Per saperne di più puoi leggere qui: nomenclature per la scuola primaria.
Nomenclature Montessori PESCE E CROSTACEI
Per la scelta degli oggetti, ho tenuto conto di quelli che possono essere quelli più conosciuti dai bambini, quelli che possono stimolare ulteriori lavori di ricerca e, per tutte le nomenclature attinenti al cibo, ho anche scelto di inserire prodotti di altre culture. Per PESCE E CROSTACEI ho preparato questo elenco:
acciughe
anguilla
aringa
frittura di pesce
caviale
vongole
cozze
triglie
pesce impanato
polpi
seppie
bastoncini di pesce
aragosta
gamberoni
granchio
orata
ostrica
salmone
trota
pesce azzurro
sgombro in scatola
tonno in scatola
Nomenclature Montessori PESCE E CROSTACEI
NOMENCLATURE IN TRE PARTI – PESCE E CROSTACEI – 3-6 anni
Nomenclature Montessori PESCE E CROSTACEI NOMENCLATURE IN TRE PARTI – PESCE E CROSTACEI – 6-9 anni
LIBRETTO PER LE NOMENCLATURE 6-9 anni PESCE E CROSTACEI
Nomenclature Montessori PESCE E CROSTACEI ISTRUZIONI
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
Nomenclature Montessori PASTA disponibili nella versione per bambini dal 3 ai 6 anni, e per bambini dai 6 ai 9, con libretto di accompagnamento, scaricabili e stampabili in formato pdf.
Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 3-6 sono formate da: – illustrazione con titolo – illustrazione – titolo. Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 6-9 sono formate da: – illustrazione – titolo – testo descrittivo e sono accompagnate da un libretto con gli stessi contenuti delle carte, che può essere arricchito dal bambino ed essere usato per approfondire attraverso il lavoro di ricerca. Per saperne di più puoi leggere qui: nomenclature per la scuola primaria.
Nomenclature Montessori PASTA
Per la scelta degli oggetti, ho tenuto conto di quelli che possono essere quelli più conosciuti dai bambini, quelli che possono stimolare ulteriori lavori di ricerca e, per tutte le nomenclature attinenti al cibo, ho anche scelto di inserire prodotti di altre culture. Per la PASTA ho preparato questo elenco:
ravioli al vapore
farfalle
gnocchi di patata
timballo
fusilli
mafaldine
cellentani
chifferi rigati
pipe
orecchiette
tagliatelle
ravioli
pasta integrale
penne lisce
soba di grano saraceno
spaghetti di riso
spaetzle
spaghetti
maccheroni
ditalini
tortellini
Nomenclature Montessori PASTA
NOMENCLATURE IN TRE PARTI – PASTA – 3-6 anni
Nomenclature Montessori PASTA NOMENCLATURE IN TRE PARTI e LIBRETTO – PASTA – 6-9 anni
Nomenclature Montessori PASTA ISTRUZIONI
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
Nomenclature Montessori ORTAGGI disponibili nella versione per bambini dal 3 ai 6 anni, e per bambini dai 6 ai 9, con libretto di accompagnamento, scaricabili e stampabili in formato pdf.
Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 3-6 sono formate da: – illustrazione con titolo – illustrazione – titolo. Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 6-9 sono formate da: – illustrazione – titolo – testo descrittivo e sono accompagnate da un libretto con gli stessi contenuti delle carte, che può essere arricchito dal bambino ed essere usato per approfondire attraverso il lavoro di ricerca. Per saperne di più puoi leggere qui: nomenclature per la scuola primaria.
Nomenclature Montessori ORTAGGI
Per la scelta degli oggetti, ho tenuto conto di quelli che possono essere quelli più conosciuti dai bambini, quelli che possono stimolare ulteriori lavori di ricerca e, per tutte le nomenclature attinenti al cibo, ho anche scelto di inserire prodotti di altre culture. Per gli ORTAGGI ho preparato questo elenco:
asparagi
broccoli
verza
cavolo cappuccio
cavolfiore
carota
cassava
spinaci
cetriolo
melanzana
finocchio
cavolfiore romanesco
fagiolini
porri
lattuga cappuccina
lattuga gentile
carciofi
ortaggi
cipolla
pastinaca
peperoni
patata
rapanelli
cavolo rosso
rucola
sedano
zucca
pomodori
peperoncini
radicchio rosso
zucchine
Nomenclature Montessori ORTAGGI
NOMENCLATURE IN TRE PARTI – ORTAGGI – 3-6 anni
Nomenclature Montessori ORTAGGI NOMENCLATURE IN TRE PARTI e LIBRETTO – ORTAGGI – 6-9 anni
Nomenclature Montessori ORTAGGI ISTRUZIONI
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
Nomenclature Montessori I LEGUMI disponibili nella versione per bambini dal 3 ai 6 anni, e per bambini dai 6 ai 9, con libretto di accompagnamento, scaricabili e stampabili gratuitamente in formato pdf.
Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 3-6 sono formate da: – illustrazione con titolo – illustrazione – titolo. Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 6-9 sono formate da: – illustrazione – titolo – testo descrittivo e sono accompagnate da un libretto con gli stessi contenuti delle carte, che può essere arricchito dal bambino ed essere usato per approfondire attraverso il lavoro di ricerca. Per saperne di più puoi leggere qui: nomenclature per la scuola primaria.
Nomenclature Montessori I LEGUMI
Per la scelta degli oggetti, ho tenuto conto di quelli che possono essere quelli più conosciuti dai bambini, quelli che possono stimolare ulteriori lavori di ricerca e, per tutte le nomenclature attinenti al cibo, ho anche scelto di inserire prodotti di altre culture. Per I LEGUMI ho preparato questo elenco:
carruba
ceci
fagioli
lenticchie
piselli
soia
Nomenclature Montessori I LEGUMI
NOMENCLATURE IN TRE PARTI – I LEGUMI – 3-6 anni
NOMENCLATURE IN TRE PARTI e LIBRETTO – I LEGUMI – 6-9 anni
Nomenclature Montessori I LEGUMI ISTRUZIONI
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
Nomenclature Montessori FRUTTA FRESCA disponibili nella versione per bambini dal 3 ai 6 anni, e per bambini dai 6 ai 9, con libretto di accompagnamento, scaricabili e stampabili in formato pdf.
Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 3-6 sono formate da: – illustrazione con titolo – illustrazione – titolo. Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 6-9 sono formate da: – illustrazione – titolo – testo descrittivo e sono accompagnate da un libretto con gli stessi contenuti delle carte, che può essere arricchito dal bambino ed essere usato per approfondire attraverso il lavoro di ricerca. Per saperne di più puoi leggere qui: nomenclature per la scuola primaria.
Nomenclature Montessori FRUTTA FRESCA
Per la scelta degli oggetti, ho tenuto conto di quelli che possono essere quelli più conosciuti dai bambini, quelli che possono stimolare ulteriori lavori di ricerca e, per tutte le nomenclature attinenti al cibo, ho anche scelto di inserire prodotti di altre culture. Per la FRUTTA FRESCA ho preparato questo elenco:
albicocca
avocado
banana
fragole
ribes nero
pompelmo
melograno
mela
nespola
pesca nettarina
more
mirtilli
melone
mango
litchi
lime
limone
lampone
kiwi
cachi
prugne
uva
frutti di bosco
frutta
arancia
agrumi
pera
anguria
fichi d’India
fico
ciliegia
ribes rosso
noce di cocco
mandarino
NOMENCLATURE IN TRE PARTI – FRUTTA FRESCA – 3-6 anni
NOMENCLATURE IN TRE PARTI e LIBRETTO – FRUTTA FRESCA – 6-9 anni
Nomenclature Montessori FRUTTA FRESCA
ISTRUZIONI
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
Nomenclature Montessori FORMAGGI E LATTICINI disponibili nella versione per bambini dal 3 ai 6 anni, e per bambini dai 6 ai 9, con libretto di accompagnamento, scaricabili e stampabili in formato pdf.
Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 3-6 sono formate da: – illustrazione con titolo – illustrazione – titolo. Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 6-9 sono formate da: – illustrazione – titolo – testo descrittivo e sono accompagnate da un libretto con gli stessi contenuti delle carte, che può essere arricchito dal bambino ed essere usato per approfondire attraverso il lavoro di ricerca. Per saperne di più puoi leggere qui: nomenclature per la scuola primaria.
Nomenclature Montessori FORMAGGI E LATTICINI
Per la scelta degli oggetti, ho tenuto conto di quelli che possono essere quelli più conosciuti dai bambini, quelli che possono stimolare ulteriori lavori di ricerca e, per tutte le nomenclature attinenti al cibo, ho anche scelto di inserire prodotti di altre culture. Per FORMAGGI E LATTICINI ho preparato questo elenco:
Bel Paese
stilton
brie
grana padano
yogurt
emmenthal
caprino fresco
feta greca
formaggio stagionato
ricotta
formaggio Piave
gorgonzola
mozzarella
pecorino sardo
provola affumicata
formaggio Asiago
fiocchi di latte
taleggio
tilsit
fontina
stracchino.
Nomenclature Montessori FORMAGGI E LATTICINI
NOMENCLATURE IN TRE PARTI – FORMAGGI E LATTICINI – 3-6 anni stampato minuscolo e corsivo
Nomenclature Montessori FORMAGGI E LATTICINI
NOMENCLATURE IN TRE PARTI e LIBRETTO – FORMAGGI E LATTICINI – 6-9 anni
Nomenclature Montessori FORMAGGI E LATTICINI
ISTRUZIONI
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
Nomenclature Montessori FRUTTA SECCA E SEMI disponibili nella versione per bambini dal 3 ai 6 anni, e per bambini dai 6 ai 9, con libretto di accompagnamento, scaricabili e stampabili in formato pdf.
Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 3-6 sono formate da: – illustrazione con titolo – illustrazione – titolo. Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 6-9 sono formate da: – illustrazione – titolo – testo descrittivo e sono accompagnate da un libretto con gli stessi contenuti delle carte, che può essere arricchito dal bambino ed essere usato per approfondire attraverso il lavoro di ricerca. Per saperne di più puoi leggere qui: nomenclature per la scuola primaria.
Nomenclature Montessori FRUTTA SECCA E SEMI
Per la scelta degli oggetti, ho tenuto conto di quelli che possono essere quelli più conosciuti dai bambini, quelli che possono stimolare ulteriori lavori di ricerca e, per tutte le nomenclature attinenti al cibo, ho anche scelto di inserire prodotti di altre culture. Per FRUTTA SECCA E SEMI ho preparato questo elenco:
noci
semi di zucca
pistacchi
pinoli
arachidi
mandorle
nocciole
semi di girasole
datteri
uvetta
frutta secca
caldarroste
castagne
anacardi
Nomenclature Montessori FRUTTA SECCA E SEMI
NOMENCLATURE IN TRE PARTI – FRUTTA SECCA E SEMI – 3-6 anni
Nomenclature Montessori FRUTTA SECCA E SEMI
NOMENCLATURE IN TRE PARTI e LIBRETTO – FRUTTA SECCA E SEMI – 6-9 anni
Nomenclature Montessori FRUTTA SECCA E SEMI
ISTRUZIONI
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
Nomenclature Montessori ERBE AROMATICHE E SPEZIE disponibili nella versione per bambini dal 3 ai 6 anni, e per bambini dai 6 ai 9, con libretto di accompagnamento, scaricabili e stampabili in formato pdf.
Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 3-6 sono formate da: – illustrazione con titolo – illustrazione – titolo. Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 6-9 sono formate da: – illustrazione – titolo – testo descrittivo e sono accompagnate da un libretto con gli stessi contenuti delle carte, che può essere arricchito dal bambino ed essere usato per approfondire attraverso il lavoro di ricerca. Per saperne di più puoi leggere qui: nomenclature per la scuola primaria.
Nomenclature Montessori ERBE AROMATICHE E SPEZIE
Per la scelta degli oggetti, ho tenuto conto di quelli che possono essere quelli più conosciuti dai bambini, quelli che possono stimolare ulteriori lavori di ricerca e, per tutte le nomenclature attinenti al cibo, ho anche scelto di inserire prodotti di altre culture. Per ERBE AROMATICHE E SPEZIE ho preparato questo elenco:
basilico
cardamomo
anice stellato
semi di coriandolo
curcuma
erba cipollina
fave di cacao
aglio
prezzemolo
bacche di ginepro
alloro
noce moscata
rosmarino
timo
salvia
pepe
cannella
vaniglia
zenzero
Nomenclature Montessori ERBE AROMATICHE E SPEZIE
NOMENCLATURE IN TRE PARTI – ERBE AROMATICHE E SPEZIE – 3-6 anni stampato minuscolo e corsivo
Nomenclature Montessori ERBE AROMATICHE E SPEZIE
NOMENCLATURE IN TRE PARTI e LIBRETTO – ERBE AROMATICHE E SPEZIE – 6-9 anni
Nomenclature Montessori ERBE AROMATICHE E SPEZIE
ISTRUZIONI
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
Nomenclature Montessori LE CARNI disponibili nella versione per bambini dal 3 ai 6 anni, e per bambini dai 6 ai 9, con libretto di accompagnamento, scaricabili e stampabili in formato pdf.
Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 3-6 sono formate da: – illustrazione con titolo – illustrazione – titolo. Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 6-9 sono formate da: – illustrazione – titolo – testo descrittivo e sono accompagnate da un libretto con gli stessi contenuti delle carte, che può essere arricchito dal bambino ed essere usato per approfondire attraverso il lavoro di ricerca. Per saperne di più puoi leggere qui: nomenclature per la scuola primaria.
Nomenclature Montessori LE CARNI
Per la scelta degli oggetti, ho tenuto conto di quelli che possono essere quelli più conosciuti dai bambini, quelli che possono stimolare ulteriori lavori di ricerca e, per tutte le nomenclature attinenti al cibo, ho anche scelto di inserire prodotti di altre culture. Per le carni ho preparato questo elenco:
carne bovina
stinco di maiale
bresaola
selvaggina
carni bianche
pollo
costolette
arrosto di manzo
carne suina
wurstel
prosciutto cotto
spezzatino
cotoletta impanata
speck
tacchino
salsicce
salame
roast beef all’inglese
quaglia
carne trita
pancetta
arista di maiale
hamburger
carne di agnello
stufato di coniglio
prosciutto crudo
Nomenclature Montessori LE CARNI
NOMENCLATURE IN TRE PARTI – LE CARNI- 3-6 anni
Nomenclature Montessori LE CARNI
NOMENCLATURE IN TRE PARTI E LIBRETTO – LE CARNI- 6-9 anni
Nomenclature Montessori LE CARNI
ISTRUZIONI
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
Nomenclature Montessori LE BEVANDE disponibili nella versione per bambini dal 3 ai 6 anni, e per bambini dai 6 ai 9, con libretto di accompagnamento, scaricabili e stampabili in formato pdf.
Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 3-6 sono formate da: – illustrazione con titolo – illustrazione – titolo. Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 6-9 sono formate da: – illustrazione – titolo – testo descrittivo e sono accompagnate da un libretto con gli stessi contenuti delle carte, che può essere arricchito dal bambino ed essere usato per approfondire attraverso il lavoro di ricerca. Per saperne di più puoi leggere qui: nomenclature per la scuola primaria.
Nomenclature Montessori LE BEVANDE
Per la scelta degli oggetti, ho tenuto conto di quelli che possono essere quelli più conosciuti dai bambini, quelli che possono stimolare ulteriori lavori di ricerca e, per tutte le nomenclature attinenti al cibo, ho anche scelto di inserire prodotti di altre culture. Per le bevande ho preparato questo elenco:
bibite gassate
birra
caffè
cappuccino
succo di carota
frappé di frutta
tè in bustina
tè verde
vino
latte
succo di mandarino
camomilla
centrifugati di verdure
spremuta di arance
succhi di frutta 100%
acqua frizzante
frullato di frutta
succo di pomodoro
acqua naturale
Nomenclature Montessori LE BEVANDE
NOMENCLATURE IN TRE PARTI – BEVANDE – 3-6 anni
Nomenclature Montessori LE BEVANDE
Nomenclature Montessori in tre parti e libretto per le BEVANDE – 6-9 anni
Nomenclature Montessori LE BEVANDE
ISTRUZIONI
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
Nomenclature Montessori I DOLCI disponibili nella versione per bambini dal 3 ai 6 anni, e per bambini dai 6 ai 9, con libretto di accompagnamento, scaricabili e stampabili in formato pdf.
Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 3-6 sono formate da: – illustrazione con titolo – illustrazione – titolo. Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 6-9 sono formate da: – illustrazione – titolo – testo descrittivo e sono accompagnate da un libretto con gli stessi contenuti delle carte, che può essere arricchito dal bambino ed essere usato per approfondire attraverso il lavoro di ricerca. Per saperne di più puoi leggere qui: nomenclature per la scuola primaria.
Nomenclature Montessori I DOLCI
Per la scelta degli oggetti, ho tenuto conto di quelli che possono essere quelli più conosciuti dai bambini, quelli che possono stimolare ulteriori lavori di ricerca e, per tutte le nomenclature attinenti al cibo, ho anche scelto di inserire prodotti di altre culture. Per I DOLCI ho preparato questo elenco:
krapfen
caramelle
meringa
moretto
marzapane
cioccolata
bignè fritti
bignè ripieni
croissant
zucchero di canna
torta marmorizzata
torrone
cantuccini
caramelle gommose
tiramisù
crostoli
zucchero raffinato
strudel di mele
rasgulla indiani
puris indiani
burro di arachidi
pancake
crema di nocciole
muffin
marshmallows
macaron
frutta e panna montata
gelatina di frutta
confettura e marmellata
gulab jamun indiani
gelato
ghiacciolo
miele
torta di mele
panna montata
biscotti della fortuna
empanada
crostata
Nomenclature Montessori I DOLCI
NOMENCLATURE IN TRE PARTI – I DOLCI – 3-6 anni
NOMENCLATURE IN TRE PARTI E LIBRETTO – I DOLCI – 6-9 anni
Nomenclature Montessori I DOLCI
ISTRUZIONI
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
Nomenclature Montessori CEREALI E PANE disponibili nella versione per bambini dal 3 ai 6 anni, e per bambini dai 6 ai 9, con libretto di accompagnamento, scaricabili e stampabili in formato pdf.
Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 3-6 sono formate da: – illustrazione con titolo – illustrazione – titolo. Le carte delle nomenclature in tre parti per la fascia d’età 6-9 sono formate da: – illustrazione – titolo – testo descrittivo e sono accompagnate da un libretto con gli stessi contenuti delle carte, che può essere arricchito dal bambino ed essere usato per approfondire attraverso il lavoro di ricerca. Per saperne di più puoi leggere qui: nomenclature per la scuola primaria.
Nomenclature Montessori CEREALI E PANE
Per la scelta degli oggetti, ho tenuto conto di quelli che possono essere quelli più conosciuti dai bambini, quelli che possono stimolare ulteriori lavori di ricerca e, per tutte le nomenclature attinenti al cibo, ho anche scelto di inserire prodotti di altre culture. Per CEREALI E PANE ho preparato questo elenco:
mais,
frumento,
quinoa,
riso,
fonio,
miglio,
orzo,
sorgo,
avena,
segale,
grano saraceno,
triticale,
pane in cassetta,
chapati,
cracker,
crostini di pane,
pasta di pane,
pane arabo,
pretzel,
grissini,
pane azzimo.
Nomenclature Montessori CEREALI E PANE
NOMENCLATURE IN TRE PARTI – CEREALI E PANE – 3-6 anni
Nomenclature Montessori CEREALI E PANE
NOMENCLATURE IN TRE PARTI E LIBRETTO – CEREALI E PANE – 6-9 anni
Nomenclature Montessori CEREALI E PANE
ISTRUZIONI
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:
piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
Crescere senza punizioni né minacce è un libro di Catherine Dumonteil-Kremer, madre di tre figlie, educatrice Montessori, consulente familiare, formatrice in tecniche di comunicazione interpersonale. Ha fondato l’associazione ‘La Maison de l’Enfant’ e il forum di sostegno alla genitorialità ‘Parents Conscients’ (in lingua francese). E’ anche membro fondatore dell’OVEO (Osservatorio sulla Violenza Educativa Ordinaria). Il libro è edito in Italia dalla casa editrice Natura e Cultura.
In Italia è possibile partecipare ai laboratori “Vivere e crescere insieme” di Catherine Dumonteil Kremer tenuti dalla Dott.ssa Myriam Nordemann. Su sua iniziativa è anche nata la “Giornata della non violenza educativa in Italia”
La Dott.ssa Myriam Nordemann ha anche tradotto in italiano il testo illustrato di Catherine Dumonteil Kremer “Senza sculacciate come fare” scaricabile gratuitamente in formato pdf dal suo sito:
Liberi dalla violenza educativa di ieri e di oggi I tantissimi temi che affronta l’autrice ruotano attorno al problema del porre limiti ai bambini e ci porta a riflettere, tutti, sul nostro modo di intendere il nostro ruolo di genitori, e sul nostro ricorrere, spesso inconsapevolmente, a quella che può essere definita “violenza educativa ordinaria“. L’autrice riesce a parlarci con più voci: c’è quella della professionista, quella della studiosa, e poi c’è la sua voce di madre, riconoscibilissima, ad esempio, nell’importanza che assegna al ridere insieme…
Tra le risorse in lingua italiana ho trovato in rete questo articolo di Marylène Patou-Mathis, storica della preistoria: “… ci sono due categorie di violenza sui bambini: entrambe vengono trasmesse tra le generazioni e rappresentano il collegamento tra singole violazioni e danni sociali.L’abuso è tipico di chi in precedenza ha subito maltrattamenti. La violenza educativa ordinaria è commessa, praticamente da tutti e più o meno a propria insaputa, credendo di fare bene, con l’idea che il bambino ne abbia bisogno per diventare una persona perbene. La violenza educativa ordinaria sembra benigna, addirittura benefica, mentre è il terreno di coltura della violenza, in quanto mina la capacità di empatia del bambino. Ma rimuovendo qualsiasi forma di violenza soft dall’arsenale educativo non rischiamo di creare dei piccoli tiranni? Permetteremo forse al bambino di fare qualsiasi cosa? Certo che no. Il bambino ha bisogno di avere dei limiti. “Siamo violenti, è la natura umana”… questa asserzione è basata sul nulla. Gli studiosi sostengono che la violenza educativa sia comparsa nella storia dell’umanità sulla scia della sedentarizzazione. Aumentando il numero delle nascite rispetto alle società di cacciatori-raccoglitori, i figli maggiori dovevano essere svezzati in modo che i nuovi nati potessero essere allattati. Questo deve aver creato aggressività nei fratelli maggiori, che hanno iniziato a picchiare i cadetti. La madre, che gli ormoni legati all’allattamento rendono iper-aggressiva se le si tocca il piccolo, deve aver a quel punto iniziato a picchiare il maggiore. È un’ipotesi plausibile per spiegare la comparsa del ciclo della violenza nel cerchio familiare”. http://www.pressenza.com/
Crescere senza punizioni né minacce – Essere genitori La premessa di Catherine Dumonteil-Kremer al suo lavoro è di leggerlo come una comunicazione tra pari, perchè il confronto tra genitori sulle esperienze vissute è più importante di qualsiasi libro sull’educazione di un qualsiasi teorico. Essere genitori non è un lavoro e non è una carriera: è una passione, perchè chi vede la propria attività come passione non è motivato né dai soldi né dal potere, ma dalla soddisfazione personale. Chi svolge un’attività per passione è più felice, aumenta il benessere delle persone che lo circondano, e cambia la società. Quando l’attività che svolgiamo ha un significato, si sentiamo pienamente realizzati. Accompagnare un bambino è un vero e proprio privilegio, una sfida avvincente che coinvolge il meglio di noi stessi e ci porta a riacquistare vitalità e gioia di vivere. Essere genitori ci rende più efficienti e produttivi sotto tutti i punti di vista. I nostri figli ci insegnano anche l’arte di accudire. Accompagnandoli, scopriamo e mettiamo in pratica l’attenzione, l’accoglienza, la comprensione, la delicatezza, impariamo a rallentare e a prenderci cura di chi ci circonda.
Crescere senza punizioni né minacce – Bisogni e limiti Prima di diventare genitori, immaginiamo che il nostro ruolo consisterà nel porre dei limiti, e che questi limiti porteranno i nostri figli a fare le cose che ‘si devono fare‘ e a non fare le cose che ‘non si fanno‘. Poi il bambino arriva, e nulla va come avevamo previsto. Cosa succede? Succede che, per imparare, è necessario sentirsi bene. E che gli esseri viventi si sentono bene solo se i loro bisogni fondamentali sono soddisfatti. L’autrice parla di ‘serbatoio affettivo’: quando è pieno, funzioniamo in maniera ottimale, quando è vuoto no. Un serbatoio può svuotarsi, ma può anche riempirsi, e il funzionamento dei nostri figli è uguale al nostro: anche i loro piccoli serbatoi affettivi possono svuotarsi, per molte ragioni. Quando il serbatoio affettivo si è svuotato, dovremo imparare tutti i modi che ci permettono di riempirlo. A volte può anche succedere che il serbatoio si danneggi, ed in questo caso bisognerà cercare di ripararlo. Il punto di partenza per porre dei limiti è osservare e capire cosa c’è all’origine di alcuni comportamenti che saremmo tentati di reprimere. Alcune situazioni, naturalmente, non consentono questa riflessione e richiedono l’uso della forza senza violenza. Ma le situazioni in cui si presenta un reale pericolo di vita per il bambino non sono così frequenti, e l’uso della forza senza violenza rimane un’eccezione. L’adattamento di un adulto al ritmo di un lattante richiede una fatica enorme, complicata dal pregiudizio diffusissimo che i neonati abbiano la capacità di ‘manipolare’ chi li circonda. Questo pregiudizio influenza l’idea che ci facciamo del nostro ruolo e favorisce l’insorgere di rapporti di forza, mentre in realtà ‘Sì’ è l’unica risposta da dare a un neonato: tutte le sue richieste riflettono le sue necessità impellenti.
Crescere senza punizioni né minacce – I bisogni fondamentali dei bambini Tra i bisogni fondamentali dei bambini, l’autrice cita: – il bisogno di presenza e di attenzione; – il bisogno di contatto fisico e delicatezza: per tenerezza intendiamo contatto fisico affettuoso, dolcezza, rispetto e calore che generano il piacere di stare insieme; – il bisogno di essere ascoltato: durante i primi anni di vita, i bambini ci permettono di ascoltare le loro emozioni non appena si manifestano;l’ascolto è uno strumento fondamentale quando bisogna porre dei limiti; – il bisogno di essere accolto: accogliamo le sue crisi di rabbia, perchè il nostro bambino avrà accumulato tensioni e delusioni che forse non riusciamo a comprendere, e lo scoppio di rabbia, che dura in media una quindicina di minuti, farà ritrovare al bambino il proprio equilibrio; poi tornerà ad essere felice e vitale; accogliamo anche i suoi pianti e ricordiamo che il bambino è totalmente ancorato al presente e fa ciò di cui ha bisogno per ritrovare il proprio equilibrio, per cui è lui a sapere cos’è importante ai suoi occhi; – il bisogno di fare insieme: giocare, cucinare, fare la spesa, guardare la televisione; – il bisogno di nutrirsi: più un bambino si sente sicuro, più fa esperienze, mentre se si sente forzato anche solo ad assaggiare, si instaurerà in lui un sentimento di paura legato al cibo. Se desiderate che vostro figlio assaggi quello che cucinate, coinvolgetelo nella preparazione dei pasti; se avete un orto lasciategli assaggiare i frutti e le verdure crude raccolte; quando presentate un nuovo alimento, proponetegli allo stesso tempo dei cibi che già ama; assaggiate sempre un boccone prima di lui perchè l’80% dei bambini accettano un alimento sconosciuto se viene prima assaggiato dalla madre; cercate di non essere troppo convenzionali col cibo e fidatevi delle loro percezioni, provando ad accettare le loro decisioni in merito a quantità ed orari, per quanto strane possano sembrare; – il bisogno di dormire: i bambini non riescono ad addormentarsi se non si sentono sicuri e non hanno sonno, e sono rari i neonati che si sentono così sicuri da dormire da soli. Un neonato inoltre non può rassicurarsi da solo: lasciarlo piangere lo getta nella disperazione, poi nello sconforto, e alla fine smette sì di piangere, ma non bisogna confondere un neonato calmo e felice con un neonato che reprime le proprie esigenze; – il bisogno di muoversi; – il bisogno di scoprire, esplorare e apprendere: questo bisogno non viene mai messo in relazione alla tematica del porre dei limiti. A. Gopnik descrive i bambini come ‘il reparto ricerca e sviluppo della specie umana‘, ma pensiamo a quanto spesso la passione dei nostri piccoli ricercatori viene ostacolata da una ‘protezione’ inadeguata. Organizzando un ambiente eccessivamente sicuro intorno al bambino, gli impediamo di fare le esperienze di cui ha bisogno per diventare competente nel nostro mondo e aggiungervi il proprio contributo.
