Operazioni in colonna – Cartellini in bianco

Operazioni in colonna – Cartellini in bianco. Ho preparato queste schede in bianco per le operazioni in colonna. Ce ne sono con sole decine e unità, centinaia decine e unità, e migliaia centinaia decine e unità.

I colori sono quelli delle schede dei numeri Montessori.

I bambini le utilizzano liberamente per le loro esercitazioni, e poi le ripongono nel loro schedario individuale.

Operazioni in colonna

Cartellini pronti in formato pdf qui

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Operazioni in colonna

Dettati ortografici ESCLAMAZIONI

Dettati ortografici ESCLAMAZIONI – Una collezione di dettati ortografici per esercitare la scrittura delle esclamazioni, per la scuola primaria.

“Eh, via, non c’è bisogno di piangere!”.

“Ehi! Ehi! Dove andate? Non sapete che di qui non si può passare?”.

“Deh, siate generoso! Perdonatelo!”.

“Ohi! Ohi! Affogo!”, gridava il ragazzo, sentendosi mancare il respiro.

“Uh! che bestiaccia!”.

“Ahimè! La cosa è molto grave: bisognerà avvertire la mamma.”.

Ahi! Ma perchè non hai fatto attenzione? Mi hai pestato un piede.

Ehi, Emilio, giacchè sei qui, puoi darmi una mano nei preparativi o ti dispiace?

Ohi ohi, le cose si mettono male. Alberto è molto arrabbiato; ogni volta che sente parlare di Giovanni va in escandescenze. Eppure, fino a pochi giorni fa andavano d’accordo. Cosa sarà successo fra loro? Mah!

Toh, chi si vede!

Ah! Oggi sono stato proprio sfortunato!

Ahi! Non vedi che mi hai fatto male?

Sta attento ve’!

Oh, Gino, ti è piaciuto lo spettacolo?

(in costruzione)

Dettati ortografici ESCLAMAZIONI – Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Dettati ortografici APOSTROFO

Dettati ortografici APOSTROFO – Una collezione di dettati ortografici per esercitarsi con le parole con l’apostrofo, per la scuola primaria.

Non posso giocare all’aperto perchè piove.

Un’amica di Giorgio è ricoverata all’ospedale di Milano.

Tutti i bambini si ritroveranno nell’atrio della scuola.

Nell’acquario guizzano i pesci rossi.

Le lancette dell’orologio segnano le cinque.

Le orecchie dell’asino sono lunghe.

La visita dell’amico mi ha procurato tanta gioia.

L’aquila ha il nido sull’alto monte.

Sull’albero di Natale splendono le luci.

Dall’America sono partite grosse navi. Dall’alba al tramonto tutti lavorano.

Da’ retta a me e sarai contento.

Fa’ il tuo dovere.

Di’ sempre il vero quando ti si chiede qualcosa.

Va’ dritto per la tua strada se non vuoi essere importunato.

Da’ a lui quanto chiede.

Fa’ a me questo favore.

Sta’ a me vicina.

Fa’ in piacere di star zitto.

Va’ ad imbucare la lettera che ti ho dato.

Di’ che stia tranquillo.

Va’ a comprarmi un francobollo.

Quest’anno il tempo è stato abbastanza clemente.

Scarse le piogge di quest’autunno, brevi le apparizioni della neve quest’inverno.

Ricordo l’altro anno: quell’albero di pino si curvava perfino sotto il peso della neve.

Quell’angolo del cortile si era trasformato in un pantano.

Ricordate come quell’argine del canale avesse ceduto in seguito alla pioggia? In quell’occasione tutti ebbero paura e gli uomini dovettero abbattere quell’antico cascinale, che sorgeva proprio vicino all’argine. Tuttavia a quest’ora lo avranno già ricostruito un po’ più lontano.

C’era un giornale là, chi l’ha preso?

S’era stabilito così: c’era anche il papà quella sera, ora è impossibile cambiare l’ora.

S’è dimenticata che m’aveva promesso d’avvertirmi.

M’hai portato un bel libro da leggere quando sarò in campagna quest’estate?

Luisa, l’hanno consegnato a te quel pacco così pesante?

Vieni, e lascia che ti aiuti un po’.

Quand’egli t’indicò il cespuglio, vedesti dov’era nascosta la palla.

Sull’imbrunire c’incamminammo verso l’altro paese che s’intravvedeva sulla collina soprastante.

Un’ascia s’abbattè sul tronco dell’albero.

Quand’era stanco si riposava sui massi.

Ripreso il cammino spingeva avanti, quant’era possibile, lo sguardo.

Quand’era arrivato il treno io ero appena giunto alla stazione.

Quant’è bella la scena che ci offre la natura in questi giorni di primavera!

Raccolse tant’erba quant’era necessaria a mantenere le due mucche che aveva comprato.

E’ un bel cane, è il terz’anno che l’ho con me.

L’altr’anno l’ho incontrato durante le vacanze.

Anch’io gliel’ho detto di non tardare mezz’ora perchè non occorreva nient’altro.

Quand’ella verrà glielo dirò. Gliel’hai spiegato dov’è la casa di Giorgio?

Gliel’avevo detto quando partì.

Gliel’ho disegnato  proprio com’era.

Gliel’hanno detto appena è arrivato.

L’ho visto pallido e magro: dev’essere stato malato.

Gliel’hai detto che quella sera suo fratello s’era sentito male?

Se lui t’ha offeso ti chiederà perdono.

T’ho detto e t’ho ripetuto che io non so nulla.

M’è passato proprio davanti, ma non l’ho riconosciuto.

Adolfo è il conforto, l’aiuto, il sollievo della sua povera madre.

La lettera che t’invio v’apporterà nell’animo una dolce soddisfazione.

Questo o quest’altro per me fa lo stesso.

Chi loda se stesso s’imbroglia.

Quell’uomo non aveva una bella cera.

Quando tu m’hai detto quella cosa, io pensavo a tutt’altro.

Se t’avessi rimproverato avrei fatto meglio.

Quand’egli seppe la notizia, corse subito a riferirla alla mamma.

Ci accorgemmo ch’era tardi e c’impaurimmo.

C’incamminammo verso l’uscita, ma dovemmo girare mezz’ora per trovarla.

Il nonno m’ha raccontato una favola, ma tu dov’eri?

L’altr’anno durante le vacanze natalizie andai a sciare.

T’indicai l’uscita e tu te ne andasti mogio mogio.

Dettati ortografici APOSTROFO – Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Dettati ortografici ACCENTO

Dettati ortografici ACCENTO – Una raccolta di dettati ortografici per questa difficoltà di scrittura per la scuola primaria.

Mario uscì, passò il cancello, infilò la strada e corse finchè non ne potè più. S’era alzato tardi per andare a scuola. Suo fratello invece era già pronto, perchè s’era alzato presto. Entrò in cucina, mangiò tranquillamente, poi adagio s’avviò alla stazione. Quando il treno arrivò egli salì e partì per recarsi in città.

Là, sull’estremo orizzonte, dove nè la terra nè il cielo hanno precisi contorni, rimane per poco un chiarore rossastro: è l’ultimo saluto del dì che muore. Il sole, l’astro del giorno, dà un bacio al cielo prima che s’ingemmi di stelle, dà un bacio alla terra prima che si sprofondi nella quiete della notte. Il ricordo che di sè ci lascia è così dolce e così caro che le ore future saranno di rimpianto e d’attesa.

Non lo vidi nè a scuola nè in cortile e il giorno mi sembrò più lungo e più noioso. Andai anche  a cercarlo là, al solito posto accanto al cantiere, ma i compagni mi dissero che lì non era venuto. Uno aggiunse che forse suo padre se l’era portato con sè. “Sì”, intervenne un altro, “mi sembra proprio di averlo visto in automobile: si dirigevano verso la campagna”. Da mio fratello seppi poi che era vero. Tuttavia la sua assenza mi dà pensiero perchè è la prima volta che parte senza avvertirmi.

Da più giorni piove. Il temporale non ci dà tregua. Là, nell’angolo più basso del cortile, si è formata la più grande pozzanghera. La pioggia può cessare da un momento all’altro, ma è anche vero che ora vien giù come se non dovesse smettere mai. Ciò ci impensierisce perchè già lo scorso  anno avemmo un allagamento, che ci costrinse in casa tutto un dì. Nè io nè i  miei fratelli ci azzardammo ad uscire. Solo il giorno dopo il babbo ci portò con sè.

Ma ve lo devo proprio portare lì? Qui non c’è anima viva.

E’ più di là che di qua.

Non ti verrò mai più vicino.

 Dettati ortografici – Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Dettati ortografici DOPPIE

Dettati ortografici  DOPPIE – Una raccolta di dettati per la scuola primaria per questa difficoltà ortografica.

Il fumo esce dal camino. Quando fummo in cammino incominciammo a cantare.

Io sono stanco ed ho sonno.

Tutti sanno che chi è sano deve cercare di conservare la sua salute.

Nel mese di giugno le messi sono abbondanti.

Ada va a passeggio lungo le rive dell’Adda.

Entrai in casa e mi tolsi il cappello; m’accorsi allora che mio padre aveva un diavolo per capello.

Alla sera i pulcini vanno sotto l’ala della chioccia ed i fiori vengono portati nella serra.

In un vano della mia casa c’è una cassa di libri.

Una bella pecorella bela nell’ovile.

Spesso la mamma dice che ha speso troppo.

Nel vaso sono disposte alcune rose rosse di serra.

La sera giunge presto e la nonna serra al cuore il nipotino.

Giorgio gioca con la pala, Luisa invece preferisce divertirsi con la palla.

Sul nono gradino della scalinata c’era il nonno di Attilio.

Difficoltà ortografiche DIGRAMMI VARI

Difficoltà ortografiche DIGRAMMI VARI – Una raccolta di dettati ortografici per la scuola primaria.

La neve si scioglie e diventa acqua liquida.

I bambini non bevono i liquori.

Quella stoffa è di buona qualità.

Sul quadro c’è qualche macchia.

L’aquila è un uccello rapace.

Gli inquilini della casa sono tranquilli.

Lucia sa costruire gli aquiloni.

Quando tornerà la mamma?

C’era una grande quantità di neve.

Quattro spazzini spazzarono la strada.

Il nonno ha comprato quattro quintali di patate.

La quercia produce le ghiande.

L’acqua è indispensabile per la vita dell’uomo, delle piante, degli animali.

In cucina c’è l’acquaio.

Scende un’acquerugiola noiosa.

Che acquazzone!

Quel panettone fa venire l’acquolina in bocca.

In Sardegna c’è un grande acquedotto.

Nell’acqua vivono i pesci.

Scendendo le scale Mario scivolò.

Non sciupare i libri.

Un ragnetto ha tessuto la ragnatela nel cavo di una pigna.

La magnolia offre dei fiori bellissimi.

Quando compio il mio dovere, poi ho la coscienza tranquilla.

I soldati mangiano la pagnotta.

Emilio si è bagnato giocando presso lo stagno.

Ho fasciato un dito, perchè mi sono tagliato.

L’agnello belava nel prato.

I fogli del quaderno sono rigati.

Il pesce è fresco.

I cuochi sono i re della cucina.

Quando piove calzo un paio di scarpe di cuoio.

Quel banchiere riscuote le somme di denaro.

Sul taccuino ho segnato il numero di telefono di Giovanni.

Ci fu un tempo in cui i merli erano tutti bianchi e facevano il nido in gennaio. Una merla sbeffeggiava il gennaio così: “E’ la sera del ventotto. Tu stai per andartene. Ah ah! Le tue minacce non m’impauriscono più!”. Ma ecco la vendetta di gennaio ! Negli ultimi tre giorni del suo regno accumulò un freddo intensissimo. L’infelice merla dovette rifugiarsi, soi suoi figli, su su in un camino fuligginoso. Da allora i merli divennero neri e gli ultimi tre giorni di gennaio sono sempre rimasti i più freddi dell’anno.

Quando ho affermato che l’acqua occupa i quattro quinti del globo, tu non l’hai creduto. Eppure l’acqua, come l’aria, è ovunque. Ha il suo proprio luogo negli oceani, nei mari, nei laghi, nei fiumi, sotto terra, ma in notevole quantità la troviamo anche in tutti i corpi che hanno vita.Hai mai osservato una vite potata? L’esile tralcio tagliato è diventato una piccola fontanella da cui gocciolano stille lucentissime: le lacrime della vita. I vegetali ne hanno in quantità copiosa e non poca è all’interno del nostro corpo e di quello degli animali.

Un contadino aveva quattrocento monete d’argento. Andò al  mercato e comprò delle pecore. Gliene dettero una ogni cinque monete. Tornando si trovò a dover passare un fiume gonfio d’acqua per una gran pioggia ch’era venuto giù. Sulla riva c’era una barchetta così piccina che potevano entrarci il contadino e una pecora per volta. Cominciò dunque il pover’uomo a passare con una pecora… Ma qui il narratore di questa novella tacque. “E dopo?” gli chiesero gli ascoltatori. “Dopo? Lasciamo prima passare tutte le pecore; quando saranno passate seguiterò.

Nella famiglia ognuno ha le affettuose e sollecite cure dei genitori, nella scuola tutte le attenzioni del maestro che ci istruisce e ci educa. Che possiamo desiderare di più? Oh, pensiamo a tanti bambini che non hanno nè le carezze dei loro cari, nè le gioie serene di una vita tranquilla: nulla di tutto quanto può alleviare le sofferenze inevitabili della vita, nulla di ciò che la rende bella.

