Acquarello steineriano Le pratoline

Acquarello steineriano Le pratoline: “Ogni filo d’erba che spunta è una risposta della terra a un raggio di sole…”. Tutorial per realizzare con i bambini una pittura ad acquarello secondo le indicazioni date nella scuola Waldorf.

Acquarello steineriano Le pratoline
Colori utilizzati:

giallo limone
blu di Prussia
giallo oro
bianco (se non siete troppo “steineriani”)

Acquarello steineriano Le pratoline
Come si fa:

dopo aver predisposto il materiale e bagnato il foglio, cominciare col giallo limone, creando tanti raggi di sole che dall’alto scendono verso il basso incrociandosi tra loro

Col blu di Prussia sentire come la terra risponda coi fili d’erba ai raggi del sole:

continuare questo gioco prendendo altro giallo limone che va dall’alto verso il basso e altro blu di prussia che andando dal basso verso l’alto incontra il giallo.

Quando siamo soddisfatti del nostro prato, fermiamoci ad osservarlo. Sicuramente tra i fili d’erba noteremo dei punti di luce: evidenziamoli con del giallo oro:

Per realizzare le corolle prendiamo un pennello più piccolo, lo bagniamo

e lo usiamo per togliere il colore, così:

poi asciughiamo il pennello sulla spugna, prendiamo altra acqua, e ripetiamo così

Ora, se il bambino è soddisfatto del profumo delle sue pratoline, ci si può fermare così:

Altrimenti, se il bambino lo desidera e se la cosa non viola i vostri principi, potete definire meglio le corolle con del bianco:

Lavoretti per Pasqua: uova decorate – 30 e più progetti

Lavoretti per Pasqua: uova decorate – 30 e più progetti. Una collezione di progetti sul tema “uovo di Pasqua” per la scuola d’infanzia e primaria: tecniche per tingere con ingredienti naturali, coi coloranti alimentari, uova trasformate in personaggi, in biglietti d’auguri, in decorazioni per la scuola e la casa; idee per la merenda, e molto altro…

1

1. Uova decorate con colori alimentari e colla a caldo.

Bisogna bollire le uova, quindi farle raffreddare e applicare la colla a caldo creando disegni a piacere. Per evitare di scottarsi è utile mettere le uova nella loro confezione di cartone.

Quando la colla si è rappresa, immergere le uova nel primo colorante per il tempo necessario, quindi far asciugare, rimuovere la colla a caldo, applicare un secondo disegno di colla a caldo ed immergere in un secondo colorante, e via così.

Tutorial di http://creativeconnectionsforkids.com

__________________________

2

2. metodi di tintura delle uova con ingredienti naturali di http://www.marthastewart.com.

Giallo oro: (deep gold) far bollire le uova in soluzione di curcuma e due cucchiai di aceto per 30 minuti.

Terra di Siena: (Sienna) far bollire le uova in soluzione di cipolle rosse e due cucchiai di aceto per 30 minuti.

Marrone scuro: (dark rich brown) far bollire le uova nel caffè nero e due cucchiai di aceto per 30 minuti.

Giallo chiaro: (pale yellow) mettere a bagno le uova  in soluzione a temperatura ambiente di curcuma e due cucchiai di aceto per 30 minuti.

Arancio: (orange) immergere le uova  in soluzione a temperatura ambiente di cipolla rossa e due cucchiai di aceto per 30 minuti.

Marrone chiaro: (light brown) immergere le uova  nel caffè nero e due cucchiai di aceto per 30 minuti

Rosa chiaro: (light pink) immergere le uova in soluzione a temperatura ambiente di barbabietola e due cucchiai di aceto per 30 minuti.

Azzurro: (light blue) immergere le uova  in soluzione a temperatura ambiente di cavolo rosso e due cucchiai di aceto per 30 minuti.

Blu: (royal blue) immergere le uova  in soluzione a temperatura ambiente di cavolo rosso e due cucchiai di aceto per una notte.

Lilla: (lavender) immergere le uova  in soluzione a temperatura ambiente di barbabietola e due cucchiai di aceto per 30 minuti, quindi immergerle per altri 30 secondi in soluzione di cavolo rosso.

Verdino: (chartreuse) immergere le uova  in soluzione a temperatura ambiente di curcuma e due cucchiai di aceto per 30 minuti, quindi immergerle per altri 5 secondi in soluzione di cavolo rosso.

Rosa salmone: (salmon) immergere le uova  in soluzione a temperatura ambiente di curcuma e due cucchiai di aceto per 30 minuti, quindi immergerle per altri 30 minuti in soluzione di cipolla rossa.

______________________

3

3. ovetto travestito da ape, di http://ofpinksandfairytales.blogspot.it

___________________________

4

4. uova travestite, soggetti vari, di http://katherinemariephotography.com

_____________________________

5

5. uova da decorare coi gessetti, dipinte con la vernice lavagna, idea di http://www.everythingetsy.com

6

6. uova marmorizzate, tutorial di http://www.marthastewart.com.

In una prima ciotola versare 3 tazze d’acqua tiepida, 2 cucchiai di aceto, e del colorante alimentare, e immergere l’uovo fino ad ottenere il colore desiderato.

Togliere l’uovo dalla soluzione ed asciugarlo un po’.

In una seconda ciotola, poco profonda, preparare una soluzione di colorante aceto e acqua, scegliendo un colore più scuro, e aggiungere un cucchiaio di olio di oliva.

Con una forchetta creare dei vortici di olio sulla superficie della soluzione, ed appoggiare l’uovo facendolo un po’ rotolare.

Tamponare con carta da cucina e lasciar asciugare.

____________________________

7

7. uova “animate”, molte altre idee qui: http://inspirationfeed.com

_______________________

8

8. candeline nel guscio d’uovo, di http://www.flickr.com

_______________________

9

9. uovo realizzato con tempera data a rullo su sagoma creata col nastro adesivo, di:
http://www.notimeforflashcards.com

_____________________

10

10. uova decorate con la tecnica del decoupage (tovaglioli di carta e colla vinilica diluita con acqua), di http://www.marthastewart.com

11

11. Uova decorate trasferendo il disegno di una cravatta sul guscio, tutorial di http://www.ourbestbites.com. Serve una cravatta 100% seta.

Scucire la cravatta scelta, tagliarla in pezzi sufficienti ad avvolgere le uova.

Avvolgere e legare con uno spago, quindi rivestire ulteriormente con una pezzetta di cotone bianco e legare anche questa.

Mettere le uova in una pentola, coprire con acqua, aggiungere 4 cucchiai di aceto e portare ad ebollizione.

Dopo circa 20 minuti rimuovere le uova, farle raffreddare, rimuovere le stoffe e sorpresa!

Il disegno si sarà trasferito sul guscio.

__________________

12

12. memory da colorare, stampa gratuita qui http://go.tipjunkie.com

______________________

13

13. uova puzzle, modello gratuito di http://go.tipjunkie.com

___________________________

14

14. uovo di cartoncino forato lungo il bordo per il gioco dentro-fuori, di http://go.tipjunkie.com

_________________________

15

15. uova a strisce. Avvolgere le uova sode con fasce elastiche  di gomma, immergere nel primo colorante, rimuovere alcuni elastici ed immergere nel secondo colorante, poi rimuoverne altri, e così via.

Tutorial di http://sandytoesandpopsicles.blogspot.it

____________________

16

16. bellissima idea per un biglietto a sorpresa, di http://elephantine.typepad.com/

____________________________

17

17. ghirlanda di uova, di http://www.marthastewart.com

18

18. brownie nei gusci d’uovo. Tutorial e ricetta di http://www.larecetadelafelicidad.com/

_____________________________

19

19. le uova belle calde di bollitura possono essere decorate in modo splendido coi pastelli a cera. Tutorial di http://familyfun.go.com

__________________________

20

20. uovo tridimensionale in cartoncino di http://familyfun.go.com/easter.

Si tagliano tre sagome di uovo, si piegano a metà nel senso della lunghezza e si incollano tra loro, quindi si decorano con strisce colorate.

______________________________

21

21. Uovo di cartoncino. Ritagliate l’uovo, posatelo su una tovaglia di plastica o un pezzo di carta forno, e per prima cosa fate disegnare o scrivere sull’uovo con un pastello a cera bianco.

Il bambino poi spruzzerà qualche goccia di  colorante alimentare e si divertirà a vedere come il colore si diffonde spruzzandovi sopra dell’acqua con un normale spruzzino, senza esagerare…

Tutorial di http://www.classifiedmom.com

______________________________

22

22. uovo travestito da agnellino, di http://familyfun.go.com

_______________________________

23

23. uovo travestito da ape, di http://familyfun.go.com/

__________________________________

24

24. uovo travestito da uccellino, di http://familyfun.go.com

25. uova sode marmorizzate, tutorial : http://www.lapappadolce.net/

____________________________

26

26. uovo travestito da colomba, di http://familyfun.go.com

_______________________________

27

27. uova portafiori, di http://www.delish.com

_____________________________

28

28. uova ritagliate nel cartone decorate con la tecnica della schiuma da barba di http://littlewondersdays.blogspot.it.

In un vassoio spruzzate della schiuma da barba, poi mettete qua e là qualche goccia di colore a tempera o acrilico.

Muovete il colore nella schiuma con un bastoncino, quindi prendete il vostro uovo e posatelo sulla schiuma colorata, premendo un po’.

Rimuovete l’uovo, fatelo asciugare un po’, poi rimuovete l’eccesso di schiuma: il colore resterà stampato sul cartone.

_______________________

29

29. uova decorate di pizzo di http://www.thecoterieblog.com.

Immergete le uova nel colorante dopo aver legato attorno al guscio del pizzo.

____________________________

30

30. uovo travestito da alieno, di http://family.go.com

_____________________________

31

31. uova decorate scrivendo o disegnando prima con pastello a cera bianco, ed immergendo poi nel colorante. Di http://www.marthastewart.com

32

32. bellissimo progetto. Raccogliete foglie e fiori e, ancora freschi appoggiateli ai gusci delle uova, eventualmente aiutandovi con un goccio di colla da carta.

Fissate avvolgendo l’uovo in un pezzo di calza di nylon e chiudendo con uno spago.

Fate bollire nel colorante naturale o artificiale scelto, fate raffreddare, togliete la calza, le foglie ed i fiori.

Via http://www.duitang.com.

La collezione continua qui:

Acquarello steineriano poesia illustrata Dal seme al seme

Acquarello steineriano poesia illustrata Dal seme al seme : una poesia di Maddalena Peccarisio, illustrata con la tecnica dell’acquarello su foglio bagnato…

Acquarello steineriano poesia illustrata Dal seme al seme
Dopo il seme, cosa avviene?

raggia il sole luce d’oro
sulla terra e dona vita
s’apre il seme, fa radice,
lento cresce ed esce in stelo
spinge dritto e infin si rizza

gonfia un nodo ed esce in foglia

nel colore nasce il fiore
sboccia il frutto dal calore

e dal frutto spunta un seme
scende in terra, cerca pace
alla luce della luna
il risveglio aspetta e tace…

… dopo il seme
cosa avviene?

Acquarello steineriano poesia illustrata Dal seme al seme
Dopo il seme, cosa avviene?

raggia il sole luce d’oro
sulla terra e dona vita
s’apre il seme, fa radice,

_______________________________

lento cresce ed esce in stelo
spinge dritto e infin si rizza

gonfia un nodo ed esce in foglia

__________________________________

nel colore nasce il fiore
sboccia il frutto dal calore

 e dal frutto spunta un seme

scende in terra, cerca pace
alla luce della luna
il risveglio aspetta e tace…

 … dopo il seme cosa avviene?


Acquarello steineriano poesia illustrata Dal seme al seme

Acquarello steineriano – Un racconto sul mare

Acquarello steineriano – Un racconto sul mare di Barbara Costalunga, adatto in particolare al periodo estivo, illustrato con la tecnica dell’acquarello su foglio bagnato…

Un giorno di tanto tempo fa, un Raggio di Sole, appena sorto sul mare, si innamorò di Piccola Onda.

Si staccò allora dalla palla infuocata e si mise a serpeggiare nel cielo, libero e felice, come un uccello di fuoco.

 Raggio di Sole si avvicinò a Piccola Onda, e cominciò a chiamarla, come fanno gli innamorati: <<Ondina, Ondina bella, fermati un attimo che ti voglio baciare…>>.

Piccola Onda emozionata rispose: <<Se mi baci mi potresti scottare, e poi io non mi posso fermare, la mia vita è seguire la danza del mare…>>.

Raggio di Sole non si fece scoraggiare, e decise di tuffarsi. Per un attimo ebbe paura: e se nel mare avesse perso tutto il suo splendore?

Ma non accadde, perchè era l’amore per Piccola Onda a farlo brillare. E brillò così tanto che, chi avesse sorvolato in quel momento il mare, avrebbe visto un serpentello davvero insolito muoversi là sotto…

Poi, finalmente, Raggio di Sole raggiunse Piccola Onda, e seguendo il ritmo dolce della corrente, la circondò della sua luce… tutto il mare danzava la loro danza.

E tra fondali di sabbia chiara ed alghe verdi, nacque Pesce Sole, che ancora oggi vanta nobili discendenze.

Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla

Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla

Il racconto

C’era una volta il bruco Raimondo, che pensava solo a mangiare.

E così mangiava: mangiava, mangiava… mangiava sempre.

E mangiando mangiando arrivò ad una pianta di limoni, e pensò che era un buon posto per continuare a mangiare…

Mangiando mangiando si trovò a passare per una bella pianta di arance, e anche quella era un buon posto per continuare a mangiare.

Ma mangia oggi, mangia domani, adesso era proprio stanco…

Si addormentò nel suo bozzolo, e tutto intorno a lui era buio e silenzio… si sentiva solo il dolce battere del suo piccolo cuore.

Che sorpresa al suo risveglio! Era diventato una splendida farfalla…

Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla
Come si fa

Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla – Il bruco Raimondo

L’esperienza procede rispettando una data sequenza di azioni, che porta il bambino a sperimentare il colore e la luce, e la formazione dei colori a partire dai colori primari.

Molto importante è non presentare ai bambini lavori già fatti: vi accorgerete così che proprio chiedendo ai bambini di rispettare una certa sequenza, verrà fuori la personalità di ognuno di loro, e non potranno esserci due verdi uguali, o due marroni uguali ecc…

Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla – Materiale occorrente

– acquarelli di qualsiasi marca in tubetto o flaconcino (non in pastiglia) nei colori: giallo limone,  blu di prussia, rosso vermiglio e blu oltremare. I colori vanno diluiti nei vasetti, in modo che il colore risulti non denso e non carico: diciamo una diluizione abbastanza decisa.

– un pennello a punta piatta largo e con setole di qualsiasi genere, purché morbide (altrimenti il bambino rischia di graffiare il foglio e noi rischiamo che l’esperienza non venga vissuta come un pieno successo)

– una bacinella e un vasetto d’acqua

– una spugna che servirà per stendere bene il foglio bagnato sul tavolo, e poi per asciugare il pennello (molto meglio degli straccetti o della carta)

– un foglio di carta robusta, meglio se da acquarello (le carte scadenti bagnate possono fare i “pallini”)

Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla  – Come si fa

Immergere il foglio nella bacinella, quindi stenderlo con cura sul tavolo con l’aiuto della spugna.

Bisogna evitare che si formino bolle d’aria, perchè altrimenti la carta rischia di arricciarsi.

Poi si dispone il materiale, se volete così:

E’ il modo migliore per evitare incidenti.

Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla
Pagina 1 – Copertina

Preparate per i bambini solo giallo limone e rosso vermiglio.

Creiamo col rosso una cornice che chiude al suo interno un grande spazio vuoto:

 Nello spazio vuoto facciamo entrare il giallo limone:

 A partire dal centro verso la periferia, facciamo espandere il giallo sul foglio:

 E lasciamo che i due colori giochino insieme per far nascere l’arancione:

Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla
Pagina 2 – I limoni

Preparate per i bambini blu di Prussia e giallo limone.

Prepariamo col blu tante piccole tane tonde per un colore nuovo che sta per arrivare:

Eccolo: è il giallo limone:

 Dopo aver riempito ognuno la propria tana, i gialli vanno a giocare col blu, e intorno ai limoni nasce il verde:

Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla
Pagina 3 – le arance

Preparate per i bambini blu di Prussia, giallo limone e rosso vermiglio.

 Come per i limoni, prepariamo tante tane bianche:

per far stare ben comodo il giallo limone:

Poi il giallo limone gioca col blu per far nascere il verde:

e infine il rosso va a giocare nelle tane del giallo:

Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla
Pagina 4 – Il bozzolo

Servono blu di Prussia, giallo limone e rosso vermiglio.

Creiamo una tana piccola piccola al centro del foglio, col blu di Prussia tutto intorno, come un uovo:

fuori dall’uovo c’è una bella luce (giallo limone):

e il blu ci gioca un po’ (nasce il verde):

Il rosso vermiglio, il calore della vita, prende il suo posticino nella tana, e intorno a lui è tutto molto silenzioso e calmo:

Acquarello steineriano lavoro sulla metamorfosi della farfalla
Pagina 5 – La farfalla

Servono giallo limone, rosso vermiglio, blu oltremare.

Il giallo limone, per primo, di mette al centro del foglio

e poi vola a destra e a sinistra:

Arriva il rosso:

e anche lui vola a destra e a sinistra, insieme al giallo:

Arriva il blu oltremare, e vola anche lui, prima da solo, poi col suo amico rosso:

Torna il giallo, e vola così tanto da riempire tutto lo spazio bianco che trova:

Poi è stanco, e chiama il suo amico blu oltremare a volare dove ha volato lui: 

Il rosso vermiglio, uscito dal suo uovo,  arriva a posarsi sul verde:

e si allunga su tutti i colori; ha anche delle belle antenne in alto, e poi apre le ali sui voli degli altri colori:

Il blu gli regala tanti puntini:

Bambole Waldorf CARTAMODELLI – Manuale per realizzare le bambole Waldorf

Bambole Waldorf CARTAMODELLI – Manuale per realizzare le bambole Waldorf. Essenzialmente il cartamodello per le bambole waldorf è un rettangolo.

Posate la testa della bambola su un foglio di carta, segnate la larghezza e la lunghezza e misurate. La larghezza del cartamodello del corpo sarà uguale alla larghezza della testa, la lunghezza sarà la lunghezza della testa moltiplicata per tre volte.

Nell’esempio la testa misura 7 cm di larghezza e 8 cm di lunghezza, quindi il modello misurerà 7×24 cm

Ora dividete il rettangolo a metà e tracciate una linea

Dividete la linea a metà e poi a destra e a sinistra marcate mezzo centimetro. Segnare la metà anche del lato inferiore del rettangolo e segnare 1cm per parte.

Congiungere tra loro i punti trovati, poi disegnare due arrotondamenti in fondo, proporzionati alla larghezza della caviglia, per il piede.

Per il braccio il polso passa per il centro del rettangolo, il pollice si trova sulla linea mediana, e la larghezza corrisponde a metà busto.

Come vedete è molto semplice, e se lavorate con i ragazzi darà molta soddisfazione e renderà ogni bambola assolutamente unica.

Bambole Waldorf CARTAMODELLI – Manuale per realizzare le bambole Waldorf

Qui puoi scaricare e/o stampare i cartamodelli già pronti, per le bambole presenti nel manuale, in formato pdf. Tutti i cartamodelli sono a grandezza naturale. Solo per la bambola grande, il cartamodello del corpo necessita di essere ritagliato e incollato seguendo le istruzioni:

Il materiale comprende:
– bambola Waldorf media
– bambola Waldorf grande
– bambola con arti snodati
– bambola con vestito e berretto fissi.


Se preferisci, trovi i cartamodelli stampabili in formato pdf nelle misure originali anche  nell’ebook, insieme al tutorial completo per realizzare le bambole

Fare occhi e bocca alla bambola Waldorf

Fare occhi e bocca alla bambola Waldorf – Siamo arrivati alla fase più delicata della realizzazione della bambola, cioè quella degli  occhi e della bocca, che daranno alla bambola la sua “personalità”…

Per prima cosa abbozzare un po’ di guance con del gessetto rosa da lavagna, sfumando con un batuffolo di lana.

Poi prendere tre spilli, e fare varie prove per la collocazione di occhi e bocca.

Gli occhi devono cadere sulla legatura, e devono formare insieme alla bocca un triangolo equilatero.

Tenere presente il triangolo equilatero vi eviterà di fare occhi troppo vicini o troppo distanti,  e di ricamare la bocca troppo in alto o troppo in basso.

Spostare anche più volte gli spilli, e osservare il viso anche da lontano, con calma, finchè non saremo davvero soddisfatti, e potremo passare al ricamo.

Infilare l’ago da bambola col filo di cotone dello stesso colore della maglina, e fissare con piccoli punti la maglina stessa all’imbottitura in corrispondenza degli spilli

Poi finalmente ricamare del colore desiderato occhi e bocca.  Per gli occhi si possono fare dei semplici nodini, soprattutto sulle bambole più piccole.

Se si ricamano occhi più grandi, contare bene le maglie per riuscire a farli grandi uguali  e della stessa forma.

La bocca può essere fatta come un puntino rosa o rosso, oppure a forma di mezzaluna sorridente.

Se la bambola è destinata al vostro bambino, consiglio di caratterizzarla il meno possibile, per poi risistemarla eventualmente in base alle richieste del bimbo.

Forse vorrà gli occhi più grandi o di un altro colore, la bocca in un altro modo, è il bello di fare i giocattoli in casa…

Trovi il tutorial completo per realizzare le bambole in formato ebook qui:

Bambola Waldorf con corpo in spugna e berretto fisso

Bambola Waldorf con corpo in spugna e berretto fisso – Il tutorial prosegue con le istruzioni per realizzare bamboline per i più piccoli, con vestito fisso e berretto…

Tracciare i contorni del cartamodello sulla spugna messa a doppio col diritto all’interno e il rovescio all’esterno, per il corpo.

Per il berretto non mettere la maglina a doppio se si usa il cartamodello intero; usarla a doppio se si piega il cartamodello a metà.

 Cucire lungo i segni, rifilare con le forbici lasciando un margine di circa 0,5cm e rovesciare sul diritto.