Crescere senza punizioni né minacce Cosa succede quando i bisogni fondamentali dei bambini non vengono soddisfatti? Il loro serbatoio affettivo si svuota. Il livello di maturità del cervello del bambino non gli consente, quando il suo serbatoio affettivo è vuoto, di differire lo sfogo e chiedere con calma aiuto, ma passa immediatamente a una modalità ‘crisi di tristezza o di rabbia’. Fare un breve bilancio della vita di nostro figlio, qualunque sia la sua età, può aiutarci a scoprire le cause delle sue reazioni e a riparare il riparabile. Chiediamoci: cosa sta provando? Ha fame, sete, sonno? Cosa gli manca? Può soddisfare il suo bisogno di scoperta? Può dedicarsi ad attività scelte da lui? Ha bisogno di essere coccolato? Come si è svolta la sua giornata all’asilo o a scuola? Quanto tempo ha trascorso con noi? E andando indietro nel tempo, chiediamoci: mangia in funzione del proprio appetito? Com’è il suo sonno? Come vivete le giornate con vostro figlio? Quali tensioni interferiscono? Come è andata la gravidanza? Qual era la vostra situazione familiare? Vostro figlio è stato desiderato? Volevate un figlio dell’altro sesso? Oggi la volontà di togliere ai genitori il senso di colpa è molto evidente. Ma perchè non proviamo a considerare il senso di colpa come un segnale? Invece di diventare un sentimento negativo, potrebbe rivelarsi utile per indicarci che qualcosa non ha funzionato come avremmo voluto.
Crescere senza punizioni né minacce Cosa succede ai genitori, quando i loro bisogni fondamentali di bambini non sono stati soddisfatti? Molti di noi, da bambini, abbiamo cercato di esistere accanto ad adulti che non ci comprendevano appieno. E abbiamo avuto fretta di crescere per acquisire del potere sulle nostre vite. Tutti i bisogni non soddisfatti delle nostra infanzia continuano a manifestarsi in età adulta, e diventano ‘bisogni congelati‘. Quel breve bilancio che facciamo per nostro figlio, proviamo a farlo per noi stessi. Poniamoci le stesse domande. Può essere molto doloroso aprire gli occhi sulla propria storia, rendersi conto che i nostri genitori non hanno soddisfatto le esigenze da noi espresse. Questo percorso è però fondamentale se desideriamo accompagnare i nostri figli consapevolmente, e non ripetere quel che abbiamo subito. Ricordiamo che i nostri bisogni congelati sono in competizione con quelli dei nostri figli. Però i bisogni dei bambini sono assolutamente legittimi, mentre i nostri bisogni di neonati e di bambini non lo sono più. Cercare di dare quel che non abbiamo ricevuto richiede una gran quantità di energia, ma è anche la nostra via di guarigione.
Crescere senza punizioni né minacce La riparazione Secondo le neuroscienze, qualsiasi trauma manda il cervello ‘in panne’: in questa fase, l’unica parte attiva del cervello è l’amigdala, e il trauma viene immagazzinato lì. Ogni volta che abbiamo subito violenza, umiliazioni, punizioni, non abbiamo imparato nulla perchè eravamo in stato di shock. Il problema dell’amigdala è che si riattiva ogni volta che incontra un elemento che le ricorda la situazione traumatizzante vissuta. Nelle nostre percezioni, la nostra memoria è la facoltà più importante: il 99% di quello che pensiamo di vedere si trova già in essa, soltanto l’1% viene ad aggiungersi attraverso gli organi di senso. Che margine di manovra pensiamo quindi di avere quando ci ritroviamo di fronte a nostro figlio, ed è il nostro inconscio a tenere le fila della situazione? Ciò che ci permette di migliorare è il fatto che, detto questo, il cervello ha un’importante caratteristica: è plastico, cioè è in grado di rimodellarsi per tutta la vita. E che cambiare è possibile. Quando nostro figlio di sette anni ci chiede con insistenza di vestirlo al mattino, abbiamo l’opportunità di donargli l’attenzione e il contatto che indirettamente ci sta chiedendo perchè ha ancora bisogno di essere accompagnato come un bambino di tre anni. Prendiamoci tutto il tempo necessario per farlo con tenerezza: presto si trasformerà in un gioco, e quando il bambino si sentirà pronto, tornerà ad essere indipendente, perlomeno in relazione a quella particolare richiesta. Non tenete in considerazione l’età dei vostri figli quando si tratta di porre rimedio ad un bisogno non soddisfatto.
Crescere senza punizioni né minacce Limiti e apprendimento “Ognuno ha in sé la propria bussola che lo attira verso quel che gli serve. Tutti gli asini vanno ai cardi, tutti i cuccioli alla mammella. E gli uomini vanno al sapere. Il loro destino è di scoprire, di sbocciare sempre più ampiamente, di tirar fuori senza fine lo spirito, la coscienza“. (H. Gougaud) Noi e i nostri figli siamo sulla stessa barca: cerchiamo di imparare e di ampliare la nostra coscienza. Ma poichè loro hanno meno esperienza, con i nostri limiti li possiamo aiutare ad entrare in contatto col mondo. Al nostro fianco i bambini imparano a proteggere la propria integrità fisica; a partecipare alla vita familiare; ad apprendere i codici sociali; ad acquisire abitudini e gesti quotidiani; e sperimentare principi di fisica, chimica, psicologia, biologia, ecc. L’apprendimento si svolge in modo ottimale quando il bambino è motivato a lanciarsi in questo apprendimento; impara in un ambiente stimolante; la difficoltà è alla sua portata; non è sottomesso a un sistema punizione/ricompensa; il gioco ed il riso sono utilizzati il più spesso possibile. Numerose ricerche sul sistema punizione/ricompensa dimostrano che annulla la motivazione intrinseca, diminuisce le prestazioni, ostacola la creatività, genera assuefazione ed ostacola i ragionamenti a lungo termine. Inoltre la ricompensa può ossessionarci al punto da essere pronti a rinnegare i nostri valori pur di ottenerla.
Crescere senza punizioni né minacce Aiuti per svolgere al meglio il nostro compito di genitori Imparare a porre dei limiti senza minacciare, senza operare dei ricatti affettivi, far sentire in colpa, punire/premiare, necessita di molto tempo e molta energia. In materia di limiti, il fine è importante quanto i mezzi. Per tutta la sua vita, vostro figlio sarà ispirato dal vostro modo di risolvere i problemi con lui. E’ un compito molto difficile il nostro, e, secondo l’autrice, può essere di grande aiuto formare una tribù, scegliere una meta, fare il punto sulle nostre regole e i nostri valori, considerare il nostro punto di vista quando guardiamo i nostri figli, coltivare la gioia di vivere: – formare una tribù: avere degli amici, persone che magari non condividono tutte le nostre opinioni, ma che ci vogliono bene e sono pronte ad ascoltarci, aumenta il nostro senso di benessere. Internet è uno strumento eccezionale per migliorare la vita dei genitori, ed è anche un modo per incontrarsi e per formare una vera e propria rete di sostegno; – scegliere una meta significa porsi delle semplici domande: che tipo di genitore voglio essere? Che rapporto voglio avere con i miei figli oggi e quando saranno adulti? Che genere di adulto vorrei che mio figlio diventasse? Come immagino la società di domani? Che genere di persone vorrei avere accanto durante la vecchiaia, quando forse sarò io ad aver bisogno che qualcuno si prenda cura di me? – fare il punto sulle nostre regole e i nostri valori: dividiamo le nostre aspettative in due gruppi: quello che vorremmo che nostro figlio facesse, e quello che desideriamo impedirgli di fare. Delle regole che ne usciranno ci saranno regole negoziabili e regole non negoziabili. Le regole non negoziabili non si discutono: all’azione o richiesta del bambino si oppone un “no”. Le regole negoziabili sono la maggior parte: più passa il tempo più il nostro bambino conosce il mondo, e più le regole diventano negoziabili; – consideriamo il punto di vista con cui guardiamo nostro figlio: guardiamoli pensando che i bambini nascono buoni e che cercano di diventare se stessi soddisfacendo i propri bisogni. Non dobbiamo farli diventare accettabili, simpatici o intelligenti: loro sono già molto meglio di così! Ricordiamo che le nostre emozioni sono contagiose e il linguaggio del nostro corpo comunica molte cose, in silenzio. I nostri avvertimenti posso diventare profezie che si auto-avverano. Diciamo: “Se fai così, cadi!”, e spesso alla frase fa seguito un bel: “Lo sapevo! Te l’avevo detto!”. In un certo senso, quando il genitore dice queste cose, ottiene il risultato che si aspetta. Perchè allora non sostituire le nostre aspettative negative con delle aspettative positive? Proviamo ad avere dei preconcetti positivi nei confronti di tutte le azioni dei bambini. – coltivare la gioia di vivere: le nostre emozioni positive sono contagiose e accrescono le nostre competenze intellettuali, fisiche e sociali. Noi contagiamo gli altri con il nostro umore: le secrezioni di adrenalina sono molto contagiose e, da una corteccia cerebrale all’altra, circolano più veloci del vento! Ad esempio, migliorano l’umore la musica, il ballo, il film comici e le parole affettuose… ma anche ringraziare ci rende felici. La gratitudine non è una ricompensa, ma comunica all’altro che siamo contenti della sua presenza nel nostro quotidiano. Quando pretendiamo che nostro figlio dica ‘grazie’ anche se non prova gratitudine, in un certo senso lo costringiamo a mentire. La gratitudine invece deve diventare uno stato d’animo. Le persone che provano gratitudine godono di migliore salute, hanno una visione più ottimista del futuro e dormono meglio.
Crescere senza punizioni né minacce Porre limiti: metodi Nella pratica quotidiana, ci ritroviamo a porre ai nostri figli dei limiti. Per farlo possiamo utilizzare alcuni metodi che possono aiutarci a comprendere le situazioni e ad agire: – lavoriamo su noi stessi: chiariamoci sempre le nostre intenzioni prima di agire, perchè fin dall’inizio della propria vita, i bambini le percepiscono; – adattiamo le nostre richieste allo stadio di sviluppo del bambino: modifichiamo le nostre regole man mano che cresce, ma sempre cercando di mettere il mondo alla sua portata. – cerchiamo di modificare in noi quel che vorremmo migliorare in lui: nostro figlio ci imita, e questo può innervosirci, quando ritroviamo in lui dei tratti che non amiamo di noi stessi; – cerchiamo di prevenire le situazioni di crisi: raccontiamo al bambino, ad esempio, come si svolgerà la sua giornata, in modo che lui non si ritrovi poi a vivere una situazione inattesa; – facciamo attenzione alle fasi di transizione: i bambini hanno difficoltà ad abbandonare un’attività per un’altra, perchè sono molto più coinvolti nell’istante presente di noi adulti e perchè spesso quello che li attende è una costrizione. Se il bambino si oppone, non sta prendendo una decisione contro di noi, ma a favore di se stesso, per prolungare il benessere che sta provando, e questo è sicuramente un atteggiamento sano. – mettiamoci al suo posto; – comprendiamo le sue ragioni: quando il suo comportamento non corrisponde ai nostri criteri, ricordiamo sempre che il bambino ha delle buone ragioni per comportarsi in quel modo. Non sta agendo contro di noi, ma sta crescendo. Spieghiamogli perchè non siamo d’accordo (anche senza aspettarsi che lui tenga la cosa in considerazione), e cerchiamo attività alternative che possano soddisfare il bisogno che ha espresso col suo comportamento; – instauriamo una comunicazione autentica e vivace: esprimere le emozioni è un processo fisiologico di guarigione, a tutte le età. Rispetto noi, però, i nostri figli hanno il vantaggio di non sottostare a convenzioni sociali. Capita a tutti i bambini di avere delle crisi di rabbia , in particolare intorno ai due anni, quando sa già camminare, ma non è ancora in grado di realizzare tutti i propri progetti. A casa è più facile accogliere queste crisi, in altri casi è possibile rimandare una crisi: possiamo scegliere di cedere, ed esempio, se ci troviamo a casa di amici o al supermercato, e consentirgli un comportamento che dovremmo invece limitare. Quando decidiamo di rimandare, aspettiamoci però sempre un’esplosione a fine giornata o nei giorni successivi; – ascoltiamo i sentimenti dei bambini: gli studi sull’ascolto si devono a Carl Rogers, che ha avuto come allievi Marshall Rosenberg (fondatore della Comunicazione Non Violenta), Thomas Gordon, padre del metodo che porta il suo nome, e molti altri autori. L’ascolto produce il sentimento di comprensione di cui abbiamo bisogno per crescere, ci fa sentire sicuri e ci permette di essere davvero noi stessi. Se sapremo ascoltarlo, nostro figlio potrà smettere di urlare per farsi sentire; – affermiamoci: affermare se stessi significa parlare di sé senza presupporre un’altra persona. Questo permette di farsi conoscere dall’altro, che così imparerà cosa ci stanca, cosa ci sfinisce, cosa di dà ai nervi o ci fa ridere. Dire a nostro figlio come ci sentiamo in vari momenti della giornata, non solo gli fa scoprire il modo in cui noi funzioniamo, ma gli consente anche di aumentare il proprio vocabolario dei sentimenti, e di fare lo stesso percorso; – interrompiamo verbalmente un’azione con cui non siamo d’accordo: conosciamo poco i no pronunciati con dolcezza, tuttavia nulla ci impedisce, di fronte ad un’azione che non approviamo, di esprimere il nostro disaccordo con sensibilità e senza asprezza; – lasciamo che il bambino conosca le conseguenze delle proprie azioni: tra il fare in modo che i bambini si assumano la responsabilità di tutte le loro azioni, e quella di lasciar correre tutto, esiste una terza alternativa. Quando il bambino fa una scelta, cerchiamo di aiutarlo ad assumersene la responsabilità, e accettiamo che cambi opinione. E’ così che funziona il mondo: le sofferenze possono arrivare, gli errori si possono commettere, ma si può anche cambiare idea, riflettere, scegliere altre opzioni, esplorare altre conseguenze. – siamo di buon esempio; – diamo ai bambini la possibilità di scegliere: insegniamo a fare delle scelte, a scegliere con la propria testa, a scegliere in base a quel che si prova… – osiamo discussioni filosofiche: tutte le discussioni coi bambini possono diventare discussioni filosofiche. L’arte di porsi delle domande è una capacità che aiuterà i nostri figli a coltivare in qualsiasi momento la propria umanità e che li abituerà a negoziare. – ridiamo coi nostri bambini: tutto quello che fa ridere il nostro bambino, lo aiuta a sentirsi meglio. Più ridiamo insieme a lui, più il nostro rapporto con lui migliora, il legame si rafforza e la fiducia reciproca aumenta. – concentriamoci sul rapporto e non sul problema.
Il testo è di piacevole lettura, ricco di riferimenti bibliografici, di esempi pratici, di consigli, e di testimonianze dirette di genitori.
Crescere senza punizioni né minacce Per approfondire, in lingua italiana, abbiamo a disposizione i seguenti testi consigliati
Ingeborg Bosch Bonomo: In armonia con le emozioni. Curare le ferite del passato per vivere il presente con serenità.