In inverno c’è sempre molta nebbia.

Saremo promossi se se lo meriteremo.

Il pavimento si pulisce con la cera.

Alla festa c’era anche il direttore della scuola.

M’ha detto che quand’anche io gli avessi fatto questo torto, egli m’avrebbe perdonato.

Difficoltà ortografiche DIGRAMMI VARI – Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Dettati ortografici SE SE’ S’E’, SERA S’ERA, uso di E’ ed E

Dettati ortografici – SE SE’ S’E’, SERA S’ERA, uso di E’ ed E – una raccolta di dettati ortografici su queste difficoltà di scrittura per la scuola primaria.

Se mi dirai la verità io ti perdonerò.

Egli aveva condotto con sè il fratello.

Antonio s’è dimenticato d’avvertirci.

Egli s’era trovato lì per caso sabato sera.

Egli s’era impegnato a fare tutto da sè.

Tutta la sera non ha fatto che piovere.

S’era sbucciato un po’ il ginocchio sinistro.

Tutti aspettavano con ansia quella sera. L’egoista non pensa che a sè.

A me piacciono i fiori. M’è caro il tuo ricordo. Vieni da me oggi.

Lo zio Nino ha mandato un bellissimo dono per te. T’è piaciuto il dono dello zio Nino?

Questa fiaba m’è piaciuta molto, e a te?

La pianta del tè è coltivata nei paesi caldi.

Preferisci bere il caffè o il tè?

Questa mattina al mercato m’è parso di vedere tua cugina.

A me e a te non piace il tè.

M’è passato proprio davanti, ma non l’ho riconosciuto.

S’era fatto buio e per le strade non c’era più nessuno.

Quant’è faticoso il lavoro compiuto contro la nostra volontà!

L’avevo detto che di te non c’è da fidarsi!

S’era fatto sera improvvisamente.

Dov’eri che ti ho cercato per tutta la sera?

Una vera fortuna non aver trovato la nebbia quella sera.

Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Dettati ortografici SC GN GL

Dettati ortografici SC GN GL  – una raccolta di dettati su queste difficoltà ortografiche per la scuola primaria.

La scimmia si diverte dondolandosi ai rami di un albero.

Il pesce  spada è molto pericoloso.

I coniglietti dello zio hanno il pelo bianco.

Non sciupare i fogli del quaderno.

La campagna è spoglia.

Le foglie dell’abete resistono al freddo dell’inverno.

Che sciocchezza!

Il pastorello raccoglie le pigne.

Gli scoiattoli sono in letargo.

Nella bottiglia non c’è più latte.

Arturo ha sciupato il suo libro di favole.

Le lavandaie sciorinano i panni al sole. Il giglio è candido.

Ogni medaglia ha il suo rovescio.

Sulla soglia di casa tutta la famiglia attendeva la zia. Io e Iei abbiamo passeggiato sotto il viale dei tigli.

I gladiatori combattevano nel circo con le fiere.

Maglione, fogliame, tovaglia, voglia, paglia, aglio, pagliaio, foglia, meglio, scegliere, coniglio, figli, conchiglie, tiglio, miglio, pagliericcio, scoglio, bottiglia, foglio, sveglia, sbadigliare.

Bagno, ragno, cigno, legno, regno, sogno, gnomo, guadagno, agnello, falegname, campagna, cicogna, lasagne. prugne, stagno, signore, compagno, maligno, ragnatela, insegnante, mugnaio, pugno, usignolo, lagna.

DETTATI ORTOGRAFICI – Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Dettati ortografici GLIA LIA, GLIO LIO

Dettati ortografici GLIA LIA, GLIO LIO – Una collezione di dettati per la scuola primaria per queste difficoltà ortografiche.

La zia Gigliola nel mese di luglio venne con un naviglio dall’Australia, e visitò i suoi parenti in Italia.

C’era la bella Lilia che aveva lunghe ciglia, la cuginetta Amalia che lavorava a maglia, la sorellina Aurelia che all’alba era già sveglia, mentre il cugino Emilio faceva uno sbadiglio.

Il nipote Basilio si curava col tiglio, ed il bisnonno Giulio preparava un intruglio.

La cognatina Clelia infornava una teglia, ed il prozio Aurelio sceglieva sempre il meglio. Il piccolo Virgilio giocava col coniglio e col cagnetto Ollio sul prato di trifoglio.

La cameriera Cecilia, pulita la fanghiglia, ritornava in famiglia. Partiva per la Puglia e arrivava in Sicilia.

Prima di ripartire, zia Gigliola posò per una statua di scagliola: prima di ritornare in Australia col naviglio, la regalò alla balia che amava la cianfrusaglia.

Molti furono costretti a vivere in esilio per sfuggire alle vendette dei tiranni.

Il figlio del signor Guglielmo si chiama Giulio.

Clelia coltivava con amore una bella pianta di dalia.

Stamattina Aurelio spedì un vaglia al proprio figlio che viveva sull’isola del Giglio.

L’olio di oliva è un ottimo condimento.

Gli uccelli si nutrono di miglio, di insalata, di frutta e di insetti.

La mia balia è una donna della campagna romana.

Mentre lavoravo mi è sfuggita una maglia.

Attilio se ne stava tranquillamente seduto su uno scoglio.

DETTATI ORTOGRAFICI – Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Dettati ortografici CA CU CO CHE CHI, GHE GHI GE GI

Dettati ortografici CA CU CO CHE CHI, GHE GHI GE GI – Una raccolta di dettati per la scuola primaria per queste difficoltà ortografiche.

Nella gabbia grande canta un canarino giallo. Il gelo di questi giorni è intenso: ha fatto ghiacciare anche la fontana dei giardini pubblici.

La chiave è nella serratura e la porta è chiusa.

Chi parla troppo, sbaglia; chi parla poco, pensa.

Il cielo è nebbioso.

Giochiamo in cerchio.

Giorgio e Amerigo sono amici. Anche Giovanna ha due amiche.

Gli occhiali del nonno sono rotti.

Chiediamo a Maria se ha visto i bachi.

I bruchi sono degli animaletti.

Alla mamma ho dato un bacio affettuoso.

Sai giocare a bocce?

Nel legno ci sono alcuni buchi.

Gli aghi sono appuntiti.

Il lago di Como è incantevole.

Le ghiande piacciono ai porcellini.

Col fuoco si fa un bel rogo.

Il vento mugghia.

Pagheremo domani il droghiere.

Chi dorme come un ghiro?

La marmotta è in letargo.

Ca cu co H no; che chi H sì!

Cotone, casetta, custode, chiave, nacchere, cuscino, colorificio, cartella, chiesina, maccheroni, costoso, cullare, canestro, cuore, bocche, chiudere, inchiostro, castagna, commercio, racchiuso, immacolato, boccone, vacchiette.

Ga gu go H no, ghe ghi H sì!

Gavetta, guscio, goloso, margherite, ghiottone, gastronomia, rugoso, guercio, ghette, maghi, gas, guizzare, spigolo, ghianda, arguto, magro, ghirlanda, regata, gomma, gufo, vaghe, lago, rughe, righetto, gattino, rogo.

Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Dettati ortografici S Z

Dettati ortografici S Z – Dettati per la scuola primaria per questa difficoltà ortografica.

In classe c’è silenzio. Che bellezza, ho ritrovato il mazzolino di fiori!

Dovevo studiare la lezione, ora devo eseguire le addizioni.

La visione del tramonto del sole è sempre bella.

La provvidenza pensa a tutto.

L’aviazione italiana è valorosa.

La tazza è rotta.

Le tasse vanno pagate subito.

(in costruzione)

 

Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

 

Dettati ortografici SCI SCE

Dettati ortografici SCI SCE – Una raccolta di dettati per la scuola primaria per queste difficoltà ortografiche.

Gli sciatori scendono sulla neve con gli sci, e scendono veloci sulla discesa. Chi invece non sa sciare, scivola sul ghiaccio con gli schettini o scende dall’altro con slitte e slittini gridando: “Pistaaa!”. Attenti però a non schiantarsi sui tronchi scendendo troppo veloci.

Fruscio, frusciare, frusciante, nascere, nascita, pascere, uscio, uscire, ruscello, ruscellare, sciolto, sciogliere, sciabola, asciugare, asciugamani, asciugatoio, asciutto, sciupare, sciupone, sciupato, sciame, sciamare.

Guscio, uscio, scintilla, conoscere, pescecane, scenata, sconosciuto, ambasciata, scimmiotto, nascere, scegliere, sci, sciare, scenario, scioperato, visceri, scialle, conosciuto, maresciallo, sciacallo.

Pesce, fascia, scialle, prosciutto, cuscino, sciabola, fascio, coscia, ruscello, sciatore, scimmia, ascia, uscio, sciarpa, liscio, scendere, guscio, scena, sciame, sciocco, sciupare, pescivendolo, asciugamano.

La scimmia è un animale che imita tutto ciò che vede fare agli uomini. Che animale sciocco!

Via le galline dal campo di grano. Sciò sciò! La massaia le scaccia, ma quelle tornano sempre.

Un pesciolino nuotava nel ruscello. Un giorno quel pesciolino volle arrivare fino al mare. Come finì il pesciolino?

Una biscia è nel fosso. Non aver paura della biscia. Essa non è velenosa come la vipera.

Il pescatore scambiò Pinocchio per un pesce e per poco non lo mise  in padella a friggere con gli altri pesci.

La scimmia è un animale scioccherello. Sa imitare i gesti degli uomini e si dà, per questo, molte arie.

Il ruscello corre fra le erbe e i fiori, cantando la sua canzone. E’ un ruscelletto gaio che fruscia allegramente.

Lo sciatore scivola sulla neve. Ma ad un tratto, povero sciatore! Non scivola più. Ha fatto un bel ruzzolone.

Pesce, fascia, scena, scimmia, sciopero, cuscino, biscia, scellerato, sciocco, sciatore, fasciatura, scena, scimmietta, strisce, discesa, scenario, uscita, scettro, mascella, sciame, sciatrice, cuscinetto, sciarpa.

Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Dettati ortografici R

Dettati ortografici R – Una raccolta di dettati per la scuola primaria per questa difficoltà ortografica.

Padre, madre, freno, prato, drago, grillo, brocca, freddo, infreddolito, freddoloso, raffreddore, fragile, labbra, drago, febbre, febbricitante, febbrone, cresta, frastuono, fabbrica, trappola, intrappolare, braccio, abbracciare, ombrello, ombrellaio, ombrellone, ombrellino, maglieria.

Strada, stradina, stradone, istradare, stradino, straniero, stramazzare, strillo, strillare, strillone, sgranare, tromba, strombettare, trombettiere, spruzzo, spruzzare, sprizzare, crosta, scrostare, crostata, crema, scremare, strutto, struggere.

(in costruzione)

Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Dettati ortografici e filastrocche per la Q

Dettati ortografici e filastrocche per la Q – una raccolta di dettati per la scuola primaria per questa difficoltà ortografica.

Questa è la storia di un’anatra con quattro anatrini che si chiamavano Qua, Que, Qui e Quo. Tutti i giorni, quando mamma anatra li chiamava perchè andassero a tuffarsi con lei nell’acqua dello stagno, doveva starnazzare un bel po’ e urlare a squarciagola, perchè Qua era lento, Que era pigro, Qui era distratto e Quo dormiva sempre. Infine, quando Qua, Que, Qui e Quo si mettevano in fila, l’anatra li portava a tuffarsi nell’acqua quieta dello stagno.

Giorni fa venne qui da noi quel birichino di Quadrio. Indossava, come sempre quando piove, quel suo giubbetto di cuoio scuro. Disse che era di ritorno da scuola: infatti aveva con sè alcuni quaderni. Stette alquanto in cucina a disturbare Maria, la vecchia cuoca. Questa, che stava cuocendo la cena, prima gli promise quattro scappellotti, poi lo spruzzò d’acqua e infine fece l’atto di percuoterlo col mestolo che teneva in mano.

Quaranta, quaresima, quaderno, equestre, liquido, cinquanta, eloquenza, quadrupede, questura, quiete, questore, quercia, pasqua, liquefatto, quoziente, quasi, aquilino, quaglia.

Aquilone, quaderno, qualità, quantità, cinquanta, quadro, squillo, Pasqua, quattro, soqquadro, quattrini, quadrupede, liquirizia, squame, squadra.

Qua qua, fanno le anatre grasse e tranquille. E vanno verso la pozza fangosa dove troveranno squisiti bocconi.
Un bellissimo aquilone vola alto alto nel cielo tranquillo. E’ un aquilone di carta azzurra e ha una coda con quattordici anelli.

L’aquila volava in alto in alto. Disse un aquilone: “Arriverò fino all’aquila se il vento mi aiuta!”. Ma l’aquilone non arrivò fino all’aquila. Era soltanto un aquilone di carta.

Quanti passeri nel bosco! Dicono ai fratellini: “Qui! Qui!” Venite qui! Troverete da mangiare!”.

Qua qua, fa l’anatra ai suoi anatroccoli. “Venite qua”. E li porta a una pozza fangosa dove gli anatroccoli sono felici di nuotare.

Quattro uccellini sono sul ramo e cantano tutti: “Ci! Ci!”. Quattro bambini li guardano e sospirano. Dicono: “Venite da noi, uccellini. Ci divertiremo insieme.”

Aquila, aquilone, aquilotto, quaderno, quattro, cinquanta, soqquadro, squattrinato, qualità, quantità, squillare, liquore, squallido, squadra.