Iniziare ad imbottire le gambe, seguendo i consigli dati per l’imbottitura della bambola Waldorf.

Arrivati con l’imbottitura all’inguine, con del filo da ricamo fermare con una bella cucitura simmetrica. Questa cucitura permetterà alla bambola di stare ben seduta.

Tirando bene il filo da ricamo, e facendo piccoli punti, la cucitura sparirà da sola nella spugnetta, e non serviranno ulteriori rifiniture.

Ora prendiamo due strisce di lana da imbottitura, facciamo un nodo al centro, poi portiamo verso il basso la lana e chiudiamo con dell’altra lana girando attorno al nodo, così.

Questi due nodi, rivestiti di maglina, diventeranno le manine della bambola.

Prestate attenzione a che siano il più possibile uguali tra loro.

Per le dimensioni, regolatevi a occhio.

 Fissiamo le manine alle braccia.

Poi imbottiamo le braccia, inseriamo la testa e continuiamo ad imbottire il pancino.

Facciamo in modo che sul davanti la bambola risulti più tondeggiate, e sul dietro più piatta.

Fissiamo la testa cucendo bene la spugnetta intorno al collo.

Mettiamo la frangetta di capelli, come spiegato sopra, infiliamo il berretto e cuciamolo sia intorno al collo, sia intorno alla testa (viso e nuca).

I capelli delle bambole Waldorf

I capelli delle bambole Waldorf – varie possibilità per realizzare i capelli delle bambole in modo che risultino non sono belli, ma anche resistenti e pettinabili…

Per prima cosa, sia che si vogliano fare capelli corti, sia che si vogliano fare lunghi,  bisogna tracciare sulla testa della bambola dei segni di questo tipo.

Prestiamo attenzione all’attaccatura : seguiamo la traccia della legatura fino all’incrocio con la legatura degli occhi,  poi avviciniamoci un po’ di più al viso con un tratto simmetrico, ma restiamo piuttosto indietro perché poi i capelli tendono a coprire parte del viso.

Ora, seguendo le linee tracciate, ricamiamo la cute con la lana scelta per i capelli.

Quando arriviamo in corrispondenza dell’attaccatura, nascondiamo i segni fatti puntando l’ago leggermente più avanti.

I capelli delle bambole Waldorf – Capelli lunghi

Preparare una matassa , poi tagliare due volte (la lunghezza dei fili che si ottiene è il doppio della lunghezza effettiva dei capelli, cioè con un filo si ottengono due capelli)

Con un uncinetto da cotone (come già detto deve essere abbastanza grande da poter prendere comunque il filo di lana, ma abbastanza piccolo da entrare nella maglina senza far danni) puntare sotto il ricamo, prendendo un po’ di maglina. Si può  anche decidere di usare un uncinetto più grosso e prendere solo il ricamo,

è meno faticoso, ma considerate che poi ai bambini piace molto pettinare le bambole, e in fase di gioco la differenza di sente…

Poi prendete un filo di lana tra quelli preparati, piegato in due e preso nella sua metà e tirare con l’uncinetto fino a formare un cappio.

Prendere con l’uncinetto i due fili che sporgeranno  a monte, come per fare il punto catenella, ma poi farli passare completamente attraverso il cappio e tirare… Due capelli sono fatti !

Proseguire così per tutta la testa. Consiglio di cominciare dall’attaccatura, dove è bello che siano più fitti, e poi via via possiamo diradare, anche perché se mettiamo troppi capelli, poi il bambini farà molta fatica a giocarci.

Ecco fatto. Ai bambini di solito piace molto la frangetta, ma il problema è che nelle bambole tende ad alzarsi a mo’ di crestina. Consiglio di proporre la bambola senza, poi il bambino potrà fare il parrucchiere, se lo desidera…

I capelli delle bambole Waldorf – Capelli corti

Preparare i capelli per doppia lunghezza, ma invece di avvolgere intorno allo schienale della sedia, usate indice medio e anulare e tagliate una volta soltanto. Otterrete tanti ciuffetti come questo.

La testa della bambola deve essere ricamata come mostrato prima.

Inserire l’uncinetto, prendendo anche un po’ di maglina, poi prendere il primo capello così:

Prendere il cappio con l’uncinetto e tirare fino al formarsi di un’asola, quindi inserire l’uncinetto nell’asola (come per fare il punto catenella), prendere i fili sporgenti dall’altro lato e tirarli fuori del tutto. Stringere bene.




Proseguire così per tutta la testa del bambolotto.

I capelli delle bambole Waldorf – Frangetta

(per bambole con berretto  fisso)

Segnare una linea simmetrica al viso, ma piuttosto alta.

Con la lana scelta per i capelli ricamare dei punti lunghi in corrispondenza del segno tracciato, prendendo anche un po’ di imbottitura.

Poi fissare i capelli con l’uncinetto a due a due, come spiegato per i capelli corti. Non serve in questo caso prendere anche la maglina con l’uncinetto.




Trovi il tutorial completo per realizzare le bambole in formato ebook qui:

Corpo della bambola Waldorf con arti snodati

Corpo della bambola Waldorf con arti snodati – Qui propongo una variante meno “Waldorf” per il corpo della bambola, utilizzando per braccia e gambe gli snodi da bambola o orso (cartamodello per testa di 25 cm di diametro)

Posare il cartamodello sulla maglina messa a doppio, tracciare e ritagliare una volta il corpo e due volte braccia e gambe. Cucire seguendo le istruzioni presenti sul cartamodello.

Preparare quattro snodi per bambole o orsi.

Rivoltare il corpo della bambola sul diritto, attraverso l’apertura del collo.

Per rivoltare gli arti, invece, è necessario praticare con le forbici un foro, come mostrato nelle immagini. Il foro servirà poi ad inserire imbottitura e snodo.

Imbottire come spiegato per la bambola Waldorf, aiutandosi con una bacchetta cinese.

Inserire nel foro lo snodo, come mostrato nella foto, e cucire tutto intorno.

Praticare con un uncinetto un foro in corrispondenza dei segni presenti sul cartamodello, sul davanti del corpo.

Inserire nel foro la parte sporgente dello snodo della gamba, e dall’interno inserire il disco grande e poi il dischetto bianco di bloccaggio.

Procedere allo stesso modo per tutti gli arti

Poi imbottire un po’ e quindi inserire la testa.

Continuare con l’imbottitura

Quindi cucire la maglina del corpo intorno al collo della bambola, con piccoli punti invisibili.

BAMBOLA WALDORF CORPO E ASSEMBLAGGIO – Manuale per realizzare le bambole Waldorf

BAMBOLA WALDORF CORPO E ASSEMBLAGGIO – Realizzata la testa, procediamo col corpo della bambola e assembliamo tra loro le varie parti.

Preparare con cura la maglina sul tavolo, messa a doppio col rovescio verso l’esterno e le costine in verticale (drittofilo), posizionare il cartamodello, tracciare i contorni e ritagliare.

Cucire lungo le linee tracciate il corpo e le braccia, con la macchina da cucire o a mano. Se la maglina è di buona qualità non occorre passare i contorni ritagliati col punto zigzag.

Quindi con le forbici seguire i contorni lasciando un margine non superiore ad 1 cm, ed effettuare di piccoli taglietti aggiuntivi in corrispondenza del cavallo e del pollice della mano.

Rivoltare e procedere all’imbottitura.

Per imbottire dobbiamo tenere sempre presente che vogliamo che la bambola abbia una consistenza tonica e non flaccida, e che abbia un aspetto liscio e senza bozzi.

Il modo più semplice per ottenere questo, è quello di inserire una piccola falda di lana alla volta e spingerla sempre al centro con l’aiuto di una bacchetta cinese, così se anche al  centro della falda di lana restano i segni della pressione, all’esterno l’imbottitura risulterà bella liscia.

Cominciamo con l’imbottire i piedi e le gambe.

Arrivati all’altezza del cavallo con l’imbottitura della prima gamba fermiamoci, puntiamo uno spillo per tenere fermo il tutto, e passiamo alla seconda gamba. Se vogliamo che la bambola, una volta ultimata, possa stare ben seduta, è molto importante che non saliamo troppo con l’imbottitura.

Poi, con del filo forte di cotone, facciamo due cuciture simmetriche, che verranno nascoste successivamente, in fase di rifinitura.

Seguendo gli stessi principi, passiamo ad imbottire mani e braccia:

Poi passiamo ad unire le braccia alla “cassa toracica” realizzando la spalla. Prima di cucire, occorre osservare attentamente la bambola, fare varie prove e una volta raggiunta una buona simmetria, fissare con degli spilli e quindi cucire.

Possiamo ora unire le due parti della bambola, inserendo la “colonna vertebrale” nella pancia e continuando ad imbottire, ma senza premere eccessivamente questa volta, e cercando di dare un bel aspetto tondeggiante al pancino, e più piatto alla schiena. Ogni tanto fate delle prove per verificare che la bambola riesce a stare ben seduta.

Se risulta irrigidita, significa che state imbottendo troppo all’altezza della cucitura tra gambe e pancia.

Arrivati con l’imbottitura all’altezza delle ascelle, bisogna fermarsi. Siamo arrivati ad un altro punto delicato della lavorazione: le spalle.

Per prima cosa, per verificare la simmetria delle braccia, legare le manine della bambola tra loro sul davanti, tenere la bambola seduta, e osservarla nel suo insieme, e in particolare le spalle.

Se tutto va bene, possiamo tirare un po’ la maglina della pancia verso il mento della bambola, slegare le manine, e cominciare a cucire col filo dello stesso colore della maglina e con punti piccolissimi e invisibili, per qualche centimetro intorno al mento, e poi dietro per qualche centimetro al centro della nuca.

Lasciare libere le spalle.

Tocchiamo un po’ le nostre spalle: sono dure e tondeggianti. Procediamo con l’imbottitura della bambola da davanti e da dietro.

Imbottendo dietro, stiamo bene attenti a non esagerare, altrimenti rischiamo di fare una bambola con la gobba…

Leghiamo di nuovo le manine sul davanti della bambola.

Se serve aggiungiamo le ultime faldine di lana per imbottire. Di solito a questo punto ce n’è sempre da aggiungere un po’ sotto le ascelle, ma non è detto. A questo punto possiamo completare la cucitura della maglina intorno al collo della bambola, tirandola molto, e facendo in modo che avanzino un paio di centimetri per rivestire la spalla.

Se serve aggiungere altra imbottitura, poi portare la maglina verso il braccio, fissarla con degli spilli, magari facendo in modo che combaci con la linea di cucitura del braccio, e cucire.

Ripiegare appena appena gli orli e cucire anche intorno al braccio.

Terminate le due spalle, modelliamo le manine. Per prima cosa avvolgiamo del cordoncino per creare i polsi, stringendo e annodando bene.

Controlliamo che dopo la legatura le manine appaiano di uguale grandezza, quindi con dei piccoli punti cuciamo per nascondere la legatura, usando il filo dello stesso colore della maglina.

Per i piedi stringere solo la metà davanti, infilando l’ago da bambola in questo modo e tirando forte

Poi modellare il piede premendo e facendo in modo che sporga in avanti, così

Quindi cucire, come fatto per le manine.

Infine nascondere le cuciture fatte per l’articolazione delle gambe con piccoli punti invisibili, come fatto per le mani e i piedi.

Ora mancano soltanto i capelli, gli occhi e la bocca…

Trovi il tutorial completo per realizzare le bambole in formato ebook qui:

LA TESTA DELLE BAMBOLE WALDORF – Manuale per realizzare le bambole Waldorf

LA TESTA DELLE BAMBOLE WALDORF – Queste sono le istruzioni per realizzare la testa di qualsiasi tipo di bambola; solo le misure, in particolare, si riferiscono alla creazione della bambola waldorf media, ma il procedimento non cambia per le altre…

___________________________________

LA TESTA DELLE BAMBOLE WALDORF

(per tutti i modelli di bambola)

Prima di iniziare a lavorare alla testa della bambola, ricordiamo che una volta terminata deve presentare delle caratteristiche fondamentali:

– deve essere il più dura possibile

– deve essere tonda, liscia, simmetrica

– deve essere ben ferma sul collo e non dondolare.

Tenendo presenti queste caratteristiche, possiamo cominciare…

Scegliete una falda di lana cardata del vostro colore preferito: sarà la luce nascosta che darà avvio a tutto il lavoro.

Formate un nodo e poi avvolgetevi intorno la lana eccedente, come per fare un gomitolo:

Nascondete poi il vostro segreto avvolgendo altra lana bianca, stringendo forte più che potete,

e fino ad ottenere una pallina del diametro di circa 7cm.

Poi preparate con dell’altra lana per imbottire una bellissima stella sul tavolo, ed al centro della stella posare la pallina.

Bella, vero? Ora prendiamo i raggi della stella a due a due ed usiamoli per formare proprio la testa e il collo della nostra bambola. Una volta iniziato il procedimento non dobbiamo mai lasciare la presa, fino alla legatura finale.

Quindi con del cordoncino molto resistente stringiamo intorno al collo più forte che possiamo, e annodiamo.

Ora possiamo lasciare la presa, e con dell’altro cordoncino possiamo rinforzare il collo per una certa lunghezza, non superiore alla lunghezza della testa stessa, ed eventualmente tagliamo la lana eccedente.

Il nostro collo è molto duro: possiamo proprio chiedere ai bambini di toccarsi il collo, e  anche di seguire con le dita come continua lungo la schiena con la colonna vertebrale: una colonna ci tiene la testa, appunto.

Per quanto riguarda le dimensioni della testa in questa fase, bisogna tenere presente che durante le successive fasi si ridurrà di diametro di almeno 5 cm (anche di più se non avete avvolto abbastanza stretto): ora misura 30 cm, dopo le legature arriverà a circa 25 cm.

Ora stendiamo sul tavolo la maglina per bambole. Osservandola vedrete che ha un diritto e un rovescio, e un certo andamento delle maglie.

E’ molto importante che le costine risultino verticali sul viso della bambola e ben diritte. Per la testa non serve un cartamodello, ma bisogna appunto stare molto attenti nella preparazione del tessuto prima del taglio.

Con del filo forte di cotone cominciare a cucire la maglina con dei punti che permettano di tirare un po’ la maglina.

Iniziamo a cucire dall’apice della nuca verso il basso, poi torneremo indietro per rifinire in prossimità della fronte: diciamo che lasciamo aperta la fontanella.

Per cucire e tirare bene io uso questo punto:

Avvicinandosi al collo, tenere la maglina ben tesa tirando sia verso la nuca, sia anche verso il basso: in questo modo limiteremo il formarsi di brutte rughe sotto il mento.

Poi torniamo verso l’alto, se serve tirando la maglina ancora un po’.

E proseguiamo come mostrato nelle foto.

Dobbiamo essenzialmente evitare che compaiano rughe evidenti sulla fronte della bambola, quindi dobbiamo fare in modo che rughe, pieghe e cuciture cadano il più in alto possibile, dove verranno nascoste dai capelli.

Ora tiriamo bene la maglina verso il basso, prima di legarla ben stretta intorno al collo.

Noterete che già prima delle legature che ci apprestiamo a fare, la testa si è ridotta di almeno 2 cm.

Tagliamo un altro pezzo di cordoncino in modo da averne un bel po’ a disposizione, e per prima cosa lo annodiamo esattamente sotto al mento della bambola, lasciando che ai due lati sporgano due cordoncini di uguale lunghezza, e belli abbondanti.

Ora usiamo il cordoncino per fare la legatura che serve a delimitare il volto della bambola, dividendo a metà la testa nel senso della lunghezza, così:

Stringiamo molto bene, poi annodiamo saldamente, e usiamo il cordoncino avanzato per rinforzare ulteriormente il collo.

Siamo ora arrivati alla fase più delicata: la legatura per gli occhi. Per prima cosa osserviamo bene il volto della bambola, controlliamo che non presenti rughe e che la maglina sia ben tesa e con le costine perpendicolari.

Poi tagliamo un lungo pezzo di cordoncino e posiamolo sul volto in modo che risulti perfettamente orizzontale e che cada circa a metà del viso.

Facciamo varie prove, poi passiamo alla legatura, controllando sempre che il cordoncino cada a metà del volto e che non si storti.

Ora bisogna fissare bene il cordoncino alla testa, in corrispondenza degli incroci, usando l’ago per bambole e altro cordoncino, e prendendo con l’ago un po’ di imbottitura, così :

E’ molto importante fissare bene perché adesso dobbiamo spingere il filo che divide a metà la nuca verso il basso, senza però alterare la posizione del  cordoncino dalla parte del viso.

Per farlo può essere utile far leva con le forbici, cercando di spingere anche l’imbottitura tutta a formare una bella nuca tonda, e evitando il formarsi di rigonfiamenti ai lati del collo.

Ora per modellare bene la nuca e delimitare meglio il volto con le sue guance più lisce e morbide dalla nuca più dura e tonda, lavoriamo con ago e cordoncino come mostrato nella foto.

Il lavoro non deve essere meccanico, ma proprio di modellaggio; per questo si può dire ai ragazzi di toccarsi sotto le orecchie e poi sulla nuca.

La testa ora è quasi pronta, non ci resta che rivestirla con cura con dell’altra maglina, seguendo lo stesso procedimento utilizzato prima delle legature.

Da ultimo fissare il rivestimento intorno al collo con del cordoncino. Ora la testa è pronta, e misura circa 25 cm di diametro.

Trovi il tutorial completo per realizzare le bambole in formato ebook qui:

BAMBOLE WALDORF : presentazione del manuale e links vari per l’acquisto dei materiali

BAMBOLE WALDORF : presentazione del manuale e links vari per l’acquisto dei materiali. Questo manuale illustrato è il frutto della mia esperienza di mamma e insegnante. Le fotografie sono state scattate durante la preparazione delle bambole regalate ai bambini di una prima classe per il Natale 2010.

Spero sarà utile non soltanto ad altre mamme, che vorranno fare un regalo ai loro bambini, ma anche agli insegnanti della scuola d’infanzia e primaria.

Per anni ho tenuto corsi per mamme ed insegnanti della scuola d’infanzia sulla costruzione di giocattoli, ma l’esperienza sicuramente più interessante per me è stata quella di seguire i laboratori per bambini di quinta classe della scuola primaria, proprio facendo costruire la bambola di pezza…

…per questo nel manuale è dato un occhio di riguardo agli aspetti che riguardano la qualità in relazione al bambino piccolo che giocherà con la bambola. Troverete poi indicazioni un po’ troppo dettagliate per un adulto, e con delle fasi che non hanno direttamente a che fare con la riuscita del “prodotto artigianale”, ma hanno un valore didattico nel momento in cui si lavora coi ragazzi.

BAMBOLE WALDORF – Materiale occorrente

– lana bianca per imbottire di buona qualità, soprattutto se si lavora coi ragazzi o se è la prima bambola. Usando lana ricca di lanolina, diventerà molto più semplice lavorare soprattutto la testa, e l’imbottitura risulterà più facilmente omogenea e senza bozzi.

Ma non dimentichiamo che questo tipo di bambola non è stata inventata nelle scuole steineriane: è stata da sempre la bambola dei poveri, quindi si può imbottire anche con altri materiali più scadenti, facendo più fatica.

A meno che la bambola non sia destinata a un bambino allergico alla lana, inoltre, sconsiglio le imbottiture sintetiche: la bambola in apparenza sembra uguale, ma a prenderla in braccio perde una delle sue caratteristiche più importanti: risulta troppo leggera.

– lana cardata del vostro colore preferito (facoltativa)

– maglina per bambole. Un’alternativa economica alla maglina  può essere quella di tingere una vecchia maglietta della salute con del caffè

– filo di cotone o cordoncino molto resistente per le legature (va benissimo quello per gli aquiloni, ad esempio)

– filo di cotone grosso (del tipo da uncinetto) per le cuciture nascoste

– filo da cucito del colore della maglina per tutte le cuciture a mano di rifinitura

– aghi da cucito sia da lana, sia da cotone

– un ago da bambola: si tratta di un ago molto lungo, ma con la cruna sottile (gli aghi da materasso non vanno bene perché avendo la cruna larga possono bucare la maglina, magari proprio mentre si lavora agli occhi…). Si trova facilmente nelle mercerie, ma se avete difficoltà potere consultare i link in fondo alla guida

– macchina da cucire, se non volete fare le cuciture del corpo a mano

– snodi per bambole o per orsi (solo se volete realizzare il secondo modello)

– spugnetta di cotone (solo se volete realizzare il terzo modello)

– lana filata per i capelli

– uncinetto abbastanza sottile da entrare nella maglina, ma capace di prendere la lana che avete scelto per i capelli

– forbici

– una bacchetta cinese o qualcosa di simile, aiuta molto in fase di imbottitura

– filo da ricamo per occhi e bocca

– gessetto da lavagna rosa

BAMBOLE WALDORF – Iniziare dal corpo o dalla testa?

La risposta dipende dal tipo di esperienza che si vuole fare mentre si realizza la bambola.

Se quel che più vi interessa è la riuscita “artigianale” del prodotto finito, forse è meglio cominciare dal corpo: Questo perché avendo il corpo già imbottito e modellato, è più semplice realizzare una testa delle proporzioni adatte.

La bambola finita, infatti, dovrebbe avere le seguenti proporzioni: il corpo dovrebbe corrispondere alla lunghezza della testa moltiplicata per tre (diciamo che dal collo all’incirca all’ombelico è una testa, per questo si può mettere un spillino provvisorio per marcarlo).

Un’ulteriore prova che si può fare per controllare le proporzioni della bambola finita, è quella di verificare che il piede possa toccare il naso della bambola.

Le braccia dovrebbero invece potersi congiungere agevolmente poco al di sotto del pancino.

Detto questo, però, iniziare a lavorare dalla testa è molto più bello e significativo (l’embione infatti si sviluppa dalla testa) soprattutto se si realizza la bambola a scuola coi ragazzi, e l’ostacolo dell’ottenere un corpo ben proporzionato si supera facilmente seguendo le indicazioni per le misure della testa date nella guida ed utilizzando il cartamodello relativo.

Meglio ancora, sentirsi liberi di modellare una testa delle dimensioni che più si desiderano, ed in base al risultato ottenuto realizzare da soli il cartamodello, che è molto semplice seguendo le istruzioni date nell’apposito capitolo.