Lawrence Cohen: Gioca con me. L’educazione giocosa: un nuovo, entusiasmante modo di essere genitori.
Mihaly Scikszentmihalyi: Una relazione educativa insolita: Lóczy (Ricerche).
Norman Doidge: Il cervello infinito: Alle frontiere della neuroscienza: storie di persone che hanno cambiato il proprio cervello (Ponte alle Grazie Storie).
Katherine Ellison: Il cervello delle mamme: Come la maternità ti rende più brillante (Saggi).
Isabelle Fillozat: Le emozioni dei bambini.
Daniel Goleman: Intelligenza emotiva.
Allison Gopnik, Andrew Metzoff e Patricia Kuhl: Tuo figlio è un genio. Le straordinarie scoperte sulla mente infantile.
Thomas Gordon: Genitori efficaci. Educare figli responsabili.
Arthur Janov: Il potere dell’amore. L’azione dell’affetto materno sullo sviluppo psicofisico del bambino.
Willi Maurer: La prima ferita. L’influenza dell’imprinting sul nostro comportamento umano.
Alice Miller: La persecuzione del bambino. Le radici della violenza.
Ashley Montagu: Il linguaggio della pelle. Il senso del tatto nello sviluppo fisico e comportamentale del bambino.
Emmi Pikler: Per una crescita libera. L’importanza di non interferire nella libertà di movimento dei bambini fin dal primo anno di vita.
Daniel H. Pink: Drive. La sorprendente verità su ciò che ci motiva nel lavoro e nella vita.
Jordi Quoidbach: Felice mente. Perché le persone felici vivono più a lungo?
Carl Ransom Rogers: Terapia Centrata Sul Cliente.
Robert Rosenthal e Jacobson Leonore: Pigmalione in classe. L’immagine che chi insegna si fa di chi apprende sotto la sua guida… (momentaneamente non disponibile)
Aletha Solter: Lacrime e capricci. Cosa fare quando neonati e bambini piangono.
Margot Sunderland: Il tuo bambino. Come educarlo e capirlo.
Natale – una raccolta di 80 e più idee creative proposte sul sito nel corso degli anni: stelle, presepi, angioletti, addobbi natalizi, candele, biglietti d’auguri, carta da regalo, mobiles, lanterne, idee regalo e molto altro ancora…
Una raccolta di tutorial e immagini da cui trarre ispirazione per realizzare stelle natalizie di carta, materiale riciclato, legno, cartone, perline, pasta e molto altro. Stelle per addobbare l’albero, per decorare le finestre, da regalare, da realizzare coi bambini…
Con questa tecnica abbiamo preparato dei biglietti d’auguri, ma il quadretto può essere anche una decorazione per la casa o un dono per una persona cara.
Natale – una raccolta di 80 e più idee creative4. Acquarello steineriano tutorial : candeleQui propongo tre varianti per dipingere la candela accesa coi bambini. I quadretti possono essere una bella decorazione della casa, un bel regalo per una persona cara, un meraviglioso biglietto di auguri…
tutorial per realizzare questo quadretto, che può essere utilizzato per decorare la casa, come dono per una persona cara, o per decorare un biglietto d’auguri.
Nel tutorial sono mostrati tutti i passaggi per realizzarlo cui bambini.
Decorazioni natalizie di carta tessuta per l’albero di Natale e per realizzare biglietti d’auguri. E’ un’attività adatta anche ai bambini della scuola d’infanzia, e permette di riciclare i ritagli di carta decorata utilizzata per altri lavoretti ed attività manuali.
Carta regalo natalizia fai da te stampata con le patate – un classico nella scuola d’infanzia. Le patate possono essere tagliate a metà dai bambini, poi l’adulto provvederà a scavarle con un coltello o un taglierino. La carta ottenuta è molto bella e adatta a rivestire i doni natalizi, ma può anche essere ritagliata per decorare biglietti di auguri.
Carta da regalo fai da te stampata coi palloncini – un gioco d’arte adatto anche ai più piccoli che porta a creare una bellissima carta da regalo natalizia.
La carta può anche essere ritagliata per preparare biglietti d’auguri.
Stelle di mollette da bucato: un classico tra i lavoretti natalizi per i bambini della scuola d’infanzia e primaria. Si possono realizzare anche stelline molto originali con le molle metalliche, invece di gettarle.
un’attività che piacerà molto anche ai più piccoli, e che darà grande soddisfazione. La carta ottenuta è una bellissima carta da regalo, ma può anche essere ritagliata per realizzare biglietti d’auguri natalizi.
Vetrofania natalizia – PASTORI che seguono la stella in cartoncino e carta velina colorata, con tutorial e cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf.
ADDOBBI NATALIZI palline ricamate per l’albero, molto belle, e realizzate interamente dai bambini. L’attività di ricamo del cartoncino è una classica attività di pre-scrittura e favorisce la coordinazione occhio-mano e l’orientamento spaziale. Rientra tra i più classici esercizi di vita pratica nella didattica Montessori.
Pallina di carta per l’albero di Natale fai da te, con tutorial fotografico.
E’ un progetto adatto anche a bambini della scuola primaria. Io l’ho realizzata utilizzando pagine di un vecchio libro, ma si può usare anche carta da origami o cartoncino.
Stella natalizia facilissima 2 – tutorial. Potete usare qualsiasi tipo di carta, anche una pagina di un vecchio libro o della rubrica telefonica danno ottimi risultati. A seconda delle dimensioni scelte, possono decorare una finestra, oppure essere usate per addobbare l’albero di Natale.
Stella natalizia facilissima 1 – tutorial. Potete usare qualsiasi tipo di carta, anche una pagina di un vecchio libro o della rubrica telefonica danno ottimi risultati. A seconda delle dimensioni scelte, possono decorare una finestra, oppure essere usate per addobbare l’albero di Natale.
con tutorial e cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf. Il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, nelle scuole steineriane c’è la bellissima tradizione di fare coi bambini le candele di cera d’api. Anche in famiglia si possono svolgere varie attività che ricordino la luce nel buio dell’inverno, e l’avvicinarsi della grande festa del Natale.
Addobbi natalizi fai da te – alberello origami con tutorial fotografico e video.
Adatto a decorare l’albero di Natale, a realizzare festoni e composizioni per la tavola. E’ molto semplice e veloce da realizzare, anche per i bambini della scuola primaria.
Vetrofania natalizia PRESEPE trasparente realizzato con cartoncino e carta velina. Con tutorial e cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf.
Addobbi natalizi fai da te – STELLINA realizzata con cartoncino colorato e carta velina: tutorial e cartamodello scaricabile e stampabili gratuitamente in formato pdf.
Vetrofania natalizia – SAN NICOLA, con tutorial e cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf. San Nicola si festeggia il 6 dicembre, e per tradizione porta piccole merende e regalini nelle scarpe dei bambini.
Qui puoi trovare racconti, canti, informazioni varie, tutorial per realizzare un san Nicola in lana cardata, vetrofanie e molto altro ancora…
Con tutorial passo passo e modello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf.
Natale – una raccolta di 80 e più idee creative 29 fiocchi di neve
Fiocchi di neve presentati in chiave montessoriana, per bambini a partire dai quattro anni d’età. Il risultato finale è molto bello, e si ottiene attraverso un esercizio guidato di ritaglio della carta che ne fa un’interessante attività di preparazione alla scrittura.
Una rassegna di 24 modelli per realizzare i fiocchi di neve di carta con la tecnica del paper cutting. L’attività è adatta a bambini di quarta, quinta classe. Trovate di seguito, se può essere utile, il modello pdf stampabile gratuitamente, di tutti i fiocchi proposti.
che può essere realizzato dai bambini a partire dai 4 anni d’età. Il risultato finale è molto bello, e si ottiene attraverso un esercizio guidato di ritaglio della carta che ne fa un’interessante attività di preparazione alla scrittura.
Lavoretti per Natale BABBO NATALE ORIGAMI semplicissimo e molto grazioso, adatto ai bambini della scuola primaria, può essere usato come decorazione per l’albero di Natale, essere incollato all’interno di un biglietto d’auguri oppure per comporre festoni e mobiles per decorare la casa.
molto semplici e veloci da realizzare, possono essere utilizzare per decorare l’albero di Natale o per realizzare mobiles e festoni natalizi, per decorare i pacchetti regalo, ecc..
CARTA MARMORIZZATA tutorial per realizzarla facilmente coi bambini. E’ una classica attività manuale, semplice e di grande effetto. La carta ottenuta si presta a vari utilizzi, soprattutto perchè oltre al grande impatto decorativo, questa carta assume la robustezza della carta oleata.
Natale – una raccolta di 80 e più idee creative 40. presepe in materiali riciclatitutorial Presepe fai da te riciclato: per realizzare le statuine del presepe (Maria, Giuseppe, i pastori…), gli animali, la capanna, cespugli e altri elementi scenografici.
La tecnica è molto semplice, e il materiale economico e facile da reperire in casa…
insieme alla lanterna di stelle. Crea una bella atmosfera, decora la tavola, può essere un bellissimo regalino fatto a mano, può essere utilizzata come lanterna di San Martino, sta molto bene nel presepe… Non è facilissima da realizzare, però nemmeno così difficile come sembra… Trovi il tutorial fotografico, ed anche un tutorial video per facilitare le piegature.
Le corone dell’avvento, oltre ad essere una bellissima decorazione per la casa e la scuola, scandiscono il trascorrere delle settimane aiutando a coltivare nei bambini la capacità di aspettare e dando una bellissima immagine di una luce che via via diventa sempre più grande e intensa.
durante la prima settimana dell’avvento, e sarà un lavoro particolarmente sentito soprattutto se domenica hanno potuto fare l’esperienza della camminata nella spirale di rami di pino
queste scatoline sono molto semplici e possono essere usate come addobbi per l’albero di Natale, per costruire un calendario dell’avvento e come confezioni regalo.
Con tutorial e cartamodelli gratuiti in formato pdf.
una raccolta di biglietti d’auguri per Natale, con più di 140 progetti e lavori cui ispirarsi per lavorare coi bambini del nido, della scuola d’infanzia e primaria.
biglietti natalizi – biglietto a stella – un’idea davvero molto semplice da realizzare. Il tutorial mostra lo schema di base. I vostri bambini possono completare il biglietto con disegni, decorazioni, collage, i loro messaggi d’auguri, le loro fotografie, una poesia…
Biscotti facili a forma di bustina da tè: con le ragazze avevamo trovato tempo fa questa bellissima idea, e finalmente, arrivato il compleanno giusto, ci siamo cimentate…
Ricetta, tutorial ed etichette stampabili gratuitamente in formato pdf.
Una raccolta di tutorial e immagini di decorazioni per la casa, e addobbi per l’albero di Natale: festoni, lucette, lanterne, palline, ecc… in carta, materiale riciclato, panno, tessuto, lana cardata, maglia, uncinetto e molto altro.
Una raccolta di tutorial e immagini da cui trarre ispirazione per realizzare angeli di carta, di legno, di lana, di feltro, utilizzando materiale riciclato (piatti di carta, lattine, tappi…). Angeli da appendere all’albero, da regalare, angeli per decorare la tavola, angeli per giocare coi bambini, …
Il giorno di Santa Lucia è tradizione dedicarsi alla produzione di candele. Quest’anno, con le mie ragazze, dopo aver visto qui abbiamo fatto delle candeline galleggianti utilizzando cera d’api, filo di cotone, e gusci di noce e di ghianda.
da stampare, in tessuto, con le mollette da bucato, con buste di carta, a forma di orologio, di stivaletto di Babbo Natale, di abaco, di spirale, di stella cometa, coi rotoli di carta igienica, in carta o cartone, e molto altro ancora…
L’aspetto educativo di questa attività sta nell’esercizio di movimento delle mani che porta ad un affinamento della motricità fine, soprattutto per la gestione dei chiodi di garofano.
un classico lavoretto natalizio da fare con gli avanzi di lana cardata, molto adatto per la prima settimana di avvento. La tecnica, una volta imparata, è la stessa che porta alla realizzazione di perle e palline per realizzare orecchini, collane e braccialetti di feltro per ogni occasione
con tutti i tutorial per realizzare la capanna, la stella cometa, i personaggi (Maria, Giuseppe, i pastori, Gesù bambino), gli animali (bue, asinello, pecore, ecc…) i Re magi e altri elementi scenografici.
Le foto sono di un “prototipo” che ho usato a scuola. L’idea, semplicissima, è di ricavare delle finestrelle (palline e una stella) attraverso le quali si legge “Buon Natale”, mentre gli avanzi diventano nell’ultima pagina le palline e la stella dell’albero.
tutorial e consigli per preparare le candele con la cera d’api coi bambini.
Le candele possono essere usate per illuminare la tavola di Natale, per preparare la corona dell’Avvento, per confezionare regali speciali per gli amici, o anche essere conservate ed usate durante l’anno a scuola o in famiglia.
Questa bellissima lanterna di carta è un classico della scuola Waldorf: viene utilizzata non solo per San Martino, ma anche per accompagnare il periodo dell’avvento e il Natale. Le stelle si formano grazie alla sovrapposizione dei pentagoni di carta, e la realizzazione è davvero molto semplice…
Esperimenti scientifici per bambini – Candele commestibili. Il nostro corpo utilizza l’energia chimica immagazzinata attraverso il cibo che mangiamo. Parte di questa energia viene utilizzata per le funzioni del corpo e il suo lavoro (saltare, correre, giocare, ecc…) e parte si trasforma in calore.
Esperimenti scientifici per bambini – I cristalli di borace – Cosa serve: scovolini, forbici, filo di cotone, matite o bastoncini corti, barattoli di vetro, acqua, borace in polvere, coloranti alimentari.
Simboli grammaticali Montessori: materiale stampabile. Il materiale comprende: stencil dei simboli grammaticali, carte delle nomenclature per i simboli grammaticali, simboli grammaticali stampabili(grandi e piccoli), tabella delle parti del discorso, libro delle parti del discorso e cartellini dei titoli per le parti del discorso.
Per lavorare con i bambini alla psicogrammatica abbiamo bisogno di disporre di alcuni materiali, che possono essere realizzati facilmente anche a casa.
Per i simboli grammaticali abbiamo due livelli:
primo livello: comprende le nove parti del discorso
secondo livello: in aggiunta alle nove parti del discorso, comprende i “simboli avanzati” che precisano il nome (nome comune, proprio, astratto, collettivo) e il verbo (transitivo, intransitivo, copulativo, infinito, gerundio, participio, ausiliare).