Liquore, quoto, aquila, quattro, quadro, questo, aquilone, cinque, questua, quindici, quotidiani, quarto, quando, quasi, quello.

Il vecchio nano Q, sta sempre con la U
ma vuole ancor di più.
Dice: “Soltanto in tre, si sta come dei Re”
Allora una per volta, chiama O A I E
e finalmente canta: qui quo qua e questa è que.

Ecco qui quattro fratelli, tutti belli questi e quelli
li ritrovai tali e quali, nei quaderni e nei quintali
nei quattrini e nei querceti, in quaranta bimbi inquieti
presso l’aquila che ruota, quando scende a bassa quota
nella quaglia e nel questore, non li trovi invece in cuore
nella scuola oppur nel cuoco, che cucina accanto al fuoco.

Qua… que… qui… quo…
or succede un qui-pro-quo…
perchè in cuor la q non va,
ma ci vuole in qualità,
in querela, in questo, in quello,
e nel quattro e nel quaranta,
e nella quaglia che vola e canta,
ed in quindici, e in Quirino
nella squadra e nel quattrino,
e in soqquadro che, per cose sue,
invece d’una ne vuole due!
Zietta Liù

Filastrocca del qui e del que
Filastrocca del qui e del que:
bimbi cari venite da me.
Filastrocca dei qui e del qua:
bimbi cari vi piacerà.
C’è un quaderno con tanti quadretti,
c’è un bel quadro con quattro angioletti,
c’è una squadra di soldatini,
ci sono cinque vispi bambini.
Corron di qua, saltan di là:
presto la casa a soqquadro sarà.

Il quaderno della Q
Il quaderno della Q
è un quaderno un poco matto:
se tu scambi C con Q
ahi! ti buschi un brutto quattro,
perchè in cuor la Q non va,
ma ci vuole in qualità.
Vuol la C il signor cuoco,
vuol la Q squadra per far gioco.
Con la C si va in cucina.
Pippo a scuola stamattina
ha imparato la lezione:
che soqquadro è un gran padrone
che si scrive con due Q.
Che pasticcio, dimmi tu!

Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Dettati ortografici MB MP

Dettati ortografici MB MP – una raccolta di dettati per la scuola primaria per queste difficoltà ortografiche.

In novembre e dicembre le foglie cambiano colore e cadono. Solo i sempreverdi sembrano avere compassione dei bambini e le trattengono, così campi e giardini sono meno tristi e brulli. Poi di neve imbiancano e a primavera i rami spogli si riempiono di nuove foglioline, che offrono la loro ombra alle prime campanule.

Tempo, temporale, temporalesco, tempesta, bomba, rimbombo, lampo, lampeggiare, lampada, bimba, bambola, gamba, ambizioso, impaurito, impaurire.

Carluccio rompe tutto; dopo è scontento, rimpiange i giocattoli che ha rotto e tenta di farseli ricomprare. Chi ha accompagnato quel bambino dal dentista? Giulia esce di casa per tempo per venire a scuola; per la via ode un rombo; leva il viso e vede un aeroplano che solca il cielo limpido: pare una rondine lucente.

Imbuto, piombo, bambina, gamba, lombrico, bombardiere, ambo, imberbe, imbarcare, timbro, imboccare, imbroglio, tombola, ombra, tomba, ombrello, tombino, ombroso, bambagia, imbrunire, gambero.
Pompiere, rompere, impigliare, impacco, limpido, empio, impedire, ampio, campana, rampante, rimpianto, completo, camposanto, zampone, campagna, lampione, campione, zampogna, impossibile.

Spugna, bisogno, castagna, bagnino, guadagnare, fogna, carogna, legnaia, prugna, cognato, castagnaccio, gnocco, ingegnoso, sognatore, signorina, regnante, segno, cagnolino, vigna, zampogna.

Temporale, bimba, rimbombo, bambino, ambizioso, impaurito, rombo, lambire, ambo, impetuoso, lampeggiare, tempo.

Un bambino aveva avuto in dono una tromba e suonava tutto il giorno. Diceva la mamma: “Bimbo mio, tu mi farai diventare sorda!”.

Una bambina aveva avuto in dono una bella bambola. Diceva quella bambina: “Ti voglio tanto bene. Tu sei la bambola del mio cuore”.

Mario ha voluto che ti regalassero un ombrello. Ora piove, ma il bambino non può uscire. Dice Mario: “Che cosa me ne farò di un ombrello se poi non posso uscire quando piove?”.

Quando fa il temporale, il cielo è buio e tempestoso, i lampi rischiarano la terra, cade la pioggia, il tuono rimbomba.

Un bambino era molto pauroso. Si impauriva del rimbombo del tuono, del chiarore dei lampi, aveva paura del buio. Quel bambino non aveva affatto coraggio.

Rampa, pompa, bambino, lamp, rombo, campo, lombo, tampone, cambiare, zampa, tomba, impaccare, imbottire,  impostare, lembo, tempo, cambio, temporale, impiego, imparare, rimborso, bomba.

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Dettati ortografici GN

Dettati ortografici GN – una raccolta di dettati per la scuola primaria su questa difficoltà ortografica.

Un Re aveva dimenticato nel bosco una pigna d’oro. La vide uno gnomo che pensò di impossessarsene. Chiamò in aiuto il ragno che si mise a tessere intorno alla pigna una ragnatela d’argento… (da completare coi bambini)

Agnello, gnocchi, ignorante, ingegno, ingegnere, ingegnarsi, bagno, bagnarsi, pugno, impugnare, impugnatura, vergogna, sostegno, impegno, legno, legnata, legnaia.

Ragno, lavagna, pigna, cigno, agnello, ragnatela, pugno, legno, vigna, falegname, ignorante, legnata, bagnare, vergogna, sostegno, gnocchi, castagna, cagnolino.

Un ragno era pieno di appetito. Fabbricò la sua ragnatela in un angolo della stanza. Arrivò una mosca, si posò sulla ragnatela. Il ragno se la mangiò.

L’agnellino ha perduto la sua mamma e bela. Chi aiuterà il povero agnellino? La sua mamma ha sentito il suo pianto e corre da lui.

Lo gnomo è un nanetto che vive nei boschi. Ha la sua casina dentro un fungo. Lo gnomo ha una lunga barba bianca e il cappuccio rosso.

Un agnellino bianco e ricciuto giocava fra l’erba. Un giorno, si allontanò dalla sua mamma. Venne il  lupo e se lo mangiò.

Il falegname lavora il legno. I mobili della tua casa sono di legno. Sai scrivere il loro nome?

Agnese ha mangiato troppe castagne e ora dorme, ma il suo sonno non è tranquillo. Fa dei brutti sogni. Sogna l’orco e le streghe. Troppe castagne, Agnese!

Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Dettati ortografici GL

Dettati ortografici GL – una raccolta di dettati per la scuola primaria per questa difficoltà ortografica.

Moglie, magliaia, raglio, foglietti, pagliuzza, conchiglia, giglio, quaglia, voglia, imbroglio, tagliare, taglio, ciglio, maglia, tovagliolo, scompiglio, imbroglione, svogliato.

Aglio, figlio, giglio, maglia, foglia, taglia, paglia, raglio, pagliaio, medaglia, tovaglia, coniglio.

Conigliera, impagliato, medagliere, figliolo, famiglia, conchiglia, Guglielmo, tagliare, veglione.

Il bambino capriccioso dice: “Voglio questo! Voglio quello!”. E invece non ha nulla.

Un coniglio pauroso vide una foglia e scappò a tutta velocità dicendo: “Mamma mia, un mostro!”.

Il pagliaio è un mucchio di paglia. La paglia è stata tolta dal grano e ora serverà da letto per gli animali della stalla.

Il giglio è un bel fiore candido e profumato. Un bambino assomiglia sempre a un candido giglio.

Il ciuchino raglia. Che cosa dice col suo raglio, il povero ciuchino? Dice: “Vorrei biada e fieno, non soltanto paglia!”.

In autunno sono cadute le foglie. Ma a primavera l’albero metterà le gemme e da quelle gemme nasceranno le foglioline nuove.

Coniglio, conigliera, paglia, pagliaio, impagliare, spagliare, medaglia, medagliere, mitraglia, mitragliere, figliolo, famiglia, conchiglia, bottiglia, imbottigliare, ragliare, tagliare, intagliato, veglia, sveglia, svegliare, voglia, svogliato.

Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Dettati ortografici GHE GHI

Dettati ortografici GHE GHI Una raccolta di dettati per la scuola primaria per questa difficoltà ortografica.

Lo scoiattolo è ghiotto di gherigli di noci, mangia anche ghiande, sorreggendole con le zampette unite, quasi recitasse una preghiera. Prima dell’inverno, quel ghiottone si rimpinza per bene, poi dorme quieto, come un ghiro. Poi a primavera, appena è giorno, scivola giù dalla tana, si guarda intorno nel bosco agghindato a festa, e felice corre e gioca, tra le prime ghirlande di fiori gialli e rossi.

Mughetti, laghi, ghermire, ghiotto, ghepardo, ghiandola, gherminella, ghiaia, rughe, ghiaccio, gheriglio, ghiottoneria, ghermitore, ghiacciaia, beghe, aghi, seghe, ghiro, maghe, ghisa, vaghe, ghirigoro.

Funghi, streghe, paghe, sfoghi, acciughe, draghi, aghi, maghi, ghianda, seghe, gheriglio, ghiro, preghiera, unghie, ghiottone, segheria, margherita, laghi, rughe, ghiaia, ghirlanda, cinghiale.

Ghiottoncello, alghe, ghiaccio, inghiottire, ringhiera, agghiacciante.

Il ghiro è un ghiottoncello che ha sempre sonno. Prima si riempie ben bene il pancino di ghiande, noci, bacche. Poi, quando è diventato grasso, si addormenta. Dorme tutto l’inverno.

La margheritina aprì il suo collarino bianco orlato di rosso e il prato fu molto felice. Era tutto fiorito di margherite.

La margheritina era ancora chiusa. Arrivò il sole e picchiò sulla sua corolla: “Apriti, margheritina!”. E la margherita si schiuse tutta al bel sole.

Quanto ghiaccio sulle strade, nei fossati, nelle pozze! Se ne andrà quando verrà il sole caldo. Ma ora  i ghiaccioli pendono dai tetti.

Mario è un ghiottone. Va alla credenza e trova un piattino di funghi che la mamma ha preparato per la cena. Mario mangia i funghi e poi non ha più appetito.

Il nonno ha il viso pieno di rughe. Tante rughe sulla fronte, sulle guance, sul collo. Povero nonnino, queste rughe sono state fatte dal tempo e dai dolori!

Ghiaccio, ghiacciaio, ghiacciare, agghiacciare, ghiacciolo, ghiotto, inghiottire, ghiottoneria, pieghe, pieghevole, ghiro, ghianda, ringhiera, funghi.

Sulla tavola c’è una bella torta piena di ghirigori di zucchero. Margherita, col suo ditino, va a toccare quella bellissima torta, poi non resiste al desiderio di assaggiarne un pezzetto. Margherita è una ghiottoncella.

Dettati ortografici GHE GHI – Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Dettati ortografici A HA, O HO, uso dell’H

Dettati ortografici A HA, O HO, uso dell’H – Una raccolta di dettati per la scuola primaria su queste difficoltà ortografiche.

Ricordati di pensare la parolina “avevo” al posto di tutti gli “o” che trovi. Se puoi pensare “avevo” al posto di “o” e la frase non cambia senso, davanti ad “o” ci vuole la H. Proviamo? Io o una cartella nuova: si può pensare “io avevo una cartella nuova”? Sì! Allora “o” deve essere preceduto da “h” e  si deve scrivere “Io ho una cartella nuova”. Vuoi leggere o scrivere: si può pensare “Vuoi leggere avevo scrivere”? No! Allora “o” deve essere scritto senza “h”.

La casa ha le porte e le finestre.

Quando vado a scuola porto con me i libri.

La mamma mi ha preparato una torta.

Ieri la nostra maestra ci ha accompagnati fino a metà viale, poi ci ha salutati sorridendo.

Il babbo ha comprato una nuova macchina; è una Cinquecento e ha cinque marce.

La nostra aula ha tre ampie finestre ed è esposta a sud.

In quella città c’è una grande stazione ferroviaria.

Essa ha quindici binari per i treni in partenza e in arrivo.

Tu hai un morbido berretto che hai comprato in un negozio vicino ai giardini.

Ho male a un dito; mi duole ed ho timore a medicarlo.

I miei cugini hanno un bel cane lupo; glielo regalarono l’anno scorso quando andarono in campagna.

Sebastiano non ha ancora il trattore. Costa molto ed egli non ha denaro sufficiente per comprarlo. Si ingegna perciò con i buoi; ne ha tre coppie che lo aiutano a preparare il terreno per le semine.

Ho contato le cartoline della raccolta e ne ho numerose.

Hai dato il giornaletto ai tuoi cugini?

Il maestro m’ha consigliato un libretto e la mamma me l’ha comperato subito. E’ un libretto per bambini dagli otto ai nove anni. La sua lettura m’ha insegnato molte cose, ma una sola m’ha colpito più delle altre. L’aiutarsi a vicenda rende la vita più facile. Ciò è vero.

Come m’ha reso felice il sorriso di ringraziamento di un mio amico dopo averlo difeso dalle accuse ingiuste di cattivi compagni! Anche lui era già felice e me l’ha detto quel suo sorriso.