Questo renderà il lavoro sicuramente più stimolante e l’esperienza sarà non solo di taglio e cucito, ma di percezione delle forme e delle proporzioni, di osservazione, e di stimolo a ricercare il bello nel modellare questa semplice e modesta immagine dell’essere umano, che è la bambola.

BAMBOLE WALDORF – Link per l’acquisto dei materiali

Io dopo varie prove, ormai compro tutto qui: http://www.wollknoll.eu/shop/.

Hanno praticamente tutto, il catalogo online è in Tedesco, ma è riccamente illustrato, ed inoltre si può telefonare (al mattino) per parlare con una gentilissima impiegata che parla Italiano.

Dal sito è possibile richiedere l’invio del catalogo cartaceo.

BAMBOLE WALDORF – Questi sono i loro materiali che uso io per le bambole:

lana per imbottire, molto ricca di lanolina, rende facilissima la realizzazione delle testine, perché praticamente si blocca da sola. Però profuma parecchio di pecora…

http://www.wollknoll.eu/shop/wbc.php?pid=138&rid=58&recno=9&cmd=lang&lc=97&tpl=produktdetail.html

altra lana che compro, sempre per imbottire, è questa (meno lanolina, meno profumo, ma comunque molto bella da lavorare).

http://www.wollknoll.eu/shop/wbc.php?tpl=produktdetail.html&pid=95&rid=58&recno=1

L’assortimento completo di magline per bambole si trova a questa pagina ; i colori del catalogo non rendono moltissimo l’idea, ma sono tutte molto belle.

http://www.wollknoll.eu/shop/wbc.php?sid=218214d458a1&tpl=produktliste.html&rid=155

Quella che io preferisco in assoluto (e che ho usato per le bambole della guida) è questa

http://www.wollknoll.eu/shop/wbc.php?tpl=produktdetail.html&pid=2228&rid=155&recno=3

La spugnetta di cotone (Nickistoff) , quella delle tutine da neonato, per capirsi, è difficile da trovare, e si può comprare qui, scegliendo tra tantissimi colori

http://www.wollknoll.eu/shop/wbc.php?tpl=produktliste.html&rid=71

Gli aghi da bambola si trovano facilmente nelle mercerie, ma se volete li trovate anche qui:

http://www.wollknoll.eu/shop/wbc.php?sid=&tpl=suche.html&q=puppennadel

Infine gli  snodi per bambole ed orsi sono della Glorex, ed è l’unica cosa che non ho trovato in questo catalogo. Li ho comprati qui:

http://www.lemercerie.it/content/catalogo/scheda.asp?prodotto=67&pagina=1&cerca=snodi&promozioni=0&novita=0&vetrina=0

Trovi il tutorial completo per realizzare le bambole in formato ebook qui:

Cartelli dei numeri Montessori

Cartelli dei numeri Montessori. Per  i vari utilizzi dei cartelli dei numeri, consulta il materiale presente sito.

Questi cartelli esistono in vari formati:

– i primi cartelli grandi dei numeri da 1 a 10

cartelli grandi, colorati, da 0 a 9000. Seguendo le indicazioni Montessori avremo le unità verdi, le decine blu, le centinaia rosse e le migliaia di nuovo verdi.

cartelli grandi, neri, da 0 a 9000

cartelli piccoli, neri e colorati, da 0 a 9000

Primi cartelli dei numeri da 1 a 10

Cartelli grandi, colorati, da 0 a 9000

Cartelli grandi, neri, da 0 a 9000

 Cartelli piccoli, colorati, da 0  a 9000

Cartelli piccoli, neri, da 0 a 9000

Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween

Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween. Una raccolta di 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween: mollette pipistrello, decorazioni paurose, ragni e ragnatele, scheletri e fantasmi, giochi da stampare e giochi di gruppo per animare la festa, idee per merende a tema, streghe, cappelli, scope, gufi, tramezzini e dolci da paura, pozioni, zucche, lanterne e molto altro ancora…

1. Halloween: mollette pipistrello in plastica, in vendita qui:  artlebedev.com ma semplici da realizzare con mollette di legno e cartoncino

2. Halloween: festoni in cartoncino nero, non c’è tutorial ma sono di semplice realizzazione; di fortytworoads.blogspot


3.  Halloween: gatto di strega, anche questo senza tutorial ma bellissimo; di etsy.com

4.  Halloween: tutorial per realizzare la ragnatela incrociando 3 stecchi da gelato e filo bianco di lana. I ragnetti si fanno semplicemente con 4 scovolini da pipa; di crafts.preschoolrock.com

5.  Halloween: biscotti della sfortuna, in cartoncino nero, senza tutorial; di www.etsy.com


6.  Halloween: skeletoff skeleton, decorazione, senza tutorial; via http://birdstehword.tumblr.com/

7.  Halloween: fantasmi da appendere, tutorial. Sono realizzati rivestendo un palloncino con garza inamidata (anche acqua e zucchero va benissimo, come facevano le nonne coi centrini all’uncinetto); di http://www.countryliving.com/

8.  Halloween:  mummia snodabile, tutorial. Si realizza modellando del fil di ferro e poi rivestendo con garza o striscette di tessuto bianco tipo lino; di http://cfabbridesigns.com/

9. Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween: gioco del tiro al bersaglio coi palloncini (nei palloncini possono essere nascosti dei dolcetti o piccoli regalini a tema); di http://www.marthastewart.com/

10.  Halloween: bottigliette di succo di frutta travestite da mummia, tutorial; di http://onecharmingparty.com/

11. Halloween:  gufo realizzato con due piattini di carta, tutorial; di http://craftsbyamanda.com/

12.  Halloween:    contenitore per i dolcetti da dare ai bambini che suonano il campanello, realizzato a forma di ragno utilizzando due piatti di carta e del cartoncino per le zampe, non c’è tutorial; di http://uniquecraft.info/

13.  Halloween:  tramezzini mostruosi; via http://liveontape-tv.blogspot.com/

14.  Halloween:  pizzette-mummia; di http://www.parents.com/

15.  Halloween:  cioccolata calda mostruosa, gli occhi sono fatti con due marshmallows e due caramelline scure; di http://www.tasteofhome.com/

16.  Halloween:   dolcetti-teschio glassati su bastoncino da leccalecca. La ricetta consiglia di ritagliare le forme da una torta al cioccolato, e poi decorare con glassa bianca e cioccolato, di http://www.redtedart.com/

17.  Halloween:  salatini-ragno di http://meetthedubiens.blogspot.com/

18.  Halloween:  ragni decorativi realizzati con tappi di plastica e scovolini da pipa, tutorial di http://kidsactivitiesblog.com/

19.  Halloween:   lanterne realizzate incollando  alle pareti di un vasetto di vetro carta velina arancione e decorando con carta nera, tutorial di http://www.skiptomylou.org/

20. Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween:  percorso a ostacoli da superare senza toccare i nastri  di http://chickenbabies.blogspot.com/

21.   Halloween:  bowling con rotoli di carta igienica e una zucca  di http://www.jeanetics.net/

22.  Halloween:   Festoni con fantasmini, è possibile scaricare gratuitamente il modello per il taglio della carta  di http://www.skiptomylou.org/2008/

23.  Halloween:  cappello da strega dolce, realizzato con cono da gelato, biscotti tondi e caramelline, ricetta  di http://www.bhg.com/recipe/

24.  Halloween:  Pipistrello realizzato coi cartoni delle uova, tutorial  di http://thinkcrafts.com/blog/

25.  Halloween:  tutte le maestre credo conoscano il gioco della coda dell’asino: qui una versione “gatto da strega”. I bambini bendati devono cercare di mettere la coda al gatto a turno… istruzioni  di http://www.bhg.com/halloween/

26. Halloween:   pipistrello realizzato con le impronte delle mani, su sagoma ritagliata  di http://www.walkingbytheway.com/

27.  Halloween:  cappello di strega realizzato con un piatto di carta e un cono di cartoncino, tutorial  di http://www.allfreeholidaycrafts.com/

28.  Halloween:  questo è un gioco che mi piace molto, e che può essere anche un gioco scientifico nella parte che riguarda lo studio della costruzione della ragnatela. Per la festina di Halloween, l’aspetto ludico consiste nel costruire una ragnatela con del nastro adesivo, in modo che la parte appiccicosa si trovi tutta da un lato. I bambini lanciano batuffoli di cotone che resteranno impigliati nella rete, di http://almostunschoolers.blogspot.com/

29.  Halloween:  un memory dei colori realizzato con sagome di ragnetti. Il video di un memory dei colori è un po’ eccessivo, ma lo inserisco per segnalare il canale childcareland, ricco di idee soprattutto per la scuola d’infanzia… http://www.youtube.com/

30. Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween:  collage positivo-negativo. Non c’è tutorial, di http://www.teachingblogaddict.com/

31.  Halloween:   biscottini mummia, ricetta di http://www.bettycrocker.com/

32.  Halloween:  Le tredici notti di Halloween. Si tratta di 13 schede scaricabili gratuitamente per contare alla rovescia l’arrivo della festa, a cominciare dalla notte del 19 ottobre, di http://www.oopseydaisyblog.com/

33.  Halloween:  ragno decorativo realizzato con colla a caldo e fil di ferro, tutorial di http://www.thesweetestoccasion.com/

34.  Halloween:  quadretto, senza tutorial, proposto come biglietto d’invito di http://papillon-sur-la-branche.blogspot.com/

35.  Halloween:   zucca decorativa realizzata con nastri colorati, senza tutorial, di http://www.etsy.com/listing/

36.  Halloween:  dentiera realizzata con fettine di mela rossa e marshmallows, ricetta via http://family.go.com/

37.  Halloween:   ragnatela. decorazione per finestra realizzata con filo di lana nero, tutorial di http://diyandfyi.wordpress.com/

38.  Halloween:  borsette porta dolcetto, idea di http://www.purlbee.com/

39.  Halloween:  scheletri di pasta per biglietti d’invito, festoni e quadretti decorativi, di http://jerseyshorejournal.blogspot.com/

40. Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween:  casetta di strega, idea di http://www.flickr.com/photos/craftfancy/

41. Lavoretti per Halloween: budini al cioccolato con pietra tombale, ricetta di http://www.myrecipes.com/

42.  Lavoretti per  Halloween:altro fantasmino realizzato con garza inamidata, tutorial di http://www.everydayisacraftingday.com/

43.  Lavoretti per  Halloween: torta a forma di zucca, idea e ricetta di http://amerrierworld.com/

44. Lavoretti per  Halloween: biglietti di invito alla festa, modello stampabile gratuitamente di http://www.marthastewart.com/

45.  Halloween: un gioco per tirare al bersaglio, idea e modello stampabile gratuitamente di http://www.bhg.com/halloween/

46. Lavoretti per Halloween: altro tiro al bersaglio, col cappello da strega, tutorial di http://www.chicaandjo.com/

47. Lavoretti per  Halloween: decorazione per le gambe del tavolo, idea di http://bubblegumandducttape.blogspot.com

48.  Lavoretti per Halloween: finalmente del cibo sano… scheletro realizzato con verdure fresche, idea di http://feedingfourlittlemonkeys.blogspot.com/

49. Lavoretti per  Halloween: gioco mostruoso per esercitarsi con l’addizione. Ogni bambino pesca tre bulbi oculari (palline da ping pong decorate come nell’immagine) e somma i tre numeri sorteggiati, tutorial di http://www.classroomfreebies.com/

50.Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloweensemplici vetrofanie realizzate con colla vinilica, coloranti e materiali vari, tutorial di http://letkidscreate.blogspot.com/

51. Lavoretti per  Halloween: ragnatele commestibili, ricetta di http://www.momendeavors.com/

52.  Lavoretti per Halloween: zucche travestite da pipistrello, tutorial di http://familyfun.go.com/

53.  Lavoretti per Halloween: a questo gufo trovate voi uno scopo, io l’ho trovato irresistibile… via http://noms.icanhascheezburger.com/ (blog simpatico)

54.  Lavoretti per Halloween: etichette per bibite stampabili gratuitamente, di http://www.marthastewart.com/270731/

55.  Lavoretti per Halloween: succhi di frutta travestiti da mummia, di http://www.parents.com/holiday/

56. Lavoretti per  Halloween: tramezzini strega, idea e ricetta di http://www.ziggityzoom.com/

57. Lavoretti per  Halloween: fragole fantasma: fragole fresche, cioccolato bianco e nero, ricetta di http://www.tasteofhome.com/

58. Lavoretti per  Halloween: bento di Halloween, idea di http://www.anotherlunch.com/

59. Lavoretti per  Halloween: altri fantasmi da appendere, per realizzare questi oltre alla garza e ai palloncini, occorrono quelle cannucce braccialetto che diventano fosforescenti quando piegate (si trovano di solito nei bazar cinesi) di http://simplycreativeinsanity.blogspot.com/

60. Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween: mele mostruose travestite con caramelle gommose e altro, idea di http://www.parents.com/holiday/halloween/

61.  Halloween: tutorial molto dettagliati per ritagliare ragnatele decorative, di http://afancifultwist.typepad.com/

62.  Halloween:  venti etichette, festoni e altre decorazioni a tema stampabili gratuitamente, di http://www.tipjunkie.com/

63.  Halloween: una collezione di illustrazioni vintage a tema, di http://www.flickr.com/

64.  Halloween: altro set di etichette stampabili gratuitamente, di http://suaviloquy.blogspot.com/

65.  Halloween: ragnatela realizzata con piatto di carta e filo di lana, di http://www.mypreschool-crafts.com/ (insieme a molte altre idee per i più piccoli)

66.  Halloween: fantasmi decorativi da appendere, realizzati con carta bianca stropicciata su palloncino e colla vinilica, tutorial di http://www.marthastewart.com/

67.  Halloween: ragnatele da ritagliare, con modello pdf gratuito per il taglio, di http://www.marthastewart.com/

68.  Halloween: altre etichette e materiali stampabili vari, gratuiti, di http://blog.catchmyparty.com/  (molte altre proposte gratuite nel blog)

69.  Halloween: sagome mostruose, stampa dei modelli gratuita, di http://www.marthastewart.com/

70.  Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween: e queste, paurosissime, sempre per la stampa gratuita di http://www.marthastewart.com/

71.  Halloween:qui un bel gioco per contare. Nell’immagine ci sono le corone da re, ma seguendo il link di  seguito arriverete alla tabella con le zucche di Halloween, stampabile gratuitamente. Il dado dovrete invece prepararlo voi, utilizzando una seconda copia della tabella per ritagliare le zucche… di http://mama-jenn.blogspot.com/

72.  salatini a forma d’osso realizzati con pasta sfoglia surgelata, ricetta di http://familyfun.go.com/

73. puzzle realizzato su stecchi di gelato, via http://www.thefrugalfamily.org/

74.  un dettagliatissimo tutorial illustrato per realizzare un mobile di Halloween, di http://eighteen25.blogspot.com/

75.  biscotti fantasma realizzati con cioccolata bianca, idea di  http://www.wanelo.com/

76.  tutorial per realizzare lanterne paurose: fondo di gelatina colorata col t+, candela e decorazione con ragnetti di plastica o realizzati a mano di http://www.marthastewart.com/

77.  lanterne molto carine, realizzate con piccole zucche e scovolini neri da pipa, via http://yourdecoratinghotline.com/

78.  biscottini gufo al cioccolato, ricetta di http://onecharmingparty.com/, via http://kimmccrary.blogspot.com

79.   contenitori per stuzzicchini realizzati travestendo da mummia contenitori vari e bottiglie di plastica tagliate, via http://www.parents.com/

80.   Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween: ghirlanda realizzata con lana filata grigia e sagome di pannolenci, senza tutorial, in vendita qui http://www.etsy.com/listing/

81.   altra versione, via http://adventuresofamomof2.blogspot.com/

82.   Una galleria di pitture a tema realizzate con l’impronta delle dita, di http://www.squidoo.com/

83.   semplice costume da pipistrello, con tutorial e cartamodello gratuito di http://alphamom.com/

84.   dalla stessa fonte, un costume da gufo, sempre con tutorial e cartamodello gratuito qui http://alphamom.com/

85.    decorazione realizzata inamidando (o usando acqua e colla vinilica) del filo grosso nero su un palloncino, tutorial di http://www.bhg.com/halloween/

86.  Halloween: budini Frankenstein, realizzati decorando prima i bicchieri trasparenti con la cioccolata, e poi versando il budino (in questa ricetta budino alla vaniglia colorato con colorante alimentare verde) di http://princessandthefrogblog.blogspot.com/

87.  Halloween: ma che belli questi mandarini! Ancora di http://princessandthefrogblog.blogspot.com

88.  Halloween: scheletro componibile, può essere realizzato con calamite, nastro biadesivo oppure velcro, modello stampabile gratuitamente, di http://www.bhg.com/halloween/

89.  Halloween: dalla stessa fonte, gli occhi di gatto qui http://www.bhg.com/halloween/

90. Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween: ragno lecca lecca, idea di http://www.houseofbabypiranha.com/

91.  Halloween: e dalla stessa fonte un tutorial per realizzare un cappello da ragno, qui: http://www.houseofbabypiranha.com/

92.  Halloween: scopette porta dolci realizzate tagliuzzando i sacchetti del pane, di http://www.marthastewart.com/

93.  Halloween: ragno decorativo realizzato con un palloncino nero e dei nastri, via http://www.flickr.com/photos/

94.  Halloween: wc pauroso? Via http://vinilosdecorativos.net/

95.  Halloween: tutorial corredato da modello stampabile gratuitamente, per realizzare scatolette a forma di gufo, di http://www.domestifluff.com/

96.  Halloween: maglietta teschio, via http://www.bedifferentactnormal.com/

97.  Halloween: graziosi spettri da giardino realizzati con rete metallica argentata, via http://www.chroniclingkunder.com/

98.  Halloween: altra ricca collezione di etichette stampabili gratuitamente di http://www.lilluna.com/

99. Halloween:  paurosissima manina di ghiaccio (ghiacciate dell’acqua all’interno di un guanto…) di http://simplystated.realsimple.com/

100.  Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween: può essere usata come ciotola o come portaghiaccio, di http://www.marthastewart.com/

101. spiedini mostruosi di frutta e marshmallows, di http://littlenummies.net/

102. scatole mostruose (anche per un tiro al bersaglio) di http://gigglesgalorenmore.blogspot.com/

103. decorazione da strega, via http://curioussofa.blogspot.com/

104. ancora una decorazione da strega, di http://www.parents.com/

105. sagome decorative, modelli stampabili gratuitamente di http://www.nobiggie.net/

106. sacchetto di carta gufo, tutorial di http://www.dltk-kids.com/

107. ancora streghe a gambe all’aria di http://www.bhg.com/halloween/

108. gufo, idea per un collage, in vendita qui http://www.etsy.com/listing/

109. zucche palloncino, di http://www.marthastewart.com/

110. Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween: ghirlanda in carta o strisce di tessuto, semplice da proporre anche ai bimbi più piccoli di http://agapelovedesigns.blogspot.com/

111. sacchetti mostruosi, tutorial di http://craftsbyamanda.com/2009/

112. scopa di strega commestibile realizzata con un salatino e una gelatina alla frutta ritagliata, ricetta di http://familyfun.go.com/

113. semplicissima mano di scheletro realizzata riempendo di pop corn un guanto trasparente, di http://makingmemorieswithyourkids.blogspot.com/

114. vaso di terracotta zucca, idea di http://blogs.babble.com/

115. tombola di Halloween, stampa gratuita, di http://familycrafts.about.com/

116. macedonia di frutta , ricetta di http://familyfun.go.com/

117. pasticcino gufo alla frutta, ricetta di http://www.bhg.com/halloween/

118. semplice decorazione a scopa di  strega, idea di http://www.craftaholicsanonymous.net/

119. un’idea bellissima: decorazione per il soffitto “pipistrello” realizzata ritagliando la sagoma delle mani dei bambini, di http://readingconfetti.blogspot.com/

120. Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween pdf gratuito di un grande scheletro (utile anche per lo studio del corpo umano) qui: http://www.spelloutloud.com/ 

121. pittura realizzata con l’impronta dei piedi, di http://funhandprintart.blogspot.com/

122. bellissimo tutorial, con modello pdf da scaricare gratuitamente, per realizzare una casetta di strega in cartoncino, di http://www.sarahjanestudios.com/

123. alberello di halloween: i mostriciattoli porta dolci sono realizzati coi rotoli di carta igienica, tutorial di http://eighteen25.blogspot.it/

124. una raccolta di 40 idee didattiche, creative e di gioco con le zucche, di http://www.handsonaswegrow.com/

125. ciotole porta caramelle con carta di giornale, carta colorata e colla, di http://thelongthread.com/

126. tutorial per ritagliare il ragno nella ragnatela, di http://greenbabyguide.com/2009/10/13/

127. zucche da dito, di http://mycreativefamily.blogspot.com/2011/10/five-little-pumpkins.html


128. rafia, spiedini di bamboo e una castagna, idea di http://www.theimaginationtree.com/


129. gioco che consiste nel comporre la faccia della zucca, può essere fatto anche coi bambini bendati, di http://littlefamilyfun.blogspot.com/2011/10/pin-face-on-pumpkin.html

130. Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween per nulla paurosa la casetta di fata ricavata da una zucca, idea di http://www.flickr.com/photos/tinyfroglet/2990741426/

131. varie stampe mostruose a doppio, con le macchie di inchiostro, tutorial di http://unschoolme.blogspot.com/2011/10/inkblot-halloween.html

132. omini di panpepato vampiro, idea http://www.flickr.com/photos/glasseye/5161297476/


133. tutorial per realizzare un fantasmino pop up, di http://littlefamilyfun.blogspot.com/2011/10/pop-out-ghost-halloween-card.html

134. tutorial per realizzare queste marionette utilizzando un palloncino, carta e colla vinilica, una bacchetta e dei ritagli di stoffa, di http://mermag.blogspot.com/2011/10/getting-frightfully-festive-this.html

135. sempre per mani abilissime, mostriciattoli da dito in feltro, in vendita da http://www.etsy.com/shop/babus


136. mostro a uncinetto, per mani abilissime, o in vendita qui http://www.etsy.com/listing/56772330/murray-reserved-for-naomi