Questa è parte del materiale di primo livello che ho preparato:
Simboli grammaticali Montessori e definizioni: materiale stampabile per il PRIMO LIVELLO
Cartellini dei titoli delle parti del discorso con simboli grammaticali:
Sono utili per etichettare le scatole dei materiali e per le presentazioni. Se vuoi utilizzare quelli che ho preparato, li trovi qui:
Simboli grammaticali Montessori e definizioni: materiale stampabile per il PRIMO LIVELLO
Stencil delle parti del discorso in due misure:
da stampare e plastificare. Possono essere realizzati facilmente anche in cartoncino, anche in altre misure. Se vuoi utilizzare quelli che ho preparato io, li puoi scaricare gratuitamente qui:
Simboli grammaticali Montessori e definizioni: materiale stampabile per il PRIMO LIVELLO
Carte delle nomenclature per le nove parti del discorso:
utili per le presentazioni e per l’esercizio individuale. Se vuoi utilizzare quelle che ho preparato io, le puoi scaricare qui, insieme al libretto:
Simboli grammaticali Montessori e definizioni: materiale stampabile per il PRIMO LIVELLO
Simboli grammaticali grandi, utili per le presentazioni e per l’esercizio individuale.
Simboli grammaticali piccoli:
Per conservarli io ho preparato delle scatoline origami molto semplici e veloci: la scatola con una pagina dell’elenco telefonico, e il coperchio in carta colorata. Basta utilizzare per la scatola un foglio di circa 0,5 cm più piccolo rispetto al foglio che usiamo per il coperchio, e l’incastro è perfetto. Il tutorial fotografico per le scatoline lo avevo già pubblicato qui: scatola origami con coperchio tutorial
I simboli grammaticali ritagliati sono utilissimi nelle presentazioni, per etichettare il materiale, e naturalmente per gli esercizi di analisi dei bambini. Sono facilmente realizzabili, anche in cartoncino colorato.
Simboli grammaticali Montessori e definizioni: materiale stampabile per il PRIMO LIVELLO
Tavola delle parti del discorso: da tenere a disposizione dei bambini o da appendere al muro, in prossimità dello scaffale per i materiali della psicogrammatica:
Se volete utilizzare quella che ho preparato io, la trovate qui stampabile gratuitamente qui:
Simboli grammaticali Montessori e definizioni: materiale stampabile per il PRIMO LIVELLO
Libretto delle parti del discorso: utile da consultare mentre si lavora con le carte delle nomenclature, e durante i lavori di analisi, anche per approfondimenti e per stimolare la ricerca.
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali: in questo articolo affrontiamo la presentazione delle funzioni delle parole in abbinamento ai simboli grammaticali. Nella prima parte ci sono esempi di esercizi per la Casa dei bambini, di seguito un esempio di presentazione per la scuola primaria.
Consideriamo le nove parti del discorso: – famiglia del nome: articolo, aggettivo, nome e pronome; – famiglia del verbo: avverbio, verbo; – particelle: preposizioni, congiunzioni, interiezioni .
Nella Casa dei bambini i simboli grammaticali servono a mostrare ai bambini che all’interno della lingua esistono dei modelli, che le parole hanno delle funzioni determinate, e che le parole cambiano, ma i modelli rimangono gli stessi. I simboli vengono utilizzati per rendere concreto ciò che è astratto, al fine di aiutare il bambino a scoprire la funzione delle parole e classificarle. Questa preparazione indiretta fornisce una base forte, a cui si aggiungono ulteriori scoperte, finché poi, nella scuola primaria, queste conoscenze sfociano nella psicogrammatica.
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali
La famiglia del nome
Maria Montessori ha associato la famiglia del nome con le piramidi, che sono oggetti fissi, stabili, molto antichi e che rappresentano la materia. Per il nome si usa una grande piramide nera, per l’aggettivo una piramide media blu, per l’articolo una piccola piramide azzurra e per il pronome una piramide allungata viola. I simboli relativi sono un grande triangolo equilatero nero, un triangolo equilatero medio blu, un triangolo equilatero piccolo azzurro e un triangolo isoscele viola. La piramide nera ha una base larga, è solida. Ricorda la civiltà dell’antico Egitto, una civiltà antica che ha avuto un ruolo importantissimo nella storia della scrittura e dell’architettura. I nomi costruiscono le frasi. La piramide è nera perchè il nero è il colore del carbone, un combustibile, perchè i nomi sono il combustibile delle frasi. La piramide è pesante, per dare una forte impressione di solidità. L’aggettivo è indipendente, come un bambino della scuola primaria, mentre l’articolo dipende dal sostantivo, come un bambino piccolo dipende dalla madre.
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali
La famiglia del verbo
La sfera rossa rappresenta il sole, che dà vita, luce e calore. I verbi danno energia alla frase e animano la famiglia del nome. L’avverbio è una sfera arancione più piccola. I simboli relativi sono un cerchio rosso grande e un cerchio arancione medio.
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali
Le particelle La congiunzione è un piccolo parallelepipedo rosa, che unisce come un trattino due parole o due parti di una frase. Il simbolo relativo è un rettangolo rosa. La preposizione è un arco verde, che collega come un ponte due oggetti tra di loro. Il simbolo relativo è una mezzaluna verde. L’interiezione è una piramide dorata con una sfera posta sull’apice; somiglia ad una serratura, e ricorda la forma del punto esclamativo.
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali
Simboli e carte dei simboli
Per le prime presentazioni utilizziamo i simboli solidi, immagini dall’universo.
I simboli solidi possono essere realizzati facilmente con la pasta di sale:
Sappiamo tutti quanto sia importante fare una prima buona impressione. Nella didattica Montessori ci sono presentazioni che hanno lo scopo di lasciare sui bambini un’impressione profonda e duratura, accendendo la loro immaginazione. Le storie per presentare le funzioni delle parole possono essere varie; l’importante è che siano brevi, semplici e memorabili. Un primo esempio di racconto per presentare la funzione delle parole è pubblicato qui: Fiaba per le parti del discorso
ed è particolarmente indicata coi bambini più piccoli, ma si può considerare tranquillamente di proporla anche nella scuola primaria, in alternativa a quella presentata nella seconda parte dell’articolo. Potete anche scegliere un racconto più complesso, che si deve svolgere nell’arco di più giorni: Il Paese di Grammatica.
Sia nella scuola d’infanzia, sia nella scuola primaria, l’atmosfera che si crea durante il racconto è importantissima, indipendentemente dal racconto che scegliamo: bisognerebbe parlare ai bambini come se si stesse svelando loro un grande segreto.
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali
Presentazione dei simboli grammaticali
Con i nostri alfabeti creiamo centinaia di parole, ma non sono tutte uguali: ogni parola ha il suo compito. Ci sono nove tipi di compiti che le parole possono svolgere per noi. Questi compiti si chiamano funzioni. A seconda della loro funzione, tutte le parole possono essere divise in nove famiglie speciali: queste famiglie si chiamano “parti del discorso”. I nomi di queste parti del discorso sono: nome, articolo, aggettivo, verbo, avverbio, pronome, congiunzione, preposizione e interiezione. In classe abbiamo un colore speciale ed un simbolo per ognuna di queste famiglie. (Mostrare la scatola dei simboli grammaticali).
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali
LA FUNZIONE DELLE PAROLE NELLA CASA DEI BAMBINI
Nella Casa dei bambini si possono svolgere molti esercizi che servono a comprendere la funzione delle parole. Ne faccio una panoramica che può essere utile anche nella scuola primaria, soprattutto se i bambini non hanno frequentato una scuola d’infanzia montessoriana. Verranno trattati dettagliatamente in articoli specifici. Si tratta di attività che portano il bambino ad avere un’esperienza sensoriale delle funzioni delle varie parti del discorso, e sono pensati per focalizzare l’attenzione del bambino su una parola alla volta. L’esperienza sensoriale è rafforzata dall’uso dei simboli colorati, che aiutano il bambino anche ad interiorizzare l’ordine delle parole nella frase. Non di tratta di lezioni di grammatica, ma di esperienze sulla funzione delle parole. Per questo non vengono fornite ai bambini definizioni. Facendo queste esperienza, il bambino apprende comunque i nomi delle varie parti del discorso. Ad esempio, quando lavora col gioco dei triangoli, impara la parola “aggettivo” ed il suo significato.
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali
Normalmente le parti del discorso vengono presentate, nella scuola primaria, in questo ordine: nome, articolo, aggettivo, congiunzione, preposizione, verbo, e l’avverbio. Nella Casa dei bambini il bambino svolge un lavoro di preparazione allo studio della grammatica vero e proprio, che avverrà nella scuola primaria. Generalmente in prima classe (6 – 7 anni) si studiano approfonditamente: – nome – articolo – aggettivo – pronome – verbo e si prosegue in seconda classe (7 – 8 anni) con: – modi, tempi e forme verbali – preposizioni – avverbi – congiunzioni – interiezioni.
Facendo molti esercizi sulla funzione delle parole, già nella scuola d’infanzia il bambino vedrà crescere il proprio interesse per la lingua che parla, e si renderà conto che le parole hanno funzioni speciali e che possono essere classificate in base a queste loro funzioni. Il requisito per la presentazione di questi esercizi, è che il bambino sappia leggere la maggior parte delle parole con facilità. D’altra parte questi esercizi rappresenteranno per lui anche un buon esercizio di lettura.
Poiché il bambino si trova nel periodo sensibile del linguaggio, ogni nuova funzione delle parole che gli viene presentata rappresenta per lui un’interessante nuova scoperta. La maggior parte di questi esercizi non sono individuali, ma prevedono il lavoro in piccoli gruppi. Le attività, oltre ad essere interessanti, sono molto divertenti.
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali
ESEMPI DI ESERCIZI SULLA FUNZIONE DELL’ARTICOLO NELLA CASA DEI BAMBINI
Durante la normale giornata a scuola, inseriamo vari giochi verbali che pongano l’attenzione dei bambini sugli articoli. Ad esempio diciamo loro “Mostrami UNA sedia”, “Indicami GLI spazzolini da denti. Indicami LO spazzolino da denti che usi tu”. Facciamo anche notare, ad esempio, che diciamo IL cavallo e non LO cavallo, e vari altri esempi simili, ogni volta che se ne presenta l’occasione.
Prepariamo una scatola degli oggetti, contenente numerosi oggetti. Alcuni di questi oggetti saranno in un unico esemplare, altri in più esemplari identici (singolare e plurale, determinativi e indeterminativi). La scelta degli oggetti deve essere accurata: cominceremo con oggetti che cominciano con le consonanti, poi, per introdurre l’uso degli articolo apostrofato, aggiungeremo anche oggetti che cominciano per vocale. Selezioniamo con altrettanta attenzione maschili e femminili. Per ogni scatola che prepariamo per il bambino, scriviamo anche i cartellini: – dei nomi degli oggetti – degli articoli da abbinare – cartellini di controllo (che contengono il giusto abbinamento articolo – nome).
Per presentare l’esercizio ai bambini, mettiamo sul tappeto la scatola degli oggetti e, a un lato del tappeto, formiamo una colonna dei nomi e una colonna degli articoli, in ordine casuale.
Togliamo il primo oggetto (o gruppo di oggetti identici) dalla scatola, e mettiamolo sul tappeto, quindi scegliamo il nome adatto e aggiungiamo davanti ad esso l’articolo.
A seconda degli obiettivi che vogliamo raggiungere con l’esercizio, facciamo gli esempi necessari per dare ai bambini le indicazioni necessarie (ad esempio su singolare e plurale, o su determinativo e indeterminativo).
Quando il bambino è pronto, può proseguire da solo. Al termine del lavoro aggiungerà allo schema i cartellini di controllo.
Il gioco può essere variato. Ad esempio possiamo scrivere dei piccoli comandi al momento, per far indovinare al bambino l’oggetto che vogliamo prendere dalla scatola, oppure possiamo commettere “errori” nell’abbinare articolo e nome, e il bambino dovrà correggerci.
Esercizi con carte illustrate e cartellini possono essere preparati nello stesso modo, sostituendo appunto alla scatola degli oggetti carte illustrate appositamente preparate per i bambini.
Esercizi di compilazione di elenchi. Incoraggiamo i bambini a compilare elenchi (articolo e nome) di oggetti presenti nella classe o nella Fattoria. La Fattoria è un materiale piuttosto costoso, che si presta a molte attività nell’area linguistica. Può essere sostituita da una casa di bambola; io faccio così, in effetti, aggiungendo molti animali di plastica e gruppi di oggetti:
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali
Questa è una fattoria, completa di cartellini, che ho preparato in versione stampabile:
La fattoria (o la casa di bambole, lo zoo, il negozio, la strada) sono giochi che incoraggiano lo sviluppo del linguaggio verbale e contribuiscono, accompagnati da cartellini appositamente preparati, a comprendere la grammatica e la sintassi.
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali
ESEMPI DI ESERCIZI SULLA FUNZIONE DELL’AGGETTIVO NELLA CASA DEI BAMBINI
Durante la normale giornata a scuola, inseriamo vari giochi verbali che pongano l’attenzione dei bambini sugli aggettivi. E’ un lavoro che si fa normalmente utilizzando il materiale sensoriale (spolette dei colori, tavolette tattili ecc…), e durante le attività di vita pratica. Poniamo durante la giornata domande del tipo: è pulita? Di cosa è fatta? Mi descrivi i tuoi vestiti? Possiamo poi fare dei giochi, tipo comandi, dicendo ai bambini: “Alzino le mani i bambini coi capelli biondi”, “si accuccino sotto il banco tutti i bambini che hanno scarpe scure”, ecc.
Prepariamo una scatola degli oggetti contenente molti oggetti che in qualche modo sono legati tra loro, con la possibilità di differenziarli con gli aggettivi qualificativi per dimensione, colore, ecc. Prepariamo una serie di cartellini di frasi che descrivono ciascun oggetto, ad esempio: la poltrona grande azzurra, il cane piccolo marrone, l’uomo alto anziano, ecc.
Prepariamo poi i cartellini delle parole che compongono ciascuna delle frasi che abbiamo preparato, divisi in nomi, articoli, aggettivi. I cartellini possono essere messi in buste o scatoline separate che recano il simbolo appropriato. Si possono anche usare dei casellari, come questi:
Ogni gruppo di cartellini preparati, deve fare naturalmente riferimento alle frasi e agli oggetti di un determinato set. I bambini devono comporre le frasi prendendo nomi, articoli e aggettivi appropriati, e abbinare ad essi l’oggetto che descrivono.
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali
Esercizi con la fattoria (la casa di bambola, lo zoo, ecc…).