Il babbo è uscito presto. Tu dormivi ancora e non l’hai visto. T’ha dato un bacio leggero per non svegliarti. Tu non l’hai sentito. Ora, sulla tavola, con la scodella del latte c’è un pane fresco. Quel pane l’ha guadagnato il tuo babbo per te, col suo lavoro di tutti i giorni. Il primo dono della giornata che ricevi dal suo amore è quel pane di grano che ha la forma di un cuore.

Lo zio è partito: l’ho salutato stamattina alla stazione.

La mamma cerca la chiave della camera; l’hai vista da qualche parte?

Giorgio voleva la palla per giocare e l’ha persa.

Tutti vogliono salutare il vincitore, ma non l’hanno lasciato libero!

Vorrei leggere il giornale; dove l’hai messo?

Il fuoco si è levato improvvisamente, ma i pompieri sono accorsi e l’hanno domato.

L’anno prossimo frequenteremo la quarta classe.

Tutti l’hanno visto arrivare, pochi l’hanno visto partire.

Questo quadernetto l’ho comprato l’anno scorso.

Il maestro m’ha sgridato, ma la colpa non l’avevo. Tu m’hai detto stamattina che quella lezione non l’avremmo studiata. Quando m’ha detto: “Ma tu come fai a non saperlo?” io non ho saputo cosa dire. Non m’ero mai trovato in un momento simile. Ma un’altra volta non capiterà, te l’assicuro! M’hai messo in un imbroglio, ma non mi ci metterai più. M’hai capito?

Io ho otto anni e mezzo e frequento la terza classe.

La mia merenda consiste in pane imburrato o in frutta mista.

La maestra ci chiede sempre se preferiamo iniziare la lezione con una poesia o con un canto.

Questa mattina ho scritto molti pensierini sulle ricerche fatte e ho l’impressione di aver fatto un buon lavoro.

Olga sbatacchiò la porta e la mamma gliela fece richiudere con garbo.

La donna desiderava alcune arance e io gliele portai.

Aldo desiderava un po’ delle tue susine e tu gliene hai date sette.

Carlo aveva il  tuo libro; gliel’ho visto in mano.

Lo zio mi ha detto che durante l’esame gliene hai combinate di tutti i colori.

Quella bambola gliel’ha regalata la mamma.

Desiderava tanto provare i miei pattini e io glieli ho prestati.

Ma come, non siete ancora pronti?

Devo andare dalla mamma, m’ha chiamato più volte.

La nonna m’ha preparato un buon dolce.

Non s’era mai visto nulla di  simile.

M’hai fatto spaventare con le tue parole.

Andrea promette molto, ma mantiene poco.

Non sarà un bel lavoro ma l’ho fatto da solo.

Lo studio finora m’ha dato molte soddisfazioni.

Mai e poi mai farò ciò che tu mi dici.

Non m’hai ancora raccontato come hai trascorso le vacanze.

Non m’hai avvertito e non sono venuto.

Il maestro s’alzò e disse: “Ragazzi miei, io v’ho concessa fin qui la maggiore libertà, e voi ne avete abusato; io v’ho trattato da ragazzi educati, e voi m’avete fatto comprendere che volete essere trattati da sbarazzini”.

“Mario, io vado un momento dalla nonna e poi torno subito” disse la buona donna al figlio, e questi rispose: “Va’ pure tranquilla, mamma, che io saprò corrispondere alla tua fiducia”.

Vi sono dei momenti nella vita in cui una parola buona può fare maggior bene di qualsiasi beneficio.

Che cosa v’ha detto a questo riguardo il maestro?

Maria ha chiesto il permesso di recarsi ai giardini, ma i genitori non gliel’hanno concesso perchè è stata disobbediente.

Ieri mentre attraversavo la strada m’hai scorto, ma non m’hai salutato.

La mamma ha rimproverato Carlo e l’ha castigato.

Il giorno del tuo onomastico che cos’hai avuto in dono?

Tua madre mi ha scritto un biglietto gentile; mi ha detto che i tuoi fratelli t’hanno preparato un bel regalo, ma che te lo consegneranno quando porterai a casa la pagella.

Che bella bicicletta ha quel ragazzo! Non gliel’ho mai vista.

M’hai forse visto qualche volta parlare con quell’imbroglione?

L’ha detto per scherzo e senz’altro non credeva di offendere nè te, nè nessuno dei presenti.

Pinuccio ti ha chiesto in prestito un foglio, ma tu non gliel’hai dato.

Io ho acquistato quattro quaderni per la scuola; Maria invece ne ha comprati solo tre e ne n’è fatto prestare uno da Lucia; ora gliel’ha restituito.

La gomma è utile per cancellare se si sbaglia. Chi non l’ha deve stare attento a non sbagliare.

Ho una bella cartella che ha comprato la nonna. Antonio però non l’ha come la mia.

Sullo scaffale c’è la riga? Chi l’ha persa? Maria l’ha trovata e l’ha messa qui.

Vado con la bicicletta al supermercato, per prendere la carta; se non ce l’ha, non so proprio come fare.

Era difficile la poesia, ma Edoardo l’ha studiata a memoria.

Ha prestato la squadra, ma non l’ha più riavuta indietro.

Ha rotto la vetrina, ma non l’ha fatto apposta!

Non l’ha visto e l’ha buttato in terra.

Te l’ha detto la maestra che dovevi fare la divisione!

Dettati ortografici – Tutte le opere  contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Dettati ortografici GA GU GO

Dettati ortografici GA GU GO  – una raccolta di dettati per la scuola primaria per questa difficoltà ortografica.

Gatto, augurio, gola, gabbia, gusto, goffo, gallina, gustare, gobba, magagna, anguria, agosto, fuga, guardia, godimento, gancio, guglia, gocciola, gambale, guizzo, gonfio.

(in costruzione)

Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Dettati ortografici CQ

Dettati ortografici CQ – una raccolta di dettati per la scuola primaria per questa difficoltà ortografica.

Acquitrino, acquoso, acquasantiera, acquiescenza, acquisto, acquolina, acquirente, acquamarina, nacque, risciacquare, acquattarsi, acquavite, acqueruguiola, acquazzone, acqua.

Acqua, acquetta, acquolina, acquazzone, acquarello, acquaio, acquata, acquedotto, acquavite, acquitrino, acquerugiola, acquistare, annacquare, acquatico.

Acquistare, acquavite,  acquatico, annacquare, acquazzone, acquolina, acquarellare, acquietare.

Quanta acqua! Piove a dirotto e le piante bevono bevono. Il cielo è buio. Tanta acqua vuol venire sulla terra.

Le nuvole sono nere nere. Poi si aprono e viene giù un acquazzone dirotto. Pian piano, l’acquazzone cessa e nel cielo appare un bellissimo arcobaleno.

La rana è un animale acquatico. Vive nell’acqua delle pozze. Quando salta fuori fa cra cra, lieta di essere al sole.

L’acqua cade piano piano, poi diventa più forte ed ecco un acquazzone cadere sulla terra. L’acqua farà spuntare tante piantine verdi.

“Nuvola, nuvola, dove vai?”. “Dove mi porta il vento. Poi farò cadere tanta acqua e la terra sarà ristorata.

Maria non ama l’acqua e strilla quando la mamma vuol lavarla. Ma la mamma la strofina bene con acqua e sapone. Maria, quando si sente pulita e fresca, non strilla più.

La famiglia acqua.

Mamma Acqua ha diversi figlioli. Il più monello è Acquazzone: quando arriva lui fanno tutti la doccia, anche senza averne voglia. Una persona seria è Acquedotto, che pensa a distribuire acqua alle case dei paesi e delle città. Acquario invece gioca volentieri coi pesci, mentre Acquaio fa la pulizia in cucina. In famiglia c’è anche un pittore, Acquerello, che usa i pennelli dal mattino alla sera. La più piccina di tutti è Acquolina, che sta sempre con il naso incollato alle vetrine delle pasticcerie. Naturalmente la famiglia Acqua è una famiglia fortunata, perchè anche d’estate non soffre mai la sete.

Acqua, acquedotto, acquazzone, acquatico, annacquato, acquaforte, acquaio, acquario, acqueo, acquarello, acquistare.

Dettati ortografici CQ – Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Dettati ortografici CA CU CO

Dettati ortografici CA CU CO – una raccolta di dettati per la scuola primaria per questa difficoltà ortografica.

colore, cuoio, caramella, colbacco, cucina, cameriere, conto, cuoco, casolare, consolazione, taccuino, carattere, incombenza, cucito, carpentiere, incollare, cubo, incasso, bancone, scuola.

Il cane e il gatto sono animali domestici. Vivono nella casa dell’uomo. Il cane cura la casa e difende l’uomo dai pericoli. Il gatto miagola. Il caco è un frutto autunnale. La castagna è caduta dal riccio spinoso. La corteccia di alcuni alberi è rugosa. Cade la pioggia con violenza. Carla e Carluccio hanno vinto la gara di corsa.

Un cuoco sopraffino
Sei un cuoco sopraffino?
Nota, allora, sul taccuino:
a me il cuor non cucinare:
non lo posso sopportare.
Scuoti bene l’insalata:
se c’è l’acqua è ancor bagnata!
Come cuoio è la braciola
se sul gas la lasci sola:
devi sempre sorvegliare
che non abbia ad attaccare!
E… se cuocere non sai,
torna a scuola e imparerai!

Dettati ortografici CA CU CO – Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Dettati ortografici CHE CHI

Dettati ortografici CHE CHI Una raccolta di dettati per la scuola primaria per queste difficoltà ortografiche.

Cherubino, chiarore, chetichella, chiodo, amiche, buchi, tasche, chiamare, formiche, chiarimento, lumache, chiaroscuro, checchessia, chiacchierata, birichino, vacche, mucche, placche, chimica.

La letterina h è sempre di buon umore, ma non parla mai. Un giorno un uccellino sul ramo di un albero, faceva: “Ci ci ci!”. La letterina h si mise in mezzo, e l’uccellino, con molta sorpresa, non fece più ci ci ci, ma chi chi chi!

Chiave, chiesa, chiodo, chiamare, chiaro, chiedere, chiudere, chioccia, chitarra, oche, fichi, barche, fatiche, chiasso, chiazza, chioma, chiocciola, cherubino, forchetta, ciuchi, falchi.

Inchiodare, schiodare, fischiare, fiaschi, pesche, schiena, scheda, schiuma, taschino, maschera, mosche.

Occhio, occhiali, orecchio, vecchio, specchio, invecchiare, Pinocchio, inchiostro, secchio, occhiata, specchiare, orecchia, mucchio, chicchirichì, chiacchierare, chicca, facchino, tacchino, mucchi, ricchi, chicchi.

La chiesetta chiama con la sua campana. “Venite! Venite!”. Arrivano vecchietti e vecchiette, uomini e bambini, e tutti si inginocchiano davanti all’altare.

Il galletto Codadoro canta a squarciagola. Chicchirichì! Il galletto canta per far uscire il sole. Chicchirichì!

Giovanni si è voluto mettere gli occhiali del nonno. Naturalmente li ha rotti. Il povero vecchietto non ci vede più a leggere.

La chiave è di ferro. Serve per aprire porte e cancelli. Ma anche per inchiavare la serratura quando si vuol chiudere.

I fichi sono dolci e zuccherini. Le pesche sono morbide e succose. Mario chiede alla mamma fichi e pesche. Che golosone!

Co co co! La chioccia chiama i pulcini. Li chiama accanto a sè perchè ha paura che si perdano.

Pippo piange. Vuol la luna che si specchia nell’acqua del pozzo. Pippo è un bambino scioccherello. Non si può avere la luna che si specchia nell’acqua del pozzo.

Occhio, occhiata, occhiello, occhieggiare, occhiali, cannocchiale, vecchio, invecchiare, orecchio, orecchiare, orecchiuto, secchio, secchiello, mucchio, ammucchiare, macchia, smacchiare, chiodo, inchiodare, schiodare, ago, agucchiare, aghino, aghetto, ginocchio, ginocchiata, inginocchiarsi, specchio, specchiarsi, specchietto, Pinocchio.

Dettati ortografici CHE CHI – Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Dettati ortografici CE C’E’

Dettati ortografici CE C’E’ – una raccolta di dettati per la scuola primaria per questa difficoltà ortografica.

Qui di aria buona ce n’è fin che vuoi.

Non c’è nessuno? Allora ce ne andiamo.

Che c’è da ridere?

Ecco, qui c’è tutto; se qualcosa non andasse bene ce lo faccia sapere.

Non abbiamo fatto apposta; ce ne dispiace.

(in costruzione)

Dettati ortografici CE C’E’ – Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Poesie e filastrocche: topolini e criceti

Poesie e filastrocche: topolini e criceti – una raccolta di poesie e filastrocche, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Topino
il codino d’un topino
fuor dal buco un dì spuntò
venne il gatto quatto quatto
e coi denti l’afferrò
proprio in questa, questa è bella
un gran cane capitò
ed il gatto, quatto quatto
impaurito se ne andò
il topino il suo codino
dentro il buco ritirò.

 

Bice, il topolino
Sono Bice, un topolino
con due baffi ed un codino.
Mi piace rosicchiare
squittire e curiosare
giocare a girotondo
col gattone Edmondo
e poi correre in un buchetto
che per lui è troppo stretto
tanta voglia ho di studiare
che anche i libri so mangiare.