137. tutorial per realizzare questo bel mostro marionetta di cartoncino, di http://nurturestore.co.uk/scary-monster-craft-halloween

138. altre lanterne mostruose realizzate con vasetti di vetro, carta velina e colla vinilica, con applicazioni di cartoncino nero, di http://www.gleefulthings.com/blog/?p=3031

139. nove progetti di mostri realizzati con rotoli di carta igienica, carta colorata e colla vinilica, di http://craftsandartforchildren.blogspot.com/2011/10/9-toilet-paper-tube-halloween

140. Halloween 120 e più idee creative e lavoretti per Halloween ragnetti colorati realizzati con cartoni delle uova e scovolini da pipa, di http://krokotak.com/2011/10/payatcheta-ot-kori-za-ytsa/

141. zucche di pasta colorata e fagiolini, una bella attività per i più piccoli, di http://momto2poshlildivas.blogspot.com/2011/10/

142. gioco del tris mostruoso realizzato con pompom e stecchi da gelato, di http://www.busybeekidscrafts.com/Halloween-TicTacToe.html

143. lanterna – mummia realizzata con un vasetto di vetro, garza e occhietti, di http://starshinechic.blogspot.com/2010/10/fast-cheap-easy-halloween-decor.html

144. preziose lanterne con ragnatela, ma non sembrano difficili da realizzare coi bambini, di http://www.atwestend.com/Catalogue/fall-halloween/glass-wire-spider-web-votive-cup

145. gufo mobile, modello stampabile gratuitamente, di http://madebyjoel.com/2010/09/paper-owl-mobile.html

Natale 60 e più modelli di stelle natalizie

Natale: 60 e più modelli di stelle natalizie. Una raccolta di tutorial e immagini da cui trarre ispirazione per realizzare stelle natalizie di carta, materiale riciclato, legno, cartone, perline, pasta e molto altro. Stelle per addobbare l’albero, per decorare le finestre, da regalare, da realizzare coi bambini…

1

1. stelle natalizie di carta decorata di http://jennibowlinstudioinspiration.blogspot.com

2

2. tutorial per realizzare questa bellissima stella di carta, di http://asubtlerevelry.com

3

3. stelle natalizie di spezie, tutorial di http://www.wholeliving.com/

4

4. tutorial per realizzare questa stella con pagine di vecchi libri piegate e tessute di http://houserevivals.blogspot.com/

5

5. tutorial per realizzare questa stella con pagine di vecchi libri piegate e tessute di http://houserevivals.blogspot.com/

6

6. tutorial per realizzare questa stella con pagine di vecchi libri piegate e tessute di http://houserevivals.blogspot.com/

7

7. video tutorial della stella tridimensionale di carta a 8 punte, di http://gratefulprayerthankfulheart.blogspot.com/

8

8. stelle natalizie di perline, tutorial di http://www.thecraftjunkieblog.com/

9

9. stelle natalizie di legnetti, tutorial di http://www.littlethingsbringsmiles.com/

10

10. tutorial per realizzare questa stella con strisce di carta arricciata, di http://www.simplymodernmom.com/

11

11. altro modello di stella con carta arricciata, tutorial di http://www.simplymodernmom.com/

12

12. stelle natalizie di cartoncino tridimensionali,  semplicissime anche per i bambini, tutorial di http://strawberry-chic.blogspot.com/

13

13. stelle natalizie tridimensionali a 5 punte realizzate riciclando le scatole dei cereali, tutorial di http://greylustergirl.blogspot.com/

14

14. istruzioni di base per realizzare stelle ritagliate, di http://howaboutorange.blogspot.com/

15

15. tutorial molto dettagliato per realizzare questa stella con strisce di cartoncino di http://www.homemade-gifts-made-easy.com/

16

16. tutorial molto dettagliato per realizzare questa stella di carta velina a 8 punte di http://www.homemade-gifts-made-easy.com/

17

17. tutorial molto dettagliato, con modello stampabile gratuitamente, per realizzare questa stella tridimensionale a 5 punte che può essere utilizzata anche come lanterna, di http://www.homemade-gifts-made-easy.com/

18

18. stella con strisce di cartoncino, molto semplice, tutorial di http://hinzpired.wordpress.com/

19

19. stella di carta velina a 16 punte, tutorial di http://de.etsy.com/blog/

20

20. stella di spezie e bacche, tutorial di http://rosinahuber.blogspot.com/

21

21. stella da realizzare in cartoncino o legno, di http://ballardbunch.blogspot.com/

22

22. tre modelli diversi, con tutorial, per realizzare stelle con stecchini di legno o strisce di cartone, di http://www.craftynest.com/

23

23. stellina di lana da fissare con lacca per capelli o colla spray, tutorial di http://www.craftideas.info/

24

24. stelle natalizie ritagliate e piegate, tutorial e modelli gratuiti per la stampa di http://www.craftideas.info/

25

25. stelle natalizie a otto punte ritagliate e piegate, tutorial e modelli gratuiti per la stampa di http://www.craftideas.info/

26

26. stelle di pasta, tutorial di http://www.katyelliott.com/

27

27. stella di bacchette di zucchero, tutorial  di http://www.beverlys.com/

28

28. stelle natalizie di corda e colla vinilica, tutorial di http://www.marthastewart.com/

29

29. stelle natalizie coi fondi di bottiglie di plastica, via http://www.i-do-it-yourself.com/ (non c’è tutorial, ma le idee proposte sono molto belle e sembrano semplici da realizzare)

30

30. stelle natalizie di nastro, tutorial di http://www.marthastewart.com/

31

31. un tutorial per realizzare elementi tipo “ghiacciolo” utilizzando le bottiglie di plastica… potrebbero essere utilizzati per realizzare una stella, di http://www.cutoutandkeep.net/

32

32. tutorial per realizzare queste stelle ritagliate di http://bontempsbeignet.blogspot.com/

33

33. tutorial molto dettagliato per realizzare questa stella tridimensionale con strisce di carta di http://www.craftideas.info/

34

34. mobile di stelle, senza tutorial, di http://www.etsy.com/

35

35. tutorial per realizzare tutte queste stelle di carta, di http://kerliandanimals.blogspot.com/

36

36. tutorial per realizzare questa stella con rotolini e strisce di carta di http://www-en-rhed-ando.blogspot.com/

37

37. tutorial per realizzare questa stella di carta che è anche una pallina per l’albero di Natale, di http://howaboutorange.blogspot.com/

38

38. tutorial per realizzare questa stella con cartone e filo di lana di http://gingerbreadsnowflakes.com/

39

39. modelli stampabili gratuitamente di http://www.minieco.co.uk/

40

40. stella di strisce di carta piegata e arricciata, tutorial di http://www.marthastewart.com

41

41. moltissimi modelli stampabili gratuitamente per realizzare stelle natalizie ritagliate nella carta di http://www.marcels-kid-crafts.com

42

42. tutorial per realizzare vari modelli di stella in panno, con modelli stampabili gratuitamente, di http://www.purlbee.com

43

43. videotutorial di http://www.highhopes.com

44

44. videotutorial di http://www.highhopes.com

45

45. stella di frutta secca, via http://misscutiepiegoes80s.blogspot.com

46

46. altra stella origami, tutorial di http://www.instructables.com

47

47. stella di legnetti, di http://houseofphilia.blogspot.com

48

48. altre stelle natalizie da ritagliare con modello gratuito di http://adamandhaleykjar.blogspot.com

49

49. tutorial per realizzare queste semplici stelle di carta colorata di http://ing-things.blogspot.com

50

50. stella di cotton fioc, tutorial di http://brassyapple.blogspot.com/

51

51. tutorial per realizzare questa bellissima stella con carta stagnola, cartone, fili colorati, carta velina e colla vinilica, di http://www.dillydaliart.com

52

52. mobile realizzato con stelle di carta bianca ritagliata (non c’è tutorial) di http://www.potterybarnkids.com

53

53. tutorial per realizzare questa variante di stella di carta di http://themagiconions.blogspot.com

54. tutorial per realizzare una stella in cartoncino e carta velina di http://www.basteln-gestalten.de

55

55. tutorial per realizzare 4 diverse sagome per stelle di carta velina di http://www.basteln-gestalten.de/faltsterne

56

56. tutorial per realizzare una stella origami a 6 punte di http://www.basteln-gestalten.de/stern-anhaenger

57

57. stelline semplici di carta velina, tutorial di http://www.craftideas.info

58

58. stella di carta velina a 6 punte, tutorial di http://www.craftideas.info

59

59. stella di carta velina a 8 punte, tutorial di http://www.craftideas.info/

60

60. stella di carta velina a 8 punte, tutorial di http://www.craftideas.info

61

61. stella di carta velina a 8 punte, tutorial di http://www.craftideas.info

62

62. stelline a uncinetto (non c’è tutorial, ma mi sembrano semplici da realizzare) di http://www.etsy.com

_______________________________

la collezione continua qui:

________________________________

60 and more models to make stars. A collection of tutorials and images for inspiration to create stars with paper, recycled materials, wood, cardboard, beads, pasta and more. Stars to decorate the tree, to decorate the windows, to give as gifts, to build with the children …

1

1.  http://jennibowlinstudioinspiration.blogspot.com

2

2. tutorial by http://asubtlerevelry.com

3

3. tutorial by http://www.wholeliving.com/

4

4. tutorial here: http://houserevivals.blogspot.com/

5

5. tutorial here: http://houserevivals.blogspot.com/

6

6. tutorial here: http://houserevivals.blogspot.com/

7

7. video tutorial here:  http://gratefulprayerthankfulheart.blogspot.com/

8

8. tutorial http://www.thecraftjunkieblog.com/

9

9.tutorial http://www.littlethingsbringsmiles.com/

10

10. tutorial here: http://www.simplymodernmom.com/

11

11. tutorial here:http://www.simplymodernmom.com/

12

12. tutorial here: http://strawberry-chic.blogspot.com/

13

13. tutorial here:  http://greylustergirl.blogspot.com/

14

14.  http://howaboutorange.blogspot.com/

15

15. tutorial here: http://www.homemade-gifts-made-easy.com/

16

16. tutorial here: http://www.homemade-gifts-made-easy.com/

17

17. tutorial and free pattern here: http://www.homemade-gifts-made-easy.com/

18

18. tutorial here: http://hinzpired.wordpress.com/

19

19. stella di carta velina a 16 punte, tutorial di http://de.etsy.com/blog/

20

20. stella di spezie e bacche, tutorial di http://rosinahuber.blogspot.com/

21

21. stella da realizzare in cartoncino o legno, di http://ballardbunch.blogspot.com/

22

22. tre modelli diversi, con tutorial, per realizzare stelle con stecchini di legno o strisce di cartone, di http://www.craftynest.com/

23

23. stellina di lana da fissare con lacca per capelli o colla spray, tutorial di http://www.craftideas.info/

24

24. stelle natalizie ritragliate e piegate, tutorial e modelli gratuiti per la stampa di http://www.craftideas.info/

25

25. stelle natalizie a otto punte ritagliate e piegate, tutorial e modelli gratuiti per la stampa di http://www.craftideas.info/

26

26. stelle di pasta, tutorial di http://www.katyelliott.com/

27

27.  http://www.beverlys.com/

28

28.  http://www.marthastewart.com/

29

29. via http://www.i-do-it-yourself.com/

30

30.  http://www.marthastewart.com/

31

31. http://www.cutoutandkeep.net/

32

32.  http://bontempsbeignet.blogspot.com/

33

33.  http://www.craftideas.info/

34

34.  http://www.etsy.com/

35

35. tutorial http://kerliandanimals.blogspot.com/

36

36. tutorial http://www-en-rhed-ando.blogspot.com/

37

37. tutorial  http://howaboutorange.blogspot.com/

38

38. tutorial http://gingerbreadsnowflakes.com/

39

39. http://www.minieco.co.uk/

40

40. tutorial http://www.marthastewart.com

41

41.  http://www.marcels-kid-crafts.com

42

42. http://www.purlbee.com

43

43. videotutorial http://www.highhopes.com

44

44. videotutorial http://www.highhopes.com

45

45. via http://misscutiepiegoes80s.blogspot.com

46

46. tutorial http://www.instructables.com

47

47. http://houseofphilia.blogspot.com

48

48.  http://adamandhaleykjar.blogspot.com

49

49. tutorial  http://ing-things.blogspot.com

50

50. tutorial http://brassyapple.blogspot.com/

51

51. tutorial http://www.dillydaliart.com

52

52.  http://www.potterybarnkids.com

53

53. tutorial http://themagiconions.blogspot.com

54. tutorial  http://www.basteln-gestalten.de

55

55. tutorial  http://www.basteln-gestalten.de/faltsterne

56

56. tutorial http://www.basteln-gestalten.de/stern-anhaenger

57

57. tutorial http://www.craftideas.info

58

58. tutorial http://www.craftideas.info

59

59. tutorial http://www.craftideas.info/

60

60. tutorial http://www.craftideas.info

61

61. tutorial http://www.craftideas.info

62

62. http://www.etsy.com

_______________________________

60 and more models to make stars 

The collection continues here:

________________________________

Recita per San Martino

Recita per San Martino per bambini della scuola primaria, o per allestire un teatrino per i più piccoli.

Narratore: San Martino era un santo guerriero e viveva nei paesi del Nord dove già da novembre fa un gran freddo. Spesso, tutto avvolto nel proprio mantello per proteggersi dal gelo, egli galoppava sul suo bianco cavallo per le strade della sua terra, andando da un paese all’altro. Egli, in uno dei primi giorni di novembre, stava galoppando a briglia sciolta per una di queste strade di campagna. Era un giorno particolarmente freddo, e…

Martino: Questo gelo intorpidisce le membra e toglie il fiato. Per fortuna ho il mantello che mi copre e mi ripara…

Narratore: il cavallo scalpitava forte. Il respiro, uscendo dalle sue narici, si condensava in nuvole di vapore, e Martino…

Martino: La corsa fa sentir meno il gelo al mio cavallo. Ma che cosa vedo laggiù? Quei due che vengono lentamente sulla strada sembrano ombre avvolte negli stracci.

Narratore: Martino rallentò l’andatura del proprio destriero e quando i due uomini che aveva intravisti nella gelida bruma gli furono vicini, gli si strinse il cuore.

Martino: Poveretti! E’ dunque tanto grande la loro miseria da non avere nemmeno un mantello per ripararsi dal freddo?

Primo mendicante: Fammi la carità, o cavaliere! Ho freddo e ho fame.

Secondo mendicante: Fa’ la carità anche a me, buon cavaliere!

Narratore: Pietosa era la voce di entrambi i mendicanti e Martino pensò che avrebbe potuto lenire la sofferenza di uno di loro, donandogli metà del suo mantello. Si tolse il mantello, impugnò la spada e, con un taglio netto, recise a metà l’indumento.

Martino: Prendi questo, copriti le spalle e continua il tuo cammino. Non avrai più freddo.

Primo mendicante: grazie, cavaliere! Con questo tuo dono potrò raggiungere la città vicina senza il timore di morire assiderato.

Narratore: Il primo mendicante, avvolto nella calda stoffa, continuò felice il suo cammino, ma l’altro mendicante fece udire la sua lamentevole voce.

Secondo mendicante: E a me non dai nulla, cavaliere? Anch’io sono povero come lui! Anch’io ho freddo e fame!

Narratore: A Martino era rimasta soltanto una metà del mantello. Impugnò nuovamente la spada e la divise ancora.

Martino: Prendi, ravvolgiti in questo. Basterà per tutti e due.

Secondo mendicante: Dio ti ricompensi per la tua bontà, cavaliere! Ma ora avrai freddo… un quarto del mantello che avevi non basterà a ripararti dal freddo mentre cavalchi.

Martino: Se ripara te, riparerà anche me. Va’? Raggiungi anche tu la città. Io continuo il mio cammino.

Narratore: Martino spronò il suo destriero e partì al galoppo. Il suo mantello non svolazzava più. Era una pezza di stoffa gettata sulle spalle, ma sulle labbra del santo c’era un sorriso. Era felice di aver fatto del bene. E il cielo lo premiò con una improvvisa dolcezza dell’atmosfera, con una giornata di tiepido sole, sereno… Quel breve periodo che ancora oggi si chiama l’ “estate di San Martino”.

(adattato da D. Volpi e D. Forina)

Recita per San Martino

Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria

Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria

Lo studio della lingua nella scuola primaria Montessori comprende:
1. Storia della scrittura e del linguaggio orale (quarta grande lezione)
2. Grammatica e sintassi
3. Composizione scritta
4. Linguaggio parlato
5. Letteratura
6. Attività di ricerca

Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria

1. Storia della scrittura e del linguaggio orale (quarta grande lezione)

Nella scuola d’infanzia, il bambino è stato coinvolto nei fatti della lingua, che ha potuto esplorare sensorialmente. Ma poiché adesso le caratteristiche psicologiche sono cambiate, non possiamo mantenere lo stesso approccio. Il nostro compito, ora, è quello di aiutare il bambino ad esplorare le cause che stanno dietro ai fatti.
Nello studio della lingua, cominciamo con le grandi storie cosmiche, per fare appello alla fantasia del bambino. Egli è già in grado di leggere e scrivere, e noi possiamo usare il linguaggio per l’esplorazione delle origini e dello sviluppo del linguaggio, nonché della vita dell’uomo nel nostro universo.
L’arricchimento del vocabolario, la scrittura, la lettura, l’analisi grammaticale e l’analisi logica sono già state presentate, in germe, nel periodo della scuola d’infanzia, ma nella scuola primaria verranno trattate in modo diverso, diventando elementi inseriti nella storia dell’uomo.
Quando il bambino entra nella scuola primaria, psicologicamente si distacca dai suoi primi ambienti (casa, scuola d’infanzia) e si rivolge alla società al fuori di essi. E’ lo sviluppo di questa società che ha reso possibile lo sviluppo della lingua.
La quarta grande lezione ha per oggetto le origini della scrittura (pitture rupestri, scritture prealfabetiche, alfabetiche, sviluppo dei simboli scritti, calligrafia), le origini del linguaggio, e le origini della lingua italiana, con particolare attenzione all’etimologia delle parole.
Grazie alla sua fantasia, il bambino segue con interesse la storia delle origini della lingua, in particolare della sua. Apprezzerà molto anche la storia della scrittura, dei supporti usati nel corso del tempo dai vari popoli, l’evoluzione della scrittura dai pittogrammi al computer, l’invenzione della carta e della stampa.

Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria

2. Grammatica e sintassi
Per parlare e scrivere in modo chiaro, il bambino deve capire le regole della grammatica e della sintassi, ma queste regole non devono essere fornite come un esercizio noioso. Dovrebbero essere date come arte della storia che si è sviluppata nel tempo. In questo modo, le ragioni storiche diventano una risposta alle difficoltà di ortografia, alle parole irregolari, e alle eccezioni alle regole. Il bambino, guidato in questo percorso, si renderà conto di quanto il linguaggio sia interessante, perché noi la applichiamo alla vita e non agli esercizi che stanno in un libro di grammatica.

Gli argomenti di grammatica e sintassi trattati nella scuola primaria sono:

  • Studio della parola
  • Studio delle parti del discorso
  • Analisi logica e del periodo.

Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria

Nello studio della grammatica nella scuola primaria riconosciamo tre stadi o livelli:

  • 1° stadio: esercizi con i simboli grammaticali;
  • 2° stadio 2: esercizi con i cartellini dei comandi;
  • 3° stadio: esercizi con le scatole grammaticali

Lo studio della lingua è anche esercizio di lettura. Se il bambino desidera analizzare le parti del discorso, infatti, avrà bisogno di leggere. Questo è ciò che Maria Montessori chiama lettura totale.
Per tutti i materiali strutturati per lo studio della lingua, facciamo leva sul senso sociale del bambino, stimolando il lavoro in coppie o gruppi, soprattutto con le scatole grammaticali e i cartellini dei comandi. La lingua deve essere presentata con fantasia, se vogliamo interessare il bambino. Egli non deve subire regole di grammatica, sintassi e ortografia, ma piuttosto deve comprendere le ragioni di queste regole particolari, ed acquisire, applicando queste regole, le abilità di scrittura indispensabili a registrare e notificare. Il bambino deve scoprire tutto ciò che si può fare con linguaggio.
La proposta di Maria Montessori riconosce al bambino la capacità di cogliere visioni di insieme, sia pure non troppo vaste. Nella Psicogrammatica (grammatica come aiuto allo sviluppo psichico) si comincia con la famiglia del nome (articolo, nome, aggettivo: sintagma nominale), per passare poi alla famiglia del verbo (sintagma verbale) composta da verbo, avverbio, pronome. I legami dinamici tra le due famiglie avvengono grazie ai tre aiutanti (preposizione, congiunzione, interiezione).
È evidente in Maria Montessori la scelta consapevole di termini come famiglia o aiutante, direttamente comprensibili al bambino, termini vicini al suo mondo affettivo e tuttavia aderenti alla funzione linguistica esatta.
Nella scuola d’infanzia presentiamo i simboli per mostrare che le parole hanno delle funzioni diverse all’interno della frase, mostriamo cioè che le parole cambiano, ma i modelli di funzionamento rimangono gli stessi.
Nella scuola primaria, i simboli grammaticali servono a rendere concreto ciò che è astratto, aiutano i bambini a scoprire la funzione delle parole e a classificarle. La scoperta della funzione avviene in modo spontaneo, e questa preparazione indiretta all’analisi grammaticale è una base forte, a cui aggiungiamo gradualmente nuove scoperte, arrivando a gradi superiori di conoscenza della grammatica.

Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria

3. Composizione scritta
Dal momento che una gran parte del lavoro nella scuola primaria consiste nel notificare e registrare, abbiamo bisogno di aiutare il bambino a scrivere in modo chiaro e preciso.
Dobbiamo aiutarlo a prendere appunti e a scrivere queste note in modo immaginativo. Se il bambino non è abituato a illustrare il suo lavoro con immagini o disegni, o non è abituato alla decorazione, dovremo mostrargli come svolgere il suo lavoro in modo che sia piacevole dal punto di vista artistico, per far sì che ne sia soddisfatto. In questo modo il lavoro scritto non diventa solo un compito, ma un’opera d’arte.