Sediamoci vicino alla fattoria e prendiamo sei oggetti (o sei animali), quindi diciamo ai bambini: “Sto pensando ad una di queste cose. Vi aiuterò a scoprire qual è”. Scriviamo su un cartellino, in nero, l’articolo e il nome, ad esempio “Il cavallo”. Il bambino legge il cartellino, prende un cavallo e lo pone accanto al cartellino. Allora diciamo: “Hai preso l’animale della specie giusta, ma io stavo pensando ad un altro cavallo…” Aggiungiamo quindi un aggettivo al cartellino, scrivendolo in rosso, ad esempio “marrone”. Il bambino legge il cartellino, quindi prende l’oggetto giusto. Ripetere il gioco con altri oggetti, anche utilizzando più aggettivi insieme.
Per portare l’attenzione sull’ordine della parole, possiamo fare lo stesso gioco scrivendo prima gli aggettivi, poi nomi e articoli. Quando il bambino ha abbinato l’oggetto corretto, tagliamo il cartellino e rimettiamo le parole nel giusto ordine. Ad esempio scriviamo prima “giallo” “piccolo” e poi “il piatto”
Per rinforzare l’uso dei simboli grammaticali, possiamo chiedere ai bambini: “Qual è la parola che ci dice il nome dell’oggetto che voglio?”. Posizioniamo il triangolo nero sulla parola “piatto”. “Quali sono le parole che ci spiegano meglio quale tipo di piatto?”. Posizioniamo un triangolo blu sulla parola “giallo” e un altro triangolo blu sulla parola “piccolo”. “Qual è la parola che ci dice che sta per arrivare un nome? Che ci dice se c’è un piatto o ce ne sono tanti?”. Posizioniamo un triangolino azzurro sulla parola “il”.
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali
Esercizi scritti e simboli. Incoraggiamo il bambino a scrivere frasi per descrivere vestiti, oggetti preferiti o altro, e poi ad aggiungere alle parole i simboli grammaticali (disegnandoli o usando i simboli di cartoncino pronti), o usando simboli pronti di carta da incollare.
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali
Caccia agli aggettivi. Chiediamo ai bambini di cercare gli aggettivi in un libro di lettura, a sottolinearli oppure ad elencarli su un foglio.
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali
Logico Gioco con l’aggettivo. Prepariamo dei set di cartellini composti da una decina di cartellini neri per i nomi, e una decina di cartellini blu per gli aggettivi. Mettiamo i cartellini in due buste o scatoline separate, che recano ciascuna il proprio simbolo grammaticale. Il bambino prende i nomi, li legge uno ad uno e li pone in colonna, uno sotto l’altro, sul tappeto. Poi prende gli aggettivi, li legge uno ad uno e li pone in colonna, uno sotto l’altro, a destra della colonna dei nomi. Si formeranno così abbinamenti nome-articolo casuali. I bambini li leggono (di solito si formano abbinamenti divertenti). Poi lascia al loro posto gli aggettivi appropriati, e raccoglie quelli che non lo sono. Rilegge uno alla volta gli aggettivi, e li abbina al nome più adatto.
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali
Esercizi di scrittura di aggettivi. Diamo al bambino un cartellino del nome e una serie di cartellini di aggettivi. Il bambino copia il nome sul quaderno, poi aggiunge ad esso quanti più aggettivi possono essere appropriati.
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali
Il gioco dei triangoli per l’aggettivo. E’ dettagliatamente spiegato qui, con il tutorial per costruirlo e le istruzioni di gioco:
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali
ESEMPI DI ESERCIZI SULLA FUNZIONE DELLA CONGIUNZIONE NELLA CASA DEI BAMBINI
Facciamo coi bambini vari giochi verbali che li aiutino a riconoscere la funzione della congiunzione. Ad esempio si può giocare alle associazioni: si dice una parola, e i bambini devono aggiungere una cosa che si abbina ad essa (calze e scarpe, bottiglia e bicchiere, testa e cappello, scopa e paletta, ecc…)
Gioco della congiunzione. Prepariamo sul tappeto un mazzolino di fiori di vari colori tenuti insieme con un nastro rosa, oppure un fascio di pennarelli o di matite. Lasciamo che il bambino identifichi i colori dei fiori (o delle matite o dei pennarelli) e sciogliamo il nastro rosa. Prendiamoli in mano e andiamo col bambino a distribuire i fiori per la classe, poi torniamo al tappeto.
Scriviamo su un cartellino “i fiori rosa”, diamo il cartellino al bambino e chiediamogli di portarci quello che abbiamo scritto. Mettiamo i fiori rosa sul tappeto, e sotto ad essi poniamo il cartellino. Consegniamo al bambino un secondo cartellino: “i fiori gialli”. Il bambino ci porta anche i fiori gialli, e lo poniamo insieme al cartellino sul tappeto, accanto ai fiori rosa. Consegniamo al bambino un terzo cartellino: “i fiori blu”. Il bambino ci porta anche i fiori blu, e lo poniamo insieme al cartellino sul tappeto, accanto ai fiori gialli. Tra i tre gruppi di fiori aggiungiamo due cartellini “e” scritti in rosso, e leggiamo: “I fiori rosa e i fiori gialli e i fiori blu”.
Leghiamo di nuovo tutti i fiori col nastro rosa e mettiamo i simboli sulle congiunzioni.
Esercizi per il raggruppamento di oggetti uniti da congiunzioni possono essere fatti preparando scatole degli oggetti e cartellini, e con la fattoria (la casa di bambola, lo zoo, ecc…).
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali
ESEMPI DI ESERCIZI SULLA FUNZIONE DELLA PREPOSIZIONE NELLA CASA DEI BAMBINI
Si possono fare coi bambini vari giochi verbali sulle preposizioni. Ad esempio possiamo dare loro dei semplici comandi: sali sulla sedia, vai in giardino, metti le mani in tasca, cammina da destra a sinistra, ecc… Oppure possiamo giocare con gli oggetti della fattoria facendo provare ai bambini la posizione di un dato personaggio rispetto agli oggetti: metti il gallo sull’albero, sposta l’asino dalla stalla al recinto, ecc…
Prepariamo una scatola degli oggetti (ad esempio un mazzo di fiori nel vaso, alcune matite in un astuccio, e simili) da abbinare a cartellini della frase e cartellini delle parole, sempre suddivisi in buste o scatoline contrassegnate dal simbolo grammaticale.
Esercizi con la fattoria (la casa di bambola, lo zoo, ecc…). Scriviamo una frase che contenga aggettivi, articoli, nomi, preposizioni e congiunzioni, ad esempio: “la teiera rossa sul vassoio grande con la zuccheriera e una tazza sul piattino e un cucchiaino sul tovagliolo”. Il bambino legge i cartellini e mette insieme gli oggetti. Poi compone la frase usando i cartellini delle parole (sempre divisi per tipo in casellari, buste o scatoline, di colori diversi e contrassegnati dal simbolo grammaticale). Chiediamo al bambino: “Quali sono le parole che vi hanno spiegato dove mettere esattamente gli oggetti? Su ognuna di queste parole, mettete il ponte verde”. Si può completare l’esercizio mettendo sopra ad ogni parola il simbolo grammaticale corretto. Possiamo anche preparare dei cartellini di comandi che il bambino legge e usa per ricreare la scena descritta, usando gli oggetti della fattoria, ad esempio: tre maiali sul tetto del fienile, una papera dietro al cane, ecc…
Esercizi scritti: incoraggiamo il bambino a scrivere proprie frasi utilizzando le preposizioni.
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali
ESEMPI DI ESERCIZI SULLA FUNZIONE DEL VERBO NELLA CASA DEI BAMBINI
Si possono fare vari giochi sul verbo con i bambini, ad esempio dare loro cartellini dei comandi che contengono azioni da eseguire. Possiamo metterci accanto al tappeto, scrivere su un cartellino un verbo e darlo al bambino. Il bambino legge ed esegue l’azione, ad esempio “ridere”. Chiediamogli: “Puoi portarmi ridere?”. Il bambino ci penserà, e risponderà di no. Chiediamogli: “Puoi farlo?”, e il bambino risponderà di sì. Facciamo la stessa cosa con altri verbi, di modo che il bambino capisca che l’azione può essere eseguita, ma non manipolata, presa, portata. Il bambino, attraverso questi esercizi, si rende conto della differenza tra energia e materia.
Esercizi con la fattoria (la casa di bambola, lo zoo, ecc…). Prepariamo sul tappeto una raccolta oggetti, la scatola dei simboli grammaticali e una decina di cartellini rossi dei verbi. Il bambino legge un verbo e inventa una scena utilizzando quel verbo e gli oggetti che ha a disposizione. La frase può essere scritta su una striscia, e su ogni parola si metteranno i simboli grammaticali corretti.
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali
ESEMPI DI ESERCIZI SULLA FUNZIONE DELL’AVVERBIO NELLA CASA DEI BAMBINI
Vari giochi verbali possono essere fatti coi bambini, chiedendo loro di eseguire azioni in un determinato modo, ad esempio camminare velocemente, parlare piano, cantare tristemente, ecc… Possiamo anche usare cartellini dei comandi da leggere ed eseguire. Gli esercizi sugli avverbi aiutano il bambino a capire il contenuto emotivo della scrittura.
Scriviamo un verbo in nero e un avverbio in rosso, ad esempio: “ridere forte”. Il bambino eseguirà l’azione, come indicata. Ripetiamo con altri esempi: parlare lentamente, muoversi furtivamente, sorridere teneramente, camminare tristemente. Dopo ogni azione eseguita, mettere il cartellino sul tappeto, ed aggiungere i simboli grammaticali, per evidenziare gli avverbi. Chiediamo ai bambini: “Qual è la parola che ti è servita per capire come eseguire l’azione?”.
Gioco logico sugli avverbi: scegliamo una decina di verbi, scritti su cartellini rossi, e una decina di avverbi scritti su cartellini arancioni. Mettiamo i cartellini in due buste o scatoline separate e contrassegnate dai relativi simboli grammaticali.
Il bambino prende i verbi, li legge uno ad uno e con essi forma sul tappeto una colonna. Poi prende gli avverbi, e fa la stessa cosa, formando una seconda colonna a destra di quella dei verbi. Si formeranno così degli abbinamenti verbo-avverbio casuali, alcuni dei quali avranno un senso, mentre altri saranno assurdi.
Lasciare sul tappeto gli avverbi sensati, raccogliere gli altri e cercare di fare con essi abbinamenti corretti. Terminato il lavoro, il bambino può mettere su ogni colonna il simbolo grammaticale corretto.
Esercizi scritti. Possiamo dare ai bambini un cartellino del verbo e chiedergli di copiarlo sul suo quaderno e di aggiungere una lista di avverbi, cioè di indicazioni su come l’azione può essere eseguita. Possiamo fare la stessa cosa anche dandogli un cartellino del verbo ed un certo numero di cartellini degli avverbi (alcuni appropriati ed altri no), ed il bambino comporrà la sua lista sul tappeto.
Caccia di avverbi: il bambino può cercare avverbi su giornali e riviste e sottolineare quelli che trova.
Lettura interpretata: Prepariamo una busta o una scatolina con dei cartellini che contengono frasi o brani tratti da testi letterari, che descrivano in modo dettagliato le azioni dei personaggi o il loro stato emotivo mentre le eseguono. All’inizio proponiamo frasi che contengano una sola azione, poi inseriamo anche frasi più complesse. Il bambino legge ed interpreta i brani. Facendo questo, deve prestare attenzione al significato esatto delle parole, ma anche al significato esatto della frase nel suo complesso, cioè all’ordine delle parole.
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali
ESEMPI DI ESERCIZI SULLA FUNZIONE DEL VERBO TRANSITIVO E INTRANSITIVO NELLA CASA DEI BAMBINI
Raduniamo un piccolo gruppo di bambini. Ad uno di essi diamo un cartellino con un verbo transitivo, ad esempio “passeggiare per la classe”, e diciamo di leggere l’azione ed eseguirla. Mentre il bambino continua a passeggiare per la classe, diamo ad un altro bambino un cartellino con un verbo transitivo, ad esempio: “srotolare un tappeto”. Il secondo bambino legge il suo cartellino ed esegue l’azione. Diamo ad un terzo bambino un cartellino con un altro verbo transitivo, ad esempio, “mettere una matita rossa sul tavolo”. Continuare così finché i bambini non notano le differenze tra la prima azione e le altre. I verbi intransitivi non hanno un oggetto e proseguono nel tempo, mentre i verbi transitivi hanno un oggetto e una volta eseguiti si fermano. Non serve dare ai bambini la terminologia, l’importante è che capiscano questa differenza.
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali
ESEMPI DI ESERCIZI SULLA FUNZIONE DEI TEMPI VERBALI NELLA CASA DEI BAMBINI Scriviamo una frase su un cartellino, ad esempio “portare un libro”. Un bambino legge il cartellino, mentre noi eseguiamo l’azione dicendo: “Sto portando un libro”. Chiediamo al bambino di rileggere il cartellino. Senza fare nulla, diciamo: “Ho portato un libro”. Ripetere con altri esempi, finché il bambino non si rende conte che il presente dura per il tempo necessario al completamento dell’azione, e che una volta che essa è finita, diventa passato.
Scriviamo una frase che contenga un verbo non di movimento, ad esempio: pensare alla mamma. Il bambino legge ed esegue l’azione. Dopo una pausa, chiediamo al bambino: “Cosa hai fatto?” e lui risponderà: “Ho pensato alla mamma”. Diciamo al bambino: “Adesso stai parlando con me”. Facciamo altri esempi simili, finché il bambino non si rende conto che alcuni verbi si riferiscono ad azioni visibili, mentre altri verbi sono invisibili.
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticale LA FUNZIONE DELLE PAROLE NELLA SCUOLA PRIMARIA
(trovi altre presentazioni e materiali stampabili pronti negli articoli dedicati ad ogni parte del discorso)
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali – IL NOME
Poniamo il simbolo del nome sul tappeto, mentre i bambini si radunano per ascoltare la storia.
Quando eravate piccoli, avete imparato a parlare. Le prime parole che avete usato erano probabilmente “mamma”, “papà”, oppure “gatto”. Sono tutte parole che servono a denominare le cose. Forse quando i primi uomini sulla terra iniziarono a parlare tra loro, usarono per prime le parole “fuoco”, “cibo”, “bambino”. Anche se questi uomini vissero moltissimo tempo fa, le parole che usarono esistono ancora oggi. Gli esseri umani usano le parole per dare un nome ad ogni cosa. Le parole che usiamo per dare un nome alle cose sono parole molto speciali. Sono solide e stabili. Rappresentano le cose del nostro mondo. Per questo usiamo questa piramide nera per rappresentare queste parole: la piramide è infatti molto antica e molto stabile, ha una base molto larga. Usiamo il colore nero perchè è il colore del carbonio, l’elemento più antico e diffuso sulla terra. Queste parole si chiamano NOMI e servono a chiamare le persone, i luoghi e tutte le cose del nostro mondo. Anche se questo racconto è estremamente semplice, è sufficiente a stimolare i bambini ad etichettare con il relativo nome tutti gli oggetti presenti nell’aula, a fare liste di nomi di cose che vedono per strada, a casa, ecc…, a porre il simbolo del nome in modo appropriato nelle loro frasi scritte.