 

Il criceto
Caro criceto, hai calcolato bene
se aprire la casetta ti conviene?
Nel suo grembo la buona madre terra
al caldo ed al sicuro ti rinserra
mettendoti vicino nella stanza
ricche provviste e cibo in abbondanza.
Pure fatti coraggio, salta fuori,
e ricomincia ad ammucchiar tesori. (G. Grohmann)

 

Il topino
Il codino di un topino
fuor da un buco un dì spuntò.
Venne il gatto, quatto quatto,
e coi denti l’afferrò.
Proprio in quella, questa è bella,
un gran cane capitò,
ed il gatto, quatto quatto,
impaurito se ne andò.
Il topino il suo codino
dentro il buco ritirò.

 

I topini birichini
Dorme il gatto
quatto quatto
fa un topino
capolino
poi s’avanza
nella stanza.
Zitto e scaltro
n’esce un altro
poi anche un terzo
ma è uno scherzo?
Ad un tratto
miao fa il gatto
e sbadiglia
parapiglia.
In un lampo
vuoto è il campo
e i topini
birichini
han per ore
il batticuore.
Vanno avanti
or son tanti
dieci, venti,
fan commenti
giochi e sfide
burle infide
al micione
dormiglione.

 

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Poesie e filastrocche: lo scoiattolo, il ghiro e la marmotta

Poesie e  filastrocche: lo scoiattolo, il ghiro e la marmotta. Una raccolta di poesie e filastrocche, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Scoiattolo
Lieto fra ombre e sole, come il più bel giocattolo
nel bosco lo scoiattolo, ruba ghiande e nocciole
saluta poi dal ramo, il riccio buon vicino
“che dolce tempo abbiamo” “Buondì scoiattolino”
e alla talpa “Signora, come avete dormito?”
“Un sonno saporito, ma dormirei ancora”
Come dev’esser bello, avere un bosco intero
scherzare col ruscello, giocar senza pensiero. Aveva

Lo scoiattolino
Lo scoiattolino non riusciva più a dormire. Nella brezza del mattino che continuava a cullarlo, lassù sul cavo più alto del faggio, si sentiva pungere gli occhi da uno spino d’oro che invano cercava di togliere dalla zampina. Schiuse le palpebre, fece capolino da sotto la gran coda in cui era avvolto, sbirciò da uno spiraglio del tettuccio. Il sole lo guardava. Presto presto si strofinò gli occhietti, una scrollatina al pelliccione, arruffò il letto, afferrò una noce e si pose a sedere. Aveva molta fame, ma era anche ben provvisto: tutto il nido foderato di noci. Ne vuotava una, gettava via il guscio e ne tirava fuori un’altra da sotto il letto.
Così, quando nel pancino non ce ne stettero più, si diede una gran lisciata di baffi e si mise a considerare l’Universo.
(F. Tombari)

Lo scoiattolo
Ed ecco il piccolo corpo fulvo drizzarsi sottile ed elegante, poco più alto della coda, rimasta anche essa ritta e a ventaglio, luminosa contro la luce; ecco le zampine anteriori portar la nocciola alla bocca e farsi mani. Erano due manine aeree, bianche, che non avevano più nulla di ferino e pareva facessero un gioco, districassero una trina delicata. Anche il triturar fine dei denti, lesti lesti, aveva qualche cosa di infantile e di birichino. Le manine hanno lavorato non so per quanti minuti in quell’opera delicata, poi d’un tratto hanno lasciato cadere due pezzi di buccia. Allora il musino è rimasto per un momento assorto e contento, con le due zampette alzate e inoperose.
(F. Tombari)

I ghiri
Nella tana, babbo ghiro
fa: “Ron ron, dunque dormite!”.
E i ghirini, tutti in giro:
“Ron ron ron, sì sì, dormiamo!”.
Sbadigliando, mamma ghira,
fa un sorriso: “Bravi figli!”.
La famiglia si rigira
e ron ron, si riaddormenta.
C’è là fuori la tormenta!
C’è là fuori il freddo inverno!
“Sì, ron ron, che ce ne importa?
Noi dormiamo qui all’interno!”.

 

Il risveglio della marmotta
“Toc toc toc, in piedi marmotta
di alzarti è più che ora
non sai ancora stupidotta
che oggi arriva primavera?”
“Chi osa bussare al mio uscio
e disturbare il mio letargo?
Ma ora che ci penso bene
è meglio che io esca al sole”.
“Sono la donnola amica
senti fischiare il gaio merlo?
Alzati e lavati la faccia
poi vieni con noi a giocare”
“Ah, bondì, che tempo splendido!
Ma già gli alberi sono in fiore
ed è uno spettacolo magico
grazie per avermi chiamata!”

 

 

L’allegro scoiattolo Geraldino
Sembra volare tra i rami di pimo
e sull’abete sia bianco che rosso
saltella e zampetta a più non posso.
Rosicchia pinoli, noci e nocciole,
me fa grandi scorte,
qualcuno ne vuole?
E quando nel bosco scende la neve
che vola a fiocchi candida e lieve
nel morbido nido di muschi e licheni
dorme beato sonni sereni.

 

 

Lo scoiattolo Rossetto
Lo scoiattolo Rossetto,
coda all’aria, naso al vento,
guizza su, salta giù,
sempre vispo e affaccendato:
i suoi baffi gli hanno detto
che il calduccio se n’è andato,
che l’autunno non è eterno,
che l’inverno è già alle viste
e bisogna far provviste.
Già ci pensa, già raccoglie
muschio e foglie
per far calda la casina
e riempir le dispensine
di castagne e noccioline.

 

 

Lo scoiattolo
Lieto, tra ombra e sole,
come il più bel giocattolo,
nel bosco lo scoiattolo
ruba ghiande e nocciole.
Saluta poi dal ramo
il riccio buon vicino
“Che dolce tempo abbiamo!”
“Buondì, scoiattolino!”
E alla talpa: “Signora,
come avete dormito?”
“Oh, un sonno saporito,
ma dormirei ancora!”
Come dev’esser bello
avere un bosco intero!
Scherzare col ruscello,
giocar senza pensiero.

 

Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. 

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Poesie e filastrocche INSETTI

Poesie  e filastrocche INSETTI – una collezione di poesie e filastrocche sugli insetti, per la scuola d’infanzia e primaria.

Insetti
… del buon Dio le mille bestioline
ivi si son raccolte: gallinette
di San Giovanni, erranti farfalline,
mantidi inginocchiate sulle erbette
quasi a pregare, magre e silenziose,
e pecchie intorno al tetto laboriose.
E vi sono pur anche le innocenti
cicale che per quanto è lungo il giorno
stridono sotto l’ali tralucenti.
(F. Mistral)

 

La cicala

Acuta tra le foglie degli alberi
la dolce cicala, di sotto le ali,
fitta vibra il suo canto, quando
il sole a picco sgretola la terra. Alceo (poeta greco)

 

Il grillo

Son piccin, cornuto e bruno;
me ne sto fra l’erbe e i fior:
sotto un giunco o sotto un pruno
la mia casa è da signor.
Non è d’oro nè d’argento,
ma rotonda e fonda ell’è:
terra è il tetto e il pavimento
e vi albergo come un re.
Canto all’alba e canto a sera
in quell’atrio o al mio covil;
monacello in veste nera
rodo l’erbe e canto april.
So che il cantico di un grillo
è una gocciola nel mar;
ma son mesto s’io non trillo:
deh, lasciatemi cantar! (G. Prati)

 

Il calabrone

Questo ispido villoso calabrone
l’ho trovato ubriaco fradicio
di polline e di rugiada,
nella campana di un fiore arancione.
Zampettava qua e là, ronzando
per uscire, ma non trovava più la strada.
Lo tirai fuori, ed ora è lì, che vola
in un raggio di sole tutto d’oro,
come un ubriacone che s’alza dal marciapiede
e s’incammina malsicuro, borbottando. (C. Govoni)

 

L’ape, la formica  e il baco

Su un gelso s’incontrò un baco da seta
intento a mangiucchiare
le ghiotte foglie, con la vecchia amica
l’ape, in cerca di miele, e la formica
affaccendata sempre ed irrequieta.
“Quanto, quanto da fare!”
diceva l’ape, “Ho tanto miele e cera
ancora da recare all’alveare
del mio vecchio padrone!
Ma godo sol pensando a quanto ghiotto
miele pei suoi piccini avrò prodotto.”
“Ed io, qui sto facendo indigestione,”
soggiunse il bravo baco,
“Per rendere più liete
le donne, con le mie lucenti sete.
Ma tu, cara formica,
che sempre intorno vai
con sì lunga fatica,
agli uomini che utile tu dai?”
E la formica: “Ciò che offro loro
vale più della sete e del miele;
é meglio di un tesoro:
l’esempio del lavoro”. (Favolello)

 

Poesie e filastrocche INSETTI – Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Poesie e filastrocche: orso e panda

Poesie e filastrocche: orso e panda. Una raccolta di poesie e filastrocche, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Panda
Il panda è un orsetto curioso,
che ha gli occhi cerchiati di bianco
mi ha detto un compagno di banco,
di averne saputo il perchè
un giorno a una porta laccata,
ci volle il musetto accostare
e pur se era ancora bagnata,
da un buco all’interno spiare
così gli rimase quel segno,
che portano i panda suoi amici
che son nonostante le occhiaie,
dei sani orsacchiotti felici.

 

(in costruzione)

 

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Poesie e filastrocche: bovini

Poesie e filastrocche: bovini. Una raccolta di poesie e filastrocche, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Mucchina
Dammi, mucchina
quel tuo latte bello;
ti metterò un bel nastro
e un campanello.
Campanello d’argento
nastro azzurro,
dammi il tuo latte
che vo’ fare il burro. (Camilla Del Soldato)

 

Il bove
Al rio sottile, di tra vaghe brume,
guarda il bove, coi grandi occhi: nel piano
che fugge, a un mare sempre più lontano
migrano l’acque d’un ceruleo fiume;
ingigantisce agli occhi suoi, nel lume
pulverulento, il salice e l’ontano;
svaria su l’erbe un gregge a mano a mano,
e par la mandra dell’antico nume:
ampie ali aprono imagini grifagne
nell’aria; vanno tacite chimere,
simili a nubi, per il ciel profondo;
il sole immenso, dietro le montagne
cala, altissime: crescono già, nere,
l’ombre più grandi d’un più grande mondo. (G. Pascoli)

 

(in costruzione)

 

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Poesie e filastrocche: rane ranocchie e rospi

Poesie e filastrocche: rane ranocchie e rospi. Una raccolta di poesie e filastrocche, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Il ranocchio
Da mane a sera è sempre a bagno
dorme e vive nello stagno.
Ha l’aspetto proprio buffo
e sparisce con un tuffo.
Quando gracchia fa il suo verso
nel pantano sporco o terso.
Mangia insetti ed è mangiato
come cibo prelibato.
Nel passato con le streghe
ha condiviso molte beghe,
ma resta sempre un animale
che a un bimbo non fa male.
da Filastroccola…ndo – per le mamme e per i bimbi

 

(in costruzione)

 

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Poesie e filastrocche: il ragno

Poesie e filastrocche: il ragno. Una raccolta di poesie e filastrocche, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Ragno (L. Santucci)
Col lucido fil, di bava sottil
un nido d’argento, che oscilla nel vento
si fabbrica il ragno, fra il bosco e lo stagno.
Sussurra il ragnetto “D’impegno mi metto
con questa mia rete, bambini sapete
da sol mi procuro, ne sono sicuro
il letto e la cena: non vale la pena?”.

 

Il ragno
Un ragnetto birichino
stava chiuso in un buchino.
Vide il sole, uscì di lì,
vide un ramo, vi salì.
E pian piano, senza mano,
senza filo, senza ago,
una rete si cucì,
poi tranquillo vi dormì. (C. Bresadola)

 

Il ragno portacroce
Diceva alla libellula
il ragno tessitore:
“Ai tempi miei, da giovane,
ero un contemplatore;
lo sguardo fisso e attonito
al cielo ognor levavo
e di cercarmi i viveri
persin dimenticavo.
Poi giunse crudelissima
la cecità più nera
ed io mi misi a tessere
la tela mia leggera
cercando di ripetere
per chi vive quaggiù
i misteriosi circoli
che un dì vidi lassù”.
Allora la libellula
gli chiese incuriosita:
“E le innocenti vittime
cui suggi sangue e vita?”
Rispose il ragno subdolo:
“Dagli ospiti molesti
io devo pur difendere
i miei cerchi celesti!”. (G. Grohmann)

 

Il ragno e il baco da seta
“Signor baco, per favore,
non mi faccia perder tempo
mentre tesso il fil d’argento.
Guardi quanto ho lavorato
mentre lei si chiude in casa
per non esser disturbato!”
“Signor ragno, non lo sa?
La sua tela è per il vento
la mia casa è tutta seta
io la fo col mio lavoro
e mi faccio prigioniero
per donare un filo d’oro.