La composizione scritta riguarda:
– libera espressione: immaginativa e fattuale
– esercitazioni pratiche: forma e contenuto, segni di interpunzione, divisione in sillabe, scrittura a mano, illustrazione e decorazione
– relazioni scritte
– scrittura di lettere
– poesia
– teatro
– dialoghi
– studio ed esercizi di stile.

Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria

4, Linguaggio parlato
I bambini dovrebbero essere incoraggiati a parlare e conversare tra loro. Bisogna inoltre coltivare l’abilità di parlare in pubblico, riportare le proprie osservazioni, presentare il proprio lavoro agli altri.  Le abilità linguistiche si esercitano con:
– discorsi
– discussioni e dibattiti
– rapporti
– recitazione
– dialoghi
– teatro.

Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria

5. Letteratura
Nella scuola d’infanzia i racconti letti ai bambini vertono preferibilmente su storie relative alla vita quotidiana. Nella scuola primaria bisogna invece offrire una grande varietà di racconti, e non soltanto storie vere. I bambini, a questa età, cominciano ad apprezzare miti e storie d’avventura.
La biblioteca di classe non deve però essere troppo ricca, perché i bambini deve essere stimolato a ricercare al di fuori della scuola il materiale di lettura. E’ importante che i libri siano letti per il piacere di leggere, e non per essere analizzati.
Gli studenti dovrebbero avere la possibilità di leggere molto e di discutere delle loro letture, esprimendo piacere o antipatia. Gli scrittori possono essere inseriti nel loro contesto storico e sociale.

Le attività di lettura riguardano:
– libri letti dai bambini (libreria di classe e biblioteca pubblica)
– storie e poesie lette dall’insegnante
– lettura interpretata
– biografie di scrittori
– linee del tempo della letteratura
– storia della letteratura italiana.

Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria

6. Attività di ricerca
Le attività di ricerca sono una costante nella scuola primaria, e si intensificano verso la fine, dai 9 ai 12 anni.

In questa presentazione schematica del lavoro sulla lingua nella scuola elementare, consideriamo che tutti gli argomenti elencati si sviluppano non uno dopo l’altro, ma in parallelo.
Non ci sono età fisse per ogni lavoro.
Quando si presenta un argomento nuovo ad un bambino, egli può andare avanti, se vuole, ma non è tenuto a farlo.
L’insegnante deve assicurarsi di presentare alcuni argomenti chiave relativi allo studio della lingua, argomenti che forniscono la base per il progredire delle conoscenze. Fatto questo, un gruppo di bambini può seguirne un aspetto, un altro gruppo un altro. L’insegnante deve osservare questo lavoro, ed inserire le presentazioni dei materiali ai quali la classe non sta lavorando.  Dopo le presentazioni, dovrebbe dare suggerimenti per sostenere il lavoro dei bambini, fino a quando essi non avranno le idee chiare su cosa fare.

Nella scuola d’infanzia i bambini raggiungono un grado di sviluppo in cui scrivono parole e frasi, e leggono cartellini dove sono descritte azioni che essi interpretano praticamente, mostrando così di averle comprese.
Il materiale per l’apprendimento della scrittura e della lettura consiste in due alfabeti mobili: uno più grande, con le vocali e le consonanti di due colori diversi, ed uno più piccolo in un colore unico.
Tuttavia il grado di sviluppo non è ancora ben determinato: si potrebbe dire che i bambini hanno fissato i meccanismi della scrittura e della lettura, e si avviano verso uno sviluppo intellettuale di queste conquiste. E’ una via aperta al progresso che si realizzerà nella scuola primaria, quando la mente può servirsi dei meccanismi della lettura e della scrittura.

Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria

Nella scuola primaria cominciamo col presentare un terzo alfabeto mobile, con le lettere molto più piccole, e in corsivo. In questo alfabeto ci sono 20 esemplari di ogni lettera, mentre prima ce ne erano 4; inoltre ci sono tre alfabeti completi: uno bianco (gesso), uno nero(inchiostro nero), uno rosso(inchiostro rosso). Quindi abbiamo 60 esemplari per ogni lettera dell’alfabeto. Sono inclusi anche tutti i segni di interpunzione: punto, punto e virgola, virgola, accento, apostrofo, punto esclamativo e punto interrogativo. Le lettere sono fatte di cartoncino rigido.

Altri esemplari portano invece lettere dell’alfabeto secondo la forma dello stampato, e sono disposte nel casellario secondo l’ordine in cui sono le lettere dell’alfabeto nelle macchine da scrivere.

Gli usi di questo alfabeto sono molteplici. L’esercizio è noto, perché gli alfabeti mobili sono già stati usati nella Casa dei Bambini. In relazione all’apprendimento dei nomi, usiamo quindi un metodo già usato, il metodo oggettivo, con esercizi pratici. Ma perché dovremmo limitarci al nome? Il nome non è che una delle parti del discorso, come l’aggettivo, il verbo, ecc. Se c’è un metodo che ci permette di imparare in modo semplice cos’è un nome, possiamo utilizzarlo anche per le altre parti del discorso.

Quando poniamo un cartellino con una parola su un oggetto corrispondente, il bambino sa già distinguere il nome da ogni altra parte del discorso.  Ha imparato a farlo in modo intuitivo. Il primo passo verso la grammatica è stato fatto.

Il bambino ha costruito tutte le sue parole con l’alfabeto mobile, ed ha inoltre scritto queste parole. Si è così esercitato in due attività preparatore: si è preparato all’analisi dei suoni, e si è preparato all’analisi delle parole nel loro significato  (il processo di apprendimento della lettura è spiegato in dettaglio nel libro “Il Metodo Montessori”).

Procedendo alla classificazione delle parole distinguendo il nome da tutte le altre parole, faremo un grande passo verso la comprensione dell’analisi grammaticale, come l’alfabeto tattile è stato il primo passo verso l’analisi della parola. Dobbiamo solo portare il processo un passo avanti, e forse arriveremo al “discorso analizzato per intero”.

E’ una semplice questione di continuità all’interno di un processo unitario. L’impresa può sembrare azzardata. Non importa. Quell’orribile grammatica, quell’orribile spauracchio, non è così terribile se diventa un appassionante esercizio, e se è accompagnata da una guida amorevole che porta il bambino lungo piacevoli sentieri alla scoperta di cose che ha effettivamente svolto.

Quanto diversa sembrerà la grammatica ai nostri piccoli studenti, se invece di essere un crudele assassino che spezza la frase in pezzetti, diventa un’amorevole ed indispensabile aiuto nella costruzione e nel collegamento delle parole tra loro nel discorso.

L’analisi dei suoni, che nel nostro metodo porta alla scrittura spontanea, non è adatto per tutte le età. Si applica quando il bambino ha quattro anni, quattro anni e mezzo. Allo stesso modo lo studio analitico delle parti del discorso, non è adatto a bambini di qualsiasi età. E’ il bambino tra i cinque ed i sette anni che è un amante delle parole, ed a questa età mostra una predisposizione per questo studio.

L’idea che l’analisi deve essere preceduta dalla composizione è un pregiudizio. Solo le cose prodotte dalla natura devono essere analizzate prima di poter essere comprese.
La violetta, ad esempio. Si trova perfetta in natura. Noi per studiarla dobbiamo strappare i petali, sezionare il fiore, osservare la sua crescita. Ma volendo creare una violetta artificiale, dobbiamo fare l’opposto. Dobbiamo preparare gli steli uno ad uno, quindi lavorare ai petali, ritagliarli, colorarli e stirarli uno ad uno. E si prova un grande piacere in ognuna di queste singole operazioni, che convergono infine nella creazione di un grazioso fiorellino artificiale.
La costruzione di una casa è un processo analitico. La persona che costruisce la casa la conosce nei più piccoli dettagli ed ha un’idea precisa della sua costruzione, idea che non ha chi la demolisce. Questo perchè, prima di tutto, il processo di costruzione richiede molto più tempo della demolizione. Ma, oltre a questo, il costruttore ha un punto di vista diverso del demolitore.

Il periodo sensibile per la lingua si presenta tra i 6 e gli 8 anni di età. In questa fase il bambino è interessato a capire il linguaggio e le sue componenti: le parole, il loro significato, la loro funzione, e le loro relazioni reciproche.

I materiali montessoriani applicano il principio dell’isolare le difficoltà, per esplorare singolarmente gli elementi del linguaggio.

Il programma di insegnamento della lingua nella scuola primaria

Osservazioni sul linguaggio nella scuola d’infanzia

Osservazioni sul linguaggio nella scuola d’infanzia

Nella scuola d’infanzia, che in ambito montessoriano è detta “Casa dei bambini”, i bambini si costruiscono un vocabolario piuttosto ricco; compongono in forma scritta, con le lettere smerigliate e con gli alfabeti mobili,  i loro pensieri, sentimenti, idee, rendendoli visibili agli altri; scoprono cosa pensano gli altri leggendo le composizioni dei compagni; scrivono sui cartellini le loro prime frasi, imparano a leggere frasi.

Nella scuola primaria, la conoscenza innata del linguaggio diventa consapevole, e gradualmente il bambino impara come funziona la lingua. Un modo concreto per esplorare la lingua è l’analisi grammaticale; questa attività mostra al bambino che la lingua segue delle leggi, è un qualcosa di internamente strutturato ed ordinato.

Il bambino arriva nella Casa di bambini con un linguaggio formato, ed è compito dell’insegnante dargli le chiavi che gli permetteranno di usare questo linguaggio per esplorare il mondo da un punto di vista sensoriale. Basandosi su ciò che il bambino ha acquisito inconsciamente negli anni precedenti, l’insegnante focalizza la sua attenzione su alcuni punti particolari. Fatto questo, il linguaggio del bambino continua a svilupparsi da sé, e diventa sempre più funzionale.

Prima dell’ingresso nella scuola d’infanzia, il linguaggio del bambino si è sviluppato nel periodo della mente assorbente, durante il periodo sensibile per la lingua, in risposta al bisogno di comunicare, esplorare, far parte del gruppo. Questo apprendimento è derivato direttamente dagli stimoli che ha ricevuto dall’ambiente. Il bambino ha la capacità innata di acquisire il linguaggio a cui è esposto, e lo fa coinvolgendo gli organi di senso, il sistema nervoso centrale, la laringe, il diaframma ed i muscoli intercostali, i muscoli della bocca e del viso; tutti questi elementi ha un proprio ruolo, infatti, nella produzione del linguaggio.

Nei destrimani l’emisfero destro governa l’attenzione al linguaggio umano, la pronuncia, la ricerca di associazioni e significati del lessico e della sintassi, mentre l’emisfero sinistro si occupa dell’intonazione e del ritmo. Le aree cerebrali deputate alla produzione linguaggio coordinano il tutto. Ma mentre queste aree esistono fin dalla nascita, i bambini hanno bisogno di essere stimolati dall’ambiente per imparare a renderle funzionali.

Osservazioni sul linguaggio nella scuola d’infanzia

Il bambino molto piccolo acquisisce una grande quantità di elementi linguistici passivamente, attraverso la mente assorbente. Inconsciamente si sforza di imitare il comportamento delle persone che lo circondano. Per questo ha bisogno di sentire attorno a sé un linguaggio ricco e chiaro. Rinforza i muscoli della fonazione producendo i primi suoni.

Le basi dell’acquisizione del linguaggio sono universali e si possono sintetizzare in due fasi:

  • Fase prelinguistica (da 20 settimane a un anno di età)
  • Fase linguistica (da 1 a 3 anni di età).

Nella comunicazione orale, il bambino non riceve singole parole, ma parole in relazione tra loro. L’attività del bambino nei primi due anni e mezzo di vita è orientata a formare la lingua orale. Il suo orecchio è attratto dai suoni prodotti dagli esseri umani, che egli è in grado di distinguere da tutti gli altri suoni dell’ambiente. A tre mesi i bambini girano la testa verso le voci che sentono, mentre a sei mesi comincia la produzione di suoni sillabici che preparano i muscoli a parlare la lingua madre. Questa capacità permette al bambino di prendere ciò che gli è necessario per fissare la propria lingua.

In classe si dovrebbe incoraggiare l’espressione spontanea. Si devono creare opportunità per i bambini di parlare con gli altri e portare avanti conversazioni. Ciò non deve avvenire con lezioni di gruppo o presentazioni. Dovrebbe avvenire naturalmente.

Ciò che il bambino dice deve essere ascoltato con attenzione, questo lo incoraggia a parlare e ad esprimersi ed alimenta la sua fiducia nelle proprie capacità. L’adulto è il suo interprete, e gli fornisce le parole che cerca.

I bambini devono essere esposti a un linguaggio chiaro, ricco e preciso. Bisogna rivolgersi ai bambini come ci si rivolge agli adulti, trattandoli come membri paritari del gruppo. Questo stimola la loro tendenza alla comunicazione ed alla socialità.

Per potersi esprimere, il bambino deve sentirsi al sicuro, rispettato e valorizzato.

Nello sviluppo del linguaggio del bambino, l’adulto è uno “strumento di sviluppo”. Il bambino deve sentirsi libero di parlare, e l’adulto deve rispondere adeguatamente alle sue domande e stimolare la comunicazione con i suoi coetanei. Altro compito dell’adulto è collegare il bambino all’ambiente che lo circonda, nominandoli anche durante gli esercizi di vita pratica e l’uso del materiale sensoriale. Questo linguaggio verrà poi utilizzato per le attività di lettura e scrittura.

Gli esercizi sensoriali costituiscono una sorta di autoeducazione che, se ripetuti, portano a un perfezionamento dei processi psicosensoriali del bambino. L’insegnante interviene per portare il bambino dalla sensazione all’idea, dal concreto all’astratto, e all’associazione di idee. Per fare questo userà un metodo che tende ad isolare l’attenzione interiore del bambino e a fissarla sulle percezioni, come nelle prime lezioni la sua attenzione era fissata, attraverso l’isolamento, su singoli stimoli.

L’insegnante, in altre parole, quando dà una lezione deve cercare di limitare la gamma di conoscenze del bambino all’oggetto della lezione, come ad esempio, durante la lezioni di educazione sensoriale isolava il senso che voleva far esercitare al bambino.

Per questo, deve conoscere una speciale tecnica. L’educatore deve, per quanto possibile, limitare il suo intervento, ma non deve per questo permettere al bambino di sottoporsi ad uno sforzo eccessivo di autoeducazione.

Una parte fondamentale del lavoro del maestro è quello di insegnare una nomenclatura esatta. Egli deve pronunciare i nomi e gli aggettivi necessari senza aggiungere altro. Queste parole si dovrebbero pronunciare distintamente, con voce forte e chiara, in modo che i vari suoni che compongono la parola possano essere distinti e chiaramente percepiti dal bambino.

Così, ad esempio, toccando le carte del liscio-ruvido dovrebbe dire: “Questo è liscio. Questo è ruvido.”, ripetendo le parole con diverse modulazioni di voce, sempre lasciando che il tono sia chiaro e l’enunciazione distinta: “Liscio, liscio, ruvido, ruvido”.

Allo stesso modo, quando si trattano le sensazioni di calore-freddo con le scaldine, dirà: “Questo è freddo. Questo è caldo. Questo è ghiacciato. Questo è tiepido.”. Può quindi usare i termini generici ‘caldo’, più caldo, meno caldo, ecc…

La lezione di nomenclatura deve consistere semplicemente nel provocare l’associazione del nome con l’oggetto, o con l’idea astratta che il nome rappresenta. Così l’oggetto e il nome si uniscono e vengono ricevuti insieme dalla mente del bambino, e questo non rende necessario l’aggiunta di altre parole. L’insegnante deve sempre verificare se la sua lezione ha raggiunto il fine che si proponeva nel campo della nomenclatura. La prima prova è quella di verificare che il nome è associato all’oggetto nella mente del bambino. Dopo un certo tempo di silenzio quindi si può chiedere al bambino, pronunciando lentamente e in modo molto chiaro il nome o l’aggettivo insegnato: “Qual è liscio? Qual è ruvido?”. Il bambino indicherà l’oggetto col dito, e l’insegnante saprà se ha fatto l’associazione corretta. Se non l’ha fatta, non lo deve correggere, ma deve sospendere la sua lezione, per riprenderla un altro giorno. Infatti, perché correggerlo? Se il bambino non è riuscito ad associare il nome con l’oggetto, l’unico modo per riuscirci è ripetere un altro giorno l’azione degli stimoli sensoriali associati al nome.

Se il bambino non è riuscito, sappiamo che in quel momento non era pronto per farlo. Se lo correggessimo dicendo “no, hai fatto un errore” tutte queste parole avrebbero più forza delle parole da imparare, ritardando l’apprendimento.

Al contrario, il silenzio che segue l’errore lascia il campo libero per una lezione successiva nella quale egli potrà eseguire correttamente il suo compito. Correggendolo si porterebbe il bambino a fare uno sforzo innaturale di memoria non dovuto, e lo si potrebbe scoraggiare.

Infine, se il bambino non ha commesso alcun errore, l’insegnante come terza parte della lezione provocherà l’attività motoria corrispondente all’idea dell’oggetto, cioè in questo caso la pronuncia del nome. Chiederà: com’è questo? E il bambino risponderà: ruvido. Se la pronuncia presenta difetti, l’insegnante potrà ripetere senza aggiungere nulla, dopo un respiro profondo, la parola, scandendola molto bene.

Per quanto riguarda la generalizzazione delle idee ricevute, cioè l’applicare l’idea all’ambiente, questa non deve avvenire in tempi brevi, e dovrebbe avvenire in modo spontaneo, non attraverso lezioni. Ci saranno bambini che, dopo aver toccato un paio di volte le stoffe o le carte del liscio-ruvido, cominceranno a toccare spontaneamente le varie superfici ripetendo: “liscio… ruvido… questo è velluto…”. Dobbiamo attendere questa indagine spontanea nei bambini, questa esplosione volontaria di attività. Così i bambini sperimentano la gioia della scoperta, e si faranno spontanei esploratori.

L’insegnante deve avere grande cura e capire quando e come il bambino arriva a queste generalizzazioni di idee. Il più grande trionfo del nostro metodo educativo dovrebbe sempre essere questo: osservare lo stato di avanzamento spontaneo del bambino.

Così abbiamo la prova del progresso intellettuale del bambino. Non possiamo creare osservatori dicendo “osserva”, ma dando loro i poteri ed i mezzi per questa osservazione, e questi mezzi provengono dall’educazione dei sensi. Una volta che abbiamo suscitato tale attività, l’autoeducazione è assicurata.

Il nostro scopo educativo coi bambini molto piccoli deve essere quello di favorire lo sviluppo spontaneo della personalità mentale, spirituale e fisica, e non di farne un individuo colto nel senso comune della parola.

Così, dopo aver offerto al bambino un materiale didattico che ha provocato lo sviluppo dei sensi, dobbiamo aspettare che questa attività spontanea di osservazione si sviluppi. Qui sta l’arte dell’educatore: saper misurare i suoi eventuali interventi, limitandoli il più possibile.

Alcuni giochi possono aiutare a rispettare questo principio.

Uno dei giochi di maggior successo è “il gioco del cieco”, che consiste nel manipolare il materiale sensoriale, dopo che è ben noto al bambino, con gli occhi bendati. Ad esempio, una volta che il bambino ha imparato la nomenclatura (velluto, cotone, lino, ecc…), bendiamo il bambino e gli offriamo le storie una ad una.

Si richiama l’attenzione del bambino su tutti gli oggetti, in aula, in giardino, durante le passeggiate. Gli aggettivi arricchiscono il vocabolario del bambino e lo aiutano a fare classificazioni nell’ambiente che lo circonda. Un altro importante lavoro è quello che si svolge con le lezioni di buone maniere e gentilezza, che offrono il codice che si usa nella vita sociale con espressioni come per favore, mi dispiace, scusi, posso, le espressioni di saluto, ecc…

Gli esercizi di nomenclatura sono fondamentali. Possono riguardare:

Dimensioni: la maestra, dopo che il bambino ha giocato a lungo con gli incastri solidi, estrae tutti i cilindri di uguale altezza e li pone in una posizione orizzontale sul tavolo, uno accanto all’altro. Poi seleziona i due estremi, dicendo : questo è il più grosso, questo è il più sottile.  Mette fianco a fianco in modo che il confronto sia più marcato, e poi li confronta richiamando l’attenzione sulla grande differenza che hanno. Poi li pone di nuovo uno accanto all’altro in un ordine di posizionamento verticale per mostrare che sono uguali in altezza, e ripete più volte grosso, sottile. Dopo aver fatto questo chiederà: dammi il più grosso, dammi il più sottile, e alla fine chiederà com’è questo? Le due qualità possono anche essere graduate, ad esempio prendendo un elemento e chiedendo: mi porteresti un pezzo un po’ più sottile di questo, il più grosso di tutti, il più piccolo di tutti, ecc… insegnamenti simili possono essere dati con la scala marrone, la torre rosa e le aste delle lunghezze e numeriche. I prismi marroni sono spessi e sottili e di pari lunghezza. Le aste sono lunghe o corte a parità di spessore, i cubi sono grandi o piccoli…

forma: si comincia con due forme contrastanti, ad esempio quadrato e cerchio. Non insegniamo tutti i nomi relativi alle figure geometriche, ma solo le forme più familiari. Richiamiamo l’attenzione sul fatto che ci sono rettangoli stretti e lunghi, altri larghi e corti, mentre i quadrati sono uguali da tutti i lati e possono essere grandi o piccoli, come i cerchi. Non facciamo geometria, ma diamo al bambino gli strumenti per riconoscere le forme nell’ambiente, in porte e finestre, e molti oggetti di uso comune. Questo meglio con le figure piane che non con i solidi.

Uno strumento fondamentale per la costruzione del lessico sono poi le carte delle nomenclature classificate. Si mostrano al bambino immagini di oggetti e si abbinano al loro nome. Poi queste carte vengono classificate: ad esempio la casa, il bagno, la camera da letto, le piante, gli animali, gli artisti, i climi, le regioni, ecc…

Tenendo sempre in considerazione l’età e gli interessi del bambino, si leggono ai bambini racconti e poesie.