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali – L’ARTICOLO
Poniamo il simbolo del nome e dell’articolo sul tappeto, mentre i bambini si radunano per ascoltare la storia. Mettiamo sul tappeto anche alcuni oggetti, ad esempio un pennarello, una matita e due tubetti di colla.
Cercando i nomi attorno a voi, ed anche nelle frasi e nelle storie, avete notato che ci sono anche altri tipi di parole? Parole che fanno un lavoro diverso dal nome? Ci sono ad esempio un gruppo di parole, molto corte, che fanno un lavoro molto importante… Chiediamo a un bambino di portarci una matita, posiamola sul tappeto sotto al simbolo del nome e scriviamo il cartellino “la matita”. Poi facciamo portare un pennarello e scriviamo “il pennarello”. Infine facciamoci portare una delle due colle e scriviamo “una colla”.
Sappiamo che queste parole sono nomi (indichiamo i nomi sotto la piramide nera). Queste altre parole non sono nomi (indichiamo gli articoli): il loro compito è quello di segnalare che presto arriverà un nome. Noi chiamiamo queste parole ARTICOLI. Nella nostra lingua ce ne sono nove in tutto. In Inglese ce ne sono soltanto tre. Alcune lingue ne hanno molti di più e alcune lingue non ne hanno affatto. Per gli articoli usiamo una piccola piramide, perchè l’articolo fa parte della famiglia del nome, e serve sempre ad annunciare che sta arrivando un nome dopo di lui. La parola articolo deriva dal Latino e significa “piccolo membro”. L’articolo è infatti un piccolo membro della famiglia del nome. Ma anche se piccolo, è un membro molto importante.
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali – L’AGGETTIVO
Poniamo il simbolo del nome, dell’aggettivo e dell’articolo sul tappeto, mentre i bambini si radunano per ascoltare la storia.
Abbiamo parlato dei nomi e degli articoli, ed ora è il momento di conoscere un nuovo simbolo. Chiediamo ad un bambino di portarci una matita. Il bambino ce ne porta una, ma noi diciamo: “Grazie, ma non è quella che voglio”. Chiediamo quindi ad un altro bambino di portarci una matita, e ancora diciamo: “Grazie, ma non è quella che voglio”. Chiediamo allora ad un terzo bambino: “Mi porti una matita gialla?” (o di un altro colore, se una matita gialla era già stata portata). E’ stato difficile per me avere la matita che volevo, finché non ho aggiunto un’altra parola alle parole “una matita”. Il simbolo di cui parliamo adesso rappresenta le parole che usiamo per descrivere un nome. Queste parole possono dirci il colore del nome, o il numero, oppure molte altre cose: se è freddo, caldo, pesante, leggero, pieno, vuoto, grande, piccolo… Usiamo una piramide media, di colore blu scuro, perchè questa parola fa parte della famiglia del nome e sta sempre accanto ad esso, di solito nella nostra lingua viene dopo, ma a volte può anche stare prima. In Inglese invece si mette sempre prima. A volte possono esserci anche due o più di queste parole, ad esempio io posso dire “una matita gialla”, oppure “una piccola matita gialla”, oppure “una matita gialla nuova”. Questo genere di parole di chiama AGGETTIVI. La parola aggettivo deriva dal Latino e significa “che aggiunge qualcosa a”, e si aggiunge infatti al nome per descriverlo o dirci qualcosa di più su di lui.
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali – IL VERBO
Prepariamo una serie di cartellini di nomi scritti in rosso ed una serie di cartellini di verbi scritti in nero; ad esempio: fazzoletto forbici elastico candela, e saltare sorridere camminare applaudire. Chiediamo ai bambini di portarci un fazzoletto, le forbici, un elastico, una candela, e via via poniamo il cartellino accanto all’oggetto. Ora chiediamo ai bambini di portarci saltare. Naturalmente i bambini si metteranno a saltare davanti a noi, allora diremo: “Questa è una buona dimostrazione di come si fa a saltare, ma non possiamo mettere niente accanto al cartellino…” Chiediamo di portarci sorridere, poi camminare, poi applaudire. I bambini presto si renderanno conto di non poterlo fare: non si può portare alla maestra sorridere, camminare o applaudire. Indichiamo i nomi e chiediamo: “Vi ricordate che tipo di parole sono queste?” I bambini diranno che si tratta di nomi. Poi indichiamo i verbi e diciamo: “Queste parole sono diverse. Sono cose che si possono fare, hanno movimento ed energia.“ Mettiamo in alto il simbolo del nome e il simbolo del verbo.
“Ricordate che il sostantivo è solido e stabile, se gli do una spinta non va molto lontano. Ma guardate cosa succede se do una spinta a questo…Va molto lontano ed ha l’energia di muoversi liberamente, in qualsiasi direzione. Usiamo una sfera rossa per rappresentare queste parole perchè il rosso è il colore del fuoco e la sfera è la forma del sole, che dà energia alla terra. Queste parole si chiamano VERBI. La parola verbo deriva dal Latino e significa “parola per eccellenza”, cioè la parola più importante di tutte nella frase.”
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali – LA PREPOSIZIONE
Diamo ad ogni bambino una molletta da bucato e diciamo che useremo queste mollette per imparare un nuovo tipo di parole. “Ora vi darò delle indicazioni, e voi dovrete seguirle e dirmi ogni volta la posizione della molletta.” “Mettete la molletta sulla vostra testa. Dove si trova?” Si trova sulla testa. “Mettete la molletta in tasca. Dove si trova?” Si trova in tasca. “Mettete la molletta insieme a quelle degli altri. Dove si trova?” Si trova con le altre “Nascondete la molletta tra le mani. Dove si trova?” Si trova nelle mani “Mettete la molletta sulla schiena. Dove si trova?” Si trova dietro.
Continuare così a piacere. Poi mostriamo ai bambini il simbolo grammaticale e diciamo: “Come simbolo per questo tipo di parole usiamo un ponte verde. Queste parole ci dicono la nostra posizione. Possiamo essere sul ponte, sotto il ponte, davanti al ponte, accanto al ponte, sopra il ponte… Chiamiamo queste parole PREPOSIZIONI. La parola preposizione deriva dal Latino e significa “messo davanti” perchè si mette davanti al secondo nome e serve a stabilire una relazione tra due nomi.”
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali – L’AVVERBIO
Scriviamo dei cartellini con dei verbi (in rosso) e degli avverbi (in arancione) e mettiamoli sul tappeto insieme ai simboli grammaticali del verbo e dell’avverbio.
“Ecco un altro simbolo che rappresenta una parola che può muoversi liberamente attorno al verbo come il nostro pianeta di muove attorno al sole. Proviamo.” Facciamo rotolare l’avverbio attorno al verbo. Leggiamo questo cartellino: camminare. Camminare è un verbo. Ora voglio aggiungere ad essa la parola lentamente”. Continuiamo, ad esempio, con respirare profondamente, cantare dolcemente, parlare allegramente, mangiare poco. “Queste parole vengono aggiunte al verbo per dirci come eseguire l’azione. Si chiamano AVVERBI, che significa “aggiunti al verbo”. Leggendo i cartellini sul tappeto, i bambini possono notare che molti avverbi terminano in -mente. Possiamo anche farlo notare noi, e dire che è vero che molti avverbi terminano così, ma non tutti.
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali – IL PRONOME
Prepariamo dei semplicissimi cappellini di carta viola a forma di cono. Su ogni cono scriviamo un pronome personale: io, tu, lui (egli), lei (ella), esso, noi, voi, loro (essi, esse).
Prepariamo anche serie di frasi scritte su cartellini, facendo riferimento ai nomi dei bambini, ad esempio: Maria dà la matita ad Antonio; Massimo legge un libro alla classe; Alma e Gaia giocano a carte con Giovanni ecc… “Ho preparato questi cappellini per voi, li useremo nella nostra lezione. Ora leggerò questa frase: Maria dà la matita ad Antonio. Antonio e Maria, venite“. Diamo a Maria il cappello col pronome LEI e ad Antonio il cappello col pronome LUI. Ora diciamo: “Lei dà la matita a lui“. Facciamo altri esempi: “Massimo legge un libro alla classe“. Diamo a Massimo il cappello col pronome LUI (o egli) e mettiamo il cappello NOI al centro della classe. Ora diciamo: “Lui legge un libro a noi“. Proseguiamo fino a quando non avremo utilizzato tutti i cappelli. Queste parole svolgono un lavoro molto importante: prendono il posto dei nomi. Si alzano in piedi con fierezza e sono viola”. Mostriamo il simbolo. “Queste parole si chiamano PRONOMI. La parola pronome deriva dal Latino e significa ‘al posto del nome’.”
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali – LA CONGIUNZIONE
Prepariamo dei nastrini rosa e un mazzolino di fiori di due colori diversi.
Diamo ad ogni bambino una coppia di fiori di colori diversi, e chiediamo loro di legarli insieme con un nastrino rosa. Diciamo loro frasi del tipo: “Vuoi il fiore giallo e il fiore arancione?”, “Vuoi legare insieme quello giallo e l’altro?” “Ti do sia il fiore giallo sia il fiore arancione”, “Ti do questo e anche questo”, “Ti do questi fiori affinché li leghi insieme”, ecc… Mettiamo alcuni cartellini di congiunzioni usate sul tappeto, e diciamo: “Questo parole servono ad unire tra lo delle parole o delle frasi. Si chiamano CONGIUNZIONI. Congiunzione significa ‘unire con’. Usiamo questo rettangolino rosa per ricordare il nastro rosa che abbiamo usato per tenere uniti i nostri fiori. Spesso capita che vedendo il simbolo della congiunzione i bambini dicano che somiglia a una gomma da masticare. Se vi succede, potete dire che è un buon modo per ricordarsi la funzione della congiunzione, perchè la gomma da masticare è appiccicosa e quindi può unire tra loro le cose, come il nastro.
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali – L’interiezione
Per l’interiezione possiamo prendere come modello la presentazione del punto esclamativo, utilizzando una clava disegnata o di plastica. Raccontando la storia, ogni volta che pronunciamo un’interiezione, alziamo la clava in verticale, facendola sembrare un punto esclamativo.
Vi racconto una storia accaduta tantissimi anni fa, quando gli uomini vivevano ancora nelle caverne e andavano a caccia per procurarsi il cibo. Una sera un uomo prese la sua clava e uscì dalla caverna per andare a cercare qualcosa da portare alla sua famiglia per cena. Dopo qualche ora l’uomo tornò a casa, stanco e avvilito. La sua famiglia lo stava aspettando. I bambini dissero: “Papà è tornato! Ma dov’è il cibo?”. E il papà rispose: “Oh! Stasera non c’è cibo”. Il giorno seguente l’uomo uscì di nuovo, e rientrò alla caverna ancora più tardi. Era stanco. La sua famiglia lo stava aspettando e gli chiese: “C’è qualcosa da mangiare?”. E lui rispose: “Ahimè! Stasera niente cibo”. Il terzo giorno il papà uscì di nuovo. Aveva piovuto. L’uomo era uscito già da molto tempo, e quando rientrò i bambini non gli chiesero nemmeno se aveva trovato qualcosa per cena. Lui mise un bel pezzo di carne sul sasso che nella caverna faceva da tavolo e disse: “Evviva! Stasera si mangia!”. La famiglia applaudì al papà gridando:”Evviva!”, “Urrà!”. E il papà fu molto felice. Mettiamo sul tappeto i cartellini delle interiezioni che abbiamo usato durante il racconto. Poi aggiungiamo ad ogni interiezione una breve frase. “Come vedete le frasi possono stare anche da sole, ma diventano molto più interessanti con l’aggiunta di queste parole. Esse aggiungono il sentimento di chi parla. Questa parole si chiamano INTERIEZIONI. Interiezione deriva dal Latino e significa ‘gettare tra qualcosa’. Noi gettiamo queste parole tra le frasi per esprimere le nostre emozioni.” Se questa presentazione non vi piace, potete anche far leva sulla somiglianza del simbolo dell’interiezione ad una serratura, e dire ai bambini che l’interiezione è la chiave delle emozioni, in una frase.
Introduzione alle parti del discorso e simboli grammaticali
CANTI DI NATALE Stille Nacht (Astro del ciel) (Silent night) . Per flauto dolce e canto, testo in Tedesco, Italiano e Inglese, con spartito stampabile e file mp3.
Testo e musica furono composti da Franz Guber, maestro di scuola e organista, il 25 dicembre 1818.
CANTI DI NATALE Stille Nacht (Astro del ciel) (Silent night) SPARTITO STAMPABILE e FILE mp3
1. Stille Nacht! Heilige Nacht! Alles schläft; einsam wacht Nur das traute hochheilige Paar. Holder Knabe im lockigen Haar, Schlafe in himmlischer Ruh! Schlafe in himmlischer Ruh! 2. Stille Nacht! Heilige Nacht! Gottes Sohn! O wie lacht Lieb´ aus deinem göttlichen Mund, Da schlägt uns die rettende Stund, Jesus in deiner Geburt! Jesus in deiner Geburt! 3. Stille Nacht! Heilige Nacht! Hirten erst kundgemacht Durch der Engel Alleluja. Tönt es laut bei Ferne und Nah: Jesus, der Retter ist da! Jesus, der Retter ist da!
Testo italiano
1. Astro del Ciel, pargol divin, Mite agnello, Redentor, Tu che i Vati da lungi sognâr, Tu che angeliche voci annunziâr, Luce dona alle menti, Pace infondi nei cuor. 2. Astro del Ciel, pargol divin, Mite agnello, Redentor, Tu di stirpe regale decor, Tu virgineo, mistico fior, Luce dona alle menti, Pace infondi nei cuor. 3. Astro del Ciel, pargol divin, Mite agnello, Redentor, Tu disceso a scontare l’error, Tu sol nato a parlare d’amor, Luce dona alle menti, Pace infondi nei cuor.
Testo inglese
1. Silent night, holy night! All is calm, all is bright. Round yon Virgin, Mother and Child. Holy infant so tender and mild, Sleep in heavenly peace, Sleep in heavenly peace. 2. Silent night, holy night! Shepherds quake at the sight. Glories stream from heaven afar Heavenly hosts sing Alleluia, Christ the Savior is born! Christ the Savior is born. 3. Silent night, holy night! Son of God love’s pure light. Radiant beams from Thy holy face With dawn of redeeming grace, Jesus Lord, at Thy birth. Jesus Lord, at Thy birth.
CANTI DI NATALE Jingle Bells è una tradizionale canzone natalizia, scritta da James Pierpont nel 1857, ma nel tempo sono state create numerose versioni.