 

Ragnatela
Col lucido fil
di bava sottil
un nido d’argento
che oscilla nel vento
si fabbrica il ragno
fra il bosco e lo stagno.
Sussurra il ragnetto:
“D’impegno mi metto.
Con questa mia rete,
bambini, sapete,
da sol mi procuro
(ne sono sicuro)
il letto e la cena:
non vale la pena?” (L. Santucci)

 

Il ragno nel prato
Oh ragno nel prato,
che tessi la tela
con arte sì fina!
Che la rugiada
la ingemma dal cielo
al raggio che tocca
te pure, e ti svela
più brillante
di un velo di regina
a stendere il ponte
del filo sottile
tra stelo e stelo.
Dì tu, come fai,
che ali non hai?
La terra mi è madre
faccio opera umile
il filo a uno stelo sospendo
mi fermo e attendo.
Ed ecco un celeste momento
un alito nuovo di vento
lo lega allo stelo vicino
sul breve mio spazio:
ascendo, lo corro,
e ringrazio. (G. Salvadori)

 

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Poesie e filastrocche: la mosca

Poesie e filastrocche: la mosca. Una raccolta di poesie e filastrocche, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

La mosca
Mi ronza d’attorno insistente
curiosa.
Dovunque si posa:
sul bricco del latte, sul forno
lucente,
sul pane, sul terso bicchiere
che accosto alla bocca
per bere.
E vola nell’aria
(non varia
quel sordo ronzio), sul mio
quaderno si ferma, riposa…
che mosca noiosa! (M. Castoldi)

 

Il toro e la mosca
Postasi una mosca
sulla fronte di un toro,
gli disse con sussiego:
-Se peso troppo dimmelo, ti prego,
ed io volerò via-.
-Quanto a me- disse il toro
-vattene o resta come più ti piace.
Se tu, piccina mia,
non mi avessi avvertito,
che tu ci fossi non avrei sentito-. (Ugo Ghiron)

 

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Poesie e filastrocche sulle lucertole

Poesie e filastrocche sulle lucertole – una raccolta di poesie e filastrocche sulle lucertole, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia  e primaria.

 

Lucertolina
Lucertolina
di primavera,
sei ritornata!
La testolina
hai riaffacciata
sotto la spera
del primo sole
tra le viole… (D. Valeri)

 

Lucertolina
Lucertolina, col primo caldo,
ha messo un abito verde smeraldo,
e gode il sole, lieta ed arzilla,
lì sul balcone della sua villa.
Salve, buongiorno, lucertolina!
Alfin ti vedo, questa mattina!
Si può sapere dove sei staaa
nei meri rigidi dell’invernata?
Risponde pronta Lucertolina,
muovendo rapida la sua testina:
“Appena inverno giunge dai monti
e oscura i limpidi, vasti orizzonti
appena il freddo scende sul cuore
e spoglia l’albero, e uccide il fiore,
Lucertolina, per non soffrire
si chiude in casa e va a dormire.
(D. Patrignoni)

 

 

Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Poesie e filastrocche LUCCIOLE

Poesie e filastrocche LUCCIOLE – una raccolta di poesie e filastrocche sulle lucciole, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Lucciole
Lucciole, lucciole, dove andate?
Tutte le porte sono serrate
son serrate al chiavistello
con la punta del coltello.
Lucciole, lucciole venite da me,
vi darò il pan del re
il pan del re e della regina
lucciola lucciola pellegrina. (canto popolare)

 

Luccioletta
Lucciolina, luccioletta
che m’illumini il cammino
dove vai così soletta
col tuo verde fanalino?
Se lo appendi su una siepe
pare un lume da presepe. (Luce)

 

Lucciola
O trepida luce che brilli
sull’erba dell’umido prato,
ti culla un concerto di grilli,
t’ammira un bambino incantato.
Dal cielo, milioni di stelle
t’invitan con loro, stasera;
in alto, fra quelle più belle,
ti innalzi felice e leggera.
O timida lucciola, resta
accanto a noi bimbi! Rimani
coi grilli a far festa,
o luce dai fremiti arcani.
E quando la notte che muore
s’accende dorata ad oriente,
avvinta ad un gambo di fiore,
tu spegni il tuo cuore lucente. (Antonio Libertini)

 

Girotondo delle lucciole
Gira in tondo, gira in tondo,
è più chiaro tutto il campo,
risplendente tutto il mondo.
Bimbi, lesti come il lampo:
son le lucciole arrivate
tra le spighe e i fiordalisi,
e vi annuncian che l’estate
porterà frutti e sorrisi.
Oh, danzate, lucciolette!
Ogni spiga in allegria
il buon pane ci promette:
e per tutti ce ne sia! (A. Rebucci)

 

Lucciole
Accendi il lumino, accendi,
presto, accendi, sorella:
la spiga è bionda e bella,
il papavero aspetta.
La formichina ha fretta,
è rimasta per via;
la coccinella
non sa più dove sia
il fiore, sua casetta.
Fa lume: sali, scendi;
la luna s’è celata,
la notte s’è ammantata
di buio, le è caduta
laggiù una stella.
Presto, accendi, sorella,
fa’ lume, aiuta
il grillo amico all’orlo della tana.
E vicina e lontana
di lucciole per l’aria
ondeggia la luminaria. (D. Rebucci)

 

Lucciola
Ondeggiando – la debole luce
si avvicina – con le sue ali leggere,
fragili,
la lucciola vola.
E luccica,
perchè teme
di restare nelle tenebre
sconosciuta da tutti. (Yu Ce-Nan)

continua nelle pagine seguenti (segui i numeri delle pagine):

Poesie e filastrocche – galline, pulcini e galletti

Poesie e filastrocche – galline, pulcini e galletti. Una raccolta di poesie e filastrocche, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

La chioccia e la massaia
Mamma chioccia a passettini
porta a spasso i suoi pulcini
ed a tutti a razzolare
presto insegna, ed a beccare.
Co co co, qui c’è un bruchetto
Co co co, lì c’è un insetto.
Veglia il cane in mezzo all’aia
e sorride la massaia
che già sogna altre covate
tutte sempre fortunate.

 

Galletto
Sulla porta del pollaio,
il galletto tutto gaio
col suo bel chicchirichì,
dà il saluto al nuovo dì.

 

Lo sbaglio del gallo
Alla casetta ove posava un gallo
picchiò la luna uscita fuor dal mare.
Vedendo l’aria empirsi di corallo
si scosse il gallo e si buttò a cantare.
Chicchirichì, il sole è qui!
Tanto cantò che udirono le stelle
e risero fra lor del grosso abbaglio
ma un vecchio asino aperse le mascelle
e protestò con un sonante raglio. (L. Schwarz)

 

Coccodè, coccodè
Coccodè, coccodè,
nel pollaio cosa c’è?
Sei pulcini sono nati
neri, bianchi, oppur striati.
Sotto l’ali, la chioccetta
i suoi bimbi chiama e aspetta.
Coccodè, coccodè,
nel pollaio questo c’è. (M. T. Rossi)

 

Nel pollaio
Ecco là: c’è un bel galletto
nel pollaio sopra il tetto
manda allegro al nuovo dì
cinque o sei chicchirichì.
Il pulcino lì vicino
tutto bello birichino
dopo sei chicchirichì
sarà lieto tutto il dì.
Poi ci son le gallinelle
fan le uova belle belle
le depongono per te
mentre cantan coccodè.

 

Galline
Al cader delle foglie, alla massaia
non piange il vecchio cor, come a noi grami:
che d’arguti galletti ha piena l’aia;
e spessi nella pace del mattino
delle utili galline ode i richiami:
zeppo, il granaio; il vin canta nel tino.
Cantano a sera intorno a lei stornelli
le fiorenti ragazze occhi pensosi,
mentre il granoturco sfogliano, e i monelli
ruzzano nei cartocci strepitosi. (G. Pascoli)

 

Pulcini
Tre pulcini vanno al campo
con la chioccia al loro fianco,
batton l’ali, corron lieti,
poi ritornan quieti quieti.

 

Co co co
Co co co, che c’è di nuovo?
La gallina ha fatto l’uovo.
Co co co, finchè potrà
la gallina coverà.
Co co co, che cosa è stato?
La gallina ha già covato.
Tic tic tic, un colpo secco
e lo rompe col suo becco.
Ecco aperto l’usciolino:
oh, buondì, signor pulcino!

 

Il pulcino
Il pulcino piccolino
dentro il guscio se ne sta,
ma ben presto, un bel mattino,
all’aperto uscir vorrà.
Picchia il guscio, tac, col becco
ed il guscio si è spaccato.
Un raspar di zampe, ed ecco,
il pulcino giallo è nato! (M. T. Chiesa)

 

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Poesie e filastrocche: coccinelle

Poesie e filastrocche: coccinelle. Una raccolta di poesie e filastrocche, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

La coccinella
Rossa rossa coi puntini,
nere nere le zampette,
con le antenne mini mini
e quattro forme delle alette.
Nel suo infinito desinare…
mangia insetti cattivelli …
non quel che è buono da mangiare…
come lattuga oppur piselli.
Si ferma spesso a impreziosire
quel che trova intorno a sé,
e mentre continua il suo salire
io la osservo e sai perché?
Perche è incantevole ed è bella,
questa rossa coccinella.
da Filastroccola…ndo – per le mamme e per i bimbi

 

(in costruzione)

 

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Poesie e filastrocche: chiocciole

Poesie e filastrocche: chiocciole. Una raccolta di poesie e filastrocche, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Chiocciola, chiocciolina
Chiocciola chiocciolina,
porti in spalla la casina.
Lasci invisibile la scia
più sottile che ci sia.
Sei imbronciata e ti spaventi
hai la lingua e tanti denti
microscopici e piccini
che non vedono i bambini.
Le cornette coi tuoi occhi
fai sparire se le tocchi
Le altre antenne per sentire
se nasconderti e sparire.
Se piove attenta …meglio scappare …
perché qualcun ti vuol mangiare
dopo averti catturata
e nella rete conservata
vuole farci un bel sughetto
col prezzemolo al guazzetto.
da Filastroccola…ndo – per le mamme e per i bimbi

(in costruzione)

Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Problemi per la seconda classe

Problemi per la seconda classe pronti per il download e la stampa, in formato scheda con autocontrollo dell’errore.

Problemi per la seconda classe

 download in formato pdf qui:
schede-problemi-seconda-classe-con-autocontrollo

________________

Problemi per la seconda classe

Questi sono i problemi contenuti nelle schede

La mamma ha lavato 12 strofinacci e li ha stesi sul filo ad asciugare. Li ha fissati con 2 mollette ciascuno.
Quante mollette ha usato?
Se nel cestino porta mollette ne aveva 35, quante ce ne saranno ora?

Maria nel prato raccoglie 20 fiorellini e li dispone in 5 vasetti. Quanti fiorellini metterà in ogni vasetto?
Un vasetto cade e per terra e si rompe. Ora le restano solo 4 vasetti. Quanti fiori metterà in ciascuno?

Sui rami del pesco abbiamo contato 85 gemme. Il vento ne fa cadere 47.
Quante ne restano sui rami?

Sui rami del pesco abbiamo contato 85 gemme. 35 gemme sono fiorifere. Quante sono quelle foglifere?

Sui rami del pesco abbiamo contato 85 gemme. Ce ne sono 58 aperte. Quante gemme sono ancora chiuse?

Un fiore è stato visitato da molti insetti: 53 sono api, 18 sono calabroni e altri 6 sono altri insetti.
Quanti insetti in tutto?

Luisa e Anna vanno a raccogliere fiori nel prato. Luisa prende 37 pratoline ed Anna 25 primule.
Quanti fiori in tutto?

La maestra aveva interrato nell’aiuola della scuola 25 bulbi di giacinto e 32 narcisi. Sono spuntati 50 fiori.
Quanti fiori non sono nati?

Marco ha 18 palline e deve fare dei gruppetti di 3 palline ciascuno.
Quanti gruppetti potrà fare?

Abbiamo 20 fiori e dobbiamo preparare dei mazzetti di 5 fiori ciascuno. Quanti mazzetti otterremo?

Per decorare l’aula Giovanna, Luisa e Rita hanno portato 8 stelle filanti ciascuna. La maestra ne ha portate altre 10.
Quante stelle filanti si sono potute usare?

In una scatola ci sono 15 biscotti. La mamma li distribuisce in parti uguali ai suoi 3 bambini.
Quanti ne darà a ciascun bambino?

Alice ha molta fantasia. Compone graziose collane di pasta. Ne ha preparata una per la sua amica Gaia, una per la sua bambola e una per il cagnolino di pezza. In ogni collana ha infilato 32 pezzi di pasta.
Quanti pezzi in tutto?
Nella scatola della pasta c’erano 100 pezzi. Quanti ne ha avanzati?

Per le nozze di Silvia è stato dato ordine al pasticcere di preparare una gran torta. Per farla occorrono 50 uova.
Nel laboratorio del pasticcere hanno appena portato 4 contenitori con 12 uova ciascuno.
Saranno sufficienti?

Robi ha 4 dischi di favole e 9 con le canzoni. La sua sorellina ha 9 dischi di favole. Il papà ha portato in dono una bella scatola portadischi che ne può contenere 24. C’è posto per i dischi dei due bambini?

Alberto e Giovanni hanno portato a scuola due cartocci pieni di ciliege. In quello di Alberto ce ne sono 52 e in quello di Giovanni 43.
Quante ciliege in tutto?
In classe ci sono 23 bambini. La maestra potrebbe darne 4 a ciascuno?

Maria aiuta la mamma a confezionare dei braccialettini di perle: occorrono 8 perle per ogni braccialettino. Se la mamma le dà 32 perle, quanti braccialettini potrà confezionare?

Marco e Luca scommettono con il loro papà di pesare insieme più di lui. Decidono di pesarsi, uno alla volta. Marco pesa 34Kg, Luca pesa 30kg e il papà 67kg.
Chi ha vinto la scommessa?