Si insegnano anche canzoni semplici, con testi che si riferiscono preferibilmente alla vita reale.

Lo sviluppo di buone competenze verbali rende più semplice l’apprendimento della lettura e della scrittura, ma tale sviluppo deve progredire di pari passo con quello delle abilità motorie e di coordinazione.

Questo sviluppo viene coltivato attraverso gli esercizi di vita pratica e l’uso del materiale sensoriale, che insegnano a coordinare i movimenti, discriminare le forme, controllare la leggerezza del tocco, e stimolano la forza di volontà, la capacità di concentrazione, di lavorare in modo indipendente, di prendere decisioni.

L’apprendimento della scrittura comincia con le lettere smerigliate, che gli forniscono la chiave di questo linguaggio: l’alfabeto. Il lavoro con le lettere smerigliate non è né un lavoro di lettura né di scrittura: semplicemente aiuta il bambino a comprendere che il linguaggio che si parla e si ascolta, può anche essere visto. Le lettere smerigliate hanno una duplice funzione: aiutano il bambino a sviluppare la capacità mentale di usare il linguaggio, e aiutano l’abilità manuale richiesta per poterlo scrivere.

La scrittura è il mezzo che consente di registrare i pensieri e di trasmetterli nel tempo e nello spazio. Come il linguaggio verbale, anche la scrittura è un’espressione di sé, e richiede fiducia, desiderio di comunicare, conoscenza dei contenuti.

La lettura si sviluppa contemporaneamente alla scrittura. Quando presentiamo una lettera, il bambino fissa l’immagine della lettera col senso visivo e tattile-muscolare. Ad essa però si associa anche il suono relativo, quindi il bambino quando vede e riconosce sta leggendo, e quando traccia sta scrivendo.

La sua mente riceve gli strumenti necessari per i processi di lettura e scrittura. Insegnando questi due atti fusi tra loro, mettiamo il bambino di fronte ad una nuova forma di linguaggio. Non importa che il bambino impari prima a leggere o prima a scrivere. Le differenze individuali in questo campo sono notevoli.

Quando il bambino arriva alla fase di composizione delle parole, lo fa con i primi alfabeti mobili, dai caratteri grandi, con le vocali rosse e le consonanti blu.

Non appena il bambino conosce alcune vocali e delle consonanti gli mettiamo davanti l’alfabetario e pronunciamo molto chiaramente una parola, ad esempio ‘mamma’ scandendo bene più volte. Il bambino compone la parola prendendo le lettere in base ai suoni che sente.

Ma la lettura della parola che ha composto non è così facile. Anzi, di solito riesce a leggerla solo dopo un certo sforzo. In questo caso aiutiamo il bambino leggendo la parola con lui un paio di volte, pronunciando sempre molto distintamente “mamma”.

Ma una volta che ha compreso il meccanismo del gioco, egli va avanti da solo, e si interessa intensamente a questa attività. Possiamo pronunciare qualsiasi parola, facendo attenzione solo a che il bambino capisca separatamente le lettere di cui si compone. Compone la nuova parola ponendo uno dopo l’altro i segni corrispondenti ai suoni.

Anche se il bambino è in grado di comporre qualsiasi parola, se pronunciata chiaramente, generalmente è meglio dettare solo parole che siano a lui ben note, dato che vogliamo che la sua composizione sia legata ad un’idea. Quando usiamo parole familiari, egli rilegge spontaneamente la parola che ha composto, ripetendo i suoni.

La parola pronunciata è un problema da risolvere, ed egli lo affronterà ricordando i segni, selezionandoli tra gli altri, e disponendoli nell’ordine corretto. Avrà poi la prova della soluzione esatta al problema quando rilegge la parola che ha composto, e che rappresenta per tutti quelli che sanno leggerla, un’idea. Quando il bambino sente un altro che legge la parola che ha composto, è soddisfatto e orgoglioso. È colpito da questa corrispondenza: la lingua scritta rappresenta per lui la massima realizzazione raggiunta dalla sua intelligenza, ed è allo stesso tempo un premio.

Infine, terminato l’esercizio, il bambino rimette ogni lettera al suo posto nella scatola dell’alfabeto, cercando il vano di ognuna.

Presto il bambino sentendo la parola o pensando a una parola che già conosce, la vedrà con gli occhi della mente e riprodurrà questa visione.

Gli atti psicofisici che si uniscono per creare la lettura e la scrittura vengono elaborati separatamente e con attenzione. I movimenti muscolari necessari alla scrittura sono preparati a parte, e lo stesso vale per la manipolazione dello strumento di scrittura. La composizione delle parole, anche, è ridotto ad un meccanismo psichico di associazione tra le immagini sentite e viste. Prima o poi queste abilità meccaniche porteranno ad un’esplosione spontanea della scrittura.

Quando il bambino sta scrivendo, sta lavorando con la propria lingua, la sta rendendo visibile. Quando legge sta lavorando ad una lingua nuova e sconosciuta.

Il bambino scoprirà la lettura solo nel periodo sensibile, che va tra i 3 e i 4 anni e mezzo o 5, se preparato a farlo. Se questo periodo è passato, bisogna invece insegnargli il meccanismo partendo dalla lettura per arrivare alla scrittura.

Insieme al lavoro con le lettere, i bambini utilizzano gli incastri metallici, come ultima preparazione alla scrittura.

Per quanto riguarda la lettura, i bambini possono fare due scoperte. Prima di tutto, scoprono che alcune parole sono semplici da leggere, perché ogni singola lettera rappresenta un suono. In secondo luogo scoprono che altri suoni, invece, hanno bisogno di più due o tre lettere, e non di una sola.

In questa fase di sviluppo della lettura, il bambino ritorna al materiale delle nomenclature che abbiamo usato per l’arricchimento del vocabolario, e questo lo aiuta a leggere intuitivamente il materiale.

Il materiale didattico per le lezioni di lettura consiste in fogli di carta in cui sono scritte in modo chiaro, con caratteri grandi, parole e frasi. In aggiunta abbiamo una grande varietà di oggetti.

Distinguiamo chiaramente tra scrittura e lettura: non sono affatto processi contemporanei. Generalmente si pensa che la scrittura preceda la lettura, ma non possiamo considerare lettura l’operazione che il bambino fa quando verifica la parola che ha scritto, che è solo la traduzione dei segni in suoni, dopo aver tradotto in suoni i segni.

Per lettura invece si intende l’interpretazione di un’idea a partire dai segni scritti.

Il bambino che non ha sentito la parola pronunciata e che riconosce l’idea quando la vede composta in segni sul tavolo: qui il bambino legge. La parola che legge ha lo stesso rapporto con la lingua scritta, che la parola che sente ha col linguaggio verbale. Entrambi servono per ricevere il linguaggio trasmesso a noi dagli altri. Quindi, fino a quando egli non legge una trasmissione di idee attraverso lo scritto, non legge.

Possiamo dire che la scrittura è un fatto in cui prevale il meccanismo psico-motorio, mentre la lettura è un lavoro puramente intellettuale, ma è evidente che il nostro metodo per la scrittura prepara alla lettura.

Il senso della parola diventa evidente solo quando il bambino pronuncia la parola chiaramente e con l’accento fonetico giusto. Per mettere l’accento fonetico giusto è chiaro che il bambino deve aver riconosciuto la parola, cioè l’idea che la parola rappresenta.

Per leggere è necessario un lavoro superiore dell’intelletto.

Maria Montessori ha osservato che i bambini cominciano ad interessarsi alla lettura non in contemporanea con l’esplosione in scrittura, ma qualche tempo dopo. Questo perché il bambino è portato prima ad esprimere i propri pensieri, e solo dopo è interessato anche a decifrare il pensiero degli altri.

La lettura chiede un più alto livello di sviluppo intellettuale.

Per i primi esercizi di lettura prepariamo un certo numero di cartellini. Su ognuno scriviamo in maniera chiara e caratteri grandi una parola che rappresenti un oggetto realmente presente o ben noto. Mettiamo l’oggetto davanti al bambino, in modo da facilitare la sua interpretazione della parola scritta. Per questo gioco possiamo usare gli elementi della casa delle bambole e altri giocattoli e miniature.

Se la scrittura serve a dirigere e perfezionare il meccanismo del linguaggio verbale, la lettura aiuta lo sviluppo delle idee, e aiuta il linguaggio sociale, la comunicazione.

Scegliamo oggetti noti, non per dividere le parole in facili e difficili, ma per creare forti legami tra parola scritta e idea.

Quando il bambino ha letto la parola, pone l’oggetto accanto al cartellino.

Un gioco utile è quello di disporre su un tavolo o su un tappeto una grande varietà di giocattoli. I bambini vengono chiamati in gruppo. Prepariamo cartellini coi nomi di ogni giocattolo, li pieghiamo e li mettiamo in un cestino. Ogni bambino pesca una carta, va al suo banco a leggerla mentalmente, senza dire o mostrare agli altri la sua carta. Uno ad uno pronunciano chiaramente il nome e presentano la carta alla maestra, e la carta diventa la moneta corrente per acquistare il giocattolo chiamato: il bambino riceverà il giocattolo e ci potrà giocare tutto il tempo che vuole.

La sicurezza nella lettura arriva piuttosto lentamente. Nella maggior parte dei casi, il bambino scrive splendidamente mentre legge ancora piuttosto male.

Il libro fa riferimento al linguaggio logico, non al meccanismo della lingua. Prima che il bambino possa capire e godere di un libro, occorre tempo. Tra il saper leggere le parole, e il cogliere il senso di un libro, c’è la stessa differenza che c’è tra il saper pronunciare una parola e fare un discorso.

La lingua scritta non ha bisogno di parole parlate. Può essere compresa in tutta la sua grandezza solo quando è isolata completamente dalla lingua parlata. Il gioco dei comandi è il miglior esercizio di lettura che si possa predisporre per i bambini in questa fase.

Scriviamo su cartellini frasi che descrivano azioni che i bambini devono eseguire, ad esempio:

  • Chiudere le persiane, poi aprirle a metà, quindi attendere un attimo e rimettere le cose come erano all’inizio.
  • Chiedi molto gentilmente a otto compagni di lasciare le loro sedie, formare una fila a coppie al centro della stanza, poi marciare in avanti, poi tornare indietro in punta di piedi senza far rumore.
  • Scegli tre dei tuoi compagni che cantano bene e chiedi di aspettarti al centro della stanza, disponili in una bella fila e canta con loro una canzone che hai scelto.

Distribuiamo i cartellini ai bambini, che li leggono ed eseguono i comandi.

Questo gioco dimostra che la composizione precede la lettura logica, e la scrittura precede la lettura della parola. Dimostra inoltre che la lettura, per coglierne l’idea, deve essere mentale e non ad alta voce.

La lettura ad alta voce implica l’esercizio di due forme di linguaggio diverse: la forma grafica e la forma vocale.

Il bambino che inizia a leggere dovrebbe leggere mentalmente.

La lingua scritta deve isolarsi dal linguaggio verbale.

Osservazioni sul linguaggio nella scuola d’infanzia

addobbi fai da te natalizi – telai a stella

addobbi fai da te natalizi – telai a stella semplicissimi, decorativi e adatti anche ai più piccoli, con modello pdf scaricabile e stampabile gratuitamente.

Materiale occorrente:
– cartoncino colorato
– cartamodello e matita
– forbici
– avanzi di lana o cotone
– nastro adesivo

Cartamodello:

Come si fa:

riportate il cartamodello sul cartoncino colorato e ritagliate le stelle:

Mostrate al bambino come fissare i fili di lana sul retro e della stella con del nastro adesivo, e mettete a sua disposizione vari fili, anche già tagliati

lasciandolo libero di utilizzarli come desidera per decorare le sue stelle:

Questo è il risultato finale:

Altri addobbi simili, ricamati, sono questi:

Lavoretto natalizio collage a strappo

Lavoretto natalizio collage a strappo di carta acquarellata. Con questa tecnica abbiamo preparato dei biglietti d’auguri, ma il quadretto può essere anche una decorazione per la casa o un dono per una persona cara.

Questi sono alcuni esempi, che possono essere utili come modello:

                         

Lavoretto natalizio “collage a strappo” – Materiale occorrente:

– fogli dipinti ad acquarello per lo sfondo (una luce chiara al centro del foglio tenuto in verticale) di colori a scelta
– fogli dipinti ad acquarello nei toni del giallo, del rosso, del verde e del blu
– colla da carta

Noi utilizziamo la tecnica dell’acquarello steineriano su carta bagnata, per dare al nostro collage un effetto delicato e ricco di sfumature. Per saperne di più, consulta i link che trovi in fondo all’articolo.
Il lavoretto avrà comunque un’ottima riuscita anche utilizzando altre tecniche di pittura, se preferisci.

Lavoretto natalizio “collage a strappo” – Come si fa:
Strappate a mano il verde in striscioline, il blu in un rettangolo (per la candela), il giallo a forma di luce della fiammella, il rosso a forma di fiammella

Lavorando insieme ai bambini, vi imiteranno molto facilmente:

Quindi incollate le varie parti sull’acquarello che avete preparato per lo sfondo:

Ritagliate arrotondando gli angoli, e incollate su una cornice o su un biglietto d’auguri:

Decorazioni natalizie di carta tessuta

Decorazioni natalizie di carta tessuta per l’albero di Natale e per realizzare biglietti d’auguri. E’ un’attività adatta anche ai bambini della scuola d’infanzia, e permette di riciclare i ritagli di carta decorata utilizzata per altri lavoretti ed attività manuali.

Ci sono varie possibilità. Innanzitutto potrete preparare il telaio incollando su una prima strisciolina verticale, una serie di altre striscioline orizzontali:

Il bambino inserirà via via le altre striscioline, creando il suo tessuto:

terminato il lavoro, basterà incollare sul retro:

ritagliare nelle forme che più desiderate, ed incollare un nastrino:

Una seconda possibilità consiste nel praticare dei taglietti con il taglierino su una forma di cartoncino, e tessere le striscioline così:

Con le decorazioni ottenute possiamo anche realizzare biglietti d’auguri:

Carta regalo natalizia fai da te stampata con le patate

Carta regalo natalizia fai da te stampata con le patate – un classico nella scuola d’infanzia. Le patate possono essere tagliate a metà dai bambini, poi l’adulto provvederà a scavarle con un coltello o un taglierino. La carta ottenuta è molto bella e adatta a rivestire i doni natalizi, ma può anche essere ritagliata per decorare biglietti di auguri.

Materiale occorrente:

– patate (sceglietele di forma regolare e di dimensioni adatte alla presa della manina del bambino)
– coltello, tagliere, un pennarello, taglierino
– colori densi a tempera o acrilici
– carta da pacco o altra carta in tinta unita
– un piattino e un pennello per ogni colore che intendiamo usare

Come si fa:

– ponete una alla volta le patate sul tagliere, e mostrate al bambino come fare per tagliarla a metà, quindi lasciarlo operare. Non lavate la buccia della patata: perchè togliere la possibilità di toccare la terra e di ricollegare il tubero alla sua natura?

Una volta che le patate sono tagliate a metà, scavate col taglierino delle tracce (semplici solchi per dividerla in strisce, o anche qualche semplice decorazione a onde o a zig zig)

Con la prima patata mostrate al bambino come stendere sulla patata i vari colori coi pennelli, e come stamparla sulla carta:

Quindi lasciarlo libero di sperimentare. Anche se le stampe non sono perfette, il risultato finale è bellissimo, quindi evitate di interferire. Quando il foglio è ricco di palline natalizie, con uno o più colori a scelta, mostrate come aggiungere a ciascuna il tocco finale, quindi lasciatelo fare:

La vostra bellissima carta regalo è pronta:

Altre carte regalo natalizie:

 

Carta da regalo fai da te stampata coi palloncini

Carta da regalo fai da te stampata coi palloncini – un gioco d’arte adatto anche ai più piccoli che porta a creare una bellissima carta da regalo natalizia. La carta può anche essere ritagliata per preparare biglietti d’auguri.

Materiale occorrente:

– carta da pacco o altra carta in tinta unita
– palloncini (poco gonfiati)
– colori densi (a tempera  o acrilici)
– piattini

Come si fa:

preparate in ogni piattino un colore diverso, e dare ad ogni bambino un palloncino poco gonfiato. Mostrare al bambino come premere il palloncino in uno o più piattini (più si gioca, più i colori si mescoleranno tra loro creando nuovi effetti) e poi premerlo sulla carta per stampare il colore:

 

Come vedete è semplicissimo! Questo è il risultato finale:

Come già detto prima, la carta può essere usata per confezionare pacchi dono per amici o parenti, oppure può essere ritagliata per realizzare originalissimi biglietti d’auguri. Noi abbiamo aggiunto un pezzetto di cartoncino in alto e un filo dorato, prima di incollare le palline sul cartoncino:

Altre carte regalo da preparare giocando coi bambini:

Stampata con le patate:

Decorata con pastelli a cera, acquarelli e sale grosso: 

preparata con la stampa a colla: 

 

Stelle di mollette da bucato

Stelle di mollette da bucato: un classico tra i lavoretti natalizi per i bambini della scuola d’infanzia e primaria. Si possono realizzare anche stelline molto originali con le molle metalliche, invece di gettarle

Dividete le mollette, e preparate la composizione, prima di incollare:

poi incollate a due due le mollette di legno:

e incastrate una nell’altra le molle metalliche (dieci), così:

date la forma di stella, e inserite un filo dorato o rosso:

Stelle di mollette da bucato

la stella di legno può essere colorata di bianco, oro, o brillantini:

Stelle di mollette da bucato

Carta regalo fai da te con fiocchi di neve

Carta regalo fai da te con fiocchi di neve – un’attività che piacerà molto anche ai più piccoli, e che darà grande soddisfazione. La carta ottenuta è una bellissima carta da regalo, ma può anche essere ritagliata per realizzare biglietti d’auguri natalizi.

Materiale occorrente:

– carta da pacco
– un pastello a cera o ad olio bianco
– acquarelli (noi abbiamo usato il blu, ma ci si può sbizzarrire
– sale grosso (facoltativo)

Come si fa:

Disegnate (se il bambino è troppo piccolo per farlo da sè) dei fiocchi di neve stilizzati (potete copiare il modello che ho usato io, oppure in rete si trovano esempi all’infinito), col pastello bianco:

Ora il bambino può dipingere su tutta la superficie, anche sui fiocchi, liberamente:

Se volete ottenere un effetto punteggiato, potete dire al bambino di cospargere con del sale grosso il foglio ancora bagnato (lo troverà molto divertente, e richiamerà alla sua fantasia una bella nevicata):

Quando il foglio è asciutto, eliminare il sale, e la vostra carta sarà pronta per incartare i regali da donare ad amici e parenti:

Alcuni fiocchi possono essere ritagliati ed applicati a cartoncini colorati piegati a metà, per preparare biglietti d’auguri:

Lo scorso anno, se può interessare, avevamo preparato della carta da regalo anche con la pittura a colla:

Racconto per il solstizio di inverno – L’elfo dell’albero della cera

Racconto per il solstizio di inverno – L’elfo dell’albero della cera

Conoscete l’albero della cera?

Si tratta di un arbusto originario del Nord America usato, oltre che a scopo ornamentale, anche per la produzione di candele e come pianta medicinale. Le bacche dell’albero della cera (candleberry o bayberry) sono la materia prima delle candele natalizie tradizionali. La cera viene estratta dalle bacche mediante bollitura: la cera in esse contenuta galleggia e viene così estratta dal residuo liquido che di deposita più in basso. La cera ottenuta viene usata per produrre candele con la tecnica dell’immersione o con l’uso di stampi.

Le candele erano una fonte luminosa importantissima nella vita quotidiana del diciottesimo secolo. Le più pregiate nel periodo coloniale in America erano proprio le candele ricavate dalle bacche dell’albero della cera, perchè diffondevano una bella luce chiara e un gradevole profumo simile a quello dell’incenso. Tradizionalmente venivano regalate la vigilia di Natale e la notte di Capodanno, come portafortuna.

 Racconto per il solstizio di inverno – L’elfo dell’albero della cera

Nel cortile di una vecchia casa colonica, tra un bogolaro e un caprifoglio, c’era un piccolo alberello della cera.
Era stato stato piantato anni prima dalla vecchia donna che viveva lì con suo marito, come dono per gli uccelli: a questi animali, infatti, piacciono molto le bacche dell’albero della cera, e alla donna piacevano molto gli uccelli, e sperava così che essi avrebbero visitato numerosi il suo giardino. E così fu.
Tantissimi uccelli venivano a mangiare e bere dal bagolaro e dal caprifoglio, e da tutti gli altri fiori ed arbusti che aveva piantato. Stranamente, però, non mangiavano le bacche dell’albero della cera.

Anno dopo anno le bacche si accumulavano sulla pianta, intatte. E ogni anno, durante una notte di luna piena,  sparivano di colpo, tutte insieme.
La vecchia signora aveva notato questo strano fatto, e si chiedeva quale creatura facesse sparire così, puntualmente ogni anno, tutte le bacche.
Non lo scoprì mai, ma la sparizione delle bacche divenne per lei un segno dello scorrere del tempo: quando le bacche dell’albero della cera scomparivano, significava che l’autunno volgeva al termine e che la notte più lunga dell’anno sarebbe arrivata due settimane dopo.
La vecchia signora e suo marito presero così a festeggiare l’evento, accendendo candele e raccontandosi storie. Raccoglievano rami di abete e di pino, preparavano una grande corona, e la decoravano con molte candele, che dopo il tramonto accendevano per illuminare la notte più lunga e buia dell’anno. Mettevano la corona vicino alla finestra, e la sua luce brillava sul giardino che sembrava addormentato, ma forse non lo era del tutto.

Le piante di certo si erano ritirate nel grembo della terra, gli alberi avevano lasciato cadere le foglie, e i frutti erano stati colti. Ma un’attività incessante si svolgeva segretamente nel giardino e nel bosco vicino: fate, gnomi, folletti ed elfi si affaccendavano senza posa, e tutti questi esseri amano lavorare di notte. Per questo la notte più lunga e buia dell’anno era per loro estremamente importante.