Inizialmente, la canzone è stata pubblicata con il titolo The One Horse Open Sleigh.
Con testo inglese, spartito stampabile e traccia mp3.
CANTI DI NATALE Jingle bells SPARTITO SONORO STAMPABILE e FILE mp3
CANTI DI NATALE Jingle bells Testo originale inglese
Dashing through the snow In a one-horse open sleigh Through the fields we go Laughing all the way. Bells on bob-tail ring Making spirits bright What fun it is to ride and sing A sleighing song tonight.
Jingle bells, jingle bells Jingle all the way, Oh what fun it is to ride In a one-horse open sleigh, O Jingle bells, jingle bells Jingle all the way, Oh what fun it is to ride In a one-horse open sleigh.
A day or two ago I thought I’d take a ride And soon Miss Fanny Bright Was seated by my side; The horse was lean and lank Misfortune seemed his lot, We ran into a drifted bank And there we got upsot.
A day or two ago The story I must tell I went out on the snow And on my back I fell; A gent was riding by In a one-horse open sleigh He laughed at me as I there sprawling laid But quickly drove away.
Now the ground is white, Go it while you’re young, Take the girls along And sing this sleighing song. Just bet a bob-tailed bay, Two-forty as his speed, Hitch him to an open sleigh and crack! You’ll take the lead.
Lavoretti per la festa della mamma: altre 30 e più idee creative. Una collezione di tutorial per realizzare coi bambini della scuola d’infanzia e primaria vari lavoretti e biglietti d’auguri per festeggiare la mamma…
…lavoretti per la festa della mamma realizzati con origami, pittura, paper cutting, progetti di riciclo di vari materiali, pop up, stampa, collage, mollette da bucato e altro ancora…
1
1. biglietto d’auguri pop up con modello pronto per la stampa gratuita e istruzioni di montaggio dettagliatamente illustrate (basta cliccare sull’immagine). Per i più piccoli si può pensare di far colorare le parti e poi montarle, per i medi colorare e ritagliare. Molto bello, di http://www.freekidscrafts.com
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2. libretto a cuore, può essere usato per scrivere una bella poesia, di http://familyfun.go.com/
3
3. 70 e più progetti creativi per la festa della mamma sul tema “fiori”, qui LAPAPPADOLCE
5. biglietto d’auguri a forma di tulipano di http://crafts.kaboose.com. Molto semplice da realizzare stampando il modello gratuito (clicca su “pattern”)
7. coppa realizzata con cartone di recupero, pasta secca, spray dorato e applicazioni varie, nell’immagine in versione papà, di http://elementaryartfun.blogspot.it/
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8. biglietti d’auguri a stampa. Si crea col nastro adesivo la cornice su una tavoletta plastificata, quindi si passa all’interno il colore a tempera. Il bambino disegna il motivo che desidera eliminando la tempera con un cotton fioc e quindi si stampa appoggiando un foglietto della stessa misura della cornice di nastro adesivo, pressandolo sulla tavoletta. Di http://lets-explore.net/
12. biglietto d’auguri a forma di cuore con interno di fiorellini pop up. E’ disponibile il modello stampabile gratuitamente, ed è possibile quindi modificare il testo una volta che si riporta il modello su cartoncino, di http://www.michaels.com/
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13. le sagome delle manine formano un cuore, biglietto d’auguri. Di http://krokotak.com/
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14. Ancora da http://krokotak.com, quattro cuoricini per un biglietto d’auguri pop up da decorare e completare a piacere
16. fiori e farfalle pop up, nonostante l’apparenza è un lavoretto molto semplice da realizzare coi bambini, seguendo il tutorial fotografico molto ben fatto, di http://krokotak.com/
23. coccarde con cuore, possono essere realizzate con i porta biscotti di carta, decorandoli coi bambini, ed essere donate così oppure per realizzare biglietti d’auguri. Di http://charlottesfancy.com/
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24. le pittura dei più piccole possono diventare un bellissimo biglietto d’auguri per la mamma, di http://www.smallfriendly.com
Acquarello esercizi di colore ebook. Lo scopo di questi esercizi è quello di far provare ai bambini esperienze guidate del colore, svincolato quanto più possibile dall’elemento della forma. Per questo si utilizzano colori molto diluiti e si lavora sul foglio di carta bagnato…
Acquarello esercizi di colore ebook
Acquarello esercizi di colore ebook
Il contenuto del libro è disponibile inoltre in formato post (consultabile, scaricabile e stampabile) qui:
Watercolor painting in the Waldorf School – ebook. We propose these watercolor painting exercises to the children, so that they can experience the color in its essence, without ties, as far as possible, with the element of form. For this reason, we use very diluted watercolors, and paint on wet sheets….
In the Waldorf school we use Stockmar watercolor, which are beautiful, but it is not essential.
The content of the book is also available in post format (available for downloading and printing) here:
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine, pittura ad acquarello. La storia segue la vita dell’albero dalla primavera al suo nuovo risveglio sul finire dell’inverno; le pitture vengono realizzate dai bambini…
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine Qui in formato ebook:
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine
C’era una volta un giovane piccolo albero: era nato in primavera, tra il tepore dell’aria e il canto degli uccelli. Viveva felice: aveva foglie bellissime, e fiori colorati che si trasformavano in grandi frutti dolci e tondi.
Acquarello steineriano – tutorial per l’albero in primavera
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine
Ma d’un tratto cominciò a sentirsi stanco: era settembre.
I frutti si staccarono, le foglie cominciarono a perdere il loro colore e addirittura, di tanto in tanto, il vento se ne portava via qualcuna.
Venne la pioggia, e poi l’aria fredda: l’albero si sentiva sempre peggio. Non capiva cosa gli stesse succedendo. Nel giro di pochi giorni si trovò spoglio, solo, infreddolito.
Decise di andare per il mondo a cercare tutto quello che aveva perduto.
Acquarello steineriano – Tutorial per l’albero in autunno
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine
Corse dagli alberi, ma quelli gli risposero: <<Noi le foglie non le perdiamo, non sappiamo cosa dirti. Prova a chiedere a quelli uguali a te!>>
Il giovane albero cercò allora dei rami spogli simili a lui, ma anche loro erano soli e infreddoliti, proprio come lui, e non avevano risposte da dargli.
“Se mai risolverò il mistero, tornerò ad aiutarvi”, pensò, e riprese il suo viaggio.
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine
Andò dal Vento. <<Io le foglie le porto solo via, è la Pioggia che le fa crescere>>.
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine
Andò dalla pioggia. <<Le farò crescere solo a suo Tempo>>.
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine
Andò dal Tempo. <<Io so tante cose>> gli disse <<il Tempo aggiusta tutto. Non ti preoccupare, occorrono solo tanti giorni e tante notti…>>
Acquarello steineriano – Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine
Andò dalla Notte, ma la notte era silenziosa, e l’albero molto stanco…
Sul punto di addormentarsi, vide una fata avvicinarsi a lui. Portava dei piccoli occhiali d’oro sul naso. Lui le raccontò la sua storia, e lei lo capì. Sorrise, si tolse gli occhiali, e glieli diede: <<Sono occhiali magici, con questi potrai guardarti dentro…>>.
E il giovane albero vide… Dentro di lui c’era movimento e musica. Linfa. <<Vedi caro?>> disse la fata <<Le tue foglie ricresceranno: le hai già dentro di te…>>
BAMBOLE WALDORF TUTORIAL – Manuale per realizzare le bambole Waldorf. Questo manuale illustrato è il frutto della mia esperienza di mamma e insegnante.
Le fotografie sono state scattate durante la preparazione delle bambole regalate ai bambini di una prima classe per il Natale 2010. Spero sarà utile non soltanto ad altre mamme, che vorranno fare un regalo ai loro bambini, ma anche agli insegnanti della scuola d’infanzia e primaria…
Per anni ho tenuto corsi per mamme ed insegnanti della scuola d’infanzia sulla costruzione di giocattoli, ma l’esperienza sicuramente più interessante per me è stata quella di seguire i laboratori per bambini di quinta, proprio facendo costruire la bambola di pezza.
Se preferisci trovi gli stessi contenuti dell’ebook gratuiti e in formato articolo qui:
Waldorf dolls – eBook – This Illustrated Handbook is the result of my experience as mother and teacher. I hope it will be useful not only to other mothers and teachers of kindergarten who want to make a gift to their children, but also for primary school teachers who want to teach their students to make dolls.
For many years I taught mothers and teachers of kindergarten how to build Waldorf and Montessori toys on their own, but the experience more interesting for me was to follow the workshops on the construction of the rag doll for children attending primary school …
… for this reason you will find instructions in the manual a little too detailed for an adult, and with stages that have not directly to do with the success of “handicraft”, but having an educational value when you working with children.
A special attention is also given to aspects of quality in relation to the small child who will play with the doll.
Gioco cantato Draw a bucket of water, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.
Con testo italiano e inglese, spartito stampabile, istruzioni di gioco e traccia mp3.
Gioco cantato Draw a bucket of water Istruzioni di gioco
Otto giocatori si tengono per mano e formano due cerchi concentrici.
I giocatori esterni sono numerati (1,2,3,4) quelli interni stanno scalati rispetto ai primi.
Cantano la canzoncina: “Draw a bucket of water, for my lady’s daughter, one in a rush, and two in a rush, and the next old man pop under… “
Nella prima parte, fino a old man pop under, tutti alzano e abbassano le braccia come per pompare l’acqua.
Alla parola under il numero uno, senza lasciare le mani dei compagni, passa sotto le braccia dei due giocatori che nel cerchio interno sono davanti.
La canzone ricomincia e di nuovo i giocatori, meno quelli intrecciati, ricominciano a pompare; quindi tocca al numero due, che alla parola under passa sotto le braccia dei due giocatori che gli stanno davanti e così via fino a che non viene completato il cesto.
A questo punto si ricanta la canzone finendo con il quinto verso girando in senso orario con piccoli passi a galoppo laterale, e mantenendo il peso del corpo verso l’esterno del cerchio, cantando: “…and around, around, around, around…”
Gioco cantato Draw a bucket of water- Testo
Testo inglese: Draw a bucket of water, for my lady’s daughter, one in a rush, and two in a rush, and the next old man pop under… and around, around, around, around…
Testo italiano: Prendi un secchio d’acqua, mia figlia si risciacqua, l’uno ci va, il due porterà, passa sotto il più vecchietto, e si gira, si gira, si gira…
Gioco cantato Draw a bucket of water- Spartito stampabile e traccia mp3
Gioco cantato London bridge per bambini della scuola d’infanzia e primaria. Con testo inglese, spartito stampabile e traccia mp3.
Istruzioni di gioco
Due giocatori formano un ponte dopo essersi messi d’accordo di quali materiali è composto (es. iron-gold).
La fila vi passa sotto.
Alla fine della strofa i due che fanno il ponte abbassano le braccia e prendono l’ultimo della fila. Questi dovrà scegliere, senza farsi udire dai compagni, il nome del materiale e poi si dovrà mettere dietro al giocatore prescelto.
Quando tutti saranno stati presi, si avranno due file di bambini che tirano, tenendosi per la vita.
Vince la fila che riesce a trascinare l’altra dentro il fiume Tamigi.
Gioco cantato London bridge – Testo
London bridge is falling down, falling down, falling down, London bridge is falling down, my fair lady.
Gioco cantato London bridge – Spartito stampabile ed mp3
Acquarello steineriano la fioritura degli alberi da frutto. Una proposta di lavoro sul tema “la fioritura degli alberi a inizio primavera”.
L’esperienza procede rispettando una data sequenza di azioni, che porta il bambino a riflettere sulla condizione dell’albero in questa stagione.
Molto importante è non presentare ai bambini lavori già fatti: vi accorgerete così che proprio chiedendo ai bambini di rispettare una certa sequenza, verrà fuori la personalità di ognuno di loro, e non potranno esserci due alberi uguali, o due verdi uguali, o due marroni uguali ecc…
Acquarello steineriano la fioritura degli alberi da frutto Acquarello steineriano – Materiale occorrente
acquarelli di qualsiasi marca in tubetto o flaconcino (non in pastiglia) nei colori: giallo limone, blu di prussia rosso carminio bianco (facoltativo)
I colori vanno diluiti nei vasetti, in modo che il colore risulti non denso e non carico: diciamo una diluizione abbastanza decisa.
Un pennello a punta piatta largo e con setole di qualsiasi genere, purchè morbide (altrimenti il bambino rischia di graffiare il foglio e noi rischiamo che l’esperienza non venga vissuta come un pieno successo)
una bacinella e un vasetto d’acqua
una spugna che servirà per stendere bene il foglio bagnato sul tavolo, e poi per asciugare il pennello (molto meglio degli straccetti o della carta)
un foglio di carta robusta, meglio se da acquarello (le carte scadenti bagnate possono fare i “pallini”)
Immergere il foglio nella bacinella, quindi stenderlo con cura sul tavolo con l’aiuto della spugna. Bisogna evitare che si formino bolle d’aria, perchè altrimenti la carta rischia di arricciarsi.
Poi si dispone il materiale…
Acquarello steineriano la fioritura degli alberi da frutto Acquarello steineriano – come si fa
Al bambino possiamo dire che stiamo dipingendo un albero fiorito prima, oppure possiamo semplicemente dire che faremo una “pittura” e sarà lui a scoprirlo facendo.
Per prima cosa realizziamo “l’aria profumata di primavera” col rosso carminio molto diluito e il giallo. L’aria profumata è soffice e leggera, allegra…
intensifichiamo il giallo in basso, di modo che poi con poco blu di Prussia otterremo un bel verde giovane, nel quale piantare il seme del nostro albero (rosso carminio)
A partire da questo seme, senza lavare il pennello o prendere altro colore, far scendere le radici verso il basso e il primo abbozzo di tronco verso l’alto.
E’ molto importante non lavare mai il pennello, e non prendere altro rosso: si usa solo il rosso del seme, che si mescola agli altri colori sul foglio.
Il seme nella terra incontra calore, luce e acqua, e così si apre: una parte va verso il basso (le radici), quindi si mette il pennello sul seme e si scende, sempre staccando e senza mai tornare indietro; una parte comincia ad andare verso l’alto (sempre dal seme in su, senza tornare indietro).
Naturalmente mescolandosi rosso blu e giallo si forma il marrone, e non ci saranno due marroni uguali…
Ora possiamo sviluppare l’albero, utilizzando alternativamente rosso, giallo e blu, prendendoli dalle ciotoline quando serve.
Infine lavare benissimo il pennello e con giallo, rosso carminio molto diluito e, se volete, bianco, creare nel profumo di primavera la fioritura dell’albero:
Acquarello steineriano la fioritura degli alberi da frutto
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