Nella fattoria di Giuseppe tre chiocce hanno covato ognuna 9 uova. Quante uova in tutto?
Dalle uova sono nati 23 pulcini. Quante uova non si sono schiuse?
Dei pulcini 17 erano gallinelle. Quanti erano i galletti?

Sulla quercia ci sono 4 nidi, in ogni nido ci sono 5 passerotti. Quanti sono in tutto i passerotti?
I due genitori di ogni nidiata erano volati in cerca di cibo. Ora sono tornati al nido.
Quanti uccelli in tutto si trovano sulla quercia?

Una coppia di passeri, Cicì e Cecè, quest’anno ha fatto 3 covate: Cicì ha deposto ogni volta 6 uova.
Quanti passerotti saranno nati durante l’anno?
Per ogni covata, quante zampette si saranno state nel nido, se Cecè era assente alla ricerca di cibo?

In un vaso ci sono 5 rametti di pesco. Su ogni rametto sono fiorite 7 gemme.
Quanti fiori in tutto?
Anna passando urta il vaso e fa cadere 7 fiori; quanti fiori ci sono ora sui rami?

Nel giardino di Pietro c’erano 13 pini, 7 pruni selvatici e 28 alberi di altre qualità.
Quanti alberi c’erano in tutto?
In questi giorni i boscaioli hanno tagliato 12 alberi.
Quanti sono ora gli alberi?

Nel bosco ci sono i boscaioli; ogni giorno tagliano 6 piante; lavorano lì 5 giorni. Nel bosco c’erano 85 alberi.
Quanti alberi sono stati tagliati?
Quanti alberi sono rimasti nel bosco?

Su un piatto c’erano 25 fragole. Venne il papà e ne prese 4. Quelle rimaste furono date in parti uguali ai 3 bambini.
Quante fragole ad ogni bambino?

Tre amici con i loro familiari si recano a Torino per assistere a una partita di calcio. Sulla prima auto trovano posto 4 persone adulte. Sulla seconda auto 2 adulti e 3 ragazzi. Sulla terza auto 4 adulti e 2 ragazzi.
Quante persone in tutto?
Quanti adulti?
Quanti ragazzi?

Tre corridori si allenano per una gara. Partono di buon mattino portando la merenda che consumano stando in sella. Ogni corridore ha messo nelle tasche della maglia:8 biscotti, 2 banane, 1 bibita.
Quanti biscotti in tutto?
Quante banane?
Quante bibite?

Elisabetta deve dividere 24 pasticcini fra le sue amiche. In tutto le bimbe sono 6.
Quanti pasticcini riceverà ogni bambina?

Nella scatola ci sono 9 soldatini; puoi darli in parti uguali a Pietro e Lorenzo? Quanti ne avanzano?

Sul tavolo ci sono 7 pastelli. La mamma dice a Maria e a Luca: “Prendetene 3 per ciascuno”. I bambini obbediscono.
Quanti pastelli restano sul tavolo?

Ci sono 13 biscotti. Arrivano 3 bambini e Simona dà loro in parti uguali più biscotti possibili.
Quanti ne darà a ciascuno?

Mario ha una dozzina di ciliege. Andrea ne ha il triplo. Quante ciliege hanno in tutto i due bambini?

Mauro, Giovanni e Stefano si sono recati a casa di Giorgio per preparare insieme un collage di primavera. La mamma di Giorgio decide di offrire ai 4 ragazzi un vassoio di frittelle dolci. Dice fra sè: “Ne preparerò 6 per ciascuno”.
Quante frittelle farà?

La mamma ha comprato 2 dozzine di uova. Quante sono?
A tavola siamo in 4 e ciascuno desidera mangiare 2 uova sode. La mamma le prepara. Quante uova prepara?
Quante uova non ha usato per preparare la cena?

Devo comperare 4 caramelle e 3 gomme da masticare. Le caramelle costano 20 centesimi e le gomme 10 centesimi l’una.
Quanto spendo per le caramelle?
E per le gomme?
E in tutto quanto spendo?

Nel giardino di Carlo c’è una vasca: dentro ci sono 9 pesci; sull’erba umida ci sono 2 ranocchi; sul sentiero di sono 2 chicchi di grano e 4 formiche che li spingono.
Quante zampe hanno in tutto gli animali osservati da Carlo?

Un bambino è impegnato a scuola 4 ore ogni mattina e 1 ora a casa per eseguire i compiti e studiare le lezioni. In una settimana quante ore è impegnato per la scuola?

In uno stabilimento lavorano 5 impiegati, 49 operai, 17 apprendisti, 2 guardiani notturni e 1 portinaio.
Quanti lavoratori sono impiegati nello stabilimento?
Quanti lavorano impegnando soprattutto la mente?
Quanti lavorano usando soprattutto le braccia?

Luca ha 21 automobiline; le mette a 3 a 3 su una pista segnata sul pavimento, pronte per la partenza. Prende un fischietto con il quale dà il segnale del via: ad ogni fischio deve partire una fila.
Quanti fischi dovrà fare Luca per far partire tutte le auto?

Una lucertola depone da 3 a 9 uova. Tra i sassi del lungo muretto che circonda il giardino pubblico della città di Virginia, vivono 15 lucertole.
5 lucertole depongono 8 uova ciascuna.
6 lucertole depongono 6 uova ciascuna.
4 lucertole depongono 5 uova ciascuna.
Quante uova hanno deposto le lucertole?
Se 12 uova non si sono schiuse, quante lucertoline appena nate prenderanno il sole sul muretto?

Mauro ha lasciato cadere alcune briciole di pane ed ora osserva alcune formiche che tentano di trasportarle: conta 9 formiche.
Quante zampe in tutto se la formica Nerina ne ha perse 2 combattendo con una nemica?
Quante antenne?

Luca raccoglie nel suo cestello 94 ciliege; 12 sono bacate e vengono buttate via, 4 vengono date al canarino.
Quante ciliege rimangono nel cestello?
Luca da poi 3 gruppetti di ciliege: uno per Marco, uno per Mario e uno per sè. Quante ciliege avrà ogni bambino?

Lisa, Anna e Gloria sono andate a raccogliere fragole. Al ritorno le contano: Lisa ne conta 25, Anna il doppio e Gloria il triplo.
Quante fragole ha raccolto Anna?
E Gloria?
Se riuniscono le fragole e poi ne fanno 3 parti uguali, quante fragole possiederà ciascuna bambina?

Per la festa della mamma un pasticcere ha messo in vetrina 27 cuori di colore rosso e 14 di colore blu.
In tutto quanti cuori sono esposti in vetrina?
I bambini della seconda classe ne hanno comperati 20.
Quanti cuori sono rimasti in vetrina?

Maria ha raccolto 5 primule, 2 margherite e 4 violette. Giulia ha raccolto 6 primule e 10 violette. Lisa ha raccolto 8 margherite e 8 violette.
Quanti sono in tutto i fiori?
Quante sono le primule?
E le margherite?
E le violette?

Luca ha ricevuto in dono un fortino, Mauro un villaggio indiano. Nel forte ci sono 20 soldati e 5 indiani. Nel villaggio ci sono 15 indiani e 10 squaw.
Quante persone ci sono nel forte e quante nel villaggio?
Quanti sono in tutto gli uomini?
Ci sono più uomini nel forte o nel villaggio?
Quanti in più?

Federico e Massimo hanno la licenza per pescare. Preparano la canna a lancio, l’esca e si avviano verso il lago.
Federico riesce a prendere una dozzina di pesciolini, mentre Massimo prende 4 trote, 5 scardole e diverse alborelle.
Prima di tornare a casa contano tutti i pesci: sono 29.
Quante sono allora le alborelle pescate da Massimo?

Giulio e Lisa hanno insieme 10 fragole, ma Giulio ne vuole 2 più di Lisa. Come di può fare?
Quante fragole toccano a Giulio? E a Lisa?

Clara e Lucia si divertono a decorare le spille con perline colorate. In ogni spilla ne mettono 6. Clara ha 15 coralli, Lucia nel ha 28.
Quante spilline può decorare Clara?
Quante Lucia?
Con tutte le perline avanzate si potrebbe preparare un’altra spilla?
Resterebbe ancora qualche perlina?

Il papà porta a casa un pacchetto di pasticcini: ce ne sono 15. In famiglia di sono 5 persone.
Quanti pasticcini dovrebbe ricevere ciascuna persona?
Se mamma e papà rinunciano ai loro pasticcini in favore dei bambini, quanti pasticcini riceverà ogni bambino?

La signora Rossi ha ricevuto in omaggio 24 bellissime fotografie di uccelli Pensa di distribuirle in parti uguali fra i suoi 3 bambini. Sai calcolare quante ne dovrà dare a ciascuno?

In un cortile di campagna ci sono 16 galline, 2 oche, 3 conigli, 1 gatto, 2 cani e 2 carri. Quanti animali ci sono in quel cortile?

Per la festa di compleanno un bambino ha invitato 6 amici. Per ciascuno ha preparato un pacchetto con 5 caramelle e 3 cioccolatini.
Quanti dolciumi ha usato per riempire i sacchetti?

Ho 76 figurine e ne devo restituire 24 a Giovanni. Quante figurine mi restano?

Sistemo 36 pennarelli in 6 scatole. Quanti pennarelli in ogni scatola?

Ho 340 perline. Quanto mi manca ad arrivare a 500? E a 1000?

Ho 490 perline. Quanto mi manca ad arrivare a 500? E a 1000?

Ho 150 perline. Quanto mi manca ad arrivare a 200? E a 300?

Ho 585 perline. Quante ne devo togliere per arrivare a 500? E per averne 400?

La mamma ha comprato 3 scatolette di dadi. In ogni scatoletta ci sono 6 dadi. La mamma ne adopera 2 per preparare la minestra. Quanti dadi le restano?

La classe seconda è composta da 25 bambini, ma oggi ne mancano 4 perchè hanno l’influenza. Quelli presenti hanno desiderato illustrare una poesia appena imparata. I disegni sono riusciti così belli che la maestra ha deciso di appenderli alle asticciole fissate al muro. Occorrono 2 puntine per ogni disegno.
Quante puntine sono necessarie per appendere i disegni?

Nel giorno del suo onomastico la mamma ha ricevuto parecchi omaggi floreali: un cesto con 2 dozzine di garofani, un mazzo con 10 gladioli, un vaso con 7 stupende rose, un mazzolino con 15 anemoni.
Quanti fiori in tutto?
Dopo pochi giorni i garofani sono appassiti. Quanti fiori sono rimasti alla mamma?

A Simona piace molto leggere e i parenti le regalano parecchi libri. Domenica scorsa gli zii le hanno portato due libri di fiabe. Sul primo ci sono 32 fiabe e sul secondo ce ne sono 24. Simona ne ha già lette 8. Quante fiabe le restano da leggere?

Sandro aiuta il papà a vendere i giornali ai clienti. Oggi ha venduto 35 quotidiani, 16 riviste femminili, 8 settimanali enigmistici e 21 giornalini per ragazzi. Quanti giornali in tutto? Ieri ne aveva venduti 94. Quanti in più?

Il babbo di Gianni è abbonato al Corriere della sera; ne riceve uno ogni giorno. Nel mese di gennaio ci sono stati 3 giorni di sciopero. Quanti giornali avrà ricevuto il babbo di Gianni nei primi due mesi dell’anno?

Nina ha tanta tosse. La mamma le fa bere 3 cucchiai di sciroppo al giorno. Quanti cucchiai in una settimana?

In casa di Maria ci sono 6 bambini. La mamma dà a ciascuno 8 frittelle. Sul vassoio ce ne sono 54. Sono sufficienti?

In ogni pagina dell’album ci sono 4 righe di 5 figurine l’una. Quante figurine ci stanno in ogni pagina?
Luca ha riempito 3 pagine e 1 riga della quarta pagina.
Quante figurine ha già raccolto?

Antonio e Riccardo hanno segnato i veicoli che sono passati davanti alla loro casa mentre aspettavano l’autobus. Sono passate 8 moto, 5 automobili e 2 camion. Quante ruote in tutto?

Poesie e filastrocche LE API

Poesie e filastrocche LE API – una collezione di poesie e filastrocche sulle api, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Ape (A. Gentili)
C’era un’ape piccolina, dentro il fiore stamattina
che suggeva che suggeva, mentre il sole risplendeva.
Poi l’ho vista via volare, fino al suo bell’alveare
l’ho sentita che ronzava, forse il miele fabbricava
quel buon miele dolce e biondo, che addolcisce tutto il mondo.