Le fate dei fiori entravano danzando nei sogni dei bambini, gli elfi bisbigliavano storie ai rami spogli dei loro amati alberi, e sottoterra gli gnomi creavano col loro lavoro magico meravigliose pietre colorate. Ogni essere aveva il suo compito da svolgere, e solo uno di loro notò la luce delle candele che la vecchia signora e suo marito accendevano alla finestra di casa: l’elfo dell’albero della cera.
Se ne stava seduto nel suo laboratorio, nascosto tra due grosse radici del suo albero, e guardava la casa. Anno dopo anno prese ad aspettare il momento in cui la coppia avrebbe acceso le candele alla finestra, per poi accendere le sue. Infatti questo era il suo compito: fabbricare le candele con le bacche del suo albero e accenderle nella notte più lunga e buia dell’anno. Tutte le fate, gli gnomi, i folletti e gli altri elfi aspettavano che lui accendesse le candele e ogni anno, e quando questo accadeva, interrompevano i loro innumerevoli lavori (sorvegliare i loro protetti, lavorare le pietre, ballare nei sogni e cavalcare il vento), e si fermavano ad ammirare la luce. Durante questa lunga notte, la notte più buia dell’anno, condividevano qualcosa di speciale: la gratitudine per la luce.

Ma quell’anno avvenne qualcosa di straordinario.
Tutto cominciò come al solito. Gli uccelli e tutti gli altri animali del bosco avevano evitato di mangiare le bacche dell’albero della cera, e l’arbusto, come sempre, era rimasto carico di frutti, anche dopo che le sue foglie erano diventate color ruggine ed erano poi cadute. L’elfo, come sempre, aveva atteso l’ultima notte di luna piena dell’autunno e aveva cominciato il raccolto. L’elfo aveva trasportato tutte le bacche nel suo laboratorio sotterraneo, nascosto tra le radici dell’albero. Lì, le aveva messe nel grande pentolone di ferro, scaldato da magiche fiamme blu. Aveva fatto cuocere bene le bacche, e quando la cera aveva cominciato a galleggiare, aveva spento il fuoco e aveva atteso che la cera si indurisse in superficie, mentre la polpa delle bacche rimaneva in basso. Poi, come al solito, aveva estratto dalla pentola il disco di cera che si era indurito, e con la polpa rimasta aveva preparato una deliziosa marmellata, che aveva messo in tante scodelline e aveva portato fuori per la colazione degli uccelli.
Aveva quindi preparato gli stoppini con le fibre di pioppo, e aveva cominciato ad immergerli nella cera, per fare le candele. Era un lavoro lento, ma lui era un elfo molto paziente. Raramente si concedeva una pausa dal suo lavoro, e continuò ad immergere le candele nella cera, facendole ingrossare strato su strato, finchè non utilizzò ogni goccia di cera a disposizione.
Come al solito, riuscì a terminare il suo lavoro qualche ora prima dell’inizio della notte più lunga dell’anno, e come al solito si mise a guardare alla finestra, aspettando di vedere accendersi le candele della vecchia signora e di suo marito: in quel momento l’elfo avrebbe acceso le sue, e tutti gli esseri magici si sarebbero fermati ad ammirarle, e i loro occhi avrebbero riflesso la luce come tante piccole stelle, in tutto il giardino.
L’elfo se ne stava lì seduto, guardando verso la casa. Vedeva il fumo uscire dal camino. Il sole iniziava a tramontare, il cielo si faceva sempre più buio, e l’elfo pensava che presto le candele si sarebbero accese alla finestra della casa, per dare inizio alla festa delle luci. Attese. Si fece sempre più buio. Attese ancora. Nessuna candela…
In realtà le luci dei normali lampadari erano accese, per cui i due vecchi dovevano essere in casa, ma non si vedeva nessun movimento attraverso le finestre.

Ormai era buio. Gli elfi delle betulle vennero a chiedere se ci fosse qualcosa che non andava con le candele, quell’anno. Le fate del ghiaccio vennero a chiedergli se dovessero oppure no cominciare a gelare il ruscello. L’elfo dell’albero della cera rispondeva che tutto era pronto, che non c’era nulla di cui preoccuparsi, e così cercava di prendere tempo e sperava di vedere accendersi le candele alla finestra della casa degli esseri umani. Niente.
Sospirando, si rassegnò, ma proprio mentre stava per accendere le sue candele, guardò un’altra volta verso la casa, e gli venne un’idea.
Fece un fascio di tutte le candele che aveva fabbricato, senza accenderne nemmeno una, si mise il fascio sulle spalle e si diresse verso la casa. Si arrampicò sui rami del  glicine che cresceva sulla casa fino ad una finestra, e guardò dentro.

In un primo momento non vide nulla, poi notò il letto accanto al caminetto. Le fiamme si agitavano, e vide qualcuno sdraiato nel letto: era il vecchio. Seduta al suo fianco c’era la vecchia, che gli asciugava teneramente la fronte con un panno. Il suo viso sembrava triste e preoccupato.
L’elfo dell’albero della cera capì: l’uomo era malato, e la donna era stata così impegnata a prendersi cura di lui, che aveva dimenticato le candele.
Adesso sapeva cosa fare.
Si intrufolò nella casa attraverso la porticina per il gatto. La stanza era calda e brillava della luce dorata del fuoco nel caminetto. Si sentiva lo scoppiettare della legna e la voce sommessa della donna: non riusciva a capire le sue parole, ma sapeva che erano parole di rassicurazione.
L’elfo mise una candela vicino ad una finestra e la accese, e così continuò, mettendo una candela accesa ad ogni finestra, e tante candele accese intorno ala casa. Poi, facendo il massimo silenzio, fece un cerchi di candele accese anche attorno al letto del vecchio. La vecchia era così concentrata a curarlo che non si accorse di nulla.
Terminato il suo lavoro, l’elfo si arrampicò sul caminetto, scalandolo mattone dopo mattone: voleva mettere una candela accesa anche lì, in modo che anche l’uomo potesse vedere un po’ di luce dal suo letto. Giunto sulla mensola di legno, guardò verso di loro: il vecchio sembrava molto stanco, respirava lentamente. Rimase a guardarli a lungo. Poi sistemò la candela e la accese.
In quel momento sentì un rumore, una specie di strano soffio. Si guardò intorno, e si accorse che era stato il vecchio a fare quel rumore. Era sveglio ora, e stava guardando proprio verso di lui, e rideva. Il rumore era la sua risata, una risata dolce.

Allora anche la vecchia alzò lo sguardo e si accorse della candela accesa sulla mensola del caminetto, ma non vide l’elfo accanto ad essa: sembrava che solo il vecchio fosse in grado di vederlo. La donna prese la candela e la studiò a lungo. Era piccola e bellissima. E che buon odore… sapeva di bosco in inverno, di menta, e aveva anche qualcosa di piccante. La porse a suo marito. Lui fece un respiro profondo, poi tornò a guardare l’elfo. Si guardarono l’un l’altro per un po’, e il vecchio gli fece l’occhiolino. L’elfo sorrise e  scese dal caminetto.
Non appena l’elfo dell’albero della cera fu fuori dalla casa, si rese conto di aver usato tutte le candele: non ce ne era più nemmeno una per la festa delle luci. Cosa avrebbe potuto dire alle fate per scusarsi?
Man mano che si addentrava nel giardino, però, davanti ai suoi occhi si faceva vivido uno spettacolo straordinario. Scie di luce percorrevano il terreno, e una miriade di piccole luci scintillanti brillavano dai rami degli alberi e dagli steli secchi delle piante, come mille e mille piccole candeline accese.

Tutti i suoi amici erano lì: sapevano dove era stato e ciò che aveva fatto. E avevano deciso che per quell’anno sarebbero stati loro ad accendere le luci per lui.
E ancora una volta, esseri umani ed esseri magici insieme, in silenzio, guardarono lo scintillare delle candele provando immensa gratitudine per la luce, e per gli amici che la donano.

Racconto per il solstizio di inverno – L’elfo dell’albero della cera (Adattamento da: http://www.sparklestories.com/)

ADDOBBI NATALIZI palline ricamate per l’albero

ADDOBBI NATALIZI palline ricamate per l’albero, molto belle, e realizzate interamente dai bambini. L’attività di ricamo del cartoncino è una classica attività di pre-scrittura e favorisce la coordinazione occhio-mano e l’orientamento spaziale. Rientra tra i più classici esercizi di vita pratica nella didattica Montessori.

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

Ritagliate nel cartoncino varie forme, disegnate all’interno a matite leggera delle figure geometriche oppure lasciate che il bambino ricami a suo gusto facendo semplicemente dei fori sul cartoncino lungo il perimetro; per forare il cartoncino io ho usato prima n punteruolo da carta:

poi ho allargato i fori ruotando al loro interno uno stecco da spiedini:

Il bambino può ricamare con un ago da lana senza punta:

oppure possiamo indurire l’estremità del filo di lana immergendola nella cera fusa:

e facendo raffreddare:

ADDOBBI NATALIZI palline ricamate per l’albero

Qui trovate un po’ di addobbi, se può essere utile:

ADDOBBI NATALIZI palline ricamate per l’albero

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

Racconto per Santa Lucia

Racconto per Santa Lucia – Una luce fuori dalla foresta

Io ho illustrato il racconto con la lana cardata.

__________________________

C’era una volta una famiglia che viveva in una piccola fattoria ai margini di una grande foresta. Avevano un piccolo frutteto con vecchi alberi di mele, e un orto da coltivare nella bella stagione. Davanti alla casa c’era una grande quercia, con un’altalena per i due bambini. Pietro aveva dieci anni, e la piccola Sofia cinque.


A Pietro e Sofia piaceva tanto il loro cortile, l’altalena, gli alberi di mele su cui arrampicarsi, e la foresta intorno. A volte vi andavano insieme, senza allontanarsi mai troppo, a raccogliere sassi e legnetti per giocare, e anche foglie e altri tesori della natura con i quali inventano ogni giorno nuovi giochi.
Poi c’era anche il loro cane, Rex, a tener loro compagnia e a farli divertire.

Col tempo Pietro prese ad andare nella foresta anche senza la sua sorellina, e spesso portava con sè anche Rex, e Sofia rimaneva spesso da sola.


La cosa non le piaceva per nulla, così cominciò a chiedere ai suoi genitori di regalarle un cane che fosse tutto suo. I genitori dissero che un altro cane non era possibile, ma forse potevano prendere in considerazione di regalarle un gatto. “Però” disse la mamma, “ad una condizione. Dovrai stare attenta a che il gattino rimanga sempre in casa, perchè i gatti domestici e i gatti selvatici che vivono nella foresta non vanno d’accordo tra loro, e sono molti i pericoli che un gattino potrebbe incontrare fuori di casa. Senza contare che poi il gatto potrebbe disturbare i nostri scoiattoli e i nostri uccellini, e questo mi dispiacerebbe molto”.
Sofia scoppiava di felicità all’idea che avrebbe presto avuto un gattino, e promise alla mamma che sarebbe stata molto attenta a non farlo uscire. Così, dopo un paio di settimane, in piena estate, il gattino arrivò. Era una gattina, che chiamarono Stella, per via di un ciuffetto di pelo bianchissimo a forma di stella che aveva proprio in mezzo alla fronte. Appena arrivata, tutta la famiglia la coprì di coccole e di attenzioni. Rex si mostrò in principio un po’ geloso e infastidito, ma presto anche lui fece amicizia con Stella, e dopo pochi giorni i due animali già dormivano insieme sul tappeto di Rex.


Stella era molto felice: amava le attenzioni, amava il cibo, amava la casa. Una cosa soltanto non le piaceva affatto: quando tutti uscivano e la lasciavano sola in casa. Allora saltava vicino alla finestra chiusa, e da lì guardava come giocavano tutti insieme, lavoravano, correvano, anche Rex…
Stella non riusciva a capire perchè lei non avesse il permesso di uscire, così cominciava a grattare il vetro con la zampina e a miagolare. Sofia, appena se ne accorgeva, correva da lei, e tutte le volte chiedeva alla mamma il permesso di portarla fuori, ma la mamma le rispondeva sempre ricordandole il loro accordo: “Il gatto deve rimanere dentro. E poi se si abitua a stare in casa, presto smetterà di chiedere di uscire”.
Ma Stella non smise… Ogni giorno, ogni volta che qualcuno usciva di casa, si metteva alla finestra e iniziava a miagolare pietosamente e incessantemente, e chi rimaneva in casa era costretto ad ascoltare il suo pianto. Era una situazione davvero difficile.

Così, sul finire dell’estate, visto che Stella era un po’ cresciuta, decisero di fare un esperimento e di provare a portarla fuori. Le insegnarono quali fossero i confini del loro cortile, e sperarono che li avrebbe rispettati, come faceva Rex. Era una gioia guardare come la dolce gattina bianca e nera si muoveva all’aperto, annusando il prato e l’aria.
“E’ così felice!” disse Sofia, seguendo la gattina da vicino.
Questa prima uscita di Stella fu breve, ma la gattina ora sembrava contenta. Ma il giorno dopo, appena il papà uscì di casa, subito si mise alla finestra a miagolare perchè voleva andare fuori anche lei. Appena la accontentarono, si mise a correre dietro a Rex, e Sofia rideva a crepapelle a questa scena.


Continuarono a portarla fuori con loro anche per tutto l’autunno. Le uscite divennero sempre più lunghe, e pian piano cominciarono a farla uscire anche da sola. Però stavano sempre attenti a riportarla a casa prima che facesse buio, perchè i pericoli della foresta erano maggiori di notte: linci, gufi ed altri predatori erano tutti cacciatori notturni.
Arrivò l’inverno, e la prima nevicata portò un soffice manto bianco su tutte le cose. Pietro e Sofia si coprirono bene, e portarono fuori con loro anche Rex e Stella.

Giocarono a palle di neve, andarono in slitta, fecero un pupazzo di neve. Quando arrivò il momento di rientrare, cominciarono a chiamare Stella, ma non venne. Cominciarono a cercarla facendo tutto il giro intorno alla casa, poi la cercarono nell’orto, nel frutteto, nel cortile: nessuna traccia del gattino. Cercarono per più di un’ora, ma si era fatto buio, e anche il papà venne ad aiutarli portando la torcia. Non riuscendo a trovarla, tornarono a casa, sperando tutti che presto Stella sarebbe tornata.
Dovete sapere che la nostra gattina non era stata presa da una lince o da un gufo. Non le era capitato nulla di male, ma si era persa. La neve copriva le cose e lei non riusciva a capire come fare per tornare a casa, e così senza rendersene conto si inoltrava sempre più nella foresta, allontanandosi sempre più.


Quello che ancora non vi ho raccontato, è che insieme a Sofia e alla sua famiglia, nella piccola fattoria ai margini della foresta, viveva anche la fata Scintillina.
Scintillina era una brownie, un particolare tipo di fata che ha il compito di vegliare sugli animali, soprattutto sugli animali domestici: le brownie amano i cani, i gatti, i cavalli, le mucche e le pecore, e pensano che essi occupino un posto molto speciale nel mondo. Infatti questi animali sono modelli e maestri per gli uomini, che senza di loro si allontanerebbero dal mondo della natura. Orsi, leoni e lupi possono certamente emozionare le persone, ma è con i cani e con i gatti che gli uomini imparano a godere della brezza estiva, a sentire la bellezza dell’erba rotolandosi, a sentire la danza silenziosa della neve che cade dal cielo. Per questo le brownie hanno tanto a cuore gli animali domestici, e li aiutano in tutti i modi, sussurrando loro alle orecchie qualcosa per impedire che si mettano in pericolo, o per guidarli a trovare le cose perdute (una pantofola o un orecchino) e così, aiutando gli animali, aiutano anche le persone che vivono con loro.
Scintillina viveva nella foresta da molto tempo, e lì aiutava gli scoiattoli, che anche se non sono animali domestici, stanno comunque vicino agli esseri umani, e appena la famiglia di Sofia accolse il cane Rex, cominciò ad occuparsi anche di lui.
Così, quando la piccola Stella giunse nella foresta, Scintillina provò una grande emozione. Vedeva in Stella un grande amore per la natura, per il vento, la pioggia, la neve, gli alberi… ma anche un grande amore per la sua famiglia, soprattutto per Sofia e Pietro. Scintillina capì subito che Stella sarebbe diventata un modello e una grande maestra per la sua famiglia, e che tutti i suoi membri avrebbero imparato molto da questa piccola gattina. Ma vide anche qualcosa di diverso in Stella, qualcosa  di molto comune tra i gatti domestici, ma che avrebbe potuto metterla nei guai: aveva in sè anche un lato selvatico che le faceva desiderare di vagare nella foresta e cacciare per procurarsi il cibo, proprio come facevano i gatti selvatici e le linci.
Scintillina sapeva che avrebbe potuto aiutarla in queste occasioni, sussurrandole all’orecchio buoni consigli, e sapeva che Stella la maggior parte delle volte l’avrebbe ascoltata. Ma sapeva anche se Stella avesse seguito troppo i suoi impulsi selvatici, avrebbe smesso di ascoltare questi consigli, e lei non sarebbe più stata in grado di ascoltarla.
Quella notte, sola nella foresta, Stella sentiva molto forte il richiamo alla natura selvaggia. Non era la prima volta. Era già successo che la gattina avesse sentito l’impulso di saltare addosso a uno scoiattolo nel cortile della fattoria, o afferrare un uccellino coi suoi artigli. Ma questa volta era tutto molto diverso: la neve aveva confuso tutto nel mondo naturale. Gli odori era cambiati, le tracce di scoiattoli e uccelli erano coperte dalla neve. E si era trovata sola in quel luogo proprio inseguendo uno scoiattolo…
Per tutto il tempo della caccia folle di Stella allo scoiattolo, Scintillina aveva cercato di sussurrare alla gattina: “Stai per perderti, torna indietro… torna indietro…”, ma lei non la sentiva. Si era persa nel suo lato selvatico, e tutto quello che poteva vedere e sentire era lo scoiattolo che stava inseguendo, la sola cosa che poteva pensare era di riuscire a raggiungerlo.
E così  Stella si trovò così lontana da casa, che non riusciva più a sentire le voci di Pietro e Sofia che la chiamavano. Era così concentrata nella caccia allo scoiattolo, che non si accorse che il sole stava tramontando e si stava facendo buio.
E improvvisamente lo vide, lo scoiattolo. Si trovava ai piedi di un albero maestoso, senza neve intorno. Ma un istante prima che Stella potesse avventarsi su di lui, apparve in cielo una stella luminosissima che la abbagliò, riverberando sulla neve che si era accumulata tutto intorno. In quel momento in cui Stella era in preda allo stupore e alla confusione, Scintillina riuscì a sussurrare alle sue orecchie: “Guardati intorno, qui c’è solo solitudine… questo è il luogo dove vivono le creature selvagge…”
Stella si guardò intorno: la luce della luna le mostrava un bosco che non aveva mai visto. Si  rese conto di essersi persa, e di non sapere in che direzione si trovasse la sua casa. Poi una nuvola coprì la luna, il buio divenne fittissimo, e la gattina non sapeva cosa fare. Sentì un rumore, e si chiese se non si trattasse dello scoiattolo che stava cacciando, ma ora non aveva più nessuna voglia di continuare l’inseguimento. La natura selvaggia era scomparsa, e era stata sostituita dalla nostalgia di casa.
Scintillina le sussurro: “Seguila…”.
Allora Stella si sentì impaurita, e pensò se non fosse meglio cercare un posto sicuro in cui potersi nascondere.
Ma Scintillina le disse di nuovo: “Seguila…”.
Stella sentì di nuovo un rumore, come se qualcuno stesse correndo davanti a lei. La neve era fredda e il vento faceva rabbrividire. Alzò la testolina, e vide alcune tracce nella neve. Prese a seguirle, trotterellando stretta nelle spalle. Le tracce di tanto in tanto scomparivano nella neve, ma poi riapparivano un po’ più avanti, in modo che Stella potesse continuare a seguirle. Stella saltellava tra alberi e rami caduti, seguendo le tracce, e strada facendo vide una luce in lontananza, davanti a lei. Sembrava qualcosa di magico, un faro, una luce messa lì apposta per aiutare i viaggiatori a trovare la strada. Sembrava una stella.


La gattina smise allora di cercare le tracce nella neve, e si mise a correre in direzione della luce. Presto riuscì a distinguere la forma di una casa, e il colore della porta di ingresso. La luce proveniva dalla veranda, e là in piedi, sotto la luce, c’era Sofia, tutta infagottata e che, tenendo tra le mani una piccola torcia, chiamava: “Stella! Stella! Torna a casa!”.
La sua voce era così triste, così disperata, che Stella si mise a correre e a miagolare più forte che poteva. Sofia la sentì e le corse incontro, la prese tra le braccia e, tenendola stretta a sè, la riportò a casa.
“Stella! Sei tornata! Ho avuto tanta paura. Ti sei fatta male?”


Stella improvvisamente ripensò allo scoiattolo, ed a come l’avesse quasi catturato. Ricordò a come era stata tratta in salvo, a come la voce e le tracce sulla neve l’avessero riportata a casa, e si girò per vedere se riusciva a vedere qualcosa nella foresta. Sperava di riuscire a vedere qualcosa, lo scoiattolo o qualsiasi altra cosa a cui poter gridare “Grazie!”, ma vide solo buio, e sulla neve c’erano solo le impronte delle sue zampine.
Sofia la portò in casa e lei si sentì invadere di tepore e dolci odori. Le diedero da mangiare, la coccolarono, e Sofia la portò a dormire in camera sua, sul suo letto. Sofia si rannicchiò stanca e felice sotto le coperte, e Stella fece le fusa. La gattina provava tantissime sensazioni, in quel momento: si sentiva felice, sentiva il caldo della casa, si sentiva al sicuro. Ma più di tutto, provava una grande gratitudine. Ed emise un miagolio tenero di ringraziamento. Ringraziò le piccole tracce dello scoiattolo che la portarono nella solitudine della foresta, ringraziò la vocina che la aveva incoraggiata a seguirle per uscire dalla foresta, e ringraziò la bambina che la aveva aspettata per tutto il tempo.

(Adattamento da http://www.sparklestories.com/)

SANTA LUCIA coroncina con candele

SANTA LUCIA coroncina con candele in cartoncino colorato, con tutorial e cartamodello scaricabile e stampabile in formato pdf.

Il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, nelle scuole steineriane c’è la bellissima tradizione di fare coi bambini le candele di cera d’api. Anche in famiglia si possono svolgere varie attività che ricordino la luce nel buio dell’inverno, e l’avvicinarsi della grande festa del Natale. Si possono fare o decorare le candele, preparare un centrotavola speciale, confezionare corone di Santa Lucia… Su questa e altre tradizioni puoi leggere qui.

Santa Lucia

Materiale occorrente:

cartoncino bianco, verde, rosso, arancio e giallo
matita
forbici
colla da carta o pinzatrice
cartamodello (se volete)

Cartamodello:

Come si fa:

preparate una striscia col cartoncino verde (eventualmente unendo più strisce tra loro) e chiudetela ad anello sulla misura della testa del bambino:

ritagliate le varie parti nel cartoncino fino ad avere 6 candele e un numero a piacere di foglie e bacche:

distribuite le foglie sulla corona (io ho usato la spillatrice):

e poi decorate con le bacche rosse (io le ho incollate a coprire i punti metallici):

questo è il risultato finale:

La corona può essere usata per il gioco durante tutto il periodo natalizio, ma è anche una bella decorazione per la casa e la tavola…

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

Addobbi natalizi fai da te – alberello origami

Addobbi natalizi fai da te – alberello origami con tutorial fotografico e video. Adatto a decorare l’albero di Natale, a realizzare festoni e composizioni per la tavola. E’ molto semplice e veloce da realizzare, anche per i bambini della scuola primaria.

Addobbi natalizi fai da te – alberello origami
Materiale occorrente:

– un foglio di carta quadrato
– forbici

Addobbi natalizi fai da te – alberello origami
Come si fa:

Piegare il foglio lungo una diagonale, aprire, piegare lungo l’altra diagonale, aprire:

Voltare il foglio e piegarlo a metà lungo la linea orizzontale, aprire, piegarlo lungo la linea verticale, aprire:

Voltare di nuovo il foglio, impugnarlo come mostrato nelle foto, e chiuderlo su se stesso seguendo le pieghe:

Posare il foglio piegato sul tavolo, piegare due triangoli a destra e a sinistra, facendo combaciare il lato esterno con la piega della metà, come mostrato nelle foto, poi aprire:

allargare la parte a destra, aprirla, e richiuderla tenendo i due triangoli che si sono formati all’interno della piega, così:

Ripetere la stessa piega a sinistra, voltare e fare altre due pieghe identiche anche dall’altro lato. Quindi tagliare la parte eccedente in fondo al foglio piegato e praticare dei taglietti orizzontali lungo il margine destro e sinistro, così:

Partendo dal taglio più in basso, piegare verso il basso ogni linguetta tagliata, stando attenti a piegare solo una faccia, formando tanti triangolini:

sfogliare fino ad avere altre due facce da piegare, e procedere così per tutti le facce:

Questo è il risultato finale:

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

Teatrino di Natale IL PASTORELLO

Teatrino di Natale IL PASTORELLO con testo ed un esempio di realizzazione con personaggi e scenografia in lana cardata. E’ un racconto molto semplice e particolarmente adatto ai più piccoli.
Questo modo di presentare i racconti è molto utilizzato nelle scuole steineriane: mentre si racconta si muovono i personaggi davanti ai bambini, facendoli via via apparire dalla scenografia stessa. Alcuni punti del racconto possono essere sottolineati dal suono di campanelli, metallofoni, legnetti, bastoni della pioggia, ecc…

Realizzare personaggi ed animaletti in lana cardata è molto più semplice di quello che può sembrare, e per incantare i bambini non è affatto necessaria la perfezione… Se volete, potere trovare vari tutorial che ho preparato negli anni scorsi, cercando qui

Personaggi:

– il pastorello
– la pecorella Biancaneve
– un uccellino
– uno scoiattolo
– una lepre
– un gufo
– un nano

C’era una volta un pastorello che possedeva un’unica pecora. E poichè era bianca come la neve, la chiamò Biancaneve.

Ogni giorno il pastorello andava con Biancaneve al pascolo, dove si potevano trovare erbe succose ed aromatiche.

Per poterla udire anche da lontano,  le appese al collo un campanello d’oro.

Un giorno se ne andarono al pascolo già al levare del sole, e siccome aveva cominciato a fare caldo, erano entrambi assetati. Udirono venire, dal bosco vicino, un lieve sussurrare. Era proprio acqua? Appena si avvicinarono, videro una sorgente zampillare dalla roccia. Il pastorello si chinò, attinse l’acqua chiara con tutte e due le mani, e bevve, bevve a volontà.

Poi anche la pecorella bevve l’acqua che scorreva sui sassi come un ruscello.

Il pastorello però, tutto ad un tratto si sentì così stanco che non volle più proseguire. Si tolse il berretto ed anche la bisaccia. Si sdraiò lì vicino e si  addormentò.

La pecorella, invece, corse via seguendo il ruscello, lontano,

sempre più lontano…

Quando il ragazzo si svegliò, si guardò intorno e cominciò a gridare, chiamando la sua pecora: “Biancaneve! Biancaneve!”, ma nessuno rispose.

Poi si mise a tracolla la sua bisaccia e si mise in cammino per cercare Biancaneve.

Per tutto il giorno continuò a cercare, fino a sera. Mancava poco al tramonto, e il pastorello  si sedette su una pietra e si mise a piangere.

E mentre così piangeva, udì all’improvviso il canto meraviglioso di un uccellino che cantava la sua canzone della sera, e sembrava volesse consolare il suo pianto.

Appena l’uccellino tacque, il pastorello disse: “Ah, mio piccolo uccellino, io cerco Biancaneve, la mia pecorella”. L’uccellino fece cenno col capo e indicò con il becco la direzione del bosco. Di sicuro voleva dire: “E’ andata di là!” e poi se ne volò via.

Il ragazzo si alzò e riprese il cammino a grandi passi attraverso il bosco, sul muschio tenero e sulle pietre dure, ma ad un tratto sentì scricchiolare qualcosa in un cespuglio.

Era forse una volpe? O addirittura un lupo? Ma no, era un piccolo scoiattolo, che stava cercando una nocciola per la cena.

“Buonasera caro scoiattolo, hai forse visto Biancaneve, la mia pecorella?”

Lo scoiattolo scosse il capo e disse: “No, non so dove sia la tua pecora, ma ti voglio accompagnare dalla lepre. Ha le gambe lunghe e sa arrivare lontano”.

Insieme andarono verso la casa della lepre

La lepre si era trovata, per dormire, un buon rifugio tra i rami di un cespuglio. Lo scoiattolo ritornò nel bosco a cercare nocciole.

Il pastorello salutò la lepre e le chiese: Caro leprotto, non sai dove è andata a finire Biancaneve, la mia cara pecora?”

Anche il leprotto non lo sapeva, però gli disse: “Ti accompagnerò dal gufo che ha grandi occhi e vede anche di notte. Forse saprà consigliarti.

Si inoltrarono nel bosco.  “Questo è il gufo” disse la lepre. Il gufo era appollaiato su un albero alto e con i suoi grandi occhi guardava il pastorello là sotto. La lepre ritornò nel suo nascondiglio.

Il pastorello si fece coraggio e gridò: “Buona sera gufo. Hai forse visto Biancaneve, la mia pecora?”

“No” disse il gufo “Non so dov’è la tua pecora, ma laggiù tra le radici abita un nano del bosco, forse lui ti può aiutare”.

Il pastorello si avvicinò e cercò la porticina tra le radici, bussò e gridò:

“Nano nanetto, stammi a sentire, la porticina vieni ad aprire”.  La porticina si aprì e comparve un omino con una lunga barba.

Teneva in mano una piccola lanterna. “Non so dove sia la tua pecora, però ti voglio accompagnare e farti luce”.

Cammina cammina giunsero ad una buca profonda. Si fermarono ed udirono un tintinnio. Era forse il campanellino d’oro di Biancaneve?

“Beeeh… beeeh… ” faceva la pecorella. “Din din din…” faceva il campanellino.

Il nano del bosco fece luce con la sua lanterna: Biancaneve era giù in fondo, nella buca. Era caduta laggiù, e non sapeva più risalire.

“Aspetta, vengo a prenderti!” disse il pastorello, e scese nella buca.

“Beeeh… beeeh… ” faceva la pecorella. “Din din din…” faceva il campanellino.  Che gioia quando il pastorello, arrampicandosi, vide Biancaneve! La prese e la tenne stretta tra le braccia. Tremava tutta.

Il nano del bosco, con la sua lanterna,  si mise davanti a loro e li accompagnò finchè giunsero a casa.

Finalmente erano arrivati al sicuro e al caldo.

Il pastorello ringraziò il nano per l’aiuto ricevuto, ed il nano potè far ritorno nella sua casa tra le radici del bosco.

_______________________________

E terminato il racconto, può cominciare il gioco…

 

Addobbi natalizi fai da te NATIVITÀ STILIZZATA

Addobbi natalizi fai da te NATIVITÀ STILIZZATA per decorare l’albero di Natale o per le finestre, con tutorial e cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf.

Addobbi natalizi fai da te NATIVITÀ STILIZZATA
Materiale occorrente:

cartoncino colorato
carta velina colorata
forbici e taglierino
colla da carta
cartamodello

Addobbi natalizi fai da te NATIVITÀ STILIZZATA
Cartamodello:

Addobbi natalizi fai da te NATIVITÀ STILIZZATA
Come si fa:

è molto semplice. Ritagliate la sagoma nel cartoncino:

riportate e ritagliate nella carta veline le varie parti della sagoma da riempire:

ed incollate sul retro della sagoma:

con questo risultato:

 Addobbi natalizi fai da te NATIVITA’ STILIZZATA

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

ACQUARELLO STEINERIANO – La visita del raggio di sole

ACQUARELLO STEINERIANO – La visita del raggio di sole. Un tutorial per proporre ai bambini un’esperienza di pittura alla scoperta dello spettro luminoso, giocando coi colori primari per ricavare i secondari. Il racconto accompagna la realizzazione del quadro e, come spesso dico, il processo è molto più interessante del risultato finale, che pure è notevole.
Questo percorso è particolarmente adatto a questo periodo dell’anno, in particolare intorno al giorno di Santa Lucia e del Solstizio di inverno, essendo una semplice base meditativa sulla luce.


A seconda dell’età del bambino, otterremo composizioni più semplici, o più elaborate, e vedremo nascere per ogni colore infinite tonalità e sfumature.
E’ adatto anche agli adulti.
Se è la prima volta che vi cimentate con questa tecnica di pittura ad acquarello, vi consiglio prima di cominciare di leggere qui: 

ACQUARELLO STEINERIANO – La visita del raggio di sole

Una mattina di un giorno molto speciale, mentre il sole stava per sorgere offrendo al mondo il suo “Buongiorno!”, uno dei suoi raggi decise di andare  a portare agli uomini il suo personale saluto prima di tutti gli altri raggi.
Questo raggio era formato, come lo sono tutti i raggi del sole, da sei raggi più piccoli di colore diverso, ma poichè ognuno indossava un mantello bianco, e si muovevano tutti insieme per mano, sembravano un unico raggio bianco.

Era l’alba, e non appena il raggio prese a scendere dal sole, per portare il suo messaggio d’amore al mondo più in fretta che poteva, attraversò una fessura delle persiane di una finestra: era la finestra della cameretta di Antonio, che se ne stava a dormire al canduccio del suo letto. Entrando nella stanza, il raggio andò a posarsi proprio su un vaso di cristallo che si trovava sulla scrivania, e non appena attraversò quel materiale così puro, sfaccettato e trasparente, tutti i piccoli raggi colorati che lo formavano si tolsero i loro mantelli bianchi e andarono a posarsi sul soffitto della stanza, mano nella mano, formando bellissimo girotondo che danzava coloratissimo proprio sopra al letto di Antonio.
Dei sei piccoli raggi, i tre maggiori si prendevano cura dei tre minori, e li aiutavano in ogni occasione a brillare della loro luce particolare, li aiutavano ad essere se stessi. I tre fratelli maggiori erano il rosso, il giallo e il blu.

(i bambini stendono i tre colori sul foglio, a loro gusto, facendo in modo di  riempirlo, ma evitando che i colori si tocchino tra loro):

Il rosso e il giallo tenevano per mano insieme il piccolo arancio. E il piccolo arancio condivideva il calore del rosso e la luminosità del giallo, stando tra loro, ed era molto felice.

 (i bambini lavano bene il pennello, e senza prendere altro colore, portano un po’ di rosso sul giallo e un po’ di giallo sul rosso):

Con l’altra mano il giallo teneva accanto a sè il piccolo verde, aiutato dal blu. E il piccolo verde condivideva la luminosità del giallo e il fresco del blu, stando tra loro, ed era molto felice.

(i bambini, dopo aver lavato bene il pennello e senza aggiungere altro colore portano un po’ di blu sul giallo e un po’ di giallo sul blu):

Con l’altra mano il blu teneva accanto a sè il piccolo viola, aiutato dal rosso. E il piccolo viola condivideva il calore del rosso e il fresco del blu, ed era molto felice.

(Infine i bambini, come per gli altri colore, fanno incontrare tra loro blu e rosso)

Così rosso, arancio, giallo, verde, blu e viola facevano il loro girotondo luminoso guardando dall’alto il bambino, e non passò molto tempo che Antonio sentì la loro luce sulle palpebre chiuse, e aprì gli occhi per vedere cosa stesse succedendo. Si svegliò pensando: “Ma c’è della luce, deve essere già mattino!”.


Si alzò dal letto, si lavò il viso e le mani, e si vestì. Prima di andare in cucina per la colazione, aprì le persiane della sua cameretta, per far entrare più luce.
Non appena lo fece, i sei raggi colorati scesero velocissimi dal soffitto, attraversarono di nuovo il cristallo del vaso, si rimisero i loro mantelli bianchi, e felici corsero verso il sole, per riunirsi agli altri raggi e aiutarli a rendere luminoso il giorno.
E Antonio guardò fuori e disse “Buongiorno, sole!”, e lo ringraziò per avergli inviato quel raggio a fargli visita nella sua stanza. Era molto contento.

(Adattamento da un racconto di Cornelia Fulton Crary)

Addobbi natalizi fai da te PALLINA PER L’ALBERO DI NATALE

Addobbi natalizi fai da te PALLINA PER L’ALBERO DI NATALE realizzata in cartoncino colorato e carta velina, con tutorial e cartamodello scaricabile e stampabile gratuitamente in formato pdf.

Addobbi natalizi fai da te PALLINA PER L’ALBERO DI NATALE
Materiale occorrente:

cartoncino colorato
carta velina colorata
forbici e taglierino
colla da carta
cartamodello

Addobbi natalizi fai da te PALLINA PER L’ALBERO DI NATALE
Cartamodello:

Addobbi natalizi fai da te PALLINA PER L’ALBERO DI NATALE

Come si fa:

riportate il cartamodello sul cartoncino:

e ritagliate. Iniziate poi ad incollare sul retro la carta velina colorata, così:

Questo è il risultato finale:

Se avete bambini più piccoli, mentre vi dedicate a questi addobbi, potete preparare per loro delle semplici sagome di cartoncino (cuori, stelline, alberelli, ecc…), incollare sul retro della carta velina bianca o carta da lucido trasparente, e poi i bambini potranno decorarla incollandovi sopra gli avanzi di carta velina colorata che lascerete sul tavolo a loro disposizione:

Il lavoretto è semplicissimo, ma il risultato bellissimo:

Addobbi natalizi fai da te PALLINA PER L’ALBERO DI NATALE

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

Addobbi natalizi fai da te STELLINA TRASPARENTE

Addobbi natalizi fai da te STELLINA TRASPARENTE realizzata con cartoncino colorato e carta velina: tutorial e cartamodello scaricabile e stampabili in formato pdf.

Addobbi natalizi fai da te STELLINA TRASPARENTE
Materiale occorrente:

carta velina colorata
cartoncino colorato
forbici e taglierino
colla da carta
cartamodello

Addobbi natalizi fai da te STELLINA TRASPARENTE

Cartamodello:

Addobbi natalizi fai da te STELLINA TRASPARENTE

Come si fa:

ritagliate la sagoma della stella, eventualmente ingrandendo o rendendo più piccolo il cartamodello, nel cartoncino colorato:

e incollate le veline colorate seguendo il vostro gusto personale, evitando soltanto che le varie veline si sovrappongano tra loro:

Questo è il risultato finale:

Le stelle possono essere appese all’albero di Natale, applicate alle finestre, oppure unite tra loro a formare un festone:

Addobbi natalizi fai da te STELLINA TRASPARENTE

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

Lavoretti per Natale BABBO NATALE ORIGAMI

Lavoretti per Natale BABBO NATALE ORIGAMI semplicissimo e molto grazioso, adatto ai bambini della scuola primaria, può essere usato come decorazione per l’albero di Natale, essere incollato all’interno di un biglietto d’auguri oppure per comporre festoni e mobiles per decorare la casa.

Materiale occorrente:

due fogli quadrati di carta da origami rossa con retro bianco (misure a piacere; io ho diviso in quattro un foglio 15 x 15

colla da carta

Come si fa:

prendete il primo foglio, tenetelo dalla parte colorata e fate due piccoli risvolti (a occhio) lungo il margine sinistro e quello inferiore, così:

voltate il foglio e piegate in questo modo:

a sinistra e poi a destra:

voltate il foglio:

piegate la punta che si trova in basso così:

quindi ripiegatela di nuovo verso il basso, lasciando una distanza di circa 1 cm, così:

voltate, e il primo elemento è già pronto:

prendete ora il secondo foglio, posatelo sul tavolo dalla parte rossa e fate questi due risvolti, questa volta lungo i margini superiore ed inferiore:

voltate dalla parte bianca:

e piegate a metà, così:

aprite:

e tenendo come punto di riferimento la piega della metà, fate una piegatura a sinistra:

e una a destra, così:

poi piegate due triangoli a destra ed a sinistra, così:

infine ripiegate la parte superiore dell’elemento (a occhio):

sulla parte inferiore; ed anche il secondo elemento è completato:

Incollate il primo elemento (testa) sul secondo (corpo), se volete piegate il cappuccio del vostro Babbo Natale verso il basso, e la vostra decorazione è pronta:

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

Biglietto natalizio pop up con albero di Natale

Biglietto natalizio pop up con albero di Natale: anche i bambini più piccoli, con pochissimo aiuto, possono realizzare questo fantastico biglietto d’auguri…

Biglietto natalizio pop up con albero di Natale
come si fa

Per prima cosa disegnate sulla carta verde delle strisce di larghezza crescente (io le ho fatte di 2, 3, 4 e 5 cm; in corso d’opera ho aggiunto in fondo altre due strisce larghe sempre 5 cm):

e ritagliatele:

Pieghettate ogni striscia, possibilmente in modo regolare (circa 1 cm a piega):

Piegate a metà il cartoncino che fungerà da biglietto d’auguri, quindi incollate la prima striscia sulla facciata di sinistra, col margine di destra che coincida con la piega della metà del biglietto:

e procedete allo stesso modo con le altre striscioline pieghettate, così:

mettete della colla sulla piega in alto della prima striscia:

e incollatela sulla facciata di destra del biglietto d’auguri, parallela a quella di sinistra e sempre col margine il più vicino possibile alla piega della metà del biglietto:

Fate la stessa cosa con tutte le altre strisce pieghettate:

Aggiungete una stellina gialla in alto, ed è fatta:

 Biglietto natalizio pop up con albero di Natale

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

LAVORETTI PER NATALE candelina con molletta

LAVORETTI PER NATALE candelina con molletta di cartoncino, per decorare un centrotavola o per l’albero di Natale; semplice e molto veloce è un lavoretto adatto anche ai bambini più piccoli.

da un foglio di cartoncino rosso ritagliate due strisce larghe ognuna 3 cm, e incollatele tra loro ad angolo retto:

Piegate le strisce in questo modo, alternando: striscia orizzontale, striscia verticale, ecc…

otterrete una “fisarmonica”.

Tagliate l’eventuale cartoncino in eccesso dopo l’ultima piegatura e fissatela con della colla:

Ritagliate una fiammella più piccola nel cartoncino giallo chiaro:

ed una più grande nel cartoncino giallo scuro, e incollatele. Ricordate di calcolare anche una linguetta in basso (da tagliare in due) nella fiammella giallo scuro, che servirà per fissarla alla candela. Con una penna a sfera nera disegnate lo stoppino:

Fissate:

se volete con due piccoli ritagli di cartoncino rosso potete nascondere le linguette gialle:

Nel cartoncino verde ritagliate la base circolare (o nella forma che preferite) ed incollatevi la candela:

Infine incollate il tutto ad una molletta di legno per bucato:

ed è fatta:

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

Decorazioni natalizie – un mobile di cartoncino

Decorazioni natalizie – un mobile di cartoncino con abeti tridimensionali, stelle e cuori. Il tutorial fotografico è completato dai modelli scaricabili in formato pdf.

 

Il mobile è formato da 6 abeti (per ogni abete tagliare 4 forme), una stella grande (tagliare 2 forme), 5 stelle piccole (tagliare 10 forme) e 3 cuori (tagliare 6 forme):

Gli abeti possono essere tagliati 4 a 4: formate un “libretto” di 4 fogli di carta verde piegati a metà e infilati uno nell’altro. Copiare il modello facendolo combaciare con la metà piegata e ritagliare:

Per ogni alberello incollare così le  4 sagome una sull’altra:

Poi aprire e incollare l’ultima mezza sagoma sulla prima mezza:

Questo è un alberello aperto:

Per comporre il mobile seguite questo schema: nel filo centrale stella grande (una davanti e una dietro il filo, per tutte le stelle e i cuori), abete, cuore, stella piccola, abete; nei due fili a destra e sinistra del filo centrale: stella piccola, abete, cuore; nei fili esterni stella piccola e abete:

 Decorazioni natalizie – un mobile di cartoncino

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

Exit mobile version

E' pronto il nuovo sito per abbonati: la versione Lapappadolce che offre tutti i materiali stampabili scaricabili immediatamente e gratuitamente e contenuti esclusivi. Non sei ancora abbonato e vuoi saperne di più? Vai qui!

Abbonati!