 

Felicità
C’è un’ape
che si posa
su un bottone
di rosa;
lo succhia
e se ne va…
Tutto sommato,
la felicità
è una piccola cosa. (Trilussa)

 

Il calabrone
Questo ispido villoso calabrone
l’ho trovato ubriaco fradicio
di polline e di rugiada,
nella campana di un fiore arancione.
Zampettava qua e là, ronzando
per uscire, ma non trovava più la strada.
Lo tirai fuori, ed ora è lì, che vola
in un raggio di sole tutto d’oro,
come un ubriacone che s’alza dal marciapiede
e s’incammina malsicuro,
borbottando. (Corrado Govoni)

 

L’ape
C’era un’ape piccolina
dentro il fiore, stamattina,
che succhiava, che suggeva,
mentre il sole rispendeva.
Poi l’ho vista via volare,
fino al suo bell’alveare.
L’ho sentita che ronzava,
forse il miele fabbricava.
Quel bel miele dolce e biondo
pei bambini di tutto il mondo. (A. Gentili)

 

L’ape e il fiore

Il fiore disse all’ape affaccendata:
“Sei davvero sfacciata!
Il nettare mi rubi e te ne vai
e un dono, in cambio, non mi lasci mai!”
Disse l’ape sincera:
“Sono operaia della primavera
e tutto il giorno faccio miele e cera.
Ai bimbi piace tanto il miele mio
e la cera che arde piace a Dio.
Se quel che abbiamo non lo diam col cuore,
che diremo al Signore?”
“Prendi quello che vuoi” rispose il fiore.
“M’hai insegnato che cos’è l’amore”. (R. Pezzani)

 

Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Poesie e filastrocche FAMIGLIA – MAMMA, PAPA’, BIMBI, FRATELLI…

Poesie e filastrocche: la famiglia  – mamma, papà, bimbi, fratelli … una raccolta di poesie e filastrocche a tema, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

 

Chiede il bimbo
Chiede all’albero succoso frutto
a al prato chiede un fiore
la pappina alla mammina
e alla zia qualche allegra poesia…
Che dà in cambio il bimbo al mondo?
Il sorriso suo giocondo. Lina Schwarz

 

E’ nata una creatura
Tranquillo come ogni giorno,
così anche questo mattino
hai aperto gli occhi, bambino,
e sorridendo guardi intorno.
Filtra un vivido sole
attraverso la chiusa finestra
insieme a piane parole
che hanno sapore di festa.
Ascolti un volar tacito
di passi in qualche stanza:
sembra d’angeli una danza
tra un sussurro di soffici baci.
Ecco un tremulo vagito,
quasi un belare umano:
sembra giungere da lontano
dopo un viaggio infinito.
Rapido t’alzi, chiedi,
ansioso, che mai c’è.
La voce ripete: “Uèeee… Uèeee!”
Qualcuno leva dalla bocca un dito;
tu vai in punta di piedi
verso un silenzioso invito
e sorridi a ciò che vedi.
Scesa da chissà quali cieli,
ravvolta in candidi veli,
come tra i petali il cuore
profumato di un fiore,
in una culla vaporosa
s’agita qualcosa:
una creatura novella
la tua piccola sorella.
I suoi occhi color del mare
non sanno ancora guardare;
la sua boccuccia fresca
odora di latte e di pesca;
le sue chiuse manine
paiono in boccio roselline.
Tu la contempli quasi smarrito.
Quand’ella, col suo vagito,
sembra chiedere: “Uèèèè…
la mia mammina, dov’è?”
Domandi anche tu perchè
lì, presso, mamma non c’è.
La mamma è tanto stanca!
Ella passò la notte bianca:
fece un lungo cammino
stringendo al cuore quel cuoricino.
Ora dorme, ma appena
si sveglierà serena,
vicino a sè vorrà
la sua trepida felicità:
tu e quella creatura fresca
che odora di latte e di pesca
e vagisce così
come tu pure un dì. M. Chierighin

 

C’è un neonato
C’è un neonato in casa mia
chi non sa che cosa sia?
Un neonato è un fratellino
tutto nuovo e piccolino,
con due occhioni e una boccuccia
che dì e notte succia succia;
succia il latte e succia il dito
con un fare sbigottito.
Dorme spesso e strilla assai,
ma è carino quanto mai;
già lo dice anche la balia:
“E’ il più bel bimbo
che ci sia in Italia!”. Lina Schwarz

 

Fratelli
Dice la mamma: “Guarda com’è bello!
Amalo tanto tanto: è tuo fratello!”
“Sì, ma se tutti siam figli di Dio,
ogni bambino è un fratellino mio”. Lina Schwarz

 

Casa colonica
In famiglia siamo sette:
due figlioli ed una figlia,
babbo, mamma, nonno, nonna,
ecco tutta la famiglia.
Ma per casa siamo tanti, siamo tanti…
La coniglia e i coniglietti,
la gattina e i suoi micini,
la gallina e la covata,
la capretta e i caprettini:
siamo dieci, siamo venti, siamo trenta…
Nove ochette becco giallo
nel porcile un maialetto.
Fido il cane, Astro il cavallo.
Ed i passeri sul tetto?
Va a finir che tutti insieme siamo cento…
G. Vai Pedotti

 

Sorellina – La partenza per la scuola
Arrivederci! Me ne vado alla scuola
a studiare; lo vedi, ho la cartella!
Che? Ti dispiace ch’io ti lasci sola?
Non vuoi restar senza la tua sorella?
Oh, sul tuo naso c’è una lacrimona;
non pianger, via, ritornerò, sii buona!
La mia bambola, vuoi? La lascio a te,
tienla di conto, sai? (Povera me!). Lina Schwarz

 

Quel che possiede un bimbo
Due piedi lesti lesti
per correre e saltare
due mani sempre in moto
per prendere e per fare
la bocca chiacchierina
per tutto domandare
due orecchi sempre all’erta
intenti ad ascoltare
due occhioni spalancati
per tutto investigare
e un cuoricino buono
per molto molto amare. Lina Schwarz

 

Chi sono io?
Chi sono io? Io sono Gianni
ho compiuto già i cinqu’anni
non distinguo l’I dall’O
ma più tardi imparerò
tanto a leggere che a scrivere…
e per ora imparo a vivere.
Io respiro e i miei polmoni
so gonfiar come palloni.
Senza smorfie mangio e bevo
volentier fo quel che devo.
L’acqua fresca e l’aria pura
non mi fanno mai paura;
tutto il giorno faccio il chiasso
cresco sano, forte e grasso.
Desto appena spunta il giorno
me ne vo girando attorno
osservando i miei tesori
sassi e piante, bestie e fiori;
tutto ancora ho da esplorare
tutto ancora da imparare.
Anche a leggere ed a scrivere
ma per ora imparo a vivere. Lina Schwarz

Un buon compagno
Quel caro Francolone
dovrebbe uscire a far la passeggiata
ma ha tanta compassione
per la sua mamma ch’è a letto malata.
Piglia dunque il balocco suo più bello
il gran cammello
e glielo mette accanto
dicendogli: “Sta qui, cammello, intanto
ch’io vado via
sta qui buonino a farle compagnia.”
Il gran cammello è molto soddisfatto
di tanto onore, e non disturba affatto.
E la mamma quieta
con gli occhi chiusi, pensa tutta lieta
ai suoi cari bambini
che intanto si divertono ai giardini.

 

Due lucide fiammelle
Sul mio visino brillano
due lucide fiammelle
vedono il sol, le stelle
la luce e i bei color.
Vedono i prati
i fiori variopinti
le rose ed i giacinti
la mamma ed il papà.
Ma quando viene sera
si cala una tendina
e fino alla mattina
non ci si vede più. O. C. Levi

 

Quando il bambino
Quando vagisce il bambino
lo sa Iddio quello che dice
solo, sorride ed accenna…
Che pensa? Che dice? Ride. Perchè?
E, come il vento della sera al fiore,
così gli parla la sua mamma
tenera e dolce gli parla
ma non la intende nessuno.
Che dicono tra loro così a lungo
nemmeno al babbo è dato sapere:
linguaggio celeste. Segreto profondo.
Nessuno lo intende, gli angeli solo. G. Geza

 

La famiglia

Eccola, è tutta qua
nella nostra piccola casa
la dolce felicità!
Non la cercare lontano:
volersi bene, darsi
dolcemente la mano,
parlarsi a cuore a cuore,
godere insieme ogni gioia,
è questa la felicità.
Non la cercare lontano:
essa è qui prigioniera
nel nostro nido piccino. (G. Ajmone)

La famigliola
Non son che due stanzette e una cucina
al quarto piano. Tre modesti ambienti
d’una casa tra un prato e un’officina,
voltati al sole che li fa ridenti.
E babbo e mamma, un bimbo e una bambina
in quel guscio ci vivono contenti.
Mamma tien tutto lustro e alla mattina
dà perfino la cera ai pavimenti.
E quando il babbo torna a casa dal cantiere
e s’è lavato, e siede a mensa, e taglia
il pane, e versa il vino nel bicchiere,
macchiando qualche volta la tovaglia,
e i bimbi son lì, davanti al piatto
ad aspettar la mamma che scodelli
la fumante minestra di piselli,
e ad aspettare ci si aggiunge il gatto,
non c’è casa di ricco e di potente
che valga questa di povera gente. (R. Pezzani)

I miei bimbi
Come trovo dipinto il mio bambino
dopo desinare, è uno sgomento!
Ha le patacche addosso a cento a cento
e la bocca color di stufatino;
ha il nasetto, si sa, tinto di vino.
e sulla fronte un po’ di condimento,
e uno spaghetto appiccicato al mento,
che gli spenzola giù dal grembialino.
E sfido! In tutto pesca e tutto tocca,
e si strofina la forchetta in faccia,
e stenta un’ora per trovar la bocca;
e sono tutti i miei strilli inefficaci;
egli, vecchio volpone apre le braccia
ed io gli netto il muso coi miei baci.
Benedetti ragazzi! E’ un gran destino
dover troncare un inno od un bozzetto
per aggiustar le rote d’un carretto,
per incollar la testa a un burattino:
e trovarmi un giorno, in sul mattino,
un bastimento a vela in fondo al letto,
o una villetta svizzera sul petto,
o l’arca di Noè sotto il cuscino!
E sentir per le stanze e per le scale
squillar trombette da mattina a sera
come il dì del giudizio universale!
Ah! un giorno o l’altro li rimando a balia…
eccoli qui, quei musi da galera,
non ce n’è due più belli in tutt’Italia! (E. De Amicis)

Dolce famiglia
Dolce famiglia, qual più bella cosa
di te, che unisci ne’ più santi affetti
una mamma solerte ed amorosa,
un caro babbo e i lieti figlioletti?
Sei un nido d’amore e di speranza,
hai la fiamma che scalda e che consola,
hai la luce che dona l’esultanza;
e dir famiglia è dire la parola
che fa piangere il cuore dell’assente;
egli lavora tanto per tornare
un giorno benedetto al suo ridente,
al suo memore e dolce focolare.
Bussa il dolore e busserà la morte,
ma la famiglia nell’amore
divide la gioiosa e cruda sorte
e sopporta con fede ogni dolore.
Iddio ti guardi, famigliola mia,
Iddio t’aiuti sempre! Così sia. (T. Romei Correggi)

Casa, dolce casa
Casa, dolce casa!
Tra piaceri e palazzi
per quanto si possa vagare
non c’è un posto che possa valere
la nostra sia pur umile casa.
Là un incanto dal cielo
sembra consacrare ogni cosa
e, per quanto si cerchi,
in nessun’altra parte si trova.
Un esule lo splendore
invano abbaglia:
oh, dammi la mia umile casetta
dal tetto di paglia!
Gli uccelli cantando allegramente
venivano al mio richiamo:
dammi queste cose
è la serenità dello spirito,
più cara d’ogni altra!
Casa, dolce casa!
Non c’è altro posto
come la nostra casa! (J. Howard Payne)

Il meglio sii di quello che tu sei
Se non puoi esser pino in vetta al monte
sii prunaia di valle, ma sii sempre
il cespuglio più bello accanto al fonte;
sii cespuglio se non puoi esser albero.
Se non puoi esser pruno sii bell’erba
ed allieta di te la via maestra:
se non puoi esser paris sii ginestra,
la ginestra più bella del deserto.
C’è un comandante, ma ci sono i mozzi,
quaggiù per tutti v’è da lavorare.
A chi compiti piccoli e a chi grossi:
a ognuno quello che sa meglio fare.
Se non sei via, sii viottolo tra il verde;
se non puoi esser sole, sii una stella;
non è per mole che si vince o perde
ma il meglio sii di quello che tu sei. (D. Malloch)

Girotondo di tutto il mondo
Filastrocca per tutti i bambini
per gli italiani e per gli abissini,
per i russi e per gli inglesi,
gli americani ed i francesi,
per quelli neri come il carbone,
per quelli rossi come il mattone,
per quelli gialli che stanno in Cina
dove è sera se qui è mattina,
per quelli che stanno in mezzo ai ghiacci
e dormono dentro un sacco di stracci,
per quelli che stanno nella foresta
dove le scimmie fan sempre festa
per quelli che stanno di qua e di là
in campagna od in città,
per i bambini di tutto il mondo
che fanno un grande girotondo,
con le mani nelle mani,
sui paralleli e sui meridiani. (G. Rodari)

Chi sa?
Chi sa donde mai venga il sonno lieve
che sugli occhi dicende d’un bambino?
Io lo so. Esso viene da un paese
incantato. C’è un bosco pieno d’ombra:
le lucciole vi brillano debolmente,
vi crescon fiori colmi di magia.
Di là quel sonno viene,
a baciar sugli occhietti il mio bambino.
Chi sa donde mai venga il dolce riso
sulle labbra di un bimbo addormentato?
Io lo so. Baciò un tempo un raggio pallido
della giovane luna il bianco viso
di una nube d’autunno, ed un mattino
rugiadoso di sogno, ecco il sorriso.
Quel sorriso che vien
a fiorir sui labbruzzi al mio bambino.
Chi sa donde sbocciò tanta freschezza
che splende sulla guancia d’un bambino?
Io lo so. Da quand’era giovinetta,
lo portava la mamma dentro il cuore,
tacito dono della sua purezza;
nel mister delicato del suo amore.
Di là freschezza viene
ad ingigliar la guancia al mio bambino.
(R. Tagore)

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